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Il Giornale di Casoria

Date post: 17-Mar-2016
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Il Giornale di Casoria
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Anno 1 - Numero 16 - Domenica 23 ottobre 2011 Periodico di informazione dell’area a nord di Napoli - [email protected] - Distribuzione gratuita PUNTO DI SVOLTA!
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Anno 1 - Numero 16 - Domenica 23 ottobre 2011

Periodico di informazione dell’area a nord di Napoli - [email protected] - Distribuzione gratuita

PUNTO DISVOLTA!

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2 il giornale di Casoria • Domenica 23 ottobre 2011

E D I T O R I A L E

Casoria: PUNTO DI SVOLTASettimana in cronaca.di Giuseppe Storti

L’avevamo preannunciato in tempi non sospetti. Il quadro politico uscito fuori dalle elezioni amministrative del giu-

gno scorso è fin da subito apparso alquanto fragile. La maggioranza al governo della città di stampo elettorale più che politico, sem-brava non omogenea per identità culturale e politica. Pezzi del centro destra(Futuro e Li-bertà) che vanno a braccetto con il PD che pure è il principale partito del centro sinistra: sembra essere un controsenso. Poi i soliti personaggi in cerca d’autore. Quelli che riflettevano e riflettono sulla malasorte di essersi schierati con la co-alizione perdente. E quindi crisi d’asti-nenza e pronti al salto della quaglia, da giustificare con il solito “pistolotto” dell’interesse della città. Oggi, quello che sembra l’epilogo. Questo lascia in-travedere la cronaca di quanto accaduto in consiglio comunale. Certo approfon-diremo, sentiremo i protagonisti della politica locale. Ma tant’è. La questione dirigenti comunali, è sintomatica di un assalto alla diligenza. Chi controlla i su-per pagati burocrati dell’Ente, controlla i famosi PEG( Piani economici di ge-stione). In pratica i capitoli di spesa del bilancio comunale. I dirigenti sono stati scelti in solitudine dal sindaco che ha firmato i decreti di nomina. La scelta appare fatta sulle indicazioni dei partiti. Forse non di tutti. O non di tutti i “pezzi” della maggioran-za. Ecco: i mal di pancia, che si evidenziano in una parte del partito democratico. Inoltre è lampante una spaccatura tra la rappresentan-za in giunta di assessori targati Pd e lo stes-so gruppo dei democratici. Mentre pezzi del centro destra che appare ormai una galassia in dissoluzione, vagano alla ricerca di approdi

nell’isola del tesoro. Ovvero sul carro del vin-citore. Sullo sfondo: la campagna elettorale della prossima primavera. Già partita anche in città. Chi controlla l’Ente Locale, può fare il grande salto verso un seggio senatoriale o parlamentare. Il Governo Berlusconi è in or-mai in “ articulo mortis” si aspetta solo il “big bang” quindi meglio tenersi pronti. E gli spo-stamenti di carriaggi e truppe cammellate che sotto traccia già iniziano ad evidenziarsi, sono propedeutici proprio a questi fini. Ovviamen-te: al diavolo chi ha creduto nella solita “ pri-

mavera casoriana” il futuro radioso e lumino-so di un nuovo avvenire, cozza con la politica politicante che litiga ma non risolve i proble-mi. Mentre accade tutto ciò, c’è chi invece non riesce a mettere insieme il pranzo con la cena. Chi è la vittima predestinata di questa gran-de macelleria sociale che è divenuto il nostro Paese, e la nostra città. I disoccupati, i disabili, gli anziani, i giovani laureati che stanno an-cora nello stato di famiglia di mamma e papà

perché qui non c’è lavoro. Non c’è nulla. Solo un “paesone” indistinto e distante dai bisogni della gente. Privo di strutture socio- aggrega-tive e di servizi. Non c’è un pronto soccorso, né un primo soccorso. Quello ottimamente gestito dall’Ospedale dei Camilliani, è stato chiuso. Tanti i disagi, troppe le promesse: inu-tili le passerelle di chi promette e non mantie-ne. Ma pieno di professionisti della politica. Quelli che non hanno mai lavorato nemmeno un giorno. Già i disoccupati. In settimana cla-morosa la protesta di una nuova sigla da poco

nata nella frastagliata galassia dei grup-pi di disperati che protestano contro l’Ente più prossimo ai propri bisogni, ovvero il Comune. Un gruppo di una ventina di giovani che si firmano: comi-tato disoccupati casoriani per la legalità, ha occupato per poco tempo gli uffici di Piazza Cirillo. Poi dopo l’arrivo delle forze dell’ordine, la volontaria libera-zione degli uffici stessi. Quasi un “flash mob” C’è da dire che l’altro gruppo sto-rico di disoccupati: l’USB per bocca del suo leader Genny Laudiero, parla di una speculazione sulla pelle dei lavoratori, invitando tutti ad evitare le strumen-talizzazioni. Certo che la gente è stufa. Gli indignati: anzi i disperati sono tanti. Troppi. Se a protestare c’è un’avanguar-dia. A soffrire ci sono migliaia di per-sone, nemmeno note ai servizi sociali comunali sempre più insufficienti ad avere almeno il quadro delle emergenze

sociali. Quadro invece chiaro alle parrocchie del territorio, veri e propri sensori istituzio-nali del disagio sociale. Ma quale sviluppo per la nostra città? Gli imprenditori che do-vevano insediarsi nel progetto denominato “ cittadella del benessere e del tempo libero” stanno scappando da Casoria. Vogliamo dire per la crisi? Bene. Ma certamente anche per le diseconomie della città. Nei numeri scorsi abbiamo parlato dello sportello unico per le

