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1 LA NATURA E’ IL NOSTRO FUTURO Programma WWF 2017 Documento per la valutazione del Consiglio NazionaleII Bozza 17 Novembre 2016
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LA NATURA E’ IL NOSTRO FUTURO

Programma WWF 2017

Documento per la valutazione del Consiglio NazionaleII

Bozza – 17 Novembre 2016

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Seconda Bozza - Programma WWF 2017

1 Premessa

2 LA NATURA E’ IL NOSTRO FUTURO. Impostazione strategica e scelte di posizionamento di programma

3 Gli ambiti trasversali del Programma 2017

3.1 Le Oasi: centralità del Programma

3.2 Educazione&Formazione e il percorso Innovazione: Capaci di futuro

3.3 Coinvolgimento del Volontariato

3.3 Promozione e Gestione Progetti

4 Sviluppo delle attività di comunicazione e marketing

5 Cosa succede nel 2017? Scenario istituzionale e attività di advocacy/policy WWF

6 I Piani di Azione Integrati (PAI): lo sviluppo del Programma 2017

1. Piano di Azione Integrato: #VALORENATURA. Prenderci cura della natura senza confini

2. Piano di Azione Integrato: #STOPLADRIDIMARE. La ‘GenerAzione Blu’ in difesa del

Valore Blu del Mediterraneo

3. Piano di Azione Integrato: #SAVETHEBIODIVERSITY = #SAVETHECLIMATE – Un

territorio di Natura per il clima

7. Partenariati con le Imprese - Sintesi del Piano Sviluppo 2017

Allegati

1. Percorso e tappe della programmazione 2017

2. Riflessioni e proposte del Comitato Scientifico sulla bozza di Programma 2017

3. Le priorità di conservazione definite nel Critical Contribution 2016-2018

4. Sviluppo attività WWF Oasi come contributo alla programmazione 2017

5. “Idee per la programmazione 2017” -Istruttoria speditiva con la Rete

6. Elenco dei progetti finanziati in corso e in attesa di risposta

7. Piano operativo Marketing Soci

8. Piano di sviluppo Partenariati con le Imprese

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1.Premessa

La programmazione 2017 ha seguito un percorso diverso rispetto a quello degli anni scorsi. Si è partiti da

un punto di riferimento chiaro costituito dagli ambiti prioritari del Critical Contribution (All. 3) che ha

un’impostazione triennale (2016-2018), è stato sviluppato secondo quanto previsto nell’Atto d’indirizzo del

Consiglio Nazionale, ha tenuto conto di quanto sin qui fatto e di quanto ancora in corso (analisi delle

attività delle Organizzazione Aggregate, delle attività nelle Oasi, dei progetti in corso, All. 5 e 6), ha previsto

momenti di confronto (Assemblea del Volontariato, Comitato Scientifico) per arrivare ad una focalizzazione

condivisa e per chiudersi in modo più anticipato rispetto agli anni scorsi: ora, a novembre, si invia il

Programma 2017 al Consiglio Nazionale non solo per ratifica ma per analisi, valutazione, contributi e

approvazione finale . L’invio del Programma alle Organizzazioni Aggregate a inizio dicembre permetterà di

poter poi realizzare la loro programmazione in termini conseguenti a quella nazionale nei tempi previsti

dallo Statuto e di definire con maggiore coerenza iniziative ed attività a supporto (come ad esempio quelle

della Fondazione WWF Italia tramite WWF Oasi e WWF Ricerche e Progetti) avendo chiare le priorità

dell’Associazione. L’intendimento è quello di avere, al di là dei ruoli formali, tutti i soggetti che si

riconoscono nel WWF Italia proiettati su priorità condivise e attività sinergiche.

Il presente documento costituisce la seconda bozza del Programma 2017. La prima bozza è stata conclusa il

20 ottobre (con un grande sforzo di compressione dei tempi) e inviata a tutte le Organizzazioni Aggregate

(contestualmente anche al Comitato Scientifico) per poterne discutere durante i 6 Gruppi di Lavoro

organizzati ad hoc e in parallelo nell’ambito dell’Assemblea Nazionale del Volontariato WWF (Assisi, 28-

30 Ottobre 2016). La seconda bozza quindi contempla, oltre a un’ulteriore focalizzazione, i risultati dei

Gruppi di Lavoro (in particolare per quanto riguarda gli Ambiti trasversali e i Piani di Azione Integrati sulle

tre tematiche/cluster di Programma) e presenta le osservazioni ricevute da alcuni membri del Comitato

Scientifico (All. 2).

Per un dettaglio del percorso di programmazione seguito e delle tappe affrontate si rimanda all’Allegato

1 (Percorso e tappe della programmazione 2017).

In generale, come si vedrà, si è cercato di assicurare un percorso associativo e di attivazione che motivasse

e aggregasse il volontariato su temi considerati prioritari per la conservazione ma anche capaci di

coinvolgere nuove comunità d’interesse. D’altra parte, si è dedicata particolare attenzione a tutte le attività

di raccolta fondi, marketing e imprese. Non siamo ancora fuori dal “guado”, infatti. E’ giusto dircelo con

estrema chiarezza. Il tanto fatto nell’ultimo anno non è purtroppo ancora abbastanza. Non essendo ancora

riusciti a risolvere un pregresso pesantissimo, la fase di assestamento non è ancora finita e quindi, non

solo per motivi di efficacia, le nostre azioni devono essere logiche rispetto al ruolo che intendiamo

assumere ed estremamente focalizzate e riconoscibili. Ciò nonostante l’Associazione deve trovare il senso

del suo essere, cioè di tenere insieme persone che si riconoscono in valori comuni, che li sostengono e che

per essi lavorano mettendo a disposizione tempo, competenze e passione. La programmazione vuole

dunque essere idonea anche a questo percorso che non significa solo “ritrovarsi”, ma significa soprattutto

“cercare per trovare”, cioè allargare il nostro ambito nella chiarezza delle nostre posizioni e nella

determinazione rispetto agli obiettivi.

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2.LA NATURA E’ IL NOSTRO FUTURO. Impostazione strategica e scelte di posizionamento

di Programma

Il Programma WWF Italia 2017 si pone l’obiettivo di rafforzare la sua azione in difesa della perdita di

biodiversità del pianeta e di sviluppare un programma di conservazione più efficace e capace di

coinvolgere, attivare e ingaggiare sempre più stakeholder strategici - cittadini, istituzioni, mondo

scientifico, aziende – al fine di aumentare la capacità di incidere sui cambiamenti necessari perché la

società globale sia più ecologica e più equa. In coerenza con il Programma, la comunicazione e le attività di

marketing realizzeranno iniziative fortemente integrate ed efficaci - specie in termini di raccolta fondi -

con una forte attenzione a rappresentare la dimensione globale del network WWF e la sua declinazione

nazionale e locale - guardando con particolare attenzione al mondo dei giovani, all’intercettazione di

nuove comunità di interesse e ad un loro più incisivo coinvolgimento in tutte le attività.

Il Programma 2017 mira a una forte focalizzazione e a sviluppare le attività di Programma in cui le

componento di vision, di concretezza, di rendicontabilità siano fortemente integrate e sinergiche con le

attività di brand, di raccolta fondi e quelle relative ai progetti finanziati.

Sarà costruita una narrativa credibile e coerente che tenuto conto dell’approccio “La Natura è il nostro

Futuro”, fonderà le sue basi di lettura sul concetto che la Natura è un Bene universale gravemente

minacciato e a serio rischio (perdita di biodiversità, cambiamenti globali, cambiamento climatico, limite

delle risorse del pianeta, illegalità e bracconaggio) che va difeso e tutelato agendo con grande tempestività.

Un’azione che deve vedere coinvolti tutti i principali stakeholder: le istituzioni, i cittadini con un’attenzione

particolare al mondo dei giovani, le imprese, il mondo scientifico, il mondo dei media ed essere fortemente

connesso alla vita sociale ed economica e conciliare il tema della conservazione della natura con quello del

suo valore.

La forza del Brand WWF

Il nostro brand ispira le persone e ci offre molte opportunità. Quello che diciamo e come lo diciamo

motiva la nostra vasta audience. Dobbiamo mantenere il nostro brand forte in modo da poter continuare a

diffondere il nostro messaggio e fare la differenza. Comunicando i nostri messaggi chiave in modo chiaro e

consistente ci colleghiamo a molte persone e motiviamo le persone ad essere coinvolte nella nostra

missione di conservazione.

Il nostro sistema è in crisi. La richiesta di energia, cibo, acqua e risorse naturali è raddoppiata in soli 50 anni

e continua a crescere. Ogni anno consumiamo più di quello che la Terra può produrre. Le nostre richieste

non hanno impatti solo su piante e animali con cui condividiamo il pianeta e distruggono i sistemi naturali

da cui tutti dipendiamo ma producono gravi conseguenze per tutta l’umanità.

Abbiamo la possibilità di lottare per preservare il nostro Pianeta per le generazioni future. Ma dobbiamo

agire ora, insieme e coinvolgendo audience sempre più vaste, numeri senza precedenti. Ognuno deve fare

la sua parte.

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Per cosa vogliamo essere riconosciuti: l’organizzazione che lavora per fermare il degrado della biodiversità

sul nostro pianeta e costruisce un futuro in cui l’uomo e la natura prosperano insieme.

Cosa ci rende unici: abbiamo una visione ampia, siamo precursori, colleghiamo persone, e cerchiamo

soluzioni.

I nostri valori: essere autorevoli, ottimisti, determinati e vogliamo coinvolgere il maggior numero possible

di attori.

Obiettivi principali del Programma 2017

Focalizzare maggiormente le nostre azioni in qualità di leader della conservazione della biodiversità

del pianeta.

Coinvolgere di più e meglio i nostri sostenitori e i pubblici esterni.

Operare affinché sia riconosciuto a tutti i livelli (culturale e scolastico, istituzionale, politico ed

economico, ecc) il Valore della Natura come base essenziale e imprescindibile del nostro benessere,

del nostro futuro e del nostro sviluppo, producendo così un importante cambiamento culturale.

Massimizzare tutte le opportunità di aumentare la visibilità del WWF su tutte le audience

prioritarie.

Le storie sono strumenti potenti e noi siamo chiamati a raccontare la storia del WWF.

Il racconto di quello che siamo e di cosa facciamo è la base fondamentale della nostra azione e delle nostre

attività di richiesta al pubblico di sostegno e attivazione. Convincere i nostri soci a sostenerci anno dopo

anno, coinvolgere nuovi pubblici, raccontare la natura ai bambini che la ameranno in futuro e ci aiuteranno

a proteggerla.

Highlights di Posizionamento

La dimensione e il carattere internazionale del WWF ci consentirà di poter affermare con maggiore

credibilità, consistenza e forza la leadership del WWF sui temi della conservazione della natura e

selezionare le migliori progettualità internazionali a sostegno, in particolar modo, delle attività di raccolta

fondi valorizzando la dimensione globale, nazionale e locale dell’azione del WWF.

Le Oasi del WWF - Avranno un ruolo centrale nelle attività del 2017, non solo in aggancio ai tre cluster

principali, ma anche con una linea dedicata in continuità su tutto l’arco annuale. Rappresentano infatti il

progetto più importante, concreto e rendicontabile di conservazione della natura in Italia del WWF, dal

forte carattere identitario e fonte ricchissima di contenuti per raccontare il valore della natura di tutto il

territorio italiano che coinvolge e potrà coinvolgere ancor di più la rete WWF: attraverso le attività

scientific-naturalistiche ma anche attraverso le storie di persone, volontari, attivisti appassionati impegnati

in prima linea per la difesa della natura. Le Oasi saranno particolarmente coinvolte e valorizzate nelle

attività di citizen science e citizen conservation.

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Educazione, formazione, innovazione e mondo giovanile – Nel 2017 saranno rilanciate le attività di

educazione e formazione con un focus mirato su target Junior, i progetti come Panda Club e Mi Curo di Te

e il coinvolgimento dei ragazzi in iniziative di volontariato e di citizen conservation, supportando e

collaborando con il gruppo WWFYoung di recente istituzione. Nel contempo saranno valorizzati anche i

progetti di alternanza scuola-lavoro e le esperienze con Università e Istituti di ricerca.

Attivazione diffusa (nostri e nuovi volontari, comunità d’interesse, etc) – La nostra proposta è di

caratterizzare sempre di più l’Associazione sulla considerazione che la natura è il nostro futuro, che noi

siamo natura e che dobbiamo prendercene cura, andando di pari passo con il nostro impegno a combattere

i “ladri di natura”. Quotidianamente qualcuno con le sue scelte e le sue azioni, agisce come un “ladro” di

natura. Danneggiare la natura significa rubare il nostro futuro. Ogni giorno qualcuno ci sta rubando il nostro

futuro. Dobbiamo quindi fermarlo.

Citizen Conservation – Collegato al punto precedente, potrà essere sviluppata nel 2017 una piattaforma

digitale finalizzata a favorire la partecipazione alle attività di conservazione del WWF. Il progetto verrà

verificato e perfezionato entro il mese di gennaio 2017 anche in relazione alle risorse e alle disponibilità che

saranno reperite.

Il Contenuto WWF al centro: tutorial, dossier inediti e multimedialità - In un contesto esterno sempre più

dinamico, sarà fondamentale rimettere al centro la forza dei contenuti WWF contando su contenuti rigorosi

e inediti con dati di lettura più innovativi e moderni. Valorizzando le storie del WWF (in Italia e nel mondo)

e avviando il percorso di realizzazione di un archivio digitale - anche in accezione multimediale - dove

poter condividere contenuti sempre aggiornati e validati, ottimizzandone il loro utilizzo sia sui canali interni

che esterni al WWF.

Ampliamento del perimetro della comunicazione - Nel 2017 amplieremo il perimetro della comunicazione

a luoghi e contesti esterni, integrando alla consueta impostazione delle attività, uno sviluppo proattivo

intercettando le migliori opportunità esterne per contaminare spazi di aggregazione che non appartengono

al mondo ambientalista e per entrare in contatto con altri mondi e nuovi pubblici.

La Campagna Core e i Cluster/Ambiti tematici

Per raggiungere gli obiettivi di conservazione è necessario dare una voce unica e forte alla nostra azione

in esterno e rafforzare la visibilità del WWF in difesa della Natura - con lo scopo di ottenere la massima

sinergia tra gli obiettivi di raccolta fondi e advocacy. Con tale finalità e per massimizzare la partecipazione

e il riscontro mediatico sarà sviluppata una “ campagna core” sul tema centrale della programmazione

2017 “La Natura è il nostro futuro” che dovrà avere una copertura di pianificazione per l’intero anno.

La “campagna core” che avrà come tema centrale il valore della tutela della biodiversità del pianeta sarà

raccontata attraverso i tre cluster/ambiti tematici principali individuati dal programma WWF 2017:

1. Clima e Natura - La centralità del tema “natura” e degli aspetti legati all’adattamento, la necessità

di richiamare l’urgenza a mantenere alto il livello di naturalità del pianeta.

2. Mare e Oceani / Stop ai ladri di mare - La tutela delle specie e degli ecosistemi marini, la

diminuzione degli impatti antropici su mare e coste, il sostegno alla pesca sostenibile.

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3. Biodiversità: “Wildlife” - La difesa delle specie e degli habitat simbolo del pianeta, la valorizzazione

del ruolo delle Aree Protette, la lotta al bracconaggio e alle forme di illegalità diffusa

rappresenteranno il cuore delle attività in difesa della biodiversità/wildlife.

La selezione delle attività/iniziative all’interno dei cluster é stata guidata dagli ambiti trasversali: attività

di raccolta fondi e promozione soci, sistema delle Oasi, programma Educazione e Formazione, Attivazione e

Progetti – e da criteri che richiamino all’urgenza di agire su rilevanti attività di conservazione del WWF per

la tutela della natura; alla concretezza dei progetti e delle attività proposte; alla possibilità di rendicontare il

lavoro del WWF al pubblico e ai media per contribuire a creare le condizioni più favorevoli per spingere alla

donazione e alla raccolta fondi ma anche per costruire consenso e coinvolgimento attivo del pubblico.

Le attività all’interno dei tre cluster principali saranno promosse nell’arco dell’anno con uno spazio della

durata di un quadrimestre ciascuna e si avvarranno per la loro promozione di tutti gli strumenti di

comunicazione e marketing interni ed esterni (v. Cap. 4). Saranno raccontate con forti caratterizzazioni

distintive, che consentano di svilupparle nella loro specificità, in termini di creatività, communication mix e

media mix a supporto, sia nelle differenti tipologie di coinvolgimento dei diversi target/pubblici, sia nella

definizione delle attività funzionali agli ambiti di raccolta fondi e di programma.

Rispetto ai tre cluster principali il piano di azione dei Parternariati con le imprese si sviluppa su tutto

l’anno beneficiando della visibilità delle campagne ma con una propria autonomia sulla scelta delle

attività specifiche anche in relazione alle principali partnership strategiche e alle opportunità di sviluppo (v.

Cap. 7 e Allegato 8).

Struttura strategica del Programma: descrizione dello schema di riferimento

In linea con le scelte del critical contribution 2016-2018 (All. 3) e operando un’ulteriore necessaria

focalizzazione, il WWF Italia ha selezionato tre temi globali (dei 6 goals globali) rispetto ai quali indirizzare

le proprie azioni di Programma nel 2017 (definiti anche cluster della campagna core):

Wildlife (Biodiversità)

Oceans (concentrandosi nel Mediterraneo),

Climate (Clima e natura).

Ognuno dei tre temi prevede la realizzazione di un Piano di azione fortemente integrato (PAI) con tutte le

componenti dell’Associazione. Ciascun piano d’azione prevede uno sviluppo incentrato dugli ambiti

trasversali, ovvero:

1) OASI: le oasi vengono interpretate come luogo di elezione per il raggiungimento degli obiettivi di

conservazione, per la realizzazione di best practices, per la sensibilizzazione/educazione ai temi del

WWF di pubblici generali e specifici, per il rafforzamento del profilo del WWF come

un’organizzazione in azione.

2) ATTIVAZIONE ed EDUCAZIONE: i piani di azione daranno un valore particolare alla conservazione

diffusa realizzata attraverso il coinvolgimento, l’attivazione e l’educazione/formazione di diverse

categorie di partecipanti, dal semplice cittadino alle comunità di interesse, dal volontario alle

istituzioni. A questo fine saranno utilzzati strumenti più tradizionali (realizzazione di eventi) e

tecnologici (piattaforme) a nuovi sistemi di ingaggio (citizen conservation e citizen science).

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Collegata all’attivazione vi sono poi le attività di Advocacy (trattate nello specifico nel Cap. 5) e gli

eventi e strumenti sviluppati nel Cap. 4.

3) PROGETTI: i progetti rappresentano un importante tassello di tutti e tre i piani di azione integrati

(climate, wildlife, oceans). Sono infatti i luoghi “tecnici” dove vengono messe in pratica azioni

concrete di conservazione in collaborazione con soggetti privati e istituzionali. Sono laboratori di

buone pratiche e luoghi di incontro e coinvolgimento di comunità di interesse specifiche.

Su un piano più di profilo di comunicazione e marketing è importante segnalare che i tre piani di azione

saranno integrati in modo funzionale in una campagna di comunicazione “core” costruita intorno

all’imperativo: “La natura è il nostro futuro”.

Ciascun ambito tematico o cluster (climate, wildlife, oceans) affiderà alla campagna core un messaggio di

emergenza intorno a cui costruire la raccolta dei fondi e l’adesione al WWF. Il messaggio di emergenza avrà

come parole chiave il #furto di natura, inteso sia come azione illegale nell’utilizzo e nello sfruttamento delle

risorse naturali sia come sottrazione insostenibile di un bene comune, da cui dipende il nostro futuro e

quello delle generazioni che verranno.

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Contributo internazionale

In linea con le indicazioni del network e con il critical contribution individuato lo scorso anno, il WWF

realizzerà le azioni di programma con il fine di contribuire alla conservazione della natura su scala nazionale

e internazionale.

Sul piano internazionale il contributo del WWF Italia alle strategie del network avverrà attraverso:

l’adesione a campagne/eventi/attività di comunicazione che riportino in ambito italiano i contenuti

di denuncia e/o di promozione e sensibilizzazione decisi dal network.

la partecipazione a incontri strategici per la definizione di piani di azione e indirizzo.

la partecipazione ad azioni di policy e advocacy su indicazioni di programmi specifici (es: EPO,

Marine Programme, MedPo, Climate & Energy, Market transformation).

Contributo economico attraverso il trasferimento di fondi necessari a sostenere specificprogramma

globale

Riguardo l’ultimo punto è importante considerare che Il WWF Italia ha sempre cercato di garantire un

proprio impegno economico su abiti e realtà rispetto le quali sentiva una particolare responsabilità. In

particolare il WWF Italia ha negli anni finanziato in maniera più o meno costante i seguenti programmi e/o

iniziative internazionali:

Programma MedPo

Programma EPO (European Policy Office)

Iniziativa Green Heart of Africa

Iniziativa Living Amazon

Superato il momento di effettiva difficoltà finanziaria e dopo aver portato a termine la propria

ristrutturazione, il WWF Italia intende rafforzare il proprio impegno economico a sostegno di programmi

cruciali per la conservazione della biodiversità del pianeta e interessanti per i nostri soci e sostenitori (es-

Programma Specie).

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3.Gli ambiti trasversali del Programma 2017

3.1 Le Oasi: centralità del Programma

Con le Oasi il WWF ha contribuito a salvare ambienti in pericolo ( in particolare le zone umide, le aree

costiere, alcuni ambienti forestali) molte specie animali e vegetali (tra cui il cervo sardo, la lontra, il lupo,

solo per citare le specie simbolo). Fin da subito, il WWF ha aperto le Oasi al pubblico e ha introdotto

sistemi di fruizione che ancora oggi rappresentano un modello di riferimento. Le Oasi sono diventate nel

tempo laboratori didattici e aule all’aperto. Hanno promosso o favorito la ricerca scientifica. Sono state

luoghi di riqualificazione ambientale. Le Oasi sono state protagoniste d’importanti campagne di

conservazione e di acquisizione di aree (5000 ettari tra cui Monte Arcosu, Coste e Rive, Operazione

Beniamino sulle foreste) Sono state presidio di territori a rischio e primi tasselli di aree protette più vaste

(come il Parco nazionale della Maiella e quello regionale dei Monti Picentini). Hanno insomma

rappresentato il WWF concreto, impegnato nel salvare la natura d’Italia. Proprio perché presenze

concrete, visitabili e misurabili, hanno fatto da richiamo per soci, donatori, sponsor. Hanno aggregato

volontari e attivisti. Hanno sviluppato progetti di rete (es. Terre dell’Oasi, Buone Pratiche, Osservatorio

Oasi) e coinvolto le comunità locali (agricoltori, pescatori, imprenditori, scuole, associazioni culturali) sui

temi della sostenibilità ambientale.

Le Oasi del WWF sono ancora oggi un punto di riferimento importante nel sistema generale delle aree

protette nazionale e comunitario. Sia in termini di quantità che di qualità delle aree. Rappresentano la rete

di aree protette più grande gestita da un soggetto privato. Attualmente la rete delle Oasi è costituita da

circa 100 aree, per 35.000 ettari di territorio protetto. Molte aree sono all’interno di parchi naturali

(nazionali e regionali) e 77 sono all’interno della Rete natura 2000 (Sic e Zps) → Direttiva Habitat

92/43/CEE e Direttiva Uccelli 79/409/CEE. 12 sono zone umide di importanza internazionale (Convenzione

di Ramsar). Rappresentano insomma la forma più visibile, tangibile e riconosciuta del ruolo e delle attività

del WWF in Italia.

Per il futuro, le Oasi del WWF dovranno continuare ad essere parte integrante delle politiche nazionali e

internazionali sulle aree protette. Allo stesso tempo dovranno svolgere un ruolo centrale nelle scelte e

nelle strategie dell’Associazione in Italia. Per mantenere questi obiettivi, non si può però prescindere

dall’organizzare un Sistema omogeneo, coordinato e sostenibile dal punto di vista economico. Le Oasi,

organizzate nel loro insieme, dovranno consolidare un posizionamento, storicamente di riferimento.

Dovranno essere sempre di più una rete di luoghi d’innovazione e un modello di buone pratiche.

Le Oasi del WWF dovranno quindi essere centrali nella programmazione dell’Associazione, oltre gli impegni

contrattuali eel singolo mandato. In particolare dovranno essere:

• un Sistema omogeneo e coordinato, economicamente sostenibile (è in corso una procedura di “standardizzazione” di alcuni requisiti di base ritenuti fondamentali, procedura che è stata presentata e discussa anche durante l’Assemblea Nazionale del Volontariato ad Assisi). • luoghi e strumenti per progetti di conservazione • luoghi per la ricerca e la sperimentazione • luoghi per attività di educazione e formazione (le oasi come realtà unica ed identitaria del WWF, come laboratorio per le scuole, luoghi della narrazione del nostro essere Natura → luoghi che coinvolgono, emozionano) • luoghi di aggregazione e coinvolgimento per il volontariato (rilanciarlo attraverso il contatto con la Natura) con un focus sui giovani

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• uno degli asset nelle attività di mantenimento e acquisizione soci • oasi come elemento caratterizzante nell’ambito del turismo naturalistico. Molte attività già realizzate annualmente nelle Oasi oppure in fase di avvio sono state integrate all’interno dei Piani di Azione Integrati (v. cap. 6). Per un dettaglio completo delle proposte elaborate dal WWF Oasi come contributo alla Programmazione si rimanda all’Allegato 4.

