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IL FUTURO SOSTENIBILE - Rotary Club Taormina :: Home · 28 ROTARY E-CLUB - il volto nuovo del...

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Poste Italiane Spa - spedizione in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB Milano - rivista mensile - anno LXXXVII - Euro 2,50 NUMERO 10 DICEMBRE 2015 Rivista ufficiale in lingua italiana Official magazine in italian language IL FUTURO SOSTENIBILE
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NUMERO 10

DICEMBRE 2015

Rivista ufficiale in lingua italianaOfficial magazine in italian language

IL FUTURO SOSTENIBILE

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3 editoriale

EDITORIALE

PROSPETTIVASUL MONDOROTARIANO

Andrea Pernice

Il futuro sostenibile, sotto l’albero dell’umanità. Semplice-

mente, come impone l’intuitivo linguaggio dei simboli, gli

obiettivi di sviluppo rappresentano il dono che tutti noi dob-

biamo impegnarci a restituire alla popolazione mondiale.

Si spreca la retorica sui grandi temi che affliggono il mon-

do e queste righe nulla vogliono aggiungere a quanto già

ci rende consapevoli degli squilibri e delle insoddisfazioni

che innescano le dinamiche contemporanee della comunità

globale, delle risposte dovute e attese.

Il nostro profilo e il nostro impegno nel mondo ci impongono

grande attenzione e rigore: essere rotariani è sempre più

una grande assunzione di responsabilità, per il nostro tem-

po e per un futuro significativamente migliore. Nell'auspicio

che Rotary e futuro sostenibile siano concetti sempre più

corrispondenti.

Buon Natale e buon anno.

RotarySoci: 1.220.115 - Club: 34.558

RotaractSoci: 169.395 - Club: 7.365

InteractSoci: 396.980 - Club: 17.260

Rotary Community CorpsSoci: 186.093 - Corpi: 8.091

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4 ROTARY dicembre 2015

CONTENUTI

OBIETTIVIDI SVILUPPOSOSTENIBILEROTTA VERSO L'OBIETTIVO

GLOBALE ZERO HUNGER22COPERTINA5 Lettera del Presidente Rotary International

da pagina

notizieinternazionali

6 Conferenze Presidenziali - gli appuntamenti internazionali

11 Speciale Seul - ospitalità coreana

12 Parola ai coreani - i Rotariani presentano il proprio paese

14 Il giro del mondo - attraverso il servizio rotariano

16 CONGRESSO NAZIONALE INTERACT - un Natale sotto il "cupolone" - di Luigi de Concilio

17 TUNJI FUNSHO - non ci fermeremo finchè la polio sarà eliminata

22 OBIETTIVI DI SVILUPPO SOSTENIBILE - rotta verso l'obiettivo globale Zero Hunger - di Guido Franceschetti

28 ROTARY E-CLUB - il volto nuovo del Rotary - di Massimo Massoni

38 UN DISTRETTO ROTARIANO IDEALE - serenità, educazione e impegno concreto - di Raffaele Pallotta d'Acquapendente

42 ORIENTE OCCIDENTE - le due civiltà a confronto - di Giuseppe Centanni

44 DA KYOTO A PARIGI - seminario con la partecipazione del D. 2120 - di Roberto de Pascalis

46 SERVICE: I DONI AL MONDO - i Grant del D. 2072 in Zambia, Nepal e Italia - di Alfonso Toschi

47 NOTIZIE ITALIA - Le news dai Distretti Italiani

47 D. 2032 - Nasce l'E-Club Genova

48 D. 2042 - VISION+ONLUS: Progetto Bocconi

49 D. 2060 - Polaroid di parole

49 D. 2071 - Cambiamenti climatici in Toscana - di Luigi de Concilio

50 D. 2072 - Campagna End Polio Now - di Alfonso Toschi

51 D. 2080 - Abiti che danzano

52 D. 2090 - Eucarestia, Sacramento della Misericordia, dono di bellezza d'arte

53 D. 2100 - Le guarigioni di Lourdes tra scienza e fede - di Giorgio de Cristoforo

54 D. 2110 - Infezione HPV - di Pietra de Blasi

55 D. 2120 - Raccolta fondi per End Polio Now - di Livio Paradiso

56 GOOD NEWS AGENCY - Agenzia delle buone notizie - a cura di Sergio Tripi

Rotary Foundation ________________________Il messaggio del Presidente 10

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5 il Presidente RI

LETTERA DEL PRESIDENTE

INDICE

Quando l’esercito canadese liberò i Paesi Bassi nel 1945, la na-zione era sull’orlo della fame. Osservare la sofferenza subita da tante persone aveva commosso tutti, in particolare la sofferenza dei bambini. Quattro soldati canadesi in missione a Apeldoorn quell’anno decisero di rendere il Natale speciale per il maggior numero di bambini olandesi possibile. Insieme, si erano rivolti agli altri soldati, raccogliendo barrette di cioccolato e gomme da masticare, caramelle e fumetti. Nei momenti liberi, costruirono camion giocattolo con legno e altro materiale disponibile, rischiando anche di essere scoperti dalla polizia militare, oltre a vendere le loro razioni di sigarette al mercato nero, e usando i soldi ottenuti per comprare bambole di stoffa. Portando nel cuore la nostalgia della propria famiglia lasciata a casa, ognuno di loro incanalava le proprie energie su quei bambini per i quali rendere più gioioso il Natale.Entro il 1º dicembre, erano pronti 4 sacchi pieni di regali e i soldati non vedevano l’ora che arrivasse la data del 25. Due gior-ni dopo, però, essi scoprirono che la loro data di partenza per ritornare nel Canada era il 6 dicembre, molto prima di Natale. Decisero pertanto che la cosa migliore da fare era portare subito i sacchi all’orfanotrofio del posto. La notte prima della loro partenza, i quattro commilitoni decise-ro di andare all’orfanotrofio, e uno di loro si travestì sfoggiando una barba bianca e un cappello rosso. Mentre erano per strada, i soldati furono sorpresi di sentire suonare le campane a festa e le case illuminate, anche se mancavano alcune settimane al

Natale. All’arrivo all’orfanotrofio, i quattro videro due dozzine di bambine e bambini che stavano cenando. A pochi mesi dalla fi-ne della guerra, il cibo era ancora scarso, il loro pasto era misero e i loro volti ancora pallidi e magri.“Babbo Natale” bussò tre volte al portone. Come per miracolo, dopo un momento di completo silenzio un prete aprì la porta. La sua espressione calma si animò, e i bambini dietro di lui eruppero in un grande grido di gioia: tutti si misero a correre verso Babbo Natale arrivato con tre settimane d’anticipo, ma comunque puntuale. Perché, nei Paesi Bassi, il 5 dicembre si celebra la festa di San Nicola (Sinterklaas). Per circa un’ora, la gioia caotica continuò, con l’apertura dei regali, l’assaggio dei dolci e la distribuzione delle bambole. Tutti i giocattoli, le caramelle e cioccolati vennero consegnati ai bambini che aspettavano pazientemente il loro turno. Dopo aver ringraziato i soldati, un bambino si rivolse in olandese al prete che sorrise e accennò col capo. I soldati chiesero: “Cos’ha det-to?”, e il prete con gli occhi in lacrime rispose: “Te lo avevamo detto che sarebbe arrivato”.Quando diamo gioia al mondo, non la sacrifichiamo per noi, ma la moltiplichiamo. Mentre ci accingiamo a entrare in questa sta-gione di donazioni, moltiplichiamo i doni che ci sono stati dati condividendoli con il prossimo. Con gesti premurosi, attenzioni e generosità, nei nostri club e attraverso la nostra Fondazione, noi possiamo mettere in pratica il nostro motto: Siate dono nel mondo.

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2016 ConferenzePresidenziali

PROGRAMMI CONGIUNTI DELRotary International

eThe Rotary Foundation

Il presidente RI K.R.Ravindran e il Rotary FoundationTrustee Chair Ray

Klinginsmith sono lieti di annunciare una serie di conferenze presidenziali sulle più

importanti aree di sviluppo del Rotary.Dirette dai distretti rotazioni locali, la

conferenze sono aperte ai Rotazioni e al pubblico, e avranno relatori di

spicco, sessioni informative generali e workshop tematici. I partecipanti avranno

l’occasione di mettersi in contatto con altri leader e avere nuove idee e strategie

da mettere in atto.

15-18 gennaioOntario, California, USATEMA:Peace and Conflict Prevention/Resolutionwww.peaceconference2016.org

19-20 febbraioCannes, FranciaTEMADisease Prevention & Treatmentwww.rotary-conference-cannes2016.org

27 febbraioCape Town, Sud AfricaTEMAEconomic Developmentwww.rotarycapetown2016.com

11-13 marzoKolkata, IndiaTEMALiteracy & WASH in Schoolswww.rotaryteach.org/presidentialconference

18-19 marzoPasty City, Manila, FilippineTEMAWASH in Schoolswww.2016RotaryPresidentialConferenceManila.org

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Cari Amici,centinaia di migliaia di persone soffrono a causa di malattie infettive nel mondo, e milioni di persone sono affette da

disordini neurologici. Ci sono ancora tre Paesi che continuano ad essere affetti dalla polio. A livello globale, ogni anno,

circa 584.000 persone muoiono di malaria, 1,5 milioni a causa di HIV/AIDS e 1,5 milioni a causa di tubercolosi. Le

malattie infettive e i disordini degenerativi del cervello sono la più grande sfida alla sicurezza sanitaria in Europa.

Solo in Francia, oltre 850,000 persone sono affette dal Morbo di Alzheimer e altre 200.000 vengono diagnosticate ogni

anno con malattie neuro-degenerative. Il Rotary si impegna ad assistere alle cure di queste malattie e per la prevenzione

a livello locale e globale.

Unitevi a noi a Cannes, France, dal 19 al 20 febbraio per la Conferenza presidenziale 2016 sulla prevenzione e cura

delle malattie. Organizzata dalla Commissione dei Governatori di lingua francese del Rotary International, la conferenza

si concentrerà sulle malattie infettive e degenerative, riunendo soci del Rotary, operatori del campo sanitario, ricercatori

e rappresentanti di enti pubblici e privati, per parlare delle opportunità per rispondere ai problemi pressanti del settore

sanitario, con una particolare attenzione alle strategie di prevenzione e alle opzioni di cure per le malattie. Questa sarà

la seconda delle cinque

conferenze presidenziali, organizzate per mettere in risalto le aree d’intervento del Rotary, che

includono alcuni dei bisogni umanitari più pressanti dei nostri tempi.

La conferenza includerà relatori di spicco a livello mondiale, sessioni plenarie altamente informative e diverse sessioni

di discussione. I partecipanti potranno fare networking con altri dirigenti e ottenere nuove idee e strategie da realizzare

al rientro. Sono in programma multipli eventi supplementari subito dopo la conferenza per offrire la possibilità ai parte-

cipanti di continuare a creare relazioni e discutere importanti questioni del campo sanitario.

Visitate il sito web della conferenza, www.rotary-conference-cannes2016.org per dettagli sul programma

e su come registrarsi.

Se siete impegnati a livello locale o internazionale per migliorare le comunità attraverso progetti di prevenzione e cura

delle malattie, o se volete saperne di più, non mancate a questo evento, per unire leader, scambiare idee e agire.

Ci auguriamo di vedere tutti alla conferenza!

Cordiali saluti,

APPUNTAMENTI INTERNAZIONALI

Join Leaders Exchange Ideas Take Action

Ray KlinginsmithPresidente, Fondazione Rotary, 2015/2016

K.R. “Ravi” RavindranPresidente, Rotary International, 2015/2016

INDICE

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8 ROTARY dicembre 2015

ROTARYRotary è associato all’USPIUnione Stampa Periodica Italiana

Dicembre 2015 numero 10

EdizionePernice Editori SrlCoordinamento Editoriale A.D.I.R.I. Associazione dei Distretti Italiani del Rotary Internat ional , su comodato concesso dalla proprietà della testata ICR - Istituto Culturale Rotariano

Organo ufficiale in lingua italiana

del Rotary International

Official Magazine

of Rotary International in italian language

Adiri 2015/2016DG Mauro Lubrani D. 2071Presidente

DG Claudio De Felice D. 2080 Vicepresidente

Editorial Board 2015/2016DG Francesco Milazzo D. 2110Presidente

DGE Tiziana Lazzari D. 2032Vice-Presidente

PDG Andrea Bissanti D. 2041

PDG Alviero Rampioni D. 2071

PDG Roberto Scambelluri D. 2080

Andrea Pernice, Editor in Chief

Direttore ResponsabileAndrea [email protected]

Ufficio di RedazionePernice Editori SrlVia G. Verdi, 1 24121 - BergamoTel +39.035.241227 r.a.www.perniceeditori.it

RedazioneClaudio PiantadosiFederica [email protected]

Grafica e ImpaginazioneGiovanni FormatoGianluca [email protected]

StampaGraphicscalve Spa

Pubblicità[email protected]

Forniture [email protected]. +39.035.241227 r.a.

Rotary è distribuita gratuitamenteai soci rotariani. Reg. Trib. Milanonr. 89 dell’8 marzo 1986Abbonamento annuale Euro 20

Addetti stampa distrettuali

D. 2031 Candeloro Buttiglione Lori

[email protected]

D. 2032 Fabiola Mascardi

[email protected]

D. 2041 Andrea Pernice

[email protected]

D. 2042 Matteo Meregalli

[email protected]

D. 2050 Vittorio Bertoni

[email protected]

D. 2060 Giandomenico Cortese

[email protected]

D. 2071 Claudio Bottinelli

[email protected]

D. 2072 Cesare Trevisani

[email protected]

D. 2080 Domenico [email protected]

D. 2090 Filippo [email protected]

D. 2100 Giuseppe [email protected]

D. 2110 Giorgio De [email protected]

D. 2120 Livio [email protected]

IN COPERTINAIl futuro sostenibile: le icone dei "Su-stainable Development Goals".

PUBBLICITÀPagine di comunicazione rotariana: pag. 5, 6, 10, 11, 14, 15, 27, 37, parte di pag. 41, pagine 59 e 60. Sono pagine pubblicitarie: pag. 2.

ROTARY WORLD

MAGAZINE PRESSEdizioni del Rotary International

Network delle 31 testate regionali certificate dal Rotary International

Distribuzione: oltre 1.200.000 copie in più di 130 paesi - lingue: 25

Rotary InternationalHouse Organ: The Rotarian

Editor-in-Chief RI CommunicationsDivision Manager: John Rezek

Testate ed Editor rotarianiRotary Italia (Italia, Malta, San Marino) Andrea Pernice - Rotary Africa (Angola, Botswana, Isole Comoro, Djibouti, Etiopia, Kenya, Lesotho, Ma-dagascar, Malawi, Mauritius, Mozambico, Namibia, Reunion, Seychelles, Sudafrica, Swaziland, Tanzania, Uganda, Zambia, Zimbabwe Sarah van Heerden) Sarah van Heerden - Vida Rotaria (Argentina, Paraguay, Uruguay) Juan Carlos Picena - Rotary Down Under (Samoa americane, Australia, Cook Islands, Repubblica Democratica di Timor Leste, Repubblica Demo-cratica di Tonga, Fiji, Polynesia francese, Kiribati, New Caledonia, Nuova Zelanda, Isola Norfolk, Papua Nuova Guinea, Samoa, Isole Solomon, Tonga, Vanuatu) Mark R. Wallace - Rotary Contact (Belgio e Lussemburgo) Paul Gelders - Brasil Rotário (Brasile) Milton Ferreira Tito Magalhães Gondim - Rotary in Bulgaria (Bulgaria, Macedonia, Serbia) Nasko Nachev Rotary Canada Vanessa Glavinskas - Revista Rotaria (Bolivia, Costa Rica, Repubblica Dominicana, Ecuador, El Salvador, Guatemala, Honduras,

Nicaragua, Panama, Paraguay, Uruguay, Venezuela) Maria de Souki - El Rotario de Chile (Cile) Francisco Socias - Colombia Rotaria (Colombia) Enrique Jordan-Sarria - Rotary Good News (Repubblica Ceca e Slovacchia) František Ryneš - Rotary Magazine (Armenia, Bahrain, Cipro, Egitto, Georgia, Giordania, Libano, Sudan, Emirati Arabi Uniti) Logaina Ma'Moun - Le Rotarien (Algeria, Andorra, Benin, Burkina Faso, Burundi, Camerun, Repubblica Centrale Africana, Ciad, Isole Comoros, Repubblica Democra-tica del Congo, Djibouti, Guinea Equatoriale, Francia, Guiana francesce, Gabon, Guadeloupe, Guinea, Côte d'Ivoire, Libano, Madagascar, Mali, Martinique, Mauritania, Mauritius, Mayotte, Monaco, Marocco, Nuova Caledonia, Niger, Reunion, Romania, Ruanda, Saint Pierre et Miquelon, Senegal, Tahiti, Togo, Tunisia, Vanuatu) Christophe Courjon - Rotary Maga-zin (Austria e Germania) Rene Nehring - Rotary (G.B. Irlanda) Allan Berry - Rotary News/Rotary Samachar (Bangladesh, India, Nepal, Sri Lanka) T.K. Balakrishnan - The Rotary-No-Tomo (Giappone) Noriko Futagami - The Rotary Korea (Corea) Eun Ok Lee - Rotarismo en México (Messico) Tere Vil-lanueva Vargas - Rotary Magazine (Olanda) Marjoleine Tel - Rotary Norden (Danimarca, Finlandia, Islanda, Norvegia, Svezia) Per O. Dantoft, Markus Örn Antonsson, Börje Alström, Ottar Julsrud - El Rotario Peruano (Perù) Juan Scander Juayeq - Philippine Rotary (Filippine) Melito S. Salazar Jr. - Rotarianin (Polonia) Maciej K. Mazur - Portugal Rotário (Angola, Capo Verde, Guinea-Bissau, Macau, Mozambique, Portogallo, São Tomé, Timor Leste, Príncipe) Artur Lopes Cardoso - The Rotatianets (Russia) Stepha-nie Tsomakaeva - España Rotaria (Spagna) Elisa Loncán - Rotary Suisse Liechtenstein (Liechtenstein e Svizzera) Oliver P. Schaffner - The Rotarian Monthly (Hong Kong District 3450, Macau, Mongolia, Taiwan) Robert T. Yin - Rotary Thailand (Cambodia, Laos, Tailandia) Chamnan Chanruang - Rotary Dergisi (Turchia) Ahmet S. Tukel - Rotariets (Belarus e Ucraina) Maciej K. Mazur - Rotary Today (Gran Bretagna e Irlanda) Charles Fletcher.

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RotarianiDIGITALI

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INDICE

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10 ROTARY dicembre 2015

INDICE

NOTIZIE INTERNAZIONALI

Le conferenze presidenziali sono diventate incontri popo-

lari per i Rotariani di tutto il mondo, ma il loro programma

cambia di anno in anno con ogni nuovo presidente del

Rotary International. Il Presidente Ravi ha programmato

cinque conferenze speciali per l’anno rotariano, ognuna

ispirata da un’area d’intervento della Fondazione Rotary,

nell’ambito del Piano di Visione Futura:

Pace e prevenzione/risoluzione dei conflitti

15-16 gennaio, Ontario, California

peaceconference2016.org

Prevenzione e cura delle malattie

19-20 febbraio, Cannes, Francia

rotary-conference-cannes2016.org

Sviluppo economico e comunitario

26-27 febbraio, Città del Capo, Sudafrica

rotarycapetown2016.com

Alfabetizzazione e WASH (acqua e strutture igienico-sani-

tarie) nelle scuole

12-13 marzo, Calcutta, India

rotaryteach.org/presidentialconference

WASH in Schools

18-19 marzo, Pasay City, Filippine

2016RotaryPresidentialConferenceManila.org

Il Presidente Ravi ed io

parteciperemo a tutte le

cinque conferenze, che

sono co-sponsorizzate

dal Rotary International

e dalla Fondazione Ro-

tary, e ci auguriamo che

i rotariani si impegnino

attivamente a dare il

loro supporto, in parti-

colare quelli nelle aree

più vicine alla loro re-

sidenza.

Gli eventi di due giorni offrono opportunità per approfondi-

re alcune questioni insieme ai leader del Rotary ed esperti

in varie aree d’intervento, oltre ad offrire dettagli pratici ai

Rotariani per farsi coinvolgere in progetti nuovi ed efficaci.

Se trovate interessante una delle conferenze, come mi au-

guro, vi invito a partecipare, o a inviare un rappresentante

dei vostri club. Le conferenze presidenziali sono un ottimo

supplemento ai congressi del Rotary, e possono essere

ulteriore prova di come sia possibile fare del bene in tutto

il mondo!

ROTARY FOUNDATION IL CHAIRMANNUOVO LOOK PER LE CONFERENZE PRESIDENZIALI

Ray Klinginsmith

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11 aspettando Seul

INDICE

Registrati al Congresso RI 2016 di Seoul sul sito www.riconvention.org/it

NOTIZIE INTERNAZIONALI

OSPITALITÀ COREANA

Sarebbe troppo facile descrivere i coreani come persone

ospitali e cortesi, o evidenziare il loro desiderio di mettere a

proprio agio i visitatori. La cosa davvero difficile, invece, è tro-

vare il modo di esprimere cosa li porta a essere così ospitali.

Jeong è una parola che indica una sensazione di devozione,

attenzione e cura. Significa allacciare profondi rapporti,

connessioni genuine, un’attenzione verso il prossimo.

Il termine potrebbe rappresentare il sentimento tra vecchi

amici o anche verso persone appena incontrate.

Se siete confusi, tutto vi sarà chiaro al Congresso RI 2016

a Seul, 28 maggio - 1 giugno. Il termine jeong sarà al cen-

tro della serata dell’ospitalità del Comitato organizzatore

(HOC) che consente ai congressisti di interagire con rota-

riani del posto. Sono in programma vari eventi, da picnic a

spettacoli coreani. Acquistate i biglietti sul sito.

Sono proprio le attività di questo tipo che rendono speciali

i congressi del Rotary, secondo Sangkoo Yun, presidente

del Comitato organizzatore. “Io mi iscrivo agli eventi a

ogni congresso”, dichiara Yun, che ha visitato le abitazioni

di rotariani a Sydney, una galleria d’arte a Los Angeles e

un castello a Malmö, Svezia, durante le precedenti serate

dell’ospitalità. Durante ogni evento, Yun ha avuto modo di

incontrare rotariani da tutto il mondo.

A Seul, il Comitato organizzatore ha organizzato varie se-

rate per consentire a un numero più elevato di rotariani di

partecipare. Sangkoo Yun incoraggia in particolare i soci

dei club che hanno una partnership con un club coreano

a iscriversi. Godetevi l’ospitalità coreana e provate il vero

significato di jeong.

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12 ROTARY dicembre 2015

NOTIZIE INTERNAZIONALI

L’estate prima del mio matrimonio, i miei genitori mi propo-

sero di fare un giro turistico della Corea in pullman, quale

ultima occasione per stare tutti insieme in famiglia. Io e mia

sorella accettammo, con riluttanza. Passare sette giorni chiu-

si in un pullman con un gruppo di sconosciuti, oltre che con i

nostri genitori, non era esattamente la nostra idea di vacanza.