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E D I T O R I A L E

imprese. Rispetto agli adempimenti di legge previsti in materia, L’Ente appare in ritardo. Buio totale. Vogliamo parlare del progetto Vedelago? Come dire: fiumi di parole o pe-riodo di decantazione? Notte fonda. Il tutto sembra perdersi e disperdersi nel porto delle nebbie di Piazza Cirillo. Insomma si rischia una “città del libro” 2: la vendetta! In quante campagne elettorali abbiamo visto racconta-re la storiella della città del libro che dove-va rappresentare l’alba di una nuova era. Poi la fuga degli imprenditori e la realizzazione del progetto in altra sede. Questo è quanto. Il resto è aria fritta. Intanto l’allarme lancia-to dal nostro giornale a più riprese sul fronte della criminalità predatoria che impazza in città, ha avuto un seguito. Apprendiamo da un comunicato stampa del collega Borzillo, responsabile dell’area stampa dell’Ente locale che: Il Prefetto di Napoli, Andrea De Marti-no, accogliendo l’invito rivoltogli a più riprese dall’Amministrazione comunale, nella perso-na del Sindaco, Enzo Carfora e dell’Assessore alla Sicurezza, senatore Tommaso Casillo, ha deciso di convocare a Casoria la riunione del prossimo Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, finalizzato ad un’analisi aggiornata delle problematiche sulla sicurez-za pubblica nell’intero ambito territoriale. All’appuntamento operativo, previsto per martedì 25 ottobre prossimo presso la Sala Consiliare del Comune di Casoria, con ini-zio alle ore 16:00, prenderanno parte i vertici provinciali delle Forze dell’Ordine e di sin-daci di Afragola, Arzano, Casavatore e Frat-tamaggiore. “La decisione del Prefetto – afferma il Sinda-co, Enzo Carfora – è la giusta considerazione alle esigenze di una città come Casoria che rappresenta un crocevia per tutto il compren-sorio dei comuni a nord di Napoli. Sul nostro territorio si ripercuotono le problematiche delle periferie di Napoli e della provincia e solo un approccio allargato potrà produrre risultati apprezzabili.” “Sul nostro territorio – dice l’Assessore alla Sicurezza, senatore Tommaso Casillo – si re-gistrano fenomeni criminali di varia natura. Una situazione che rende ai cittadini una per-cezione di insicurezza che intendiamo argina-re. Dal punto di vista operativo gli sforzi della nostra Polizia Municipale sono già ampi ma un operato comune con le altre forze di sicu-rezza sono certo renderà risultati apprezzabili in poco tempo. In tal senso abbiamo già messo in campo misure concrete mediante la parte-cipazione del Comune a quattro progetti del-la misura 3.1 del Pon Sicurezza che saranno consegnati lunedì proprio in Prefettura.” Noi: ci saremo. Ma le politiche della sicurezza sul territorio, vanno sviluppate in loco. E’ chiaro che bisogna anche chiedere l’aiuto dello Sta-

to per un aumento degli organici delle Forze dell’ordine. Sarebbe anche il caso di avere qui a Casoria, non dico un Commissariato di Poli-zia di Stato, ma almeno un sede distaccata. Ma in un contesto di crisi economica e di tagli al comparto sicurezza, c’è poco da sperare. Ed al-lora occorre organizzarsi, facendo di necessità virtù. Ad esempio, coinvolgendo le associazio-ni di protezione civile che esistono ed operano a Casoria nelle politiche di sicurezza. Molti comuni italiani lo hanno fatto. La protezio-ne civile casoriana con le sue associazioni, già ha collaborato in maniera efficace con l’Ente Locale nel periodo dell’emergenza rifiuti. E’ pacifica l’utilizzabilità delle associazioni di volontariato quali ausiliari del traffico presso le amministrazioni comunali. Molti comuni lo fanno da anni, con il conforto della giurispru-denza di merito e di quella della Corte Costi-tuzionale. In questo caso si liberebbero i Vigili Urbani da queste incombenze, potendoli de-stinare in maniera più assidua al controllo del territorio. Questi i fatti più importanti della settimana casoriana. Tante le notizie che tro-verete, Cari lettori, nel Giornale di Casoria, che ha, e continua ad avere l’unico obiettivo di dare un’informazione seria ed efficace ai citta-dini: sicuramente non di parte.

Ultim'ora:LA SCOMPARSA DI MONS. MAURO PISCOPO

Apprendiamo la notizia della scom-parsa di Mons. Mauro Piscopo, storico decano dei parroci casoriani.

Conosciuto e amato in citta’ ed anche in tut-ta la Regione Campania, per le sue doti di umanità e di bontà. Fino all’ultimo, ha voluto stare con i suoi parroc-chiani nella Chiesa di San Bene-detto che non ha mai voluto lascia-re nel corso del suo lunghissimo sacerdozio, rinunciando per questo ad importanti incarichi nell’ambi-to della Chiesa Napoletana. Siamo particolarmente addolorati per questa scomparsa, per una motiva-zione personale. Con Padre Mau-ro , abbiamo trascorso una parte consistente della nostra gioventu’, formandoci culturalmente e spiritualmente. Alla famiglia tutta giungano le piu’ affettuo-se e sentite condoglianze da parte dell’intera redazione e dell’editore. G.S.

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P O L I T I C A

CONSIGLIO COMUNALE:un esito del tutto inaspettatoLa questione delle nomine dei dirigenti spacca la maggioranza.di Rosa Davide

Lo scorso lunedì 17 Ottobre, alle ore 13:30, nella sala consiliare, si è svolto il consiglio comu-

nale. All’ordine del giorno le tanto di-scusse nomine dirigenziali.E’ ormai giunta alle orecchie di tut-ti la notizia che a Casoria, secondo il Decreto Legislativo 141/2011, è pos-sibile e legittima la nomina di un solo dirigente, oltre al personale interno. Si tratta, infatti, della percentuale dell’8% sancita per i cosiddetti “Comuni non virtuosi”, di cui la città fa parte. No-nostante questo, attualmente sono già stati nominati ben sette dirigenti esterni, per una spesa totale annua che ammonta a circa 800 mila euro.Durante il corso della seduta, il PD ha avanzato la proposta di annullare, in autotutela, le nomine dirigenziali pre-cedentemente effettuate. Tale richie-sta, era già stata fatta più e più volte, a partire dallo scorso mese di luglio, da parte dei membri dell’opposizione. Una proposta che ha letteralmente spaccato la maggioranza, in quanto,

fatta eccezione per i consiglieri del Partito Democratico ( Fuccio, Balsa-mo, Laezza e Marigliano),tutti gli altri hanno votato perché venisse respinta. E se la maggioranza ha mostrato così la sua debolezza e la sua non com-pattezza, non più coerenti sono stati i membri dell’opposizione. Prima che si andasse al voto , infatti, i consiglie-ri Pugliese, Cerbone, Stefano Ferrara, Esposito e Capano, hanno preferito abbandonare la sala consiliare, evitando così di affrontare la questione. I consiglie-ri dell’opposizione an-cora presenti in aula, hanno votato a favore della proposta del PD, ma tutto questo non è bastato.La seduta è poi ter-minata alle 16.30, dopo ben tre ore. Tre lunghe ore caratteriz-zate da un disordine generale, contra-sti, polemiche e discussioni, che han-no portato ad un esito inaspettato e sconcertante. Quattro consiglieri del Partito Democratico che si pongono totalmente contro la scelta effettuata dall’amministrazione, che si pongono contro quella maggioranza di cui essi

stessi fanno parte. D’altra parte ben cinque consiglieri dell’opposizione, che anziché continuare a lottare per la loro tesi, portata avanti dal mese di luglio, preferiscono fare un passo in-dietro e non partecipare alla votazione. Che tutto questo preannunci un cam-biamento nella composizione della stessa maggioranza? Questa è una delle ipotesi più probabili, già prean-nunciata dal consigliere comunale Bal-

samo, durante un suo intervento nella stessa seduta. La cosa certa è che dopo questo consiglio, in molti hanno perso la loro credibilità in-nanzi agli occhi dei cittadini, molti hanno deluso le aspettative di coloro che credevano nell’inizio di un nuovo corso per questa città, coloro che credevano

in quel “vento nuovo e di cambiamen-to”, di cui si era tanto parlato durante la campagna elettorale.Sperando che l’accaduto possa essere spunto di riflessione per tutti, ancora una volta non ci resta che aspettare. L’unica cosa certa è che continueremo a tenervi informati. Buona Domenica!

