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La ricerca dell’universale - staticmy.zanichelli.it · Il IV secolo è l’età di Platone e del...

Date post: 18-Feb-2019
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2 La ricerca dell’universale I l IV secolo è l’età di Platone e del suo allievo Aristotele, i due massimi flosof greci. Entrambi trascorsero gran parte della propria vita ad Atene e contribuirono in misura decisiva a farne il più importante centro flosofco del mondo antico per molti secoli a venire, anche quando la città avrà del tutto perduto la sua centralità politica e sarà ormai ridotta a una realtà locale subordina- ta al dominio dei Macedoni prima e più tardi dei Romani. In loro confuiscono, si può dire, tutti i principali floni dell’età arcaica e della flosofa del V secolo, e da questo punto di vista Platone e Aristotele costituiscono al tempo stesso una radicale innovazione rispetto al passato, ma anche il primo compiuto esempio di un pensiero che si sostanzia delle esperienze dei pensatori precedenti. In efetti, le opere di Platone sono ambientate nel V secolo, di modo che la flosofa plato- nica ci appare come il risultato di un ripensamento di esperienze passate, rievocate e inten- samente rivissute attraverso il dialogo: un nuovo genere letterario che trova in Platone la sua consacrazione defnitiva. In Aristotele, per altro verso, l’indagine muove dagli èndoxa, le opi- nioni correnti che si sono afermate nel corso del tempo, e quindi anche le dottrine dei flosof che lo hanno preceduto. Anche se l’intento di Aristotele non è certo quello di uno storico, è grazie a lui che il campo della flosofa ha trovato una sua delimitazione retrospettiva: ancora oggi noi chiamiamo “flosof” quelle fgure che Aristotele ha considerato tali. Gli ÒambientiÓ di Platone e Aristotele Platone e Aristotele vissero in epoche decisive della ci- viltà greca, di cui furono eccezionali e geniali interpre- ti. Thomas A. Sinclair, nel brano seguente (tratto da Il pensiero politico classico, trad. it. A. Silvestri Giorgi e E. Zallone, a cura di L. Firpo, Laterza, Bari 1973, vol. II, pp. 278 ss.), mette bene in evidenza lo sfondo storico e sociale in cui si inserì l’esperienza di vita di ognuno dei due flosof, sottolineandone le differenze, ma anche le matrici comuni. “V’è tale differenza tra Aristotele e Platone da far dire talvolta che tutti gli uomini di pensiero dovrebbero, con- sciamente o inconsciamente, essere seguaci dell’uno o dell’altro. Generalizzazioni di tal fatta sono, quanto meno, parziali e incerte, e a chi consideri la flosofa politica dei due maestri, appare a prima vista che tale osservazione risponde ben poco a verità, tanto è gran- de ciò che essi ebbero in comune. Per cominciare, c’è tutto lo sfondo del pensiero politico e della speculazio- ne morale ed educativa da Omero a Socrate; codesta eredità appartenne a entrambi, ma Aristotele la rice- vette una generazione dopo, con l’aggiunta di un altro strato di pensiero e di esperienza. Ambedue notarono con viva preoccupazione l’instabilità della vita politica greca e l’anarchia morale che credevano ne fosse la causa; ambedue ritennero quindi che l’antidoto stes- se nell’educazione a un miglior regime di vita. Ambe- due erano persuasi che la vita retta potesse viversi so- lo in una polis di modeste dimensioni, e non potesse esser raggiunta da tutti, ma solo da quelli in possesso di mezzi e di addestramento suffcienti per adeguarvi- si. Ambedue quindi desideravano, a tale scopo, limita- re il riconoscimento dei diritti di cittadinanza, e ritene- vano giusto che il lavoro manuale dovesse esser fatto da schiavi e da non-cittadini. Sarebbe però un errore concludere che Aristotele avesse ben poco da aggiun- gere a Platone, o al modo greco di concepire la vita; e si avrebbe torto supponendo che le aperte critiche da lui mosse a Platone siano tutto quello che segna la dif- ferenza fra loro. Queste sono certo frequenti, talora si- gnifcative, talora banali e caustiche, ma non sta tutto in esse quanto li separa. Aristotele non era ateniese. Suo padre era medi- co del re di Macedonia, ma la famiglia non era ma- cedone. Stagira, dove egli nacque, si trovava nel- la Grecia Ionica, e la sua prima educazione, come quella di ogni altro ragazzo greco (compreso Ales- sandro Magno) dovette esser basata su Omero. I Macedoni, coi quali egli venne così in contatto, non erano βάρβαροι, né del tutto incolti (altrimenti Euri- pide non sarebbe andato a vivere fra loro), ma non adottarono mai il sistema di vita della città-Stato. Fi- lippo era un monarca ereditario e il regno di Mace- donia aveva continuato a progredire nonostante le lotte dinastiche e gli assassinii, le guerre di frontie- ra e i periodi di debolezza. Questo sfondo mancò a
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La ricerca dellrsquouniversale

Il IV secolo egrave lrsquoetagrave di Platone e del suo allievo Aristotele i due massimi flosof greci Entrambitrascorsero gran parte della propria vita ad Atene e contribuirono in misura decisiva a farne il

piugrave importante centro flosofco del mondo antico per molti secoli a venire anche quando la cittagraveavragrave del tutto perduto la sua centralitagrave politica e saragrave ormai ridotta a una realtagrave locale subordina-ta al dominio dei Macedoni prima e piugrave tardi dei Romani In loro confuiscono si puograve dire tuttii principali floni dellrsquoetagrave arcaica e della flosofa del V secolo e da questo punto di vista Platone eAristotele costituiscono al tempo stesso una radicale innovazione rispetto al passato ma anche ilprimo compiuto esempio di un pensiero che si sostanzia delle esperienze dei pensatori precedenti

In efetti le opere di Platone sono ambientate nel V secolo di modo che la flosofa plato-nica ci appare come il risultato di un ripensamento di esperienze passate rievocate e inten-samente rivissute attraverso il dialogo un nuovo genere letterario che trova in Platone la suaconsacrazione defnitiva In Aristotele per altro verso lrsquoindagine muove dagli egravendoxa le opi-nioni correnti che si sono afermate nel corso del tempo e quindi anche le dottrine dei flosofche lo hanno preceduto Anche se lrsquointento di Aristotele non egrave certo quello di uno storico egravegrazie a lui che il campo della flosofa ha trovato una sua delimitazione retrospettiva ancoraoggi noi chiamiamo ldquoflosofrdquo quelle fgure che Aristotele ha considerato tali

per approfondire Gli OgraveambientiOacute di Platone e Aristotele

Platone e Aristotele vissero in epoche decisive della ci-viltagrave greca di cui furono eccezionali e geniali interpre-ti Thomas A Sinclair nel brano seguente (tratto da Il

pensiero politico classico trad it A Silvestri Giorgi eE Zallone a cura di L Firpo Laterza Bari 1973 vol IIpp 278 ss) mette bene in evidenza lo sfondo storicoe sociale in cui si inserigrave lrsquoesperienza di vita di ognunodei due flosof sottolineandone le differenze ma anchele matrici comuni

ldquoVrsquoegrave tale differenza tra Aristotele e Platone da far diretalvolta che tutti gli uomini di pensiero dovrebbero con-sciamente o inconsciamente essere seguaci dellrsquounoo dellrsquoaltro Generalizzazioni di tal fatta sono quantomeno parziali e incerte e a chi consideri la flosofapolitica dei due maestri appare a prima vista che taleosservazione risponde ben poco a veritagrave tanto egrave gran-de ciograve che essi ebbero in comune Per cominciare crsquoegravetutto lo sfondo del pensiero politico e della speculazio-ne morale ed educativa da Omero a Socrate codestaereditagrave appartenne a entrambi ma Aristotele la rice-vette una generazione dopo con lrsquoaggiunta di un altrostrato di pensiero e di esperienza Ambedue notaronocon viva preoccupazione lrsquoinstabilitagrave della vita politicagreca e lrsquoanarchia morale che credevano ne fosse lacausa ambedue ritennero quindi che lrsquoantidoto stes-se nellrsquoeducazione a un miglior regime di vita Ambe-due erano persuasi che la vita retta potesse viversi so-

lo in una polis di modeste dimensioni e non potesseesser raggiunta da tutti ma solo da quelli in possessodi mezzi e di addestramento suffcienti per adeguarvi-si Ambedue quindi desideravano a tale scopo limita-re il riconoscimento dei diritti di cittadinanza e ritene-vano giusto che il lavoro manuale dovesse esser fattoda schiavi e da non-cittadini Sarebbe perograve un erroreconcludere che Aristotele avesse ben poco da aggiun-gere a Platone o al modo greco di concepire la vita esi avrebbe torto supponendo che le aperte critiche dalui mosse a Platone siano tutto quello che segna la dif-ferenza fra loro Queste sono certo frequenti talora si-gnifcative talora banali e caustiche ma non sta tuttoin esse quanto li separaAristotele non era ateniese Suo padre era medi-co del re di Macedonia ma la famiglia non era ma-cedone Stagira dove egli nacque si trovava nel-la Grecia Ionica e la sua prima educazione comequella di ogni altro ragazzo greco (compreso Ales-sandro Magno) dovette esser basata su Omero IMacedoni coi quali egli venne cosigrave in contatto nonerano βάρβαροι neacute del tutto incolti (altrimenti Euri-pide non sarebbe andato a vivere fra loro) ma nonadottarono mai il sistema di vita della cittagrave-Stato Fi-lippo era un monarca ereditario e il regno di Mace-donia aveva continuato a progredire nonostante lelotte dinastiche e gli assassinii le guerre di frontie-ra e i periodi di debolezza Questo sfondo mancograve a

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Lo sguardo di Platone e Aristotele pur essendo saldamente ancorato nel passato mira co-munque ad aprirsi alla dimensione dellrsquouniversale puntando a un orizzonte piugrave ampio Pla-tone perseguiragrave tale prospettiva nel senso dellrsquoelaborazione di modelli ideali che scaturisconodalla critica allrsquoesistente e sono destinati a fungere da punti di riferimento per trasformare larealtagrave In Aristotele assistiamo invece alla compiuta elaborazione di un ideale di vita teoreticoin cui la conoscenza organizzata in una serie di discipline dotate di autonomia e regole pro-prie mira a spiegare ndash piuttosto che a trasformare ndash la realtagrave e basta ormai a se stessa lrsquouomoche pratica la flosofa egrave felice e costituisce agli occhi di Aristotele la realizzazione piugrave perfet-ta della natura umana

Naturalmente non egrave qui possibile ripercorrere neppure per sommi capi il complessosviluppo del pensiero di Platone e di Aristotele Lrsquoattenzione andragrave piuttosto rivolta alleforme espressive delle loro opere che ne legittimano la presenza oltre che nei manuali difilosofia anche in una storia della letteratura greca I dialoghi di Platone sono insiemealla Bibbia e alle opere di Shakespeare le opere piugrave studiate della letteratura mondialee buona parte di questa straordinaria fortuna si deve proprio alla loro forma letterariaAristotele seguigrave Platone nello scrivere dialoghi destinati a un pubblico ampio ma questeopere purtroppo non ci sono pervenute Di lui ci restano invece una serie di trattazio-ni destinate alla sua scuola spesso vicine nella forma a una serie di appunti Eppure nondi rado la grandezza del pensiero rifulge nella semplicitagrave dellrsquoespressione siccheacute ancheAristotele ndash che del resto sulla poesia ha scritto pagine memorabili ndash figura a pieno ti-tolo in una storia della letteratura

Platone sebbene ne sapesse qualcosa [hellip] In variluoghi sulle coste e nelle isole dellrsquoAsia Minore [Ari-stotele] si dedicograve allo studio pratico della biologiamarina che lo interessava molto piugrave degli studi ma-tematici nellrsquoAccademia Platone non condivise nes-suna di queste operazioni neppure quella del ma-trimonio [hellip]A codeste differenze di ambiente si aggiungano quellefra un professionista della classe media marito e pa-dre versato nellrsquoindagine scientifca e pratico ammi-nistratore e lrsquoateniese Platone aristocratico misticoascetico puritano Non dobbiamo quindi sorprender-ci di trovare il pensiero politico di Aristotele contraddi-stinto da caratteri non platonici quali il valore della vitafamiliare la cura della salute e la ricerca della felicitagravendash per usare la frase di Jefferson ndash lrsquoimportanza e il va-lore della proprietagrave il rispetto della pubblica opinionedei gusti e delle preferenze dellrsquouomo comune e so-prattutto il suo senso del possibile la sua convinzioneche una metagrave almeno della politica consiste nel sapermettere a proftto ciograve che si ha Che cosa si potrebbefare se fosse possibile liberarsi da ogni vincolo e rico-minciare da capo non egrave certo una domanda inutileal contrario egrave ben degna della flosofa percheacute lo stu-dio della perfezione non deve mai essere disprezzatoMa la dottrina politica non si riduce soltanto a edifca-re Stati ideali consiste altresigrave nel perfezionare e difen-dere quelli esistenti Ne sia pratico o teorico lo sco-

po la base del nostro studio saragrave sempre la stessala comprensione di tutto ciograve che si riferisce alla polise dellrsquouomo nei suoi rapporti con essa lrsquouomo qua-le ζῷον πολιτικόν creatura fatta per la societagrave Lrsquoartepolitica abbraccia tutto Ci dice Aristotele al principiodellrsquoEtica che essa non egrave altro che la conoscenza delbene supremordquo

Busto di Platone copia romana di un originalegreco del IV secolo aC Cittagrave del Vaticano

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PlatonePlatone nacque ad Atene nel 427 aC da una famiglia della piugrave alta aristocrazia da parte

di padre discendeva dallrsquoultimo re di Atene il mitico Codro da parte di madre dal gran-de legislatore Solone cugino della madre fu lrsquooligarca Crizia uno dei Trenta tiranni Secon-do una tradizione ben attestata e credibile il suo vero nome era Arigravestocle fu il suo maestro diginnastica a soprannominarlo Platone il ldquolargordquo (πλατύς) percheacute aveva spalle larghe o forseil soprannome gli venne dalla ldquoampiezzardquo dello stile

Lrsquoincontro con Socrate | Per la vita di Platone possiamo contare su un eccezionale documentoautobiografco la Lettera VII probabilmente autentica Di qui al netto di gran parte dellatradizione aneddotica piugrave tarda che ricostruigrave in termini spesso favolosi ogni dettaglio dellasua vita traiamo le principali informazioni sulla biografa del flosofo

Lrsquoevento fondamentale fu a ventrsquoanni (dunque verso il 407 aC) lrsquoincontro con Socrateche otto anni piugrave tardi nel 399 aC sarebbe stato condannato a morte con lrsquoaccusa di empie-tagrave La vita politica allora attraeva il giovane Platone che per legami familiari e frequentazioninon avrebbe avuto difcoltagrave a farsi strada in questo campo Ben presto tuttavia rimase delusosia dai Trenta che avevano instaurato un governo sanguinario sia dalla restaurata democraziache aveva condannato a morte il suo maestro lrsquouomo piugrave giusto da lui conosciuto Lrsquoesperien-za del processo e della condanna di Socrate in particolare fu decisiva per Platone giagrave profon-damente turbato dai delitti perpetrati dai Trenta in nome della restaurazione dei valori moraliIn relazione a queste esperienze Platone andograve formando la propria personalitagrave per lui comeper qualsiasi Ateniese e per la maggior parte dei Greci dei suoi tempi il problema politico erafondamentale per tutta la vita Platone coltivograve lrsquoidea di costituire una cittagrave giusta in antitesia quelle ingiuste che aveva conosciuto

In Magna Grecia e in Sicilia | A circa quarantrsquoanni nel 387 aC Platone visitograve la Magna Greciae frequentograve gli ambienti pitagorici di Taranto e di Crotone In seguito in Sicilia conobbeDionisio tiranno di Siracusa e cercograve di convincerlo a costituire uno Stato giusto che fosseispirato allrsquoidea del Bene Per questo progetto poteacute contare sullrsquoaiuto del cognato del tiran-no Dione giovane ed entusiasta degli studi flosofci tuttavia Dionisio espulse immedia-tamente Platone da Siracusa mandandolo nellrsquoisola di Egina che allora era in guerra con-tro Atene Alle notizie che Platone stesso ci fornisce si puograve aggiungere un dettaglio noninverosimile che conosciamo da fonti posteriori il flosofo fu fatto prigioniero e rischiograve diessere venduto come schiavo

LrsquoAccademia | Ritornato ad Atene Platone fondograve in quello stesso anno (387 aC) la sua scuolasullrsquoesempio delle comunitagrave pitagoriche della Magna Grecia Il nome ldquoAccademiardquo designavaallora lrsquoarea di un ginnasio sito nei giardini consacrati allrsquoeroe Acadegravemo che secondo il mitorestituigrave ai Dioscuri la sorella Elena rapita da Teseo Il sito peraltro si trova vicinissimo a Colo-no luogo natale di Sofocle e scena della sua ultima tragedia lrsquoEdipo a Colono Platone ne fece

T1

T2T3 T11

T12

T13

Lettere

T1 Politica e filosofia la giovinezza di

Platone (VII 324b-326b) it

Apologia di Socrate

T2 I primi accusatori (18a-19a) gr

T3 Il sapere di Socrate (20c-21d) gr

T4 Il congedo (40c-42a) gr

Protagora

T5 Prometeo e il progresso

umano (320c-322d) it

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re

un luogo di discussione aperto ai suoi amici e discepoli ma anche ai passanti FrequentaronolrsquoAccademia di Platone probabilmente anche delle donne il che sembra rispondere al proget-to politico di creare una societagrave in cui uomini e donne avessero i medesimi compiti

Secondo viaggio in Sicilia | In diversi punti della sua opera Platone evoca con struggimento ladolcezza di una vita dedicata alla rifessione Eppure quando lrsquooccasione si ofrigrave Platone nonesitograve ad abbandonare tutto per cercare ndash di nuovo ndash di tradurre in realtagrave il suo ideale Nel 367aC Dionisio di Siracusa morigrave e gli successe il giovane fglio Dionisio II Lo zio di questi quelDione che Platone aveva conosciuto durante il primo viaggio in Sicilia insistette percheacute il f-losofo rinnovasse il suo progetto di costruire a Siracusa uno Stato conforme a giustizia e Pla-tone partigrave Fu accolto splendidamente ma lrsquoambiente di corte era ostile e sospettoso due annidopo quando Dionisio per gelosia mandograve in esilio Dione Platone deluso rientrograve in patria

Terzo viaggio in Sicilia | Nel 361 aC infne fu Dionisio II stesso a richiamare ancora una voltaPlatone che esitograve a lungo ma alla fne partigrave la situazione si era perograve ulteriormente complica-ta per i permanenti contrasti tra Dione e il tiranno e per le continue ingerenze di questrsquoulti-mo che tra lrsquoaltro tratteneva Platone contro la sua volontagrave impedendogli di lasciare la Sicilia

Simposio

T6 Introduzione al dialogo (172a-174a) it

T7 Eros desidera ciograve che non ha (199c-201c) it

T8 Eros egrave il figlio di Poros e

Penia (203b-203e) gr

T9 Eros egrave amore di immortalitagrave (205d-207a) it

T10 Per conoscere ciograve che egrave bello in

seacute (209a-212a) it

Fedone

T11 Introduzione al dialogo (59b-63b) it

T12 La morte (115b-118a) gr

Repubblica

T13 I filosofi e il governo dello

Stato (487b-490e) gr

T14 Il mito della caverna (514a-516e) it

T15 La via che porta in alto (621b-d) gr-it

TESTI IN DIGITALE

Puoi leggerealtri testi antologici

T16 Restare al proprio posto (Apologia 28a-d) it

T17 Il discorso delle Leggi (Critone 50a-54e) gr

T18 Lrsquoidea del Bene (Repubblica 517c-521b) it

Mettiti alla provacon 20 esercizi interattivi

ONLINE

Il Platone di Berkeley

Giallo archeologico pochi anni fa riemerge dal nulla un ritratto

di Platone che forse ne rivela il vero volto Il pezzo giaceva daun secolo a Berkeley in California Comprato a Roma nel 1902 sulmercato antiquario era ritenuto un falso moderno Ora perograve unarcheologo Stephen Miller ne ha dimostrato lrsquoautenticitagrave il materialendash marmo di Paro ndash egrave sconosciuto ai falsari La statua egrave una copiaromana (dellrsquoetagrave di Adriano) da un originale di metagrave del IV secolo aCquando Platone era vivoIl ldquonuovordquo Platone ha il volto incorniciato di nastri simili a quelli portatidai vincitori olimpici e lrsquoorecchio destro leggermente deformatosuggerisce la pratica del pugilato (lo ricorda Platone stesso nelProtagora)Lrsquoerma che lo regge reca unrsquoiscrizione con il nome del flosofo edue massime cruciali per la flosofa di Platone che trovano precisoriscontro nella Repubblica ΠΛΑΤΩΝΑΡΙΣΤΩΝΟΣΑΘΗΝΑΙΟΣndash ΑΙΤΙΑΕΛΟΜΕΝΩΙ ΘΕΟΣΑΝΑΙΤΙΟΣ ΨΥΧΗΔΕ ΠΑΣΑΑΘΑΝΑΤΟΣ (ldquoPlatone fglio di Aristone Ateniese ndash la colpa egrave di chi fale sue scelte il dio non ha colpe e ogni anima egrave immortalerdquo) Bellezzadrsquoanima e di corpo quindi

Copertina del libro The Berkeley Platodi Stephen G Miller 2009 University ofCalifornia Press

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Solo grazie allrsquointervento del pitagorico Archita di Taranto nel 360 aC Platone rientrograve inAtene dove restograve fno al 347 aC quando a ottantrsquoanni morigrave

Lrsquoopera platonica | Platone egrave uno dei rarissimi autori del mondo antico di cui ci siano rimastetutte le opere Il corpus platonico ndash ossia lrsquoinsieme degli scritti tramandati sotto il suo nome ndashcomprende lrsquoApologia di Socrate 34 dialoghi e 13 lettere Di queste opere perograve non conoscia-mo la data di composizione (sappiamo solo che le Leggi furono sicuramente lrsquoultimo dialogodi Platone) neacute siamo certi che siano tutte autentiche le lettere anzi a eccezione della giagrave ri-cordata Lettera VII e di poche altre sono per lo piugrave ritenute false e dubbi di autenticitagrave inte-ressano anche qualche dialogo compreso tra i 34 mentre sicuramente spuri sono stati giudicatifn dallrsquoantichitagrave altri dialoghi che ora non vengono piugrave annoverati nel corpus SoprattuttonellrsquoOttocento (quando i testi classici greci e latini vennero studiati sistematicamente e scien-tifcamente da una nutrita schiera di flologi soprattutto tedeschi) si difuse un atteggiamen-to che oggi si tende a ritenere ldquoipercriticordquo e furono messi in discussione anche dialoghi chepoi sono stati riconosciuti come sicuramente platonici Oggi la maggior parte degli studiosiritiene che siano spuri lrsquoEpinomide lrsquoAlcibiade II lrsquoIpparco e gli Amanti mentre la discussio-ne rimane apertissima in merito a Teage Clitofonte Alcibiade I e alcune Lettere

Ancora piugrave difcile da risolvere egrave il problema della cronologia sia assoluta (la data in cui idialoghi sono stati scritti) sia relativa (lrsquoordine in cui sono stati composti) La quasi totalitagravedei dialoghi inscena singole conversazioni ambientate nel passato durante la vita di Socratedi conseguenza i richiami a fatti storici non sono in genere utili per stabilire la cronologia as-soluta e sono davvero pochi i rimandi interni da un dialogo allrsquoaltro che possano determina-re una cronologia relativa Anche la data drammatica dei dialoghi (ossia la data in cui lrsquoautoreimmagina avvenuta la conversazione che narra) egrave spesso difcile da determinare percheacute Pla-tone spesso mescola date e avvenimenti di tempi diversi

Nonostante le difcoltagrave quasi insormontabili i flologi hanno tentato lrsquoimpossibile per sta-bilire una cronologia credibile Il metodo che sembra avere dato i frutti migliori egrave quello dettoldquostilometricordquo inaugurato da alcuni ricercatori giagrave alla fne dellrsquoOttocento e poi proseguito aigiorni nostri con i supporti informatici Si cerca di misurare lo stile di un autore che in certi usilinguistici ndash soprattutto le particelle del discorso ndash si modifca nel tempo quasi a sua insaputaPartendo quindi da pochi dati tutto sommato certi (lrsquoultima opera di Platone sono sicuramentele Leggi e da un certo momento in avanti Platone evitograve lo iato ossia lrsquoincontro di vocali fra la f-ne di una parola e il principio di quella successiva) egrave stata ricostruita una sequenza che nelle suelinee generali riscuote un ampio consenso anche percheacute i risultati delle ricerche stilometrichesembrano in parte coincidere con quanto si puograve ricavare da considerazioni piugrave empiriche (peresempio i dialoghi piugrave ldquosocraticirdquo sono ritenuti piugrave antichi) Si usa perciograve distinguere ndash com-prendendo solo le opere certamente autentiche ndash fra un Platone ldquogiovanerdquo ldquomaturordquo e ldquoanzianordquo

1) Opere della giovinezzaApologia di Socrate Critone Eutifone Liside Carmide Lachete Ione Alcibiade I Ippiamaggiore Ippia minore Gorgia Protagora Menesseno Eutidemo Menone

2) Opere della maturitagraveCratilo Fedone Simposio Repubblica Fedro

3) Opere della vecchiaiaTeeteto Parmenide Sofsta Politico Filebo Timeo Crizia e Leggi

A questa ricostruzione comunque sono state mosse anche critiche soprattutto percheacute le fontici dicono che Platone continuograve a rielaborare i suoi dialoghi fno alla morte il che sostanzial-mente vanifca le nostre pretese di risalire per ogni opera a una precisa data di composizioneTuttavia la distinzione rimane a suo modo utile percheacute consente di mettere a fuoco almenoin parte le diferenze e le peculiaritagrave dei vari dialoghi platonici

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reI dialoghi ldquogiovanilirdquo | Nei dialoghi del primo gruppo rivive lo spirito polemico e corrosivo di

Socrate che si traduce spesso in un esito aporetico (cioegrave privo di soluzioni problematico) onegativo il problema proposto non viene risolto In altre parole questi dialoghi inscenano ilconfitto del flosofo con la cultura tradizionale e hanno perciograve una funzione prevalentemen-te negativa Secondo il Socrate di Platone i saperi dominanti al suo tempo erano in realtagrave deisaperi fasulli percheacute nessuno si preoccupava di cercare e defnire che cosa sono il vero bene e ilvero male per lrsquouomo A suo giudizio questa ignoranza accomunava allo stesso titolo sia la cul-tura tradizionale sia la sofstica la prima percheacute fondava le sue pretese normative sullrsquoautoritagrave

T5

le trame I principali dialoghi OgravegiovaniliOacute

Critone

Il Critone egrave un dialogo tra Socrate in carcere dopo es-sere stato condannato a morte e il suo vecchio amicoCritone che lo sollecita ad accettare la proposta sua edi altri amici corrompere i guardiani e fuggire dal car-cere evitando lrsquoesecuzione capitale percheacute la gentenon creda che Socrate non ha potuto salvarsi per lascarsa disponibilitagrave degli amici Socrate risponde sorri-dendo che non bisogna preoccuparsi di ciograve che pensala gente importa solo quello che pensano coloro chesanno davvero Afferma inoltre di essere stato allevatoed educato secondo i principi stabiliti dalle leggi checonsidera inviolabili

Eutifrone

NellrsquoEutifrone Socrate ed Eutifrone discutono sul con-cetto di pietagrave religiosa (εὐσέβεια) ma compare an-che giagrave il tema del processo e della morte del GiustoNellrsquoatrio dellrsquoarconte re che giudica in via preliminarei delitti contro la religione Socrate attende di essererinviato a giudizio per lrsquoaccusa di empietagrave nellrsquoattesadiscute con Eutifrone che vuole trascinare in giudiziosuo padre per lrsquouccisione involontaria di uno schiavooggetto della discussione egrave cosa si deve considerarepio e cosa invece empio

Lachete e Liside

Nel Lachete diversi personaggi discutono tra loro perdefnire il coraggio (dialogo diretto) mentre nel Liside

Socrate riferisce una conversazione avuta con due gio-vani per defnire lrsquoamicizia

Carmide e Protagora

Nel Carmide oggetto della discussione egrave la tempe-ranza nel Protagora Socrate discute con il sofsta sela virtugrave sia insegnabile o meno Protagora egrave convintoche lo sia e adduce come prova il fatto che in tut-te le cittagrave i cittadini si preoccupano che i propri fgliapprendano ciograve che debbono fare e questo fa pen-sare che nellrsquoopinione comune la virtugrave sia insegnabileSocrate obietta che spesso i fgli di uomini eccellen-ti sono assai inferiori ai loro padri se la virtugrave fosseinsegnabile questi lrsquoavrebbero insegnata ai loro fgliMa nel corso della discussione mentre Protagora

si avvicina al punto di vista di Socrate questi chiari-sce il suo concetto di virtugrave che consiste nel sapereciograve che si deve fare in questo modo Socrate passaal punto di vista assunto prima da Protagora (la virtugraveegrave insegnabile) e ritorce contro di lui la pretesa so-fstica che su ogni argomento si possano dire coseopposte ( T5)

Ippia minore

NellrsquoIppia minore Socrate afferma che chi mente sa-pendo di mentire egrave moralmente superiore a chi men-te senza sapere contesta cosigrave la dottrina giuridica se-condo la quale chi sbaglia volontariamente deve esse-re punito piugrave severamente di chi sbaglia involontaria-mente La base di questo paradosso egrave evidentementeil principio socratico che ldquonessuno sbaglia volontaria-menterdquo in quanto la virtugrave egrave conoscenza come si con-cludeva giagrave nel Protagora

Gorgia

Il Gorgia affronta il problema dellrsquouso della retoricasecondo Gorgia la retorica ha la semplice funzione dicreare persuasione in giudizio o in assemblea indipen-dentemente dallrsquouso positivo o negativo che qualcunone potrebbe fare Socrate contesta questa asserzionee illustra il principio che egrave meglio subire ingiustizia piut-tosto che farla

Eutidemo

LrsquoEutidemo attacca il relativismo che Platone attri-buisce alla sofstica attraverso lo scontro dialettico trai due sofsti Eutidemo e Dionisodoro

Menone

Nel Menone si dimostra che la veritagrave sta nella coscien-za e non viene appresa ldquodal di fuorirdquo Socrate interrogalo schiavo di Menone che non sa nulla di geometriae gli chiede come si puograve costruire un quadrato doppiodi un quadrato dato Naturalmente lo schiavo non egrave ingrado di rispondere ma attraverso una serie accortadi domande Socrate riesce a fargli trovare la soluzionegiusta Dato che Socrate non gli ha fornito alcuna infor-mazione si deve concludere che lo schiavo ha ritrovatonella sua memoria una conoscenza innata

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di una religione tuttrsquoaltro che pia sul sapere fasullo di poeti profeti e politici tutti protesi allrsquoa-dulazione del popolo piugrave che alla sua educazione gli altri percheacute pur avendo introdotto il nuo-vo e potente mezzo della dialettica si mettevano perograve anchrsquoessi al servizio dei bisogni correntistimando che onore ricchezze e potere fossero comunque i beni piugrave degni di essere perseguiti

Questi primi dialoghi possono dunque essere divisi sia pure con molta approssimazione econ la consapevolezza del fatto che cultura tradizionale e sofstica erano per Platone due partidello stesso fenomeno in dialoghi che polemizzano soprattutto con gli esponenti della tra-dizione (Apologia di Socrate Critone Eutifone Liside Carmide Lachete Ione Alcibiade I) edialoghi che polemizzano soprattutto contro i sofsti (Ippia maggiore Ippia minore GorgiaProtagora Menesseno Eutidemo Menone)

Fra queste opere lrsquoApologia fa in certo modo parte a seacute anzitutto percheacute non egrave un dialogoPlatone vuole riprodurre a distanza di parecchi anni il discorso di difesa che Socrate avreb-be pronunciato davanti al tribunale di Atene nel corso del processo che lo vide imputato perempietagrave Dallrsquoopera emerge chiaramente la funzione che Socrate assunse nei confronti dellacomunitagrave civile e politica di Atene la missione afdata dal dio di Delf a lui unico saggio ndash inquanto consapevole della propria ignoranza ndash egrave di sollecitare i suoi concittadini a interrogarela propria coscienza e a rendersi conto dei limiti del loro sapere

Lo stile dei dialoghi ldquogiovanilirdquo | I dialoghi giovanili come abbiamo visto concedono grande spa-zio alla presentazione di personaggi importanti per la cultura greca e ateniese in particolare Pro-prio per questo si registra una grande varietagrave dal punto di vista della lingua e dello stile a secon-da degli interlocutori con i quali Socrate conversa Cosigrave la prosa ipnotica del sofsta Protagorasi alterna allo stile semplice e rude del generale Lachegravete i giochetti verbali di Polo nel Gorgiasono controbilanciati nello stesso dialogo dallo stile impetuoso di Cagravellicle e cosigrave via A questediverse voci si aggiunge il serrato interrogare di Platone che in parte eredita il ritmo incalzantee convulso della sticomitia tragica (soprattutto nei brani in cui troviamo un alternarsi secco dibattute lunghe un solo verso e pronunciate da due personaggi spesso impegnati in un dibattito)Platone perograve impronta il suo Socrate a un registro molto piugrave quotidiano che nelle scelte lessica-li sfora spesso il popolaresco come notano i suoi interlocutori Callicle e Ippia Socrate non arre-tra di fronte a parole triviali (φαῦλα ὀνόματα) e nei suoi discorsi menziona asini ciabattini cuo-chi insomma tutto un mondo umile che era tendenzialmente estraneo alla prosa drsquoarte classica

I dialoghi della maturitagrave | Le opere della maturitagrave hanno in genere estensione piugrave ampia rispetto aidialoghi ldquogiovanilirdquo Gli interlocutori di Socrate non sono sapienti da smascherare ma personaggiper lo piugrave ben disposti che Socrate conduce sulla via della ricerca attraverso la defnizione di dot-trine positive seppur presentate sempre come provvisorie e parte di uno sforzo di indagine maiconcluso Dal punto di vista letterario appartengono a questo gruppo insieme al Cratilo i piugravefamosi capolavori di Platone cioegrave il Fedone il Simposio la Repubblica e il Fedro opere in cui vieneman mano articolata e messa a punto anche la componente piugrave peculiare della speculazione pla-tonica ossia la metafsica delle idee la dottrina secondo la quale la realtagrave non consiste nel mondoche ci egrave attestato dai sensi ma in quello intelligibile che si puograve raggiungere attraverso la ragione

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le trame I dialoghi della maturitˆ

Cratilo

Nel Cratilo Socrate discute con il parmenideo Ermo-gene e con lrsquoeracliteo Cratilo sulla natura del linguag-gio e in particolare sulla relazione fra parole e signi-fcati da un lato Ermogene ritiene che i nomi dellecose non siano legati per natura alle cose stesse (inaccordo con lrsquoidea della convenzionalitagrave dei nomi)dallrsquoaltro Cratilo egrave convinto che il rapporto tra parola

e cosa sia insito nella natura della cosa Socrate ac-cetta di dare credito a Cratilo per suffragare la suaipotesi esamina le etimologie di alcuni nomi Risultaallora chiaro che certi nomi possono essere analizzatiin modi differenti di conseguenza Socrate consideracon scetticismo la possibilitagrave che lrsquoanalisi del linguag-gio conduca a una corretta comprensione dellrsquoessen-za delle cose

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reSimposio

Il Simposio riproduce una discussione ndash egrave un dialogonarrato ndash avvenuta a casa del poeta Agatone in oc-casione del convito per festeggiare la sua vittoria nelleLenee del 416 aC gli invitati sono Fedro appassio-nato di retorica il suo amico prediletto Pausania il me-dico Erissimaco il poeta comico Aristofane e SocrateOgnuno degli intervenuti pronuncia un elogio di ErosFedro narra un mito secondo cui Eros sarebbe un diocapace di ispirare lrsquoeroismo in chi ama e dimostra lasua affermazione con lrsquoesempio di Alcesti che accettogravedi morire al posto del marito Admeto secondo Pausa-nia ci sono due tipi di Eros come esistono due Afrodi-ti una celeste e una volgare Erissimaco sostiene cheEros egrave presente in tutti gli esseri percheacute lrsquoamore fra op-posti permea di seacute lrsquointera natura Aristofane raccontainvece una storia fantasiosa come le sue commedie inorigine gli esseri viventi erano suddivisi in tre sessi cioegravei maschi le femmine e gli ldquoandroginirdquo (che assommava-no caratteri maschili e femminili) Per reprimerne la po-tenza Zeus li divise a metagrave e da allora le due parti siricercano reciprocamente per ricostruire lrsquounitagrave origina-ria dai maschi discendono gli uomini attratti da uominidalle femmine donne attratte da donne e dagli androgi-ni uomini e donne eterosessuali Dopo Agatone e il suoelogio della delicatezza e della bellezza di Eros egrave la vol-ta di Socrate che riferisce ai convitati la storia che untempo gli aveva raccontato Diotima di Mantinea Erosegrave fglio di Poros e di Penia cioegrave di Astuzia e di Povertagravenel giorno in cui gli degravei festeggiavano la nascita di Afro-dite Poros si ubriacograve e Penia volle concepire un fglioda lui gli si sdraiograve accanto e concepigrave Eros che essen-do fglio di tali genitori egrave un degravemone (non un dio) pove-ro ma ama la ricchezza non egrave bello ma ama la bellezzaegrave ignorante e quindi ama la sapienza che delle cosebelle egrave la piugrave bella Il dialogo egrave concluso dallrsquoarrivo di Al-cibiade ubriaco che pronuncia un singolare elogio diSocrate im quale ndash come Eros ndash ispira a chi sta con luiil desiderio della bellezza e della sapienza ( T6-T10)

Fedone

Fedone racconta al suo amico Echegravecrate delle ultimeore di vita di Socrate Ai suoi discepoli il maestro spie-ga che non devono affiggersi per la sua morte immi-nente percheacute Socrate non egrave il corpo ormai cadenteper la vecchiaia che sta loro davanti ma la sua animaimmortale lrsquoanima una volta libera dalle catene chela vincolano al corpo potragrave fnalmente contemplare leidee e raggiungere cosigrave la beatitudine per cui egrave nata eche ha sempre desiderato ( T11-T12)

Repubblica

Lo Stato perfetto egrave descritto nei dieci libri della Repub-

blica il dialogo si svolge al Pireo nella casa del vecchioCefalo il padre dellrsquooratore Lisia e di Polemarco e vipartecipano anche i due fratelli di Platone Glauconee Adimanto Nel primo libro si confuta la tesi espostadal sofsta Trasimaco che la giustizia egrave lrsquointeresse delpiugrave forte (questo libro potrebbe essere stato compostonella fase ldquosocraticardquo del pensiero di Platone) In segui-

to Socrate va delineando la struttura di uno Stato chesia governato dai flosof (ldquocustodirdquo) difeso dai guerrierie sostenuto dallrsquoattivitagrave economica di artigiani e com-mercianti In ognuna di queste classi prevale una delletre funzioni dellrsquoanima la ragione guidata dalla saggez-za (flosof) la volontagrave guidata dalla fortezza (guerrieri)il desiderio guidato dalla temperanza (artigiani e com-mercianti) I custodi devono mettere in comune non so-lo i beni ma anche le donne e i fgli in modo da essereliberi da ogni passione privata e preoccuparsi soltantodel bene della comunitagrave Da questo Stato devono es-sere esclusi i poeti soprattutto quelli che compongonopoesia epica o drammatica i poeti epici infatti produ-cono immagini immorali degli degravei soggetti a passionivili quali lrsquoira e la lussuria colpevoli di azioni immora-li (come gli adultegraveri di Zeus) o violente come la bat-taglia degli degravei sotto le mura di Troia I poeti imitano larealtagrave sensibile che egrave a sua volta imitazione del mondoideale quindi la loro poesia costituisce unrsquoimitazionedi secondo grado ancor piugrave contraddittoria e remotadal mondo delle idee di quanto possa esserlo il mondosensibile ( T13-T15)

Fedro

Socrate e Fedro discutono dellrsquoamore sotto un platanopresso le rive dellrsquoIlisso appena fuori Atene Fedro leggea Socrate un discorso che attribuisce a Lisia secondocui egrave meglio compiacere chi non ci ama piuttosto chechi ci ama chi non ci ama infatti saragrave molto meno tur-bato dalla passione piugrave ragionevole e quindi piugrave grade-vole Socrate propone un ragionamento analogo madopo averlo concluso si pente e dichiara che non vor-rebbe aver pronunciato un discorso cosigrave blasfemo do-vragrave declamare un nuovo discorso una ldquopalinodiardquo (nuo-vo canto ossia ritrattazione da un celebre canto di Ste-sicoro in cui il poeta si mostrava pentito di aver denigratoElena Vol 1 p 438) Socrate spiega ora che lrsquoamoreegrave una sorta di divina follia che turba lrsquoanima e la spingealla ricerca della bellezza ideale e della veritagrave che coinci-de con essa Per illustrare lrsquoidea racconta un mito le ani-me degli uomini sono come bighe alate trascinate da uncavallo bianco e da uno nero prima di incarnarsi nei cor-pi hanno percorso una via nello spazio che sta sopra alcielo lrsquoiperuranio Lrsquoauriga che regge la biga rappresentala parte razionale dellrsquoanima il cavallo bianco egrave lrsquoanimapassionale mentre quello nero egrave lrsquoanima soggetta agliistinti lrsquoauriga punta verso lrsquoalto per meglio contempla-re da vicino le idee intelligibili e lrsquoanima passionale col-labora con lui mentre il cavallo nero cioegrave lrsquoanima che egravesoggetta alla concupiscenza cerca di tirare la biga ver-so il basso Le anime i cui aurighi riescono meglio a go-vernare la biga giungendo a contemplare piugrave da vicinole idee dopo la reincarnazione conservano piugrave chiaroil ricordo dei modelli immortali che hanno contemplatoDopo aver toccato toni molto vicini a quelli della poe-sia il dialogo si conclude con una piugrave asciutta rifessio-ne sulla retorica la vera retorica egrave quella che conoscelrsquoessenza intelligibile (le idee) e procede attraverso ladialettica che divide e riunisce i concetti organizzan-doli secondo la loro essenza

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Una nuova forma di poetica | Sia il Fedone sia il Simposio fanno ricorso a una cornice particolar-mente complessa volta a sottolineare il carattere di rievocazione del dialogo Nel Fedone duepitagorici Echecrate e Fedone si incontrano nella suggestiva cittagrave di Fliunte nel Peloponne-so (dove si diceva fosse nato lo stesso Pitagora e dove trovarono rifugio in etagrave classica diversiesponenti del pitagorismo) Fedone proviene da Atene e ha quindi notizie sicure sulle ultimeore di Socrate il nucleo del dialogo egrave quindi un racconto serrato delle ultime ore di Socrate inprigione volto a chiarire quello che Socrate disse e fece ndash il binomio egrave enfaticamente sottoli-neato ndash di fronte alla morte

Nelle prime battute del racconto di Fedone grande spazio prende il contesto apollineo cheaccompagna le ultime ore del flosofo lrsquoesecuzione stessa era stata resa possibile dal ritornodella nave sacra di Teseo da Delo (isola sacra ad Apollo) evento che segnava la fne della treguasacra durante la quale si sospendevano le esecuzioni capitali E del resto Socrate stesso erastato visitato piugrave volte da un sogno profetico di origine apollinea che lo invitava a comporremusica ecco percheacute prima di morire aveva messo in musica un inno ad Apollo e alcune favo-le di Esopo che al culto apollineo era associato nel santuario di Delf Forse ndash dice Socrate ndashil sogno si riferiva non alla ldquomusica della flosofardquo ma proprio alla musica in senso comunequindi alla produzione poetica anche se proprio le parole del flosofo fniscono per rappre-sentare una nuova forma di poesia nata sotto il segno di Apollo Gli argomenti che Socratesviluppa nel corso del dialogo insieme agli amici sono quindi presentati come unrsquoimpresaal tempo stesso intellettuale e mitologica

Il dialogo alterna momenti di esaltazione e scoramento con una costante attenzione allapsicologia degli amici di Socrate stretti fra lacrime e speranze incerti se credere agli argo-menti che cercano di dimostrare lrsquoimmortalitagrave dellrsquoanima Per fare ciograve Socrate (cioegrave Plato-ne) ricorre anche al mito come per esempio quello escatologico che chiude il dialogo vi sidescrivono il destino dellrsquoanima dopo la morte e la natura del mondo visto dallrsquoalto in unastraordinaria visione aerea Forse egrave impossibile sostenere che le cose sono nel dettaglio co-sigrave come il mito le descrive eppure ndash aferma Socrate ndash egrave un rischio bello e nobile quello dicimentarsi con questo racconto

Il Fedone si conclude con la celebre descrizione della morte di Socrate che vorrebbe brin-dare con la cicuta e afronta poi la sua fne con la massima serenitagrave fno a pronunciare le ul-time misteriose parole dobbiamo un gallo ad Asclepio il dio della medicina Forse lrsquoanimadi Socrate egrave ormai salva e il tributo al dio ne egrave il segno

Il messaggio di Socrate(-Diotima) | Il Simposio pur essendo la rievocazione di un famoso sim-posio tenutosi a casa di Agatone e dunque di un evento tutto maschile egrave dominato dallavoce di una donna la sacerdotessa Diotigravema di Mantinea di cui Socrate riferisce gli insegna-menti ricevuti in un tempo ancora precedente Siamo quindi di fronte a un racconto chepassa sulla bocca di Diotima Socrate Aristodemo e Apollodoro (i due veri e propri prota-gonisti del dialogo) e infne implicitamente Platone segno della forza di Socrate e dei suoidiscorsi che hanno la prodigiosa capacitagrave di propagarsi e fare proseliti

Il simposio descritto si confgura come unrsquoindagine su eros cui contribuiscono tutti iconvitati da punti di vista molto diferenti al tempo stesso il Simposio ofre una serie di im-magini del flosofo Socrate che per un sapiente gioco di rimandi e corrispondenze internefniscono per coincidere con lrsquoimmagine di eros il Simposio dunque egrave un dialogo sullrsquoa-more ma anche sulla flosofa incarnata nella fgura di Socrate

Il dialogo ha un andamento sia centrifugo sia centripeto Centrifugo percheacute Platone dagravevoce a diversi personaggi che rappresentano altrettanti punti di vista lrsquoamante della mi-tologia (Fedro) lrsquoeducatore (Pausania) il medico (Erissimaco) il comico (Aristofane) iltragico (Agatone) il flosofo (Socrate) il politico (Alcibiade) E in questo moltiplicarsi divoci Platone dimostra un talento straordinario che gli permette di catturare e riprodurrela parlata e le forme espressive di fgure diversissime unite in una mirabile polifonia Ma il

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redialogo ha anche un andamento centripeto percheacute i due discorsi piugrave forti ndash quello di So-crate e quello di Alcibiade ndash riprendono diversi elementi dei discorsi degli altri simposiastima li potenziano e li inseriscono in teorie piugrave organiche e articolare riconducendo i varipunti di vista espressi a una sorta di unitagrave Anche lrsquoimmagine di eros descritto da Socrate equella di Socrate stesso tratteggiata da Alcibiade si fondono del resto in un unico ritrattoche restituisce lrsquoimmagine indimenticabile di un ldquoeros flosofordquo un grande demone media-tore che incarna la philosophigravea lrsquoldquoamore della sapienzardquo appunto ossia lrsquoanelito dellrsquouomoa raggiungere il sapere divino

Un nuovo progetto etico-politico | Secondo una notizia antica Platone continuograve a lavorarefno alla morte sulle prime parole della Repubblica e alla fne decise di cominciare il dialo-go con la parola κατέβην ldquodiscesirdquo che viene afdata a Socrate il flosofo infatti si sta diri-gendo al Pireo e dunque ldquoscendendordquo verso la costa La scelta potrebbe essere voluta e avereun signifcato particolare questa discesa preannuncerebbe la successiva ldquocatabasi infernalerdquodel flosofo nella caverna (anchrsquoessa introdotta dallo stesso verbo) e forse intende presen-tare lrsquointero dialogo come una sorta di immersione nel tumultuoso mondo della polis allaricerca di una chiave di lettura che permetta di pensare un mondo alternativo e superiorealla polis stessa Il dialogo del resto si conclude con un richiamo alla ldquovia che porta in altordquoquasi a simboleggiare il processo di risalita che sarebbe stato portato a compimento

La Repubblica in efetti egrave ricchissima di similitudini metafore e allegorie che nel grecodi Platone vanno tutte sotto il nome di ldquoimmaginerdquo (εἰκών) Le immagini vengono perograve usateesplicitamente come strumento conoscitivo piegando quindi a un fne flosofco uno strumen-to che di per seacute apparteneva a pieno titolo alla tradizione poetica e letteraria La mimesi poe-tica del resto egrave oggetto nella Repubblica di una critica feroce sia per gli efetti negativi legatiallrsquoimmedesimazione con i personaggi sia percheacute la poesia egrave imitazione della realtagrave sensibileche a sua volta imita il mondo delle idee e si colloca quindi a due gradi di distanza dalla realtagraveAl tempo stesso perograve Platone chiama in causa una fgura nuova che prende il nome di ldquopitto-re di costituzionirdquo un artista che riesce a produrre la sua opera prendendo a modello proprioil mondo delle idee E questo artista egrave in fondo Platone stesso che ldquodipingerdquo il suo capolavo-ro cosigrave oltre che una grande rifessione sulla poesia la Repubblica ofre anche un grandiosoesempio di poesia riformata secondo un criterio profondamente etico

La teoria dellrsquoamore (e della comunicazione) | Il Fedro si distingue da Fedone Simposio e Repub-blica per unrsquoapparente semplicitagrave strutturale (due soli personaggi nessuna cornice narrativa)che in realtagrave cela un rapporto profondo con la tradizione poetica e insieme una rifessione sullacomunicazione letteraria La rafnatissima descrizione del paesaggio attico che fa da sfondoalla conversazione tra Socrate e Fedro ofre per esempio una descrizione topica di locusamoenus ma rappresenta anche un omaggio alla grande poesia lirica che ambientava i suoiamori in scenari simili e visibilmente presenti alla memoria letteraria di Platone

I primi due discorsi del Fedro ricreano magistralmente la voce della retorica lisiana men-tre la prosa poetica della palinodia di Socrate deve molto allrsquoinfuenza di Gorgia La pali-nodia peraltro si apre apertamente alla voce della lirica Stesicoro ofre il modello per laritrattazione di Socrate e le voci di Safo Anacreonte e Ibico sono chiaramente riconosci-bili nel tessuto del discorso Insieme a riecheggiamenti del ritmo e del lessico della grandepoesia Socrate riprende anche la concezione dellrsquoeros vissuto come esperienza sublime edevastante Ma lo choc emotivo dellrsquoamore egrave poi piegato allrsquoamore delle idee cui lrsquoeros serettamente incanalato puograve condurre In questo quadro il mito della biga alata e la descri-zione drammatizzata dei moti dellrsquoanima rappresentano sicuri vertici della scrittura plato-nica che si avventura a dipingere ldquoquel che nessun poeta ha mai cantatordquo come Socrate notaal principio della palinodia

Lo stile esuberante della poesia mitologica peraltro convive con quello della dimostra-zione e la seconda parte del dialogo prende un andamento dialettico e analitico Egrave anco-

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ra un mito perograve quello di Teuth e dellrsquoinvenzione dellrsquoalfabeto a fornire il destro per lacelebre critica della scrittura come gli altri dialoghi maturi che abbiamo trattato infatti ilFedro egrave anche una straordinaria rifessione sui meccanismi della comunicazione

Lo stile dei dialoghi della maturitagrave | La rafnata mimesi linguistica che giagrave caratterizza i dialoghigiovanili raggiunge nelle opere mature una qualitagrave artistica prodigiosa La prosa di Platonesi adatta ai diversi contesti con duttilitagrave e fnezza e lrsquoimpiego del dialetto attico nei limitidi una urbanitas sorvegliata tocca corde stilistiche molto diverse talora con un voluto ef-fetto di contrasto valga come esempio il Simposio dove il discorso rarefatto di Diotima egraveseguito dallrsquointervento di Alcibiade la cui ebbrezza impetuosa permea di seacute la sintassi delsuo discorso

I dialoghi ldquosenilirdquo | Con lrsquoimportante eccezione delle Leggi e del Timeo-Crizia i dialoghi delterzo gruppo si caratterizzano per la presenza di interlocutori estremamente autorevolicome il matematico Teeteto nel dialogo omonimo In alcuni dialoghi addirittura Socrateperde il primato e si trova nellrsquoinedita posizione di personaggio secondario cosigrave accade nelParmenide dove il grande flosofo di Elea conduce la maggior parte del dialogo e cosigrave ac-cade nel Sofsta e nel Politico dove un misterioso ldquoStraniero di Eleardquo conduce unrsquoindaginevolta a defnire le fgure del sofsta e del politico Questi dialoghi in accordo con tali perso-naggi tendono a una maggiore rarefazione e astrattezza visibile anche sul piano del lessico

le trame I dialoghi OgraveseniliOacute

Parmenide e Teeteto

Argomento del Parmenide egrave la dialettica che indaga sulrapporto non chiaramente defnibile tra i modelli idealidella realtagrave e gli oggetti della conoscenza sensibile Il Te-

eteto invece affronta i vari gradi della conoscenza sof-fermandosi in particolare sulla funzione che ha in questaricerca lo studio della matematica Il problema che questidialoghi affrontano egrave come lrsquoidea (una e reale) puograve sussi-stere senza cessare di essere una nelle cose sensibiliche sono molte Mentre i dialoghi maggiori esaminava-no la dialettica interna al mondo ideale nella sua sepa-ratezza da quello sensibile questi due dialoghi inizianoa porre il problema di evitare una separazione totale tralrsquoessere in seacute che egrave oggettivo e fsso e la soggettivitagravedi chi conosce

Sosta

Il Sofsta mette in discussione lrsquointerpretazione ogget-tivistica della teoria delle idee cioegrave egrave impossibile cheldquolrsquoessere perfetto sia privo di movimento di anima drsquoin-telligenza che non viva neacute pensirdquo invece lrsquoessere devecomprendere in seacute lrsquointelligenza che lo conosce e quin-di deve essere movimento e quiete quiete in quanto lastabilitagrave egrave condizione percheacute lrsquoessere sia ma anche mo-vimento percheacute lrsquointelligenza implica vita e quindi movi-mento La dialettica egrave la scienza che scopre come il ldquononessererdquo non implica il nulla come voleva Parmenide masemplicemente ciograve che egrave diverso lrsquoaltro essere ( Per-

corso di filosofia T1-T2)

Filebo

Nel Filebo si affronta nuovamente lrsquoindagine sul benee si giunge alla conclusione che per lrsquouomo il bene non

puograve essere semplice piacere infatti una vita fondatasul piacere senza sapere cosa sia piacere sarebbeanimale ma anche una vita di pura intelligenza nonsarebbe umana Per risolvere il problema Platone ri-corre ai concetti pitagorici di limite e di illimitato Fun-zione del limite egrave riunire ciograve che egrave disperso percheacute illi-mitato (principi come il caldo e il freddo il piacere e ildolore) decade cosigrave lrsquoopposizione tra lrsquouno e i moltipercheacute determinare il numero dei molti signifca ricon-durli allrsquounitagrave Nella vita umana dunque si mescolanopiacere e intelligenza in una proporzione determinatadallrsquointelligenza

Politico

Con il Politico Platone ritorna al problema dellrsquoorga-nizzazione della comunitagrave civile ma non piugrave per trac-ciarne unrsquoimmagine ideale come nella Repubblicabensigrave in termini empirici suggerendo al legislatorelrsquouso della misura come nel progetto etico del File-

bo grazie alla misura saragrave possibile conciliare lrsquoin-dole degli uomini coraggiosi e di quelli prudenti An-che le leggi costituiscono una necessitagrave prescrivonoin modo sommario ciograve che egrave il meglio per tutti e co-stituiscono anche lrsquoelemento che distingue le formepositive di governo da quelle deteriori le leggi infattidistinguono la monarchia dalla sua degenerazionela tirannide distinguono lrsquoaristocrazia dallrsquooligarchiamentre la democrazia egrave sempre senza leggi e quin-di egrave in assoluto il peggiore di tutti i governi possibili

Per il Timeo-Crizia e le Leggi proflo p 13 Per ilTimeo in particolare anche Percorso di filoso-

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ree della sintassi La forza drammatica che anima i dialoghi del primo e del secondo gruppoin efetti sembra venir meno a favore di un taglio piugrave analitico ( Percorso di flosofapp 152 ss)

Il Timeo afronta il problema dellrsquoorigine del mondo e da questo punto di vista pur inun ambito che non ammette conclusioni defnitive lrsquoambizione di Platone sembra esse-re quella di fornire un racconto capace di raccogliere il meglio della rifessione presocra-tica e di rivaleggiare al tempo stesso con le teogonie e le cosmogonie dei poeti non percaso il racconto egrave presentato come un inno in onore di Atena ( Percorso di flosofapp 158 ss) Il Timeo egrave preceduto da una cornice che rimanda alla Repubblica la cittagrave per-fetta potragrave essere compresa appieno solo nel quadro cosmogonico oferto dal racconto diTimeo il primo degli interlocutori a prendere la parola per tenere un lungo discorso Altermine del racconto Timeo cede la parola a Crizia che si incarica di raccontare una sto-ria a suo tempo udita da Solone Questi a sua volta ne aveva appreso i contenuti in Egittoin una cittagrave per cosigrave dire ldquogemellatardquo con Atene per la comunanza del culto per Atena (ri-conoscibile secondo il racconto pur attraverso il nome a lei dato dagli Egizi) E il raccontocustodito dagli Egizi che a Solone spiegano come il popolo greco abbia perso memoria delproprio passato per il susseguirsi di catastrof naturali che ne hanno cancellato piugrave volte laciviltagrave non egrave altro che la misteriosa storia di Atlantide un favoloso regno posto oltre le co-lonne drsquoErcole a cui un tempo Atene si oppose con successo dato che gli atlantidi avevanoattaccato il Mediterraneo

Il Crizia che continua il Timeo e forse appartiene a un unico macro-dialogo (il Timeo-Crizia) comincia con unrsquoaccurata descrizione di Atlantide dal punto di vista geografcocultuale e militare ( La permanenza dei classici pp 15 s) Crizia racconta di come ilpopolo di questa cittagrave fosse per lungo tempo pacifco e caro agli degravei fncheacute la parte menodivina del suo sangue non fece inclinare Atlantide verso la violenza Fu allora che lrsquoimperosi accinse ad attaccare lrsquoEuropa e solo Atene ebbe il coraggio di opporsi Zeus allora con-vocograve un concilio divinohellip Ma proprio quando il racconto della guerra sta per cominciarequasi fossimo di fronte a una nuova Iliade il Crizia si interrompe forse percheacute Platone nonebbe il tempo di fnire lrsquoopera o forse ndash piugrave probabilmente ndash percheacute decise di lasciarla vo-lutamente in sospeso

Nella sua ultima opera infne Platone tornograve ad afrontare il tema delle leggi che devonogovernare la comunitagrave le Leggi sono un dialogo in dodici libri che fu pubblicato da Filip-po di Opunte dopo la morte del maestro La natura umana egrave inevitabilmente fragile e insi-cura e lo Stato deve necessariamente imporre le leggi queste non solo devono prescriverei migliori modi di comportamento ma devono anche convincere i cittadini della loro ne-cessitagrave La cittagrave tratteggiata nelle Leggi si fonda su principi meno radicali di quelli che tro-viamo nella Repubblica e in efetti il progetto si basa su unrsquoapprofondita rielaborazione diaspetti diversi delle costituzioni e dei sistemi educativi greci Proprio per questo le Leggisono unrsquoopera di capitale importanza per conoscere la civiltagrave greca di etagrave classica e dimo-strano ancora una volta quanto profondamente Platone desiderasse incidere concretamen-te sulla realtagrave per migliorarla

Lo stile dei dialoghi ldquosenilirdquo | Dal punto di vista della lingua e dello stile i dialoghi senili mo-strano una maggiore solennitagrave ravvisabile in scelte ben precise come quella di evitare si-stematicamente lo iato che egrave una norma della poesia alta Platone talvolta ricorre ancora auna prosa poetica come si osserva in alcuni miti oppure adotta movenze epiche temperateda formule e stilemi ripresi dagli storici come si vede nel Crizia Tuttavia prevale in questidialoghi uno stile piugrave tecnico e asciutto che ben si adatta ai personaggi dignitosi e sapienti

Le Leggi lrsquoultimo dialogo di Platone portano invece il segno dellrsquoopera incompiuta co-me denunciano la sintassi involuta e i frequenti anacoluti

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per approfondire Il dialogo platonico

Diogene Laerzio (fne II-III sec dC) nel terzo libro dellasua opera Vite e dottrine dei flosof antichi pur indican-do ndash fra altri ndash un certo Alessameno di Teo o di Stireacome iniziatore del dialogo quale forma letteraria ritieneche il suo reale inventore sia stato Platone in quanto fuproprio lui a perfezionare il genere (ἀκριβώσας τὸ εἶδος)

I ldquomodellirdquo del dialogo Possiamo qui indicare i mo-delli del dialogo flosofco nel mimografo Sofrone di Si-racusa contemporaneo di Euripide e nel dramma atti-co Entrambi erano ben noti a Platone quanto al primofu proprio il flosofo ateniese (sempre secondo DiogeneLaerzio) a farlo conoscere ai suoi concittadini a propositodel dramma invece ricordiamo che lrsquoantichitagrave ritenevache Platone fosse stato autore di tragedie e che solo peril decisivo incontro con Socrate che ne segnograve defnitiva-mente lrsquoesistenza vi avesse rinunciato Ci racconta Dio-gene Laerzio (III 5) che mentre stava per partecipare aun concorso con una tragedia Platone udita la voce diSocrate diede la sua opera alle famme

Il dialogo come metodo filosofico Rifettere sulla for-ma del dialogo permette inoltre di comprendere anche ilmodo in cui secondo Platone si puograve giungere alla co-noscenza La sapienza non si trasmette infatti comeun liquido da un recipiente pieno a uno vuoto Cosigrave diceironicamente Socrate in Simposio 175d ldquoSarebbe bel-lo Agatone se la sapienza fosse tale da scorrere da chidi noi ne egrave piugrave colmo a chi ne egrave piugrave vuoto se veniamoa contatto lrsquouno dellrsquoaltro alla maniera dellrsquoacqua dellecoppe che scorre attraverso un flo di lana dalla piugrave col-ma alla piugrave vuotardquo (trad S Nannini) La sapienza puograve es-sere raggiunta solo attraverso il dialogo fra discepoli esolo il dialogo accende la scintilla della veritagrave Condizioniindispensabili sono la convivenza (συζῆν) e la lunga fre-quentazione (συνουσία) ldquoDopo molte discussioni fattesu questi temi e dopo una comunanza di vita improv-visamente come luce che si accende dallo scoccare diuna scintilla essa nasce dallrsquoanima e da essa stessa sialimentardquo (Lettera VII 341c-d trad R Radice)La contemplazione solitaria non egrave dunque amata dalflosofo che cosigrave fa esprimere Socrate nel Protago-

ra 348c ldquoCredo infatti che Omero non abbia tortolagrave dove dice se due vanno insieme uno puograve vedere

prima dellrsquoaltro In tale maniera tutti ci sentiamo piugrave si-curi di fronte ad ogni azione discorso o pensiero Seinvece uno da solo concepisce un pensiero va subi-to in cerca di qualcuno per poterglielo esporre e perpoterne saggiare la consistenza e non si ferma primadi averlo trovatordquo (trad G Reale)

La cornice dei dialoghi platonici Egrave da osservare chei dialoghi di Platone ndash dal punto di vista formale suddivi-sibili in dialoghi diretti (per es Lachete) o narrati (per esSimposio) ndash sono talora inseriti in scene descritte concura attenta (pensiamo al locus amoenus raffgurato nelFedro la campagna ateniese lungo la riva dellrsquoIlisso) Laloro struttura in qualche caso vede sovrapposti piugrave li-

velli narrativi e drammatici i discorsi del Simposio peresempio sono riferiti da Apollodoro cui li ha raccontatiAristodemo presente al convito a casa di Agatone Ta-le cura per lrsquoaspetto piugrave prettamente letterario si spiegacon il fatto che i dialoghi venivano letti ad alta voce (co-me testimonia ancora Diogene) ed erano destinati alladivulgazione allrsquoesterno della scuola

La tradizione dei dialoghi e lrsquoedizione dello

Stephanus Quanto alla loro organizzazione essi so-no inseriti in un corpus composto di 36 opere (cioegrave 34dialoghi lrsquoApologia e la raccolta delle Lettere) e spes-so presentano due titoli che per lo piugrave si riferisconorispettivamente al nome dellrsquointerlocutore principale eallrsquoargomento (per es Alcibiade I o Sulla natura del-

lrsquouomo Eutifrone o Sul santo ecc) Fondamentale nel-la storia delle edizioni di Platone fu quella del 1578 delflologo francese Henri Estienne latinizzato in Stepha-nus alla quale anche le edizioni moderne si richiamanocitandone in margine al testo la numerazione delle pa-gine le pagine vengono poi ulteriormente suddivise insezioni contrassegnate con lettere dalla a alla e

Una pagina miniata tratta dai Dialoghi di Platone tradottiin latino da Marsilio Ficino per Lorenzo il MagnifcoXV secolo Firenze Biblioteca Laurenziana

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iLA PERMANENZA

DEI CLASSICIPersonaggiforme intrecci

Platone al cinema

ldquoSvelato il mistero di Atlantiderdquo Quante volte si egrave ripetuto questo annuncio fra scoopgiornalistici e inchieste piugrave o meno scientifche Ma Atlantide salvo clamorose smentite nonesiste egrave unrsquoinvenzione di Platone La Repubblica di Platone traccia le linee della cittagrave ideale

una cittagrave che perograve nessuno ha mai vistola dipinge un pittore ndash Platone stessondash che non ha potuto avvalersi di alcunmodello per realizzare il suo capolavo-ro Ma non si puograve escludere che la cit-tagrave in un punto imprecisato dello spazioe del tempo esista sia esistita o forseesisteragrave un giorno Si capisce cosigrave per-cheacute nel Timeo-Crizia (un insieme di duedialoghi che si presenta come il sequeldella discussione proposta nella Repub-blica) si ponga lrsquoesigenza di una visionepiugrave concreta e animata della cittagrave idealeEcco allora che allrsquoinizio del Timeo So-crate chiede che le belle immagini pit-toriche della cittagrave ideale siano poste inmovimento in modo che la sua eccel-

lenza emerga messa alla prova con un confitto una guerra che ne dimostri la superioritagraveLa mossa egrave ardita e profetica Socrate vorrebbe uno spettacolo che consiste nel guardare

(θεάσασθαι) immagini (ζῷα) in movimento (κινούμενα) Questi zoa indicano lrsquoimmaginema anche il corpo degli esseri viventiladdove il verbo theagraveomai rimanda al-lo spettacolo del thegraveatron il teatro Malrsquoelemento piugrave straordinario egrave ofertodal terzo termine kinougravemena il verboda cui viene il nostro ldquocinemardquo che perlrsquoappunto prende anche il nome in in-glese di motion pictures cioegrave ldquoimmaginiin movimentordquo

Platone inventore del cinema Inun certo senso sigravehellip Ma che ne egrave delfilm sulla cittagrave ideale Il Timeo pro-segue con una cosmogonia governatada un creatore buono che costruisce ilmondo fisico a immagine del cosmoideale o metafisico Comincia quin-di il Crizia il secondo dialogo checompone il dittico narrativo Come

Locandina del flm LrsquoAtlantide adattamento cinematografco del romanzo diPierre Beinot 1921 regia di Jacques Feyder

Fotogramma dal flm LrsquoAtlantide 1932 regia di Georg Wilhelm Pabst

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aveva promesso allrsquoinizio del TimeoCrizia si accinge a raccontare unrsquoepo-pea antichissima che un tempo Solo-ne apprese da archivi venerandi e cheavrebbe ndash se gli impegni glielo aves-sero consentito ndash trasposto in poesiaper farne un poema superiore a quellidi Omero Si tratta dello scontro fraAtene e lrsquoimpero di Atlantide unavicenda antica di 9000 anni e ormaidimenticata ovunque (con lrsquoeccezio-ne dellrsquoEgitto) percheacute nel frattem-po catastrofi e distruzioni hanno piugravevolte cancellato la memoria umana ecostretto la civiltagrave a ripartire da zeroEppure quegli Ateniesi sono gli ante-nati dei concittadini di Socrate e riu-scirono nellrsquoimpresa piugrave gloriosa mai

compiuta Crizia procede con la descrizione del favoloso impero di Atlantide unrsquoisolapotentissima posta fuori dalle colonne drsquoErcole che nel tempo dimenticograve la giustizia de-gli degravei e si lanciograve in una spedizione volta a sottomettere il Mediterraneo e la Grecia Fuil principio della sua rovina e Atlantide fu in seguito ingoiata dalle acque Ma torniamoalla guerra alla maniera di Omero unrsquoassemblea degli degravei egrave convocata quando le ostilitagravestanno per aprirsi e a loro riuniti nella dimora celeste Zeus dissehellip

Con questo ldquodisserdquo il Crizia si conclude e il dialogo quindi ndash per ragioni molto dibattu-te ndash rimane incompiuto Ma il fascino del ldquoflmrdquo che non abbiamo visto non ha mai cessatodallrsquoantichitagrave a oggi di afascinare storici geograf e scienziati E anche ndash naturalmente ndash ar-tisti Per restare nel campo della cinematografa bisogna accostare a Platone un romanzieremoderno Pierre Benoit che nel 1919 con il fortunato romanzo lrsquoAtlantide riportograve la vicendaal centro dellrsquointeresse non senza uno sviluppo inatteso nel romanzo di Benoit leggiamo cheuna copia integra del Crizia sopravvive fra le sabbie del deserto nel palazzo di una dea discen-dente di Posidone e ultima degli Atlantidi Antinea ndash questo egrave il suo nome ndash egrave una creaturapiena di fascino che riserva agli innamorati abissi di pericolosa voluttagravehellip

La vicenda immaginata da Platone e riproposta da Benoit aveva enormi potenzialitagrave cine-matografiche i film sullrsquoAtlanti-de che nascono dallrsquointreccio fra idue non si contano piugrave In Franciaegrave stato perfno creato un sito dedi-cato alla storia cinematografca diAtlantide con una ricca bibliogra-fa (e ovviamente flmografa) ac-compagnata da notizie interventie rifessioni

Fotogramma dal flm Atlantide continente perduto 1961 regia di George Pal

Fotogramma dal flm LOtildeAtlantide 1992regia di Bob Swaim

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I TESTILettere

T1 Politica e flosofala giovinezza di Platone VII 324b-326b

In questo brano famosissimo quasi allrsquoinizio dellrsquoepistolaPlatone ripercorre la sua giovinezza lrsquoavvento dei TrentaTiranni la speranza tradita di una rinascita politica il ritor-no della democrazia la cocente delusione della condan-na a morte di Socrate La frustrazione di ogni speranza ela diffcoltagrave di incidere positivamente nel quadro politico

di Atene convincono Platone che solo la flosofa potragravesalvare la cittagrave Ma Platone non fu mai un uomo di pennae quando le circostanze gliene offrirono lrsquoopportunitagrave ri-schiograve tutto e partigrave alla volta della Sicilia nella speranza dicostruire un mondo giusto

[324b] Quando ero giovane1 ebbi unrsquoesperienza non diversa da quella di mol-ti altri non appena fossi divenuto padrone di me stesso volevo dedicarmi senzrsquoaltro[324c] alla politica Ma ndash ricordo ndash alla cittagrave capitograve questo2 ilgoverno criticato da molti passograve in altre mani e cinquantu-no cittadini furono i reggitori dello Stato undici a capo delcentro urbano dieci a capo del Pireo tutti con lrsquoincarico disovraintendere al mercato e di occuparsi dellrsquoamministrazio-ne Al di sopra di loro poi erano trenta magistrati [324d] conpieni poteri Tra di loro crsquoerano alcuni miei familiari e cono-scenti3 che subito mi invitarono a partecipare alla vita pubblica con lrsquoidea che fosseuna cosa adatta a me Io credevo veramente (e giovane come ero non egrave certo strano) cheavrebbero ripulito dallrsquoingiustizia la cittagrave portandola a vivere rettamente Per questorimanevo a guardare con attenzione che cosa avrebbero fatto Mi accorsi cosigrave che inbreve fecero apparire oro il precedente governo Fra le altre cose un giorno mandaronoSocrate un mio amico [324e] piugrave vecchio di me che non esito a defnire il piugrave giusto delsuo tempo ad arrestare un cittadino da mettere a morte4 [325a] Cercavano cosigrave di fardi Socrate volente o nolente un loro complice Socrate perograve non ubbidigrave piuttosto chefarsi complice di azioni empie era pronto a correre qualsiasi pericolo Io allora veden-do tutto questo e altri fatti gravissimi dello stesso genere provai sdegno e mi ritrassi daquegli orrori Poco tempo dopo il governo dei Trenta cadde5 e quel regime fu abbattu-to E di nuovo anche se meno intensamente [325b] mi prese il desiderio di dedicarmi

glossa

il termine tecnico del lessicopolitico e flosofco perindicare un ldquomutamentordquodella forma dello Stato egraveμεταβολή nomen actionisda μεταβάλλω ldquolanciareoltrerdquo

1 Quando ero giovane la parte inizialedella Lettera VII si concentra soprattuttosu alcune importanti e drammatiche vi-cende della cittagrave di Atene e sulla ldquodiscesain campordquo di Platone arrivato alla mag-giore etagrave che guarda alla attivitagrave politicacon grandi aspettative Tanto maggiore egravelrsquoentusiasmo degli esordi tanto piugrave co-cente risulteragrave la delusione2 alla cittagrave capitograve questo dopo ladrammatica conclusione della guerradel Peloponneso nel 404 aC che vedela sconftta di Atene la democrazia vie-

ne sostituita da un governo oligarchicoil cui fulcro detentore del potere egrave quelloformato dai membri passati alla storia co-me ldquoTrenta Tirannirdquo3 alcuni miei familiari e conoscentiPlatone allude in particolare a Crizia e aCarmide rispettivamente cugino e fratellodi sua madre erano entrambi personaggidi rilievo specialmente il primo e moriro-no nei violenti scontri che tra il 404 e il 403aCportaronoalritornodellademocrazia4 Socrate hellip un cittadino da metterea morte si fa riferimento al celebre epi-

sodio ricordato da Socrate stesso nellrsquoA-pologia platonica di Leone di Salamina(di cui peraltro qui egrave taciuto il nome) unflo-democratico che Socrate si rifutograve diarrestare e portare in carcere Ai norma-li cittadini i Trenta impartivano taloracompiti di polizia per renderli collusi ecorresponsabili delle loro malefatte5 il governo dei Trenta cadde nel 403aC il governo oligarchico cadde sottolrsquoazione della riscossa degli esuli fuoriu-sciti guidata da Trasibugravelo e fu ripristinatala democrazia

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alla vita politica Anche allora in quello sconvolgimento accaddero molte cose assaitristi comrsquoegrave naturale non crsquoegrave da stupirsi che in una rivoluzione si facessero le piugrave gran-di vendette Tuttavia va detto che gli uomini allora ritornati al potere dimostraronogrande moderazione Purtroppo perograve accadde poi che alcuni potenti intentarono unprocesso a Socrate il mio amico lo accusarono di empietagrave ndash un crimine orribile [325c] elontanissimo dalla sua indole Socrate fu condannato e lo misero a morte6 lui che avevarifutato di partecipare allrsquoempio arresto di un amico degli esuli di allora quando essierano lontani e in disgrazia Vedendo questo e osservando gli uomini che erano alloradediti alla vita politica e le leggi e i costumi quanto piugrave li esaminavo e cresceva la miaetagrave tanto piugrave mi pareva difcile partecipare alla gestione dello Stato rimanendo unapersona [325d] onesta Senza amici e compagni fdati non crsquoera modo di intervenire edel resto era difcile trovarne tra i cittadini di allora percheacute gli usi e costumi dei padrierano spariti dalla cittagrave neacute si poteva facilmente trovarne di nuovi Leggi e costumi sicorrompevano e si dissolvevano drammaticamente e cosigrave io [325e] che pure una voltadesideravo ardentemente di partecipare alla vita pubblica rimasi sbigottito nellrsquoosser-vare queste cose e nel vedere che tutto andava alla rovescia Certo continuavo a tenergli occhi aperti caso mai si proflasse un cambiamento e soprattutto [326a] la possibi-litagrave di migliorare il governo dello Stato ma per agire attendevo arrivasse il momentoopportuno Alla fne mi resi conto che tutte le cittagrave erano mal governate7 le loro legginon potevano essere sanate senza una mirabile combinazione di preparazione e fortu-na e fnii per dire che solo la retta flosofa dagrave la possibilitagrave di cogliere la giustizia negliafari pubblici e privati e cosigrave ormai non avevo occhi che per la flosofa E vidi che mai[326b] sarebbero cessati i mali delle stirpi umane a meno che il potere non fosse fnitoin mano a uomini veramente e genuinamente flosof oppure se i governanti delle cittagraveper qualche sorte divina fossero divenuti veri flosof8 Cosigrave ragionavo quando per laprima volta giunsi in Italia e in Sicilia

Trad A Maddalena (modifcata)

guida allOtildeanalisi

STILE E RETORICA

1 Per quale motivo a tuo avviso Platone tace inomi dei personaggi coinvolti tranne quello diSocrate

2 Quali caratteristiche presenta lo stile della Lettera

VII

TEMI E CONFRONTI

3 Ricerca il passo dellrsquoApologia platonica in cuiSocrate racconta la vicenda di Leone di Salamina

e confrontalo con questo4 Analizza il passo di Repubblica 473c-d ricerca

notizie sui viaggi compiuti da Platone in Sicilia

con lrsquointenzione di realizzare la forma di governomigliore

6 lo misero a morte Platone ricor-da con sdegno e insieme disillusione ladrammatica fne del suo maestro rievo-candone il processo e la condanna a mor-te nel 399 aC7 tutte le cittagrave erano mal governate

nellrsquoultima parte la narrazione sulla scia diuna sorta di ldquonon crsquoegrave limite al peggiordquo cedeil passo a una desolata rifessione che inglo-ba nel suo negativo giudizio tutte le cittagrave8 governanti hellip veri filosofi questasorta di formula conclusiva richiama una

famosa afermazione contenuta in Repub-blica 473c-d in cui si teorizza il governomigliore come quello retto dal re-floso-fo o flosofo-re lrsquounico capace di saldareinsieme potere e saggezza per il benesseredella comunitagrave

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Apologia di Socrate

T2 I primi accusatori 18a-19a

Come di norma nei tribunali ateniesi Socrate parla per-sonalmente in propria difesa e inizia (17a-18a) accen-nando allrsquoimbarazzo in cui si trova a settantrsquoanni com-piuti a parlare come imputato inoltre i suoi accusatori

sono abili parlatori mentre lui inesperto di retorica con-fda solo nel fatto che diragrave cose giuste a questo la cortedeve fare attenzione piuttosto che allrsquoeleganza dei di-scorsi ( Progetto Letterature pp 81 ss)

[18a] Πρῶτον μὲν οὖν δίκαιός εἰμι ἀπολογήσασθαι ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι πρὸς τὰπρῶτά μου ψευδῆ κατηγορημένα καὶ τοὺς πρώτους κατηγόρους ἔπειτα δὲ πρὸς τὰὕστερον καὶ τοὺς ὑστέρους [18b] Ἐμοῦ γὰρ πολλοὶ κατήγοροι γεγόνασι πρὸς ὑμᾶς

καὶ πάλαι πολλὰ ἤδη ἔτη καὶ οὐδὲν ἀληθὲς λέγοντες οὓς ἐγὼ μᾶλλον φοβοῦμαι ἢ

τοὺς ἀμφὶ Ἄνυτον καίπερ ὄντας καὶ τούτους δεινούς ἀλλ᾿ ἐκεῖνοι δεινότεροιὦ ἄνδρες οἳ ὑμῶν τοὺς πολλοὺς ἐκ παίδων παραλαμβάνοντες ἔπειθόν τε καὶ

κατηγόρουν ἐμοῦ μᾶλλον οὐδὲν ἀληθές ὡς ἔστιν τις Σωκράτης σοφὸς ἀνήρ τά τεμετέωρα φροντιστὴς καὶ τὰ ὑπὸ γῆς πάντα ἀνεζητηκὼς καὶ τὸν ἥττω λόγον κρείττω

ποιῶν Οὗτοι ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι [18c] οἱ ταύτην τὴν φήμην κατασκεδάσαντες οἱδεινοί εἰσίν μου κατήγοροι οἱ γὰρ ἀκούοντες ἡγοῦνται τοὺς ταῦτα ζητοῦντας οὐδὲ

18a Πρῶτον κατηγόρους ldquoAnzituttoegrave giusto (δίκαιός εἰμι) cittadini drsquoAte-ne che io mi difenda dapprima (πρῶτον)contro le prime accuse rivolte falsamentecontro di me (τὰπρῶτα κατηγορημένα)e contro i primi accusatorirdquo Inaspetta-tamente Socrate dopo aver accennatoallrsquoabilitagrave retorica di coloro che lo hannotrascinato in tribunale fa un lungo passoindietro rifacendosi ad accuse calunnio-se circolate molti anni prima quando igiudici di oggi erano ragazzi (παῖδες καὶ μειράκια 18c 6-7) ed erano piugrave cheora disposti a credere alle voci che senti-vano dire In seguito Socrate accenneragravea poeti comici che avevano difuso unacerta immagine sua tra questi uno eracerto Aristofane (nelle Nuvole di ven-tiquattro anni prima) ma lrsquoindicazionedi tempo per quanto sommaria ci portaassai piugrave indietro ad accusatori piugrave an-tichi verso il tempo del processo controAnassagora | δίκαιός εἰμι costruzionepersonale mentre in italiano abbiamoquella impersonale (ldquoegrave giusto che io rdquo)| ἄνδρες Ἀθηναῖοι ldquocittadini drsquoAtenerdquoin quanto maschi adulti ἄνδρες gli Ate-niesi partecipavano alla giuria come an-che allrsquoassemblea popolare | τὰ πρῶτά

μου κατηγορημένα il verbo κατη-γορέω ha il complemento in gen (μου)

richiesto dal preverbio (κατά) | ἔπει-τα ὑστέρους si sottintenda τὰ ὕστε-ρον (κατηγορημένα) καὶ τοὺς ὕστερον(κατηγόρους) lrsquoellissi raforza lrsquoespres-sione18b Ἐμοῦ πρὸς ὑμᾶς ldquoMolti ci so-no stati che mi (ἐμοῦ) hanno accusatopresso di voirdquo la forma piena del prono-me personale (ἐμοῦ) egrave collocata enfati-camente allrsquoinizio del periodo il pf γε-γόνασι (che indica lrsquoaspetto compiutodel presente) marca lrsquoidea che lrsquoeffettodi quelle accuse perdura nel momentoin cui nuovi accusatori hanno trascinatoSocrate in tribunale | πάλαι ἔτη ldquodatempo ormai da molti annirdquo su questoelemento sia pur in modo sempre inde-terminato Socrate insiste | τοὺς ἀμφὶ

Ἄνυτον ldquoAnito e la sua genterdquo Socratequi nomina non giagrave Meleto che avevasottoscritto lrsquoaccusa ma quello tra i si-negori (avvocati pubblici) che era certa-mente il personaggio piugrave autorevole e acui risaliva tutta lrsquooperazione Anitoera un esponente di spicco del partito de-mocratico che aveva dato corpo al risen-timento difuso nei confronti di Socratee che aveva pensato di allontanarlo dal-la cittagrave In questo modo Socrate mostradi riconoscere benissimo quali erano ilsenso e lrsquointenzione dellrsquoaccusa | ἀλλ᾿

ἐκεῖνοι δεινότεροιδεινότεροι egrave predica-tivo ldquoquelli sono piugrave pericolosirdquo | ἔπει-θόν τε καὶ κατηγόρουν gli imperfettidurativi esprimono unrsquoopera persistentee sistematica di convinzione e di calunnia| οὐδὲν ἀληθές acc di relazione retto daκατηγόρουν | σοφός ldquosapienterdquo ma So-crate sta riferendo le accuse rivolte con-tro di lui quindi ldquosapienterdquo suona comeuna defnizione spregiativa che gli veni-va afbbiata quasi che Socrate ndash a det-ta dei suoi detrattori ndash pensasse di esseresaggio pur non essendolo La descrizionedi questo ldquouomo sapienterdquo in efetti cor-risponde al Socrate sofsta delle Nuvolearistofanee ldquoche specula sulle cose cele-sti che investiga sui segreti di sotterra (τὰὑπὸ γῆς ἀνεζητηκώς) e che rende piugraveforte il discorso piugrave debolerdquo questrsquoulti-ma τὸνἥττω ποιῶν era la caratteristicapiugrave propriamente sofstica del Socrate ari-stofaneo mentre le altre lo accostavanopiuttosto agli studi di flosofa naturaleche Socrate aveva efettivamente pratica-to in giovinezza sotto la guida di Arche-lao allievo di Anassagora18c οἱ κατασκεδάσαντες ldquoquelliche hanno diffuso questa vocerdquo φήμηdalla rad di φημί egrave ldquociograve che si dicerdquo inbene o in male la fama come la chiac-chiera | τοὺς ταῦτα νομίζειν ldquoche

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[18a] Prima di tutto dunque egrave giusto che io mi difenda o cittadini ateniesi dalle primefalse accuse e dai primi falsi accusatori e poi dalle accuse successive e dagli accusatorisuccessivi [18b] Infatti ci sono stati molti che mi hanno accusato davanti a voi giagrave datempo e per parecchi anni e senza che dicessero niente di vero E io temo questi accusa-tori molto piugrave di Anito e dei suoi amici anche se pure questi sono terribili Perograve quelli

θεοὺς νομίζειν Ἔπειτά εἰσιν οὗτοι οἱ κατήγοροι πολλοὶ

καὶ πολὺν χρόνον ἤδη κατηγορηκότες ἔτι δὲ καὶ ἐν ταύτῃτῇ ἡλικίᾳ λέγοντες πρὸς ὑμᾶς ἐν ᾗ ἂν μάλιστα ἐπιστεύσατε παῖδες ὄντες ἔνιοιὑμῶν καὶ μειράκια ἀτεχνῶς ἐρήμην κατηγοροῦντες ἀπολογουμένου οὐδενόςὋ δὲ πάντων ἀλογώτατον ὅτι οὐδὲ τὰ ὀνόματα οἷόν τε αὐτῶν εἰδέναι καὶ

εἰπεῖν [18d] πλὴν εἴ τις κωμῳδοποιὸς τυγχάνει ὤν Ὅσοι δὲ φθόνῳ καὶ διαβολῇ

χρώμενοι ὑμᾶς ἀνέπειθον ndash οἱ δὲ καὶ αὐτοὶ πεπεισμένοι ἄλλους πείθοντες ndash οὗτοι

πάντες ἀπορώτατοί εἰσιν οὐδὲ γὰρ ἀναβιβάσασθαι οἷόν τ᾿ ἐστὶν αὐτῶν ἐνταυθοῖ

οὐδ᾿ ἐλέγξαι οὐδένα ἀλλ᾿ ἀνάγκη ἀτεχνῶς ὥσπερ σκιαμαχεῖν ἀπολογούμενόν τεκαὶ ἐλέγχειν μηδενὸς ἀποκρινομένου Ἀξιώσατε οὖν καὶ ὑμεῖς ὥσπερ ἐγὼ λέγωδιττούς μου τοὺς κατηγόρους γεγονέναι ἑτέρους μὲν τοὺς ἄρτι κατηγορήσανταςἑτέρους δὲ [18e] τοὺς πάλαι οὓς ἐγὼ λέγω καὶ οἰήθητε δεῖν πρὸς ἐκείνους πρῶτόνμε ἀπολογήσασθαι καὶ γὰρ ὑμεῖς ἐκείνων πρότερον ἠκούσατε κατηγορούντων καὶ

πολὺ μᾶλλον ἢ τῶνδε τῶν ὕστερον[19a] Εἶεν ἀπολογητέον δήὦἄνδρεςἈθηναῖοι καὶ ἐπιχειρητέον ὑμῶν ἐξελέσθαι τὴνδιαβολὴν ἣν ὑμεῖς ἐν πολλῷ χρόνῳ ἔσχετε ταύτην ἐν οὕτως ὀλίγῳ χρόνῳΒουλοίμηνμὲν οὖν ἂν τοῦτο οὕτως γενέσθαι εἴ τι ἄμεινον καὶ ὑμῖν καὶ ἐμοί καὶ πλέον τί μεποιῆσαι ἀπολογούμενον οἶμαι δὲ αὐτὸ χαλεπὸν εἶναι καὶ οὐ πάνυ με λανθάνει οἷόνἐστινὍμως τοῦτο μὲν ἴτω ὅπῃ τῷ θεῷ φίλον τῷ δὲ νόμῳ πειστέον καὶ ἀπολογητέον

quelli che fanno simili ricerche non cre-dano nemmeno agli degraveirdquo si fa riferimentoalle dottrine di Anassagora sul sole | παῖ-δες καὶ μειράκια la nota a 18a| ἐρήμην sott δίκην si dice di unrsquoaccusapronunciata in assenza della difesa (ἀπο-λογουμένου οὐδενός gen assol)18d πλὴν εἴ τις ὤν ldquotranne se uno egraveun commediografordquo Noi pensiamo im-mediatamente ad Aristofane ma era nor-male che la commedia antica prendessedi mira i personaggi piugrave noti della cittagrave ei problemi che la loro presenza suscitavacosigrave per le Nuvole il tema centrale egrave quel-lo dellrsquoeducazione moderna ispirata al-le dottrine della sofstica e Socrate ne egravepresentato come un esponente | φθόνῳ χρώμενοι ldquocon odio e con calunniardquo| ἀνέπειθον πεπεισμένοι πείθοντεςil poliptoto dagrave lrsquoimpressione del monta-re della campagna di persuasione ai dan-ni di Socrate | οὐδὲ γὰρ οὐδένα ldquoneacutedrsquoaltra parte egrave possibile convocare (ἀνα-βιβάσασθαι) qui uno di loro neacute confutar-

lordquo Il verbo ἀναβιβάσασθαι indica pro-priamente lrsquoazione di ldquofar salirerdquo uno allatribuna per rispondere alle domande delcalunniato che avrebbe potuto in questomodo confutarlo (ἐλέγξαι) | ἀλλ᾿ ἀνά-γκη ἀποκρινομένου ldquoma egrave inevitabilecombattere vanamente (ἀτεχνῶς) comecon delle ombre (ὥσπερσκιαμαχεῖν) cer-cando di difendermi e cercare di confuta-re senza che nessuno risponda (μηδενὸςἀποκρινομένου genitivo assoluto)rdquopropriamente ὥσπερ σκιαμαχεῖν sareb-be ldquocome combattere con ombrerdquo | διτ-τούς di due specie cioegrave quelli di ora equelli di un tempo la cui efcacia perdura18e καὶ οἰήθητε ἀπολογήσασθαι ldquoepensate che io debbo fare la mia difesa an-zitutto nei confronti di quellirdquo dunque laprima parte della difesa che procederagrave f-no alla fne del cap X (24b 2) afronteragrave leaccuse degli antichi avversari e illustreragrave inopposizioneaquelle laveranaturadelsape-redi Socratee le ragioni per cui egravenatatantaostilitagrave nei suoi confronti

19a Εἶεν ldquoE siardquo formula che esprimela decisione a procedere in un discor-so che risulta ostico | ἀπολογητέον ἀπολογητέον in questa rifessioneaperta e chiusa dallrsquoagg verbale ἀπολο-γητέον come in una composizione adanello Socrate ritorna ancora un attimosulle difcoltagrave del compito che lo atten-de | ἐπιχειρητέον χρόνῳ ldquobisognacercare di rimuovere da voi (ὑμῶν ἐξελέ-σθαι) la calunnia che per molto temporiceveste ora in cosigrave breve tempordquo cioegravenel tempo concesso per il discorso di-fensivo ἐξελέσθαι egrave inf aor dal temasuppletivo di ἐξαιρέω ἐν πολλῷ χρόνῳegrave in antitesi con ἐν οὕτως ὀλίγῳ χρόνῳ| Ὅμως ἀπολογητέον ldquoPure questovada (ἴτω) come piace al dio e bisognaobbedire alla legge e fare la propria dife-sardquo Socrate si accinge a pronunciare lapropria difesa piugrave con lo spirito di chideve adempiere un dovere civico (τῷνόμῳ πειστέον) che seguendo lrsquoistintodi sopravvivenza

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sono piugrave terribili o cittadini ossia quei primi i quali prendendo la maggior parte di voifn da fanciulli vi hanno persuaso e hanno rivolto contro di me accuse per niente vereche crsquoegrave un certo Socrate che fa indagini sulle cose celesti e fa ricerche su tutte le coseche stanno sotto terra e che rende piugrave forte il ragionamento piugrave debole [18c] Questiche hanno difuso tali voci o cittadini ateniesi sono gli accusatori terribili Infatti chili ascolta ritiene che i ricercatori di tali cose non credano allrsquoesistenza degli degravei Inoltrequesti accusatori sono numerosi e mi hanno rivolto accuse giagrave da molto tempo E pergiunta parlavano a voi in quella etagrave nella quale eravate particolarmente disposti a cre-dere vale a dire quando alcuni di voi erano fanciulli e giovinetti accusandomi in con-tumacia senza che nessuno mi difendesseE la cosa piugrave strana di tutte egrave che di costoro non si possono sapere neacute dire nomi [18d] fat-ta eccezione di un commediografoMa quanti mossi da invidia e servendosi di calunnie vi persuasero ndash persone che si sen-tivano esse stesse persuase persuadendo gli altri ndash ebbene tutti costoro sono assoluta-mente irraggiungibili Infatti non egrave possibile portare qui sulla tribuna alcuno di loroa testimoniare neacute confutarli ma mi trovo davvero nella necessitagrave di difendermi comecombattendo con delle ombre e di confutarli senza che ci sia nessuno che mi rispondaDunque dovete credere anche voi come vi dico che sono sorti contro di me accusato-ri di due tipi alcuni che mi hanno messo sotto accusa da poco altri invece [18e] chemi hanno messo sotto accusa da tempo e dei quali vi sto parlando E dovete credere chebisogna che io mi difenda in primo luogo proprio nei confronti di questi E infattivoi avete ascoltato le accuse di questi accusatori prima e molto piugrave di quelle degli altriche sono venuti dopo[19a] Bene Allora devo difendermi cittadini ateniesi e devo cercare di rimuovere davoi in cosigrave poco tempo quella calunnia che vi tenete dentro da molto tempo E desi-dererei proprio che questo si verifcasse se cosigrave egrave il meglio per me e per voi e che coldifendermi traessi qualche vantaggio Perograve ritengo che ciograve sia difcile e non mi sfuggeafatto quale sia tale difcoltagraveIn ogni caso vada come egrave caro al dio bisogna ubbidire alla legge e difendersi

Trad G Reale

guida allOtildeanalisi

TEMI E CONFRONTI

1 Socrate identifca e contrappone due specie di

accusatori (vedi lrsquoespressione διττοὶ κατήγοροιdi 18d) Facendo puntuale riferimento al testoevidenzia le informazioni che esso ci dagrave sugli unie sugli altri (quanti sono chi sono che sentimentisuscitano nellrsquoaccusato ecc) in un elaborato di max15 righe

2 Rispondi alle seguenti domande Nei confronti di chi Socrate ritiene di dover fare

anzitutto la sua difesahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Percheacutehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Quali sono i criteri che Socrate seguiragrave nelladifesahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

3 Chi egrave il commediografo a cui probabilmente alludeSocrate A quale commedia fa riferimentohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

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dal testo alla parola Il lessico del divino

θεός ἰσοδαίμων

δαίμων θεοείκελος

δῖος θεοειδής

θεῖος ἀντίθεος

δαιμόνιος εὐδαίμων

ἰσόθεος δυσδαίμων

Il lessico del divino in greco ruota intorno a due termi-ni θεός e δαίμων oltre che alla radice δι- che ha datoluogo al nome del primo degli degravei Ζεύς gen Διός eallrsquoaggettivo δῖος variamente impiegato e intesoPropriamente θεός (maschile e femminile anche seesiste una forma femminile θεά) esprime una persona-litagrave superiore alla misura terrena potente ma non on-nipotente comunque sempre personale e nettamentecaratterizzata nei suoi tratti e nelle sue funzioni di nor-ma anche nella rappresentazione degli attributi che laaccompagnano invece δαίμων ldquoegrave una oscura poten-za sotterranea spesso impersonale concepita comela semplice sorte quando viene chiamata in questomodo una distinta personalitagrave divina si vuole metterein rilievo lrsquoelemento incomprensibile che si sottrae al-la nostra umana conoscenza implicito nel complessodel suo essererdquo (Schmidt) in qualche modo il δαίμωνegrave quello che i moderni chiamano il ldquonuminosordquo il sen-so cioegrave di una presenza reale ma assolutamente in-defnita che ci trascende senza mai permettere di co-glierla in modo determinato Cosigrave nello Ione di Euri-pide (vv 1374 s) il protagonista rifette sulla propriasorte di illegittimo partorito ed esposto e accolto inseguito benignamente da Apollo nel suo tempio del-fco τὰ τοῦ θεοῦ χρηστά τοῦ δὲ δαίμονος βαρέαldquoil trattamento da parte del dio egrave stato generoso mala mia sorte egrave stata durardquo θεός egrave Apollo che lo ha ac-colto mentre il δαίμων egrave la sua triste sorte di illegitti-mo NellrsquoEdipo re di Sofocle il Coro rifette sulla terri-bile sorte dellrsquouomo che improvvisamente egrave passatodalla potenza sovrana alla miseria piugrave atroce ldquoavendodavanti agli occhi il tuo esempio la tua sorte infeliceEdipo non posso chiamare felice nessuno dei morta-lirdquo τὸν σόν τοι παράδειγμ᾽ ἔχων τὸν σὸν δαίμονα ὦτλᾶμον Οἰδιπόδα βροτῶν οὐδὲν μακαρίζω (vv 1192ss) In Odissea IX 142 s θεός egrave accompagnato dalpronome indefnito per indicare una personalitagrave divinache resta ignota piugrave che indefnita ἔνθα κατεπλέομενκαί τις θεὸς ἡγεμόνευε νύκτα δι᾽ ὀρφναίην ldquoalloranoi procedevamo nella nostra navigazione e un dio ciguidava attraverso la notte oscurardquo Nel contrasto traApollo e le Erinni che caratterizza le Eumenidi eschi-lee le antiche dee della vendetta sono δαίμονες men-tre il giovane dio egrave θεός esse lamentano ἰὼ παῖ Διόςἐπίκλοπος πέλει νέος δὲ γραίας δαίμονας καθιππάσω τὸν μητραλοίαν δ᾿ ἐξέκλεψας ὢν θεός ldquoo fglio diZeus tu sei un ladro tu che sei giovane hai fatto vio-lenza a noi antiche divinitagrave hai sottratto a noi il ma-

tricida tu che sei un diordquo Quando Afrodite costringe aforza Elena a piegarsi al desiderio amoroso di Parideche si egrave sottratto al duello con Menelao Elena tacesgomenta davanti allrsquoimposizione della dea ἦρχε δὲδαίμων Afrodite egrave cosigrave detta percheacute si egrave manifestatanella sua forza oscura e terribile cui la donna mortaleegrave soggiogataLa rifessione piugrave tarda trasformograve profondamente que-sta opposizione che risale a un concetto arcaico ecomplesso del divino nellrsquoApologia platonica Socra-te risponde allrsquoaccusa di non onorare gli degravei ma nuo-vi ed oscuri δαίμονες obiettando che questi sono fglidegli degravei e non si puograve pensare che uno creda ai fgli enon ai padri (per alcuni esempi di θεός nellrsquoApologiacf i paragraf 18 19 21 23 41 42) Nel neoplatoni-smo δαίμονες sono esseri intermedi nella complessaserie degli enti divini mentre nel Nuovo Testamento

sono i ldquodiavolirdquoLa radice δι- in origine indicava il dio del cielo lumi-noso e per questo egrave entrata nel nome di Ζεύς Διόςcome in quello di Iouis e in un aggettivo che in origi-ne signifcava appunto ldquoluminosordquo pare proprio cheπολύτλας δῖος Ὀδυσσεύς dovesse esprimere inizial-mente ldquoil molto audace chiaro Odisseordquo anche se poiquesta formula divenne alternativa di θεῖος ὈδυσσεύςIl valore originale tuttavia si rivela in espressioni del ti-po αἰθέρα δῖον ldquolrsquoetere luminosordquo o Ἠὼ δῖαν ldquolrsquoau-rora luminosardquo Invece in Eschilo Prometeo incatena-

to 1032 s ψευδηγορεῖν γὰρ οὐκ ἐπίσταται στόματὸ Δῖον lrsquoaggettivo viene chiaramente connesso conZeus e la frase signifca ldquola bocca di Zeus non puogravementirerdquoAltri aggettivi del gruppo sono θεῖος e δαιμόνιος cheimplicano un riferimento alla sfera della divinitagrave nonmeglio distinta o talvolta un segno di eccellenza InOdissea IX 203 ss Odisseo ricorda il vino rosso dol-cissimo che gli era stato donato da Marone a Ismaroin segno di gratitudine per aver risparmiato lui la suasposa e i suoi fgli ldquododici anfore piene di vino purodolcissimo divina bevandardquo questo θεῖον ποτόν saragraveun vino straordinario ldquodivinordquo con lrsquoidea di eccellenzache anche noi diamo a questo aggettivoUn rapporto piugrave preciso doveva essere in origine inδιογενής e in διοτρεφής che in Omero indicano i so-vrani ldquodiscendenti da Zeusrdquo o ldquoallevati da Zeusrdquo si alle-vano i propri fgli e quindi i due aggettivi sono sinonimiprima di divenire formulari Altri aggettivi denotanti ec-cellenza sono ἰσόθεος e il simmetrico ἰσοδαίμων an-cora θεοείκελος ldquosimile a un diordquo θεοειδής ldquoche halrsquoaspetto di un diordquo e ἀντίθεος ldquoche puograve star innanzi aun diordquo come nellrsquoesposizione della propria stirpe chefa Enea rivolto ad Achille ldquoda Troo nacquero tre nobilifglirdquo Ἶλος τ᾿ Ἀσσάρακός τε καὶ ἀντίθεος Γανυμήδης(Iliade XX 232)Ancora da δαίμων in relazione allrsquoidea di ldquosorterdquo ldquode-stinordquo derivano gli aggettivi εὐδαίμων ldquofortunatordquo (ldquocuiegrave toccato un buon degravemonerdquo) e lrsquoopposto δυσδαίμωνldquosfortunatordquo