Eppure, dopo centinaia di chilometri, ore di karaoke, e molte

ciotole di bibimbap quegli sconosciuti diventarono degli ami-

ci, e tornammo a casa con una piacevole riscoperta del Paese

natio dei nostri genitori.

La Corea è un piccolo Paese, ma se si viaggia in pullman, in

treno, o in aereo c’è molto da vedere e da fare. Il Comitato

organizzatore (HOC) del Congresso RI 2016 a Seul offre

un’ampia selezione di tour, da poter fare prima e dopo il

congresso, che si terrà dal 28 maggio al primo giugno. Le

escursioni, proposte ai rotariani e ai loro ospiti, includono

l’opportunità di incontrare membri dei Rotary club coreani

nelle varie mete dei tour.

Se siete interessati a vedere alcune delle più famose attrazio-

ni del Paese, le potrete scoprire nel Highlights of Korea tour.

PAROLA AI COREANIi rotariani presentano il proprio PaeseIn vista della convention di Seul, scopriamo qualche dettaglio della nazione che ospiterà il meeting internazionale rotariano.

Punto di forza dell’Highlights of Korea tour è il tempio di Haedong Yonggungsa a Busan che si affaccia sul Mar del Giappone.

Il The World Cultural Heritage Site tour offre, tra le varie attrazioni, la possibilità di visitare l’imponente Hwaseong Fortress.

segue >>

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13 aspettando Seul

INDICE

NOTIZIE INTERNAZIONALI

Questo viaggio di sette giorni e sei notti inizia su Jeju, un’iso-

la posta all’estremità meridionale della penisola coreana, do-

minata da un vulcano spento. Visiterete la grotta di Manjang-

gul, parte dell’esteso sistema di tunnel di lava sull’isola, e vi

arrampicherete sino alla cima del Seongsan Ilchulbong, dove

potrete stare sulla cresta del suo cratere a forma di ciotola. Il

tour continua a Busan, la seconda città della Corea, dove si

trova il più importante porto commerciale. Passeggerete nel

tempio di Haedong Yonggungsa, un raro esempio di tempio

sulla costa, collocato lungo le acque blu del Mar del Giap-

pone. Avrete modo di apprezzare Gyeongju, l’antica capitale

coreana sotto la dinastia Silla, famosa per i suoi siti storici,

tra cui il cimitero di Daereungwon, che contiene le tombe a

forma di collina degli antichi re e regine, e il tempio sotterra-

neo di Seokguram con un santuario dedicato a Buddha.

La Corea è chiamata “la terra del fresco del mattino”, e

quando il sole filtra attraverso la foschia sopra il Monte Seo-

rak, potete capire il motivo di questo nome. Il tour del Monte

Seorak di tre giorni e due notti vi condurrà nella regione roc-

ciosa situata nella parte settentrionale del Paese. L’itinerario

include un viaggio in funivia sulle montagne verso la fortezza

di Gwongeumseong, dove si possono ammirare le rovine del

castello e dove si gode di una vista spettacolare. Visiterete,

inoltre, il tempio di Naksansa, con le sue altissime statue di

Buddha che fissano il mare.

Attraverso il Yongjusa Temple Stay tour potrete sperimentare

un nuovo tipo di calma. Per due giorni e una notte vi immer-

gerete nella vita monastica partecipando ad attività come:

realizzare lanterne di lotus, la cerimonia del tè e la medita-

zione. Donne e uomini vivono separati in dormitori semplici

dal suolo rassicurante di questo tempio costruito nel 1790.

Se il viaggio notturno non rientra nei vostri programmi, con-

siderate i tour di una giornata o di mezza giornata proposti

dalla commissione ospitante.

Per raggiungere le maggiori attrazioni culturali dentro e

nei dintorni di Seul in un giorno solo, il The World Cultural

Heritage Site tour è un’ottima scelta. Due siti dichiarati

patrimonio dell’umanità dall’UNESCO saranno le perle delle

vostra escursione: inizierete con il Changdeok Palace, uno dei

cinque palazzi reali di Seul; e, terminerete, con la Hwaseong

Fortress e i suoi 5,74 km di cinta muraria che circondano il

centro di Suwon, una città fuori Seul. Tra queste due desti-

nazioni, visiterete il Korean Folk Village, un villaggio tradizio-

nale ricostruito che riproduce la musica, l’arte, la cultura, il

cibo e lo stile di vita dei coreani durante la dinastia Joseon

(1392 - 1910).

Se viaggiate con bambini, considerate allora il tour Samsung

Electronics. La gita comincerà con una visita al Samsung

Innovation Museum, un’esperienza interattiva con display

high-tech e terminerà a Everland, il parco divertimenti più

grande di tutta la Corea.

Date, poi, un’occhiata alle migliori attrazioni serali di Seul

attraverso il Seoul Night Tour. La N Seoul Tower sul Monte

Namsan offre una vista scintillante della città di notte, e ogni

sera la torre stessa si illumina di colori diversi regalando uno

spettacolo sbalorditivo. Il tour include anche una visita al

ruscello Cheonggyecheon, che per decenni è rimasto nasco-

sto da una grande passerella pedonale di cemento ma che è

stato restaurato nel 2005 inserendo un corso d’acqua lungo

la passeggiata. Il ruscello di 11 km è l’esempio perfetto di un

progetto di rinnovo urbano di successo, riconoscibile anche

dalla sua singolare bellezza notturna, con le strutture più il-

luminate. Il programma serale include anche una passeggiata

tra i mercati notturni di Dongdaemun.

Il tour del Monte Seorak vi aprirà le porte del tempio Naksansa, dedicato a Buddah.

SUSIE MA

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14 ROTARY dicembre 2015

GIRO DEL MONDOattraverso il servizio rotariano

STATI UNITI (1)

Piuttosto che una serata di gala e cucina

di alto livello, Steve Dulle ha deciso di

offrire qualcosa di più “nutriente” in

occasione del suo insediamento come

Governatore del Distretto 6080 (USA)

per quest’anno. Le cerimonie tradizionali

di insediamento spesso sono “formali, in

abito elegante, e questo va anche bene”,

dichiara Dulle, che invece ha chiesto

ai rotariani di raccogliere cibo a lunga

scadenza e di fare volontariato presso i

banchi alimentari nel suo distretto, che

si trova tra la periferia di St. Louis e

Kansas City. “Abbiamo deciso di passare

un sabato, dalle 9 alle 13, indossando

pantaloncini e pranzando insieme per

la cerimonia di insediamento – molto

informale e divertente”, racconta Dulle

del Rotary club di Columbia South.

Circa 150 persone hanno celebrato

presso il banco alimentare Central and

Northeast Missouri.

Dulle ha anche invitato i club a unirsi

in una food fight di un mese, in una

sfida tra il nord e il sud del distretto (il

nord ha vinto!). Centinaia di rotariani,

rotaractiani, famiglie e amici hanno

raccolto quasi cinque tonnellate di

cibo e circa 19.000 dollari. Insieme,

i soci di 33 club distrettuali hanno

passato oltre 1.500 ore in una

sola giornata a fare volontariato,

raccogliendo donazioni fuori dai

supermercati (Rotary e Rotaract club

di Jefferson City, che hanno raccolto

2.693 kg di cibo) e a riconfezionare

5.000 libbre di cereali di riso presso

il banco alimentare Central and

Northeast Missouri.

1

4

Nel 2011, un neonato brasiliano su cento moriva nel primo mese di vita.

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15 servizio nel mondo

SERVIZIO NEL MONDO

EGITTO (2)

Più di 8.700 ragazzi e ragazze hanno seguito, a febbraio, un corso di

alfabetizzazione di sei mesi, sotto la supervisione della Commissione

alfabetizzazione Rotary del Distretto 2451, nei governatorati di

Fayoum, Qalyubia, Giza e Alessandria. “Tre partecipanti su quattro

alla seconda fase dell’iniziativa Knowledge Is Power erano giovani

donne”, afferma Eman El Ghamrawy, presidente di commissione

e past president del Rotary Club Heliopolis. Il programma, offerto

gratuitamente a individui dai 15 ai 30 anni e finanziato in larga misura

dalla Vodafone Egypt Foundation, ha coinvolto circa 700 persone tra

osservatori, coordinatori, insegnanti e amministratori provenienti da 30

Rotary club e altre organizzazioni.

INDIA (5)Nello Stato di Uttarakhand, nel nord dell’India,

il terreno impervio e la disposizione frammentata

della popolazione tra le colline ai piedi

dell’Himalaya, rendono difficile la fornitura di cure

mediche agli abitanti. Il problema è stato risolto

dal Rotary Club Bhavnagar Royal, nello Stato

di Gujarate, a oltre 1.400 km a sud. A maggio

2014, il Club ha lanciato una missione medica di

cinque giorni per offrire esami medici, inclusi i test

cardiaci come pressione del sangue e monitoraggio

dei livelli di glucosio nel sangue. Alcuni farmacisti

rotariani hanno distribuito farmaci. Quest’anno,

il club ha ampliato il progetto: i camp medici

costano 5.000 dollari e il Rotary Club Luton North,

Inghilterra, ha contribuito al progetto con altri

3.000 dollari. Circa 750 residenti hanno usufruito

di esami medici e 30 pazienti hanno subito

interventi alla cataratta.

BRASILE (4)João Del Bianco Neto, del Rotary Club Registro, si è reso conto delle

sfide che doveva affrontare il centro medico locale qualche anno fa,

quando i figli gemelli di un suo amico erano nati prematuri di due

mesi. Il rotariano seppe che l’ospedale, Dr. Leopoldo Bevilacqua

Regional a Pariquera-Açu, non aveva letti a sufficienza nel reparto

di cure intensive prenatali per l’intera area, composta da 24 città

e con oltre 500.000 abitanti. “Siamo una regione molto povera

dalle parti di San Paolo”, ha dichiarato Del Bianco Neto, “Avevamo

bisogno di maggiori cure per le gestanti e i neonati”. Di recente il

suo Club, con il partner internazionale Rotary Club Nakatsugawa

in Giappone, ha ricevuto una sovvenzione globale dalla Fondazione

Rotary pari a 172.500 dollari, per finanziare l’acquisto di cinque

letti per il reparto di cure intensive, incubatrici e attrezzature per

il monitoraggio. Inoltre, sono stati organizzati seminari di cure

prenatali e per l’allattamento, e sono stati distribuiti piccoli regali

alle gestanti.

FILIPPINE (3)

Il tifone Haiyan ha causato circa 6.300

vittime nelle Filippine a novembre 2013.

I soccorsi immediati hanno coinvolto quasi

esclusivamente i residenti dell’area più colpita,

Tacloban. Ma anche gli abitanti di altre regioni

(come per esempio Banga nella provincia di

Aklane, posta su un’isola a centinaia di km a

ovest di Tacloban) avevano bisogno di aiuto. Il

Rotary Club Calapan, situato su un’isola a nord

di Aklan, ha donato 6.500 dollari per noleggiare

dei camion per il trasporto di rifornimenti da

Manila, e ha fornito abbigliamento, coperte,

riso, vettovaglie, acqua, tende, giocattoli,

lenzuola e articoli per la cura personale. Una

squadra composta da 15 soci ha viaggiato

per circa 11 ore, in macchina e in traghetto,

per consegnare gli articoli. I soci del Rotary

Club Metro Kalibo, ad Aklan, hanno ospitato il

gruppo da Calapan durante la visita.5

3

2

Circa il 35 per cento delle donne egiziane non è in grado di leggere o scrivere.

INDICE

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15 dicembre - la splendida cornice di una Firenze già pronta

per le prossime festività natalizie ha ospitato il primo con-

gresso interdistrettuale Interact, dove ragazzi provenienti da

Toscana, Abruzzo, Lazio, Sardegna, Campania e Calabria,

dei distretti 2071, 2080, 2090 e 2100, hanno avuto modo

di incontrarsi, conoscersi e confrontarsi in una tre giorni, da

venerdì 11 a domenica 13, di formazione che ha portato ad

accrescere l’unione interactiana dei vari partecipanti di di-

stretti diversi per storia, cultura e tradizione.

La conferenza, che si è svolta presso la sala convegni del

Grand Hotel Adriatico, aveva come tema: “La nostra società

è tutta da buttare?”. Dopo i tradizionali inni, il saluto di

Olimpia Masotti, RD distretto Interact 2071 e un augurio di

buon lavoro da parte delle autorità rotariane presenti, tra cui:

Arrigo Rispoli, coordinatore zona 12-13 nuove generazioni;

Mauro Lubrani, governatore Distretto 2071; Franco Angotti,

PDG; Matteo Grassi, RD Rotaract 2071; e Carlo Francini Vez-

zosi, in rappresentanza del Rotary Club Firenze.

“I relatori della conferenza sono stati due”, ci riferisce Olim-

pia Masotti “il Dr. Giancarlo Petri, e Debora delle Macchie”.

Il primo, psicologo e psicoterapeuta, ci ha presentato la

problematica dei giovani catapultati in una società sempre

più pessimista, contrapposta ad alcune realtà, quali il mondo

Interact, che ha dimostrato ancora una volta entusiasmo, vo-

glia di mettersi alla prova e di collaborare per apportare alla

società il cambiamento di cui ha bisogno.

Debora delle Macchie, invece, ci ha parlato della AISM, (As-

sociazione Italiana Sclerosi Multipla) alla quale è rivolto il

service nazionale Interact, presentandoci vari progetti da cui

prendere spunto per aiutare direttamente i malati di sclerosi

multipla o la ricerca scientifica, oppure sensibilizzare la po-

polazione riguardo alla malattia”.

La partecipazione da parte dei ragazzi, che sono intervenuti

con domande e osservazioni al termine di entrambe le re-

lazioni, è stata notevole, grazie anche alla presenza di 40

allievi della scuola delle Scienze Aeronautiche Militari G.

Douhet di Firenze che, da non interactiani, hanno presentato

le loro osservazioni in un’ottica diversa da quella rotariana: il

confronto è stato, così, “formativo e informativo”.

La tre giorni si è conclusa con il consueto scambio di mail e

promessa di contatti per un futuro ancora più collaborativo e

una cena di gala presso Villa Vecchia, sulle colline fiorentine,

al termine della quale è stata organizzata una lotteria il cui

ricavato è stato interamente devoluto come service all’AISM.

“In conclusione”, riprende Olimpia Masotti “possiamo dire

che, oltre a essere stata un’esperienza indimenticabile per

l’armonia creatasi, è stata senz’altro stimolante ed educativa;

difatti si è andato a ricreare il concetto che ci sta tanto a

cuore della famiglia rotariana, unita per stare bene e far del

bene contemporaneamente”.

CONGRESSO NAZIONALE INTERACTun Natale sotto il "cupolone"A Firenze il primo congresso Interact: 4 distretti, 15 club, più di 100 ragazzi.

MEETING ROTARIANI

LUIGI DE CONCILIO

INDICE

16 ROTARY dicembre 2015

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Durante l’estate del 2014, Tunji Funsho incontrò una bam-

bina affetta da poliomielite. In più di 40 anni di carriera, il

medico non aveva mai avuto un paziente a cui fosse stato

diagnosticato il virus. La bimba risultò essere una degli ulti-

mi bambini nigeriani ad aver contratto la malattia, tanto che

questo incontro ebbe un grande impatto su Funsho, membro

della Commissione Rotary PolioPlus in Nigeria.

Lo stato africano, nel luglio del 2015, ha registrato un anno

senza casi di polio. Questo importante traguardo significa che

presto i Paesi dove la polio è ancora endemica rimarranno

solo due: il Pakistan e l’Afghanistan.

Il Rotary e i suoi partner hanno ottenuto degli incredibili

successi nella lotta per debellare la malattia in Nigeria, ma

cosa sarà necessario fare per eliminare la poliomielite su

scala mondiale?

La rivista “The Rotarian” e Funsho hanno conversato sull’im-

portanza di questo progresso medico per il suo paese, per i

rotariani e per i bambini di ogni dove. Funsho, cardiologo,

membro del Royal College of Physicians di Londra e socio

del Rotary Club Lekki Phase I, ci ha raccontato inoltre

dell’incontro con la famiglia di quella piccola bambina. Ci ha

introdotti nell’ambito delle “soluzioni uniche e innovative”,

come i campi sanitari che provvedono all’assistenza sanitaria

primaria attraverso le vaccinazioni polio, che il Rotary e i

suoi partner hanno ideato per aiutare la Nigeria a debellare il

virus. Il cardiologo ha poi descritto cosa servirà alla Nigeria e

all’Africa per poter essere certificate polio free entro il 2017.

“È troppo presto per festeggiare”, dice Funsho. “Il mondo

deve riconoscere come priorità assoluta il debellamento della

polio in modo da assicurarsi che la malattia non ritorni nei

nostri territori”.

Si è mai concesso di pensare al momento in cui la polio sarà eliminata completamente? Come pensa che sarà?Un mondo polio free è ancora difficile da immaginare. Ab-

biamo avuto dei visionari che ci hanno raccontato quanto

salveremo in termini di vite e disabilità umane. Ma è solo

recentemente che ha iniziato a venirmi in mente quanto im-

portante è questo traguardo.

TUNJI FUNSHOnon ci fermeremo finchè la polio sarà eliminataIntervista a Tunji Funsho - leader rotariano nella lotta contro la polio in Nigeria.

17 incontri

INCONTRI

segue >>

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INCONTRI

18 ROTARY dicembre 2015

Ho avuto una discussione con il presidente del Polio Survivor

Group della Nigeria sul come aiutare i sopravvissuti alla polio

con le sedie a rotelle. Ci sono varie taglie: piccola, media,

grande. Mi ha colpito il fatto che a un certo punto non aves-

simo più le piccole. E gradualmente, non avremo più bisogno

né delle medie, né delle grandi. Quando avremo debellato la

polio, tutti gli sforzi e tutte le agonie delle persone affette da

polio e di chi sta lavorando per assisterli vedranno una fine.

Il costo umano richiesto dalla polio non potrà mai essere misurato. Ma cosa si può dire dei costi attuali? Quanto salveremo una volta che la polio sarà eliminata?Esiste una stima di 40 - 50 miliardi di dollari che riguarda il

progetto di salvare vite entro il 2035. Esiste poi una grande

cifra di soldi che verrà destinata ad altri importanti bisogni

sanitari. Il mondo sarà un posto più sano per tutti.

L’anno scorso, la Nigeria ha usato le infrastrutture che erano state create per combattere la polio per fermare la trasmissione dell’ebola. In quali modi le infrastruttu-re per la polio verranno usate in futuro?Mentre noi dobbiamo trovare un modo di transizione per una Ni-

geria senza polio, una delle prime preoccupazioni è quella di non

dimenticare cosa bisogna fare là. Non vogliamo svegliarci, una

volta che la polio è stata debellata, e domandarci: “Cosa accadrà

a tutte le risorse che abbiamo costruito negli anni?”. Dobbiamo

assicurarci che i finanziamenti continuino anche dopo il raggiun-

gimento dell'obiettivo, e che i finanziatori non perdano di vista

l’importanza dell’assistenza sanitaria primaria, in particolare

dell’immunizzazione di routine. La chiave della strategia finale

è di assicurarsi che le immunizzazioni di routine continuino.

Ogni bambino nato deve essere coperto. E non possiamo fare

affidamento sulle Attività d’Immunizzazione Supplementari o

sul servizio sanitario (AIS). Necessitiamo di una combinazione

tra AIS e alto livello di copertura delle immunizzazioni di routine.

Le nostre strutture per l’assistenza sanitaria primaria non

sono ancora come vogliamo che siano. Non sono accessibili a

molte persone. Se supportiamo e potenziamo il sistema delle

immunizzazioni di routine, sarebbe una grande eredità da

lasciare per placare altre malattie dell’infanzia.

Come raggiungerete questo obiettivo?Abbiamo molti volontari mobilizzati a livello locale, e grazie

alla stretta interazione tra loro e le comunità – abbiamo cre-

ato un rapporto di fiducia – ora gli interventi sanitari saranno

più facili. Queste persone provengono dalle comunità stesse,

sono rispettate dalla gente, e quindi possono arrivare e dire:

“Guardate, vi abbiamo portato questo programma. Farà stare

meglio i vostri bambini”, se ha a che fare con le immunizza-

zioni, l’igiene, il lavare le mani e le nascite. Questi interventi

da adesso saranno più semplici, e vogliamo assicurarci che

continueremo a impiegare i nostri operatori.

Pianifichiamo di iniziare a sostenere ciò con il presidente e

nell’Assemblea Nazionale per aumentare il budget dell’assi-

stenza sanitaria primaria, in modo che le immunizzazioni di

routine continuino e altre malattie dell’infanzia siano coperte.

L’anno scorso lei disse di essere ottimista sul fatto che entro la fine del 2014 avremmo visto il nostro ultimo caso di polio in Nigeria. Cos’ha fatto la Nigeria di diver-so nel 2014 per renderlo possibile?Una delle maggiori cose che abbiamo fatto ha riguardato la

regolare rivalutazione di ogni iniziativa realizzata. I Centri

Operativi di Emergenza (COE) iniziarono a interessarsi mag-

giormente della prevenzione. Le varie problematiche vennero

trattate con i mezzi necessari in base alle diverse situazioni.

Quando si organizza la giornata Nazionale d’Immunizzazione

(GNI), viene fatto regolarmente un esame nell’area locale, e

questo esame è inoltrato ai COE dello Stato, e se i problemi

non possono essere risolti, essi vengono immediatamente

trasmessi al COE nazionale.

In tempo reale, i vari casi vengono indirizzati. Non aspettano

fin dopo la GNI. C’è molta più responsabilità. Esistono dei

team di supporto gestionale composti da funzionari senior,

tra cui dei funzionari rotariani. Il leader del team deve super-

visionare il lavoro dell’intera squadra. Lui sa chi deve essere

presente in quel preciso momento e sa cosa bisogna fare.

E se non lo si sta facendo, lui chiama i singoli interessati

dando ordini qua e là, e in più fa far loro quello che sono

tenuti a fare; oppure se non sono in grado di svolgere quel

compito, il leader prende le misure per assicurarsi che quel

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19 incontri

INCONTRI

preciso lavoro venga portato a termine. In precedenza, la

nostra difficoltà consisteva nella scarsa qualità dei SIA. O le

vaccinazioni non venivano fatte in modo adeguatamente qua-

lificato, o se erano qualificate venivano modificate all’ultimo

minuto, e gli operatori che si prestavano a questi lavori non

erano il personale più qualificato. Così, nel tempo, la qualità

della cultura e del sistema è migliorata straordinariamente.

Chi finanzia i centri operativi di emergenza?Sono finanziati da un grant della Bill & Melinda Gates Foun-

dation.

La Gates Foundation provvede ai fondi per le costruzioni,

l’attrezzatura, e i costi operazionali, ma tutto il resto è garan-

tito dai vari partner (Rotary, Organizzazione Mondiale della

Sanità, UNICEF, e i centri americani di controllo e prevenzio-

ne delle malattie). Sospetto che, avendo visto l’efficacia di

questo sistema, se il governo intraprendesse un altro grande

intervento sanitario, verrebbero usati i COE.