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A R P I N O

ARPINO: cronache dall’altra città…Via Tremiti, il piccolo viale dell’ abbandono.di Raffaella Battinelli

In una soleggiata mattinata di ottobre come quella di oggi, il modo migliore per iniziare la giornata mi è sembrato

quello di dare una bella rispol-verata alla bicicletta, montare in sella e godermi una piacevole e rilassante passeggiata! Oops… quasi dimenticavo: sarebbe più opportuno lasciar perdere; non si è mai preparati abbastanza ad una corsa ad ostacoli “made in Casoria”. Ebbene si, devo a ma-lincuore abbandonare l’idea, al-trimenti mi ritroverei a dover far fronte alle mille ed enormi buche presenti sull’asfalto (incredibile notare come si moltiplichino a vista d’occhio, quasi come se si trattasse di funghi) o peggio ancora, a rischiare la vita. No, non è affatto un’ esagerazione! In questo piccolo viale si può infatti speri-mentare l’ebbrezza di una vera e propria corsa automobilistica, proprio come quel-le che vediamo in televisione. Il fattaccio è che a correre all’ impazzata non sono soltanto delle semplici automobili ma degli enormi camion che, nonostante la scadente qualità del fondo stradale e no-nostante la continua presenza di bambi-ni , si ostinano a cimentarsi in delle vere e proprie gare di velocità. Mi domando “Vincerà forse un bel premio chi arriva per primo ?!”. Abbandonata definitiva-mente l’idea della passeggiata in biciclet-ta, decido di restare comodamente nelle mie vesti di pedone; il fatto è che non riesco proprio a rassegnarmi, non voglio sprecare questa bella giornata e decido di fare due passi a piedi. Mentre cammino col sole in pieno volto, riconosco la ra-gazzina che tutte le mattine percorre lo stradone principale (Via Ventotene) per andare a scuola, e la vedo ritornare indie-

tro a passo svelto e con gli occhi pieni di lacrime. Preoccupata mi avvicino a lei e le chiedo cosa sia accaduto. La povera pic-cola scoppia in lacrime e mi racconta che un signore di mezza età le si è avvicinato con l’automobile, invitandola a salire per un passaggio, tutto questo mentre si ac-carezzava indiscretamente le parti intime … Come può un genitore essere tran-quillo, quando i propri figli escono di casa per giocare o semplicemente per andare a

scuola? E’ forse questo un modo per farci capire che dobbiamo istituire delle ronde cittadine?! E’ vero che “ L’unione fa la forza” ed è pur vero che “ A mali estremi

, estremi rimedi ”; ma fino a che punto possiamo andare avanti in queste condi-zioni? Amareggiata me ne torno a casa ed incontro un amico che mi racconta che è ormai da qualche notte che non riesce a dormire a causa dell’invasione di insetti provenienti dal terreno abbandonato che ha di fronte casa dove, tra l’altro, si tro-vano anche i residui di una ex discarica abusiva di rifiuti tossici che ogni tanto riprende a fumare. Pensare che l’estate scorsa ci son voluti circa quattro giorni, per spegnere le fiamme. Ci fu spiegato dagli stessi Vigili del fuoco che i residui erano ormai ben radicati nel terreno a tal punto che ogni tanto sarebbe stato “nor-male” rivedere il vecchio cumulo ritornare ad infiammarsi. Mi rendo perfettamente conto che tutto questo sembra invero-

simile, ma purtroppo è la realtà che vivo. Posso sempre attende-re la sera per portare a spasso il cane; peccato però che di sera questa strada metta i brividi: non c’è illuminazione ma soltanto sospette ed ambigue macchine parcheggiate in fondo al viale ed inquietanti blitz di ricogni-zione da parte dei delinquenti di zona; e le forze dell’ordine? Dove sono finiti tutti? Possibile mai che siamo stati completa-mente dimenticati? Nell’attesa

di risposte, resto a casa. “Magari domani andrà meglio”, continuo a ripetere tra me e me. Ma sarà vero?...Mi piace continuare a credere in Babbo

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I L F A T T O

dei problemi a nome di tutti, eppure non ho potuto dire nulla, e secondo il mio parere, non sono stato il solo- continua amareggiato- in tanti avrebbero voluto dire la loro, ma non ne hanno avuto la possibilità”. L' incontro, sfortunatamente, è stato di breve durata. Non abbastanza perchè tutti i partecipanti avessero potuto“dire la loro”. Unico consiglio, espresso anche dal consigliere Esposito “Quello di or-ganizzarsi e di focalizzarsi, per una prossima riunione, su uno o due punti per volta, i più scottanti, per poi approdare, piano piano, ad altri temi, meno presi in considerazione, ma

sicuramente rilevanti”.Il sindaco Carfora, ha espresso solidarietà e piena disponibilità anche per chi volesse recarsi al comune per esprimere di persona i propri disagi, che in via Circumvallazione, sono davvero tanti. La riunione, di venerdì quattordici, ha rappre-sentato solo una lieve “premessa”. Altre ce ne saranno, e già ci si augura che, stavolta, “chi ha ansia di “parlare” crei davvero le premesse per “farsi ascoltare”.

Vivere, anzi sopravvivere a via Circumvallazione EsternaLamentele e problemi dei residenti nell’incontro con il sindaco Carfora.di Daniela Devecchi

Incontro “più che riavvicinato” tra sindaco e cittadini. I residenti di Via Circumval-lazione esterna, all'unanimità, si sono ra-

dunati per lo storico appuntamento svoltosi in data quattordici ottobre. Presenti all'even-to, ovviamente il primo cittadino del comu-ne Carfora, il consigliere comunale Orsino Esposito e, ovviamente, una folta rappresen-tanza di abitanti, presentatisi per esprimere ognuno il proprio malcontento. L'area, anche se ad alta densità abitativa, “pullula” di delin-quenti, poco collegata con il centro cittadino, l' illuminazione è scarsa, manca un servizio autobus, i semafori per attraversare il doppio senso, strada a scorrimento veloce, non sono funzionanti, in tanti hanno subito rapine che non hanno dichiarato per timore di ritorsione. Per non parlare di fenomeni di soprusi e varie “intrusioni” che nella maggior parte dei casi

non viene denunciata. Inoltre, il disagio della chiusura di Via Ferdinando Russo, traversa adiacente, un tempo percorso sicuro per cit-tadini tutti, soprattutto minori che si recano quotidianamente a scuola, chiusa da decenni, perchè dichiarata “strada privata”, e un servi-zio di pubblicità e cartellonistica per fare in modo che anche chi sta “al di fuori del centro”, come dichiarato dai cittadini, possa essere in-formato di ciò che accade al comune. Queste, e altri svariate difficoltà affrontante durante l' appuntamento con il sindaco, tra l' altro du-rato solo pochi minuti. Tutti i presenti hanno voluto parlare “quasi l' uno sull'altro”, ognuno ha voluto esprimere un giudizio sulle proble-matiche esposte, il primo cittadino, attento alle discussioni, si è impegnato per ascoltare e valutare poco a poco, ogni questione. “ Ma è mancata organizzazione, ognuno ha voluto dire la propria, non credo che il sindaco abbia capito molto” ha denunciato Giuseppina una storica abitante. “Il sindaco ha segnato tutto, ha cercato di ascoltare tutti quelli che parlava-no ma per come la vedo io, si è creata troppa confusione”. ”E' vero, avremmo dovuto essere meglio organizzati e più uniti- ha affermato Francesco, altro abitante presente all'evento- io non ho potuto parlare, avrei voluto esporre

