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Istituto Tecnico Agrario Statale · 2015-06-15 · L¶ITA E. Sereni fa registrare numerose...

Date post: 17-Feb-2019
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1 Prot. n° Roma, 10 maggio 2015 ISTITUTO TECNICO AGRARIO “EMILIO SERENI” Via Prenestina 1395 - 00132 Roma DOCUMENTO del Consiglio della CLASSE V A p.t. ANNO SCOLASTICO 2014-2015 DIRIGENTE SCOLASTICO PROF.SSA PATRIZIA MARINI Coordinatore della classe Prof. Rita Ficorilli
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Prot. n° Roma, 10 maggio 2015

ISTITUTO TECNICO AGRARIO

“EMILIO SERENI”

Via Prenestina 1395 - 00132 Roma

DOCUMENTO

del Consiglio della

CLASSE V A p.t.

ANNO SCOLASTICO 2014-2015

DIRIGENTE SCOLASTICO

PROF.SSA PATRIZIA MARINI

Coordinatore

della classe

Prof. Rita Ficorilli

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INDICE

1.Presentazione dell‘Istituto

2.Le strutture didattiche

3.Piano degli studi dell‘Articolazione ― Produzioni e trasformazioni ―

4.Profilo del Diplomato in Agraria, Agroalimentare, Agroindustria

5.Finalità ed obiettivi dell‘azione educativa e didattica

6.Verifiche e criteri di valutazione e griglia di Pollock

7.Tabella valutazione condotta

8. Presentazione Consiglio di Classe

9. Elenco alunni

10.Profilo della classe

11.Attività formative

12.Simulazioni

Allegati:

Allegato A: Programmi svolti

Allegato B: Relazioni finali

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ISTITUTO TECNICO AGRARIO STATALE

“EMILIO SERENI”

VIA PRENESTINA 1395 - 00132 Roma

PRESENTAZIONE DELL‘ISTITUTO

L‗Istituto è situato nel VI Municipio, sulla via Francigena Sud e su quella di Gabi. La

popolazione residente è di circa 20.000 abitanti, la densità abitativa risulta in forte

espansione, anche per la presenza di diversi gruppi etnici, in modo particolare nelle zone

limitrofe.

La sede succursale è localizzata nel IV Municipio , uno dei più vasti e popolosi di Roma,

con una popolazione di circa 250.000 persone in continua espansione.

La sede in via della Colonia Agricola , si trova al confine fra via della Marcigliana , via

Salaria e via Nomentana, conserva le caratteristiche dell‘agro romano , con aziende

agricole medio – grandi ad indirizzo produttivo cerealicolo zootecnico.

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Da settembre 2010 è stata istituita una nuova sede staccata sita a San Vito Romano, un

importante progetto nato per valorizzare la cultura e le tradizioni del territorio ed

agevolare un positivo avvicinamento dei giovani nel mondo del lavoro

L‘Istituto è sito in un‘antica azienda agricola, a vocazione biologica e rispettosa

dell‘ambiente, dell‘VIII Municipio, e in una zona di notevole importanza archeologica,

testimoniata dalla presenza di un fontanile e di una Cisterna Romana risalenti al II - III

sec. d.C.

Attraverso il trasferimento di conoscenze e competenze specifiche, la partecipazione ad

attività di laboratorio e visite in impresa, gli studenti realizzano il progetto di un nuovo

business tramite la costruzione di un prototipo (FARE) da collocare sul mercato

(IMPRESA).

L‘ITA E. Sereni fa registrare numerose iniziative volte a promuovere e a sostenere la

formazione di tutti i discenti ed a far emergere le eccellenze. Svolge un ruolo

fondamentale nella Rete Nazionale degli Istituti Agrari ed opera costantemente attraverso

le attività ed il raccordo delle Articolazioni per consentire agli allievi di conseguire una

preparazione ad alto livello attrezzata nel mondo del lavoro ed utilissima a coloro che

affrontano gli Studi universitari. La cura per la preparazione tecnico-scientifica e

professionale è costantemente affiancata da quella per lo sviluppo completo ed armonioso

della personalità dell‘allievo.

L‘Istituto infatti si fa promotore di concorsi, di convegni, di corsi tecnici, di contatti diretti

con le Istituzioni, di gemellaggi, di viaggi di istruzione per le eccellenze e di laboratori.

L‘Istituto utilizza anche fruttuose strategie diversificate per promuovere l‘inclusione,

l‘integrazione e diffondere la cultura della tolleranza e della solidarietà.

IL PROGETTO SCUOLA

L‘ITA E. Sereni fa registrare numerose iniziative volte a promuovere

e a sostenere la formazione di tutti i discenti ed a far emergere le

eccellenze. Svolge un ruolo fondamentale nella Rete Nazionale degli

Istituti Agrari ed opera costantemente attraverso le attività ed il

raccordo delle Articolazioni per consentire agli allievi di conseguire

una preparazione ad alto livello apprezzata nel mondo del lavoro ed

utilissima a coloro che affrontano gli Studi universitari. La cura per la

preparazione tecnico-scientifica e professionale è costantemente

affiancata da quella per lo sviluppo completo ed armonioso della

personalità dell‘allievo.

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Progetti, convegni e attività realizzati:

- Progetto Leonardo da Vinci di mobilità studentesca

- Green Safety

- Progetto Accoglienza

- Stili di vita

- Prevenzione Salute

- Concorso Bacco e Minerva

- La Nave della Legalità

- ―Tra Storia e Memoria‖ (Gemellaggio con il Liceo ebraico

―Renzo Levi‖)

- Viaggio della Memoria ad Auschwitz

- Progetto eccellenze in Israele (alta valenza formativa di tipo

tecnico-scientifico, religioso e storico, collaborazione con

l‘Università Ben Gurion)

- Progetto eccellenze in Australia

- Coldiretti Succursale (sede Bufalotta)

- Scuola Amica

- Vinitaly concorso enologico scolastico

- Servizio Arredi verdi per manifestazioni

- Servizi hostess e steward. Progetto educazione alla legalità

- Corso ―LGBT‖ per la prevenzione e la lotta all'omofobia

- Progetto teatro nell'ambito del Festival ―Cerealia‖

- Corso di perito estimatore

- Progetto L‘Una di Mele sull‘integrazione

6

7

Progetto Green Safety

2. Strutture didattiche

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La superficie complessiva di ettari 33 è cosi suddivisa:

RIPARTIZIONE DELLA SUP.CIE AZIENDALE

VIGNETI PER CIRCA ≈ 7 HA

VIGNETI PER CIRCA ≈ 7 HA Sui quali è attivo, in collaborazione con la Regione

Lazio, un programma di Agricoltura Biologica come

Reg. Ce 1695/05 misura agroambientale.

I Vitigni presenti sono:

UVE ROSSE Sono in via di espianto 3,71 ed una analoga superficie è stata reimpiantata con 14.950

barbatelle con un sesto d‘impianto di 2,5 m

fra le file ed un metro sulla fila.

UVE BIANCHE

Bellone, Bombino, Toscano, Malvasia di

Candia e del Lazio, Moscato di Terracina,

Grechetto, Fiano, Falanghina, Malvasia Istriana, Vermentino, Viognier

UVE ROSSE

Montepulciano d‘Abruzzo, Petit Verdot,

Shiraz, Cabernet franc, Cabernet

sauvignon, Merlot.

OLIVETO PER 2 HA

Le varietà presenti sono:

• OLIVE DA MENSA

Grossa di Spagna, Ascolana), forma di

allevamento a vaso basso policonico;

• OLIVE DA OLIO

Leccino, Frantoio, Pendolino, Moraiolo.

Forma di allevamento a vaso basso

polifonico.

Le olive prodotte vengono molite a freddo in

un frantoio biologico e l’olio ricavato viene

imbottigliato e commercializzato.

COLTURE ERBACEE ≈18 HA

Così ripartiti:

Girasole Ha 4,7

Erbaio Ha 1,78

Farro Ha 4,00

PARTICELLE SPERIMENTALI DI CIRCA 1000

MQ Colture ortive autunnali: radicchio, cavolfiore, broccoli, cardo, finocchi, insalate

Colture ortive estive: pomodoro, peperone, melanzana,

aglio, cipolla, bietola

Sono stati messe a dimora inoltre patate semi precoci

SIEPE DI PIANTE OFFICINALI ≈ 150 mt.

SERRA, A CALDO ED A FREDDO DI PIANTE

ORNAMENTALI, DI 1500 MQ

Con significativo numero di esemplari di

varietà di Ficus bengjamin e Ficus elastica e di

Cymbidium.

La serra è utilizzata dagli alunni per attività

pratiche come ad esempio la moltiplicazione

delle piante sia per via gamica (semi) che per

via agamica (talea, margotta, propaggine,

innesto).

LOCALE CAPANNONE

Per ricovero macchine ed attrezzature in

TETTOIA per ricovero attrezzature semplici

N° 10 FAMIGLIE DI API per la produzione del

miele Millefiori

FRUTTETO DIDATTICO DI 1200 MQ

Con 32 piante da frutto di specie e qualità

diverse disposte con sesto di impianto 5 x 5.

FATTORIA DIDATTICA Con specie

selezionate utilizzate dagli alunni per attività

scolastiche e per l’orientamento e un ovile di

epoca medioevale recentemente ristrutturato

BOSCHETTO DIDATTICO DI 1200 MQ con

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dotazione Azienda Agraria varie specie di conifere e latifoglie

Al fine di assicurare agli studenti una buona preparazione culturale ed una formazione

professionale adeguata, l‘insegnamento delle discipline tecnico-scientifiche si avvale di

Laboratori ottimamente attrezzati e funzionali (Agronomia, Informatica, Chimica, Scienze

Linguistico, Economia, Disegno Tecnico, Meccanica), di una cantina con funzione di

laboratorio e di una biblioteca considerata aula multidisciplinare.

Il vigneto

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La Fattoria didattica

L’Asino Teo

12

La serra

ARREDO AMBIENTE

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Arredo Verde presso l’USR Lazio

Cantina

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La cantina, che è anche Laboratorio didattico, permette la produzione dei seguenti vini,

alcuni dei quali premiati in importanti concorsi enologici:

• Vini rossi : ―SolStitium‖ – Lazio – IGT; ―Brumalis‖ – Lazio - IGT

• Vini bianchi : ―Lapis Lunae‖ – Lazio – IGT

• Passito : ―Serena‖ – Lazio – IGT

• Spumante : ―Stillaurum‖ extra brut

Processo di produzione spumante Stillaurum

3.PIANO DEGLI STUDI I.T.A. “ E. SERENI “

BIENNIO COMUNE E ARTICOLAZIONI NEL PIANO DELL‘OFFERTA

FORMATIVA

Il biennio comune fornisce le basi strumentali, cognitive e propedeutiche e permette

l'eventuale orientamento verso un altro corso o verso un'altra scuola superiore.

Il secondo biennio, di indirizzo, si caratterizza per la presenza di discipline dell'area

tecnico - professionale unite a quelle dell'area letterario linguistica e tecnico scientifica,

realizzando una formazione tecnica ampia e completa. Questo secondo biennio si prefigura

come strategico, in previsione dell‘ultimo anno di corso che, a sua volta, accompagnerà lo

studente dell‘Istituto agrario all‘Esame di Stato di fine percorso (quinto anno).

L'Istituto, per sua vocazione e indirizzo promuove la formazione di cittadini consapevoli

attraverso lo sviluppo delle conoscenze (il sapere), delle competenze (il saper fare) e delle

capacità (il saper essere) degli allievi e favorisce il loro successo scolastico e la loro

realizzazione personale e professionale.

Per il primo biennio sono previste attività ed insegnamenti comuni a tutti gli indirizzi del

settore tecnologico oltre ad attività ed insegnamenti obbligatori per lo specifico indirizzo

di Agraria, Agroalimentare ed Agroindustria.

Per il secondo biennio e per il quinto anno sono previsti attività ed insegnamenti comuni

alle tre Articolazioni opzionali di approfondimento ( Produzioni e trasformazioni,

Gestione dell‘ambiente e del territorio, Viticoltura ed Enologia ) che prevedono, però, una

diversa articolazione oraria.

Articolazione: Produzioni e Trasformazioni

MATERIA I Biennio II Biennio V Anno

1° 2° 3° 4° 5°

Religione cattolica o Att. alternativa 1 1 1 1 1

Lingua e Letteratura italiana 4 4 4 4 4

Lingua Inglese 3 3 3 3 3

Storia, Cittadinanza e Costituzione 2 2 2 2 2

Geografia 1 - - - -

Matematica 4 4 3 3 3

Diritto ed Economia 2 2 - - -

Scienze Integrate (Scien. della Ter.e Bio) 2 2 - - -

Scienze Integrate ( Fisica ) 2 3 - - -

Scienze Integrate ( Chimica ) 2 3 - - -

Scienze Motorie e Sportive 2 2 2 2 2

Tecnologie e Tecniche di Rapp.

grafica 3 3 - - -

Tecnologie Informatiche 3 - - - -

Scienze e Tecnologie applicate - 3 - - -

Azienda Agraria 2 - - - -

Complementi di Matematica - - 1 1 -

Produzioni vegetali - - 5 4 4

Produzioni animali - - 3 3 2

Trasformazione dei prodotti - - 2 3 3

Economia, Estimo, Marketing e Leg. - - 3 2 3

Genio rurale - - 3 2 -

Biotecnologie agrarie - - - 2 3

Gestione dell’ambiente e del - - - - 2

territorio

Totale ore settimanali 33 32 32 32 32

4.PROFILO DEL

DIPLOMATO in AGRARIA, AGROALIMENTARE ed AGROINDUSTRIA

Il Diplomato in Agraria, Agroalimentare, Agroindustria ha competenze specifiche nel

campo dell‘organizzazione e della gestione delle attività produttive nei settori vegetale ed

animale, con attenzione alla qualità dei prodotti ed al rispetto dell‘ambiente. Ha

competenze nelle attività di miglioramento genetico dei prodotti, sia vegetali che animali,

sulla scorta di competenze nel settore delle biotecnologie agrarie. Esprime le proprie

competenze in attività di gestione del territorio, rileva condizioni di disagio ambientale e

progetta interventi a protezione delle zone a rischio. Opera nel settore della trasformazione

e commercializzazione dei prodotti agrari ed agroindustiali.

ARTICOLAZIONE: PRODUZIONI E TRASFORMAZIONI

In particolare, tale Articolazione è finalizzata alla formazione del

DIPLOMATO in AGRARIA, AGROALIMENTARE ed AGROINDUSTRIA

che affronta le problematiche relative all‘organizzazione delle produzioni animali e vegetali,

alle trasformazioni ed alla commercializzazione dei relativi prodotti, all‘utilizzazione delle

Biotecnologie.

Tale DIPLOMATO è in grado di:

Organizzare e gestire attività produttive nell‘ambito delle coltivazioni agrarie

valorizzando gli aspetti qualitativi dei prodotti;

Proporre soluzioni di ospitalità inserite nel contesto ambientale;

Organizzare e gestire attività produttive nel comparto zootecnico valorizzando gli

aspetti qualitativi delle produzioni;

Organizzare e gestire attività produttive controllando gli aspetti contabili, fiscali ed

economici;

Trasformare i prodotti nel rispetto delle loro caratteristiche organolettiche operando

secondo precise norme di conservazione, igiene e sicurezza alimentare;

Promuovere la propria azienda, anche in lingua straniera, utilizzando diversi canali.

Elaborare piatti della tradizione locale attraverso la conoscenza del proprio territorio e

l‘utilizzo dei prodotti autoctoni.

Inoltre:

possiede una conoscenza e una padronanza sia delle metodologie tradizionali e

canoniche della gestione organizzativa sia dell‘azienda agricola sia delle

metodologie di avanguardia oggetto di studio e sperimentazione da trasferire nella

realtà operativa;

consente alle aziende di operare sul mercato in condizioni di concorrenza individuando

e utilizzando tutti i canali contributivi e di finanziamento disponibili a sostegno delle

attività, impostando realistici piani di sviluppo e di investimento a media e lunga scadenza

individuando anche i canali di commercializzazione più consoni alle singole realtà

operative;

ha un‘organica conoscenza sotto il profilo sia teorico che pratico dei principi per la

coltivazione delle piante agrarie, per l‘allevamento del bestiame, per le industrie agrarie;

conosce mezzi e tecniche per aumentare la produttività e per difendersi dalle cause di

danno alle colture e agli allevamenti tenendo sempre presenti gli effetti correlati alla salute

e all‘ambiente;

possiede nozioni di diritto agrario, di organizzazione tecnico ed economica della

agricoltura, di igiene del lavoro, di smaltimento dei rifiuti e di antinfortunistica.

SBOCCHI LAVORATIVI

Aziende agricole, agroalimentari, e agroindustriali, cooperative agricole di

produzione e servizi;

Amministrazioni pubbliche: Comuni, Province, Regione, ASL, Ufficio del

Territorio, Parchi e Consorzi agrari e consorzi di bonifica, Corpo forestale dello

Stato;

Libera professione di Diplomato in Agraria, Agroalimentare, Agroindustria;

Enti di Certificazione;

Tale diploma consente l‘accesso a tutti i corsi universitari. La preparazione specifica

orienta gli allievi verso i corsi di studio del settore, quali i corsi di laurea in Scienze

Agrarie, Scienze Forestali, Scienze Ambientali e Medicina Veterinaria.

ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO

E‘ un importante strumento che consente agli studenti di apprendere alternando periodi di

studio e di lavoro. I risultati delle esperienze maturate presso aziende, musei, centri di

ricerca, enti pubblici e privati, progettate, tutorate e valutate con l‘intervento congiunto

della scuola, rappresentano crediti scolastici ed elementi costitutivi del curriculum

professionale dello studente. I percorsi di Alternanza Scuola-Lavoro possono prevedere

l‘utilizzo della metodologia dell‘Impresa Formativa Simulata (IFS), che consente

l'apprendimento di processi di lavoro reali attraverso la simulazione della costituzione di

imprese virtuali che operano in rete, assistite da aziende reali

RELAZIONE ALTERNANZA SCUOLA LAVORO

In accordo con la programmazione della scuola ed il piano dell‘offerta formativa, è stata

organizzata l‘alternanza scuola lavoro per le classi quinte dell‘istituto Sereni nel periodo

ottobre (una settimana) e marzo (una settimana); sono state selezionate le aziende presso

cui inviare i ragazzi scelte tra le seguenti tipologie in accordo con le articolazioni e

secondo le preferenze espresse dagli studenti coinvolti (aziende agricole zootecniche e

studi veterinari;-vivai; -maneggi;-agriturismi;-organizzazioni varie quali LIPU, Istituto di

frutticoltura, Roma Capitale Tenuta del Cavaliere, Agricoltura Capodarco; aziende per la

manutenzione del verde e servizi all‘agricoltura; -parchi naturali ed isole faunistiche).

La scelta delle aziende si è basata sul criterio della disponibilità dei conduttori

all‘accoglienza e sulla possibilità di raggiungere il centro aziendale con i mezzi pubblici ;

durante la fase di primo contatto sono stati fondamentali anche i genitori che hanno

suggerito e presentato alle insegnanti tutor realtà di loro conoscenza o presso le quali

lavorano.

Le aziende agricole zootecniche si sono rivelate estremamente interessanti e disponibili

ad inserire i ragazzi nella routine lavorativa ma sono più vulnerabili alle condizioni

atmosferiche anche se, come da accordo , nei giorni in cui non era possibile uscire i

ragazzi hanno svolto lavori in stalla e al coperto. In questa tipologia di aziende è

comunque emerso un aspetto leggermente penalizzante per le ragazze che, in base a

radicati pregiudizi, non sarebbero totalmente in grado di fare o gestire alcune mansioni

aziendali.

I vivai, particolarmente per la loro ubicazione, si sono rivelati una soluzione ideale anche

perché alcuni di loro erano già organizzati per stage con studenti.

I maneggi sono stati spesso suggeriti dagli studenti stessi in quanto fanno parte delle loro

attività pomeridiane ed in alcuni casi sono da loro individuati come sbocchi lavorativi

futuri.

Gli agriturismi , per la loro stessa struttura si sono rivelati accoglienti e hanno evidenziato

una capacità ad impiegare i ragazzi in ogni aspetto delle loro attività dalla

commercializzazione dei prodotti ai rapporti con le scuole al lavoro prettamente di

campagna

L e organizzazioni varie hanno inserito i ragazzi nei progetti in atto, seguendoli e

istruendoli con esperienze di laboratorio ove c‘era la possibilità. E alcune si sono rese

disponibili ad ospitare i ragazzi disabili.

Le organizzazioni per la manutenzione del verde e per i servizi all’agricoltura hanno

presentato la stessa criticità delle aziende zootecniche nei confronti delle ragazze

esprimendosi a priori per una presenza totalmente maschile e comunque riservando ai soli

maschi l‘uso di macchine ed attrezzi, ciò nonostante alcune hanno ospitato i ragazzi

disabili.

I parchi e le isole faunistiche pur essendo molto interessanti hanno evidenziato la criticità

del pernottamento essendo difficilmente raggiungibili da Roma ma nei casi in cui gli

studenti hanno pernottato presso la struttura l‘esperienza si è rivelata particolarmente

valida anche dal punto di vista sociale.

Dall‘ analisi dei risultati e da quanto riportano i ragazzi e le famiglie l‘esperienza si è

rivelata coinvolgente ed in molti casi rispondente appieno alle aspettative delle famiglie e

dei ragazzi, avvicinandoli alla realtà del mondo del lavoro che alcune volte è più ripetitiva

delle aspettative e comunque incominciando a tessere quei rapporti privilegiati sul

territorio che dovrebbero poi sfociare in occupazione dopo la fine del ciclo di studi .

Le aziende che hanno accolto i ragazzi hanno mostrato in generale soddisfazione sia per

la preparazione dei ragazzi che per la disponibilità a svolgere le attività proposte.

Dal punto di vista didattico la maggiore criticità emersa è quella relativa a come inserire

questo periodo di alternanza fra le attività didattiche di routine rispettando al tempo stesso

le priorità dei lavori agricoli.

E‘ stato organizzato sul sito della scuola un albo delle aziende divise per categorie con

qualche consiglio sul profilo dello studente idoneo a quella sistemazione; agli studenti

durante l‘anno scolastico è stata data la possibilità di accedere a tale albo

responsabilizzandoli sulla scelta che hanno effettuato e promuovendo quando possibile

un turn over in modo da formare uno stagista con una preparazione completa nei settori

proposti e sia conseguentemente in grado di scegliere in quale si sente più a suo agio per

una eventuale futura attività imprenditoriale o lavorativa o di studio futuro.

STUDENTE TUTOR SCUOLA

ENTE OSPITANTE

SETTORE TUTOR AZIENDALE

PERIODO

Antonucci Fiamma

Micocci Susanna Centro Recupero Fauna Selvatica LIPU di Roma UIMEC VIA Nizza,154 Roma

Associazioni Francesca Manzia Responsabile LIPU Nervi Massimo

27-10-2014 31-10-2014 16-03-2015 20-03-2015

Chiapparelli Micocci Susanna Azienda Agricola Produzioni Nobili Gerardo 27-10-2014

Francesco Nobili Gerardo via Latina IV km Colleferro Azienda Agricola Nobili Gerardo via Latina IV km Colleferro

animali Nobili Gerardo

31-10-2014 16-03-2015 20-03-2015

Coccia Federica Micocci Susanna Azienda Agricola Nobili Gerardo Maneggio San Marco via san Marco snc Frascati

Produzioni animali Maneggio

Nobili Gerardo Bargelli Stefano

27-10-2014 31-10-2014 16-03-2015 20-03-2015

Di Figlia Tiziano Micocci Susanna Centro Recupero Fauna Selvatica LIPU di Roma Vivaio L’oasi garden Viale dei romanisti,2 Roma

Associazione Vivaio

Francesca Manzia Daniele Cavola

27-10-2014 31-10-2014 16-03-2015 20-03-2015

Di Julio Domenico Micocci Susanna Azienda Pallavicini Via Roma 121, Colonna Azienda Pallavicini Via Roma 121, Colonna

Multifunzionale

Mauro De Angelis Mauro De Angelis

27-10-2014 30-10-2014 16-030-2015 20-03-2015

Di Napoli Ilaria Micocci Susanna Maneggio Bagni di Tivoli Via Albinoni,11 Bagni di Tivoli Maneggio Bagni di Tivoli Via Albinoni,118 Bagni di Tivolui

Maneggio Susan Hayek Susan Hayek

27-10-2014 31-10-2014 16-03-2015 20-03-2015

Ferracci Gabriele Micocci Susanna Azienda Castel San Pietro località Santa Maria snc Castel San Pietro

Produzioni animali

Marco Stazi 27-10-2014 31-10-2014

Garau Vanessa Micocci Susanna Maneggio San Marco via san Marco snc Frascati Maneggio San Marco via san Marco snc Frascati

Maneggio Bargelli Stefano Bargelli Stefano

27-10-2014 31-10-2014 16-03-2015 20-03-2015

Goffi Romina Micocci Susanna Centro Recupero Fauna Selvatica LIPU di Roma Centro Ippico Torricola Via di Torricola vecchia,700 Roma

Associazione Veterinaria

Francesca Manzia Dott.ssa Magalì

27-10-2014 31-10-2014 16-03-2015 20-03-2015

Lugli Martina Micocci Susanna Maneggio San Marco via san Marco snc Frascati Maneggio San Marco via san Marco snc Frascati

Maneggio Bargelli Stefano Bargelli Stefano

27-10-2014 31-10-2014 16-03-2015 20-03-2015

Macchi Federico Micocci Susanna Azienda Castel San Pietro località Santa

Produzioni animali

Marco Stazi 27-10-2014 31-10-2014

Maria snc Castel San Pietro

Maisto Matteo Micocci Susanna Azienda Tomassi Antonio via Montebello sul Sangro,10 Roma

Multiservizi Tomassi Andrea 27-10-2014 31-10-2014

Mancini Manuel Micocci Susanna MD Ranch Azienda Poggio della Regola via valle dell’oppio Fara in Sabina Rieti MD Ranch Azienda Poggio della Regola via valle dell’oppio Fara in Sabina Rieti

Maneggio Sara Veglianti Sara Veglianti

27-10-2014 31-10-2014 16-03-2015 20-03-2015

Ricci Manuel Micocci Susanna Centro Recupero Fauna Selvatica LIPU di Roma Dott.Paolo Petrone studio veterinario Via Ternana,115 Montopoli in Sabina Rieti

Associazione Studio veterinario

Francesca Manzia Paolo Petrone

27-10-2014 31-10-2014 16-03-2015 20-03-2015

Trotto Alessio Micocci Susanna Azienda Agricola Le Chiuse strada provinciale,111Pereto L’Aquila MD Ranch Azienda Poggio della Regola via valle dell’oppio Fara in Sabina Rieti

Zootecnica Maneggio

Enrico Ippoliti Sara Veglianti

27-10-2014 31-10-2014 16-03-2015 20-03-2015

Zolea Chiara Micocci Susanna Centro Recupero Fauna Selvatica LIPU di Roma Azienda agricola Nobili Gerardo

Associazione Multifunzione

Francesca Manzia Nobili Gerardo

27-10-2014 31-10-2014 16-03-2015 20-03-2015

CLIL (Content and Language Integrated Learning)

Premessa

L‘insegnamento/apprendimento della lingua straniera è oggetto di costante

attenzione in Europa. Le finalità del CLIL sono quelle di far acquisire contenuti

disciplinari migliorando le competenze linguistiche nella lingua veicolare (inglese)

utilizzata come strumento per apprendere e sviluppare abilità cognitive. Uno degli

scopi dell‘insegnamento veicolare è stato quello di aiutare gli studenti a

comprendere che la lingua è uno strumento di comunicazione, acquisizione e

trasmissione del sapere e di immettersi nel mercato del lavoro supportati da

adeguate conoscenze.

Utilizzando la metodologia CLIL, la lezione viene focalizzata sia su contenuti

disciplinari delle materie coinvolte in questa sperimentazione sia sulla lingua

veicolare (inglese) di cui bisogna favorire la comprensione e l‘utilizzo.

Per realizzare queste proposte didattiche, sono state attuate delle strategie che hanno

previsto lezioni interattive e attività mirate ad aumentare la produzione linguistica.

Pertanto gli insegnanti delle materie curricolari, per proporre nella lingua veicolare i

contenuti delle specifiche discipline,hanno dovuto applicare delle metodologie

didattiche fortemente coinvolgenti e motivanti.

MATEMATICA IN INGLESE

MODULO CLIL1

INTEGRAL CALCULUS

(L‘integrazione per parti)

prof. Giuseppina Tomasone (matematica)

MOTIVAZIONI

Oggi più che mai la conoscenza delle lingue straniere è un’imprescindibile chiave di accesso per

poter comunicare a livello internazionale e in modo trasversale. In quest’ottica il CLIL è indicato

come strategia imprescindibile in tutte le principali direttive, trattandosi di un approccio

metodologico in cui l’apprendimento/insegnamento di una materia non linguistica viene fatto con e

attraverso una lingua straniera, non in una lingua straniera.

Struttura del modulo

Obiettivi

Sviluppo della capacità di ascoltare e comprendere spiegazioni scientifiche in L2.

Sviluppo della capacità operativa - risoluzione corretta degli esercizi di matematica

relativi ai contenuti disciplinari illustrati in L2.

Consolidamento del lessico e della fraseologia tipici della microlingua scientifica della

matematica.

Sviluppo delle abilità comunicative orali in un contesto specifico

Abilità Linguistiche

Ascoltare e comprendere spiegazioni e istruzioni;

Parlare di concetti matematici utilizzando la microlingua specifica.

Abilità Cognitive

Comprendere un concetto astratto e saperlo rappresentare graficamente.

Saper utilizzare operativamente conoscenze teoriche per la risoluzione di esercizi e

problemi.

Contenuti

1 Chiamiamo ―moduli CLIL‖ i cicli di lezioni veicolari incentrate su un determinato argomento.

Ripasso del concetto di integrale indefinito e della primitiva

Tecniche di integrazione: integrazione per parti

Livello: classe quinta

Livello di competenza linguistica degli studenti: intermedio

Modalità: docente di matematica

Strategie: lezione interattiva, lavoro a coppie,

Materiale e mezzi:

tecnologie digitali (piattaforma Khan Academy: https://www.khanacademy.org )

LIM,

lavagna,

libro di testo

Tempi: 6 ore di lezione

SCHEMA DELLE ATTIVITÁ DEL MODULO

Prima Lezione (in laboratorio d’informatica)

Breve introduzione esplicativa della struttura e delle attività del modulo.

Registrazione alla classe virtuale creata sulla piattaforma Khan Academy tramite codice

fornito dall’insegnante. (https://www.khanacademy.org )

Esplorazione della piattaforma e warm-up su esercizi a piacere.

Brainstorming : Ripasso del glossario della matematica tramite la visione di una video

lezione su un argomento già studiato (antiderivative and indefinite integral);

(www.khanacademy.org/math/integral-calculus/indefinite-definite-

integrals/indefinite_integrals/v/antiderivatives-and-indefinite-integrals)

l’insegnante chiede agli studenti di aggiungere i sottotitoli in inglese per facilitare la

comprensione.

[La revisione del glossario e l’utilizzo dell’inglese per concetti già noti aiutano gli studenti a

familiarizzare con la funzione strumentale-operativa della lingua straniera.]

Seconda Lezione (in laboratorio d’informatica)

Introduzione del concetto nuovo, l’integrazione per parti con il ripasso della regola della

derivata del prodotto di due funzioni. L’insegnante introduce brevemente l’argomento,

poi invita gli studenti alla visione di due video lezioni sulla piattaforma

(https://www.khanacademy.org/math/integral-calculus/integration-

techniques/integration_by_parts/v/deriving-integration-by-parts-formula,

https://www.khanacademy.org/math/integral-calculus/integration-

techniques/integration_by_parts/v/antiderivative-of-xcosx-using-integration-by-parts)

I concetti nuovi vengono poi spiegati alla lavagna e illustrati con numerosi esempi.