Quanto il Rotary e i suoi partner sono stati capaci di convincere le autorità del governo nigeriano che il de-bellamento della polio è così importante?Attraverso la partecipazione diretta del Rotary e dei partner

di alto profilo. La Gates Foundation e la Dangote Foun-

dation, lavorando insieme per l’eliminazione della polio,

hanno incontrato i governi degli stati nigeriani di Kano e

di Bauchi, e poi quello di Sokoto, per rinforzare le immu-

nizzazioni di routine e per supportare l’operato per la polio.

Mettono pressione ai governi e hanno molta influenza. Ma

adesso c’è questa sensazione che la polio non esista più.

Perché continuare con gli aiuti finanziari? Per questa ragio-

ne vorremmo aumentare il gruppo di rotariani con base ad

Abuja in modo da far pressione sull’Assemblea Nazionale

per ottenere un budget che possa assicurare la possibilità

di continuare a sostenere l’eliminazione della polio agli

stessi livelli che stiamo raggiungendo ora, e per incremen-

tare gli investimenti per l’assistenza sanitaria primaria, in

La Nigeria ha introdotto il vaccino inattivo antipolio a partire da febbraio. Il passaggio nella somministrazione tra il vaccino attivo a inattivo rappresenta una strategia chiave nella campagna finale contro la polio.

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particolare per le immunizzazioni di routine. Poi lavoreremo

con il presidente per fare lo stesso.

Ha raccontato una storia a proposito dell’incontro con un uomo che ha rifiutato il vaccino contro la polio per il proprio bambino, dicendo che non aveva nemmeno il cibo per la propria famiglia. Quali sono gli altri motivi della gente per rifiutare i vaccini, e come risponde loro?Alcuni di questi motivi non sono esattamente dei motivi. La

gente li usa come opportunità per tirare in causa quelli che

noi chiamiamo felt needs. Non significa che sono contrari

alla vaccinazione per la polio in sé, ma usano il rifiuto per

ottenere qualcos’altro. Come per esempio, l’acqua: “Ascol-

ta, non abbiamo acqua da anni. Cosa c’è di più importante

dell’acqua?”, oppure: “Abbiamo la malaria, e andiamo presso

i nostri centri sanitari, dove non ci sono farmaci per la ma-

laria”. Per quanto possibile, abbiamo trattato questa sfida

attraverso campi sanitari, dove le persone possono ricevere

aiuto su queste questioni, e allo stesso tempo, vaccinare i

propri figli. La maggior parte dei campi è sostenuta dall’UNI-

CEF, ma il Rotary ogni anno sceglie quattro stati supportando

circa 80 campi sanitari su 100. Siamo stati in grado di di-

minuire il numero dei bambini mancanti come risultato del

rifiuto dei vaccini.

Boko Haram non controlla più i territori della Nigeria: raggiungere le aree insicure è ancora un problema?Si. I problemi esistono nelle aree sul confine con il Ciad, dove

i terroristi attraversano il confine per poi tornare indietro. La-

vorando con le agenzie di sicurezza, possiamo sapere quando

un’area sta per essere oggetto di incursioni, e le squadre

sanitarie permanenti corrono sul luogo, provvedono alle

immunizzazioni, e se ne vanno. Non è come prima, quando

esistevano i divieti di accesso in certe zone. Nelle aree occu-

pate da Boko Haram, prima, non si poteva proprio accedere.

Questo ha causato l’impossibilità di vaccinare molti bambi-

INCONTRI

20 ROTARY dicembre 2015

I Centri operativi per l’emergenza che sovrintendono a tutti gli aspetti della campagna di eradicazione della polio, e che includono anche le strutture refrigerate per conservare i vaccini, nell’ultimo anno hanno svolto un ruolo vitale nell’evitare lo scoppio di nuove epidemie di ebola.

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21 incontri

INCONTRI

ni. Ma le attività di immunizzazione si svolgevano in campi

per persone dislocate all’interno, e abbiamo costruito campi

anche là. Quindi, se ci sono persone che non vogliono uscire

per portare i propri figli a ricevere il vaccino per la polio,

quando vengono a sapere che ci sono dei farmaci anche per

la diarrea e per la tosse portano fuori i figli. Ora gradualmen-

te stanno tornando a casa.

L’anno scorso, ha incontrato una bambina affetta dalla polio, la quale rappresentò uno degli ultimi casi in Nigeria. Come dottore deve essere stato straziante. Quanto questa esperienza ha influenzato il suo lavoro?Quello fu il mio primo contatto con un bambino appena in-

fettato dal virus. Fu molto intenso. Con molta difficoltà siamo

riusciti finalmente a convincere il capo famiglia a incontrarci.

Molti di quelli che parteciparono all’incontro li guardavano

da un punto di vista tecnico – bisognava che prendessero dei

campioni delle feci, investigare su quanti vaccini orali per la

polio servissero alla piccola paziente, e così via. L’elemento

di compassione tipico del Rotary non era presente. Volevamo

andare là con un occhio rivolto esclusivamente al lato umano,

cercando di capire come mai questo problema aveva colpito

la famiglia.

Sono nato in quella località, quindi parlo la loro lingua e

conosco bene quella cultura. Abbiamo potuto sederci con

loro come fossimo membri della famiglia, discutendo dei pro-

blemi che la malattia della figlia ha portato alla famiglia, alla

madre, ai fratelli, e come sarebbe stato il suo futuro. Quello

fu un momento decisivo per la mia carriera.

Quanto è fiducioso, oggi, pensando alla situazione di Pakistan e Afghanistan paragonandola a quella della Nigeria di un anno fa? Pensa che anche loro sono vicini a essere dove era la Nigeria uno o due anni fa?Guardando l’andamento delle trasmissioni e la crescente

restrizione geografica del virus, potrei rispondere fiduciosa-

mente di si: l’andamento del Pakistan ricorda quello della

Nigeria. Il numero di casi si è abbassato drasticamente, pas-

sando da più di 300 dell’anno scorso a 29 (stando alle fonti

della stampa). Se riescono a ripetere quello che abbiamo

fatto noi, penso che anche loro potranno arrivare al punto,

l’anno prossimo, di vedere l’ultimo caso di polio.

A livello personale, quanto la campagna odierna sem-bra diversa rispetto a quella di 5 o 10 anni fa?Usando un’analogia è come spingere una roccia su una

montagna. Quando ti trovi sotto, sul fondo, nella valle, ti

domandi solamente: “Avrò la forza necessaria per sopportare

tutto questo?”. Eppure continui ad andare avanti e quando

raggiungi la vetta, tiri un respiro di sollievo perché se sai

di avere la forza di salire in cima, avrai anche l’energia per

tornare giù. Questa è la sensazione che abbiamo in questo

momento avendo fatto la maggior parte del lavoro più duro.

Abbiamo commesso degli errori, e abbiamo imparato dai

nostri stessi errori. E andando avanti, le cose diventeranno

sempre più semplici.

Cosa vorrebbe dire ai rotariani a proposito del lavoro che deve essere ancora fatto? Cosa può fare oggi un singolo rotariano per aiutare a fermare la polio?Innanzitutto, dobbiamo congratularci con tutti i rotariani, sia

i nuovi, che i più anziani, perché sono entrati a far parte della

storia. Abbiamo percorso un lungo cammino per arrivare dove

siamo oggi. Il Rotary non inizia mai qualcosa senza portarlo

a termine. Vogliamo quindi incoraggiare i rotariani a non

perdere di vista il loro obiettivo e continuare a inviare i fondi

per eliminare la polio prendendosi del tempo per supportare

gli sforzi nei propri territori. Se ci si trova in un Paese polio

endemico, bisogna supportare i centri di assistenza sanitaria

primaria per assicurarsi che i bambini continuino a ricevere

le immunizzazioni. Se si è in un Paese non endemico, biso-

gna invece supportare i programmi di quei Paesi che sono

ancora endemici, in particolare attraverso gli investimenti,

risvegliando le coscienze ed esortando il governo e i settori

privati a continuare a sostenere il programma fino al raggiun-

gimento finale dell’obiettivo.

Raggiungendo questa pietra miliare ci siamo convinti di poter

contrastare qualsiasi problema sanitario, in quanto non esiste

nessuna questione sanitaria che non possa trovare una solu-

zione. Questa è una grande eredità!

XXX

INDICE

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Nel 2000 gli stati membri delle Nazioni Unite adottarono gli Obiet-

tivi di Sviluppo del Millennio (OSM, in Inglese MDGs) impegnandosi

a dimezzare la povertà e la fame entro il 2015 e a ottenere altri

importanti risultati, in particolare assumendo impegni specifici

per l’infanzia tra cui quello di assicurare l’accesso all’istruzione

elementare a tutti i bambini e le bambine e di ridurre la mortalità

infantile e materna.

Nonostante i progressi compiuti, in molti Paesi alcuni obiettivi sono

ancora lontani dall’essere raggiunti. A volte, anche dove sono stati

raggiunti, il processo non è avvenuto in modo equo e ha provocato

un inasprimento delle disuguaglianze.

Tuttavia, nonostante alcuni limiti, i risultati sono stati importanti,

tanto che prima della fine del 2015, il 25 settembre, nel corso

dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, 193 leader mondiali

hanno sottoscritto gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS, in In-

glese SDGs) che sostituiscono gli OSM.

Gli OSS sono il risultato di un processo che, prevedendo la più am-

pia partecipazione di istituzioni statali, organizzazioni della società

civile, accademici e scienziati, è riuscito a ripensare gli Obiettivi

di Sviluppo del Millennio in un’ottica di lungo periodo, centrando

l’attenzione dell’agenda globale sullo sviluppo sostenibile.

Gli OSS tengono conto dell’esperienza fatta nel perseguimento degli

OSM e sono più articolati, più dettagliati e più pragmatici. Hanno

una portata più ampia e, soprattutto, adottano un approccio diverso:

mentre gli OSM si applicavano solo ai paesi poveri, gli OSS hanno

una portata globale; gli obiettivi saranno rilevanti per tutti i paesi e

tutti saranno tenuti a contribuire al loro raggiungimento.

I 17 punti degli OSS insieme ai loro 169 target da realizzare mirano

ad affrontare gli ostacoli sistemici allo sviluppo sostenibile, come l’i-

neguaglianza, i sistemi di produzione e di consumo non sostenibili,

le infrastrutture inadeguate e la mancanza di occupazioni dignitose.

Gli OSS sono descritti nel documento Sustainable Development Go-

als: Introducing the 2030 Agenda for Sustainable Development e i

punti chiave sono rappresentati dalle cosiddette cinque P: persone,

pianeta, prosperità, pace e partnership.

I punti non sono elencati in ordine d’importanza ma i primi due

(sotto la prima P) sono certamente rilevanti: la povertà e la fame.

Il primo ha come obiettivo la fine della povertà in tutte le sue forme

e ovunque nel pianeta, considerando che un miliardo di persone

OBIETTIVI DI SVILUPPO SOSTENIBILErotta verso l'obiettivo globale Zero HungerUna rapida analisi dei 17 punti degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (2015-2030) approvati dalle Nazioni Unite.

SPECIALE

22 ROTARY dicembre 2015

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MILLENNIUM GOALS

vive con meno di 1,25 dollari al giorno, soprattutto nell’Africa sub

sahariana e in Asia.

Il secondo ha l’evocativo nome di Zero Hunger e si concentra sul

porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare e il miglio-

ramento della nutrizione e promuovere l’agricoltura sostenibile, par-

tendo da programmi alimentari per le tantissime persone che vivono

in povertà nel mondo, con l’obiettivo di sconfiggere definitivamente

la malnutrizione infantile.

Uno dei target proposti per il punto Zero Hunger è il raddoppio, en-

tro il 2030, della produttività agricola e del reddito dei produttori di

cibo su piccola scala, in particolare delle donne, dei popoli indigeni,

delle famiglie di agricoltori, pastori e pescatori, anche attraverso

un accesso sicuro ed equo alle terre, alle conoscenze e alle risorse

produttive.

Seguono altri quindici obiettivi, che riguardano: la salute, l’istru-

zione, la parità di genere, l’acqua, la crescita, le infrastrutture, le

disuguaglianze, la vivibilità, i cambiamenti climatici, gli ecosistemi

e, ultimo, il partenariato globale che sottolinea come l’approccio sia

fortemente integrato. Ogni punto è fortemente legato a tutti gli altri.

Si tratta di un progetto troppo ambizioso, come sostiene “The Economist”?Rispetto agli otto Obbiettivi di Sviluppo del Millennio, i 17 OSS con

i loro 169 target sono certamente un progetto molto più ambizioso e

molto più complicato perché la realizzazione dei target è reciproca-

mente condizionata, ma è molto più completo e integrato. Affronta

le cause profonde della povertà e le barriere sistemiche allo sviluppo

sostenibile.

È uno strumento più efficace, studiato sulla base dell’esperienza

fatta fino ad oggi.

Naturalmente non sarà facile, ma una dose di ottimismo è necessa-

ria, ma se nei quindici anni degli OSM siamo riusciti a dimezzare la

fame e la povertà estrema, perché non dovremmo riuscire a elimi-

narle nei prossimi quindici anni? Perché non dovremmo riuscire a

realizzare gli altri obiettivi, o almeno la maggior parte di essi?

Ma soprattutto: noi dobbiamo impegnarci a riuscire. Lo dobbiamo

ai milioni di bambini sottonutriti, lo dobbiamo ai più deboli, lo

dobbiamo alla giustizia, lo dobbiamo a noi: un pianeta in pace è un

bene per tutti. Un pianeta non degradato è una necessità per tutti.

Una cosa si oppone come un macigno a qualunque miglioramento:

la guerra. Nei Paesi in guerra c’è la fame, la povertà, le malattie e

qualunque intervento diventa inefficace.

23 Millennium Goals

segue >>

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SPECIALE

24 ROTARY dicembre 2015

17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile per il 2030:1. Porre fine alla povertà in tutte le sue forme in tutto il

mondo;

2. Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare

e il miglioramento della nutrizione e promuovere

l’agricoltura sostenibile;

3. Garantire una vita sana e promuovere il benessere di tutti

a tutte le età;

4. Garantire un’istruzione di qualità inclusiva ed equa e

promuovere le opportunità di apprendimento permanente

per tutti;

5. Raggiungere la parità di genere e l’empowerment di tutte

le donne e le ragazze;

6. Garantire la disponibilità e la gestione sostenibile di acqua

e servizi igienici per tutti;

7. Garantire l’accesso a energia a prezzi accessibili,

affidabile, sostenibile e moderna per tutti;

8. Promuovere una crescita sostenuta, inclusiva e sostenibile

economicamente, l’occupazione piena e produttiva e il

lavoro dignitoso per tutti;

9. Costruire infrastrutture resilienti, promuovere

l’industrializzazione inclusiva e sostenibile e promuovere

l’innovazione;

10. Ridurre le disuguaglianze all’interno e fra i Paesi;

11. Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi,

sicuri, flessibili e sostenibili;

12. Garantire consumo e produzione sostenibili;

13. Adottare misure urgenti per combattere il cambiamento

climatico e le sue conseguenze;

14. Conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i

mari e delle risorse marine per lo sviluppo sostenibile;

15. Proteggere, restaurare e promuovere l’uso sostenibile

degli ecosistemi terrestri, in modo sostenibile gestire le

foreste, lotta alla desertificazione, e bloccare e invertire il

degrado del suolo e arrestare la perdita di biodiversità;

16. Promuovere società pacifiche e inclusive per lo sviluppo

sostenibile, garantire l’accesso alla giustizia per tutti e

costruire istituzioni efficaci, responsabili e inclusive a

tutti i livelli;

17. Rafforzare le modalità di realizzazione e di rivitalizzare il

partenariato globale per lo sviluppo sostenibile.

I vecchi Obiettivi di Sviluppo del Millennio:1. Sradicare la povertà estrema e la fame nel mondo;

2. Rendere universale l'istruzione primaria;

3. Promuovere la parità dei sessi e l'autonomia delle donne;

4. Ridurre la mortalità infantile;

5. Ridurre la mortalità materna;

6. Combattere l'HIV/AIDS, la malaria e altre malattie;

7. Garantire la sostenibilità ambientale;

8. Sviluppare un partenariato mondiale per lo sviluppo.

Rotary affronta tematiche affini a quelle dei Millennium Goals.

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MILLENNIUM GOALS

25 Millennium Goals

E il Rotary? Il paziente lettore che è arrivato fino a questo punto dell’articolo si

è sicuramente trovato in un terreno familiare, tanti sono i punti in

comune che gli obiettivi del Rotary hanno con i 17 OSS. Il Rotary

già da tempo sta lavorando per raggiungere gli obiettivi che oggi

sono elencati nei 17 OSS e, soprattutto, per realizzare la condizione

che più di tutte è necessaria per ottenere qualunque risultato: la

pace. Con la sua struttura planetaria ha già fatto molto e può fare

anche di più.

Il 16 novembre scorso, la FAO e la delegazione diplomatica ameri-

cana presso le Agenzie delle Nazioni Unite a Roma (USUN Rome

Mission), hanno organizzato la 12esima McGovern Lecture, dal tito-

lo Securing George McGovern's Legacy: A Roadmap to End Hunger

as We Know It, promossa dalla McGovern Foundation, che da anni

conduce un’azione meritoria per migliorare la salute nel mondo.

Il Rotary ha partecipato con la presenza di 35 persone, per la

maggior parte rotaractiani e con i ragazzi inbound del programma

Scambio Giovani.

Il relatore Rajiv Shah, uno studioso che a 42 anni ha già uno stra-

ordinario curriculum come manager di società filantropiche, oggi è

Senior Advisor al Chicago Council e Distinguished Fellow presso la

Georgetown University School of Foreign Service.

Il dottor Shah ha cominciato il suo discorso illustrando che la lotta

alla fame e alla povertà costituiscono parte integrante della politica

nazionale ed estera degli Stati Uniti d’America.

La politica americana è stata toccata da queste problematiche a

livello nazionale sin dal periodo della grande depressione, quando

si concessero ai produttori agricoli prezzi accessibili e si avviarono i

primi programmi per fornire cibo alle scuole frequentate dai bambi-

ni più vulnerabili. A livello internazionale, l’avvio del Piano Marshall,

come molti sanno, contribuì alla ricostruzione delle istituzioni degli

stati europei nel periodo successivo alla seconda guerra mondiale

anche fornendo grandi quantità di cibo alle popolazioni che, impo-

verite dalla guerra, soffrivano la fame e rischiavano la malnutrizione

acuta.

Successivamente, il senatore McGovern promosse nel 1977 con il

Food for Peace Program, le prime misure per affrontare politicamen-

te il problema di una scorretta dieta alimentare ricca in grassi saturi,

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SPECIALE

26 ROTARY dicembre 2015

GUIDO FRANCESCHETTI

zuccheri e cibi trasformati che stava prendendo piede negli USA e in

altre nazioni, minando l’intero sistema alimentare.

Da allora la lotta alla fame è diventata la lotta alla cattiva nutrizione.

Rifacendosi alle esperienze che ha vissuto alla testa di USAID, Shah

ha sottolineato che è necessario migliorare l’efficienza affinché gli

interventi arrivino a chi effettivamente ha bisogno di assistenza ma

anche che l’efficacia degli interventi comprende il concetto di buo-

na nutrizione. Non è sufficiente avere cibo quando se ne ha bisogno,

perché è importante anche la qualità del cibo a cui si ha accesso.

Il dottor Shah, ha condiviso con il pubblico la sua toccante esperien-

za personale nel campo rifugiati di Dadaab, al confine tra il Kenya e

la Somalia, durante la grave situazione di crisi alimentare del Corno

d’Africa nel 2011. Alla luce di quelle situazioni drammatiche che

originarono da un insieme di fattori (siccità, controllo del territorio

da parte di gruppi armati, ecc.), poté verificare l’importanza dei

progressi scientifici e tecnologici che sono in grado di migliorare il

modo con cui organizzazioni come il World Food Program e USAID

forniscono assistenza. Riportando l’attenzione sulla realtà america-

na, ha sottolineato che negli stessi Usa un quinto dei bambini soffre

la fame e la povertà, ma, nello stesso tempo, esiste il fenomeno

dell’obesità infantile, causata da un consumo sbagliato del cibo

legato a cambiamenti errati dello stile di vita.

La malnutrizione su larga scala è conseguenza della povertà, ma

anche dell’inefficacia dei sistemi di distribuzione del cibo, che non

raggiunge le fasce più vulnerabili della popolazione (food deserts).

Quindi, programmi come Let’s Move, ideato dalla First Lady Michel-

le Obama, e Feed the Future Initiative, che offre nuovi modelli e

tecnologie per cambiare il modo in cui si fornisce assistenza, sono

parte integrante della strategia dell’amministrazione Obama di lot-

tare contro la fame e la povertà a livello globale, che continuano a

essere presenti anche in quei continenti che oggi sperimentano una

rapida crescita economica (Asia).

La distribuzione del cibo è un problema focale, non solo perché non

raggiunge chi ne ha bisogno ma anche perché le perdite di cibo che

avvengono nel processo di distribuzione sono così rilevanti che la

loro eliminazione totale basterebbe da sola a eliminare la fame dal

mondo.

Parlando dei nuovi Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, Shah ha sot-

tolineato che, se si mantiene il trend attuale, nel 2030 la fame e

la povertà non saranno ancora eliminate. Secondo le ricerche più

accreditate, nel 2030 il 9% della popolazione dei Paesi in via di

sviluppo, e il 13% dei bambini, soffrirà ancora la fame.

Shah ha insistito sulla necessità di migliorare la qualità degli inter-

venti. Un esempio che ha indicato come modello è il programma

Feed the Future Initiative, che, dal 2007 a oggi, è intervenuto con

massicci investimenti nello sviluppo agricolo, nei sistemi di accesso

al cibo e nei programmi politici volti a ridurre la povertà nelle aree e

nelle società rurali (ad es. Cambogia, Etiopia, Gana, Kenya, Uganda,

Bangladesh e Haiti). I suoi interventi sono stati articolati in maniera

da poterne misurare i risultati.

I cinque principi base che, a suo avviso, costituiscono la via verso l’obiettivo Fame Zero sono i seguenti:

1. Avere una situazione dettagliata e aggiornata delle comunità

che soffrono la fame e delle caratteristiche delle loro

necessità, per poter programmare interventi efficaci;

2. Trasformare il settore della produzione agricola, attraverso

più tecnologia, professionalità e competitività sul mercato;

3. Aprirsi alla scienza e alla tecnologia nel settore dello

sviluppo agricolo;

4. Ripensare il modo in cui il consumatore si alimenta e sceglie

i cibi;

5. Avere forte volontà politica e determinazione per raggiungere

gli OSS entro il 2030.

Rispondendo ad alcuni commenti che giudicavano troppo difficile

per un’organizzazione centralizzata avere e mantenere una situazio-

ne dettagliata e aggiornata (punto 1), Shah ha citato il Rotary, con la

sua presenza diffusa, come esempio di efficienza nella raccolta dei

dati sul campo e nella conseguente configurazione degli interventi.

Un apprezzamento che è stato notato da tutti ed è stato anche sot-

tolineato dall’ambasciatore americano presso le Agenzie dell’ONU

a Roma, David J. Lane, quando ha ricevuto i nostri ragazzi dello

Scambio Giovani.