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L ' I N T E R V I S T A

Il patrimonio comunale:parla Mariano MarinoL'Assessore al Patrimonio: "Molta confusione. Presto un censimento".di Rosa Davide

Questa settimana siamo stati a collo-quio con l’Assessore al Patrimonio, Decentramento e Servizi Demogra-

fici.Assessore può spiegare ai nostri lettori, concretamente e in maniera semplice, quali sono gli incarichi di sua competenza in que-sto assessorato?La delega al Patrimonio prevede la gestione amministrativa e contabile di tutti gli im-mobili e terreni di proprietà del Comune di Casoria. Con la delibera di Giunta, che ri-sale allo scorso Settembre, l’assessorato non si occuperà più dei fitti passivi. La gestione di tali fitti sarà effettuata direttamente dagli uffici che hanno avuto la necessità di gene-rare il contratto di locazione. L’ufficio opera attualmente, e continuerà ad operare fino al prossimo assestamento del bilancio, il paga-mento mensile del canone di locazione, re-

stando sostanzialmente estraneo sia alla fase della conoscenza delle necessità iniziali che hanno dato luogo alla costituzione del rap-porto locatizio, che a quella successiva della verifica della permanenza delle iniziali neces-sità. Per tale ragione, è certamente più razio-nale che sia l’ufficio inizialmente proponente la locazione, a seguirne tutte le fasi operative ed evolutive del contratto. Il decentramento e l’anagrafe comportano le attività di avvicinamento ai cittadi-ni dei servizi comunali (es. Tributi e Assistenza) ed extracomunali (es. ASL, Ottogas ecc.). Sono in pro-gramma dei processi di di-smissione o valorizzazione degli immobili del patri-monio comunale?La valutazione dell’ipotesi di dismissione del patrimonio immobiliare è oggetto di una serie di riunioni, la prima delle quali si è già svolta il 13 Ottobre. La seconda si terrà il prossimo 27 Ottobre, utilizzando come base di discussione uno studio della società SIRAM, che gestisce il patrimonio di edilizia popolare comunale, che giaceva ab-bandonato da circa un anno.Esistono delle difficoltà nell’individuare esattamente l’elenco delle proprietà del Co-

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mune? È già possibile prevedere a quanto ammonterebbe, in termini finanziari, il co-siddetto patrimonio?La società SIRAM entro la fine dell’an-no provvederà a depositare un censimento completo di tutti gli appartamenti di edilizia popolare. Devo purtroppo registrare che il servizio Patrimonio, durante le passate am-ministrazioni, ha fatto richiesta di aggiorna-mento dell’elenco delle proprietà comunali, delle valorizzazioni a esse corrispondenti, e delle eventuali alienazioni e/o acquisti di immobili. Tuttavia alcune proprietà, che non risultano essere state inserite nell’elenco del-le proprietà comunali, sono invece intestate catastalmente al Comune. C’è un bel po’ di confusione, perché questi immobili che esi-

stono catastalmente non sono facilmente individua-bili. Per questo ho chiesto al Sindaco di promuovere un censimento globale di tutte le proprietà, come ad esem-pio suoli concessi in como-dato d’uso e immobili. Ho anche sollecitato il Sindaco alla risoluzione del problema del Parco Buontempo, in via Watt, dove delle unità abita-tive, occupate da assegnata-ri individuati dal Comune,

non sono ancora state acquisite al patrimonio comunale.Arpino, territorio che le sta particolarmen-te a cuore, è da tempo considerata “l’altra città”. I cittadini della frazione si aspettano molto da lei, ora che, in qualità di assessore al decentramento, può intervenire diretta-mente sulla questione. Cosa farà per non deluderli? La presenza costante del Sindaco e dei col-leghi Assessori sulla frazione di Arpino e sull’intera città sta garantendo la valorizza-zione della frazione e delle periferie. C’è da aggiungere che, a seguito di quanto deciso dalla Giunta, sarà possibile utilizzare, a sede di uffici comunali, un immobile finora de-stinato a scuola dell’obbligo nella frazione Arpino, in via Pascoli. Presso l’edificio sarà possibile trasferire l’Ufficio Tributi. In questo modo, rimarrà anche la disponibilità dell’in-tero primo piano, che potrebbe essere uti-lizzato per la collocazione di ulteriori uffici. Attraverso un piano di riassetto generale del-la collocazione di alcuni uffici comunali, sarà dunque possibile restituire alla proprietà altri immobili che l’Ente detiene in locazione. La dismissione dei predetti immobili consentirà di effettuare economie di gestione a evidente vantaggio del bilancio.A cento giorni di governo, come giudica l’operato della nuova amministrazione? Non sono io a dover giudicare, meglio lasciare ai cittadini l’ardua sentenza.

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C A S O R I A N E L L A S T O R I A

Quando Casoria aveva il fiume e il mulinoIl Galioncello, gli antichi possedimenti del Comune di Casoriaa Ponticelli.di Giuseppe Pesce

La scorsa settimana, la bella lettera di Massimo Andreano ci ha segnalato le case della Rhodiatoce progettate

da Davide Pacanowski nel 1953, e citate in un volume di Cesare De Seta (I centri sto-rici della provincia di Napoli, pubblicato da ESI qualche anno fa, in cui è ripreso anche il mio saggio sulla storia di Casoria). De Seta è forse il più importante storico dell'ar-te e dell'architettura napoletano vivente: il suo volume Napoli, uscito nel 1981 per le "Grandi opere" di Laterza, è ormai una pietra miliare. A quella ricerca fece seguito qualche anno dopo un libro dal titolo I Ca-sali di Napoli (Laterza, 1984). I casali di cui si parla sono quelli da cui ha avuto origine la città, e non quelli dell'entroterra, a cui appartiene Casoria; ma che tuttavia per la sua vicinanza a Napoli è comunque spesso citata. In particolare, si incrociano alcune notizie sul Mulino e sul Fiume di Casoria, che si trovavano nella zona di Ponticelli. Proprio partendo da questi cenni, diversi anni fa raccolsi un po' di dati sulla storia di questi luoghi, che andai persino a ritro-vare (ricordo una piacevole passeggiata in una mattina di sole, col professor Giuseppe Navarra).Il Fiume e il Molino sono ancora esistenti, seppure soffocati da degrado e costruzioni

