Date post: | 02-May-2015 |
Category: |
Documents |
Upload: | giacinta-di-martino |
View: | 218 times |
Download: | 4 times |
La Programmazione…
M. D’Innocenzo
e la gestione
delle risorse in Sanità
1
M. D'Innocenzo 2
Il processo di riforma sanitaria: il contesto di riferimento
L’organizzazione del SSN ed il sistema di pianificazione e programmazione sanitaria a livello di Sistema
Il sistema di pianificazione e programmazione nell’Azienda sanitaria
Il governo delle risorse infermieristiche
11
22
33
44
M. D'Innocenzo 3
Il contesto di riferimento:
L’organizzazione del SSN ed il sistema di pianificazione e programmazione sanitaria a livello di Sistema
Il sistema di pianificazione e programmazione nell’Azienda sanitaria
Il governo delle risorse infermieristiche
11
22
33
44
…in un contesto ad elevata complessità e con risorse limitate come quello del Sistema sanitario, gli strumenti della Pianificazione e della Programmazione assumono estrema rilevanza ai fini di una congrua allocazione e della sostenibilità del Sistema stessoM. D'Innocenzo 4
“La prima regola per risolvere un problema è quello di definirlo…”
Il graduale cambiamento
dell’assetto del SSN , partire dal Dlgs 502/92
s.i.m., ha modificato anche il funzionamento
del sistema di pianificazione e di
gestione delle risorse…
M. D'Innocenzo 5
M. D'Innocenzo 6
Gli interventi legislativi di Riforma del SSN hanno modificato:
Livello MACRO
Livello MICRO
Regole/criteri di funzionamento delle AZIENDE SANITARIE,
UU.OO., Servizi..
Regole/criteri di funzionamento del SSN,
SSR
CONTESTO ISTITUZIONALE
CRITERI DI FINANZIAMENTO
CRITERI DI GESTIONE
L’ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI SANITARI
D.Lgs. 502/92 s.i.m.
D. Lgs. 29/1993
D.Lgs. 517/93
….
M. D'Innocenzo 7
Porre un vincolo rigido all’entità complessiva della spesa sanitaria: Sono state apportate modifiche ai criteri e ai
meccanismi di finanziamento del SSN ai vari livelli istituzionali prevedendo: La perentorietà del vincolo del pareggio di
bilancio, la responsabilizzazione delle Regioni sui livelli
di spesa
Aumentare l’efficienza e l’efficacia gestionale, e conseguentemente la produttività del sistema, …per garantire prestazioni qualitativamente migliori a
costi unitari inferiori
Il processo di riforma sanitaria ha infatti avuto come OBIETTIVI:
M. D'Innocenzo 8
Con il Dlgs 56/00 si è progressivamente modificato il meccanismo del finanziamento del SSN…
Ministero Salute
Ministero Salute
Ministero Econ. Finanze
Ministero Econ. Finanze
Misura bisogni pro capite regionali
Misura bisogni pro capite regionali
Bila
ncio
Regio
nale
Bila
ncio
Regio
naleRisorse
proprie
Regionali
Risorse
proprie
Regionali
compartecipazionicompartecipazioni
Tributi propriTributi propri
Fondo di
perequazione
Fondo di
perequazione
+ -
+ -
+ -
+ -
SANITÀ
Capacità fiscale
edimensione Territoriale
Amm.re FSNAmm.re FSN
M. D'Innocenzo 9
Le fonti primarie di finanziamento del SSN sono rappresentate da… risorse regionali,
IRAP e addizionale IRPEF, compartecipazione all’IVA, accise sulla benzina, ulteriori trasferimenti dal settore pubblico (regioni, province, comuni, etc.) e da quello privato, risorse proprie delle aziende sanitarie (tra cui i ticket versati dai cittadini);
risorse statali, Fondo Sanitario Nazionale per il finanziamento di quota parte dei costi
per i LEA delle sole regioni Sicilia e Sardegna, per quelli derivanti da accordi internazionali, dal funzionamento di alcuni enti particolari del SSN e dalla realizzazione di specifici obiettivi previsti da leggi speciali.
Valle d' Aosta e Friuli Venezia Giulia e le PP.AA. di Trento e di Bolzano provvedono al finanziamento dell’assistenza sanitaria pubblica esclusivamente con risorse a carico dei propri bilanci senza alcun onere a carico dello Stato, mentre le regioni Sicilia e Sardegna devono concorrere al fabbisogno finanziario suddetto con ulteriori proprie risorse;
risorse pubbliche aggiuntive destinate al finanziamento degli investimenti e della ricerca (ricerca
corrente – IRCCS e ricerca finalizzata) in campo sanitario attraverso Accordi Integrativi
Dal 2005 il SSN è finanziato da: Imposte regionali (Irap, add. Irpef) 38% Compartecipazioni dello Stato (Iva) 41% Altre imposte centrali
13% Ticket e redditi delle A.S.
3% Deficit
5% Totale
100%
I tributi propri delle Regioni sono compresi tra il 10% (Calabria) e il 60% (Lombardia)
Problemi di perequazione delle capacità fiscali regionali: al 90% secondo DLgs 56/2000 o al 50% secondo la proposta della Regione Lombardia
Dal 2001 vige il principio che il deficit delle Aziende Sanitarie deve essere coperto con:
aumento imposte regionali (Irap +1%, addizionale Irpef +0,5%) introduzione, aumento ticket (co-payments)
M. D'Innocenzo
10
Fino al 2000 le Regioni hanno goduto dei benefici dello spendere, senza sopportare l’impopolarità di aumentare le imposte
Il sostanziale riequilibrio della spesa sanitaria tra le Regioni non ha prodotto eguali risultati e capacità di governo dei sistemi sanitari regionali
L’incapacità è più diffusa nelle Regioni del Sud e in Lazio: esiste una “questione meridionale” in sanità, che non si può risolvere solo con strumenti finanziari
L’affiancamento per le Regioni in deficit è la dichiarazione dell’incapacità (economica e politica) di gestire la sanità
M. D'Innocenzo 11Fonte: V. Mapelli, 2008
La capacità fiscale delle Regioni
M. D'Innocenzo12
La capacità fiscale varia tra le Regioni tra il10-20% nel SUD ed il 60% in Lombardia
Fonte: V. Mapelli, 2008
M. D'Innocenzo 13
Lo sforzo fiscale da parte delle Regioni si attesta intorno al +2-3%
Dal 2001, i disavanzi delle ASL e AO sono sostenuti dalle
Regioni, attraverso
fiscalità e compartecipazioni
Fonte: V. Mapelli, 2008
Dal 2006 le (7) Regioni con “elevati deficit” accedono a fondi aggiuntivi (3 mld € nel 2007) a condizione di: aumento delle imposte regionali (anche oltre
l’aliquota massima) approvazione di un “piano di rientro” “affiancamento” della Regione da parte del
Governo centrale (approvazione delle leggi e delibere regionali)
Certificazione trimestrale di rientro dal disavanzo
Ri-centralizzazione del governo economico del SSN e federalismo sotto tutela
M. D'Innocenzo 14Fonte: V. Mapelli, 2008
M. D'Innocenzo 15
“[il sistema]… potrà reggere solo se la spesa sanitaria definita dalla individuazione dei livelli essenziali ed uniformi di assistenza seguirà la dinamica del PIL… È invece prevedibile che i fabbisogni sanitari mostrino una dinamica più accentuata in relazione anche al progressivo invecchiamento della popolazione e all’aumento del reddito pro – capite”.
(Discorso del Presidente Conferenza S-R“Il federalismo fiscale dopo la riforma: perequazione e finanziamento della sanità” – 3 marzo 2000. Parere
sullo schema di decreto legislativo recante l’attuazione del federalismo fiscale, 10 gennaio 2000).
ANDAMENTO SPESA, FINANZIAMENTO, DISAVANZO E PIL (MILIARDI DI EURO)
ANNO SPESAFINANZIAMENT
ODISAVANZO PIL
SPESA / PIL
FINANZ./ PIL
DISAVANZO / PIL
1992 49,637 48,049 -1,588 783,774 6,33% 6,13% -0,20%
1993 48,939 45,376 -3,563 807,362 6,06% 5,62% -0,44%
1994 49,041 45,179 -3,862 853,911 5,74% 5,29% -0,45%
1995 48,465 47,427 -1,038 923,052 5,25% 5,14% -0,11%
1996 52,585 50,438 -2,147 982,443 5,35% 5,13% -0,22%
1997 57,014 51,975 -5,039 1.026,285 5,56% 5,06% -0,49%
1998 59,640 55,065 -4,575 1.073,019 5,56% 5,13% -0,43%
1999 63,134 59,404 -3,730 1.107,994 5,70% 5,36% -0,34%
2000 70,173 66,945 -3,228 1.166,548 6,02% 5,74% -0,28%
2001 75,999 71,878 -4,121 1.218,535 6,24% 5,90% -0,34%
2002 79,549 76,658 -2,891 1.295,226 6,1% 5,9% -0,22%
2003 82,290 79,967 -2,323 1.335,354 6,2% 6,0% -0,17%
2004 90,528 84,738 -5,790 1.390,539 6,5% 6,1% -0,42%
2005 96,785 91,060 -5,725 1.423,048 6,8% 6,4% -0,40%
2006 99,615 95,131 -4,483 1.479,981 6,7% 6,4% -0,30%
2007 103,805 100,095 -3,709 1.546,177 6,7% 6,5% -0,24%
2008 107,138 103,669 -3,469 1.567,851 6,8% 6,6% -0,22%
2009 109,669 106,409 -3,260 1.520,870 7,2% 7,0% -0,21%
M. D'Innocenzo16
Fonte: Direzione generale della programmazione sanitaria, dei livelli essenziali di assistenza e dei principi etici di sistema - Ufficio IVUltimo aggiornamento: 2009http://www.salute.gov.it/programmazioneSanitariaELea/paginaInternaProgrammazioneSanitariaELea.jsp?menu=dati&id=1396&lingua=italiano
M. D'Innocenzo 17
“Se si tiene conto della percentuale della spesa sanitaria sul totale della spesa regionale (il 67% del consolidato di cassa 2007), l’impatto della riforma federalista riguarderà soprattutto la tenuta del sistema sanitario, nelle sue diversificate articolazioni regionali, e l’effettiva garanzia dell’erogazione dei livelli essenziali di assistenza su tutto il territorio nazionale”
M. D'Innocenzo 18FONTE: R. Finocchi Ghersi, A.Tardiola, Astrid, 2009
“Il settore della sanità, è quello nel quale l’attuazione della Riforma del titolo V della Costituzione ha avuto gli esiti più rilevanti sotto il profilo della governance e dello sviluppo di un sistema di governo multilivello”.
M. D'Innocenzo 19FONTE: R. Finocchi Ghersi, A.Tardiola, Astrid, 2009
M. D'Innocenzo 20
Il federalismo fiscale è uno degli strumenti che possono essere utilizzati per prevenire (ed eventualmente risolvere) i problemi di potenziale dissesto finanziario delle Regioni e degli Enti locali, attribuendo loro non solo responsabilità in termini di funzioni e di spesa, ma anche in termini di entrate. I recenti casi …dei deficit della Sanità… inducono a pensare che qualcosa su questo fronte si deve provare a fare al fine di evitare effetti dirompenti sulla tenuta della solidarietà interregionale.
Fonte: Lavoceinfo, 2007, http://www.lavoceinfo.it
Il dibattito sul federalismo fiscale e istituzionale e sull’impatto sull’assetto di governance del SSN riguardano:
da un lato il tema della definizione di costi standard delle prestazioni;
dall’altra sul modello di governance che dovrebbe scaturire da questa definizione nei termini del finanziamento del sistema, in particolare dei meccanismi di rientro per i territori in crisi finanziaria e dei poteri sostitutivi che dovrebbero sostanziare i meccanismi di sanzione.
M. D'Innocenzo 21FONTE: R. Finocchi Ghersi, A.Tardiola, Astrid, 2009
La legge 42/2009 sul federalismo fiscale, introduce i costi standard (art.2, c.2)…
…indicando la determinazione del costo e del fabbisogno standard quale costo e fabbisogno che, valorizzando l’efficacia, costituiscono l’indicatore rispetto al quale comparare e valutare l’azione pubblica.
M. D'Innocenzo 22
Il costo ed il fabbisogno standard divengono i parametri per il funzionamento dei LEA…
M. D'Innocenzo 23
I COSTI STANDARD
determineranno per ogni Regione
il “LIMITE” di spesa ammesso e
coperto dai meccanismi di
autofinanziamento e perequazione
previsti
M. D'Innocenzo 24
Fabbisogno standard Fabbisogno di prestazioni (quali-quantitativo) da
erogare: Es.: assistenza ospedaliera per acuti (fabbisogno
standard)
a) in termini quantitativi: N° ricoveri ad un prefissato tasso di
ospedalizzazione
b) in termini qualitativi: Case-mix o un peso medio Drg “obiettivo”
(ad es: >1 per Drg di ricovero!)M. D'Innocenzo 25
Con i fabbisogni e costi standard si definiscono: Risorse da attribuire a ciascuna Regione
Meccanismi di verifica sull’impiego efficiente ed appropriato delle risorse
M. D'Innocenzo 26
Come calcolare i costi standard? Il costo standard complessivo dell’output è
uguale: Ad una serie di standard attribuiti agli input
(es: fattori produttivi impiegati per definire il prodotto):
COSTO MATERIE PRIME COSTO PERSONALE COSTO UNITÀ DI PRODOTTO SPECIFICO COSTO PER SERVIZI GENERALI COSTO MACCHINARI COSTO PER ARREDI ecc.