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Il tempio

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testi a confrontoSocrate visto da Aristofane

Egrave in particolare alle Nuvole di Aristofane che Socra-te allude quando nellrsquoApologia ricostruisce lrsquoorigi-ne lontana delle calunnie che ormai da tempo circola-vano sul suo conto Dalla commedia aristofanea pro-

poniamo il primo incontro fra Strepsiade e Socrate(vv 219-248) e la parte fnale (1476-1509) in cui Strepsia-de appicca il fuoco al ldquopensatoiordquo

strepsiade E quello chi egrave quello che sta appeso per ariadiscepolo Egrave lui

strep Lui chidisc Socrate

strep Me lo potresti chiamare tu a voce alta per favoredisc Chiamatelo da solo io non ho tempo (Il discepolo rientra nel pensatoio)

strep Socrate Socrate amico miosocrate Percheacute mi chiami creatura di un giorno

strep Prima di tutto per favore dimmi cosa stai facendosoc Aerostatizzo e me ne sto qui a scrutare il sole

strep E tu gli degravei li squadri dallrsquoalto drsquoun corbello invece che coi piedi per terra casomaisoc Senza sospendere la mente e il pensiero in modo da mescolarli allrsquoaria che egrave della stessa

leggerezza non avrei mai potuto fare scoperte esatte sui fenomeni celesti Se me ne fossistato a terra a osservare da laggiugrave le cose di lassugrave non ci sarei mai arrivato Devi sapere che laterra attrae a seacute con forza lrsquoumore del pensiero proprio come succede col crescione

strep Come dici Il pensiero che attira lrsquoumido nel crescione Ma adesso scendi caro Socrate tiprego vieni a insegnarmi quello per cui sono venuto

soc Cioegravestrep Voglio imparare a parlare Egrave una cosa incontrollabile interessi creditori e mi spingono

mi tirano mi sequestrano la robasoc Come hai potuto fare tanti debiti senza rendertene conto

strep Mi ha distrutto una febbre da cavalli un male divorante Ma tu insegnami uno dei tuoi discorsiquello che non paga i debiti Fammi il prezzo che ti pare e io te lo do lo giuro sugli degravei

soc Ma che degravei vai giurando Tanto per cominciare qui da noi gli degravei sono moneta fuori corso[]

strep Che pazzia Che follia per colpa di Socrate ripudiare anche gli degravei (rivolgendosia unrsquoimmagine del dio presente in scena) Hermes caro Hermes non ti adirare con menon mi distruggere Perdonami con tutte quelle chiacchiere ero delirante Anzi dammiun consiglio se devo denunciarli o cosrsquoaltro Come dici Non devo impegnarmi in unprocesso Hai ragione devo bruciargli subito la casa a quei mascalzoni Santia Santiavieni qui Piglia scala e piccone arrampicati sul Pensatoio e comincia a scoperchiare iltetto fallo per il padrone buttagli giugrave la casa Qualcuno mi porti una torcia accesa Eadesso a loro saranno pure dei gran furbacchioni ma oggi qualcuno me la paga

soc Che ci fai tu sul tettostrep laquoAerostatizzo e me ne sto qui a scrutare il soleraquo

soc Povero me Sto per sofocare strep Chi vi ha insegnato a bestemmiare gli degravei e a curiosare il corso della luna Dagli addosso forza

picchia Per un sacco di ragioni ndash prima di tutto come sai per lrsquoempietagrave verso gli degraveiTrad A Grilli

confronti

1 Dopo aver riletto Apologia 18d ( p 19) verifca seil ritratto di Socrate ligrave proposto coincide con quellofatto da Aristofane Sottolinea in un elaborato di max10 righe similitudini e differenze

2 Rintraccia nellrsquoultima parte del brano aristofaneo glielementi che testimoniano come lrsquoidea di sbarazzarsi

ldquolegalmenterdquo di Socrate era presente ad Atene intempi di molto precedenti lrsquoeffettivo processo al flosofo

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T3 Il sapere di Socrate 20c-21d

Cherefonte un allievo di Socrate domanda allrsquooracolo diDelf se crsquoegrave qualcuno piugrave sapiente del maestro egrave una do-manda provocatoria ma imprevedibilmente lrsquooracolo ri-sponde di no Quando Cherefonte gli riferisce la risposta

ricevuta Socrate rimane turbato e comincia a interrogaregli uomini politici per dimostrare che lrsquooracolo egrave in errore( Progetto Letterature pp 81 ss)

[20c] ῾Υπολάβοι ἂν οὖν τις ὑμῶν ἴσως laquoἈλλ᾿ ὦ Σώκρατες τὸ σὸν τί ἐστι πρᾶγμαΠόθεν αἱ διαβολαί σοι αὗται γεγονασιν Οὐ γὰρ δήπου σοῦ γε οὐδὲν τῶν ἄλλωνπεριττότερον πραγματευομένου ἔπειτα τοσαύτη φήμη τε καὶ λόγος γέγονεν εἰμή τι ἔπραττες ἀλλοῖον ἢ οἱ πολλοί Λέγε οὖν ἡμῖν τί ἐστιν ἵνα μὴ ἡμεῖς περὶ σοῦαὐτοσχεδιάζωμενraquo [20d] Ταυτί μοι δοκεῖ δίκαια λέγειν ὁ λέγων κἀγὼ ὑμῖνπειράσομαι ἀποδεῖξαι τί ποτ᾿ ἐστὶν τοῦτο ὃ ἐμοὶ πεποίηκεν τό τε ὄνομα καὶ τὴν

διαβολήν Ἀκούετε δή Καὶ ἴσως μὲν δόξω τισὶν ὑμῶν παίζειν εὖ μέντοι ἴστεπᾶσαν ὑμῖν τὴν ἀλήθειαν ἐρῶ ᾽Εγὼ γάρ ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι δι᾿ οὐδὲν ἀλλ᾿ ἢδιὰ σοφίαν τινὰ τοῦτο τὸ ὄνομα ἔσχηκα Ποίαν δὴ σοφίαν ταύτηνἭπερ ἐστὶνἴσως ἀνθρωπίνη σοφία τῷ ὄντι γὰρ κινδυνεύω ταύτην εἶναι σοφός [20e]Οὗτοι

δὲ τάχ᾿ ἄν οὓς ἄρτι ἔλεγον μείζω τινὰ ἢ κατ᾿ ἄνθρωπον σοφίαν σοφοὶ εἶεν ἢοὐκ ἔχω τί λέγω οὐ γὰρ δὴ ἔγωγε αὐτὴν ἐπίσταμαι ἀλλ᾿ ὅστις φησὶ ψεύδεταί τεκαὶ ἐπὶ διαβολῇ τῇ ἐμῇ λέγει Καί μοι ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι μὴ θορυβήσητε μηδ᾿ἐὰν δόξω τι ὑμῖν μέγα λέγειν οὐ γὰρ ἐμὸν ἐρῶ τὸν λόγον ὃν ἂν λέγω ἀλλ᾿ εἰςἀξιόχρεων ὑμῖν τὸν λέγοντα ἀνοίσω Τῆς γὰρ ἐμῆς εἰ δή τίς ἐστιν σοφία καὶ οἵα

20c Ὑπολάβοι ἴσως ldquoForse qualcu-no di voi potrebbe intervenirerdquo Socrateha ricordato ancora una volta come sonocorse su di lui calunnie strane del tipo diquelle di cui si dice nella commedia diAristofane e ha afermato vigorosamen-te che esse non sono vere come non egrave ve-ro che egli si sia proposto di istruire altriQuando ha sentito un cittadino che siproponeva di afdare il proprio fglio aun maestro di sapere ha sempre pensatoquanto sarebbe stato bello per lui cono-scere quella dottrina ma purtroppo eglinon sa nulla di simile Qualcuno perogravepotrebbe a questo punto chiedergli co-me mai hanno potuto avere origine que-ste strane calunnie | τὸ σὸνhellipπρᾶγμαldquoche egrave che tu fairdquo | οὐ γὰρ δήπου hellipγέγονεν ldquocerto un simile giro di chiac-chiere (τοσαύτη φήμη τε καὶ λόγος) nonsi egrave certo prodotto (οὐhellip γέγονεν) men-tre tu non facevi nulla di strano (σοῦhellipοὐδὲνhellip περιττότερον πραγματευομέ-νου gen ass) rispetto agli altrirdquo περιτ-τός ldquosuperfuordquo passa facilmente allrsquoideadi ldquostranordquo ldquostraordinariordquo e il suo com-parativo (περιττότερον) egrave determinatodal secondo termine di paragone τῶνἄλλων il senso viene cosigrave completato dauna protasi di periodo ipotetico dellrsquoir-realtagrave εἰ μή τι πολλοί ldquose tu non fa-cessi nulla di diferente da quello che fa

la genterdquo οἱ πολλοί ldquoi piugraverdquo indica qui lamaggioranza della gente la gente comu-ne che non fa nulla di strano | ἵνα μὴ αὐτοσχεδιάζωμεν ldquopercheacute noi nonci mettiamo ad inventarerdquo ldquopercheacute nonsiamo costretti ad inventarerdquo20d Ταυτί λέγων ldquoChi dice questo(ταυτί) mi sembra che dica il giustordquoταυτί egrave marcato dallo iota ldquodeitticordquoche attira lrsquoattenzione | τό τε ὄνομα διαβολήν ldquosia il nome sia la calun-niardquo il nome egrave di essere σοφός la calun-nia si riferisce alle dottrine che gli veni-vano attribuite | Καὶ ἴσως παίζεινldquoE forse ad alcuni di voi sembreragrave che ioscherzirdquo questa asserzione vuole marca-re per contrasto la serietagrave di ciograve che So-crate sta per dire e che sottolineeragrave conεὖ μέντοι ἴστε | δόξω videbor il ver-bo δοκέω come il lt videor ha costru-zione personale | Ἐγὼ γάρ ἔσχηκαldquoIo infatti o cittadini di Atene non hoquesto nome se non per una sorta di sa-pienza (διὰ σοφίαν τινά)rdquo lrsquoafermazio-ne egrave ancora solenne se anche temperatada una sfumatura di indeterminazione(τινά) Socrate sta preparando un veroe proprio colpo di scena quando do-po aver negato in ogni modo di esser sa-piente e aver defnito calunniosa questavoce faragrave proclamare la propria sapien-za proprio dal dio di Delf ἔσχηκα perf

resultativo di ἔχω | Ἥπερ σοφία lanuova defnizione di sapienza egrave tuttaviachiaramente condizionata dallrsquoaggetti-vo ἀνθρωπίνη e prospettata problema-ticamente ancora da ἴσως come dallrsquoe-spressione tipica κινδυνεύω σοφόςldquoin questa crsquoegrave rischio (κινδυνεύω) cheio sia sapienterdquo20e Οὗτοι εἶεν ldquoCostoro forse deiquali dicevo poco fa potrebbero esseresapienti (ἄν σοφοὶ εἶεν) di una sapien-za superiore alla misura umana (μείζω ἄνθρωπον)rdquo questa defnizione chiara-mente ironica esclude da qualsiasi di-scorso la cosiddetta σοφία degli avver-sari di Socrate | ἢ οὐκ λέγω ldquoo nonso che direrdquo una defnizione alternativasarebbe certo piugrave chiaramente critica eSocrate preferisce dichiararsi incapace diesprimersi | οὐ γὰρ ἐπίσταμαι iniziail grande tema socratico del ldquonon sapererdquo| ἐπὶ διαβολῇ λέγει ldquoparla per calun-niarmirdquo ἐπὶ διαβολῇ τῇ ἐμῇ egrave compl difne | μηδ᾿ ἐὰν λέγειν ldquonemmeno sevi sembri che io dica qualcosa di moltogranderdquo τι μέγα cosigrave indeterminatopreannuncia una notizia straordinaria| λέγειν λόγον λέγω la seriepreannunciaἀξιώχρεων τὸν λέγοντα ldquoco-lui che parla degno della vostra conside-razionerdquo nominato alla fne del periodoldquoil dio di Delfrdquo

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μάρτυρα ὑμῖν παρέξομαι τὸν θεὸν τὸν ἐν ΔελφοῖςΧαιρεφῶντα γὰρ ἴστε πουΟὗτος[21a] ἐμός τε ἑταῖρος ἦν ἐκ νέου καὶ ὑμῶν τῷ πλήθει ἑταῖρός τε καὶ συνέφυγε τὴν

φυγὴν ταύτην καὶ μεθ᾿ ὑμῶν κατῆλθε Καὶ ἴστε δὴ οἷος ἦν Χαιρεφῶν ὡς σφοδρὸςἐφ᾿ ὅτι ὁρμήσειενΚαὶ δή ποτε καὶ εἰς Δελφοὺς ἐλθὼν ἐτόλμησε τοῦτο μαντεύσασθαιndash καί ὅπερ λέγω μὴ θορυβεῖτεὦ ἄνδρες ndash ἤρετο γὰρ δὴ εἴ τις ἐμοῦ εἴη σοφώτεροςἈνεῖλεν οὖν ἡ Πυθία μηδένα σοφώτερον εἶναι Καὶ τούτων πέρι ὁ ἀδελφὸς ὑμῖναὐτοῦ οὑτοσὶ μαρτυρήσει ἐπειδὴ ἐκεῖνος τετελεύτηκεν [21b] Σκέψασθε δὴ ὧν

ἕνεκα ταῦτα λέγω μέλλω γὰρ ὑμᾶς διδάξειν ὅθεν μοι ἡ διαβολὴ γέγονεν Ταῦτα γὰρἐγὼ ἀκούσας ἐνεθυμούμην οὑτωσί laquoΤί ποτε λέγει ὁ θεός καὶ τί ποτε αἰνίττεταιἘγὼ γὰρ δὴ οὔτε μέγα οὔτε σμικρὸν σύνοιδα ἐμαυτῷ σοφὸς ὤν τί οὖν ποτε λέγει

φάσκων ἐμὲ σοφώτατον εἶναι Οὐ γὰρ δήπου ψεύδεταί γε οὐ γὰρ θέμις αὐτῷraquoΚαὶ πολὺν μὲν χρόνον ἠπόρουν τί ποτε λέγει ἔπειτα μόγις πάνυ ἐπὶ ζήτησιν αὐτοῦ

τοιαύτην τινὰ ἐτραπόμην ῏Ηλθον ἐπί τινα τῶν δοκούντων σοφῶν εἶναι [21c] ὡς

ἐνταῦθα εἴπερ που ἐλέγξων τὸ μαντεῖον καὶ ἀποφανῶν τῷ χρησμῷ ὅτι laquoΟὑτοσὶἐμοῦ σοφώτερός ἐστι σὺ δ᾿ ἐμὲ ἔφησθαraquo Διασκοπῶν οὖν τοῦτον ndash ὀνόματι γὰροὐδὲν δέομαι λέγειν ἦν δέ τις τῶν πολιτικῶν πρὸς ὃν ἐγὼ σκοπῶν τοιοῦτόν τι ἔπαθονὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι καὶ διαλεγόμενος αὐτῷ ndash ἔδοξέ μοι οὗτος ὁ ἀνὴρ δοκεῖν μὲνεἶναι σοφὸς ἄλλοις τε πολλοῖς ἀνθρώποις καὶ μάλιστα ἑαυτῷ εἶναι δ᾿ οὔ κἄπειταἐπειρώμην αὐτῷ δεικνύναι ὅτι οἴοιτο μὲν εἶναι σοφός εἴη δ᾿ οὔ ᾽Εντεῦθεν οὖντούτῳ τε ἀπηχθόμην καὶ πολλοῖς τῶν παρόντων [21d] πρὸς ἐμαυτὸν δ᾿ οὖν ἀπιὼν

ἐλογιζόμην ὅτι τούτου μὲν τοῦ ἀνθρώπου ἐγὼ σοφώτερός εἰμι κινδυνεύει μὲν γὰρ

21a ἐκ νέου ldquofin da giovanerdquo segueuna breve caratterizzazione del personag-gio Cherefonte amico e discepolodi Socrate (presentato con lui nelle Nu-vole aristofanee) fu esiliato nel 404 aCcon i democratici (συνέφυγε ταύτην) erientrograve ad Atene insieme a Trasibulo (καὶ κατῆλθε) nel 399 aC era giagrave morto| τὴνφυγὴν ταύτην acc dellrsquooggetto in-terno connesso al verbo (συνέφυγε) perfgura etymologica | ὡς σφοδρὸς ὁρ-μήσειεν ldquocome era impetuoso a qualsiasicosa si accingesserdquo ὡς introduce una in-terr indiretta dipendente da ἴστε ripren-dendo οἷος ἦν per specifcarne il senso| ὅπερ λέγω ldquocome vi dicordquo lett ldquola co-sa che vi dicordquo egrave una forma colloquialeper invitare il suo pubblico a non rumo-reggiare ma mentre prima Socrate ave-va detto μὴ θορυβήσητε cong aor oradice μὴ θορυβεῖτε come se la gente aves-se giagrave cominciato a far rumore ed eglila pregasse di ldquonon continuare a far ru-morerdquo | ἀνεῖλεν ldquorisposerdquo da ἀναιρέωverbo tecnico del responso dellrsquooracolo| τούτων πέρι = περὶ τούτων lrsquoanastro-fe tipico costrutto del discorso poetico egravemarcata dalla ritrazione dellrsquoaccento (ba-ritonesi)21b ὧν ἕνεκα ldquoper quali ragionirdquo pernecessitagrave non per vanagloria Socrate haraccontato ai giudici il responso straor-dinario che lrsquooracolo ha dato su di lui a

Cherefonte | Ταῦτα οὑτωσί ldquoDo-po aver udito quel responso (ταῦτα) ioragionai in questo modordquo lrsquoimperfet-to ἐνεθυμούμην vuol seguire il flo dellerifessioni di Socrate esposte di seguito| τί ποτε αἰνίττεται ldquoche cosa vuole na-scondere sotto lrsquoenigmardquo tipico dellrsquoe-nigma egrave infatti un enunciato in apparen-za assurdo che vuole obbligare a rifette-re per trovare il signifcato riposto | οὔτεμέγα οὔτε σμικρόν ldquoneacute molto neacute pocordquoacc di relazione | σύνοιδα ὤν il ver-bo regge il part predic | Οὐ ψεύδεταίγε nel suo smarrimento Socrate ha unasola certezza che lrsquooracolo ldquocertamen-te non menterdquo percheacute non puograve | πολὺν ἠπόρουν insieme al complemento didurata lrsquoimperfetto descrittivo continuaa rappresentarci le rifessioni imbarazza-te di Socrate che alla fne contro voglia(μόγις) si decide a ricercare il senso delresponso | τῶν δοκούντων εἶναι ldquodiquelli che avevano fama di essere sapien-tirdquo il gen σοφῶν nome del predicato egraveattratto da τῶν δοκούντων21c ὡς ἐνταῦθα τὸ μαντεῖον ldquopen-sando che (ὡς) in questo (ἐνταῦθα) avreifinalmente (εἴπερ που) confutato lrsquoo-racolordquo εἴπερ που signifca lett ldquose maiin qualche puntordquo | Διασκοπῶν οὖντοῦτον ldquomentre dunque esaminavo co-stuirdquo la frase si interrompe come se qual-cuno avesse chiesto a Socrate il nome

dellrsquointerrogato ed egli approfttasse perdire che non intende nominarlo ma cheera un politico importante Qualcuno si egravechiesto se per caso non si trattasse di Ani-to che efettivamente in giovinezza ebbequalche contatto con Socrate ma Anitosarebbe un falso bersaglio Socrate nonintende tanto attaccare il suo accusatorequanto mettere in evidenza lrsquoignoran-za dei politici | ὀνόματι λέγειν ldquononoccorre chiamarlo per nomerdquo ὀνόματι egravedat strumentale | ἦν δέ τις ἔπαθονldquoma era uno dei nostri uomini politiciquello esaminando il quale feci una si-mile esperienzardquo cioegrave ldquoquello che allorainterrogavo e con cui rdquo | ἔδοξέ μοι ἑαυτῷ ldquomi sembrograve che questrsquouomo sem-brasse esser sapiente sia a molti altri uomi-ni sia soprattutto a se stessordquo il politico egravela prima vittima della sua presunzione disapere Socrate tenta quindi di dimostrar-gli (ἐπειρώμην αὐτῷ δεικνύναι) che cre-deva di esser sapiente ma non lo era (ὅτιοἴοιτο εἴη δ᾿ οὔ) | ᾽Εντεῦθεν παρό-ντων ldquoda quel momento io venni in odio(ἀπηχθόμην) a costui e a molti dei presen-tirdquo il risentimento del politico del qualeaveva dimostrato lrsquoignoranza fu dunquelrsquoinizio delle molte antipatie cui andograve in-contro Socrate21d πρὸς ἐμαυτὸν ἐλογιζόμηνldquomentre me ne andavo ragionavo tra mee merdquo | κινδυνεύει εἰδέναι ldquoegrave dun-

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[20c] Forse qualcuno di voi potrebbe prendere la parola per dirmi laquoMa allora So-crate di cosrsquoegrave che ti occupi Da dove sono venute quelle calunnie sul tuo contoPercheacute poi se tu non facevi niente di straordinario rispetto agli altri non nasceva-no tante voci e dicerie ndash se non facevi insomma nulla di diverso da quel che fannoi piugrave ndash Dicci cosrsquoegrave percheacute non vogliamo improvvisare un giudizio sul tuo contoraquo[20d] Chi dice cosigrave pare dire giusto e io cercherograve di mostrarvi da dove sian partite famae calunnia insiemeState a sentire A qualcuno di voi forse sembreragrave che io scherzi sappiate bene perograve che vidirograve tutta la veritagrave Percheacute io Ateniesi per nientrsquoaltro che per una forma di sapienza misono guadagnato questa fama Quale sapienza Certo una sapienza umana Difatti egrave inquesta che forse io sono sapiente [20e] E costoro di cui parlavo poco fa saranno certosapienti di una sapienza superiore a quella umana oppure non so che dire io almenonon la conosco e chi lo aferma mente e parla per denigrarmiE voi Ateniesi non protestate contro di me neppure se vi pare che io parli con presun-zione percheacute non saragrave mio il discorso che vi faccio bensigrave devo riferirne la paternitagrave achi guadagna la vostra fducia Della mia sapienza se pure ce nrsquoegrave una e di che natura siachiamo a testimone per voi il dio di DelfCherefonte lo conoscete certamente [21a] Fu mio compagno fn da giovane E fu com-pagno vostro di partito e con voi visse questrsquoesilio e con voi rientrograve E sapete anche cheuomo fosse Cherefonte quanto fosse impetuoso in ogni sua iniziativa Cosigrave un giornoandograve a Delf ed ebbe lrsquoaudacia di chiedere questo allrsquooracolo ndash e voi signori vi pregonon interrompete ndash gli chiese infatti se crsquoera qualcuno piugrave sapiente di me E la Pizia ri-spose che di piugrave sapiente di me non crsquoera nessuno Ma di questa circostanza vi saragrave testi-mone ndash egrave qui presente ndash il fratello di Cherefonte percheacute questi egrave morto[21b] Guardate ora la ragione di queste mie parole percheacute intendo dirvi lrsquoorigine dellacalunnia contro la mia persona Al sentire il responso rifettevo in questo modo laquoCosamai intende il dio a cosa allude Percheacute io per parte mia non sono convinto neacute tantoneacute poco della mia sapienza cosa intende mai quando dice che io sono tanto sapientePercheacute non mente il dio ndash non puograve mentire ndashraquoPer molto tempo non riuscii a cogliere il senso ma poi e certo con fatica mi mi-si a ricercarlo in questo modo Mi recai da uno di quelli che hanno fama di sapienti[21c] e pensavo che cosigrave avrei in qualche modo confutato lrsquooracolo e avrei risposto al va-ticinio laquoEgrave questi piugrave sapiente di me mentre tu egrave di me che hai parlatoraquo Mentre esami-navo attentamente questrsquouomo ndash non occorre che ve ne dica il nome percheacute era un poli-tico il personaggio con il quale tra indagini e discorsi feci questa esperienza Ateniesi ndash

ἡμῶν οὐδέτερος οὐδὲν καλὸν κἀγαθὸν εἰδέναι ἀλλ᾿ οὗτος μὲν οἴεταί τι εἰδέναι οὐκεἰδώς ἐγὼ δέ ὥσπερ οὖν οὐκ οἶδα οὐδὲ οἴομαι ἔοικα γοῦν τούτου γε σμικρῷ τινι

αὐτῷ τούτῳ σοφώτερος εἶναι ὅτι ἃ μὴ οἶδα οὐδὲ οἴομαι εἰδέναι ᾽Εντεῦθεν ἐπ᾿ ἄλλονᾖα τῶν ἐκείνου δοκούντων σοφωτέρων εἶναι καί μοι ταὐτὰ ταῦτα ἔδοξε καὶ ἐνταῦθακἀκείνῳ καὶ ἄλλοις πολλοῖς ἀπηχθόμην

que possibile (κινδυνεύει) che nessu-no di noi due sappia nulla di bello neacute dibuonordquo la progressione nelle verifcheegrave sempre marcata dallrsquoincertezza e dalrischio (κινδυνεύει) fncheacute si raggiun-ge sia pure in via di probabilitagrave lrsquounica

acquisizione nel senso di sapere di nonsapere | ἔοικα εἰδέναι ldquomi sembradunque di essere piugrave saggio di costui(τούτου σοφώτερος εἶναι) proprioper questo piccolo vantaggio (σμικρῷτινι αὐτῷ τούτῳ) per il fatto che ciograve che

non so non credo nemmeno di saperlordquo| ᾽Εντεῦθεν ᾖα ldquoQuindi mi rivolsia un altrordquo ᾖα egrave impf ind di εἶμι ldquoan-darerdquo E anche questa nuova intervista siconcluse con uno scacco dellrsquointerlocu-tore di Socrate

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mi sembrograve che questrsquouomo apparisse sapiente agli occhi tra gli altri soprattut-to di se stesso ma che in realtagrave non lo fosse E allora mi provai a dimostrargli

che riteneva di essere sapiente ma che non lo era Ne risultograve dunque che melo feci nemico e con lui mi inimicai molti dei presenti [21d] Ma fra me eme andandomene via ragionavo che io ero piugrave sapiente di questrsquouomopercheacute forse nessuno di noi due conosceva qualcosa di bello e di buonoma lui riteneva di sapere ndash e non sapeva ndash mentre io come non so cosigravenon penso neppure di sapere mi pareva perciograve di essere piugrave sapiente dilui proprio in questo piccolo particolare e cioegrave che le cose che non sonon penso neanche di saperle Poi mi recai da un altro che aveva famadi essere piugrave sapiente dellrsquoaltro e ne ricavai unrsquoimpressione identica ndash ecosigrave mi attirai lrsquoodio suo e di molti altri

Trad E Avezzugrave

analisi del testo

Tra stranezza e saggezza Socrate continua la sua di-fesa ipotizzando che gli venga chiesto quale suo stranocomportamento sia stato allrsquoorigine delle calunnie che lohanno travolto Lrsquoobiezione ndash secondo un uso comunenel greco ndash viene introdotta dopo la pausa da ἴσως ac-compagnato dallrsquoottativo potenziale di un verbo di ldquodirerdquoldquointerrompererdquo ldquomeravigliarsirdquo e da τις o equivalente delsoggetto (cf 20c) Nella obiezione e nella replica di Socra-te va sottolineata la ricorrenza di due terminiIl primo egrave περιττότερον (20c) composto con il prefssoπερί ha in seacute lrsquoidea del sopra dellrsquooltre la misura quindicome nel nostro passo dello straordinario dello stranoLa stranezza lrsquoἀτοπία di Socrate egrave peraltro un motivo

topico legato alla piugrave generale considerazione che la suavita non puograve essere paragonata a nessuna altra esistenzanon ha precedenti come ben si legge in Symp 221c Al-cibiade nellrsquoelogio del suo maestro sostiene che se conAchille puograve essere messo a confronto Brasida con Nesto-re Antenore con altri Pericle Socrate invece non egrave raf-frontabile con nessuno neacute fra gli antichi neacute fra i moderniIl secondo termine egrave σοφία (20d) Socrate dice di doverefama e calunnie a una forma di sapienza che possiede-rebbe Lrsquouso di τις (διὰ σοφίαν τινά) comunque attenuail valore del sostantivo σοφία poicheacute la sapienza comepossesso stabile non egrave prerogativa umana per lrsquouomoinfatti esiste solo lrsquoamore mai completamente appagatoper essa (da qui φιλοσοφία) La sapienza di Socrate nonegrave la sapienza positiva di chi tanto sa ma rappresenta da

un lato la consapevolezza dellrsquoinconsistenza delle opi-

nioni dallrsquoaltro lrsquoesigenza di andare sempre a fondo nellecose al di lagrave delle apparenzeAltrove per esempio in Simposio 177d Socrate sosterragraveinvece di sapere qualcosa nellrsquoambito delle cose drsquoamo-re (οὐδὲν φημὶ ἄλλο ἐπίστασθαι ἢ τὰ ἐρωτικά) Ci sareb-be quindi un dato positivo di conoscenza da cui partire eproprio lrsquoamore sarebbe la fonte che permette a Socra-te di apportare un benefcio agli altri Sottile dunque nelpasso del Simposio egrave lrsquoironia del flosofo egli non sa nullase non ciograve che riguarda lrsquoamore quindi in realtagrave conoscetutto dato che Eros egrave quella forza che porta alla piugrave altavetta del sapere

Moduli stilistici Nel brano egrave da evidenziare lrsquoobiezionedi un ipotetico interlocutore secondo un modulo tipicodellrsquooratoria giudiziaria allitterazione e figura etymolo-

gica presenti in Ταυτί μοι δοκεῖ δίκαια λέγειν ὁ λέγων(20d) ndash insieme allo iota ldquodeitticordquo di ταυτί proprio del lin-guaggio drammatico e oratorio ndash contribuiscono a sottoli-neare il credito che si attribuisce a tale obiezione in quan-to elemento signifcativo per il procedere del discorso didifesaSono da segnalare nel passo anche le espressioni del les-

sico colloquiale (τὸ σὸν τί ἐστι πρᾶγμα in 20c) e i fre-quenti richiami al destinatario per tenerne desta lrsquoat-tenzione (ἀκούετε in 20d ἴστε in 20d 20e e 21a μὴθορυβήσητε in 20e)

Statuetta raffgurante Socrate II secolo aC Londra British Museum

La statuetta raffgurante Socrate in chitone egrave un piccolo gioiello dellrsquoarte ellenisticaproveniente da Alessandria drsquoEgitto Il manufatto in marmo bianco egrave alto appena 27 cmma presenta le caratteristiche della grande statuaria Il volto egrave ripreso dal ritratto di Lisippodi cui egrave rimasta una copia di epoca romana conservata al Louvre ( p 115) La fattura egravepregevole raffnatissimi sono la resa dei lineamenti e dei riccioli della barba e il trattamentodel panneggio del mantello che copre le spalle e il ventre del flosofo e che ricade inmorbide pieghe sul suo corpo ritratto come quello di un atleta

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T4 Il congedo 40c-42a

LrsquoApologia platonica contiene ancora una sezione in cuiSocrate prende congedo dai suoi giudici da quelli cheavevano votato per la sua condanna a morte come daglialtri Rivolto a questi ultimi egli spiega che sicuramente

quanto gli egrave accaduto egrave destinato a essere per lui un benee cerca di fornirne la dimostrazione ( Progetto Lette-

rature pp 81 ss)

[40c] ᾿Εννοήσωμεν δὲ καὶ τῇδεὡς πολλὴ ἐλπίς ἐστιν ἀγαθὸν

αὐτὸ εἶναι Δυοῖν γὰρ θάτερόν ἐστιν τὸ τεθνάναι ἢ γὰρ

οἷον μηδὲν εἶναι μηδὲ αἴσθησιν μηδεμίαν μηδενὸς ἔχειν

τὸν τεθνεῶτα ἢ κατὰ τὰ λεγόμενα μεταβολή τις τυγχάνει οὖσα καὶ μετοίκησις τῇψυχῇ τοῦ τόπου τοῦ ἐνθένδε εἰς ἄλλον τόπον Καὶ εἴτε δὴ μηδεμία αἴσθησίς ἐστινἀλλ᾿ [40d] οἷον ὕπνος ἐπειδάν τις καθεύδων μηδ᾿ ὄναρ μηδὲν ὁρᾷ θαυμάσιονκέρδος ἂν εἴη ὁ θάνατος ndash ἐγὼ γὰρ ἂν οἶμαι εἴ τινα ἐκλεξάμενον δέοι ταύτην τὴννύκτα ἐν ᾗ οὕτω κατέδαρθεν ὥστε μηδὲ ὄναρ ἰδεῖν καὶ τὰς ἄλλας νύκτας τε καὶἡμέρας τὰς τοῦ βίου τοῦ ἑαυτοῦ ἀντιπαραθέντα ταύτῃ τῇ νυκτὶ δέοι σκεψάμενον

εἰπεῖν πόσας ἄμεινον καὶ ἥδιον ἡμέρας καὶ νύκτας ταύτης τῆς νυκτὸς βεβίωκεν ἐν

τῷ ἑαυτοῦ βίῳ οἶμαι ἂν μὴ ὅτι ἰδιώτην τινά ἀλλὰ τὸν μέγαν βασιλέα εὐαριθμήτουςἂν εὑρεῖν αὐτὸν ταύτας πρὸς τὰς ἄλλας ἡμέρας καὶ νύκτας ndash [40e] εἰ οὖν τοιοῦτον

ὁ θάνατός ἐστιν κέρδος ἔγωγε λέγω καὶ γὰρ οὐδὲν πλείων ὁ πᾶς χρόνος φαίνεταιοὕτω δὴ εἶναι ἢ μία νύξ Εἰ δ᾿ αὖ οἷον ἀποδημῆσαί ἐστιν ὁ θάνατος ἐνθένδε εἰς

ἄλλον τόπον καὶ ἀληθῆ ἐστιν τὰ λεγόμενα ὡς ἄρα ἐκεῖ εἰσι πάντες οἱ τεθνεῶτεςτί μεῖζον ἀγαθὸν τούτου εἴη ἄν ὦ ἄνδρες δικασταί Εἰ γάρ τις ἀφικόμενος εἰς

Ἅιδου [41a] ἀπαλλαγεὶς τουτωνὶ τῶν φασκόντων δικαστῶν εἶναι εὑρήσει τοὺς

40c Ἐννοήσωμεν εἶναι ldquoRifettiamoanche da questo punto di vista (καὶ τῇδε)che ho molti motivi per sperare che essasia un benerdquo ἐννοήσωμεν cong esorta-tivo τῇδε avverbio di modo il punto divista che Socrate sta per esporre | Δυοῖν τεθνεῶτα ldquoDi due cose una θάτερον)egrave il morire o egrave come se il morto (τὸντεθνεῶτα) non sia piugrave nulla e non abbiaalcuna percezione di nullardquoθάτερον= τὸἕτερον ldquouna delle due coserdquo alterum τὸντεθνεῶτα egrave meglio intenderlo come soggsia di μηδὲν εἶναι sia di ἔχειν μηδεμίανμηδενός poliptoto | ἢ κατὰ τόπον ldquoosecondo quanto si dice egrave (τυγχάνει οὖσα)una trasformazione e una trasmigrazio-ne per lrsquoanima da questo luogo quaggiugrave(τοῦ ἐνθένδε) in un altro luogordquo κατὰ τὰλεγόμενα cosigrave dicevano soprattutto or-fici e pitagorici Lrsquoalternativa che quiSocrate prospetta costituisce indubbia-mente una posizione diversa da quella chepoi saragrave esposta per bocca dello stessoSocrate nel Fedone dove lrsquoimmortalitagravedellrsquoanima egrave una certezza luminosa | Καὶεἴτε ldquoE serdquo introduce un periodo ipote-tico misto la cui apodosi egrave θαυμάσιονκέρδος ἂν εἴη ὁ θάνατος ed egrave ripresa in40e da εἰ οὖν κέρδος ἔγωγε λέγω40d ἐπειδάν ὁρᾷ ldquoquando uno dor-

mendo non fa nemmeno un sognordquo inprospettiva eventuale con ἄν di ἐπειδάνe il cong ὁρᾷ il greco dice ὁρᾶν ὕπνονldquovedere un sognordquo dove lrsquoitaliano usa unverbo assai piugrave generico ldquofare un sognordquo| θαυμάσιον ὁ θάνατος ldquola morte sa-rebbe un proftto meravigliosordquo apodosidella possibilitagrave dove κέρδος egrave terminedel linguaggio commerciale propr ldquogua-dagnordquo | εἴ τινα βίῳ ldquose bisognasseche uno dopo aver scelto (ἐκλεξάμενον)questa ταύτην) notte in cui (ἐν ᾗ) ha dor-mito cosigrave da non fare alcun sogno e con-frontando (ἀντιπαραθέντα) con questanotte le altre notti e giorni della sua vitadovesse dire rifettendo (σκεψάμενον)quanti giorni e quante notti ha vissutomeglio e piugrave piacevolmente di questanotte nella sua vitardquo ταύτην costituisceprolessi rispetto al relativo ἐν ᾗ che segue| οἶμαι νύκτας ldquoio credo che non soloun privato cittadino (ἰδιώτην τινα) mail Gran Re potrebbe trovare (ἂν εὑρεῖν)ben poche (εὐαριθμήτους) queste not-ti in relazione agli altri giorni e nottirdquoοἶμαι annunciato dapprima come inci-so ritorna con ben altro peso come pro-posizione principale a reggere lrsquoinfnitoἂν εὑρεῖν40e εἰ οὖν λέγω ldquose dunque la

morte egrave una cosa di questo genere(τοιοῦτον) io certo (ἔγωγε) lo chiamoun vantaggiordquo ritorna insistente il ter-mine fnanziario κέρδος ἔγωγε ldquoio perconto miordquo il γε limitativo sottolinea ilpunto di vista di chi sta parlando | οὐ-δὲν πλείων ldquoper nulla maggiorerdquo οὐδένegrave acc avverbiale di relazione | Εἰ δ᾿ αὖ εἴη ἄν ldquoSe poi la morte egrave come emi-grare (ἀποδημῆσαι) di qui in un altroluogo e sono veri i racconti che si fannoche sono lagrave tutti quelli che sono morti(οἱ τεθνεῶτες) quale bene maggiore diquesto potrebbe essercirdquo ritorna il temadellrsquoaldilagrave la protasi di primo tipo nonimplica realtagrave ma la prospettiva purnon dimostrata egrave presentata come at-traente e questo efetto Socrate intendeprodurre sui suoi ascoltatori | ἀφικό-μενος εἰς ῞Αιδου ldquogiungendo allrsquoAderdquoεἰς richiede normalmente lrsquoacc e per-ciograve giagrave gli antichi intendevano che fossesottinteso un acc come δόμον come nellt ventum erat ad Vestae sott templum41a ἀπαλλαγεὶς δικαστάς ldquoallon-tanandosi (ἀπαλλαγείς) da questi qui chepretendono (φασκόντων) essere giudi-ci troveragrave quelli che sono davvero giudi-cirdquo in questrsquoultima parte dellrsquoApologiainizia il tema che saragrave comune alla prima

dal testo alla parolap 33

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ὡς ἀληθῶς δικαστάς οἵπερ καὶ λέγονται ἐκεῖ δικάζειν Μίνως τε καὶ ῾Ραδάμανθυς

καὶ Αἰακὸς καὶ Τριπτόλεμος καὶ ἄλλοι ὅσοι τῶν ἡμιθέων δίκαιοι ἐγένοντο ἐν τῷ

ἑαυτῶν βίῳ ἆρα φαύλη ἂν εἴη ἡ ἀποδημία ῍Η αὖ ᾽Ορφεῖ συγγενέσθαι καὶ Μουσαίῳ

καὶ ῾Ησιόδῳ καὶ ῾Ομήρῳ ἐπὶ πόσῳ ἄν τις δέξαιτ᾿ ἂν ὑμῶν᾽Εγὼ μὲν γὰρ πολλάκις ἐθέλω τεθνάναι εἰ ταῦτ᾿ ἔστιν

ἀληθῆ ᾽Επεὶ [41b] ἔμοιγε καὶ αὐτῷ θαυμαστὴ ἂν εἴη ἡ

διατριβὴ αὐτόθι ὁπότε ἐντύχοιμι Παλαμήδει καὶ Αἴαντι τῷ

Τελαμῶνος καὶ εἴ τις ἄλλος τῶν παλαιῶν διὰ κρίσιν ἄδικον

τέθνηκεν ἀντιπαραβάλλοντι τὰ ἐμαυτοῦ πάθη πρὸς τὰ

ἐκείνων ndash ὡς ἐγὼ οἶμαι οὐκ ἂν ἀηδὲς εἴη ndash καὶ δὴ τὸ μέγιστον τοὺς ἐκεῖ ἐξετάζοντακαὶ ἐρευνῶντα ὥσπερ τοὺς ἐνταῦθα διάγειν τίς αὐτῶν σοφός ἐστιν καὶ τίς οἴεται μένἔστιν δ᾿ οὔ ᾽Επὶ πόσῳ δ᾿ ἄν τις ὦ ἄνδρες δικασταί δέξαιτο ἐξετάσαι τὸν ἐπὶ Τροίαν

ἀγαγόντα τὴν πολλὴν στρατιὰν [41c] ἢ ᾽Οδυσσέα ἢ Σίσυφον ἢ ἄλλους μυρίους ἄν

τις εἴποι καὶ ἄνδρας καὶ γυναῖκας οἷς ἐκεῖ διαλέγεσθαι καὶ συνεῖναι καὶ ἐξετάζειν

ἀμήχανον ἂν εἴη εὐδαιμονίαςΠάντως οὐ δήπου τούτου γε ἕνεκα οἱ ἐκεῖ ἀποκτείνουσι

τά τε γὰρ ἄλλα εὐδαιμονέστεροί εἰσιν οἱ ἐκεῖ τῶν ἐνθάδε καὶ ἤδη τὸν λοιπὸν χρόνον

ἀθάνατοί εἰσιν εἴπερ γε τὰ λεγόμενα ἀληθῆ

rifessione di Platone e degli altri socraticiquello del Giusto condannato esso egrave quimarcato dal poliptoto δικασταί δικασ-τῶν δικαστάς δικάζειν e dalla seriedei mitici giudici giusti dellrsquoaldilagrave in op-posizione a quelli ingiusti che hanno con-dannato a morte Socrate | οἵπερ καὶ EacuteΤριπτόλεμος ldquocoloro che si dice ammi-nistrino la giustizia Minosse Radaman-to Eaco e Trittolemordquo Radamantoe Minosse erano fgli di Zeus ed Europail primo fu re di Creta e stabiligrave le leggi chefurono imitate da molte cittagrave greche glisuccesse il fratello minore Minosse Ea-co fglio di Zeus e della ninfa Egina fu redellrsquoisola cui diede il nome di sua mogliee padre di Peleo e Telamone a questi che latradizione considerava i giudici dellrsquoAdePlatone aggiunge il re attico Trittolemoche aiutograve Demetra nella ricerca di Persefo-ne e ottenne da lei il dono del grano era as-sociato alle due dee nei misteri di Eleusi| ἄρα φαύλη ἀποδημία ldquosarebbe que-sto un mutamento di sede spregevolerdquoἄρα introduce una interr diretta retoricache suggerisce al destinatario una rispostanegativa φαύλη ldquoda pocordquo certo non sa-rebbe stata da poco la possibilitagrave di ottene-re una nuova vita presso i semidei che si di-stinsero in vita per la loro giustizia | ᾿Ορ-φεῖ Μουσαίῳ ldquostare insieme a Orfeoe a Museordquo gli esponenti mitici della let-teratura religiosa della tradizione orfcaaccostati qui ai fondatori della mitologiaclassica Omero ed Esiodo | ἐπὶ πόσῳ ὑμῶν ldquoper che prezzo non lo accetterebbeuno di voirdquo cioegrave ldquoquanto uno di voi sareb-be disposto a pagare per questordquo ogget-to di δέξαιτ(ο) egrave lrsquoinf συγγενέσθαι ldquostareinsieme ardquo | Ἐγὼμὲν ἀληθῆ ldquoIo infat-

ti sono disposto (ἐθέλω) a morire moltevolte se questi racconti sono verirdquo ἐθέλωesprime la disponibilitagrave ad adeguarsi allavolontagrave altrui o ad una situazione41b ἔμοιγε καὶ αὐτῷ ldquoper me in parti-colarerdquo | ὁπότε τέθνηκεν ldquoquando miimbattessi in Palamede o in Aiace fglio diTelamone o in quanti altri (εἴ τις ἄλλος)tra gli antichi sono morti per un giudizioingiustordquo εἴ τις ἄλλος questa locuzione sipresenta come una protasi di periodo ipo-tetico ma ha la funzione di una proposi-zione relativa ldquose qualcun altro morigrave rdquo =ldquotutti gli altri che morironordquo | Παλαμή-δει ldquoPalamederdquo Odisseo per nonandare a Troia fngeva di essere pazzo maPalamede scoprigrave il suo piano e lo costrin-se a partecipare alla spedizione Odisseosi vendicograve su di lui facendo nasconderenella tenda di Palamede dellrsquooro e una fal-sa lettera di Priamo cosigrave Palamede fu ac-cusato di tradimento e lapidato Questoargomento era svolto in varie tragedie diEschilo Sofocle ed Euripide | ΑἴαντιldquoAiacerdquo Aiace invece dopo la mor-te di Achille considerandosi il piugrave fortedei Greci dopo quello pretendeva che alui fossero attribuite le armi del mortoOdisseo riuscigrave con lrsquoastuzia a farle asse-gnare a seacute e Aiace per il dolore del tortosubigraveto impazzigrave e si uccise la vicenda erarappresentata in una trilogia perduta diEschilo e nellrsquoAiace di Sofocle che con-serviamo | ἀντιπαραβάλλοντι ldquocon-frontandordquo part congiunto con ἔμοιγε| καὶ δὴ ἔστιν δ᾿ οὔ ldquoe poi soprattut-to trascorrere il tempo (διάγειν) esami-nando ed interrogando (ἐξετάζοντα καὶἐρευνῶντα in acc percheacute concordano conil sogg sottinteso dellrsquoinfnitiva) quelli

di lagrave (τοὺς ἐκεῖ) come quelli di qua (τοὺςἐνταῦθα) chi di loro egrave sapiente e chi crededi esserlo ma non lo egraverdquo lrsquoinf διάγειν di-pende sintatticamente da ἐπὶ πόσῳ ἄν τιςδέξαιτ(ο)di 41a comeσυγγενέσθαι So-crate sarebbe felice di andare nellrsquoaldilagrave acontinuare la stessa opera che compiva inAtene di sollecitare ognuno a conoscerese stesso secondo il comando di Apollo| Ἐπὶ πόσῳ δ᾿ ἄν τις δέξαιτο ritornaemblematicamente la frase per far rifet-tere i destinatari | ἐξετάσαι στρατιάνldquodi interrogare colui che condusse a Troiail grande esercitordquo Agamennone che giagravenei poemi dagrave prova di presunzione e arro-ganza anzicheacute di σοφία41c ἢὈδυσσέα ἢΣίσυφον eroi dellrsquoa-stuzia e dellrsquoinganno queste che eranovirtugrave per lrsquoetica arcaica ripugnavano al-la moralitagrave di Socrate come a quella diPlatone | οἷς ἐκεῖ εὐδαιμονίας ldquoconi quali conversare lagrave e stare con loro e in-terrogarli sarebbe il colmo della felicitagraverdquoἀμήχανον εὐδαιμονίας ldquolrsquoimpossibilitagravedella felicitagraverdquo cioegrave una felicitagrave impossibilea esprimersi ἀμήχανος egrave ciograve per cui nonesistono μηχαναί ldquoartifcirdquo ed egrave quindiimpossibile | Πάντως ἀποκτείνουσιldquoIn ogni caso per questo motivo (τούτουἕνεκα) quelli di lagrave non mandano a mor-terdquo τούτου ἕνεκα per il fatto di discuteree di confutare quelli che credono di essersaggi senza esserlo quindi nel regno deimorti Socrate non avrebbe corso rischiodi esser condannato a morte Egli egrave giuntoa una tale serena luciditagrave che si permettedi ironizzare perfno sulla propria morte| τά τε γὰρ ἄλλα καί ldquosia nel resto sia ancherdquo | εἴπερ γε ἀληθῆ ldquose egrave verociograve che si raccontardquo ritorna lrsquoapparente

glossa

il verbo (ἐ)θέλω signifcaldquosono disposto ardquo secondovolontagrave di altri diversamenteda βούλομαι che signifcaldquovogliordquo di mia intenzione

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[40c] Consideriamo anche da questo lato il fatto che crsquoegrave molta speranza che il morire siaun bene In efetti una di queste due cose egrave il morire o egrave come un non essere nulla e chiegrave morto non ha piugrave alcuna sensazione di nulla oppure stando ad alcune cose che si tra-mandano egrave un mutamento e una migrazione dellrsquoanima da questo luogo che egrave quaggiugravead un altro luogo Ora se la morte egrave il non aver piugrave alcuna sensazione [40d] ma egravecome un sonno che si ha quando nel dormire non si vede piugrave nulla neppure in so-

Ἀλλὰ καὶ ὑμᾶς χρή ὦ ἄνδρες δικασταί εὐέλπιδας εἶναι πρὸς τὸν θάνατον καὶ ἕν τιτοῦτο διανοεῖσθαι ἀληθές [41d] ὅτι οὐκ ἔστιν ἀνδρὶ ἀγαθῷ κακὸν οὐδὲν οὔτε ζῶντι

οὔτε τελευτήσαντιοὐδὲ ἀμελεῖται ὑπὸ θεῶν τὰ τούτου πράγματα οὐδὲ τὰ ἐμὰ νῦνἀπὸτοῦ αὐτομάτου γέγονεν ἀλλά μοι δῆλόν ἐστι τοῦτο ὅτι ἤδη τεθνάναι καὶ ἀπηλλάχθαιπραγμάτωνβέλτιονἦνμοιΔιὰ τοῦτοκαὶ ἐμὲοὐδαμοῦἀπέτρεψεν τὸσημεῖονκαὶ ἔγωγετοῖς καταψηφισαμένοις μου καὶ τοῖς κατηγόροις οὐ πάνυ χαλεπαίνω Καίτοι οὐ ταύτῃτῇ διανοίᾳ κατεψηφίζοντό μου καὶ κατηγόρουν ἀλλ᾿ οἰόμενοι βλάπτειν [41e] τοῦτο

αὐτοῖς ἄξιον μέμφεσθαι Τοσόνδε μέντοι αὐτῶν δέομαι τοὺς ὑεῖς μου ἐπειδὰνἡβήσωσι τιμωρήσασθε ὦ ἄνδρες ταὐτὰ ταῦτα λυποῦντες ἅπερ ἐγὼ ὑμᾶς ἐλύπουνἐὰν ὑμῖν δοκῶσιν ἢ χρημάτων ἢ ἄλλου του πρότερον ἐπιμελεῖσθαι ἢ ἀρετῆς καὶ ἐὰνδοκῶσί τι εἶναι μηδὲν ὄντες ὀνειδίζετε αὐτοῖς ὥσπερ ἐγὼ ὑμῖν ὅτι οὐκ ἐπιμελοῦνταιὧν δεῖ καὶ οἴονταί τι εἶναι ὄντες οὐδενὸς ἄξιοιΚαὶ ἐὰν ταῦτα ποιῆτε δίκαια πεπονθὼςἐγὼ ἔσομαι ὑφ᾿ ὑμῶν αὐτός [42a] τε καὶ οἱ ὑεῖς Ἀλλὰ γὰρ ἤδη ὥρα ἀπιέναι ἐμοὶ μὲνἀποθανουμένῳ ὑμῖν δὲ βιωσομένοις ὁπότεροι δὲ ἡμῶν ἔρχονται ἐπὶ ἄμεινον πρᾶγμαἄδηλον παντὶ πλὴν ἢ τῷ θεῷ

riserva (εἴπερ γε) che riaferma in mododistaccato la certezza morale di Socrate| Ἀλλὰ καὶ θάνατον ldquoMa anche voicittadini giudici dovete essere fduciosi(εὐέλπιδας) riguardo alla morterdquo ha ini-zio cosigrave lrsquoultimo capitolo in tono di pe-rorazione quanto alla procedura giudi-ziaria non dovrebbe esserci luogo per unaperorazione giaccheacute la sentenza di morteegrave irrevocabile ma Socrate perora la cau-sa delle sue idee e vuole che quale che siala sorte delle anime dopo la morte i giu-dici che hanno avuto fducia in lui abbia-no chiara coscienza che lrsquouomo non deveesitare a seguire la voce del dio che parlanella sua coscienza41d ὅτι τελευτήσαντι ldquoche per lrsquouo-mo virtuoso non crsquoegrave alcun male neacute da vi-vo neacute da mortordquo la dichiarativa ha fun-zione epesegetica rispetto a ἕν τι τοῦτοmentre ζῶντι e τελευτήσαντι sono predi-cativi di ἀνδρὶ ἀγαθῷ | οὐδὲ τὰ ἐμὰ γέγονεν ldquoneacute le mie vicende (τὰ ἐμά) sonoavvenute a caso (ἀπὸ τοῦ αὐτομάτου)rdquo| τεθνάναι καὶ ἀπηλλάχθαι πραγμάτωνldquoesser morto ed essermi liberato dai fasti-dirdquo lrsquoidea egrave rappresentata da due infnitiperfetti (da θνῄσκω e ἀπαλλάσσω) nellaprospettiva di esser compiuta solo allorasi realizzeragrave ciograve che egrave meglio per Socrate

| ἐμὲ τὸ σημεῖον ldquoil segno non mi di-stolse per nullardquo il segno misterioso (τὸσημεῖον) che talvolta lo distoglieva dalcompiere unrsquoazione era quello che Socra-te chiamava il suo degravemone Socrate inter-preta ora la mancanza di quel segno comela conferma che per lui egrave stato meglio es-ser condannato dal tribunale | ἔγωγε χαλεπαίνω ldquoe io per conto mio (ἔγωγε)non me la prendo (χαλεπαίνω) con colo-ro che hanno votato per la mia condan-na (τοῖς καταψηφισαμένοις μου) neacute congli accusatorirdquo i verbi giudiziari compo-sti con κατα- si costruiscono con il genretto daκατα- (= ldquocontrordquo) della personaaccusata o condannata | Καίτοι ldquoEppu-rerdquo Socrate si ferma un attimo a rifettereche se anche gli accusatori e i giudici a luiostili non gli hanno fatto alcun male nonera questa la loro intenzione | οὐ ταύτῃτῇ διανοίᾳ ldquonon con questa intenzionerdquo41e τοῦτο μέμφεσθαι ldquodi questo egravegiustorimproverarlirdquo |Τοσόνδε δέομαιlett ldquoDi tanto io li pregordquo δέομαι conil gen della persona vale ldquopregarerdquo(oltre che talvolta ldquoaver bisogno dirdquo)mentre τοσόνδε anticipa lrsquoimperativo chesegue τιμωρήσασθε | ταὐτά ἐλύπουνldquoinfiggendo loro gli stessi fastidi che ioinfiggevo a voirdquo λυπέω ldquoafiggere unordquo

qui ripetuto in poliptoto egrave costruito conlrsquoacc della persona e lrsquoacc di relazionedella cosa con cui uno viene afitto nellatraduzione la carica semantica di λυπέωviene trasferita allrsquooggetto che in grecoegrave reso genericamente con il neutro | ἐὰνὑμῖν ἀρετῆς ldquonel caso che vi sembri(ἐὰν δοκῶσιν) che si diano pensiero o(ἤ) del denaro o (ἤ) di qualche altra cosaprima che (ἤ) della virtugraverdquo ἐὰν δοκῶσινegraveunaprotasidiperiodoipoteticodellrsquoeven-tualitagrave lacuiprotasiegravelrsquoimpτιμωρήσασθεi primi due ἤ sono disgiuntivi (lt aut)mentre il terzo introduce il secondotermine di paragone (lt quam) ἄλλουτου του egrave pron indefinito | οἴονταίτι ἄξιοι ldquoe credono di esser qualcosamentre non meritano nullardquo οὐδενός egravegen di stima | δίκαια ἔσομαι ldquoavrogravericevuto ciograve che egrave giustordquo πεπονθὼςἔσομαι egrave futuro perfetto dal tema diπάσχω42a ἐμοὶ βιωσομένοις ldquoperme a mori-re per voi a vivererdquo i due part futuri hannovalore fnale | ὁπότεροι ἡμῶν ldquochi trameevoirdquoὁπότεροιesprimeduegruppicon-trappostiancheseilprimo di essi egrave costitui-to da una sola personaὁπότεροι ἔρχονταιprop interr indiretta egrave soggettiva rispettoalla sovraordinataἄδηλον sott ἐστί

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gno allora la morte sarebbe un guadagno meraviglioso Infatti io ritengo che seuno dopo aver scelto questa notte in cui avesse dormito cosigrave bene da non vederenemmeno un sogno e dopo aver messo a confronto con questa le altre notti e glialtri giorni della sua vita dovesse fare un esame e dirci quanti giorni e quante not-ti abbia vissuto in modo piugrave felice e piugrave piacevole di quella notte durante tutta lasua vita ebbene io credo che costui anche se fosse non solo un qualche privatocittadino ma il Gran Re troverebbe lui pure che questi giorni e queste notti so-no pochi da contare rispetto agli altri giorni e alle altre notti [40e] Se dunque lamorte egrave qualcosa di tal genere io dico che egrave un guadagno Infatti tutto quanto iltempo della morte non sembra essere altro che unrsquounica notte Invece se la mor-te egrave come un partire di qui per andare in un altro luogo e sono vere le cose che siraccontano ossia che in quel luogo ci sono tutti i morti quale bene o giudici cipotrebbe essere piugrave grande di questoInfatti se uno giunto allrsquoAde [41a] liberatosi di quelli che qui da noi si diconogiudici ne troveragrave di veri quelli che si dice che lagrave pronunciano sentenza MinosseRadamante Eaco Trittolemo e quanti altri dei semidei sono stati giusti nella lorovita ebbene in tal caso questo passare nellrsquoaldilagrave sarebbe forse una cosa da pocoE poi quanto non sarebbe disposto a pagare ciascuno di voi per stare insieme conOrfeo e con Museo con Omero e con Esiodo Per quello che mi riguarda sonodisposto a morire molte volte se questo egrave vero [41b] Infatti per me sarebbe straor-dinario trascorrere il mio tempo allorcheacute mi incontrassi con Palamede con Aia-ce figlio di Telamonio e con qualche altro degli antichi che sonomorti a causa di un ingiusto giudizio mettendo a confronto imiei casi con i loro E io credo che questo non sarebbe dav-vero spiacevoleMa la cosa per me piugrave bella sarebbe sottoporre ad esa-me quelli che stanno di lagrave interrogandoli come facevocon questi che stanno qui per vedere chi egrave sapiente echi ritiene di essere tale ma non lo egrave Quanto sarebbedisposto a pagare uno di voi o giudici per esaminarechi ha portato a Troia [41c] il grande esercito oppu-re Odisseo o Sisifo e altre innumerevoli persone chesi possono menzionare sia uomini che donne E ildiscutere e lo stare lagrave insieme con loro e interrogarlinon sarebbe davvero il colmo della felicitagrave E certa-mente per questo quelli di lagrave non condannano nes-suno a morte Infatti quelli di lagrave oltre ad essere piugravefelici di quelli di qua sono altresigrave per tutto il tempoimmortali se sono vere le cose che si diconoEbbene anche voi o giudici bisogna che abbiate buo-ne speranze davanti alla morte e dovete pensare che unacosa egrave vera in modo particolare [41d] che ad un uomobuono non puograve capitare nessun male neacute in vita neacute in mor-te Le cose che lo riguardano non vengono trascurate dagli

Pittore di Achille (attribuita) Leacutekythoscon giovane presso una tomba ca 440 aCNew York Metropolitan Museum of Art

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degravei E anche le cose che ora mi riguardano non sono successe per caso ma per me egraveevidente questo che ormai morire e liberarmi degli affanni era meglio per me Perquesto motivo il segno divino non mi ha mai deviato dalla via seguitaPerciograve io non ho un grande rancore contro coloro che hanno votato per la miacondanna neacute contro i miei accusatori anche se mi hanno condannato e mi han-no accusato non certo con tale proposito bensigrave nella convinzione di farmi delmale [41e] E in ciograve meritano biasimoPerograve io vi prego proprio di questo Quando i miei fgli saranno diventati adulti pu-niteli o cittadini procurando a loro quegli stessi dolori che io ho procurato a voise vi sembreranno prendersi cura delle ricchezze o di qualche altra cosa prima chedella virtugrave E se si daranno arie di valere qualche cosa mentre non valgono nullarimproverateli cosigrave come io ho rimproverato voi percheacute non si danno cura di ciograve dicui dovrebbero darsi cura e percheacute credono di valere qualche cosa mentre in realtagravenon valgono niente [42a] Se farete questo avrograve ricevuto da voi quello che egrave giustoio e i miei fgliMa egrave ormai venuta lrsquoora di andare io a morire e voi invece a vivereMa chi di noi vada verso ciograve che egrave meglio egrave oscuro a tutti tranne che al dio

Trad G Reale

guida allOtildeanalisi

LINGUA E LESSICO

1 Nel testo ricorrono alcuni termini legati alla radice

θαν(ε)- Dopo aver letto la Scheda di lessico

( p 33) elencali ed evidenziane le differenze dalpunto di vista del signifcato

termine legato alla radice θαν(ε)- significato

TEMI E CONFRONTI

2 In 40d-e alle due opzioni concernenti la morte

vengono associate due immagini Quali

3 Trova nel testo greco le espressioni chesottolineano la differenza fra il credere di essere e

lrsquoessere Trascrivile poi nello schema seguente

credere di essere essere

4 Ripercorri nella struttura e nello sviluppo del

ragionamento i paragraf 40c-41c Completaquindi la seguente tabella

riguardo al

τεθνάναιvengono poste

due alternative

ἢ μηδὲν εἶναι μηδὲ αἴσθησινμηδεμίαν μηδενὸς ἔχειν τὸντεθνεῶταἢhelliphelliphelliphelliphelliphellip

prima possibilitagrave εἴτε δὴ μηδεμία αἴσθησίς ἐστινἀλλ᾿ οἷον ὕπνος ἐπειδάν τιςκαθεύδων μηδ᾿ ὄναρ μηδὲνὁρᾷ θαυμάσιον κέρδος ἂν εἴηὁ θάνατος

seconda possibilitagrave

le categorie

di personaggi

dellrsquooltretombaa) i veri giudicib) helliphelliphelliphelliphellipc) helliphelliphelliphelliphellipd) helliphelliphelliphelliphellip

Μίνως τε καὶ ῾Ραδάμανθυς καὶΑἰακὸς καὶ Τριπτόλεμος

5 Lrsquoultimo pensiero di Socrate egrave per i figliesprimendo una sua preoccupazione nei loroconfronti egli ritorna cosigrave su un motivo ricorrentedel suo pensiero Sai dire quale

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Lo sguardo di Platone e Aristotele pur essendo saldamente ancorato nel passato mira co-munque ad aprirsi alla dimensione dellrsquouniversale puntando a un orizzonte piugrave ampio Pla-tone perseguiragrave tale prospettiva nel senso dellrsquoelaborazione di modelli ideali che scaturisconodalla critica allrsquoesistente e sono destinati a fungere da punti di riferimento per trasformare larealtagrave In Aristotele assistiamo invece alla compiuta elaborazione di un ideale di vita teoreticoin cui la conoscenza organizzata in una serie di discipline dotate di autonomia e regole pro-prie mira a spiegare ndash piuttosto che a trasformare ndash la realtagrave e basta ormai a se stessa lrsquouomoche pratica la flosofa egrave felice e costituisce agli occhi di Aristotele la realizzazione piugrave perfet-ta della natura umana

Naturalmente non egrave qui possibile ripercorrere neppure per sommi capi il complessosviluppo del pensiero di Platone e di Aristotele Lrsquoattenzione andragrave piuttosto rivolta alleforme espressive delle loro opere che ne legittimano la presenza oltre che nei manuali difilosofia anche in una storia della letteratura greca I dialoghi di Platone sono insiemealla Bibbia e alle opere di Shakespeare le opere piugrave studiate della letteratura mondialee buona parte di questa straordinaria fortuna si deve proprio alla loro forma letterariaAristotele seguigrave Platone nello scrivere dialoghi destinati a un pubblico ampio ma questeopere purtroppo non ci sono pervenute Di lui ci restano invece una serie di trattazio-ni destinate alla sua scuola spesso vicine nella forma a una serie di appunti Eppure nondi rado la grandezza del pensiero rifulge nella semplicitagrave dellrsquoespressione siccheacute ancheAristotele ndash che del resto sulla poesia ha scritto pagine memorabili ndash figura a pieno ti-tolo in una storia della letteratura

Platone sebbene ne sapesse qualcosa [hellip] In variluoghi sulle coste e nelle isole dellrsquoAsia Minore [Ari-stotele] si dedicograve allo studio pratico della biologiamarina che lo interessava molto piugrave degli studi ma-tematici nellrsquoAccademia Platone non condivise nes-suna di queste operazioni neppure quella del ma-trimonio [hellip]A codeste differenze di ambiente si aggiungano quellefra un professionista della classe media marito e pa-dre versato nellrsquoindagine scientifca e pratico ammi-nistratore e lrsquoateniese Platone aristocratico misticoascetico puritano Non dobbiamo quindi sorprender-ci di trovare il pensiero politico di Aristotele contraddi-stinto da caratteri non platonici quali il valore della vitafamiliare la cura della salute e la ricerca della felicitagravendash per usare la frase di Jefferson ndash lrsquoimportanza e il va-lore della proprietagrave il rispetto della pubblica opinionedei gusti e delle preferenze dellrsquouomo comune e so-prattutto il suo senso del possibile la sua convinzioneche una metagrave almeno della politica consiste nel sapermettere a proftto ciograve che si ha Che cosa si potrebbefare se fosse possibile liberarsi da ogni vincolo e rico-minciare da capo non egrave certo una domanda inutileal contrario egrave ben degna della flosofa percheacute lo stu-dio della perfezione non deve mai essere disprezzatoMa la dottrina politica non si riduce soltanto a edifca-re Stati ideali consiste altresigrave nel perfezionare e difen-dere quelli esistenti Ne sia pratico o teorico lo sco-

po la base del nostro studio saragrave sempre la stessala comprensione di tutto ciograve che si riferisce alla polise dellrsquouomo nei suoi rapporti con essa lrsquouomo qua-le ζῷον πολιτικόν creatura fatta per la societagrave Lrsquoartepolitica abbraccia tutto Ci dice Aristotele al principiodellrsquoEtica che essa non egrave altro che la conoscenza delbene supremordquo

Busto di Platone copia romana di un originalegreco del IV secolo aC Cittagrave del Vaticano

4

PlatonePlatone nacque ad Atene nel 427 aC da una famiglia della piugrave alta aristocrazia da parte

di padre discendeva dallrsquoultimo re di Atene il mitico Codro da parte di madre dal gran-de legislatore Solone cugino della madre fu lrsquooligarca Crizia uno dei Trenta tiranni Secon-do una tradizione ben attestata e credibile il suo vero nome era Arigravestocle fu il suo maestro diginnastica a soprannominarlo Platone il ldquolargordquo (πλατύς) percheacute aveva spalle larghe o forseil soprannome gli venne dalla ldquoampiezzardquo dello stile

Lrsquoincontro con Socrate | Per la vita di Platone possiamo contare su un eccezionale documentoautobiografco la Lettera VII probabilmente autentica Di qui al netto di gran parte dellatradizione aneddotica piugrave tarda che ricostruigrave in termini spesso favolosi ogni dettaglio dellasua vita traiamo le principali informazioni sulla biografa del flosofo

Lrsquoevento fondamentale fu a ventrsquoanni (dunque verso il 407 aC) lrsquoincontro con Socrateche otto anni piugrave tardi nel 399 aC sarebbe stato condannato a morte con lrsquoaccusa di empie-tagrave La vita politica allora attraeva il giovane Platone che per legami familiari e frequentazioninon avrebbe avuto difcoltagrave a farsi strada in questo campo Ben presto tuttavia rimase delusosia dai Trenta che avevano instaurato un governo sanguinario sia dalla restaurata democraziache aveva condannato a morte il suo maestro lrsquouomo piugrave giusto da lui conosciuto Lrsquoesperien-za del processo e della condanna di Socrate in particolare fu decisiva per Platone giagrave profon-damente turbato dai delitti perpetrati dai Trenta in nome della restaurazione dei valori moraliIn relazione a queste esperienze Platone andograve formando la propria personalitagrave per lui comeper qualsiasi Ateniese e per la maggior parte dei Greci dei suoi tempi il problema politico erafondamentale per tutta la vita Platone coltivograve lrsquoidea di costituire una cittagrave giusta in antitesia quelle ingiuste che aveva conosciuto

In Magna Grecia e in Sicilia | A circa quarantrsquoanni nel 387 aC Platone visitograve la Magna Greciae frequentograve gli ambienti pitagorici di Taranto e di Crotone In seguito in Sicilia conobbeDionisio tiranno di Siracusa e cercograve di convincerlo a costituire uno Stato giusto che fosseispirato allrsquoidea del Bene Per questo progetto poteacute contare sullrsquoaiuto del cognato del tiran-no Dione giovane ed entusiasta degli studi flosofci tuttavia Dionisio espulse immedia-tamente Platone da Siracusa mandandolo nellrsquoisola di Egina che allora era in guerra con-tro Atene Alle notizie che Platone stesso ci fornisce si puograve aggiungere un dettaglio noninverosimile che conosciamo da fonti posteriori il flosofo fu fatto prigioniero e rischiograve diessere venduto come schiavo

LrsquoAccademia | Ritornato ad Atene Platone fondograve in quello stesso anno (387 aC) la sua scuolasullrsquoesempio delle comunitagrave pitagoriche della Magna Grecia Il nome ldquoAccademiardquo designavaallora lrsquoarea di un ginnasio sito nei giardini consacrati allrsquoeroe Acadegravemo che secondo il mitorestituigrave ai Dioscuri la sorella Elena rapita da Teseo Il sito peraltro si trova vicinissimo a Colo-no luogo natale di Sofocle e scena della sua ultima tragedia lrsquoEdipo a Colono Platone ne fece

T1

T2T3 T11

T12

T13

Lettere

T1 Politica e filosofia la giovinezza di

Platone (VII 324b-326b) it

Apologia di Socrate

T2 I primi accusatori (18a-19a) gr

T3 Il sapere di Socrate (20c-21d) gr

T4 Il congedo (40c-42a) gr

Protagora

T5 Prometeo e il progresso

umano (320c-322d) it

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un luogo di discussione aperto ai suoi amici e discepoli ma anche ai passanti FrequentaronolrsquoAccademia di Platone probabilmente anche delle donne il che sembra rispondere al proget-to politico di creare una societagrave in cui uomini e donne avessero i medesimi compiti

Secondo viaggio in Sicilia | In diversi punti della sua opera Platone evoca con struggimento ladolcezza di una vita dedicata alla rifessione Eppure quando lrsquooccasione si ofrigrave Platone nonesitograve ad abbandonare tutto per cercare ndash di nuovo ndash di tradurre in realtagrave il suo ideale Nel 367aC Dionisio di Siracusa morigrave e gli successe il giovane fglio Dionisio II Lo zio di questi quelDione che Platone aveva conosciuto durante il primo viaggio in Sicilia insistette percheacute il f-losofo rinnovasse il suo progetto di costruire a Siracusa uno Stato conforme a giustizia e Pla-tone partigrave Fu accolto splendidamente ma lrsquoambiente di corte era ostile e sospettoso due annidopo quando Dionisio per gelosia mandograve in esilio Dione Platone deluso rientrograve in patria

Terzo viaggio in Sicilia | Nel 361 aC infne fu Dionisio II stesso a richiamare ancora una voltaPlatone che esitograve a lungo ma alla fne partigrave la situazione si era perograve ulteriormente complica-ta per i permanenti contrasti tra Dione e il tiranno e per le continue ingerenze di questrsquoulti-mo che tra lrsquoaltro tratteneva Platone contro la sua volontagrave impedendogli di lasciare la Sicilia

Simposio

T6 Introduzione al dialogo (172a-174a) it

T7 Eros desidera ciograve che non ha (199c-201c) it

T8 Eros egrave il figlio di Poros e

Penia (203b-203e) gr

T9 Eros egrave amore di immortalitagrave (205d-207a) it

T10 Per conoscere ciograve che egrave bello in

seacute (209a-212a) it

Fedone

T11 Introduzione al dialogo (59b-63b) it

T12 La morte (115b-118a) gr

Repubblica

T13 I filosofi e il governo dello

Stato (487b-490e) gr

T14 Il mito della caverna (514a-516e) it

T15 La via che porta in alto (621b-d) gr-it

TESTI IN DIGITALE

Puoi leggerealtri testi antologici

T16 Restare al proprio posto (Apologia 28a-d) it

T17 Il discorso delle Leggi (Critone 50a-54e) gr

T18 Lrsquoidea del Bene (Repubblica 517c-521b) it

Mettiti alla provacon 20 esercizi interattivi

ONLINE

Il Platone di Berkeley

Giallo archeologico pochi anni fa riemerge dal nulla un ritratto

di Platone che forse ne rivela il vero volto Il pezzo giaceva daun secolo a Berkeley in California Comprato a Roma nel 1902 sulmercato antiquario era ritenuto un falso moderno Ora perograve unarcheologo Stephen Miller ne ha dimostrato lrsquoautenticitagrave il materialendash marmo di Paro ndash egrave sconosciuto ai falsari La statua egrave una copiaromana (dellrsquoetagrave di Adriano) da un originale di metagrave del IV secolo aCquando Platone era vivoIl ldquonuovordquo Platone ha il volto incorniciato di nastri simili a quelli portatidai vincitori olimpici e lrsquoorecchio destro leggermente deformatosuggerisce la pratica del pugilato (lo ricorda Platone stesso nelProtagora)Lrsquoerma che lo regge reca unrsquoiscrizione con il nome del flosofo edue massime cruciali per la flosofa di Platone che trovano precisoriscontro nella Repubblica ΠΛΑΤΩΝΑΡΙΣΤΩΝΟΣΑΘΗΝΑΙΟΣndash ΑΙΤΙΑΕΛΟΜΕΝΩΙ ΘΕΟΣΑΝΑΙΤΙΟΣ ΨΥΧΗΔΕ ΠΑΣΑΑΘΑΝΑΤΟΣ (ldquoPlatone fglio di Aristone Ateniese ndash la colpa egrave di chi fale sue scelte il dio non ha colpe e ogni anima egrave immortalerdquo) Bellezzadrsquoanima e di corpo quindi

Copertina del libro The Berkeley Platodi Stephen G Miller 2009 University ofCalifornia Press

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Solo grazie allrsquointervento del pitagorico Archita di Taranto nel 360 aC Platone rientrograve inAtene dove restograve fno al 347 aC quando a ottantrsquoanni morigrave

Lrsquoopera platonica | Platone egrave uno dei rarissimi autori del mondo antico di cui ci siano rimastetutte le opere Il corpus platonico ndash ossia lrsquoinsieme degli scritti tramandati sotto il suo nome ndashcomprende lrsquoApologia di Socrate 34 dialoghi e 13 lettere Di queste opere perograve non conoscia-mo la data di composizione (sappiamo solo che le Leggi furono sicuramente lrsquoultimo dialogodi Platone) neacute siamo certi che siano tutte autentiche le lettere anzi a eccezione della giagrave ri-cordata Lettera VII e di poche altre sono per lo piugrave ritenute false e dubbi di autenticitagrave inte-ressano anche qualche dialogo compreso tra i 34 mentre sicuramente spuri sono stati giudicatifn dallrsquoantichitagrave altri dialoghi che ora non vengono piugrave annoverati nel corpus SoprattuttonellrsquoOttocento (quando i testi classici greci e latini vennero studiati sistematicamente e scien-tifcamente da una nutrita schiera di flologi soprattutto tedeschi) si difuse un atteggiamen-to che oggi si tende a ritenere ldquoipercriticordquo e furono messi in discussione anche dialoghi chepoi sono stati riconosciuti come sicuramente platonici Oggi la maggior parte degli studiosiritiene che siano spuri lrsquoEpinomide lrsquoAlcibiade II lrsquoIpparco e gli Amanti mentre la discussio-ne rimane apertissima in merito a Teage Clitofonte Alcibiade I e alcune Lettere

Ancora piugrave difcile da risolvere egrave il problema della cronologia sia assoluta (la data in cui idialoghi sono stati scritti) sia relativa (lrsquoordine in cui sono stati composti) La quasi totalitagravedei dialoghi inscena singole conversazioni ambientate nel passato durante la vita di Socratedi conseguenza i richiami a fatti storici non sono in genere utili per stabilire la cronologia as-soluta e sono davvero pochi i rimandi interni da un dialogo allrsquoaltro che possano determina-re una cronologia relativa Anche la data drammatica dei dialoghi (ossia la data in cui lrsquoautoreimmagina avvenuta la conversazione che narra) egrave spesso difcile da determinare percheacute Pla-tone spesso mescola date e avvenimenti di tempi diversi

Nonostante le difcoltagrave quasi insormontabili i flologi hanno tentato lrsquoimpossibile per sta-bilire una cronologia credibile Il metodo che sembra avere dato i frutti migliori egrave quello dettoldquostilometricordquo inaugurato da alcuni ricercatori giagrave alla fne dellrsquoOttocento e poi proseguito aigiorni nostri con i supporti informatici Si cerca di misurare lo stile di un autore che in certi usilinguistici ndash soprattutto le particelle del discorso ndash si modifca nel tempo quasi a sua insaputaPartendo quindi da pochi dati tutto sommato certi (lrsquoultima opera di Platone sono sicuramentele Leggi e da un certo momento in avanti Platone evitograve lo iato ossia lrsquoincontro di vocali fra la f-ne di una parola e il principio di quella successiva) egrave stata ricostruita una sequenza che nelle suelinee generali riscuote un ampio consenso anche percheacute i risultati delle ricerche stilometrichesembrano in parte coincidere con quanto si puograve ricavare da considerazioni piugrave empiriche (peresempio i dialoghi piugrave ldquosocraticirdquo sono ritenuti piugrave antichi) Si usa perciograve distinguere ndash com-prendendo solo le opere certamente autentiche ndash fra un Platone ldquogiovanerdquo ldquomaturordquo e ldquoanzianordquo

1) Opere della giovinezzaApologia di Socrate Critone Eutifone Liside Carmide Lachete Ione Alcibiade I Ippiamaggiore Ippia minore Gorgia Protagora Menesseno Eutidemo Menone

2) Opere della maturitagraveCratilo Fedone Simposio Repubblica Fedro

3) Opere della vecchiaiaTeeteto Parmenide Sofsta Politico Filebo Timeo Crizia e Leggi

A questa ricostruzione comunque sono state mosse anche critiche soprattutto percheacute le fontici dicono che Platone continuograve a rielaborare i suoi dialoghi fno alla morte il che sostanzial-mente vanifca le nostre pretese di risalire per ogni opera a una precisa data di composizioneTuttavia la distinzione rimane a suo modo utile percheacute consente di mettere a fuoco almenoin parte le diferenze e le peculiaritagrave dei vari dialoghi platonici

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reI dialoghi ldquogiovanilirdquo | Nei dialoghi del primo gruppo rivive lo spirito polemico e corrosivo di

Socrate che si traduce spesso in un esito aporetico (cioegrave privo di soluzioni problematico) onegativo il problema proposto non viene risolto In altre parole questi dialoghi inscenano ilconfitto del flosofo con la cultura tradizionale e hanno perciograve una funzione prevalentemen-te negativa Secondo il Socrate di Platone i saperi dominanti al suo tempo erano in realtagrave deisaperi fasulli percheacute nessuno si preoccupava di cercare e defnire che cosa sono il vero bene e ilvero male per lrsquouomo A suo giudizio questa ignoranza accomunava allo stesso titolo sia la cul-tura tradizionale sia la sofstica la prima percheacute fondava le sue pretese normative sullrsquoautoritagrave

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le trame I principali dialoghi OgravegiovaniliOacute

Critone

Il Critone egrave un dialogo tra Socrate in carcere dopo es-sere stato condannato a morte e il suo vecchio amicoCritone che lo sollecita ad accettare la proposta sua edi altri amici corrompere i guardiani e fuggire dal car-cere evitando lrsquoesecuzione capitale percheacute la gentenon creda che Socrate non ha potuto salvarsi per lascarsa disponibilitagrave degli amici Socrate risponde sorri-dendo che non bisogna preoccuparsi di ciograve che pensala gente importa solo quello che pensano coloro chesanno davvero Afferma inoltre di essere stato allevatoed educato secondo i principi stabiliti dalle leggi checonsidera inviolabili

Eutifrone

NellrsquoEutifrone Socrate ed Eutifrone discutono sul con-cetto di pietagrave religiosa (εὐσέβεια) ma compare an-che giagrave il tema del processo e della morte del GiustoNellrsquoatrio dellrsquoarconte re che giudica in via preliminarei delitti contro la religione Socrate attende di essererinviato a giudizio per lrsquoaccusa di empietagrave nellrsquoattesadiscute con Eutifrone che vuole trascinare in giudiziosuo padre per lrsquouccisione involontaria di uno schiavooggetto della discussione egrave cosa si deve considerarepio e cosa invece empio

Lachete e Liside

Nel Lachete diversi personaggi discutono tra loro perdefnire il coraggio (dialogo diretto) mentre nel Liside

Socrate riferisce una conversazione avuta con due gio-vani per defnire lrsquoamicizia

Carmide e Protagora

Nel Carmide oggetto della discussione egrave la tempe-ranza nel Protagora Socrate discute con il sofsta sela virtugrave sia insegnabile o meno Protagora egrave convintoche lo sia e adduce come prova il fatto che in tut-te le cittagrave i cittadini si preoccupano che i propri fgliapprendano ciograve che debbono fare e questo fa pen-sare che nellrsquoopinione comune la virtugrave sia insegnabileSocrate obietta che spesso i fgli di uomini eccellen-ti sono assai inferiori ai loro padri se la virtugrave fosseinsegnabile questi lrsquoavrebbero insegnata ai loro fgliMa nel corso della discussione mentre Protagora

si avvicina al punto di vista di Socrate questi chiari-sce il suo concetto di virtugrave che consiste nel sapereciograve che si deve fare in questo modo Socrate passaal punto di vista assunto prima da Protagora (la virtugraveegrave insegnabile) e ritorce contro di lui la pretesa so-fstica che su ogni argomento si possano dire coseopposte ( T5)

Ippia minore

NellrsquoIppia minore Socrate afferma che chi mente sa-pendo di mentire egrave moralmente superiore a chi men-te senza sapere contesta cosigrave la dottrina giuridica se-condo la quale chi sbaglia volontariamente deve esse-re punito piugrave severamente di chi sbaglia involontaria-mente La base di questo paradosso egrave evidentementeil principio socratico che ldquonessuno sbaglia volontaria-menterdquo in quanto la virtugrave egrave conoscenza come si con-cludeva giagrave nel Protagora

Gorgia

Il Gorgia affronta il problema dellrsquouso della retoricasecondo Gorgia la retorica ha la semplice funzione dicreare persuasione in giudizio o in assemblea indipen-dentemente dallrsquouso positivo o negativo che qualcunone potrebbe fare Socrate contesta questa asserzionee illustra il principio che egrave meglio subire ingiustizia piut-tosto che farla

Eutidemo

LrsquoEutidemo attacca il relativismo che Platone attri-buisce alla sofstica attraverso lo scontro dialettico trai due sofsti Eutidemo e Dionisodoro

Menone

Nel Menone si dimostra che la veritagrave sta nella coscien-za e non viene appresa ldquodal di fuorirdquo Socrate interrogalo schiavo di Menone che non sa nulla di geometriae gli chiede come si puograve costruire un quadrato doppiodi un quadrato dato Naturalmente lo schiavo non egrave ingrado di rispondere ma attraverso una serie accortadi domande Socrate riesce a fargli trovare la soluzionegiusta Dato che Socrate non gli ha fornito alcuna infor-mazione si deve concludere che lo schiavo ha ritrovatonella sua memoria una conoscenza innata

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di una religione tuttrsquoaltro che pia sul sapere fasullo di poeti profeti e politici tutti protesi allrsquoa-dulazione del popolo piugrave che alla sua educazione gli altri percheacute pur avendo introdotto il nuo-vo e potente mezzo della dialettica si mettevano perograve anchrsquoessi al servizio dei bisogni correntistimando che onore ricchezze e potere fossero comunque i beni piugrave degni di essere perseguiti

Questi primi dialoghi possono dunque essere divisi sia pure con molta approssimazione econ la consapevolezza del fatto che cultura tradizionale e sofstica erano per Platone due partidello stesso fenomeno in dialoghi che polemizzano soprattutto con gli esponenti della tra-dizione (Apologia di Socrate Critone Eutifone Liside Carmide Lachete Ione Alcibiade I) edialoghi che polemizzano soprattutto contro i sofsti (Ippia maggiore Ippia minore GorgiaProtagora Menesseno Eutidemo Menone)

Fra queste opere lrsquoApologia fa in certo modo parte a seacute anzitutto percheacute non egrave un dialogoPlatone vuole riprodurre a distanza di parecchi anni il discorso di difesa che Socrate avreb-be pronunciato davanti al tribunale di Atene nel corso del processo che lo vide imputato perempietagrave Dallrsquoopera emerge chiaramente la funzione che Socrate assunse nei confronti dellacomunitagrave civile e politica di Atene la missione afdata dal dio di Delf a lui unico saggio ndash inquanto consapevole della propria ignoranza ndash egrave di sollecitare i suoi concittadini a interrogarela propria coscienza e a rendersi conto dei limiti del loro sapere

Lo stile dei dialoghi ldquogiovanilirdquo | I dialoghi giovanili come abbiamo visto concedono grande spa-zio alla presentazione di personaggi importanti per la cultura greca e ateniese in particolare Pro-prio per questo si registra una grande varietagrave dal punto di vista della lingua e dello stile a secon-da degli interlocutori con i quali Socrate conversa Cosigrave la prosa ipnotica del sofsta Protagorasi alterna allo stile semplice e rude del generale Lachegravete i giochetti verbali di Polo nel Gorgiasono controbilanciati nello stesso dialogo dallo stile impetuoso di Cagravellicle e cosigrave via A questediverse voci si aggiunge il serrato interrogare di Platone che in parte eredita il ritmo incalzantee convulso della sticomitia tragica (soprattutto nei brani in cui troviamo un alternarsi secco dibattute lunghe un solo verso e pronunciate da due personaggi spesso impegnati in un dibattito)Platone perograve impronta il suo Socrate a un registro molto piugrave quotidiano che nelle scelte lessica-li sfora spesso il popolaresco come notano i suoi interlocutori Callicle e Ippia Socrate non arre-tra di fronte a parole triviali (φαῦλα ὀνόματα) e nei suoi discorsi menziona asini ciabattini cuo-chi insomma tutto un mondo umile che era tendenzialmente estraneo alla prosa drsquoarte classica

I dialoghi della maturitagrave | Le opere della maturitagrave hanno in genere estensione piugrave ampia rispetto aidialoghi ldquogiovanilirdquo Gli interlocutori di Socrate non sono sapienti da smascherare ma personaggiper lo piugrave ben disposti che Socrate conduce sulla via della ricerca attraverso la defnizione di dot-trine positive seppur presentate sempre come provvisorie e parte di uno sforzo di indagine maiconcluso Dal punto di vista letterario appartengono a questo gruppo insieme al Cratilo i piugravefamosi capolavori di Platone cioegrave il Fedone il Simposio la Repubblica e il Fedro opere in cui vieneman mano articolata e messa a punto anche la componente piugrave peculiare della speculazione pla-tonica ossia la metafsica delle idee la dottrina secondo la quale la realtagrave non consiste nel mondoche ci egrave attestato dai sensi ma in quello intelligibile che si puograve raggiungere attraverso la ragione

T2

T3

T4

le trame I dialoghi della maturitˆ

Cratilo

Nel Cratilo Socrate discute con il parmenideo Ermo-gene e con lrsquoeracliteo Cratilo sulla natura del linguag-gio e in particolare sulla relazione fra parole e signi-fcati da un lato Ermogene ritiene che i nomi dellecose non siano legati per natura alle cose stesse (inaccordo con lrsquoidea della convenzionalitagrave dei nomi)dallrsquoaltro Cratilo egrave convinto che il rapporto tra parola

e cosa sia insito nella natura della cosa Socrate ac-cetta di dare credito a Cratilo per suffragare la suaipotesi esamina le etimologie di alcuni nomi Risultaallora chiaro che certi nomi possono essere analizzatiin modi differenti di conseguenza Socrate consideracon scetticismo la possibilitagrave che lrsquoanalisi del linguag-gio conduca a una corretta comprensione dellrsquoessen-za delle cose

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reSimposio

Il Simposio riproduce una discussione ndash egrave un dialogonarrato ndash avvenuta a casa del poeta Agatone in oc-casione del convito per festeggiare la sua vittoria nelleLenee del 416 aC gli invitati sono Fedro appassio-nato di retorica il suo amico prediletto Pausania il me-dico Erissimaco il poeta comico Aristofane e SocrateOgnuno degli intervenuti pronuncia un elogio di ErosFedro narra un mito secondo cui Eros sarebbe un diocapace di ispirare lrsquoeroismo in chi ama e dimostra lasua affermazione con lrsquoesempio di Alcesti che accettogravedi morire al posto del marito Admeto secondo Pausa-nia ci sono due tipi di Eros come esistono due Afrodi-ti una celeste e una volgare Erissimaco sostiene cheEros egrave presente in tutti gli esseri percheacute lrsquoamore fra op-posti permea di seacute lrsquointera natura Aristofane raccontainvece una storia fantasiosa come le sue commedie inorigine gli esseri viventi erano suddivisi in tre sessi cioegravei maschi le femmine e gli ldquoandroginirdquo (che assommava-no caratteri maschili e femminili) Per reprimerne la po-tenza Zeus li divise a metagrave e da allora le due parti siricercano reciprocamente per ricostruire lrsquounitagrave origina-ria dai maschi discendono gli uomini attratti da uominidalle femmine donne attratte da donne e dagli androgi-ni uomini e donne eterosessuali Dopo Agatone e il suoelogio della delicatezza e della bellezza di Eros egrave la vol-ta di Socrate che riferisce ai convitati la storia che untempo gli aveva raccontato Diotima di Mantinea Erosegrave fglio di Poros e di Penia cioegrave di Astuzia e di Povertagravenel giorno in cui gli degravei festeggiavano la nascita di Afro-dite Poros si ubriacograve e Penia volle concepire un fglioda lui gli si sdraiograve accanto e concepigrave Eros che essen-do fglio di tali genitori egrave un degravemone (non un dio) pove-ro ma ama la ricchezza non egrave bello ma ama la bellezzaegrave ignorante e quindi ama la sapienza che delle cosebelle egrave la piugrave bella Il dialogo egrave concluso dallrsquoarrivo di Al-cibiade ubriaco che pronuncia un singolare elogio diSocrate im quale ndash come Eros ndash ispira a chi sta con luiil desiderio della bellezza e della sapienza ( T6-T10)

Fedone

Fedone racconta al suo amico Echegravecrate delle ultimeore di vita di Socrate Ai suoi discepoli il maestro spie-ga che non devono affiggersi per la sua morte immi-nente percheacute Socrate non egrave il corpo ormai cadenteper la vecchiaia che sta loro davanti ma la sua animaimmortale lrsquoanima una volta libera dalle catene chela vincolano al corpo potragrave fnalmente contemplare leidee e raggiungere cosigrave la beatitudine per cui egrave nata eche ha sempre desiderato ( T11-T12)

Repubblica

Lo Stato perfetto egrave descritto nei dieci libri della Repub-

blica il dialogo si svolge al Pireo nella casa del vecchioCefalo il padre dellrsquooratore Lisia e di Polemarco e vipartecipano anche i due fratelli di Platone Glauconee Adimanto Nel primo libro si confuta la tesi espostadal sofsta Trasimaco che la giustizia egrave lrsquointeresse delpiugrave forte (questo libro potrebbe essere stato compostonella fase ldquosocraticardquo del pensiero di Platone) In segui-

to Socrate va delineando la struttura di uno Stato chesia governato dai flosof (ldquocustodirdquo) difeso dai guerrierie sostenuto dallrsquoattivitagrave economica di artigiani e com-mercianti In ognuna di queste classi prevale una delletre funzioni dellrsquoanima la ragione guidata dalla saggez-za (flosof) la volontagrave guidata dalla fortezza (guerrieri)il desiderio guidato dalla temperanza (artigiani e com-mercianti) I custodi devono mettere in comune non so-lo i beni ma anche le donne e i fgli in modo da essereliberi da ogni passione privata e preoccuparsi soltantodel bene della comunitagrave Da questo Stato devono es-sere esclusi i poeti soprattutto quelli che compongonopoesia epica o drammatica i poeti epici infatti produ-cono immagini immorali degli degravei soggetti a passionivili quali lrsquoira e la lussuria colpevoli di azioni immora-li (come gli adultegraveri di Zeus) o violente come la bat-taglia degli degravei sotto le mura di Troia I poeti imitano larealtagrave sensibile che egrave a sua volta imitazione del mondoideale quindi la loro poesia costituisce unrsquoimitazionedi secondo grado ancor piugrave contraddittoria e remotadal mondo delle idee di quanto possa esserlo il mondosensibile ( T13-T15)

Fedro

Socrate e Fedro discutono dellrsquoamore sotto un platanopresso le rive dellrsquoIlisso appena fuori Atene Fedro leggea Socrate un discorso che attribuisce a Lisia secondocui egrave meglio compiacere chi non ci ama piuttosto chechi ci ama chi non ci ama infatti saragrave molto meno tur-bato dalla passione piugrave ragionevole e quindi piugrave grade-vole Socrate propone un ragionamento analogo madopo averlo concluso si pente e dichiara che non vor-rebbe aver pronunciato un discorso cosigrave blasfemo do-vragrave declamare un nuovo discorso una ldquopalinodiardquo (nuo-vo canto ossia ritrattazione da un celebre canto di Ste-sicoro in cui il poeta si mostrava pentito di aver denigratoElena Vol 1 p 438) Socrate spiega ora che lrsquoamoreegrave una sorta di divina follia che turba lrsquoanima e la spingealla ricerca della bellezza ideale e della veritagrave che coinci-de con essa Per illustrare lrsquoidea racconta un mito le ani-me degli uomini sono come bighe alate trascinate da uncavallo bianco e da uno nero prima di incarnarsi nei cor-pi hanno percorso una via nello spazio che sta sopra alcielo lrsquoiperuranio Lrsquoauriga che regge la biga rappresentala parte razionale dellrsquoanima il cavallo bianco egrave lrsquoanimapassionale mentre quello nero egrave lrsquoanima soggetta agliistinti lrsquoauriga punta verso lrsquoalto per meglio contempla-re da vicino le idee intelligibili e lrsquoanima passionale col-labora con lui mentre il cavallo nero cioegrave lrsquoanima che egravesoggetta alla concupiscenza cerca di tirare la biga ver-so il basso Le anime i cui aurighi riescono meglio a go-vernare la biga giungendo a contemplare piugrave da vicinole idee dopo la reincarnazione conservano piugrave chiaroil ricordo dei modelli immortali che hanno contemplatoDopo aver toccato toni molto vicini a quelli della poe-sia il dialogo si conclude con una piugrave asciutta rifessio-ne sulla retorica la vera retorica egrave quella che conoscelrsquoessenza intelligibile (le idee) e procede attraverso ladialettica che divide e riunisce i concetti organizzan-doli secondo la loro essenza

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Una nuova forma di poetica | Sia il Fedone sia il Simposio fanno ricorso a una cornice particolar-mente complessa volta a sottolineare il carattere di rievocazione del dialogo Nel Fedone duepitagorici Echecrate e Fedone si incontrano nella suggestiva cittagrave di Fliunte nel Peloponne-so (dove si diceva fosse nato lo stesso Pitagora e dove trovarono rifugio in etagrave classica diversiesponenti del pitagorismo) Fedone proviene da Atene e ha quindi notizie sicure sulle ultimeore di Socrate il nucleo del dialogo egrave quindi un racconto serrato delle ultime ore di Socrate inprigione volto a chiarire quello che Socrate disse e fece ndash il binomio egrave enfaticamente sottoli-neato ndash di fronte alla morte

Nelle prime battute del racconto di Fedone grande spazio prende il contesto apollineo cheaccompagna le ultime ore del flosofo lrsquoesecuzione stessa era stata resa possibile dal ritornodella nave sacra di Teseo da Delo (isola sacra ad Apollo) evento che segnava la fne della treguasacra durante la quale si sospendevano le esecuzioni capitali E del resto Socrate stesso erastato visitato piugrave volte da un sogno profetico di origine apollinea che lo invitava a comporremusica ecco percheacute prima di morire aveva messo in musica un inno ad Apollo e alcune favo-le di Esopo che al culto apollineo era associato nel santuario di Delf Forse ndash dice Socrate ndashil sogno si riferiva non alla ldquomusica della flosofardquo ma proprio alla musica in senso comunequindi alla produzione poetica anche se proprio le parole del flosofo fniscono per rappre-sentare una nuova forma di poesia nata sotto il segno di Apollo Gli argomenti che Socratesviluppa nel corso del dialogo insieme agli amici sono quindi presentati come unrsquoimpresaal tempo stesso intellettuale e mitologica

Il dialogo alterna momenti di esaltazione e scoramento con una costante attenzione allapsicologia degli amici di Socrate stretti fra lacrime e speranze incerti se credere agli argo-menti che cercano di dimostrare lrsquoimmortalitagrave dellrsquoanima Per fare ciograve Socrate (cioegrave Plato-ne) ricorre anche al mito come per esempio quello escatologico che chiude il dialogo vi sidescrivono il destino dellrsquoanima dopo la morte e la natura del mondo visto dallrsquoalto in unastraordinaria visione aerea Forse egrave impossibile sostenere che le cose sono nel dettaglio co-sigrave come il mito le descrive eppure ndash aferma Socrate ndash egrave un rischio bello e nobile quello dicimentarsi con questo racconto

Il Fedone si conclude con la celebre descrizione della morte di Socrate che vorrebbe brin-dare con la cicuta e afronta poi la sua fne con la massima serenitagrave fno a pronunciare le ul-time misteriose parole dobbiamo un gallo ad Asclepio il dio della medicina Forse lrsquoanimadi Socrate egrave ormai salva e il tributo al dio ne egrave il segno

Il messaggio di Socrate(-Diotima) | Il Simposio pur essendo la rievocazione di un famoso sim-posio tenutosi a casa di Agatone e dunque di un evento tutto maschile egrave dominato dallavoce di una donna la sacerdotessa Diotigravema di Mantinea di cui Socrate riferisce gli insegna-menti ricevuti in un tempo ancora precedente Siamo quindi di fronte a un racconto chepassa sulla bocca di Diotima Socrate Aristodemo e Apollodoro (i due veri e propri prota-gonisti del dialogo) e infne implicitamente Platone segno della forza di Socrate e dei suoidiscorsi che hanno la prodigiosa capacitagrave di propagarsi e fare proseliti

Il simposio descritto si confgura come unrsquoindagine su eros cui contribuiscono tutti iconvitati da punti di vista molto diferenti al tempo stesso il Simposio ofre una serie di im-magini del flosofo Socrate che per un sapiente gioco di rimandi e corrispondenze internefniscono per coincidere con lrsquoimmagine di eros il Simposio dunque egrave un dialogo sullrsquoa-more ma anche sulla flosofa incarnata nella fgura di Socrate

Il dialogo ha un andamento sia centrifugo sia centripeto Centrifugo percheacute Platone dagravevoce a diversi personaggi che rappresentano altrettanti punti di vista lrsquoamante della mi-tologia (Fedro) lrsquoeducatore (Pausania) il medico (Erissimaco) il comico (Aristofane) iltragico (Agatone) il flosofo (Socrate) il politico (Alcibiade) E in questo moltiplicarsi divoci Platone dimostra un talento straordinario che gli permette di catturare e riprodurrela parlata e le forme espressive di fgure diversissime unite in una mirabile polifonia Ma il

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redialogo ha anche un andamento centripeto percheacute i due discorsi piugrave forti ndash quello di So-crate e quello di Alcibiade ndash riprendono diversi elementi dei discorsi degli altri simposiastima li potenziano e li inseriscono in teorie piugrave organiche e articolare riconducendo i varipunti di vista espressi a una sorta di unitagrave Anche lrsquoimmagine di eros descritto da Socrate equella di Socrate stesso tratteggiata da Alcibiade si fondono del resto in un unico ritrattoche restituisce lrsquoimmagine indimenticabile di un ldquoeros flosofordquo un grande demone media-tore che incarna la philosophigravea lrsquoldquoamore della sapienzardquo appunto ossia lrsquoanelito dellrsquouomoa raggiungere il sapere divino

Un nuovo progetto etico-politico | Secondo una notizia antica Platone continuograve a lavorarefno alla morte sulle prime parole della Repubblica e alla fne decise di cominciare il dialo-go con la parola κατέβην ldquodiscesirdquo che viene afdata a Socrate il flosofo infatti si sta diri-gendo al Pireo e dunque ldquoscendendordquo verso la costa La scelta potrebbe essere voluta e avereun signifcato particolare questa discesa preannuncerebbe la successiva ldquocatabasi infernalerdquodel flosofo nella caverna (anchrsquoessa introdotta dallo stesso verbo) e forse intende presen-tare lrsquointero dialogo come una sorta di immersione nel tumultuoso mondo della polis allaricerca di una chiave di lettura che permetta di pensare un mondo alternativo e superiorealla polis stessa Il dialogo del resto si conclude con un richiamo alla ldquovia che porta in altordquoquasi a simboleggiare il processo di risalita che sarebbe stato portato a compimento

