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Il cammino del discernimentoIl cammino del discernimento · Rit. Come il cervo va all’acqua viva,...

Date post: 16-Feb-2019
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PROSSIMO APPUNTAMENTO LA LA LA LA VOCE VOCE VOCE VOCE CHE CHE CHE CHE GUIDA GUIDA GUIDA GUIDA Venerdì 19 febbraio 2010 Seminario diocesano di Concordia-Pordenone Cara/o amica/o, Cara/o amica/o, Cara/o amica/o, Cara/o amica/o, Il mio padrone tarda a venire”, così arriva a pensare quel servo infingardo. Rifiuto di un’attesa o presunzione di una rendita? Le due cose sono collegate, ma è la prima la più decisiva. Togliersi via dal gioco potrebbe anche essere possibile, ma se il gioco è parte viva ed essenziale della vita, non significa di fatto mettersi fuori dalla vita stessa? Ed è quanto nessuno vuole fare. Sentirsi estranei a se stessi, sospesi fra desideri buoni e cattivi, dentro relazioni senza capo né coda, non fa piacere a nessuno. Bisogna uscire da questa situazione e consolidare il cammino della vita, gradino dopo gradino, passo dopo passo. Bisogna non perdere di vista la mèta e, una volta orientati, procedere con decisione. Il santo curato d’Ars ha delle parole molto belle sui re Magi che arrivano alla grotta di Betlemme per poi ripartono e comunicare a tutto il mondo la luce di quell’incontro, soprattutto al mondo della cultura. La vera sapienza, raccontano con gioia, è sul volto di quel bambino. Che la luce che ha cominciato a splendere quella notte rischiari anche la nostra via, guidi il nostro cammino, per non smarrirci e seguire cattivi consiglieri, sirene ingannatrici, ed essere forti soprattutto nei tornanti più difficili, quando un passo è stato fatto e l’altro ancora non si intravede, mano nella mano, in compagnia cioè di buoni consiglieri e di una Chiesa amica. Noi del Seminario vogliamo essere parte viva di questa Chiesa, anche per te, perché tu, scoprendo lei, scopra la tua strada, i passi da fare, il coraggio da avere, una vita da raccontare con immensa gioia, proprio come i re Magi. don Giosuè, gli altri animatori, i seminaristi Il cammino del discernimento Il cammino del discernimento Il cammino del discernimento Il cammino del discernimento L A L A L A L A S AL I T A S AL I T A S AL I T A S AL I T A . UN . UN . UN . UN P AS S O P AS S O P AS S O P AS S O D O P O D O P O D O P O D O P O L AL T R O L AL T R O L AL T R O L AL T R O 1
Transcript

PROSSIMO APPUNTAMENTO LA LA LA LA VOCEVOCEVOCEVOCE CHECHECHECHE GUIDAGUIDAGUIDAGUIDA

Venerdì 19 febbraio 2010

Seminario diocesano di Concordia-Pordenone

Cara/o amica/o,Cara/o amica/o,Cara/o amica/o,Cara/o amica/o,

“Il mio padrone tarda a venire”, così arriva a pensare quel servo infingardo. Rifiuto di un’attesa o presunzione di una rendita? Le due cose sono collegate, ma è la prima la più decisiva. Togliersi via dal gioco potrebbe anche essere possibile, ma se il gioco è parte viva ed essenziale della vita, non significa di fatto mettersi fuori dalla vita stessa? Ed è quanto nessuno vuole fare. Sentirsi estranei a se stessi, sospesi fra desideri buoni e cattivi, dentro relazioni senza capo né coda, non fa piacere a nessuno. Bisogna uscire da questa situazione e consolidare il cammino della vita, gradino dopo gradino, passo dopo passo. Bisogna non perdere di vista la mèta e, una volta orientati, procedere con decisione. Il santo curato d’Ars ha delle parole molto belle sui re Magi che arrivano alla grotta di Betlemme per poi ripartono e comunicare a tutto il mondo la luce di quell’incontro, soprattutto al mondo della cultura. La vera sapienza, raccontano con gioia, è sul volto di quel bambino. Che la luce che ha cominciato a splendere quella notte rischiari anche la nostra via, guidi il nostro cammino, per non smarrirci e seguire cattivi consiglieri, sirene ingannatrici, ed essere forti soprattutto nei tornanti più difficili, quando un passo è stato fatto e l’altro ancora non si intravede, mano nella mano, in compagnia cioè di buoni consiglieri e di una Chiesa amica. Noi del Seminario vogliamo essere parte viva di questa Chiesa, anche per te, perché tu, scoprendo lei, scopra la tua strada, i passi da fare, il coraggio da avere, una vita da raccontare con immensa gioia, proprio come i re Magi.

