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Il fatto quotidiano

Date post: 30-Mar-2016
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Il fatto quotidiano del 6 agosto 2011
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1,20 – Arretrati: 2,00 Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009 Sabato 6 agosto 2011 – Anno 3 – n° 186 Redazione: via Valadier n° 42 – 00193 Roma tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230 www.ilfattoquotidiano.it “Buffone, sei la rovina dell’Italia, vai a casa”. Così è stato accolto il premier davanti a Palazzo Chigi. È solo l’ inizio ? PAGHEREMO CARO PAGHEREMO SUBITO Sfiduciato dai mercati, commissariato dall’Europa, B. anticipa i 20 miliardi di tasse previsti dalla manovra Titoli di Stato sempre più giù. Ma la stangata basterà? Un uomo da interdire di Marco Travaglio È commovente lo sforzo della stampa di regime per sganciare gli ultimi rovesci di Piazza Affari dal discorso portasfiga del Cainano. Ieri il Pompiere della Sera, in un editoriale che peraltro denunciava l’inesistenza del nostro governo, si inerpicava sugli specchi con ardite perifrasi (“Palazzo Chigi”, “il governo e la politica”) pur di non nominare mai Berlusconi come la vera palla al piede che paralizza l’Italia oltre a tutte le altre. Del resto sono anni che i pompieri fingono di non vedere quel che fa, anzi non fa. All’inizio per lui la crisi finanziaria mondiale non esisteva proprio. E, se gl’italiani se ne preoccupavano, era colpa di Annozero che ne parlava. Autosuggestione collettiva. Ottobre 2008, mentre tutto il mondo vara misure straordinarie, lui sorride: “Tranquilli, abbiamo l’83% di case di proprietà, più auto e più telefonini di ogni altro paese europeo”. 21 dicembre 2008: “Occorre intervenire sulla Rai, basta con questi programmi che diffondono pessimismo”. Febbraio 2009, cita fugacemente la crisi, ma solo per annunciare che è passata: “Usciremo dalla crisi prima del resto d’Europa, perché siamo i migliori”. 2010: la crisi è sempre lì. Lui incolpa alle “organizzazioni internazionali, che un giorno sì e uno no dicono: deficit +5%, consumi -5%, crisi di qui crisi di là, crisi fino al 2011... un disastro! Chiudiamogli la bocca”. E pure i giornali, “essi stessi fattori di crisi”. Poi riunisce gl’imprenditori, anch’essi molto suggestionati: “Chiedete un incontro ai vertici Rai: come fate ad accettare che la Rai inserisca i vostri spot in programmi che diffondono panico e s fi d u c i a ? ”. È la celebre crisi percepita: la gente crede di esser senza soldi e senza lavoro perché glielo dice Santoro, ma se mette le mani in tasca si scopre ricca sfondata. 2011: Draghi, altra vittima dell’incantesimo, annuncia che si son persi 650 mila posti di lavoro, ma B. lo zittisce: “I suoi dati non ci risultano, la ripresa è partita”. L’autorevole Brunetta conferma: “Siamo in piena ripresa”. È quel che dice anche il Tg1 di Minzolingua: secondo una ricerca di Ilvo Diamanti, la crisi è la prima preoccupazione del 60% degli italiani, che se ne infischiano della criminalità (12%) e dell’immigrazione (3,6), ma Rai e Mediaset parlano di criminalità e immigrazione 20 volte più che di crisi. Maria Luisa Busi ritira la sua faccia dal Tg1 e accusa Minzolingua di aver “schiacciato l’Italia reale tra informazione di parte e infotainment: quante volte lavarsi le mani, caccia al coccodrillo nel lago, mutande antiscippo”. Il Direttorissimo replica: “È lei che accompagnava le notizie con la mimica facciale”. Gufava, ecco. Doveva fare come Feltri, che ancora l’anno scorso scriveva sul Giornale: “Io vedo in giro solo gente paffuta, sorridente, in forma. Il ritratto dell’opulenza. Disoccupati non ne conosco uno, semmai conosco cassintegrati integrati e felici”. Gennaio 2011, riecco la supercazzola del “taglio delle tasse”, come se avessimo 10 o 20 miliardi da scialare. E Tremonti che ripete “non c’è una lira” è un altro gufo, traditore, criptocomunista da affidare alle cure del Giornale e di Libero . Due mesi fa si scopre all’improvviso che mancano all’appello 60, forse 80 miliardi e Tremonti evoca il Titanic. Salvo poi apparecchiare una manovra postdatata, a babbo morto, che avvierà i tagli nel 2013, quando l’Italia non ci sarà più. Manovra già divorata dai mercati dans l’espace d’un matin. E dunque riecco il Cavalier Bunga rassicurare che “il Paese è solido” e la crisi è colpa dei “m e rc a t i ” che – diceva quel gran genio di suo padre (banca Rasini) – “sono orologi ro t t i ”. Ma anche della magistratura, noto “fattore di crisi”. A proposito: “Investite nelle mie aziende che vanno forte”. Tra qualche mese, quando saremo un cumulo di macerie, lo troveranno nel bunker con una dozzina di Evebraun minorenni che grida “Salvate Mediaset! Bombardate i giudici! Ho l’arma s e gre t a ! ”. Sempreché chi può non l’abbia fatto interdire per tempo. REGIME x Dato per sicuro il suo approdo a La7. Dove si è già rifugiato Saviano Raitre, si dimette Ruffini Finisce la tv sgradita al Caimano Pareggio di bilancio nel 2013: le conseguenze sui contribuenti saranno anticipate almeno di un anno. Riapre il Parlamento. Bersani: “Così, senza correzioni è da irresponsabili” Feltri, Palombi e Zanca pag. 2 - 3 z U di Elisa Battistini COSE DI UN ALTRO MONDO? S coppia la polemica. Si di- ce così, no? E in vista del Festival di Venezia c’è più gu- sto a prendersela con un film italiano, benché non in con- corso, senza che nessuno l’abbia visto. È bastato il trai- ler. pag. 14 z U di Luca De Carolis LE NOZZE DI PAOLA E RICARDA I fiori, tante lacrime e i sì di rito, ma in tedesco. Poi le fo- to, con esclusiva a un settimana- le e il pranzo con parenti, amici ed ex fidanzate. “Tutto come in un normale e bellissimo matri- monio”, racconta la deputata Pd Paola Concia. pag. 11 z n scontri a Santiago Camila difende gli studenti dalle violenze cilene Mastrogiovanni pag. 13z CATTIVERIE Berlusconi: “Gheddafi mi vuole morto”. Ha dovuto assumere un assaggiatore di puttane (www.spinoza.it) Paolo Ruffini (FOTO ANSA) Dopo Santoro, costretto ad andarsene il direttore di rete della Gabanelli, di Fazio, Floris e Dandini. L’editto bulgaro non finisce mai Paolin pag. 9 z U di Bruno Tinti CONFESSA E SE LA RIDE B erlusconi ha spiegato al Parlamento e agli italiani che il Paese sta bene, ricco e in buona salute. Lui è un imprenditore, con tre aziende: “Se avessi soldi (!), li in- vestirei nelle mie società”. Il discorso mi ha dato un senso di disagio. pag. 18 z P4 x Il porto delle nebbie L’ex procuratore di Napoli: “Così Capaldo interferiva” Il racconto di Galgano. Quelle carte finirono al finanziere Marco Milanese Lillo pag. 6 z Giulio Tremonti, Silvio Berlusconi e Gianni Letta durante la conferenza stampa di ieri (FOTO ANSA) y(7HC0D7*KSTKKQ( +#!"!{!z!.
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Page 1: Il fatto quotidiano

€ 1,20 – Arretrati: € 2,00Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46)

Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009

Sabato 6 agosto 2011 – Anno 3 – n° 186Redazione: via Valadier n° 42 – 00193 Romatel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230

w w w. i l f a t t o q u o t i d i a n o. i t

“Buffone, sei la ro v i n a dell’Italia, vai a casa”. Così è statoaccolto il premier davanti a Palazzo Chigi. È solo l’inizio?

PAGHEREMO CAROPAGHEREMO SUBITO

Sfiduciato dai mercati, commissariato dall’Europa,B. anticipa i 20 miliardi di tasse previsti dalla manovraTitoli di Stato sempre più giù. Ma la stangata basterà?

Un uomo da interdire

di Marco Travaglio

Ècommovente lo sforzo della stampa diregime per sganciare gli ultimi rovesci diPiazza Affari dal discorso portasfiga delCainano. Ieri il Pompiere della Sera, in un

editoriale che peraltro denunciava l’inesistenza delnostro governo, si inerpicava sugli specchi conardite perifrasi (“Palazzo Chigi”, “il governo e lapolitica”) pur di non nominare mai Berlusconicome la vera palla al piede che paralizza l’Italiaoltre a tutte le altre. Del resto sono anni che ipompieri fingono di non vedere quel che fa, anzinon fa. All’inizio per lui la crisi finanziaria mondialenon esisteva proprio. E, se gl’italiani se nepreoccupavano, era colpa di A n n o ze ro che neparlava. Autosuggestione collettiva. Ottobre 2008,mentre tutto il mondo vara misure straordinarie, luisorride: “Tranquilli, abbiamo l’83% di case diproprietà, più auto e più telefonini di ogni altropaese europeo”. 21 dicembre 2008: “Occor reintervenire sulla Rai, basta con questi programmiche diffondono pessimismo”. Febbraio 2009, citafugacemente la crisi, ma solo per annunciare che èpassata: “Usciremo dalla crisi prima del restod’Europa, perché siamo i migliori”. 2010: la crisi èsempre lì. Lui incolpa alle “or ganizzazioniinternazionali, che un giorno sì e uno no dicono:deficit +5%, consumi -5%, crisi di qui crisi di là, crisifino al 2011... un disastro! Chiudiamogli la bocca”.E pure i giornali, “essi stessi fattori di crisi”. Poiriunisce gl’imprenditori, anch’essi moltosuggestionati: “Chiedete un incontro ai vertici Rai:come fate ad accettare che la Rai inserisca i vostrispot in programmi che diffondono panico es fi d u c i a ? ”. È la celebre crisi percepita: la gentecrede di esser senza soldi e senza lavoro perchéglielo dice Santoro, ma se mette le mani in tasca siscopre ricca sfondata. 2011: Draghi, altra vittimadell’incantesimo, annuncia che si son persi 650mila posti di lavoro, ma B. lo zittisce: “I suoi datinon ci risultano, la ripresa è partita”. L’autore voleBrunetta conferma: “Siamo in piena ripresa”. Èquel che dice anche il Tg1 di Minzolingua:secondo una ricerca di Ilvo Diamanti, la crisi è laprima preoccupazione del 60% degli italiani, chese ne infischiano della criminalità (12%) edell’immigrazione (3,6), ma Rai e Mediaset parlanodi criminalità e immigrazione 20 volte più che dicrisi. Maria Luisa Busi ritira la sua faccia dal Tg1 eaccusa Minzolingua di aver “schiacciato l’Italiareale tra informazione di parte e infotainment:quante volte lavarsi le mani, caccia al coccodrillonel lago, mutande antiscippo”. Il Direttorissimoreplica: “È lei che accompagnava le notizie con lamimica facciale”. Gufava, ecco. Doveva fare comeFeltri, che ancora l’anno scorso scriveva sulGiornale: “Io vedo in giro solo gente paffuta,sorridente, in forma. Il ritratto dell’opulenza.Disoccupati non ne conosco uno, semmaiconosco cassintegrati integrati e felici”. Gennaio2011, riecco la supercazzola del “taglio delle tasse”,come se avessimo 10 o 20 miliardi da scialare. ETremonti che ripete “non c’è una lira” è un altrogufo, traditore, criptocomunista da affidare allecure del Giornale e di L i b e ro . Due mesi fa si scopreall’improvviso che mancano all’appello 60, forse80 miliardi e Tremonti evoca il Titanic. Salvo poiapparecchiare una manovra postdatata, a babbomorto, che avvierà i tagli nel 2013, quando l’Italianon ci sarà più. Manovra già divorata dai mercatidans l’espace d’un matin. E dunque riecco ilCavalier Bunga rassicurare che “il Paese è solido” ela crisi è colpa dei “m e rc a t i ” che – diceva quel grangenio di suo padre (banca Rasini) – “sono orologiro t t i ”. Ma anche della magistratura, noto “fattore dicr isi”. A proposito: “Investite nelle mie aziende chevanno forte”. Tra qualche mese, quando saremo uncumulo di macerie, lo troveranno nel bunker conuna dozzina di Evebraun minorenni che grida“Salvate Mediaset! Bombardate i giudici! Ho l’ar mas e gre t a ! ”. Sempreché chi può non l’abbia fattointerdire per tempo.

REGIMExDato per sicuro il suo approdo a La7. Dove si è già rifugiato Saviano

Raitre, si dimette RuffiniFinisce la tv sgradita al Caimano

Pareggio di bilancio nel2013: le conseguenzesui contribuentisaranno anticipatealmeno di un anno.Riapre il Parlamento.Bersani: “Così, senzacorrezioni è dai rre s p o n s a b i l i ”Feltri, Palombi e Zanca pag. 2 - 3z

Udi Elisa Battistini

CO SEDI UN ALTROM ONDO?

S coppia la polemica. Si di-ce così, no? E in vista del

Festival di Venezia c’è più gu-sto a prendersela con un filmitaliano, benché non in con-corso, senza che nessunol’abbia visto. È bastato il trai-l e r. pag. 14 z

Udi Luca De Carolis

LE NOZZEDI PAOLAE RICARDA

I fiori, tante lacrime e i sì dirito, ma in tedesco. Poi le fo-

to, con esclusiva a un settimana-le e il pranzo con parenti, amicied ex fidanzate. “Tutto come inun normale e bellissimo matri-monio”, racconta la deputata PdPaola Concia. pag. 11 z

nscontri a Santiago

Camila difendegli studentidalle violenze cilene

Mastrogiovanni pag. 13z

C AT T I V E R I EBerlusconi: “Gheddafi mi vuolemor to”. Ha dovuto assumere unassaggiatore di puttane

( w w w. s p i n o z a . i t )

Paolo Ruffini (FOTO ANSA)

Dopo Santoro, costretto ad andarsene il direttore di rete della Gabanelli,di Fazio, Floris e Dandini. L’editto bulgaro non finisce mai Paolin pag. 9z

Udi Bruno Tinti

CONFE SSAE SE LA RIDE

B erlusconi ha spiegato al Parlamento eagli italiani che il Paese sta bene, ricco

e in buona salute. Lui è un imprenditore,con tre aziende: “Se avessi soldi (!), li in-vestirei nelle mie società”. Il discorso miha dato un senso di disagio. pag. 18 z

P4x Il porto delle nebbie

L’ex procuratoredi Napoli: “CosìCapaldo interferiva”Il racconto di Galgano. Quellecarte finirono al finanziereMarco Milanese Lillo pag. 6z

Giulio Tremonti, Silvio Berlusconi e Gianni Letta durante la conferenza stampa di ieri (FOTO ANSA)

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Page 2: Il fatto quotidiano

pagina 2

di Paola Zanca

Anticipare tutto. La mano-vra economica, la riaper-tura delle Camere, il rien-tro dalle vacanze appena

cominciate. Per la maggioran-za dei tempi lunghi, quella chemercoledì ha applaudito il di-scorso di Berlusconi in Parla-mento, la stessa che era prontaa rientrare al lavoro a metà set-tembre pur di andare in pelle-grinaggio, è un brusco risve-glio. Ieri, dalla Germania, dallaFrancia, dagli Stati Uniti, dai ga-ranti della moneta europea èarrivata la secchiata d'acqua.Dove pensate di andare? Cosìalle 5 e mezzo del pomeriggiosono dovuti correre ai ripari.Giornalisti chiamati a raccoltaa Palazzo Chigi: mentre a Piaz-za Affari si ferma l’altalena deititoli di Borsa, alle 19 (poi rin-viano di mezz’ora) parlanoBerlusconi, Letta e Tremonti.Non s'era mai visto di un vener-dì sera, figuriamoci d'agosto.“No comment, non sappiamoniente”, scuote la testa Rober-to Gasparotti, regista persona-le delle apparizioni tv del pre-mier. “Dove vuoi che fossi? - ri-sponde sconsolato alle doman-de dei colleghi – Ero dove stosempre, in campagna”.

È RIENTRATO di corsa. Unasistema alle luci, l'aria condizio-nata regolata al punto giusto, lesedie riservate a Brunetta e Bo-naiuti. Lo spettacolo deve anda-re avanti. Peccato non si possagovernare anche il set esterno:quando Berlusconi arriva(“Con sette macchine! Le hacontate una ragazzina!”, rac-conta una donna con gli occhi

spalancati) un capannello dicittadini lo fischia, gli grida“buf fone”, lo accusa: “Hai rovi-nato l'Italia”. Al riparo di palaz-zo Chigi, sarà una delle sue pri-me giustificazioni: la “respon -sa bilità” non è nostra, è “i nu t i l ericonoscere che il mondo è en-trato in una crisi finanziaria checolpisce tutti i Paesi, una crisiglobale che non rispetta né larealtà economica né i fonda-mentali economici”. Così, condue giorni di ritardo, il governoitaliano illustra i provvedimentiper arginare “la speculazione”.Berlusconi li accenna, poi li faelencare a Tremonti. Il ministrofa un respiro a pieni polmoni, si

aggiusta gli occhiali e dice: “Al -l o ra . . .”. I “quattro pilastri” nonsembrano troppo solidi nem-meno a lui: balbettando spiegache verrà introdotto nella Co-stituzione il pareggio di bilan-cio e, per quanto riguarda la ma-novra attuale, spiega che il pa-reggio verrà anticipato al 2013,anziché al 2014. Poi la riformadel mercato del lavoro e la “ma -dre di tutte le liberalizzazioni”,la modifica dell'articolo 41 sullalibertà di impresa: ovvero “tut -to è libero tranne ciò che è vie-tato”. Letta lo interrompe: diceche “Giulio” si è dimenticato didire che per farlo hanno giàscritto ai presidenti di Camera eSenato (e informato il Quirina-le) per chiedere di convocare lecommissioni Bilancio e Affaricostituzionali già la settimanaprossima. Altro che le indeci-sioni se rientrare il 7 o il 15 set-tembre: Tremonti dovrà riferirein Parlamento già giovedì 11a gosto.

D ' A LT RO N D E , non si pote-va fare altrimenti. L'agenziaReuters, ieri, aveva battuto unasignora notizia: “La Bce ha ac-cettato in linea di principio diacquistare bond italiani e spa-gnoli a patto che i due paesi por-tino avanti riforme strutturali”come “una modifica costituzio-nali che inserisca norme sul bi-lancio pubblico”. Praticamentele intenzioni annunciate da Ber-lusconi qualche ora più tardi.Siamo commissariati da Franco-forte? “Non credo – dice il pre-mier – Rispondiamo ad una esi-genza dei mercati che non sono

governati da nessuno, neancheda uno speculatore, ed hannouna vita indipendente anchedalla realtà economica dei Pae-si”. Ma è lo stesso Tremonti cheprova a giustificare la retromar-cia: “Non si tratta di cambiare lamanovra ma di anticiparla di unanno visto che in un mese è co-

me se fosse cambiato il mon-do”. Il mondo, in verità, era giàcambiato mercoledì. EppureBerlusconi quel giorno spiega-va al Parlamento italiano che“tutti gli osservatori internazio-nali hanno giudicato adeguata ein modo positivo la manovra,anche in relazione alla tempisti-

UN PAESE COMMISSARIATO Relazioni pericolose

I berluscones: “Complotto della Merkel”di Marco Palombi

F ai una telefonata a Tim Gei-thner, beccati le raccoman-

dazioni di Van Rompuy, contrat-ta con quel cagnaccio di Schau-ble, implora quel cattivone fran-cese di Trichet. Governare l’I t a-lia è diventato un lavoraccio dadiplomatico che peraltro toccapiù al traballante Tremonti che aBerlusconi, forse perché masti-ca di più le lingue, forse perchéall’estero è patrimonio diffusoche il nostro vero problema èproprio il Cavaliere: il ministrodell’Economia ha dovuto assicu-rarsi il tutoraggio degli Usa, laclemenza del Consiglio europeoe dei padroni del vapore tede-schi, il sostegno in contanti dellaBce e la benevolenza di chissàchi altro. In cambio il governo s’èdovuto rimangiare quello che hadetto fino a giovedì. Tradotto:Milano sarà la capitale morale,Roma quella politica, ma quellaeffettiva non si sa più dov’è. For-se a Berlino: “Il governo italiano

ca”. La tempistica, invece, si èdovuta cambiare nel giro di 48ore. Averlo fatto “senza corre-zioni”, per il Pd è “da irrespon-sa bili”. Mentre l'Italia dei Valoriè “stupita” dal fatto che “il pre-sidente Fini si presti a questapantomima: riunire le Camera èuna priorità assoluta –dice Mas-

deve spiegare chiaramente cheattuerà subito le necessarie ri-fo r m e ”, ammoniva ieri mattinaMichael Meister, pezzo grossodella Cdu, il partito di AngelaMerkel. L’11 luglio fu invece lastessa cancelliera a invitare il no-stro governo ad approvare lamanovra in tutta fretta.

Peccato che nel frattempo laDeutsche Bank stesse vendendoquasi tutti gli 8 miliardi di titoli diStato italiani che aveva in por-tafogli: “Mai avrei pensato di ve-derlo”, ha scritto Prodi. Mauri-zio Belpietro, su “L i b e ro ” di ieri,è arrivato a mettere la premiertra “i kamikaze della crisi”. Sia-mo ai prodromi di una “s i n d ro-me tedesca”? Nella maggioran-za forse sì. Fabrizio Cicchitto è ilpiù deciso: “Al netto di tutti iproblemi che ha l’economia ita-liana, in Europa c’è una questio-ne Germania. Molte difficoltàdell’euro e dei titoli dei vari Paesiderivano da una sua rigidità”. Inquesta fase, spiega Maurizio

Gasparri, “stanno guardandotroppo al loro interesse, ma do-vrebbero sincronizzarsi col restodel continente: se viene giù l’e u-ro tutti ne saranno danneggiati”.Quanto ad una certa invadenzanelle questioni interne di altripaesi, dice l’ex ministro, non èaltro che un dato storico: “LaGermania ha da sempre unatendenza all’egemonia sull’E u-ropa, per fortuna adesso la eser-cita pacificamente”.“Vendere miliardi di nostri titolinon è un comportamento leale,ma non è neanche la prima vol-ta che davanti alla debolezzapolitica dell’Italia si fanno avantii lanzichenecchi per saccheg-giarne le ricchezze e rimpingua-re le loro casse – è la teoria diMarcello De Angelis, deputato edirettore del Secolo d’Italia -Successe già negli anni Novantacoi governi tecnici, quando sipermise alle centrali economi-che internazionali di venire qui efare lucrose operazioni con lepr ivatizzazioni”. Come che sia,

simo Donadi – ma per approva-re provvedimenti reali”. Ieri se-ra Berlusconi aspettava “una te-lefonata da Obama”. Questamattina “all’alba” invece lui eTremonti devono “risolvere uncontenzioso, abbiamo decisodi sfidarci a duello, dobbiamosolo scegliere l'arma”.

C o n f e re n z astampa lampoconvocataancora una voltaa mercati chiusiImbarazzo evacanze finite

è un fatto ormai evidente cheMerkel ci tratta assai male: ieri,per dire, sono stati assai pub-blicizzati i contatti telefonici conSarkozy e Zapatero.

E Berlusconi? Non pervenuto,anche se lui poi ha sostenuto diessere stato “tutto il giorno altelefono coi leader europei”. Inrealtà l’ultima telefonata direttatra la cancelliera e il Cavaliereera andata malino. Era il 10 lu-

CONTRORDINE TRA I FISCHILa crisi c’è: blitz di B. e Tremonti costretti a nuove misure e contestati

dalla folla. Le Camere riaprono. Pd e Idv: una buffonata

V enerdì da brivido sui mercati finanziariche hanno tenuto ancora una volta l'I-

talia e l'Europa col fiato sospeso, con unsaliscendi durato per tutta la giornata, cheha visto Milano sprofondare nel baratrodel rendimento dei Btp. Rendimento cheè schizzato alle stelle, superando quellodella Spagna. Poi la Borsa ha rialzato latesta più di una volta, aiutata dalle isti-tuzioni comunitarie e da alcuni bilancichiave come quelli di Intesa e Telecom.Il braccio di ferro si è chiuso pilatesca-mente con Piazza Affari che, dopo averperso oltre il 4 per cento e recuperato finoa quota 2,7, per un giorno ha abbando-nato la maglia nera d'Europa, con unachiusura a -0,7 per cento davanti a Fran-coforte, Londra, Zurigo, Amsterdam e Pa-rigi, ma dietro a Madrid. Ancora allarman-ti, ma al di sotto del picco da thriller del-l'apertura gli spread tra i titoli di Stato de-cennali e i Bund tedeschi, che hanno chiu-so a 373 punti base, sempre dietro aglispa gnoli.La mattinata si era aperta all'insegna dellevendite a piene mani sia per i titoli di Statoche per i listini azionari. Con i primi cheintorno alle nove hanno registrato un nuo-vo record sul terreno del differenziale direndimento rispetto agli omologhi tede-schi, schizzato a 415 punti, pari al 6,424

per cento per il decennale italiano. A ri-dosso, cioè, dal punto di non ritorno del6,5, insopportabile per le casse statali. Lasituazione si è mitigata con il fioccare deiprimi bilanci, che hanno offerto lo spuntoper un rimbalzo tecnico. Un andamentoche si è stabilizzato quando il Commis-sario europeo per gli affari economici emonetari, Olli Rehn, ha bollato come in-giustificato l'aumento degli spread e, pursottolineando come Italia e Spagna ce lapossano fare da sole, ha aperto all'aumen-to delle capacità del fondo salva-Stati “peradeguarlo alle esigenze” e ha rassicurato imercati sul fatto che la Bce “farà di tuttoper garantire la stabilità della zona euro”.Il governo italiano, però, “deve accelerareil piano di riforme per il consolidamentodei conti affinché abbia un impatto già sulbilancio dell'anno prossimo”. La spinta fi-nale all'insù è arrivata dagli Stati Uniti nelprimo pomeriggio con i dati sulla disoc-cupazione Usa che hanno iniettato un al-tro po' di fiducia. Ma solo per un attimo.Sempre dall'America, che ha girato in ros-so all'improvviso, è arrivato il colpo finalesu un'Europa già provata dalla tensionedegli investitori in preda all'incertezza ealla ricerca di un intervento da parte delleautorità europee, ma anche di segnali fortidal governo italiano. Gio. Lan.

