Date post: | 21-Jan-2018 |
Category: |
Education |
Upload: | obiettivo-psicologia-srl |
View: | 144 times |
Download: | 2 times |
Il comportamento alimentare dei bambini:
un metodo di intervento
1^ SESSIONE (06.07.2017)
2^ SESSIONE (13.07.2017)
Dott.ssa Monica Pirola
1
www.obiettivopsicologia.it
Obiettivo Psicologia s.r.l.
www.opsonline.it
www.scuoladicounselingpsicologico.it
PROGRAMMADI COSA CI OCCUPEREMO OGGI
2^ SESSIONE (13.07.2017)
• La consulenza alimentare in età evolutiva: come affrontarla in studio
• Acquisire un modello di valutazione e di intervento da trasmettere ai genitori
– Valutazione delle condotte sane o disfunzionali
– Intervento come piacere nei gusti dei piccoli, pazienza nella somministrazione dei cibi e
aspetto curato delle pietanze
• Progetti sulla sana alimentazione all’interno delle scuole e di altri enti sociali
• Analisi di casi reali
2
www.obiettivopsicologia.it
www.obiettivopsicologia.it
MODALITA’ DI INTERVENTO
COME LAVORARE….
premesse fondamentali
Rispetto AI GENITORI:
-RAGGIUNGERE UN ACCORDO TRA I DUE
(COME , COSA, QUANDO)
ACCORDO CONDIVISO
- Rispetti AI BAMBINI
- ricordare sempre che i bambini sanno regolarsi AUTONOMAMENTE, almeno finchè
non si inserisce l’adulto ad interferire.
-Fermiamo le abitudini scorrette dei genitori
RICORDIAMO SEMPRE CHE…
Il comportamento dei genitori, l’esposizione al cibo, le abitudini apprese,
l’imitazione dei coetanei, la capacità di controllare i propri stati emotivi…
influenzano le scelte sia dei grandi, che dei piccini rispetto alle condotte alimentari!
www.obiettivopsicologia.it
PER INIZIARE… Alcune strategie:
I MODELLI A TAVOLA : non possiamo pensare che il bambino mangi ciò che
vorremmo se nei piatti degli altri o in tavola esistono altri cibi! Il pasto è uguale per tutti!
Con calma e senza la TV accesa!
GIUSTA FAME A TAVOLA: non possiamo pensare che il bambino mangi ciò che
vorremo se ha “mangiucchiato” tra un pasto e l’altro.
INVERSIONE DELLE PORTATE: l’alimento più difficile a inizio pasto, quando ha
più fame!
VARIARE LE RICETTE da subito: evitare la monotonia di colore, sapore,
consistenza, ma soprattutto evitiamo di cadere nel tranello del “purché mangi”.
MANGIARE A SCUOLA: osservare i coetanei mangiare un determinato cibo aumenta
l’accettazione e la preferenza verso quell’alimento (esperimento adolescenti e broccoli).
www.obiettivopsicologia.it
MODALITA’ DI INTERVENTO ED ESEMPI
1. Bambini che mangiano poco:
IL CASO DI FEDERICA: 3 anni, minuta ma ben proporzionata e vivace. Percentili
riscontrati dal pediatra piuttosto bassi.
Lavoro fatto:
-ansia della mamma rispetto al poco alimentarsi della bambina
-serenità nel momento del pasto
-sostegno del nido con educatrici e pedagogista.
-evitamento di urla, minacce alla bambina…
Strumenti:
- STIMOLARE
-DIARIO ALIMENTARE
-NON RICATTARE I BAMBINI
-NON PROPORRE RICOMPENSE
www.obiettivopsicologia.it
2. Bambini che mangiano sempre le stesse cose (neofobia)
La neofobia alimentare, ovvero il rifiuto di assaggiare e mangiare cibi nuovi, mai
conosciuti in precedenza, dipende principalmente dal fatto che il bambino non vuole
modificare le proprie certezze e sicurezze rispetto agli alimenti che conosce. Questo
comportamento è il risultato di un programma genetico di millenni, che ha permesso di
far sopravvivere in un ambiente ostile bambini che iniziavano ad “esplorare” territori
caratterizzati anche dalla presenza di pericoli alimentari (erbe velenose, alimenti
deteriorati).
Come comportarsi?
