+ All Categories

I drenaggi

Date post: 16-Jul-2015
Category:
Upload: mario-antonini
View: 2,123 times
Download: 24 times
Share this document with a friend
31
CdL Infermieristica INFERMIERISTICA CLINICA CHIRURGICA DRENAGGI Mario ANTONINI Inf.re Stomaterapista/esperto Wound Care ASL11 Empoli [email protected]
Transcript
Page 1: I drenaggi

CdL Infermieristica

INFERMIERISTICA CLINICA CHIRURGICA

DRENAGGI

Mario ANTONINI Inf.re Stomaterapista/esperto Wound Care

ASL11 Empoli [email protected]

Page 2: I drenaggi

Fase Post-Operatoria: DRENAGGI

DEFINIZIONE

• DRENAGGIO (dall’inglese “prosciugamento”), in medicina si intende la deviazione di un liquido organico o di un gas (generalmente la secrezione proveniente da una ferita o da una cavità), per mezzo di una struttura in grado di canalizzarli verso l’esterno.

Page 3: I drenaggi

DRENAGGIO TERAPEUTICO

• permettono la fuoriuscita di liquidi che si accumulano nella sede dell'intervento

DRENAGGIO PROFILATTICO

• consentono la sorveglianza del focolaio chirurgico stesso, quando vi sia la possibilità di emorragie, deiscenza di suture, comparsa di materiale purulento, di materiale biliare, enterico o di urina. Il drenaggio in questo caso permette di evidenziare in modo tempestivo il verificarsi di eventuali complicanze e nello stesso tempo permette la fuoriuscita del materiale che, in conseguenza della complicanza, verrebbe ad accumularsi in cavità interne dell'organismo

Fase Post-Operatoria: DRENAGGI

Page 4: I drenaggi

Fase Post-Operatoria: DRENAGGI

SCOPI DEI DRENAGGI

• Consistono nel drenare all’esterno le secrezioni patologiche o fisiologiche;

• Evitano la formazione di ematomi nelle cavità naturali o nei piani di scollamento;

• Favoriscono l’emostasi;

• Riducono gli spazi morti in cavità neoformate;

• Ristabiliscono la pressione negativa nel cavo pleurico;

• Proteggono le suture sulle anastomosi di difficile consolidamento per evitare la stenosi della anastomosi stesse ed evidenziano precocemente possibili fistole o deiscenze di anastomosi; introdurre farmaci, liquidi di lavaccio, etc.

Page 5: I drenaggi

Fase Post-Operatoria: DRENAGGI

TIPI DI DRENAGGIO

DRENAGGI SEMPLICI

• Redon: tubolare di gomma, di para o di materiale sintetico atraumatico, a punta smussa, angolato o no, con aperture laterali circolari identiche di diametro, di lunghezza e calibro variabile.

• Ulmer: Un principio di base della fisica in tema di flussi stabilisce che, quando in un tubo ci sono una serie di fori tutti con identico diametro, nei fori più vicini alla sorgente di aspirazione la pressione aspirante è maggiore rispetto a quelli via via più lontani dalla sorgente stessa. Usando invece una serie di fori a diametro graduale, come sono realizzati nello speciale catetere per drenaggio di Ulmer, si agisce contro tale effetto equilibrando così la pressione aspirante lungo tutto il tratto perforato.

• Canale o nastro: nastro di para o di gomma, di varie misure.

• Dito di guanto: dito di guanto tagliato alla estremità in senso longitudinale.

Page 6: I drenaggi

Fase Post-Operatoria: DRENAGGI

TIPI DI DRENAGGIO

DRENAGGI COMPLESSI

• Tubolare a strisce: varie strisce di garza, in numero noto, contenute all’interno di un drenaggio tubolare di gomma, debordanti alle due estremità di esso.

• Sigaretta: striscia di garza inserita nel lume di un grosso drenaggio tubolare di gomma, tagliato in tutta la sua lunghezza, debordante da ambe due le estremità.

• Penrose: drenaggio piatto, in para morbida, foderato all’interno con una lunghetta inserita a fisarmonica e debordante alle due estremità del drenaggio.

Page 7: I drenaggi

Fase Post-Operatoria: DRENAGGI

TIPI DI DRENAGGIO

DRENAGGI SPECIALI O ENDOLUMINALI

• Kehr: viene introdotto negli organi cavi o nei condotti escretori (dotto cistico o coledoco - Kehr). Ne esistono di forme diverse, denominati a seconda dell’organo in cui sono introdotti o del nome dell’Ideatore.