TITOLI DI STATO Il torospagnolo incorna l’Italia

Tutte le pressioniper anticiparele misure suiconti pubbliciIl premierannuncia un G7della finanza

Giulio Tremonti e Silvio Berlusconi (FOTO LAPRESSE)

Differenziali,

Madrid sorpassa

Piazza Affari

SPREAD Differenza di rendimento con i titoli di stato tedeschi

4,12%44444ITALIA

4,04%SPAGNA4444444 3,93%33

ITALIA3,87%SPAGNA33333333 3,75%3

ITALIA3,68%SPAGNA333

Ore 9.00 Ore 13.30 Ore 17.30

PAGHEREMO CARO

Page 3: Il fatto quotidiano

Sabato 6 agosto 2011

I dati Istat sul Pil:

l’economia

ristagna

L’ economia italiana ristagna. Nelsecondo trimestre 2011 il Pil ècresciuto dello 0,3 per cento sul

trimestre precedente e dello 0,8% neiconfronti del secondo trimestre 2010. Lo hacomunicato l’Istat. Il risultato rispetto altrimestre precedente è la sintesi di un calodel valore aggiunto dell’agricoltura che

cresceva invece nei due trimestri precedenti.Aumenta il valore aggiunto dell’industria edei servizi. Il secondo trimestre nel 2011 –spiega l’Istat – ha avuto una giornatalavorativa in più rispetto al trimestreprecedente e lo stesso numero di giornatelavorative di aprile, maggio e giugno del2010.

Nello stesso periodo – ricorda l’Istat – il Pil èaumentato in termini congiunturali dello 0,3per cento negli Stati Uniti e dello 0,2 percento nel Regno Unito. In termini tendenziali ilPil è aumentato dell’1,6 per cento negli Usa edello 0,7 per cento in Inghilterra.“Il dato dimostra che la nostra economia èfe r m a ”, ha commentato la Confcommercio.

L’Europa detta la lineaanticipata la stangataSCATTERÀ PRIMA L’AUMENTO DELLE TASSEDA 20 MILIARDI PREVISTO DALLA MANOVRA

di Stefano Feltri

Il governo si rimangia tutto e an-ticipa la manovra: il pareggio dibilancio arriverà nel 2013 anzi-ché nel 2014. E il risanamento si

farà quasi certamente con un au-mento delle tasse, attuando primadel previsto la cosiddetta delega as-sistenziale, cioè l’aumento delle tas-se da 20 miliardi che passa per iltaglio lineare delle agevolazioni fi-scali. Lo annuncia il presidente delConsiglio Silvio Berlusconi in unaconferenza stampa convocata d’u r-genza ieri sera a Palazzo Chigi con ilministro del Tesoro Giulio Tremon-ti. La decisione è stata di fatto im-posta dalla Banca centrale europeache, nonostante alcune smentite uf-ficiali, prima di comprare buoni delTesoro italiani sul mercato, per evi-tarne il crollo (e il conseguente au-mento degli interessi), voleva vede-re uno sforzo concreto e immediatoda parte del governo. È lo stesso Ber-lusconi ad ammettere il sostanzialecommissariamento da parte di Fran-coforte: “La scelta è stata concor-data con gli altri governi europei econ alcune istituzioni”. Cioè la Ban-ca centrale europea.A questo punto il Parlamento riapre ibattenti. Le commissioni di Camera eSenato ricominciano a lavorare dallaprossima settimana dato che la nuovamanovra dovrà essere approvata en-tro settembre.

QUESTA È LA SOSTANZA e c o-nomica, il resto è una cortina fumo-gena che il governo alza intorno al-l’intervento correttivo che sembravaa tutti inevitabile, ma che il governosi ostinava a negare. Per fingere che

tutto procede come prima. Quindi siparla ancora una volta di pareggio dibilancio da introdurre in Costituzio-ne (lo abbiamo promesso all’Unioneeuropea diversi mesi fa), si recuperal’altro mantra di questi anni, il cam-biamento dell’articolo 41 della Co-stituzione sulla libertà di impresa. Esi promette un impegno sul patto perla crescita, i punti concordati con leparti sociali nell’incontro di giovedì.Berlusconi recupera anche uno deisuoi strumenti preferiti: la convoca-zione di un G7, un summit interna-zionale che forse si farà davvero, mache di certo non aumenta di una vir-gola la credibilità dell’Italia davantiagli investitori internazionali.

“IN UN MESE ècome se fosse cam-biato il mondo”, di-ce un ministro Tre-monti mai così stiz-zito per essere statoridotto alla funzionedi mero notaio didecisioni prese al-trove. Già mercole-dì, durante il discor-so di Berlusconi inParlamento, si era li-mitato a prendereatto dell’impegnodel governo di azze-rare il fabbisogno fi-nanziario nel resto del 2011 (cioènon emettere debito extra) rinvian-do pagamenti già previsti. Quella fra-se era stata ispirata direttamente daMario Draghi che, nella sua dupliceveste di governatore della Banca d’I-talia e presidente della Bce nomina-to, è ormai il vero regista della rea-zione alla crisi di fiducia, con la solida

sponda del Quirinale.Che succederà adesso? Lo spiega ilministro Tremonti in conferenzastampa dicendo che ora si devonodefinire i tempi e i dettagli della de-lega fiscale e assistenziale. Circa me-tà della manovra approvata dal Par-lamento nelle scorse settimane, 25miliardi su 48, derivava dalla delegaper la riforma fiscale e assistenziale.Tradotto: se il Parlamento non appro-vava entro il 2013 la riforma del fiscoe dell’assistenza, scatta la cosiddettaclausola di salvaguardia. Cioè un ta-glio lineare del 5 per cento di tutte leagevolazioni fiscali nel 2013 e un al-tro 20 per cento nel 2014. Che si-gnifica un aumento delle tasse, per-

ché eliminare gli scontifiscali implica automati-camente che il contri-buente paga alla fine piùtasse.

PER RISPETTARE fi -no in fondo gli auspicidella Banca d’Italia sulfabbisogno finanziario ènecessario che un inter-vento sulle agevolazioniarrivi già dal 2011. Cosìda sfruttare la finestra dinovembre, quando icontribuenti devonoversare gli acconti Irpef,per avere più cassa ed

essere meno dipendenti da aste didebito pubblico che si annuncianocomunque ad alto rischio. I rendi-menti, sui mercati finanziari, sono or-mai superiori al 6 per cento. Cosache può determinare un onere ag-giuntivo nel 2011 sostenibile, circa 2miliardi, ma che può anche innesca-re un effetto valanga.

Fiorella Kostoris

DOBBIAMO LAVORAREDI PIÙ, TUTTI E SUBITO

L a prima cosa da fare perplacare i mercati è ripren-

dere la manovra e anticiparlaa subito, aggiungendo alcuniprovvedimenti come la rifor-ma delle pensioni: alzare su-bito a 65 anni l'età pensiona-bile delle donne nel settoreprivato. Anche perché nelsettore pubblico è già equi-parata a quella degli uomini.Secondo punto: per aumen-tare la produttività e abbas-sare il costo del lavoro perunità di prodotto, nel breveperiodo non si può fare cheuna cosa, aumentare le ore la-vorate. Più ore alla settimana,più settimane all'anno e piùanni nella vita. Non avrebbeimpatti negativi sulla disoc-cupazione: andare in pensio-ne presto non fa largo ai gio-vani, la disoccupazione gio-vanile è alta soprattutto neiPaesi dove si va in pensionepresto. E i baby pensionati

tornano a lavorare competen-do in modo scorretto con igiovani, che risultano più co-stosi. Queste cose vanno fattecon effetto immediato, senzarimandare l'applicazione allaprossima legislatura.È possibile farlo se le forzepolitiche e le forze sociali lovogliono, sia per approvarleche per applicarle. Nel pre-cedente governo Berlusconi,si era provato ad aumentarele ore lavorate, ma poi ha do-vuto ritirare subito la propo-sta per l'opposizione dei vo-tanti. Ora le cose sono cam-biate, anche se il governo èmeno coeso gli italiani hannocapito che si devono rimboc-care le maniche. Dal punto divista tecnico è semplicissi-mo, bastano poche ore a scri-vere queste misure. Basta vo-lerlo.

professore di Economia alla Sa-pienza di Roma

Innocenzo Cipolletta

PENSIONI E SUPERTASSA(DA RESTITUIRE DOPO)

“Q uando ero direttore dellaConfindustria nel 1992,

con Amato abbiamo decisouna manovra con elementi ca-ratterizzanti: blocco pensionidi anzianità e patrimoniale sul-le imprese di capitale e sullesrl. Entrambe servirono a de-terminare non solo una ridu-zione del disavanzo, ma ancheun clima di unità nazionaleche servì a bloccare la specu-lazione che allora era moltopiù forte. Servirebbero coseanaloghe anche oggi. Se elimi-nassimo le pensioni di anzia-nità, per esempio, si otterreb-be un risparmio per lo Statosenza ridurre il potere d'ac-quisto dei cittadini. Poi un'im-posta straordinaria sugli italia-ni con il metodo Ciampi, cheintrodusse un'imposta con lapromessa di restituirla poi seentrando nell'euro i tassi di in-teresse si fossero ridotti. Se sifacesse la stessa cosa oggi, si

potrebbe poi restituirla unavolta che il costo del debito sa-rà tornato sotto controllo. Nel1992 a ottobre abbiamo tolto5 punti di disavanzo sul Pil. Anoi ora ne basterebbero 4, ri-portando in pareggio il bilan-cio nel 2012. Poi ci sarebbero iproblemi dei costi della poli-tica, anche se io preferisco po-litici di qualità che politici lowcost, o l'abolizione delle pro-vince, anche se la via più sem-plice sarebbe ridurre il nume-ro di comuni, 8 mila sono trop-pi. Ma a tagliare i comuni ci vo-gliono due anni, le altre cosehanno un effetto immediato.Purtroppo questo governosembra andato in vacanza, an-che se la speranza non muoremai. Ma temo che si potrebbemuovere troppo tardi, sareb-be meglio avere un governoche non deve essere rieletto”.presidente dell’Università di Tren-

to

glio, il giorno prima che il capodel governo tedesco dettasse al-l’Italia i tempi per la manovra:una chiacchierata tesa, raccon-ta un autorevole membro del go-verno, durante la quale Merkelnon solo ha preteso che il go-verno italiano si desse una mos-sa e lo facesse pubblicamente,ma aveva anche detto l’i n d i c i-bile. “Consigliando” - secondoquanto riferiscono alcuni mini-stri - addirittura un passo indie-tro al presidente del Consiglio.

Panico ad Arcore. Comunque ie-ri sera, come premio per averfatto come gli dicevano, il nostros’è potuto vantare di avere inprogramma una telefonata conObama e annunciare per primoun G7 dei ministri delle Finanzee magari un G8 straordinario abreve .Intanto il nostro se ne andrà invacanza da Vladimir Putin, chemagari può comprare un po’ diquei titoli venduti dalla Deut-sche Bank.

Il cancelliere tedesco Angela Merkel (FOTO LAPRESSE)

92I MILIARDI

BRUCIATI IN BORSAD A L L’INIZIO DELL’ANNO

0,70%DOPO UNA GIORNATA

ALTALENANTE PIAZZA AFFARIHA CHIUSO IN NEGATIVO

LE OPINIONI

RiformadellaCostituzionee pareggiodi bilancioanticipatoal 2013

01/08 02/08 03/08 04/08 05/08

17.720

16.924

16.128

UNA DISCESA VORTICOSA

16.015

PAGHEREMO SUBITO

Page 4: Il fatto quotidiano

pagina 4 Sabato 6 agosto 2011

di Wanda Marra

“B erlusconi non ci ha con-vinto, non siamo d’ac-

cordo nel merito. Non ha an-nunciato quello che serviva”.Stefano Fassina, responsabileeconomico del Pd, boccia gliinterventi annunciati ieri dalPresidente del Consiglio sututta la linea.Onorevole Fassina, Berlu-sconi vi ha convinto?Si tratta dell’ennesimo bluffcon titoli roboanti sui giornaliper impressionare i mercati, econtenuti assenti per non di-sturbare nessuno. L’unica no-vità è l’anticipo al 2013 del pa-reggio di bilancio, che vienefatto in una manovra che ab-biamo giudicato sbagliata per-ché profondamente iniqua.Quindi depressiva per l’eco-

nomia e scarsamente incisivaper il raggiungimento degliobiettivi di finanza pubblica.E il resto?Ci sono misure estremamentedemagogiche, come inserireil pareggio di bilancio in Co-stituzione, e la modifica del-l’articolo 41 sulla libertà d’im-presa. Mancano completa-mente misure vere per lo svi-luppo. E la riforma del lavoroè un tentativo di dividere leforze sociali, in particolare isindacati, che hanno trovatola convergenza per affrontarei problemi del paese.Quindi voi vi opporrete?Abbiamo sentito dei titoli,dobbiamo vedere nel merito.Spingiamo per cambiare lacomposizione della manovraVoi però avete permesso algoverno di approvarla la

m a n ov r a .Abbiamo permesso l’accele-razione dei tempi, consenten-do l’approvazione con la fidu-cia, che ci sarebbe comunquestata. Ma abbiamo votato con-t ro .Se si dovesse arrivare a unvoto, direte no?È un po’complicato così, dob-biamo vedere effettivamentecosa ci presenta. E quali formeavranno i provvedimenti. Co-sì si tratta solo di titoli. Ma ri-badisco la nostra contrarietà.Visto che il Parlamento ria-pre tornate comunque dal-le ferie?Ovviamente sì, anche se nonci sono dei provvedimenti se-ri per lo sviluppo. Si discuteràdi diversivi.Però, Berlusconi ha soste-nuto di aver parlato dopo

essersi confrontato con ileader europei...L’Europa se l’Italia fa qualcosasi muove. All’ Europa non in-teressa l’equità.Cosa avrebbe dovuto fareBerlusconi?Misure concrete per le libera-lizzazioni, puntuali e imme-

diatamente operative, unintervento di riorganiz-zazione della Pubblicaamministrazione nei pic-coli comuni, nelle pro-vince e nelle società par-

tecipate dagli enti territoriali.E presentare da subito una mi-sura sulle rendite finanziarieper alleggerire le tasse sui red-diti da lavoro e i redditi da im-p re s a .Dunque, voi non assumere-te un atteggiamento di col-laborazione, pur nel dis-

senso, come avete fattocon la manovra?Su questi contenuti noi noncollaboriamo. Manterremol’atteggiamento responsabilenei confronti del paese, manon una disponibilità.Continuate a pensare cheBerlusconi dovrebbe di-mettersi?Sì, anche le cose che ha dettostasera vanno in questa dire-zione. Siamo al tentativo dibluff. Il governo si confermainadeguato.

Quei 100 giorni

di duri interventi

di emergenza

I l governo guidato da GiulianoAmato fece una manovra da 93.000miliardi varata in settembre,

proprio mentre la nostra valuta era sottotiro. Ma si trattò in realtà di una serieprogressiva di interventi, tra cui alcunidavvero di emergenza.Si partì l’11 di luglio con un decreto da 30.000

miliardi che conteneva una sorpresa amaraper molti italiani: un prelievo del 6 per mille,retroattivo, sul saldo del conto corrente. Fuistituita la patrimoniale sulla casa (Isi) che poisarebbe divenuta Ici.Nello stesso decreto era contenuta latrasformazione di Eni, Iri, Enel e Ina in societàper azioni: fu l’alba dell’era delle grandi

privatizzazioni.A settembre però l’esecutivo si trovò nellanecessità di calare ancora la scure. Tra tagli dispesa, fu appunto la correzione da 93.000miliardi che poi passò alla storia. Dentro,accanto ai vari balzelli, c’era pure l’abolizionedella rivalutazione delle pensioni in base alladinamica degli stipendi.

IL DOTTOR SOTTILEE LO STORICO

PRELIEVO FORZOSOCronache dal ’92: Amato, Ciampi

e l’altra manovra lacrime e sangue

di Fabrizio d’Esposito

Il 6 luglio del ‘92, il premierGiuliano Amato arriva inGermania per il G7 e va di-rettamente alla sede del ver-

tice, alla “Residenz” di Monaco.È mezzogiorno e Amato si ap-parta nella saletta della delega-zione italiana. Telefona al gover-natore di Bankitalia Carlo Aze-glio Ciampi e un minuto dopoannuncia, sorridente, agli altritre presenti nella stanza: “La liratiene bene”. I tre sono i ministriPiero Barucci (Tesoro) e Vin-cenzo Scotti (Esteri), il direttoregenerale di Palazzo Koch, Lam-berto Dini. Nella sua “valig ia”per Monaco, il premier sociali-sta ha messo una manovra da30mila miliardi di lire e un tassodi sconto del 13 per cento perdifendere la moneta nazionale.

È L’ITALIA del fatidico Novan-tadue, in un tragico contestogreco ante litteram. Mani Pulitesta affondando la Prima Repub-blica, la mafia stragista ammazzaFalcone e Borsellino. Il governoAmato, “appena” 24 ministri, siè insediato il 28 giugno, sostenu-to dal quadripartito Dc, Psi, Psdie Pli. Al Quirinale c’è il neoelettocapo dello Stato Oscar LuigiScalfaro. Il 6 luglio la lira regge

l’attacco speculativo sui mercatie l’esecutivo lavora alle misureper arginare il deficit: in primis,la patrimoniale sulla casa, mam-ma dell’Ici che verrà in seguito,poi un’ipotesi di addizionale Ir-pef. Il ministero “unico” dell’E-conomia non esiste: Barucci alTesoro (con Maurizio Sacconitra i sottosegretari), il socialistaFranco Reviglio al Bilancio, il de-mocristiano Giovanni Goria alleFinanze. Il 7 luglio a Monaco ar-riva un’altra telefonata. Stavoltaè Scalfaro. Ad Amato dice: “Dob -

Oscar Luigi Scalfaro e Giuliano Amato nel 1992. In basso, Stefano Fassina (FOTO OLY C O M , DLM)

biamo vivere giorno per gior-no”. Il Financial Times dedica uninserto speciale al nostro Paese:“Amato è di fronte a un compitoterrificante, sarà difficile adem-piere alle richieste del Trattatodi Maastricht”, l’atto fondativodell’Unione europea. La crisi ita-liana procede verso la catastro-fe: bancarotta e insolvenza. Il de-bito pubblico è al 105,2 per cen-to del Pil.Sulla Repubblica, il presidentedella Olivetti Carlo De Benedettiincoraggia Amato: “Il governo

PAGHEREMO CARO

STEFANO FASSINA Responsabile economico Pd

“Oggi è solo un bluff, non ci stiamo”

ora può fare quello che vuole:non c’è più opposizione e nonc’è più un sistema di potere”.L’Ingegnere invoca le privatizza-zioni. La stessa Repubblica, il 9 lu-glio, titola: “La botta di Amato”.Poi: “La manovra colpirà Bot eCct. Governo diviso sulla patri-moniale per immobili e terreni”.Sul Corriere della Sera, l’editor ia-lista Giulio Tremonti scrive: “Sipuò fare di più”.La sorpresa arriva la sera del 10luglio, dopo otto ore di riunionedel consiglio dei ministri. Amato

si presenta in conferenza stam-pa: “Non c’è stato l’inter ventosull’Irpef (per l’opposizione deisindacati, ndr), abbiamo decisouna patrimoniale sugli immobilie sulla ricchezza mobiliare liqui-da”. Quest’ultima misura passe-rà alla storia come il prelievo for-zoso del dottor Sottile: il sei permille da ogni conto correntebancario. Amato si giustifica co-sì: “È più giusto che si tagli sullaricchezza e sui suoi sintomi enon sulla povertà”.L’11 luglio si riunisce anche il co-

mitato centrale del Movimentosociale italiano. Il segretarioGianfranco Fini promette batta-glia contro la manovra: “La par-titocrazia, sempre più assediata,resiste alla domanda di rinnova-mento che sale dalla società ci-vile e risponde spremendo allavecchia maniera gli italiani conuna manovra economica controla quale il Msi mobiliterà la piaz-za”. Sui giornali non c’è ottimi-smo. “Paese sull’orlo del preci-pizio” è il titolo più gettonato. Il16 luglio il presidente della Ca-mera Giorgio Napolitano invitaAmato alla conferenza dei capi-gruppo per il calendario dei la-vori. Tre ore senza decidere nul-la. Una settimana dopo, i verticidel Pds denunciano: “Il confron-to politico sulla manovra si stasvolgendo in un’a t m o s fe rapreoccupante e vergognosa acausa dell’ostruzionismo stri-sciante della stessa maggioran-za”. Il 29 luglio il ministro Revi-glio spiega che ci sarà bisognoper il 1993 di una manovra da83mila miliardi di lire: “Rappre -sentano la differenza tra il fabbi-sogno tendenziale che si avreb-be a legislazione invariata,231mila miliardi, e il fabbisognoche il governo si pone comeobiettivo per il prossimo anno,148mila miliardi”.

È il primo embrione della fami-gerata finanziaria lacrime e san-gue, che poi toccherà quota93mila miliardi. Una cura da ca-vallo. Reviglio precisa che la ma-novra comprende anche l’anti -pasto dei 30mila miliardi di lu-glio. Il repubblicano Bruno Vi-sentini è pessimista e dice cheoccorrono almeno 150mila mi-liardi di lire: “Bisognava attuareuna manovra per cui un po’ tuttigli italiani avrebbero dovutoporsi il problema se potevanoandare in vacanza o no”. Alla finedel mese Amato si accorda conle parti sociali e si archivia la vec-chia scala mobile. Anche la Cgildi Bruno Trentin dà il suo sì.

LA SITUAZIONE continua aessere nervosa e pericolosa. Al-l’inizio di settembre GiacomoVaciago, consigliere economicodel premier, smentisce l’ipotesidi svalutare la lira e attacca laGermania di Kohl: “I nemici del-la lira stanno a Bonn. I riallinea-menti si fanno quando ci sonosquilibri reali, non sotto la pres-sione della speculazione. La Ger-mania scarica sui Paesi deboli icosti dell’Unione”. Il 3 settem-bre Reviglio fa salire la manovraa 93mila miliardi. Il 5 settembreAmato dice che “non siamo a Ca-p o re t t o ” e chiede una “delegastraordinar ia”. Il leader della Le-ga Nord Bossi accusa: “Ricom -paiono i fantasmi del fascismo,Amato vuole uno sbocco autori-tario ma noi ci opporremmo conl’enorme forza popolare di cuidisponiamo”. Il segretario delPds Occhetto definisce “scanda -losa” l’Ici. Il temuto riallinea-mento arriva il 13 settembre, didomenica. La svalutazione è del7 per cento. Il rettore della Boc-coni Mario Monti scrive sul Cor -riere della Sera: “È una sconfittagrave ”. La Prima Repubblica finìanche così.

D al primo agosto scorso Sergio Marchi èdiventato capo della segreteria di Isa-

bella Rauti, consigliere regionale del Lazio e mo-glie di Gianni Alemanno. Chi è Marchi? È l’exassessore ai Trasporti del Comune di Roma nel-la giunta dello stesso Alemanno, quello che pa-gò con la perdita della poltrona, lo scandalo del-la parentopoli dell’Atac. Scandalo nel quale ven-ne coinvolta la sua compagna (trasferita dallaCotral, azienda del trasporto su gomma regio-nale a Met.ro, la società del Comune di Roma che

gestiva la metropolitana di Roma, poco do-po l’insediamento dell’assessore), e diversiparenti degli uomini del suo staff (un postoin una società legata all’Atac fu ottenuto an-che dal fratello della sua compagna). Ora,con uno stipendio di 86 mila euro lordi almese, è il capo delle segreteria della Rautiche dice: “Lo conoscono da quando siamoragazzini”. Pare basti.

PARENTOPOLI: ECCO IL SIG. MARCHI

Da Alemannoalla Rauti

Tr ai protagonistidi allora moltinomi di oggi:Tre m o n t i ,Sacconi,Napolitano, Fini

Il governo varòuna Finanziariada 93 milamiliardi, la lira fusvalutata sottopressione diBonn che esultò

Page 5: Il fatto quotidiano

Sabato 6 agosto 2011 pagina 5

Business e pistole:

tutti i faccia a faccia

con l’amico del Cremlino

G li incontri tra Silvio Berlusconi eVladimir Putin negli anni sono statifrequenti, una vera e propria linea

diretta. Incontri – peraltro – sempre piuttostodiscussi e avvolti nel mistero. All’insegna degli affari,ma non solo. Più volte Putin è stato ospite diBerlusconi in Sardegna, ospitalità ricambiata spessonella sua dacia. Molti si ricorderanno come nel 2008

durante una conferenza stampa dei due a Olbia, unagiornalista russa del Nezavisimaya Gazeta, chiese coninsistenza all’allora presidente del Cremlino sefossero vere le indiscrezioni sulla sua vita privata chelo vedevano innamorato dell'ex olimpionica. Ci pensòBerlusconi a rispondere, mimando, con il sorriso, uncolpo di pistola verso la cronista. Il rapporto tra i dueè al centro di molti cable di Wikileaks, nei quali si

legge che secondo gli Stati Uniti, Berlusconi approfittadei rapporti con i russi per trarne benefici economici:“La Georgia – si legge in uno dei dispacci – crede chePutin abbia promesso a Berlusconi una percentualedei profitti dai gasdotti costruiti da Gazprom conEni”. Il Cavaliere è definito “m e g a fo n o ” dell’altro. E sisostiene che “la relazione dell'Italia con la Russia ècomplessa” con “relazioni personali fra i top leader”.

