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Italiani sempre più in alto Due Lorenzi magnifici · 4 us open Nole è di nuovo un muro Lo scorso...

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Anno XIV - n.33 - 12 settembre 2018 Semifinali Davis: diretta SuperTennis Da venerdì Francia-Spagna e Croazia-USA in esclusiva Pag.18 GLI ALTRI CONTENUTI Prima pagina: quattro generazioni Pag.3 Schiavone Story: i mille volti della Leonessa Pag.10 I numeri della settimana Pag.16 Circuito Fit-Tpra: gli Us Open degli amatori Pag.26 Padel: gli Assoluti outdoor di Riccione Pag.29 L’esperto: in campo meglio occhiali o lenti’? Pag.31 Next Gen: indovina chi viene a Milano? Tsitsipas e Shapovalov guidano il gruppo dei ventenni per le Finals Pag.14 10 piccoli Scudetti, dall’U11 all’U16 Protagonisti e risultati dei campionati giovanili individuali Pag.20 Nole rialza il muro, Serena crolla Così Djokovic ha preso Sampras e la Osaka il suo primo Slam Pag.4 e 8 Due Lorenzi magnifici Musetti , 16 anni, finalista Slam under 18. E Sonego si tuffa nella Top 100... pag.6
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Page 1: Italiani sempre più in alto Due Lorenzi magnifici · 4 us open Nole è di nuovo un muro Lo scorso 21 maggio Djokovic era n.22 Atp, peggior classifica degli ultimi 12 anni. Ritrovati

Anno XIV - n.33 - 12 settembre 2018 Semifinali Davis:diretta SuperTennisDa venerdì Francia-Spagnae Croazia-USA in esclusiva

Pag.18

GLI ALTRI CONTENUTIPrima pagina: quattro generazioni Pag.3Schiavone Story: i mille volti della Leonessa Pag.10I numeri della settimana Pag.16Circuito Fit-Tpra: gli Us Open degli amatori Pag.26Padel: gli Assoluti outdoor di Riccione Pag.29L’esperto: in campo meglio occhiali o lenti’? Pag.31

Italiani sempre più in alto

Next Gen: indovinachi viene a Milano?Tsitsipas e Shapovalov guidanoil gruppo dei ventenni per le Finals

Pag.14

10 piccoli Scudetti,dall’U11 all’U16Protagonisti e risultatidei campionati giovanili individuali

Pag.20

Nole rialza il muro,Serena crollaCosì Djokovic ha preso Samprase la Osaka il suo primo Slam

Pag.4 e 8

Due Lorenzi magnifici

Musetti, 16 anni, finalista Slamunder 18. E Sonego si tuffanella Top 100... pag.6

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prima pagina

Quattro generazioni

DIRETTOREAngelo Binaghi

COMITATO DI DIREZIONEAngelo Binaghi, Giovanni Milan, Nicola Pietrangeli, Giancarlo Baccini, Massimo Verdina

DIRETTORE RESPONSABILEEnzo Anderloni

COORDINAMENTO REDAZIONALEAngelo MancusoSUPER TENNIS TEAMAntonio Costantini (foto editor), Amanda Lanari,Annamaria Pedani (grafica)

FOTOGetty Images, Archivio FIT, Antonio Costantini, Angelo Tonelli

HANNO COLLABORATOGiovanni Di Natale, Alessandro Mastroluca, Andrea Nizzero,Claudia Pagani, Gabriele Riva,Mauro Simoncini, Giorgio Spalluto,Piero Valesio.

A CURA DI Sportcast SrlVia Cesena, 58 - 00182 [email protected]

REALIZZAZIONE E IMPAGINAZIONEGAME Comunicazione & Media S.r.l.

REDAZIONE E SEGRETERIAStadio Olimpico - Curva NordIngresso 44, Scala G00135 RomaInfo: [email protected]. Tribunale di Roma n. 1/2004dell’ 8 gennaio 2004

Manoscritti e fotografie, anche se non pubblicati, non si restituiscono.

La rivista è disponibile in formato digitale sui siti www.federtennis.it e www.supertennis.tve spedita via newsletter. Per riceverla scrivere a [email protected]

DI ENZO ANDERLONI

Tirando le somme dopo la prima settimana degli Us Open, ultimo Slam stagio-nale, avevamo constatato

che i numeri di questo 2018 erano eccezionali per l’Italia del tennis. 15 titoli tra Atp e Challenger, una semifinale Slam, record di presen-ze nel tabellone di New York. Gli azzurri non avevano fatto mai così bene se non nel ’76 e ’77, ai tempi dei quattro moschettieri che con-quistarono la Davis e giocarono al-tre tre finali.Un bilancio quello del 2018, anco-ra più positivo se guardato in pro-spettiva: i primi guizzi vincenti di un venticinquenne come Cecchina-to o di un ventiduenne come Mat-teo Berrettini. Sette giorni dopo ci troviamo in una dimensione nuova, diversa e ancora più entusiasmante. Ab-biamo un altro titolo in tasca ma soprattutto uno sguardo al futuro proiettato più in là di un’ulteriore generazione.Il titolo è quello del Challenger Atp

di Genova, uno dei più prestigiosi del relativo circuito, conquistato da Lorenzo Sonego. Che con que-sto successo ha sfondato la barriera psicologica della Top 100, volando diretto al n.90 del mondo. Un solo anno più di Berrettini, due meno di Cecchinato, Sonego (che era reduce dal suo primo match vinto al quinto set, a New York, battendo l’esperto lussemburghese Gilles Muller) è un altro giocatore che ha un sacco da dire e da dare al tennis italiano.Ma il fatto più sensazionale è che dietro questa generazione di ‘under 23’ di sicura qualità (Berrettini, So-nego, Quinzi, Donati, Moroni, Na-politano per citare solo quelli già piazzati tra i primi 250 del mondo) che ci assicura ottime prospettive per il prossimo decennio, se ne de-linea un’ulteriore e successiva al-trettanto interessante.Lorenzo Musetti, classe 2002, è sta-to capace di arrivare fino alla fina-le del torneo Juniores di New York, confermandosi tra i più forti under 18 del mondo con due anni di anti-cipo e trascinando fino alla semifi-nale del doppio il compagno di ma-

glia azzurra Giulio Zeppieri, classe 2001, a sua volta quartofinalista e talento precoce.Musetti e Sonego, due Lorenzi ma-gnifici. Entrambi dotati di un ten-nis che punta in alto, entrambi con i piedi per terra, la mentalità giu-sta. Anche loro simboli di un’Italia che ha fatto sistema. Ha semina-to, investito tanto e bene. Proprio mentre nazioni del peso storico di Stati Uniti e Francia si guardano al-lo specchio e analizzano le eviden-ti difficoltà a reggere il passo ad alto livello. Non va dimenticato infatti che tra la generazione ‘over 30’, quella dei giocatori che hanno riportato i nostri colori nell’élite mondiale (i Fognini, Seppi, Lorenzi, Bolelli), e le due generazioni giovanissime di cui abbiamo parlato, ci sono i Fabbiano (29 anni), Travaglia (26), Caruso (25) e Cecchinato (25) nel pieno delle loro potenzialità. Tra il ’76 dell’ultima Davis e il 2006 della prima Fed Cup, abbiamo fe-steggiato raramente. 30 anni di dieta. I prossimi 15 si prefigura-no... di un’altra pasta.

Sopra, Lorenzo Sonego, 23 anni, vincitore al Challenger Atp di Genova; a destra, Lorenzo Musetti, 16 anni, finalista agli Us Open Jr

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Nole è di nuovo un muroLo scorso 21 maggio Djokovic era n.22 Atp, peggior classificadegli ultimi 12 anni. Ritrovati il ‘vecchio’ team e l’armonia familiareè tornato ‘imbattibile’. E ha raggiunto il suo mito Sampras

DA NEW YORK, ANGELO MANCUSO

FOTO GETTY IMAGES

Uno scenario inatteso, quasi surreale. Novak Djokovic vin-cendo per la terza volta in car-riera gli US Open è risalito in

seconda posizione nella Race, la clas-sifica stagionale, a un migliaio di pun-ti da Rafa Nadal e ha lanciato la volata al numero 1 di fine anno. Ripensando alle imbarazzanti apparizioni a Indian Wells e Miami, conseguenza di scelte e programmazioni sbagliate e dei postu-mi dell’intervento al gomito destro, era follia immaginare un ritorno ai massi-mi livelli così rapido, così prepotente. Mancano un paio di mesi al termine della stagione e il calendario favorisce il serbo che da qui a gennaio non difen-de nulla, senza dimenticare l’ennesimo infortunio al ginocchio di Nadal, che ha costretto lo spagnolo al ritiro nella se-mifinale di New York. Dovesse farcela sarebbe una delle imprese più clamo-rose dell’Era open. Lo scorso 21 maggio Djokovic era numero 22 Atp, sua peg-giore classifica degli ultimi 12 anni. Poi un cambio di marcia che ha del miraco-loso, anche grazie alla ricomposizione del vecchio team a cominciare dal fido coach Marian Vajda. Partita dopo parti-ta, ha ripreso a dominare trionfando a Wimbledon e centrando il “Career Gol-den Masters” a Cincinnati.

Muro di gommaLo ha fatto pure a New York dominando in finale contro il gigante Juan Martin Del Potro. Il 29enne argentino dispone di servizio e diritto letali e sembrava l’unico in grado in questo momento di poter infilare qualche granello di sabbia in un ingranaggio tornato per-fetto. Invece nulla. Grandi emozioni in uno splendido secondo set, ma non c’è mai stata incertezza sul risultato: 6-3 7-6 (4) 6-3 per Nole. Nei sei preceden-ti incontri Del Potro aveva picchiato la pallina a più non posso e difficilmen-

14° titolo Slamper Novak Djokovic,il 2° del 2018:il serbo accorcia così le distanze da Nadal (17) e Federer (20) in una stagione in cui sembrava dovesse staccarsi ulteriormente; sotto,la premiazione

te le sue ‘catenate’ tornavano indietro. Nole lo ha costretto a giocare uno, due, tre colpi in più portando il gigante di Tandil allo sfinimento, mentale e fisico: prima o poi doveva sbagliare. Secondo John McEnroe il campione di Belgrado possiede la migliore risposta al servi-zio di sempre. “È dotato di riflessi in-credibili, grazie ai quali risponde anche a palle che viaggiano a oltre 200 km orari “, ha sottolineato. In tutto il tor-

neo ha perso solo due set nei primi due turni nei quali evidentemente stava carburando, mentre nei restanti 15 gli è capitato soltanto una volta di cedere più di quattro game, proprio contro Del Potro. Gli US Open hanno mostrato un Djokovic forte di una condizione fisica strepitosa e fantastico in difesa: è tor-nato il muro di gomma di un paio di stagioni fa. Quello capace di dominare il circuito ancor più dei due rivali stori-ci Federer e Nadal.

Rinascita spettacolareDa giugno a settembre è cambiato tutto. Aveva lasciato a testa bassa il Roland Garros dopo la sconfitta nei quarti contro Marco Cecchinato. Quel pomeriggio di giugno c’era chi lo ave-va dato per finito con troppa fretta. E invece appena tre mesi dopo nella sua bacheca ci sono in bella vista altri due trofei Slam, che vanno ad aggiungersi ai 12 conquistati in precedenza: prima Wimbledon e quindi gli US Open. “Se a febbraio, quando mi sono operato al gomito, mi avessero detto che avrei vinto Wimbledon, Cincinnati e gli US

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Open - ha detto - sarebbe stato diffi-cile da credere. Ma io sapevo che una volta risolto il problema sarei tornato a giocare ai miei livelli. Però mi ci sono voluti tre, quattro mesi. In quel periodo ho imparato molto di me stesso, ho im-parato a essere paziente. La vita mi ha insegnato che ogni situazione richiede il suo tempo e il sacrificio”.