Page 8: I drenaggi

Fase Post-Operatoria: DRENAGGI

SISTEMI DI DRENAGGIO

• Drenaggi passivi per capillarità: un esempio è il drenaggio a coda di cavallo, il cui principio di funzionamento ricalca il principio fisico di capillarità. I drenaggi realizzati con tessuto di cotone sterile assorbono la fibrina presente del sangue, permettendo al sangue drenato, appunto, di non coagulare.

• Drenaggi passivi per caduta: drenaggi tubolari in gomma, in materiale sintetico o al silicone, più lunghi del tramite in cui sono inseriti, raccordabile ad un contenitore sterile graduato, monouso, posto ad un livello più basso della ferita.

Page 9: I drenaggi

Fase Post-Operatoria: DRENAGGI

Un drenaggio particolare è lo zaffo, costituito da una garza lunga che viene stipata in una ampia ferita infetta (dopo toilette chirurgica) o in una cavità ascessuale (dopo l'incisione e lo svuotamento dell'ascesso) e che consente al sito infetto di continuare a liberarsi del contenuto.

Nel caso dell'ascesso, impedisce ai lembi cutanei di cicatrizzare prima che tutta la cavità sia stata chiusa dal tessuto di granulazione (guarigione per seconda intenzione).

Page 10: I drenaggi

Fase Post-Operatoria: DRENAGGI

SISTEMI DI DRENAGGIO

• Drenaggi attivi a sistema aspirante: drenaggi attivi considerati tali poiché sono raccordati ad una forza aspirante (a muro o trasportabile come per il Bülau; camera di aspirazione a soffietto come l’Emodren, etc). Si distinguono ad alto o basso vuoto a seconda della pressione negativa aspirante che esercitano nelle strutture anatomiche trattate chirurgicamente. Si distinguono inoltre in:

• Suzione chiusa: il tubo di drenaggio viene posto a fondo cieco all’interno di una cavità, mentre all’altra estremità viene collegato un sistema a pressione negativa.

• Suzione aperta: su drenaggio tubolare doppio (uno esterno più grande e uno interno più piccolo) si applica il vuoto a uno dei dui tubi: da questo esce il materiale, mentre dall’altro entra aria.

Page 11: I drenaggi

Fase Post-Operatoria: DRENAGGI

SISTEMI DI DRENAGGIO

• Drenaggi a valvola d’acqua: chiuso a valvola ad acqua che unisce le proprietà dei drenaggi passivi per gravità e l’effetto a valvola ad acqua. Un esempio è il drenaggio di Bülau.

Page 12: I drenaggi

Fase Post-Operatoria: DRENAGGI

C

L

A

S

S

I

F

I

C

A

Z

I

O

N

E

Sistemi di drenaggio

aperti/chiusi

Sistemi di drenaggio

attivi/passivi

DRENAGGI CHIUSI • Consistono in tubi che drenano all’interno di appositi

contenitori • Sono inclusi drenaggi toracici e addominali • Il rischio di infezione è ridotto

DRENAGGI APERTI • Drenaggi in gomma corrugata o plastica ondulata • Il liquido drenato è raccolto da garza o presidi di

raccolta da stomia • Il rischio di infezione è aumentato

DRENAGGI ATTIVI • Vengono mantenuti sotto aspirazione • Possono essere sotto bassa o alta pressione

DRENAGGI PASSIVI • Non sono in aspirazione • Il drenaggio del materiale avviene per differenze di

pressione e gravità tra la cavità interna e l’esterno

Page 13: I drenaggi

Fase Post-Operatoria: DRENAGGI

TIPOLOGIA DI DRENAGGIO

Drenaggi tubulari semplici

• Silicone trasparente

• Misura: 12 – 15 – 18 – 24 – 27-30

• Lunghezza 40 cm

• Plurifenestrati e filo radio-opaco

• Maggior capacità di drenaggio

• Maggior rischio di decubito

Page 14: I drenaggi

Fase Post-Operatoria: DRENAGGI

TIPOLOGIA DI DRENAGGIO

Drenaggi piatti

• Silicone bianco

• Monolume zigrinato

• Drenaggio per capillarità

• Minor trauma tissutale

Page 15: I drenaggi

Fase Post-Operatoria: DRENAGGI

TIPI DI DRENAGGIO

• Jackson-Pratt

•Penrose

•Drenaggio toracico

•Pigtail

•Redon

•SNG

•Kehr

Page 16: I drenaggi

Fase Post-Operatoria: DRENAGGI

JACKSON-PRATT

• Il drenaggio di Jackson-Pratt, è un sistema utilizzato per rimuovere l’eccesso di liquidi da una cavità corporea attraverso una aspirazione costante.

