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Homoeopathicum - Pinaceae - MEDIBIO...LE PINACEAE 45 A cura de Prof. Ivo Bianchi Homoeopathicum...

Date post: 01-Nov-2020
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LA MEDICINA BIOLOGICA GENNAIO - MARZO 2011 LE PINACEAE 45 A cura de Prof. Ivo Bianchi Homoeopathicum Pertanto viene sempre incluso qualora si ricerchino allergie. – Alla Fam. delle Pinaceae appartengono alcuni tra i più impor- tanti ed utilizzati arbusti forestali dell’emisfero boreale. Alcuni di questi dominano tanto da formare, in alcuni territori, vere e pro- prie fasce di vegetazione forestale, talvolta anche piuttosto este- se. Al Gen. Abies appartengono varie specie, tra cui Abies sibi- rica, a vasto areale compreso tra la Russia e l’Asia orientale, Abies concolor, delle montagne del Nuovo Messico (USA), Abies alba (abete bianco), con areale in Europa meridionale e orienta- le. Molte Pinaceae hanno importanza apistica perché utilizzate nella produzione di alcuni mieli scuri. L a Famiglia delle Pinaceae è la più ricca di forme nell’Ordine delle Pinales ed è la più numerosa tra le gimnosperme (FIG. 1). Include 11 Generi e 213 specie. Sono generalmente piante longeve, sempreverdi (ad eccezione dei larici), con foglie aghiformi disposte a spirale. Il fusto, con accrescimento secondario, presenta canali resinife- ri. Le foglie sono di due tipi: squamose o aghiformi. Queste si inseriscono sui rami con internodi brevissimi, i brachi- blasti, o con internodi più lunghi, i macroblasti. La loro disposizione sui rami costituisce un importante carattere sistematico: in base ad essa le Pinaceae si suddividono in 3 Sot- tofamiglie: 1) Abietoideae, con aghi inseriti solo sui macroblasti (Gen. Abies, Picea, Tsuga, Pseudotsuga); 2) Laricoideae, con aghi inseriti sia sui macroblasti sia sui bra- chiblasti (Gen. Larix, Cedrus); 3) Pinoideae, con aghi inseriti esclusivamente sui brachibla- sti (Gen. Pinus). Le Pinaceae producono grandis- sime quantità di polline che pre- senta sacche aerifere (tranne che nel larice) per un più efficace tra- sporto da parte del vento. Il polli- ne delle Pinaceae non è conside- rato allergenico; tuttavia, poiché viene liberato in grandi quantità, è una componente importante del particolato aerodiffuso. Illustrazione da “Kohlers Medizinal - Pflazen” – Gera, 1883-1914. FIG. 1
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Page 1: Homoeopathicum - Pinaceae - MEDIBIO...LE PINACEAE 45 A cura de Prof. Ivo Bianchi Homoeopathicum Pertanto viene sempre incluso qualora si ricerchino allergie. – Alla Fam. delle Pinaceae

LA MEDIC INA BIOLOGICA GENNAIO - MARZO 2011

LE PINACEAE

45

A cura deProf. Ivo Bianchi

Homoeopathicum

Pertanto viene sempre incluso qualora si ricerchino allergie.

– Alla Fam. delle Pinaceae appartengono alcuni tra i più impor-tanti ed utilizzati arbusti forestali dell’emisfero boreale. Alcuni diquesti dominano tanto da formare, in alcuni territori, vere e pro-prie fasce di vegetazione forestale, talvolta anche piuttosto este-se. Al Gen. Abies appartengono varie specie, tra cui Abies sibi-rica, a vasto areale compreso tra la Russia e l’Asia orientale,Abies concolor, delle montagne del Nuovo Messico (USA), Abiesalba (abete bianco), con areale in Europa meridionale e orienta-le. Molte Pinaceae hanno importanza apistica perché utilizzatenella produzione di alcuni mieli scuri.

La Famiglia delle Pinaceae è la più ricca di forme nell’Ordinedelle Pinales ed è la più numerosa tra le gimnosperme (FIG. 1). Include 11 Generi e 213 specie.

Sono generalmente piante longeve, sempreverdi (ad eccezionedei larici), con foglie aghiformi disposte a spirale.