don Giosuè, gli altri animatori, i seminaristi

Il cammino del discernimentoIl cammino del discernimentoIl cammino del discernimentoIl cammino del discernimento LA LA LA LA SALITASALITASALITASALITA. UN . UN . UN . UN PASSOPASSOPASSOPASSO DOPODOPODOPODOPO L’ALTROL’ALTROL’ALTROL’ALTRO

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Canto di invocazioneCanto di invocazioneCanto di invocazioneCanto di invocazione

Vieni qui tra noiVieni qui tra noiVieni qui tra noiVieni qui tra noi (GEN)

Vieni qui tra noi come fiamma che scende dal cielo. Vieni qui tra noi, rinnova il cuore del mondo. Vieni qui tra noi, col tuo amore rischiara la terra. Vieni qui tra noi, soffio di libertà. Nel silenzio tu sei pace, nella notte luce, Dio nascosto, vita, Dio tu sei, Amore. Tutto si ricrea in te, tutto vive in te. Scalda col tuo fuoco terra e cielo. Tu, che sai raccogliere ogni gemito, semina nel nostro cuore una speranza d'eternità. Vieni qui tra noi... Amore, Dio in mezzo a noi!

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PER INCOMINCIARE AD

APRIRE LO SCRIGNO

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IN AGENDA...

16-17 gennaio e

20-21 febbraio

il SENTIERO in Seminario:

“Sono chiamato a diventare

prete?”, discernimento vocazionale

per ragazzi dai 17 anni in su.

7 febbraio dalle 900

alle 1300

Scala di Giacobbe e Talita Kum in

Seminario.

Una domenica mattina per un

discernimento della volontà di Dio sulla

propria vita alla luce della Sua Parola. Per

giovani dalla prima superiore ai 35 anni.

Contattaci: [email protected] don Giuseppe 0434.508647 ([email protected]) don Federico 0434.508658 ([email protected])

15-17 gennaio

Tre Giorni giovani presso

la Comunità Missionaria

di Villaregia:

0434.364030.

16-17 gennaio

Incontro residenziale

del PEM.

Sabato 16 gennaio “Il

futuro del volontariato”

con Sergio Marelli

(Focsiv).

Preparazione

all’esperienza

missionaria, offerto

dall’Ufficio Missionario

Diocesano:

0434.221111.

Venerdì 22 gennaio:

Concerto Ecumenico,

ore 20.30 in Seminario.

In occasione della settimana di

preghiera per l’unità dei cristiani.

IN BREVE:

25-27 marzo Pellegrinaggio e Veglia Diocesana dei Giovani, a San Vito.

24-25 aprile Veglia Diocesana di preghiera per le Vocazioni.

23-25 aprile Esercizi Spirituali per Giovani, offerti dall’AC e dal Seminario.

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CHIESA voi siete qui

STUDIO

TEOLOGICO

SI SI

PRIMO PIANO

PIANO TERRA

AC1 AC2 AC3 AC4

SI SI

SI SI

SI

SI SI

SI: SACERDOTI A DISPOSIZIONE PER TUTTA LA SERATA PER RICONCILIAZIONE O DIREZIONE SPIRITUALE

PER ORIENTARTI...