Per consolidare la comprensione degli argomenti spiegati, gli studenti svolgono alcuni

esercizi e problemi sull’argomento appena trattato lavorando a coppie.

[Questo esercizio favorisce le abilità di comunicazione: gli studenti possono fare ricorso

anche alla L1, ma sanno che alla fine dovranno illustrare in L2 i passaggi dell’esercizio per

cui cercano di utilizzare i termini inglesi]

Si chiede agli studenti di visitare la piattaforma Khan anche a casa e di continuare a fare

gli esercizi proposti. (https://www.khanacademy.org/math/integral-calculus/integration-

techniques/integration_by_parts/e/integration-by-parts) L’insegnante ha la possibilità di

monitorare il tempo dedicato all’attività e i progressi in termini di “skills”.

Terza lezione (in classe)

Verifica finale : Agli studenti vengono assegnati problemi ed esercizi dello stesso tipo di

quelli svolti in classe e a casa. La valutazione della verifica si basa sul corretto

svolgimento della prova, che dimostra la comprensione dell’argomento nuovo.

5.Finalità ed obiettivi dell’azione Educativa e Didattica

Finalità del processo di insegnamento - apprendimento:

1) Maturazione umana

2) Formazione tecnico-professionale dei discenti.

Obiettivi educativi: 1) Educare al rispetto ed alla tolleranza

2) Educare alla flessibilità nell'affrontare le problematiche socio-relazionali

3) Potenziare l'autostima.

Obiettivi cognitivi relativi alle conoscenze:

1) Conoscere i contenuti di ogni disciplina

2) Conoscere le connessioni fra discipline diverse

3) Conoscere i linguaggi specifici:

Obiettivi cognitivi relativi alle competenze:

-Saper analizzare fatti, fenomeni, eventi e problematiche sulla base delle conoscenze

acquisite.

-Saper progettare percorsi operativi ed espositivi

-Saper documentare adeguatamente il proprio lavoro.

Obiettivi cognitivi relativi alle capacità: 1) Far acquisire proprietà di linguaggio ed efficacia delle argomentazioni

2) Far acquisire autonomia nell'organizzazione del lavoro

3) Capacità di attivare percorsi di auto-apprendimento

4) Capacità di cogliere relazioni tra elementi comuni e discipline diverse.

INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI CON DISABILITA’

Le attività messe in atto dal Sereni, nei confronti degli alunni

disabili, mirano in modo particolare a:

Favorire il processo di inclusione scolastica, con un

coinvolgimento completo dell‘allievo in tutti i momenti e le fasi

del processo formativo;

Proporre interventi personalizzati, mirati a favorire la

crescita personale, sociale e a consentire di porre in atto tutte le

particolari potenzialità riferite all'autonomia, alla comunicazione,

all'area cognitiva e a quella affettivo - relazionale.

Per gli alunni con maggiori difficoltà, viene costruita una

programmazione educativa individualizzata (PEI). Tale

programmazione centrata sulle potenzialità dell‘allievo,

evidenziate dal profilo dinamico funzionale (PDF), rielabora

personalizzandola, mediante obiettivi estremamente minimi, i

contenuti delle discipline previste nei nostri corsi di studio.

L‘istituto negli ultimi anni, ha mostrato sempre di più

un‘attenzione particolare al processo d‘inclusione scolastica e

alle specifiche esigenze degli alunni con disabilità, dedicando

risorse umane ed economiche nella costruzione di un ambiente

formativo accogliente ed idoneo sotto diversi aspetti. Il progetto

―Luna di mele‖ comprende le seguenti attività:

laboratorio di educazione culinaria

laboratorio di culinari

laboratorio di animazione teatrale/burattini

laboratorio creativo

laboratorio orto didattico

laboratorio psicomotorio - laboratorio musicale (strumentale e digitale)

- laboratorio sulle autonomie

6.VERIFICHE E CRITERI DI VALUTAZIONE

Allo scopo di valutare l‘andamento del processo educativo, sull‘apprendimento e sulla

rispondenza della classe agli obiettivi didattici, con riferimento ai risultati raggiunti, gli

alunni sono stati sottoposti a diverse verifiche, differente nella forma e nella finalità, volte

ad accertare le conoscenze, competenze e abilità dei singoli allievi. La valutazione delle

suddette prove, sia orali che scritto e pratiche, si sono basate sulla GRIGLIA DI

VALUTAZIONE DI POLLOCK, come previsto nel piano dell‘offerta formativa.

Conoscenze Competenze Capacità Comportamenti Livelli Voto in decimi Complete, con approfondimenti

autonomi

Affronta autonomamente anche compiti

complessi, applicando le

conoscenze in modo

corretto e creativo

Comunica in modo proprio, efficace ed

articolato; è autonomo ed

organizzato; collega

conoscenze attinte da

ambiti pluridciplinari;

analizza in modo critico,

con un certo rigore;

documenta il proprio

lavoro; cerca soluzioni

adeguate per situazioni

nuove.

Partecipazione: costruttiva

Impegno: notevole

Metodo: elaborativo

A

9 - 10

Sostanzialmente

complete

Affronta compiti anche complessi in

modo accettabile

Comunica in maniera chiara ed

appropriata; ha una propria

autonomia di lavoro;

analizza in modo

complessivamente

corretto e compie alcuni

collegamenti

arrivando a rielaborare in

modo abbastanza

autonomo

Partecipazione: attiva

Impegno: notevole

Metodo: organizzato

B

8

Conosce gli elementi essenziali, fondamentali

Esegue correttamente compiti semplici;

affronta compiti più complessi pur con alcune

incertezze

Comunica in modo adeguato, anche se

semplice

Non ha piena autonomia,

ma è un diligente ed

affidabile esecutore

Coglie gli aspetti

fondamentali, ma

incontra difficoltà nei

collegamenti

interdisciplinari

Partecipazione:

recettiva

Impegno: soddisfacente

Metodo: organizzato

C

7

Complessivamente accettabili;

ha ancora lacune, ma non estese e/o

profonde

Esegue semplici compiti senza errori

sostanziali; affronta compiti più

complessi con incertezza

Comunica in modo semplice ma non del

tutto adeguato; coglie gli aspetti

fondamentali ma le sue

analisi sono lacunose

Partecipazione:

da sollecitare

Impegno: accettabile

Metodo: non sempre organizzato

D

6

Incerte ed incomplete Applica le conoscenze minime senza

commettere gravi errori ma,

talvolta, con imprecisione

Comunica in modo non sempre coerente e

proprio; ha difficoltà a

cogliere i nessi logici e

quindi ha difficoltà ad

analizzare temi,

questioni e problemi.

Partecipazione:

dispersiva

Impegno: discontinuo

Metodo: mnemonico

E

5

Frammentarie e gravemente lacunose Solo se guidato arriva ad applicare le

conoscenze minime; commette gravi errori anche

nell‘eseguire semplici

esercizi.

Comunica in modo decisamente stentato

ed improprio; ha difficoltà a cogliere i

concetti e le relazioni

essenziali che legano tra

loro i fatti anche più

elementari

Partecipazione:

opportunistica

Impegno: debole

Metodo: ripetitivo

F

3 - 4

Nessuna Nessuna Nessuna Partecipazione: di disturbo Impegno: nullo

Metodo: disorganizzato

G

1 - 2

Griglia di Pollock

GRIGLIE DI VALUTAZIONE –Prima Prova -Italiano

SCHEDA VALUTAZIONE : TEMA tip. D

Indicatori 1-4

(1-7)

4,5-5

(8-9)

6

(10-

11)

7-8

(12-13)

9

(14)

10

(15)

Punteggio

parziale

Rispondenza

alla traccia

Non rispondente parziale suffici

ente

Più che

sufficiente

comple

ta

Complet

a e

puntuale

Conoscenza

dell‘argomento

scarsa superficial

e

accett

abile

Più che

sufficiente

esaurie

nte

approfon

dita

Organizzazion

e della

trattazione

caotica poco

sistematica

e poco

coesa

Suffici

entem

ente

sistem

atica e

coesa

sistematica e

coesa

Sistema

tica

articola

ta e

coesa

Sistemat

ica,coes

a

articolat

a e

fluida

Uso della

lingua

scorretto Quasi

sempre

corretto e

proprio

Adegu

ato e

corrett

o

Appropriato,

corretto

Puntual

e,

corretto

Puntuale

,corretto

ricco

Capacità

logico-critiche

scarse sporadiche accett

abili

puntuali elevate eccellent

i

ALUNNO Punteggi

o totale

SCHEDA VALUTAZIONE : ARTICOLO DI GIORNALE tip.B

Indicatori 1-4

(1-7)

4,5-5

(8-9)

6

(10-11)

7-8

(12-13)

9

(14)

10

(15)

Punteggio

parziale Rispondenza alla consegna

scarsa parziale sufficiente completa attenta e completa

Completa e approfondita

Conoscenza dell‘argoment

o

scarsa superficiale

accettabile

Più che sufficiente

esauriente approfondita

Struttura del discorso

caotica poco sistematica e poco coesa

Ordinata e coesa

Sistematica e coesa

Sistematica articolata e coesa

Sistematica,coesa articolata e fluida

Correttezza formale

gravemente lacunosa

discontinua Quasi sempre

presente

Sempre presente

Sempre presente e

ricca

Sempre presente ricca e ricercata

Capacità logico-critiche

scarse sporadiche accettabili puntuali elevate eccellenti

ALUNNO Punteggio

totale

SCHEDA VALUTAZIONE : SAGGIO BREVE tip.B

Indicatori 1-4

(1-7)

4,5-5

(8-9)

6

(10-11)

7-8

(12-13)

9

(14)

10

(15)

Punteggio

parziale

Rispondenza alla

consegna

Non

risponde

nte

parziale sufficiente Più che

sufficien

te

complet

a

Complet

a e

puntuale

Conoscenza

dell‘argomento

scarsa superfici

ale

accettabile Più che

sufficien

te

esaurient

e

approfon

dita

Organizzazione della

trattazione

caotica poco

sistemati

ca e

poco

coesa

Sufficientemen

te sistematica e

coesa

sistemati

ca e

coesa

Sistemat

ica

articolat

a e coesa

Sistemat

ica,coes

a

articolat

a e

fluida

Uso della lingua scorretto Quasi

sempre

corretto

e

proprio

Adeguato e

corretto

Appropr

iato,

corretto

Puntuale

,

corretto

Puntuale

,corretto

ricco

Capacità logico-critiche scarse sporadic

he

accettabili puntuali elevate eccellent

i

ALUNNO Punteggi

o totale

Griglia di valutazione 2° prova scritta

Produzioni vegetali Quinta classe

Cognome e nome: ___________________________________________________________

SCHEDA VALUTAZIONE : ANALISI DEL TESTO tip.A

Indicatori

1-4

(1-

7)

4,5-5

(8-9)

6

(10-11)

7-8

(12-

13)

9

(14)

10

(15)

Punteg

gio

parzial

e Comprensione

ed analisi del contenuto del testo

Grave

mente incomplete

parzial

e

sufficienti puntual

i

esaurie

nti

approfon

dite

Analisi dei livelli

lacunosa

incompleta

accettabile puntuale

esauriente

approfondita

Approfondimento e/o

contestualizzazione

Inesistenti o

lacunosi

limitati essenziali attenti Completi e

puntuali

Ampi ricchi e

originali

Struttura del discorso

caotica

Poco sistematica, poco coesa

Sufficientemente sistematica e poco coesa

Sistematica e coesa

Sistematica articolata e coesa

Sistematica, articolata coesa,

fluida

Correttezza formale

Gravemente lacunosa

discontinua

Quasi sempre presente

Sempre presente

Sempre presente e ricca

Sempre presente ricca e ricercata

ALUNNO Punte

ggio

totale

Valutazione 1° parte: descrizione contesto.

Valutazione Coerenza e completezza descrittiva

Scarsa Insufficiente Sufficiente Buona Discreta

Argomentazione

logica e

coerenza

0,8 1,4 2 2,7 3,5

Uso del

linguaggio

tecnico

0,2 0,6 1 1,3 1,5

Totale ……/15

Valutazione 2° parte: quesiti.

Rispondenza al quesito e uso del linguaggio tecnico

Valutazione

Incompleta e

con gravi

imprecisioni

Superficiale

e con lievi

imprecisioni

Sintetica

ed

esauriente

solo in

parte

Adeguata

ed

esauriente

Completa ed

approfondita

Quesito 1 0,5 1 1,5 1,8 2

Quesito 2 0,5 1 1,5 1,8 2

Quesito 3 0,5 1 1,5 1,8 2

Quesito 4 0,5 1 1,5 1,8 2

Quesito 5 0,5 1 1,5 1,8 2

Totale ……/15

Valutazione totale, 1° e 2° parte: ……../15

SIMULAZIONE 3° PROVA TIPOLOGIA C " RISPOSTA MULTIPLA"

ANNO SCOLASTICO 2014/2015

CLASSE QUINTA ......

SIMULAZIONE 3° PROVA TIPOLOGIA C " RISPOSTA MULTIPLA"

GRIGLIA DI VALUTAZIONE

PER OGNI RISPOSTA ESATTA SI ATTRIBUISCE PUNTEGGIO 0,375

-________________________ ...../15

-________________________ …. /15

- _______________________ ..../15

-_____________________ ...../15

- VOTO TOTALE COMPLESSIVO ...../15

CANDIDATO : NOME_____________________ COGNOME___________

TERZA PROVA SCRITTA

ISTRUZIONI: la prova consiste in 8 quesiti "a scelta singola" e 16 quesiti a “scelta multipla”. Per i quesiti a scelta singola, la risposta dev’essere formulata rispettando il numero di righe assegnate. Per i quesiti a scelta multipla, la risposta esatta va contrassegnata con una X sopra la lettera identificativa posta sulla sinistra. Il tempo massimo concesso per la prova è di 75 minuti.

GRIGLIA DI VALUTAZIONE Per i quesiti a risposta singola, saranno attribuiti:

punti 1 per ciascuna risposta corretta e completa;

punti 0,75 per ciascuna risposta corretta ma incompleta

punti 0,5 nel caso di risposta parzialmente corretta e incompleta

punti 0,25nel caso di risposta completa ma non sufficientemente

argomentata

punti 0 nel caso di risposta errata o inesistente. Per i quesiti a risposta multipla il punteggio parziale, con un massimo di 1,75 punti, si otterrà attribuendo 0,43 punti per ogni risposta corretta. Il punteggio totale sarà arrotondato, per eccesso o per difetto, a 0,50 punti.

MATERIA RISPOSTE SINGOLE (punti)

RISPOSTE MULTIPLE (punti

1)

2)

3)

4)

Punteggio Parziale (A) (B)

PUNTEGGIO TOTALE (A+B) _________ /15

ATTRIBUZIONE DEL VOTO DI CONDOTTA Tabella per l’attribuzione del voto di condotta

Voto Descrittori 10 - Comportamento corretto e responsabile

rispettoso delle persone e delle regole della

scuola - Interesse e partecipazione attiva

all‘attività scolastica - Consapevolezza dei propri

doveri, puntuale svolgimento delle consegne

scolastiche - Ruolo propositivo con compagni e docenti - Frequenza scolastica assidua. Puntuale

nella giustificazione di assenze e ritardi - Cura e

diligenza nello svolgimento delle consegne -

Impegno ed interesse in eventuali cariche elettive

9 - Comportamento corretto e responsabile

rispettoso delle persone e delle regole della

scuola - Interesse e partecipazione attiva

all‘attività scolastica - Consapevolezza dei propri

doveri, puntuale svolgimento delle consegne

scolastiche - Frequenza scolastica assidua.

Puntuale nella giustificazione di assenze e ritardi

- Cura e diligenza nello svolgimento delle consegne

8 - Comportamento corretto e rispettoso delle

regole - Buon interesse e partecipazione al

dialogo educativo - Puntuale svolgimento delle

consegne scolastiche - Frequenza scolastica

regolare

7

6

- Comportamento accettabile ‐ rispetto delle

regole - Discreto interesse e partecipazione alle

lezioni - Accettabile consapevolezza del proprio

dovere - Frequenza normale, assenze o ritardi

entro il limite previsto

Comportamento incostante per responsabilità e

collaborazione - Disturbo al regolare svolgimento

delle lezioni con note sul registro di classe -

Incostante interesse e partecipazione saltuaria al

dialogo educativo - discontinuo svolgimento

delle consegne scolastiche - frequenza

discontinua

5 - In presenza di provvedimenti disciplinari particolarmente gravi che abbiano previsto un

allontanamento dalle lezioni per un periodo

superiore a quindici giorni e se l‘alunno non

dimostra apprezzabili e concreti cambiamenti

nel comportamento, tali da evidenziare un

significativo miglioramento nel suo percorso di

maturazione. - Comportamento scorretto e/o

violento nei confronti di insegnanti, compagni

o personale della scuola, segnalato con precisi

provvedimenti disciplinari che hanno

comportato la sospensione dalle lezioni per più

di 15 giorni, unitamente a generale disinteresse per le attività didattiche; - Numero elevato di

assenze non giustificate (Lo studente che, al

termine dell’anno scolastico denoterà un così

grave profilo sul piano della condotta, si

troverà nell’impossibilità di affrontare in

maniera produttiva gli impegni della classe

successiva e quindi a giugno sarà dichiarato

non ammesso).

7.PRESENTAZIONE DEL CONSIGLIO DI CLASSE V A p.t.

DISCIPLINA DOCENTI

RELIGIONE GARZIONE ENZO

LINGUA E LETTERATURA

ITALIANA FICORILLI RITA

STORIA, CITTADINANZA E

COSTITUZIONE FICORILLI RITA

LINGUA INGLESE CRISTOFANELLI ALESSANDRO

MATEMATICA TOMASONE GIUSEPPINA

SCIENZE MOTORIE E

SPORTIVE POLIMENI ROCCO RAFFAELE

PRODUZIONI VEGETALI

ESERCITAZIONI PROD. VEG.

CERVELLI SILVANO

LEROSE ROCCO FRANCESCO I.T.P.

PRODUZIONI ANIMALI

ESERCITAZIONI PROD. ANIM.

ALAMPI GAGLIARDI FIORELLA

CULICCHIA ANTONINO I.T.P.

TRASFOR. DEI PRODOTTI

ESERCITAZIONI TRAS. PROD.

LONGO PAOLA

GIORDANI MAURO I.T.P.

ECON.,ESTIM.,MARK. E LEG.

ESER. ECO.,ESTI.,MAR. E LEG.

MICOCCI SUSANNA

LEROSE ROCCO FRANCESCO I.T.P.

BIOTECNOLOGIE AGRARIE

ESERCITAZIONI

BIOTECNOLOGIE AGRARIE

BOZZOLI MAURO

LEROSE ROCCO FRANCESCO I.T.P.

GESTIONE AMBIENTE E

TERRITORIO

ESERC. GEST. AMB E TERR.

CERVELLI SILVANO

BENNATO MARIO I.T.P.

MATERIA ALTERNATIVA BARZAGHI EUGENIO

SOSTEGNO PETRONE FRANCESCO

8. ELENCO ALUNNI

1 ) Antonucci Fiamma

2 ) Chiapparelli Francesco

3 ) Coccia Federica

4 ) Di Figlia Tiziano

5 ) Di Julio Domenico

6 ) DI Napoli Ilaria

7 ) Eugenio Romeo

8 ) Ferracci Gabriele

9 ) Garau Vanessa

10 ) Goffi Romina Stella

11 ) Lugli Martina

12 ) Macchi Federico

13 ) Maisto Matteo

14 ) Mancini Manuel

15 ) Ricci Manuel

16 ) Senesi Emanuele

17 ) Trotto Alessio

18 ) Zolea Chiara Alla classe sono stati assegnati numero tre candidati privatisti:

Cilla Giuseppe, Gallozzi Matteo, Sforza Cesarini Caterina.

10.PROFILO DELLA CLASSE

ISTITUTO TECNICO AGRARIO

Emilio SERENI – ROMA

Anno scolastico 2014-2015

Classe 5^ Sez. A p.t.

Profilo della classe

La classe V A p.t. è composta di diciotto alunni. Tre alunni provengono da altre sezioni.

Nella classe è presente un alunno disabile che segue una programmazione differenziata,

ottimamente integrato e supportato affettivamente da compagni e docenti. Egli affronterà

l‘Esame di Stato secondo le modalità decise nel GLH del 28 aprile 2015.

La classe ha fatto registrare, per gran parte della prima metà dell‘anno scolastico, un

comportamento scolasticamente poco consapevole, connotato da continua ed eccessiva

goliardia. Nel corso del secondo quadrimestre, però, tale comportamento è stato

modificato da molti discenti. La maggioranza degli alunni ha infatti ritrovato la

motivazione allo studio, la sana competizione affiancata da un atteggiamento collaborativo

e solidale mostrando anche un impegno costante e fruttuoso, in molte discipline.

Qualche alunno fa registrare ancora una scarsa motivazione allo studio ed un impegno

carente.

La classe, pur essendo stata rispettosa nei riguardi dei docenti e di tutti gli operatori

scolastici, ha avuto delle intemperanze disciplinari di cui i discenti hanno sempre

riconosciuto l‘identità e, per non ripetere le quali, hanno modificato il loro agire.

All‘inizio del secondo quadrimestre sono stati effettuati dei corsi di recupero in orario

curricolare per tutte le discipline, allo scopo di consentire agli alunni di colmare le lacune

nella preparazione conseguita nel primo quadrimestre. Nel corso dell‘anno scolastico sono

state effettuate tre simulazioni della prima prova (Italiano), tre simulazioni della seconda

prova (Produzioni Vegetali) e tre simulazioni della terza prova. La classe ha partecipato,

responsabilmente, a visite guidate, convegni e attività extra curricolari ed ha dimostrato

sempre spirito collaborativo e capacità organizzative. Si è anche distinta per un

comportamento responsabile e fruttuoso presso le aziende nel corso dell‘Alternanza

scuola-lavoro.

Gli alunni hanno anche seguito con adeguata attenzione la realizzazione del modulo

C.L.I.L., elaborato dal Prof. Cristofanelli (Inglese) e dalla Prof.ssa Tomasone

(Matematica).

Alcuni alunni hanno raggiunto una preparazione sufficiente o buona in termini di

conoscenze, competenze e capacità. Altri stanno tentando, in questi giorni, di colmare le

lacune nella loro preparazione. Il consiglio di classe ha operato condividendo pienamente

obiettivi e strategie di insegnamento, considerando sempre l‘alunno il centro del percorso

formativo, rispettando i suoi tempi di apprendimento e sostenendolo anche nella

motivazione allo studio, ponendosi sempre come punto di riferimento certo e disponibile.

Per quanto riguarda l‘alunno E.R., che ha seguito una programmazione differenziata, si

rimanda alla documentazione riservata allegata, in busta chiusa, al documento di classe.

Tale documentazione è a disposizione del Presidente di Commissione e della

Commissione stessa.

11. Attività formative

Progetto L.d.V. Source

Corso sulla sicurezza

Vendemmia

M.I.U.R. (Convegno incontro Ministri europei)

Treno Expo

Convegno ―Programmatica‖

Alternanza Scuola-Lavoro

Convegno Erifo

Visita Salone dello Studente

M.I.U.R.: International seminar

―Settimana bianca‖

Orientamento ―Tor Vergata‖

Mostra mercato ―Bastia Umbria‖

Orientamento ―Foro Italico‖

Conferenza sulle sofisticazioni alimentari presso la sede dei NAC Roma

12. LE SIMULAZIONI

Sono state effettuate:

n. 3 Simulazioni della Prima Prova d‘Esame ( Tema, Articolo di giornale, Saggio breve ed

Analisi del testo) svolte il 12/01/2015, il 04/03/2015 e il 10/04/2015

n. 3 Simulazioni della Seconda Prova d‘Esame ( Produzioni vegetali ) svolte il

15/01/2015, il 06/03/2015 e il 14/04/2015;

n. 3 Simulazioni della Terza Prova d‘Esame svolte il 20/01/2015, 10/03/2015 ed il

16/04/2015.

Alla luce dei risultati conseguiti dagli allievi nelle diverse Tipologie somministrate per la

Simulazione della Terza Prova, il Consiglio di Classe rileva che gli studenti hanno

manifestato i migliori risultati nella tipologia ―C‖ (10 quesiti a risposta multipla). In ogni

Simulazione sono state coinvolte quattro discipline.

Il Consiglio di Classe per la correzione delle prove simulate ha utilizzato le griglie di

correzione elaborate dai singoli Dipartimenti, griglie che si accludono al presente

Documento, quale proposta per la Commissione dell‘Esame di Stato, insieme a

- Relazioni finali dei singoli Docenti

- Programmi svolti dai singoli docenti delle diverse discipline

- Testo delle Tre simulazioni della I Prova d‘Esame effettuate

- Testo delle Tre simulazioni della II Prova d‘Esame effettuate

- Testo delle Tre simulazioni della III Prova d‘Esame effettuate

SIMULAZIONI PRIMA PROVA

ISTITUTO TECNICO AGRARIO

―E. SERENI‖

PRIMA SIMULAZIONE PRIMA PROVA ESAMI DI STATO

ITALIANO

TIPOLOGIA A - ANALISI DEL TESTO

Giovanni Verga, da I Malavoglia, cap. III-IV

cap. III

[…] Sull‟imbrunire comare Maruzza coi suoi figlioletti era andata ad aspettare sulla sciara (1), d‟onde si scopriva un bel pezzo di mare, e udendolo urlare a quel modo trasaliva e si grattava il capo senza dir nulla. La piccina piangeva, e quei poveretti, dimenticati sulla sciara, a quell‟ora, parevano le anime del purgatorio. Il piangere della bambina le faceva

male allo stomaco, alla povera donna, le sembrava quasi un malaugurio; non sapeva che inventare per tranquillarla, e le cantava le canzonette colla voce tremola che sapeva di lagrime anche essa. Le comari, mentre tornavano dall‟osteria coll‟orciolino dell‟olio, o col f iaschetto del vino, si fermavano a barattare qualche parola con la Longa (2) senza aver l‟aria di nulla, e qualche amico di suo marito Bastianazzo, compar Cipolla, per esempio, o compare Mangia

carrubbe, passando dalla sciara per dare un‟occhiata verso il mare, e vedere di che umore si addormentasse il vecchio brontolone, andavano a domandare a comare la Longa di suo marito, e stavano un tantino a farle compagnia, fumandole in silenzio la pipa sotto il naso, o parlando sottovoce fra di loro. La poveretta, sgomenta da quelle attenzioni insolite, li guardava in faccia sbigottita, e si stringeva al petto la bimba, come se volessero rubargliela. Finalmente il più duro o il più compassionevole la prese per un braccio e la condusse a casa. Ella si lasciava condurre, e badava a ripetere: – Oh! Vergine Maria! Oh! Vergine Maria! – I figliuoli la seguivano aggrappandosi alla gonnella, quasi avessero paura che rubassero qualcosa anche a loro. Mentre passavano dinanzi all‟osteria, tutti gli avventori si affacciarono sulla porta, in mezzo al gran fumo, e tacquero per vederla passare come fosse già una cosa curiosa. – Requiem eternam, biascicava sottovoce lo zio Santoro, quel povero Bastianazzo mi faceva sempre la carità, quando padron „Ntoni gli lasciava qualche soldo in tasca. La poveretta che non sapeva di essere vedova, balbettava: – Oh! Vergine Maria! Oh! Vergine Maria! Dinanzi al ballatoio della sua casa c‟era un gruppo di vicine che l‟aspettavano, e cicalavano a voce bassa fra di loro. Come la videro da lontano, comare Piedipapera e la cugina Anna le vennero incontro, colle mani sul ventre, senza dir nulla. Allora ella si cacciò le unghie nei capelli con uno strido disperato e corse a rintanarsi in casa. – Che disgrazia! dicevano sulla via. E la barca era carica! Più di quarant‟onze di lupini! cap. IV

Il peggio era che i lupini li avevano presi a credenza (3), e lo zio Crocifisso non si contentava di «buone parole e mele fradicie», per questo lo chiamavano Campana di legno, perché non ci sentiva di quell‟orecchio, quando lo volevano pagare

con delle chiacchiere, e‟ diceva che «alla credenza ci si pensa». Egli era un buon diavolaccio, e viveva imprestando agli amici, non faceva altro mestiere, che per questo stava in piazza tutto il giorno, colle mani nelle tasche, o addossato

al muro della chiesa, con quel giubbone tutto lacero che non gli avreste dato un baiocco (4); ma aveva denari sin che ne volevano, e se qualcheduno andava a chiedergli dodici tarì (5) glieli prestava subito, col pegno, perché «chi fa credenza senza pegno, perde l‟amico, la roba e l‟ingegno» a patto di averli restituiti la domenica, d‟argento e colle colonne (6), che ci era un carlino dippiù, com‟era giusto, perché «coll‟interesse non c‟è amicizia». [...] (1) sciara: termine siciliano con cui si indica la superficie formata dalla colata lavica, che ad Aci Trezza arriva a lambire la spiaggia. (2) Longa: il soprannome di Maruzza, la moglie di Bastianazzo. (3) Credenza: a credito. (4) baiocco: moneta di poco valore. (5) tarì: moneta del valore di 42,5 centesimi. (6) Colonne: zio Crocifisso controlla il buono stato delle monete, su cui errano effigiate 4 colonne.

I brani, tratti dal romanzo di Giovanni VERGA, I Malavoglia, descrivono il naufragio della Provvidenza, la barca della famiglia, la morte di Bastianazzo, marito di Maruzza, e la perdita del carico di lupini. L‟evento, che disgrega la famiglia, viene rappresentato attraverso il punto di vista degli abitanti di Aci Trezza. Il ritratto di zio Crocifisso, all‟inizio del cap. IV, aggiunge un altro elemento per completare il punto di vista corale sulla disgrazia. 1. Comprensione

1.1 L‟evento è narrato in modo indiretto (infatti manca ogni accenno diretto al naufragio della Provvidenza), e da un unico punto di vista, quello della collettività anonima, del coro dei paesani. Attraverso precisi riferimenti al testo, spiega attraverso quali espressioni e immagini il lettore venga messo a conoscenza del fatto; inoltre perché il narratore decide di non rappresentare direttamente il naufragio della Provvidenza. 2. Analisi

2.1 Attraverso l‟esame del lessico e della sintassi individua quelle espressioni che possono essere pronunciate non da un narratore colto, ma da personaggi del popolo. Spiega inoltre attraverso quale tecnica vengano espresse le parole dei personaggi. 2.2 La descrizione dei personaggi riguarda le azioni dei personaggi o le loro emozioni?

2.3 Il personaggio di zio Crocifisso è rappresentato nelle sue azioni e nel suo pensiero attraverso i proverbi. Come lo caratterizzano quelli contenuti nel brano? Anche padron „Ntoni lo è nel romanzo: opera un confronto fra i due, evidenziando il loro essere “antagonisti” rispetto al lavoro che essi compiono. Ricorda inoltre che la barca dei Malavoglia si chiama “Provvidenza” , mentre quella di zio Crocifisso viene indicata, in altro punto della narrazione la “barca del diavolo”. 3. Approfondimento

3.1 “ Il movente dell‟attività umana che produce la fiumana del progresso (…) alle sue sorgenti” è anche la causa della catastrofe della famiglia dei Malavoglia: Spiega come il tema del progresso, o meglio degli effetti provocati dal progresso, venga realizzato in questo primo romanza del ciclo dei Vinti. 3.2 Confronta il romanzo verista di Verga con altri romanzi dell‟Ottocento.

TIPOLOGIA B - REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE”

O DI UN “ARTICOLO DI GIORNALE”

(puoi scegliere uno degli argomenti relativi ai quattro ambiti proposti)

CONSEGNE

Sviluppa l’argomento scelto o in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale», utilizzando, in tutto o in parte, e nei modi che ritieni opportuni, i documenti e i dati forniti. Se scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi. Se scegli la forma dell’«articolo di giornale», indica il titolo dell’articolo e il tipo di giornale sul quale pensi che l’articolo debba essere pubblicato. Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio protocollo.