La Repubblica in efetti egrave ricchissima di similitudini metafore e allegorie che nel grecodi Platone vanno tutte sotto il nome di ldquoimmaginerdquo (εἰκών) Le immagini vengono perograve usateesplicitamente come strumento conoscitivo piegando quindi a un fne flosofco uno strumen-to che di per seacute apparteneva a pieno titolo alla tradizione poetica e letteraria La mimesi poe-tica del resto egrave oggetto nella Repubblica di una critica feroce sia per gli efetti negativi legatiallrsquoimmedesimazione con i personaggi sia percheacute la poesia egrave imitazione della realtagrave sensibileche a sua volta imita il mondo delle idee e si colloca quindi a due gradi di distanza dalla realtagraveAl tempo stesso perograve Platone chiama in causa una fgura nuova che prende il nome di ldquopitto-re di costituzionirdquo un artista che riesce a produrre la sua opera prendendo a modello proprioil mondo delle idee E questo artista egrave in fondo Platone stesso che ldquodipingerdquo il suo capolavo-ro cosigrave oltre che una grande rifessione sulla poesia la Repubblica ofre anche un grandiosoesempio di poesia riformata secondo un criterio profondamente etico

La teoria dellrsquoamore (e della comunicazione) | Il Fedro si distingue da Fedone Simposio e Repub-blica per unrsquoapparente semplicitagrave strutturale (due soli personaggi nessuna cornice narrativa)che in realtagrave cela un rapporto profondo con la tradizione poetica e insieme una rifessione sullacomunicazione letteraria La rafnatissima descrizione del paesaggio attico che fa da sfondoalla conversazione tra Socrate e Fedro ofre per esempio una descrizione topica di locusamoenus ma rappresenta anche un omaggio alla grande poesia lirica che ambientava i suoiamori in scenari simili e visibilmente presenti alla memoria letteraria di Platone

I primi due discorsi del Fedro ricreano magistralmente la voce della retorica lisiana men-tre la prosa poetica della palinodia di Socrate deve molto allrsquoinfuenza di Gorgia La pali-nodia peraltro si apre apertamente alla voce della lirica Stesicoro ofre il modello per laritrattazione di Socrate e le voci di Safo Anacreonte e Ibico sono chiaramente riconosci-bili nel tessuto del discorso Insieme a riecheggiamenti del ritmo e del lessico della grandepoesia Socrate riprende anche la concezione dellrsquoeros vissuto come esperienza sublime edevastante Ma lo choc emotivo dellrsquoamore egrave poi piegato allrsquoamore delle idee cui lrsquoeros serettamente incanalato puograve condurre In questo quadro il mito della biga alata e la descri-zione drammatizzata dei moti dellrsquoanima rappresentano sicuri vertici della scrittura plato-nica che si avventura a dipingere ldquoquel che nessun poeta ha mai cantatordquo come Socrate notaal principio della palinodia

Lo stile esuberante della poesia mitologica peraltro convive con quello della dimostra-zione e la seconda parte del dialogo prende un andamento dialettico e analitico Egrave anco-

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ra un mito perograve quello di Teuth e dellrsquoinvenzione dellrsquoalfabeto a fornire il destro per lacelebre critica della scrittura come gli altri dialoghi maturi che abbiamo trattato infatti ilFedro egrave anche una straordinaria rifessione sui meccanismi della comunicazione

Lo stile dei dialoghi della maturitagrave | La rafnata mimesi linguistica che giagrave caratterizza i dialoghigiovanili raggiunge nelle opere mature una qualitagrave artistica prodigiosa La prosa di Platonesi adatta ai diversi contesti con duttilitagrave e fnezza e lrsquoimpiego del dialetto attico nei limitidi una urbanitas sorvegliata tocca corde stilistiche molto diverse talora con un voluto ef-fetto di contrasto valga come esempio il Simposio dove il discorso rarefatto di Diotima egraveseguito dallrsquointervento di Alcibiade la cui ebbrezza impetuosa permea di seacute la sintassi delsuo discorso

I dialoghi ldquosenilirdquo | Con lrsquoimportante eccezione delle Leggi e del Timeo-Crizia i dialoghi delterzo gruppo si caratterizzano per la presenza di interlocutori estremamente autorevolicome il matematico Teeteto nel dialogo omonimo In alcuni dialoghi addirittura Socrateperde il primato e si trova nellrsquoinedita posizione di personaggio secondario cosigrave accade nelParmenide dove il grande flosofo di Elea conduce la maggior parte del dialogo e cosigrave ac-cade nel Sofsta e nel Politico dove un misterioso ldquoStraniero di Eleardquo conduce unrsquoindaginevolta a defnire le fgure del sofsta e del politico Questi dialoghi in accordo con tali perso-naggi tendono a una maggiore rarefazione e astrattezza visibile anche sul piano del lessico

le trame I dialoghi OgraveseniliOacute

Parmenide e Teeteto

Argomento del Parmenide egrave la dialettica che indaga sulrapporto non chiaramente defnibile tra i modelli idealidella realtagrave e gli oggetti della conoscenza sensibile Il Te-

eteto invece affronta i vari gradi della conoscenza sof-fermandosi in particolare sulla funzione che ha in questaricerca lo studio della matematica Il problema che questidialoghi affrontano egrave come lrsquoidea (una e reale) puograve sussi-stere senza cessare di essere una nelle cose sensibiliche sono molte Mentre i dialoghi maggiori esaminava-no la dialettica interna al mondo ideale nella sua sepa-ratezza da quello sensibile questi due dialoghi inizianoa porre il problema di evitare una separazione totale tralrsquoessere in seacute che egrave oggettivo e fsso e la soggettivitagravedi chi conosce

Sosta

Il Sofsta mette in discussione lrsquointerpretazione ogget-tivistica della teoria delle idee cioegrave egrave impossibile cheldquolrsquoessere perfetto sia privo di movimento di anima drsquoin-telligenza che non viva neacute pensirdquo invece lrsquoessere devecomprendere in seacute lrsquointelligenza che lo conosce e quin-di deve essere movimento e quiete quiete in quanto lastabilitagrave egrave condizione percheacute lrsquoessere sia ma anche mo-vimento percheacute lrsquointelligenza implica vita e quindi movi-mento La dialettica egrave la scienza che scopre come il ldquononessererdquo non implica il nulla come voleva Parmenide masemplicemente ciograve che egrave diverso lrsquoaltro essere ( Per-

corso di filosofia T1-T2)

Filebo

Nel Filebo si affronta nuovamente lrsquoindagine sul benee si giunge alla conclusione che per lrsquouomo il bene non

puograve essere semplice piacere infatti una vita fondatasul piacere senza sapere cosa sia piacere sarebbeanimale ma anche una vita di pura intelligenza nonsarebbe umana Per risolvere il problema Platone ri-corre ai concetti pitagorici di limite e di illimitato Fun-zione del limite egrave riunire ciograve che egrave disperso percheacute illi-mitato (principi come il caldo e il freddo il piacere e ildolore) decade cosigrave lrsquoopposizione tra lrsquouno e i moltipercheacute determinare il numero dei molti signifca ricon-durli allrsquounitagrave Nella vita umana dunque si mescolanopiacere e intelligenza in una proporzione determinatadallrsquointelligenza

Politico

Con il Politico Platone ritorna al problema dellrsquoorga-nizzazione della comunitagrave civile ma non piugrave per trac-ciarne unrsquoimmagine ideale come nella Repubblicabensigrave in termini empirici suggerendo al legislatorelrsquouso della misura come nel progetto etico del File-

bo grazie alla misura saragrave possibile conciliare lrsquoin-dole degli uomini coraggiosi e di quelli prudenti An-che le leggi costituiscono una necessitagrave prescrivonoin modo sommario ciograve che egrave il meglio per tutti e co-stituiscono anche lrsquoelemento che distingue le formepositive di governo da quelle deteriori le leggi infattidistinguono la monarchia dalla sua degenerazionela tirannide distinguono lrsquoaristocrazia dallrsquooligarchiamentre la democrazia egrave sempre senza leggi e quin-di egrave in assoluto il peggiore di tutti i governi possibili

Per il Timeo-Crizia e le Leggi proflo p 13 Per ilTimeo in particolare anche Percorso di filoso-

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ree della sintassi La forza drammatica che anima i dialoghi del primo e del secondo gruppoin efetti sembra venir meno a favore di un taglio piugrave analitico ( Percorso di flosofapp 152 ss)

Il Timeo afronta il problema dellrsquoorigine del mondo e da questo punto di vista pur inun ambito che non ammette conclusioni defnitive lrsquoambizione di Platone sembra esse-re quella di fornire un racconto capace di raccogliere il meglio della rifessione presocra-tica e di rivaleggiare al tempo stesso con le teogonie e le cosmogonie dei poeti non percaso il racconto egrave presentato come un inno in onore di Atena ( Percorso di flosofapp 158 ss) Il Timeo egrave preceduto da una cornice che rimanda alla Repubblica la cittagrave per-fetta potragrave essere compresa appieno solo nel quadro cosmogonico oferto dal racconto diTimeo il primo degli interlocutori a prendere la parola per tenere un lungo discorso Altermine del racconto Timeo cede la parola a Crizia che si incarica di raccontare una sto-ria a suo tempo udita da Solone Questi a sua volta ne aveva appreso i contenuti in Egittoin una cittagrave per cosigrave dire ldquogemellatardquo con Atene per la comunanza del culto per Atena (ri-conoscibile secondo il racconto pur attraverso il nome a lei dato dagli Egizi) E il raccontocustodito dagli Egizi che a Solone spiegano come il popolo greco abbia perso memoria delproprio passato per il susseguirsi di catastrof naturali che ne hanno cancellato piugrave volte laciviltagrave non egrave altro che la misteriosa storia di Atlantide un favoloso regno posto oltre le co-lonne drsquoErcole a cui un tempo Atene si oppose con successo dato che gli atlantidi avevanoattaccato il Mediterraneo

Il Crizia che continua il Timeo e forse appartiene a un unico macro-dialogo (il Timeo-Crizia) comincia con unrsquoaccurata descrizione di Atlantide dal punto di vista geografcocultuale e militare ( La permanenza dei classici pp 15 s) Crizia racconta di come ilpopolo di questa cittagrave fosse per lungo tempo pacifco e caro agli degravei fncheacute la parte menodivina del suo sangue non fece inclinare Atlantide verso la violenza Fu allora che lrsquoimperosi accinse ad attaccare lrsquoEuropa e solo Atene ebbe il coraggio di opporsi Zeus allora con-vocograve un concilio divinohellip Ma proprio quando il racconto della guerra sta per cominciarequasi fossimo di fronte a una nuova Iliade il Crizia si interrompe forse percheacute Platone nonebbe il tempo di fnire lrsquoopera o forse ndash piugrave probabilmente ndash percheacute decise di lasciarla vo-lutamente in sospeso

Nella sua ultima opera infne Platone tornograve ad afrontare il tema delle leggi che devonogovernare la comunitagrave le Leggi sono un dialogo in dodici libri che fu pubblicato da Filip-po di Opunte dopo la morte del maestro La natura umana egrave inevitabilmente fragile e insi-cura e lo Stato deve necessariamente imporre le leggi queste non solo devono prescriverei migliori modi di comportamento ma devono anche convincere i cittadini della loro ne-cessitagrave La cittagrave tratteggiata nelle Leggi si fonda su principi meno radicali di quelli che tro-viamo nella Repubblica e in efetti il progetto si basa su unrsquoapprofondita rielaborazione diaspetti diversi delle costituzioni e dei sistemi educativi greci Proprio per questo le Leggisono unrsquoopera di capitale importanza per conoscere la civiltagrave greca di etagrave classica e dimo-strano ancora una volta quanto profondamente Platone desiderasse incidere concretamen-te sulla realtagrave per migliorarla

Lo stile dei dialoghi ldquosenilirdquo | Dal punto di vista della lingua e dello stile i dialoghi senili mo-strano una maggiore solennitagrave ravvisabile in scelte ben precise come quella di evitare si-stematicamente lo iato che egrave una norma della poesia alta Platone talvolta ricorre ancora auna prosa poetica come si osserva in alcuni miti oppure adotta movenze epiche temperateda formule e stilemi ripresi dagli storici come si vede nel Crizia Tuttavia prevale in questidialoghi uno stile piugrave tecnico e asciutto che ben si adatta ai personaggi dignitosi e sapienti

Le Leggi lrsquoultimo dialogo di Platone portano invece il segno dellrsquoopera incompiuta co-me denunciano la sintassi involuta e i frequenti anacoluti

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per approfondire Il dialogo platonico

Diogene Laerzio (fne II-III sec dC) nel terzo libro dellasua opera Vite e dottrine dei flosof antichi pur indican-do ndash fra altri ndash un certo Alessameno di Teo o di Stireacome iniziatore del dialogo quale forma letteraria ritieneche il suo reale inventore sia stato Platone in quanto fuproprio lui a perfezionare il genere (ἀκριβώσας τὸ εἶδος)

I ldquomodellirdquo del dialogo Possiamo qui indicare i mo-delli del dialogo flosofco nel mimografo Sofrone di Si-racusa contemporaneo di Euripide e nel dramma atti-co Entrambi erano ben noti a Platone quanto al primofu proprio il flosofo ateniese (sempre secondo DiogeneLaerzio) a farlo conoscere ai suoi concittadini a propositodel dramma invece ricordiamo che lrsquoantichitagrave ritenevache Platone fosse stato autore di tragedie e che solo peril decisivo incontro con Socrate che ne segnograve defnitiva-mente lrsquoesistenza vi avesse rinunciato Ci racconta Dio-gene Laerzio (III 5) che mentre stava per partecipare aun concorso con una tragedia Platone udita la voce diSocrate diede la sua opera alle famme

Il dialogo come metodo filosofico Rifettere sulla for-ma del dialogo permette inoltre di comprendere anche ilmodo in cui secondo Platone si puograve giungere alla co-noscenza La sapienza non si trasmette infatti comeun liquido da un recipiente pieno a uno vuoto Cosigrave diceironicamente Socrate in Simposio 175d ldquoSarebbe bel-lo Agatone se la sapienza fosse tale da scorrere da chidi noi ne egrave piugrave colmo a chi ne egrave piugrave vuoto se veniamoa contatto lrsquouno dellrsquoaltro alla maniera dellrsquoacqua dellecoppe che scorre attraverso un flo di lana dalla piugrave col-ma alla piugrave vuotardquo (trad S Nannini) La sapienza puograve es-sere raggiunta solo attraverso il dialogo fra discepoli esolo il dialogo accende la scintilla della veritagrave Condizioniindispensabili sono la convivenza (συζῆν) e la lunga fre-quentazione (συνουσία) ldquoDopo molte discussioni fattesu questi temi e dopo una comunanza di vita improv-visamente come luce che si accende dallo scoccare diuna scintilla essa nasce dallrsquoanima e da essa stessa sialimentardquo (Lettera VII 341c-d trad R Radice)La contemplazione solitaria non egrave dunque amata dalflosofo che cosigrave fa esprimere Socrate nel Protago-

ra 348c ldquoCredo infatti che Omero non abbia tortolagrave dove dice se due vanno insieme uno puograve vedere

prima dellrsquoaltro In tale maniera tutti ci sentiamo piugrave si-curi di fronte ad ogni azione discorso o pensiero Seinvece uno da solo concepisce un pensiero va subi-to in cerca di qualcuno per poterglielo esporre e perpoterne saggiare la consistenza e non si ferma primadi averlo trovatordquo (trad G Reale)

La cornice dei dialoghi platonici Egrave da osservare chei dialoghi di Platone ndash dal punto di vista formale suddivi-sibili in dialoghi diretti (per es Lachete) o narrati (per esSimposio) ndash sono talora inseriti in scene descritte concura attenta (pensiamo al locus amoenus raffgurato nelFedro la campagna ateniese lungo la riva dellrsquoIlisso) Laloro struttura in qualche caso vede sovrapposti piugrave li-

velli narrativi e drammatici i discorsi del Simposio peresempio sono riferiti da Apollodoro cui li ha raccontatiAristodemo presente al convito a casa di Agatone Ta-le cura per lrsquoaspetto piugrave prettamente letterario si spiegacon il fatto che i dialoghi venivano letti ad alta voce (co-me testimonia ancora Diogene) ed erano destinati alladivulgazione allrsquoesterno della scuola

La tradizione dei dialoghi e lrsquoedizione dello

Stephanus Quanto alla loro organizzazione essi so-no inseriti in un corpus composto di 36 opere (cioegrave 34dialoghi lrsquoApologia e la raccolta delle Lettere) e spes-so presentano due titoli che per lo piugrave si riferisconorispettivamente al nome dellrsquointerlocutore principale eallrsquoargomento (per es Alcibiade I o Sulla natura del-

lrsquouomo Eutifrone o Sul santo ecc) Fondamentale nel-la storia delle edizioni di Platone fu quella del 1578 delflologo francese Henri Estienne latinizzato in Stepha-nus alla quale anche le edizioni moderne si richiamanocitandone in margine al testo la numerazione delle pa-gine le pagine vengono poi ulteriormente suddivise insezioni contrassegnate con lettere dalla a alla e

Una pagina miniata tratta dai Dialoghi di Platone tradottiin latino da Marsilio Ficino per Lorenzo il MagnifcoXV secolo Firenze Biblioteca Laurenziana

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iLA PERMANENZA

DEI CLASSICIPersonaggiforme intrecci

Platone al cinema

ldquoSvelato il mistero di Atlantiderdquo Quante volte si egrave ripetuto questo annuncio fra scoopgiornalistici e inchieste piugrave o meno scientifche Ma Atlantide salvo clamorose smentite nonesiste egrave unrsquoinvenzione di Platone La Repubblica di Platone traccia le linee della cittagrave ideale

una cittagrave che perograve nessuno ha mai vistola dipinge un pittore ndash Platone stessondash che non ha potuto avvalersi di alcunmodello per realizzare il suo capolavo-ro Ma non si puograve escludere che la cit-tagrave in un punto imprecisato dello spazioe del tempo esista sia esistita o forseesisteragrave un giorno Si capisce cosigrave per-cheacute nel Timeo-Crizia (un insieme di duedialoghi che si presenta come il sequeldella discussione proposta nella Repub-blica) si ponga lrsquoesigenza di una visionepiugrave concreta e animata della cittagrave idealeEcco allora che allrsquoinizio del Timeo So-crate chiede che le belle immagini pit-toriche della cittagrave ideale siano poste inmovimento in modo che la sua eccel-

lenza emerga messa alla prova con un confitto una guerra che ne dimostri la superioritagraveLa mossa egrave ardita e profetica Socrate vorrebbe uno spettacolo che consiste nel guardare

(θεάσασθαι) immagini (ζῷα) in movimento (κινούμενα) Questi zoa indicano lrsquoimmaginema anche il corpo degli esseri viventiladdove il verbo theagraveomai rimanda al-lo spettacolo del thegraveatron il teatro Malrsquoelemento piugrave straordinario egrave ofertodal terzo termine kinougravemena il verboda cui viene il nostro ldquocinemardquo che perlrsquoappunto prende anche il nome in in-glese di motion pictures cioegrave ldquoimmaginiin movimentordquo

Platone inventore del cinema Inun certo senso sigravehellip Ma che ne egrave delfilm sulla cittagrave ideale Il Timeo pro-segue con una cosmogonia governatada un creatore buono che costruisce ilmondo fisico a immagine del cosmoideale o metafisico Comincia quin-di il Crizia il secondo dialogo checompone il dittico narrativo Come

Locandina del flm LrsquoAtlantide adattamento cinematografco del romanzo diPierre Beinot 1921 regia di Jacques Feyder

Fotogramma dal flm LrsquoAtlantide 1932 regia di Georg Wilhelm Pabst

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aveva promesso allrsquoinizio del TimeoCrizia si accinge a raccontare unrsquoepo-pea antichissima che un tempo Solo-ne apprese da archivi venerandi e cheavrebbe ndash se gli impegni glielo aves-sero consentito ndash trasposto in poesiaper farne un poema superiore a quellidi Omero Si tratta dello scontro fraAtene e lrsquoimpero di Atlantide unavicenda antica di 9000 anni e ormaidimenticata ovunque (con lrsquoeccezio-ne dellrsquoEgitto) percheacute nel frattem-po catastrofi e distruzioni hanno piugravevolte cancellato la memoria umana ecostretto la civiltagrave a ripartire da zeroEppure quegli Ateniesi sono gli ante-nati dei concittadini di Socrate e riu-scirono nellrsquoimpresa piugrave gloriosa mai

compiuta Crizia procede con la descrizione del favoloso impero di Atlantide unrsquoisolapotentissima posta fuori dalle colonne drsquoErcole che nel tempo dimenticograve la giustizia de-gli degravei e si lanciograve in una spedizione volta a sottomettere il Mediterraneo e la Grecia Fuil principio della sua rovina e Atlantide fu in seguito ingoiata dalle acque Ma torniamoalla guerra alla maniera di Omero unrsquoassemblea degli degravei egrave convocata quando le ostilitagravestanno per aprirsi e a loro riuniti nella dimora celeste Zeus dissehellip

Con questo ldquodisserdquo il Crizia si conclude e il dialogo quindi ndash per ragioni molto dibattu-te ndash rimane incompiuto Ma il fascino del ldquoflmrdquo che non abbiamo visto non ha mai cessatodallrsquoantichitagrave a oggi di afascinare storici geograf e scienziati E anche ndash naturalmente ndash ar-tisti Per restare nel campo della cinematografa bisogna accostare a Platone un romanzieremoderno Pierre Benoit che nel 1919 con il fortunato romanzo lrsquoAtlantide riportograve la vicendaal centro dellrsquointeresse non senza uno sviluppo inatteso nel romanzo di Benoit leggiamo cheuna copia integra del Crizia sopravvive fra le sabbie del deserto nel palazzo di una dea discen-dente di Posidone e ultima degli Atlantidi Antinea ndash questo egrave il suo nome ndash egrave una creaturapiena di fascino che riserva agli innamorati abissi di pericolosa voluttagravehellip

La vicenda immaginata da Platone e riproposta da Benoit aveva enormi potenzialitagrave cine-matografiche i film sullrsquoAtlanti-de che nascono dallrsquointreccio fra idue non si contano piugrave In Franciaegrave stato perfno creato un sito dedi-cato alla storia cinematografca diAtlantide con una ricca bibliogra-fa (e ovviamente flmografa) ac-compagnata da notizie interventie rifessioni

Fotogramma dal flm Atlantide continente perduto 1961 regia di George Pal

Fotogramma dal flm LOtildeAtlantide 1992regia di Bob Swaim

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I TESTILettere

T1 Politica e flosofala giovinezza di Platone VII 324b-326b

In questo brano famosissimo quasi allrsquoinizio dellrsquoepistolaPlatone ripercorre la sua giovinezza lrsquoavvento dei TrentaTiranni la speranza tradita di una rinascita politica il ritor-no della democrazia la cocente delusione della condan-na a morte di Socrate La frustrazione di ogni speranza ela diffcoltagrave di incidere positivamente nel quadro politico

di Atene convincono Platone che solo la flosofa potragravesalvare la cittagrave Ma Platone non fu mai un uomo di pennae quando le circostanze gliene offrirono lrsquoopportunitagrave ri-schiograve tutto e partigrave alla volta della Sicilia nella speranza dicostruire un mondo giusto

[324b] Quando ero giovane1 ebbi unrsquoesperienza non diversa da quella di mol-ti altri non appena fossi divenuto padrone di me stesso volevo dedicarmi senzrsquoaltro[324c] alla politica Ma ndash ricordo ndash alla cittagrave capitograve questo2 ilgoverno criticato da molti passograve in altre mani e cinquantu-no cittadini furono i reggitori dello Stato undici a capo delcentro urbano dieci a capo del Pireo tutti con lrsquoincarico disovraintendere al mercato e di occuparsi dellrsquoamministrazio-ne Al di sopra di loro poi erano trenta magistrati [324d] conpieni poteri Tra di loro crsquoerano alcuni miei familiari e cono-scenti3 che subito mi invitarono a partecipare alla vita pubblica con lrsquoidea che fosseuna cosa adatta a me Io credevo veramente (e giovane come ero non egrave certo strano) cheavrebbero ripulito dallrsquoingiustizia la cittagrave portandola a vivere rettamente Per questorimanevo a guardare con attenzione che cosa avrebbero fatto Mi accorsi cosigrave che inbreve fecero apparire oro il precedente governo Fra le altre cose un giorno mandaronoSocrate un mio amico [324e] piugrave vecchio di me che non esito a defnire il piugrave giusto delsuo tempo ad arrestare un cittadino da mettere a morte4 [325a] Cercavano cosigrave di fardi Socrate volente o nolente un loro complice Socrate perograve non ubbidigrave piuttosto chefarsi complice di azioni empie era pronto a correre qualsiasi pericolo Io allora veden-do tutto questo e altri fatti gravissimi dello stesso genere provai sdegno e mi ritrassi daquegli orrori Poco tempo dopo il governo dei Trenta cadde5 e quel regime fu abbattu-to E di nuovo anche se meno intensamente [325b] mi prese il desiderio di dedicarmi

glossa

il termine tecnico del lessicopolitico e flosofco perindicare un ldquomutamentordquodella forma dello Stato egraveμεταβολή nomen actionisda μεταβάλλω ldquolanciareoltrerdquo

1 Quando ero giovane la parte inizialedella Lettera VII si concentra soprattuttosu alcune importanti e drammatiche vi-cende della cittagrave di Atene e sulla ldquodiscesain campordquo di Platone arrivato alla mag-giore etagrave che guarda alla attivitagrave politicacon grandi aspettative Tanto maggiore egravelrsquoentusiasmo degli esordi tanto piugrave co-cente risulteragrave la delusione2 alla cittagrave capitograve questo dopo ladrammatica conclusione della guerradel Peloponneso nel 404 aC che vedela sconftta di Atene la democrazia vie-

ne sostituita da un governo oligarchicoil cui fulcro detentore del potere egrave quelloformato dai membri passati alla storia co-me ldquoTrenta Tirannirdquo3 alcuni miei familiari e conoscentiPlatone allude in particolare a Crizia e aCarmide rispettivamente cugino e fratellodi sua madre erano entrambi personaggidi rilievo specialmente il primo e moriro-no nei violenti scontri che tra il 404 e il 403aCportaronoalritornodellademocrazia4 Socrate hellip un cittadino da metterea morte si fa riferimento al celebre epi-

sodio ricordato da Socrate stesso nellrsquoA-pologia platonica di Leone di Salamina(di cui peraltro qui egrave taciuto il nome) unflo-democratico che Socrate si rifutograve diarrestare e portare in carcere Ai norma-li cittadini i Trenta impartivano taloracompiti di polizia per renderli collusi ecorresponsabili delle loro malefatte5 il governo dei Trenta cadde nel 403aC il governo oligarchico cadde sottolrsquoazione della riscossa degli esuli fuoriu-sciti guidata da Trasibugravelo e fu ripristinatala democrazia

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alla vita politica Anche allora in quello sconvolgimento accaddero molte cose assaitristi comrsquoegrave naturale non crsquoegrave da stupirsi che in una rivoluzione si facessero le piugrave gran-di vendette Tuttavia va detto che gli uomini allora ritornati al potere dimostraronogrande moderazione Purtroppo perograve accadde poi che alcuni potenti intentarono unprocesso a Socrate il mio amico lo accusarono di empietagrave ndash un crimine orribile [325c] elontanissimo dalla sua indole Socrate fu condannato e lo misero a morte6 lui che avevarifutato di partecipare allrsquoempio arresto di un amico degli esuli di allora quando essierano lontani e in disgrazia Vedendo questo e osservando gli uomini che erano alloradediti alla vita politica e le leggi e i costumi quanto piugrave li esaminavo e cresceva la miaetagrave tanto piugrave mi pareva difcile partecipare alla gestione dello Stato rimanendo unapersona [325d] onesta Senza amici e compagni fdati non crsquoera modo di intervenire edel resto era difcile trovarne tra i cittadini di allora percheacute gli usi e costumi dei padrierano spariti dalla cittagrave neacute si poteva facilmente trovarne di nuovi Leggi e costumi sicorrompevano e si dissolvevano drammaticamente e cosigrave io [325e] che pure una voltadesideravo ardentemente di partecipare alla vita pubblica rimasi sbigottito nellrsquoosser-vare queste cose e nel vedere che tutto andava alla rovescia Certo continuavo a tenergli occhi aperti caso mai si proflasse un cambiamento e soprattutto [326a] la possibi-litagrave di migliorare il governo dello Stato ma per agire attendevo arrivasse il momentoopportuno Alla fne mi resi conto che tutte le cittagrave erano mal governate7 le loro legginon potevano essere sanate senza una mirabile combinazione di preparazione e fortu-na e fnii per dire che solo la retta flosofa dagrave la possibilitagrave di cogliere la giustizia negliafari pubblici e privati e cosigrave ormai non avevo occhi che per la flosofa E vidi che mai[326b] sarebbero cessati i mali delle stirpi umane a meno che il potere non fosse fnitoin mano a uomini veramente e genuinamente flosof oppure se i governanti delle cittagraveper qualche sorte divina fossero divenuti veri flosof8 Cosigrave ragionavo quando per laprima volta giunsi in Italia e in Sicilia

Trad A Maddalena (modifcata)

guida allOtildeanalisi

STILE E RETORICA

1 Per quale motivo a tuo avviso Platone tace inomi dei personaggi coinvolti tranne quello diSocrate

2 Quali caratteristiche presenta lo stile della Lettera

VII

TEMI E CONFRONTI

3 Ricerca il passo dellrsquoApologia platonica in cuiSocrate racconta la vicenda di Leone di Salamina

e confrontalo con questo4 Analizza il passo di Repubblica 473c-d ricerca

notizie sui viaggi compiuti da Platone in Sicilia

con lrsquointenzione di realizzare la forma di governomigliore

6 lo misero a morte Platone ricor-da con sdegno e insieme disillusione ladrammatica fne del suo maestro rievo-candone il processo e la condanna a mor-te nel 399 aC7 tutte le cittagrave erano mal governate

nellrsquoultima parte la narrazione sulla scia diuna sorta di ldquonon crsquoegrave limite al peggiordquo cedeil passo a una desolata rifessione che inglo-ba nel suo negativo giudizio tutte le cittagrave8 governanti hellip veri filosofi questasorta di formula conclusiva richiama una

famosa afermazione contenuta in Repub-blica 473c-d in cui si teorizza il governomigliore come quello retto dal re-floso-fo o flosofo-re lrsquounico capace di saldareinsieme potere e saggezza per il benesseredella comunitagrave

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Apologia di Socrate

T2 I primi accusatori 18a-19a

Come di norma nei tribunali ateniesi Socrate parla per-sonalmente in propria difesa e inizia (17a-18a) accen-nando allrsquoimbarazzo in cui si trova a settantrsquoanni com-piuti a parlare come imputato inoltre i suoi accusatori

sono abili parlatori mentre lui inesperto di retorica con-fda solo nel fatto che diragrave cose giuste a questo la cortedeve fare attenzione piuttosto che allrsquoeleganza dei di-scorsi ( Progetto Letterature pp 81 ss)

[18a] Πρῶτον μὲν οὖν δίκαιός εἰμι ἀπολογήσασθαι ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι πρὸς τὰπρῶτά μου ψευδῆ κατηγορημένα καὶ τοὺς πρώτους κατηγόρους ἔπειτα δὲ πρὸς τὰὕστερον καὶ τοὺς ὑστέρους [18b] Ἐμοῦ γὰρ πολλοὶ κατήγοροι γεγόνασι πρὸς ὑμᾶς

καὶ πάλαι πολλὰ ἤδη ἔτη καὶ οὐδὲν ἀληθὲς λέγοντες οὓς ἐγὼ μᾶλλον φοβοῦμαι ἢ

τοὺς ἀμφὶ Ἄνυτον καίπερ ὄντας καὶ τούτους δεινούς ἀλλ᾿ ἐκεῖνοι δεινότεροιὦ ἄνδρες οἳ ὑμῶν τοὺς πολλοὺς ἐκ παίδων παραλαμβάνοντες ἔπειθόν τε καὶ

κατηγόρουν ἐμοῦ μᾶλλον οὐδὲν ἀληθές ὡς ἔστιν τις Σωκράτης σοφὸς ἀνήρ τά τεμετέωρα φροντιστὴς καὶ τὰ ὑπὸ γῆς πάντα ἀνεζητηκὼς καὶ τὸν ἥττω λόγον κρείττω

ποιῶν Οὗτοι ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι [18c] οἱ ταύτην τὴν φήμην κατασκεδάσαντες οἱδεινοί εἰσίν μου κατήγοροι οἱ γὰρ ἀκούοντες ἡγοῦνται τοὺς ταῦτα ζητοῦντας οὐδὲ

18a Πρῶτον κατηγόρους ldquoAnzituttoegrave giusto (δίκαιός εἰμι) cittadini drsquoAte-ne che io mi difenda dapprima (πρῶτον)contro le prime accuse rivolte falsamentecontro di me (τὰπρῶτα κατηγορημένα)e contro i primi accusatorirdquo Inaspetta-tamente Socrate dopo aver accennatoallrsquoabilitagrave retorica di coloro che lo hannotrascinato in tribunale fa un lungo passoindietro rifacendosi ad accuse calunnio-se circolate molti anni prima quando igiudici di oggi erano ragazzi (παῖδες καὶ μειράκια 18c 6-7) ed erano piugrave cheora disposti a credere alle voci che senti-vano dire In seguito Socrate accenneragravea poeti comici che avevano difuso unacerta immagine sua tra questi uno eracerto Aristofane (nelle Nuvole di ven-tiquattro anni prima) ma lrsquoindicazionedi tempo per quanto sommaria ci portaassai piugrave indietro ad accusatori piugrave an-tichi verso il tempo del processo controAnassagora | δίκαιός εἰμι costruzionepersonale mentre in italiano abbiamoquella impersonale (ldquoegrave giusto che io rdquo)| ἄνδρες Ἀθηναῖοι ldquocittadini drsquoAtenerdquoin quanto maschi adulti ἄνδρες gli Ate-niesi partecipavano alla giuria come an-che allrsquoassemblea popolare | τὰ πρῶτά

μου κατηγορημένα il verbo κατη-γορέω ha il complemento in gen (μου)

richiesto dal preverbio (κατά) | ἔπει-τα ὑστέρους si sottintenda τὰ ὕστε-ρον (κατηγορημένα) καὶ τοὺς ὕστερον(κατηγόρους) lrsquoellissi raforza lrsquoespres-sione18b Ἐμοῦ πρὸς ὑμᾶς ldquoMolti ci so-no stati che mi (ἐμοῦ) hanno accusatopresso di voirdquo la forma piena del prono-me personale (ἐμοῦ) egrave collocata enfati-camente allrsquoinizio del periodo il pf γε-γόνασι (che indica lrsquoaspetto compiutodel presente) marca lrsquoidea che lrsquoeffettodi quelle accuse perdura nel momentoin cui nuovi accusatori hanno trascinatoSocrate in tribunale | πάλαι ἔτη ldquodatempo ormai da molti annirdquo su questoelemento sia pur in modo sempre inde-terminato Socrate insiste | τοὺς ἀμφὶ

Ἄνυτον ldquoAnito e la sua genterdquo Socratequi nomina non giagrave Meleto che avevasottoscritto lrsquoaccusa ma quello tra i si-negori (avvocati pubblici) che era certa-mente il personaggio piugrave autorevole e acui risaliva tutta lrsquooperazione Anitoera un esponente di spicco del partito de-mocratico che aveva dato corpo al risen-timento difuso nei confronti di Socratee che aveva pensato di allontanarlo dal-la cittagrave In questo modo Socrate mostradi riconoscere benissimo quali erano ilsenso e lrsquointenzione dellrsquoaccusa | ἀλλ᾿

ἐκεῖνοι δεινότεροιδεινότεροι egrave predica-tivo ldquoquelli sono piugrave pericolosirdquo | ἔπει-θόν τε καὶ κατηγόρουν gli imperfettidurativi esprimono unrsquoopera persistentee sistematica di convinzione e di calunnia| οὐδὲν ἀληθές acc di relazione retto daκατηγόρουν | σοφός ldquosapienterdquo ma So-crate sta riferendo le accuse rivolte con-tro di lui quindi ldquosapienterdquo suona comeuna defnizione spregiativa che gli veni-va afbbiata quasi che Socrate ndash a det-ta dei suoi detrattori ndash pensasse di esseresaggio pur non essendolo La descrizionedi questo ldquouomo sapienterdquo in efetti cor-risponde al Socrate sofsta delle Nuvolearistofanee ldquoche specula sulle cose cele-sti che investiga sui segreti di sotterra (τὰὑπὸ γῆς ἀνεζητηκώς) e che rende piugraveforte il discorso piugrave debolerdquo questrsquoulti-ma τὸνἥττω ποιῶν era la caratteristicapiugrave propriamente sofstica del Socrate ari-stofaneo mentre le altre lo accostavanopiuttosto agli studi di flosofa naturaleche Socrate aveva efettivamente pratica-to in giovinezza sotto la guida di Arche-lao allievo di Anassagora18c οἱ κατασκεδάσαντες ldquoquelliche hanno diffuso questa vocerdquo φήμηdalla rad di φημί egrave ldquociograve che si dicerdquo inbene o in male la fama come la chiac-chiera | τοὺς ταῦτα νομίζειν ldquoche

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[18a] Prima di tutto dunque egrave giusto che io mi difenda o cittadini ateniesi dalle primefalse accuse e dai primi falsi accusatori e poi dalle accuse successive e dagli accusatorisuccessivi [18b] Infatti ci sono stati molti che mi hanno accusato davanti a voi giagrave datempo e per parecchi anni e senza che dicessero niente di vero E io temo questi accusa-tori molto piugrave di Anito e dei suoi amici anche se pure questi sono terribili Perograve quelli

θεοὺς νομίζειν Ἔπειτά εἰσιν οὗτοι οἱ κατήγοροι πολλοὶ

καὶ πολὺν χρόνον ἤδη κατηγορηκότες ἔτι δὲ καὶ ἐν ταύτῃτῇ ἡλικίᾳ λέγοντες πρὸς ὑμᾶς ἐν ᾗ ἂν μάλιστα ἐπιστεύσατε παῖδες ὄντες ἔνιοιὑμῶν καὶ μειράκια ἀτεχνῶς ἐρήμην κατηγοροῦντες ἀπολογουμένου οὐδενόςὋ δὲ πάντων ἀλογώτατον ὅτι οὐδὲ τὰ ὀνόματα οἷόν τε αὐτῶν εἰδέναι καὶ

εἰπεῖν [18d] πλὴν εἴ τις κωμῳδοποιὸς τυγχάνει ὤν Ὅσοι δὲ φθόνῳ καὶ διαβολῇ

χρώμενοι ὑμᾶς ἀνέπειθον ndash οἱ δὲ καὶ αὐτοὶ πεπεισμένοι ἄλλους πείθοντες ndash οὗτοι

πάντες ἀπορώτατοί εἰσιν οὐδὲ γὰρ ἀναβιβάσασθαι οἷόν τ᾿ ἐστὶν αὐτῶν ἐνταυθοῖ

οὐδ᾿ ἐλέγξαι οὐδένα ἀλλ᾿ ἀνάγκη ἀτεχνῶς ὥσπερ σκιαμαχεῖν ἀπολογούμενόν τεκαὶ ἐλέγχειν μηδενὸς ἀποκρινομένου Ἀξιώσατε οὖν καὶ ὑμεῖς ὥσπερ ἐγὼ λέγωδιττούς μου τοὺς κατηγόρους γεγονέναι ἑτέρους μὲν τοὺς ἄρτι κατηγορήσανταςἑτέρους δὲ [18e] τοὺς πάλαι οὓς ἐγὼ λέγω καὶ οἰήθητε δεῖν πρὸς ἐκείνους πρῶτόνμε ἀπολογήσασθαι καὶ γὰρ ὑμεῖς ἐκείνων πρότερον ἠκούσατε κατηγορούντων καὶ

πολὺ μᾶλλον ἢ τῶνδε τῶν ὕστερον[19a] Εἶεν ἀπολογητέον δήὦἄνδρεςἈθηναῖοι καὶ ἐπιχειρητέον ὑμῶν ἐξελέσθαι τὴνδιαβολὴν ἣν ὑμεῖς ἐν πολλῷ χρόνῳ ἔσχετε ταύτην ἐν οὕτως ὀλίγῳ χρόνῳΒουλοίμηνμὲν οὖν ἂν τοῦτο οὕτως γενέσθαι εἴ τι ἄμεινον καὶ ὑμῖν καὶ ἐμοί καὶ πλέον τί μεποιῆσαι ἀπολογούμενον οἶμαι δὲ αὐτὸ χαλεπὸν εἶναι καὶ οὐ πάνυ με λανθάνει οἷόνἐστινὍμως τοῦτο μὲν ἴτω ὅπῃ τῷ θεῷ φίλον τῷ δὲ νόμῳ πειστέον καὶ ἀπολογητέον

quelli che fanno simili ricerche non cre-dano nemmeno agli degraveirdquo si fa riferimentoalle dottrine di Anassagora sul sole | παῖ-δες καὶ μειράκια la nota a 18a| ἐρήμην sott δίκην si dice di unrsquoaccusapronunciata in assenza della difesa (ἀπο-λογουμένου οὐδενός gen assol)18d πλὴν εἴ τις ὤν ldquotranne se uno egraveun commediografordquo Noi pensiamo im-mediatamente ad Aristofane ma era nor-male che la commedia antica prendessedi mira i personaggi piugrave noti della cittagrave ei problemi che la loro presenza suscitavacosigrave per le Nuvole il tema centrale egrave quel-lo dellrsquoeducazione moderna ispirata al-le dottrine della sofstica e Socrate ne egravepresentato come un esponente | φθόνῳ χρώμενοι ldquocon odio e con calunniardquo| ἀνέπειθον πεπεισμένοι πείθοντεςil poliptoto dagrave lrsquoimpressione del monta-re della campagna di persuasione ai dan-ni di Socrate | οὐδὲ γὰρ οὐδένα ldquoneacutedrsquoaltra parte egrave possibile convocare (ἀνα-βιβάσασθαι) qui uno di loro neacute confutar-

lordquo Il verbo ἀναβιβάσασθαι indica pro-priamente lrsquoazione di ldquofar salirerdquo uno allatribuna per rispondere alle domande delcalunniato che avrebbe potuto in questomodo confutarlo (ἐλέγξαι) | ἀλλ᾿ ἀνά-γκη ἀποκρινομένου ldquoma egrave inevitabilecombattere vanamente (ἀτεχνῶς) comecon delle ombre (ὥσπερσκιαμαχεῖν) cer-cando di difendermi e cercare di confuta-re senza che nessuno risponda (μηδενὸςἀποκρινομένου genitivo assoluto)rdquopropriamente ὥσπερ σκιαμαχεῖν sareb-be ldquocome combattere con ombrerdquo | διτ-τούς di due specie cioegrave quelli di ora equelli di un tempo la cui efcacia perdura18e καὶ οἰήθητε ἀπολογήσασθαι ldquoepensate che io debbo fare la mia difesa an-zitutto nei confronti di quellirdquo dunque laprima parte della difesa che procederagrave f-no alla fne del cap X (24b 2) afronteragrave leaccuse degli antichi avversari e illustreragrave inopposizioneaquelle laveranaturadelsape-redi Socratee le ragioni per cui egravenatatantaostilitagrave nei suoi confronti

19a Εἶεν ldquoE siardquo formula che esprimela decisione a procedere in un discor-so che risulta ostico | ἀπολογητέον ἀπολογητέον in questa rifessioneaperta e chiusa dallrsquoagg verbale ἀπολο-γητέον come in una composizione adanello Socrate ritorna ancora un attimosulle difcoltagrave del compito che lo atten-de | ἐπιχειρητέον χρόνῳ ldquobisognacercare di rimuovere da voi (ὑμῶν ἐξελέ-σθαι) la calunnia che per molto temporiceveste ora in cosigrave breve tempordquo cioegravenel tempo concesso per il discorso di-fensivo ἐξελέσθαι egrave inf aor dal temasuppletivo di ἐξαιρέω ἐν πολλῷ χρόνῳegrave in antitesi con ἐν οὕτως ὀλίγῳ χρόνῳ| Ὅμως ἀπολογητέον ldquoPure questovada (ἴτω) come piace al dio e bisognaobbedire alla legge e fare la propria dife-sardquo Socrate si accinge a pronunciare lapropria difesa piugrave con lo spirito di chideve adempiere un dovere civico (τῷνόμῳ πειστέον) che seguendo lrsquoistintodi sopravvivenza

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sono piugrave terribili o cittadini ossia quei primi i quali prendendo la maggior parte di voifn da fanciulli vi hanno persuaso e hanno rivolto contro di me accuse per niente vereche crsquoegrave un certo Socrate che fa indagini sulle cose celesti e fa ricerche su tutte le coseche stanno sotto terra e che rende piugrave forte il ragionamento piugrave debole [18c] Questiche hanno difuso tali voci o cittadini ateniesi sono gli accusatori terribili Infatti chili ascolta ritiene che i ricercatori di tali cose non credano allrsquoesistenza degli degravei Inoltrequesti accusatori sono numerosi e mi hanno rivolto accuse giagrave da molto tempo E pergiunta parlavano a voi in quella etagrave nella quale eravate particolarmente disposti a cre-dere vale a dire quando alcuni di voi erano fanciulli e giovinetti accusandomi in con-tumacia senza che nessuno mi difendesseE la cosa piugrave strana di tutte egrave che di costoro non si possono sapere neacute dire nomi [18d] fat-ta eccezione di un commediografoMa quanti mossi da invidia e servendosi di calunnie vi persuasero ndash persone che si sen-tivano esse stesse persuase persuadendo gli altri ndash ebbene tutti costoro sono assoluta-mente irraggiungibili Infatti non egrave possibile portare qui sulla tribuna alcuno di loroa testimoniare neacute confutarli ma mi trovo davvero nella necessitagrave di difendermi comecombattendo con delle ombre e di confutarli senza che ci sia nessuno che mi rispondaDunque dovete credere anche voi come vi dico che sono sorti contro di me accusato-ri di due tipi alcuni che mi hanno messo sotto accusa da poco altri invece [18e] chemi hanno messo sotto accusa da tempo e dei quali vi sto parlando E dovete credere chebisogna che io mi difenda in primo luogo proprio nei confronti di questi E infattivoi avete ascoltato le accuse di questi accusatori prima e molto piugrave di quelle degli altriche sono venuti dopo[19a] Bene Allora devo difendermi cittadini ateniesi e devo cercare di rimuovere davoi in cosigrave poco tempo quella calunnia che vi tenete dentro da molto tempo E desi-dererei proprio che questo si verifcasse se cosigrave egrave il meglio per me e per voi e che coldifendermi traessi qualche vantaggio Perograve ritengo che ciograve sia difcile e non mi sfuggeafatto quale sia tale difcoltagraveIn ogni caso vada come egrave caro al dio bisogna ubbidire alla legge e difendersi

Trad G Reale

guida allOtildeanalisi

TEMI E CONFRONTI

1 Socrate identifca e contrappone due specie di

accusatori (vedi lrsquoespressione διττοὶ κατήγοροιdi 18d) Facendo puntuale riferimento al testoevidenzia le informazioni che esso ci dagrave sugli unie sugli altri (quanti sono chi sono che sentimentisuscitano nellrsquoaccusato ecc) in un elaborato di max15 righe

2 Rispondi alle seguenti domande Nei confronti di chi Socrate ritiene di dover fare

anzitutto la sua difesahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Percheacutehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Quali sono i criteri che Socrate seguiragrave nelladifesahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

3 Chi egrave il commediografo a cui probabilmente alludeSocrate A quale commedia fa riferimentohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

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dal testo alla parola Il lessico del divino

θεός ἰσοδαίμων

δαίμων θεοείκελος

δῖος θεοειδής

θεῖος ἀντίθεος

δαιμόνιος εὐδαίμων

ἰσόθεος δυσδαίμων

Il lessico del divino in greco ruota intorno a due termi-ni θεός e δαίμων oltre che alla radice δι- che ha datoluogo al nome del primo degli degravei Ζεύς gen Διός eallrsquoaggettivo δῖος variamente impiegato e intesoPropriamente θεός (maschile e femminile anche seesiste una forma femminile θεά) esprime una persona-litagrave superiore alla misura terrena potente ma non on-nipotente comunque sempre personale e nettamentecaratterizzata nei suoi tratti e nelle sue funzioni di nor-ma anche nella rappresentazione degli attributi che laaccompagnano invece δαίμων ldquoegrave una oscura poten-za sotterranea spesso impersonale concepita comela semplice sorte quando viene chiamata in questomodo una distinta personalitagrave divina si vuole metterein rilievo lrsquoelemento incomprensibile che si sottrae al-la nostra umana conoscenza implicito nel complessodel suo essererdquo (Schmidt) in qualche modo il δαίμωνegrave quello che i moderni chiamano il ldquonuminosordquo il sen-so cioegrave di una presenza reale ma assolutamente in-defnita che ci trascende senza mai permettere di co-glierla in modo determinato Cosigrave nello Ione di Euri-pide (vv 1374 s) il protagonista rifette sulla propriasorte di illegittimo partorito ed esposto e accolto inseguito benignamente da Apollo nel suo tempio del-fco τὰ τοῦ θεοῦ χρηστά τοῦ δὲ δαίμονος βαρέαldquoil trattamento da parte del dio egrave stato generoso mala mia sorte egrave stata durardquo θεός egrave Apollo che lo ha ac-colto mentre il δαίμων egrave la sua triste sorte di illegitti-mo NellrsquoEdipo re di Sofocle il Coro rifette sulla terri-bile sorte dellrsquouomo che improvvisamente egrave passatodalla potenza sovrana alla miseria piugrave atroce ldquoavendodavanti agli occhi il tuo esempio la tua sorte infeliceEdipo non posso chiamare felice nessuno dei morta-lirdquo τὸν σόν τοι παράδειγμ᾽ ἔχων τὸν σὸν δαίμονα ὦτλᾶμον Οἰδιπόδα βροτῶν οὐδὲν μακαρίζω (vv 1192ss) In Odissea IX 142 s θεός egrave accompagnato dalpronome indefnito per indicare una personalitagrave divinache resta ignota piugrave che indefnita ἔνθα κατεπλέομενκαί τις θεὸς ἡγεμόνευε νύκτα δι᾽ ὀρφναίην ldquoalloranoi procedevamo nella nostra navigazione e un dio ciguidava attraverso la notte oscurardquo Nel contrasto traApollo e le Erinni che caratterizza le Eumenidi eschi-lee le antiche dee della vendetta sono δαίμονες men-tre il giovane dio egrave θεός esse lamentano ἰὼ παῖ Διόςἐπίκλοπος πέλει νέος δὲ γραίας δαίμονας καθιππάσω τὸν μητραλοίαν δ᾿ ἐξέκλεψας ὢν θεός ldquoo fglio diZeus tu sei un ladro tu che sei giovane hai fatto vio-lenza a noi antiche divinitagrave hai sottratto a noi il ma-

tricida tu che sei un diordquo Quando Afrodite costringe aforza Elena a piegarsi al desiderio amoroso di Parideche si egrave sottratto al duello con Menelao Elena tacesgomenta davanti allrsquoimposizione della dea ἦρχε δὲδαίμων Afrodite egrave cosigrave detta percheacute si egrave manifestatanella sua forza oscura e terribile cui la donna mortaleegrave soggiogataLa rifessione piugrave tarda trasformograve profondamente que-sta opposizione che risale a un concetto arcaico ecomplesso del divino nellrsquoApologia platonica Socra-te risponde allrsquoaccusa di non onorare gli degravei ma nuo-vi ed oscuri δαίμονες obiettando che questi sono fglidegli degravei e non si puograve pensare che uno creda ai fgli enon ai padri (per alcuni esempi di θεός nellrsquoApologiacf i paragraf 18 19 21 23 41 42) Nel neoplatoni-smo δαίμονες sono esseri intermedi nella complessaserie degli enti divini mentre nel Nuovo Testamento

sono i ldquodiavolirdquoLa radice δι- in origine indicava il dio del cielo lumi-noso e per questo egrave entrata nel nome di Ζεύς Διόςcome in quello di Iouis e in un aggettivo che in origi-ne signifcava appunto ldquoluminosordquo pare proprio cheπολύτλας δῖος Ὀδυσσεύς dovesse esprimere inizial-mente ldquoil molto audace chiaro Odisseordquo anche se poiquesta formula divenne alternativa di θεῖος ὈδυσσεύςIl valore originale tuttavia si rivela in espressioni del ti-po αἰθέρα δῖον ldquolrsquoetere luminosordquo o Ἠὼ δῖαν ldquolrsquoau-rora luminosardquo Invece in Eschilo Prometeo incatena-

to 1032 s ψευδηγορεῖν γὰρ οὐκ ἐπίσταται στόματὸ Δῖον lrsquoaggettivo viene chiaramente connesso conZeus e la frase signifca ldquola bocca di Zeus non puogravementirerdquoAltri aggettivi del gruppo sono θεῖος e δαιμόνιος cheimplicano un riferimento alla sfera della divinitagrave nonmeglio distinta o talvolta un segno di eccellenza InOdissea IX 203 ss Odisseo ricorda il vino rosso dol-cissimo che gli era stato donato da Marone a Ismaroin segno di gratitudine per aver risparmiato lui la suasposa e i suoi fgli ldquododici anfore piene di vino purodolcissimo divina bevandardquo questo θεῖον ποτόν saragraveun vino straordinario ldquodivinordquo con lrsquoidea di eccellenzache anche noi diamo a questo aggettivoUn rapporto piugrave preciso doveva essere in origine inδιογενής e in διοτρεφής che in Omero indicano i so-vrani ldquodiscendenti da Zeusrdquo o ldquoallevati da Zeusrdquo si alle-vano i propri fgli e quindi i due aggettivi sono sinonimiprima di divenire formulari Altri aggettivi denotanti ec-cellenza sono ἰσόθεος e il simmetrico ἰσοδαίμων an-cora θεοείκελος ldquosimile a un diordquo θεοειδής ldquoche halrsquoaspetto di un diordquo e ἀντίθεος ldquoche puograve star innanzi aun diordquo come nellrsquoesposizione della propria stirpe chefa Enea rivolto ad Achille ldquoda Troo nacquero tre nobilifglirdquo Ἶλος τ᾿ Ἀσσάρακός τε καὶ ἀντίθεος Γανυμήδης(Iliade XX 232)Ancora da δαίμων in relazione allrsquoidea di ldquosorterdquo ldquode-stinordquo derivano gli aggettivi εὐδαίμων ldquofortunatordquo (ldquocuiegrave toccato un buon degravemonerdquo) e lrsquoopposto δυσδαίμωνldquosfortunatordquo

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Il tempio

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testi a confrontoSocrate visto da Aristofane

Egrave in particolare alle Nuvole di Aristofane che Socra-te allude quando nellrsquoApologia ricostruisce lrsquoorigi-ne lontana delle calunnie che ormai da tempo circola-vano sul suo conto Dalla commedia aristofanea pro-

poniamo il primo incontro fra Strepsiade e Socrate(vv 219-248) e la parte fnale (1476-1509) in cui Strepsia-de appicca il fuoco al ldquopensatoiordquo

strepsiade E quello chi egrave quello che sta appeso per ariadiscepolo Egrave lui

strep Lui chidisc Socrate

strep Me lo potresti chiamare tu a voce alta per favoredisc Chiamatelo da solo io non ho tempo (Il discepolo rientra nel pensatoio)

strep Socrate Socrate amico miosocrate Percheacute mi chiami creatura di un giorno

strep Prima di tutto per favore dimmi cosa stai facendosoc Aerostatizzo e me ne sto qui a scrutare il sole

strep E tu gli degravei li squadri dallrsquoalto drsquoun corbello invece che coi piedi per terra casomaisoc Senza sospendere la mente e il pensiero in modo da mescolarli allrsquoaria che egrave della stessa

leggerezza non avrei mai potuto fare scoperte esatte sui fenomeni celesti Se me ne fossistato a terra a osservare da laggiugrave le cose di lassugrave non ci sarei mai arrivato Devi sapere che laterra attrae a seacute con forza lrsquoumore del pensiero proprio come succede col crescione

strep Come dici Il pensiero che attira lrsquoumido nel crescione Ma adesso scendi caro Socrate tiprego vieni a insegnarmi quello per cui sono venuto

soc Cioegravestrep Voglio imparare a parlare Egrave una cosa incontrollabile interessi creditori e mi spingono

mi tirano mi sequestrano la robasoc Come hai potuto fare tanti debiti senza rendertene conto

strep Mi ha distrutto una febbre da cavalli un male divorante Ma tu insegnami uno dei tuoi discorsiquello che non paga i debiti Fammi il prezzo che ti pare e io te lo do lo giuro sugli degravei

soc Ma che degravei vai giurando Tanto per cominciare qui da noi gli degravei sono moneta fuori corso[]

strep Che pazzia Che follia per colpa di Socrate ripudiare anche gli degravei (rivolgendosia unrsquoimmagine del dio presente in scena) Hermes caro Hermes non ti adirare con menon mi distruggere Perdonami con tutte quelle chiacchiere ero delirante Anzi dammiun consiglio se devo denunciarli o cosrsquoaltro Come dici Non devo impegnarmi in unprocesso Hai ragione devo bruciargli subito la casa a quei mascalzoni Santia Santiavieni qui Piglia scala e piccone arrampicati sul Pensatoio e comincia a scoperchiare iltetto fallo per il padrone buttagli giugrave la casa Qualcuno mi porti una torcia accesa Eadesso a loro saranno pure dei gran furbacchioni ma oggi qualcuno me la paga

soc Che ci fai tu sul tettostrep laquoAerostatizzo e me ne sto qui a scrutare il soleraquo

soc Povero me Sto per sofocare strep Chi vi ha insegnato a bestemmiare gli degravei e a curiosare il corso della luna Dagli addosso forza

picchia Per un sacco di ragioni ndash prima di tutto come sai per lrsquoempietagrave verso gli degraveiTrad A Grilli

confronti

1 Dopo aver riletto Apologia 18d ( p 19) verifca seil ritratto di Socrate ligrave proposto coincide con quellofatto da Aristofane Sottolinea in un elaborato di max10 righe similitudini e differenze

2 Rintraccia nellrsquoultima parte del brano aristofaneo glielementi che testimoniano come lrsquoidea di sbarazzarsi

ldquolegalmenterdquo di Socrate era presente ad Atene intempi di molto precedenti lrsquoeffettivo processo al flosofo

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T3 Il sapere di Socrate 20c-21d

Cherefonte un allievo di Socrate domanda allrsquooracolo diDelf se crsquoegrave qualcuno piugrave sapiente del maestro egrave una do-manda provocatoria ma imprevedibilmente lrsquooracolo ri-sponde di no Quando Cherefonte gli riferisce la risposta

ricevuta Socrate rimane turbato e comincia a interrogaregli uomini politici per dimostrare che lrsquooracolo egrave in errore( Progetto Letterature pp 81 ss)

[20c] ῾Υπολάβοι ἂν οὖν τις ὑμῶν ἴσως laquoἈλλ᾿ ὦ Σώκρατες τὸ σὸν τί ἐστι πρᾶγμαΠόθεν αἱ διαβολαί σοι αὗται γεγονασιν Οὐ γὰρ δήπου σοῦ γε οὐδὲν τῶν ἄλλωνπεριττότερον πραγματευομένου ἔπειτα τοσαύτη φήμη τε καὶ λόγος γέγονεν εἰμή τι ἔπραττες ἀλλοῖον ἢ οἱ πολλοί Λέγε οὖν ἡμῖν τί ἐστιν ἵνα μὴ ἡμεῖς περὶ σοῦαὐτοσχεδιάζωμενraquo [20d] Ταυτί μοι δοκεῖ δίκαια λέγειν ὁ λέγων κἀγὼ ὑμῖνπειράσομαι ἀποδεῖξαι τί ποτ᾿ ἐστὶν τοῦτο ὃ ἐμοὶ πεποίηκεν τό τε ὄνομα καὶ τὴν

διαβολήν Ἀκούετε δή Καὶ ἴσως μὲν δόξω τισὶν ὑμῶν παίζειν εὖ μέντοι ἴστεπᾶσαν ὑμῖν τὴν ἀλήθειαν ἐρῶ ᾽Εγὼ γάρ ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι δι᾿ οὐδὲν ἀλλ᾿ ἢδιὰ σοφίαν τινὰ τοῦτο τὸ ὄνομα ἔσχηκα Ποίαν δὴ σοφίαν ταύτηνἭπερ ἐστὶνἴσως ἀνθρωπίνη σοφία τῷ ὄντι γὰρ κινδυνεύω ταύτην εἶναι σοφός [20e]Οὗτοι

δὲ τάχ᾿ ἄν οὓς ἄρτι ἔλεγον μείζω τινὰ ἢ κατ᾿ ἄνθρωπον σοφίαν σοφοὶ εἶεν ἢοὐκ ἔχω τί λέγω οὐ γὰρ δὴ ἔγωγε αὐτὴν ἐπίσταμαι ἀλλ᾿ ὅστις φησὶ ψεύδεταί τεκαὶ ἐπὶ διαβολῇ τῇ ἐμῇ λέγει Καί μοι ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι μὴ θορυβήσητε μηδ᾿ἐὰν δόξω τι ὑμῖν μέγα λέγειν οὐ γὰρ ἐμὸν ἐρῶ τὸν λόγον ὃν ἂν λέγω ἀλλ᾿ εἰςἀξιόχρεων ὑμῖν τὸν λέγοντα ἀνοίσω Τῆς γὰρ ἐμῆς εἰ δή τίς ἐστιν σοφία καὶ οἵα

20c Ὑπολάβοι ἴσως ldquoForse qualcu-no di voi potrebbe intervenirerdquo Socrateha ricordato ancora una volta come sonocorse su di lui calunnie strane del tipo diquelle di cui si dice nella commedia diAristofane e ha afermato vigorosamen-te che esse non sono vere come non egrave ve-ro che egli si sia proposto di istruire altriQuando ha sentito un cittadino che siproponeva di afdare il proprio fglio aun maestro di sapere ha sempre pensatoquanto sarebbe stato bello per lui cono-scere quella dottrina ma purtroppo eglinon sa nulla di simile Qualcuno perogravepotrebbe a questo punto chiedergli co-me mai hanno potuto avere origine que-ste strane calunnie | τὸ σὸνhellipπρᾶγμαldquoche egrave che tu fairdquo | οὐ γὰρ δήπου hellipγέγονεν ldquocerto un simile giro di chiac-chiere (τοσαύτη φήμη τε καὶ λόγος) nonsi egrave certo prodotto (οὐhellip γέγονεν) men-tre tu non facevi nulla di strano (σοῦhellipοὐδὲνhellip περιττότερον πραγματευομέ-νου gen ass) rispetto agli altrirdquo περιτ-τός ldquosuperfuordquo passa facilmente allrsquoideadi ldquostranordquo ldquostraordinariordquo e il suo com-parativo (περιττότερον) egrave determinatodal secondo termine di paragone τῶνἄλλων il senso viene cosigrave completato dauna protasi di periodo ipotetico dellrsquoir-realtagrave εἰ μή τι πολλοί ldquose tu non fa-cessi nulla di diferente da quello che fa

la genterdquo οἱ πολλοί ldquoi piugraverdquo indica qui lamaggioranza della gente la gente comu-ne che non fa nulla di strano | ἵνα μὴ αὐτοσχεδιάζωμεν ldquopercheacute noi nonci mettiamo ad inventarerdquo ldquopercheacute nonsiamo costretti ad inventarerdquo20d Ταυτί λέγων ldquoChi dice questo(ταυτί) mi sembra che dica il giustordquoταυτί egrave marcato dallo iota ldquodeitticordquoche attira lrsquoattenzione | τό τε ὄνομα διαβολήν ldquosia il nome sia la calun-niardquo il nome egrave di essere σοφός la calun-nia si riferisce alle dottrine che gli veni-vano attribuite | Καὶ ἴσως παίζεινldquoE forse ad alcuni di voi sembreragrave che ioscherzirdquo questa asserzione vuole marca-re per contrasto la serietagrave di ciograve che So-crate sta per dire e che sottolineeragrave conεὖ μέντοι ἴστε | δόξω videbor il ver-bo δοκέω come il lt videor ha costru-zione personale | Ἐγὼ γάρ ἔσχηκαldquoIo infatti o cittadini di Atene non hoquesto nome se non per una sorta di sa-pienza (διὰ σοφίαν τινά)rdquo lrsquoafermazio-ne egrave ancora solenne se anche temperatada una sfumatura di indeterminazione(τινά) Socrate sta preparando un veroe proprio colpo di scena quando do-po aver negato in ogni modo di esser sa-piente e aver defnito calunniosa questavoce faragrave proclamare la propria sapien-za proprio dal dio di Delf ἔσχηκα perf

resultativo di ἔχω | Ἥπερ σοφία lanuova defnizione di sapienza egrave tuttaviachiaramente condizionata dallrsquoaggetti-vo ἀνθρωπίνη e prospettata problema-ticamente ancora da ἴσως come dallrsquoe-spressione tipica κινδυνεύω σοφόςldquoin questa crsquoegrave rischio (κινδυνεύω) cheio sia sapienterdquo20e Οὗτοι εἶεν ldquoCostoro forse deiquali dicevo poco fa potrebbero esseresapienti (ἄν σοφοὶ εἶεν) di una sapien-za superiore alla misura umana (μείζω ἄνθρωπον)rdquo questa defnizione chiara-mente ironica esclude da qualsiasi di-scorso la cosiddetta σοφία degli avver-sari di Socrate | ἢ οὐκ λέγω ldquoo nonso che direrdquo una defnizione alternativasarebbe certo piugrave chiaramente critica eSocrate preferisce dichiararsi incapace diesprimersi | οὐ γὰρ ἐπίσταμαι iniziail grande tema socratico del ldquonon sapererdquo| ἐπὶ διαβολῇ λέγει ldquoparla per calun-niarmirdquo ἐπὶ διαβολῇ τῇ ἐμῇ egrave compl difne | μηδ᾿ ἐὰν λέγειν ldquonemmeno sevi sembri che io dica qualcosa di moltogranderdquo τι μέγα cosigrave indeterminatopreannuncia una notizia straordinaria| λέγειν λόγον λέγω la seriepreannunciaἀξιώχρεων τὸν λέγοντα ldquoco-lui che parla degno della vostra conside-razionerdquo nominato alla fne del periodoldquoil dio di Delfrdquo

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μάρτυρα ὑμῖν παρέξομαι τὸν θεὸν τὸν ἐν ΔελφοῖςΧαιρεφῶντα γὰρ ἴστε πουΟὗτος[21a] ἐμός τε ἑταῖρος ἦν ἐκ νέου καὶ ὑμῶν τῷ πλήθει ἑταῖρός τε καὶ συνέφυγε τὴν

φυγὴν ταύτην καὶ μεθ᾿ ὑμῶν κατῆλθε Καὶ ἴστε δὴ οἷος ἦν Χαιρεφῶν ὡς σφοδρὸςἐφ᾿ ὅτι ὁρμήσειενΚαὶ δή ποτε καὶ εἰς Δελφοὺς ἐλθὼν ἐτόλμησε τοῦτο μαντεύσασθαιndash καί ὅπερ λέγω μὴ θορυβεῖτεὦ ἄνδρες ndash ἤρετο γὰρ δὴ εἴ τις ἐμοῦ εἴη σοφώτεροςἈνεῖλεν οὖν ἡ Πυθία μηδένα σοφώτερον εἶναι Καὶ τούτων πέρι ὁ ἀδελφὸς ὑμῖναὐτοῦ οὑτοσὶ μαρτυρήσει ἐπειδὴ ἐκεῖνος τετελεύτηκεν [21b] Σκέψασθε δὴ ὧν

ἕνεκα ταῦτα λέγω μέλλω γὰρ ὑμᾶς διδάξειν ὅθεν μοι ἡ διαβολὴ γέγονεν Ταῦτα γὰρἐγὼ ἀκούσας ἐνεθυμούμην οὑτωσί laquoΤί ποτε λέγει ὁ θεός καὶ τί ποτε αἰνίττεταιἘγὼ γὰρ δὴ οὔτε μέγα οὔτε σμικρὸν σύνοιδα ἐμαυτῷ σοφὸς ὤν τί οὖν ποτε λέγει

φάσκων ἐμὲ σοφώτατον εἶναι Οὐ γὰρ δήπου ψεύδεταί γε οὐ γὰρ θέμις αὐτῷraquoΚαὶ πολὺν μὲν χρόνον ἠπόρουν τί ποτε λέγει ἔπειτα μόγις πάνυ ἐπὶ ζήτησιν αὐτοῦ

τοιαύτην τινὰ ἐτραπόμην ῏Ηλθον ἐπί τινα τῶν δοκούντων σοφῶν εἶναι [21c] ὡς

ἐνταῦθα εἴπερ που ἐλέγξων τὸ μαντεῖον καὶ ἀποφανῶν τῷ χρησμῷ ὅτι laquoΟὑτοσὶἐμοῦ σοφώτερός ἐστι σὺ δ᾿ ἐμὲ ἔφησθαraquo Διασκοπῶν οὖν τοῦτον ndash ὀνόματι γὰροὐδὲν δέομαι λέγειν ἦν δέ τις τῶν πολιτικῶν πρὸς ὃν ἐγὼ σκοπῶν τοιοῦτόν τι ἔπαθονὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι καὶ διαλεγόμενος αὐτῷ ndash ἔδοξέ μοι οὗτος ὁ ἀνὴρ δοκεῖν μὲνεἶναι σοφὸς ἄλλοις τε πολλοῖς ἀνθρώποις καὶ μάλιστα ἑαυτῷ εἶναι δ᾿ οὔ κἄπειταἐπειρώμην αὐτῷ δεικνύναι ὅτι οἴοιτο μὲν εἶναι σοφός εἴη δ᾿ οὔ ᾽Εντεῦθεν οὖντούτῳ τε ἀπηχθόμην καὶ πολλοῖς τῶν παρόντων [21d] πρὸς ἐμαυτὸν δ᾿ οὖν ἀπιὼν

ἐλογιζόμην ὅτι τούτου μὲν τοῦ ἀνθρώπου ἐγὼ σοφώτερός εἰμι κινδυνεύει μὲν γὰρ

21a ἐκ νέου ldquofin da giovanerdquo segueuna breve caratterizzazione del personag-gio Cherefonte amico e discepolodi Socrate (presentato con lui nelle Nu-vole aristofanee) fu esiliato nel 404 aCcon i democratici (συνέφυγε ταύτην) erientrograve ad Atene insieme a Trasibulo (καὶ κατῆλθε) nel 399 aC era giagrave morto| τὴνφυγὴν ταύτην acc dellrsquooggetto in-terno connesso al verbo (συνέφυγε) perfgura etymologica | ὡς σφοδρὸς ὁρ-μήσειεν ldquocome era impetuoso a qualsiasicosa si accingesserdquo ὡς introduce una in-terr indiretta dipendente da ἴστε ripren-dendo οἷος ἦν per specifcarne il senso| ὅπερ λέγω ldquocome vi dicordquo lett ldquola co-sa che vi dicordquo egrave una forma colloquialeper invitare il suo pubblico a non rumo-reggiare ma mentre prima Socrate ave-va detto μὴ θορυβήσητε cong aor oradice μὴ θορυβεῖτε come se la gente aves-se giagrave cominciato a far rumore ed eglila pregasse di ldquonon continuare a far ru-morerdquo | ἀνεῖλεν ldquorisposerdquo da ἀναιρέωverbo tecnico del responso dellrsquooracolo| τούτων πέρι = περὶ τούτων lrsquoanastro-fe tipico costrutto del discorso poetico egravemarcata dalla ritrazione dellrsquoaccento (ba-ritonesi)21b ὧν ἕνεκα ldquoper quali ragionirdquo pernecessitagrave non per vanagloria Socrate haraccontato ai giudici il responso straor-dinario che lrsquooracolo ha dato su di lui a

Cherefonte | Ταῦτα οὑτωσί ldquoDo-po aver udito quel responso (ταῦτα) ioragionai in questo modordquo lrsquoimperfet-to ἐνεθυμούμην vuol seguire il flo dellerifessioni di Socrate esposte di seguito| τί ποτε αἰνίττεται ldquoche cosa vuole na-scondere sotto lrsquoenigmardquo tipico dellrsquoe-nigma egrave infatti un enunciato in apparen-za assurdo che vuole obbligare a rifette-re per trovare il signifcato riposto | οὔτεμέγα οὔτε σμικρόν ldquoneacute molto neacute pocordquoacc di relazione | σύνοιδα ὤν il ver-bo regge il part predic | Οὐ ψεύδεταίγε nel suo smarrimento Socrate ha unasola certezza che lrsquooracolo ldquocertamen-te non menterdquo percheacute non puograve | πολὺν ἠπόρουν insieme al complemento didurata lrsquoimperfetto descrittivo continuaa rappresentarci le rifessioni imbarazza-te di Socrate che alla fne contro voglia(μόγις) si decide a ricercare il senso delresponso | τῶν δοκούντων εἶναι ldquodiquelli che avevano fama di essere sapien-tirdquo il gen σοφῶν nome del predicato egraveattratto da τῶν δοκούντων21c ὡς ἐνταῦθα τὸ μαντεῖον ldquopen-sando che (ὡς) in questo (ἐνταῦθα) avreifinalmente (εἴπερ που) confutato lrsquoo-racolordquo εἴπερ που signifca lett ldquose maiin qualche puntordquo | Διασκοπῶν οὖντοῦτον ldquomentre dunque esaminavo co-stuirdquo la frase si interrompe come se qual-cuno avesse chiesto a Socrate il nome

dellrsquointerrogato ed egli approfttasse perdire che non intende nominarlo ma cheera un politico importante Qualcuno si egravechiesto se per caso non si trattasse di Ani-to che efettivamente in giovinezza ebbequalche contatto con Socrate ma Anitosarebbe un falso bersaglio Socrate nonintende tanto attaccare il suo accusatorequanto mettere in evidenza lrsquoignoran-za dei politici | ὀνόματι λέγειν ldquononoccorre chiamarlo per nomerdquo ὀνόματι egravedat strumentale | ἦν δέ τις ἔπαθονldquoma era uno dei nostri uomini politiciquello esaminando il quale feci una si-mile esperienzardquo cioegrave ldquoquello che allorainterrogavo e con cui rdquo | ἔδοξέ μοι ἑαυτῷ ldquomi sembrograve che questrsquouomo sem-brasse esser sapiente sia a molti altri uomi-ni sia soprattutto a se stessordquo il politico egravela prima vittima della sua presunzione disapere Socrate tenta quindi di dimostrar-gli (ἐπειρώμην αὐτῷ δεικνύναι) che cre-deva di esser sapiente ma non lo era (ὅτιοἴοιτο εἴη δ᾿ οὔ) | ᾽Εντεῦθεν παρό-ντων ldquoda quel momento io venni in odio(ἀπηχθόμην) a costui e a molti dei presen-tirdquo il risentimento del politico del qualeaveva dimostrato lrsquoignoranza fu dunquelrsquoinizio delle molte antipatie cui andograve in-contro Socrate21d πρὸς ἐμαυτὸν ἐλογιζόμηνldquomentre me ne andavo ragionavo tra mee merdquo | κινδυνεύει εἰδέναι ldquoegrave dun-

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[20c] Forse qualcuno di voi potrebbe prendere la parola per dirmi laquoMa allora So-crate di cosrsquoegrave che ti occupi Da dove sono venute quelle calunnie sul tuo contoPercheacute poi se tu non facevi niente di straordinario rispetto agli altri non nasceva-no tante voci e dicerie ndash se non facevi insomma nulla di diverso da quel che fannoi piugrave ndash Dicci cosrsquoegrave percheacute non vogliamo improvvisare un giudizio sul tuo contoraquo[20d] Chi dice cosigrave pare dire giusto e io cercherograve di mostrarvi da dove sian partite famae calunnia insiemeState a sentire A qualcuno di voi forse sembreragrave che io scherzi sappiate bene perograve che vidirograve tutta la veritagrave Percheacute io Ateniesi per nientrsquoaltro che per una forma di sapienza misono guadagnato questa fama Quale sapienza Certo una sapienza umana Difatti egrave inquesta che forse io sono sapiente [20e] E costoro di cui parlavo poco fa saranno certosapienti di una sapienza superiore a quella umana oppure non so che dire io almenonon la conosco e chi lo aferma mente e parla per denigrarmiE voi Ateniesi non protestate contro di me neppure se vi pare che io parli con presun-zione percheacute non saragrave mio il discorso che vi faccio bensigrave devo riferirne la paternitagrave achi guadagna la vostra fducia Della mia sapienza se pure ce nrsquoegrave una e di che natura siachiamo a testimone per voi il dio di DelfCherefonte lo conoscete certamente [21a] Fu mio compagno fn da giovane E fu com-pagno vostro di partito e con voi visse questrsquoesilio e con voi rientrograve E sapete anche cheuomo fosse Cherefonte quanto fosse impetuoso in ogni sua iniziativa Cosigrave un giornoandograve a Delf ed ebbe lrsquoaudacia di chiedere questo allrsquooracolo ndash e voi signori vi pregonon interrompete ndash gli chiese infatti se crsquoera qualcuno piugrave sapiente di me E la Pizia ri-spose che di piugrave sapiente di me non crsquoera nessuno Ma di questa circostanza vi saragrave testi-mone ndash egrave qui presente ndash il fratello di Cherefonte percheacute questi egrave morto[21b] Guardate ora la ragione di queste mie parole percheacute intendo dirvi lrsquoorigine dellacalunnia contro la mia persona Al sentire il responso rifettevo in questo modo laquoCosamai intende il dio a cosa allude Percheacute io per parte mia non sono convinto neacute tantoneacute poco della mia sapienza cosa intende mai quando dice che io sono tanto sapientePercheacute non mente il dio ndash non puograve mentire ndashraquoPer molto tempo non riuscii a cogliere il senso ma poi e certo con fatica mi mi-si a ricercarlo in questo modo Mi recai da uno di quelli che hanno fama di sapienti[21c] e pensavo che cosigrave avrei in qualche modo confutato lrsquooracolo e avrei risposto al va-ticinio laquoEgrave questi piugrave sapiente di me mentre tu egrave di me che hai parlatoraquo Mentre esami-navo attentamente questrsquouomo ndash non occorre che ve ne dica il nome percheacute era un poli-tico il personaggio con il quale tra indagini e discorsi feci questa esperienza Ateniesi ndash

ἡμῶν οὐδέτερος οὐδὲν καλὸν κἀγαθὸν εἰδέναι ἀλλ᾿ οὗτος μὲν οἴεταί τι εἰδέναι οὐκεἰδώς ἐγὼ δέ ὥσπερ οὖν οὐκ οἶδα οὐδὲ οἴομαι ἔοικα γοῦν τούτου γε σμικρῷ τινι

αὐτῷ τούτῳ σοφώτερος εἶναι ὅτι ἃ μὴ οἶδα οὐδὲ οἴομαι εἰδέναι ᾽Εντεῦθεν ἐπ᾿ ἄλλονᾖα τῶν ἐκείνου δοκούντων σοφωτέρων εἶναι καί μοι ταὐτὰ ταῦτα ἔδοξε καὶ ἐνταῦθακἀκείνῳ καὶ ἄλλοις πολλοῖς ἀπηχθόμην

que possibile (κινδυνεύει) che nessu-no di noi due sappia nulla di bello neacute dibuonordquo la progressione nelle verifcheegrave sempre marcata dallrsquoincertezza e dalrischio (κινδυνεύει) fncheacute si raggiun-ge sia pure in via di probabilitagrave lrsquounica

acquisizione nel senso di sapere di nonsapere | ἔοικα εἰδέναι ldquomi sembradunque di essere piugrave saggio di costui(τούτου σοφώτερος εἶναι) proprioper questo piccolo vantaggio (σμικρῷτινι αὐτῷ τούτῳ) per il fatto che ciograve che

non so non credo nemmeno di saperlordquo| ᾽Εντεῦθεν ᾖα ldquoQuindi mi rivolsia un altrordquo ᾖα egrave impf ind di εἶμι ldquoan-darerdquo E anche questa nuova intervista siconcluse con uno scacco dellrsquointerlocu-tore di Socrate

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mi sembrograve che questrsquouomo apparisse sapiente agli occhi tra gli altri soprattut-to di se stesso ma che in realtagrave non lo fosse E allora mi provai a dimostrargli

che riteneva di essere sapiente ma che non lo era Ne risultograve dunque che melo feci nemico e con lui mi inimicai molti dei presenti [21d] Ma fra me eme andandomene via ragionavo che io ero piugrave sapiente di questrsquouomopercheacute forse nessuno di noi due conosceva qualcosa di bello e di buonoma lui riteneva di sapere ndash e non sapeva ndash mentre io come non so cosigravenon penso neppure di sapere mi pareva perciograve di essere piugrave sapiente dilui proprio in questo piccolo particolare e cioegrave che le cose che non sonon penso neanche di saperle Poi mi recai da un altro che aveva famadi essere piugrave sapiente dellrsquoaltro e ne ricavai unrsquoimpressione identica ndash ecosigrave mi attirai lrsquoodio suo e di molti altri

Trad E Avezzugrave

analisi del testo

Tra stranezza e saggezza Socrate continua la sua di-fesa ipotizzando che gli venga chiesto quale suo stranocomportamento sia stato allrsquoorigine delle calunnie che lohanno travolto Lrsquoobiezione ndash secondo un uso comunenel greco ndash viene introdotta dopo la pausa da ἴσως ac-compagnato dallrsquoottativo potenziale di un verbo di ldquodirerdquoldquointerrompererdquo ldquomeravigliarsirdquo e da τις o equivalente delsoggetto (cf 20c) Nella obiezione e nella replica di Socra-te va sottolineata la ricorrenza di due terminiIl primo egrave περιττότερον (20c) composto con il prefssoπερί ha in seacute lrsquoidea del sopra dellrsquooltre la misura quindicome nel nostro passo dello straordinario dello stranoLa stranezza lrsquoἀτοπία di Socrate egrave peraltro un motivo

topico legato alla piugrave generale considerazione che la suavita non puograve essere paragonata a nessuna altra esistenzanon ha precedenti come ben si legge in Symp 221c Al-cibiade nellrsquoelogio del suo maestro sostiene che se conAchille puograve essere messo a confronto Brasida con Nesto-re Antenore con altri Pericle Socrate invece non egrave raf-frontabile con nessuno neacute fra gli antichi neacute fra i moderniIl secondo termine egrave σοφία (20d) Socrate dice di doverefama e calunnie a una forma di sapienza che possiede-rebbe Lrsquouso di τις (διὰ σοφίαν τινά) comunque attenuail valore del sostantivo σοφία poicheacute la sapienza comepossesso stabile non egrave prerogativa umana per lrsquouomoinfatti esiste solo lrsquoamore mai completamente appagatoper essa (da qui φιλοσοφία) La sapienza di Socrate nonegrave la sapienza positiva di chi tanto sa ma rappresenta da

un lato la consapevolezza dellrsquoinconsistenza delle opi-

nioni dallrsquoaltro lrsquoesigenza di andare sempre a fondo nellecose al di lagrave delle apparenzeAltrove per esempio in Simposio 177d Socrate sosterragraveinvece di sapere qualcosa nellrsquoambito delle cose drsquoamo-re (οὐδὲν φημὶ ἄλλο ἐπίστασθαι ἢ τὰ ἐρωτικά) Ci sareb-be quindi un dato positivo di conoscenza da cui partire eproprio lrsquoamore sarebbe la fonte che permette a Socra-te di apportare un benefcio agli altri Sottile dunque nelpasso del Simposio egrave lrsquoironia del flosofo egli non sa nullase non ciograve che riguarda lrsquoamore quindi in realtagrave conoscetutto dato che Eros egrave quella forza che porta alla piugrave altavetta del sapere

Moduli stilistici Nel brano egrave da evidenziare lrsquoobiezionedi un ipotetico interlocutore secondo un modulo tipicodellrsquooratoria giudiziaria allitterazione e figura etymolo-

gica presenti in Ταυτί μοι δοκεῖ δίκαια λέγειν ὁ λέγων(20d) ndash insieme allo iota ldquodeitticordquo di ταυτί proprio del lin-guaggio drammatico e oratorio ndash contribuiscono a sottoli-neare il credito che si attribuisce a tale obiezione in quan-to elemento signifcativo per il procedere del discorso didifesaSono da segnalare nel passo anche le espressioni del les-

sico colloquiale (τὸ σὸν τί ἐστι πρᾶγμα in 20c) e i fre-quenti richiami al destinatario per tenerne desta lrsquoat-tenzione (ἀκούετε in 20d ἴστε in 20d 20e e 21a μὴθορυβήσητε in 20e)

Statuetta raffgurante Socrate II secolo aC Londra British Museum

La statuetta raffgurante Socrate in chitone egrave un piccolo gioiello dellrsquoarte ellenisticaproveniente da Alessandria drsquoEgitto Il manufatto in marmo bianco egrave alto appena 27 cmma presenta le caratteristiche della grande statuaria Il volto egrave ripreso dal ritratto di Lisippodi cui egrave rimasta una copia di epoca romana conservata al Louvre ( p 115) La fattura egravepregevole raffnatissimi sono la resa dei lineamenti e dei riccioli della barba e il trattamentodel panneggio del mantello che copre le spalle e il ventre del flosofo e che ricade inmorbide pieghe sul suo corpo ritratto come quello di un atleta

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T4 Il congedo 40c-42a

LrsquoApologia platonica contiene ancora una sezione in cuiSocrate prende congedo dai suoi giudici da quelli cheavevano votato per la sua condanna a morte come daglialtri Rivolto a questi ultimi egli spiega che sicuramente

quanto gli egrave accaduto egrave destinato a essere per lui un benee cerca di fornirne la dimostrazione ( Progetto Lette-

rature pp 81 ss)

[40c] ᾿Εννοήσωμεν δὲ καὶ τῇδεὡς πολλὴ ἐλπίς ἐστιν ἀγαθὸν

αὐτὸ εἶναι Δυοῖν γὰρ θάτερόν ἐστιν τὸ τεθνάναι ἢ γὰρ

οἷον μηδὲν εἶναι μηδὲ αἴσθησιν μηδεμίαν μηδενὸς ἔχειν

τὸν τεθνεῶτα ἢ κατὰ τὰ λεγόμενα μεταβολή τις τυγχάνει οὖσα καὶ μετοίκησις τῇψυχῇ τοῦ τόπου τοῦ ἐνθένδε εἰς ἄλλον τόπον Καὶ εἴτε δὴ μηδεμία αἴσθησίς ἐστινἀλλ᾿ [40d] οἷον ὕπνος ἐπειδάν τις καθεύδων μηδ᾿ ὄναρ μηδὲν ὁρᾷ θαυμάσιονκέρδος ἂν εἴη ὁ θάνατος ndash ἐγὼ γὰρ ἂν οἶμαι εἴ τινα ἐκλεξάμενον δέοι ταύτην τὴννύκτα ἐν ᾗ οὕτω κατέδαρθεν ὥστε μηδὲ ὄναρ ἰδεῖν καὶ τὰς ἄλλας νύκτας τε καὶἡμέρας τὰς τοῦ βίου τοῦ ἑαυτοῦ ἀντιπαραθέντα ταύτῃ τῇ νυκτὶ δέοι σκεψάμενον

εἰπεῖν πόσας ἄμεινον καὶ ἥδιον ἡμέρας καὶ νύκτας ταύτης τῆς νυκτὸς βεβίωκεν ἐν

τῷ ἑαυτοῦ βίῳ οἶμαι ἂν μὴ ὅτι ἰδιώτην τινά ἀλλὰ τὸν μέγαν βασιλέα εὐαριθμήτουςἂν εὑρεῖν αὐτὸν ταύτας πρὸς τὰς ἄλλας ἡμέρας καὶ νύκτας ndash [40e] εἰ οὖν τοιοῦτον

ὁ θάνατός ἐστιν κέρδος ἔγωγε λέγω καὶ γὰρ οὐδὲν πλείων ὁ πᾶς χρόνος φαίνεταιοὕτω δὴ εἶναι ἢ μία νύξ Εἰ δ᾿ αὖ οἷον ἀποδημῆσαί ἐστιν ὁ θάνατος ἐνθένδε εἰς

ἄλλον τόπον καὶ ἀληθῆ ἐστιν τὰ λεγόμενα ὡς ἄρα ἐκεῖ εἰσι πάντες οἱ τεθνεῶτεςτί μεῖζον ἀγαθὸν τούτου εἴη ἄν ὦ ἄνδρες δικασταί Εἰ γάρ τις ἀφικόμενος εἰς

Ἅιδου [41a] ἀπαλλαγεὶς τουτωνὶ τῶν φασκόντων δικαστῶν εἶναι εὑρήσει τοὺς

40c Ἐννοήσωμεν εἶναι ldquoRifettiamoanche da questo punto di vista (καὶ τῇδε)che ho molti motivi per sperare che essasia un benerdquo ἐννοήσωμεν cong esorta-tivo τῇδε avverbio di modo il punto divista che Socrate sta per esporre | Δυοῖν τεθνεῶτα ldquoDi due cose una θάτερον)egrave il morire o egrave come se il morto (τὸντεθνεῶτα) non sia piugrave nulla e non abbiaalcuna percezione di nullardquoθάτερον= τὸἕτερον ldquouna delle due coserdquo alterum τὸντεθνεῶτα egrave meglio intenderlo come soggsia di μηδὲν εἶναι sia di ἔχειν μηδεμίανμηδενός poliptoto | ἢ κατὰ τόπον ldquoosecondo quanto si dice egrave (τυγχάνει οὖσα)una trasformazione e una trasmigrazio-ne per lrsquoanima da questo luogo quaggiugrave(τοῦ ἐνθένδε) in un altro luogordquo κατὰ τὰλεγόμενα cosigrave dicevano soprattutto or-fici e pitagorici Lrsquoalternativa che quiSocrate prospetta costituisce indubbia-mente una posizione diversa da quella chepoi saragrave esposta per bocca dello stessoSocrate nel Fedone dove lrsquoimmortalitagravedellrsquoanima egrave una certezza luminosa | Καὶεἴτε ldquoE serdquo introduce un periodo ipote-tico misto la cui apodosi egrave θαυμάσιονκέρδος ἂν εἴη ὁ θάνατος ed egrave ripresa in40e da εἰ οὖν κέρδος ἔγωγε λέγω40d ἐπειδάν ὁρᾷ ldquoquando uno dor-

mendo non fa nemmeno un sognordquo inprospettiva eventuale con ἄν di ἐπειδάνe il cong ὁρᾷ il greco dice ὁρᾶν ὕπνονldquovedere un sognordquo dove lrsquoitaliano usa unverbo assai piugrave generico ldquofare un sognordquo| θαυμάσιον ὁ θάνατος ldquola morte sa-rebbe un proftto meravigliosordquo apodosidella possibilitagrave dove κέρδος egrave terminedel linguaggio commerciale propr ldquogua-dagnordquo | εἴ τινα βίῳ ldquose bisognasseche uno dopo aver scelto (ἐκλεξάμενον)questa ταύτην) notte in cui (ἐν ᾗ) ha dor-mito cosigrave da non fare alcun sogno e con-frontando (ἀντιπαραθέντα) con questanotte le altre notti e giorni della sua vitadovesse dire rifettendo (σκεψάμενον)quanti giorni e quante notti ha vissutomeglio e piugrave piacevolmente di questanotte nella sua vitardquo ταύτην costituisceprolessi rispetto al relativo ἐν ᾗ che segue| οἶμαι νύκτας ldquoio credo che non soloun privato cittadino (ἰδιώτην τινα) mail Gran Re potrebbe trovare (ἂν εὑρεῖν)ben poche (εὐαριθμήτους) queste not-ti in relazione agli altri giorni e nottirdquoοἶμαι annunciato dapprima come inci-so ritorna con ben altro peso come pro-posizione principale a reggere lrsquoinfnitoἂν εὑρεῖν40e εἰ οὖν λέγω ldquose dunque la

morte egrave una cosa di questo genere(τοιοῦτον) io certo (ἔγωγε) lo chiamoun vantaggiordquo ritorna insistente il ter-mine fnanziario κέρδος ἔγωγε ldquoio perconto miordquo il γε limitativo sottolinea ilpunto di vista di chi sta parlando | οὐ-δὲν πλείων ldquoper nulla maggiorerdquo οὐδένegrave acc avverbiale di relazione | Εἰ δ᾿ αὖ εἴη ἄν ldquoSe poi la morte egrave come emi-grare (ἀποδημῆσαι) di qui in un altroluogo e sono veri i racconti che si fannoche sono lagrave tutti quelli che sono morti(οἱ τεθνεῶτες) quale bene maggiore diquesto potrebbe essercirdquo ritorna il temadellrsquoaldilagrave la protasi di primo tipo nonimplica realtagrave ma la prospettiva purnon dimostrata egrave presentata come at-traente e questo efetto Socrate intendeprodurre sui suoi ascoltatori | ἀφικό-μενος εἰς ῞Αιδου ldquogiungendo allrsquoAderdquoεἰς richiede normalmente lrsquoacc e per-ciograve giagrave gli antichi intendevano che fossesottinteso un acc come δόμον come nellt ventum erat ad Vestae sott templum41a ἀπαλλαγεὶς δικαστάς ldquoallon-tanandosi (ἀπαλλαγείς) da questi qui chepretendono (φασκόντων) essere giudi-ci troveragrave quelli che sono davvero giudi-cirdquo in questrsquoultima parte dellrsquoApologiainizia il tema che saragrave comune alla prima

dal testo alla parolap 33

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ὡς ἀληθῶς δικαστάς οἵπερ καὶ λέγονται ἐκεῖ δικάζειν Μίνως τε καὶ ῾Ραδάμανθυς

καὶ Αἰακὸς καὶ Τριπτόλεμος καὶ ἄλλοι ὅσοι τῶν ἡμιθέων δίκαιοι ἐγένοντο ἐν τῷ

ἑαυτῶν βίῳ ἆρα φαύλη ἂν εἴη ἡ ἀποδημία ῍Η αὖ ᾽Ορφεῖ συγγενέσθαι καὶ Μουσαίῳ

καὶ ῾Ησιόδῳ καὶ ῾Ομήρῳ ἐπὶ πόσῳ ἄν τις δέξαιτ᾿ ἂν ὑμῶν᾽Εγὼ μὲν γὰρ πολλάκις ἐθέλω τεθνάναι εἰ ταῦτ᾿ ἔστιν

ἀληθῆ ᾽Επεὶ [41b] ἔμοιγε καὶ αὐτῷ θαυμαστὴ ἂν εἴη ἡ

διατριβὴ αὐτόθι ὁπότε ἐντύχοιμι Παλαμήδει καὶ Αἴαντι τῷ

Τελαμῶνος καὶ εἴ τις ἄλλος τῶν παλαιῶν διὰ κρίσιν ἄδικον

τέθνηκεν ἀντιπαραβάλλοντι τὰ ἐμαυτοῦ πάθη πρὸς τὰ

ἐκείνων ndash ὡς ἐγὼ οἶμαι οὐκ ἂν ἀηδὲς εἴη ndash καὶ δὴ τὸ μέγιστον τοὺς ἐκεῖ ἐξετάζοντακαὶ ἐρευνῶντα ὥσπερ τοὺς ἐνταῦθα διάγειν τίς αὐτῶν σοφός ἐστιν καὶ τίς οἴεται μένἔστιν δ᾿ οὔ ᾽Επὶ πόσῳ δ᾿ ἄν τις ὦ ἄνδρες δικασταί δέξαιτο ἐξετάσαι τὸν ἐπὶ Τροίαν

ἀγαγόντα τὴν πολλὴν στρατιὰν [41c] ἢ ᾽Οδυσσέα ἢ Σίσυφον ἢ ἄλλους μυρίους ἄν

τις εἴποι καὶ ἄνδρας καὶ γυναῖκας οἷς ἐκεῖ διαλέγεσθαι καὶ συνεῖναι καὶ ἐξετάζειν

ἀμήχανον ἂν εἴη εὐδαιμονίαςΠάντως οὐ δήπου τούτου γε ἕνεκα οἱ ἐκεῖ ἀποκτείνουσι

τά τε γὰρ ἄλλα εὐδαιμονέστεροί εἰσιν οἱ ἐκεῖ τῶν ἐνθάδε καὶ ἤδη τὸν λοιπὸν χρόνον

ἀθάνατοί εἰσιν εἴπερ γε τὰ λεγόμενα ἀληθῆ

rifessione di Platone e degli altri socraticiquello del Giusto condannato esso egrave quimarcato dal poliptoto δικασταί δικασ-τῶν δικαστάς δικάζειν e dalla seriedei mitici giudici giusti dellrsquoaldilagrave in op-posizione a quelli ingiusti che hanno con-dannato a morte Socrate | οἵπερ καὶ EacuteΤριπτόλεμος ldquocoloro che si dice ammi-nistrino la giustizia Minosse Radaman-to Eaco e Trittolemordquo Radamantoe Minosse erano fgli di Zeus ed Europail primo fu re di Creta e stabiligrave le leggi chefurono imitate da molte cittagrave greche glisuccesse il fratello minore Minosse Ea-co fglio di Zeus e della ninfa Egina fu redellrsquoisola cui diede il nome di sua mogliee padre di Peleo e Telamone a questi che latradizione considerava i giudici dellrsquoAdePlatone aggiunge il re attico Trittolemoche aiutograve Demetra nella ricerca di Persefo-ne e ottenne da lei il dono del grano era as-sociato alle due dee nei misteri di Eleusi| ἄρα φαύλη ἀποδημία ldquosarebbe que-sto un mutamento di sede spregevolerdquoἄρα introduce una interr diretta retoricache suggerisce al destinatario una rispostanegativa φαύλη ldquoda pocordquo certo non sa-rebbe stata da poco la possibilitagrave di ottene-re una nuova vita presso i semidei che si di-stinsero in vita per la loro giustizia | ᾿Ορ-φεῖ Μουσαίῳ ldquostare insieme a Orfeoe a Museordquo gli esponenti mitici della let-teratura religiosa della tradizione orfcaaccostati qui ai fondatori della mitologiaclassica Omero ed Esiodo | ἐπὶ πόσῳ ὑμῶν ldquoper che prezzo non lo accetterebbeuno di voirdquo cioegrave ldquoquanto uno di voi sareb-be disposto a pagare per questordquo ogget-to di δέξαιτ(ο) egrave lrsquoinf συγγενέσθαι ldquostareinsieme ardquo | Ἐγὼμὲν ἀληθῆ ldquoIo infat-

ti sono disposto (ἐθέλω) a morire moltevolte se questi racconti sono verirdquo ἐθέλωesprime la disponibilitagrave ad adeguarsi allavolontagrave altrui o ad una situazione41b ἔμοιγε καὶ αὐτῷ ldquoper me in parti-colarerdquo | ὁπότε τέθνηκεν ldquoquando miimbattessi in Palamede o in Aiace fglio diTelamone o in quanti altri (εἴ τις ἄλλος)tra gli antichi sono morti per un giudizioingiustordquo εἴ τις ἄλλος questa locuzione sipresenta come una protasi di periodo ipo-tetico ma ha la funzione di una proposi-zione relativa ldquose qualcun altro morigrave rdquo =ldquotutti gli altri che morironordquo | Παλαμή-δει ldquoPalamederdquo Odisseo per nonandare a Troia fngeva di essere pazzo maPalamede scoprigrave il suo piano e lo costrin-se a partecipare alla spedizione Odisseosi vendicograve su di lui facendo nasconderenella tenda di Palamede dellrsquooro e una fal-sa lettera di Priamo cosigrave Palamede fu ac-cusato di tradimento e lapidato Questoargomento era svolto in varie tragedie diEschilo Sofocle ed Euripide | ΑἴαντιldquoAiacerdquo Aiace invece dopo la mor-te di Achille considerandosi il piugrave fortedei Greci dopo quello pretendeva che alui fossero attribuite le armi del mortoOdisseo riuscigrave con lrsquoastuzia a farle asse-gnare a seacute e Aiace per il dolore del tortosubigraveto impazzigrave e si uccise la vicenda erarappresentata in una trilogia perduta diEschilo e nellrsquoAiace di Sofocle che con-serviamo | ἀντιπαραβάλλοντι ldquocon-frontandordquo part congiunto con ἔμοιγε| καὶ δὴ ἔστιν δ᾿ οὔ ldquoe poi soprattut-to trascorrere il tempo (διάγειν) esami-nando ed interrogando (ἐξετάζοντα καὶἐρευνῶντα in acc percheacute concordano conil sogg sottinteso dellrsquoinfnitiva) quelli

di lagrave (τοὺς ἐκεῖ) come quelli di qua (τοὺςἐνταῦθα) chi di loro egrave sapiente e chi crededi esserlo ma non lo egraverdquo lrsquoinf διάγειν di-pende sintatticamente da ἐπὶ πόσῳ ἄν τιςδέξαιτ(ο)di 41a comeσυγγενέσθαι So-crate sarebbe felice di andare nellrsquoaldilagrave acontinuare la stessa opera che compiva inAtene di sollecitare ognuno a conoscerese stesso secondo il comando di Apollo| Ἐπὶ πόσῳ δ᾿ ἄν τις δέξαιτο ritornaemblematicamente la frase per far rifet-tere i destinatari | ἐξετάσαι στρατιάνldquodi interrogare colui che condusse a Troiail grande esercitordquo Agamennone che giagravenei poemi dagrave prova di presunzione e arro-ganza anzicheacute di σοφία41c ἢὈδυσσέα ἢΣίσυφον eroi dellrsquoa-stuzia e dellrsquoinganno queste che eranovirtugrave per lrsquoetica arcaica ripugnavano al-la moralitagrave di Socrate come a quella diPlatone | οἷς ἐκεῖ εὐδαιμονίας ldquoconi quali conversare lagrave e stare con loro e in-terrogarli sarebbe il colmo della felicitagraverdquoἀμήχανον εὐδαιμονίας ldquolrsquoimpossibilitagravedella felicitagraverdquo cioegrave una felicitagrave impossibilea esprimersi ἀμήχανος egrave ciograve per cui nonesistono μηχαναί ldquoartifcirdquo ed egrave quindiimpossibile | Πάντως ἀποκτείνουσιldquoIn ogni caso per questo motivo (τούτουἕνεκα) quelli di lagrave non mandano a mor-terdquo τούτου ἕνεκα per il fatto di discuteree di confutare quelli che credono di essersaggi senza esserlo quindi nel regno deimorti Socrate non avrebbe corso rischiodi esser condannato a morte Egli egrave giuntoa una tale serena luciditagrave che si permettedi ironizzare perfno sulla propria morte| τά τε γὰρ ἄλλα καί ldquosia nel resto sia ancherdquo | εἴπερ γε ἀληθῆ ldquose egrave verociograve che si raccontardquo ritorna lrsquoapparente

glossa

il verbo (ἐ)θέλω signifcaldquosono disposto ardquo secondovolontagrave di altri diversamenteda βούλομαι che signifcaldquovogliordquo di mia intenzione