AC: AULA PER LA CONDIVISIONE

Dal salmo 42(41)Dal salmo 42(41)Dal salmo 42(41)Dal salmo 42(41) Rit. Come il cervo va all’acqua viva, io cerco Te ardentemente io cerco Te, mio Dio. L'anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente: quando verrò e vedrò il volto di Dio? Le lacrime sono il mio pane giorno e notte, mentre mi dicono sempre: "Dov'è il tuo Dio?". RIT. Questo io ricordo e l'anima mia si strugge: avanzavo tra la folla, la precedevo fino alla casa di Dio, fra canti di gioia e di lode di una moltitudine in festa. Perché ti rattristi, anima mia, perché ti agiti in me? Spera in Dio: ancora potrò lodarlo, lui, salvezza del mio volto e mio Dio. RIT. Di giorno il Signore mi dona il suo amore e di notte il suo canto è con me, preghiera al Dio della mia vita. Dirò a Dio: "Mia roccia! Perché mi hai dimenticato? Perché triste me ne vado, oppresso dal nemico?". RIT. Mi insultano i miei avversari quando rompono le mie ossa, mentre mi dicono sempre: "Dov'è il tuo Dio?". Perché ti rattristi, anima mia, perché ti agiti in me? Spera in Dio: ancora potrò lodarlo, lui, salvezza del mio volto e mio Dio. RIT.

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Accoglienza della ParolaAccoglienza della ParolaAccoglienza della ParolaAccoglienza della Parola

Alleluia shalomAlleluia shalomAlleluia shalomAlleluia shalom (SPOLADORE)

Rit. Alleluia, alleluia Alleluia, alleluia. Resta sempre con noi e la tristezza va via Sei risorto Signore sei vita per noi. Con la luce che dai vinci il buio fra noi la Tua voce Signore è un fuoco per noi. Rit. Alleluia, alleluia Alleluia, alleluia.

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ASCOLTO DELLA PAROLA

Canto finaleCanto finaleCanto finaleCanto finale

Resta qui con noiResta qui con noiResta qui con noiResta qui con noi (GEN)

Le ombre si distendono scende ormai la sera e s'allontanano dietro i monti i riflessi di un giorno che non finirà, di un giorno che ora correrà sempre perché sappiamo che una nuova vita da qui è partita e mai più si fermerà. RIT. Resta qui con noi il sole scende già, resta qui con noi Signore è sera ormai.

Resta qui con noi il sole scende già, se tu sei con noi la notte non verrà. S'allarga verso il mare il tuo cerchio d'onda che il vento spingerà fino a quando giungerà ai confini di ogni cuore, alle porte dell'amore vero. Come una fiamma che dove passa brucia così il tuo amore tutto il mondo invaderà. RIT. Davanti a noi l'umanità lotta, soffre e spera come una terra che nell'arsura chiede l'acqua da un cielo senza nuvole, ma che sempre le può dare vita. Con te saremo sorgente d'acqua pura, con te fra noi il deserto fiorirà. RIT.

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SALUTO FINALE

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LE PAROLE DEL CURATO

Canto di adorazioneCanto di adorazioneCanto di adorazioneCanto di adorazione Dall’aurora al tramontoDall’aurora al tramontoDall’aurora al tramontoDall’aurora al tramonto (MITE-BALDUZZI)

RIT. Dall'aurora io cerco te, fino al tramonto ti chiamo, ha sete solo di te l’anima mia come terra deserta.

Non mi fermerò un solo istante, sempre canterò la tua lode perché sei il mio Dio, il mio riparo: mi proteggerai all'ombra delle tue ali. RIT.

Non mi fermerò un solo istante: io racconterò le tue opere perché sei il mio Dio, unico bene, nulla mai potrà la notte contro di me. Dall'aurora io cerco te, fino al tramonto ti chiamo, ha sete solo di te l'anima mia come terra deserta; ha sete solo di te l'anima mia come terra deserta.

C isogna!cercare unicamente Dio, desiderare solo Dio… Non bisogna agire che per Dio.

Dal Vangelo secondo LucaDal Vangelo secondo LucaDal Vangelo secondo LucaDal Vangelo secondo Luca (12, 35-46)

«S iate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito. Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell'alba, li troverà così, beati loro! Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell'ora che non immaginate, viene il Figlio dell'uomo». Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?». Il Signore rispose: «Chi è dunque l'amministratore fidato e prudente, che il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così. Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi. Ma se quel servo dicesse in cuor suo: "Il mio padrone tarda a venire" e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l'aspetta e a un'ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli infedeli».