M. D'Innocenzo 27
Il nuovo Patto sulla Salute 2010-2012 È il compendio di tutti i precedenti Patti e
Accordi ed attua puntualmente la L.311/2004 sui Piani di rientro
Spazia in tutti i settori d’intervento, dagli aspetti prettamente finanziari, agli standard programmatori (es. 4 per mille p.l. negli ospedali, di cui 0,7 per la post acuzie; standard di personale, di strutture complesse, ecc.), a puntuali indicazioni per l’assistenza domiciliare e residenziale, e molto altro
Riprende molti punti, inattuati del precedente patto, per alcuni dei quali prevede apposite indicazioni condivise entro il 30/06/2010
M. D'Innocenzo 28
Finanziamento del SSN
Formazione del Fondo Sanitario: Entrate proprie: 2% Regioni Statuto
Speciale: 8% IRAP: 35% Add. IRPEF: 6% Dlgs 56/2000: 49%
Distribuzione del Fondo Sanitario: 5% > Prevenzione:
q.cap. secca 44% > Ass. Osp.:
metà q.cap.secca, metà q.cap. pesata per
età 51% > Ass. Terr.:
Parte q.cap.secca, Parte q.cap. pesata Parte in %
M. D'Innocenzo 29
Federalismo fiscale e federalismo sanitario La legge delega 42/2009 prevedeva n.12 decreti
delegati entro maggio 2011…
Alcuni sono stati approvati: Decreto Legislativo 6 maggio 2011 n. 68 “Disposizioni in materia
di autonomia di entrata delle regioni a statuto ordinario e delle province, nonchè di determinazione dei costi e dei fabbisogni standard nel settore sanitario” sulla fiscalità delle Regioni e delle Province e sui costi e fabbisogni standard nel settore sanitario è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 109 del 12 maggio 2011, in vigore dal 27 maggio 2011.
Altri sono in itinereM. D'Innocenzo 30
Costi standard Il FSN diventa “FABBISOGNO SANITARIO
STANDARD”(per il 2011 e per il 2012 resta quello già definito)
Dal 2013 è definito in relazione al quadro macroeconomico complessivo ed ai vincoli di finanza pubblica
Verrà ripartito a tutte le Regioni sulla base dei costi delle tre Regioni più virtuoseM. D'Innocenzo 31
Costi standard: i criteri Le tre Regioni saranno scelte dalla Conferenza S-
R fra cinque proposte dal Governo
Dovranno aver garantito: L’equilibrio economico Attuazione della normativa vigente (LEA) in condizioni
di qualità, efficienza ed appropriatezza
M. D'Innocenzo 32
Costi standard: i parametri Vengono valutati i costi dei tre macrolivelli:
Prevenzione Distretto Ospedale
La spesa viene poi rapportata alla popolazione residente pesata per età (deprivazione?)
Il risultato è il fabbisogno standard della Regione considerata
M. D'Innocenzo 33
Costi standard: le conseguenze Regione, in caso di disequilibrio:
Piani di rientro Commissari Decadenza dirigenza Ineleggibilità politica…
Azienda: decadenza dirigenza… (se non): Attuazione indirizzi regionali – che saranno più
cogenti – e utilizzo di tutti gli strumenti idonei (budget – centri di costo – controllo di gestione – governo clinico…)
M. D'Innocenzo 34
M. D'Innocenzo 35
…ma…come fare a rendere compatibile…
…l’andamento tendenziale della spesa sanitaria rispetto al Pil nel rispetto dei vincoli economici
e finanziari fissati dalle finanziarie…
…con l’esigenza di …
…“mantenere” i LEA ed assicurare l’appropriatezza delle prestazioni…
... e garantire al tempo stesso lo sviluppo del SSN attraverso anche maggiori investimenti per la
salute: tecnologie, promozione della salute, cure domiciliari e sostegno delle fragilità, ecc.?
M. D'Innocenzo 36
…come fare a vincere la sfida della sostenibilità economica e complessiva del sistema, con
quella di attuare un federalismo solidale e garante al tempo stesso dell’efficienza e della
competività del SSN?
Nel 2008 i Conti Pubblici hanno registrato un sensibile peggioramento rispetto ai valori del 2007…
1,52,7
4,8 4,9
2007 2008 2009 2010
L’indebitamento in % della PA rispetto al Pil%
%%
%
M. D'Innocenzo 37
Il debito pubblico avrebbe una dinamica espansiva nell’intero periodo 2008-2012…
M. D'Innocenzo 38
Per il biennio 2010-2011 si è invece disposto una riduzione del finanziamento ordinario di: -2 Mld di euro per il 2010 -3 Mld di euro per il 2011
Quindi gran parte dell’aumento del disavanzo dipenderà: dal normale aumento dei fattori strutturali dalla sottostima del finanziamento delle Regioni
M. D'Innocenzo 39
M. D'Innocenzo 40
È evidente che le Regioni per realizzare risparmi di
spesa e/o procurarsi nuove entrate per compensare la
sottostima del finanziamento, dovranno attingere ai propri bilanci
e/o attivare misure di compartecipazione alla
spesa
M. D'Innocenzo 41
La sottostima del bisogno di salute e quindi del fabbisogno finanziario… …metterà a rischio la tenuta dei conti economici:
INVECCHIAMENTOCRESCITA DELLA DOMANDAAUMENTO DEI COSTI PRODUTTIVIINNOVAZIONE TECNOLOGICA E SCIENTIFICA
FATTORI STRUTTURALI
M. D'Innocenzo 42
Come coniugare la necessaria qualità delle prestazioni
sanitarie con i Piani di Rientro Regionali e
garantire la sostenibilità del SS?
M. D'Innocenzo 43
…sarà quindi necessario agire… …sull’EFFICIENZA …sull’ORGANIZZAZIONE …sui MECCANISMI DI FINANZIAMENTO
…elementi necessari per garantire la sostenibilità del Sistema
M. D'Innocenzo 44
LA SANITÀ NON È SOLO UN COSTO! …ma un INVESTIMENTO per la società e l’economia
…È POSSIBILE CONIUGARE LE RAGIONI DEL DIRITTO ALLA SALUTE
(EFFICACIA-APPROPRIATEZZA)CON
LE RAGIONI DELL’ECONOMIA (EFFICIENZA-RAZIONALIZZAZIONE)
M. D'Innocenzo 45
M. D'Innocenzo 46
Il processo di riforma sanitaria: il contesto di riferimento
il sistema di pianificazione e programmazione sanitaria a livello di Sistema
Il sistema di pianificazione e programmazione nell’Azienda sanitaria
Il governo delle risorse infermieristiche
11
22
33
44
M. D'Innocenzo 47
Il vincolo della limitatezza e della necessaria e adeguata
allocazione delle risorse, pone inevitabilmente il
problema della programmazione sanitaria…
M. D'Innocenzo 48
La programmazione sanitaria è uno strumento essenziale in sanità:per orientare le scelte …
per governare la domanda…per garantire l’appropriatezza e
l’economicità delle prestazioni sanitarie
“Se non sai dove andare probabilmente arriverai in un altro posto”
(L.J. Peter)
M. D'Innocenzo 49
…il sistema di pianificazione e programmazione sanitaria, quale
strumento essenziale per il governo del Sistema:
SSN
come Sistema delle funzioni e dei servizi propri dei Servizi Sanitari Regionali
L.E.A.
come elementi di coesione (“nazionale”) del SSN
PSN
come strumento di raccordo e armonizzazione delle politiche regionali (PSR) per la salute e l’assistenza sanitaria
M. D'Innocenzo 50
La pianificazione e la programmazione
Governo
Regioni
Azienda
Dirigenti
Dirigenti e operatori
RESPONSABILITÀ
TEMPO (mesi)
Infra-annuale Annuale Triennale 0-12 mm 12 mm 36 mm
Nazionale
Regionale
Strategica • Punti di forza• Debolezze• Minacce• Opportunità
Operativa
Funzionale
• BUDGET AZIENDALE
• PROGRAMMI OPERATIVI: PROCEDURE, STANDARD, PROFILI DI CURA
MATRICE DI SWOT
DALL’ATTO AZIENDALEAL PIANO STRATEGICO
PSR
PSN
M. D'Innocenzo 51
L’efficacia del sistema di pianificazione e
programmazione costituisce uno dei limiti al
buon funzionamento del SSN
M. D'Innocenzo 52
La programmazione sanitaria si realizza attraverso: l'indicazione delle linee di indirizzo generale del
Servizio Sanitario nazionale
la verifica dell'attuazione degli interventi posti a garanzia della tutela della salute del cittadino
la promozione dell'appropriatezza e della qualità dell'assistenza sanitaria
Fonte: Ministero Salute, 2006
M. D'Innocenzo 53
La programmazione sanitaria prevede alcuni momenti importanti: Redazione del Piano sanitario nazionale;
Definizione e monitoraggio dei livelli essenziali di assistenza e delle prestazioni erogabili dal Servizio sanitario nazionale;
Analisi del fabbisogno finanziario del S.S.N.;
Monitoraggio della spesa sanitaria e delle attività di ricovero ospedaliero;
Promozione della Carta dei servizi e l'attuazione dell'accreditamento istituzionale.
Fonte: Ministero Salute, 2006
M. D'Innocenzo 54
I piani sanitari regionali, in considerazione di quanto previsto dal Dlgs 229/99, costituiscono un osservatorio privilegiato sullo stato dell’arte delle politiche sanitarie e dei diversi modelli di sanità delle singole regioni italiane
M. D'Innocenzo 55
Dall’analisi comparativa dei diversi PSR (rapporto OASI CERGAS 2006), si evidenziano una serie di criticità circa l’efficacia reale dei processi programmatici in termini di obiettivi/interventi per il miglioramento dello stato di salute della popolazione (outcome): i piani sono scarsamente basati sulle
evidenze; vi è scarso raccordo tra programmazione
finanziaria e sanitaria; scarsa convinzione dell’utilità del piano
quale strumento di governance. Solo cinque regioni infatti (Calabria, Liguria, Marche, Toscana e Umbria) avevano un piano valido, ossia non scaduto, per il 2005 (rapporto OASI CERGAS 2006).