L’altra manovra: B. se ne va da Putinper vendere i Btp e foraggiare la Fininvest

BLITZ IN RUSSIA IN PIENA CRISI PER RIMPINGUARE IL PORTAFOGLIIN AGENDA POTREBBE ESSERCI ANCHE L’ADDIO A VILLA CERTOSA

di Sara Nicoli

Gli amici si vedono nelmomento del bisogno. EVladimir Putin è uno diquelli che non si tira cer-

to indietro quando l’amico Sil-vio Berlusconi chiede aiuto.Un po’ per l’Italia ma molto,molto di più, per se stesso eper le sue aziende. La voce diun prossimo incontro tra i duenella sempreverde dacia sul la-go Valdaj (anche se stavoltaqualcuno aveva anche fatto fil-trare che si sarebbe trattato diun “pellegr inaggio” in un an-tico complesso monastico)aveva cominciato a circolaregià venerdì, quando a marginedella conferenza stampa delgoverno dopo l’incontro conle parti sociali per far fronte al-la crisi, alcuni fedelissimi delCavaliere avevano conferma-to la sua intenzione di passarela vigilia di Ferragosto proprioa casa dell’amico Vladimir. Da-te orientative, dal 12 al 14 mat-tina, trentasei ore nette, poi involo verso la Sardegna (o Ar-core) per un Ferragosto con lafiglia Marina e i nipoti. Ieri,poi, l’altalena delle Borse dafar venire i mal di mare e l’im-provvisa decisione di anticipa-re gli effetti della manovra al2013, ma nessuna smentitadel prossimo viaggio. Che, peril Cavaliere, conta davvero piùdi quanto si pensi, di sicuropiù della crisi che attanaglia ilPa e s e .

NELLA DACIA sul lago Val-daj (o nel monastero copto?),Berlusconi troverà ad attender-lo anche altre persone oltre al-l’amico Vladimir. Anzi, sonouomini che proprio il presiden-te russo presenterà a Berlusco-ni con un doppio scopo: con-vincere qualcuno di loro acomprare villa Certosa in Sar-degna e trovare investimentifreschi per le casse, comunquenon esangui, di Fininvest. Que-ste le priorità. Poi, se ci dovesseriuscire, piazzare anche un belpo’ dei Btp italiani, che tantocon l’aria che tira venderli saràun bel dramma, ma prima ditutto il business. Personale, ov-viamente.Che il Cavaliere fosse già da set-timane in preda a una cosiddet-ta “sindrome da portafogliovuoto”, come chiamano gli psi-cologi più disincantati quelmale che colpisce gli uominid’affari che subiscono un im-provviso crollo economico,era già stato segnalato dai suoipiù intimi amici che lo avevanovisitato subito dopo la bottadella sentenza Cir. Dopo i pri-mi giorni di arrabbiatura e la-mentazione, ecco farsi stradal’idea di rifare cassa il più rapi-damente possibile, proprioper non dare modo alla crisi dierodere pesantemente le cas-saforti Fininvest (e, di conse-guenza, anche Mediaset). L’i-dea della vendita di villa Certo-sa era già emersa nei giorni im-

mediatamente successivi allasentenza Cir, anche perchéquella dimora non è amata daifigli di Berlusconi e lui stesso,negli ultimi tempi, non l’ha piùconsiderata un posto sicuro

dove poter ricevere tranquilla-mente amici e – soprattutto –amiche. Giusto un mese fa unsuo amorevole incontro condue giovani ragazze sulla ter-razza e nel giardino della villa èstato paparazzato senza scontidal noto fotografo sardo Anto-nello Zappadu, contro il qualeè stata anche presentata unadenuncia per violazione dellaprivacy. Eppoi alcuni lavoriche si sono fermati inesorabil-mente perché le amministra-zioni locali (“benché tutte vici-ne al Pdl”, si era lagnato Berlu-sconi stesso) non hanno dato ilvia libera e chissà quando mai sipotrà vedere luce. Comunque,il fatto ha convinto Berlusconiche di quella casa può fare tran-quillamente a meno, è che gli

Conflitto di interessi: l’Agcom è inutileLA RELAZIONE DEL PRESIDENTE CATRICALÀ È LA FOTOGRAFIA DI COME IL SISTEMA NON FUNZIONI

PAGHEREMO SUBITO

Le Medvedev girlspronte al benvenuto?

Fan del presidente russosi sono esibite ieri nel

centro di Mosca. Sopra,B. e Putin (FOTO ANSA, LAPRESSE)

L a notizia l’ha tirata fuori Italia Oggi, e in tempicome questi, in cui i cittadini non sembrano avere

in particolare simpatia chi li amministra, può sem-brare anche una buona idea presa dal loro punto divista. Fatto sta che i parlamentari siciliani che sie-dono all’Ars (il consiglio regionale dell’isola), il 13luglio scorso hanno deciso di coprirsi con un’a s-sicurazione sanitaria “o m n i c o m p re n s i va ”. Al costodi 1485 euro annui cui concorrerà la Regione Sicilia(quindi i cittadini) per un’altra metà, i deputati del-l’Assemblea si sono dati una polizza di assistenzasanitaria che non copre solo piccoli e grandi in-terventi ospedalieri, ma anche incidenti particolaricome “tumulti, atti violenti e aggressioni”. Di più:viene coperto il “rischio insurrezione”, e quello “av -ve l e n a m e n t o ” (anche per “infezioni conseguenti damor si”), sempre che l’onorevole siculo si infortuni“nell’esercizio delle funzioni istituzionali”. È pre-visto il rimborso dell’assicurazione anche in caso di“annegamento”. Più che in un’assemblea elettiva, ideputati siciliani, sembra siano stati spediti al fron-te.

A ridossodi Ferragostovisita d’a ff a r inella daciasul lago Valdajprima di volarein Sardegna

SICILIA La Regionesi assicura sui “t u mu l t i ”

di Eduardo Di Blasi

C ome funziona la legge sul conflittodi interessi nel Paese in cui un pre-

sidente del Consiglio può dire in aula aMontecitorio: “Ho tre aziende in Bor-sa, sono anche io nella trincea finan-ziar ia” e il giorno dopo, con gli indiciazionari che virano verso la catastrofe,suggerire ai mercati “io investirei pre-potentemente nelle mie aziende”?Per farsene un’idea basta leggere la“Relazione sullo stato delle attività dicontrollo e vigilanza in materia di con-flitti di interessi” che il presidente del-l’Autorità garante della Concorrenza edel Mercato Antonio Catricalà ha invia-to un paio di settimane fa all’attenzio -ne di Montecitorio. Ventiquattro pagi-nette in cui si fa il punto dell’ultimo se-mestre (1 gennaio-30 giugno 2011),così come prescritto dalla legge Frat-tini, la 215 del 2004, che nel nostroPaese “re go l a ” la delicata materia.

Nel semestre l’Agcom si è fondamen-talmente occupata del conflitto di in-teresse sul “divieto di incroci” tra tv egiornali, che, dal 31 dicembre 2010,avrebbe dato la possibilità a chi posse-desse una rete televisiva nazionale diacquistare anche la proprietà di ungior nale.Il governo, però, al-l’interno di un decre-to “m i l l e p ro ro g h e ”,il 29 dicembre 2010sposta l’asticella al31 marzo 2011 dan-do poi facoltà al pre-sidente del Consigliodi prorogare ancora itermini fino al 31 di-cembre successivo.Proprio così, il pre-mier, portatore di unconflitto di interessievidente, può deci-dere se allungare o

meno i termini per cui la sua aziendapuò o non può comprarsi il Corriere.

SCRIVE CATRICALÀ: “Tale attri-buzione presidenziale, pur senza con-figurare di per sé una fattispecie di con-flitto di interessi ai sensi dell’art. 3 dellalegge 215/4...”. Fermiamoci un attimo:

che il presidente delConsiglio possa deci-dere se un’aziendache detiene più diuna rete televisiva na-zionale (la sua) possao meno comprarequotidiani nazionali,non è consideratodalla legge Frattiniuna “fattispecie diconflitto d’i n t e re s s i ”.Catricalà definisce ilcaso specifico comeun “problema di op-por tunità”. Così l’Ag -

com suggerisce al governo di evitare diconferire al premier di decidere su ciò.Cosa di cui la legge di conversione deldecreto ovviamente non tiene in alcunconto.Di più. Prima del 31 marzo 2011, il go-verno interviene nuovamente con undecreto in cui posticipa il divieto di in-croci al 31 dicembre 2012. A quel pun-to l’Agcom decide di “verificare l’iter dia p p rova z i o n e ” del decreto, per capirese il premier avesse partecipato o meno“all’adozione dell’atto”. Gli viene dettoche la norma “era stata elaborata pressoil ministero dell’Economia” e che “almomento dell’esame della disposizio-ne, il presidente Berlusconi e il sotto-segretario Letta si erano allontanati dal-la riunione del Consiglio dei ministri”.Evidentemente a quel punto, i ministri,potevano anche decidere di votare con-tro Berlusconi”. Alla fine lo stesso Ca-tricalà nutre dubbi sulla possibilità del-l’Agcom di essere utile sul tema.

oltre 4 mila metri quadrati diparco non tutelano a sufficien-za la privacy, ma rappresenta-no un bene che può essere ven-duto a caro prezzo. Non in Ita-lia – dove pare non ci sia nes-suno pronto a sborsare una ci-fra casomai anche un po’ supe-riore al valore effettivo – ma,appunto, a qualche estimatorerusso, amico di Putin. Il nomeche circola con insistenza èquello di Vladimir Dorodin, no-to alle cronache rosa per essereil fidanzato di Naomi Campbelle forse anche prossimo allenozze con l’ex modella. Putin,di sicuro, farà da sensale, manon solo con Dorodin. A quan-to sembra, il presidente russosi farà garante anche verso altriindustriali del petrolio e del gas

per convincerli ad investireforti somme di denaro su Finin-vest, forse con argomenti an-cor più convincenti di quelliusati da Berlusconi l’altro gior-no a Palazzo Chigi: “Sono unimprenditore che ha collocatoin Borsa e proprie aziende, e sedovessi investire, investireinelle mie aziende, che conti-nuano a produrre utili''. Ecco,un ottimismo contagioso chePutin, probabilmente, faràsuo.

DUNQUE una vigilia di Fer-ragosto a caccia di denaro fre-sco, quello che passerà Berlu-sconi in compagnia dell’amicoVladimir. Ma proprio per evita-re che poi qualcuno lo possaaccusare di essersi fatto gli af-

fari propri in un momento incui l’Italia soffre sotto i colpisenza scampo della speculazio-ne, ecco la cartina di tornasolepronta da usare contro i detrat-tori: il viaggio in Russia, uffi-cialmente, sarà puntato a con-vincere i russi a comprare i no-stri titoli di Stato. Soprattutto iBtp a dieci anni. Insomma, incaso di riflettori puntati con-tro, Berlusconi giocherà la car-ta di aver speso la sua amiciziapersonale per convincere i rus-si a investire il più possibile inItalia. D’altra parte, giusto ieriil Wall Street Journal aveva indi-cato nel gigante russo (oltreche nella Cina) un possibile sal-vatore dei Paesi europei più indifficoltà. A partire dall’Italia. Eda Fininvest, ca va sans dire...

Sull’i n c ro c i otra tv e giornaliil premier eLetta “si eranoallontanatidalla riunionecon i ministri”

Page 6: Il fatto quotidiano

pagina 6 Sabato 6 agosto 2011

Papa resta in cella,

respinta l’istanza

di scarcerazione

A lfonso Papa resta in carcere. Lo hadeciso ieri il Tribunale del Riesame diRoma. È stata infatti respinta l’istanza

di scarcerazione (o, in subordine, dei domiciliari)presentata dai difensori dell’onorevole del PdlGiuseppe D’Alise e Carlo Di Casola. Ladecisione del Tribunale del Riesame non intaccal’impianto accusatorio della Procura di Napoli se

non per i due capi d’imputazione che sonocaduti, l’accusa di favoreggiamento personale equella di concussione. Papa è detenuto dal 20luglio, giorno in cui la Camera ne ha autorizzatol’arresto, perché accusato, nell’ambitodell’inchiesta sulla cosiddetta P4, di averacquisito e utilizzato illecitamente informazioniriservate su procedimenti penali in corso: “P ap a

è depresso – dichiara l’avvocato D’Alise –perché 15 giorni in carcere cominciano a farsisentire e perché ha saputo che anche la moglieTiziana Rodà è indagata per concussionenell’ambito della stessa inchiesta. Quando hasaputo del coinvolgimento della moglie èrimasto molto male e ha detto di nonaspettarselo”.

PRIMA DELLA P4Nel 1999 Milanese e Capaldo indagarono insieme

su Proietti, l’uomo della casa di Tremontidi Marco Lillo

Il Procuratore aggiuntoGiancarlo Capaldo; il de-putato del Pdl Marco Mi-lanese e l’avvocato Luigi

Fischetti non hanno in comu-ne solo il pasto del 16 dicem-bre 2010 con il ministro Tre -monti, ora nel mirino dellaProcura generale e del Csmper verificare eventuali adde-biti su Capaldo. Il terzetto delpranzo si era già incrociatouna decina di anni fa in un’in-dagine che riguardava A n ge l oP ro i e t t i , il costruttore che haeseguito i lavori mai pagati nel-la casa abitata da Tremonti. IlFa t t o nei giorni scorsi ha rac-contato che l’avvocato Fi-schetti ha difeso Proietti in unavecchia indagine di Capaldopartita nel 1999 da una verificafiscale senza esito. Le FiammeGialle avevano trovato una li-sta delle mazzette pagate dalcostruttore, scritta dalla suasegretaria, la signora P. S.

TRA I BENEFICIATI c’e raanche il sovrintendente delleBelle Arti e altri funzionari.“Quell’indagine fu archiviataperché la mia segretaria eraiscritta a una setta religiosa, gi-rava con il segno in fronte, eaveva scritto tutte fandonie”, ciha raccontato Proietti. A partela svolta mistica, al Fa t t o r isultache la Finanza non aveva mo-strato una grande aggressività,tanto che lo stesso Capaldoaveva scritto più volte per dareimpulso alle Fiamme Gialle.Ora si scopre che le carte diquell’indagine sono passatenelle mani di un altro protago-nista del pranzo a casa Fischet-ti: Marco Milanese, che nel2000 non era ancora aiutante diTremonti ma era un capitano inforze al nucleo tributario di Ro-ma. Il particolare sarebbe insi-gnificante se Angelo Proiettinon fosse ora nuovamente in-dagato insieme a Milanese percorruzione e finanziamento il-lecito al partito dal pm Pa o l oIelo, perché ha ristrutturato(senza farsi pagare) la casa divia Campo Marzio 24 dove abi-tava Tremonti. Grazie a quei la-vori, scomputati dal canone,Milanese, non ha pagato il ca-none per 17 mesi. E, nell’ipo-tesi accusatoria, in cambio diquesto favore da 200 mila euro,Proietti avrebbe incassato lautiappalti (5 milioni di euro solonel 2010) dalla Sogei, apparte-nente al ministero dell’econo-mia diretto dall’inquilino Tre-monti. Proietti dice al Fa t t o :“Non è vero che Milanese haavuto un ruolo importante nelprocedimento. È intervenutosolo alla fine, a cose fatte. L’in-chiesta è stata seguita da altridue finanzieri”. Sarà. Ma la Pro-cura di Napoli si sta interessan-do a quell’antico procedimen-to. Una mossa che non miglio-rerà i rapporti con i colleghi diRoma, Capaldo in testa. Il Fa t t oha pubblicato nei giorni scorsi

il carteggio e i retroscena delbraccio di ferro tra Roma e Na-poli - che dura da quattro mesi -per il controllo del fascicolo suLuigi Bisignani. Il 12 marzoCapaldo, in una riunione con-vocata a Roma dal suo CapoGiovanni Ferrara, formulauna serie di domande sui temidell’indagine P4 al collega He-nry John Woodcock. Duegiorni dopo il procuratore ca-po di Roma Giovanni Ferrarachiede al collega di NapoliGiandomenico Lepore lecarte dell’indagine sostenendoche i fatti raccontati da Wood-cock sono competenza di Ro-ma. Lepore risponde picche.La tensione sale. Due mesi do-po Marco Milanese racconta aWoodcock il suo pranzo con Fi-schetti e Capaldo. Mentre il te-

stimone Alfonso Gallo ra c -conta di avere partecipato auna cena a casa Fischetti nellaquale gli chiesero dell’inda gi-ne P4 e l’amico di Capaldo e Fi-schetti, l’ex finanziere Lasco,disse che alla fine sarebbe finitaa Roma per questioni di com-petenza. Insomma ce n’è abba-stanza per approfondire. An-che perché proprio il procura-tore aggiunto Francesco Gre-co, presente alla riunione del12 marzo sul fascicolo P4, hagià visto una manovra simile di

Capaldo, quando era procura-tore aggiunto a Nola. Il Fatto è ingrado di raccontare questa sto-ria che risale al 2004 dopo ave-re sentito un protagonista: ilprocuratore generale di Napolidi allora: Vincenzo Galgano.

SECONDO l’anziano magi-strato, già nel 2004 il procura-tore aggiunto di Roma, Gian-carlo Capaldo, “interfer iva”con la Finanza e i colleghi cam-pani per conoscere i dettagli diun’inchiesta su Luigi Bisignani,

CRICCA CONTINUA

La resa di Don Verzé: “Fatti tanti errori”IL PATRON DEL SAN RAFFAELE FA AUTOCRITICA, IL CDA PROVA A RASSICURARE DIPENDENTI E PROCURA

di Gianni Barbacettoe Antonella Mascali

R assicurare chi lavora al San Raf-faele. E soprattutto garantire a

chi sta indagando sui suoi conti di-sastrati (un buco di oltre un miliardodi euro) che si è proprio voltato pa-gina. A questo puntava il consigliod’amministrazione della Fondazio-ne San Raffaele del Monte Tabor chesi è riunito ieri.

“I CONSIGLIERI”, si legge nellanota diffusa al termine del cda, “han-no proseguito nell’analisi della situa-zione contabile secondo il program-ma che prevede per la fine del mesedi agosto la conclusione dell’iter diricognizione delle grandezze econo-m i ch e ”. Insomma: vogliamo vederchiaro nei conti, per poi decidere

che cosa fare. “In tal senso nella se-duta odierna sono state esaminate lediverse opzioni percorribili per av-viare il piano di risanamento”, pro-segue la nota. “Elemento comune ditutte le alternative considerate è lacentralità della struttura clinica e diricerca. Inoltre è stata ribadita lamessa in sicurezza nel medio termi-ne degli stipendi e delle forniture ne-cessarie all’attività clinica e di ricer-ca”. La nuova gestione ha relegatodon Luigi Verzé, fondatore e fino aieri padre-padrone del San Raffaele,al ruolo di presidente senza più al-cun potere.La nota ufficiale, scritta dagli uominidi Giuseppe Profiti, imposto dal Va-ticano come nuovo manager opera-tivo dell’ospedale, concede al sacer-dote grande amico di Silvio Berlusco-ni un virgolettato in cui don Verzé

appare al tempostesso rassicurantee addirittura auto-critico: “Ver rannogarantite per il fu-turo la continuitàdello spirito e dellamissione con le

quali il San Raffaele è stato fondato,basandosi su regole nuove e su unagestione efficiente, assicurando lanecessaria discontinuità dal passatoe dagli errori commessi”.

PECCATO però che non sarà il cdaa decidere il futuro dell’ospedale, mail tribunale e la procura di Milano(che sta indagando sui conti in rossoe sulle eventuali distrazioni, oltreche sul suicidio dell’ex vicepresiden-te Mario Cal, morto il 18 luglio).Il 3 agosto gli “ambasciator i” dellanuova gestione – Enrico Bondi, Al-berto Alessandri e Francesco Gianni– si sono incontrati con il procura-tore Edmondo Bruti Liberati e l’a g-giunto Francesco Greco, coordinato-re del dipartimento reati finanziari.Hanno assicurato trasparenza e pro-messo collaborazione, per evitarel’esito più temuto, cioè il fallimento.La procura deciderà entro la metà disettembre. Intanto continua a setac-ciare conti e ascoltare manager delSan Raffaele.I magistrati hanno già sentito più vol-te (fino all’ultima deposizione in qua-lità di testimone) il direttore finan-

ziario, Mario Valsecchi (proprio ieriha dato le proprie dimissioni). Allapresenza del suo avvocato, RosarioMinniti, Valsecchi ha fornito una mo-le di documenti. Lunedì torna al la-voro il pm Luigi Orsi, titolare dell’in-chiesta assieme alla collega Laura Pe-dio. A questo punto, l’iscrizione diValsecchi nel registro degli indagatiappare questione di giorni. Le ipo-tesi di reato che la procura potrebbecontestare sono falso in bilancio eappropriazione indebita. Per Valsec-chi e altri manager del San Raffaelepotrebbe scattare anche la contesta-zione di false fatture. L’ipotesi è chela vecchia gestione possa aver gon-fiato le fatturazioni per l’acquisto diforniture, in modo da costituire fon-di neri.I magistrati hanno ascoltato anche lasegretaria di Mario Cal, mentre il Nu-cleo tributario della Guardia di finan-za di Milano sta esaminando una cor-posa documentazione sequestrata,come riportato dal Corriere della Sera,in una villa in Brianza di proprietàdella moglie di Cal: “Dodici scatolo-ni” di carte che il manager suicidaaveva portato nella cantina di casa.

Il sacerdote relegato al ruolodi presidente senza poteri.Anche il n. 3 Valsecchi lascia

La denuncia dell’ex procuratoreGalgano: “Mi avvisaronodelle interferenze del magistrato”

la sua ex Stefania Tucci, giàmoglie dell’ex ministro sociali-sta Gianni de Michelis e il co-gnato di Bisignani, Alessan-dro De Dominicis. L’o g ge t t odel contendere era l’inda gineper truffa allo Stato compiuta –secondo l’accusa che però nonha retto in giudizio - vendendola quota di minoranza del 30per cento della Ib brakes da Iri-tech (guidata dal cognato di Bi-signani, de Dominicis) a Bisi-gnani, mediante una serie di so-cietà create da Stefania Tucci,

per schermare il ruolo del suoex compagno. A condurre l’in-dagine era una giovane e com-battiva pm, Ida Teresi, che ave-va delegato gli accertamenti alcapitano Andrea Magliozzidella Guardia di Finanza. An-che Capaldo aveva apertaun’indagine su Stefania Tucci aRoma e quando scoprì l’i n ch i e -sta di Nola chiamò la collega Te-resi. A questo punto le ricostru-zioni divergono. Capaldo si la-mentò con i suoi superiori del-la scarsa collaborazione dellacollega mentre Ida Teresi se-

gnalò al suo ca-po, l’a ggiuntoFrancesco Gre-co, che oggi è aNapoli, come lastessa Teresi, ecoordina l’in-dagine diWoodcock, ilcompor tamen-to anomalo diCapaldo. Il pro-curatore ag-giunto di Romaavrebbe convo-cato il capitanoMagliozzi per

chiedergli informazioni sull’in-chiesta della collega. “La dotto-ressa Ida Teresi d’accordo conil procuratore aggiunto di No-la, Francesco Greco”, raccontaal Fa t t o l’ex procuratore gene-rale Galgano, competente an-che su Nola, “mi informaronodi questa singolare interferen-za che ci sarebbe stata da partedi Giancarlo Capaldo, attraver-so un meccanismo indirettoche avrebbe dovuto operaresull’ufficiale della Guardia di Fi-nanza che stava portando avan-

ti le indagini per la Procura diNola sul conto di Stefania Tuccie Luigi Bisignani nella vicendaItalian Brakes. Le dichiarazionidella dottoressa Teresi mi furo-no trasmesse formalmente e io,ritenendo che vi fossero possi-bili rilievi di carattere discipli-nare per Capaldo, ancorchénon erano ravvisabili a mio pa-rere illeciti penali, inviai unrapporto al Procuratore gene-rale di Roma che allora era Sal-vatore Vecchione p e rch éprovvedesse a controllare.Non so perché non fu ravvisatonulla sul dottor Capaldo per-ché non ne sono stato mai in-for mato”.

S U C C E S S I VA M E N T E suo-nò un secondo campanello diallarme a Nola. I finanzieri in-tercettarono una telefonata traStefania Tucci e Vito Bonsi-g n o re nella quale si parlava deltentativo di portare l’i n ch i e s t aa Roma. Stefania Tucci volevarendere un interrogatorio aldottor Capaldo in modo dachiedere poi che l’inchiesta ro-mana assorbisse quella di Nola,che evidentemente faceva piùpaura. Alla fine Stefania Tucci,accompagnata dall’av vo c a t oGrazia Volo, si presentò effet-tivamente da Capaldo e pun-tualmente il suo legale presen-tò una richiesta di trasferirel’indagine di Nola (che poi se-guitò con un secondo filonedel dottor Vincenzo Piscitellia Napoli) ma la Cassazione die-de torto alla Tucci. Risultato: aNola Ida Teresi chiese il proces-so, negato dal Gip. Mentre del-l’inchiesta di Capaldo a Romanon si è saputo più nulla.

S o p ra ,il deputato

del Pdl MarioM i l an e s e (FOTO DLM)

A lato,il Procuratore

G i an c a rl oC ap a l d o (FOTO ANSA)

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Sabato 6 agosto 2011 pagina 7

Il Pdl denuncia

il presidente delle Vittime

della strage di Bologna

I l Pdl ha denunciato il presidentedell’Associazione vittime della strage diBologna Paolo Bolognesi. L’iniziativa è del

parlamentare (e coordinatore cittadino del partito)Fabio Garagnani, che ha presentato un esposto allaProcura della Repubblica. A Garagnani non sonopiaciute le parole pronunciate da Paolo Bolognesidurante l’ultima commemorazione della strage del 2

agosto 1980 che causò la morte di 85 persone: “Nonsi può dire – sostiene il coordinatore bolognese delPdl – che lo Stato sia sostanzialmente mandante ospettatore passivo di stragi. Le gravi affermazioni delpresidente dell’Associazione vittime non possonoessere lasciate sotto silenzio perché delegittimano loStato e le istituzioni democratiche”. SecondoGaragnani si configurerebbe il reato di “vilipendio della

Repubblica”. “È una notizia vergognosa – commentaEmanuele Fiano del Pd – il 2 agosto, sul palco dovespiccava l’assenza del governo, Bolognesi ha ricordatola mancata attuazione alla legge sul risarcimento allevittime e poi, da libero cittadino, ha attaccatoBerlusconi per le aggressioni alla magistratura.Bolognesi, in quel momento, rappresentava l’Italia cheda anni si interroga sulle tante stragi politiche”.

