Date post: | 02-May-2015 |
Category: |
Documents |
Upload: | silvia-parente |
View: | 213 times |
Download: | 0 times |
LA MISURA DEGLI AGENTI DI
RISCHIO CHIMICO E LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO SECONDO IL D. Lgs. 25/02
Danilo Cottica
Civitanova Marche – 02 dicembre 2003
RISCHI PER LA SALUTEAgenti chimici – sono rappresentati dalle sostanze chimiche, tossiche o nocive, in grado d’essere ingerite, assorbite per via cutanea o inalate perché aerodisperse sotto forma di aerosol (liquidi e/o solidi), vapori, gas Agenti fisici – rumore, microclima, vibrazioni, radiazioni ionizzanti e non Agenti biologici – sono rappresentati da organismi e microrganismi patogeni o non, endoparassiti umani, colture cellulari in grado d’essere ingeriti, assorbiti per via cutanea, inalati
AGENTE CHIMICO
Ogni elemento o composto Sia singolo che in miscela Come si presenta in natura o
prodotto finale di una attività di lavoro
Prodotto volontariamente o casualmente
Stima dell’entità del rischio
Secondo una valutazione semiquantitativa della frequenza, della durata delle operazioni e/o lavorazioni nonché, per i rischi chimici e biologici delle quantità di sostanze trattate.
Facendo ricorso a misure oggettive (strumentali) d’igiene industriale.
COME
Valutazione dell’esposizione inalatoria e cutanea misura della concentrazione in zona respiratoria misura della dose cutanea
disamina informazionistrategia d’indaginescelta dei sistemi di misurareport dei risultativalutazione dei risultati
proprietà
pericolose
informazioni comunicatedal produttore o dal fornitore
( scheda di sicurezza)
livello, tipo edurata dell’esposizione
circostanze in cui
viene svolto il lavoro
valori limite
di esposizione professionale
o i valori limite biologici
misure preventive
e protettivesorveglianza sanitaria
il datore di lavoro determina preliminarmente:
la presenza di agenti chimici pericolosi
valuta i rischi per la sicurezza sicurezza e la salutesalute derivanti prendendo in considerazione
Gli Elementi di Valutazione del RischioGli Elementi di Valutazione del Rischio
Valutazione
altre vie di
penetrazioneControllo incrociato
ambientale/medico
Analisi di processo, di impianto e di
mansione
Criticità di ApplicazioneCriticità di Applicazione
Modalità di controllo
dei rischi per la sicurezza
numero
di valori limite
disponibili
Definizione
di rischio moderato
Metodologia certa e affidabile Per qualità e decisioni Assunte
La Metodologia di Analisi dei RischiLa Metodologia di Analisi dei Rischi
Una buonaanalisi di rischio deve essere
condotta da un gruppo di espertiin cui siano presenti tuttele competenze tecniche,igienistiche e mediche
I Valutatori
Completezza
Riproducibilità
Comprensibilità
Soggettività
Esperienza dei valutatori
I VALUTATORI
Fase preliminareil datore di lavoro, il responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RSPP), il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS), il medico competente, il responsabile di produzione, il responsabile del personale, l’addetto alla sicurezza,il responsabile della manutenzione, l’igienista industriale
Informazioni da reperire e le fonti da consultare
Schema dei reparti.Descrizione del ciclo tecnologico.Schede di sicurezza delle sostanze utilizzate.Schede tecniche e manuali operativi delle macchine e degli impianti utilizzati.Tempi di funzionamento di macchine ed impianti.Sistemi di prevenzione impiantistica installati.Programmi di manutenzione.
Informazioni da reperire e le fonti da consultare
Procedure di lavoro.
Dispositivi di protezione individuale e loro destinatari.
Numero di addetti per mansione, gruppi omogenei d’esposizione.
Risultati d’indagini igienistico industriali.
Registro infortuni, dati anonimi della sorveglianza sanitaria.
Verbali degli organi di vigilanza.
Oggetto dell’analisi Formulazione delle Ipotesi
L’Analisi InizialeL’Analisi Iniziale
Composizione e tossicità delle sostanze
Condizioni operative del processo
Proprietà chimico fisiche (alle condizioni operative)
Parametri operativimodalità operative
Struttura edilizia, layout, impianti ausiliari
Proprietà chimico fisiche (alle condizioni ambientali)
Quali Agenti di Rischio
Come si Generano gli Agenti di Rischio
Dove si trovano gli Agenti di Rischio
VALUTAZIONE QUALITATIVA O DI BASE DELL’ESPOSIZIONE
E’ IL RISULTATO DELLA DISAMINA DELLE INFORMAZIONI RICEVUTE, DEI SOPRALLUOGHI EFFETTUATI, DI CASI ANALOGHI, DI BILANCI DI MASSA
RISULTATI ATTESI: INDICA LA PRESENZA DI UN AGENTE CHIMICO IN ZONA RESPIRATORIA DELL’OPERATORE;FORMULAZIONE DI GIUDIZI QUALI-QUANTITATIVI SUL PRESUNTO LIVELLO D’ESPOSIZIONE ANCHE CUTANEA.
AZIONI:MISURA IMMEDIATA ED APPROFONDITA DELL’ESPOSIZIONEPROGRAMMAZIONE VERIFICHE SULLA BASE DEL GIUDIZIO QUALI-QUANTITATIVO
Limiti dell’approccio senza misure strumentali
Completezza – è fondamentale che la “squadra” dei valutatori rispecchi un approccio multidisciplinare perché diversamente non può essere garantito che tutte le situazioni di pericolo siano state individuate e di queste siano state indagate le possibili cause e conseguenze Riproducinbilità – valutatori diversi, pur facendo riferimento alle stesse informazioni, possono giungere a conclusioni diverse sulla medesima situazione
Limiti dell’approccio senza misure strumentali
Comprensibilità – chi procede alla valutazione deve rendere comprensibile e riproducibile il percorso seguito per consentire ad altri, anche in tempi successivi, la revisione e/o l’aggiornamento dell’analisi eseguita. La natura dei rischi, la loro complessità, il linguaggio utilizzato, rendono talvolta difficile se non impossibile comprendere il significato delle espressioni di valutazione e di conseguenza l’entità dei rischi.