1. AMBITO ARTISTICO-LETTERARIO

ARGOMENTO: Il dono.

DOCUMENTI

ORATORIO DI SAN SILVESTRO - Roma Donazione di Costantino, 1248

Jacques-Louis DAVID Antioco e Stratonice, 1774

PARMIGIANINO Adorazione dei Magi, 1529 circa

«La madre aveva steso una tovaglia di lino, per terra, su una stuoia di giunco, e altre stuoie attorno. E, secondo l‟uso antico, aveva messo fuori, sotto la tettoia del cortile, un piatto di carne e un vaso di vino cotto dove galleggiavano fette di buccia d‟arancio, perché l‟anima del marito, se mai tornava in questo mondo, avesse da sfamarsi. Felle andò a vedere: collocò il piatto ed il vaso più in alto, sopra un‟asse della tettoia, perché i cani randagi non li toccassero; poi guardò ancora verso la casa dei vicini. Si vedeva sempre luce alla finestra, ma tutto era silenzio; il padre non doveva essere ancora tornato col suo regalo misterioso. Felle rientrò in casa, e prese parte attiva alla cena. In mezzo alla mensa sorgeva una piccola torre di focacce tonde e lucide che parevano d‟avorio: ciascuno dei commensali ogni tanto si sporgeva in avanti e ne tirava una a sé: anche l‟arrosto, tagliato a grosse fette, stava in certi larghi vassoi di legno e di creta: e ognuno si serviva da sé, a sua volontà. […] Ma quando fu sazio e sentì bisogno di muoversi, ripensò ai suoi vicini di casa: che mai accadeva da loro? E il padre era tornato col dono? Una curiosità invincibile lo spinse ad uscire ancora nel cortile, ad avvicinarsi e spiare. Del resto la porticina era socchiusa: dentro la cucina le bambine stavano ancora intorno al focolare ed il padre, arrivato tardi ma sempre in tempo, arrostiva allo spiedo la coscia del porchetto donato dai vicini di casa. Ma il regalo comprato da lui, dal padre, dov‟era? – Vieni avanti, e va su a vedere – gli disse l‟uomo, indovinando il pensiero di lui. Felle entrò, salì la scaletta di legno, e nella cameretta su, vide la madre di Lia assopita nel letto di legno, e Lia inginocchiata davanti ad un canestro. E dentro il canestro, fra pannolini caldi, stava un bambino appena nato, un bel bambino rosso, con due riccioli sulle tempie e gli occhi già aperti. – È il nostro primo fratellino – mormorò Lia. – Mio padre l‟ha comprato a mezzanotte precisa, mentre le campane suonavano il “Gloria”. Le sue ossa, quindi, non si disgiungeranno mai, ed egli le ritroverà intatte, il giorno del Giudizio Universale. Ecco il dono che Gesù ci ha fatto questa notte.» Grazia DELEDDA, Il dono di Natale, 1930, in G. D., Le novelle, 4, La Biblioteca dell‟identità de L‟Unione Sarda, Cagliari 2012

«Gli uomini disapprendono l‟arte del dono. C‟è qualcosa di assurdo e di incredibile nella violazione del principio di scambio; spesso anche i bambini squadrano diffidenti il donatore, come se il regalo non fosse che un trucco per vendere loro spazzole o sapone. In compenso si esercita la charity, la beneficenza amministrata, che tampona programmaticamente le ferite visibili della società. Nel suo esercizio organizzato l‟impulso umano non ha più il minimo posto: anzi la donazione è necessariamente congiunta all‟umiliazione, attraverso la distribuzione, il calcolo esatto dei bisogni, in cui il beneficato viene trattato come un oggetto. Anche il dono privato è sceso al livello di una funzione sociale, a cui si destina una certa somma del proprio bilancio, e che si adempie di mala voglia, con una scettica valutazione dell‟altro e con la minor fatica possibile. La vera felicità del dono è tutta nell‟immaginazione della felicità del destinatario: e ciò significa scegliere, impiegare tempo, uscire dai propri binari, pensare l‟altro come un soggetto: il contrario della smemoratezza. Di tutto ciò quasi nessuno è più capace. Nel migliore dei casi uno regala ciò che desidererebbe per sé, ma di qualità leggermente inferiore. La decadenza del dono si esprime nella penosa invenzione degli articoli da regalo, che presuppongono già che non si sappia che cosa regalare, perché, in realtà, non si ha nessuna voglia di farlo. Queste merci sono irrelate come i loro acquirenti: fondi di magazzino fin dal primo giorno.»

Theodor W. ADORNO, Minima moralia. Meditazioni della vita offesa, trad. it., Einaudi, Torino 1994 (ed. originale 1951) «La Rete di certo promuove la diffusione di una nuova cultura del dono, dello scambio reciproco (o quasi). Possiamo percorrere strade aperte, sconfinate, che offrono nuove possibilità di

stabilire contatti e anche di dare vita a forme di aggregazione fondate sostanzialmente sul dono, ma che rimangono racchiuse in piccole nicchie, microcosmi con cui giocare o dove si può apprendere, nei quali ci si mostra, si costruiscono e si modificano identità, si condividono interessi, si elaborano linguaggi. Un dono costretto quindi dentro piccole mura fatte di specchi, trasparenti, che riflettono e amplificano la luce e i legami, ma che non sempre riescono a sopravvivere alle intemperie, agli improvvisi venti del mondo contemporaneo. E quando si spezzano, non si può fare altro che costruire qualcosa di simile, un po‟ più in là. Una delle caratteristiche della Rete è quella di dare vita a comunità immaginate, che non sempre necessitano di relazioni tra gli individui.»

Marco AIME e Anna COSSETTA, Il dono al tempo di Internet, Einaudi, Torino 2010

«Difficilmente si diventa una persona generosa da soli: la generosità è una cosa che si impara. […] Quando un dono s‟inserisce in una catena di reciprocità generalizzata, si lascia meno facilmente interpretare come un fenomeno puramente individualistico e interessato. Nel caso di una reciprocità diretta, invece, la tentazione è forte di assimilare lo scambio di doni a una variante dello scambio mercantile. […] È così che, in un mercoledì del mese di luglio 2007, Barbara Bunnell diventa la prima paziente nella storia a ricevere un rene all‟interno di una catena di reciprocità generalizzata. Dopo che il primo donatore regala il suo rene a Barb, Ron Bunnell, il marito di Barb, darà un suo rene ad Angela Heckman; poi la madre di Angela darà un suo rene a qualcun altro ancora, e così via, in una catena continua che aiuterà altre sette persone. All‟inizio di questa catena c‟è un giovane uomo, Matt Jones, che accetta di donare un rene “senza perché”; cioè non per salvare dalla dialisi una persona cara, ma solo per la gioia di aiutare sconosciuti.»

Mark ANSPACH, Cosa significa ricambiare? Dono e reciprocità, in AA.VV., Cosa significa donare?, Guida, Napoli 2011

«Da una lettura sommaria e superficiale si può concludere che oggi non c‟è più posto per il dono ma solo per il mercato, lo scambio utilitaristico, addirittura possiamo dire che il dono è solo un modo per simulare gratuità e disinteresse là dove regna invece la legge del tornaconto. In un‟epoca di abbondanza e di opulenza si può addirittura praticare l‟atto del dono per comprare l‟altro, per neutralizzarlo e togliergli la sua piena libertà. Si può perfino usare il dono - pensate agli «aiuti umanitari» - per nascondere il male operante in una realtà che è la guerra. […] Ma c‟è pure una forte banalizzazione del dono che viene depotenziato e stravolto anche se lo si chiama «carità»: oggi si «dona» con un sms una briciola a quelli che i mass media ci indicano come soggetti - lontani! - per i quali vale la pena provare emozioni... Dei rischi e delle possibili perversioni del dono noi siamo avvertiti: il dono può essere rifiutato con atteggiamenti di violenza o nell‟indifferenza distratta; il dono può essere ricevuto senza destare gratitudine; il dono può essere sperperato: donare, infatti, è azione che richiede di assumere un rischio. Ma il dono può anche essere pervertito, può diventare uno strumento di pressione che incide sul destinatario, può trasformarsi in strumento di controllo, può incatenare la libertà dell‟altro invece di suscitarla. I cristiani sanno come nella storia perfino il dono di Dio, la grazia, abbia potuto e possa essere presentato come una cattura dell‟uomo, un‟azione di un Dio perverso, crudele, che incute paura e infonde sensi di colpa. Situazione dunque disperata, la nostra oggi? No! Donare è un‟arte che è sempre stata difficile: l‟essere umano ne è capace perché è capace di rapporto con l‟altro, ma resta vero che questo «donare se stessi» - perché di questo si tratta, non solo di dare ciò che si ha, ciò che si possiede, ma di dare ciò che si è - richiede una convinzione profonda nei confronti dell‟altro. Donare significa per definizione consegnare un bene nelle mani di un altro senza ricevere in cambio alcunché. Bastano queste poche parole per distinguere il «donare» dal «dare», perché nel dare c‟è la vendita, lo scambio, il prestito. Nel donare c‟è un soggetto, il donatore, che nella libertà, non costretto, e per generosità, per amore, fa un dono all‟altro, indipendentemente dalla risposta di questo. Potrà darsi che il destinatario risponda al donatore e si inneschi un rapporto reciproco, ma può anche darsi che il

dono non sia accolto o non susciti alcuna reazione di gratitudine. Donare appare dunque un movimento asimmetrico che nasce da spontaneità e libertà.»

Enzo BIANCHI, Dono. Senza reciprocità – Festival filosofia – Carpi, 16/09/2012 – http://www.vita.it/non-profit/volontariato

2. AMBITO SOCIO - ECONOMICO

ARGOMENTO: Le nuove responsabilità. DOCUMENTI «Tanto la storiografia quanto la climatologia hanno tratto un grande impulso dall‟atterraggio sulla Luna del 1969. Fu allora, infatti, che la fragilità della terra divenne visibile. Da quel momento la protezione della natura e dell‟ambiente ha acquistato un‟importanza sempre maggiore, assumendo anzi il carattere di una vera e propria industria. Le associazioni e le istituzioni ambientaliste lavorano sulla base di campagne di sensibilizzazione che, quanto a professionalità, non sono seconde a quelle delle multinazionali. In particolare, a partire dagli anni novanta il timore del Riscaldamento globale ha rimpiazzato i precedenti, come quello per la Moria dei boschi o quello per il Buco nell’ozono. Ora, per la prima volta, alla sbarra non è più solo l‟industria, ma ogni consumatore finale. In pratica ogni abitante della Terra è colpevole: il boscimano sudafricano, che incendia la savana per cacciare o per guadagnare terreno coltivabile, e il fazendero argentino, i cui manzi producono metano, il coltivatore di riso a Bali e il banchiere cinese, che fa i suoi affari in uno studio dotato di aria condizionata.»

Wolfgang BEHRINGER, Storia culturale del clima, Bollati Boringhieri, Torino 2013 (prima ed. originale 2007) «Crescita demografica e scelta coercitiva. Anche se le paure maltusiane di lungo periodo per la produzione alimentare sono infondate, o almeno premature, ci sono però buone ragioni per preoccuparsi, in generale, per il tasso di crescita della popolazione mondiale. Non si può dubitare che, nell‟ultimo secolo, questo tasso abbia notevolmente accelerato: la popolazione mondiale ha impiegato milioni di anni per raggiungere il primo miliardo, poi in 123 è arrivata al secondo, al terzo in 33, al quarto in 14, al quinto in 13, e secondo le proiezioni delle Nazioni Unite il sesto promette di arrivare in altri 11. Il numero degli abitanti del pianeta è cresciuto di 923 milioni solo nel decennio 1980-90, e questo aumento corrisponde quasi alla popolazione complessiva di tutto il mondo all‟epoca di Malthus. Quanto agli anni Novanta, al loro termine pare non abbiano registrato un‟espansione molto inferiore. Se un simile andamento proseguisse, la terra, sicuramente, sarebbe sovraffollata in modo spaventoso prima ancora della fine del ventunesimo secolo. Molti segni indicano in modo chiaro, tuttavia, che il tasso di crescita della popolazione mondiale sta cominciando a rallentare, per cui dobbiamo chiederci: si rafforzeranno le ragioni della frenata? E, in caso affermativo, a quale ritmo? E non meno importante è un‟altra domanda: è necessario un intervento pubblico per agevolare il rallentamento?»

Amartya SEN, Lo sviluppo è libertà. Perché non c’è crescita senza democrazia, Mondadori, Milano 2012 (ed. originale 1999) «L‟apprendistato della coesistenza con l‟altro, l‟escluso dalla costruzione della nostra tradizione, ci inizia a una coesistenza mondiale che corrisponde a una delle sfide della nostra epoca. Aprire uno spazio all‟altro, a un mondo differente dal nostro, all‟interno stesso della nostra propria tradizione, è il primo, e il più difficile, gesto multiculturale. Incontrare lo straniero fuori dalle nostre frontiere è relativamente facile, e soddisfa anche le nostre aspirazioni, finché possiamo rientrare da noi e appropriarci fra noi ciò che abbiamo così scoperto. Essere costretti a restringere e modificare questo «da noi», il nostro modo di essere «a casa», è molto più difficile, soprattutto senza che ciò provochi un‟infedeltà a noi stessi. […] Finché l‟altro non sarà riconosciuto e rispettato come ponte fra natura e cultura, com‟è, prima, il caso per l‟altro

genere, ogni tentativo di mondializzazione democratica resterà un imperativo morale senza realizzazione concreta. Finché l‟universale non sarà considerato essere due, e l‟umanità un luogo di coesistenza culturalmente feconda fra due generi irriducibilmente differenti, sempre una cultura vorrà imporre il suo colore ed i suoi valori all‟altro, anche mediante la sua morale e la sua religione.» Luce IRIGARAY, Condividere il mondo, Bollati Boringhieri, Torino 2009 (ed. originale 2008) «Ogni essere umano deve disporre di una “cittadinanza mondiale”. Nessuno deve essere più “apolide”. Ciascuno deve sentirsi a casa propria sulla terra. Chiunque deve avere il diritto di lasciare il proprio paese d‟origine e di essere accolto, almeno temporaneamente, in qualsiasi altro luogo. […] Reciprocamente, ogni essere umano ha dei doveri nei confronti degli altri essere umani, delle generazioni che verranno, delle altre specie viventi e del pianeta. L‟umanità ha in particolare il dovere di mostrare empatia verso le generazioni future e verso le altre specie necessarie alla sua sopravvivenza. Deve quindi considerare come suo dovere creare le condizioni perché le prossime generazioni e le altre specie possano esercitare i loro diritti. Deve disporre di un accesso a tutte le sue risorse e, in particolare, alla ricchezza accumulata.»

Jacques ATTALI, Domani, chi governerà il mondo?, Fazi Editore, Roma 2012 (ed. originale 2011) 1. AMBITO STORICO - POLITICO

ARGOMENTO: Violenza e non-violenza: due volti del Novecento. DOCUMENTI «Successivamente alla prima guerra mondiale, il Mito dell‟Esperienza della Guerra aveva dato al conflitto una nuova dimensione come strumento di rigenerazione nazionale e personale. Il prolungarsi degli atteggiamenti degli anni di guerra in tempo di pace incoraggiò una certa brutalizzazione della politica, un‟accentuata indifferenza per la vita umana. Non erano soltanto la perdurante visibilità e lo status elevato dell‟istituzione militare in paesi come la Germania a stimolare una certa spietatezza. Si trattava soprattutto di un atteggiamento mentale derivato dalla guerra, e dall‟accettazione della guerra stessa. L‟effetto del processo di brutalizzazione sviluppatosi nel periodo tra le due guerre fu di eccitare gli uomini, di spingerli all‟azione contro il nemico politico, oppure di ottundere la sensibilità di uomini e donne di fronte allo spettacolo della crudeltà umana e alla morte. […] Dopo il 1918, nessuna nazione poté sfuggire completamente al processo di brutalizzazione; in buona parte dell‟Europa, gli anni dell‟immediato dopoguerra videro una crescita della criminalità e dell‟attivismo politico. Da un capo all‟altro dell‟Europa, parve a molti che la Grande Guerra non fosse mai finita, ma si fosse prolungata nel periodo tra il primo e il secondo conflitto mondiale. Il vocabolario della battaglia politica, il desiderio di distruggere totalmente il nemico politico, e il modo in cui questi avversari venivano dipinti: tutto sembrò continuare la prima guerra mondiale, anche se stavolta perlopiù contro nemici diversi (e interni).» George L. MOSSE, Le guerre mondiali. Dalla tragedia al mito dei caduti, trad. it., Roma-Bari 1990

«Per quale funzione la violenza possa, a ragione, apparire così minacciosa per il diritto e possa essere tanto temuta da esso, si mostrerà con esattezza proprio là dove le è ancora permesso di

manifestarsi secondo l‟attuale ordinamento giuridico. È questo il caso della lotta di classe nella forma del diritto di sciopero garantito ai lavoratori. I lavoratori organizzati sono oggi, accanto agli Stati, il solo soggetto di diritto cui spetti un diritto alla violenza. Contro questo modo di vedere si può certamente obiettare che l‟omissione di azioni, un non-agire, come in fin dei conti è lo sciopero, non dovrebbe affatto essere definita come violenza. Questa considerazione ha certamente facilitato al potere statale la concessione del diritto di sciopero, quando ormai non si poteva più evitare. Ma poiché non è incondizionata, essa non vale illimitatamente.»

Walter BENJAMIN, Per la critica della violenza, 1921, trad. it., Alegre, Roma 2010

Molto tempo prima che Konrad Lorenz scoprisse la funzione di stimolo vitale dell‟aggressività nel regno animale, la violenza era esaltata come una manifestazione della forza della vita e segnatamente della sua creatività. Sorel, ispirato dall‟élan vital di Bergson, mirava a una filosofia della creatività destinata ai «produttori» e polemicamente rivolta contro la società dei consumi e i suoi intellettuali; tutti e due, a suo avviso, gruppi parassitari. […] Nel bene e nel male – e credo che non manchino ragioni per essere preoccupati come per nutrire speranze – la classe veramente nuova e potenzialmente rivoluzionaria della società sarà composta di intellettuali, e il loro potere virtuale, non ancora materializzato, è molto grande, forse troppo grande per il bene dell‟umanità. Ma queste sono considerazioni che lasciano il tempo che trovano. Comunque sia, in questo contesto ci interessa soprattutto lo strano revival delle filosofie vitalistiche di Bergson e di Nietzsche nella loro versione soreliana. Tutti sappiamo fino a che punto questa combinazione di violenza, vita e creatività sia presente nell‟inquieta situazione mentale della generazione odierna. Non c‟è dubbio che l‟accento posto sulla pura fattualità del vivere, e quindi sul fare l‟amore inteso come la più gloriosa manifestazione della vita, sia una reazione alla possibilità reale che venga costruita una macchina infernale capace di mettere fine alla vita sulla terra. Ma le categorie in cui i nuovi glorificatori della vita riconoscono se stessi non sono nuove. Vedere la produttività della società nell‟immagine della creatività‟ della vita è cosa vecchia almeno quanto Marx, credere nella violenza come forza vitale è cosa vecchia almeno quanto Bergson.»

Hannah ARENDT, Sulla violenza, trad. it., Guanda, Parma 1996 (ed. originale 1969) «Non sono un visionario. Affermo di essere un idealista pratico. La religione della non violenza non è fatta solo per i Rishi [saggi] e i santi. È fatta anche per la gente comune. La non violenza è la legge della nostra specie, come la violenza è la legge dei bruti. Lo spirito resta dormiente nel bruto, ed egli non conosce altra legge che quella della forza fisica. La dignità dell‟uomo esige ubbidienza a una legge più alta, alla forza dello spirito. […] Nella sua condizione dinamica, non violenza significa sofferenza consapevole. Non vuol dire sottomettersi docilmente alla volontà del malvagio, ma opporsi con tutta l‟anima alla volontà del tiranno. Agendo secondo questa legge del nostro essere, è possibile al singolo individuo sfidare tutta la potenza di un impero ingiusto per salvare il proprio onore, la religione, l‟anima, e porre le basi della caduta di questo impero o della sua rigenerazione. E così non propugno che l‟India pratichi la non violenza perché è debole. Voglio che pratichi la non violenza essendo consapevole della propria forza e del proprio potere. […] La mia missione è di convertire ogni indiano, ogni inglese e infine il mondo alla non violenza nel regolare i reciproci rapporti, siano essi politici, economici, sociali o religiosi. Se mi si accusa di essere troppo ambizioso, mi confesserò colpevole. Se mi si dice che il mio sogno non potrà mai attuarsi, risponderò che “è possibile” e proseguirò per la mia strada.» Mohandas K. GANDHI, Antiche come le montagne, Edizioni di Comunità, Milano 1975

«Sono felice di unirmi a voi in questa che passerà alla storia come la più grande dimostrazione per la libertà nella storia del nostro paese. […] Siamo anche venuti in questo santuario per ricordare all‟America l‟urgenza appassionata dell‟adesso. Questo non è il momento in cui ci si possa permettere che le cose si raffreddino o che si trangugi il tranquillante del gradualismo.

Questo è il momento di realizzare le promesse della democrazia; questo è il momento di levarsi dall‟oscura e desolata valle della segregazione al sentiero radioso della giustizia; questo è il momento di elevare la nostra nazione dalle sabbie mobili dell‟ingiustizia razziale alla solida roccia della fratellanza; questo è il tempo di rendere vera la giustizia per tutti i figli di Dio. […] Non ci sarà in America né riposo né tranquillità fino a quando ai negri non saranno concessi i loro diritti di cittadini. I turbini della rivolta continueranno a scuotere le fondamenta della nostra nazione fino a quando non sarà sorto il giorno luminoso della giustizia. Ma c‟è qualcosa che debbo dire alla mia gente che si trova qui sulla tiepida soglia che conduce al palazzo della giustizia. In questo nostro procedere verso la giusta meta non dobbiamo macchiarci di azioni ingiuste. Cerchiamo di non soddisfare la nostra sete di libertà bevendo alla coppa dell‟odio e del risentimento. Dovremo per sempre condurre la nostra lotta al piano alto della dignità e della disciplina. Non dovremo permettere che la nostra protesta creativa degeneri in violenza fisica. Dovremo continuamente elevarci alle maestose vette di chi risponde alla forza fisica con la forza dell‟anima.» Martin Luther KING -http://www.repubblica.it/esteri/2013/08/28/news/martin_luther-king-discorso-65443575/

2. AMBITO TECNICO - SCIENTIFICO

ARGOMENTO: Tecnologia pervasiva. DOCUMENTI

«Anche la Silicon Valley ha la sua religione. E potrebbe presto diventare il paradigma dominante tra i vertici e gli addetti ai lavori della culla dell‟innovazione contemporanea. È il «transumanismo» e si può definire, scrive il saggista Roberto Manzocco in “Esseri Umani 2.0” (Springer, pp. 354), come «un sistema coerente di fantasie razionali parascientifiche», su cui la scienza cioè non può ancora pronunciarsi, «che fungono da risposta laica alle aspirazioni escatologiche delle religioni tradizionali». Per convincersene basta scorrerne i capisaldi: il potenziamento delle nostre capacità fisiche e psichiche; l‟eliminazione di ogni forma di sofferenza; la sconfitta dell‟invecchiamento e della morte. Ciò che piace ai geek della Valley è che questi grandiosi progetti di superamento dell‟umano nel “post-umano” si devono, e possono, realizzare tramite la tecnologia. E tecniche, la cui fattibilità è ancora tutta da scoprire, come il “mind uploading”, ossia il trasferimento della coscienza su supporti non biologici, e le “nanomacchine”, robot grandi come virus in grado di riparare le cellule cancerose o i danni da malattia degenerativa direttamente a livello molecolare.»

Fabio CHIUSI, TRANS UMANO la trionferà, “l‟Espresso” – 6 febbraio 2014

«Lord Martin Rees, docente di Astrofisica all‟Università di Cambridge e astronomo della Regina, la vede un po‟ diversamente: i robot sono utili per lavorare in ambienti proibitivi per l‟uomo – piattaforme petrolifere in fiamme, miniere semidistrutte da un crollo, centrali in avaria che perdono sostanze radioattive – oltre che per svolgere mestieri ripetitivi. Ma devono restare al livello di «utili idioti: la loro intelligenza artificiale va limitata, non devono poter svolgere mestieri intellettuali complessi». L‟astronomo della Corte d‟Inghilterra, occhi rivolti più alle glorie del passato che alle speranze e alle incognite di un futuro comunque problematico, propone una ricetta che sa di luddismo. Una ricetta anacronistica ed estrema che si spiega con l‟angoscia che prende molti di noi davanti alla rapidità con la quale la civiltà dei robot – della quale

abbiamo favoleggiato per decenni e che sembrava destinata a restare nei libri di fantascienza – sta entrando nelle nostre vite. Che i robot stiano uscendo dalle fabbriche lo sappiamo da tempo: il bancomat è un bancario trasformato in macchina, in servizio notte e giorno. In molti supermercati il cassiere non c‟è più, sostituito da sensori, lettori di codici a barre, sistemi di pagamento automatizzati. In Giappone e Francia si moltiplicano treni e metropolitane guidate da un computer (è così la nuova Linea 5 della metropolitana di Milano), così come tutti i convogli che si muovono all‟interno dei grandi aeroporti del mondo sono, ormai, senza conducente.»

Massimo GAGGI, E il robot prepara cocktail e fa la guerra, “Corriere della Sera. la Lettura” – 26 gennaio 2014

«Per molto tempo al centro dell‟attenzione sono state le tecnologie e gli interrogativi che si portano dietro: «Meglio i tablet o i netbook?», «Android, iOs o Windows?», seguiti da domande sempre più dettagliate «Quanto costano, come si usano, quali app…». Intanto i docenti hanno visto le classi invase da Lim, proiettori interattivi, pc, registri elettronici o tablet, senza riuscire a comprendere quale ruolo avrebbero dovuto assumere, soprattutto di fronte a ragazzi tecnologicamente avanzati che li guardavano con grandi speranze e aspettative. Per gli studenti si apre una grande opportunità: finalmente nessuno proibisce più di andare in internet, di comunicare tramite chat, di prendere appunti in quaderni digitali o leggere libri elettronici.»

Dianora BARDI, La tecnologia da sola non fa scuola, “Il Sole 24 ORE. nòva” – 12 gennaio 2014

«Passando dal tempo che ritorna al tempo che invecchia, dal tempo ciclico della natura regolato dal sigillo della necessità al tempo progettuale della tecnica percorso dal desiderio e dall‟intenzione dell‟uomo, la storia subisce un sussulto. Non più decadenza da una mitica età dell‟oro, ma progresso verso un avvenire senza meta. La progettualità tecnica, infatti, dice avanzamento ma non senso della storia. La contrazione tra “recente passato” e “immediato futuro”, in cui si raccoglie il suo operare, non concede di scorgere fini ultimi, ma solo progressi nell‟ordine del proprio potenziamento. Null‟altro, infatti, vuole la tecnica se non la propria crescita, un semplice “sì” a se stessa. L‟orizzonte si spoglia dei suoi confini. Inizio e fine non si congiungono più come nel ciclo del tempo, e neppure si dilatano come nel senso del tempo. TIPOLOGIA C - TEMA DI ARGOMENTO STORICO

La politica del Giolitti mosse dal consapevole bisogno di liquidare le pesanti eredità degli anni precedenti attraverso il contenimento della spesa pubblica, la diffusione dell'istruzione, l'espansione dell'industria e il potenziamento dell'agricoltura. Dica il candidato per quali ragioni, nazionali e internazionali, l'età giolittiana si concluse con la partecipazione dell'Italia al primo conflitto mondiale. TIPOLOGIA D - TEMA DI ORDINE GENERALE

«Siamo un Paese straordinario e bellissimo, ma allo stesso tempo molto fragile. È fragile il paesaggio e sono fragili le città, in particolare le periferie dove nessuno ha speso tempo e denaro per far manutenzione. Ma sono proprio le periferie la città del futuro, quella dove si concentra l‟energia umana e quella che lasceremo in eredità ai nostri figli. C‟è bisogno di una gigantesca opera di rammendo e ci vogliono delle idee. […] Le periferie sono la città del futuro, non fotogeniche d‟accordo, anzi spesso un deserto o un dormitorio, ma ricche di umanità e quindi il destino delle città sono le periferie. […] Spesso alla parola “periferia” si associa il

termine degrado. Mi chiedo: questo vogliamo lasciare in eredità? Le periferie sono la grande scommessa urbana dei prossimi decenni. Diventeranno o no pezzi di città?»

Renzo PIANO, Il rammendo delle periferie, “Il Sole 24 ORE” del 26 gennaio 2014

Rifletti criticamente su questa posizione di Renzo Piano, articolando in modo motivato le tue considerazioni e convinzioni al riguardo.

I.T.A. “E. SERENI”

SECONDA SIMULAZIONE PRIMA PROVA SCRITTA

A.S. 2014- 2015

PROVA DI ITALIANO

(per tutti gli indirizzi: di ordinamento e sperimentali)

Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte.

TIPOLOGIA A - ANALISI DEL TESTO

Analisi testuale della poesia ―Il gelsomino notturno‖ di Giovanni Pascoli:

E s‘aprono i fiori notturni,

nell‘ora che penso a‘ miei cari.

Sono apparse in mezzo ai viburni

le farfalle crepuscolari.

5 Da un pezzo si tacquero i gridi:

là sola una casa bisbiglia.

Sotto l‘ali dormono i nidi,

come gli occhi sotto le ciglia.

Dai calici aperti si esala

10 l‘odore di fragole rosse.

Splende un lume là nella sala.

Nasce l‘erba sopra le fosse.

Un‘ape tardiva sussurra

trovando già prese le celle.

15 La Chioccetta per l‘aia azzurra

va col suo pigolìo di stelle.

Per tutta la notte s‘esala

l‘odore che passa col vento.

Passa il lume su per la scala;

20 brilla al primo piano: s‘è spento…

È l‘alba: si chiudono i petali

un poco gualciti; si cova,

dentro l‘urna molle e segreta,

non so che felicità nuova.

Nota introduttiva alla comprensione del testo

Pascoli scrisse questa poesia, che fa parte dei Canti di Castelvecchio, per il matrimonio dell‘amico

Gabriele Briganti (1901), dedicandola poi al figlioletto di questo. I versi sono strutturati sull‘analogia tra

le nozze e la fecondazione del gelsomino di Spagna o ―bella di notte‖, un fiore che sboccia soltanto nelle

sere d‘estate, dal tramonto all‘alba, producendo un profumo intenso.

Comprensione del testo

La lirica si articola secondo due tempi, quello della notte e quello dell‘alba. Che cosa succede di

notte? E all‘alba? Fai un breve riassunto distinguendo le due fasi temporali.

Il componimento si apre e si chiude con l‘immagine del gelsomino: come è rappresentata la pianta di

notte e all‘alba?

Il calar della sera induce il poeta a un malinconico ricordo: quale?

Analisi del testo

Da quante strofe è composta la lirica e da quanti versi sono formate?

Le rime sono baciate (AABB ecc.) o alternate (ABAB ecc.)?

―E s‘aprono i fiori notturni…‖: la lirica si apre con la congiunzione ―E‖. Che funzione ha questo

incipit (inizio)?

1. nessuna;

2. sottolinea l‘improvviso verificarsi dell‘evento;

3. indica che le riflessioni all‘interno dell‘animo del poeta passano ora all‘esterno, come

continuazione del suo pensiero che viene ora comunicato ai lettori;

4. indica che il poeta sta dialogando con qualcuno.

I termini ―bisbiglia‖ (v. 6) e ―sussurra‖ (v. 13) sono voci onomatopeiche perché…

Nella poesia compaiono almeno due sinestesie (associazioni di percezioni sensoriali di origine

diversa, ad esempio visiva e uditiva). Sapresti indicarle?