Milano da bereper i clan

LOCALI, GRANDI MARCHIE UNA FESTA PER LA MORATTI

Lo Shocking, uno dei localic o i nvo l t i (FOTO ANSA)

GIÙ AL NORD

di Mario Portanova

Politica, affari e criminalitàmafiosa si mescolano nelbuio delle notti milanesi.Gli uomini dei clan gesti-

scono discoteche di grido, orga-nizzano feste per il sindaco Mo-ratti, sono in affari con il grandeamico di Berlusconi Lele Mo-ra, trattano con marchi famosicome l’Amaro Lucano e Eataly,stringono accordi con aziendedella Compagnia delle Opere.Non è affatto detto che questiinterlocutori siano consapevolidi chi si trovano di fronte, mal’ultima inchiesta della Guardiadi Finanza sui locali della movi-da conferma che i prestanomedei boss trovano facile accessoalle alte sfere dell'economia edell’amministrazione pubblica.

IL PROTAGONISTA dell’in -chiesta, che ha portato al seque-stro di quote societarie e beniper 15 milioni di euro, è un pez-zo di storia della Milano nera:Guglielmo Fidanzati, 52 anni,già condannato per traffico didroga e figlio di Gaetano Fi-danzati, boss di Cosa nostra chesi trasferì nel capoluogo lombar-do nei lontani anni Sessanta, og-gi in carcere, ritenuto il numerodue di Matteo Massina Denaro.Secondo le indagini, coordinateda Ester Nocera e G i ov a n n iNarbone della Direzione di-

strettuale antimafia, Fidanzati ju-nior reimpiegava i profitti delladroga in discoteche, ristoranti,bar, aziende commerciali, attra-verso società gestite da suoi uo-mini, tutti pregiudicati e ora dinuovo indagati per intestazionefittizia di beni: Michele Cilla,Ruggiero Paolillo, Aniello eCarmine Agrani, DomenicoLa Manna. È in particolare Cilla,stando all’accusa, a intrattenere irapporti di più alto livello.Il 3 maggio Cilla telefona ad An -tonino Magistro, già vicepresi-dente nazionale della Dc di An -gelo Sandri, poi esponente del-l’Alleanza di centro fondata dal-l'ex giornalista del Tg1 France -sco Pionati. Siamo in piena

campagna elettorale per il nuo-vo sindaco, che porterà alla vit-toria di Giuliano Pisapia. Magi-stro chiede la disponibilità delladiscoteca Luminal, poi finita sot-to sequestro come proprietà oc-culta di Fidanzati, “dalle 23 inpoi, andranno circa cento perso-ne con i candidati e ci sarà ancheLetizia Moratti”.Parla anche di un assegno di Cillaper pagare “quello che ha stam-pato i volantini”. La conversazio-ne, poi, vira su altri affari che ilgruppo ha in ballo. Contattatoda Il Fatto Quotidiano, Magistrospiega: “Conoscevo Cilla perchési era rivolto al mio studio peruna consulenza sulle vicende so-cietarie del ristorante Moscati -

altro esercizio poi sequestrato -Non avevo idea che potesse ave-re legami con la criminalità e nonci ha mai pagato una lira. Sapevoche gestiva diversi locali, quindimi sono rivolto a lui per organiz-zare l’iniziativa, a cui la Morattialla fine non si è neppure presen-tata. È stata una festicciola con irappresentanti dell’Adc, abbia-mo bevuto un po’ di spumante,niente di più”.L’ormai ex sindaco di Milano è ci-tato una seconda volta, a propo-sito di Roberto Manzoni, nonindagato ma descritto come “so -cio occulto” di Cilla. Con la suasocietà Art Living World, scrivo-no i finanzieri, Manzoni “era sta-to incaricato dal sindaco Moratti

della realizzazione di un edificioa New York”, una “sede presti-giosa per la Triennale in Ameri-ca”. Progetto finito in niente“per l’eccessivo costo”.Nel giro della notte non potevamancare Lele Mora, l’agente te-levisivo con libero accesso a Vil-la Berlusconi, ora in carcere per

bancarotta fraudolenta. Non èindagato, ma una testimonechiave dell’inchiesta parla di lui:“Guglielmo Fidanzati è socio oc-culto in diversi locali tra cui loShocking, il Papaya, il Café Solai-re, e il Borgo Karma con Lele Mo-ra ”. Mora sarebbe stato “interes -sato” anche nello Shocking Clube nel Café Solaire, quest’ultimofinito in passato sotto il controllodi Franco Trovato, boss della‘ndrangheta lecchese. In piùavrebbe partecipato a “un vorti-coso giro di assegni e cambiali”con alcuni indagati.

IL BUSINESS non è soltantonottuno. È ancora Michele Cillache, al telefono, afferma di esse-re in trattativa per un contrattodi promozione con “la proprietàdell’Amaro Lucano” e conOscar Farinetti, patron di Eata-ly, il sontuoso emporio della ga-stronomia italiana aperto davan-ti al Lingotto di Torino e sulla Fif-th Avenue a New York. Circo-stanze che non hanno nulla a chefare con l’inchiesta, ma dimo-strano le potenzialità del grup-po. Che aveva in ballo un altroprogetto: dal prossimo settem-bre, la discoteca Luminal sareb-be diventata “Super Club”e la ge-stione affidata a Dario Sepe del -l’agenzia Alon Contract. Aziendaiscritta alla Compagnia delleOpere, il braccio economico diComunione e liberazione.

Al centrodell’inchiestail boss GuglielmoFidanzatiSequestratibeni e societàper 15 milioni

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Tra i potenziali beneficiari del programmalaziale ci sono, per esempio, i fratelli Ane-mone, Daniele e Diego, che ebbero una pa-rentesi di notorietà con le vicende dellacricca della Protezione civile. E poi FrancoCaltagirone, l’imperatore capitolino delmattone ed editore del più grande quoti-diano romano, Il Messaggero, e del Mattinodi Napoli. E ancora gli onnipresenti Ange-lucci, i re delle cliniche, famiglia bipartisanda sempre, cioè inclini a fare affari con tutti,e innamorati della carta stampata essendostati contemporaneamente o di volta in vol-ta editori di Libero, dell’Unità e del Rifor-mista.

IN TEORIA sulla qualità del piano che por-ta la firma di Luciano Ciocchetti, un ex de-mocristiano temprato da mille battaglie e in-fine accasatosi nell’Udc, avrebbe dovuto vi-gilare la commissione regionale dell’Ambien-te. Ma a presiederla c’è non solo un altro Udc,ma pure uno per cui gli affari immobiliarisono la vita, Roberto Carlino, di professionevenditore di case, un tizio noto a Roma per irapporti con Caltagirone e la pubblicità mar-tellante per strada e sui giornali. Carlino, delresto, il suo regalo dalla politica l’aveva giàavuto quando il comune di Roma di GianniAlemanno aveva deciso di acquistare so-prattutto nei quartieri di Lunghezza e Ta-lenti migliaia di appartamenti vuoti dadestinare, è stato detto, a residenza po-polare, una quota di quell’immensostock di invenduto che secondo gliesperti ha toccato a Roma la cifra re-cord di 120 mila unità. Carlino ha as-sistito in silenzio all’operazione ed hapure subito lo schiaffo del ministro dei

Beni culturali, il pidiellino Giancarlo Ga-lan, che zitto non è stato definendo la fac-cenda laziale una sostanziale porcata. I con-

siglieri d’opposizione Bonelli e Maruccio sisono divertiti (si fa per dire) a mettere a fian-co di ogni riga della legge regionale il nomedel potenziale beneficiario del dono.Ai fratelli Anemone, per esempio, la leggeregionale concede l’insperata possibilità diregolarizzare il Salaria Sport Village, l’impian-to preferito dal capo della Protezione civile,Guido Bertolaso, costruito in un’area gole-nale del Tevere. La norma permette inoltre lasanatoria delle piscine dei mondiali di nuotocostruite in aree protette come l’Appia An-tica, un affare che sta molto a cuore a PaoloBarelli, senatore Pdl e presidente della Fe-derazione nuoto. Poi c’è il permesso di co-struire porti ovunque, addirittura 45 secon-do il calcolo del ministro Galan, uno ogni 5chilometri in media, compreso quello sul fiu-me viterbese Marta a Marina Velca su cuipunta un gruppo di imprenditori locali legatiall’ex presidente regionale Francesco Stora-ce. E infine c’è il buono 30 per cento a Cal-tagirone per l’ampliamento dei piani attua-tivi nei quartieri romani di Tor Pagnotta e TorBella Monaca. Il dono agli Angelucci, invece,è in un passaggio che permette di trasfor-mare in residence le cliniche private tagliatefuori dal piano regionale della sanità. Gli An-gelucci ne possiedono almeno un paio conquelle caratteristiche, l’immenso edificio delSan Raffaele nella zona Portuense e la clinicatra i boschi dei Castelli Romani dove ha eser-citato come primario anche Massimo Fini,fratello di Gianfranco. Non è finita perché aquesti regaloni c’è da aggiungere la pletoradei doni diffusi. Come il permesso di rea-lizzare sul Terminillo impianti per lo sci ab-battendo una foresta di 7 mila faggi o di di-struggere e ricostruire i casali dell’Agro ro-mano posteriori al 1930 o ottenere l’a gogna-to condono per gli abusi sui monti della Tolfatra Viterbo e il mare.

Vincenzo Maruccio, capogruppo dell’Italiadei Valori, oppositore a oltranza del prov-vedimento assieme al presidente dei Verdi,Angelo Bonelli, più che un piano casa quellodella Regione Lazio è un piano Casa dellalibertà, così come la ritraeva Corrado Guz-zanti, dove a tutti era elargita la facoltà difare di tutto a capocchia. In un soprassaltodi resipiscenza il Pd ha annunciato di volerraccogliere le firme per un referendum checancelli la legge.

LA RAI PERDE PEZZIPaolo Ruffini si dimette da direttore di Rai3

ed è sempre più vicino a La 7di Chiara Paolin

“Dobbiamo fregare Ruf-fi n i ”. Correva il mesedi ottobre 2010 e il di-rettore generale della

Rai, Mauro Masi, si intrattenevapiacevolmente al telefono conLuigi Bisignani per compilareutili liste dei buoni e dei cattivinel servizio pubblico. Bene Gio-vanni Minoli, da piazzare a capodei programmi speciali per i150 anni della Repubblica. MalePaolo Ruffini, il direttore di Rai3già defenestrato e poi rientratoper via giudiziaria: toccava a luibeccarsi lo spazio in seconda se-rata dedicato a Garibaldi, Ca-vour e compagnia bella. Pazien-za per la Dandini, stabile signoradel divano rosso nella fascia tar-

do-serale: fregato Ruffini, frega-ta lei.L’operazione è riuscita pure me-glio del previsto, ma un annopiù tardi: ieri Ruffini ha dato ledimissioni, i nove anni passatialla guida della rete più bersa-gliata dall’opposizione sono fi-niti in serata con una firma nellostudio di Lorenza Lei, vera trion-fatrice della stagione televisiva.Perché dove aveva fallito il piro-tecnico Masi, la Lei ha segnatoun colpo da vera maestra: labuona uscita e l’ar rivedercicomposto all’ultimo baluardodi Rai3, la rete antagonista stre-mata dopo una lunga stagionedi polemiche e boicottaggiCon la protezione di Ruffini, Chetempo che fa, Ballarò, Vieni via conme, Repor t e Parla con me hanno

portato a termine il percorsoprestabilito, incappando setti-mana dopo settimana in ostaco-li sempre più massicci. Costantile accuse di faziosità rivolte aFloris, epico il ministro Tremon-ti capace di ottenere una pun-tata risarcitoria dalla Gabanelligrazie ai buoni uffici dell’Ag -com, indimenticabile il Berlu-sconi che spiegò urbi et orbi co -me le ultime amministrative fos-sero state perse dal Pdl a causadelle pervicaci aggressioni me-diatiche dei soliti noti.Ma, da ieri, tutto è cambiato:Paolo Ruffini ha ceduto le armi.“È la fine di un ciclo, Rai3 nonsarà più la stessa – commentaBeppe Giulietti, deputato Pd –.Dall’‘Editto Bulgaro’ in poi si èfatto di tutto per depotenziareogni capacità critica nella rete. Irisultati concreti cominciano avedersi: Santoro (e Travaglio)fuori, Ruffini via, Gabanelli eDandini in bilico. La situazioneè gravissima soprattutto per l’in -differenza manifestata da chitrova pure qualche buona scusaper ciò che accade. Tanti mi di-cono: vabbè, Santoro è antipa-tico, la Gabanelli rompe, Ruffiniera lì da tanto, andassero pure acasa. E poi? Cosa vedremo sullaRai?”.

LA FRECCIATA VIRA a sini-stra: il cattolico e moderato Ruf-fini non ha mai scatenato la so-lidarietà dei vertici nel partito diBersani. “Paolo è un tipo calmo etranquillo, ma non cede di unmillimetro sulle questioni serie –aggiunge Vincenzo Vita, senato-re Pd –. Per questo dava fastidio adestra e pure all’opposizione. In-fatti ci hanno messo tanto a farlo

RAI E CASE

fuori, ha subìto un vero mobbingaziendale. Le indagini di Trani equelle sulla P4 ci hanno dettomolto sui metodi utilizzati perstopparlo, forse non ancora tut-to”.In mattinata erano arrivati gli ap-pelli degli amici. ”Ruffini è il mi-gliore. Un uomo che ha fatto tan-tissimo per la Rai – ha detto Gio-vanni Floris –. Un uomo leale, au-tonomo e concreto. Credo sia lo-gico che La7 lo cerchi, assurdoche la Rai se lo lasci scappare”. Aruota, l’encomio di Fabio Fazio:“Ruffini mi ha riportato in Rai do-po l’ostracismo: gli sono enor-memente affezionato. Mi chiedo

come si fa a privarsi di professio-nisti che portano risultati per ce-derli alla concorrenza”. In effettile porte della rete Telecom sonospalancate. “Siamo in diritturad’arrivo – conferma l’ad Giovan-ni Stella – e non mi faccia dire al-t ro ”. Dunque Ruffini a La7, dovepotrebbero arrivare a questopunto anche Dandini o Gabanel-li, secondo l’antica profezia delbanano lanciata dallo stesso Stel-la: la Rai lascia cadere i suoi ta-lenti, noi li raccogliamo.E Rai3 che farà? “Quando il ca-pitano lascia, tutta la ciurma sof-fre – ammette Loris Mazzetti, di-rigente di Rai3 –. Vediamo che

succede, io continuerò a dare ilmassimo”. Per la successione siaprono ora le danze, nel Pd nonc’è ancora un accordo. Favoritala vicedirettrice di Rai1 Maria PiaAmmirati, scrittrice per hobby edalemiana d’origine, ma con am-pie simpatie pop. C’è chi s’im -magina per lei una gestione piùsportiva, un programma d’ap -profondimento affidato ad Anto-nello Piroso, un gioco più rilas-sato per tutti. Ieri, nonostante lagrande notizia, Ammirati avevasolo un pensiero: mandare mes-saggini per ricordare che oggi inedicola col Corr iere c’è un suo li-b re t t o .

BRESCIA:disabili senza bus

S ervizio di trasporto e assistente per studentidiversamente abili? Cancellati.

È accaduto in provincia di Brescia dove due am-ministrazioni comunali hanno ritenuto tutto su-perfluo decidendo così di tagliare e fare cassasulla pelle di tre ragazzi. Non se ne sarebbe sa-puto nulla se le famiglie non avessero informatol’Anffas che si è subito rivolta al Tar ottenendo ilripristino del servizio in via cautelare oltre al ri-sarcimento di 1.500 euro per ogni ragazzo perdanni esistenziali e relativo rimborso dei costisostenuti da due famiglie per il trasporto. Ma nonesiste risarcimento per la mortificazione subitada uno tre ragazzi per quei mesi, senza trasportoe assistente, in cui non ha potuto frequentare lelezioni.

Renata Polverinipresidente dellaRegione Lazio(FOTO LA PRESSE)

Regione Lazio: piano casa, manna per la criccaDOVEVA GARANTIRE UNA CASA A CHI NON CE L’HA INVECE ASSICURERÀ GLI INTERESSI DEI PALAZZINARI

Tra i potenziali beneficiari ifratelli Anemone.Sanate le piscine costruitesull’Appia Antica,permessi 45 nuovi porti

di Daniele Martini

A vanti, prego, ci sono regali per tutti, gran-di e piccini. A un patto: i beneficiari non

devono essere rispettosi dell’ambiente enon devono considerare la tutela del ter-ritorio un valore e una ricchezza. Con gran-de prodigalità la politica romana e laziale staelargendo i doni di Ferragosto a mezza im-prenditoria locale e nazionale, in prevalen-za costruttori e immobiliaristi, compresi no-mi di rango. E pure a tanta gente comune, ilpopolo degli abusi del mattone, peccatuccie peccatoni già fatti o programmati, elettoridesiderosi di mettersi “a posto” oppure vel-licati nella ricerca di nuovi affari b o rd e r l i n e .Data l’importanza del momento, i partitipresenti alla Regione Lazio guidata da Re-nata Polverini (Pdl), dove hanno organiz-zato l’albero della cuccagna, si sono armo-niosamente dati una mano in più di una oc-casione, grazie al contributo di spezzoni delPd e dell’Api di Francesco Rutelli. Il cavallodi Troia dell’operazione l’hanno chiamatoPiano casa, un programma che dovrebbeservire a dare un tetto a chi non ce l’harilanciando nello stesso tempo l’industr iadel mattone che langue assai. In teoria, per-ché nei fatti hanno organizzato un’altra ro-ba, tanto che secondo l’interpretazione di

Nella foto, un’immagine di Paolo Ruffini, direttore di Rai3 (FOTO EMBLEMA)

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Sabato 6 agosto 2011 pagina 11

di Elisabetta Reguitti

D a buon napoletano luiquella lettera l’ha spedita

apposta il giorno 13. “Pe rch édi certo di rogne ne porterà.Soprattutto a me” spiega iro-nico Giuseppe Lenzi, genera-le e consigliere nazionale del-l’ Associazione nazionale uf-ficiali aeronautica militare.Prima d’ora non si era mai vi-sto che qualcuno redarguisseun ministro della Difesa per il

suo abbigliamento troppocasual in un’occasione uffi-ciale.Lenzi l’ha fatto, a modo suo,inviando una lettera in cui sirivolge a Ignazio La Russa:“La prego di voler conferire,alle cerimonie militari cuiparteciperà, quell’auster itàanche formale che, nelle pol-veri afghane, Ella ha involon-tariamente offuscato”. Tuttoè accaduto in Afghanistanqualche mese fa, quando ilministro partecipa al cambiodi comando del contingente.Riceve il tricolore dal coman-dante degli alpini della “Ju -lia” per consegnarlo al colle-ga della “Fo l go re ”.“La sua camicia azzurrina -scrive il generale - sportiva-mente slacciata, ed il Suoscuro maglioncino a “v” (ol-tre ai pantaloni troppo ab-bondantemente ricadenti suitalloni) certamente appro-priati per presenziare ad unacerimonia di scambio di ga-gliardetti fra bocciofile, non

hanno conferito, all’e ventoin fieri, quell’ impor tanzach ’esso si proponeva di raf-fi g u ra re ”.

LA PAROLE DI LENZIhanno fatto il giro di internete ieri il ministro ha risposto:“Io troppo casual? Ridicoloandare in cravatta in Afghani-stan”.Ma il generale non molla e alFatto Quotidiano dice: “Esi-stono le mimetiche che tutti,

sopportando le temperatureinfernali, indossano in queiluoghi dove “noi” militari te-niamo alto il senso del doveree dell’onore. Ma soprattuttodove sono morti 41 italiani”.Non si placa il Lenzi che peròtiene a definirsi ex paracadu-tista, ex militare (in riservadal 25 febbraio 2011) e dun-que libero cittadino che puòdire ciò che pensa e che è cer-to hanno pensato anche mol-te altre persone che però“non si possono permetteredi parlare per non subire ma-gari ritorsioni. Diciamo cheserviva un pazzo che scrives-se quelle cose e io l’ho fatto.Però, ve lo posso assicurare,ogni riga di quella lettera èstata approvata anche dal pre-sidente nazionale dell’asso-ciazione Mario Majorani cherappresenta gli ufficiali del-l’aeronautica. Comunquequelle foto le hanno viste i 56mila paracadutisti che ricevo-no il giornale che le ha pub-blicate per primo. Mi creda,

sono subissato di mail e tele-fo n a t e ”. La missiva prosegue :“Comprenderà, che i miei piùgiovani e molto più autorevo-li colleghi generali a “tre stel-le”, astretti ad un rigoroso ri-spetto del regolamento di di-sciplina militare mai osereb-bero farle rilevare l’inadegua-tezza delle sue mise”.Giuseppe Lenzi non giudica ilministro nel suo operato si li-mita all’abbigliamento facen-do un paragone con i prede-cessori. “Giovanni Spadolinisudava come un dannato masi è sempre presentato ingiacca e cravatta così ricordoun impeccabile Virginio Ro-gnoni”.Prima di salutare però uno sfi-zio se lo vuole togliere e parladel tricolore. “Forse il mini-stro ha nei confronti dellabandiera lo stesso rispettoche sono abituati a non averei suoi compagni di coalizionepolitica. Quelli che userebbe-ro il tricolore per altri servi-zi”.

PAOLA E RICARDA FINALMENTE SPOSE“A FRANCOFORTE SI PUÒ, CHE BELLO”

Per la deputata Concia scambio degli anelli in lacrime

di Luca De Carolis

Ifiori, tante lacrime e i sìdi rito, ma in tedesco.Poi le foto, con tanto diesclusiva a un settimana-

le e il pranzo con parenti,amici ed ex fidanzate. “Tu t t ocome in un normale e bel-lissimo matrimonio” ra c c o n-ta dalla Germania la deputa-ta del Pd Anna Paola Concia.Felice, perché ieri si è spo-sata a Francoforte con la suacompagna tedesca, la crimi-nologa Ricarda Trautmann.Il primo matrimonio di unparlamentare italiano conuna persona dello stesso ses-so. Celebrato in un comunetedesco, lontano dall’Italiadove il Parlamento ha appe-na bocciato la leg-ge contro l’o m o fo-bia per cui Conciasi batte da anni.“Ma la gente è connoi, con quellabatta glia” r ibadi-sce la deputata.Quel no della Ca-mera non può rat-tristarla, perchéha appena realiz-zato “il sogno del-la mia vita, sposar-mi con la personache amo e dare or-dine alla mia esi-stenza”.

LA GIOIA è più forte, an-che del ricordo dell’a ggres-sione subìta a Roma lo scorsoaprile. Concia e la sua com-pagna camminavano perstrada, in pieno centro, quan-do un ragazzo le ha ricono-sciute e le ha ricoperte di in-sulti. In molti videro la scena,nessuno intervenne. Anzi,“qualcuno mi ha anche rim-proverata perché avrei alzatola voce” raccontò la deputa-ta. Così amareggiata da tor-narsene a casa, quella sera, ariflettere sull’indifferenza ditanti. Impermeabili, alla vio-lenza e alla discriminazione.Quattro mesi dopo, dal suo

telefono rimbalzano musicae voci di un gruppo allegro.Le note della festa in un ri-storante di campagna, per unmatrimonio impossibile inItalia. Concia: “Ho piantotantissimo, durante tutta lacerimonia, perché quella dioggi (ieri, ndr) era un’e m o-zione pazzesca, troppo forte.Però in quel fiume di lacrimec’era anche la tristezza per ilfatto che da noi non è pos-sibile sposarsi, unire le pro-prie vite. Per la legge italianaio e Ricarda non siamo nep-pure conoscenti”. Per il co-dice non significa nulla chela parlamentare e Ricardastiano assieme da più di treanni, di cui due di conviven-za.

I numeri di unastoria iniziata nel2008, quando siconobbero in unmeeting deglisportivi omosessuali euro-pei. “Erano i giorni in cuivenni candidata alla Camera”ricorda Concia. L’amore mi-schiato alla politica, quelleda copertina e titoli. Ieri almatrimonio della deputatasu cento invitati i politici era-no tre, tutti del Pd: il vice-presidente nazionale IvanScalfarotto e due parlamen-tari, Sandro Gozi e SusannaCenni. Assieme a loro, unafolla di parenti. Quelli di Con-cia erano almeno venti, i suoi

la Germania, “in un paesinoin mezzo ai laghi”. Ore da tra-scorrere con sua moglie, ins e re n i t à

UNA SCELTA t ra d i z i o n a-le. “Ma il nostro è un matri-monio normale” ripete piùvolte Concia. Che proprionon vuole sentire parlare discelta simbolica. “Il mio è unmatrimonio vero, a tutti glieffetti: altro che simboli”.Dalle associazioni omoses-suali piovono auguri alla par-lamentare e lamenti contro“l’arretratezza italiana”. Ilsottosegretario Carlo Giova-nardi, nemico storico di ma-trimoni e unioni gay, fa il con-trocanto: “Le nozze dellaConcia sono un fatto che rap-presenta un vincolo affetti-vo, ma non hanno nulla a chefare con il matrimonio comelo prevede la Costituzione,laica e repubblicana”. Le dif-ferenze rimangono fossati.

CRONACHE

Ministro La Russa, si vesta meglioUN GENERALE DELL’ESERCITO RICHIAMA ALLO STILE IL TITOLARE DELLA DIFESA

NFOGGIA

Accoltellail fratello gay

H a accoltellato ilfratello

omosessuale, che orasi trova ricoverato inospedale incondizioniserie, e poi è fuggito.É accaduto aCerignola, inprovincia di Foggia.L’autore del gesto nonsopportava le prese ingiro degli amici perl’orientamentosessuale del fratello,un ragazzo di 20 anni.

