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ICF - CSPDM(OMS, 2002, P.198) LINGUAGGIO STANDARD •L’OMS presenta l’ICF come un linguaggio...

Date post: 24-Oct-2020
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ICF . Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della salute (OMS, 2002) 1
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  • ICF

    .

    Classificazione Internazionale del

    Funzionamento, della Disabilità

    e della salute

    (OMS, 2002)

    1

  • UTILIZZO COMUNE

    L’ICF è DI TUTTI I SUOI UTILIZZATORI.

    E’ L’UNICO STRUMENTO DI QUESTO

    GENERE A ESSERE ACCETTATO

    INTERNAZIONALMENTE.

    ESSO MIRA AD OTTENERE MIGLIORI

    INFORMAZIONI SUI FENOMENI DELLA

    DISABILITA’ E DEL FUNZIONAMENTO,

    NONCHE’ A RAGGIUNGERE UN VASTO

    CONSENSO INTERNAZIONALE

    (OMS, 2002, P.198)

  • LINGUAGGIO STANDARD

    • L’OMS presenta l’ICF come un linguaggio

    standard ed unificato che serva da modello di

    riferimento per la descrizione della salute e degli

    stati ad essa correlati(OMS, 2002, pag.11) e che

    facilitando la comunicazione fra professionalità

    ed esperienze diverse agenti sullo stesso

    campo, può, nel medesimo tempo, promuovere

    nuovi orizzonti di ricerca (OMS, 2002, pag.13).

    3

  • VISIONE ECOLOGICA

    • Si tratta di un linguaggio creato a partire da

    una visione della realtà che inserisce lo stato

    di salute in una visione ecologica della

    persona secondo un modello biopsicosociale

    che coinvolge tutti gli ambiti di intervento

    delle politiche pubbliche e, in particolar modo,

    le politiche di welfare, la salute, l’educazione

    ed il lavoro.

    • Approccio multiprospettico alla classificazione del

    funzionamento e della disabilità secondo un processo

    interattivo ed evolutivo

    4

  • PRESUPPOSTI OMS

    • Le informazioni dell’ICF dovrebbero

    essere utilizzate nella prospettiva dello

    sviluppo di un cambiamento politico e

    sociale che si proponga di favorire e

    sostenere la partecipazione degli individui.

    5

  • Applicazione ICF

    • Strumento statistico

    • Strumento di ricerca

    • Strumento clinico

    • Strumento di politica sociale

    • Strumento educativo

    6

  • MISURARE IL FUZIONAMENTO LA DISABILITA’ LA SALUTE:

    EVOLUZIONE DEL MODELLO

    • MODELLO BIO – MEDICO ( CAUSA –

    EFFETTO).

    • MODELLO BIO –PSICO – SOCIALE ED

    EDUCATIVO (MODELLO CIRCOLARE).

    • PROMOZIONE DELLA SALUTE

    7

  • ICF

    E’ UNA CLASSIFICAZIONE

    • APPARTIENE ALLA “FAMIGLIA” DELLE CLASSIFICAZIONI

    INTERNAZIONALI SVILUPPATE DALL’ORGANIZZAZIONE

    MONDIALE DELLA SANITA’( OMS)

    • FORNISCE UN MODELLO DI RIFERIMENTO CHE CONSENTE DI

    CODIFICARE UN’AMPIA GAMMA DI INFORMAZIONI RELATIVE

    ALLA SALUTE (ad esempio: diagnosi, funzionamento e disabilità,

    ragioni del contatto con i servizi sanitari…).

    • USA UN LIGUAGGIO COMUNE STANDARDIZZATO CHE

    PERMETTE LA COMUNICAZIONE IN MATERIA DI SALUTE TRA

    VARIE SCIENZE E DISCIPLINE (OMS, 2002)

    8

  • ICD10 - ICF

    • NELLE CLASSIFICAZIONI INTERNAZIONALI DELL’OMS LE CONDIZIONI

    DI SALUTE IN QUANTO TALI (malattie, disturbi, lesioni…) VENGONO

    PRINCIPALMENTE CLASSIFICATE DALL’ICD10 (acronimo di International

    Statistical Classification of Diseases and Related Health Problems) CHE

    FORNISCE UN MODELLO DI RIFERIMENTO NOSOGRAFICO (OMS,

    1992).

    • L’ICF DESCRIVE IL FUNZIONAMENTO E LA DISABILITA’ ASSOCIATI ALLE VARIE CONDIZIONI DI SALUTE.

    • L’ICF E L’ICD10 SONO COMPLEMENTARI E DOVREBBERO ESSERE UTILIZZATI INSIEME.

    • L’ICD10 FORNISCE UNA “DIAGNOSI” CLASSIFICATORIA DELLE MALATTIE, DEI DISTURBI O DI ALTRI STATI DI SALUTE, EVENTUALMENTE CON EZIOLOGIE ORGANICHE – MA NON SOLO.

    • LE INFORMAZIONI DELL’ICD10 SI COMPLETANO CON QUELLE RICAVATE DALL’ICF RELATIVE AL FUNZIONAMENTO REALE E QUOTIDIANO DELLA PERSONA.

