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Il foglio cinierino

Date post: 25-Mar-2016
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Giornalino realizzato dalla classe V della Scuola Primaria "G. Cinieri" di Sava (TA) per il PROGETTO MEDI@PLAY
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Salve a tutti! Siamo lieti di presen- tarvi l’Edizione Stra- ordinaria del giornali- no della nostra clas- se, la 5^ Primaria dell’Istituto Giovanna Cinieri, curata dalle insegnanti Pompea An- tonucci e Barbara Di- lauro, insegnante di Informatica. È un’edizione speciale perché, rispetto al giornalino della nostra scuola, che ha un’ u- scita a cadenza men- sile, questo è stato preparato apposita- mente per il progetto Medi@play che, come ogni anno, ci vede piacevolmente coinvolti in questa bellissima iniziativa. Per noi alunni della classe 5^ questo è il 2° anno che parteci- piamo a tale iniziati- va. Le modalità di partecipazione di quest’anno, a nostro parere, sono state più coinvolgenti in quanto ci hanno consentito di confrontarci con i bambini di altre scuo- le. La nostra classe è stata affiancata a quella della scuola di Soverato. Bella idea quella del gemellaggio! Grazie! Un ringraziamento particolare va alla Di- rettrice Sr. Anna Maria e alla Coordi- natrice Didattica, Sr. Piera, che hanno reso possibile tutto questo e che, attraverso questo progetto, ci hanno offerto la pos- sibilità di conoscere le bellezze artistiche del nostro paese che, vi- ste con ―Gli occhi del Cuore‖, hanno tutta un’altra emozione… La redazione Il bel palazzo baronale. Il giornalino della classe 5^ della Scuola Primaria Paritaria ―Giovanna Cinieri‖ Vico I, Roma n°9 SAVA (TA) - Tel. 099/9726115 - Fax 099/9721801[email protected] S o m m a r i o n°1Aprile 2011 Editoriale 1 Il bel palazzo baro- nale. 1 A spasso per la mia città 2 Piccoli scrittori cre- scono... 3-4 Edizione Speciale Progetto Medi@play - Classe 5^ - Scuola Primaria Paritaria ―G.Cinieri‖ IN REDAZIONE : Gli alunni della classe 5^ Insegnante: Pompea Antonucci La prima menzione del casale di Sava facente parte del Principato di Taranto compa- re in un documento del 1417 della regina Giovanna I D’Angiò. Nel 1520 il feudo di Sava, che comprendeva gli antichi casali di Aliano e Pa- sano, passò alla famiglia Pra- to di Lecce che tenne la Ba- ronia sino al 1630. Nicola Prato, negli anni in cui tenne la Baronia di Sava, dimo- randovi solo nei mesi estivi e autunnali, pensò di edificare una dimora barona- le, ma la precaria situazione politica gli im- pedì di portare a compimento tale progetto che invece fu realizzato dal figlio Pompeo. Oggi il palazzo baronale è sede del Comune.
Transcript
Page 1: Il foglio cinierino

Salve a tutti!

Siamo lieti di presen-

tarvi l’Edizione Stra-

ordinaria del giornali-

no della nostra clas-

se, la 5^ Primaria

dell’Istituto Giovanna

Cinieri, curata dalle

insegnanti Pompea An-

tonucci e Barbara Di-

lauro, insegnante di

Informatica. È

un’edizione speciale

perché, rispetto al

giornalino della nostra

scuola, che ha un’ u-

scita a cadenza men-

sile, questo è stato

preparato apposita-

mente per il progetto

Medi@play che, come

ogni anno, ci vede

piacevolmente coinvolti

in questa bellissima

iniziativa.

Per noi alunni della

classe 5^ questo è il

2° anno che parteci-

piamo a tale iniziati-

va. Le modalità di

partecipazione di

quest’anno, a nostro

parere, sono state più

coinvolgenti in quanto

ci hanno consentito di

confrontarci con i

bambini di altre scuo-

le. La nostra classe è

stata affiancata a

quella della scuola di

Soverato. Bella idea

quella del gemellaggio!

Grazie!

Un ringraziamento

particolare va alla Di-

rettrice Sr. Anna

Maria e alla Coordi-

natrice Didattica, Sr.

