Tredicimila romanisti, una valanga di inviati anche stranieri in tribuna stam-pa, gli occhi del calcio italiano puntati
sul San Nicola. Sì, per un giorno, Bari diventa capitale, ma nessuno è rassegnato all’idea di lasciare il palcoscenico a Totti e compa-
gni. Troppo intrigante la prospettiva di
sgambettare la Roma di
Ranieri, imbattuta in campionato da ventu-no partite, per farla da comparsa. Questa è una stagione davvero speciale ed il calenda-rio offre l’assist per scrivere un’altra pagina memorabile. É dallo scudetto vinto inutil-mente dalla Juventus proprio al San Nicola battendo quattro anni fa la Reggina, prima che si abbattesse il ciclone Calciopoli, che a Bari non si gioca una gara con sullo sfondo il tricolore. Una sfida così non potrà che ac-cendere la fantasia di Barreto e compagni, che non avranno di certo dimenticato la netta sconfitta rimediata all’andata all’Olim-pico, quando Totti piegò ma non zittì gli ol-tre diecimila sostenitori baresi che fecero per tutti e novanta minuti un tifo all’inglese. Dopo avere battuto la Juventus e fatto tre-mare l’Inter, dopo aver strapazzato squadre del calibro di Palermo e Sampdoria, ecco la partita che molti tifosi baresi vorrebbero vincere (l’altra è quella con il Napoli). Ovvio che ci sarebbe poco da essere delusi, se la Roma continuasse al San Nicola la sua mar-cia trionfale, ma con questo Bari non si sa mai. É Pasqua e dentro l’uovo i tifosi bianco-rossi vorrebbero trovare una sorpresa da tre punti, memori di quelli che trovarano nella calza della Befana. Il mondo ci guarda, stu-pirlo sarà più bello.
europa si o no?Il dubbio, ad onore del vero, è venuto a molti, dopo la vittoria gettata al vento a Livorno: ma non è che al Bari dell’Europa interessa sino a un certo punto ? Un dub-bio peraltro lecito, se visto dalla parte della società e non da quello della tifoseria, che naturalmente farebbe carte false pur di var-care per la prima volta nella storia i confini nazionali. Ai piani alti del San Nicola, inve-ce, è facile che abbiano guardato le due facce della medaglia. Iniziamo da quella po-sitiva: andare in Europa Leaugue vorrebbe dire per Vincenzo Matarrese passare alla storia come il primo presidente ad esserci riuscito, darebbe una valore aggiunto ai giocatori, vorrebbe dire qualche grande in-casso in più ed una manciata di euro come premio per avere raggiunto il traguardo. Veniamo invece agli aspetti negativi: par-tecipare alla competizione, vorrebbe dire giocare la prima gara ufficiale il 2 luglio con inevitabili conseguenze sulla preparazione al campionato, vorrebbe dire puntare su un organico comunque più ampio e spezzare il campionato con trasferte a volte massa-cranti. Squadre di medio calibro hanno pa-gato gli straordinari, ma non ditelo ai tifosi: se gli togli il sogno di andare in Europa con la sciarpa biancorosso al collo, li svuoti di ogni motivazione. Ed allora che ognuno re-sti sulle proprie posizioni, ma per cortesia, applaudite e basta i nostri eroi. Il Bari meri-ta in ogni caso un gran finale.