Limiti dell’approccio senza misure strumentali
Soggettività – nelle fasi d’identificazione delle condizioni di pericolo e delle relazioni causa/effetto, assumono particolare rilevanza le valutazioni personali, espresse in base alle rispettive esperienze in campo Esperienza dei valutatori – è un “parametro” determinante perché consente d’inserire nella giusta dimensione una situazione relativamente più o meno significativa per entità e possibilità d’accadimento
Algoritmi
R = PxD
4 = 4x1
4 = 1x4
D.Lgs. 2 febbraio 2002, n. 25Allegato VIII-sexties
Art. 60 sexties “ …con metodiche appropriate e con particolare riferimento ai valori limite d’esposizione professionale e per periodi rappresentativi dell’esposizione in termini spazio temporali.”
L’approccio “oggettivo” è necessario:
Quando esplicitamente previsto: D.Lgs. 277/91; D.Lgs. 626/94 (Art.70, comma1 e Art.64 e 69); D.Lgs. 66/2000 (sostanze cancerogene o mutagene); radiazioni ionizzanti
Per esposizione a sostanze di elevata tossicità intrinseca o in grado di provocare danni alla salute anche se presenti in basse concentrazioni
L’approccio “oggettivo” è necessario:
Per definire casi dubbi o controversi
Per la progettazione e/o realizzazione dei sistemi di prevenzione impiantistica
Nella verifica dell’efficienza/efficacia dei sistemi di prevenzione adottati
Vie di esposizione
ingestione
penetrazione cutanea
inalazione
Tutela della salute
Misurazioni
Ambiente di lavoro
Uomo
Monitoraggio biologico-monitoraggio
esposizione professionale
-individuazione fonti di rischio
Misure ambientali
Informazioni: sulla quali-quantità sostanze aerodisperse
Consente: individuazione fonti di rischio
definizione gruppi omogenei
valut. efficacia interventi di bonifica
indirizza la sorveglianza sanitaria
Vantaggi: numerose metodiche di prelievo e
analisi standardizzate
Svantaggi: costi di realizzazione
Monitoraggio biologico
Informazioni: sulla “dose” individualeConsente: controllo exp al di là variabile biologica valutazione nel tempo interventi di prevVantaggi: per alcune matrice (U, S) facilità di
campionamento elevato n° di sogg monitorati in t brevi costi relativamente contenuti
Svantaggi: difficoltà di camp per alcune matrici (aria espirata) conservazione campioni metodiche non sempre unificate scarso n° di sost con Indice Biologico di Esposizione
Monitoraggio biologico
Valutazione
Strategie Informazioni Analisi-gruppi omogenei - tossicologia - matrice
- via di eliminaz. - raccolta e conserv.- metodiche
affidabili
- valori limite- valori di riferimento
Programmazione
Interventi mezzi di formazionesorveglianzadi bonifica protezione miratasanitaria impianti individuale
Misure ambientali
Valutazione
Strategie Informazioni Analisi- come, dove, - di captazione - metodiche affidabili quando o rilevazione per quanto
- valori limite
Programmazione
Interventi mezzi di formazionesorveglianzadi bonifica protezione miratasanitaria impianti individuale
DECISIONI PRELIMINARI ALLE MISURE D’ESPOSIZIONE
COMPONENTI AMBIENTALI: Fonti e postazioni fisse
VARIAZIONI SPAZIO TEMPORALI: Interazioni uomo/impianto
COMPONENTI “INDIVIDUALI”: Mansioni, attività, comportamenti
AZIONI: Misure di screening (EN 482) Misure approfondite (EN 482 – EN 689)
CAMPIONAMENTOdove? – quando? – per quanto?
Dove: Sorgente inquinante camp. fisso Aria ambiente Zona respiratoria camp. personale
Quando – per quanto: Momento particolare camp. istantanei Tutto il ciclo camp. lunghi periodi Periodi significativi camp. sequenziali
CAMPIONAMENTOquando? – per quanto? – come?
Quando – per quanto : Periodi randomizzati TLV Sensibilità del metodo
Come: Strumenti collettori quant. fissa Substrati a concentrazione
di raccolta a lettura diretta
Criteri fondamentali di un programma d’Igiene
IndustrialeLa definizione delle strategie di campionamento o di misurazione: come, dove, quando, per quanto;L’individuazione d’idonei sistemi o strumenti di captazione e rilevazione;L’uso di metodiche analitiche o di misura affidabili e specifiche;L’identificazione di valori limite per la valutazione dei dati ed il tempo d’esposizione cui si riferiscono.
Le strategie di campionamento
sono in funzione dello scopo delle misure ed indirizzano la scelta:
dei mezzi tecnici da impiegare per giungere all'acquisizione dei dati, alla loro valutazione, alla programmazione degli interventi di bonifica impiantistica e procedurali, alla scelta dei DPI, alla formazione mirata, alla definizione dei protocolli per la sorveglianza sanitaria.
Metodiche di misura, campionamento ed analisi sistemi sia a lettura diretta che ad aspirazione, che diffusivi in zona respiratoria
specifici requisiti di “performance” (prestazioni) (UNICHIM, CEN, NIOSH, OSHA, HSE)
per sostanze cancerogeno o mutagene il metodo deve indicare la concentrazione minima rilevabile (LOD)
Elementi da considerare per la scelta delle procedure di misura o
campionamento
strategia e procedura di campionamento: campionamento personale o d’area;descrizione dell’ambiente e potenziali interferenti: temperatura, umidità, sostanze ed agenti chimici e biologici presenti;intervallo di misura della concentrazione;selezione della strumentazione: portata, prove di calibrazione in laboratorio ed in campo, manutenzione dei componenti il campionatore;
Elementi da considerare per la scelta delle procedure di misura o
campionamento
velocità facciale, diffusione inversa, portata di campionamento per i sistemi a diffusione;
scelta dei substrati di raccolta: efficienza di cattura, saturazione del substrato, terreni di coltura;
operazioni di campionamento in campo: tempi di prelievo e controlli periodici della portata delle pompe.
MONITORAGGIO AMBIENTALE
Sostanze che entrano nel ciclo tecnologico
polveri con polveri con gas e vaporiTv=0 Tv0
Dove?
Quando?
Per quanto?
Come?