3.2 Educazione&Formazione e il percorso Innovazione: Capaci di futuro

Nella riorganizzazione della struttura del WWF Italia si pone come una novità l’ufficio dedicato a Educazione, Formazione, Innovazione (EFI). Due dei tre focus (Educazione e Formazione) sono stati, sin dalla fondazione, basi dell’agire WWF, caratterizzandone notevolmente il valore e la qualità. Il WWF infatti ha sempre lavorato con l’obiettivo di trasformare le nostre culture dal consumismo alla sostenibilità a livello valoriale e concreto negli stili di vita di individui, comunità, istituzioni e imprese. I tre ambiti (EFI) sono molto collegati tra loro, trasversali e connessi con tutti gli altri ambiti dell’Associazione e accomunati dal convincimento che il WWF dovrebbe essere il grande narratore del nostro essere Natura. Le specie che vogliamo salvaguardare sono come noi e noi siamo come loro, gli ambienti che vogliamo salvaguardare costituiscono la base della nostra stessa sopravvivenza e l’assicurazione per il nostro futuro e delle future generazioni.

Partendo dalla cinquantennale storia del settore Educazione, dalla narrativa che ispira il nuovo programma del WWF e dall’analisi del mutato contesto esterno, sono state individuate le principali linee per questo ambito di lavoro1 che quindi costituiscono azioni trasversali ai 3 Piani di Azione Integrati (v. cap. 6).

Formare i moltiplicatori: docenti, educatori, volontari, WWFYoung e altri soggetti attivi (Università, altre Associazioni, etc)

Una community di docenti

Con l’obiettivo di favorire la creazione della community di insegnanti WWF si individuano azioni di valorizzazione del lavoro delle scuole, di facilitazione di scambi peer to peer, di erogazione di materiali e servizi (vd. classi custodi della biodiversità. Panda Club 2016/2017 – vd. sotto, e laboratori nelle Oasi) e di momenti di formazione (creazione di una sezione del sito riservata ai docenti, progetto da finanziare).

Il WWF è Ente di formazione per i docenti riconosciuto dal MIUR. Per il 2017 proseguono i corsi docenti avviati in quest’anno scolastico (es. “Semi di buon Antropocene” che si concluderà nella primavera del 2017) e si organizzeranno almeno 4 ulteriori corsi docenti sui temi della programmazione (in particolare in connessione ai PAI sulla Biodiversità e sul Mare, promuovendo l’iscrizione al WWF), questo anche in collaborazione con soggetti del mondo profit (p.e. De Agostini) e del privato sociale (p.e. AIIG), collaborazioni già attive.

Sempre sui temi del Programma, alcuni corsi (e una loro riproposizione lungo l’anno a seconda dell’interesse suscitato) saranno residenziali e a pagamento2, presso alcune Oasi in collaborazione con WWF Oasi. Per promuoverli è prevista la realizzazione di un catalogo ad hoc (per maggio 2017).

Una rete educazione riattivata

La possibilità per il WWF di avere una presenza territoriale capillare (un sistema eterogeneo di volontari, docenti e non, e professionisti all’interno e all’estero delle Oasi) costituisce un importante valore aggiunto nel suo rapporto con la scuola e con i giovani; grazie alla coesistenza di questi due livelli (nazionale e

1 Per quanto riguarda l’approccio culturale generale, i contenuti e il dettaglio di quanto qui sintetizzato si rimanda al documento di

impostazione del lavoro su Educazione&Formazione e Innovazione già consegnato al Consiglio Nazionale per la presentazione del 20/05. 2 Si ricorda che la Riforma della Scuola prevede l’obbligatorietà dell’aggiornamento dei Docenti e mette a loro disposizione dei fondi

per poterla finanziare (bonus e fondi erogati alla scuola).

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locale) è possibile offrire sia contenuti teorici sia esperienze e letture della dimensione globale e locale dei fenomeni. Per garantire unitarietà, coerenza e qualità dell’offerta (tra nazionale e territorio e tra i vari punti del territorio tra loro) sono importanti le azioni di valorizzazione e supporto alla rete in termini di strumenti forniti e formazione da parte dell’ufficio nazionale (anche grazie alla proposta di un seminario educazione nazionale) e la condivisione delle informazioni e l’adesione a obiettivi comuni da parte della presenza territoriale. La Rete Educazione costituisce già oggi una parte importante della Rete WWF e la sua promozione e allargamento sono stati già avviati durante l’Assemblea: nell’ambito del gruppo di lavoro si è definito un percorso per permettere uno scambio di informazioni ed esperienze e sarà proseguito anche nel 2017 (mantenendo un coordinamento vivo lungo l’anno con appuntamenti a distanza ipotizzati per ora a cadenza bimensile).

Una potenzialità da valorizzare per il WWF è la coesistenza di livelli e temi “dal globale al locale e ritorno”, potendo così disporre di un’offerta che va dai contenuti alle esperienze in luoghi fisici. Un’attenzione particolare pertanto va dedicata alle attività educative nelle Oasi con le quali lavorare e supportare in termini di strumenti e co-progettazione affinché costituiscano sempre più luoghi in cui fare esperienze significative e articolate sui temi del Programma (tramite laboratori). Questa offerta, una volta definita (entro febbraio 2017), può essere promossa a livello nazionale.

Volontari, WWFYoung e altri soggetti attivi (Università, altre Associazioni, etc)

Dal questionario sul volontariato del futuro3 è emersa una forte richiesta da parte delle OA di Formazione a tutto tondo (da quella con strumenti digitali, a quella in presenza all’autoformazione, v. Cap. Volontariato). D’altra parte, vi è una ricchezza di proposte a livello locale molte interessanti (dai Café Scientifique alle iniziative di alleanze con attori diversificati) che nel corso del 2017 saranno valorizzate e si proporranno dei metodi per garantire gli elementi di coerenza del sistema WWF, pur nel rispetto dell’eterogeneità della proposta. Il documento da cui si partirà (condividendolo anche con la Rete Educazione – vd. sopra) è quello già disponibile delle Linee Guida sull’Educazione Ambientale WWF che va aggiornato.

Durante l’Assemblea è stato istituito il gruppo Young a livello nazionale che, tra i primi passi del proprio lavoro, ha individuato una formazione specifica dei membri del gruppo a partire dai primi mesi del prossimo anno. Si darà inoltre supporto al gruppo durante l’anno, coordinandosi laddove richiesto e utile (ad esempio nell’ambito del coinvolgimento delle Università pubbliche e private, “Verdi”, per la “terza età”, e in particolare delle Associazioni di studenti) ma consentendo al gruppo giovani di essere autonomo e di avere il tempo per consolidare il proprio percorso e il proprio contributo.

In funzione anche dell’ “allargamento” del volontariato e della necessità di rinforzarsi a vicenda sui territori (come già dimostrano di fare la maggior parte delle OA che lavorano quasi tutte in estrema sinergia con le altre associazioni) si ritiene utile e opportuno (anche dal punto di vista economico) costruire un progetto formativo interassociativo (entro marzo 2017), capace di coniugare proposte ambientali e quelle legate maggiormente al sociale, alla cooperazione internazionale, ad altri temi più focalizzati (es. Lipu), al commercio equo-solidale (es. dando concretezza in questo modo nel 2017 all’accordo di partenariato). Tra l’altro, tale progetto va nella direzione dell’approccio internazionale “Together possible”.

Lavorare in modo innovativo con le Scuole

Le proposte per i “piccoli”: Classi “Custodi della biodiversità” e “Mi Curo di Te”. Adesione di classi e insegnanti del 1° ciclo di istruzione al WWF, con particolare attenzione alla scuola primaria

Il rilancio della presenza WWF nella scuola (fatto tenendo conto delle analisi condotte con l’aiuto del consigliere Paolo Anselmi di Eurisko e in coordinamento con il settore Marketing) punterà sull’integrazione degli elementi «unici» a disposizione di WWF: riferimenti teorici/scientifici e didattici ed esperienze sul

3 Questionario definito sulla base di quello sull’innovazione destinato all’indagine interna (compilazione da parte dello

staff) e inviato in occasione dell’invito all’Assemblea a tutti gli attivisti (da compilarsi a livello digitale). Le risposte ai questionari (10 risposte per 90 questionari compilati) sono state analizzate e presentate da Paolo Anselmi e possono costituire un riferimento importante sia a livello di buone pratiche ivi contenute sia per i bisogni formativi.

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campo. In un mondo sempre più virtuale che spesso tende al progressivo allontanamento dal mondo della natura, dal quale la nostra specie deriva e senza il quale non può vivere, si sta diffondendo sempre di più il fenomeno che viene definito Nature Deficit Disorder. Vivere di più a contatto con la natura non produce solo un senso di ristoro, migliora le nostre prestazioni mentali e la nostra creatività. Il WWF dovrebbe essere la struttura che si propone concretamente di ridurre questo deficit.

Per aumentare il numero e fidelizzare insegnanti e classi del primo ciclo di istruzione, si propone il nuovo programma Panda Club “Classi custodi della biodiversità”, da sviluppare in modo progressivo grazie a una proposta forte a livello culturale che si presta ad azioni di motivazione, all’adesione e all’azione delle classi. Sempre per il Primo Ciclo di Istruzione (8-12 anni) nel 2017 sarà ancora attiva l’ultima e terza annualità del progetto educativo digitale dal titolo “Mi curo di te, il gesto di ognuno per il Pianeta di tutti”. Realizzato con la collaborazione del partner Sofidel, il programma educativo mette a disposizione un sito web dedicato nel quale poter effettuare l'iscrizione al progetto educativo, lezioni digitali interattive da utilizzare con la classe, le schede/tutorial di approfondimento sul tema a disposizione degli insegnanti e un concorso con in palio premi WWF e Regina. Dopo le prime annualità inerenti l’acqua e il clima, per la prima parte del 2017 il tema proposto riguarda le foreste del Pianeta

La nuova proposta è rinforzata da un “investimento mirato” sulla promozione e valorizzazione dell’adesione delle classi/insegnanti grazie a:

o iniziative che forniscano una cornice di senso collegando il progetto al benessere psicofisico dei giovani (deficit di natura, obesità) fortemente legato alla natura e quindi allo stato vitale dei sistemi naturali grazie alla realizzazione di un dossier per il back to school Settembre 2017 (si sta ipotizzando o in connessione con back

to school o con l’evento Natura in città di far emergere e valorizzare la ricchezza delle proposte educative del sistema WWF Educazione in una particolare giornata o settimana, sull’esempio della settimana DESS Unesco);

o connessione con i 2650 docenti aderenti al programma realizzato in collaborazione con Sofidel, che riguarda quasi 5.000 classi coinvolte e oltre 100.000 studenti con le rispettive famiglie, per gestire in modo unitario e sinergico le classi che contattiamo;

o aggiornamenti digital nel corso dell’anno scolastico collegati alle attività di programma (in connessione con il calendario degli eventi);

o connessione e sinergia con le proposte di esperienze in natura offerte da Oasi e dalla rete territoriale esperienze qualificate di contatto con la natura in Oasi, realtà fortemente identitaria del WWF, attraverso proposte laboratoriali articolate nel tempo e legate alla nuova narrativa promossa (coprogettazione e valutazione di un catalogo nazionale dell’offerta educativa).

La proposta per le Superiori: Supportare il progetto di vita degli adolescenti. WWF e Alternanza Scuola

Lavoro

Nonostante la scuola secondaria e gli adolescenti non siano un target tradizionale del WWF, l’entrata in vigore della legge 107/2015, “La buona scuola” con il progetto di Alternanza scuola lavoro, offre un’opportunità da attivare sin da ora per entrare in contatto con quest’ordine scolastico e con gli adolescenti. Il WWF ha siglato con il MIUR uno specifico protocollo d’intesa al riguardo http://www.istruzione.it/allegati/2016/protocollo_miur_wwf.pdf. Per il WWF è importante farci conoscere e diffondere sensibilità e competenze presso le scuole superiori e gli adolescenti, ambiti che non ci vedono tradizionalmente presenti; raccogliere stimoli attraverso il contatto con il mondo giovanile e costruire i presupposti per un nuovo volontariato giovanile in connessione e propedeutico con le iniziative per le Università. Già a partire dalla programmazione 2017 (a.s. 2016-2017 e 2017-2018) il WWF promuove progetti presso gli uffici nazionali e la rete territoriale con un ruolo di coordinamento, indirizzo e supporto e con l’intento di realizzare progetti nazionali unitari (p.e. censimenti di specie significative, citizen science/conservation, Earth Hour, Giornata delle Oasi ecc.) .

Collaborare con le Imprese per lo sviluppo delle proposte educative

La collaborazione con le imprese è particolarmente importante perché in un momento di vacanza di risorse, permette di finanziare l’innovazione (dai contenuti ai supporti, dai premi all’articolazione e declinazione dei progetti) e di diffondere gratuitamente i nostri contenuti aumentando il numero dei nostri

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contatti nelle scuole. Un’attenzione particolare va messa nel creare coordinamento e, possibilmente, sinergie, tra i progetti che il WWF fa con il mondo della scuola.

Tra i contatti in corso e i progetti in via di definizione si citano: una nuova triennalità con Sofidel sugli SDGs, un possibile partenariato con Novamont con più target di riferimento sempre a carattere educativo, la distribuzione nel 2017 di un atlante sulla sostenibilità per la scuola secondaria di primo grado con contributi del WWF (in collaborazione con il gruppo DeAgostini), un’ipotesi di progetto sui green jobs in connessione con l’Alternanza scuola-lavoro (con un potenziale finanziatore della telefonia).

Lo specifico del percorso sull’innovazione

L’azione mirata all’educazione e alla formazione ha anche un ruolo trasversale nella “facilitazione” della riflessione e dell’implementazione dell’innovazione all’interno e all’esterno dell’Associazione in quanto in generale si riconosce: a) il bisogno di un’evoluzione del ruolo del WWF e dell’intera cultura ambientale nel suo complesso; b) il ruolo importante dell’innovazione (ambientale, sociale, economica, ecc.) nell’ambito del perseguimento della sostenibilità e come risposta alla complessità. In questa luce, nel 2016 è già stato avviato un percorso volto a tale facilitazione che ha visto la costituzione di un Gruppo di lavoro “Innovazione” insieme ai membri del Consiglio Nazionale particolarmente esperti sul tema (Paolo Anselmi, Andrea Granelli e Gianluca Salvatori che hanno offerto il proprio contributo e la propria esperienza a tal fine) con la finalità di definire in un piano di azione, sviluppi temi, approcci e modalità di concretizzazione dell’innovazione. Attualmente sono stati organizzati 3 Innovation day finalizzati alla formazione interna dello staff e una conferenza incentrata sull’innovazione durante l’Assemblea dedicata ai volontari. Nella direzione di preparare un contesto per l’evoluzione del percorso sull’Innovazione, sono stati elaborati due questionari sul WWF del futuro in termini di innovazione (uno dedicato allo staff e uno ai volontari) le cui risposte sono state elaborate da Paolo Anselmi e ora costituiscono un patrimonio di informazioni su cui lavorare (sia per individuare buone pratiche sia per rispondere a bisogni formativi ivi espressi).

Il lavoro proseguirà quindi in questa direzione, oltre a concentrarsi in alcuni cantieri di sperimentazione (che riguarderanno le aree principali dell’azione WWF) che costituiranno l’ossatura del lavoro sull’innovazione nel 2017. Tale percorso sarà anche definite, laddove possibile, in collegamento con gli aspetti di innovazione del Network internazionale che sta lavorando nell’ambito della programmazione/strategia/innovazione (vd. Theory of U change) e del nuovo Gruppo educazione guidato dal WWF Finlandia per ragionare insieme sul ruolo dell’Educazione nel nuovo programma internazionale (anche per individuare “buone pratiche” per innovarci). Le finalità dei cantieri di lavoro da avviare e rendere operativi nel 2017 favoriranno il coinvolgimento di nuove comunità di interesse legate alla tutela della biodiversità in vari modi e in varie forme (i Custodi della Biodiversità, ragionando anche in modo specifico sulla piattaforma unica e interattiva più volte nominata nel presente Programma).

Si presenterà inoltre un progetto di sviluppo di nuove aggregazioni (v. paragrafo 3.3 sul Volontariato), promuovendo in ogni alleanza e interlocuzione l’azione comune, soprattutto con le altre associazioni della società civile, in modo tale da condizionarsi in maniera positiva, unendo prospettive e azioni, tenendo quindi sempre collegate le varie dimensioni della sostenibilità. Uno degli strumenti già in fase di sperimentazione è quello di “poli di formazione e di innovazione sul territorio” che prevedono il coinvolgimento delle OA nelle città principali, con particolare riferimento allo sviluppo di proposte in merito ai cosiddetti Green Jobs (tema d’interesse anche per il gruppo WWFYoung).

3.3 Coinvolgimento del Volontariato: risorsa per l’attuazione del Programma (attivazione

e advocacy)

Il coinvolgimento del volontariato (nelle varie sue forme), dall’attuazione del Programma tramite

l’attivazione concreta all’azione strutturale di Advocacy dell’Associazione (v. cap. 4), costituisce un

elemento centrale dell’”essere Associazione”.

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I volontari sono una risorsa che incrementa le potenzialità dell’Associazione nella realizzazione di interventi

e iniziative, sono soggetti attivi della comunità che attraverso i propri contatti e la propria rete di relazioni

connettono l’organizzazione ad altre presenze/risorse territoriali e costituiscono le testimonianze dirette

dell’Associazione sul territorio, aspetto di grande rilevanza nel coinvolgimento di nuovi Soci. La Rete di

volontari WWF ha costituito l’ossatura dell’Associazione sul territorio, presenza riconosciuta anche dallo

Statuto4 vigente del WWF Italia come risorsa per realizzare la “mission” e per rappresentare un presidio

alle aggressioni del territorio, contribuendo all’aumento della consapevolezza ambientale in Italia, oltre

all’allargamento della base associative tramite il coinvolgimento di nuovi Soci. Attualmente la Rete del

WWF Italia è stata ridisegnata per dar seguito all’applicazione del nuovo Statuto, occasione per creare un

sistema territoriale meno parcellizzato che, in virtù dell’aggregazione, possa rendere più sinergica ed

efficace l’azione dei volontari.

Il percorso di riorganizzazione si è concluso con la costituzione di 69 nuove Organizzazioni Aggregate (OA

WWF nate da aggregazioni di gruppi territoriali) su tutto il territorio in cui sono impegnati più di 1.000

volontari. Oltra alla Rete territoriale, il volontariato WWF è rappresentato dai Consiglieri Nazionali, dai

Delegati regionali, dai membri del Comitato Scientifico e dalle Guardie Volontarie WWF Italia (forma di

aggregazione specifica impegnata in attività di Programma importanti e per la quale si sta verificando la

possibilità di creare una Organizzazione Aggregata Nazionale o un Ufficio di Coordinamento Nazionale).

Come sopra ricordato, il volontariato svolge un’azione importante anche nel coinvolgimento di nuovi

Soci: per la promozione Soci nel dettaglio si rimanda al capitolo ad essa dedicato (cap. 4).

La riorganizzazione territoriale non è un punto di arrivo ma è il primo passaggio a cui ora deve seguire, in

un’ottica di rivitalizzazione dell’azione volontaria, la definizione e messa in operatività di una nuova

visione del volontariato WWF: se nel passato questo è stato una risorsa importante per la crescita e

l’accreditamento del WWF in Italia, lo è ancor più oggi che deve agire in un’arena molto competitiva, quella

del volontariato in generale, in cui dominano i temi sociali e sanitari in un momento economico e sociale

difficile in molte realtà italiane. La necessità di dover dare un nuovo impulso e centralità al nostro

volontariato è espressa peraltro nel documento “Volontariato WWF, una risorsa per l’ambiente”,

approvato dal Consiglio Nazionale il 24 febbraio 2015 che ritiene altresì fondamentale la redazione di un

Piano di promozione e valorizzazione del volontariato che si dovrà integrare al Programma.

Considerando il volontariato non uno strumento o un presupposto né una parte a se stante ma un risultato

del “buon agire” dell’Associazione (che crea visioni, aggrega e coinvolge su proposte di programma, etc), si

è ritenuto in primo luogo utile partire5 dalle “sensibilità territoriali” per la costruzione del presente

Programma (v. analisi speditiva con la Rete, All. 5) per poterne discutere de visu con i volontari nell’ambito

di gruppi di lavoro durante l’Assemblea Nazionale del Volontariato WWF (28-30/10/2016).

In preparazione dell’Assemblea, con l’Ufficio Educazione, Formazione e Innovazione è stato diffuso un

questionario (con risposte aperte) sul volontariato WWF del futuro: le risposte ai 90 questionari compilati

dai volontari sono stati oggetto di una prima elaborazione da parte di Paolo Anselmi e costituiranno una

bussola per tutto il lavoro futuro (dalle proposte ivi contenute ai bisogni formativi espressi). Si rimanda alle

elaborazioni specifiche prodotte dall’Ufficio suddetto per i dettagli ma in estrema sintesi sono emersi tre

punti chiave: la formazione, le alleanze sui territori e la necessità di un ricambio

generazionale/coinvolgimento di giovani.

4 Statuto WWF Italia approvato dall’Assemblea dei Soci il 18 gennaio 2014.

5 Si ricorda che precedentemente il coinvolgimento della Rete sul Programma era previsto nella fase di “adesioni” alle

proposte, quindi a valle dell’impostazione strategica, e che solo nel 2012 si era riusciti ad anticipare la discussione del Programma nei gruppi di lavoro con i volontari a settembre (ndr).

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Per tutti questi motivi, si sta impostando6 un percorso mirato a condurre due azioni parallele ma

differenziate per andare incontro a esigenze diverse:- potenziare e valorizzare l’azione dei i volontari che

attualmente presidiano i territori (nelle Oasi o con iniziative);- costruire le basi per un “nuovo volontariato”,

rivolgendo un’attenzione particolare alla fascia giovanile, attraverso lo sviluppo di azioni di coinvolgimento,

riferite ai temi del Programma, per promuovere:

nuove forme di aggregazione,

nuove modalità di individuazione di nuovi volontari.

Si è svolta infatti una breve indagine speditiva per sposare maggiormente le esigenze di aggregazione

presenti sul territorio. La sfida oggi è quella di agire in modo flessibile, supportando da un lato i volontari

che sono disponibili ad un impegno tradizionale, che si svolge nelle strutture WWF sul territorio, (che

svolgono l’importante ruolo di “advocacy”, di presidio territoriale, di diffusione dei valori del WWF, di

promotori di cambiamento sociale-culturale) e, dall’altro, canalizzando l’impegno di persone che non

intendono/non possono assumere compiti che presuppongono una continuità, verso altre forme di

volontariato, come ad esempio il “volontariato episodico”, associato ad un evento, ad una manifestazione,

e quindi potenzialmente alle iniziative di “citizen conservation” o, ancora, alle comunità virtuali che,

tramite i social media, sostengono e veicolano potenzialmente i nostri messaggi. Infatti, come si vedrà nei

Piani di Azione Integrati sui macro-ambiti di Programma (v. cap. 6), l’attivazione del volontariato e

l’organizzazione di iniziative di coinvolgimento (citizen conservation) risultano centrali e finalizzate anche a

coinvolgere nuove comunità d’interesse (indicate per ogni tema/iniziativa).

La varietà delle forme di volontariato non implica e non obbliga ad una scelta esclusiva ma si propone come

possibilità di scelta tra soluzioni complementari. Sicuramente il volontariato “non regolare” può costituire il

trampolino di lancio verso quello più strutturato, transizione che può essere aiutata dai volontari delle

nostre strutture.

Per potenziare e valorizzare i volontari delle Organizzazioni Aggregate E’ fondamentale attuare attività che diano un sostegno per migliorare e valorizzare l’azione dei volontari delle OA ma che, al contempo, motivino il volontario facendolo sentire parte integrata e considerata della comunità di cui condivide la Mission del WWF. Questi gli ambiti su cui si ritiene di intervenire prioritariamente nel 2017:

Formazione: fortemente richiesta come strumento per motivare e rendere efficaci le azioni dei volontari.

Momenti formativi saranno realizzati attraverso: predisposizione di strumenti quali “video tutorial” e/o

webinar, sia su attività tecniche (ad es. come si allestisce un banchetto, come si scrive un comunicato

stampa), che sui temi di programma (ad es. PPT, filmati, testimonianze) accompagnati da un vademecum

oppure kit formativo monotematico composto da presentazioni ppt, video, documenti e riferimenti

bibliografici oppure moduli formativi predisposti dal WWF Italia che le OA, in gruppi regionali o

sovraregionali, possono chiedere di attivare sul proprio territorio facendosi carico dell’organizzazione

oppure attraverso il coinvolgimento di volontari delle OA che organizzano la formazione in autonomia (vi

sono esempi eloquenti di auto-formazione).

Promozione Soci: diffondere la comunicazione delle procedure di promozione soci e impostare la

tracciabilità dei soci che si iscrivono dopo un coinvolgimento in attività.

Comunicazione: invio (trimestrale) di una newsletter regionale, ai soci e non, che li metta al corrente delle

attività che le OA svolgono nel territorio (ad es. incontri, corsi, eventi, manifestazioni) e dei successi

ottenuti.

6 A tal fine a luglio è stato creato un gruppo di lavoro composto dal Direttore Generale e dallo staff coinvolto in diversa

misura nei contatti con i volontari (staff afferente a Uffici diversi) e coordinato da Dante Caserta.

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Messa in condivisione delle buone pratiche e degli strumenti: le OA che costruiscono iniziative di successo

(in termini di visibilità, raccolta fondi, acquisizione soci, coinvolgimento nuovi volontari) preparano una

scheda sull’iniziativa che viene messa a disposizione delle altre OA, al fine di condividere le buone pratiche

e rafforzare il senso di appartenenza all’Associazione.

Sito remoto WWF dedicato alla Rete: per promuovere, informare, aggiornare gli attivisti diventa

necessario migliorarlo, rendendolo più leggero e flessibile (anche ai fini della condivisione delle buone

pratiche; ad esempio collaborando con wikipedia).

Data base volontari: creare una banca dati finalizzata a far emergere le competenze a disposizione

dell’Associazione da mettere in condivisione con tutte le strutture WWF e con lo Staff.

Coinvolgimento di un “nuovo” volontariato

Sono stati individuati i target per i quali prevedere iniziative che facilitino la partecipazione dei cittadini alle

nostre attività o che li sollecitino ad adottare comportamenti virtuosi in difesa dell’ambiente. L’approccio al

volontariato in più e diverse forme riconosce la pluralità come risorsa, sia per i volontari che per

l’Associazione, che deve essere più creativa ed innovativa nel proporre attività che possano “ingaggiare”il

cittadino ma anche imprese, enti, associazioni.

