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InPiazza n°11

Date post: 28-Mar-2016
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Periodico bimestrale gratuito (Tiratura 3000) Anno II Maggio-Giugo 2012 - Associazione Culturale InPiazza - Redazione: Via Liquirizia, 50 - 66050 San Salvo (Ch) email: [email protected] - Autorizzazione del Tribunale di Vasto N. 125/2010 Editoriale “La qualità è un investimento, il ri- scontro in termini di faurato non è immediato, ma alla lunga il mer- cato sceglie gli operatori che ope- rano in qualità”. Con queste parole Silvio Di Lorenzo, Presidente della Camera di Commercio di Chieti, ha aperto, oggi 11 luglio 2012, i la- vori della cerimonia di consegna della seima edizione del Marchio di qualità Ospitalità Italiana nei lo- cali del centro espositivo di via f.lli Pomilio a Chieti. L’evento è stata La Costa dei trabocchi Calle Cortes e il Crowdfunding C alle Cortes è un bel documentario sul riciclaggio creativo prodoo da Antonella Deplano e Stefano Ric- ci a Bilbao, in cui ven- gono mostrate, passo passo, le trasformazio- ni che subiscono alcu- ni oggei nell’oica della riduzione degli sprechi. Un ao quoti- diano intuitivo in gra- do di stimolare la ri- cerca di nuove utilità degli oggei destinati a divenire rifiuti e a sensibilizzare verso un consumo critico e responsabile. Antonel- la e Stefano ci fanno vivere un’esperienza creativa, in grado di offrire nuovi punti di vista e nuove possibili soluzioni: incoraggia- re il seore del rici- claggio al fine di rein- trodurre i rifiuti nel ci- clo In un post su internet Piero Trupia so- stiene, a proposito di interventi scelle- rati dell’uomo, che “l’economia non è più scienza sociale e umana, così come l’aveva concepita Aristotele, inventore della parola, ma che è diventata tecni- ca, e la tecnica, nell’era dello sviluppo forzato, cioè del fare per il fare – così gira il denaro – si è affrancata dalla scienza che non è più conoscenza, ma invenzione di formule al servizio della tecnica. L’epitome di questa scienza tecnica e di questa economia del fare, alias sviluppo, è la finanza che è metà scommessa e metà catena di sant’An- tonio”. Un’affermazione che condivido molto e mi da lo spunto per promuove- re il manifesto dello humanistic mana- gement, diffuso in Italia in seguito alla pubblicazione realizzata da un team di esperti di management, tra i quali lo stesso Piero Trupia, Paolo Costa, An- drea Notarnicola, Enrico Bertolino e di docenti universitari, quali Domenico De Masi, Enzo Rullani, Duccio Deme- trio, Pino Varchetta, Francesco Varani- ni e curata da Marco Minghetti e Fa- biana Cutrano. Al centro della visione vi è un management caratterizzato dalla capacità di avviare, nell’organiz- zazione d’impresa, un processo capace di riflettere sulle conseguenze della sua produttività tecnica, economica e nor- mativa e di attrezzarsi per cambiarne le premesse. In altre parole, prendere atto delle crescenti responsabilità so- ciali delle imprese nei confronti di una nuova richiesta di eticità e trasparenza da parte del consumatore. Sul sito di Marco Michetti è possibile approfondi- re il modello di sviluppo dello Huma- nistic Management 2.0 lungo le due direttrici: i dodici fattori-chiave e i quattro Stadi o Livelli di Sviluppo Or- ganizzativo. Silvio Calice Humanistic Management 2.0 l’occasione per presentare il pro- geo “La Costa dei Trabocchi che Vorrei”: a rappresentare le 9 asso- ciazioni di categoria provinciali promotrici del progeo (Confede- razione Italiana Agricoltori Chieti, Confederazione Nazionale Arti- gianato Chieti, Confartigianato Chieti, Confcommercio Chieti, Confcooperative Chieti, Confeser- centi Chieti, Confindustria Chieti, Copagri Chieti, UNIPMI Chieti) è stato Silvio Calice di CNA Chieti, il quale ha inqua- drato le azioni al- l’interno del qua- dro logico proget- tuale delle misure individuate dallo studio di faibilità del Comprensorio Costa dei Traboc- chi, in particolare per organizzare l’offerta di servizi segue a pag. 4 >> segue a pag. 3 >> seguiteci su: www.sansalvoinpiazza.it > www.vastoinpiazza.it > www.abruzzoinpiazza.it all’interno... - A proposito di olio (pag. 2) - Ivan heyn - Post keynesiano con influenze marxiste? (pag. 3) - Speciale Costa dei Trabocchi (pagg. 4 e 5) - Mediazione civile e commerciale (pag. 6) - Declino leerario (pag. 7) - Quando le parole non bastano: infografica (pag. 7 ) (...)
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Page 1: InPiazza n°11

