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Prot. n° Roma, 10 maggio 2015
ISTITUTO TECNICO AGRARIO
“EMILIO SERENI”
Via Prenestina 1395 - 00132 Roma
DOCUMENTO
del Consiglio della
CLASSE V A p.t.
ANNO SCOLASTICO 2014-2015
DIRIGENTE SCOLASTICO
PROF.SSA PATRIZIA MARINI
Coordinatore
della classe
Prof. Rita Ficorilli
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INDICE
1.Presentazione dell‘Istituto
2.Le strutture didattiche
3.Piano degli studi dell‘Articolazione ― Produzioni e trasformazioni ―
4.Profilo del Diplomato in Agraria, Agroalimentare, Agroindustria
5.Finalità ed obiettivi dell‘azione educativa e didattica
6.Verifiche e criteri di valutazione e griglia di Pollock
7.Tabella valutazione condotta
8. Presentazione Consiglio di Classe
9. Elenco alunni
10.Profilo della classe
11.Attività formative
12.Simulazioni
Allegati:
Allegato A: Programmi svolti
Allegato B: Relazioni finali
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ISTITUTO TECNICO AGRARIO STATALE
“EMILIO SERENI”
VIA PRENESTINA 1395 - 00132 Roma
PRESENTAZIONE DELL‘ISTITUTO
L‗Istituto è situato nel VI Municipio, sulla via Francigena Sud e su quella di Gabi. La
popolazione residente è di circa 20.000 abitanti, la densità abitativa risulta in forte
espansione, anche per la presenza di diversi gruppi etnici, in modo particolare nelle zone
limitrofe.
La sede succursale è localizzata nel IV Municipio , uno dei più vasti e popolosi di Roma,
con una popolazione di circa 250.000 persone in continua espansione.
La sede in via della Colonia Agricola , si trova al confine fra via della Marcigliana , via
Salaria e via Nomentana, conserva le caratteristiche dell‘agro romano , con aziende
agricole medio – grandi ad indirizzo produttivo cerealicolo zootecnico.
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Da settembre 2010 è stata istituita una nuova sede staccata sita a San Vito Romano, un
importante progetto nato per valorizzare la cultura e le tradizioni del territorio ed
agevolare un positivo avvicinamento dei giovani nel mondo del lavoro
L‘Istituto è sito in un‘antica azienda agricola, a vocazione biologica e rispettosa
dell‘ambiente, dell‘VIII Municipio, e in una zona di notevole importanza archeologica,
testimoniata dalla presenza di un fontanile e di una Cisterna Romana risalenti al II - III
sec. d.C.
Attraverso il trasferimento di conoscenze e competenze specifiche, la partecipazione ad
attività di laboratorio e visite in impresa, gli studenti realizzano il progetto di un nuovo
business tramite la costruzione di un prototipo (FARE) da collocare sul mercato
(IMPRESA).
L‘ITA E. Sereni fa registrare numerose iniziative volte a promuovere e a sostenere la
formazione di tutti i discenti ed a far emergere le eccellenze. Svolge un ruolo
fondamentale nella Rete Nazionale degli Istituti Agrari ed opera costantemente attraverso
le attività ed il raccordo delle Articolazioni per consentire agli allievi di conseguire una
preparazione ad alto livello attrezzata nel mondo del lavoro ed utilissima a coloro che
affrontano gli Studi universitari. La cura per la preparazione tecnico-scientifica e
professionale è costantemente affiancata da quella per lo sviluppo completo ed armonioso
della personalità dell‘allievo.
L‘Istituto infatti si fa promotore di concorsi, di convegni, di corsi tecnici, di contatti diretti
con le Istituzioni, di gemellaggi, di viaggi di istruzione per le eccellenze e di laboratori.
L‘Istituto utilizza anche fruttuose strategie diversificate per promuovere l‘inclusione,
l‘integrazione e diffondere la cultura della tolleranza e della solidarietà.
IL PROGETTO SCUOLA
L‘ITA E. Sereni fa registrare numerose iniziative volte a promuovere
e a sostenere la formazione di tutti i discenti ed a far emergere le
eccellenze. Svolge un ruolo fondamentale nella Rete Nazionale degli
Istituti Agrari ed opera costantemente attraverso le attività ed il
raccordo delle Articolazioni per consentire agli allievi di conseguire
una preparazione ad alto livello apprezzata nel mondo del lavoro ed
utilissima a coloro che affrontano gli Studi universitari. La cura per la
preparazione tecnico-scientifica e professionale è costantemente
affiancata da quella per lo sviluppo completo ed armonioso della
personalità dell‘allievo.
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Progetti, convegni e attività realizzati:
- Progetto Leonardo da Vinci di mobilità studentesca
- Green Safety
- Progetto Accoglienza
- Stili di vita
- Prevenzione Salute
- Concorso Bacco e Minerva
- La Nave della Legalità
- ―Tra Storia e Memoria‖ (Gemellaggio con il Liceo ebraico
―Renzo Levi‖)
- Viaggio della Memoria ad Auschwitz
- Progetto eccellenze in Israele (alta valenza formativa di tipo
tecnico-scientifico, religioso e storico, collaborazione con
l‘Università Ben Gurion)
- Progetto eccellenze in Australia
- Coldiretti Succursale (sede Bufalotta)
- Scuola Amica
- Vinitaly concorso enologico scolastico
- Servizio Arredi verdi per manifestazioni
- Servizi hostess e steward. Progetto educazione alla legalità
- Corso ―LGBT‖ per la prevenzione e la lotta all'omofobia
- Progetto teatro nell'ambito del Festival ―Cerealia‖
- Corso di perito estimatore
- Progetto L‘Una di Mele sull‘integrazione
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La superficie complessiva di ettari 33 è cosi suddivisa:
RIPARTIZIONE DELLA SUP.CIE AZIENDALE
VIGNETI PER CIRCA ≈ 7 HA
VIGNETI PER CIRCA ≈ 7 HA Sui quali è attivo, in collaborazione con la Regione
Lazio, un programma di Agricoltura Biologica come
Reg. Ce 1695/05 misura agroambientale.
I Vitigni presenti sono:
UVE ROSSE Sono in via di espianto 3,71 ed una analoga superficie è stata reimpiantata con 14.950
barbatelle con un sesto d‘impianto di 2,5 m
fra le file ed un metro sulla fila.
UVE BIANCHE
Bellone, Bombino, Toscano, Malvasia di
Candia e del Lazio, Moscato di Terracina,
Grechetto, Fiano, Falanghina, Malvasia Istriana, Vermentino, Viognier
UVE ROSSE
Montepulciano d‘Abruzzo, Petit Verdot,
Shiraz, Cabernet franc, Cabernet
sauvignon, Merlot.
OLIVETO PER 2 HA
Le varietà presenti sono:
• OLIVE DA MENSA
Grossa di Spagna, Ascolana), forma di
allevamento a vaso basso policonico;
• OLIVE DA OLIO
Leccino, Frantoio, Pendolino, Moraiolo.
Forma di allevamento a vaso basso
polifonico.
Le olive prodotte vengono molite a freddo in
un frantoio biologico e l’olio ricavato viene
imbottigliato e commercializzato.
COLTURE ERBACEE ≈18 HA
Così ripartiti:
Girasole Ha 4,7
Erbaio Ha 1,78
Farro Ha 4,00
PARTICELLE SPERIMENTALI DI CIRCA 1000
MQ Colture ortive autunnali: radicchio, cavolfiore, broccoli, cardo, finocchi, insalate
Colture ortive estive: pomodoro, peperone, melanzana,
aglio, cipolla, bietola
Sono stati messe a dimora inoltre patate semi precoci
SIEPE DI PIANTE OFFICINALI ≈ 150 mt.
SERRA, A CALDO ED A FREDDO DI PIANTE
ORNAMENTALI, DI 1500 MQ
Con significativo numero di esemplari di
varietà di Ficus bengjamin e Ficus elastica e di
Cymbidium.
La serra è utilizzata dagli alunni per attività
pratiche come ad esempio la moltiplicazione
delle piante sia per via gamica (semi) che per
via agamica (talea, margotta, propaggine,
innesto).
LOCALE CAPANNONE
Per ricovero macchine ed attrezzature in
TETTOIA per ricovero attrezzature semplici
N° 10 FAMIGLIE DI API per la produzione del
miele Millefiori
FRUTTETO DIDATTICO DI 1200 MQ
Con 32 piante da frutto di specie e qualità
diverse disposte con sesto di impianto 5 x 5.
FATTORIA DIDATTICA Con specie
selezionate utilizzate dagli alunni per attività
scolastiche e per l’orientamento e un ovile di
epoca medioevale recentemente ristrutturato
BOSCHETTO DIDATTICO DI 1200 MQ con
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dotazione Azienda Agraria varie specie di conifere e latifoglie
Al fine di assicurare agli studenti una buona preparazione culturale ed una formazione
professionale adeguata, l‘insegnamento delle discipline tecnico-scientifiche si avvale di
Laboratori ottimamente attrezzati e funzionali (Agronomia, Informatica, Chimica, Scienze
Linguistico, Economia, Disegno Tecnico, Meccanica), di una cantina con funzione di
laboratorio e di una biblioteca considerata aula multidisciplinare.
Il vigneto
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La cantina, che è anche Laboratorio didattico, permette la produzione dei seguenti vini,
alcuni dei quali premiati in importanti concorsi enologici:
• Vini rossi : ―SolStitium‖ – Lazio – IGT; ―Brumalis‖ – Lazio - IGT
• Vini bianchi : ―Lapis Lunae‖ – Lazio – IGT
• Passito : ―Serena‖ – Lazio – IGT
• Spumante : ―Stillaurum‖ extra brut
•
Processo di produzione spumante Stillaurum
3.PIANO DEGLI STUDI I.T.A. “ E. SERENI “
BIENNIO COMUNE E ARTICOLAZIONI NEL PIANO DELL‘OFFERTA
FORMATIVA
Il biennio comune fornisce le basi strumentali, cognitive e propedeutiche e permette
l'eventuale orientamento verso un altro corso o verso un'altra scuola superiore.
Il secondo biennio, di indirizzo, si caratterizza per la presenza di discipline dell'area
tecnico - professionale unite a quelle dell'area letterario linguistica e tecnico scientifica,
realizzando una formazione tecnica ampia e completa. Questo secondo biennio si prefigura
come strategico, in previsione dell‘ultimo anno di corso che, a sua volta, accompagnerà lo
studente dell‘Istituto agrario all‘Esame di Stato di fine percorso (quinto anno).
L'Istituto, per sua vocazione e indirizzo promuove la formazione di cittadini consapevoli
attraverso lo sviluppo delle conoscenze (il sapere), delle competenze (il saper fare) e delle
capacità (il saper essere) degli allievi e favorisce il loro successo scolastico e la loro
realizzazione personale e professionale.
Per il primo biennio sono previste attività ed insegnamenti comuni a tutti gli indirizzi del
settore tecnologico oltre ad attività ed insegnamenti obbligatori per lo specifico indirizzo
di Agraria, Agroalimentare ed Agroindustria.
Per il secondo biennio e per il quinto anno sono previsti attività ed insegnamenti comuni
alle tre Articolazioni opzionali di approfondimento ( Produzioni e trasformazioni,
Gestione dell‘ambiente e del territorio, Viticoltura ed Enologia ) che prevedono, però, una
diversa articolazione oraria.
Articolazione: Produzioni e Trasformazioni
MATERIA I Biennio II Biennio V Anno
1° 2° 3° 4° 5°
Religione cattolica o Att. alternativa 1 1 1 1 1
Lingua e Letteratura italiana 4 4 4 4 4
Lingua Inglese 3 3 3 3 3
Storia, Cittadinanza e Costituzione 2 2 2 2 2
Geografia 1 - - - -
Matematica 4 4 3 3 3
Diritto ed Economia 2 2 - - -
Scienze Integrate (Scien. della Ter.e Bio) 2 2 - - -
Scienze Integrate ( Fisica ) 2 3 - - -
Scienze Integrate ( Chimica ) 2 3 - - -
Scienze Motorie e Sportive 2 2 2 2 2
Tecnologie e Tecniche di Rapp.
grafica 3 3 - - -
Tecnologie Informatiche 3 - - - -
Scienze e Tecnologie applicate - 3 - - -
Azienda Agraria 2 - - - -
Complementi di Matematica - - 1 1 -
Produzioni vegetali - - 5 4 4
Produzioni animali - - 3 3 2
Trasformazione dei prodotti - - 2 3 3
Economia, Estimo, Marketing e Leg. - - 3 2 3
Genio rurale - - 3 2 -
Biotecnologie agrarie - - - 2 3
Gestione dell’ambiente e del - - - - 2
territorio
Totale ore settimanali 33 32 32 32 32
4.PROFILO DEL
DIPLOMATO in AGRARIA, AGROALIMENTARE ed AGROINDUSTRIA
Il Diplomato in Agraria, Agroalimentare, Agroindustria ha competenze specifiche nel
campo dell‘organizzazione e della gestione delle attività produttive nei settori vegetale ed
animale, con attenzione alla qualità dei prodotti ed al rispetto dell‘ambiente. Ha
competenze nelle attività di miglioramento genetico dei prodotti, sia vegetali che animali,
sulla scorta di competenze nel settore delle biotecnologie agrarie. Esprime le proprie
competenze in attività di gestione del territorio, rileva condizioni di disagio ambientale e
progetta interventi a protezione delle zone a rischio. Opera nel settore della trasformazione
e commercializzazione dei prodotti agrari ed agroindustiali.
ARTICOLAZIONE: PRODUZIONI E TRASFORMAZIONI
In particolare, tale Articolazione è finalizzata alla formazione del
DIPLOMATO in AGRARIA, AGROALIMENTARE ed AGROINDUSTRIA
che affronta le problematiche relative all‘organizzazione delle produzioni animali e vegetali,
alle trasformazioni ed alla commercializzazione dei relativi prodotti, all‘utilizzazione delle
Biotecnologie.
Tale DIPLOMATO è in grado di:
Organizzare e gestire attività produttive nell‘ambito delle coltivazioni agrarie
valorizzando gli aspetti qualitativi dei prodotti;
Proporre soluzioni di ospitalità inserite nel contesto ambientale;
Organizzare e gestire attività produttive nel comparto zootecnico valorizzando gli
aspetti qualitativi delle produzioni;
Organizzare e gestire attività produttive controllando gli aspetti contabili, fiscali ed
economici;
Trasformare i prodotti nel rispetto delle loro caratteristiche organolettiche operando
secondo precise norme di conservazione, igiene e sicurezza alimentare;
Promuovere la propria azienda, anche in lingua straniera, utilizzando diversi canali.
Elaborare piatti della tradizione locale attraverso la conoscenza del proprio territorio e
l‘utilizzo dei prodotti autoctoni.
Inoltre:
possiede una conoscenza e una padronanza sia delle metodologie tradizionali e
canoniche della gestione organizzativa sia dell‘azienda agricola sia delle
metodologie di avanguardia oggetto di studio e sperimentazione da trasferire nella
realtà operativa;
consente alle aziende di operare sul mercato in condizioni di concorrenza individuando
e utilizzando tutti i canali contributivi e di finanziamento disponibili a sostegno delle
attività, impostando realistici piani di sviluppo e di investimento a media e lunga scadenza
individuando anche i canali di commercializzazione più consoni alle singole realtà
operative;
ha un‘organica conoscenza sotto il profilo sia teorico che pratico dei principi per la
coltivazione delle piante agrarie, per l‘allevamento del bestiame, per le industrie agrarie;
conosce mezzi e tecniche per aumentare la produttività e per difendersi dalle cause di
danno alle colture e agli allevamenti tenendo sempre presenti gli effetti correlati alla salute
e all‘ambiente;
possiede nozioni di diritto agrario, di organizzazione tecnico ed economica della
agricoltura, di igiene del lavoro, di smaltimento dei rifiuti e di antinfortunistica.
SBOCCHI LAVORATIVI
Aziende agricole, agroalimentari, e agroindustriali, cooperative agricole di
produzione e servizi;
Amministrazioni pubbliche: Comuni, Province, Regione, ASL, Ufficio del
Territorio, Parchi e Consorzi agrari e consorzi di bonifica, Corpo forestale dello
Stato;
Libera professione di Diplomato in Agraria, Agroalimentare, Agroindustria;
Enti di Certificazione;
Tale diploma consente l‘accesso a tutti i corsi universitari. La preparazione specifica
orienta gli allievi verso i corsi di studio del settore, quali i corsi di laurea in Scienze
Agrarie, Scienze Forestali, Scienze Ambientali e Medicina Veterinaria.
ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO
E‘ un importante strumento che consente agli studenti di apprendere alternando periodi di
studio e di lavoro. I risultati delle esperienze maturate presso aziende, musei, centri di
ricerca, enti pubblici e privati, progettate, tutorate e valutate con l‘intervento congiunto
della scuola, rappresentano crediti scolastici ed elementi costitutivi del curriculum
professionale dello studente. I percorsi di Alternanza Scuola-Lavoro possono prevedere
l‘utilizzo della metodologia dell‘Impresa Formativa Simulata (IFS), che consente
l'apprendimento di processi di lavoro reali attraverso la simulazione della costituzione di
imprese virtuali che operano in rete, assistite da aziende reali
RELAZIONE ALTERNANZA SCUOLA LAVORO
In accordo con la programmazione della scuola ed il piano dell‘offerta formativa, è stata
organizzata l‘alternanza scuola lavoro per le classi quinte dell‘istituto Sereni nel periodo
ottobre (una settimana) e marzo (una settimana); sono state selezionate le aziende presso
cui inviare i ragazzi scelte tra le seguenti tipologie in accordo con le articolazioni e
secondo le preferenze espresse dagli studenti coinvolti (aziende agricole zootecniche e
studi veterinari;-vivai; -maneggi;-agriturismi;-organizzazioni varie quali LIPU, Istituto di
frutticoltura, Roma Capitale Tenuta del Cavaliere, Agricoltura Capodarco; aziende per la
manutenzione del verde e servizi all‘agricoltura; -parchi naturali ed isole faunistiche).
La scelta delle aziende si è basata sul criterio della disponibilità dei conduttori
all‘accoglienza e sulla possibilità di raggiungere il centro aziendale con i mezzi pubblici ;
durante la fase di primo contatto sono stati fondamentali anche i genitori che hanno
suggerito e presentato alle insegnanti tutor realtà di loro conoscenza o presso le quali
lavorano.
Le aziende agricole zootecniche si sono rivelate estremamente interessanti e disponibili
ad inserire i ragazzi nella routine lavorativa ma sono più vulnerabili alle condizioni
atmosferiche anche se, come da accordo , nei giorni in cui non era possibile uscire i
ragazzi hanno svolto lavori in stalla e al coperto. In questa tipologia di aziende è
comunque emerso un aspetto leggermente penalizzante per le ragazze che, in base a
radicati pregiudizi, non sarebbero totalmente in grado di fare o gestire alcune mansioni
aziendali.
I vivai, particolarmente per la loro ubicazione, si sono rivelati una soluzione ideale anche
perché alcuni di loro erano già organizzati per stage con studenti.
I maneggi sono stati spesso suggeriti dagli studenti stessi in quanto fanno parte delle loro
attività pomeridiane ed in alcuni casi sono da loro individuati come sbocchi lavorativi
futuri.
Gli agriturismi , per la loro stessa struttura si sono rivelati accoglienti e hanno evidenziato
una capacità ad impiegare i ragazzi in ogni aspetto delle loro attività dalla
commercializzazione dei prodotti ai rapporti con le scuole al lavoro prettamente di
campagna
L e organizzazioni varie hanno inserito i ragazzi nei progetti in atto, seguendoli e
istruendoli con esperienze di laboratorio ove c‘era la possibilità. E alcune si sono rese
disponibili ad ospitare i ragazzi disabili.
Le organizzazioni per la manutenzione del verde e per i servizi all’agricoltura hanno
presentato la stessa criticità delle aziende zootecniche nei confronti delle ragazze
esprimendosi a priori per una presenza totalmente maschile e comunque riservando ai soli
maschi l‘uso di macchine ed attrezzi, ciò nonostante alcune hanno ospitato i ragazzi
disabili.
I parchi e le isole faunistiche pur essendo molto interessanti hanno evidenziato la criticità
del pernottamento essendo difficilmente raggiungibili da Roma ma nei casi in cui gli
studenti hanno pernottato presso la struttura l‘esperienza si è rivelata particolarmente
valida anche dal punto di vista sociale.
Dall‘ analisi dei risultati e da quanto riportano i ragazzi e le famiglie l‘esperienza si è
rivelata coinvolgente ed in molti casi rispondente appieno alle aspettative delle famiglie e
dei ragazzi, avvicinandoli alla realtà del mondo del lavoro che alcune volte è più ripetitiva
delle aspettative e comunque incominciando a tessere quei rapporti privilegiati sul
territorio che dovrebbero poi sfociare in occupazione dopo la fine del ciclo di studi .
Le aziende che hanno accolto i ragazzi hanno mostrato in generale soddisfazione sia per
la preparazione dei ragazzi che per la disponibilità a svolgere le attività proposte.
Dal punto di vista didattico la maggiore criticità emersa è quella relativa a come inserire
questo periodo di alternanza fra le attività didattiche di routine rispettando al tempo stesso
le priorità dei lavori agricoli.
E‘ stato organizzato sul sito della scuola un albo delle aziende divise per categorie con
qualche consiglio sul profilo dello studente idoneo a quella sistemazione; agli studenti
durante l‘anno scolastico è stata data la possibilità di accedere a tale albo
responsabilizzandoli sulla scelta che hanno effettuato e promuovendo quando possibile
un turn over in modo da formare uno stagista con una preparazione completa nei settori
proposti e sia conseguentemente in grado di scegliere in quale si sente più a suo agio per
una eventuale futura attività imprenditoriale o lavorativa o di studio futuro.
STUDENTE TUTOR SCUOLA
ENTE OSPITANTE
SETTORE TUTOR AZIENDALE
PERIODO
Antonucci Fiamma
Micocci Susanna Centro Recupero Fauna Selvatica LIPU di Roma UIMEC VIA Nizza,154 Roma
Associazioni Francesca Manzia Responsabile LIPU Nervi Massimo
27-10-2014 31-10-2014 16-03-2015 20-03-2015
Chiapparelli Micocci Susanna Azienda Agricola Produzioni Nobili Gerardo 27-10-2014
Francesco Nobili Gerardo via Latina IV km Colleferro Azienda Agricola Nobili Gerardo via Latina IV km Colleferro
animali Nobili Gerardo
31-10-2014 16-03-2015 20-03-2015
Coccia Federica Micocci Susanna Azienda Agricola Nobili Gerardo Maneggio San Marco via san Marco snc Frascati
Produzioni animali Maneggio
Nobili Gerardo Bargelli Stefano
27-10-2014 31-10-2014 16-03-2015 20-03-2015
Di Figlia Tiziano Micocci Susanna Centro Recupero Fauna Selvatica LIPU di Roma Vivaio L’oasi garden Viale dei romanisti,2 Roma
Associazione Vivaio
Francesca Manzia Daniele Cavola
27-10-2014 31-10-2014 16-03-2015 20-03-2015
Di Julio Domenico Micocci Susanna Azienda Pallavicini Via Roma 121, Colonna Azienda Pallavicini Via Roma 121, Colonna
Multifunzionale
Mauro De Angelis Mauro De Angelis
27-10-2014 30-10-2014 16-030-2015 20-03-2015
Di Napoli Ilaria Micocci Susanna Maneggio Bagni di Tivoli Via Albinoni,11 Bagni di Tivoli Maneggio Bagni di Tivoli Via Albinoni,118 Bagni di Tivolui
Maneggio Susan Hayek Susan Hayek
27-10-2014 31-10-2014 16-03-2015 20-03-2015
Ferracci Gabriele Micocci Susanna Azienda Castel San Pietro località Santa Maria snc Castel San Pietro
Produzioni animali
Marco Stazi 27-10-2014 31-10-2014
Garau Vanessa Micocci Susanna Maneggio San Marco via san Marco snc Frascati Maneggio San Marco via san Marco snc Frascati
Maneggio Bargelli Stefano Bargelli Stefano
27-10-2014 31-10-2014 16-03-2015 20-03-2015
Goffi Romina Micocci Susanna Centro Recupero Fauna Selvatica LIPU di Roma Centro Ippico Torricola Via di Torricola vecchia,700 Roma
Associazione Veterinaria
Francesca Manzia Dott.ssa Magalì
27-10-2014 31-10-2014 16-03-2015 20-03-2015
Lugli Martina Micocci Susanna Maneggio San Marco via san Marco snc Frascati Maneggio San Marco via san Marco snc Frascati
Maneggio Bargelli Stefano Bargelli Stefano
27-10-2014 31-10-2014 16-03-2015 20-03-2015
Macchi Federico Micocci Susanna Azienda Castel San Pietro località Santa
Produzioni animali
Marco Stazi 27-10-2014 31-10-2014
Maria snc Castel San Pietro
Maisto Matteo Micocci Susanna Azienda Tomassi Antonio via Montebello sul Sangro,10 Roma
Multiservizi Tomassi Andrea 27-10-2014 31-10-2014
Mancini Manuel Micocci Susanna MD Ranch Azienda Poggio della Regola via valle dell’oppio Fara in Sabina Rieti MD Ranch Azienda Poggio della Regola via valle dell’oppio Fara in Sabina Rieti
Maneggio Sara Veglianti Sara Veglianti
27-10-2014 31-10-2014 16-03-2015 20-03-2015
Ricci Manuel Micocci Susanna Centro Recupero Fauna Selvatica LIPU di Roma Dott.Paolo Petrone studio veterinario Via Ternana,115 Montopoli in Sabina Rieti
Associazione Studio veterinario
Francesca Manzia Paolo Petrone
27-10-2014 31-10-2014 16-03-2015 20-03-2015
Trotto Alessio Micocci Susanna Azienda Agricola Le Chiuse strada provinciale,111Pereto L’Aquila MD Ranch Azienda Poggio della Regola via valle dell’oppio Fara in Sabina Rieti
Zootecnica Maneggio
Enrico Ippoliti Sara Veglianti
27-10-2014 31-10-2014 16-03-2015 20-03-2015
Zolea Chiara Micocci Susanna Centro Recupero Fauna Selvatica LIPU di Roma Azienda agricola Nobili Gerardo
Associazione Multifunzione
Francesca Manzia Nobili Gerardo
27-10-2014 31-10-2014 16-03-2015 20-03-2015
CLIL (Content and Language Integrated Learning)
Premessa
L‘insegnamento/apprendimento della lingua straniera è oggetto di costante
attenzione in Europa. Le finalità del CLIL sono quelle di far acquisire contenuti
disciplinari migliorando le competenze linguistiche nella lingua veicolare (inglese)
utilizzata come strumento per apprendere e sviluppare abilità cognitive. Uno degli
scopi dell‘insegnamento veicolare è stato quello di aiutare gli studenti a
comprendere che la lingua è uno strumento di comunicazione, acquisizione e
trasmissione del sapere e di immettersi nel mercato del lavoro supportati da
adeguate conoscenze.
Utilizzando la metodologia CLIL, la lezione viene focalizzata sia su contenuti
disciplinari delle materie coinvolte in questa sperimentazione sia sulla lingua
veicolare (inglese) di cui bisogna favorire la comprensione e l‘utilizzo.
Per realizzare queste proposte didattiche, sono state attuate delle strategie che hanno
previsto lezioni interattive e attività mirate ad aumentare la produzione linguistica.
Pertanto gli insegnanti delle materie curricolari, per proporre nella lingua veicolare i
contenuti delle specifiche discipline,hanno dovuto applicare delle metodologie
didattiche fortemente coinvolgenti e motivanti.
MATEMATICA IN INGLESE
MODULO CLIL1
INTEGRAL CALCULUS
(L‘integrazione per parti)
prof. Giuseppina Tomasone (matematica)
MOTIVAZIONI
Oggi più che mai la conoscenza delle lingue straniere è un’imprescindibile chiave di accesso per
poter comunicare a livello internazionale e in modo trasversale. In quest’ottica il CLIL è indicato
come strategia imprescindibile in tutte le principali direttive, trattandosi di un approccio
metodologico in cui l’apprendimento/insegnamento di una materia non linguistica viene fatto con e
attraverso una lingua straniera, non in una lingua straniera.
Struttura del modulo
Obiettivi
Sviluppo della capacità di ascoltare e comprendere spiegazioni scientifiche in L2.
Sviluppo della capacità operativa - risoluzione corretta degli esercizi di matematica
relativi ai contenuti disciplinari illustrati in L2.
Consolidamento del lessico e della fraseologia tipici della microlingua scientifica della
matematica.
Sviluppo delle abilità comunicative orali in un contesto specifico
Abilità Linguistiche
Ascoltare e comprendere spiegazioni e istruzioni;
Parlare di concetti matematici utilizzando la microlingua specifica.
Abilità Cognitive
Comprendere un concetto astratto e saperlo rappresentare graficamente.
Saper utilizzare operativamente conoscenze teoriche per la risoluzione di esercizi e
problemi.
Contenuti
1 Chiamiamo ―moduli CLIL‖ i cicli di lezioni veicolari incentrate su un determinato argomento.
Ripasso del concetto di integrale indefinito e della primitiva
Tecniche di integrazione: integrazione per parti
Livello: classe quinta
Livello di competenza linguistica degli studenti: intermedio
Modalità: docente di matematica
Strategie: lezione interattiva, lavoro a coppie,
Materiale e mezzi:
tecnologie digitali (piattaforma Khan Academy: https://www.khanacademy.org )
LIM,
lavagna,
libro di testo
Tempi: 6 ore di lezione
SCHEMA DELLE ATTIVITÁ DEL MODULO
Prima Lezione (in laboratorio d’informatica)
Breve introduzione esplicativa della struttura e delle attività del modulo.
Registrazione alla classe virtuale creata sulla piattaforma Khan Academy tramite codice
fornito dall’insegnante. (https://www.khanacademy.org )
Esplorazione della piattaforma e warm-up su esercizi a piacere.
Brainstorming : Ripasso del glossario della matematica tramite la visione di una video
lezione su un argomento già studiato (antiderivative and indefinite integral);
(www.khanacademy.org/math/integral-calculus/indefinite-definite-
integrals/indefinite_integrals/v/antiderivatives-and-indefinite-integrals)
l’insegnante chiede agli studenti di aggiungere i sottotitoli in inglese per facilitare la
comprensione.
[La revisione del glossario e l’utilizzo dell’inglese per concetti già noti aiutano gli studenti a
familiarizzare con la funzione strumentale-operativa della lingua straniera.]
Seconda Lezione (in laboratorio d’informatica)
Introduzione del concetto nuovo, l’integrazione per parti con il ripasso della regola della
derivata del prodotto di due funzioni. L’insegnante introduce brevemente l’argomento,
poi invita gli studenti alla visione di due video lezioni sulla piattaforma
(https://www.khanacademy.org/math/integral-calculus/integration-
techniques/integration_by_parts/v/deriving-integration-by-parts-formula,
https://www.khanacademy.org/math/integral-calculus/integration-
techniques/integration_by_parts/v/antiderivative-of-xcosx-using-integration-by-parts)
I concetti nuovi vengono poi spiegati alla lavagna e illustrati con numerosi esempi.
Per consolidare la comprensione degli argomenti spiegati, gli studenti svolgono alcuni
esercizi e problemi sull’argomento appena trattato lavorando a coppie.
[Questo esercizio favorisce le abilità di comunicazione: gli studenti possono fare ricorso
anche alla L1, ma sanno che alla fine dovranno illustrare in L2 i passaggi dell’esercizio per
cui cercano di utilizzare i termini inglesi]
Si chiede agli studenti di visitare la piattaforma Khan anche a casa e di continuare a fare
gli esercizi proposti. (https://www.khanacademy.org/math/integral-calculus/integration-
techniques/integration_by_parts/e/integration-by-parts) L’insegnante ha la possibilità di
monitorare il tempo dedicato all’attività e i progressi in termini di “skills”.