Il fusto, con accrescimento secondario, presenta canali resinife-ri. Le foglie sono di due tipi: squamose o aghiformi. Queste si inseriscono sui rami con internodi brevissimi, i brachi-blasti, o con internodi più lunghi, i macroblasti. La loro disposizione sui rami costituisce un importante caratteresistematico: in base ad essa le Pinaceae si suddividono in 3 Sot-tofamiglie:

1) Abietoideae, con aghi inseritisolo sui macroblasti (Gen. Abies,Picea, Tsuga, Pseudotsuga);

2) Laricoideae, con aghi inseritisia sui macroblasti sia sui bra-chiblasti (Gen. Larix, Cedrus);

3) Pinoideae, con aghi inseritiesclusivamente sui brachibla-sti (Gen. Pinus).

Le Pinaceae producono grandis-sime quantità di polline che pre-senta sacche aerifere (tranne chenel larice) per un più efficace tra-sporto da parte del vento. Il polli-ne delle Pinaceae non è conside-rato allergenico; tuttavia, poichéviene liberato in grandi quantità,è una componente importante delparticolato aerodiffuso.

Illustrazione da“Kohlers Medizinal - Pflazen” – Gera, 1883-1914.

FIG. 1

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LA MEDIC INA BIOLOGICA GENNAIO - MARZO 2011

Il pino silvestre, detto anche pino di Scozia, è un albero sempre-verde, alto fino a 40 mt (FIG. 2). Il pino silvestre cresce sponta-neamente in montagna, in boschi che frequentemente condivi-de con abeti rossi o bianchi. Il tronco è diritto, la chioma conicacon ramificazione verticillata in gioventù, poi più irregolare. La corteccia è cenerina e profondamente solcata nella parte infe-riore del tronco; nella parte superiore è di colore rosso mattone.Le foglie sono aghiformi, sempreverdi, dalle sfumature azzurrate. La pianta fiorisce all'inizio dell’estate. I fiori maschili, riuniti in numerosi piccoli coni inseriti nella por-zione inferiore dei giovani rametti, producono una notevole quan-tità di polline che viene diffuso dal vento. Il frutto deriva dalle in-florescenze femminili che si accrescono e formano una pignaovale-oblunga a base tondeggiante ed apice acuto. Le pigne si trovano in coppie o in gruppi sugli steli ricurvi e ma-turano al secondo anno, liberando i semi. Il pino presenta un sistema di radici fittonanti, con cui può pene-trare in profondità, anche fino alle falde acquifere.– Pinus sylvestris è una specie adattabile che cresce bene in ter-reni calcarei, spontaneamente nelle zone montane, a quote com-prese tra i 500 e 2000 mt delle regioni temperate-fredde dell’emi-sfero boreale, prediligendo i luoghi luminosi e soleggiati. Resistebene anche al clima secco: infatti si possono trovare esemplaridi Pinus sylvestris anche ai margini settentrionali dei tropici.

PINUS SYLVESTRIS

Regno: Vegetale

Phylum: Pinophyta

Classe: Pinopsida

Ordine: Pinales

Famiglia: Pinaceae

Genere: Pinus

Specie: Pinus sylvestris L.

�Origine: Europa centro-settentrionale, Alpi.

�Costituenti Principali:I costituenti più importanti sono gli idrocarburi terpenici, tra cuiα-pinene, β-pinene, d-limonene, �3-carene, fellandrene. Sono anche presenti alcooli, aldeidi, chetoni e, tra questi, il pu-milione (C8H14O). L’olio essenziale costituisce lo 0.2-1% dellegemme e contiene tra gli altri:– α e β pinene– d-limonene – esteri del borneolo– pentene– oleoresine– pinipicrina– ac. abietinico– vit. C– flavonoidi– aldeidi.

�Fitoterapia

Parti utilizzate: gemme, rametti, resina.

Impiego TerapeuticoLe varie specie di pino evocano, con i loro aghi sempreverdi, im-magini di eternità e di immortalità e, col loro profumo balsamico,divinità benevole. – In epoca arcaica, in Grecia, erano consacrati a Rea, la Gran-de Madre. Attorno a questo albero si cita un mito che ha comeprotagonista la ninfa Pitis. Questa aveva due pretendenti, Pan eBorea, il vento del Nord. Quando Pitis scelse il primo, Borea sivendicò con il suo potente soffio, facendo precipitare Pitis da unaroccia. Gea (Terra), impietosita, trasformò il suo corpo in pino.Pan addolorato da quel momento decise di adornarsi il capo concorone di rami di pino. Si narra che quando in autunno Borea, latramontana, comincia a soffiare attraverso i boschi scuotendo irami dei pini, la ninfa pianga e che la resina trasparente che co-la dalle pigne simboleggi le sue lacrime.

