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Il Giornale di Casoria

Date post: 07-Mar-2016
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Il Giornale di Casoria
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Anno III - Numero 10 - Domenica 14 aprile 2013 Periodico di informazione dell’area a nord di Napoli - Distribuzione gratuita LA CITTÀ DOLENTE Casoria: l’atto di dolore quotidiano dei cittadini.
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Page 1: Il Giornale di Casoria

Anno III - Numero 10 - Domenica 14 aprile 2013

Periodico di informazione dell’area a nord di Napoli - Distribuzione gratuita

LA CITTÀ DOLENTECasoria: l’atto di dolore quotidiano dei cittadini.

Page 2: Il Giornale di Casoria

2 il giornale di Casoria • Domenica 14 aprile 2013

[ Editoriale ]

In un’ intervista al Corriera della Sera del 4 aprile scorso, il Sindaco di Firenze Matteo Renzi, dichiarava: “ a Firenze ho varato un

piano regolatore a volumi zero: non si può più costruire, solo restaurare; non mi sono affat-to lasciato condizionare da interessi privati.” Bravo Renzi! Ecco, ci vorrebbe anche per Ca-soria, magari è un’idea per il futuro, un sinda-co “de cementificato”. Infatti nella nostra città che ha un indice di fabbricazione del 92% rap-portato ad un “devastato” territorio di 12 Km quadrati, stiamo ancora ad ipotizzare ed in-dirizzare il PUC verso nuove costruzioni, che poi si chiamino housing sociale, mentre fino a qualche anno fa venivano definite lottizzazio-ni convenzionate non cambia di molto le cose. Al di là dei dotti convegni dai titoli sfavillanti: GUARDIAMOCI INTORNO, crediamo più utile e conveniente per i cittadini casoria-ni: GUARDARSI IL SEDERE. Per evitare future e non inattese prese per i fondelli. Utile ed istruttivo considerare la trasversalità delle

maggioranze che votano detti provvedimenti. Alcune folgorazioni sulla via “cementificata” di Damasco evidenziano l’idea che si ha sul futuro di un Paese indistinto e sempre più distante dai reali interessi dei cittadini. Ca-pitolo”. Strade sgarrupate”. Un vero tormen-to per i cittadini alle prese con le quotidiane difficoltà derivanti da una rete viaria dissestata e malandata, piena di insidie stradali e veri e propri traboc-chetti che producono danni a automobili e pedoni, e che poi si risolvono in contenziosi che vedono il comune soccom-bente con gravi ripercussioni sulle casse comunali. Sembra un destino cinico e baro. Ed invece altro non è che un eterno ritorno del sempre uguale siste-ma di mala amministrazione e di mala gestio delle risorse pubbliche. Potremmo citare tanti casi che ci sono quotidianamente segnalati da cittadini e cittadine che fotografano le buche stradali con i propri cellulari. Uno su tutti se-gnalato da una nostra lettrice. Ecco il post del-la segnalazione: “Tombino completamente rotto in via San Mauro, ogni giorno in questa via passano centinaia di bambini per recarsi al Madrinato (sede provvisoria........!!!!! della scuola San Mauro”..La foto potete vederla pubblicata in questa pagina. Un centro storico “intubato” da ponteggi e transenne per crolli e pericoli di crolli con ulteriore aggravio di spesa per l’Ente. La città dei crolli colpisce ancora.

Ormai fa parte del triste panorama. Casoria: città d’arte e di interesse turistico- culturale. Titolo conferito dalla Regione Campania du-rante la gestione commissariale presieduta dal Prefetto Piccolella. Anno domini 2007. Dopo: Cari lettori, avete mai visto o sentito di pro-getti comunali per rendere la nostra città un attrattore turistico- culturale degno di questo nome? A Pietralcina, paese natale di San Pio, nel ponte pasquale ci sono stati ventimila vi-sitatori. Qui,il nulla moltiplicato al cubo. Pero’ abbiamo il registro delle Unioni civili. Nulla importa se centinaia di famiglie casoriane non

riescono a mettere insieme il pranzo con la cena. Se si ar-riva a rapinare 4 pizze per far mangiare i propri figli. Se una massa di disperati non arriva a fine mese. Se non c’è un ospe-dale degno di questo nome. Se l’ambiente che ci circonda

è violentato quotidianamente da smog, polveri sottili, roghi tossici, inquinamento elettroma-gnetico. Se l’unico stadio cittadino è chiuso da anni. Siamo ormai giunti alla rottura della coesione sociale. Napoli si ribella, scende in piazza contro il sindaco De Magistris. La bor-ghesia napoletana rompe gli indugi e manife-sta sotto il palazzo comunale, chiedendo che l’ex magistrato se ne vada a casa. De Magistris e Carfora sono stati eletti nella stessa torna-ta elettorale. Entrambi suscitavano vastissimi consensi e speranze per un reale e fattivo go-verno di cambiamento. A distanza di due anni si appalesa un nulla di fatto. .Due nomi: un unico destino politico? Non lo sappiamo. Ma se ci seguite, come sempre, ve lo faremo sapere. BUONA DOMENICA!