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LectioLectioLectioLectio

La via per i “servi”

- noi che qualcosa abbiamo già capito - il rischio continuo di cedere, - la gioia sempre nuova di fare un passo avanti

“Beati quei servi che il padrone troverà ancora svegli”

- la veglia: fianchi cinti e lampade accese coscienza seria di chi è il padrone senza paura della notte anche se lunga → “egli stesso si cingerà la veste e passerà a servirli”

- il sonno: ragiona “in cuor suo” “il padrone tarda a venire”: una notte che persuade “percuote gli altri servi” e “si ubriaca”: solitudine disperata → timore del ritorno del padrone

Discernimento nella veglia: consolazione e desolazione - la memoria del fondamento: la notte non spaventi - per chi fa passi avanti: la voce dello Spirito che consola

la voce dell’Imbroglione che spaventa - per chi è assopito: la voce dello Spirito che inquieta

la voce dell’Imbroglione che soddisfa

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CHIUSURA DEL TEMPO DI ADORAZIONE

PreghieraPreghieraPreghieraPreghiera

Mio Signore e Dio, io sono così convinto che tu hai cura di tutti quelli che sperano in te, che ho deciso per l’avvenire di vivere senza preoccupazione e di riversare su te ogni mia inquietudine. Gli uomini possono spogliarmi di tutti i beni e del mio stesso onore; le malattie possono privarmi delle forze; col peccato posso perdere perfino la tua grazia; ma non perderò mai e poi mai la fiducia in te. Gli altri aspettino pure la loro felicità dalle ricchezze e dal loro ingegno; facciano anche affidamento sull’innocenza della vita, sulla quantità delle opere buone o sul fervore delle preghiere: per me tutta la mia confidenza è la mia stessa confidenza, confidenza che non ha mai ingannato nessuno. Ecco perchè ho l’assoluta certezza di essere eternamente felice, perché lo spero unicamente da te. Per mia esperienza devo riconoscere di essere debole e incostante; eppure nulla, finché conserverò questa fiducia in te, potrà spaventarmi. Ho tanta fiducia che tu mi amerai sempre e che anch’io, a mia volta, ti amerò per sempre. E per portare al più alto grado questa mia fiducia, o mio Creatore, io spero te da te stesso, per il tempo e per l’eternità. Amen.

BenedizioneBenedizioneBenedizioneBenedizione

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SegnoSegnoSegnoSegno “Figlio, volgi i tuoi passi verso di Me, perché Io vengo incontro a te.”

CondivisioneCondivisioneCondivisioneCondivisione

Preghiera finalePreghiera finalePreghiera finalePreghiera finale

Vegliate! Non è questo il momento di dormire... Il Signore ritornerà, ma voi non sapete quando. Potrebbe accadere da un momento all'altro. Non fatevi trovare impreparati: questo è l'appuntamento che decide di tutta la vostra vita!

Vegliate! Stropicciatevi bene gli occhi e cercate di tenerli aperti. Dentro questa storia convulsa e confusa lo Spirito già agisce. Come mai dunque non siete capaci di distinguerne le tracce? Non perdetevi in tante cose inutili! Cercate ciò che conta veramente: il Regno di Dio sta giungendo al suo compimento. Vegliate! Tenete accese la vostre lampade in mezzo al buio della notte, perché l'Avversario non vi sorprenda e vi rubi ciò che avete di più prezioso. La Parola tenga desti i vostri cuori perché la vostra riserva di speranza non venga mai meno. Vegliate! Tu lo dici a tutti, Signore Gesù. Tu lo gridi a noi, tuoi discepoli, perché la nostra attesa diventi più fervente e operosa.

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SPAZIO PER I TUOI APPUNTI

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Canto di esposizioneCanto di esposizioneCanto di esposizioneCanto di esposizione

Aprimi gli occhi del cuoreAprimi gli occhi del cuoreAprimi gli occhi del cuoreAprimi gli occhi del cuore (BALOCHE) Aprimi gli occhi del cuore, aprimi gli occhi Signor, voglio vederti, voglio vederti. Aprimi gli occhi del cuore, aprimi gli occhi Signor, voglio vederti, voglio vederti. Perché sempre regnerai innalziamo a Te il nostro canto, la tua gloria risplenderà: Tu sei Santo, Santo, Santo. Santo, Santo, Santo, Santo, Santo, Santo, Santo, Santo, Santo, Voglio vederti.