Stato fisico delle sostanze negli ambienti di lavoro
GAS: >T° critica (gassosa a 25°C e 760mm Hg)
VAPORE: <T° critica (fase gassosa di una sostanza solida o liquida)
PARTICELLATI: dispersione di particelle liquide o solide
PARTICELLATI
LIQUIDIFOG (1-10m): goccioline da condensazione di vapore saturoMIST (10-3-103m): goccioline da nebulizzazione di liquido
SOLIDIPOLVERI (0,5-103m): stessa composizione del materiale da cui per processi meccanici (movimentazione, molatura, macinazione)FUMES (10-3-1m): prodotti per la lavorazione a caldo di cere o polimeriSMOKE (10-3-0,5m): ottenuti per combustione incompleta di sostanze organiche carboniose (lana, oli, tabacco)
Quale approccio alla valutazione?
PRESUPPOSTI Esposizione inalatoria Esposizione cutanea
VALUTAZIONE Conc. “accettabili” TLV? Quali? Conc. “zero” quale “zero”? Prevenzione impiantistica, procedurale, DPI Dati epidemiologici Monitoraggio biologico Sorveglianza sanitaria “similitudine tecnologica”
MULTIDISCIPLINARE!
MISURE PER IL CONFRONTO CON I TLV: D.Lgs. 25/02
STRATEGIE UNI EN 689/97 UNI EN 482/98
SISTEMI DI UNI EN 1231/99 CAMPIONAMENTO UNI EN 1076/99 UNI EN 838/98 UNI EN 1232/99
METODI: UNICHIM-NIOSH- OSH- HSE, etc.
E L’ESPOSIZIONE CUTANEA?Misure dirette? Monitoraggio biologico?!
“SIMILITUDINE TECNOLOGICA”Ciclo tecnologico “uguale” o “simile”
VARIABILI: sostanze quantitativi ciclo tecnologico impianti modalità operative misure di prevenzione formazione e informazione dati sorveglianza sanitaria
MULTIDISCIPLINARIETA’STUDI DI COMPARTO
REQUISITI DI BASE PER MISURE D’IGIENE INDUSTRIALE
UNI EN 482/98 Atmosfera Ambiente di Lavoro: requisiti
generali per le prestazioni dei procedimenti di misurazione degli agenti chimiciUNI EN 689/97
Atmosfera Ambiente di Lavoro: guida alla valutazione dell’esposizione per inalazione a composti chimici ai fini del confronto con i valori limite e strategia di misurazione
UNI EN 689/97VALUTAZIONE DELL’ESPOSIZIONE
STRATEGIE DI MISURAZIONE disamina informazioni identificazione gruppi omogenei valutazione “qualitativa” dell’esposizione scelta del numero di misure rappresentatività del campionamento durata del campionamento metodiche di campionamento ed analisi modulistica di campionamento report dei dati valutazione osservanza TLV analisi statistica valutaz. esposiz. per frequenza misure period.
UNI EN 482/98Requisiti generali di performance
INCERTEZZA GLOBALE DI UNA MISURA: accuratezza, precisione ed errori sistematici
I x - xref I + 2S
I. G. = ------------------- 100
xref
x: val. medio di almeno 6 misure ripetute
xref: valore di riferimento reale o “accettato” della concentrazioneS: è la SD di “n” misure (almeno 6)
UNI EN 482: specifiche dei requisiti di prestazione in base alla funzione di
misurazioneFunzione di misurazione Incertezza
globale relativa
Campo di misurazione
minimo specificato
Tempo di stabilizzazione
Misurazioni di valutazione preliminare nella concentrazione media nel tempo < 50% Da 0.1 a 0.5 VL
Minore o uguale al periodo di riferimento
Misurazioni di valutazione preliminare della variazione di
concentrazione
a) Nel tempo
b) Nello spazio
< 20%Campo dinamico
> 10:1
< 5 min.
< 40%Campo dinamico
> 10:1
< 15 min.
Misurazioni presso una fonte di emissione
< 50% Da 0.5 a 10 VL Dipende dalla fonte
Misurazioni per confronto con i valori limite
< 50% Da 0.1 a 0.5 VL Minore o uguale al periodo di riferimento per il valore
limite< 30% Da 0.5 a 2 VL
Misurazioni periodiche < 50% Da 0.1 a 0.5 VL Minore o uguale al periodo di riferimento per il valore
limite< 30% Da 0.5 a 2 VL
GRUPPI OMOGENEI D’ESPOSIZIONE (G.O.E.)
DEFINIZIONE: personale che ha funzioni lavorative simili e simili profili d’esposizione (P.E.)
E’ DESCRITTO IN BASE AL:repartomansionelavoro svoltocompiti specifici
ALL’INTERNO DI UNA MANSIONE POSSONO ESSER INDIVIDUATI PIU’ G.O.E.
