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La realtà lombarda e la rete dei Laboratori di Prevenzione...

Date post: 19-Feb-2019
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La realtà lombarda e la rete dei Laboratori di Prevenzione delle ATS ATS Città Metropolitana di Milano Laboratorio di Prevenzione Sonia Vitaliti
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La realtà lombarda e la rete dei Laboratori di Prevenzione

delle ATS

ATS Città Metropolitana di Milano

Laboratorio di Prevenzione

Sonia Vitaliti

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Legge Regionale 23/2015 – Riforma del Sistema Sanitario Lombardo

favorisce per quanto di competenza l’integrazione del SSR con i servizi sociali di competenza delle autonomie locali

Garantisce la continuità terapeutica e assistenziale, attraverso l’implementazione della rete sanitaria e sociosanitaria ospedaliera e territoriale e l’integrazione con le politiche sociali di competenza delle autonomie locali

Attua l’attività di prevenzione e di promozione della salute in coerenza con il piano regionale della prevenzione.

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Decadono le ASL e le Aziende Ospedaliere e vengono istituite:

le agenzie di tutela della salute, di seguito denominate ATS

le aziende socio sanitarie territoriali, di seguito denominate ASST

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Legge Regionale 23/2015 – Riforma del Sistema Sanitario Lombardo

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Relativamente al territorio di propria competenza le ATS e le ASST assicurano, con il concorso di tutti i soggetti erogatori, i LEA ed eventuali livelli aggiuntivi definiti dalla Regione con risorse proprie.

In particolare:

Le ATS attuano la programmazione definita da Regione Lombardia,

Le ATS garantiscono l’effettuazione dei piani di prevenzione declinati da Regione Lombardia

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Legge Regionale 23/2015 – Riforma del Sistema Sanitario Lombardo

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I Laboratori di Prevenzione nelle ATS Lombarde

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Milano

Milano 1

Milano 2

Lodi

Varese

Como

Lecco

Monza Brianza

Sondrio

Bergamo

Brescia

Cremona

Mantova

Pavia

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La rete dei Laboratori di Prevenzione nelle ATS Lombarde

DGR n.IX/4441 del 28 novembre 2012: avvio percorso di creazione del sistema integrato del Laboratori delle ASL: Catalogo delle prestazioni unico

Costituzione gruppo di approfondimento tecnico (GAT) dedicato ai laboratori

Realizzazione 3 macro aree : - AREA CENTRO: ASL Lodi, ASL Milano, ASL Milano 1, ASL Milano 2, ASL Monza e Brianza e ASL Pavia - AREA NORD: ASL Bergamo, ASL Como, ASL Lecco, ASL Sondrio e ASL Varese - AREA EST: ASL Brescia, ASL Cremona, ASL Mantova e ASL Valle Camonica-Sebino

DGR n.X/1103 del 20 dicembre 2013: prima evoluzione Valorizzazione comune delle prestazioni

Individuazione di primi laboratori di riferimento regionali

Riorganizzazione delle attività ai fini di ridurre le sovrapposizioni

Superamento delle aree territoriali da parte dei laboratori di riferimento

DGR n.X/4761 del 28 gennaio 2016 Revisione delle valorizzazioni

Revisione dei centri di riferimento regionali alla luce delle razionalizzazioni

Superamento delle aree territoriali per effetto dei nuovi accorpamenti territoriali frutto della LR 23/2015

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COMPETENZE DI UN LABORATORIO DI PREVENZIONE

Dipartimenti di Igiene e Sanità Pubblica: IAN, ISP, PSAL, Salute e ambiente,

MTS, Screening

Altri servizi ATS: Prevenzione e Protezione, Gestione Tecnico Patrimoniale

Servizi ASST: SerT, NOA

Acque Alimenti

e MTA

cosmetici

aria indoor

materiali

Analisi chimiche, microbiologiche e screening preventivo

DL 31/2001

ACCREDITAMENTO 17025:2005

Reg.882/2004

Reg.1223/2009

DL 81/2008

Reg. 1907/2006 e

reg. 1272/2008

REACH e CLP

DPR 6/9/94

Dogane,

ARPA, IZS,

USMAF…

Forze dell’ordine (NAS,

polizia di Stato, Guardia di

Finanza…)