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ADORAZIONE EUCARISTICA

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Preghiera inizialePreghiera inizialePreghiera inizialePreghiera iniziale

Salmo 144,14-21

Lode alla Maestà divina

Fedele è il Signore in tutte le sue parole, santo in tutte le sue opere. Il Signore sostiene quelli che vacillano e rialza chiunque è caduto. Gli occhi di tutti sono rivolti a te in attesa e tu provvedi loro il cibo a suo tempo. Tu apri la tua mano e sazi la fame di ogni vivente. Giusto è il Signore in tutte le sue vie, santo in tutte le sue opere. Il Signore è vicino a quanti lo invocano, a quanti lo cercano con cuore sincero. Appaga il desiderio di quelli che lo temono, ascolta il loro grido e li salva. Il Signore protegge quanti lo amano, ma disperde tutti gli empi. Canti la mia bocca la lode del Signore. Ogni vivente benedica il suo nome santo, in eterno e sempre.

CONDIVISIONE DI GRUPPO

SANTI PASTORI

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Pio XPio XPio XPio X

Giuseppe Sarto nacque a Riese (Tv) il 2 giugno 1835. Aiutato da alcuni sacerdoti ad entrare nel Seminario di Padova, fu ordinato sacerdote a 23 anni e nominato cappellano a Tombolo (Pd), dove giunse nel novembre 1858. Nel novembre 1875 il vescovo di Treviso lo chiamò presso di sé nominandolo Canonico, Cancelliere e Direttore spirituale del Seminario; incarichi di prestigio per il giovane sacerdote. Il suo modo di agire, pieno di comprensione verso gli altri e il suo amore particolare per i poveri, gli guadagnarono l’affetto e la stima di tutti. Nel settembre 1884, papa Leone XIII lo nominò vescovo di Mantova. Seppe pacificare gli animi e avviò un profondo rinnovamento della vita cristiana in tutta la diocesi; incoraggiò l’affermarsi delle cooperative operaie; formatosi sotto papa Pio IX e nel clima reazionario della monarchia asburgica, mons. Sarto condannò il liberalismo e lo spirito di apertura alla mentalità moderna. Papa Leone XIII apprezzando il suo operato, lo elevò alla dignità cardinalizia nel 1893; in giugno lo destinò alla sede patriarcale di Venezia, anch’essa in una situazione particolarmente difficile. Incurante delle critiche non esitò ad indurre i cattolici veneziani ad allearsi con i liberali moderati, per far cadere l’amministrazione comunale massonica, che aveva soppresso il catechismo nelle scuole e fatto togliere il crocifisso negli ospedali. A Venezia ci fu una fioritura della vita religiosa, gli adulti venivano istruiti nella fede e organizzati in Associazioni religiose; i bambini venivano preparati alla Prima Comunione e Cresima con particolare impegno, le celebrazioni liturgiche presero nuovo decoro con la solennità dei canti sacri. Il 20 luglio 1903 morì papa Leone XIII. Il conclave, durato quattro giorni, designò il 3 agosto 1903, il patriarca di Venezia nuovo pontefice, nonostante le sue implorazioni a non votarlo, il quale alla fine accettò prendendo il nome di Pio X. Il suo pontificato durò 11 anni. Davanti ai grandi progressi di un liberalismo prevalentemente antireligioso, di un socialismo prevalentemente materialista e di uno scientismo presuntuoso, Pio X avvertì la necessità di erigere il papato contro la modernità, spezzando ogni tentativo di avviare un compromesso efficace tra i cattolici e la nuova cultura. Uomo di grandezza morale, viveva in Dio e di Dio, morì il 20 agosto 1914. Fu beatificato il 3 giugno 1951 da papa Pio XII e proclamato santo dallo stesso pontefice il 29 maggio 1954.