SacrificioÈ una parola che Nole conosce bene, come la paura delle bombe che gli aerei sganciavano sulla sua Belgrado quando era un ragazzino che sognava di diven-tare un campione di tennis. Una infan-zia non facile, diversa da quella serena di molti coetanei, prima di sbarcare proprio in Italia. Da allora sono trascor-si 20 anni e la sua è una favola a lieto fi-ne. Dopo una valanga di trionfi ha però dovuto riscoprire le difficoltà, affronta-re e risolvere una viva confusione in-teriore frutto di una serie di scelte tal-volta strampalate (il guru Pepe Imaz) o sfortunate (Becker, Agassi per finire con Stepanek). Un anno e mezzo d’inferno: è ripartito da zero e ha fatto mea cul-pa (qualità propria solo delle persone intelligenti) ricomponendo il vecchio team. E rieccolo forse ancor più forte di prima, spinto da quell’antico furore, quella rabbiosa determinazione, quegli occhi spiritati che insieme alle innega-bili doti tecniche lo avevano portato in vetta al mondo. “Rispetto il passato - ha sottolineato - ma non mi piace molto guardarmi indietro, paragonare me stesso al Djokovic di qualche anno fa e via dicendo”. Di sicuro sono cambia-te molte cose: ora è marito della bella Jelena e padre orgoglioso di Stefan,

tre anni, e Tara, un anno. “Il passato ci può insegnare molto - ha aggiunto - ma preferisco dedicare il mio impegno e la mia attenzione al presente. Il mio team lo sa, la mia famiglia anche. Non mi va di paragonare questo o quello a prima, preferisco andare avanti, lavorando duramente e con intelligenza. Da que-sto momento positivo spero di poter trarre il più possibile per il futuro”.

Il futuroA 31 anni ha conquistato il titolo Slam numero 14, come Pete Sampras. “Aver raggiunto Sampras è un sogno che si avvera - ha ammesso - lui è una delle leggende di questo sport, ed è stato il mio idolo d’infanzia. Uno dei miei primi contatti con il tennis è stato quando ho visto alla tv uno dei suoi primi successi a Wimbledon, il primo o il secondo. E’ ciò che mi ha ispirato a giocare a tennis, quindi oggi essere accanto a lui ha un grande significato.

Sono cresciuto augurandomi di poter essere un giorno come Sampras e ot-tenere i risultati che otteneva lui”. Ma non è finita qui, perché la prospetti-va di avvicinare gli unici due che gli stanno davanti (Federer a quota 20, Nadal a 17) non è poi così remota. In-tanto ha sei anni meno dello svizzero (quanto l’età pesi ce ne siamo accorti a New York dove King Roger era irri-conoscibile) e rispetto allo spagnolo, più anziano di uno, ha una maggior polivalenza. Nole rispetto a Rafa par-te favorito in tre Slam su quattro e comunque è uno dei due che lo ha battuto sulla terra rossa a Parigi, re-gno del maiorchino da oltre un de-cennio. In questo senso si è esposto Mats Wilander, grande campione del passato: “Quando si esprime al massi-mo, Djokovic è più forte di Federer e Nadal”, ha detto. In effetti è in vantag-gio negli scontri diretti con entrambi. E allora perché non provarci?

Novak Djokovicha conquistato a New York il suo 14° titolodel Grande Slam(6 Australian Open,1 Roland Garros,4 Wimbledone 3 Us Open)

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Musetti a ritmo di rapLorenzo ha riportato l’Italia maschile in finale a New York Under 18 dopo 28 anni (Gaudenzi). E ha solo 16 anni. Bravo anche il laziale Zeppieri.I titoli sono andati al brasiliano Thiago Seyboth Wild e alla cinese Wang

DI VIVIANO VESPIGNANI

FOTO A.TONELLI

Grazie a Lorenzo Musetti e Giu-lio Zeppieri l’Italia ha recitato un ruolo di primo piano agli US Open Junior n.46. A 16 an-

ni (per la gran soddisfazione di coach Simone Tartarini) Musetti ha raggiunto, al primo tentativo, la finale del quarto Slam junior, con ciò ribadendo la stra-ordinaria leadership che vantava in campo mondiale under 16 e, in partico-lare, assicurandosi la quinta posizione nel ranking under 18. È stata la prima finale azzurra nella storia del torneo dopo i tre lontani successi di cui furono protagonisti Laura Garrone nel 1985, Andrea Gaudenzi nel 1990 e Francesca Bentivoglio nel 1993. Nella marcia di avvicinamento al big match Lorenzo ha battuto 6-4 6-0 lo statunitense Stefan Dostanic, 6-0 3-6 6-3 il francese Ar-thur Cazaux, 4-6 6-2 6-0 (recuperando uno svantaggio da 4-6 1-3) l’americano Cannon Kingsley, quindi in due set il polacco Daniel Michalski e l’altro ame-ricano Jason Brooksby. In finale, gioca-ta nel nuovo Luis Armstrong Stadium, lo ha superato Thiago Seyboth Wild, brasiliano nato nel marzo del 2000 ed ex n.8 under 18. Da sottolineare che Thiago lungo il percorso aveva eli-minato il cinese di Taipei Chun Hsin Tseng, primo favorito.In campo femminile l’ultimo atto ha visto la 17enne cinese Xiyu Wang so-pravanzare la sorprendente e inattesa francese Carla Burel, lei pure 17enne, che aveva dalla sua la finale di Mel-bourne.

Un torneo eccezionaleIl titolo avrebbe coronato un torneo splendido, ma potenzialmente Loren-zo Musetti avrà a disposizione altre due stagioni fra gli Under 18. Già per-ché il toscano è già fra i primi 20 ju-nior del mondo ma sarebbe ancora in età per i tornei under 16. E fra i pochi

Lorenzo Musetti, 16 anni, toscano; sotto con il brasiliano Thiago Seyboth Wild, vincitorea New York; più in basso, conil suo coach Simone Tartarini

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che gli stanno davanti non c’è nessuno più giovane di lui. Gioca un tennis ag-gressivo e colpisce la naturalezza del rovescio a una mano. Non a caso ripe-te sempre: “Ho uno ed un solo idolo, Roger Federer”. Dopo aver vinto tutto quello che c’era da vincere sia a livel-lo individuale che con la maglia della nazionale a livello di under 12 e under 14, Lorenzo ha praticamente saltato gli under 16, a parte la parentesi con la nazionale per disputare onorevolmen-te Winter Cup e Summer Cup, e nelle sue apparizioni nel circuito ITF Junior under 18 ha una percentuale di match vinti straordinaria. Nel 2018 si è aggiu-dicato il Trofeo Città di Firenze e quello di Salsomaggiore (Grado 2) e i German Juniors di Berlino (Grado 1). “Mio padre è sempre stato un grandissimo appas-sionato di tennis - racconta - avrò avuto cinque anni quando in garage, a casa di mia nonna, mi mise per la prima volta una racchetta in mano. Mi piaceva e ho cominciato subito a prendere lezioni”. Frequenta il liceo linguistico, tifa Juve e ascolta tanta musica, specie rap. Cre-sciuto nell’ambito dei programmi fede-rali, si allena con coach Simone Tartari-ni e frequenta il Centro Tecnico di Tir-renia. “Mi trovo molto bene - sottolinea spesso - il lavoro che effettuo al centro federale con la supervisione di Filippo Volandri e degli altri preparatori si in-tegra perfettamente con il programma svolto con il mio coach”.

Bravo ZeppieriRestando in casa-Italia, a New York ha fatto bene anche Giulio Zeppieri, 17 anni da compiere a fine anno, origina-rio di Latina, mancino, n.65 del ranking junior. Il laziale ha compiuto a Flushing una grande scalata. Partendo dalle qua-lificazioni, ha vinto cinque match ce-dendo solo 11 game: 6-1 6-1 allo sta-tunitense Vallabhaneni, 6-1 6-0 al po-lacco Kolasinski e, nel main draw, 6-2 6-0 al francese Harold Mayot, 6-0 6-1 al kazako Timofei Skatov e 6-4 6-0 negli ottavi al dominicano Nick Hardt. Solo il numero uno del mondo junior Chun Hsin Tseng è stato capace di fermarne la sua corsa nei quarti di finale. Muset-ti e Zeppieri si sono messi in evidenza anche in doppio con una eccellente se-mifinale, nella quale il bulgaro Andreev e l’inglese Matusevich (poi vincitori del titolo) li hanno fermati sul filo di lana del terzo set concluso 10 a 6.

Solo Elisabetta tra le ragazzeNel tabellone femminile si è cimenta-

ta la sola azzurra Elisabetta Coccia-retto, tredicesima testa di serie, ma il suo cammino si è interrotto al primo ostacolo di fronte alla quindicenne russa Oksana Selekhmeteva, numero

Lorenzo fa il Magnifico a GenovaSonego adesso è un Top 100Secondo titolo Challenger in carriera per Lorenzo Sonego (nella foto). Il 23enne torinese, n.121 Atp ed ottava testa di serie, si è aggiudicato la 16esima edizione dell’Aon Open Challenger - Memorial Giorgio Messina, challenger Atp da 127.000 euro di montepremi andato in scena sulla terra rossa di Valletta Cam-biaso. In quella che era per lui la terza finale di categoria, dopo quelle di Ortisei (dove aveva conquistato il trofeo) e Ismaning, il tennista piemontese ha dominato il tedesco Dustin Brown, n.227 Atp, in gara con una wild card: 6-2 6-1. Sonego grazie a questo successo è entrato per la prima volta fra i top 100 della classifica mondiale - salendo al 90° posto - ritoccando il proprio best ranking. “È davvero un’emozione incredibile, mi sentivo bene e sognavo di conquistare questo trofeo - le prime parole dell’allievo di ‘Gipo’ Ar-bino -. Contro Brown non era facile, lui è un ottimo giocatore ma sono riuscito a giocare una gara perfetta”.Nei quarti di finale aveva superato anche il forte Next Gen polacco Hubert Hurkacz, n.95 al mondo.

38 del mondo (7-5 6-4). Quanto ai ta-belloni di qualificazione la presenza degli azzurrini ha superato ogni re-cord in fatto di tornei del Grand Slam Junior con cinque maschi e altrettan-te femmine, ma soltanto Zeppieri l’ha spuntata. Infatti il primo turno è stato fatale a Matteo Arnaldi, Filippo Moro-ni, Francesco Passaro, Davide Torto-ra, Martina Biagianti, Melania Delai e Lisa Pigato; il secondo a Federica Ros-si e Federica Sacco.

Delusione Stati UnitiA livello junior, hanno deluso gli USA specie tra le ragazze, dove la seconda favorita Alexa Noel è uscita di scena nel secondo round e la favoritissima Cori Gauff non ha retto il terzo set di fronte alla Lopatetskaya e, come avvenuto a Wimbledon, si è arresa nei quarti di fi-nale. Ma in tema di delusioni si è distin-to anche il n.2 del seeding, l’argentino Sebastien Baez, già fuori al 2° turno.Non ha deluso invece - si fa per dire - l’organizzazione del torneo che, al fine di salvaguardare il benessere de-gli junior, ha messo in atto la politica dello “stop match”: allorché appositi apparecchi segnalavano che il connu-bio tra temperatura e tasso di umidità superasse un ben determinato limite, tutti gli under 18, per almeno mezz’ ora, venivano rispediti negli spoglia-toi. Un bel modo per preservarne la saluta. E la crescita.

Giulio Zeppieri,laziale di Latina;sopra, conMusetti

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La tempesta perfettaIl successo di Naomi Osaka dà un bello scossone al tennis femminile. Vittoria meritata ma l’affaire Ramos-Williams ha segnato la finale e lascia ancora un lungo strascico di polemiche. Serena l’ha accusato di sessismo...