I target individuati sono:

Volontariato aziendale: coinvolgimento degli staff in giornate di volontariato in occasioni di eventi WWF;

Scuole: l’accordo con il MIUR ha riconosciuto il WWF quale Ente per l’attuazione dell’Alternanza

scuola/lavoro, consentendo di entrare in contatto con i giovani.

Giovani/Universitari: il Servizio Civile offre una grande opportunità di avvicinare e coinvolgere giovani over

18 anni.

Individui e comunità d’interesse/gruppi: favorire iniziative di Citizen Conservation attraverso una

piattaforma informatica (unica per tutto il Programma) in cui ogni cittadino può partecipare alle nostre

attività di conservazione, segnalando la sua azione individuale.

Comunità (oratori, scout, comitati cittadini, istituzioni locali….): soggetti che, anche grazie alle relazioni in

essere con i volontari locali, si possono coinvolgere nelle iniziative promosse dall’Associazione (ad es. Earth

Hour, Giornata delle Oasi).

Il rilancio del volontariato WWF deve necessariamente prevedere l’organizzazione di eventi specifici; si

ritiene pertanto opportuno sottoporre a verifica di fattibilità la realizzazione di un evento nazionale del

volontariato e di eventi regionali di rilancio del volontariato, laddove la presenza è scarsa /debole e/o con

assenza di ricambio. Si sta ipotizzando di prevedere tali eventi in stretta collaborazione con il WWF Oasi in

modo tale da supportare la crescita di volontariato intorno ad esse.L’attuazione di un piano di rilancio e

valorizzazione del volontariato del WWF passa necessariamente attraverso il contributo e il pieno

coinvolgimento di tutti gli uffici dell’Associazione, sia per raggiungere i target individuati come potenziali

fonti di nuovi volontari, sia per predisporre gli strumenti necessari per migliorare l’azione dei volontari delle

OA nelle varie iniziative. Questa collaborazione, che implicherà necessariamente momenti di lavoro

comuni, metterà in sinergia staff e volontariato e faciliterà una maggiore integrazione tra queste due

componenti dell’Associazione ognuna delle quali, rispetto al proprio mandato, concorre alla realizzazione

della Mission. Un primo passo in questa direzione in corso è il mantenimento dei gruppi di lavoro post-

Assemblea che potrà permettere una migliore attuazione del Programma 2017.

Si proseguirà inoltre il lavoro del Tavolo già avviato sul tema con un piano più operativo finalizzato a

individuare scadenze dei i vari prodotti/strumenti sopra elencati.

Oltre alle attività elencate, il lavoro “di routine” di Coordinamento della Rete WWF (Ufficio

Coordinamento Rete sotto la responsabilità del Direttore Generale) curerà le relazioni con la Rete

garantendo il necessario flusso d’informazioni (ad esempio, inviando un documento tipo “Chi è chi” per

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facilitare la comunicazione rete/staff), i riscontri formali connessi ai contratti ed accordi, la gestione di un

calendario di attività anche in considerazione delle iniziative locali realizzate in attuazione del programma, il

monitoraggio delle attività anche ai fini di istruire le valutazioni di competenza consiliare, il supporto agli

altri uffici per garantire al meglio le attività di ciascuno di questi nei confronti della Rete.

3.4 Promozione e Gestione Progetti

I progetti finanziati da istituzioni (Unione Europea e/o Ministeri ed altri Enti pubblici) e alcune fondazioni,

sia italiane che estere, rappresentano uno strumento fondamentale dell’Associazione per la realizzazione di

alcune attività del programma, che costituisce il quadro logico - strategico di riferimento per orientare e

sostanziare la nostra partecipazione ai diversi bandi pubblici e privati aperti alle Associazioni Onlus.

Le nuove norme introdotte con la revisione del Codice degli appalti e le procedure dei diversi Enti pubblici

(Ministeri, Regioni, Enti Parco, etc.) escludono ormai la possibilità di collaborazioni onerose ed affidamenti

diretti all’Associazione di servizi ed attività attraverso convenzioni e/o protocolli d’intesa. La possibilità di

finanziamento dei progetti passa quindi esclusivamente attraverso la partecipazione ai diversi bandi o

manifestazioni d’interesse pubblicati dagli Enti in relazione ai diversi fondi o programmi di finanziamento

comunitari, nazionali o regionali. L’Associazione nell’ambito della riorganizzazione interna della sua

struttura e ridefinizione dell’organigramma dovrà tenere conto del mutato contesto esterno, ridefinendo

anche strategie e modalità di lavoro per la promozione e gestione dei progetti finanziati, in sinergia con le

Società collegate (WWF Ricerche & Progetti e WWF Oasi).

Negli ultimi anni, in relazione alla riforma statutaria, al nuovo assetto organizzativo ed alle lezioni apprese,

abbiamo costruito le premesse per migliorare la gestione dei progetti finanziati. Abbiamo oggi un presidio

specifico del cash flow in sinergia con l’amministrazione, abbiamo definito insieme agli uffici

amministrazione e personale la filiera di autorizzazione dei contratti sui progetti e messo a punto una

procedura per la selezione ed il monitoraggio dell’impiego del personale interno ed esterno, a vario titolo

contrattualizzato, attraverso uno schema connesso ai budget dei progetti. Tutti strumenti che hanno

migliorato i meccanismi di controllo e di efficienza della gestione dei progetti finanziati.

L’attività di promozione e gestione dei progetti finanziati nel 2017 dovrà tenere conto della riduzione delle

risorse interne disponibili e di una crescente competizione esterna, soprattutto rispetto ai finanziatori

italiani, Ministeri e Regioni sono oggetto di una continua spending review, ma anche rispetto ad una

maggiore competizione e selezione dei progetti nei bandi dei diversi programmi finanziari dell’Unione

Europea.

La nuova struttura dell’Associazione definita dalla riforma statutaria richiede inoltre una attenta verifica

sull’eleggibilità dell’Associazione rispetto ai diversi programmi di finanziamento UE

(http://europa.eu/european-union/about-eu/funding-grants_it), che hanno spesso come condizione

pregiudiziale la presenza di sedi operative nei territori eleggibili.

In questo contesto i principali strumenti di finanziamento ad oggi identificati per progetti funzionali

all’implementazione del programma 2017 sono:

Programma UE Life: con i suoi diversi sottoprogrammi (Natura e biodiversità, ambiente, clima,

governance e comunicazione) è il programma UE che offre ancora le maggiori opportunità, per

quanto la presentazione delle proposte progettuali risulta essere particolarmente complessa ed

onerosa. La call 2017 si prevede in uscita tra il mese di maggio/giugno con scadenza metà

settembre. http://ec.europa.eu/environment/life/

Programma Interreg – Med: è il programma di cooperazione comunitario per l’area del

Mediterraneo con tutto il territorio italiano eleggibile (il WWF Italia con sede legale nel Lazio può

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quindi accedere ai finanziamenti senza problemi). L’Asse prioritario 3 del Programma “Tutelare e

promuovere le risorse naturali e culturale del Mediterraneo” è senz’altro quello di maggiore

interesse per l’Associazione. L'asse si concentra particolarmente sulla protezione del patrimonio

naturale e culturale, sulla biodiversità, sullo sviluppo delle attività umane in coerenza con i

cambiamenti ambientali che rappresentano grandi sfide per l'area MED (zone costiere, Isole,

montagne), in relazione allo sviluppo urbano ed alle conseguenze ambientali del cambiamento

climatico. Al momento non sono disponibili indicazioni in merito alla pubblicazione di bandi nel

2017. http://interreg-med.eu/en/home/

Programma Horizon 2020: è il programma quadro dell'UE per la ricerca e l'innovazione in settori

ed ambiti tematici d’interesse rispetto ai temi del programma dell’Associazione. La promozione di

progetti nell’ambito di questo programma è particolarmente complessa rispetto alla definizione

del partenariato, necessariamente tra stati membri UE e non solo nazionale. Le potenzialità di

questo programma per lo sviluppo del nostro programma richiedono un attento esame, anche in

relazione al rapporto costi/benefici. Al momento non sono disponibili indicazioni in merito alla

pubblicazione di bandi nel 2017. https://ec.europa.eu/programmes/horizon2020/en/what-

horizon-2020

Programma della Rete Rurale Nazionale 2014 – 2020 (RRN): in base all’attività di relazioni

istituzionali avviate dal 2014 con il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali ed alla

promozione del progetto sul tema “custodi della biodiversità” relativo allo sviluppo rurale per la

biodiversità e la gestione della rete Natura 2000, l’Associazione si è posizionata al momento come

interlocutore autorevole e competente, arrivando nel 2016 alla definizione di una prima

collaborazione con il CREA – Mipaaf per l’attuazione della specifica scheda progetto del

programma della RRN. Nel 2017 insieme alla gestione delle attività del primo biennio si dovranno

definire i contenuti della scheda progetto per il secondo biennio e partecipare al nuovo bando per

l’auspicabile conferma della collaborazione avviata. Entro i primi 6 mesi del 2017 di prevede la

pubblicazione del nuovo bando/manifestazione d’interesse.

http://www.reterurale.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1

Nel quadro comunque critico del 2017, in relazione alle condizioni interne, ci sono degli ambiti di

miglioramento nella promozione e gestione dei progetti finanziati che possono essere perseguiti, interventi

che possono migliorare nel complesso la capacità dell’Associazione d’investire nella progettazione:

• Consolidamento delle filiere tematiche nel quadro della programmazione: nel 2017 potranno essere

sviluppate alcune progettualità rispetto ad alcuni temi, come ad esempio Grandi carnivori, Emys sp, pesca

sostenibile (vedere in allegato 6 elenco progetti in corso e in promozione). Opportuno avviare una

valutazione sulle prospettive per la progettazione sulla cooperazione internazionale (Interreg Med) e su

Horizon 2020.

• Maggiore integrazione e sinergie con le società in ottica di partenariato: è necessaria una verifica e

valutazione con le Società (WWF RP e WWF Oasi) rispetto alle loro progettualità in relazione ai temi del

programma, definendo congiuntamente un piano di sviluppo di possibili progetti comuni condivisi. Per il

2017 è ipotizzato la costruzione congiunta di progetti in un’ottica di partenariato (esempio un LIFE sui

servizi ecosistemici legati al ciclo dell’acqua con la Regione Marche). Può risultare utile prevedere dal 2017

l’attivazione di una cabina di regia, con un referente dell’Associazione e delle due Società, per

l’ottimizzazione di una progettazione e promozione comune e condivisa.

• Maggiore integrazione tra gli uffici dell’Associazione per avere coperto il cofinanziamento dei progetti

istituzionali oggi composto da risorse interne. Gli obblighi contrattuali dei bandi a cui partecipiamo

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prevedono di norma un cofinanziamento, essenzialmente coperto da quote lavoro dello staff. Può essere

interessante riuscire a mettere a cofinanziamento dei progetti anche altre entrate dell’Associazione,

quando compatibile con il bando (esempio partenariati con aziende). Questa ipotesi richiede una

partecipazione attiva, fin dall’inizio, dell’ufficio relazioni con le imprese nella definizione dell’ipotesi

progettuale.

• Messa a regine della promozione e gestione dei progetti finanziati: in relazione alla ridefinizione della

struttura e dell’organizzazione interna dell’Associazione è fondamentale trovare entro il 2017 una modalità

di gestione comune e condivisa tra gli uffici dell’Associazione e le Società per la promozione e gestione dei

progetti finanziati. Deve con priorità essere verificata la tenuta della struttura nella gestione dei progetti già

approvati ed operativi e la fattibilità di nuovi possibili progetti, con riferimento a esecuzione, controllo del

cash-flow e relativi solleciti, rendicontazioni intermedie e finali, identificazione e copertura dei costi interni,

supervisione, verifica, sviluppo e consegna dei prodotti, contenuti adeguati, contatti con i partenariati,

monitoraggio dei nuovi bandi ed opportunità di finanziamenti. Si tratta di aspetti connessi da una parte alla

corretta esecuzione dei progetti e dall’altra alla promozione di nuovi progetti, su cui sarà necessario

concentrare un adeguato investimento di tempo e risorse interne.

Si rimanda all’Allegato 6 per l’elenco dei Progetti finanziati e/o in attesa di risposta.

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4.Sviluppo di attività di Comunicazione & Marketing

Il carattere della comunicazione & marketing sarà ispirato a criteri di modernità con l’utilizzo di linguaggi autorevoli ma facilmente comprensibili, basato sulla consistenza dei contenuti e dei progetti, sulla trasparenza e sulla rendicontabilità. L’obiettivo è quello di esprimere nei diversi momenti esterni “una voce” forte, riconoscibile e capace di emozionare e appassionare, coinvolgendo nelle proprie attività sempre di più la società civile, la comunità scientifica e gli ambiti istituzionali, il mondo delle imprese e quello dell’informazione.

L’analisi del contesto esterno e le tendenze in crescita (Rapporto Censis marzo 2015) indicano che gli ambiti di sviluppo sui quali sarà imprescindibile puntare sono il web, il digitale e i new media, specie per il target della fascia dei più giovani, consolidando al contempo la presenza di WWF sui media tradizionali, in particolare la TV che, a tutt’oggi rappresenta il punto di riferimento del grande pubblico italiano. Le attività di promozione saranno quindi sviluppate attraverso un attento “media mix”, capace di integrare e valorizzare strumenti tradizionali e innovativi. Assunti i posizionamenti strategici del programma 2017, di seguito lo sviluppo delle attività di comunicazione e marketing in aggancio ai tre principali cluster di programma 2017 e delle attività di programma collegate, alcune più mature altre ancora in fase di studio e di elaborazione. È importante precisare infatti che lo sviluppo operativo di ciascun filone tematico necessiterà di un approfondimento con i referenti di programma e di una valutazione molto puntuale di ciascuna attività. Quanto dettagliato di seguito rappresenta quindi una prima ipotesi di sviluppo del calendario con le informazioni pervenute ad oggi. La promozione della “campagna core” su base annuale si collegherà ai tre cluster principali di programma che saranno sviluppati con forti caratterizzazioni distintive e supportate da attività di comunicazione e marketing integrate.

1. Cluster: CLIMA E ADATTAMENTO (I° QUARTER FEBBRAIO-APRILE 2017)

Il cambiamento climatico in atto su tutto il pianeta e la rilevanza e la gravità delle modificazioni di cui abbiamo evidenza quotidianamente – aumento delle temperature terrestri, innalzamento dei livelli dei mari, scioglimento dei ghiacciai, estremizzazione dei fenomeni metereologici - rappresentano una delle minacce più significative che l’umanità dovrà affrontare nei prossimi anni. Sarà quindi necessario che l’azione del WWF sia focalizzata sulla necessità di mantenere vitali i sistemi naturali per limitare la perdita di biodiversità che procede a ritmi altissimi, di salvaguardare habitat e specie unici, di contribuire a ripristinare la funzionalità ecologica anche favorendo un’economia basata sui principi di rigenerazione, nonché alla necessità di dismettere l’utilizzo dai combustibili fossili. Le attività di comunicazione e marketing valorizzeranno questo approccio selezionando i progetti più iconici e che richiedono urgenza d’intervento . per la dimensione italiana è’ stata selezionata l’attività focus di conservazione sulle “zone umide”, in quanto aree chiave per monitorare come il cambiamento climatico stia incidendo sulla perdita di biodiversità dell’area del Mediterraneo e in forte aggancio al sistema delle Oasi del WWF.

MILESTONES DELLE ATTIVITA’:

- Gennaio/Marzo -Campagna raccolti fondi - Febbraio - Attività di citizen e/o science conservation su zone umide e coinvolgimento Oasi WWF - Marzo –Campagna/Evento Earth Hour 2017 (definizione sviluppo evento entro dicembre 2016) - Febbraio/Aprile- Parco Delta del Po Area focus italiana con attività istituzionali:

Comunicazione dei progetti finanziati già approvati

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2. Cluster: WILDLIFE BIODIVERSITA’ – II° QUARTER APRILE/LUGLIO/AUTUNNO 2017

Le attività di conservazione del WWF in difesa del “Wildlife” rappresentano l’asset “core” dell’Associazione, dal forte carattere identitario e di grandissima riconoscibilità per il grande pubblico. La situazione attuale ci indica che i ritmi di perdita di biodiversità del pianeta hanno raggiunto livelli allarmanti (LPR 2016), specie ed habitat unici rischiano di scomparire per sempre. L’aumento delle attività illegali di prelazione della natura, veri ladrocini di natura, e l’incremento delle attività di bracconaggio, sia a livello internazionale che nazionale, aggravano ancor più un quadro generale già estremamente critico. Sarà quindi fondamentale attraverso le attività di comunicazione e marketing dare enfasi e risalto ai progetti WWF per promuovere azioni concrete in difesa della Biodiversità del pianeta e chiedere sostegno richiamando la massima urgenza di intervento. Saranno selezionate per le attività di raccolta fondi le progettualità più significative e di rilevanza internazionale e nazionale anche in aggancio al sistema delle Oasi del WWF e alla funzione delle Aree Protette come luoghi prioritari di conservazione della natura che garantiscono la tutela degli habitat necessari alla salvaguardia di specie prioritarie e al mantenimento della vitalità degli ambienti naturali.

MILESTONES DELLE ATTIVITA’:

- Maggio/Ottobre/Dicembre: Campagna di raccolta fondi - 22 Aprile – Bioblitz o attività di Citizen Conservation - 8-22 maggio- Campagna raccolta fondi SMS su Emergenza bracconaggio Italia - 21 Maggio – Evento/Giornata Oasi WWF - Giugno –Citizen Scienze/Conservation Oasi WWF (in collegamento anche al cluster tematico Mare e

Oceani) - Aprile/Luglio- da richiesta su Parco Delta del Po estensione ad altre azioni focus su Aree Protette

con attività istituzionali dedicate - Autunno: Evento Natura in città (definizione progetto entro marzo 2017)

Comunicazione dei progetti finanziati già approvati

3. 3. Cluster: MARE E OCEANI

Il Mari e gli Oceani, il nostro “capitale blu”, ricoprono il 71% della superficie terrestre, sono ecosistemi essenziali per la salute del pianeta e per la sopravvivenza dell’uomo. Malgrado questo sono sempre più vessati dall’inquinamento, dalla pesca illegale, dall’innalzamento delle temperature che ne acidifica le acque, dallo sviluppo costiero e dalla perdita e dal degrado degli habitat che ne mette a rischio la preziosa e fondamentale biodiversità. Gli oceani producono circa il 60% dei beni e dei servizi sul nostro pianeta. Più di 3 miliardi di persone ottengono fino al 20% delle proteine animali dal pesce. Il 31,4% degli stock ittici è fortemente sovra sfruttato. Il Mediterraneo è uno dei mari più ricchi di biodiversità ma è al tempo stesso tra i più minacciati dall’azione umana (Rapporto Medtrends 2015). Numerose specie simbolo sono fortemente minacciate di estinzione, si è già perso il 90% dei top predators del Mediterraneo negli ultimi 100 anni. Dato il contesto le attività del WWF nel 2017 focalizzeranno le loro principali azioni sull’esigenza di: ridurre gli impatti antropici e aumentale la tutela diretta su habitat e specie, , informare e orientare ad un consumo più sostenibile di pesce e soprattutto dare quanta più effort possibile in termini di comunicazione e marketing alle azioni contro chi sta depredando il capitale blu con azioni di illegalità diffusa, veri e propri “Ladri di Mare”. MILESTONES DELLE ATTIVITA’:

- Giugno/Settembre: Campagna di raccolta fondi - 8 Giugno - Lancio Cluster Mare e Oceani: Lancio dossier “Ladri di Mare” + Attività di Bioblitz/Citizen/Scienze Conservation in collaborazione con partner scientifici (Stazione Anthon Dhorn). - Giugno/Settembre- Istituzione NUMERO BLU “LADRI DI NATURA” (verifica di fattibilità entro gennaio 2017) – Attivazione di un numero dedicato alle segnalazioni per ridurre e/o contrastare l’impatto delle azioni illegali nel mare.

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- Luglio/agosto - Promozione OASI BLU- Insieme a WWF Oasi si lavorerà per ottenere l’istituzione di almeno 3 nuove Oasi blu tra le seguenti aree: La Punta nel Parco del Cilento, Budelli, Policoro, Scivo, Capo Pecora, Capo d’Orso, Formiche di Burano, Isola di San Pietro di Taranto. - Giugno/Settembre – Sea Food: Consumo sostenibile di Pesce in collegamento al progetto finanziato Fish Forward e declinazione italiana. - Giugno/Settembre - Attività di tutela specie simbolo tartaruga marina (attività in corso- finanziata). Le tartarughe marine sono specie protette e prioritarie la cui tutela rientra anche nei programmi del WWF internazionale. Nel 2017 si prevede di rafforzare il network tartarughe, proseguire le attività di recupero ed i campi di monitoraggio dei nidi.

Comunicazione dei progetti finanziati già approvati

SVILUPPO DELLE LINEE E DEGLI STRUMENTI DI COMUNICAZIONE& MARKETING

1. Ufficio di Media Relation Innovare e potenziare le modalità di lavoro di media relation con una forte integrazione con gli strumenti digital e social media, lavorando su due principali asset: Promozione delle campagne di raccolta fondi: Implementare le media partnership strategiche e le attività di comunicazione non convenzionale (stunt di comunicazione, flashmob, comunicazione virale, street guerriglia) per potenziare le proposte ai media preferendo un taglio quanto più collegabile ai temi dell’attualità e della società. Utilizzando strumenti come sondaggi/vox populi/ reportage/inchieste/field-trip funzionali a creare un reale

interesse e coinvolgimento da parte della testata/editore e il conseguente ottenimento di spazi di maggiore

visibilità. Contaminare in termini di contenuti WWF la realizzazione di documentari, fiction, rubriche

all’interno di programmi televisivi e serie tv.

Promozione delle attività di posizionamento strategico: integrando le tradizionali attività di media relation con un forte coinvolgimento degli strumenti web e social media, attivando le collaborazioni con opinion leader e influencer, sviluppando l’attività di blog e blogger, aumentando la capacità interna di influenzare comunità a diffondere e sostenere l’azione del WWF. Creazione di una rete di blogger WWF e sinergia su profili Twitter, funzionale alla creazione di una comunità WWF di comunicatori che veda coinvolti e attivi più soggetti (Rete, Oasi, Area Comunicazione). 2. Eventi e progetto Testimonial Si conferma la centralità degli eventi nazionali nel piano 2017, come momenti di sinergia di tutte l’associazione e come grandi occasioni di visibilità in grado di catalizzare l’attenzione di ampie fasce di popolazione. Bisognerà però utilizzare gli eventi WWF come strumento funzionale all’associazione tutta e non solo come strumento di comunicazione, ri-pensando a nuove e più innovative modalità di coinvolgimento del pubblico per massimizzare la capacità di promozione soci, attivazione e di ingaggio di nuovi target strategici e aprendo la collaborazione anche a partner e nuove alleanze.

Il coinvolgimento dei testimonial Rappresenta una ulteriore possibilità di aumentare la nostra capacità di comunicazione sul grande pubblico ma dovrà avvenire in una modalità più organica e strutturata, focalizzando il loro coinvolgimento sulle attività prioritarie ( 1 testimonial forte e credibile su ciascun cluster tematico 2017) e coinvolgendoli attivamente nel mondo WWF anche organizzando momenti di approfondimento sui nostri progetti e con viaggi sul campo. Questo ci potrà consentire di avere un più forte coinvolgimento da parte loro e valorizzare la loro popolarità e la loro capacità di influenzare anche attraverso i loro canali web e social media .

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3. Strumenti Web, digital e social media Il digital diventa strumento che acquisisce peso e importanza crescenti nella relazioni con pubblici interni ed esterni. Visione futura: il sito, i social network e le mail che ricevo dal WWF mi stupiscono ed emozionano. Il contenuto visivo mi cattura. WWF mi mostra la bellezza della natura che mi ispira a guardare oltre. Leggo contenuti e storie che mi colpiscono. Mi rendo conto che questa bellezza della natura non è evidente a tutti e che il lavoro del WWF è importante. Gli animali sono minacciati, riserve naturali sono sotto pressione e le temperature sulla terra sono in aumento a causa del cambiamento climatico. È un messaggio importante e urgente che richiede azione. Fortunatamente posso contribuire alla conservazione della natura e posso diffondere il messaggio per coinvolgere altre persone. Sarà creata una Digital roadmap che sarà la guida per costruire la presenza online in ottica di condividere la storia raccontata nel corso dell’anno sugli altri canali e di aumentare l’engagement e quindi la fidelizzazione e la raccolta fondi Oggi ci sono strumenti che spesso non dialogano tra loro. È fondamentale costruire una strategia di content marketing che permetta di dare nuova vita al brand e che declini i contenuti (comunicati stampa, schede di contenuto su specie e su progetti, eventi, attività di promozione) sia sugli strumenti online che offline. In questo lavoro di coordinamento il digital non può continuare ad ereditare logiche e strumenti non propri e la declinazione del piano di contenuti dovrà rispettare logiche e trend di fruizione di contenuti online e di ottimizzazione della visibilità. Il digital a partire dal sito web deve diventare espressione del posizionamento ed espressione del brand. Questo lavoro ci permetterà di non disperdere energie e di ottenere una crescita di visibilità dell’Associazione. Il piano di dettaglio digital sarà presentato entro la fine di gennaio 2017. 4. Ufficio editoria e rivista Panda: Si implementeranno le collaborazioni con agenzie esterne e per lo sviluppo delle campagne pubblicitarie 2017 così da poter avere maggiori stimoli e letture più innovative e moderne. Si dovrà migliorare l’impatto grafico e la leggibilità delle pubblicazioni associative (Panda, rapporti e ricerche) anche ripensandole in formula digitale secondo i nuovi canoni di comunicazione dettati dal web – anche attraverso lo studio di progetti editoriali per reperire risorse di natura pubblica. Saranno inoltre sviluppati dei tutorial a supporto dei tre cluster principali di attività per il 2017 ad utilizzo di tutta la rete WWF.