Terza lezione (in classe)
Verifica finale : Agli studenti vengono assegnati problemi ed esercizi dello stesso tipo di
quelli svolti in classe e a casa. La valutazione della verifica si basa sul corretto
svolgimento della prova, che dimostra la comprensione dell’argomento nuovo.
5.Finalità ed obiettivi dell’azione Educativa e Didattica
Finalità del processo di insegnamento - apprendimento:
1) Maturazione umana
2) Formazione tecnico-professionale dei discenti.
Obiettivi educativi: 1) Educare al rispetto ed alla tolleranza
2) Educare alla flessibilità nell'affrontare le problematiche socio-relazionali
3) Potenziare l'autostima.
Obiettivi cognitivi relativi alle conoscenze:
1) Conoscere i contenuti di ogni disciplina
2) Conoscere le connessioni fra discipline diverse
3) Conoscere i linguaggi specifici:
Obiettivi cognitivi relativi alle competenze:
-Saper analizzare fatti, fenomeni, eventi e problematiche sulla base delle conoscenze
acquisite.
-Saper progettare percorsi operativi ed espositivi
-Saper documentare adeguatamente il proprio lavoro.
Obiettivi cognitivi relativi alle capacità: 1) Far acquisire proprietà di linguaggio ed efficacia delle argomentazioni
2) Far acquisire autonomia nell'organizzazione del lavoro
3) Capacità di attivare percorsi di auto-apprendimento
4) Capacità di cogliere relazioni tra elementi comuni e discipline diverse.
INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI CON DISABILITA’
Le attività messe in atto dal Sereni, nei confronti degli alunni
disabili, mirano in modo particolare a:
Favorire il processo di inclusione scolastica, con un
coinvolgimento completo dell‘allievo in tutti i momenti e le fasi
del processo formativo;
Proporre interventi personalizzati, mirati a favorire la
crescita personale, sociale e a consentire di porre in atto tutte le
particolari potenzialità riferite all'autonomia, alla comunicazione,
all'area cognitiva e a quella affettivo - relazionale.
Per gli alunni con maggiori difficoltà, viene costruita una
programmazione educativa individualizzata (PEI). Tale
programmazione centrata sulle potenzialità dell‘allievo,
evidenziate dal profilo dinamico funzionale (PDF), rielabora
personalizzandola, mediante obiettivi estremamente minimi, i
contenuti delle discipline previste nei nostri corsi di studio.
L‘istituto negli ultimi anni, ha mostrato sempre di più
un‘attenzione particolare al processo d‘inclusione scolastica e
alle specifiche esigenze degli alunni con disabilità, dedicando
risorse umane ed economiche nella costruzione di un ambiente
formativo accogliente ed idoneo sotto diversi aspetti. Il progetto
―Luna di mele‖ comprende le seguenti attività:
laboratorio di educazione culinaria
laboratorio di culinari
laboratorio di animazione teatrale/burattini
laboratorio creativo
laboratorio orto didattico
laboratorio psicomotorio - laboratorio musicale (strumentale e digitale)
- laboratorio sulle autonomie
6.VERIFICHE E CRITERI DI VALUTAZIONE
Allo scopo di valutare l‘andamento del processo educativo, sull‘apprendimento e sulla
rispondenza della classe agli obiettivi didattici, con riferimento ai risultati raggiunti, gli
alunni sono stati sottoposti a diverse verifiche, differente nella forma e nella finalità, volte
ad accertare le conoscenze, competenze e abilità dei singoli allievi. La valutazione delle
suddette prove, sia orali che scritto e pratiche, si sono basate sulla GRIGLIA DI
VALUTAZIONE DI POLLOCK, come previsto nel piano dell‘offerta formativa.
Conoscenze Competenze Capacità Comportamenti Livelli Voto in decimi Complete, con approfondimenti
autonomi
Affronta autonomamente anche compiti
complessi, applicando le
conoscenze in modo
corretto e creativo
Comunica in modo proprio, efficace ed
articolato; è autonomo ed
organizzato; collega
conoscenze attinte da
ambiti pluridciplinari;
analizza in modo critico,
con un certo rigore;
documenta il proprio
lavoro; cerca soluzioni
adeguate per situazioni
nuove.
Partecipazione: costruttiva
Impegno: notevole
Metodo: elaborativo
A
9 - 10
Sostanzialmente
complete
Affronta compiti anche complessi in
modo accettabile
Comunica in maniera chiara ed
appropriata; ha una propria
autonomia di lavoro;
analizza in modo
complessivamente
corretto e compie alcuni
collegamenti
arrivando a rielaborare in
modo abbastanza
autonomo
Partecipazione: attiva
Impegno: notevole
Metodo: organizzato
B
8
Conosce gli elementi essenziali, fondamentali
Esegue correttamente compiti semplici;
affronta compiti più complessi pur con alcune
incertezze
Comunica in modo adeguato, anche se
semplice
Non ha piena autonomia,
ma è un diligente ed
affidabile esecutore
Coglie gli aspetti
fondamentali, ma
incontra difficoltà nei
collegamenti
interdisciplinari
Partecipazione:
recettiva
Impegno: soddisfacente
Metodo: organizzato
C
7
Complessivamente accettabili;
ha ancora lacune, ma non estese e/o
profonde
Esegue semplici compiti senza errori
sostanziali; affronta compiti più
complessi con incertezza
Comunica in modo semplice ma non del
tutto adeguato; coglie gli aspetti
fondamentali ma le sue
analisi sono lacunose
Partecipazione:
da sollecitare
Impegno: accettabile
Metodo: non sempre organizzato
D
6
Incerte ed incomplete Applica le conoscenze minime senza
commettere gravi errori ma,
talvolta, con imprecisione
Comunica in modo non sempre coerente e
proprio; ha difficoltà a
cogliere i nessi logici e
quindi ha difficoltà ad
analizzare temi,
questioni e problemi.
Partecipazione:
dispersiva
Impegno: discontinuo
Metodo: mnemonico
E
5
Frammentarie e gravemente lacunose Solo se guidato arriva ad applicare le
conoscenze minime; commette gravi errori anche
nell‘eseguire semplici
esercizi.
Comunica in modo decisamente stentato
ed improprio; ha difficoltà a cogliere i
concetti e le relazioni
essenziali che legano tra
loro i fatti anche più
elementari
Partecipazione:
opportunistica
Impegno: debole
Metodo: ripetitivo
F
3 - 4
Nessuna Nessuna Nessuna Partecipazione: di disturbo Impegno: nullo
Metodo: disorganizzato
G
1 - 2
Griglia di Pollock
GRIGLIE DI VALUTAZIONE –Prima Prova -Italiano
SCHEDA VALUTAZIONE : TEMA tip. D
Indicatori 1-4
(1-7)
4,5-5
(8-9)
6
(10-
11)
7-8
(12-13)
9
(14)
10
(15)
Punteggio
parziale
Rispondenza
alla traccia
Non rispondente parziale suffici
ente
Più che
sufficiente
comple
ta
Complet
a e
puntuale
Conoscenza
dell‘argomento
scarsa superficial
e
accett
abile
Più che
sufficiente
esaurie
nte
approfon
dita
Organizzazion
e della
trattazione
caotica poco
sistematica
e poco
coesa
Suffici
entem
ente
sistem
atica e
coesa
sistematica e
coesa
Sistema
tica
articola
ta e
coesa
Sistemat
ica,coes
a
articolat
a e
fluida
Uso della
lingua
scorretto Quasi
sempre
corretto e
proprio
Adegu
ato e
corrett
o
Appropriato,
corretto
Puntual
e,
corretto
Puntuale
,corretto
ricco
Capacità
logico-critiche
scarse sporadiche accett
abili
puntuali elevate eccellent
i
ALUNNO Punteggi
o totale
SCHEDA VALUTAZIONE : ARTICOLO DI GIORNALE tip.B
Indicatori 1-4
(1-7)
4,5-5
(8-9)
6
(10-11)
7-8
(12-13)
9
(14)
10
(15)
Punteggio
parziale Rispondenza alla consegna
scarsa parziale sufficiente completa attenta e completa
Completa e approfondita
Conoscenza dell‘argoment
o
scarsa superficiale
accettabile
Più che sufficiente
esauriente approfondita
Struttura del discorso
caotica poco sistematica e poco coesa
Ordinata e coesa
Sistematica e coesa
Sistematica articolata e coesa
Sistematica,coesa articolata e fluida
Correttezza formale
gravemente lacunosa
discontinua Quasi sempre
presente
Sempre presente
Sempre presente e
ricca
Sempre presente ricca e ricercata
Capacità logico-critiche
scarse sporadiche accettabili puntuali elevate eccellenti
ALUNNO Punteggio
totale
SCHEDA VALUTAZIONE : SAGGIO BREVE tip.B
Indicatori 1-4
(1-7)
4,5-5
(8-9)
6
(10-11)
7-8
(12-13)
9
(14)
10
(15)
Punteggio
parziale
Rispondenza alla
consegna
Non
risponde
nte
parziale sufficiente Più che
sufficien
te
complet
a
Complet
a e
puntuale
Conoscenza
dell‘argomento
scarsa superfici
ale
accettabile Più che
sufficien
te
esaurient
e
approfon
dita
Organizzazione della
trattazione
caotica poco
sistemati
ca e
poco
coesa
Sufficientemen
te sistematica e
coesa
sistemati
ca e
coesa
Sistemat
ica
articolat
a e coesa
Sistemat
ica,coes
a
articolat
a e
fluida
Uso della lingua scorretto Quasi
sempre
corretto
e
proprio
Adeguato e
corretto
Appropr
iato,
corretto
Puntuale
,
corretto
Puntuale
,corretto
ricco
Capacità logico-critiche scarse sporadic
he
accettabili puntuali elevate eccellent
i
ALUNNO Punteggi
o totale
Griglia di valutazione 2° prova scritta
Produzioni vegetali Quinta classe
Cognome e nome: ___________________________________________________________
SCHEDA VALUTAZIONE : ANALISI DEL TESTO tip.A
Indicatori
1-4
(1-
7)
4,5-5
(8-9)
6
(10-11)
7-8
(12-
13)
9
(14)
10
(15)
Punteg
gio
parzial
e Comprensione
ed analisi del contenuto del testo
Grave
mente incomplete
parzial
e
sufficienti puntual
i
esaurie
nti
approfon
dite
Analisi dei livelli
lacunosa
incompleta
accettabile puntuale
esauriente
approfondita
Approfondimento e/o
contestualizzazione
Inesistenti o
lacunosi
limitati essenziali attenti Completi e
puntuali
Ampi ricchi e
originali
Struttura del discorso
caotica
Poco sistematica, poco coesa
Sufficientemente sistematica e poco coesa
Sistematica e coesa
Sistematica articolata e coesa
Sistematica, articolata coesa,
fluida
Correttezza formale
Gravemente lacunosa
discontinua
Quasi sempre presente
Sempre presente
Sempre presente e ricca
Sempre presente ricca e ricercata
ALUNNO Punte
ggio
totale
Valutazione 1° parte: descrizione contesto.
Valutazione Coerenza e completezza descrittiva
Scarsa Insufficiente Sufficiente Buona Discreta
Argomentazione
logica e
coerenza
0,8 1,4 2 2,7 3,5
Uso del
linguaggio
tecnico
0,2 0,6 1 1,3 1,5
Totale ……/15
Valutazione 2° parte: quesiti.
Rispondenza al quesito e uso del linguaggio tecnico
Valutazione
Incompleta e
con gravi
imprecisioni
Superficiale
e con lievi
imprecisioni
Sintetica
ed
esauriente
solo in
parte
Adeguata
ed
esauriente
Completa ed
approfondita
Quesito 1 0,5 1 1,5 1,8 2
Quesito 2 0,5 1 1,5 1,8 2
Quesito 3 0,5 1 1,5 1,8 2
Quesito 4 0,5 1 1,5 1,8 2
Quesito 5 0,5 1 1,5 1,8 2
Totale ……/15
Valutazione totale, 1° e 2° parte: ……../15
SIMULAZIONE 3° PROVA TIPOLOGIA C " RISPOSTA MULTIPLA"
ANNO SCOLASTICO 2014/2015
CLASSE QUINTA ......
SIMULAZIONE 3° PROVA TIPOLOGIA C " RISPOSTA MULTIPLA"
GRIGLIA DI VALUTAZIONE
PER OGNI RISPOSTA ESATTA SI ATTRIBUISCE PUNTEGGIO 0,375
-________________________ ...../15
-________________________ …. /15
- _______________________ ..../15
-_____________________ ...../15
- VOTO TOTALE COMPLESSIVO ...../15
CANDIDATO : NOME_____________________ COGNOME___________
TERZA PROVA SCRITTA
ISTRUZIONI: la prova consiste in 8 quesiti "a scelta singola" e 16 quesiti a “scelta multipla”. Per i quesiti a scelta singola, la risposta dev’essere formulata rispettando il numero di righe assegnate. Per i quesiti a scelta multipla, la risposta esatta va contrassegnata con una X sopra la lettera identificativa posta sulla sinistra. Il tempo massimo concesso per la prova è di 75 minuti.
GRIGLIA DI VALUTAZIONE Per i quesiti a risposta singola, saranno attribuiti:
punti 1 per ciascuna risposta corretta e completa;
punti 0,75 per ciascuna risposta corretta ma incompleta
punti 0,5 nel caso di risposta parzialmente corretta e incompleta
punti 0,25nel caso di risposta completa ma non sufficientemente
argomentata
punti 0 nel caso di risposta errata o inesistente. Per i quesiti a risposta multipla il punteggio parziale, con un massimo di 1,75 punti, si otterrà attribuendo 0,43 punti per ogni risposta corretta. Il punteggio totale sarà arrotondato, per eccesso o per difetto, a 0,50 punti.
MATERIA RISPOSTE SINGOLE (punti)
RISPOSTE MULTIPLE (punti
1)
2)
3)
4)
Punteggio Parziale (A) (B)
PUNTEGGIO TOTALE (A+B) _________ /15
ATTRIBUZIONE DEL VOTO DI CONDOTTA Tabella per l’attribuzione del voto di condotta
Voto Descrittori 10 - Comportamento corretto e responsabile
rispettoso delle persone e delle regole della
scuola - Interesse e partecipazione attiva
all‘attività scolastica - Consapevolezza dei propri
doveri, puntuale svolgimento delle consegne
scolastiche - Ruolo propositivo con compagni e docenti - Frequenza scolastica assidua. Puntuale
nella giustificazione di assenze e ritardi - Cura e
diligenza nello svolgimento delle consegne -
Impegno ed interesse in eventuali cariche elettive
9 - Comportamento corretto e responsabile
rispettoso delle persone e delle regole della
scuola - Interesse e partecipazione attiva
all‘attività scolastica - Consapevolezza dei propri
doveri, puntuale svolgimento delle consegne
scolastiche - Frequenza scolastica assidua.
Puntuale nella giustificazione di assenze e ritardi
- Cura e diligenza nello svolgimento delle consegne
8 - Comportamento corretto e rispettoso delle
regole - Buon interesse e partecipazione al
dialogo educativo - Puntuale svolgimento delle
consegne scolastiche - Frequenza scolastica
regolare
7
6
- Comportamento accettabile ‐ rispetto delle
regole - Discreto interesse e partecipazione alle
lezioni - Accettabile consapevolezza del proprio
dovere - Frequenza normale, assenze o ritardi
entro il limite previsto
Comportamento incostante per responsabilità e
collaborazione - Disturbo al regolare svolgimento
delle lezioni con note sul registro di classe -
Incostante interesse e partecipazione saltuaria al
dialogo educativo - discontinuo svolgimento
delle consegne scolastiche - frequenza
discontinua
5 - In presenza di provvedimenti disciplinari particolarmente gravi che abbiano previsto un
allontanamento dalle lezioni per un periodo
superiore a quindici giorni e se l‘alunno non
dimostra apprezzabili e concreti cambiamenti
nel comportamento, tali da evidenziare un
significativo miglioramento nel suo percorso di
maturazione. - Comportamento scorretto e/o
violento nei confronti di insegnanti, compagni
o personale della scuola, segnalato con precisi
provvedimenti disciplinari che hanno
comportato la sospensione dalle lezioni per più
di 15 giorni, unitamente a generale disinteresse per le attività didattiche; - Numero elevato di
assenze non giustificate (Lo studente che, al
termine dell’anno scolastico denoterà un così
grave profilo sul piano della condotta, si
troverà nell’impossibilità di affrontare in
maniera produttiva gli impegni della classe
successiva e quindi a giugno sarà dichiarato
non ammesso).
7.PRESENTAZIONE DEL CONSIGLIO DI CLASSE V A p.t.
DISCIPLINA DOCENTI
RELIGIONE GARZIONE ENZO
LINGUA E LETTERATURA
ITALIANA FICORILLI RITA
STORIA, CITTADINANZA E
COSTITUZIONE FICORILLI RITA
LINGUA INGLESE CRISTOFANELLI ALESSANDRO
MATEMATICA TOMASONE GIUSEPPINA
SCIENZE MOTORIE E
SPORTIVE POLIMENI ROCCO RAFFAELE
PRODUZIONI VEGETALI
ESERCITAZIONI PROD. VEG.
CERVELLI SILVANO
LEROSE ROCCO FRANCESCO I.T.P.
PRODUZIONI ANIMALI
ESERCITAZIONI PROD. ANIM.
ALAMPI GAGLIARDI FIORELLA
CULICCHIA ANTONINO I.T.P.
TRASFOR. DEI PRODOTTI
ESERCITAZIONI TRAS. PROD.
LONGO PAOLA
GIORDANI MAURO I.T.P.
ECON.,ESTIM.,MARK. E LEG.
ESER. ECO.,ESTI.,MAR. E LEG.
MICOCCI SUSANNA
LEROSE ROCCO FRANCESCO I.T.P.
BIOTECNOLOGIE AGRARIE
ESERCITAZIONI
BIOTECNOLOGIE AGRARIE
BOZZOLI MAURO
LEROSE ROCCO FRANCESCO I.T.P.
GESTIONE AMBIENTE E
TERRITORIO
ESERC. GEST. AMB E TERR.
CERVELLI SILVANO
BENNATO MARIO I.T.P.
MATERIA ALTERNATIVA BARZAGHI EUGENIO
SOSTEGNO PETRONE FRANCESCO
8. ELENCO ALUNNI
1 ) Antonucci Fiamma
2 ) Chiapparelli Francesco
3 ) Coccia Federica
4 ) Di Figlia Tiziano
5 ) Di Julio Domenico
6 ) DI Napoli Ilaria
7 ) Eugenio Romeo
8 ) Ferracci Gabriele
9 ) Garau Vanessa
10 ) Goffi Romina Stella
11 ) Lugli Martina
12 ) Macchi Federico
13 ) Maisto Matteo
14 ) Mancini Manuel
15 ) Ricci Manuel
16 ) Senesi Emanuele
17 ) Trotto Alessio
18 ) Zolea Chiara Alla classe sono stati assegnati numero tre candidati privatisti:
Cilla Giuseppe, Gallozzi Matteo, Sforza Cesarini Caterina.
10.PROFILO DELLA CLASSE
ISTITUTO TECNICO AGRARIO
Emilio SERENI – ROMA
Anno scolastico 2014-2015
Classe 5^ Sez. A p.t.
Profilo della classe
La classe V A p.t. è composta di diciotto alunni. Tre alunni provengono da altre sezioni.
Nella classe è presente un alunno disabile che segue una programmazione differenziata,
ottimamente integrato e supportato affettivamente da compagni e docenti. Egli affronterà
l‘Esame di Stato secondo le modalità decise nel GLH del 28 aprile 2015.
La classe ha fatto registrare, per gran parte della prima metà dell‘anno scolastico, un
comportamento scolasticamente poco consapevole, connotato da continua ed eccessiva
goliardia. Nel corso del secondo quadrimestre, però, tale comportamento è stato
modificato da molti discenti. La maggioranza degli alunni ha infatti ritrovato la
motivazione allo studio, la sana competizione affiancata da un atteggiamento collaborativo
e solidale mostrando anche un impegno costante e fruttuoso, in molte discipline.
Qualche alunno fa registrare ancora una scarsa motivazione allo studio ed un impegno
carente.
La classe, pur essendo stata rispettosa nei riguardi dei docenti e di tutti gli operatori
scolastici, ha avuto delle intemperanze disciplinari di cui i discenti hanno sempre
riconosciuto l‘identità e, per non ripetere le quali, hanno modificato il loro agire.
All‘inizio del secondo quadrimestre sono stati effettuati dei corsi di recupero in orario
curricolare per tutte le discipline, allo scopo di consentire agli alunni di colmare le lacune
nella preparazione conseguita nel primo quadrimestre. Nel corso dell‘anno scolastico sono
state effettuate tre simulazioni della prima prova (Italiano), tre simulazioni della seconda
prova (Produzioni Vegetali) e tre simulazioni della terza prova. La classe ha partecipato,
responsabilmente, a visite guidate, convegni e attività extra curricolari ed ha dimostrato
sempre spirito collaborativo e capacità organizzative. Si è anche distinta per un
comportamento responsabile e fruttuoso presso le aziende nel corso dell‘Alternanza
scuola-lavoro.
Gli alunni hanno anche seguito con adeguata attenzione la realizzazione del modulo
C.L.I.L., elaborato dal Prof. Cristofanelli (Inglese) e dalla Prof.ssa Tomasone
(Matematica).
Alcuni alunni hanno raggiunto una preparazione sufficiente o buona in termini di
conoscenze, competenze e capacità. Altri stanno tentando, in questi giorni, di colmare le
lacune nella loro preparazione. Il consiglio di classe ha operato condividendo pienamente
obiettivi e strategie di insegnamento, considerando sempre l‘alunno il centro del percorso
formativo, rispettando i suoi tempi di apprendimento e sostenendolo anche nella
motivazione allo studio, ponendosi sempre come punto di riferimento certo e disponibile.
Per quanto riguarda l‘alunno E.R., che ha seguito una programmazione differenziata, si
rimanda alla documentazione riservata allegata, in busta chiusa, al documento di classe.
Tale documentazione è a disposizione del Presidente di Commissione e della
Commissione stessa.
11. Attività formative
Progetto L.d.V. Source
Corso sulla sicurezza
Vendemmia
M.I.U.R. (Convegno incontro Ministri europei)
Treno Expo
Convegno ―Programmatica‖
Alternanza Scuola-Lavoro
Convegno Erifo
Visita Salone dello Studente
M.I.U.R.: International seminar
―Settimana bianca‖
Orientamento ―Tor Vergata‖
Mostra mercato ―Bastia Umbria‖
Orientamento ―Foro Italico‖
Conferenza sulle sofisticazioni alimentari presso la sede dei NAC Roma
12. LE SIMULAZIONI
Sono state effettuate:
n. 3 Simulazioni della Prima Prova d‘Esame ( Tema, Articolo di giornale, Saggio breve ed
Analisi del testo) svolte il 12/01/2015, il 04/03/2015 e il 10/04/2015
n. 3 Simulazioni della Seconda Prova d‘Esame ( Produzioni vegetali ) svolte il
15/01/2015, il 06/03/2015 e il 14/04/2015;
n. 3 Simulazioni della Terza Prova d‘Esame svolte il 20/01/2015, 10/03/2015 ed il
16/04/2015.
Alla luce dei risultati conseguiti dagli allievi nelle diverse Tipologie somministrate per la
Simulazione della Terza Prova, il Consiglio di Classe rileva che gli studenti hanno
manifestato i migliori risultati nella tipologia ―C‖ (10 quesiti a risposta multipla). In ogni
Simulazione sono state coinvolte quattro discipline.
Il Consiglio di Classe per la correzione delle prove simulate ha utilizzato le griglie di
correzione elaborate dai singoli Dipartimenti, griglie che si accludono al presente
Documento, quale proposta per la Commissione dell‘Esame di Stato, insieme a
- Relazioni finali dei singoli Docenti
- Programmi svolti dai singoli docenti delle diverse discipline
- Testo delle Tre simulazioni della I Prova d‘Esame effettuate
- Testo delle Tre simulazioni della II Prova d‘Esame effettuate
- Testo delle Tre simulazioni della III Prova d‘Esame effettuate
SIMULAZIONI PRIMA PROVA
ISTITUTO TECNICO AGRARIO
―E. SERENI‖
PRIMA SIMULAZIONE PRIMA PROVA ESAMI DI STATO
ITALIANO
TIPOLOGIA A - ANALISI DEL TESTO
Giovanni Verga, da I Malavoglia, cap. III-IV
cap. III
[…] Sull‟imbrunire comare Maruzza coi suoi figlioletti era andata ad aspettare sulla sciara (1), d‟onde si scopriva un bel pezzo di mare, e udendolo urlare a quel modo trasaliva e si grattava il capo senza dir nulla. La piccina piangeva, e quei poveretti, dimenticati sulla sciara, a quell‟ora, parevano le anime del purgatorio. Il piangere della bambina le faceva
male allo stomaco, alla povera donna, le sembrava quasi un malaugurio; non sapeva che inventare per tranquillarla, e le cantava le canzonette colla voce tremola che sapeva di lagrime anche essa. Le comari, mentre tornavano dall‟osteria coll‟orciolino dell‟olio, o col f iaschetto del vino, si fermavano a barattare qualche parola con la Longa (2) senza aver l‟aria di nulla, e qualche amico di suo marito Bastianazzo, compar Cipolla, per esempio, o compare Mangia
carrubbe, passando dalla sciara per dare un‟occhiata verso il mare, e vedere di che umore si addormentasse il vecchio brontolone, andavano a domandare a comare la Longa di suo marito, e stavano un tantino a farle compagnia, fumandole in silenzio la pipa sotto il naso, o parlando sottovoce fra di loro. La poveretta, sgomenta da quelle attenzioni insolite, li guardava in faccia sbigottita, e si stringeva al petto la bimba, come se volessero rubargliela. Finalmente il più duro o il più compassionevole la prese per un braccio e la condusse a casa. Ella si lasciava condurre, e badava a ripetere: – Oh! Vergine Maria! Oh! Vergine Maria! – I figliuoli la seguivano aggrappandosi alla gonnella, quasi avessero paura che rubassero qualcosa anche a loro. Mentre passavano dinanzi all‟osteria, tutti gli avventori si affacciarono sulla porta, in mezzo al gran fumo, e tacquero per vederla passare come fosse già una cosa curiosa. – Requiem eternam, biascicava sottovoce lo zio Santoro, quel povero Bastianazzo mi faceva sempre la carità, quando padron „Ntoni gli lasciava qualche soldo in tasca. La poveretta che non sapeva di essere vedova, balbettava: – Oh! Vergine Maria! Oh! Vergine Maria! Dinanzi al ballatoio della sua casa c‟era un gruppo di vicine che l‟aspettavano, e cicalavano a voce bassa fra di loro. Come la videro da lontano, comare Piedipapera e la cugina Anna le vennero incontro, colle mani sul ventre, senza dir nulla. Allora ella si cacciò le unghie nei capelli con uno strido disperato e corse a rintanarsi in casa. – Che disgrazia! dicevano sulla via. E la barca era carica! Più di quarant‟onze di lupini! cap. IV
Il peggio era che i lupini li avevano presi a credenza (3), e lo zio Crocifisso non si contentava di «buone parole e mele fradicie», per questo lo chiamavano Campana di legno, perché non ci sentiva di quell‟orecchio, quando lo volevano pagare
con delle chiacchiere, e‟ diceva che «alla credenza ci si pensa». Egli era un buon diavolaccio, e viveva imprestando agli amici, non faceva altro mestiere, che per questo stava in piazza tutto il giorno, colle mani nelle tasche, o addossato
al muro della chiesa, con quel giubbone tutto lacero che non gli avreste dato un baiocco (4); ma aveva denari sin che ne volevano, e se qualcheduno andava a chiedergli dodici tarì (5) glieli prestava subito, col pegno, perché «chi fa credenza senza pegno, perde l‟amico, la roba e l‟ingegno» a patto di averli restituiti la domenica, d‟argento e colle colonne (6), che ci era un carlino dippiù, com‟era giusto, perché «coll‟interesse non c‟è amicizia». [...] (1) sciara: termine siciliano con cui si indica la superficie formata dalla colata lavica, che ad Aci Trezza arriva a lambire la spiaggia. (2) Longa: il soprannome di Maruzza, la moglie di Bastianazzo. (3) Credenza: a credito. (4) baiocco: moneta di poco valore. (5) tarì: moneta del valore di 42,5 centesimi. (6) Colonne: zio Crocifisso controlla il buono stato delle monete, su cui errano effigiate 4 colonne.
I brani, tratti dal romanzo di Giovanni VERGA, I Malavoglia, descrivono il naufragio della Provvidenza, la barca della famiglia, la morte di Bastianazzo, marito di Maruzza, e la perdita del carico di lupini. L‟evento, che disgrega la famiglia, viene rappresentato attraverso il punto di vista degli abitanti di Aci Trezza. Il ritratto di zio Crocifisso, all‟inizio del cap. IV, aggiunge un altro elemento per completare il punto di vista corale sulla disgrazia. 1. Comprensione
1.1 L‟evento è narrato in modo indiretto (infatti manca ogni accenno diretto al naufragio della Provvidenza), e da un unico punto di vista, quello della collettività anonima, del coro dei paesani. Attraverso precisi riferimenti al testo, spiega attraverso quali espressioni e immagini il lettore venga messo a conoscenza del fatto; inoltre perché il narratore decide di non rappresentare direttamente il naufragio della Provvidenza. 2. Analisi
2.1 Attraverso l‟esame del lessico e della sintassi individua quelle espressioni che possono essere pronunciate non da un narratore colto, ma da personaggi del popolo. Spiega inoltre attraverso quale tecnica vengano espresse le parole dei personaggi. 2.2 La descrizione dei personaggi riguarda le azioni dei personaggi o le loro emozioni?
2.3 Il personaggio di zio Crocifisso è rappresentato nelle sue azioni e nel suo pensiero attraverso i proverbi. Come lo caratterizzano quelli contenuti nel brano? Anche padron „Ntoni lo è nel romanzo: opera un confronto fra i due, evidenziando il loro essere “antagonisti” rispetto al lavoro che essi compiono. Ricorda inoltre che la barca dei Malavoglia si chiama “Provvidenza” , mentre quella di zio Crocifisso viene indicata, in altro punto della narrazione la “barca del diavolo”. 3. Approfondimento
3.1 “ Il movente dell‟attività umana che produce la fiumana del progresso (…) alle sue sorgenti” è anche la causa della catastrofe della famiglia dei Malavoglia: Spiega come il tema del progresso, o meglio degli effetti provocati dal progresso, venga realizzato in questo primo romanza del ciclo dei Vinti. 3.2 Confronta il romanzo verista di Verga con altri romanzi dell‟Ottocento.
TIPOLOGIA B - REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE”
O DI UN “ARTICOLO DI GIORNALE”
(puoi scegliere uno degli argomenti relativi ai quattro ambiti proposti)
CONSEGNE
Sviluppa l’argomento scelto o in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale», utilizzando, in tutto o in parte, e nei modi che ritieni opportuni, i documenti e i dati forniti. Se scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi. Se scegli la forma dell’«articolo di giornale», indica il titolo dell’articolo e il tipo di giornale sul quale pensi che l’articolo debba essere pubblicato. Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio protocollo.
1. AMBITO ARTISTICO-LETTERARIO
ARGOMENTO: Il dono.