DI ANDREA NIZZERO

FOTO GETTY IMAGES

In un contesto come quello con-temporaneo, quando le parole “razzismo” e “sessismo” si sento-no in continuazione, quando an-

che uno spot o una serie tv creano schieramenti e fazioni contrapposte, quanto accaduto sabato notte duran-te e dopo la finale femminile degli US Open si può considerare una specie di tempesta perfetta. Un concatenar-si di piccoli eventi e circostanze che produce qualcosa di potenza espo-nenzialmente superiore. Mentre Nao-mi Osaka vedeva il suo sogno di una vita - giocare la finale di Flushing Me-adows contro il suo idolo di sempre - trasformarsi in una vicenda grottesca e a tratti francamente orribile, Serena Williams e il giudice di sedia Carlos Ramos diventavano i feticci con cui o contro cui schierarsi per la maggior parte del globo. I detriti sollevati da questo tornado si depositeranno solo tra un po’. Prima di allora sarà quasi impossibile vedere le cose con chia-rezza. Nel frattempo, occorre partire dai pochi punti fermi, quelli su cui si

può essere tutti d’accordo. Il primo: Naomi Osaka, nata nell’ottobre 1997 nella città omonima, è una splendida interprete del suo sport, dei suoi 20 anni e della sua contemporaneità. Di padre haitiano e madre giapponese, cresciuta negli States, il suo essere multietnica e la sua personalità polie-drica la rendono un personaggio che

va molto oltre il suo splendido tennis, quello con cui ha dominato uno Slam da capo a fondo.

Il salto di qualitàDopo un’estate piuttosto sommessa, con sconfitte precoci sui campi di Washington, Montreal e Cincinnati, a New York Naomi ha ingranato una

La giapponesedi padre haitianoNaomi Osaka,20 anni,al primo Slamin carriera;sotto, la premiazionecon Serena Williams che è andata su tuttele furie con il giudicedi sedia Carlos Ramos (a destra)

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marcia che nessuna ha saputo imita-re: un solo set smarrito, negli ottavi contro Aryna Sabalenka, su sette in-contri. Passione e disincanto, argu-zia e ingenuità, dolcezza e potenza, sono tutti caratteri apparentemente in contraddizione che vanno a com-porre un mosaico da cui è impossi-bile non rimanere affascinati. Il suo trionfo a Indian Wells a marzo era sta-to una sorta di promessa, che Naomi ha mantenuto dopo appena sei mesi, qualche settimana prima di avere l’età legale per bersi una birra nella nazio-ne in cui si è formata, gli Stati Uniti. Il suo gioco è fatto di timing ecceziona-le, su entrambi i lati, e di un servizio sorprendente ulteriormente affinato da Sascha Bajin. L’ex sparring partner di Serena, in lacrime come la sua gio-vane assistita durante la premiazione più tesa e difficile degli ultimi anni, ha dato a Naomi quella fiducia che le era mancata per fare il definitivo sal-to di qualità. Detto questo, spiace da morire che Naomi sia diventata forse la prima campionessa Slam vittima di una finale che ha vinto, a tratti domi-nando.

Ramos l’inflessibileSi può essere tutti d’accordo anche su questo: Carlos Ramos è un arbitro no-to per il suo essere ligio al regolamen-to e tutt’altro che nuovo a screzi con i giocatori. Solo contando l’ultimo paio d’anni, il giudice di sedia portoghese è stato protagonista di battibecchi o litigate con Nadal (warning per “time violation” al Roland Garros 2017), con Murray (warning per “verbal abuse”, lo stesso ricevuto da Serena sabato sera, alle Olimpiadi di Rio 2016), con

Venus (per “coaching” al Roland Gar-ros 2016), con Djokovic (più volte, tra cui una violazione per “verbal abuse” durante il Roland Garros 2017 e una recentissima per “abuso di racchetta” durante lo scorso Wimbledon). Il suo approccio si può apprezzare o dete-stare. Molti l’hanno criticato per non aver saputo leggere una situazione particolare che l’applicazione pedis-sequa del regolamento ha solamente peggiorato, altri l’hanno lodato per non aver piegato le regole alla cam-pionessa di turno.

Il passato di SerenaInfine, tra i fatti incontrovertibili ci sono quelli che popolano il passato di Serena. Ha subìto ingiustizie di ogni tipo, su tutte la semifinale del Roland Garros 2003 contro Justine Henin e la semifinale degli US Open 2004 contro Jennifer Capriati e Mariana Alves, giu-dice di sedia (guarda caso portoghe-se) che sbagliò una mezza dozzina di chiamate, tutte contro Serena. Gli US Open sono però noti per tirare fuori il peggio di Serena, come accaduto nel 2009 nella semifinale contro Kim Clijsters (“Ti infilerei questa palla in gola”, rivolta alla giudice di linea che le aveva chiamato un fallo di piede) e nel 2011 nella finale contro Sam Sto-sur (“Sei brutta dentro”, alla giudice di sedia Eva Asderaki), partite entram-be perse per meriti delle avversarie. Come in quelle occasioni, Serena do-vrà pagare una multa, quest’anno da 17.000 dollari.

Un po’ e un po’Preso in considerazione tutto ciò, si possono azzardare un paio di con-

clusioni. Soprattutto per la sua storia personale e il suo stile di condurre la gara, quando Ramos ha ammonito Se-rena per i gesti del suo coach Patrick Mouratoglou, all’inizio secondo set, non ha fatto nulla che si può adde-bitare a razzismo o sessismo. Per gli stessi motivi, ovvero storia personale e precedenti, Serena ha perso il con-trollo dei propri nervi per pressione e aspettative enormi che non è più riu-scita a controllare. Dopo la maternità e il parto di un an-no fa, Serena ha cementato il suo sta-tus di donna capace di superare ogni difficoltà, dalla povertà e dai proiettili di Compton ai ricoveri d’urgenza in ospedale fino a diventare “la più gran-de atleta di sempre”, come sostiene l’imponente campagna pubblicitaria Nike appena partita in America, che per la sua politicità (è dichiaratamen-te anti Trump) nei giorni scorsi ha sollevato un polverone. Non potremo mai sapere con certezza se nell’anti-camera del cervello di Ramos ci fosse la volontà di essere protagonista e il desiderio di affermare il proprio pote-re, come sostengono in molti, oppure stesse cercando di applicare al meglio le regole. Come non potremo mai sa-pere se Serena in buona fede pensasse di essere davvero ricaduta in uno dei tanti soprusi che ha incontrato lungo la sua strada, oppure abbia tentato in-vano di sfruttare la carta della discri-minazione per cercare di coprire una brutta figura. Sarebbe sufficiente ac-cettare che, per quanto paradossale, è molto probabile che ognuna delle ipo-tesi opposte sia vera, almeno un po’. E ricordarsi di festeggiare l’arrivo di una nuova campionessa, Naomi Osaka.

Serena è stata sanzionata per tre violazioni di codice che

hanno portato prima al warning, poi al penalty point e infine al

penalty game. Dovrà pagare una multa da 17 mila dollari.

A sinistra, Naomi Osaka dopo la vittoria va ad abbracciare il suo coach, Sasha Bajin (ex sparring

partner di Serena)

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I mille volti della LeonessaLa Schiavone ha annunciato il ritiro a New York. Ci ha fatto esaltare,ha vinto 8 titoli Wta e ha sfidato le più grandi giocatrici di due generazioni:da Serena Williams a Justine Henin, da Mary Pierce a Lindsay Davenport...

DI TIZIANA TRICARICO

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Francesca ha detto basta. La decisione sul ritiro, più volte ventilata in queste due ultime stagioni dalla prima azzurra re-

gina in uno Slam, è stata presa, defini-tivamente. La campionessa milanese, che lo scorso 23 giugno ha compiuto 38 anni, ha scelto di comunicarla a Flushing Meadows, dove per la prima volta, nel 2000, aveva giocato nel ta-bellone principale di un Major (arrivò al terzo turno, partendo dalle qualifi-cazioni, prima di perdere dalla Dokic). Sempre agli Us Open, nel 2003, finì sulla prima pagina del New York Times per un match di secondo turno giocato su quattro giorni (con ben tre cambi di campo) a causa della pioggia, vinto contro la giapponese Ai Sugiyama. An-che se poi è stata Parigi, con la storica vittoria al Roland Garros del 2010, a proiettarla nella storia.

La signora dello Slam - Parigi, 5 giugno 2010 resterà una data storica: il giorno del primo trionfo azzurro al femminile in un torneo dello Slam. ”Il Roland Garros farà sempre parte della mia vita. Ho partecipato a 18 edizioni di fila, l’ho vinto nel 2010 e sono ar-rivata in finale l’anno successivo. Co-nosco ogni angolo di quel torneo, gli umori e la passione della gente sulle tribune”, ha detto recentemente in un’intervista. Francesca superò in fi-nale per 64 76(2) l’australiana Saman-tha Stosur sdraiandosi poi a baciare la terra del “Philippe Chatrier” prima di abbracciare forte forte il suo me-raviglioso trofeo. Di tornei Major in carriera (nel main draw) l’azzurra ne ha giocati 70, di cui 61 di fila (dagli Us Open del 2000 a quelli del 2015), ad un passo dal record, 62 consecutivi, di Ai Sugiyama. E se gli organizzatori degli Australian Open del 2016 non le avessero fatto lo “sgarbo” di non con-cederle una wild card per il tabellone

Doha 2010:Francescaalle WtaFinals.Alla suadestra, KimClijsters, Vera Zvonareva,CarolineWozniacki,Jelena Jankovic,Elena Dementivae Sam Stosur

il personaggio

Us Open 2000

Australian Open 2000

RolandGarros2010

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principale il primato della giappone-se sarebbe sicuramente caduto.

Il match più lungo - Eppure pro-prio a Melbourne Francesca era stata protagonista con Svetlana Kuznetsova, negli ottavi del 2011, del match più lungo della storia: 4 ore e 44 minuti al termine dei quali l’azzurra si era im-posta per 64 16 16-14, con il set deci-sivo durato la bellezza di 180 minuti! Nei quarti avrebbe poi pagato la fatica cedendo in tre set alla Wozniacki ma il suo miglior risultato nello Slam Down Under le avrebbe poi regalato un best ranking stellare: numero 4 Wta.

Otto titoli Wta - Ha dovuto per-dere ben otto finali Francesca prima di riuscire ad alzare il suo primo tro-feo Wta: è accaduto sulla terra di Bad Gastein, nel 2007, superando in finale l’austriaca Meusburger. Si è aggiudicata complessivamente 8 tornei - sette sul-la terra rossa ed uno sul veloce indoor (Mosca 2009) - ed ha disputato altre 12 finali. L’ultimo trofeo lo ha conquista-to a Bogotà, nel 2017 mentre l’ultimo match Francesca lo ha disputato lo scorso giugno a Gstaad, perdendo al primo turno con la Stosur.

Una campionessa unica - Grintosa, intelligente, ironica, capace di colpi incredibili e di emozionare gli appassionati. Francesca è diventata per la prima volta la migliore giocatri-ce italiana il 6 ottobre del 2003 quan-do ha superato la soglia delle top 20 interrompendo il “regno” di Silvia Farina Elia, che durava da metà degli Anni Novanta. Nel gennaio del 2006 è arrivata al numero 11 del ranking ma ha dovuto attendere altri quattro anni e mezzo - il 7 giugno 2010 - per l’ingresso nella top ten, al numero 6 subito dopo il trionfo parigino (l’anno precedente Flavia Pennetta era stata la prima italiana a sfondare il muro delle top ten: decima, il 17 agosto del 2009). Otto mesi dopo sarebbe arri-vata ancora più su, sulla quarta pol-trona: mai nessuna azzurra era salita così in alto nel ranking.