5. Pianificazione Media

La presenza WWF negli spazi mediatici esterni dovrà essere sviluppata tenendo conto dei budget contenuti e con una maggiore attenzione alla corrispondenza tra i target e la tipologia di media prescelto. Importante, anche in questa linea di lavoro, sarà l’attenzione ai nuovi spazi sui new media, e alla capacità di entrare con i nostri contenuti in canali mediatici sempre più interattivi.

6. Storytelling nella comunicazione con i target interni

I nostri soci per esempio negli ultimi anni hanno ricevuto solo comunicazioni generiche e non collegate a progetti specifici. Non abbiamo mai raccontato l’impatto delle loro donazioni e all’esterno spesso ci siamo focalizzati sul racconto di un WWF concentrato su attività istituzionali e scientifiche. Dobbiamo far partire un racconto di un WWF che interviene negli ambiti in cui è riconosciuto come autorevole e che sono collegate ad ambiti di intervento prioritario dal pubblico: distruzione delle foreste, tutela specie in via di estinzione, difesa del territorio.

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Dobbiamo dimostrare il contributo e l’impatto sui programmi internazionali e italiani. Comunicazione a target interni: il racconto ai nostri soci deve avvenire attraverso ringraziamenti e rendicontazione di attività svolte, attraverso un calendario editoriale coerente e comune che sia espressione dei posizionamenti scelti e che racconti le sue storie su Panda, sui social, nei comunicati stampa, nei mailing e nelle comunicazioni fatte dalla rete territoriale che deve essere espressione di questo racconto nell’incontro con le persone. Ma soprattutto questo racconto deve essere semplice, immediato, deve avvicinare alle persone e deve sottolineare l’importanza dell’intervento in difesa della biodiversità, un intervento necessario e urgente.

7. Target prioritari

Il nostro racconto alle persone si rivolgerà a due target prioritari: bambini e famiglie. Investire nel Futuro

(bambini 6-10 anni)

Obiettivo: motivare bambini a sviluppare una ‘relazione con la natura’

‘Si protegge ciò che si ama Si ama ciò che si conosce’ (campagna Fai Scuola) Implementare e mantenere un programma per bambini e adolescenti richiede risorse umane e finanziarie e partner in supporto economico. È un investimento a lungo termine. Non c’è un ritorno immediato sull’investimento. Però è fondamentale. Un programma bambini e giovani aggiunge un valore significativo al nostro lavoro e costruisce un futuro migliore per la biodiversità. La difficoltà più grande è la gestione del passaggio all’adolescenza che è la causa principale di abbandono del WWF. Ma questi bambini ritornano da adulti perché hanno amato e amano il WWF e coinvolgono la loro nuova famiglia. Per il 2017 ci focalizzeremo sulla fascia d’età 6 -10 perché ritenuta prioritaria in termini di coinvolgimento e in termini di raccolta fondi. Un programma più articolato mediamente necessita di alter risorse (umane ed economiche) e più la fascia d’età cresce più diminuiscono i ritorni quindi in anno 1 e 2 abbiamo scelto di focalizzarsi sul target su cui abbiamo maggiore conoscenza / esperienza e che ci permette di cominciare un percorso che potrà continuare con le altre fasce di età appena sarà possibile aumentare investimenti e risorse (un programma organizzato prevede un minimo di 3 risorse FTE). Key Actions: nuovo sito (verifica costi e fattibilità per piattaforma già utilizzata o nuova piattaforma) ;

collegamento a social, contenuti premium (progetto video con elementi di animazione (youtube);

partnership media per la promozione dell’acquisizione; distribuzione sul territorio di copie gratuite

attraverso rete territoriale, evento wear it wild: vestiti da natura e raccogli fondi per salvarla (28 febbraio

2017 – carnevale - wearitwild.wwf.org.uk); organizzazione connessioni con Panda Club e sviluppo delle

relazioni con scuola e insegnanti.

8. Panda club

L’obiettivo è quindi cominciare a lavorare per l’anno scolastico 2017-18 con un nuovo Panda Club realizzato dall’ufficio educazione.

Nel frattempo la parte di promozione procederà al reclutamento di nuovi volontari per la promozione sul territorio a partire da settembre e con la possibilità che questi nuovi volontari (target ex docenti) prevedano anche un momento laboratoriale in classe ( da valutare con ufficio educazione ). In termini di promozione si sta valutando un test con le scuole private.

Saranno effettuati dei test su un modello già utilizzato in altri paesi europei e anche in Italia (es. Azione contro la fame – corsa contro la fame) che vorremmo costruire e far partire sempre in anno scolastico 17-18. Si tratta di una sfida proposta alle classi: possono donare per iscriversi o correre per la natura (la raccolta fondi e il finanziamento dell’iscrizione a quel punto avvengono in forma di ‘crowfunding’ con

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genitori e parenti). Pensiamo a una revisione di questo modello ce prevede bioblitz che sostituiscono la corsa.

9. Rete territoriale

Rispetto alla rete territoriale, il WWF Italia nel 2017 intende:

Testare nuovi meccanismi di incentivazione (OA: incentivazione del 50% per ogni nuovo socio, al raggiungimento dell’obiettivo stabilito dal contratto)

Lavorare in modalità test con un gruppo selezionato di Oasi ed OA con l’obiettivo di creare dei modelli che possano essere replicati sul territorio.

Le OA e le Oasi coinvolte nel test saranno scelte sulla base di alcuni criteri:

risultati in termini di acquisizione degli ultimi 2 anni;

potenziale dei territori di appartenenza (presenza WWF sul territorio e reddito medio della popolazione).

Implementare analisi relative al lifetime value (LTV) dei soci acquisiti dalla rete (Oa ed Oasi) per meglio valutare/orientare gli investimenti su questo canale di acquisizione

In allegato 7 il timing delle attività di tutte le aree di marketing individui.

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5.Cosa succede nel 2017? Scenario istituzionale e attività di advocacy/policy WWF

In questi ultimi anni abbiamo assistito a avvenimenti importanti che sono potenzialmente in grado, almeno

sulla carta, di condizionare il futuro prossimo in modo rilevante e nella direzione della sostenibilità. Con la

COP21 del dicembre 2015, infatti, è stato raggiunto l’Accordo di Parigi, che entrerà formalmente in vigore

ai primi di questo novembre, con l’importante impegno di tutti i Paesi del mondo a unire le proprie azioni

per limitare il riscaldamento globale a 1,5°C e comunque ben al di sotto dei 2°C. Solo così si potranno

evitare le conseguenze più catastrofiche del cambiamento climatico anche se sappiamo benissimo che il

grandissimo ritardo all’azione concreta in questo obiettivo, specie dopo i risultati delle elezioni USA e il

prevedibile tentativo di sfilarsi dall’accordo. Benché la Cina abbia preannunciato la volontà di andare

avanti, occorrerà aggiornare la strategia, anche europea, adeguandola alla nuova situazione. Sempre nel

2015 è stata approvata da tutti i Paesi del mondo in sede ONU, l’importante Agenda 2030 con i suoi

Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals – SDGs), che per la prima volta fissano

obiettivi comuni a tutti i Paesi da incorporare non solo nelle politiche di cooperazione allo sviluppo per i

Paesi più poveri e vulnerabili, ma anche nelle politiche nazionali e locali di ciascun Paese. Si tratta di un

significativo riconoscimento del fatto che tutti i Paesi del mondo sono in “via di sviluppo sostenibile”. Uno

dei fulcri dell’attuazione degli SDGs è l’integrazione degli interventi, in modo da rispondere in modo

sinergico ed economicamente vantaggioso a più obiettivi e trarne quindi benefici su più aspetti. Inoltre

l’Enciclica papale “Laudato sì” sulla cura della Casa Comune ha illustrato in modo chiaro questo concetto,

sottolineando il legame imprescindibile tra cura della natura e lotta alla povertà e alle disuguaglianze. Si

tratta quindi di ulteriori importanti strumenti a nostra disposizione che sarà nostro ruolo e impegno,

seguire con cura, e ricordare gli impegni in ogni sede e declinare azioni concrete che abbiano questo

importante quadro come riferimento. Il 2017 quindi si preannuncia come anno della concretezza degli

impegni anche a livello internazionale, con tappe significative anche per la conservazione della biodiversità

e di occasioni di sviluppo dei nostri temi (ad esempio, il 2017 è stato dichiarato dall’ONU come Anno

Internazionale del turismo sostenibile). Nei paragrafi seguenti, viene suddiviso lo scenario che si può

immaginare per i prossimi 2 anni e le attività di advocacy e policy del WWF Italia, tutte inserite in questo

quadro globale.

Scenario Europa 2017 - 2018 – l’Unione in bilico I risultati del referendum sulla permanenza del Regno Unito nella UE, come ha avuto modo di sottolineare Jacques Delors (il più longevo presidente della CE) nella dichiarazione resa in appoggio al Manifesto per una nuova Europa, promosso (tra gli altri dal WWF, da Concord e dall’Unione delle confederazioni sindacali europee), mette in discussione la stessa “essenza” dell’Unione che sta nel recupero delle vocazioni, affermatesi con forza tra la metà degli anni ’80 e la metà degli anni ’90, per un’Europa leader mondiale per gli elevati standard di equità e sicurezza sociale ed ambientale. D’altra parte, l’attuale Presidenza della Commissione Europea dimostra sempre più debolezza della nuova leadership istituzionale (nonostante il rafforzamento della struttura piramidale della governance dell’Unione), anche se, va detto, la situazione abbia gradi di complessità difficili da affrontare (referendum britannico, boicottaggio del piano di distribuzione delle quote dei migranti, crisi Ucraina, e in prospettiva timore che in alcuni Paesi determinanti per il futuro dell’Europa dove nel 2017 si terranno elezioni - elezioni politiche in Germania e in Olanda ed elezioni presidenziali in Francia- prevalgano le forze politiche populiste, antieuropee, nazionaliste e xenofobe).

In un’ottica in generale vetero-sviluppista anche sul piano degli investimenti, le normative europee sulla Natura (Direttive Habitat e Uccelli) non sono altro che un ingombro, da lì il progetto di depotenziarle e di riformarle per superare i vincoli che queste possono creare alla nuova fase di interventi paneuropei. Anche su Clima ed Energia, nominalmente ancora fiore all’occhiello dell’Unione Europea, si assiste a un sostanziale arretramento: la UE è arrivata buon ultima alla ratifica dell’Accordo di Parigi, gli investimenti nelle energie rinnovabili sono in calo, la dipendenza dell’economia polacca dal carbone viene

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sostanzialmente usata come alibi per un immobilismo che ovviamente favorisce i combustibili fossili. La battaglia si annuncia durissima, perché le lobby fossili sono estremamente attive e intervengono a 360 gradi per rallentare la transizione verso un’economia a vasso tenore di carbonio.

Come agisce il WWF rispetto allo scenario europeo? Le attività di policy/advocacy

E’ quindi prevedibile che, vista la reticenza della CE a prendere atto dei risultati della consultazione Fitness Check dei cittadini europei avviata nel 2015 (che ha portato oltre 500mila cittadini ad esprimersi in difesa delle due Direttive Habitat e Uccelli), nel 2017 debba continuare la pressione delle principali associazioni attive a Bruxelles (in particolare l’European Pogramme Office del WWF e Birdlife) sugli Stati Membri e sulla CE perché non si avvii alcun processo di revisione. L’impegno del WWF per il perseguimento delle migliori politiche di tutela della natura su scala comunitaria si focalizzerà nel 2017 anche: a) nel rilancio, dopo la COP 13 di Cancun del dicembre 2016, del processo di implementazione della Strategia Europea sulla biodiversità; b) sul monitoraggio del processo di revisione della Direttiva Quadro Acque che nel 2018-2019 porterà a modifiche della normativa comunitaria. Infine, una particolare attenzione doverà essere dedicata anche al percorso avviato dalla Marine Strategy Framework Directive (MSFD) per la definizione entro il 2020 del Good Environmental Status (GES) sulla base di11 descrittori.

Su Clima ed Energia, nei prossimi 3 anni l’Unione Europea dovrà decidere la ripartizione dell’obiettivo di riduzione al 2030, ma già nel 2018 tale obiettivo andrà incrementato per perseguire l’obiettivo di limitare il riscaldamento globale a 1,5°C e comunque ben al di sotto di 2°C. Inoltre, sono in preparazione una direttiva sulle energie rinnovabili e un pacchetto energia che potrebbero rendere obbligatorio il target sull’efficienza energetica, oltre che la riforma del mercato dell’energia. Lo stesso Emission Trading Scheme (ETS) andrà rivisto, anche sulla base delle decisioni conseguenti all’Accordo di Parigi: sempre più necessaria appare, infatti, l’introduzione di una Carbon Tax (chiamata Carbon Floor Price) a livello europeo. Se questo non avverrà, il WWF è orientato a chiedere comunque un provvedimento analogo su scala nazionale, come sta avvenendo già in altri Paesi.

Scenario Italia 2017-2018: l’età delll’incertezza

Quelli che ci aspettano (dal 2017 in poi) possono essere definiti come gli anni dell’età dell’incertezza in Italia (in cui si alternano deboli segnali che confermano e smentiscono l’inerzia del sistema) in tutti i campi politico-istituzionale, economico e sociale.

La situazione economica, come scritto nella nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza (DEF, 09/2016) che individua le tendenze nel prossimo triennio, ha visto quest’anno una crescita “piatta” mentre per il 2017 il Governo prevede una crescita molto contenuta del PIL dell’1% (la crescita di gran lunga più modesta dei Paesi del G7), un rapporto deficit/PIL su base annua del 2,3%, una dinamica degli investimenti pubblici in crescita nei prossimi anni in media del 2,3% (anche per effetto degli impegni che l’Italia sta assumendo nel’ambito del Piano Junker) e una diminuzione della pressione fiscale. Come alla luce della situazione data7 questo sia possibile, sarà tutto da verificare.

La situazione sociale, secondo la rilevazione semestrale ISTAT (06/2016), è molto condizionata dalla situazione occupazionale che vede una lieve crescita su base annua (rispetto a 06/2015) di 329 mila nuovi occupati.Il tasso di disoccupazione all’11,6% rimane comunque a livelli preoccupanti, con il tasso di disoccupazione giovanile al 36,5%, uno dei più alti d’Europa. Tutto ciò ci porta a ritenere come ancora sia troppo presto per valutare i reali effetti del Jobs Act e che l’Italia ancora stenta a delineare un futuro condiviso ed equo. Il nostro, comunque, continua a non essere un Paese per giovani e la famiglia agisce ancora da ammortizzatore sociale anche se non vede aumentare il suo potere d’acquisto e rischia di intaccare il proprio patrimonio, con un ceto medio sempre più impoverito. Il 44% della famiglie italiane non riesce a mantenere il proprio tenore di vita e il 53% non riesce a far fronte ad una spesa improvvisa. I/le

7 E’ tutto da capire infatti come si arrivi a una diminuzione della spesa pubblica e quindi del rapporto debito/PIL dal 132,8% attuale

al 126,6% nel triennio, a fronte anche della mancata attuazione del Programma di Spending Review, anche se si presume di avere nuove entrate lasciando di nuovo spazio alle ricette tradizionali (risultate poco efficaci in passato) descritte nel DEF di «valorizzazione» del patrimonio pubblico e delle privatizzazioni. Mentre permane la cronica incapacità di definire misure fiscali progressive sui redditi maggiori e di intaccare l’enorme quota di elusione ed evasione fiscale (il PIL sommerso ammonterebbe a 540 miliardi di euro, mentre il PIL ufficiale è di circa 1500 miliardi, secondo il rapporto di Eurispes 2016).

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nostri/e concittadini/e comunque, pur in questa situazione, restano sensibili alle problematiche ambientali: nella graduatoria delle paure in Italia8 il timore per la distruzione dell’ambiente (con il 58%) è al secondo posto dopo la paura per l’instabilità politica. Vi sono anche dati « positivi » che emergono in tal senso: l’Italia è leader mondiale per contributo del fotovoltaico nel mix elettrico nazionale ed è prima tra i grandi Paesi dell’Unione Europea, a pari merito con la Spagna, per quota di energia rinnovabile nella produzione elettrica (Solar Foundation 2015); tuttavia negli ultimi anni gli investimenti nelle energie rinnovabili sono in forte stallo, e il contributo delle rinnovabili al mix elettrico è in diminuzione, come effetto delle continue barriere poste fal Governo e dagli enti regolatori. Il 59% dei consumatori italiani ha scoperto i prodotti biologici, il 37% li consuma una volta a settimana, il 22% ogni giorno (Nomisma 2014). Dalle ultime analisi Eurisko (Consumer Experience, 2016) sono chiari alcuni trend emergenti che interessano la società italiana, partendo dall’analisi di un fenomeno sempre più pervasivo: la disintermediazione, dove i rapporti diretti (basati sulla fiducia e sullo scambio), il cambiamento, l’innovazione, la digitalizzazione, la mobilità e la prossimità, l’attitudine allo « sharing » sono elementi di uno stesso complesso quadro che presenta anche lati oscuri ma con quali tutti gli attori, anche economici, devono fare i conti.

La situazione politico-istituzionale, caratterizzata da una crisi acclarata nei rapporti tra i cittadini e la politica, dipende molto nei suoi sviluppi dal referendum costituzionale del 4 dicembre 2016, e dalla discussione sui correttivi alle legge elettorale, per capire se il Paese si sta orientando verso un riassetto dei poteri esecutivo e legislativo, in cui venga rafforzato il potere del Governo e si vada ad incidere sul processo legislativo e sui rapporti tra Stato centrale e Regioni o si voglia mantenere l’attuale equilibrio istituzionale. E’ ovvio che gli esiti della doppia partita sulla nostra Carta e sull’Italicum andranno a condizionare comunque il futuro quadro politico e istituzionale, sia che il Governo venga rafforzato, da un voto confermativo positivo sulle riforme proposte dell’esecutivo, sia che venga smentito dal voto popolare e si decida comunque di arrivare alla scadenza naturale del 20189. E, a proposito della capacità del Governo di introdurre reali elementi di riforma del sistema, anche qui vale l’elemento di incertezza per la qualità anche legislativa e attuativa (visto anche l’ampio ricorso alla delega) di strumenti che possono avere ricadute positive come la riforma della pubblica amministrazione, la riforma della scuola, il Jobs Act e la riforma del Codice degli appalti. In campo ambientale si rimane però al palo, perché prevalgono le tendenze ad una eccessiva semplificazione e accelerazione delle procedure che fa diminuire il potere delle amministrazioni di tutela (come emerge nella riforma della PA e nei decreti legislativi attuativi), alla affermazione nei fatti della prevalenza degli interessi economici su quelli ambientali nelle linee strategiche di Governo (decreto Sblocca Italia e provvedimenti conseguenti) o alla proliferazione di regimi speciali di esenzione dalla responsabilità per danni ambientali (decimo decreto ILVA). E’ difficile che questi orientamenti/comportamenti consolidati abbiano un’inversione di tendenza anche se è sicuramente interessante la svolta concertativa (con il coinvolgimento di alcuni soggetti della società civile, tra cui il WWF) avviata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri sul “Piano Casa Italia” e l’intenzione, confermata nel DEF, di puntare non solo sull’adeguamento e la messa in sicurezza antisismica ma sulla sicurezza complessiva del territorio attraverso interventi urgenti di risanamento ambientale ed idrogeologico (pag. V dell’Aggiornamento al DEF del settembre 2016). Dal Ministero dell’Ambiente ci si attende impegni importanti: di sviluppare almeno un’azione incisiva riguardante la manutenzione del territorio, mettendolo in relazione alla definizione del Piano nazionale per l’Adattamento ai Cambiamenti climatici, l’interazione con la Strategia nazionale per lo Sviluppo sostenibile e alla sua implementazione. In una situazione in cui, dopo la COP 22 sui cambiamenti climatici di Marrakech e dopo l’entrata in vigore dell’Accordo di Parigi, si dovrà garantire la cornice legislativa e poi quella pianificatoria in attuazione degli impegni internazionali. E in questo quadro si deve considerare lo scarso peso10 del Ministro dell’Ambiente oggi in carica nella

8 VIII Rapporto sulla sicurezza e l’insicurezza sociale in Europa – febbraio 2015.

9 Bisogna tenere conto che, come esito attuale di dinamiche che si sono consolidate negli ultimi 15 anni, già oggi l’iniziativa

legislativa è fermamente in mano al Governo: l’81,7% delle leggi approvate dai due rami del parlamento derivano da decreti legislativi e decreti legge di iniziativa del Governo (fonte Camera dei Deputati). 10

Questa debolezza è percepita nello stesso Governo, come dimostra l’avocazione delle politiche relative al rischio idrogeologico da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri (Italia Sicura) e la poca chiarezza rispetto agli obiettivi e alla identificazione degli

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compagine governativa e nel contribuire a definire un pensiero strategico. Anche nel caso di uno degli aspetti core dell’impegno istituzionale del Ministero, riguardante le competenze per la migliore tutela degli ecosistemi naturali, non si attendono novità in attuazione della Strategia Nazionale ed europea sulla biodiversità (a dicembre 2016 a Cancun ci sarà la COP 13 sulla Convenzione sulla Biodiversità) o che siano finalizzate a garantire il pieno rispetto delle Direttive Habitat e Uccelli. Mentre è bene ricordare altresì che il Ministero appare impegnato ad introdurre una modifica di fatto della mission e della governance dei parchi nazionali, che supera quella delineata nella legge quadro sulle aree protette, a partire dal Parco dello Stelvio e, si ventila, anche per la tutela del Delta del Po dopo l’inserimento dell’area nella lista MAB UNESCO.

Come agisce il WWF rispetto allo scenario italiano? Le attività di policy/advocacy WWF

Il WWF Italia nel 2017 dovrà tenere alta l’attenzione sui problemi della governance dei parchi e delle altre aree naturali protette, anche in riferimento al dibattito sulla riforma della legge quadro n.394/1991 in alleanza con le altre associazioni, distinguendosi con un articolato programma di azioni sulle best practices riguardanti l’efficacia e l’efficienza delle politiche e dei programmi dei parchi nazionali. Attenzione sarà dedicata all’impegno sulla istituzione delle nuove aree marine protette e, in stretta collaborazione con il Mediterranean Programme Office (MedPo), sulla Governance del Santuario Pelagos e sulla sua effettiva tutela, sviluppando un programma d’azione a tutto campo nei confronti del Ministero dell’Ambiente (anche sull’istituzione, in accordo con la Francia, di SIC di alto mare nell’area del Santuario) e dei principali players privati per la migliore tutela dei cetacei (adozione volontaria di sistemi anticollisione). Sempre in collaborazione con il MedPo dovrà proseguire l’impegno verso le istituzioni comunitarie e nazionali per ottenere normative che assicurino una gestione sostenibile della pesca che possa consentire la tutela della biodiversità e il recupero degli stock ittici del Mediterraneo, con particolare riferimento a specie particolarmente minacciate come il tonno rosso e il pesce spada.

Sul tema più generale della conservazione della biodiversità e in coerenza con la campagna del WWF EPO in difesa delle Direttive Natura e per la loro piena implementazione, il WWF Italia a partire dal 2017 dedicherà attenzione al completamento della designazione dei SIC in ZSC con l’adozione delle relative misure di conservazione, in risposta alla procedura d’infrazione avviata dalla Commissione UE nei confronti del nostro Paese, e svilupperà il confronto con la DG Ambiente della CE, il Governo e le Regioni sulla corretta applicazione della valutazione di incidenza, in relazione alla procedura EU Pilot già avviata dalla CE e alle modifiche normative del Collegato Ambientale alla Legge di Stabilità 2014.

In coerenza con questo filone di impegno, il WWF Italia monitorerà e interverrà nel percorso che porterà alla definizione delle Strategie per la biodiversità 2020 (a diversi livelli, internazionale, europeo e nazionale) valutando quale sia lo stato di applicazione di questi strumenti istituzionali attuativi della CBD. Ciò comporterà in particolare, a partire dal 2017, una valutazione dello stato di attuazione e delle necessità di aggiornamento della Strategia Nazionale per la Biodiversità in vista del 2020 e a dieci anni dalla sua prima adozione. L’azione del WWF si concentrerà sugli strumenti esistenti non ritenendo percorribile in questo momento e nell’attuale quadro istituzionale la strada per arrivare in tempi brevi e utili ad una legge quadro sulla biodiversità (che tecnicamente non potrebbe che caratterizzarsi se non come una legge delega al Governo per il riordino di tutta la complessa normativa legata alla conservazione della biodiversità).

Di grande importanza nel cercare finalmente di rendere visibile nei processi economici lo straordinario ruolo dei sistemi naturali e dei servizi ecosistemici per il benessere e allo sviluppo umano sarà il lavoro del Comitato sul capitale naturale previsto dalla legge 221/2015 (nell’ambito del quale è stato chiamato a farne parte un nostro esperto e un paio di membri del nostro Comitato Scientifico) che dovrà rendere noto un rapporto sullo stato del capitale naturale italiano da tenere in conto nella programmazione economica nazionale. Dare valore alla natura (dal messaggio centrale della presente proposta Programma) sarà l’impegno che nei prossimi anni sarà dedicato dall’Associazione su questo tema fondamentale per la

strumenti che dovevano essere ricompresi nel Green Act, annunciato dal Presidente del Consiglio dei Ministri ormai nel gennaio 2015 e mai definito con chiarezza dal Ministero.

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conservazione della natura che dovrebbe condurre anche alle prime contabilizzazioni del capitale naturale negli strumenti pubblici di programmazione economico-finanziaria, nonché alla corretta valutazione dei servizi eco sistemici forniti dai sistemi naturali, connettendo le esperienze più avanzate in campo scientifico e culturale con la definizione di strumenti istituzionali efficienti ed efficaci, che siano frutto anche di una maturazione dell’apparato amministrativo dello Stato.