FIG. 2

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Tra il XVI e il XVII sec., gli araldisti consideravano il pino comesimbolo di morte poiché, una volta tagliato, contrariamente a mol-te altre piante, non ributta. Virgilio vede nel pino un simbolo difecondità. Lo chiama “pronuba”, poiché, secondo la tradizioneromana, le fiaccole usate nel giorno delle nozze erano fatte conil suo legno. I Fauni, propiziatori di fecondità, si coronavano difronde di pino. Curiosamente la tradizione è analoga in Giappo-ne: anche in questo paese il pino è simbolo di potenza vitale efecondità e segno di buon augurio per gli sposi, simbolo di co-stanza dell’amore coniugale.– In tutti i paesi dell’Estremo Oriente il pino simboleggia (con ilcipresso) l’immortalità, per il suo legno forte e le foglie sempre-verdi. I taoisti, notoriamente assai longevi, si nutrono di resina edi aghi di pino. Si dice che la resina, quando penetra nel suolo,produca un particolare tipo di fungo, il Fu ling. – Questo fungo, conosciuto con il nome scientifico di Poria co-cos (FIG. 3), è molto impiegato in Oriente per curare: nervosismo,stress, tensione e disturbi del sonno.

Il pino silvestre è considerato il più prezioso tra i pini. Se ne rica-va una oleoresina che, aggiunta al vino, ne favorisce la conser-vazione. Le gemme sono ricche di principi attivi e gli aghi sonobalsamici e depurativi. Dalla pece ricavata dalla resina si pre-paravano oli medicinali per favorire la cicatrizzazione e risolverei catarri. Il pino silvestre è un’essenza forestale di primaria im-portanza; ha azione antisettica e balsamica specifica sulle vierespiratorie, ma anche urinarie e biliari. L’olio essenziale di pino silvestre è efficace non solo nella coriz-za e nella tracheo-bronchite, ma anche in caso di cistopielite,prostatite e colangite. Le gemme hanno blanda azione diuretica ed antireumatica. In Fitoterapia si attribuisce al pino un effetto di stimolo surrenaleche razionalizza il suo ruolo di tonico organico generale. Un tempo i fitoterapici a base di bacche di pino venivano usaticontro lo scorbuto. Le associazioni fitoterapeutiche più comunisi hanno con la lavanda, il timo e l’eucalipto.

Tossicità ed Effetti SecondariTalvolta l’olio essenziale di pino provoca irritazione delle muco-

Il pino è un importante albero della

mitologia greco-romana.

FIG. 3

Fu ling (Poria cocos).

se e della cute, soprattutto quando utilizzato in aerosol. – Sono anche riportati danni renali dall’impiego di grandi quanti-tà dell’olio essenziale di pino.

�Omeopatia

Apparato urinarioA livello del rene è indicato per i dolori penetranti ed urenti chesi estendono lungo l’uretere. I dolori sono particolarmente inten-si all’atto della minzione. L’urina è profusa e di odore forte.

Apparato respiratorio Pinus è utile nei casi di raucedine e tosse secca.Il respiro è difficile, soprattutto durante la marcia.

Apparato osteoarticolarePinus è indicato in caso di estremità rigide, pesanti e deboli. I dolori colpiscono soprattutto le dita. Gli arti inferiori sono ipo-trofici e frequenti i crampi ai tricipiti surali quando il paziente siallunga a letto. Pinus è rimedio utile nella “debolezza” delle ca-viglie e nella difficoltà di moto dei bambini rachitici.

CuteIl rimedio è indicato in caso di prurito diffuso, soprattutto a livel-lo delle articolazioni, dell’addome e del naso.

�Tropismo del Rimedio– APPARATO URINARIO– APPARATO RESPIRATORIO– APPARATO OSTEOARTICOLARE

�Modalità– Aggravamento– Sforzo fisico– Marcia– Tatto– Mattina e sera

� Indicazioni Cliniche Generali:– Torace stretto– Tosse secca ad accessi– Muco bronchiale denso ed abbondante

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– Corizza– Debolezza delle caviglie– Dolori pungenti alle ginocchiaed alle tibie

– Ipotrofia degli arti inferiori– Estremità rigide e pesanti– Dolori gottosi, specialmentedelle dita

– Crampi ai tricipiti surali – Cefalea pressoria– Prurito alle articolazioni, ad-dome, naso, ano