Casoria: l’atto di dolore quotidiano dei cittadini.di Giuseppe Storti

[ Il caso risolto ]

La città DOLENTE

Riparata “finalmente” la “voragine” come l' avevano battezzata i cittadini della zona, in via Circumvallazione esterna Casoria,

presso i condomini Secra e Giuliano. La buca,

ricordiamo, era grande quanto una ruota e anche alquanto profonda, tanto da provocare disagi a tutti gli abitanti, a piedi e in auto. E' passata meno di una settimana dal nostro articolo... E già si è provveduto a rimetterla a posto! Cosa eclatante è che ancora oggi, non si sa chi sia sta-to a compiere il veloce miracolo. Qualche abi-tante, sospetta addirittura che sia stato il locale e sala ricevimenti sito nelle vicinanze a provvedere al riparo, dati i forti problemi che quella fossa causava a tutti i clienti... Ovviamente si tratta, ancora una volta, di voci non confermate né

smentite. Fatto sta che la situazione è tornata celermente a posto e i cittadini possono tirare un sospiro di sollievo. Una delle poche vicende del casoriano in cui davvero “Tutto è bene quel che finisce bene...” ma attenzione: qualche resi-dente insospettito del veloce ripristino, ha anche affermato che la cosa non durerà a lungo. “E' stato messo solo dell'altro cemento sul buco- ha dichiarato Ciro, residente- il manto stradale con la prima pioggia si sgretolerà di nuovo e saremo punto e a capo...”. E' il caso davvero di aggiun-gere: “Che Dio ci scampi!”

Dopo la segnalazione del nostro giornale.di Daniela De Vecchi

Veloce riparazione della “VORAGINE” in via Circumvallazione esterna

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3il giornale di Casoria • Domenica 14 aprile 2013

[ Politica ]

Approvati gli INDIRIZZI PUC e il registro delle UNIONI CIVILI

Nella scorsa seduta dello scorso Con-siglio Comunale, sono stati approva-ti gli indirizzi del PUC. Grande la

soddisfazione da parte del sindaco, Vincenzo Carfora e l’assessore all’urbanistica, Tom-maso Casillo. Quest’ultimo ha ringraziato quelle forze dell’opposizione che hanno dato il loro contributo, attraverso emendamenti costruttivi che vanno nell’interesse della cit-tà. L’assessore ha affermato di essere invece rammaricato, per l’atteggiamento assunto dai consiglieri del Partito Democratico, che hanno a suo parere dimostrato intransigenza e ostruzionismo, facendo venir meno quello spirito di leale condivisione riscontrato in altre forze dell’opposizione. Per l’amministra-zione, Casoria deve andare incontro ad un processo di riqualificazione e le aree dismesse potranno essere completamente trasformate.Nella stessa seduta è stato anche approvato il registro delle unioni civili. Gli assessori Luisa

Marro e Mariano Marino, hanno spiegato che si tratta di una questione di diritto, dato che la costituzione si basa sul concetto di stato laico. Uno dei principi cardine dell’UE afferma in-fatti che tutti i cittadini dell’Unione hanno gli stessi diritti, indipendentemente da origine, nazionalità, condizione sociale, dal loro cre-do religioso o orien-tamento sessuale. “Il Comune di Casoria, ha inteso approvare il regolamento, non tanto come status so-ciale, ma come diritto vero all’accesso ad una serie di opportuni-tà. Si parla di diritti, non c’entrano le appartenenze politiche. Con questo provvedimento non si vuole sminuire il ruolo della famiglia, ma concepirla nel suo senso più ampio. La società nella quale vivia-mo è in continua evoluzione e non possiamo

ignorare i cambiamenti. Riconoscere un dirit-to non vuol dire negarne altri. I registri sono impegni pubblici e stabili non meno che i matrimoni.” Ha affermato l’assessore Marino.Tante le polemiche sorte in rete e in parti-colare sui social network riguardanti l’argo-mento. L’atto è stato approvato con un solo

voto contrario, quello del consigliere Mas-simo Iodice. Queste le sue parole: “L’uni-co voto contrario è stato il mio. Ritengo, da cattolico, che tale provvedimento sia inutile dal punto di vista giuridico. Tale

atto indebolisce l’istituto familiare renden-do ancora più fragile la nostra comunità. Mi auguro che le tante parrocchie della nostra comunità facciano sentire ancor più forte la voce del Vangelo.”