Inoltre il WWF sta già facendo sentire la sua voce nell’elaborazione della Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile che, tramite il Ministero dell’Ambiente, il nostro Governo sta elaborando e che costituirà il punto di riferimento per l’applicazione dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite con i suoi Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Uno strumento che se ben impostato può diventare una base molto utile per avviare finalmente politiche mirate alla concretizzazione di percorsi di sostenibilità. Non a caso il WWF è parte importante dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) che ha già prodotto il primo rapporto su « L’Italia e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile » al quale il WWF ha contribuito.

L’Italia dovrà anche mettere a punto la Strategia Nazionale sul Clima, come previsto dall’Accordo di Parigi, e presentarla in sede Nazioni Unite. Una task force tecnica ha lavorato presso la Presidenza del Consiglio, ma al momento non è ancora chiara la sede istituzionale in cui verranno elaborati gli indirizzi di carattere politico. Il WWF sta sviluppando e svilupperà nei prossimi anni azioni di advocacy e di lobby per ottenere che l’Italia adotti una Strategia Nazionale di Decarbonizzazione e piani di attuazione. Inoltre, nell’ambito del policy paper nazionale è prevista un’intensa azione di advocacy in stretta connessione con l’attività territoriale. A questa si affiancheranno azioni specifiche su scala nazionale che potranno riguardare gli investimenti, concentrando l’attività su alcuni grandi players italiani (Assicurazioni Generali, Fondi pensione; in verifica di fattibilità). L’azione su scala nazionale sarà accompagnata e integrata, a partire dal 2017, anche da attività sul territorio in relazione con le istituzioni locali e regionali finalizzate a chiedere impegni per il clima che vadano sia nel senso del taglio delle emissioni che dell’adattamento ai cambiamenti del clima non evitabili. La prosecuzione della Campagna Carbone, realizzata in questi anni dall’associazione, sarà caratterizzata da un’attenzione particolare alla riconversione green degli impianti e delle aree produttive e all’orientamento verso la nuova occupazione. Si aggiunga che nel prossimo anno il G7 (previsto a Taormina in maggio) a Presidenza Italiana costituirà un’occasione per fare pressione su alcune priorità globali: il Presidente del Consiglio ha già annunciato che il clima avrà un’importanza di primo piano in agenda, così come pure gli SDGs (Obiettivi di Sviluppo Sostenibile).

In coerenza con questo impegno, rispondente alle strategie e ai piani d’azione internazionali, il WWF Italia, definirà e affinerà gli strumenti per un’interlocuzione anche di carattere tecnico con il Governo nell’ambito del programma di lavoro sul Piano Casa Italia (v. sopra), integrando le politiche e le misure tradizionali di intervento con l’attenzione che si deve dedicare alla mitigazione e all’adattamento ai cambiamenti climatici, alla tutela e alla resilienza dei sistemi naturali. Questa stessa impostazione caratterizzerà la presenza del WWF nella task force italiana per ottenere il rilancio su scala europea di una Direttiva sul consumo del suolo che prevede di raccogliere entro il 2017 un milione di firme di cittadini europei a sostegno dell’iniziativa popolare SAVETHESOIL.

Infine, bisogna ricordare che nell’ambito della più ampia attività (a livello nazionale ed europeo) sviluppata in questi anni dal WWF (progettuale e di accompagnamento istituzionale) per il pieno coinvolgimento del Ministero delle politiche agricole e del mondo agricolo nell’attuazione di misure concrete per la biodiversità e della Rete Natura 2000, l’Associazione monitorerà, in coerenza con gli indirizzi di WWF EPO, il percorso del Governo italiano verso l’Health Check della PAC e sarà attiva nel dibattito che si è già aperto sulla possibile revisione del greening nel primo pilastro e degli obiettivi dello sviluppo rurale del secondo pilastro della PAC 2014 – 2020, anche attraverso la partecipazione al Comitato di sorveglianza della Rete Rurale Nazionale. Inoltre, in relazione agli impegni su scala comunitaria in tema, il WWF rinnoverà il suo impegno nell’ambito della Coalizione italiana #StopGlifosato, in previsione della decisione che la Commissione Europea dovrà assumere in merito al rinnovo dell’autorizzazione all’uso del diserbante da parte dei Paesi membri. Altre scadenze significative, prevedibili nel 2017 ma non certe, sono la revisione della Direttiva UE sull’Agricoltura Biologica e relativo regolamento e la verifica sull’applicazione della Direttiva Pesticidi.

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Considerando l’importanza dell’educazione nell’ambito del Programma 2017, in particolare quella di base e superiore, e della formazione dei docenti (veri e propri moltiplicatori) per diffondere le competenze di base che permettano di comprendere e aderire alle attività promosse dal WWF, l’Associazione mantiene una grande attenzione rispetto alla riforma della scuola e alle nuove Linee Guida per l’educazione ambientale e allo sviluppo sostenibile (su iniziativa del Ministero dell’Ambiente con il coinvolgimento del MIUR) partecipando in modo attivo al percorso attivato da MATTM e MIUR. In parallelo si darà seguito operativo ai Protocolli con il MIUR in essere e/o in fase di stipula (Scuola/Università e Alternanza Scuola-Lavoro).

Gli eventi più rilevanti del Calendario istituzionale 2017

Si premette che le date qui di seguito indicate (che ricordano le principali scadenze di rilievo internazionale europeo e nazionale) per quel che riguarda i principali eventi/appuntamenti su scala nazionale potranno subire modificazioni anche radicali a seconda di quale scenario si delinearà dopo il referendum sulla riforma costituzionale del 4 dicembre 2016. Si precisa inoltre che laddove non si indicano date definite, ci si riferisce a scadenze di adempimenti comunque previsti nell’arco dell’anno. Durante tutto l’anno:

Definizione della Strategia Nazionale sul Clima e Strategia di Decarbonizzazione.

Definizione del Piano di Adattamento ai Cambiamenti Climatici.

Definizione della Strategia Nazionale della Green Community.

Definizione e approvazione Linee Guida su governance Parco Nazionale dello Stelvio.

Health Check PAC 2014-2020 – revisione di medio termine.

Revisione della Direttiva sull’Agricoltura Biologica e regolamento e verifica Direttiva Pesticidi.

Decisione della Commissione Europea sull’autorizzazione all’uso del glifosato.

Gruppi di lavoro Piano Casa.

Approvazione del disegno di legge sul consumo del suolo.

Sviluppo accordi di parternariato con MIUR (Scuola, Alternanza Scuola-Lavoro, Università).

Anno internazionale ONU del Turismo Sostenibile.

Date in calendario:

18 febbraio 2017 – Trasmissione alla Presidenza del Consiglio dei Ministri del Rapporto sullo stato del

capitale naturale del Paese (art. 67 della legge n. 221/2015).

31 gennaio 2017 - Fine della Stagione venatoria 2016-2017.

Fine gennaio/febbraio 2017 - Apertura dell’Anno Giudiziario.

22 marzo 2017 – Giornata Mondiale Acqua – Eventi FAO.

25 marzo 2017 – Consiglio d’Europa dei Capi di Stato e dei Capi di Governo a Roma.

Entro Marzo 2017 – Aggiornamento della Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile con capitolo su

« crescita blu » dell’ambiente marino (art. 3 della legge n. 221/2015).

Entro Marzo 2017 – Approvazione definitiva Riforma della Legge quadro sulle aree protette (legge n.

394/1991) e definizione Decreto legislativo per l’istituzione del Parco del Delta del Po.

Aprile 2017 – Presentazione del Documento di Economia e Finanza.

22 Aprile 2017 – Earth Day

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22 Maggio 2017 – Giornata Mondiale della Biodiversità.

26-27 Maggio 2017 – Taormina- Riunione Capi di Stato e di Governo G7 in Italia.

5 Giugno 2017 – Giornata Mondiale dell’Ambiente ONU

8 Giugno 2017 – Giornata Mondiale degli Oceani

Entro giugno 2017 – Report Commissione Europea su Fitness Check Direttive Habitatv e Uccelli

Settembre 2017 – Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza.

Prima/Terza settimana di Settembre – Apertura della Stagione Venatoria 2017-2018.

Fine Settembre – Conclusione raccolta firme per l’Iniziativa dei Cittadini Europei – ICE - per una Direttiva

europea sul consumo di suolo (People for Soil).

15 Ottobre 2017 – Presentazione della Legge di Bilancio 2018.

16 Ottobre 2017 – Roma: Giornata mondiale dell’Alimentazione – Eventi FAO.

31 Ottobre 2017 – Giornata Mondiale delle città.

3-4-5 Novembre 2017 – Rimini: Stati Generali della Green Economy.

20 Novembre – Giornata Mondiale dei Diritti dell’Infanzia.

6 – 17 Novembre 2017 – COP23 Clima a Bonn (Germania) presidenza Fiji.

4 Dicembre: Giornata mondiale del suolo e Giornata Mondiale del Volontariato.

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6.I Piani di Azione Integrati (PAI): lo sviluppo del

Programma 2017

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Piano di Azione Integrato (PAI) N 1

Temi: Biodiversità, Oasi, Aree Protette, Specie&habitat, Citizen science&conservation

Visione 2017 nell’ambito di “Natura è il nostro futuro”:

#VALORENATURA: PRENDERCI CURA DELLA NATURA SENZA CONFINI

Prenderci cura della Natura e dei servizi che ci offre (servizi ecosistemici) per vivere nei limiti di

un solo Pianeta, perché la Natura è il nostro futuro

#ValoreNatura - La Natura è il nostro futuro

1. Sintesi della logica d’intervento

Con la sua azione per la biodiversità (specie, habitat e cicli biogeochimici) il WWF Italia vuole

coinvolgere attivamente diversi attori sociali, economici e istituzionali (i cittadini, le comunità, le

scuole, i giovani, le aziende ed altri operatori economici, decisori politici ed Amministratori

pubblici) come qualificato “mediatore/facilitatore” delle relazioni con la Natura, per una

maggiore consapevolezza del valore della Natura per il benessere umano (i servizi ecosistemici

traducono il legame tra sviluppo umano e conservazione dei processi evolutivi della biosfera),

declinando le seguenti chiavi di lettura tutte in linea con attivazione di nuove comunità

d’interesse e di azioni di citizen conservation, come da indirizzo strategico:;

la prossimità con la Natura (valorizzando il ruolo delle Oasi),

la conoscenza (educazione/formazione e informazione) e la possibilità di realizzare

esperienze pratiche dirette al monitoraggio della biodiversità,

l’aumento della consapevolezza del “valore” della Natura per il benessere umano (capitale

naturale e servizi ecosistemici) e come opportunità di lavoro per molti giovani (green

jobs),

la responsabilità dei cittadini – consumAttori nel rapporto tra scelte di consumo, stili di

vita, e Natura, valorizzando la sostenibilità dei servizi ecosistemici.

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2. Sviluppo della logica d’intervento, i destinatari, gli strumenti

Riavvicinare i cittadini alla Natura e la Natura ai cittadini: scopo complessivo del Piano di azione (PAI) è ri-

connettere gli italiani con la Natura. Il WWF opererà per questo proponendosi come

“mediatore/facilitatore” con tutti gli attori per aumentare la consapevolezza della nostra dipendenza dai

servizi forniti dagli ecosistemi, e mitigare i possibili conflitti legati ad una valoriale “riconquista della

natura” (chiavi: “Prossimità” – “Conoscenza” – “Esperienze” – “Responsabilità”).

Proporre modelli e metodi per la “riconquista della natura” significa rispetto ai bambini e ragazzi (dalla

prima infanzia all’adolescenza, agli universitari) evidenziare il ruolo pedagogico dello stare in natura,

enfatizzando rispetto alla scuola il valore del “fuori” rispetto alle istituzioni scolastiche oggi sempre più

chiuse (fisicamente e mentalmente), con la giustificazione della riduzione del rischio e mancanza di risorse

economiche. La proposta educativa del WWF deve portare la scuola fuori dalle aule tradizionali,

proponendo le Oasi e le altre aree naturali come aule di ecologia all’aperto. E’ importante prevedere

azioni extra-scolastiche (in particolare nelle Oasi ma anche all’interno del contesto urbano), ricercando

alleanze con comunità d’interessi e con l’uso delle nuove tecnologie11, per valorizzare maggiormente le

attività del WWF rivolte al pubblico dei giovani, creando i presupposti per iniziative dedicate in alcuni

momenti dell’anno.

Rispetto agli adulti il WWF propone modelli e metodi per una corretta fruizione della Natura e per stili di

vita che direttamente e indirettamente contribuiscono alla conservazione della biodiversità anche nella

propria quotidianità, offrendo strumenti di conoscenza e di lettura delle relazioni e funzioni dei servizi

forniti dalla Natura, per un approccio ecosistemico e precauzionale, rispetto anche ai rischi potenziali della

“riconquista della Natura” (gestione dei conflitti con la wildlife), per la necessaria consapevolezza dei limiti

dell’uomo e della stessa natura (capacità di carico degli ecosistemi rispetto alla soddisfazione dei bisogni

della nostra specie).

Il piano di azione si sviluppa nelle seguenti linee di lavoro caratterizzanti il programma dell’Associazione:

3. Le linee di sviluppo

Le linee di sviluppo del PAI fanno riferimento ai seguenti obiettivi:

a) Oasi > Promuovere il ruolo strategico delle Oasi come testimonianza sul campo delle buone

pratiche del WWF sul territorio per la conservazione della Natura e come aule di ecologia

all’aperto.

b) Aree Protette e Biodiversità: Rilanciare il ruolo prioritario delle aree naturali protette (Parchi,

Riserve naturali e siti Natura 2000) come strumento per la conservazione della biodiversità e dei

servizi ecosistemici funzionali all’adattamento ai cambiamenti climatici (Campagna per il Parco

Nazionale Delta del Po e Natura in città).

c) Specie&Habitat > Responsabilizzare rispetto al valore della Natura nel mondo: “ci riguarda!”

come ruolo che ci è riconosciuto, caratteristico anch’esso di un WWF “mediatore/facilitatore”, in

questo caso tra locale e globale, e che è utile per coinvolgere soci e sostenitori.

d) Specie&Habitat > Con-Vivere con la Natura: fornire strumenti e metodologie per la gestione dei

conflitti di alcune comunità d’interessi con la wildlife, in relazione alla competizione per gli spazi

naturali e seminaturali, anche attraverso la divulgazione di buone pratiche e comportamenti

virtuosi.

11

La proposta educativa del WWF deve tenere conto anche del “lato oscuro” del digitale all’interno della scuola, consapevoli delle controindicazioni e limiti degli strumenti digitali senza disconoscerne le potenzialità.

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A) Le Oasi: il più grande progetto di conservazione e valorizzazione del WWF

Le Oasi rappresentano la principale risposta del WWF in Italia alla sfida “la Natura è il nostro futuro”, la

propria testimonianza e l’opportunità concreta offerta a tutti i cittadini/giovani/scuole di ri-connettersi con

la Natura, per aumentare la consapevolezza del suo valore per il nostro benessere. Le Oasi sono lo

strumento più potente dell’Associazione per svolgere quel ruolo di “mediatori/facilitatori” necessario per

una “riconquista della Natura” sostenibile (con particolare riferimento alla parte più debole della società,

bambini e anziani). Con le Oasi il WWF vuole contribuire a rilanciare e valorizzare il ruolo prioritario delle

aree naturali protette per la conservazione della Natura, enfatizzando la loro funzione di laboratori sul

campo e luoghi esperienziali per rendere tangibile e immediatamente percepibile il “valore della Natura”

per il miglioramento del benessere delle persone.

Il sistema delle Oasi WWF è trainante per le azioni di conservazione, educazione e formazione previste nel

piano d’azione a tutela degli habitat e delle specie bandiera (grandi carnivori, popolo migratore e fiori di

campo). Inoltre, le Oasi coincidenti o ricomprese in aree SIC e ZPS possono costituire un esempio positivo di

buone pratiche di gestione della Rete Natura 2000, promuovendo azioni di monitoraggio (Bio-Bliz) e tutela

di specie ed habitat (Citizen conservation).

Non si tratta in molti casi di trovare qualcosa di nuovo ma piuttosto saper cogliere meglio le opportunità

per l’attuazione del programma dell’Associazione connesse alle numerose attività già realizzate nelle Oasi,

lavorando per questo sulla “cittadinanza”, aprendo a target diversi, facendo vivere esperienze con attività

varie e nuove in grado di stupire – emozionare. Soprattutto occorre ridestare una sensibilità da contatto e

coinvolgimento emotivo con la Natura.

B) Aree Protette e Biodiversità

Promozione del Parco Nazionale Delta del Po, obiettivo emblematico che mette in relazione i vari temi del

programma e dei 3 PAI. La focalizzazione sul Delta del Po collega il tema delle aree naturali protette con le

aree prioritarie per la biodiversità dell’Ecoregione Mediterraneo centrale, le zone umide (habitat

prioritario), il monitoraggio dell’applicazione delle Direttive biodiversità UE e l’attuazione della rete Natura

2000, lo sviluppo rurale con la valorizzazione delle aree MAB Unesco. Anche su questo focus territoriale ci

potranno essere declinazioni su pubblici diversi.

Natura in città: la relazione tra le città, dove si concentra la presenza del maggior numero di persone, e la

Natura (aree verdi al alto valore naturale ed aree naturali protette urbane e periurbane

http://www.isprambiente.gov.it/contentfiles/00010300/10394-rapporto-118-2010.pdf/ , come ad esempio

la rete europea Federnatur http://www.fedenatur.org/it/soci/italia) offre una opportunità straordinaria per

un approccio partecipato al tema del valore della Natura e dei servizi ecosistemici per il benessere umano.

E’ proprio nelle città che è maggiormente sentita l’esigenza di contatto e relazione con la Natura come

fonte di benessere psico-fisico e qualità della vita. Le aree urbane e periurbane offrono facilmente contesti

per azioni concrete di Citizen science (in particolare legate al monitoraggio) e citizen conservation basate

sulla prossimità e la responsabilità dei comportamenti dei singoli in relazione alla tutela di un bene comune

come la biodiversità.

C) Responsabilizzare rispetto al “Valore della Natura” nel mondo: “ci riguarda!”

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Alcune specie (tigre, elefante rinoceronte, gorilla), oltre ad avere un’importanza centrale per gli obiettivi

del WWF Internazionale, hanno anche un alto valore simbolico e di efficacia per il marketing, raccolta

fondi e promozione soci, e nel rapporto con le aziende. Nel 2017 l’impegno dell’Associazione (per

coinvolgere soci e sostenitori) potrebbe essere il rilancio della campagna tigre, specie bandiera,

carismatica e da sempre oggetto di un grande lavoro sul campo da parte del WWF Internazionale. Questo

tema consentirebbe di operare con la raccolta fondi su un animale amato dal pubblico, sul quale possiamo

rivendicare successi e risultati concreti ottenuti (vedi il bracconaggio sconfitto in Nepal) ma allo stesso

tempo ancora ad alto rischio di estinzione a causa di bracconaggio e commercio illegale, ma anche a causa

della deforestazione. Una specie alternativa per valorizzare il ruolo di ONG internazionale del WWF

potrebbe essere l’elefante, specie anch’essa carismatica, che negli ultimi anni ha subìto in Africa un declino

drammatico per il commercio illegale di avorio (ne restano poco più di 400mila, un decimo della

popolazione che abitava le savane africane pochi decenni fa).

Box: L’estinzione delle specie e il bracconaggio

Nonostante il grande sforzo della nostra organizzazione in difesa della biodiversità in tutto il mondo, le statistiche sulla

scomparsa degli animali da questo pianeta continuano a peggiorare. Secondo gli ultimi dati divulgati durante il

congresso annuale dell’IUCN e rafforzati dall’ultima pubblicazione del Living planet report 2016 del WWF, l’estinzione

della biodiversità galoppa in maniera crudele e devastante. Meno del 10% degli elefanti che un tempo popolava le

savane africane sono sopravvissuti allo sterminio dell’uomo. Tutte le specie e sottospecie di gorilla sono oggi inserite

nella lista rossa degli animali ad alto rischio di estinzione: solo nella repubblica democratica del Congo abbiamo perso

in pochi anni il 70% dei gorilla di pianura orientali. E la situazione non va meglio per gli oranghi e per le altre grandi

scimmie: 4 su sei specie sono a rischio critico di estinzione. Nessuno riesce ad arginare il bracconaggio dei rinoceronti

che vengono massacrati a migliaia per il commercio del corno. Di 82.954 specie monitorate dall’IUCN nel mondo, ben

23.928 risultano minacciate di estinzione. Si valuta che l’’azione dell’uomo ha accelerato fino a 1000 volte il tasso

naturale di estinzione della biodiversità.

In questa scellerata corsa verso un pianeta senza vita la ferita più grande e dolorosa è senz’altro il bracconaggio: lo

sterminio e il commercio di specie selvatiche per la loro carne, per le loro pelli, per l’avorio, per le ossa o, più in

generale, per alimentare un mercato illegale di enormi dimensioni. Un profitto ai danni del Pianeta di cui si nutre la

criminalità organizzata, il terrorismo e i predatori umani di ogni genere.

Responsabile di corruzione, di destabilizzazione, povertà e fame il bracconaggio non solo spazza via specie e

popolazioni di animali, ma distrugge e indebolisce i sistemi sociali e politici dei Paesi più fragili mettendo a rischio la

sicurezza del futuro, la nostra salute e rendendo tutti infinitamente più poveri. In Tanzania come in Italia. In Asia come

in Europa. In Vietnam come in Cina.

NB: Non tutte le specie indicate hanno ovviamente lo stesso valore e lo stesso potenziale (capacità di mobilitazione di

comunità d’interesse, empatia e suggestione funzionale alla raccolta fondi, promozione progetti finanziati), nella

definizione delle attività del piano di azione le diverse specie saranno utilizzare in relazione alla loro potenzialità. Nel

suo ruolo di mediatore/formatore il WWF deve anche azzardare e sperimentare strade nuove12

per stimolare il

cambiamento culturale auspicabile rispetto alla declinazione “#ValoreNatura”.

D) Con-Vivere con la Natura

Questo filone di lavoro offre molteplici piani di attivazione. “Con-Vivere con la natura” significa richiama

una problematica generale di “convivenza” con una maggiore presenza di specie selvatiche che occupano

12

Nella progettazione delle diverse azioni sarà essenziale evidenziare il valore aggiunto del WWF e tenere sempre presente l’esigenza di rendicontare le attività che si faranno (cosa facciamo e come lo raccontiamo all’esterno): dobbiamo saper raccontare “storie” in modo continuativo su quello che realizziamo concretamente (azioni di conservazione, di ripristino, di sensibilizzazione, di coinvolgimento scuole, etc).

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nuovi territori entrando in competizione nell’utilizzo degli spazi e delle risorse naturali utilizzate per attività

antropiche, generando conflitti. Alcune specie percepite oggi come problematiche (lupo e orso) possono

svolgere, d’altra parte, con efficacia la funzione di specie bandiera empatica. Il lupo e l’orso sono le nostre

specie bandiera che in questo momento possono facilitare la focalizzazione dell’attenzione sul tema della

convivenza con le altre specie. Il piano di azione recupera e valorizza la modalità di lavoro sperimentata

con la Campagna Lupo nel 2016 (che ha avuto un buon risultato), assicurando continuità sul tema nel

medio e lungo termine e lo amplia prevedendo una serie di iniziative di informazione e formazione rivolte

a target specifici (escursionisti, ecoturisti, scuole) su come convivere con la fauna selvatica.

Con-Vivere con la natura si riferisce in generale anche a un diverso approccio alla natura perseguito anche

tramite attività di citizen conservation. A tal fine, si propone di individuare alcuni habitat importanti come

quelli delle zone umide che consentono di mettere a sistema molte Oasi. Tali ecosistemi condividono alcuni

obiettivi di conservazione della biodiversità e nello stesso tempo hanno la potenzialità di convocare

comunità d’interesse (soci, studenti, pescatori, etc) con attività tipo Bio-Bliz su alcuni habitat (fiumi, paludi

e stagni) e specie (popolo migratore, v. box, anfibi e Emys sp). Rispetto alle iniziative per la convocazione

del grande pubblico si identificheranno strumenti di semplice attuazione (es. Quote di Natura, v. PAI Mare)

per permettere una declinazione e valorizzazione su diversi target con adeguati strumenti internet con lo

scopo di attivazione vasta e partecipativa (piattaforma funzionale all’attuazione del programma in corso di

definizione in relazione a verifica di fattibilità per gli aspetti di esecuzione e manutenzione nel tempo).

Box: Il “popolo migratore” con le specie legate alle zone umide (in particolare gli uccelli rapaci, ardeidi, passeriformi,

ecc.) è identificato come funzionale allo sviluppo del piano di azione, in relazione al collegamento immediato con il

tema della diffusa illegalità nelle relazioni degli italiani con la Natura e alle opportunità di valorizzazione del ruolo

delle Oasi WWF. Il bracconaggio in Italia è un fenomeno criminale che non diminuisce e continua a uccidere milioni di

animali ogni anno, quasi sempre impunemente. Solamente per gli uccelli si calcola che ne vengano uccisi illegalmente

in Italia 8 milioni ogni anno. Per arginare questi reati, veri “furti di natura”, il WWF implementerà le azioni legali, di

lobby e di informazione di contrasto alle uccisioni, catture e detenzioni illegali di specie protette, dai grandi rapaci ai

piccoli passeriformi. Il “popolo migratore” è un tema che mobilita l’impegno volontario e favorire alleanze con

comunità d’interesse (Associazioni e comunità di ornitologi e birdwatching, fotografi, ecc.).

Altri gruppi faunistici, particolarmente vulnerabili, con un alto grado di endemicità e con molte specie

inserite negli allegati di Rete Natura 2000, come gli anfibi e i rettili, sono estremamente importanti per

promuovere azioni di rete partendo dal nostro sistema Oasi e dalla gestione di progetti finanziati (Life

Gestire 2020 con la Regione Lombardia e altri potenziali progetti Life). Si tratta di specie, inoltre, associate

ad habitat identificati come strategici e sono funzionali alla convocazione dei cittadini e di alcuni attori

economici e comunità d’interesse (agricoltori e pescatori), attraverso la valorizzazione di buone pratiche (e

anche tramite “Citizen conservation”).