2222 SCEGLI SCEGLI SCEGLI SCEGLI LALALALA POSIZIONEPOSIZIONEPOSIZIONEPOSIZIONE CHECHECHECHE TITITITI AIUTAAIUTAAIUTAAIUTA DIDIDIDI PIÙPIÙPIÙPIÙ AAAA PREGAREPREGAREPREGAREPREGARE puoi stare in piedi, seduto, in ginocchio come ti trovi meglio a “sintonizzarti ” con Lui.

1111 METTITI METTITI METTITI METTITI DIDIDIDI FRONTEFRONTEFRONTEFRONTE ALALALAL SIGNORESIGNORESIGNORESIGNORE

con gratitudine e riconoscenza, anche oggi ti ha regalato una giornata da

vivere… digli grazie.

4444 AFFIDA AFFIDA AFFIDA AFFIDA ALALALAL SIGNORE SIGNORE SIGNORE SIGNORE LELELELE PREOCCUPAZIONIPREOCCUPAZIONIPREOCCUPAZIONIPREOCCUPAZIONI CHECHECHECHE PORTIPORTIPORTIPORTI ININININ CUORECUORECUORECUORE pregare significa condividere tutto se stessi con un Tu speciale.

VOLGI VOLGI VOLGI VOLGI ILILILIL TUOTUOTUOTUO PENSIEROPENSIEROPENSIEROPENSIERO UNICAMENTEUNICAMENTEUNICAMENTEUNICAMENTE AAAA LUILUILUILUI Prega così: Signore

fa che tutte le mie azioni siano rivolte solamente a te.

3333

IMMAGINA IMMAGINA IMMAGINA IMMAGINA LALALALA SCENASCENASCENASCENA DELDELDELDEL VANGELOVANGELOVANGELOVANGELO Aiutati con l’immaginazione per

osservare i protagonisti del Vangelo e per provare i loro sentimenti.

5555

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5 PASSI PER ENTRARE IN PREGHIERA

Canone di adorazioneCanone di adorazioneCanone di adorazioneCanone di adorazione Resta con noiResta con noiResta con noiResta con noi (TAIZÈ)

Resta con noi o Signore, che già scende la sera. Resta con noi o Signore, che già scende la sera.

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Ora puoi decidere come continuare la preghiera. Di seguito potrai scegliere tre “strade ”che ti proponiamo:

L’INCROCIO

* ADORAZIONE SILENZIOSA ADORAZIONE SILENZIOSA

* CONDIVISIONE CONDIVISIONE DIDI GRUPPOGRUPPO

* COLLOQUIO COLLOQUIO OO CELEBRAZIONECELEBRAZIONE DE

LDEL

SACRAMENTOSACRAMENTO DELLADELLA RICONCILIAZIONERICONCILIAZIONE

Per orientarti puoi utilizzare la piantina che trovi a pagina 22.

Questa notteQuesta notteQuesta notteQuesta notte (TAIZÈ)

Questa notte non è più notte davanti a Te:

il buio come luce risplende.

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tanto che ebbe la netta sensazione che l’anima stava proprio per andarsene. In quella situazione gli entrò in testa un pensiero che gli insinuava di essere santo. Ne provò tanta sofferenza che si diede a respingerlo energicamente mettendo avanti i suoi peccati. Lo faceva patire di più quel pensiero che la febbre stessa: ma, per quanto si sforzasse di vincerlo, non ci riusciva. Poi la febbre diminuì e il pericolo di morte fu superato. Allora egli si mise a scongiurare alcune signore, venute a fargli visita, che se lo avessero visto ancora in punto di morte, per amore di Dio lo sgridassero ad alta voce, chiamandolo peccatore e ricordandogli di pensare alle offese che aveva fatte a Dio.

(dal Racconto di un pellegrino, cfr. 26-32)

A CASA

Il tempo della Chiesa è come un grande Avvento: ci chiede di saper aspettare, attendere, vigilare pazientemente, purificando, combattendo, orientando il nostro vivere verso il Signore. Non è un tempo vuoto, passivo; non è il tempo del “solletico spirituale”, della ricerca di sensazioni belle ma superficiali che ci chiudono nel nostro io…al contrario, è un tempo che chiede di mettere in campo tutte le nostre risorse perché Dio vuole incontrarci e noi vogliamo incontrare Lui! Come attendere?