MISURE APPROFONDITESCELTA DEL NUMERO DI MISURE
NELL’AMBITO DI UN G.O.E.ALMENO 1 MISURA OGNI 10 ADDETTI:
D.Lgs 277/91 EN 689 (Strategia di misurazione - Selezione degli addetti
per le misure d’esposizione)
ALMENO 3 MISURE PER VERIFICARE IL G.O.E.: verifica distribuzione lognormale valore GSD < 2 2 MA < 1 misura < 1/2 MA
ALMENO 6 MISURE PER LA VALUTAZIONE STATISTICA n. misure in funzione di n. operatori livello fiduciario (1- ) % di superamenti
RAPPRESENTATIVITA’ DEL CAMPIONAMENTO
PIU’ MISURE:Stagionalità: in funzione dell’influenza delle situazioni microclimaticheAttività giornaliera: in giornate distinte o più operatori nella stessa giornataTurni: sui tre turni
UNA SOLA MISURA: Nelle condizioni più espositive
DURATA DEI CAMPIONAMENTI
TWA:Esposizione costante: 1x > 25% turnoEsposizione variabile: 2x 50% turnoEstremamente variabile: 1x 100% turno
VERIFICA DELL’ESPOSIZIONE COSTANTE: prelievi frazionati nelle 8 oresovrapponibilità della GSD nell’ambito dello stesso turno con quella tra le TWA di operatori diversi in turni diversi
METODICHE DI CAMPIONAMENTO ED ANALISI
campionatori d’areacampionatori personaliad aspirazione forzataa diffusioneautomatici a lettura direttarequisiti di “performance” (UNI - CEN - NIOSH - OSHA – HSE - DFG)validazione documentata
conc. minima rilevabile
FATTORI PER LA SELEZIONE DELLA PROCEDURA O DEL METODO DI MISURA
scopo della misura natura dell’agente intervallo di concentrazione la risoluzione temporale selettività ed interferenze incertezza globale richiesta influenza fattori ambientali idoneità per lo scopo (peso, ingombro) formazione per l’uso, la manutenzione e la calibrazione conformità alle norme ed al sistema qualità utilizzatore
REQUISITI DI SELETTIVITA’
se la composizione dell’aria non è nota:
il metodo o lo strumento dovrebbero avere un’alta selettività
se la composizione dell’aria è nota:la selettività può essere inferiore verificato che la misura non è influenzata dalla presenza di altri agenti
informazioni dal costruttoreidentificazione interferenti
UNI EN 838/98Campionatori a diffusione
PARAMETRI DA VALIDARE:coefficiente di diffusioneeffetto della velocità (orientam. sistema)tempo di rispostaintervallo delle concentrazioni di misurainterferenti ambientalivalori di bianco/applicabilità della misuraconservazione campioniefficienza di deadsorbimentovalutazione in atmosfere standard
UNI EN 1076/99 Gas e Vapori Substrati solidi per prelievi con pompa
PARAMETRI DA VALIDARE:volume di breakthrough (uscita=5% ing.)resistenza al flusso di campionamentoefficienza di deadsorbimento
(>75% solv. e > 95% termico)carico massimo d’inquinantemodalità di stoccaggiovalori di bianco (applicabilità misura)test di valutazione in atmosfere standard
UNI EN 1232/99 Agenti ChimiciPompe per il prelievo
PARAMETRI DA VALIDAREcostanza del flusso: compensazione automatica perdite carico(iniz./fine <5%)funzionamento almeno 2 h meglio 8hinfluenza della temperatura:
da 5 a 40 °C variaz. < 5% flusso a 20 °Cininfluenza dell’orientamentoresistenza agli urtiistruzioni e destinazione d’uso dettagliate test di verifica
UNI EN12919/2001Pompe personali con flussi > 5L/min
PARAMETRI DA VALIDAREcostanza del flusso: compensazione automatica perdite di carico (iniz./fine<5%)pulsazioni del flusso < 10%resistenza agli urti (variaz. flusso <5% iniz.)funzionamento almeno 2 h meglio 8 hinfluenza della temperatura:
da 5 a 40°C variaz. < 5% flusso a 20°Cininfluenza dell’orientamentoistruzioni e destinazione d’uso dettagliatetest di verifica
Gruppo di Lavoro CEN/TC 137 “Assessment of workplace
exposure” ha prodotto il seguente Draft European Standard: “Workplace Atmospheres – Guide for the application and use of procedures and devices for the assessment of chemical and biological agents”
scelta di procedure, l’installazione, l’uso e la manutenzione di strumenti per la determinazione della concentrazione di agenti chimici o biologici nell’aria degli ambienti di lavoro
Polveri aerodisperse principio del metodo: l’aria ambiente viene aspirata attraverso un ingresso ben definito ed un selettore aerodinamico di particelle in modo che le polveri siano suddivise in frazioni predefinite che si depositano su un substrato di raccolta che può essere un filtro in estere cellulosico, spugna porosa, superficie impattante, o una loro combinazione; l’analisi può essere di tipo ponderale (aspecifica) o specifica con idonea strumentazione analitica;utilizzo: campionamenti vicino alle sorgenti, campionamenti personali, misure per il confronto con i TLV; misure periodiche;
Polveri aerodisperse
Intervallo di misura: 0,1– 20 mg/m3;Tempo di misura: da 15 minuti a 8 ore;Selettività: correlata alle metodiche analitiche utilizzate di seguito; Influenza dei parametri ambientali: pressione, temperatura ed umidità irrilevante; la velocità dell’aria ambiente non influisce nelle normali condizioni; le vibrazioni possono influenzare l’omogeneità del campione;
Polveri aerodisperse
Frequenza della calibrazione: misurare il flusso di campionamento in ingresso prima di ogni prelievo;
Limitazioni: sono notevoli e correlate ad ogni strumento presente sul mercato per cui si consiglia di di consultare la letteratura fornita dal costruttore
Portamembrane
Portamembrane diam. 47, 25, 20mm Riduzione per apertura a 14mm
Portamembrane da 47mm scomposto nei vari elementi
Preselettore multifrazionatore IOM
IOM scomposto nei vari elementi
Miscele di polveri e vapori
principio del metodo: l’aria ambiente viene aspirata attraverso un ingresso ben definito ed un selettore aerodinamico di particelle in modo che siano selezionate le polveri inalabili che, con i vapori, si depositano su substrati di raccolta che possono essere combinazioni di filtri, spugne porose, adsorbenti solidi; l’analisi strumentale dipende molto dalla tipologia di sostanze da determinare;utilizzo: campionamenti vicino alle sorgenti, campionamenti personali, misure per il confronto con i TLV; misure periodiche;
Campionatore per aerosol acidi
Schema di un “denuder”
Miscele di polveri e vapori
Intervallo di misura: non definibile a priori;
Tempo di misura: da 15 minuti a 8 ore;
Selettività: correlata alle metodiche analitiche utilizzate di seguito;
Influenza dei parametri ambientali: dati sperimentali insufficienti per esprimere giudizi;
Miscele di polveri e vapori
Frequenza della calibrazione: misurare il flusso di campionamento in ingresso prima di ogni prelievo;
Limitazioni: sono notevoli e correlate ad ogni strumento presente sul mercato per cui si consiglia di di consultare la letteratura fornita dal costruttore; le due frazioni di una stessa sostanza vengono solitamente determinate congiuntamente
Fiale rivelatrici per misure di breve durata
principio del metodo: quando l’aria ambiente contenente un agente inquinante viene aspirata attraverso una fiala impregnata con un reattivo colorimetrico, il cambiamento e l’intensità del colore consentono di determinare la concentrazione incognita. utilizzo: misure di screening dell’esposizione media ponderata; misure vicino alle fonti inquinanti; misure periodiche.