M. D'Innocenzo 56
Il processo di riforma sanitaria: il contesto di riferimento
Il sistema di pianificazione e programmazione sanitaria a livello di Sistema
Il sistema di pianificazione e programmazione nell’Azienda sanitaria
Il governo delle risorse infermieristiche
11
22
33
44
“Non c'è vento favorevole per chi non sa in quale porto vuole arrivare” (Seneca)
M. D'Innocenzo 57
M. D'Innocenzo 58
La pianificazione e la programmazione
Governo
Regioni
Azienda
Dirigenti
Dirigenti e operatori
RESPONSABILITÀ
TEMPO (mesi)
Infra-annuale Annuale Triennale 0-12 mm 12 mm 36 mm
Nazionale
Regionale
Strategica • Punti di forza• Debolezze• Minacce• Opportunità
Operativa
Funzionale
• BUDGET AZIENDALE
• PROGRAMMI OPERATIVI: PROCEDURE, STANDARD, PROFILI DI CURA
MATRICE DI SWOT
DALL’ATTO AZIENDALEAL PIANO STRATEGICO
PSR
PSN
M. D'Innocenzo 59
Le Aziende sanitarie, in linea con il PSN ed il PSR, definiscono il Piano Strategico Aziendale…
...sulla base del quale si definiscono annualmente gli obiettivi e si individuano le risorse necessarie per assicurare servizi/prestazioni assistenziali alla popolazione locale
IDEOLOGIA
VERTICE STRATEGICO
GRUPPO DIRIGENTE
INTERMEDIO
TECNOSTRUTTURA
SUPPORTO
NUCLEO OPERATIVO
Le 6 parti fondamentali dell’organizzazione aziendale secondo H. Mintzberg
IDEOLOGIA VERTICE STRATEGICO
TRADIZIONI, NORME E VALORI CHE
CARATTERIZZANO L’ORGANIZZAZIONE
(MISSIONE)
COLORO CHE DETENGONO IL MASSIMO POTERE DECISIONALE
(DIRETTORE GENERALE, AMMINISTRATIVO, SANITARIO)
TECNOSTRUTTURA
TECNICI CHE CONTRIBUISCONO AD OTTIMIZZARE IL PROCESSO OPERATIVO CON ATTIVITA’ DI
PROGETTAZIONE O DI CONTROLLO E VALUTAZIONE
CHE INFLUENZANO LE FUNZIONI SVOLTE DAL NUCLEO
OPERATIVO O FORNISCONO SUPPORTO ALLE DECISIONI STRATEGICHE
(STAFF, NAV)
NUCLEI DI OPERATORI CHE SVOLGONO FUNZIONI SPECIALIZZATE NON
IMPORTANTI PER LO SVILUPPO DEL PROCESSO OPERATIVO MA
INDISPENSABILI PER LA SOPRAVVIVENZA DELL’AZIENDA
(SERVIZI AMMINISTRATIVI)
SUPPORTO
GRUPPO DIRIGENTE
INTERMEDIO
RAPPRESENTATO DAL LIVELLO CUI E’ AFFIDATA LA
RESPONSABILITA’ DEL COORDINAMENTO TRA IL
VERTICE STRATEGICO ED IL NUCLEO OPERATIVO)
(RESPONSABILI DI STRUTTURE OPERATIVE)
NUCLEO OPERATIVO
COLORO CHE SVOLGONO L’ATTIVITA’ FONDAMENTALE DI PRODUZIONE DEI BENI E DEI
SERVIZI CHE CARATTERIZZANO L’AZIENDA
(STRUTTURE OPERATIVE)
IDEOLOGIA
VERTICE STRATEGICO
GRUPPO DIRIGENTE
INTERMEDIO
TECNOSTRUTTURA
SUPPORTO
NUCLEO OPERATIVO
Organigramma
Rappresentazione grafica (schema):
della struttura aziendale
dei rapporti gerarchici
degli aspetti organizzativamente rilevanti
delle funzioni, delle attività e delle loro reciproche relazioni
M. D'Innocenzo 67
Organizzazione e funzionamento aziendale
M. D'Innocenzo 68
ATTO AZIENDALE
DLgs 229/99 Art. 3 comma 1 bis
OBIETTIVI STRATEGICI AZIENDALI
OBIETTIVI DI STRUTTURA
OBIETTIVI DI UNITA’ OPERATIVA
PIANIFICAZIONE STRATEGICA AZIENDALE
PROGRAMMAZIONE
BUDGET OBIETTIVI + RISORSE
FASE LIVELLO
DIREZIONE AZIENDALE
DIREZIONE AZIENDALE
+
DIREZIONI DI STRUTTURA
DIPARTIMENTI e/o
UNITA’ OPERATIVE
CONTROLLO
DI
GESTIONE
Livelli dell’attività gestionale
EFFICACIA
OBIETTIVI RAGGIUNTI (obiettivo parziale, output)
OBIETTIVI PRESTABILITI (obiettivo totale, outcome)
EFFICIENZA
OBIETTIVI RAGGIUNTI (obiettivo parziale, output)
RISORSE IMPEGNATE (input)
RENDIMENTO
OBIETTIVI RAGGIUNTI (output)
OBIETTIVI PRESTABILITI (outcome)
OBIETTIVI RAGGIUNTI (output)
RISORSE IMPEGNATE (input)
EFFICIENZA EFFICACIA
M. D'Innocenzo 72
Missione delle Aziende Sanitarie… …è la produzione dei servizi di assistenza e
prestazioni sanitarie appropriate in condizioni di equilibrio economico nel rispetto delle indicazioni della pianificazione sanitaria regionale:
Economicità
Gestionale
EFFICACIA CLINICO-
ASSISTENZIALE
RISPETTO DEL RUOLO
ISITUZIONALE
Prospettiva organizzativa
Prospettiva individuale/
professionale
Prospettiva di comunità
VALOREAZIENDA SANITARIA
M. D'Innocenzo 73
L’economicità… …è la combinazione, dell’efficienza-produttività
e dell’efficacia delle operazioni che danno contenuto all’attività aziendale e attraverso le quali soddisfano i bisogni degli individui (P.E. Cassandro*, 1980):
* Cassandro P.E. “Sul concetto economicità aziendale”, Rivista italiana di Ragioneria e di Economia Aziendale”, nn.5-6, 1980
Congruenza tra risorse e obiettivi
M. D'Innocenzo 74
L’Aziendalizzazione & la Managerialità in sanità… …derivano da una necessità di sostenibilità e
sviluppo del SSN …implicano la responsabilità verso la gestione
delle risorse e il conseguimento dei risultati …incentivano all’efficiente ed all’efficace uso delle
risorse rispondendo anche ad un esigenza “etica” del SSN …chi gestisce un’Azienda pubblica come quella
sanitaria risponde ai cittadini…se gestisce in modo sbagliato le risorse assegnate senza raggiungere gli obiettivi di mandato,… dal momento che queste risorse non sono recuperabili, meno persone potranno usufruire dei servizi e delle prestazioni per i quali hanno contribuito con le proprie tasse
M. D'Innocenzo 75
…Aziendalizzazion
e Obiettivi
CAMBIAMENTO ORGANIZZATIVO CONDIVISO
1. Nuovi criteri di funzionamento e di gestione delle ASL
2. Responsabilizzazione diffusa verso la gestione delle “risorse”
Rilevanza degli strumenti manageriali
Rilevanza degli strumenti manageriali
Funzioni e competenze manageriali per i
professionisti
Funzioni e competenze manageriali per i
professionisti
…Quindi…
IL SISTEMA CONTABILE E DI
BILANCIO
DELL’AZIENDA SANITARIA
CONTABILITÀ: insieme di regole che consentono di rilevare i fatti relativi all’attività economica svolta da un’azienda, al fine di conoscerne la situazione economica, patrimoniale e finanziaria in un dato momento o il risultato della gestione svolta in un determinato periodo di tempo.
Contabilità finanziaria (o pubblica)Svolge una funzione autorizzativa (cioè di vincolo alle decisioni di spesa) garantistica e formale, da sempre utilizzata nell’ambito degli Enti pubblici e degli Enti locali.
Contabilità economico-patrimoniale (o generale)
Svolge una funzione aziendalistica di monitoraggio economico della gestione e di supporto del processo decisionale, utilizzata nell’ambito delle aziende private.
Metodo utilizzato: partita semplice (rilevazione di un solo valore che permette di identificare e qualificare la natura della decisione)
I “contenitori” dei valori sono: i capitoli
Metodo utilizzato: partita doppia (ciascuna somma movimentata viene esaminata sotto un duplice aspetto, finanziario ed economico)
I “contenitori” dei valori sono: i conti
Il processo di riordino del SSN Ne deriva che una delle condizioni affinché le
organizzazioni sanitarie possano considerarsi aziende è quella di essere dotate di una piena autonomia. Ciò significa che:
sono dotate di discrezionalità sul modo di utilizzare le risorse, in quanto libere di selezionare acquisire e combinare i fattori e le risorse produttive,
e di conseguenza con una maggiore responsabilità
anche per quanto riguarda il loro stesso sistema contabile. I criteri di attuazione particolari sono poi demandati alle singole legislazioni regionali.
M. D'Innocenzo 78
Tali cambiamenti legislativi hanno determinato importanti trasformazioni nel campo della sanità pubblica introducendo, dunque, nuovi assetti organizzativi, gestionali, ed anche nuove procedure contabili.
Il processo di riordino del SSN
IL PERCORSO DI RIFORMA INTRAPRESO CON IL D.LGS. 502/1992 HA INTESO INTERPRETARE IL BISOGNO DI RINNOVAMENTO DEL SISTEMA INFORMATIVO DELLE
AZIENDE SANITARIE.
Pertanto la tradizionale contabilità finanziaria è stata sostituita con la contabilità economico-patrimoniale,
lasciando alle regioni la scelta del sistema di contabilità ritenuto più idoneo alla realizzazione di una forma di gestione razionale.
I DUE SISTEMI CONTABILI SONO RIMASTI IN VIGORE CONTEMPORANEAMENTE PER UN ANNO, DOPODICHÉ LE AZIENDE SANITARIE HANNO CENTRATO IL LORO SISTEMA INFORMATIVO SULLA CONTABILITÀ ECONOMICO-PATRIMONIALE TENUTA SECONDO IL SISTEMA DI CONTABILITÀ GENERALE.
Il passaggio dal controllo burocratico al controllo managerialeNelle aziende sanitarie pubbliche si assiste al passaggio da classici schemi burocratici di controllo (da sempre utilizzati nelle strutture sanitarie) agli
attuali schemi manageriali.
PRIMA DELLA RIFORMA
CONTROLLO BUROCRATICO
da sempre presente e predominante nelle aziende pubbliche, concentra la sua
attenzione su singoli atti e su singole procedure prescindendo
dall’analisi delle selezioni spaziali e temporali tra le varie decisioni ed
informazioni.
DOPO LA RIFORMA
CONTROLLO MANAGERIALE
di maggiore e rilevante interesse attuale, considera di importanza
fondamentale l’analisi e la valutazione delle relazioni tra parti diverse del sistema aziendale, in quanto anche azioni analoghe o
uguali possono assumere diverso significato se collegate da relazioni
diverse.
Il passaggio dal controllo burocratico al controllo managerialeCONTROLLO BUROCRATICO CONTROLLO MANAGERIALE
E’ possibile che l’amministrazione non partecipando alla responsabilizzazione sull’ottenimento dei risultati, può giungere al disinteresse su di essi.
Sistema coordinato di operazioni, decisioni, informazioni, il cui funzionamento non va valutato per sé ma piuttosto in relazione alla capacità di produrre beni o soddisfare bisogni.
Le finalità, gli obiettivi, la combinazione di risorse sono collegati insieme da relazioni bidirezionali di reciproca influenza e non unidirezionali discendenti.
>Il passaggio dal controllo burocratico al controllo manageriale
M. D'Innocenzo 82
CONTROLLO MANAGERIALE
la contabilità diviene fondamentale come sistema di rilevazione di informazioni utili alla stessa
direzione aziendale per perseguire obiettivi di efficienza e di efficacia (abbandonando la logica di
semplice quadratura di conti).
i risultati da produrre sono (o dovrebbero essere) ben allineati con gli obiettivi prefissati.
>Il passaggio dal controllo burocratico al controllo manageriale
Le procedure e gli strumenti di controllo contabile e gestionale consentono l’attuazione della responsabilizzazione del management, degli operatori sanitari e di tutti gli organi all’interno delle strutture sanitarie.
Il controllo gestionale è da intendersi, infatti, come conferimento di responsabilità manageriale agli organi interni aziendali al fine di migliorare la qualità dei servizi offerti nel rispetto degli obiettivi di efficienza, efficacia ed economicità.
M. D'Innocenzo 83
>Il passaggio dal controllo burocratico al controllo manageriale
Da sempre, scarsa attenzione è stata riservata alle informazioni prodotte e destinate all’interno della gestione privilegiando i controlli esterni di legittimità, per questo le aziende sanitarie oggi adottano sistemi di controllo contabile e gestionale basati sulla contabilità economico-patrimoniale.
L’introduzione di una cultura economico-gestionale acuisce la responsabilità del professionista (il medico) attraverso la sua partecipazione al controllo economico legata alla capacità di dare senso operativo e strategico alla propria azione.
M. D'Innocenzo 84
>Il passaggio dal controllo burocratico al controllo manageriale
Di conseguenza, il medico, che fino agli anni ’80 è stato del tutto estraneo ai problemi dell’economia e del management sanitario, oggi, è coinvolto nel necessario processo di programmazione e controllo che vede, da un lato, il contenimento della spesa sanitaria e dall’altro, il miglioramento della prestazione (obiettivi di economicità e di qualità).
M. D'Innocenzo 85
>Il passaggio dal controllo burocratico al controllo manageriale
La progettazione di un sistema di controllo di gestione può divenire un’importante scelta strategica ai fini del cambiamento organizzativo e gestionale delle aziende sanitarie;
Proprio gli strumenti di controllo di gestione permettono la responsabilizzazione manageriale essendo strumenti guida per gli operatori, ai quali vengono assegnati obiettivi e viene data la possibilità di confrontare i risultati con tali obiettivi.
M. D'Innocenzo 86
>Il passaggio dal controllo burocratico al controllo manageriale
L’obiettivo principale è quello di dimensionare le risorse in funzione degli obiettivi e verificare i risultati in termini di efficacia ed efficienza;
Ciò significa: Stabilire le relazioni logiche tra risultati, risorse e
livello di spesa per dimensionare i fenomeni a livello previsionale simulando l’operatività reale dell’azienda sanitaria e valutando le priorità;
Misurare l’andamento dei fenomeni per verificare l’utilizzazione delle risorse in termini di efficienza, il raggiungimento dei risultati in termini di efficacia e il livello di servizio offerto
M. D'Innocenzo 87
Tipologia di controllo
Tipologia di contabilità quale strumento di controllo
CONTROLLO BUROCRATICO
CONTROLLO MANAGERIAL
E(DI GESTIONE)
Contabilità finanziaria (o pubblica)
Contabilità economico-patrimonial
e (o generale)
Il sistema di rilevazione contabile nelle aziende pubblicheIl sistema di rilevazione nelle aziende pubbliche appare articolato in:
Bilancio preventivo (sintesi a preventivo dei valori che prefigurano l’andamento delle gestione, in quanto l’equilibrio deve essere imposto a priori);
Gestione di bilancio (rilevazione delle operazioni durante il periodo, intese come l’attuazione di decisioni assunte durante il periodo);
Rendiconto della gestione (sintesi di fine esercizio, tramite il quale gli organi che hanno amministrato rendono conto del corretto uso delle risorse ad essi assegnate).M. D'Innocenzo 89
Con la riforma (D.L.vo 502/92)si assiste al passaggio:
• dal sistema di contabilità finanziaria volto a rilevare entrate e uscite sia tramite il sistema di cassa, cioè in relazione alle fasi in cui avviene la variazione numeraria di riscossione e pagamento, che tramite il sistema di competenza cioè in relazioni alle fasi in cui sorge il diritto /obbligo giuridico di accertamento e impegno.
• al sistema di contabilità economica con decorrenza a partire dall’anno 1995, tale sistema, come nelle aziende private, è basato su un tipo di contabilità economico-patrimoniale (contabilità generale) rivolto alla rilevazione anche degli aspetti economici della gestione, cioè dei costi e dei ricavi.