I primi anni nel tour - France-sca ha ottenuto i primi titoli itf tra il 1998 ed il 2000, anno in cui è stata finalista nel Wta di Tashkent. Ma è dal 2001 che ha cominciato a mettersi in evidenza. I quarti di finale al Roland Garros, la semifinale ad Auckland ed i cinque piazzamenti tra le migliori ot-

Francesca Schiavone ha vinto con l’Italia 3 Fed Cup (2006, 2009, 2010) e ha raggiuntouna quarta finale (2007). Sotto, tutte le 8 coppe vinte nel circuito maggiore. Dall’alto,Bad Gastein 2007, Mosca 2009, Barcellona 2010, Roland Garros 2010, Strasburgo 2012, Marrakech 2013, Rio de Janeiro 2016 e l’ultimo a Bogotà 2017

il personaggio

San Diego 2010

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to nel tour l’hanno lanciata nella top 50. Nel 2002 l’esordio in Fed Cup in occasione delle finali che videro l’I-talia tra le quattro protagoniste alle Canarie, ed ancora gli ottavi agli Us Open ed il 3° turno agli Australian Open ed al Roland Garros. Nel 2003 per lei finale a Canberra ad inizio an-no, semifinali a Stanford e Los Ange-les durante l’estate prima dei quarti agli US Open. L’anno successivo ha raggiunto gli ottavi a Parigi e New York mentre nel 2005 è stata finalista a Bali, Mosca ed Hasselt. Nel 2006 è stata finalista a Sydney, Amelia Island e Lussemburgo ed ha chiuso la sta-gione con lo storico, primo successo dell’Italia in Fed Cup mentre l’anno successivo, oltre ad aver disputato un’altra finale in Fed, ha conquistato il suo primo titolo Wta a Bad Gastein.

Dopo un 2008 sotto tono, illuminato soltanto dalla semifinale di Dubai, nel 2009 ha vinto la sua seconda Fed Cup ed a Mosca il secondo titolo Wta.

L’anno magico - Il 2010 è l’an-no del trionfo al Roland Garros, pri-ma giocatrice italiana nella storia a riuscire nell’impresa di vincere uno Slam. Ma anche del successo a Bar-cellona e dei quarti a Flushing Mea-dows dove ha eguagliato la sua mi-glior prestazione a New York, datata 2003. In chiusura di stagione altre due grosse soddisfazioni: la parte-cipazione ai Wta Championships - con il primo match di sempre al Ma-sters vinto da un’azzurra (contro la Dementieva) - e la terza Fed Cup in cinque anni conquistata a San Diego contro gli Stati Uniti.

Quel bis sfiorato - L’anno suc-cessivo si è aperto altrettanto be-ne con i quarti agli Australian Open (Francesca diventa l’unica italiana a poter vantare almeno i quarti in tutte e quattro le prove dello Slam). Il resto dell’inverno e gran parte della prima-vera sono al di sotto delle aspettative ma poi arrivano in sequenza i quarti agli Internazionali BNL d’Italia a Roma (al Foro Italico è il quarto piazzamen-to tra le migliori otto dopo quelli del 2001, 2004 e 2005), la semifinale a Bruxelles ed un’altra, incredibile fina-le a Parigi contro la cinese Li Na. Que-sta volta la meraviglia non si ripete (è c’è pure la rabbia per una chiamata ar-bitrale per lo meno dubbia) ma resta l’impresa di due Roland Garros di fi-la assolutamente straordinari giocati dalla milanese.

Nella sua lunga carriera Francesca Schiavone ha affrontato le più grandi tenniste di almeno due generazioni complete: qui sopra,in senso cronologico dall’alto, è con Justine Henin, Amelie Mauresmo, Mary Pierce, Serena Williams, Ana Ivanovic e Svetlana Kuznetsova

il personaggio

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Le stagioni recenti - Un titolo all’anno nel 2012 (Strasburgo) e nel 2013 (Marrakech) mentre il 2014 ed il 2015 sono da dimenticare. Poi pe-rò, a febbraio del 2016, dopo la de-lusione di Melbourne e a quasi tre anni dall’ultimo centro (e dall’ultima finale disputata), Francesca stupisce tutti - forse anche sé stessa - tornan-do a vincere un titolo, il settimo, a Rio de Janeiro, al termine di una settimana entusiasmante conclusa con il successo in tre set sulla sta-tunitense Rogers, di dodici anni più giovane. Passa un altro anno, segna-to da una serie di piccoli problemi fisici: quindi un’altra fiammata con la vittoria a Bogotà e la finale a Ra-bat (stoppata dalla Pavlyuchenkova al termine di un torneo giocato qua-si per intero con il busto a causa del mal di schiena). E la scelta di conti-nuare ancora.

L’ultimo acuto - Ad aprile del 2017 anno ha conquistato il suo ottavo titolo Wta (superano la spa-gnola Arruabarrena), ed ha anche toccato quota 600 match vinti in carriera, alla tenera età di 36 anni e dieci mesi. L’ottavo sigillo firmato Schiavone arrivato a dieci anni di distanza dal primo, nel 2007 a Bad Gastein. Im-possibile non volerle bene.

Non solo Parigi: Schiavone ForeverFrancesca Schiavone è nata a Milano il 23 giugno 1980, destrorsa (rovescio ad una mano). Best ranking: n.4, il 31 gennaio 2011Slam: vanta il successo al Roland Garros 2010 (oltre alla finale sempre a Parigi nel 2011, battuta dalla cinese Li Na) mentre i migliori risultati negli altri major sono i quarti agli US Open 2003 e 2010, i quarti a Wimbledon 2009, ed i quarti agli Australian Open nel 2011.Fed Cup: ha fatto parte della nazionale di Fed Cup campione del mondo nel 2006, nel 2009 e nel 2010, nonché di quella finalista 2007 contro la Russia. Ha debuttato il 30 ottobre del 2002 collezionando in singolare 44 incontri (23 vittorie e 21 sconfitte).Titoli in singolare (8): Bogotà 2017, Rio de Janeiro 2016, Marrakech 2013, Strasburgo 2012, Roland Garros, Barcellona 2010; Mosca 2009; Bad Gastein 2007.Finali (12): Rabat 2017, Roland Garros 2011; Praga, Osaka 2009; Sydney, Amelia Island, Lus-semburgo 2006; Bali, Mosca, Hasselt 2005; Canberra 2003; Tashkent 2000.Titoli in doppio (7): Tokyo [Pan Pacific] (con Kleybanova) 2009; Dubai, Lussemburgo, Mosca (tutti con la Peschke) 2006; Doha (con Molik) 2005; Varsavia (con Farina Elia) 2004; Sopot (con Kruger) 2001.

Parigi 2010

il personaggio

Parigi 2011

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atp e wtafocus next gen

I Next Gen 2018hanno più numeriRispetto al 2017, i probabili protagonisti alle Finals di Milano hanno un ranking medio più alto, hanno raggiunto più finali Atp e hanno un capofila (Tsitsipas) molto più in su in classifica. Dopo New York la ‘Race’ continua

DI ALESSANDRO NIZEGORODCEW

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L’ultimo Slam della stagione ha calato il sipario e, mentre il circuito è pronto a spostarsi in Asia, i migliori giovani cerca-

no i punti necessari alla qualificazione matematica per le Next Gen Atp Finals 2018. A due mesi dall’inizio della se-conda edizione del master under 21, Milano è pronta ad accogliere la nou-velle vague del circus Atp per una ma-nifestazione che si preannuncia scintil-lante e di livello elevatissimo.

Tsitsipas guidauna Next Gen regaleIl pubblico di Milano vedrà scendere in campo tennisti ormai già presenti nella ristretta cerchia del tennis che conta. Le differenze con la pur ottima prima edizione, in termini di qualità, risulta-no già piuttosto palesi. Se è infatti vero che l’attuale media ranking dei 7 quali-ficati virtuali è di numero 49 al mondo (lo scorso anno fu 50), va sottolineato come il migliore del 2018, Stefanos Tsitsipas, sia 20 posizioni più avanti rispetto al leader del 2017 Andrey Ru-blev (all’epoca n.35 contro la piazza 15 del greco). Quest’anno vi sono ben quattro tennisti tra i Top 40 (Tsitsipas, Shapovalov, De Minaur e Tiafoe), men-tre nel 2017 vi era solamente Rublev, che in questa stagione è al n.71 a causa di un lungo e fastidioso problema fisi-co. L’ultima interessante considerazio-ne riguarda il numero di finali Atp rag-giunte nella stagione 2018, ben 7, dagli attuali qualificati virtuali alle Next Gen Atp Finals, contro le 3 del 2017. Dal punto di vista prettamente tecnico vi è grande attesa per assistere ai match dei futuri dominatori del circuito mondiale che, analizzando nel dettaglio l’attuale

‘Race to Milan’, sono certamente molto diversi l’uno dall’altro. Dal rovescio a una mano di Stefanos Tsitsipas e Denis Shapovalov (il primo destrorso, l’altro mancino) sino alla potenza pura dei

tennisti ‘yankee’ Taylor Fritz e Frances Tiafoe, passando per il tennis piatto e iper offensivo di Alex De Minaur, per la velocità di braccio di Andrey Rublev e la regolarità iberica di Jaume Munar.

UN BIGLIETTO PER TSITSIPAS - Chi vuole prenotarsiper vedere in azione il già n.15 del mondo Stefanos Tsitsipaspuò andare sul sito ticketing.nextgenatpfinals.com

Confronto di stili: oltre alla classe di Tsitsipas e

Shapovalov, quest’anno a Milano anche la potenza dello

statunitense Taylor Fritz

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atp e wtafocus next gen

Alla ricercadell’ultimo exploitMa quali sono i giocatori ormai cer-ti della qualificazione? Chi proverà a inseguire l’ultimo posto utile per Mi-lano? Partendo dal presupposto che Alexander Zverev parteciperà anche quest’anno alle Atp Finals di Londra, il primo nome nella lista Next Gen come detto sarà Stefanos Tsitsipas, a un pas-so ormai dalla qualificazione matema-tica per Milano. Stessa cosa dicasi per Shapovalov, De Minaur e Tiafoe, che nel 2018 hanno già conquistato oltre 1.000 punti a testa. Fritz, Rublev e Munar potrebbero in-vece essere attaccati dalle retrovie. I più accreditati per una possibile, ma complicata, rimonta sono sostanzial-mente tre: il polacco Hubert Hurkacz, tennista moderno abilissimo nei col-pi di inizio gioco come servizio e ri-sposta e già vincitore di due match in stagione nei tabelloni dello Slam; il mancino francese Ugo Humbert, che da metà stagione in poi ha messo in fila risultati nei Challenger straordi-nari con una vittoria (Segovia) e tre finali (Gatineau, Granby e Cassis) e un record complessivo, da metà luglio a oggi, di 21 vittorie e 4 sconfitte; il norvegese Casper Ruud, figlio dell’ex top 50 Christian, sempre capace po-tenzialmente di mettere a referto una grande settimana, anche a livello di circuito maggiore.

I Next Gen brillanonei challengerMa anche i challenger rappresentano un ottimo bacino di punti. Durante la seconda settimana degli Us Open tanti giovani e giovanissimi si sono confrontati, con ottimi risultati, nel circuito challenger. Il torneo più ricco della settimana ($150.000+H) si è svolto a Chicago e ha visto il gigante di casa Reilly Opelka, 211 centimetri di altezza, spingersi sino all’ultimo atto. Dopo due bellissime vittorie sui connazionali Mmoh e Young, Opelka si è fermato in finale di fronte all’e-sperto Denis Istomin. A Siviglia ha sorpreso lo slovacco Alex Molcan, classe 1997 che, partito dalle quali-ficazioni, ha raggiunto l’ultimo atto del Challenger iberico prima di arren-dersi al belga Coppejans. Sul cemen-to francese di Cassis è giunta la già citata finale di Ugo Humbert, mentre a Zhangjiagang ottime semifinali per il serbo Miomir Kecmanovic e per il kazako Alexander Bublik.