    9

  • Malattia o

    deficit Menomazione

    Disabilità

    Handicap

    Modello progressivo - lineare ICIDH, 1980

  • INTERAZIONI FRA LE COMPONENTI

    DELL’ICF

    FUNZIONI E STRUTTURE

    CORPOREE

    (ex menomazione)

    ATTIVITA’ PERSONALE

    Capacità – Peformance

    (ex disabilità)

    PARTECIPAZIONE

    SOCIALE

    (ex handicap)

    FATTORI CONTESTUALI

    FATTORI AMBIENTALI FATTORI PERSONALI

    CONDIZIONI FISICHE

    (disturbo o malattia)

    11

  • Raccolta delle informazioni

    • Di fronte ad un evento critico che impone

    un’interruzione del proprio percorso di vita e

    necessario operare per aprire delle possibilità ad

    un percorso e processo di ri-significazione e

    riorganizzazione positiva.

    • L’ICF può essere utilizzato per raccogliere

    informazioni in situazione, descrivere la reale

    condizione di salute globale e costruire progetti

    di vita in comune

    12

  • Progetto e percorso di riposizionamento

    • La raccolta delle informazioni per descrivere

    le condizioni di salute, rilevando il

    funzionamento, i limiti, le capacità, le

    competenze, le performances, i facilitatori e

    le barriere per promuovere la partecipazione

    attiva e l’inclusione sociale

    • Diviene fondamentale la costruzione di un

    percorso di osservazione, conoscenza,

    scoperta delle risorse (anche latenti) e dei

    limiti personali, e ambientali

    13

  • Ricadute operative

    • Possibile ricaduta positiva dell’ICF nella

    prospettiva dell’inclusione sociale ed

    integrazione scolastica e lavorativa

    nell’intento di scoprire:

    • Funzionamento - disabilità - salute in

    termini di:

    • Funzioni - strutture - attività -

    partecipazione - ambiente

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  • Funzioni e strutture corporee

    (ex menomazione)

    Attività personale capacità–peformance

    (ex disabilità)

    Fattori contestuali

    Fattori personali

    Condizioni fisiche (disturbo o malattia)

    Partecipazione sociale

    (ex handicap)

    Fattori ambientali

    Modello multidimensionale OMS - ICF - 2001

  • CONDIZIONI FISICHE

    (ex disturbo o malattia)

    FUNZIONI

    CORPOREE

    1. Funzioni mentali;

    2. Funzioni sensoriali e

    dolore;

    3. Funzioni della voce e

    dell’eloquio;

    4. Funzioni dei sistemi

    cardiovascolare,

    ematologico,

    immunologico e

    dell’apparato

    respiratorio;

    5. Funzioni

    dell’apparato digerente

    e dei sistemi

    metabolico ed

    endocrino;

    6. Funzioni

    genitourinarie e

    riproduttive;

    7. Funzioni neuro-

    muscoloscheletriche e

    correlate al movimento;

    8. Funzioni della cute e

    delle strutture correlate.

    STRUTTURE

    CORPOREE

    1. Strutture del sistema

    nervoso;

    2. Occhio, orecchio e

    strutture correlate;

    3. Strutture coinvolte

    nella voce e

    nell’eloquio;

    4. Strutture dei sistemi

    cardiovascolare,

    immunologico e

    dell’apparato

    respiratorio;

    5. Strutture correlate

    all’apparato digerente e

    ai sistemi metabolico

    ed endocrino;

    6. Strutture correlate ali

    sistemi genitourinario e

    riproduttivo;

    7. Strutture correlate al

    movimento;

    8. Cute e strutture

    correlate.

    FUNZIONI E STRUTTURE

    CORPOREE

    (ex menomazione)

    ATTIVITÀ PERSONALI

    (ex disabilità)

    PARTECIPAZIONE SOCIALE

    (ex handicap)

    1. Apprendimento e

    applicazione delle conoscenze;

    2. Compiti e richieste generali;

    3. Comunicazione;

    4. Mobilità;

    5. Cura della propria persona;

    6. Vita domestica;

    7. Interazioni e relazioni interpersonali.

    8. Aree di vita principali

    (istruzione-lavoro e impiego-vita economica)

    9. Vita sociale, civile e di comunità)

    FATTORI

    CONTESTUALI

    FATTORI AMBIENTALI FATTORI PERSONALI

    1. Prodotti e tecnologie;

    2. Ambiente naturale e

    cambiamenti ambientali offerti

    dall’uomo;

    3. Relazione e sostegno

    sociale;

    4. Atteggiamenti;

    5. Servizi, sistemi e politiche.

    Aspetti psicologici, affettivi e

    comportamentali

    -Stili di attribuzione

    -Autoefficacia

    -Autostima

    -Emotività

    -Motivazione

    -Comportamenti problema

  • CAMBIAMENTO DI PROSPETTIVA CON

    RADICI LONTANE

    •LA NOSTRA ATTESA E PREDISPOSIZIONE A INTENDERE CIO’ CHE E’ NUOVO NON SONO FORSE DETERMINATE DAL VECCHIO IN CUI SIAMO IMMERSI? (H.G. GADAMER, 1973)

    •NOI PENSIAMO CHE, PER LO STUDIO DELLA CAPACITA’ MENTALE, SIA DEL TUTTO INSUFFICIENTE VALUTARE LE PROPRIETA’ INNATE DELL’UOMO, NOI DETERMINIAMO SOLO LA SUA “POSIZIONE INIZIALE” E, CON UN DIVERSO SVILUPPO CULTURALE, TUTTO CIO’ CI PUO’ DARE RISULTATI DIVERSI (VYGOTSKIJ, PRECEDENTE AL 1934).