• Il presidio consiste in un contenitore di plastica flessibile collegato ad un tubo di drenaggio.

• Il sistema di drenaggio Jackson-Pratt utilizza una pressione negativa. Questa bassa pressione negativa consente di non creare danni alle strutture addominali quali omento ed intestino (perforazione intestinale, ischemia, etc).

Page 17: I drenaggi

Fase Post-Operatoria: DRENAGGI

PENROSE (DRENAGGIO APERTO)

• Il drenaggio di Penrose è un dispositivo posizionato all’interno di una ferita per rimuovere l’essudato. Consiste in un tubo di gomma morbida che viene posizionato all’interno della ferita per prevenire l’accumulo di fluidi.

Page 18: I drenaggi

Fase Post-Operatoria: DRENAGGI

T-TUBE (KEHR-TUBE)

• Consiste in un drenaggio a forma di “T”. La parte a forma di “T” viene inserita all’interno del Dotto biliare comune, mentre il tubo viene inserito all’interno di una sacca di raccolta. Viene utilizzato come un drenaggio biliare temporaneo nel post-operatorio. Alcune volte viene utilizzato anche per alcuni problemi ureterali.

Page 19: I drenaggi

Fase Post-Operatoria: DRENAGGI

DRENAGGIO TORACICO (DRENAGGIO CHIUSO)

• Viene utilizzato per drenare: emotorace, pneumotorace, chilotorace, versamento pleurico ed empiema.

COMPLICANZE INSERIMENTO DRENAGGIO TORACICO

• Sanguinamento di una arteria intercostale

• Traumatisti al Cuore, Arterie, Polmone (come risultato dell’inserimento del catetere)

• Infezioni locali o sistemiche

• Persistenti o inspiegate perdite di aria dal tubo di drenaggio

• Il tubo si può dislocare o può essere inserito in modo non corretto

• L’inserimento può essere causa di pneumotorace

Page 20: I drenaggi

Fase Post-Operatoria: DRENAGGI

PIGTAIL

• È un tipo di catetere che ha il solo scopo di rimuovere i liquidi da organi, dotti o ascessi. Vengono inseriti sotto stretta guida radiologica che ne conferma il corretto posizionamento.

• È un drenaggio sterile, , sottile, lungo, con la punta a forma di “coda di maiale”. Il kit di inserimento è provvisto di filo guida.

• La punta del drenaggio ha molti fori che facilitano il sistema di drenaggio.

Page 21: I drenaggi

Fase Post-Operatoria: DRENAGGI

PIGTAIL

• Viene inserito per via percutanea (attraverso la pelle). Viene inserito per drenare urine direttamente dal Rene, se l’uretere è stenotico. In questo caso viene chiamata Nefrostomia.

• Altre situazioni nelle quali è richiesto l’inserimento di questo tipo di drenaggio sono l’occlusione delle vie biliari, oppure ascessi.

Page 22: I drenaggi

Fase Post-Operatoria: DRENAGGI

SONDINO NASO GASTRICO (S.N.G.)

Indicazioni

• Aspirazione del contenuto gastrico (sangue, materiale fecaloide, bile)

• Mantenere lo stomaco libero da contenuto liquido (succhi gastrici, bile), o aria

• Post-operatorio

• Alimentazione

• Lavaggio (in caso di avvelenamento o overdose)

• Somministrazione di medicinali

• Esami strumentali radiologici con mezzo di contrasto

Page 23: I drenaggi

Fase Post-Operatoria: DRENAGGI

SONDINO NASO GASTRICO (S.N.G.)