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di Davide Lattanzi
Se oggi è l’oro del Bari, un po’ di merito è anche della…Roma. Gran parte della carriera di Giorgio Perinetti, romano pu-rosangue, è tinta di giallorosso. Una sto-ria fatta condita da tanti “arrivederci”, se è vero che ben tre volte il ds biancoros-so ha lavorato alla corte della Lupa. Da-gli esordi (1972) all’87 con il presidente Viola, e poi dal 1995 al ’98 e, ancora, nel 2002, con Sensi. “Con la Roma- ricorda Perinetti- ho avuto il primo contratto a 24 anni, ma da collaboratore sono en-trato giovanissimo. Tutto nacque grazie alla mia esperienza alla Jacobini Sport, la società che mi conferì il primo incari-co da dirigente. Accadde, in pratica, che con gli Esordienti battemmo i pari quota giallorossi in finale al torneo “Nistri” e così mi guadagnai la chiamata di Viola”. Un uomo rimasto nel cuore del ds che nella Capitale è stato a stretto contatto con tecnici e calciatori ben impressi nel-la storia del pallone. “Il grande Liedholm- ricorda Perinetti- mi ha insegnato che un allenatore deve sempre costruire e non distruggere. Forse per questo ho sempre provato a scegliere tecnici che mostrassero un bel calcio. Fui io a con-sigliare Eriksson come successore del
“Barone”. E l’allenatore svedese aveva praticamente vinto lo scudetto nel 1986.
Ci suicidammo perdendo con il Lecce già retrocesso. Quella è ancora la delusio-ne più grande della mia carriera. Perciò, non è mica un caso se oggi sono al Bari… Tra i giocatori, invece, non dimenticherò mai Ancelotti, Falcao e soprattutto Cere-zo, un campione forse celebrato meno di quanto avrebbe meritato”. Oggi il suo Bari potrebbe tirare un gran brutto scherzo alla Roma lanciata alla rincorsa dell’Inter capolista. “Anche se siamo sal-vi- risponde Perinetti- abbiamo voglia di stupire ancora. Magari di toglierci un’al-tra grande soddisfazione contro una big e in un San Nicola che presenterà un colpo d’occhio meraviglioso. Certo, dovrò stare attento: le mie due figlie sono romaniste sfegatate. Ma per una volta sono disposto anche ad accettare qualche rimbrotto in famiglia”. Con la permanenza in A già acquisita, nel club biancorosso è già tempo di pensare al futuro. Anche se sull’uomo mercato dei galletti continuano ad inseguirsi voci che lo vedono altrove, con Siena e Ju-ventus tra le più assidue corteggiatrici.
“Io mi vedo ancora a Bari”, chiarisce il ds. “Ho un contratto fino al 2012 ed intendo rispettarlo. L’importante è che perman-ga la volontà di crescere e portare avanti il progetto”. Perinetti e la Roma: chissà se “Re Giorgio”, come affettuosamente lo chiamano i tifosi biancorossi, un gior-
no tornerà a casa. La speranza è che quel momento sia lontano. E che magari nel frattempo coroni il più grande sogno dei baresi: quello di portare i galletti oltre i confini nazionali.
Perinetti, una vita alla Roma“Ma oggi voglio un grande Bari”
Il ds biancorosso, nato nella Capitale e per 18 anni nel club giallorosso, lancia la sfida alla truppa di Ranieri
Il “doppio ex” Gigi Garzya, ora vice di Moriero a Frosinone, a tutto campo sulla sfida del San Nicola
di Davide Lattanzi
Luigi Garzya, tre anni a Roma e quat-tro a Bari. Come vive il confronto tra biancorossi e giallorossi?
“E’ una gara che in effetti sento un po’ “mia”. La Roma è stata la squadra più blasonata in cui ho militato. Personal-mente la ritengo una piazza unica in Italia. Nel senso che se le cose vanno male avverti una pressione pazze-sca, ma se, invece, vanno bene vivi un entusiasmo trascinante. All’epoca della mia esperienza, le ambizioni non erano quelle di oggi. Si era in fase di costruzione del progetto e si puntava ad un piazzamento europeo. Ma la so-cietà non ha mai fatto mancare nulla. Ricordo con affetto Franco Sensi: un uomo di grande umanità. Ed ovvia-mente il clima infuocato dell’Olimpico, a mio avviso lo stadio più coinvolgente in assoluto”.
Bari, invece, è un capitolo a parte del-la sua carriera.