abusive. Fanno parte di un grande territorio che ricade sotto la giurisdizione di Napoli, ma che è proprietà del Comune di Casoria. Una proprietà vantata «ab immemorabile», come si legge letteralmente in uno dei più antichi documenti: la lapide di fondazione di San Mauro, posta sull'architrave della chiesa, che parla di «pacifico possesso» di un mulino e di un territorio «molendino» di 110 moggia (oltre 370mila metri quadrati). Alle stesse p r o p r i e t à allude cer-tamente la scritta sulla colonna di piazza San-ta Croce c o s t r u i t a nel 1582 dall'Univer-sitas su cui si legge: «De bonis mole-dini». Cosa sono questi «beni molendini»? Si tratta di un territorio agricolo tagliato da fiumicel-li e canali di irrigazione, su cui sorgevano diversi mulini. La località è antichissima, come si evince dal nome: Galioncello, che deriva dal culto medievale per S. Eucalione, che rivela a sua volta antichissime ascen-denze greche.Quali siano le origini di questo territorio, chi e quando lo abbia organizzato in quel modo, è difficile da stabilire. La cosa certa che ho potuto rilevare è che questa sorta di "distretto", in cui si produceva canapa e lino, si macinava frumento, si coltivavano

frutta e ortaggi, ha prosperato per secoli, fino alla seconda metà dell'Ottocento. Poi la mancanza di manutenzione e l'abban-dono. Ma soprattutto le linee ferroviarie (Napoli-Roma, Circumvesuviana) che lo hanno devastato: i binari hanno tagliato in due la zona agricola, rendendo disagevoli i collegamenti con Casoria, che era stata per secoli il centro abitato di riferimento.Dopo molto anni (e molte controversie con gli affittuari) di recente il Comune di Ca-soria ha commissionato ad un architetto un incarico per il rilievo e la stima dei terreni di Ponticelli (la parcella di 11.600 euro è stata liquidata lo scorso marzo). Cosa se ne farà il Comune? Li svenderà agli affittuari, molti dei quali vi hanno realizzato opere abusive? Chissà. Una cosa è certa: quei territori di Ponticelli, in mano ad amministratori intel-

ligenti, pote-vano essere oggetto di una ben più interessante trattativa col Comune di Napoli. Con l'aiuto di un buon nota-io, infatti, il Comune di Casoria avrebbe po-tuto cedere

l'intera proprietà a Napoli. Come contro-partita avrebbe chiesto la ridefinizione dei confini comunali col quartiere di San Pie-tro a Patierno, in modo da portare sotto la giurisdizione di Casoria il territorio della ex «Pista», un'area incolta e abbandonata che delimita un tratto della centrale via Pio XII, dall'incrocio con via Brodolini a quello con via San Pietro. Il gioco sarebbe valso la can-dela: perché è meglio avere giurisdizione su un'area di grandi potenzialità urbanistiche, che essere proprietari di un'area estesa ma ingestibile ed ormai inservibile come quella di Ponticelli.

Il Mulino di Casoria sul piccolo fiumicello, ormai quasi scomparso.

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L ' E M I G R A N T E

Omaggio a Steve Jobs"I pazzi osano dove gli angeli temono di andare" Alexander Pope.di Edy Vitale

La follia congenita del genio, che osa andare oltre i limiti : del con-sentito, del possibile, del razio-

nale e dell'irrazionale. La sfida è pazzia, oltraggio, violenza agli occhi dell'uomo normale, perchè egli non riesce a veder oltre il limite del proprio sguardo, del pro-prio intelletto addomesticato e intorpidi-

to. Spesso il genio è cons ide-rato addi-rittura un disadatta-to, perchè dislessico, disgrafico, discalcu-lico come A l b e r t

Einstein, Pablo Picasso, John F. Kennedy, Leonardo da Vinci, Walt Disney.L'aggettivo folle ricorre spesso associato a personaggi storici, o leggendari e mitici, con forti connotazioni positive o nega-tive.Il "folle volo" di Ulisse viene celebrato da Dante(Inferno canto XXVI):"...fatti non foste a viver come bruti,ma per seguir virtute e canoscenza". Quel volo, oltre i limiti del mondo, oltre le colonne d'Er-cole, è considerato folle: Ulisse ha pecca-to di tracotanza, sfidando con arroganza le leggi degli dei, quindi è condannato all'inferno, ma tuttavia per il poeta e per

noi resta il simbolo imperituro della sete di conoscenza che consente all'uomo di porsi continuamente nuove mete sempre più ambiziose, difficili e di superarle.Perchè niente è impossibile."Siate affamati e folli", ha detto Steve Jobs ai giovani nel suo testamento spiri-tuale e questa esortazione è quasi un gri-do che risuona oggi fortissimo e laceran-te: il grido del genio che sentiva di dover soccombere , nonostante tutto, all'unica forza insuperabile per l'uomo, ma che non rinunciava a lanciare l'estremo mes-saggio di sfida: non cedete alla normalità, all'appiattimento, alla noia, alla consue-tudine, non seguite schemi fissi e sentieri già battuti, abbiate la forza delle idee ed il coraggio di portarle avanti contro tutto e tutti.Solo in questo modo si aspira alla grandezza e si può raggiungere perfino l'immortalità.Un messaggio forte, che potrebbe ap-parire violento, ma che invece nasconde una grande speranza di rinnovamento, auspicando il risveglio delle intelligen-ze e l'abbattimento del torpore che così spesso obnubila le coscienze e le menti e tiene con redini salde i cavalli selvaggi e scalpitanti della creatività e dell'imma-ginazione.Quindi, ragazzi,spezzate le briglie, ri-schiate anche la sconfitta e il fallimen-to, ma osate con coraggio e con tutte le vostre forze, consapevoli delle vostre po-tenzialità. Il futuro è vostro. Un genio , scomparso troppo presto,ha saputo in un decennio rivoluzionare e sconvolgere il nostro mondo, imprimendo un'accelera-zione fantastica, impensabile, alla tecno-logia e ai suoi strumenti.Ora ci si aspetta che qualcuno di voi raccolga il suo testi-mone: la mela della Apple, la mela proi-bita, ormai è stata morsa!