Ne discende che:
Il sistema di contabilità non è più solo di tipo autorizzativo ma centrato anche sul risultato prodotto dalla gestione e non solo sull’autorizzazione alla singola spesa;
Abbandono del solo criterio di rilevazione di “cassa” a favore dell’introduzione del criterio di “competenza economica” il quale consente di individuare le responsabilità per le decisioni che danno inizio alle operazioni ed indirizzano la gestione.
Passaggio dalla contabilità finanziaria alla contabilità economica
Mentre la contabilità finanziaria si basa sul principio della competenza finanziaria (data dell’accertamento, impegno, incasso, ecc.), la contabilità economico-patrimoniale si basa sul principio della
competenza economica.
Passaggio dalla contabilità finanziaria alla contabilità economica
Esempio di applicazione del principio della competenza economica
ESEMPIO
• L’Azienda Ospedaliera XXXXX ha acquistato per il reparto di Ortopedia, nell’anno 2008 200 protesi d’anca di tipo A del valore unitario di 6.000 €.
• Le protesi dello stesso tipo presenti in magazzino all’inizio dell’anno erano 10.
• Durante l’anno, il reparto Ortopedia ha effettuato 90 interventi di impianto di protesi di tipo A, il cui DRG corrispondente prevede una tariffa di 10.000 €.Nel caso in cui non si rispetti il principio di competenza economica
avremo:Anno 2008
Ricavi da DRG 90 X 10.000 € 900.000 €
Costi per protesi 200 X 6.000 € - 1.200.000 €
Risultato economico 900.000 € – 1.200.000 € = - 300.000 €
Il risultato evidenzia un valore negativo quindi una perdita. Il calcolo, però, non è attendibile perché è necessario applicare il principio della competenza economica secondo cui andremo a considerare esclusivamente i costi delle risorse consumate per produrre i ricavi in oggetto (costo delle 90 protesi utilizzate).
Passaggio dalla contabilità finanziaria alla contabilità economica
Esempio di applicazione del principio della competenza economica
Applicazione del principio di competenza economica:
Anno 2008
Ricavi da DRG 90 X 10.000 € 900.000 €
Costi per protesi 90 X 6.000 € - 540.000 €
Risultato economico 900.000 € – 540.000 € = 360.000 €
Tecnica contabile per determinare i costi (di materiali) di competenza del periodo:
PROTESI D’ ANCA tipo A Quantità A valore
Rimanenze iniziali 10 60.000 €
+ Acquisti del periodo 200 1.200.000 €
- Rimanenze finali 120 720.000 €
= Consumi del periodo 90 540.000 €
Nel sistema di contabilità finanziaria adoperato precedentemente le Regioni approvavano il bilancio di previsione annuale (il documento è dunque il bilancio preventivo di
tipo finanziario) redatto in termini di competenza e di cassa e fondato sull’impegno di spesa, il quale costituiva per la USL l’autorizzazione a spendere (la spesa era dipendente dai bisogni dei consumatori).
Mentre l’introduzione della contabilità economica si propone, attraverso il Conto
Economico e lo Stato Patrimoniale che costituiscono il Bilancio, di pervenire alla
rilevazione ed interpretazione dei fenomeni gestionali all’interno dell’azienda.
Passaggio dalla contabilità finanziaria alla contabilità economica
La rilevanza della contabilità economica è incentrata sul risultato economico e non sull’autorizzazione alla spesa.
La Regione può così controllare non solo le risorse assegnate alle aziende ma anche i risultati e le attività prodotte.
Il personale medico può essere coinvolto nei processi di programmazione e controllo di gestione, rivolti al contenimento della spesa onde evitare sprechi di risorse.
L’adozione di un sistema di contabilità economico-patrimoniale, evidenzia nelle aziende sanitarie, come per le aziende private, l’importanza di un corretto sistema di contabilità generale.
Il sistema di rilevazione contabile nelle aziende sanitarie pubbliche
DOPO LA RIFORMAIn seguito ai decreti di riforma sanitaria, dunque, il sistema di rilevazione contabile delle aziende sanitarie pubbliche è
incentrato, su un sistema di contabilità economico-patrimoniale.
Cambiamento nella rendicontazione: dal rendiconto finanziario al bilancio di esercizio
La contabilità economico-patrimoniale ha stravolto i vecchi schemi di rendicontazione prevedendo:
1. il bilancio economico pluriennale di previsione (di validità triennale), che deve seguire le direttive della Regione e del relativo piano sanitario regionale e che contiene la previsione sulla situazione patrimoniale e sul conto economico, evidenziando il modo di investire nel triennio;
M. D'Innocenzo 96
Cambiamento nella rendicontazione: dal rendiconto finanziario al bilancio di esercizio
2. Il bilancio preventivo economico annuale relativo all’esercizio successivo che tiene conto dei limiti di spesa autorizzati dalla Regione e si compone di uno stato patrimoniale e di un conto economico;
3. Il bilancio consuntivo di esercizio che è il documento ufficiale pubblico relativo alla gestione dell’azienda sanitaria, rappresenta la situazione annuale del patrimonio e dei ricavi/costi di competenza economica ed evidenzia il risultato dell’esercizio (utile o perdita);
4. I prospetti sulle previsioni annuali di cassa che rappresentano le previsioni del fabbisogno finanziario annuale.M. D'Innocenzo 97
Cambiamento nella rendicontazione: dal rendiconto finanziario al bilancio di esercizio Il bilancio economico pluriennale di previsione
(quale prodotto del processo di pianificazione strategica);
Il bilancio preventivo economico annuale (quale prodotto del processo di programmazione);
Il conto consuntivo annuale o rendiconto inteso come bilancio di esercizio riguardante la gestione verificatasi nell’anno di riferimento. Esso, volto a rappresentare la situazione finanziaria, economica e patrimoniale, si compone del Conto Economico, dello Stato Patrimoniale e della Nota Integrativa.M. D'Innocenzo 98
Confronto tra contabilità finanziaria e contabilità economico-patrimoniale
Contabilità finanziaria Contabilità economico-patrimoniale
La funzione preminente è autorizzativa, garantistica e formale
Ha una funzione economico-aziendalistica di supporto del processo decisionale e della gestione
Viene tenuta con il metodo della partita semplice rilevando i fatti di gestione solo sotto l’aspetto finanziario (in quanto generano entrate e uscite)
Viene tenuta con il metodo della partita doppia rilevando i fatti di gestione sia sotto l’aspetto monetario (in quanto generano entrate e uscite monetarie), sia sotto l’aspetto economico (come determinanti di costi e ricavi)
Ha i seguenti documenti fondamentali: Bilancio di previsione pluriennale Bilancio di previsione annuale di competenza e
di cassa Rendiconto finanziario consuntivo (conto del
bilancio) Conto del patrimonio
Ha i seguenti documenti fondamentali: Budget annuale, raccordato con la pianificazione
strategica Bilancio d’esercizio (consuntivo) costituito da
Stato Patrimoniale, Conto Economico e Nota Integrativa
Il documento centrale è costituito dal bilancio di previsione finanziario, che autorizza entrate e spese
Il budget annuale ha una funzione di programma d’azione per la gestione
Il rendiconto finanziario ha un ruolo formale e secondario
Il documento centrale è rappresentato dal bilancio consuntivo d’esercizio, che consente di determinare il risultato economico della gestione e la situazione patrimoniale
> Confronto tra contabilità finanziaria e contabilità economico-patrimoniale
Contabilità finanziaria Contabilità economico-patrimoniale
Ha come risultato la determinazione dell’avanzo, pareggio o disavanzo di natura finanziaria
Ha come risultato la determinazione dell’utile o della perdita d’esercizio di natura economica e del patrimonio netto
Rileva esclusivamente i movimenti finanziari-monetari (entrate e spese)
Rileva le operazioni di gestione nell’aspetto monetario (entrate e uscite) e reddituale (costi e ricavi)
Il momento di rilevazione è costituito dalle fasi decisionali dei processi di entrata e di spesa
Il momento di rilevazione è costituito dall’aspetto monetario o di variazione di crediti e debiti
Si basa sul principio della competenza finanziaria (data di accertamento, incasso, impegno e pagamento)
Si basa sul principio della competenza economica ai fini della corretta determinazione del risultato d’esercizio; la correlazione di costi e ricavi viene assicurata mediante apposite scritture di chiusura denominate di assestamento
L’ammortamento non incide sul risultato finanziario ed è rilevato come posta figurativa tra le entrate e le uscite
L’ammortamento dei beni a utilità pluriennale viene rilevato quale componente negativo del risultato economico
101
I principi di gestione
• Economicità• Trasparenza• Equità• Qualità• Accessibilità• …
102
I principi di gestione
“…verificare, mediante valutazioni comparative dei costi, dei rendimenti e degli andamenti, la corretta ed economica gestione delle risorse
attribuite ed introitate nonché l’imparzialità e il buon andamento dell’azione amministrativa” (art.
3, comma 6, D. Lgs. n 502/1992)
“…contabilità per centri di costo e centri di responsabilità” che sostituisce la tradizionale
contabilità finanziaria (art. 5, D. Lgs. n 502/1992)
103
“4 E” Paradigma
EFFICIENZA
ECONOMICITA’
EFFICACIA
ETICA
> “4 E” Paradigma
Per ogni tipologia di azienda l’ “Economicità”:
Rappresenta la condizione di esistenza dell’azienda
E’ l’attitudine da parte degli output di coprire almeno gli input nel tempo: ciò significa che l’azienda ha prodotto beni/servizi o ha soddisfatto altre tipologie di bisogni individuali e collettivi per un valore (riconosciuto dalla comunità) tale da coprire almeno il valore degli input utilizzati
E’ la traduzione sul piano economico del carattere dell’autonomia dell’azienda (capacità di sostenersi da sola, nel tempo)
M. D'Innocenzo 104
Equilibrio economico
È quindi la condizione di esistenza dell’azienda.
Dal punto di vista oggettivo, ha 3 dimensioni: insieme dei risultati economico-finanziari dell’azienda
posizione nel mercato e/o nell’ambiente di riferimento (misurabile attraverso la quota di mercato occupata o la “reputazione” sociale presso la comunità di riferimento)
potenzialità di sviluppo nel medio/lungo periodo (misurabile attraverso i corsi delle azioni in borsa)
M. D'Innocenzo 105
Le Aziende sanitarie…
Obiettivo erogare servizi per “tutelare la salute” dei cittadini
Hanno personalità giuridica pubblica
Sono aziende ad elevata complessità (competenze, numerosità delle prestazioni, tecnologie…)
Non operano in condizioni di mercato
M. D'Innocenzo 106
Quali scelte vengono realizzate in un’azienda sanitaria? Quantità di prestazioni da erogare direttamente e quantità
di prestazioni da erogare per mezzo di contratti con altre strutture
Gestione in economia o esternalizzazione
Modalità di approvvigionamento del materiale sanitario e farmaceutico
Erogazione di prestazione secondo il regime ordinario o meno
…
M. D'Innocenzo 107
108
Le politiche manageriali intraprese dalla maggior
parte delle Aziende Sanitarie tengono conto dei
caratteri del sistema?
109
Cosa è stato fatto nella maggior parte dei casi Implementazione formale degli strumenti contabili introdotti dalla Riforma
Le informazioni prodotte non vengono utilizzate nei processi decisionali o vengono utilizzate per finalità diverse da quelle per le quali sono state prodotte
Confusione di obiettivi (Economicità = Tagli di costi)
Rafforzamento del sistema dicotomico: amministrazione-clinici
Non è stata definita e/o esplicitata la strategia aziendale
…
…molte Aziende sanitarie
Hanno ridotto in via percentuale i numeri dei posti letto a disposizione
Hanno ridotto le unità di personale
Hanno individuato le modalità di contenimento della spesa farmaceutica
… spesso dietro la spinta di individuare delle modalità di copertura dei disavanzi di bilancio.
M. D'Innocenzo 110
Analisi di Efficienza
EFFICIENZA = COSTO DELLE RISORSE
OUTPUT
OUTPUT???
N. Prestazioni sanitarie
N. Pazienti partecipanti ad un trattamento
N. Sperimentazioni
M. D'Innocenzo 111
Come definire i costi
• Il COSTO è la quantificazione monetaria delle risorse consumate
• Il COSTO è diverso dalla SPESA
M. D'Innocenzo 112
Determinazione del consumo di risorse
Con riferimento a tecniche diagnostiche, terapie, trattamenti, percorsi del paziente, amministrazione…
…occorre individuare la quantità di risorse assorbite (capitale umano, attrezzatura, struttura, materiale di consumo, materiale farmacologico…)
M. D'Innocenzo 113
Analisi di Efficacia
EFFICACIA = Grado di raggiungimento di un obiettivo (sia qualitativo che quantitativo)
OBIETTIVO??? N. pazienti dimessi N. anni di vita salvati N. giornate di degenza ridotte Miglioramento della qualità della vita
M. D'Innocenzo 114
Quali strumenti per l’analisi economica??BudgetCentri di Costo e Centri di ResponsabilitàIndicatori di performance economica …e clinicaconsentono di creare le informazioni per monitorare il trade-off tra efficienza ed efficacia, tuttavia le valutazioni economiche in sanità richiedono specifiche analisi:
di minimizzazione dei costiCosto-efficaciaCosto-beneficiCosto-utilità
M. D'Innocenzo 115
116
L’attenzione ai costi negli anni
GESTIONE DEI COSTI
GESTIONE DELLA DOMANDA
MANAGING CARE
Acquisti basati sui costi
I medici e le strutture sanitarie sono considerati come ‘strumenti’
Occorre controllare la dotazione di risorse a disposizione
Focus sul controllo dell’utilizzo dei servizi sanitari
Limiti all’accesso dei pazienti
Gestione centrata sull’utilizzo dei diversi ‘provider’
Miglioramento dello stato di salute della popolazione
Strategie circa la gestione delle patologie
Soddisfazione dei pazienti e outcome
Condivisione del valore
M. D'Innocenzo 117
Il “governo” aziendale
Sistema organizzato di DECISIONI deve assicurare
COERENZA fra le attività svolte
per raggiungere gli obiettivi aziendali.