Periodico bimestrale gratuito (Tiratura 3000) Anno II Maggio-Giugo 2012 -

Associazione Culturale InPiazza - Redazione: Via Liquirizia, 50 - 66050 San Salvo (Ch)email: [email protected] - Autorizzazione del Tribunale di Vasto N. 125/2010

Editoriale

“ “La qualità è un investimento, il ri-scontro in termini di fatturato nonè immediato, ma alla lunga il mer-cato sceglie gli operatori che ope-rano in qualità”. Con queste paroleSilvio Di Lorenzo, Presidente dellaCamera di Commercio di Chieti,ha aperto, oggi 11 luglio 2012, i la-vori della cerimonia di consegnadella settima edizione del Marchiodi qualità Ospitalità Italiana nei lo-cali del centro espositivo di via f.lliPomilio a Chieti. L’evento è stata

L a C o s t a d e i t r a b o c c h i

Calle Cortes e il Crowdfunding

Calle Cortes è unbel documentario

sul riciclaggio creativoprodotto da AntonellaDeplano e Stefano Ric-ci a Bilbao, in cui ven-gono mostrate, passopasso, le trasformazio-ni che subiscono alcu-ni oggetti nell’ottica

della riduzione deglisprechi. Un atto quoti-diano intuitivo in gra-do di stimolare la ri-cerca di nuove utilitàdegli oggetti destinatia divenire rifiuti e asensibilizzare versoun consumo critico eresponsabile. Antonel-

la e Stefano ci fannovivere un’esperienzacreativa, in grado dioffrire nuovi punti divista e nuove possibilisoluzioni: incoraggia-re il settore del rici-claggio al fine di rein-trodurre i rifiuti nel ci-c l o

In un post su internet Piero Trupia so-stiene, a proposito di interventi scelle-rati dell’uomo, che “l’economia non èpiù scienza sociale e umana, così comel’aveva concepita Aristotele, inventoredella parola, ma che è diventata tecni-ca, e la tecnica, nell’era dello sviluppoforzato, cioè del fare per il fare – cosìgira il denaro – si è affrancata dallascienza che non è più conoscenza, mainvenzione di formule al servizio dellatecnica. L’epitome di questa scienzatecnica e di questa economia del fare,alias sviluppo, è la finanza che è metàscommessa e metà catena di sant’An-tonio”. Un’affermazione che condividomolto e mi da lo spunto per promuove-re il manifesto dello humanistic mana-gement, diffuso in Italia in seguito allapubblicazione realizzata da un team diesperti di management, tra i quali lostesso Piero Trupia, Paolo Costa, An-drea Notarnicola, Enrico Bertolino e didocenti universitari, quali DomenicoDe Masi, Enzo Rullani, Duccio Deme-trio, Pino Varchetta, Francesco Varani-ni e curata da Marco Minghetti e Fa-biana Cutrano. Al centro della visionevi è un management caratterizzatodalla capacità di avviare, nell’organiz-zazione d’impresa, un processo capacedi riflettere sulle conseguenze della suaproduttività tecnica, economica e nor-mativa e di attrezzarsi per cambiarnele premesse. In altre parole, prendereatto delle crescenti responsabilità so-ciali delle imprese nei confronti di unanuova richiesta di eticità e trasparenzada parte del consumatore. Sul sito diMarco Michetti è possibile approfondi-re il modello di sviluppo dello Huma-nistic Management 2.0 lungo le duedirettrici: i dodici fattori-chiave e iquattro Stadi o Livelli di Sviluppo Or-ganizzativo. Silvio Calice

Humanistic Management 2.0l’occasione per presentare il pro-getto “La Costa dei Trabocchi cheVorrei”: a rappresentare le 9 asso-ciazioni di categoria provincialipromotrici del progetto (Confede-razione Italiana Agricoltori Chieti,Confederazione Nazionale Arti-gianato Chieti, ConfartigianatoChieti, Confcommercio Chieti,Confcooperative Chieti, Confeser-centi Chieti, Confindustria Chieti,Copagri Chieti, UNIPMI Chieti) èstato Silvio Calice di CNA Chieti,

il quale ha inqua-drato le azioni al-l’interno del qua-dro logico proget-tuale delle misureindividuate dallostudio di fattibilitàdel ComprensorioCosta dei Traboc-chi, in particolareper organizzarel’offerta di servizi

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seguiteci su: www.sansalvoinpiazza.it > www.vastoinpiazza.it > www.abruzzoinpiazza.it

all’interno...- A proposito di olio (pag. 2) - Ivan heyn - Post keynesiano con influenze marxiste? (pag. 3)- Speciale Costa dei Trabocchi (pagg. 4 e 5)- Mediazione civile e commerciale (pag. 6) - Declino letterario (pag. 7) - Quando le parole non bastano: infografica (pag. 7 ) (...)