DOCUMENTI
ORATORIO DI SAN SILVESTRO - Roma Donazione di Costantino, 1248
Jacques-Louis DAVID Antioco e Stratonice, 1774
PARMIGIANINO Adorazione dei Magi, 1529 circa
«La madre aveva steso una tovaglia di lino, per terra, su una stuoia di giunco, e altre stuoie attorno. E, secondo l‟uso antico, aveva messo fuori, sotto la tettoia del cortile, un piatto di carne e un vaso di vino cotto dove galleggiavano fette di buccia d‟arancio, perché l‟anima del marito, se mai tornava in questo mondo, avesse da sfamarsi. Felle andò a vedere: collocò il piatto ed il vaso più in alto, sopra un‟asse della tettoia, perché i cani randagi non li toccassero; poi guardò ancora verso la casa dei vicini. Si vedeva sempre luce alla finestra, ma tutto era silenzio; il padre non doveva essere ancora tornato col suo regalo misterioso. Felle rientrò in casa, e prese parte attiva alla cena. In mezzo alla mensa sorgeva una piccola torre di focacce tonde e lucide che parevano d‟avorio: ciascuno dei commensali ogni tanto si sporgeva in avanti e ne tirava una a sé: anche l‟arrosto, tagliato a grosse fette, stava in certi larghi vassoi di legno e di creta: e ognuno si serviva da sé, a sua volontà. […] Ma quando fu sazio e sentì bisogno di muoversi, ripensò ai suoi vicini di casa: che mai accadeva da loro? E il padre era tornato col dono? Una curiosità invincibile lo spinse ad uscire ancora nel cortile, ad avvicinarsi e spiare. Del resto la porticina era socchiusa: dentro la cucina le bambine stavano ancora intorno al focolare ed il padre, arrivato tardi ma sempre in tempo, arrostiva allo spiedo la coscia del porchetto donato dai vicini di casa. Ma il regalo comprato da lui, dal padre, dov‟era? – Vieni avanti, e va su a vedere – gli disse l‟uomo, indovinando il pensiero di lui. Felle entrò, salì la scaletta di legno, e nella cameretta su, vide la madre di Lia assopita nel letto di legno, e Lia inginocchiata davanti ad un canestro. E dentro il canestro, fra pannolini caldi, stava un bambino appena nato, un bel bambino rosso, con due riccioli sulle tempie e gli occhi già aperti. – È il nostro primo fratellino – mormorò Lia. – Mio padre l‟ha comprato a mezzanotte precisa, mentre le campane suonavano il “Gloria”. Le sue ossa, quindi, non si disgiungeranno mai, ed egli le ritroverà intatte, il giorno del Giudizio Universale. Ecco il dono che Gesù ci ha fatto questa notte.» Grazia DELEDDA, Il dono di Natale, 1930, in G. D., Le novelle, 4, La Biblioteca dell‟identità de L‟Unione Sarda, Cagliari 2012
«Gli uomini disapprendono l‟arte del dono. C‟è qualcosa di assurdo e di incredibile nella violazione del principio di scambio; spesso anche i bambini squadrano diffidenti il donatore, come se il regalo non fosse che un trucco per vendere loro spazzole o sapone. In compenso si esercita la charity, la beneficenza amministrata, che tampona programmaticamente le ferite visibili della società. Nel suo esercizio organizzato l‟impulso umano non ha più il minimo posto: anzi la donazione è necessariamente congiunta all‟umiliazione, attraverso la distribuzione, il calcolo esatto dei bisogni, in cui il beneficato viene trattato come un oggetto. Anche il dono privato è sceso al livello di una funzione sociale, a cui si destina una certa somma del proprio bilancio, e che si adempie di mala voglia, con una scettica valutazione dell‟altro e con la minor fatica possibile. La vera felicità del dono è tutta nell‟immaginazione della felicità del destinatario: e ciò significa scegliere, impiegare tempo, uscire dai propri binari, pensare l‟altro come un soggetto: il contrario della smemoratezza. Di tutto ciò quasi nessuno è più capace. Nel migliore dei casi uno regala ciò che desidererebbe per sé, ma di qualità leggermente inferiore. La decadenza del dono si esprime nella penosa invenzione degli articoli da regalo, che presuppongono già che non si sappia che cosa regalare, perché, in realtà, non si ha nessuna voglia di farlo. Queste merci sono irrelate come i loro acquirenti: fondi di magazzino fin dal primo giorno.»
Theodor W. ADORNO, Minima moralia. Meditazioni della vita offesa, trad. it., Einaudi, Torino 1994 (ed. originale 1951) «La Rete di certo promuove la diffusione di una nuova cultura del dono, dello scambio reciproco (o quasi). Possiamo percorrere strade aperte, sconfinate, che offrono nuove possibilità di
stabilire contatti e anche di dare vita a forme di aggregazione fondate sostanzialmente sul dono, ma che rimangono racchiuse in piccole nicchie, microcosmi con cui giocare o dove si può apprendere, nei quali ci si mostra, si costruiscono e si modificano identità, si condividono interessi, si elaborano linguaggi. Un dono costretto quindi dentro piccole mura fatte di specchi, trasparenti, che riflettono e amplificano la luce e i legami, ma che non sempre riescono a sopravvivere alle intemperie, agli improvvisi venti del mondo contemporaneo. E quando si spezzano, non si può fare altro che costruire qualcosa di simile, un po‟ più in là. Una delle caratteristiche della Rete è quella di dare vita a comunità immaginate, che non sempre necessitano di relazioni tra gli individui.»
Marco AIME e Anna COSSETTA, Il dono al tempo di Internet, Einaudi, Torino 2010
«Difficilmente si diventa una persona generosa da soli: la generosità è una cosa che si impara. […] Quando un dono s‟inserisce in una catena di reciprocità generalizzata, si lascia meno facilmente interpretare come un fenomeno puramente individualistico e interessato. Nel caso di una reciprocità diretta, invece, la tentazione è forte di assimilare lo scambio di doni a una variante dello scambio mercantile. […] È così che, in un mercoledì del mese di luglio 2007, Barbara Bunnell diventa la prima paziente nella storia a ricevere un rene all‟interno di una catena di reciprocità generalizzata. Dopo che il primo donatore regala il suo rene a Barb, Ron Bunnell, il marito di Barb, darà un suo rene ad Angela Heckman; poi la madre di Angela darà un suo rene a qualcun altro ancora, e così via, in una catena continua che aiuterà altre sette persone. All‟inizio di questa catena c‟è un giovane uomo, Matt Jones, che accetta di donare un rene “senza perché”; cioè non per salvare dalla dialisi una persona cara, ma solo per la gioia di aiutare sconosciuti.»
Mark ANSPACH, Cosa significa ricambiare? Dono e reciprocità, in AA.VV., Cosa significa donare?, Guida, Napoli 2011
«Da una lettura sommaria e superficiale si può concludere che oggi non c‟è più posto per il dono ma solo per il mercato, lo scambio utilitaristico, addirittura possiamo dire che il dono è solo un modo per simulare gratuità e disinteresse là dove regna invece la legge del tornaconto. In un‟epoca di abbondanza e di opulenza si può addirittura praticare l‟atto del dono per comprare l‟altro, per neutralizzarlo e togliergli la sua piena libertà. Si può perfino usare il dono - pensate agli «aiuti umanitari» - per nascondere il male operante in una realtà che è la guerra. […] Ma c‟è pure una forte banalizzazione del dono che viene depotenziato e stravolto anche se lo si chiama «carità»: oggi si «dona» con un sms una briciola a quelli che i mass media ci indicano come soggetti - lontani! - per i quali vale la pena provare emozioni... Dei rischi e delle possibili perversioni del dono noi siamo avvertiti: il dono può essere rifiutato con atteggiamenti di violenza o nell‟indifferenza distratta; il dono può essere ricevuto senza destare gratitudine; il dono può essere sperperato: donare, infatti, è azione che richiede di assumere un rischio. Ma il dono può anche essere pervertito, può diventare uno strumento di pressione che incide sul destinatario, può trasformarsi in strumento di controllo, può incatenare la libertà dell‟altro invece di suscitarla. I cristiani sanno come nella storia perfino il dono di Dio, la grazia, abbia potuto e possa essere presentato come una cattura dell‟uomo, un‟azione di un Dio perverso, crudele, che incute paura e infonde sensi di colpa. Situazione dunque disperata, la nostra oggi? No! Donare è un‟arte che è sempre stata difficile: l‟essere umano ne è capace perché è capace di rapporto con l‟altro, ma resta vero che questo «donare se stessi» - perché di questo si tratta, non solo di dare ciò che si ha, ciò che si possiede, ma di dare ciò che si è - richiede una convinzione profonda nei confronti dell‟altro. Donare significa per definizione consegnare un bene nelle mani di un altro senza ricevere in cambio alcunché. Bastano queste poche parole per distinguere il «donare» dal «dare», perché nel dare c‟è la vendita, lo scambio, il prestito. Nel donare c‟è un soggetto, il donatore, che nella libertà, non costretto, e per generosità, per amore, fa un dono all‟altro, indipendentemente dalla risposta di questo. Potrà darsi che il destinatario risponda al donatore e si inneschi un rapporto reciproco, ma può anche darsi che il
dono non sia accolto o non susciti alcuna reazione di gratitudine. Donare appare dunque un movimento asimmetrico che nasce da spontaneità e libertà.»
Enzo BIANCHI, Dono. Senza reciprocità – Festival filosofia – Carpi, 16/09/2012 – http://www.vita.it/non-profit/volontariato
2. AMBITO SOCIO - ECONOMICO
ARGOMENTO: Le nuove responsabilità. DOCUMENTI «Tanto la storiografia quanto la climatologia hanno tratto un grande impulso dall‟atterraggio sulla Luna del 1969. Fu allora, infatti, che la fragilità della terra divenne visibile. Da quel momento la protezione della natura e dell‟ambiente ha acquistato un‟importanza sempre maggiore, assumendo anzi il carattere di una vera e propria industria. Le associazioni e le istituzioni ambientaliste lavorano sulla base di campagne di sensibilizzazione che, quanto a professionalità, non sono seconde a quelle delle multinazionali. In particolare, a partire dagli anni novanta il timore del Riscaldamento globale ha rimpiazzato i precedenti, come quello per la Moria dei boschi o quello per il Buco nell’ozono. Ora, per la prima volta, alla sbarra non è più solo l‟industria, ma ogni consumatore finale. In pratica ogni abitante della Terra è colpevole: il boscimano sudafricano, che incendia la savana per cacciare o per guadagnare terreno coltivabile, e il fazendero argentino, i cui manzi producono metano, il coltivatore di riso a Bali e il banchiere cinese, che fa i suoi affari in uno studio dotato di aria condizionata.»
Wolfgang BEHRINGER, Storia culturale del clima, Bollati Boringhieri, Torino 2013 (prima ed. originale 2007) «Crescita demografica e scelta coercitiva. Anche se le paure maltusiane di lungo periodo per la produzione alimentare sono infondate, o almeno premature, ci sono però buone ragioni per preoccuparsi, in generale, per il tasso di crescita della popolazione mondiale. Non si può dubitare che, nell‟ultimo secolo, questo tasso abbia notevolmente accelerato: la popolazione mondiale ha impiegato milioni di anni per raggiungere il primo miliardo, poi in 123 è arrivata al secondo, al terzo in 33, al quarto in 14, al quinto in 13, e secondo le proiezioni delle Nazioni Unite il sesto promette di arrivare in altri 11. Il numero degli abitanti del pianeta è cresciuto di 923 milioni solo nel decennio 1980-90, e questo aumento corrisponde quasi alla popolazione complessiva di tutto il mondo all‟epoca di Malthus. Quanto agli anni Novanta, al loro termine pare non abbiano registrato un‟espansione molto inferiore. Se un simile andamento proseguisse, la terra, sicuramente, sarebbe sovraffollata in modo spaventoso prima ancora della fine del ventunesimo secolo. Molti segni indicano in modo chiaro, tuttavia, che il tasso di crescita della popolazione mondiale sta cominciando a rallentare, per cui dobbiamo chiederci: si rafforzeranno le ragioni della frenata? E, in caso affermativo, a quale ritmo? E non meno importante è un‟altra domanda: è necessario un intervento pubblico per agevolare il rallentamento?»
Amartya SEN, Lo sviluppo è libertà. Perché non c’è crescita senza democrazia, Mondadori, Milano 2012 (ed. originale 1999) «L‟apprendistato della coesistenza con l‟altro, l‟escluso dalla costruzione della nostra tradizione, ci inizia a una coesistenza mondiale che corrisponde a una delle sfide della nostra epoca. Aprire uno spazio all‟altro, a un mondo differente dal nostro, all‟interno stesso della nostra propria tradizione, è il primo, e il più difficile, gesto multiculturale. Incontrare lo straniero fuori dalle nostre frontiere è relativamente facile, e soddisfa anche le nostre aspirazioni, finché possiamo rientrare da noi e appropriarci fra noi ciò che abbiamo così scoperto. Essere costretti a restringere e modificare questo «da noi», il nostro modo di essere «a casa», è molto più difficile, soprattutto senza che ciò provochi un‟infedeltà a noi stessi. […] Finché l‟altro non sarà riconosciuto e rispettato come ponte fra natura e cultura, com‟è, prima, il caso per l‟altro
genere, ogni tentativo di mondializzazione democratica resterà un imperativo morale senza realizzazione concreta. Finché l‟universale non sarà considerato essere due, e l‟umanità un luogo di coesistenza culturalmente feconda fra due generi irriducibilmente differenti, sempre una cultura vorrà imporre il suo colore ed i suoi valori all‟altro, anche mediante la sua morale e la sua religione.» Luce IRIGARAY, Condividere il mondo, Bollati Boringhieri, Torino 2009 (ed. originale 2008) «Ogni essere umano deve disporre di una “cittadinanza mondiale”. Nessuno deve essere più “apolide”. Ciascuno deve sentirsi a casa propria sulla terra. Chiunque deve avere il diritto di lasciare il proprio paese d‟origine e di essere accolto, almeno temporaneamente, in qualsiasi altro luogo. […] Reciprocamente, ogni essere umano ha dei doveri nei confronti degli altri essere umani, delle generazioni che verranno, delle altre specie viventi e del pianeta. L‟umanità ha in particolare il dovere di mostrare empatia verso le generazioni future e verso le altre specie necessarie alla sua sopravvivenza. Deve quindi considerare come suo dovere creare le condizioni perché le prossime generazioni e le altre specie possano esercitare i loro diritti. Deve disporre di un accesso a tutte le sue risorse e, in particolare, alla ricchezza accumulata.»
Jacques ATTALI, Domani, chi governerà il mondo?, Fazi Editore, Roma 2012 (ed. originale 2011) 1. AMBITO STORICO - POLITICO
ARGOMENTO: Violenza e non-violenza: due volti del Novecento. DOCUMENTI «Successivamente alla prima guerra mondiale, il Mito dell‟Esperienza della Guerra aveva dato al conflitto una nuova dimensione come strumento di rigenerazione nazionale e personale. Il prolungarsi degli atteggiamenti degli anni di guerra in tempo di pace incoraggiò una certa brutalizzazione della politica, un‟accentuata indifferenza per la vita umana. Non erano soltanto la perdurante visibilità e lo status elevato dell‟istituzione militare in paesi come la Germania a stimolare una certa spietatezza. Si trattava soprattutto di un atteggiamento mentale derivato dalla guerra, e dall‟accettazione della guerra stessa. L‟effetto del processo di brutalizzazione sviluppatosi nel periodo tra le due guerre fu di eccitare gli uomini, di spingerli all‟azione contro il nemico politico, oppure di ottundere la sensibilità di uomini e donne di fronte allo spettacolo della crudeltà umana e alla morte. […] Dopo il 1918, nessuna nazione poté sfuggire completamente al processo di brutalizzazione; in buona parte dell‟Europa, gli anni dell‟immediato dopoguerra videro una crescita della criminalità e dell‟attivismo politico. Da un capo all‟altro dell‟Europa, parve a molti che la Grande Guerra non fosse mai finita, ma si fosse prolungata nel periodo tra il primo e il secondo conflitto mondiale. Il vocabolario della battaglia politica, il desiderio di distruggere totalmente il nemico politico, e il modo in cui questi avversari venivano dipinti: tutto sembrò continuare la prima guerra mondiale, anche se stavolta perlopiù contro nemici diversi (e interni).» George L. MOSSE, Le guerre mondiali. Dalla tragedia al mito dei caduti, trad. it., Roma-Bari 1990
«Per quale funzione la violenza possa, a ragione, apparire così minacciosa per il diritto e possa essere tanto temuta da esso, si mostrerà con esattezza proprio là dove le è ancora permesso di
manifestarsi secondo l‟attuale ordinamento giuridico. È questo il caso della lotta di classe nella forma del diritto di sciopero garantito ai lavoratori. I lavoratori organizzati sono oggi, accanto agli Stati, il solo soggetto di diritto cui spetti un diritto alla violenza. Contro questo modo di vedere si può certamente obiettare che l‟omissione di azioni, un non-agire, come in fin dei conti è lo sciopero, non dovrebbe affatto essere definita come violenza. Questa considerazione ha certamente facilitato al potere statale la concessione del diritto di sciopero, quando ormai non si poteva più evitare. Ma poiché non è incondizionata, essa non vale illimitatamente.»
Walter BENJAMIN, Per la critica della violenza, 1921, trad. it., Alegre, Roma 2010
Molto tempo prima che Konrad Lorenz scoprisse la funzione di stimolo vitale dell‟aggressività nel regno animale, la violenza era esaltata come una manifestazione della forza della vita e segnatamente della sua creatività. Sorel, ispirato dall‟élan vital di Bergson, mirava a una filosofia della creatività destinata ai «produttori» e polemicamente rivolta contro la società dei consumi e i suoi intellettuali; tutti e due, a suo avviso, gruppi parassitari. […] Nel bene e nel male – e credo che non manchino ragioni per essere preoccupati come per nutrire speranze – la classe veramente nuova e potenzialmente rivoluzionaria della società sarà composta di intellettuali, e il loro potere virtuale, non ancora materializzato, è molto grande, forse troppo grande per il bene dell‟umanità. Ma queste sono considerazioni che lasciano il tempo che trovano. Comunque sia, in questo contesto ci interessa soprattutto lo strano revival delle filosofie vitalistiche di Bergson e di Nietzsche nella loro versione soreliana. Tutti sappiamo fino a che punto questa combinazione di violenza, vita e creatività sia presente nell‟inquieta situazione mentale della generazione odierna. Non c‟è dubbio che l‟accento posto sulla pura fattualità del vivere, e quindi sul fare l‟amore inteso come la più gloriosa manifestazione della vita, sia una reazione alla possibilità reale che venga costruita una macchina infernale capace di mettere fine alla vita sulla terra. Ma le categorie in cui i nuovi glorificatori della vita riconoscono se stessi non sono nuove. Vedere la produttività della società nell‟immagine della creatività‟ della vita è cosa vecchia almeno quanto Marx, credere nella violenza come forza vitale è cosa vecchia almeno quanto Bergson.»
Hannah ARENDT, Sulla violenza, trad. it., Guanda, Parma 1996 (ed. originale 1969) «Non sono un visionario. Affermo di essere un idealista pratico. La religione della non violenza non è fatta solo per i Rishi [saggi] e i santi. È fatta anche per la gente comune. La non violenza è la legge della nostra specie, come la violenza è la legge dei bruti. Lo spirito resta dormiente nel bruto, ed egli non conosce altra legge che quella della forza fisica. La dignità dell‟uomo esige ubbidienza a una legge più alta, alla forza dello spirito. […] Nella sua condizione dinamica, non violenza significa sofferenza consapevole. Non vuol dire sottomettersi docilmente alla volontà del malvagio, ma opporsi con tutta l‟anima alla volontà del tiranno. Agendo secondo questa legge del nostro essere, è possibile al singolo individuo sfidare tutta la potenza di un impero ingiusto per salvare il proprio onore, la religione, l‟anima, e porre le basi della caduta di questo impero o della sua rigenerazione. E così non propugno che l‟India pratichi la non violenza perché è debole. Voglio che pratichi la non violenza essendo consapevole della propria forza e del proprio potere. […] La mia missione è di convertire ogni indiano, ogni inglese e infine il mondo alla non violenza nel regolare i reciproci rapporti, siano essi politici, economici, sociali o religiosi. Se mi si accusa di essere troppo ambizioso, mi confesserò colpevole. Se mi si dice che il mio sogno non potrà mai attuarsi, risponderò che “è possibile” e proseguirò per la mia strada.» Mohandas K. GANDHI, Antiche come le montagne, Edizioni di Comunità, Milano 1975
«Sono felice di unirmi a voi in questa che passerà alla storia come la più grande dimostrazione per la libertà nella storia del nostro paese. […] Siamo anche venuti in questo santuario per ricordare all‟America l‟urgenza appassionata dell‟adesso. Questo non è il momento in cui ci si possa permettere che le cose si raffreddino o che si trangugi il tranquillante del gradualismo.
Questo è il momento di realizzare le promesse della democrazia; questo è il momento di levarsi dall‟oscura e desolata valle della segregazione al sentiero radioso della giustizia; questo è il momento di elevare la nostra nazione dalle sabbie mobili dell‟ingiustizia razziale alla solida roccia della fratellanza; questo è il tempo di rendere vera la giustizia per tutti i figli di Dio. […] Non ci sarà in America né riposo né tranquillità fino a quando ai negri non saranno concessi i loro diritti di cittadini. I turbini della rivolta continueranno a scuotere le fondamenta della nostra nazione fino a quando non sarà sorto il giorno luminoso della giustizia. Ma c‟è qualcosa che debbo dire alla mia gente che si trova qui sulla tiepida soglia che conduce al palazzo della giustizia. In questo nostro procedere verso la giusta meta non dobbiamo macchiarci di azioni ingiuste. Cerchiamo di non soddisfare la nostra sete di libertà bevendo alla coppa dell‟odio e del risentimento. Dovremo per sempre condurre la nostra lotta al piano alto della dignità e della disciplina. Non dovremo permettere che la nostra protesta creativa degeneri in violenza fisica. Dovremo continuamente elevarci alle maestose vette di chi risponde alla forza fisica con la forza dell‟anima.» Martin Luther KING -http://www.repubblica.it/esteri/2013/08/28/news/martin_luther-king-discorso-65443575/
2. AMBITO TECNICO - SCIENTIFICO
ARGOMENTO: Tecnologia pervasiva. DOCUMENTI
«Anche la Silicon Valley ha la sua religione. E potrebbe presto diventare il paradigma dominante tra i vertici e gli addetti ai lavori della culla dell‟innovazione contemporanea. È il «transumanismo» e si può definire, scrive il saggista Roberto Manzocco in “Esseri Umani 2.0” (Springer, pp. 354), come «un sistema coerente di fantasie razionali parascientifiche», su cui la scienza cioè non può ancora pronunciarsi, «che fungono da risposta laica alle aspirazioni escatologiche delle religioni tradizionali». Per convincersene basta scorrerne i capisaldi: il potenziamento delle nostre capacità fisiche e psichiche; l‟eliminazione di ogni forma di sofferenza; la sconfitta dell‟invecchiamento e della morte. Ciò che piace ai geek della Valley è che questi grandiosi progetti di superamento dell‟umano nel “post-umano” si devono, e possono, realizzare tramite la tecnologia. E tecniche, la cui fattibilità è ancora tutta da scoprire, come il “mind uploading”, ossia il trasferimento della coscienza su supporti non biologici, e le “nanomacchine”, robot grandi come virus in grado di riparare le cellule cancerose o i danni da malattia degenerativa direttamente a livello molecolare.»
Fabio CHIUSI, TRANS UMANO la trionferà, “l‟Espresso” – 6 febbraio 2014
«Lord Martin Rees, docente di Astrofisica all‟Università di Cambridge e astronomo della Regina, la vede un po‟ diversamente: i robot sono utili per lavorare in ambienti proibitivi per l‟uomo – piattaforme petrolifere in fiamme, miniere semidistrutte da un crollo, centrali in avaria che perdono sostanze radioattive – oltre che per svolgere mestieri ripetitivi. Ma devono restare al livello di «utili idioti: la loro intelligenza artificiale va limitata, non devono poter svolgere mestieri intellettuali complessi». L‟astronomo della Corte d‟Inghilterra, occhi rivolti più alle glorie del passato che alle speranze e alle incognite di un futuro comunque problematico, propone una ricetta che sa di luddismo. Una ricetta anacronistica ed estrema che si spiega con l‟angoscia che prende molti di noi davanti alla rapidità con la quale la civiltà dei robot – della quale
abbiamo favoleggiato per decenni e che sembrava destinata a restare nei libri di fantascienza – sta entrando nelle nostre vite. Che i robot stiano uscendo dalle fabbriche lo sappiamo da tempo: il bancomat è un bancario trasformato in macchina, in servizio notte e giorno. In molti supermercati il cassiere non c‟è più, sostituito da sensori, lettori di codici a barre, sistemi di pagamento automatizzati. In Giappone e Francia si moltiplicano treni e metropolitane guidate da un computer (è così la nuova Linea 5 della metropolitana di Milano), così come tutti i convogli che si muovono all‟interno dei grandi aeroporti del mondo sono, ormai, senza conducente.»
Massimo GAGGI, E il robot prepara cocktail e fa la guerra, “Corriere della Sera. la Lettura” – 26 gennaio 2014
«Per molto tempo al centro dell‟attenzione sono state le tecnologie e gli interrogativi che si portano dietro: «Meglio i tablet o i netbook?», «Android, iOs o Windows?», seguiti da domande sempre più dettagliate «Quanto costano, come si usano, quali app…». Intanto i docenti hanno visto le classi invase da Lim, proiettori interattivi, pc, registri elettronici o tablet, senza riuscire a comprendere quale ruolo avrebbero dovuto assumere, soprattutto di fronte a ragazzi tecnologicamente avanzati che li guardavano con grandi speranze e aspettative. Per gli studenti si apre una grande opportunità: finalmente nessuno proibisce più di andare in internet, di comunicare tramite chat, di prendere appunti in quaderni digitali o leggere libri elettronici.»
Dianora BARDI, La tecnologia da sola non fa scuola, “Il Sole 24 ORE. nòva” – 12 gennaio 2014
«Passando dal tempo che ritorna al tempo che invecchia, dal tempo ciclico della natura regolato dal sigillo della necessità al tempo progettuale della tecnica percorso dal desiderio e dall‟intenzione dell‟uomo, la storia subisce un sussulto. Non più decadenza da una mitica età dell‟oro, ma progresso verso un avvenire senza meta. La progettualità tecnica, infatti, dice avanzamento ma non senso della storia. La contrazione tra “recente passato” e “immediato futuro”, in cui si raccoglie il suo operare, non concede di scorgere fini ultimi, ma solo progressi nell‟ordine del proprio potenziamento. Null‟altro, infatti, vuole la tecnica se non la propria crescita, un semplice “sì” a se stessa. L‟orizzonte si spoglia dei suoi confini. Inizio e fine non si congiungono più come nel ciclo del tempo, e neppure si dilatano come nel senso del tempo. TIPOLOGIA C - TEMA DI ARGOMENTO STORICO
La politica del Giolitti mosse dal consapevole bisogno di liquidare le pesanti eredità degli anni precedenti attraverso il contenimento della spesa pubblica, la diffusione dell'istruzione, l'espansione dell'industria e il potenziamento dell'agricoltura. Dica il candidato per quali ragioni, nazionali e internazionali, l'età giolittiana si concluse con la partecipazione dell'Italia al primo conflitto mondiale. TIPOLOGIA D - TEMA DI ORDINE GENERALE
«Siamo un Paese straordinario e bellissimo, ma allo stesso tempo molto fragile. È fragile il paesaggio e sono fragili le città, in particolare le periferie dove nessuno ha speso tempo e denaro per far manutenzione. Ma sono proprio le periferie la città del futuro, quella dove si concentra l‟energia umana e quella che lasceremo in eredità ai nostri figli. C‟è bisogno di una gigantesca opera di rammendo e ci vogliono delle idee. […] Le periferie sono la città del futuro, non fotogeniche d‟accordo, anzi spesso un deserto o un dormitorio, ma ricche di umanità e quindi il destino delle città sono le periferie. […] Spesso alla parola “periferia” si associa il
termine degrado. Mi chiedo: questo vogliamo lasciare in eredità? Le periferie sono la grande scommessa urbana dei prossimi decenni. Diventeranno o no pezzi di città?»
Renzo PIANO, Il rammendo delle periferie, “Il Sole 24 ORE” del 26 gennaio 2014
Rifletti criticamente su questa posizione di Renzo Piano, articolando in modo motivato le tue considerazioni e convinzioni al riguardo.
I.T.A. “E. SERENI”
SECONDA SIMULAZIONE PRIMA PROVA SCRITTA
A.S. 2014- 2015
PROVA DI ITALIANO
(per tutti gli indirizzi: di ordinamento e sperimentali)
Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte.
TIPOLOGIA A - ANALISI DEL TESTO
Analisi testuale della poesia ―Il gelsomino notturno‖ di Giovanni Pascoli:
E s‘aprono i fiori notturni,
nell‘ora che penso a‘ miei cari.
Sono apparse in mezzo ai viburni
le farfalle crepuscolari.
5 Da un pezzo si tacquero i gridi:
là sola una casa bisbiglia.
Sotto l‘ali dormono i nidi,
come gli occhi sotto le ciglia.
Dai calici aperti si esala
10 l‘odore di fragole rosse.
Splende un lume là nella sala.
Nasce l‘erba sopra le fosse.
Un‘ape tardiva sussurra
trovando già prese le celle.
15 La Chioccetta per l‘aia azzurra
va col suo pigolìo di stelle.
Per tutta la notte s‘esala
l‘odore che passa col vento.
Passa il lume su per la scala;
20 brilla al primo piano: s‘è spento…
È l‘alba: si chiudono i petali
un poco gualciti; si cova,
dentro l‘urna molle e segreta,
non so che felicità nuova.
Nota introduttiva alla comprensione del testo
Pascoli scrisse questa poesia, che fa parte dei Canti di Castelvecchio, per il matrimonio dell‘amico
Gabriele Briganti (1901), dedicandola poi al figlioletto di questo. I versi sono strutturati sull‘analogia tra
le nozze e la fecondazione del gelsomino di Spagna o ―bella di notte‖, un fiore che sboccia soltanto nelle
sere d‘estate, dal tramonto all‘alba, producendo un profumo intenso.
Comprensione del testo
La lirica si articola secondo due tempi, quello della notte e quello dell‘alba. Che cosa succede di
notte? E all‘alba? Fai un breve riassunto distinguendo le due fasi temporali.
Il componimento si apre e si chiude con l‘immagine del gelsomino: come è rappresentata la pianta di
notte e all‘alba?
Il calar della sera induce il poeta a un malinconico ricordo: quale?
Analisi del testo
Da quante strofe è composta la lirica e da quanti versi sono formate?
Le rime sono baciate (AABB ecc.) o alternate (ABAB ecc.)?
―E s‘aprono i fiori notturni…‖: la lirica si apre con la congiunzione ―E‖. Che funzione ha questo
incipit (inizio)?
1. nessuna;
2. sottolinea l‘improvviso verificarsi dell‘evento;
3. indica che le riflessioni all‘interno dell‘animo del poeta passano ora all‘esterno, come
continuazione del suo pensiero che viene ora comunicato ai lettori;
4. indica che il poeta sta dialogando con qualcuno.
I termini ―bisbiglia‖ (v. 6) e ―sussurra‖ (v. 13) sono voci onomatopeiche perché…
Nella poesia compaiono almeno due sinestesie (associazioni di percezioni sensoriali di origine
diversa, ad esempio visiva e uditiva). Sapresti indicarle?
Interpretazione complessiva e confronti
Il matrimonio della sorella Ida (1895) fu vissuto dal Pascoli come un tradimento, mentre il suo breve
fidanzamento con una cugina ebbe presto fine per la gelosia della sorella Mariù. Questi episodi della
biografia del poeta testimoniano l‘esclusione dell‘amore e del sesso dalla sua vita e giustificano il
punto di vista dal quale viene osservato il rito amoroso nella lirica letta. Quale funzione possiamo
attribuire perciò all‘insistita ripetizione dell‘avverbio di luogo ―là‖ (vv. 6 e 11)?