Piera, che hanno reso

possibile tutto questo

e che, attraverso

questo progetto, ci

hanno offerto la pos-

sibilità di conoscere le

bellezze artistiche del

nostro paese che, vi-

ste con ―Gli occhi del

Cuore‖, hanno tutta

un’altra emozione…

La redazione

Il bel palazzo baronale.

Il giornalino della classe 5^ della Scuola Primaria Paritaria ―Giovanna Cinieri‖

Vico I, Roma n°9 – SAVA (TA) -

Tel. 099/9726115 - Fax 099/9721801—[email protected]

S o m m a r i o

n°1—Aprile 2011

Editoriale 1

Il bel palazzo baro-

nale.

1

A spasso per la mia

città

2

Piccoli scrittori cre-

scono...

3-4

Edizione Speciale Progetto

Medi@play - Classe 5^ -

Scuola Primaria Paritaria

―G.Cinieri‖

IN REDAZIONE:

Gli alunni della classe 5^

Insegnante: Pompea Antonucci

La prima menzione del casale

di Sava facente parte del

Principato di Taranto compa-

re in un documento del 1417

della regina Giovanna I

D’Angiò. Nel 1520 il feudo di

Sava, che comprendeva gli

antichi casali di Aliano e Pa-

sano, passò alla famiglia Pra-

to di Lecce che tenne la Ba-

ronia sino al 1630. Nicola

Prato, negli

anni in cui

tenne la

Baronia di

Sava, dimo-

randovi solo

nei mesi

estivi e autunnali, pensò di

edificare una dimora barona-

le, ma la precaria situazione

politica gli im-

pedì di portare

a compimento

tale progetto

che invece fu

realizzato dal

figlio Pompeo.

Oggi il palazzo baronale è

sede del Comune.

Page 2: Il foglio cinierino

La Colonna di San Giovanni

fu edificata nel 1895 - 1896 su

progetto del geometra savese

Luciano Cavaliere in sostitu-

zione di una precedente co-

lonna. Costruita in tufo loca-

le, il monumento è composto

da cinque piani diversamente

lavorati. È un monumento

molto caro ai savesi tanto da

essere citato nel linguaggio

popolare. Per esempio, volen-

do indicare qualcuno molto

alto si ricorre alla seguente

similitudine: “È jertu quantu

la culonna ti San Giuanni”.

Rebecca Decataldo, Federica Borsci, Giulia

Raho, Sonia Pichierri.

ze della Natura, ad indicare che l’inverno

con i suoi rigori e le sue miserie cedeva il

passo alla primavera, quindi l’avvento della

stagione dei raccolti e della rinascita della

natura. Questi riti sono accompagnati da

musiche e canti, cibi e dolci consumati

all’aperto al fuoco scoppiettante dei falò.

Quando le fiamme del falò sono ormai basse

e la notte tarda, aiutati dal vino e dal cibo

che contribuisce a dare coraggio, molti

sfidano il fuoco saltandogli attraverso.

Purtroppo oggi a causa delle tubazioni inter-

rate di gas metano, i falò vengono accesi

solo distanti dal centro abitato.

A Sava è tradizione, la sera del 18 Mar-

zo, accendere per le strade del paese i ―falò

di San Giuseppe‖. In questo periodo enormi

cumuli di legna vengono prodotti dalla pota-

ture dei vigneti e queste fascine vengono

lasciate dai contadini nelle loro terre in

attesa di essere portate nei posti dove

verranno fatti i falò. Con questa legna ver-

ranno infatti creati dei grandi e pirotecnici

falò accesi nelle piazze ad illuminare la

notte di San Giuseppe, con un rituale che

si conserva nei tempi. Queste pire fin dai

tempi antichi venivano accese in segno pro-

piziatorio e servivano ad ingraziarsi le for-

Chiara e Francesca Buccoliero - Veronica

Madda- loni.

Pagina 2

Il giornalino della classe 5^ della Scuola Primaria Paritaria ―Giovanna Cinieri‖

trecentesca.

La masseria di Agliano o Ajano

La masseria Agliano sorge su un

sito che fu occupato in età classica

da un importante tempio greco,

dedicato al culto di divinità Etonie,

come Demetra e Kore. L’attuale

denominazione del toponimo fa ri-

ferimento ad un prediale romano.