Le azioni del Rotary sono apprezzate per la loro efficacia.

Continuiamo a lavorare per realizzare i nostri obiettivi, sempre di

più e sempre meglio. Soprattutto, continuiamo a credere in noi

stessi.

INDICE

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Senti il ritmo e la potenza del tradizionale tamburo coreano.Vivi l’energia delle indimenticabili performance della festa di benvenuto del 28 maggio.

La convention è aperta a tutti i rotariani e offre a ciascuno momenti indimenticabili.Fatti ispirare a fare ancora di più e a Essere dono per il mondo.

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Alla convention del 1930 a Chicago, Paul Harris disse: “Il

Rotary, se vuole realizzare il suo destino, deve essere evo-

lutivo in ogni tempo, rivoluzionario in qualche occasione”.

Ancora Paul Harris nel 1945, su “The Rotarian”, scrive che il

Rotary deve essere all’avanguardia per non rimanere arretrato

nel progresso di un mondo in rapida evoluzione e nel suo

libro La mia strada verso il Rotary conferma questo concet-

to, dicendo che il Rotary ha bisogno di persone con visione

microscopica per esplorare molecole, atomi ed elettroni, ma

ha bisogno anche di persone con visione telescopica per

esplorare le stelle.

Su quest’ultima falsariga, alla Convention di Singapore del

1999, Clifford L. Dochterman, presidente della Commissione

Sogni per il Futuro (il motto del presidente 1998-99, James

L. Lacy, era “Vivi il tuo sogno rotariano”), disse che nel Rotary

ci sono rotariani che vedono come questioni vitali per il suo

futuro l’assiduità, le classifiche, i bilanci, ecc. e altri che,

guardando oltre, non vedono limiti alle capacità di servizio

del Rotary a beneficio del mondo. Disse anche che per il futu-

ro del Rotary sono necessarie entrambi questi modi di vedere

le cose e che, nell’ambito della “visione telescopica”, per un

buon futuro, si devono attrarre persone giovani, abbandonan-

do alcune vecchie formalità e procedure, presentandosi con

un linguaggio nuovo e con nuove forme di riunione, tenendo

presente che la nuova generazione “parla il linguaggio del

collegamento in rete, del volontariato, della comunicazione

cibernetica, dell’interfacciamento”.

IL PROGETTO Passarono due anni dal discorso di Dochterman e, nell’aprile

2001, su imput del presidente Frank J. Devlyn, con l’obietti-

vo di trovare nuove vie per attrarre nuovi soci, il Consiglio di

Legislazione, dopo aver approvato la risoluzione 01-186 con

la quale si consentiva al Consiglio Centrale di varare un piano

di progetti pilota fino a 200 club sperimentali con operatività

diverse da quella consueta, con la risoluzione 01-226 richie-

se al Consiglio Centrale di considerare varie modifiche ai

documenti costitutivi del R.I. affinché si potessero costituire

club definiti, con il termine allora in uso, cibernetici.

In questo stesso periodo, nell’ambito del piano dei progetti

ROTARY E-CLUBil volto nuovo del RotaryLa storia dell'evoluzione degli e-club: dal progetto ideale alla concreta realizzazione.

FOCUS

28 ROTARY dicembre 2015

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E-CLUB

29 focus

pilota e per sviluppare l’idea di un club cibernetico, nel

Distretto 5450 (USA) venne costituita una commissione, la

quale, nel settembre 2001, ottenne dal Consiglio Centrale il

riconoscimento di Rotary cyber-club provvisorio. Da questo

cyber-club provvisorio, con padrino il RC Boulder (USA), il 4

gennaio 2002 nacque il primo cyber-club al mondo, il Rotary

E-Club of District 5450, che si diede il motto Service Above

Self on the Internet e, in analogia al nome di quello tradizio-

nale sorto storicamente per primo a Chicago, prese il nome di

Rotary E-Club One, dando così iniziò al test di validazione dei

club elettronici e diventando il punto di riferimento per tutti

quelli che sarebbero nati successivamente.

Seguendo le indicazioni del Consiglio di Legislazione del

2001, il Consiglio Centrale, con la decisione 348 del giugno

dello stesso anno, convenne nel supportare un progetto pilota

per i Rotary club cibernetici che avessero dettati costitutivi

innovativi e flessibili, al fine di consentire lo svolgimento di

attività attraverso comunicazioni elettroniche e chiese al Se-

gretario Generale, Edwin H. Futa, di presentare una proposta

in tal senso per la riunione di febbraio 2002, differendone

poi l’esame a quella di giugno.

In settembre 2001, il Segretario Generale, al fine di avere

informazioni e idee da far confluire in una proposta da sotto-

porre all'esame del Consiglio Centrale, contattò rotariani che

erano stati coinvolti nelle commissioni tecnologiche del Ro-

tary, soci delle Fellowship utilizzatori di computer (ICURF) e

rotariani su Internet (ROTI), nonché i coordinatori distrettuali

per le comunicazioni internet (DICC) per l’annata 2001-02.

Pervennero diciannove proposte dai quattro continenti, com-

presi i suggerimenti forniti dal già esistente Rotary E-Club

One, la cui nascita aveva fin da subito suscitato molto

interesse nel mondo rotariano ponendosi come stimolo per

formare altri cyber-club.

Così, nella riunione del giugno 2002 il Consiglio Centrale

approvò il Progetto Pilota Cyber Rotary, stabilendo una fase

sperimentale con un periodo di prova previsto in quattro anni,

successivamente prolungato dallo stesso Consiglio Centrale,

nella riunione di giugno 2005, fino al 30 giugno 2010.

In giugno 2004 il Consiglio di Legislazione approvò poi l’e-

mendamento 04-18, in base al quale tutti i rotariani avreb-

bero potuto compensare l’assenza a una riunione del proprio

club, svolgendo un’attività interattiva di almeno 30 minuti

consecutivi sul sito web di un club cibernetico.

Il mese successivo, luglio 2004, considerando che il Rotary

è un’organizzazione non governativa riconosciuta dall’ONU

e che quindi si sarebbe dovuto adeguare al protocollo delle

Nazioni Unite, il Rotary E-Club One, che peraltro già era nato

con quella dicitura, propose al Consiglio Centrale di modifi-

care la denominazione di cyber-club in quella di e-club, dove

“e” sta per elettronico. Il consiglio Centrale recepì la propo-

sta, rinominando il progetto in Progetto Pilota Rotary E-Club

e poiché era in uso scrivere indifferentemente eclub o e-club,

per dare uniformità di impostazione e di immagine decise

che dovesse esserci il trattino all’interno del nome, con la

lettera “e” maiuscola quando si fosse indicato per intero il

nome del club e che il termine e-club fosse sempre preceduto

dalla parola Rotary.

Il 1° luglio 2004 iniziò così la fase sperimentale degli e-club,

con scadenza al 30 giugno 2010, e al termine del periodo

di adesione (2006) il progetto vide la partecipazione, oltre

alla presenza del già riconosciuto Rotary E-Club One, di 14

e-club pilota: quattro negli USA, due in Brasile e uno cia-

scuno in Messico, Inghilterra, Finlandia, Norvegia, Grecia,

Singapore, Hong Kong e Taiwan. Al fine di un coordinamento

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FOCUS

30 ROTARY dicembre 2015

internazionale per scambi e verifiche di esperienze, questi

e-club, su iniziativa del primo club elettronico europeo, quel-

lo di Verkkorotary (Distretto 1420 - Finlandia), si riunirono

periodicamente in videoconferenza, dialogando in inglese,

con la partecipazione da parte di ciascun e-club di un socio

appositamente delegato.

Per partecipare al progetto pilota i distretti interessati pre-

sentarono un modulo sottoscritto dal Governatore in carica e

da quello eletto, accettando esplicitamente gli impegni per

potervi aderire, che erano quelli di permanervi fino alla sua

conclusione, pagare le quote R.I, avere statuto e regolamento

che includessero l’oggetto del Rotary, mantenere un sito web,

avere regolari riunioni con comunicazioni elettroniche, offrire

la possibilità di recupero di riunioni perse ai soci di altri club,

condividere con il Rotary il materiale per l’orientamento e la

formazione dei soci, impegnarsi a operare al termine del pe-

riodo pilota sulla base dei documenti costituzionali rotariani

in vigore a quel momento.

In giugno 2008 si svolse una riunione del Consiglio Centrale

entrante per l’annata 2008-09, a cui partecipò anche Chris

Joscelyne, “anima” del Rotary E-Club One, il quale relazionò

dettagliatamente sullo stato di avanzamento del progetto pilo-

ta, portando tutti i consiglieri alla determinazione che sarebbe

stato opportuno che gli e-club diventassero permanenti, con-

vincendo così, dopo una nutrita sessione di domande e rispo-

ste, anche alcuni di loro che nutrivano qualche perplessità.

Nei sei anni di esperimento gli e-club pilota cooptarono 360

soci (dei quali 146 già rotariani, compresi 4 PDG) distribuiti

in 30 paesi, realizzarono 586 progetti d'azione e donarono

alla Fondazione Rotary circa 150.000 USD.

Alla luce di questi risultati, nel corso del Consiglio di Legisla-

zione di giugno 2010, i delegati, dopo oltre un'ora di discus-

sione, approvarono l’emendamento 10-06, presentato per

conto del Consiglio Centrale dal Consigliere Antonio Hallage,

che, prospettando le opportune modifiche a statuto e regola-

mento tipo, rese gli e-club, definiti come “Rotary club che

si riuniscono a mezzo di comunicazioni elettroniche”, parte

integrante e permanente del Rotary International, ma con

un massimo di due per ciascun distretto. L’emendamento fu

approvato con 430 voti a favore e 85 contrari e la decisione

fu salutata da un grande applauso.

Dei 14 e-club sperimentali, solamente due, quello brasiliano

del Distretto 4530 e quello norvegese, non raggiunsero i

risultati richiesti dal Rotary, essendosi concentrati più sugli

aspetti tecnologici che su quelli del servizio e dell’affiata-

mento, e ad essi venne ritirata la Carta Costitutiva a far data

dal 30 giugno 2010.

Dopo la storica decisione del Consiglio di Legislazione 2010

gli e-club proliferarono e dopo 3 anni diventarono 140, distri-

buiti in 130 distretti, per un totale di oltre 4.000 soci (45 %

di donne contro il 30% dei club tradizionali ed età media di

47 anni contro i 57), operando in maniera tanto proficua che

il Consiglio di Legislazione di aprile 2013, con la risoluzione

13-54 proposta dal Consiglio Centrale e approvata con 295

voti favorevoli e 220 contrari, eliminò il limite di due e-club

per ciascun distretto.

I ROTARY E-CLUBLa creazione dei Rotary e-club ha suscitato e suscita ancora

qualche perplessità, se non addirittura contrarietà in alcuni

rotariani restii a questo cambiamento, sostanzialmente per-

ché non si capacitano di come essi possano funzionare; ma

in realtà il funzionamento è semplice ed efficiente, come si

vedrà proseguendo nella lettura di questo articolo.

Gli e-club del Rotary sono un modo nuovo di “fare” Rotary,

con riunioni effettuate utilizzando mezzi di comunicazione

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E-CLUB

31 focus

elettronica, quali chat, videoconferenza, blog, forum, ecc.

rivolti in particolare ai giovani e a chi, avendo i requisiti per

poter essere rotariano, ha difficoltà a partecipare di persona

alle riunioni e alle attività dei club tradizionali per motivi vari,

quali impegni familiari o di lavoro, viaggi frequenti, problemi

di salute o di mobilità, età avanzata, residenza in località

lontane da un Rotary club. Come recita il motto del Rotary

E-Club 3780 (Filippine), gli e-club si propongono di “esten-

dere il servizio del Rotary oltre i limiti di tempo e di luogo”.

Il Consiglio Centrale del Rotary, fin dal 2002, ha indicato gli

obiettivi principali a cui puntano gli e-club con l’utilizzo di

Internet: mantenere rotariani che per questioni contingenti

potrebbero dimettersi dai club tradizionali; reinserire rotaria-

ni usciti dal Rotary per difficoltà a frequentare i club tradizio-

nali; attrarre nuovi rotariani, in particolare i giovani; facilitare

i contatti tra i soci, anche durante l’arco della settimana;

realizzare progetti di servizio condivisi, sulla base di rapporti

amichevoli tra i soci; gestire i progetti di servizio.

Questi obiettivi sono raggiungibili perché, con l’utilizzo di In-

ternet, tutti i soci possono soddisfare i loro impegni rotariani

di servizio e di presenza ovunque e in qualsiasi momento e,

per il loro raggiungimento, il Consiglio Centrale indica anche

dieci concetti guida:

1. chiarezza di intenti;

2. impegno verso l'eccellenza;

3. leadership lungimirante;

4. sana progettazione organizzativa;

5. significativi progetti e attività;

6. continuo contatto tra i soci;

7. interazioni improntate ad armonia e amicizia tra soci;

8. l'adesione a uno sviluppo attento e armonizzato con la

società;

9. cooperazione con il distretto;

10. uso efficace delle tecnologie.

I concetti guida sono praticamente gli stessi dei club tradi-

zionali, ma leggendoli ci si sorprende nel trovare per i club

elettronici solo all’ultimo posto l’uso efficace delle tecnolo-

gie, che sono proprio quelle che li caratterizzano; ma i club

elettronici di maggior successo sanno bene che la tecnologia

è solo uno strumento per gestire l’e-club e i suoi progetti

d’azione e nulla di più.

In sostanza, i primi scopi degli e-club sono quelli della con-

servazione e dello sviluppo dell’effettivo.

LE REGOLE Gli e-club osservano la stessa normativa prevista per tutti i

Rotary club tradizionali, da loro chiamati “di terra”, operan-

do con gli stessi diritti e doveri e, come si legge sul sito del

Rotary, “si riuniscono settimanalmente, svolgono progetti

d’azione nelle comunità locali e internazionali, sostengono

la Fondazione Rotary e praticano l’affiatamento con gli altri

soci”.

La tessera di un e-club, quindi, consente al socio di frequen-

tare tutti i club tradizionali del mondo, così come i soci dei

club tradizionali possono frequentare tutti gli e-club. I soci

degli e-club sono anzi incoraggiati a frequentare, oltre che

altri e-club, anche i club “di terra”.

Il Consiglio Centrale assegna ciascun e-club a un Distretto.

La formula degli e-club può essere utilizzata anche per i club

satellite, ma non per i Rotaract club e gli Interact club.

Statuto e Regolamento per gli e-club sono gli stessi dei club

tradizionali, con qualche marginale adattamento relativo alle

caratteristiche specifiche di un club elettronico. Uno di que-

sti adattamenti, evidente espressione dell’internazionalità

del Rotary, è quello che, non avendo Internet confini, l’e-club

nasce di regola senza limiti territoriali, pur appartenendo a

un Distretto, e, quindi, i soci possono essere cooptati in ogni

parte del mondo, dove sia presente il Rotary stesso. Il Con-

siglio di Legislazione 2010, però, con l’approvazione dell’e-

mendamento 10-06, diede loro anche la possibilità di darsi

confini territoriali o di rivolgersi a determinate comunità, ma

solo dietro approvazione del Consiglio Centrale. Il Consiglio di

Legislazione 2013, approvando con 276 voti a favore e 231

contrari l’emendamento 13-104 presentato dal RC Mussoo-

rie, Uttarakhand, India, con l’appoggio del Distretto 3080,

invece, riconobbe questa possibilità ai consigli direttivi dei

singoli e-club, come loro scelta autonoma e indipendente,

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FOCUS

32 ROTARY dicembre 2015

con facoltà di modificarla in qualunque momento. Sarebbe

tuttavia opportuno che gli e-club, prima di fare una modifica,

valutassero bene l’impatto che avrebbe il cambiamento sulla

conservazione e sullo sviluppo dell’effettivo. Gli e-club, quin-

di, incentrano le loro iniziative su specifiche aree geografiche

con progetti d’azione locali per le comunità dove risiedono i

soci o gruppi di soci, i quali possono partecipare di persona, e

promuovono il servizio internazionale avviando progetti o colla-

borando con altri Rotary club in tutto il mondo.

La differenza di base tra i club tradizionali e gli e-club,

quindi, sta solo nel fatto che questi, invece di effettuare le

riunioni ordinarie di persona, le svolgono sul loro sito web.

Questo non esclude per i soci dei club elettronici la pos-

sibilità di effettuare incontri di persona, anche conviviali,

periodicamente oppure in occasione di manifestazioni rota-

riane distrettuali e internazionali, di esecuzione di progetti di

servizio, di viaggi in Italia dei soci che risiedono all’estero e,

viceversa, dei soci italiani che si recano all’estero; tutti utili

al fine di rafforzare l’affiatamento tra i soci.

Attenzione, però! Gli incontri di persona, periodici o saltuari,

sono assolutamente facoltativi e non valgono ai fini dell’as-

siduità.

È invalso l’uso di distinguere due tipologie di e-club: quelli

“puri”, senza confini territoriali, con riunioni solo su Internet

e con soci che possono risiedere ovunque sia presente il

Rotary; e quelli “ibridi”, in aree geografiche circoscritte, con

soci di norma residenti nell'area, i quali svolgono due o tre

riunioni mensili su Internet e una o due di persona.

Nel Manuale di procedura, però, si parla sempre ed esclusi-

vamente di e-club senza alcun termine aggiuntivo di diffe-

renziazione, e di conseguenza gli e-club cosiddetti “ibridi”

non sono previsti. Anzi, l’utilizzo di questa terminologia,

che non rientra nel lessico rotariano, pare non essere gradita

dal Rotary, in quanto porta a credere erroneamente che per

gli e-club anche le riunioni di persona siano valide al fine

dell’assiduità, mentre a questo fine vale solo la regola che le

riunioni ordinarie devono avvenire tutte e sempre tramite In-

ternet. E questa regola, ovviamente, vale anche per gli e-club

cosiddetti “ibridi”, che si sono dati confini territoriali.

Per quanto riguarda il SIPE, se il presidente eletto non risie-

de molto lontano dal distretto di appartenenza dell’e-club,

egli può ovviamente partecipare a quello del suo distretto; di-

versamente, può chiedere di partecipare al SIPE del distretto

in cui risiede, oppure il suo Governatore potrebbe organizzare

per lui un apposito webinar.

LE RIUNIONICome si legge sul sito del Rotary, “le riunioni degli e-club

si svolgono su un sito web esclusivo. L’orario ufficiale della

riunione è determinato dal momento in cui l’amministratore

web (webmaster) o il segretario di club pubblica il materiale

sul sito per la discussione settimanale, ma i soci possono

accedere al sito web a loro piacimento a qualsiasi orario della

settimana”. Questa è la formula più in uso, che, con l’utilizzo

di blog o di forum nell’area riservata del sito, prevede riunioni

asincrone, in quanto i partecipanti non devono essere online

alla stesso momento, ma ogni socio vi entra quando più gli

è comodo, interagendo nell'arco di una settimana con le

attività proposte nel giorno della riunione, postando uno o

più commenti al fine di essere considerato presente nella

riunione stessa. Ma, sempre nel sito del Rotary, si legge che

le riunioni si possono svolgere anche in diversi formati come

“chat, webinar, videoconferenze, bacheche, messaggi istan-

tanei o Skype per facilitare la comunicazione” e quindi, con

formula simultanea, in giorni e orari prefissati, come nei club

“di terra”.

Normalmente, ogni socio di e-club riceve dal proprio segreta-

rio una mail di promemoria, che avvisa dell’avvenuta pubbli-

cazione della riunione, se asincrona, o ricorda il giorno e l’ora

di quella simultanea.

Le riunioni si svolgono nella lingua ufficiale scelta da

ciascun e-club, quasi sempre quella del distretto di appar-

tenenza, ma qualche e-club imposta anche una riunione

mensile in lingua inglese, anziché nella sua lingua ufficiale,

per favorire la partecipazione di rotariani di Paesi diversi e

diverse lingue.

Le riunioni generalmente si svolgono con un ordine del giorno

che, oltre a comunicazioni e informazioni rotariane, prevede

una relazione su argomenti d’interesse comune dei soci, di

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E-CLUB

33 focus

norma riguardanti il Rotary o, se diversi, comunque attinenti

alle aree d’intervento del Rotary.

Alle riunioni possono partecipare rotariani in visita, con

richiesta avanzata direttamente dal sito web compilando

l’apposito form oppure via mail, e ospiti invitati dai soci.

Inoltre, oltre che con l’effettuazione di una visita in una riu-

nione ordinaria settimanale, per tutti i rotariani è possibile il

recupero di assenze a riunioni del proprio club con un’attività

interattiva di almeno 30 minuti continui tramite il sito di

un e-club, effettuata nei quattordici giorni prima o dopo la

riunione a cui non potranno o non hanno potuto partecipare,

come previsto all’art. 9 dello statuto tipo dei Rotary club. Se

si effettua attività interattiva, questa va attestata con la com-

pilazione e l’invio direttamente dal sito di un form nel quale

il rotariano, per provare la sua corretta interazione, deve scri-

vere e commentare quanto ha letto o visto.

Ricevuto e controllato il form, il segretario dell’e-club provve-

de a inviare via mail al rotariano o al segretario del suo club

la conferma della avvenuta compensazione dell’assenza. Al-

cuni e-club, al fine di ricevere contributi per finanziare i loro

progetti di servizio, propongono ai rotariani, che compensano

l’assenza sul loro sito, di donare direttamente dal sito stesso

un importo corrispondente al costo che si sarebbe sostenuto

con il pasto di una riunione conviviale.

La visita ufficiale del Governatore per gli e-club con riunioni

asincrone può essere svolta con una sua relazione scritta

pubblicata in una specifica riunione e in chat o in videocon-

ferenza per quelli che effettuano riunioni simultanee; ma

anche in caso di un e-club che effettua riunioni asincrone si

può organizzare una videoconferenza ad hoc.

Ai fini dell’assiduità per gli e-club valgono le stesse regole

dei club tradizionali, con il vantaggio che il raggiungimento

di una buona percentuale di assiduità è agevolata dalla pos-

sibilità di poter usare smartphone, tablet e ogni altro tipo di

nuovi strumenti di comunicazione elettronica, ovunque ci si

trovi e in qualsiasi momento.

Alcuni e-club, in aggiunta al tempo dedicato alle riunioni

ordinarie, richiedono a ciascun socio, per ogni trimestre o

quadrimestre, da 8 a 12 ore di servizio operativo a favore

della comunità dove risiedono, anche in collaborazione con

i Rotary club locali, in sostituzione del tempo che avrebbero

trascorso seduti in un club tradizionale.

Le occasioni di affiatamento tra i soci degli e-club, oltre

che nel coinvolgimento nella gestione dell’e-club stesso e in

occasione delle attività dei progetti di servizio, sono varie:

interazione prolungata nel tempo sul sito, contatti costanti

via mail (alcuni e-club, che effettuano riunioni asincrone,

inoltrano a tutti i soci con mail i commenti non appena pub-

blicati nel blog o nel forum della riunione), incontri individua-

li o di gruppo in video-chat, riunioni conviviali facoltative in

occasioni varie. L’impostazione degli e-club asincroni, in par-

ticolare, favorisce una maggiore e più continua interazione

tra “tutti” i soci, pressoché quotidiana e distribuita nell’arco

di una settimana, creando spesso più affiatamento di quanto

possa normalmente nascere tra soci che si incontrano una

sola volta alla settimana, magari, come capita, sempre gli

stessi seduti allo stesso tavolo.