E’ fondamentale far fare al bambino precoci esperienze… prevenendo sin dal liquido
amniotico in gravidanza, continuando con l’allattamento e completando l’esplorazione
durante la fase dello svezzamento (auto svezzamento?) introducendo senza timore una
grande varietà di cibi (soprattutto di verdura che, se sconosciuta, proprio per il gusto
amaro, tenderà ad essere respinta per anni).
www.obiettivopsicologia.it
DOMANDE GUIDA…
Perché il bambino rifiuta un cibo?
Il bambino ha avuto reazioni dopo aver assunto uno specifico alimento?
Vomito? Dissenteria?
Rischio di soffocamento?
Problemi di Digestione? Problemi nel sonno?
Il bambino soffre o ha sofferto di rigurgiti frequenti o reflusso gastroesofageo?
Domande fondamentali da fare sempre per comprendere se c’è un legame specifico tra
cibo, malessere e rifiuto del cibo.
www.obiettivopsicologia.it
3. BAMBINI CHE NON MANGIANO FRUTTA E VERDURA
Dare ai bambini i giusti tempi, proporre almeno 10 volte un alimento nel giro di un mese
circa (1-2 volte a settimana), in diversi modi e pietanze.
NON nascondere il cibo o mischiarlo con altro in modo da camuffarlo… farà assumere quel
cibo per un periodo limitato ma non sarà la soluzione al problema.
Si può giocare nel preparare il cibo con i bambini tramite storie, giochi e creazioni con gli
ortaggi, cartoni, addirittura alcuni videogames… il tutto teso a far sensibilizzare i bambini
verso questi alimenti ed avvicinarli al loro consumo (ricordiamo il legame spinaci - braccio
di ferro).
Ricordiamo sempre inoltre l’importanza dell’imitazione!
I genitori in quanto modelli devono sempre essere i primi a dare
il buon esempio.
Atteggiamento APERTO, PAZIENTE, COMPRENSIVO
www.obiettivopsicologia.it
UN AIUTO DALLA PNL…
Anche la PNL si è occupata di bimbi a tavola. Rifacendosi alle
tecniche di questo metodo, hanno proposto una serie di modalità
particolari di proporre il cibo ai bambini, in base al loro stile di
comunicazione preferenziale
-Visivo
-Auditivo
-Cinestesico
www.obiettivopsicologia.it
UN AIUTO DALLA PNL…
Se i bambini sono visivi, bisogna privilegiare colori diversi per rendere appetitoso
l'aspetto del cibo. Ecco allora importante giocare con frutta e verdura, usandone i
colori ma anche le forme, oppure modellandoli in modo creativo. Si può inoltre
abbinare le proteine alle verdure usando i colori del pesce, della carne o dei legumi
con frutta e verdura.
Se invece il bambino è auditivo, usare i suoni degli alimenti: scegliere prodotti da
sgranocchiare rumorosamente o nominandoli in modo creativo e divertente.
Per un bambino cinestesico saranno importanti le sensazioni e le consistenze del
cibo: potrebbe allora apprezzare piatti da combinare come piadine o risotti, oppure
partecipare alla creazione stessa del piatto.
Coinvolgere inoltre i bambini nel momento della selezione e acquisto dei prodotti
che verranno consumati… fare la lista della spesa, farsi accompagnare al
supermercato, cucinare, creare cartelloni con i menù della settimana,
l’abbinamento dei cibi, ricette particolari...
www.obiettivopsicologia.it
4. BAMBINI CHE MANGIANO PER CAUSE EMOTIVE
Diverse ricerche hanno riscontrato che sia bambini che adulti tendono ad ingrassare di più
nel periodo invernale.
Sicuramente influisce il tempo e la possibilità di stare meno all’aperto, ma soprattutto
l’EMOTIVITA’ legata allo stress e stanchezza del periodo invernale con scuola, attività
extrascolastiche e sport… tutti impegni che richiedono il soddisfare delle PRESTAZIONI
(ansia da prestazione già dalla prima infanzia).
Sia le prestazioni scolastiche che sportive prevedono “cibi premio”.
Ecco come il cibo si lega ad altri significati.
IL CASO DI ELENA
1,75 di altezza per 90 kg di peso… 13 anni
Problema estetico, fisico, di accettazione con i coetanei.