M. D'Innocenzo 118
Il Controllo di gestione… …è uno degli strumenti per un’efficace ed efficiente
azione di Direzione
…è il processo che si occupa dell’attuazione degli obiettivi stabiliti dalla pianificazione strategica e dell’implementazione delle strategie, secondo criteri di efficacia e di efficienza.
…si basa su:
una gestione programmata
un’organizzazione flessibile e responsabilizzata
M. D'Innocenzo 119
Il Controllo di gestione… …è un insieme coordinato ed integrato di criteri,
strumenti e procedure, finalizzati ad attivare un processo: di programmazione degli obiettivi da conseguire,
di verifica (auto-verifica) , ai vari livelli, della rispondenza dell’andamento gestionale rispetto agli obiettivi prefissati,
al fine di consentire all’organizzazione aziendale di conseguire i propri obiettivi con la massima efficacia e con la massima efficienza possibile.
M. D'Innocenzo 120
Obiettivi del controllo di gestione Efficienza
Efficacia gestionale
Assicurare correttezza gestionale Controllare andamento variabili critiche Confrontare risultati parziali con obiettivi predeterminati Avere dati corretti ed affidabili R. Caselli, MES 2002
Assicurare correttezza gestionale Controllare andamento variabili critiche Confrontare risultati parziali con obiettivi predeterminati Avere dati corretti ed affidabili R. Caselli, MES 2002
M. D'Innocenzo 121
…il Controllo di gestione… …è un modo di essere dell’organizzazione… … che permea i comportamenti decisionali,
gestionali e operativi non solo nella dinamica relazionale tra amministrazione e centri di responsabilità, ma anche nella gestione corrente dei singoli centri di responsabilità
… deve comprendere, oltre ai tradizionali contenuti economico-gestionali (espressione e strumento di un orientamento specifico ai problemi dell’efficienza e dell’efficacia gestionale), anche ai contenuti di carattere tecnico-organizzativo (che orientino e supportino la gestione in una logica di qualita’ totale)
M. D'Innocenzo 122
Per realizzare il controllo di gestione… …è necessario UN
SISTEMA DI PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO (P&C)…
M. D'Innocenzo 123
Il Sistema di P&C
Significato e finalità Insieme ordinato di meccanismi e
strumenti finalizzato alla ricerca d’equilibrio tra risorse e risultati (livello di economicità)
Sistema di guida/orientamento dei comportamenti verso obiettivi (Obj) aziendali tramite un processo di responsabilizzazione economica
M. D'Innocenzo 124
Il Sistema di P&C
Aspetti Peculiari Non standardizzazione dei processi/prodotti Personalizzazione delle prestazioni Assenza di un nomenclatore dei prodotti Assenza di un mercato/prezzo di cessione che
misura valore Autonomia professionale Differenziazione delle attività
M. D'Innocenzo 125
…e soprattutto per realizzare il controllo di gestione è necessario …la disponibilità di un
Sistema Informativo di supporto, che produca informazioni tempestive ed attendibili sia sui servizi erogati, sia sui costi conseguentemente sostenuti
M. D'Innocenzo 126
Il sistema di reporting nel contesto del controllo di gestione
SISTEMA DI BUDGET
SISTEMA DI BUDGET
Misurazione dei risultati DRG
Misurazione dei risultati DRG
Contabilità analitica per centri di costo Contabilità analitica per centri di costo
UTILIZZO RISORSE UTILIZZO RISORSE OBIETTIVI OBIETTIVI RISULTATI RISULTATI
? ? ANALISI DEGLI SCOSTAMENTI ANALISI DEGLI SCOSTAMENTI
RICERCA AZIONI CORRETTIVE RICERCA AZIONI CORRETTIVE
SISTEMA DI REPORTING
M. D'Innocenzo 127
I “cruscotti” consentono di capire “dove stiamo andando”? CRUSCOTTO STRATEGICO
AZIONI/INDICATORI STRATEGICI
Direzione Generale
Dipartimento X
CdR
Dipartimento Z CdR
Dipartimento… CdR
Dipartimento Y CdR
CdR... CdR ….. CdR... …..
CRUSCOTTO DIPARTIMENTO
AZIONI/INDICATORI CdR
CRUSCOTTO CdR
AZIONI/INDICATORI CdR
M. D'Innocenzo 128
…e soprattuto per realizzare il controllo di gestione è necessario …una struttura organizzativa basata su una
chiara identificazione di responsabilità (rilevanza dell’Atto Aziendale)
…la RESPONSABILIZZAZIONE ed il coinvolgimento di tutti i professionisti che, con differenti ruoli e differenti livelli di responsabilità, sono chiamati ad integrarsi dinamicamente nel processo di programmazione e controllo di gestione aziendale
M. D'Innocenzo 129
Responsabilizzazione dei professionisti sanitari nel controllo di gestione… …si concretizza nella responsabilità
economica = consapevolezza del ruolo svolto nella determinazione dei costi…
Tanto più elevata è l’autonomia professionale tanto più il processo di programmazione e controllo deve essere coinvolgente e partecipativo ai vari livelli di responsabilità gestionale!
M. D'Innocenzo 130
Il governo clinico-assistenziale costituisce uno strumento essenziale nelle organizzazioni sanitarie…
…per responsabilizzare i professionisti al miglioramento continuo della qualità dell’attività e dei servizi sanitari erogati dall’Azienda…
…infatti, la garanzia di qualità, quale espressione dell’esercizio del CG, costituisce un presupposto importante ai fini del controllo sui costi e del perseguimento dell’obiettivo aziendale dell’economicità …
M. D'Innocenzo 131
Il controllo di gestione comprende …
…nelle proprie aree di competenza (l’area informativa, della verifica, della valutazione le quali devono fornire gli elementi e gli strumenti alla Direzione strategica per la programmazione e pianificazione di obiettivi/interventi) tutti i campi oggetto dell’analisi organizzativa: bisogni/domanda struttura/risorse processi prodotti>risultati
M. D'Innocenzo 132
La realizzazione e l’implementazione del controllo di gestione richiede…
…l’introduzione di congrui strumenti di misurazione e di valutazione del prodotto (salute)
…il superamento delle resistenze di tipo culturale legate alla “conflittualità” fra il sistema di valori e obiettivi dei professionisti e quello dell’organizzazione
…nonostante tutte le Regioni abbiano adottato specifiche leggi o
linee guida per la contabilità. (Rapporto OASI 2000)
M. D'Innocenzo 133
Fasi del controllo di gestione
Revisione del budget
Revisione programm
i
Azion
i Cor
rettiv
e
Informazioniesterne
Informazioniesterne
Informazioni esterne
Informazioni esterne
strategie
Modifica delle
strategie
M. D'Innocenzo 134
1. Programmazione Vengono definiti i programmi principali, cioè i
tipi di servizio che l’organizzazione intende erogare. Per ogni programma stabilite le risorse necessarie (quantità e qualità) e le relative modalità di impiego.
Controllo di gestione
Definizione degli obiettivi strategici
dell’azienda
Obiettivi Regionali per il
DG
DelibereRegionali
Obiettivi Specifici
dell’azienda
PSSN
PSSR
M. D'Innocenzo 135
Obiettivi strategici:
Contenuti nel piano strategico aziendale, sono obiettivi di carattere generale e comuni a tutte le articolazioni aziendali.
Non contemplano modalità operative o indicazioni metodologiche per raggiungerli.
Sono la traduzione aziendale degli obiettivi contenuti nei PSN e PSR e rappresentano “la politica aziendale” per il massimo recupero di efficienza, efficacia ed economicità di gestione dei servizi.
M. D'Innocenzo 136
AM
MIN
ISTR
AZI
ON
ED
IPA
RT
IME
NT
O
OS
PE
DA
LED
IST
RE
TT
O
Centri di Responsabilità Produttivi
Quantificazione e assegnazione delle risorse
Dir. Str.
con
gru
enza
DOCUMENTO OBIETTIVI
STRUTTURA
DOCUMENTO MACRO-OBIETTIVI
OBIETTIVI SPECIFICISTRUTTURA CdR
M. D'Innocenzo 137
Obiettivi aziendali
Governo clinicoGoverno dei
processiGoverno
economico
Valutare l’offerta dei servizi sanitari e
l’appropriatezza
PROFILI DI GOVERNO
AZIENDALE
FINALITA’ DEI PROFILI
DI GOVERNO AZIENDALE
OBIETTIVI GENERALI
OBIETTIVI SPECIFICI
INDICATORI
• di composizione della produzione
• di complessità della produzione
• di appropriatezza della produzione
Valutare i livelli di efficienza nell’uso
delle risorse impiegate nei processi produttivi
OBIETTIVI GENERALI
OBIETTIVI SPECIFICI
INDICATORI
Valutare la capacità di conseguire outputs secondo criteri di
economicità
OBIETTIVI GENERALI
OBIETTIVI SPECIFICI
INDICATORI
• di efficienza• di capacità produttiva (grado di
utilizzo delle risorse)• Indici di produttività/rendimento
dei fattori produttivi
• di costo medio • di assorbimento dei
ricavi da parte dei fattori produttivi
M. D'Innocenzo 138
2. Formulazione del Budget Il budget : È un piano per la ripartizione di risorse e per
il controllo da attuare al fine di assicurare che i risultati soddisfino la pianificazione strategica.
Consiste nella definizione degli outputs che ciascun centro di responsabilità si impegna a realizzare nel periodo di riferimento e delle risorse riconosciute come necessarie. Tale definizione viene raggiunta attraverso il processo negoziale fra dirigenza e responsabili dei centri di responsabilità.
M. D'Innocenzo 139
Il processo di Budgeting…
…Esprime gli obiettivi
in termini operativi, secondo le specifiche responsabilità: chi fa che cosa
in termini sintetici e quantitativi e comunque VERIFICABILI e in modo da consentire una visione coordinata e globale, che fornisca valutazioni circa le RISORSE necessarie per raggiungere gli OBIETTIVI.
M. D'Innocenzo 140
Fasi del budgeting1) Indicazione degli obiettivi generali dell’organizzazione e
dei vincoli finanziari, organizzativi, strutturali (linee guida budget)
2) Predisposizione, da parte di ogni centro di responsabilità, di una proposta di budget nella quale si precisino gli obiettivi specifici , i livelli quali-quantitativi di attività e le risorse fisico-tecniche e finanziarie richieste
3) Aggregazione delle proposte di budget per aree e livelli di responsabilità e verifica della compatibilità rispetto alle risorse complessivamente disponibili
4) Negoziazione e allocazione definitiva delle risorse in base alle priorità
5) Consolidamento definitivo del budget a livello complessivo aziendale, per aree e livelli responsabilità, per unità operativa e per fattore produttivo
M. D'Innocenzo 141
Fonte: ASL Roma C, 2006
M. D'Innocenzo 142
….descrizione Obiettivo generale
0,000,00ND
Neg 2006Var% C-BB2006C2005Descrizione indicatoreDescrizione Obiettivo specifico
Governo clinico
Obiettivi Budget Anno yyyy
CdC… UOC X – Responsabile X
0,000,00ND
Neg 2006
Var% C-BB2006C2005Descrizione indicatoreDescrizione obiettivo specifico
… descrizione Obiettivo generale
Governo Economico
0,000,00ND
Neg 2006
Var% C-BB2006C2005Descrizione indicatoreDescrizione obiettivo specifico
…descrizione Obiettivo generale
Governo dei processi
M. D'Innocenzo 143
Vantaggi del budget per obiettivi
Determina TRASPARENZA nel meccanismo di decision making
Determina una ATTRIBUZIONE DI RESPONSABILITÀ DI RISULTATO all’interno dell’organizzazione
Favorisce l’ INTEGRAZIONE fra i vari CdR e Cdc Favorisce il CONFRONTO sui risultati Promuove la COMUNICAZIONE ed un linguaggio
ed una cultura comune nell’azienda
BUDGET
STRUMENTO GESTIONALE
=
ELEMENTI DEL BUDGET
OBIETTIVI RISORSE
si decide quali obiettivi raggiungere in un determinato periodo
si stabilisce quali e quante risorse impegnare per il raggiungimento dei suddetti obiettivi
si controlla periodicamente il grado di raggiungimento degli obiettivi e l’entità del
consumo delle risorse
CONTABILITA’ ANALITICA
M. D'Innocenzo 145
CONTABILITA’ ANALITICA=
complesso di rilevazioni sistematiche e periodiche
volte alla determinazione
dei COSTI SOSTENUTI
E
dei RICAVI REALIZZATI
dalle strutture aziendali
Contabilità analitica ELEMENTI FONDAMENTALI per lo sviluppo del
sistema di contabilità analitica sono:
il piano aziendale dei centri di responsabilità e dei centri di costo
il piano aziendale dei fattori produttivi
l’identificazione dei prodotti aziendali e del loro valore reale o convenzionale
M. D'Innocenzo 147
CdC
CdCCdR
CdC
…= Dipartimento
U.O.