I lavori delConsiglio Comunale.di Rosa Davide

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4 il giornale di Casoria • Domenica 14 aprile 2013

[ Casoria nella storia ]

Lo scopo principale delle nostre ri-cerche, i cui esiti divulghiamo dalle pagine del nostro giornale, è quel-

lo di far conoscere nel nostro contesto la gigantesca figura del san Francesco caso-riano del IX secolo. In quel secolo la sua figura di santo dei poveri, degli indigenti, e dei moretti(gli attuali extracomunitari) si staglio’ in tutta la sua grandezza. La sua fama di santità lo accompagnò durante l’intero corso del pio transito terreno, ed anche oltre. Abbiamo trovato un interes-sante articolo scritto da P. Clemente Per-niciaro, Sup. Gen. dei Frati Bigi. pubblicato sul Corriere d'Italia nell’anno 1929. L’ar-ticolo descrive, e per questo è una preziosa ricostruzione storica, i rapporti tra Padre Lu-dovico e Don Giovan-ni Bosco, il fondatore degli istituti salesiani. Ancora una volta, ed anche in questo caso con un uomo di chiesa destinato alla santità, Padre Ludovico, appare come ispiratore ed esecutore di un disegno divino, ovvero quello di indicare a grandi uomini e donne della chiesa, il cammino e la missione vo-luta da Domineddio. Ecco il testo di que-sto articolo bellissimo ed emozionante, che ovviamente va riferito al contesto storico in cui è stato scritto, e cioè nel 1929. Don Bosco e Padre Lodovico si incontra-rono un giorno in Roma: si guardarono negli occhi, si intesero, si amarono; furono amici secondo Gesù e il Vangelo, uniti di mente e di cuore, per le anime, il Papa e la Chiesa. Pareva che la Divina Provvidenza volesse

assegnare in Ronca, ai due Apostoli lo stes-so campo, per il loro lavoro quasi identico: il nuovo quartiere del Macao, che andava allora sorgendo. Il Ven. P. Lodovico aveva posto il primo seme delle sue opere romane al Macao, in via Milazzo alla Villa Capranica: una scoletta per poveri fanciulli. Don Bosco in quei pressi apriva poco dopo una cappelli-na, anche essa picciol seme di grandi opere. Ed erano qui venuti tutti e due per amor grande alla Chiesa di Gesù Cristo e al Papa. Tutti e due erano venuti con pensieri umili, con programma da principio mo-desto; sebbene avessero nell'animo grandi desideri di consumare se stessi e i loro an-cora nascenti Istituti per la grande Roma di Pietro, in cui i protestanti con le scuole che vi andavano aprendo e una istruzione miscredente tendevano a disseminare quel-le divisioni religiose che ferivano il cuore

dell'allora regnante Leone XIII. Questo grande Pontefice iniziava il suo Pontificato, si può dire, col rivolgere le sue cure prima alla scuola, ai fanciulli, speranza del domani per la Chiesa e la Patria. E la sua amarezza per il lavoro di scristianiz-zazione dei fanciulli e dei giovani, aveva espressa in una grave lettera al suo Cardi-nal Vicario, nel marzo del 1879; e invocava l'aiuto dei Romani, per fondare le scuole cattoliche. Il Ven. P. Lodovico, come scrive il Cape-celatro, prese quella lettera come se fosse scritta per sè, e corse a Roma; e il 5 ottobre dello stesso 1879 aprì la sua scuola al Ma-

cao, in via Milazzo. Nulla chiese al Papa, nè ad altre autorità per questo: a tutto volle provvedere da sè, col concorso dei buoni, e principalmente delle sue opere di Napoli. Egli veniva a Roma, non per avere, ma per dare al Papa; per aiutarlo da buono e fedele figliuolo, come poteva, adoperando tutte le sue forze, tutto il suo ingegno. Lo stesso era di D. Bosco: chè egli viene al Macao nel 188o, e vi apre una piccola cappella, che è il germe della parrocchia: in quel quartiere che era allora il più bisogno-so di Ronca, per la vita cristiana e spirituale, sorgendovi case e palazzi senza una chiesa. La cappellina di D. Bosco funzionò da suc-cursale alla parrocchia di S. Bernardo alle Terme: e ivi si videro per alcun tempo il Sa-lesiano di D. Bosco e il « Bigio» del P. Lo-dovico, con santa ed esemplare fratellanza, uniti insieme la domenica a catechizzare i piccoli.