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APPROFONDIMENTI

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Vi pare che un architetto possaparlare di olio?... Si', quando siviene "affascinati" dal mondodell'agricoltura ed in special mo-do dalla coltivazione dell'ulivo!La passione per un prodottosemplice e complesso nello stes-so tempo, mi ha portato a voler-ne sapere di più ed a conoscere ilmondo che vi ruota attorno conle sue luci e le sue molte ombre.A volte le cose semplici sonoquelle a cui meno si fa caso, a cuimeno si da' importanza; a voltesono anche quelle che da sempresono presenti nella nostra vita eche proprio per questo rischianodi passare inosservate. Non e'forse così anche per l'olio? Quan-ti di noi fanno caso a che olio be-viamo? Quanti si chiedono comee da chi e' stato prodotto? Chi co-nosce le sue proprietà? Chi ne sariconoscere la bontà e la genuini-tà? Quanti nella scelta di un oliosi fermano solo al prezzo o almassimo al voler sapere se e' sta-to fatto dal contadino? Non aspi-ro a passare per un luminare del-la materia ma permettetemi ditrasmettervi, sicuramente in ma-niera succinta, qualche notizieche ho appreso, alcune dellequali mi hanno piacevolmentesorpreso altre, al contrario, scan-dalizzato.STORIAGli antichi romani distinguevanovari tipi di olio: "Oleum ex albis"- l'olio di altissimo pregio ottenu-to da olive di colore verde;"Oleum viride"- olio qualitativa-mente altrettanto valido, ricavatoda olive appena invaiate e pros-sime perciò alla maturazione; "Oleum maturum"- quello otte-nuto da olive nere e già mature,di qualità considerevolmente in-feriore ai primi due oli; "Oleumcaducum"- di qualità mediocre,quello che veniva estratto da oli-ve raccolte da terra perché cadu-te dall'albero per maturazioneavanzata; "Oleum cibarium"- dipessima qualità, ottenuto da oli-ve aggredite da parassiti e desti-nato in parte all'alimentazionedegli schiavi e in parte a usi di-versi. Non credete che erano giàsolo per questa classificazionepiù bravi di molti di noi che nonfanno differenza tra un olio dioliva ed uno di semi?

VARIETÀ Esistono nel mondo circa 1600varietà (cultivar) di olivo, ognu-na di esse produce un olio conproprie e peculiari caratteristichesia organolettiche che sensoriali(sapore, profumo). Quanti sannoapprezzare tali diversità ? Non ciaccontentiamo forse che il nostroolio faccia solo da condimento alnostro cibo?

RACCOLTAMangereste una pesca quasimarcia ma raccolta direttamentedall'albero? No! E perché per leolive dovrebbe essere diverso?Perchè per raccogliere le olivedobbiamo aspettare che, supera-to il tempo della maturazione,inizi quello dell'ossidazione? Inostri nonni le raccoglievanomature e le lasciavano ancoramaturare (sarebbe meglio diremarcire) in casa perché le loro co-noscenze erano limitate e perchécosì facendo la quantità di olioestratto era senz'altro maggiore.Oggi si e' scoperto (per fortuna)che le olive vanno raccolte appe-na inizia la maturazione, portatesubito in frantoio e macinate en-tro 24 ore: solo così l'olio conser-va tutte quelle qualità organolet-tiche, gustative ed olfattive chefanno la differenza. ESTRAZIONEL'olio extravergine lo possiamoparagonare ad una spremuta diarance! In fondo, semplificando,il procedimento e' lo stesso:prendo le olive, le spremo e rac-colgo l'olio. Avete mai provato a

fare lo stesso con un seme di ara-chidi o di girasole o di mais? Perestrarre l'olio dai semi occorre ri-correre a procedimenti chimiciche fanno uso di solventi! Certo,una volta estratto l'olio viene raf-finato, rettificato e reso perfetta-mente commestibile .... ma io unolio che e' stato anche solo incontatto con la trielina non lo vo-glio!

BONTA'Tempo fa quando assaggiandoun olio sentivo che era amaro emagari piccante, tanto da pizzi-care in gola, dicevo che era acidoo che era troppo forte. Ora che neso qualcosa in più… un olio dol-ce non lo preferisco! L'aciditànell'olio extravergine (che danorme legislative non può esseremaggiore di 0,8g x 100 g) non hasapore! Per cui potremmo assag-giare anche un olio non comme-stibile, perché con una percen-tuale altissima di acido oleico, enon sentire il sapore dell'acidità.Al contrario, l'amaro ed il piccan-te sono sinonimi di olio buonoperché tali caratteristiche pro-vengono dai polifenoli e da altresostanze antiossidanti (allunga-vita). E' sicuramente una que-stione di gusto da "educare" mapiù un olio e' amaro e piccantepiù e' buono e soprattutto fa be-ne alla nostra salute.SALUTEMolti assimilano l'olio extraver-gine a qualsiasi altro condimento(burro, margarina, strutto, ecc.) epensano che faccia male al pari