PANORAMA CASORIANO

ALENIA: Casillo e Carfora a Roma per impedire la chiusura

di Antonella Storti

Questione Alenia, continua la mobilitazione e l’impegno della città e delle sue istituzio-ni per scongiurare la chiusura dello stabili-

mento produttivo di Casoria, che dà lavoro a più di 400 tra tecnici e operai.Il Sindaco di Casoria, Enzo Carfora, e l’assessore alle Attività Produttive, senatore Tommaso Casillo, unitamente al Presidente dell’Api, senatore Fran-cesco Rutelli hanno incontrato nei giorni scorsi a Roma il dottor Marco Forlani, responsabile in-ternazionale delle relazioni esterne di Alenia. Nel corso dell’incontro, i vertici dell’amministrazione comunale casoriana, hanno ribadito con forza, l’assoluta contrarietà allo smantellamento dell’in-sediamento produttivo della nostra città, che rap-presenta un’eccellenza nell’ambito del comparto aeronautico. Sia Casillo che Carfora, hanno ri-badito al dirigente dell’Alenia, che l’Ente Locale, metterà in campo ogni iniziativa utile ad impedire il sacrificio de sito casoriano nell’ambito di pro-cesso di ristrutturazione industriale di Alenia, e nel contempo hanno chiesto al dottor Forlani di rappresentare ai vertici del gruppo, la necessità di svolgere, presso la sede istituzionale del Comune di Casoria, un incontro con l’Amministratore Dele-gato dottor Giuseppe Giordo. “Tale incontro – proseguono Carfora e Casillo – rappresenterebbe non solo un forte segnale di sen-sibilità e rispetto verso il territorio e per i lavoratori ma costituirebbe un proficuo momento di confron-to e riflessione sul problema, visto dall’ottica della città di Casoria.”“Noi abbiamo esposto con cordiale fermezza que-sta nostra esigenza – concludono – ci auguriamo che ciò possa avvenire per arrivare ad una soluzione soddisfacente e condivisa” Intanto la mozione approvata dal Consiglio Co-munale del 26 settembre scorso è pervenuta al Presidente della Repubblica, al Ministro per lo Sviluppo Economico, al Presidente della Regione a quello della Provincia ed ai sindaci di Napoli, Po-migliano e Nola.

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10 il giornale di Casoria • Domenica 23 ottobre 2011

A T T U A L I T À

Presto un’altra Santa per la Citta’ di CasoriaMaria Cristina Brando verso la santificazionedi Margherita De Rosa

Il 3 ottobre u.s. per la congregazio-ne delle Suore Vittime Espiatrici di Gesù Sacramentato ha segnato

una data importante in quello che è il cammino della Beata Cristina Bran-do, fondatrice della cita-ta congregazione, verso la santità; ma cerchiamo di capire perché: nella mattinata di questo gior-no speciale, all’interno dell’ufficio del Cancelliere della Congregazione del-le cause dei Santi, vale a dire Monsignor Giacomo Pappalardo, si è presa vi-sione della copia autentica ed autentificata della do-cumentazione inerente al processo di ca-nonizzazione di Madre Cristina Brando. Tale materiale era custodito in scatole, contenenti inoltre le lettere del cardinale Crescenzio Sepe, del delegato del Vesco-vo, don Nunzio D’Elia e del promotore di Giustizia, il cappuccino padre Pietro Zarella. il rito di apertura della suddetta documentazione è stato presenziato da don Nunzio D’Elia, in qualità di presi-dente del Tribunale Regionale Campano per le cause dei santi, dalla postulatrice

della causa di canonizzazione della Be-ata Brando, prof.ssa Antonella Borriello, dalla Superiora Generale della congre-gazione delle VEGS, Madre Carla Di Meo, dalla Segretaria Generale della congregazione in parola, Suor Leonia Di Cerbo e dalla responsabile delle Missio-ni, Suor Pia Stravato; prima di procedere al taglio dei nastri rossi che sigillavano le scatole, liberando le stesse dal suggel-lo di ceralacca, Monsignor Pappalardo

ha invitato i presenti ad unirsi nella preghiera, e così, in quella che è la lin-gua ufficiale della chiesa, si è innalzata l’unanime invocazione a Dio, alla Vergine ed alla stessa madre Crstina, affinché intercedesse per l’ottimale risoluzione del processo. Si è poi passati all’esame degli incartamenti ed evi-dente è risultata l’appro-

vazione da parte del cancelliere a ciò preposto, che ha rilevato la precisione e la cura del procedimento posto in essere dai membri Tribunale Campano nell’or-ganizzazione del materiale processuale. Tutto ciò sembra dunque non lasciare adito a dubbi circa l’esito positivo della fase successiva di quell’iter procedurale, alla cui conclusione le figlie spirituali della Beata Brando, l’intero popolo di Casoria e di ogni in terra in cui è stato conosciuto il nome, l’opera ed il carisma

eucaristico di Madre Cristina, auspicano di poter annoverare questa donna straor-dinaria tra i santi della chiesa di Roma. La santità di Adelaide Brando rivoluzio-nò il suo tempo per la carica di profonda spiritualità che la contraddistinse e per lo slancio solidaristico, che si tramutava in sostegno concreto ai bisognosi, a co-loro che bussavano alla sua porta, certi di trovare una mano tesa, e a quanti, per troppo pudore, ne restavano a distanza, ma che madre Cristina sosteneva ugual-mente, inviando quanto era loro neces-sario per la sopravvivenza. Amore nato da amore, passione da passione, dona-zione da donazione: questo fu la Beata Brando, forte dell’esempio di quel Cristo Eucaristico che amò sopra ogni cosa, ella si fece pane per il prossimo, scudo per i peccatori mediante la sua azione vitti-male ed espiatrice, sorgente di speranza per chiunque l’incontrasse, avendo speri-mentato la dolcezza dell’estasi ed il con-tatto con l’Onnipotente: per questo ed altri straordinari motivi i suoi contem-poranei la definirono la “madre santa” ed è ora giunto il tempo che tutta l’umanità possa chiamare Adelaide Brando “santa Maria Cristina”: si realizzerà così il so-gno della madre fondatrice della congre-gazione delle VEGS, che voleva diventa-re santa ad ogni costo agli occhi di Dio e che tale sarà agli occhi del mondo, di un mondo che, oggi più che mai, ha neces-sità di esempi straordinari nel grigiore di una sempre più triste quotidianità.

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11il giornale di Casoria • Domenica 23 ottobre 2011

S P O R T

NAPOLI bello…a metà!Distratto in campionato, tiene a badail Bayern Monaco in Champions.di Francesco Scalamogna

Impresa del Napoli che strappa un prezioso punto ai tedeschi del Bayern Monaco frenandone la corsa finora

sempre vincente. Passo falso invece in campionato dove arriva la prima sconfitta casalinga contro il Parma. Questa la sin-tesi della tre giorni tutta casalinga targata Napoli.CAPITOLO CAMPIONATO – Col-po Gobbo di un Modesto Parma al San Paolo. Dopo la settimana di pausa per gli impegni della nazionale, gli azzurri ospitano nell’anticipo serale del Sabato il Parma, sempre più tenuto per mano da Sebastian Giovinco. Mazzarri ha a di-sposizione tutti e, a sorpresa, non effettua turn-over. Ma è poco, pochissimo Napoli nella gelida serata del San Paolo che vede il colpaccio di un Parma cinico e compat-to, pronto a sfruttare la minima disatten-zione degli avversari. Succede tutto nel secondo tempo. Napoli inesistente fatte salve un paio di conclusioni velleitarie, neanche l'ingresso di un vivace Mascara dà la scossa ad una squadra probabilmen-te troppo distratta dal Bayern Monaco. Prima Gobbi, poi Modesto, intervallati

