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Il pensiero computazionale

Date post: 08-Jan-2017
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IL PENSIERO COMPUTAZIONALE
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Page 1: Il pensiero computazionale

IL PENSIERO COMPUTAZIONALE

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La locuzione computational thinking è stata usata per la prima volta da Seymour Papert, parlando di educazione matematica con il suo linguaggio di programmazione didattico LOGO, sviluppato al MIT.

IL PENSIERO COMPUTAZIONALE

DOVE NASCEL’informatica ha portato non solo strumenti (computer e linguaggi di programmazione) ma anche innovazioni nel modo di pensare

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Secondo il matematico sudafricano la mente umana, per imparare bene, ha bisogno di artefatti come “materiali da costruzione” per costruire rappresentazioni reali del mondo con cui interagisce. Per Papert il computer è un ottimo strumento didattico, in quanto, con la programmazione, può aiutare la costruzione di tali rappresentazioni.

IL PENSIERO COMPUTAZIONALE

DOVE NASCE

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Nel suo famoso libro, Mindstorms, afferma che la programmazione favorisce il pensiero procedurale: insegna come spezzare il problema in componenti più semplici e fare debug su di esse se non funzionano. Questo modo di pensare, valido nella programmazione, può essere applicato a tutti gli altri aspetti della vita. “Pensare come un computer” è uno dei modi di pensare, e ha un suo valore, in quanto favorisce un modo procedurale di approcciare i problemi.

IL PENSIERO COMPUTAZIONALE

DOVE NASCE

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In un breve ma fondamentale articolo di marzo del 2006 sulla rivista COMMUNICATIONS OF THE ACM, la scienziata Jeannette Wing riporta all’attenzione della comunità scientifica il concetto di computational thinking. Il concetto è indicato come skill indispensabile per tutti, non solo per gli informatici, che può essere usata nella vita di tutti i giorni oltre che nel lavoro e nelle scienze.

IL PENSIERO COMPUTAZIONALE

DOVE NASCE

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Il computational thinking può essere definito come un modo di pensare atto a “risolvere problemi, progettare sistemi, comprendere il comportamento umano basandosi sui concetti fondamentali dell’informatica”. In sostanza, “pensare come un informatico” quando si affronta un problema.

IL PENSIERO COMPUTAZIONALE

COSA E’

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IL PENSIERO COMPUTAZIONALE

Se nelle discipline scientifiche il processo di diffusione del pensiero computazionale è già in atto, non possiamo dire lo stesso per quanto riguarda la vita di tutti i giorni

COSA E’

Il pensiero computazionale è stato proposto da molti come quarta abilità di base oltre a leggere, scrivere e calcolare

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In Italia, e non solo, i non addetti ai lavori cadono spesso vittima della scorrettissima equazione “INFORMATICA = USO DEL COMPUTER”. Questo ha portato inevitabilmente alla creazione, negli scorsi decenni, di corsi di “informatica” in cui si insegnava l’uso (spesso mnemonico) di un elaboratore di testo o di un foglio di calcolo.

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COSA NON E’

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IL PENSIERO COMPUTAZIONALE

Il pensiero computazionale è la capacità di risolvere un problema pianificando una strategia.E’ una attitudine mentale che consente di  risolvere problemi di varia natura seguendo metodi e strumenti specifici.

COSA E’

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IL PENSIERO COMPUTAZIONALE

COSA E’Il pensiero computazionale viene proposto come quarta abilità di base (“the 4th of the 3 R’s”) oltre a leggere, scrivere, calcolare. Bisognerebbe aggiungere il pensiero computazionale come abilità da insegnare ad ogni bambino. L’invenzione della stampa ha permesso la diffusione delle prime tre, la diffusione della tecnologia deve permettere, secondo Wing, la diffusione del pensiero computazionale.

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A sostegno di questa tesi, vengono elencati:

• una serie di aspetti pratici della vita in cui usare il pensiero computazionale (es. ordinare un mazzo di carte, disporre in modo ordinato ed efficiente i vari piatti e portate di un buffet, specificare le istruzioni per montare un mobile, ...);

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COME ARRIVARCI

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• una serie di esempi che testimoniano come l’informatica nelle altre discipline sia più che utilizzare gli strumenti tecnici messi a disposizione da questa, ma cambi il modo di pensare, ponga nuove domande e dia nuove risposte.

IL PENSIERO COMPUTAZIONALE

COME ARRIVARCI

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Imparare a programmare vuol dire imparare a fare cose come- seguire correttamente una sintassi e delle regole (come in grammatica)- impostare la procedura risolutiva di un problema (come in matematica)- saper leggere e scrivere usando linguaggi simbolici (come in matematica, ma anche musica)- scrivere testo corretto, comprensibile ed espressivo (come quando si scrive un tema di italiano)e così via.