Fiale rivelatrici per misure di breve durata
Intervallo di misura: 0,1 – 1000 mg/m3;Tempo di misura: da 10 sec. a 15 minuti;Selettività: generalmente bassa; Influenza dei parametri ambientali: pressione e temperatura irrilevanti; è richiesto un minimo d’umidità per la reattività delle fiale Frequenza della calibrazione: tutti i lotti sono tarati dal costruttore. Limitazioni: è relativamente inaccurato.
Impingers (gorgogliatori)principio del metodo: quando l’aria ambiente contenente uno o più agenti inquinanti, vapori organici od inorganici, viene aspirata attraverso uno o più impingers contenenti un liquido che trattiene gli inquinanti che vengono poi analizzati mediante HRGC con gli opportuni rivelatori per gli organici e cromatografia ionica per gli inorganici;utilizzo: misure di screening dell’esposizione media ponderata; misure per il confronto con i TLV; misure periodiche;
Impingers (gorgogliatori)
Intervallo di misura: 1 – 1000 mg/m3;Tempo di misura: da 15 minuti a 8 ore;Selettività: correlata alle separazioni fornite dall’HRGC o dal HPLC; Influenza dei parametri ambientali: pressione irrilevante; la temperatura è inversamente proporzionale alle capacità adsorbenti; il particolato viene raccolto in funzione della velocità d’ingresso;Frequenza della calibrazione: per ogni lotto và calibrato l’analizzatore. Limitazioni: necessità di pompa tarata; non fornisce misure istantanee; non adatto per misure di tipo personale
Campionatori a pompaprincipio del metodo: l’aria ambiente viene aspirata attraverso una o più fiale adsorbenti in serie scelte in funzione delle caratteristiche chimico fisiche delle sostanze da determinare; i composti organici volatili (ma anche alcuni inorganici) sono trattenuti sui substrati e successivamente deadsorbiti mediante solvente o per via termica; l’analisi strumentale dipende dalla tipologia di sostanze da determinare e dal substrato impiegato; possono esser utilizzati anche substrati preimpregnati con reattivi specifici;utilizzo: campionamenti vicino alle sorgenti, campionamenti personali, misure per il confronto con i TLV; misure periodiche;
Campionatori a pompaIntervallo di misura: 0,5 – 100 mg/m3 (deadsorbimento termico); 1 – 1000 mg/m3 (deadsorbimento con solventi);
Tempo di misura: da 15 minuti a 8 ore;
Selettività: correlata alle metodiche analitiche utilizzate di seguito;
Influenza dei parametri ambientali: l’umidità influenza i substrati a base carboniosa; vengono campionati e determinati gli aerosol;
Campionatori a pompa
Frequenza della calibrazione: misurare il flusso di campionamento prima di ogni prelievo;
Limitazioni: pompe con flusso tarato; è necessario conoscere i volumi di breakthrough e l’efficienza di deadsorbimento con solventi
Sacchi e “Canisters”principio del metodo: i campioni vengono raccolti pompando l’aria ambiente nel sacco o nel “canister”; generalmente si eseguono campionamenti medi ponderati. Poiché i sacchetti sono sistemi flessibili di Tedlar o Teflon è opportuno campionare volumi d’aria pari a circa il 75 – 80 % del volume del sacco. I “canisters” sono recipienti a volume fisso in acciaio. I sacchi hanno capacità variabile da 10 L ed oltre; i “canisters” sono disponibili con volumi da 0,5 a 10 L. utilizzo: campionamenti vicino alle sorgenti, campionamenti indoor, aria esterna e negli ambienti di lavoro;
Sacchi e “Canisters”
Intervallo di misura: da 0,1 – 1000 g/m3 Tempo di misura: da < 5 minuti a 24ore;Selettività: le metodiche analitiche utilizzate sono specifiche per VOCs con tensione di vapore maggiore di 20Pa;
Sacchi e “Canisters”Influenza dei parametri ambientali: pressione: nei “canisters” da sub ambiente a 4 atm, nei sacchi a pressione ambiente; temperatura: “canisters” da 0 a 50 °C, i sacchi non devono superare i 35 – 40 °C; umidità: a temp. amb. deve esser compresa fra il 10 ed il 100 %, nei “canisters” a pressioni superiori a quella ambiente possono mostrare fenomeni di condensazione sulle superfici interne che possono solubilizzare i VOCs idrosolubili;
Frequenza della calibrazione: non applicabile;
Limitazioni: le valvole dei sacchi generalmente richiedono frequenti sostituzioni; i “canisters” richiedono procedure di pulizia adeguate prima di ogni campionamento.