Sulla base dell‘analisi condotta, proponi una tua personale interpretazione della lirica in 30 righe al
massimo.
TIPOLOGIA B - REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI GIORNALE”
(puoi scegliere uno degli argomenti relativi ai quattro ambiti proposti)
CONSEGNE
Sviluppa l’argomento scelto o in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale», utilizzando, in
tutto o in parte, e nei modi che ritieni opportuni, i documenti e i dati forniti.
Se scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle
tue conoscenze ed esperienze di studio.
Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi.
Se scegli la forma dell’«articolo di giornale», indica il titolo dell’articolo e il tipo di giornale sul quale
pensi che l’articolo debba essere pubblicato.
Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio protocollo.
1. AMBITO ARTISTICO - LETTERARIO
ARGOMENTO: La percezione dello straniero nella letteratura e nell‘arte.
DOCUMENTI
―Non lederai il diritto dello straniero o dell‘orfano e non prenderai in pegno la veste dalla vedova; ma ti
ricorderai che sei stato schiavo in Egitto e che di là ti ha redento l‘Eterno, il tuo Dio; perciò ti comandò di
fare questo. Quando fai la mietitura nel tuo campo e dimentichi nel campo un covone, non tornerai
indietro a prenderlo; sarà per lo straniero, per l‘orfano e per la vedova, affinché l‘Eterno, il tuo Dio, ti
benedica in tutta l‘opera delle tue mani. Quando bacchierai i tuoi ulivi, non tornerai a ripassare sui rami;
le olive rimaste saranno per lo straniero, per l‘orfano e per la vedova. Quando vendemmierai la tua vigna,
non ripasserai una seconda volta; i grappoli rimasti saranno per lo straniero, per l‘orfano e per la vedova.
E ti ricorderai che sei stato schiavo nel paese d‘Egitto; perciò ti comando di fare questo.‖
DEUTERONOMIO, 24, 17-22
―Così Odisseo stava per venire in mezzo a fanciulle dalle belle chiome, pur nudo com‘era: la dura
necessità lo spingeva. Terribile apparve loro, era tutto imbrattato di salsedine. E fuggirono via, chi qua chi
là, sulle spiagge dove più sporgevano dentro il mare. Sola restava la figlia di Alcinoo: Atena le mise in
cuore ardimento e tolse dalle membra la paura. Rimase ferma di fronte a lui, si tratteneva. Ed egli fu
incerto, Odisseo, se supplicare la bella fanciulla e abbracciarle le ginocchia, oppure così di lontano
pregarla, con dolci parole, che gl‘indicasse la città e gli desse vesti. Questa gli parve, a pensarci, la cosa
migliore, pregarla con dolci parole di lontano. Temeva che a toccarle i ginocchi si sdegnasse, la fanciulla.
Subito le rivolse la parola:…E a lui rispondeva Nausicaa dalle bianche braccia: «Straniero, non sembri
uomo stolto o malvagio, ma Zeus Olimpio, che divide la fortuna tra gli uomini, buoni e cattivi, a ciascuno
come lui vuole, a te diede questa sorte, e tu la devi ad ogni modo sopportare.»…Così disse, e diede ordini
alle ancelle dalle belle chiome: «Fermatevi, ancelle, per favore. Dove fuggite al veder un uomo? Pensate
forse che sia un nemico? Non c‘è tra i mortali viventi, né mai ci sarà, un uomo che venga alla terra dei
Feaci a portar la guerra: perché noi siamo molto cari agli dei. Abitiamo in disparte, tra le onde del mare,
al confine del mondo: e nessun altro dei mortali viene a contatto con noi. Ma questi è un infelice, giunge
qui ramingo. Bisogna prendersi cura di lui, ora: ché vengono tutti da Zeus, forestieri e mendichi, e un
dono anche piccolo è caro. Su, ancelle, date all‘ospite da mangiare e da bere, e lavatelo prima nel fiume,
dove c‘è un riparo dal vento.»
OMERO, Odissea, VI, vv. 135-148 e vv. 186-209
―Afflitto della nuova, e arrabbiato della maniera, Renzo afferrò ancora il martello, e, così appoggiato alla
porta, andava stringendolo e storcendolo, l‘alzava per picchiar di nuovo alla disperata, poi lo teneva
sospeso. In quest‘agitazione, si voltò per vedere se mai ci fosse d‘intorno qualche vicino, da cui potesse
forse aver qualche informazione più precisa, qualche indizio, qualche lume. Ma la prima, l‘unica persona
che vide, fu un‘altra donna, distante forse un venti passi; la quale, con un viso ch‘esprimeva terrore, odio,
impazienza e malizia, con cert‘occhi stravolti che volevano insieme guardar lui, e guardar lontano,
spalancando la bocca come in atto di gridare a più non posso, ma rattenendo anche il respiro, alzando due
braccia scarne, allungando e ritirando due mani grinzose e piegate a guisa d‘artigli, come se cercasse
d‘acchiappar qualcosa, si vedeva che voleva chiamar gente, in modo che qualcheduno non se
n‘accorgesse. Quando s‘incontrarono a guardarsi, colei, fattasi ancor più brutta, si riscosse come persona
sorpresa…lasciò scappare il grido che aveva rattenuto fin allora: «l‘untore, dagli! dagli! dagli all‘untore!»
Allo strillar della vecchia, accorreva gente di qua e di là;…abbastanza per poter fare d‘un uomo solo quel
che volessero.‖
A. MANZONI, I Promessi Sposi, XXXIV, 1842
Lo straniero
―A chi vuoi più bene, enigmatico uomo, di?
A tuo
padre, a tua madre, a tua sorella o a tuo
fratello?‖
―Non ho né padre, né madre, né sorella, né
―Non so sotto quale latitudine si trovi.‖
―Alla bellezza?‖
―L‘amerei volentieri, ma dea e
immortale.‖
―All‘oro?‖
fratello.‖
―Ai tuoi amici?‖
―Adoperate una parola di cui fino a oggi ho
ignorato il senso.‖
―Alla tua patria?‖
―Lo odio come voi odiate Dio.‖
―Ma allora che cosa ami, straordinario
uomo?‖
―Amo le nuvole…le nuvole che
vanno…laggiù,
laggiù…le meravigliose nuvole!‖
C. BAUDELAIRE, Poemetti in prosa,
1869
―L‘infermo teneva gli occhi chiusi: pareva un Cristo di cera, deposto dalla croce. Dormiva o era morto? Si
fecero un po‘ più avanti; ma al lieve rumore, l‘infermo schiuse gli occhi, quei grandi occhi celesti,
attoniti. Le due donne si strinsero vieppiù tra loro; poi, vedendogli sollevare una mano e far cenno di
parlare, scapparono via con un grido, a richiudersi in cucina. Sul tardi, sentendo il campanello della porta,
corsero ad aprire; ma, invece di don Pietro, si videro davanti quel giovane straniero della mattina. La
zitellona corse ranca ranca a rintanarsi di nuovo; ma Venerina, coraggiosamente, lo accompagnò nella
camera dell‘infermo già quasi al bujo, accese una candela e la porse allo straniero, che la ringraziò
chinando il capo con un mesto sorriso; poi stette a guardare, afflitta: vide che egli si chinava su quel letto
e posava lieve una mano su la fronte dell‘infermo, sentì che lo chiamava con dolcezza: -
Cleen…Cleen…Ma era il nome, quello, o una parola affettuosa? L‘infermo guardava negli occhi il
compagno, come se non lo riconoscesse; e allora ella vide il corpo gigantesco di quel giovane marinajo
sussultare, lo sentì piangere, curvo sul letto, e parlare angosciosamente, tra il pianto, in una lingua ignota.
Vennero anche a lei le lagrime agli occhi. Poi lo straniero, voltandosi, le fece segno che voleva scrivere
qualcosa. Ella chinò il capo per significargli che aveva compreso e corse a prendergli l‘occorrente.
Quando egli ebbe finito, le consegnò la lettera e una borsetta. Venerina non comprese le parole ch‘egli le
disse, ma comprese bene dai gesti e dall‘espressione del volto, che le raccomandava il povero compagno.
Lo vide poi chinarsi di nuovo sul letto a baciare più volte in fronte l‘infermo, poi andar via in fretta con
un fazzoletto su la bocca per soffocare i singhiozzi irrompenti.‖
L. PIRANDELLO, Lontano, in ―Novelle per un anno‖, 1908
―Un giorno di gennaio dell‘anno 1941, un soldato tedesco di passaggio, godendo di un pomeriggio di
libertà, si trovava, solo, a girovagare nel quartiere di San Lorenzo, a Roma. Erano circa le due del
dopopranzo, e a quell‘ora, come d‘uso, poca gente circolava per le strade….S‘era scordato dell‘uniforme;
per un buffo interregno sopravvenuto nel mondo, l‘estremo arbitrio dei bambini adesso usurpava la legge
militare del Reich! Questa legge è una commedia, e Gunther se ne infischia. In quel momento, qualsiasi
creatura femminile capitata per prima su quel portone…che lo avesse guardato con occhio appena umano,
lui sarebbe stato capace di abbracciarla di prepotenza, magari buttato ai piedi come un innamorato,
chiamandola: meine mutter! E allorché di lì a un istante vide arrivare dall‘angolo un‘inquilina del
caseggiato, donnetta d‘apparenza dimessa ma civile, che in quel punto rincasava, carica di borse e di
sporte, non esitò a gridarle: «Signorina! Signorina!» (era una delle 4 parole italiane che conosceva). E con
un salto le si parò davanti risoluto, benché non sapesse, nemmeno lui, cosa pretendere. Colei però, al
vedersi affrontata da lui, lo fissò con occhio assolutamente disumano, come davanti all‘apparizione
propria e riconoscibile dell‘orrore.‖
E. MORANTE, La Storia, Einaudi, 1974
―Risate e grida si levarono. «Fuori! Fuori della fontana! Fuori!» Erano anche voci di uomini. La gente,
poco prima intorpidita e molle, si era tutta eccitata. Gioia di umiliare quella ragazza spavalda che dalla
faccia e dall‘accento si capiva ch‘era forestiera. «Vigliacchi!» gridò Anna, voltandosi d‘un balzo. E con
un fazzolettino cercava di togliersi di dosso la fanghiglia. Ma lo scherzo era piaciuto. Un altro schizzo la
raggiunse a una spalla, un terzo al collo, all‘orlo dell‘abito. Era diventata una gara.…Qui Antonio
intervenne, facendosi largo…Antonio era forestiero e tutti, là, parlavano in dialetto. Le sue parole ebbero
un suono curioso, quasi ridicolo….Niente ormai tratteneva il buttare fuori il fondo dell‘animo: il sozzo
carico di male che si tiene dentro per anni e nessuno si accorge di avere.‖
D. BUZZATI, Non aspettavamo altro, in ―Sessanta racconti‖, Mondadori, 1958
―Era bagnato fradicio e coperto di fango e aveva fame e freddo ed era lontano cinquantamila anni-luce da
casa… Il primo contatto era avvenuto vicino al centro della Galassia, dopo la lenta e difficile
colonizzazione di qualche migliaio di pianeti; ed era stata la guerra, subito;…Stava all‘erta, il fucile
pronto. Lontano cinquantamila anni-luce dalla patria, a combattere su un mondo straniero e a chiedersi se
ce l‘avrebbe mai fatta a riportare a casa la pelle. E allora vide uno di loro strisciare verso di lui. Prese la
mira e fece fuoco. Il nemico emise quel verso strano, agghiacciante, che tutti loro facevano, poi non si
mosse più. Il verso e la vista del cadavere lo fecero rabbrividire. Molti, col passare del tempo, s‘erano
abituati, non ci facevano più caso; ma lui no. Erano creature troppo schifose, con solo due braccia e due
gambe, quella pelle d‘un bianco nauseante, e senza squame.‖
F. BROWN, Sentinella, in ―Tutti i racconti‖, Mondadori, 1992
Tempo verrà
in cui, con esultanza,
saluterai te stesso arrivato
alla tua porta, nel tuo proprio
specchio,
e ognun sorriderà al benvenuto
dell‘altro,
e dirà: Siedi qui. Mangia.
Amerai di nuovo lo straniero che era il tuo Io.
Offri vino. Offri pane. Rendi il cuore
a se stesso, allo straniero che ti ha amato
per tutta la vita, che hai ignorato…
D. WALCOTT, Amore dopo amore, in ―Mappa del nuovo Mondo‖, trad. it.,
Adelphi, Milano, 1992
Galata morente (I secolo a.C.)
È una scultura romana del I secolo a.C., che
raffigura un soldato galata morente. Il
guerriero, straniero ai Romani, è colto in
punto di morte mentre il corpo si accascia
sullo scudo, con il quale i Celti si opponevano
al nemico celando il corpo nudo. Dallo scudo
si staglia il combattente con il torso flesso e
ruotato verso destra a far risaltare l‘incisione
della ferita.
2. AMBITO SOCIO - ECONOMICO
ARGOMENTO: Il lavoro tra sicurezza e produttività.
DOCUMENTI
―Il lavoro nell'antichità non aveva il valore morale che gli è stato attribuito da venti secoli di cristianesimo
e dalla nascita del movimento operaio. Il disprezzo per il lavoro manuale è apparso a molti come
contropartita della schiavitù e, nel contempo, causa del ristagno delle tecniche. Dell'esistenza di questo
disprezzo si potrebbero dare molteplici prove. Nella Politica Aristotele esalta il fatto che i cittadini
abbiano tutto il tempo libero «per far nascere la virtù nella loro anima e perché possano adempiere i loro
doveri civici». È la stessa nozione dell'otium cum dignitate che appare come l‘ideale di vita degli scrittori
romani alla fine della Repubblica e all'inizio dell'Impero. Ciò significa affermare anche che il lavoro è un
ostacolo a questo tipo di vita e, quindi, una degradazione.‖
C. MOSSE, Il lavoro in Grecia e a Roma, trad. it. di F. Giani Cecchini, Firenze, 1973
―Nella produzione moderna il lavoro ha assunto un‘importanza crescente tanto da essere considerato il
soggetto e non più l‘oggetto di qualsiasi attività produttiva. Per il codice civile (libro V, artt. 2060 e sgg.),
che regola il lavoro nell‘impresa come elemento soggettivo e dinamico, oltre che fattore primario della
produzione, il lavoro consiste nella prestazione di energie lavorative effettuata, contro il corrispettivo di
una retribuzione, da una persona fisica (lavoratore) a favore di un‘altra persona fisica o giuridica (datore
di lavoro). Il lavoro può concorrere alla produzione in modo subordinato o autonomo.‖
ENCICLOPEDIA UNIVERSALE, vol. 13°, a cura di G. Ceccuti-S. Calzini-R. Guizzetti, Ed. ―IL SOLE
24 ORE‖, Milano, 2006
―L‘Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.‖ (art. 1)
― La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano
effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria
scelta, un‘attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.‖ (art. 4)
COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA
―Dal Rapporto [ISFOL 2007] emerge una discrasia tra domanda e offerta di lavoro, soprattutto in quei
segmenti della popolazione - donne e over 55 anni in primis – per i quali, anche in linea con gli obiettivi
di Lisbona, si auspicherebbe un incremento dei tassi di attività. Sul fronte della qualità della crescita
economica del Belpaese, il rapporto sottolinea come i lavori siano sempre più meno conformi alle
aspettative degli individui, sia per la qualità del lavoro disponibile per i nuovi entrati sia per le prassi
selettive. Le scarse prospettive di carriera rappresentano il principale fattore di scoraggiamento sul fronte
lavorativo.…Fa riflettere il dato che quasi il 20% degli occupati ritenga di svolgere mansioni che
utilizzano solo parzialmente le loro competenze professionali.…Tra le iniziative da intraprendere per
contrastare le criticità del nostro mercato del lavoro, la ricetta dell‘Isfol è migliorare la coerenza e
l‘adattabilità reciproca tra domanda e offerta di lavoro. Soprattutto sfruttando al meglio le potenzialità del
sistema dei servizi per l‘impiego. Inoltre, un funzionamento più fluido e trasparente del nostro mercato
del lavoro passa anche attraverso la conciliazione fra competitività e meriti e l‘equità dell‘accesso alle
opportunità. Ma su tutti, prioritario, è investire nella sicurezza del lavoro e nel contrasto del lavoro
irregolare.‖
C. TUCCI, Rapporto Isfol: lavoro precario per 10 lavoratori su 100, 20 novembre 2007
―L‘ambiente di lavoro, non rappresenta soltanto un‘accezione più ristretta della nozione di ambiente, ma
si caratterizza in termini assai diversi. Anche esso costituisce infatti l‘oggetto di una normativa
amministrativa e penale diretta a garantire la salute dei lavoratori addetti ad attività particolarmente
rischiose, e che in taluni ordinamenti impone alle imprese l‘adozione di sistemi generali di controlli
preventivi;…ma sovente è dato riscontrare disposizioni che, attraverso la garanzia della salute a livello di
rapporto individuale, attuano una vera e propria tutela dell‘ambiente di lavoro come oggetto di una
situazione soggettiva specifica del prestatore di lavoro, autonomamente tutelabile.…Così delineata, la
tutela dell‘ambiente di lavoro si prospetta, più che come tutela di un luogo (e cioè dell‘ambiente in
genere), come garanzia della salute (e quindi dellapersona) del lavoratore.‖
L. RICCA, La tutela dell’ambiente di lavoro nel quadro del sistema dei diritti sociali, in ―Protezione dei
diritti sociali e prevenzione degli incidenti sul lavoro nel quadro dei diritti dell‘uomo lavoratore‖, Ed.
Giuffrè, Milano, 1988
―Il fattore tecnologico è stato nelle ricerche più recenti piuttosto trascurato a vantaggio di una
impostazione che accentuava l‘influenza delle variabili psico-sociologiche nel complesso fenomeno
dell‘infortunio. Non si può negare però che un processo produttivo deve essere analizzato sotto l‘aspetto
tecnologico per poter rilevare di quanto il comportamento umano venga condizionato dalla velocità e
dalle caratteristiche della produzione. L‘infortunio nella sua apparente obiettività si è rilevato quale
fenomeno la cui ricostruzione fotogenica non è riconducibile a un meccanismo casualistico.‖
C. DI NARO-M.NOVAGA-G.COLETTI-S.COLLI, Sicurezza e produttività: influenza delle variabili
tecnologiche sul comportamento lavorativo, in ―Securitas‖, n° 7, anno 58, 1973
―Tutto il tempo perduto a causa degli infortuni rappresenta ore-lavoro e ore-macchina aggiunte al tempo
richiesto per produrre una data quantità di beni o di servizi e, di conseguenza, riduce la produttività
aziendale….A parte le perdite dirette di tempo, allorché il lavoro viene interrotto a causa di un infortunio,
condizioni pericolose di lavoro comportano un rallentamento delle lavorazioni stesse, poiché gli operai
devono stare in guardia e muoversi e lavorare con maggiore attenzione e prudenza di ciò che sarebbe
invece necessario se non esistesse il pericolo stesso. Di particolare importanza, a questo riguardo, sono ad
esempio, le trasmissioni dei motori, le cinghie di trasmissione e le parti mobili delle macchine nelle cui
vicinanze gli operai sono costretti a lavorare oppure a passare.‖
A. BERRA-T. PRESTIPINO, Lo studio del lavoro e la psicologia della sicurezza lavorativa, Ed. Angeli.,
Milano 1983
―A tale principio del rischio professionale si ispirò, fin dall‘inizio, la nostra legislazione per gli infortuni
sul lavoro; la quale per la protezione del rischio stesso impose al datore d‘opera l‘obbligo
dell‘assicurazione. Con ciò, da un lato, si volle meglio garantire agli infortunati il pagamento delle
indennità sostituendo l‘Istituto assicuratore (ente finanziariamente più solido) all‘imprenditore, soggetto
all‘insolvibilità; dall‘altro lato si volle salvare l‘imprenditore da oneri eccessivi rispetto alla sua
potenzialità economica, pei casi di infortuni gravi, ripetuti o collettivi.‖
G. MIRALDI, Gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, Cedam, Padova, 1979
3. Ambito storico-politico
ARGOMENTO: Alle origini dello sviluppo industriale dell'Italia
DOCUMENTI
"Un'altra condizione nuova che va tenuta presente è la fine della crisi agraria, avvenuta intorno al 1895,
con la conseguente tendenza al rialzo anche dei prezzi agricoli. Lo slancio industriale si collegò pertanto
ad una notevole ripresa della produzione agricola che si manifestò, come si vedrà più avanti, nei settori
capitalisticamente e tecnicamente più evoluti dell'agricoltura italiana. Anche questa connessione, che
favorì l'industria chimica, alcune industrie alimentari e, in qualche misura, l'industria meccanica,
meriterebbe di essere approfondita più di quanto sia stato fatto finora, soprattutto per gli effetti riguardanti
i movimenti della manodopera e gli impieghi dei capitali.
Ma queste circostanze generali non sarebbero bastate a stimolare e a consolidare lo slancio industriale se
non avessero agito in senso concomitante altre spinte di carattere interno: la politica doganale ... e il
riordino bancario degli anni 1893-95."
G. CANDELORO, Storia dell'Italia moderna. VII, Milano 1974
"I settori di cui si è detto brevemente sin qui sono costituiti in buona parte da industrie relativamente
nuove e caratterizzate da notevoli potenzialità di aumento di produttività attraverso l'introduzione di
progresso tecnico autoctono o importato. Sono anche i comparti manifatturieri sui quali si fonderanno per
molti decenni le fortune economiche di un paese tipicamente trasformatore quale l'Italia. P,, pertanto,
giustificata l'attenzione che ad esse dedicano gli storici, nel quadro di quella che molti di essi considerano
la rivoluzione industriale italiana, nata sull'onda lunga del progresso tecnico che caratterizza l'intera
economia mondiale di questo periodo."
G. TONIOLO, Storia economica dell'Italia liberale, Il Mulino, Bologna 1988
"Un,altro ambiente noi troviamo alla vigilia della guerra. Le basi del nostro sistema si sono alquanto
allargate, oltre che per il notevole impulso dato alla produzione cotoniera, perché è sorta un'industria
siderurgica, una serie di imprese chimiche, se non un'industria chimica, e s'è avuto un esordio promettente
dell'industria elettrica ... Il tardivo sviluppo delle nostre industrie spiega agevolmente il largo concorso
che in esse si verificò di uomini e capitali stranieri. Notevolissima appare, agli inizi della nostra attività, la
partecipazione dell'elemento tecnico o dirigente venuto da fuori, quando tedeschi, svizzeri, inglesi,
francesi erano, nella grandissima maggioranza dei nostri opifici attrezzati per la produzione meccanica, i
capi-fabbrica e il personale tecnico dirigente, che s'importava insieme col macchinario."
R. MORANDI, Storia della grande industria in Italia, Einaudi, Torino 1966
"Il quadro muta, ma lentamente, dopo l'unificazione. Lo sforzo dello Stato per migliorare l'istruzione della
popolazione non fu trascurabile. 1 fondi stanziati per la pubblica istruzione passarono da un modestissimo
1,4% del bilancio nel 1861 (il che era comunque pari, in valore assoluto, a circa una volta e mezzo la
spesa congiunta degli Stati preunitari nel 1859) a circa il 5% nel 191 I. Anche i comuni aumentarono i
fondi per l'istruzione dal 7,5% delle spese nel 1866 al 23% nel 1912, mentre le province ebbero in questo
campo un ruolo modesto e declinante (dal 5,4% delle spese nel 1866, al 3,5% nel 1913."
V. ZAMAGNI, Istruzione e sviluppo economico. Il caso italiano. 1861 ~1 913, in "L'economia italiana.
1861-1940", a cura di G. Toniolo, Laterza, Bari 1978
"Siderurgia e industria tessile furono insieme con la grande cerealicoltura le forze che, come è noto, più
energicamente lottarono in Parlamento e nel paese per l'approvazione della tariffa del 1887, e che da essa
ricavarono i maggiori benefici. Non spetta a noi di n'prendere qui i temi della pluridecennale polemica fra
sostenitori ed avversari del protezionismo allora instaurato, che vide schierati a difesa rappresentanti di
interessi sezionali, nazionalisti di varia gradazione e colore, esponenti del movimento operaio e del
mondo industriale e settentrionale in genere, contro l'attacco concentrico di meridionalisti, sostenitori
degli interessi agrari, libero-scambisti di origine politica o "scientifica", democratici ed esponenti
dell'estrema sinistra."
R. ROMEO, Risorgimento e capitalismo, Laterza, Roma-Bari 1978
4. Ambito tecnico-scientifico
Argomento: Conoscenza, lavoro e commercio nell'era di INTERNET
Documenti:
"Cento anni fa, il 12 dicembre 1901, i tre punti del codice Morse che stanno per la lettera "s" passarono
per la prima volta da una sponda all'altra dell'Atlantico, attraversarono l'etere. Non lngo un cavo
sottomarino ma nell'aria, da una stazione trasmittente in Cornovaglia ad una piccola costruzione distante
tremila chilometri con sopra, appeso a un aquilone, un filo oscillante nel vento rabbioso del Canada.
Nacseva la radiotelegrafia a grande distanza. Il suo inventore, Guglielmo Marconi, diventa di colpo
famoso nel mondo. Da allora quel nome significa progresso, cosmopolitismo, modernità".
G. M. Pace, "La Repubblica", 12 dicembre 2001
"Con lo sviluppo delle tecnologie per il trattamento delle informazioni e della telematica, la questione
(quella del rapporto tra istanze economiche e istanze dello Stato) rischia di divenire ancora più spinosa.
Ammettiamo per esempio che un'impresa come la IBM (International Business Machines) sia autorizzata
ad occupare un corridoio orbitale attorno alla terra per piazzarvi dei satelliti di comunicazione e/o delle
banche di dati. Chi vi avrà accesso? Chi deciderà quali siano i canali e i dati riservati? Lo Stato? Oppure
esso sarà un utente come tutti gli altri? Nascono in tal modo nuovi problemi giuridici e attraverso di essi
si pone la domanda: chi saprà? La trasformazione della natura del sapere può dunque generare un effetto
di retroazione nei confronti dei poteri pubblici stabiliti tale da costringerli a riconsiderare i loro rapporti di
diritto e di fatto con le grandi imprese e più in generale con la società civile".
J. F. Lyotard, "La condizione postmoderna", Milano 1989
"Dal lavoro interinale a quello su Internet. Non più solo annunci sui quotidiani o sulle bacheche delle
agenzie. Per chi è alla ricerca di un impiego o desidera cambiare lavoro le proposte non mancano. Grazie
anche alle immancabili "partnership", parola che indica le collaborazioni tra le agenzie di reclutamento
web con siti e portali, sia italiani sia esteri. (...)
Pensati per ci cerca un impiego o vuole cambiarlo, gli indirizzi di ricerca del personale sono uno
strumento rapido per fare incontrare la domanda con l'offerta. Nati cinque anni fa negli Stati uniti e
soltanto da tre, con base in Scandinavia, sviluppatisi in Europa i primi siti di ricerca del personale via
Internet sono arrivati in Italia. Dove, a tutt'oggi, ne esistono una ventina".
Supplemento a "Panorama", 15 novembre 2001 segue... (tra poco gli altri ambiti...)
"Il commercio elettronico consiste nello svolgimento di attività di business in via elettronica. Esso è
basato sulla elaborazione e trasmissione di dati, inclusi testi, suoni e immagini. Ricomprende una
molteplicità di attività, inclusive di attività commerciali di beni e servizi, consegne online di contenuti
digitali, trasferimenti elettronici di fondi, scambi commerciali elettronici, fatturazione elettronica, aste di
vendita, progettazione e sviluppo collaborativo tra partner, approvvigionamenti, marketing diretto rivolto
al consumatore e servizi postvendita. Esso comprende sia prodotti (ad esempio, beni di consumo o
attrezzature specializzate), sia servizi (ad esempio servizi informativi, finanziari e legali); attività
tradizionali (ad esempio, cure mediche, formazione) e nuove (ad esempio centri commerciali virtuali)
(European Commision 1997)"
A. GRANDO - Commercio elettronico e progettazione logistica. Una relazione sottovalutata, Milano,
2001
"Allo stesso modo io penso che siano stati rivoluzionari miglioramenti tecnici, nei trasporti e nelle
comunicazioni, realizzati dalla fine della seconda guerra mondiale, ad aver consentito all'economia di
raggiungere gli attuali livelli di globalizzazione. (...) Sappiamo che questi processi informatici
trasformano il mercato finanziario internazionale creando un totale squilibrio tra l'economia reale del
mondo, la produzione di beni e servizi reali, e il fiume di derivati, diritti, scommesse, insomma di tutte le
transazioni finanziarie che scorrono sui computer degli operatori. L'ammontare di questo flusso
finanziario è molte volte più grande del prodotto totale reale del globo. Questo è dovuto alla tecnologia
dell'informazione che rende tutto ciò straordinariamente facile. E rende addirittura possibile per gente
comune (...) di entrare nel mercato realizzando profitti, comprando e vendendo nell'arco della giornata
con promesse di pagamento senza trasferimenti reali di denaro." E.J. HOBSBAWM, Intervista sul nuovo
secolo, Bari, 2000
TIPOLOGIA C – TEMA DI ARGOMENTO STORICO
Il candidato illustri i diversi fattori politici, economici e sociali in Europa e in Italia che hanno condotto
allo scoppio della prima guerra mondiale.
TIPOLOGIA D - TEMA DI ORDINE GENERALE
Comunicare le emozioni: un tempo per farlo si scriveva una lettera, oggi un sms o una e-mail. Così idee e
sentimenti viaggiano attraverso abbreviazioni e acronimi, in maniera veloce e funzionale. Non è possibile
definire questo cambiamento in termini qualitativi, si può però prendere atto della differenza delle
modalità di impatto che questa nuova forma di comunicazione ha sulle relazioni tra gli uomini: quanto
quella di ieri era una comunicazione anche fisica, fatta di scrittura, odori, impronte e attesa, tanto quella di
oggi è incorporea, impersonale e immediata. Discuti la questione proposta, illustrandone, sulla base delle
tue conoscenze ed esperienze personali, gli aspetti che ritieni più significativi.
____________________________
Durata massima della prova: 6 ore.
È consentito soltanto l‘uso del dizionario italiano.
ITA “E. SERENI”
TERZA SIMULAZIONE a.s. 2014-2015
PROVA DI ITALIANO
Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte.
TIPOLOGIA A - ANALISI DEL TESTO
L. PIRANDELLO, Il piacere dell'onestà
ATTO PRIMO - SCENA OTTAVA
BALDOVINO, FABIO
1 BALDOVINO (seduto, s'insella le lenti su la punta del naso e, reclinando indietro il capo)
Le chiedo, prima di tutto, una grazia.
FABIO Dica, dica...
BALDOVINO Signor marchese, che mi parli aperto.
5 FABIO Ah, sì, sì... Anzi, non chiedo di meglio.
BALDOVINO Grazie. Lei forse però non intende questa espressione "aperto", come la intendo io.
FABIO Ma... non so... aperto... con tutta franchezza...
E poiché Baldovino, con un dito, fa cenno di no:
10
...E come, allora?
BALDOVINO Non basta. Ecco, veda, signor marchese: inevitabilmente, noi ci costruiamo. Mi spiego. Io entro qua, e
divento subito, di fronte a lei, quello che devo essere, quello che posso essere - mi costruisco - cioè, me le presento¹
in una forma adatta alla relazione che debbo contrarre con lei. E lo
15 stesso fa di sé anche lei che mi riceve. Ma, in fondo, dentro queste costruzioni nostre messe così di fronte, dietro le
gelosie² e le imposte, restano poi ben nascosti i pensieri nostri più segreti, i nostri più intimi sentimenti, tutto ciò che
siamo per noi stessi, fuori delle relazioni che vogliamo stabilire. - Mi sono spiegato?