di altri grassi. Non e' così ! L'olio,quello buono, al contrario fa be-ne! L'olio extravergine di olivaprotegge cuore ed arterie, rallen-ta l’invecchiamento cerebrale,previene l’arteriosclerosi, abbassail livello di colesterolo “cattivo”(LDL) e incrementa il colesterolo“buono” (HDL), previene il dete-rioramento delle cellule e secon-do le ultime ricerche medica an-che l’insorgenza di tumori. L'olioextravergine di oliva, ha unacomposizione acidica simile allatte materno: per questo dasempre e' consigliato nello svez-zamento dei bambini ed è utilenella vecchiaia perché favoriscel’assimilazione del calcio e la suamineralizzazione, prevenendol’osteoporosi.ETICHETTASi parla tanto di chiarezza delleetichette sui prodotti alimentari,di corrette informazioni da dareai consumatori, di tracciabilità…Lo sapete che se un produttore diun buon olio extravergine di oli-ve riporta sull'etichetta i livelli dipolifenoli, tocoferoli, vitamina A,ecc. (tutta roba che fa bene allasalute!) viene multato dagli orga-ni di controllo per… "concorren-za sleale"? La legislazione in ma-teria impone che sulle etichettevengano riportate solo le infor-mazioni essenziali e vieta qual-siasi altra notizia… provate achiedervi il perché!PREZZOUn olio extravergine di oliva, seeffettivamente e' tale, non puòcostare molto meno di un olio disemi! Ma quanti di noi sono di-sposti a pagare per un litro di olioextravergine più di 8 €? Eppuretutti noi per i motori delle nostremacchine usiamo oli da 14 - 15 €a lattina! Oppure, per una cenatra amici siamo disposti a spen-dere anche 20 € per una buonabottiglia di vino che (se basta) fi-nisce in un'ora mentre non siamodisposti a spenderne la meta' peruna bottiglia d'olio che magari cidura 15 giorni! Di informazionisull'olio ce ne sarebbero ancoratante ma spero di aver sollecitatola vostra curiosità: non vi saràdifficile approfondire l'argomen-to. Buon olio a tutti!

Gabriele Bonifacio

A proposito di olio…

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Veniva sopran-nominato “el

economista calleje-ro”, l’economista distrada, perché pro-veniva da una fami-glia povera avevascelto di rimanere avivere nel suo quar-tiere natìo di Consti-tuciòn, tra i più po-polari e poveri dellacapitale Buenos Ai-res, dove era riveritoe amato dalla gente.Si era laureato in economiaa 24 anni e, per un caso for-tuito, al bar dell’università,il giorno della laurea, avevaincontrato Maximo, il figlioprimogenito della presi-denza Christina Kirchner,

con il quale condivideva ilfatto di essere fidanzati condue gemelle. “Che cosa mene importa a me di avereuna inflazione al 3% comeavete voi in Europa essen-do infelici tutti, se io posso

dare felicità al-la mia nazionecon una infla-zione al 30%?Lo so da meche va abbas-sata, ho studia-to economiaanch’io. Lo fa-remo. Ma lo fa-remo soltantoquando ci sare-mo ripresi tut-ti. Non prima.La felicità ha

valore soltanto se può esse-re condivisa collettivamen-te, è una teoria economica,questa, e mi meraviglio chelei che viene dal PrimoMondo non lo sappia. Lafelicità per pochi privilegia-

ti, non è vera felicità, è avi-dità bulimica. E’ un peccatomortale “Abbiamo tre ne-mici: la povertà dei ceti di-sagiati, l’impoverimentodei ceti medi e il rischio diconflitti sociali interni” hasostenuto, varando un pia-no economico (bocciato dalFondo Monetario Interna-zionale) che ruotava intor-no ad un allargamento delwelfare, un massiccio im-pegno di sovvenzioni so-ciali per il rilancio del con-sumo interno, l’aumentan-do delle tasse ai ceti ricchi el’abbattendo di aliquote fi-no a zero per tutti i ceti im-prenditoriali della fasciamedia, a condizione che as-sumessero almeno diecigiovani tra i 18 e i 28 anni.