∗ Metti sotto esame la tua concreta giornata in tempi e luoghi precisi e a te confacenti. Allenati a percepire, davanti alla Parola di Dio, i tuoi moti interiori: resistenze e desideri, paure e attrazioni, tristezze e gioie: è il linguaggio del cuore in cui parla anche Dio. Gioca con sapienza la tua partita senza cedere allo scoraggiamento o all’indifferenza.

∗ Comincia sempre col ricordare i suoi benefici e ringrazialo; abituati a vederti come lui ti vede: un figlio sempre amato! Il credente ri-corda, porta-nel-cuore l’amore di Dio e di questo gioisce. Devi abituarti a ricordare Dio e godere di Lui. La tua gioia, la tua lode è la sua casa.

Al di fuori delle sette ore di preghiera, impiegava il suo tempo ad aiutare nella vita spirituale alcune persone che si rivolgevano a lui. Tutto il resto della giornata lo occupava in cose di Dio e a riflettere su ciò che aveva meditato o letto quel giorno. Quando poi stava per coricarsi, spesso gli sopravvenivano grandi ispirazioni e consolazioni spirituali che gli sottraevano buona parte del tempo destinato al sonno, il quale era già poco. Riflettendo di tanto in tanto su questo fenomeno, si rese conto che a conversare con Dio aveva dedicato già molte ore, e in più aveva a disposizione il resto del giorno. Da qui gli nacque il sospetto che quelle ispirazioni non provenissero dallo spirito buono; e giunse alla conclusione che era meglio sbarazzarsene e lasciare al sonno il tempo che aveva stabilito. Così fece. (…) In questo periodo Dio si comportava con lui come fa un maestro di scuola con un bambino: gli insegnava. Ciò poteva dipendere o dal suo ingegno rozzo e incolto, o dal non avere altri che lo istruisse, o dal fatto che aveva ricevuto da Dio ferma volontà di servirlo. In ogni caso era per lui evidente, e lo fu poi sempre, che Dio lo trattava in quel modo; anzi crederebbe di offendere sua divina Maestà se ammettesse dubbi a questo proposito. Il rimanere con l’intelletto illuminato in tal modo fu così intenso che gli pareva di essere un altro uomo, o che il suo intelletto fosse diverso da quello di prima. Tanto che se fa conto di tutte le cose apprese e di tutte le grazie ricevute da Dio, e le mette insieme, non gli sembra di aver imparato tanto, lungo tutto il corso della sua vita, fino a sessantadue anni compiuti, come in quella sola volta. Rimase un certo tempo in quello stato; poi andò a inginocchiarsi davanti a una croce, lì vicino, per ringraziare Dio. E proprio lì gli apparve quella figura che già molte altre volte aveva contemplato e che non era mai riuscito a comprendere: cioè quella cosa già descritta sopra, che gli pareva bellissima e con molti occhi. Ma ora, stando davanti alla croce, vide molto bene che quella cosa tanto affascinante non aveva la luminosità consueta. Ed ebbe una chiarissima conoscenza, a cui la volontà aderiva totalmente, che quello era il demonio. E anche in seguito, per molto tempo, continuò ad apparirgli spesso. Ma egli, in segno di scherno, la scacciava con il bastone che aveva sempre con sé. A Manresa una volta si ammalò. La febbre, altissima, lo ridusse in punto di morte,

14

SANT’IGNAZIO DI LOYOLA

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Alcune provocazioniAlcune provocazioniAlcune provocazioniAlcune provocazioni

• Cosa suscita in me la Parola di Dio che ho ascoltato ?

• Il Signore è presente in questa Parola. Mi rendo veramente conto

che Lui è presente in ogni circostanza della mia vita ? Come vivo

questa presenza ?

• Cosa significa per me “vigilare” ?

Cosa vuol dire “saper attendere” ?

• Nella mia vita che cosa attendo ?

Chi attendo ?

• Come vivo l’attesa ?

In che modo tengo accesa la lampada ?

• Sono anch’io tentato di dire: “..il mio padrone tarda a venire..” ?