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[40c] Consideriamo anche da questo lato il fatto che crsquoegrave molta speranza che il morire siaun bene In efetti una di queste due cose egrave il morire o egrave come un non essere nulla e chiegrave morto non ha piugrave alcuna sensazione di nulla oppure stando ad alcune cose che si tra-mandano egrave un mutamento e una migrazione dellrsquoanima da questo luogo che egrave quaggiugravead un altro luogo Ora se la morte egrave il non aver piugrave alcuna sensazione [40d] ma egravecome un sonno che si ha quando nel dormire non si vede piugrave nulla neppure in so-

Ἀλλὰ καὶ ὑμᾶς χρή ὦ ἄνδρες δικασταί εὐέλπιδας εἶναι πρὸς τὸν θάνατον καὶ ἕν τιτοῦτο διανοεῖσθαι ἀληθές [41d] ὅτι οὐκ ἔστιν ἀνδρὶ ἀγαθῷ κακὸν οὐδὲν οὔτε ζῶντι

οὔτε τελευτήσαντιοὐδὲ ἀμελεῖται ὑπὸ θεῶν τὰ τούτου πράγματα οὐδὲ τὰ ἐμὰ νῦνἀπὸτοῦ αὐτομάτου γέγονεν ἀλλά μοι δῆλόν ἐστι τοῦτο ὅτι ἤδη τεθνάναι καὶ ἀπηλλάχθαιπραγμάτωνβέλτιονἦνμοιΔιὰ τοῦτοκαὶ ἐμὲοὐδαμοῦἀπέτρεψεν τὸσημεῖονκαὶ ἔγωγετοῖς καταψηφισαμένοις μου καὶ τοῖς κατηγόροις οὐ πάνυ χαλεπαίνω Καίτοι οὐ ταύτῃτῇ διανοίᾳ κατεψηφίζοντό μου καὶ κατηγόρουν ἀλλ᾿ οἰόμενοι βλάπτειν [41e] τοῦτο

αὐτοῖς ἄξιον μέμφεσθαι Τοσόνδε μέντοι αὐτῶν δέομαι τοὺς ὑεῖς μου ἐπειδὰνἡβήσωσι τιμωρήσασθε ὦ ἄνδρες ταὐτὰ ταῦτα λυποῦντες ἅπερ ἐγὼ ὑμᾶς ἐλύπουνἐὰν ὑμῖν δοκῶσιν ἢ χρημάτων ἢ ἄλλου του πρότερον ἐπιμελεῖσθαι ἢ ἀρετῆς καὶ ἐὰνδοκῶσί τι εἶναι μηδὲν ὄντες ὀνειδίζετε αὐτοῖς ὥσπερ ἐγὼ ὑμῖν ὅτι οὐκ ἐπιμελοῦνταιὧν δεῖ καὶ οἴονταί τι εἶναι ὄντες οὐδενὸς ἄξιοιΚαὶ ἐὰν ταῦτα ποιῆτε δίκαια πεπονθὼςἐγὼ ἔσομαι ὑφ᾿ ὑμῶν αὐτός [42a] τε καὶ οἱ ὑεῖς Ἀλλὰ γὰρ ἤδη ὥρα ἀπιέναι ἐμοὶ μὲνἀποθανουμένῳ ὑμῖν δὲ βιωσομένοις ὁπότεροι δὲ ἡμῶν ἔρχονται ἐπὶ ἄμεινον πρᾶγμαἄδηλον παντὶ πλὴν ἢ τῷ θεῷ

riserva (εἴπερ γε) che riaferma in mododistaccato la certezza morale di Socrate| Ἀλλὰ καὶ θάνατον ldquoMa anche voicittadini giudici dovete essere fduciosi(εὐέλπιδας) riguardo alla morterdquo ha ini-zio cosigrave lrsquoultimo capitolo in tono di pe-rorazione quanto alla procedura giudi-ziaria non dovrebbe esserci luogo per unaperorazione giaccheacute la sentenza di morteegrave irrevocabile ma Socrate perora la cau-sa delle sue idee e vuole che quale che siala sorte delle anime dopo la morte i giu-dici che hanno avuto fducia in lui abbia-no chiara coscienza che lrsquouomo non deveesitare a seguire la voce del dio che parlanella sua coscienza41d ὅτι τελευτήσαντι ldquoche per lrsquouo-mo virtuoso non crsquoegrave alcun male neacute da vi-vo neacute da mortordquo la dichiarativa ha fun-zione epesegetica rispetto a ἕν τι τοῦτοmentre ζῶντι e τελευτήσαντι sono predi-cativi di ἀνδρὶ ἀγαθῷ | οὐδὲ τὰ ἐμὰ γέγονεν ldquoneacute le mie vicende (τὰ ἐμά) sonoavvenute a caso (ἀπὸ τοῦ αὐτομάτου)rdquo| τεθνάναι καὶ ἀπηλλάχθαι πραγμάτωνldquoesser morto ed essermi liberato dai fasti-dirdquo lrsquoidea egrave rappresentata da due infnitiperfetti (da θνῄσκω e ἀπαλλάσσω) nellaprospettiva di esser compiuta solo allorasi realizzeragrave ciograve che egrave meglio per Socrate

| ἐμὲ τὸ σημεῖον ldquoil segno non mi di-stolse per nullardquo il segno misterioso (τὸσημεῖον) che talvolta lo distoglieva dalcompiere unrsquoazione era quello che Socra-te chiamava il suo degravemone Socrate inter-preta ora la mancanza di quel segno comela conferma che per lui egrave stato meglio es-ser condannato dal tribunale | ἔγωγε χαλεπαίνω ldquoe io per conto mio (ἔγωγε)non me la prendo (χαλεπαίνω) con colo-ro che hanno votato per la mia condan-na (τοῖς καταψηφισαμένοις μου) neacute congli accusatorirdquo i verbi giudiziari compo-sti con κατα- si costruiscono con il genretto daκατα- (= ldquocontrordquo) della personaaccusata o condannata | Καίτοι ldquoEppu-rerdquo Socrate si ferma un attimo a rifettereche se anche gli accusatori e i giudici a luiostili non gli hanno fatto alcun male nonera questa la loro intenzione | οὐ ταύτῃτῇ διανοίᾳ ldquonon con questa intenzionerdquo41e τοῦτο μέμφεσθαι ldquodi questo egravegiustorimproverarlirdquo |Τοσόνδε δέομαιlett ldquoDi tanto io li pregordquo δέομαι conil gen della persona vale ldquopregarerdquo(oltre che talvolta ldquoaver bisogno dirdquo)mentre τοσόνδε anticipa lrsquoimperativo chesegue τιμωρήσασθε | ταὐτά ἐλύπουνldquoinfiggendo loro gli stessi fastidi che ioinfiggevo a voirdquo λυπέω ldquoafiggere unordquo

qui ripetuto in poliptoto egrave costruito conlrsquoacc della persona e lrsquoacc di relazionedella cosa con cui uno viene afitto nellatraduzione la carica semantica di λυπέωviene trasferita allrsquooggetto che in grecoegrave reso genericamente con il neutro | ἐὰνὑμῖν ἀρετῆς ldquonel caso che vi sembri(ἐὰν δοκῶσιν) che si diano pensiero o(ἤ) del denaro o (ἤ) di qualche altra cosaprima che (ἤ) della virtugraverdquo ἐὰν δοκῶσινegraveunaprotasidiperiodoipoteticodellrsquoeven-tualitagrave lacuiprotasiegravelrsquoimpτιμωρήσασθεi primi due ἤ sono disgiuntivi (lt aut)mentre il terzo introduce il secondotermine di paragone (lt quam) ἄλλουτου του egrave pron indefinito | οἴονταίτι ἄξιοι ldquoe credono di esser qualcosamentre non meritano nullardquo οὐδενός egravegen di stima | δίκαια ἔσομαι ldquoavrogravericevuto ciograve che egrave giustordquo πεπονθὼςἔσομαι egrave futuro perfetto dal tema diπάσχω42a ἐμοὶ βιωσομένοις ldquoperme a mori-re per voi a vivererdquo i due part futuri hannovalore fnale | ὁπότεροι ἡμῶν ldquochi trameevoirdquoὁπότεροιesprimeduegruppicon-trappostiancheseilprimo di essi egrave costitui-to da una sola personaὁπότεροι ἔρχονταιprop interr indiretta egrave soggettiva rispettoalla sovraordinataἄδηλον sott ἐστί

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gno allora la morte sarebbe un guadagno meraviglioso Infatti io ritengo che seuno dopo aver scelto questa notte in cui avesse dormito cosigrave bene da non vederenemmeno un sogno e dopo aver messo a confronto con questa le altre notti e glialtri giorni della sua vita dovesse fare un esame e dirci quanti giorni e quante not-ti abbia vissuto in modo piugrave felice e piugrave piacevole di quella notte durante tutta lasua vita ebbene io credo che costui anche se fosse non solo un qualche privatocittadino ma il Gran Re troverebbe lui pure che questi giorni e queste notti so-no pochi da contare rispetto agli altri giorni e alle altre notti [40e] Se dunque lamorte egrave qualcosa di tal genere io dico che egrave un guadagno Infatti tutto quanto iltempo della morte non sembra essere altro che unrsquounica notte Invece se la mor-te egrave come un partire di qui per andare in un altro luogo e sono vere le cose che siraccontano ossia che in quel luogo ci sono tutti i morti quale bene o giudici cipotrebbe essere piugrave grande di questoInfatti se uno giunto allrsquoAde [41a] liberatosi di quelli che qui da noi si diconogiudici ne troveragrave di veri quelli che si dice che lagrave pronunciano sentenza MinosseRadamante Eaco Trittolemo e quanti altri dei semidei sono stati giusti nella lorovita ebbene in tal caso questo passare nellrsquoaldilagrave sarebbe forse una cosa da pocoE poi quanto non sarebbe disposto a pagare ciascuno di voi per stare insieme conOrfeo e con Museo con Omero e con Esiodo Per quello che mi riguarda sonodisposto a morire molte volte se questo egrave vero [41b] Infatti per me sarebbe straor-dinario trascorrere il mio tempo allorcheacute mi incontrassi con Palamede con Aia-ce figlio di Telamonio e con qualche altro degli antichi che sonomorti a causa di un ingiusto giudizio mettendo a confronto imiei casi con i loro E io credo che questo non sarebbe dav-vero spiacevoleMa la cosa per me piugrave bella sarebbe sottoporre ad esa-me quelli che stanno di lagrave interrogandoli come facevocon questi che stanno qui per vedere chi egrave sapiente echi ritiene di essere tale ma non lo egrave Quanto sarebbedisposto a pagare uno di voi o giudici per esaminarechi ha portato a Troia [41c] il grande esercito oppu-re Odisseo o Sisifo e altre innumerevoli persone chesi possono menzionare sia uomini che donne E ildiscutere e lo stare lagrave insieme con loro e interrogarlinon sarebbe davvero il colmo della felicitagrave E certa-mente per questo quelli di lagrave non condannano nes-suno a morte Infatti quelli di lagrave oltre ad essere piugravefelici di quelli di qua sono altresigrave per tutto il tempoimmortali se sono vere le cose che si diconoEbbene anche voi o giudici bisogna che abbiate buo-ne speranze davanti alla morte e dovete pensare che unacosa egrave vera in modo particolare [41d] che ad un uomobuono non puograve capitare nessun male neacute in vita neacute in mor-te Le cose che lo riguardano non vengono trascurate dagli

Pittore di Achille (attribuita) Leacutekythoscon giovane presso una tomba ca 440 aCNew York Metropolitan Museum of Art

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degravei E anche le cose che ora mi riguardano non sono successe per caso ma per me egraveevidente questo che ormai morire e liberarmi degli affanni era meglio per me Perquesto motivo il segno divino non mi ha mai deviato dalla via seguitaPerciograve io non ho un grande rancore contro coloro che hanno votato per la miacondanna neacute contro i miei accusatori anche se mi hanno condannato e mi han-no accusato non certo con tale proposito bensigrave nella convinzione di farmi delmale [41e] E in ciograve meritano biasimoPerograve io vi prego proprio di questo Quando i miei fgli saranno diventati adulti pu-niteli o cittadini procurando a loro quegli stessi dolori che io ho procurato a voise vi sembreranno prendersi cura delle ricchezze o di qualche altra cosa prima chedella virtugrave E se si daranno arie di valere qualche cosa mentre non valgono nullarimproverateli cosigrave come io ho rimproverato voi percheacute non si danno cura di ciograve dicui dovrebbero darsi cura e percheacute credono di valere qualche cosa mentre in realtagravenon valgono niente [42a] Se farete questo avrograve ricevuto da voi quello che egrave giustoio e i miei fgliMa egrave ormai venuta lrsquoora di andare io a morire e voi invece a vivereMa chi di noi vada verso ciograve che egrave meglio egrave oscuro a tutti tranne che al dio

Trad G Reale

guida allOtildeanalisi

LINGUA E LESSICO

1 Nel testo ricorrono alcuni termini legati alla radice

θαν(ε)- Dopo aver letto la Scheda di lessico

( p 33) elencali ed evidenziane le differenze dalpunto di vista del signifcato

termine legato alla radice θαν(ε)- significato

TEMI E CONFRONTI

2 In 40d-e alle due opzioni concernenti la morte

vengono associate due immagini Quali

3 Trova nel testo greco le espressioni chesottolineano la differenza fra il credere di essere e

lrsquoessere Trascrivile poi nello schema seguente

credere di essere essere

4 Ripercorri nella struttura e nello sviluppo del

ragionamento i paragraf 40c-41c Completaquindi la seguente tabella

riguardo al

τεθνάναιvengono poste

due alternative

ἢ μηδὲν εἶναι μηδὲ αἴσθησινμηδεμίαν μηδενὸς ἔχειν τὸντεθνεῶταἢhelliphelliphelliphelliphelliphellip

prima possibilitagrave εἴτε δὴ μηδεμία αἴσθησίς ἐστινἀλλ᾿ οἷον ὕπνος ἐπειδάν τιςκαθεύδων μηδ᾿ ὄναρ μηδὲνὁρᾷ θαυμάσιον κέρδος ἂν εἴηὁ θάνατος

seconda possibilitagrave

le categorie

di personaggi

dellrsquooltretombaa) i veri giudicib) helliphelliphelliphelliphellipc) helliphelliphelliphelliphellipd) helliphelliphelliphelliphellip

Μίνως τε καὶ ῾Ραδάμανθυς καὶΑἰακὸς καὶ Τριπτόλεμος

5 Lrsquoultimo pensiero di Socrate egrave per i figliesprimendo una sua preoccupazione nei loroconfronti egli ritorna cosigrave su un motivo ricorrentedel suo pensiero Sai dire quale

4

PlatonePlatone nacque ad Atene nel 427 aC da una famiglia della piugrave alta aristocrazia da parte

di padre discendeva dallrsquoultimo re di Atene il mitico Codro da parte di madre dal gran-de legislatore Solone cugino della madre fu lrsquooligarca Crizia uno dei Trenta tiranni Secon-do una tradizione ben attestata e credibile il suo vero nome era Arigravestocle fu il suo maestro diginnastica a soprannominarlo Platone il ldquolargordquo (πλατύς) percheacute aveva spalle larghe o forseil soprannome gli venne dalla ldquoampiezzardquo dello stile

Lrsquoincontro con Socrate | Per la vita di Platone possiamo contare su un eccezionale documentoautobiografco la Lettera VII probabilmente autentica Di qui al netto di gran parte dellatradizione aneddotica piugrave tarda che ricostruigrave in termini spesso favolosi ogni dettaglio dellasua vita traiamo le principali informazioni sulla biografa del flosofo

Lrsquoevento fondamentale fu a ventrsquoanni (dunque verso il 407 aC) lrsquoincontro con Socrateche otto anni piugrave tardi nel 399 aC sarebbe stato condannato a morte con lrsquoaccusa di empie-tagrave La vita politica allora attraeva il giovane Platone che per legami familiari e frequentazioninon avrebbe avuto difcoltagrave a farsi strada in questo campo Ben presto tuttavia rimase delusosia dai Trenta che avevano instaurato un governo sanguinario sia dalla restaurata democraziache aveva condannato a morte il suo maestro lrsquouomo piugrave giusto da lui conosciuto Lrsquoesperien-za del processo e della condanna di Socrate in particolare fu decisiva per Platone giagrave profon-damente turbato dai delitti perpetrati dai Trenta in nome della restaurazione dei valori moraliIn relazione a queste esperienze Platone andograve formando la propria personalitagrave per lui comeper qualsiasi Ateniese e per la maggior parte dei Greci dei suoi tempi il problema politico erafondamentale per tutta la vita Platone coltivograve lrsquoidea di costituire una cittagrave giusta in antitesia quelle ingiuste che aveva conosciuto

In Magna Grecia e in Sicilia | A circa quarantrsquoanni nel 387 aC Platone visitograve la Magna Greciae frequentograve gli ambienti pitagorici di Taranto e di Crotone In seguito in Sicilia conobbeDionisio tiranno di Siracusa e cercograve di convincerlo a costituire uno Stato giusto che fosseispirato allrsquoidea del Bene Per questo progetto poteacute contare sullrsquoaiuto del cognato del tiran-no Dione giovane ed entusiasta degli studi flosofci tuttavia Dionisio espulse immedia-tamente Platone da Siracusa mandandolo nellrsquoisola di Egina che allora era in guerra con-tro Atene Alle notizie che Platone stesso ci fornisce si puograve aggiungere un dettaglio noninverosimile che conosciamo da fonti posteriori il flosofo fu fatto prigioniero e rischiograve diessere venduto come schiavo

LrsquoAccademia | Ritornato ad Atene Platone fondograve in quello stesso anno (387 aC) la sua scuolasullrsquoesempio delle comunitagrave pitagoriche della Magna Grecia Il nome ldquoAccademiardquo designavaallora lrsquoarea di un ginnasio sito nei giardini consacrati allrsquoeroe Acadegravemo che secondo il mitorestituigrave ai Dioscuri la sorella Elena rapita da Teseo Il sito peraltro si trova vicinissimo a Colo-no luogo natale di Sofocle e scena della sua ultima tragedia lrsquoEdipo a Colono Platone ne fece

T1

T2T3 T11

T12

T13

Lettere

T1 Politica e filosofia la giovinezza di

Platone (VII 324b-326b) it

Apologia di Socrate

T2 I primi accusatori (18a-19a) gr

T3 Il sapere di Socrate (20c-21d) gr

T4 Il congedo (40c-42a) gr

Protagora

T5 Prometeo e il progresso

umano (320c-322d) it

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un luogo di discussione aperto ai suoi amici e discepoli ma anche ai passanti FrequentaronolrsquoAccademia di Platone probabilmente anche delle donne il che sembra rispondere al proget-to politico di creare una societagrave in cui uomini e donne avessero i medesimi compiti

Secondo viaggio in Sicilia | In diversi punti della sua opera Platone evoca con struggimento ladolcezza di una vita dedicata alla rifessione Eppure quando lrsquooccasione si ofrigrave Platone nonesitograve ad abbandonare tutto per cercare ndash di nuovo ndash di tradurre in realtagrave il suo ideale Nel 367aC Dionisio di Siracusa morigrave e gli successe il giovane fglio Dionisio II Lo zio di questi quelDione che Platone aveva conosciuto durante il primo viaggio in Sicilia insistette percheacute il f-losofo rinnovasse il suo progetto di costruire a Siracusa uno Stato conforme a giustizia e Pla-tone partigrave Fu accolto splendidamente ma lrsquoambiente di corte era ostile e sospettoso due annidopo quando Dionisio per gelosia mandograve in esilio Dione Platone deluso rientrograve in patria

Terzo viaggio in Sicilia | Nel 361 aC infne fu Dionisio II stesso a richiamare ancora una voltaPlatone che esitograve a lungo ma alla fne partigrave la situazione si era perograve ulteriormente complica-ta per i permanenti contrasti tra Dione e il tiranno e per le continue ingerenze di questrsquoulti-mo che tra lrsquoaltro tratteneva Platone contro la sua volontagrave impedendogli di lasciare la Sicilia

Simposio

T6 Introduzione al dialogo (172a-174a) it

T7 Eros desidera ciograve che non ha (199c-201c) it

T8 Eros egrave il figlio di Poros e

Penia (203b-203e) gr

T9 Eros egrave amore di immortalitagrave (205d-207a) it

T10 Per conoscere ciograve che egrave bello in

seacute (209a-212a) it

Fedone

T11 Introduzione al dialogo (59b-63b) it

T12 La morte (115b-118a) gr

Repubblica

T13 I filosofi e il governo dello

Stato (487b-490e) gr

T14 Il mito della caverna (514a-516e) it

T15 La via che porta in alto (621b-d) gr-it

TESTI IN DIGITALE

Puoi leggerealtri testi antologici

T16 Restare al proprio posto (Apologia 28a-d) it

T17 Il discorso delle Leggi (Critone 50a-54e) gr

T18 Lrsquoidea del Bene (Repubblica 517c-521b) it

Mettiti alla provacon 20 esercizi interattivi

ONLINE

Il Platone di Berkeley

Giallo archeologico pochi anni fa riemerge dal nulla un ritratto

di Platone che forse ne rivela il vero volto Il pezzo giaceva daun secolo a Berkeley in California Comprato a Roma nel 1902 sulmercato antiquario era ritenuto un falso moderno Ora perograve unarcheologo Stephen Miller ne ha dimostrato lrsquoautenticitagrave il materialendash marmo di Paro ndash egrave sconosciuto ai falsari La statua egrave una copiaromana (dellrsquoetagrave di Adriano) da un originale di metagrave del IV secolo aCquando Platone era vivoIl ldquonuovordquo Platone ha il volto incorniciato di nastri simili a quelli portatidai vincitori olimpici e lrsquoorecchio destro leggermente deformatosuggerisce la pratica del pugilato (lo ricorda Platone stesso nelProtagora)Lrsquoerma che lo regge reca unrsquoiscrizione con il nome del flosofo edue massime cruciali per la flosofa di Platone che trovano precisoriscontro nella Repubblica ΠΛΑΤΩΝΑΡΙΣΤΩΝΟΣΑΘΗΝΑΙΟΣndash ΑΙΤΙΑΕΛΟΜΕΝΩΙ ΘΕΟΣΑΝΑΙΤΙΟΣ ΨΥΧΗΔΕ ΠΑΣΑΑΘΑΝΑΤΟΣ (ldquoPlatone fglio di Aristone Ateniese ndash la colpa egrave di chi fale sue scelte il dio non ha colpe e ogni anima egrave immortalerdquo) Bellezzadrsquoanima e di corpo quindi

Copertina del libro The Berkeley Platodi Stephen G Miller 2009 University ofCalifornia Press

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Solo grazie allrsquointervento del pitagorico Archita di Taranto nel 360 aC Platone rientrograve inAtene dove restograve fno al 347 aC quando a ottantrsquoanni morigrave

Lrsquoopera platonica | Platone egrave uno dei rarissimi autori del mondo antico di cui ci siano rimastetutte le opere Il corpus platonico ndash ossia lrsquoinsieme degli scritti tramandati sotto il suo nome ndashcomprende lrsquoApologia di Socrate 34 dialoghi e 13 lettere Di queste opere perograve non conoscia-mo la data di composizione (sappiamo solo che le Leggi furono sicuramente lrsquoultimo dialogodi Platone) neacute siamo certi che siano tutte autentiche le lettere anzi a eccezione della giagrave ri-cordata Lettera VII e di poche altre sono per lo piugrave ritenute false e dubbi di autenticitagrave inte-ressano anche qualche dialogo compreso tra i 34 mentre sicuramente spuri sono stati giudicatifn dallrsquoantichitagrave altri dialoghi che ora non vengono piugrave annoverati nel corpus SoprattuttonellrsquoOttocento (quando i testi classici greci e latini vennero studiati sistematicamente e scien-tifcamente da una nutrita schiera di flologi soprattutto tedeschi) si difuse un atteggiamen-to che oggi si tende a ritenere ldquoipercriticordquo e furono messi in discussione anche dialoghi chepoi sono stati riconosciuti come sicuramente platonici Oggi la maggior parte degli studiosiritiene che siano spuri lrsquoEpinomide lrsquoAlcibiade II lrsquoIpparco e gli Amanti mentre la discussio-ne rimane apertissima in merito a Teage Clitofonte Alcibiade I e alcune Lettere

Ancora piugrave difcile da risolvere egrave il problema della cronologia sia assoluta (la data in cui idialoghi sono stati scritti) sia relativa (lrsquoordine in cui sono stati composti) La quasi totalitagravedei dialoghi inscena singole conversazioni ambientate nel passato durante la vita di Socratedi conseguenza i richiami a fatti storici non sono in genere utili per stabilire la cronologia as-soluta e sono davvero pochi i rimandi interni da un dialogo allrsquoaltro che possano determina-re una cronologia relativa Anche la data drammatica dei dialoghi (ossia la data in cui lrsquoautoreimmagina avvenuta la conversazione che narra) egrave spesso difcile da determinare percheacute Pla-tone spesso mescola date e avvenimenti di tempi diversi

Nonostante le difcoltagrave quasi insormontabili i flologi hanno tentato lrsquoimpossibile per sta-bilire una cronologia credibile Il metodo che sembra avere dato i frutti migliori egrave quello dettoldquostilometricordquo inaugurato da alcuni ricercatori giagrave alla fne dellrsquoOttocento e poi proseguito aigiorni nostri con i supporti informatici Si cerca di misurare lo stile di un autore che in certi usilinguistici ndash soprattutto le particelle del discorso ndash si modifca nel tempo quasi a sua insaputaPartendo quindi da pochi dati tutto sommato certi (lrsquoultima opera di Platone sono sicuramentele Leggi e da un certo momento in avanti Platone evitograve lo iato ossia lrsquoincontro di vocali fra la f-ne di una parola e il principio di quella successiva) egrave stata ricostruita una sequenza che nelle suelinee generali riscuote un ampio consenso anche percheacute i risultati delle ricerche stilometrichesembrano in parte coincidere con quanto si puograve ricavare da considerazioni piugrave empiriche (peresempio i dialoghi piugrave ldquosocraticirdquo sono ritenuti piugrave antichi) Si usa perciograve distinguere ndash com-prendendo solo le opere certamente autentiche ndash fra un Platone ldquogiovanerdquo ldquomaturordquo e ldquoanzianordquo

1) Opere della giovinezzaApologia di Socrate Critone Eutifone Liside Carmide Lachete Ione Alcibiade I Ippiamaggiore Ippia minore Gorgia Protagora Menesseno Eutidemo Menone

2) Opere della maturitagraveCratilo Fedone Simposio Repubblica Fedro

3) Opere della vecchiaiaTeeteto Parmenide Sofsta Politico Filebo Timeo Crizia e Leggi

A questa ricostruzione comunque sono state mosse anche critiche soprattutto percheacute le fontici dicono che Platone continuograve a rielaborare i suoi dialoghi fno alla morte il che sostanzial-mente vanifca le nostre pretese di risalire per ogni opera a una precisa data di composizioneTuttavia la distinzione rimane a suo modo utile percheacute consente di mettere a fuoco almenoin parte le diferenze e le peculiaritagrave dei vari dialoghi platonici

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lrsquoauto

reI dialoghi ldquogiovanilirdquo | Nei dialoghi del primo gruppo rivive lo spirito polemico e corrosivo di

Socrate che si traduce spesso in un esito aporetico (cioegrave privo di soluzioni problematico) onegativo il problema proposto non viene risolto In altre parole questi dialoghi inscenano ilconfitto del flosofo con la cultura tradizionale e hanno perciograve una funzione prevalentemen-te negativa Secondo il Socrate di Platone i saperi dominanti al suo tempo erano in realtagrave deisaperi fasulli percheacute nessuno si preoccupava di cercare e defnire che cosa sono il vero bene e ilvero male per lrsquouomo A suo giudizio questa ignoranza accomunava allo stesso titolo sia la cul-tura tradizionale sia la sofstica la prima percheacute fondava le sue pretese normative sullrsquoautoritagrave

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le trame I principali dialoghi OgravegiovaniliOacute

Critone

Il Critone egrave un dialogo tra Socrate in carcere dopo es-sere stato condannato a morte e il suo vecchio amicoCritone che lo sollecita ad accettare la proposta sua edi altri amici corrompere i guardiani e fuggire dal car-cere evitando lrsquoesecuzione capitale percheacute la gentenon creda che Socrate non ha potuto salvarsi per lascarsa disponibilitagrave degli amici Socrate risponde sorri-dendo che non bisogna preoccuparsi di ciograve che pensala gente importa solo quello che pensano coloro chesanno davvero Afferma inoltre di essere stato allevatoed educato secondo i principi stabiliti dalle leggi checonsidera inviolabili

Eutifrone

NellrsquoEutifrone Socrate ed Eutifrone discutono sul con-cetto di pietagrave religiosa (εὐσέβεια) ma compare an-che giagrave il tema del processo e della morte del GiustoNellrsquoatrio dellrsquoarconte re che giudica in via preliminarei delitti contro la religione Socrate attende di essererinviato a giudizio per lrsquoaccusa di empietagrave nellrsquoattesadiscute con Eutifrone che vuole trascinare in giudiziosuo padre per lrsquouccisione involontaria di uno schiavooggetto della discussione egrave cosa si deve considerarepio e cosa invece empio

Lachete e Liside

Nel Lachete diversi personaggi discutono tra loro perdefnire il coraggio (dialogo diretto) mentre nel Liside

Socrate riferisce una conversazione avuta con due gio-vani per defnire lrsquoamicizia

Carmide e Protagora

Nel Carmide oggetto della discussione egrave la tempe-ranza nel Protagora Socrate discute con il sofsta sela virtugrave sia insegnabile o meno Protagora egrave convintoche lo sia e adduce come prova il fatto che in tut-te le cittagrave i cittadini si preoccupano che i propri fgliapprendano ciograve che debbono fare e questo fa pen-sare che nellrsquoopinione comune la virtugrave sia insegnabileSocrate obietta che spesso i fgli di uomini eccellen-ti sono assai inferiori ai loro padri se la virtugrave fosseinsegnabile questi lrsquoavrebbero insegnata ai loro fgliMa nel corso della discussione mentre Protagora

si avvicina al punto di vista di Socrate questi chiari-sce il suo concetto di virtugrave che consiste nel sapereciograve che si deve fare in questo modo Socrate passaal punto di vista assunto prima da Protagora (la virtugraveegrave insegnabile) e ritorce contro di lui la pretesa so-fstica che su ogni argomento si possano dire coseopposte ( T5)

Ippia minore

NellrsquoIppia minore Socrate afferma che chi mente sa-pendo di mentire egrave moralmente superiore a chi men-te senza sapere contesta cosigrave la dottrina giuridica se-condo la quale chi sbaglia volontariamente deve esse-re punito piugrave severamente di chi sbaglia involontaria-mente La base di questo paradosso egrave evidentementeil principio socratico che ldquonessuno sbaglia volontaria-menterdquo in quanto la virtugrave egrave conoscenza come si con-cludeva giagrave nel Protagora

Gorgia

Il Gorgia affronta il problema dellrsquouso della retoricasecondo Gorgia la retorica ha la semplice funzione dicreare persuasione in giudizio o in assemblea indipen-dentemente dallrsquouso positivo o negativo che qualcunone potrebbe fare Socrate contesta questa asserzionee illustra il principio che egrave meglio subire ingiustizia piut-tosto che farla

Eutidemo

LrsquoEutidemo attacca il relativismo che Platone attri-buisce alla sofstica attraverso lo scontro dialettico trai due sofsti Eutidemo e Dionisodoro

Menone

Nel Menone si dimostra che la veritagrave sta nella coscien-za e non viene appresa ldquodal di fuorirdquo Socrate interrogalo schiavo di Menone che non sa nulla di geometriae gli chiede come si puograve costruire un quadrato doppiodi un quadrato dato Naturalmente lo schiavo non egrave ingrado di rispondere ma attraverso una serie accortadi domande Socrate riesce a fargli trovare la soluzionegiusta Dato che Socrate non gli ha fornito alcuna infor-mazione si deve concludere che lo schiavo ha ritrovatonella sua memoria una conoscenza innata

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di una religione tuttrsquoaltro che pia sul sapere fasullo di poeti profeti e politici tutti protesi allrsquoa-dulazione del popolo piugrave che alla sua educazione gli altri percheacute pur avendo introdotto il nuo-vo e potente mezzo della dialettica si mettevano perograve anchrsquoessi al servizio dei bisogni correntistimando che onore ricchezze e potere fossero comunque i beni piugrave degni di essere perseguiti

Questi primi dialoghi possono dunque essere divisi sia pure con molta approssimazione econ la consapevolezza del fatto che cultura tradizionale e sofstica erano per Platone due partidello stesso fenomeno in dialoghi che polemizzano soprattutto con gli esponenti della tra-dizione (Apologia di Socrate Critone Eutifone Liside Carmide Lachete Ione Alcibiade I) edialoghi che polemizzano soprattutto contro i sofsti (Ippia maggiore Ippia minore GorgiaProtagora Menesseno Eutidemo Menone)

Fra queste opere lrsquoApologia fa in certo modo parte a seacute anzitutto percheacute non egrave un dialogoPlatone vuole riprodurre a distanza di parecchi anni il discorso di difesa che Socrate avreb-be pronunciato davanti al tribunale di Atene nel corso del processo che lo vide imputato perempietagrave Dallrsquoopera emerge chiaramente la funzione che Socrate assunse nei confronti dellacomunitagrave civile e politica di Atene la missione afdata dal dio di Delf a lui unico saggio ndash inquanto consapevole della propria ignoranza ndash egrave di sollecitare i suoi concittadini a interrogarela propria coscienza e a rendersi conto dei limiti del loro sapere

Lo stile dei dialoghi ldquogiovanilirdquo | I dialoghi giovanili come abbiamo visto concedono grande spa-zio alla presentazione di personaggi importanti per la cultura greca e ateniese in particolare Pro-prio per questo si registra una grande varietagrave dal punto di vista della lingua e dello stile a secon-da degli interlocutori con i quali Socrate conversa Cosigrave la prosa ipnotica del sofsta Protagorasi alterna allo stile semplice e rude del generale Lachegravete i giochetti verbali di Polo nel Gorgiasono controbilanciati nello stesso dialogo dallo stile impetuoso di Cagravellicle e cosigrave via A questediverse voci si aggiunge il serrato interrogare di Platone che in parte eredita il ritmo incalzantee convulso della sticomitia tragica (soprattutto nei brani in cui troviamo un alternarsi secco dibattute lunghe un solo verso e pronunciate da due personaggi spesso impegnati in un dibattito)Platone perograve impronta il suo Socrate a un registro molto piugrave quotidiano che nelle scelte lessica-li sfora spesso il popolaresco come notano i suoi interlocutori Callicle e Ippia Socrate non arre-tra di fronte a parole triviali (φαῦλα ὀνόματα) e nei suoi discorsi menziona asini ciabattini cuo-chi insomma tutto un mondo umile che era tendenzialmente estraneo alla prosa drsquoarte classica

I dialoghi della maturitagrave | Le opere della maturitagrave hanno in genere estensione piugrave ampia rispetto aidialoghi ldquogiovanilirdquo Gli interlocutori di Socrate non sono sapienti da smascherare ma personaggiper lo piugrave ben disposti che Socrate conduce sulla via della ricerca attraverso la defnizione di dot-trine positive seppur presentate sempre come provvisorie e parte di uno sforzo di indagine maiconcluso Dal punto di vista letterario appartengono a questo gruppo insieme al Cratilo i piugravefamosi capolavori di Platone cioegrave il Fedone il Simposio la Repubblica e il Fedro opere in cui vieneman mano articolata e messa a punto anche la componente piugrave peculiare della speculazione pla-tonica ossia la metafsica delle idee la dottrina secondo la quale la realtagrave non consiste nel mondoche ci egrave attestato dai sensi ma in quello intelligibile che si puograve raggiungere attraverso la ragione

T2

T3

T4

le trame I dialoghi della maturitˆ

Cratilo

Nel Cratilo Socrate discute con il parmenideo Ermo-gene e con lrsquoeracliteo Cratilo sulla natura del linguag-gio e in particolare sulla relazione fra parole e signi-fcati da un lato Ermogene ritiene che i nomi dellecose non siano legati per natura alle cose stesse (inaccordo con lrsquoidea della convenzionalitagrave dei nomi)dallrsquoaltro Cratilo egrave convinto che il rapporto tra parola

e cosa sia insito nella natura della cosa Socrate ac-cetta di dare credito a Cratilo per suffragare la suaipotesi esamina le etimologie di alcuni nomi Risultaallora chiaro che certi nomi possono essere analizzatiin modi differenti di conseguenza Socrate consideracon scetticismo la possibilitagrave che lrsquoanalisi del linguag-gio conduca a una corretta comprensione dellrsquoessen-za delle cose

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reSimposio

Il Simposio riproduce una discussione ndash egrave un dialogonarrato ndash avvenuta a casa del poeta Agatone in oc-casione del convito per festeggiare la sua vittoria nelleLenee del 416 aC gli invitati sono Fedro appassio-nato di retorica il suo amico prediletto Pausania il me-dico Erissimaco il poeta comico Aristofane e SocrateOgnuno degli intervenuti pronuncia un elogio di ErosFedro narra un mito secondo cui Eros sarebbe un diocapace di ispirare lrsquoeroismo in chi ama e dimostra lasua affermazione con lrsquoesempio di Alcesti che accettogravedi morire al posto del marito Admeto secondo Pausa-nia ci sono due tipi di Eros come esistono due Afrodi-ti una celeste e una volgare Erissimaco sostiene cheEros egrave presente in tutti gli esseri percheacute lrsquoamore fra op-posti permea di seacute lrsquointera natura Aristofane raccontainvece una storia fantasiosa come le sue commedie inorigine gli esseri viventi erano suddivisi in tre sessi cioegravei maschi le femmine e gli ldquoandroginirdquo (che assommava-no caratteri maschili e femminili) Per reprimerne la po-tenza Zeus li divise a metagrave e da allora le due parti siricercano reciprocamente per ricostruire lrsquounitagrave origina-ria dai maschi discendono gli uomini attratti da uominidalle femmine donne attratte da donne e dagli androgi-ni uomini e donne eterosessuali Dopo Agatone e il suoelogio della delicatezza e della bellezza di Eros egrave la vol-ta di Socrate che riferisce ai convitati la storia che untempo gli aveva raccontato Diotima di Mantinea Erosegrave fglio di Poros e di Penia cioegrave di Astuzia e di Povertagravenel giorno in cui gli degravei festeggiavano la nascita di Afro-dite Poros si ubriacograve e Penia volle concepire un fglioda lui gli si sdraiograve accanto e concepigrave Eros che essen-do fglio di tali genitori egrave un degravemone (non un dio) pove-ro ma ama la ricchezza non egrave bello ma ama la bellezzaegrave ignorante e quindi ama la sapienza che delle cosebelle egrave la piugrave bella Il dialogo egrave concluso dallrsquoarrivo di Al-cibiade ubriaco che pronuncia un singolare elogio diSocrate im quale ndash come Eros ndash ispira a chi sta con luiil desiderio della bellezza e della sapienza ( T6-T10)

Fedone

Fedone racconta al suo amico Echegravecrate delle ultimeore di vita di Socrate Ai suoi discepoli il maestro spie-ga che non devono affiggersi per la sua morte immi-nente percheacute Socrate non egrave il corpo ormai cadenteper la vecchiaia che sta loro davanti ma la sua animaimmortale lrsquoanima una volta libera dalle catene chela vincolano al corpo potragrave fnalmente contemplare leidee e raggiungere cosigrave la beatitudine per cui egrave nata eche ha sempre desiderato ( T11-T12)

Repubblica

Lo Stato perfetto egrave descritto nei dieci libri della Repub-

blica il dialogo si svolge al Pireo nella casa del vecchioCefalo il padre dellrsquooratore Lisia e di Polemarco e vipartecipano anche i due fratelli di Platone Glauconee Adimanto Nel primo libro si confuta la tesi espostadal sofsta Trasimaco che la giustizia egrave lrsquointeresse delpiugrave forte (questo libro potrebbe essere stato compostonella fase ldquosocraticardquo del pensiero di Platone) In segui-

to Socrate va delineando la struttura di uno Stato chesia governato dai flosof (ldquocustodirdquo) difeso dai guerrierie sostenuto dallrsquoattivitagrave economica di artigiani e com-mercianti In ognuna di queste classi prevale una delletre funzioni dellrsquoanima la ragione guidata dalla saggez-za (flosof) la volontagrave guidata dalla fortezza (guerrieri)il desiderio guidato dalla temperanza (artigiani e com-mercianti) I custodi devono mettere in comune non so-lo i beni ma anche le donne e i fgli in modo da essereliberi da ogni passione privata e preoccuparsi soltantodel bene della comunitagrave Da questo Stato devono es-sere esclusi i poeti soprattutto quelli che compongonopoesia epica o drammatica i poeti epici infatti produ-cono immagini immorali degli degravei soggetti a passionivili quali lrsquoira e la lussuria colpevoli di azioni immora-li (come gli adultegraveri di Zeus) o violente come la bat-taglia degli degravei sotto le mura di Troia I poeti imitano larealtagrave sensibile che egrave a sua volta imitazione del mondoideale quindi la loro poesia costituisce unrsquoimitazionedi secondo grado ancor piugrave contraddittoria e remotadal mondo delle idee di quanto possa esserlo il mondosensibile ( T13-T15)

Fedro

Socrate e Fedro discutono dellrsquoamore sotto un platanopresso le rive dellrsquoIlisso appena fuori Atene Fedro leggea Socrate un discorso che attribuisce a Lisia secondocui egrave meglio compiacere chi non ci ama piuttosto chechi ci ama chi non ci ama infatti saragrave molto meno tur-bato dalla passione piugrave ragionevole e quindi piugrave grade-vole Socrate propone un ragionamento analogo madopo averlo concluso si pente e dichiara che non vor-rebbe aver pronunciato un discorso cosigrave blasfemo do-vragrave declamare un nuovo discorso una ldquopalinodiardquo (nuo-vo canto ossia ritrattazione da un celebre canto di Ste-sicoro in cui il poeta si mostrava pentito di aver denigratoElena Vol 1 p 438) Socrate spiega ora che lrsquoamoreegrave una sorta di divina follia che turba lrsquoanima e la spingealla ricerca della bellezza ideale e della veritagrave che coinci-de con essa Per illustrare lrsquoidea racconta un mito le ani-me degli uomini sono come bighe alate trascinate da uncavallo bianco e da uno nero prima di incarnarsi nei cor-pi hanno percorso una via nello spazio che sta sopra alcielo lrsquoiperuranio Lrsquoauriga che regge la biga rappresentala parte razionale dellrsquoanima il cavallo bianco egrave lrsquoanimapassionale mentre quello nero egrave lrsquoanima soggetta agliistinti lrsquoauriga punta verso lrsquoalto per meglio contempla-re da vicino le idee intelligibili e lrsquoanima passionale col-labora con lui mentre il cavallo nero cioegrave lrsquoanima che egravesoggetta alla concupiscenza cerca di tirare la biga ver-so il basso Le anime i cui aurighi riescono meglio a go-vernare la biga giungendo a contemplare piugrave da vicinole idee dopo la reincarnazione conservano piugrave chiaroil ricordo dei modelli immortali che hanno contemplatoDopo aver toccato toni molto vicini a quelli della poe-sia il dialogo si conclude con una piugrave asciutta rifessio-ne sulla retorica la vera retorica egrave quella che conoscelrsquoessenza intelligibile (le idee) e procede attraverso ladialettica che divide e riunisce i concetti organizzan-doli secondo la loro essenza

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Una nuova forma di poetica | Sia il Fedone sia il Simposio fanno ricorso a una cornice particolar-mente complessa volta a sottolineare il carattere di rievocazione del dialogo Nel Fedone duepitagorici Echecrate e Fedone si incontrano nella suggestiva cittagrave di Fliunte nel Peloponne-so (dove si diceva fosse nato lo stesso Pitagora e dove trovarono rifugio in etagrave classica diversiesponenti del pitagorismo) Fedone proviene da Atene e ha quindi notizie sicure sulle ultimeore di Socrate il nucleo del dialogo egrave quindi un racconto serrato delle ultime ore di Socrate inprigione volto a chiarire quello che Socrate disse e fece ndash il binomio egrave enfaticamente sottoli-neato ndash di fronte alla morte

Nelle prime battute del racconto di Fedone grande spazio prende il contesto apollineo cheaccompagna le ultime ore del flosofo lrsquoesecuzione stessa era stata resa possibile dal ritornodella nave sacra di Teseo da Delo (isola sacra ad Apollo) evento che segnava la fne della treguasacra durante la quale si sospendevano le esecuzioni capitali E del resto Socrate stesso erastato visitato piugrave volte da un sogno profetico di origine apollinea che lo invitava a comporremusica ecco percheacute prima di morire aveva messo in musica un inno ad Apollo e alcune favo-le di Esopo che al culto apollineo era associato nel santuario di Delf Forse ndash dice Socrate ndashil sogno si riferiva non alla ldquomusica della flosofardquo ma proprio alla musica in senso comunequindi alla produzione poetica anche se proprio le parole del flosofo fniscono per rappre-sentare una nuova forma di poesia nata sotto il segno di Apollo Gli argomenti che Socratesviluppa nel corso del dialogo insieme agli amici sono quindi presentati come unrsquoimpresaal tempo stesso intellettuale e mitologica

Il dialogo alterna momenti di esaltazione e scoramento con una costante attenzione allapsicologia degli amici di Socrate stretti fra lacrime e speranze incerti se credere agli argo-menti che cercano di dimostrare lrsquoimmortalitagrave dellrsquoanima Per fare ciograve Socrate (cioegrave Plato-ne) ricorre anche al mito come per esempio quello escatologico che chiude il dialogo vi sidescrivono il destino dellrsquoanima dopo la morte e la natura del mondo visto dallrsquoalto in unastraordinaria visione aerea Forse egrave impossibile sostenere che le cose sono nel dettaglio co-sigrave come il mito le descrive eppure ndash aferma Socrate ndash egrave un rischio bello e nobile quello dicimentarsi con questo racconto

Il Fedone si conclude con la celebre descrizione della morte di Socrate che vorrebbe brin-dare con la cicuta e afronta poi la sua fne con la massima serenitagrave fno a pronunciare le ul-time misteriose parole dobbiamo un gallo ad Asclepio il dio della medicina Forse lrsquoanimadi Socrate egrave ormai salva e il tributo al dio ne egrave il segno

Il messaggio di Socrate(-Diotima) | Il Simposio pur essendo la rievocazione di un famoso sim-posio tenutosi a casa di Agatone e dunque di un evento tutto maschile egrave dominato dallavoce di una donna la sacerdotessa Diotigravema di Mantinea di cui Socrate riferisce gli insegna-menti ricevuti in un tempo ancora precedente Siamo quindi di fronte a un racconto chepassa sulla bocca di Diotima Socrate Aristodemo e Apollodoro (i due veri e propri prota-gonisti del dialogo) e infne implicitamente Platone segno della forza di Socrate e dei suoidiscorsi che hanno la prodigiosa capacitagrave di propagarsi e fare proseliti

Il simposio descritto si confgura come unrsquoindagine su eros cui contribuiscono tutti iconvitati da punti di vista molto diferenti al tempo stesso il Simposio ofre una serie di im-magini del flosofo Socrate che per un sapiente gioco di rimandi e corrispondenze internefniscono per coincidere con lrsquoimmagine di eros il Simposio dunque egrave un dialogo sullrsquoa-more ma anche sulla flosofa incarnata nella fgura di Socrate

Il dialogo ha un andamento sia centrifugo sia centripeto Centrifugo percheacute Platone dagravevoce a diversi personaggi che rappresentano altrettanti punti di vista lrsquoamante della mi-tologia (Fedro) lrsquoeducatore (Pausania) il medico (Erissimaco) il comico (Aristofane) iltragico (Agatone) il flosofo (Socrate) il politico (Alcibiade) E in questo moltiplicarsi divoci Platone dimostra un talento straordinario che gli permette di catturare e riprodurrela parlata e le forme espressive di fgure diversissime unite in una mirabile polifonia Ma il

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redialogo ha anche un andamento centripeto percheacute i due discorsi piugrave forti ndash quello di So-crate e quello di Alcibiade ndash riprendono diversi elementi dei discorsi degli altri simposiastima li potenziano e li inseriscono in teorie piugrave organiche e articolare riconducendo i varipunti di vista espressi a una sorta di unitagrave Anche lrsquoimmagine di eros descritto da Socrate equella di Socrate stesso tratteggiata da Alcibiade si fondono del resto in un unico ritrattoche restituisce lrsquoimmagine indimenticabile di un ldquoeros flosofordquo un grande demone media-tore che incarna la philosophigravea lrsquoldquoamore della sapienzardquo appunto ossia lrsquoanelito dellrsquouomoa raggiungere il sapere divino

Un nuovo progetto etico-politico | Secondo una notizia antica Platone continuograve a lavorarefno alla morte sulle prime parole della Repubblica e alla fne decise di cominciare il dialo-go con la parola κατέβην ldquodiscesirdquo che viene afdata a Socrate il flosofo infatti si sta diri-gendo al Pireo e dunque ldquoscendendordquo verso la costa La scelta potrebbe essere voluta e avereun signifcato particolare questa discesa preannuncerebbe la successiva ldquocatabasi infernalerdquodel flosofo nella caverna (anchrsquoessa introdotta dallo stesso verbo) e forse intende presen-tare lrsquointero dialogo come una sorta di immersione nel tumultuoso mondo della polis allaricerca di una chiave di lettura che permetta di pensare un mondo alternativo e superiorealla polis stessa Il dialogo del resto si conclude con un richiamo alla ldquovia che porta in altordquoquasi a simboleggiare il processo di risalita che sarebbe stato portato a compimento

La Repubblica in efetti egrave ricchissima di similitudini metafore e allegorie che nel grecodi Platone vanno tutte sotto il nome di ldquoimmaginerdquo (εἰκών) Le immagini vengono perograve usateesplicitamente come strumento conoscitivo piegando quindi a un fne flosofco uno strumen-to che di per seacute apparteneva a pieno titolo alla tradizione poetica e letteraria La mimesi poe-tica del resto egrave oggetto nella Repubblica di una critica feroce sia per gli efetti negativi legatiallrsquoimmedesimazione con i personaggi sia percheacute la poesia egrave imitazione della realtagrave sensibileche a sua volta imita il mondo delle idee e si colloca quindi a due gradi di distanza dalla realtagraveAl tempo stesso perograve Platone chiama in causa una fgura nuova che prende il nome di ldquopitto-re di costituzionirdquo un artista che riesce a produrre la sua opera prendendo a modello proprioil mondo delle idee E questo artista egrave in fondo Platone stesso che ldquodipingerdquo il suo capolavo-ro cosigrave oltre che una grande rifessione sulla poesia la Repubblica ofre anche un grandiosoesempio di poesia riformata secondo un criterio profondamente etico

La teoria dellrsquoamore (e della comunicazione) | Il Fedro si distingue da Fedone Simposio e Repub-blica per unrsquoapparente semplicitagrave strutturale (due soli personaggi nessuna cornice narrativa)che in realtagrave cela un rapporto profondo con la tradizione poetica e insieme una rifessione sullacomunicazione letteraria La rafnatissima descrizione del paesaggio attico che fa da sfondoalla conversazione tra Socrate e Fedro ofre per esempio una descrizione topica di locusamoenus ma rappresenta anche un omaggio alla grande poesia lirica che ambientava i suoiamori in scenari simili e visibilmente presenti alla memoria letteraria di Platone

I primi due discorsi del Fedro ricreano magistralmente la voce della retorica lisiana men-tre la prosa poetica della palinodia di Socrate deve molto allrsquoinfuenza di Gorgia La pali-nodia peraltro si apre apertamente alla voce della lirica Stesicoro ofre il modello per laritrattazione di Socrate e le voci di Safo Anacreonte e Ibico sono chiaramente riconosci-bili nel tessuto del discorso Insieme a riecheggiamenti del ritmo e del lessico della grandepoesia Socrate riprende anche la concezione dellrsquoeros vissuto come esperienza sublime edevastante Ma lo choc emotivo dellrsquoamore egrave poi piegato allrsquoamore delle idee cui lrsquoeros serettamente incanalato puograve condurre In questo quadro il mito della biga alata e la descri-zione drammatizzata dei moti dellrsquoanima rappresentano sicuri vertici della scrittura plato-nica che si avventura a dipingere ldquoquel che nessun poeta ha mai cantatordquo come Socrate notaal principio della palinodia

Lo stile esuberante della poesia mitologica peraltro convive con quello della dimostra-zione e la seconda parte del dialogo prende un andamento dialettico e analitico Egrave anco-

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ra un mito perograve quello di Teuth e dellrsquoinvenzione dellrsquoalfabeto a fornire il destro per lacelebre critica della scrittura come gli altri dialoghi maturi che abbiamo trattato infatti ilFedro egrave anche una straordinaria rifessione sui meccanismi della comunicazione

Lo stile dei dialoghi della maturitagrave | La rafnata mimesi linguistica che giagrave caratterizza i dialoghigiovanili raggiunge nelle opere mature una qualitagrave artistica prodigiosa La prosa di Platonesi adatta ai diversi contesti con duttilitagrave e fnezza e lrsquoimpiego del dialetto attico nei limitidi una urbanitas sorvegliata tocca corde stilistiche molto diverse talora con un voluto ef-fetto di contrasto valga come esempio il Simposio dove il discorso rarefatto di Diotima egraveseguito dallrsquointervento di Alcibiade la cui ebbrezza impetuosa permea di seacute la sintassi delsuo discorso

I dialoghi ldquosenilirdquo | Con lrsquoimportante eccezione delle Leggi e del Timeo-Crizia i dialoghi delterzo gruppo si caratterizzano per la presenza di interlocutori estremamente autorevolicome il matematico Teeteto nel dialogo omonimo In alcuni dialoghi addirittura Socrateperde il primato e si trova nellrsquoinedita posizione di personaggio secondario cosigrave accade nelParmenide dove il grande flosofo di Elea conduce la maggior parte del dialogo e cosigrave ac-cade nel Sofsta e nel Politico dove un misterioso ldquoStraniero di Eleardquo conduce unrsquoindaginevolta a defnire le fgure del sofsta e del politico Questi dialoghi in accordo con tali perso-naggi tendono a una maggiore rarefazione e astrattezza visibile anche sul piano del lessico

le trame I dialoghi OgraveseniliOacute

Parmenide e Teeteto

Argomento del Parmenide egrave la dialettica che indaga sulrapporto non chiaramente defnibile tra i modelli idealidella realtagrave e gli oggetti della conoscenza sensibile Il Te-

eteto invece affronta i vari gradi della conoscenza sof-fermandosi in particolare sulla funzione che ha in questaricerca lo studio della matematica Il problema che questidialoghi affrontano egrave come lrsquoidea (una e reale) puograve sussi-stere senza cessare di essere una nelle cose sensibiliche sono molte Mentre i dialoghi maggiori esaminava-no la dialettica interna al mondo ideale nella sua sepa-ratezza da quello sensibile questi due dialoghi inizianoa porre il problema di evitare una separazione totale tralrsquoessere in seacute che egrave oggettivo e fsso e la soggettivitagravedi chi conosce

Sosta

Il Sofsta mette in discussione lrsquointerpretazione ogget-tivistica della teoria delle idee cioegrave egrave impossibile cheldquolrsquoessere perfetto sia privo di movimento di anima drsquoin-telligenza che non viva neacute pensirdquo invece lrsquoessere devecomprendere in seacute lrsquointelligenza che lo conosce e quin-di deve essere movimento e quiete quiete in quanto lastabilitagrave egrave condizione percheacute lrsquoessere sia ma anche mo-vimento percheacute lrsquointelligenza implica vita e quindi movi-mento La dialettica egrave la scienza che scopre come il ldquononessererdquo non implica il nulla come voleva Parmenide masemplicemente ciograve che egrave diverso lrsquoaltro essere ( Per-

corso di filosofia T1-T2)

Filebo

Nel Filebo si affronta nuovamente lrsquoindagine sul benee si giunge alla conclusione che per lrsquouomo il bene non

puograve essere semplice piacere infatti una vita fondatasul piacere senza sapere cosa sia piacere sarebbeanimale ma anche una vita di pura intelligenza nonsarebbe umana Per risolvere il problema Platone ri-corre ai concetti pitagorici di limite e di illimitato Fun-zione del limite egrave riunire ciograve che egrave disperso percheacute illi-mitato (principi come il caldo e il freddo il piacere e ildolore) decade cosigrave lrsquoopposizione tra lrsquouno e i moltipercheacute determinare il numero dei molti signifca ricon-durli allrsquounitagrave Nella vita umana dunque si mescolanopiacere e intelligenza in una proporzione determinatadallrsquointelligenza

Politico

Con il Politico Platone ritorna al problema dellrsquoorga-nizzazione della comunitagrave civile ma non piugrave per trac-ciarne unrsquoimmagine ideale come nella Repubblicabensigrave in termini empirici suggerendo al legislatorelrsquouso della misura come nel progetto etico del File-

bo grazie alla misura saragrave possibile conciliare lrsquoin-dole degli uomini coraggiosi e di quelli prudenti An-che le leggi costituiscono una necessitagrave prescrivonoin modo sommario ciograve che egrave il meglio per tutti e co-stituiscono anche lrsquoelemento che distingue le formepositive di governo da quelle deteriori le leggi infattidistinguono la monarchia dalla sua degenerazionela tirannide distinguono lrsquoaristocrazia dallrsquooligarchiamentre la democrazia egrave sempre senza leggi e quin-di egrave in assoluto il peggiore di tutti i governi possibili

Per il Timeo-Crizia e le Leggi proflo p 13 Per ilTimeo in particolare anche Percorso di filoso-

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ree della sintassi La forza drammatica che anima i dialoghi del primo e del secondo gruppoin efetti sembra venir meno a favore di un taglio piugrave analitico ( Percorso di flosofapp 152 ss)

Il Timeo afronta il problema dellrsquoorigine del mondo e da questo punto di vista pur inun ambito che non ammette conclusioni defnitive lrsquoambizione di Platone sembra esse-re quella di fornire un racconto capace di raccogliere il meglio della rifessione presocra-tica e di rivaleggiare al tempo stesso con le teogonie e le cosmogonie dei poeti non percaso il racconto egrave presentato come un inno in onore di Atena ( Percorso di flosofapp 158 ss) Il Timeo egrave preceduto da una cornice che rimanda alla Repubblica la cittagrave per-fetta potragrave essere compresa appieno solo nel quadro cosmogonico oferto dal racconto diTimeo il primo degli interlocutori a prendere la parola per tenere un lungo discorso Altermine del racconto Timeo cede la parola a Crizia che si incarica di raccontare una sto-ria a suo tempo udita da Solone Questi a sua volta ne aveva appreso i contenuti in Egittoin una cittagrave per cosigrave dire ldquogemellatardquo con Atene per la comunanza del culto per Atena (ri-conoscibile secondo il racconto pur attraverso il nome a lei dato dagli Egizi) E il raccontocustodito dagli Egizi che a Solone spiegano come il popolo greco abbia perso memoria delproprio passato per il susseguirsi di catastrof naturali che ne hanno cancellato piugrave volte laciviltagrave non egrave altro che la misteriosa storia di Atlantide un favoloso regno posto oltre le co-lonne drsquoErcole a cui un tempo Atene si oppose con successo dato che gli atlantidi avevanoattaccato il Mediterraneo

Il Crizia che continua il Timeo e forse appartiene a un unico macro-dialogo (il Timeo-Crizia) comincia con unrsquoaccurata descrizione di Atlantide dal punto di vista geografcocultuale e militare ( La permanenza dei classici pp 15 s) Crizia racconta di come ilpopolo di questa cittagrave fosse per lungo tempo pacifco e caro agli degravei fncheacute la parte menodivina del suo sangue non fece inclinare Atlantide verso la violenza Fu allora che lrsquoimperosi accinse ad attaccare lrsquoEuropa e solo Atene ebbe il coraggio di opporsi Zeus allora con-vocograve un concilio divinohellip Ma proprio quando il racconto della guerra sta per cominciarequasi fossimo di fronte a una nuova Iliade il Crizia si interrompe forse percheacute Platone nonebbe il tempo di fnire lrsquoopera o forse ndash piugrave probabilmente ndash percheacute decise di lasciarla vo-lutamente in sospeso

Nella sua ultima opera infne Platone tornograve ad afrontare il tema delle leggi che devonogovernare la comunitagrave le Leggi sono un dialogo in dodici libri che fu pubblicato da Filip-po di Opunte dopo la morte del maestro La natura umana egrave inevitabilmente fragile e insi-cura e lo Stato deve necessariamente imporre le leggi queste non solo devono prescriverei migliori modi di comportamento ma devono anche convincere i cittadini della loro ne-cessitagrave La cittagrave tratteggiata nelle Leggi si fonda su principi meno radicali di quelli che tro-viamo nella Repubblica e in efetti il progetto si basa su unrsquoapprofondita rielaborazione diaspetti diversi delle costituzioni e dei sistemi educativi greci Proprio per questo le Leggisono unrsquoopera di capitale importanza per conoscere la civiltagrave greca di etagrave classica e dimo-strano ancora una volta quanto profondamente Platone desiderasse incidere concretamen-te sulla realtagrave per migliorarla

Lo stile dei dialoghi ldquosenilirdquo | Dal punto di vista della lingua e dello stile i dialoghi senili mo-strano una maggiore solennitagrave ravvisabile in scelte ben precise come quella di evitare si-stematicamente lo iato che egrave una norma della poesia alta Platone talvolta ricorre ancora auna prosa poetica come si osserva in alcuni miti oppure adotta movenze epiche temperateda formule e stilemi ripresi dagli storici come si vede nel Crizia Tuttavia prevale in questidialoghi uno stile piugrave tecnico e asciutto che ben si adatta ai personaggi dignitosi e sapienti

Le Leggi lrsquoultimo dialogo di Platone portano invece il segno dellrsquoopera incompiuta co-me denunciano la sintassi involuta e i frequenti anacoluti

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per approfondire Il dialogo platonico

Diogene Laerzio (fne II-III sec dC) nel terzo libro dellasua opera Vite e dottrine dei flosof antichi pur indican-do ndash fra altri ndash un certo Alessameno di Teo o di Stireacome iniziatore del dialogo quale forma letteraria ritieneche il suo reale inventore sia stato Platone in quanto fuproprio lui a perfezionare il genere (ἀκριβώσας τὸ εἶδος)

I ldquomodellirdquo del dialogo Possiamo qui indicare i mo-delli del dialogo flosofco nel mimografo Sofrone di Si-racusa contemporaneo di Euripide e nel dramma atti-co Entrambi erano ben noti a Platone quanto al primofu proprio il flosofo ateniese (sempre secondo DiogeneLaerzio) a farlo conoscere ai suoi concittadini a propositodel dramma invece ricordiamo che lrsquoantichitagrave ritenevache Platone fosse stato autore di tragedie e che solo peril decisivo incontro con Socrate che ne segnograve defnitiva-mente lrsquoesistenza vi avesse rinunciato Ci racconta Dio-gene Laerzio (III 5) che mentre stava per partecipare aun concorso con una tragedia Platone udita la voce diSocrate diede la sua opera alle famme

Il dialogo come metodo filosofico Rifettere sulla for-ma del dialogo permette inoltre di comprendere anche ilmodo in cui secondo Platone si puograve giungere alla co-noscenza La sapienza non si trasmette infatti comeun liquido da un recipiente pieno a uno vuoto Cosigrave diceironicamente Socrate in Simposio 175d ldquoSarebbe bel-lo Agatone se la sapienza fosse tale da scorrere da chidi noi ne egrave piugrave colmo a chi ne egrave piugrave vuoto se veniamoa contatto lrsquouno dellrsquoaltro alla maniera dellrsquoacqua dellecoppe che scorre attraverso un flo di lana dalla piugrave col-ma alla piugrave vuotardquo (trad S Nannini) La sapienza puograve es-sere raggiunta solo attraverso il dialogo fra discepoli esolo il dialogo accende la scintilla della veritagrave Condizioniindispensabili sono la convivenza (συζῆν) e la lunga fre-quentazione (συνουσία) ldquoDopo molte discussioni fattesu questi temi e dopo una comunanza di vita improv-visamente come luce che si accende dallo scoccare diuna scintilla essa nasce dallrsquoanima e da essa stessa sialimentardquo (Lettera VII 341c-d trad R Radice)La contemplazione solitaria non egrave dunque amata dalflosofo che cosigrave fa esprimere Socrate nel Protago-

ra 348c ldquoCredo infatti che Omero non abbia tortolagrave dove dice se due vanno insieme uno puograve vedere

prima dellrsquoaltro In tale maniera tutti ci sentiamo piugrave si-curi di fronte ad ogni azione discorso o pensiero Seinvece uno da solo concepisce un pensiero va subi-to in cerca di qualcuno per poterglielo esporre e perpoterne saggiare la consistenza e non si ferma primadi averlo trovatordquo (trad G Reale)

La cornice dei dialoghi platonici Egrave da osservare chei dialoghi di Platone ndash dal punto di vista formale suddivi-sibili in dialoghi diretti (per es Lachete) o narrati (per esSimposio) ndash sono talora inseriti in scene descritte concura attenta (pensiamo al locus amoenus raffgurato nelFedro la campagna ateniese lungo la riva dellrsquoIlisso) Laloro struttura in qualche caso vede sovrapposti piugrave li-

velli narrativi e drammatici i discorsi del Simposio peresempio sono riferiti da Apollodoro cui li ha raccontatiAristodemo presente al convito a casa di Agatone Ta-le cura per lrsquoaspetto piugrave prettamente letterario si spiegacon il fatto che i dialoghi venivano letti ad alta voce (co-me testimonia ancora Diogene) ed erano destinati alladivulgazione allrsquoesterno della scuola

La tradizione dei dialoghi e lrsquoedizione dello

Stephanus Quanto alla loro organizzazione essi so-no inseriti in un corpus composto di 36 opere (cioegrave 34dialoghi lrsquoApologia e la raccolta delle Lettere) e spes-so presentano due titoli che per lo piugrave si riferisconorispettivamente al nome dellrsquointerlocutore principale eallrsquoargomento (per es Alcibiade I o Sulla natura del-

lrsquouomo Eutifrone o Sul santo ecc) Fondamentale nel-la storia delle edizioni di Platone fu quella del 1578 delflologo francese Henri Estienne latinizzato in Stepha-nus alla quale anche le edizioni moderne si richiamanocitandone in margine al testo la numerazione delle pa-gine le pagine vengono poi ulteriormente suddivise insezioni contrassegnate con lettere dalla a alla e

Una pagina miniata tratta dai Dialoghi di Platone tradottiin latino da Marsilio Ficino per Lorenzo il MagnifcoXV secolo Firenze Biblioteca Laurenziana

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iLA PERMANENZA

DEI CLASSICIPersonaggiforme intrecci

Platone al cinema

ldquoSvelato il mistero di Atlantiderdquo Quante volte si egrave ripetuto questo annuncio fra scoopgiornalistici e inchieste piugrave o meno scientifche Ma Atlantide salvo clamorose smentite nonesiste egrave unrsquoinvenzione di Platone La Repubblica di Platone traccia le linee della cittagrave ideale

una cittagrave che perograve nessuno ha mai vistola dipinge un pittore ndash Platone stessondash che non ha potuto avvalersi di alcunmodello per realizzare il suo capolavo-ro Ma non si puograve escludere che la cit-tagrave in un punto imprecisato dello spazioe del tempo esista sia esistita o forseesisteragrave un giorno Si capisce cosigrave per-cheacute nel Timeo-Crizia (un insieme di duedialoghi che si presenta come il sequeldella discussione proposta nella Repub-blica) si ponga lrsquoesigenza di una visionepiugrave concreta e animata della cittagrave idealeEcco allora che allrsquoinizio del Timeo So-crate chiede che le belle immagini pit-toriche della cittagrave ideale siano poste inmovimento in modo che la sua eccel-

lenza emerga messa alla prova con un confitto una guerra che ne dimostri la superioritagraveLa mossa egrave ardita e profetica Socrate vorrebbe uno spettacolo che consiste nel guardare

(θεάσασθαι) immagini (ζῷα) in movimento (κινούμενα) Questi zoa indicano lrsquoimmaginema anche il corpo degli esseri viventiladdove il verbo theagraveomai rimanda al-lo spettacolo del thegraveatron il teatro Malrsquoelemento piugrave straordinario egrave ofertodal terzo termine kinougravemena il verboda cui viene il nostro ldquocinemardquo che perlrsquoappunto prende anche il nome in in-glese di motion pictures cioegrave ldquoimmaginiin movimentordquo

Platone inventore del cinema Inun certo senso sigravehellip Ma che ne egrave delfilm sulla cittagrave ideale Il Timeo pro-segue con una cosmogonia governatada un creatore buono che costruisce ilmondo fisico a immagine del cosmoideale o metafisico Comincia quin-di il Crizia il secondo dialogo checompone il dittico narrativo Come

Locandina del flm LrsquoAtlantide adattamento cinematografco del romanzo diPierre Beinot 1921 regia di Jacques Feyder

Fotogramma dal flm LrsquoAtlantide 1932 regia di Georg Wilhelm Pabst

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aveva promesso allrsquoinizio del TimeoCrizia si accinge a raccontare unrsquoepo-pea antichissima che un tempo Solo-ne apprese da archivi venerandi e cheavrebbe ndash se gli impegni glielo aves-sero consentito ndash trasposto in poesiaper farne un poema superiore a quellidi Omero Si tratta dello scontro fraAtene e lrsquoimpero di Atlantide unavicenda antica di 9000 anni e ormaidimenticata ovunque (con lrsquoeccezio-ne dellrsquoEgitto) percheacute nel frattem-po catastrofi e distruzioni hanno piugravevolte cancellato la memoria umana ecostretto la civiltagrave a ripartire da zeroEppure quegli Ateniesi sono gli ante-nati dei concittadini di Socrate e riu-scirono nellrsquoimpresa piugrave gloriosa mai

compiuta Crizia procede con la descrizione del favoloso impero di Atlantide unrsquoisolapotentissima posta fuori dalle colonne drsquoErcole che nel tempo dimenticograve la giustizia de-gli degravei e si lanciograve in una spedizione volta a sottomettere il Mediterraneo e la Grecia Fuil principio della sua rovina e Atlantide fu in seguito ingoiata dalle acque Ma torniamoalla guerra alla maniera di Omero unrsquoassemblea degli degravei egrave convocata quando le ostilitagravestanno per aprirsi e a loro riuniti nella dimora celeste Zeus dissehellip

Con questo ldquodisserdquo il Crizia si conclude e il dialogo quindi ndash per ragioni molto dibattu-te ndash rimane incompiuto Ma il fascino del ldquoflmrdquo che non abbiamo visto non ha mai cessatodallrsquoantichitagrave a oggi di afascinare storici geograf e scienziati E anche ndash naturalmente ndash ar-tisti Per restare nel campo della cinematografa bisogna accostare a Platone un romanzieremoderno Pierre Benoit che nel 1919 con il fortunato romanzo lrsquoAtlantide riportograve la vicendaal centro dellrsquointeresse non senza uno sviluppo inatteso nel romanzo di Benoit leggiamo cheuna copia integra del Crizia sopravvive fra le sabbie del deserto nel palazzo di una dea discen-dente di Posidone e ultima degli Atlantidi Antinea ndash questo egrave il suo nome ndash egrave una creaturapiena di fascino che riserva agli innamorati abissi di pericolosa voluttagravehellip

La vicenda immaginata da Platone e riproposta da Benoit aveva enormi potenzialitagrave cine-matografiche i film sullrsquoAtlanti-de che nascono dallrsquointreccio fra idue non si contano piugrave In Franciaegrave stato perfno creato un sito dedi-cato alla storia cinematografca diAtlantide con una ricca bibliogra-fa (e ovviamente flmografa) ac-compagnata da notizie interventie rifessioni

Fotogramma dal flm Atlantide continente perduto 1961 regia di George Pal

Fotogramma dal flm LOtildeAtlantide 1992regia di Bob Swaim

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T1 Politica e flosofala giovinezza di Platone VII 324b-326b

In questo brano famosissimo quasi allrsquoinizio dellrsquoepistolaPlatone ripercorre la sua giovinezza lrsquoavvento dei TrentaTiranni la speranza tradita di una rinascita politica il ritor-no della democrazia la cocente delusione della condan-na a morte di Socrate La frustrazione di ogni speranza ela diffcoltagrave di incidere positivamente nel quadro politico

di Atene convincono Platone che solo la flosofa potragravesalvare la cittagrave Ma Platone non fu mai un uomo di pennae quando le circostanze gliene offrirono lrsquoopportunitagrave ri-schiograve tutto e partigrave alla volta della Sicilia nella speranza dicostruire un mondo giusto

[324b] Quando ero giovane1 ebbi unrsquoesperienza non diversa da quella di mol-ti altri non appena fossi divenuto padrone di me stesso volevo dedicarmi senzrsquoaltro[324c] alla politica Ma ndash ricordo ndash alla cittagrave capitograve questo2 ilgoverno criticato da molti passograve in altre mani e cinquantu-no cittadini furono i reggitori dello Stato undici a capo delcentro urbano dieci a capo del Pireo tutti con lrsquoincarico disovraintendere al mercato e di occuparsi dellrsquoamministrazio-ne Al di sopra di loro poi erano trenta magistrati [324d] conpieni poteri Tra di loro crsquoerano alcuni miei familiari e cono-scenti3 che subito mi invitarono a partecipare alla vita pubblica con lrsquoidea che fosseuna cosa adatta a me Io credevo veramente (e giovane come ero non egrave certo strano) cheavrebbero ripulito dallrsquoingiustizia la cittagrave portandola a vivere rettamente Per questorimanevo a guardare con attenzione che cosa avrebbero fatto Mi accorsi cosigrave che inbreve fecero apparire oro il precedente governo Fra le altre cose un giorno mandaronoSocrate un mio amico [324e] piugrave vecchio di me che non esito a defnire il piugrave giusto delsuo tempo ad arrestare un cittadino da mettere a morte4 [325a] Cercavano cosigrave di fardi Socrate volente o nolente un loro complice Socrate perograve non ubbidigrave piuttosto chefarsi complice di azioni empie era pronto a correre qualsiasi pericolo Io allora veden-do tutto questo e altri fatti gravissimi dello stesso genere provai sdegno e mi ritrassi daquegli orrori Poco tempo dopo il governo dei Trenta cadde5 e quel regime fu abbattu-to E di nuovo anche se meno intensamente [325b] mi prese il desiderio di dedicarmi

glossa

il termine tecnico del lessicopolitico e flosofco perindicare un ldquomutamentordquodella forma dello Stato egraveμεταβολή nomen actionisda μεταβάλλω ldquolanciareoltrerdquo

1 Quando ero giovane la parte inizialedella Lettera VII si concentra soprattuttosu alcune importanti e drammatiche vi-cende della cittagrave di Atene e sulla ldquodiscesain campordquo di Platone arrivato alla mag-giore etagrave che guarda alla attivitagrave politicacon grandi aspettative Tanto maggiore egravelrsquoentusiasmo degli esordi tanto piugrave co-cente risulteragrave la delusione2 alla cittagrave capitograve questo dopo ladrammatica conclusione della guerradel Peloponneso nel 404 aC che vedela sconftta di Atene la democrazia vie-

ne sostituita da un governo oligarchicoil cui fulcro detentore del potere egrave quelloformato dai membri passati alla storia co-me ldquoTrenta Tirannirdquo3 alcuni miei familiari e conoscentiPlatone allude in particolare a Crizia e aCarmide rispettivamente cugino e fratellodi sua madre erano entrambi personaggidi rilievo specialmente il primo e moriro-no nei violenti scontri che tra il 404 e il 403aCportaronoalritornodellademocrazia4 Socrate hellip un cittadino da metterea morte si fa riferimento al celebre epi-

sodio ricordato da Socrate stesso nellrsquoA-pologia platonica di Leone di Salamina(di cui peraltro qui egrave taciuto il nome) unflo-democratico che Socrate si rifutograve diarrestare e portare in carcere Ai norma-li cittadini i Trenta impartivano taloracompiti di polizia per renderli collusi ecorresponsabili delle loro malefatte5 il governo dei Trenta cadde nel 403aC il governo oligarchico cadde sottolrsquoazione della riscossa degli esuli fuoriu-sciti guidata da Trasibugravelo e fu ripristinatala democrazia

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alla vita politica Anche allora in quello sconvolgimento accaddero molte cose assaitristi comrsquoegrave naturale non crsquoegrave da stupirsi che in una rivoluzione si facessero le piugrave gran-di vendette Tuttavia va detto che gli uomini allora ritornati al potere dimostraronogrande moderazione Purtroppo perograve accadde poi che alcuni potenti intentarono unprocesso a Socrate il mio amico lo accusarono di empietagrave ndash un crimine orribile [325c] elontanissimo dalla sua indole Socrate fu condannato e lo misero a morte6 lui che avevarifutato di partecipare allrsquoempio arresto di un amico degli esuli di allora quando essierano lontani e in disgrazia Vedendo questo e osservando gli uomini che erano alloradediti alla vita politica e le leggi e i costumi quanto piugrave li esaminavo e cresceva la miaetagrave tanto piugrave mi pareva difcile partecipare alla gestione dello Stato rimanendo unapersona [325d] onesta Senza amici e compagni fdati non crsquoera modo di intervenire edel resto era difcile trovarne tra i cittadini di allora percheacute gli usi e costumi dei padrierano spariti dalla cittagrave neacute si poteva facilmente trovarne di nuovi Leggi e costumi sicorrompevano e si dissolvevano drammaticamente e cosigrave io [325e] che pure una voltadesideravo ardentemente di partecipare alla vita pubblica rimasi sbigottito nellrsquoosser-vare queste cose e nel vedere che tutto andava alla rovescia Certo continuavo a tenergli occhi aperti caso mai si proflasse un cambiamento e soprattutto [326a] la possibi-litagrave di migliorare il governo dello Stato ma per agire attendevo arrivasse il momentoopportuno Alla fne mi resi conto che tutte le cittagrave erano mal governate7 le loro legginon potevano essere sanate senza una mirabile combinazione di preparazione e fortu-na e fnii per dire che solo la retta flosofa dagrave la possibilitagrave di cogliere la giustizia negliafari pubblici e privati e cosigrave ormai non avevo occhi che per la flosofa E vidi che mai[326b] sarebbero cessati i mali delle stirpi umane a meno che il potere non fosse fnitoin mano a uomini veramente e genuinamente flosof oppure se i governanti delle cittagraveper qualche sorte divina fossero divenuti veri flosof8 Cosigrave ragionavo quando per laprima volta giunsi in Italia e in Sicilia

Trad A Maddalena (modifcata)

guida allOtildeanalisi

STILE E RETORICA

1 Per quale motivo a tuo avviso Platone tace inomi dei personaggi coinvolti tranne quello diSocrate

2 Quali caratteristiche presenta lo stile della Lettera

VII

TEMI E CONFRONTI

3 Ricerca il passo dellrsquoApologia platonica in cuiSocrate racconta la vicenda di Leone di Salamina

e confrontalo con questo4 Analizza il passo di Repubblica 473c-d ricerca

notizie sui viaggi compiuti da Platone in Sicilia

con lrsquointenzione di realizzare la forma di governomigliore

6 lo misero a morte Platone ricor-da con sdegno e insieme disillusione ladrammatica fne del suo maestro rievo-candone il processo e la condanna a mor-te nel 399 aC7 tutte le cittagrave erano mal governate

nellrsquoultima parte la narrazione sulla scia diuna sorta di ldquonon crsquoegrave limite al peggiordquo cedeil passo a una desolata rifessione che inglo-ba nel suo negativo giudizio tutte le cittagrave8 governanti hellip veri filosofi questasorta di formula conclusiva richiama una

famosa afermazione contenuta in Repub-blica 473c-d in cui si teorizza il governomigliore come quello retto dal re-floso-fo o flosofo-re lrsquounico capace di saldareinsieme potere e saggezza per il benesseredella comunitagrave

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Apologia di Socrate

T2 I primi accusatori 18a-19a

Come di norma nei tribunali ateniesi Socrate parla per-sonalmente in propria difesa e inizia (17a-18a) accen-nando allrsquoimbarazzo in cui si trova a settantrsquoanni com-piuti a parlare come imputato inoltre i suoi accusatori

sono abili parlatori mentre lui inesperto di retorica con-fda solo nel fatto che diragrave cose giuste a questo la cortedeve fare attenzione piuttosto che allrsquoeleganza dei di-scorsi ( Progetto Letterature pp 81 ss)

[18a] Πρῶτον μὲν οὖν δίκαιός εἰμι ἀπολογήσασθαι ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι πρὸς τὰπρῶτά μου ψευδῆ κατηγορημένα καὶ τοὺς πρώτους κατηγόρους ἔπειτα δὲ πρὸς τὰὕστερον καὶ τοὺς ὑστέρους [18b] Ἐμοῦ γὰρ πολλοὶ κατήγοροι γεγόνασι πρὸς ὑμᾶς

καὶ πάλαι πολλὰ ἤδη ἔτη καὶ οὐδὲν ἀληθὲς λέγοντες οὓς ἐγὼ μᾶλλον φοβοῦμαι ἢ

τοὺς ἀμφὶ Ἄνυτον καίπερ ὄντας καὶ τούτους δεινούς ἀλλ᾿ ἐκεῖνοι δεινότεροιὦ ἄνδρες οἳ ὑμῶν τοὺς πολλοὺς ἐκ παίδων παραλαμβάνοντες ἔπειθόν τε καὶ

κατηγόρουν ἐμοῦ μᾶλλον οὐδὲν ἀληθές ὡς ἔστιν τις Σωκράτης σοφὸς ἀνήρ τά τεμετέωρα φροντιστὴς καὶ τὰ ὑπὸ γῆς πάντα ἀνεζητηκὼς καὶ τὸν ἥττω λόγον κρείττω

ποιῶν Οὗτοι ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι [18c] οἱ ταύτην τὴν φήμην κατασκεδάσαντες οἱδεινοί εἰσίν μου κατήγοροι οἱ γὰρ ἀκούοντες ἡγοῦνται τοὺς ταῦτα ζητοῦντας οὐδὲ

18a Πρῶτον κατηγόρους ldquoAnzituttoegrave giusto (δίκαιός εἰμι) cittadini drsquoAte-ne che io mi difenda dapprima (πρῶτον)contro le prime accuse rivolte falsamentecontro di me (τὰπρῶτα κατηγορημένα)e contro i primi accusatorirdquo Inaspetta-tamente Socrate dopo aver accennatoallrsquoabilitagrave retorica di coloro che lo hannotrascinato in tribunale fa un lungo passoindietro rifacendosi ad accuse calunnio-se circolate molti anni prima quando igiudici di oggi erano ragazzi (παῖδες καὶ μειράκια 18c 6-7) ed erano piugrave cheora disposti a credere alle voci che senti-vano dire In seguito Socrate accenneragravea poeti comici che avevano difuso unacerta immagine sua tra questi uno eracerto Aristofane (nelle Nuvole di ven-tiquattro anni prima) ma lrsquoindicazionedi tempo per quanto sommaria ci portaassai piugrave indietro ad accusatori piugrave an-tichi verso il tempo del processo controAnassagora | δίκαιός εἰμι costruzionepersonale mentre in italiano abbiamoquella impersonale (ldquoegrave giusto che io rdquo)| ἄνδρες Ἀθηναῖοι ldquocittadini drsquoAtenerdquoin quanto maschi adulti ἄνδρες gli Ate-niesi partecipavano alla giuria come an-che allrsquoassemblea popolare | τὰ πρῶτά

μου κατηγορημένα il verbo κατη-γορέω ha il complemento in gen (μου)

richiesto dal preverbio (κατά) | ἔπει-τα ὑστέρους si sottintenda τὰ ὕστε-ρον (κατηγορημένα) καὶ τοὺς ὕστερον(κατηγόρους) lrsquoellissi raforza lrsquoespres-sione18b Ἐμοῦ πρὸς ὑμᾶς ldquoMolti ci so-no stati che mi (ἐμοῦ) hanno accusatopresso di voirdquo la forma piena del prono-me personale (ἐμοῦ) egrave collocata enfati-camente allrsquoinizio del periodo il pf γε-γόνασι (che indica lrsquoaspetto compiutodel presente) marca lrsquoidea che lrsquoeffettodi quelle accuse perdura nel momentoin cui nuovi accusatori hanno trascinatoSocrate in tribunale | πάλαι ἔτη ldquodatempo ormai da molti annirdquo su questoelemento sia pur in modo sempre inde-terminato Socrate insiste | τοὺς ἀμφὶ

Ἄνυτον ldquoAnito e la sua genterdquo Socratequi nomina non giagrave Meleto che avevasottoscritto lrsquoaccusa ma quello tra i si-negori (avvocati pubblici) che era certa-mente il personaggio piugrave autorevole e acui risaliva tutta lrsquooperazione Anitoera un esponente di spicco del partito de-mocratico che aveva dato corpo al risen-timento difuso nei confronti di Socratee che aveva pensato di allontanarlo dal-la cittagrave In questo modo Socrate mostradi riconoscere benissimo quali erano ilsenso e lrsquointenzione dellrsquoaccusa | ἀλλ᾿

ἐκεῖνοι δεινότεροιδεινότεροι egrave predica-tivo ldquoquelli sono piugrave pericolosirdquo | ἔπει-θόν τε καὶ κατηγόρουν gli imperfettidurativi esprimono unrsquoopera persistentee sistematica di convinzione e di calunnia| οὐδὲν ἀληθές acc di relazione retto daκατηγόρουν | σοφός ldquosapienterdquo ma So-crate sta riferendo le accuse rivolte con-tro di lui quindi ldquosapienterdquo suona comeuna defnizione spregiativa che gli veni-va afbbiata quasi che Socrate ndash a det-ta dei suoi detrattori ndash pensasse di esseresaggio pur non essendolo La descrizionedi questo ldquouomo sapienterdquo in efetti cor-risponde al Socrate sofsta delle Nuvolearistofanee ldquoche specula sulle cose cele-sti che investiga sui segreti di sotterra (τὰὑπὸ γῆς ἀνεζητηκώς) e che rende piugraveforte il discorso piugrave debolerdquo questrsquoulti-ma τὸνἥττω ποιῶν era la caratteristicapiugrave propriamente sofstica del Socrate ari-stofaneo mentre le altre lo accostavanopiuttosto agli studi di flosofa naturaleche Socrate aveva efettivamente pratica-to in giovinezza sotto la guida di Arche-lao allievo di Anassagora18c οἱ κατασκεδάσαντες ldquoquelliche hanno diffuso questa vocerdquo φήμηdalla rad di φημί egrave ldquociograve che si dicerdquo inbene o in male la fama come la chiac-chiera | τοὺς ταῦτα νομίζειν ldquoche

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[18a] Prima di tutto dunque egrave giusto che io mi difenda o cittadini ateniesi dalle primefalse accuse e dai primi falsi accusatori e poi dalle accuse successive e dagli accusatorisuccessivi [18b] Infatti ci sono stati molti che mi hanno accusato davanti a voi giagrave datempo e per parecchi anni e senza che dicessero niente di vero E io temo questi accusa-tori molto piugrave di Anito e dei suoi amici anche se pure questi sono terribili Perograve quelli

θεοὺς νομίζειν Ἔπειτά εἰσιν οὗτοι οἱ κατήγοροι πολλοὶ

καὶ πολὺν χρόνον ἤδη κατηγορηκότες ἔτι δὲ καὶ ἐν ταύτῃτῇ ἡλικίᾳ λέγοντες πρὸς ὑμᾶς ἐν ᾗ ἂν μάλιστα ἐπιστεύσατε παῖδες ὄντες ἔνιοιὑμῶν καὶ μειράκια ἀτεχνῶς ἐρήμην κατηγοροῦντες ἀπολογουμένου οὐδενόςὋ δὲ πάντων ἀλογώτατον ὅτι οὐδὲ τὰ ὀνόματα οἷόν τε αὐτῶν εἰδέναι καὶ

εἰπεῖν [18d] πλὴν εἴ τις κωμῳδοποιὸς τυγχάνει ὤν Ὅσοι δὲ φθόνῳ καὶ διαβολῇ

χρώμενοι ὑμᾶς ἀνέπειθον ndash οἱ δὲ καὶ αὐτοὶ πεπεισμένοι ἄλλους πείθοντες ndash οὗτοι

πάντες ἀπορώτατοί εἰσιν οὐδὲ γὰρ ἀναβιβάσασθαι οἷόν τ᾿ ἐστὶν αὐτῶν ἐνταυθοῖ

οὐδ᾿ ἐλέγξαι οὐδένα ἀλλ᾿ ἀνάγκη ἀτεχνῶς ὥσπερ σκιαμαχεῖν ἀπολογούμενόν τεκαὶ ἐλέγχειν μηδενὸς ἀποκρινομένου Ἀξιώσατε οὖν καὶ ὑμεῖς ὥσπερ ἐγὼ λέγωδιττούς μου τοὺς κατηγόρους γεγονέναι ἑτέρους μὲν τοὺς ἄρτι κατηγορήσανταςἑτέρους δὲ [18e] τοὺς πάλαι οὓς ἐγὼ λέγω καὶ οἰήθητε δεῖν πρὸς ἐκείνους πρῶτόνμε ἀπολογήσασθαι καὶ γὰρ ὑμεῖς ἐκείνων πρότερον ἠκούσατε κατηγορούντων καὶ

πολὺ μᾶλλον ἢ τῶνδε τῶν ὕστερον[19a] Εἶεν ἀπολογητέον δήὦἄνδρεςἈθηναῖοι καὶ ἐπιχειρητέον ὑμῶν ἐξελέσθαι τὴνδιαβολὴν ἣν ὑμεῖς ἐν πολλῷ χρόνῳ ἔσχετε ταύτην ἐν οὕτως ὀλίγῳ χρόνῳΒουλοίμηνμὲν οὖν ἂν τοῦτο οὕτως γενέσθαι εἴ τι ἄμεινον καὶ ὑμῖν καὶ ἐμοί καὶ πλέον τί μεποιῆσαι ἀπολογούμενον οἶμαι δὲ αὐτὸ χαλεπὸν εἶναι καὶ οὐ πάνυ με λανθάνει οἷόνἐστινὍμως τοῦτο μὲν ἴτω ὅπῃ τῷ θεῷ φίλον τῷ δὲ νόμῳ πειστέον καὶ ἀπολογητέον

quelli che fanno simili ricerche non cre-dano nemmeno agli degraveirdquo si fa riferimentoalle dottrine di Anassagora sul sole | παῖ-δες καὶ μειράκια la nota a 18a| ἐρήμην sott δίκην si dice di unrsquoaccusapronunciata in assenza della difesa (ἀπο-λογουμένου οὐδενός gen assol)18d πλὴν εἴ τις ὤν ldquotranne se uno egraveun commediografordquo Noi pensiamo im-mediatamente ad Aristofane ma era nor-male che la commedia antica prendessedi mira i personaggi piugrave noti della cittagrave ei problemi che la loro presenza suscitavacosigrave per le Nuvole il tema centrale egrave quel-lo dellrsquoeducazione moderna ispirata al-le dottrine della sofstica e Socrate ne egravepresentato come un esponente | φθόνῳ χρώμενοι ldquocon odio e con calunniardquo| ἀνέπειθον πεπεισμένοι πείθοντεςil poliptoto dagrave lrsquoimpressione del monta-re della campagna di persuasione ai dan-ni di Socrate | οὐδὲ γὰρ οὐδένα ldquoneacutedrsquoaltra parte egrave possibile convocare (ἀνα-βιβάσασθαι) qui uno di loro neacute confutar-

lordquo Il verbo ἀναβιβάσασθαι indica pro-priamente lrsquoazione di ldquofar salirerdquo uno allatribuna per rispondere alle domande delcalunniato che avrebbe potuto in questomodo confutarlo (ἐλέγξαι) | ἀλλ᾿ ἀνά-γκη ἀποκρινομένου ldquoma egrave inevitabilecombattere vanamente (ἀτεχνῶς) comecon delle ombre (ὥσπερσκιαμαχεῖν) cer-cando di difendermi e cercare di confuta-re senza che nessuno risponda (μηδενὸςἀποκρινομένου genitivo assoluto)rdquopropriamente ὥσπερ σκιαμαχεῖν sareb-be ldquocome combattere con ombrerdquo | διτ-τούς di due specie cioegrave quelli di ora equelli di un tempo la cui efcacia perdura18e καὶ οἰήθητε ἀπολογήσασθαι ldquoepensate che io debbo fare la mia difesa an-zitutto nei confronti di quellirdquo dunque laprima parte della difesa che procederagrave f-no alla fne del cap X (24b 2) afronteragrave leaccuse degli antichi avversari e illustreragrave inopposizioneaquelle laveranaturadelsape-redi Socratee le ragioni per cui egravenatatantaostilitagrave nei suoi confronti

19a Εἶεν ldquoE siardquo formula che esprimela decisione a procedere in un discor-so che risulta ostico | ἀπολογητέον ἀπολογητέον in questa rifessioneaperta e chiusa dallrsquoagg verbale ἀπολο-γητέον come in una composizione adanello Socrate ritorna ancora un attimosulle difcoltagrave del compito che lo atten-de | ἐπιχειρητέον χρόνῳ ldquobisognacercare di rimuovere da voi (ὑμῶν ἐξελέ-σθαι) la calunnia che per molto temporiceveste ora in cosigrave breve tempordquo cioegravenel tempo concesso per il discorso di-fensivo ἐξελέσθαι egrave inf aor dal temasuppletivo di ἐξαιρέω ἐν πολλῷ χρόνῳegrave in antitesi con ἐν οὕτως ὀλίγῳ χρόνῳ| Ὅμως ἀπολογητέον ldquoPure questovada (ἴτω) come piace al dio e bisognaobbedire alla legge e fare la propria dife-sardquo Socrate si accinge a pronunciare lapropria difesa piugrave con lo spirito di chideve adempiere un dovere civico (τῷνόμῳ πειστέον) che seguendo lrsquoistintodi sopravvivenza

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sono piugrave terribili o cittadini ossia quei primi i quali prendendo la maggior parte di voifn da fanciulli vi hanno persuaso e hanno rivolto contro di me accuse per niente vereche crsquoegrave un certo Socrate che fa indagini sulle cose celesti e fa ricerche su tutte le coseche stanno sotto terra e che rende piugrave forte il ragionamento piugrave debole [18c] Questiche hanno difuso tali voci o cittadini ateniesi sono gli accusatori terribili Infatti chili ascolta ritiene che i ricercatori di tali cose non credano allrsquoesistenza degli degravei Inoltrequesti accusatori sono numerosi e mi hanno rivolto accuse giagrave da molto tempo E pergiunta parlavano a voi in quella etagrave nella quale eravate particolarmente disposti a cre-dere vale a dire quando alcuni di voi erano fanciulli e giovinetti accusandomi in con-tumacia senza che nessuno mi difendesseE la cosa piugrave strana di tutte egrave che di costoro non si possono sapere neacute dire nomi [18d] fat-ta eccezione di un commediografoMa quanti mossi da invidia e servendosi di calunnie vi persuasero ndash persone che si sen-tivano esse stesse persuase persuadendo gli altri ndash ebbene tutti costoro sono assoluta-mente irraggiungibili Infatti non egrave possibile portare qui sulla tribuna alcuno di loroa testimoniare neacute confutarli ma mi trovo davvero nella necessitagrave di difendermi comecombattendo con delle ombre e di confutarli senza che ci sia nessuno che mi rispondaDunque dovete credere anche voi come vi dico che sono sorti contro di me accusato-ri di due tipi alcuni che mi hanno messo sotto accusa da poco altri invece [18e] chemi hanno messo sotto accusa da tempo e dei quali vi sto parlando E dovete credere chebisogna che io mi difenda in primo luogo proprio nei confronti di questi E infattivoi avete ascoltato le accuse di questi accusatori prima e molto piugrave di quelle degli altriche sono venuti dopo[19a] Bene Allora devo difendermi cittadini ateniesi e devo cercare di rimuovere davoi in cosigrave poco tempo quella calunnia che vi tenete dentro da molto tempo E desi-dererei proprio che questo si verifcasse se cosigrave egrave il meglio per me e per voi e che coldifendermi traessi qualche vantaggio Perograve ritengo che ciograve sia difcile e non mi sfuggeafatto quale sia tale difcoltagraveIn ogni caso vada come egrave caro al dio bisogna ubbidire alla legge e difendersi

Trad G Reale

guida allOtildeanalisi

TEMI E CONFRONTI

1 Socrate identifca e contrappone due specie di

accusatori (vedi lrsquoespressione διττοὶ κατήγοροιdi 18d) Facendo puntuale riferimento al testoevidenzia le informazioni che esso ci dagrave sugli unie sugli altri (quanti sono chi sono che sentimentisuscitano nellrsquoaccusato ecc) in un elaborato di max15 righe

2 Rispondi alle seguenti domande Nei confronti di chi Socrate ritiene di dover fare

anzitutto la sua difesahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Percheacutehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Quali sono i criteri che Socrate seguiragrave nelladifesahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

3 Chi egrave il commediografo a cui probabilmente alludeSocrate A quale commedia fa riferimentohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

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dal testo alla parola Il lessico del divino

θεός ἰσοδαίμων

δαίμων θεοείκελος

δῖος θεοειδής

θεῖος ἀντίθεος

δαιμόνιος εὐδαίμων

ἰσόθεος δυσδαίμων

Il lessico del divino in greco ruota intorno a due termi-ni θεός e δαίμων oltre che alla radice δι- che ha datoluogo al nome del primo degli degravei Ζεύς gen Διός eallrsquoaggettivo δῖος variamente impiegato e intesoPropriamente θεός (maschile e femminile anche seesiste una forma femminile θεά) esprime una persona-litagrave superiore alla misura terrena potente ma non on-nipotente comunque sempre personale e nettamentecaratterizzata nei suoi tratti e nelle sue funzioni di nor-ma anche nella rappresentazione degli attributi che laaccompagnano invece δαίμων ldquoegrave una oscura poten-za sotterranea spesso impersonale concepita comela semplice sorte quando viene chiamata in questomodo una distinta personalitagrave divina si vuole metterein rilievo lrsquoelemento incomprensibile che si sottrae al-la nostra umana conoscenza implicito nel complessodel suo essererdquo (Schmidt) in qualche modo il δαίμωνegrave quello che i moderni chiamano il ldquonuminosordquo il sen-so cioegrave di una presenza reale ma assolutamente in-defnita che ci trascende senza mai permettere di co-glierla in modo determinato Cosigrave nello Ione di Euri-pide (vv 1374 s) il protagonista rifette sulla propriasorte di illegittimo partorito ed esposto e accolto inseguito benignamente da Apollo nel suo tempio del-fco τὰ τοῦ θεοῦ χρηστά τοῦ δὲ δαίμονος βαρέαldquoil trattamento da parte del dio egrave stato generoso mala mia sorte egrave stata durardquo θεός egrave Apollo che lo ha ac-colto mentre il δαίμων egrave la sua triste sorte di illegitti-mo NellrsquoEdipo re di Sofocle il Coro rifette sulla terri-bile sorte dellrsquouomo che improvvisamente egrave passatodalla potenza sovrana alla miseria piugrave atroce ldquoavendodavanti agli occhi il tuo esempio la tua sorte infeliceEdipo non posso chiamare felice nessuno dei morta-lirdquo τὸν σόν τοι παράδειγμ᾽ ἔχων τὸν σὸν δαίμονα ὦτλᾶμον Οἰδιπόδα βροτῶν οὐδὲν μακαρίζω (vv 1192ss) In Odissea IX 142 s θεός egrave accompagnato dalpronome indefnito per indicare una personalitagrave divinache resta ignota piugrave che indefnita ἔνθα κατεπλέομενκαί τις θεὸς ἡγεμόνευε νύκτα δι᾽ ὀρφναίην ldquoalloranoi procedevamo nella nostra navigazione e un dio ciguidava attraverso la notte oscurardquo Nel contrasto traApollo e le Erinni che caratterizza le Eumenidi eschi-lee le antiche dee della vendetta sono δαίμονες men-tre il giovane dio egrave θεός esse lamentano ἰὼ παῖ Διόςἐπίκλοπος πέλει νέος δὲ γραίας δαίμονας καθιππάσω τὸν μητραλοίαν δ᾿ ἐξέκλεψας ὢν θεός ldquoo fglio diZeus tu sei un ladro tu che sei giovane hai fatto vio-lenza a noi antiche divinitagrave hai sottratto a noi il ma-

tricida tu che sei un diordquo Quando Afrodite costringe aforza Elena a piegarsi al desiderio amoroso di Parideche si egrave sottratto al duello con Menelao Elena tacesgomenta davanti allrsquoimposizione della dea ἦρχε δὲδαίμων Afrodite egrave cosigrave detta percheacute si egrave manifestatanella sua forza oscura e terribile cui la donna mortaleegrave soggiogataLa rifessione piugrave tarda trasformograve profondamente que-sta opposizione che risale a un concetto arcaico ecomplesso del divino nellrsquoApologia platonica Socra-te risponde allrsquoaccusa di non onorare gli degravei ma nuo-vi ed oscuri δαίμονες obiettando che questi sono fglidegli degravei e non si puograve pensare che uno creda ai fgli enon ai padri (per alcuni esempi di θεός nellrsquoApologiacf i paragraf 18 19 21 23 41 42) Nel neoplatoni-smo δαίμονες sono esseri intermedi nella complessaserie degli enti divini mentre nel Nuovo Testamento

sono i ldquodiavolirdquoLa radice δι- in origine indicava il dio del cielo lumi-noso e per questo egrave entrata nel nome di Ζεύς Διόςcome in quello di Iouis e in un aggettivo che in origi-ne signifcava appunto ldquoluminosordquo pare proprio cheπολύτλας δῖος Ὀδυσσεύς dovesse esprimere inizial-mente ldquoil molto audace chiaro Odisseordquo anche se poiquesta formula divenne alternativa di θεῖος ὈδυσσεύςIl valore originale tuttavia si rivela in espressioni del ti-po αἰθέρα δῖον ldquolrsquoetere luminosordquo o Ἠὼ δῖαν ldquolrsquoau-rora luminosardquo Invece in Eschilo Prometeo incatena-

to 1032 s ψευδηγορεῖν γὰρ οὐκ ἐπίσταται στόματὸ Δῖον lrsquoaggettivo viene chiaramente connesso conZeus e la frase signifca ldquola bocca di Zeus non puogravementirerdquoAltri aggettivi del gruppo sono θεῖος e δαιμόνιος cheimplicano un riferimento alla sfera della divinitagrave nonmeglio distinta o talvolta un segno di eccellenza InOdissea IX 203 ss Odisseo ricorda il vino rosso dol-cissimo che gli era stato donato da Marone a Ismaroin segno di gratitudine per aver risparmiato lui la suasposa e i suoi fgli ldquododici anfore piene di vino purodolcissimo divina bevandardquo questo θεῖον ποτόν saragraveun vino straordinario ldquodivinordquo con lrsquoidea di eccellenzache anche noi diamo a questo aggettivoUn rapporto piugrave preciso doveva essere in origine inδιογενής e in διοτρεφής che in Omero indicano i so-vrani ldquodiscendenti da Zeusrdquo o ldquoallevati da Zeusrdquo si alle-vano i propri fgli e quindi i due aggettivi sono sinonimiprima di divenire formulari Altri aggettivi denotanti ec-cellenza sono ἰσόθεος e il simmetrico ἰσοδαίμων an-cora θεοείκελος ldquosimile a un diordquo θεοειδής ldquoche halrsquoaspetto di un diordquo e ἀντίθεος ldquoche puograve star innanzi aun diordquo come nellrsquoesposizione della propria stirpe chefa Enea rivolto ad Achille ldquoda Troo nacquero tre nobilifglirdquo Ἶλος τ᾿ Ἀσσάρακός τε καὶ ἀντίθεος Γανυμήδης(Iliade XX 232)Ancora da δαίμων in relazione allrsquoidea di ldquosorterdquo ldquode-stinordquo derivano gli aggettivi εὐδαίμων ldquofortunatordquo (ldquocuiegrave toccato un buon degravemonerdquo) e lrsquoopposto δυσδαίμωνldquosfortunatordquo