Vania Perrucci

insegnanti delle scuole pubbli-che di proporre progetti sul sitoe far si che donatori possano fi-nanziare quelli considerati daloro meritevoli e secondo le pro-prie possibilità. Negli USA il piùfamoso è Kickstarter, mentre inItalia da poco tempo è nato Ep-pela.com una “vetrina per farincontrare a ciascun creativo ilsuo pubblico, e contribuire in-sieme alla nascita di progetti in-novativi”: i sostenitori possonoversare anche pochi euro a chipresenta la sua idea, il quale haun tempo determinato per rag-giungere l'obiettivo; nel caso il

COSTUME E SALUTE

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economico sotto forma di prodottidi qualità. Un viaggio attraversola comprensione di un mondo so-stenibile, tutto da scoprire. Il do-cumentario è autoprodotto e fi-nanziato attraverso una sottoscri-zione popolare con la piattaformadi Crowdfunding (molti finanzia-menti) “produzioni dal basso”www.produzionidalbasso.comdove chiunque voglia parteciparepuò farlo acquistando una o piùquote da 20 euro l’una e diventareco-produttore. Questa modalitàdi finanziamento è stata adottatain diverse circostanze; la piùeclatante è stata la campagnapresidenziale di Barak Obama,ma già nel 2007 Rafael Correa,presidente dell'Ecuador, riuscì apreservare una delle zone piùricche di biodiversità del piane-ta, sottraendolo agli interessi delpetrolio, grazie ad una grandeoperazione di Corwdfunding,che coinvolse perfino Al Gore aLeonardo Di Caprio; o ancora ilcaso più replicabile di www.do-norschoose.org che permette agli

progetto raggiunga l’obiettivo.L’ideatore riceverà da Eppelauna somma, al netto di unatrattenuta del 5% che resta alportale. Insomma, una moda-lità interessante, che può tro-vare applicazione per esempioper progettualità nei piccolicomuni a rischio di margina-lizzazione o per sostenere pro-gettualità sociali o altre pro-gettualità capaci di incrociarel’interesse di chi è disposto afinanziarle, anche con un pic-colo contributo. In Italia un al-tro esempio significativo è ilportale YouCapital.it, fondi

per le tueidee, volutodall ’associa-zione Pulitzer.

Vania Perrucci

Ivan Heyn - Post keynesiano con influenze marxiste?

>> segue da pag 1

Calle Cortes e il Crowdfunding

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La pesca-turismo è un'attività tu-ristico-ricreativa che si svolge abordo delle imbarcazioni dellapesca artigianale, con l'obiettivodi diffondere la cultura del maree del patrimonio di conoscenze esaperi legati alle tradizioni mari-nare locali. Nasce come opportu-nità di integrazione del redditodei pescatori che, previa specificaautorizzazione, possono ospitarea bordo dei pescherecci un certonumero di persone. La propostadi valorizzazione della pesca-tu-rismo, racconta Franco Ricci, pre-vede diverse escursioni lungo laCosta dei Trabocchi o alle isoleTremiti, durante le quali il turistavive direttamente l'attività di pe-

sca, con la possibilità di degustarea bordo le delizie del mare Adria-tico "a chilometro... super zero",come sottolinea il presidente Ric-ci. Non solo pesca e ristorazione,ma sopratutto attività finalizzatealla conoscenza delle tradizioni edella cultura della nostra terra.Una delle offerte turistiche attual-mente praticabili prevede la par-tenza dal porto di Ortona, intornoalle 8.30, verso le zone di pescadove si ritirano le reti (tramaglio)buttate a mare il giorno prima:l'escursione è anche occasione perconoscere le specie di pesci chepopolano il mare Adriatico e la

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La Costa dei Trabocchi che vorrei ...

Speciale Costa dei Trabocchi

La Flying Fisch è una barca co-struita appositamente per

esercitare l'attività di pesca-turi-smo: 17 metri di lunghezza e 5 dilarghezza, un pò più larga del so-lito per limitare il rullio e daremaggiore conforto agli ospiti

La Flying Fish perla pesca turismo

per il turismo, l’aggiornamento tecni-co rivolto agli attori del sistema, inuna logica unitaria ed in sinergia conaltri programmi di investimento enella realizzazione di azioni di pro-mozione e commercializzazione,azioni tutte che si realizzeranno entrola fine del 2012. La giornata di pre-miazione ha visto la gradita presenzadi Mauro Di Dalmazio, Assessore alTurismo della Regione Abruzzo, ilquale ha elogiato il lavoro sulla qua-lità delle strutture turistiche promos-so dalla Camera di Commercio rea-lizzato con ISNART, istituto di ricer-che con il quale la Regione realizzeràun Osservatorio Turistico Regionale.L’Assessore, in anteprima, ha annun-ciato uno stanziamento di circa 2 mi-lioni di euro per incentivare la realiz-zazione di grandi eventi con l’obietti-vo di destagionalizzare la domandaturistica. Entro le prossime settima-ne, ha concluso Di Dalmazio, si av-vieranno le fasi per la costituzionedel nuovo assetto turistico regionalecon l’istituzione delle compagnie didestinazione e di prodotto.