Metaboliti

delle droghe

d’abuso nelle

urine

Screening e

conferme Ricerca sangue

occulto - Screening

del tumore al colon

retto

Malattie a

trasmissione

sessuale

ACCREDITAMENTO

REGIONALE

DGR 9097/2009

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Laboratorio ATS della Città Metropolitana di Milano

Laboratorio di Prevenzione

Sede di Milano

Laboratorio di Prevenzione

sede di Parabiago

Analisi microbiologica degli alimenti e MTA

Analisi chimica degli alimenti: piano nazionale additivi,

piano nazionale micotossine,

piano nazionale fitosanitari

Linee guida 882/2004: Metalli, nitrati, IPA

Raccomandazioni e monitoraggi: acrilammide

Analisi chimica dei materiali a contatto

con alimenti: plastiche

Analisi chimica dei materiali a

contatto con alimenti: ceramiche,

carte e cartoni, acciai

Analisi OGM

SICUREZZA DEGLI ALIMENTI

Analisi alimenti irradiati

Analisi micologica di secondo livello

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I Laboratori di riferimento per analisi dei fitosanitari negli alimenti

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ATS Città

Metropolitana

di Milano: LP

sedi di Milano

ATS di

Bergamo

IZSLER sede

di Brescia

Per alimenti di

origine

animale

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Il piano dei controlli dei fitosanitari in alimenti di origine non animale di Regione Lombardia

Ogni anno Regione Lombardia predispone il programma dei controlli dei residui di prodotti fitosanitari in alimenti che tenga conto:

Del numero e della tipologia di campioni richiesti dal piano coordinato UE

Del numero e della tipologia di campioni previsti dal D.M. del 23.12.1992

Nella costruzione di tale programma si fa riferimento (ad esempio per il 2017): al D.M. Sanità del 23.12.1992, che definisce i piani annuali di controllo sui residui dei prodotti fitosanitari,

al Regolamento (CE) 882/2004 relativo ai controlli ufficiali,

al Reg. (UE) 396/2005 e smi concernente i livelli massimi di residui di antiparassitari nei o sui prodotti alimentari e mangimi di origine vegetale e animale,

al Reg. di esecuzione (UE) 2016/662 relativo a un programma coordinato di controllo pluriennale dell'Unione, per il 2017, il 2018 e il 2019, destinato a garantire il rispetto dei livelli massimi di residui di antiparassitari e a valutare l'esposizione dei consumatori ai residui di antiparassitari nei e sui prodotti alimentari di origine vegetale e animale,

alla nota DGISAN n. 5420 del 16/02/2017 Programma per i controlli dei residui di prodotti fitosanitari in alimenti – Indirizzi operativi per l’anno 2017.

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I «numeri» del piano dei controlli dei fitosanitari in alimenti di origine non animale di Regione Lombardia

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Regione Lombardia coordina i controlli sui fitosanitari previsti dalle diverse ATS, stabilendo:

- numero minimo di campioni da garantire,

- matrici da sottoporre a controllo,

- metodiche di campionamento e metodiche analitiche da utilizzare,

- modalità di rendicontazione.

In accordo con le indicazioni del DM 23 Dicembre 1992, a RL sono richiesti i seguenti

abbinamenti tra matrici e numero di campioni che rappresenta di diversi anni un

indicatore LEA:

Produzione Cereali Ortaggi Frutta Vino Oli Totale

regionale 81(b) 45 32 16 10© 184

Extra-regionale 50(d) 94 91(e) 10 5(f) 250

Totale 131 139 123 26 15 434

1.(a) include patate, legumi freschi e legumi da granella

2.(b) almeno il 50% di riso e il 45% di frumento

3.(c) almeno 80% di olio di oliva

4.(d) almeno il 90% di frumento

5.(e) almeno 3 campioni di banane

6.(f) di oliva e di semi

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I «numeri» del piano dei controlli dei fitosanitari in alimenti di origine non animale di Regione Lombardia

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La pianificazione dei controlli in sede territoriale si basa anche sull’analisi del rischio per la definizione delle

priorità di intervento, tenendo conto del contesto produttivo locale.