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testi a confrontoSocrate visto da Aristofane

Egrave in particolare alle Nuvole di Aristofane che Socra-te allude quando nellrsquoApologia ricostruisce lrsquoorigi-ne lontana delle calunnie che ormai da tempo circola-vano sul suo conto Dalla commedia aristofanea pro-

poniamo il primo incontro fra Strepsiade e Socrate(vv 219-248) e la parte fnale (1476-1509) in cui Strepsia-de appicca il fuoco al ldquopensatoiordquo

strepsiade E quello chi egrave quello che sta appeso per ariadiscepolo Egrave lui

strep Lui chidisc Socrate

strep Me lo potresti chiamare tu a voce alta per favoredisc Chiamatelo da solo io non ho tempo (Il discepolo rientra nel pensatoio)

strep Socrate Socrate amico miosocrate Percheacute mi chiami creatura di un giorno

strep Prima di tutto per favore dimmi cosa stai facendosoc Aerostatizzo e me ne sto qui a scrutare il sole

strep E tu gli degravei li squadri dallrsquoalto drsquoun corbello invece che coi piedi per terra casomaisoc Senza sospendere la mente e il pensiero in modo da mescolarli allrsquoaria che egrave della stessa

leggerezza non avrei mai potuto fare scoperte esatte sui fenomeni celesti Se me ne fossistato a terra a osservare da laggiugrave le cose di lassugrave non ci sarei mai arrivato Devi sapere che laterra attrae a seacute con forza lrsquoumore del pensiero proprio come succede col crescione

strep Come dici Il pensiero che attira lrsquoumido nel crescione Ma adesso scendi caro Socrate tiprego vieni a insegnarmi quello per cui sono venuto

soc Cioegravestrep Voglio imparare a parlare Egrave una cosa incontrollabile interessi creditori e mi spingono

mi tirano mi sequestrano la robasoc Come hai potuto fare tanti debiti senza rendertene conto

strep Mi ha distrutto una febbre da cavalli un male divorante Ma tu insegnami uno dei tuoi discorsiquello che non paga i debiti Fammi il prezzo che ti pare e io te lo do lo giuro sugli degravei

soc Ma che degravei vai giurando Tanto per cominciare qui da noi gli degravei sono moneta fuori corso[]

strep Che pazzia Che follia per colpa di Socrate ripudiare anche gli degravei (rivolgendosia unrsquoimmagine del dio presente in scena) Hermes caro Hermes non ti adirare con menon mi distruggere Perdonami con tutte quelle chiacchiere ero delirante Anzi dammiun consiglio se devo denunciarli o cosrsquoaltro Come dici Non devo impegnarmi in unprocesso Hai ragione devo bruciargli subito la casa a quei mascalzoni Santia Santiavieni qui Piglia scala e piccone arrampicati sul Pensatoio e comincia a scoperchiare iltetto fallo per il padrone buttagli giugrave la casa Qualcuno mi porti una torcia accesa Eadesso a loro saranno pure dei gran furbacchioni ma oggi qualcuno me la paga

soc Che ci fai tu sul tettostrep laquoAerostatizzo e me ne sto qui a scrutare il soleraquo

soc Povero me Sto per sofocare strep Chi vi ha insegnato a bestemmiare gli degravei e a curiosare il corso della luna Dagli addosso forza

picchia Per un sacco di ragioni ndash prima di tutto come sai per lrsquoempietagrave verso gli degraveiTrad A Grilli

confronti

1 Dopo aver riletto Apologia 18d ( p 19) verifca seil ritratto di Socrate ligrave proposto coincide con quellofatto da Aristofane Sottolinea in un elaborato di max10 righe similitudini e differenze

2 Rintraccia nellrsquoultima parte del brano aristofaneo glielementi che testimoniano come lrsquoidea di sbarazzarsi

ldquolegalmenterdquo di Socrate era presente ad Atene intempi di molto precedenti lrsquoeffettivo processo al flosofo

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T3 Il sapere di Socrate 20c-21d

Cherefonte un allievo di Socrate domanda allrsquooracolo diDelf se crsquoegrave qualcuno piugrave sapiente del maestro egrave una do-manda provocatoria ma imprevedibilmente lrsquooracolo ri-sponde di no Quando Cherefonte gli riferisce la risposta

ricevuta Socrate rimane turbato e comincia a interrogaregli uomini politici per dimostrare che lrsquooracolo egrave in errore( Progetto Letterature pp 81 ss)

[20c] ῾Υπολάβοι ἂν οὖν τις ὑμῶν ἴσως laquoἈλλ᾿ ὦ Σώκρατες τὸ σὸν τί ἐστι πρᾶγμαΠόθεν αἱ διαβολαί σοι αὗται γεγονασιν Οὐ γὰρ δήπου σοῦ γε οὐδὲν τῶν ἄλλωνπεριττότερον πραγματευομένου ἔπειτα τοσαύτη φήμη τε καὶ λόγος γέγονεν εἰμή τι ἔπραττες ἀλλοῖον ἢ οἱ πολλοί Λέγε οὖν ἡμῖν τί ἐστιν ἵνα μὴ ἡμεῖς περὶ σοῦαὐτοσχεδιάζωμενraquo [20d] Ταυτί μοι δοκεῖ δίκαια λέγειν ὁ λέγων κἀγὼ ὑμῖνπειράσομαι ἀποδεῖξαι τί ποτ᾿ ἐστὶν τοῦτο ὃ ἐμοὶ πεποίηκεν τό τε ὄνομα καὶ τὴν

διαβολήν Ἀκούετε δή Καὶ ἴσως μὲν δόξω τισὶν ὑμῶν παίζειν εὖ μέντοι ἴστεπᾶσαν ὑμῖν τὴν ἀλήθειαν ἐρῶ ᾽Εγὼ γάρ ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι δι᾿ οὐδὲν ἀλλ᾿ ἢδιὰ σοφίαν τινὰ τοῦτο τὸ ὄνομα ἔσχηκα Ποίαν δὴ σοφίαν ταύτηνἭπερ ἐστὶνἴσως ἀνθρωπίνη σοφία τῷ ὄντι γὰρ κινδυνεύω ταύτην εἶναι σοφός [20e]Οὗτοι

δὲ τάχ᾿ ἄν οὓς ἄρτι ἔλεγον μείζω τινὰ ἢ κατ᾿ ἄνθρωπον σοφίαν σοφοὶ εἶεν ἢοὐκ ἔχω τί λέγω οὐ γὰρ δὴ ἔγωγε αὐτὴν ἐπίσταμαι ἀλλ᾿ ὅστις φησὶ ψεύδεταί τεκαὶ ἐπὶ διαβολῇ τῇ ἐμῇ λέγει Καί μοι ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι μὴ θορυβήσητε μηδ᾿ἐὰν δόξω τι ὑμῖν μέγα λέγειν οὐ γὰρ ἐμὸν ἐρῶ τὸν λόγον ὃν ἂν λέγω ἀλλ᾿ εἰςἀξιόχρεων ὑμῖν τὸν λέγοντα ἀνοίσω Τῆς γὰρ ἐμῆς εἰ δή τίς ἐστιν σοφία καὶ οἵα

20c Ὑπολάβοι ἴσως ldquoForse qualcu-no di voi potrebbe intervenirerdquo Socrateha ricordato ancora una volta come sonocorse su di lui calunnie strane del tipo diquelle di cui si dice nella commedia diAristofane e ha afermato vigorosamen-te che esse non sono vere come non egrave ve-ro che egli si sia proposto di istruire altriQuando ha sentito un cittadino che siproponeva di afdare il proprio fglio aun maestro di sapere ha sempre pensatoquanto sarebbe stato bello per lui cono-scere quella dottrina ma purtroppo eglinon sa nulla di simile Qualcuno perogravepotrebbe a questo punto chiedergli co-me mai hanno potuto avere origine que-ste strane calunnie | τὸ σὸνhellipπρᾶγμαldquoche egrave che tu fairdquo | οὐ γὰρ δήπου hellipγέγονεν ldquocerto un simile giro di chiac-chiere (τοσαύτη φήμη τε καὶ λόγος) nonsi egrave certo prodotto (οὐhellip γέγονεν) men-tre tu non facevi nulla di strano (σοῦhellipοὐδὲνhellip περιττότερον πραγματευομέ-νου gen ass) rispetto agli altrirdquo περιτ-τός ldquosuperfuordquo passa facilmente allrsquoideadi ldquostranordquo ldquostraordinariordquo e il suo com-parativo (περιττότερον) egrave determinatodal secondo termine di paragone τῶνἄλλων il senso viene cosigrave completato dauna protasi di periodo ipotetico dellrsquoir-realtagrave εἰ μή τι πολλοί ldquose tu non fa-cessi nulla di diferente da quello che fa

la genterdquo οἱ πολλοί ldquoi piugraverdquo indica qui lamaggioranza della gente la gente comu-ne che non fa nulla di strano | ἵνα μὴ αὐτοσχεδιάζωμεν ldquopercheacute noi nonci mettiamo ad inventarerdquo ldquopercheacute nonsiamo costretti ad inventarerdquo20d Ταυτί λέγων ldquoChi dice questo(ταυτί) mi sembra che dica il giustordquoταυτί egrave marcato dallo iota ldquodeitticordquoche attira lrsquoattenzione | τό τε ὄνομα διαβολήν ldquosia il nome sia la calun-niardquo il nome egrave di essere σοφός la calun-nia si riferisce alle dottrine che gli veni-vano attribuite | Καὶ ἴσως παίζεινldquoE forse ad alcuni di voi sembreragrave che ioscherzirdquo questa asserzione vuole marca-re per contrasto la serietagrave di ciograve che So-crate sta per dire e che sottolineeragrave conεὖ μέντοι ἴστε | δόξω videbor il ver-bo δοκέω come il lt videor ha costru-zione personale | Ἐγὼ γάρ ἔσχηκαldquoIo infatti o cittadini di Atene non hoquesto nome se non per una sorta di sa-pienza (διὰ σοφίαν τινά)rdquo lrsquoafermazio-ne egrave ancora solenne se anche temperatada una sfumatura di indeterminazione(τινά) Socrate sta preparando un veroe proprio colpo di scena quando do-po aver negato in ogni modo di esser sa-piente e aver defnito calunniosa questavoce faragrave proclamare la propria sapien-za proprio dal dio di Delf ἔσχηκα perf

resultativo di ἔχω | Ἥπερ σοφία lanuova defnizione di sapienza egrave tuttaviachiaramente condizionata dallrsquoaggetti-vo ἀνθρωπίνη e prospettata problema-ticamente ancora da ἴσως come dallrsquoe-spressione tipica κινδυνεύω σοφόςldquoin questa crsquoegrave rischio (κινδυνεύω) cheio sia sapienterdquo20e Οὗτοι εἶεν ldquoCostoro forse deiquali dicevo poco fa potrebbero esseresapienti (ἄν σοφοὶ εἶεν) di una sapien-za superiore alla misura umana (μείζω ἄνθρωπον)rdquo questa defnizione chiara-mente ironica esclude da qualsiasi di-scorso la cosiddetta σοφία degli avver-sari di Socrate | ἢ οὐκ λέγω ldquoo nonso che direrdquo una defnizione alternativasarebbe certo piugrave chiaramente critica eSocrate preferisce dichiararsi incapace diesprimersi | οὐ γὰρ ἐπίσταμαι iniziail grande tema socratico del ldquonon sapererdquo| ἐπὶ διαβολῇ λέγει ldquoparla per calun-niarmirdquo ἐπὶ διαβολῇ τῇ ἐμῇ egrave compl difne | μηδ᾿ ἐὰν λέγειν ldquonemmeno sevi sembri che io dica qualcosa di moltogranderdquo τι μέγα cosigrave indeterminatopreannuncia una notizia straordinaria| λέγειν λόγον λέγω la seriepreannunciaἀξιώχρεων τὸν λέγοντα ldquoco-lui che parla degno della vostra conside-razionerdquo nominato alla fne del periodoldquoil dio di Delfrdquo

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μάρτυρα ὑμῖν παρέξομαι τὸν θεὸν τὸν ἐν ΔελφοῖςΧαιρεφῶντα γὰρ ἴστε πουΟὗτος[21a] ἐμός τε ἑταῖρος ἦν ἐκ νέου καὶ ὑμῶν τῷ πλήθει ἑταῖρός τε καὶ συνέφυγε τὴν

φυγὴν ταύτην καὶ μεθ᾿ ὑμῶν κατῆλθε Καὶ ἴστε δὴ οἷος ἦν Χαιρεφῶν ὡς σφοδρὸςἐφ᾿ ὅτι ὁρμήσειενΚαὶ δή ποτε καὶ εἰς Δελφοὺς ἐλθὼν ἐτόλμησε τοῦτο μαντεύσασθαιndash καί ὅπερ λέγω μὴ θορυβεῖτεὦ ἄνδρες ndash ἤρετο γὰρ δὴ εἴ τις ἐμοῦ εἴη σοφώτεροςἈνεῖλεν οὖν ἡ Πυθία μηδένα σοφώτερον εἶναι Καὶ τούτων πέρι ὁ ἀδελφὸς ὑμῖναὐτοῦ οὑτοσὶ μαρτυρήσει ἐπειδὴ ἐκεῖνος τετελεύτηκεν [21b] Σκέψασθε δὴ ὧν

ἕνεκα ταῦτα λέγω μέλλω γὰρ ὑμᾶς διδάξειν ὅθεν μοι ἡ διαβολὴ γέγονεν Ταῦτα γὰρἐγὼ ἀκούσας ἐνεθυμούμην οὑτωσί laquoΤί ποτε λέγει ὁ θεός καὶ τί ποτε αἰνίττεταιἘγὼ γὰρ δὴ οὔτε μέγα οὔτε σμικρὸν σύνοιδα ἐμαυτῷ σοφὸς ὤν τί οὖν ποτε λέγει

φάσκων ἐμὲ σοφώτατον εἶναι Οὐ γὰρ δήπου ψεύδεταί γε οὐ γὰρ θέμις αὐτῷraquoΚαὶ πολὺν μὲν χρόνον ἠπόρουν τί ποτε λέγει ἔπειτα μόγις πάνυ ἐπὶ ζήτησιν αὐτοῦ

τοιαύτην τινὰ ἐτραπόμην ῏Ηλθον ἐπί τινα τῶν δοκούντων σοφῶν εἶναι [21c] ὡς

ἐνταῦθα εἴπερ που ἐλέγξων τὸ μαντεῖον καὶ ἀποφανῶν τῷ χρησμῷ ὅτι laquoΟὑτοσὶἐμοῦ σοφώτερός ἐστι σὺ δ᾿ ἐμὲ ἔφησθαraquo Διασκοπῶν οὖν τοῦτον ndash ὀνόματι γὰροὐδὲν δέομαι λέγειν ἦν δέ τις τῶν πολιτικῶν πρὸς ὃν ἐγὼ σκοπῶν τοιοῦτόν τι ἔπαθονὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι καὶ διαλεγόμενος αὐτῷ ndash ἔδοξέ μοι οὗτος ὁ ἀνὴρ δοκεῖν μὲνεἶναι σοφὸς ἄλλοις τε πολλοῖς ἀνθρώποις καὶ μάλιστα ἑαυτῷ εἶναι δ᾿ οὔ κἄπειταἐπειρώμην αὐτῷ δεικνύναι ὅτι οἴοιτο μὲν εἶναι σοφός εἴη δ᾿ οὔ ᾽Εντεῦθεν οὖντούτῳ τε ἀπηχθόμην καὶ πολλοῖς τῶν παρόντων [21d] πρὸς ἐμαυτὸν δ᾿ οὖν ἀπιὼν

ἐλογιζόμην ὅτι τούτου μὲν τοῦ ἀνθρώπου ἐγὼ σοφώτερός εἰμι κινδυνεύει μὲν γὰρ

21a ἐκ νέου ldquofin da giovanerdquo segueuna breve caratterizzazione del personag-gio Cherefonte amico e discepolodi Socrate (presentato con lui nelle Nu-vole aristofanee) fu esiliato nel 404 aCcon i democratici (συνέφυγε ταύτην) erientrograve ad Atene insieme a Trasibulo (καὶ κατῆλθε) nel 399 aC era giagrave morto| τὴνφυγὴν ταύτην acc dellrsquooggetto in-terno connesso al verbo (συνέφυγε) perfgura etymologica | ὡς σφοδρὸς ὁρ-μήσειεν ldquocome era impetuoso a qualsiasicosa si accingesserdquo ὡς introduce una in-terr indiretta dipendente da ἴστε ripren-dendo οἷος ἦν per specifcarne il senso| ὅπερ λέγω ldquocome vi dicordquo lett ldquola co-sa che vi dicordquo egrave una forma colloquialeper invitare il suo pubblico a non rumo-reggiare ma mentre prima Socrate ave-va detto μὴ θορυβήσητε cong aor oradice μὴ θορυβεῖτε come se la gente aves-se giagrave cominciato a far rumore ed eglila pregasse di ldquonon continuare a far ru-morerdquo | ἀνεῖλεν ldquorisposerdquo da ἀναιρέωverbo tecnico del responso dellrsquooracolo| τούτων πέρι = περὶ τούτων lrsquoanastro-fe tipico costrutto del discorso poetico egravemarcata dalla ritrazione dellrsquoaccento (ba-ritonesi)21b ὧν ἕνεκα ldquoper quali ragionirdquo pernecessitagrave non per vanagloria Socrate haraccontato ai giudici il responso straor-dinario che lrsquooracolo ha dato su di lui a

Cherefonte | Ταῦτα οὑτωσί ldquoDo-po aver udito quel responso (ταῦτα) ioragionai in questo modordquo lrsquoimperfet-to ἐνεθυμούμην vuol seguire il flo dellerifessioni di Socrate esposte di seguito| τί ποτε αἰνίττεται ldquoche cosa vuole na-scondere sotto lrsquoenigmardquo tipico dellrsquoe-nigma egrave infatti un enunciato in apparen-za assurdo che vuole obbligare a rifette-re per trovare il signifcato riposto | οὔτεμέγα οὔτε σμικρόν ldquoneacute molto neacute pocordquoacc di relazione | σύνοιδα ὤν il ver-bo regge il part predic | Οὐ ψεύδεταίγε nel suo smarrimento Socrate ha unasola certezza che lrsquooracolo ldquocertamen-te non menterdquo percheacute non puograve | πολὺν ἠπόρουν insieme al complemento didurata lrsquoimperfetto descrittivo continuaa rappresentarci le rifessioni imbarazza-te di Socrate che alla fne contro voglia(μόγις) si decide a ricercare il senso delresponso | τῶν δοκούντων εἶναι ldquodiquelli che avevano fama di essere sapien-tirdquo il gen σοφῶν nome del predicato egraveattratto da τῶν δοκούντων21c ὡς ἐνταῦθα τὸ μαντεῖον ldquopen-sando che (ὡς) in questo (ἐνταῦθα) avreifinalmente (εἴπερ που) confutato lrsquoo-racolordquo εἴπερ που signifca lett ldquose maiin qualche puntordquo | Διασκοπῶν οὖντοῦτον ldquomentre dunque esaminavo co-stuirdquo la frase si interrompe come se qual-cuno avesse chiesto a Socrate il nome

dellrsquointerrogato ed egli approfttasse perdire che non intende nominarlo ma cheera un politico importante Qualcuno si egravechiesto se per caso non si trattasse di Ani-to che efettivamente in giovinezza ebbequalche contatto con Socrate ma Anitosarebbe un falso bersaglio Socrate nonintende tanto attaccare il suo accusatorequanto mettere in evidenza lrsquoignoran-za dei politici | ὀνόματι λέγειν ldquononoccorre chiamarlo per nomerdquo ὀνόματι egravedat strumentale | ἦν δέ τις ἔπαθονldquoma era uno dei nostri uomini politiciquello esaminando il quale feci una si-mile esperienzardquo cioegrave ldquoquello che allorainterrogavo e con cui rdquo | ἔδοξέ μοι ἑαυτῷ ldquomi sembrograve che questrsquouomo sem-brasse esser sapiente sia a molti altri uomi-ni sia soprattutto a se stessordquo il politico egravela prima vittima della sua presunzione disapere Socrate tenta quindi di dimostrar-gli (ἐπειρώμην αὐτῷ δεικνύναι) che cre-deva di esser sapiente ma non lo era (ὅτιοἴοιτο εἴη δ᾿ οὔ) | ᾽Εντεῦθεν παρό-ντων ldquoda quel momento io venni in odio(ἀπηχθόμην) a costui e a molti dei presen-tirdquo il risentimento del politico del qualeaveva dimostrato lrsquoignoranza fu dunquelrsquoinizio delle molte antipatie cui andograve in-contro Socrate21d πρὸς ἐμαυτὸν ἐλογιζόμηνldquomentre me ne andavo ragionavo tra mee merdquo | κινδυνεύει εἰδέναι ldquoegrave dun-

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[20c] Forse qualcuno di voi potrebbe prendere la parola per dirmi laquoMa allora So-crate di cosrsquoegrave che ti occupi Da dove sono venute quelle calunnie sul tuo contoPercheacute poi se tu non facevi niente di straordinario rispetto agli altri non nasceva-no tante voci e dicerie ndash se non facevi insomma nulla di diverso da quel che fannoi piugrave ndash Dicci cosrsquoegrave percheacute non vogliamo improvvisare un giudizio sul tuo contoraquo[20d] Chi dice cosigrave pare dire giusto e io cercherograve di mostrarvi da dove sian partite famae calunnia insiemeState a sentire A qualcuno di voi forse sembreragrave che io scherzi sappiate bene perograve che vidirograve tutta la veritagrave Percheacute io Ateniesi per nientrsquoaltro che per una forma di sapienza misono guadagnato questa fama Quale sapienza Certo una sapienza umana Difatti egrave inquesta che forse io sono sapiente [20e] E costoro di cui parlavo poco fa saranno certosapienti di una sapienza superiore a quella umana oppure non so che dire io almenonon la conosco e chi lo aferma mente e parla per denigrarmiE voi Ateniesi non protestate contro di me neppure se vi pare che io parli con presun-zione percheacute non saragrave mio il discorso che vi faccio bensigrave devo riferirne la paternitagrave achi guadagna la vostra fducia Della mia sapienza se pure ce nrsquoegrave una e di che natura siachiamo a testimone per voi il dio di DelfCherefonte lo conoscete certamente [21a] Fu mio compagno fn da giovane E fu com-pagno vostro di partito e con voi visse questrsquoesilio e con voi rientrograve E sapete anche cheuomo fosse Cherefonte quanto fosse impetuoso in ogni sua iniziativa Cosigrave un giornoandograve a Delf ed ebbe lrsquoaudacia di chiedere questo allrsquooracolo ndash e voi signori vi pregonon interrompete ndash gli chiese infatti se crsquoera qualcuno piugrave sapiente di me E la Pizia ri-spose che di piugrave sapiente di me non crsquoera nessuno Ma di questa circostanza vi saragrave testi-mone ndash egrave qui presente ndash il fratello di Cherefonte percheacute questi egrave morto[21b] Guardate ora la ragione di queste mie parole percheacute intendo dirvi lrsquoorigine dellacalunnia contro la mia persona Al sentire il responso rifettevo in questo modo laquoCosamai intende il dio a cosa allude Percheacute io per parte mia non sono convinto neacute tantoneacute poco della mia sapienza cosa intende mai quando dice che io sono tanto sapientePercheacute non mente il dio ndash non puograve mentire ndashraquoPer molto tempo non riuscii a cogliere il senso ma poi e certo con fatica mi mi-si a ricercarlo in questo modo Mi recai da uno di quelli che hanno fama di sapienti[21c] e pensavo che cosigrave avrei in qualche modo confutato lrsquooracolo e avrei risposto al va-ticinio laquoEgrave questi piugrave sapiente di me mentre tu egrave di me che hai parlatoraquo Mentre esami-navo attentamente questrsquouomo ndash non occorre che ve ne dica il nome percheacute era un poli-tico il personaggio con il quale tra indagini e discorsi feci questa esperienza Ateniesi ndash

ἡμῶν οὐδέτερος οὐδὲν καλὸν κἀγαθὸν εἰδέναι ἀλλ᾿ οὗτος μὲν οἴεταί τι εἰδέναι οὐκεἰδώς ἐγὼ δέ ὥσπερ οὖν οὐκ οἶδα οὐδὲ οἴομαι ἔοικα γοῦν τούτου γε σμικρῷ τινι

αὐτῷ τούτῳ σοφώτερος εἶναι ὅτι ἃ μὴ οἶδα οὐδὲ οἴομαι εἰδέναι ᾽Εντεῦθεν ἐπ᾿ ἄλλονᾖα τῶν ἐκείνου δοκούντων σοφωτέρων εἶναι καί μοι ταὐτὰ ταῦτα ἔδοξε καὶ ἐνταῦθακἀκείνῳ καὶ ἄλλοις πολλοῖς ἀπηχθόμην

que possibile (κινδυνεύει) che nessu-no di noi due sappia nulla di bello neacute dibuonordquo la progressione nelle verifcheegrave sempre marcata dallrsquoincertezza e dalrischio (κινδυνεύει) fncheacute si raggiun-ge sia pure in via di probabilitagrave lrsquounica

acquisizione nel senso di sapere di nonsapere | ἔοικα εἰδέναι ldquomi sembradunque di essere piugrave saggio di costui(τούτου σοφώτερος εἶναι) proprioper questo piccolo vantaggio (σμικρῷτινι αὐτῷ τούτῳ) per il fatto che ciograve che

non so non credo nemmeno di saperlordquo| ᾽Εντεῦθεν ᾖα ldquoQuindi mi rivolsia un altrordquo ᾖα egrave impf ind di εἶμι ldquoan-darerdquo E anche questa nuova intervista siconcluse con uno scacco dellrsquointerlocu-tore di Socrate

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mi sembrograve che questrsquouomo apparisse sapiente agli occhi tra gli altri soprattut-to di se stesso ma che in realtagrave non lo fosse E allora mi provai a dimostrargli

che riteneva di essere sapiente ma che non lo era Ne risultograve dunque che melo feci nemico e con lui mi inimicai molti dei presenti [21d] Ma fra me eme andandomene via ragionavo che io ero piugrave sapiente di questrsquouomopercheacute forse nessuno di noi due conosceva qualcosa di bello e di buonoma lui riteneva di sapere ndash e non sapeva ndash mentre io come non so cosigravenon penso neppure di sapere mi pareva perciograve di essere piugrave sapiente dilui proprio in questo piccolo particolare e cioegrave che le cose che non sonon penso neanche di saperle Poi mi recai da un altro che aveva famadi essere piugrave sapiente dellrsquoaltro e ne ricavai unrsquoimpressione identica ndash ecosigrave mi attirai lrsquoodio suo e di molti altri

Trad E Avezzugrave

analisi del testo

Tra stranezza e saggezza Socrate continua la sua di-fesa ipotizzando che gli venga chiesto quale suo stranocomportamento sia stato allrsquoorigine delle calunnie che lohanno travolto Lrsquoobiezione ndash secondo un uso comunenel greco ndash viene introdotta dopo la pausa da ἴσως ac-compagnato dallrsquoottativo potenziale di un verbo di ldquodirerdquoldquointerrompererdquo ldquomeravigliarsirdquo e da τις o equivalente delsoggetto (cf 20c) Nella obiezione e nella replica di Socra-te va sottolineata la ricorrenza di due terminiIl primo egrave περιττότερον (20c) composto con il prefssoπερί ha in seacute lrsquoidea del sopra dellrsquooltre la misura quindicome nel nostro passo dello straordinario dello stranoLa stranezza lrsquoἀτοπία di Socrate egrave peraltro un motivo

topico legato alla piugrave generale considerazione che la suavita non puograve essere paragonata a nessuna altra esistenzanon ha precedenti come ben si legge in Symp 221c Al-cibiade nellrsquoelogio del suo maestro sostiene che se conAchille puograve essere messo a confronto Brasida con Nesto-re Antenore con altri Pericle Socrate invece non egrave raf-frontabile con nessuno neacute fra gli antichi neacute fra i moderniIl secondo termine egrave σοφία (20d) Socrate dice di doverefama e calunnie a una forma di sapienza che possiede-rebbe Lrsquouso di τις (διὰ σοφίαν τινά) comunque attenuail valore del sostantivo σοφία poicheacute la sapienza comepossesso stabile non egrave prerogativa umana per lrsquouomoinfatti esiste solo lrsquoamore mai completamente appagatoper essa (da qui φιλοσοφία) La sapienza di Socrate nonegrave la sapienza positiva di chi tanto sa ma rappresenta da

un lato la consapevolezza dellrsquoinconsistenza delle opi-

nioni dallrsquoaltro lrsquoesigenza di andare sempre a fondo nellecose al di lagrave delle apparenzeAltrove per esempio in Simposio 177d Socrate sosterragraveinvece di sapere qualcosa nellrsquoambito delle cose drsquoamo-re (οὐδὲν φημὶ ἄλλο ἐπίστασθαι ἢ τὰ ἐρωτικά) Ci sareb-be quindi un dato positivo di conoscenza da cui partire eproprio lrsquoamore sarebbe la fonte che permette a Socra-te di apportare un benefcio agli altri Sottile dunque nelpasso del Simposio egrave lrsquoironia del flosofo egli non sa nullase non ciograve che riguarda lrsquoamore quindi in realtagrave conoscetutto dato che Eros egrave quella forza che porta alla piugrave altavetta del sapere

Moduli stilistici Nel brano egrave da evidenziare lrsquoobiezionedi un ipotetico interlocutore secondo un modulo tipicodellrsquooratoria giudiziaria allitterazione e figura etymolo-

gica presenti in Ταυτί μοι δοκεῖ δίκαια λέγειν ὁ λέγων(20d) ndash insieme allo iota ldquodeitticordquo di ταυτί proprio del lin-guaggio drammatico e oratorio ndash contribuiscono a sottoli-neare il credito che si attribuisce a tale obiezione in quan-to elemento signifcativo per il procedere del discorso didifesaSono da segnalare nel passo anche le espressioni del les-

sico colloquiale (τὸ σὸν τί ἐστι πρᾶγμα in 20c) e i fre-quenti richiami al destinatario per tenerne desta lrsquoat-tenzione (ἀκούετε in 20d ἴστε in 20d 20e e 21a μὴθορυβήσητε in 20e)

Statuetta raffgurante Socrate II secolo aC Londra British Museum

La statuetta raffgurante Socrate in chitone egrave un piccolo gioiello dellrsquoarte ellenisticaproveniente da Alessandria drsquoEgitto Il manufatto in marmo bianco egrave alto appena 27 cmma presenta le caratteristiche della grande statuaria Il volto egrave ripreso dal ritratto di Lisippodi cui egrave rimasta una copia di epoca romana conservata al Louvre ( p 115) La fattura egravepregevole raffnatissimi sono la resa dei lineamenti e dei riccioli della barba e il trattamentodel panneggio del mantello che copre le spalle e il ventre del flosofo e che ricade inmorbide pieghe sul suo corpo ritratto come quello di un atleta

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T4 Il congedo 40c-42a

LrsquoApologia platonica contiene ancora una sezione in cuiSocrate prende congedo dai suoi giudici da quelli cheavevano votato per la sua condanna a morte come daglialtri Rivolto a questi ultimi egli spiega che sicuramente

quanto gli egrave accaduto egrave destinato a essere per lui un benee cerca di fornirne la dimostrazione ( Progetto Lette-

rature pp 81 ss)

[40c] ᾿Εννοήσωμεν δὲ καὶ τῇδεὡς πολλὴ ἐλπίς ἐστιν ἀγαθὸν

αὐτὸ εἶναι Δυοῖν γὰρ θάτερόν ἐστιν τὸ τεθνάναι ἢ γὰρ

οἷον μηδὲν εἶναι μηδὲ αἴσθησιν μηδεμίαν μηδενὸς ἔχειν

τὸν τεθνεῶτα ἢ κατὰ τὰ λεγόμενα μεταβολή τις τυγχάνει οὖσα καὶ μετοίκησις τῇψυχῇ τοῦ τόπου τοῦ ἐνθένδε εἰς ἄλλον τόπον Καὶ εἴτε δὴ μηδεμία αἴσθησίς ἐστινἀλλ᾿ [40d] οἷον ὕπνος ἐπειδάν τις καθεύδων μηδ᾿ ὄναρ μηδὲν ὁρᾷ θαυμάσιονκέρδος ἂν εἴη ὁ θάνατος ndash ἐγὼ γὰρ ἂν οἶμαι εἴ τινα ἐκλεξάμενον δέοι ταύτην τὴννύκτα ἐν ᾗ οὕτω κατέδαρθεν ὥστε μηδὲ ὄναρ ἰδεῖν καὶ τὰς ἄλλας νύκτας τε καὶἡμέρας τὰς τοῦ βίου τοῦ ἑαυτοῦ ἀντιπαραθέντα ταύτῃ τῇ νυκτὶ δέοι σκεψάμενον

εἰπεῖν πόσας ἄμεινον καὶ ἥδιον ἡμέρας καὶ νύκτας ταύτης τῆς νυκτὸς βεβίωκεν ἐν

τῷ ἑαυτοῦ βίῳ οἶμαι ἂν μὴ ὅτι ἰδιώτην τινά ἀλλὰ τὸν μέγαν βασιλέα εὐαριθμήτουςἂν εὑρεῖν αὐτὸν ταύτας πρὸς τὰς ἄλλας ἡμέρας καὶ νύκτας ndash [40e] εἰ οὖν τοιοῦτον

ὁ θάνατός ἐστιν κέρδος ἔγωγε λέγω καὶ γὰρ οὐδὲν πλείων ὁ πᾶς χρόνος φαίνεταιοὕτω δὴ εἶναι ἢ μία νύξ Εἰ δ᾿ αὖ οἷον ἀποδημῆσαί ἐστιν ὁ θάνατος ἐνθένδε εἰς

ἄλλον τόπον καὶ ἀληθῆ ἐστιν τὰ λεγόμενα ὡς ἄρα ἐκεῖ εἰσι πάντες οἱ τεθνεῶτεςτί μεῖζον ἀγαθὸν τούτου εἴη ἄν ὦ ἄνδρες δικασταί Εἰ γάρ τις ἀφικόμενος εἰς

Ἅιδου [41a] ἀπαλλαγεὶς τουτωνὶ τῶν φασκόντων δικαστῶν εἶναι εὑρήσει τοὺς

40c Ἐννοήσωμεν εἶναι ldquoRifettiamoanche da questo punto di vista (καὶ τῇδε)che ho molti motivi per sperare che essasia un benerdquo ἐννοήσωμεν cong esorta-tivo τῇδε avverbio di modo il punto divista che Socrate sta per esporre | Δυοῖν τεθνεῶτα ldquoDi due cose una θάτερον)egrave il morire o egrave come se il morto (τὸντεθνεῶτα) non sia piugrave nulla e non abbiaalcuna percezione di nullardquoθάτερον= τὸἕτερον ldquouna delle due coserdquo alterum τὸντεθνεῶτα egrave meglio intenderlo come soggsia di μηδὲν εἶναι sia di ἔχειν μηδεμίανμηδενός poliptoto | ἢ κατὰ τόπον ldquoosecondo quanto si dice egrave (τυγχάνει οὖσα)una trasformazione e una trasmigrazio-ne per lrsquoanima da questo luogo quaggiugrave(τοῦ ἐνθένδε) in un altro luogordquo κατὰ τὰλεγόμενα cosigrave dicevano soprattutto or-fici e pitagorici Lrsquoalternativa che quiSocrate prospetta costituisce indubbia-mente una posizione diversa da quella chepoi saragrave esposta per bocca dello stessoSocrate nel Fedone dove lrsquoimmortalitagravedellrsquoanima egrave una certezza luminosa | Καὶεἴτε ldquoE serdquo introduce un periodo ipote-tico misto la cui apodosi egrave θαυμάσιονκέρδος ἂν εἴη ὁ θάνατος ed egrave ripresa in40e da εἰ οὖν κέρδος ἔγωγε λέγω40d ἐπειδάν ὁρᾷ ldquoquando uno dor-

mendo non fa nemmeno un sognordquo inprospettiva eventuale con ἄν di ἐπειδάνe il cong ὁρᾷ il greco dice ὁρᾶν ὕπνονldquovedere un sognordquo dove lrsquoitaliano usa unverbo assai piugrave generico ldquofare un sognordquo| θαυμάσιον ὁ θάνατος ldquola morte sa-rebbe un proftto meravigliosordquo apodosidella possibilitagrave dove κέρδος egrave terminedel linguaggio commerciale propr ldquogua-dagnordquo | εἴ τινα βίῳ ldquose bisognasseche uno dopo aver scelto (ἐκλεξάμενον)questa ταύτην) notte in cui (ἐν ᾗ) ha dor-mito cosigrave da non fare alcun sogno e con-frontando (ἀντιπαραθέντα) con questanotte le altre notti e giorni della sua vitadovesse dire rifettendo (σκεψάμενον)quanti giorni e quante notti ha vissutomeglio e piugrave piacevolmente di questanotte nella sua vitardquo ταύτην costituisceprolessi rispetto al relativo ἐν ᾗ che segue| οἶμαι νύκτας ldquoio credo che non soloun privato cittadino (ἰδιώτην τινα) mail Gran Re potrebbe trovare (ἂν εὑρεῖν)ben poche (εὐαριθμήτους) queste not-ti in relazione agli altri giorni e nottirdquoοἶμαι annunciato dapprima come inci-so ritorna con ben altro peso come pro-posizione principale a reggere lrsquoinfnitoἂν εὑρεῖν40e εἰ οὖν λέγω ldquose dunque la

morte egrave una cosa di questo genere(τοιοῦτον) io certo (ἔγωγε) lo chiamoun vantaggiordquo ritorna insistente il ter-mine fnanziario κέρδος ἔγωγε ldquoio perconto miordquo il γε limitativo sottolinea ilpunto di vista di chi sta parlando | οὐ-δὲν πλείων ldquoper nulla maggiorerdquo οὐδένegrave acc avverbiale di relazione | Εἰ δ᾿ αὖ εἴη ἄν ldquoSe poi la morte egrave come emi-grare (ἀποδημῆσαι) di qui in un altroluogo e sono veri i racconti che si fannoche sono lagrave tutti quelli che sono morti(οἱ τεθνεῶτες) quale bene maggiore diquesto potrebbe essercirdquo ritorna il temadellrsquoaldilagrave la protasi di primo tipo nonimplica realtagrave ma la prospettiva purnon dimostrata egrave presentata come at-traente e questo efetto Socrate intendeprodurre sui suoi ascoltatori | ἀφικό-μενος εἰς ῞Αιδου ldquogiungendo allrsquoAderdquoεἰς richiede normalmente lrsquoacc e per-ciograve giagrave gli antichi intendevano che fossesottinteso un acc come δόμον come nellt ventum erat ad Vestae sott templum41a ἀπαλλαγεὶς δικαστάς ldquoallon-tanandosi (ἀπαλλαγείς) da questi qui chepretendono (φασκόντων) essere giudi-ci troveragrave quelli che sono davvero giudi-cirdquo in questrsquoultima parte dellrsquoApologiainizia il tema che saragrave comune alla prima

dal testo alla parolap 33

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ὡς ἀληθῶς δικαστάς οἵπερ καὶ λέγονται ἐκεῖ δικάζειν Μίνως τε καὶ ῾Ραδάμανθυς

καὶ Αἰακὸς καὶ Τριπτόλεμος καὶ ἄλλοι ὅσοι τῶν ἡμιθέων δίκαιοι ἐγένοντο ἐν τῷ

ἑαυτῶν βίῳ ἆρα φαύλη ἂν εἴη ἡ ἀποδημία ῍Η αὖ ᾽Ορφεῖ συγγενέσθαι καὶ Μουσαίῳ

καὶ ῾Ησιόδῳ καὶ ῾Ομήρῳ ἐπὶ πόσῳ ἄν τις δέξαιτ᾿ ἂν ὑμῶν᾽Εγὼ μὲν γὰρ πολλάκις ἐθέλω τεθνάναι εἰ ταῦτ᾿ ἔστιν

ἀληθῆ ᾽Επεὶ [41b] ἔμοιγε καὶ αὐτῷ θαυμαστὴ ἂν εἴη ἡ

διατριβὴ αὐτόθι ὁπότε ἐντύχοιμι Παλαμήδει καὶ Αἴαντι τῷ

Τελαμῶνος καὶ εἴ τις ἄλλος τῶν παλαιῶν διὰ κρίσιν ἄδικον

τέθνηκεν ἀντιπαραβάλλοντι τὰ ἐμαυτοῦ πάθη πρὸς τὰ

ἐκείνων ndash ὡς ἐγὼ οἶμαι οὐκ ἂν ἀηδὲς εἴη ndash καὶ δὴ τὸ μέγιστον τοὺς ἐκεῖ ἐξετάζοντακαὶ ἐρευνῶντα ὥσπερ τοὺς ἐνταῦθα διάγειν τίς αὐτῶν σοφός ἐστιν καὶ τίς οἴεται μένἔστιν δ᾿ οὔ ᾽Επὶ πόσῳ δ᾿ ἄν τις ὦ ἄνδρες δικασταί δέξαιτο ἐξετάσαι τὸν ἐπὶ Τροίαν

ἀγαγόντα τὴν πολλὴν στρατιὰν [41c] ἢ ᾽Οδυσσέα ἢ Σίσυφον ἢ ἄλλους μυρίους ἄν

τις εἴποι καὶ ἄνδρας καὶ γυναῖκας οἷς ἐκεῖ διαλέγεσθαι καὶ συνεῖναι καὶ ἐξετάζειν

ἀμήχανον ἂν εἴη εὐδαιμονίαςΠάντως οὐ δήπου τούτου γε ἕνεκα οἱ ἐκεῖ ἀποκτείνουσι

τά τε γὰρ ἄλλα εὐδαιμονέστεροί εἰσιν οἱ ἐκεῖ τῶν ἐνθάδε καὶ ἤδη τὸν λοιπὸν χρόνον

ἀθάνατοί εἰσιν εἴπερ γε τὰ λεγόμενα ἀληθῆ

rifessione di Platone e degli altri socraticiquello del Giusto condannato esso egrave quimarcato dal poliptoto δικασταί δικασ-τῶν δικαστάς δικάζειν e dalla seriedei mitici giudici giusti dellrsquoaldilagrave in op-posizione a quelli ingiusti che hanno con-dannato a morte Socrate | οἵπερ καὶ EacuteΤριπτόλεμος ldquocoloro che si dice ammi-nistrino la giustizia Minosse Radaman-to Eaco e Trittolemordquo Radamantoe Minosse erano fgli di Zeus ed Europail primo fu re di Creta e stabiligrave le leggi chefurono imitate da molte cittagrave greche glisuccesse il fratello minore Minosse Ea-co fglio di Zeus e della ninfa Egina fu redellrsquoisola cui diede il nome di sua mogliee padre di Peleo e Telamone a questi che latradizione considerava i giudici dellrsquoAdePlatone aggiunge il re attico Trittolemoche aiutograve Demetra nella ricerca di Persefo-ne e ottenne da lei il dono del grano era as-sociato alle due dee nei misteri di Eleusi| ἄρα φαύλη ἀποδημία ldquosarebbe que-sto un mutamento di sede spregevolerdquoἄρα introduce una interr diretta retoricache suggerisce al destinatario una rispostanegativa φαύλη ldquoda pocordquo certo non sa-rebbe stata da poco la possibilitagrave di ottene-re una nuova vita presso i semidei che si di-stinsero in vita per la loro giustizia | ᾿Ορ-φεῖ Μουσαίῳ ldquostare insieme a Orfeoe a Museordquo gli esponenti mitici della let-teratura religiosa della tradizione orfcaaccostati qui ai fondatori della mitologiaclassica Omero ed Esiodo | ἐπὶ πόσῳ ὑμῶν ldquoper che prezzo non lo accetterebbeuno di voirdquo cioegrave ldquoquanto uno di voi sareb-be disposto a pagare per questordquo ogget-to di δέξαιτ(ο) egrave lrsquoinf συγγενέσθαι ldquostareinsieme ardquo | Ἐγὼμὲν ἀληθῆ ldquoIo infat-

ti sono disposto (ἐθέλω) a morire moltevolte se questi racconti sono verirdquo ἐθέλωesprime la disponibilitagrave ad adeguarsi allavolontagrave altrui o ad una situazione41b ἔμοιγε καὶ αὐτῷ ldquoper me in parti-colarerdquo | ὁπότε τέθνηκεν ldquoquando miimbattessi in Palamede o in Aiace fglio diTelamone o in quanti altri (εἴ τις ἄλλος)tra gli antichi sono morti per un giudizioingiustordquo εἴ τις ἄλλος questa locuzione sipresenta come una protasi di periodo ipo-tetico ma ha la funzione di una proposi-zione relativa ldquose qualcun altro morigrave rdquo =ldquotutti gli altri che morironordquo | Παλαμή-δει ldquoPalamederdquo Odisseo per nonandare a Troia fngeva di essere pazzo maPalamede scoprigrave il suo piano e lo costrin-se a partecipare alla spedizione Odisseosi vendicograve su di lui facendo nasconderenella tenda di Palamede dellrsquooro e una fal-sa lettera di Priamo cosigrave Palamede fu ac-cusato di tradimento e lapidato Questoargomento era svolto in varie tragedie diEschilo Sofocle ed Euripide | ΑἴαντιldquoAiacerdquo Aiace invece dopo la mor-te di Achille considerandosi il piugrave fortedei Greci dopo quello pretendeva che alui fossero attribuite le armi del mortoOdisseo riuscigrave con lrsquoastuzia a farle asse-gnare a seacute e Aiace per il dolore del tortosubigraveto impazzigrave e si uccise la vicenda erarappresentata in una trilogia perduta diEschilo e nellrsquoAiace di Sofocle che con-serviamo | ἀντιπαραβάλλοντι ldquocon-frontandordquo part congiunto con ἔμοιγε| καὶ δὴ ἔστιν δ᾿ οὔ ldquoe poi soprattut-to trascorrere il tempo (διάγειν) esami-nando ed interrogando (ἐξετάζοντα καὶἐρευνῶντα in acc percheacute concordano conil sogg sottinteso dellrsquoinfnitiva) quelli

di lagrave (τοὺς ἐκεῖ) come quelli di qua (τοὺςἐνταῦθα) chi di loro egrave sapiente e chi crededi esserlo ma non lo egraverdquo lrsquoinf διάγειν di-pende sintatticamente da ἐπὶ πόσῳ ἄν τιςδέξαιτ(ο)di 41a comeσυγγενέσθαι So-crate sarebbe felice di andare nellrsquoaldilagrave acontinuare la stessa opera che compiva inAtene di sollecitare ognuno a conoscerese stesso secondo il comando di Apollo| Ἐπὶ πόσῳ δ᾿ ἄν τις δέξαιτο ritornaemblematicamente la frase per far rifet-tere i destinatari | ἐξετάσαι στρατιάνldquodi interrogare colui che condusse a Troiail grande esercitordquo Agamennone che giagravenei poemi dagrave prova di presunzione e arro-ganza anzicheacute di σοφία41c ἢὈδυσσέα ἢΣίσυφον eroi dellrsquoa-stuzia e dellrsquoinganno queste che eranovirtugrave per lrsquoetica arcaica ripugnavano al-la moralitagrave di Socrate come a quella diPlatone | οἷς ἐκεῖ εὐδαιμονίας ldquoconi quali conversare lagrave e stare con loro e in-terrogarli sarebbe il colmo della felicitagraverdquoἀμήχανον εὐδαιμονίας ldquolrsquoimpossibilitagravedella felicitagraverdquo cioegrave una felicitagrave impossibilea esprimersi ἀμήχανος egrave ciograve per cui nonesistono μηχαναί ldquoartifcirdquo ed egrave quindiimpossibile | Πάντως ἀποκτείνουσιldquoIn ogni caso per questo motivo (τούτουἕνεκα) quelli di lagrave non mandano a mor-terdquo τούτου ἕνεκα per il fatto di discuteree di confutare quelli che credono di essersaggi senza esserlo quindi nel regno deimorti Socrate non avrebbe corso rischiodi esser condannato a morte Egli egrave giuntoa una tale serena luciditagrave che si permettedi ironizzare perfno sulla propria morte| τά τε γὰρ ἄλλα καί ldquosia nel resto sia ancherdquo | εἴπερ γε ἀληθῆ ldquose egrave verociograve che si raccontardquo ritorna lrsquoapparente

glossa

il verbo (ἐ)θέλω signifcaldquosono disposto ardquo secondovolontagrave di altri diversamenteda βούλομαι che signifcaldquovogliordquo di mia intenzione

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[40c] Consideriamo anche da questo lato il fatto che crsquoegrave molta speranza che il morire siaun bene In efetti una di queste due cose egrave il morire o egrave come un non essere nulla e chiegrave morto non ha piugrave alcuna sensazione di nulla oppure stando ad alcune cose che si tra-mandano egrave un mutamento e una migrazione dellrsquoanima da questo luogo che egrave quaggiugravead un altro luogo Ora se la morte egrave il non aver piugrave alcuna sensazione [40d] ma egravecome un sonno che si ha quando nel dormire non si vede piugrave nulla neppure in so-

Ἀλλὰ καὶ ὑμᾶς χρή ὦ ἄνδρες δικασταί εὐέλπιδας εἶναι πρὸς τὸν θάνατον καὶ ἕν τιτοῦτο διανοεῖσθαι ἀληθές [41d] ὅτι οὐκ ἔστιν ἀνδρὶ ἀγαθῷ κακὸν οὐδὲν οὔτε ζῶντι

οὔτε τελευτήσαντιοὐδὲ ἀμελεῖται ὑπὸ θεῶν τὰ τούτου πράγματα οὐδὲ τὰ ἐμὰ νῦνἀπὸτοῦ αὐτομάτου γέγονεν ἀλλά μοι δῆλόν ἐστι τοῦτο ὅτι ἤδη τεθνάναι καὶ ἀπηλλάχθαιπραγμάτωνβέλτιονἦνμοιΔιὰ τοῦτοκαὶ ἐμὲοὐδαμοῦἀπέτρεψεν τὸσημεῖονκαὶ ἔγωγετοῖς καταψηφισαμένοις μου καὶ τοῖς κατηγόροις οὐ πάνυ χαλεπαίνω Καίτοι οὐ ταύτῃτῇ διανοίᾳ κατεψηφίζοντό μου καὶ κατηγόρουν ἀλλ᾿ οἰόμενοι βλάπτειν [41e] τοῦτο

αὐτοῖς ἄξιον μέμφεσθαι Τοσόνδε μέντοι αὐτῶν δέομαι τοὺς ὑεῖς μου ἐπειδὰνἡβήσωσι τιμωρήσασθε ὦ ἄνδρες ταὐτὰ ταῦτα λυποῦντες ἅπερ ἐγὼ ὑμᾶς ἐλύπουνἐὰν ὑμῖν δοκῶσιν ἢ χρημάτων ἢ ἄλλου του πρότερον ἐπιμελεῖσθαι ἢ ἀρετῆς καὶ ἐὰνδοκῶσί τι εἶναι μηδὲν ὄντες ὀνειδίζετε αὐτοῖς ὥσπερ ἐγὼ ὑμῖν ὅτι οὐκ ἐπιμελοῦνταιὧν δεῖ καὶ οἴονταί τι εἶναι ὄντες οὐδενὸς ἄξιοιΚαὶ ἐὰν ταῦτα ποιῆτε δίκαια πεπονθὼςἐγὼ ἔσομαι ὑφ᾿ ὑμῶν αὐτός [42a] τε καὶ οἱ ὑεῖς Ἀλλὰ γὰρ ἤδη ὥρα ἀπιέναι ἐμοὶ μὲνἀποθανουμένῳ ὑμῖν δὲ βιωσομένοις ὁπότεροι δὲ ἡμῶν ἔρχονται ἐπὶ ἄμεινον πρᾶγμαἄδηλον παντὶ πλὴν ἢ τῷ θεῷ

riserva (εἴπερ γε) che riaferma in mododistaccato la certezza morale di Socrate| Ἀλλὰ καὶ θάνατον ldquoMa anche voicittadini giudici dovete essere fduciosi(εὐέλπιδας) riguardo alla morterdquo ha ini-zio cosigrave lrsquoultimo capitolo in tono di pe-rorazione quanto alla procedura giudi-ziaria non dovrebbe esserci luogo per unaperorazione giaccheacute la sentenza di morteegrave irrevocabile ma Socrate perora la cau-sa delle sue idee e vuole che quale che siala sorte delle anime dopo la morte i giu-dici che hanno avuto fducia in lui abbia-no chiara coscienza che lrsquouomo non deveesitare a seguire la voce del dio che parlanella sua coscienza41d ὅτι τελευτήσαντι ldquoche per lrsquouo-mo virtuoso non crsquoegrave alcun male neacute da vi-vo neacute da mortordquo la dichiarativa ha fun-zione epesegetica rispetto a ἕν τι τοῦτοmentre ζῶντι e τελευτήσαντι sono predi-cativi di ἀνδρὶ ἀγαθῷ | οὐδὲ τὰ ἐμὰ γέγονεν ldquoneacute le mie vicende (τὰ ἐμά) sonoavvenute a caso (ἀπὸ τοῦ αὐτομάτου)rdquo| τεθνάναι καὶ ἀπηλλάχθαι πραγμάτωνldquoesser morto ed essermi liberato dai fasti-dirdquo lrsquoidea egrave rappresentata da due infnitiperfetti (da θνῄσκω e ἀπαλλάσσω) nellaprospettiva di esser compiuta solo allorasi realizzeragrave ciograve che egrave meglio per Socrate

| ἐμὲ τὸ σημεῖον ldquoil segno non mi di-stolse per nullardquo il segno misterioso (τὸσημεῖον) che talvolta lo distoglieva dalcompiere unrsquoazione era quello che Socra-te chiamava il suo degravemone Socrate inter-preta ora la mancanza di quel segno comela conferma che per lui egrave stato meglio es-ser condannato dal tribunale | ἔγωγε χαλεπαίνω ldquoe io per conto mio (ἔγωγε)non me la prendo (χαλεπαίνω) con colo-ro che hanno votato per la mia condan-na (τοῖς καταψηφισαμένοις μου) neacute congli accusatorirdquo i verbi giudiziari compo-sti con κατα- si costruiscono con il genretto daκατα- (= ldquocontrordquo) della personaaccusata o condannata | Καίτοι ldquoEppu-rerdquo Socrate si ferma un attimo a rifettereche se anche gli accusatori e i giudici a luiostili non gli hanno fatto alcun male nonera questa la loro intenzione | οὐ ταύτῃτῇ διανοίᾳ ldquonon con questa intenzionerdquo41e τοῦτο μέμφεσθαι ldquodi questo egravegiustorimproverarlirdquo |Τοσόνδε δέομαιlett ldquoDi tanto io li pregordquo δέομαι conil gen della persona vale ldquopregarerdquo(oltre che talvolta ldquoaver bisogno dirdquo)mentre τοσόνδε anticipa lrsquoimperativo chesegue τιμωρήσασθε | ταὐτά ἐλύπουνldquoinfiggendo loro gli stessi fastidi che ioinfiggevo a voirdquo λυπέω ldquoafiggere unordquo

qui ripetuto in poliptoto egrave costruito conlrsquoacc della persona e lrsquoacc di relazionedella cosa con cui uno viene afitto nellatraduzione la carica semantica di λυπέωviene trasferita allrsquooggetto che in grecoegrave reso genericamente con il neutro | ἐὰνὑμῖν ἀρετῆς ldquonel caso che vi sembri(ἐὰν δοκῶσιν) che si diano pensiero o(ἤ) del denaro o (ἤ) di qualche altra cosaprima che (ἤ) della virtugraverdquo ἐὰν δοκῶσινegraveunaprotasidiperiodoipoteticodellrsquoeven-tualitagrave lacuiprotasiegravelrsquoimpτιμωρήσασθεi primi due ἤ sono disgiuntivi (lt aut)mentre il terzo introduce il secondotermine di paragone (lt quam) ἄλλουτου του egrave pron indefinito | οἴονταίτι ἄξιοι ldquoe credono di esser qualcosamentre non meritano nullardquo οὐδενός egravegen di stima | δίκαια ἔσομαι ldquoavrogravericevuto ciograve che egrave giustordquo πεπονθὼςἔσομαι egrave futuro perfetto dal tema diπάσχω42a ἐμοὶ βιωσομένοις ldquoperme a mori-re per voi a vivererdquo i due part futuri hannovalore fnale | ὁπότεροι ἡμῶν ldquochi trameevoirdquoὁπότεροιesprimeduegruppicon-trappostiancheseilprimo di essi egrave costitui-to da una sola personaὁπότεροι ἔρχονταιprop interr indiretta egrave soggettiva rispettoalla sovraordinataἄδηλον sott ἐστί

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gno allora la morte sarebbe un guadagno meraviglioso Infatti io ritengo che seuno dopo aver scelto questa notte in cui avesse dormito cosigrave bene da non vederenemmeno un sogno e dopo aver messo a confronto con questa le altre notti e glialtri giorni della sua vita dovesse fare un esame e dirci quanti giorni e quante not-ti abbia vissuto in modo piugrave felice e piugrave piacevole di quella notte durante tutta lasua vita ebbene io credo che costui anche se fosse non solo un qualche privatocittadino ma il Gran Re troverebbe lui pure che questi giorni e queste notti so-no pochi da contare rispetto agli altri giorni e alle altre notti [40e] Se dunque lamorte egrave qualcosa di tal genere io dico che egrave un guadagno Infatti tutto quanto iltempo della morte non sembra essere altro che unrsquounica notte Invece se la mor-te egrave come un partire di qui per andare in un altro luogo e sono vere le cose che siraccontano ossia che in quel luogo ci sono tutti i morti quale bene o giudici cipotrebbe essere piugrave grande di questoInfatti se uno giunto allrsquoAde [41a] liberatosi di quelli che qui da noi si diconogiudici ne troveragrave di veri quelli che si dice che lagrave pronunciano sentenza MinosseRadamante Eaco Trittolemo e quanti altri dei semidei sono stati giusti nella lorovita ebbene in tal caso questo passare nellrsquoaldilagrave sarebbe forse una cosa da pocoE poi quanto non sarebbe disposto a pagare ciascuno di voi per stare insieme conOrfeo e con Museo con Omero e con Esiodo Per quello che mi riguarda sonodisposto a morire molte volte se questo egrave vero [41b] Infatti per me sarebbe straor-dinario trascorrere il mio tempo allorcheacute mi incontrassi con Palamede con Aia-ce figlio di Telamonio e con qualche altro degli antichi che sonomorti a causa di un ingiusto giudizio mettendo a confronto imiei casi con i loro E io credo che questo non sarebbe dav-vero spiacevoleMa la cosa per me piugrave bella sarebbe sottoporre ad esa-me quelli che stanno di lagrave interrogandoli come facevocon questi che stanno qui per vedere chi egrave sapiente echi ritiene di essere tale ma non lo egrave Quanto sarebbedisposto a pagare uno di voi o giudici per esaminarechi ha portato a Troia [41c] il grande esercito oppu-re Odisseo o Sisifo e altre innumerevoli persone chesi possono menzionare sia uomini che donne E ildiscutere e lo stare lagrave insieme con loro e interrogarlinon sarebbe davvero il colmo della felicitagrave E certa-mente per questo quelli di lagrave non condannano nes-suno a morte Infatti quelli di lagrave oltre ad essere piugravefelici di quelli di qua sono altresigrave per tutto il tempoimmortali se sono vere le cose che si diconoEbbene anche voi o giudici bisogna che abbiate buo-ne speranze davanti alla morte e dovete pensare che unacosa egrave vera in modo particolare [41d] che ad un uomobuono non puograve capitare nessun male neacute in vita neacute in mor-te Le cose che lo riguardano non vengono trascurate dagli

Pittore di Achille (attribuita) Leacutekythoscon giovane presso una tomba ca 440 aCNew York Metropolitan Museum of Art

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degravei E anche le cose che ora mi riguardano non sono successe per caso ma per me egraveevidente questo che ormai morire e liberarmi degli affanni era meglio per me Perquesto motivo il segno divino non mi ha mai deviato dalla via seguitaPerciograve io non ho un grande rancore contro coloro che hanno votato per la miacondanna neacute contro i miei accusatori anche se mi hanno condannato e mi han-no accusato non certo con tale proposito bensigrave nella convinzione di farmi delmale [41e] E in ciograve meritano biasimoPerograve io vi prego proprio di questo Quando i miei fgli saranno diventati adulti pu-niteli o cittadini procurando a loro quegli stessi dolori che io ho procurato a voise vi sembreranno prendersi cura delle ricchezze o di qualche altra cosa prima chedella virtugrave E se si daranno arie di valere qualche cosa mentre non valgono nullarimproverateli cosigrave come io ho rimproverato voi percheacute non si danno cura di ciograve dicui dovrebbero darsi cura e percheacute credono di valere qualche cosa mentre in realtagravenon valgono niente [42a] Se farete questo avrograve ricevuto da voi quello che egrave giustoio e i miei fgliMa egrave ormai venuta lrsquoora di andare io a morire e voi invece a vivereMa chi di noi vada verso ciograve che egrave meglio egrave oscuro a tutti tranne che al dio

Trad G Reale

guida allOtildeanalisi

LINGUA E LESSICO

1 Nel testo ricorrono alcuni termini legati alla radice

θαν(ε)- Dopo aver letto la Scheda di lessico

( p 33) elencali ed evidenziane le differenze dalpunto di vista del signifcato

termine legato alla radice θαν(ε)- significato

TEMI E CONFRONTI

2 In 40d-e alle due opzioni concernenti la morte

vengono associate due immagini Quali

3 Trova nel testo greco le espressioni chesottolineano la differenza fra il credere di essere e

lrsquoessere Trascrivile poi nello schema seguente

credere di essere essere

4 Ripercorri nella struttura e nello sviluppo del

ragionamento i paragraf 40c-41c Completaquindi la seguente tabella

riguardo al

τεθνάναιvengono poste

due alternative

ἢ μηδὲν εἶναι μηδὲ αἴσθησινμηδεμίαν μηδενὸς ἔχειν τὸντεθνεῶταἢhelliphelliphelliphelliphelliphellip

prima possibilitagrave εἴτε δὴ μηδεμία αἴσθησίς ἐστινἀλλ᾿ οἷον ὕπνος ἐπειδάν τιςκαθεύδων μηδ᾿ ὄναρ μηδὲνὁρᾷ θαυμάσιον κέρδος ἂν εἴηὁ θάνατος

seconda possibilitagrave

le categorie

di personaggi

dellrsquooltretombaa) i veri giudicib) helliphelliphelliphelliphellipc) helliphelliphelliphelliphellipd) helliphelliphelliphelliphellip

Μίνως τε καὶ ῾Ραδάμανθυς καὶΑἰακὸς καὶ Τριπτόλεμος

5 Lrsquoultimo pensiero di Socrate egrave per i figliesprimendo una sua preoccupazione nei loroconfronti egli ritorna cosigrave su un motivo ricorrentedel suo pensiero Sai dire quale

5

Pla

tone

lrsquoauto

re

un luogo di discussione aperto ai suoi amici e discepoli ma anche ai passanti FrequentaronolrsquoAccademia di Platone probabilmente anche delle donne il che sembra rispondere al proget-to politico di creare una societagrave in cui uomini e donne avessero i medesimi compiti

Secondo viaggio in Sicilia | In diversi punti della sua opera Platone evoca con struggimento ladolcezza di una vita dedicata alla rifessione Eppure quando lrsquooccasione si ofrigrave Platone nonesitograve ad abbandonare tutto per cercare ndash di nuovo ndash di tradurre in realtagrave il suo ideale Nel 367aC Dionisio di Siracusa morigrave e gli successe il giovane fglio Dionisio II Lo zio di questi quelDione che Platone aveva conosciuto durante il primo viaggio in Sicilia insistette percheacute il f-losofo rinnovasse il suo progetto di costruire a Siracusa uno Stato conforme a giustizia e Pla-tone partigrave Fu accolto splendidamente ma lrsquoambiente di corte era ostile e sospettoso due annidopo quando Dionisio per gelosia mandograve in esilio Dione Platone deluso rientrograve in patria

Terzo viaggio in Sicilia | Nel 361 aC infne fu Dionisio II stesso a richiamare ancora una voltaPlatone che esitograve a lungo ma alla fne partigrave la situazione si era perograve ulteriormente complica-ta per i permanenti contrasti tra Dione e il tiranno e per le continue ingerenze di questrsquoulti-mo che tra lrsquoaltro tratteneva Platone contro la sua volontagrave impedendogli di lasciare la Sicilia

Simposio

T6 Introduzione al dialogo (172a-174a) it

T7 Eros desidera ciograve che non ha (199c-201c) it

T8 Eros egrave il figlio di Poros e

Penia (203b-203e) gr

T9 Eros egrave amore di immortalitagrave (205d-207a) it

T10 Per conoscere ciograve che egrave bello in

seacute (209a-212a) it

Fedone

T11 Introduzione al dialogo (59b-63b) it

T12 La morte (115b-118a) gr

Repubblica

T13 I filosofi e il governo dello

Stato (487b-490e) gr

T14 Il mito della caverna (514a-516e) it

T15 La via che porta in alto (621b-d) gr-it

TESTI IN DIGITALE

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T16 Restare al proprio posto (Apologia 28a-d) it

T17 Il discorso delle Leggi (Critone 50a-54e) gr

T18 Lrsquoidea del Bene (Repubblica 517c-521b) it

Mettiti alla provacon 20 esercizi interattivi

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Il Platone di Berkeley

Giallo archeologico pochi anni fa riemerge dal nulla un ritratto

di Platone che forse ne rivela il vero volto Il pezzo giaceva daun secolo a Berkeley in California Comprato a Roma nel 1902 sulmercato antiquario era ritenuto un falso moderno Ora perograve unarcheologo Stephen Miller ne ha dimostrato lrsquoautenticitagrave il materialendash marmo di Paro ndash egrave sconosciuto ai falsari La statua egrave una copiaromana (dellrsquoetagrave di Adriano) da un originale di metagrave del IV secolo aCquando Platone era vivoIl ldquonuovordquo Platone ha il volto incorniciato di nastri simili a quelli portatidai vincitori olimpici e lrsquoorecchio destro leggermente deformatosuggerisce la pratica del pugilato (lo ricorda Platone stesso nelProtagora)Lrsquoerma che lo regge reca unrsquoiscrizione con il nome del flosofo edue massime cruciali per la flosofa di Platone che trovano precisoriscontro nella Repubblica ΠΛΑΤΩΝΑΡΙΣΤΩΝΟΣΑΘΗΝΑΙΟΣndash ΑΙΤΙΑΕΛΟΜΕΝΩΙ ΘΕΟΣΑΝΑΙΤΙΟΣ ΨΥΧΗΔΕ ΠΑΣΑΑΘΑΝΑΤΟΣ (ldquoPlatone fglio di Aristone Ateniese ndash la colpa egrave di chi fale sue scelte il dio non ha colpe e ogni anima egrave immortalerdquo) Bellezzadrsquoanima e di corpo quindi

Copertina del libro The Berkeley Platodi Stephen G Miller 2009 University ofCalifornia Press

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Solo grazie allrsquointervento del pitagorico Archita di Taranto nel 360 aC Platone rientrograve inAtene dove restograve fno al 347 aC quando a ottantrsquoanni morigrave

Lrsquoopera platonica | Platone egrave uno dei rarissimi autori del mondo antico di cui ci siano rimastetutte le opere Il corpus platonico ndash ossia lrsquoinsieme degli scritti tramandati sotto il suo nome ndashcomprende lrsquoApologia di Socrate 34 dialoghi e 13 lettere Di queste opere perograve non conoscia-mo la data di composizione (sappiamo solo che le Leggi furono sicuramente lrsquoultimo dialogodi Platone) neacute siamo certi che siano tutte autentiche le lettere anzi a eccezione della giagrave ri-cordata Lettera VII e di poche altre sono per lo piugrave ritenute false e dubbi di autenticitagrave inte-ressano anche qualche dialogo compreso tra i 34 mentre sicuramente spuri sono stati giudicatifn dallrsquoantichitagrave altri dialoghi che ora non vengono piugrave annoverati nel corpus SoprattuttonellrsquoOttocento (quando i testi classici greci e latini vennero studiati sistematicamente e scien-tifcamente da una nutrita schiera di flologi soprattutto tedeschi) si difuse un atteggiamen-to che oggi si tende a ritenere ldquoipercriticordquo e furono messi in discussione anche dialoghi chepoi sono stati riconosciuti come sicuramente platonici Oggi la maggior parte degli studiosiritiene che siano spuri lrsquoEpinomide lrsquoAlcibiade II lrsquoIpparco e gli Amanti mentre la discussio-ne rimane apertissima in merito a Teage Clitofonte Alcibiade I e alcune Lettere

Ancora piugrave difcile da risolvere egrave il problema della cronologia sia assoluta (la data in cui idialoghi sono stati scritti) sia relativa (lrsquoordine in cui sono stati composti) La quasi totalitagravedei dialoghi inscena singole conversazioni ambientate nel passato durante la vita di Socratedi conseguenza i richiami a fatti storici non sono in genere utili per stabilire la cronologia as-soluta e sono davvero pochi i rimandi interni da un dialogo allrsquoaltro che possano determina-re una cronologia relativa Anche la data drammatica dei dialoghi (ossia la data in cui lrsquoautoreimmagina avvenuta la conversazione che narra) egrave spesso difcile da determinare percheacute Pla-tone spesso mescola date e avvenimenti di tempi diversi

Nonostante le difcoltagrave quasi insormontabili i flologi hanno tentato lrsquoimpossibile per sta-bilire una cronologia credibile Il metodo che sembra avere dato i frutti migliori egrave quello dettoldquostilometricordquo inaugurato da alcuni ricercatori giagrave alla fne dellrsquoOttocento e poi proseguito aigiorni nostri con i supporti informatici Si cerca di misurare lo stile di un autore che in certi usilinguistici ndash soprattutto le particelle del discorso ndash si modifca nel tempo quasi a sua insaputaPartendo quindi da pochi dati tutto sommato certi (lrsquoultima opera di Platone sono sicuramentele Leggi e da un certo momento in avanti Platone evitograve lo iato ossia lrsquoincontro di vocali fra la f-ne di una parola e il principio di quella successiva) egrave stata ricostruita una sequenza che nelle suelinee generali riscuote un ampio consenso anche percheacute i risultati delle ricerche stilometrichesembrano in parte coincidere con quanto si puograve ricavare da considerazioni piugrave empiriche (peresempio i dialoghi piugrave ldquosocraticirdquo sono ritenuti piugrave antichi) Si usa perciograve distinguere ndash com-prendendo solo le opere certamente autentiche ndash fra un Platone ldquogiovanerdquo ldquomaturordquo e ldquoanzianordquo

1) Opere della giovinezzaApologia di Socrate Critone Eutifone Liside Carmide Lachete Ione Alcibiade I Ippiamaggiore Ippia minore Gorgia Protagora Menesseno Eutidemo Menone

2) Opere della maturitagraveCratilo Fedone Simposio Repubblica Fedro

3) Opere della vecchiaiaTeeteto Parmenide Sofsta Politico Filebo Timeo Crizia e Leggi

A questa ricostruzione comunque sono state mosse anche critiche soprattutto percheacute le fontici dicono che Platone continuograve a rielaborare i suoi dialoghi fno alla morte il che sostanzial-mente vanifca le nostre pretese di risalire per ogni opera a una precisa data di composizioneTuttavia la distinzione rimane a suo modo utile percheacute consente di mettere a fuoco almenoin parte le diferenze e le peculiaritagrave dei vari dialoghi platonici

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reI dialoghi ldquogiovanilirdquo | Nei dialoghi del primo gruppo rivive lo spirito polemico e corrosivo di

Socrate che si traduce spesso in un esito aporetico (cioegrave privo di soluzioni problematico) onegativo il problema proposto non viene risolto In altre parole questi dialoghi inscenano ilconfitto del flosofo con la cultura tradizionale e hanno perciograve una funzione prevalentemen-te negativa Secondo il Socrate di Platone i saperi dominanti al suo tempo erano in realtagrave deisaperi fasulli percheacute nessuno si preoccupava di cercare e defnire che cosa sono il vero bene e ilvero male per lrsquouomo A suo giudizio questa ignoranza accomunava allo stesso titolo sia la cul-tura tradizionale sia la sofstica la prima percheacute fondava le sue pretese normative sullrsquoautoritagrave

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le trame I principali dialoghi OgravegiovaniliOacute

Critone

Il Critone egrave un dialogo tra Socrate in carcere dopo es-sere stato condannato a morte e il suo vecchio amicoCritone che lo sollecita ad accettare la proposta sua edi altri amici corrompere i guardiani e fuggire dal car-cere evitando lrsquoesecuzione capitale percheacute la gentenon creda che Socrate non ha potuto salvarsi per lascarsa disponibilitagrave degli amici Socrate risponde sorri-dendo che non bisogna preoccuparsi di ciograve che pensala gente importa solo quello che pensano coloro chesanno davvero Afferma inoltre di essere stato allevatoed educato secondo i principi stabiliti dalle leggi checonsidera inviolabili

Eutifrone

NellrsquoEutifrone Socrate ed Eutifrone discutono sul con-cetto di pietagrave religiosa (εὐσέβεια) ma compare an-che giagrave il tema del processo e della morte del GiustoNellrsquoatrio dellrsquoarconte re che giudica in via preliminarei delitti contro la religione Socrate attende di essererinviato a giudizio per lrsquoaccusa di empietagrave nellrsquoattesadiscute con Eutifrone che vuole trascinare in giudiziosuo padre per lrsquouccisione involontaria di uno schiavooggetto della discussione egrave cosa si deve considerarepio e cosa invece empio

Lachete e Liside

Nel Lachete diversi personaggi discutono tra loro perdefnire il coraggio (dialogo diretto) mentre nel Liside

Socrate riferisce una conversazione avuta con due gio-vani per defnire lrsquoamicizia

Carmide e Protagora

Nel Carmide oggetto della discussione egrave la tempe-ranza nel Protagora Socrate discute con il sofsta sela virtugrave sia insegnabile o meno Protagora egrave convintoche lo sia e adduce come prova il fatto che in tut-te le cittagrave i cittadini si preoccupano che i propri fgliapprendano ciograve che debbono fare e questo fa pen-sare che nellrsquoopinione comune la virtugrave sia insegnabileSocrate obietta che spesso i fgli di uomini eccellen-ti sono assai inferiori ai loro padri se la virtugrave fosseinsegnabile questi lrsquoavrebbero insegnata ai loro fgliMa nel corso della discussione mentre Protagora

si avvicina al punto di vista di Socrate questi chiari-sce il suo concetto di virtugrave che consiste nel sapereciograve che si deve fare in questo modo Socrate passaal punto di vista assunto prima da Protagora (la virtugraveegrave insegnabile) e ritorce contro di lui la pretesa so-fstica che su ogni argomento si possano dire coseopposte ( T5)

Ippia minore

NellrsquoIppia minore Socrate afferma che chi mente sa-pendo di mentire egrave moralmente superiore a chi men-te senza sapere contesta cosigrave la dottrina giuridica se-condo la quale chi sbaglia volontariamente deve esse-re punito piugrave severamente di chi sbaglia involontaria-mente La base di questo paradosso egrave evidentementeil principio socratico che ldquonessuno sbaglia volontaria-menterdquo in quanto la virtugrave egrave conoscenza come si con-cludeva giagrave nel Protagora

Gorgia

Il Gorgia affronta il problema dellrsquouso della retoricasecondo Gorgia la retorica ha la semplice funzione dicreare persuasione in giudizio o in assemblea indipen-dentemente dallrsquouso positivo o negativo che qualcunone potrebbe fare Socrate contesta questa asserzionee illustra il principio che egrave meglio subire ingiustizia piut-tosto che farla

Eutidemo

LrsquoEutidemo attacca il relativismo che Platone attri-buisce alla sofstica attraverso lo scontro dialettico trai due sofsti Eutidemo e Dionisodoro

Menone

Nel Menone si dimostra che la veritagrave sta nella coscien-za e non viene appresa ldquodal di fuorirdquo Socrate interrogalo schiavo di Menone che non sa nulla di geometriae gli chiede come si puograve costruire un quadrato doppiodi un quadrato dato Naturalmente lo schiavo non egrave ingrado di rispondere ma attraverso una serie accortadi domande Socrate riesce a fargli trovare la soluzionegiusta Dato che Socrate non gli ha fornito alcuna infor-mazione si deve concludere che lo schiavo ha ritrovatonella sua memoria una conoscenza innata

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di una religione tuttrsquoaltro che pia sul sapere fasullo di poeti profeti e politici tutti protesi allrsquoa-dulazione del popolo piugrave che alla sua educazione gli altri percheacute pur avendo introdotto il nuo-vo e potente mezzo della dialettica si mettevano perograve anchrsquoessi al servizio dei bisogni correntistimando che onore ricchezze e potere fossero comunque i beni piugrave degni di essere perseguiti

Questi primi dialoghi possono dunque essere divisi sia pure con molta approssimazione econ la consapevolezza del fatto che cultura tradizionale e sofstica erano per Platone due partidello stesso fenomeno in dialoghi che polemizzano soprattutto con gli esponenti della tra-dizione (Apologia di Socrate Critone Eutifone Liside Carmide Lachete Ione Alcibiade I) edialoghi che polemizzano soprattutto contro i sofsti (Ippia maggiore Ippia minore GorgiaProtagora Menesseno Eutidemo Menone)

Fra queste opere lrsquoApologia fa in certo modo parte a seacute anzitutto percheacute non egrave un dialogoPlatone vuole riprodurre a distanza di parecchi anni il discorso di difesa che Socrate avreb-be pronunciato davanti al tribunale di Atene nel corso del processo che lo vide imputato perempietagrave Dallrsquoopera emerge chiaramente la funzione che Socrate assunse nei confronti dellacomunitagrave civile e politica di Atene la missione afdata dal dio di Delf a lui unico saggio ndash inquanto consapevole della propria ignoranza ndash egrave di sollecitare i suoi concittadini a interrogarela propria coscienza e a rendersi conto dei limiti del loro sapere

Lo stile dei dialoghi ldquogiovanilirdquo | I dialoghi giovanili come abbiamo visto concedono grande spa-zio alla presentazione di personaggi importanti per la cultura greca e ateniese in particolare Pro-prio per questo si registra una grande varietagrave dal punto di vista della lingua e dello stile a secon-da degli interlocutori con i quali Socrate conversa Cosigrave la prosa ipnotica del sofsta Protagorasi alterna allo stile semplice e rude del generale Lachegravete i giochetti verbali di Polo nel Gorgiasono controbilanciati nello stesso dialogo dallo stile impetuoso di Cagravellicle e cosigrave via A questediverse voci si aggiunge il serrato interrogare di Platone che in parte eredita il ritmo incalzantee convulso della sticomitia tragica (soprattutto nei brani in cui troviamo un alternarsi secco dibattute lunghe un solo verso e pronunciate da due personaggi spesso impegnati in un dibattito)Platone perograve impronta il suo Socrate a un registro molto piugrave quotidiano che nelle scelte lessica-li sfora spesso il popolaresco come notano i suoi interlocutori Callicle e Ippia Socrate non arre-tra di fronte a parole triviali (φαῦλα ὀνόματα) e nei suoi discorsi menziona asini ciabattini cuo-chi insomma tutto un mondo umile che era tendenzialmente estraneo alla prosa drsquoarte classica

I dialoghi della maturitagrave | Le opere della maturitagrave hanno in genere estensione piugrave ampia rispetto aidialoghi ldquogiovanilirdquo Gli interlocutori di Socrate non sono sapienti da smascherare ma personaggiper lo piugrave ben disposti che Socrate conduce sulla via della ricerca attraverso la defnizione di dot-trine positive seppur presentate sempre come provvisorie e parte di uno sforzo di indagine maiconcluso Dal punto di vista letterario appartengono a questo gruppo insieme al Cratilo i piugravefamosi capolavori di Platone cioegrave il Fedone il Simposio la Repubblica e il Fedro opere in cui vieneman mano articolata e messa a punto anche la componente piugrave peculiare della speculazione pla-tonica ossia la metafsica delle idee la dottrina secondo la quale la realtagrave non consiste nel mondoche ci egrave attestato dai sensi ma in quello intelligibile che si puograve raggiungere attraverso la ragione

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le trame I dialoghi della maturitˆ

Cratilo

Nel Cratilo Socrate discute con il parmenideo Ermo-gene e con lrsquoeracliteo Cratilo sulla natura del linguag-gio e in particolare sulla relazione fra parole e signi-fcati da un lato Ermogene ritiene che i nomi dellecose non siano legati per natura alle cose stesse (inaccordo con lrsquoidea della convenzionalitagrave dei nomi)dallrsquoaltro Cratilo egrave convinto che il rapporto tra parola

e cosa sia insito nella natura della cosa Socrate ac-cetta di dare credito a Cratilo per suffragare la suaipotesi esamina le etimologie di alcuni nomi Risultaallora chiaro che certi nomi possono essere analizzatiin modi differenti di conseguenza Socrate consideracon scetticismo la possibilitagrave che lrsquoanalisi del linguag-gio conduca a una corretta comprensione dellrsquoessen-za delle cose

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reSimposio

Il Simposio riproduce una discussione ndash egrave un dialogonarrato ndash avvenuta a casa del poeta Agatone in oc-casione del convito per festeggiare la sua vittoria nelleLenee del 416 aC gli invitati sono Fedro appassio-nato di retorica il suo amico prediletto Pausania il me-dico Erissimaco il poeta comico Aristofane e SocrateOgnuno degli intervenuti pronuncia un elogio di ErosFedro narra un mito secondo cui Eros sarebbe un diocapace di ispirare lrsquoeroismo in chi ama e dimostra lasua affermazione con lrsquoesempio di Alcesti che accettogravedi morire al posto del marito Admeto secondo Pausa-nia ci sono due tipi di Eros come esistono due Afrodi-ti una celeste e una volgare Erissimaco sostiene cheEros egrave presente in tutti gli esseri percheacute lrsquoamore fra op-posti permea di seacute lrsquointera natura Aristofane raccontainvece una storia fantasiosa come le sue commedie inorigine gli esseri viventi erano suddivisi in tre sessi cioegravei maschi le femmine e gli ldquoandroginirdquo (che assommava-no caratteri maschili e femminili) Per reprimerne la po-tenza Zeus li divise a metagrave e da allora le due parti siricercano reciprocamente per ricostruire lrsquounitagrave origina-ria dai maschi discendono gli uomini attratti da uominidalle femmine donne attratte da donne e dagli androgi-ni uomini e donne eterosessuali Dopo Agatone e il suoelogio della delicatezza e della bellezza di Eros egrave la vol-ta di Socrate che riferisce ai convitati la storia che untempo gli aveva raccontato Diotima di Mantinea Erosegrave fglio di Poros e di Penia cioegrave di Astuzia e di Povertagravenel giorno in cui gli degravei festeggiavano la nascita di Afro-dite Poros si ubriacograve e Penia volle concepire un fglioda lui gli si sdraiograve accanto e concepigrave Eros che essen-do fglio di tali genitori egrave un degravemone (non un dio) pove-ro ma ama la ricchezza non egrave bello ma ama la bellezzaegrave ignorante e quindi ama la sapienza che delle cosebelle egrave la piugrave bella Il dialogo egrave concluso dallrsquoarrivo di Al-cibiade ubriaco che pronuncia un singolare elogio diSocrate im quale ndash come Eros ndash ispira a chi sta con luiil desiderio della bellezza e della sapienza ( T6-T10)

Fedone

Fedone racconta al suo amico Echegravecrate delle ultimeore di vita di Socrate Ai suoi discepoli il maestro spie-ga che non devono affiggersi per la sua morte immi-nente percheacute Socrate non egrave il corpo ormai cadenteper la vecchiaia che sta loro davanti ma la sua animaimmortale lrsquoanima una volta libera dalle catene chela vincolano al corpo potragrave fnalmente contemplare leidee e raggiungere cosigrave la beatitudine per cui egrave nata eche ha sempre desiderato ( T11-T12)

Repubblica

Lo Stato perfetto egrave descritto nei dieci libri della Repub-

blica il dialogo si svolge al Pireo nella casa del vecchioCefalo il padre dellrsquooratore Lisia e di Polemarco e vipartecipano anche i due fratelli di Platone Glauconee Adimanto Nel primo libro si confuta la tesi espostadal sofsta Trasimaco che la giustizia egrave lrsquointeresse delpiugrave forte (questo libro potrebbe essere stato compostonella fase ldquosocraticardquo del pensiero di Platone) In segui-

to Socrate va delineando la struttura di uno Stato chesia governato dai flosof (ldquocustodirdquo) difeso dai guerrierie sostenuto dallrsquoattivitagrave economica di artigiani e com-mercianti In ognuna di queste classi prevale una delletre funzioni dellrsquoanima la ragione guidata dalla saggez-za (flosof) la volontagrave guidata dalla fortezza (guerrieri)il desiderio guidato dalla temperanza (artigiani e com-mercianti) I custodi devono mettere in comune non so-lo i beni ma anche le donne e i fgli in modo da essereliberi da ogni passione privata e preoccuparsi soltantodel bene della comunitagrave Da questo Stato devono es-sere esclusi i poeti soprattutto quelli che compongonopoesia epica o drammatica i poeti epici infatti produ-cono immagini immorali degli degravei soggetti a passionivili quali lrsquoira e la lussuria colpevoli di azioni immora-li (come gli adultegraveri di Zeus) o violente come la bat-taglia degli degravei sotto le mura di Troia I poeti imitano larealtagrave sensibile che egrave a sua volta imitazione del mondoideale quindi la loro poesia costituisce unrsquoimitazionedi secondo grado ancor piugrave contraddittoria e remotadal mondo delle idee di quanto possa esserlo il mondosensibile ( T13-T15)

Fedro

Socrate e Fedro discutono dellrsquoamore sotto un platanopresso le rive dellrsquoIlisso appena fuori Atene Fedro leggea Socrate un discorso che attribuisce a Lisia secondocui egrave meglio compiacere chi non ci ama piuttosto chechi ci ama chi non ci ama infatti saragrave molto meno tur-bato dalla passione piugrave ragionevole e quindi piugrave grade-vole Socrate propone un ragionamento analogo madopo averlo concluso si pente e dichiara che non vor-rebbe aver pronunciato un discorso cosigrave blasfemo do-vragrave declamare un nuovo discorso una ldquopalinodiardquo (nuo-vo canto ossia ritrattazione da un celebre canto di Ste-sicoro in cui il poeta si mostrava pentito di aver denigratoElena Vol 1 p 438) Socrate spiega ora che lrsquoamoreegrave una sorta di divina follia che turba lrsquoanima e la spingealla ricerca della bellezza ideale e della veritagrave che coinci-de con essa Per illustrare lrsquoidea racconta un mito le ani-me degli uomini sono come bighe alate trascinate da uncavallo bianco e da uno nero prima di incarnarsi nei cor-pi hanno percorso una via nello spazio che sta sopra alcielo lrsquoiperuranio Lrsquoauriga che regge la biga rappresentala parte razionale dellrsquoanima il cavallo bianco egrave lrsquoanimapassionale mentre quello nero egrave lrsquoanima soggetta agliistinti lrsquoauriga punta verso lrsquoalto per meglio contempla-re da vicino le idee intelligibili e lrsquoanima passionale col-labora con lui mentre il cavallo nero cioegrave lrsquoanima che egravesoggetta alla concupiscenza cerca di tirare la biga ver-so il basso Le anime i cui aurighi riescono meglio a go-vernare la biga giungendo a contemplare piugrave da vicinole idee dopo la reincarnazione conservano piugrave chiaroil ricordo dei modelli immortali che hanno contemplatoDopo aver toccato toni molto vicini a quelli della poe-sia il dialogo si conclude con una piugrave asciutta rifessio-ne sulla retorica la vera retorica egrave quella che conoscelrsquoessenza intelligibile (le idee) e procede attraverso ladialettica che divide e riunisce i concetti organizzan-doli secondo la loro essenza

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Una nuova forma di poetica | Sia il Fedone sia il Simposio fanno ricorso a una cornice particolar-mente complessa volta a sottolineare il carattere di rievocazione del dialogo Nel Fedone duepitagorici Echecrate e Fedone si incontrano nella suggestiva cittagrave di Fliunte nel Peloponne-so (dove si diceva fosse nato lo stesso Pitagora e dove trovarono rifugio in etagrave classica diversiesponenti del pitagorismo) Fedone proviene da Atene e ha quindi notizie sicure sulle ultimeore di Socrate il nucleo del dialogo egrave quindi un racconto serrato delle ultime ore di Socrate inprigione volto a chiarire quello che Socrate disse e fece ndash il binomio egrave enfaticamente sottoli-neato ndash di fronte alla morte

Nelle prime battute del racconto di Fedone grande spazio prende il contesto apollineo cheaccompagna le ultime ore del flosofo lrsquoesecuzione stessa era stata resa possibile dal ritornodella nave sacra di Teseo da Delo (isola sacra ad Apollo) evento che segnava la fne della treguasacra durante la quale si sospendevano le esecuzioni capitali E del resto Socrate stesso erastato visitato piugrave volte da un sogno profetico di origine apollinea che lo invitava a comporremusica ecco percheacute prima di morire aveva messo in musica un inno ad Apollo e alcune favo-le di Esopo che al culto apollineo era associato nel santuario di Delf Forse ndash dice Socrate ndashil sogno si riferiva non alla ldquomusica della flosofardquo ma proprio alla musica in senso comunequindi alla produzione poetica anche se proprio le parole del flosofo fniscono per rappre-sentare una nuova forma di poesia nata sotto il segno di Apollo Gli argomenti che Socratesviluppa nel corso del dialogo insieme agli amici sono quindi presentati come unrsquoimpresaal tempo stesso intellettuale e mitologica

Il dialogo alterna momenti di esaltazione e scoramento con una costante attenzione allapsicologia degli amici di Socrate stretti fra lacrime e speranze incerti se credere agli argo-menti che cercano di dimostrare lrsquoimmortalitagrave dellrsquoanima Per fare ciograve Socrate (cioegrave Plato-ne) ricorre anche al mito come per esempio quello escatologico che chiude il dialogo vi sidescrivono il destino dellrsquoanima dopo la morte e la natura del mondo visto dallrsquoalto in unastraordinaria visione aerea Forse egrave impossibile sostenere che le cose sono nel dettaglio co-sigrave come il mito le descrive eppure ndash aferma Socrate ndash egrave un rischio bello e nobile quello dicimentarsi con questo racconto

Il Fedone si conclude con la celebre descrizione della morte di Socrate che vorrebbe brin-dare con la cicuta e afronta poi la sua fne con la massima serenitagrave fno a pronunciare le ul-time misteriose parole dobbiamo un gallo ad Asclepio il dio della medicina Forse lrsquoanimadi Socrate egrave ormai salva e il tributo al dio ne egrave il segno

Il messaggio di Socrate(-Diotima) | Il Simposio pur essendo la rievocazione di un famoso sim-posio tenutosi a casa di Agatone e dunque di un evento tutto maschile egrave dominato dallavoce di una donna la sacerdotessa Diotigravema di Mantinea di cui Socrate riferisce gli insegna-menti ricevuti in un tempo ancora precedente Siamo quindi di fronte a un racconto chepassa sulla bocca di Diotima Socrate Aristodemo e Apollodoro (i due veri e propri prota-gonisti del dialogo) e infne implicitamente Platone segno della forza di Socrate e dei suoidiscorsi che hanno la prodigiosa capacitagrave di propagarsi e fare proseliti

Il simposio descritto si confgura come unrsquoindagine su eros cui contribuiscono tutti iconvitati da punti di vista molto diferenti al tempo stesso il Simposio ofre una serie di im-magini del flosofo Socrate che per un sapiente gioco di rimandi e corrispondenze internefniscono per coincidere con lrsquoimmagine di eros il Simposio dunque egrave un dialogo sullrsquoa-more ma anche sulla flosofa incarnata nella fgura di Socrate

Il dialogo ha un andamento sia centrifugo sia centripeto Centrifugo percheacute Platone dagravevoce a diversi personaggi che rappresentano altrettanti punti di vista lrsquoamante della mi-tologia (Fedro) lrsquoeducatore (Pausania) il medico (Erissimaco) il comico (Aristofane) iltragico (Agatone) il flosofo (Socrate) il politico (Alcibiade) E in questo moltiplicarsi divoci Platone dimostra un talento straordinario che gli permette di catturare e riprodurrela parlata e le forme espressive di fgure diversissime unite in una mirabile polifonia Ma il

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redialogo ha anche un andamento centripeto percheacute i due discorsi piugrave forti ndash quello di So-crate e quello di Alcibiade ndash riprendono diversi elementi dei discorsi degli altri simposiastima li potenziano e li inseriscono in teorie piugrave organiche e articolare riconducendo i varipunti di vista espressi a una sorta di unitagrave Anche lrsquoimmagine di eros descritto da Socrate equella di Socrate stesso tratteggiata da Alcibiade si fondono del resto in un unico ritrattoche restituisce lrsquoimmagine indimenticabile di un ldquoeros flosofordquo un grande demone media-tore che incarna la philosophigravea lrsquoldquoamore della sapienzardquo appunto ossia lrsquoanelito dellrsquouomoa raggiungere il sapere divino

Un nuovo progetto etico-politico | Secondo una notizia antica Platone continuograve a lavorarefno alla morte sulle prime parole della Repubblica e alla fne decise di cominciare il dialo-go con la parola κατέβην ldquodiscesirdquo che viene afdata a Socrate il flosofo infatti si sta diri-gendo al Pireo e dunque ldquoscendendordquo verso la costa La scelta potrebbe essere voluta e avereun signifcato particolare questa discesa preannuncerebbe la successiva ldquocatabasi infernalerdquodel flosofo nella caverna (anchrsquoessa introdotta dallo stesso verbo) e forse intende presen-tare lrsquointero dialogo come una sorta di immersione nel tumultuoso mondo della polis allaricerca di una chiave di lettura che permetta di pensare un mondo alternativo e superiorealla polis stessa Il dialogo del resto si conclude con un richiamo alla ldquovia che porta in altordquoquasi a simboleggiare il processo di risalita che sarebbe stato portato a compimento

La Repubblica in efetti egrave ricchissima di similitudini metafore e allegorie che nel grecodi Platone vanno tutte sotto il nome di ldquoimmaginerdquo (εἰκών) Le immagini vengono perograve usateesplicitamente come strumento conoscitivo piegando quindi a un fne flosofco uno strumen-to che di per seacute apparteneva a pieno titolo alla tradizione poetica e letteraria La mimesi poe-tica del resto egrave oggetto nella Repubblica di una critica feroce sia per gli efetti negativi legatiallrsquoimmedesimazione con i personaggi sia percheacute la poesia egrave imitazione della realtagrave sensibileche a sua volta imita il mondo delle idee e si colloca quindi a due gradi di distanza dalla realtagraveAl tempo stesso perograve Platone chiama in causa una fgura nuova che prende il nome di ldquopitto-re di costituzionirdquo un artista che riesce a produrre la sua opera prendendo a modello proprioil mondo delle idee E questo artista egrave in fondo Platone stesso che ldquodipingerdquo il suo capolavo-ro cosigrave oltre che una grande rifessione sulla poesia la Repubblica ofre anche un grandiosoesempio di poesia riformata secondo un criterio profondamente etico

La teoria dellrsquoamore (e della comunicazione) | Il Fedro si distingue da Fedone Simposio e Repub-blica per unrsquoapparente semplicitagrave strutturale (due soli personaggi nessuna cornice narrativa)che in realtagrave cela un rapporto profondo con la tradizione poetica e insieme una rifessione sullacomunicazione letteraria La rafnatissima descrizione del paesaggio attico che fa da sfondoalla conversazione tra Socrate e Fedro ofre per esempio una descrizione topica di locusamoenus ma rappresenta anche un omaggio alla grande poesia lirica che ambientava i suoiamori in scenari simili e visibilmente presenti alla memoria letteraria di Platone

I primi due discorsi del Fedro ricreano magistralmente la voce della retorica lisiana men-tre la prosa poetica della palinodia di Socrate deve molto allrsquoinfuenza di Gorgia La pali-nodia peraltro si apre apertamente alla voce della lirica Stesicoro ofre il modello per laritrattazione di Socrate e le voci di Safo Anacreonte e Ibico sono chiaramente riconosci-bili nel tessuto del discorso Insieme a riecheggiamenti del ritmo e del lessico della grandepoesia Socrate riprende anche la concezione dellrsquoeros vissuto come esperienza sublime edevastante Ma lo choc emotivo dellrsquoamore egrave poi piegato allrsquoamore delle idee cui lrsquoeros serettamente incanalato puograve condurre In questo quadro il mito della biga alata e la descri-zione drammatizzata dei moti dellrsquoanima rappresentano sicuri vertici della scrittura plato-nica che si avventura a dipingere ldquoquel che nessun poeta ha mai cantatordquo come Socrate notaal principio della palinodia

Lo stile esuberante della poesia mitologica peraltro convive con quello della dimostra-zione e la seconda parte del dialogo prende un andamento dialettico e analitico Egrave anco-

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ra un mito perograve quello di Teuth e dellrsquoinvenzione dellrsquoalfabeto a fornire il destro per lacelebre critica della scrittura come gli altri dialoghi maturi che abbiamo trattato infatti ilFedro egrave anche una straordinaria rifessione sui meccanismi della comunicazione

Lo stile dei dialoghi della maturitagrave | La rafnata mimesi linguistica che giagrave caratterizza i dialoghigiovanili raggiunge nelle opere mature una qualitagrave artistica prodigiosa La prosa di Platonesi adatta ai diversi contesti con duttilitagrave e fnezza e lrsquoimpiego del dialetto attico nei limitidi una urbanitas sorvegliata tocca corde stilistiche molto diverse talora con un voluto ef-fetto di contrasto valga come esempio il Simposio dove il discorso rarefatto di Diotima egraveseguito dallrsquointervento di Alcibiade la cui ebbrezza impetuosa permea di seacute la sintassi delsuo discorso

I dialoghi ldquosenilirdquo | Con lrsquoimportante eccezione delle Leggi e del Timeo-Crizia i dialoghi delterzo gruppo si caratterizzano per la presenza di interlocutori estremamente autorevolicome il matematico Teeteto nel dialogo omonimo In alcuni dialoghi addirittura Socrateperde il primato e si trova nellrsquoinedita posizione di personaggio secondario cosigrave accade nelParmenide dove il grande flosofo di Elea conduce la maggior parte del dialogo e cosigrave ac-cade nel Sofsta e nel Politico dove un misterioso ldquoStraniero di Eleardquo conduce unrsquoindaginevolta a defnire le fgure del sofsta e del politico Questi dialoghi in accordo con tali perso-naggi tendono a una maggiore rarefazione e astrattezza visibile anche sul piano del lessico

le trame I dialoghi OgraveseniliOacute

Parmenide e Teeteto

Argomento del Parmenide egrave la dialettica che indaga sulrapporto non chiaramente defnibile tra i modelli idealidella realtagrave e gli oggetti della conoscenza sensibile Il Te-

eteto invece affronta i vari gradi della conoscenza sof-fermandosi in particolare sulla funzione che ha in questaricerca lo studio della matematica Il problema che questidialoghi affrontano egrave come lrsquoidea (una e reale) puograve sussi-stere senza cessare di essere una nelle cose sensibiliche sono molte Mentre i dialoghi maggiori esaminava-no la dialettica interna al mondo ideale nella sua sepa-ratezza da quello sensibile questi due dialoghi inizianoa porre il problema di evitare una separazione totale tralrsquoessere in seacute che egrave oggettivo e fsso e la soggettivitagravedi chi conosce