L’australiano Alex De Minaur è uno dei 4 Next Gen Top 40: nel 2017ce n’era solo uno (Andrey Rublev)

La Race to Milandegli azzurriniLa wild card italiana per le Atp Next Gen Finals 2018 verrà asse-gnata, anche quest’anno, attraverso un torneo di qualificazione a eliminazione diretta che vedrà impegnati i migliori 8 azzurri della ‘Race to Milan’. A guidare la truppa c’è Gian Marco Moroni, classe 1998 e n.215 al mondo che, seppur largamente favorito per l’ac-cesso al torneo, non si trova benissimo su campi particolarmente veloci. Stessa cosa dicasi per il secondo favorito Raul Brancaccio, vero e proprio terraiolo doc. Più adatti al ‘rapido’ sono Jacopo Ber-rettini, Riccardo Balzerani, Andrea Pellegrino e Giovanni Fonio. Gli ultimi due posti sono attualmente appannaggio di Liam Caruana, fermato a lungo da un infortunio nel 2018, e di Luca Giacomini. Al momento inseguono una qualificazione in rimonta anche Enrico Dalla Valle, Andrea Guerrieri e i giovanissimi Francesco Forti e Jannik Sinner. (al.ni.)

HASHTAG #NEXTGEN

De Minaur su Instagramstudia da... leggenda

I playoff dell’ultima edizione della ‘vecchia’ Coppa Davis vedranno in campo molti Next Gen tra cui, per la sfida Austria-Australia, il talento ‘aussie’ di Alex de Minaur. “Questo è il miglior momento dell’anno - racconta il numero 38 Atp -. Sono desideroso di continuare a imparare da queste leggen-de”, ha detto. Nella foto, Alex con Tony Roche e Lleyton Hewitt.

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i numeri della settimana

I primi 20 del ranking AtpPos. Nome (nazionalità) Punti

1 Rafael Nadal (ESP) 87602 Roger Federer (SUI) 69003 Novak Djokovic (SRB) 64454 Juan Martin del Potro (ARG) 59805 Alexander Zverev (GER) 48906 Marin Cilic (CRO) 47157 Grigor Dimitrov (BUL) 37558 Dominic Thiem (AUT) 36659 Kevin Anderson (RSA) 3595

10 John Isner (USA) 347011 David Goffin (BEL) 343512 Kei Nishikori (JPN) 247513 Fabio Fognini (ITA) 222514 Diego Schwartzman (ARG) 211015 Stefanos Tsitsipas (GRE) 196216 Kyle Edmund (GBR) 185517 Jack Sock (USA) 185018 Borna Coric (CRO) 182519 Lucas Pouille (FRA) 182520 Milos Raonic (CAN) 1755

I primi 20 italiani del ranking AtpPos. Rank. Nome Punti

1 13 Fabio Fognini 22252 22 Marco Cecchinato 16963 47 Andreas Seppi 10214 59 Matteo Berrettini 9095 90 Lorenzo Sonego 6466 113 Paolo Lorenzi 4787 123 Thomas Fabbiano 4478 145 Simone Bolelli 3939 147 Stefano Travaglia 391

10 165 Gianluigi Quinzi 34111 167 Salvatore Caruso 33712 168 Luca Vanni 33713 178 Andrea Arnaboldi 31414 181 Matteo Donati 30715 208 Federico Gaio 267

16 215 Gian Marco Moroni 26117 237 Lorenzo Giustino 24118 247 Alessandro Giannessi 22419 249 Stefano Napolitano 22220 275 Filippo Baldi 189

Le prime 20 del ranking WtaPos. Nome (nazionalità) Punti

1 Simona Halep (ROU) 80612 Caroline Wozniacki (DEN) 59753 Angelique Kerber (GER) 54254 Caroline Garcia (FRA) 47255 Petra Kvitova (CZE) 45856 Elina Svitolina (UKR) 45557 Naomi Osaka (JPN) 41158 Karolina Pliskova (CZE) 41059 Sloane Stephens (USA) 3912

10 Jelena Ostapenko (LAT) 378711 Julia Goerges (GER) 373012 Kiki Bertens (NED) 338013 Daria Kasatkina (RUS) 335514 Garbine Muguruza (ESP) 333015 Elise Mertens (BEL) 317016 Serena Williams (USA) 2976 17 Ashleigh Barty (AUS) 2850 18 Madison Keys (USA) 269219 Anastasija Sevastova (LAT) 260020 Aryna Sabalenka (BLR) 2320

Le prime 20 italiane del ranking WtaPos. Rank. Nome Punti

1 35 Camila Giorgi 13612 79 Sara Errani 7913 181 Martina Trevisan 3234 195 Martina Di Giuseppe 2985 198 Deborah Chiesa 2866 204 Jasmine Paolini 2767 217 Jessica Pieri 2588 242 Giulia Gatto-Monticone 2299 247 Anastasia Grymalska 225

10 300 Georgia Brescia 16411 324 Stefania Rubini 14612 368 Federica Di Sarra 11113 396 Gaia Sanesi 9814 404 Lucrezia Stefanini 9515 405 Camilla Rosatello 94

16 407 Angelica Moratelli 9417 433 Martina Colmegna 8418 461 Cristiana Ferrando 7419 486 Francesca Schiavone 6820 497 Martina Caregaro 66

8 regine per 8 Slam

DI GIORGIO SPALLUTO

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8 le diverse vincitrici a essersi aggiudicate gli ultimi 8 Slam. Per ritrovare un intero biennio caratterizzato da una tale varietàal vertice bisogna tornare indietro di piùdi 80 anni, alle stagioni 1937 e 1938.

40 gli italiani in grado di entrare in Top 100 da quando è stato istituito il ranking Atp nel 1973. L’ultimo a riuscirci è stato Lorenzo Sonego che grazie al 2° turno raggiuntoagli Us Open e il titolo conquistato a Genova, si è portato dal n.121 al n.90

7 i tennisti italiani che nella storia hanno raggiunto una finale Slam in un torneo junior. Lorenzo Musetti è diventato il 2° a riuscirci a New York dopo Andrea Gaudenzi, vittorioso nel 1990. Gli altri azzurri giunti nella finale di un major Under 18 sono stati Corrado Barazzutti, Diego Nargiso, Mosè Navarra, Giorgio Galimberti e Gianluigi Quinzi.

9 gli anni intercorsi tra la primae la seconda finale Slam per Juan Martin Del Potro. Nessuno era mai riuscito nell’Era Open a tornare in una finaledi un major dopo un arco di tempo così lungo.

16 gli anni di differenza tra Serena Williams e Naomi Osaka, protagonistedalle finale femminile degli US Open.Si è trattato del secondo gap più grandetra 2 finaliste Slam, dopo i 17 annitra Monica Seles e Martina Navratilova, finaliste agli US Open del 1991.

I PRIMI 16 DELLA RACE TO MILANPos. Nome (nazionalità) Punti

1 Alexander Zverev (GER) 43652 Stefanos Tsitsipas (GRE) 18273 Denis Shapovalov (CAN) 12254 Alex de Minaur (AUS) 11155 Frances Tiafoe (USA) 10206 Taylor Fritz (USA) 7487 Andrey Rublev (RUS) 6958 Jaume Munar (ESP) 641

Pos. Nome (nazionalità) Punti9 Hubert Hurkacz (POL) 494

10 Ugo Humbert (FRA) 44811 Casper Ruud (NOR) 41512 Felix Auger-Aliassime (CAN) 38513 Lloyd Harris (RSA) 38314 Reilly Opelka (USA) 38215 Michael Mmoh (USA) 37816 Marc Polmans (AUS) 304

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Davis, Francia all’attacco

La Coppa Davis e gli ultimi match live così come siamo abituati a conoscerli. Dal 2019 l’Insalatiera sarà rivoluzionata (sarà più tele-

visiva e continuerà a essere trasmes-sa da SuperTennis), ma per adesso ci sono quattro nazioni che provano a conquistarla alla vecchia maniera. Da venerdì a domenica, in chiaro e gratis sul digitale terrestre (canale 64), ci so-no in diretta i match di semifinale del World Group che vedranno impegnate Francia-Spagna e Croazia-Stati Uniti. Si comincia al mattino presto, quando l’antipasto saranno i live dal torneo Wta International di Hiroshima. Dal-le 11.00, però, spazio subito alla Croa-zia di Marin Cilic e Borna Coric opposta agli USA di Sam Querrey, Steve Johnson e Jack Sock. Lo schermo sarà condivi-so con Francia e Spagna. I ragazzi di Noah, trascinati da Lucas Pouille e Ri-

il tennis in tv

Giovedì 1302:30 - Del Potro vs Bautista Agut, ATP Auckland 2018 04:30 - LIVE WTA International Hiroshima06:30 - LIVE WTA International Hiroshima08:15 - Regionando08:30 - LIVE WTA International Hiroshima10:00 - Magazine ATP10:30 - Fognini vs Chardy, Coppa Davis 201814:00 - Tennis Parade14:15 - Supertennis Today14:30 - WTA Hiroshima (replica)16:15 - Supertennis Today16:30 - WTA Hiroshima (replica) 18:15 - Supertennis Today 18:30 - WTA Hiroshima (replica)20:15 - Ferrer vs Kohlschreiber, Coppa Davis 2018

Venerdì 1401:00 - Magazine ATP01:30 - Fognini vs Pouille, Coppa Davis 2018 04:30 - LIVE WTA International Hiroshima06:30 - LIVE WTA International Hiroshima 08:30 - LIVE WTA International Hiroshima 10:45 - Supertennis Today11:00 - LIVE Coppa Davis Croazia vs USA 13:15 - Supertennis Today13:30 - LIVE COPPA DAVIS Francia vs Spagna 16:00 - Supertennis Today 16:15 - LIVE COPPA DAVIS Francia vs Spagna 19:00 - Supertennis Today 19:15 - Coppa Davis Croazia vs USA (differita)22:00 - Coppa Davis Francia vs Spagna (replica)

Sabato 1500:30 - WTA International Hiroshima (differita) 02:00 - WTA Hiroshima (replica)04:00 - Coppa Davis Croazia vs USA (replica)06:00 - LIVE WTA International Hiroshima07:45 - Tennis Parade08:00 - LIVE WTA International Hiroshima 10:00 - Coppa Davis Francia vs Spagna (replica)13:45 - Supertennis Today14:00 - LIVE COPPA DAVIS Francia vs Spagna 16:30 - Supertennis Today17:00 - Coppa Davis Croazia vs USA (differita) 19:45 - Supertennis Today20:00 - LIVE WTA International Quebec City 22:00 - WTA International Quebec City (differita)

Domenica 1600:00 - WTA Hiroshima (replica)02:00 - WTA Hiroshima (replica) 04:00 - Coppa Davis Francia vs Spagna (replica) 06:00 - LIVE WTA International Hiroshima08:00 - Coppa Davis Croazia vs USA (replica) 10:45 - Supertennis Today11:00 - LIVE Coppa Davis Croazia vs USA12:45 - Supertennis Today13:00 - LIVE COPPA DAVIS Francia vs Spagna 15:30 - Supertennis Today 16:00 - LIVE COPPA DAVIS Francia vs Spagna 18:45 - Supertennis Today 19:00 - Coppa Davis Croazia vs USA (differita) 21:05 - WTA International Quebec City (differita)23:00 - Coppa Davis Francia vs Spagna (replica)

Lunedì 1701:30 - Coppa Davis Francia vs Spagna (replica)04:00 - Coppa Davis Croazia vs USA (replica) 06:00 - Coppa Davis Croazia vs USA (replica) 08:00 - WTA Quebec City (replica) 10:00 - WTA Hiroshima (replica) 12:00 - A. Zverev vs Nishikori, Discovering Next Gen 14:00 - LIVE ATP San Pietroburgo15:45 - Tennis Parade 16:00 - LIVE ATP San Pietroburgo 17:45 - News 18:00 - Coppa Davis Francia vs Spagna (replica)20:45 - Kinder Master Roma 21:00 - News 21:05 - Tennis Storming A. Zverev 21:30 - Coppa Davis Croazia vs USA (replica)