Interpretazione complessiva e confronti

Il matrimonio della sorella Ida (1895) fu vissuto dal Pascoli come un tradimento, mentre il suo breve

fidanzamento con una cugina ebbe presto fine per la gelosia della sorella Mariù. Questi episodi della

biografia del poeta testimoniano l‘esclusione dell‘amore e del sesso dalla sua vita e giustificano il

punto di vista dal quale viene osservato il rito amoroso nella lirica letta. Quale funzione possiamo

attribuire perciò all‘insistita ripetizione dell‘avverbio di luogo ―là‖ (vv. 6 e 11)?

Sulla base dell‘analisi condotta, proponi una tua personale interpretazione della lirica in 30 righe al

massimo.

TIPOLOGIA B - REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI GIORNALE”

(puoi scegliere uno degli argomenti relativi ai quattro ambiti proposti)

CONSEGNE

Sviluppa l’argomento scelto o in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale», utilizzando, in

tutto o in parte, e nei modi che ritieni opportuni, i documenti e i dati forniti.

Se scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle

tue conoscenze ed esperienze di studio.

Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi.

Se scegli la forma dell’«articolo di giornale», indica il titolo dell’articolo e il tipo di giornale sul quale

pensi che l’articolo debba essere pubblicato.

Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio protocollo.

1. AMBITO ARTISTICO - LETTERARIO

ARGOMENTO: La percezione dello straniero nella letteratura e nell‘arte.

DOCUMENTI

―Non lederai il diritto dello straniero o dell‘orfano e non prenderai in pegno la veste dalla vedova; ma ti

ricorderai che sei stato schiavo in Egitto e che di là ti ha redento l‘Eterno, il tuo Dio; perciò ti comandò di

fare questo. Quando fai la mietitura nel tuo campo e dimentichi nel campo un covone, non tornerai

indietro a prenderlo; sarà per lo straniero, per l‘orfano e per la vedova, affinché l‘Eterno, il tuo Dio, ti

benedica in tutta l‘opera delle tue mani. Quando bacchierai i tuoi ulivi, non tornerai a ripassare sui rami;

le olive rimaste saranno per lo straniero, per l‘orfano e per la vedova. Quando vendemmierai la tua vigna,

non ripasserai una seconda volta; i grappoli rimasti saranno per lo straniero, per l‘orfano e per la vedova.

E ti ricorderai che sei stato schiavo nel paese d‘Egitto; perciò ti comando di fare questo.‖

DEUTERONOMIO, 24, 17-22

―Così Odisseo stava per venire in mezzo a fanciulle dalle belle chiome, pur nudo com‘era: la dura

necessità lo spingeva. Terribile apparve loro, era tutto imbrattato di salsedine. E fuggirono via, chi qua chi

là, sulle spiagge dove più sporgevano dentro il mare. Sola restava la figlia di Alcinoo: Atena le mise in

cuore ardimento e tolse dalle membra la paura. Rimase ferma di fronte a lui, si tratteneva. Ed egli fu

incerto, Odisseo, se supplicare la bella fanciulla e abbracciarle le ginocchia, oppure così di lontano

pregarla, con dolci parole, che gl‘indicasse la città e gli desse vesti. Questa gli parve, a pensarci, la cosa

migliore, pregarla con dolci parole di lontano. Temeva che a toccarle i ginocchi si sdegnasse, la fanciulla.

Subito le rivolse la parola:…E a lui rispondeva Nausicaa dalle bianche braccia: «Straniero, non sembri

uomo stolto o malvagio, ma Zeus Olimpio, che divide la fortuna tra gli uomini, buoni e cattivi, a ciascuno

come lui vuole, a te diede questa sorte, e tu la devi ad ogni modo sopportare.»…Così disse, e diede ordini

alle ancelle dalle belle chiome: «Fermatevi, ancelle, per favore. Dove fuggite al veder un uomo? Pensate

forse che sia un nemico? Non c‘è tra i mortali viventi, né mai ci sarà, un uomo che venga alla terra dei

Feaci a portar la guerra: perché noi siamo molto cari agli dei. Abitiamo in disparte, tra le onde del mare,

al confine del mondo: e nessun altro dei mortali viene a contatto con noi. Ma questi è un infelice, giunge

qui ramingo. Bisogna prendersi cura di lui, ora: ché vengono tutti da Zeus, forestieri e mendichi, e un

dono anche piccolo è caro. Su, ancelle, date all‘ospite da mangiare e da bere, e lavatelo prima nel fiume,

dove c‘è un riparo dal vento.»

OMERO, Odissea, VI, vv. 135-148 e vv. 186-209

―Afflitto della nuova, e arrabbiato della maniera, Renzo afferrò ancora il martello, e, così appoggiato alla

porta, andava stringendolo e storcendolo, l‘alzava per picchiar di nuovo alla disperata, poi lo teneva

sospeso. In quest‘agitazione, si voltò per vedere se mai ci fosse d‘intorno qualche vicino, da cui potesse

forse aver qualche informazione più precisa, qualche indizio, qualche lume. Ma la prima, l‘unica persona

che vide, fu un‘altra donna, distante forse un venti passi; la quale, con un viso ch‘esprimeva terrore, odio,

impazienza e malizia, con cert‘occhi stravolti che volevano insieme guardar lui, e guardar lontano,

spalancando la bocca come in atto di gridare a più non posso, ma rattenendo anche il respiro, alzando due

braccia scarne, allungando e ritirando due mani grinzose e piegate a guisa d‘artigli, come se cercasse

d‘acchiappar qualcosa, si vedeva che voleva chiamar gente, in modo che qualcheduno non se

n‘accorgesse. Quando s‘incontrarono a guardarsi, colei, fattasi ancor più brutta, si riscosse come persona

sorpresa…lasciò scappare il grido che aveva rattenuto fin allora: «l‘untore, dagli! dagli! dagli all‘untore!»

Allo strillar della vecchia, accorreva gente di qua e di là;…abbastanza per poter fare d‘un uomo solo quel

che volessero.‖

A. MANZONI, I Promessi Sposi, XXXIV, 1842

Lo straniero

―A chi vuoi più bene, enigmatico uomo, di?

A tuo

padre, a tua madre, a tua sorella o a tuo

fratello?‖

―Non ho né padre, né madre, né sorella, né

―Non so sotto quale latitudine si trovi.‖

―Alla bellezza?‖

―L‘amerei volentieri, ma dea e

immortale.‖

―All‘oro?‖

fratello.‖

―Ai tuoi amici?‖

―Adoperate una parola di cui fino a oggi ho

ignorato il senso.‖

―Alla tua patria?‖

―Lo odio come voi odiate Dio.‖

―Ma allora che cosa ami, straordinario

uomo?‖

―Amo le nuvole…le nuvole che

vanno…laggiù,

laggiù…le meravigliose nuvole!‖

C. BAUDELAIRE, Poemetti in prosa,

1869

―L‘infermo teneva gli occhi chiusi: pareva un Cristo di cera, deposto dalla croce. Dormiva o era morto? Si

fecero un po‘ più avanti; ma al lieve rumore, l‘infermo schiuse gli occhi, quei grandi occhi celesti,

attoniti. Le due donne si strinsero vieppiù tra loro; poi, vedendogli sollevare una mano e far cenno di

parlare, scapparono via con un grido, a richiudersi in cucina. Sul tardi, sentendo il campanello della porta,

corsero ad aprire; ma, invece di don Pietro, si videro davanti quel giovane straniero della mattina. La

zitellona corse ranca ranca a rintanarsi di nuovo; ma Venerina, coraggiosamente, lo accompagnò nella

camera dell‘infermo già quasi al bujo, accese una candela e la porse allo straniero, che la ringraziò

chinando il capo con un mesto sorriso; poi stette a guardare, afflitta: vide che egli si chinava su quel letto

e posava lieve una mano su la fronte dell‘infermo, sentì che lo chiamava con dolcezza: -

Cleen…Cleen…Ma era il nome, quello, o una parola affettuosa? L‘infermo guardava negli occhi il

compagno, come se non lo riconoscesse; e allora ella vide il corpo gigantesco di quel giovane marinajo

sussultare, lo sentì piangere, curvo sul letto, e parlare angosciosamente, tra il pianto, in una lingua ignota.

Vennero anche a lei le lagrime agli occhi. Poi lo straniero, voltandosi, le fece segno che voleva scrivere

qualcosa. Ella chinò il capo per significargli che aveva compreso e corse a prendergli l‘occorrente.

Quando egli ebbe finito, le consegnò la lettera e una borsetta. Venerina non comprese le parole ch‘egli le

disse, ma comprese bene dai gesti e dall‘espressione del volto, che le raccomandava il povero compagno.

Lo vide poi chinarsi di nuovo sul letto a baciare più volte in fronte l‘infermo, poi andar via in fretta con

un fazzoletto su la bocca per soffocare i singhiozzi irrompenti.‖

L. PIRANDELLO, Lontano, in ―Novelle per un anno‖, 1908

―Un giorno di gennaio dell‘anno 1941, un soldato tedesco di passaggio, godendo di un pomeriggio di

libertà, si trovava, solo, a girovagare nel quartiere di San Lorenzo, a Roma. Erano circa le due del

dopopranzo, e a quell‘ora, come d‘uso, poca gente circolava per le strade….S‘era scordato dell‘uniforme;

per un buffo interregno sopravvenuto nel mondo, l‘estremo arbitrio dei bambini adesso usurpava la legge

militare del Reich! Questa legge è una commedia, e Gunther se ne infischia. In quel momento, qualsiasi

creatura femminile capitata per prima su quel portone…che lo avesse guardato con occhio appena umano,

lui sarebbe stato capace di abbracciarla di prepotenza, magari buttato ai piedi come un innamorato,

chiamandola: meine mutter! E allorché di lì a un istante vide arrivare dall‘angolo un‘inquilina del

caseggiato, donnetta d‘apparenza dimessa ma civile, che in quel punto rincasava, carica di borse e di

sporte, non esitò a gridarle: «Signorina! Signorina!» (era una delle 4 parole italiane che conosceva). E con

un salto le si parò davanti risoluto, benché non sapesse, nemmeno lui, cosa pretendere. Colei però, al

vedersi affrontata da lui, lo fissò con occhio assolutamente disumano, come davanti all‘apparizione

propria e riconoscibile dell‘orrore.‖

E. MORANTE, La Storia, Einaudi, 1974

―Risate e grida si levarono. «Fuori! Fuori della fontana! Fuori!» Erano anche voci di uomini. La gente,

poco prima intorpidita e molle, si era tutta eccitata. Gioia di umiliare quella ragazza spavalda che dalla

faccia e dall‘accento si capiva ch‘era forestiera. «Vigliacchi!» gridò Anna, voltandosi d‘un balzo. E con

un fazzolettino cercava di togliersi di dosso la fanghiglia. Ma lo scherzo era piaciuto. Un altro schizzo la

raggiunse a una spalla, un terzo al collo, all‘orlo dell‘abito. Era diventata una gara.…Qui Antonio

intervenne, facendosi largo…Antonio era forestiero e tutti, là, parlavano in dialetto. Le sue parole ebbero

un suono curioso, quasi ridicolo….Niente ormai tratteneva il buttare fuori il fondo dell‘animo: il sozzo

carico di male che si tiene dentro per anni e nessuno si accorge di avere.‖

D. BUZZATI, Non aspettavamo altro, in ―Sessanta racconti‖, Mondadori, 1958

―Era bagnato fradicio e coperto di fango e aveva fame e freddo ed era lontano cinquantamila anni-luce da

casa… Il primo contatto era avvenuto vicino al centro della Galassia, dopo la lenta e difficile

colonizzazione di qualche migliaio di pianeti; ed era stata la guerra, subito;…Stava all‘erta, il fucile

pronto. Lontano cinquantamila anni-luce dalla patria, a combattere su un mondo straniero e a chiedersi se

ce l‘avrebbe mai fatta a riportare a casa la pelle. E allora vide uno di loro strisciare verso di lui. Prese la

mira e fece fuoco. Il nemico emise quel verso strano, agghiacciante, che tutti loro facevano, poi non si

mosse più. Il verso e la vista del cadavere lo fecero rabbrividire. Molti, col passare del tempo, s‘erano

abituati, non ci facevano più caso; ma lui no. Erano creature troppo schifose, con solo due braccia e due

gambe, quella pelle d‘un bianco nauseante, e senza squame.‖

F. BROWN, Sentinella, in ―Tutti i racconti‖, Mondadori, 1992

Tempo verrà

in cui, con esultanza,

saluterai te stesso arrivato

alla tua porta, nel tuo proprio

specchio,

e ognun sorriderà al benvenuto

dell‘altro,

e dirà: Siedi qui. Mangia.

Amerai di nuovo lo straniero che era il tuo Io.

Offri vino. Offri pane. Rendi il cuore

a se stesso, allo straniero che ti ha amato

per tutta la vita, che hai ignorato…

D. WALCOTT, Amore dopo amore, in ―Mappa del nuovo Mondo‖, trad. it.,

Adelphi, Milano, 1992

Galata morente (I secolo a.C.)

È una scultura romana del I secolo a.C., che

raffigura un soldato galata morente. Il

guerriero, straniero ai Romani, è colto in

punto di morte mentre il corpo si accascia

sullo scudo, con il quale i Celti si opponevano

al nemico celando il corpo nudo. Dallo scudo

si staglia il combattente con il torso flesso e

ruotato verso destra a far risaltare l‘incisione

della ferita.

2. AMBITO SOCIO - ECONOMICO

ARGOMENTO: Il lavoro tra sicurezza e produttività.

DOCUMENTI

―Il lavoro nell'antichità non aveva il valore morale che gli è stato attribuito da venti secoli di cristianesimo

e dalla nascita del movimento operaio. Il disprezzo per il lavoro manuale è apparso a molti come

contropartita della schiavitù e, nel contempo, causa del ristagno delle tecniche. Dell'esistenza di questo

disprezzo si potrebbero dare molteplici prove. Nella Politica Aristotele esalta il fatto che i cittadini

abbiano tutto il tempo libero «per far nascere la virtù nella loro anima e perché possano adempiere i loro

doveri civici». È la stessa nozione dell'otium cum dignitate che appare come l‘ideale di vita degli scrittori

romani alla fine della Repubblica e all'inizio dell'Impero. Ciò significa affermare anche che il lavoro è un

ostacolo a questo tipo di vita e, quindi, una degradazione.‖

C. MOSSE, Il lavoro in Grecia e a Roma, trad. it. di F. Giani Cecchini, Firenze, 1973

―Nella produzione moderna il lavoro ha assunto un‘importanza crescente tanto da essere considerato il

soggetto e non più l‘oggetto di qualsiasi attività produttiva. Per il codice civile (libro V, artt. 2060 e sgg.),

che regola il lavoro nell‘impresa come elemento soggettivo e dinamico, oltre che fattore primario della

produzione, il lavoro consiste nella prestazione di energie lavorative effettuata, contro il corrispettivo di

una retribuzione, da una persona fisica (lavoratore) a favore di un‘altra persona fisica o giuridica (datore

di lavoro). Il lavoro può concorrere alla produzione in modo subordinato o autonomo.‖

ENCICLOPEDIA UNIVERSALE, vol. 13°, a cura di G. Ceccuti-S. Calzini-R. Guizzetti, Ed. ―IL SOLE

24 ORE‖, Milano, 2006

―L‘Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.‖ (art. 1)

― La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano

effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria

scelta, un‘attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.‖ (art. 4)

COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

―Dal Rapporto [ISFOL 2007] emerge una discrasia tra domanda e offerta di lavoro, soprattutto in quei

segmenti della popolazione - donne e over 55 anni in primis – per i quali, anche in linea con gli obiettivi

di Lisbona, si auspicherebbe un incremento dei tassi di attività. Sul fronte della qualità della crescita

economica del Belpaese, il rapporto sottolinea come i lavori siano sempre più meno conformi alle

aspettative degli individui, sia per la qualità del lavoro disponibile per i nuovi entrati sia per le prassi

selettive. Le scarse prospettive di carriera rappresentano il principale fattore di scoraggiamento sul fronte

lavorativo.…Fa riflettere il dato che quasi il 20% degli occupati ritenga di svolgere mansioni che

utilizzano solo parzialmente le loro competenze professionali.…Tra le iniziative da intraprendere per

contrastare le criticità del nostro mercato del lavoro, la ricetta dell‘Isfol è migliorare la coerenza e

l‘adattabilità reciproca tra domanda e offerta di lavoro. Soprattutto sfruttando al meglio le potenzialità del

sistema dei servizi per l‘impiego. Inoltre, un funzionamento più fluido e trasparente del nostro mercato

del lavoro passa anche attraverso la conciliazione fra competitività e meriti e l‘equità dell‘accesso alle

opportunità. Ma su tutti, prioritario, è investire nella sicurezza del lavoro e nel contrasto del lavoro

irregolare.‖

C. TUCCI, Rapporto Isfol: lavoro precario per 10 lavoratori su 100, 20 novembre 2007

―L‘ambiente di lavoro, non rappresenta soltanto un‘accezione più ristretta della nozione di ambiente, ma

si caratterizza in termini assai diversi. Anche esso costituisce infatti l‘oggetto di una normativa

amministrativa e penale diretta a garantire la salute dei lavoratori addetti ad attività particolarmente

rischiose, e che in taluni ordinamenti impone alle imprese l‘adozione di sistemi generali di controlli

preventivi;…ma sovente è dato riscontrare disposizioni che, attraverso la garanzia della salute a livello di

rapporto individuale, attuano una vera e propria tutela dell‘ambiente di lavoro come oggetto di una

situazione soggettiva specifica del prestatore di lavoro, autonomamente tutelabile.…Così delineata, la

tutela dell‘ambiente di lavoro si prospetta, più che come tutela di un luogo (e cioè dell‘ambiente in

genere), come garanzia della salute (e quindi dellapersona) del lavoratore.‖

L. RICCA, La tutela dell’ambiente di lavoro nel quadro del sistema dei diritti sociali, in ―Protezione dei

diritti sociali e prevenzione degli incidenti sul lavoro nel quadro dei diritti dell‘uomo lavoratore‖, Ed.

Giuffrè, Milano, 1988

―Il fattore tecnologico è stato nelle ricerche più recenti piuttosto trascurato a vantaggio di una

impostazione che accentuava l‘influenza delle variabili psico-sociologiche nel complesso fenomeno

dell‘infortunio. Non si può negare però che un processo produttivo deve essere analizzato sotto l‘aspetto

tecnologico per poter rilevare di quanto il comportamento umano venga condizionato dalla velocità e

dalle caratteristiche della produzione. L‘infortunio nella sua apparente obiettività si è rilevato quale

fenomeno la cui ricostruzione fotogenica non è riconducibile a un meccanismo casualistico.‖

C. DI NARO-M.NOVAGA-G.COLETTI-S.COLLI, Sicurezza e produttività: influenza delle variabili

tecnologiche sul comportamento lavorativo, in ―Securitas‖, n° 7, anno 58, 1973

―Tutto il tempo perduto a causa degli infortuni rappresenta ore-lavoro e ore-macchina aggiunte al tempo

richiesto per produrre una data quantità di beni o di servizi e, di conseguenza, riduce la produttività

aziendale….A parte le perdite dirette di tempo, allorché il lavoro viene interrotto a causa di un infortunio,

condizioni pericolose di lavoro comportano un rallentamento delle lavorazioni stesse, poiché gli operai

devono stare in guardia e muoversi e lavorare con maggiore attenzione e prudenza di ciò che sarebbe

invece necessario se non esistesse il pericolo stesso. Di particolare importanza, a questo riguardo, sono ad

esempio, le trasmissioni dei motori, le cinghie di trasmissione e le parti mobili delle macchine nelle cui

vicinanze gli operai sono costretti a lavorare oppure a passare.‖

A. BERRA-T. PRESTIPINO, Lo studio del lavoro e la psicologia della sicurezza lavorativa, Ed. Angeli.,

Milano 1983

―A tale principio del rischio professionale si ispirò, fin dall‘inizio, la nostra legislazione per gli infortuni

sul lavoro; la quale per la protezione del rischio stesso impose al datore d‘opera l‘obbligo

dell‘assicurazione. Con ciò, da un lato, si volle meglio garantire agli infortunati il pagamento delle

indennità sostituendo l‘Istituto assicuratore (ente finanziariamente più solido) all‘imprenditore, soggetto

all‘insolvibilità; dall‘altro lato si volle salvare l‘imprenditore da oneri eccessivi rispetto alla sua

potenzialità economica, pei casi di infortuni gravi, ripetuti o collettivi.‖

G. MIRALDI, Gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, Cedam, Padova, 1979

3. Ambito storico-politico

ARGOMENTO: Alle origini dello sviluppo industriale dell'Italia

DOCUMENTI

"Un'altra condizione nuova che va tenuta presente è la fine della crisi agraria, avvenuta intorno al 1895,

con la conseguente tendenza al rialzo anche dei prezzi agricoli. Lo slancio industriale si collegò pertanto

ad una notevole ripresa della produzione agricola che si manifestò, come si vedrà più avanti, nei settori

capitalisticamente e tecnicamente più evoluti dell'agricoltura italiana. Anche questa connessione, che

favorì l'industria chimica, alcune industrie alimentari e, in qualche misura, l'industria meccanica,

meriterebbe di essere approfondita più di quanto sia stato fatto finora, soprattutto per gli effetti riguardanti

i movimenti della manodopera e gli impieghi dei capitali.

Ma queste circostanze generali non sarebbero bastate a stimolare e a consolidare lo slancio industriale se

non avessero agito in senso concomitante altre spinte di carattere interno: la politica doganale ... e il

riordino bancario degli anni 1893-95."

G. CANDELORO, Storia dell'Italia moderna. VII, Milano 1974

"I settori di cui si è detto brevemente sin qui sono costituiti in buona parte da industrie relativamente

nuove e caratterizzate da notevoli potenzialità di aumento di produttività attraverso l'introduzione di

progresso tecnico autoctono o importato. Sono anche i comparti manifatturieri sui quali si fonderanno per

molti decenni le fortune economiche di un paese tipicamente trasformatore quale l'Italia. P,, pertanto,

giustificata l'attenzione che ad esse dedicano gli storici, nel quadro di quella che molti di essi considerano

la rivoluzione industriale italiana, nata sull'onda lunga del progresso tecnico che caratterizza l'intera

economia mondiale di questo periodo."

G. TONIOLO, Storia economica dell'Italia liberale, Il Mulino, Bologna 1988

"Un,altro ambiente noi troviamo alla vigilia della guerra. Le basi del nostro sistema si sono alquanto

allargate, oltre che per il notevole impulso dato alla produzione cotoniera, perché è sorta un'industria

siderurgica, una serie di imprese chimiche, se non un'industria chimica, e s'è avuto un esordio promettente

dell'industria elettrica ... Il tardivo sviluppo delle nostre industrie spiega agevolmente il largo concorso

che in esse si verificò di uomini e capitali stranieri. Notevolissima appare, agli inizi della nostra attività, la

partecipazione dell'elemento tecnico o dirigente venuto da fuori, quando tedeschi, svizzeri, inglesi,

francesi erano, nella grandissima maggioranza dei nostri opifici attrezzati per la produzione meccanica, i

capi-fabbrica e il personale tecnico dirigente, che s'importava insieme col macchinario."

R. MORANDI, Storia della grande industria in Italia, Einaudi, Torino 1966

"Il quadro muta, ma lentamente, dopo l'unificazione. Lo sforzo dello Stato per migliorare l'istruzione della

popolazione non fu trascurabile. 1 fondi stanziati per la pubblica istruzione passarono da un modestissimo

1,4% del bilancio nel 1861 (il che era comunque pari, in valore assoluto, a circa una volta e mezzo la

spesa congiunta degli Stati preunitari nel 1859) a circa il 5% nel 191 I. Anche i comuni aumentarono i

fondi per l'istruzione dal 7,5% delle spese nel 1866 al 23% nel 1912, mentre le province ebbero in questo

campo un ruolo modesto e declinante (dal 5,4% delle spese nel 1866, al 3,5% nel 1913."

V. ZAMAGNI, Istruzione e sviluppo economico. Il caso italiano. 1861 ~1 913, in "L'economia italiana.

1861-1940", a cura di G. Toniolo, Laterza, Bari 1978

"Siderurgia e industria tessile furono insieme con la grande cerealicoltura le forze che, come è noto, più

energicamente lottarono in Parlamento e nel paese per l'approvazione della tariffa del 1887, e che da essa

ricavarono i maggiori benefici. Non spetta a noi di n'prendere qui i temi della pluridecennale polemica fra

sostenitori ed avversari del protezionismo allora instaurato, che vide schierati a difesa rappresentanti di

interessi sezionali, nazionalisti di varia gradazione e colore, esponenti del movimento operaio e del

mondo industriale e settentrionale in genere, contro l'attacco concentrico di meridionalisti, sostenitori

degli interessi agrari, libero-scambisti di origine politica o "scientifica", democratici ed esponenti

dell'estrema sinistra."

R. ROMEO, Risorgimento e capitalismo, Laterza, Roma-Bari 1978

4. Ambito tecnico-scientifico

Argomento: Conoscenza, lavoro e commercio nell'era di INTERNET

Documenti:

"Cento anni fa, il 12 dicembre 1901, i tre punti del codice Morse che stanno per la lettera "s" passarono

per la prima volta da una sponda all'altra dell'Atlantico, attraversarono l'etere. Non lngo un cavo

sottomarino ma nell'aria, da una stazione trasmittente in Cornovaglia ad una piccola costruzione distante

tremila chilometri con sopra, appeso a un aquilone, un filo oscillante nel vento rabbioso del Canada.

Nacseva la radiotelegrafia a grande distanza. Il suo inventore, Guglielmo Marconi, diventa di colpo

famoso nel mondo. Da allora quel nome significa progresso, cosmopolitismo, modernità".

G. M. Pace, "La Repubblica", 12 dicembre 2001

"Con lo sviluppo delle tecnologie per il trattamento delle informazioni e della telematica, la questione

(quella del rapporto tra istanze economiche e istanze dello Stato) rischia di divenire ancora più spinosa.

Ammettiamo per esempio che un'impresa come la IBM (International Business Machines) sia autorizzata

ad occupare un corridoio orbitale attorno alla terra per piazzarvi dei satelliti di comunicazione e/o delle

banche di dati. Chi vi avrà accesso? Chi deciderà quali siano i canali e i dati riservati? Lo Stato? Oppure

esso sarà un utente come tutti gli altri? Nascono in tal modo nuovi problemi giuridici e attraverso di essi

si pone la domanda: chi saprà? La trasformazione della natura del sapere può dunque generare un effetto

di retroazione nei confronti dei poteri pubblici stabiliti tale da costringerli a riconsiderare i loro rapporti di

diritto e di fatto con le grandi imprese e più in generale con la società civile".

J. F. Lyotard, "La condizione postmoderna", Milano 1989

"Dal lavoro interinale a quello su Internet. Non più solo annunci sui quotidiani o sulle bacheche delle

agenzie. Per chi è alla ricerca di un impiego o desidera cambiare lavoro le proposte non mancano. Grazie

anche alle immancabili "partnership", parola che indica le collaborazioni tra le agenzie di reclutamento

web con siti e portali, sia italiani sia esteri. (...)

Pensati per ci cerca un impiego o vuole cambiarlo, gli indirizzi di ricerca del personale sono uno

strumento rapido per fare incontrare la domanda con l'offerta. Nati cinque anni fa negli Stati uniti e

soltanto da tre, con base in Scandinavia, sviluppatisi in Europa i primi siti di ricerca del personale via

Internet sono arrivati in Italia. Dove, a tutt'oggi, ne esistono una ventina".

Supplemento a "Panorama", 15 novembre 2001 segue... (tra poco gli altri ambiti...)

"Il commercio elettronico consiste nello svolgimento di attività di business in via elettronica. Esso è

basato sulla elaborazione e trasmissione di dati, inclusi testi, suoni e immagini. Ricomprende una

molteplicità di attività, inclusive di attività commerciali di beni e servizi, consegne online di contenuti

digitali, trasferimenti elettronici di fondi, scambi commerciali elettronici, fatturazione elettronica, aste di

vendita, progettazione e sviluppo collaborativo tra partner, approvvigionamenti, marketing diretto rivolto

al consumatore e servizi postvendita. Esso comprende sia prodotti (ad esempio, beni di consumo o

attrezzature specializzate), sia servizi (ad esempio servizi informativi, finanziari e legali); attività

tradizionali (ad esempio, cure mediche, formazione) e nuove (ad esempio centri commerciali virtuali)

(European Commision 1997)"

A. GRANDO - Commercio elettronico e progettazione logistica. Una relazione sottovalutata, Milano,

2001

"Allo stesso modo io penso che siano stati rivoluzionari miglioramenti tecnici, nei trasporti e nelle

comunicazioni, realizzati dalla fine della seconda guerra mondiale, ad aver consentito all'economia di

raggiungere gli attuali livelli di globalizzazione. (...) Sappiamo che questi processi informatici

trasformano il mercato finanziario internazionale creando un totale squilibrio tra l'economia reale del

mondo, la produzione di beni e servizi reali, e il fiume di derivati, diritti, scommesse, insomma di tutte le

transazioni finanziarie che scorrono sui computer degli operatori. L'ammontare di questo flusso

finanziario è molte volte più grande del prodotto totale reale del globo. Questo è dovuto alla tecnologia

dell'informazione che rende tutto ciò straordinariamente facile. E rende addirittura possibile per gente

comune (...) di entrare nel mercato realizzando profitti, comprando e vendendo nell'arco della giornata

con promesse di pagamento senza trasferimenti reali di denaro." E.J. HOBSBAWM, Intervista sul nuovo

secolo, Bari, 2000

TIPOLOGIA C – TEMA DI ARGOMENTO STORICO

Il candidato illustri i diversi fattori politici, economici e sociali in Europa e in Italia che hanno condotto

allo scoppio della prima guerra mondiale.

TIPOLOGIA D - TEMA DI ORDINE GENERALE

Comunicare le emozioni: un tempo per farlo si scriveva una lettera, oggi un sms o una e-mail. Così idee e

sentimenti viaggiano attraverso abbreviazioni e acronimi, in maniera veloce e funzionale. Non è possibile

definire questo cambiamento in termini qualitativi, si può però prendere atto della differenza delle

modalità di impatto che questa nuova forma di comunicazione ha sulle relazioni tra gli uomini: quanto

quella di ieri era una comunicazione anche fisica, fatta di scrittura, odori, impronte e attesa, tanto quella di

oggi è incorporea, impersonale e immediata. Discuti la questione proposta, illustrandone, sulla base delle

tue conoscenze ed esperienze personali, gli aspetti che ritieni più significativi.

____________________________

Durata massima della prova: 6 ore.

È consentito soltanto l‘uso del dizionario italiano.

ITA “E. SERENI”

TERZA SIMULAZIONE a.s. 2014-2015

PROVA DI ITALIANO

Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte.

TIPOLOGIA A - ANALISI DEL TESTO

L. PIRANDELLO, Il piacere dell'onestà

ATTO PRIMO - SCENA OTTAVA

BALDOVINO, FABIO

1 BALDOVINO (seduto, s'insella le lenti su la punta del naso e, reclinando indietro il capo)

Le chiedo, prima di tutto, una grazia.

FABIO Dica, dica...

BALDOVINO Signor marchese, che mi parli aperto.

5 FABIO Ah, sì, sì... Anzi, non chiedo di meglio.

BALDOVINO Grazie. Lei forse però non intende questa espressione "aperto", come la intendo io.

FABIO Ma... non so... aperto... con tutta franchezza...

E poiché Baldovino, con un dito, fa cenno di no:

10

...E come, allora?

BALDOVINO Non basta. Ecco, veda, signor marchese: inevitabilmente, noi ci costruiamo. Mi spiego. Io entro qua, e

divento subito, di fronte a lei, quello che devo essere, quello che posso essere - mi costruisco - cioè, me le presento¹

in una forma adatta alla relazione che debbo contrarre con lei. E lo

15 stesso fa di sé anche lei che mi riceve. Ma, in fondo, dentro queste costruzioni nostre messe così di fronte, dietro le

gelosie² e le imposte, restano poi ben nascosti i pensieri nostri più segreti, i nostri più intimi sentimenti, tutto ciò che

siamo per noi stessi, fuori delle relazioni che vogliamo stabilire. - Mi sono spiegato?