FIRENZE

Troppe speseRenzi condannato

L a Corte dei Conti dellaToscana ha

condannato in primogrado il sindaco diFirenze, Matteo Renzi. Ildanno erariale sarebbestato provocatodall'inquadramento dialcuni dirigenti assunti atempo determinatoquando Renzi erapresidente della Provinciadi Firenze. La procuracontabile aveva contestatoalla ex giunta provincialeun danno di 2 milioni e155 mila euro, oggi ridottaa 50mila euro.

C ATA N I A

Due operaicaduti sul lavoro

D ue operai sono mortia Paternò, vicino

Catania, precipitando daun'altezza di dieci metrimentre lavoravano inun’azienda agricola:Agatino Guerrera, 34 anni,e Fortunato CaprinoMiceli, 57. Il primo èdeceduto sul colpo, l'altrodurante il trasportoall'ospedale. L'incidente èavvenuto mentre stavanosistemando una grondaia.

TORINO

Tav: denunciatiper il blocco

S ono stati identificatidalla Digos 40 dei

manifestanti No Tav cheieri sera hanno bloccatoper tre ore un Tgv inarrivo da Parigi e diretto aTorino, alla stazione diCondove (To). I quarantaidentificati sarannodenunciati, fa sapere lapolizia, per interruzionedi pubblico servizio.

NAPOLI

Camorra: tre mortiin quindici ore

T re morti nelnapoletano nell'arco

di quindici ore. EmilioForino, 29 anni, ritenutovicino a una nuova aladegli "scissionisti", è statoassassinato a Casavatore,comunee a Nord di Napoli.Altre due vittime nelprimo pomeriggio aMiano, quartiere dellaperiferia nord.

tre fratelli e una valanga dinipoti. Il padre, molto anzia-no, ha inviato una lettera, let-ta durante il rito da uno deinipoti della parlamentare. Lafunzionaria del Comune in-vece ha letto una poesia sultempo che scorre, cambian-do le persone e i loro per-corsi. “Mentre leggeva ciguardava negli occhi, quelleparole erano per noi” spiegaConcia.

SORPRESA, quasi travoltadal calore di un gesto che ri-paga di molte amarezze. InGermania ha celebrato il suogiorno più importante, e lìcostruirà parte del suo futu-ro: “Chiederò la doppia cit-tadinanza, tra qualche anno

darò l’esame di tedesco peraverla. Questo è il paese diRicarda, dove tutelano i di-ritti delle persone”.Scalfarotto si ribella alle dif-ferenze: “Bellissimo matri-monio, ma non si capisceperché una persona debbaandare sino a Francoforteper sposarsi. Ci si chiede acosa serva il principio di li-bera circolazione dei cittadi-ni, se poi uno si sposa e il suoessere coniugato, passate leAlpi, non vale nulla”. Perché

l’Europa unita in certi casi èsolo uno slogan, che sbattecontro muri di leggi che pro-prio non si riescono a fare. Leunioni gay in Italia sono untabù che spinge parecchi aprendere un aereo, per ce-lebrare altrove il propriogiorno perfetto. “All’estero sisposano in tanti” confer maConcia.Promette che a settembre ri-prenderà a sostenere “queidiritti che vengono negati”.Ripartirà la battaglia per leunioni civili, da declinare intante possibili forme, e per lalegge contro l’omofobia. Pri-ma però Concia dovrà goder-si il suo matrimonio, con ilclassico viaggio di nozze.Qualche giorno nel nord del-

Una poesia,la festain campagnae il rimpiantoperl’assenzadel papà

L’I TA L I A d ive r s ada tutta l’Europa

L a normalità nell’Unione Europea, un tabùin Italia. Le unioni civili sono disciplinate

con apposite leggi in gran parte dei Paesi del-la Ue, alcuni dei quali ammettono anche imatrimoni tra persone dello stesso sesso, coneguali diritti rispetto agli eterosessuali. È ilcaso dell’Olanda, dove i gay possono sposarsidal 2001, del Belgio (2003) e della Spagna(2005). La Danimarca è stato il primo paese almondo a permettere agli omosessuali di uf-ficializzare i propri rapporti attraverso la par-tnership registrata, introdotta nel giugno1989. Un istituto molto simile al matrimonioper i diritti e doveri che comporta, previstoanche in Gran Bretagna dal 2005. La Francia èinvece la madre dei Pacs (Patti civili di so-lidarietà), istituiti nel 1999. Di fatto, sono uncontratto con cui due persone di sesso di-verso o dello stesso sesso regolano la propriavita in comune. La legge francese prevedeanche la convivenza, che offre diritti limitatiai partner che coabitano.

Felici L’immagine dellenozze con bouquet di rosee foulard ugualeper le due signore

“La pregodi volerc o n f e r i realle cerimoniel’austeritàche hao ff u s c a t o ”

Il ministro Ignazio La Russa durantela cerimonia in Afghanistan (FOTO ANSA)

Page 12: Il fatto quotidiano

pagina 12 Sabato 6 agosto 2011

A LAMPEDUSA SPARISCONOANCHE I CADAVERI DEI MIGRANTI

Le sepolture nella parte più disastrata del cimitero

di Enrico Fierro

Da vivi non hanno diritti.Sono carne buona per ipesci del Mediterraneo.Da morti non hanno dirit-

to a un nome, né ad una sepol-tura che rispetti i riti della lororeligione. L’ultimo viaggio è inuna cassa di legno anonima macon l’ultima offesa: la Croce.Il Cristo della pietà e della soli-darietà che loro non pregano. Ecome potrebbero credere nellapietà gli uomini, le donne e ibambini che a migliaia fuggonodall’Africa immiserita dalle ca-restie e insaguinata dalle guer-re. Chi ne ha per loro? Certonon gli scafisti che li caricano suvecchie carrette dopo aver pro-sciugato le loro esistenze. I po-veri risparmi di una vita, per chili ha, le case vendute, il bestia-me offerto per quattro soldi allospeculatore che gira di villaggioin villaggio vendendo la speran-za. Il sogno della libertà e del be-nessere, che per chi vive da ul-timo nella Libia del macellaioGheddafi è un semplice tozzo dipane. E l’Europa, quella dellebanche, dei bond, dei pil e dellacrescita ossessionata da debitipubblici e rischi di default, rie-sce ancora ad avere pietà perqueste anime migranti che ten-tano l’approdo nella terra pro-messa?No, a giudicare dalle notizie cheraccontano di una nave dellaNato che alcune notti fa nonavrebbe prestato i dovuti soc-corsi ad un barcone alla derivacarico di migranti. Anche l’an -tica legge del mare, ormai, è vit-tima di egoismi e conflitti. L’Eu -ropa è Lampedusa, pezzo diroccia in mezzo al Mediterra-neo. È qui che i vivi, quelli chearrivano stremati dopo giorna-te passate in balia delle onde,vengono accolti. Dissetati, sfa-mati, curati. Con gli scarsi mez-

zi che l’isola, ancora oggi, anco-ra dopo anni e anni di emergen-za, riesce ad offrire. Agli italianiche vivono lì da generazioni eagli uomini venuti dal mare. Ba-sta farsi un giro all’interno delPaese dove ci sono i locali delPoliambulator io.Una struttura ordinata, pulita,ma con mezzi scarsi e pochissi-mi medici. A Lampedusa da de-cenni non nascono bambini, ledonne sono costrette a partori-re all’ospedale di Agrigento o aquello di Palermo.

UN INFARTO, un ictus, unmalore improvviso, sull’isolapossono costare caro. Ci si affidaalla perizia e al sacrificio dei me-dici della struttura, ma se la cosaè grave c’è solo l’elicottero (sem-pre che il tempo sia buono) cheporta gli ammalati a Palermo. Èsu questo piccolo ospedale cheospedale non è, che da mesi siriversano migliaia di disperatifuggiti dall’Africa. Gente che ar-riva disidratata, con la pelle man-giata dalla salsedine, con il ven-tre gonfio e le viscere straziatedall’acqua di mare ingurgitataquando su una barca alla derival’acqua è finita, impazzisci e tidisseti col mare.E poi bambini sotto choc, donneterrorizzate dalla traversata. Adogni sbarco, per ogni emergen-za che si prolungava per settima-ne, mesi, il dottor Pietro Bartoloè stato al suo posto, a coordinareil lavoro dei suoi due colleghimedici e di due infermieri: sullespalle di questa piccola pattugliadi uomini e donne lo Stato italia-no ha fatto precipitare una delleemergenze umanitarie più gran-di degli ultimi anni.A dargli una mano i volontari diMedici senza frontiere e i pochisanitari del Centro di accoglien-za. È in queste condizioni al li-mite dell’eroismo per chi indos-sa un camice, che vengono pre-

state le prime cure, quelle più ur-genti. Per i casi più gravi ci sonogli ospedali della Sicilia, da Agri-gento a Palermo, fino a Siracusa.E i morti? Sei dei venticinque ca-daveri trovati sul barcone arriva-to nella notte tra domenica e lu-nedì sono stati frettolosamentesepolti in un angolo del cimiterodi Lampedusa che già ha accoltole spoglie di altri migranti.È la parte più spoglia e desolatadel camposanto. Erbacce, crocisenza nome e fiori di plasticascoloriti dal sole. Chi scrive, in-vece, ha visto ben altro tratta-mento riservato ad un morto ita-liano ad Hammamet, Tunisia: latomba di una lampedusanascomparsa più di un secolo fa in

ALTRI MONDI

A Pechino tutti matti per Inter-MilanOGGI LA SUPERCOPPA ITALIANA IN CINA. DOVE LA GENTE SI CAMBIA IL NOME IN “G AT T U S O ”

Personale sanitario presta soccorso ad alcuni immigrati nel polimabulatoriodell’isola (FOTO ANSA) Sopra, la tomba ottocentesca di una lampedusana ad Hammamet

terra straniera e sepolta con di-gnità nella parte riservata ai cat-tolici in quel cimitero musulma-no.

A LAMPEDUSA c’è anche ilmistero della scomparsa di trecadaveri, tre morti nel naufragiodell’8 maggio. “Dove sono finitequelle tre salme – chiede Giu-seppe Palmeri, consigliere co-munale di opposizione, al sinda-co Bernardino de Rubeis – per -ché nello stesso luogo dove era-no sepolti quei tre migranti è sta-ta costruita una cappella genti-lizia?”. Nessuna risposta. Perchéi morti che il Mediterraneo spin-ge sulle nostre coste non hannodiritti. Come i vivi.

Per i malati il poliambulatorionon basta più. Quelli gravi devonoaspettare l’elicottero per Agrigento

Tifosi cinesi del Milan (FOTO LAPRESSE)

CORNO d’inferno

Somaliafame e mortedi Roberta Zunini

I dieci morti di ieri, nella periferiadi Mogadiscio – provocati dallo

scontro tra soldati del governo fe-derale transitorio e un gruppo diuomini armati, mentre assaltava-no un convoglio umanitario delleNazioni Unite – vanno sommatialle migliaia di vittime della care-stia che ha colpito il Corno d’Afr i-ca. Se gli aiuti della comunità in-ternazionale non verranno sbloc-cati, la carestia che attanaglia iPaesi del Corno d’Africa potrebbeuccidere, secondo l’Onu, circa 4milioni di persone, anche se nu-merosi analisti sono certi che la ci-fra raddoppierà: solo gli assetatisono 12 milioni. Un’ecatombe inogni caso.Le vittime, soprattutto bambini eanziani, sono migliaia ogni giorno,da almeno un mese. L’altissimonumero di profughi interni sta fa-cendo collassare anche i campi al-lestiti dalle organizzazioni inter-nazionali, sul confine tra Somaliae Kenya. In realtà, nei campi pro-fughi ha trovato riparo solo una ir-risoria percentuale di disperati, infuga dalla siccità che ha bruciato iraccolti e portato i prezzi degli ali-menti a un livello proibitivo. Si trat-ta della più grave carestia degli ul-timi 50 anni. Il Paese che ne starisentendo di più è la Somalia.Questa nazione annientata, sen-za un vero governo, è da anni lapalestra preferita dell’e s t re m i s m oislamico in salsa arabo-africana.Gli shebab, i giovani estremisti se-

guaci della legge coranica più re-strittiva, la sharia, sono riusciti duemesi fa a far cadere per l’ennesi -ma volta il governo e ormai sonoloro a detenere il potere reale. Perimpedire che la comunità interna-zionale ficchi il naso nella loro stra-tegia il loro portavoce, Ali Rage, di-ce che la carestia è politicizzata.Secondo il sito di informazione so-malo Mareeg, i responsabili del-l’assalto di ieri sarebbe una delletante bande criminali. Avrebberoattaccato il convoglio di aiuti diret-to al campo profughi di Badbaado,nel distretto di Mogadiscio, per se-questrare le derrate alimentari. Laguerriglia tra shebab e soldati deldebole governo, non risparmianiente e nessuno. E ora ha fattosaltare una regola perversa maferrea: gli aiuti umanitari, dagli an-ni ‘90, quando si combattevano lefazioni dei signori della guerraMohammed Aidid e Ali Mahdi, so-no diventati merce di scambio. Ilcibo viene infatti razziato e riven-duto al mercato nero in cambio dialtre armi. Così la guerra si rifinan-zia e autoperpetua.Un meccanismo infernale di cui lacomunità internazionale è diven-tata, suo malgrado, complice.Molti economisti africani da annisostengono che bisogna chiuderecon la politica degli aiuti. È dan-nosa. Oggi però si deve affrontarel’emergenza. Se gli shebab prefe-riscono non fare più entrare gli aiu-ti alimentari è perché riescono adavere finanziamenti esterni a suf-ficienza per rifornirsi di armi.

Bersani Visita al Cie e contestazioneBisogna rimettere mano alla legge Bossi-Fini perchè “latragedia del Mediterraneo”. Sono bastate poche ore divisita a Lampedusa al segretario del Pd, Pier LuigiBersani, entrato anche nel Cie, per farsi un’idea chiarasu una situazione nei confronti della quale “nessuno puòvoltare la faccia dall’altra parte”. Ma è stato contestatoda un gruppo di attivisti di Legambiente. (FOTO ANSA)

Grecia Fossato per chiudere la porta turcaLa Grecia chiude i confini (in foto uno dei punti di passaggio)con la vicina Turchia con un fossato. Lungo 120 chilometri,largo 30 metri e profondo 7, fermerà gli immigrati su unadelle rotte più utilizzate per entrare in Europa. Atene riferiscedi oltre mezzo milione di clandestini entrati negli ultimiquattro anni. I lavori di scavo sono già cominciati, nonostantele forti riserve dell’Unione europea. (FOTO ANSA)

di Simone PieranniPec hino

U n ragazzo cinese, maglia del Milan, sichiama Filippo Xi, in onore di Inzaghi.

C’è chi ha fatto di peggio: un dirigente diuna nota azienda cinese come nome oc-cidentale ha scelto Gattuso. Milan mania,anche se l’Inter, rispetto ai cugini, oltre avantare il club di tifosi più numeroso del-

la capitale, ha anche un bel nome tuttocinese: Guo Ji, l’Internazionale che fa sem-pre tanto rispetto da queste parti.Deng Xiaoping fu un grande amante delcalcio, e ai cinesi il fo o t b a l l piace da matti.Guardarlo soprattutto, specie se estero.Per l’Italia poi vige una venerazione chearriva da lontano. Non di rado i taxistiquando scoprono di accompagnare unitaliano partono con un insolito, “Zof fGentile Cabrini”. Roba d’altri tempi: ov-vero i primi campionati del mondo tra-smessi dalla televisione di Stato, quellidel 1982 che vide trionfanti i colori az-zurri. Da lì è nata una passione per l’Italiae le sue squadre (celebre l’urlo che costòil posto al telecronista cinese dopo il goaldi Totti ai mondiali in Germania control’Australia) che si respira in questi giorniinsolitamente calcistici a Pechino.Il campionato cinese è ben poca cosa, uc-ciso dal milionario Canton, il Chelsea lo-cale, e più in generale squarciato da scan-dali continui: era venuta a galla pure una

stramba giostra di tangenti per comprar-si la convocazione in nazionale.L’occasione offerta dal calcio moderno,ovvero una Supercoppa italiana in Cinapagata fior di milioni di euro da sponsor ecompagnia cantante, è ghiotta e fin dal-l’arrivo all’aeroporto le squadre milanesisono state prese d’assalto. Si è andati an-che un po’ fuori dalle righe.Dopo Ikea e Apple i cinesi hanno copiatoanche il fenomeno “scontri allo stadio”.Qualche schiaffo al Workers Stadium èvolato in occasione del primo allenamen-to interista: un incauto cinese si era pro-fessato milanista dando vita ad una liteche ha fatto il giro del mondo.Il risultato poco importa davvero, in unPaese che si prende un respiro dal ner-vosismo crescente che non esita a dimi-nuire fuori dalla capitale. Nei giorni scor-si, dopo gli attentati in Xinjiang, è toccatoai taxisti di Hangzhou e Shanghai insce-nare uno sciopero a causa dei fondi pen-sionistici e dei minimi guadagni.

LIBIA Ucciso (forse)un altro figlio di GheddafiQ uando si tratta della morte dei figli di Gheddafi è sem-

pre giallo. Ci risiamo. Il “macellaio” Khamis, dato permorto già all’inizio della rivolta, quattro mesi fa, duranteuna delle prime azioni degli insorti, questa volta sarebbestato ucciso in un raid aereo della Nato sulla città di Zliten,nell’est del Paese. Secondo a l - A ra b i ya , Khamis Gheddafisarebbe stato ucciso nell’operazione, insieme ad altre 32persone. Zakkaria Sahar, portavoce del Fronte di salvezzadella Libia, ha spiegato che il figlio più giovane del rais sitrovava in una palazzina da dove impartiva ordini alla suafamigerata divisione, la 32, costituita da fedelissimi delColonnnello. Ieri però Tripoli ha smentito. E anche il por-tavoce del Consiglio nazionale transitorio degli insorti hafatto sapere di non disporre di notizie certe in proposito.Mahmoud Jibril, ha affermato di non avere certezze al-meno per il momento. La morte del figlio minore del lea-der libico era stata annunciata da Mohammed Zawawi,rappresentante delle Rivoluzionarie Unite, una delleprincipali milizie insurrezionali. Ciò che è interessantenotare è che il fronte degli insorti inizia ad avere moltirappresentanti. Non sempre in accordo tra loro.

rob. zun.

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Sabato 6 agosto 2011 pagina 13

di Federico Mastrogiovanni

Il 5 agosto del 2010 gli oc-chi del mondo si sonospostati sul Cile e su ungruppo di 33 minatori, ri-

masti intrappolati nelle pro-fondità della miniera. Per 69giorni tutti con il fiato sospesoper il primo salvataggio che siè fatto re a l i t y. A un anno di di-stanza il Cile è di nuovo al cen-tro dell’attenzione, ma a cau-sa di una violenta repressionenei confronti di una manife-stazione studentesca in quel-lo che viene considerato, for-se con troppa disinvoltura,uno dei Paesi più stabili e de-mocratici dell’America Lati-na.L’attenzione in particolare siconcentra sul movimento stu-dentesco e sulla sua leader di23 anni, Camila Vallejo Do-wling, studente di Geografia,classe 1988. Un anno fa siosannava il presidente impre-sario per il suo impegno nellaliberazione dei 33 minatori,mentre oggi si mette in di-scussione la sua traiettoria de-mocratica e soprattutto quel

“rinnovamento nazionale”,che dà il nome al suo movi-mento politico. L’ombra dimetodi che ricordano tantogli anni della dittatura di Au-gusto Pinochet, torna ad aleg-giare non solo nelle parole deiportavoce del movimentostudentesco, ma soprattuttonelle immagini di violenze ebrutalità perpetrate sulla po-polazione civile e su studenti(anche minorenni) a Santiagoe non solo. Tanto che addirit-tura l’Unicef ha protestatocontro le violenze.Il bilancio provvisorio è di874 arresti in tutto il Paese, co-me ha dichiarato ieri AndrésChadwick, ministro segreta-rio generale del governo cile-no, che ha aggiunto la cifra di90 c a ra b i n e ro s feriti negli scon-tri con i manifestanti. Il nume-ro di feriti tra gli studenti è an-cora incerto, ma si parla di pa-recchie centinaia. E proprioCamila, la giovane presidentedella Federación de Estudiantesde la Universidad de Chile ( Fe -ch), dalla piazza commenta:“Oggi speravamo che il gover-no capisse la dimensione e

l’importanza di questo movi-mento e delle nostre richie-ste. Invece, come ha risposto?Con violenza, con repressio-ne, con minacce, limitando li-bertà costituzionali.”La strategia messa in atto daic a ra b i n e ro s durante la manife-stazione si basa su un decretoproclamato dal dittatore Au-gusto Pinochet per dissolverele proteste contro di lui e tut-tora in vigore. “Durante la ma-nifestazione è stato calpestato

ALTRI MONDI

Sonia Gandhi, un tumore preoccupa gli Dei indùDEMOCRAZIA DINASTICA: IL FIGLIO RAHUL GIÀ ALLERTATO PER LA SUCCESSIONE ALLA GUIDA DEL PARTITO DEL CONGRESSO

CILE: VIOLENZASUGLI STUDENTIDI CAMILA

Lo Stato reprime, la giovaneleader: “Governo come Pinochet”

Pasionaria e botte A destra, Camila Vallejo a Santiago, durante gliscontri. Sopra, scene di violenza sugli studenti che manifestavano (FOTO ANSA)

il diritto costituzionale alla li-bera associazione e alla liberaespressione – urla Paola Mu-ñoz, un’altra giovane leaderdel movimento studentesco–, non si potevano riunire perla strada più di cinque studen-ti perché venivano dispersidai c a ra b i n e ro s ”.Le richieste del movimentostudentesco sono molto arti-colate e argomentate. Le prin-cipali però sono la riforma alsistema di accesso all’u n i ve r -

sità per garantire uguaglianzadi opportunità, l’aumentodella spesa pubblica nell’edu-cazione superiore, la demo-cratizzazione del sistema dieducazione superiore e la ga-ranzia del diritto all’istr uzio-ne, assicurando la scuola su-periore gratuita. “Non è pos-sibile che oggi oltre a renderepiù profonda la crisi educati-va, si faccia più profonda an-

che la crisi democratica in Ci-le – conclude Camila Vallejodopo la giornata di scontri –. Ilgoverno ha cercato di separar-si dal nostro passato oscuro, enonostante il fatto che oggi sidica che c’è una nuova formadi governare rispetto a 30 an-ni fa, assomiglia molto a quel-la dittatoriale del passato, cheha gli stessi autori e protago-nisti della repressione delladittatura. Il ministro RodrigoHinzpeter deve assumersi leconseguenze di ciò che è suc-cesso e deve rispondere per larepressione sproporzionatadei c a ra b i n e ro s dimettendosisubito dal suo incarico”.Un anno dopo la vicenda dei33 minatori il Cile e il suo go-verno mostrano un volto chein molti pensavano di aver fi-nalmente abbandonato insie-me ai fantasmi del passato,quello della repressione e del-la violenza.

di Alessandro Cisilin

S onia Gandhi sta male. Il riserboimposto dai familiari sull’i n t e r-

vento chirurgico cui è stata sot-toposta giovedì scorso a NewYork alimenta le indiscrezioniche da oltre un anno circolanointorno alle crescenti assenzedella 64enne di origine italia-na dalla scena parlamentareindiana. Perfino le inedite pa-role dolci riservatale dal-l’opposizione, con gli “a c-calorati auguri di prontaguar igione” del Bjp (i fon-damentalisti indù del“Partito del popolo india-no”) suonano a Delhi co-me un campanello d’a l-

larme. Nessun de profundis, co-munque. Il Congresso – il movi-mento d’ispirazione marxi-sta-gandhiana protagonista del-l’Indipendenza, imperante poi

per decenni, e torna-to al governo set-

te anni fa pro-prio sotto lasua leader-

ship – riferisce di “o p e ra z i o n er iuscita” e ne annuncia il rientronel giro di “un paio di settimane”.Fonti del partito tuttavia raddop-piano i tempi di recupero e con-fermano che la loro presidente èdovuta ricorrere a un nosocomiodall’altra parte del pianeta – il Me-morial Sloan Kettering CancerCenter – per combattere un com-plicato tumore.La blindatura delle parole è delresto eloquente circa il passatopersonale della signora di Orbas-sano, nonché di quello collettivodel Paese che l’ha successivamen-te accolta. Di certo mezzo secolofa, quando lavorava in un risto-rante greco a Cambridge per pa-garsi un corso di inglese, non im-

maginava di diventare una delledonne più potenti del pianeta in-contrando tra i clienti tale Rajiv. Ilfuturo sposo era il rampollo deiNehru-Gandhi, nipote del padredella patria Jawaharlal e figlio diIndira; ma a lui, come a lei, la po-litica non interessava, e l’e re d epolitico designato era un altro, ilfratello minore Sanjay. Tuttavia lasuocera fu poi assassinata, e il co-gnato morì in un incidente ae-re o .

LA PREMIERSHIP allora toccòper forza al coniuge, e dopo che fua sua volta ucciso nel ’91, l’a t t e n-zione cadde su Sonia, che perònon voleva saperne. Fino a quan-do le pressioni si fecero ineludi-bili, dopo una catena di sberleelettorali. Trionfò subito, e si ri-peté nella tornata successiva del2009, salvo rompere con la prassiereditata dai britannici che vuoleil leader del partito vincente di-ventare premier, designando Man-mohan Singh. In apparenza era ungesto per placare le tensioni in-nescate dalla destra a propositodella sua nazionalità. In realtà c’e-ra ben altro. C’era la natura schivadelle sue origini pedemontane ve-neto-piemontesi. C’era anche latradizione nostrana (con le sue ec-cezioni, spesso infauste) che met-

teva il k i n g - m a ke r in posizione diforza rispetto allo stesso gover-nante. E soprattutto c’era il fattoche tale tradizione si rinnovava inmodo ancor più plateale nel mon-do indiano, coi sacerdoti a inco-ronare i maharaja e i sultani, e per-ciò stesso a tenerne le redini. Sirinuncia al trono e ai relativi con-flitti ma si guadagna la sostanzaeterna del potere, come del restosapeva lo stesso mahatma Gandhi,nonché la totalità delle dee tuttoravenerate mentre vegliano sui ter-ritori delle centinaia di ex regni,alcuni dei cui eredi tuttora siedo-no in Parlamento.Lo scarno comunicato del Con-gresso annuncia però anche qual-cos’altro. Si tratta della successio-ne, benché formalmente provvi-soria. Il partito viene affidato a ungruppo di soli quattro uomini cheinclude il figlio Rahul, leader dellasezione giovani e condottiero deisuccessi elettorali nel Nord, ma fi-nora tenuto alla larga dal governo.Un quarantenne impulsivo, popu-lista, almeno a parole vicino allamassa di contadini impoveriti ne-gli anni del boom. Il contrario delmesto liberista Singh. Una svoltapolitica, forse. O solo l’ennesimoatto di una democrazia compiutama dalle perduranti simpatie di-n a s t i ch e .