Un altro habitat ritenuto funzionale per ingaggiare comunità d’interesse è quello degli agro-ecosistemi.

Lavorare sul tema agricoltura/agroecologia, essenzialmente attraverso progetti finanziati da Enti pubblici e

Aziende (collaborazione CREA – Mipaaf su scheda Natura 2000 e Biodiversità della Rete Rurale Nazionale e

collaborazioni con Mutti e altre imprese dell’alimentare), consente all’Associazione di esercitare il suo ruolo

di mediatore/facilitatore nelle relazioni con gli agricoltori, attori economici identificati come strategici

dall’UE nella gestione della Rete Natura 2000 e per l’attuazione della Strategia 2020 per la biodiversità,

enfatizzando il loro ruolo potenziale di “custodi della Natura”. Anche in questo caso vi sono specie

simboliche, come i fiori di campo legati agli agroecosistemi, che sono “spendibili” dal punto di vista della

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comunicazione e funzionali al tema uso sostenibile dei diserbanti (Campagna #StopGlifosato) e al

coinvolgimento del “pubblico” in un’attività di osservazione e censimento.

Tra gli interventi per aumentare la biodiversità in agricoltura, si ricorda che già nel 2016 WWF Oasi ha

avviato un progetto specifico su questo tema con la diffusione in alcune Oasi di semi (certificati da Flora

Conservation) di specie legate ai campi agricoli. Si tratta di recuperare un aspetto non solo paesaggistico

dell’ambiente agricolo, ma di arricchirne la biodiversità. Anche in questo caso si potrebbe attivare

un’operazione di citizen science con l’invito a inviare segnalazioni sulla presenza di alcune specie simbolo

(come il fiordaliso, il gittaione, etc) presenti - sempre meno - nelle campagne italiane.

4. Chi vogliamo coinvolgere con il PAI?

- Soci WWF e simpatizzanti;

- Associazioni naturalistiche e fotografi dilettanti;

- Giornalisti e collaboratori testate regionali/locali;

- Associazioni agricoltura biologica e altre Associazioni della coalizione italiana #StopGlifosato;

- Associazioni agricole ed agricoltori (esempi virtuosi – eccellenze gestione aziende agricole in

aree Natura 2000 e per tutela biodiversità naturale);

- ANBI;

- Aziende industria agroalimentare (materie prime e tutela della Natura);

-

- Enti gestori aree naturali protette urbane e periurbane;

- Enti gestori aree naturali protette con popolazioni di lupo e orso;

- Scuole e giovani (alternanza scuola lavoro);

- Componenti Società scientifiche;

- Aziende partner e prospect del WWF.

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Annesso al Piano di Azione – Dettagli di sviluppo

Elenco delle attività operative delle Linee di sviluppo e relativi strumenti: (tra parentesi i progetti

contrattualizzati o contemplati nell’elenco progetti in corso/promozione, v. All.6, con l’indicazione laddove il progetto/attività è

finanziato – F – o non finanziato - NF).

A) OASI: IL PIU’ GRANDE PROGETTO DI CONSERVAZIONE E VALORIZZAZIONE DEL WWF

- Programma “#ValoreNatura… nelle Oasi WWF”: agenda mensile di eventi, attività, idee per la riconquista della

Natura (valorizzazione e messa a sistema delle attività realizzate nelle Oasi). Strumenti: Sito web/piattaforma

programma, convocazione volontari, comunicati stampa periodici, social network, newsletter soci, pagine Panda

e Panda junior dedicate. (F) (Tutto l’anno)

- Giornata Oasi 2017 Strumenti: Dossier a tema, Sito web/piattaforma programma, spot TV e radio e videoclip sul

web, convocazione volontari, comunicati stampa, social network, newsletter soci, pagine Panda e Panda junior

dedicate. (NF)

- “Giornata mondiale delle zone umide” con le Oasi aperte al pubblico con attività di osservazione, conoscenza e

anche monitoraggio degli uccelli acquatici. Attività di citizen science. Strumenti: Sito web/piattaforma

programma, convocazione volontari, PPT e modulo per formazione volontari, comunicato stampa, social

network, newsletter soci, Panda e Panda junior dedicato al tema. (NF) (2 febbraio)

- “World Migratory Bird Day” con le Oasi aperte al pubblico con attività di osservazione, conoscenza e anche

monitoraggio degli uccelli. Attività di citizen science. Strumenti: Sito web/piattaforma programma, convocazione

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volontari, concept fotografico, comunicato stampa, social network, newsletter soci, pagine Panda e Panda junior

dedicate al tema (da valutare possibile petizione su specifico obiettivo di conservazione). (NF) (10 maggio)

- Realizzazione o adozione di tre Oasi urbane con coinvolgimento, nella gestione, di comunità di quartiere.

Interventi di miglioramento per favorire la biodiversità (giardini della flora, giardini delle farfalle, stagni, ecc.),

collegati all’evento in autunno su “Valore Natura in Città”. Strumenti: vedi evento autunno “Natura in città”. (NF)

(29 ottobre, in relazione a Giornata mondiale delle Città – ONU 31 ottobre)

Risultato di conservazione: Raccolta dai su specie migratici in allegato Direttive UE Habitat e Uccelli. Specie migratrici

più a rischio e vulnerabili escluse dai calendari venatori. Identificazione zone umide che al momento non hanno

una tutela adeguata o problemi di gestione che possono compromettere loro funzionalità ecosistemica.

Recupero e/o rinaturalizzazione di tre aree verdi urbane o periurbane adottate da comunità d’interesse locale.

Potenzialità Soci, Raccolta fondi: Raccolta anagrafiche dei visitatori delle Oasi e partecipanti ad eventi mensili locali

programmati ed eventi nazionali. Promozione soci con attività specifiche riservate nelle Oasi e con corsi di

formazione qualificati (prevedere attività nelle Oasi riservate ai nuovi soci).

B) AREE PROTETTE E BIODIVERSITA’

Italia dei Parchi:

- Campagna Parco Nazionale Delta del Po, in raccordo al più ampio impegno del WWF per la difesa integrata

dell’area del Delta. Strumenti: Dossier a tema, Convegno, Sito web/piattaforma programma, convocazione

volontari, Petizione sul web dedicata al tema (da valutare), videoclip sul web, comunicati stampa, social network,

newsletter soci, pagine Panda e Panda junior dedicate. (NF) (Vedi PAI 3)

- Attività specifiche di vigilanza, sia al bracconaggio venatorio sia ittico, nelle aree più a rischio del Delta del Po,

attraverso la costituzione di un nuovo nucleo di guardie WWF, e la partecipazione di soci- volontari WWF ad

attività mirate (es. birdwatching, concorsi fotografici, escursioni etc.). Strumenti: convocazione volontari (Gruppo

guardie), Sito web/piattaforma programma, comunicati stampa, social network, newsletter soci, pagine Panda e

Panda junior dedicate. (NF) (febbraio/marzo/aprile e agosto/settembre)

- Giornata nazionale “Valore Natura”: realizzazione evento sul tema della biodiversità-servizi ecosistemici in città,

previsto per l’Autunno 2017. Strumenti: Dossier a tema, Convegno, Sito web/piattaforma programma,

convocazione volontari, videoclip sul web, comunicati stampa, social network, newsletter soci, Panda e Panda

junior dedicato. (NF) (proposta: 29 ottobre, in relazione a Giornata mondiale delle Città – ONU 31 ottobre)

Risultato di conservazione: Istituzione del Parco Nazionale del Delta del Po quale strumento di tutela della

biodiversità e adattamento ai cambiamenti climatici. Riduzione della minaccia del bracconaggio e attività illegali

nell’area del Delta del Po. Interventi di restauro e ripristino di ecosistemi in aree urbane e periurbane.

Potenzialità Soci, Raccolta fondi: Raccolta anagrafiche partecipanti ad eventi nazionali. Sponsorizzazioni aziende per

interventi ripristino e restauro ecosistemi urbani e periurbani.

D) CON-VIVERE CON LA NATURA:

- Operazione San Francesco 2 (Grandi carnivori): attivazione di un osservatorio sulla comunicazione -

informazione sul lupo e orso nei media e nel web in Italia. Strumenti: Sito web/piattaforma programma,

convocazione volontari, PPT e manuale comunicazione, videoclip sul web, comunicati stampa, social network,

newsletter soci, articolo su Panda e Panda junior. (NF) (Tutto l’anno)

- In bocca al lupo – Nella pelle dell’Orso: progettazione e promozione di percorsi educativi per e con le scuole

dedicati al lupo e orso ed alla loro convivenza con l’uomo. Strumenti: Manuale – linee guida per insegnanti,

piattaforma programma. (NF) (gennaio – maggio)

- (Gestione del Life - Medwolf – progetto in corso 2012 – 2017). Strumenti: progetto finanziato (F) (Tutto l’anno)

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- (Life Comunicazione sul Lupo – promozione nuovo progetto Life call 2017). Strumenti: progetto finanziato (F)

(maggio – settembre)

- Monitoraggio del PATOM e PACOBACE (Piani per la conservazione dell’Orso) e dell’approvazione ed attuazione

del Piano nazionale per la conservazione e gestione del lupo in Italia (attività di policy-advocacy su Mattm e

Regioni). Strumenti: Attività di policy, Sito web/piattaforma programma, comunicati stampa, social network,

articolo su Panda, convocazione del pubblico su azioni di lobby. (NF) (Tutto l’anno)

- Utilizzo della Campagna Lupo come spunto per la definizione di strumenti (finanziabili) informativi ed educativi

indirizzati a pubblici specifici (escursionisti, ecoturisti, scuole) al fine di migliorare la conoscenza e la convivenza

con la Wildlife. Strumenti: Materiali informativi cartacei, PPT per formazione volontari, comunicati stampa, social

network, pagina sito web/piattaforma programma. (NF) (Tutto l’anno)

Risultato di conservazione: Riduzione della mortalità di lupi e orsi negli attuali areali e nelle aree di espansione.

Riduzione della “cattiva” comunicazione sulle specie lupo e orso. Riduzione del conflitto con specifiche categorie

d’interessi (allevatori, turisti, etc.). Maggiore consapevolezza dei rischi effettivi nel contatto con la wildlife e

prevenzione comportamenti non corretti.

Potenzialità Soci, Raccolta fondi: Raccolta anagrafiche su iniziative convocazione del pubblico e attività di lobby

(nuova petizione su abbattimento legale lupo o su riduzione minacce orso). Mailing soci su grandi carnivori e/o

SMS. Raccolta fondi da aziende (esempio Nokia x Orso).

Citizen conservation - Zone Umide:

- - (Life Gestire 2020 - Life Integrato Regione Lombardia – Anfibi). Strumenti: progetto finanziato (F) (Tutto

l’anno)

- (Promozione Life H2O Service su restauro degli ecosistemi di acqua dolce e servizi ecosistemici con Regione Marche

– call Life 2017). Strumenti: progetto finanziato (F) (maggio – settembre)

- (Promozione Life Emys – nuovo progetto Life call 2017). Strumenti: progetto finanziato (F) (maggio – settembre)

Risultato di conservazione: Tutela ed efficace gestione delle zone umide della Regione Lombardia siti Natura 2000 ed

interventi di tutela su anfibi e rettili in Direttiva Habitat. Restauro ecosistemi e creazione zone umide in bacini

idrografici delle Marche. Tutela della Emys sp.e riduzione minaccia da specie alloctone e perdita di habitat.

Potenzialità Soci, Raccolta fondi: Non previsti e difficili da prevedere nell’ambito di progetti finanziati con il

programma UE Life.

Citizen conservation -Popolo migratore:

- Bio Blitz sul popolo migratore nelle Oasi. Strumenti: Sito web/piattaforma programma, convocazione del

pubblico, PPT per formazione, comunicati stampa, social network, articolo su Panda. (NF) (7 - 14 maggio)

- (Life – ConRaSi: progetto per la tutela di rapaci (Aquila del Bonelli, Lanario, Capovaccaio) in Sicilia).Strumenti:

progetto finanziato (F) (Tutto l’anno)

- Attività di vigilanza delle guardie volontarie WWF, da concentrare in particolare nelle aree individuate come

“aree calde del bracconaggio”. Strumenti: convocazione volontari (Gruppo guardie), Sito web/piattaforma

programma, comunicati stampa, social network, newsletter soci, pagine Panda e Panda junior dedicate. (NF).

(febbraio/marzo/aprile – agosto/settembre)

- Progetti di conservazione, una specie simbolo è la cicogna bianca (sono già attivi progetti nelle oasi). In corso

anche attività sull’ibis eremita (progetto di reintroduzione Associazione austriaca) e sul falco pescatore

(monitoraggio nazionale in corso). Strumenti: progetto finanziato (F) (Tutto l’anno)

Risultato di conservazione: Conservazione di specie di rapaci in Direttiva UE in Sicilia con contrasto attività illegali.

Raccolta dati su specie migratrici, con particolare riferimento alle specie delle Direttive UE – Habitat e Uccelli.

Riduzione della mortalità a causa del bracconaggio e altre attività illegali. Azioni dirette nelle Oasi per la tutela di

alcune specie migratrici.

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Potenzialità Soci, Raccolta fondi: Raccolta anagrafiche su iniziative convocazione del pubblico. Da valutare la

realizzazione di Bio-Blitz dedicato ai soci con partecipazione esperti e testimonial (con iscrizione per chi non è

ancora socio).

Citizen conservation -Anfibi

- Favorire il ripristino di “aree marginali” con la creazione di habitat naturali (pozze, specchi d’acqua, fasce

boscate, etc) diffuse nel territorio e legate a specie rare di anfibi, attraverso un’iniziativa con ANBI (ma anche

soggetti come le Curie Vescovili – WWF, Curie e ANBI sono 3 soggetti molto diversi e certamente compatibili per

una campagna congiunta). Strumenti:Accordi con Enti pubblici e privati, pagine sito web, comunicati stampa,

social network, articolo dedicato su Panda. (NF). (aprile – maggio)

- Mobilitazione volontari. Promozione di un censimento di “aree marginali” con i Consorzi di Bonifica (o semplice

richiesta di disponibilità) e successivo coinvolgimento volontari per la realizzazione interventi e adozione delle

aree da parte degli enti gestori in collaborazione con i gruppi di volontari. Strumenti: convocazione volontari,

Sito web/piattaforma programma, PPT per formazione volontari, comunicati stampa, social network, newsletter

soci, pagine Panda e Panda junior dedicate. (NF). (giugno – luglio)

Risultato di conservazione: Ripristino e conservazione di habitat idonei per gli anfibi e riduzione della mortalità a

causa di specifiche minacce (perdita di habitat, strade, uso pesticidi, etc), monitoraggio per raccolta dati su

distribuzione specie di anfibi (in particolare le specie in direttiva UE – Habitat).

Potenzialità Soci, Raccolta fondi: Raccolta anagrafiche su iniziative convocazione del pubblico

Citizen conservation e attivazione comunità d’interesse - Agroecosistemi:

- (Progetto RRN/Natura 2000 e biodiversità con Mipaaf/CREA). Strumenti: progetto finanziato (F) (gennaio –

marzo)

- (Progetti agricoltura/biodiversità con aziende agroalimentare: Mutti, Unilever, Barilla). Strumenti: progetto

finanziato (F) (Tutto l’anno)

- (Progetto Sviluppo Rurale per valorizzazione aree MAB Unesco: innovazione agricoltura misura 16.1 PSR Regione

Lazio con il Parco Nazionale del Circeo - progetto in promozione). Strumenti: progetto finanziato (F) (Tutto

l’anno)

Flora dei campi:

- Monitoraggio flora dei campi. Attività di citizen science. Progetto semina nella rete delle Oasi. Strumenti:

convocazione volontari, Sito web/piattaforma programma, comunicati stampa, social network, newsletter soci,

pagine Panda e Panda junior dedicate. (NF). (maggio - giugno)

Risultato di conservazione: Maggiore efficacia ed efficienza nella gestione dei fondi UE per lo sviluppo rurale (PAC

2014 – 2020) dedicati a misure per la conservazione della biodiversità e gestione Natura 2000. Promozione

buone pratiche agricole per la conservazione della biodiversità nell’ambito delle filiere agroalimentari di grandi

aziende e promozione del biologico come modello efficace di agroecologia. Tutela delle specie di flora degli

agroecosistemi, anche attraverso riduzione utilizzo diserbanti.

Potenzialità Soci, Raccolta fondi: Raccolta anagrafiche su iniziative convocazione del pubblico Non previsti e difficili da

prevedere nell’ambito di progetti finanziati da Enti pubblici e fondi UE (RRN).

Alcune date di calendario importanti per lo sviluppo del Piano di Azione (Sono indicate di seguito tutte le date

relative a giornate internazionali, europee e nazionali che possono essere funzionali al piano di azione. In grassetto le date con

priorità)

- 2 febbraio: Giornata mondiale Zone Umide;

- 12 febbraio: Darwin Day;

- 3 marzo: Giornata mondiale della Vita Selvatica;

- 22 marzo: Giornata Mondiale dell’Acqua;

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- 22 aprile: Giornata della Terra (Earth Day);

- 10 maggio: Giornata mondiale degli uccelli migratori (Unep);

- 22 maggio: Giornata mondiale della Diversità Biologica;

- 24 maggio: Giornata europea dei Parchi;

- 25 maggio: Giornata Mondiale dell'Africa;

- 5 giugno: Giornata Mondiale dell’Ambiente; Giornata Nazionale della Guida Ambientale Escursionistica (Aigae);

- 17 giugno: Giornata mondiale per la lotta alla desertificazione e alla siccità;

- 29 luglio: Giornata mondiale della tigre;

- 1 settembre: Giornata mondiale di preghiera per la cura del Creato;

- 2 ottobre: Giornata Mondiale degli Habitat;

- 4 ottobre: Giorno di San Francesco (Patrono d’Italia) e Giornata Mondiale per gli Animali;

- 8 ottobre: Giornata internazionale per la riduzione dei disastri naturali;

- 16 ottobre: Giornata mondiale dell’Alimentazione;

- 31 ottobre: Giornata mondiale delle città (ONU);

- 5 dicembre: Giornata mondiale del suolo (Fao); Giornata Int. dei Volontari per lo Sviluppo Economico e Sociale;

- 6 dicembre 2017: 26° anniversario approvazione Legge quadro 394/91 sulle aree naturali protette in Italia;

L'ONU ha dichiarato che il 2017 sarà l'Anno Internazionale del Turismo Sostenibile.

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Piano di Azione Integrato (PAI) N 2

Temi: Mare e Oceani

Visione 2017 nell’ambito di “Natura è il nostro futuro”:

#STOPLADRIDIMARE

La ‘GenerAzione Blu’ in difesa del Valore Blu del Mediterraneo

1. Sintesi della logica d’intervento

Gli ecosistemi marini e i servizi che essi offrono gratuitamente e quotidianamente allo sviluppo e al

benessere umano, sono una delle basi essenziali dei processi economici, dello sviluppo e del benessere

delle società umane. L’umanità deriva e dipende dalla NATURA, ne fa parte, essendo costituita dagli stessi

elementi fondamentali che compongono l’intero Universo, la Terra e gli Oceani, e non può vivere al di fuori

di essa.

Tutela di specie ed habitat (e restauro di questi), diminuzione degli impatti antropici su mare e coste,

sostegno alla pesca sostenibile: sono gli obiettivi del WWF per difendere il Mediterraneo, uno dei mari più

ricchi di biodiversità ma al tempo stesso tra i più minacciati dall’azione umana. Il progetto MedTrends13 ha

infatti messo in evidenza quanto sia drammatico l’impatto antropico sul mare nostrum in termini di

inquinamento (non solo chimico come plastiche e microplastiche, ma anche acustico), pesca eccessiva,

pesca illegale, abusi edilizi costieri, gestione insostenibile degli habitat costieri, gestione non soddisfacente

della superficie marina protetta (target 10% ancora lontano e gestione ancora carente delle AMP istituite).

Tutto ciò mentre l’UE ha lanciato la Marine Strategy Framework Directive (MSFD) definendo i parametri

sul “buono stato ambientale” (Good Environmental Status) e chiedendo ai paesi membri il raggiungimento

13

Nella MMI è prevista nel 2017 un’analisi del valore economico del Mediterraneo, come proseguimento del progetto MedTrends:

questa rappresenterà una delle banche dati da cui attingere per sostanziare il concetto di Capitale BLU. Inoltre c’è il lavoro WWF nel Comitato nazionale per il Capitale Naturale (Legge 221/2015) per l’elaborazione del rapporto sul capitale naturale italiano che può fornire un importante contributo e supporto.

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di tale obiettivo dentro e fuori le aree protette mettendo così al centro di tutto la biodiversità e il

funzionamento degli ecosistemi. In questo quadro il WWF è anche consapevole che esiste ancora una

carenza di studi e ricerche sugli habitat marini e sulle specie e gli impatti antropici su di essi. Esiste dunque

una grande necessità di potenziare questo aspetto attraverso la collaborazione di Università e Enti di

ricerca e anche attraverso il coinvolgimento attivo dei cittadini (Citizen Science).

Il WWF nel 2017 vuole evidenziare il ‘valore’ della biodiversità del Mediterraneo, e quindi la necessità di

preservarla, utilizzando il concetto di Capitale Naturale mutuando e scardinando il linguaggio economico,

in sinergia con la Mediterranean Marine Initiative (MMI), valorizzando il contesto progettuale e di iniziative

locali, nazionali e internazionali.

Il WWF promuoverà la nascita di una GenerAzione Blu consapevole dell’importanza di questo valore e

capace di difenderlo contro i ‘Ladri di Mare’.

Il Piano di Azione potrebbe poggiare su una Piattaforma Web (da sviluppare in sinergia con le altre azioni

di programma) nell’ottica di valorizzare il ruolo dei cittadini all’interno di azioni di “Citizen Conservation”.

Questo strumento è fondamentale per fornire una visione d’insieme di tutta l’articolata azione della

GenerAzione Blu per la tutela del Mediterraneo ed al tempo stesso per coinvolgere nuovi pubblici nelle

azioni stesse, offrendo la possibilità di diversi livelli di partecipazione.

Il cambiamento che si vuole ottenere con il presente Piano d’Azione riguarda 3 ambiti:

Cambiare la pesca e il consumo di pesce verso la sostenibilità: educazione al consumo

Ridurre gli impatti antropici habitat e specie marine:

azioni contro illegalità-Ladri di Mare

Difendere la Biodiversità del Mediterraneo:

Tutela diretta di specie e habitat

2. Sviluppo della logica d’intervento, i destinatari, gli strumenti

Il CAPITALE NATURALE del Mediterraneo – Capitale BLU è ancora oggi invisibile ai modelli economici e

sociali, ma deve essere considerato centrale e base fondamentale per il nostro sviluppo e benessere. E’

perciò necessario individuare le modalità per “mettere in conto” la natura, cercare di fornirgli un “valore”.

Il cambiamento culturale che il Piano d’Azione vuole generare è quello di fare ‘emergere’ l’aspetto

sconosciuto e invisibile, il Valore Natura del MARE. Il mare infatti è un ambiente quasi sempre percepito

nel quotidiano semplicemente come ‘luogo di svago’, vissuto stagionalmente, o che ritroviamo nella

quotidianità solo negli acquisti in pescheria o al ristorante. Al contrario, il Valore del Mare sotto forma di

CAPITALE BLU, ma che viene rapinato quotidianamente, acquisisce un’identità propria. Il Piano d’azione

supera così la stagionalità del tema mare, fa emergere la connessione tra il buono stato di mare e coste

con il benessere dell’uomo e la gravità delle azioni di impoverimento di questo bene svolte in maniera

capillare e spesso silenziosa, evidenzia il legame con alcuni elementi di forte interesse quali lavoro, salute,

economia, evidenzia. Le attività del Piano d’Azione 2017, in coerenza con il critical contribution e la

Mediterranean Marine Initiative, sono finalizzate quindi a indurre un cambiamento nella percezione del

pubblico relativamente al valore degli ambienti marini e costieri, mobilitare il maggior numero di

persone, inducendo politici ed operatori economici a implementare misure per la tutela della biodiversità

e per una gestione sostenibile delle risorse marine.

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Potenzialità di Ingaggio: Il Piano d’Azione contro i LADRI DI MARE ha un obiettivo ambizioso e per questo è

necessario l’aiuto di tutti: la modalità di ingaggio e il linguaggio mutuano da quello economico/finanziario

(Mediterraneo come ‘Banca’ da tutelare, biodiversità come patrimonio da difendere). TUTTI i target

diventano ‘portatori di interesse’ e attori del cambiamento attraverso le AZIONI identificate dal Piano,

capaci di produrre un cambiamento: nasce così la GENERAZIONE BLU (con una particolare attenzione alle

giovani generazioni). L’obiettivo è quello di difendere il CAPITALE BLU facendo ‘lievitare’ il suo valore o

impedendo che i ‘ladri di natura’ lo riducano.

Chi sono ‘Quelli’ della “GenerAzione Blu”: L’invito poggia sulla concretezza e rendicontazione delle

progettualità che costituiscono il ricco ‘basket’ sia del programma Mare del WWF Italia che della MMI.

Questa formula consente di raccontare in modo semplice e immediato la ricaduta pratica del sostegno a

WWF. Chiunque può compiere AZIONI, dall’azienda all’istituzione, dai pescatori ai turisti, tali da

aumentare/preservare il ‘CAPITALE BLU’. Gran parte delle AZIONI previste dal Piano possono coinvolgere la

cittadinanza in un grande progetto di partecipazione sia diretto che indiretto – Citizens conservation.

Anche gli attori/portatori di interesse (pescatori, trasportisti, istituzioni, etc) si possono riconoscere nella

GenerAZIONE MARE manifestando il proprio contributo all’interno delle AZIONI specifiche identificate per

loro dal Piano e sempre rappresentate e ricondotte alla piattaforma web. (Il format di Ispirazione è il

progetto “Quote di Natura” proposto da Ufficio Partenariati con le Imprese).

