INTRODUZIONE AL COACHING DIDATTICO... · 2015-11-04 · LE COMPETENZE CHIAVE DEL COACHING...

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INTRODUZIONE AL COACHING

Chi è il coach secondo voi?


CHI E’ IL COACH SECONDO VOI?

•  E’ bella l’idea del cocchiere che accompagna le persone in un percorso, senza creare dipendenza.

•  Il Coach e’ colui che aiuta la persona, in un momento di smarrimento, a ritrovare la luce, senza avere la dimensione della patologia.

•  E’ fortemente connotato dall’esperienza progettuale (l’allenamento e’ finalizzato al raggiungimento di un obiettivo); ogni progetto parte da bisogni che sono da differenziare dai desideri.

•  E’ importante vedere i “punti” che sono rimasti nel cassetto, i desideri repressi che possono venire fuori. La domanda che deve fare il coach e’: “Di che cosa hai bisogno?”.

•  Il coach deve prendersi anche il rischio economico di non aver raggiunto l’obiettivo e, quindi, di non essere pagato. E’ importante conoscere la psicologia della persona, per poter andare dritti all’obiettivo puntando ai reali bisogni della persona stessa.

(TRATTO DA INTERVISTE AD ESPERTI DEL SETTORE)


ALCUNE DISTINZIONI

•  COUNSELLOR, come “ricercatore” di risorse

•  COACH, come guida

•  MENTORE, come modello


LE DIFFERENZE … •  COUNSELLOR

permette alla persona di tirare fuori il meglio di se’.

Il counsellor lavora sulle RISORSE individuali. In azienda lavora sul supporto iniziale rispetto ad un cambiamento previsto o da poco accaduto.

•  COACH lavora su OBIETTIVI professionali e accompagna la persona per tutto il percorso di sviluppo. In azienda il coach lavora in seguito all’avvenuto cambiamento e si rivolge ai livelli professionali superiori (quadri, manager, amministratori delegati)

•  MENTORE

e’ una persona che vede qualcosa di essenziale nell’altra persona. E’ l’occhio, il catalizzatore, colui che sa riconoscere la “ghianda” e sa “innamorarsi della fantasia di un altro”.

In azienda il mentore viene identificato nel business angel.


APPROCCI DIVERSI


I PROCESSI DEL COACH

Il coach deve inizialmente individuare un obiettivo e…

… successivamente stabilire una procedura.

DAL COSA FARE

(piano di azione)

AL COME FARE

(sviluppo)

LAVORA DUNQUE …


“Per muoverti in avanti, devi guardare in avanti”.

“Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei loro sogni”

(E. Rooswelt )


LE 10 REGOLE DEL BUON COACH

Istruzioni per l’uso


LE DIECI REGOLE DEL BUON COACH

1.  Essere curiosi del cliente 2.  Rappresentare e significare 3.  Reframing o re-incorniciamento 4.  Il cliente non sbaglia 5.  Preferenze 6.  Pensare alle possibilità 7.  Domande potenti 8.  Domande propositive 9.  Un margine di compassione 10. Uso di metafore, storie, analogie


ESSERE CURIOSI

•  il lasciarsi incuriosire e’ un passaggio fondamentale nel processo ipnotico.

•  abbassare la critica e allentare le difese nell’avvicinarsi ad una situazione nuova.

•  abbandonare le nostre aspettative •  Lasciarsi coinvolgere dalla situazione che ci

si presenta, senza per forza dover andare a cercare ciò che vogliamo trovare.

•  “Attenzione responsiva”

LE ASPETTATIVE


ESPERIMENTO DI ROSENHAN

•  Individui qualunque venivano ricoverati nel reparto psichiatrico di 12 diversi ospedali

•  Raccontavano in maniera franca e aperta la loro vita senza inventarsi nulla

•  Gli “pseudopazienti” proposero un’immagine di se’ che differiva dal vero solo per 3 particolari: nome, professione, sintomo inventato

•  In nessun caso il personale medico e paramedico degli ospedali psichiatrici sospettò che non si trattasse di veri pazienti

•  Circa un terzo dei pazienti con cui vennero in contatto ebbe dubbi sul fatto che fossero effettivamente disturbati


RAPPRESENTARE E SIGNIFICARE

“Ascolta e dimentica, guarda e ricorda, fai e capisci”

•  Il buon coach deve pertanto coinvolgere il coachee in un’esperienza pratica ed emotiva che e’ l’unica condizione che favorisce un vero apprendimento e cambiamento.

•  In una visione poetica potremmo dire che rappresentare e significare vuol dire che il coach continua a sognare con il coachee un’esperienza diversa che lo portera’ a superare l’abisso


RE-INCORNICIARE

•  Il vero cambiamento nasce dal cambiamento di presupposti o di cornice di riferimento.

•  Se non avviene questo passaggio di livello logico non si ha un vero cambiamento, ma semplicemente una cambiamento suggestivo che andra’ a decadere velocemente.