Martedì 1800:00 - ATP San Pietroburgo (replica)02:00 - ATP San Pietroburgo (replica)04:00 - LIVE WTA Tokyo 05:30 - LIVE WTA Tokyo 07:30 - LIVE WTA Tokyo 09:00 - Kinder Master Roma 10:00 - LIVE WTA Tokyo 12:00 - LIVE ATP San Pietroburgo 13:45 - LIVE ATP San Pietroburgo 15:15 - Tennis Storming A. Zverev15:30 - LIVE ATP San Pietroburgo 17:45 - News 17:30 - LIVE ATP San Pietroburgo19:45 - WTA Guangzhou (differita) 21:15 - News 21:30 - Regionando 21:45 - WTA Tokyo (replica) 23:30 - ATP San Pietroburgo (replica)

Mercoledì 1901:00 - ATP San Pietroburgo (replica)02:30 - ATP San Pietroburgo (replica)04:00 - LIVE WTA Tokyo 05:30 - LIVE WTA Tokyo 07:30 - LIVE WTA Tokyo 09:00 - Tennis Storming A. Zverev 10:00 - LIVE WTA Tokyo 12:00 - LIVE ATP San Pietroburgo13:30 - Regionando 13:45 - LIVE ATP San Pietroburgo15:15 - Kinder Master Roma15:30 - LIVE ATP San Pietroburgo 17:45 - News 17:30 - LIVE ATP San Pietroburgo19:45 - WTA Guangzhou (differita)21:15 - News 21:30 - Tennis Parade 22:00 - WTA Guangzhou (differita) 23:30 - Magazine ATP

Si parte con Croazia-Usa venerdì alle 11.00

NB: il palinsesto è soggetto a modifiche. In rosso gli eventi live, in giallo le News, in verde le prime emissioni, in azzurro le differite e in viola gli speciali

La Francia di capitan Noah (a destra) campione in carica (Getty Images)

chard Gasquet tornano alla carica dopo il successo del 2017. Sulla strada per la conferma le furie rosse senza Nadal

ma con Pablo Carreno Busta e Bautista Agut. Da lunedì, poi, spazio ai circuiti (Atp a San Pietroburgo e Wta a Tokyo).

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campionati individuali

Scudetti da grandiA Serramazzoni i tricolori dei più piccoli sono andati a Yannick Ngantcha Lliso e Greta Petrillo. Il primo, padre camerunese e madre spagnola,ha sfiorato il bis in doppio, vinto dal figlio d’arte Cinà con Riccardo Surano

DI VIVIANO VESPIGNANI

L’edizione n.11 dei campio-nati italiani under 11, che è stata organizzata e ospi-tata dal Centro Federale di

Serramazzoni, ha visto salire sul più alto gradino del podio gli undicenni Yannick Ngantcha Lliso e Greta Pe-trillo. Yannick, padre camerunese e madre spagnola, nato a Fano nel gennaio 2007, allievo del Centro Tennis Perugia, nel big match ha avuto la meglio in tre set sul romano dello Junior Tennis Palocco Andrea De Marchi, autore dell’eliminazione in semifinale del primo favorito, il palermitano figlio d’arte Federico Cinà. Eccellente medaglia di bronzo Jacopo Vasamì, romano portacolori del TC Parioli.

Greta sorprende tuttiNel tabellone femminile si è impo-

I risultati dal Centro Fit di Serramazzoni Maschile Quarti: Federico Cinà b. Andrea Cadeddu 6-1 6-4, Andrea De Marchi b. Edoardo Betti 4-6 6-3 6-1, Jacopo Vasamì b. Pietro Augusto Bonivento 6-3 6-3, Yannick Ngantcha Lliso b. Pierluigi Ba-sile 6-2 6-3. Semifinali: De Marchi b. Cinà 6-1 2-6 6-3, Ngantcha Lliso b. Vasamì 4-6 6-2 6-0. Finale: Ngantcha Lliso b. De Marchi 5-7 6-1 6-3. Doppio Finale: Federico Cinà-Riccardo Surano b. Jacopo Vasamì-Ngantcha Lliso 7-6(7) 7-6(4).Femminile Quarti: Francesca De Matteo b. Sofia Coati 6-1 6-1, Greta Petrillo b. Jennifer Scurtu 6-7(2) 7-5 6-2, Camilla Livioni b. Elena Sofia Minelli 6-2 3-6 6-3, Aurora Nosei b. Arianna Silvi 6-7(2) 6-2 6-3 - Semifinali: Petrillo b. De Matteo 3-6 6-2 7-5, Livioni b. Nosei 6-3 6-0. Finale: Petrillo b. Livioni 4-6 6-2 6-2. Doppio Finale: Elena Sofia Minelli-Francesca De Matteo b. Greta Rizzetto-Aurora Nosei 6-2 6-4.

sta una ragazzina proveniente dal Tennis Club La Signoretta di Ge-nazzano, Greta Petrillo, che a forti qualità caratteriali abbina un dirit-to molto incisivo. Lo ha fatto, in particolare, grazie alle splendide battaglie vinte in tre set su Fran-cesca De Matteo, prima testa di se-rie (Associazione Sport 2000), in semifinale e su Camilla Livioni in finale. Camilla, che difende i colori dello Junior Palocco, è stata l’uni-

ca classificata in quarta categoria e non compresa tra le teste di serie capace di inserirsi tra le prime 8. Per di più è riuscita a prevalere in semifinale sulla seconda favorita, Aurora Nosei, del Ct Lerici. A fre-giarsi dei titoli di doppio sono stati i ragazzini del Country Time Club Palermo Federico Cinà e Riccardo Surano e il duo Elena Sofia Minelli (Centro Tennis Perugia)-Francesca De Matteo.

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campionati individuali

Saranno Next GenL’unica rassegna tricolore in sede fissa è proprio a Milano, la capitale del tennis del futuro. Nella classica Coppa Lambertenghi successidel ligure Guglielmo Verdese e della toscana Noemi Basiletti

I risultati al Tc Milano A. BonacossaMaschile - Quarti: Sciacca b. Filoramo 6-3 6-2, Verdese b. Masten 6-0 6-0, Carboni b. Gatto 6-3 6-2, Rapagnetta b. Rossi Principe 6-2 6-1. Semifinali: Verdese b. Sciacca 6-2 6-1, Rapagnetta b. Carboni 3-6 6-2 6-0. Finale: Verdese b. Rapagnetta 5-7 7-6 6-1. Doppio finale: Gatto/Rapagnetta b. Cocola/Angelini 7-6 6-3.Femminile. Quarti: Pacetti b. Cicu 6-2 6-1, Ercoli b. Oroni 6-2 6-0, Paganetti b. Cambria 6-1 6-4, Basiletti b. Aloja 6-3 6-0. Semifinali: Ercoli b. Pacetti 6-4 6-4, Basiletti b. Paganetti 2-6 7-5 6-3. Finale: Basiletti b. Ercoli 7-5 6-1. Doppio finale: Basiletti/Paganetti b. Ercoli/Micheletti 6-2 7-6.

È stata una Coppa Lamberten-ghi all’insegna delle rimonte. Il Campionato italiano under 12, giocato come sempre al

Tc Milano Bonacossa, ha premiato il ligure Guglielmo Verdese e la toscana Noemi Basiletti. Entrambi, prima di trionfare, hanno seriamente rischiato di non appuntarsi lo scudetto al pet-to, pur in momenti diversi del torneo. Nella prova maschile è stato proprio l’ultimo atto il confronto più duro. Con il genovese Verdese che si è tro-vato in svantaggio di un set di fronte a Daniele Rapagnetta, rappresentante del Lazio e testa di serie numero 2. Perso il parziale per 7-5, Verdese è ri-uscito a ribaltare le sorti del match. In semifinale si erano fermati l’abruz-zese Alessandro Sciacca e il sardo Lo-renzo Carboni.

Basiletti sìTra le ragazze, tricolore a Noemi Ba-siletti, toscana, che in finale ha avuto la meglio sulla laziale Matilde Ercoli. L’incontro più complicato per la vinci-trice era arrivato in semifinale, quan-do era stata la pugliese Vittoria Paga-netti ad andare a un passo dall’ultimo atto. Superato quell’ostacolo, il trico-lore è puntualmente finito nella sua bacheca. Nei doppi, titoli alla coppia laziale formata da Gatto e Rapagnetta nel torneo maschile (7-6 6-3 a Cocola/Angelini) e al duo tosco-pugliese Basi-letti/Paganetti tra le ragazze (6-2 7-6 a Ercoli e Micheletti). Era l’edizione numero 76 della Coppa Porro Lamber-tenghi, l’unica ad avere sede fissa (e condivisa tra maschi e femmine) tra le rassegne tricolori. Nell’albo d’oro, dal 1939 a oggi, sono presenti i nomi di campioni come Paolo Bertolucci, Corrado Barazzutti, Potito Starace o, tra le donne, di Roberta Vinci. Che la competizione milanese possa diven-tare un trampolino di lancio - e uno stimolo – anche per i partecipanti di quest’anno. Non solo i vincitori.

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campionati individuali

È Paradisi pigliatuttoAnna ha vinto il titolo italiano dopo quello under 12 del 2017, perdendo solo 10 game in 5 partite. Suo anche il doppio (con Giulia Da Pozzo).Tra i maschi vittoria per Filippo Mazzola. Si è giocato a Perugia e Bologna

DI VIVIANO VESPIGNANI

Datati 2008 e quindi all’undi-cesima edizione, i campio-nati nazionali under 13, che hanno trovato eccellente

ospitalità allo Junior Tennis Perugia e al Circolo Tennis Bologna, si sono conclusi nel nome di Filippo Mazzola e Anna Paradisi. Compiendo una ca-valcata strepitosa, segnata da appena dieci game ceduti in cinque confronti, la fiorentina allieva del Circolo Ten-nis Anna Paradisi ha ribadito il tito-lo nazionale under 12 conquistato lo scorso anno. E, come non bastasse, ha firmato anche il titolo di doppio a fianco di Giulia Da Pozzo del TC Val-marecchia. In un tabellone femminile ove le prime quattro posizioni hanno coinciso con quelle della Coppa Lam-bertenghi 2017, Anna si è ripetuta in semifinale su Yaima Perez Wilson del Ct Porto San Giorgio, mentre a guada-gnare la finale è stata un’altra protago-nista del tennis nazionale più verde, l’allieva del Ct Fano Federica Urgesi, nell’occasione capace di aggiudicarsi in tre frazioni lo scontro con la secon-da favorita Benedetta Sensi, romana delle New Magnolie.

Un romano a PerugiaA Perugia invece si è imposta la quin-ta testa di serie Filippo Mazzola, al-tro romano allievo delle New Magno-lie, che ricordiamo campione nazio-nale under 11 nel 2016. Meno atteso invece il protagonista del secondo gradino del podio, il ravennate Fede-rico Bondioli, portacolori dello Spor-ting Club Sassuolo, il cui percorso agonistico, iniziato dal tabellone di qualificazione, ha trovato notevole espressione in semifinale ai danni della testa di serie n.2, l’allievo del Tc Santa Margherita Ligure Giacomo Nosei. In doppio il successo è andato a Matteo Ceradelli (Vavassori Tennis Team) e Alessandro Verteegh (Tennis Club Milano Alberto Bonacossa).