“Sul piano strettamente emotivo si tratta del club che forse mi ha mag-giormente gratificato. Ho vinto un campionato in B ed in A ho trascorso tre anni splendidi, togliendomi anche la soddisfazione di indossare la fascia di capitano. Magari la separazione non è stata all’altezza della mia paren-tesi in biancorosso, ma ho conservato ottimi rapporti con tutti. In particolare con i tifosi che mi hanno sempre vo-luto bene. E’ fin troppo scontato dire che il pubblico di Bari merita la serie A. E ad alti livelli”.Che impressione le ha fatto la squa-dra di Ventura?
“E’ stata la vera sorpresa della stagione. Il Bari è la squadra più divertente del campionato. Oltre i galletti, qualcosa di bello hanno mostrato soltanto il Pa-lermo e la stessa Roma. Peraltro, in un
torneo che secondo me troppo spesso si affida ai colpi dei singoli, i bianco-rossi sono stati tra le poche compagini a far vedere qualcosa di nuovo sul pia-no dell’organizzazione di gioco. Merito di Ventura, uno dei migliori tecnici in circolazione”.Chi tra i giocatori biancorossi l’ha maggiormente impressionata?
“Cito la linea difensiva in blocco. Ra-nocchia è stato fermato solo dall’in-fortunio, ma diventerà uno dei mi-gliori stopper del mondo. Bonucci si sta conquistando una maglia per i mondiali. Io, però, alla rassegna iri-data porterei anche Andrea Masiello: non ci sono molti difensori in grado di disimpegnarsi da terzino o centrale senza accusare cali di rendimento. E occhio a Salvatore Masiello: sta diven-tando un esterno basso con i fiocchi”.Qual è il suo pronostico per il match odierno?
“E’ una gara da tripla. La Roma è in pie-na corsa scudetto: una motivazione più forte rispetto a quelle del Bari or-mai salvo. Tuttavia, i biancorossi non concedono sconti a nessuno. Perciò, Totti e compagni dovranno stare mol-to attenti: i galletti possono far fare a chiunque una gran brutta figura”.Lei ha appena intrapreso la carrie-ra di tecnico e ha seguito Moriero a Lanciano, Crotone ed ora a Frosinone. Ma non sogna una panchina tutta sua?
“Certo, ma sono consapevole che il nu-mero di tecnici è molto più alto rispet-to a quello delle squadre da allenare. Perciò mi sento fortunato ad aver tro-vato lavoro. In più, con Moriero c’è un affiatamento totale. Ovvio, però, che un giorno mi piacerebbe camminare da solo. E chissà: magari riuscirò a tor-nare a Bari in una veste diversa…”.
Ultima vittoria della Roma a Bari: 20 Maggio 2001: 1-4
Perrotta
Ultima vittoria di Ranieri su Ventura: 22 Novembre 2009: Roma - Bari 3-1
David PIZARRO(media voto 6,48)
Marco CASSETTI(media voto 5,83)
IL TOP
IL FLOP
A. Franchi Montepaschi Arenadomenica 11 aprile ore 15,00
SIENA - BARI
1
X
X
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Quote
Stadio San NicolaSabato 3 Aprile 2010
ore 15,00
EVERTON WOLFSBURG
ATL. MADRID DEPORTIVO WEST HAM HOFFENHEIM
CLASSIFICA
INTER 63
FIORENTINA 44
NAPOLI 48
GENOA 44
ROMA 62
CHIEVO VERONA 38
JUVENTUS 48 CATANIA 35
MILAN 60
UDINESE 32
CAGLIARI 40
BOLOGNA 35 PALERMO 51
ATALANTA 28
PARMA 42
SIENA 26
BARI 43
LAZIO 33
SAMPDORIA 48
LIVORNO 25
il nuovo Galletto.it 9
4-4-2a disposizione:
32 Doni, 5 Mexes, 13 Motta,22 Tonetto, 33 Brighi,
24 Cerci, 19 BaptistaAllenatore Claudio Ranieri
ArbitraRizzoli della sezione di Bologna
Guardalinee: Nicoletti e Romagnoli4° uomo: Giannoccaro
All’indirizzo www.ilnuovogalletto.it troverai notizie, informazioni, curiosità sul Bari e su tutti gli eventi della città. In più, rubriche giornaliere e settimanali
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Ritorna la Roma al San Nicola dopo 9 anni, dal 20 maggio 2001 per un 4-1 contro un Bari
ormai retrocesso e con un esercito di tifosi giallorossi in curva sud.