FABIO Sì, sì, benissimo... Ah, benissimo! [...]

20 BALDOVINO Comincio io, allora, se permette, a parlarle aperto. - Provo da un pezzo, signor marchese – dentro - un disgusto indicibile delle abiette costruzioni di me, che debbo mandare avanti nelle relazioni che mi vedo costretto a

contrarre coi miei... diciamo simili, se lei non s'offende.

FABIO No, prego... dica, dica pure...

BALDOVINO Io mi vedo, mi vedo di continuo, signor marchese; e dico: - Ma quanto è vile, ma com'è

25 indegno questo che tu ora stai facendo!

FABIO (sconcertato, imbarazzato) Oh Dio... ma no... perché?

BALDOVINO Perché sì, scusi. Lei, tutt'al più, potrebbe domandarmi perché allora lo faccio? Ma perché... molto per

colpa mia, molto anche per colpa d'altri, e ora, per necessità di cose, non posso fare altrimenti. Volerci in un modo o

in un altro, signor marchese, è presto fatto: tutto sta, poi, se

30 possiamo essere quali ci vogliamo. [...] Ora, scusi, debbo toccare un altro tasto molto delicato.

FABIO Mia moglie? BALDOVINO Ne è separato. - Per torti... - lo so, lei è un perfetto gentiluomo - e chi non è capace di farne, è destinato

a riceverne. - Per torti, dunque, della moglie. - E ha trovato qua una consolazione. Ma la vita - trista usuraja - si fa

pagare quell'uno di bene che concede, con cento di noje e di dispiaceri.

35 FABIO Purtroppo! BALDOVINO Eh, l'avrei a sapere! - Bisogna che ella scontila sua consolazione, signor marchese!

Ha davanti l'ombra minacciosa d'un protesto senza dilazione. - Vengo io a mettere una firma d'avallo, e ad assumermi

di pagare la sua cambiale. - Non può credere, signor marchese, quanto piacere mi faccia questa vendetta che posso

prendermi contro la società che nega ogni credito alla mia firma. Imporre

40 questa mia firma; dire: - Ecco qua: uno ha preso alla vita quel che non doveva e ora pago io per lui, perché se io non

pagassi, qua un'onestà fallirebbe, qua l'onore d'una famiglia farebbe bancarotta; signor marchese, è per me una bella

soddisfazione: una rivincita! Creda che non lo faccio per altro. [...]

FABIO Ecco, bene! E allora, questo. Benissimo! Io non vado cercando altro, signor Baldovino. L'onestà! La bontà dei sentimenti! [...]

45 BALDOVINO Ma le conseguenze, signor marchese, scusi! [...]

FABIO Ecco... caro signore... - capirà... - già lei stesso l'ha detto - non... non mi trovo in condizione di seguirla

bene, in questo momento [...]

BALDOVINO - È facilissimo. Che debbo fare io? - Nulla. - Rappresento la forma. - L'azione - e non bella - la

commette lei: - l'ha già commessa, e io gliela riparo; seguiterà a commetterla, e io la nasconderò. -

50 Ma per nasconderla bene, nel suo stesso interesse e nell'interesse sopratutto della signorina, bisogna che lei mi

rispetti; e non le sarà facile nella parte che si vuol riserbare! - Rispetti, dico, non propriamente me, ma la forma - la

forma che io rappresento: l'onesto marito d'una signora perbene. Non la vuol rispettare?

FABIO Ma sì, certo!

55 BALDOVINO E non comprende che sarà tanto più rigorosa e tiranna, questa forma, quanto più pura lei vorrà che sia

la mia onestà? - Perciò le dicevo di badare alle conseguenze. [...]

FABIO Come... perché, scusi? - Io non vedo tutte codeste difficoltà che vede lei!

BALDOVINO Credo mio obbligo fargliele vedere, signor marchese. Lei è un gentiluomo. Necessità di cose, di

condizioni, la costringono a non agire onestamente. Ma lei non può fare a meno dell'onestà!

60 Tanto vero che, non potendo trovarla in ciò che fa, la vuole in me. Devo rappresentarla io, la sua onestà: - esser

cioè, l'onesto marito d'una donna, che non può essere sua moglie; l'onesto padre d'un nascituro che non può essere suo

figlio. È vero questo?

FABIO Sì, sì, è vero.

BALDOVINO Ma se la donna è sua, e non mia; se il figliuolo è suo, e non mio, non capisce che non

65 basterà che sia onesto soltanto io? Dovrà essere onesto anche lei, signor marchese, davanti a me. Per forza! - Onesto io, onesti tutti. - Per forza!

FABIO Come come? Non capisco! Aspetti...

Note: (1) mi presento a lei.

(2) le persiane.

Luigi PIRANDELLO (Girgenti 1867 - Roma 1936) ebbe il premio Nobel nel 1934. Tutta la sua produzione è percorsa dal filo

rosso dell'assurdo e del tragico della condizione umana, dal contrasto tra apparenza e realtà e dallo sfaccettarsi della verità. Il

testo proposto è tratto da Il piacere dell'onestà, commedia in tre atti, rappresentata per la prima volta a Torino il 25 novembre

1917. La vicenda è collocata ai primi del Novecento in una città delle Marche.

Un nobile (il marchese Fabio), separato dalla moglie, ha una relazione con una giovane (Agata), che

aspetta da lui un bambino. Il marchese e la madre della giovane pensano di trovare ad Agata (riluttante,

ma poi consenziente) un finto marito per «salvare le apparenze». Accetta di assumere questo ruolo un

altro aristocratico, Baldovino, uomo dalla vita dissipata, pieno di debiti di gioco, che non sa come

pagare e che vengono pagati dal marchese. Ma Baldovino, molto accorto e sottile intenditore dei raggiri

altrui, intuisce che Fabio, dopo aver fatto di lui un finto padre del nascituro, cercherà di scacciarlo dalla

famiglia, magari facendolo apparire un truffatore in qualche affare finanziario. Per prevenire questo

inganno, Baldovino fonda tutto il suo rapporto col marchese su un patto di onestà di pura forma: chiede

che tutti debbano apparire sempre e in ogni cosa onesti, anche se non lo sono. Infatti, Baldovino, per

tutta la vita imbroglione e sregolato, accetta questo vile patto solo per provare il piacere di apparire

onesto, in una società che non rende affatto facile l’essere onesti. Ma alla fine giunge il colpo di scena:

quando si scoprono l’inganno del marchese e la disonestà sua e degli altri, Baldovino confessa la

propria intima disonestà e conquista in questo modo, involontariamente, la stima e l’amore di Agata, che

decide di andare a vivere con lui, portando con sé anche il bambino. Nella Scena ottava dell’Atto primo

si incontrano e discutono per la prima volta il puntiglioso Baldovino e l’incauto Fabio. - Le parole in

neretto nel testo sono evidenziate già dall’Autore.

Analisi del testo

A. La figura di Baldovino 1. Cerca e commenta nelle battute di Baldovino le parole e le espressioni che meglio rivelano le sue

posizioni e intenzioni nella trattativa.

2. Nel brano dalla riga 19 alla riga 41 quali esperienze affiorano della precedente vita di Baldovino?

3. In quale brano emerge più chiaramente il quadro delle "apparenze" da salvare? Individualo e

commentalo.

B. La figura di Fabio

1. Come si caratterizza il linguaggio di Fabio rispetto a quello di Baldovino?

2. Quando Fabio (righe 42 e 43) parla di "onestà" e "bontà dei sentimenti" da parte di Baldovino, a

che cosa sembra riferirsi?

3. In questo dialogo, Fabio fa finta di non capire i discorsi di Baldovino o non li comprende

davvero? Argomenta la tua risposta.

Commento complessivo e approfondimenti

1. Da questa vicenda, che per lungo tratto ci presenta personaggi pieni di ipocrisia e abituati al

raggiro, si ricava alla fine anche una morale positiva? In che modo il pessimismo di Pirandello,

quale si riscontra in questa ed in altre sue opere a te note, vuole aiutarci a trovare il filo per una

condotta onesta nella vita, così piena di difficoltà per tutti?

2. Pirandello è tra i nostri scrittori moderni che propongono per primi una lingua finalmente di "uso

medio", cioè di tipo parlato. Cerca e commenta le espressioni vicine al parlato di oggi. Puoi

spiegare, ad esempio, il significato dell'avverbio "allora" qui più volte usato.

3. Nel rispondere alle domande che ti sono state poste, riferisciti anche al contesto culturale europeo

dell'epoca.

TIPOLOGIA B - REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI GIORNALE” (puoi scegliere uno degli argomenti relativi ai quattro ambiti proposti)

CONSEGNE

Sviluppa l’argomento scelto o in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale», utilizzando, in tutto

o in

parte, e nei modi che ritieni opportuni, i documenti e i dati forniti.

Se scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle

tue conoscenze ed esperienze di studio.

Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi.

Se scegli la forma dell’«articolo di giornale», indica il titolo dell’articolo e il tipo di giornale sul quale

pensi che l’articolo debba essere pubblicato.

Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio protocollo.

1. AMBITO ARTISTICO - LETTERARIO

ARGOMENTO: Amore, odio, passione.

G. KLIMT, Il bacio, 1907-08 G. DE CHIRICO, Ettore e Andromaca, 1917 P. PICASSO, Gli amanti, 1923

«Tra l‘altre distinzioni e privilegi che le erano stati concessi, per compensarla di non poter esser badessa,

c‘era anche quello di stare in un quartiere a parte. Quel lato del monastero era contiguo a una casa abitata

da un giovine, scellerato di professione, uno de‘ tanti, che, in que‘ tempi, e co‘ loro sgherri, e con

l‘alleanze d‘altri scellerati, potevano, fino a un certo segno, ridersi della forza pubblica e delle leggi. Il

nostro manoscritto lo nomina Egidio, senza parlar del casato. Costui, da una sua finestrina che dominava

un cortiletto di quel quartiere, avendo veduta Gertrude qualche volta passare o girandolar lì, per ozio,

allettato anzi che atterrito dai pericoli e dall‘empietà dell‘impresa, un giorno osò rivolgerle il discorso. La

sventurata rispose.» Alessandro MANZONI, I promessi sposi, 1840-42

«Ed avrebbe voluto strapparsi gli occhi per non vedere quelli della Lupa, che quando gli si ficcavano ne‘

suoi gli facevano perdere l‘anima ed il corpo. Non sapeva più che fare per svincolarsi dall‘incantesimo.

Pagò delle messe alle anime del Purgatorio e andò a chiedere aiuto al parroco e al brigadiere. A Pasqua

andò a confessarsi, e fece pubblicamente sei palmi di lingua a strasciconi sui ciottoli del sacrato innanzi

alla chiesa, in penitenza, e poi, come la Lupa

tornava a tentarlo: - Sentite! le disse, non ci venite più nell‘aia, perché se tornate a cercarmi, com‘è vero

Iddio, vi ammazzo! - Ammazzami, rispose la Lupa, ché non me ne importa; ma senza di te non voglio

starci.

Ei come la scorse da lontano, in mezzo a‘ seminati verdi, lasciò di zappare la vigna, e andò a staccare la

scure dall‘olmo. La Lupa lo vide venire, pallido e stralunato, colla scure che luccicava al sole, e non si

arretrò di un sol passo, non chinò gli occhi, seguitò ad andargli incontro, con le mani piene di manipoli di

papaveri rossi, e mangiandoselo con gli occhi neri. - Ah! malanno all‘anima vostra! balbettò Nanni.» Giovanni VERGA, La Lupa, in Vita dei campi, 1880

«Ella pareva colpita dal suono insolito della voce di Giorgio; e un vago sbigottimento cominciava a

invaderla. – Ma vieni! Ed egli le si appressò con le mani tese. Rapidamente l‘afferrò per i polsi, la

trascinò per un piccolo tratto; poi la strinse tra le braccia, con un balzo, tentando di piegarla verso

l‘abisso. – No, no, no... Con uno sforzo rabbioso ella resistette, si divincolò, riuscì a liberarsi, saltò

indietro anelando e tremando. – Sei pazzo? – gridò con l‘ira nella gola. – Sei pazzo? Ma, come se lo vide

venire di nuovo addosso senza parlare, come si sentì afferrata con una violenza più acre e trascinata

ancóra verso il pericolo, ella comprese tutto in un gran lampo sinistro che le folgorò l‘anima di terrore. –

No, no, Giorgio! Lasciami! Lasciami! Ancóra un minuto! Ascolta! Ascolta! Un minuto! Voglio dirti...

Ella supplicava, folle di terrore, divincolandosi. Sperava di trattenerlo, d‘impietosirlo. – Un minuto!

Ascolta! Ti amo! Perdonami! Perdonami! Ella balbettava parole incoerenti, disperata, sentendosi vincere,

perdendo terreno, vedendo la morte. – Assassino! – urlò allora furibonda. E si difese con le unghie, con i

morsi, come una fiera. – Assassino! – urlò sentendosi afferrare per i capelli, stramazzando al suolo su

l‘orlo dell‘abisso, perduta. Il cane latrava contro il viluppo. Fu una lotta breve e feroce come tra nemici

implacabili che avessero covato fino a quell‘ora nel profondo dell‘anima un odio supremo. E

precipitarono nella morte avvinti.» Gabriele D‘ANNUNZIO, Il trionfo della morte, 1894

«Emilio poté esperimentare quanto importante sia il possesso di una donna lungamente desiderata. In

quella

memorabile sera egli poteva credere d‘essersi mutato ben due volte nell‘intima sua natura. Era sparita la

sconsolata inerzia che l‘aveva spinto a ricercare Angiolina, ma erasi anche annullato l‘entusiasmo che lo

aveva fatto singhiozzare di felicità e di tristezza. Il maschio era oramai soddisfatto ma, all‘infuori di

quella soddisfazione, egli veramente non ne aveva sentita altra. Aveva posseduto la donna che odiava,non

quella ch‘egli amava. Oh, ingannatrice! Non era né la prima, né – come voleva dargli ad intendere – la

seconda volta ch‘ella passava per un letto d‘amore. Non valeva la pena di adirarsene perché l‘aveva

saputo da lungo tempo. Ma il possesso gli aveva data una grande libertà di giudizio sulla donna che gli si

era sottomessa. – Non sognerò mai più – pensò uscendo da quella casa. E poco dopo, guardandola,

illuminata da pallidi riflessi lunari: – Forse non ci ritornerò mai più. – Non era una decisione. Perché

l‘avrebbe dovuta prendere? Il tutto mancava d‘importanza.» Italo SVEVO, Senilità, 19272 (1a

ed. 1898)

2. AMBITO SOCIO-ECONOMICO

ARGOMENTO: Siamo quel che mangiamo?

DOCUMENTI

«―Le evidenze scientifiche pubblicate nell‘ultimo anno non lasciano dubbi - dice Massimo Volpe,

presidente della Siprec (Società Italiana per la Prevenzione Cardiovascolare) - la vita sedentaria è un

rischio per il cuore. Se a questo si aggiunge che spesso si mangia male, il quadro generale peggiora.

Commettiamo troppi peccati di gola, trascuriamo la dieta mediterranea e gli alimenti cardinedi una sana

alimentazione. Pochissimi sanno davvero giudicare la salubrità di un alimento, molti si nutrono in modo

disorganizzato‖. Il 95 per cento, continua l‘esperto, dichiara che il pranzo è il pasto più importante, ma

poi l‘80 per cento sceglie una pasta molto condita accompagnata dal pane. Un italiano su due mangia

carne magra, ma c‘è un buon 20 per cento che sceglie carni grasse più volte alla settimana; il 45 per cento

consuma formaggi come minimo tre volte alla settimana. Uno su tre, poi, mangia pesce appena una volta

alla settimana, mentre andrebbe consumato almeno due, tre volte. ―Dobbiamo modificare le nostre

abitudini - dice il cardiologo - e renderci conto che la salute del cuore si costruisce mattone dopo mattone,

proprio come una casa. Sia il medico che

il paziente possono imparare a fare prevenzione‖.»

Adele SARNO, Otto ore seduti? Il cuore rischia doppio. Arriva l’auto-test per la prevenzione, ―la Repubblica‖ – 1 aprile 2011

«Mercoledì 17 novembre 2010. La quinta sessione del Comitato Intergovernativo dell‘UNESCO [...] ha

iscritto la Dieta Mediterranea nella prestigiosa lista (sc. del patrimonio culturale immateriale

dell‘umanità). [...] La Dieta Mediterranea rappresenta un insieme di competenze, conoscenze, pratiche e

tradizioni che vanno dal paesaggio alla tavola, includendo le colture, la raccolta, la pesca, la

conservazione, la trasformazione, la preparazione e, in particolare, il consumo di cibo. La Dieta

Mediterranea è caratterizzata da un modello nutrizionale rimasto costante nel tempo e nello spazio,

costituito principalmente da olio di oliva, cereali, frutta fresca o secca, e verdure, una moderata quantità

di pesce, latticini e carne, e molti condimenti e spezie, il tutto accompagnato da vino o infusi, sempre in

rispetto delle tradizioni di ogni comunità. Tuttavia, la Dieta Mediterranea (dal greco diaita, o stile di vita)

è molto più che un semplice alimento. Essa promuove l‘interazione sociale, poiché il pasto in comune è

alla base dei costumi sociali e delle festività condivise da una data comunità, e ha dato luogo a un

notevole corpus di conoscenze, canzoni, massime, racconti e leggende. La Dieta si fonda nel rispetto per

il territorio e la biodiversità, e garantisce la conservazione e lo sviluppo delle attività tradizionali e dei

mestieri collegati alla pesca e all‘agricoltura nelle comunità del Mediterraneo.» CNI-UNESCO, La Dieta Mediterranea è patrimonio immateriale dell’Umanità, www.unesco.it

«La politica alimentare [...] si deve basare sul concetto che l‘energia primaria della vita è il cibo. Se il

cibo è

energia allora dobbiamo prendere atto che l‘attuale sistema di produzione alimentare è fallimentare. [...] Il

vero problema è che da un lato c‘è una visione centralizzata dell‘agricoltura, fatta di monoculture e

allevamenti intensivi altamente insostenibili, e dall‘altro è stata completamente rifiutata la logica olistica,

che dovrebbe essere innata in agricoltura, per sposare logiche meccaniciste e riduzioniste.Una visione

meccanicista finisce con il ridurre il valore del cibo a una mera commodity, una semplice merce. È per

questo che per quanto riguarda il cibo abbiamo ormai perso la percezione della differenza tra valore e

prezzo:

facciamo tutti molta attenzione a quanto costa, ma non più al suo profondo significato. [...] Scambiare il

prezzo del cibo con il suo valore ci ha distrutto l‘anima. Se il cibo è una merce non importa se lo

sprechiamo. In una società consumistica tutto si butta e tutto si può sostituire, anzi, si deve sostituire. Ma

il cibo non funziona così.» Carlo PETRINI in Petrini-Rifkin. Il nuovo patto per la natura, ―la Repubblica‖ - 9 giugno 2010

«Mangiare mentre si legge la posta, si gioca o si lavora al pc può avere serie conseguenze sulla nostra

forma fisica. [...] Secondo quanto riportato dalla rivista American Journal of Clinical Nutrition, chi

mangia svolgendo altre attività, sia questa navigare in internet o sui profili degli amici su Facebook, è più

propenso ad esagerare con le quantità in quanto non ha il senso delle calorie che sta realmente

introducendo e inoltre ha più voglia di dolci. [...] Quindi nonostante sia costume sempre più diffuso

quello di mangiare rimanendo ―connessi‖ col mondo intorno a noi, per chi ci tiene a non mettere su chili

di troppo, meglio evitare le distrazioni durante i pasti e focalizzare l‘attenzione su quello che si sta

consumando.» Silvia MAGLIONI, Mangiare davanti al computer fa male alla linea, www.leonardo.it

3. AMBITO STORICO - POLITICO

ARGOMENTO:Il ruolo dei giovani nella storia e nella politica. Parlano i leader.

DOCUMENTI

«Ma poi, o signori, quali farfalle andiamo a cercare sotto l‘arco di Tito? Ebbene, dichiaro qui, al cospetto

di questa Assemblea e al cospetto di tutto il popolo italiano, che io assumo, io solo, la responsabilità

politica, morale, storica di tutto quanto è avvenuto. (Vivissimi e reiterati applausi — Molte voci: Tutti

con voi! Tutti con voi!) Se le frasi più o meno storpiate bastano per impiccare un uomo, fuori il palo e

fuori la corda; se il fascismo non è stato che olio di ricino e manganello, e non invece una passione

superba della migliore gioventù italiana, a me la colpa! (Applausi). Se il fascismo è stato un‘associazione

a delinquere, io sono il capo di questa associazione a delinquere! (Vivissimi e prolungati applausi —

Molte voci: Tutti con voi!)»

Benito MUSSOLINI, Discorso del 3 gennaio 1925(da Atti Parlamentari – Camera dei Deputati – Legislatura XXVII – 1a

sessione – Discussioni – Tornata del 3 gennaio 1925 Dichiarazioni del Presidente del Consiglio) «Diciamo le cose come stanno. I giovani che vengono al nostro partito devono essere stabilmente

conquistati ai grandi ideali del socialismo e del comunismo, se non vogliamo che essi rimangano dei

«pratici», o,peggio, dei politicanti. Essi devono acquistare la certezza – volevo dire la fede – che

l‘avvenire e la salvezza della società umana sta nella sua trasformazione socialista e comunista, e questa

certezza deve sorreggerli, guidarli, illuminarli in tutto il lavoro pratico quotidiano. [...] Quanto alle grandi

masse della gioventù, quello cui noi aspiriamo è di dare un potente contributo positivo per far loro

superare la crisi profonda in cui si dibattono. Non desideriamo affatto staccare i giovani dai tradizionali

ideali morali e anche religiosi. Prima di tutto, però, vogliamo aiutarli a comprendere come si svolgono le

cose nel mondo, a comprendere il perché delle lotte politiche e sociali che si svolgono nel nostro paese e

sulla scena mondiale, e quindi il perché delle sciagure della nostra patriae della triste sorte odierna della

sua gioventù. Tutto questo non si capisce, però, se non si riesce ad afferrare che quello a cui noi

assistiamo da due o tre decenni non è che la faticosa gestazione di un mondo nuovo, del mondo socialista,

che si compie suscitando la resistenza accanita di un mondo di disordine, di sfruttamento, di violenza e di

corruzione, il quale però è inesorabilmente condannato a sparire.» Palmiro TOGLIATTI, Discorso alla conferenza nazionale giovanile del PCI, Roma, 22-24 maggio 1947 (da P. TOGLIATTI,

Discorsi ai giovani, Prefazione di E. Berlinguer, Roma 1971)

«Il potere si legittima davvero e solo per il continuo contatto con la sua radice umana, e si pone come un

limite invalicabile le forze sociali che contano per se stesse, il crescere dei centri di decisione, il

pluralismo che esprime la molteplicità irriducibile delle libere forme di vita comunitaria. I giovani e i

lavoratori conducono questo movimento e sono primi a voler fermamente un mutamento delle strutture

politiche ed un rispettoso distacco; i giovani chiedono un vero ordine nuovo, una vita sociale che non

soffochi ma offra liberi spazi, una prospettiva politica non conservatrice o meramente stabilizzatrice, la

lievitazione di valori umani. Una tale società non può essere creata senza l‘attiva presenza, in una

posizione veramente influente, di coloro per i quali il passato è passato e che sono completamente aperti

verso l‘avvenire. La richiesta di innovazione comporta naturalmente la richiesta di partecipazione. Essa è

rivolta agli altri, ma anche e soprattutto a se stessi: non è solo una rivendicazione, ma anche un dovere e

una assunzione di responsabilità. L‘immissione della linfa vitale dell‘entusiasmo, dell‘impegno, del

rifiuto dell‘esistente, propri dei giovani, nella società, nei partiti, nello Stato, è una necessità vitale,

condizione dell‘equilibrio e della pace sociale nei termini nuovi ed aperti nei quali in una fase evolutiva

essi possono essere concepiti.» Aldo MORO, Discorso all’XI Congresso Nazionale della DC, 29 giugno 1969 (da A. MORO, Scritti e discorsi, Volume Quinto:

1969-1973, a c. di G. Rossini, Roma 1988)

«L‘individuo oggi è spesso soffocato tra i due poli dello Stato e del mercato. Sembra, infatti, talvolta che

egli esista soltanto come produttore e consumatore di merci, oppure come oggetto dell‘amministrazione

dello Stato, mentre si dimentica che la convivenza tra gli uomini non è finalizzata né al mercato né allo

Stato, poiché possiede in se stessa un singolare valore che Stato e mercato devono servire. L‘uomo è,

prima di tutto, un essere che cerca la verità e si sforza di viverla e di approfondirla in un dialogo che

coinvolge le generazioni passate e future. Da tale ricerca aperta della verità, che si rinnova a ogni

generazione, si caratterizza la cultura della Nazione. In effetti, il patrimonio dei valori tramandati e

acquisiti è sempre sottoposto dai giovani a contestazione. Contestare, peraltro, non vuol dire

necessariamente distruggere o rifiutare in modo aprioristico, ma vuol significare soprattutto mettere alla

prova nella propria vita e, con tale verifica esistenziale, rendere quei valori più vivi, attuali e personali,

discernendo ciò che nella tradizione è valido da falsità ed errori o da forme invecchiate, che possono esser

sostituite da altre più adeguate ai tempi.» GIOVANNI PAOLO II, Lettera enciclica Centesimus annus nel centenario della Rerum novarum, 1° maggio 1991 (da Tutte le

encicliche di Giovanni Paolo II, Milano 2005)

4. AMBITO TECNICO - SCIENTIFICO

ARGOMENTO:Siamo soli?

DOCUMENTI

«Alla fine del Novecento la ricerca dell‘origine della vita sulla Terra era pronta a riprendere il cammino,

ora

pienamente integrata fra gli obiettivi dell‘esobiologia [= Studio della comparsa e dell‘evoluzione della

vita fuori del nostro pianeta], con un piccolo gruppo di biologi che continuavano a perseguire

entusiasticamente la ricerca dell‘universalità e uno status di pari dignità con le scienze fisiche che una

biologia universale avrebbe portato con sé. In questa ricerca, però, essi si sarebbero dovuti scontrare con i

biologi evoluzionisti, molto pessimisti sulla morfologia, se non sulla stessa esistenza degli extraterrestri,

che smorzavano, quindi, le aspirazioni di chi cercava di estendere i principi della biologia terrestre, con

tanta fatica conquistati, all‘universo nel suo complesso o di incorporare tali principi in una biologia più

generale.» Steven J. DICK, Vita nel cosmo. Esistono gli extraterrestri?, Milano 2002 (ed. originale 1998) «Gli UFO: visitatori non invitati? In conseguenza delle pressioni dell‘opinione pubblica, negli anni

passati, furono condotte diverse indagini sugli UFO soprattutto da parte dell‘aeronautica americana, per

appurare la natura del fenomeno. [...] La percentuale, tra i presunti avvistamenti dei casi per i quali non è

stato possibile addivenire a una spiegazione, allo stato attuale delle nostre conoscenze, è molto bassa,

esattamente intorno all‘1,5-2%. Questa piccola percentuale potrebbe essere attribuita in gran parte a

suggestioni o visioni, che certamente esistono. [...] Sono numerose le ipotesi che possono spiegare la

natura degli UFO. Si potrebbe,per esempio, pensare che all‘origine di un certo numero di avvistamenti vi

siano, in realtà, fenomeni geofisici ancora poco conosciuti, oppure velivoli sperimentali segreti, senza

tuttavia escludere del tutto la natura extraterrestre. La verità è che noi non possiamo spiegare tutto con la

razionalità e le conoscenze. [...] A quanto sembra, logica e metodo scientifico non sembrano efficaci nello

studio degli UFO per i quali qualsiasi

spiegazione è insoddisfacente e/o troppo azzardata.» Pippo BATTAGLIA –Walter FERRERI, C’è vita nell’Universo? La scienza e la ricerca di altre civiltà, Torino 2008

«Se fosse possibile assodare la questione mediante una qualche esperienza, io sarei pronto a scommettere

tutti i miei averi, che almeno in uno dei pianeti che noi vediamo vi siano degli abitanti. Secondo me,

perciò, il fatto che anche in altri mondi vi siano abitanti non è semplicemente oggetto di opinione, bensì

di una salda fede (sull‘esattezza di tale credenza, io arrischierei infatti molti vantaggi della vita).»

Immanuel KANT, Critica della ragion pura, Riga 1787 (1a ed. 1781)

«Come si spiega dunque la mancanza di visitatori extraterrestri? È possibile che là, tra le stelle, vi sia una

specie progredita che sa che esistiamo, ma ci lascia cuocere nel nostro brodo primitivo. Però è difficile

che abbia tanti riguardi verso una forma di vita inferiore: forse che noi ci preoccupiamo di quanti insetti o

lombrichi schiacciamo sotto i piedi? Una spiegazione più plausibile è che vi siano scarsissime probabilità

che la vita si sviluppi su altri pianeti o che, sviluppatasi, diventi intelligente. Poiché ci definiamo

intelligenti, anche se forse con motivi poco fondati, noi tentiamo di considerare l‘intelligenza una

conseguenza inevitabile dell‘evoluzione, invece è discutibile che sia così. I batteri se la cavano benissimo

senza e ci sopravviveranno se la nostra cosiddetta intelligenza ci indurrà ad autodistruggerci in una guerra

nucleare. [...] Lo scenario futuro non somiglierà a quello consolante definito da STAR TREK, di un

universo popolato da molte specie di umanoidi, con una scienza ed una tecnologia avanzate ma

fondamentalmente statiche. Credo che invece saremo soli e che incrementeremo molto, e molto in fretta,

la complessità biologica ed elettronica.» Stephen HAWKING, L’universo in un guscio di noce, Milano 2010 (ed. originale 2001)

«La coscienza, lungi dall‘essere un incidente insignificante, è un tratto fondamentale dell‘universo, un

prodotto naturale del funzionamento delle leggi della natura, alle quali è collegatain modo profondo e

ancora misterioso. Ci tengo a ripeterlo: non sto dicendo che l‘Homo sapiensin quanto specie sia inscritto

nelle leggi della natura; il mondo non è stato creato per noi, non siamo al centro del creato, né ne siamo la

cosa più significativa. Ma questo non vuol dire neanche che siamo completamente privi di significato!

Una delle cose più deprimenti degli ultimi tre secoli di scienza è il modo in cui si è cercato di emarginare,

rendere insignificanti, gli esseri umani, e quindi alienarli dall‘universo in cui vivono. Io sono convinto

che abbiamo un posto nell‘universo, non un posto centrale, ma comunque una posizione significativa. [...]

Se questo modo di vedere le cose è giusto, se la coscienza è un fenomeno basilare che fa parte del

funzionamento delle leggi

dell‘universo, possiamo supporre che sia emersa anche altrove. La ricerca di esseri alieni può dunque

essere vista come un modo per mettere alla prova l‘ipotesi che viviamo in un universo che non solo è in

evoluzione, come dimostra l‘emergere della vita e della coscienza dal caos primordiale, ma in cui la

mente svolge un ruolo fondamentale. A mio avviso la conseguenza più importante della scoperta di forme

di vita extraterrestri sarebbe quella di restituire agli esseri umani un po‘ di quella dignità di cui la scienza

li ha derubati.» Paul C.W. DAVIES, Siamo soli? Implicazioni filosofiche della scoperta della vita extraterrestre, Roma-Bari 1998

TIPOLOGIA C - TEMA D

I ARGOMENTO STORICO Durante il Ventennio fascista gli intellettuali italiani si divisero tra sostenitori del regime e antifascisti, ma

la voce di questi ultimi fu progressivamente oscurata dalle persecuzioni politiche e dalla massiccia opera

di propaganda del regime voluta da Mussolini. Parla dei principali esponenti del mondo della cultura e

della politica che si opposero al fascismo e delle posizioni che essi assunsero.

