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I PROBLEMI DELL’ITALIA UNITA - Collegio San Giuseppe · del potere. Unificare monete misure...

Date post: 15-Feb-2019
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I PROBLEMI DELL’ITALIA UNITA 1861-1900
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I PROBLEMI DELL’ITALIA UNITA 1861-1900

La morte di Cavour

Fatta l’italia,

bisogna fare gli

Italiani

Il 17 marzo 1861 “per grazia di

Dio e volontà della Nazione”

Vittorio Emanuele II diveniva

primo Re d’Italia

Il 6 giugno moriva Cavour,

mentre l’unificazione era ancora

parzialmente incompiuta.

Partecipazione politica

Per il diritto di voto ci volevano: 25 anni sesso maschile istruzione di base 40 lire annue di censo

A causa dell’analfabetismo e

della legge elettorale che

concedeva il diritto di voto ai

maschi benestanti, sui 22 milioni

di Italiani solo il 2% della

popolazione ebbe il diritto a

votare.

Inoltre alcune forze attive

dell’unificazione (mazziniani,

garibaldini, poveri, cattolici)

furono allontanati dalla gestione

del potere.

Unificare monete misure eserciti leggi e istituzioni

Furono estese

ovunque le leggi del

Piemonte

Artisti come Verga o

Pirandello (entrambi

siciliani) sottolineano

questo aspetto.

PIEMONTESIZZAZIONE

Immane fu lo sforzo per unificare le varie realtà politiche e amministrative del nuovo stato italiano.

Si diffuse però l’idea che il nuovo stato burocratico fosse opprimente e invadente, insensibile alle necessità dei singoli.

La debolezza sociale La miseria era diffusa in

ampie zone della popolazione

Malattie endemiche (malaria, colera, pellagra) ne minavano la salute

Il 70% era dedito ai lavori agricoli (con metodi arretrati)

Il 18 % (al Nord) lavorava nell’industria (ceramiche, tessile)

La debolezza economica L’Italia era un paese

arretrato, sia nel campo agricolo che in quello industriale.

Solo alcune regioni del Nord stavano modernizzan-

dosi.

Il pareggio di bilancio La Destra storica

(Ricasoli, Sella, Minghetti, Lanza, La Marmora) dovette affrontare il problema di ripianare i debiti di guerra e anche i debiti degli altri stati annessi.

Le tasse

Beni della Chiesa furono incamerati nel 1867 Fu emessa carta moneta non garantita dalle riserve auree: ciò favorì l’inflazione

Il romanzo Il mulino del Po di

Bacchelli ricorda i drammi di

quest’epoca, anche per i

mugnai o i benestanti.

Tra le tasse più odiate c’era quella sul macinato, chiamata tassa sulla fame: colpiva infatti soprattutto i poveri, che consumavano quasi esclusivamente

pane o polenta. Fu abolita

solo nel 1870

Le proteste furono represse con almeno 250 morti

La leva obbligatoria

Nei Malavoglia di Giuseppe Verga uno dei personaggi, Luca muore nella battaglia di Lissa (1866), un altro Ntoni diserta e viene incarcerato, iniziando così una vita da spostato.

Non tutti gli stati italiani avevano adottato la leva obbligatoria (ad esempio il regno delle due Sicilie).

A tutti i maschi vennero imposti 5 anni di leva, sottratti alla vita familiare.

L’analfabetismo

I romanzi Cuore di

Edmondo de Amicis o

Pinocchio di Collodi

trattano di questa nuova

realtà: la scuola pubblica

in cui si mescolano poveri

e ricchi, intelligenti o

meno, volonterosi o no.

Nel 1861 gli analfabeti erano a seconda delle regioni tra il 78 e il 91 % (48% nel 1900)

Pochi conoscevano l’Italiano

Inizia la lotta all’anal-

fabetismo, con

l’obbligo di fre-

quentare le scuole

fino a 9 anni

La questione meridionale e il brigantaggio

Tasse, leva militare, fedeltà ai Borbone determinarono massicce adesioni al brigantaggio. I briganti adottarono tattiche da guerriglia, alimentando la cultura dell’illegalità nel Sud (MAFIA; NDRANGHETA)

Il malessere del Sud, arretrato, esplose in vere rivolte popolari, soffocate con la violenza

Il trasformismo della sinistra Con i governi della

Sinistra storica si diffonde la pratica antidemocratica del voto di scambio, cioè l’accordo personale su singole leggi al di là della disciplina di partito e con scambio di favori reciproci

Il difficile rapporto con la Chiesa cattolica

L’Italia reagì con leggi anticlericali (sequestri di beni della Chiesa) e con la legge unilaterale delle Guarentigie

La conquista di Roma con la forza fu condannata senza riserve dal Papa Pio IX.

Egli si dichiarò prigioniero in Vaticano e impose con il “non expedit” ai cattolici italiani di non partecipare alla vita politica.

Solo nel 1912 con il patto Gentiloni i Cattolici poterono entrare in politica.

Il nazionalismo e il colonialismo

Nel 1882 l’Italia acquisisce i diritti di sfruttamento sulla baia di Assab, in Eritrea, E’ l’inizio della sanguinosa avventura coloniale italiana in Africa che proseguì con gli scontri in Eritrea, Somalia, Etiopia, Libia fino alla seconda guerra mondiale Baia di Assab

Gli scioperi operai di fine secolo

LA PROTESTA DELLO STOMACO

Tra i tanti episodi di protesta, tragici furono i fatti del 1898 a Milano: il generale Bava Beccaris fece sparare sulle barricate anche con i cannoni, provocando da 100 a 300 morti. 5 deputati socialisti e centinaia di operai furono arrestati.


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