3. Le linee di sviluppo

Le Linee di sviluppo della proposta del PAI “STOP LADRI DI MARE” sono concentrate nella realizzazione di

una serie di azioni che trovano nella definizione di una piattaforma web il loro momento unificante. La

piattaforma infatti rappresenta, anche in modo interattivo e aggiornabile, dove, perché e come agisce la

“GenerAzione Blu”, promossa dal WWF ma che è di tutti i partecipanti e le comunità d’interesse che

vorranno partecipare (in annesso al PAI la declinazione secondo specifici “target” e attori dei metodi di

coinvolgimento proposti).

La rappresentazione grafica ospitata dalla piattaforma web illustrerebbe quindi tutte le azioni che il WWF

svolge su mari e coste (campi di sorveglianza per le tartarughe ed il fratino, progetti di promozione della

pesca sostenibile, ecc, ecc) in un quadro omogeneo ed al contempo indicherebbe le modalità di

partecipazione alle varie iniziative, dando anche visibilità dell’apporto di ciascuno al raggiungimento degli

obiettivi del piano di azione.

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Annesso al Piano di Azione –Dettagli di sviluppo

Il Piano si articola in una serie di azioni, alcune già in corso, altre da avviare nel 2017, finalizzate sia ad

azione di conservazione diretta su specie ed habitat sia azioni denuncia su specifiche emergenze

ambientali. Per ciascuna di esse si specifica i potenziali soggetti da coinvolgere:

Ambito 1: Cambiare la pesca e il consumo di pesce verso la sostenibilità: educazione al consumo

Si stima che nel Mar Mediterraneo vivano 10.000-12.000 specie marine, purtroppo però questa ricchezza è

non solo minacciata dall'inquinamento, dal cambiamento climatico ma anche dallo sfruttamento eccessivo

della pesca. La realtà è che gli stock ittici del Mediterraneo sono in declino e si è valutato che, nel

complesso, il 93 % degli stock ittici commerciali è soggetto a uno sfruttamento eccessivo. Il pesce spada, il

tonno rosso ed alcune specie di squalo sono in questo senso alcune delle specie più emblematiche su cui il

WWF è intervenuto anche di recente, per ultimo in occasione della Conferenza dell’ICCAT nel mese di

novembre 16, e su cui si manterrà anche per il 2017 un livello di attenzione molto alto. (potenzialità specie

simbolo- pesce spada, tartarughe marine). L’Italia è anche un paese che consuma ed importa ingenti

quantità di seafood dal Mediterraneo e dai Paesi in via di sviluppo essendo tra i primi 5 consumatori

mondiali di seafood (proveniente da Mediterraneo ed estero), il terzo in Europa, dopo Spagna e Francia; è il

principale mercato europeo per il consumo di carne di squalo. Il consumo si attesta su 1.200.000 tonnellate

di cui 900.000 sono importate. D’altro canto sono a rischio anche alcune categorie di pescatori (piccola

pesca) che da un lato soffrono per l’insufficienza di risorse ittiche e dall’altro per il meccanismo di

‘globalizzazione’ del consumo che genera scelte alimentari che penalizzano la loro categoria. Pesci e

pescatori nel Mediterraneo sono entrambe ‘specie’ a rischio e la consapevolezza di questa emergenza

non è ancora abbastanza diffusa.

WWF Italia vuole contribuire a rendere maggiormente sostenibile e legale il mercato dei prodotti ittici in

Italia e in Europa (e in paesi extra EU come Canada, Qatar, …) coinvolgendo i principali attori della filiera

(pescatori, industria ittica, produttori/trasformatori, grande distribuzione, consumatori, enti di

certificazione, istituzioni, ONG).

Entro il 2018, WWF Italia si impegna a sensibilizzare e supportare grandi aziende italiane perché sviluppino

politiche e pratiche di approvvigionamento responsabile delle risorse ittiche (minore utilizzo di specie

minacciate, incremento della quota di pesce certificato MSC), investano in progetti di conservazione e in

progetti di miglioramento delle azioni di pesca compiute dalle flotte da cui si approvvigionano (Fishery

Improvements Projects; FIPs sensu WWF), informino i consumatori e li incoraggino a consumare prodotti

ittici sostenibili. Entro il 2018, WWF Italia si adopera per incrementare la consapevolezza e l’impegno di

consumatori, settore privato e istituzioni sul tema della sostenibilità del consumo dei prodotti ittici.

I tre progetti finanziati di seguito sono finalizzati a promuovere una pesca sostenibile diminuendo così la

pressione delle attività di pesca sugli stock ittici:

Progetto Fish Forward (attività Finanziata- in corso – Condivisa con la rete territoriale)

Il progetto Fish Forward, coordinato dal WWF MedPo, prevede attività di educazione al consumo

sostenibile di pesce con attenzione all’impatto dei nostri consumi nei paesi in via di sviluppo. Nel 2017 la

campagna di sensibilizzazione sul pescato sostenibile dovrà essere adattata alla specifica realtà della pesca

in Italia.

Attori da coinvolgere: Pubblico generico, Slowfood, Altroconsumo, Aziende interessate a promuovere verso i

consumatori il pescato sostenibile

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Progetti Mantis e Safenet (attività finanziate -in corso in collaborazione con il MedPo). I progetti

prevedono un approccio ecosistemico nella gestione della pesca nel Tirreno, individuando in collaborazione

con i pescatori di aree di rispetto, conservazione e riproduzione.

Attori da coinvolgere : Comunità pescatori in Italia, Spagna, Croazia e Francia.

Ambito 2: Ridurre gli impatti antropici habitat e specie marine:

azioni contro illegalità-Ladri di Mare

Ridurre e/o contrastare l’impatto delle azioni illegali nel mare tra cui pesca illegale (es: spadini e altro

pescato sotto taglia, datteri di mare, ricci, strascico costiero, cetrioli di mare, etc.), gli abusi edilizi costieri,

gli scarichi illegali, l’abbandono di rifiuti, etc. L’azione si svilupperà sia rafforzando il nostro rapporto con le

forze dell’ordine (Capitanerie di Porto, Guardia di Finanza, Marina Militare) sia attraverso la

sistematizzazione e il coordinamento delle denunce della rete WWF compresi i Nuclei di Guardie

Volontarie. Verrà anche studiata la fattibilità di un progetto per creare uno sportello per denuncia di abusi e

danni tramite un numero dedicato alle segnalazioni di Ladri di Mare - NUMERO BLU (con possibile

espansione su APP dedicata) – in grado di attirare un finanziamento specifico e coinvolgere partner tecnici

e istituzionali.

L’attività di denuncia vedrà una giornata di coinvolgimento della rete WWF e del grande pubblico

attraverso un’azione di BIO-BLITZ contro i #LADRI DI MARE da realizzare nel periodo estivo. L’attività potrà

avere come risultato finale un apposito dossier di denuncia.

Nel 2016, sulla scia del rapporto MedTrends è stato realizzato il Dossier “l’ultima spiaggia” in cui sono state

individuate le aree sensibili marine e costiere da preservare in Italia e gli strumenti istituzionali da porre in

essere per diminuire i fattori di pressione e promuovere una crescita blu sostenibile. Nel 2017 si può

pensare ad un evento di coinvolgimento di soci e simpatizzanti, ma anche di altre categorie (scout, mondo

cattolico, ecc.) per effettuare una giornata di mobilitazione per la tutela delle coste e la denuncia di

situazioni illegali. Si può suddividere in tratti le coste/spiagge italiane (o magari una selezione di esse),

richiedendo ai volontari che partecipano di documentare la presenze di specie particolari e/o fattori di

degrado (accesso alle spiagge, discariche e depositi di rifiuti, plastiche, obbrobri vari…) tramite smartphone

(foto e georeferenzazione immediata in una piattaforma on line) che consenta di inserire in tempo reale le

informazioni in un data base, visibile sul web. La partecipazione potrebbe essere garantita attraverso

un’iscrizione on line (chi vuole partecipare compila una scheda anagrafica e indica il tratto di costa che

intende presidiare). Anche per questa azione il coinvolgimento dei volontari avverrà sulla base del

messaggio: Contro i Ladri di Mare scende in campo la GenerAzione Blu. L’attività ha un alto potenziale per

il tesseramento di nuovi soci.

Attori da coinvolgere: Rete territoriale, scuole, comunità scout e cattoliche, associazioni.

Periodo: Luglio

Ambito 3 - Difendere la Biodiversità del Mediterraneo :

Tutela diretta di specie e habitat

Promozione Oasi blu (attività in corso- Non finanziata) Il sistema delle aree marine protette (italiane e

mediterranee), contribuisce in maniera importante alla protezione degli ambienti marini, alla promozione

del turismo e della pesca sostenibile. Il raggiungimento della quota 10% del mare mediterraneo protetto è

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però ancora lontano. Il WWF può dare un contributo attraverso la gestione virtuosa delle AMP di cui è

responsabile a vario titolo (ed in primis Miramare e Torre Guaceto) e la promozione dell’istituzione di

nuove “Oasi blu” che possano aumentare la superficie marina protetta. Insieme a WWF Oasi si lavorerà

quindi per ottenere l’istituzione di almeno 3 nuove Oasi blu tra le seguenti aree: La Punta nel Parco del

Cilento, Budelli, Policoro, Scivo, Capo Pecora, Capo d’Orso, Formiche di Burano, Isola di San Pietro di

Taranto. Il percorso finalizzato all’istituzione sarà fatto prevedendo il coinvolgimento dall’inizio degli attori

del territorio, su cui sarà svolta una campagna di sensibilizzazione il cui messaggio sarà basato sull’invito a

“prendersi cura” della propria area.

Attori da coinvolgere: pescatori, turisti, operatori turistici, amministratori, associazioni locali, OA

interessate

- Implementazione gestione santuario Cetacei (attività parzialmente finanziata con il pr. Repcet, in corso).

Sempre in merito alle AMP dovrà proseguire, insieme al MED PO, l’attività di lobby per ottenere una

migliore gestione del Santuario dei Cetacei, anche attraverso una petizione. E’ in corso inoltre anche il

progetto Repcet, per diminuire nell’area del Santuario i rischi di collisione tra le grandi navi ed i cetacei

attraverso la dotazione di apposita strumentazione a bordo. Oggi poco più dell'1% dell’intero Mar

Mediterraneo è sotto protezione e il Santuario Pelagos farebbe salire al 5% la percentuale protetta del

Mediterraneo se godesse della necessaria tutela. Il Santuario è la prima area transfrontaliera del

Mediterraneo destinata alla tutela dei mammiferi marini la cui governance è ripartita tra Francia, Italia e

Principato di Monaco. L’area si estende per 87.500 km2 e ben oltre la zona costiera dei tre Paesi coinvolti e

rappresenta una delle maggiori sfide di conservazione mai lanciate nel Mediterraneo.

Attori da coinvolgere: Pubblico generico, amministrazioni, compagnie di navigazione.

Attività di tutela delle tartarughe marine (attività in corso - finanziata). Le tartarughe marine sono specie

protette e prioritarie la cui tutela rientra anche nei programmi del WWF internazionale. L’attività svolta dal

WWF Italia in tanti anni ha dimostrato che questa specie è un forte aggregatore per volontari, per

coinvolgimento rete, pubblico generico, media, ma anche imprese e donatori. Attualmente il WWF può

contare su 5 centri di recupero convenzionati (Policoro, Molfetta, Torre Guaceto, Lampedusa e Linosa), ed

una rete di circa 100 volontari in 5 regioni che svolge attività di recupero, monitoraggio delle spiagge per la

ricerca e la sorveglianza dei nidi ed attività varie di sensibilizzazione. Per il 2017 si prevede perciò di

rafforzare il network tartarughe, proseguire le attività di recupero ed i campi di monitoraggio dei nidi,

coinvolgendo nuovi attivisti e volontari.

Nel 2016 è stato avviato inoltre il progetto Life Euroturtles, con durata quinquennale, che prevede attività

di monitoraggio spiagge, tutela nidi, attività di lobby istituzionale per l’adozione di regolamenti comunali

per una migliore tutela delle spiagge sensibili, attività di lobby per l’ampliamento dell’AMP delle Pelagie ed

attività varie di sensibilizzazione, concentrate soprattutto in Sicilia.

Attori da coinvolgere: Rete territoriale, pescatori, pubblico generico (per donazioni e attività sul campo),

amministrazioni, stabilimenti balneari,aziende.

Progetto med AMAre: (attività finanziata in collaborazione con la riserva di Torre Guaceto).

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L’attività consiste nello sviluppare un modello per la gestione delle Aree marine protette per aumentare

l’efficienza dell’attività di conservazione attraverso la metodologia ISEA e disseminare le best practices

nelle aree marine protette aderenti al progetto.

Progetto Merces: (attività finanziata in coll. con Università Marche ed. altri)

Il progetto è finalizzato a comunicare e diffondere il valore degli habitat marini insieme alle pratiche e alla

necessità di rinaturalizzazione (habitat restoration).

Attività di ricerca attiva :

Nell’ottica di de-stagionalizzazione dell’attività del Piano Azione verranno studiati pacchetti formativi in

collaborazione col settore educazione/innovazione in grado di coinvolgere il target scuole per attività di

Giornate di Ricerca – Bio-blitz da realizzare nel periodo autunnale/invernale dedicate a specie simbolo

costiere (giglio di mare, fratino, etc.). Una attività simile potrebbe essere collegata alla Giornata Mondiale

Oceani (8 Giugno) in partnership con gli Enti coinvolti nell’organizzazione dell’evento (attività di

campionamento globale a mare).

Trasformazione del mercato ittico

L’Italia è anche un paese che consuma ed importa ingenti quantità di (3) seafood dal Mediterraneo e dai

paesi in via di sviluppo. Basta pensare che è tra i primi 5 consumatori mondiali di seafood (proveniente da

Mediterraneo ed estero), il terzo in Europa, dopo Spagna e Francia; ed è il principale mercato europeo per il

consumo di carne di squalo. Il consumo si attesta su 1.200.000 tonnellate di cui 900.000 sono importate.

WWF Italia contribuisce a rendere maggiormente sostenibile e legale il mercato dei prodotti ittici in Italia e

in Europa (e in paesi extra EU come Canada, Qatar, …) coinvolgendo i principali attori della filiera

(pescatori, industria ittica, produttori/trasformatori, grande distribuzione, consumatori, enti di

certificazione, istituzioni, ONG). Entro il 2018, WWF Italia si impegna a sensibilizzare e supportare grandi

aziende italiane perché sviluppino politiche e pratiche di approvvigionamento responsabile delle risorse

ittiche (minore utilizzo di specie minacciate, incremento della quota di pesce certificato MSC), investano in

progetti di conservazione e in progetti di miglioramento delle azioni di pesca compiute dalle flotte da cui si

approvvigionano (Fishery Improvements Projects; FIPs sensu WWF), informino i consumatori e li

incoraggino a consumare prodotti ittici sostenibili. Entro il 2018, WWF Italia si adopera per incrementare la

consapevolezza e l’impegno di consumatori, settore private e istituzioni sul tema della sostenibilità del

consumo dei prodotti ittici, in particolare quelli di provenienza dai paesi in via di sviluppo.

Attività regionali Alle attività elencate si aggiungono le attività in corso a cura delle OA che pur avendo al momento rilevanza solo locale o regionale potranno essere inserite nella piattaforma in modo da essere divulgate e coinvolgere un pubblico più vasto, oltre che essere messe a sistema nel quadro generale delle attività del WWF a tutela del Mediterraneo: - Monitoraggio e protezione delle nidificazioni di fratino – Abruzzo, Lazio, Toscana, Friuli - Coinvolgimento di pescherecci nella raccolta di rifiuti – Terracina Lazio - Tutela e ricostruzione di ecosistemi dunali – Fiumicino e Roma - Denuncia di scarichi fognari in aree marine protette – Sorrento Campania - Coinvolgimento delle Capitanerie di Porto come alleati per interventi di prevenzione e tutela – Puglia Progetto di pulizia del mare dalla plastiche attivo da 10 anni a Trieste, disponibile su internet x la condivisione.

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“Fotografa l’illegalità” campagna di citizen scienze proposta dal delegato della Sicilia contro la pesca illegale.

Alleanze e partenariati

Nell’ambito del programma mare è già operativa una convenzione con la Marina Militare per svolgere

congiuntamente attività di sensibilizzazione.

E’ alla firma la convenzione con la FIBA Confesercenti, associazione di categoria dei gestori degli

stabilimenti balneari, per la realizzazione del progetto “I Lidi nei Parchi”, finalizzato a ridurre gli impatti

delle imprese turistiche che operano nelle aree protette ed a promuovere così un turismo sostenibile e a

basso impatto ambientale. Attraverso la predisposizione di opportune misure di mitigazione, sancite nel

protocollo, le imprese che vorranno aderire al progetto dovranno limitare il consumo del suolo e proporre

strumenti di tutela ambientale e salvaguardia degli habitat e delle specie dunali, anche attraverso

partenariati pubblico-privati

Sono in corso contatti con il Comando delle Capitanerie di Porto-Guardia Costiera per la definizione di un

protocollo finalizzato a rafforzare la collaborazione tra WWF e capitanerie su attività di monitoraggio e

controllo circa i reati su coste e mari, di sensibilizzazione, di studio e ricerca su ambienti costieri e marini,

per la tutela delle tartarughe marine.

E’ stata stipulata una convenzione con il Commissario straordinario per le bonifiche di Taranto, dr.ssa Vera Corbelli, al fine di promuovere misure di riqualificazione dell'area a livello naturalistico, socio-economico e culturale ed azioni di comunicazione. Ai fini del contributo del WWF al potenziamento e promozione del ruolo della ricerca scientifica in ambito marino con l’obiettivo di stringere alleanze per il conseguimento dei fini del Piano, verranno proposte ulteriori collaborazioni con Università e Enti di ricerca tra cui la Stazione Zoologica Anton Dohrn. Questi partner potranno essere preziosi alleati anche nella realizzazioni delle azioni individuate. Per

esempio i gestori dei lidi potranno essere coinvolti nelle azioni di tutela che riguardano le tartarughe

marine ed il fratino, la Guardia Costiera nell’iniziativa “Occhio alle coste”.

Tra gli alleati interessanti per questo PAI si cirano inoltre Slow Food e Slow Fish.

Date di calendario importanti per lo sviluppo del Piano di Azione: Tutto l’anno , con punta mesi estivi (per

azioni su Bioblitz, Campi tartarughe e fratino, Campagna pesca illegale). Attività su Pelagos, seconda metà

del 2017.

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Piano di Azione Integrato (PAI) N 3

Temi: Clima, territori e adattamento

Visione 2017 nell’ambito di “Natura è il nostro futuro”:

#SAVETHEBIODIVERSITY = #SAVETHECLIMATE

Un Territorio di Natura per il clima

Copyright non del WWF, non usare all'esterno

1. Sintesi della logica d’intervento

Il cambiamento climatico minaccia non solo il Pianeta così come lo conosciamo, le specie e

gli ecosistemi, ma anche i singoli Paesi, i territori e i modelli sociali che ci hanno

accompagnato fino ad oggi. Quella che abbiamo davanti costituisce una grande sfida globale,

la cui soluzione, però, è ancorata alla capacità di agire insieme, dalla casa alla comunità, dal

posto di lavoro alla città, fino ai governi di ciascun Paese per ridurre le emissioni di gas serra in

modo sostanziale, cambiando tutti per liberare l’economia e la nostra vita quotidiana dai

combustibili fossili. È anche chiaro che dobbiamo lavorare per adattarci agli impatti che non

saranno più evitabili, dando il loro contributo a che la “la Natura sia il nostro futuro in quanto

patrimonio dell’Umanità”, vale a dire ripristinando la funzionalità ecologica e favorendo la

resilienza dei sistemi naturali, nonché basando l’economia su principi di rigenerazione. Anche

con riduzioni sostanziali delle emissioni di gas serra, il clima è destinato a cambiare e il

Mediterraneo è una delle aree del mondo che ne risentirà maggiormente.

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2. Sviluppo della logica d’intervento, i destinatari, gli strumenti

Il contributo del WWF Italia, inserito anche nel contesto dell’Unione Europea, è oggi perseguito con

una serie vasta di alleanze e azioni di policy, di azioni legali e sul territorio. Il Piano Integrato

d’Azione costituisce uno strumento ulteriore per far convergere e integrare gli sforzi (v. cap. 5,

advocacy), cercando di far sì che la questione del cambiamento climatico, oggi in cima all’agenda

politica globale non solo ci rimanga, ma penetri nell’azione capillare sul territorio e con i cittadini.

Inoltre l’impatto del cambiamento climatico, in quanto moltiplicatore di problemi esistenti, deve

portare finalmente ad affrontare le debolezze del nostro territorio e a cominciare dai nostri fiumi

per avviare un’efficace azione di adattamento.

A partire dagli elementi forniti nel cap. 5 (scenari istituzionali e advocacy sul tema) è evidente che

occorra affrontare in modo integrato mitigazione e adattamento, anche nel quadro della Strategia

di Decarbonizzazione entro il 2050 che tutti i Paesi dovranno comunicare entro il 2020. Le città e i

territori saranno la sede di una rivoluzione tecnologica già in atto, la rivoluzione digitale: sarebbe

drammatico che questa rivoluzione prescindesse dalla mitigazione e l’adattamento al cambiamento

climatico, dall’esigenza di salvaguardare la biodiversità, dai tanti problemi che affliggono il nostro

territorio (dissesto idrogeologico, perdita di suolo libero, ecc). Le smart grids (reti di distribuzione

dell’energia) e le smart cities rivoluzioneranno il tessuto urbano. Attenzione dovrà anche essere

dedicata alla ricostituzione del tessuto sociale e alle opportunità di nuova occupazione; è

indispensabile, infatti, passare dall’uso della minaccia occupazionale come ricatto per mantenere le

produzioni inquinanti alla mitigazione (energie rinnovabili, efficienza energetica, economia circolare

e verde) e all’adattamento (messa in sicurezza, manutenzione e riqualificazione del territorio ecc)

come fonte di nuovo lavoro. Infatti, la crisi climatica che investe il Pianeta è sempre più legata anche

alla crisi di un modello di produzione che consuma natura e che riduce sempre di più lo spazio della

biodiversità. Il Piano d’azione “Cambiamo il clima. Un territorio di Natura per il Clima” vuole

evidenziare la capacità del WWF di influire su una maturazione e una visione condivisa del futuro

che metta al centro la strettissima interrelazione tra le scelte di mitigazione (taglio delle emissioni) e

adattamento ai cambiamenti climatici, favorendo la salute e resilienza dei sistemi naturali, grazie

alla valorizzazione della capacità di intervento del WWF sul territorio acquisita nel tempo (a partire

dalle mobilitazioni in difesa dei fiumi e della tutela delle zone umide) e alla sua capacità di

realizzare nei prossimi due anni un programma integrato di iniziative di convocazione, mobilitazione,

informazione e formazione dei vari pubblici su scala nazionale e locale, individuando aree e progetti

pilota dove concentrare l’azione dell’associazione. A tal fine le zone umide possono essere una

chiave di lettura importante per conprendere e monitorare il cambiamento climatico in rapporto alla

biodiversità. Sono, infatti, tra gli ecosistemi - con le barriere coralline e le foreste tropicali – a più alta

biodiversità; sono ambienti estremamente vulnerabili in quanto transizione tra terra e acqua lungo i

fiumi o lungo le nostre coste e quindi i primi a essere in pericolo per l’innalzamento del livello del

mare o dell’ingressione salina; sono anche tra gli ambienti più in minacciati dal consumo di suolo e da

numerose altre pressioni, ma possono essere rinaturalizzate (azione di adattamento) per

ripristinarne i servizi ecosistemici. Il Delta del Po, una delle zone umide di importanza internazionale

(Convenzione di Ramsar) e una delle 3 aree italiane individuate dal WWF Internazionale come tra le

più minacciate, zona ad alto rischio per l’innalzamento del mare, area in parte de-carbonizzata (cfr.

Porto Tolle) risulta, quindi, un luogo ideale dove sviluppare in modo articolato e propositivo l’azione

del WWF. Il territorio può diventare, da luogo di resistenza e autodifesa rispetto alle tendenze che si

affermano su scala internazionale a sede di sperimentazione e di integrazione tra le politiche globali

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e le pratiche locali, anche di nuove alleanze (dai tecnici alle categorie economiche, dagli

ambientalisti alle associazioni cattoliche e alle parrocchie).

3. Le linee di sviluppo

A) Pianificare l’adattamento nelle città e nei nostri fiumi

Il WWF ha un’esperienza consolidata nel tempo di presidio diffuso del territorio e di capacità di intervento

nella definizione di politiche e strategie di difesa del suolo, di contenimento del consumo del suolo e di

contrasto al rischio idrogeologico. Questo knowhow è alla base dell’impegno del WWF dei prossimi anni

nel definire e realizzare un complesso di azioni con focus sui sistemi urbani e sui corsi d’acqua (con

particolare riferimento alle zone umide, v. PAI n. 1 – Biodiversità) che sappiano coniugare la tutela, gestione

attiva e resilienza dei sistemi naturali (green infrastructure) e l’adattamento ai cambiamenti climatici con

coinvolgimento di comunità d’interesse e con promozione di iniziative di citizen conservation (coordinate

con il PAI n. 1 Biodiversità). Questo approccio caratterizzerà anche l’azione del WWF a sostegno

dell’iniziativa europea SAVETHESOIL che riunisce in 27 Paesi membri oltre 300 ONG (tra cui i WWF di

Austria, Francia, Germania, Italia e Spagna) e per una nuova Direttiva comunitaria sul consumo del suolo

che ha l’obiettivo di raccogliere su scala continentale 1 milione di firme di cittadini europei (con una quota

minima nazionale di 57 mila firme per l’Italia). Il WWF Italia valorizzerà questo approccio anche al tavolo

tecnico del “Piano casa Italia” promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri che, dopo il recente

terremoto, finalmente dovrebbe dotare il Paese di un piano integrato di messa in sicurezza e manutenzione

del territorio.