TIPOLOGIA D – TEMA DI ORDINE GENERALE

«Avevo vent‘anni. Non permetterò a nessuno di dire che questa è la più bella età della vita» (Paul Nizan,

Aden Arabia, 1931).

Il candidato rifletta sulla dichiarazione di Nizan e discuta problemi, sfide e sogni delle nuove generazioni.

PRIMA SIMULAZIONI SECONDA PROVA

ISTITUTO TECNICO AGRARIO EMILIO SERENI

PRIMA SIMULAZIONE DELLA SECONDA PROVA DELL’ESAME DI STATO

DISCIPLINA : PRODIZIONI VEGETALI

A.S. 2014-2015

SIMULAZIONE DELLA SECONDA PROVA DELL‘ESAME DI MATURITA‘

PRODUZIONI VEGETALI

La propagazione delle piante si è andata evolvendo nel tempo, dalla propagazione gamica a quella

agamica, per la maggior parte delle piante da frutto. Spiegatene i motivi e trattate in modo particolare

alcune delle metodologie più utilizzate oggi.

NON E‘ CONSENTITO L‘USO DI MANUALI

E‘ CONSENTITO L‘USO DEL VOCABOLARIO

Istituto Tecnico Agrario ―Emilio Sereni‖

Anno Scolastico 2014/2015

Seconda simulazione seconda prova scritta degli esami di stato classi quinte

Articolazione: Produzioni e trasformazioni

Materia: Produzioni vegetali

Il candidato, dopo aver discusso gli aspetti preliminari dell‘impianto di un arboreto da frutto (es.

considerazioni sulla vocazione agricola della zona, infrastrutture ecc.), descriva gli aspetti tecnici della

realizzazione dello stesso.

Il candidato risponda a cinque quesiti a scelta tra i seguenti.

1. Il candidato indichi le possibili soluzioni tecniche per un frutteto, il cui terreno all‘analisi fisico

meccanica è risultato tendenzialmente argilloso e perciò soggetto a ristagno idrico.

2. Dai dati climatici risulta che nella zona in cui si impianta un frutteto sono probabili le gelate

tardive. Il candidato indichi le strategie adottabili per ridurre i danni alla vegetazione.

3. Il candidato indichi le motivazioni per cui si è affermata la tecnica dell‘inerbimento, nella gestione

del terreno degli arboreti da frutto.

4. Il candidato illustri qual è, tra le diverse opportunità a disposizione, quella che risolve in modo più

efficiente il problema dell‘irrigazione di un frutteto.

5. Il candidato indichi quali operazioni si devono effettuare nell‘impianto e nella gestione di un

arboreto da frutto, per limitare il consumo della sostanza organica e mantenere costante il livello

di fertilità del terreno.

6. Il candidato illustri come, secondo le attuali tecniche di realizzazioni degli impianti, si deve

contenere la vigoria delle specie arboree da frutto.

7. Il candidato dica in base alle sue conoscenze, con quali criteri effettuare la scelta del portainnesti e

del sesto d‘impianto.

8. Il candidato indichi le tecniche alternative allo scasso tradizionale.

9. Il candidato descriva tempi e scopi della potatura verde.

10. Il candidato descriva tempi e scopi della potatura secca.

GRIGLIA DI VALUTAZIONE SECONDA PROVA 1° PARTE

INSUFFICIENTE SUFFICIENTE BUONO ECCELLENTE

Presentazione

dell‘elaborato

0,40 0,60 0,80 1

Argomentazione

logica e

coerenza

1 1,5 2 3

Completezza

della trattazione

1 1,5 2 3

Uso del

linguaggio

1 1,5 2 3

…………./ 15

GRIGLIA DI VALUTAZIONE SECONDA PROVA 2° PARTE

INSUFFICIENTE SUFFICIENTE BUONO ECCELLENTE

1° QUESITO 0,25 0,50 0,75 1

2° QUESITO 0,25 0,50 0,75 1

3° QUESITO 0,25 0,50 0,75 1

4° QUESITO 0,25 0,50 0,75 1

5° QUESITO 0,25 0,50 0,75 1

……./15

Terza simulazione seconda prova scritta degli esami di stato classi quinte Articolazione: Produzioni e trasformazioni

A.S. 2014-2015 Materia: Produzioni vegetali

Il candidato illustri le attività vivaistiche, tramite le quali vengono ottenute le nuove piante di vite;

descriva, inoltre, i principali settori del vivaio, interessati da tali attività. Il candidato risponda ai seguenti quesiti.

1. Innesto definizione e scopi

2. Casa intendi per ibrido produttore diretto

3. Con quale materiale di propagazione vengono sostituite le viti che non hanno attecchito (fallanze)

4. Epoca di messa a dimora degli innesti-talea

5. Tecnica di messa a dimora degli innesti-talea

PRIMA SIMULAZIONE TERZA PROVA D’ESAME

ITA EMILIO SERENI

VIA PRENESTINA ROMA

SIMULAZIONE 3 PROVA DI ESAME

MATERIA : ESTIMO

CANDIDATO: …................................................................ classe:.........................................

1) Che cosa significa ordinario in campo estimativo?

a- comune

b- medio

c- popolare

d- che bisogna calcolarlo con un algoritmo appropriato

2) La scelta dell'aspetto economico o criterio di stima dipende:

a- dalle conoscenze personali del perito estimatore

b- dalla legge regionale in vigore

c- dallo scopo o ragione pratica della stima

d- dalla lettera di incarico data al perito estimatore

3) Cosa è il Catasto?

a- un ufficio regionale

b- un ufficio dislocato della Agenzia delle Entrate

c- una istituzione della provincia per controllare o beni immobili

d- l'inventario dei beni immobili presenti sul territorio nazionale

4) La stima analitica o per capitalizzazione dei redditi si svolge così:

a- calcolo del Bf da capitalizzare, scelta del saggio di capitalizzazione, calcolo del valore con la formula,

eventuali aggiunte o detrazioni al valore trovato

b- applicando la formula di capitalizzazione

c- calcolando il Bf,capitalizzando e aggiornando il valore

d- applicando la formula di capitalizzazione detraendo ed aggiungendo aggiunte e detrazioni

5) Quale è la formula dell'utile lordo di stalla?

a- inventario finale – inventario iniziale

b- (inventario finale + vendite) – (inventario iniziale)

c- (inventario finale+vendite) – (inventario iniziale + acquisti)

d- inventario iniziale – inventario finale

6) Nel bilancio le passività sono rappresentate da:

a- salari e stipendi

b- imposte tasse e contributi

c- quote di assicurazione, manutenzione ammortamento

d- Sv, Q.Imp, Sa, St, I

7) Cosa significa stima di un fondo a cancello aperto e a cancello chiuso?

a- se si stima solo il capitale fondiario la stima è a cancello aperto, se si stima il valore del capitale

fondiario le scorte vive e morte

b- si stima il fondo tal quale

c- significa stimare con assicurazioni incluse per tutto l'anno

d- E' una stima tradizionale che si usa in alcune zone di Italia

8) se in una azienda la produzione foraggera totale espressa in FN ( fieno normale) è di q 12600 il

peso vivo mantenibile di bovini è :

a- 1200 q

b- 1300q

c- 1050 q

d- 3000q

9) Se un fondo fornisce un Bf annuo ordinario e continuativo di euro 12000 con r=1,3% a quanto

ammonta il valore di questo fondo?

a- 923777 euro

b- 100000 euro

c- 5000 euro

d- 10000 euro

10) E' richiesta la stima di una certa quantità di letame scopo compravendita: quale tipo di valore

utilizzerò?

a- il più probabile valore di mercato

b- il più probabile valore di costo

c- il più probabile valore di surrogazione

d- il più probabile valore di uso sociale

Candidato:......................................................

ITA EMILIO SERENI

VIA PRENESTINA ROMA

PRIMA SIMULAZIONE 3 PROVA DI ESAME

TRASFORMAZIONE DEI PRODOTTI

ALUNNO: ____________________________________ DATA: ________________

N. DOMANDE RISPOSTE 1 Per mosto muto si intende

Mosto con aggiunta di elevate concentrazioni di SO2;

Mosto con assenza di batteri ma ricco di lieviti;

Mosto con assenza di lieviti ma ricco di batteri;

Mosto con elevate concentrazione di acido succinico; 2 Il grado zuccherino indica

Il grado di maturazione dell‘uva;

La percentuale di zuccheri nel mosto;

La quantità di zuccheri nel vino;

La quantità di glicerina nel mosto; 3 L‘indice di maturazione

indica il valore ottenuto dal rapporto tra

La percentuale di zuccheri e i gr. di acidità totale del mosto ottenuto dalla pigiatura dell‘uva;

Acido malico e acido tartarico nell‘uva matura;

glucosio e fruttosio nell‘uva nella fase finale della maturazione;

quantità degli zuccheri in % e degli acidi in % presenti nel vino; 4 L‘acido che diminuisce durante la

maturazione dell‘uva è citrico;

malico;

tartarico;

acetico; 5 Le sostanze azotate sono importanti

per diminuire l‘acidità del mosto;

aumentare l‘acidità del mosto;

favorire la moltiplicazione dei lieviti;

favorire l‘illimpidimento del mosto; 6 Per vinificazione si intende

mescolanza di vini molto acidi con vini poco acidi;

trasformazione del mosto in vino;

aggiunta di vino al mosto in fermentazione;

aggiunta di zuccheri invertiti al vino; 7 Le funzioni svolte dalla SO2 durante la

fermentazione sono: antisettico, riducente; estrazione del colore; defecante; acidificante;

antisettico; ossidante; cambiamento del colore; alcalinizzante;

antisettico; neutralizzante; modifica colore; intorbitante;

antisettico; alcalinizzante; decolorante; mordente; 8 1. Durante la fermentazione

alcolica quali trasformazioni avvengono:

Zuccheri in alcol etilico;

Zuccheri in alcol metilico e pectine;

Zuccheri in alcol metilico e sostanze azotate;

Zuccheri in aldeide acetica e successivamente in acido acetico; 9 Il coefficiente di trasformazione dello

zucchero in alcool durante la fermentazione alcolica è di circa

0.38 %

0.45%

0.60%

0.75% 10 L‘acidità totale è data:

dall‘acidità fissa esclusa la volatile;

da tutti gli acidi titolabili presenti nel vino;

dall‘acido acetico e dall‘acido malico;

dall‘acido tartarico + acido malico – acido acetico;

Simulazione Esami di Stato anno scolastico 2014/2015

Classe V A PT III PROVA

BIOTECNOLOGIE AGRARIE

1) I feromoni sessuali determinano, nei riceventi, lo stimolo:

a) ad allontanarsi dalla fonte di emissione

b) a fecondare le femmine

c) a seguire una pista alla ricerca di cibo

d) ad allontanarsi per l’arrivo di un antagonista

2) L’apparato boccale masticatore appartiene a:

a) Larve di lepidotteri

b) Lepidotteri adulti

c) Rincoti

d) Ditteri

3) L’apparato boccale pungente succhiante appartiene a:

a) Lepidotteri

b) Afidi

c) Ortotteri

d) Coleotteri

4) Nel sistema nervoso periferico i recettori controllano:

a) Gli stimoli del sistema digerente

b) L’apparato boccale

c) Gli stimoli esterni

d) Le antenne

5) Sono insetti Eterometaboli:

a) Coleotteri

b) Rincoti

c) Lepidotteri

d) Ditteri

6) I Ditteri hanno:

a) Due paia di ali membranose

b) Un paio di ali membranose

c) Un paio di ali parzialmente scerificate

d) Due paia di ali uno sclerificato l’altro membranoso

7) Nell’apparato digerente il ventriglio ha la funzione di:

a) Serbatoio del cibo

b) Passaggio del cibo

c) Masticatoria del bolo alimentare

d) Escretoria

8) Nel sistema circolatorio il plasma contiene:

a) Globuli rossi

b) Acqua e proteine

c) Acqua, proteine, carboidrati

d) Acqua, proteine, carboidrati e pigmenti gialli o verdi

9) Il Coxa fa parte:

a) Delle antenne

b) Delle ali

c) Delle zampe

d) Dell’ovopositore

10) Un insetto antofago si nutre di:

a) Sostanze zuccherine

b) Fiori

c) Frutti

d) Sostanze in decomposizione.

1. In a balanced diet, which kind of nutrients do fruit and vegetables give?

a. Vitamins, starches

b. Carbohydrates and fats

c. Vitamins and minerals

d. Carbohydrates and vitamins

2. Choose the correct sentence:

a. Potatoes, having brown spots on leaves, are suffering from potato blight

b. Potatoes, was having brown spots on leaves, are suffering from potato blight

c. Potatoes, will have brown spots on leaves, are suffering from potato blight

d. Potatoes, having had brown spots on leaves, are going to suffer from potato blight

3. Find the wrong sequence of words about plant diseases:

a. Rust, spot, mosaic

b. Germs, scab, mould

c. Downy mildew, rot, wilt

d. Powdery mildew, yellowing, blight

4. The control of diseases is based on the following factors:

a. Use of chemical sprays when plants are in flower

b. Use of weeds

c. Spacing, rotation and crop variety mixture

d. Spacing and rotation of non-resistant varieties

5. What are the main consequences when several crops are in competition?

a. A decreased availability of nutritional substances which causes the reduction of

plant growth

b. A decreased availability of water supplies which causes sudden plant death

c. Plants may all suffer from potato blight

d. Plants share the nutritional and light supplies and become more tolerant to

adverse conditions

6. What are the most harmful living organisms for crops?

a. Sap, bees, ladybirds

b. Snail and slugs

c. Spider mites, nematodes, grasshoppers

d. Ant lions, butterflies, rodents

7. What are the most widespread methods used in disease control?

a. Spraying artificial fertilizers or pesticides in windy weather

b. Spraying artificial fertilizers or pesticides in still weather

c. Spraying artificial fertilizers or pesticides on non-target organisms

d. Adding a little bit extra chemical compounds when diluting a pesticide

8. What are the major factors that can attack and damage plants?

a. Wrong farm practices, chemical pesticides, insects and weeds

b. Adverse weather conditions, vegetation weeds, slurry and dung

c. Slurry and dung, compost, green manure

d. Phytochemicals and humus

9. Pathogens are:

a. Illness of people, animals or plants

b. Simple plant organisms without green chlorophyl

c. Any microorganisms which cause disease

d. Microscopic organisms existing in air and dead creatures

10. Most of the insects species are considered beneficial to men and crops. Why?

a. Because they contribute to pollination; some of them feed on pests and some

others improve soil’s fertility

b. Because they contribute to repair plant’s damaged tissues

c. Because they contribute to pollination; some of them feed on bacteria and some

others improve soil’s fertility

d. Because they are tolerant to chemical compounds

SECONDA PROVA SIMULATA CLASSE V SEZ APT

LINGUA INGLESE

ALUNNO______________________________

Express in your own words the importance of organic pesticides.

_____________________________________________________________________________________

_____________________________________________________________________________________

_____________________________________________________________________________________

_____________________________________________________________________________________

_____________________________________________________________________________________

_______________________________________________________

Write a short paragraph about processing organi food

_____________________________________________________________________________________

_____________________________________________________________________________________

_____________________________________________________________________________________

_____________________________________________________________________________________

_____________________________________________________________________________________

_______________________________________________________

Answer the following questions only one answer is correct: 1) Weed are ______ plants which cause economic damages to cultivations.

a – general b – seeds c – undesired d - toxic

2) The use of synthetic chemicals began after the

a – first world war b – second world war c – 30‘s d - 70‘s 3) The use of pesticides may affect___________

a – human health b – farmers work c – agricultural methods d – organic crops 4) Genitc engineering is a ___________________used to change the DNA

a – experimental methods b - process c – laboratory technique d - farm technique

ISTITUTO TECNICO AGRARIO EMILIO SERENI

SECONDA SIMULAZIONE TERZA PROVA D‘ ESAME (Economia Estimo)

CLASSE: V A

ALUNNO:……………………………………………………………………..

1 - Spiegate in massimo cinque righe cosa significa stimare un‘azienda a cancello aperto

2 – Descrivete le fasi del ciclo economico di un arboreto da frutto in massimo cinque righe

1 – La formula : 1/q* - 1 ove * è n

a- il fattore di capitalizzazione

b – il fattore di capitalizzazione di periodicità illimitate

c – un coefficiente di posticipazione

d – un coefficiente di anticipazione

2 – Per caratteristiche estrinseche di un fondo si intendono:

a- condizioni

b- ambiente

c-ambiente e condizioni

d- stato dei fabbricati

3 – Per stimare il valore del soprassuolo devo usare la formula:

a – Vss = Vm – Vo

b – Vss = Vo – Vm

c – Vss = Vm + Vo

d – Nessuna delle precedenti

4 – La formula : Vm = Voq*+ Sommatoria da 0 ad m ( spese – ricavi) ove * è m

a- stimare un arboreto con il metodo dei redditi passati

b- stimare un arboreto con il metodo dei redditi futuri

c- stimare un arboreto

d- stimare una coltivazione erbacea a fine ciclo

ALUNNO:………………………………………………………..

Seconda simulazione Terza prova (Produzioni e trasformazioni )

N DOMANDA RISPOSTA

1 Quanta percentuale di mosto concentrato a 32° gradi zuccherini serve per portare il grado

zuccherino di un altro mosto da 18° a 25°?

70%

60%

59%

40%

2 La stabilizzazione del vino per intorbidamenti di tartrati di potassio e calcio, consiste nel

riscaldamento del vino a 3 /4 °C per 5-16 giorni

riscaldamento del vino fino a

10 ° C. per 30 minuti

raffreddamento del vino a -3

/ -4 °C per 5-15 giorni

raffreddamento del vino a 0°

C per 30 minuti

3 L‘acidità totale è data: dall‘acidità fissa esclusa la volatile;

da tutti gli acidi titolabili

presenti nel vino;

dall‘acido acetico e

dall‘acido malico;

acido tartarico + acido

malico + acido acetico

4 Le sostanze azotate sono importanti per diminuire l‘acidità del

mosto;

aumentare l‘acidità del

mosto;

favorire la moltiplicazione

dei lieviti;

favorire l‘illimpidimento

del mosto.

1) Descrivere le differenze più significative tra la vinificazione in bianco e quella in rosso.

2) Che cosa si intende per Disciplinare di produzione?

Terza prova seconda simulazione a.s. 2014-15

Gestione Ambiente e territorio

Classe VAPT

Alunno: ______________________________________

1. Le alterazioni permanenti dell’atmosfera sono determinate da:

Inquinamento atmosferico a scala locale

Inquinamento atmosferico a scala regionale

Inquinamento atmosferico a scala provinciale

Inquinamento atmosferico a scala globale

2. Che cosa è l’inquinamento atmosferico?

Un processo fisico, chimico e biologico che modifica l‘atmosfera

Un processo legislativo

Un organo di stato che deve controllare i livelli di acidità delle piogge

Un fenomeno atmosferico

3. La riduzione della concentrazione di ozono nella stratosfera include:

Un sostanziale aumento della concentrazione dei gas serra

Un notevole aumento della temperatura del terreno ai tropici

Un aumento delle radiazioni ultraviolette che raggiungono il terreno

Un aumento degli ossidi di zolfo ed azoto nell‘atmosfera

4. La eutrofizzazione è provocata da:

Combustione di idrocarburi provenienti dalle macchine

Immissione di Sali di azoto e fosforo nelle acque di scarico

Versamento di petrolio

Immissione di gas serra nell‘atmosfera

5. Che cosa è la biomagnificazione _______________________________________________

_______________________________________________

_______________________________________________

_______________________________________________

_______________________________________________

6. Quali le cause naturali dell‘inquinamento dell‘aria. _______________________________________________

_______________________________________________

_______________________________________________

_______________________________________________

_______________________________________________

ISTITUTO TECNICO AGRARIO ―EMILIO SERENI‖ ANNO SCOLASTICO 2014 / 2015

CLASSE V APT

TERZA SIMULAZIONE 3A PROVA

TERZA SIMULAZIONE 3A PROVA INGLESE

What are pests? a) plant diseases

b) insects, snails, slugs, rodents, birds

c) bees, lacewings, ant lions, spider mites

d) larvae, wireworms, caterpillars, ladybirds

What can chemical pesticides produce for the plants? a) more resistance to new diseases

b) a better ecosystem

c) a natural control of pests

d) the destruction of the predators of pests

What is organic food? a) a type of food adulterated but very nutritious

b) a food that does not contain dyes, additives and proteins

c) a food that does not contain flavourings and additives

d) a food that contains growth promoters

Conditions to obtain extra-vergin oil a) the use of colourings and aromatic substances

b) low organoleptic qualities

c) the use of mechanical processing

d) several mechanical pressings

Destemming and crushing are often a) used to press the red grapes after separating them from their stems

b) used to press the white grapes after separating them from their stems

c) used to produce traditional vinegar

d) used to favourite storing and ageing

What’s the right sequence in the phases of wine making? a) maturing – ageing – bottling

b) destemming – pressing – harvesting

c) destemming – maturing – pressing

d) bottling – storing – ageing

The effects of chemicals in viticulture may a) contaminate ground water and copper mineral

b) prevent the vine roots to grow deeply

c) affect storing methods

d) facilitate crop rotation

Among these words find the “odd out”?

a) wine

b) vine

c) winy

d) vein

The best area for the olive oil tree is…

a) everywhere in the Mediterranean basin

b) south of the Mediterranean basin

c) north of the Mediterranean basin grapes

d) Italy in the Mediterranean basin

In organic wine production it is allowed

a) chemical manuring

b) pasteurization

c) demetalizing

d) sulphur dioxide

SIMULAZIONE TERZA PROVA CLASSE V SEZ.A

ESTIMO

1- Come si stima il bestiame dell‘azienda agraria?

- Con l‘ U.L.S

- Con il più probabile valore di costo

- Con il più probabile valore di mercato

- Ci si rivolge ad un sensale che attua una stima a vista

2- Come si stimano i foraggi?

- Con il più probabile valore di trasformazione

- Con il valore di costo

- Paragonandoli ad un concentrato

- Paragonandoli ad un mangime completo

3- L‘anticipazione colturale è…

-una coltura precoce

- Un metodo di stima

-un metodo di stima che si usa quando la coltura non si presenta nella sua fattispecie e ci si basa

sulle spese sostenute

- nessuna delle precedenti

4- Per calcolare i frutti pendenti devo fare:

- Ricavi della coltura meno spese risparmiate

- Spese risparmiate meno ricavi della coltura

- Spese meno ricavi

- Spese sostenute

5 – I miglioramenti fondiari sono:

- Capitali stabilmente investiti per aumentare il valore del fondo

- Piantagioni arboree

- Sistemazioni idraulico agrari

- Linee di credito preferenziali

6-Se il proprietario del fondo esegue miglioramenti la convenienza può essere espressa in termini

di:

- valore

- reddito

- fruttuosità del capitale investito

- valore , reddito, fruttuosità del capitale investito

7 – La formula Bf post miglioramento –Bf ante miglioramento > o = al costo di miglioramento x

tasso di interesse applicato dalla banca è:

- la formula per la convenienza in termini di reddito

- la formula della convenienza in termini di valore

- la formula della convenienza in termini di fruttuosità del capitale investito

- l‘ammortamento

8 – Se un conduttore è affittuario ed ha migliorato il fondo altrui, l‘indennità da corrispondergli è:

- una rata di affitto

- incremento di valore del fondo risultante al momento della cessazione

- tre rate di affitto

- differenza fra speso e migliorato

9 – Il costo totale del miglioramento ( kt) è composto da:

- costi diretti, mancati redditi, contributi pubblici

- mancati redditi

- costi diretti e mancati redditi

- contributi pubblici meno spese

10 – Se un usufruttuario migliora il fondo l‘indennità a lui spettante è regolata da:

- articoli del Codice Civile

- articolo 985 Codice Civile

- Codice Penale

- dalle clausole che regolano l‘usufrutto

Terza prova terza simulazione a.s. 2014-15

Gestione Ambiente e territorio

Classe VAPT

Alunno: ______________________________________

. Il terreno migliore per la maggior parte delle piante è: argilloso humoso di medio impasto sabbioso 2. I boschi in cui le altezze dei singoli alberi non presentano differenze significative sono detti: monoplani coetanei misti biplani

3. in quale stagione è opportuno la semina?:

autunno o inverno inverno o primavera autunno o primavera estate o autunno

4. I metodi di allevamento del postime sono: pieno campo in vivaio stazione boschiva in serra in tunnel

5. Tra queste tipologie di trattamento delle fustaie quale è quella inesistente:

taglio raso a tagli successivi a taglio saltuario a taglio misto

6. Quale delle seguenti tipologie di trattamento del ceduo prevede polloni disetanei:

ceduo semplice ceduo matricinato ceduo a sterzo ceduo composto

7. Per rivitalizzare le ceppaie deperienti quale tipo di taglio adotteresti:

fuori terra raso terra tramarratura capitozzatura

8. Per conversione del bosco s‟intende:

cambiamento di forma e di governo cambiamento del turno sostituzione dell‟essenza introduzione di nuove essenze

9. Il taglio degli alberi con quali mezzi meccanici si può eseguire in modo proficuo:

motoseghe verricelli cippatrici scortecciatrici 10. Che s‟intende con il termine esbosco: taglio del legname ripulitura delle ramaglie trasporto all‟imposto carico su mezzo

BIOTECNOLOGIE AGRARIE

Nome e cognome del Candidato………………………………………………………………

1 I feromoni di aggregazione determinano, nei riceventi, lo stimolo:

a) ad allontanarsi dalla fonte di emissione

b) a fecondare le femmine

c) a seguire una pista alla ricerca di cibo

d) ad allontanarsi per l’arrivo di un antagonista

2 L’apparato boccale pungente succhiante appartiene a:

e) Imenotteri

f) Lepidotteri adulti

g) Coleotteri

h) Neanidi di Ortotteri

3Nell’apparato circolatorio è presente un sistema vascolare formato da:

i) Seno cardiale

j) Vaso dorsale

k) Sacchi aerei

l) Emocele

4I Rincoti hanno:

m) Due paia di ali membranose

n) Un paio di ali membranose

o) Un paio di ali parzialmente sclerificate e un paio sclerificate.

p) Sono tutti atteri

5Sono insetti Eterometaboli:

q) Coleotteri

r) Rincoti

s) Lepidotteri

t) Ditteri

6Un insieme di ife nei funghi si chiama:

u) Oosporangio

v) Gametangio

w) Tallo

x) Micelio

7La plasmogamia nei funghi rappresenta:

a) Unione dei corpuscoli cellulari del protoplasma

b) Unione dei protoplasmi

c) Unione dei gameti

d) Unione dei nuclei

8Sono pseudofunghi quelli appartenente al gruppo:

y) Chytridiomycota

z) Chromista

aa) Zygomycota

bb) Basidiomycota

9Un corpo fruttifero aperto contenente ascospore è:

a) Coremio

b) Picnidio

c) Cleistotecio

d) Apotecio

10Negli Oomycota l’anteridio è:

a) Organo contenente conidi

b) Organo copulatore maschile

c) Organo copulatore femminile

d) Organo contenente basidiospore

DOCENTI DEL CONSIGLIO DI CLASSE V A p.t.

DISCIPLINA DOCENTI

RELIGIONE GARZIONE ENZO ……………………………………………….

LINGUA E LETTERATURA

ITALIANA FICORILLI RITA…………………………………………………

STORIA, CITTADINANZA E

COSTITUZIONE FICORILLI RITA…………………………………………………

LINGUA INGLESE CRISTOFANELLI ALESSANDRO………………………………

MATEMATICA TOMASONE GIUSEPPINA………………………………………

SCIENZE MOTORIE E

SPORTIVE POLIMENI ROCCO RAFFAELE………………………………...

PRODUZIONI VEGETALI

ESERCITAZIONI PROD. VEG.

CERVELLI SILVANO……………………………………………..

LEROSE ROCCO FRANCESCO I.T.P………………………….

PRODUZIONI ANIMALI

ESERCITAZIONI PROD.

ANIM.

ALAMPI GAGLIARDI FIORELLA……………………………….

CULICCHIA ANTONINO…………………………………………

I.T.P……………………………………. TRASFOR. DEI PRODOTTI

ESERCITAZIONI TRAS.

PROD.

LONGO PAOLA…………………………………………………...

GIORDANI MAURO I.T.P……………………………………….

ECON.,ESTIM.,MARK. E LEG.

ESER. ECO.,ESTI.,MAR. E

LEG.

MICOCCI SUSANNA…………………………………………….

LEROSE ROCCO FRANCESCO I.T.P………………………….

BIOTECNOLOGIE AGRARIE

ESERCITAZIONI

BIOTECNOLOGIE AGRARIE

BOZZOLI MAURO………………………………………………..

LEROSE ROCCO FRANCESCO I.T.P. …………………………

GESTIONE AMBIENTE E

TERRITORIO

ESERC. GEST. AMB. E TERR.

CERVELLI SILVANO……………………………………………..

BENNATO MARIO I.T.P……………………………………......

MATERIA ALTERNATIVA BARZAGHI EUGENIO……………………………………………

SOSTEGNO PETRONE FRANCESCO…………………………………………

IL DIRIGENTE SCOLASTICO…………………………………………………….

ALLEGATI

A) Programmi

PROGRAMMA RELIGIONE AS. 2014-2015

V APT (per micro-tesi) 1.0 Il male. Problema, enigma e mistero sul quale la rivelazione cristiana consente di gettare una luce, fioca sia pure, ma non incerta (quasi per speculum in aenigmate, secondo l'espressione paolina). 1.1 Le molteplici incarnazioni e curvature del male: cosmico, antropologico, culturale. Le strutture sociali del male: ingiustizia, sfruttamento, corruzione...(cenni). 1.2 L'odio religioso e la dichiarazione "Nostra Aetate" del Concilio Vaticano II. Ottimismo realistico dei cristiani: Il Cristo Signore del Tempo e della Storia. 2.0 Nuove epistemologie a confronto con le ragioni della fede e la fede nella ragione tecno-scientifica. Evoluzione sotto il segno del caso (la dittatura del caos/caso);(cfr. Jacques Monod; Il caso è la necessità) ed evoluzione come attuazione creatrice dell'azione di Dio.(Cfr. p. Pierre Teilhard De Chardin s.j.: Il Cristo cosmico, punto Omega della creazione). Cenni alla diatriba sul c.d. "Progetto intelligente"(I.P.) 3.0 Etica della responsabilità vs etica della convinzione equivoco e falso problema. L'etica è per la persona (B. Haering). Etica e morale. Morale oggettiva/ morale soggettiva. 3.1 La chiesa nel confronto con il c.d. "Male assoluto" (Shoah e Olocausto). 4.0 La dottrina sociale della chiesa. Da Leone XIII (Rerum Novarum, 1891) al magistero di papa Francesco(per cenni). 4.1 La crisi economica come prodotto del darwinismo economico e della concezione anetica dell'economia. L'economia è per l'uomo, non l'uomo per l'economia. Homo oeconomicus e homo politicus alla luce del vangelo nel magistero recente della chiesa. 5.0 Dalla proclamata morte di Dio all'illusione dell'avvento del Super-uomo.La morte dell'uomo come conseguenza e correlato della morte di Dio. 5.1 Cristo attesa e speranza dell'umanità . Cenni di antropologia ed ecclesiologia alla luce del Vaticano II e del magistero recente della Chiesa. 6.0 L'EXPO 2015 tra opportunità e contraddizioni. La terra come dono di Dio all'umanità tutta(da S.Gregorio Magno a Giovanni Paolo II e papa Francesco). prof. ENZO GARZIONE

I.T.A. “Emilio SERENI”

Programma per Moduli

Anno Scolastico 2014 – 2015

Italiano

Classe V, Sez. A p.t.

Modulo 1

L’età del Positivismo: il Naturalismo ed il Verismo

Il Positivismo: caratteri generali.