FABIO Sì, sì, benissimo... Ah, benissimo! [...]
20 BALDOVINO Comincio io, allora, se permette, a parlarle aperto. - Provo da un pezzo, signor marchese – dentro - un disgusto indicibile delle abiette costruzioni di me, che debbo mandare avanti nelle relazioni che mi vedo costretto a
contrarre coi miei... diciamo simili, se lei non s'offende.
FABIO No, prego... dica, dica pure...
BALDOVINO Io mi vedo, mi vedo di continuo, signor marchese; e dico: - Ma quanto è vile, ma com'è
25 indegno questo che tu ora stai facendo!
FABIO (sconcertato, imbarazzato) Oh Dio... ma no... perché?
BALDOVINO Perché sì, scusi. Lei, tutt'al più, potrebbe domandarmi perché allora lo faccio? Ma perché... molto per
colpa mia, molto anche per colpa d'altri, e ora, per necessità di cose, non posso fare altrimenti. Volerci in un modo o
in un altro, signor marchese, è presto fatto: tutto sta, poi, se
30 possiamo essere quali ci vogliamo. [...] Ora, scusi, debbo toccare un altro tasto molto delicato.
FABIO Mia moglie? BALDOVINO Ne è separato. - Per torti... - lo so, lei è un perfetto gentiluomo - e chi non è capace di farne, è destinato
a riceverne. - Per torti, dunque, della moglie. - E ha trovato qua una consolazione. Ma la vita - trista usuraja - si fa
pagare quell'uno di bene che concede, con cento di noje e di dispiaceri.
35 FABIO Purtroppo! BALDOVINO Eh, l'avrei a sapere! - Bisogna che ella scontila sua consolazione, signor marchese!
Ha davanti l'ombra minacciosa d'un protesto senza dilazione. - Vengo io a mettere una firma d'avallo, e ad assumermi
di pagare la sua cambiale. - Non può credere, signor marchese, quanto piacere mi faccia questa vendetta che posso
prendermi contro la società che nega ogni credito alla mia firma. Imporre
40 questa mia firma; dire: - Ecco qua: uno ha preso alla vita quel che non doveva e ora pago io per lui, perché se io non
pagassi, qua un'onestà fallirebbe, qua l'onore d'una famiglia farebbe bancarotta; signor marchese, è per me una bella
soddisfazione: una rivincita! Creda che non lo faccio per altro. [...]
FABIO Ecco, bene! E allora, questo. Benissimo! Io non vado cercando altro, signor Baldovino. L'onestà! La bontà dei sentimenti! [...]
45 BALDOVINO Ma le conseguenze, signor marchese, scusi! [...]
FABIO Ecco... caro signore... - capirà... - già lei stesso l'ha detto - non... non mi trovo in condizione di seguirla
bene, in questo momento [...]
BALDOVINO - È facilissimo. Che debbo fare io? - Nulla. - Rappresento la forma. - L'azione - e non bella - la
commette lei: - l'ha già commessa, e io gliela riparo; seguiterà a commetterla, e io la nasconderò. -
50 Ma per nasconderla bene, nel suo stesso interesse e nell'interesse sopratutto della signorina, bisogna che lei mi
rispetti; e non le sarà facile nella parte che si vuol riserbare! - Rispetti, dico, non propriamente me, ma la forma - la
forma che io rappresento: l'onesto marito d'una signora perbene. Non la vuol rispettare?
FABIO Ma sì, certo!
55 BALDOVINO E non comprende che sarà tanto più rigorosa e tiranna, questa forma, quanto più pura lei vorrà che sia
la mia onestà? - Perciò le dicevo di badare alle conseguenze. [...]
FABIO Come... perché, scusi? - Io non vedo tutte codeste difficoltà che vede lei!
BALDOVINO Credo mio obbligo fargliele vedere, signor marchese. Lei è un gentiluomo. Necessità di cose, di
condizioni, la costringono a non agire onestamente. Ma lei non può fare a meno dell'onestà!
60 Tanto vero che, non potendo trovarla in ciò che fa, la vuole in me. Devo rappresentarla io, la sua onestà: - esser
cioè, l'onesto marito d'una donna, che non può essere sua moglie; l'onesto padre d'un nascituro che non può essere suo
figlio. È vero questo?
FABIO Sì, sì, è vero.
BALDOVINO Ma se la donna è sua, e non mia; se il figliuolo è suo, e non mio, non capisce che non
65 basterà che sia onesto soltanto io? Dovrà essere onesto anche lei, signor marchese, davanti a me. Per forza! - Onesto io, onesti tutti. - Per forza!
FABIO Come come? Non capisco! Aspetti...
Note: (1) mi presento a lei.
(2) le persiane.
Luigi PIRANDELLO (Girgenti 1867 - Roma 1936) ebbe il premio Nobel nel 1934. Tutta la sua produzione è percorsa dal filo
rosso dell'assurdo e del tragico della condizione umana, dal contrasto tra apparenza e realtà e dallo sfaccettarsi della verità. Il
testo proposto è tratto da Il piacere dell'onestà, commedia in tre atti, rappresentata per la prima volta a Torino il 25 novembre
1917. La vicenda è collocata ai primi del Novecento in una città delle Marche.
Un nobile (il marchese Fabio), separato dalla moglie, ha una relazione con una giovane (Agata), che
aspetta da lui un bambino. Il marchese e la madre della giovane pensano di trovare ad Agata (riluttante,
ma poi consenziente) un finto marito per «salvare le apparenze». Accetta di assumere questo ruolo un
altro aristocratico, Baldovino, uomo dalla vita dissipata, pieno di debiti di gioco, che non sa come
pagare e che vengono pagati dal marchese. Ma Baldovino, molto accorto e sottile intenditore dei raggiri
altrui, intuisce che Fabio, dopo aver fatto di lui un finto padre del nascituro, cercherà di scacciarlo dalla
famiglia, magari facendolo apparire un truffatore in qualche affare finanziario. Per prevenire questo
inganno, Baldovino fonda tutto il suo rapporto col marchese su un patto di onestà di pura forma: chiede
che tutti debbano apparire sempre e in ogni cosa onesti, anche se non lo sono. Infatti, Baldovino, per
tutta la vita imbroglione e sregolato, accetta questo vile patto solo per provare il piacere di apparire
onesto, in una società che non rende affatto facile l’essere onesti. Ma alla fine giunge il colpo di scena:
quando si scoprono l’inganno del marchese e la disonestà sua e degli altri, Baldovino confessa la
propria intima disonestà e conquista in questo modo, involontariamente, la stima e l’amore di Agata, che
decide di andare a vivere con lui, portando con sé anche il bambino. Nella Scena ottava dell’Atto primo
si incontrano e discutono per la prima volta il puntiglioso Baldovino e l’incauto Fabio. - Le parole in
neretto nel testo sono evidenziate già dall’Autore.
Analisi del testo
A. La figura di Baldovino 1. Cerca e commenta nelle battute di Baldovino le parole e le espressioni che meglio rivelano le sue
posizioni e intenzioni nella trattativa.
2. Nel brano dalla riga 19 alla riga 41 quali esperienze affiorano della precedente vita di Baldovino?
3. In quale brano emerge più chiaramente il quadro delle "apparenze" da salvare? Individualo e
commentalo.
B. La figura di Fabio
1. Come si caratterizza il linguaggio di Fabio rispetto a quello di Baldovino?
2. Quando Fabio (righe 42 e 43) parla di "onestà" e "bontà dei sentimenti" da parte di Baldovino, a
che cosa sembra riferirsi?
3. In questo dialogo, Fabio fa finta di non capire i discorsi di Baldovino o non li comprende
davvero? Argomenta la tua risposta.
Commento complessivo e approfondimenti
1. Da questa vicenda, che per lungo tratto ci presenta personaggi pieni di ipocrisia e abituati al
raggiro, si ricava alla fine anche una morale positiva? In che modo il pessimismo di Pirandello,
quale si riscontra in questa ed in altre sue opere a te note, vuole aiutarci a trovare il filo per una
condotta onesta nella vita, così piena di difficoltà per tutti?
2. Pirandello è tra i nostri scrittori moderni che propongono per primi una lingua finalmente di "uso
medio", cioè di tipo parlato. Cerca e commenta le espressioni vicine al parlato di oggi. Puoi
spiegare, ad esempio, il significato dell'avverbio "allora" qui più volte usato.
3. Nel rispondere alle domande che ti sono state poste, riferisciti anche al contesto culturale europeo
dell'epoca.
TIPOLOGIA B - REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI GIORNALE” (puoi scegliere uno degli argomenti relativi ai quattro ambiti proposti)
CONSEGNE
Sviluppa l’argomento scelto o in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale», utilizzando, in tutto
o in
parte, e nei modi che ritieni opportuni, i documenti e i dati forniti.
Se scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle
tue conoscenze ed esperienze di studio.
Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi.
Se scegli la forma dell’«articolo di giornale», indica il titolo dell’articolo e il tipo di giornale sul quale
pensi che l’articolo debba essere pubblicato.
Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio protocollo.
1. AMBITO ARTISTICO - LETTERARIO
ARGOMENTO: Amore, odio, passione.
G. KLIMT, Il bacio, 1907-08 G. DE CHIRICO, Ettore e Andromaca, 1917 P. PICASSO, Gli amanti, 1923
«Tra l‘altre distinzioni e privilegi che le erano stati concessi, per compensarla di non poter esser badessa,
c‘era anche quello di stare in un quartiere a parte. Quel lato del monastero era contiguo a una casa abitata
da un giovine, scellerato di professione, uno de‘ tanti, che, in que‘ tempi, e co‘ loro sgherri, e con
l‘alleanze d‘altri scellerati, potevano, fino a un certo segno, ridersi della forza pubblica e delle leggi. Il
nostro manoscritto lo nomina Egidio, senza parlar del casato. Costui, da una sua finestrina che dominava
un cortiletto di quel quartiere, avendo veduta Gertrude qualche volta passare o girandolar lì, per ozio,
allettato anzi che atterrito dai pericoli e dall‘empietà dell‘impresa, un giorno osò rivolgerle il discorso. La
sventurata rispose.» Alessandro MANZONI, I promessi sposi, 1840-42
«Ed avrebbe voluto strapparsi gli occhi per non vedere quelli della Lupa, che quando gli si ficcavano ne‘
suoi gli facevano perdere l‘anima ed il corpo. Non sapeva più che fare per svincolarsi dall‘incantesimo.
Pagò delle messe alle anime del Purgatorio e andò a chiedere aiuto al parroco e al brigadiere. A Pasqua
andò a confessarsi, e fece pubblicamente sei palmi di lingua a strasciconi sui ciottoli del sacrato innanzi
alla chiesa, in penitenza, e poi, come la Lupa
tornava a tentarlo: - Sentite! le disse, non ci venite più nell‘aia, perché se tornate a cercarmi, com‘è vero
Iddio, vi ammazzo! - Ammazzami, rispose la Lupa, ché non me ne importa; ma senza di te non voglio
starci.
Ei come la scorse da lontano, in mezzo a‘ seminati verdi, lasciò di zappare la vigna, e andò a staccare la
scure dall‘olmo. La Lupa lo vide venire, pallido e stralunato, colla scure che luccicava al sole, e non si
arretrò di un sol passo, non chinò gli occhi, seguitò ad andargli incontro, con le mani piene di manipoli di
papaveri rossi, e mangiandoselo con gli occhi neri. - Ah! malanno all‘anima vostra! balbettò Nanni.» Giovanni VERGA, La Lupa, in Vita dei campi, 1880
«Ella pareva colpita dal suono insolito della voce di Giorgio; e un vago sbigottimento cominciava a
invaderla. – Ma vieni! Ed egli le si appressò con le mani tese. Rapidamente l‘afferrò per i polsi, la
trascinò per un piccolo tratto; poi la strinse tra le braccia, con un balzo, tentando di piegarla verso
l‘abisso. – No, no, no... Con uno sforzo rabbioso ella resistette, si divincolò, riuscì a liberarsi, saltò
indietro anelando e tremando. – Sei pazzo? – gridò con l‘ira nella gola. – Sei pazzo? Ma, come se lo vide
venire di nuovo addosso senza parlare, come si sentì afferrata con una violenza più acre e trascinata
ancóra verso il pericolo, ella comprese tutto in un gran lampo sinistro che le folgorò l‘anima di terrore. –
No, no, Giorgio! Lasciami! Lasciami! Ancóra un minuto! Ascolta! Ascolta! Un minuto! Voglio dirti...
Ella supplicava, folle di terrore, divincolandosi. Sperava di trattenerlo, d‘impietosirlo. – Un minuto!
Ascolta! Ti amo! Perdonami! Perdonami! Ella balbettava parole incoerenti, disperata, sentendosi vincere,
perdendo terreno, vedendo la morte. – Assassino! – urlò allora furibonda. E si difese con le unghie, con i
morsi, come una fiera. – Assassino! – urlò sentendosi afferrare per i capelli, stramazzando al suolo su
l‘orlo dell‘abisso, perduta. Il cane latrava contro il viluppo. Fu una lotta breve e feroce come tra nemici
implacabili che avessero covato fino a quell‘ora nel profondo dell‘anima un odio supremo. E
precipitarono nella morte avvinti.» Gabriele D‘ANNUNZIO, Il trionfo della morte, 1894
«Emilio poté esperimentare quanto importante sia il possesso di una donna lungamente desiderata. In
quella
memorabile sera egli poteva credere d‘essersi mutato ben due volte nell‘intima sua natura. Era sparita la
sconsolata inerzia che l‘aveva spinto a ricercare Angiolina, ma erasi anche annullato l‘entusiasmo che lo
aveva fatto singhiozzare di felicità e di tristezza. Il maschio era oramai soddisfatto ma, all‘infuori di
quella soddisfazione, egli veramente non ne aveva sentita altra. Aveva posseduto la donna che odiava,non
quella ch‘egli amava. Oh, ingannatrice! Non era né la prima, né – come voleva dargli ad intendere – la
seconda volta ch‘ella passava per un letto d‘amore. Non valeva la pena di adirarsene perché l‘aveva
saputo da lungo tempo. Ma il possesso gli aveva data una grande libertà di giudizio sulla donna che gli si
era sottomessa. – Non sognerò mai più – pensò uscendo da quella casa. E poco dopo, guardandola,
illuminata da pallidi riflessi lunari: – Forse non ci ritornerò mai più. – Non era una decisione. Perché
l‘avrebbe dovuta prendere? Il tutto mancava d‘importanza.» Italo SVEVO, Senilità, 19272 (1a
ed. 1898)
2. AMBITO SOCIO-ECONOMICO
ARGOMENTO: Siamo quel che mangiamo?
DOCUMENTI
«―Le evidenze scientifiche pubblicate nell‘ultimo anno non lasciano dubbi - dice Massimo Volpe,
presidente della Siprec (Società Italiana per la Prevenzione Cardiovascolare) - la vita sedentaria è un
rischio per il cuore. Se a questo si aggiunge che spesso si mangia male, il quadro generale peggiora.
Commettiamo troppi peccati di gola, trascuriamo la dieta mediterranea e gli alimenti cardinedi una sana
alimentazione. Pochissimi sanno davvero giudicare la salubrità di un alimento, molti si nutrono in modo
disorganizzato‖. Il 95 per cento, continua l‘esperto, dichiara che il pranzo è il pasto più importante, ma
poi l‘80 per cento sceglie una pasta molto condita accompagnata dal pane. Un italiano su due mangia
carne magra, ma c‘è un buon 20 per cento che sceglie carni grasse più volte alla settimana; il 45 per cento
consuma formaggi come minimo tre volte alla settimana. Uno su tre, poi, mangia pesce appena una volta
alla settimana, mentre andrebbe consumato almeno due, tre volte. ―Dobbiamo modificare le nostre
abitudini - dice il cardiologo - e renderci conto che la salute del cuore si costruisce mattone dopo mattone,
proprio come una casa. Sia il medico che
il paziente possono imparare a fare prevenzione‖.»
Adele SARNO, Otto ore seduti? Il cuore rischia doppio. Arriva l’auto-test per la prevenzione, ―la Repubblica‖ – 1 aprile 2011
«Mercoledì 17 novembre 2010. La quinta sessione del Comitato Intergovernativo dell‘UNESCO [...] ha
iscritto la Dieta Mediterranea nella prestigiosa lista (sc. del patrimonio culturale immateriale
dell‘umanità). [...] La Dieta Mediterranea rappresenta un insieme di competenze, conoscenze, pratiche e
tradizioni che vanno dal paesaggio alla tavola, includendo le colture, la raccolta, la pesca, la
conservazione, la trasformazione, la preparazione e, in particolare, il consumo di cibo. La Dieta
Mediterranea è caratterizzata da un modello nutrizionale rimasto costante nel tempo e nello spazio,
costituito principalmente da olio di oliva, cereali, frutta fresca o secca, e verdure, una moderata quantità
di pesce, latticini e carne, e molti condimenti e spezie, il tutto accompagnato da vino o infusi, sempre in
rispetto delle tradizioni di ogni comunità. Tuttavia, la Dieta Mediterranea (dal greco diaita, o stile di vita)
è molto più che un semplice alimento. Essa promuove l‘interazione sociale, poiché il pasto in comune è
alla base dei costumi sociali e delle festività condivise da una data comunità, e ha dato luogo a un
notevole corpus di conoscenze, canzoni, massime, racconti e leggende. La Dieta si fonda nel rispetto per
il territorio e la biodiversità, e garantisce la conservazione e lo sviluppo delle attività tradizionali e dei
mestieri collegati alla pesca e all‘agricoltura nelle comunità del Mediterraneo.» CNI-UNESCO, La Dieta Mediterranea è patrimonio immateriale dell’Umanità, www.unesco.it
«La politica alimentare [...] si deve basare sul concetto che l‘energia primaria della vita è il cibo. Se il
cibo è
energia allora dobbiamo prendere atto che l‘attuale sistema di produzione alimentare è fallimentare. [...] Il
vero problema è che da un lato c‘è una visione centralizzata dell‘agricoltura, fatta di monoculture e
allevamenti intensivi altamente insostenibili, e dall‘altro è stata completamente rifiutata la logica olistica,
che dovrebbe essere innata in agricoltura, per sposare logiche meccaniciste e riduzioniste.Una visione
meccanicista finisce con il ridurre il valore del cibo a una mera commodity, una semplice merce. È per
questo che per quanto riguarda il cibo abbiamo ormai perso la percezione della differenza tra valore e
prezzo:
facciamo tutti molta attenzione a quanto costa, ma non più al suo profondo significato. [...] Scambiare il
prezzo del cibo con il suo valore ci ha distrutto l‘anima. Se il cibo è una merce non importa se lo
sprechiamo. In una società consumistica tutto si butta e tutto si può sostituire, anzi, si deve sostituire. Ma
il cibo non funziona così.» Carlo PETRINI in Petrini-Rifkin. Il nuovo patto per la natura, ―la Repubblica‖ - 9 giugno 2010
«Mangiare mentre si legge la posta, si gioca o si lavora al pc può avere serie conseguenze sulla nostra
forma fisica. [...] Secondo quanto riportato dalla rivista American Journal of Clinical Nutrition, chi
mangia svolgendo altre attività, sia questa navigare in internet o sui profili degli amici su Facebook, è più
propenso ad esagerare con le quantità in quanto non ha il senso delle calorie che sta realmente
introducendo e inoltre ha più voglia di dolci. [...] Quindi nonostante sia costume sempre più diffuso
quello di mangiare rimanendo ―connessi‖ col mondo intorno a noi, per chi ci tiene a non mettere su chili
di troppo, meglio evitare le distrazioni durante i pasti e focalizzare l‘attenzione su quello che si sta
consumando.» Silvia MAGLIONI, Mangiare davanti al computer fa male alla linea, www.leonardo.it
3. AMBITO STORICO - POLITICO
ARGOMENTO:Il ruolo dei giovani nella storia e nella politica. Parlano i leader.
DOCUMENTI
«Ma poi, o signori, quali farfalle andiamo a cercare sotto l‘arco di Tito? Ebbene, dichiaro qui, al cospetto
di questa Assemblea e al cospetto di tutto il popolo italiano, che io assumo, io solo, la responsabilità
politica, morale, storica di tutto quanto è avvenuto. (Vivissimi e reiterati applausi — Molte voci: Tutti
con voi! Tutti con voi!) Se le frasi più o meno storpiate bastano per impiccare un uomo, fuori il palo e
fuori la corda; se il fascismo non è stato che olio di ricino e manganello, e non invece una passione
superba della migliore gioventù italiana, a me la colpa! (Applausi). Se il fascismo è stato un‘associazione
a delinquere, io sono il capo di questa associazione a delinquere! (Vivissimi e prolungati applausi —
Molte voci: Tutti con voi!)»
Benito MUSSOLINI, Discorso del 3 gennaio 1925(da Atti Parlamentari – Camera dei Deputati – Legislatura XXVII – 1a
sessione – Discussioni – Tornata del 3 gennaio 1925 Dichiarazioni del Presidente del Consiglio) «Diciamo le cose come stanno. I giovani che vengono al nostro partito devono essere stabilmente
conquistati ai grandi ideali del socialismo e del comunismo, se non vogliamo che essi rimangano dei
«pratici», o,peggio, dei politicanti. Essi devono acquistare la certezza – volevo dire la fede – che
l‘avvenire e la salvezza della società umana sta nella sua trasformazione socialista e comunista, e questa
certezza deve sorreggerli, guidarli, illuminarli in tutto il lavoro pratico quotidiano. [...] Quanto alle grandi
masse della gioventù, quello cui noi aspiriamo è di dare un potente contributo positivo per far loro
superare la crisi profonda in cui si dibattono. Non desideriamo affatto staccare i giovani dai tradizionali
ideali morali e anche religiosi. Prima di tutto, però, vogliamo aiutarli a comprendere come si svolgono le
cose nel mondo, a comprendere il perché delle lotte politiche e sociali che si svolgono nel nostro paese e
sulla scena mondiale, e quindi il perché delle sciagure della nostra patriae della triste sorte odierna della
sua gioventù. Tutto questo non si capisce, però, se non si riesce ad afferrare che quello a cui noi
assistiamo da due o tre decenni non è che la faticosa gestazione di un mondo nuovo, del mondo socialista,
che si compie suscitando la resistenza accanita di un mondo di disordine, di sfruttamento, di violenza e di
corruzione, il quale però è inesorabilmente condannato a sparire.» Palmiro TOGLIATTI, Discorso alla conferenza nazionale giovanile del PCI, Roma, 22-24 maggio 1947 (da P. TOGLIATTI,
Discorsi ai giovani, Prefazione di E. Berlinguer, Roma 1971)
«Il potere si legittima davvero e solo per il continuo contatto con la sua radice umana, e si pone come un
limite invalicabile le forze sociali che contano per se stesse, il crescere dei centri di decisione, il
pluralismo che esprime la molteplicità irriducibile delle libere forme di vita comunitaria. I giovani e i
lavoratori conducono questo movimento e sono primi a voler fermamente un mutamento delle strutture
politiche ed un rispettoso distacco; i giovani chiedono un vero ordine nuovo, una vita sociale che non
soffochi ma offra liberi spazi, una prospettiva politica non conservatrice o meramente stabilizzatrice, la
lievitazione di valori umani. Una tale società non può essere creata senza l‘attiva presenza, in una
posizione veramente influente, di coloro per i quali il passato è passato e che sono completamente aperti
verso l‘avvenire. La richiesta di innovazione comporta naturalmente la richiesta di partecipazione. Essa è
rivolta agli altri, ma anche e soprattutto a se stessi: non è solo una rivendicazione, ma anche un dovere e
una assunzione di responsabilità. L‘immissione della linfa vitale dell‘entusiasmo, dell‘impegno, del
rifiuto dell‘esistente, propri dei giovani, nella società, nei partiti, nello Stato, è una necessità vitale,
condizione dell‘equilibrio e della pace sociale nei termini nuovi ed aperti nei quali in una fase evolutiva
essi possono essere concepiti.» Aldo MORO, Discorso all’XI Congresso Nazionale della DC, 29 giugno 1969 (da A. MORO, Scritti e discorsi, Volume Quinto:
1969-1973, a c. di G. Rossini, Roma 1988)
«L‘individuo oggi è spesso soffocato tra i due poli dello Stato e del mercato. Sembra, infatti, talvolta che
egli esista soltanto come produttore e consumatore di merci, oppure come oggetto dell‘amministrazione
dello Stato, mentre si dimentica che la convivenza tra gli uomini non è finalizzata né al mercato né allo
Stato, poiché possiede in se stessa un singolare valore che Stato e mercato devono servire. L‘uomo è,
prima di tutto, un essere che cerca la verità e si sforza di viverla e di approfondirla in un dialogo che
coinvolge le generazioni passate e future. Da tale ricerca aperta della verità, che si rinnova a ogni
generazione, si caratterizza la cultura della Nazione. In effetti, il patrimonio dei valori tramandati e
acquisiti è sempre sottoposto dai giovani a contestazione. Contestare, peraltro, non vuol dire
necessariamente distruggere o rifiutare in modo aprioristico, ma vuol significare soprattutto mettere alla
prova nella propria vita e, con tale verifica esistenziale, rendere quei valori più vivi, attuali e personali,
discernendo ciò che nella tradizione è valido da falsità ed errori o da forme invecchiate, che possono esser
sostituite da altre più adeguate ai tempi.» GIOVANNI PAOLO II, Lettera enciclica Centesimus annus nel centenario della Rerum novarum, 1° maggio 1991 (da Tutte le
encicliche di Giovanni Paolo II, Milano 2005)
4. AMBITO TECNICO - SCIENTIFICO
ARGOMENTO:Siamo soli?
DOCUMENTI
«Alla fine del Novecento la ricerca dell‘origine della vita sulla Terra era pronta a riprendere il cammino,
ora
pienamente integrata fra gli obiettivi dell‘esobiologia [= Studio della comparsa e dell‘evoluzione della
vita fuori del nostro pianeta], con un piccolo gruppo di biologi che continuavano a perseguire
entusiasticamente la ricerca dell‘universalità e uno status di pari dignità con le scienze fisiche che una
biologia universale avrebbe portato con sé. In questa ricerca, però, essi si sarebbero dovuti scontrare con i
biologi evoluzionisti, molto pessimisti sulla morfologia, se non sulla stessa esistenza degli extraterrestri,
che smorzavano, quindi, le aspirazioni di chi cercava di estendere i principi della biologia terrestre, con
tanta fatica conquistati, all‘universo nel suo complesso o di incorporare tali principi in una biologia più
generale.» Steven J. DICK, Vita nel cosmo. Esistono gli extraterrestri?, Milano 2002 (ed. originale 1998) «Gli UFO: visitatori non invitati? In conseguenza delle pressioni dell‘opinione pubblica, negli anni
passati, furono condotte diverse indagini sugli UFO soprattutto da parte dell‘aeronautica americana, per
appurare la natura del fenomeno. [...] La percentuale, tra i presunti avvistamenti dei casi per i quali non è
stato possibile addivenire a una spiegazione, allo stato attuale delle nostre conoscenze, è molto bassa,
esattamente intorno all‘1,5-2%. Questa piccola percentuale potrebbe essere attribuita in gran parte a
suggestioni o visioni, che certamente esistono. [...] Sono numerose le ipotesi che possono spiegare la
natura degli UFO. Si potrebbe,per esempio, pensare che all‘origine di un certo numero di avvistamenti vi
siano, in realtà, fenomeni geofisici ancora poco conosciuti, oppure velivoli sperimentali segreti, senza
tuttavia escludere del tutto la natura extraterrestre. La verità è che noi non possiamo spiegare tutto con la
razionalità e le conoscenze. [...] A quanto sembra, logica e metodo scientifico non sembrano efficaci nello
studio degli UFO per i quali qualsiasi
spiegazione è insoddisfacente e/o troppo azzardata.» Pippo BATTAGLIA –Walter FERRERI, C’è vita nell’Universo? La scienza e la ricerca di altre civiltà, Torino 2008
«Se fosse possibile assodare la questione mediante una qualche esperienza, io sarei pronto a scommettere
tutti i miei averi, che almeno in uno dei pianeti che noi vediamo vi siano degli abitanti. Secondo me,
perciò, il fatto che anche in altri mondi vi siano abitanti non è semplicemente oggetto di opinione, bensì
di una salda fede (sull‘esattezza di tale credenza, io arrischierei infatti molti vantaggi della vita).»
Immanuel KANT, Critica della ragion pura, Riga 1787 (1a ed. 1781)
«Come si spiega dunque la mancanza di visitatori extraterrestri? È possibile che là, tra le stelle, vi sia una
specie progredita che sa che esistiamo, ma ci lascia cuocere nel nostro brodo primitivo. Però è difficile
che abbia tanti riguardi verso una forma di vita inferiore: forse che noi ci preoccupiamo di quanti insetti o
lombrichi schiacciamo sotto i piedi? Una spiegazione più plausibile è che vi siano scarsissime probabilità
che la vita si sviluppi su altri pianeti o che, sviluppatasi, diventi intelligente. Poiché ci definiamo
intelligenti, anche se forse con motivi poco fondati, noi tentiamo di considerare l‘intelligenza una
conseguenza inevitabile dell‘evoluzione, invece è discutibile che sia così. I batteri se la cavano benissimo
senza e ci sopravviveranno se la nostra cosiddetta intelligenza ci indurrà ad autodistruggerci in una guerra
nucleare. [...] Lo scenario futuro non somiglierà a quello consolante definito da STAR TREK, di un
universo popolato da molte specie di umanoidi, con una scienza ed una tecnologia avanzate ma
fondamentalmente statiche. Credo che invece saremo soli e che incrementeremo molto, e molto in fretta,
la complessità biologica ed elettronica.» Stephen HAWKING, L’universo in un guscio di noce, Milano 2010 (ed. originale 2001)
«La coscienza, lungi dall‘essere un incidente insignificante, è un tratto fondamentale dell‘universo, un
prodotto naturale del funzionamento delle leggi della natura, alle quali è collegatain modo profondo e
ancora misterioso. Ci tengo a ripeterlo: non sto dicendo che l‘Homo sapiensin quanto specie sia inscritto
nelle leggi della natura; il mondo non è stato creato per noi, non siamo al centro del creato, né ne siamo la
cosa più significativa. Ma questo non vuol dire neanche che siamo completamente privi di significato!
Una delle cose più deprimenti degli ultimi tre secoli di scienza è il modo in cui si è cercato di emarginare,
rendere insignificanti, gli esseri umani, e quindi alienarli dall‘universo in cui vivono. Io sono convinto
che abbiamo un posto nell‘universo, non un posto centrale, ma comunque una posizione significativa. [...]
Se questo modo di vedere le cose è giusto, se la coscienza è un fenomeno basilare che fa parte del
funzionamento delle leggi
dell‘universo, possiamo supporre che sia emersa anche altrove. La ricerca di esseri alieni può dunque
essere vista come un modo per mettere alla prova l‘ipotesi che viviamo in un universo che non solo è in
evoluzione, come dimostra l‘emergere della vita e della coscienza dal caos primordiale, ma in cui la
mente svolge un ruolo fondamentale. A mio avviso la conseguenza più importante della scoperta di forme
di vita extraterrestri sarebbe quella di restituire agli esseri umani un po‘ di quella dignità di cui la scienza
li ha derubati.» Paul C.W. DAVIES, Siamo soli? Implicazioni filosofiche della scoperta della vita extraterrestre, Roma-Bari 1998
TIPOLOGIA C - TEMA D
I ARGOMENTO STORICO Durante il Ventennio fascista gli intellettuali italiani si divisero tra sostenitori del regime e antifascisti, ma
la voce di questi ultimi fu progressivamente oscurata dalle persecuzioni politiche e dalla massiccia opera
di propaganda del regime voluta da Mussolini. Parla dei principali esponenti del mondo della cultura e
della politica che si opposero al fascismo e delle posizioni che essi assunsero.