LA COMPAGINE SOCIALECome nei club tradizionali i soci entrano a far parte dell’e-

club su invito, in rappresentanza della propria categoria

professionale o imprenditoriale o della propria attività, con

la disponibilità a dedicare un po' del proprio tempo alle

attività rotariane e mettendo a disposizione della collettività

le proprie conoscenze ed esperienze per eseguire progetti di

servizio.

Se da un lato è importante considerare che un Rotary e-club

non deve aver la pretesa di portar via soci ai club tradizionali,

ma solo recuperare quelli che altrimenti andrebbero persi

al Rotary per problemi vari, dall’altro lato un e-club non è

certo una via d’accesso facilitata al Rotary. Anzi, i requisiti

necessari per la cooptazione dei soci devono essere verificati

con più attenzione e scrupolosità e, come si legge sul sito

del Rotary, “l’eccellenza della qualità di un candidato di un

e-club può essere garantita solo dalla certezza delle referenze

e dalla perfetta conoscenza che ne ha il socio presentatore”.

Anche la procedura per la cooptazione nell’e-club di un nuo-

vo socio ricalca generalmente quella tradizionale. Oltre che

da un socio dell’e-club, nuovi potenziali soci possono essere

presentati, di norma con referenze scritte, anche da almeno

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FOCUS

34 ROTARY dicembre 2015

due o tre soci di altri Rotary club e, prima di essere invitati a

far parte dell’e-club, devono partecipare a un certo numero

di riunioni come ospiti, in modo di dar loro un’idea più chia-

ra di cosa sia il Rotary (se non sono mai entrati in contatto

con questa realtà prima) e di dare all’e-club la possibilità di

verificare il loro effettivo interesse a diventarne soci. In caso

di cooptazione di un rotariano proveniente da un altro club,

egli si deve prima dimettere dal vecchio club, in quanto, co-

me noto, non è possibile essere soci attivi in più di un club,

permanendo la possibilità di essere socio attivo in uno e socio

onorario nell’altro.

L’affiliazione a un e-club, come indicato dal Rotary, richiede

conoscenze almeno basilari di internet, inclusa la capacità

di navigare nel web con dimestichezza. Inoltre, i soci do-

vrebbero avere una conoscenza pratica delle applicazioni

che offrono la protezione della privacy online, in modo che

nessun socio possa compromettere le informazioni personali

riservate di un altro socio.

I soci pagano quote, eseguono progetti di servizio comunitari

e lavorano come avviene in qualsiasi altro club “di terra” e

devono abbonarsi a “The Rotarian”, oppure alla rivista regio-

nale riconosciuta dal Rotary.

Rientrando tra gli scopi degli e-club quello di attrarre giovani,

buoni bacini di reclutamento di nuovi soci sono quelli dei

rotaractiani che vedono già realizzati i propri obiettivi nel

Rotaract o che hanno superato i 30 anni di età, degli alumni

della Fondazione Rotary, dei partecipanti allo Scambio dei

Gruppi di Studio e al Ryla. Nel contempo, gli e-club tornano

utili a persone in età avanzata e, quindi, la base sociale è

aperta a tutte le età.

Sarebbe preferibile che il numero dei soci di un e-club non

superasse le 40 unità, al fine di consentire una corretta e più

efficace interazione tra di loro, con il coinvolgimento di tutti.

COME FONDARE UN ROTARY E-CLUBAnche la procedura di fondazione di un e-club è identica a

quella per la costituzione di un club tradizionale: coinvolgi-

mento della commissione distrettuale per l’effettivo, nomina

da parte del Governatore di un suo Rappresentante Speciale,

studio di fattibilità, ricerca dei soci fondatori, e-club provvi-

sorio, eventuali club padrini, invio della domanda di ammis-

sione al Rotary con relativi allegati. L’unica ovvia particolarità

è quella della creazione obbligatoria di un sito web dedicato,

per il quale è importante seguire le indicazioni fornite dalla

Guida Pratica per Siti Web di Club edita dal Rotary e del

quale, ovviamente, gli e-club sono responsabili per i costi

associati all'acquisto del dominio e per il mantenimento della

presenza su Internet.

È di fondamentale importanza, perciò, che tra i soci fonda-

tori ci sia qualcuno in grado di creare, gestire e aggiornare

costantemente il sito, che, come richiesto dal Rotary, deve

essere semplice e accogliente e in possesso dei seguenti

requisiti tecnici: esclusivo; piattaforma per condurre riunioni

online; area riservata ai soci ed eventuali ospiti per l’acces-

so alle riunioni; sistema di pagamenti online per le quote

sociali ed eventuali donazioni; possibilità per i rotariani di

poter recuperare riunioni mancate interagendo per almeno

30 minuti continui sul sito; possibilità per i rotariani di poter

partecipare alle riunioni online, anche per recuperare riunioni

mancate.

Il sito, quindi, deve avere un’area pubblica per i visitatori

e per il recupero online di assenze a riunioni da parte dei

rotariani, nonché un’area riservata ai soci e agli ospiti, spes-

so chiamata Club House, per la gestione della vita interna

dell’e-club.

I soci di un Rotary e-club sono tenuti a visitare la loro Club

House con lo stesso obbligo di frequenza della propria sede

da parte dei soci di un club “di terra” e deve offrire un conte-

nuto di alta qualità per mantenere alto il loro interesse e in-

coraggiarne, per l’appunto, la regolare partecipazione.

Nella Club House, oltre l’accesso alla riunione, è possibile

inserire i dati personali di ciascun socio, organigrammi, docu-

menti costitutivi, delibere di consiglio e assemblee, bilanci,

gestione dei progetti di servizio, annuari e quant’altro possa

essere d’interesse o di utilità per i soci.

Ogni e-club al momento della sua costituzione decide in qua-

le lingua e con quale moneta opererà, che normalmente sono

quelle del distretto di appartenenza, ma alcuni e-club nei

loro siti web impostano le pagine anche in inglese o, quando

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E-CLUB

35 focus

hanno un’impronta spiccatamente internazionale con soci

di diverse lingue, solo in inglese anche se l’e-club non è di

area anglofona; altri prevedono la possibilità della traduzione

automatica online.

Le quote associative annuali e d’ingresso degli e-club, non

dovendo ovviamente sostenere costi per conviviali, sono più

basse di quelle dei club tradizionali. Per quelle annuali gli

importi, espressi nella nostra moneta, variano, secondo le

realtà economiche di ciascun Paese e le specifiche quote do-

vute ai singoli Distretti, da 180 a 600 Euro all’anno. Alcuni

e-club applicano quote ridotte per i soci al di sotto dei 35

anni e altri non applicano per loro la quota d’ingresso.

Il nome e l’indirizzo web di un e-club di norma devono identi-

ficarlo con il numero del distretto di appartenenza o dell’area

geografica in cui nasce; ma da ultimo sono sorti anche e-club

“tematici”, con nome riferito a una comunità di soci con gli

stessi interessi.

È preferibile che nel primo anno di vita almeno la metà del

numero totale dei soci e tutto il consiglio direttivo siano ro-

tariani o ex rotariani, per evitare difficoltà organizzative e ge-

stionali che altrimenti potrebbero sorgere senza poter contare

sulla loro esperienza.

E-CLUB NEL MONDO E SU INTERNETCome già sappiamo, il primo Rotary e-club al mondo è stato

il Rotary E-Club One (Distretto 5450) nato negli USA nel

2002, mentre il primo e-club creato fuori dagli USA. è stato

il Rotary E-Club Distrito 4500 in Brasile nel 2003. A quelli

delle americhe, nel 2004 hanno fatto seguito il primo e-club

in Asia, Rotary E-Club 3310 (Singapore), e il primo in Euro-

pa, Rotary E-Club Verkkorotary (Distretto 1420 - Finlandia),

mentre in Africa il primo a nascere è stato il Rotary E-Club of

South Africa (Distretto 9370) nel 2010.

Nel mondo, alla data del 7 dicembre 2015, si contano 264

e-club, tutti rintracciabili dal sito del Rotary.

La primogenitura degli e-club in Italia spetta al Rotary E-Club

Rom@ (Distretto 2080), nato il 14 aprile 2011, a cui ha fatto

seguito, nel 2012, il Rotary E-Club 2050. Il Distretto 2050

si caratterizza come quello con il maggior numero di e-club

in Italia, dal momento che, dopo il primo, vi nacquero altri

tre e-club: nel 2013 il Rotary E-Club Arte Distretto 2050,

nel 2014, in collaborazione con la Fellowship Esperanto, il

Rotary E-Club Esperanto e, nel 2015, il Rotary E-Club Victo-

rinus Feltrensis Distretto 2050.

Alla data del 7 dicembre 2015, in Italia si contano 13

e-club. Oltre a quelli già citati, ci sono: Rotary E-Club Genova

(Distretto 2032 - 2015), Rotary E-Club 2042 (2015), Rotary

E-Club 2060 (2014), Rotary E-Club Distretto 2072 (2014),

Rotary Duemondi (Distretto 2090 - 2014), Rotary E-Club

Italy South 2100 (2015), Rotary E-Club Distretto 2110

(2014), Rotary E-Club Arte 2110 (2015).

Su Internet quasi tutti i club elettronici, oltre ad avere il pro-

prio sito web, sono presenti nei vari social network.

Su Linkedin c’è uno spazio dedicato specificatamente agli

e-club, gestito dal Rotary E-Club One, che offre suggerimenti

e risorse utili per i Rotary e-club. Su Facebook ci sono due

gruppi chiusi: uno amministrato, da soci del Rotary E-Club

One, che consente agli iscritti di fare discussioni e scambi di

informazioni sugli e-club e uno gestito dalla Rotarian E-Club

Fellowship (REF), che consente agli iscritti di poter interve-

nire su vari argomenti riguardanti il Rotary; la Fellowship ha

aperto anche una pagina come comunità, nella quale vengo-

no fornite notizie generali sul Rotary.

Su Internet, poi, c’è anche un sito realizzato dal Rotary

E-Club One, con il fine di offrire informazioni pratiche sulla

creazione e il funzionamento di un Rotary e-club e quello

della Rotarian E-Club Fellowship (REF), che si propone come

forum di discussione, aperto anche ai soci dei club “di terra”,

per condividere idee ed esperienze.

segue >>

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FOCUS

36 ROTARY dicembre 2015

IL FUTURO PROSSIMOIn previsione del prossimo Consiglio di Legislazione di apri-

le 2016 a Chicago, sono state presentate alcune proposte

che, nel caso venissero approvate, andrebbero a modificare

sostanzialmente alcune attuali regole valide sia per i club

elettronici che per i club “di terra”.

I distretti tedeschi 1800, 1850, 1860, 1870, 1880 con la

proposta di emendamento 16-30, prospettano di rivedere

le indicazioni relative all’assiduità, onde permettere ai club

tradizionali e agli e-club la partecipazione alle riunioni da

parte dei loro soci indifferentemente, sia di persona, che su

Internet, al fine di risolvere alcuni problemi di presenza che

si prospetterebbero per i club tradizionali e di sviluppare i

rapporti interpersonali tra i soci per quelli elettronici, lascian-

do liberi i club di determinare la proporzione tra questi diversi

modi di incontro.

Sulla stessa falsariga e per gli stessi fini, il RC Kushiro (Di-

stretto 2500, Giappone), con la proposta di emendamento

16-82, chiede addirittura che venga eliminata la distinzione

tra i club tradizionali e gli e-club, al fine di consentire a tutti

di effettuare riunioni, valide ai fini dell’assiduità, sia su In-

ternet, che di persona, dando così la possibilità di maggior

duttilità di gestione ai primi e di sviluppo dell’affiatamento

tra i soci ai secondi.

Con questi emendamenti si andrebbe a superare la confusio-

ne che si è venuta creare, stanti le attuali regole sull’assidui-

tà, nel differenziare tra i cosiddetti e-club puri e ibridi, a cui

si è accennato in precedenza; ma non solo, sparirebbe anche

la differenziazione tra club elettronici e club tradizionali,

rendendo di fatto ibridi tutti i club.

Il Rotary E-Club Distretto 7040-Premier (Canada), poi, con

la proposta di risoluzione 16-163, prospetta al Consiglio

Centrale la creazione di un e-Distretto, formato da tutti gli

e-club del mondo, per lo scambio di informazioni, la condi-

visione di iniziative e per armonizzarne la gestione. Peraltro,

il 31 agosto 2015, il Rotary ha effettuato un sondaggio tra

i presidenti degli e-club, nel quale, fra le altre domande, si

chiedeva la loro opinione sull’ipotesi di costituzione di e-Di-

stretti. A questo proposito, però, considerato che il Manuale

di procedura indica un numero minimo di 75 club e di 2700

soci come base per la creazione di un distretto, è stata evi-

denziata da parte di alcune persone la difficoltà, nel caso non

fossero raggiungibili quei numeri minimi di e-club e di soci

accomunati dalla stessa lingua, di mettere insieme e-club di

lingue diverse in un e-Distretto.

Infine, con la proposta di risoluzione 16.135, il Consiglio

Generale dell’associazione dei club rotariani in Gran Breta-

gna, Irlanda, Isole della Manica e Isola di Man (RIBI) chiede

al Consiglio Centrale del Rotary di valutare la possibilità di

costituzione di Rotaract e-club, per incoraggiare e sviluppare

l’effettivo di quella associazione e offrire ai suoi attuali e

futuri soci le stesse opzioni di adesione che sono disponibili

per i Rotary e-club.

CONCLUSIONIAlla domanda se un Rotary e-club è da considerarsi un club

virtuale, sul sito del Rotary E-Club One si risponde con un

fermo no, perché i suoi soci sono persone “reali”, i suoi

progetti sono “concreti” e attraverso l'uso dello strumento

elettronico va a coprire spazi che il Rotary tradizionale non ha

possibilità di fare. Il Rotary lavora nel mondo reale e i Rotary

e-club sono parte di questo mondo reale, perché l’utilizzo

dello strumento elettronico serve solo per gestire l’e-club e i

progetti di servizio,

In occasione del Consiglio di Legislazione del 2010, che ap-

provò definitivamente gli e-club, Douglas W. Vincent, delega-

to del Distretto 7080 (Ontario, Canada), disse che gli e-club

rappresentano un’opportunità troppo preziosa per non essere

colta, perché questa opportunità “non toglie nulla al Rotary,

anzi aggiunge qualcosa al Rotary”.

Attenzione, però, perché la formula degli e-club non è di per

sé garanzia di successo e di buoni risultati, in quanto, come

per ogni club, tutto dipende dalle persone che lo compongo-

no e, come si legge sul sito del Rotary, “gli elementi chiave

della loro efficacia sono gli stessi dei club tradizionali: soci

orientati al servizio, opportunità di affiatamento e solida le-

adership”. A una valida impostazione iniziale, a cui possono

ben contribuire i soci fondatori provenienti da club tradizio-

nali, deve, infatti, aggiungersi un patrimonio di opinioni, idee

ed azioni messe a fattor comune da parte di ciascun socio.

MASSIMO MASSONI

INDICE

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I sogni sono come le conchiglie che il mare ha depositato

sulla riva. Bisogna raccoglierle e ascoltare la loro voce, ha

scritto Romano Battaglia. Freud sosteneva che Il sogno è uti-

le per difendersi dall'ansia. Secondo questa teoria psicoana-

litica classica, il sogno sarebbe la realizzazione allucinatoria,

durante il sonno, di un desiderio inappagato durante la vita

diurna. A volte capita di acquisire consapevolezza del fatto di

trovarsi in un sogno. Essendo coscienti che tutto l'ambiente

è una creazione della nostra mente, è possibile manipolare a

piacimento gli oggetti e gli eventi del nostro sogno. Quale che

sia la definizione del sogno, voglio raccontarvi il mio sogno

ricorrente in questo periodo della vita distrettuale rotariana.

Voglio aprire con voi il cassetto dei miei desideri: il mio

sogno nel cassetto. Il sogno di un distretto rotariano ideale.

Partiamo dalle premesse responsabili delle mie allucinazioni

oniriche.

Che cos’è un distretto rotariano? È l’insieme di un certo numero

di club che uniti possano, sulla via lastricata dalle intenzioni

del Rotary International col suo piano strategico e della Rotary

Foundation con il suo piano di visione futura, percorrere anno

per anno un tratto di avvicinamento alla migliore collaborazione

e alla maggiore dedizione per rendere il mondo migliore. Vie

alternative, sia prese da governatori, che da club, non pos-

sono essere, né accettate, né tollerate. Dobbiamo cercare di

contribuire al miglioramento di un mondo sempre più crudele

e violento iniziando dalla nostra comunità di cui noi rotariani

siamo espressione fortunata per professionalità e dedizione al

lavoro, alla famiglia, al decoro e alla dignità cui ha diritto ogni

essere umano. Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali

in dignità e diritti. Come possiamo farlo se non nei nostri club,

ottenendo che siano veri capisaldi della lealtà, della solidarietà

e della capacità di fare, oltre che parlare e ascoltare?

UN DISTRETTO ROTARIANO IDEALEserenità, educazione e impegno concretoViaggio nel mondo onirico, per costruire una società solidale.

OPINIONI

38 ROTARY dicembre 2015

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39 opinioni

OPINIONI

È quindi necessario che il nostro lavoro nel club e nel coordi-

namento distrettuale sia basato sulla gioia di stare assieme,

uniti nel servizio e protesi nel nostro obiettivo di essere punti

di riferimento della società civile, che possa giudicare la

nostra azione necessaria e favorevole al riscatto morale e so-

ciale e alla necessità di creare nei nostri club la futura classe

dirigente del Paese, in un momento storico che sembra privo

di ideali, di idee associative e politiche e di decisioni neces-

sarie per formularle, difenderle, confrontarle e, se possibile,

associarle su specifici programmi. Questa è la vera missione

dei nostri club!

E ora arriviamo al mio sogno ricorrente: quello di aggirarmi,

novello Dante senza Virgilio, in un distretto ideale, cioè quello

che dovrebbe essere nella realtà un distretto del Rotary, va-

gando tra sensazioni e piacevoli realtà o, meglio sarebbe defi-

nirle struggenti speranze. Che bello girovagare in un distretto

dove i rotariani sono tutti legati da quel vincolo di stima che

conduce all’amicizia operosa, e non fine a se stessa, per ren-

dere i propri club luoghi di operosità, di lealtà, di sincerità.

Dove con una dialettica legata alle diverse professionalità e

alle varie impostazioni di politica sociale si giunge poi sempre

a un comune programma d’azione. Che bello girovagare in un

distretto dove i club vivono una vita operosa e opportuna e

sono legati da reciproco rispetto e considerazione per quanto

fanno e si propongono di fare, senza nessun tipo di invidia

o rancore tra loro che li conduca a battaglie inutili, quanto

mai comiche e negative sui riflessi che hanno sulla vita in

comune. Che bello incontrare amici, nel senso rotariano

della parola e non compagni di mensa, e poterci salutare con

lealtà e serenità, consci di portare avanti dignitosamente e

gioiosamente il compito difficile che ci siamo volontariamente

assunti. Che bello ritrovarsi tra amici che hanno svolto l’im-

portante servizio distrettuale di governatore con affetto, senza

recriminazioni e senza dietrologie negative sulle reciproche

attività. Che bello trovarsi tra rotariani che sanno stimare e

apprendere da governatori, governatori emeriti, presidenti e

presidenti degli anni trascorsi, la loro esperienza senza aria

di sospetto e di timore che stiano tramando chissà quale

congiura di palazzo. Che bello aprire la casella di posta elet-

tronica sul proprio computer o sul proprio telefono, senza

trovare quelle inopportune, riprovevoli e sconsiderate “catene

di sant’Antonio” che criticano questo o quello e che profittan-

do delle pur utili per le informazioni mailing list distrettuali,

che si rivolgono a una quantità di persone, la maggioranza

delle quali, costituita da rotariani di lungo corso, che per

fortuna cliccano per eliminarle senza leggerle. Ma per tutti

quei giovani rotariani che muovono, nei club e nei nuovi club,

i primi passi in un Rotary che hanno scelto per convincimento

e per il bisogno d’impegnarsi a favore della comunità locale,

nazionale e internazionale, producono sconcerto, e possono

indurli ad avere dubbi sulla loro scelta. Che bello trovarsi tra

rotariani che svolgono mansioni pubbliche di rilievo senza che

usino quell’aria diffidente, chiedendo loro che: “Ovviamente,

il Rotary deve restare fuori dalla porta dell’ufficio”. Eppure,

fuori dal sogno, è successo, inducendomi a chiederci: “Con

chi credono costoro di avere a che fare? Non si vergognano?

Perché continuano a portare la nostra rotellina di solidarietà

sporcandola? Ma siccome nel mio sogno non avvengono tali

porcherie, spero di non svegliarmi presto! È vero che niente è

dovuto da un rotariano a un rotariano perché nessuno di noi è

obbligato a esaudire richieste che non siano improntate alla

massima rettitudine comportamentale. È, però, altrettanto

vero che, proprio in base a questo principio, la richiesta di

un rotariano non dovrà mai essere sottovalutata da un altro

rotariano perché si tratterà sempre di una richiesta legittima e

corretta. Che bello incontrarci, stringerci la mano e guardarci

con gioia negli occhi, magari senza falsi baci e abbracci o

altre ipocrite espansioni affettive. Sentirci parte attiva di una

piccola squadra decisa, forte, concreta e lealmente unita

che, come avviene nel vostro distretto, cerca continuamente,

riuscendovi, a individuare e convincere nuovi amici a lavorare

insieme. Che bello vedere indicare i nuovi futuri governatori

senza il pesante clima del sospetto della prevaricazione e

di incredibili accuse di lesa democrazia, ma solo per la loro

capacità di saper ben rappresentare ai club distrettuali gli

indirizzi del Rotary International. Che bello trovarsi tra amici

rotariani che non cercano, né pretendono di poter avere un

governatore del proprio club perché non l’hanno mai avuto.

Essi sanno che il governatore non è un’onorificenza per i club.

segue >>

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Erik Erikson accetta la teoria freudiana e la amplia aggiun-

gendo a essa una dimensione psicosociale scaturita dai suoi

studi. La prospettiva psicosociale vede lo sviluppo cognitivo

come interazione tra la maturazione fisica, che porta con sé

nuove abilità e quindi nuove possibilità, e le richieste che la

società indirizza al giovane, sollecitandolo affinché egli ap-

prenda nuovi comportamenti. Nel mio sogno incontro il gran-

de psico-sociologo e gli domando: “Erik, sei ancora convinto

della “fecondità” dell’uomo? E che la si possa applicare alla

scelta di vita rotariana?”. Ed Erik mi risponde: “ogni persona

adulta che abbia raggiunto un certo successo nella vita, a

un certo punto, sente prepotente il bisogno d’arricchirla con

qualcosa di più dell’esclusivo interesse personale, familiare

o di carriera. Egli sente la necessità di diventare un sostegno

per la propria comunità che lo possa portare a essere riferi-

mento ed esempio per gli altri, e soprattutto per i giovani.