Lavoro sulle fonti stressanti quotidiane come scuola (sempre voti altissimi), danza (grande
passione ma a causa del fisico sempre poco valorizzata), genitori molto pretenziosi e con
discutibili abitudini alimentari.
www.obiettivopsicologia.it
PARLIAMO DI EMOTIONAL EATING…
comportamento spesso appreso dai genitori, vedendo sfogare sul cibo insoddisfazioni,
rabbia, tristezza…ATTENZIONE ALL’IMITAZIONE
Cibo come fonte di benessere e soddisfazione, socialmente accettato.
CIBO-PREMIO per consolare, gratificare, calmare. Si cresce così compensando le
emozioni negative con il cibo.
LAVORO: non tanto dieta e riduzione calorica quanto imparare a gestire le emozioni
negative. Capire le dinamiche della ricerca di cibo: cosa avviene intorno? In che
momento della giornata? E’ successo qualcosa di particolare poco prima o deve accadere
qualcosa dopo?
Che comportamenti alternativi si possono avere?
Musica, Leggere, Chiamare/vedere un amico
Come scegliere cibi meno calorici?
A volte si parte già dal seno…
Seno come consolazione a tutto: fame, stanchezza, dolore, sonno, noia…
www.obiettivopsicologia.it
ALCUNI STRUMENTI FONDAMENTALI:
-Diario alimentari del bambino (chiaramente a cura del genitore)
-Differenza fame fisica e emotiva
www.obiettivopsicologia.it
DIARIO ALIMENTARI DEL BAMBINO
(CHIARAMENTE A CURA DEL
GENITORE/NONNO/TATA)
DATA ORA LUOGO COSA HA
MANGIATO/
BEVUTO IL
BAMBINO
COME STA
IL
BAMBINO
www.obiettivopsicologia.it
La fame fisiologica nasce dal bisogno di nutrirsi, mentre la fame emotiva nasce dal
desiderio di sopprimere un’emozione negativa.
La fame emotiva insorge in genere in modo improvviso e diventa in breve incontrollabile,
mentre la fame fisiologica si instaura gradualmente ed è preceduta da segnali, come il
brontolio dello stomaco, che aumentano progressivamente di intensità. L’assunzione di cibo
può essere procrastinata abbastanza facilmente.
Nella fame emotiva si desidera un particolare alimento, spesso purtroppo si tratta di
alimenti senza proprietà nutritive nobili (il cosiddetto “junk food”, cibo spazzatura, come
patatine, merendine, bibite zuccherate), che tuttavia hanno la proprietà di gratificarci. La
prova che non si tratta di fame reale, fisiologica, è data dal fatto che il tentativo di sostituire
il “cibo spazzatura” con un alimento sano, non produce l’effetto desiderato, né tanto meno il
senso di sazietà.
La fame emotiva induce un comportamento alimentare automatico, la persona non si rende
conto di consumare in poco tempo una grande quantità di quell’alimento (ad esempio
un’intera scatola di biscotti), senza nemmeno provarne il gusto, mentre la scelta in caso di
fame fisiologica è sempre consapevole e aperta a diverse possibilità.
Dopo avere mangiato per fame emotiva spesso ci si sente in colpa, mentre ciò non accade
in caso di fame fisiologica.
Nella fame emotiva il senso di sazietà non viene percepito nonostante la quantità di cibo
ingerito.
www.obiettivopsicologia.it
E ANCORA STRATEGIE da proporre ai genitori…
1. Piacere: inutile ingaggiare un fallimentare braccio di ferro che potrebbe
portare il piccolo ad arroccarsi in una posizione di rifiuto, meglio usare
serenamente frutta e verdura più graditi. Ovviamente l'obiettivo non è la
monotonia, ma è il giusto e provvisorio compromesso per tenere aperto il
dialogo, sia pur perdendo qualche vantaggio nutrizionale. Se poi sapremo
costruire il bambino la capacità di provare piacere nel mangiare, ci risulterà
più facile incuriosirlo con qualche novità.