Sosta

Il Sofsta mette in discussione lrsquointerpretazione ogget-tivistica della teoria delle idee cioegrave egrave impossibile cheldquolrsquoessere perfetto sia privo di movimento di anima drsquoin-telligenza che non viva neacute pensirdquo invece lrsquoessere devecomprendere in seacute lrsquointelligenza che lo conosce e quin-di deve essere movimento e quiete quiete in quanto lastabilitagrave egrave condizione percheacute lrsquoessere sia ma anche mo-vimento percheacute lrsquointelligenza implica vita e quindi movi-mento La dialettica egrave la scienza che scopre come il ldquononessererdquo non implica il nulla come voleva Parmenide masemplicemente ciograve che egrave diverso lrsquoaltro essere ( Per-

corso di filosofia T1-T2)

Filebo

Nel Filebo si affronta nuovamente lrsquoindagine sul benee si giunge alla conclusione che per lrsquouomo il bene non

puograve essere semplice piacere infatti una vita fondatasul piacere senza sapere cosa sia piacere sarebbeanimale ma anche una vita di pura intelligenza nonsarebbe umana Per risolvere il problema Platone ri-corre ai concetti pitagorici di limite e di illimitato Fun-zione del limite egrave riunire ciograve che egrave disperso percheacute illi-mitato (principi come il caldo e il freddo il piacere e ildolore) decade cosigrave lrsquoopposizione tra lrsquouno e i moltipercheacute determinare il numero dei molti signifca ricon-durli allrsquounitagrave Nella vita umana dunque si mescolanopiacere e intelligenza in una proporzione determinatadallrsquointelligenza

Politico

Con il Politico Platone ritorna al problema dellrsquoorga-nizzazione della comunitagrave civile ma non piugrave per trac-ciarne unrsquoimmagine ideale come nella Repubblicabensigrave in termini empirici suggerendo al legislatorelrsquouso della misura come nel progetto etico del File-

bo grazie alla misura saragrave possibile conciliare lrsquoin-dole degli uomini coraggiosi e di quelli prudenti An-che le leggi costituiscono una necessitagrave prescrivonoin modo sommario ciograve che egrave il meglio per tutti e co-stituiscono anche lrsquoelemento che distingue le formepositive di governo da quelle deteriori le leggi infattidistinguono la monarchia dalla sua degenerazionela tirannide distinguono lrsquoaristocrazia dallrsquooligarchiamentre la democrazia egrave sempre senza leggi e quin-di egrave in assoluto il peggiore di tutti i governi possibili

Per il Timeo-Crizia e le Leggi proflo p 13 Per ilTimeo in particolare anche Percorso di filoso-

fia T4-T5

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lrsquoauto

ree della sintassi La forza drammatica che anima i dialoghi del primo e del secondo gruppoin efetti sembra venir meno a favore di un taglio piugrave analitico ( Percorso di flosofapp 152 ss)

Il Timeo afronta il problema dellrsquoorigine del mondo e da questo punto di vista pur inun ambito che non ammette conclusioni defnitive lrsquoambizione di Platone sembra esse-re quella di fornire un racconto capace di raccogliere il meglio della rifessione presocra-tica e di rivaleggiare al tempo stesso con le teogonie e le cosmogonie dei poeti non percaso il racconto egrave presentato come un inno in onore di Atena ( Percorso di flosofapp 158 ss) Il Timeo egrave preceduto da una cornice che rimanda alla Repubblica la cittagrave per-fetta potragrave essere compresa appieno solo nel quadro cosmogonico oferto dal racconto diTimeo il primo degli interlocutori a prendere la parola per tenere un lungo discorso Altermine del racconto Timeo cede la parola a Crizia che si incarica di raccontare una sto-ria a suo tempo udita da Solone Questi a sua volta ne aveva appreso i contenuti in Egittoin una cittagrave per cosigrave dire ldquogemellatardquo con Atene per la comunanza del culto per Atena (ri-conoscibile secondo il racconto pur attraverso il nome a lei dato dagli Egizi) E il raccontocustodito dagli Egizi che a Solone spiegano come il popolo greco abbia perso memoria delproprio passato per il susseguirsi di catastrof naturali che ne hanno cancellato piugrave volte laciviltagrave non egrave altro che la misteriosa storia di Atlantide un favoloso regno posto oltre le co-lonne drsquoErcole a cui un tempo Atene si oppose con successo dato che gli atlantidi avevanoattaccato il Mediterraneo

Il Crizia che continua il Timeo e forse appartiene a un unico macro-dialogo (il Timeo-Crizia) comincia con unrsquoaccurata descrizione di Atlantide dal punto di vista geografcocultuale e militare ( La permanenza dei classici pp 15 s) Crizia racconta di come ilpopolo di questa cittagrave fosse per lungo tempo pacifco e caro agli degravei fncheacute la parte menodivina del suo sangue non fece inclinare Atlantide verso la violenza Fu allora che lrsquoimperosi accinse ad attaccare lrsquoEuropa e solo Atene ebbe il coraggio di opporsi Zeus allora con-vocograve un concilio divinohellip Ma proprio quando il racconto della guerra sta per cominciarequasi fossimo di fronte a una nuova Iliade il Crizia si interrompe forse percheacute Platone nonebbe il tempo di fnire lrsquoopera o forse ndash piugrave probabilmente ndash percheacute decise di lasciarla vo-lutamente in sospeso

Nella sua ultima opera infne Platone tornograve ad afrontare il tema delle leggi che devonogovernare la comunitagrave le Leggi sono un dialogo in dodici libri che fu pubblicato da Filip-po di Opunte dopo la morte del maestro La natura umana egrave inevitabilmente fragile e insi-cura e lo Stato deve necessariamente imporre le leggi queste non solo devono prescriverei migliori modi di comportamento ma devono anche convincere i cittadini della loro ne-cessitagrave La cittagrave tratteggiata nelle Leggi si fonda su principi meno radicali di quelli che tro-viamo nella Repubblica e in efetti il progetto si basa su unrsquoapprofondita rielaborazione diaspetti diversi delle costituzioni e dei sistemi educativi greci Proprio per questo le Leggisono unrsquoopera di capitale importanza per conoscere la civiltagrave greca di etagrave classica e dimo-strano ancora una volta quanto profondamente Platone desiderasse incidere concretamen-te sulla realtagrave per migliorarla

Lo stile dei dialoghi ldquosenilirdquo | Dal punto di vista della lingua e dello stile i dialoghi senili mo-strano una maggiore solennitagrave ravvisabile in scelte ben precise come quella di evitare si-stematicamente lo iato che egrave una norma della poesia alta Platone talvolta ricorre ancora auna prosa poetica come si osserva in alcuni miti oppure adotta movenze epiche temperateda formule e stilemi ripresi dagli storici come si vede nel Crizia Tuttavia prevale in questidialoghi uno stile piugrave tecnico e asciutto che ben si adatta ai personaggi dignitosi e sapienti

Le Leggi lrsquoultimo dialogo di Platone portano invece il segno dellrsquoopera incompiuta co-me denunciano la sintassi involuta e i frequenti anacoluti

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per approfondire Il dialogo platonico

Diogene Laerzio (fne II-III sec dC) nel terzo libro dellasua opera Vite e dottrine dei flosof antichi pur indican-do ndash fra altri ndash un certo Alessameno di Teo o di Stireacome iniziatore del dialogo quale forma letteraria ritieneche il suo reale inventore sia stato Platone in quanto fuproprio lui a perfezionare il genere (ἀκριβώσας τὸ εἶδος)

I ldquomodellirdquo del dialogo Possiamo qui indicare i mo-delli del dialogo flosofco nel mimografo Sofrone di Si-racusa contemporaneo di Euripide e nel dramma atti-co Entrambi erano ben noti a Platone quanto al primofu proprio il flosofo ateniese (sempre secondo DiogeneLaerzio) a farlo conoscere ai suoi concittadini a propositodel dramma invece ricordiamo che lrsquoantichitagrave ritenevache Platone fosse stato autore di tragedie e che solo peril decisivo incontro con Socrate che ne segnograve defnitiva-mente lrsquoesistenza vi avesse rinunciato Ci racconta Dio-gene Laerzio (III 5) che mentre stava per partecipare aun concorso con una tragedia Platone udita la voce diSocrate diede la sua opera alle famme

Il dialogo come metodo filosofico Rifettere sulla for-ma del dialogo permette inoltre di comprendere anche ilmodo in cui secondo Platone si puograve giungere alla co-noscenza La sapienza non si trasmette infatti comeun liquido da un recipiente pieno a uno vuoto Cosigrave diceironicamente Socrate in Simposio 175d ldquoSarebbe bel-lo Agatone se la sapienza fosse tale da scorrere da chidi noi ne egrave piugrave colmo a chi ne egrave piugrave vuoto se veniamoa contatto lrsquouno dellrsquoaltro alla maniera dellrsquoacqua dellecoppe che scorre attraverso un flo di lana dalla piugrave col-ma alla piugrave vuotardquo (trad S Nannini) La sapienza puograve es-sere raggiunta solo attraverso il dialogo fra discepoli esolo il dialogo accende la scintilla della veritagrave Condizioniindispensabili sono la convivenza (συζῆν) e la lunga fre-quentazione (συνουσία) ldquoDopo molte discussioni fattesu questi temi e dopo una comunanza di vita improv-visamente come luce che si accende dallo scoccare diuna scintilla essa nasce dallrsquoanima e da essa stessa sialimentardquo (Lettera VII 341c-d trad R Radice)La contemplazione solitaria non egrave dunque amata dalflosofo che cosigrave fa esprimere Socrate nel Protago-

ra 348c ldquoCredo infatti che Omero non abbia tortolagrave dove dice se due vanno insieme uno puograve vedere

prima dellrsquoaltro In tale maniera tutti ci sentiamo piugrave si-curi di fronte ad ogni azione discorso o pensiero Seinvece uno da solo concepisce un pensiero va subi-to in cerca di qualcuno per poterglielo esporre e perpoterne saggiare la consistenza e non si ferma primadi averlo trovatordquo (trad G Reale)

La cornice dei dialoghi platonici Egrave da osservare chei dialoghi di Platone ndash dal punto di vista formale suddivi-sibili in dialoghi diretti (per es Lachete) o narrati (per esSimposio) ndash sono talora inseriti in scene descritte concura attenta (pensiamo al locus amoenus raffgurato nelFedro la campagna ateniese lungo la riva dellrsquoIlisso) Laloro struttura in qualche caso vede sovrapposti piugrave li-

velli narrativi e drammatici i discorsi del Simposio peresempio sono riferiti da Apollodoro cui li ha raccontatiAristodemo presente al convito a casa di Agatone Ta-le cura per lrsquoaspetto piugrave prettamente letterario si spiegacon il fatto che i dialoghi venivano letti ad alta voce (co-me testimonia ancora Diogene) ed erano destinati alladivulgazione allrsquoesterno della scuola

La tradizione dei dialoghi e lrsquoedizione dello

Stephanus Quanto alla loro organizzazione essi so-no inseriti in un corpus composto di 36 opere (cioegrave 34dialoghi lrsquoApologia e la raccolta delle Lettere) e spes-so presentano due titoli che per lo piugrave si riferisconorispettivamente al nome dellrsquointerlocutore principale eallrsquoargomento (per es Alcibiade I o Sulla natura del-

lrsquouomo Eutifrone o Sul santo ecc) Fondamentale nel-la storia delle edizioni di Platone fu quella del 1578 delflologo francese Henri Estienne latinizzato in Stepha-nus alla quale anche le edizioni moderne si richiamanocitandone in margine al testo la numerazione delle pa-gine le pagine vengono poi ulteriormente suddivise insezioni contrassegnate con lettere dalla a alla e

Una pagina miniata tratta dai Dialoghi di Platone tradottiin latino da Marsilio Ficino per Lorenzo il MagnifcoXV secolo Firenze Biblioteca Laurenziana

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iLA PERMANENZA

DEI CLASSICIPersonaggiforme intrecci

Platone al cinema

ldquoSvelato il mistero di Atlantiderdquo Quante volte si egrave ripetuto questo annuncio fra scoopgiornalistici e inchieste piugrave o meno scientifche Ma Atlantide salvo clamorose smentite nonesiste egrave unrsquoinvenzione di Platone La Repubblica di Platone traccia le linee della cittagrave ideale

una cittagrave che perograve nessuno ha mai vistola dipinge un pittore ndash Platone stessondash che non ha potuto avvalersi di alcunmodello per realizzare il suo capolavo-ro Ma non si puograve escludere che la cit-tagrave in un punto imprecisato dello spazioe del tempo esista sia esistita o forseesisteragrave un giorno Si capisce cosigrave per-cheacute nel Timeo-Crizia (un insieme di duedialoghi che si presenta come il sequeldella discussione proposta nella Repub-blica) si ponga lrsquoesigenza di una visionepiugrave concreta e animata della cittagrave idealeEcco allora che allrsquoinizio del Timeo So-crate chiede che le belle immagini pit-toriche della cittagrave ideale siano poste inmovimento in modo che la sua eccel-

lenza emerga messa alla prova con un confitto una guerra che ne dimostri la superioritagraveLa mossa egrave ardita e profetica Socrate vorrebbe uno spettacolo che consiste nel guardare

(θεάσασθαι) immagini (ζῷα) in movimento (κινούμενα) Questi zoa indicano lrsquoimmaginema anche il corpo degli esseri viventiladdove il verbo theagraveomai rimanda al-lo spettacolo del thegraveatron il teatro Malrsquoelemento piugrave straordinario egrave ofertodal terzo termine kinougravemena il verboda cui viene il nostro ldquocinemardquo che perlrsquoappunto prende anche il nome in in-glese di motion pictures cioegrave ldquoimmaginiin movimentordquo

Platone inventore del cinema Inun certo senso sigravehellip Ma che ne egrave delfilm sulla cittagrave ideale Il Timeo pro-segue con una cosmogonia governatada un creatore buono che costruisce ilmondo fisico a immagine del cosmoideale o metafisico Comincia quin-di il Crizia il secondo dialogo checompone il dittico narrativo Come

Locandina del flm LrsquoAtlantide adattamento cinematografco del romanzo diPierre Beinot 1921 regia di Jacques Feyder

Fotogramma dal flm LrsquoAtlantide 1932 regia di Georg Wilhelm Pabst

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aveva promesso allrsquoinizio del TimeoCrizia si accinge a raccontare unrsquoepo-pea antichissima che un tempo Solo-ne apprese da archivi venerandi e cheavrebbe ndash se gli impegni glielo aves-sero consentito ndash trasposto in poesiaper farne un poema superiore a quellidi Omero Si tratta dello scontro fraAtene e lrsquoimpero di Atlantide unavicenda antica di 9000 anni e ormaidimenticata ovunque (con lrsquoeccezio-ne dellrsquoEgitto) percheacute nel frattem-po catastrofi e distruzioni hanno piugravevolte cancellato la memoria umana ecostretto la civiltagrave a ripartire da zeroEppure quegli Ateniesi sono gli ante-nati dei concittadini di Socrate e riu-scirono nellrsquoimpresa piugrave gloriosa mai

compiuta Crizia procede con la descrizione del favoloso impero di Atlantide unrsquoisolapotentissima posta fuori dalle colonne drsquoErcole che nel tempo dimenticograve la giustizia de-gli degravei e si lanciograve in una spedizione volta a sottomettere il Mediterraneo e la Grecia Fuil principio della sua rovina e Atlantide fu in seguito ingoiata dalle acque Ma torniamoalla guerra alla maniera di Omero unrsquoassemblea degli degravei egrave convocata quando le ostilitagravestanno per aprirsi e a loro riuniti nella dimora celeste Zeus dissehellip

Con questo ldquodisserdquo il Crizia si conclude e il dialogo quindi ndash per ragioni molto dibattu-te ndash rimane incompiuto Ma il fascino del ldquoflmrdquo che non abbiamo visto non ha mai cessatodallrsquoantichitagrave a oggi di afascinare storici geograf e scienziati E anche ndash naturalmente ndash ar-tisti Per restare nel campo della cinematografa bisogna accostare a Platone un romanzieremoderno Pierre Benoit che nel 1919 con il fortunato romanzo lrsquoAtlantide riportograve la vicendaal centro dellrsquointeresse non senza uno sviluppo inatteso nel romanzo di Benoit leggiamo cheuna copia integra del Crizia sopravvive fra le sabbie del deserto nel palazzo di una dea discen-dente di Posidone e ultima degli Atlantidi Antinea ndash questo egrave il suo nome ndash egrave una creaturapiena di fascino che riserva agli innamorati abissi di pericolosa voluttagravehellip

La vicenda immaginata da Platone e riproposta da Benoit aveva enormi potenzialitagrave cine-matografiche i film sullrsquoAtlanti-de che nascono dallrsquointreccio fra idue non si contano piugrave In Franciaegrave stato perfno creato un sito dedi-cato alla storia cinematografca diAtlantide con una ricca bibliogra-fa (e ovviamente flmografa) ac-compagnata da notizie interventie rifessioni

Fotogramma dal flm Atlantide continente perduto 1961 regia di George Pal

Fotogramma dal flm LOtildeAtlantide 1992regia di Bob Swaim

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I TESTILettere

T1 Politica e flosofala giovinezza di Platone VII 324b-326b

In questo brano famosissimo quasi allrsquoinizio dellrsquoepistolaPlatone ripercorre la sua giovinezza lrsquoavvento dei TrentaTiranni la speranza tradita di una rinascita politica il ritor-no della democrazia la cocente delusione della condan-na a morte di Socrate La frustrazione di ogni speranza ela diffcoltagrave di incidere positivamente nel quadro politico

di Atene convincono Platone che solo la flosofa potragravesalvare la cittagrave Ma Platone non fu mai un uomo di pennae quando le circostanze gliene offrirono lrsquoopportunitagrave ri-schiograve tutto e partigrave alla volta della Sicilia nella speranza dicostruire un mondo giusto

[324b] Quando ero giovane1 ebbi unrsquoesperienza non diversa da quella di mol-ti altri non appena fossi divenuto padrone di me stesso volevo dedicarmi senzrsquoaltro[324c] alla politica Ma ndash ricordo ndash alla cittagrave capitograve questo2 ilgoverno criticato da molti passograve in altre mani e cinquantu-no cittadini furono i reggitori dello Stato undici a capo delcentro urbano dieci a capo del Pireo tutti con lrsquoincarico disovraintendere al mercato e di occuparsi dellrsquoamministrazio-ne Al di sopra di loro poi erano trenta magistrati [324d] conpieni poteri Tra di loro crsquoerano alcuni miei familiari e cono-scenti3 che subito mi invitarono a partecipare alla vita pubblica con lrsquoidea che fosseuna cosa adatta a me Io credevo veramente (e giovane come ero non egrave certo strano) cheavrebbero ripulito dallrsquoingiustizia la cittagrave portandola a vivere rettamente Per questorimanevo a guardare con attenzione che cosa avrebbero fatto Mi accorsi cosigrave che inbreve fecero apparire oro il precedente governo Fra le altre cose un giorno mandaronoSocrate un mio amico [324e] piugrave vecchio di me che non esito a defnire il piugrave giusto delsuo tempo ad arrestare un cittadino da mettere a morte4 [325a] Cercavano cosigrave di fardi Socrate volente o nolente un loro complice Socrate perograve non ubbidigrave piuttosto chefarsi complice di azioni empie era pronto a correre qualsiasi pericolo Io allora veden-do tutto questo e altri fatti gravissimi dello stesso genere provai sdegno e mi ritrassi daquegli orrori Poco tempo dopo il governo dei Trenta cadde5 e quel regime fu abbattu-to E di nuovo anche se meno intensamente [325b] mi prese il desiderio di dedicarmi

glossa

il termine tecnico del lessicopolitico e flosofco perindicare un ldquomutamentordquodella forma dello Stato egraveμεταβολή nomen actionisda μεταβάλλω ldquolanciareoltrerdquo

1 Quando ero giovane la parte inizialedella Lettera VII si concentra soprattuttosu alcune importanti e drammatiche vi-cende della cittagrave di Atene e sulla ldquodiscesain campordquo di Platone arrivato alla mag-giore etagrave che guarda alla attivitagrave politicacon grandi aspettative Tanto maggiore egravelrsquoentusiasmo degli esordi tanto piugrave co-cente risulteragrave la delusione2 alla cittagrave capitograve questo dopo ladrammatica conclusione della guerradel Peloponneso nel 404 aC che vedela sconftta di Atene la democrazia vie-

ne sostituita da un governo oligarchicoil cui fulcro detentore del potere egrave quelloformato dai membri passati alla storia co-me ldquoTrenta Tirannirdquo3 alcuni miei familiari e conoscentiPlatone allude in particolare a Crizia e aCarmide rispettivamente cugino e fratellodi sua madre erano entrambi personaggidi rilievo specialmente il primo e moriro-no nei violenti scontri che tra il 404 e il 403aCportaronoalritornodellademocrazia4 Socrate hellip un cittadino da metterea morte si fa riferimento al celebre epi-

sodio ricordato da Socrate stesso nellrsquoA-pologia platonica di Leone di Salamina(di cui peraltro qui egrave taciuto il nome) unflo-democratico che Socrate si rifutograve diarrestare e portare in carcere Ai norma-li cittadini i Trenta impartivano taloracompiti di polizia per renderli collusi ecorresponsabili delle loro malefatte5 il governo dei Trenta cadde nel 403aC il governo oligarchico cadde sottolrsquoazione della riscossa degli esuli fuoriu-sciti guidata da Trasibugravelo e fu ripristinatala democrazia

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alla vita politica Anche allora in quello sconvolgimento accaddero molte cose assaitristi comrsquoegrave naturale non crsquoegrave da stupirsi che in una rivoluzione si facessero le piugrave gran-di vendette Tuttavia va detto che gli uomini allora ritornati al potere dimostraronogrande moderazione Purtroppo perograve accadde poi che alcuni potenti intentarono unprocesso a Socrate il mio amico lo accusarono di empietagrave ndash un crimine orribile [325c] elontanissimo dalla sua indole Socrate fu condannato e lo misero a morte6 lui che avevarifutato di partecipare allrsquoempio arresto di un amico degli esuli di allora quando essierano lontani e in disgrazia Vedendo questo e osservando gli uomini che erano alloradediti alla vita politica e le leggi e i costumi quanto piugrave li esaminavo e cresceva la miaetagrave tanto piugrave mi pareva difcile partecipare alla gestione dello Stato rimanendo unapersona [325d] onesta Senza amici e compagni fdati non crsquoera modo di intervenire edel resto era difcile trovarne tra i cittadini di allora percheacute gli usi e costumi dei padrierano spariti dalla cittagrave neacute si poteva facilmente trovarne di nuovi Leggi e costumi sicorrompevano e si dissolvevano drammaticamente e cosigrave io [325e] che pure una voltadesideravo ardentemente di partecipare alla vita pubblica rimasi sbigottito nellrsquoosser-vare queste cose e nel vedere che tutto andava alla rovescia Certo continuavo a tenergli occhi aperti caso mai si proflasse un cambiamento e soprattutto [326a] la possibi-litagrave di migliorare il governo dello Stato ma per agire attendevo arrivasse il momentoopportuno Alla fne mi resi conto che tutte le cittagrave erano mal governate7 le loro legginon potevano essere sanate senza una mirabile combinazione di preparazione e fortu-na e fnii per dire che solo la retta flosofa dagrave la possibilitagrave di cogliere la giustizia negliafari pubblici e privati e cosigrave ormai non avevo occhi che per la flosofa E vidi che mai[326b] sarebbero cessati i mali delle stirpi umane a meno che il potere non fosse fnitoin mano a uomini veramente e genuinamente flosof oppure se i governanti delle cittagraveper qualche sorte divina fossero divenuti veri flosof8 Cosigrave ragionavo quando per laprima volta giunsi in Italia e in Sicilia

Trad A Maddalena (modifcata)

guida allOtildeanalisi

STILE E RETORICA

1 Per quale motivo a tuo avviso Platone tace inomi dei personaggi coinvolti tranne quello diSocrate

2 Quali caratteristiche presenta lo stile della Lettera

VII

TEMI E CONFRONTI

3 Ricerca il passo dellrsquoApologia platonica in cuiSocrate racconta la vicenda di Leone di Salamina

e confrontalo con questo4 Analizza il passo di Repubblica 473c-d ricerca

notizie sui viaggi compiuti da Platone in Sicilia

con lrsquointenzione di realizzare la forma di governomigliore

6 lo misero a morte Platone ricor-da con sdegno e insieme disillusione ladrammatica fne del suo maestro rievo-candone il processo e la condanna a mor-te nel 399 aC7 tutte le cittagrave erano mal governate

nellrsquoultima parte la narrazione sulla scia diuna sorta di ldquonon crsquoegrave limite al peggiordquo cedeil passo a una desolata rifessione che inglo-ba nel suo negativo giudizio tutte le cittagrave8 governanti hellip veri filosofi questasorta di formula conclusiva richiama una

famosa afermazione contenuta in Repub-blica 473c-d in cui si teorizza il governomigliore come quello retto dal re-floso-fo o flosofo-re lrsquounico capace di saldareinsieme potere e saggezza per il benesseredella comunitagrave

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Apologia di Socrate

T2 I primi accusatori 18a-19a

Come di norma nei tribunali ateniesi Socrate parla per-sonalmente in propria difesa e inizia (17a-18a) accen-nando allrsquoimbarazzo in cui si trova a settantrsquoanni com-piuti a parlare come imputato inoltre i suoi accusatori

sono abili parlatori mentre lui inesperto di retorica con-fda solo nel fatto che diragrave cose giuste a questo la cortedeve fare attenzione piuttosto che allrsquoeleganza dei di-scorsi ( Progetto Letterature pp 81 ss)

[18a] Πρῶτον μὲν οὖν δίκαιός εἰμι ἀπολογήσασθαι ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι πρὸς τὰπρῶτά μου ψευδῆ κατηγορημένα καὶ τοὺς πρώτους κατηγόρους ἔπειτα δὲ πρὸς τὰὕστερον καὶ τοὺς ὑστέρους [18b] Ἐμοῦ γὰρ πολλοὶ κατήγοροι γεγόνασι πρὸς ὑμᾶς

καὶ πάλαι πολλὰ ἤδη ἔτη καὶ οὐδὲν ἀληθὲς λέγοντες οὓς ἐγὼ μᾶλλον φοβοῦμαι ἢ

τοὺς ἀμφὶ Ἄνυτον καίπερ ὄντας καὶ τούτους δεινούς ἀλλ᾿ ἐκεῖνοι δεινότεροιὦ ἄνδρες οἳ ὑμῶν τοὺς πολλοὺς ἐκ παίδων παραλαμβάνοντες ἔπειθόν τε καὶ

κατηγόρουν ἐμοῦ μᾶλλον οὐδὲν ἀληθές ὡς ἔστιν τις Σωκράτης σοφὸς ἀνήρ τά τεμετέωρα φροντιστὴς καὶ τὰ ὑπὸ γῆς πάντα ἀνεζητηκὼς καὶ τὸν ἥττω λόγον κρείττω

ποιῶν Οὗτοι ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι [18c] οἱ ταύτην τὴν φήμην κατασκεδάσαντες οἱδεινοί εἰσίν μου κατήγοροι οἱ γὰρ ἀκούοντες ἡγοῦνται τοὺς ταῦτα ζητοῦντας οὐδὲ

18a Πρῶτον κατηγόρους ldquoAnzituttoegrave giusto (δίκαιός εἰμι) cittadini drsquoAte-ne che io mi difenda dapprima (πρῶτον)contro le prime accuse rivolte falsamentecontro di me (τὰπρῶτα κατηγορημένα)e contro i primi accusatorirdquo Inaspetta-tamente Socrate dopo aver accennatoallrsquoabilitagrave retorica di coloro che lo hannotrascinato in tribunale fa un lungo passoindietro rifacendosi ad accuse calunnio-se circolate molti anni prima quando igiudici di oggi erano ragazzi (παῖδες καὶ μειράκια 18c 6-7) ed erano piugrave cheora disposti a credere alle voci che senti-vano dire In seguito Socrate accenneragravea poeti comici che avevano difuso unacerta immagine sua tra questi uno eracerto Aristofane (nelle Nuvole di ven-tiquattro anni prima) ma lrsquoindicazionedi tempo per quanto sommaria ci portaassai piugrave indietro ad accusatori piugrave an-tichi verso il tempo del processo controAnassagora | δίκαιός εἰμι costruzionepersonale mentre in italiano abbiamoquella impersonale (ldquoegrave giusto che io rdquo)| ἄνδρες Ἀθηναῖοι ldquocittadini drsquoAtenerdquoin quanto maschi adulti ἄνδρες gli Ate-niesi partecipavano alla giuria come an-che allrsquoassemblea popolare | τὰ πρῶτά

μου κατηγορημένα il verbo κατη-γορέω ha il complemento in gen (μου)

richiesto dal preverbio (κατά) | ἔπει-τα ὑστέρους si sottintenda τὰ ὕστε-ρον (κατηγορημένα) καὶ τοὺς ὕστερον(κατηγόρους) lrsquoellissi raforza lrsquoespres-sione18b Ἐμοῦ πρὸς ὑμᾶς ldquoMolti ci so-no stati che mi (ἐμοῦ) hanno accusatopresso di voirdquo la forma piena del prono-me personale (ἐμοῦ) egrave collocata enfati-camente allrsquoinizio del periodo il pf γε-γόνασι (che indica lrsquoaspetto compiutodel presente) marca lrsquoidea che lrsquoeffettodi quelle accuse perdura nel momentoin cui nuovi accusatori hanno trascinatoSocrate in tribunale | πάλαι ἔτη ldquodatempo ormai da molti annirdquo su questoelemento sia pur in modo sempre inde-terminato Socrate insiste | τοὺς ἀμφὶ

Ἄνυτον ldquoAnito e la sua genterdquo Socratequi nomina non giagrave Meleto che avevasottoscritto lrsquoaccusa ma quello tra i si-negori (avvocati pubblici) che era certa-mente il personaggio piugrave autorevole e acui risaliva tutta lrsquooperazione Anitoera un esponente di spicco del partito de-mocratico che aveva dato corpo al risen-timento difuso nei confronti di Socratee che aveva pensato di allontanarlo dal-la cittagrave In questo modo Socrate mostradi riconoscere benissimo quali erano ilsenso e lrsquointenzione dellrsquoaccusa | ἀλλ᾿

ἐκεῖνοι δεινότεροιδεινότεροι egrave predica-tivo ldquoquelli sono piugrave pericolosirdquo | ἔπει-θόν τε καὶ κατηγόρουν gli imperfettidurativi esprimono unrsquoopera persistentee sistematica di convinzione e di calunnia| οὐδὲν ἀληθές acc di relazione retto daκατηγόρουν | σοφός ldquosapienterdquo ma So-crate sta riferendo le accuse rivolte con-tro di lui quindi ldquosapienterdquo suona comeuna defnizione spregiativa che gli veni-va afbbiata quasi che Socrate ndash a det-ta dei suoi detrattori ndash pensasse di esseresaggio pur non essendolo La descrizionedi questo ldquouomo sapienterdquo in efetti cor-risponde al Socrate sofsta delle Nuvolearistofanee ldquoche specula sulle cose cele-sti che investiga sui segreti di sotterra (τὰὑπὸ γῆς ἀνεζητηκώς) e che rende piugraveforte il discorso piugrave debolerdquo questrsquoulti-ma τὸνἥττω ποιῶν era la caratteristicapiugrave propriamente sofstica del Socrate ari-stofaneo mentre le altre lo accostavanopiuttosto agli studi di flosofa naturaleche Socrate aveva efettivamente pratica-to in giovinezza sotto la guida di Arche-lao allievo di Anassagora18c οἱ κατασκεδάσαντες ldquoquelliche hanno diffuso questa vocerdquo φήμηdalla rad di φημί egrave ldquociograve che si dicerdquo inbene o in male la fama come la chiac-chiera | τοὺς ταῦτα νομίζειν ldquoche

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[18a] Prima di tutto dunque egrave giusto che io mi difenda o cittadini ateniesi dalle primefalse accuse e dai primi falsi accusatori e poi dalle accuse successive e dagli accusatorisuccessivi [18b] Infatti ci sono stati molti che mi hanno accusato davanti a voi giagrave datempo e per parecchi anni e senza che dicessero niente di vero E io temo questi accusa-tori molto piugrave di Anito e dei suoi amici anche se pure questi sono terribili Perograve quelli

θεοὺς νομίζειν Ἔπειτά εἰσιν οὗτοι οἱ κατήγοροι πολλοὶ

καὶ πολὺν χρόνον ἤδη κατηγορηκότες ἔτι δὲ καὶ ἐν ταύτῃτῇ ἡλικίᾳ λέγοντες πρὸς ὑμᾶς ἐν ᾗ ἂν μάλιστα ἐπιστεύσατε παῖδες ὄντες ἔνιοιὑμῶν καὶ μειράκια ἀτεχνῶς ἐρήμην κατηγοροῦντες ἀπολογουμένου οὐδενόςὋ δὲ πάντων ἀλογώτατον ὅτι οὐδὲ τὰ ὀνόματα οἷόν τε αὐτῶν εἰδέναι καὶ

εἰπεῖν [18d] πλὴν εἴ τις κωμῳδοποιὸς τυγχάνει ὤν Ὅσοι δὲ φθόνῳ καὶ διαβολῇ

χρώμενοι ὑμᾶς ἀνέπειθον ndash οἱ δὲ καὶ αὐτοὶ πεπεισμένοι ἄλλους πείθοντες ndash οὗτοι

πάντες ἀπορώτατοί εἰσιν οὐδὲ γὰρ ἀναβιβάσασθαι οἷόν τ᾿ ἐστὶν αὐτῶν ἐνταυθοῖ

οὐδ᾿ ἐλέγξαι οὐδένα ἀλλ᾿ ἀνάγκη ἀτεχνῶς ὥσπερ σκιαμαχεῖν ἀπολογούμενόν τεκαὶ ἐλέγχειν μηδενὸς ἀποκρινομένου Ἀξιώσατε οὖν καὶ ὑμεῖς ὥσπερ ἐγὼ λέγωδιττούς μου τοὺς κατηγόρους γεγονέναι ἑτέρους μὲν τοὺς ἄρτι κατηγορήσανταςἑτέρους δὲ [18e] τοὺς πάλαι οὓς ἐγὼ λέγω καὶ οἰήθητε δεῖν πρὸς ἐκείνους πρῶτόνμε ἀπολογήσασθαι καὶ γὰρ ὑμεῖς ἐκείνων πρότερον ἠκούσατε κατηγορούντων καὶ

πολὺ μᾶλλον ἢ τῶνδε τῶν ὕστερον[19a] Εἶεν ἀπολογητέον δήὦἄνδρεςἈθηναῖοι καὶ ἐπιχειρητέον ὑμῶν ἐξελέσθαι τὴνδιαβολὴν ἣν ὑμεῖς ἐν πολλῷ χρόνῳ ἔσχετε ταύτην ἐν οὕτως ὀλίγῳ χρόνῳΒουλοίμηνμὲν οὖν ἂν τοῦτο οὕτως γενέσθαι εἴ τι ἄμεινον καὶ ὑμῖν καὶ ἐμοί καὶ πλέον τί μεποιῆσαι ἀπολογούμενον οἶμαι δὲ αὐτὸ χαλεπὸν εἶναι καὶ οὐ πάνυ με λανθάνει οἷόνἐστινὍμως τοῦτο μὲν ἴτω ὅπῃ τῷ θεῷ φίλον τῷ δὲ νόμῳ πειστέον καὶ ἀπολογητέον

quelli che fanno simili ricerche non cre-dano nemmeno agli degraveirdquo si fa riferimentoalle dottrine di Anassagora sul sole | παῖ-δες καὶ μειράκια la nota a 18a| ἐρήμην sott δίκην si dice di unrsquoaccusapronunciata in assenza della difesa (ἀπο-λογουμένου οὐδενός gen assol)18d πλὴν εἴ τις ὤν ldquotranne se uno egraveun commediografordquo Noi pensiamo im-mediatamente ad Aristofane ma era nor-male che la commedia antica prendessedi mira i personaggi piugrave noti della cittagrave ei problemi che la loro presenza suscitavacosigrave per le Nuvole il tema centrale egrave quel-lo dellrsquoeducazione moderna ispirata al-le dottrine della sofstica e Socrate ne egravepresentato come un esponente | φθόνῳ χρώμενοι ldquocon odio e con calunniardquo| ἀνέπειθον πεπεισμένοι πείθοντεςil poliptoto dagrave lrsquoimpressione del monta-re della campagna di persuasione ai dan-ni di Socrate | οὐδὲ γὰρ οὐδένα ldquoneacutedrsquoaltra parte egrave possibile convocare (ἀνα-βιβάσασθαι) qui uno di loro neacute confutar-

lordquo Il verbo ἀναβιβάσασθαι indica pro-priamente lrsquoazione di ldquofar salirerdquo uno allatribuna per rispondere alle domande delcalunniato che avrebbe potuto in questomodo confutarlo (ἐλέγξαι) | ἀλλ᾿ ἀνά-γκη ἀποκρινομένου ldquoma egrave inevitabilecombattere vanamente (ἀτεχνῶς) comecon delle ombre (ὥσπερσκιαμαχεῖν) cer-cando di difendermi e cercare di confuta-re senza che nessuno risponda (μηδενὸςἀποκρινομένου genitivo assoluto)rdquopropriamente ὥσπερ σκιαμαχεῖν sareb-be ldquocome combattere con ombrerdquo | διτ-τούς di due specie cioegrave quelli di ora equelli di un tempo la cui efcacia perdura18e καὶ οἰήθητε ἀπολογήσασθαι ldquoepensate che io debbo fare la mia difesa an-zitutto nei confronti di quellirdquo dunque laprima parte della difesa che procederagrave f-no alla fne del cap X (24b 2) afronteragrave leaccuse degli antichi avversari e illustreragrave inopposizioneaquelle laveranaturadelsape-redi Socratee le ragioni per cui egravenatatantaostilitagrave nei suoi confronti

19a Εἶεν ldquoE siardquo formula che esprimela decisione a procedere in un discor-so che risulta ostico | ἀπολογητέον ἀπολογητέον in questa rifessioneaperta e chiusa dallrsquoagg verbale ἀπολο-γητέον come in una composizione adanello Socrate ritorna ancora un attimosulle difcoltagrave del compito che lo atten-de | ἐπιχειρητέον χρόνῳ ldquobisognacercare di rimuovere da voi (ὑμῶν ἐξελέ-σθαι) la calunnia che per molto temporiceveste ora in cosigrave breve tempordquo cioegravenel tempo concesso per il discorso di-fensivo ἐξελέσθαι egrave inf aor dal temasuppletivo di ἐξαιρέω ἐν πολλῷ χρόνῳegrave in antitesi con ἐν οὕτως ὀλίγῳ χρόνῳ| Ὅμως ἀπολογητέον ldquoPure questovada (ἴτω) come piace al dio e bisognaobbedire alla legge e fare la propria dife-sardquo Socrate si accinge a pronunciare lapropria difesa piugrave con lo spirito di chideve adempiere un dovere civico (τῷνόμῳ πειστέον) che seguendo lrsquoistintodi sopravvivenza

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sono piugrave terribili o cittadini ossia quei primi i quali prendendo la maggior parte di voifn da fanciulli vi hanno persuaso e hanno rivolto contro di me accuse per niente vereche crsquoegrave un certo Socrate che fa indagini sulle cose celesti e fa ricerche su tutte le coseche stanno sotto terra e che rende piugrave forte il ragionamento piugrave debole [18c] Questiche hanno difuso tali voci o cittadini ateniesi sono gli accusatori terribili Infatti chili ascolta ritiene che i ricercatori di tali cose non credano allrsquoesistenza degli degravei Inoltrequesti accusatori sono numerosi e mi hanno rivolto accuse giagrave da molto tempo E pergiunta parlavano a voi in quella etagrave nella quale eravate particolarmente disposti a cre-dere vale a dire quando alcuni di voi erano fanciulli e giovinetti accusandomi in con-tumacia senza che nessuno mi difendesseE la cosa piugrave strana di tutte egrave che di costoro non si possono sapere neacute dire nomi [18d] fat-ta eccezione di un commediografoMa quanti mossi da invidia e servendosi di calunnie vi persuasero ndash persone che si sen-tivano esse stesse persuase persuadendo gli altri ndash ebbene tutti costoro sono assoluta-mente irraggiungibili Infatti non egrave possibile portare qui sulla tribuna alcuno di loroa testimoniare neacute confutarli ma mi trovo davvero nella necessitagrave di difendermi comecombattendo con delle ombre e di confutarli senza che ci sia nessuno che mi rispondaDunque dovete credere anche voi come vi dico che sono sorti contro di me accusato-ri di due tipi alcuni che mi hanno messo sotto accusa da poco altri invece [18e] chemi hanno messo sotto accusa da tempo e dei quali vi sto parlando E dovete credere chebisogna che io mi difenda in primo luogo proprio nei confronti di questi E infattivoi avete ascoltato le accuse di questi accusatori prima e molto piugrave di quelle degli altriche sono venuti dopo[19a] Bene Allora devo difendermi cittadini ateniesi e devo cercare di rimuovere davoi in cosigrave poco tempo quella calunnia che vi tenete dentro da molto tempo E desi-dererei proprio che questo si verifcasse se cosigrave egrave il meglio per me e per voi e che coldifendermi traessi qualche vantaggio Perograve ritengo che ciograve sia difcile e non mi sfuggeafatto quale sia tale difcoltagraveIn ogni caso vada come egrave caro al dio bisogna ubbidire alla legge e difendersi

Trad G Reale

guida allOtildeanalisi

TEMI E CONFRONTI

1 Socrate identifca e contrappone due specie di

accusatori (vedi lrsquoespressione διττοὶ κατήγοροιdi 18d) Facendo puntuale riferimento al testoevidenzia le informazioni che esso ci dagrave sugli unie sugli altri (quanti sono chi sono che sentimentisuscitano nellrsquoaccusato ecc) in un elaborato di max15 righe

2 Rispondi alle seguenti domande Nei confronti di chi Socrate ritiene di dover fare

anzitutto la sua difesahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Percheacutehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Quali sono i criteri che Socrate seguiragrave nelladifesahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

3 Chi egrave il commediografo a cui probabilmente alludeSocrate A quale commedia fa riferimentohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

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dal testo alla parola Il lessico del divino

θεός ἰσοδαίμων

δαίμων θεοείκελος

δῖος θεοειδής

θεῖος ἀντίθεος

δαιμόνιος εὐδαίμων

ἰσόθεος δυσδαίμων

Il lessico del divino in greco ruota intorno a due termi-ni θεός e δαίμων oltre che alla radice δι- che ha datoluogo al nome del primo degli degravei Ζεύς gen Διός eallrsquoaggettivo δῖος variamente impiegato e intesoPropriamente θεός (maschile e femminile anche seesiste una forma femminile θεά) esprime una persona-litagrave superiore alla misura terrena potente ma non on-nipotente comunque sempre personale e nettamentecaratterizzata nei suoi tratti e nelle sue funzioni di nor-ma anche nella rappresentazione degli attributi che laaccompagnano invece δαίμων ldquoegrave una oscura poten-za sotterranea spesso impersonale concepita comela semplice sorte quando viene chiamata in questomodo una distinta personalitagrave divina si vuole metterein rilievo lrsquoelemento incomprensibile che si sottrae al-la nostra umana conoscenza implicito nel complessodel suo essererdquo (Schmidt) in qualche modo il δαίμωνegrave quello che i moderni chiamano il ldquonuminosordquo il sen-so cioegrave di una presenza reale ma assolutamente in-defnita che ci trascende senza mai permettere di co-glierla in modo determinato Cosigrave nello Ione di Euri-pide (vv 1374 s) il protagonista rifette sulla propriasorte di illegittimo partorito ed esposto e accolto inseguito benignamente da Apollo nel suo tempio del-fco τὰ τοῦ θεοῦ χρηστά τοῦ δὲ δαίμονος βαρέαldquoil trattamento da parte del dio egrave stato generoso mala mia sorte egrave stata durardquo θεός egrave Apollo che lo ha ac-colto mentre il δαίμων egrave la sua triste sorte di illegitti-mo NellrsquoEdipo re di Sofocle il Coro rifette sulla terri-bile sorte dellrsquouomo che improvvisamente egrave passatodalla potenza sovrana alla miseria piugrave atroce ldquoavendodavanti agli occhi il tuo esempio la tua sorte infeliceEdipo non posso chiamare felice nessuno dei morta-lirdquo τὸν σόν τοι παράδειγμ᾽ ἔχων τὸν σὸν δαίμονα ὦτλᾶμον Οἰδιπόδα βροτῶν οὐδὲν μακαρίζω (vv 1192ss) In Odissea IX 142 s θεός egrave accompagnato dalpronome indefnito per indicare una personalitagrave divinache resta ignota piugrave che indefnita ἔνθα κατεπλέομενκαί τις θεὸς ἡγεμόνευε νύκτα δι᾽ ὀρφναίην ldquoalloranoi procedevamo nella nostra navigazione e un dio ciguidava attraverso la notte oscurardquo Nel contrasto traApollo e le Erinni che caratterizza le Eumenidi eschi-lee le antiche dee della vendetta sono δαίμονες men-tre il giovane dio egrave θεός esse lamentano ἰὼ παῖ Διόςἐπίκλοπος πέλει νέος δὲ γραίας δαίμονας καθιππάσω τὸν μητραλοίαν δ᾿ ἐξέκλεψας ὢν θεός ldquoo fglio diZeus tu sei un ladro tu che sei giovane hai fatto vio-lenza a noi antiche divinitagrave hai sottratto a noi il ma-

tricida tu che sei un diordquo Quando Afrodite costringe aforza Elena a piegarsi al desiderio amoroso di Parideche si egrave sottratto al duello con Menelao Elena tacesgomenta davanti allrsquoimposizione della dea ἦρχε δὲδαίμων Afrodite egrave cosigrave detta percheacute si egrave manifestatanella sua forza oscura e terribile cui la donna mortaleegrave soggiogataLa rifessione piugrave tarda trasformograve profondamente que-sta opposizione che risale a un concetto arcaico ecomplesso del divino nellrsquoApologia platonica Socra-te risponde allrsquoaccusa di non onorare gli degravei ma nuo-vi ed oscuri δαίμονες obiettando che questi sono fglidegli degravei e non si puograve pensare che uno creda ai fgli enon ai padri (per alcuni esempi di θεός nellrsquoApologiacf i paragraf 18 19 21 23 41 42) Nel neoplatoni-smo δαίμονες sono esseri intermedi nella complessaserie degli enti divini mentre nel Nuovo Testamento

sono i ldquodiavolirdquoLa radice δι- in origine indicava il dio del cielo lumi-noso e per questo egrave entrata nel nome di Ζεύς Διόςcome in quello di Iouis e in un aggettivo che in origi-ne signifcava appunto ldquoluminosordquo pare proprio cheπολύτλας δῖος Ὀδυσσεύς dovesse esprimere inizial-mente ldquoil molto audace chiaro Odisseordquo anche se poiquesta formula divenne alternativa di θεῖος ὈδυσσεύςIl valore originale tuttavia si rivela in espressioni del ti-po αἰθέρα δῖον ldquolrsquoetere luminosordquo o Ἠὼ δῖαν ldquolrsquoau-rora luminosardquo Invece in Eschilo Prometeo incatena-

to 1032 s ψευδηγορεῖν γὰρ οὐκ ἐπίσταται στόματὸ Δῖον lrsquoaggettivo viene chiaramente connesso conZeus e la frase signifca ldquola bocca di Zeus non puogravementirerdquoAltri aggettivi del gruppo sono θεῖος e δαιμόνιος cheimplicano un riferimento alla sfera della divinitagrave nonmeglio distinta o talvolta un segno di eccellenza InOdissea IX 203 ss Odisseo ricorda il vino rosso dol-cissimo che gli era stato donato da Marone a Ismaroin segno di gratitudine per aver risparmiato lui la suasposa e i suoi fgli ldquododici anfore piene di vino purodolcissimo divina bevandardquo questo θεῖον ποτόν saragraveun vino straordinario ldquodivinordquo con lrsquoidea di eccellenzache anche noi diamo a questo aggettivoUn rapporto piugrave preciso doveva essere in origine inδιογενής e in διοτρεφής che in Omero indicano i so-vrani ldquodiscendenti da Zeusrdquo o ldquoallevati da Zeusrdquo si alle-vano i propri fgli e quindi i due aggettivi sono sinonimiprima di divenire formulari Altri aggettivi denotanti ec-cellenza sono ἰσόθεος e il simmetrico ἰσοδαίμων an-cora θεοείκελος ldquosimile a un diordquo θεοειδής ldquoche halrsquoaspetto di un diordquo e ἀντίθεος ldquoche puograve star innanzi aun diordquo come nellrsquoesposizione della propria stirpe chefa Enea rivolto ad Achille ldquoda Troo nacquero tre nobilifglirdquo Ἶλος τ᾿ Ἀσσάρακός τε καὶ ἀντίθεος Γανυμήδης(Iliade XX 232)Ancora da δαίμων in relazione allrsquoidea di ldquosorterdquo ldquode-stinordquo derivano gli aggettivi εὐδαίμων ldquofortunatordquo (ldquocuiegrave toccato un buon degravemonerdquo) e lrsquoopposto δυσδαίμωνldquosfortunatordquo

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Il tempio

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testi a confrontoSocrate visto da Aristofane

Egrave in particolare alle Nuvole di Aristofane che Socra-te allude quando nellrsquoApologia ricostruisce lrsquoorigi-ne lontana delle calunnie che ormai da tempo circola-vano sul suo conto Dalla commedia aristofanea pro-

poniamo il primo incontro fra Strepsiade e Socrate(vv 219-248) e la parte fnale (1476-1509) in cui Strepsia-de appicca il fuoco al ldquopensatoiordquo

strepsiade E quello chi egrave quello che sta appeso per ariadiscepolo Egrave lui

strep Lui chidisc Socrate

strep Me lo potresti chiamare tu a voce alta per favoredisc Chiamatelo da solo io non ho tempo (Il discepolo rientra nel pensatoio)

strep Socrate Socrate amico miosocrate Percheacute mi chiami creatura di un giorno

strep Prima di tutto per favore dimmi cosa stai facendosoc Aerostatizzo e me ne sto qui a scrutare il sole

strep E tu gli degravei li squadri dallrsquoalto drsquoun corbello invece che coi piedi per terra casomaisoc Senza sospendere la mente e il pensiero in modo da mescolarli allrsquoaria che egrave della stessa

leggerezza non avrei mai potuto fare scoperte esatte sui fenomeni celesti Se me ne fossistato a terra a osservare da laggiugrave le cose di lassugrave non ci sarei mai arrivato Devi sapere che laterra attrae a seacute con forza lrsquoumore del pensiero proprio come succede col crescione

strep Come dici Il pensiero che attira lrsquoumido nel crescione Ma adesso scendi caro Socrate tiprego vieni a insegnarmi quello per cui sono venuto

soc Cioegravestrep Voglio imparare a parlare Egrave una cosa incontrollabile interessi creditori e mi spingono

mi tirano mi sequestrano la robasoc Come hai potuto fare tanti debiti senza rendertene conto

strep Mi ha distrutto una febbre da cavalli un male divorante Ma tu insegnami uno dei tuoi discorsiquello che non paga i debiti Fammi il prezzo che ti pare e io te lo do lo giuro sugli degravei

soc Ma che degravei vai giurando Tanto per cominciare qui da noi gli degravei sono moneta fuori corso[]

strep Che pazzia Che follia per colpa di Socrate ripudiare anche gli degravei (rivolgendosia unrsquoimmagine del dio presente in scena) Hermes caro Hermes non ti adirare con menon mi distruggere Perdonami con tutte quelle chiacchiere ero delirante Anzi dammiun consiglio se devo denunciarli o cosrsquoaltro Come dici Non devo impegnarmi in unprocesso Hai ragione devo bruciargli subito la casa a quei mascalzoni Santia Santiavieni qui Piglia scala e piccone arrampicati sul Pensatoio e comincia a scoperchiare iltetto fallo per il padrone buttagli giugrave la casa Qualcuno mi porti una torcia accesa Eadesso a loro saranno pure dei gran furbacchioni ma oggi qualcuno me la paga

soc Che ci fai tu sul tettostrep laquoAerostatizzo e me ne sto qui a scrutare il soleraquo

soc Povero me Sto per sofocare strep Chi vi ha insegnato a bestemmiare gli degravei e a curiosare il corso della luna Dagli addosso forza

picchia Per un sacco di ragioni ndash prima di tutto come sai per lrsquoempietagrave verso gli degraveiTrad A Grilli

confronti

1 Dopo aver riletto Apologia 18d ( p 19) verifca seil ritratto di Socrate ligrave proposto coincide con quellofatto da Aristofane Sottolinea in un elaborato di max10 righe similitudini e differenze

2 Rintraccia nellrsquoultima parte del brano aristofaneo glielementi che testimoniano come lrsquoidea di sbarazzarsi

ldquolegalmenterdquo di Socrate era presente ad Atene intempi di molto precedenti lrsquoeffettivo processo al flosofo

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T3 Il sapere di Socrate 20c-21d

Cherefonte un allievo di Socrate domanda allrsquooracolo diDelf se crsquoegrave qualcuno piugrave sapiente del maestro egrave una do-manda provocatoria ma imprevedibilmente lrsquooracolo ri-sponde di no Quando Cherefonte gli riferisce la risposta

ricevuta Socrate rimane turbato e comincia a interrogaregli uomini politici per dimostrare che lrsquooracolo egrave in errore( Progetto Letterature pp 81 ss)

[20c] ῾Υπολάβοι ἂν οὖν τις ὑμῶν ἴσως laquoἈλλ᾿ ὦ Σώκρατες τὸ σὸν τί ἐστι πρᾶγμαΠόθεν αἱ διαβολαί σοι αὗται γεγονασιν Οὐ γὰρ δήπου σοῦ γε οὐδὲν τῶν ἄλλωνπεριττότερον πραγματευομένου ἔπειτα τοσαύτη φήμη τε καὶ λόγος γέγονεν εἰμή τι ἔπραττες ἀλλοῖον ἢ οἱ πολλοί Λέγε οὖν ἡμῖν τί ἐστιν ἵνα μὴ ἡμεῖς περὶ σοῦαὐτοσχεδιάζωμενraquo [20d] Ταυτί μοι δοκεῖ δίκαια λέγειν ὁ λέγων κἀγὼ ὑμῖνπειράσομαι ἀποδεῖξαι τί ποτ᾿ ἐστὶν τοῦτο ὃ ἐμοὶ πεποίηκεν τό τε ὄνομα καὶ τὴν

διαβολήν Ἀκούετε δή Καὶ ἴσως μὲν δόξω τισὶν ὑμῶν παίζειν εὖ μέντοι ἴστεπᾶσαν ὑμῖν τὴν ἀλήθειαν ἐρῶ ᾽Εγὼ γάρ ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι δι᾿ οὐδὲν ἀλλ᾿ ἢδιὰ σοφίαν τινὰ τοῦτο τὸ ὄνομα ἔσχηκα Ποίαν δὴ σοφίαν ταύτηνἭπερ ἐστὶνἴσως ἀνθρωπίνη σοφία τῷ ὄντι γὰρ κινδυνεύω ταύτην εἶναι σοφός [20e]Οὗτοι

δὲ τάχ᾿ ἄν οὓς ἄρτι ἔλεγον μείζω τινὰ ἢ κατ᾿ ἄνθρωπον σοφίαν σοφοὶ εἶεν ἢοὐκ ἔχω τί λέγω οὐ γὰρ δὴ ἔγωγε αὐτὴν ἐπίσταμαι ἀλλ᾿ ὅστις φησὶ ψεύδεταί τεκαὶ ἐπὶ διαβολῇ τῇ ἐμῇ λέγει Καί μοι ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι μὴ θορυβήσητε μηδ᾿ἐὰν δόξω τι ὑμῖν μέγα λέγειν οὐ γὰρ ἐμὸν ἐρῶ τὸν λόγον ὃν ἂν λέγω ἀλλ᾿ εἰςἀξιόχρεων ὑμῖν τὸν λέγοντα ἀνοίσω Τῆς γὰρ ἐμῆς εἰ δή τίς ἐστιν σοφία καὶ οἵα

20c Ὑπολάβοι ἴσως ldquoForse qualcu-no di voi potrebbe intervenirerdquo Socrateha ricordato ancora una volta come sonocorse su di lui calunnie strane del tipo diquelle di cui si dice nella commedia diAristofane e ha afermato vigorosamen-te che esse non sono vere come non egrave ve-ro che egli si sia proposto di istruire altriQuando ha sentito un cittadino che siproponeva di afdare il proprio fglio aun maestro di sapere ha sempre pensatoquanto sarebbe stato bello per lui cono-scere quella dottrina ma purtroppo eglinon sa nulla di simile Qualcuno perogravepotrebbe a questo punto chiedergli co-me mai hanno potuto avere origine que-ste strane calunnie | τὸ σὸνhellipπρᾶγμαldquoche egrave che tu fairdquo | οὐ γὰρ δήπου hellipγέγονεν ldquocerto un simile giro di chiac-chiere (τοσαύτη φήμη τε καὶ λόγος) nonsi egrave certo prodotto (οὐhellip γέγονεν) men-tre tu non facevi nulla di strano (σοῦhellipοὐδὲνhellip περιττότερον πραγματευομέ-νου gen ass) rispetto agli altrirdquo περιτ-τός ldquosuperfuordquo passa facilmente allrsquoideadi ldquostranordquo ldquostraordinariordquo e il suo com-parativo (περιττότερον) egrave determinatodal secondo termine di paragone τῶνἄλλων il senso viene cosigrave completato dauna protasi di periodo ipotetico dellrsquoir-realtagrave εἰ μή τι πολλοί ldquose tu non fa-cessi nulla di diferente da quello che fa

la genterdquo οἱ πολλοί ldquoi piugraverdquo indica qui lamaggioranza della gente la gente comu-ne che non fa nulla di strano | ἵνα μὴ αὐτοσχεδιάζωμεν ldquopercheacute noi nonci mettiamo ad inventarerdquo ldquopercheacute nonsiamo costretti ad inventarerdquo20d Ταυτί λέγων ldquoChi dice questo(ταυτί) mi sembra che dica il giustordquoταυτί egrave marcato dallo iota ldquodeitticordquoche attira lrsquoattenzione | τό τε ὄνομα διαβολήν ldquosia il nome sia la calun-niardquo il nome egrave di essere σοφός la calun-nia si riferisce alle dottrine che gli veni-vano attribuite | Καὶ ἴσως παίζεινldquoE forse ad alcuni di voi sembreragrave che ioscherzirdquo questa asserzione vuole marca-re per contrasto la serietagrave di ciograve che So-crate sta per dire e che sottolineeragrave conεὖ μέντοι ἴστε | δόξω videbor il ver-bo δοκέω come il lt videor ha costru-zione personale | Ἐγὼ γάρ ἔσχηκαldquoIo infatti o cittadini di Atene non hoquesto nome se non per una sorta di sa-pienza (διὰ σοφίαν τινά)rdquo lrsquoafermazio-ne egrave ancora solenne se anche temperatada una sfumatura di indeterminazione(τινά) Socrate sta preparando un veroe proprio colpo di scena quando do-po aver negato in ogni modo di esser sa-piente e aver defnito calunniosa questavoce faragrave proclamare la propria sapien-za proprio dal dio di Delf ἔσχηκα perf

resultativo di ἔχω | Ἥπερ σοφία lanuova defnizione di sapienza egrave tuttaviachiaramente condizionata dallrsquoaggetti-vo ἀνθρωπίνη e prospettata problema-ticamente ancora da ἴσως come dallrsquoe-spressione tipica κινδυνεύω σοφόςldquoin questa crsquoegrave rischio (κινδυνεύω) cheio sia sapienterdquo20e Οὗτοι εἶεν ldquoCostoro forse deiquali dicevo poco fa potrebbero esseresapienti (ἄν σοφοὶ εἶεν) di una sapien-za superiore alla misura umana (μείζω ἄνθρωπον)rdquo questa defnizione chiara-mente ironica esclude da qualsiasi di-scorso la cosiddetta σοφία degli avver-sari di Socrate | ἢ οὐκ λέγω ldquoo nonso che direrdquo una defnizione alternativasarebbe certo piugrave chiaramente critica eSocrate preferisce dichiararsi incapace diesprimersi | οὐ γὰρ ἐπίσταμαι iniziail grande tema socratico del ldquonon sapererdquo| ἐπὶ διαβολῇ λέγει ldquoparla per calun-niarmirdquo ἐπὶ διαβολῇ τῇ ἐμῇ egrave compl difne | μηδ᾿ ἐὰν λέγειν ldquonemmeno sevi sembri che io dica qualcosa di moltogranderdquo τι μέγα cosigrave indeterminatopreannuncia una notizia straordinaria| λέγειν λόγον λέγω la seriepreannunciaἀξιώχρεων τὸν λέγοντα ldquoco-lui che parla degno della vostra conside-razionerdquo nominato alla fne del periodoldquoil dio di Delfrdquo

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μάρτυρα ὑμῖν παρέξομαι τὸν θεὸν τὸν ἐν ΔελφοῖςΧαιρεφῶντα γὰρ ἴστε πουΟὗτος[21a] ἐμός τε ἑταῖρος ἦν ἐκ νέου καὶ ὑμῶν τῷ πλήθει ἑταῖρός τε καὶ συνέφυγε τὴν

φυγὴν ταύτην καὶ μεθ᾿ ὑμῶν κατῆλθε Καὶ ἴστε δὴ οἷος ἦν Χαιρεφῶν ὡς σφοδρὸςἐφ᾿ ὅτι ὁρμήσειενΚαὶ δή ποτε καὶ εἰς Δελφοὺς ἐλθὼν ἐτόλμησε τοῦτο μαντεύσασθαιndash καί ὅπερ λέγω μὴ θορυβεῖτεὦ ἄνδρες ndash ἤρετο γὰρ δὴ εἴ τις ἐμοῦ εἴη σοφώτεροςἈνεῖλεν οὖν ἡ Πυθία μηδένα σοφώτερον εἶναι Καὶ τούτων πέρι ὁ ἀδελφὸς ὑμῖναὐτοῦ οὑτοσὶ μαρτυρήσει ἐπειδὴ ἐκεῖνος τετελεύτηκεν [21b] Σκέψασθε δὴ ὧν

ἕνεκα ταῦτα λέγω μέλλω γὰρ ὑμᾶς διδάξειν ὅθεν μοι ἡ διαβολὴ γέγονεν Ταῦτα γὰρἐγὼ ἀκούσας ἐνεθυμούμην οὑτωσί laquoΤί ποτε λέγει ὁ θεός καὶ τί ποτε αἰνίττεταιἘγὼ γὰρ δὴ οὔτε μέγα οὔτε σμικρὸν σύνοιδα ἐμαυτῷ σοφὸς ὤν τί οὖν ποτε λέγει

φάσκων ἐμὲ σοφώτατον εἶναι Οὐ γὰρ δήπου ψεύδεταί γε οὐ γὰρ θέμις αὐτῷraquoΚαὶ πολὺν μὲν χρόνον ἠπόρουν τί ποτε λέγει ἔπειτα μόγις πάνυ ἐπὶ ζήτησιν αὐτοῦ

τοιαύτην τινὰ ἐτραπόμην ῏Ηλθον ἐπί τινα τῶν δοκούντων σοφῶν εἶναι [21c] ὡς

ἐνταῦθα εἴπερ που ἐλέγξων τὸ μαντεῖον καὶ ἀποφανῶν τῷ χρησμῷ ὅτι laquoΟὑτοσὶἐμοῦ σοφώτερός ἐστι σὺ δ᾿ ἐμὲ ἔφησθαraquo Διασκοπῶν οὖν τοῦτον ndash ὀνόματι γὰροὐδὲν δέομαι λέγειν ἦν δέ τις τῶν πολιτικῶν πρὸς ὃν ἐγὼ σκοπῶν τοιοῦτόν τι ἔπαθονὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι καὶ διαλεγόμενος αὐτῷ ndash ἔδοξέ μοι οὗτος ὁ ἀνὴρ δοκεῖν μὲνεἶναι σοφὸς ἄλλοις τε πολλοῖς ἀνθρώποις καὶ μάλιστα ἑαυτῷ εἶναι δ᾿ οὔ κἄπειταἐπειρώμην αὐτῷ δεικνύναι ὅτι οἴοιτο μὲν εἶναι σοφός εἴη δ᾿ οὔ ᾽Εντεῦθεν οὖντούτῳ τε ἀπηχθόμην καὶ πολλοῖς τῶν παρόντων [21d] πρὸς ἐμαυτὸν δ᾿ οὖν ἀπιὼν

ἐλογιζόμην ὅτι τούτου μὲν τοῦ ἀνθρώπου ἐγὼ σοφώτερός εἰμι κινδυνεύει μὲν γὰρ

21a ἐκ νέου ldquofin da giovanerdquo segueuna breve caratterizzazione del personag-gio Cherefonte amico e discepolodi Socrate (presentato con lui nelle Nu-vole aristofanee) fu esiliato nel 404 aCcon i democratici (συνέφυγε ταύτην) erientrograve ad Atene insieme a Trasibulo (καὶ κατῆλθε) nel 399 aC era giagrave morto| τὴνφυγὴν ταύτην acc dellrsquooggetto in-terno connesso al verbo (συνέφυγε) perfgura etymologica | ὡς σφοδρὸς ὁρ-μήσειεν ldquocome era impetuoso a qualsiasicosa si accingesserdquo ὡς introduce una in-terr indiretta dipendente da ἴστε ripren-dendo οἷος ἦν per specifcarne il senso| ὅπερ λέγω ldquocome vi dicordquo lett ldquola co-sa che vi dicordquo egrave una forma colloquialeper invitare il suo pubblico a non rumo-reggiare ma mentre prima Socrate ave-va detto μὴ θορυβήσητε cong aor oradice μὴ θορυβεῖτε come se la gente aves-se giagrave cominciato a far rumore ed eglila pregasse di ldquonon continuare a far ru-morerdquo | ἀνεῖλεν ldquorisposerdquo da ἀναιρέωverbo tecnico del responso dellrsquooracolo| τούτων πέρι = περὶ τούτων lrsquoanastro-fe tipico costrutto del discorso poetico egravemarcata dalla ritrazione dellrsquoaccento (ba-ritonesi)21b ὧν ἕνεκα ldquoper quali ragionirdquo pernecessitagrave non per vanagloria Socrate haraccontato ai giudici il responso straor-dinario che lrsquooracolo ha dato su di lui a

Cherefonte | Ταῦτα οὑτωσί ldquoDo-po aver udito quel responso (ταῦτα) ioragionai in questo modordquo lrsquoimperfet-to ἐνεθυμούμην vuol seguire il flo dellerifessioni di Socrate esposte di seguito| τί ποτε αἰνίττεται ldquoche cosa vuole na-scondere sotto lrsquoenigmardquo tipico dellrsquoe-nigma egrave infatti un enunciato in apparen-za assurdo che vuole obbligare a rifette-re per trovare il signifcato riposto | οὔτεμέγα οὔτε σμικρόν ldquoneacute molto neacute pocordquoacc di relazione | σύνοιδα ὤν il ver-bo regge il part predic | Οὐ ψεύδεταίγε nel suo smarrimento Socrate ha unasola certezza che lrsquooracolo ldquocertamen-te non menterdquo percheacute non puograve | πολὺν ἠπόρουν insieme al complemento didurata lrsquoimperfetto descrittivo continuaa rappresentarci le rifessioni imbarazza-te di Socrate che alla fne contro voglia(μόγις) si decide a ricercare il senso delresponso | τῶν δοκούντων εἶναι ldquodiquelli che avevano fama di essere sapien-tirdquo il gen σοφῶν nome del predicato egraveattratto da τῶν δοκούντων21c ὡς ἐνταῦθα τὸ μαντεῖον ldquopen-sando che (ὡς) in questo (ἐνταῦθα) avreifinalmente (εἴπερ που) confutato lrsquoo-racolordquo εἴπερ που signifca lett ldquose maiin qualche puntordquo | Διασκοπῶν οὖντοῦτον ldquomentre dunque esaminavo co-stuirdquo la frase si interrompe come se qual-cuno avesse chiesto a Socrate il nome

dellrsquointerrogato ed egli approfttasse perdire che non intende nominarlo ma cheera un politico importante Qualcuno si egravechiesto se per caso non si trattasse di Ani-to che efettivamente in giovinezza ebbequalche contatto con Socrate ma Anitosarebbe un falso bersaglio Socrate nonintende tanto attaccare il suo accusatorequanto mettere in evidenza lrsquoignoran-za dei politici | ὀνόματι λέγειν ldquononoccorre chiamarlo per nomerdquo ὀνόματι egravedat strumentale | ἦν δέ τις ἔπαθονldquoma era uno dei nostri uomini politiciquello esaminando il quale feci una si-mile esperienzardquo cioegrave ldquoquello che allorainterrogavo e con cui rdquo | ἔδοξέ μοι ἑαυτῷ ldquomi sembrograve che questrsquouomo sem-brasse esser sapiente sia a molti altri uomi-ni sia soprattutto a se stessordquo il politico egravela prima vittima della sua presunzione disapere Socrate tenta quindi di dimostrar-gli (ἐπειρώμην αὐτῷ δεικνύναι) che cre-deva di esser sapiente ma non lo era (ὅτιοἴοιτο εἴη δ᾿ οὔ) | ᾽Εντεῦθεν παρό-ντων ldquoda quel momento io venni in odio(ἀπηχθόμην) a costui e a molti dei presen-tirdquo il risentimento del politico del qualeaveva dimostrato lrsquoignoranza fu dunquelrsquoinizio delle molte antipatie cui andograve in-contro Socrate21d πρὸς ἐμαυτὸν ἐλογιζόμηνldquomentre me ne andavo ragionavo tra mee merdquo | κινδυνεύει εἰδέναι ldquoegrave dun-

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[20c] Forse qualcuno di voi potrebbe prendere la parola per dirmi laquoMa allora So-crate di cosrsquoegrave che ti occupi Da dove sono venute quelle calunnie sul tuo contoPercheacute poi se tu non facevi niente di straordinario rispetto agli altri non nasceva-no tante voci e dicerie ndash se non facevi insomma nulla di diverso da quel che fannoi piugrave ndash Dicci cosrsquoegrave percheacute non vogliamo improvvisare un giudizio sul tuo contoraquo[20d] Chi dice cosigrave pare dire giusto e io cercherograve di mostrarvi da dove sian partite famae calunnia insiemeState a sentire A qualcuno di voi forse sembreragrave che io scherzi sappiate bene perograve che vidirograve tutta la veritagrave Percheacute io Ateniesi per nientrsquoaltro che per una forma di sapienza misono guadagnato questa fama Quale sapienza Certo una sapienza umana Difatti egrave inquesta che forse io sono sapiente [20e] E costoro di cui parlavo poco fa saranno certosapienti di una sapienza superiore a quella umana oppure non so che dire io almenonon la conosco e chi lo aferma mente e parla per denigrarmiE voi Ateniesi non protestate contro di me neppure se vi pare che io parli con presun-zione percheacute non saragrave mio il discorso che vi faccio bensigrave devo riferirne la paternitagrave achi guadagna la vostra fducia Della mia sapienza se pure ce nrsquoegrave una e di che natura siachiamo a testimone per voi il dio di DelfCherefonte lo conoscete certamente [21a] Fu mio compagno fn da giovane E fu com-pagno vostro di partito e con voi visse questrsquoesilio e con voi rientrograve E sapete anche cheuomo fosse Cherefonte quanto fosse impetuoso in ogni sua iniziativa Cosigrave un giornoandograve a Delf ed ebbe lrsquoaudacia di chiedere questo allrsquooracolo ndash e voi signori vi pregonon interrompete ndash gli chiese infatti se crsquoera qualcuno piugrave sapiente di me E la Pizia ri-spose che di piugrave sapiente di me non crsquoera nessuno Ma di questa circostanza vi saragrave testi-mone ndash egrave qui presente ndash il fratello di Cherefonte percheacute questi egrave morto[21b] Guardate ora la ragione di queste mie parole percheacute intendo dirvi lrsquoorigine dellacalunnia contro la mia persona Al sentire il responso rifettevo in questo modo laquoCosamai intende il dio a cosa allude Percheacute io per parte mia non sono convinto neacute tantoneacute poco della mia sapienza cosa intende mai quando dice che io sono tanto sapientePercheacute non mente il dio ndash non puograve mentire ndashraquoPer molto tempo non riuscii a cogliere il senso ma poi e certo con fatica mi mi-si a ricercarlo in questo modo Mi recai da uno di quelli che hanno fama di sapienti[21c] e pensavo che cosigrave avrei in qualche modo confutato lrsquooracolo e avrei risposto al va-ticinio laquoEgrave questi piugrave sapiente di me mentre tu egrave di me che hai parlatoraquo Mentre esami-navo attentamente questrsquouomo ndash non occorre che ve ne dica il nome percheacute era un poli-tico il personaggio con il quale tra indagini e discorsi feci questa esperienza Ateniesi ndash

ἡμῶν οὐδέτερος οὐδὲν καλὸν κἀγαθὸν εἰδέναι ἀλλ᾿ οὗτος μὲν οἴεταί τι εἰδέναι οὐκεἰδώς ἐγὼ δέ ὥσπερ οὖν οὐκ οἶδα οὐδὲ οἴομαι ἔοικα γοῦν τούτου γε σμικρῷ τινι

αὐτῷ τούτῳ σοφώτερος εἶναι ὅτι ἃ μὴ οἶδα οὐδὲ οἴομαι εἰδέναι ᾽Εντεῦθεν ἐπ᾿ ἄλλονᾖα τῶν ἐκείνου δοκούντων σοφωτέρων εἶναι καί μοι ταὐτὰ ταῦτα ἔδοξε καὶ ἐνταῦθακἀκείνῳ καὶ ἄλλοις πολλοῖς ἀπηχθόμην

que possibile (κινδυνεύει) che nessu-no di noi due sappia nulla di bello neacute dibuonordquo la progressione nelle verifcheegrave sempre marcata dallrsquoincertezza e dalrischio (κινδυνεύει) fncheacute si raggiun-ge sia pure in via di probabilitagrave lrsquounica

acquisizione nel senso di sapere di nonsapere | ἔοικα εἰδέναι ldquomi sembradunque di essere piugrave saggio di costui(τούτου σοφώτερος εἶναι) proprioper questo piccolo vantaggio (σμικρῷτινι αὐτῷ τούτῳ) per il fatto che ciograve che

non so non credo nemmeno di saperlordquo| ᾽Εντεῦθεν ᾖα ldquoQuindi mi rivolsia un altrordquo ᾖα egrave impf ind di εἶμι ldquoan-darerdquo E anche questa nuova intervista siconcluse con uno scacco dellrsquointerlocu-tore di Socrate

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mi sembrograve che questrsquouomo apparisse sapiente agli occhi tra gli altri soprattut-to di se stesso ma che in realtagrave non lo fosse E allora mi provai a dimostrargli

che riteneva di essere sapiente ma che non lo era Ne risultograve dunque che melo feci nemico e con lui mi inimicai molti dei presenti [21d] Ma fra me eme andandomene via ragionavo che io ero piugrave sapiente di questrsquouomopercheacute forse nessuno di noi due conosceva qualcosa di bello e di buonoma lui riteneva di sapere ndash e non sapeva ndash mentre io come non so cosigravenon penso neppure di sapere mi pareva perciograve di essere piugrave sapiente dilui proprio in questo piccolo particolare e cioegrave che le cose che non sonon penso neanche di saperle Poi mi recai da un altro che aveva famadi essere piugrave sapiente dellrsquoaltro e ne ricavai unrsquoimpressione identica ndash ecosigrave mi attirai lrsquoodio suo e di molti altri

Trad E Avezzugrave

analisi del testo

Tra stranezza e saggezza Socrate continua la sua di-fesa ipotizzando che gli venga chiesto quale suo stranocomportamento sia stato allrsquoorigine delle calunnie che lohanno travolto Lrsquoobiezione ndash secondo un uso comunenel greco ndash viene introdotta dopo la pausa da ἴσως ac-compagnato dallrsquoottativo potenziale di un verbo di ldquodirerdquoldquointerrompererdquo ldquomeravigliarsirdquo e da τις o equivalente delsoggetto (cf 20c) Nella obiezione e nella replica di Socra-te va sottolineata la ricorrenza di due terminiIl primo egrave περιττότερον (20c) composto con il prefssoπερί ha in seacute lrsquoidea del sopra dellrsquooltre la misura quindicome nel nostro passo dello straordinario dello stranoLa stranezza lrsquoἀτοπία di Socrate egrave peraltro un motivo

topico legato alla piugrave generale considerazione che la suavita non puograve essere paragonata a nessuna altra esistenzanon ha precedenti come ben si legge in Symp 221c Al-cibiade nellrsquoelogio del suo maestro sostiene che se conAchille puograve essere messo a confronto Brasida con Nesto-re Antenore con altri Pericle Socrate invece non egrave raf-frontabile con nessuno neacute fra gli antichi neacute fra i moderniIl secondo termine egrave σοφία (20d) Socrate dice di doverefama e calunnie a una forma di sapienza che possiede-rebbe Lrsquouso di τις (διὰ σοφίαν τινά) comunque attenuail valore del sostantivo σοφία poicheacute la sapienza comepossesso stabile non egrave prerogativa umana per lrsquouomoinfatti esiste solo lrsquoamore mai completamente appagatoper essa (da qui φιλοσοφία) La sapienza di Socrate nonegrave la sapienza positiva di chi tanto sa ma rappresenta da

un lato la consapevolezza dellrsquoinconsistenza delle opi-

nioni dallrsquoaltro lrsquoesigenza di andare sempre a fondo nellecose al di lagrave delle apparenzeAltrove per esempio in Simposio 177d Socrate sosterragraveinvece di sapere qualcosa nellrsquoambito delle cose drsquoamo-re (οὐδὲν φημὶ ἄλλο ἐπίστασθαι ἢ τὰ ἐρωτικά) Ci sareb-be quindi un dato positivo di conoscenza da cui partire eproprio lrsquoamore sarebbe la fonte che permette a Socra-te di apportare un benefcio agli altri Sottile dunque nelpasso del Simposio egrave lrsquoironia del flosofo egli non sa nullase non ciograve che riguarda lrsquoamore quindi in realtagrave conoscetutto dato che Eros egrave quella forza che porta alla piugrave altavetta del sapere

Moduli stilistici Nel brano egrave da evidenziare lrsquoobiezionedi un ipotetico interlocutore secondo un modulo tipicodellrsquooratoria giudiziaria allitterazione e figura etymolo-

gica presenti in Ταυτί μοι δοκεῖ δίκαια λέγειν ὁ λέγων(20d) ndash insieme allo iota ldquodeitticordquo di ταυτί proprio del lin-guaggio drammatico e oratorio ndash contribuiscono a sottoli-neare il credito che si attribuisce a tale obiezione in quan-to elemento signifcativo per il procedere del discorso didifesaSono da segnalare nel passo anche le espressioni del les-

sico colloquiale (τὸ σὸν τί ἐστι πρᾶγμα in 20c) e i fre-quenti richiami al destinatario per tenerne desta lrsquoat-tenzione (ἀκούετε in 20d ἴστε in 20d 20e e 21a μὴθορυβήσητε in 20e)

Statuetta raffgurante Socrate II secolo aC Londra British Museum

La statuetta raffgurante Socrate in chitone egrave un piccolo gioiello dellrsquoarte ellenisticaproveniente da Alessandria drsquoEgitto Il manufatto in marmo bianco egrave alto appena 27 cmma presenta le caratteristiche della grande statuaria Il volto egrave ripreso dal ritratto di Lisippodi cui egrave rimasta una copia di epoca romana conservata al Louvre ( p 115) La fattura egravepregevole raffnatissimi sono la resa dei lineamenti e dei riccioli della barba e il trattamentodel panneggio del mantello che copre le spalle e il ventre del flosofo e che ricade inmorbide pieghe sul suo corpo ritratto come quello di un atleta

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T4 Il congedo 40c-42a

LrsquoApologia platonica contiene ancora una sezione in cuiSocrate prende congedo dai suoi giudici da quelli cheavevano votato per la sua condanna a morte come daglialtri Rivolto a questi ultimi egli spiega che sicuramente

quanto gli egrave accaduto egrave destinato a essere per lui un benee cerca di fornirne la dimostrazione ( Progetto Lette-

rature pp 81 ss)

[40c] ᾿Εννοήσωμεν δὲ καὶ τῇδεὡς πολλὴ ἐλπίς ἐστιν ἀγαθὸν

αὐτὸ εἶναι Δυοῖν γὰρ θάτερόν ἐστιν τὸ τεθνάναι ἢ γὰρ

οἷον μηδὲν εἶναι μηδὲ αἴσθησιν μηδεμίαν μηδενὸς ἔχειν

τὸν τεθνεῶτα ἢ κατὰ τὰ λεγόμενα μεταβολή τις τυγχάνει οὖσα καὶ μετοίκησις τῇψυχῇ τοῦ τόπου τοῦ ἐνθένδε εἰς ἄλλον τόπον Καὶ εἴτε δὴ μηδεμία αἴσθησίς ἐστινἀλλ᾿ [40d] οἷον ὕπνος ἐπειδάν τις καθεύδων μηδ᾿ ὄναρ μηδὲν ὁρᾷ θαυμάσιονκέρδος ἂν εἴη ὁ θάνατος ndash ἐγὼ γὰρ ἂν οἶμαι εἴ τινα ἐκλεξάμενον δέοι ταύτην τὴννύκτα ἐν ᾗ οὕτω κατέδαρθεν ὥστε μηδὲ ὄναρ ἰδεῖν καὶ τὰς ἄλλας νύκτας τε καὶἡμέρας τὰς τοῦ βίου τοῦ ἑαυτοῦ ἀντιπαραθέντα ταύτῃ τῇ νυκτὶ δέοι σκεψάμενον

εἰπεῖν πόσας ἄμεινον καὶ ἥδιον ἡμέρας καὶ νύκτας ταύτης τῆς νυκτὸς βεβίωκεν ἐν

τῷ ἑαυτοῦ βίῳ οἶμαι ἂν μὴ ὅτι ἰδιώτην τινά ἀλλὰ τὸν μέγαν βασιλέα εὐαριθμήτουςἂν εὑρεῖν αὐτὸν ταύτας πρὸς τὰς ἄλλας ἡμέρας καὶ νύκτας ndash [40e] εἰ οὖν τοιοῦτον

ὁ θάνατός ἐστιν κέρδος ἔγωγε λέγω καὶ γὰρ οὐδὲν πλείων ὁ πᾶς χρόνος φαίνεταιοὕτω δὴ εἶναι ἢ μία νύξ Εἰ δ᾿ αὖ οἷον ἀποδημῆσαί ἐστιν ὁ θάνατος ἐνθένδε εἰς

ἄλλον τόπον καὶ ἀληθῆ ἐστιν τὰ λεγόμενα ὡς ἄρα ἐκεῖ εἰσι πάντες οἱ τεθνεῶτεςτί μεῖζον ἀγαθὸν τούτου εἴη ἄν ὦ ἄνδρες δικασταί Εἰ γάρ τις ἀφικόμενος εἰς

Ἅιδου [41a] ἀπαλλαγεὶς τουτωνὶ τῶν φασκόντων δικαστῶν εἶναι εὑρήσει τοὺς

40c Ἐννοήσωμεν εἶναι ldquoRifettiamoanche da questo punto di vista (καὶ τῇδε)che ho molti motivi per sperare che essasia un benerdquo ἐννοήσωμεν cong esorta-tivo τῇδε avverbio di modo il punto divista che Socrate sta per esporre | Δυοῖν τεθνεῶτα ldquoDi due cose una θάτερον)egrave il morire o egrave come se il morto (τὸντεθνεῶτα) non sia piugrave nulla e non abbiaalcuna percezione di nullardquoθάτερον= τὸἕτερον ldquouna delle due coserdquo alterum τὸντεθνεῶτα egrave meglio intenderlo come soggsia di μηδὲν εἶναι sia di ἔχειν μηδεμίανμηδενός poliptoto | ἢ κατὰ τόπον ldquoosecondo quanto si dice egrave (τυγχάνει οὖσα)una trasformazione e una trasmigrazio-ne per lrsquoanima da questo luogo quaggiugrave(τοῦ ἐνθένδε) in un altro luogordquo κατὰ τὰλεγόμενα cosigrave dicevano soprattutto or-fici e pitagorici Lrsquoalternativa che quiSocrate prospetta costituisce indubbia-mente una posizione diversa da quella chepoi saragrave esposta per bocca dello stessoSocrate nel Fedone dove lrsquoimmortalitagravedellrsquoanima egrave una certezza luminosa | Καὶεἴτε ldquoE serdquo introduce un periodo ipote-tico misto la cui apodosi egrave θαυμάσιονκέρδος ἂν εἴη ὁ θάνατος ed egrave ripresa in40e da εἰ οὖν κέρδος ἔγωγε λέγω40d ἐπειδάν ὁρᾷ ldquoquando uno dor-

mendo non fa nemmeno un sognordquo inprospettiva eventuale con ἄν di ἐπειδάνe il cong ὁρᾷ il greco dice ὁρᾶν ὕπνονldquovedere un sognordquo dove lrsquoitaliano usa unverbo assai piugrave generico ldquofare un sognordquo| θαυμάσιον ὁ θάνατος ldquola morte sa-rebbe un proftto meravigliosordquo apodosidella possibilitagrave dove κέρδος egrave terminedel linguaggio commerciale propr ldquogua-dagnordquo | εἴ τινα βίῳ ldquose bisognasseche uno dopo aver scelto (ἐκλεξάμενον)questa ταύτην) notte in cui (ἐν ᾗ) ha dor-mito cosigrave da non fare alcun sogno e con-frontando (ἀντιπαραθέντα) con questanotte le altre notti e giorni della sua vitadovesse dire rifettendo (σκεψάμενον)quanti giorni e quante notti ha vissutomeglio e piugrave piacevolmente di questanotte nella sua vitardquo ταύτην costituisceprolessi rispetto al relativo ἐν ᾗ che segue| οἶμαι νύκτας ldquoio credo che non soloun privato cittadino (ἰδιώτην τινα) mail Gran Re potrebbe trovare (ἂν εὑρεῖν)ben poche (εὐαριθμήτους) queste not-ti in relazione agli altri giorni e nottirdquoοἶμαι annunciato dapprima come inci-so ritorna con ben altro peso come pro-posizione principale a reggere lrsquoinfnitoἂν εὑρεῖν40e εἰ οὖν λέγω ldquose dunque la

morte egrave una cosa di questo genere(τοιοῦτον) io certo (ἔγωγε) lo chiamoun vantaggiordquo ritorna insistente il ter-mine fnanziario κέρδος ἔγωγε ldquoio perconto miordquo il γε limitativo sottolinea ilpunto di vista di chi sta parlando | οὐ-δὲν πλείων ldquoper nulla maggiorerdquo οὐδένegrave acc avverbiale di relazione | Εἰ δ᾿ αὖ εἴη ἄν ldquoSe poi la morte egrave come emi-grare (ἀποδημῆσαι) di qui in un altroluogo e sono veri i racconti che si fannoche sono lagrave tutti quelli che sono morti(οἱ τεθνεῶτες) quale bene maggiore diquesto potrebbe essercirdquo ritorna il temadellrsquoaldilagrave la protasi di primo tipo nonimplica realtagrave ma la prospettiva purnon dimostrata egrave presentata come at-traente e questo efetto Socrate intendeprodurre sui suoi ascoltatori | ἀφικό-μενος εἰς ῞Αιδου ldquogiungendo allrsquoAderdquoεἰς richiede normalmente lrsquoacc e per-ciograve giagrave gli antichi intendevano che fossesottinteso un acc come δόμον come nellt ventum erat ad Vestae sott templum41a ἀπαλλαγεὶς δικαστάς ldquoallon-tanandosi (ἀπαλλαγείς) da questi qui chepretendono (φασκόντων) essere giudi-ci troveragrave quelli che sono davvero giudi-cirdquo in questrsquoultima parte dellrsquoApologiainizia il tema che saragrave comune alla prima

dal testo alla parolap 33

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ὡς ἀληθῶς δικαστάς οἵπερ καὶ λέγονται ἐκεῖ δικάζειν Μίνως τε καὶ ῾Ραδάμανθυς

καὶ Αἰακὸς καὶ Τριπτόλεμος καὶ ἄλλοι ὅσοι τῶν ἡμιθέων δίκαιοι ἐγένοντο ἐν τῷ

ἑαυτῶν βίῳ ἆρα φαύλη ἂν εἴη ἡ ἀποδημία ῍Η αὖ ᾽Ορφεῖ συγγενέσθαι καὶ Μουσαίῳ

καὶ ῾Ησιόδῳ καὶ ῾Ομήρῳ ἐπὶ πόσῳ ἄν τις δέξαιτ᾿ ἂν ὑμῶν᾽Εγὼ μὲν γὰρ πολλάκις ἐθέλω τεθνάναι εἰ ταῦτ᾿ ἔστιν

ἀληθῆ ᾽Επεὶ [41b] ἔμοιγε καὶ αὐτῷ θαυμαστὴ ἂν εἴη ἡ

διατριβὴ αὐτόθι ὁπότε ἐντύχοιμι Παλαμήδει καὶ Αἴαντι τῷ

Τελαμῶνος καὶ εἴ τις ἄλλος τῶν παλαιῶν διὰ κρίσιν ἄδικον

τέθνηκεν ἀντιπαραβάλλοντι τὰ ἐμαυτοῦ πάθη πρὸς τὰ

ἐκείνων ndash ὡς ἐγὼ οἶμαι οὐκ ἂν ἀηδὲς εἴη ndash καὶ δὴ τὸ μέγιστον τοὺς ἐκεῖ ἐξετάζοντακαὶ ἐρευνῶντα ὥσπερ τοὺς ἐνταῦθα διάγειν τίς αὐτῶν σοφός ἐστιν καὶ τίς οἴεται μένἔστιν δ᾿ οὔ ᾽Επὶ πόσῳ δ᾿ ἄν τις ὦ ἄνδρες δικασταί δέξαιτο ἐξετάσαι τὸν ἐπὶ Τροίαν

ἀγαγόντα τὴν πολλὴν στρατιὰν [41c] ἢ ᾽Οδυσσέα ἢ Σίσυφον ἢ ἄλλους μυρίους ἄν

τις εἴποι καὶ ἄνδρας καὶ γυναῖκας οἷς ἐκεῖ διαλέγεσθαι καὶ συνεῖναι καὶ ἐξετάζειν

ἀμήχανον ἂν εἴη εὐδαιμονίαςΠάντως οὐ δήπου τούτου γε ἕνεκα οἱ ἐκεῖ ἀποκτείνουσι

τά τε γὰρ ἄλλα εὐδαιμονέστεροί εἰσιν οἱ ἐκεῖ τῶν ἐνθάδε καὶ ἤδη τὸν λοιπὸν χρόνον

ἀθάνατοί εἰσιν εἴπερ γε τὰ λεγόμενα ἀληθῆ

rifessione di Platone e degli altri socraticiquello del Giusto condannato esso egrave quimarcato dal poliptoto δικασταί δικασ-τῶν δικαστάς δικάζειν e dalla seriedei mitici giudici giusti dellrsquoaldilagrave in op-posizione a quelli ingiusti che hanno con-dannato a morte Socrate | οἵπερ καὶ EacuteΤριπτόλεμος ldquocoloro che si dice ammi-nistrino la giustizia Minosse Radaman-to Eaco e Trittolemordquo Radamantoe Minosse erano fgli di Zeus ed Europail primo fu re di Creta e stabiligrave le leggi chefurono imitate da molte cittagrave greche glisuccesse il fratello minore Minosse Ea-co fglio di Zeus e della ninfa Egina fu redellrsquoisola cui diede il nome di sua mogliee padre di Peleo e Telamone a questi che latradizione considerava i giudici dellrsquoAdePlatone aggiunge il re attico Trittolemoche aiutograve Demetra nella ricerca di Persefo-ne e ottenne da lei il dono del grano era as-sociato alle due dee nei misteri di Eleusi| ἄρα φαύλη ἀποδημία ldquosarebbe que-sto un mutamento di sede spregevolerdquoἄρα introduce una interr diretta retoricache suggerisce al destinatario una rispostanegativa φαύλη ldquoda pocordquo certo non sa-rebbe stata da poco la possibilitagrave di ottene-re una nuova vita presso i semidei che si di-stinsero in vita per la loro giustizia | ᾿Ορ-φεῖ Μουσαίῳ ldquostare insieme a Orfeoe a Museordquo gli esponenti mitici della let-teratura religiosa della tradizione orfcaaccostati qui ai fondatori della mitologiaclassica Omero ed Esiodo | ἐπὶ πόσῳ ὑμῶν ldquoper che prezzo non lo accetterebbeuno di voirdquo cioegrave ldquoquanto uno di voi sareb-be disposto a pagare per questordquo ogget-to di δέξαιτ(ο) egrave lrsquoinf συγγενέσθαι ldquostareinsieme ardquo | Ἐγὼμὲν ἀληθῆ ldquoIo infat-

ti sono disposto (ἐθέλω) a morire moltevolte se questi racconti sono verirdquo ἐθέλωesprime la disponibilitagrave ad adeguarsi allavolontagrave altrui o ad una situazione41b ἔμοιγε καὶ αὐτῷ ldquoper me in parti-colarerdquo | ὁπότε τέθνηκεν ldquoquando miimbattessi in Palamede o in Aiace fglio diTelamone o in quanti altri (εἴ τις ἄλλος)tra gli antichi sono morti per un giudizioingiustordquo εἴ τις ἄλλος questa locuzione sipresenta come una protasi di periodo ipo-tetico ma ha la funzione di una proposi-zione relativa ldquose qualcun altro morigrave rdquo =ldquotutti gli altri che morironordquo | Παλαμή-δει ldquoPalamederdquo Odisseo per nonandare a Troia fngeva di essere pazzo maPalamede scoprigrave il suo piano e lo costrin-se a partecipare alla spedizione Odisseosi vendicograve su di lui facendo nasconderenella tenda di Palamede dellrsquooro e una fal-sa lettera di Priamo cosigrave Palamede fu ac-cusato di tradimento e lapidato Questoargomento era svolto in varie tragedie diEschilo Sofocle ed Euripide | ΑἴαντιldquoAiacerdquo Aiace invece dopo la mor-te di Achille considerandosi il piugrave fortedei Greci dopo quello pretendeva che alui fossero attribuite le armi del mortoOdisseo riuscigrave con lrsquoastuzia a farle asse-gnare a seacute e Aiace per il dolore del tortosubigraveto impazzigrave e si uccise la vicenda erarappresentata in una trilogia perduta diEschilo e nellrsquoAiace di Sofocle che con-serviamo | ἀντιπαραβάλλοντι ldquocon-frontandordquo part congiunto con ἔμοιγε| καὶ δὴ ἔστιν δ᾿ οὔ ldquoe poi soprattut-to trascorrere il tempo (διάγειν) esami-nando ed interrogando (ἐξετάζοντα καὶἐρευνῶντα in acc percheacute concordano conil sogg sottinteso dellrsquoinfnitiva) quelli

di lagrave (τοὺς ἐκεῖ) come quelli di qua (τοὺςἐνταῦθα) chi di loro egrave sapiente e chi crededi esserlo ma non lo egraverdquo lrsquoinf διάγειν di-pende sintatticamente da ἐπὶ πόσῳ ἄν τιςδέξαιτ(ο)di 41a comeσυγγενέσθαι So-crate sarebbe felice di andare nellrsquoaldilagrave acontinuare la stessa opera che compiva inAtene di sollecitare ognuno a conoscerese stesso secondo il comando di Apollo| Ἐπὶ πόσῳ δ᾿ ἄν τις δέξαιτο ritornaemblematicamente la frase per far rifet-tere i destinatari | ἐξετάσαι στρατιάνldquodi interrogare colui che condusse a Troiail grande esercitordquo Agamennone che giagravenei poemi dagrave prova di presunzione e arro-ganza anzicheacute di σοφία41c ἢὈδυσσέα ἢΣίσυφον eroi dellrsquoa-stuzia e dellrsquoinganno queste che eranovirtugrave per lrsquoetica arcaica ripugnavano al-la moralitagrave di Socrate come a quella diPlatone | οἷς ἐκεῖ εὐδαιμονίας ldquoconi quali conversare lagrave e stare con loro e in-terrogarli sarebbe il colmo della felicitagraverdquoἀμήχανον εὐδαιμονίας ldquolrsquoimpossibilitagravedella felicitagraverdquo cioegrave una felicitagrave impossibilea esprimersi ἀμήχανος egrave ciograve per cui nonesistono μηχαναί ldquoartifcirdquo ed egrave quindiimpossibile | Πάντως ἀποκτείνουσιldquoIn ogni caso per questo motivo (τούτουἕνεκα) quelli di lagrave non mandano a mor-terdquo τούτου ἕνεκα per il fatto di discuteree di confutare quelli che credono di essersaggi senza esserlo quindi nel regno deimorti Socrate non avrebbe corso rischiodi esser condannato a morte Egli egrave giuntoa una tale serena luciditagrave che si permettedi ironizzare perfno sulla propria morte| τά τε γὰρ ἄλλα καί ldquosia nel resto sia ancherdquo | εἴπερ γε ἀληθῆ ldquose egrave verociograve che si raccontardquo ritorna lrsquoapparente

glossa

il verbo (ἐ)θέλω signifcaldquosono disposto ardquo secondovolontagrave di altri diversamenteda βούλομαι che signifcaldquovogliordquo di mia intenzione

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[40c] Consideriamo anche da questo lato il fatto che crsquoegrave molta speranza che il morire siaun bene In efetti una di queste due cose egrave il morire o egrave come un non essere nulla e chiegrave morto non ha piugrave alcuna sensazione di nulla oppure stando ad alcune cose che si tra-mandano egrave un mutamento e una migrazione dellrsquoanima da questo luogo che egrave quaggiugravead un altro luogo Ora se la morte egrave il non aver piugrave alcuna sensazione [40d] ma egravecome un sonno che si ha quando nel dormire non si vede piugrave nulla neppure in so-

Ἀλλὰ καὶ ὑμᾶς χρή ὦ ἄνδρες δικασταί εὐέλπιδας εἶναι πρὸς τὸν θάνατον καὶ ἕν τιτοῦτο διανοεῖσθαι ἀληθές [41d] ὅτι οὐκ ἔστιν ἀνδρὶ ἀγαθῷ κακὸν οὐδὲν οὔτε ζῶντι

οὔτε τελευτήσαντιοὐδὲ ἀμελεῖται ὑπὸ θεῶν τὰ τούτου πράγματα οὐδὲ τὰ ἐμὰ νῦνἀπὸτοῦ αὐτομάτου γέγονεν ἀλλά μοι δῆλόν ἐστι τοῦτο ὅτι ἤδη τεθνάναι καὶ ἀπηλλάχθαιπραγμάτωνβέλτιονἦνμοιΔιὰ τοῦτοκαὶ ἐμὲοὐδαμοῦἀπέτρεψεν τὸσημεῖονκαὶ ἔγωγετοῖς καταψηφισαμένοις μου καὶ τοῖς κατηγόροις οὐ πάνυ χαλεπαίνω Καίτοι οὐ ταύτῃτῇ διανοίᾳ κατεψηφίζοντό μου καὶ κατηγόρουν ἀλλ᾿ οἰόμενοι βλάπτειν [41e] τοῦτο