Come vivo la tentazione ?

PER RIFLETTERE

12

TESTI BIBLICI DI RIFERIMENTO

Esodo 12,40-42

La permanenza degli Israeliti in Egitto fu di quattrocentotrent'anni. Al

termine dei quattrocentotrent'anni, proprio in quel giorno, tutte le schiere

del Signore uscirono dalla terra d'Egitto.

Notte di veglia fu questa per il Signore per farli uscire dalla terra d'Egitto.

Questa sarà una notte di veglia in onore del Signore per tutti gli Israeliti, di

generazione in generazione.

Cantico dei Cantici 5,2

Mi sono addormentata, ma veglia il mio cuore.

Un rumore! La voce del mio amato che bussa:

«Aprimi, sorella mia,

mia amica, mia colomba, mio tutto;

perché il mio capo è madido di rugiada,

i miei riccioli di gocce notturne».

Vangelo di Matteo 25,1-13

Allora il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e

uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte

presero le loro lampade, ma non presero con sé l’olio; le sagge invece, insieme alle

loro lampade, presero anche l'olio in piccoli vasi. Poiché lo sposo tardava, si

assopirono tutte e si addormentarono. A mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo!

Andategli incontro!”. Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro

lampade. Le stolte dissero alle sagge: “Dateci un po’ del vostro olio, perché le nostre

lampade si spengono”. Le sagge risposero: “No, perchè non venga a mancare a noi e

a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene”. Ora, mentre quelle andavano

a comprare l'olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle

nozze, e la porta fu chiusa. Più tardi arrivarono anche le altre vergini e

incominciarono a dire: “Signore, signore, aprici!”. Ma egli rispose: “In verità vi dico:

non vi conosco”. Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l'ora.

13

Prima lettera di Pietro 1,13-16

Perciò, cingendo i fianchi della vostra mente e restando sobri, ponete tutta

la vostra speranza in quella grazia che vi sarà data quando Gesù Cristo si

manifesterà. Come figli obbedienti, non conformatevi ai desideri di un

tempo, quando eravate nell'ignoranza, ma, come il Santo che vi ha chiamati,

diventate santi anche voi in tutta la vostra condotta.

Poiché sta scritto: Sarete santi, perché io sono santo.

Lettera agli Efesini 6,13-17

Prendete dunque l'armatura di Dio, perché possiate resistere nel giorno cattivo

e restare saldi dopo aver superato tutte le prove. State saldi, dunque: attorno ai

fianchi, la verità; indosso, la corazza della giustizia; i piedi, calzati e pronti a

propagare il vangelo della pace. Afferrate sempre lo scudo della fede, con il

quale potrete spegnere tutte le frecce infuocate del Maligno; prendete anche

l'elmo della salvezza e la spada dello Spirito, che è la parola di Dio.

Vangelo di Matteo 26,37-41

Gesù, presi con sé Pietro e i due figli di Zebedèo, cominciò a provare

tristezza e angoscia. E disse loro: «La mia anima è triste fino alla morte;

restate qui e vegliate con me». Andò un poco più avanti, cadde faccia a

terra e pregava, dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi via da me

questo calice! Però non come voglio io, ma come vuoi tu!». Poi venne

dai discepoli e li trovò che dormivano. E disse a Pietro: «Così, non siete

stati capaci di vegliare con me una sola ora? Vegliate e pregate, per non

entrare in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è debole».

Prima lettera ai Tessalonicesi 5,1-6

Riguardo poi ai tempi e ai momenti, fratelli, non avete bisogno che ve ne

scriva; infatti sapete bene che il giorno del Signore verrà come un ladro di

notte. E quando la gente dirà: “C’è pace e sicurezza!”, allora d'improvviso

la rovina li colpirà, come le doglie una donna incinta; e non potranno

sfuggire. Ma voi, fratelli, non siete nelle tenebre, cosicché quel giorno

possa sorprendervi come un ladro. Infatti siete tutti figli della luce e figli

del giorno; noi non apparteniamo alla notte, né alle tenebre. Non

dormiamo dunque come gli altri, ma vigiliamo e siamo sobri.


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