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TRASVERSALITA’

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PRINCIPALI CARATTERISTICHE

• capacità di astrazione• capacità di scomporre un problema complesso in

diverse parti • capacità di elaborare una strategia a partire

dagli strumenti a disposizione• capacità di raggiungere l’obiettivo

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IL PENSIERO COMPUTAZIONALE

CAPACITA’ SVILUPPATE• analizzare e organizzare i dati del problema in

base a criteri logici;• rappresentare i dati del problema tramite

opportune astrazioni;• formulare il problema in un formato che permetta

di usare un “sistema di calcolo per risolverlo;

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IL PENSIERO COMPUTAZIONALE

CAPACITA’ SVILUPPATE• automatizzare la risoluzione del problema

definendo una soluzione algoritmica• identificare, analizzare, implementare e verificare

le possibili soluzioni con un’efficace ed efficiente combinazione di passi e risorse

• generalizzare il processo di risoluzione del problema per poterlo trasferire ad un ampio spettro di altri problemi.

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Sono state individuate le competenze da acquisire: • saper progettare soluzioni ad un problema

(collezionando dati e analizzandoli, astraendo per conservare gli aspetti importanti, scomponendo il problema in sottoproblemi, creando algoritmi);

• saper implementare i progetti (programmando e automatizzando la soluzione);

• saper eseguire test e debug; • saper modellare la realtà ed eseguire simulazioni;

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COME ARRIVARCI

Page 18: Il pensiero computazionale

Sono state individuate le competenze da acquisire:

• saper riflettere sul lavoro svolto valutandolo secondo certi criteri;

• saper generalizzare una soluzione e adattarla ad altri ambiti;

• saper rappresentare e comunicare i propri risultati; • saper lavorare in team e comunicare con gli altri;• saper usare il vocabolario appropriato

IL PENSIERO COMPUTAZIONALE

COME ARRIVARCI

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Si potrebbero fare due cose:-introdurre la programmazione come parte di una materia già esistente, e dedicarle un numero fissato di ore- introdurre il "pensiero computazionale" come voce di valutazione in ogni materia (oltre scritto e orale)

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COME UTILIZZARLO

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E’ chiaro che il pensiero computazionale va applicato a situazioni reali, laboratoriali, pratiche così che lo studente sia messo nelle vere condizioni di lavoro.Nelle prossime slide motiveremo questa asserzione.

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APPLICAZIONI

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• La conoscenza è costruita da chi apprende, non è (e non può essere) trasmessa così com’è.

• La conoscenza che gli individui possiedono è diversa dalla conoscenza di altri individui che hanno apparentemente “imparato la stessa cosa”.

• La costruzione della conoscenza avviene tramite l’interazione tra la conoscenza precedente e le nuove esperienze.

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IMPORTANZA DEL FARE

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• La conoscenza non riguarda, rappresenta o deriva da una realtà esterna e indipendente dall’osservatore, ma da una “realtà” esperienziale, personale (o condivisa col gruppo).

• Il contesto culturale e sociale media la costruzione della conoscenza.

• Far leva sulle conoscenze pregresse è un buon metodo di insegnamento.

IL PENSIERO COMPUTAZIONALE

IMPORTANZA DEL FARE

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• L’apprendimento effettivo ha come protagonista il discente come costruttore attivo di conoscenza; un buon insegnamento significa facilitare e motivare tale costruzione.

• Agli studenti dovrebbero essere presentate un numero minimo di informazioni, permettendo loro di scoprire principi e regole da soli.

• Un’esplorazione pratica, gestita dallo studente è un metodo efficace per imparare.

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IMPORTANZA DEL FARE

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• Un apprendimento efficace richiede situazioni di apprendimento complesse, realistiche e autentiche. Gli studenti dovrebbero risolvere problemi mal-strutturati, aperti, che rispecchiano quelli reali risolti dagli esperti.

• Un apprendimento efficace ha una dimensione sociale: il lavoro di gruppo è importantissimo.

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IMPORTANZA DEL FARE

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• L’educazione non dovrebbe imporre obiettivi indipendenti dallo studente. • Non è possibile - non ha senso - applicare metodi di valutazione standard per valutare l’apprendimento

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IMPORTANZA DEL FARE

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IL PENSIERO COMPUTAZIONALE

ESEMPI • Partecipazione Olimpiadi di Problem Solving• Introduzione della Robotica Educativa• Abituare gli studenti ad analizzare il problema (problem posing) • Spingerli a ‘pensare’ come una macchina, mediante algoritmi• Abituarli a verificare le soluzioniTutto questo cercare di farlo per ogni disciplina

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Grazie per l’attenzione

prof. Livio Lucia


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