B) Integrare mitigazione a adattamento: focus territoriale Delta del Po

L’area del Delta del Po è individuata come area strategica dove definire e realizzare un progetto pilota per

la integrazione tra gli interventi di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici, garantendo nel

contempo la resilienza dei sistemi naturali, superando la frammentarietà e settorialità della gestione del

territorio. L’area tutelata ad oggi da due parchi regionali veneto ed emiliano-romagnolo è stata

recentemente (2015) riconosciuta come riserva MAB (Man and Biosphere) dall’UNESCO. L’area del Delta e

l’Adriatico settentrionale sono stati inoltre interessati da impianti energetici in via di conversione (Porto

Tolle, centrale ormai in dismissione, dopo che l’ENEL ha rinunciato alla riconversione a carbone anche

grazie alla nostra azione) e da attività di trivellazioni petrolifere a mare e a terra (Po Valley). Il delicato

equilibrio idrogeologico ed ecologico del Delta del Po che nei millenni ha fato registrare varie fasi di

avanzamento e arretramento, dovuto al variare dell’apporto solido e alle dinamiche marine e dalla

subsidenza, è fortemente minacciato dalle attività antropiche e potrà mutare radicalmente con

l’amplificazione degli effetti del cambiamento climatico. Il Delta del Po quindi può essere l’area dove

sviluppare un programma di azione che, integrandosi con le proposte per una migliore tutela della

biodiversità (vd. connessione di focus territoriale sia per PAI su Biodiversità sia per PAI su Mare e Oceani)

attraverso la costituzione di un parco nazionale ma che sia soprattutto un “patto per il Delta”, mobiliti (con

una intelligente politica di alleanze) comunità di interesse per chiedere ed ottenere interventi istituzionali

coordinati.

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C) Scelte per un Italia de-carbonizzata

Il superamento delle centrali a carbone ha un forte impatto sul territorio e sui sistemi naturali e costituisce

oggi il primo obiettivo per uscire dai combustibili fossili di grande effetto di evocazione e convocazione14.

Senza una consistente diminuzione della capacità fossile e delle ricadute che questa ha sugli ecosistemi,

infatti, permarrà la situazione attuale nella quale gli interessi legati ai fossili agiranno da barriera verso

l’affermazione delle energie da fonti rinnovabili e l’uso efficiente dell’energia. In Italia, il WWF conduce

un’attività di contrasto, in alleanza con associazioni ambientaliste e altri soggetti, che hanno portato alla

sostanziale cancellazione o comunque al blocco della costruzione di nuove centrali (Porto Tolle, Saline

Joniche, nuovo gruppo a Vado Ligure). Il WWF svilupperà nei prossimi due anni il modello sperimentato in

Liguria di alleanza sul territorio per la riconversione verso le Energie Rinnovabili, la Green Economy e in

azione (sfatando lo scontro tanto cavalcato della contrarietà tra lavoro e ambiente) tramite il modello della

Just Transition), affrontando la situazione, ben più spinosa, di Brindisi, con le sue due centrali a carbone,

integrando le competenze locali della OA di Brindisi (da anni impegnata contro le centrali) con le

competenze tecniche nazionali e internazionali, inclusa quella dell’associazione di avvocati “Client Earth”

(sede a Londra) per l’individuazione di tutte le opportunità di vertenza (legale e non) sulle Centrali di

Brindisi, dedicando particolare attenzione all’impatto del carbone sulla salute umana e sulla natura, in

collaborazione anche con il Comitato Scientifico e le Oasi (si intende commissionare uno studio analogo a

quello della Liguria sull’area di Brindisi, se finanziato). A livello nazionale, queste iniziative integreranno

con: la produzione di un policy paper per accelerare l’uscita dal carbone nel quale si definerà la richiesta di

una carbon tax (prezzo di base per il carbonio) e un piano integrato di phase-out del carbone; lo sviluppo

del rapporto già esistente con CMCC per la realizzazione di studi relativi alla incidenza sul territorio italiano

dei cambiamenti climatici. La Just Transition, su cui il WWF Italia è stato tra i pionieri, costituirà uno dei

campi che la Practice Climate and Energy del WWF Internazionale svilupperà.

4. Chi vogliamo coinvolgere con il PAI?

- Soci WWF e simpatizzanti; - Altre associazioni ambientaliste; - Giornalisti e collaboratori testate regionali/locali; - Sindacati, in particolare CGIL; - CNA (Confederazione Nazionale Artigiani); - Associazioni Agricole; - Associazioni imprenditoriali e dei commercianti, aziende; - ANBI (associazione Nazionale Bonifica ed Irrigazioni); - Associazioni pescatori (Spinning Club Italia etc); - ENEA; - Enel, in un dialogo che accompagni il confronto sulle vertenze; - Associazioni e comitati locali; - Componenti Comitati Scientifico WWF e Università; - Associazioni cattoliche, parrocchie e vescovi; - ANCI e Patto dei Sindaci su energia e clima;

14

La CO2 derivante dalla combustione del carbone alimenta il problema globale del cambiamento climatico,mentre gli altri

inquinanti (dalle micro polveri ai mettali pesanti) danneggiano direttamente e pesantemente la salute umana, gli ecosistemi, le attività economiche (agricoltura e turismo) in aree ben più vaste di quelle immediatamente prossime agli impianti. A livello Europeo si sta lavorando per una campagna con un obiettivo comune di chiusura delle centrali a carbone e sinergia tra associazioni, think tank, ecc., integrata con un’attività di contrasto centrale per centrale; il WWF EPO e diverse Organizzazioni Nazionali sono coinvolti nella campagna.

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- Coordinamento delle Agende 21 locali; - INU; - ANIA (Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici); - Geologi; - Ecologi (Centro Italiano Studi di Biologia Ambientale, Centro Italiano Riqualificazione Fluviale); - CMCC (Centro Euro Mediterraneo Cambiamenti Climatici); - Wind.

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Annesso al Piano di Azione –Dettagli di sviluppo

Elenco delle attività operative delle Linee di sviluppo:

A) Pianificare l’adattamento nelle città e nei nostri fiumi

L’attività, caratterizzata da un’attenzione all’approccio “Caring for our soil” (suolo come parte integrante della

biodiversità), sarà così articolata:

- Dossier 2017 “Caring for our soil” (titolo indicativo) entro il febbraio 2017. Redazione, con contributi

accademici e focus su adattamento ai cambiamenti climatici, resilienza dei sistemi naturali, tutela della

biodiversità, valutazione dei servizi eco sistemici; Raccolta adesioni almeno dei 20 capoluoghi di Regione,

entro il febbraio 2017, , con il coinvolgimento anche della Rete di 53 Sindaci italiani che hanno sottoscritto gli

impegni di Adattamento nell’ambito della Covenant of Majors for Climate and Energy, ad una Carta di

Impegni sull’adattamento, mitigazione e resilienza dei sistemi naturali in vista di “Earth Hour 2017”;

- Dossier “Caring for our soil”: lancio nel marzo 2017, subito dopo (comunque in maniera distinta) Earth Hour

2017, con invio a cabina di regia del “Piano Casa Italia” e quale elemento di caratterizzazione del WWF

nell’ambito della campagna europea “SAVETHESOIL”;

- Seminario/strumento di formazione per delegati e OA (e docenti, se interessati): a Roma, entro metà aprile

2017, su politiche e programmi di intervento di adattamento e mitigazione su scala comunale;

- (Durante la Giornata delle Oasi si propone di procedere anche alla raccolta delle firme a sostegno dell’iniziativa europea

“SAVETHESOIL”, coerente con il messaggio “Caring for our soil” e con l’impegno attivo del WWF per a tutela e resilienza

degli ecosistemi);

- Citizen Science / Mobilitazione di volontari (1) (in ideale continuità con la campagna fiumi 2010 e “coast to

coast”) lungo alcuni dei principali fiumi italiani (Po, Arno, Tevere, Voltuno…) da fissare in una giornata nel

periodo da aprile a giugno (proposta 22 aprile, Earth day). Raccolta segnalazioni di situazioni di grave

consumo del suolo all’interno delle aree a rischio lungo i fiumi e promozione di interventi di adattamento ai

cambiamenti climatici (rinaturazione, ripristino ambientale con particolare riferimento alle ZONE UMIDE

lungo i fiumi importanti scrigni di biodiversità ma anche per il contenimento delle piene, per l’assorbimento

di nutienti, etc). Importante il coinvolgimento delle Oasi lungo i fiumi come “focus” dove concentrare la

mobilitazione. Mobilitazione volontariato aziendale (2). In continuità o nell’ambito di quanto previsto nel

punto precedente, vengono promosse iniziative di rinaturazione/ripristino ambientale (anche in questo caso

prioritariamente ZONE UMIDE) e monitoraggio/volontariato con i dipendenti aziendali per sviluppare un

supporto progettuale o definire azioni di coinvolgimento. In particolare, si intende proporre alle aziende di

adottare una propria “Quota di natura” contribuendo a specifici progetti WWF (da progetti in Oasi a altri

territori collegati a azioni di rinaturalizzazione/intervento/recupero anche connessi al Delta del Po, Caring for

our soil, etc. Cfr. Piano d’azione “Biodiversità” per approfondimenti su “Quota di Natura”). (F - finanziabile)

- Convention sulle città resilienti da realizzarsi entro dicembre 2017, a Bologna, città riconosciuta su scala

europea quale leader nazionale delle politiche partecipate di adattamento (dal 2012 al 2015 ha definito il

BLUE AP Bologna Local Urban Environment Adaptation Plan for a Resilient City e la Blue App per il

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coinvolgimento consapevole dei cittadini) (possibilmente supportata da ANIA, WIND o da altro soggetto

individuato da Imprese) che condivida uno Strumentario per le amministrazioni e un Piano d’azione di

mobilitazione civica (anche coinvolgendo il Coordinamento nazionale delle Agende XXI locali) e serva anche a

valorizzare le best practices WWF (“Rotaie Verdi a Milano” e “Ad duas Lauros” a Roma); (F finanziabile).

Pubblicazione degli “Atti” della Convention, dello Strumentraio e del Piano d’azione di mobilitazione civica

entro i primi mesi del 2018 nell’ambito di un programma articolato d’azioni che coinvolgano attivamente

amministrazioni e comunità locali di interesse.

Risultato di conservazione: Posizionamento forte dell’Associazione sulle tematiche di consumo del suolo e di adattamento ai cambiamenti climatici. Aumento della consapevolezza di prendersi cura del proprio territorio attraverso le iniziative di adesione delle Regioni, la diffusione del Dossier e la raccolta firme della petizione (www.wwf.it/people4soil) già avviata Coinvolgimento dei volontari in azioni concrete di segnalazione, proposizione e realizzazione di interventi di adattamento ai cambiamenti climatici (rinaturazione zone umide, infrastrutture verdi….) Potenzialità Soci, Raccolta fondi: Le attività di mobilitazione volontari sono rivolte non solo al mondo WWF ma anche a simpatizzanti, studenti universitari, dipendenti di aziende. Il reclutamento dei volontari per queste azioni potrebbe avvenire offrendo anche agevolazioni sulla quota associativa per i nuovi soci e agevolazioni anche per i rinnovi . L’azione con le aziende dovrebbe consentire un’adozione da parte loro di progetti e iniziative (punto7) inoltre la Convention di Bologna potrebbe raccogliere contributi per la sua realizzazione e per la pubblicazione degli atti

B) Integrare mitigazione a adattamento: focus territoriale Delta del Po

L’attività che ha come focus il delta del Po sarà così articolata:

- Dossier/position paper Delta del Po su problematiche e opportunità della gestione integrata dell’area,

entro gennaio 2017, comprensivo anche della proposta del parco nazionale; invio del Dossier nel febbraio

2017 come primo elemento di interlocuzione alla base di un programma di incontri con le istituzioni nazionali,

regionali e locali a da realizzare nel febbraio e marzo;

- Manifesto per un Patto per il Delta del Po: redatto, sempre entro febbraio 2017, con mappatura delle

categorie economiche e sociali e delle comunità di interesse che potrebbero essere coinvolte nel Patto, che

individui le proposte di intervento prioritarie per la gestione integrata del Delta del Po in tema di tutela della

biodiversità, tutela e resilienza degli ecosistemi, gestione, manutenzione e sviluppo sostenibile del territorio

che sia concreta e avanzata sperimentazione sul campo delle politiche di adattamento e mitigazione dei

cambiamenti climatici (NB – si potrebbero chiedere donazioni o contributi agli attori economici del territorio che

possono essere favoriti da uno sviluppo sostenibile del Delta).;

- Patto per il Delta del Po: programma di incontri e di contatti, da sviluppare tra marzo e maggio 2017, per la

sua sottoscrizione;

- Giornata di mobilitazione unitaria con eventi, nel giugno 2017, promosse dalla Alleanza per il Patto per il

Delta del Po in tutta l’area. Potrebbe essere nello stesso giorno di mobilitazione per i fiumi – tra aprile e

giugno, v. sopra);

- Workshop nazionale, con contributi anche internazionali (da UNESCO, IUCN, WWF Internazionale e/o EPO),

da organizzare nell’autunno 2017 sulla definizione delle linee guida di un Programma integrato di intervento

per il Delta del Po (F finanziabile da AAPP).

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- Programma integrato che potrebbe essere meglio definito tra la fine del 2017 e l’inizio del 2018 e articolato

nel tempo per la regia del WWF ma sotto il cartello dell’Alleanza per il Delta del Po.

Risultato di conservazione: Migliorare la tutela della biodiversità del Delta del Po, attraverso la costituzione di un Parco nazionale. Il Delta del Po è una zona di importanza internazionale per l’avifauna acquatica (Convenzione di Ramsar) e una delle 3 aree italiane individuate dal WWF internazionale come più minacciate.

Potenzialità Soci, Raccolta fondi: Vi è la possibilità di raccogliere fondi, almeno a copertura delle spese, in concomitanza con le relazioni di aziene e AAF nell’ambito della sottoscrizione del Patto sul Delta del Po Un’azioone di promozione soci può essere sviluppata nell’ambito delle iniziative pubbliche (es workshop)

C) Scelte per un’Italia de-carbonizzata

Alcune delle attività per la decarbonizzazione che si intendono mettere in cantiere sono:

- Consiglio Comunale straordinario a Brindisi per chiusura centrale (Finanziamento in attesa di conferma - FAC);

- Iniziative con la CGIL di La Spezia per promuovere le alternative economiche e occupazionali alla centrale a

carbone Eugenio Montale, con successivi incontri a livello regionale e locale (FAC);

- Azioni legali e ricorsi, anche a livello europeo, per la riapertura della/e Autorizzazione/i Integrata/e

Ambientale/i su Brindisi (Finanziato);

- Studio su impatto carbone sulla natura entro marzo 2017, in collaborazione con Oasi Le Cesine e Torre Guaceto;

- Studio su opportunità di occupazione nell’economia decarbonizzata per Brindisi entro giugno 2017 (FAC);

- Manifestazione contro le Centrali di Brindisi, con il coinvolgimento di tutta la Puglia entro settembre-ottobre

2017 (FAC);

- Campagna di comunicazione sui Social contro il carbone (FAC);

- Ingaggio di opinion-makers nazionali e locali (a cominciare da Ferdinando Boero!);

- Mozione parlamentare per la chiusura delle centrali a carbone (anche a Parlamento Europeo);

- Intervento ad Assemblea Azionisti Enel tramite azioni Banca Etica

Risultato di conservazione: Azioni di mitigazione contro il cambiamento climatico. Superamento delle centrali a carbone che hanno un forte impatto sul territorio e costituiscono oggi il primo obiettivo per uscire dai combustibili fossili . Legame tra problemi globali, minaccia territorio e salute umana. Potenzialità Soci, Raccolta fondi: Le iniziative di convocazione sono soprattutto focalizzate in Puglia e Liguria nell’ambito delle quali è possibile promuovere specifiche iniziative di promozione soci in modo innovativo.

Date di calendario importanti per lo sviluppo del Piano di Azione

Il messaggio del piano di azione “Save the biodiversità = Save the Climate” viene sviluppato durante l’anno attraverso una serie di eventi e attività che alternano la focalizzazione su mitigazione, impatto e adattamento, articolandosi sulle 3 Linee di sviluppo:

A) Pianificare l’adattamento nelle città e nei nostri fiumi con una sua declinazione di consumo e recupero dei suoli

nelle aree urbane e lungo i fiumi e si presta ad un’azione di sensibilizzazione di enti locali e coinvolgimento

volontari sugli interventi di adattamento ai cambiamenti climatici, di tutela resilienza dei sistemi naturali.

B) Integrare mitigazione a adattamento: focus Delta del Po è un’azione “bandiera” in un’area di rilevanza

internazionale (MAB, zona umida Ramsar) dove l’istituzione di un Parco Nazionale è l’occasione per promuovere

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“best practices” per un governo sostenibile del territorio che includa attività esemplari che integrino mitigazione e

adattamento ai cambiamenti climatici “Cambiamo per il Clima, principali eventi nazionali.

C) Scelte per un’Italia de-carbonizzata: nella quale si prevede un’azione concentrata su due territori emblematici, Brindisi e La Spezia, che consentirà una eco nazionale grazie ad alcuni specifici eventi (campagna social..) e azioni (Studi di impatto del carbone e sulle alternative di occupazione e sviluppo sostenibile, ecc.) sulle scelte energetiche coerenti con i nuovi obiettivi definiti dall’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici.

Proposta di calendarizzazione del PAI

(Gennaio febbraio: dedicati alla preparazione della documentazione istituzionale e delle azioni propedeutiche per il coinvolgimento della Rete)

Marzo

EARTH HOUR 2017 – lancio della campagna,

Presentazione e lancio dossier “CARING FOR OUR SOIL”

Lancio Manifesto per un Patto per il Delta del Po e presentazione Petizione (raccolta firme) per Parco nazionale

Aprile

Studio su impatto carbone sulla natura

22 Aprile (Earth Day) da confermare - CITIZEN SCIENCE/MOBILITAZIONE DI VOLONTARI sui fiumi (Po, Arno, Tevere, Voltuno…) per promuovere interventi di adattamento ai cambiamenti climatici; potrebbe coincidere con Giornata/evento per promuovere il PATTO PER IL DELTA DEL PO

Maggio - Giugno : In questi due mesi si avrà un particolare sviluppo delle azioni sul consumo di suolo con il coinvolgimento della rete (campagna fiumi)

GIORNATA DELLE OASI: Possibilità di raccolta firme a sostegno dell’iniziativa europea “SAVETHESOIL” e con l’impegno attivo del WWF per a tutela e resilienza degli ecosistemi

Settembre – Ottobre: In questi due mesi si avrà il maggio sforzo sulle azioni contro le centrali a carbone e in particolare:

Manifestazione contro le Centrali di Brindisi, con il coinvolgimento di tutta la Puglia

Presentazione studio su opportunità di occupazione nell’economia decarbonizzata per Brindisi;

Campagna di comunicazione sui Social contro il carbone

Ingaggio di opinion makers nazionali e locali (a cominciare da Ferdinando Boero!);

Mozione parlamentare per la chiusura delle centrali a carbone (anche a Parlamento Europeo)

Novembre

Adotta una “QUOTA DI NATURA15

”, promuovendo presso le aziende iniziative di rinaturazione/ripristino ambientale e monitoraggio/volontariato o contribuendo a specifici progetti WWF

Programma integrato di intervento per il Delta del Po - workshop nazionale, con contributi anche internazionali (da UNESCO, IUCN, WWF Internazionale e/o EPO)

Dicembre

Convention sulle Città Resilienti a Bologna, città riconosciuta su scala europea quale leader nazionale delle politiche partecipate di adattamento

Pubblicazione e diffusione degli “atti” della Convention, delle Linee Guida e del piano d’azione di mobilitazione civica entro i primi mesi del 2018.

Alcune altre date di calendario importanti per lo sviluppo del Piano di Azione

17 giugno – Giornata mondiale contro la desertificazione e la siccità; 31 ottobre – Giornata Mondiale delle Città – ONU

5 dicembre: Giornata mondiale del suolo e Giornata Mondiale del Volontariato.

15 Si segnala che il progetto non è ancora stato attivato dall’Ufficio Imprese, che desidera comunque testarlo nella prossima annualità, preferibilmente in accoppiata con l’area marketing-individui. Il test non sarà comunque limitato ad una fase dell’anno ma si verificherà, in concertazione con le altre linee di lavoro, momenti e attività dell’Associazione che possano dialogare con questo approccio.

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7. Partenariati con le Imprese - Sintesi del Piano Sviluppo 2017 (Cfr. Allegato 8)

Il piano di sviluppo “Partnership con le Imprese” fa riferimento agli ambiti tematici e trasversali e alle

attività delineate nella programmazione WWF Italia per la prossima annualità.

Alla luce del contesto macro-economico e dello scenario politico-sociale, WWF sempre più ha il compito di

svolgere una funzione di facilitatore dei processi di integrazione della dimensione ambientale nelle

strategie aziendali16, anche in connessione con la maggiore sensibilità dei consumatori, sempre più orientati

verso prodotti e marchi “responsabili” verso la società e l’ambiente, e sempre più consapevoli di poter

essere “attori” del cambiamento, anche attraverso le proprie scelte di acquisto.

In quest’ottica, l’attività WWF con il settore privato è orientata al raggiungimento degli obiettivi

associativi, sia in termini di conservazione che di coinvolgimento e raccolta fondi, in linea con le priorità e

le iniziative delineate nella programmazione 2017.

All’interno della visione associativa “La Natura è il nostro Futuro”, l’ufficio Partnership con le Imprese

svilupperà iniziative di cause marketing orientate alla raccolta fondi e alla sensibilizzazione, attività di

licensing e co-marketing, percorsi con partner strategici volti al miglioramento della filiera di

approvvigionamento e alla riduzione degli impatti ambientali, in coerenza e a supporto delle campagne di

comunicazione previste nel corso dell’annualità, dove possibile. La riconquista di un chiaro posizionamento

associativo avrà un riscontro positivo in termini di interesse da parte del mondo delle aziende.

Riguardo il coinvolgimento del grande pubblico, le aziende si confermano player strategici per amplificare i

messaggi e le iniziative WWF, in modo da raggiungere un pubblico sempre più ampio di potenziali

sostenitori. Tra i target prioritari vi è anche il target Junior, che si continuerà a presidiare mediante il

progetto educativo “Mi Curo di Te”, realizzato con Sofidel (in corso e oggetto di trattativa per un nuovo

triennio di attività) e con partnership della portata di Franco Cosimo Panini. In completa coerenza con

quanto suggerito dal CN si conferma l’importanza del tema educazione anche per il mondo delle aziende.

A seguire riportiamo in sintesi gli ambiti tematici e le relative azioni:

Ambito Biodiversità:

A. Specie. Supporto ai progetti di conservazione individuati da WWF e sensibilizzazione del pubblico

di riferimento. Tra i partner si citano a titolo di esempio Regina WWF Collection (Sofidel), Save the

Duck, Franco Cosimo Panini.

B. Oasi/Aree Protette. Tema che continua ad essere strategico nell’engagement di partner

aziendali, sia nella fase di sviluppo e consolidamento delle partnership esistenti sia nella

costruzione di progetti verso le aziende prospect. È previsto il rafforzamento di partenariati

strategici sul sistema delle Oasi quali ad esempio UniCredit, main partner dal 2009 e la

pianificazione - in sinergia con altri uffici - dello sviluppo su Oasi Urbane e dell’evento autunnale

Natura in Città;

C. Food e Agricoltura. Orientamento dell’approvvigionamento aziendale di commodities chiave nel

mercato italiano, cui associare azioni di sensibilizzazione del consumatore per l’adozione di

16

In termini di brand reputation, è utile riportare come l’indagine Sustainability Leaders 2016 (che traccia da 20 anni l’opinione di 900 esperti in 84 paesi riguardo l’evoluzione del concetto di sostenibilità) ha confermato WWF quale leader nella promozione e nell’avanzamento del concetto di sostenibilità.

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comportamenti responsabili. Focus su Risorse Ittiche, attraverso collaborazioni con aziende

produttrici, GDO, food service e in connessione con il progetto FishForward; Focus su Agricoltura

sostenibile per ridurre gli impatti sulle risorse (Mutti – Unilever).

Ambito Mare:

A. Pesca e consumo di pesce sostenibile. Promozione di approvvigionamento sostenibile, come nel

caso della collaborazione in sviluppo con un’azienda leader mondiale nell’industria del Tonno, e

promozione del consumo sostenibile di pesce mediante la collaborazione con aziende del settore

Retail (in fase di valutazione Carrefour e IKEA).

B. Biodiversità del Mediterraneo. Focus sulla Tartaruga marina che si conferma specie d’interesse

per molte aziende (es. Eurojersey), anche in connessione a progetti internazionali con la MedIn

(Apple – Apps for Earth).

C. Impatti antropici su mare e coste. Possibile coinvolgimento di un’azienda del settore luxury in un

progetto di incubazione per start-up per il recupero della plastica in mare e sua re-immissione nel

ciclo produttivo (promosso da Impact Hub Milano, MedIn e WWF Svizzera). In collaborazione con

Medpo e WWF Francia, è previsto il possibile coinvolgimento di aziende di traghetti nel Santuario

Pelagos per l’installazione del sistema Repcet (collisioni con cetacei).

Ambito Clima:

Le principali linee di lavoro di Climate Business Engagement sviluppate nel 2017 sono riferite sia al tema

Mitigazione che Adattamento.

È previsto il proseguimento dell’azione di indirizzo delle imprese per la riduzione delle emissioni

climalteranti e la transizione verso le energie rinnovabili, attraverso diverse forme di partenariato

(Climate Savers/Science Based Targets, carbon assessment). Malgrado la grande rilevanza del tema

Clima, è opportuno ricordare che tali progetti sono principalmente di natura consulenziale e non di

raccolta fondi a breve periodo. A questo ambito si affiancheranno invece, sul versante

adattamento, potenziali azioni di coinvolgimento delle aziende per supporto a progetti concreti sul

territorio, che potrebbero avere una ricaduta più diretta sulla raccolta fondi/marketing.


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