L’ultima vittoria del Bari sul proprio campo risale al 19/01/1991 per 2-1 con doppietta dell’inglese David Platt al
65’ e all’86’ dopo il vantaggio iniziale della Roma al 16’ con Voeller. Dopo quella partita, al San Nicola, la Roma è tornata altre 6 volte vincendone 4 e pareggiandone 2.
Particolare: per ben 3 volte è finita 2-2 (su 6 pareggi) l’ultimo il 21/05/1995 con gol di Tovalieri al 54’ e di Protti al 75’ che pareggiavano la doppietta realizzata da Fonseca per la Roma.
I precedenti
Il campionato del BariInter – BARI 1 – 1BARI – Bologna 0 – 0Palermo – BARI 1 – 1BARI – Atalanta 4 – 1BARI – Cagliari 0 – 1Milan – BARI 0 – 0BARI – Catania 0 – 0Chievo – BARI 1 – 2BARI – Lazio 2 – 0Parma – BARI 2 – 0Sampdoria – BARI 0 – 0
BARI – Livorno 1 – 0Roma – BARI 3 – 1BARI – Siena 2 – 1Napoli – BARI 3 – 2BARI – Juventus 3 – 1BARI – Udinese 2 – 0Fiorentina – BARI 2 – 1BARI – Inter 2 – 2Genoa – BARI 1 – 1Bologna – BARI 2 – 1BARI – Palermo 4 – 2
Atalanta – BARI 1 – 0Cagliari – BARI 3 – 1BARI – Chievo 1 – 0Lazio – BARI 0 – 2BARI – Parma 1 – 1BARI – Sampdoria 2 – 1Livorno – BARI 1 – 1
A Bari è amato. A Bari è un idolo al pari di Barreto. A Bari guai a chi lo tocca. Lui, Giorgio Perinetti, nella vita priva-ta è molto amato anche dalla moglie Daniela, che ha messo al nostro servi-zio la sua gentilezza e disponibilità per raccontarci la sua storia con il Direttore Sportivo. Piccole pillole di vita privata che servono a conoscere meglio uno degli artefici del sogno biancorosso.
Signora Daniela, tutti conoscono Peri-netti, Direttore Sportivo. Giorgio come uomo invece com’è?
“Se penso a quale aggettivo usare, me ne viene in mente subito uno: deciso. È una caratteristica molto importante nel suo lavoro, ma per lui lo è molto an-che nella vita di tutti i giorni. Inoltre, è molto perseverante in ogni cosa che fa. È una persona che ha dei valori molto profondi, importanti, uno su tutti la fa-miglia, per le sue figlie poi ha un amore unico, particolare. Sono tutto nella sua vita.”
Come papà invece....“È geloso. Come tutti i papà che hanno figlie femmine. Magari se avessimo avuto dei figli maschi sarebbe stato di-verso. È anche molto premuroso. Devo
dire che come papà è davvero bravo.”
Ci può raccontare com’è
nata la vostra storia?“Per caso. Io lavoravo in un albergo a Roma, in Via Veneto, e Giorgio era lì per il calciomercato per trattare il tra-sferimento di Bagni dall’Ascoli al Napoli o viceversa, ora non ricordo perfetta-mente. Lui ha cominciato ad approccia-re…e così è nata la nostra storia.”
Qual è il suo rapporto con il calcio?“Diciamo che come sport a me è sempre piaciuto. Non seguivo tutte le partite di tutte le squadre, ma mi piaceva guar-dare la nazionale. Poi è chiaro che da quando ho conosciuto Giorgio mi sono
appassionata sempre più fino a diven-tare una gran tifosa.”