Evitare l’estrinsecazione di questo bisogno, che definisco

col termine di fecondità, produce una stasi ideativa e quindi

conduce a una precoce senilità satura di un corrosivo senso di

frustrazione che porta a un rifiuto critico e negativo di quello

che ci circonda. Un rotariano non dovrebbe mai conoscere

questo tipo d’insoddisfatta precocità senile perché per tem-

peramento egli è una persona attiva e vuole, anche nel Rotary,

riversare la sua fecondità di pensiero e di amore per gli altri”.

Mi giro e mi rigiro e tra il sonno e la veglia mi domando: “è

proprio sicuro che si tratta di un sogno?”. Forse è la spinta

del subconscio a volere che diventi realtà per vivere in quello

che deve essere un distretto rotariano. Georges Louis Leclerc,

Conte di Buffon, amava ripetere che le style est l’homme!

Se è lo stile che caratterizza l’uomo, figuriamoci quanto stile

occorre per qualificare un rotariano o una rotariana. Passiamo

all’azione! Facciamo che siano i falsi rotariani o, meglio, i

signori iscritti al Rotary per non ben specificate loro esigenze

a essere messi all’angolo, scrolliamocene come se fossero

polvere: sono res nullius! Dobbiamo riuscire a suscitare un

insopportabile complesso d’inferiorità morale in coloro che

non si impegnano in favore della dignità cui ha diritto ogni es-

sere vivente, perdendosi, invece, in inutili e deleterie diatribe

interne senza etica e senza nessuno stile d’impegno rotariano.

Ed ecco che il sogno può diventare realtà.

Non andiamo alla ricerca puntigliosa di norme o normative,

allontaniamoci dalle cose inutili, sburocratizziamo il nostro

Rotary. Pensiamo invece alle emozioni che possono donarci

le nostre azioni in favore delle comunità povere, tristi e di-

silluse. Mi risveglio! Penso che nel Rotary abbiamo un socio

onorario che si chiama Francesco e mi sento piccolo piccolo.

Chi sono io per lamentarmi? Poi penso: se persino Gesù,

che è la bontà infinita, ha cacciato i mercanti dal tempio, è

possibile che noi rotariani non riusciamo a liberare i nostri

club da coloro che cercano la rissa e la disgregazione e hanno

scambiato il Rotary per un ring di conflittualità permanente?

Andiamo avanti. Dobbiamo farcela a pulire i nostri club e

tornare alla lealtà, lo stile e l’educazione di persone per bene

quali pretendiamo di essere nel Rotary e nella vita. Fondando

il Rotary, Harris volle affermare i diritti naturali e fondamen-

tali dell’individuo: alla vita, alla libertà e alla solidarietà. An-

ticipando di molti anni la Dichiarazione universale dei diritti

dell’uomo che nel suo primo articolo recita: “Tutti gli esseri

umani nascono liberi e uguali in dignità e diritti. Essi sono

dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso

gli altri in spirito di amicizia”. Enunciando tali diritti ognuno

deve fare l’autoanalisi del proprio comportamento. Il rispetto

non si estrinseca con le frasi fatte, ma con l’agire nella quo-

tidianità. Ogni giorno ci sono persone che muoiono sui posti

di lavoro o di fame o di altre ingiustizie umane quali la man-

canza di lavoro e di reddito. Ogni giorno dobbiamo tutelare il

prossimo, vittima di violenza. Ogni giorno è quello giusto per

non essere egoisti e pensare in concreto ai diritti di tutti. Ogni

giorno dobbiamo fare qualche cosa per assicurare al prossimo

un futuro migliore, standogli vicino, ma soprattutto, lavoran-

do per crearlo. Tutto il resto è ipocrisia! È stata proprio questa

severa autoanalisi che ci ha convinto a far parte del Rotary.

Non ci servono iscritti, ma rotariani. Non ci servono tanti

club, ma migliori club per poter pensare, e forse illuderci,

di poter essere una piccola, ma essenziale parte di una so-

cietà civile integra da compromessi che possa essere presa a

esempio da chi finalmente non vuole più accettare sopraffa-

zioni e prepotenze. Forse è un’illusione, ma varrebbe la pena

vivere senza illusioni? Come potremmo altrimenti proporci di

concretizzare i nostri sogni? Il nostro Rotary agisce facendosi

OPINIONI

40 ROTARY dicembre 2015

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promotore del coraggio del perdono, ma anche della fiducia

nella speranza di migliorare, per tutti, le condizioni di vita

con la tolleranza e con nuove possibilità imprenditoriali che

possano incrementare gli scambi economico-commerciali. In

ognuno di noi rotariani non mancherà mai la fede per credere

nell’uomo e il coraggio per agire! Dobbiamo fare ancora di

più! Riuscire, con l’esempio, a suscitare un insopportabile

complesso d’inferiorità morale in coloro che non si impegna-

no in favore della dignità cui ha diritto ogni individuo. In una

società in cui la depressione e l’ansia sono le malattie più

diffuse per la perdita di certezze nel domani, dobbiamo, te-

nacemente, essere testimoni di speranza perché il nostro se-

reno impegno possa spingere i migliori elementi nelle attività

professionali e di lavoro a voler condividere con noi l’impegno

di contribuire a rendere possibile un domani che valga la

pena di essere vissuto. Sarà così possibile costruire insieme

un futuro meno ingiusto e più sereno per tutti. Se pensate

che sia il sogno utopico di un vecchio, inguaribile rotariano,

quale sono, ebbene avete ragione. Voglio ricordarvi, però, che

l’utopia è come l’orizzonte: sembra irraggiungibile, ma serve

per continuare a camminare fino a quando si ha la possibilità

di farlo. Voglio ancora ricordare che solo con l’entusiasmo si

può far partire la locomotiva del servizio. Solo così potremo

“tornare a riveder le stelle” della serenità, dell’educazione e

dell’impegno concreto per indicare, con l’esempio, la via per

giungere a una società solidale. Il mio sogno è finito. Potete

svegliarvi anche voi. Che dio ci aiuti nel nostro impegno ro-

tariano.

41 opinioni

OPINIONI

RAFFAELE PALLOTTA D'ACQUAPENDENTE

PIANIFICHIAMO ASSIEME

MONITORIAMO PROGRESSI

RAGGIUNGIAMO OBIETTIVI

Un’unica interfaccia

Elimina l’uso di carta

Favorisce la continuità della leadership

Permette ai club di monitorare il loro progressi

Crea trasparenza

Mette in mostra le importanti opere svolte nel mondo

CENTRALROTARY CLUB

cominciamowww.rotary.org/clubcentral

INDICE

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Non si può non esprimere il cordoglio per le vittime del ter-

rorismo: una preghiera va a tutte quelle persone che hanno

perso la vita per un qualcosa che è difficile definire ma che

è assolutamente inaccettabile. Il Rotary International e i di-

stretti di tutta Italia sono vicini alle famiglie che oggi vivono

questo dolore. Non è la prima volta, purtroppo, che la civiltà

orientale e quella occidentale, da Goffredo di Buglione a So-

limano, entrano in rotta di collisione, lasciandosi dietro una

lunga scia di sangue e di risentimenti. Al grido di “Dio lo vuo-

le” o “Allah Akbar”, la religione è stata troppo spesso tirata in

ballo in maniera pretestuosa. Due mondi, due sfere (per usa-

re un termine caro a P. Sloterdijk) che cercano di intersecare

le loro circonferenze, respinte, invece, da forze contrarie che

le porta a perdersi in un universo di interessi che ricadono,

come piogge acide, sopra la dignità della gente comune che

cerca di sopravvivere in queste diverse atmosfere. Da una

parte, infatti, c'è un Occidente che dice di aver affinato e

aumentato numericamente le sue democrazie dentro le quali,

tuttavia, élite finanziarie, gruppi di malaffare, opportunisti di

ogni genere costruiscono le loro fortune seminando dissapori,

disoccupazione, quartieri degradati, ingiustizie sociali, dove i

giovani smarriscono le proprie storie. Dall'altra, c’è l'Oriente,

dove l'instabilità geopolitica crea appetibili vuoti di potere,

per tutti e sottolineo per tutti, con la nascita di fazioni arma-

te (come Boko Haram, alQaida, al Shabaab, ISIS giusto per

nominarne alcune) che rappresentano, tra l'altro, una miniera

di incassi per trafficanti di armi e relative industrie belliche

internazionali, dove pochi emiri concentrano nelle loro mani

gran parte delle ricchezze, dove in nome di colpevoli inter-

pretazioni del Corano c'è un'assurda disparità di ruoli sociali

umiliando e togliendo, soprattutto, alla donna quelle risorse

di cui sono capaci, dove chi, per sfuggire alla morte sociale,

rischia la morte fisica sulle rotte della salvezza. Tutto ciò si

traduce in effetti individuali, che in Occidente possiamo

facilmente rintracciare, nelle fasce medio alte di età, in

quelle percentuali altissime di astensionismo al voto, spie e

sinonimo di scollamento tra la popolazione e lo Stato, mentre

nelle fasce più basse, nei giovani, si traduce in un senso di

estraneità, di isolamento, di fratture e scompensi della per-

sonalità. In questo scenario, qualsiasi pifferaio (ricordate la

ORIENTE E OCCIDENTEle due civiltà a confrontoAlla luce degli ultimi attentati terroristici, una breve analisi alla ricerca dei valori universali ormai smarriti.

OPINIONI

42 ROTARY dicembre 2015

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GIUSEPPE CENTANNI

OPINIONI

favola di Hamelin), può trascinarsi dietro i nostri ragazzi che

si perdono nelle caverne dello smarrimento dove l'unica

logica sembra essere questa: “Se il mio destino, in questa

disperazione, deve finire, che finisca con quello degli altri

perché morire insieme, in una guerra che non mi appartiene,

è più facile”. Le indicazioni da dare non possono, pertanto,

essere indirizzate ai giovani che vengono dall'Occidente o

dall'Oriente, ai giovani di questa o di quella fazione, di que-

sta o di quella religione, ma semplicemente ai giovani e a

quei pifferai che sfruttano il loro disagio per utilizzarli come

carne da macello. Tant'è che i terroristi, il più delle volte,

sono nati e cresciuti nella stesso contesto dove si commette

il crimine, sono anche i nostri figli, e non è del tutto esau-

riente dire che "l'attacco viene dall'esterno" per giustificare,

magari, un intervento militare contro un nemico, purtroppo

esistente, spietato e concreto, che diverrebbe comunque la

“vittima sacrificale” rispondendo a quel concetto arcaico ben

descritto da Renè Girard in La violenza ed il Sacro, e che

non servirebbe ad altro se non a tacitare una certa opinione

pubblica o peggio per fini elettorali. Dovremmo, almeno, far

sedimentare la rabbia per rispondere poi con la ragione o la

ragionevolezza evitando di innescare meccanismi a catena.

Anche il Papa, a questo proposito, ha ricordato che le rispo-

ste militari non sono certo le più opportune e, viste da una

parte più laica, direi, che non sono certamente le più esau-

stive. Non si tratta più di stare dalla parte della Fallaci o di

Houellebecq, si tratta, piuttosto, di rimettere in gioco alcuni

valori (la dignità e la valenza delle azioni politiche, nazionali

ed estere), comunque universali, che tutti, indistintamente,

abbiamo smarrito: riportare a differenze accettabili i tenori

di vita tra la gente e le popolazioni; rivedere la razionalità

mercantile che ha sconvolto mercati e mondo del lavoro

negando un impiego a tanti giovani che forse preferirebbero

imparare a usare la tecnologia legata alla produzione, che

non la tecnologia legata alla distruzione; chiudere, con la

volontà di tutti, certi contenziosi perennemente aperti fra

alcune nazioni sempre in guerra (vere miniere di terrorismo);

moralizzare alcuni ambienti e fra tutti, per i risvolti educativi,

il mondo dello sport ormai fuori controllo, non solo per i do-

ping chimici, ma anche economici. Rimane, certo, il dubbio

che le considerazioni fin qui espresse, frutto di quella cultura

illuminista che si è voluta colpire, valgano anche in caso di

stragi spietate e crimini contro l'umanità: “La banalità del

male” come Hannah Arendt ci ha insegnato, porta inevita-

bilmente al “male assoluto” e non è facile e forse dannoso

chiedersi sempre: “Dove abbiamo sbagliato?”, soprattutto

quando la storia chiama il suo time-out per dare risposte più

giuste e più sensate possibili.

43 opinioni

INDICE

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In un’atmosfera di particolare interesse e cordialità, il 28

novembre 2015, nell’aula magna “Attilio Alto” del Politecni-

co di Bari, si sono svolti i lavori del seminario internazionale

Dal protocollo di Kyoto alla Charta per Parigi, che ha visto la

partecipazione di numerosi illustri relatori e molto pubblico.

Al dibattito hanno contribuito i sottoscrittori della Charta: la

Governatrice del Distretto 2120 Rotary International, Mirella

Guercia, il Sindaco di Bari città metropolitana, Antonio Deca-

ro, i Rettori del Politecnico, Eugenio Di Sciascio, e dell’Ateneo,

Antonio Uricchio, il Consigliere IDI Puglia, Natale Ventrella. Il

Presidente del Consorzio Mediterrae, Roberto De Pascalis,

promotore dell’iniziativa e coordinatore del team, ha redatto il

documento per Parigi che è stato alla fine approvato, redatto

dallo stesso De Pascalis. La Charta per Parigi è stata predi-

sposta in maniera da contenere alcune specifiche indicazioni

crono-programmatiche, sulle strategie da attuare per ridurre

l’emissione in atmosfera di inquinanti da idrocarburi e da gas

climalteranti, i cui contenuti sono stati elaborati da un gruppo

di studiosi italiani, europei e canadesi. Dal Protocollo di Kyoto

(entrato in vigore nel 2005) alle nuove direttive internazionali,

fino ai progetti più avanzati per la stabilizzazione e la riduzione

drastica del livello di emissioni, oltre che specifiche tecniche

di contenimento dei consumi, questi i temi principali discussi

nel seminario. L’attività in parola, invero, era stata avviata con

un precedente seminario di studi, tenutosi il 12 novembre,

sul Laudato sì, l’importante enciclica di Papa Francesco, che

è stata illustrata soprattutto nei relativi risvolti tecnici, etici e

professionali. Nel suo importante intervento, la Governatrice

Mirella Guercia, in qualità di madrina della manifestazione,

ha sottolineato il proprio impegno, insieme a quello dell’intero

Rotary International, per operare, da ora in avanti, sulla prefa-

ta Charta, cercando di implementare attività che sicuramente

potranno interessare a tutti i livelli e in tutte le latitudini.

Questo, in particolare, il suo prologo d’introduzione: “I grandi

turbamenti internazionali, che stiamo vivendo attraverso una

situazione odierna estremamente e incredibilmente così ac-

celerata, ci interpellano e ci richiamano a un grande senso di

attenzione: non possiamo sconoscere che i fenomeni climatici,

unitamente alla crescita demografica, possono costituire, op-

pure essere, le principali cause alla base di tutte le instabilità

DA KYOTO A PARIGIseminario con la partecipazione del D. 2120A Bari la sottoscrizione della Charta, e la presentazione delle relative azioni da sviluppare.

INTESE

44 ROTARY dicembre 2015

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ROBERTO DE PASCALIS

INTESE

che stiamo vivendo in un quadro di letargo esistenziale. Come

donna, in qualità di docente, nonché di rotariana, anche per

lo stimolo che ricevo nel vedere tanti giovani presenti qui oggi,

sento di dover dare il mio contributo soprattutto potenziando

e cercando di sensibilizzare l’organizzazione, di cui faccio

parte, orientando al meglio tutte le nostre cinque principali

vie d’azione rotariane, che ritengo potranno, prepotentemente

e sinergicamente, essere indirizzate in favore di queste proble-

matiche, che investono a 360° l’intera vita sul nostro pianeta.

Vi assicuro che sono onorata e, insieme a voi, felice di poter

sottoscrivere questa Charta per Parigi, che, nel prosieguo,

porterò con me nel mio cuore, come si porta il breviario da re-

citare ogni giorno, per ricordare a tutti e ricordarmi quello che

dovrò fare come solidale atto d’impegno futuro: perché non si

dica un giorno ‘sapevamo quello che avremmo dovuto fare e

non lo abbiamo fatto!’”. Per quanto sopra, anche, per essere

consequenziali allo spirito e all'impegno da noi tutti assunto

nel sottoscrivere la prefata Charta per Parigi, sono state, di

concerto con tutti i firmatari, avviate le successive seguenti

azioni, finalizzate a: diramare la Charta alla Conferenza Mon-

diale ONU di Parigi, coinvolgendo tra le figure più importanti

il Segretario Generale ONU Ki-moon, il Presidente della U.E.

Junker, il Presidente Francese Holland, il Presidente del Con-

siglio Italiano Renzi, oltre che il Presidente della Conferenza

COP 21 di Parigi, il Ministro francese Fabius, al quale ci si è

raccomandati di voler diramare la nostra Charta di Bari a tutti i

Paesi partecipanti al Panel Mondiale COP 21 di Parigi; inviare

la prefata Charta al Santo Padre Papa Francesco affinché Egli

voglia valutare l'opportunità di farla sua riconoscendone, qua-

le diretto frutto della sua enciclica Laudato sì, il suo valore

intrinseco, l'importanza e la condivisione del suo significato

universale; diramare la Charta ai grandi della terra, attra-

verso uno speciale e premente interpello affinché possano

essere intraprese, nell'ambito del citato Panel Mondiale ONU

COP21 di Parigi, tutte le misure che si renderanno necessarie,

nella speranza di una condivisione parziale o globale della

nostra Charta. Al riguardo, a livello del Rotary, la Governatrice

Mirella Guercia ha ritenuto opportuno che si predisponga, in

tempi brevi, la costituzione di una specifica commissione,

all’interno del Distretto 2120, che sarà denominata Commis-

sione Progetti e Piani Strategici per il Clima, a cui affidare il

compito (si auspica nell'ambito di una prima sfera di attività

da prevedere nell’arco di una durata triennale) di: propagare

il significato e i valori della Charta, per farne conoscerne il

significato intrinseco, alla catena gerarchica del nostro amato

sodalizio nella speranza, qualora voi foste di concorde avvi-

so, che questa Charta possa auspicarsi di essere assunta a

riferimento unitario e comune di tutto il Rotary International;

interessare, conseguentemente, il delegato Rotary, che opera

nel suo seggio a livello ONU, per i necessari coordinamenti,

le relative conseguenti azioni che, al riguardo, si renderanno

necessarie per interagire, anche, a livello del Panel di Parigi e

nelle conseguenti determinazioni che in quella sede si potran-

no, di comune accordo, adottare; propagare la Charta per farne

conoscerne il reale suo significato intrinseco a tutti i livelli;

coordinare le attività inter-distrettuali più significative, quali

finalizzate ad armonizzare e standardizzare progetti, strategie

e finalità da sviluppare in via sinergica; coordinare le 5 azioni

rotariane che ruotano, di fatto, intorno a essa per sviluppare,

nel tempo e con una adeguata programmazione, tutti i pos-

sibili progetti e i piani strategici che potranno da Voi essere

approvati nei livelli e negli ambiti che riterrete più opportuni;

implementare e diffondere le necessarie azioni informative e

formative, a livello di tutti i club del distretto, oltre quelli del

Rotaract, dell'Interact e dell'Inner Wheel, anche, in ambito

del prossimo XXI Congresso Distrettuale, attraverso il quale

si auspica di poter gettare un seme verso tutti i partecipanti,

affinché possano sensibilizzarsi a costituire, in ambito di cia-

scun proprio club, Working Group ad hoc capaci di implemen-

tare adeguate azioni e programmi, oltre che eventuali specifici

relativi service.

45 intese

INDICE

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Il Distretto 2072 è particolarmente impegnato nel potenzia-

mento di strutture sanitarie in Zambia e Nepal. Nel primo

caso, capofila è il RC Parma Est. Si è ormai alla stretta finale

per l'adeguamento delle strutture dei reparti di maternità,

neonatologia e pediatria dell’Ospedale Missionario di Chikuni

a Monze, dove opera da anni un medico italiano, Claudia

Caracciolo. “I RC Parma Est, RC Parma, RC Salsomaggiore

Terme, RC Brescello Tre Ducati e il RC Guastalla”, spiega il

presidente Paolo Botti “stanno completando la documen-

tazione per il contributo della Rotary Foundation. Il club

di riferimento in Zambia è il RC Lusaka. Il nostro Distretto

ha appoggiato fin dall’inizio il progetto, che prevede l'ade-

guamento sia strutturale, che di strumenti e arredi”. Ma a

Parma è sono previsti anche la formazione e l’aggiornamento

di volontari e operatori medici e paramedici. Attualmente, il

Global Grant può contare su circa 125 mila dollari, grazie ai

contributi dei Rotary club dell’area emiliana 2, di due grandi

industrie di Parma, del Comitato per la lotta alla fame nel

mondo di Forlì, del Distretto 2072 e della Rotary Foundation.

L'obiettivo é di superare i 140 mila dollari”.

Di altrettanto spessore è il Global Grant per l'ospedale di Kir-

tipur in Nepal. “Abbiamo superato i 100mila dollari”, spiega

Fabio Raffaelli, presidente RC Bologna “anche grazie alla

generosità della famiglia Segafredo di Bologna, degli stessi

chirurghi, dei club del Felsineo e di Vignola e ovviamente del

capofila RC Bologna”. Il Global Grant prevede la fornitura di

tecnologia biomedica per attrezzare sale chirurgiche, unità

di terapia intensiva e post-operatoria nel Centro Ustionati

e Gravi Malformazioni dell’Ospedale di Kirtipur. Bologna

ha raccolto un appello del RC di Patan in Nepal, attivando

programmi, procedure e contatti, grazie alla collaborazione

con il socio Paolo Morselli, chirurgo che da anni esegue in-

terventi di plastica ricostruttiva tra i poveri di 19 paesi tra i

più bisognosi al mondo. “Un lavoro”, aggiunge il coordinatore

Fausto Arcuri, presidente della Commissione progetti d’azio-

ne Rotary Club Bologna “che grazie alla squadra del club, ha

prodotto risultati eccellenti.”

È invece dedicato alle scuole tecniche, per favorire l'inno-

vazione tecnologica delle aziende artigiane locali, il Global

Grant articolato su due anni e due distinti interventi avviato

dal RC Cesena con il RC Beograd-Skadarlija, che aveva pro-

posto un Global Grant per la dotazione tecnologica alle scuole

devastate dall’alluvione in Serbia. Cesena si è proposta come

partner e i Rotary club della Romagna hanno contribuito con

i proventi di Rotary e Romagna in Festa. “Il progetto”, spiega

Andrea Paolo Rossi, past president RC Cesena “punta sulla

tecnologia della stampante 3D, in modo da offrire nuove

opportunità di lavoro ai giovani. Contiamo di sottoporre il

progetto a Evaston entro dicembre. Se sarà approvato, potre-

mo essere operativi da aprile 2016 con un budget di circa

70.000 euro”.

I progetti hanno visto il costante e indispensabile apporto di

Leonardo De Angelis, presidente della Commissione distret-

tuale Fondazione Rotary e animatore dei MultiClub Workshop.