Silvio Calice

GAC E PESCA TURISMO >> segue da pag 1

inPiazza ha incontrato Fran-co Ricci presidente del GAC(Gruppo di Azione Costiera)e Giorgio Tiberio armatore ecomandante della FlyingFish, durante una traversatadi pesca-turismo sulla Costadei Trabocchi

Molte sono le attività pro-gettuali e di valorizzazionedella Costa dei Trabocchidella provincia di Chieti.(polithce enti e progetti). Perquesto motivo abbiano vo-luto raccontare, attraversoesperienze dirette di alcunioperatori del turismo, comesono organizzate alcune at-tività che operano nel setto-re turismo.La prima tappa del viaggiodi "inPiazza" comincia in-contrando Rinaldo Verì, fi-glio di pescatore, presso ilsuo Trabocco di Punta Tufa-no (vedi video), nella riservanaturale "Fossa della Farfal-la". D. Come mai ha decisodi riavviare il Trabocco diPunta Tufano? R. "Questo

Trabocco risale al 1700; nel1980 una mareggiata lo di-strusse quasi completamen-te e nel 2006, dopo aver otte-nuto una nuova licenza, hopensato di ricostruirlo. L'hofatto per amore del mare,ma anche per dare nuova vi-ta ad una struttura che mi è

stata tramandata dagli ante-nati e ancor più da mio pa-dre, operatore della piccolapesca, che mi ha trasferito isegreti del mare". D. Si pe-sca ancora sul Trabocco? R."Un tempo il Trabocco erauna macchina da pesca chepermetteva di sfamare le fa-

miglie dei pescatori. Oggi,ovviamente, nessun traboc-cante vive solo della pescadel Trabocco, ma la cosa sti-molante è che il Trabocco,usare ancora per pescare, èdiventato anche il simbolodella costa teatina, un attrat-tore turistico e un bene cul-turale molto importante". D.Quale la proposta per i turi-sti? R. Accogliamo i turistiraccontando loro cos'è unTrabocco, come nasce, qualè la sua storia e, soprattutto,permettiamo loro di vivereun'esperienza unica, facen-doli partecipare direttamen-te alla pesca attraverso la ca-lata delle reti in acqua. Leproposte sono differenziateper target ed itinerari e spes-so sono abbinate a degusta-zioni a bordo e a brevi corsidi cucina. (vide intervista suinPiazza)

Vania Perrucci

Rinaldo Verì eil suo Trabocco

Giorgio Tiberio Comandante eArmatore della Flying Fish

Franco Ricci Presidente del GAC Costa dei Trabocchi

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stagionalità della pesca, trasmet-tendo saperi informali frutto dellaconoscenze diretta e dell'esperien-za. Percorrendo il frastagliato trat-to della costa teatina che va da Or-tona a Vasto, compaiono alla vistale eccezionali costruzioni "macchi-ne da pesca": i Trabocchi, appunto,originariamente costruiti per cattu-rare il pescato, oggi identità di unterritorio, della sua storia e dellesue tradizioni. A bordo dell'imbar-cazione, comandata dal capitanoGiorgio Tiberio, è sempre possibiledegustare il pescato. La pesca-turi-smo si sta progressivamente dif-fondendo, come ci spiega il coman-dante, anche grazie all'impegnodei pescatori a stimolare la curiosi-tà verso questo tipo di attività, chepermette di diversificare l'offertaturistica, di avvicinare la gente co-mune alle problematiche del setto-re e di valorizzare il contesto loca-le, ma anche grazie all'interventodella CCIAA di Chieti che sta for-temente sostenendo questa attivitàper divulgarla e farla decollare..

Vania Perrucci

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Il Trabocco, antica macchina da pesca, èun'imponente costruzione realizzata inlegno strutturale che consta di una piat-taforma protesa sul mare, ancorata allaroccia da grossi tronchi, dalla quale si al-lungano, sospesi a qual-che metro dall'acqua,due (o più) lunghi brac-ci, detti antenne, che so-stengono un'enorme re-te a maglie strette. Dalpunto di vista costrutti-vo, il Trabocco si caratte-rizza per la presenza diuna piattaforma in posi-zione trasversale rispet-to alla costa, alla quale è collegata da unponticello costituito da pedane di legnoe dalla quale dipartono le antenne. Latecnica di pesca è a vista e consiste nel-l'intercettare, con le grandi reti a tramafitta, i flussi di pesci che si spostano lun-go gli anfratti della costa. I Trabocchi so-no posizionati là dove il mare presentauna profondità adeguata ed eretti a ri-dosso di punte rocciose orientate in ge-

nere verso SE o NO, in modo da potersfruttare favorevolmente le correnti.La rete, anche chiamata bilancia, vienecalata in acqua grazie ad un comples-so sistema di argani e, allo stesso mo-

do, prontamente ti-rata su per recupera-re il pescato. Negliultimi anni, alcuniTrabocchi offrono lapossibilità di com-piere esperienze di-dattiche e/o di ristora-zione. Nel comprenso-rio della Costa dei Tra-bocchi 31 Trabocchi so-

no dotati di concessione, come da tabellasotto riportata (fonte: studio di fattibilitàCosta dei Trabocchi). Silvio Calice