Lei è un’ottima cuoca, ha impa-rato a cucinare
qualche piat-
to puglie-se?
“Si, mi pia-ce e mi diletto anche molto con i piatti regionali, dunque non po-tevo restare indifferente ai gusti della Puglia: mi piacciono, ed ho imparato a cucinarle, molto le orecchiette con le cime di rapa.”
Se dovessimo invitare il direttore ad una cena, cosa è meglio che non ci sia nel menù perché non proprio non gli piace?
“Lui in realtà tende sempre ad assaggia-
re. Non c’è un piatto che proprio non gli piace. È amante della buona cucina e non della quantità.”
Sabato si gioca Bari-Roma, le sue due figlie tifano Roma. Si preannuncia un derby in famiglia?
(ndr Ride) “Dico la verità, sono già arrivati dei mes-saggini delle figlie, indirizzate al papà con su scritto: “ mi raccomando papà”. Loro tifano Roma e dunque credo pro-prio che sabato sarà un derby in fami-glia.”
ogni lunedì alle 21.00 su Antenna Sud. Il fantacalcio di Antenna Sudscoprilo su www.antennasud.com
... e scopriamo che il Direttore Sportivo del Bari è amante della buona cucina e che le sue figlie hanno un debole per la Roma... quindi oggi è derby in famiglia!
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63 62 60 51 48 48 48 44 44 43
Bologna CAGLIARIBARI CATANIA UDINESE LivornoLAZIO PARMA Roma
FIORENTINA CataniaAtalanta Chievo Cagliari SAMPDORIAParma Inter SIENA
Juventus SAMPDORIALAZIO CAGLIARI INTER PARMABARI ATALANTA Napoli
Atalanta PALERMOSampdoria Milan Bari LazioCagliari Chievo JUVENTUS
LAZIO FiorentinaPARMA SIENA CATANIA BARICHIEVO MILAN Genoa
Chievo GENOACagliari Sampdoria Parma MilanAtalanta Siena UDINESE
SIENA JuventusCHIEVO ATALANTA MILAN CATANIASAMPDORIA BARI Fiorentina
Cagliari - Milan Il Cagliari sembra ormai essere appagato dalle fatiche finora accumulate, e ormai da alcune giornate ha tirato i remi in barca. Il MIlan, orfa-no della maggior parte dei suoi campioni (Ne-sta e Pato su tutti), cerca di sferrare il colpo di reni per cercare quantomeno di non perdere terreno dalla Roma, che le ha soffiato il secon-do posto. Parma - Fiorentina Il Parma, meritatamente salvo, incontra le ultime aspirazioni europee della Fiorentina. L’Europa League è lontana 4 punti. Ma c’è da registrare il colpo che la squadra potrebbe aver subito dalle dimissioni del suo presiden-te onorario. Prandelli dovra far rimboccare le maniche ai suoi.Inter - Bologna L’inter di Champions ha ben digerito la scon-fitta subita sabato scorso contro la Roma, vi-cinissima ad 1 punto. San Siro finora, ottimo fortino di punti, è l’arma su cui Mourinho do-vrà puntare.Lazio - Napoli Edy Reja è riuscito a far svegliare i suoi giusto in tempo per salvarsi. 3 risultati utili consecuti-vi però non possono ancora matematicamen-te sancire un verdetto positivo. Il Napoli punta sui suoi gioielli per non mollare il Palermo di
Delio Rossi, solitario al quarto posto.Chievo - SampdoriaSe il Chievo ha una discreta tranquillità psico-logica (10 punti dalla terzultima sono davvero tanti), la Samp di Del Neri deve tornare a vin-cere immediatamente e sperare in un passo falso delle dirette concorrenti per sperare di arrivare nell’ Europa che conta.Atalanta - Siena E’ la sfida dell’anno per le due formazioni. Il pareggio vuol dire retrocessione. L’Atalanta è leggermente favorita per il fatto di poter con-tare sul fattore campo. Ma Malesani non è tipo che molla facilmente.Catania - Palermo Il derby siciliano ha sempre un sapore parti-colare. Il primo posticipo della 32a giornata è tutto un rebus. Mascara e Miccoli saranno probabilmente le chiavi della partita. Udinese - Juventus Nonostante l’affinità dei colori delle maglie, la stagione delle due squadre è più nera che bianca. E’inutile dire che per le rispettive ri-bassate ambizioni è necessaria una vittoria. Toccherà probabilmente ai rispettivi capitani risolvere il match.