dal momentaneo pareggio di Mascara, consegnano la vittoria al Parma. Gioisce il pragmatico Colomba, Mazzarri dovrà spiegare ai suoi che quando c'è la Cham-pions non si ferma il campionato. Dome-nica 23 si va a Cagliari per una trasferta che si presenta tutt’altro che semplice. Gli isolani, reduci dal pareggio interno col Siena, sono in un bel periodo di for-ma e sopra di una lunghezza dal Napoli in classifica.CAPITOLO CHAMPIONS – Mar-tedì 18 Ottobre erano in 60.074 al San Paolo, per un incasso pari a 2.541.504,00 euro. Battuto ampiamente il record ap-partenente a Napoli-Stoccarda, finale di Coppa Uefa dell’89. Ma è subito doccia fredda per i sup-porters azzurri. Al secondo minuto Bo-ateng innesca cen-tralmente Kroos, che sostituisce l’infor-tunato Robben, che buca la difesa azzurra e manda all’angolino. Il Napoli è lento a carburare e, dopo che il Bayern fallisce il raddoppio con Ribery, suona la carica dopo la mezz’ora. Inler serve sullo scatto Maggio che semina Lahm ed il suo cross in mezzo induce all’errore Badstuber, che cercando l’anticipo batte Neuer dopo 1147 minuti d’imbattibilità. Nella ripresa, si rende subito protagonista l’arbitro Ben-querenca che su suggerimento del colla-

boratore Miranda fischia un discutibile rigore per un mani di Cannavaro che salta di spalle su tiro di Gomez. A far esplode-re il San Paolo è De Sanctis che ipnotizza Gomez, il cui tiro non irresistibile viene addirittura bloccato dall'ottimo portiere azzurro. Più evidente invece il mani in area di Schweinsteiger non segnalato nel primo tempo. Ancora Bayern con Muller sugli sviluppi di un calcio d’angolo a dare un brivido agli azzurri. Sale in cattedra Zuniga, che confezione due splendidi assist prima per Lavezzi, ma il suo stop a seguire è facile preda della difesa tede-sca, poi per Cavani, che manca la girata in

area. L’ultima occa-sione della gara è un contropiede concluso con un tiro blando da Schweinsteiger. La squadra di Mazzarri riesce a pareggiare con una prestazio-ne matura, che vede crescere un gruppo compatto, capace di soffrire e risalire la

china. I tedeschi visti nel primo tempo re-stano tra i favoriti a sfidare il Barcellona. Ma qui è venuto fuori il carattere del Na-poli, sostenuto dal suo grande pubblico. Un pizzico di fortuna nel trovare il pari, ma soprattutto un buon secondo tempo con varie occasioni create e assalti minori subiti da un Bayern che non ha mai ri-nunciato a vincere. Per un Napoli che di perdere in Europa non vuole saperne.

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13il giornale di Casoria • Domenica 23 ottobre 2011

C A S A C A S O R I A

Decisi nel CAMBIAMENTO!

al governo chi propone loro di lavorare ogni giorno 12 minuti gratis in più per lo Stato, per la collettività. Dodici minuti di sacrificio tutti i giorni e tutti insieme per uscire da un problema di tutti, la grande crisi finanziaria. A ben vedere si tratta di un`ora alla settimana, o di una mezza giornata al mese, ma comunicativamente è geniale.Un modo per far fronte alla crisi econo-mica senza metter mano alle pensioni e senza alzare le tasse, ad eccezion fatta per i più ricchi. Una via che, evidentemente visti i risultati elettorali, è piaciuta al po-polo danese.Certo da noi la crisi è più grave che in Danimarca, ma da noi aumentano le tas-se per tutti, vedi l’Iva, e si mette mano

alle pensione per tentare di far qua-drare i conti. E anzi, non solo non si pen-sa a regalare qual-cosa alla collettività, da noi non si riesce nemmeno a riscuo-tere quello che alla collettività sarebbe

dovuto, cioè le tasse.Una lezione per tutti! Il senso della col-lettività, l’attitudine al bene comune, il buon esempio, come cambiare una socie-tà. Intanto la Danimarca si muove, con energia e volontà, è un bel vedere.Una speranza per il futuro.Dimenticavo è l’unico paese in cui ci sono ritornato per la seconda volta! lette-ralmente affascinato da una società bella, elegante e serena!

Giovani, con poca esperienza parlamentare e quasi nessuna competenza ministeriale.di Carlo De Vita

Ogni tanto è bene allargare lo sguardo e dare un'occhiata a quello che succede negli altri

paesi. Ma non solo nei paesi più famosi, quelli che sono sempre sulle prime pagi-ne dei giornali. Anche nazioni come la Danimarca, per esempio, possono inse-gnarci qualcosa. Si insedia il nuovo governo danese di centro sinistra guidato, per la prima volta nella storia di quel paese, da una donna la leader Thorning Schmidt, 44 anni, ripone estrema fiducia nel suo giovane staff (l'età media è di 43 anni) e definisce forte e pronta ad entrare in azione la coalizione che ha formato con i socialisti e i radicali.Sono arrivati dalla regina del Paese in bi-cicletta sei dei 23 ministri che la prima donna premier ha presentato a sua ma-està Margrethe. È stato questo il segna-le di un nuovo stile che si fa strada nel governo di centrosinistra insediatosi in

Danimarca. Perché a capo di 23 dicasteri siedono d'ora in poi dei ministri giovani, con poca esperienza parlamentare e quasi nessuna competenza ministeriale.Il più giovane dell'esecutivo, ha 26 anni e dovrà dirigere quel ministero per il Fisco che avrà un ruolo rilevante nella riforma fiscale prevista dal nuovo governo. Una riforma, si legge nel programma, che do-vrà "limitare le diseguaglianze e ridurre la povertà".Un'altra giovanis-sima, 28 anni, mi-nistro della Sanità che dovrà garantire interventi rapidi nella cura del cancro e di tutte le malattie mortali. Ida Auken, 33 anni, siede a capo del ministero dell'Ambiente con un com-pito impegnativo: portare la Danimarca a ridurre i gas serra del 40 per cento en-tro il 2020, entro la stessa data portare l'energia cinetica a coprire la metà del complessivo consumo elettrico, eliminare per legge ogni sostanza chimica nociva nel cibo, nei succhiotti per neonati e nei giocattoli. Da segnalare la forte percen-tuale di partecipazione al voto: 87,7%.Gli elettori danesi votano e mandano

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14 il giornale di Casoria • Domenica 23 ottobre 2011

R U B R I C A L E G A L E

Matrimonio, nullo solo se non duraturoL'annullamento dalla Sacra Rota e il riconoscimento da parte dello Stato.a cura dell'Avv. Gennaro Calvanese([email protected])