TIPOLOGIA D – TEMA DI ORDINE GENERALE
«Avevo vent‘anni. Non permetterò a nessuno di dire che questa è la più bella età della vita» (Paul Nizan,
Aden Arabia, 1931).
Il candidato rifletta sulla dichiarazione di Nizan e discuta problemi, sfide e sogni delle nuove generazioni.
PRIMA SIMULAZIONI SECONDA PROVA
ISTITUTO TECNICO AGRARIO EMILIO SERENI
PRIMA SIMULAZIONE DELLA SECONDA PROVA DELL’ESAME DI STATO
DISCIPLINA : PRODIZIONI VEGETALI
A.S. 2014-2015
SIMULAZIONE DELLA SECONDA PROVA DELL‘ESAME DI MATURITA‘
PRODUZIONI VEGETALI
La propagazione delle piante si è andata evolvendo nel tempo, dalla propagazione gamica a quella
agamica, per la maggior parte delle piante da frutto. Spiegatene i motivi e trattate in modo particolare
alcune delle metodologie più utilizzate oggi.
NON E‘ CONSENTITO L‘USO DI MANUALI
E‘ CONSENTITO L‘USO DEL VOCABOLARIO
Istituto Tecnico Agrario ―Emilio Sereni‖
Anno Scolastico 2014/2015
Seconda simulazione seconda prova scritta degli esami di stato classi quinte
Articolazione: Produzioni e trasformazioni
Materia: Produzioni vegetali
Il candidato, dopo aver discusso gli aspetti preliminari dell‘impianto di un arboreto da frutto (es.
considerazioni sulla vocazione agricola della zona, infrastrutture ecc.), descriva gli aspetti tecnici della
realizzazione dello stesso.
Il candidato risponda a cinque quesiti a scelta tra i seguenti.
1. Il candidato indichi le possibili soluzioni tecniche per un frutteto, il cui terreno all‘analisi fisico
meccanica è risultato tendenzialmente argilloso e perciò soggetto a ristagno idrico.
2. Dai dati climatici risulta che nella zona in cui si impianta un frutteto sono probabili le gelate
tardive. Il candidato indichi le strategie adottabili per ridurre i danni alla vegetazione.
3. Il candidato indichi le motivazioni per cui si è affermata la tecnica dell‘inerbimento, nella gestione
del terreno degli arboreti da frutto.
4. Il candidato illustri qual è, tra le diverse opportunità a disposizione, quella che risolve in modo più
efficiente il problema dell‘irrigazione di un frutteto.
5. Il candidato indichi quali operazioni si devono effettuare nell‘impianto e nella gestione di un
arboreto da frutto, per limitare il consumo della sostanza organica e mantenere costante il livello
di fertilità del terreno.
6. Il candidato illustri come, secondo le attuali tecniche di realizzazioni degli impianti, si deve
contenere la vigoria delle specie arboree da frutto.
7. Il candidato dica in base alle sue conoscenze, con quali criteri effettuare la scelta del portainnesti e
del sesto d‘impianto.
8. Il candidato indichi le tecniche alternative allo scasso tradizionale.
9. Il candidato descriva tempi e scopi della potatura verde.
10. Il candidato descriva tempi e scopi della potatura secca.
GRIGLIA DI VALUTAZIONE SECONDA PROVA 1° PARTE
INSUFFICIENTE SUFFICIENTE BUONO ECCELLENTE
Presentazione
dell‘elaborato
0,40 0,60 0,80 1
Argomentazione
logica e
coerenza
1 1,5 2 3
Completezza
della trattazione
1 1,5 2 3
Uso del
linguaggio
1 1,5 2 3
…………./ 15
GRIGLIA DI VALUTAZIONE SECONDA PROVA 2° PARTE
INSUFFICIENTE SUFFICIENTE BUONO ECCELLENTE
1° QUESITO 0,25 0,50 0,75 1
2° QUESITO 0,25 0,50 0,75 1
3° QUESITO 0,25 0,50 0,75 1
4° QUESITO 0,25 0,50 0,75 1
5° QUESITO 0,25 0,50 0,75 1
……./15
Terza simulazione seconda prova scritta degli esami di stato classi quinte Articolazione: Produzioni e trasformazioni
A.S. 2014-2015 Materia: Produzioni vegetali
Il candidato illustri le attività vivaistiche, tramite le quali vengono ottenute le nuove piante di vite;
descriva, inoltre, i principali settori del vivaio, interessati da tali attività. Il candidato risponda ai seguenti quesiti.
1. Innesto definizione e scopi
2. Casa intendi per ibrido produttore diretto
3. Con quale materiale di propagazione vengono sostituite le viti che non hanno attecchito (fallanze)
4. Epoca di messa a dimora degli innesti-talea
5. Tecnica di messa a dimora degli innesti-talea
PRIMA SIMULAZIONE TERZA PROVA D’ESAME
ITA EMILIO SERENI
VIA PRENESTINA ROMA
SIMULAZIONE 3 PROVA DI ESAME
MATERIA : ESTIMO
CANDIDATO: …................................................................ classe:.........................................
1) Che cosa significa ordinario in campo estimativo?
a- comune
b- medio
c- popolare
d- che bisogna calcolarlo con un algoritmo appropriato
2) La scelta dell'aspetto economico o criterio di stima dipende:
a- dalle conoscenze personali del perito estimatore
b- dalla legge regionale in vigore
c- dallo scopo o ragione pratica della stima
d- dalla lettera di incarico data al perito estimatore
3) Cosa è il Catasto?
a- un ufficio regionale
b- un ufficio dislocato della Agenzia delle Entrate
c- una istituzione della provincia per controllare o beni immobili
d- l'inventario dei beni immobili presenti sul territorio nazionale
4) La stima analitica o per capitalizzazione dei redditi si svolge così:
a- calcolo del Bf da capitalizzare, scelta del saggio di capitalizzazione, calcolo del valore con la formula,
eventuali aggiunte o detrazioni al valore trovato
b- applicando la formula di capitalizzazione
c- calcolando il Bf,capitalizzando e aggiornando il valore
d- applicando la formula di capitalizzazione detraendo ed aggiungendo aggiunte e detrazioni
5) Quale è la formula dell'utile lordo di stalla?
a- inventario finale – inventario iniziale
b- (inventario finale + vendite) – (inventario iniziale)
c- (inventario finale+vendite) – (inventario iniziale + acquisti)
d- inventario iniziale – inventario finale
6) Nel bilancio le passività sono rappresentate da:
a- salari e stipendi
b- imposte tasse e contributi
c- quote di assicurazione, manutenzione ammortamento
d- Sv, Q.Imp, Sa, St, I
7) Cosa significa stima di un fondo a cancello aperto e a cancello chiuso?
a- se si stima solo il capitale fondiario la stima è a cancello aperto, se si stima il valore del capitale
fondiario le scorte vive e morte
b- si stima il fondo tal quale
c- significa stimare con assicurazioni incluse per tutto l'anno
d- E' una stima tradizionale che si usa in alcune zone di Italia
8) se in una azienda la produzione foraggera totale espressa in FN ( fieno normale) è di q 12600 il
peso vivo mantenibile di bovini è :
a- 1200 q
b- 1300q
c- 1050 q
d- 3000q
9) Se un fondo fornisce un Bf annuo ordinario e continuativo di euro 12000 con r=1,3% a quanto
ammonta il valore di questo fondo?
a- 923777 euro
b- 100000 euro
c- 5000 euro
d- 10000 euro
10) E' richiesta la stima di una certa quantità di letame scopo compravendita: quale tipo di valore
utilizzerò?
a- il più probabile valore di mercato
b- il più probabile valore di costo
c- il più probabile valore di surrogazione
d- il più probabile valore di uso sociale
Candidato:......................................................
ITA EMILIO SERENI
VIA PRENESTINA ROMA
PRIMA SIMULAZIONE 3 PROVA DI ESAME
TRASFORMAZIONE DEI PRODOTTI
ALUNNO: ____________________________________ DATA: ________________
N. DOMANDE RISPOSTE 1 Per mosto muto si intende
Mosto con aggiunta di elevate concentrazioni di SO2;
Mosto con assenza di batteri ma ricco di lieviti;
Mosto con assenza di lieviti ma ricco di batteri;
Mosto con elevate concentrazione di acido succinico; 2 Il grado zuccherino indica
Il grado di maturazione dell‘uva;
La percentuale di zuccheri nel mosto;
La quantità di zuccheri nel vino;
La quantità di glicerina nel mosto; 3 L‘indice di maturazione
indica il valore ottenuto dal rapporto tra
La percentuale di zuccheri e i gr. di acidità totale del mosto ottenuto dalla pigiatura dell‘uva;
Acido malico e acido tartarico nell‘uva matura;
glucosio e fruttosio nell‘uva nella fase finale della maturazione;
quantità degli zuccheri in % e degli acidi in % presenti nel vino; 4 L‘acido che diminuisce durante la
maturazione dell‘uva è citrico;
malico;
tartarico;
acetico; 5 Le sostanze azotate sono importanti
per diminuire l‘acidità del mosto;
aumentare l‘acidità del mosto;
favorire la moltiplicazione dei lieviti;
favorire l‘illimpidimento del mosto; 6 Per vinificazione si intende
mescolanza di vini molto acidi con vini poco acidi;
trasformazione del mosto in vino;
aggiunta di vino al mosto in fermentazione;
aggiunta di zuccheri invertiti al vino; 7 Le funzioni svolte dalla SO2 durante la
fermentazione sono: antisettico, riducente; estrazione del colore; defecante; acidificante;
antisettico; ossidante; cambiamento del colore; alcalinizzante;
antisettico; neutralizzante; modifica colore; intorbitante;
antisettico; alcalinizzante; decolorante; mordente; 8 1. Durante la fermentazione
alcolica quali trasformazioni avvengono:
Zuccheri in alcol etilico;
Zuccheri in alcol metilico e pectine;
Zuccheri in alcol metilico e sostanze azotate;
Zuccheri in aldeide acetica e successivamente in acido acetico; 9 Il coefficiente di trasformazione dello
zucchero in alcool durante la fermentazione alcolica è di circa
0.38 %
0.45%
0.60%
0.75% 10 L‘acidità totale è data:
dall‘acidità fissa esclusa la volatile;
da tutti gli acidi titolabili presenti nel vino;
dall‘acido acetico e dall‘acido malico;
dall‘acido tartarico + acido malico – acido acetico;
Simulazione Esami di Stato anno scolastico 2014/2015
Classe V A PT III PROVA
BIOTECNOLOGIE AGRARIE
1) I feromoni sessuali determinano, nei riceventi, lo stimolo:
a) ad allontanarsi dalla fonte di emissione
b) a fecondare le femmine
c) a seguire una pista alla ricerca di cibo
d) ad allontanarsi per l’arrivo di un antagonista
2) L’apparato boccale masticatore appartiene a:
a) Larve di lepidotteri
b) Lepidotteri adulti
c) Rincoti
d) Ditteri
3) L’apparato boccale pungente succhiante appartiene a:
a) Lepidotteri
b) Afidi
c) Ortotteri
d) Coleotteri
4) Nel sistema nervoso periferico i recettori controllano:
a) Gli stimoli del sistema digerente
b) L’apparato boccale
c) Gli stimoli esterni
d) Le antenne
5) Sono insetti Eterometaboli:
a) Coleotteri
b) Rincoti
c) Lepidotteri
d) Ditteri
6) I Ditteri hanno:
a) Due paia di ali membranose
b) Un paio di ali membranose
c) Un paio di ali parzialmente scerificate
d) Due paia di ali uno sclerificato l’altro membranoso
7) Nell’apparato digerente il ventriglio ha la funzione di:
a) Serbatoio del cibo
b) Passaggio del cibo
c) Masticatoria del bolo alimentare
d) Escretoria
8) Nel sistema circolatorio il plasma contiene:
a) Globuli rossi
b) Acqua e proteine
c) Acqua, proteine, carboidrati
d) Acqua, proteine, carboidrati e pigmenti gialli o verdi
9) Il Coxa fa parte:
a) Delle antenne
b) Delle ali
c) Delle zampe
d) Dell’ovopositore
10) Un insetto antofago si nutre di:
a) Sostanze zuccherine
b) Fiori
c) Frutti
d) Sostanze in decomposizione.
1. In a balanced diet, which kind of nutrients do fruit and vegetables give?
a. Vitamins, starches
b. Carbohydrates and fats
c. Vitamins and minerals
d. Carbohydrates and vitamins
2. Choose the correct sentence:
a. Potatoes, having brown spots on leaves, are suffering from potato blight
b. Potatoes, was having brown spots on leaves, are suffering from potato blight
c. Potatoes, will have brown spots on leaves, are suffering from potato blight
d. Potatoes, having had brown spots on leaves, are going to suffer from potato blight
3. Find the wrong sequence of words about plant diseases:
a. Rust, spot, mosaic
b. Germs, scab, mould
c. Downy mildew, rot, wilt
d. Powdery mildew, yellowing, blight
4. The control of diseases is based on the following factors:
a. Use of chemical sprays when plants are in flower
b. Use of weeds
c. Spacing, rotation and crop variety mixture
d. Spacing and rotation of non-resistant varieties
5. What are the main consequences when several crops are in competition?
a. A decreased availability of nutritional substances which causes the reduction of
plant growth
b. A decreased availability of water supplies which causes sudden plant death
c. Plants may all suffer from potato blight
d. Plants share the nutritional and light supplies and become more tolerant to
adverse conditions
6. What are the most harmful living organisms for crops?
a. Sap, bees, ladybirds
b. Snail and slugs
c. Spider mites, nematodes, grasshoppers
d. Ant lions, butterflies, rodents
7. What are the most widespread methods used in disease control?
a. Spraying artificial fertilizers or pesticides in windy weather
b. Spraying artificial fertilizers or pesticides in still weather
c. Spraying artificial fertilizers or pesticides on non-target organisms
d. Adding a little bit extra chemical compounds when diluting a pesticide
8. What are the major factors that can attack and damage plants?
a. Wrong farm practices, chemical pesticides, insects and weeds
b. Adverse weather conditions, vegetation weeds, slurry and dung
c. Slurry and dung, compost, green manure
d. Phytochemicals and humus
9. Pathogens are:
a. Illness of people, animals or plants
b. Simple plant organisms without green chlorophyl
c. Any microorganisms which cause disease
d. Microscopic organisms existing in air and dead creatures
10. Most of the insects species are considered beneficial to men and crops. Why?
a. Because they contribute to pollination; some of them feed on pests and some
others improve soil’s fertility
b. Because they contribute to repair plant’s damaged tissues
c. Because they contribute to pollination; some of them feed on bacteria and some
others improve soil’s fertility
d. Because they are tolerant to chemical compounds
SECONDA PROVA SIMULATA CLASSE V SEZ APT
LINGUA INGLESE
ALUNNO______________________________
Express in your own words the importance of organic pesticides.
_____________________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________________
_______________________________________________________
Write a short paragraph about processing organi food
_____________________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________________
_____________________________________________________________________________________
_______________________________________________________
Answer the following questions only one answer is correct: 1) Weed are ______ plants which cause economic damages to cultivations.
a – general b – seeds c – undesired d - toxic
2) The use of synthetic chemicals began after the
a – first world war b – second world war c – 30‘s d - 70‘s 3) The use of pesticides may affect___________
a – human health b – farmers work c – agricultural methods d – organic crops 4) Genitc engineering is a ___________________used to change the DNA
a – experimental methods b - process c – laboratory technique d - farm technique
ISTITUTO TECNICO AGRARIO EMILIO SERENI
SECONDA SIMULAZIONE TERZA PROVA D‘ ESAME (Economia Estimo)
CLASSE: V A
ALUNNO:……………………………………………………………………..
1 - Spiegate in massimo cinque righe cosa significa stimare un‘azienda a cancello aperto
2 – Descrivete le fasi del ciclo economico di un arboreto da frutto in massimo cinque righe
1 – La formula : 1/q* - 1 ove * è n
a- il fattore di capitalizzazione
b – il fattore di capitalizzazione di periodicità illimitate
c – un coefficiente di posticipazione
d – un coefficiente di anticipazione
2 – Per caratteristiche estrinseche di un fondo si intendono:
a- condizioni
b- ambiente
c-ambiente e condizioni
d- stato dei fabbricati
3 – Per stimare il valore del soprassuolo devo usare la formula:
a – Vss = Vm – Vo
b – Vss = Vo – Vm
c – Vss = Vm + Vo
d – Nessuna delle precedenti
4 – La formula : Vm = Voq*+ Sommatoria da 0 ad m ( spese – ricavi) ove * è m
a- stimare un arboreto con il metodo dei redditi passati
b- stimare un arboreto con il metodo dei redditi futuri
c- stimare un arboreto
d- stimare una coltivazione erbacea a fine ciclo
ALUNNO:………………………………………………………..
Seconda simulazione Terza prova (Produzioni e trasformazioni )
N DOMANDA RISPOSTA
1 Quanta percentuale di mosto concentrato a 32° gradi zuccherini serve per portare il grado
zuccherino di un altro mosto da 18° a 25°?
70%
60%
59%
40%
2 La stabilizzazione del vino per intorbidamenti di tartrati di potassio e calcio, consiste nel
riscaldamento del vino a 3 /4 °C per 5-16 giorni
riscaldamento del vino fino a
10 ° C. per 30 minuti
raffreddamento del vino a -3
/ -4 °C per 5-15 giorni
raffreddamento del vino a 0°
C per 30 minuti
3 L‘acidità totale è data: dall‘acidità fissa esclusa la volatile;
da tutti gli acidi titolabili
presenti nel vino;
dall‘acido acetico e
dall‘acido malico;
acido tartarico + acido
malico + acido acetico
4 Le sostanze azotate sono importanti per diminuire l‘acidità del
mosto;
aumentare l‘acidità del
mosto;
favorire la moltiplicazione
dei lieviti;
favorire l‘illimpidimento
del mosto.
1) Descrivere le differenze più significative tra la vinificazione in bianco e quella in rosso.
2) Che cosa si intende per Disciplinare di produzione?
Terza prova seconda simulazione a.s. 2014-15
Gestione Ambiente e territorio
Classe VAPT
Alunno: ______________________________________
1. Le alterazioni permanenti dell’atmosfera sono determinate da:
Inquinamento atmosferico a scala locale
Inquinamento atmosferico a scala regionale
Inquinamento atmosferico a scala provinciale
Inquinamento atmosferico a scala globale
2. Che cosa è l’inquinamento atmosferico?
Un processo fisico, chimico e biologico che modifica l‘atmosfera
Un processo legislativo
Un organo di stato che deve controllare i livelli di acidità delle piogge
Un fenomeno atmosferico
3. La riduzione della concentrazione di ozono nella stratosfera include:
Un sostanziale aumento della concentrazione dei gas serra
Un notevole aumento della temperatura del terreno ai tropici
Un aumento delle radiazioni ultraviolette che raggiungono il terreno
Un aumento degli ossidi di zolfo ed azoto nell‘atmosfera
4. La eutrofizzazione è provocata da:
Combustione di idrocarburi provenienti dalle macchine
Immissione di Sali di azoto e fosforo nelle acque di scarico
Versamento di petrolio
Immissione di gas serra nell‘atmosfera
5. Che cosa è la biomagnificazione _______________________________________________
_______________________________________________
_______________________________________________
_______________________________________________
_______________________________________________
6. Quali le cause naturali dell‘inquinamento dell‘aria. _______________________________________________
_______________________________________________
_______________________________________________
_______________________________________________
_______________________________________________
ISTITUTO TECNICO AGRARIO ―EMILIO SERENI‖ ANNO SCOLASTICO 2014 / 2015
CLASSE V APT
TERZA SIMULAZIONE 3A PROVA
TERZA SIMULAZIONE 3A PROVA INGLESE
What are pests? a) plant diseases
b) insects, snails, slugs, rodents, birds
c) bees, lacewings, ant lions, spider mites
d) larvae, wireworms, caterpillars, ladybirds
What can chemical pesticides produce for the plants? a) more resistance to new diseases
b) a better ecosystem
c) a natural control of pests
d) the destruction of the predators of pests
What is organic food? a) a type of food adulterated but very nutritious
b) a food that does not contain dyes, additives and proteins
c) a food that does not contain flavourings and additives
d) a food that contains growth promoters
Conditions to obtain extra-vergin oil a) the use of colourings and aromatic substances
b) low organoleptic qualities
c) the use of mechanical processing
d) several mechanical pressings
Destemming and crushing are often a) used to press the red grapes after separating them from their stems
b) used to press the white grapes after separating them from their stems
c) used to produce traditional vinegar
d) used to favourite storing and ageing
What’s the right sequence in the phases of wine making? a) maturing – ageing – bottling
b) destemming – pressing – harvesting
c) destemming – maturing – pressing
d) bottling – storing – ageing
The effects of chemicals in viticulture may a) contaminate ground water and copper mineral
b) prevent the vine roots to grow deeply
c) affect storing methods
d) facilitate crop rotation
Among these words find the “odd out”?
a) wine
b) vine
c) winy
d) vein
The best area for the olive oil tree is…
a) everywhere in the Mediterranean basin
b) south of the Mediterranean basin
c) north of the Mediterranean basin grapes
d) Italy in the Mediterranean basin
In organic wine production it is allowed
a) chemical manuring
b) pasteurization
c) demetalizing
d) sulphur dioxide
SIMULAZIONE TERZA PROVA CLASSE V SEZ.A
ESTIMO
1- Come si stima il bestiame dell‘azienda agraria?
- Con l‘ U.L.S
- Con il più probabile valore di costo
- Con il più probabile valore di mercato
- Ci si rivolge ad un sensale che attua una stima a vista
2- Come si stimano i foraggi?
- Con il più probabile valore di trasformazione
- Con il valore di costo
- Paragonandoli ad un concentrato
- Paragonandoli ad un mangime completo
3- L‘anticipazione colturale è…
-una coltura precoce
- Un metodo di stima
-un metodo di stima che si usa quando la coltura non si presenta nella sua fattispecie e ci si basa
sulle spese sostenute
- nessuna delle precedenti
4- Per calcolare i frutti pendenti devo fare:
- Ricavi della coltura meno spese risparmiate
- Spese risparmiate meno ricavi della coltura
- Spese meno ricavi
- Spese sostenute
5 – I miglioramenti fondiari sono:
- Capitali stabilmente investiti per aumentare il valore del fondo
- Piantagioni arboree
- Sistemazioni idraulico agrari
- Linee di credito preferenziali
6-Se il proprietario del fondo esegue miglioramenti la convenienza può essere espressa in termini
di:
- valore
- reddito
- fruttuosità del capitale investito
- valore , reddito, fruttuosità del capitale investito
7 – La formula Bf post miglioramento –Bf ante miglioramento > o = al costo di miglioramento x
tasso di interesse applicato dalla banca è:
- la formula per la convenienza in termini di reddito
- la formula della convenienza in termini di valore
- la formula della convenienza in termini di fruttuosità del capitale investito
- l‘ammortamento
8 – Se un conduttore è affittuario ed ha migliorato il fondo altrui, l‘indennità da corrispondergli è:
- una rata di affitto
- incremento di valore del fondo risultante al momento della cessazione
- tre rate di affitto
- differenza fra speso e migliorato
9 – Il costo totale del miglioramento ( kt) è composto da:
- costi diretti, mancati redditi, contributi pubblici
- mancati redditi
- costi diretti e mancati redditi
- contributi pubblici meno spese
10 – Se un usufruttuario migliora il fondo l‘indennità a lui spettante è regolata da:
- articoli del Codice Civile
- articolo 985 Codice Civile
- Codice Penale
- dalle clausole che regolano l‘usufrutto
Terza prova terza simulazione a.s. 2014-15
Gestione Ambiente e territorio
Classe VAPT
Alunno: ______________________________________
. Il terreno migliore per la maggior parte delle piante è: argilloso humoso di medio impasto sabbioso 2. I boschi in cui le altezze dei singoli alberi non presentano differenze significative sono detti: monoplani coetanei misti biplani
3. in quale stagione è opportuno la semina?:
autunno o inverno inverno o primavera autunno o primavera estate o autunno
4. I metodi di allevamento del postime sono: pieno campo in vivaio stazione boschiva in serra in tunnel
5. Tra queste tipologie di trattamento delle fustaie quale è quella inesistente:
taglio raso a tagli successivi a taglio saltuario a taglio misto
6. Quale delle seguenti tipologie di trattamento del ceduo prevede polloni disetanei:
ceduo semplice ceduo matricinato ceduo a sterzo ceduo composto
7. Per rivitalizzare le ceppaie deperienti quale tipo di taglio adotteresti:
fuori terra raso terra tramarratura capitozzatura
8. Per conversione del bosco s‟intende:
cambiamento di forma e di governo cambiamento del turno sostituzione dell‟essenza introduzione di nuove essenze
9. Il taglio degli alberi con quali mezzi meccanici si può eseguire in modo proficuo:
motoseghe verricelli cippatrici scortecciatrici 10. Che s‟intende con il termine esbosco: taglio del legname ripulitura delle ramaglie trasporto all‟imposto carico su mezzo
BIOTECNOLOGIE AGRARIE
Nome e cognome del Candidato………………………………………………………………
1 I feromoni di aggregazione determinano, nei riceventi, lo stimolo:
a) ad allontanarsi dalla fonte di emissione
b) a fecondare le femmine
c) a seguire una pista alla ricerca di cibo
d) ad allontanarsi per l’arrivo di un antagonista
2 L’apparato boccale pungente succhiante appartiene a:
e) Imenotteri
f) Lepidotteri adulti
g) Coleotteri
h) Neanidi di Ortotteri
3Nell’apparato circolatorio è presente un sistema vascolare formato da:
i) Seno cardiale
j) Vaso dorsale
k) Sacchi aerei
l) Emocele
4I Rincoti hanno:
m) Due paia di ali membranose
n) Un paio di ali membranose
o) Un paio di ali parzialmente sclerificate e un paio sclerificate.
p) Sono tutti atteri
5Sono insetti Eterometaboli:
q) Coleotteri
r) Rincoti
s) Lepidotteri
t) Ditteri
6Un insieme di ife nei funghi si chiama:
u) Oosporangio
v) Gametangio
w) Tallo
x) Micelio
7La plasmogamia nei funghi rappresenta:
a) Unione dei corpuscoli cellulari del protoplasma
b) Unione dei protoplasmi
c) Unione dei gameti
d) Unione dei nuclei
8Sono pseudofunghi quelli appartenente al gruppo:
y) Chytridiomycota
z) Chromista
aa) Zygomycota
bb) Basidiomycota
9Un corpo fruttifero aperto contenente ascospore è:
a) Coremio
b) Picnidio
c) Cleistotecio
d) Apotecio
10Negli Oomycota l’anteridio è:
a) Organo contenente conidi
b) Organo copulatore maschile
c) Organo copulatore femminile
d) Organo contenente basidiospore
DOCENTI DEL CONSIGLIO DI CLASSE V A p.t.
DISCIPLINA DOCENTI
RELIGIONE GARZIONE ENZO ……………………………………………….
LINGUA E LETTERATURA
ITALIANA FICORILLI RITA…………………………………………………
STORIA, CITTADINANZA E
COSTITUZIONE FICORILLI RITA…………………………………………………
LINGUA INGLESE CRISTOFANELLI ALESSANDRO………………………………
MATEMATICA TOMASONE GIUSEPPINA………………………………………
SCIENZE MOTORIE E
SPORTIVE POLIMENI ROCCO RAFFAELE………………………………...
PRODUZIONI VEGETALI
ESERCITAZIONI PROD. VEG.
CERVELLI SILVANO……………………………………………..
LEROSE ROCCO FRANCESCO I.T.P………………………….
PRODUZIONI ANIMALI
ESERCITAZIONI PROD.
ANIM.
ALAMPI GAGLIARDI FIORELLA……………………………….
CULICCHIA ANTONINO…………………………………………
I.T.P……………………………………. TRASFOR. DEI PRODOTTI
ESERCITAZIONI TRAS.
PROD.
LONGO PAOLA…………………………………………………...
GIORDANI MAURO I.T.P……………………………………….
ECON.,ESTIM.,MARK. E LEG.
ESER. ECO.,ESTI.,MAR. E
LEG.
MICOCCI SUSANNA…………………………………………….
LEROSE ROCCO FRANCESCO I.T.P………………………….
BIOTECNOLOGIE AGRARIE
ESERCITAZIONI
BIOTECNOLOGIE AGRARIE
BOZZOLI MAURO………………………………………………..
LEROSE ROCCO FRANCESCO I.T.P. …………………………
GESTIONE AMBIENTE E
TERRITORIO
ESERC. GEST. AMB. E TERR.
CERVELLI SILVANO……………………………………………..
BENNATO MARIO I.T.P……………………………………......
MATERIA ALTERNATIVA BARZAGHI EUGENIO……………………………………………
SOSTEGNO PETRONE FRANCESCO…………………………………………
PROGRAMMA RELIGIONE AS. 2014-2015
V APT (per micro-tesi) 1.0 Il male. Problema, enigma e mistero sul quale la rivelazione cristiana consente di gettare una luce, fioca sia pure, ma non incerta (quasi per speculum in aenigmate, secondo l'espressione paolina). 1.1 Le molteplici incarnazioni e curvature del male: cosmico, antropologico, culturale. Le strutture sociali del male: ingiustizia, sfruttamento, corruzione...(cenni). 1.2 L'odio religioso e la dichiarazione "Nostra Aetate" del Concilio Vaticano II. Ottimismo realistico dei cristiani: Il Cristo Signore del Tempo e della Storia. 2.0 Nuove epistemologie a confronto con le ragioni della fede e la fede nella ragione tecno-scientifica. Evoluzione sotto il segno del caso (la dittatura del caos/caso);(cfr. Jacques Monod; Il caso è la necessità) ed evoluzione come attuazione creatrice dell'azione di Dio.(Cfr. p. Pierre Teilhard De Chardin s.j.: Il Cristo cosmico, punto Omega della creazione). Cenni alla diatriba sul c.d. "Progetto intelligente"(I.P.) 3.0 Etica della responsabilità vs etica della convinzione equivoco e falso problema. L'etica è per la persona (B. Haering). Etica e morale. Morale oggettiva/ morale soggettiva. 3.1 La chiesa nel confronto con il c.d. "Male assoluto" (Shoah e Olocausto). 4.0 La dottrina sociale della chiesa. Da Leone XIII (Rerum Novarum, 1891) al magistero di papa Francesco(per cenni). 4.1 La crisi economica come prodotto del darwinismo economico e della concezione anetica dell'economia. L'economia è per l'uomo, non l'uomo per l'economia. Homo oeconomicus e homo politicus alla luce del vangelo nel magistero recente della chiesa. 5.0 Dalla proclamata morte di Dio all'illusione dell'avvento del Super-uomo.La morte dell'uomo come conseguenza e correlato della morte di Dio. 5.1 Cristo attesa e speranza dell'umanità . Cenni di antropologia ed ecclesiologia alla luce del Vaticano II e del magistero recente della Chiesa. 6.0 L'EXPO 2015 tra opportunità e contraddizioni. La terra come dono di Dio all'umanità tutta(da S.Gregorio Magno a Giovanni Paolo II e papa Francesco). prof. ENZO GARZIONE
I.T.A. “Emilio SERENI”
Programma per Moduli
Anno Scolastico 2014 – 2015
Italiano
Classe V, Sez. A p.t.
Modulo 1
L’età del Positivismo: il Naturalismo ed il Verismo
Il Positivismo: caratteri generali.
A.Comte: lo stato positivo
Il Naturalismo: caratteri generai
E.Zola: vita, formazione ed opere
La prefazione a ―La fortuna dei Rougon Macquart‖
G.Flaubert: ―La morte di Emma‖
Il Verismo: caratteri generali
G.Verga: vita, formazione ed opere
Prefazione ad ―Evan‖
Prefazione a ―I Malavoglia‖
Analisi delle seguenti novelle:
―Rosso Malpelo‖
―Libertà‖
La Scapigliatura: caratteri generali
E.Praga: ―Preludio‖
Altre espressioni artistiche:
La pittura dell‘età del Realismo
Modulo 2
Simbolismo, Estetismo, Decadentismo.