αὐτοῖς ἄξιον μέμφεσθαι Τοσόνδε μέντοι αὐτῶν δέομαι τοὺς ὑεῖς μου ἐπειδὰνἡβήσωσι τιμωρήσασθε ὦ ἄνδρες ταὐτὰ ταῦτα λυποῦντες ἅπερ ἐγὼ ὑμᾶς ἐλύπουνἐὰν ὑμῖν δοκῶσιν ἢ χρημάτων ἢ ἄλλου του πρότερον ἐπιμελεῖσθαι ἢ ἀρετῆς καὶ ἐὰνδοκῶσί τι εἶναι μηδὲν ὄντες ὀνειδίζετε αὐτοῖς ὥσπερ ἐγὼ ὑμῖν ὅτι οὐκ ἐπιμελοῦνταιὧν δεῖ καὶ οἴονταί τι εἶναι ὄντες οὐδενὸς ἄξιοιΚαὶ ἐὰν ταῦτα ποιῆτε δίκαια πεπονθὼςἐγὼ ἔσομαι ὑφ᾿ ὑμῶν αὐτός [42a] τε καὶ οἱ ὑεῖς Ἀλλὰ γὰρ ἤδη ὥρα ἀπιέναι ἐμοὶ μὲνἀποθανουμένῳ ὑμῖν δὲ βιωσομένοις ὁπότεροι δὲ ἡμῶν ἔρχονται ἐπὶ ἄμεινον πρᾶγμαἄδηλον παντὶ πλὴν ἢ τῷ θεῷ

riserva (εἴπερ γε) che riaferma in mododistaccato la certezza morale di Socrate| Ἀλλὰ καὶ θάνατον ldquoMa anche voicittadini giudici dovete essere fduciosi(εὐέλπιδας) riguardo alla morterdquo ha ini-zio cosigrave lrsquoultimo capitolo in tono di pe-rorazione quanto alla procedura giudi-ziaria non dovrebbe esserci luogo per unaperorazione giaccheacute la sentenza di morteegrave irrevocabile ma Socrate perora la cau-sa delle sue idee e vuole che quale che siala sorte delle anime dopo la morte i giu-dici che hanno avuto fducia in lui abbia-no chiara coscienza che lrsquouomo non deveesitare a seguire la voce del dio che parlanella sua coscienza41d ὅτι τελευτήσαντι ldquoche per lrsquouo-mo virtuoso non crsquoegrave alcun male neacute da vi-vo neacute da mortordquo la dichiarativa ha fun-zione epesegetica rispetto a ἕν τι τοῦτοmentre ζῶντι e τελευτήσαντι sono predi-cativi di ἀνδρὶ ἀγαθῷ | οὐδὲ τὰ ἐμὰ γέγονεν ldquoneacute le mie vicende (τὰ ἐμά) sonoavvenute a caso (ἀπὸ τοῦ αὐτομάτου)rdquo| τεθνάναι καὶ ἀπηλλάχθαι πραγμάτωνldquoesser morto ed essermi liberato dai fasti-dirdquo lrsquoidea egrave rappresentata da due infnitiperfetti (da θνῄσκω e ἀπαλλάσσω) nellaprospettiva di esser compiuta solo allorasi realizzeragrave ciograve che egrave meglio per Socrate

| ἐμὲ τὸ σημεῖον ldquoil segno non mi di-stolse per nullardquo il segno misterioso (τὸσημεῖον) che talvolta lo distoglieva dalcompiere unrsquoazione era quello che Socra-te chiamava il suo degravemone Socrate inter-preta ora la mancanza di quel segno comela conferma che per lui egrave stato meglio es-ser condannato dal tribunale | ἔγωγε χαλεπαίνω ldquoe io per conto mio (ἔγωγε)non me la prendo (χαλεπαίνω) con colo-ro che hanno votato per la mia condan-na (τοῖς καταψηφισαμένοις μου) neacute congli accusatorirdquo i verbi giudiziari compo-sti con κατα- si costruiscono con il genretto daκατα- (= ldquocontrordquo) della personaaccusata o condannata | Καίτοι ldquoEppu-rerdquo Socrate si ferma un attimo a rifettereche se anche gli accusatori e i giudici a luiostili non gli hanno fatto alcun male nonera questa la loro intenzione | οὐ ταύτῃτῇ διανοίᾳ ldquonon con questa intenzionerdquo41e τοῦτο μέμφεσθαι ldquodi questo egravegiustorimproverarlirdquo |Τοσόνδε δέομαιlett ldquoDi tanto io li pregordquo δέομαι conil gen della persona vale ldquopregarerdquo(oltre che talvolta ldquoaver bisogno dirdquo)mentre τοσόνδε anticipa lrsquoimperativo chesegue τιμωρήσασθε | ταὐτά ἐλύπουνldquoinfiggendo loro gli stessi fastidi che ioinfiggevo a voirdquo λυπέω ldquoafiggere unordquo

qui ripetuto in poliptoto egrave costruito conlrsquoacc della persona e lrsquoacc di relazionedella cosa con cui uno viene afitto nellatraduzione la carica semantica di λυπέωviene trasferita allrsquooggetto che in grecoegrave reso genericamente con il neutro | ἐὰνὑμῖν ἀρετῆς ldquonel caso che vi sembri(ἐὰν δοκῶσιν) che si diano pensiero o(ἤ) del denaro o (ἤ) di qualche altra cosaprima che (ἤ) della virtugraverdquo ἐὰν δοκῶσινegraveunaprotasidiperiodoipoteticodellrsquoeven-tualitagrave lacuiprotasiegravelrsquoimpτιμωρήσασθεi primi due ἤ sono disgiuntivi (lt aut)mentre il terzo introduce il secondotermine di paragone (lt quam) ἄλλουτου του egrave pron indefinito | οἴονταίτι ἄξιοι ldquoe credono di esser qualcosamentre non meritano nullardquo οὐδενός egravegen di stima | δίκαια ἔσομαι ldquoavrogravericevuto ciograve che egrave giustordquo πεπονθὼςἔσομαι egrave futuro perfetto dal tema diπάσχω42a ἐμοὶ βιωσομένοις ldquoperme a mori-re per voi a vivererdquo i due part futuri hannovalore fnale | ὁπότεροι ἡμῶν ldquochi trameevoirdquoὁπότεροιesprimeduegruppicon-trappostiancheseilprimo di essi egrave costitui-to da una sola personaὁπότεροι ἔρχονταιprop interr indiretta egrave soggettiva rispettoalla sovraordinataἄδηλον sott ἐστί

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gno allora la morte sarebbe un guadagno meraviglioso Infatti io ritengo che seuno dopo aver scelto questa notte in cui avesse dormito cosigrave bene da non vederenemmeno un sogno e dopo aver messo a confronto con questa le altre notti e glialtri giorni della sua vita dovesse fare un esame e dirci quanti giorni e quante not-ti abbia vissuto in modo piugrave felice e piugrave piacevole di quella notte durante tutta lasua vita ebbene io credo che costui anche se fosse non solo un qualche privatocittadino ma il Gran Re troverebbe lui pure che questi giorni e queste notti so-no pochi da contare rispetto agli altri giorni e alle altre notti [40e] Se dunque lamorte egrave qualcosa di tal genere io dico che egrave un guadagno Infatti tutto quanto iltempo della morte non sembra essere altro che unrsquounica notte Invece se la mor-te egrave come un partire di qui per andare in un altro luogo e sono vere le cose che siraccontano ossia che in quel luogo ci sono tutti i morti quale bene o giudici cipotrebbe essere piugrave grande di questoInfatti se uno giunto allrsquoAde [41a] liberatosi di quelli che qui da noi si diconogiudici ne troveragrave di veri quelli che si dice che lagrave pronunciano sentenza MinosseRadamante Eaco Trittolemo e quanti altri dei semidei sono stati giusti nella lorovita ebbene in tal caso questo passare nellrsquoaldilagrave sarebbe forse una cosa da pocoE poi quanto non sarebbe disposto a pagare ciascuno di voi per stare insieme conOrfeo e con Museo con Omero e con Esiodo Per quello che mi riguarda sonodisposto a morire molte volte se questo egrave vero [41b] Infatti per me sarebbe straor-dinario trascorrere il mio tempo allorcheacute mi incontrassi con Palamede con Aia-ce figlio di Telamonio e con qualche altro degli antichi che sonomorti a causa di un ingiusto giudizio mettendo a confronto imiei casi con i loro E io credo che questo non sarebbe dav-vero spiacevoleMa la cosa per me piugrave bella sarebbe sottoporre ad esa-me quelli che stanno di lagrave interrogandoli come facevocon questi che stanno qui per vedere chi egrave sapiente echi ritiene di essere tale ma non lo egrave Quanto sarebbedisposto a pagare uno di voi o giudici per esaminarechi ha portato a Troia [41c] il grande esercito oppu-re Odisseo o Sisifo e altre innumerevoli persone chesi possono menzionare sia uomini che donne E ildiscutere e lo stare lagrave insieme con loro e interrogarlinon sarebbe davvero il colmo della felicitagrave E certa-mente per questo quelli di lagrave non condannano nes-suno a morte Infatti quelli di lagrave oltre ad essere piugravefelici di quelli di qua sono altresigrave per tutto il tempoimmortali se sono vere le cose che si diconoEbbene anche voi o giudici bisogna che abbiate buo-ne speranze davanti alla morte e dovete pensare che unacosa egrave vera in modo particolare [41d] che ad un uomobuono non puograve capitare nessun male neacute in vita neacute in mor-te Le cose che lo riguardano non vengono trascurate dagli

Pittore di Achille (attribuita) Leacutekythoscon giovane presso una tomba ca 440 aCNew York Metropolitan Museum of Art

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degravei E anche le cose che ora mi riguardano non sono successe per caso ma per me egraveevidente questo che ormai morire e liberarmi degli affanni era meglio per me Perquesto motivo il segno divino non mi ha mai deviato dalla via seguitaPerciograve io non ho un grande rancore contro coloro che hanno votato per la miacondanna neacute contro i miei accusatori anche se mi hanno condannato e mi han-no accusato non certo con tale proposito bensigrave nella convinzione di farmi delmale [41e] E in ciograve meritano biasimoPerograve io vi prego proprio di questo Quando i miei fgli saranno diventati adulti pu-niteli o cittadini procurando a loro quegli stessi dolori che io ho procurato a voise vi sembreranno prendersi cura delle ricchezze o di qualche altra cosa prima chedella virtugrave E se si daranno arie di valere qualche cosa mentre non valgono nullarimproverateli cosigrave come io ho rimproverato voi percheacute non si danno cura di ciograve dicui dovrebbero darsi cura e percheacute credono di valere qualche cosa mentre in realtagravenon valgono niente [42a] Se farete questo avrograve ricevuto da voi quello che egrave giustoio e i miei fgliMa egrave ormai venuta lrsquoora di andare io a morire e voi invece a vivereMa chi di noi vada verso ciograve che egrave meglio egrave oscuro a tutti tranne che al dio

Trad G Reale

guida allOtildeanalisi

LINGUA E LESSICO

1 Nel testo ricorrono alcuni termini legati alla radice

θαν(ε)- Dopo aver letto la Scheda di lessico

( p 33) elencali ed evidenziane le differenze dalpunto di vista del signifcato

termine legato alla radice θαν(ε)- significato

TEMI E CONFRONTI

2 In 40d-e alle due opzioni concernenti la morte

vengono associate due immagini Quali

3 Trova nel testo greco le espressioni chesottolineano la differenza fra il credere di essere e

lrsquoessere Trascrivile poi nello schema seguente

credere di essere essere

4 Ripercorri nella struttura e nello sviluppo del

ragionamento i paragraf 40c-41c Completaquindi la seguente tabella

riguardo al

τεθνάναιvengono poste

due alternative

ἢ μηδὲν εἶναι μηδὲ αἴσθησινμηδεμίαν μηδενὸς ἔχειν τὸντεθνεῶταἢhelliphelliphelliphelliphelliphellip

prima possibilitagrave εἴτε δὴ μηδεμία αἴσθησίς ἐστινἀλλ᾿ οἷον ὕπνος ἐπειδάν τιςκαθεύδων μηδ᾿ ὄναρ μηδὲνὁρᾷ θαυμάσιον κέρδος ἂν εἴηὁ θάνατος

seconda possibilitagrave

le categorie

di personaggi

dellrsquooltretombaa) i veri giudicib) helliphelliphelliphelliphellipc) helliphelliphelliphelliphellipd) helliphelliphelliphelliphellip

Μίνως τε καὶ ῾Ραδάμανθυς καὶΑἰακὸς καὶ Τριπτόλεμος

5 Lrsquoultimo pensiero di Socrate egrave per i figliesprimendo una sua preoccupazione nei loroconfronti egli ritorna cosigrave su un motivo ricorrentedel suo pensiero Sai dire quale

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Solo grazie allrsquointervento del pitagorico Archita di Taranto nel 360 aC Platone rientrograve inAtene dove restograve fno al 347 aC quando a ottantrsquoanni morigrave

Lrsquoopera platonica | Platone egrave uno dei rarissimi autori del mondo antico di cui ci siano rimastetutte le opere Il corpus platonico ndash ossia lrsquoinsieme degli scritti tramandati sotto il suo nome ndashcomprende lrsquoApologia di Socrate 34 dialoghi e 13 lettere Di queste opere perograve non conoscia-mo la data di composizione (sappiamo solo che le Leggi furono sicuramente lrsquoultimo dialogodi Platone) neacute siamo certi che siano tutte autentiche le lettere anzi a eccezione della giagrave ri-cordata Lettera VII e di poche altre sono per lo piugrave ritenute false e dubbi di autenticitagrave inte-ressano anche qualche dialogo compreso tra i 34 mentre sicuramente spuri sono stati giudicatifn dallrsquoantichitagrave altri dialoghi che ora non vengono piugrave annoverati nel corpus SoprattuttonellrsquoOttocento (quando i testi classici greci e latini vennero studiati sistematicamente e scien-tifcamente da una nutrita schiera di flologi soprattutto tedeschi) si difuse un atteggiamen-to che oggi si tende a ritenere ldquoipercriticordquo e furono messi in discussione anche dialoghi chepoi sono stati riconosciuti come sicuramente platonici Oggi la maggior parte degli studiosiritiene che siano spuri lrsquoEpinomide lrsquoAlcibiade II lrsquoIpparco e gli Amanti mentre la discussio-ne rimane apertissima in merito a Teage Clitofonte Alcibiade I e alcune Lettere

Ancora piugrave difcile da risolvere egrave il problema della cronologia sia assoluta (la data in cui idialoghi sono stati scritti) sia relativa (lrsquoordine in cui sono stati composti) La quasi totalitagravedei dialoghi inscena singole conversazioni ambientate nel passato durante la vita di Socratedi conseguenza i richiami a fatti storici non sono in genere utili per stabilire la cronologia as-soluta e sono davvero pochi i rimandi interni da un dialogo allrsquoaltro che possano determina-re una cronologia relativa Anche la data drammatica dei dialoghi (ossia la data in cui lrsquoautoreimmagina avvenuta la conversazione che narra) egrave spesso difcile da determinare percheacute Pla-tone spesso mescola date e avvenimenti di tempi diversi

Nonostante le difcoltagrave quasi insormontabili i flologi hanno tentato lrsquoimpossibile per sta-bilire una cronologia credibile Il metodo che sembra avere dato i frutti migliori egrave quello dettoldquostilometricordquo inaugurato da alcuni ricercatori giagrave alla fne dellrsquoOttocento e poi proseguito aigiorni nostri con i supporti informatici Si cerca di misurare lo stile di un autore che in certi usilinguistici ndash soprattutto le particelle del discorso ndash si modifca nel tempo quasi a sua insaputaPartendo quindi da pochi dati tutto sommato certi (lrsquoultima opera di Platone sono sicuramentele Leggi e da un certo momento in avanti Platone evitograve lo iato ossia lrsquoincontro di vocali fra la f-ne di una parola e il principio di quella successiva) egrave stata ricostruita una sequenza che nelle suelinee generali riscuote un ampio consenso anche percheacute i risultati delle ricerche stilometrichesembrano in parte coincidere con quanto si puograve ricavare da considerazioni piugrave empiriche (peresempio i dialoghi piugrave ldquosocraticirdquo sono ritenuti piugrave antichi) Si usa perciograve distinguere ndash com-prendendo solo le opere certamente autentiche ndash fra un Platone ldquogiovanerdquo ldquomaturordquo e ldquoanzianordquo

1) Opere della giovinezzaApologia di Socrate Critone Eutifone Liside Carmide Lachete Ione Alcibiade I Ippiamaggiore Ippia minore Gorgia Protagora Menesseno Eutidemo Menone

2) Opere della maturitagraveCratilo Fedone Simposio Repubblica Fedro

3) Opere della vecchiaiaTeeteto Parmenide Sofsta Politico Filebo Timeo Crizia e Leggi

A questa ricostruzione comunque sono state mosse anche critiche soprattutto percheacute le fontici dicono che Platone continuograve a rielaborare i suoi dialoghi fno alla morte il che sostanzial-mente vanifca le nostre pretese di risalire per ogni opera a una precisa data di composizioneTuttavia la distinzione rimane a suo modo utile percheacute consente di mettere a fuoco almenoin parte le diferenze e le peculiaritagrave dei vari dialoghi platonici

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reI dialoghi ldquogiovanilirdquo | Nei dialoghi del primo gruppo rivive lo spirito polemico e corrosivo di

Socrate che si traduce spesso in un esito aporetico (cioegrave privo di soluzioni problematico) onegativo il problema proposto non viene risolto In altre parole questi dialoghi inscenano ilconfitto del flosofo con la cultura tradizionale e hanno perciograve una funzione prevalentemen-te negativa Secondo il Socrate di Platone i saperi dominanti al suo tempo erano in realtagrave deisaperi fasulli percheacute nessuno si preoccupava di cercare e defnire che cosa sono il vero bene e ilvero male per lrsquouomo A suo giudizio questa ignoranza accomunava allo stesso titolo sia la cul-tura tradizionale sia la sofstica la prima percheacute fondava le sue pretese normative sullrsquoautoritagrave

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le trame I principali dialoghi OgravegiovaniliOacute

Critone

Il Critone egrave un dialogo tra Socrate in carcere dopo es-sere stato condannato a morte e il suo vecchio amicoCritone che lo sollecita ad accettare la proposta sua edi altri amici corrompere i guardiani e fuggire dal car-cere evitando lrsquoesecuzione capitale percheacute la gentenon creda che Socrate non ha potuto salvarsi per lascarsa disponibilitagrave degli amici Socrate risponde sorri-dendo che non bisogna preoccuparsi di ciograve che pensala gente importa solo quello che pensano coloro chesanno davvero Afferma inoltre di essere stato allevatoed educato secondo i principi stabiliti dalle leggi checonsidera inviolabili

Eutifrone

NellrsquoEutifrone Socrate ed Eutifrone discutono sul con-cetto di pietagrave religiosa (εὐσέβεια) ma compare an-che giagrave il tema del processo e della morte del GiustoNellrsquoatrio dellrsquoarconte re che giudica in via preliminarei delitti contro la religione Socrate attende di essererinviato a giudizio per lrsquoaccusa di empietagrave nellrsquoattesadiscute con Eutifrone che vuole trascinare in giudiziosuo padre per lrsquouccisione involontaria di uno schiavooggetto della discussione egrave cosa si deve considerarepio e cosa invece empio

Lachete e Liside

Nel Lachete diversi personaggi discutono tra loro perdefnire il coraggio (dialogo diretto) mentre nel Liside

Socrate riferisce una conversazione avuta con due gio-vani per defnire lrsquoamicizia

Carmide e Protagora

Nel Carmide oggetto della discussione egrave la tempe-ranza nel Protagora Socrate discute con il sofsta sela virtugrave sia insegnabile o meno Protagora egrave convintoche lo sia e adduce come prova il fatto che in tut-te le cittagrave i cittadini si preoccupano che i propri fgliapprendano ciograve che debbono fare e questo fa pen-sare che nellrsquoopinione comune la virtugrave sia insegnabileSocrate obietta che spesso i fgli di uomini eccellen-ti sono assai inferiori ai loro padri se la virtugrave fosseinsegnabile questi lrsquoavrebbero insegnata ai loro fgliMa nel corso della discussione mentre Protagora

si avvicina al punto di vista di Socrate questi chiari-sce il suo concetto di virtugrave che consiste nel sapereciograve che si deve fare in questo modo Socrate passaal punto di vista assunto prima da Protagora (la virtugraveegrave insegnabile) e ritorce contro di lui la pretesa so-fstica che su ogni argomento si possano dire coseopposte ( T5)

Ippia minore

NellrsquoIppia minore Socrate afferma che chi mente sa-pendo di mentire egrave moralmente superiore a chi men-te senza sapere contesta cosigrave la dottrina giuridica se-condo la quale chi sbaglia volontariamente deve esse-re punito piugrave severamente di chi sbaglia involontaria-mente La base di questo paradosso egrave evidentementeil principio socratico che ldquonessuno sbaglia volontaria-menterdquo in quanto la virtugrave egrave conoscenza come si con-cludeva giagrave nel Protagora

Gorgia

Il Gorgia affronta il problema dellrsquouso della retoricasecondo Gorgia la retorica ha la semplice funzione dicreare persuasione in giudizio o in assemblea indipen-dentemente dallrsquouso positivo o negativo che qualcunone potrebbe fare Socrate contesta questa asserzionee illustra il principio che egrave meglio subire ingiustizia piut-tosto che farla

Eutidemo

LrsquoEutidemo attacca il relativismo che Platone attri-buisce alla sofstica attraverso lo scontro dialettico trai due sofsti Eutidemo e Dionisodoro

Menone

Nel Menone si dimostra che la veritagrave sta nella coscien-za e non viene appresa ldquodal di fuorirdquo Socrate interrogalo schiavo di Menone che non sa nulla di geometriae gli chiede come si puograve costruire un quadrato doppiodi un quadrato dato Naturalmente lo schiavo non egrave ingrado di rispondere ma attraverso una serie accortadi domande Socrate riesce a fargli trovare la soluzionegiusta Dato che Socrate non gli ha fornito alcuna infor-mazione si deve concludere che lo schiavo ha ritrovatonella sua memoria una conoscenza innata

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di una religione tuttrsquoaltro che pia sul sapere fasullo di poeti profeti e politici tutti protesi allrsquoa-dulazione del popolo piugrave che alla sua educazione gli altri percheacute pur avendo introdotto il nuo-vo e potente mezzo della dialettica si mettevano perograve anchrsquoessi al servizio dei bisogni correntistimando che onore ricchezze e potere fossero comunque i beni piugrave degni di essere perseguiti

Questi primi dialoghi possono dunque essere divisi sia pure con molta approssimazione econ la consapevolezza del fatto che cultura tradizionale e sofstica erano per Platone due partidello stesso fenomeno in dialoghi che polemizzano soprattutto con gli esponenti della tra-dizione (Apologia di Socrate Critone Eutifone Liside Carmide Lachete Ione Alcibiade I) edialoghi che polemizzano soprattutto contro i sofsti (Ippia maggiore Ippia minore GorgiaProtagora Menesseno Eutidemo Menone)

Fra queste opere lrsquoApologia fa in certo modo parte a seacute anzitutto percheacute non egrave un dialogoPlatone vuole riprodurre a distanza di parecchi anni il discorso di difesa che Socrate avreb-be pronunciato davanti al tribunale di Atene nel corso del processo che lo vide imputato perempietagrave Dallrsquoopera emerge chiaramente la funzione che Socrate assunse nei confronti dellacomunitagrave civile e politica di Atene la missione afdata dal dio di Delf a lui unico saggio ndash inquanto consapevole della propria ignoranza ndash egrave di sollecitare i suoi concittadini a interrogarela propria coscienza e a rendersi conto dei limiti del loro sapere

Lo stile dei dialoghi ldquogiovanilirdquo | I dialoghi giovanili come abbiamo visto concedono grande spa-zio alla presentazione di personaggi importanti per la cultura greca e ateniese in particolare Pro-prio per questo si registra una grande varietagrave dal punto di vista della lingua e dello stile a secon-da degli interlocutori con i quali Socrate conversa Cosigrave la prosa ipnotica del sofsta Protagorasi alterna allo stile semplice e rude del generale Lachegravete i giochetti verbali di Polo nel Gorgiasono controbilanciati nello stesso dialogo dallo stile impetuoso di Cagravellicle e cosigrave via A questediverse voci si aggiunge il serrato interrogare di Platone che in parte eredita il ritmo incalzantee convulso della sticomitia tragica (soprattutto nei brani in cui troviamo un alternarsi secco dibattute lunghe un solo verso e pronunciate da due personaggi spesso impegnati in un dibattito)Platone perograve impronta il suo Socrate a un registro molto piugrave quotidiano che nelle scelte lessica-li sfora spesso il popolaresco come notano i suoi interlocutori Callicle e Ippia Socrate non arre-tra di fronte a parole triviali (φαῦλα ὀνόματα) e nei suoi discorsi menziona asini ciabattini cuo-chi insomma tutto un mondo umile che era tendenzialmente estraneo alla prosa drsquoarte classica

I dialoghi della maturitagrave | Le opere della maturitagrave hanno in genere estensione piugrave ampia rispetto aidialoghi ldquogiovanilirdquo Gli interlocutori di Socrate non sono sapienti da smascherare ma personaggiper lo piugrave ben disposti che Socrate conduce sulla via della ricerca attraverso la defnizione di dot-trine positive seppur presentate sempre come provvisorie e parte di uno sforzo di indagine maiconcluso Dal punto di vista letterario appartengono a questo gruppo insieme al Cratilo i piugravefamosi capolavori di Platone cioegrave il Fedone il Simposio la Repubblica e il Fedro opere in cui vieneman mano articolata e messa a punto anche la componente piugrave peculiare della speculazione pla-tonica ossia la metafsica delle idee la dottrina secondo la quale la realtagrave non consiste nel mondoche ci egrave attestato dai sensi ma in quello intelligibile che si puograve raggiungere attraverso la ragione

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le trame I dialoghi della maturitˆ

Cratilo

Nel Cratilo Socrate discute con il parmenideo Ermo-gene e con lrsquoeracliteo Cratilo sulla natura del linguag-gio e in particolare sulla relazione fra parole e signi-fcati da un lato Ermogene ritiene che i nomi dellecose non siano legati per natura alle cose stesse (inaccordo con lrsquoidea della convenzionalitagrave dei nomi)dallrsquoaltro Cratilo egrave convinto che il rapporto tra parola

e cosa sia insito nella natura della cosa Socrate ac-cetta di dare credito a Cratilo per suffragare la suaipotesi esamina le etimologie di alcuni nomi Risultaallora chiaro che certi nomi possono essere analizzatiin modi differenti di conseguenza Socrate consideracon scetticismo la possibilitagrave che lrsquoanalisi del linguag-gio conduca a una corretta comprensione dellrsquoessen-za delle cose

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reSimposio

Il Simposio riproduce una discussione ndash egrave un dialogonarrato ndash avvenuta a casa del poeta Agatone in oc-casione del convito per festeggiare la sua vittoria nelleLenee del 416 aC gli invitati sono Fedro appassio-nato di retorica il suo amico prediletto Pausania il me-dico Erissimaco il poeta comico Aristofane e SocrateOgnuno degli intervenuti pronuncia un elogio di ErosFedro narra un mito secondo cui Eros sarebbe un diocapace di ispirare lrsquoeroismo in chi ama e dimostra lasua affermazione con lrsquoesempio di Alcesti che accettogravedi morire al posto del marito Admeto secondo Pausa-nia ci sono due tipi di Eros come esistono due Afrodi-ti una celeste e una volgare Erissimaco sostiene cheEros egrave presente in tutti gli esseri percheacute lrsquoamore fra op-posti permea di seacute lrsquointera natura Aristofane raccontainvece una storia fantasiosa come le sue commedie inorigine gli esseri viventi erano suddivisi in tre sessi cioegravei maschi le femmine e gli ldquoandroginirdquo (che assommava-no caratteri maschili e femminili) Per reprimerne la po-tenza Zeus li divise a metagrave e da allora le due parti siricercano reciprocamente per ricostruire lrsquounitagrave origina-ria dai maschi discendono gli uomini attratti da uominidalle femmine donne attratte da donne e dagli androgi-ni uomini e donne eterosessuali Dopo Agatone e il suoelogio della delicatezza e della bellezza di Eros egrave la vol-ta di Socrate che riferisce ai convitati la storia che untempo gli aveva raccontato Diotima di Mantinea Erosegrave fglio di Poros e di Penia cioegrave di Astuzia e di Povertagravenel giorno in cui gli degravei festeggiavano la nascita di Afro-dite Poros si ubriacograve e Penia volle concepire un fglioda lui gli si sdraiograve accanto e concepigrave Eros che essen-do fglio di tali genitori egrave un degravemone (non un dio) pove-ro ma ama la ricchezza non egrave bello ma ama la bellezzaegrave ignorante e quindi ama la sapienza che delle cosebelle egrave la piugrave bella Il dialogo egrave concluso dallrsquoarrivo di Al-cibiade ubriaco che pronuncia un singolare elogio diSocrate im quale ndash come Eros ndash ispira a chi sta con luiil desiderio della bellezza e della sapienza ( T6-T10)

Fedone

Fedone racconta al suo amico Echegravecrate delle ultimeore di vita di Socrate Ai suoi discepoli il maestro spie-ga che non devono affiggersi per la sua morte immi-nente percheacute Socrate non egrave il corpo ormai cadenteper la vecchiaia che sta loro davanti ma la sua animaimmortale lrsquoanima una volta libera dalle catene chela vincolano al corpo potragrave fnalmente contemplare leidee e raggiungere cosigrave la beatitudine per cui egrave nata eche ha sempre desiderato ( T11-T12)

Repubblica

Lo Stato perfetto egrave descritto nei dieci libri della Repub-

blica il dialogo si svolge al Pireo nella casa del vecchioCefalo il padre dellrsquooratore Lisia e di Polemarco e vipartecipano anche i due fratelli di Platone Glauconee Adimanto Nel primo libro si confuta la tesi espostadal sofsta Trasimaco che la giustizia egrave lrsquointeresse delpiugrave forte (questo libro potrebbe essere stato compostonella fase ldquosocraticardquo del pensiero di Platone) In segui-

to Socrate va delineando la struttura di uno Stato chesia governato dai flosof (ldquocustodirdquo) difeso dai guerrierie sostenuto dallrsquoattivitagrave economica di artigiani e com-mercianti In ognuna di queste classi prevale una delletre funzioni dellrsquoanima la ragione guidata dalla saggez-za (flosof) la volontagrave guidata dalla fortezza (guerrieri)il desiderio guidato dalla temperanza (artigiani e com-mercianti) I custodi devono mettere in comune non so-lo i beni ma anche le donne e i fgli in modo da essereliberi da ogni passione privata e preoccuparsi soltantodel bene della comunitagrave Da questo Stato devono es-sere esclusi i poeti soprattutto quelli che compongonopoesia epica o drammatica i poeti epici infatti produ-cono immagini immorali degli degravei soggetti a passionivili quali lrsquoira e la lussuria colpevoli di azioni immora-li (come gli adultegraveri di Zeus) o violente come la bat-taglia degli degravei sotto le mura di Troia I poeti imitano larealtagrave sensibile che egrave a sua volta imitazione del mondoideale quindi la loro poesia costituisce unrsquoimitazionedi secondo grado ancor piugrave contraddittoria e remotadal mondo delle idee di quanto possa esserlo il mondosensibile ( T13-T15)

Fedro

Socrate e Fedro discutono dellrsquoamore sotto un platanopresso le rive dellrsquoIlisso appena fuori Atene Fedro leggea Socrate un discorso che attribuisce a Lisia secondocui egrave meglio compiacere chi non ci ama piuttosto chechi ci ama chi non ci ama infatti saragrave molto meno tur-bato dalla passione piugrave ragionevole e quindi piugrave grade-vole Socrate propone un ragionamento analogo madopo averlo concluso si pente e dichiara che non vor-rebbe aver pronunciato un discorso cosigrave blasfemo do-vragrave declamare un nuovo discorso una ldquopalinodiardquo (nuo-vo canto ossia ritrattazione da un celebre canto di Ste-sicoro in cui il poeta si mostrava pentito di aver denigratoElena Vol 1 p 438) Socrate spiega ora che lrsquoamoreegrave una sorta di divina follia che turba lrsquoanima e la spingealla ricerca della bellezza ideale e della veritagrave che coinci-de con essa Per illustrare lrsquoidea racconta un mito le ani-me degli uomini sono come bighe alate trascinate da uncavallo bianco e da uno nero prima di incarnarsi nei cor-pi hanno percorso una via nello spazio che sta sopra alcielo lrsquoiperuranio Lrsquoauriga che regge la biga rappresentala parte razionale dellrsquoanima il cavallo bianco egrave lrsquoanimapassionale mentre quello nero egrave lrsquoanima soggetta agliistinti lrsquoauriga punta verso lrsquoalto per meglio contempla-re da vicino le idee intelligibili e lrsquoanima passionale col-labora con lui mentre il cavallo nero cioegrave lrsquoanima che egravesoggetta alla concupiscenza cerca di tirare la biga ver-so il basso Le anime i cui aurighi riescono meglio a go-vernare la biga giungendo a contemplare piugrave da vicinole idee dopo la reincarnazione conservano piugrave chiaroil ricordo dei modelli immortali che hanno contemplatoDopo aver toccato toni molto vicini a quelli della poe-sia il dialogo si conclude con una piugrave asciutta rifessio-ne sulla retorica la vera retorica egrave quella che conoscelrsquoessenza intelligibile (le idee) e procede attraverso ladialettica che divide e riunisce i concetti organizzan-doli secondo la loro essenza

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Una nuova forma di poetica | Sia il Fedone sia il Simposio fanno ricorso a una cornice particolar-mente complessa volta a sottolineare il carattere di rievocazione del dialogo Nel Fedone duepitagorici Echecrate e Fedone si incontrano nella suggestiva cittagrave di Fliunte nel Peloponne-so (dove si diceva fosse nato lo stesso Pitagora e dove trovarono rifugio in etagrave classica diversiesponenti del pitagorismo) Fedone proviene da Atene e ha quindi notizie sicure sulle ultimeore di Socrate il nucleo del dialogo egrave quindi un racconto serrato delle ultime ore di Socrate inprigione volto a chiarire quello che Socrate disse e fece ndash il binomio egrave enfaticamente sottoli-neato ndash di fronte alla morte

Nelle prime battute del racconto di Fedone grande spazio prende il contesto apollineo cheaccompagna le ultime ore del flosofo lrsquoesecuzione stessa era stata resa possibile dal ritornodella nave sacra di Teseo da Delo (isola sacra ad Apollo) evento che segnava la fne della treguasacra durante la quale si sospendevano le esecuzioni capitali E del resto Socrate stesso erastato visitato piugrave volte da un sogno profetico di origine apollinea che lo invitava a comporremusica ecco percheacute prima di morire aveva messo in musica un inno ad Apollo e alcune favo-le di Esopo che al culto apollineo era associato nel santuario di Delf Forse ndash dice Socrate ndashil sogno si riferiva non alla ldquomusica della flosofardquo ma proprio alla musica in senso comunequindi alla produzione poetica anche se proprio le parole del flosofo fniscono per rappre-sentare una nuova forma di poesia nata sotto il segno di Apollo Gli argomenti che Socratesviluppa nel corso del dialogo insieme agli amici sono quindi presentati come unrsquoimpresaal tempo stesso intellettuale e mitologica

Il dialogo alterna momenti di esaltazione e scoramento con una costante attenzione allapsicologia degli amici di Socrate stretti fra lacrime e speranze incerti se credere agli argo-menti che cercano di dimostrare lrsquoimmortalitagrave dellrsquoanima Per fare ciograve Socrate (cioegrave Plato-ne) ricorre anche al mito come per esempio quello escatologico che chiude il dialogo vi sidescrivono il destino dellrsquoanima dopo la morte e la natura del mondo visto dallrsquoalto in unastraordinaria visione aerea Forse egrave impossibile sostenere che le cose sono nel dettaglio co-sigrave come il mito le descrive eppure ndash aferma Socrate ndash egrave un rischio bello e nobile quello dicimentarsi con questo racconto

Il Fedone si conclude con la celebre descrizione della morte di Socrate che vorrebbe brin-dare con la cicuta e afronta poi la sua fne con la massima serenitagrave fno a pronunciare le ul-time misteriose parole dobbiamo un gallo ad Asclepio il dio della medicina Forse lrsquoanimadi Socrate egrave ormai salva e il tributo al dio ne egrave il segno

Il messaggio di Socrate(-Diotima) | Il Simposio pur essendo la rievocazione di un famoso sim-posio tenutosi a casa di Agatone e dunque di un evento tutto maschile egrave dominato dallavoce di una donna la sacerdotessa Diotigravema di Mantinea di cui Socrate riferisce gli insegna-menti ricevuti in un tempo ancora precedente Siamo quindi di fronte a un racconto chepassa sulla bocca di Diotima Socrate Aristodemo e Apollodoro (i due veri e propri prota-gonisti del dialogo) e infne implicitamente Platone segno della forza di Socrate e dei suoidiscorsi che hanno la prodigiosa capacitagrave di propagarsi e fare proseliti

Il simposio descritto si confgura come unrsquoindagine su eros cui contribuiscono tutti iconvitati da punti di vista molto diferenti al tempo stesso il Simposio ofre una serie di im-magini del flosofo Socrate che per un sapiente gioco di rimandi e corrispondenze internefniscono per coincidere con lrsquoimmagine di eros il Simposio dunque egrave un dialogo sullrsquoa-more ma anche sulla flosofa incarnata nella fgura di Socrate

Il dialogo ha un andamento sia centrifugo sia centripeto Centrifugo percheacute Platone dagravevoce a diversi personaggi che rappresentano altrettanti punti di vista lrsquoamante della mi-tologia (Fedro) lrsquoeducatore (Pausania) il medico (Erissimaco) il comico (Aristofane) iltragico (Agatone) il flosofo (Socrate) il politico (Alcibiade) E in questo moltiplicarsi divoci Platone dimostra un talento straordinario che gli permette di catturare e riprodurrela parlata e le forme espressive di fgure diversissime unite in una mirabile polifonia Ma il

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redialogo ha anche un andamento centripeto percheacute i due discorsi piugrave forti ndash quello di So-crate e quello di Alcibiade ndash riprendono diversi elementi dei discorsi degli altri simposiastima li potenziano e li inseriscono in teorie piugrave organiche e articolare riconducendo i varipunti di vista espressi a una sorta di unitagrave Anche lrsquoimmagine di eros descritto da Socrate equella di Socrate stesso tratteggiata da Alcibiade si fondono del resto in un unico ritrattoche restituisce lrsquoimmagine indimenticabile di un ldquoeros flosofordquo un grande demone media-tore che incarna la philosophigravea lrsquoldquoamore della sapienzardquo appunto ossia lrsquoanelito dellrsquouomoa raggiungere il sapere divino

Un nuovo progetto etico-politico | Secondo una notizia antica Platone continuograve a lavorarefno alla morte sulle prime parole della Repubblica e alla fne decise di cominciare il dialo-go con la parola κατέβην ldquodiscesirdquo che viene afdata a Socrate il flosofo infatti si sta diri-gendo al Pireo e dunque ldquoscendendordquo verso la costa La scelta potrebbe essere voluta e avereun signifcato particolare questa discesa preannuncerebbe la successiva ldquocatabasi infernalerdquodel flosofo nella caverna (anchrsquoessa introdotta dallo stesso verbo) e forse intende presen-tare lrsquointero dialogo come una sorta di immersione nel tumultuoso mondo della polis allaricerca di una chiave di lettura che permetta di pensare un mondo alternativo e superiorealla polis stessa Il dialogo del resto si conclude con un richiamo alla ldquovia che porta in altordquoquasi a simboleggiare il processo di risalita che sarebbe stato portato a compimento

La Repubblica in efetti egrave ricchissima di similitudini metafore e allegorie che nel grecodi Platone vanno tutte sotto il nome di ldquoimmaginerdquo (εἰκών) Le immagini vengono perograve usateesplicitamente come strumento conoscitivo piegando quindi a un fne flosofco uno strumen-to che di per seacute apparteneva a pieno titolo alla tradizione poetica e letteraria La mimesi poe-tica del resto egrave oggetto nella Repubblica di una critica feroce sia per gli efetti negativi legatiallrsquoimmedesimazione con i personaggi sia percheacute la poesia egrave imitazione della realtagrave sensibileche a sua volta imita il mondo delle idee e si colloca quindi a due gradi di distanza dalla realtagraveAl tempo stesso perograve Platone chiama in causa una fgura nuova che prende il nome di ldquopitto-re di costituzionirdquo un artista che riesce a produrre la sua opera prendendo a modello proprioil mondo delle idee E questo artista egrave in fondo Platone stesso che ldquodipingerdquo il suo capolavo-ro cosigrave oltre che una grande rifessione sulla poesia la Repubblica ofre anche un grandiosoesempio di poesia riformata secondo un criterio profondamente etico

La teoria dellrsquoamore (e della comunicazione) | Il Fedro si distingue da Fedone Simposio e Repub-blica per unrsquoapparente semplicitagrave strutturale (due soli personaggi nessuna cornice narrativa)che in realtagrave cela un rapporto profondo con la tradizione poetica e insieme una rifessione sullacomunicazione letteraria La rafnatissima descrizione del paesaggio attico che fa da sfondoalla conversazione tra Socrate e Fedro ofre per esempio una descrizione topica di locusamoenus ma rappresenta anche un omaggio alla grande poesia lirica che ambientava i suoiamori in scenari simili e visibilmente presenti alla memoria letteraria di Platone

I primi due discorsi del Fedro ricreano magistralmente la voce della retorica lisiana men-tre la prosa poetica della palinodia di Socrate deve molto allrsquoinfuenza di Gorgia La pali-nodia peraltro si apre apertamente alla voce della lirica Stesicoro ofre il modello per laritrattazione di Socrate e le voci di Safo Anacreonte e Ibico sono chiaramente riconosci-bili nel tessuto del discorso Insieme a riecheggiamenti del ritmo e del lessico della grandepoesia Socrate riprende anche la concezione dellrsquoeros vissuto come esperienza sublime edevastante Ma lo choc emotivo dellrsquoamore egrave poi piegato allrsquoamore delle idee cui lrsquoeros serettamente incanalato puograve condurre In questo quadro il mito della biga alata e la descri-zione drammatizzata dei moti dellrsquoanima rappresentano sicuri vertici della scrittura plato-nica che si avventura a dipingere ldquoquel che nessun poeta ha mai cantatordquo come Socrate notaal principio della palinodia

Lo stile esuberante della poesia mitologica peraltro convive con quello della dimostra-zione e la seconda parte del dialogo prende un andamento dialettico e analitico Egrave anco-

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ra un mito perograve quello di Teuth e dellrsquoinvenzione dellrsquoalfabeto a fornire il destro per lacelebre critica della scrittura come gli altri dialoghi maturi che abbiamo trattato infatti ilFedro egrave anche una straordinaria rifessione sui meccanismi della comunicazione

Lo stile dei dialoghi della maturitagrave | La rafnata mimesi linguistica che giagrave caratterizza i dialoghigiovanili raggiunge nelle opere mature una qualitagrave artistica prodigiosa La prosa di Platonesi adatta ai diversi contesti con duttilitagrave e fnezza e lrsquoimpiego del dialetto attico nei limitidi una urbanitas sorvegliata tocca corde stilistiche molto diverse talora con un voluto ef-fetto di contrasto valga come esempio il Simposio dove il discorso rarefatto di Diotima egraveseguito dallrsquointervento di Alcibiade la cui ebbrezza impetuosa permea di seacute la sintassi delsuo discorso

I dialoghi ldquosenilirdquo | Con lrsquoimportante eccezione delle Leggi e del Timeo-Crizia i dialoghi delterzo gruppo si caratterizzano per la presenza di interlocutori estremamente autorevolicome il matematico Teeteto nel dialogo omonimo In alcuni dialoghi addirittura Socrateperde il primato e si trova nellrsquoinedita posizione di personaggio secondario cosigrave accade nelParmenide dove il grande flosofo di Elea conduce la maggior parte del dialogo e cosigrave ac-cade nel Sofsta e nel Politico dove un misterioso ldquoStraniero di Eleardquo conduce unrsquoindaginevolta a defnire le fgure del sofsta e del politico Questi dialoghi in accordo con tali perso-naggi tendono a una maggiore rarefazione e astrattezza visibile anche sul piano del lessico

le trame I dialoghi OgraveseniliOacute

Parmenide e Teeteto

Argomento del Parmenide egrave la dialettica che indaga sulrapporto non chiaramente defnibile tra i modelli idealidella realtagrave e gli oggetti della conoscenza sensibile Il Te-

eteto invece affronta i vari gradi della conoscenza sof-fermandosi in particolare sulla funzione che ha in questaricerca lo studio della matematica Il problema che questidialoghi affrontano egrave come lrsquoidea (una e reale) puograve sussi-stere senza cessare di essere una nelle cose sensibiliche sono molte Mentre i dialoghi maggiori esaminava-no la dialettica interna al mondo ideale nella sua sepa-ratezza da quello sensibile questi due dialoghi inizianoa porre il problema di evitare una separazione totale tralrsquoessere in seacute che egrave oggettivo e fsso e la soggettivitagravedi chi conosce

Sosta

Il Sofsta mette in discussione lrsquointerpretazione ogget-tivistica della teoria delle idee cioegrave egrave impossibile cheldquolrsquoessere perfetto sia privo di movimento di anima drsquoin-telligenza che non viva neacute pensirdquo invece lrsquoessere devecomprendere in seacute lrsquointelligenza che lo conosce e quin-di deve essere movimento e quiete quiete in quanto lastabilitagrave egrave condizione percheacute lrsquoessere sia ma anche mo-vimento percheacute lrsquointelligenza implica vita e quindi movi-mento La dialettica egrave la scienza che scopre come il ldquononessererdquo non implica il nulla come voleva Parmenide masemplicemente ciograve che egrave diverso lrsquoaltro essere ( Per-

corso di filosofia T1-T2)

Filebo

Nel Filebo si affronta nuovamente lrsquoindagine sul benee si giunge alla conclusione che per lrsquouomo il bene non

puograve essere semplice piacere infatti una vita fondatasul piacere senza sapere cosa sia piacere sarebbeanimale ma anche una vita di pura intelligenza nonsarebbe umana Per risolvere il problema Platone ri-corre ai concetti pitagorici di limite e di illimitato Fun-zione del limite egrave riunire ciograve che egrave disperso percheacute illi-mitato (principi come il caldo e il freddo il piacere e ildolore) decade cosigrave lrsquoopposizione tra lrsquouno e i moltipercheacute determinare il numero dei molti signifca ricon-durli allrsquounitagrave Nella vita umana dunque si mescolanopiacere e intelligenza in una proporzione determinatadallrsquointelligenza

Politico

Con il Politico Platone ritorna al problema dellrsquoorga-nizzazione della comunitagrave civile ma non piugrave per trac-ciarne unrsquoimmagine ideale come nella Repubblicabensigrave in termini empirici suggerendo al legislatorelrsquouso della misura come nel progetto etico del File-

bo grazie alla misura saragrave possibile conciliare lrsquoin-dole degli uomini coraggiosi e di quelli prudenti An-che le leggi costituiscono una necessitagrave prescrivonoin modo sommario ciograve che egrave il meglio per tutti e co-stituiscono anche lrsquoelemento che distingue le formepositive di governo da quelle deteriori le leggi infattidistinguono la monarchia dalla sua degenerazionela tirannide distinguono lrsquoaristocrazia dallrsquooligarchiamentre la democrazia egrave sempre senza leggi e quin-di egrave in assoluto il peggiore di tutti i governi possibili

Per il Timeo-Crizia e le Leggi proflo p 13 Per ilTimeo in particolare anche Percorso di filoso-

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ree della sintassi La forza drammatica che anima i dialoghi del primo e del secondo gruppoin efetti sembra venir meno a favore di un taglio piugrave analitico ( Percorso di flosofapp 152 ss)

Il Timeo afronta il problema dellrsquoorigine del mondo e da questo punto di vista pur inun ambito che non ammette conclusioni defnitive lrsquoambizione di Platone sembra esse-re quella di fornire un racconto capace di raccogliere il meglio della rifessione presocra-tica e di rivaleggiare al tempo stesso con le teogonie e le cosmogonie dei poeti non percaso il racconto egrave presentato come un inno in onore di Atena ( Percorso di flosofapp 158 ss) Il Timeo egrave preceduto da una cornice che rimanda alla Repubblica la cittagrave per-fetta potragrave essere compresa appieno solo nel quadro cosmogonico oferto dal racconto diTimeo il primo degli interlocutori a prendere la parola per tenere un lungo discorso Altermine del racconto Timeo cede la parola a Crizia che si incarica di raccontare una sto-ria a suo tempo udita da Solone Questi a sua volta ne aveva appreso i contenuti in Egittoin una cittagrave per cosigrave dire ldquogemellatardquo con Atene per la comunanza del culto per Atena (ri-conoscibile secondo il racconto pur attraverso il nome a lei dato dagli Egizi) E il raccontocustodito dagli Egizi che a Solone spiegano come il popolo greco abbia perso memoria delproprio passato per il susseguirsi di catastrof naturali che ne hanno cancellato piugrave volte laciviltagrave non egrave altro che la misteriosa storia di Atlantide un favoloso regno posto oltre le co-lonne drsquoErcole a cui un tempo Atene si oppose con successo dato che gli atlantidi avevanoattaccato il Mediterraneo

Il Crizia che continua il Timeo e forse appartiene a un unico macro-dialogo (il Timeo-Crizia) comincia con unrsquoaccurata descrizione di Atlantide dal punto di vista geografcocultuale e militare ( La permanenza dei classici pp 15 s) Crizia racconta di come ilpopolo di questa cittagrave fosse per lungo tempo pacifco e caro agli degravei fncheacute la parte menodivina del suo sangue non fece inclinare Atlantide verso la violenza Fu allora che lrsquoimperosi accinse ad attaccare lrsquoEuropa e solo Atene ebbe il coraggio di opporsi Zeus allora con-vocograve un concilio divinohellip Ma proprio quando il racconto della guerra sta per cominciarequasi fossimo di fronte a una nuova Iliade il Crizia si interrompe forse percheacute Platone nonebbe il tempo di fnire lrsquoopera o forse ndash piugrave probabilmente ndash percheacute decise di lasciarla vo-lutamente in sospeso

Nella sua ultima opera infne Platone tornograve ad afrontare il tema delle leggi che devonogovernare la comunitagrave le Leggi sono un dialogo in dodici libri che fu pubblicato da Filip-po di Opunte dopo la morte del maestro La natura umana egrave inevitabilmente fragile e insi-cura e lo Stato deve necessariamente imporre le leggi queste non solo devono prescriverei migliori modi di comportamento ma devono anche convincere i cittadini della loro ne-cessitagrave La cittagrave tratteggiata nelle Leggi si fonda su principi meno radicali di quelli che tro-viamo nella Repubblica e in efetti il progetto si basa su unrsquoapprofondita rielaborazione diaspetti diversi delle costituzioni e dei sistemi educativi greci Proprio per questo le Leggisono unrsquoopera di capitale importanza per conoscere la civiltagrave greca di etagrave classica e dimo-strano ancora una volta quanto profondamente Platone desiderasse incidere concretamen-te sulla realtagrave per migliorarla

Lo stile dei dialoghi ldquosenilirdquo | Dal punto di vista della lingua e dello stile i dialoghi senili mo-strano una maggiore solennitagrave ravvisabile in scelte ben precise come quella di evitare si-stematicamente lo iato che egrave una norma della poesia alta Platone talvolta ricorre ancora auna prosa poetica come si osserva in alcuni miti oppure adotta movenze epiche temperateda formule e stilemi ripresi dagli storici come si vede nel Crizia Tuttavia prevale in questidialoghi uno stile piugrave tecnico e asciutto che ben si adatta ai personaggi dignitosi e sapienti

Le Leggi lrsquoultimo dialogo di Platone portano invece il segno dellrsquoopera incompiuta co-me denunciano la sintassi involuta e i frequenti anacoluti

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per approfondire Il dialogo platonico

Diogene Laerzio (fne II-III sec dC) nel terzo libro dellasua opera Vite e dottrine dei flosof antichi pur indican-do ndash fra altri ndash un certo Alessameno di Teo o di Stireacome iniziatore del dialogo quale forma letteraria ritieneche il suo reale inventore sia stato Platone in quanto fuproprio lui a perfezionare il genere (ἀκριβώσας τὸ εἶδος)

I ldquomodellirdquo del dialogo Possiamo qui indicare i mo-delli del dialogo flosofco nel mimografo Sofrone di Si-racusa contemporaneo di Euripide e nel dramma atti-co Entrambi erano ben noti a Platone quanto al primofu proprio il flosofo ateniese (sempre secondo DiogeneLaerzio) a farlo conoscere ai suoi concittadini a propositodel dramma invece ricordiamo che lrsquoantichitagrave ritenevache Platone fosse stato autore di tragedie e che solo peril decisivo incontro con Socrate che ne segnograve defnitiva-mente lrsquoesistenza vi avesse rinunciato Ci racconta Dio-gene Laerzio (III 5) che mentre stava per partecipare aun concorso con una tragedia Platone udita la voce diSocrate diede la sua opera alle famme

Il dialogo come metodo filosofico Rifettere sulla for-ma del dialogo permette inoltre di comprendere anche ilmodo in cui secondo Platone si puograve giungere alla co-noscenza La sapienza non si trasmette infatti comeun liquido da un recipiente pieno a uno vuoto Cosigrave diceironicamente Socrate in Simposio 175d ldquoSarebbe bel-lo Agatone se la sapienza fosse tale da scorrere da chidi noi ne egrave piugrave colmo a chi ne egrave piugrave vuoto se veniamoa contatto lrsquouno dellrsquoaltro alla maniera dellrsquoacqua dellecoppe che scorre attraverso un flo di lana dalla piugrave col-ma alla piugrave vuotardquo (trad S Nannini) La sapienza puograve es-sere raggiunta solo attraverso il dialogo fra discepoli esolo il dialogo accende la scintilla della veritagrave Condizioniindispensabili sono la convivenza (συζῆν) e la lunga fre-quentazione (συνουσία) ldquoDopo molte discussioni fattesu questi temi e dopo una comunanza di vita improv-visamente come luce che si accende dallo scoccare diuna scintilla essa nasce dallrsquoanima e da essa stessa sialimentardquo (Lettera VII 341c-d trad R Radice)La contemplazione solitaria non egrave dunque amata dalflosofo che cosigrave fa esprimere Socrate nel Protago-

ra 348c ldquoCredo infatti che Omero non abbia tortolagrave dove dice se due vanno insieme uno puograve vedere

prima dellrsquoaltro In tale maniera tutti ci sentiamo piugrave si-curi di fronte ad ogni azione discorso o pensiero Seinvece uno da solo concepisce un pensiero va subi-to in cerca di qualcuno per poterglielo esporre e perpoterne saggiare la consistenza e non si ferma primadi averlo trovatordquo (trad G Reale)

La cornice dei dialoghi platonici Egrave da osservare chei dialoghi di Platone ndash dal punto di vista formale suddivi-sibili in dialoghi diretti (per es Lachete) o narrati (per esSimposio) ndash sono talora inseriti in scene descritte concura attenta (pensiamo al locus amoenus raffgurato nelFedro la campagna ateniese lungo la riva dellrsquoIlisso) Laloro struttura in qualche caso vede sovrapposti piugrave li-

velli narrativi e drammatici i discorsi del Simposio peresempio sono riferiti da Apollodoro cui li ha raccontatiAristodemo presente al convito a casa di Agatone Ta-le cura per lrsquoaspetto piugrave prettamente letterario si spiegacon il fatto che i dialoghi venivano letti ad alta voce (co-me testimonia ancora Diogene) ed erano destinati alladivulgazione allrsquoesterno della scuola

La tradizione dei dialoghi e lrsquoedizione dello

Stephanus Quanto alla loro organizzazione essi so-no inseriti in un corpus composto di 36 opere (cioegrave 34dialoghi lrsquoApologia e la raccolta delle Lettere) e spes-so presentano due titoli che per lo piugrave si riferisconorispettivamente al nome dellrsquointerlocutore principale eallrsquoargomento (per es Alcibiade I o Sulla natura del-

lrsquouomo Eutifrone o Sul santo ecc) Fondamentale nel-la storia delle edizioni di Platone fu quella del 1578 delflologo francese Henri Estienne latinizzato in Stepha-nus alla quale anche le edizioni moderne si richiamanocitandone in margine al testo la numerazione delle pa-gine le pagine vengono poi ulteriormente suddivise insezioni contrassegnate con lettere dalla a alla e

Una pagina miniata tratta dai Dialoghi di Platone tradottiin latino da Marsilio Ficino per Lorenzo il MagnifcoXV secolo Firenze Biblioteca Laurenziana

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iLA PERMANENZA

DEI CLASSICIPersonaggiforme intrecci

Platone al cinema

ldquoSvelato il mistero di Atlantiderdquo Quante volte si egrave ripetuto questo annuncio fra scoopgiornalistici e inchieste piugrave o meno scientifche Ma Atlantide salvo clamorose smentite nonesiste egrave unrsquoinvenzione di Platone La Repubblica di Platone traccia le linee della cittagrave ideale

una cittagrave che perograve nessuno ha mai vistola dipinge un pittore ndash Platone stessondash che non ha potuto avvalersi di alcunmodello per realizzare il suo capolavo-ro Ma non si puograve escludere che la cit-tagrave in un punto imprecisato dello spazioe del tempo esista sia esistita o forseesisteragrave un giorno Si capisce cosigrave per-cheacute nel Timeo-Crizia (un insieme di duedialoghi che si presenta come il sequeldella discussione proposta nella Repub-blica) si ponga lrsquoesigenza di una visionepiugrave concreta e animata della cittagrave idealeEcco allora che allrsquoinizio del Timeo So-crate chiede che le belle immagini pit-toriche della cittagrave ideale siano poste inmovimento in modo che la sua eccel-

lenza emerga messa alla prova con un confitto una guerra che ne dimostri la superioritagraveLa mossa egrave ardita e profetica Socrate vorrebbe uno spettacolo che consiste nel guardare

(θεάσασθαι) immagini (ζῷα) in movimento (κινούμενα) Questi zoa indicano lrsquoimmaginema anche il corpo degli esseri viventiladdove il verbo theagraveomai rimanda al-lo spettacolo del thegraveatron il teatro Malrsquoelemento piugrave straordinario egrave ofertodal terzo termine kinougravemena il verboda cui viene il nostro ldquocinemardquo che perlrsquoappunto prende anche il nome in in-glese di motion pictures cioegrave ldquoimmaginiin movimentordquo

Platone inventore del cinema Inun certo senso sigravehellip Ma che ne egrave delfilm sulla cittagrave ideale Il Timeo pro-segue con una cosmogonia governatada un creatore buono che costruisce ilmondo fisico a immagine del cosmoideale o metafisico Comincia quin-di il Crizia il secondo dialogo checompone il dittico narrativo Come

Locandina del flm LrsquoAtlantide adattamento cinematografco del romanzo diPierre Beinot 1921 regia di Jacques Feyder

Fotogramma dal flm LrsquoAtlantide 1932 regia di Georg Wilhelm Pabst

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aveva promesso allrsquoinizio del TimeoCrizia si accinge a raccontare unrsquoepo-pea antichissima che un tempo Solo-ne apprese da archivi venerandi e cheavrebbe ndash se gli impegni glielo aves-sero consentito ndash trasposto in poesiaper farne un poema superiore a quellidi Omero Si tratta dello scontro fraAtene e lrsquoimpero di Atlantide unavicenda antica di 9000 anni e ormaidimenticata ovunque (con lrsquoeccezio-ne dellrsquoEgitto) percheacute nel frattem-po catastrofi e distruzioni hanno piugravevolte cancellato la memoria umana ecostretto la civiltagrave a ripartire da zeroEppure quegli Ateniesi sono gli ante-nati dei concittadini di Socrate e riu-scirono nellrsquoimpresa piugrave gloriosa mai

compiuta Crizia procede con la descrizione del favoloso impero di Atlantide unrsquoisolapotentissima posta fuori dalle colonne drsquoErcole che nel tempo dimenticograve la giustizia de-gli degravei e si lanciograve in una spedizione volta a sottomettere il Mediterraneo e la Grecia Fuil principio della sua rovina e Atlantide fu in seguito ingoiata dalle acque Ma torniamoalla guerra alla maniera di Omero unrsquoassemblea degli degravei egrave convocata quando le ostilitagravestanno per aprirsi e a loro riuniti nella dimora celeste Zeus dissehellip

Con questo ldquodisserdquo il Crizia si conclude e il dialogo quindi ndash per ragioni molto dibattu-te ndash rimane incompiuto Ma il fascino del ldquoflmrdquo che non abbiamo visto non ha mai cessatodallrsquoantichitagrave a oggi di afascinare storici geograf e scienziati E anche ndash naturalmente ndash ar-tisti Per restare nel campo della cinematografa bisogna accostare a Platone un romanzieremoderno Pierre Benoit che nel 1919 con il fortunato romanzo lrsquoAtlantide riportograve la vicendaal centro dellrsquointeresse non senza uno sviluppo inatteso nel romanzo di Benoit leggiamo cheuna copia integra del Crizia sopravvive fra le sabbie del deserto nel palazzo di una dea discen-dente di Posidone e ultima degli Atlantidi Antinea ndash questo egrave il suo nome ndash egrave una creaturapiena di fascino che riserva agli innamorati abissi di pericolosa voluttagravehellip

La vicenda immaginata da Platone e riproposta da Benoit aveva enormi potenzialitagrave cine-matografiche i film sullrsquoAtlanti-de che nascono dallrsquointreccio fra idue non si contano piugrave In Franciaegrave stato perfno creato un sito dedi-cato alla storia cinematografca diAtlantide con una ricca bibliogra-fa (e ovviamente flmografa) ac-compagnata da notizie interventie rifessioni

Fotogramma dal flm Atlantide continente perduto 1961 regia di George Pal

Fotogramma dal flm LOtildeAtlantide 1992regia di Bob Swaim

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I TESTILettere

T1 Politica e flosofala giovinezza di Platone VII 324b-326b

In questo brano famosissimo quasi allrsquoinizio dellrsquoepistolaPlatone ripercorre la sua giovinezza lrsquoavvento dei TrentaTiranni la speranza tradita di una rinascita politica il ritor-no della democrazia la cocente delusione della condan-na a morte di Socrate La frustrazione di ogni speranza ela diffcoltagrave di incidere positivamente nel quadro politico

di Atene convincono Platone che solo la flosofa potragravesalvare la cittagrave Ma Platone non fu mai un uomo di pennae quando le circostanze gliene offrirono lrsquoopportunitagrave ri-schiograve tutto e partigrave alla volta della Sicilia nella speranza dicostruire un mondo giusto

[324b] Quando ero giovane1 ebbi unrsquoesperienza non diversa da quella di mol-ti altri non appena fossi divenuto padrone di me stesso volevo dedicarmi senzrsquoaltro[324c] alla politica Ma ndash ricordo ndash alla cittagrave capitograve questo2 ilgoverno criticato da molti passograve in altre mani e cinquantu-no cittadini furono i reggitori dello Stato undici a capo delcentro urbano dieci a capo del Pireo tutti con lrsquoincarico disovraintendere al mercato e di occuparsi dellrsquoamministrazio-ne Al di sopra di loro poi erano trenta magistrati [324d] conpieni poteri Tra di loro crsquoerano alcuni miei familiari e cono-scenti3 che subito mi invitarono a partecipare alla vita pubblica con lrsquoidea che fosseuna cosa adatta a me Io credevo veramente (e giovane come ero non egrave certo strano) cheavrebbero ripulito dallrsquoingiustizia la cittagrave portandola a vivere rettamente Per questorimanevo a guardare con attenzione che cosa avrebbero fatto Mi accorsi cosigrave che inbreve fecero apparire oro il precedente governo Fra le altre cose un giorno mandaronoSocrate un mio amico [324e] piugrave vecchio di me che non esito a defnire il piugrave giusto delsuo tempo ad arrestare un cittadino da mettere a morte4 [325a] Cercavano cosigrave di fardi Socrate volente o nolente un loro complice Socrate perograve non ubbidigrave piuttosto chefarsi complice di azioni empie era pronto a correre qualsiasi pericolo Io allora veden-do tutto questo e altri fatti gravissimi dello stesso genere provai sdegno e mi ritrassi daquegli orrori Poco tempo dopo il governo dei Trenta cadde5 e quel regime fu abbattu-to E di nuovo anche se meno intensamente [325b] mi prese il desiderio di dedicarmi

glossa

il termine tecnico del lessicopolitico e flosofco perindicare un ldquomutamentordquodella forma dello Stato egraveμεταβολή nomen actionisda μεταβάλλω ldquolanciareoltrerdquo

1 Quando ero giovane la parte inizialedella Lettera VII si concentra soprattuttosu alcune importanti e drammatiche vi-cende della cittagrave di Atene e sulla ldquodiscesain campordquo di Platone arrivato alla mag-giore etagrave che guarda alla attivitagrave politicacon grandi aspettative Tanto maggiore egravelrsquoentusiasmo degli esordi tanto piugrave co-cente risulteragrave la delusione2 alla cittagrave capitograve questo dopo ladrammatica conclusione della guerradel Peloponneso nel 404 aC che vedela sconftta di Atene la democrazia vie-

ne sostituita da un governo oligarchicoil cui fulcro detentore del potere egrave quelloformato dai membri passati alla storia co-me ldquoTrenta Tirannirdquo3 alcuni miei familiari e conoscentiPlatone allude in particolare a Crizia e aCarmide rispettivamente cugino e fratellodi sua madre erano entrambi personaggidi rilievo specialmente il primo e moriro-no nei violenti scontri che tra il 404 e il 403aCportaronoalritornodellademocrazia4 Socrate hellip un cittadino da metterea morte si fa riferimento al celebre epi-

sodio ricordato da Socrate stesso nellrsquoA-pologia platonica di Leone di Salamina(di cui peraltro qui egrave taciuto il nome) unflo-democratico che Socrate si rifutograve diarrestare e portare in carcere Ai norma-li cittadini i Trenta impartivano taloracompiti di polizia per renderli collusi ecorresponsabili delle loro malefatte5 il governo dei Trenta cadde nel 403aC il governo oligarchico cadde sottolrsquoazione della riscossa degli esuli fuoriu-sciti guidata da Trasibugravelo e fu ripristinatala democrazia

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alla vita politica Anche allora in quello sconvolgimento accaddero molte cose assaitristi comrsquoegrave naturale non crsquoegrave da stupirsi che in una rivoluzione si facessero le piugrave gran-di vendette Tuttavia va detto che gli uomini allora ritornati al potere dimostraronogrande moderazione Purtroppo perograve accadde poi che alcuni potenti intentarono unprocesso a Socrate il mio amico lo accusarono di empietagrave ndash un crimine orribile [325c] elontanissimo dalla sua indole Socrate fu condannato e lo misero a morte6 lui che avevarifutato di partecipare allrsquoempio arresto di un amico degli esuli di allora quando essierano lontani e in disgrazia Vedendo questo e osservando gli uomini che erano alloradediti alla vita politica e le leggi e i costumi quanto piugrave li esaminavo e cresceva la miaetagrave tanto piugrave mi pareva difcile partecipare alla gestione dello Stato rimanendo unapersona [325d] onesta Senza amici e compagni fdati non crsquoera modo di intervenire edel resto era difcile trovarne tra i cittadini di allora percheacute gli usi e costumi dei padrierano spariti dalla cittagrave neacute si poteva facilmente trovarne di nuovi Leggi e costumi sicorrompevano e si dissolvevano drammaticamente e cosigrave io [325e] che pure una voltadesideravo ardentemente di partecipare alla vita pubblica rimasi sbigottito nellrsquoosser-vare queste cose e nel vedere che tutto andava alla rovescia Certo continuavo a tenergli occhi aperti caso mai si proflasse un cambiamento e soprattutto [326a] la possibi-litagrave di migliorare il governo dello Stato ma per agire attendevo arrivasse il momentoopportuno Alla fne mi resi conto che tutte le cittagrave erano mal governate7 le loro legginon potevano essere sanate senza una mirabile combinazione di preparazione e fortu-na e fnii per dire che solo la retta flosofa dagrave la possibilitagrave di cogliere la giustizia negliafari pubblici e privati e cosigrave ormai non avevo occhi che per la flosofa E vidi che mai[326b] sarebbero cessati i mali delle stirpi umane a meno che il potere non fosse fnitoin mano a uomini veramente e genuinamente flosof oppure se i governanti delle cittagraveper qualche sorte divina fossero divenuti veri flosof8 Cosigrave ragionavo quando per laprima volta giunsi in Italia e in Sicilia

Trad A Maddalena (modifcata)

guida allOtildeanalisi

STILE E RETORICA

1 Per quale motivo a tuo avviso Platone tace inomi dei personaggi coinvolti tranne quello diSocrate

2 Quali caratteristiche presenta lo stile della Lettera

VII

TEMI E CONFRONTI

3 Ricerca il passo dellrsquoApologia platonica in cuiSocrate racconta la vicenda di Leone di Salamina

e confrontalo con questo4 Analizza il passo di Repubblica 473c-d ricerca

notizie sui viaggi compiuti da Platone in Sicilia

con lrsquointenzione di realizzare la forma di governomigliore

6 lo misero a morte Platone ricor-da con sdegno e insieme disillusione ladrammatica fne del suo maestro rievo-candone il processo e la condanna a mor-te nel 399 aC7 tutte le cittagrave erano mal governate

nellrsquoultima parte la narrazione sulla scia diuna sorta di ldquonon crsquoegrave limite al peggiordquo cedeil passo a una desolata rifessione che inglo-ba nel suo negativo giudizio tutte le cittagrave8 governanti hellip veri filosofi questasorta di formula conclusiva richiama una

famosa afermazione contenuta in Repub-blica 473c-d in cui si teorizza il governomigliore come quello retto dal re-floso-fo o flosofo-re lrsquounico capace di saldareinsieme potere e saggezza per il benesseredella comunitagrave

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Apologia di Socrate

T2 I primi accusatori 18a-19a

Come di norma nei tribunali ateniesi Socrate parla per-sonalmente in propria difesa e inizia (17a-18a) accen-nando allrsquoimbarazzo in cui si trova a settantrsquoanni com-piuti a parlare come imputato inoltre i suoi accusatori

sono abili parlatori mentre lui inesperto di retorica con-fda solo nel fatto che diragrave cose giuste a questo la cortedeve fare attenzione piuttosto che allrsquoeleganza dei di-scorsi ( Progetto Letterature pp 81 ss)

[18a] Πρῶτον μὲν οὖν δίκαιός εἰμι ἀπολογήσασθαι ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι πρὸς τὰπρῶτά μου ψευδῆ κατηγορημένα καὶ τοὺς πρώτους κατηγόρους ἔπειτα δὲ πρὸς τὰὕστερον καὶ τοὺς ὑστέρους [18b] Ἐμοῦ γὰρ πολλοὶ κατήγοροι γεγόνασι πρὸς ὑμᾶς

καὶ πάλαι πολλὰ ἤδη ἔτη καὶ οὐδὲν ἀληθὲς λέγοντες οὓς ἐγὼ μᾶλλον φοβοῦμαι ἢ

τοὺς ἀμφὶ Ἄνυτον καίπερ ὄντας καὶ τούτους δεινούς ἀλλ᾿ ἐκεῖνοι δεινότεροιὦ ἄνδρες οἳ ὑμῶν τοὺς πολλοὺς ἐκ παίδων παραλαμβάνοντες ἔπειθόν τε καὶ

κατηγόρουν ἐμοῦ μᾶλλον οὐδὲν ἀληθές ὡς ἔστιν τις Σωκράτης σοφὸς ἀνήρ τά τεμετέωρα φροντιστὴς καὶ τὰ ὑπὸ γῆς πάντα ἀνεζητηκὼς καὶ τὸν ἥττω λόγον κρείττω

ποιῶν Οὗτοι ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι [18c] οἱ ταύτην τὴν φήμην κατασκεδάσαντες οἱδεινοί εἰσίν μου κατήγοροι οἱ γὰρ ἀκούοντες ἡγοῦνται τοὺς ταῦτα ζητοῦντας οὐδὲ

18a Πρῶτον κατηγόρους ldquoAnzituttoegrave giusto (δίκαιός εἰμι) cittadini drsquoAte-ne che io mi difenda dapprima (πρῶτον)contro le prime accuse rivolte falsamentecontro di me (τὰπρῶτα κατηγορημένα)e contro i primi accusatorirdquo Inaspetta-tamente Socrate dopo aver accennatoallrsquoabilitagrave retorica di coloro che lo hannotrascinato in tribunale fa un lungo passoindietro rifacendosi ad accuse calunnio-se circolate molti anni prima quando igiudici di oggi erano ragazzi (παῖδες καὶ μειράκια 18c 6-7) ed erano piugrave cheora disposti a credere alle voci che senti-vano dire In seguito Socrate accenneragravea poeti comici che avevano difuso unacerta immagine sua tra questi uno eracerto Aristofane (nelle Nuvole di ven-tiquattro anni prima) ma lrsquoindicazionedi tempo per quanto sommaria ci portaassai piugrave indietro ad accusatori piugrave an-tichi verso il tempo del processo controAnassagora | δίκαιός εἰμι costruzionepersonale mentre in italiano abbiamoquella impersonale (ldquoegrave giusto che io rdquo)| ἄνδρες Ἀθηναῖοι ldquocittadini drsquoAtenerdquoin quanto maschi adulti ἄνδρες gli Ate-niesi partecipavano alla giuria come an-che allrsquoassemblea popolare | τὰ πρῶτά

μου κατηγορημένα il verbo κατη-γορέω ha il complemento in gen (μου)

richiesto dal preverbio (κατά) | ἔπει-τα ὑστέρους si sottintenda τὰ ὕστε-ρον (κατηγορημένα) καὶ τοὺς ὕστερον(κατηγόρους) lrsquoellissi raforza lrsquoespres-sione18b Ἐμοῦ πρὸς ὑμᾶς ldquoMolti ci so-no stati che mi (ἐμοῦ) hanno accusatopresso di voirdquo la forma piena del prono-me personale (ἐμοῦ) egrave collocata enfati-camente allrsquoinizio del periodo il pf γε-γόνασι (che indica lrsquoaspetto compiutodel presente) marca lrsquoidea che lrsquoeffettodi quelle accuse perdura nel momentoin cui nuovi accusatori hanno trascinatoSocrate in tribunale | πάλαι ἔτη ldquodatempo ormai da molti annirdquo su questoelemento sia pur in modo sempre inde-terminato Socrate insiste | τοὺς ἀμφὶ

Ἄνυτον ldquoAnito e la sua genterdquo Socratequi nomina non giagrave Meleto che avevasottoscritto lrsquoaccusa ma quello tra i si-negori (avvocati pubblici) che era certa-mente il personaggio piugrave autorevole e acui risaliva tutta lrsquooperazione Anitoera un esponente di spicco del partito de-mocratico che aveva dato corpo al risen-timento difuso nei confronti di Socratee che aveva pensato di allontanarlo dal-la cittagrave In questo modo Socrate mostradi riconoscere benissimo quali erano ilsenso e lrsquointenzione dellrsquoaccusa | ἀλλ᾿

ἐκεῖνοι δεινότεροιδεινότεροι egrave predica-tivo ldquoquelli sono piugrave pericolosirdquo | ἔπει-θόν τε καὶ κατηγόρουν gli imperfettidurativi esprimono unrsquoopera persistentee sistematica di convinzione e di calunnia| οὐδὲν ἀληθές acc di relazione retto daκατηγόρουν | σοφός ldquosapienterdquo ma So-crate sta riferendo le accuse rivolte con-tro di lui quindi ldquosapienterdquo suona comeuna defnizione spregiativa che gli veni-va afbbiata quasi che Socrate ndash a det-ta dei suoi detrattori ndash pensasse di esseresaggio pur non essendolo La descrizionedi questo ldquouomo sapienterdquo in efetti cor-risponde al Socrate sofsta delle Nuvolearistofanee ldquoche specula sulle cose cele-sti che investiga sui segreti di sotterra (τὰὑπὸ γῆς ἀνεζητηκώς) e che rende piugraveforte il discorso piugrave debolerdquo questrsquoulti-ma τὸνἥττω ποιῶν era la caratteristicapiugrave propriamente sofstica del Socrate ari-stofaneo mentre le altre lo accostavanopiuttosto agli studi di flosofa naturaleche Socrate aveva efettivamente pratica-to in giovinezza sotto la guida di Arche-lao allievo di Anassagora18c οἱ κατασκεδάσαντες ldquoquelliche hanno diffuso questa vocerdquo φήμηdalla rad di φημί egrave ldquociograve che si dicerdquo inbene o in male la fama come la chiac-chiera | τοὺς ταῦτα νομίζειν ldquoche

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[18a] Prima di tutto dunque egrave giusto che io mi difenda o cittadini ateniesi dalle primefalse accuse e dai primi falsi accusatori e poi dalle accuse successive e dagli accusatorisuccessivi [18b] Infatti ci sono stati molti che mi hanno accusato davanti a voi giagrave datempo e per parecchi anni e senza che dicessero niente di vero E io temo questi accusa-tori molto piugrave di Anito e dei suoi amici anche se pure questi sono terribili Perograve quelli

θεοὺς νομίζειν Ἔπειτά εἰσιν οὗτοι οἱ κατήγοροι πολλοὶ

καὶ πολὺν χρόνον ἤδη κατηγορηκότες ἔτι δὲ καὶ ἐν ταύτῃτῇ ἡλικίᾳ λέγοντες πρὸς ὑμᾶς ἐν ᾗ ἂν μάλιστα ἐπιστεύσατε παῖδες ὄντες ἔνιοιὑμῶν καὶ μειράκια ἀτεχνῶς ἐρήμην κατηγοροῦντες ἀπολογουμένου οὐδενόςὋ δὲ πάντων ἀλογώτατον ὅτι οὐδὲ τὰ ὀνόματα οἷόν τε αὐτῶν εἰδέναι καὶ

εἰπεῖν [18d] πλὴν εἴ τις κωμῳδοποιὸς τυγχάνει ὤν Ὅσοι δὲ φθόνῳ καὶ διαβολῇ

χρώμενοι ὑμᾶς ἀνέπειθον ndash οἱ δὲ καὶ αὐτοὶ πεπεισμένοι ἄλλους πείθοντες ndash οὗτοι

πάντες ἀπορώτατοί εἰσιν οὐδὲ γὰρ ἀναβιβάσασθαι οἷόν τ᾿ ἐστὶν αὐτῶν ἐνταυθοῖ

οὐδ᾿ ἐλέγξαι οὐδένα ἀλλ᾿ ἀνάγκη ἀτεχνῶς ὥσπερ σκιαμαχεῖν ἀπολογούμενόν τεκαὶ ἐλέγχειν μηδενὸς ἀποκρινομένου Ἀξιώσατε οὖν καὶ ὑμεῖς ὥσπερ ἐγὼ λέγωδιττούς μου τοὺς κατηγόρους γεγονέναι ἑτέρους μὲν τοὺς ἄρτι κατηγορήσανταςἑτέρους δὲ [18e] τοὺς πάλαι οὓς ἐγὼ λέγω καὶ οἰήθητε δεῖν πρὸς ἐκείνους πρῶτόνμε ἀπολογήσασθαι καὶ γὰρ ὑμεῖς ἐκείνων πρότερον ἠκούσατε κατηγορούντων καὶ

πολὺ μᾶλλον ἢ τῶνδε τῶν ὕστερον[19a] Εἶεν ἀπολογητέον δήὦἄνδρεςἈθηναῖοι καὶ ἐπιχειρητέον ὑμῶν ἐξελέσθαι τὴνδιαβολὴν ἣν ὑμεῖς ἐν πολλῷ χρόνῳ ἔσχετε ταύτην ἐν οὕτως ὀλίγῳ χρόνῳΒουλοίμηνμὲν οὖν ἂν τοῦτο οὕτως γενέσθαι εἴ τι ἄμεινον καὶ ὑμῖν καὶ ἐμοί καὶ πλέον τί μεποιῆσαι ἀπολογούμενον οἶμαι δὲ αὐτὸ χαλεπὸν εἶναι καὶ οὐ πάνυ με λανθάνει οἷόνἐστινὍμως τοῦτο μὲν ἴτω ὅπῃ τῷ θεῷ φίλον τῷ δὲ νόμῳ πειστέον καὶ ἀπολογητέον

quelli che fanno simili ricerche non cre-dano nemmeno agli degraveirdquo si fa riferimentoalle dottrine di Anassagora sul sole | παῖ-δες καὶ μειράκια la nota a 18a| ἐρήμην sott δίκην si dice di unrsquoaccusapronunciata in assenza della difesa (ἀπο-λογουμένου οὐδενός gen assol)18d πλὴν εἴ τις ὤν ldquotranne se uno egraveun commediografordquo Noi pensiamo im-mediatamente ad Aristofane ma era nor-male che la commedia antica prendessedi mira i personaggi piugrave noti della cittagrave ei problemi che la loro presenza suscitavacosigrave per le Nuvole il tema centrale egrave quel-lo dellrsquoeducazione moderna ispirata al-le dottrine della sofstica e Socrate ne egravepresentato come un esponente | φθόνῳ χρώμενοι ldquocon odio e con calunniardquo| ἀνέπειθον πεπεισμένοι πείθοντεςil poliptoto dagrave lrsquoimpressione del monta-re della campagna di persuasione ai dan-ni di Socrate | οὐδὲ γὰρ οὐδένα ldquoneacutedrsquoaltra parte egrave possibile convocare (ἀνα-βιβάσασθαι) qui uno di loro neacute confutar-

lordquo Il verbo ἀναβιβάσασθαι indica pro-priamente lrsquoazione di ldquofar salirerdquo uno allatribuna per rispondere alle domande delcalunniato che avrebbe potuto in questomodo confutarlo (ἐλέγξαι) | ἀλλ᾿ ἀνά-γκη ἀποκρινομένου ldquoma egrave inevitabilecombattere vanamente (ἀτεχνῶς) comecon delle ombre (ὥσπερσκιαμαχεῖν) cer-cando di difendermi e cercare di confuta-re senza che nessuno risponda (μηδενὸςἀποκρινομένου genitivo assoluto)rdquopropriamente ὥσπερ σκιαμαχεῖν sareb-be ldquocome combattere con ombrerdquo | διτ-τούς di due specie cioegrave quelli di ora equelli di un tempo la cui efcacia perdura18e καὶ οἰήθητε ἀπολογήσασθαι ldquoepensate che io debbo fare la mia difesa an-zitutto nei confronti di quellirdquo dunque laprima parte della difesa che procederagrave f-no alla fne del cap X (24b 2) afronteragrave leaccuse degli antichi avversari e illustreragrave inopposizioneaquelle laveranaturadelsape-redi Socratee le ragioni per cui egravenatatantaostilitagrave nei suoi confronti

19a Εἶεν ldquoE siardquo formula che esprimela decisione a procedere in un discor-so che risulta ostico | ἀπολογητέον ἀπολογητέον in questa rifessioneaperta e chiusa dallrsquoagg verbale ἀπολο-γητέον come in una composizione adanello Socrate ritorna ancora un attimosulle difcoltagrave del compito che lo atten-de | ἐπιχειρητέον χρόνῳ ldquobisognacercare di rimuovere da voi (ὑμῶν ἐξελέ-σθαι) la calunnia che per molto temporiceveste ora in cosigrave breve tempordquo cioegravenel tempo concesso per il discorso di-fensivo ἐξελέσθαι egrave inf aor dal temasuppletivo di ἐξαιρέω ἐν πολλῷ χρόνῳegrave in antitesi con ἐν οὕτως ὀλίγῳ χρόνῳ| Ὅμως ἀπολογητέον ldquoPure questovada (ἴτω) come piace al dio e bisognaobbedire alla legge e fare la propria dife-sardquo Socrate si accinge a pronunciare lapropria difesa piugrave con lo spirito di chideve adempiere un dovere civico (τῷνόμῳ πειστέον) che seguendo lrsquoistintodi sopravvivenza

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sono piugrave terribili o cittadini ossia quei primi i quali prendendo la maggior parte di voifn da fanciulli vi hanno persuaso e hanno rivolto contro di me accuse per niente vereche crsquoegrave un certo Socrate che fa indagini sulle cose celesti e fa ricerche su tutte le coseche stanno sotto terra e che rende piugrave forte il ragionamento piugrave debole [18c] Questiche hanno difuso tali voci o cittadini ateniesi sono gli accusatori terribili Infatti chili ascolta ritiene che i ricercatori di tali cose non credano allrsquoesistenza degli degravei Inoltrequesti accusatori sono numerosi e mi hanno rivolto accuse giagrave da molto tempo E pergiunta parlavano a voi in quella etagrave nella quale eravate particolarmente disposti a cre-dere vale a dire quando alcuni di voi erano fanciulli e giovinetti accusandomi in con-tumacia senza che nessuno mi difendesseE la cosa piugrave strana di tutte egrave che di costoro non si possono sapere neacute dire nomi [18d] fat-ta eccezione di un commediografoMa quanti mossi da invidia e servendosi di calunnie vi persuasero ndash persone che si sen-tivano esse stesse persuase persuadendo gli altri ndash ebbene tutti costoro sono assoluta-mente irraggiungibili Infatti non egrave possibile portare qui sulla tribuna alcuno di loroa testimoniare neacute confutarli ma mi trovo davvero nella necessitagrave di difendermi comecombattendo con delle ombre e di confutarli senza che ci sia nessuno che mi rispondaDunque dovete credere anche voi come vi dico che sono sorti contro di me accusato-ri di due tipi alcuni che mi hanno messo sotto accusa da poco altri invece [18e] chemi hanno messo sotto accusa da tempo e dei quali vi sto parlando E dovete credere chebisogna che io mi difenda in primo luogo proprio nei confronti di questi E infattivoi avete ascoltato le accuse di questi accusatori prima e molto piugrave di quelle degli altriche sono venuti dopo[19a] Bene Allora devo difendermi cittadini ateniesi e devo cercare di rimuovere davoi in cosigrave poco tempo quella calunnia che vi tenete dentro da molto tempo E desi-dererei proprio che questo si verifcasse se cosigrave egrave il meglio per me e per voi e che coldifendermi traessi qualche vantaggio Perograve ritengo che ciograve sia difcile e non mi sfuggeafatto quale sia tale difcoltagraveIn ogni caso vada come egrave caro al dio bisogna ubbidire alla legge e difendersi

Trad G Reale

guida allOtildeanalisi

TEMI E CONFRONTI

1 Socrate identifca e contrappone due specie di

accusatori (vedi lrsquoespressione διττοὶ κατήγοροιdi 18d) Facendo puntuale riferimento al testoevidenzia le informazioni che esso ci dagrave sugli unie sugli altri (quanti sono chi sono che sentimentisuscitano nellrsquoaccusato ecc) in un elaborato di max15 righe

2 Rispondi alle seguenti domande Nei confronti di chi Socrate ritiene di dover fare

anzitutto la sua difesahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Percheacutehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Quali sono i criteri che Socrate seguiragrave nelladifesahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

3 Chi egrave il commediografo a cui probabilmente alludeSocrate A quale commedia fa riferimentohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

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dal testo alla parola Il lessico del divino

θεός ἰσοδαίμων

δαίμων θεοείκελος

δῖος θεοειδής

θεῖος ἀντίθεος

δαιμόνιος εὐδαίμων

ἰσόθεος δυσδαίμων

Il lessico del divino in greco ruota intorno a due termi-ni θεός e δαίμων oltre che alla radice δι- che ha datoluogo al nome del primo degli degravei Ζεύς gen Διός eallrsquoaggettivo δῖος variamente impiegato e intesoPropriamente θεός (maschile e femminile anche seesiste una forma femminile θεά) esprime una persona-litagrave superiore alla misura terrena potente ma non on-nipotente comunque sempre personale e nettamentecaratterizzata nei suoi tratti e nelle sue funzioni di nor-ma anche nella rappresentazione degli attributi che laaccompagnano invece δαίμων ldquoegrave una oscura poten-za sotterranea spesso impersonale concepita comela semplice sorte quando viene chiamata in questomodo una distinta personalitagrave divina si vuole metterein rilievo lrsquoelemento incomprensibile che si sottrae al-la nostra umana conoscenza implicito nel complessodel suo essererdquo (Schmidt) in qualche modo il δαίμωνegrave quello che i moderni chiamano il ldquonuminosordquo il sen-so cioegrave di una presenza reale ma assolutamente in-defnita che ci trascende senza mai permettere di co-glierla in modo determinato Cosigrave nello Ione di Euri-pide (vv 1374 s) il protagonista rifette sulla propriasorte di illegittimo partorito ed esposto e accolto inseguito benignamente da Apollo nel suo tempio del-fco τὰ τοῦ θεοῦ χρηστά τοῦ δὲ δαίμονος βαρέαldquoil trattamento da parte del dio egrave stato generoso mala mia sorte egrave stata durardquo θεός egrave Apollo che lo ha ac-colto mentre il δαίμων egrave la sua triste sorte di illegitti-mo NellrsquoEdipo re di Sofocle il Coro rifette sulla terri-bile sorte dellrsquouomo che improvvisamente egrave passatodalla potenza sovrana alla miseria piugrave atroce ldquoavendodavanti agli occhi il tuo esempio la tua sorte infeliceEdipo non posso chiamare felice nessuno dei morta-lirdquo τὸν σόν τοι παράδειγμ᾽ ἔχων τὸν σὸν δαίμονα ὦτλᾶμον Οἰδιπόδα βροτῶν οὐδὲν μακαρίζω (vv 1192ss) In Odissea IX 142 s θεός egrave accompagnato dalpronome indefnito per indicare una personalitagrave divinache resta ignota piugrave che indefnita ἔνθα κατεπλέομενκαί τις θεὸς ἡγεμόνευε νύκτα δι᾽ ὀρφναίην ldquoalloranoi procedevamo nella nostra navigazione e un dio ciguidava attraverso la notte oscurardquo Nel contrasto traApollo e le Erinni che caratterizza le Eumenidi eschi-lee le antiche dee della vendetta sono δαίμονες men-tre il giovane dio egrave θεός esse lamentano ἰὼ παῖ Διόςἐπίκλοπος πέλει νέος δὲ γραίας δαίμονας καθιππάσω τὸν μητραλοίαν δ᾿ ἐξέκλεψας ὢν θεός ldquoo fglio diZeus tu sei un ladro tu che sei giovane hai fatto vio-lenza a noi antiche divinitagrave hai sottratto a noi il ma-

tricida tu che sei un diordquo Quando Afrodite costringe aforza Elena a piegarsi al desiderio amoroso di Parideche si egrave sottratto al duello con Menelao Elena tacesgomenta davanti allrsquoimposizione della dea ἦρχε δὲδαίμων Afrodite egrave cosigrave detta percheacute si egrave manifestatanella sua forza oscura e terribile cui la donna mortaleegrave soggiogataLa rifessione piugrave tarda trasformograve profondamente que-sta opposizione che risale a un concetto arcaico ecomplesso del divino nellrsquoApologia platonica Socra-te risponde allrsquoaccusa di non onorare gli degravei ma nuo-vi ed oscuri δαίμονες obiettando che questi sono fglidegli degravei e non si puograve pensare che uno creda ai fgli enon ai padri (per alcuni esempi di θεός nellrsquoApologiacf i paragraf 18 19 21 23 41 42) Nel neoplatoni-smo δαίμονες sono esseri intermedi nella complessaserie degli enti divini mentre nel Nuovo Testamento

sono i ldquodiavolirdquoLa radice δι- in origine indicava il dio del cielo lumi-noso e per questo egrave entrata nel nome di Ζεύς Διόςcome in quello di Iouis e in un aggettivo che in origi-ne signifcava appunto ldquoluminosordquo pare proprio cheπολύτλας δῖος Ὀδυσσεύς dovesse esprimere inizial-mente ldquoil molto audace chiaro Odisseordquo anche se poiquesta formula divenne alternativa di θεῖος ὈδυσσεύςIl valore originale tuttavia si rivela in espressioni del ti-po αἰθέρα δῖον ldquolrsquoetere luminosordquo o Ἠὼ δῖαν ldquolrsquoau-rora luminosardquo Invece in Eschilo Prometeo incatena-

to 1032 s ψευδηγορεῖν γὰρ οὐκ ἐπίσταται στόματὸ Δῖον lrsquoaggettivo viene chiaramente connesso conZeus e la frase signifca ldquola bocca di Zeus non puogravementirerdquoAltri aggettivi del gruppo sono θεῖος e δαιμόνιος cheimplicano un riferimento alla sfera della divinitagrave nonmeglio distinta o talvolta un segno di eccellenza InOdissea IX 203 ss Odisseo ricorda il vino rosso dol-cissimo che gli era stato donato da Marone a Ismaroin segno di gratitudine per aver risparmiato lui la suasposa e i suoi fgli ldquododici anfore piene di vino purodolcissimo divina bevandardquo questo θεῖον ποτόν saragraveun vino straordinario ldquodivinordquo con lrsquoidea di eccellenzache anche noi diamo a questo aggettivoUn rapporto piugrave preciso doveva essere in origine inδιογενής e in διοτρεφής che in Omero indicano i so-vrani ldquodiscendenti da Zeusrdquo o ldquoallevati da Zeusrdquo si alle-vano i propri fgli e quindi i due aggettivi sono sinonimiprima di divenire formulari Altri aggettivi denotanti ec-cellenza sono ἰσόθεος e il simmetrico ἰσοδαίμων an-cora θεοείκελος ldquosimile a un diordquo θεοειδής ldquoche halrsquoaspetto di un diordquo e ἀντίθεος ldquoche puograve star innanzi aun diordquo come nellrsquoesposizione della propria stirpe chefa Enea rivolto ad Achille ldquoda Troo nacquero tre nobilifglirdquo Ἶλος τ᾿ Ἀσσάρακός τε καὶ ἀντίθεος Γανυμήδης(Iliade XX 232)Ancora da δαίμων in relazione allrsquoidea di ldquosorterdquo ldquode-stinordquo derivano gli aggettivi εὐδαίμων ldquofortunatordquo (ldquocuiegrave toccato un buon degravemonerdquo) e lrsquoopposto δυσδαίμωνldquosfortunatordquo

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Il tempio

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testi a confrontoSocrate visto da Aristofane

Egrave in particolare alle Nuvole di Aristofane che Socra-te allude quando nellrsquoApologia ricostruisce lrsquoorigi-ne lontana delle calunnie che ormai da tempo circola-vano sul suo conto Dalla commedia aristofanea pro-

poniamo il primo incontro fra Strepsiade e Socrate(vv 219-248) e la parte fnale (1476-1509) in cui Strepsia-de appicca il fuoco al ldquopensatoiordquo

strepsiade E quello chi egrave quello che sta appeso per ariadiscepolo Egrave lui

strep Lui chidisc Socrate

strep Me lo potresti chiamare tu a voce alta per favoredisc Chiamatelo da solo io non ho tempo (Il discepolo rientra nel pensatoio)

strep Socrate Socrate amico miosocrate Percheacute mi chiami creatura di un giorno

strep Prima di tutto per favore dimmi cosa stai facendosoc Aerostatizzo e me ne sto qui a scrutare il sole

strep E tu gli degravei li squadri dallrsquoalto drsquoun corbello invece che coi piedi per terra casomaisoc Senza sospendere la mente e il pensiero in modo da mescolarli allrsquoaria che egrave della stessa

leggerezza non avrei mai potuto fare scoperte esatte sui fenomeni celesti Se me ne fossistato a terra a osservare da laggiugrave le cose di lassugrave non ci sarei mai arrivato Devi sapere che laterra attrae a seacute con forza lrsquoumore del pensiero proprio come succede col crescione

strep Come dici Il pensiero che attira lrsquoumido nel crescione Ma adesso scendi caro Socrate tiprego vieni a insegnarmi quello per cui sono venuto

soc Cioegravestrep Voglio imparare a parlare Egrave una cosa incontrollabile interessi creditori e mi spingono

mi tirano mi sequestrano la robasoc Come hai potuto fare tanti debiti senza rendertene conto

strep Mi ha distrutto una febbre da cavalli un male divorante Ma tu insegnami uno dei tuoi discorsiquello che non paga i debiti Fammi il prezzo che ti pare e io te lo do lo giuro sugli degravei

soc Ma che degravei vai giurando Tanto per cominciare qui da noi gli degravei sono moneta fuori corso[]

strep Che pazzia Che follia per colpa di Socrate ripudiare anche gli degravei (rivolgendosia unrsquoimmagine del dio presente in scena) Hermes caro Hermes non ti adirare con menon mi distruggere Perdonami con tutte quelle chiacchiere ero delirante Anzi dammiun consiglio se devo denunciarli o cosrsquoaltro Come dici Non devo impegnarmi in unprocesso Hai ragione devo bruciargli subito la casa a quei mascalzoni Santia Santiavieni qui Piglia scala e piccone arrampicati sul Pensatoio e comincia a scoperchiare iltetto fallo per il padrone buttagli giugrave la casa Qualcuno mi porti una torcia accesa Eadesso a loro saranno pure dei gran furbacchioni ma oggi qualcuno me la paga

soc Che ci fai tu sul tettostrep laquoAerostatizzo e me ne sto qui a scrutare il soleraquo

soc Povero me Sto per sofocare strep Chi vi ha insegnato a bestemmiare gli degravei e a curiosare il corso della luna Dagli addosso forza

picchia Per un sacco di ragioni ndash prima di tutto come sai per lrsquoempietagrave verso gli degraveiTrad A Grilli

confronti

1 Dopo aver riletto Apologia 18d ( p 19) verifca seil ritratto di Socrate ligrave proposto coincide con quellofatto da Aristofane Sottolinea in un elaborato di max10 righe similitudini e differenze

2 Rintraccia nellrsquoultima parte del brano aristofaneo glielementi che testimoniano come lrsquoidea di sbarazzarsi

ldquolegalmenterdquo di Socrate era presente ad Atene intempi di molto precedenti lrsquoeffettivo processo al flosofo

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T3 Il sapere di Socrate 20c-21d

Cherefonte un allievo di Socrate domanda allrsquooracolo diDelf se crsquoegrave qualcuno piugrave sapiente del maestro egrave una do-manda provocatoria ma imprevedibilmente lrsquooracolo ri-sponde di no Quando Cherefonte gli riferisce la risposta

ricevuta Socrate rimane turbato e comincia a interrogaregli uomini politici per dimostrare che lrsquooracolo egrave in errore( Progetto Letterature pp 81 ss)

[20c] ῾Υπολάβοι ἂν οὖν τις ὑμῶν ἴσως laquoἈλλ᾿ ὦ Σώκρατες τὸ σὸν τί ἐστι πρᾶγμαΠόθεν αἱ διαβολαί σοι αὗται γεγονασιν Οὐ γὰρ δήπου σοῦ γε οὐδὲν τῶν ἄλλωνπεριττότερον πραγματευομένου ἔπειτα τοσαύτη φήμη τε καὶ λόγος γέγονεν εἰμή τι ἔπραττες ἀλλοῖον ἢ οἱ πολλοί Λέγε οὖν ἡμῖν τί ἐστιν ἵνα μὴ ἡμεῖς περὶ σοῦαὐτοσχεδιάζωμενraquo [20d] Ταυτί μοι δοκεῖ δίκαια λέγειν ὁ λέγων κἀγὼ ὑμῖνπειράσομαι ἀποδεῖξαι τί ποτ᾿ ἐστὶν τοῦτο ὃ ἐμοὶ πεποίηκεν τό τε ὄνομα καὶ τὴν

διαβολήν Ἀκούετε δή Καὶ ἴσως μὲν δόξω τισὶν ὑμῶν παίζειν εὖ μέντοι ἴστεπᾶσαν ὑμῖν τὴν ἀλήθειαν ἐρῶ ᾽Εγὼ γάρ ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι δι᾿ οὐδὲν ἀλλ᾿ ἢδιὰ σοφίαν τινὰ τοῦτο τὸ ὄνομα ἔσχηκα Ποίαν δὴ σοφίαν ταύτηνἭπερ ἐστὶνἴσως ἀνθρωπίνη σοφία τῷ ὄντι γὰρ κινδυνεύω ταύτην εἶναι σοφός [20e]Οὗτοι

δὲ τάχ᾿ ἄν οὓς ἄρτι ἔλεγον μείζω τινὰ ἢ κατ᾿ ἄνθρωπον σοφίαν σοφοὶ εἶεν ἢοὐκ ἔχω τί λέγω οὐ γὰρ δὴ ἔγωγε αὐτὴν ἐπίσταμαι ἀλλ᾿ ὅστις φησὶ ψεύδεταί τεκαὶ ἐπὶ διαβολῇ τῇ ἐμῇ λέγει Καί μοι ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι μὴ θορυβήσητε μηδ᾿ἐὰν δόξω τι ὑμῖν μέγα λέγειν οὐ γὰρ ἐμὸν ἐρῶ τὸν λόγον ὃν ἂν λέγω ἀλλ᾿ εἰςἀξιόχρεων ὑμῖν τὸν λέγοντα ἀνοίσω Τῆς γὰρ ἐμῆς εἰ δή τίς ἐστιν σοφία καὶ οἵα

20c Ὑπολάβοι ἴσως ldquoForse qualcu-no di voi potrebbe intervenirerdquo Socrateha ricordato ancora una volta come sonocorse su di lui calunnie strane del tipo diquelle di cui si dice nella commedia diAristofane e ha afermato vigorosamen-te che esse non sono vere come non egrave ve-ro che egli si sia proposto di istruire altriQuando ha sentito un cittadino che siproponeva di afdare il proprio fglio aun maestro di sapere ha sempre pensatoquanto sarebbe stato bello per lui cono-scere quella dottrina ma purtroppo eglinon sa nulla di simile Qualcuno perogravepotrebbe a questo punto chiedergli co-me mai hanno potuto avere origine que-ste strane calunnie | τὸ σὸνhellipπρᾶγμαldquoche egrave che tu fairdquo | οὐ γὰρ δήπου hellipγέγονεν ldquocerto un simile giro di chiac-chiere (τοσαύτη φήμη τε καὶ λόγος) nonsi egrave certo prodotto (οὐhellip γέγονεν) men-tre tu non facevi nulla di strano (σοῦhellipοὐδὲνhellip περιττότερον πραγματευομέ-νου gen ass) rispetto agli altrirdquo περιτ-τός ldquosuperfuordquo passa facilmente allrsquoideadi ldquostranordquo ldquostraordinariordquo e il suo com-parativo (περιττότερον) egrave determinatodal secondo termine di paragone τῶνἄλλων il senso viene cosigrave completato dauna protasi di periodo ipotetico dellrsquoir-realtagrave εἰ μή τι πολλοί ldquose tu non fa-cessi nulla di diferente da quello che fa

la genterdquo οἱ πολλοί ldquoi piugraverdquo indica qui lamaggioranza della gente la gente comu-ne che non fa nulla di strano | ἵνα μὴ αὐτοσχεδιάζωμεν ldquopercheacute noi nonci mettiamo ad inventarerdquo ldquopercheacute nonsiamo costretti ad inventarerdquo20d Ταυτί λέγων ldquoChi dice questo(ταυτί) mi sembra che dica il giustordquoταυτί egrave marcato dallo iota ldquodeitticordquoche attira lrsquoattenzione | τό τε ὄνομα διαβολήν ldquosia il nome sia la calun-niardquo il nome egrave di essere σοφός la calun-nia si riferisce alle dottrine che gli veni-vano attribuite | Καὶ ἴσως παίζεινldquoE forse ad alcuni di voi sembreragrave che ioscherzirdquo questa asserzione vuole marca-re per contrasto la serietagrave di ciograve che So-crate sta per dire e che sottolineeragrave conεὖ μέντοι ἴστε | δόξω videbor il ver-bo δοκέω come il lt videor ha costru-zione personale | Ἐγὼ γάρ ἔσχηκαldquoIo infatti o cittadini di Atene non hoquesto nome se non per una sorta di sa-pienza (διὰ σοφίαν τινά)rdquo lrsquoafermazio-ne egrave ancora solenne se anche temperatada una sfumatura di indeterminazione(τινά) Socrate sta preparando un veroe proprio colpo di scena quando do-po aver negato in ogni modo di esser sa-piente e aver defnito calunniosa questavoce faragrave proclamare la propria sapien-za proprio dal dio di Delf ἔσχηκα perf

resultativo di ἔχω | Ἥπερ σοφία lanuova defnizione di sapienza egrave tuttaviachiaramente condizionata dallrsquoaggetti-vo ἀνθρωπίνη e prospettata problema-ticamente ancora da ἴσως come dallrsquoe-spressione tipica κινδυνεύω σοφόςldquoin questa crsquoegrave rischio (κινδυνεύω) cheio sia sapienterdquo20e Οὗτοι εἶεν ldquoCostoro forse deiquali dicevo poco fa potrebbero esseresapienti (ἄν σοφοὶ εἶεν) di una sapien-za superiore alla misura umana (μείζω ἄνθρωπον)rdquo questa defnizione chiara-mente ironica esclude da qualsiasi di-scorso la cosiddetta σοφία degli avver-sari di Socrate | ἢ οὐκ λέγω ldquoo nonso che direrdquo una defnizione alternativasarebbe certo piugrave chiaramente critica eSocrate preferisce dichiararsi incapace diesprimersi | οὐ γὰρ ἐπίσταμαι iniziail grande tema socratico del ldquonon sapererdquo| ἐπὶ διαβολῇ λέγει ldquoparla per calun-niarmirdquo ἐπὶ διαβολῇ τῇ ἐμῇ egrave compl difne | μηδ᾿ ἐὰν λέγειν ldquonemmeno sevi sembri che io dica qualcosa di moltogranderdquo τι μέγα cosigrave indeterminatopreannuncia una notizia straordinaria| λέγειν λόγον λέγω la seriepreannunciaἀξιώχρεων τὸν λέγοντα ldquoco-lui che parla degno della vostra conside-razionerdquo nominato alla fne del periodoldquoil dio di Delfrdquo