SERVICE: I DONI AL MONDOi Grant del D. 2072 in Zambia, Nepal e ItaliaTre progetti a respiro internazionale in nome dei valori del Rotary.

ALFONSO TOSCHI

GLOBAL GRANT

46 ROTARY dicembre 2015

Ospedale di Kirtipur, Nepal. Tecnologia 3D, ideale per la prototipazione.Ospedale Missionario di Chikuni - Monze, Zambia.

INDICE

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NOTIZIE ITALIA

Attività e servizio nei Distretti

47 notizie italia

DISTRETTO 2032

Nasce l’E-Club GenovaLa cerimonia di presentazione per un Rotary al passo con i tempi.

È stato inaugurato, il 6 novembre 2015,

il primo e-club del Distretto 2032, pre-

sieduto dall’ex socio del RC Tigullio Mat-

teo Buffa. La cerimonia è stata aperta,

dopo gli onori alle bandiere, da un inter-

vento del Prof. Giuseppe Viale, che ha

osservato come il Rotary abbia conserva-

to gli ideali, i principi, le tradizioni che

risalgono alla sua costituzione, ma non

si sottragga mai ai rinnovamenti, spesso

dettati dalla necessità di adeguarsi alla

globalizzazione e ai sempre più incal-

zanti cambiamenti della società e degli

stili e ritmi di vita. Da ciò discendono

novità come gli E-Club e i club satellite,

che possono di primo acchito lasciarci

sorpresi, ma che poi si rivelano utili ed

efficaci. Al termine del suo intervento

il Board Director Viale ha espresso al

Governatore Vernazza e al Presidente

Buffa la sua soddisfazione per l’efficacia

e la rapidità con la quale il nuovo club è

stato costituito, e le congratulazioni e gli

auguri al nuovo club e a tutti i suoi soci.

Nel suo intervento il Governatore Vernaz-

za ha ricordato il lavoro svolto insieme al

Presidente della Commissione Distret-

tuale E-Club, Matteo Buffa, a partire

dal suo insediamento nel maggio scorso

per riuscire a raggiungere l’obiettivo di

creare un E-Club nel Distretto 2032, e

ha espresso la sua soddisfazione nel ve-

derlo già attivo nei primissimi mesi del

suo governatorato. L’E-Club, infatti, offre

una grande opportunità per lo sviluppo

del Rotary, perché la telematica riesce

ad attrarre soprattutto i giovani, ormai

abituati a servirsi di quel mezzo che,

pur non sostituendoli, integra efficace-

mente i contatti personali; permetterne

un largo utilizzo è fondamentale per

non perdere gli ex rotaractiani che molto

spesso e per varie ragioni non riescono

a entrare nel Rotary nei primissimi anni

successivi alla loro uscita dal Rotaract,

e che poi è molto difficile recuperare

come rotariani. Ha chiuso la serie degli

interventi il Coordinatore per la Zona

12 Arezzo, che ha ricordato come l’idea

degli E-Club sia sorta a livello centrale

per sopperire alle difficoltà incontrate

da potenziali rotariani per aderire ad un

club tradizionale perché residenti in Pa-

esi (Australia e altre zone poco popolate

del globo dove le distanze tra gli insedia-

menti sono tali da non permetterlo). In

principio una tale modalità organizzativa

di club poteva sembrare poco utile in

continenti quali l’Europa, mentre si è

poi constatato che l’E-Club rispondeva

bene a esigenze di tanti giovani, spesso

soggetti, per il proprio lavoro, a frequenti

viaggi e a spostamenti all’estero. Al ter-

mine degli interventi il Governatore Ver-

nazza ha consegnato al Neo Presidente

Buffa la Carta Costitutiva e il Collare,

dopodiché il neo-Presidente ha chiama-

to i soci, quasi tutti presenti, persone di

ambo i sessi, per la maggioranza molto

giovani, e tutti caratterizzati da notevoli

e varie professionalità (rappresentano

una ventina di classifiche rotariane), a

auto presentarsi brevemente, e a riceve-

re dalle mani del Governatore Vernazza

il distintivo rotariano. I Rotary E-Club

sono molto simili ai Rotary club tradi-

zionali: si riuniscono settimanalmente,

svolgono progetti, sostengono la Fon-

dazione Rotary e i loro soci socializzano

tra loro. La differenza principale? Gli

E-Club sono accessibili 24 ore su 24.

La grande valenza dell’E-Club è quella

di poter seguire ovunque si sia in tempo

reale o in differita. Le riunioni online

rimarranno a disposizione dei soci per

7 giorni. Le riunioni dei Rotary E-Club

presentano una varietà di formati: we-

binar, videoconferenze, bacheche, mes-

saggi istantanei o Skype per facilitare

la comunicazione. Alcuni Rotary E-Club

inoltre integrano le loro riunioni online

con incontri in persona durante l'attua-

zione di progetti, attività sociali o presso

il Congresso RI. Il presidente Matteo

Buffa dell’E-Club Genova ci illustra il

INDICE

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NOTIZIE ITALIA

Attività e servizio nei Distretti

48 ROTARY dicembre 2015

progetto: “Una grande innovazione que-

sta che abbiamo inaugurato oggi, un

nuovo modo per riunirci attraverso una

nuova tecnologia: anche il Rotary si ade-

gua ai tempi! Il nuovo club funzionerà

come quelli che in tutto il mondo sono

attivi dal 1905. La piattaforma è adatta

per le riunioni Rotary online, a cui i soci

potranno partecipare ovunque si trovino,

con risparmio di tempo e senza abban-

donare l’ufficio. L’incontro conviviale tra

i soci non sarà più il perno centrale, ma

potranno essere organizzate a discrezio-

ne nei luoghi e nelle modalità decise

dall’E-Club all’occorrenza”.

INDICE

DISTRETTO 2042

VISION+ONLUS: Progetto BocconiPassare un esame non è mai stato cosi facile.

All’interno di spazi dedicati dell’U-

niversità Luigi Bocconi di Milano è

partito un progetto pilota di screening

gratuiti rivolti agli studenti dell’Ateneo.

Dal lunedì al venerdì, per 4 ore al

giorno, dal 3 novembre al 5 dicembre

2015, e poi dal 9 febbraio al 18 mar-

zo 2016, grazie alla sponsorizzazione

di ESSELUNGA e alla collaborazione

di Vision Group, Essilor e CSO, i me-

dici e le ortottiste di Vision+Onlus so-

no stati e saranno a disposizione degli

studenti per effettuare gli screening e

informare sulla prevenzione. I bene-

ficiari saranno più di 3.300 universi-

tari. Per una corretta prevenzione delle

malattie oculari è opportuno sottoporsi

a una visita oculistica alla nascita, a tre

e a sei anni, a 40 anni e a 50/60 anni.

Anche all’avviamento di attività di stu-

dio e/o lavorative una visita oculistica è

di particolare importanza. È proprio a

questa fascia di età che questo scree-

ning si rivolge, per valutare la comparsa

di vizi di refrazione o la presenza di pa-

tologie degenerative della cornea, come

il cheratocono, malattia multifattoriale,

spesso ereditaria a evoluzione cronica

e progressiva, asintomatica nelle prime

fasi della sua evoluzione, che compare

in genere in giovane età (20/30 anni)

e che provoca gradualmente l’assotti-

gliamento della cornea con sviluppo

progressivo di un astigmatismo irrego-

lare fino alla perforazione della cornea

stessa. L’incidenza del cheratocono è

approssimativamente di 1 su 2000.

È importante la diagnosi precoce che

permette di intervenire tempestiva-

mente per arrestarne l’evoluzione.

La diagnosi può essere sospettata per

la comparsa di un astigmatismo in-

sorto improvvisamente, ma per ave-

re la certezza bisogna eseguire una

mappa corneale mediante un’adatta

strumentazione (topografo corneale),

che permette di valutare la morfologia

e la curvatura della cornea, e attraver-

so particolari applicazioni dedicate a

evidenziare la patologia anche al suo

esordio, nei primissimi stadi, quando è

ancora asintomatica in modo da avviar-

la alle cure più adeguate a seconda del

caso, per arrestarne la progressione.

La terapia può essere parachirurgica,

mediante cross-linking del collagene

corneale con riboflavina e ultraviolet-

to, trattamento per irrobustire la cornea

stessa, per arrivare, nei casi più gravi,

al trapianto di cornea lamellare o per-

forante.

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NOTIZIE ITALIA

49 notizie italia

INDICE

DISTRETTO 2071

Cambiamenti climatici in ToscanaCome, dove e quando prevenire.

Firenze, 15 dicembre 2015 – L’iniziativa

è stata presentata oggi presso la sala

Convegni dell’Accademia dei Georgo-

fili da Rotary Distretto 2071. Consiste

nell’assegnazione di una borsa di studio

della durata di 12 mesi, con un importo

di euro 18.000, a un giovane laureato in

discipline scientifiche, Maurizio Iannuc-

cilli, che sarà impegnato in una ricerca

scientifica su fenomeni atmosferici che

influenzano il clima toscano e soprattut-

to quello della valle dell’Arno.

L'attività di studio e di ricerca si svol-

gerà presso la sede del LaMMA, che

avrà anche la responsabilità di seguire

il borsista nella sua attività attraverso

un ricercatore del settore Meteorologia

e Climatologia, e attraverso il presidente

dell'Accademia dei Georgofili, per quan-

to riguarda le ripercussioni sull’agricoltu-

ra e sul territorio regionale.

“Il Rotary, la prima organizzazione mon-

diale di servizio non a scopo di lucro”,

ha dichiarato Arrigo Rispoli, governatore

Distretto 2071 2014-2015 “da sempre

dedica molta attenzione alle comunità

in cui opera, e questa vuole essere una

risposta rapida, premiando un giovane

ricercatore, alla prevenzione dei cam-

biamenti climatici in Toscana, vista la

frequenza degli eventi estremi di piog-

ge violente, ondate di calore e siccità e

venti forti che hanno causato gravi danni

all’economia nazionale e in particolare

alla nostra Regione e, anche a seguito

della 21° Conferenza delle Nazioni Unite

DISTRETTO 2060

Polaroid di paroleUn libro per donare gioia e concedersi una pausa.

Con un semplice click puoi entrare nella

storia dell'eradicazione della polio dal

mondo. Basta una donazione minima

di 1,50 euro per proteggere 2 bambini

dalla polio e il distretto 2060 ti invierà il

libro Polaroid di parole che potrai deci-

dere, senza intermediazione alcuna, di

riprodurre, stampare, rilegare come vor-

rai. Realizzerai così, concedendoti "una

pausa senza obiettivi", osserva l'autore

Fabio Millevoi, socio del Club Aquileia

Cervignano Palmanova, anche la tua

polaroid unica e irripetibile.

Con questa raccolta di brevi racconti

di profumate prospettive, presentata a

metà novembre a Clauiano nel corso di

un happening sensoriale, Millevoi ferma

in dei tweet, o poco più, la vivacità del

presente, in equilibrio precario sul con-

fine fra emotività e razionalità.

"Un minimo orizzonte di parole che non

trasmettono una morale, né hanno la

pretesa di essere interessanti ma de-

siderano semplicemente esistere, an-

nullando il senso di qualsiasi idea di

finalità, per invitare il lettore a vivere

una pausa temporanea". Le polaroid di

parole, illustrate dai disegni dell'artista

Maurizio Stagni, sono fermate che non

interrompono la giornata ma ne fanno

parte. Soste che catturano atmosfere,

che si materializzano in graffi, tracce,

sensazioni, abbracci, sorrisi che, come

le polaroid, non si possono duplicare

perché, come le emozioni, sono sem-

pre diverse, ma a differenza delle foto,

che hanno il difetto di soffrire il tempo,

queste polaroid, appellandosi alla forza

di un essenziale orizzonte di parole e

di una scrittura breve, non smettono di

cercare la poesia di un ricciolo grazioso

che s'arrotola su se stesso.

Il libro Polaroid di parole si trova sul

sito internet del Rotary 2060, o all'indi-

rizzo goo.gl/0Fkvxq.

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NOTIZIE ITALIA

Attività e servizio nei Distretti

50 ROTARY dicembre 2015

DISTRETTO 2072

Campagna End Polio NowLe iniziative dei club per debellare il virus.

La campagna End Polio Now si può

sostenere in molti modi: con una gara

di spinning, o una maratona, o scri-

vendo un libro. È quanto testimonia-

no concretamente i club del Distretto

2072, in prima linea nel sostegno alla

straordinaria iniziativa del Rotary Inter-

national. Grazie al presidente incoming

Fabrizio Pedretti, il RC Bologna Valle

dell'Idice ha organizzato a Budrio un

evento di spinning che ha consenti-

to di raccogliere contributi contro la

poliomielite. L'iniziativa si è svolta in

concomitanza con El Tour de Tucson,

che ha visto migliaia di rotariani, in

tutto il mondo, dare vita a un percorso

di ciclismo amatoriale per raccogliere

fondi. “È stata l'occasione”, commenta

Pedretti, “per passare un pomeriggio

di sport in compagnia e per sostenere

economicamente la campagna anti po-

lio”. Bruno Modafferi (RC Brescello Tre

Ducati), presidente della sottocommis-

sione Polio Plus del Distretto 2072, ha

preso parte a un'altra iniziativa di fund

raising: la Maratona del Mediterraneo.

“È stata un'esperienza rotariana sotto

ogni profilo, soprattutto ai fini divul-

gativi e comunicativi del progetto End

Polio Now. E devo dire che il risultato

è stato ottenuto ampiamente. Le tre

tappe delle Maratona si sono svolte a

Civitavecchia, Palma di Maiorca e Va-

di Parigi che ha evidenziato la preoccu-

pazione a livello mondiale per tali cam-

biamenti e per il futuro del pianeta”.

Il presidente dei Georgofili, Prof. Giam-

piero Maracchi, ha voluto evidenziare

come sia opportuno “definire in modo

chiaro il contesto di crisi globale in cui

si pone il cambiamento del clima, che

dipende da un uso eccessivo dei traspor-

ti, sulle lunghe percorrenze, di merci

e persone, e da tecnologie industriali

che consumano ancora troppa energia,

mentre viene fatto un uso troppo mo-

desto delle energie rinnovabili, che non

sono organiche agli interessi prevalenti.

Il vero problema è quindi rivedere tutto

il modello di sviluppo adottato nell’ulti-

mo secolo, alla luce dei limiti che sono

ormai evidenti per le numerose crisi in

corso, di cui i cambiamenti climatici non

sono che un aspetto”.

Gianni Messeri, ricercatore CNR e previ-

sore LaMMA, nonché responsabile scien-

tifico per la borsa di studio, ha spiegato il

tipo di lavoro che sarà svolto dal borsista:

"Il LaMMA, consorzio tra Regione Tosca-

na e Consiglio Nazionale delle Ricerche,

oltre al servizio di sorveglianza meteo-

rologica per la Toscana, svolge anche

analisi della climatologia regionale per

la migliore comprensione dei cambia-

menti climatici in corso. In un contesto

di intensificazione dei fenomeni estremi,

quali lunghe serie aride, intensi tempora-

li, ondate di caldo e di freddo, alluvioni

lampo, è stato dedicato ampio spazio

alla ricerca nel campo delle previsioni

stagionali, sviluppate con l'obiettivo di

fornire dettagli utili alla pianificazione

delle varie attività.

L'approccio scelto è quello della previ-

sione dei weather types (i tipi di tempo)

per i mesi successivi, in modo da fornire

una descrizione quanto più precisa pos-

sibile del rischio di fenomeni intensi per

ciascun tipo di circolazione".

INDICE

LUIGI DE CONCILIO

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NOTIZIE ITALIA

51 notizie italia

DISTRETTO 2080

Abiti che danzanoSpettacolo tra danza e alta moda.

In occasione del Rotary Day a Roma po-

trete partecipare allo spettacolo “Abiti

che danzano”, che avrà luogo lunedì 15

febbraio, alle ore 20,00 al Teatro Olim-

pico di Piazza Gentile da Fabriano, 17.

Lo spettacolo, che potrà sostituire la

vostra abituale conviviale, è organizzato

dal Rotary Club Roma Cassia. La serata

sarà realizzata in collaborazione con la

scuola del Balletto di Roma.

A sostegno della Rotary Foundation, il

Rotary Club Roma Cassia farà scendere

in campo il mondo dell’alta moda: la

Maison Gattinoni presenterà dieci abiti

della propria collezione e sarà tutor dei

due giovani talenti Italo Marseglia e

Tiziano Guardini.

Si vuole rendere omaggio all’alta moda

italiana con uno dei suoi maggiori rap-

presentanti e si vuole altresì dare visibi-

lità a stilisti emergenti che con grande

difficoltà intendono mantenere viva la

creatività e l’artigianalità del made in

Italy. Lo spettacolo sarà presentato da

Valeria Oppenheimer, anchor woman di

programmi sulla moda di RAIUNO, e

avrà come filo conduttore la danza clas-

lencia, con circa 1500 runners e una

buona presenza di pubblico. Ottima

l'accoglienza degli amici rotariani a

Civitavecchia, Palermo, Cagliari e Va-

lencia”, ha detto Modafferi.Salvatore

Ricca Rosellini, past president del RC

Forlì, per combattere la malattia ha

invece scritto un libro, Vincere la polio,

che rappresenta oggi il più importante

testo italiano dedicato alla Polio Plus.

Ricca Rosellini, medico ospedaliero, ha

tracciato la storia della devastante ma-

lattia dai tempi degli antichi egizi alle

nuove minacce oggi rappresentate dai

focolai epidemici, derivati dal vaccino

Sabin stesso, mutato: circostanza che

ha richiesto nuovi interventi e la piani-

ficazione di nuove strategie.

“Una difficile lotta alla malattia”, spie-

ga nella prefazione Lucia Fiore, diret-

tore del reparto Vaccini Virali, Centro

Nazionale per la Ricerca e Valutazione

dei Prodotti Immunobiologici, dell'I-

stituto Superiore di Sanità, “che parte

dall’Italia, precisamente da Treviglio,

dove quel Rotary Club diede avvio, alla

fine degli anni Settanta, all’ambizioso

progetto di eradicare questo virus dal

mondo”. Il volume di Ricca Rosellini

ha il merito di ricordare il contributo

fondamentale italiano dato per combat-

tere, attraverso una campagna di vac-

cinazione globale, durata molti anni,

una delle malattie infantili più temute

e gravi del XX secolo”.

Pionieri e animatori di questa geniale

e generosa operazione sono stati i ro-

tariani Sergio Mulitsch di Palmenberg

e il forlivese Luciano Ravaglia, recen-

temente premiato dal Distretto 2072:

straordinarie personalità che incarnano

alla perfezione lo spirito di servizio e di

cooperazione del Rotary International.

ALFONSO TOSCHI

INDICE

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52 ROTARY dicembre 2015

NOTIZIE ITALIA

Attività e servizio nei Distretti

DISTRETTO 2090

Eucarestia, Sacramento della Misericordia, dono di bellezza e d'artePrima conferenza presso la Cappella del Corporale del Duomo di Orvieto.

Il Rotary club di Orvieto inaugura il

ciclo di conferenze per l’Anno Santo

della Misericordia con un incontro nel-

la Cappella del Corporale del Duomo

di Orvieto, tenuto dal socio onorario

S.E. Mons. Benedetto Tuzia, Vescovo

della Diocesi di Orvieto – Todi. “Con-

servazione del Corporale e ricognizione

delle reliquie minori” è il titolo della

conferenza che si è tenuta giovedì 26

novembre nella suggestive cornice sto-

rica, artistica e religiosa della Cappella

del Corporale.

Un primo appuntamento che inaugura

il ciclo di approfondimenti promossi dal

Rotary club di Orvieto dal titolo “Euca-

restia. Sacramento della Misericordia,

dono di bellezza e d’arte”. L’incontro,

che ha visto la presenza di Monsignor

Tuzia, si è tenuto proprio a pochi gior-

ni di distanza dall’apertura dell’An-

no Santo della Misericordia, voluto da

Papa Francesco il giorno 8 dicembre,

giorno dell’Immacolata Concezione.

Una data scelta non casualmente ma

legata al cinquantesimo anniversario

dalla conclusione del Concilio Vatica-

no II. Un momento di riflessione e di

sico-moderna e l’alta moda, declinate

in tre/quattro quadri (ciascuno compo-

sto da un balletto e un tableau vivant).

Al termine di ciascuno dei balletti in

programma, dieci modelle porteranno

sul proscenio, in un tableau vivant e

una sfilata, le creazioni di uno stilista.

Le coreografie, le scenografie e le mu-

siche dei balletti saranno curati dagli

artisti dalla scuola del Balletto di Ro-

ma, mentre la coreografia del tableau

vivant sarà affidata a Rossella Ronti,

regista e scenografa specializzata nel

settore moda. L’ufficio stampa “Barba-

ra Manto & Partners” garantirà notevole

rilievo mediatico invitando giornalisti

ed esponenti del mondo della cultura,

dell’arte e della moda. Lo spettacolo

verrà preceduto da una degustazione

di cioccolata della maitre chocolatier

Luisa Proietti. Non sarà una sfilata co-

me tante altre! L’iniziativa del Rotary

Club Roma Cassia muove dall’idea che,

sia la moda, che la danza, trasmettono

non solo messaggi di arte e bellezza,

ma "costruiscono un ponte" per pro-

muovere progetti legati alla solidarietà,

sostenuti dalla generosità dei protago-

nisti della vita sociale e culturale del

nostro Paese. Il contributo per le spese

organizzative è di 20 euro per persona

e potrà essere corrisposto direttamente

da ciascun club aderente al club orga-

nizzatore Roma Cassia: i club potranno

offrirli a 30 euro per farne occasione

di propria raccolta fondi a favore della

Rotary Foundation.

Resta inteso che sarà gradita, oltre alla

partecipazione dei soci, la presenza di

ospiti esterni, che avranno modo di co-

nosce il Rotary in un’occasione di alto

livello artistico e spettacolare.

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NOTIZIE ITALIA

53 notizie italia

ritorno al Sacramento e alla fede cat-

tolica nel suo senso più originario, che

il Rotary club vuole celebrare proprio

con una serie di conferenze e incontri

nei quali sarà possibile soffermarsi e

approfondire i temi dell’Anno Santo

della Misericordia. L’incontro è stato

anche un momento per ricordare, con

la presenza di Mons. Benedetto Tu-

zia, l’apertura della Porta Santa nella

Diocesi di Orvieto – Todi tenutasi il 13

dicembre alle ore 16 presso il Santua-

rio di Collevalenza, dedicato all’amore

misericordioso, intitolato alla Beata

Madre Speranza.

GIORGIO DE CRISTOFORO

DISTRETTO 2100

Le guarigioni di Lourdes tra scienza e fedeIncontro per indagare le condizioni di un miracolo.

Il 17 dicembre presso il Salone Guit-

mondo del Seminario Vescovile in Aver-

sa, si è tenuto il convegno/dibattito

Le guarigioni ed i miracoli di Lourdes.