U.O.
U.O.
U.O…
CENTRO DI RESPONSABILITÀ: gruppo di
persone che operano per raggiungere un determinato
obiettivo sotto la direzione di un Responsabile
CENTRO DI COSTO: unità aziendale elementare che svolge una specifica attività sotto il controllo di un Responsabile. Ad essa è possibile attribuire in modo completo ed esclusivo i costi dei fattori produttivi impiegati
CENTRO DI RESPONSABILITA’
(ES.: UNITÀ OPERATIVA PARTICOLARMENTE COMPLESSA)
CENTRO DI COSTO 1CENTRO DI COSTO 2
DEGENZA RICOVERI ORDINARIDAY HOSPITAL O DAY SURGERY
CENTRO DI COSTO 3
AMBULATORI
CENTRO DI COSTO 4
CONSULENZE INTERNE
FATTORI PRODUTTIVI
•ogni elemento, con un valore economico, impiegato nello svolgimento di un’ attività e che quindi concorre alla formazione del costo di produzione
BENI SANITARI
BENI NON SANITARI
PERSONALE
MANUTENZIONI E RIPARAZIONI
AMMORTAMENTI
SERVIZI APPALTATI
FATTORI PRODUTTIVI
FATTORI PRODUTTIVI 1
BENI SANITARI
PRODOTTI FARMACEUTICI
MATERIALI DIAGNOSTICI
PRESIDI MEDICO-CHIRURGICI
MATERIALE PROTESICO E PER EMODIALISI
ecc.
FATTORI PRODUTTIVI 2
BENI NON SANITARI
PRODOTTI ALIMENTARI
MATERIALE GUARDAROBA E
CONVIVENZA
ecc.
FATTORI PRODUTTIVI 3
PERSONALE
DIRIGENZA
COMPARTO
VOCI FISSE
VOCI VARIABILI
VOCI FISSE
VOCI VARIABILI
Prodotti Prestazioni in regime di ricovero ordinario e
diurno SISTEMA DI CLASSIFICAZIONE: DRG
Prestazioni ambulatoriali sistema di classificazione: nomenclatore-tariffario
Prestazioni a funzione Sistema di pagamento predefinito in base a dei criteri
(es: accessi di Pronto Soccorso)
M. D'Innocenzo 155
Costi indiret
ti
Struttura dei costi
Costi diretti
Costi variabili
Costi fissi
ATTRIBUZIONE DEI COSTI ALLE STRUTTURE PRODUTTIVE
PRESIDI OSPEDALIERI SERV. AMMINISTRAZIONE DEL PERSONALE
DISTRETTI SERV. BILANCIO E RISORSE FINANZIARIE
DIP. SAN. DI AREA CENTRALE SERV. ECONOMATO E PROVVEDITORATO
SERV. AFFARI GENERALI
SERV. TECNOLOGIE E STRUTTURE
DIRETTORE GENERALE
DIRETTORE AMMINISTRATIVO
DIRETTORE SANITARIO
STRUTTURE DI SUPPORTO (Prodotto
= supporto alle str. Produttive)
STRUTTURE PRODUTTIVE (Prodotto
= Prestazioni Sanitarie)
ORGANISMI COLLEGIALI
STRUTTURE AZIENDALI
DIREZIONE STRATEGICA
UFFICI DI STAFF
NAV
COSTI DIRETTI DI STRUTTURA
PRODUTTIVACOSTI GENERALI DI
AZIENDA
COSTO PIENO
DELLE STRUTTURE PRODUTTIVE
=
COSTI DIRETTI +
QUOTA DEI COSTI GENERALI D’AZIENDA
COSTI GENERATI NELL’AMBITO
DELLA STESSASTRUTTURA
COSTI CORRELATI ALLE ESIGENZE
DI FUNZIONAMENTO COMPLESSIVO DELL’AZIENDA
REPORT “COSTI anno xxxx” PO xxxx– UO MEDICINA
TOTALE FATTORI PRODUTTIVI € 2.007.043,25
BENI SANITARI € 250.471,36
MANUTENZIONI E RIPARAZIONI € 5.787,06
CONSULENZE
ATTIVITA’ LIB PROF A GETTONE
BENI NON SANITARI € 4.963,23
SERVIZI APPALTATI € 30,00
AMMORTAMENTI € 16.221,11
PERSONALE € 1.725.139,44
DETTAGLIO BENI SANITARI
PRODOTTI FARM ED EMODER € 215.318,50
MAT DIAGN chimici. € 7.634,86
MAT DIAGN carta e pellicole € 19,32
PRESIDI MED-CHIR MAT SAN € 27.235,49
MAT PROTESICO ED EMODIAL € 263,19
DETTAGLIO PERSONALE
COMPARTO VOCI FISSE € 684.035,23
COMPARTO VOCI VARIABILI € 103.692,14
DIRIGENZA VOCI FISSE € 526.493,65
DIRIGENZA VOCI VARIABILI € 29.399,62
ONERI SOCIALI € 381.518,8
ASL xxxxxxxxxxx anno xxxx
DETERMINAZIONE DEL COSTO
DELLA U.O. DI MEDICINA
DEL P.O. xxxxxxx
RILEVAZIONE DEI COSTI DIRETTI
(contabilità analitica)€ 2.007.043,25
ATTRIBUZIONE DELLA QUOTA DEI COSTI GENERALI DELLA STRUTTURA (COMPRENDENTE LA QUOTA DEI COSTI GENERALI D’AZIENDA RIBALTATI SULLA STRUTTURA)
7.158.950,57 + 23.818.496,98 = 30.977.447,55
INDIVIDUARE IL METODO SULLA BASE DEI DATI DISPONIBILI
(ideale rilevazione analitica + indicizzazione su appropriate variabili)
COSTO PIENO
?
COSTI DI PRESTAZIONI INTERMEDIE
Tot servizi intermedi PO = 19.551.539,32
INDIVIDUARE IL METODO SULLA BASE DEI DATI DISPONIBILI (es di indicatori:
mq, n°pasti, n°letti, n°ore/addetto, ecc.)
(ideale la rilevazione analitica)
?
?
REPORT “DATI di ATTIVITA’ anno xxxx” PO xxxxxx – UO MEDICINA
VALORE TOTALE DELLA PRODUZIONE € 4.334.895,42
TIPO DI PRESTAZIONE NUMERO
RICOVERI TOTALI 2.122
RICOVERI RESIDENTI 1.885
RICOVERI INTRAREG 9
PRESTAZIONI AMBULATORIALI 1.707
RICOVERI EXTRAREG 218
RICOVERI ESTERI 10
DISTRIBUZIONE DEI RICOVERI PER REGIME
VALORE
€ 4.293.005,19
€ 3.876.210,30
€ 18.692,89
€ 41.890,23
€ 380.957,21
€ 17.144,79
RICOVERI ORDINARI 1.587
RICOVERI DH 531
€ 3.826.739,05
€ 459.171,37
RICOVERI DS 4 € 7.094,77
DISTRIBUZIONE DEI RICOVERI per PROVENIENZA PAZIENTE
1/2
REPORT “DATI di ATTIVITA’ anno xxxx” PO xxxxxx – UO MEDICINA
N GGDD RICOVERI ORDINARI 13.023
N ACCESSI DH 1.958
N. ACCESSI DS 5
N. DECESSI 79
INDICI FUNZIONALI
DEGENZA MEDIA 8,21
TASSO DI UTILIZZO 113,99 %
INDICI DI TURN OVER -1,01
DATI PARTICOLARI
2/2
PL ORDINARI 31,30
PL DH 2,67
PL DS
INDICE DI ROTAZIONE 50,70
DECESSI SU DIMESSI 4,98%
ACCESSI/RIC DH 3,69
ACCESSI RIC DS 1,25
M. D'Innocenzo 163
Definizione obiettivi
Definizione obiettivi Risultati Risultati
BUDGET BUDGET Indicatori di attività e di offerta
Indicatori di attività e di offerta
Utilizzazione Utilizzazione
CONTABILITÀ ANALITICA
CONTABILITÀ ANALITICA
La contabilità analitica & il Budget:
M. D'Innocenzo 164
Il Processo Budgeting e sistema premianteStrategie
Obiettivi
Consolidamento Risorse e
Attività
CdR/Livelli di Management
Bdg PersonaleBdg Beni Sanitari Bdg Investimenti
Bdg Centrali Bdg Attività
Bdg Altri ricavi
Obiettivi
Azioni
Indicatori
Verifiche
Bilancio Economico Preventivo
Bdg Centrali
Risorse e Attività
Verifiche
Indicatori
Azioni
Obiettivi
SISTEMA PREMIANTE
Obiettivi vs. Sistemi premianti Solo se un obiettivo professato è sostenuto da
un sistema premiante coerente tale obiettivo verrà effettivamente perseguito nei comportamenti quotidiani.
Se c’è incoerenza tra l’obiettivo/fine proclamato e il sistema premiante connesso, si genera un conflitto con spreco di risorse, e alla fine i comportamenti si allineeranno con il sistema premiante e non con l’obiettivo.
(Donzelli e Sghedoni)
M. D'Innocenzo 165
Il salario di produttività forme previste dal codice civile: la partecipazione
agli utili forme introdotte dalla evoluzione della prassi
contrattuale
LA PARTECIPAZIONE ECONOMICA DEI LAVORATORI il lavoratore azionista direttiva (protocollo 23 luglio 1993) per la quale i
trattamenti integrativi ed accessori contrattati a livello aziendale debbono essere collegati ai risultati conseguiti nella realizzazione di programmi di produttività e competitività ovvero a risultati collegati all’andamento economico dell’impresa
differenza tra retribuzione di produttività (legata al risultato) e retribuzione collegata agli utili
M. D'Innocenzo166
In passato, l’incentivazione ha costituito solo un’integrazione salariale, di regola legata alla produttività (ore eccedenti il debito orario, numero di prestazioni eseguite ecc.), mentre attualmente il sistema premiante è correlato al conseguimento di obiettivi di risultato
M. D'Innocenzo 167
Contratti nella Sanità Pubblica da una logica incentivante “quantitativa” (lavoro straordinario e c.d. “plus orario”), a forme di incentivazione secondo obiettivi di risultato
M. D'Innocenzo 168
Vecchi contratti Nuovi contratti
Integrazione salariale (c.d. “plus orario”)
Miglioramento della “performance”(incentivazione per obiettivi)
Ore eccedenti il debito orario(logica quantitativa)
Aumento di efficienza ed efficacia(qualità della prestazione)
Distribuzione degli incentivi “a pioggia”
Stratificazione degli incentivi secondo risultato
Non deve essere confusa: la retribuzione per obiettivi
dalla retribuzione a “cottimo” (retribuzione delle
prestazioni in base alla quantità c.d. “plus-orario”)
M. D'Innocenzo 169
Esempio: riduzione delle liste di attesa, remunerando le prestazioni eseguite oltre l’orario di servizio
M. D'Innocenzo 170
fasce retributive
dinamica retributiva individuale nell’ambito delle fasce incentivazione per obiettivi
fringe benefits
Sottosistemi retributivi
M. D'Innocenzo 171
Dinamica retributiva individuale
Fasce retributive
equità e competitività al sistema
valutazione della “performance” di ogni soggetto
M. D'Innocenzo 172
Sistema di incentivazione per obiettivi
flessibilità del sistema e coerenza con le linee programmatiche aziendali
parte variabile del sistema retributivo
azione sugli aspetti motivazionali dei dipendenti dell’azienda
Fringe benefits forme di remunerazione, elargite dall’azienda ai
dipendenti, non di tipo monetario: forme di assistenza sanitaria integrativa assicurazioni prestiti borse di studio per i figli premi di anzianità attività sportive e culturali abbonamenti a spettacoli ecc.
M. D'Innocenzo 173
M. D'Innocenzo174
I’m ME !
I’m know
I’m part of a group
I feel safe enough
I’m comfortable
enough now
adattato da: M. Martini, ASL FERRARA
M. D'Innocenzo 175
BUDGET = CONTRATTO
Risorse Risultato
Premio
Principi enunciati dal D.Lgs. n.150/2009
Valorizzazione del merito; Erogazione dei premi in funzione dei risultati
conseguiti; Trasparenza dei risultati e delle risorse
impiegate.
M. D'Innocenzo 176
Le amministrazioni che non osservano le norme sulla misurazione e sulla valutazione della performance e che non assicurano la trasparenza dei risultati e delle risorse non possono erogare premi legati al merito e alla performance (art. 3, comma 5 d. lgs.150/09).
M. D'Innocenzo 177
Sistemi Premianti Devono essere selettivi e basati sul merito. E’ fatto espresso divieto di distribuire incentivi in
modo indifferenziato o sulla base di automatismi in assenza delle verifiche e delle attestazioni sui sistemi di misurazione e valutazione della performance.
M. D'Innocenzo 178
Per le Aziende sanitarie Le Regioni prevedono che una quota prevalente
delle risorse destinate al trattamento economico accessorio collegato alla performance individuale venga attribuita al personale dipendente e dirigente che si colloca nella fascia di merito alta e che le fasce di merito siano comunque non inferiori a tre.