A.Comte: lo stato positivo

Il Naturalismo: caratteri generai

E.Zola: vita, formazione ed opere

La prefazione a ―La fortuna dei Rougon Macquart‖

G.Flaubert: ―La morte di Emma‖

Il Verismo: caratteri generali

G.Verga: vita, formazione ed opere

Prefazione ad ―Evan‖

Prefazione a ―I Malavoglia‖

Analisi delle seguenti novelle:

―Rosso Malpelo‖

―Libertà‖

La Scapigliatura: caratteri generali

E.Praga: ―Preludio‖

Altre espressioni artistiche:

La pittura dell‘età del Realismo

Modulo 2

Simbolismo, Estetismo, Decadentismo.

Simbolismo: caratteri generali.

Baudelaire: vita, formazione ed opere.

Analisi del testo delle seguenti liriche:

―Corrispondenze‖, ―L‘albatro‖, ―Spleen‖

Decadentismo: caratteri generali

La cultura scientifica e filosofica del primo Novecento

Giovanni Pascoli: vita, formazione ed opere

La poetica di Pascoli: ―La poetica del fanciullino‖

Analisi del testo delle seguenti liriche:

―Il Lampo‖

―Il Temporale‖

―Lavandare‖

―Il Gelsomino notturno‖

―Novembre‖

Lettura di: ―Italy‖

G.D‘Annunzio: vita, formazione ed opere

Estetismo: caratteri generali

O.Wilde: ―Il ritratto di Dorian Gray‖(lettura integrale)

G.D‘Annunzio: ―La filosofia del dandy‖, ―Il verso è tutto‖

La novella: ―L‘eroe‖

La filosofia di Nietzsche e il superuomo di D‘Annunzio

―La pioggia nel pineto‖ (analisi del testo)

Altre espressioni artistiche: gli Impressionisti

Modulo 3: la crisi dell’uomo contemporaneo: Pirandello

L.Pirandello: vita, pensiero ed opere.

Il teatro di Pirandello

―L‘uomo dal fiore in bocca‖

La novella ―La cariola‖

―Il fu Mattia Pascal‖ (lettura integrale)

Altre espressioni artistiche: Munch: “L’urlo”

Modulo 4: la poesia tra le due guerre

I Crepuscolari: caratteri generali.

I Futuristi: caratteri generali

Analisi del testo delle seguenti liriche:

La poesia Ermetica: caratteri generali

G.Ungaretti: vita, formazione ed opere

Analisi delle seguenti liriche:

―Fratelli‖

―Veglia‖

―Soldati‖

―San Martino del Carso‖

―La madre‖

―Non gridate più‖

Altre espressioni artistiche: Picasso: Guernica

Nella restante parte dell‘anno scolastico si prevede di affrontare lo studio

dei seguenti argomenti:

E. Montale

Il Neorealismo

Roma, 10 maggio 2015

Gli Alunni L’insegnante

______________

Prof.ssa Rita Ficorilli

I.T.A. ―E. SERENI‖

Programma per Moduli

Anno scolastico 2014 – 2015

Storia, cittadinanza e Costituzione

Classe V A p.t.

Modulo 1

L‘età dell‘Imperialismo e la prima guerra mondiale

La Destra storica (unità di raccordo)

La Sinistra storica (unità di raccordo)

L‘età giolittiana

La prima guerra mondiale.

La rivoluzione russa

Il primo dopoguerra ed i trattati di pace

Analisi dei seguenti documenti e testi:

I quattordici punti di Wilson

―La grande proletaria si è mossa‖

Modulo 2

L’età dei Totalitarismi

La Russia di Stalin

Il Fascismo in Italia.

Il Nazismo in Germania.

La crisi economica del ‗29.

Analisi dei seguenti documenti e testi:

―Il programma dei Fasci di combattimento‖

―Mussolini e Matteotti a confronto‖

―Una testimonianza sul terrore staliniano‖

Modulo 3

La seconda guerra mondiale

La seconda guerra mondiale

Analisi dei seguenti documenti e testi: ―La bomba atomica, un‘arma di distruzione totale‖

―La rivolta del ghetto di Varsavia‖

―L‘orrore di Auschwitz‖

Nella restante parte dell’anno scolastico si prevede di affrontare lo studio dei seguenti argomenti:

Modulo 4

Il mondo bipolare: dalla guerra fredda alla dissoluzione dell‘U.R.S.S. La guerra fredda

Il crollo del muro di Berlino

Roma, 10 maggio 2015

Gli alunni

L‘insegnante

Prof.ssa Rita Ficorilli

LINGUA INGLESE

CONTENUTI DISCIPLINARI

Module 9: Plant diseases

• Unit 1 "The plant and its enemies"

• The adversities of crops.

• Factors which affect the plant.

• Classification of vegetable diseases.

• Unit 2 "How to control plant diseases"

• Prevention is the best cure.

• Phytochemicals.

Module 10: Pest and weeds

• Unit 1 "Pest and weeds: stubborn survivors"

• Pest, a threat to the life of plants.

• Classification of vegetable pest.

• Weeds: don't let them grow under your feet.

• Unit 2 "Phytochemicals: a blessing or a curse?"

• The beginning of a vicious circle.

• Know more about pesticides.

• Organic pesticides.

Module 11: The food you can trust

• Unit 1 "Organic food"

• Consumers' concerns about food.

• What is genetic engineering?

• Processing organic fruit.

• The best methods of preserving and processing fruit and vegetables.

• Unit 2 "From plant to table: oil and wine"

• Olive oil: drops of gold.

• Wine: the nectar of the Gods.

• Organic Italian Wines.

• Unit 3 "Dairy products"

• Milk: the most complete food at any age.

• Butter.

• Cheese.

• The king of all cheeses: Parmigiano Reggiano.

Roma 15 Maggio 2015 Docente A. Cristofanelli

Alunni:

____________________________

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ISTITUO TECNICO AGRARIO “EMILIO SERENI” – ROMA

A.S. 2014/2015

PROGRAMMA MATEMATICA V APT

Ripasso di equazioni e disequazioni di primo, secondo grado e grado superiore

Ripasso delle funzioni numeriche, intere, fratte e irrazionali:

Dominio, codominio , funzioni pari e dispari Intervalli di positività e negatività Teorema sui limiti e forme indeterminate Asintoti verticali, orizzontali e obliqui Grafico di una funzione

Ripasso della derivata:

Definizione e rapporto incrementale Derivabilità e continuità di una funzione Significato geometrico della derivata Equazione della retta tangente ad una curva in un punto Derivate delle funzioni elementari. Crescenza, decrescenza, massimi e minimi. Derivate di ordine superiore. Concavità, convessità, punti di flesso.

Esponenziali e logaritmi:

Definizione di funzione esponenziale, proprietà delle potenze e grafico della funzione Equazioni esponenziali Definizione di logaritmo, proprietà dei logaritmi e grafico della funzione logartimo Le equazioni logaritmiche

Il calcolo Integrale

Area del trapezoide Il concetto di integrale definito e sue proprietà La funzione integrale e la primitive di una funzione L’integrale indefinito e le sue proprietà Calcolo di integrali immediati di funzioni elementari Integrali immediati di funzioni composte Integrazione delle funzioni razionali fratte Calcolo dell’area di una superficie piana Calcolo dell’area compresa tra due curve Integrazione per parti

Roma 15-05-2015 Prof.ssa Tomasone Giuseppina

PROGRAMMA DI SCIENZE MOTORIE

CLASSE 5 A

Insegnante Polimeni Rocco Raffaele

Teoria:

Il BMI e sua correlazione con l'alimentazione. Sottopeso, normopeso, sovrappeso, obeso.

Il sistema aerobico.

Educazione nutrizionale: orientamenti per una sana alimentazione.

Pratica:

Attività di corpo libero, esercizi alla spalliera. Tennis tavolo. Calcio balilla.

Giochi di squadra:

Pallavolo, calcio a 5, basket.

Componimenti scritti sugli argomenti trattati ed a carattere generale riguardante gli stili di

vita auspicabili riguardo l'attività motoria, l'alimentazione e l'ambiente.

Roma 05/05/2015 L'Insegnante

Polimeni Rocco Raffaele

Gli alunni:

ISTITUTO TECNICO AGRARIO

EMILIO SERENI ROMA

Anno scolastico 2014-2015 Classe V sez. APT

PROGRAMMA DI PRODUZIONI VEGETALI

Insegnanti: Silvano Cervelli –Rocco Francesco P. Lerose

Programma effettivamente svolto all’ 11/05/2015)

Morfologia e fisiologia delle specie arboree

- Stadi di sviluppo dei fruttiferi e ciclicità delle funzioni.

- I fitoregolatori endogeni.

- Apparato radicale

- Apparato aereo.

- Sviluppo vegetativo.

- Evoluzione delle gemme a frutto.

- Formazione e maturazione dei frutti.

Propagazione delle specie arboree

- Riproduzione.

- Moltiplicazione.

- Tecniche di moltiplicazione per autoradicazione.

- Moltiplicazione per innesto.

Impianto del frutteto

- Considerazioni tecnico economiche.

- Scelta della specie della cultivar e del portainnesto.

- Modalità di impianto.

La potatura

- Fattori che influenzano l'aspetto vegeto-produttivo.

- Tipi di potatura.

- Operazioni di potatura.

- Potatura di allevamento.

- Potatura di produzione.

- Potatura meccanica.

Le principali specie arboree da frutto:

- Vite, Olivo.

(segue)

Programma che si spera di svolgere entro la fine dell’anno scolastico:

Pesco, Actinidia.

Metodo di trattazione:

- Cenni storici, diffusione e importanza economica.

- Morfologia.

- Cicli e fasi fenologiche

- Propagazione.

- Ambiente pedoclimatico.

- Impianto.

- Sistemi di allevamento.

- Potatura di produzione.

- Concimazione e altre cure colturali.

- Raccolta

Roma 11/05/2015

I docenti della classe:

Prof. Silvano Cervelli

Prof. Rocco Francesco P. Lerose

Visto ed approvato gli alunni:

ISTITUTO TECNICO AGRARIO

EMILIO SERENI ROMA

Anno scolastico 2014-2015

Classe V sez. APT

Programma di Gestione Ambiente e territorio

Insegnanti: Silvano Cervelli, Mario Bennato

Programma effettivamente svolto all’ 11/05/2015) MODULO 1: IL TERRITORIO 1° UD: Concetto di ambiente - Aspetti introduttivi - Impronta ecologica - Sviluppo sostenibile 2° UD: Concetto di territorio - Aspetti introduttivi -Attitudini territoriali - Pianificazione del territorio - Assetto del territorio

MODULO 2: IL PAESAGGIO

1° UD: Il concetto di paesaggio

- Analisi dei paesaggi

- Classificazione dei paesaggi

MODULO 3: INQUINAMENTO

1° UD: Inquinamento e ambiente

- Inquinamento e biomagnificazione

- Inquinamento dell’aria

- Inquinamento dell’acqua

- Inquinamento del suolo

- Gli indicatori biologici

MODULO 4: SISTEMI AGRICOLI

1° UD: Sistemi agricoli e agroforestazione

- Tipologie di agricoltura.

- Sistemi agricoli in Italia.

- Agroforestazione

MODULO 5: IL BOSCO

1° UD: Selvicoltura

- Il bosco e l’ambiente

- Il governo dei boschi

MODULO 6: DIFESA DEL TERRITORIO

1° UD: Prevenzione e difesa del territorio

- Il dissesto idrogeologico

- Gli incendi boschivi

- Azioni di prevenzione e difesa.

- Il ruolo dei boschi nella regimazione idrica e nel controllo dell’erosione

2° UD: Ingegneria naturalistica

- Materiali utilizzati nell’ingegneria naturalistica.

- Interventi antierosivi.

- Interventi stabilizzanti.

Programma che si spera di svolgere entro la fine dell’anno scolastico:

- Gabbionate con rete metallica e pietrame.

- Briglie.

- Zone di esondazione.

MODULO 7: POLITICHE AGRICOLE

1° UD: Politiche agricole e organizzazione del mercato produttivo.

- PAC, i principi e le riforme.

- La nuova PAC.

- Le regole di compravendita dei prodotti agroalimentari.

- Condizionamenti mercantili e packaging.

- Organizzazioni di produzione ortofrutticole e del settore non ortofrutticolo.

Roma 11/05/2015

I docenti:

Prof. Silvano Cervelli

Prof. Mario Bennato

Visto ed approvato gli alunni:

ISTITUTO TECNICO AGRARIO “E. SERENI”

VIA PRENESTINA

00030 ROMA

PROGRAMMA DI LABORATORIO DI TRASFORMAZIONE DEI PRODOTTI SVOLTO ALL‘8

MAGGIO 2015

INSEGNANTE TEORICO: PAOLA LONGO

INSEGNANTE TECNICO PRATICO: MAURO GIORDANI

CLASSE: V SEZ. A

ANNO SCOLASTICO: 2014/2015

ANALISI DEI PRODOTTI DELL'INDUSTRIA ENOLOGICA

A. MOSTO:

determinazione dell'acidità totale;

determinazione degli zuccheri (metodo densimetrico e rifrattometrico);

calcolo dell'indice di maturazione;

B. VINO :

determinazione della gradazione alcolica;

determinazione acidità totale;

determinazione acidità volatile;

calcolo acidità fissa;

determinazione dell‘anidride solforosa totale;

PROGRAMMA DA SVOLGERE ENTRO IL 31 MAGGIO 2015

ANALISI DEI PRODOTTI DELL‘INDUSTRIA OLEARIA

C. OLIO DI OLIVA:

concetto e classificazione merceologica dell'olio di oliva

determinazione dell‘acidità;

determinazione dell'indice di rifrazione;

ricerca della rancidità (reazione di Kreis);

ANALISI DEI PRODOTTI DELL‘INDUSTRIA LATTIERO CASEARIA

D. LATTE:

saggi chimici esplorativi: (alcool, alìzarolo, ricerca dello stato di freschezza.

determinazione peso specifico del latte;

determinazione dell‘acidità;

Roma 08.05..2015 GLI INSEGNANTI

Prof.ssa Paola Longo

Prof. Mauro Giorfani

ISTITUTO TECNICO AGRARIO “E. SERENI”

VIA PRENESTINA

00030 ROMA

PROGRAMMA DI TRASFORMAZIONE DEI PRODOTTI SVOLTO ALL‘8 MAGGIO 2015

INSEGNANTE: PAOLA LONGO

CLASSE: V SEZ. A

ANNO SCOLASTICO: 2014/2015

A. RICHIAMI DI CHIMICA BIOLOGICA:

acidi organici; acidi grassi; lipidi; carboidrati, aminoacidi,

soluzioni;

colloidi.

B. RICHIAMI DI FISICA:

densità;

rifrazione.

C. INDUSTRIA ENOLOGICA:

l'uva e i costituenti del grappolo; - maturazione biologica ed industriale dell'uva; - l'evoluzione

degli acidi e degli zuccheri nel corso della maturazione;

tecnica di raccolta dell'uva;

il mosto: preparazione e composizione; - definizione dei vari tipi di mosto secondo il

regolamento CEE ;

correzioni aumentative e diminutive del grado zuccherino e dell'acidità del mosto;

macchine enologiche: pigiatrici, pigiadiraspatrici, sgrondatrici, presse;

il processo biochimico della fermentazione alcolica e analisi dei prodotti principali e

secondari della fermentazione;

i lieviti: differenze fra lieviti apiculati ed ellittici e loro successione durante la fermentazione;

fattori necessari al loro sviluppo e fattori che influenzano il loro metabolismo;

fenomeni successivi alla fermentazione; l'importanza della S02 nel mosto e nel vino: sue

proprietà ed azioni;, conseguenze derivanti dalle principali azioni della S02, stato chimico-

fisico nel vino; fattori che influenzano la quantità di S02 da utilizzare, limiti previsti dal

regolamento CEE; effetti negativi e sostanze surroganti la S02;

sistemi di vinificazione: vinificazione in rosso e bianco, termovinificazione, vinificazione di

uve alterate, vinificazione nelle regioni calde e fredde, macerazione carbonica, macerazione a

freddo, vinificazione con ossigenazione preventiva dei mosti;

altre fermentazioni: glicero-piruvica, alcolica degli amminoacidi, malolattica e maloalcolica

composizione del vino, correzioni aumentative diminutive dell'acidità fissa e del grado

alcolico;

la limpidezza del vino: intorbidamenti e precipitazioni;

trattamenti di stabilizzazione del vino :filtrazione, centrifugazione, chiarificazione,

pastorizzazione, refrigerazione;

difetti ed alterazioni del vino: fioretta, spunto, acescenza, girato, filante, fermentazione

mannitica, amarore;

invecchiamento,imbottigliamento e tappatura;

cenni vinificazione vini spumanti: metodo Champenois, metodo Charmat;

disciplinari di alcuni vini

D. INDUSTRIA OLEARIA:

l'olivo e il suo frutto, variazione del peso e della composizione chimica durante la

maturazione; composizione chimica e maturazione fisiologica;

sistemi di raccolta delle olive, trasporto e conservazione;

composizione chimica dell'olio di oliva;

PROGRAMMA DA SVOLGERE ENTRO IL 31 MAGGIO 2015

le macchine dell'oleificio: frantoio a molazze, a martelli a cilindri, lavatrici, mondatrici,

gramolotrici, frangigramolatrici, presse a gabbie e idrauliche;

complessi per la deoliazione della pasta (metodo Italiano e Marsigliese);

separazione dell'olio dal mosto oleoso, chiarificazione;

difetti ed alterazione dell'olio: irrancidimento, inacidimento;

sottoprodotti dell'industria olearia (acque di vegetazione, morchie e sanse);

estrazione dell'olio dalle sanse mediante solventi;

la raffinazione dell'olio;

gli oli di semi: estrazione e raffinazione.

E. INDUSTRIE LATTIERO CASEARIA:

introduzione alle industrie lattiero casearie; il latte: composizione e sua importanza dal punto

di vista nutrizionale e per la trasformazione nelle industrie lattiero casearie; caratteristiche

fisiche, chimiche ed organolettiche;

igiene del latte: trattamenti al latte presso il produttore; - raccolta, trasporto, trattamenti di

depurazione e stabilizzazione presso i centri di raccolta;

conservazione e trattamenti igienici al latte: conservazione per refrigerazione;

conservazione con il calore: pastorizzazione alta, sterilizzazione sul latte pre- condizionato,

sul latte fluente (UHT, UPERIZZAZIONE);

conservazione per disidratazione parziale (latte condensato), totale (latte in polvere);

lattì fermentati;

preparazione del latte per la caseificazione;

generalità sul processo di caseificazione;

maturazione della cagliata con l‘intervento dei microrganismi specifici del latte;

la crema e il burro; separazione della crema (affioramento spontaneo, centrifugazione),

pastorizzazione, maturazione;

la burrificazione: zangolatura, burrificazione continua e cenni sulla conservazione del burro;

Roma 08.05.2015

L‘INSEGNANTE

Prof.ssa Paola Longo

ISTITUTO TECNICO AGRARIO EMILIO SERENI

VIA PRENESTINA ROMA

SEDE CENTRALE CLASSE V A PT

PROGRAMMA DI ECONOMIA, ESTIMO, MARKETING E LEGISLAZIONE

INSEGNANTE SUSANNA MICOCCI

ANNO SCOLASTICO 2014-2015

ITP: ROCCO LE ROSE

TESTO: FERDINANDO BATTINI: ESTIMO E COMMERCIALIZZAZIONE DEI PRODOTTI

AGROALIMENTARI

MODULO 1

UNITA‘ 1: LA DEFINIZIONE DI ESTIMO

LE CLASSIFICAZIONI DELL‘ESTIMO

LE ATTIVITA‘ E LE COMPETENZE DEL PERITO

UNITA‘ 2 : GLI ASPETTI ECONOMICI DEI BENI

LO SCOPO DELLA STIMA

I SEI ASPETTI ECONOMICI DEI BENI PRIVATI (IL PIU‘ PROBABILE VALORE DI

MERCATO, IL PIU‘ PROBABILE VALORE DI COSTO, IL PIU‘ PROBABILE VALORE DI

TRASFORMAZIONE, IL PIU‘ PROBABILE VALORE COMPLEMENTARE ILPIU‘PROBABILE

VALORE DI SURROGAZIONE IL PIU‘ PROBABILE VALORE DI CAPITALIZZAZIONE)

IL VALORE D‘USO SOCIALE

UNITA‘ 3 : IL METODO E I PROCEDIMENTI DI STIMA

IL METODO COMPARATIVO

I PROCEDIMENTI DI STIMA

STIMA DEL VALORE DI MERCATO

STIMA DEL VALORE DI COSTO

MODULO 2

UNITA‘ 4: LA STIMA DEI FONDI RUSTICI

IL MERCATO DEI FONDI RUSTICI

LE CARATTERISTICHE CHE INFLUENZANO IL VALORE DI UN FONDO RUSTICO

LA RELAZIONE DI STIMA DI UN FONDO RUSTICO

UNITA‘ 5 : CENNI ALLA STIMA DEI FABBRICATI RURALI

I FABBRICATI RURALI E L‘EDIFICABILITA‘ IN ZONA AGRICOLA

VALORE DI RICOSTRUZIONE DEPREZZATO

UNITA‘ 6 : STIMA DEGLI ARBORETI DA FRUTTO

STIMA DEL VALORE DELLA NUDA TERRA

STIMA DELL‘ARBORETO IN UN ANNO INTERMEDIO ( REDDITI PASSATI E

REDDITI FUTURI)

STIMA DEL VALORE DEL SOPRASSUOLO

UNITA‘ 7 : STIMA DELLE SCORTE AZIENDALI

STIMA DEL BESTIAME

STIMA MACCHINE ED ATTREZZI

UNITA‘ 8 : LA STIMA DEI FRUTTI PENDENTI E DELLE ANTICIPAZIONI COLTURALI

DEFINIZIONI E DIFFERENZE

I FRUTTI PENDENTI

LE ANTICIPAZIONI COLTURALI

UNITA‘9 : I MIGLIORAMENTI FONDIARI

GIUDIZIO DI CONVENIENZA IN TERMINI DI VALORE, REDDITO, FRUTTUOSITA‘

DEL CAPITALE INVESTITO

INDENNITA‘ SPETTANTE AL CONDUTTORE AFFITTUARIO E USUFRUTTUARIO

UNITA‘ 10 : LA STIMA DEI DANNI

IL CONTRATTO DI ASSICURAZIONE

DANNI DA INCENDIO, AVVERSITA‘ METEREOLOGICHE E INQUINAMENTO (

CENNI)

MODULO 3

UNITA‘ 11 : IL CATASTO TERRENI

DEFINIZIONE, SCOPI, CARATTERISTICHE

LA PARTICELLA CATASTALE

QUALIFICAZIONE, CLASSIFICAZIONE CLASSAMENTO

MODULO 4 UNITA‘ 12 : GLI ESPROPRI PER PUBBLICA UTILITA‘

QUADRO NORMATIVO

IL TESTO UNICO SUGLI ESPROPRI

Nel mese di maggio l‘estimo legale sarà completato dalle servitù prediali ( di passaggio , di elettrodotto,

acquedotto, metanodotto) e dalle valutazioni ambientali preventive

Fara in Sabina, 5-5-2015

Susanna Micocci

PROGRAMMA BIOTECNOLOGIE AGRARIE 2014-2015

Classe V A ISTITUTO AGRARIO “EMILIO SERENI”

Introduzione alla materia Concetto di malattia Resistenza delle piante Sintomatologia Patogenesi Classificazione degli insetti Morfologia degli insetti. Anatomia e fisiologia degli insetti. Caratteristiche dei principali ordini di insetti di interesse agrario Gli insetti e l’ecosistema I funghi, morfologia e cicli biologici Funghi veri e pseudo funghi Protozoa e Chromista Oomiceti, Ascomiceti e Basidiomiceti

Fitoiatria: Mezzi di lotta e di controllo delle popolazioni

1. Lotta agronomica 2. Lotta chimica 3. Lotta integrata 4. Lotta biologica 5. Lotta guidata 6. Lotta biotecnologica

Prof. Mauro Bozzoli

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ISTITUTO TECNICO AGRARIO “EMILIO SERENI”

MATERIA ALTERNATIVA ALL'INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA EDUCAZIONE ALLA CINEMATOGRAFIA

prof. EUGENIO BARZAGHI

ANNO SCOLASTICO 2014-2015

INIZIO DEL CORSO OTTOBRE 2014

CLASSE: 5APT

PROGRAMMA SVOLTO

Illusione, sacrificio e dedizione: visione e analisi del film The prestige

Visione e analisi di estratti di vari film e serie televisive al fine di mostrare diversi stili di regia e

diversi modi di raccontare una storia.

La pellicola cinematografica 35mm vista da vicina.

La proiezione cinematografica in pellicola e in digitale

Visione e analisi del film Gomorra

Educazione all'immagine: leggere un immagine astratta e suoi rapporti con un immagine realistica.

Visione e analisi del film l'attimo fuggente

Visione e analisi del film Gli intoccabili

firma del professore Eugenio Barzaghi

CLASSE V A PRODUZIONI E TRASFORMAZIONI

PROF.ssa FIORELLA ALAMPI GAGLIARDI

Programma svolto: I QUADRIMESTRE

Modulo 1 Aspetti generali ed importanza dell‘alimentazione negli animali domestici nel rispetto del benessere

animale e nella prevenzione delle dismetabolie alimentari

Alimentazione e Nutrizione degli Animali domestici

Generalità sugli alimenti

Principi nutritivi: glucidi, protidi, lipidi, sali minerali , contenuto energetico delle sostanze organiche

I carboidrati: i carboidrati strutturali e non strutturali

Le proteine : funzione , proteine ad alto valore biologico, calcolo delle PG

I lipidi

Modulo 2 Gli alimenti per gli animali

Classificazione degli alimenti

I foraggi: foraggi verdi , prati artificiali monofiti da vicenda di leguminose

Prati naturali e artificiali polifiti stabili

Gli erbai : erbai di leguminose di graminacee

Radici e tuberi

Importanza della somministrazione del foraggio verde : contenuto in principi nutritivi dei foraggi verdi

L‘erba medica

Modulo 3 Conservazione dei foraggi

I Fieni : fasi e tecniche di fienagione epoca di sfalcio qualità del fieno-

Perdite : meccaniche , nutritive, perdite di conservazione

Determinazione del contenuto della F.G.: NDF, ADF, ADL

Il fieno di prato stabile

Macchine utilizzate durante la fienagione

Importanza del fieno nell‘alimentazione dei ruminanti e nelle specie zootecniche

Essiccamento naturale e artificiale

Gli Insilati : degradazione chimico-biologica. L‘insilato di mais- Il fieno-silo

I microorganismi: lactobacilli, colibatteri , lieviti muffe

L’insilamento: tecniche di insilamento , perdite e qualità dell‘insilato (valutazione)

Preparazione e utilizzazione del silo mais

I Concentrati : classificazione

Concentrati di cereali e proteaginose

L‘importanza dei concentrati nell‘alimentazione degli animali zootecnici

I sottoprodotti: Generalità, i panelli e farine di estrazione , residui delle riserie residui degli

zuccherifici

L‘apparato digerente: digestione della F.G., digestione delle proteine, proteine PDI

La fibra: importanza nell‘alimentazione del bestiame ; digestione della F.G. nei ruminanti

Le proteine :Utilizzazione dell‘azoto proteico e non proteico – Le proteine Grezze le proteine

By- pass le proteine microbiche le proteine ad alto valore biologico

II Quadrimestre

Modulo 4 L’ energia contenuta negli alimenti

Utilizzazione dell‘Energia : EL, ED ,EM, ENm ENp

Fabbisogni nutritivi delle bovine da latte nelle fasi di lattazione

Alimentazione delle bovine in asciutta : Steming up

Stima del Valore Nutritivo degli alimenti: U.F. U.F.L. U.F.C .

La sostanza secca contenuta negli alimenti

Fabbisogni nutritivi : di mantenimento e di produzione

La razione alimentare e le fasi della lattazione

Modulo 5 Il bovino da carne

Allevamento del Bovino da carne: Tecniche di svezzamento- generalità il latte in polvere

Allevamento del vitello :alimentazione- integrazione con alimenti solidi - Il benessere degli animali.

Allevamento del vitellone : Accrescimento, Finissaggio, macellazione

Linea vacca-vitello

Roma

9.05.2015 Prof.ssa Fiorella Alampi Gagliardi

B) Relazioni

RELAZIONE SULLA CLASSE 5BAT ANNO SCOLASTICO 2014-2015 La classe si è presentata in maniera aperta e nonchè partecipe,nel complesso,del dialogo didattico-educativo. Tuttavia il numero delle lezioni effettive (24) è stato alquanto inferiore al numero di quelle preventivate (33) di conseguenza gli argomenti sono stati trattati in maniera talora cursoria e per cenni .(Nonostante ciò i ragazzi hanno risposto in maniera adeguata,integrandosi positivamente nelle logiche e nelle strategie attivate dal discorso svolto,con qualche punta di eccellenza. Dal punto di vista disciplinare non è emerso alcuna problematica degna di nota. prof.ENZO GARZIONE

ISTITUTO TECNICO AGRARIO

Emilio SERENI - ROMA

Anno scolastico 2014-2015

Classe 5^ Sez. A p.t.

Relazione Finale

LINGUA e LETTERATURA ITALIANA – STORIA, Cittadinanza e

Costituzione

La classe V A p.t. è composta di diciotto alunni, sette ragazze e undici ragazzi.Tre alunni

provengono da altre sezioni. E‟ presente un alunno con disabilità, ottimamente inserito e

supportato affettivamente e fattivamente da compagni e docenti, che segue una

programmazione differenziata. La classe è stata seguita, nel triennio, dalla sottoscritta.

Nella prima parte dell‟anno scolastico la maggioranza dei discenti ha mostrato una

partecipazione solo doverosa al percorso formativo. Alcuni discenti hanno fatto registrare

scarsa motivazione e scarso impegno nello studio e nel dialogo educativo. Nel corso del II

quadrimestre la classe ha evidenziato invece un comportamento scolasticamente più

responsabile e proficuo. Si è sviluppata una sana competizione ed una adeguata collaborazione

che ha portato,con un impegno più sistematico ed uno studio più costante, risultati apprezzabili,

per la maggioranza dei discenti. Qualche alunno, debole, durante il corso dell‟anno, nella

motivazione e carente nell‟impegno, fa registrare ancora delle difficoltà nell‟affrontare il percorso

formativo.

A livello disciplinare la classe, particolarmente vivace, pur mostrandosi sostanzialmente

rispettosa nei riguardi di tutti gli operatori scolastici, ha evidenziato delle

intemperanze,soprattutto durante il I quadrimestre. Di tali intemperanze ha però preso

consapevolezza e si è proposta poi in modo più consono.

La programmazione modulare elaborata all‟inizio dell‟anno scolastico è stata in parte adattata a

situazioni ed esigenze che sono emerse durante il percorso formativo, nel rispetto dei tempi di

apprendimento individuali degli allievi. E‟ stata infatti svolta intensa attività di recupero in itinere

per consentire agli alunni di colmare le lacune della loro preparazione emerse nello scrutinio del

primo quadrimestre. Le attività di recupero, di sostegno alla motivazione allo studio, hanno

sempre comunque caratterizzato l‟insegnamento della sottoscritta che ha quindi preferito la

qualità alla quantità, riducendo in parte i contenuti della programmazione iniziale con l‟obiettivo

di consentire a tutti un recupero costante ed adeguato. L‟effettuazione di visite didattiche, la

partecipazione a varie attività extrascolastiche, la partecipazione all‟Alternanza Scuola-Lavoro

hanno ulteriormente determinato la flessibilità nella concretizzazione della programmazione

iniziale. La preparazione degli alunni, relativa alle conoscenze, alle competenze, alle capacità,

ad oggi, è piuttosto diversificata. Il metodo d‟insegnamento si è avvalso soprattutto di due

strategie: lezione frontale e lezione guidata. E‟ stato usato il libro di testo in adozione affiancato

da fotocopie e da altri libri di testo. Le verifiche scritte sono state: tre nel primo quadrimestre, tre

nel secondo quadrimestre. Le verifiche orali sono state effettuate con colloqui, in numero

diverso per ogni alunno. Un interesse maggiore è stato dimostrato da molti alunni per lo studio

della Storia, soprattutto quella del Novecento, studio che ha consentito loro di comprendere

meglio le caratteristiche e le problematiche del mondo attuale, le strette connessioni tra politica,

economia e cultura, nello spazio e nel tempo. La partecipazione alle lezioni è sempre stata

vivace, richiedendo spesso delucidazioni e dibattiti, in particolar modo nell‟ambito di

Cittadinanza e Costituzione. Alcuni alunni si sono distinti anche per l‟analisi attenta e

sistematica dei fatti e dei documenti storici. Lo studio domestico ed il desiderio di conoscere

hanno differenziato la preparazione conseguita che è piuttosto eterogenea. Alcuni alunni hanno

conseguito, ad oggi, una preparazione sufficiente, per conoscenze, competenze e capacità, altri

più che sufficiente, altri lacunosa. Anche per lo studio della Storia si è privilegiata la qualità alla

quantità. Si è cercato il continuo recupero delle lacune dei discenti. Per il percorso formativo

sono state usate lezioni frontali e lezioni guidate. E‟ stato usato soprattutto il libro di testo. Le

valutazioni sono state effettuate attraverso colloqui e test.