A New York“operazioneriuscita”,comunicanoi suoi,ma il rientroè posticipato

Piùdi ottocentoa r re s t iUn anno fail mondocommossoper i 33 minatori

SoniaG an d h i

(FOTO LAPRESSE)

Originiveneto-piemontesi,per unadelle donnepiù potentidel pianeta

Ucraina Arrestata la zarina Iulia TimoshenkoL’ex premier Iulia Timoshenko è stata arrestata in aula subitodopo la decisione del tribunale, che ha accolto una richiestadell’accusa motivata dall’atteggiamento ostruzionisticodell’imputata verso il dibattimento, dalla deposizione dei testi airitardi, dal cambio dei legali alle richieste di interprete per seguirel’odierna audizione in russo del premier. Dei manifestanti hannopoi tentato di bloccare la camionetta che la trasportava (FOTO ANSA)

Siria Ramadan di sangue a DamascoContinua a peggiorare di ora in ora il bilancio dellarepressione in Siria, dove per il 21° venerdì consecutivo, ilprimo del Ramadan, svariate migliaia di manifestanti sisono riversate nelle strade dopo la preghiera settimanale perprotestare contro il regime di Bashar al-Assad. Il numerodei morti accertati è salito infatti ad almeno quindici inserata, mentre i feriti ammontano a diverse decine (FOTO ANSA)

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pagina 14 Sabato 6 agosto 2011

pensavano fos-si impazzito. Poi

lo hanno conosciu-to e hanno capito. Gob-

bo, invece, due settimane primadelle riprese non ci ha firmato ipermessi. Gentilini mi ha fatto ca-pire che se fosse stato sindaconon sarebbe successo. Anche alui ho chiesto cosa accadrebbe sescomparissero gli extracomuni-tari. Mi ha risposto: ‘Andremo tut-ti a puttane’. E poi gli ho chiesto:cosa farebbe nelle 24 ore succes-sive? La risposta è geniale: ‘Vi s t oche si svuoterebbero le carceri, cimetterei i vecchietti’. Questa im-magine è diventata una scena.

Prosperini e Gentilini le han-no involontariamente scrittometà della sceneggiatura?Gran parte delle battute di Diegosono vere! Le ho sentite con lemie orecchie. Ma è normale. An-che quando ho girato Pater fami-lias, sulla periferia napoletana,ho raccolto quasi tutto dalla gen-te che ho frequentato.

Fa impressione che unfilm contro il razzi-

smo “go d a ” delcontributo di due,noti per gli stralicontro gli immi-grati...Ma è tutto finto! Eloro lo sanno.Prosperini sa di

recitare nella com-media dell’arte del-

la politica. E Gentili-ni, quando gli chiedi se

si sente sceriffo, ride.Gentilini ride ogni volta che fi-

nisce una frase. Sanno che la po-litica oggi è comunicazione. Perun regista, che deve essere uncurioso, è interessantissimo.Quando ha pensato di affida-re la parte ad Abatantuono?Avevo scritto la parte pensandosolo a lui. Sono un suo fan daitempi di Eccezzziunale... veramen-tee trovo straordinaria la sua evo-luzione dal terrunciello al milane-se doc. Incrociavo le dita speran-do che accettasse. Gli ho manda-to la sceneggiatura e gli è piaciu-ta. Una vera gioia. Lui e Mastran-drea, che fa la parte di un poli-ziotto romano a Treviso – un po’autobiografica visto che sono fi-glio di una trevigiana e di un na-poletano – assieme sono ecce-zionali.

SECONDOTEMPOS P E T TA C O L I , S P O RT, IDEE

PellegriniLascia(anche)l’a l l e n a t o ref ra n c e s eLucas

Altafini“Il ritornodi Pelé incampo? Solouna trovatapubblicitaria”

BenigniPrimo ciakcon WoodyAllen, ieriin piazzadel Popolo

StankovicOggi nongiocheràcontro ilMilan nellaSupercoppa

di Elisa Battistini

Scoppia la polemica. Si dice così,no? E in vista del Festival di Ve-nezia c'è più gusto a prenderselacon un film italiano, benché nonin concorso (sarà presentato nel-la sezione Controcampo), senzache nessuno l'abbia visto. È basta-to il trailer. Metti il Veneto, gli im-migrati, Diego Abatantuono neipanni di un imprenditore leghi-sta incazzato nero che dalla sua tvlocale sbraita: “Conviviamo con ifondamentalisti islamici, con ifankazzisti albanesi, coi zingar i:prendete il cammello e tornate acasa. Apocalypse now!”. Mettitutto assieme e il film di France-sco Patierno, Cose di un altro mondoè già oggetto di un'interrogazio-ne parlamentare del Carroccio,delle ire del governatore Zaia(“bisogna finirla di inondare il Ve-neto di infamia... vogliono sem-pre dipingerci come gli Zulù”) e300 messaggi di commento suyoutube. Tipo: “Italiani! Prima diparlare dei veneti rasentarse laboca!” e “Italiani! Okkio al kra-nio, state molto attenti a doveproietterete kuesto film”. Ancorprima, Thomas Panto – il figlio

del patron di Antenna 3 GiorgioPanto, morto nel 2007 – se l'erapresa con il film pensando che ilprotagonista fosse un dileggio alpadre. “Mi dispiace, ma non sa-pevo chi fosse”, dice il registaFrancesco Patierno.Allora a quale tele-predicato-re si è ispirato per il razzistis-simo Abatantuono?Sono rimasto folgorato su Youtu-be dal the best ofdi Piergianni Pro-sperini, quando era Consigliereregionale di An (“camèl e barchè-ta, e turnèt a cà” è infatti una suaimperdibile ricetta sull’immigrazio -ne, ndr). Borghezio lo conoscia-mo tutti: è agghiacciante. Pro-sperini aveva qualcosa di raro: fa-ceva ridere. L’ho contattato su-bito.Ispirato da uno arrestato nel2005 e ora ai domiciliari? Lui

come ha reagito?È un grande esperto di comuni-cazione e mi ha subito ricevuto.Ho passato un po’ di tempo conProsperini: ‘Basta che non mi faipassare da pirla’, mi ha detto. Peril resto, mi ha fornito metà dellebattute del film. E spunti di variescene. Una è ambientata in salatrucco: Abantantuono dà unapacca sul culo alla truccatrice.L’ho vista con i miei occhi. Poisono andato a cena a casa di Pro-sperini, dove c’è una palestra, e

da qui nasce la scena di Diegosulla cyclette. Per un regista è unpersonaggione: simpatico, di-vertente, disponibile. E non cre-de a quello che dice sugli stranie-ri. Tanto che una volta mi ha fattoun discorso di sinistra. Gli ho chie-sto cosa accadrebbe se un gior-no scomparissero gli immigratidall’Italia, che è quello che poisuccede in Cose dell’altro mondo.Mi ha prefigurato l’apocalisse.Dicendo però che forse non sa-rebbe male. Che si tornerebbe al

Nella foto grande,Francesco Patierno

sul set del film;dall’alto, Gentilini

(FOTO EMBLEMA)

A b at an t u o n oe Prosperini

(FOTO EMBLEMA)

baratto. Che finalmente, forse,finirebbe la società dei consumi.Lacrime e sangue!Dovevate girare a Treviso, poivi hanno “cacciato” e sieteandati a Bassano del Grappa.Colpa del nuovo sindaco Gob-bi o dello sceriffo Gentilini?Gentilini non aveva niente in con-trario e mi ha anche regalato labandiera della Lega autografata.Lui è un altro personaggio incre-dibile. Simpaticissimo. Quandol’ho detto agli altri sceneggiatori

IL FILM DI PATIERNO

“Gentilini mi disse:senza immigratiandiamo a putt...”

in & out

IL CINEMA della realtà

IN QUELLE TV LOCALITUTTI SONO SCERIFFIdi Roberto Ferrucci

A vevo scritto un articolo, anni fa, dove pas-savo in rassegna alcune delle frasi storiche

(e ignobili, e violente, e razziste) del sindaco diTreviso Gentilini. Lo avevo fatto immaginandol'impatto di quelle frasi su un bambino di otto,nove anni. “Il sceriffo”, come si definisce lui,mi aveva già riservato, in risposta, una letterasu carta intestata del comune, dove si augu-rava venissi ficcato dentro una navicella e spe-dito nello spazio profondo. Per la Lega, è noto,non esiste il diritto di critica. Ma non bastava.Un sabato mattina mi svegliarono per dirmi

che in tv il sindaco leghista me ne stava dicen-do di tutti i colori, spalleggiato da una specie digiornalista, per quell'articolo e guardandosibene dal leggerlo, ovviamente. Dopo una buo-na mezz'ora di insulti e di telefonate di citta-dini sdilinquiti dal linguaggio becero del sin-daco, decisi di farlo anch'io quel numero ver-de. Suonò libero fino alla fine della trasmissio-ne. Quando lo rifeci, in tarda mattinata, mi ri-spose un mobilificio, di proprietà del titolaredella tv, divenuto in seguito consulente del mi-nistro delle Telecomunicazioni Gasparri. Que-sto è il tenore di tante trasmissioni mattutinevisibili in gran parte delle televisioni venete.

Programmi di informazione trasformati in pu-ra fiction. Non fanno come l'imprenditore im-personato da Abatantuono nel film Cose dell'al-tro mondo. Non sono così diretti ed espliciti.Non ne hanno bisogno. Fanno un lavoro aifianchi, piuttosto. Hanno una capacità di ma-nipolazione delle notizie, anche nei tg locali,che viene da lontano. Guardare quotidiana-mente certe televisioni, ti fa credere che il Ve-neto sia un Bronx diffuso ed esteso.

MA SONO LE TRASMISSIONI mattutine,che iniziano prestissimo, all'alba, a essere la ve-ra drammaturgia della disinformazione. Spal-leggiate anche da quelle serali, però meno fre-quenti e meno urlate, meno sfacciate. I temi so-no sempre gli stessi, l'immigrazione (sinonimodi reato, da queste parti), il “pericolo di islamiz-zazione”, la caccia all'ambulante nelle spiaggee nelle città. E la colpa di questo degrado in-finito, ovviamente, è tutta dei comunisti anchequi, nella regione da sempre meno "rossa" d'I-talia. Non lo si è mai approfondito a sufficienza,

il ruolo di certe tv locali venete. Il loro impattosugli spettatori, che non sono pochi, soprattut-to al mattino. Nessuno che le abbia mai studia-te, come se fosse un fenomeno del tutto slegatoo quanto meno secondario rispetto al consen-so “b u l g a ro ” che la Lega riscuote da queste par-ti. Perché anche se c'è qualcuno del Pd che an-cora sostiene che il voto alla Lega è un voto diprotesta, il trionfo a oltre il 60% di Zaia alle re-gionali del 2010, arriva da lontano e anche daquelle piccole televisioni, che al loro internohanno degli abilissimi manovratori, capaci dicostruire tavole rotonde sui temi più scottanti,apparentemente bipartisan, e che si rivelanoimmancabilmente un agguato a chi sia lì per di-re il contrario dello stabilito. Per questo il film diPatierno, da quel che si sa, non sembra esserecosì lontano dalla realtà. La realtà di un Venetoche ha sì il maggior numero di extracomunitariregolari, che è sì la capitale del volontariato, mache è ormai quasi completamente in mano allaLega e alla sua aberrante visione del mondo. Ba-sta guardare le tv locali venete per capirlo.

“Il personaggio di Diego è ispiratoa Prosperini: mi hanno folgoratoi suoi interventi su Youtube”

Il Veneto si arrabbia per “Cose di un altromondo”dove Abatantuono

fa l’imprenditore razzista. Il regista: “L’ex sindaco di Treviso recita e lo sa”

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Sabato 6 agosto 2011 pagina 15

di Angelo d’Orsi

Può la fotografia essere unmezzo di lotta sociale?Sappiamo che è stata unostrumento di documenta-

zione per esempio delle guerre(il primo esempio fu la guerra diSecessione americana, mentrenella Guerra civile spagnola perla prima volta le macchine di-vennero “por tatili” e potemmoavere i famosi scatti di un RobertCapa, per citare l’esempio piùcelebre), ma essa può altrettan-to bene funzionare da luogo emezzo di denuncia dell’oppres -sione e dell’ingiustizia patite daiceti subalterni, o ancora piùsemplicemente da occhio chene documenta l’iniqua condi-zione di povertà, talora di terri-bile miseria e abiezione.

UNA BELLA mostra (aperta fi-no al 22 agosto, al Museo ReinaSofia di Madrid, un luogo esem-plare per rigore ed efficienza), ciparla dei poveri, degli sfruttati,tra le due Guerre mondiali. Il ti-tolo è di grande efficacia: Una lu-ce dura, senza compassione: si trat-ta di una citazione di Edwin Hor-nle, scrittore, critico, teoricodella cultura proletaria, tra i fon-datori del Partito comunista te-desco nel 1918. Così, distanzian-dosi non solo dalla decorazionee dall’intrattenimento, ma dallastessa rappresentazione com-passionevole (come il capitali-smo “sociale” di Bush o Berlu-sconi...) dei fotografi borghesi,la fotografia proletaria dovevacostituire insieme un atto di ac-cusa e un mezzo di lotta. E dopola Rivoluzione d’Ottobre, archi-viata la Prima guerra mondiale,ma certo non la guerra di classe, ifotografi si fecero militanti dellacausa degli sfruttati, dentro ofuori di partiti socialisti e comu-nisti, dando vita a una sorta dimovimento della fotografia ope-raia, che – questo il dato più in-teressante – vide sovente come

protagonisti dei fotografi dilet-tanti, in periodi in cui la “came -ra ” era patrimonio di un ristret-tissimo numero di individui.Furono la Russia dei Soviet e laGermania di Weimar i luoghi diavvio del movimento, attraversoriviste, giornali, esposizioni. Nel1926 la tedesca “AIZ”, ossia Ar-beiter Illustrierte Zeitung (“Rivi -sta Illustrata dei Lavoratori”) lan-ciò un appello ai lettori invitan-doli a farsi testimoni della vitaproletaria: era il riconoscimentodel nuovo ruolo della stampa, inparticolare di quella illustrata (ein specie con fotografie) nei pro-

cessi di riproduzione ideologi-ca, di comunicazione politica, diazione sociale. Come a Torino,Antonio Gramsci e i suoi compa-gni avevano fin dal 1919 teoriz-zato, con L’Ordine Nuovo, la ne-cessità di opporre una culturaautonoma delle classi operaie, aquella dei ceti borghesi, così inGermania, forti dell’esempio vit-torioso della Russia rivoluziona-ria (ma ormai già sotto controllostaliniano), nella stessa direzio-ne si muovevano gli intellettualitedeschi, che, con la fotografiaoperaia fatta da operai, intende-vano contrastare l’egemonia cul-

turale borghese. E con lungimi-ranza capivano che un’imma gi-ne poteva valere mille parole: farvedere i luoghi orribili della “mo -derna schiavitù salariale”; le di-more sordide dove si ammuc-chiavano donne, vecchi, bimbi,tutti abbrutiti da un lavoro mas-sacrante, condotto spesso senzasostanziali differenze rispetto aquello svolto dai lavoratori ma-schi adulti; cogliere, in istanta-nee impietose, i momenti dellamalattia, della fame, della soffe-renza, della morte. Ma c’era an-che, in quell’invito di AIZ un al-tro aspetto, rovesciato: l’or go-glio proletario, aspetto che dinuovo trova una sintonia con letesi gramsciane e ordinoviste delPrimo dopoguerra: accanto agliorrori della miseria sociale, si in-vitavano i fotografi/lavoratori a

“catturare la bellez-za del proprio lavo-ro ”. Era la civiltà dellavoro, che si oppo-neva con coraggiotemerario alla barba-rie dello sfruttamen-to. E la fotografia di-ventava messaggeradell’una, e accusa-trice dell’a l t ra .Il messaggio ebbesuccesso, e le rivistesi moltiplicarono,con l’emergere an-che di nomi poi di-

venuti celebri, tra gli autori diquei preziosi scatti, oggi utili alsociologo e allo storico, oltreche emozionanti per chiunqueabbia un po’ a cuore le sorti, pas-sate e presenti, del proletariato:da Walter Reuter a Tina Modottia John Heartfield, in una ideale etalora concreta, solidarietà ope-rativa che spezzava le frontiere,e unificava tutti coloro che si ri-conoscevano, in varia forma emodalità, sotto le insegne dellerosse bandiere. Particolarmenteinteressanti furono i reportagedi vita “ve ra ” nelle famiglie ope-raie, a cominciare da quello sullafamiglia russa dei Filipov: “24ore nella vita di una famiglia ope-raia di Mosca”, recitava il titolodel servizio, pubblicato nel 1931su AIZ. Ma ormai la democraziaweimariana era sul punto di crol-lare, sotto i colpi di quei ceti pos-sidenti a cui si voleva contrap-porre una nuova egemonia cul-turale proletaria. Dall’altra par-te, in Russia, la vittoria di Stalin

comportò il rapido venir menodi quella stagione, nella sua liber-tà di ricerca e di realizzazione. Laluce dura, senza compassione,che il compagno Hoernle, in untesto programmatico del 1930,aveva teorizzato, come “o c ch i oproletar io”, antagonistico all’oc -chio del melenso (e in realtà con-servatore) umanitarismo bor-ghese, era non l’espressione diinferiorità, bensì, a suo stessogiudizio, testimonianza di supe-riorità sociale della classe ope-raia: “Dobbiamo proclamare larealtà proletaria in tutta la sua re-pugnante bruttezza, con la suadenuncia alla società e la sua esi-genza di vendetta”. Presentare“le cose come sono”, predicavaHoernle. Attraverso casi singolisi mirava a far conoscere le con-dizioni strutturali di un sistemaingiusto e oppressivo verso co-loro che in realtà, attraverso laforza delle loro braccia, ne co-struivano la ricchezza.

TUTTO CIÒ, ora, può essereconosciuto, grazie a questa mo-stra, che non è affatto per addettiai lavori, trattandosi di una rap-presentazione visiva della condi-zione sociale dei subalterni nellaprima metà del Novecento, ri-percorsa con dovizia di docu-menti (stampe, filmati, testi…),illuminata da un eccellente cata-logo, che come l’esposizione, in-daga Germania, Urss, Paesi Bas-si, Regno Unito, Austria, Ceco-slovacchia, Ungheria, Francia,Spagna, Stati Uniti. Manca l’Ita -lia: come stupirsi? Nel 1922 an-dò al potere, con la violenza e lacomplicità delle istituzioni, untal Benito Mussolini, che, ben-ché non perdesse occasioni perdefinirsi “figlio del popolo”(quasi un “presidente operaio”),si fece strumento dei ceti possi-denti. Agli operai rimase il gelidosilenzio che gli opposero gli ope-rai della Fiat nelle visite del Ducea Torino; ma anche quella lunganotte finì, e fu l’alba del XXVAprile: e le immagini gioiose, anoi note, della Liberazione testi-moniano il riscatto della soffe-renza e l’esito della sua denun-cia, passata infine attraverso lacritica delle armi.

SECONDO TEMPO

Ultime grida dall’editoriaÈ arrivato lo Svevo al viagra

di Nanni Delbecchi

T ra i numerosi motivi per cui i librielettronici non potrebbero sostitui-

re i libri di carta ci sarebbero le co-pertine. Ma perché usiamo il condi-zionale? Perché nemmeno le coper-tine sono più quelle di una volta, etantomeno quelle dei libri di una volta.

Prendiamo un classico del Novecento come Se-nilità, ininterrottamente riproposto in versioneeconomica. Ma siccome il testo è sempre quello eil titolo pure, l’unica è puntare sulle copertine, conil tradizionale ventaglio di soluzioni parapoetichegarantito dal postmoderno. C’è chi si è buttato sulritratto di Svevo, chi sullo scorcio di Trieste, chi sullatesta canuta vista da dietro, chi su Boldini, chi suVan Gogh, chi su Modigliani. Poteva mancare Ma-gritte? No, naturalmente. I luoghi comuni dell’im-maginario sono presenti al gran completo; e forseproprio per questo qualche editore più creativo dialtri si è messo in cerca di nuove frontiere. LaBaldini Castoldi Dalai ne sfoggia ben due: la primaporta in copertina una scatola di fiammiferi sve-desi aperta, come a suggerire il divampare dellapassione. Messaggio un po’ criptico, però. Eccoperché da qualche mese c’è una seconda edizioneeconomica di Senilità firmata Baldini Castoldi Da-lai, e qui sì che abbiamo svoltato. Vi si effigiaun’altra, vecchia copertina del romanzo (di gran

lunga la più bella tra quelle che abbiamo citato),ma ai cui piedi piedi sono sparse delle inconfon-dibili compresse azzurre. Proprio così: abbiamo loSvevo al viagra, e solo perché la legge lo vieta nonrischiamo il kit completo da banco, capolavoro piùpastiglia miracolosa. Premesso che a Svevo nonpoteva accadere niente di più ironicamente sve-viano (vedere capovolto dalla cecità del caso ilsenso del suo libro), ecco un caso in cui il kitsch, agliantipodi dalle furbate redditizie di un Oliviero To-scani, si fa male da solo. Forse l’infelice amore diEmilio Brentani per Angiolina sarebbe stato di-verso se avesse avuto a disposizione il principioattivo del sildenafil citrato, e se l’amico donnaioloStefano Balli, citando Carosone, gli avesse sus-surrato “Pigliate una pastiglia”?Gli sprovveduti acquirenti si disilludano. In Senilitàdi piccante troveranno ben poco. Angliolina non èMelissa P. Chiunque abbia una minima dimesti-chezza con il romanzo sa che l’impotenza adamare e a farsi amare del suo trentacinquenneprotagonista è di natura esclusivamente interiore,là dove non c’è viagra che tenga. Ma allora, perchéqueste pastiglie blu? Se fosse possibile psicana-lizzare le industrie, verrebbe da pensare che un’e-ditoria sempre più depressa e grossolana, alla ri-cerca di un aiuto purchessia rispetto a perfor-mance sempre più deludenti, le prescrive a sestessa. Ma se l’aiuto è il viagra, sarà difficile andareoltre il bunga bunga.