Complicanze

• Epistassi

• Erosioni della cavità nasale e del rino-faringe, lesioni da decubito

• Altre complicanze maggiori:

• Perforazione esofagea

• Inserimento intracraniale

• Aspirazione

Page 24: I drenaggi

Fase Post-Operatoria: DRENAGGI

COMPLICANZE DEI DRENAGGI

- Pessima scelta del drenaggio - Pessimo posizionamento - Pessima gestione post-operatoria

Infezione - Contaminazione batterica da

risalita - Reazione da corpo estraneo - Diminuzione della resistenza del

tessuto - Pessimo posizionamento

(accumulo di liquidi, tubo drenaggio piegato)

- Pessima gestione post-operatoria

Page 25: I drenaggi

Fase Post-Operatoria: DRENAGGI

COMPLICANZE DEI DRENAGGI

Discomfort/Dolore - Drenaggi toracici (diametro

troppo largo) - Rigidità Drenaggio inefficiente - Tubo inginocchiato - Ostruzione (coaguli) - Pessima scelta del drenaggio

(diametro troppo piccolo per rimuovere fluidi vischiosi)

- Rottura/perforazione di siti anastomotici

- Lesioni di organi cavi - Deiscenza ferita

chirurgica/erniazione (pessimo posizionamento)

- Rimozione precoce (accumulo di liquidi)

Page 26: I drenaggi

Fase Post-Operatoria: DRENAGGI

GESTIONE DEL DRENAGGIO

• Dipende dal tipo di drenaggio, dallo scopo e dalla sua localizzazione

• Collegare il drenaggio al sistema di aspirazione/raccolta

• Assicurarsi che il drenaggio sia ancorato e il sistema sia integro per prevenire dislocazioni, infezioni o irritazioni della cute peri-drenaggio

• Misurare e registrare il quantitativo di fluido drenato quotidianamente

• Monitorare le eventuali variazioni nelle caratteristiche e del volume del liquido drenato. Identificare qualsiasi complicanza risulti dalla perdita di liquidi (es. bile o enzimi pancreatici), o sanguinamenti

• Rimpiazzare i liquidi persi dai drenaggi attraverso soluzioni e.v.

Page 27: I drenaggi

Fase Post-Operatoria: DRENAGGI

RIMOZIONE

• Generalmente i drenaggi dovrebbero essere rimossi quando il liquido drenato si è azzerato, oppure quando diventa inferiore a 25 ml/die.

• I drenaggi possono essere accorciati approssimativamente 2 cm/die, per permettere una guarigione graduale.

• I drenaggi a protezione di anastomosi chirurgiche possono essere mantenuti in sede per una settimana.

• Informare il paziente che può avvertire del dolore nel momento della rimozione

• Valutare per eventuale terapia antalgica prima della rimozione

• Medicare dopo la rimozione del drenaggio (rinnovare al bisogno)

• I drenaggi lasciati in sede per lunghi periodi di tempo possono essere difficoltosi da rimuovere.

Page 28: I drenaggi

Fase Post-Operatoria: DRENAGGI

COMPETENZE INFERMIERISTICHE

• Gestione del drenaggio chirurgico

• Valutazione del bilancio idrico

• Valutazione delle complicanze legate al drenaggio

• Registrazione dei dati sulla Cartella Clinica Informatizzata

Page 29: I drenaggi

Fase Post-Operatoria: DRENAGGI

COMPLICANZE (GESTIONE INFERMIERISTICA)

• Sangue in quantità eccessiva rispetto alle previsioni e che può essere segno di una emorragia interna post-operatoria.

• Pus espressione di una infezione del sito insorta successivamente all'intervento

• Bile, urine, materiale fecale, la cui presenza può significare perforazioni dei visceri.

Page 30: I drenaggi

Fase Post-Operatoria: DRENAGGI

Gestione del sistema di drenaggio

• Nell’immediato post-operatorio monitorizzare ad intervalli regolari la quantità e la qualità del liquido drenato e segnalare eventuali anomalie riscontrate L’assistenza al pz portatore di drenaggio, indipendentemente dal tipo e dalla sua

locazione, deve prevedere :

• Il monitoraggio del punto di inserzione

• Arrossamenti

• Materiale purulento

• Sanguinamento

• Decubiti

• Non saldo ancoraggio alla cute

• Il mantenimento delle condizioni di asepsi durante la manovre eseguite sul drenaggio

• Il monitoraggio del bilancio idrico del paziente

• La promozione e l’incoraggiamento alla mobilità, sia attiva che passiva, al fine di agevolare la funzione del drenaggio ed evitare che lo stesso sia di impedimento alla ripresa fisica del paziente

Page 31: I drenaggi

Fase Post-Operatoria: DRENAGGI

Gestione del sistema di drenaggio

Raccomandazioni

• Cambiare la medicazione ogni 24-48 ore o prima nel caso risulti bagnata

• Controllare la pervietà e il corretto funzionamento del sistema

• Posizionare il drenaggio a valle del punto di inserzione ed in posizione più bassa rispetto al paziente

• Il tubo non deve piegarsi


Recommended