Relatore della serata il Dott. Alessandro

De Franciscis, direttore del Medical

Bureau di Lourdes per le constatazioni

delle guarigioni miracolose. L'evento,

aperto alla cittadinanza, e patrocinato

dal Comune di Aversa e dalla Diocesi di

Aversa, è stato moderato da Antonello

Velardi, caporedattore della sede di

Napoli de "Il Mattino", e che ha pre-

visto, dopo i saluti del Presidente del

Rotary Club Aversa Terra Normanna,

gli interventi di Maria Erminia Botti-

glieri, Presidente dell'Ordine dei Me-

dici della Provincia di Caserta, e del

nostro Vescovo, Mons. Angelo Spinillo.

“Cercheremo di capire, insieme, in co-

sa consiste il miracolo, e quali sono

le condizioni affinché una guarigione

possa essere definita miracolosa, in un

avvincente dialogo tra Scienza e Fede.

Il 10 febbraio 2009 il Dott. Alessandro

de Franciscis, pediatra clinico, socio

del Rotary International Club di Lour-

des, e già Presidente della Provincia

di Caserta, fu nominato dal Vescovo

di Tarbes e Lourdes, Monsignor Jac-

ques Perrier, 15° Medico Permanente,

e pertanto Presidente del Bureau des

Constatations Médicales di Lourdes e

dell'AMIL, l'Associazione Medica In-

ternazionale di Lourdes. Egli è il primo

medico non francese a esservi nomi-

nato. Il Bureau fu creato nel 1883 per

registrare, studiare, verificare e giudi-

care scientificamente le centinaia di

guarigioni che venivano, e vengono,

dichiarate dai pellegrini al Santuario di

Nostra Signora di Lourdes dove Maria –

la Madre di Dio – è apparsa nel 1858

per 18 volte a Bernadette Soubirous.

Dalla data della sua fondazione il Bure-

au conserva nel suo archivio le cartelle

di oltre 7.000 guarigioni ritenute ec-

cezionali dai medici e di esse 69 sono

state dichiarate “miracolo” da vescovi

cattolici di diversi paesi europei. Dopo

il convegno, presso l'Hotel del Sole

si è svolta la tradizionale festa degli

auguri del Rotary Club Aversa Terra

Normanna.

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54 ROTARY dicembre 2015

NOTIZIE ITALIA

Attività e servizio nei Distretti

DISTRETTO 2110

Infezione HPVProgetto di sensibilizzazione alla vaccinazione nelle scuole - RC Castellammare.

L’informazione è l’arma principale di

lotta ai tumori, la chiave della preven-

zione che consente oggi di poter lottare

e, tante volte anche, di poter vincere sui

tumori. All’ITN Monte Torre di Trapani

nella mattinata del 12 dicembre, il Dott.

Antonio Giunta, Direttore medico di

ostetricia e ginecologia ASP di Palermo,

ha tenuto una lezione sul tema “HPV il

Papilloma virus e la sua prevenzione”.

“Il progetto finalizzato all’informazione

e alla vaccinazione contro il PAPILLOMA

VIRUS, in particolare”, afferma Anna

Maria De Blasi, Presidente del Rotary

Castellammare del Golfo Segesta Terre

degli Elimi, “è rivolto ai giovani studenti

delle classi quarte della scuola secon-

daria, agli insegnanti e ai genitori, in

quanto principali figure di riferimento

per i ragazzi che sono chiamati a in-

staurare per tempo un corretto stile di

vita”. Prevenire è meglio che curare.

Conoscere è una priorità. In Sicilia l’in-

cidenza di questo tumore è esattamente

il doppio rispetto alla media nazionale,

con circa 600 nuovi casi per anno. In

questa regione è altamente giustificato

promuovere programmi di prevenzione

per il carcinoma della cervice uterina.

Il carcinoma del collo dell’utero, dopo il

tumore della mammella, è nel mondo il

più frequente tumore nella donna. Il car-

cinoma del collo dell’utero nella quasi

totalità dei casi (99,7%), è correlato alla

infezione genitale da Human Papilloma

Virus (HPV). Nel 2007 l’Organizzazione

Mondiale della Sanità ha raccomandato

la vaccinazione di massa delle pre-ado-

lescenti e le prime nazioni al mondo che

hanno iniziato la vaccinazione anti-HPV

sono state: Usa, Austria, Francia e Ger-

mania. In Italia l’avvio della vaccinazio-

ne è avvenuto nel 2008 con differenze

da regione a regione. “Nonostante gli

sforzi della classe medica (medico di

famiglia, pediatra, ginecologo) l’informa-

zione e la conoscenza nella popolazio-

ne”, sottolinea il Dott. Antonio Giunta,

“sono ancora insufficienti per ottenere

una larga e diffusa informazione sulla

infezione genitale da HPV e sulla pre-

venzione del cancro del collo dell’utero

mediante vaccinazione che interessi gli

studenti della scuole medie superiori del

nostro distretto”. Un ruolo importante

lo avranno le campagne di informazio-

ne e sensibilizzazione e di servizio co-

me ha fatto e continua a fare il Rotary

club di Castellammare del Golfo, forte di

un’esperienza maturata sul territorio nel

portare avanti diversi progetti a tutela

e prevenzione della salute. La scelta

di sviluppare un tale percorso, nasce

dalla convinzione che la prevenzione

non possa intendersi solo come “preven-

zione della malattia” con un approccio

di educazione strettamente sanitaria,

bensì come attenzione e potenziamento

della salute (come espresso dall’OMS,

il concetto di salute viene inteso come

“stato di completo benessere psichico,

fisico e sociale”). “Con il nostro service

intendiamo incoraggiare”, afferma la

presidente Anna Maria De Blasi, “un at-

teggiamento positivo nei confronti delle

scelte comportamentali dell’individuo,

e la scuola è il luogo più indicato per

trasmettere e fornire informazioni chiare

e corrette sul tema, che siano determi-

nanti nel prevenire e conservare la sa-

lute”. Questa lezione è un ampliamento

del progetto ATENA di Educazione alla

Salute. Mira a sviluppare, ad accrescere

consapevolezze e competenze in merito

alla promozione della salute e alla tutela

degli alunni da ogni forma di rischio o

pericolo, contribuendo così a educare

al diritto-dovere del mantenimento dello

stato di benessere psicofisico per sé

e per gli altri. Tantissimi gli interventi

dei ragazzi e delle ragazze che attraver-

so l’invio di osservazioni, chiarimenti,

consigli trascritti su dei post-it, hanno

formulato domande sui loro dubbi e sul-

le loro incertezze, alle quali il Dott. A.

Giunta ha risposto con professionalità

e chiarezza. “Con questa iniziativa”,

dice la vice presidente del Rotary Ca-

stellammare del Golfo, Pietra De Blasi,

“s’intende trasmettere quel bagaglio di

informazioni necessarie per impostare

uno stile di vita corretto e più sano; s’in-

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tendono diffondere, inoltre, notizie più

aggiornate in tema di prevenzione e di

diagnosi precoce, e cultura della salute

e della prevenzione”. In quest’ambito

di diffusione della cultura della preven-

zione”, continua De Blasi, “rientrano le

azioni intraprese dal club per sensibi-

lizzare, responsabilizzare ed educare le

persone”. I tumori diagnosticati in fase

precoce sono, infatti, guaribili in alta

percentuale. La Presidente del Rotary

Club Castellammare del Golfo Segesta

Terre degli Elimi, nel ringraziare il D.S.

Erasmo Miceli, il professore Rosario Mu-

ro referente della Commissione Salute

dell’ITI Da Vinci, ha voluto ricordare gli

obiettivi del Rotary sottolineando che

“Anche questo è il nostro service”.

LIVIO PARADISO

DISTRETTO 2120

Raccolta fondi per End Polio NowRC Bari: dall’anno 2010 concerti per End Polio Now.

Un concerto annuale, tenuto d’estate,

organizzato dal RC Bari per sensibiliz-

zare e raccogliere fondi per End Polio

Now. Un appuntamento che si ripete da

sei anni, inaugurato il 16 luglio 2010,

dal presidente Vincenzo Sassanelli, che

organizzò una riunione tutta partico-

lare, registrando la partecipazione di

molti non rotariani. Us and them (noi e

gli altri), richiamando una celebre can-

zone dei Pink Floyd, fu il titolo evoca-

tivo di un evento dalla forte solidarietà

teso a debellare la polio e a finanziare

i progetti in cantiere del club stesso.

Quella sera, presso il Circolo Tennis

di Bari, venne realizzato uno speciale

concerto, svoltosi alla presenza di circa

1.200 persone: la band Manuele &

Flowers tributò i Beatles, i Pink Floyd,

Lucio Dalla, Francesco De Gregori e

molti altri artisti. Alla fine, anche con

l’aiuto dei giovani del Rotaract, fu pos-

sibile raccogliere diverse migliaia di eu-

ro. La finalità solidaristica della serata

ebbe come sponsor l’Ordine Avvocati

di Bari, l’Ordine degli Ingegneri della

Provincia di Bari, e altri privati. Vasta

eco si ebbe sui media. Dal 2010, ogni

estate si è ripetuta la stessa formula

del concerto coniugato con la lotta alla

polio: il 14 luglio 2011, presidente

Alberto Barsanti, con tutto il ricavato

a favore della polio; il 10 luglio 2012,

presidente Carmelo Piccolo, il ricavato

fu devoluto alla polio e all’acquisto

di un’automedica donata alla città di

Bari; nel luglio 2013, presidente Ga-

etano Scamarcio, si sostenne la polio

e “Bari4all” a favore di cittadini ba-

resi con disabilità fisiche; il 15 luglio

2014, presidente Antonella Calderazzi,

fu finanziato il progetto BRAVO!, ideato

e gestito dalla comunità di Sant’Egidio

per i bambini del terzo mondo; infine,

nel luglio scorso, presidente Paolo Di

Tonno, all’End Polio now si sono ag-

giunti i service per i progetti La casa

dell’equilibrio e Il giardino di Naggala-

ma. Novità anche per i concertisti, con

la nuova ensemble vocale-strumentale

JSL CHORUS (Just a Little Soul CHO-

RUS), direttore artistico Claudia Papa,

per dare un tocco di novità a una tradi-

zione meritoria di servizio rotariano che

vede impegnato il più antico club del

distretto lungo un percorso di esempla-

re continuità negli anni.

PIETRA DE BLASI

INDICE

55 notizie italia

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56 ROTARY dicembre 2015

IL CAPO DELL’ONU SI CONGRATULA CON LA POPOLAZIONE DEL MYANMAR PER LA PARTECIPAZIONE ALLE ELEZIONI “EPOCALI”

Il Segretario Generale delle Nazioni Unite

Ban Ki-moon si è congratulato con il po-

polo del Myanmar per “la loro pazienza,

la dignità e l'entusiasmo” nelle ultime

elezioni e ha incoraggiato tutte le parti

interessate “a mantenere spirito digni-

toso, calma e rispetto in tutto il comple-

tamento del processo elettorale”. Il capo

dell’ONU si è congratulato con la popola-

zione proveniente da vari ambiti della vita

in Myanmar per la pazienza, la dignità e

l’entusiasmo con cui ha partecipato alle

"epocali" elezioni nazionali.

LA FONDAZIONE CONRAD N. HILTON CONFERISCE IL PIÙ PRESTI-GIOSO PREMIO UMANITARIO La Fondazione Conrad N. Hilton ha annunciato che il suo comitato internazionale

di giurati ha selezionato Landesa, un’organizzazione per i diritti fondiari con sede a

Seattle, come beneficiaria del Premio Hilton; Landesa riceverà 2 milioni di dollari e

verrà inclusa nella Hilton Prize Coalition. Più di un terzo della popolazione mondia-

le (2.5 miliardi di persone) sopravvive con meno di 2 dollari al giorno.

La maggioranza di queste persone sono poveri contadini che dipendono dalla terra

per sopravvivere ma che spesso non hanno il controllo legale su quel terreno. Col-

laborando con i governi di più di 50 Paesi, Landesa ha promosso leggi, politiche e

programmi relativi al terreno agricolo che permettono a uomini e donne di uscire

dalla soglia di povertà,

di sfamare le proprie

famiglie e di mandare

i propri figli a scuola.

PORTIAMO GOOD NEWS AGENCY NELLE SCUOLEGood News Agency - l'agenzia delle buone notizie - iniziativa giornalistica di puro volontariato, riporta notizie positive e costruttive da tutto il mondo delle Nazioni Unite,delle organizzazioni non governative, delle associazioni di servizio e delle istituzioni im-pegnate nel miglioramento della qualità della vita. Questa campagna per le scuole è sostenuta da noi del Rotary da diversi anni perché puntare sui giovani significa contribuire significativamente a costruire un ponte verso il futuro. Rinnoviamo uno speciale invito a tutti i club affinché presentino Good News Agency ai professori degli istituti superiori del proprio territorio e segnalino l’indirizzo e-mail delle scuole “reclutate” al direttore responsabile: [email protected]. Le scuole riceveranno gratui-tamente e regolarmente il notiziario senza alcuna formalità. Queste sono alcune notizie tratte dai numeri più recenti, tutti disponibili sul sito www.goodnewsagency.org

11 GRANDI MULTINAZIONALI HANNO DECISO DI PROMUO-VERE L'INCLUSIONE LAVORATI-VA DI PERSONE CON DISABILI-TÀ, NELLE PROPRIE SEDIAccenture, AccorHotels, Adecco Group,

AXA Group, Carrefour Group, Dow Che-

mical, Groupe Casino, L’Oréal, Orange,

the Standard Bank Group, e Michelin.

Undici grandi multinazionali hanno ac-

cettato di promuovere l'inclusione di

persone con disabilità nelle loro opera-

zioni di tutto il mondo, esemplificando

così una scelta che l'Organizzazione

Internazionale del Lavoro (ILO) ha de-

finito "non solo moralmente giusta" ma

anche "buona per l’azienda".

Le aziende si impegnano a promuovere

e includere persone con disabilità in

tutte le posizioni lavorative e in tutte

le loro filiali mondiali, proteggendo-

le da ogni forma di discriminazione e

rendendo loro accessibili tutti i locali e

tutte le comunicazioni aziendali.

good news agency

L'AGENZIA DELLE

BUONE NOTIZIEa cura di Sergio Tripi

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AGENZIA DELLE NAZIONI UNITE PER RIDURRE LA POVERTÀ E AU-MENTARE IL REDDITO NELLE ZONE RURALI DELLA CINAIl Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (IFAD) ha firmato un accordo di

finanziamento di 43,5 milioni di dollari con la Repubblica Popolare Cinese per

ridurre in modo sostenibile la povertà rurale e per migliorare le condizioni di vita

delle famiglie rurali delle zone dei Monti Liupan in Cina. Il governo della Cina si è

impegnato a fornire 42,5 milioni di dollari per sostenere il progetto. Il costo totale

del progetto sarà di 125,3 milioni di dollari. Anche istituzioni finanziarie nazionali,

cooperative, imprese e i beneficiari stessi contribuiranno al progetto.

Si prevede che il progetto finanziato dall'IFAD aumenterà il reddito di circa 128.000

famiglie rurali povere e vulnerabili, in

sette contee nella zona dei Monti Liupan.

L'obiettivo principale del progetto è quello

di ridurre la povertà migliorando la pro-

duttività dell'agricoltura e del bestiame,

aumentando le opportunità di accesso ai

mercati degli agricoltori, migliorando la

gestione del territorio e rispondendo alle

esigenze delle minoranze etniche.

57 good news agency

GOOD NEWS AGENCY

IL PRESIDENTE DEL CONSI-GLIO ECONOMICO E SOCIALE DELL’ONU: SOLLECITA UNA MAGGIORE COOPERAZIONE PER CONTRASTARE EVASIONE ED ELUSIONE FISCALECitando una perdita enorme, dai 100 ai

240 miliardi di dollari annui, in entrate

tributarie sui redditi di impresa non

raccolte in tutto il mondo, Oh Joon,

Presidente del Consiglio Economico e

Sociale delle Nazioni Unite (ECOSOC),

ha sottolineato la necessità di frenare

evasione ed elusione fiscale e ha richie-

sto una cooperazione fiscale internazio-

nale più forte.

“La tassazione rappresenta una fonte

di finanze stabile e prevedibile. Inte-

grata da altre fonti, è fondamentale per

finanziare lo sviluppo e fornire beni e

servizi pubblici”, ha dichiarato Oh Joon

nel suo intervento al meeting congiunto

di ECOSOC e del Secondo Comitato

dell'Assemblea Generale dell'ONU, il

forum principale dell'organismo mon-

diale per discussioni su temi economici

e finanziari.

Oh Joon ha spiegato che secondo le

recenti stime dell'Organizzazione per la

Cooperazione e lo Sviluppo Economico

(OECD), ogni anno in tutto il mondo si

perde tra il quattro e il dieci per cento

delle entrate tributarie da reddito di

impresa, per un totale che va dai 100

ai 240 miliardi di dollari. Ha aggiunto

che questo ammanco si sente mag-

giormente nei paesi in via di sviluppo,

che hanno più bisogno di investimenti

nello sviluppo. Mr. Oh ha annunciato

che il Comitato Tributario si riunirà

due volte l'anno e aumenterà il suo

coinvolgimento con ECOSOC attraverso

il Meeting Speciale sulla Cooperazione

Internazionale in Materia Tributaria.

INVIATA ONU RICONOSCE L’IM-PEGNO DI UN GRUPPO DI RI-BELLI IN COLOMBIA PER POR-RE FINE AL RECLUTAMENTO DI BAMBINI SOLDATO“Un passo importante”, così la Rappre-

sentante speciale ONU per i bambini

e i conflitti armati, Leila Zerrougui, ha

definito l’impegno delle Forze armate

rivoluzionarie della Colombia (FARC-

EP) di porre fine all’arruolamento di

bambini soldato. Il gruppo ha anche di-

chiarato, tramite un comunicato stam-

pa, la volontà di congedare i bambini

sotto i 15 anni che combattono nelle

loro fila.

IL FONDO UNICEF DELL’AMBA-SCIATORE DI BUONA VOLONTÀ DAVID BECKHAM IN AIUTO DEI BAMBINI DELLA PAPUA NUO-VA GUINEAIcona del calcio internazionale e Am-

basciatore UNICEF, David Beckham ha

incontrato i bambini in cura per mal-

nutrizione presso l’ospedale sostenuto

dall’UNICEF in Papua Nuova Guinea.

All’inizio dell’anno, il calciatore aveva

lanciato la sua settima campagna di

raccolta fondi per il David Beckham

UNICEF Fund, impegnandosi personal-

mente con la sua influenza e le sue co-

noscenze per raccogliere fondi preziosi

a favore dei bambini.

segue >>

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58 ROTARY dicembre 2015

GOOD NEWS AGENCY

LA COMMISSIONE EUROPEA INCREMENTA IL SOSTEGNO AL WFP PER COMBATTERE LA FA-ME IN SIRIAMentre metà della popolazione siriana

lotta per i propri bisogni alimentari, il

Programma Mondiale Alimentare delle

Nazioni Unite (WFP) accoglie il contri-

buto di 30 milioni di dollari da parte

del dipartimento della Commissione

Europea per gli Aiuti Umanitari e la

Protezione Civile (ECHO), destinato

agli aiuti alimentari per la Siria.

Quest’anno, il WFP è stato costretto a

ridurre del 25% le razioni alimentari

che fornisce alle famiglie siriane. Circa

10 milioni di persone in Siria rischiano

la fame. Il WFP dipende interamente

dalle donazioni volontarie. Deve rac-

cogliere 25 milioni di dollari ogni set-

timana per far fronte alle necessità

alimentari delle persone colpite dal

conflitto siriano.

L’aiuto di nuovi donatori nelle ultime

settimane ha fatto sì che il WFP potes-

se aumentare l’assistenza che presta ai

rifugiati siriani nella vicina Giordania

e in Libano, a 21 dollari per persona

al mese. Cioè l’80% di quanto il WFP

stima per i bisogni dei singoli. Con

gli aiuti attuali, il WFP può aiutare i

rifugiati siriani fino a gennaio 2016.

Dopo, non potrà più se non arriveranno

nuovi fondi.

“TRASFORMATE IL DIGITALE CHE DIVIDE IN OPPORTUNITÀ DIGITA-LI”. FORUM SULLA GESTIONE DI INTERNET DELLE NAZIONI UNITE Per coprire “l’ampiezza e la profondità” degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile

adottati recentemente, il potenziale della rivoluzione informatica deve essere

esplorato attraverso l’utilizzo di nuove fonti di dati non tradizionali, ha sottolineato

il Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon al 10° Forum annuale per

la Gestione di Internet (IGF), in Brasile. “Meno di due mesi fa, i leader mondiali

hanno adottato l’Agenda visionaria 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. La nostra

sfida è ora di attuare questo progetto per

un futuro migliore. Le tecnologie dell’in-

formazione e della comunicazione e di in-

ternet possono potenziare questa impresa

globale”, ha detto Ban Ki-moon nel suo

intervento al Forum.

LA FONDAZIONE UPS SI PRE-FIGGE DI PIANTARE 15 MILIONI DI NUOVI ALBERI ENTRO LA FI-NE DEL 2020La Fondazione UPS, braccio filantro-

pico di UPS alla guida dei programmi

globali di cittadinanza sociale della

compagnia, ha annunciato oggi che

finanzierà la piantatura di 15 milioni di

alberi entro la fine del 2020. Dal 2012

la Fondazione UPS e i suoi partner han-

no piantato più di 5 milioni di alberi in

46 Paesi. La Fondazione UPS ha anche

stanziato più di 2,5 milioni di dollari in

erogazioni a 12 organizzazioni no-profit

che operano nella sostenibilità ambien-

tale. Questi stanziamenti andranno a

supportare programmi di ricerca ed

educazione all’ambiente, di riduzione

dell’utilizzo del carbone e di risparmio

energetico.

FORUM STORICO IN PERÙ SUL-LO SVILUPPO ENERGETICO L'evento, indetto da Equitable Origin

e dalla confederazione indigena In-

terethnic Association per lo sviluppo

della giungla peruviana, ha portato le-

ader indigeni, ministri e organizzazioni

non governative a uno scambio di idee

senza precedenti con il fine di indivi-

duare obiettivi comuni in merito allo

sviluppo di estrazione di gas e petrolio

nelle terre dei nativi. L'evento è stato

finanziato dall'agenzia degli Stati Uniti

per lo sviluppo internazionale (USAID)

nell’ambito del suo progetto “iniziative

per la conservazione delle Ande amaz-

zoniche”. L'obiettivo del dibattito era

identificare le migliori azioni e comu-

nità da associare in un contesto che

aiuterà le popolazioni native del Perù a

costruirsi un futuro migliore.

INDICE

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La guerra ha portato più di 22.000 sfollati sudanesi in Australia.Più del 7% di questi hanno meno di 30 anni.

Un programma ideato dagli alunni dei Centri per la Pace del Rotary utilizza il calcio per aiutare i giovani profughi a costruirsi una nuova vitaIl tuo contributo al Fondo Annuale permette alla Fondazione Rotary di essere più incisiva nei progetti di pace locale e di formare costruttori di pace in tutto il mondo.

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endpolionow.org/it

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basta così poco

BASTA COSÍ POCO PERERADICARE LA POLIO

Adesso abbiamo la possibilità di cambiare il mondo.Perché nessun altro bambino sia colpito dalla polio

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