Si infiamma il campionato. Il punto sulla 32a di Serie A
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Poche ore prima del fischio d’inzio della sfida contro i blucerchiati, nella splendi-da cornice di Villa Romanazzi Carducci, una nostra delegazione ha consegnato al Presidente della Sampdoria Edoardo Garrone una gigantografia della coperti-na del numero 14 de “Il Nuovo Galletto”, dedicata ad Antonio Cassano, tornato a giocare al San Nicola dopo ben 9 anni.
Il Dott. Garrone ha accettato il nostro dono con grande simpatia e disponibilità, apprezzando l’ospitalità che Bari e i ba-resi hanno riservato alla sua squadra e ai sostenitori blucerchiati.
Cogliamo l’occasione per ringraziare il Presidente, con l’obiettivo di incontrarci nuovamente il prossimo anno, testimoni della splendida amicizia e fratellanza tra i galletti e i sampdoriani.
Da sinistra gli editori de “Il Nuovo Galletto” Domenico Gesù, Antonello Di Summa (PassWord) e Maurizio Fontana (BlueBox), il Presidente della Sampdoria Edoardo Garrone e il Direttore responsabile de “Il Nuovo Galletto” Enzo Tamborra. Foto Today
All’esordio in campionato, alla gui-da della Roma c’era un certo Luciano Spalletti, il Mister del record di vittorie consecutive in campionato (11, spaz-zato via dall’Inter di Mancini l’anno di calciopoli), delle due coppe Italia, del-le vittorie a Madrid e delle clamorose sconfitte a Manchester. Era una Roma allo sbando, che tra mille difficoltà si trovava a quota 0 punti dopo due par-tite.La partita contro la Juventus segnava il destino dell’allenatore toscano, che “abbandonava la nave” come disse Rosella Sensi poche ore dopo le dimis-sioni, e decretava l’arrivo in panchina di Claudio Ranieri, romano del quar-tiere Testaccio, che tornava nella “sua” Roma dopo oltre trent’anni. L’inizio di Ranieri è stato piuttosto al-talenante, con poche vittorie (memo-rabile quella sulla Fiorentina) e alcuni risultati deludenti come la sconfitta in casa contro il Livorno. La classifica defi-citaria, a ridosso della zona retrocessio-
ne, aveva spinto i bookmakers inglesi a quotare un’eventuale vittoria tricolore dei giallorossi 300 ad 1. E nessuno po-teva immaginare che quella squadra deludente, spenta, senza mordenti, po-tesse trovare la forza per trasformarsi in un autentico rullo compressore che, come un motore diesel, ha iniziato a macinare punti e ad inghiottire le diret-te concorrenti, superando tra le altre Genoa, Palermo, Fiorentina, Sampdo-ria, Juventus, e Napoli. Scavando, tra l’altro, un solco invalicabile tra sè e le avversarie.Merito alla squadra, ma soprattutto a Mister Ranieri, autore di alcune scelte coraggiose, come accantonare il por-tiere dell’era Spallettiana, Doni, per sostituirlo addirittura con il terzo por-tiere, Julio Sergio, che ben presto si è rivelato una vera e propria arma in più dei giallorossi capitolini. Mancano set-te partite alla fine del campionato, e i giallorossi cercheranno ancora di stu-pire.