COME / ER AVAMO

LA LUCE DURA DEL LAVOROA Madrid una mostra fotografica sulla “schiavitù salariale”

a cui era sottoposta la classe operaia tra le due guerre

Mancano leimmagini dellefabbricheitaliane; il Duceche si dicevafiglio del popolole aveva vietate

Due delle fotoin mostra al Museo

Reina Sofia diMadrid

IIL CALCIOPANETTONE RECLUTA IL SINDACOI

Nemmeno Luigi De Magistris è sfuggito alla tentazione del calciopanettone di Aurelio DeLaurentiis. Giovedì sera al San Paolo,in occasione dell’amichevole tra Napoli-Penarol, DeLa &DeMa indossavano lo stesso giubbotto, ciascuno personalizzato con il proprio nome, nonché leiniziali. Strana coppia, un po’ kisch. (FOTO ANSA)

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pagina 16 Sabato 6 agosto 2011

20.57 PREVISIONI DEL TEM-PO Meteo21.00 NOTIZIARIO Newslunghe da 2421.27 PREVISIONI DEL TEM-PO Meteo21.30 RUBRICA Meridiana- Scienza 121.57 PREVISIONI DEL TEM-PO Meteo22.00 ATTUALITÀ Inchiesta3 (Interni) (REPLICA)22.30 NOTIZIARIO Newslunghe da 2422.57 PREVISIONI DEL TEM-PO Meteo23.00 RUBRICA Consumi econsumi23.27 PREVISIONI DEL TEM-PO Meteo23.30 RUBRICA Tempi sup-plementari23.57 PREVISIONI DEL TEM-PO Meteo0.00 NOTIZIARIO Newslunghe da 240.27 PREVISIONI DEL TEM-PO Meteo

9.10 TELEFILM Sophie"Amici o amanti?" "Oggispose!"11.00 REAL TV Forum13.00 NOTIZIARIO TG5 -Meteo 513.40 TELEFILM Al di là delLago "Padri e figl" "Segre-ti"16.00 FILM Vacanze neldeserto18.00 FILM Griffin andPhoenix20.00 NOTIZIARIO TG5 -Meteo 520.40 VARIETÀ Paperissi-ma Sprint21.20 VARIETÀ Ciao Dar-win 6 - La regressione 0.00 TELEFILM UnitedStates of Tara "Autarchiaanalitica" "Torando"1.00 NOTIZIARIO TG5 -Meteo 5 Notte1.30 VARIETÀ Paperissi-ma Sprint (REPLICA)2.10 MINISERIE Sacco eVanzetti

11.00 TELEFILM True Jack-son, VP11.55 MEDIASET TELEFILMSonny tra le stelle12.25 NOTIZIARIO StudioAperto - Meteo13.00 NOTIZIARIO SPORTI-VO Studio Sport13.35 NOTIZIARIO TGCom13.40 CARTONI ANIMATIDetective Conan14.10 CARTONI ANIMATII Simpson14.35 FILM Una pazzagiornata a New York16.25 FILM Nancy Drew -The mistery in the Holly-wood hills18.30 NOTIZIARIO StudioAperto - Meteo19.00 CARTONI ANIMATIBugs Bunny19.25 FILM 5 bambini & It21.10 FILM Il Signore degliAnelli - Le due Torri0.35 FILM Pipistrelli Vampiro2.25 ATTUALITÀ TVModa (REPLICA)

11.30 NOTIZIARIO TG4 -Meteo - Vie d'Italia noti-zie sul traffico12.00 TELEFILM Wolff - Unpoliziotto a Berlino13.00 TELEFILM Distrettodi Polizia 313.50 TELEFILM Poirot15.45 TELEFILM DetectiveMonk17.45 DOCUMENTARIOParco nazionale D'Abruz-zo17.55 NOTIZIARIO Naviga-re Informati18.00 DOCUMENTARIOConoscere18.55 NOTIZIARIO TG4 -Meteo19.35 VARIETÀ Ieri e oggiin tv20.10 TELEFILM Siska21.30 TELEFILM Law &Order - Unità Speciale23.15 TELEFILM The Unit0.10 TELEFILM 241.50 NOTIZIARIO TG4Night News

7.50 FILM Buck e il brac-cialetto magico9.55 RUBRICA Bookstore11.05 ATTUALITÀ Il megliodi Prossima Fermata11.40 TELEFILM Ultime dalcielo "Obiettivo indiscre-to" "Sesto senso"13.30 NOTIZIARIO TG La713.55 TELEFILM Dio vede eprovvede "I due cardinali"16.00 TELEFILM AdventureInc. "Gli immortali" "Mes-saggi dal profondo"17.45 TELEFILM Chiamatad'emergenza18.10 FILM Sissignore20.00 NOTIZIARIO TG La720.30 REAL TV Chef per ungiorno (REPLICA)21.30 FILM Il medico dellamutua23.40 TELEFILM New Tricks"Pezzi di ricambio"0.40 NOTIZIARIO TG La70.55 FILM Gardenia blu2.45 DOCUMENTI La7Colors

��/ Il caso Jennifer CorbinLa storia di Jenn e Bart Corbin, unacoppia che pare avere un matrimonioinvidiabile. Purtroppo, come spessoaccade, dietro le apparenze si nascon-dono crude verità. Jenn scopre che ilmarito ha una relazione clandestinacon una collega. Delusa, Jenn cerca con-forto in un misterioso, quanto affasci-nante, uomo conosciuto su internet.Poco dopo, Jenn viene ritrovata morta.Tutto fa pensare al suicidio. Rai 2 21,05

���/ Il Signore degli Anelli - Le due TorriLa Compagnia è sciolta e l’ombra diMordor si fa sempre più minacciosa.Frodo e Sam si avventurano tra le insi-diose vette degli Emyn Muil. Alle lorocalcagna, pronto a colpire per riprende-re il suo “tesssoro” la viscida creaturaGollum. Aragorn, Legolas e Gimli conti-nuano nella loro marcia senza sostaall’inseguimento degli Urukai che ten-gono prigionieri Merry e Pipino. I tregiungono nella terra di Rohan. Italia 1 21,10

���/ Il medico della mutuaIl promettente medico Guido Tersilliscopre che può guadagnare molto dipiù occupandosi di mutuati. All'iniziogli affari non vanno bene, ma la mortedell'anziano dottor Bui giova alla suacarriera: seducendo la vedova, riesce afar passare sotto le sue cure duemilamutuati. Adesso Tersilli lavora giorno enotte, è ricchissimo e può abbandonarela vedova per sposare una ragazza gio-vane e ricca.La7 21,30

� Amore criminaleCamila Raznovich racconta la storia diPaola, una donna di Reggio Calabriauccisa dal suo ex marito davanti agliocchi di sua figlia. Il 23 giugno 2007, ilcorpo senza vita di Paola viene ritrova-to nel suo appartamento. Ad ucciderla èstato Salvatore, il suo ex marito, el’omicidio è solo l’epilogo di un divorziolungo e sofferto. Paola e Salvatore siinnamorano da adolescenti e si sposanoquando hanno poco più di vent’anni.Rai 3 23,35

TRAME PROGRAMMI

DI OGGI

DEI FILM DA NON PERDERE

LA TV

11.25 TELEFILM Don Mat-teo 413.30 NOTIZIARIO TG113.50 EVENTO SPORTIVOCalcio, Supercoppa Italia-na 2011 Da Pechino Milan- Inter (DIRETTA)16.25 DOCUMENTARIOQuark Atlante - Immaginidal pianeta17.00 NOTIZIARIO TG117.15 RUBRICA RELIGIOSAA sua immagine17.55 DOCUMENTARIODreams Road 201018.50 GIOCO Reazione acatena20.00 NOTIZIARIO TG120.30 NOTIZIARIO SPORTI-VO Rai TG Sport20.35 DOCUMENTI DA DADA21.30 FILM La sposa del-l'imperatore23.50 FILM Matrimoni epregiudizi1.30 NOTIZIARIO TG1Notte - Che tempo fa

14.00 VARIETÀ Top of thePops 201116.15 TELEFILM SquadraSpeciale Stoccarda17.00 TELEFILM Sea Patrol17.40 TELEFILM Due uomi-ni e mezzo18.00 NOTIZIARIO TG2L.I.S. - Meteo 218.05 RUBRICA CrazyParade18.35 TELEFILM Primeval19.30 TELEFILM SquadraSpeciale Cobra 1120.25 Estrazioni del Lotto20.30 NOTIZIARIO TG2 -20.3021.05 FILM Il caso JenniferCorbin22.40 TELEFILM Brothersand Sisters - Segreti difamiglia23.25 NOTIZIARIO TG223.40 RUBRICA TG2 Dos-sier0.25 RUBRICA TG2 Storie- I racconti della settima-na

12.15 RUBRICA TGR Il Set-timanale12.45 DOCUMENTI LaGrande Storia Magazine13.55 RUBRICA Appunta-mento al cinema14.00 NOTIZIARIO TGRegione - TG314.45 FILM Il ragazzo dalkimono d'oro 616.10 FILM Primo amore18.00 TELEFILM Un casoper due19.00 NOTIZIARIO TG3 -TG Regione - Meteo20.00 ATTUALITÀ Blobpresenta Vota Antonio20.15 TELEFILM I misteri diMurdoch21.00 FILM Sierra Charriba23.15 NOTIZIARIO TG323.30 NOTIZIARIO TGRegione23.35 ATTUALITÀ Amorecriminale0.40 NOTIZIARIO TG30.50 RUBRICA Appunta-mento al cinema

� Quark AtlanteI grandi movimenti degli oceani e lecorrenti d’aria provocano cambiamentisensazionali nel corso dell’anno. L’even-to più straordinario degli oceani si veri-fica al largo della costa orientale delSud Africa. Qui l’acqua fredda crea lecondizioni perfette per uno spettacolosorprendente. Ogni anno, d’inverno,milioni di sardine vengono costrette adintraprendere un viaggio epico lungo lacosta africana. Rai 1 16,25

� Milan - Inter Il derby milanese, valevole per laSupercoppa Italiana apre ufficialmentela stagione 2011/2012. Teatro dell’even-to lo Stadio di Pechino “Nido d’uccel-lo”. L’Inter del neotecnico Gian PieroGasperini ha deciso di fare a meno diquasi tutto il gruppo dei sudamericanireduce dalla Coppa America. Il Milanha la rosa praticamente al completo eMassimiliano Allegri può operare sceltein tutti i ruoli. Rai 1 13,50

TELE+COMANDOTG PAPI

Wall Streetrovina tutto

di Chiara Paolin

T g1Berlusconi e Tremonti

parlano praticamente in mon-dovisione, ma Minzolini man-da in onda un servizione conCasini in splendida forma etoni super concilianti. Bersa-ni parlotta deluso – per vocedi Sonia Sarno – poi dice che ilCavaliere deve fare un passoindietro. L’Idv dà della buffo-nata all’ipotesi del pareggiocostituzionale e Q u ag l i a r i e l -lo ribatte: sappiamo noi co-me salvare capra e cavoli. At-tilio Romita passa alle Borse“che hanno provato a chiude-re in positivo”. Mannaggiamannaggia, poi è arrivata lasolita Wall Street a rovinaretutto. Segue mix di banalitàUe: l’Italia deve accelerare leriforme, la Spagna sta peggiodi noi, e Marilù Lucrezio investitino verde speranza si ap-palesa dagli Usa per raccon-tare dell’occupazione in lieveripresa (forse perché 200 mi-

la persone hanno ormai smes-so di cercare un lavoro). Ag-giungendo che, per restare inlinea, il presidente Obama hamangiato solo pollo e hot dognella parca cena dei 50 anni,pagando di tasca sua. Non tut-to è perso, guys.

T g2L’informatico sepolto nel

bosco è un salutare intermez-zo tra le tragedie di giornata.Delitto misterioso, all’o m b radegli abeti, atmosfere rarefat-te come nel film La ragazza dell a go : dopo il crac planetario ei corpi senza dignità di Lam-pedusa, diventa praticamenteuna buona notizia il fatto chetanta gente passi il suo tempoa scoprire come mai un gio-vane esperto di pc sia finitosotto venti centimetri di ter-riccio con in corpo qualchecolpo di proiettile. Comun-que niente “randellate o colpidi badile”, il che aiuta a sen-tirsi meglio dopo aver regi-strato che il governo cerca

contatti più che amichevolicon Casini. Infine, il duro ri-torno alla realtà: il calabroneasiatico sta mettendo in gi-nocchio la Francia mentreNaomi Campbell si sposeràin Italia: tiè ai cugini d’O l t ra l -pe.

T g3Bianca Berlinguer deve

andare a braccio, smista ser-vizi e spezzoni di realtà comepuò in attesa della grandeconferenza stampa. Si affidaal tono sempre teso di Gio-vanna Botteri da New York,poi all’economista Tito Boe-ri da Milano. Che dice la pa-rolaccia: “Il rischio è l’insol-venza. Non riusciamo a paga-re il debito, usciamo dai mer-cati internazionali, ci vuoleparecchio tempo ancora ma itassi del 6,35% ci portano suun sentiero difficile. Il pareg-gio in bilancio? Sono scettico,meglio tagliare la spesa pub-blica. Subito però”. Bersani èa Lampedusa e parla di uma-nità da recuperare, ma nonriesce a spiegare come tra-sformare un sentimento in ci-viltà. Giusto uno sberleffo aIgnazio La Russa, reo di averindossato un maglioncino an-ziché giacca e cravatta peruna cerimonia ufficiale, e poivia di nuovo con la conferen-za stampa e un Boeri semprepiù perplesso. Lunedì sarà unaltro giorno.

di Carlo Tecce

L a materia è così delicata che merita unapennellata di sarcasmo. Come in una

pellicola di spionaggio, le televisioni lo-cali sono cellule in sonno.Possono diffondere messaggi e informa-zioni, creare un gruppo di forze con un’a l-leanza fra di loro, competere con le azien-de nazionali private e pubbliche. Ognibuona o pessima televisione di regione eprovincia ha dei difetti che, però, sonoimpermeabili al conflitto d’interessi. Tan-to sono impercettibili quanto sono libere.Anche la contesa La7, soffio di freschezzatra i dinosauri Mediaset e Rai, deve muo-versi con cautela perché il suo editore,Telecom Italia Media, è una multinazio-nale che può criticare il governo senzaesagerare. Può avere programmi di oppo-sizione, certo, non un palinsesto intero.L’idea che stuzzica giornalisti e impren-ditori è vecchia e vincente e, quasi perosmosi culturale, dunque berlusconiananel senso positivo del termine. La trasmis-sione in simultanea tra Bolzano e Palermo

è un’invenzione delC ava l i e re .Lui voleva romperele regole e calpesta-re le leggi, adessochi immagina unareplica spera di riat-tivare le regole eonorare le leggi. Laprima: fare infor-mazione per i citta-dini-elettor i.Michele Santoroci ha provato duevolte sempre a Bo-logna per due even-

ti diversi.A una rete di emittenti locali, Santoro haaggiunto la Rete con l’iniziale maiuscola eil satellite con la defunta Current tv. Mi-lioni di persone hanno seguito una ma-nifestazione di ribellione e fantasia. Co-m’è possibile fare una televisione senzaeditore, senza sede, senza fonte? Forsecon la logica del mosaico.Le emittenti locali, almeno le decine chefiniscono nell’Auditel, valgono una me-dia di 268 mila o 168 mila spettatori algiorno, le cifre oscillano dal 2009 al 2011perché il digitale terrestre ha cambiato inumeri sul telecomando. Te l e n o r b a (25mila spettatori), 7 Gold (42 mila) e Te-lelombardia (16 mila) sono tre pratici pi-lastri che, in teoria, possono reggere unapiattaforma multimediale.Le televisioni locali restano accese pocheore al giorno: i 42 mila spettatori unicinelle 24 ore di 7 Gold sono 4 milioni dicontatti e centinaia di migliaia di personeper un telegiornale o una rubrica. Lorofanno ottimi numeri, poi c’è chi galleggiatra 5 mila e 2 mila spettatori. Ma le celluledormienti se sveglie insieme possono ir-radiare l’Italia senza chiedere il canone osupplicare una legge per annientare laconcorrenza. Possono sfruttare un’i d e n-tità multipla e il brivido di sentirsi “n a-zionali” anche con la regia in periferia.Non sarà facile.Il prossimo veleno è la spartizione di nuo-ve frequenze per il digitale tra Rai, La7,Sky e Mediaset. Tutte a banchettare altavolo del governo perché senza pastipubblici rischiano il digiuno. Compren-sibile

(Elaborazione Studio Frasi su dati Auditel).

SALISCENDI

Tv localiu n i t ev i !

Michele Santoro, che con i suoidue eventi bolognesi ha riunito

le emittenti locali (FOTO EMBLEMA)

SECONDO TEMPO

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RADIO

I FILM LO SPORTSC1= Cinema 1SCH=Cinema HitsSCP=Cinema Passion

SCF=Cinema FamilySCC=Cinema ComedySCM=Cinema Max

SP1=Sport 1SP2=Sport 2SP3=Sport 3

A “Hit Parade Eurosonic” tributo a Amy WinehouseHit Parade Eurosonic propone un esclusivo tributo aAmy Winehouse, nelle puntate del 6 e del 13 agosto:uno straordinario e storico concerto che si tenne inIrlanda nel 2008. Nel pieno dell’estate, dal 6 agosto al10 settembre, Hit Parade Eurosonic è condotto daLuciana Biondi, che commenterà il concerto di AmyWinehouse (diviso nelle due prime puntate di agosto)oltre a presentare gli altri contenuti del programma, gliaggiornamenti sulle classifiche di vendita italiane (datiFIMI). Lo show che Radio2 trasmette in esclusiva èstato registrato e offerto dalla radio nazionale irlandeseRTE – 2FM alle emittenti pubbliche europee del circui-to EBU-Eurosonic. Il concerto si tenne nell’ambito delpopolare Oxegen Festival di Puchestown (Kildare), unodegli eventi rock più importanti d’Europa, il 13 luglio2008. Ascoltarlo è un modo per rendere omaggio allagrande cantante londinese scomparsa di recente. Radiodue 14,30

17.50 Prova a volare SCF18.50 The Manchurian Candidate SC119.00 Le Divorce SCP19.20 Immagina che SCH19.20 Fratelli d'Italia SCC19.20 Men In Black SCM19.30 Il richiamo della foresta SCF21.00 Daddy Sitter SCF21.00 Swing Vote SCP21.00 Gamer SCM21.00 Miss Marzo SCC21.10 A perfect getaway -Una perfetta via di fuga SCH21.10 Così è la vita SC122.35 Papà ho trovato unamico SCF22.35 La patata bollente SCC22.40 Legittima offesa SCM22.55 Bandslam SCH23.05 Il mio amico Einstein SCP23.05 Ticking Clock SC10.05 Cyborg SCM0.20 Prince of Persia SCF0.35 Duplex SCC0.40 Mine vaganti SCP0.55 Master & Commander SC1

15.20 Rugby, Test match 2011Inghilterra - Galles (Diretta) SP215.25 Calcio, Bundesliga2011/2012 1a giornata Stoccarda- Schalke 04 (Diretta) SP117.00 Beach volley, Campionatoitaliano 2011 San Salvo: qualifi-cazioni (Diretta) SP318.00 Golf, World Golf Cham-pionships Bridgestone Invitational2011 Da Akron, Stati Uniti 3agiornata (Diretta) SP220.00 Golf, World Golf Cham-pionships Bridgestone Invitational2011 Da Akron, Stati Uniti 3agiornata (Diretta) SP220.30 Sport estremi, Red BullCliff Diving 2011 Rapa Nui(Highlights) SP321.00 Rugby, Test match 2011Inghilterra - Galles (Replica) SP322.00 Calcio, Incontro amiche-vole Barcellona - Club America(Diretta) SP123.00 Wrestling, UltimateFighting Championship ShowEpisodio 1 SP3

è «MA QUALE SPIONAGGIO!»CINA DICE NO ALLE ACCUSE MCAFEEDopo tre giorni di durissimeaccuse e assordante silenzio, ilgoverno cinese ha deciso dirispondere a chi lo ha additatocome mente e braccio del cyberattacco più grave della storia, quello ai computer di 72organizzazioni internazionali (tra cui Onu e Cio),governi (Usa, India e altre super potenze) e societàamericane. “È irresponsabile collegare la Cina ai piratidi internet” e “si tratta di un’accusa che non regge aun esame”: è quanto ha fatto pubblicare il Governo diPechino sul Quotidiano del Popolo, l’organo ufficialedel Partito Comunista Cinese. A puntare il ditocontro il Paese asiatico era stato martedì scorso untecnico contattato da McAfee, il colosso antivirus cheha scoperto l’imponente attacco telematico.

f e e d b ac k$Commenti all’articolo“Ilva, chiestos e q u e s t rodell’impianto diTaranto. Ma il lavorocontinua” di FerruccioSansa suIlFattoQuotidiano.it.

è I PRODOTTI agricoli ecaseari pugliesi arrivano neisupermercati del resto d’Italia, vorrei quindispecificare che la Pugliasiamo tutti noi!

Er ika

èB R AV O Bonelli,finalmente i Verdi. Insiemealle associazioni presentipossono smascherarel’inciucioVe n d o l a - F l o r i d o - R i v a .

G re g p e r r

è SE VEDIAMO beneinfatti la Puglia sta facendovalere il suo paesaggiomeraviglioso, l’agricoltura e iprodotti della terra chehanno un sapore unico. Tuttala Puglia tranne la provincia diTaranto. Taranto è soggiogatadalla paura di non sapersireinventare. Ho parenti chelavorano all’Ilva e per tantiche smettono ci sonoaltrettanti che sonodesiderosi di avere un lavoro.Qualunque cosa pur dilavorare. Questa non è vita eTaranto sta morendo.

Patr izia

è L’I LVA è fatta conmateriale riciclabile. Glistessi operai possonosmontarla pezzo a pezzo espedire il materiale in un’altrafonderia meno tossica.Scommetto che avrebberolavoro per un bel tot.

Ribot

èQUANDO la vita e lasalute vengono sacrificateper il lavoro vuol dire chenon c’è più speranza

Nico5

è I POLITICI sonoconsapevoli di non poterdare un’alternativa allamorte, l’unica imprenditriceche può garantire il lavoro aTaranto è la signora con lafalce .

wood

èQUANDO la salute vienesacrificata per il lavoro;quando questi due elementifondamentali per un viveremoderno e civile vengonocontrapposti e messi inalternativa, ecco che ilsistema mostra la sua verafaccia. Le persone mai alcentro, gli interessi chedominano e ricattano tutti. Iocredo che serva un sistemanuovo, ma temo che questo,alla fine inevitabile, trapasso,nasca dalle ceneri di qualcosache non voglio nemmenonominare. Auguri a tutti noi.

Alex

èE’ TRISTE . Qui aTaranto non si respira.

capadibomba

èQUESTE cattedrali neldeserto vanno chiuseimmediatamente. E lo Statodeve dare una maggiorautonomia alle realtà locali,in particolare i Comuni, intutti gli ambiti. Non ètollerabile che nel 2011 simuoia sul lavoro per causeevitabili. Chiusura dell’Ilva evia ad una nuova stagione chepermetta di recuperareoccupazione ed entusiasmoattraverso lo sfruttamento, omeglio l’utilizzo del mare edelle belle realtà presenti inquesta regione.

Nic k_26

MONDO WEBIL WEB COMPIE 20 ANNI

6 agosto 1991:nasce il futuroS e non ci fosse stato il 6

agosto del 1991, probabil-mente non avreste mai lettoquesta pagina. Vent’anni fa,infatti, Tim Berners Lee, in-formatico inglese che all’e-poca lavorava al Cern di Gi-nevra, ha pubblicato la pri-ma proposta per un sistemaipertestuale che poi sarebbediventato l’odierno WorldWide Web. In pratica, è ilgiorno in cui va on-line il pri-mo sito.Internet, invece, è nato mol-to prima, ovvero alla fine de-gli anni Sessanta, quando ilDarpa (dipartimento dellaDifesa Usa per lo sviluppo ditecnologie ad uso militare)inventò Arpanet, un sistemadi più computer pensato du-rante la Guerra fredda e poiconnesso con altre, nuovereti tramite protocolli speci-fici nel 1980. Il 6 agosto1991, poi, Tim Berners Leepubblica il primo, embriona-le sito Web grazie al proto-collo HTTP, che permette lalettura ipertestuale dei do-

di Pierluigi G.Cardone

GLI UFO SUL TG3 E IL CALCIO D’AG O S T OLA CLASSIFICA DI YOU TUBE

è VLADIMIR PUTIN DIVENTA VIDEOGAMEIL LEADER RUSSO SPOPOLA IN INTERNETIeri 007, oggi eroe dal volto umano: qualunque sia il suoruolo, Vladimir Putin sul Web è un successo. Il leaderrusso, infatti, è il protagonista di un videogame checonsente agli utenti di immedesimarsi nell’ex presidentee portare a termine le missioni realmente annunciate neisuoi comizi. Per la critica è l’ennesima propaganda in vistadelle prossime elezioni, ma la realtà è un’altra. A spiegare

come stanno realmente le cose è il capo dellasocietà che ha creato il videogioco: “S t av a m opensando a una mossa sensazionale per farpubblicità alla nostra agenzia e ci è venutoimmediatamente in mente Putin”. Visto ilsuccesso (123 mila giocatori in pochi giorni),una mossa azzeccata.

SE I ROBOT SOSTITUISCONO GLI UOMINIALLA FOXCONN IL FUTURO È ADESSOLa Foxconn, azienda multinazionale cherifornisce di componenti elettrici ed elettronicii produttori di apparecchiature originali in tuttoil mondo e che produce principalmente sucontratto ad altre aziende tra le quali Motorola,Nokia, Sony, Microsoft e Nintendo, stapensando di sostituire parte della propria

forza-lavoro con un milione di robot. L’azienda cinese è notasoprattutto per essere il principale fornitore di Apple e peressere “salita” agli onori della cronaca nera per i suicidi dilavoratori. Secondo il presidente della Foxconn, Terry Gou, ilpassaggio ai robot si completerà nel giro di un triennio eriguarderà mansioni ripetitive come la verniciatura ol’a s s e m b l a g g i o.A convincere l’azienda ad adottare questa strategia è stata lacrisi economica che ha portato diverse aziende a ridurre i costidi produzione sostituendo i propri operai specializzati conrobot e macchine. Strategia che naturalmente comporta uniniziale sforzo economico, ma si prevede che dopo i tre anni, sitaglieranno le spese e aumenteranno la rapidità e l’efficienzadella propria produzione. Spiega il fondatore Terry Gou, che “icompiti che i robot saranno chiamati a svolgere riguarderanno

l’assemblaggio, la saldatura e altri semplici processi cheattualmente vengono svolti dagli operai umani”.

(Pasquale Rinaldis)

SECONDO TEMPO

Tim Berners Lee; il video più vistosu Youtube; il videogioco di Putin

e il filmato dei giornalisti diCurrent tv Italia

èA FERRAGOSTO FIREFOX 6?ATTESA PER NUOVA CREATURA DI MOZILLAIl conto alla rovescia è già partito. Subitodopo Ferragosto, infatti, è previsto illancio di Firefox 6, la nuova creatura diMozilla. A quanto dichiarato dairesponsabili dell’organizzazione, la datadell’arrivo ufficiale dell’ultima versionedel browser (“dedicato” a Windows,Mac, Linux e Android) dovrebbe essere il16 agosto. Poche le indiscrezioni sullenovità di Firefox 6, che a quanto paresarà caratterizzato da miglioramenti intermini di performance e e di tutela dellap r i v a c y.

cumenti. Un’invenzione cheha cambiato la storia e che,con tutta probabilità, conti-nuerà a cambiarla, secondole intenzioni del suo ideato-re. “Il Web – ha detto Ber-ners Lee – è più un’i n n ova-zione sociale che un’i n n ova-zione tecnica. L’ho progetta-to perché aiutasse le perso-ne a collaborare, e non comeun giocattolo tecnologico. Ilfine ultimo del Web è miglio-rare la nostra esistenza reti-colare nel mondo”.Oggi, a distanza di venti annida allora, quell’obiettivo pio-neristico è stato raggiunto.Lo dicono i dati: secondo leultime previsioni, del resto,tra due anni saranno “in Re-te” quasi due miliardi e mez-zo di persone, praticamentemezzo mondo. Berners Leeoggi ha 56 anni e vive a Bo-ston, dove dal 1994 (anno incui ha lasciato il Cern) lavoraper il Mit. Obiettivo? Perfe-zionare e ampliare il feno-meno che lui stesso ha crea-to.