Campionatori a diffusioneprincipio del metodo: viene scelto un’idoneo adsorbente in funzione delle caratteristiche chimico fisiche delle sostanze da determinare; il campionatore può essere planare, radiale o a tubo a seconda della portata equivalente desiderata; il campionatore viene esposto per un periodo di tempo definito; i composti organici volatili (ma anche alcuni inorganici) migrano per diffusione sui substrati dove sono trattenuti e successivamente deadsorbiti mediante solvente o per via termica; l’analisi strumentale dipende dalla tipologia di sostanze da determinare e dal substrato impiegato; possono esser utilizzati anche substrati preimpregnati con reattivi specifici;
Campionatori a diffusione
utilizzo: campionamenti vicino alle sorgenti, campionamenti personali di screening, misure per il confronto con i TLV; misure periodiche;Intervallo di misura: 2 – 100 mg/m3 (deadsorbimento termico); 1 – 1000 mg/m3 (deadsorbimento con solventi);Tempo di misura: da 15 minuti a 8 ore;Selettività: correlata alle metodiche analitiche utilizzate di seguito;
Campionatori a diffusione
Influenza dei parametri ambientali: pressione e temperatura influenzano modestamente la portata equivalente; l’umidità influenza i substrati a base carboniosa; non vengono campionati e determinati gli aerosol; è necessaria una minima velocità dell’aria;Frequenza della calibrazione: misurare la portata equivalente per ogni combinazione di adsorbente/sostanza;Limitazioni: sono necessari i valori di portata equivalente; la portata equivalente può variare in funzione del tempo d’esposizione; sono necessari dati sull’efficienza di deadsorbimento con solventi
la “guida” CEN
fornisce indicazioni utili a mantenere efficienti i sistemi di campionamento e misura: modalità di trasporto e condizionamento del sistema alla temperatura d’utilizzo; condizioni d’immagazzinamento e vita media: temperatura ed umidità del luogo scelto, programma di prova del sistema; misure in campo: evitare la condensazione del vapor d’acqua sullo strumento; evitare d’esporre lo strumento ad elevate concentrazioni di gas e vapori;
Metodi di campionamentoGas e Vapori
CAMPIONAMENTI DIRETTI: A volume fisso: Sotto vuoto Spostamento liquido Spostamento gas Provette A volume variabile: Siringhe Sacchi di plastica
Metodi di campionamento
Campionamenti indiretti:
Pompa – contatore - substrato
Campionamenti d’area Campionamenti personali
Campionamento tramite fiala adsorbente
oooooooooooooo
Vapori di sostanze organiche aerodisperse
CAMPIONAMENTO:Adsorbimento su substrati solidi
specifici come: Carbone attivo (sostanze apolari); gel di silice (sostanze polari); amberlite XAD-2 (IAP – PCB);Tenax; Chromosorb (idrocarburi, sostanze bassobollenti)
Fiala adsorbente
Vapori di sostanze organiche aerodisperse
ANALISI:
Deadsorbimento con solvente specifico
Deadsorbimento termico
HRGC/FID/NPD/ECD: idrocarburi (alifatici-
aromatici); AMMINE; CLORURATI
HRGC/MS: screening quali-quantitativo
RISULTATI: quali/quantificazione sostanze
organiche aerodisperse in fase gas e/o Vapore
Campionamento per adsorbimento su solido
Substrato solido: Carbone attivo – Gel di silice – Allumina – Polimeri porosiContenuti in fiale da 150 – 700 – 1500 mgPrelievo campione aria: defluisce con velocità lineare non superiore a 10 – 15 cm/sec attraverso la fiala
Campionamento per adsorbimento su solido
FIALA da 150 mg: per bassi flussi - prelievi lunghi a bassa concentrazione - prelievi brevi ad alta concentrazione
FIALA da 1500 mg: flussi elevati – prelievi lunghi ad alta concentrazione
Campionamento per adsorbimento su solido
Quantità di sostanza adsorbita: 5-50% in peso rispetto alla quantità di substrato solidoControllo avvenuto adsorbimento: fiala divisa in due sezioniAnalisi: eluizione sostanze adsorbite(termico o con solvente) analisi strumentaleControllo del recupero: doppia eluizione
Valutazione del recupero
1. Metodo NIOSH per deposizione diretta:
elevato numero di fiale: 6 per ogni valore di
concentrazione (=1/2 1 1.5 il TLV)
2. Metodo dell’equilibrio di fase: soluzione a
concentrazioni note + substrato; analisi
prima e dopo
3. Atmosfere standard: sistema dinamico (molto costoso)
Vapori organici
POLARI: gel di silice
APOLARI: carbone attivo
Carboni Attivi Modificati: Carbotrap – Carbosieve – Tenax – GR
Substrati Cromatografici: Tenax – Chromosorb – Amberlite – Poropak
Setacci Molecolari
Substrati carboniosiTIPO NOMI
COMMERCIALIIMPIEGO DEADSORBIMENTO
Carboni attivi alta superficie specifica
Carbone di gusci di noce di cocco – carbone di petrolio
Ampio spettro di sostanze organiche soprattutto APOLARI
Con solvente (CS2, Alcool benzilico); non indicato per il termico
Setacci molecolari superficie specifica medio-alta
Ambersorb, Anasorb, carbosieve S-II e S-III, Carboxen, Spherocarb, etc.
Stesse dei campioni attivi
con solvente
Per via termica
Vengono meglio desorbiti i composti Polari
Carboni graffiati bassa superficie specifica
Carbotrap B, C e F
Idoneo per i composti più pesanti
Per via termica
Polimeri porosiTIPO NOMI
COMMERCIALIIMPIEGO DEADSORBIMENTO
Polimeri e copolimeri dello stirene. Superficie specifica in funzione del polimero
Amberlite XAD-2 e XAD-4
Chromosorb 101, 102, 103, 106
Poropak P e Q
Bassa affinità con l’H2O
Impieghi più o meno specifici
Per via termica
Raramente con solventi
Polimeri Fenile – Ossido di fenile. Bassa polarità
Tenax GC e Tenax TA
bassa affinità con H2O
Ampio spettro di sostanze
per via termica
Non adatta con solventi
Metodi di campionamento vapori organici
ATTIVO
Substrato
Sistema aspirante
Misuratore di flusso
Analisi strumentale
C= Q / V
DIFFUSIVOSubstratoΔ concentrazione (affinità)Coefficiente di diffusioneAnalisi strumentaleLegge di FICK: M=D*A/L*t(C1 – C2)
La diffusione
È un processo chimico-fisico secondo il quale la materia muta la sua distribuzione nello spazio sotto l’influenza del gradiente e di una forza motrice
Il gradiente di concentrazione è la forza motrice del trasporto di massa
CAMPIONATORI A DIFFUSIONE
Camera di diffusione
XXXXXXXXXXXXXXXXX
C0
S
L
Substrato di raccolta
Membrana e barriera di diffusione
C1
Campionatore a diffusione:
Un substrato di raccolta per la sostanza inquinante
Una camera di diffusione in condizioni di stazionarietà indispensabile affinchè si verifichino le leggi di Fick
Una resistenza primaria di equilibrio che costituisce la superficie di esposizione del campionatore a contatto con l’aria ambiente esterna
LEGGE DI FICK
W = D S
LC1 – C0
W = trasferimento di massa (ng/sec)
D = Coefficiente di diffusione (cm2/sec)
S = Superficie di diffusione (cm2)
L = Cammino di diffusione (cm)
C1 = Concentrazione ambientale (ng/cm3)
C0 = Concentrazione sulla superficie di raccolta (ng/cm3)
Il coefficiente di diffusione:
La quantità di sostanza che diffonde nel tempo unitario lungo un percorso unitario attraverso una superficie unitaria sotto la spinta di un gradiente di concentrazione unitario.