Simbolismo: caratteri generali.
Baudelaire: vita, formazione ed opere.
Analisi del testo delle seguenti liriche:
―Corrispondenze‖, ―L‘albatro‖, ―Spleen‖
Decadentismo: caratteri generali
La cultura scientifica e filosofica del primo Novecento
Giovanni Pascoli: vita, formazione ed opere
La poetica di Pascoli: ―La poetica del fanciullino‖
Analisi del testo delle seguenti liriche:
―Il Lampo‖
―Il Temporale‖
―Lavandare‖
―Il Gelsomino notturno‖
―Novembre‖
Lettura di: ―Italy‖
G.D‘Annunzio: vita, formazione ed opere
Estetismo: caratteri generali
O.Wilde: ―Il ritratto di Dorian Gray‖(lettura integrale)
G.D‘Annunzio: ―La filosofia del dandy‖, ―Il verso è tutto‖
La novella: ―L‘eroe‖
La filosofia di Nietzsche e il superuomo di D‘Annunzio
―La pioggia nel pineto‖ (analisi del testo)
Altre espressioni artistiche: gli Impressionisti
Modulo 3: la crisi dell’uomo contemporaneo: Pirandello
L.Pirandello: vita, pensiero ed opere.
Il teatro di Pirandello
―L‘uomo dal fiore in bocca‖
La novella ―La cariola‖
―Il fu Mattia Pascal‖ (lettura integrale)
Altre espressioni artistiche: Munch: “L’urlo”
Modulo 4: la poesia tra le due guerre
I Crepuscolari: caratteri generali.
I Futuristi: caratteri generali
Analisi del testo delle seguenti liriche:
La poesia Ermetica: caratteri generali
G.Ungaretti: vita, formazione ed opere
Analisi delle seguenti liriche:
―Fratelli‖
―Veglia‖
―Soldati‖
―San Martino del Carso‖
―La madre‖
―Non gridate più‖
Altre espressioni artistiche: Picasso: Guernica
Nella restante parte dell‘anno scolastico si prevede di affrontare lo studio
dei seguenti argomenti:
E. Montale
Il Neorealismo
Roma, 10 maggio 2015
Gli Alunni L’insegnante
______________
Prof.ssa Rita Ficorilli
I.T.A. ―E. SERENI‖
Programma per Moduli
Anno scolastico 2014 – 2015
Storia, cittadinanza e Costituzione
Classe V A p.t.
Modulo 1
L‘età dell‘Imperialismo e la prima guerra mondiale
La Destra storica (unità di raccordo)
La Sinistra storica (unità di raccordo)
L‘età giolittiana
La prima guerra mondiale.
La rivoluzione russa
Il primo dopoguerra ed i trattati di pace
Analisi dei seguenti documenti e testi:
I quattordici punti di Wilson
―La grande proletaria si è mossa‖
Modulo 2
L’età dei Totalitarismi
La Russia di Stalin
Il Fascismo in Italia.
Il Nazismo in Germania.
La crisi economica del ‗29.
Analisi dei seguenti documenti e testi:
―Il programma dei Fasci di combattimento‖
―Mussolini e Matteotti a confronto‖
―Una testimonianza sul terrore staliniano‖
Modulo 3
La seconda guerra mondiale
La seconda guerra mondiale
Analisi dei seguenti documenti e testi: ―La bomba atomica, un‘arma di distruzione totale‖
―La rivolta del ghetto di Varsavia‖
―L‘orrore di Auschwitz‖
Nella restante parte dell’anno scolastico si prevede di affrontare lo studio dei seguenti argomenti:
Modulo 4
Il mondo bipolare: dalla guerra fredda alla dissoluzione dell‘U.R.S.S. La guerra fredda
Il crollo del muro di Berlino
Roma, 10 maggio 2015
Gli alunni
L‘insegnante
Prof.ssa Rita Ficorilli
LINGUA INGLESE
CONTENUTI DISCIPLINARI
Module 9: Plant diseases
• Unit 1 "The plant and its enemies"
• The adversities of crops.
• Factors which affect the plant.
• Classification of vegetable diseases.
• Unit 2 "How to control plant diseases"
• Prevention is the best cure.
• Phytochemicals.
Module 10: Pest and weeds
• Unit 1 "Pest and weeds: stubborn survivors"
• Pest, a threat to the life of plants.
• Classification of vegetable pest.
• Weeds: don't let them grow under your feet.
• Unit 2 "Phytochemicals: a blessing or a curse?"
• The beginning of a vicious circle.
• Know more about pesticides.
• Organic pesticides.
Module 11: The food you can trust
• Unit 1 "Organic food"
• Consumers' concerns about food.
• What is genetic engineering?
• Processing organic fruit.
• The best methods of preserving and processing fruit and vegetables.
• Unit 2 "From plant to table: oil and wine"
• Olive oil: drops of gold.
• Wine: the nectar of the Gods.
• Organic Italian Wines.
• Unit 3 "Dairy products"
• Milk: the most complete food at any age.
• Butter.
• Cheese.
• The king of all cheeses: Parmigiano Reggiano.
Roma 15 Maggio 2015 Docente A. Cristofanelli
Alunni:
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ISTITUO TECNICO AGRARIO “EMILIO SERENI” – ROMA
A.S. 2014/2015
PROGRAMMA MATEMATICA V APT
Ripasso di equazioni e disequazioni di primo, secondo grado e grado superiore
Ripasso delle funzioni numeriche, intere, fratte e irrazionali:
Dominio, codominio , funzioni pari e dispari Intervalli di positività e negatività Teorema sui limiti e forme indeterminate Asintoti verticali, orizzontali e obliqui Grafico di una funzione
Ripasso della derivata:
Definizione e rapporto incrementale Derivabilità e continuità di una funzione Significato geometrico della derivata Equazione della retta tangente ad una curva in un punto Derivate delle funzioni elementari. Crescenza, decrescenza, massimi e minimi. Derivate di ordine superiore. Concavità, convessità, punti di flesso.
Esponenziali e logaritmi:
Definizione di funzione esponenziale, proprietà delle potenze e grafico della funzione Equazioni esponenziali Definizione di logaritmo, proprietà dei logaritmi e grafico della funzione logartimo Le equazioni logaritmiche
Il calcolo Integrale
Area del trapezoide Il concetto di integrale definito e sue proprietà La funzione integrale e la primitive di una funzione L’integrale indefinito e le sue proprietà Calcolo di integrali immediati di funzioni elementari Integrali immediati di funzioni composte Integrazione delle funzioni razionali fratte Calcolo dell’area di una superficie piana Calcolo dell’area compresa tra due curve Integrazione per parti
Roma 15-05-2015 Prof.ssa Tomasone Giuseppina
PROGRAMMA DI SCIENZE MOTORIE
CLASSE 5 A
Insegnante Polimeni Rocco Raffaele
Teoria:
Il BMI e sua correlazione con l'alimentazione. Sottopeso, normopeso, sovrappeso, obeso.
Il sistema aerobico.
Educazione nutrizionale: orientamenti per una sana alimentazione.
Pratica:
Attività di corpo libero, esercizi alla spalliera. Tennis tavolo. Calcio balilla.
Giochi di squadra:
Pallavolo, calcio a 5, basket.
Componimenti scritti sugli argomenti trattati ed a carattere generale riguardante gli stili di
vita auspicabili riguardo l'attività motoria, l'alimentazione e l'ambiente.
Roma 05/05/2015 L'Insegnante
Polimeni Rocco Raffaele
Gli alunni:
ISTITUTO TECNICO AGRARIO
EMILIO SERENI ROMA
Anno scolastico 2014-2015 Classe V sez. APT
PROGRAMMA DI PRODUZIONI VEGETALI
Insegnanti: Silvano Cervelli –Rocco Francesco P. Lerose
Programma effettivamente svolto all’ 11/05/2015)
Morfologia e fisiologia delle specie arboree
- Stadi di sviluppo dei fruttiferi e ciclicità delle funzioni.
- I fitoregolatori endogeni.
- Apparato radicale
- Apparato aereo.
- Sviluppo vegetativo.
- Evoluzione delle gemme a frutto.
- Formazione e maturazione dei frutti.
Propagazione delle specie arboree
- Riproduzione.
- Moltiplicazione.
- Tecniche di moltiplicazione per autoradicazione.
- Moltiplicazione per innesto.
Impianto del frutteto
- Considerazioni tecnico economiche.
- Scelta della specie della cultivar e del portainnesto.
- Modalità di impianto.
La potatura
- Fattori che influenzano l'aspetto vegeto-produttivo.
- Tipi di potatura.
- Operazioni di potatura.
- Potatura di allevamento.
- Potatura di produzione.
- Potatura meccanica.
Le principali specie arboree da frutto:
- Vite, Olivo.
(segue)
Programma che si spera di svolgere entro la fine dell’anno scolastico:
Pesco, Actinidia.
Metodo di trattazione:
- Cenni storici, diffusione e importanza economica.
- Morfologia.
- Cicli e fasi fenologiche
- Propagazione.
- Ambiente pedoclimatico.
- Impianto.
- Sistemi di allevamento.
- Potatura di produzione.
- Concimazione e altre cure colturali.
- Raccolta
Roma 11/05/2015
I docenti della classe:
Prof. Silvano Cervelli
Prof. Rocco Francesco P. Lerose
Visto ed approvato gli alunni:
ISTITUTO TECNICO AGRARIO
EMILIO SERENI ROMA
Anno scolastico 2014-2015
Classe V sez. APT
Programma di Gestione Ambiente e territorio
Insegnanti: Silvano Cervelli, Mario Bennato
Programma effettivamente svolto all’ 11/05/2015) MODULO 1: IL TERRITORIO 1° UD: Concetto di ambiente - Aspetti introduttivi - Impronta ecologica - Sviluppo sostenibile 2° UD: Concetto di territorio - Aspetti introduttivi -Attitudini territoriali - Pianificazione del territorio - Assetto del territorio
MODULO 2: IL PAESAGGIO
1° UD: Il concetto di paesaggio
- Analisi dei paesaggi
- Classificazione dei paesaggi
MODULO 3: INQUINAMENTO
1° UD: Inquinamento e ambiente
- Inquinamento e biomagnificazione
- Inquinamento dell’aria
- Inquinamento dell’acqua
- Inquinamento del suolo
- Gli indicatori biologici
MODULO 4: SISTEMI AGRICOLI
1° UD: Sistemi agricoli e agroforestazione
- Tipologie di agricoltura.
- Sistemi agricoli in Italia.
- Agroforestazione
MODULO 5: IL BOSCO
1° UD: Selvicoltura
- Il bosco e l’ambiente
- Il governo dei boschi
MODULO 6: DIFESA DEL TERRITORIO
1° UD: Prevenzione e difesa del territorio
- Il dissesto idrogeologico
- Gli incendi boschivi
- Azioni di prevenzione e difesa.
- Il ruolo dei boschi nella regimazione idrica e nel controllo dell’erosione
2° UD: Ingegneria naturalistica
- Materiali utilizzati nell’ingegneria naturalistica.
- Interventi antierosivi.
- Interventi stabilizzanti.
Programma che si spera di svolgere entro la fine dell’anno scolastico:
- Gabbionate con rete metallica e pietrame.
- Briglie.
- Zone di esondazione.
MODULO 7: POLITICHE AGRICOLE
1° UD: Politiche agricole e organizzazione del mercato produttivo.
- PAC, i principi e le riforme.
- La nuova PAC.
- Le regole di compravendita dei prodotti agroalimentari.
- Condizionamenti mercantili e packaging.
- Organizzazioni di produzione ortofrutticole e del settore non ortofrutticolo.
Roma 11/05/2015
I docenti:
Prof. Silvano Cervelli
Prof. Mario Bennato
Visto ed approvato gli alunni:
ISTITUTO TECNICO AGRARIO “E. SERENI”
VIA PRENESTINA
00030 ROMA
PROGRAMMA DI LABORATORIO DI TRASFORMAZIONE DEI PRODOTTI SVOLTO ALL‘8
MAGGIO 2015
INSEGNANTE TEORICO: PAOLA LONGO
INSEGNANTE TECNICO PRATICO: MAURO GIORDANI
CLASSE: V SEZ. A
ANNO SCOLASTICO: 2014/2015
ANALISI DEI PRODOTTI DELL'INDUSTRIA ENOLOGICA
A. MOSTO:
determinazione dell'acidità totale;
determinazione degli zuccheri (metodo densimetrico e rifrattometrico);
calcolo dell'indice di maturazione;
B. VINO :
determinazione della gradazione alcolica;
determinazione acidità totale;
determinazione acidità volatile;
calcolo acidità fissa;
determinazione dell‘anidride solforosa totale;
PROGRAMMA DA SVOLGERE ENTRO IL 31 MAGGIO 2015
ANALISI DEI PRODOTTI DELL‘INDUSTRIA OLEARIA
C. OLIO DI OLIVA:
concetto e classificazione merceologica dell'olio di oliva
determinazione dell‘acidità;
determinazione dell'indice di rifrazione;
ricerca della rancidità (reazione di Kreis);
ANALISI DEI PRODOTTI DELL‘INDUSTRIA LATTIERO CASEARIA
D. LATTE:
saggi chimici esplorativi: (alcool, alìzarolo, ricerca dello stato di freschezza.
determinazione peso specifico del latte;
determinazione dell‘acidità;
Roma 08.05..2015 GLI INSEGNANTI
Prof.ssa Paola Longo
Prof. Mauro Giorfani
ISTITUTO TECNICO AGRARIO “E. SERENI”
VIA PRENESTINA
00030 ROMA
PROGRAMMA DI TRASFORMAZIONE DEI PRODOTTI SVOLTO ALL‘8 MAGGIO 2015
INSEGNANTE: PAOLA LONGO
CLASSE: V SEZ. A
ANNO SCOLASTICO: 2014/2015
A. RICHIAMI DI CHIMICA BIOLOGICA:
acidi organici; acidi grassi; lipidi; carboidrati, aminoacidi,
soluzioni;
colloidi.
B. RICHIAMI DI FISICA:
densità;
rifrazione.
C. INDUSTRIA ENOLOGICA:
l'uva e i costituenti del grappolo; - maturazione biologica ed industriale dell'uva; - l'evoluzione
degli acidi e degli zuccheri nel corso della maturazione;
tecnica di raccolta dell'uva;
il mosto: preparazione e composizione; - definizione dei vari tipi di mosto secondo il
regolamento CEE ;
correzioni aumentative e diminutive del grado zuccherino e dell'acidità del mosto;
macchine enologiche: pigiatrici, pigiadiraspatrici, sgrondatrici, presse;
il processo biochimico della fermentazione alcolica e analisi dei prodotti principali e
secondari della fermentazione;
i lieviti: differenze fra lieviti apiculati ed ellittici e loro successione durante la fermentazione;
fattori necessari al loro sviluppo e fattori che influenzano il loro metabolismo;
fenomeni successivi alla fermentazione; l'importanza della S02 nel mosto e nel vino: sue
proprietà ed azioni;, conseguenze derivanti dalle principali azioni della S02, stato chimico-
fisico nel vino; fattori che influenzano la quantità di S02 da utilizzare, limiti previsti dal
regolamento CEE; effetti negativi e sostanze surroganti la S02;
sistemi di vinificazione: vinificazione in rosso e bianco, termovinificazione, vinificazione di
uve alterate, vinificazione nelle regioni calde e fredde, macerazione carbonica, macerazione a
freddo, vinificazione con ossigenazione preventiva dei mosti;
altre fermentazioni: glicero-piruvica, alcolica degli amminoacidi, malolattica e maloalcolica
composizione del vino, correzioni aumentative diminutive dell'acidità fissa e del grado
alcolico;
la limpidezza del vino: intorbidamenti e precipitazioni;
trattamenti di stabilizzazione del vino :filtrazione, centrifugazione, chiarificazione,
pastorizzazione, refrigerazione;
difetti ed alterazioni del vino: fioretta, spunto, acescenza, girato, filante, fermentazione
mannitica, amarore;
invecchiamento,imbottigliamento e tappatura;
cenni vinificazione vini spumanti: metodo Champenois, metodo Charmat;
disciplinari di alcuni vini
D. INDUSTRIA OLEARIA:
l'olivo e il suo frutto, variazione del peso e della composizione chimica durante la
maturazione; composizione chimica e maturazione fisiologica;
sistemi di raccolta delle olive, trasporto e conservazione;
composizione chimica dell'olio di oliva;
PROGRAMMA DA SVOLGERE ENTRO IL 31 MAGGIO 2015
le macchine dell'oleificio: frantoio a molazze, a martelli a cilindri, lavatrici, mondatrici,
gramolotrici, frangigramolatrici, presse a gabbie e idrauliche;
complessi per la deoliazione della pasta (metodo Italiano e Marsigliese);
separazione dell'olio dal mosto oleoso, chiarificazione;
difetti ed alterazione dell'olio: irrancidimento, inacidimento;
sottoprodotti dell'industria olearia (acque di vegetazione, morchie e sanse);
estrazione dell'olio dalle sanse mediante solventi;
la raffinazione dell'olio;
gli oli di semi: estrazione e raffinazione.
E. INDUSTRIE LATTIERO CASEARIA:
introduzione alle industrie lattiero casearie; il latte: composizione e sua importanza dal punto
di vista nutrizionale e per la trasformazione nelle industrie lattiero casearie; caratteristiche
fisiche, chimiche ed organolettiche;
igiene del latte: trattamenti al latte presso il produttore; - raccolta, trasporto, trattamenti di
depurazione e stabilizzazione presso i centri di raccolta;
conservazione e trattamenti igienici al latte: conservazione per refrigerazione;
conservazione con il calore: pastorizzazione alta, sterilizzazione sul latte pre- condizionato,
sul latte fluente (UHT, UPERIZZAZIONE);
conservazione per disidratazione parziale (latte condensato), totale (latte in polvere);
lattì fermentati;
preparazione del latte per la caseificazione;
generalità sul processo di caseificazione;
maturazione della cagliata con l‘intervento dei microrganismi specifici del latte;
la crema e il burro; separazione della crema (affioramento spontaneo, centrifugazione),
pastorizzazione, maturazione;
la burrificazione: zangolatura, burrificazione continua e cenni sulla conservazione del burro;
Roma 08.05.2015
L‘INSEGNANTE
Prof.ssa Paola Longo
ISTITUTO TECNICO AGRARIO EMILIO SERENI
VIA PRENESTINA ROMA
SEDE CENTRALE CLASSE V A PT
PROGRAMMA DI ECONOMIA, ESTIMO, MARKETING E LEGISLAZIONE
INSEGNANTE SUSANNA MICOCCI
ANNO SCOLASTICO 2014-2015
ITP: ROCCO LE ROSE
TESTO: FERDINANDO BATTINI: ESTIMO E COMMERCIALIZZAZIONE DEI PRODOTTI
AGROALIMENTARI
MODULO 1
UNITA‘ 1: LA DEFINIZIONE DI ESTIMO
LE CLASSIFICAZIONI DELL‘ESTIMO
LE ATTIVITA‘ E LE COMPETENZE DEL PERITO
UNITA‘ 2 : GLI ASPETTI ECONOMICI DEI BENI
LO SCOPO DELLA STIMA
I SEI ASPETTI ECONOMICI DEI BENI PRIVATI (IL PIU‘ PROBABILE VALORE DI
MERCATO, IL PIU‘ PROBABILE VALORE DI COSTO, IL PIU‘ PROBABILE VALORE DI
TRASFORMAZIONE, IL PIU‘ PROBABILE VALORE COMPLEMENTARE ILPIU‘PROBABILE
VALORE DI SURROGAZIONE IL PIU‘ PROBABILE VALORE DI CAPITALIZZAZIONE)
IL VALORE D‘USO SOCIALE
UNITA‘ 3 : IL METODO E I PROCEDIMENTI DI STIMA
IL METODO COMPARATIVO
I PROCEDIMENTI DI STIMA
STIMA DEL VALORE DI MERCATO
STIMA DEL VALORE DI COSTO
MODULO 2
UNITA‘ 4: LA STIMA DEI FONDI RUSTICI
IL MERCATO DEI FONDI RUSTICI
LE CARATTERISTICHE CHE INFLUENZANO IL VALORE DI UN FONDO RUSTICO
LA RELAZIONE DI STIMA DI UN FONDO RUSTICO
UNITA‘ 5 : CENNI ALLA STIMA DEI FABBRICATI RURALI
I FABBRICATI RURALI E L‘EDIFICABILITA‘ IN ZONA AGRICOLA
VALORE DI RICOSTRUZIONE DEPREZZATO
UNITA‘ 6 : STIMA DEGLI ARBORETI DA FRUTTO
STIMA DEL VALORE DELLA NUDA TERRA
STIMA DELL‘ARBORETO IN UN ANNO INTERMEDIO ( REDDITI PASSATI E
REDDITI FUTURI)
STIMA DEL VALORE DEL SOPRASSUOLO
UNITA‘ 7 : STIMA DELLE SCORTE AZIENDALI
STIMA DEL BESTIAME
STIMA MACCHINE ED ATTREZZI
UNITA‘ 8 : LA STIMA DEI FRUTTI PENDENTI E DELLE ANTICIPAZIONI COLTURALI
DEFINIZIONI E DIFFERENZE
I FRUTTI PENDENTI
LE ANTICIPAZIONI COLTURALI
UNITA‘9 : I MIGLIORAMENTI FONDIARI
GIUDIZIO DI CONVENIENZA IN TERMINI DI VALORE, REDDITO, FRUTTUOSITA‘
DEL CAPITALE INVESTITO
INDENNITA‘ SPETTANTE AL CONDUTTORE AFFITTUARIO E USUFRUTTUARIO
UNITA‘ 10 : LA STIMA DEI DANNI
IL CONTRATTO DI ASSICURAZIONE
DANNI DA INCENDIO, AVVERSITA‘ METEREOLOGICHE E INQUINAMENTO (
CENNI)
MODULO 3
UNITA‘ 11 : IL CATASTO TERRENI
DEFINIZIONE, SCOPI, CARATTERISTICHE
LA PARTICELLA CATASTALE
QUALIFICAZIONE, CLASSIFICAZIONE CLASSAMENTO
MODULO 4 UNITA‘ 12 : GLI ESPROPRI PER PUBBLICA UTILITA‘
QUADRO NORMATIVO
IL TESTO UNICO SUGLI ESPROPRI
Nel mese di maggio l‘estimo legale sarà completato dalle servitù prediali ( di passaggio , di elettrodotto,
acquedotto, metanodotto) e dalle valutazioni ambientali preventive
Fara in Sabina, 5-5-2015
Susanna Micocci
PROGRAMMA BIOTECNOLOGIE AGRARIE 2014-2015
Classe V A ISTITUTO AGRARIO “EMILIO SERENI”
Introduzione alla materia Concetto di malattia Resistenza delle piante Sintomatologia Patogenesi Classificazione degli insetti Morfologia degli insetti. Anatomia e fisiologia degli insetti. Caratteristiche dei principali ordini di insetti di interesse agrario Gli insetti e l’ecosistema I funghi, morfologia e cicli biologici Funghi veri e pseudo funghi Protozoa e Chromista Oomiceti, Ascomiceti e Basidiomiceti
Fitoiatria: Mezzi di lotta e di controllo delle popolazioni
1. Lotta agronomica 2. Lotta chimica 3. Lotta integrata 4. Lotta biologica 5. Lotta guidata 6. Lotta biotecnologica
Prof. Mauro Bozzoli
_______________________
ISTITUTO TECNICO AGRARIO “EMILIO SERENI”
MATERIA ALTERNATIVA ALL'INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA EDUCAZIONE ALLA CINEMATOGRAFIA
prof. EUGENIO BARZAGHI
ANNO SCOLASTICO 2014-2015
INIZIO DEL CORSO OTTOBRE 2014
CLASSE: 5APT
PROGRAMMA SVOLTO
Illusione, sacrificio e dedizione: visione e analisi del film The prestige
Visione e analisi di estratti di vari film e serie televisive al fine di mostrare diversi stili di regia e
diversi modi di raccontare una storia.
La pellicola cinematografica 35mm vista da vicina.
La proiezione cinematografica in pellicola e in digitale
Visione e analisi del film Gomorra
Educazione all'immagine: leggere un immagine astratta e suoi rapporti con un immagine realistica.
Visione e analisi del film l'attimo fuggente
Visione e analisi del film Gli intoccabili
firma del professore Eugenio Barzaghi
CLASSE V A PRODUZIONI E TRASFORMAZIONI
PROF.ssa FIORELLA ALAMPI GAGLIARDI
Programma svolto: I QUADRIMESTRE
Modulo 1 Aspetti generali ed importanza dell‘alimentazione negli animali domestici nel rispetto del benessere
animale e nella prevenzione delle dismetabolie alimentari
Alimentazione e Nutrizione degli Animali domestici
Generalità sugli alimenti
Principi nutritivi: glucidi, protidi, lipidi, sali minerali , contenuto energetico delle sostanze organiche
I carboidrati: i carboidrati strutturali e non strutturali
Le proteine : funzione , proteine ad alto valore biologico, calcolo delle PG
I lipidi
Modulo 2 Gli alimenti per gli animali
Classificazione degli alimenti
I foraggi: foraggi verdi , prati artificiali monofiti da vicenda di leguminose
Prati naturali e artificiali polifiti stabili
Gli erbai : erbai di leguminose di graminacee
Radici e tuberi
Importanza della somministrazione del foraggio verde : contenuto in principi nutritivi dei foraggi verdi
L‘erba medica
Modulo 3 Conservazione dei foraggi
I Fieni : fasi e tecniche di fienagione epoca di sfalcio qualità del fieno-
Perdite : meccaniche , nutritive, perdite di conservazione
Determinazione del contenuto della F.G.: NDF, ADF, ADL
Il fieno di prato stabile
Macchine utilizzate durante la fienagione
Importanza del fieno nell‘alimentazione dei ruminanti e nelle specie zootecniche
Essiccamento naturale e artificiale
Gli Insilati : degradazione chimico-biologica. L‘insilato di mais- Il fieno-silo
I microorganismi: lactobacilli, colibatteri , lieviti muffe
L’insilamento: tecniche di insilamento , perdite e qualità dell‘insilato (valutazione)
Preparazione e utilizzazione del silo mais
I Concentrati : classificazione
Concentrati di cereali e proteaginose
L‘importanza dei concentrati nell‘alimentazione degli animali zootecnici
I sottoprodotti: Generalità, i panelli e farine di estrazione , residui delle riserie residui degli
zuccherifici
L‘apparato digerente: digestione della F.G., digestione delle proteine, proteine PDI
La fibra: importanza nell‘alimentazione del bestiame ; digestione della F.G. nei ruminanti
Le proteine :Utilizzazione dell‘azoto proteico e non proteico – Le proteine Grezze le proteine
By- pass le proteine microbiche le proteine ad alto valore biologico
II Quadrimestre
Modulo 4 L’ energia contenuta negli alimenti
Utilizzazione dell‘Energia : EL, ED ,EM, ENm ENp
Fabbisogni nutritivi delle bovine da latte nelle fasi di lattazione
Alimentazione delle bovine in asciutta : Steming up
Stima del Valore Nutritivo degli alimenti: U.F. U.F.L. U.F.C .
La sostanza secca contenuta negli alimenti
Fabbisogni nutritivi : di mantenimento e di produzione
La razione alimentare e le fasi della lattazione
Modulo 5 Il bovino da carne
Allevamento del Bovino da carne: Tecniche di svezzamento- generalità il latte in polvere
Allevamento del vitello :alimentazione- integrazione con alimenti solidi - Il benessere degli animali.
Allevamento del vitellone : Accrescimento, Finissaggio, macellazione
Linea vacca-vitello
Roma
9.05.2015 Prof.ssa Fiorella Alampi Gagliardi
RELAZIONE SULLA CLASSE 5BAT ANNO SCOLASTICO 2014-2015 La classe si è presentata in maniera aperta e nonchè partecipe,nel complesso,del dialogo didattico-educativo. Tuttavia il numero delle lezioni effettive (24) è stato alquanto inferiore al numero di quelle preventivate (33) di conseguenza gli argomenti sono stati trattati in maniera talora cursoria e per cenni .(Nonostante ciò i ragazzi hanno risposto in maniera adeguata,integrandosi positivamente nelle logiche e nelle strategie attivate dal discorso svolto,con qualche punta di eccellenza. Dal punto di vista disciplinare non è emerso alcuna problematica degna di nota. prof.ENZO GARZIONE
ISTITUTO TECNICO AGRARIO
Emilio SERENI - ROMA
Anno scolastico 2014-2015
Classe 5^ Sez. A p.t.
Relazione Finale
LINGUA e LETTERATURA ITALIANA – STORIA, Cittadinanza e
Costituzione
La classe V A p.t. è composta di diciotto alunni, sette ragazze e undici ragazzi.Tre alunni
provengono da altre sezioni. E‟ presente un alunno con disabilità, ottimamente inserito e
supportato affettivamente e fattivamente da compagni e docenti, che segue una
programmazione differenziata. La classe è stata seguita, nel triennio, dalla sottoscritta.
Nella prima parte dell‟anno scolastico la maggioranza dei discenti ha mostrato una
partecipazione solo doverosa al percorso formativo. Alcuni discenti hanno fatto registrare
scarsa motivazione e scarso impegno nello studio e nel dialogo educativo. Nel corso del II
quadrimestre la classe ha evidenziato invece un comportamento scolasticamente più
responsabile e proficuo. Si è sviluppata una sana competizione ed una adeguata collaborazione
che ha portato,con un impegno più sistematico ed uno studio più costante, risultati apprezzabili,
per la maggioranza dei discenti. Qualche alunno, debole, durante il corso dell‟anno, nella
motivazione e carente nell‟impegno, fa registrare ancora delle difficoltà nell‟affrontare il percorso
formativo.
A livello disciplinare la classe, particolarmente vivace, pur mostrandosi sostanzialmente
rispettosa nei riguardi di tutti gli operatori scolastici, ha evidenziato delle
intemperanze,soprattutto durante il I quadrimestre. Di tali intemperanze ha però preso
consapevolezza e si è proposta poi in modo più consono.
La programmazione modulare elaborata all‟inizio dell‟anno scolastico è stata in parte adattata a
situazioni ed esigenze che sono emerse durante il percorso formativo, nel rispetto dei tempi di
apprendimento individuali degli allievi. E‟ stata infatti svolta intensa attività di recupero in itinere
per consentire agli alunni di colmare le lacune della loro preparazione emerse nello scrutinio del
primo quadrimestre. Le attività di recupero, di sostegno alla motivazione allo studio, hanno
sempre comunque caratterizzato l‟insegnamento della sottoscritta che ha quindi preferito la
qualità alla quantità, riducendo in parte i contenuti della programmazione iniziale con l‟obiettivo
di consentire a tutti un recupero costante ed adeguato. L‟effettuazione di visite didattiche, la
partecipazione a varie attività extrascolastiche, la partecipazione all‟Alternanza Scuola-Lavoro
hanno ulteriormente determinato la flessibilità nella concretizzazione della programmazione
iniziale. La preparazione degli alunni, relativa alle conoscenze, alle competenze, alle capacità,
ad oggi, è piuttosto diversificata. Il metodo d‟insegnamento si è avvalso soprattutto di due
strategie: lezione frontale e lezione guidata. E‟ stato usato il libro di testo in adozione affiancato
da fotocopie e da altri libri di testo. Le verifiche scritte sono state: tre nel primo quadrimestre, tre
nel secondo quadrimestre. Le verifiche orali sono state effettuate con colloqui, in numero
diverso per ogni alunno. Un interesse maggiore è stato dimostrato da molti alunni per lo studio
della Storia, soprattutto quella del Novecento, studio che ha consentito loro di comprendere
meglio le caratteristiche e le problematiche del mondo attuale, le strette connessioni tra politica,
economia e cultura, nello spazio e nel tempo. La partecipazione alle lezioni è sempre stata
vivace, richiedendo spesso delucidazioni e dibattiti, in particolar modo nell‟ambito di
Cittadinanza e Costituzione. Alcuni alunni si sono distinti anche per l‟analisi attenta e
sistematica dei fatti e dei documenti storici. Lo studio domestico ed il desiderio di conoscere
hanno differenziato la preparazione conseguita che è piuttosto eterogenea. Alcuni alunni hanno
conseguito, ad oggi, una preparazione sufficiente, per conoscenze, competenze e capacità, altri
più che sufficiente, altri lacunosa. Anche per lo studio della Storia si è privilegiata la qualità alla
quantità. Si è cercato il continuo recupero delle lacune dei discenti. Per il percorso formativo
sono state usate lezioni frontali e lezioni guidate. E‟ stato usato soprattutto il libro di testo. Le
valutazioni sono state effettuate attraverso colloqui e test.