Considerando il numero di campioni e matrici previsti dal DM 23 Dicembre 1992, dal Regolamento (UE) n.

662/2016, dalle indicazioni annuali del ministero e considerate le produzioni tipiche locali dei territori lombardi, la ripartizione dei campionamenti per ciascuna ATS e risultata per il 2017 la seguente:

ATS Cereali Ortaggi Frutta Vino Olii Totale

Bergamo 20 15 12 10 3 60

Brescia 7 28 24 15 11 85

Insubria 5 35 21 0 0 60

Val Padana 12 23 24 10 1 70

Brianza 20 6 9 0 0 35

CM Milano 37 28 25 0 4 94

Pavia 25 0 0 5 0 30

Montagna 5 5 12 11 0 33

TOTALE 131 140 127 51 19 467

Sono date

indicazioni anche

sulla matrice da

campionare nel dettaglio

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La scheda di raccolta dati per il flusso NSIS-PSD

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Nazione di origine del prodotto campionato (Sede dello stabilimento di produzione o dove il prodotto finale è stato fabbricato-ottenuto)

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………..

Regione/Provincia italiana di origine del prodotto campionato………………………………………………………………………………………..

METODO DI PRODUZIONE – prodMd -

□ PD07A produzione biologica

□ PD09A produzione tradizionale-convenzionale

□ PD12A produzione lotta integrata

TRASFORMAZIONE DEL PRODOTTO – prodTreat

□ T100A trasformazione generica

□ T103A produzione succhi di frutta e verdura (inclusi polpa e puree)

□ T120A conserva di frutta e verdure

□ T123A produzione vino

□ T104A produzione olio

□ T121A marmellate, ketchup, salsa di pomodoro

□ T122A produzione bevande alcoliche

□ T127A cottura

□ T131A disidratazione

□ T998A congelamento

□ T110A macinatura

□ T999A non trasformato

□ ………………………..

STRATEGIA DI CAMPIONAMENTO - SampStr

□ ST10A piano di campionamento programmato con campionamento

casuale

□ ST20A campionamento mirato (es. campione di controllo)

□ ST30A campione su sospetto

PROGRAMMA DI CAMPIONAMENTO - SrcTyp

□ K005A DM 23/12/1992

□ K009A piano coordinato comunitario (Reg. UE)

□ K018A piano coordinato comunitario + DM 23/12/1992

METODO DI CAMPIONAMENTO SampMd

□ N009A dir. 2002/63/EC – DM 23/07/2003

PUNTO DI CAMPIONAMENTO - Smpnt

□ E100A produzione primaria

□ E301A impianto di trasformazione

□ E500A vendita all’ingrosso e al dettaglio

□ E510A distributore all’ingrosso

□ E520A dettagliante

□ E530A attività importazione

□ E700A magazzino stoccaggio

□ Altro ……………………………………………………………(vedere anagrafi)

Identificatore OSA - OSAid P.IVA o COD.FISCALE

Numero di registrazione o di riconoscimento della sede del prelievo (solo se

non compilato OSAid)

regSampSd

ATS ................................................. SCHEDA REGISTRAZIONE NSIS

RICERCA RESIDUI FITOSANITARI DM 23.12.1992 – Reg. UE 882/2004 - DM 23.07.2003 – Piano UE

SCHEDA INTEGRATIVA AL VERBALE DI CAMPIONAMENTO N........................ DEL...........................

PRODOTTO – DESCRIZIONE .................................................................................................................

Codice EFSA / prodCode P |__|__|__|__|__|__|__|A – Alleg. I Reg. CE 752/2014

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Quali criticità ha un laboratorio come il LP della ATS Città Metropolitana di Milano?