Dipende dalla natura della sostanza allo stato gassoso e dalle condizioni ambientali in cui essa si trova (temp e press)
FLUSSO DI CAMPIONAMENTO
W = D S
LC1 – C0
M = D S
LC1 t
M = Quantità totale trasferita (ng)
t = tempo d’esposizione alla C1
Portata
D * S / L= cm2/s * cm2 /cm =cm3/s
Formula per il calcolo della concentrazione ambientale:
C1= M * L / D * S* t = mg/m3
In altri termini:
La quantità di sostanza che passa in un tempo t attraverso la superficie S è direttamente proporzionale ad S e alla differenza di concentrazione ed è inversamente proporzionale al percorso L
Influenza della velocità facciale
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
LR
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
LR
Substrato di raccolta
ARIA
LTLT
turbolento stagnante
M = D* S/L (C1 – C0) * t
LR < LT LR > LT
ARIA
Campionatore a diffusione
Campionatore a diffusione
Schema di campionatore a diffusione
Saturazione del substrato
Superficie compatta
Triplo strato tessuto
C0
C0 ≠ 0
Parametri che possono influenzare il corretto calcolo della concentrazione
C = M * L / D * S * tM: sensibilità analiticaL e S: caratteristiche costruttivet: errori di lettura orologio; non rilevanti (1% = 9” su 15’ e 4,8’ su 8h)D: validità coefficienti letteratura temperatura
(25 – 30° = 1% )(5 – 35° = 5%)
Velocità aria esterna al campionatoreSaturazione del substrato
Sezione di un radiello
Campionatore a diffusione radiale
Calcolare la concentrazione ambientale misurata con Radiello
Nota la portata equivalente, il valore
della concentrazione ambientale si
ricava dalla misura della quantità
captata e del tempo di esposizione
Calcolare la concentrazione ambientale misurata con Radiello
C = m / Q * tDove:M = è la quantità di sostanza espressa
in mgQ = è la portata equivalente espressa
in L/mint = è il tempo di esposizione
espresso in minuti
Calcolare la concentrazione ambientale misurata con
Radiello
Quando la portata equivalente della
sostanza da monitorare non è nota, il
calcolo risulta più complesso e deve
tenere conto del coefficiente di diffusione,
delle dimensioni del Radiello, del
coefficiente di recupero.
Tecniche di prelievo per l’analisi HRGC
Prelievo di aliquote d’aria tal quale utilizzato per prelievo di campioni istantanei, di sostanze estremamente volatili il cui adsorbimento su substrati solidi risulti difficoltoso e comunque sempre se il limite di rilevabilità strumentale della sostanza consente di raggiungere i livelli di concentrazione del TLV
Tecniche di trattamento e introduzione del campione
I campioni d’aria tal quale vengono introdotti direttamente nel sistema HRGC mediante siringhe da gas a tenuta di volume variabile, da 10 a 1000 L. Con questa tecnica vengono analizzate sostanze particolarmente volatili quali: FREON, Idrocarburi C1 – C3, bis cloro metil etere, CVM, gas permanenti, etc.
Tecniche di prelievo per l’analisi HRGC
La concentrazione delle sostanze aerodisperse su idonei substrati (materiali adsorbenti: filtri, liquidi, etc.) è la tecnica di campionamento generalmente utilizzata per prelievi medi ponderati nel tempo o quando sia necessario accumulare una quantità di sostanza tale da raggiungere il limite di rilevabilità strumentale
Deadsorbimento
Con solventi
Diluizione del campione
Efficienza di deadsorbimento
“copertura analitica”
Tossicità solvente
TermicoCampione tal qualeEfficienza di deadsorbimento fino al 100%AcquaAmpiezza picchiSistema di deadsorbimento
Campi di applicazione deadsorbimento termico abbinato
alla HRGC-MS
Ambienti di lavoro
Ambienti confinati
Ambiente esterno
Traffico urbano
Ambiente di Lavoro
Sostanze ad elevata tossicità (TLV basso -Cancerogeni)
Benzene: Campionamento attivo (fiale)
Diffusivo (P-E Tubes)
Substrati: Carbotrap
Tenax
Indoor
Basse concentrazioni
Caratterizzazione VOC
Interferenza vapor H2O e CO2
Campionamento attivo (fiale multistrato)Diffusivo (P-E Tubes)Substrati: Carbotrap e Carbotrap C
Tenax
Strumentazione automatica
Definizione:
Campionamento
Analisi
Registrazione diretta e continua dei valori
Strumentazione automatica
Principio:Proprietà sostanzeSegnale elettricoConcentrazione
Scopi:Risposte in tempo reale o brevissimoFormazione (abbinati a sistemi video)
Strumentazione automatica
ApplicazioniSituazioni di allarme
Individuazione fonti inquinanti
Screening livelli di esposizione
Controllo efficienza sistemi di prevenzione
Monitoraggio variazioni spazio/temporali
Individuazione operazioni/comportamenti a rischio
Formazione con tecniche video
Esposizione professionale (TWA/STEL)
Tecniche di rivelazione
Spettrometria UV – VIS – IR
Ionizzazione (Fiamma – Foto)
Dispersione radiazioni (Lum. )
Fotoacustica
Elettrochimica
Strumenti per gas e vapori
Spettrofotometria IR e UVAssorbimento radiazioni IR e UVStrumenti a cammino ottico e variabileTempo di risposta: secondo (volume cella)
Applicazioni: CO – CO2 – Alogenati - Anestetici
Impiego del IR per monossido di carbonio
Campione d’aria in cella di analisi
Emessa radiazione infrarosso da sorgente che attraversa alternativamente la cella e un percorso di riferimento
Dalla parte opposta della cella un sistema fotometrico differenziale misura la differenza di intensità della radiazione e trasforma il segnale in valore di concentrazione di CO in ppm
Strumenti per gas e vapori
Chemiluminescenza
Emissioni di fotoni per reazione
Fotomoltiplicatore
Tempo di risposta: 2 – 3 secondi
Applicazioni: Ossidi di azoto e Ozono
Chemiluminescenza:L’ozono (generato per scarica elettrica) reagisce con NO dando luogo ad NO2 ed alla emissione di un flusso di fotoni o radiazione luminosa che può essere misurato attraverso un filtro ottico da un fotomoltiplicatore ad elevata sensibilità. L’intensità della radiazione è proporzionale alla concentrazione di NO presente.