Un giorno al P. Lodovico in Napoli giunge notizia che il Santo Padre Leo-ne XIII consegnerebbe il terreno ove ora sorge la bella e monumentale Basi-lica del S. Cuore al Castro Pretorio, iniziata da Papa Pio IX, con le sue fonda-zioni già compiute, a una Congregazione o Istituto religioso, che si assumesse il compito di far sorgere e menare a termine la chiesa e accanto un istituto scola-stico. Il Ven. Padre nostro Lodovico senza preoccu-parsi se la notizia sia vera o no, pensa non forse voglia

la Provvidenza affidare a lui questo grave incarico, arduo assai per lui che non ha un soldo, ma molta fede nella Divina Provvi-denza. E preso con sè il suo fedele P. Bo-naventura, corre a Roma; vi arriva di sera. La mattina appresso va alla Banca Tibe-rina, per trattare l'acquisto del terreno che confina con le fondazioni della chiesa del S. Cuore: poi passerebbe dal Card. Vicario La Valletta a offrire la sua opera e la sua fede nella Provvidenza. Nel salire le scale del palazzo della Banca, al primo ripiano delle scale incontra Don Dalmazzo, Sale-siano, che discende. Giacchè si conosceva-no, si fermano, si salutano, e il P. Lodovico

Don Bosco e Padre LudovicoL’incontro tra due grandi Santi della Chiesa.a cura di Giuseppe Storti

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5il giornale di Casoria • Domenica 14 aprile 2013

[ Casoria nella storia ]

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domandando, con affettuosa premura, di D. Bosco e delle sante intraprese di lui invece di continuare a salire le scale, discende col Salesiano; e prosegue sempre conversan-do con lui, sin presso alla chiesa del Gesù. Quivi si congeda da Don Dalmazzo pre-gandolo instantemente di mandare i suoi più cari e devoti saluti al carissimo D. Bo-sco; e prosegue il suo cammino per tornar-sene al Macao! Ma il Padre Bonaventura allora: « Padre, e che siamo venuti a fare a Roma? E la Ti-berina? ». E il P. Lodovico: «Bonaventura, ma non vedi? c'è D. Bosco... i Padri Salesiani! ». Il giorno dopo i due nostri venerati Padri erano in treno per Napoli. Il figlio del San-to Patriarca d'Assisi - santo della rinuncia e del distacco - che non amava mai far con-correnza a nessuno, tanto meno ai santi, nelle scale della Tiberina dovette intuire quel che D. Dalmazzo era andato a trat-tare; e, con delicatezza squisita, con devota venerazione al santo suo emulo nella carità, si distacca dalla sua idea, rinunzia a un suo ardente amore; e cede e sente di aver, così, bene studiata la Divina Provvidenza, come egli soleva dire. Il Padre Lodovico da parte sua cede il passo a D. Bosco; e la Provvidenza dà a lui altro campo. Fu lo stesso anno 188o, nell'ottobre, che il Padre Nostro si incontrò a Schio col senatore Alessandro Rossi: ed ecco l'Esqui-lino per i Bigi, il nuovo orto da coltivare, ecco la loro nuova casa. E il Padre Lodovi-co potè dire: « A Firenze ho sfogato col S. Cuore» - aveva eretto il primo tempio de-dicato al Sacro Cuore in Italia - « a Roma voglio sfogare con l'Immacolata». Il 14 agosto 1882 Sua Ecc. Monsignor Lenti, Vice-gerente di Roma, presiedette alla Villa Capranica, presente il Rev.do D. Dalmazzo, la solenne premiazione per gli alunni dei Bigi, i quali furono consegnati così ai figli di Don Bosco, che, come risulta