Campionamento:

Nonostante la normativa di riferimento per il campionamento sia del 2003 persistono errori quali ad esempio:

Mancato rispetto della combinazione peso minimo e numero di pezzi per aliquota

Dati NSIS riportati sulla scheda sono spesso non corretti o incompleti. I campi più critici tra gli obbligatori sono:

ProdCode: codice EFSA => a volte non semplice da identificare

ProdTR : trasformazione subita dalla materia prima => a volte non semplice da reperire

Incongruenze fra tipo di programma (progType) e strategia di campionamento (progSampStrategy)

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Quali criticità ha un laboratorio come il LP della ATS Città Metropolitana di Milano?

Analisi:

L’impegno per mantenere le molte discipline coesistenti in un Laboratorio di Prevenzione rende faticoso l’approccio alle richieste crescenti del Ministero di ricercare nuovi principi attivi come ad esempio:

Analizzare ed accreditare tutti gli analiti del Programma Coordinato UE (487

approvati, 803 non approvati)

Validare metodiche a singolo residuo => moltiplicazione dei campioni

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Quali criticità ha un laboratorio come il LP della ATS Città Metropolitana di Milano?

Validazione :

Problemi tecnici a soddisfare tutti i requisiti del documento SANTE…

Il metodo QuEChERS riporta prove di validazione alle concentrazioni di 0,01 e 0,10 mg/Kg

Le validazioni sono per combinazione matrice/analita

Per i residui complessi il laboratorio preposto al controllo ufficiale deve effettuare prove aggiuntive, fuori dal range di concentrazione del metodo normato, senza usufruire dei vantaggi previsti per i metodi normalizzati (prove a : 0,01/n mg/kg con n = numero componenti la definizione complessa di residuo)

25.000

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Espressione dei risultati:

Nel caso di un residuo complesso, il resLOQ deve essere espresso come somma dei singoli LOQ di ogni componente e non sempre è possibile confermare la completa presenza, o assenza, di residui a livelli molto bassi

Sono stati armonizzati molti fattori di processo riportati nei piani coordinati, invece non è sempre facile gestire gli alimenti multicomponenti rispetto all’estrazione dei campioni in fase analitica e all’attribuzione dei limiti massimi ammessi.

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Quali criticità ha un laboratorio come il LP della ATS Città Metropolitana di Milano?

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Quali criticità ha un laboratorio come il LP della ATS Città Metropolitana di Milano?

Trasmissione dati nel sistema NSIS-PSD:

Le specifiche del flusso PSD cambiano ogni anno con aggiunte di nuovi vincoli tra i campi che necessitano continue modifiche dei LIMS di laboratorio:

Costi continui per l’adeguamento

Tempi sempre troppo stretti tra le comunicazioni delle specifiche e i tempi di realizzazione delle modifiche

Impossibilità ad inserire i dati lungo l’anno ma apertura del sistema solo in prossimità della scadenza

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Che tempi occorrono per potersi “allineare” alle richieste?

Quali costi di gestione implica tutto questo ora e nel futuro?

Quante risorse umane occorrerebbero? Siamo in grado di sostenerle nel tempo?

Abbiamo strumentazione tale da poter mantenere nel tempo le prestazioni sempre più stringenti?

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Quali domande si pone un laboratorio come il nostro?

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Quali idee pensa Regione Lombardia di mettere in campo?

Per migliorare la disponibilità analitica:

Proseguire nel percorso di razionalizzazione delle prestazioni erogate dalla rete dei LP delle ATS con riduzione delle sovrapposizioni analitiche e delle multidisclipinarietà favorendo la specializzazione di ciascuna sede

Si è iniziato a parlare della possibilità di utilizzare i 2 laboratori di riferimento regionali (Milano e Bergamo) per coprire tutte le determinazioni del Reg. (UE) 396/2005 con scambio di porzioni di campioni

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Quali idee pensa Regione Lombardia di mettere in campo?

Per migliorare le conoscenze e ridurre gli errori:

Continuare la comunicazione e la formazione sul sistema NSIS per aumentare la consapevolezza del personale di vigilanza e sensibilizzarlo all’argomento

Riproporre periodicamente momenti di formazione sul campionamento ai sensi del DM 23/7/2003 attraverso uno scambio continuo tra il personale i vigilanza e l’esperienza dei Laboratori di Prevenzione

E per la sostenibilità dell’erogazione della prestazione nel tempo?

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