•  Re-incorniciare significa trasformare un limite del coachee nella sua possibilita’ di riuscita.

I GIOCHI PROIBITI


UNISCI QUESTI NOVE PUNTINI TRACCIANDO QUATTRO SEGMENTI SENZA SOLLEVARE LA MATITA DAL FOGLIO: DOVE FINISCE UN

SEGMENTO DEVE INIZIARE L’ALTRO.

DOMANDA: Questo disegnato è un quadrato? RISPOSTA : Questo può essere visto come un quadrato!


COSA HANNO IN COMUNE QUESTE PAROLE?

AGO

FINE

SALE

DATE

CARE


IL CLIENTE NON SBAGLIA

•  Il buon coach sa che il cliente fa solo ciò che è in grado di fare in quel momento, anche se non è esattamente ciò che gli è stato richiesto.

•  Il coach in queste occasioni non sara’ mai accusatorio, ma continuera’ a motivare e stimolare il coachee a fare di piu’ e a continuare lungo il percorso.


PREFERENZE

•  Il buon coachee esce dalla logica del dovere, e ragiona in termini di: “che cosa preferiresti fare”.

•  Questo principio di preferenza rispetta la seconda regola della Sincronanza secondo la quale ciascuna azione per essere svolta al meglio deve rispondere positivamente alle seguenti domande:

–  E’ facile? –  E’ divertente? –  Da’ una sensazione piacevole?


PENSARE ALLE POSSIBILITA’

•  “Cosa ti differenzia da una persona comune? Il fatto che una persona comune si ferma quando ha trovato l’ago nel pagliaio mentre io continuo fino a che non li ho trovati tutti!”. (A. Einstein)

•  Brainstorming, tecnica capace di stimolare la creativita’ personale. Questa tecnica consiste nel “prendere d’assalto” un problema cercando quante piu’ soluzioni possibili per esso, lasciando libero sfogo al pensiero. Successivamente le idee vengono valutate e giudicate fino a selezionare quella migliore.


DOMANDE POTENTI

•  Vengono anche dette miracle questions, ossia domande miracolose.

•  Una domanda potente o miracolosa vuole valutare se il soggetto si pone mentalmente oltre il problema oppure se ne rimane invischiato. Una domanda potente e’ rivolta all’obiettivo e non al dilemma. Ad es.: “Se domani mattina trovassi il genio della lampada e potessi esprimere tre desideri, che cosa domanderesti al fine di poter diventare un coach veramente efficace?”

•  Da domande di questo tipo si valuta se il coachee e’ in grado di proiettarsi nel futuro e pensare la sua vita in modo differente. E’ necessario innanzitutto identificare lo stimolo bloccante e poi agire con una domanda potente.


DOMANDE PROPOSITIVE

•  Sono domande a cui non si può dare una risposta immediata, ma il fatto di rimanere nella domanda permette di salire di livello logico e favorire un reale cambiamento.

•  “Sii paziente verso tutto ciò che e’ irrisolto nel tuo cuore. Permettiti di amare le domande per se stesse. Non pretendere le risposte che non possono essere date. Perche’ potresti non essere capace e pronto a riceverle. Vivi le domande nel loro tempo presente. Forse ti scoprirai un giorno, senza preavviso, a vivere nella risposta che hai tanto cercato.”


FAIR PLAY

•  Senza un margine di compassione, perderemmo la sincronia con il cliente, instaurando un “rapport tecnico” e dimenticandoci l’attivazione emotiva

•  Il guru o colui che sfata le illusioni, è la persona che è in grado di indicare e sa far percepire la realtà completamente, dolcemente o energicamente, a seconda di cosa richiede la situazione


USO DI METAFORE

•  Nella nostra visione del coaching l’ipnosi costruttivista rappresenta le fondamenta filosofiche alla pratica clinica.

•  Le tecniche ipnotiche, sia di tipo diretto che di tipo indiretto, sono pertanto parte integrante del lavoro di coaching.


LE COMPETENZE CHIAVE DEL COACHING


LE COMPETENZE CHIAVE DEL COACHING International Coaching Federation

1.  Conoscenza delle linee guida di etica e norme professionali 2.  Stabilire il contratto/accordo di coaching 3.  Stabilire fiducia e confidenza con il cliente 4.  Presenza nel coaching 5.  Ascolto attivo 6.  Domande potenti 7.  Comunicazione diretta 8.  Creare consapevolezza 9.  Progettazione di azioni 10.  Pianificare e stabilire obiettivi 11.  Gestire i progressi e le responsabilità


Conoscenza delle Linee Guida di Etica e Norme Professionali

•  Comprensione delle norme di coaching, norme di etica e la capacità di applicarle in modo adeguato in tutte le situazioni di coaching .