Il Gruppo di Azione Costiera

I Trabocchi in provincia di Chieti

Speciale Costa dei Trabocchi

Il GAC (Gruppo di Azione Co-stiera) Costa dei Trabocchi metteinsieme istituzioni pubbliche eprivate e organizzazioni di varisettori economici, allo scopo dii n d i v i d u a r euna modalitàdi micro svi-luppo localeche faccia dellapesca il suocardine, conl'interazione dialtri settori economici. Il GAC uti-lizzerà i fondi dell'asse 4 del POFEP 2007-2013, per un importopotenziale di 2miloni e 400milaeuro, gestiti attraverso bandi cu-rati dalla Regione Abruzzo. IlGAC si estende da Francavilla aSan Salvo e ha lo scopo priorita-rio di promuovere lo sviluppodella piccola pesca, per realizzare

condizioni di integrazione delreddito, attraverso l'attività di pe-sca-turismo, ittiturismo e ospita-lità presso le case dei pescatori,sul modello dell'agriturismo.

Il GAC hapartecipato alBando Medsulla filiera it-tica per la rea-lizzazione diuna barcaelettrica per la

piccola pesca, un catamarano eun erogatore di acqua ozonizzatache permette di sterilizzare le ca-riche batteriche del pesce appenapescato. Le batterie della barca siricaricano a terra attraverso unimpianto fotovoltaico. L'idea, na-turalmente, è quella di abbattereconsumi e rumori.

Massimiliano Gabriele

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ISTITUZIONI

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Fin dai tempi più remoti, il con-flitto è sempre stato consideratoun evento negativo, un proble-ma da risolvere nell'ambito diuna struttura circoscritta: l'inter-vento di una figura terza e auto-revole che con la sua saggezzaaiutava le parti a raggiungereun accordo ha rappresentatonella storia il principale metododi soluzione conflittuale. Nellesocietà patriarcali i membri dispicco deiclan fami-liari era-no chia-mati a di-rimere lecontrover-sie inter-ne, fortidella loroautorevo-lezza, evi-tando diimporrele loroidee e la-s c i a n d oche fosse-ro le parti stesse a prendere ledecisioni risolutive; in Oriente siè sempre favorita la cultura del-la mediazione e restano le paro-le di Confucio che diceva "Lasoluzione ottimale di un diver-genza si trova tramite la persua-sine morale e l'accordo e nonsotto la coercizione"; nell'anticaRoma era buon uso ricercare lasoluzione delle controversie at-traverso un compromesso ac-cettato da entrambe le parti, pri-ma di recarsi davanti al Pretore.Anche la Chiesa ha avuto unruolo importante per la diffu-sione della cultura della Media-zione, come nel caso dei "PattiLateranensi" e della "Concilia-zione" tra Stato e Chiesa del1929, per la soluzione della"Questione Romana". Arrivan-do ai giorni nostri, negli anni '70una serie di fattori tra i qualil'aumento dei commerci, l'au-

mento dei contenziosi, la crisidella giustizia civile, ha genera-to lo sviluppo di una sistema disoluzione alternativa delle con-troversie, che si è diffuso dap-prima negli Stati Uniti, poi, ne-gli anni '80 nel Regno Unito e inAustralia, per arrivare negli an-ni '90 nei paesi Europei. Il co-stante aumento di interesse ver-so l'istituto della Mediazione hasubìto, nel corso degli ultimi an-

ni, una cre-s c e n t eescalationanche neln o s t r o

paese, taleda deter-m i n a r euna seriedi inizia-tive da

parted e llegi-s l a -

tore italiano, fino all'ultima ri-forma italiana, introdotta con ilDecreto Legislativo n. 28 del 4marzo 2010, sulla mediazionecivile e commerciale, per lacomposizione dei conflitti trasoggetti privati, relativi a dirittidisponibili. La riforma è finaliz-zata alla deflazione del sistemagiudiziario italiano, sia rispettoal carico degli arretrati, sia ri-spetto al rischio di accumularenuovo ritardo, per questo rap-presenta uno dei pilastri fonda-mentali della riforma del pro-cesso civile. LaMediazione ci-vile ha lo scopodi portare leparti ad unaconciliazione,attraverso l'ope-ra di un media-tore, vale a diredi un soggetto