2. Pazienza. Un approccio sereno e calmo aiuta sia genitori che figli più o
meno grandi ad evitare di associare l'argomento a
esperienze frustranti. Pazienza serve anche per fare
la spesa e per cucinare, fondamentali anche dai genitori.
www.obiettivopsicologia.it
3. Aspetto. I bambini di qualsiasi età in genere
non mangiano volentieri ciò che non riconoscono,
per cui meglio servire piatti in cui si distingue bene il
contenuto. Inoltre può aiutare una buona
presentazione a tavola, tenendo presente che i colori
catturano l'attenzione e possono così rendere più
accattivante una proposta vegetale.
4. Esempio. Sempre fondamentale l'asso nella
manica rimane sempre l'esempio. Mangiare insieme
condividendo la tavola resta l'atto educativo più
importante, che trasmette non solo esperienza e
conoscenze, ma soprattutto l'amore reciproco e la
gioia di pensare al proprio benessere.
www.obiettivopsicologia.it
Obesita’ infantile nelle scuole
• Viene spesso richiesto a noi psicologi di svolgere attività di
prevenzione nelle scuole come “progetti di educazione alla
salute”
• Rispetto alle informazioni apprese in questi due webinar
progettare l’intervento con argomentazioni quali:
Cibo come SOSTITUTO… non mangiamo solo per
alimentarci, mangiamo anche per soddisfare tutta una serie
di bisogni non connessi con la fame
Differenza Fame Emotiva e Fame Biologica
Come usare un Diario Alimentare
Sensibilizzazione mediante cartelloni e lavori di gruppo
rispetto all’importanza di frutta e verdura, oltre che
dell’attività fisica.
Sensibilizzazione scuola-casa nel diffondere l’importanza di
mangiare bene, tutti insieme, in un clima sereno e gioioso.
www.obiettivopsicologia.it
Dottor Montini – pagina Facebook
“Dottore glielo dica lei che non deve mangiare tutte quelle merendine!” “Non
deve? E mica è scemo!” “Certo che deve mangiarle!” … se le trova!
.................................... “Se davanti ad una bella merenda con la Nutella il
bambino preferisse rinunciare, lo manderei da un neuropsichiatra infantile!” Il
bambino non può “sentirsi cattivo” se mangia una cosa buona! Per i bambini
cicciottelli, che assolutamente devono controllare il loro peso e la loro dieta,
mai carichi di responsabilità! Anzi, esagero: meglio nessuna dieta! “Sei
bello/a così!” “Vai bene così!” “Mi piaci così come sei!” Sempre e comunque.
Perché? Perché nel bambino, la formazione della personalità e della percezione
del proprio sé si costruisce tra emozioni e il “come sono” agli occhi di mamma
e papà. Niente “diete dimagranti” ai bambini dunque ma… Attenzione!
www.obiettivopsicologia.it
Attenzione! Attenzione! La ciccia uccide! Molto più delle tanto
temute meningiti! Lo fa lentamente e con il suo carico di malattie
correlate, rovina anche la vita. La dieta dunque si deve fare, è
importante, ma...si fa al supermercato! Non puntando il dito sui
bambini se hanno i cipster tra le mani! e allora? Impariamo a fare
la spesa! Decidiamo noi infatti cosa entra in casa. E come si fa? Si
fa spostando il “ti voglio bene” e “guarda cosa ti ho portato” al
“vieni qui e stringiamoci forte forte!” Non c’è bisogno di
cioccolata o merendine per dirti che ti voglio bene! A tavola tutti
insieme: dieta mediterranea! Pane e olio come merendina, tanti
legumi, tante verdure e tanto pesce! Frutta fresca e buon appetito!
www.obiettivopsicologia.it
BIBLIOGRAFIA e SITOGRAFIA
DSM V - Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali
Gremigni L, Letizia L. Il problema obesità
Braga Gigliola, La giusta alimentazione per mio figlio
Medde Paola. I Bambini e il Cibo. Strategie pratiche per portare a termine
con successo l'educazione alimentare
Bartkowiak Judy. PNL per le mamme e i papà: Genitori sereni e figli felici
grazie alla Programmazione Neuro-Linguistica.
Buckler e Sartorio. Obesità infantile: un problema “in crescita”
Il giornale di gastroenterologia, epatologia e nutrizione pediatrica (www.giornalesigenp.it)
http://www.dallegrave.it/il-riconoscimento-precoce-dei-disturbi-
dellalimentazione/
GRAZIE A TUTTI
E
ARRIVERCI
AL PROSSIMO WEBINAR DI
www.obiettivopsicologia.it