    •IDENTITA’ COMPETENTE E PLURIME DELLA PERSONA IN SITUAZIONE DI HANDICAP

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  • NUOVE POSPETTIVE APERTE DALL’ICF

    •IL PROGETTO CULTURALE CONTENUTO NELL’ICF SI COLLOCA AI

    CONFINI TRA TRADIZIONE E INNOVAZIONE: DA UNA PARTE AFFONDA

    LE RADICI E SI ALIMENTA DEL PATRIMONIO SCIENTIFICO E CULTURALE

    DEL RECENTE PASSATO; DALL’ALTRA, GUARDA AL FUTURO

    PROPONENDO UN NUOVO MODO DI PENSARE E DI TRATTARE LA

    SALUTE ED I DISTURBI A ESSA CONNESSI.

    •I SISTEMI DI CLASSIFICAZIONE DIAGNOSTICA NON SONO RIGIDI E

    ASSOLUTI; SONO STORICAMENTE E CULTURALMENTE CONDIZIONATI E

    DUNQUE SOGGETTI A EVOLUZIONE: SI POSSONO MODIFICARE NEL

    TEMPO, IN RELAZIONE A ULTERIORI TRAGUARDI CHE DIVENGONO

    PATRIMONIO DELLA COMUNITA’ SCIENTIFICA, E CHE PORTANO A

    CONSIDERARE NON PIU’ DEL TUTTO ADEGUATE, E QUINDI SUPERATE,

    ALCUNE CONQUISTE PRECEDENTI

    (esempio: ICD10 affiancato ed ampliato da un altro modello interpretativo – ICF -)

    18

  • • Competenza è l’insieme, strutturato o meno, dei

    fattori personali - conoscenze, capacità e

    atteggiamenti - considerati necessari all’esecuzione

    corretta di un compito (Ianes, Biasoli, pag. 393)

    • Capacità di affrontare un problema complesso o di

    svolgere un’attività complessa, riconoscendone come

    elementi: knowledge (saperi) skills (capacità) e

    attidudes (atteggiamenti); la competenza si dà solo in

    situazione, come performance che si manifesta

    nell’attività influenzata dal contesto sociale e

    culturale. Vocabolario che si ritrova nell’ICF OECD

    (Organisation for Economic Cooperatione end Development)

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  • • Competenza “atto dinamico” mediante il quale il

    soggetto unifica tutte le risorse a disposizione e le

    indirizza in un punto, generando un elemento nuovo:

    come in ogni processo, il risultato non è

    semplicemente la somma degli elementi in gioco

    (Lucio Guasti)

    • Importanza dell’elemento contesto, ritenendo che la

    competenza si definisca in funzione dei margini di

    autonomia e di innovazione consentiti, delle forme in

    cui si svolge il lavoro, dei modelli di autorità e

    responsabilità attribuita o assunta; la definizione

    impone, pertanto, processi complessi di diagnosi e

    valutazione (Saul Meghnagi)

    20

  • L’ ICF

    • Strumento valido a descrivere la condizione di

    salute in una prospettiva complementare ad

    altre classificazioni (ICD) poiché è caratterizzato

    da un’ottica positiva, che parla di salute e di

    funzionamento, un’ottica complessa, sistemica

    ed interconnessa, un’attenzione ai vari fattori di

    contesto, ambientali e psico-personali, un

    linguaggio comune a varie professioni in grado

    di porle in comunicazione e di aiutarle a

    collaborare (Ianes, 2004, pag. 10)

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  • Alcune domande

    • In quale modo ICF può costituire non solo un efficace

    descrittore delle competenze ma soprattutto uno

    strumento di analisi e comprensione delle stesse?

    • In che modo tale funzione può essere svolta da un

    sistema di classificazione?

    • L’ICF svela la presenza o assenza di integrazione, le

    facilitazioni o le difficoltà causate dal contesto

    personale e sociale.

    • Come riconoscere un soggetto competente che

    sappia diagnosticare risorse e attese, sappia

    relazionarsi a queste e affrontare problemi ed

    imprevisti?

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  • La valorizzazione delle competenze

    • Riconoscere un soggetto “competente” e “riconoscersi

    identità competente” vuole dire riconoscere limiti e

    risorse proprie e del contesto (Canevaro, Malaguti, 2002,

    pag. 437)

    • Assumere la capacità di una lettura globale,

    longitudinale, multidimensionale e multidisciplinare per:

    • raccogliere informazioni nei contesti, avviare un

    processo di conoscenza, di scoperta ed analisi della

    situazione

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