I risultati da Perugia e da BolognaMaschile - Quarti: Andrea Meduri b. Mattia Ricci 7-5 2-6 6-2, Filippo Mazzola b. Alessandro Versteegh 6-3 6-1, Federico Bondioli b. Federico Garbero 6-4 7-6(6), Giacomo Nosei b. Carlo Alberto Caniato n.d. Semifinali: Mazzola b. Meduri 6-2 4-6 7-6(3), Bondioli b. Nosei 1-6 7-5 6-2. Finale: Mazzola b. Bondioli 6-3 6-2. Doppio Finale: Matteo Ceradelli-Alessandro Versteegh b. Filippo Sorbino-Fabio De Michele 6-2 1-6 10/6.Femminile - Quarti: Anna Paradisi b. Valentina Trevisan 6-3 6-1, Yaima Perez Wilson b. Maria Pia Vivezio 1-6 6-1 6-3, Federica Urgesi b. Giulia Da Pozzo 5-7 6-2 6-3, Benedetta Sensi b. Giada Rossi 6-0 6-2. Se-mifinali: Paradisi b. Perez Wilson 6-0 6-1, Urgesi b. Sensi 3-6 6-3 6-4. Finale: Paradisi b. Urgesi 6-2 6-2. Doppio Finale: Anna Paradisi-Giulia Da Pozzo b. Federica Urgesi-Benedetta Sensi 6-3 7-6(6).

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campionati individuali

Nel nome di LuzziAl Tc Napoli Niccolò Dessì ha portato a casa lo Scudetto intitolatoal tennista aretino che vinse questo torneo nel ‘94. Al Ct Palermo è stata Giulia Martinelli a laurearsi campionessa d’Italia. Anna Paradisi in finale

DI VIVIANO VESPIGNANI

Niccolò Dessì e Giulia Marti-nelli sono i campioni italiani under 14 per il 2018: li hanno promossi i tornei giocati sui

campi rossi del Tennis Club Napoli e del Circolo del Tennis Palermo. L’allie-vo del Nuovo Margine Rosso di Quartu Sant’Elena s’è portato a casa il Trofeo “Federico Luzzi”, dedicato alla memo-ria dell’aretino vincitore del titolo na-zionale under 14 nel 1994. A Napoli il suo successo si è concretizzato nella finale disputata con il gigante di casa Mariano Tammaro, reduce dalla pesan-te vittoria guadagnata in semifinale sul romano dello Sporting Club, primo nome del seeding, Niccolò Ciavarella. A sua volta Dessì, che contava la fina-le a Brindisi e la semifinale a Messina, aveva superato Lorenzo Ferri (Stampa Sporting Torino).

Marcia trionfaleLa ferrarese allieva del Ct Bologna Giu-lia Martinelli (14 anni compiuti lo scor-so 17 maggio) è stata autrice in Sicilia di una impressionante marcia trionfale conclusa col successo riportato sulla promettente tredicenne Anna Paradisi, fresca vincitrice dei titoli nazionali un-der 13 in singolare e doppio, nonché campionessa in Coppa Lambertenghi nel 2017. Ed è stata la sua una vittoria tanto più pesante se si considera che all’inizio dell’anno era stata costretta a uno stop di quattro mesi per infortu-nio. Sul terzo gradino del podio sono salite la palermitana Virginia Ferrara e la portacolori del Tc Genova 1893 Denise Valente. Quanto alla prima fa-vorita Giorgia Pedone, allo stop subi-to nei quarti di finale, complice Anna Paradisi, ha fatto seguire la vittoria in doppio accanto a Erika Di Muzio. A Palermo c’era anche una spettatrice d’eccezione, Tathiana Garbin, capitano di Fed Cup azzurra. Premio fair play, iniziativa del club organizzatore, a Fe-derica Urgesi.

I risultati da Napoli e da PalermoMaschile - Quarti: Niccolò Ciavarella b. Edoardo Testa 6-1 6-0, Mariano Tammaro b. Peter Buldorini 6-4 6-3, Niccolò Dessì b. Daniele Minighini 6-2 4-6 6-3, Lorenzo Ferri b. Giammarco Gandolfi 3-6 7-5 6-1. Semifinali: Tammaro b. Ciavarella 7-6(4) 6-3, Dessì b. Ferri 7-5 6-2. Finale: Dessì b. Tammaro 7-6(7) 4-6 6-3. Doppio Finale: Niccolò Ciavarella-Daniele Minighini b. Lorenzo Ferri-Giammarco Gandolfi 6-1 6-0.Femminile - Quarti: Anna Paradisi b. Giorgia Pedone 6-3 6-1, Denise Valente b. Federica Urgesi 6-2 6-1, Virginia Ferrara b. Milena Jevtovic 6-2 6-7(5) 7-6(5), Giulia Martinelli b. Fabrizia Cambria 6-1 6-2. Semifinali: Paradisi b. Valente 6-1 3-6 6-3, Martinelli b. Ferrara 6-2 6-1. Finale: Martinelli b. Paradisi 6-1 6-3. Doppio Finale: Giorgia Pedone-Erica Di Muzio b. Giulia Martinelli-Virginia Ferrara 6-0 6-0.

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campionati individuali

A ritmo di tangoAssenti Musetti e Nardi, il titolo maschile è andato all’italo-argentino Luciano Darderi. Tra le ragazze trionfo di Eleonora Alvisi. Entrambihanno superato i primi favoriti, Flavio Cobolli e Matilde Mariani

DI VIVIANO VESPIGNANI

Messi in campo dal Club At-letico Faenza e dal Circolo Tennis Foggia, i campiona-ti italiani under 16 hanno

laureato campioni Luciano Darderi ed Eleonora Alvisi che si sono imposti in finale sui favoriti numero 1, le rispet-tive prime teste di serie Flavio Cobolli e Matilde Mariani. L’italo-argentino Dar-deri, n.13 della classifica europea un-der 16, portacolori del Villa York Spor-ting Club di Roma, nella stagione 2018 si era messo in evidenza non solo nella sua categoria con le semifinali ottenute nei campionati europei e all’Avvenire, ma anche tra gli under 18 guadagnan-do un successo pieno in Slovenia e una finale in Belgio. Anche Eleonora, 15en-ne allieva del Ct Bari, ha dalla sua un buon curriculum under 18 nel quale spiccano le vittorie riportate in Porto-gallo e a Hillegom, in Olanda.

Assenti illustriIn un mega tabellone maschile con 119 partecipanti, le prime quattro teste di serie sono puntualmente approdate alle semifinali. A seguire passo passo i cam-pionati maschili ci ha pensato Gianluca Rinaldini (che tra gli under 16 vinse nel 1974 e fu finalista nel 1973 e 1975) se-condo il quale il livello di gioco “è stato medio-alto e, al di là dei risultati, diver-si quindicenni, a cominciare da Stefano D’Agostino e Alessio Tramontin, hanno dimostrato qualità molto incoraggian-ti”. A Faenza non c’erano Lorenzo Mu-setti, impegnato agli US Open Junior, e Luca Nardi, che ha preferito giocare (e vincere) a Praga gli Internazionali Junior della Repubblica Ceca. Anche a Foggia a darsi battaglia nelle semifina-li sono state le prime quattro favorite. In uno scontro tra quindicenni l’allieva dello Junior Perugia, e seconda favorita, Matilde Paoletti è stata fermata da Eleo-nora Alvisi, mentre un’altra quindicen-ne, l’empolese Asia Serafini (Tc Prato), ha subito la stessa sorte di fronte a Ma-tilde Mariani (Giotto Arezzo).

I risultati tra Faenza e FoggiaMaschile Quarti: Flavio Cobolli b. Riccardo Tomassetti 6-2 7-5, Leonardo Malgaroli b. Marcello Serafini 6-4 6-4, Fausto Tabacco b. Biagio Gramaticopolo 6-3 2-6 6-4, Luciano Darderi b. Riccardo Trione 6-1 6-1. Semifinali: Cobolli b. Malgaroli 6-3 6-7(3) 6-1, Darderi b. Tabacco 6-1 6-2. Finale: Darderi b. Cobolli 6-2 6-3. Doppio Finale: Luciano Darderi-Leonardo Malgaroli b. Flavio Cobolli-Matteo Gigante 6-7 6-1 10/3.Femminile Quarti: Matilde Mariani b. Arianna Zucchini 7-5 6-3, Asia Serafini b. Sofia Rocchetti 6-4 3-6 6-2, Eleonora Alvisi b. Sara Ziodato 7-5 6-3, Matilde Paoletti b. Jennifer Ruggeri 6-3 7-5. Semifinali: Mariani b. Serafini 6-2 6-2, Alvisi b. Paoletti 7-5 6-1. Finale: Alvisi b. Mariani 4-6 6-4 7-5. Doppio Finale: Matilde Mariani-Matilde Paoletti b. Eleonora Alvisi-Asia Serafini 6-4 2-6 10/7.

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DI CLAUDIA PAGANI

L’ultimo SuperSlam della sta-gione, lo Us Open Fit-Tpra 2018, non delude le attese. Il numero totale di iscrizio-

ni, nei diversi tabelloni programmati in 21 province, va oltre quota 1.200. L’attesa per i risultati dello Slam, che mettendo in palio un bottino di 3.000 punti poteva essere ancora de-cisivo per gli sviluppi della classifica, era iniziata nel primo fine settimana di settembre con le competizioni di doppio e del circuito All Star. Per pro-seguire fino al week-end successivo. Nello stesso giorno in cui Djokovic e Del Potro a New York si giocavano un pezzo di storia del tennis, sui campi d’Italia si stringevano la mano i fina-listi delle competizioni amatoriali al termine di una domenica di fatiche e gioie. Come quella del milanese Luigi Croci, vecchia conoscenza del circuito rientrato quest’anno a suon di vittorie. All’ultima occasione uti-le dell’anno è riuscito a sorpassare Fabio Filippazzo, il siciliano che ha comandato il ranking fin qui.

La corsa al verticeA un passo dal Master la corsa per le AWT Finals (che si chiuderà a fine mese) riserva ancora molta suspen-se. La pole position e i primi posti sono ormai consolidati ma nelle re-trovie ancora si lotta per occupare gli ultimi posti disponibili.In Emilia Romagna Marco Bistarelli, dopo un inizio scoppiettante, si è fer-mato in semifinale, sconfitto dall’e-mergente Antonio Serio che l’ha spun-tata al tie-break finale con il risultato incredibile di 17-15, posizionandosi al settimo posto della classifica.Nel Lazio si trovavano schierati nello stesso tabellone gli altri pretendenti alla qualificazione: Marco De Angelis se la doveva giocare sia con Miche-le Sordillo sia con Francesco Giunti.

circuito fit-tpra

Una volata da SlamGli Us Open amatoriali spediscono in vetta al ranking maschile Luigi Croci, ma con le AWT Finals sempre più vicine è già bagarre: Bistarelli, Sordillo, De Angelis e Giunti ci provano. Oltre 1.200 i giocatori impegnati

Ma la grande sorpresa l’ha piazzata Rodolfo Bentivoglio, che nei quarti ha eliminato Giunti aumentando il distacco verso De Angelis che invece s’è spinto fino in semifinale superan-do proprio Sordillo. Con la sconfitta in finale, De Angelis ha sì ridotto lo svantaggio ma non è riuscito a con-cretizzare il sorpasso. E così Michele Sordillo rimane all’ottavo posto, ul-

timo dei qualificati, ma dietro di lui - a una manciata di punti - ci sono proprio De Angelis e Giunti, ancora in grado di scavalcarlo.