Strumenti per gas e vapori
Ionizzazione di fiamma (FID)Fiamma ad idrogeno
Corrente ionica proporzionale alla concentrazione sostanze combustibili
Tempo di risposta: “TOC” sec. – GC 10sec/5min
Applicazioni: valutazione inquinamento globale VOC; composti specifici
Fotoionizzazionesorgente luminosa (UV)
corrente ionica da irraggiamento
specificità: scelta energia – filtri a monte
Fotometria di fiammaViene impiegata per la determinazione delle sostanze solforate (SO2 – H2S)
Il campione di aria prelevato passa attraverso un bruciatore
La SO2 e l’H2S convertito in SO2 viene eccitata
Si ha il passaggio di elettroni da un’orbita all’altra con emissione di una radiazione proporzionale al numero di atomi di zolfo presenti e che viene misurata da un fotomoltiplicatore
Un circuito elettronico trasforma la l’intensità misurata in valori di concentrazione
FID: rivelatore a ionizzazione di fiamma
Campione d’aria viene miscelato ad idrogeno e bruciato in apposite camereI composti organici generano radicali fortemente ionizzatiDue lettrodi posti nella camera di combustione e a cui è già applicata una differenza di potenziale di ionizzazione rivelano il flusso di ioni prodotti e trasmettono al circuito esterno una corrente ionica misurabile e proporzionale alla concentrazione di sostanze organiche presenti
Fotoionizzazione
Per sostanze aeriformi di natura chimica organicaIl campione d’aria fluisce in una cella di reazione e irradiato da una lampada UV che emette fotoni ad una determinata energiaLa presenza di una sostanza di natura chimica organica con potenziale di ionizzazione inferiore o uguale a quella della lampada dà luogo a un processo di ionizzazioneGli ioni attraverso una differenza di potenziale producono una corrente di polarizzazioneVengono prelevati da un elettrodo collettore generando una corrente ionica proporzionale alla concentrazione della sostanza di natura organica
Strumenti per gas e vapori
Spettrometria di Massa
Impatto elettronico
Identificazione ioni “specifici” per classi di
composti
GC per specifiche sostanze
Campo di applicazione: ppb
Tempo di risposta: sec/min
Strumenti per gas e vapori
Fotoacustica (IR)
Irraggiamento gas modulato
Aumento temperature/pressione
Onda sonora
Microfono condensatore
Campo di applicazione: ppb-ppm
Tempo di risposta: sec. In funzione del n° di sostanze
rilevate
Applicazioni: gas anestetici – solventi
Strumenti per gas e vapori
Sensori elettrochimici
RED-OX mediante reazioni elettrochimiche
Celle elettrochimiche specifiche
Campo di applicazione: dipende
Tempo di risposta: 10 sec./ 1 min.
Applicazioni: H2S – SO2 – NO2 – CO – Cl2 - HCN
Indicazioni per la scelta degli strumenti
Proprietà chimico-fisicheInterferenze: da altre sostanze – da inquinanti ubiquitariPriorità della specificità sul tempo di rispostaRispetto dei requisiti generali e/o specifici per lo scopo della misuraUso come campionatore personale
Esigenze
Standardizzazione dei requisiti
Tempo di risposta
Selettività
Portabilità
Calibrazione
Esigenze
Sviluppi per l’uso negli ambienti di lavoro
Incremento n° di sostanze rilevabili
Registrazione andamento concentrazione
Abbinamento a tecniche di visualizzazione
ESPOSIZIONE PER VIA CUTANEA
MONITORAGGIO BIOLOGICO
MISURA DIRETTA DELLA POTENZIALE PENETRAZIONE CUTANEA
immersione deposizione contatto superficiale
DIFFICOLTA’
NON ESISTONO METODICHE UFFICIALI
REGIONI CUTANEE A DIVERSA ESPOSIZIONE
DIFFUSIONE DAGLI INDUMENTI
EVENTI ACCIDENTALI
METODI E STRUMENTI
PADS
esterno indumentisotto gli indumentisuperficie campionamento ridotta
rispetto a quella cutanea
1,29 1,29
<0,001 <0,001 < 0.001 < 0.001
36,136,1
14,814,8
<0,001<0,001
70,3 70,3
0,0840,084
114114
0,0600,060
<0,001<0,001
<0,001<0,001
<0,001<0,001
PadPad posizionato sopra il camice posizionato sopra il camice PadPad posizionato sotto il camice posizionato sotto il camice
Valori espressi in µg/dmValori espressi in µg/dm22
USO DI PADS PER LA MISURA USO DI PADS PER LA MISURA DELL’ESPOSIZIONE CUTANEADELL’ESPOSIZIONE CUTANEA
METODI E STRUMENTI
LAVAGGIO CUTANEO
manisignificatività delle superfici cutanee
definiteripetibilità
METODI E STRUMENTI
WIPE TESTSstrofinamento superficie cutanea con
substrati
stesse superfici dei pads
stesse problematiche del lavaggio
METODI E STRUMENTI
INDUMENTI
fungono da campionatore
rappresentativi di superfici cutanee
estese
orientativi per la definizione dei pads
“campioni ingombranti”
STIMA DELLA DOSE CUTANEA
Sommatoria delle quantità per aree di superficie cutanea rappresentata
“modelli” di calcolo riportati in letteratura
MODULISTICA DI CAMPIONAMENTO
data prelievo
parametri meteoclimatici
posizione
operatore/mansione
agenti chimici ricercati
substrati di prelievo
flusso di campionamento e sue verifiche
durata del campionamento
volume campionato
stato di funzionamento impianto
stato di funzionamento sistemi di prevenzione
osservazioni dell’operatore
modalità conservazione campione
REPORT DATI PER LA VALUTAZIONE
ANNO, MESE, GIORNO, ORA E DURATA DEL CAMPIONAMENTO
RIFERIMENTO ALLA SCHEDA DI CAMPIONAMENTO
CONCENTRAZIONE DEGLI AGENTI CHIMICI O RELATIVI L.d.R.
TLV
INCERTEZZA GLOBALE DEL METODO SECONDO LA UNI EN 482