anche dai processi per la sua Beatificazione, era stato espressamente chiamato a Roma dal Papa Leone XIII, e ne aveva avuto l'in-vito di assumersi la costruzione della chiesa del S. Cuore e coronarla di sue opere. L'ot-tobre seguente i Bigi aprivano la loro nuova casa al Viale Manzoni, dove, benedetti da Dio, lavorano sino ad oggi in fertile campo. Quando D. Bosco e Padre Lodovico si in-contrarono in Roma (l'unico incontro della loro vita), il Padre Lodovico gli domandò: Quanti anni avete? - Son del '15, gli disse D. Bosco tutto serio e meditativo. E Padre Lodovico di rimando: - E io del '14. - Vuol dire, aggiunse D. Bosco, che lei porterà un anno più di me all'eternità. Fu certo un pio scherzo, che nelle parole dei Servi di Dio non si ha da cercare sem-pre e a ogni costo la profezia. Il fatto è che Don Bosco ne portò due di più del P. Lo-dovico nell'eternità, dei suoi anni preziosis-simi e ricchissimi. Il Padre Lodovico morì tre anni prima, il 30 marzo 1885: D. Bosco il 31 gennaio 1888. E perciò i Processi di Beatificazione del Ven. Padre Lodovico si iniziarono prima, l'agosto 1885, presso la Curia più ricca di processi di Beatificazioni e di Canonizzazioni. Presentemente ne ha in corso 35, e tutte Cause napoletane. Bel-lissimo primato!

E ora la Causa del Ven. Giovanni Bosco è arrivata al termine: proclamate le sue virtù in grado eroico, approvati i miracoli, immi-nente la Beatificazione: e, abbiam fede, non tarderà poi la Canonizzazione. E il Ven. Padre Lodovico? E per arrivare pure lui, ma un po' più tardi. I Processi Apostolici sono alla Congregazione dei Riti dal febbraio 1928; e si prepara il lavoro per ottenere il riconoscimento e la dichia-razione delle Virtù in grado eroico. Ma non è bello pensare che egli si sia tirato anche questa volta indietro, e abbia ceduto il passo al suo amico del 188o, al suo emulo nella carità? Egli, bella e grande figura di Santo, che nella sua sentita umiltà si fir-mava sempre piccolo frate: egli umile figlio di San Francesco, con gioia dell'anima sua santa, serafica, come era uso in vita, voglia-mo pensare che lasci correre avanti chi volle nascondersi dietro la colossale figura di S. Francesco di Sales, divenendo anche esso figura gigante nella Chiesa di Dio. E per i Figli del Ven. Padre Lodovico, i Frati Bigi della Carità, e le Suore Elisabet-tine, all'amoroso lamento rivolto da loro al Padre: « E voi, Padre? », è dolce e caro sentire che egli risponda come nel 188o: « Eh, non vedete? c'è D. Bosco!... I Padri Salesiani!... ».

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6 il giornale di Casoria • Domenica 14 aprile 2013

[ L'emigrante ]

Nella ricorrenza del Centenario della nascita, martedì 16 Aprile 2013, alle ore 18.30, l'Insigne Capitolo Colle-giale di San Mauro Abate, l'Ammi-nistrazione Comunale, i Familiari e la Comunità Parrocchiale ricordano il Nunzio Apostolico Mons. Antonio Del Giudice, Arcivescovo di Gerapoli di Siria, nella Celebrazione Eucaristi-ca presieduta da Sua Eminenza il Car-dinale Crescenzio Sepe, Arcivescovo Metropolita di Napoli.

 Il presente vale come invito.

 Il Preposito CuratoSac. Mauro Zurro

Comunicato Basilica Pontificia di SAN MAURO ABATE

Casoria:

Sentieri SELVAGGI

Amate gli sport estremi? Volete provare l'emozione dl trekking su percorsi accidentati o del Camel

Trophy in pieno centro cittadino? Potete farlo a Casoria!Vi basterà iniziare il percorso a piedi dall'incrocio di Via Diaz col Viale Eu-ropa. Pronti alla partenza sul marciapiedi che costeggia la Rhodiatoce e...via! Vi raccomando di cam-minare lentamente e di tenere costantemente gli occhi a terra: nu-merosi ostacoli infatti si frapporranno al vo-stro incedere: cespugli invadenti di erbacce, cascate di rovi graf-fianti, dislivelli continui, vere e proprie montagnole d'asfalto , causati dalle pro-fonde spaccature che corrono parallele all'esterno del marciapiedi, canyons e voragini che costeggiano il vostro percor-