Lo Slam al NordTornando alla cronaca del SuperSlam, al Nord vanno sicuramente sottoli-neati i successi di iscritti ottenuti in Lombardia (207) e in Piemonte (145)

Qui sopra, in Piemonte, Luigi Croci (in verde) e il finalista Gianluca Stella, entrambi lombardi. Sotto, Giuseppa Monaco e Maria Gorgone, due fighters sicilianeche gravitano nelle zone alte del ranking femminile di doppio

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circuito fit-tpra

a cui rispondono al Centro-Sud la Pu-glia (135), il Lazio (123) e la Campa-nia (116). In Lombardia, nonostante il maltempo del primo week-end, tutto si è svolto nel migliore dei modi tra riconferme e volti nuovi. In Piemon-te invece è andato in scena un torneo Open maschile con ben 38 iscritti, quello che ha sancito il cambio al ver-tice. Nelle parole del promoter Vitto-rio Buscemi ci sono tutti i complimen-ti per l’impresa di Croci: “Tutti davano per scontata la vittoria di Luigi: ma nello sport e in misura maggiore nel tennis nulla è certo. E Luigi questa vit-toria l’ha davvero sudata. Adesso è ri-tornato a essere n.1, e, come per tutti i n.1, troverà ancora più difficoltà nel conservare status e posizione”.

Solidarietà in campoIl tennis e la solidarietà hanno toc-cato il circuito amatoriale in questa fase del calendario. Sì, perché in To-scana il connubio tra il Tc Pistoia e Dynamo Camp (nella foto sopra a destra) ha portato un grande risul-

Us Open, tutti i vincitori del SuperSlamREGIONE OPENFEMMINILE OPENMASCHILE LIMIT65 LIMIT45 DOPPIOF DOPPIOM DOPPIOLIMIT130 DOPPIOMISTO

BASILICATA An:moPragliola Ciminelli/Longo Pinto/Valerio

CALABRIA MariaC.Castanò RiccardoPizzuto Suriano/Lorelli

CAMPANIA ValeriaEsposito GennaroGuarino Sicuranza/DeVito MaroNa/Airone DiMaio/Pragliola

EMILIA-ROMAGNA AlessiaServello PiergiorgioLugasi FrancescoBoldrini StefanoRisi Gucciardi/Vincenzi Borghesi/GaspareNo

FRIULIV.G. GiorgioLorenzo

LAZIO AlessandraLioU RodolfoBen:voglio GiacintoDonvito StefanoMidena BuU/Sordillo RizzardiT./Pellone

LOMBARDIA Valen:naMon: MassimilianoAly GiovanniLandoni FrancescoGiorgianni Cavalleri/Rossi Colleoni/Pesen: PerroNa/Colleoni

PIEMONTE AnisoaraCorlade LuigiCroci StefanoGnech GiovanniD’Amore Bruni/Balestrino Grilli/Husband

PUGLIA DanieleLatorre CosimoDiMaria ErnestoPuca DeNiNo/Bianco Greco/Anglani

SICILIA GiuseppaMonaco FabrizioFerrara LucianoRichiusa

TOSCANA LucaANala FabioViani MassimilianoBarini Olivari/Bocciardi Boschi/Nes: Olivari/Guerrini

UMBRIA RiccardoRo:ni

VENETO FaustoMaroder Aprea/Maroder Frasson/Coldebella

tato anche fuori dal campo. Il circolo ha infatti devoluto tutto il ricavato del torneo all’ente benefico nato nel 2007 che dirige una struttura a Li-mestre, nel comune di San Marcello Pistoiese. Qui vengono ospitati gra-tuitamente minori dai 6 ai 17 anni le cui vite sono segnate da gravi ma-lattie. Grazie alla terapia ricreativa, i bambini con gravi patologie vengono curati anche con le risate e l’allegria, tra passeggiate a cavallo, tiro con l’arco, arrampicata, attività ricreativa in acqua, pet therapy e molto altro. Un emozionato Fabio Viani, vincitore del titolo nel limit 65 e finalista nel doppio misto con la compagna Chia-ra Giardi, s’è dichiarato orgoglioso sì per il risultato raggiunto ma an-che di più per aver contribuito con la propria partecipazione a questa bella iniziativa solidale. “Mi auguro che iniziative del genere si moltipli-chino: grazie al circuito Fit-Tpra ci si può divertire e fare del bene”.

Anche gli All-Star fanno Slam

REGIONE ALLSTARFEMMINILE ALLSTARMASCHILE

BASILICATA DianaPinto AlessandroCalia

CAMPANIA DomenicoPellone

EMILIA-ROMAGNA FrancoCapelli

LOMBARDIA AnnamariaDeBortoli GiulioFerrigno

MARCHE ToninoRossiFinarelli

PIEMONTE LuigiCroci

PUGLIA MariellaAlessandraMonopoli GiacomoViva

SICILIA MariaGorgone AnnibaleChiriaco

UMBRIA FedericaCalzibelli FrancescoJ.Giun:

VENETO MaurizioAprea

La premiazione dell’Open femminileal Quanta Club di Milano

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campionati assoluti

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Padel, lo show è tricoloreSono Daniele Cattaneo e Simone Cremona i vincitori dei Campionati italiani assoluti (outdoor) di Riccione. Tra le donne lo scudetto va a Chiara Pappacena e Giulia Sussarello. Che, con Cremona, conquista anche il misto

DI FABIO BAGATELLA

La gioia tricolore per cancellare l’amarezza europea. Reduci da una rocambolesca sconfitta nel-la finale del Padel Nations Cup

(contro la Francia precedentemente battuta nel girone), Daniele Cattaneo, Simone Cremona, Chiara Pappacena e Giulia Sussarello hanno ritrovato il sorriso in occasione dei Campionati italiani assoluti di padel 2018 (outdo-or). I quattro si sono divisi i tre scudetti stagionali messi in palio nelle categorie maschile, femminile e misto.

Il bis del 2017 Nel tabellone maschile (44 coppie) il 29enne milanese Daniele Cattaneo e il 31enne piacentino Simone Cremona si sono fatti un bel regalo di complean-no anticipato (il primo ha festeggiato il 10 settembre, il secondo il 14), con-fermando il titolo del 2017 dopo aver sbaragliato la concorrenza: 11 giochi persi in 4 incontri, briciole in fina-le anche per Michele Bruno e Luca Mezzetti. Ha bissato lo scudetto pas-sato anche la 26enne comasca Giulia Sussarello, che nel tabellone femmi-nile (13 coppie) ha festeggiato, questa volta, in tandem con la 24enne romana Chiara Pappacena: nell’ultimo atto, un ‘classico’ di questa stagione, Sara D’Ambrogio (campionessa 2017) e Va-lentina Tommasi hanno lottato ma si sono dovute arrendere; attimi di paura durante la super-sfida per una violen-ta pallata contro-parete che ha colpito, fortunatamente senza conseguenze, il naso di Tommasi. Nel tabellone misto (20 coppie), Sussarello e Cremona non hanno dato scampo agli avversari, perdendo 13 giochi in 4 incontri e re-golando in finale ancora D’Ambrogio in tandem con Filippo Scala.

Una grande famiglia I Campionati italiani assoluti di padel (outdoor) sono stati ospitati, per il se-

I premiati dei Campionati italiani assoluti 2018 al Sun Padel di Riccione.Da sinistra: Simone Cremona, Daniele Cattaneo, Giulia Sussarello e ChiaraPappacena, che si sono divisi i tre scudetti; poi le finaliste Sara D’Ambrogioe Valentina Tommasi con i finalisti Luca Mezzetti e Michele Bruno

condo anno consecutivo, dal Sun Padel di Riccione. Nato nel 2016 e dotato di tre ‘gabbie’ in erba sintetica, il giovane club romagnolo è diventato subito uno dei punti di riferimento del movimento padelista regionale, e nazionale, meri-to anche di una location privilegiata, dato che si trova direttamente sul lun-gomare a un passo dal centralissimo Viale Ceccarini. Il bilancio, più che po-sitivo, tracciato da Antonia Barnabè e Fabrizio Rastelli, presidente e ‘vice’ del Sun Padel: “Le iscrizioni sono au-

I risultati delle finaliMaschile: Cattaneo/Cremona b. Bruno/Mezzetti 6-1 6-2.Femminile: Pappaceni/Sussarello b. D’Ambrogio/Tommasi 6-3 7-6.Misto: Sussarello/Cremona b. D’Ambrogio/Scala 6-1 6-4.

mentate del 10%, il livello ha registrato un innalzamento e i giocatori si sono complimentati per l’organizzazione. La risposta del pubblico è stata anco-ra una volta fantastica, nonostante il maltempo abbia condizionato specie le giornate finali. Tante persone hanno inoltre dato una mano al nostro staff: famigliari e accompagnatori dei gioca-tori, ma anche molti turisti che si sono subito innamorati di questo sport. Gra-zie a tutti”. Perché il padel è una grande famiglia, che continua a crescere...

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La domanda - Occhiali o lenti a contatto, che cosa è meglio in campo?

l’esperto risponde

Inviate le vostre domandeper l’esperto via e-mailI nostri esperti sono pronti a rispondere alle vostre domande sui più vari argomenti riguar-danti i vari aspetti del tennis. Come? Semplicissimo: scriveteci una email al seguente indiriz-zo di posta elettronica [email protected] con i vostri quesiti, le vostre curiosità, non più solo e soltanto di natura regolamentare. Sottoporremo i vostri messaggi ai nostri esperti, settore per settore, e vi risponderemo sulle pagine di questa rubrica settimana dopo settimana.

Risponde Gianluca Villa,medico oculista

La rispostaNel tennis è molto importante ve-dere in modo nitido da lontano per-ché, soprattutto se la velocità del-lo scambio diventa elevata, questo costituisce un indubbio vantaggio. Essere in grado di vedere in anti-cipo il movimento dell’avversario e come la sua racchetta impatterà la pallina è fondamentale. Gli ausili visivi che correggono i difetti di vista, o di rifrazione ocu-lare, possono essere gli occhiali o le lenti a contatto. Proviamo ad analizzarne i rispettivi vantaggi e svantaggi. Iniziamo a parlare delle lenti a con-tatto, dato che sono gli ausili che permettono la migliore visione nel tennis. Essendo aderenti alla cor-nea, le lenti a contatto evitano il rimpicciolimento dell’immagine, consentono poi di correggere due occhi con diottrie molto diverse tra di loro, non hanno il problema del movimento della montatura e, oltretutto, non limitano in nessun modo la visione del campo perife-rico. Di contro, le lenti a contatto ne-cessitano di una certa manualità, che non tutti possiedono, possono perdersi durante il gioco e posso-no generare problemi di lacrima-zione e annebbiamento della vista se c’è forte vento, questo per colpa dell’irritazione causata dalla sab-bia o dalla terra che entra negli oc-chi. In caso di secchezza oculare, inoltre, le lenti a contatto non sono ben tollerate. Per chi non le porta abitualmente, in campo quella da consigliare è una lente morbida, giornaliera e ad alta permeabilità. Per quanto riguarda gli occhiali, che danno comunque una buona vi-sione soprattutto se il difetto non è troppo elevato, gli svantaggi sono di tre tipi. Le lenti degli occhiali sono di pic-cole dimensioni, maggiore è quindi la probabilità di avere uno sdoppia-mento dell’immagine nel momento

in cui ci si gira per colpire la palla. La montatura può essere poi sog-getta a ‘spostamenti’, specie se si compiono movimenti rapidi men-tre si sta giocando. La vista, infi-ne, può essere annebbiata per col-pa delle gocce di sudore che dalla fronte cadono sulle lenti.Con il progredire della tecnologia, oggi, si trovano comunque in com-mercio delle lenti per occhiali fatte ad hoc per l’attività sportiva. Le montature sono ergonomiche, sono costituite da materiali legge-ri che si adattano anche alla forma del naso e possiedono degli stopper sulle astine proprio per evitare dei

movimenti della montatura men-tre si corre. Per lo stesso motivo si possono usare delle montature con delle fasce elastiche regolabili. Le lenti sono anche fascianti, per ridurre al minimo il problema del campo visivo e hanno la possibi-lità di essere fotocromatiche e in-tercambiabili, permettendo così di cambiare il tipo di lente in base alla luce del momento. Si possono ave-re pure trattamenti antiappannanti e lenti polarizzate, che servono ad aumentare molto il contrasto e tut-ti i riflessi tangenziali della lente.

Testo raccolto da Fabio Bagatella

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