Roma 10 maggio 2015 Prof.ssa Rita FICORILLI

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RELAZIONE DEL DOCENTE: ALESSANDRO CRISTOFANELLI

DISCIPLINA: LINGUA E CIVILTA‘ INGLESE CLASSE V APT

LIBRO DI TESTO: C Taylor, G. Barbieri New Challenge in Agriculture. Edagricole Scolastico

PRESENTAZIONE DELLA CLASSE

La classe ha mostrato un interesse positivo nei confronti della disciplina. Ho personalmente

rilevato un percorso piuttosto ―sconnesso‖ nel corso degli anni in quanto non tutta la classe ha

proviene dalla stessa sezione, ciò a scapito di una stabilità didattica e linguistica. In particolare mi

riferisco agli alunni Maisto, Di Iulio e Trotto che provengono dal corso ―vecchio ordinamento‖ e

quindi non hanno avuto la continuità linguistica sebbene abbiano superato dignitosamente l‘esami

di idoneità all‘inizio dell‘anno scolastico. La maggior parte degli alunni, comunque, ha raggiunto

con profitto accettabile e gli obiettivi esposti nella programmazione iniziale sono stati raggiunti da

ognuno si loro secondo le proprie capacità. La fruizione del programma da parte della classe non è

stata quindi omogenea ma decisamente positiva per tutti

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

conoscenza di contenuti specifici del campo agricolo e ambientale.

produzione e comunicazione scritta: trattazione sintetica e risposta a quesiti tecnici comprendere in modo analitico testi scritti di carattere agroalimentare e tecnico

descrivere, esporre ed argomentare i contenuti appresi in modo coerente, semplice ma efficace

produrre testi in risposta a compiti precisi, anche avvalendosi di strumenti di consultazione

CONOSCENZE, COMPETENZE E CAPACITA‘ ACQUISITE

Gli allievi che hanno raggiunto gli obiettivi di apprendimento conoscono:

lingua: grammatica, lessico,strutture, pronuncia, intonazione

Contenuti tecnici relativi all‘ambiente e alla produzione agricolo aziendale

sono competenti nel:

comprendere varie tipologie di testi (tecnici, prontuari, dizionari tecnici)

produrre testi in risposta a compiti precisi, anche avvalendosi di strumenti di consultazione

comprendere in modo analitico testi scritti di carattere ambientale e tecnico

descrivere, esporre ed argomentare i contenuti appresi in modo coerente ed efficace

produrre testi coerenti su argomenti noti

hanno la capacità di:

organizzare il proprio programma di studio all‘interno e al di fuori della classe

‗osare‘, sfruttando a fondo le proprie conoscenze per superare gli ostacoli della comunicazione in

varie situazioni

sviluppare la capacità di porre in relazione le conoscenze acquisite operando collegamenti

interdisciplinari e cogliendo l'unitarietà del sapere

sviluppare la capacità di autovalutazione socio-affettiva e cognitiva

METODOLOGIA

L'interazione docente-alunno è avvenuta attraverso lezioni frontali, volte ad affrontare il testo

prettamente tecnico, si è dato spazio alla lettura di brani con la relativa analisi testuale. Le strategie e tecniche volte al recupero e potenziamento hanno contemplato momenti di ripetizione di argomenti

specifici, controllo quotidiano del lavoro domestico con ulteriori spiegazioni ed esercitazioni nel rispetto dei

diversi ritmi di apprendimento degli allievi. In tutte le attività è stata data grande importanza all'efficacia

comunicativa, anche a scapito della correttezza formale. Gli allievi sono stati sempre informati sugli obiettivi da raggiungere allo scopo di perseguirlo con consapevolezza e motivazione e sviluppare la capacità

di autovalutarsi. Gli alunni sono stati stimolati ad assumere maggiori responsabilità nel processo di

apprendimento anche al di fuori della classe.

VERIFICHE(scritte e orali)

La tipologia delle verifiche è stata scelta sempre in base all‘obiettivo da raggiungere. Per quanto

riguarda la verifica orale le ―interrogazioni‖ si sono svolte in forma di esposizione degli argomenti

dove poi il docente è intervenuto con domande e richieste di interpretazioni e opinioni personali, è

stata data la giusta importanza alla pronuncia, al contenuto e alla rielaborazione. Relativamente alle

prove scritte si è verificata la capacità di produzione, comprensione e conoscenza dei contenuti

attraverso risposte a quesiti specifici, trattazione di argomenti in modo più vasto, la rielaborazione

di schemi fatti in classe e quesiti a risposta multipla.

VALUTAZIONE

Nel processo valutativo delle verifiche orali i seguenti descrittori:

conoscenza dei contenuti

capacità di fare collegamenti con altre discipline

capacità critica e argomentativi

capacità di analizzare oggettivamente testi tecnici di agricoltura

competenza grammaticale, lessicale e sintattica della L2

Al termine di ogni verifica, al momento della valutazione, si è tenuto conto dei diversi ritmi di

apprendimento si è discusso sugli errori ed eventuali punti ―deboli‖ allo scopo di mettere in

consizione l‘allievo di operare le opportune modifiche volte al miglioramento delle proprie abilità.

Per quanto concerne la valutazione delle prove scritte, si è valutata la capacità di produrre testi in

modo corretto dal punto di vista morfosintattico e contenutistico. Il livello di apprendimento in termini

di conoscenze, competenze e capacità esposto sopra, è stato tradotto in voti decimali come esposto nella

programmazione iniziale tendendo presente la tabella di valutazione di Pollock.

RELAZIONE DI MATEMATICA

CLASSE: V A sez. PT

Docente : Prof.ssa Giuseppina Tomasone

Fin dall’inizio dell’anno scolastico si sono creati all’interno della classe due gruppi con caratteristiche

diverse quanto ad impegno e partecipazione.

Un gruppo si è mostrato disponibile al dialogo educativo e ha partecipato con interesse all’attività

didattica. Esso si presenta in partenza alquanto omogeneo sia per le conoscenze possedute sia per le

capacità di apprendimento. Ciò nonostante, una parte degli alunni ha studiato con continuità ed

impegno, evidenziando conoscenze complete ed organiche e capacità di analisi e di applicazione degli

argomenti a situazioni problematiche, scegliendo in modo personalizzato le strategie di risoluzione.

Un’altra parte, pur mostrando interesse per la materia, ha studiato in modo saltuario anche nel lavoro

pomeridiano, raggiungendo, conseguentemente, una conoscenza essenziale dei contenuti, ostentando

difficoltà nell’affrontare a livello critico situazioni problematiche.

Un gruppo più piccolo, costituito da studenti con diverse fragilità, ha evidenziato un atteggiamento a

volte passivo e privo di interesse, alcuni di essi si sono mostrati poco motivati e incapaci di attenzione

continua e costante; inoltre hanno incontrato difficoltà nell’apprendimento degli argomenti palesando

lacune pregresse nelle conoscenze e nell’utilizzo degli strumenti della disciplina indispensabili per lo

studio degli argomenti affrontati nell’anno in corso. Anche l’impegno pomeridiano a casa è stato spesso

insufficiente e inadeguato al superamento delle difficoltà.

Per lo studente con disabilità il lavoro con l’insegnante di sostegno è stato collaborativo e ha consentito

di raggiungere gli obiettivi individuali stabiliti nel PEI.

Dal punto di vista disciplinare il comportamento in classe, pur non scorretto, non sempre è stato

adeguato al contesto scolastico, a causa anche delle ultime ore di lezione. Purtroppo anche le

interruzioni dell’attività didattica in classe dovute al progetto alternanza scuola-lavoro hanno causato

cadute di tono nella capacità di concentrazione, rallentando il processo educativo.

La metodologia di lavoro è stata articolata in lezioni frontali, momenti di esercitazione e di correzione

dei compiti assegnati e momenti di verifica comune.

Un modulo didattico è stato sviluppato secondo la metodologia CLIL. Il lavoro è stato svolto soprattutto

nell’aula informatica utilizzando i pc e la LIM. Dopo aver creato la classe virtuale sulla piattaforma KHAN

ACADEMY, ho chiesto agli alunni di iscriversi alla classe fornendo loro il codice, e di esplorare “in

libertà” l’ambiente della piattaforma per prendere confidenza con i contenuti di matematica veicolati

in lingua inglese, in modo da poter acquisire la terminologia specifica di argomenti già studiati. Poi ho

proposto la visione di una sequenza di video lezioni, alcuni per introdurre la terminologia specifica e

altri per spiegare l’argomento di studio. In questo modo ogni alunno ha potuto lavorare al proprio ritmo

di apprendimento tenendo conto anche delle difficoltà linguistiche incontrate. Successivamente alla

parte teorica gli studenti hanno svolto una parte pratica risolvendo esercizi di applicazione, di diversa

difficoltà in base al livello personale di competenze. La piattaforma KHAN permette all’insegnante di

monitorare l’attività di ogni singolo studente, di valutare l’impegno e i profitti in termini di competenze

acquisite.

Con questo approccio innovativo ho potuto osservare un aumento della motivazione; molti degli

studenti hanno lavorato alle loro postazioni con attenzione e divertimento.

La valutazione è stata fatta attraverso esercitazioni scritte, volte ad accertare il grado di conoscenza

degli argomenti e la capacità di applicazione a problemi, ed esposizioni orali per verificare l’acquisizione

di un linguaggio specifico con particolare riguardo all’uso di termini e simboli appropriati. Inoltre si è

tenuto conto del livello di partenza, della partecipazione alle lezioni e dell’impegno nello studio

autonomo.

Il recupero è stato effettuato durante le ore curriculari mediante esercitazioni in itinere, lavori di gruppo

o con iniziative di sostegno individualizzate.

Gli obiettivi educativi prefissati sono stati raggiunti in modo più che accettabile dalla maggioranza della

classe.

RELAZIONE DI SCIENZE MOTORIE

CLASSE 5 A

L'Insegnante Polimeni Rocco Raffaele

La classe, all'inizio dell'anno scolastico, presentava un normale interesse per gli aspetti

contenutistici della materia, infatti è stato possibile introdurre argomenti fondamentali,

quali ad esempio gli aspetti della nutrizione correlati ad una sana attività fisica. Questo ha

reso possibile l'assegnazione di un componimento riguardante la tematica trattata.

Successivamente,nell'ambito del primo quadrimestre, si sono fatte frequenti le assenze

degli alunni dovute alle cause più disparate L'atteggiamento della classe riguardo la

materia andava peggiorando con atteggiamenti orientati a far valere di questa solo gli

aspetti ricreativi; inoltre, in diverse occasioni, le lezioni non venivano tenute perchè gli

alunni erano occupati in altri compiti. Tutto questo ha pregiudicato, alla fine, un buon

approccio ai vari aspetti della disciplina aggravato da un atteggiamento dei ragazzi che si è

mantenuto ostico fino a poco tempo prima del finire dell'anno scolastico riservando, in

questo ultimo periodo, una sopportazione per quanto veniva condotto nell'insegnamento,

dovuta, presumibilmente, a non pregiudicare un voto finale a loro favorevole.

Roma 05/05/2015 L'Insegnante

Polimeni Rocco Raffaele

RELAZIONE FINALE CLASSE VAPT

DOCENTE: Silvano Cervelli

DISCIPLINA: Produzioni Vegetali

ANNO SCOLASTICO: 2014-15

1. PROGRAMMA SVOLTO vedi allegati

2. OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA E FORMATIVI

- Conoscere le principali essenze arboree di interesse agronomico (raggiunto).

- Saper impiantare e gestire una coltura arborea da frutto (raggiunto).

- Saper progettare un piano colturale aziendale (non raggiunto).

- Saper esporre le conoscenze acquisite (raggiunti solo in parte).

3. PROBLEMATICHE E DIFFICOLTA' INCONTRATE

In questa classe non si sono avute difficoltà nello svolgere l‘attività didattica, anche se,

con qualche eccezione, solo una parte degli alunni ha mostrato un reale interesse per la

materia applicandosi adeguatamente allo studio. Il conseguimento di una adeguata

preparazione ai fini dell'esame, oltre a richiedere una assidua partecipazione alla

didattica durante le lezioni in classe, avrebbe richiesto un altrettanto assiduo impegno a

casa, questo si è verificato solo in parte.

Il programma di Produzioni Vegetali è stato svolto tenendo conto dell'effettivo livello

di capacità, della partecipazione e delle carenze di base presenti negli alunni. Nel

secondo quadrimestre, essendo la disciplina oggetto della seconda prova d'esame si è

cercato di focalizzare l‘interesse sulle tematiche più direttamente coinvolte in una tale

prova. Purtroppo le numerose attività extracurriculari, pur indubbiamente importanti,

unite ad un orario, che rispetto al passato ha subito una riduzione a sole due ore

settimanali teoriche, hanno sottratto molto tempo alla didattica, costringendo ad una

trattazione essenziale: riduzione degli argomenti trattati e minore approfondimento. Per

quanto concerne il profitto bisogna fare un distinguo: un gruppo di alunni è riuscito a

raggiungere una preparazione anche se non particolarmente elevata ma adeguata al

superamento dell'esame, il resto presenta una preparazione piuttosto superficiale che, se

non potenziata con un'intensa attività di studio durante il periodo a ridosso dell'esame,

non potrà garantire risultati significativi.

4. ORE EFFETTIVAMENTE SVOLTE NELL'ESPLETAMENTO DELLA

PROPRIA DISCIPLINA

Sono state svolte al 11/05/2015 n. 106 ore di effettiva lezione.

5. ATTIVITA' INTEGRATIVE E DI SOSTEGNO SVOLTE

L‘attività di recupero, volta a favorire quegli alunni che nel corso del primo

quadrimestre hanno incontrato difficoltà nel processo di apprendimento, è stata svolta

in itinere nei giorni: 23, 25 e 27 febbraio con verifica il 9 marzo. A tal scopo sono state

utilizzate un totale di sei ore. Questo intervento è stato allargato all'intera classe,

ritenendolo comunque utile anche agli altri alunni.

Roma, 11/05/2015 Prof. Silvano Cervelli

RELAZIONE FINALE CLASSE VAPT

DOCENTE: Silvano Cervelli

DISCIPLINA: Gestione Ambiente e Territorio

ANNO SCOLASTICO: 2014-15

1. PROGRAMMA SVOLTO vedi allegati

2. OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA E FORMATIVI

Identificare e descrivere le caratteristiche significative dei contesti ambientali;

Organizzare attività produttive ecocompatibili;

Gestire attività produttive e trasformative, valorizzando gli aspetti qualitativi dei prodotti e

assicurando tracciabilità e sicurezza;

Interpretare ed applicare le normative comunitarie, nazionali e regionali, relative alle attività

agricole integrate;

Realizzare attività promozionali per la valorizzazione dei prodotti agroalimentari collegati alle

caratteristiche territoriali, nonché della qualità dell‘ambiente.

3. PROBLEMATICHE E DIFFICOLTA' INCONTRATE

La disciplina in oggetto è stata introdotta con la riforma e tratta di problematiche attuali ed importanti

che riguardano lo stato di salute ed il futuro del nostro pianeta e dell‘impatto che l‘attività umana ha

su di esso. Alcune di queste tematiche possono rivelarsi a volte di non facile comprensione creando

delle difficoltà nell‘apprendimento. Una parte degli alunni ha accolto la nuova materia con interesse

che gli ha permesso di superare le difficoltà incontrate, altri meno. Del resto il tempo a disposizione,

piuttosto limitato, solo due ore settimanali, le numerose attività extracurriculari e non ultimo l‘uscita

di Produzioni Vegetali come materia oggetto della seconda prova d‘esame hanno un po‘ distolto

l‘attenzione da questa disciplina. Conseguentemente si è dovuto procedere ad una riduzione ma

soprattutto ad una esemplificazione del programma. Si ritiene di aver raggiunto solo in parte gli

obiettivi prefissi.

Per quanto riguarda il profitto a differenza dell'altra disciplina si può riscontrare una maggiore

omogeneità della preparazione degli alunni che si attesta su un livello generalizzato che va dalla

mediocrità alla sufficienza.

4. ORE EFFETTIVAMENTE SVOLTE NELL'ESPLETAMENTO DELLA

PROPRIA DISCIPLINA

Sono state svolte al 11/05/15 n.51 ore di effettiva lezione.

5. ATTIVITA' INTEGRATIVE E DI SOSTEGNO SVOLTE

L‘attività di recupero, volta a favorire quegli alunni che nel corso del primo

quadrimestre hanno incontrato difficoltà nel processo di apprendimento, è stata svolta

in itinere nei giorni: 24 e 25 gennaio con verifica il 2 febbraio. A tal scopo sono state

utilizzate un totale di tre ore. Questo intervento è stato allargato all'intera classe,

ritenendolo comunque utile anche agli altri alunni.

Roma, 11/05/2015 Prof. Silvano Cervelli

RELAZIONE FINALE SULLA DISCIPLINA

DOCENTE TEORICO

DOCENTE TECNICO PRATICO

PAOLA LONGO

MAURO GIORDANI

DISCIPLINA TRASFORMAZIONE DEI PRODOTTI

CLASSE V

SEZIONE

ANNO SCOLASTICO

ATP

2014/2015

1. OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA E FORMATIVI .

Gli obiettivi della disciplina programmati all‘inizio dell‘anno scolastico sono stati raggiunti con

notevole difficoltà dalla maggior parte degli alunni, in parte a causa della discontinuità dei docenti

avutasi durante il loro percorso scolastico, in parte dalla scarsa applicazione allo studio pomeridiano

accompagnato anche da un metodo di lavoro superficiale e disinteressato. Per questo motivo il lavoro

svolto è stato impegnativo, in quanto, oltre alla scarsa collaborazione degli alunni, si è reso necessario il

recupero di lacune accumulatesi durante i passati anni scolastici. Per quanto riguarda le prove di

verifica,nonostante programmate in largo anticipo , spesso gli alunni non si sono dimostrati puntuali ed

adeguatamente preparati. Questo atteggiamento si è protratto fino alla fine dell‘anno scolastico non solo

per la parte teorica ma anche per il programma di laboratorio comportando, per la maggioranza degli

studenti , una preparazione complessiva scarsamente sufficiente . Soltanto alcuni alunni hanno raggiunto

conoscenze e competenze abbastanza soddisfacenti per il loro impegno ed interesse dimostrati nel corso

dell‘anno scolastico.

2. PROBLEMATICHE E DIFFICOLTA' INCONTRATE

Gli alunni hanno dimostrato fin dall‘inizio dell‘anno scolastico difficoltà nello studio di

questa disciplina, causate sia dalle numerose lacune accumulate negli anni precedenti sia dall‘eccessiva

superficialità dimostrata nell‘impegno quotidiano . Si è reso necessario per questo motivo, un continuo

richiamo di argomenti di chimica generale ed organica allo scopo di semplificare e migliorare lo studio

agli alunni.

3. ORE EFFETTIVAMENTE SVOLTE NELL'ESPLETAMENTO DELLA PROPRIA

DISCIPLINA

Le ore effettivamente svolte e da svolgere al 31 maggio 2015 sono in n . 85, nel mese di

giugno sono da svolgere ancora altre 3 ore per un totale di 88.

4. ATTIVITA' INTEGRATIVE E DI SOSTEGNO SVOLTE

Sono state svolte in itinere lezioni integrative di recupero di alcuni argomenti riguardanti

chimica generale ed organica; per quanto riguarda il recupero del primo quadrimestre le lezioni si sono

svolte in orario curricolare.

Roma 8 maggio 2015

Prof. ssa Paola LONGO

ISTITUTO TECNICO AGRARIO EMILIO SERENI

VIA PRENESTINA ROMA

SEDE CENTRALE

RELAZIONE FINALE CLASSE V A PT

INSEGNANTE : SUSANNA MICOCCI

MATERIA : ECONOMIA, ESTIMO, MARKETING E LEGISLAZIONE

RELAZIONE FINALE

LA CLASSE, COMPOSTA DA 18 STUDENTI DI CUI SETTE RAGAZZE RISULTA EQUILIBRATA

MA CON ALCUNE TENSIONI INTERNE PREGRESSE E NON COMPLETAMENTE SOPITE CHE

NEL CORSO DELL‘ANNO HANNO CREATO QUALCHE PICCOLO PROBLEMA DI

ATTENZIONE.

ALCUNI RAGAZZI SONO RIPETENTI; SI SONO AGGIUNTI AL GRUPPO CLASSE

QUEST‘ANNO INTEGRANDOSI E PARTECIPANDO A TUTTE LE ATTIVITA‘ PROPOSTE

LA CONDOTTA SI E‘ SEMPRE MANTENUTA, NEI CONFRONTI DELL‘INSEGNANTE,

EDUCATA E CORRETTA; L‘ATTEGGIAMENTO E‘ SEMPRE STATO IMPRONTATO ALLA

COOPERAZIONE ANCHE SE E‘ VENUTA A MANCARE UNA SISTEMATICA ATTIVITA‘ DI

STUDIO POMERIDIANA CHE E‘ LA PRINCIPALE CAUSA DEI RISULTATI MODESTI

RAGGIUNTI DALLA MAGGIOR PARTE DELLA CLASSE .

ALCUNI ELEMENTI SI DISTINGUONO PER VIVACITA‘ E VOLONTA‘ DI CONOSCERE PUR

NON ESSENDO RIUSCITI A COINVOLGERE IL RESTO DELLA CLASSE IN QUESTA RICERCA

DI APPROFONDIMENTO

LA CLASSE HA PARTECIPATO FATTIVAMENTE ALL‘ESPERIENZA DI ALTERNANZA

SCUOLA LAVORO CHE HA ULTERIORMENTE CONFERMATO CHE, PER QUALCHE

STUDENTE, E‘ PREFERIBILE AFFRONTARE, SUBITO DOPO IL DIPLOMA, IL MONDO DEL

LAVORO.

L‘IMPEGNO MOSTRATO NELLE AZIENDE DI CUI SONO STATI OSPITI E L‘ENTUSIASMO

CON CUI TUTTA LA CLASSE HA AFFRONTATO QUESTA ESPERIENZA SONO DA

CONSIDERARE COME UNA POSITIVA PROVA DI CRESCITA RESPONSABILE; IN ALCUNI

CASI L‘ESPERIENZA DI ALTERNANZA E‘ SERVITA ANCHE A CHIARI RE DUBBI SULLE

SCELTE UNIVERSITARIE

ALLA FINE DEL CORSO DI ESTIMO I RAGAZZI HANNO UNA VISIONE D‘INSIEME DELLE

PROBLEMATICHE PROFESSIONALI ANCHE SE MOLTO SEMPLIFICATA; CONOSCONO UN

VOCABOLARIO TECNICO FONDAMENTALE E SANNO COME RICERCARE DATI MANCANTI

ALLA SOLUZIONE DI UN PROBLEMA; CONOSCONO ALCUNE REALTA‘ AZIENDALI DELLA

REGIONE LAZIO E RELATIVE PROBLEMATICHE DI GESTIONE; CONOSCONO

PROBLEMATICHE RELATIVE ALLA COMMERCIALIZZAZIONE E VALORIZZAZIONE DEI

PRODOTTI TIPICI DELLA REGIONE LAZIO COME OLIO E VINO .

SUSANNA MICOCCI

ISTITUTO TECNICO AGRARIO EMILIO SERENI”

Relazione finale Biotecnologie

Anno scolastico 2014/2015

Classe V Sezione A

La programmazione d’inizio anno prevedeva la realizzazione di due distinti moduli didattici; il

primo inerente la parte generale con la classificazione degli insetti, la morfologia e la fisiologia

degli stessi; la seconda parte era dedicata al concetto di ecosistema, alle diverse tecniche di

lotta e alla descrizione degli Ordini più importanti (cioè quelli ai quali appartengono gli insetti

che sono più dannosi per le coltivazioni), e anche lo studio, in particolare di gran parte degli

insetti che attaccano le colture; il secondo modulo riguardava le patologie vegetali, il concetto di

malattia, la patogenesi e la diagnostica fito-patologica.

A questi due moduli ne è stato aggiunto un altro inerente i funghi, la loro biologia e le

metodologie atte al loro controllo.

Le lezioni effettuate sono riuscite a preparare gli studenti per un discreto livello di

apprendimento delle biotecnologie curando le nuove prospettive di tecniche di lotta come

riferimento all’ormai diffuso concetto della conservazione dell’ambiente e degli ecosistemi

naturali.

Sono state fatte esercitazioni pratiche con la cattura, il riconoscimento degli insetti e la

preparazione degli stessi per l’immissione in una cassetta entomologica, per la descrizione dei

diversi ordini; per il riconoscimento in campo delle più conosciute malattie fungine in campo.

Alcune esercitazioni sono servite per la proiezione di foto che descrivevano insetti e funghi in

tutte le loro forme, e i danni che questi provocano alle colture.

L’utilizzo del testo adottato, integrato da appunti dettati in classe, ha permesso una più

approfondita conoscenza della materia.

Gli studenti hanno manifestato un discreto interesse per la materia e, esclusa qualche

eccezione, hanno raggiunto un accettabile grado di preparazione.

F.to l'insegnante Prof. Mauro Bozzoli

Roma li, 6 maggio 2015

ISTITUTO TECNICO AGRARIO “EMILIO SERENI”

MATERIA ALTERNATIVA ALL'INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA EDUCAZIONE ALLA CINEMATOGRAFIA

prof. EUGENIO BARZAGHI

ANNO SCOLASTICO 2014-2015

INIZIO DEL CORSO OTTOBRE 2014

CLASSE: 5APT

RELAZIONE FINALE DELLA DISCIPLINA

OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA E FORMATIVI

Alunni frequentanti: 4

L'obiettivo della disciplina è stato quello di fornire agli alunni quegli elementi che potessero metterli nella

condizione di districarsi con maggiore consapevolezza di fronte alla visione di un film o di un qualsiasi

altro prodotto audiovisivo (fotografie,fiction, spot, cartoni animati, ecc.).

Per questo grande spazio del corso è stato dedicato alla visione e all'analisi di film ed estratti, mai

separato dallo studio delle tecniche e delle pratiche della produzione cinematografica e dai contesti storici

nei quali queste si sono sviluppate.

Gli alunni frequentanti di questa classe hanno mostrato interesse e curiosità verso la disciplina in

particolare per la parte tecnica e creativa del mezzo cinematografico.

PROBLEMATICHE E DIFFICOLTA' INCONTRATE

Le principali problematiche sono legate alle poche ore per classe di cui dispone la disciplina,1 a settimana

che rende difficile la visione di un film nella sua interezza durante una sola lezione, con il calo

mnemonico e di concentrazione che comporta agli alunni. Quest'anno la disciplina è stata inoltre

penalizzata dall'orario scolastico, ultima ora del mercoledì, e diverse lezione non sono state svolte a causa

degli impegni degli studenti nelle attività preparatorie all'esame di stato e nel periodo di alternanza

scuola-lavoro.

firma del professore Eugenio Barzaghi

RELAZIONE FINALE

DISCIPLINA : PRODUZIONI ANIMALI

CLASSE V A PRODUZIONI E TRASFORMAZIONI

PROF.ssa FIORELLA ALAMPI GAGLIARDI

Ho svolto la mia attività di insegnamento con questi studenti dalla classe terza, e poi quinta, in un clima

di lavoro che non sempre è stato partecipe e corretto. L‘interesse per i contenuti proposti è stato variabile,

in relazione ai singoli studenti, ai diversi anni e momenti del corso di studi, alle tematiche di volta in volta

prese in esame. Il livello di autonomia raggiunto nell‘organizzare lo studio personale è estremamente

eterogeneo.

L’attività didattica Dopo un avvio regolare, ha subìto rallentamenti rispetto ai tempi stabiliti a causa

delle assenze fatte registrare da alcuni componenti della classe, sia per le interruzioni determinate dal

calendario scolastico , nonché per la prevista partecipazione alle attività di stage aziendale . Tale

situazione ha determinato oggettive difficoltà rispetto ai tempi di svolgimento dei moduli disciplinari

programmati.

Atteggiamento della classe. La classe si è dimostrata poco disponibile ad accogliere le sollecitazioni e le

strategie fondate su un sereno dialogo educativo messe in atto dalla docente; inoltre, ha conseguito solo

parzialmente gli obiettivi prefissati, mentre si registrano casi di alcuni alunni che palesano carenze e

lacune gravissime di varia natura.

Metodologie : oltre alla lezione frontale e interattiva , sono stati letti e commentati alcuni articoli dalla

rivista specialistica ― L‘informatore Zootecnico‖ e articoli inviati costantemente dalla docente per

potenziare alcuni argomenti

Criteri di valutazione e livelli minimi richiesti: Nella verifica di quanto effettivamente acquisito sono

stati valutati i seguenti parametri specifici:

conoscenze apprese

esposizione di un linguaggio tecnico accettabile

capacità di collegare i vari argomenti associati ad autonomia

capacità di porsi in relazione con gli altri

La valutazione ha tenuto conto della partecipazione e impegno dimostrato durante le lezioni e durante

l‘attività di recupero in itinere .

Per raggiungere la sufficienza lo studente deve aver dimostrato di avere una conoscenza di base degli

argomenti trattati e di essere capace di esporle in maniera chiara e corretta

Per avere una valutazione superiore alla sufficienza, deve avere dimostrato di utilizzare un linguaggio

tecnico adeguato, di aver approfondito autonomamente i vari argomenti e di aver avuto una visione

organica della disciplina

Strumenti di valutazione :

Interrogazioni orali, prove scritte (test a risposta aperta) è stata adottata la griglia proposta dal

dipartimento

Interventi di recupero: Recuperi in itinere

Attività extracurricolari : Mostra Mercato Bastia Umbra

Attrezzature utilizzate: il libro di testo adottato : Produzioni Animali 2 Alimentazione animale Igiene

Sanità zootecnica

Materiale distribuito dall‘insegnante, uso del P.C.

Obiettivi disciplinari realizzati in termini di conoscenze, competenze , capacità

Conoscere l‘importanza dell‘alimentazione nel quadro delle diverse performances degli animali domestici

Conoscenza dei principi alimentari contenuti negli alimenti e loro digeribilità

Conoscere e calcolare i fabbisogni di energia e principi nutritivi delle principali categorie e specie di

animali domestici ( poligastrici)

Conoscere e saper classificare gli alimenti destinati agli animali domestici

Saper riconoscere gli alimenti destinati agli animali

Conoscere i metodi di valutazione energetica degli alimenti

Conoscere il Bilancio energetico

Conoscere i fabbisogni delle bovine da latte nelle rispettive fasi di lattazione

Conoscere le tecniche di allevamento del bovino da carne

Conoscere la linea vacca-vitello

Conoscere come si gestisce l‘alimentazione di una moderna azienda zootecnica

Conoscere l‘allevamento dei bovini per lo sviluppo delle aree marginali


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