– Dolori urenti lungo il decorsodegli ureteri

– Dolore alla minzione – Poliuria con urina di odore in-tenso

– Ingrossamento dei linfonodiinguinali e sottomascellari

– Epato-, splenomegalia dolo-rosa

– Palpitazioni – Turbe mestruali

�Patologie in cui il Rimedio è specificatamente indicato:– Orticaria– Gotta– Reumatismo – Bronchite acuta e cronica– Tubercolosi– Cistopielite– Emorroidi – Tinnitus– Rachitismo– Linfatismo, scrofolosi

�PosologiaPoiché Pinus sylvestris è rimedio omeopatico poco usato e spe-rimentato soprattutto nelle diluizioni basse, dovrebbe essere usa-to in diluizioni prossime alla ponderale. – Pinus sylvrestris dovrebbe essere prescritto in gocce: 20 gtt3 volte al giorno prima dei pasti, nelle diluizioni D6-D8 o D10secondo lo specifico caso.

�Omotossicologia

Pinus sylvestris (D4) è contenuto nel farmaco omotossicologicoLymphomyosot® (FIG. 4).In questo composto, grazie alla sinergia tra i vari componenti,vengono a potenziarsi l’attività anti-catarrale, di drenaggio e distimolo reattivo, proprie di Pinus sylvestris.

Considerazioni � Pinus sylvestris è rimedio omeopatico minore ma interes-sante, valorizzato in ambito omotossicologico, poiché compo-nente di uno dei farmaci più usati ed efficaci: Lymphomyosot®.Sarebbe utile usare in maniera più estensiva questo rimedioche presenta proprietà drenanti estese e profonde. La pre-parazione omeopatica estende le proprie indicazioni dall’am-bito broncopolmonare e catarrale a quello osteoarticolare, cu-taneo, urologico, gastroenterico ed immunitario. Molte proprietà terapeutiche di Lymphomyosot® si razionaliz-zano dalla presenza della bassa diluizione di Pinus sylvestrische interagisce e sinergizza con altri rimedi omeopatici quali:Myosotis arvensis (D3), Veronica officinalis (D3), Juglans re-gia (D4), Sarsaparilla (D6), etc. L’Omotossicologia permettedi esplorare regioni della Materia Medica Omeopatica che an-drebbero inevitabilmente perdute per il più frequente uso deinoti ed efficaci policresti. �

LETTERATURA

1. Allen T. – Handbook of Materia Medica and Homeopathic Therapeutics. Jain Publ., New Deh-li; 1976.

2. Bergeret C. – Nouvelle Clinique d’Homeopathie Vegetale. Ed. Similia, Paris; 1992.3. Beyerl P. – The Master Book of Herbalism. Phoenix Publ., Washington; 1984.4. Bianchi I. – Repertorio Omeopatico Omotossicologico e Materia Medica. Guna Ed., Milano;

1993.5. Bruneton J. – Pharmacognosie Phitochimie Plantes Medicinales. Ed. Lavoisier, Paris; 1993.6. Choudhuri N.M. – A Study on Materia Medica. Jain Pulbl., New Delhi; 1979.7. Clarke J.H. – Dizionario di farmacologia omeopatica clinica. Ed. IPSA, Palermo; 1998.8. Hering C. – The Guiding Symptoms of our Materia Medica. Jain Publ., New Delhi; 1971.9. Maugini E. – Manuale di botanica farmaceutica, Ed. Piccin, Padova; 1983.10. Reckeweg H.H. – Materia Medica: Homeopathica Antihomotoxica. Aurelia Verl., Baden-Ba-

den; 1991.

Lymphomyosot ®

Drenaggio PolmonareVeronica off. D3

Pinus sylv. D4Myosotis arv. D3

Drenaggio RenaleSarsaparilla D6

Equisetum hiem. D4

Drenaggio LinfaticoCalcium phos. D12

Teucrium sc. D3Scrophularia nod. D3

DrenaggioEpatobiliare

Fumaria off. D4Natrium sulf. D4

DrenaggioConnettivaleJuglans reg. D3Aranea diad. D6Natrium sulf. D4

Stimolo GastricoGentiana lut. D5

Geranium rob. D4

Stimolo ConnettivaleLevothyroxin D12Ferrum jod. D12

Pinus sylvestris D4 è componente fondamentale del farmaco omotossicologico Lymphomyosot® gocce e fiale.

FIG. 4


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