In età medievale fu sede di un ca-

sale abbandonato nel corso di una

crisi

― L’antica

masseria di

Agliano sorge

sui resti di un

antico tempio

greco ―

Andrea Di Coste, Antonio De

Filippis, Antonio Rutigliano.

Page 3: Il foglio cinierino

ma solo l’amore e la protezione dei miei familiari. Mi sentivo sicuro e immortale ed ero certo che non mi

potesse capitare mai nien-te di male, quindi mi lan-ciavo in grandi acrobazie e sfidavo il pericolo. Cre-

scendo e avendo

subito alcuni infortuni per il mio comportamento im-prudente, ho capito che bisogna riflettere prima di

agire perché la vita è un grande dono e non bisogna

sprecarla.

Andrea Caprino – classe 5^

giudicavo diversamente: volevo fare e facevo solo ciò che mi piace-va, rifiutando tutto il resto. Ora, però, ho capito che in un mondo civile ci sono regole che vanno rispettate per farlo funzionare e queste richiedono anche do-veri. E’ così che i pia-ceri diventano tali. Quando ero più picco-lo mi sembrava di

vivere in un mondo fantastico: non esistevano malat-tie, incidenti, violenze, mortalità,

Il giornalino della classe 5^ della Scuola Primaria Paritaria ―Giovanna Cinieri‖

Pagina 3

LA VITA È IMPORTANTE E IO

LA METTO AL PRIMO PO-

STO...

Mi chiamo Giulia, ho dieci

anni e frequento la classe

5^, sono quindi molto più

grande di Donald, ma ho co-

munque qualcosa da impara-

re da lui e cioè la gioia di vive-

re superando gli ostacoli di

tutti i giorni.

Donald non si fa scoraggiare

dalle difficoltà, affronta i

problemi e li risolve con facili-

tà. E’ un bambino molto ge-

neroso, interessato più alla

felicità degli altri che alla

sua.

In questo mi sento molto si-

mile a lui perché anch’io cerco

di non pensare solo a me stes-

sa, ma a far del bene a chi mi

sta vicino, mentre sono diver-

sa nell’ affrontare la vita.

Riconosco di essere più timida

ed insicura e se qualcuno mi

offende non so reagire con lo

stesso ottimismo.

Nonostante tutto ciò, la mia

vita mi entusiasma, sono

soddisfatta di quello che ho e

di quello che faccio, mi piace

passare il tempo con i miei

amici, frequentare la scuola,

stare con i miei genitori che

sono per me le persone più im-

portanti alle quali devo tutto e

spero siano sempre fieri di me.

Giulia Raho - Classe 5^

Fino a qualche anno fa, guardavo in un modo diverso tutto ciò che mi circondava. Osservando le persone, quel-le che vedevo brutte le consi-deravo antipatiche e cattive, quelle che consideravo belle pensavo che fossero buone e simpatiche. Ora invece che sto crescendo non mi fermo più a guardare solo l’aspetto esteriore ma mi piace cono-scere gli altri per valutare il

loro animo, il loro carattere

ed il loro comportamento.

Anche le azioni e le attività le

“ Donald non

si fa

scoraggiare

dalle

difficoltà,

affronta i

problemi e li

risolve con

facilità.‖

Seminatori di speranza

Nell’immenso campo dell’umanità

semina il tuo sorriso,

semina il desiderio di bene,

semina la tua voglia di crescere,

semina la tua voglia di vivere,

semina con fantasia,

semina a piene mani,

semina con cuore aperto,

semina senza paura,

semina con amore,

semina con gioia,

semina e aspetta…

Crescerà l’albero della speranza,

un albero che si nutre di fiducia e respira simpatia,

sa attendere con pazienza, non cede alle tempeste,

offre accoglienza nel cuore ad ogni straniero,

conforta chi cammina nella tristezza,

fa compagnia ad ogni persona sola,

dà sollievo a chi vive nella malattia.