M. D'Innocenzo 179
La progressione economica deidipendenti CCNL (art. 35) > Criteri per la procedura
selettiva: risultati ottenuti prestazioni rese con elevato arricchimento
professionale impegno e qualità della prestazione
CCI > può integrare questi criteri specificandoli ulteriormente. Non sostituirli.
CCI > deve valorizzare in particolare l’esperienza professionale escludendo meccanismi generalizzati e basati solo sull’anzianità di servizio .
M. D'Innocenzo 180
Sistema di progressione economica Non ammessi automatismi Esclusione di meccanismi basati solo su
anzianità di servizio Divieto di erogazione dei trattamenti al di fuori
dei criteri e dei presupposti individuati dal CCNL Trib. Bologna 6.5.2004 ha dichiarato
l’illegittimità del contratto integrativo nella parte in cui prevedeva come unica condizione per il passaggio alla fascia retributiva superiore l’anzianità di cinque anni maturata nell’Azienda sanitariaM. D'Innocenzo 181
Decreto delegato conferma il carattere selettivo delle progressioni
economiche erogate; erogazione ad una quota limitata di dipendenti
in relazione allo sviluppo delle competenze professionali e ai risultati individuali e collettivi rilevati dal sistema di valutazione;
se uno si colloca per tre anni consecutivi ovvero per cinque annualità anche non consecutive nella fascia di merito alta ha titolo prioritario ai fini della progressione economica.
M. D'Innocenzo 182
Principi e criteri della valutazione individuale Principi fondamentali in materia di valutazione,
sanciti dal D.lgs 150/09, in particolare al Titolo II, Capo I, art. 3, sono i seguenti: Le amministrazioni pubbliche adottano metodi e
strumenti idonei a misurare, valutare e premiare la performance individuale e quella organizzativa, secondo criteri strettamente connessi al soddisfacimento dell'interesse del destinatario dei servizi e degli interventi.
Il rispetto delle disposizioni del Titolo II del D.lgs 150/09 è condizione necessaria per l'erogazione di premi legati al merito ed alla performance.
M. D'Innocenzo 183
> Principi e criteri della valutazione individuale
L'articolazione di detti principi prevede, in particolare, che "l'applicazione degli istituti contrattuali e l'impiego delle relative risorse economiche dovranno essere inquadrati in un sistema di generale coerenza rispetto agli obiettivi del S.S.R. ed aziendali, per il raggiungimento di obiettivi di sviluppo e miglioramento oggettivamente individuati e verificabili nella loro realizzazione, escludendo logiche di automatismo e distribuzione generalizzata" (Linee generali di indirizzo ex art. 7 del C.C.N.L. del 19 aprile 2004 e s.i.m. del personale del comparto sanità”).
M. D'Innocenzo 184
> Principi e criteri della valutazione individuale
A questi principi fondamentali si aggiungono quelli mutuati dalle linee di indirizzo ex art. 5 dei CC.CC.NN.LL. delle due aree dirigenziali (III e IV): imparzialità; celerità; puntualità; trasparenza dei criteri e dei risultati; adeguata informazione e partecipazione del valutato
anche attraverso la comunicazione e il contraddittorio;
diretta conoscenza dell'attività del valutato da parte del soggetto che effettua la valutazione.
M. D'Innocenzo 185
Finalità della valutazione individuale annuale Gli scopi prioritari della misurazione e
valutazione della performance individuale (Delibera della CiVIT n. 104 del 02/09/2010) sono i seguenti: evidenziare l’importanza del contributo individuale
del personale valutato rispetto agli obiettivi dell’azienda nel suo insieme e della struttura organizzativa di appartenenza;
chiarire e comunicare che cosa ci si attende – in termini di risultati e comportamenti – dalla singola persona;
supportare le singole persone nel miglioramento della loro performance (generare allineamento con gli obiettivi complessivi dell’azienda);
M. D'nnocenzo 186
> Finalità della valutazione individuale annuale
valutare la performance e comunicare i risultati e le aspettative future alla singola persona (supportare l’allineamento);
contribuire a creare e mantenere un clima organizzativo favorevole;
premiare la performance attraverso opportuni sistemi incentivanti;
promuovere una corretta gestione delle risorse umane.
M. D'nnocenzo 187
L'Organismo Indipendente di Valutazione (O.I.V.),
Ex-Nucleo Aziendale di Valutazione (NAV) assolve i compiti e le funzioni descritte nell’art. 14, comma 4 del D.lgs. 150/09 e in particolare garantisce la correttezza dei processi di misurazione e valutazione, nonché dell’utilizzo dei premi di cui al Titolo III del D.lgs. 150/09, secondo quanto previsto dai contratti collettivi nazionali, dai contratti integrativi, dai regolamenti interni all’amministrazione, nel rispetto del principio di valorizzazione del merito e della professionalità.
L’OIV, ex NAV, è organo collegiale imperfetto formato da tre componenti nominati dal Direttore Generale, in ottemperanza a quanto previsto dall’art 14 del D.lg 150/09 e dalla Delibera della CiVIT n. 4 del 16/02/2010.
L’OIV (ex NAV) resta in carica per tre anni. L’incarico dei componenti può essere rinnovato una sola volta.M. D'Innocenzo
188
Le variabili oggetto di valutazione del sono raggruppate nelle seguenti aree di valutazione: Comparto:A. Area del
raggiungimento di specifici obiettivi individuali e o di gruppo;
B. Area dei comportamenti generali e competenze professionali;
C. Area del contributo individuale alla performance dell’unità operativa di appartenenza.
Dirigenza:A. Area del raggiungimento di
specifici obiettivi di performance relativi all’ambito organizzativo di diretta responsabilità;
B. Area dei comportamenti generali e competenze professionali;
C. Area del contributo individuale alla performance generale della struttura;
D. Area delle competenze manageriali specifiche, solo per i responsabili di struttura.
M. D'Innocenzo 189
Il collegamento della valutazione annuale al sistema premiale Il sistema premiante è collegato, ai sensi
dell’art. 57 del D.lgs 150/09, alla performance organizzativa, con riferimento alle UU.OO. o aree di responsabilità in cui si articola l’Azienda.
M. D'Innocenzo 190
M. D'Innocenzo 191
Budgeting e Sistema Premiante
OBIETTIVI AZIENDALI GENERALI
OBIETTIVI DI UNITA’ OPERATIVA
ValidazioneValidazione
INCENTIVI/SISTEMA PREMIANTE
(contrattazione)
VERIFICA DI CONGRUENZA / FATTIBILITA’
M. D'Innocenzo 192
MACROSTRUTTURE: Ospedali, Distretti, Dipartimenti, Direzione Aziendale
UU.OO. COMPLESSE e SEMPLICI: Centri di Responsabilità
OPERATORI SANITARI:
Comparto:
Dirigenza:
Il sistema premiante e i suoi rubinetti…
Fonte:
Area di contrattazione del comparto ASL ROMA BCriteri di attribuzione del fondo: 50% collettiva 50% individuale di cui:
30% legato alla presenza in servizio 20% legato alla valutazione della performance
individuale
Ai fini dell’erogazione dell’incentivo, la quota da assegnare ad ogni singolo dipendente si calcola applicando i coefficienti di fascia: Fs A=1,1; Fs Bs=1,4; Fs D=2; Fs B=1,2; Fs C=1,7;Fs
DS=2.4M. D'Innocenzo 193
M. D'Innocenzo 194
La corresponsione degli incentivi terrà conto di alcuni criteri attribuiti alle diverse UOC, nell’ambito delle pesature degli obiettivi di budget e dei criteri con cui vengono classificate le UOC: […]“Complessità organizzativa, funzionale e
gestionale” Criticità di particolari condizioni di lavoro Qualora il personale dirigente abbia raggiunto gli
obiettivi almeno al 70% viene erogato il 100% dell’incentivo
Al di sotto del 70% del raggiungimento degli obiettivi di budget si eroga in modo proporzionale.
M. D'Innocenzo 195
M. D'Innocenzo 196
M. D'Innocenzo 197
Il processo di riforma sanitaria: il contesto di riferimento
Il sistema di pianificazione e programmazione sanitaria a livello di Sistema
Il sistema di pianificazione e programmazione nell’Azienda sanitaria
Il governo delle risorse infermieristiche
11
22
33
44
Modelli organizzativi e ruolo del Coordinatore Organizzazione del reparto chirurgia del
Policlinico San Marco – Presidio Ospedaliero AUSL 2 venezianaFonte: Youtube: http://www.youtube.com/watch
?v=6UshaoL1TWs&list=PL312EAD869E648523&index=4&feature=plpp_video
Un nuovo modello organizzativo per intensità di cure - Azienda sanitaria di Firenze Fonte: Youtube: http://www.youtube.com/watch
?v=JgFZYUWpAjM&feature=autoplay&list=PL312EAD869E648523&playnext=1
M. D'Innocenzo 198
M. D'Innocenzo 199
Nell’organizzazione aziendale ogni professionista deve essere capace di:
controllare il proprio lavoro
esaminare i risultati raggiunti in rapporto a quelli attesi
partecipare alle decisioni chiave sulle attrezzature, sui tempi e anche sulle strategie della propria unità organizzativa e quindi dell’azienda
Se non definisci i tuoi obiettivi, sei destinato a lavorare per conseguire gli obiettivi di qualcun altro. (Brian Tracy)
M. D'Innocenzo 200
M. D'Innocenzo 201
La pianificazione e la programmazione
Governo
Regioni
Azienda
Dirigenti
Dirigenti e operatori
RESPONSABILITÀ
TEMPO (mesi)
Infra-annuale Annuale Triennale 0-12 mm 12 mm 36 mm
Nazionale
Regionale
Strategica • Punti di forza• Debolezze• Minacce• Opportunità
Operativa
Funzionale
• BUDGET AZIENDALE
• PROGRAMMI OPERATIVI: PROCEDURE, STANDARD, PROFILI DI CURA
MATRICE DI SWOT
DALL’ATTO AZIENDALEAL PIANO STRATEGICO
PSR
PSN
202
Il personale sanitario ai diversi livelli di
responsabilità (tra cui il coordinamento), contribuisce al
funzionamento del sistema economico aziendale
attraverso un congruo utilizzo delle risorse
assegnate...
M. D'Innocenzo
Per poter efficacemente gestire le risorse è necessario conoscere ed analizzare l’organizzazione in cui si è inseriti
Il modello organizzativo aziendale previsto dal D.lgs.229/99 s.i.m. è rappresentato nell’atto aziendale che riprende e rielabora gli indirizzi contenuti nel PSR
M. D'Innocenzo 203
204D'Innocenzo
L’applicazione del modello logico dell’analisi sistemica all’assistenza sanitaria e infermieristica…
…consente di comprendere: i principi che regolano il funzionamento dei
sistemi organizzativi complessi, come quello del SSN
l’importanza che riveste il meccanismo di produzione dei risultati sulle performance e sul raggiungimento degli outcomes.
205D'Innocenzo
Il SISTEMA ORGANIZZATIVO SANITARIO è un sistema : Aperto Dinamico
che ha alcune caratteristiche:
Materiali
Ricorse umane
Valori
FATTORI IN INGRESSO (INPUT)
Struttura di base
Meccanismi
operativi
Processi sociali
ELEMENTI ORGANIZZATIVI
Prodotti
Servizi
FATTORI IN USCITA (OUTPUT)
Corso Management Infermieristico - Università di Cagliari 206D'Innocenzo
I fattori influenzanti l’organizzazione possono essere definiti come:
…Variabili:a) Ambientalib) Di contestoc) Organizzative
Non esistono pertanto “ricette” organizzative, ma esistono modelli che
“aiutano” a costruire organizzazioni congruenti alle caratteristiche specifiche
e contingenti del loro contesto
207D'Innocenzo
Il sistema organizzativo comprende:
1. Struttura di base
2. Meccanismi operativi
3. Processi sociali
Inpu
t
Outp
ut
M. D'Innocenzo 208
Quale Ruolo e funzioni del Coordinatore nel
governo delle risorse?
M. D'Innocenzo 209
L’art.10 CCNL 1998/2001 La L.43/2006 L’art.4 CCNL 2006/2009…prevedono ed articolano giuridicamente e sotto
il profilo economico la figura del coordinatore.