so, ricordo indelebile dei danni provocati dalle radici dei vecchi pini poi abbattu-ti. Perciò occhio a dove mettete i piedi! Vi può poi capitare di calpestare cocci di bottiglia, escrementi di cani sparsi un po' dovunque o vedervi sfrecciare davanti simpatici toponi che si rincorrono gioiosi e per nulla impauriti dal vostro passaggio. Procedete con cautela, mi raccomando, evitando anche le buche che costellano il marciapiedi e i sacchetti di spazzatura abbandonati qua e là!Allora, mi direte, meglio prendere la macchina! Certo, a condizione però che si tratti di un fuoristrada o di una jeep, adatti per il Camel Trophy. Solo con que-sto tipo di macchina potrete permettervi di affrontare l'asperrimo sentiero della se-conda traversa Europa, altro che Parigi-Dakar!Innanzitutto dovrete cimentarvi con la

curva d'ingresso, dove troverete posizionati in maniera ingegnosa veicoli ostacolanti; se riuscirete a penetrare nel sentiero accidenta-to senza troppi danni e strusciature, dovrete impegnarvi al massimo

per cercare di salvare gli ammortizzatori che verranno messi a dura prova fin dalla prima buca-voragine inevitabile(ed evi-dentemente incolmabile...) all'inizio del percorso. Ammesso e non concesso che

Ai confini dell’Arizona? No! A Casoria terra di Camel Trophy.di Edy Vitale

la vostra jeep cammini ancora, dovrete dribblare audacemente e da piloti esperti tombini traballanti e vaste chiazze prive di asfalto più o meno profonde che vi troverete davanti. Con una buona dose di fortuna potrete arrivare alla virata finale, svoltare nel vialetto di collegamento pres-socchè impraticabile ed affrontare il rush finale: la prima traversa Europa, combat-tendo ancora strenuamente con svariate e profonde buche e dossi giganteschi che daranno il colpo di grazia alla vostra mac-china già duramente provata.In bocca al lupo, amici sportivi!!!

Page 7: Il Giornale di Casoria

7il giornale di Casoria • Domenica 14 aprile 2013

[ Il caso ]

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Anno III - Numero 10Domenica 14 aprile 2013

Questo numero è stato chiuso in redazione il giorno 10 aprile 2013.

[email protected]. 081 7588818 - 335 8270557

Inserto di Napolincasa NewsAut. Tribunale di Napolin. 0062 del 30/09/2005

Editore: Carlo De VitaVia S. Di Giacomo, 6/8 - 80026 Casoria (NA)

[email protected]

Direttore responsabile: Giuseppe Storti

Segreteria di redazione:Imma D'Angelo - Anna Baratto

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Direzione e redazione:Via S. Di Giacomo, 6/8 - 80026 Casoria (NA)

Tel. 081 7588818

Progetto grafico, impaginazione:Grafis print s.a.s.

Via A. Lauro, 1/5 - Casoria (NA)Tel. 081 7382350 - www.grafisprint.com

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VIA LEPORE: si aspetta l' incidente mortale?

Via Lepore, Casoria. La carreg-giata che conduce alla circum-vesuviana di Volla, ha da sempre

costituito un pericolo per tutti i cittadi-ni e abituali fruitori. A doppio senso di marcia, non ci sono le misure giuste per supportare la doppia viabilità. Nei giorni di piog-gia l'arteria diventa sempre più perico-losa a causa delle curve strette e della maggiore scivolosi-tà del manto stra-dale. Due donne sarebbero già morte in passato in un grave incidente mortale, e tutti i passanti, in auto e non, quasi si fan-no il “segno della croce” prima di transi-

Una strada...mille problematiche.di Daniela Devecchi

tare per la zona, evitando di volta in volta le auto che vanno e vengono. Non solo: la strada, è anche zeppa di buche e di pian-te non potate, quasi sembra abbandonata a se stessa, e che il comune non badi da troppo tempo alla sua manutenzione. Ci sarebbero anche progetti e fondi per ri-metterla in sesto, eppure, sembra che la cosa sia quasi stata gettata nel dimenti-catoio: La Tav infatti avrebbe stanziato un milione e settecentomila euro per la messa in sicurezza di Via Lepore, almeno mesi fa... I progetti c' erano e la voglia dei

cittadini di “met-tersi in salvo” sicu-ramente era tanta. Si parlò di edifi-care un parcheg-gio in via Pascoli, che probabilmente non sarebbe servi-to a nulla. Mesi di “parole in libertà” da parte degli enti

competenti... ad oggi la cosa è rimasta lettera morta. Almeno, anche se si spera di no, fino al prossimo eventuale inciden-te mortale.

Page 8: Il Giornale di Casoria

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