L’albero della speranza darà i suoi frutti…

Michele Bisognano classe 5^

Page 4: Il foglio cinierino

Edizione Speciale

Progetto Medi@play - Classe 5^ -

A.S.2010-11

Scuola Primaria Paritaria ―G.Cinieri‖

riuscivo a staccarmi da mamma e papà. Sono

arrivati medici ed infermieri per farci la

flebo per l’anestesia. Mia sorella era un po’

più tranquilla ma io ho incominciato a scal-

ciare e a piangere. Tutto però è durato poco

perché mamma e papà con tanto affetto e

pazienza ci hanno fatto capire che tutto

questo era necessario per la nostra salute.

I miei genitori sono stati eccezionali con le

parole e con buoni esempi ci hanno fatto

capire che potevamo fidarci di quei medici

quindi ci siamo tranquillizzate. Dopodichè ci

hanno messo la flebo e dopo non abbiamo

più sentito e visto nulla. Successivamente

finito l’intervento ci siamo svegliate e tutto

era finito nella maniera migliore. Ancora una

volta mamma e papà avevano ragione e an-

che in questo episodio mi sono accorta che

grazie al sostegno e alla comprensione dei

familiari anche le esperienze ―brutte‖ pas-

sano e si riescono a cancellare.

GRAZIE MAMMA, GRAZIE PAPA’!

FRANCESCA e CHIARA BUCCOLIERO –

CLASSE 5^

La fiducia è una cosa molto importante e

per conquistarla bisogna meritarsela. Credo

che i miei genitori abbiano fiducia in me

perché sono sincera con loro raccontando

sempre tutto ciò che mi succede sia di posi-

tivo che di negativo e ogni volta trovo in

loro comprensione e conforto. Sono le uni-

che persone che non mi tradiscono mai.

Sono anche sicura che a distanza e senza

farsene accorgere mi controllano sempre e

penso sia anche giusto.

Loro cercano di abituarmi ad essere corag-

giosa e a saper affrontare le difficoltà

della vita.

Poco tempo fa è successo un episodio parti-

colare in cui mi sono resa conto di quanto

fosse importante la loro presenza e il loro

aiuto. Ci siamo recati a Roma al policlinico

―Gemelli‖ perché io e mia sorella avremmo

dovuto fare una gastroscopia per un piccolo

problema all’intestino. All’inizio ci è sembra-

to quasi di partire per una gita, ma una volta

che siamo arrivati è cambiato tutto. Il cuo-

re ci batteva forte era per la paura e non

Arrivederci a presto !

La Redazione

―Papà ti voglio bene, ti esprimo il mio amore con

queste poche righe…‖

Caro papà non trovo le parole per dirti quello

che sento perché il mio amore per te è immenso

e non si può descrivere. Mi batte forte il cuore

anche solo al pensiero di quello che sto scriven-

do. Sono orgogliosa di te e ti osservo in ogni

cosa che fai con ammirazione. Sei sempre sorri-

dente, mi fai sentire felice.

Quando arriva il sabato sono elettrizzata

dall’idea che non devi lavorare nel pomeriggio e

che starai con noi.

E adesso che abitiamo davanti al tuo mulino pos-

so stare con te ancora di più.

Più delle parole sono i miei sguardi, i miei baci e

i miei abbracci la vera espressione del mio amo-

re. Ti voglio bene papà.

Carola Caraccio –

Classe 5^

Sentimenti ed emozioni che toccano

il cuore: la mia vita insieme agli al-

tri.

Quando penso come sarebbe la mia

vita senza i miei genitori provo terro-

re, il pensiero che nessuno mi sia ac-

canto mi rattrista fino al pianto. Io

sono gemello, ho sempre fatto tutto

con mia sorella e non riesco a immagi-

narmi da solo senza di lei e senza mio

fratello maggiore; essere figlio unico

non mi piacerebbe.

Io apprezzo molto il dono di vivere

insieme agli altri. L’amore di papà e

mamma è un dono prezioso come quel-

lo dei fratelli e dei nonni.

Con un amico si può studiare, giocare,

aiutare e consolarsi nei momenti tri-

sti. Salutare un vicino o il genitore di

una compagna di classe mi fa sentire

felice, perché gli mostro affetto, loro

lo ricambiano e questi piccoli gesti mi

fanno sentire bene.

Marco Caraccio – Classe 5^

Caraccio Marco, Caforio Gabriele, Caraccio CarolaCaraccio Marco, Caforio Gabriele, Caraccio Carola

Pagina 4


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