I video più visti della settimana su Youtube:

1) Il TG3 ANNUNCIA L'ARRIVODEGLI ALIENI-UFO!La giornalista Maria Cuffaro legge la nota ufficiale diramata dalGoverno per rassicurare gli italiani: «I marziani non rappre-senterebbero un pericolo per la popolazione» e «si invitano icittadini a non fare scorte di cibo e acqua». Il video fa 87.484visualizzazioni

2) AS ROMA. RU VASAS - ROMA 0-1A testimonianza del fatto che c’è una gran voglia di calcio,nonostante le polemiche attorno al mondo del pallone. Showdi Bojan e gol vittoria di Viviani. (60.930 views)

3) COME NASCE LA NUOVA JUVEInterviste ad Antonio Conte, al suo staff e ai giocatori cheraccontano la preparazione bianconera. (26.599 views)

4) DI PIETRO: IN ITALIA C’E’ UNA CRISI NELLACRISI, E SI CHIAMA SILVIO BERLUSCONIIl leader dell’Italia dei Valori Antonio Di Pietro fa il suo co-lorito discorso dopo aver ascoltato il messaggio alla Came-ra del premier chiudendo con: «Caro Silvio, ma lei ci fa o ciè?» (26.533 views)

5) AMICHEVOLE NAPOLI-PENAROL 1-1Quinto video più visto della settimana quello degli highlightsdell’amichevole tra i partenopei e gli uruguaiani terminata inparità. Vantaggio di Hamsik e pareggio uruguaiano all'89 conPerez. (24.410 views)

6) VIDEO VASAS-ROMA 0-1 HIGHLIGHTSIdentico video di quello piazzatosi al secondo gradino delpodio: i giallorossi “ti-rano” anche ad ago-sto. (25.061 visualiz-zazioni)

èQUEL CHE RESTA DI CURRENTUN VIDEO “PRIMA DI ANNÀ IN NERO”Ha chiuso ufficialmente il 31 luglio, ma dalprimo agosto Current tv Italia rivive sulWeb grazie alla simpaticissima idea deigiornalisti che vi lavoravano. Sei giorni fa,infatti, è comparso su Youtube “Notteprima de annà in nero”, il filmato in cui icronisti, parafrasando la celebre “Notteprima degli esami” di Antonello Venditti,ripercorrono l’esperienza con lapropaggine nostrana dell’emittente di AlGore. Il video ha avuto circa 500visualizzazioni, molte di più ne merita perl’ironia e la leggerezza di un dolorosoa dd i o.

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mentali della sinistra, mi pare possiamo con-siderare che Istruzione, Previdenza e Salutedebbano essere pubbliche come i beni comu-ni.E la sanità? Lo stesso Obama (cui Vendola siispira) sta lottando contro la più becera destraconservatrice per provare a imporre una sortadi sistema sanitario nazionale, richiamandol'importanza del sistema pubblico (io aggiun-gerei laico) per la prevenzione piuttosto cheper la cura delle malattie tipiche dei sistemiassicurativi; la destra repubblicana grida tutti igiorni che solo il privato garantisce la salute,mentre il pubblico no (con il sostegno dei ve-scovi USA). La motivazione addotta dalla Giun-

ta Vendola pergiustificare lapartnership conVerzé (cito dauna recente con-ferenza stampadella Giunta) stanel fatto che: vi-sti i viaggi dellasperanza verso ilNord e la Lom-bardia "invertire

questa tendenza è quindi consideratauna priorità sotto diversi punti di vista: laFondazione San Raffaele di Milano di-sporrebbe delle competenze, delle tec-nologie e dei fondi sufficienti per costi-tuire una opportunità". Se ne deduce,quindi, a fronte di un modello (quellolombardo) che è stato costruito per met-tere in difficoltà quello pubblico per far

PIAZZA GRANDEB. ci ha messo la faccia. Tostadi Bruno Tinti

Nelle sue performance“spintanee” ( fo s s estato per lui, rintana-to a villa Certosa se

ne sarebbe stato) B. ha spie-gato al Parlamento e agli ita-liani che l’Italia sta bene, èricca e in buona salute; cherispetto agli altri Stati c’è daleccarsi i baffi e che, di que-ste sue assicurazioni, i cit-tadini possono fidarsi per-ché lui di queste cose se neintende: è un imprenditoreche possiede tre aziendequotate che vanno benissi-mo; tanto che, “se avessisoldi (!), li investirei nellemie (sic) società”.Il discorso mi ha dato unsenso di disagio, non mi èpiaciuto; ma, sul momento,non mi sono reso conto delmotivo. Abituato come so-no a un B. che commettereati; ed essendo inusuale(gli anglosassoni qualifica-no questo modo di espri-mersi under statement) cheun presidente del Consigliofaccia pubblicità alle “sue”aziende, ho pensato che,ancora una volta, in qualchenorma penale B. fosse in-cappato. Insider trading?Ma no, l’insider si ha quan-do Tizio utilizza notizie riser-vate per vendere o compra-re azioni; ma qui B., para-dossalmente, sta condivi-dendo con l’Italia tutta unanotizia che lui conosce be-ne, visto che sta parlandodelle “sue” aziende.Aggiotaggio, allora? Nem-meno: questo reato si haquando, con informazionifalse, si modifica la perce-zione che il mercato ha delvalore di un titolo aziona-rio; ma le aziende di B. van-no bene davvero, visto chelui ha provveduto a metter-le al sicuro con leggi adaziendam e con operazioniclandestine (a puro titolodi esempio: il raddoppiodell’Iva per Sky e la strut-tura Delta in Rai). Allora co-sa?

Una dichiarazionedi pura arroganza

POI HO CAPITO: mi davafastidio essere preso per... ifondelli. Anzi no. Questo,con B. al governo o all’oppo -sizione che sia, succede da unsacco di anni: non dico chemi sia piaciuto, ma ormai mici sono abituato... Mi ha datofastidio l’arroganza, lo sbat-tersene delle forme, perfinodi quelle più ovvie. Ma come:B. resta a fare il presidente delConsiglio perché il presuntoproblema dato dall’e s s e reegli proprietario di Mediasete giornali vari è stato risoltodalla legge Frattini secondocui (art. 2) “Il titolare di cari-che di governo non può rico-prire cariche o uffici o svolge-re altre funzioni comunquedenominate, ovvero esercita-re compiti di gestione in so-cietà aventi fini di lucro o inattività di rilievo imprendito-r iale”. B. ficca i suoi parenti intutte le sue società e così fa le-gittimamente (?) il presiden-te del Consiglio.Tutti capiscono che è una far-sa, ma la legge è legge, lui larispetta e si offende anche se

gli si parla di conflitto di inte-ressi. E oggi ci viene a dire chele società di cui la legge Frat-tini l’ha espropriato sono“sue” e che, essendo lui un“i m p re n d i t o re ”, tanto bene legestisce da poter assicurareche sono solide e prospere?Ma al fastidio si è aggiuntauna certa soddisfazione. Per-ché sempre la legge Frattiniprevede (art. 5) che entrotrenta giorni dall'assunzionedella carica di governo, il tito-lare delle cariche di cui al-l’art. 2 dichiari all’Agcom lesituazioni di incompatibilità.E suppongo che B. l’abbia fat-to. Il successivo art. 6 preve-de poi che l’Agcom accerti lasussistenza delle situazioni diincompatibilità e promuova,nei casi di inosservanza, la ri-mozione o la decadenza dallacarica ad opera dell'Ammini-

Non solo spiegain Parlamentoche l’Italia stabene, consigliapure: “Ave s s ii soldi, investireisulle mie società”.Ma secondo lalegge Frattinidovrebbe essereall’oscuro di tutto

San Raffaele a Taranto? No, grazieIn relazione al progetto della Regione Puglia direalizzare in Taranto l’ospedale San Raffaele incollaborazione con la Fondazione milanese di DonVerzé, pubblichiamo questo intervento di DannySivo medico del lavoro della asl BT in Puglia epresidente dell’associazione “BariPar tecipa”

di Danny Sivo

Tra i mezzi per non affrontare le questionidi fondo nelle scelte politiche c'è semprequello del discutere di altro e buttarla inpolemica oppure del parlare di altro evi-

tando il nocciolo delle questioni. Sgombria-mo, quindi, subito il campo dalle polemicheperché tra gli opposi-tori della operazione"Don Verzé" a Tarantotutti vogliono investi-mento su Taranto checi appare, anzi, dove-roso. Nello specificoci troviamo di frontealla pretesa volontà diaffidare a una asseritaeccellenza privata lesorti della sanità pub-blica tarantina chechiama in causa ilprofilo politico dellaGiunta Vendola e del-la sinistra italiana suquesto argomento,vista la proiezione na-zionale del suo presi-dente. Tra i fonda-

fare quattrini su un numero spropositato diprestazioni in continua crescita a favore deiprofitti dei privati sottratti alla prevenzione, cisi arrende allo stato delle cose e gli si dice:vieni qui che sei bravo e fai tu così il problemaè risolto.

MA È COSÌ? COMPITO della sinistra è pren-dere atto della situazione e arrendersi? Sull'ec-cellenza poi: di quale eccellenza si può parlaredi un soggetto capace di accumulare milioni dieuro di buco contando sulle coperture di sog-getti forti quali il capo del governo in carica e ilVa t i c a n o ?Io penso che al modello lombardo si possanocontrapporre quelli Toscano o Emiliano chehanno dimostrato capacità di tenuta economicacon risultati straordinari sul piano della preven-zione senza cedimenti gestionali a quel modellodi privato.Penso sia giunto il momento di fare davveropartecipazione uscendo definitivamente dallalogica della sola personalizzazione della poli-tica per tornare a ragionare di contenuti.La proposta che come BariPartecipa avevamofatto di "primarie della salute" per chiedere aicittadini pugliesi se l'eccellenza e l'investimen-to necessario a Taranto debbano basarsi sullasoluzione pubblica piuttosto che quella privata(e confessionale) mi pare uno strumento utile.Nichi Vendola ha fatto della partecipazione uncavallo di battaglia che penso possa stimolarloin un confronto di merito che interroghi i pu-gliesi come abbiamo fatto per l'acqua pubblica.Questo anche al fine di evitare un precedentepericolosissimo per il SSN.

SECONDO TEMPO

(FOTO AP PHOTO / JEROME DE L AY )

Quale eccellenzaè quella di unsoggetto che haa c c u mu l a t omilioni di euro dibuco contandosulle coperturedi soggetti forti,quali il capodel governoe il Vaticano?

strazione competente.Ora, è vero che l’Agcom, in ot-temperanza a quanto previstodall’art. 5, ha certamente fattoogni sforzo per accertare cheB. non versasse in situazioni diincompatibilità; e mi rendoconto che l’indagine era cosìcomplessa da giustificare laconclusione raggiunta: tuttova bene madama la marchesa.Ma oggi, oggi abbiamo un fat-to nuovo.Nel gergo utilizzato in quei co-vi d’illegalità comunista chesono le Procure della Repub-blica, si chiama confessione.Sicché direi che l’Autor ità,fortunosamente venuta a co-noscenza di un fatto che, mal-grado gli approfonditi accer-tamenti fatti in passato, nonera mai riuscita a scoprire,adesso deve proprio promuo-vere la procedura di decaden-za o rimozione di B. dalla ca-rica ricoperta. La legge è leg-ge .

Perché l’Agcomnon interviene?

QUI C’È un problemino.Come deve fare l’Autor itàper “p ro mu ove re ” la proce-dura di decadenza? Eh, lo di-ce l’art. 6.L’Autorità deve riferire al Par-lamento il quale, essendol’Amministrazione compe-tente per i provvedimenti dirimozione o decadenza del ti-tolare della carica di governoche abbia violato la leggeFrattini, deve a sua volta but-tare fuori B. da Palazzo Chi-g i.Che mi pare improbabile. UnParlamento che si è digeritosenza problemi falsi in bilan-cio, frodi fiscali, corruzioni,prostituzione minorile e con-cussioni; che si è adoperato apiù riprese per una legge chegarantisse a B. l’impunità;

che ha stabilito che B. è inno-cente da questi ultimi duereati perché ha agito nell’in -teresse del Paese, salvandoquella che credeva essere lanipote di Mubarak da unaprocedura infamante cheavrebbe messo in pericolo lerelazioni tra Italia ed Egitto;che si è impegnato per far di-chiarare alla Corte costituzio-nale che questa situazione difatto deve essere accertata edeliberata dal Parlamento enon dall’Autorità giudiziaria;che si sta sbattendo per farapprovare il processo lungo

e il processo breve; un Parla-mento come questo metabo-lizzerà senza tanti sforzi an-che la doverosa e pertantocerta attività dell’Agcom perla promozione della proce-dura di rimozione o decaden-za di B. dalla carica di presi-dente del Consiglio.Ma forse il problema nemme-no si porrà.L’Agcom recentemente si èpronunciata su una denun-zia di conflitto di interessimossa nei confronti di B.;che non c’è, ha detto, per-ché B., ogni volta che il Con-

siglio dei ministri delibera suqualcosa che riguarda le sueex aziende, con supremacorrettezza, esce dalla saladella riunione e vi rientra adeliberazione adottata.Un’Autorità come questa tro-verà senz’altro modo di di-chiarare che sì, è vero, B. hadetto “mie” aziende; ma si èsbagliato. È il suo profondosenso della famiglia che lo hatratto in errore; voleva direaziende dei “miei” figli, dei“miei” fratelli. Tutti teniamofamiglia, dirà l’Agcom, ancheB.

Rifugiati somali nel campo allestitodall’Alto commissariato delle Nazioni Unite aDadaab, in Kenya, a 100 kilometri dal confine.Ogni giorno vengono accolte circa 1.300persone. Di queste, l’80 per cento sono donne ebambini. L’Unicef ha aumentato i kit di primosoccorso e le scorte di alimenti terapeutici perospedali e centri di stabilizzazione nutrizionalenei campi

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Sabato 6 agosto 2011 pagina 19

Furio Colombo A DOMANDA RISPONDO7

MAIL B OXGiornali di lottae giornali di governoSe il momento non fosse dram-matico, ci sarebbe da apprez-zare l’inarrivabile comicità deigiornali italiani, in difesa stre-nua del Padrone. In sintesi: Ber-lusconi parla alle Camere mer-coledì pomeriggio, giovedìmattina tutti i giornali della Ca-sta (cioè tutti, tranne il Fatto epochi altri) titolano impavidi,citando esplicitamente Berlu-sconi, che “l'Italia è solida”. Afine giornata, la Borsa del “Pae-se solido che sta meglio di altri”perde più del5%.Un giudizio inequivocabile del-le ciance del “p re m i e r ” delgiorno prima. Eppure, nel de-scrivere i fatti il giorno dopo, laparola “Berlusconi” sparisceimprovvisamente dai titoliprincipali di quasi tutti i quo-tidiani. Ossia, si cerca di farperdere le tracce del killer. Enon mi meraviglio tanto delPompiere della Sera, semprefedele alla denominazione sve-lata da Travaglio, né del Mes-saggero o del Sole 24 Ore ecompagnia bella.Ma mi meraviglio (si fa per dire)de la Repubblica, de l’Unità (efortuna che ha cambiato diret-tore...), che improvvisamenteevitano di nominarLo, come unVeltroni qualsiasi in campagnaelettorale. Gli unici giornali acitarLo sono il Giornale (perdire che non c'entra), Libero(per dire che ha un “piano dirilancio”). L’unico giornale ascrivere la verità è il FattoQuotidiano: Lui parla e crollatutto. E vero è anche dire: Luiparla, i giornali tacciono. Tran-ne uno.Alberto Antonetti

Noi di Sel abbiamo aderitoal referendum da un meseHo letto l’editoriale di Trava-glio sul referendum elettoralee vorrei precisare che noi di Sel- non solo con la firma di Mi-gliore, ma collettivamente co-me partito - abbiamo aderito alreferendum oramai da un me-se. Il 14 luglio, in un documentodel coordinamento nazionaledi Sel allargato ai forum e aidipartimenti (http://www.sini-straecologialiber ta.it/ar tico-li/per-uscire-dalla-crisi) abbia-mo scritto: “Consideriamo digrande rilievo democratico epolitico partecipare alla raccol-ta delle firme per il referendumelettorale che vuole reintro-durre il Mattarellum, così comeautorevolmente auspicato an-che da eminenti costituziona-listi, per consentire al massimola partecipazione democraticadei cittadini.Intendiamo contribuire, attra-verso la mobilitazione dellestrutture territoriali e con l´in-dispensabile mobilitazione deicomitati spontanei che nasce-ranno, all’obiettivo delle 500mila firme entro il 30 settem-bre, al fine di rendere tecnica-mente possibile la celebrazionedel referendum in tempi utili”.Sel non solo ha aderito al re-ferendum, ma sta già racco-gliendo le firme.

rona e avesse potuto guardarenegli occhi solo qualcuno dellecentinaia di bambini di allora aiquali è stato tolto tutto a dif-ferenza dei loro carnefici. Qua-lificare questi processi come“r ap p re s a g l i a ” verso i carneficiè oltraggioso sia per la memo-ria dei morti e sia per la dignitàdei vivi, per la tragedia che li hacolpiti e per la beffarda ingiu-stizia che hanno dovuto subirecon quell’illegale occultamentodei fascicoli riguardanti tuttequeste stragi. Comprendo chepuò esser difficile accettare unprocesso ad oltre 60 anni dai

fatti, ma l’enormità del criminee della tragedia non possonoessere cancellati.E comunque, se una decisionesu questi temi deve esser pre-sa, che sia presa con respon-sabilità da chi ha il potere perfarlo, cioè i legislatori. Non ècerto il giudice che può venirmeno alla legge vigente ren-dendosi arbitrariamente inter-prete di supposti (e comunquenon condivisi) atti di pietà giu-diziaria. Ignorare tutto questonon aiuta neppure le nuove ge-nerazioni a comprendere ap-pieno gli sforzi titanici che lacomunità internazionale com-pie oggi contro i criminali diguerra contemporanei. E percomprendere questi concetti ediffonderne i valori, credo cheservano anche “penne” av ve -dute e sensibili quale può es-sere quella di un grande gior-nalista al quale porgo l’invito ariflettere anche su queste miepoche righe.Marco De Paolis

La quarta mafiadel nostro PaeseNoi ci scandalizziamo delle al-tissime retribuzioni politiche edegli infiniti benefit inesistentiin qualsiasi democrazia occi-dentale, ma il peggio è che que-sto è ancora niente! Il grossodel malloppo non è quello checostoro prendono a norma dilegge, ma quello che rubano alpaese e che si fanno dare inmazzette dagli imprenditori acui procurano appalti per unatangentopoli enormementesuperiore alla prima che pro-segue indisturbata amplifican-do la sua gigantesca rete di in-teressi illeciti.Parlano tanto di liberismo maquesto non è nemmeno libe-rismo, è mafia. Chiaramente,quando per avere un lavoro, bi-

sogna pagare mazzette agli uo-mini dello Stato, il lavoro saràdato ai peggiori e si avveleneràil mercato, saltando ogni prin-cipio di legittima concorrenzae di premio al merito dei mi-gliori, con un un circuito finan-ziario parallelo che vizierà tut-to il sistema economico por-tando avanti solo i più corrot-ti.Basterebbe un sistema fiscaletrasparente in cui c’è l’o b b l i go“penale” di denunciare tutte letransazioni, con scarico fiscaledi chi agisce e denuncia, per sa-nare gran parte di questo cir-cuito di danaro nero che ap-pesantisce e corrompe il siste-ma economico e politico. É unacosa facilissima da attuarsi tec-nicamente, ma che resta im-possibile in pratica perché nonesiste partito che non abbia in-teresse a mantenere intatta lapropria gigantesca evasione fi-scale .Quando in un paese la corru-zione politica tocca vertici cosìalti, non si può sperare in leggidi risanamento ad opera deglistessi politici, e quando l’ev a -sione fiscale supera i 200 mi-liardi l’anno siamo al di là diqualsiasi speranza di civilizza-zione, siamo in un intrecciomalefico in cui la casa politica siaffianca alla mafia, alla ‘ndran-gheta e alla camorra come laquarta associazione a delinque-re del paese. E quando i verticimassimi dello Stato sono inse-riti in questo circuito perverso,è vano sperare in una ripresaeconomica che deve essere, in-nanzitutto, morale.Viviana Vivarelli

C aro Colombo, aveva appenagiurato nelle mani del Capo

dello Stato, il nuovo ministro dellaGiustizia, quando ha incontrato unillustre giurista, l’avvocato NiccolòGhedini. Si dà il caso che l’i l l u s t regiurista, oltre che deputato emembro della CommissioneGiustizia, sia anche il difensoredell’onorevole presidente delConsiglio nei suoi innumerevoliprocessi. Non ci sarà, da una parte edall’altra, un conflitto di interessi adanno della solita vittima, laRepubblica Italiana?

Marcello

TRANNE che dal “Fa t t o ” lo storicoincontro è stato poco notato. O per niente,come se un nuovo inquilino incontrasse gliimbianchini. C’è stata poca attenzione anchesulla vita e le opere di Nitto-Palma, accoltocome una scelta ovvia e normale, in base altitolo di studio (laurea in Giurisprudenza) eattività professionale prima del Parlamento(magistrato). Tutto bene, eccetto che ilcurriculum del nostro nuovo ministro dellaGiustizia – una volta giunto in Parlamento –è ricco non di attività scientifiche oprofessionali, ma di intensa attività perl’esenzione da ogni giudizio, inchiesta o penadel suo capo. In altre parole, Nitto-Palma èstato premiato per avere cercato vie d’uscitadalla giustizia, esenzioni e scorciatoie, non

per avere dimostrato interesse ecompetenza per il problema grave dellaGiustizia in Italia. Può essere utile notareche, mentre il suo predecessore aveva fattoannunci e detto di avere piani per una“riforma epocale” del sistema giudiziarioitaliano, il nuovo titolare, che una volta sichiamava “G u a rd a s i g i l l i ” ma adesso sipotrebbe chiamare “g u a rd a s p a l l e ” (quelledel capo, naturalmente) ha scelto di nonavere nulla da dire né alle Camere né aicittadini. In questo modo, discostandosidall’ingenuo approccio di Angelino Alfano,che proponeva cose che sapeva di non poterfare, il nuovo sorvegliante alla giustiziapersonale di Berlusconi non promette nientee si tiene le mani libere per gli interventi chesaranno necessari caso per caso. Qualiinterventi saranno mai? Diciassette anni diberlusconismo, al governo o al poteremediatico, ci danno la triste risposta. Solo ciòche serve al capo e alla sua perenneimmunità occuperà giorni e notti del nuovoministro, come già era accaduto fino ad ora.Quanto al disumano affollamento nellecarceri, il carico del tremendo problema,nonostante riti e cerimonie, resta solo aPannella e al suo sciopero della fame. Ilministro nuovo di zecca ha ben altro da fare.Primo. Un mese sano di vacanza in Polinesia.

Furio Colombo - Il Fatto Quotidiano00193 Roma, via Valadier n. 42l e t t e re @ i l f a t t o q u o t i d i a n o. i t

NITTO-PALMA E GHEDINIINCONTRI AL VERTICE

IL FATTO QUOTIDIANOvia Valadier n. 42 - 00193 Romal e t t e re @ i l f a t t o q u o t i d i a n o. i t

LA VIGNETTA

SECONDO TEMPO

IL FATTO di ieri 6 agosto 1797Deposti gli abiti “du peuple”, le cupe mise “egalitaires”imposte da la Révolution e ai tempi del Terrore, la donnafrancese del Direttorio si riprende la propria femminilità, lavoglia di seduzione e frivolezza. La nuova moda punta susilohuette morbide, abiti a tunica, tessuti a fiori in voile echiffon, accessori eccentrici. Una vera rivoluzione dicostume tracciata da “Le journal des dames et desmodes”, raffinatissimo magazine creato nell’agosto 1797dal libraio parigino Jean Bapstiste Sèlleque e affidato poi algenio di Pierre de la Mésangère, strano tipo di abate votatoall’editoria, che in oltre 30 anni di gestione lo trasformerànel mensile femminile più venduto in Europa. Un elegantebreviario di moda, con modelli e figurini incisi a mano dapittori e acquarellisti come Fernet e Gavarni, primo nellancio delle tendenze più audaci. Calzature stile anticaRoma, scialli drappeggiati, ventagli variopinti,acconciature corte “à la victime”, occhieggianti, conironia, alle teste rase dei ghigliottinati. “Moniteur” dellamoda durante il Consolato, l’Impero e la Restaurazione, maanche mensile d’attualità, arte e cultura, con preziosiinediti di Balzac. Chiuso, con la Monarchie de Juillet, nel18 3 6 .

Giovanna Gabrielli

ché in questi processi la leggenon è per nulla retroattiva, maanteriore ai fatti: sia quella ita-liana (l’art. 185 del codice diguerra è del 1941) e sia quellatedesca (l’art. 47 del codice diguerra tedesco) che è del 1940.Ma ciò che impressiona è farpassare i nazisti per persone dacomprendere (e giustificare?)solo perché “asseritamente”traditi.Credo che chi sostiene questetesi non potrebbe farlo se soloavesse messo piede una voltanelle aule del tribunale militaredi La Spezia o in quello di Ve-

Stiamo partecipando ai tavolidei promotori al pari degli altri(con una piccola differenza: ab-biamo bilanci di una polispor-tiva - a differenza degli altri par-titi in Parlamento, anche quelliche puntano il dito contro laCasta e non mi sembra che de-volgano i loro rimborsi eletto-rali in beneficenza).Ci sono 5 persone nella stanzaaccanto alla mia che stannopreparando i moduli da man-dare a tutti i territori dove, neimesi di agosto e settembre, siraccoglieranno le firme.Ti scrivo questo non per farepolemica o per difendere Sel,ma perché chi, come me e co-me loro, che facciamo politicaperché ci crediamo, è abba-stanza deludente leggere un ar-ticolo che verrà letto da cen-tinaia di migliaia di personementre stai impegnandoti inquello che un giornalista deltuo calibro ci nega. Un caro sa-lutoMarco Furfaro

Più attenzione peri processi al nazismoGentile direttore, le scrivo inrelazione all’articolo di Massi-mo Fini, pubblicato sul FattoQuotidiano del 9 luglio. L’au-tore parla di cose che proba-bilmente non conosce. A co-minciare dalla retroattività del-la legge e per finire ai processidi Norimberga e Tokio, tuttecose che nulla hanno a che ve-dere con i processi per criminidi guerra contro i nazisti per-

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* attenzione accertarsi prima chela zona sia raggiunta dalla distribuzione deIl Fatto Quotidiano

Page 20: Il fatto quotidiano

DOPO IL SUCCESSO DI LA LUCE DEL NORD, ORA DISPONIBILE IN DUE VOLUMI,LA SAGA DI AURIANE CONTINUA CON UN NUOVO EMOZIONANTE RACCONTO

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traduzione di Elisa Canuti

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«Un romanzo in cui l’autrice descrive e illumina brillantemente l’appassionante esistenza dell’artista, intrecciando i fili della turbolenta carriera di Caravaggio in un racconto coinvolgente ed emozionante».

Paperblog


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