Il Coordinatore: è la figura che organizza e gestisce processi
organizzativi ed assistenziali all’interno dei servizi sanitari
È il punto di snodo della cultura organizzativa aziendale
È l’elemento strategico per lo sviluppo del processo di aziendalizzazioneM. D'Innocenzo 210
La funzione ed il ruolo del coordinatore prevedono: La traduzione delle politiche dell’azienda in
obiettivi di assistenza e di promozione della salute
Il governo dei processi tecnico-assistenziali La gestione delle risorse professionali e materiali Le gestione dei gruppi e delle loro dinamiche
prevenendo i conflitti
M. D'Innocenzo 211
Le competenze: Competenze organizzativo-gestionali:
Predispone e supervisiona i piani di lavoro Facilita e supervisiona i protocolli operativi, le
procedure le istruzioni operative Programma l’inserimento del personale Collabora e propone l’individuazione di progetti Favorisce e collabora a nuove metodologie
organizzative, gestionali, assistenziali
M. D'Innocenzo 212
Le compentenze: Competenze nella gestione delle risorse
professionali Predispone i turni di lavoro per i vari operatori Favorisce la responsabilizzazione e la motivazione Favorisce l’integrazione tra i componenti del gruppo e
le altre professionalità Individua criteri di valutazione e di sistemi premianti
secondo criteri di trasparenza ed equità Costituisce punto di riferimento per chi accede ai
servizi garantendone le condizioni di accessibilità e fruibilità
M. D'Innocenzo 213
Le compentenze: Competenze nella gestione delle risorse
materiali Assicura l’analisi del fabbisogno di risorse e cura
l’approvvigionamento gestendo le scorte con il giusto equilibrio tra ordinativi e consumi
Approvvigiona presidi, farmaci e materiale di consumo È responsabile della custodia delle sostanze
stupefacenti e dei relativi registri di carico e scarico Assicura la tenuta dei registri relativi allo smaltimento
dei farmaci antiblastici e dei rifiuti speciali Assicura l’applicazione delle norme sull’uso del sangue
e degli emocomponenti Assicura, in qualità di preposto, l’applicazione delle
norme contenute nel D.Lgs. 81/2008 s.i.m.M. D'Innocenzoa 214
Le compentenze: Competenze informatico-informativo
Conoscere ed utilizzare gli strumenti informatici dell’azienda (applicativi per l’approviggionamento, per la gestione dei ricoveri ed i movimenti giornalieri dei pazienti, ecc.)
Partecipa alla rilevazione, selezione e trasmissione dei dati ed informazioni di tipo aziendale, amministrativo, sanitario ed organizzativo
Verifica che gli strumenti informativi ed operativi (cartella del paziente, scheda unica di terapia, piani tecnico-assistenziali, ecc.) siano correttamente utilizzati e revisionati
Verifica la corretta tenuta delle cartelle cliniche
M. D'Innocenzoa 215
Le compentenze: Competenze nella gestione del budget
Partecipa alla determinazione dei fabbisogni di personale infermieristico e di supporto
Concorda ed integra le previsioni con quelle complessive aziendali
Partecipa ai processi di negoziazione del budget delle UU.OO. per quanto di competenza
Assicura il monitoraggio delle variabili professionali attraverso un opportuno sistema di indicatori
Identifica gli scostamenti fra situazione reale e situazione prevista dei fenomeni operativi
Identifica e condivide l’analisi delle cause degli scostamenti e formula proposte di soluzione
M. D'Innocenzoa 216
M. D'Innocenzo 217
… nel Sistema Premiante Partecipa al processo di definizione e di
applicazione del Sistema Premiante
Partecipa alla definizione ed all’applicazione di sistemi di valutazione continua della performance e del potenziale in grado di fornire permanentemente informazioni sul rendimento del personale e sulle competenze potenziali nel medio e nel lungo termine
M. D'Innocenzo 218
…nel processo aziendale di miglioramento della Qualità dell’assistenza : Partecipa alla riorganizzazione dei servizi sanitari
aziendali attraverso la revisione dei processi
Partecipa allo sviluppo di sistemi di gestione dei rischi (Risk-Quality-Approach) al fine di rendere visibili gli errori e prevenirli (Risk Management) e migliorare il livello di affidalità della pratica
Promuove l’uso di “metodologie di pianificazione per obiettivi dell’assistenza” al fine di assicurare un’assistenza personalizzata
M. D'Innocenzo 219
Partecipa allo sviluppo di una Gestione Integrata dell’Assistenza (percorsi integrati e profili assistenziali)
Definisce di standards e criteri per l’assistenza
Contribuisce allo sviluppo di una pratica “consapevole” basata sull’evidenza
Contribuisce alla progettazione e sviluppo di un valido Sistema Informativo indispensabile per ottenere le informazioni/dati utili per pianificare, progettare, organizzare e valutare le attività, gestire la formazione del personale, supportare efficacemente il processo di presa delle decisioni e migliorare l’assistenza
M. D'Innocenzo 220
Partecipa attivamente a supportare la Direzione Assistenziale nell’adozione di Politiche di Direzione e Gestione delle risorse professionali e di supporto: orientate al riconoscimento e alla valorizzazione
della professionalità e della competenza, nonché alla responsabilizzazione dei Professionisti i quali rappresentano...
…
…la vera“risorsa” del SSN e reale leva strategica dell’Azienda su cui investire per migliorare la pratica clinico-
assistenziale e assicurare l’appropriatezza e la sicurezza delle prestazioni erogate/erogabili al
cittadino
…anche se i provvedimenti legislativi adottati: a livello nazionale (v. legge finanziaria),
a livello regionale per rientrare dalla situazione di deficit sanitario (blocco delle assunzioni e mancata copertura del turn-over)
hanno molto spesso finito con il “sacrificare” il valore costituito dalla competenza e della professionalità alle priorità di riequilibrio economico-finanziario delle Aziende sanitarie
M. D'Innocenzo 221
222
Il coordinatore infermieristico svolge un ruolo essenziale nella gestione delle risorse assegnate:
Gestione del personale
Gestione economica delle risorse
Gestione ed utilizzo del sistema di comunicazione
aziendale
Gestione delle risorse tecnologiche
...Infatti...M. D'Innocenzo
223
Contribuisce alla definizione ed alla realizzazione degli obiettivi di U.O.
Contribuisce alla PROGETTAZIONE DEL CAMBIAMENTO Sviluppo qualità Tecnico-professionale (fabbisogno
formativo annuale) Sviluppo della qualità relazionale-percepita Sviluppo della qualità organizzativa e dell’efficienza
operativa
…nella Programmazione:
M. D'Innocenzo
224
definisce i fabbisogni di risorse sulla base di modalità ottimali di impiego e compatibili con le risorse e gli obiettivi aziendali
Concorda ed integra le previsioni con quelle complessive dell’UO
…nel Budgeting
M. D'Innocenzo
M. D'Innocenzo 225
…nella Programmazione operativa Concorre alla produzione di un progetto operativo di
attività in sequenza e temporizzate per l’équipe infermieristica coerente con il budget concordato
Prevede ruoli e responsabilità dei componenti dell’équipe rispetto agli standard delle attività assistenziali da garantire e alle azioni di cambiamento organizzativo da effettuare
M. D'Innocenzo 226
Valutazione Contribuisce alla progettazione, per la parte di
competenza, del sistema di indicatori dell’UO Valuta in forma partecipata la situazione
assistenziale dell’UO, individuando problemi di: efficacia efficienza rendimento
Selezionare i problemi e formulare proposte di cambiamento.
Metodi e strumenti di gestione
Metodi
Problem Solving Diagramma Causa-
Effetto Matrice SWOT
Strumenti
Piani di lavoro Check-list Protocolli Procedure Istruzioni Operative Diagramma Gantt Matrice Responsabilità Istogramma delle risorse
M. D'Innocenzo 227
Matrice delle Responsabilità
Chiarisce Ruoli e Responsabilità di tutto il team
Chi prende le decisioni e quali
Chi deve essere informato e di che cosa
Chi esegue il lavoro e quale
Chi deve essere consultato
M. D'Innocenzo 228
M. D'Innocenzo 229
Istogramma delle risorse
È utile per monitorare nel tempo l’utilizzo delle risorse ed il relativo costo
M. D'Innocenzo 230
Diagramma di Gantt È lo strumento che
consente di definire gli step delle azioni ed i relativi tempi previste da un progetto per monitorare lo stato di avanzamento del progetto ed individuare attraverso gli scostamenti le azioni correttive utili per rispettare le scadenze
M. D'Innocenzo 231
Per concludere:
È possibile garantire la competenza, la professionalità, il rispetto e l’equità con l’efficienza, l’economicità e le dinamiche perverse del Sistema?Dipende dalla volontà delle scelte e dai valori che orientano ogni professionista sanitario!
… “NULLA È IMPOSSIBILE!” (B. Obama, 2009)
M. D'Innocenzo 232
I miei genitori mi hanno dato un nome africano, Barack, che vuol dire “benedetto” pensando che in un’America tollerante il nome che si porta non sia un ostacolo al successo. Hanno immaginato
che SAREI ANDATO NELLE MIGLIORI SCUOLE DEL PAESE ANCHE SE NON ERANO RICCHI, PERCHÉ IN UN’AMERICA GENEROSA NON SI HA BISOGNO DI ESSERE RICCHI PER REALIZZARE LE PROPRIE POTENZIALITÀ.
QUANDO ABBIAMO SUPERATO DELLE PROVE APPARENTEMENTE INSUPERABILI; QUANDO CI HANNO DETTO CHE NON ERAVAMO PRONTI O CHE NON DOVEVAMO PROVARE O CHE NON POTEVAMO, generazioni di americani hanno risposto con una semplice frase che riassume lo spirito di un popolo. SÌ, NOI POSSIAMO. Questa frase era scritta nei documenti fondatori che dichiaravano il destino di un paese. SÌ, NOI POSSIAMO. È STATA MORMORATA DAGLI SCHIAVI E DAGLI ABOLIZIONISTI, aprendo uno spiraglio di luce verso la libertà nella notte più buia. SÌ, NOI POSSIAMO. LO HANNO CANTATO I MIGRANTI che lasciavano terre lontane e i pionieri che progredivano verso ovest nonostante una natura spietata. SÌ, NOI POSSIAMO. È STATO L’APPELLO DEGLI OPERAI CHE SI ORGANIZZAVANO IN SINDACATI; DELLE DONNE CHE LOTTAVANO PER IL DIRITTO DI VOTO; di un presidente che ha fatto della Luna la nostra nuova frontiera; e di un re che ci ha portato in cima alla montagna e ci ha mostrato la strada verso la Terra promessa. SÌ, NOI POSSIAMO AVERE GIUSTIZIA E UGUAGLIANZA. SÌ, NOI POSSIAMO AVERE POSSIBILITÀ E PROSPERITÀ. SÌ, NOI POSSIAMO GUARIRE QUESTA NAZIONE. SÌ, NOI POSSIAMO RIPARARE QUESTO MONDO. SÌ, NOI POSSIAMO.
YES, WE CAN!SÌ, POSSIAMO!
In America NULLA È IMPOSSIBILEM. D'Innocenzo 233
(B. Obama, 2009)
YOU MAY SAY I'M A DREAMERBUT I'M NOT THE ONLY ONEI HOPE SOMEDAY YOU'LL JOIN USAND THE WORLD WILL BE AS ONE IMAGINE NO POSSESSIONSI WONDER IF YOU CANNO NEED FOR GREED OR HUNGERA BROTHERHOOD OF MANIMAGINE ALL THE PEOPLESHARING ALL THE WORLD... YOU MAY SAY I'M A DREAMERBUT I'M NOT THE ONLY ONEI HOPE SOMEDAY YOU'LL JOIN USAND THE WORLD WILL LIVE AS ONE
IMAGINE THERE'S NO HEAVENIT'S EASY IF YOU TRY
NO HELL BELOW USABOVE US ONLY SKY
IMAGINE ALL THE PEOPLE
LIVING FOR TODAY...
IMAGINE THERE'S NO COUNTRIES
IT ISN'T HARD TO DONOTHING TO KILL OR
DIE FORAND NO RELIGION TOO
IMAGINE ALL THE PEOPLE
LIVING LIFE IN PEACE... M. D'Innocenzo
234
Da “Imagine” J. Lennon
…IL SOGNO…
Per non essere, solo, una sognatrice…
IL SOGNO… GLI OBIETTIVI OPERATIVI…I RISULTATI
Immagina un Sistema Sanitario in cui nessun cittadino venga lasciato solo nei momenti di
difficoltà SOLIDARIETÀ, EQUITÀ,
INTEGRAZIONE
Chi ha bisogno di cure avrà una risposta rapida con competenza
e gentilezza MOTIVAZIONE, FORMAZIONE,
APPROPRIATEZZA
Immagina che le risorse professionali siano valorizzate e
utilizzate al meglio. GIUSTO FINANZIAMENTO E
SOSTENIBILITÀ
Dove tutti i luoghi di cura siano accessibili, sicuri con operatori
competenti e affidabili RAPIDITÀ E TECNOLOGIE
INNOVATIVE
M. D'Innocenzo 235
IL SOGNO… GLI OBIETTIVI OPERATIVI…I RISULTATI
Immagina una squadra affiatata e coordinata per i
diversi livelli di bisogno
LEADERSHIP AUTOREVOLE; COORDINAMENTO E
DIFFERENZIAZIONE DELLA RISPOSTA PER LIVELLI DI COMPLESSITÀ
Dove tutti lavorino insieme per un percorso assistenziale e
organizzativo che garantisca salute e sicurezza
STRUMENTI OPERATIVI COMUNI,
CONDIVISIONE PERCORSI E COESIONE PROFESSIONALE
Qualcuno dirà che sono una sognatrice ma non sono la sola. Spero di essere insieme ad altri
intorno a questo sogno
… UN INFERMIERE “DAVVERO” RICONOSCIUTO E
“ADEGUATAMENTE” VALORIZZATO
Per non essere, solo, una sognatrice…
M. D'Innocenzo
236
M. D'Innocenzo 237
Bibliografia essenziale:
Argomenti di economia per le professioni sanitarieMarinella D'Innocenzo, Stefano TrippettiMc Graw-Hill, 2006
Materiali per lo studio disponibili: http://www.infermieristica.mcgraw-hill.it/dinnocenzo