Egregio Avvocato, nel 2003 ho ottenuto dalla Sacra Rota l’an-nullamento del matrimonio

contratto con mia moglie nel 1973. Successivamente ho chiesto che l’in-validità del matrimonio venisse rico-nosciuta anche dallo Stato adducendo come motivazione che le nozze erano viziate sin dall’origine in quanto mia moglie aveva taciuto di non volere figli. Tale riconoscimento mi è stato conces-so dalla Corte di Appello. Intanto mia moglie ha ora proposto ricorso. A cosa vado incontro? Gentile Lettore, tra i principali moti-vi previsti dal codice civile che rendono nullo il matrimonio ci sono la mancata consumazione, la dichiarazione di non voler avere figli e la “riserva mentale”, ov-vero l’essersi sposati senza avere ben chia-ro il significato sacro del matrimonio. La Chiesa richiede che si arrivi all’altare in piena coscienza e volontà. Tutti elementi che vanno provati adeguatamente e che, sicuramente, dopo tanti anni di vita insie-me perdono il loro fondamento. In Italia l’annullamento si ottiene nel breve giro si

un paio di anni, mentre per il divorzio ne occorrono almeno cinque fino ad arrivare ai dodici necessari per una separazione o un divorzio giudiziale. In questo sen-so, la Sacra Rota sembra essere diventata una scappatoia per raggiungere lo stesso obiettivo in minore tempo. In base all’or-dinamento italiano, il matrimonio può venire meno per via della separazione e del divorzio oppure attraverso il suo an-nullamento. Mentre nel primo caso viene sciolto un matrimonio considerato vali-do, l’annullamento cancella il vincolo co-niugale come se non fosse mai esistito e, di conseguenza, estingue tutti gli obbli-ghi a protezione del coniuge più debole. Se il tribunale civile si occupa dei matri-moni celebrati con rito civile o religio-so diverso dal cattolico, per i matrimoni celebrati in Chiesa e trascritti nei regi-stri di Stato Civile sono competenti sia il tribunale ecclesiastico sia quello civile. In soccorso alla risoluzione del quesito proposto, interviene una recente senten-za della Cassazione, la n.1343/2011 che va letta in questi termini. La Cassazione ha sancito che la prolungata convivenza è da considerarsi come un’espressa volontà di “accettazione del rapporto” e dunque incompatibile con la facoltà di poterlo ri-mettere in discussione. Questa sentenza rappresenta un freno che lo Stato italia-no intende tirare attraverso la Corte di Cassazione. La Corte è stata chiamata a pronunciarsi sul ricorso che ha condotto alla sentenza 1343/2011, dove di fatto il marito voleva ottenere il riconoscimento

della sentenza ecclesiastica per poter ri-pudiare la moglie e toglierle l’assegno di mantenimento. L’annullamento produce proprio questo effetto. Entro tre anni, il coniuge più debole perde anche il di-ritto al sostegno economico e questo ha indotto tanti uomini a tentare la strada ecclesiastica per risolvere ogni questione con l’ex moglie. La strada ecclesiastica si è trasformata negli anni nel puro e sempli-ce tentativo di ottenere lo stato libero in tempi rapidissimi, senza avere nulla a che

vedere con il significato sacramentale del matrimonio e con le reali motivazioni che possono determinarne la nullità. E sicco-me in Italia, per avere efficacia, le senten-ze ecclesiastiche matrimoniali devono essere riconosciute dal giudice italiano, la Cassazione ha sancito il principio della “durata”: dopo molti anni, o comunque dopo un periodo di tempo considerevole, il giudice non può riconoscere una sen-tenza ecclesiastica di annullamento.

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15il giornale di Casoria • Domenica 23 ottobre 2011

A G E N D A

Anno 1 - Numero 16Domenica 23 ottobre 2011

Questo numero è stato chiuso in redazione il giorno 19 ottobre 2011.

[email protected]. 081 7588818 - 3358270557

Inserto di Napolincasa News

Aut. Tribunale di Napolin. 0062 del 30/09/2005

Editore: Carlo De VitaVia S. Di Giacomo, 6/8 - 80026 Casoria (NA)

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Direttore responsabile: Giuseppe Storti

Segreteria di redazione:Imma D'Angelo - Anna Baratto

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Direzione e redazione:Via S. Di Giacomo, 6/8

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S TAT I S T I C H E

Evoluzione demografica della citta’ di Casoria

Ultimocensimento anno 2001

Evoluzione demografica della citta’ di Casoria-Ultimo

censimento anno 2001

Abitanti censiti

Progetto “Amici senza frontiere”alla Cittadella di Casoria L'iniziativa dell'Associazione “S. Maria Francesca delle Cinque Piaghe”.del Cav. Raffaele Anastasio

Già da qualche anno l’Associazione ONLUS “ Santa Maria Francesca”, situata nel comune di Casoria (fraz.

Arpino), dà seguito all’opera di costruzione di un ponte dell’amicizia tra l’Italia e la Bo-snia Erzegovina. Per due volte l’anno e precisamente nel pe-riodo estivo (luglio-agosto) e nel periodo invernale, in coincidenza con le festività na-talizie, l’Associazione dà inizio al progetto “AMICI SENZA FRONTIERE” per bam-bini provenienti dall’ex Jugoslavia. L’iniziativa, organizzata dall’Associazione “C.R.I.” con la collaborazione dell’Ass. “ON-LUS”, permette a tanti bambini, provenienti dalla Bosnia Erzegovina (molti di loro pro-vengono da famiglie disagiate e anche da orfanotrofi), di trascorrere brevi periodi di vacanza presso alcune famiglie italiane.In una delle sue celebri frasi, Madre Teresa di Calcutta dice che la peggior malattia è quella di non sentirsi desiderati o amati ma di sentirsi abbandonati. Ognuno ha bisogno d’amore, sapere di essere desiderato e amato.Quest’invito ad amare, gridato con forza da

Madre Teresa, è rivolto a tutti, ma è rivolto principalmente alle famiglie che aderiscono al progetto “Amici senza frontiere”. Una forte adesione da parte di un consistente numero di famiglie sarebbe una dimostrazio-ne di solidarietà importante perché fa capi-re che malgrado ci ritroviamo nel mezzo di una pesantissima crisi economica, le famiglie aderenti al progetto, anche a costo di notevoli sacrifici sui propri bilanci familiari, non fan-no mancare mai il proprio amore.I bambini, provenienti dalla Bosnia e da Tuzla, partono da Spalato via nave e arriva-no al porto di Ancona; nella stessa giornata vengono trasferiti a mezzo pullman G.T. da Ancona a Casoria presso la Parrocchia S. M. Francesca delle Cinque Piaghe. Durante il tragitto saranno effettuate alcune soste per dar loro modo di riposarsi e pran-zare. L’arrivo in Parrocchia è previsto per le ore 15 circa, dove ad attenderli ci saranno le famiglie a cui saranno temporaneamente af-fidati. Durante il periodo di permanenza l’Associa-zione ONLUS metterà in atto delle attività ricreative e culturali al fine di rendere il sog-giorno dei bambini piacevole e formativo.La partenza è prevista per il mese di gennaio 2012, dopo la festa dell’Epifania, giorno in cui con gli stessi mezzi faranno ritorno alle loro abitazioni. Per informazioni telefonare al numero di tele-fono 3383661970, dal lunedì al sabato, dalle ore 8,00 alle 17,00.

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