professionale, qualificato e ter-zo che aiuti le parti in conflitto acomporre una controversia. Ilmediatore assiste le parti nellaricerca di una composizionenon giudiziale del problemasenza attribuire ragioni e torti,ma conducendo le parti all’ac-cordo amichevole. La Media-zione civile, dunque, è l'attivitàfinalizzata alla composizione diuna controversia, mentre la con-ciliazione è il risultato di tale at-tività. La distinzione è stata benevidenziata per sottolineare ilfatto che la Mediazione civile,rispetto a precedenti istituti fi-nalizzati alla composizione deiconflitti, è uno strumento inno-vativo di portata generale, ri-guardante tutte le controversiecivili e commerciali. L'auspica-bile successo della riforma èuna delle principali leve da uti-lizzare per l'attuazione di unarivoluzione culturale, dove imaggiori interessati sono i citta-dini, che diventano protagonistie beneficiari della deflazionedegli attuali e futuri procedi-menti pendenti nei nostri tribu-nali. La Mediazione, inoltre, èuno strumento con elevata riso-nanza sociale ed economica:consente la pacificazione, ilmantenimento dei rapporti edella collaborazione futura trale parti, la serenità e sicurezzaper le stesse di avere ottenuto,proprio perché loro stesse lohanno deciso, il massimo disoddisfazione possibile, con ilminimo dispendio in terminieconomici e di tempo.

Vania Perrucci

Mediazione civile e commerciale: riforma giuridica o rivoluzione culturale

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L'Italia é il Paese dell’arte edella cultura per eccellen-za. Il "Made in Italy" nelsettore culturale è noto nelmondo. Dante Alighieri,padre della lingua italiana,dimorava a Firenze, cittàd'arte per antonomasia. Ilsettecento, l'ottocento e ilnovecento con i loro scrit-tori, poeti e saggisti, hannodato ulteriore dignità let-teraria al nostro Paese. Poianche la letteratura mo-derna ha risentito dei mu-tamenti socio-culturali. Gliscrittori in Italia sono tanti,mentre non si può dire lostesso dei lettori. Dandouno sguardo alla pro-duttività editoriale, sco-priamo che in Italia ven-gono stampati annual-mente 59mila libri. Dal la-to del domanda, un recen-te sondaggio dell'AIE (As-sociazione italiana editori)

ha riscontrato che il 44%degli italiani legge un libroall'anno, il 13% un libro almese. Dati difficili dacommentare in un Pae-se che ha accolto ipiù celebrip e r s o -naggi

l e t -

tera-r i .Il 2011

ès t a t o

l ' a n n opeggiore per il

mercato del li-bro italiano, per

questo una nota casaeditrice ha lanciato una

collana “Low cost”. I letto-ri hanno premiato questastrategia di marketing, maabbassare i prezzi dei libri

comporta, per gli editori,l'assunzione di diversi ri-schi, in quanto i costi d'in-put non subiscono alcunavariazione e la mancatavendita potrebbe rivelarsi problematica. É chiaro che

anche il mercato del-l'arte non é di facilegestione. Con il pregresso tec-nologico, anche

la letteratura si éadattata. Il nuovo canale

di vendita di libri, l’e-book,aumenta la comodità deilettori che hanno la possi-bilità di acquistare il datti-loscritto in formato elet-tronico, ma le vendite con-tinuano ad essere limitate.La crisi che sta attraver-sando l'economia italianasi ripercuote, dunque, an-che in ambito letterario.

Ilario D’Alanno

SPAZIO GIOVANI

Declino letterario

QUANDO LE PAROLENON BASTANO:

INFOGRAFICAL’informazione grafica o più co-munemente Infografica è unostrumento che consiste nella rap-p r e s e n t a -zione vi-suale e gra-fica di datie informa-zioni, attra-verso l’uti-lizzo di ele-menti grafi-ci. Nelmondo computerizzato e digita-lizzato odierno, rappresenta unatra le forme di comunicazionepiù innovative, esplicative e sod-disfacenti che esistono. L’utilizzo

di questo strumento è correlatomaggiormente all’ausilio di pc,dispositivi grafici e multimediali.Ne fanno un uso frequente, attra-verso tabelle, istogrammi, dia-grammi e grafici la carta stampa-ta (giornali, riviste scientifiche e

di statistica),la pubblicaistruzione neilibri di testo,le aziende diservizi e pub-blicità e i si-stemi di se-gnaletica. Inrealtà l’attivi-

tà Infografica ha radici moltoprofonde. Nella preistoria i no-stri antenati, già nel 7500 A.C.,usavano le prime forme di rap-

presentazioni cartografiche, ov-vero mappe rudimentali o dise-gni per il riconoscimento di ani-mali e piante. Nei secoli successi-vi, l’utilizzo di elementi graficipiù evoluti si è amplificato nei li-bri di astronomia, in cui venivarealizzata l’illustrazione del mo-vimento di rotazione e rivoluzio-ne del Sole con la Terra. Nell’evo-luzione culturale dell’uomo, l’In-fografica si è sviluppata in unLinguaggio Visivo vero e pro-prio. In questo secolo caratteriz-zato da caos, frenesia e intolle-ranze percettive, l’Infografica staassumendo sempre più il signifi-cato di linguaggio nuovo per lacomunicazione di concetti, senti-menti e sensazioni.

Giuliano Noè

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Direttore Responsabile

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