Roma 10 maggio 2015 Prof.ssa Rita FICORILLI
___________________
RELAZIONE DEL DOCENTE: ALESSANDRO CRISTOFANELLI
DISCIPLINA: LINGUA E CIVILTA‘ INGLESE CLASSE V APT
LIBRO DI TESTO: C Taylor, G. Barbieri New Challenge in Agriculture. Edagricole Scolastico
PRESENTAZIONE DELLA CLASSE
La classe ha mostrato un interesse positivo nei confronti della disciplina. Ho personalmente
rilevato un percorso piuttosto ―sconnesso‖ nel corso degli anni in quanto non tutta la classe ha
proviene dalla stessa sezione, ciò a scapito di una stabilità didattica e linguistica. In particolare mi
riferisco agli alunni Maisto, Di Iulio e Trotto che provengono dal corso ―vecchio ordinamento‖ e
quindi non hanno avuto la continuità linguistica sebbene abbiano superato dignitosamente l‘esami
di idoneità all‘inizio dell‘anno scolastico. La maggior parte degli alunni, comunque, ha raggiunto
con profitto accettabile e gli obiettivi esposti nella programmazione iniziale sono stati raggiunti da
ognuno si loro secondo le proprie capacità. La fruizione del programma da parte della classe non è
stata quindi omogenea ma decisamente positiva per tutti
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
conoscenza di contenuti specifici del campo agricolo e ambientale.
produzione e comunicazione scritta: trattazione sintetica e risposta a quesiti tecnici comprendere in modo analitico testi scritti di carattere agroalimentare e tecnico
descrivere, esporre ed argomentare i contenuti appresi in modo coerente, semplice ma efficace
produrre testi in risposta a compiti precisi, anche avvalendosi di strumenti di consultazione
CONOSCENZE, COMPETENZE E CAPACITA‘ ACQUISITE
Gli allievi che hanno raggiunto gli obiettivi di apprendimento conoscono:
lingua: grammatica, lessico,strutture, pronuncia, intonazione
Contenuti tecnici relativi all‘ambiente e alla produzione agricolo aziendale
sono competenti nel:
comprendere varie tipologie di testi (tecnici, prontuari, dizionari tecnici)
produrre testi in risposta a compiti precisi, anche avvalendosi di strumenti di consultazione
comprendere in modo analitico testi scritti di carattere ambientale e tecnico
descrivere, esporre ed argomentare i contenuti appresi in modo coerente ed efficace
produrre testi coerenti su argomenti noti
hanno la capacità di:
organizzare il proprio programma di studio all‘interno e al di fuori della classe
‗osare‘, sfruttando a fondo le proprie conoscenze per superare gli ostacoli della comunicazione in
varie situazioni
sviluppare la capacità di porre in relazione le conoscenze acquisite operando collegamenti
interdisciplinari e cogliendo l'unitarietà del sapere
sviluppare la capacità di autovalutazione socio-affettiva e cognitiva
METODOLOGIA
L'interazione docente-alunno è avvenuta attraverso lezioni frontali, volte ad affrontare il testo
prettamente tecnico, si è dato spazio alla lettura di brani con la relativa analisi testuale. Le strategie e tecniche volte al recupero e potenziamento hanno contemplato momenti di ripetizione di argomenti
specifici, controllo quotidiano del lavoro domestico con ulteriori spiegazioni ed esercitazioni nel rispetto dei
diversi ritmi di apprendimento degli allievi. In tutte le attività è stata data grande importanza all'efficacia
comunicativa, anche a scapito della correttezza formale. Gli allievi sono stati sempre informati sugli obiettivi da raggiungere allo scopo di perseguirlo con consapevolezza e motivazione e sviluppare la capacità
di autovalutarsi. Gli alunni sono stati stimolati ad assumere maggiori responsabilità nel processo di
apprendimento anche al di fuori della classe.
VERIFICHE(scritte e orali)
La tipologia delle verifiche è stata scelta sempre in base all‘obiettivo da raggiungere. Per quanto
riguarda la verifica orale le ―interrogazioni‖ si sono svolte in forma di esposizione degli argomenti
dove poi il docente è intervenuto con domande e richieste di interpretazioni e opinioni personali, è
stata data la giusta importanza alla pronuncia, al contenuto e alla rielaborazione. Relativamente alle
prove scritte si è verificata la capacità di produzione, comprensione e conoscenza dei contenuti
attraverso risposte a quesiti specifici, trattazione di argomenti in modo più vasto, la rielaborazione
di schemi fatti in classe e quesiti a risposta multipla.
VALUTAZIONE
Nel processo valutativo delle verifiche orali i seguenti descrittori:
conoscenza dei contenuti
capacità di fare collegamenti con altre discipline
capacità critica e argomentativi
capacità di analizzare oggettivamente testi tecnici di agricoltura
competenza grammaticale, lessicale e sintattica della L2
Al termine di ogni verifica, al momento della valutazione, si è tenuto conto dei diversi ritmi di
apprendimento si è discusso sugli errori ed eventuali punti ―deboli‖ allo scopo di mettere in
consizione l‘allievo di operare le opportune modifiche volte al miglioramento delle proprie abilità.
Per quanto concerne la valutazione delle prove scritte, si è valutata la capacità di produrre testi in
modo corretto dal punto di vista morfosintattico e contenutistico. Il livello di apprendimento in termini
di conoscenze, competenze e capacità esposto sopra, è stato tradotto in voti decimali come esposto nella
programmazione iniziale tendendo presente la tabella di valutazione di Pollock.
RELAZIONE DI MATEMATICA
CLASSE: V A sez. PT
Docente : Prof.ssa Giuseppina Tomasone
Fin dall’inizio dell’anno scolastico si sono creati all’interno della classe due gruppi con caratteristiche
diverse quanto ad impegno e partecipazione.
Un gruppo si è mostrato disponibile al dialogo educativo e ha partecipato con interesse all’attività
didattica. Esso si presenta in partenza alquanto omogeneo sia per le conoscenze possedute sia per le
capacità di apprendimento. Ciò nonostante, una parte degli alunni ha studiato con continuità ed
impegno, evidenziando conoscenze complete ed organiche e capacità di analisi e di applicazione degli
argomenti a situazioni problematiche, scegliendo in modo personalizzato le strategie di risoluzione.
Un’altra parte, pur mostrando interesse per la materia, ha studiato in modo saltuario anche nel lavoro
pomeridiano, raggiungendo, conseguentemente, una conoscenza essenziale dei contenuti, ostentando
difficoltà nell’affrontare a livello critico situazioni problematiche.
Un gruppo più piccolo, costituito da studenti con diverse fragilità, ha evidenziato un atteggiamento a
volte passivo e privo di interesse, alcuni di essi si sono mostrati poco motivati e incapaci di attenzione
continua e costante; inoltre hanno incontrato difficoltà nell’apprendimento degli argomenti palesando
lacune pregresse nelle conoscenze e nell’utilizzo degli strumenti della disciplina indispensabili per lo
studio degli argomenti affrontati nell’anno in corso. Anche l’impegno pomeridiano a casa è stato spesso
insufficiente e inadeguato al superamento delle difficoltà.
Per lo studente con disabilità il lavoro con l’insegnante di sostegno è stato collaborativo e ha consentito
di raggiungere gli obiettivi individuali stabiliti nel PEI.
Dal punto di vista disciplinare il comportamento in classe, pur non scorretto, non sempre è stato
adeguato al contesto scolastico, a causa anche delle ultime ore di lezione. Purtroppo anche le
interruzioni dell’attività didattica in classe dovute al progetto alternanza scuola-lavoro hanno causato
cadute di tono nella capacità di concentrazione, rallentando il processo educativo.
La metodologia di lavoro è stata articolata in lezioni frontali, momenti di esercitazione e di correzione
dei compiti assegnati e momenti di verifica comune.
Un modulo didattico è stato sviluppato secondo la metodologia CLIL. Il lavoro è stato svolto soprattutto
nell’aula informatica utilizzando i pc e la LIM. Dopo aver creato la classe virtuale sulla piattaforma KHAN
ACADEMY, ho chiesto agli alunni di iscriversi alla classe fornendo loro il codice, e di esplorare “in
libertà” l’ambiente della piattaforma per prendere confidenza con i contenuti di matematica veicolati
in lingua inglese, in modo da poter acquisire la terminologia specifica di argomenti già studiati. Poi ho
proposto la visione di una sequenza di video lezioni, alcuni per introdurre la terminologia specifica e
altri per spiegare l’argomento di studio. In questo modo ogni alunno ha potuto lavorare al proprio ritmo
di apprendimento tenendo conto anche delle difficoltà linguistiche incontrate. Successivamente alla
parte teorica gli studenti hanno svolto una parte pratica risolvendo esercizi di applicazione, di diversa
difficoltà in base al livello personale di competenze. La piattaforma KHAN permette all’insegnante di
monitorare l’attività di ogni singolo studente, di valutare l’impegno e i profitti in termini di competenze
acquisite.
Con questo approccio innovativo ho potuto osservare un aumento della motivazione; molti degli
studenti hanno lavorato alle loro postazioni con attenzione e divertimento.
La valutazione è stata fatta attraverso esercitazioni scritte, volte ad accertare il grado di conoscenza
degli argomenti e la capacità di applicazione a problemi, ed esposizioni orali per verificare l’acquisizione
di un linguaggio specifico con particolare riguardo all’uso di termini e simboli appropriati. Inoltre si è
tenuto conto del livello di partenza, della partecipazione alle lezioni e dell’impegno nello studio
autonomo.
Il recupero è stato effettuato durante le ore curriculari mediante esercitazioni in itinere, lavori di gruppo
o con iniziative di sostegno individualizzate.
Gli obiettivi educativi prefissati sono stati raggiunti in modo più che accettabile dalla maggioranza della
classe.
RELAZIONE DI SCIENZE MOTORIE
CLASSE 5 A
L'Insegnante Polimeni Rocco Raffaele
La classe, all'inizio dell'anno scolastico, presentava un normale interesse per gli aspetti
contenutistici della materia, infatti è stato possibile introdurre argomenti fondamentali,
quali ad esempio gli aspetti della nutrizione correlati ad una sana attività fisica. Questo ha
reso possibile l'assegnazione di un componimento riguardante la tematica trattata.
Successivamente,nell'ambito del primo quadrimestre, si sono fatte frequenti le assenze
degli alunni dovute alle cause più disparate L'atteggiamento della classe riguardo la
materia andava peggiorando con atteggiamenti orientati a far valere di questa solo gli
aspetti ricreativi; inoltre, in diverse occasioni, le lezioni non venivano tenute perchè gli
alunni erano occupati in altri compiti. Tutto questo ha pregiudicato, alla fine, un buon
approccio ai vari aspetti della disciplina aggravato da un atteggiamento dei ragazzi che si è
mantenuto ostico fino a poco tempo prima del finire dell'anno scolastico riservando, in
questo ultimo periodo, una sopportazione per quanto veniva condotto nell'insegnamento,
dovuta, presumibilmente, a non pregiudicare un voto finale a loro favorevole.
Roma 05/05/2015 L'Insegnante
Polimeni Rocco Raffaele
RELAZIONE FINALE CLASSE VAPT
DOCENTE: Silvano Cervelli
DISCIPLINA: Produzioni Vegetali
ANNO SCOLASTICO: 2014-15
1. PROGRAMMA SVOLTO vedi allegati
2. OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA E FORMATIVI
- Conoscere le principali essenze arboree di interesse agronomico (raggiunto).
- Saper impiantare e gestire una coltura arborea da frutto (raggiunto).
- Saper progettare un piano colturale aziendale (non raggiunto).
- Saper esporre le conoscenze acquisite (raggiunti solo in parte).
3. PROBLEMATICHE E DIFFICOLTA' INCONTRATE
In questa classe non si sono avute difficoltà nello svolgere l‘attività didattica, anche se,
con qualche eccezione, solo una parte degli alunni ha mostrato un reale interesse per la
materia applicandosi adeguatamente allo studio. Il conseguimento di una adeguata
preparazione ai fini dell'esame, oltre a richiedere una assidua partecipazione alla
didattica durante le lezioni in classe, avrebbe richiesto un altrettanto assiduo impegno a
casa, questo si è verificato solo in parte.
Il programma di Produzioni Vegetali è stato svolto tenendo conto dell'effettivo livello
di capacità, della partecipazione e delle carenze di base presenti negli alunni. Nel
secondo quadrimestre, essendo la disciplina oggetto della seconda prova d'esame si è
cercato di focalizzare l‘interesse sulle tematiche più direttamente coinvolte in una tale
prova. Purtroppo le numerose attività extracurriculari, pur indubbiamente importanti,
unite ad un orario, che rispetto al passato ha subito una riduzione a sole due ore
settimanali teoriche, hanno sottratto molto tempo alla didattica, costringendo ad una
trattazione essenziale: riduzione degli argomenti trattati e minore approfondimento. Per
quanto concerne il profitto bisogna fare un distinguo: un gruppo di alunni è riuscito a
raggiungere una preparazione anche se non particolarmente elevata ma adeguata al
superamento dell'esame, il resto presenta una preparazione piuttosto superficiale che, se
non potenziata con un'intensa attività di studio durante il periodo a ridosso dell'esame,
non potrà garantire risultati significativi.
4. ORE EFFETTIVAMENTE SVOLTE NELL'ESPLETAMENTO DELLA
PROPRIA DISCIPLINA
Sono state svolte al 11/05/2015 n. 106 ore di effettiva lezione.
5. ATTIVITA' INTEGRATIVE E DI SOSTEGNO SVOLTE
L‘attività di recupero, volta a favorire quegli alunni che nel corso del primo
quadrimestre hanno incontrato difficoltà nel processo di apprendimento, è stata svolta
in itinere nei giorni: 23, 25 e 27 febbraio con verifica il 9 marzo. A tal scopo sono state
utilizzate un totale di sei ore. Questo intervento è stato allargato all'intera classe,
ritenendolo comunque utile anche agli altri alunni.
Roma, 11/05/2015 Prof. Silvano Cervelli
RELAZIONE FINALE CLASSE VAPT
DOCENTE: Silvano Cervelli
DISCIPLINA: Gestione Ambiente e Territorio
ANNO SCOLASTICO: 2014-15
1. PROGRAMMA SVOLTO vedi allegati
2. OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA E FORMATIVI
Identificare e descrivere le caratteristiche significative dei contesti ambientali;
Organizzare attività produttive ecocompatibili;
Gestire attività produttive e trasformative, valorizzando gli aspetti qualitativi dei prodotti e
assicurando tracciabilità e sicurezza;
Interpretare ed applicare le normative comunitarie, nazionali e regionali, relative alle attività
agricole integrate;
Realizzare attività promozionali per la valorizzazione dei prodotti agroalimentari collegati alle
caratteristiche territoriali, nonché della qualità dell‘ambiente.
3. PROBLEMATICHE E DIFFICOLTA' INCONTRATE
La disciplina in oggetto è stata introdotta con la riforma e tratta di problematiche attuali ed importanti
che riguardano lo stato di salute ed il futuro del nostro pianeta e dell‘impatto che l‘attività umana ha
su di esso. Alcune di queste tematiche possono rivelarsi a volte di non facile comprensione creando
delle difficoltà nell‘apprendimento. Una parte degli alunni ha accolto la nuova materia con interesse
che gli ha permesso di superare le difficoltà incontrate, altri meno. Del resto il tempo a disposizione,
piuttosto limitato, solo due ore settimanali, le numerose attività extracurriculari e non ultimo l‘uscita
di Produzioni Vegetali come materia oggetto della seconda prova d‘esame hanno un po‘ distolto
l‘attenzione da questa disciplina. Conseguentemente si è dovuto procedere ad una riduzione ma
soprattutto ad una esemplificazione del programma. Si ritiene di aver raggiunto solo in parte gli
obiettivi prefissi.
Per quanto riguarda il profitto a differenza dell'altra disciplina si può riscontrare una maggiore
omogeneità della preparazione degli alunni che si attesta su un livello generalizzato che va dalla
mediocrità alla sufficienza.
4. ORE EFFETTIVAMENTE SVOLTE NELL'ESPLETAMENTO DELLA
PROPRIA DISCIPLINA
Sono state svolte al 11/05/15 n.51 ore di effettiva lezione.
5. ATTIVITA' INTEGRATIVE E DI SOSTEGNO SVOLTE
L‘attività di recupero, volta a favorire quegli alunni che nel corso del primo
quadrimestre hanno incontrato difficoltà nel processo di apprendimento, è stata svolta
in itinere nei giorni: 24 e 25 gennaio con verifica il 2 febbraio. A tal scopo sono state
utilizzate un totale di tre ore. Questo intervento è stato allargato all'intera classe,
ritenendolo comunque utile anche agli altri alunni.
Roma, 11/05/2015 Prof. Silvano Cervelli
RELAZIONE FINALE SULLA DISCIPLINA
DOCENTE TEORICO
DOCENTE TECNICO PRATICO
PAOLA LONGO
MAURO GIORDANI
DISCIPLINA TRASFORMAZIONE DEI PRODOTTI
CLASSE V
SEZIONE
ANNO SCOLASTICO
ATP
2014/2015
1. OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA E FORMATIVI .
Gli obiettivi della disciplina programmati all‘inizio dell‘anno scolastico sono stati raggiunti con
notevole difficoltà dalla maggior parte degli alunni, in parte a causa della discontinuità dei docenti
avutasi durante il loro percorso scolastico, in parte dalla scarsa applicazione allo studio pomeridiano
accompagnato anche da un metodo di lavoro superficiale e disinteressato. Per questo motivo il lavoro
svolto è stato impegnativo, in quanto, oltre alla scarsa collaborazione degli alunni, si è reso necessario il
recupero di lacune accumulatesi durante i passati anni scolastici. Per quanto riguarda le prove di
verifica,nonostante programmate in largo anticipo , spesso gli alunni non si sono dimostrati puntuali ed
adeguatamente preparati. Questo atteggiamento si è protratto fino alla fine dell‘anno scolastico non solo
per la parte teorica ma anche per il programma di laboratorio comportando, per la maggioranza degli
studenti , una preparazione complessiva scarsamente sufficiente . Soltanto alcuni alunni hanno raggiunto
conoscenze e competenze abbastanza soddisfacenti per il loro impegno ed interesse dimostrati nel corso
dell‘anno scolastico.
2. PROBLEMATICHE E DIFFICOLTA' INCONTRATE
Gli alunni hanno dimostrato fin dall‘inizio dell‘anno scolastico difficoltà nello studio di
questa disciplina, causate sia dalle numerose lacune accumulate negli anni precedenti sia dall‘eccessiva
superficialità dimostrata nell‘impegno quotidiano . Si è reso necessario per questo motivo, un continuo
richiamo di argomenti di chimica generale ed organica allo scopo di semplificare e migliorare lo studio
agli alunni.
3. ORE EFFETTIVAMENTE SVOLTE NELL'ESPLETAMENTO DELLA PROPRIA
DISCIPLINA
Le ore effettivamente svolte e da svolgere al 31 maggio 2015 sono in n . 85, nel mese di
giugno sono da svolgere ancora altre 3 ore per un totale di 88.
4. ATTIVITA' INTEGRATIVE E DI SOSTEGNO SVOLTE
Sono state svolte in itinere lezioni integrative di recupero di alcuni argomenti riguardanti
chimica generale ed organica; per quanto riguarda il recupero del primo quadrimestre le lezioni si sono
svolte in orario curricolare.
Roma 8 maggio 2015
Prof. ssa Paola LONGO
ISTITUTO TECNICO AGRARIO EMILIO SERENI
VIA PRENESTINA ROMA
SEDE CENTRALE
RELAZIONE FINALE CLASSE V A PT
INSEGNANTE : SUSANNA MICOCCI
MATERIA : ECONOMIA, ESTIMO, MARKETING E LEGISLAZIONE
RELAZIONE FINALE
LA CLASSE, COMPOSTA DA 18 STUDENTI DI CUI SETTE RAGAZZE RISULTA EQUILIBRATA
MA CON ALCUNE TENSIONI INTERNE PREGRESSE E NON COMPLETAMENTE SOPITE CHE
NEL CORSO DELL‘ANNO HANNO CREATO QUALCHE PICCOLO PROBLEMA DI
ATTENZIONE.
ALCUNI RAGAZZI SONO RIPETENTI; SI SONO AGGIUNTI AL GRUPPO CLASSE
QUEST‘ANNO INTEGRANDOSI E PARTECIPANDO A TUTTE LE ATTIVITA‘ PROPOSTE
LA CONDOTTA SI E‘ SEMPRE MANTENUTA, NEI CONFRONTI DELL‘INSEGNANTE,
EDUCATA E CORRETTA; L‘ATTEGGIAMENTO E‘ SEMPRE STATO IMPRONTATO ALLA
COOPERAZIONE ANCHE SE E‘ VENUTA A MANCARE UNA SISTEMATICA ATTIVITA‘ DI
STUDIO POMERIDIANA CHE E‘ LA PRINCIPALE CAUSA DEI RISULTATI MODESTI
RAGGIUNTI DALLA MAGGIOR PARTE DELLA CLASSE .
ALCUNI ELEMENTI SI DISTINGUONO PER VIVACITA‘ E VOLONTA‘ DI CONOSCERE PUR
NON ESSENDO RIUSCITI A COINVOLGERE IL RESTO DELLA CLASSE IN QUESTA RICERCA
DI APPROFONDIMENTO
LA CLASSE HA PARTECIPATO FATTIVAMENTE ALL‘ESPERIENZA DI ALTERNANZA
SCUOLA LAVORO CHE HA ULTERIORMENTE CONFERMATO CHE, PER QUALCHE
STUDENTE, E‘ PREFERIBILE AFFRONTARE, SUBITO DOPO IL DIPLOMA, IL MONDO DEL
LAVORO.
L‘IMPEGNO MOSTRATO NELLE AZIENDE DI CUI SONO STATI OSPITI E L‘ENTUSIASMO
CON CUI TUTTA LA CLASSE HA AFFRONTATO QUESTA ESPERIENZA SONO DA
CONSIDERARE COME UNA POSITIVA PROVA DI CRESCITA RESPONSABILE; IN ALCUNI
CASI L‘ESPERIENZA DI ALTERNANZA E‘ SERVITA ANCHE A CHIARI RE DUBBI SULLE
SCELTE UNIVERSITARIE
ALLA FINE DEL CORSO DI ESTIMO I RAGAZZI HANNO UNA VISIONE D‘INSIEME DELLE
PROBLEMATICHE PROFESSIONALI ANCHE SE MOLTO SEMPLIFICATA; CONOSCONO UN
VOCABOLARIO TECNICO FONDAMENTALE E SANNO COME RICERCARE DATI MANCANTI
ALLA SOLUZIONE DI UN PROBLEMA; CONOSCONO ALCUNE REALTA‘ AZIENDALI DELLA
REGIONE LAZIO E RELATIVE PROBLEMATICHE DI GESTIONE; CONOSCONO
PROBLEMATICHE RELATIVE ALLA COMMERCIALIZZAZIONE E VALORIZZAZIONE DEI
PRODOTTI TIPICI DELLA REGIONE LAZIO COME OLIO E VINO .
SUSANNA MICOCCI
ISTITUTO TECNICO AGRARIO EMILIO SERENI”
Relazione finale Biotecnologie
Anno scolastico 2014/2015
Classe V Sezione A
La programmazione d’inizio anno prevedeva la realizzazione di due distinti moduli didattici; il
primo inerente la parte generale con la classificazione degli insetti, la morfologia e la fisiologia
degli stessi; la seconda parte era dedicata al concetto di ecosistema, alle diverse tecniche di
lotta e alla descrizione degli Ordini più importanti (cioè quelli ai quali appartengono gli insetti
che sono più dannosi per le coltivazioni), e anche lo studio, in particolare di gran parte degli
insetti che attaccano le colture; il secondo modulo riguardava le patologie vegetali, il concetto di
malattia, la patogenesi e la diagnostica fito-patologica.
A questi due moduli ne è stato aggiunto un altro inerente i funghi, la loro biologia e le
metodologie atte al loro controllo.
Le lezioni effettuate sono riuscite a preparare gli studenti per un discreto livello di
apprendimento delle biotecnologie curando le nuove prospettive di tecniche di lotta come
riferimento all’ormai diffuso concetto della conservazione dell’ambiente e degli ecosistemi
naturali.
Sono state fatte esercitazioni pratiche con la cattura, il riconoscimento degli insetti e la
preparazione degli stessi per l’immissione in una cassetta entomologica, per la descrizione dei
diversi ordini; per il riconoscimento in campo delle più conosciute malattie fungine in campo.
Alcune esercitazioni sono servite per la proiezione di foto che descrivevano insetti e funghi in
tutte le loro forme, e i danni che questi provocano alle colture.
L’utilizzo del testo adottato, integrato da appunti dettati in classe, ha permesso una più
approfondita conoscenza della materia.
Gli studenti hanno manifestato un discreto interesse per la materia e, esclusa qualche
eccezione, hanno raggiunto un accettabile grado di preparazione.
F.to l'insegnante Prof. Mauro Bozzoli
Roma li, 6 maggio 2015
ISTITUTO TECNICO AGRARIO “EMILIO SERENI”
MATERIA ALTERNATIVA ALL'INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA EDUCAZIONE ALLA CINEMATOGRAFIA
prof. EUGENIO BARZAGHI
ANNO SCOLASTICO 2014-2015
INIZIO DEL CORSO OTTOBRE 2014
CLASSE: 5APT
RELAZIONE FINALE DELLA DISCIPLINA
OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA E FORMATIVI
Alunni frequentanti: 4
L'obiettivo della disciplina è stato quello di fornire agli alunni quegli elementi che potessero metterli nella
condizione di districarsi con maggiore consapevolezza di fronte alla visione di un film o di un qualsiasi
altro prodotto audiovisivo (fotografie,fiction, spot, cartoni animati, ecc.).
Per questo grande spazio del corso è stato dedicato alla visione e all'analisi di film ed estratti, mai
separato dallo studio delle tecniche e delle pratiche della produzione cinematografica e dai contesti storici
nei quali queste si sono sviluppate.
Gli alunni frequentanti di questa classe hanno mostrato interesse e curiosità verso la disciplina in
particolare per la parte tecnica e creativa del mezzo cinematografico.
PROBLEMATICHE E DIFFICOLTA' INCONTRATE
Le principali problematiche sono legate alle poche ore per classe di cui dispone la disciplina,1 a settimana
che rende difficile la visione di un film nella sua interezza durante una sola lezione, con il calo
mnemonico e di concentrazione che comporta agli alunni. Quest'anno la disciplina è stata inoltre
penalizzata dall'orario scolastico, ultima ora del mercoledì, e diverse lezione non sono state svolte a causa
degli impegni degli studenti nelle attività preparatorie all'esame di stato e nel periodo di alternanza
scuola-lavoro.
firma del professore Eugenio Barzaghi
RELAZIONE FINALE
DISCIPLINA : PRODUZIONI ANIMALI
CLASSE V A PRODUZIONI E TRASFORMAZIONI
PROF.ssa FIORELLA ALAMPI GAGLIARDI
Ho svolto la mia attività di insegnamento con questi studenti dalla classe terza, e poi quinta, in un clima
di lavoro che non sempre è stato partecipe e corretto. L‘interesse per i contenuti proposti è stato variabile,
in relazione ai singoli studenti, ai diversi anni e momenti del corso di studi, alle tematiche di volta in volta
prese in esame. Il livello di autonomia raggiunto nell‘organizzare lo studio personale è estremamente
eterogeneo.
L’attività didattica Dopo un avvio regolare, ha subìto rallentamenti rispetto ai tempi stabiliti a causa
delle assenze fatte registrare da alcuni componenti della classe, sia per le interruzioni determinate dal
calendario scolastico , nonché per la prevista partecipazione alle attività di stage aziendale . Tale
situazione ha determinato oggettive difficoltà rispetto ai tempi di svolgimento dei moduli disciplinari
programmati.
Atteggiamento della classe. La classe si è dimostrata poco disponibile ad accogliere le sollecitazioni e le
strategie fondate su un sereno dialogo educativo messe in atto dalla docente; inoltre, ha conseguito solo
parzialmente gli obiettivi prefissati, mentre si registrano casi di alcuni alunni che palesano carenze e
lacune gravissime di varia natura.
Metodologie : oltre alla lezione frontale e interattiva , sono stati letti e commentati alcuni articoli dalla
rivista specialistica ― L‘informatore Zootecnico‖ e articoli inviati costantemente dalla docente per
potenziare alcuni argomenti
Criteri di valutazione e livelli minimi richiesti: Nella verifica di quanto effettivamente acquisito sono
stati valutati i seguenti parametri specifici:
conoscenze apprese
esposizione di un linguaggio tecnico accettabile
capacità di collegare i vari argomenti associati ad autonomia
capacità di porsi in relazione con gli altri
La valutazione ha tenuto conto della partecipazione e impegno dimostrato durante le lezioni e durante
l‘attività di recupero in itinere .
Per raggiungere la sufficienza lo studente deve aver dimostrato di avere una conoscenza di base degli
argomenti trattati e di essere capace di esporle in maniera chiara e corretta
Per avere una valutazione superiore alla sufficienza, deve avere dimostrato di utilizzare un linguaggio
tecnico adeguato, di aver approfondito autonomamente i vari argomenti e di aver avuto una visione
organica della disciplina
Strumenti di valutazione :
Interrogazioni orali, prove scritte (test a risposta aperta) è stata adottata la griglia proposta dal
dipartimento
Interventi di recupero: Recuperi in itinere
Attività extracurricolari : Mostra Mercato Bastia Umbra
Attrezzature utilizzate: il libro di testo adottato : Produzioni Animali 2 Alimentazione animale Igiene
Sanità zootecnica
Materiale distribuito dall‘insegnante, uso del P.C.
Obiettivi disciplinari realizzati in termini di conoscenze, competenze , capacità
Conoscere l‘importanza dell‘alimentazione nel quadro delle diverse performances degli animali domestici
Conoscenza dei principi alimentari contenuti negli alimenti e loro digeribilità
Conoscere e calcolare i fabbisogni di energia e principi nutritivi delle principali categorie e specie di
animali domestici ( poligastrici)
Conoscere e saper classificare gli alimenti destinati agli animali domestici
Saper riconoscere gli alimenti destinati agli animali
Conoscere i metodi di valutazione energetica degli alimenti
Conoscere il Bilancio energetico
Conoscere i fabbisogni delle bovine da latte nelle rispettive fasi di lattazione
Conoscere le tecniche di allevamento del bovino da carne
Conoscere la linea vacca-vitello
Conoscere come si gestisce l‘alimentazione di una moderna azienda zootecnica
Conoscere l‘allevamento dei bovini per lo sviluppo delle aree marginali