Stabilire il Contratto/Accordo di Coaching

•  Capacità di comprendere ciò che viene richiesto nella specifica interazione di coaching e concordare con il cliente il processo di coaching e i termini della relazione


Stabilire Fiducia e Confidenza con il Cliente

•  Capacità di creare sicurezza ed un ambiente favorevole che produce continuo rispetto reciproco e fiducia


Presenza nel Coaching

•  Abilità di essere completamente consapevole e di creare relazioni spontanee con il cliente, impiegando uno stile aperto, flessibile e confidenziale


Ascolto attivo

•  Capacità di concentrarsi completamente su ciò che il cliente sta dicendo e non sta dicendo, di comprendere il significato di ciò che viene detto nel contesto dei desideri del cliente, e di sostenere l’auto-espressione/spontaneità del cliente


Domande Potenti

•  Capacità di porre domande che rivelano le informazioni necessarie per il massimo beneficio nel rapporto tra il coach e il cliente


Comunicazione Diretta

•  Capacità di comunicare in modo efficace nel corso delle sessioni di coaching e di utilizzare un linguaggio che abbia il maggior impatto positivo sul cliente


Creare Consapevolezza

•  Capacità di integrare e di valutare con precisione diverse fonti di informazione, e di fare interpretazioni che aiutino il cliente a ottenere consapevolezza e quindi raggiungere risultati prefissati


Progettazione di Azioni

•  Capacità di creare con il cliente opportunità per l’apprendimento, nel corso del lavoro di coaching / situazioni di vita e per l'adozione di nuove azioni che saranno più efficacemente orientate ai risultati di coaching prefissati


Pianificare e Stabilire Obiettivi

•  Capacità di sviluppare e mantenere un piano efficace di coaching con il cliente


Gestire i Progressi e le Responsabilità

•  Capacità di mantenere l'attenzione su ciò che è importante per il cliente e di lasciare la responsabilità di agire al cliente


METODOLOGIA DEL COACHING


FASI DEL COACHING

ACT PLAN

CHECK DO

L’obiettivo è fare coincidere la PRESTAZIONE POTENZIALE con la PRESTAZIONE REALE, integrando in maniera ORDINATA la dimensione fisica e mentale, al fine di massimizzare l’efficacia e sviluppare performance di eccellenza. Servendosi di un metodo di lavoro che si articola su 4 fasi e che prevede l’utilizzo delle più sofisticate e moderne tecnologie di biofeedback.

Verifica

Mantenimento Analisi

Ottimizzazione

Profilo Emotivo SFERA Mandala Diamante del Teamwork SWOT Analisi

Tecniche ipnotiche Tecniche cognitive Tecniche biofeedback Ri-atletizzazione post infortunio Team working e team building Gestione della sconfitta

Biofeedback Verifiche sul campo Verifiche degli obiettivi

Tecniche ipnotiche Tecniche di biofeedback



FASE DI ANALISI

•  Momento di conoscenza reciproca in cui si definisce lo stato presente del coachee e l’obiettivo desiderato.

•  Il coach utilizza il colloquio, i test e diversi strumenti di indagine che permettono di “fotografare” puntualmente lo stato interno ed esterno del coachee

•  E’ la fase in cui si crea il “sincronismo”


FASE DI ANALISI: strumenti pratici

•  SFERA Mandala •  Colloquio e contratto di coaching •  Bilancio di competenze •  Coaching mandala •  Efficacia relazionale •  “Sindrome di Achille” •  Piano di azione •  360° •  Piano di azione •  Analisi S.W.O.T •  S.C.O.R.E •  “Il salto del baratro” •  Flow Chart


DOMANDE DA FARE IN FASE DI ANALISI …

•  Cosa deve cambiare con il processo di Coaching? •  In che modo lei potra’ rendersi conto di aver raggiunto l’obiettivo? •  Cosa non deve succedere (bisogna evitare), durante il processo di

Coaching? •  Come definisce il problema all’inizio del processo di Coaching? •  Perche’ vuole fare Coaching proprio adesso e quanto pensa che debba

durare? •  Quali segnali hanno fatto maturare in lei la decisione di ricorrere al

Coaching? •  Come ha affrontato il problema e cosa ha fatto finora? •  Come si e’ creata la situazione per cui ora vuole fare coaching?


FASI DEL COACHING

ACT PLAN

CHECK DO


FASE DI OTTIMIZZAZIONE

•  E’ la fase in cui si definiscono gli obiettivi e le modalità con le quali si perseguiranno gli stessi.

•  Attraverso opportuni strumenti il coach aiuta il coachée ad identificare “un buon obiettivo” e a identificare gli eventuali ostacoli o aiuti che si potranno trovare lungo il percorso


FASI DEL COACHING

ACT PLAN

CHECK DO


FASE DI VERIFICA

•  Monitorare i progressi avvenuti e tarare il percorso di coaching.


FASI DEL COACHING

ACT PLAN

CHECK DO


FASE DI MANTENIMENTO

•  L’obiettivo è rendere autonomo il coachée nel generare e mantenere la sua performance, in un’ottica di evoluzione continua.

Date post:	31-May-2020
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