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μάρτυρα ὑμῖν παρέξομαι τὸν θεὸν τὸν ἐν ΔελφοῖςΧαιρεφῶντα γὰρ ἴστε πουΟὗτος[21a] ἐμός τε ἑταῖρος ἦν ἐκ νέου καὶ ὑμῶν τῷ πλήθει ἑταῖρός τε καὶ συνέφυγε τὴν

φυγὴν ταύτην καὶ μεθ᾿ ὑμῶν κατῆλθε Καὶ ἴστε δὴ οἷος ἦν Χαιρεφῶν ὡς σφοδρὸςἐφ᾿ ὅτι ὁρμήσειενΚαὶ δή ποτε καὶ εἰς Δελφοὺς ἐλθὼν ἐτόλμησε τοῦτο μαντεύσασθαιndash καί ὅπερ λέγω μὴ θορυβεῖτεὦ ἄνδρες ndash ἤρετο γὰρ δὴ εἴ τις ἐμοῦ εἴη σοφώτεροςἈνεῖλεν οὖν ἡ Πυθία μηδένα σοφώτερον εἶναι Καὶ τούτων πέρι ὁ ἀδελφὸς ὑμῖναὐτοῦ οὑτοσὶ μαρτυρήσει ἐπειδὴ ἐκεῖνος τετελεύτηκεν [21b] Σκέψασθε δὴ ὧν

ἕνεκα ταῦτα λέγω μέλλω γὰρ ὑμᾶς διδάξειν ὅθεν μοι ἡ διαβολὴ γέγονεν Ταῦτα γὰρἐγὼ ἀκούσας ἐνεθυμούμην οὑτωσί laquoΤί ποτε λέγει ὁ θεός καὶ τί ποτε αἰνίττεταιἘγὼ γὰρ δὴ οὔτε μέγα οὔτε σμικρὸν σύνοιδα ἐμαυτῷ σοφὸς ὤν τί οὖν ποτε λέγει

φάσκων ἐμὲ σοφώτατον εἶναι Οὐ γὰρ δήπου ψεύδεταί γε οὐ γὰρ θέμις αὐτῷraquoΚαὶ πολὺν μὲν χρόνον ἠπόρουν τί ποτε λέγει ἔπειτα μόγις πάνυ ἐπὶ ζήτησιν αὐτοῦ

τοιαύτην τινὰ ἐτραπόμην ῏Ηλθον ἐπί τινα τῶν δοκούντων σοφῶν εἶναι [21c] ὡς

ἐνταῦθα εἴπερ που ἐλέγξων τὸ μαντεῖον καὶ ἀποφανῶν τῷ χρησμῷ ὅτι laquoΟὑτοσὶἐμοῦ σοφώτερός ἐστι σὺ δ᾿ ἐμὲ ἔφησθαraquo Διασκοπῶν οὖν τοῦτον ndash ὀνόματι γὰροὐδὲν δέομαι λέγειν ἦν δέ τις τῶν πολιτικῶν πρὸς ὃν ἐγὼ σκοπῶν τοιοῦτόν τι ἔπαθονὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι καὶ διαλεγόμενος αὐτῷ ndash ἔδοξέ μοι οὗτος ὁ ἀνὴρ δοκεῖν μὲνεἶναι σοφὸς ἄλλοις τε πολλοῖς ἀνθρώποις καὶ μάλιστα ἑαυτῷ εἶναι δ᾿ οὔ κἄπειταἐπειρώμην αὐτῷ δεικνύναι ὅτι οἴοιτο μὲν εἶναι σοφός εἴη δ᾿ οὔ ᾽Εντεῦθεν οὖντούτῳ τε ἀπηχθόμην καὶ πολλοῖς τῶν παρόντων [21d] πρὸς ἐμαυτὸν δ᾿ οὖν ἀπιὼν

ἐλογιζόμην ὅτι τούτου μὲν τοῦ ἀνθρώπου ἐγὼ σοφώτερός εἰμι κινδυνεύει μὲν γὰρ

21a ἐκ νέου ldquofin da giovanerdquo segueuna breve caratterizzazione del personag-gio Cherefonte amico e discepolodi Socrate (presentato con lui nelle Nu-vole aristofanee) fu esiliato nel 404 aCcon i democratici (συνέφυγε ταύτην) erientrograve ad Atene insieme a Trasibulo (καὶ κατῆλθε) nel 399 aC era giagrave morto| τὴνφυγὴν ταύτην acc dellrsquooggetto in-terno connesso al verbo (συνέφυγε) perfgura etymologica | ὡς σφοδρὸς ὁρ-μήσειεν ldquocome era impetuoso a qualsiasicosa si accingesserdquo ὡς introduce una in-terr indiretta dipendente da ἴστε ripren-dendo οἷος ἦν per specifcarne il senso| ὅπερ λέγω ldquocome vi dicordquo lett ldquola co-sa che vi dicordquo egrave una forma colloquialeper invitare il suo pubblico a non rumo-reggiare ma mentre prima Socrate ave-va detto μὴ θορυβήσητε cong aor oradice μὴ θορυβεῖτε come se la gente aves-se giagrave cominciato a far rumore ed eglila pregasse di ldquonon continuare a far ru-morerdquo | ἀνεῖλεν ldquorisposerdquo da ἀναιρέωverbo tecnico del responso dellrsquooracolo| τούτων πέρι = περὶ τούτων lrsquoanastro-fe tipico costrutto del discorso poetico egravemarcata dalla ritrazione dellrsquoaccento (ba-ritonesi)21b ὧν ἕνεκα ldquoper quali ragionirdquo pernecessitagrave non per vanagloria Socrate haraccontato ai giudici il responso straor-dinario che lrsquooracolo ha dato su di lui a

Cherefonte | Ταῦτα οὑτωσί ldquoDo-po aver udito quel responso (ταῦτα) ioragionai in questo modordquo lrsquoimperfet-to ἐνεθυμούμην vuol seguire il flo dellerifessioni di Socrate esposte di seguito| τί ποτε αἰνίττεται ldquoche cosa vuole na-scondere sotto lrsquoenigmardquo tipico dellrsquoe-nigma egrave infatti un enunciato in apparen-za assurdo che vuole obbligare a rifette-re per trovare il signifcato riposto | οὔτεμέγα οὔτε σμικρόν ldquoneacute molto neacute pocordquoacc di relazione | σύνοιδα ὤν il ver-bo regge il part predic | Οὐ ψεύδεταίγε nel suo smarrimento Socrate ha unasola certezza che lrsquooracolo ldquocertamen-te non menterdquo percheacute non puograve | πολὺν ἠπόρουν insieme al complemento didurata lrsquoimperfetto descrittivo continuaa rappresentarci le rifessioni imbarazza-te di Socrate che alla fne contro voglia(μόγις) si decide a ricercare il senso delresponso | τῶν δοκούντων εἶναι ldquodiquelli che avevano fama di essere sapien-tirdquo il gen σοφῶν nome del predicato egraveattratto da τῶν δοκούντων21c ὡς ἐνταῦθα τὸ μαντεῖον ldquopen-sando che (ὡς) in questo (ἐνταῦθα) avreifinalmente (εἴπερ που) confutato lrsquoo-racolordquo εἴπερ που signifca lett ldquose maiin qualche puntordquo | Διασκοπῶν οὖντοῦτον ldquomentre dunque esaminavo co-stuirdquo la frase si interrompe come se qual-cuno avesse chiesto a Socrate il nome

dellrsquointerrogato ed egli approfttasse perdire che non intende nominarlo ma cheera un politico importante Qualcuno si egravechiesto se per caso non si trattasse di Ani-to che efettivamente in giovinezza ebbequalche contatto con Socrate ma Anitosarebbe un falso bersaglio Socrate nonintende tanto attaccare il suo accusatorequanto mettere in evidenza lrsquoignoran-za dei politici | ὀνόματι λέγειν ldquononoccorre chiamarlo per nomerdquo ὀνόματι egravedat strumentale | ἦν δέ τις ἔπαθονldquoma era uno dei nostri uomini politiciquello esaminando il quale feci una si-mile esperienzardquo cioegrave ldquoquello che allorainterrogavo e con cui rdquo | ἔδοξέ μοι ἑαυτῷ ldquomi sembrograve che questrsquouomo sem-brasse esser sapiente sia a molti altri uomi-ni sia soprattutto a se stessordquo il politico egravela prima vittima della sua presunzione disapere Socrate tenta quindi di dimostrar-gli (ἐπειρώμην αὐτῷ δεικνύναι) che cre-deva di esser sapiente ma non lo era (ὅτιοἴοιτο εἴη δ᾿ οὔ) | ᾽Εντεῦθεν παρό-ντων ldquoda quel momento io venni in odio(ἀπηχθόμην) a costui e a molti dei presen-tirdquo il risentimento del politico del qualeaveva dimostrato lrsquoignoranza fu dunquelrsquoinizio delle molte antipatie cui andograve in-contro Socrate21d πρὸς ἐμαυτὸν ἐλογιζόμηνldquomentre me ne andavo ragionavo tra mee merdquo | κινδυνεύει εἰδέναι ldquoegrave dun-

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[20c] Forse qualcuno di voi potrebbe prendere la parola per dirmi laquoMa allora So-crate di cosrsquoegrave che ti occupi Da dove sono venute quelle calunnie sul tuo contoPercheacute poi se tu non facevi niente di straordinario rispetto agli altri non nasceva-no tante voci e dicerie ndash se non facevi insomma nulla di diverso da quel che fannoi piugrave ndash Dicci cosrsquoegrave percheacute non vogliamo improvvisare un giudizio sul tuo contoraquo[20d] Chi dice cosigrave pare dire giusto e io cercherograve di mostrarvi da dove sian partite famae calunnia insiemeState a sentire A qualcuno di voi forse sembreragrave che io scherzi sappiate bene perograve che vidirograve tutta la veritagrave Percheacute io Ateniesi per nientrsquoaltro che per una forma di sapienza misono guadagnato questa fama Quale sapienza Certo una sapienza umana Difatti egrave inquesta che forse io sono sapiente [20e] E costoro di cui parlavo poco fa saranno certosapienti di una sapienza superiore a quella umana oppure non so che dire io almenonon la conosco e chi lo aferma mente e parla per denigrarmiE voi Ateniesi non protestate contro di me neppure se vi pare che io parli con presun-zione percheacute non saragrave mio il discorso che vi faccio bensigrave devo riferirne la paternitagrave achi guadagna la vostra fducia Della mia sapienza se pure ce nrsquoegrave una e di che natura siachiamo a testimone per voi il dio di DelfCherefonte lo conoscete certamente [21a] Fu mio compagno fn da giovane E fu com-pagno vostro di partito e con voi visse questrsquoesilio e con voi rientrograve E sapete anche cheuomo fosse Cherefonte quanto fosse impetuoso in ogni sua iniziativa Cosigrave un giornoandograve a Delf ed ebbe lrsquoaudacia di chiedere questo allrsquooracolo ndash e voi signori vi pregonon interrompete ndash gli chiese infatti se crsquoera qualcuno piugrave sapiente di me E la Pizia ri-spose che di piugrave sapiente di me non crsquoera nessuno Ma di questa circostanza vi saragrave testi-mone ndash egrave qui presente ndash il fratello di Cherefonte percheacute questi egrave morto[21b] Guardate ora la ragione di queste mie parole percheacute intendo dirvi lrsquoorigine dellacalunnia contro la mia persona Al sentire il responso rifettevo in questo modo laquoCosamai intende il dio a cosa allude Percheacute io per parte mia non sono convinto neacute tantoneacute poco della mia sapienza cosa intende mai quando dice che io sono tanto sapientePercheacute non mente il dio ndash non puograve mentire ndashraquoPer molto tempo non riuscii a cogliere il senso ma poi e certo con fatica mi mi-si a ricercarlo in questo modo Mi recai da uno di quelli che hanno fama di sapienti[21c] e pensavo che cosigrave avrei in qualche modo confutato lrsquooracolo e avrei risposto al va-ticinio laquoEgrave questi piugrave sapiente di me mentre tu egrave di me che hai parlatoraquo Mentre esami-navo attentamente questrsquouomo ndash non occorre che ve ne dica il nome percheacute era un poli-tico il personaggio con il quale tra indagini e discorsi feci questa esperienza Ateniesi ndash

ἡμῶν οὐδέτερος οὐδὲν καλὸν κἀγαθὸν εἰδέναι ἀλλ᾿ οὗτος μὲν οἴεταί τι εἰδέναι οὐκεἰδώς ἐγὼ δέ ὥσπερ οὖν οὐκ οἶδα οὐδὲ οἴομαι ἔοικα γοῦν τούτου γε σμικρῷ τινι

αὐτῷ τούτῳ σοφώτερος εἶναι ὅτι ἃ μὴ οἶδα οὐδὲ οἴομαι εἰδέναι ᾽Εντεῦθεν ἐπ᾿ ἄλλονᾖα τῶν ἐκείνου δοκούντων σοφωτέρων εἶναι καί μοι ταὐτὰ ταῦτα ἔδοξε καὶ ἐνταῦθακἀκείνῳ καὶ ἄλλοις πολλοῖς ἀπηχθόμην

que possibile (κινδυνεύει) che nessu-no di noi due sappia nulla di bello neacute dibuonordquo la progressione nelle verifcheegrave sempre marcata dallrsquoincertezza e dalrischio (κινδυνεύει) fncheacute si raggiun-ge sia pure in via di probabilitagrave lrsquounica

acquisizione nel senso di sapere di nonsapere | ἔοικα εἰδέναι ldquomi sembradunque di essere piugrave saggio di costui(τούτου σοφώτερος εἶναι) proprioper questo piccolo vantaggio (σμικρῷτινι αὐτῷ τούτῳ) per il fatto che ciograve che

non so non credo nemmeno di saperlordquo| ᾽Εντεῦθεν ᾖα ldquoQuindi mi rivolsia un altrordquo ᾖα egrave impf ind di εἶμι ldquoan-darerdquo E anche questa nuova intervista siconcluse con uno scacco dellrsquointerlocu-tore di Socrate

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mi sembrograve che questrsquouomo apparisse sapiente agli occhi tra gli altri soprattut-to di se stesso ma che in realtagrave non lo fosse E allora mi provai a dimostrargli

che riteneva di essere sapiente ma che non lo era Ne risultograve dunque che melo feci nemico e con lui mi inimicai molti dei presenti [21d] Ma fra me eme andandomene via ragionavo che io ero piugrave sapiente di questrsquouomopercheacute forse nessuno di noi due conosceva qualcosa di bello e di buonoma lui riteneva di sapere ndash e non sapeva ndash mentre io come non so cosigravenon penso neppure di sapere mi pareva perciograve di essere piugrave sapiente dilui proprio in questo piccolo particolare e cioegrave che le cose che non sonon penso neanche di saperle Poi mi recai da un altro che aveva famadi essere piugrave sapiente dellrsquoaltro e ne ricavai unrsquoimpressione identica ndash ecosigrave mi attirai lrsquoodio suo e di molti altri

Trad E Avezzugrave

analisi del testo

Tra stranezza e saggezza Socrate continua la sua di-fesa ipotizzando che gli venga chiesto quale suo stranocomportamento sia stato allrsquoorigine delle calunnie che lohanno travolto Lrsquoobiezione ndash secondo un uso comunenel greco ndash viene introdotta dopo la pausa da ἴσως ac-compagnato dallrsquoottativo potenziale di un verbo di ldquodirerdquoldquointerrompererdquo ldquomeravigliarsirdquo e da τις o equivalente delsoggetto (cf 20c) Nella obiezione e nella replica di Socra-te va sottolineata la ricorrenza di due terminiIl primo egrave περιττότερον (20c) composto con il prefssoπερί ha in seacute lrsquoidea del sopra dellrsquooltre la misura quindicome nel nostro passo dello straordinario dello stranoLa stranezza lrsquoἀτοπία di Socrate egrave peraltro un motivo

topico legato alla piugrave generale considerazione che la suavita non puograve essere paragonata a nessuna altra esistenzanon ha precedenti come ben si legge in Symp 221c Al-cibiade nellrsquoelogio del suo maestro sostiene che se conAchille puograve essere messo a confronto Brasida con Nesto-re Antenore con altri Pericle Socrate invece non egrave raf-frontabile con nessuno neacute fra gli antichi neacute fra i moderniIl secondo termine egrave σοφία (20d) Socrate dice di doverefama e calunnie a una forma di sapienza che possiede-rebbe Lrsquouso di τις (διὰ σοφίαν τινά) comunque attenuail valore del sostantivo σοφία poicheacute la sapienza comepossesso stabile non egrave prerogativa umana per lrsquouomoinfatti esiste solo lrsquoamore mai completamente appagatoper essa (da qui φιλοσοφία) La sapienza di Socrate nonegrave la sapienza positiva di chi tanto sa ma rappresenta da

un lato la consapevolezza dellrsquoinconsistenza delle opi-

nioni dallrsquoaltro lrsquoesigenza di andare sempre a fondo nellecose al di lagrave delle apparenzeAltrove per esempio in Simposio 177d Socrate sosterragraveinvece di sapere qualcosa nellrsquoambito delle cose drsquoamo-re (οὐδὲν φημὶ ἄλλο ἐπίστασθαι ἢ τὰ ἐρωτικά) Ci sareb-be quindi un dato positivo di conoscenza da cui partire eproprio lrsquoamore sarebbe la fonte che permette a Socra-te di apportare un benefcio agli altri Sottile dunque nelpasso del Simposio egrave lrsquoironia del flosofo egli non sa nullase non ciograve che riguarda lrsquoamore quindi in realtagrave conoscetutto dato che Eros egrave quella forza che porta alla piugrave altavetta del sapere

Moduli stilistici Nel brano egrave da evidenziare lrsquoobiezionedi un ipotetico interlocutore secondo un modulo tipicodellrsquooratoria giudiziaria allitterazione e figura etymolo-

gica presenti in Ταυτί μοι δοκεῖ δίκαια λέγειν ὁ λέγων(20d) ndash insieme allo iota ldquodeitticordquo di ταυτί proprio del lin-guaggio drammatico e oratorio ndash contribuiscono a sottoli-neare il credito che si attribuisce a tale obiezione in quan-to elemento signifcativo per il procedere del discorso didifesaSono da segnalare nel passo anche le espressioni del les-

sico colloquiale (τὸ σὸν τί ἐστι πρᾶγμα in 20c) e i fre-quenti richiami al destinatario per tenerne desta lrsquoat-tenzione (ἀκούετε in 20d ἴστε in 20d 20e e 21a μὴθορυβήσητε in 20e)

Statuetta raffgurante Socrate II secolo aC Londra British Museum

La statuetta raffgurante Socrate in chitone egrave un piccolo gioiello dellrsquoarte ellenisticaproveniente da Alessandria drsquoEgitto Il manufatto in marmo bianco egrave alto appena 27 cmma presenta le caratteristiche della grande statuaria Il volto egrave ripreso dal ritratto di Lisippodi cui egrave rimasta una copia di epoca romana conservata al Louvre ( p 115) La fattura egravepregevole raffnatissimi sono la resa dei lineamenti e dei riccioli della barba e il trattamentodel panneggio del mantello che copre le spalle e il ventre del flosofo e che ricade inmorbide pieghe sul suo corpo ritratto come quello di un atleta

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T4 Il congedo 40c-42a

LrsquoApologia platonica contiene ancora una sezione in cuiSocrate prende congedo dai suoi giudici da quelli cheavevano votato per la sua condanna a morte come daglialtri Rivolto a questi ultimi egli spiega che sicuramente

quanto gli egrave accaduto egrave destinato a essere per lui un benee cerca di fornirne la dimostrazione ( Progetto Lette-

rature pp 81 ss)

[40c] ᾿Εννοήσωμεν δὲ καὶ τῇδεὡς πολλὴ ἐλπίς ἐστιν ἀγαθὸν

αὐτὸ εἶναι Δυοῖν γὰρ θάτερόν ἐστιν τὸ τεθνάναι ἢ γὰρ

οἷον μηδὲν εἶναι μηδὲ αἴσθησιν μηδεμίαν μηδενὸς ἔχειν

τὸν τεθνεῶτα ἢ κατὰ τὰ λεγόμενα μεταβολή τις τυγχάνει οὖσα καὶ μετοίκησις τῇψυχῇ τοῦ τόπου τοῦ ἐνθένδε εἰς ἄλλον τόπον Καὶ εἴτε δὴ μηδεμία αἴσθησίς ἐστινἀλλ᾿ [40d] οἷον ὕπνος ἐπειδάν τις καθεύδων μηδ᾿ ὄναρ μηδὲν ὁρᾷ θαυμάσιονκέρδος ἂν εἴη ὁ θάνατος ndash ἐγὼ γὰρ ἂν οἶμαι εἴ τινα ἐκλεξάμενον δέοι ταύτην τὴννύκτα ἐν ᾗ οὕτω κατέδαρθεν ὥστε μηδὲ ὄναρ ἰδεῖν καὶ τὰς ἄλλας νύκτας τε καὶἡμέρας τὰς τοῦ βίου τοῦ ἑαυτοῦ ἀντιπαραθέντα ταύτῃ τῇ νυκτὶ δέοι σκεψάμενον

εἰπεῖν πόσας ἄμεινον καὶ ἥδιον ἡμέρας καὶ νύκτας ταύτης τῆς νυκτὸς βεβίωκεν ἐν

τῷ ἑαυτοῦ βίῳ οἶμαι ἂν μὴ ὅτι ἰδιώτην τινά ἀλλὰ τὸν μέγαν βασιλέα εὐαριθμήτουςἂν εὑρεῖν αὐτὸν ταύτας πρὸς τὰς ἄλλας ἡμέρας καὶ νύκτας ndash [40e] εἰ οὖν τοιοῦτον

ὁ θάνατός ἐστιν κέρδος ἔγωγε λέγω καὶ γὰρ οὐδὲν πλείων ὁ πᾶς χρόνος φαίνεταιοὕτω δὴ εἶναι ἢ μία νύξ Εἰ δ᾿ αὖ οἷον ἀποδημῆσαί ἐστιν ὁ θάνατος ἐνθένδε εἰς

ἄλλον τόπον καὶ ἀληθῆ ἐστιν τὰ λεγόμενα ὡς ἄρα ἐκεῖ εἰσι πάντες οἱ τεθνεῶτεςτί μεῖζον ἀγαθὸν τούτου εἴη ἄν ὦ ἄνδρες δικασταί Εἰ γάρ τις ἀφικόμενος εἰς

Ἅιδου [41a] ἀπαλλαγεὶς τουτωνὶ τῶν φασκόντων δικαστῶν εἶναι εὑρήσει τοὺς

40c Ἐννοήσωμεν εἶναι ldquoRifettiamoanche da questo punto di vista (καὶ τῇδε)che ho molti motivi per sperare che essasia un benerdquo ἐννοήσωμεν cong esorta-tivo τῇδε avverbio di modo il punto divista che Socrate sta per esporre | Δυοῖν τεθνεῶτα ldquoDi due cose una θάτερον)egrave il morire o egrave come se il morto (τὸντεθνεῶτα) non sia piugrave nulla e non abbiaalcuna percezione di nullardquoθάτερον= τὸἕτερον ldquouna delle due coserdquo alterum τὸντεθνεῶτα egrave meglio intenderlo come soggsia di μηδὲν εἶναι sia di ἔχειν μηδεμίανμηδενός poliptoto | ἢ κατὰ τόπον ldquoosecondo quanto si dice egrave (τυγχάνει οὖσα)una trasformazione e una trasmigrazio-ne per lrsquoanima da questo luogo quaggiugrave(τοῦ ἐνθένδε) in un altro luogordquo κατὰ τὰλεγόμενα cosigrave dicevano soprattutto or-fici e pitagorici Lrsquoalternativa che quiSocrate prospetta costituisce indubbia-mente una posizione diversa da quella chepoi saragrave esposta per bocca dello stessoSocrate nel Fedone dove lrsquoimmortalitagravedellrsquoanima egrave una certezza luminosa | Καὶεἴτε ldquoE serdquo introduce un periodo ipote-tico misto la cui apodosi egrave θαυμάσιονκέρδος ἂν εἴη ὁ θάνατος ed egrave ripresa in40e da εἰ οὖν κέρδος ἔγωγε λέγω40d ἐπειδάν ὁρᾷ ldquoquando uno dor-

mendo non fa nemmeno un sognordquo inprospettiva eventuale con ἄν di ἐπειδάνe il cong ὁρᾷ il greco dice ὁρᾶν ὕπνονldquovedere un sognordquo dove lrsquoitaliano usa unverbo assai piugrave generico ldquofare un sognordquo| θαυμάσιον ὁ θάνατος ldquola morte sa-rebbe un proftto meravigliosordquo apodosidella possibilitagrave dove κέρδος egrave terminedel linguaggio commerciale propr ldquogua-dagnordquo | εἴ τινα βίῳ ldquose bisognasseche uno dopo aver scelto (ἐκλεξάμενον)questa ταύτην) notte in cui (ἐν ᾗ) ha dor-mito cosigrave da non fare alcun sogno e con-frontando (ἀντιπαραθέντα) con questanotte le altre notti e giorni della sua vitadovesse dire rifettendo (σκεψάμενον)quanti giorni e quante notti ha vissutomeglio e piugrave piacevolmente di questanotte nella sua vitardquo ταύτην costituisceprolessi rispetto al relativo ἐν ᾗ che segue| οἶμαι νύκτας ldquoio credo che non soloun privato cittadino (ἰδιώτην τινα) mail Gran Re potrebbe trovare (ἂν εὑρεῖν)ben poche (εὐαριθμήτους) queste not-ti in relazione agli altri giorni e nottirdquoοἶμαι annunciato dapprima come inci-so ritorna con ben altro peso come pro-posizione principale a reggere lrsquoinfnitoἂν εὑρεῖν40e εἰ οὖν λέγω ldquose dunque la

morte egrave una cosa di questo genere(τοιοῦτον) io certo (ἔγωγε) lo chiamoun vantaggiordquo ritorna insistente il ter-mine fnanziario κέρδος ἔγωγε ldquoio perconto miordquo il γε limitativo sottolinea ilpunto di vista di chi sta parlando | οὐ-δὲν πλείων ldquoper nulla maggiorerdquo οὐδένegrave acc avverbiale di relazione | Εἰ δ᾿ αὖ εἴη ἄν ldquoSe poi la morte egrave come emi-grare (ἀποδημῆσαι) di qui in un altroluogo e sono veri i racconti che si fannoche sono lagrave tutti quelli che sono morti(οἱ τεθνεῶτες) quale bene maggiore diquesto potrebbe essercirdquo ritorna il temadellrsquoaldilagrave la protasi di primo tipo nonimplica realtagrave ma la prospettiva purnon dimostrata egrave presentata come at-traente e questo efetto Socrate intendeprodurre sui suoi ascoltatori | ἀφικό-μενος εἰς ῞Αιδου ldquogiungendo allrsquoAderdquoεἰς richiede normalmente lrsquoacc e per-ciograve giagrave gli antichi intendevano che fossesottinteso un acc come δόμον come nellt ventum erat ad Vestae sott templum41a ἀπαλλαγεὶς δικαστάς ldquoallon-tanandosi (ἀπαλλαγείς) da questi qui chepretendono (φασκόντων) essere giudi-ci troveragrave quelli che sono davvero giudi-cirdquo in questrsquoultima parte dellrsquoApologiainizia il tema che saragrave comune alla prima

dal testo alla parolap 33

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ὡς ἀληθῶς δικαστάς οἵπερ καὶ λέγονται ἐκεῖ δικάζειν Μίνως τε καὶ ῾Ραδάμανθυς

καὶ Αἰακὸς καὶ Τριπτόλεμος καὶ ἄλλοι ὅσοι τῶν ἡμιθέων δίκαιοι ἐγένοντο ἐν τῷ

ἑαυτῶν βίῳ ἆρα φαύλη ἂν εἴη ἡ ἀποδημία ῍Η αὖ ᾽Ορφεῖ συγγενέσθαι καὶ Μουσαίῳ

καὶ ῾Ησιόδῳ καὶ ῾Ομήρῳ ἐπὶ πόσῳ ἄν τις δέξαιτ᾿ ἂν ὑμῶν᾽Εγὼ μὲν γὰρ πολλάκις ἐθέλω τεθνάναι εἰ ταῦτ᾿ ἔστιν

ἀληθῆ ᾽Επεὶ [41b] ἔμοιγε καὶ αὐτῷ θαυμαστὴ ἂν εἴη ἡ

διατριβὴ αὐτόθι ὁπότε ἐντύχοιμι Παλαμήδει καὶ Αἴαντι τῷ

Τελαμῶνος καὶ εἴ τις ἄλλος τῶν παλαιῶν διὰ κρίσιν ἄδικον

τέθνηκεν ἀντιπαραβάλλοντι τὰ ἐμαυτοῦ πάθη πρὸς τὰ

ἐκείνων ndash ὡς ἐγὼ οἶμαι οὐκ ἂν ἀηδὲς εἴη ndash καὶ δὴ τὸ μέγιστον τοὺς ἐκεῖ ἐξετάζοντακαὶ ἐρευνῶντα ὥσπερ τοὺς ἐνταῦθα διάγειν τίς αὐτῶν σοφός ἐστιν καὶ τίς οἴεται μένἔστιν δ᾿ οὔ ᾽Επὶ πόσῳ δ᾿ ἄν τις ὦ ἄνδρες δικασταί δέξαιτο ἐξετάσαι τὸν ἐπὶ Τροίαν

ἀγαγόντα τὴν πολλὴν στρατιὰν [41c] ἢ ᾽Οδυσσέα ἢ Σίσυφον ἢ ἄλλους μυρίους ἄν

τις εἴποι καὶ ἄνδρας καὶ γυναῖκας οἷς ἐκεῖ διαλέγεσθαι καὶ συνεῖναι καὶ ἐξετάζειν

ἀμήχανον ἂν εἴη εὐδαιμονίαςΠάντως οὐ δήπου τούτου γε ἕνεκα οἱ ἐκεῖ ἀποκτείνουσι

τά τε γὰρ ἄλλα εὐδαιμονέστεροί εἰσιν οἱ ἐκεῖ τῶν ἐνθάδε καὶ ἤδη τὸν λοιπὸν χρόνον

ἀθάνατοί εἰσιν εἴπερ γε τὰ λεγόμενα ἀληθῆ

rifessione di Platone e degli altri socraticiquello del Giusto condannato esso egrave quimarcato dal poliptoto δικασταί δικασ-τῶν δικαστάς δικάζειν e dalla seriedei mitici giudici giusti dellrsquoaldilagrave in op-posizione a quelli ingiusti che hanno con-dannato a morte Socrate | οἵπερ καὶ EacuteΤριπτόλεμος ldquocoloro che si dice ammi-nistrino la giustizia Minosse Radaman-to Eaco e Trittolemordquo Radamantoe Minosse erano fgli di Zeus ed Europail primo fu re di Creta e stabiligrave le leggi chefurono imitate da molte cittagrave greche glisuccesse il fratello minore Minosse Ea-co fglio di Zeus e della ninfa Egina fu redellrsquoisola cui diede il nome di sua mogliee padre di Peleo e Telamone a questi che latradizione considerava i giudici dellrsquoAdePlatone aggiunge il re attico Trittolemoche aiutograve Demetra nella ricerca di Persefo-ne e ottenne da lei il dono del grano era as-sociato alle due dee nei misteri di Eleusi| ἄρα φαύλη ἀποδημία ldquosarebbe que-sto un mutamento di sede spregevolerdquoἄρα introduce una interr diretta retoricache suggerisce al destinatario una rispostanegativa φαύλη ldquoda pocordquo certo non sa-rebbe stata da poco la possibilitagrave di ottene-re una nuova vita presso i semidei che si di-stinsero in vita per la loro giustizia | ᾿Ορ-φεῖ Μουσαίῳ ldquostare insieme a Orfeoe a Museordquo gli esponenti mitici della let-teratura religiosa della tradizione orfcaaccostati qui ai fondatori della mitologiaclassica Omero ed Esiodo | ἐπὶ πόσῳ ὑμῶν ldquoper che prezzo non lo accetterebbeuno di voirdquo cioegrave ldquoquanto uno di voi sareb-be disposto a pagare per questordquo ogget-to di δέξαιτ(ο) egrave lrsquoinf συγγενέσθαι ldquostareinsieme ardquo | Ἐγὼμὲν ἀληθῆ ldquoIo infat-

ti sono disposto (ἐθέλω) a morire moltevolte se questi racconti sono verirdquo ἐθέλωesprime la disponibilitagrave ad adeguarsi allavolontagrave altrui o ad una situazione41b ἔμοιγε καὶ αὐτῷ ldquoper me in parti-colarerdquo | ὁπότε τέθνηκεν ldquoquando miimbattessi in Palamede o in Aiace fglio diTelamone o in quanti altri (εἴ τις ἄλλος)tra gli antichi sono morti per un giudizioingiustordquo εἴ τις ἄλλος questa locuzione sipresenta come una protasi di periodo ipo-tetico ma ha la funzione di una proposi-zione relativa ldquose qualcun altro morigrave rdquo =ldquotutti gli altri che morironordquo | Παλαμή-δει ldquoPalamederdquo Odisseo per nonandare a Troia fngeva di essere pazzo maPalamede scoprigrave il suo piano e lo costrin-se a partecipare alla spedizione Odisseosi vendicograve su di lui facendo nasconderenella tenda di Palamede dellrsquooro e una fal-sa lettera di Priamo cosigrave Palamede fu ac-cusato di tradimento e lapidato Questoargomento era svolto in varie tragedie diEschilo Sofocle ed Euripide | ΑἴαντιldquoAiacerdquo Aiace invece dopo la mor-te di Achille considerandosi il piugrave fortedei Greci dopo quello pretendeva che alui fossero attribuite le armi del mortoOdisseo riuscigrave con lrsquoastuzia a farle asse-gnare a seacute e Aiace per il dolore del tortosubigraveto impazzigrave e si uccise la vicenda erarappresentata in una trilogia perduta diEschilo e nellrsquoAiace di Sofocle che con-serviamo | ἀντιπαραβάλλοντι ldquocon-frontandordquo part congiunto con ἔμοιγε| καὶ δὴ ἔστιν δ᾿ οὔ ldquoe poi soprattut-to trascorrere il tempo (διάγειν) esami-nando ed interrogando (ἐξετάζοντα καὶἐρευνῶντα in acc percheacute concordano conil sogg sottinteso dellrsquoinfnitiva) quelli

di lagrave (τοὺς ἐκεῖ) come quelli di qua (τοὺςἐνταῦθα) chi di loro egrave sapiente e chi crededi esserlo ma non lo egraverdquo lrsquoinf διάγειν di-pende sintatticamente da ἐπὶ πόσῳ ἄν τιςδέξαιτ(ο)di 41a comeσυγγενέσθαι So-crate sarebbe felice di andare nellrsquoaldilagrave acontinuare la stessa opera che compiva inAtene di sollecitare ognuno a conoscerese stesso secondo il comando di Apollo| Ἐπὶ πόσῳ δ᾿ ἄν τις δέξαιτο ritornaemblematicamente la frase per far rifet-tere i destinatari | ἐξετάσαι στρατιάνldquodi interrogare colui che condusse a Troiail grande esercitordquo Agamennone che giagravenei poemi dagrave prova di presunzione e arro-ganza anzicheacute di σοφία41c ἢὈδυσσέα ἢΣίσυφον eroi dellrsquoa-stuzia e dellrsquoinganno queste che eranovirtugrave per lrsquoetica arcaica ripugnavano al-la moralitagrave di Socrate come a quella diPlatone | οἷς ἐκεῖ εὐδαιμονίας ldquoconi quali conversare lagrave e stare con loro e in-terrogarli sarebbe il colmo della felicitagraverdquoἀμήχανον εὐδαιμονίας ldquolrsquoimpossibilitagravedella felicitagraverdquo cioegrave una felicitagrave impossibilea esprimersi ἀμήχανος egrave ciograve per cui nonesistono μηχαναί ldquoartifcirdquo ed egrave quindiimpossibile | Πάντως ἀποκτείνουσιldquoIn ogni caso per questo motivo (τούτουἕνεκα) quelli di lagrave non mandano a mor-terdquo τούτου ἕνεκα per il fatto di discuteree di confutare quelli che credono di essersaggi senza esserlo quindi nel regno deimorti Socrate non avrebbe corso rischiodi esser condannato a morte Egli egrave giuntoa una tale serena luciditagrave che si permettedi ironizzare perfno sulla propria morte| τά τε γὰρ ἄλλα καί ldquosia nel resto sia ancherdquo | εἴπερ γε ἀληθῆ ldquose egrave verociograve che si raccontardquo ritorna lrsquoapparente

glossa

il verbo (ἐ)θέλω signifcaldquosono disposto ardquo secondovolontagrave di altri diversamenteda βούλομαι che signifcaldquovogliordquo di mia intenzione

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[40c] Consideriamo anche da questo lato il fatto che crsquoegrave molta speranza che il morire siaun bene In efetti una di queste due cose egrave il morire o egrave come un non essere nulla e chiegrave morto non ha piugrave alcuna sensazione di nulla oppure stando ad alcune cose che si tra-mandano egrave un mutamento e una migrazione dellrsquoanima da questo luogo che egrave quaggiugravead un altro luogo Ora se la morte egrave il non aver piugrave alcuna sensazione [40d] ma egravecome un sonno che si ha quando nel dormire non si vede piugrave nulla neppure in so-

Ἀλλὰ καὶ ὑμᾶς χρή ὦ ἄνδρες δικασταί εὐέλπιδας εἶναι πρὸς τὸν θάνατον καὶ ἕν τιτοῦτο διανοεῖσθαι ἀληθές [41d] ὅτι οὐκ ἔστιν ἀνδρὶ ἀγαθῷ κακὸν οὐδὲν οὔτε ζῶντι

οὔτε τελευτήσαντιοὐδὲ ἀμελεῖται ὑπὸ θεῶν τὰ τούτου πράγματα οὐδὲ τὰ ἐμὰ νῦνἀπὸτοῦ αὐτομάτου γέγονεν ἀλλά μοι δῆλόν ἐστι τοῦτο ὅτι ἤδη τεθνάναι καὶ ἀπηλλάχθαιπραγμάτωνβέλτιονἦνμοιΔιὰ τοῦτοκαὶ ἐμὲοὐδαμοῦἀπέτρεψεν τὸσημεῖονκαὶ ἔγωγετοῖς καταψηφισαμένοις μου καὶ τοῖς κατηγόροις οὐ πάνυ χαλεπαίνω Καίτοι οὐ ταύτῃτῇ διανοίᾳ κατεψηφίζοντό μου καὶ κατηγόρουν ἀλλ᾿ οἰόμενοι βλάπτειν [41e] τοῦτο

αὐτοῖς ἄξιον μέμφεσθαι Τοσόνδε μέντοι αὐτῶν δέομαι τοὺς ὑεῖς μου ἐπειδὰνἡβήσωσι τιμωρήσασθε ὦ ἄνδρες ταὐτὰ ταῦτα λυποῦντες ἅπερ ἐγὼ ὑμᾶς ἐλύπουνἐὰν ὑμῖν δοκῶσιν ἢ χρημάτων ἢ ἄλλου του πρότερον ἐπιμελεῖσθαι ἢ ἀρετῆς καὶ ἐὰνδοκῶσί τι εἶναι μηδὲν ὄντες ὀνειδίζετε αὐτοῖς ὥσπερ ἐγὼ ὑμῖν ὅτι οὐκ ἐπιμελοῦνταιὧν δεῖ καὶ οἴονταί τι εἶναι ὄντες οὐδενὸς ἄξιοιΚαὶ ἐὰν ταῦτα ποιῆτε δίκαια πεπονθὼςἐγὼ ἔσομαι ὑφ᾿ ὑμῶν αὐτός [42a] τε καὶ οἱ ὑεῖς Ἀλλὰ γὰρ ἤδη ὥρα ἀπιέναι ἐμοὶ μὲνἀποθανουμένῳ ὑμῖν δὲ βιωσομένοις ὁπότεροι δὲ ἡμῶν ἔρχονται ἐπὶ ἄμεινον πρᾶγμαἄδηλον παντὶ πλὴν ἢ τῷ θεῷ

riserva (εἴπερ γε) che riaferma in mododistaccato la certezza morale di Socrate| Ἀλλὰ καὶ θάνατον ldquoMa anche voicittadini giudici dovete essere fduciosi(εὐέλπιδας) riguardo alla morterdquo ha ini-zio cosigrave lrsquoultimo capitolo in tono di pe-rorazione quanto alla procedura giudi-ziaria non dovrebbe esserci luogo per unaperorazione giaccheacute la sentenza di morteegrave irrevocabile ma Socrate perora la cau-sa delle sue idee e vuole che quale che siala sorte delle anime dopo la morte i giu-dici che hanno avuto fducia in lui abbia-no chiara coscienza che lrsquouomo non deveesitare a seguire la voce del dio che parlanella sua coscienza41d ὅτι τελευτήσαντι ldquoche per lrsquouo-mo virtuoso non crsquoegrave alcun male neacute da vi-vo neacute da mortordquo la dichiarativa ha fun-zione epesegetica rispetto a ἕν τι τοῦτοmentre ζῶντι e τελευτήσαντι sono predi-cativi di ἀνδρὶ ἀγαθῷ | οὐδὲ τὰ ἐμὰ γέγονεν ldquoneacute le mie vicende (τὰ ἐμά) sonoavvenute a caso (ἀπὸ τοῦ αὐτομάτου)rdquo| τεθνάναι καὶ ἀπηλλάχθαι πραγμάτωνldquoesser morto ed essermi liberato dai fasti-dirdquo lrsquoidea egrave rappresentata da due infnitiperfetti (da θνῄσκω e ἀπαλλάσσω) nellaprospettiva di esser compiuta solo allorasi realizzeragrave ciograve che egrave meglio per Socrate

| ἐμὲ τὸ σημεῖον ldquoil segno non mi di-stolse per nullardquo il segno misterioso (τὸσημεῖον) che talvolta lo distoglieva dalcompiere unrsquoazione era quello che Socra-te chiamava il suo degravemone Socrate inter-preta ora la mancanza di quel segno comela conferma che per lui egrave stato meglio es-ser condannato dal tribunale | ἔγωγε χαλεπαίνω ldquoe io per conto mio (ἔγωγε)non me la prendo (χαλεπαίνω) con colo-ro che hanno votato per la mia condan-na (τοῖς καταψηφισαμένοις μου) neacute congli accusatorirdquo i verbi giudiziari compo-sti con κατα- si costruiscono con il genretto daκατα- (= ldquocontrordquo) della personaaccusata o condannata | Καίτοι ldquoEppu-rerdquo Socrate si ferma un attimo a rifettereche se anche gli accusatori e i giudici a luiostili non gli hanno fatto alcun male nonera questa la loro intenzione | οὐ ταύτῃτῇ διανοίᾳ ldquonon con questa intenzionerdquo41e τοῦτο μέμφεσθαι ldquodi questo egravegiustorimproverarlirdquo |Τοσόνδε δέομαιlett ldquoDi tanto io li pregordquo δέομαι conil gen della persona vale ldquopregarerdquo(oltre che talvolta ldquoaver bisogno dirdquo)mentre τοσόνδε anticipa lrsquoimperativo chesegue τιμωρήσασθε | ταὐτά ἐλύπουνldquoinfiggendo loro gli stessi fastidi che ioinfiggevo a voirdquo λυπέω ldquoafiggere unordquo

qui ripetuto in poliptoto egrave costruito conlrsquoacc della persona e lrsquoacc di relazionedella cosa con cui uno viene afitto nellatraduzione la carica semantica di λυπέωviene trasferita allrsquooggetto che in grecoegrave reso genericamente con il neutro | ἐὰνὑμῖν ἀρετῆς ldquonel caso che vi sembri(ἐὰν δοκῶσιν) che si diano pensiero o(ἤ) del denaro o (ἤ) di qualche altra cosaprima che (ἤ) della virtugraverdquo ἐὰν δοκῶσινegraveunaprotasidiperiodoipoteticodellrsquoeven-tualitagrave lacuiprotasiegravelrsquoimpτιμωρήσασθεi primi due ἤ sono disgiuntivi (lt aut)mentre il terzo introduce il secondotermine di paragone (lt quam) ἄλλουτου του egrave pron indefinito | οἴονταίτι ἄξιοι ldquoe credono di esser qualcosamentre non meritano nullardquo οὐδενός egravegen di stima | δίκαια ἔσομαι ldquoavrogravericevuto ciograve che egrave giustordquo πεπονθὼςἔσομαι egrave futuro perfetto dal tema diπάσχω42a ἐμοὶ βιωσομένοις ldquoperme a mori-re per voi a vivererdquo i due part futuri hannovalore fnale | ὁπότεροι ἡμῶν ldquochi trameevoirdquoὁπότεροιesprimeduegruppicon-trappostiancheseilprimo di essi egrave costitui-to da una sola personaὁπότεροι ἔρχονταιprop interr indiretta egrave soggettiva rispettoalla sovraordinataἄδηλον sott ἐστί

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gno allora la morte sarebbe un guadagno meraviglioso Infatti io ritengo che seuno dopo aver scelto questa notte in cui avesse dormito cosigrave bene da non vederenemmeno un sogno e dopo aver messo a confronto con questa le altre notti e glialtri giorni della sua vita dovesse fare un esame e dirci quanti giorni e quante not-ti abbia vissuto in modo piugrave felice e piugrave piacevole di quella notte durante tutta lasua vita ebbene io credo che costui anche se fosse non solo un qualche privatocittadino ma il Gran Re troverebbe lui pure che questi giorni e queste notti so-no pochi da contare rispetto agli altri giorni e alle altre notti [40e] Se dunque lamorte egrave qualcosa di tal genere io dico che egrave un guadagno Infatti tutto quanto iltempo della morte non sembra essere altro che unrsquounica notte Invece se la mor-te egrave come un partire di qui per andare in un altro luogo e sono vere le cose che siraccontano ossia che in quel luogo ci sono tutti i morti quale bene o giudici cipotrebbe essere piugrave grande di questoInfatti se uno giunto allrsquoAde [41a] liberatosi di quelli che qui da noi si diconogiudici ne troveragrave di veri quelli che si dice che lagrave pronunciano sentenza MinosseRadamante Eaco Trittolemo e quanti altri dei semidei sono stati giusti nella lorovita ebbene in tal caso questo passare nellrsquoaldilagrave sarebbe forse una cosa da pocoE poi quanto non sarebbe disposto a pagare ciascuno di voi per stare insieme conOrfeo e con Museo con Omero e con Esiodo Per quello che mi riguarda sonodisposto a morire molte volte se questo egrave vero [41b] Infatti per me sarebbe straor-dinario trascorrere il mio tempo allorcheacute mi incontrassi con Palamede con Aia-ce figlio di Telamonio e con qualche altro degli antichi che sonomorti a causa di un ingiusto giudizio mettendo a confronto imiei casi con i loro E io credo che questo non sarebbe dav-vero spiacevoleMa la cosa per me piugrave bella sarebbe sottoporre ad esa-me quelli che stanno di lagrave interrogandoli come facevocon questi che stanno qui per vedere chi egrave sapiente echi ritiene di essere tale ma non lo egrave Quanto sarebbedisposto a pagare uno di voi o giudici per esaminarechi ha portato a Troia [41c] il grande esercito oppu-re Odisseo o Sisifo e altre innumerevoli persone chesi possono menzionare sia uomini che donne E ildiscutere e lo stare lagrave insieme con loro e interrogarlinon sarebbe davvero il colmo della felicitagrave E certa-mente per questo quelli di lagrave non condannano nes-suno a morte Infatti quelli di lagrave oltre ad essere piugravefelici di quelli di qua sono altresigrave per tutto il tempoimmortali se sono vere le cose che si diconoEbbene anche voi o giudici bisogna che abbiate buo-ne speranze davanti alla morte e dovete pensare che unacosa egrave vera in modo particolare [41d] che ad un uomobuono non puograve capitare nessun male neacute in vita neacute in mor-te Le cose che lo riguardano non vengono trascurate dagli

Pittore di Achille (attribuita) Leacutekythoscon giovane presso una tomba ca 440 aCNew York Metropolitan Museum of Art

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degravei E anche le cose che ora mi riguardano non sono successe per caso ma per me egraveevidente questo che ormai morire e liberarmi degli affanni era meglio per me Perquesto motivo il segno divino non mi ha mai deviato dalla via seguitaPerciograve io non ho un grande rancore contro coloro che hanno votato per la miacondanna neacute contro i miei accusatori anche se mi hanno condannato e mi han-no accusato non certo con tale proposito bensigrave nella convinzione di farmi delmale [41e] E in ciograve meritano biasimoPerograve io vi prego proprio di questo Quando i miei fgli saranno diventati adulti pu-niteli o cittadini procurando a loro quegli stessi dolori che io ho procurato a voise vi sembreranno prendersi cura delle ricchezze o di qualche altra cosa prima chedella virtugrave E se si daranno arie di valere qualche cosa mentre non valgono nullarimproverateli cosigrave come io ho rimproverato voi percheacute non si danno cura di ciograve dicui dovrebbero darsi cura e percheacute credono di valere qualche cosa mentre in realtagravenon valgono niente [42a] Se farete questo avrograve ricevuto da voi quello che egrave giustoio e i miei fgliMa egrave ormai venuta lrsquoora di andare io a morire e voi invece a vivereMa chi di noi vada verso ciograve che egrave meglio egrave oscuro a tutti tranne che al dio

Trad G Reale

guida allOtildeanalisi

LINGUA E LESSICO

1 Nel testo ricorrono alcuni termini legati alla radice

θαν(ε)- Dopo aver letto la Scheda di lessico

( p 33) elencali ed evidenziane le differenze dalpunto di vista del signifcato

termine legato alla radice θαν(ε)- significato

TEMI E CONFRONTI

2 In 40d-e alle due opzioni concernenti la morte

vengono associate due immagini Quali

3 Trova nel testo greco le espressioni chesottolineano la differenza fra il credere di essere e

lrsquoessere Trascrivile poi nello schema seguente

credere di essere essere

4 Ripercorri nella struttura e nello sviluppo del

ragionamento i paragraf 40c-41c Completaquindi la seguente tabella

riguardo al

τεθνάναιvengono poste

due alternative

ἢ μηδὲν εἶναι μηδὲ αἴσθησινμηδεμίαν μηδενὸς ἔχειν τὸντεθνεῶταἢhelliphelliphelliphelliphelliphellip

prima possibilitagrave εἴτε δὴ μηδεμία αἴσθησίς ἐστινἀλλ᾿ οἷον ὕπνος ἐπειδάν τιςκαθεύδων μηδ᾿ ὄναρ μηδὲνὁρᾷ θαυμάσιον κέρδος ἂν εἴηὁ θάνατος

seconda possibilitagrave

le categorie

di personaggi

dellrsquooltretombaa) i veri giudicib) helliphelliphelliphelliphellipc) helliphelliphelliphelliphellipd) helliphelliphelliphelliphellip

Μίνως τε καὶ ῾Ραδάμανθυς καὶΑἰακὸς καὶ Τριπτόλεμος

5 Lrsquoultimo pensiero di Socrate egrave per i figliesprimendo una sua preoccupazione nei loroconfronti egli ritorna cosigrave su un motivo ricorrentedel suo pensiero Sai dire quale

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lrsquoauto

reI dialoghi ldquogiovanilirdquo | Nei dialoghi del primo gruppo rivive lo spirito polemico e corrosivo di

Socrate che si traduce spesso in un esito aporetico (cioegrave privo di soluzioni problematico) onegativo il problema proposto non viene risolto In altre parole questi dialoghi inscenano ilconfitto del flosofo con la cultura tradizionale e hanno perciograve una funzione prevalentemen-te negativa Secondo il Socrate di Platone i saperi dominanti al suo tempo erano in realtagrave deisaperi fasulli percheacute nessuno si preoccupava di cercare e defnire che cosa sono il vero bene e ilvero male per lrsquouomo A suo giudizio questa ignoranza accomunava allo stesso titolo sia la cul-tura tradizionale sia la sofstica la prima percheacute fondava le sue pretese normative sullrsquoautoritagrave

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le trame I principali dialoghi OgravegiovaniliOacute

Critone

Il Critone egrave un dialogo tra Socrate in carcere dopo es-sere stato condannato a morte e il suo vecchio amicoCritone che lo sollecita ad accettare la proposta sua edi altri amici corrompere i guardiani e fuggire dal car-cere evitando lrsquoesecuzione capitale percheacute la gentenon creda che Socrate non ha potuto salvarsi per lascarsa disponibilitagrave degli amici Socrate risponde sorri-dendo che non bisogna preoccuparsi di ciograve che pensala gente importa solo quello che pensano coloro chesanno davvero Afferma inoltre di essere stato allevatoed educato secondo i principi stabiliti dalle leggi checonsidera inviolabili

Eutifrone

NellrsquoEutifrone Socrate ed Eutifrone discutono sul con-cetto di pietagrave religiosa (εὐσέβεια) ma compare an-che giagrave il tema del processo e della morte del GiustoNellrsquoatrio dellrsquoarconte re che giudica in via preliminarei delitti contro la religione Socrate attende di essererinviato a giudizio per lrsquoaccusa di empietagrave nellrsquoattesadiscute con Eutifrone che vuole trascinare in giudiziosuo padre per lrsquouccisione involontaria di uno schiavooggetto della discussione egrave cosa si deve considerarepio e cosa invece empio

Lachete e Liside

Nel Lachete diversi personaggi discutono tra loro perdefnire il coraggio (dialogo diretto) mentre nel Liside

Socrate riferisce una conversazione avuta con due gio-vani per defnire lrsquoamicizia

Carmide e Protagora

Nel Carmide oggetto della discussione egrave la tempe-ranza nel Protagora Socrate discute con il sofsta sela virtugrave sia insegnabile o meno Protagora egrave convintoche lo sia e adduce come prova il fatto che in tut-te le cittagrave i cittadini si preoccupano che i propri fgliapprendano ciograve che debbono fare e questo fa pen-sare che nellrsquoopinione comune la virtugrave sia insegnabileSocrate obietta che spesso i fgli di uomini eccellen-ti sono assai inferiori ai loro padri se la virtugrave fosseinsegnabile questi lrsquoavrebbero insegnata ai loro fgliMa nel corso della discussione mentre Protagora

si avvicina al punto di vista di Socrate questi chiari-sce il suo concetto di virtugrave che consiste nel sapereciograve che si deve fare in questo modo Socrate passaal punto di vista assunto prima da Protagora (la virtugraveegrave insegnabile) e ritorce contro di lui la pretesa so-fstica che su ogni argomento si possano dire coseopposte ( T5)

Ippia minore

NellrsquoIppia minore Socrate afferma che chi mente sa-pendo di mentire egrave moralmente superiore a chi men-te senza sapere contesta cosigrave la dottrina giuridica se-condo la quale chi sbaglia volontariamente deve esse-re punito piugrave severamente di chi sbaglia involontaria-mente La base di questo paradosso egrave evidentementeil principio socratico che ldquonessuno sbaglia volontaria-menterdquo in quanto la virtugrave egrave conoscenza come si con-cludeva giagrave nel Protagora

Gorgia

Il Gorgia affronta il problema dellrsquouso della retoricasecondo Gorgia la retorica ha la semplice funzione dicreare persuasione in giudizio o in assemblea indipen-dentemente dallrsquouso positivo o negativo che qualcunone potrebbe fare Socrate contesta questa asserzionee illustra il principio che egrave meglio subire ingiustizia piut-tosto che farla

Eutidemo

LrsquoEutidemo attacca il relativismo che Platone attri-buisce alla sofstica attraverso lo scontro dialettico trai due sofsti Eutidemo e Dionisodoro

Menone

Nel Menone si dimostra che la veritagrave sta nella coscien-za e non viene appresa ldquodal di fuorirdquo Socrate interrogalo schiavo di Menone che non sa nulla di geometriae gli chiede come si puograve costruire un quadrato doppiodi un quadrato dato Naturalmente lo schiavo non egrave ingrado di rispondere ma attraverso una serie accortadi domande Socrate riesce a fargli trovare la soluzionegiusta Dato che Socrate non gli ha fornito alcuna infor-mazione si deve concludere che lo schiavo ha ritrovatonella sua memoria una conoscenza innata

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di una religione tuttrsquoaltro che pia sul sapere fasullo di poeti profeti e politici tutti protesi allrsquoa-dulazione del popolo piugrave che alla sua educazione gli altri percheacute pur avendo introdotto il nuo-vo e potente mezzo della dialettica si mettevano perograve anchrsquoessi al servizio dei bisogni correntistimando che onore ricchezze e potere fossero comunque i beni piugrave degni di essere perseguiti

Questi primi dialoghi possono dunque essere divisi sia pure con molta approssimazione econ la consapevolezza del fatto che cultura tradizionale e sofstica erano per Platone due partidello stesso fenomeno in dialoghi che polemizzano soprattutto con gli esponenti della tra-dizione (Apologia di Socrate Critone Eutifone Liside Carmide Lachete Ione Alcibiade I) edialoghi che polemizzano soprattutto contro i sofsti (Ippia maggiore Ippia minore GorgiaProtagora Menesseno Eutidemo Menone)

Fra queste opere lrsquoApologia fa in certo modo parte a seacute anzitutto percheacute non egrave un dialogoPlatone vuole riprodurre a distanza di parecchi anni il discorso di difesa che Socrate avreb-be pronunciato davanti al tribunale di Atene nel corso del processo che lo vide imputato perempietagrave Dallrsquoopera emerge chiaramente la funzione che Socrate assunse nei confronti dellacomunitagrave civile e politica di Atene la missione afdata dal dio di Delf a lui unico saggio ndash inquanto consapevole della propria ignoranza ndash egrave di sollecitare i suoi concittadini a interrogarela propria coscienza e a rendersi conto dei limiti del loro sapere

Lo stile dei dialoghi ldquogiovanilirdquo | I dialoghi giovanili come abbiamo visto concedono grande spa-zio alla presentazione di personaggi importanti per la cultura greca e ateniese in particolare Pro-prio per questo si registra una grande varietagrave dal punto di vista della lingua e dello stile a secon-da degli interlocutori con i quali Socrate conversa Cosigrave la prosa ipnotica del sofsta Protagorasi alterna allo stile semplice e rude del generale Lachegravete i giochetti verbali di Polo nel Gorgiasono controbilanciati nello stesso dialogo dallo stile impetuoso di Cagravellicle e cosigrave via A questediverse voci si aggiunge il serrato interrogare di Platone che in parte eredita il ritmo incalzantee convulso della sticomitia tragica (soprattutto nei brani in cui troviamo un alternarsi secco dibattute lunghe un solo verso e pronunciate da due personaggi spesso impegnati in un dibattito)Platone perograve impronta il suo Socrate a un registro molto piugrave quotidiano che nelle scelte lessica-li sfora spesso il popolaresco come notano i suoi interlocutori Callicle e Ippia Socrate non arre-tra di fronte a parole triviali (φαῦλα ὀνόματα) e nei suoi discorsi menziona asini ciabattini cuo-chi insomma tutto un mondo umile che era tendenzialmente estraneo alla prosa drsquoarte classica

I dialoghi della maturitagrave | Le opere della maturitagrave hanno in genere estensione piugrave ampia rispetto aidialoghi ldquogiovanilirdquo Gli interlocutori di Socrate non sono sapienti da smascherare ma personaggiper lo piugrave ben disposti che Socrate conduce sulla via della ricerca attraverso la defnizione di dot-trine positive seppur presentate sempre come provvisorie e parte di uno sforzo di indagine maiconcluso Dal punto di vista letterario appartengono a questo gruppo insieme al Cratilo i piugravefamosi capolavori di Platone cioegrave il Fedone il Simposio la Repubblica e il Fedro opere in cui vieneman mano articolata e messa a punto anche la componente piugrave peculiare della speculazione pla-tonica ossia la metafsica delle idee la dottrina secondo la quale la realtagrave non consiste nel mondoche ci egrave attestato dai sensi ma in quello intelligibile che si puograve raggiungere attraverso la ragione

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le trame I dialoghi della maturitˆ

Cratilo

Nel Cratilo Socrate discute con il parmenideo Ermo-gene e con lrsquoeracliteo Cratilo sulla natura del linguag-gio e in particolare sulla relazione fra parole e signi-fcati da un lato Ermogene ritiene che i nomi dellecose non siano legati per natura alle cose stesse (inaccordo con lrsquoidea della convenzionalitagrave dei nomi)dallrsquoaltro Cratilo egrave convinto che il rapporto tra parola

e cosa sia insito nella natura della cosa Socrate ac-cetta di dare credito a Cratilo per suffragare la suaipotesi esamina le etimologie di alcuni nomi Risultaallora chiaro che certi nomi possono essere analizzatiin modi differenti di conseguenza Socrate consideracon scetticismo la possibilitagrave che lrsquoanalisi del linguag-gio conduca a una corretta comprensione dellrsquoessen-za delle cose

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reSimposio

Il Simposio riproduce una discussione ndash egrave un dialogonarrato ndash avvenuta a casa del poeta Agatone in oc-casione del convito per festeggiare la sua vittoria nelleLenee del 416 aC gli invitati sono Fedro appassio-nato di retorica il suo amico prediletto Pausania il me-dico Erissimaco il poeta comico Aristofane e SocrateOgnuno degli intervenuti pronuncia un elogio di ErosFedro narra un mito secondo cui Eros sarebbe un diocapace di ispirare lrsquoeroismo in chi ama e dimostra lasua affermazione con lrsquoesempio di Alcesti che accettogravedi morire al posto del marito Admeto secondo Pausa-nia ci sono due tipi di Eros come esistono due Afrodi-ti una celeste e una volgare Erissimaco sostiene cheEros egrave presente in tutti gli esseri percheacute lrsquoamore fra op-posti permea di seacute lrsquointera natura Aristofane raccontainvece una storia fantasiosa come le sue commedie inorigine gli esseri viventi erano suddivisi in tre sessi cioegravei maschi le femmine e gli ldquoandroginirdquo (che assommava-no caratteri maschili e femminili) Per reprimerne la po-tenza Zeus li divise a metagrave e da allora le due parti siricercano reciprocamente per ricostruire lrsquounitagrave origina-ria dai maschi discendono gli uomini attratti da uominidalle femmine donne attratte da donne e dagli androgi-ni uomini e donne eterosessuali Dopo Agatone e il suoelogio della delicatezza e della bellezza di Eros egrave la vol-ta di Socrate che riferisce ai convitati la storia che untempo gli aveva raccontato Diotima di Mantinea Erosegrave fglio di Poros e di Penia cioegrave di Astuzia e di Povertagravenel giorno in cui gli degravei festeggiavano la nascita di Afro-dite Poros si ubriacograve e Penia volle concepire un fglioda lui gli si sdraiograve accanto e concepigrave Eros che essen-do fglio di tali genitori egrave un degravemone (non un dio) pove-ro ma ama la ricchezza non egrave bello ma ama la bellezzaegrave ignorante e quindi ama la sapienza che delle cosebelle egrave la piugrave bella Il dialogo egrave concluso dallrsquoarrivo di Al-cibiade ubriaco che pronuncia un singolare elogio diSocrate im quale ndash come Eros ndash ispira a chi sta con luiil desiderio della bellezza e della sapienza ( T6-T10)

Fedone

Fedone racconta al suo amico Echegravecrate delle ultimeore di vita di Socrate Ai suoi discepoli il maestro spie-ga che non devono affiggersi per la sua morte immi-nente percheacute Socrate non egrave il corpo ormai cadenteper la vecchiaia che sta loro davanti ma la sua animaimmortale lrsquoanima una volta libera dalle catene chela vincolano al corpo potragrave fnalmente contemplare leidee e raggiungere cosigrave la beatitudine per cui egrave nata eche ha sempre desiderato ( T11-T12)

Repubblica

Lo Stato perfetto egrave descritto nei dieci libri della Repub-

blica il dialogo si svolge al Pireo nella casa del vecchioCefalo il padre dellrsquooratore Lisia e di Polemarco e vipartecipano anche i due fratelli di Platone Glauconee Adimanto Nel primo libro si confuta la tesi espostadal sofsta Trasimaco che la giustizia egrave lrsquointeresse delpiugrave forte (questo libro potrebbe essere stato compostonella fase ldquosocraticardquo del pensiero di Platone) In segui-

to Socrate va delineando la struttura di uno Stato chesia governato dai flosof (ldquocustodirdquo) difeso dai guerrierie sostenuto dallrsquoattivitagrave economica di artigiani e com-mercianti In ognuna di queste classi prevale una delletre funzioni dellrsquoanima la ragione guidata dalla saggez-za (flosof) la volontagrave guidata dalla fortezza (guerrieri)il desiderio guidato dalla temperanza (artigiani e com-mercianti) I custodi devono mettere in comune non so-lo i beni ma anche le donne e i fgli in modo da essereliberi da ogni passione privata e preoccuparsi soltantodel bene della comunitagrave Da questo Stato devono es-sere esclusi i poeti soprattutto quelli che compongonopoesia epica o drammatica i poeti epici infatti produ-cono immagini immorali degli degravei soggetti a passionivili quali lrsquoira e la lussuria colpevoli di azioni immora-li (come gli adultegraveri di Zeus) o violente come la bat-taglia degli degravei sotto le mura di Troia I poeti imitano larealtagrave sensibile che egrave a sua volta imitazione del mondoideale quindi la loro poesia costituisce unrsquoimitazionedi secondo grado ancor piugrave contraddittoria e remotadal mondo delle idee di quanto possa esserlo il mondosensibile ( T13-T15)

Fedro

Socrate e Fedro discutono dellrsquoamore sotto un platanopresso le rive dellrsquoIlisso appena fuori Atene Fedro leggea Socrate un discorso che attribuisce a Lisia secondocui egrave meglio compiacere chi non ci ama piuttosto chechi ci ama chi non ci ama infatti saragrave molto meno tur-bato dalla passione piugrave ragionevole e quindi piugrave grade-vole Socrate propone un ragionamento analogo madopo averlo concluso si pente e dichiara che non vor-rebbe aver pronunciato un discorso cosigrave blasfemo do-vragrave declamare un nuovo discorso una ldquopalinodiardquo (nuo-vo canto ossia ritrattazione da un celebre canto di Ste-sicoro in cui il poeta si mostrava pentito di aver denigratoElena Vol 1 p 438) Socrate spiega ora che lrsquoamoreegrave una sorta di divina follia che turba lrsquoanima e la spingealla ricerca della bellezza ideale e della veritagrave che coinci-de con essa Per illustrare lrsquoidea racconta un mito le ani-me degli uomini sono come bighe alate trascinate da uncavallo bianco e da uno nero prima di incarnarsi nei cor-pi hanno percorso una via nello spazio che sta sopra alcielo lrsquoiperuranio Lrsquoauriga che regge la biga rappresentala parte razionale dellrsquoanima il cavallo bianco egrave lrsquoanimapassionale mentre quello nero egrave lrsquoanima soggetta agliistinti lrsquoauriga punta verso lrsquoalto per meglio contempla-re da vicino le idee intelligibili e lrsquoanima passionale col-labora con lui mentre il cavallo nero cioegrave lrsquoanima che egravesoggetta alla concupiscenza cerca di tirare la biga ver-so il basso Le anime i cui aurighi riescono meglio a go-vernare la biga giungendo a contemplare piugrave da vicinole idee dopo la reincarnazione conservano piugrave chiaroil ricordo dei modelli immortali che hanno contemplatoDopo aver toccato toni molto vicini a quelli della poe-sia il dialogo si conclude con una piugrave asciutta rifessio-ne sulla retorica la vera retorica egrave quella che conoscelrsquoessenza intelligibile (le idee) e procede attraverso ladialettica che divide e riunisce i concetti organizzan-doli secondo la loro essenza

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Una nuova forma di poetica | Sia il Fedone sia il Simposio fanno ricorso a una cornice particolar-mente complessa volta a sottolineare il carattere di rievocazione del dialogo Nel Fedone duepitagorici Echecrate e Fedone si incontrano nella suggestiva cittagrave di Fliunte nel Peloponne-so (dove si diceva fosse nato lo stesso Pitagora e dove trovarono rifugio in etagrave classica diversiesponenti del pitagorismo) Fedone proviene da Atene e ha quindi notizie sicure sulle ultimeore di Socrate il nucleo del dialogo egrave quindi un racconto serrato delle ultime ore di Socrate inprigione volto a chiarire quello che Socrate disse e fece ndash il binomio egrave enfaticamente sottoli-neato ndash di fronte alla morte

Nelle prime battute del racconto di Fedone grande spazio prende il contesto apollineo cheaccompagna le ultime ore del flosofo lrsquoesecuzione stessa era stata resa possibile dal ritornodella nave sacra di Teseo da Delo (isola sacra ad Apollo) evento che segnava la fne della treguasacra durante la quale si sospendevano le esecuzioni capitali E del resto Socrate stesso erastato visitato piugrave volte da un sogno profetico di origine apollinea che lo invitava a comporremusica ecco percheacute prima di morire aveva messo in musica un inno ad Apollo e alcune favo-le di Esopo che al culto apollineo era associato nel santuario di Delf Forse ndash dice Socrate ndashil sogno si riferiva non alla ldquomusica della flosofardquo ma proprio alla musica in senso comunequindi alla produzione poetica anche se proprio le parole del flosofo fniscono per rappre-sentare una nuova forma di poesia nata sotto il segno di Apollo Gli argomenti che Socratesviluppa nel corso del dialogo insieme agli amici sono quindi presentati come unrsquoimpresaal tempo stesso intellettuale e mitologica

Il dialogo alterna momenti di esaltazione e scoramento con una costante attenzione allapsicologia degli amici di Socrate stretti fra lacrime e speranze incerti se credere agli argo-menti che cercano di dimostrare lrsquoimmortalitagrave dellrsquoanima Per fare ciograve Socrate (cioegrave Plato-ne) ricorre anche al mito come per esempio quello escatologico che chiude il dialogo vi sidescrivono il destino dellrsquoanima dopo la morte e la natura del mondo visto dallrsquoalto in unastraordinaria visione aerea Forse egrave impossibile sostenere che le cose sono nel dettaglio co-sigrave come il mito le descrive eppure ndash aferma Socrate ndash egrave un rischio bello e nobile quello dicimentarsi con questo racconto

Il Fedone si conclude con la celebre descrizione della morte di Socrate che vorrebbe brin-dare con la cicuta e afronta poi la sua fne con la massima serenitagrave fno a pronunciare le ul-time misteriose parole dobbiamo un gallo ad Asclepio il dio della medicina Forse lrsquoanimadi Socrate egrave ormai salva e il tributo al dio ne egrave il segno

Il messaggio di Socrate(-Diotima) | Il Simposio pur essendo la rievocazione di un famoso sim-posio tenutosi a casa di Agatone e dunque di un evento tutto maschile egrave dominato dallavoce di una donna la sacerdotessa Diotigravema di Mantinea di cui Socrate riferisce gli insegna-menti ricevuti in un tempo ancora precedente Siamo quindi di fronte a un racconto chepassa sulla bocca di Diotima Socrate Aristodemo e Apollodoro (i due veri e propri prota-gonisti del dialogo) e infne implicitamente Platone segno della forza di Socrate e dei suoidiscorsi che hanno la prodigiosa capacitagrave di propagarsi e fare proseliti

Il simposio descritto si confgura come unrsquoindagine su eros cui contribuiscono tutti iconvitati da punti di vista molto diferenti al tempo stesso il Simposio ofre una serie di im-magini del flosofo Socrate che per un sapiente gioco di rimandi e corrispondenze internefniscono per coincidere con lrsquoimmagine di eros il Simposio dunque egrave un dialogo sullrsquoa-more ma anche sulla flosofa incarnata nella fgura di Socrate

Il dialogo ha un andamento sia centrifugo sia centripeto Centrifugo percheacute Platone dagravevoce a diversi personaggi che rappresentano altrettanti punti di vista lrsquoamante della mi-tologia (Fedro) lrsquoeducatore (Pausania) il medico (Erissimaco) il comico (Aristofane) iltragico (Agatone) il flosofo (Socrate) il politico (Alcibiade) E in questo moltiplicarsi divoci Platone dimostra un talento straordinario che gli permette di catturare e riprodurrela parlata e le forme espressive di fgure diversissime unite in una mirabile polifonia Ma il

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redialogo ha anche un andamento centripeto percheacute i due discorsi piugrave forti ndash quello di So-crate e quello di Alcibiade ndash riprendono diversi elementi dei discorsi degli altri simposiastima li potenziano e li inseriscono in teorie piugrave organiche e articolare riconducendo i varipunti di vista espressi a una sorta di unitagrave Anche lrsquoimmagine di eros descritto da Socrate equella di Socrate stesso tratteggiata da Alcibiade si fondono del resto in un unico ritrattoche restituisce lrsquoimmagine indimenticabile di un ldquoeros flosofordquo un grande demone media-tore che incarna la philosophigravea lrsquoldquoamore della sapienzardquo appunto ossia lrsquoanelito dellrsquouomoa raggiungere il sapere divino

Un nuovo progetto etico-politico | Secondo una notizia antica Platone continuograve a lavorarefno alla morte sulle prime parole della Repubblica e alla fne decise di cominciare il dialo-go con la parola κατέβην ldquodiscesirdquo che viene afdata a Socrate il flosofo infatti si sta diri-gendo al Pireo e dunque ldquoscendendordquo verso la costa La scelta potrebbe essere voluta e avereun signifcato particolare questa discesa preannuncerebbe la successiva ldquocatabasi infernalerdquodel flosofo nella caverna (anchrsquoessa introdotta dallo stesso verbo) e forse intende presen-tare lrsquointero dialogo come una sorta di immersione nel tumultuoso mondo della polis allaricerca di una chiave di lettura che permetta di pensare un mondo alternativo e superiorealla polis stessa Il dialogo del resto si conclude con un richiamo alla ldquovia che porta in altordquoquasi a simboleggiare il processo di risalita che sarebbe stato portato a compimento

La Repubblica in efetti egrave ricchissima di similitudini metafore e allegorie che nel grecodi Platone vanno tutte sotto il nome di ldquoimmaginerdquo (εἰκών) Le immagini vengono perograve usateesplicitamente come strumento conoscitivo piegando quindi a un fne flosofco uno strumen-to che di per seacute apparteneva a pieno titolo alla tradizione poetica e letteraria La mimesi poe-tica del resto egrave oggetto nella Repubblica di una critica feroce sia per gli efetti negativi legatiallrsquoimmedesimazione con i personaggi sia percheacute la poesia egrave imitazione della realtagrave sensibileche a sua volta imita il mondo delle idee e si colloca quindi a due gradi di distanza dalla realtagraveAl tempo stesso perograve Platone chiama in causa una fgura nuova che prende il nome di ldquopitto-re di costituzionirdquo un artista che riesce a produrre la sua opera prendendo a modello proprioil mondo delle idee E questo artista egrave in fondo Platone stesso che ldquodipingerdquo il suo capolavo-ro cosigrave oltre che una grande rifessione sulla poesia la Repubblica ofre anche un grandiosoesempio di poesia riformata secondo un criterio profondamente etico

La teoria dellrsquoamore (e della comunicazione) | Il Fedro si distingue da Fedone Simposio e Repub-blica per unrsquoapparente semplicitagrave strutturale (due soli personaggi nessuna cornice narrativa)che in realtagrave cela un rapporto profondo con la tradizione poetica e insieme una rifessione sullacomunicazione letteraria La rafnatissima descrizione del paesaggio attico che fa da sfondoalla conversazione tra Socrate e Fedro ofre per esempio una descrizione topica di locusamoenus ma rappresenta anche un omaggio alla grande poesia lirica che ambientava i suoiamori in scenari simili e visibilmente presenti alla memoria letteraria di Platone

I primi due discorsi del Fedro ricreano magistralmente la voce della retorica lisiana men-tre la prosa poetica della palinodia di Socrate deve molto allrsquoinfuenza di Gorgia La pali-nodia peraltro si apre apertamente alla voce della lirica Stesicoro ofre il modello per laritrattazione di Socrate e le voci di Safo Anacreonte e Ibico sono chiaramente riconosci-bili nel tessuto del discorso Insieme a riecheggiamenti del ritmo e del lessico della grandepoesia Socrate riprende anche la concezione dellrsquoeros vissuto come esperienza sublime edevastante Ma lo choc emotivo dellrsquoamore egrave poi piegato allrsquoamore delle idee cui lrsquoeros serettamente incanalato puograve condurre In questo quadro il mito della biga alata e la descri-zione drammatizzata dei moti dellrsquoanima rappresentano sicuri vertici della scrittura plato-nica che si avventura a dipingere ldquoquel che nessun poeta ha mai cantatordquo come Socrate notaal principio della palinodia

Lo stile esuberante della poesia mitologica peraltro convive con quello della dimostra-zione e la seconda parte del dialogo prende un andamento dialettico e analitico Egrave anco-

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ra un mito perograve quello di Teuth e dellrsquoinvenzione dellrsquoalfabeto a fornire il destro per lacelebre critica della scrittura come gli altri dialoghi maturi che abbiamo trattato infatti ilFedro egrave anche una straordinaria rifessione sui meccanismi della comunicazione

Lo stile dei dialoghi della maturitagrave | La rafnata mimesi linguistica che giagrave caratterizza i dialoghigiovanili raggiunge nelle opere mature una qualitagrave artistica prodigiosa La prosa di Platonesi adatta ai diversi contesti con duttilitagrave e fnezza e lrsquoimpiego del dialetto attico nei limitidi una urbanitas sorvegliata tocca corde stilistiche molto diverse talora con un voluto ef-fetto di contrasto valga come esempio il Simposio dove il discorso rarefatto di Diotima egraveseguito dallrsquointervento di Alcibiade la cui ebbrezza impetuosa permea di seacute la sintassi delsuo discorso

I dialoghi ldquosenilirdquo | Con lrsquoimportante eccezione delle Leggi e del Timeo-Crizia i dialoghi delterzo gruppo si caratterizzano per la presenza di interlocutori estremamente autorevolicome il matematico Teeteto nel dialogo omonimo In alcuni dialoghi addirittura Socrateperde il primato e si trova nellrsquoinedita posizione di personaggio secondario cosigrave accade nelParmenide dove il grande flosofo di Elea conduce la maggior parte del dialogo e cosigrave ac-cade nel Sofsta e nel Politico dove un misterioso ldquoStraniero di Eleardquo conduce unrsquoindaginevolta a defnire le fgure del sofsta e del politico Questi dialoghi in accordo con tali perso-naggi tendono a una maggiore rarefazione e astrattezza visibile anche sul piano del lessico

le trame I dialoghi OgraveseniliOacute

Parmenide e Teeteto

Argomento del Parmenide egrave la dialettica che indaga sulrapporto non chiaramente defnibile tra i modelli idealidella realtagrave e gli oggetti della conoscenza sensibile Il Te-

eteto invece affronta i vari gradi della conoscenza sof-fermandosi in particolare sulla funzione che ha in questaricerca lo studio della matematica Il problema che questidialoghi affrontano egrave come lrsquoidea (una e reale) puograve sussi-stere senza cessare di essere una nelle cose sensibiliche sono molte Mentre i dialoghi maggiori esaminava-no la dialettica interna al mondo ideale nella sua sepa-ratezza da quello sensibile questi due dialoghi inizianoa porre il problema di evitare una separazione totale tralrsquoessere in seacute che egrave oggettivo e fsso e la soggettivitagravedi chi conosce

Sosta

Il Sofsta mette in discussione lrsquointerpretazione ogget-tivistica della teoria delle idee cioegrave egrave impossibile cheldquolrsquoessere perfetto sia privo di movimento di anima drsquoin-telligenza che non viva neacute pensirdquo invece lrsquoessere devecomprendere in seacute lrsquointelligenza che lo conosce e quin-di deve essere movimento e quiete quiete in quanto lastabilitagrave egrave condizione percheacute lrsquoessere sia ma anche mo-vimento percheacute lrsquointelligenza implica vita e quindi movi-mento La dialettica egrave la scienza che scopre come il ldquononessererdquo non implica il nulla come voleva Parmenide masemplicemente ciograve che egrave diverso lrsquoaltro essere ( Per-

corso di filosofia T1-T2)

Filebo

Nel Filebo si affronta nuovamente lrsquoindagine sul benee si giunge alla conclusione che per lrsquouomo il bene non

puograve essere semplice piacere infatti una vita fondatasul piacere senza sapere cosa sia piacere sarebbeanimale ma anche una vita di pura intelligenza nonsarebbe umana Per risolvere il problema Platone ri-corre ai concetti pitagorici di limite e di illimitato Fun-zione del limite egrave riunire ciograve che egrave disperso percheacute illi-mitato (principi come il caldo e il freddo il piacere e ildolore) decade cosigrave lrsquoopposizione tra lrsquouno e i moltipercheacute determinare il numero dei molti signifca ricon-durli allrsquounitagrave Nella vita umana dunque si mescolanopiacere e intelligenza in una proporzione determinatadallrsquointelligenza

Politico

Con il Politico Platone ritorna al problema dellrsquoorga-nizzazione della comunitagrave civile ma non piugrave per trac-ciarne unrsquoimmagine ideale come nella Repubblicabensigrave in termini empirici suggerendo al legislatorelrsquouso della misura come nel progetto etico del File-

bo grazie alla misura saragrave possibile conciliare lrsquoin-dole degli uomini coraggiosi e di quelli prudenti An-che le leggi costituiscono una necessitagrave prescrivonoin modo sommario ciograve che egrave il meglio per tutti e co-stituiscono anche lrsquoelemento che distingue le formepositive di governo da quelle deteriori le leggi infattidistinguono la monarchia dalla sua degenerazionela tirannide distinguono lrsquoaristocrazia dallrsquooligarchiamentre la democrazia egrave sempre senza leggi e quin-di egrave in assoluto il peggiore di tutti i governi possibili

Per il Timeo-Crizia e le Leggi proflo p 13 Per ilTimeo in particolare anche Percorso di filoso-

fia T4-T5

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lrsquoauto

ree della sintassi La forza drammatica che anima i dialoghi del primo e del secondo gruppoin efetti sembra venir meno a favore di un taglio piugrave analitico ( Percorso di flosofapp 152 ss)

Il Timeo afronta il problema dellrsquoorigine del mondo e da questo punto di vista pur inun ambito che non ammette conclusioni defnitive lrsquoambizione di Platone sembra esse-re quella di fornire un racconto capace di raccogliere il meglio della rifessione presocra-tica e di rivaleggiare al tempo stesso con le teogonie e le cosmogonie dei poeti non percaso il racconto egrave presentato come un inno in onore di Atena ( Percorso di flosofapp 158 ss) Il Timeo egrave preceduto da una cornice che rimanda alla Repubblica la cittagrave per-fetta potragrave essere compresa appieno solo nel quadro cosmogonico oferto dal racconto diTimeo il primo degli interlocutori a prendere la parola per tenere un lungo discorso Altermine del racconto Timeo cede la parola a Crizia che si incarica di raccontare una sto-ria a suo tempo udita da Solone Questi a sua volta ne aveva appreso i contenuti in Egittoin una cittagrave per cosigrave dire ldquogemellatardquo con Atene per la comunanza del culto per Atena (ri-conoscibile secondo il racconto pur attraverso il nome a lei dato dagli Egizi) E il raccontocustodito dagli Egizi che a Solone spiegano come il popolo greco abbia perso memoria delproprio passato per il susseguirsi di catastrof naturali che ne hanno cancellato piugrave volte laciviltagrave non egrave altro che la misteriosa storia di Atlantide un favoloso regno posto oltre le co-lonne drsquoErcole a cui un tempo Atene si oppose con successo dato che gli atlantidi avevanoattaccato il Mediterraneo

Il Crizia che continua il Timeo e forse appartiene a un unico macro-dialogo (il Timeo-Crizia) comincia con unrsquoaccurata descrizione di Atlantide dal punto di vista geografcocultuale e militare ( La permanenza dei classici pp 15 s) Crizia racconta di come ilpopolo di questa cittagrave fosse per lungo tempo pacifco e caro agli degravei fncheacute la parte menodivina del suo sangue non fece inclinare Atlantide verso la violenza Fu allora che lrsquoimperosi accinse ad attaccare lrsquoEuropa e solo Atene ebbe il coraggio di opporsi Zeus allora con-vocograve un concilio divinohellip Ma proprio quando il racconto della guerra sta per cominciarequasi fossimo di fronte a una nuova Iliade il Crizia si interrompe forse percheacute Platone nonebbe il tempo di fnire lrsquoopera o forse ndash piugrave probabilmente ndash percheacute decise di lasciarla vo-lutamente in sospeso

Nella sua ultima opera infne Platone tornograve ad afrontare il tema delle leggi che devonogovernare la comunitagrave le Leggi sono un dialogo in dodici libri che fu pubblicato da Filip-po di Opunte dopo la morte del maestro La natura umana egrave inevitabilmente fragile e insi-cura e lo Stato deve necessariamente imporre le leggi queste non solo devono prescriverei migliori modi di comportamento ma devono anche convincere i cittadini della loro ne-cessitagrave La cittagrave tratteggiata nelle Leggi si fonda su principi meno radicali di quelli che tro-viamo nella Repubblica e in efetti il progetto si basa su unrsquoapprofondita rielaborazione diaspetti diversi delle costituzioni e dei sistemi educativi greci Proprio per questo le Leggisono unrsquoopera di capitale importanza per conoscere la civiltagrave greca di etagrave classica e dimo-strano ancora una volta quanto profondamente Platone desiderasse incidere concretamen-te sulla realtagrave per migliorarla

Lo stile dei dialoghi ldquosenilirdquo | Dal punto di vista della lingua e dello stile i dialoghi senili mo-strano una maggiore solennitagrave ravvisabile in scelte ben precise come quella di evitare si-stematicamente lo iato che egrave una norma della poesia alta Platone talvolta ricorre ancora auna prosa poetica come si osserva in alcuni miti oppure adotta movenze epiche temperateda formule e stilemi ripresi dagli storici come si vede nel Crizia Tuttavia prevale in questidialoghi uno stile piugrave tecnico e asciutto che ben si adatta ai personaggi dignitosi e sapienti

Le Leggi lrsquoultimo dialogo di Platone portano invece il segno dellrsquoopera incompiuta co-me denunciano la sintassi involuta e i frequenti anacoluti

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per approfondire Il dialogo platonico

Diogene Laerzio (fne II-III sec dC) nel terzo libro dellasua opera Vite e dottrine dei flosof antichi pur indican-do ndash fra altri ndash un certo Alessameno di Teo o di Stireacome iniziatore del dialogo quale forma letteraria ritieneche il suo reale inventore sia stato Platone in quanto fuproprio lui a perfezionare il genere (ἀκριβώσας τὸ εἶδος)

I ldquomodellirdquo del dialogo Possiamo qui indicare i mo-delli del dialogo flosofco nel mimografo Sofrone di Si-racusa contemporaneo di Euripide e nel dramma atti-co Entrambi erano ben noti a Platone quanto al primofu proprio il flosofo ateniese (sempre secondo DiogeneLaerzio) a farlo conoscere ai suoi concittadini a propositodel dramma invece ricordiamo che lrsquoantichitagrave ritenevache Platone fosse stato autore di tragedie e che solo peril decisivo incontro con Socrate che ne segnograve defnitiva-mente lrsquoesistenza vi avesse rinunciato Ci racconta Dio-gene Laerzio (III 5) che mentre stava per partecipare aun concorso con una tragedia Platone udita la voce diSocrate diede la sua opera alle famme

Il dialogo come metodo filosofico Rifettere sulla for-ma del dialogo permette inoltre di comprendere anche ilmodo in cui secondo Platone si puograve giungere alla co-noscenza La sapienza non si trasmette infatti comeun liquido da un recipiente pieno a uno vuoto Cosigrave diceironicamente Socrate in Simposio 175d ldquoSarebbe bel-lo Agatone se la sapienza fosse tale da scorrere da chidi noi ne egrave piugrave colmo a chi ne egrave piugrave vuoto se veniamoa contatto lrsquouno dellrsquoaltro alla maniera dellrsquoacqua dellecoppe che scorre attraverso un flo di lana dalla piugrave col-ma alla piugrave vuotardquo (trad S Nannini) La sapienza puograve es-sere raggiunta solo attraverso il dialogo fra discepoli esolo il dialogo accende la scintilla della veritagrave Condizioniindispensabili sono la convivenza (συζῆν) e la lunga fre-quentazione (συνουσία) ldquoDopo molte discussioni fattesu questi temi e dopo una comunanza di vita improv-visamente come luce che si accende dallo scoccare diuna scintilla essa nasce dallrsquoanima e da essa stessa sialimentardquo (Lettera VII 341c-d trad R Radice)La contemplazione solitaria non egrave dunque amata dalflosofo che cosigrave fa esprimere Socrate nel Protago-

ra 348c ldquoCredo infatti che Omero non abbia tortolagrave dove dice se due vanno insieme uno puograve vedere

prima dellrsquoaltro In tale maniera tutti ci sentiamo piugrave si-curi di fronte ad ogni azione discorso o pensiero Seinvece uno da solo concepisce un pensiero va subi-to in cerca di qualcuno per poterglielo esporre e perpoterne saggiare la consistenza e non si ferma primadi averlo trovatordquo (trad G Reale)

La cornice dei dialoghi platonici Egrave da osservare chei dialoghi di Platone ndash dal punto di vista formale suddivi-sibili in dialoghi diretti (per es Lachete) o narrati (per esSimposio) ndash sono talora inseriti in scene descritte concura attenta (pensiamo al locus amoenus raffgurato nelFedro la campagna ateniese lungo la riva dellrsquoIlisso) Laloro struttura in qualche caso vede sovrapposti piugrave li-

velli narrativi e drammatici i discorsi del Simposio peresempio sono riferiti da Apollodoro cui li ha raccontatiAristodemo presente al convito a casa di Agatone Ta-le cura per lrsquoaspetto piugrave prettamente letterario si spiegacon il fatto che i dialoghi venivano letti ad alta voce (co-me testimonia ancora Diogene) ed erano destinati alladivulgazione allrsquoesterno della scuola

La tradizione dei dialoghi e lrsquoedizione dello

Stephanus Quanto alla loro organizzazione essi so-no inseriti in un corpus composto di 36 opere (cioegrave 34dialoghi lrsquoApologia e la raccolta delle Lettere) e spes-so presentano due titoli che per lo piugrave si riferisconorispettivamente al nome dellrsquointerlocutore principale eallrsquoargomento (per es Alcibiade I o Sulla natura del-

lrsquouomo Eutifrone o Sul santo ecc) Fondamentale nel-la storia delle edizioni di Platone fu quella del 1578 delflologo francese Henri Estienne latinizzato in Stepha-nus alla quale anche le edizioni moderne si richiamanocitandone in margine al testo la numerazione delle pa-gine le pagine vengono poi ulteriormente suddivise insezioni contrassegnate con lettere dalla a alla e

Una pagina miniata tratta dai Dialoghi di Platone tradottiin latino da Marsilio Ficino per Lorenzo il MagnifcoXV secolo Firenze Biblioteca Laurenziana

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iLA PERMANENZA

DEI CLASSICIPersonaggiforme intrecci

Platone al cinema

ldquoSvelato il mistero di Atlantiderdquo Quante volte si egrave ripetuto questo annuncio fra scoopgiornalistici e inchieste piugrave o meno scientifche Ma Atlantide salvo clamorose smentite nonesiste egrave unrsquoinvenzione di Platone La Repubblica di Platone traccia le linee della cittagrave ideale

una cittagrave che perograve nessuno ha mai vistola dipinge un pittore ndash Platone stessondash che non ha potuto avvalersi di alcunmodello per realizzare il suo capolavo-ro Ma non si puograve escludere che la cit-tagrave in un punto imprecisato dello spazioe del tempo esista sia esistita o forseesisteragrave un giorno Si capisce cosigrave per-cheacute nel Timeo-Crizia (un insieme di duedialoghi che si presenta come il sequeldella discussione proposta nella Repub-blica) si ponga lrsquoesigenza di una visionepiugrave concreta e animata della cittagrave idealeEcco allora che allrsquoinizio del Timeo So-crate chiede che le belle immagini pit-toriche della cittagrave ideale siano poste inmovimento in modo che la sua eccel-

lenza emerga messa alla prova con un confitto una guerra che ne dimostri la superioritagraveLa mossa egrave ardita e profetica Socrate vorrebbe uno spettacolo che consiste nel guardare

(θεάσασθαι) immagini (ζῷα) in movimento (κινούμενα) Questi zoa indicano lrsquoimmaginema anche il corpo degli esseri viventiladdove il verbo theagraveomai rimanda al-lo spettacolo del thegraveatron il teatro Malrsquoelemento piugrave straordinario egrave ofertodal terzo termine kinougravemena il verboda cui viene il nostro ldquocinemardquo che perlrsquoappunto prende anche il nome in in-glese di motion pictures cioegrave ldquoimmaginiin movimentordquo

Platone inventore del cinema Inun certo senso sigravehellip Ma che ne egrave delfilm sulla cittagrave ideale Il Timeo pro-segue con una cosmogonia governatada un creatore buono che costruisce ilmondo fisico a immagine del cosmoideale o metafisico Comincia quin-di il Crizia il secondo dialogo checompone il dittico narrativo Come

Locandina del flm LrsquoAtlantide adattamento cinematografco del romanzo diPierre Beinot 1921 regia di Jacques Feyder

Fotogramma dal flm LrsquoAtlantide 1932 regia di Georg Wilhelm Pabst

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aveva promesso allrsquoinizio del TimeoCrizia si accinge a raccontare unrsquoepo-pea antichissima che un tempo Solo-ne apprese da archivi venerandi e cheavrebbe ndash se gli impegni glielo aves-sero consentito ndash trasposto in poesiaper farne un poema superiore a quellidi Omero Si tratta dello scontro fraAtene e lrsquoimpero di Atlantide unavicenda antica di 9000 anni e ormaidimenticata ovunque (con lrsquoeccezio-ne dellrsquoEgitto) percheacute nel frattem-po catastrofi e distruzioni hanno piugravevolte cancellato la memoria umana ecostretto la civiltagrave a ripartire da zeroEppure quegli Ateniesi sono gli ante-nati dei concittadini di Socrate e riu-scirono nellrsquoimpresa piugrave gloriosa mai

compiuta Crizia procede con la descrizione del favoloso impero di Atlantide unrsquoisolapotentissima posta fuori dalle colonne drsquoErcole che nel tempo dimenticograve la giustizia de-gli degravei e si lanciograve in una spedizione volta a sottomettere il Mediterraneo e la Grecia Fuil principio della sua rovina e Atlantide fu in seguito ingoiata dalle acque Ma torniamoalla guerra alla maniera di Omero unrsquoassemblea degli degravei egrave convocata quando le ostilitagravestanno per aprirsi e a loro riuniti nella dimora celeste Zeus dissehellip

Con questo ldquodisserdquo il Crizia si conclude e il dialogo quindi ndash per ragioni molto dibattu-te ndash rimane incompiuto Ma il fascino del ldquoflmrdquo che non abbiamo visto non ha mai cessatodallrsquoantichitagrave a oggi di afascinare storici geograf e scienziati E anche ndash naturalmente ndash ar-tisti Per restare nel campo della cinematografa bisogna accostare a Platone un romanzieremoderno Pierre Benoit che nel 1919 con il fortunato romanzo lrsquoAtlantide riportograve la vicendaal centro dellrsquointeresse non senza uno sviluppo inatteso nel romanzo di Benoit leggiamo cheuna copia integra del Crizia sopravvive fra le sabbie del deserto nel palazzo di una dea discen-dente di Posidone e ultima degli Atlantidi Antinea ndash questo egrave il suo nome ndash egrave una creaturapiena di fascino che riserva agli innamorati abissi di pericolosa voluttagravehellip

La vicenda immaginata da Platone e riproposta da Benoit aveva enormi potenzialitagrave cine-matografiche i film sullrsquoAtlanti-de che nascono dallrsquointreccio fra idue non si contano piugrave In Franciaegrave stato perfno creato un sito dedi-cato alla storia cinematografca diAtlantide con una ricca bibliogra-fa (e ovviamente flmografa) ac-compagnata da notizie interventie rifessioni

Fotogramma dal flm Atlantide continente perduto 1961 regia di George Pal

Fotogramma dal flm LOtildeAtlantide 1992regia di Bob Swaim

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I TESTILettere

T1 Politica e flosofala giovinezza di Platone VII 324b-326b

In questo brano famosissimo quasi allrsquoinizio dellrsquoepistolaPlatone ripercorre la sua giovinezza lrsquoavvento dei TrentaTiranni la speranza tradita di una rinascita politica il ritor-no della democrazia la cocente delusione della condan-na a morte di Socrate La frustrazione di ogni speranza ela diffcoltagrave di incidere positivamente nel quadro politico

di Atene convincono Platone che solo la flosofa potragravesalvare la cittagrave Ma Platone non fu mai un uomo di pennae quando le circostanze gliene offrirono lrsquoopportunitagrave ri-schiograve tutto e partigrave alla volta della Sicilia nella speranza dicostruire un mondo giusto

[324b] Quando ero giovane1 ebbi unrsquoesperienza non diversa da quella di mol-ti altri non appena fossi divenuto padrone di me stesso volevo dedicarmi senzrsquoaltro[324c] alla politica Ma ndash ricordo ndash alla cittagrave capitograve questo2 ilgoverno criticato da molti passograve in altre mani e cinquantu-no cittadini furono i reggitori dello Stato undici a capo delcentro urbano dieci a capo del Pireo tutti con lrsquoincarico disovraintendere al mercato e di occuparsi dellrsquoamministrazio-ne Al di sopra di loro poi erano trenta magistrati [324d] conpieni poteri Tra di loro crsquoerano alcuni miei familiari e cono-scenti3 che subito mi invitarono a partecipare alla vita pubblica con lrsquoidea che fosseuna cosa adatta a me Io credevo veramente (e giovane come ero non egrave certo strano) cheavrebbero ripulito dallrsquoingiustizia la cittagrave portandola a vivere rettamente Per questorimanevo a guardare con attenzione che cosa avrebbero fatto Mi accorsi cosigrave che inbreve fecero apparire oro il precedente governo Fra le altre cose un giorno mandaronoSocrate un mio amico [324e] piugrave vecchio di me che non esito a defnire il piugrave giusto delsuo tempo ad arrestare un cittadino da mettere a morte4 [325a] Cercavano cosigrave di fardi Socrate volente o nolente un loro complice Socrate perograve non ubbidigrave piuttosto chefarsi complice di azioni empie era pronto a correre qualsiasi pericolo Io allora veden-do tutto questo e altri fatti gravissimi dello stesso genere provai sdegno e mi ritrassi daquegli orrori Poco tempo dopo il governo dei Trenta cadde5 e quel regime fu abbattu-to E di nuovo anche se meno intensamente [325b] mi prese il desiderio di dedicarmi

glossa

il termine tecnico del lessicopolitico e flosofco perindicare un ldquomutamentordquodella forma dello Stato egraveμεταβολή nomen actionisda μεταβάλλω ldquolanciareoltrerdquo

1 Quando ero giovane la parte inizialedella Lettera VII si concentra soprattuttosu alcune importanti e drammatiche vi-cende della cittagrave di Atene e sulla ldquodiscesain campordquo di Platone arrivato alla mag-giore etagrave che guarda alla attivitagrave politicacon grandi aspettative Tanto maggiore egravelrsquoentusiasmo degli esordi tanto piugrave co-cente risulteragrave la delusione2 alla cittagrave capitograve questo dopo ladrammatica conclusione della guerradel Peloponneso nel 404 aC che vedela sconftta di Atene la democrazia vie-

ne sostituita da un governo oligarchicoil cui fulcro detentore del potere egrave quelloformato dai membri passati alla storia co-me ldquoTrenta Tirannirdquo3 alcuni miei familiari e conoscentiPlatone allude in particolare a Crizia e aCarmide rispettivamente cugino e fratellodi sua madre erano entrambi personaggidi rilievo specialmente il primo e moriro-no nei violenti scontri che tra il 404 e il 403aCportaronoalritornodellademocrazia4 Socrate hellip un cittadino da metterea morte si fa riferimento al celebre epi-

sodio ricordato da Socrate stesso nellrsquoA-pologia platonica di Leone di Salamina(di cui peraltro qui egrave taciuto il nome) unflo-democratico che Socrate si rifutograve diarrestare e portare in carcere Ai norma-li cittadini i Trenta impartivano taloracompiti di polizia per renderli collusi ecorresponsabili delle loro malefatte5 il governo dei Trenta cadde nel 403aC il governo oligarchico cadde sottolrsquoazione della riscossa degli esuli fuoriu-sciti guidata da Trasibugravelo e fu ripristinatala democrazia

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alla vita politica Anche allora in quello sconvolgimento accaddero molte cose assaitristi comrsquoegrave naturale non crsquoegrave da stupirsi che in una rivoluzione si facessero le piugrave gran-di vendette Tuttavia va detto che gli uomini allora ritornati al potere dimostraronogrande moderazione Purtroppo perograve accadde poi che alcuni potenti intentarono unprocesso a Socrate il mio amico lo accusarono di empietagrave ndash un crimine orribile [325c] elontanissimo dalla sua indole Socrate fu condannato e lo misero a morte6 lui che avevarifutato di partecipare allrsquoempio arresto di un amico degli esuli di allora quando essierano lontani e in disgrazia Vedendo questo e osservando gli uomini che erano alloradediti alla vita politica e le leggi e i costumi quanto piugrave li esaminavo e cresceva la miaetagrave tanto piugrave mi pareva difcile partecipare alla gestione dello Stato rimanendo unapersona [325d] onesta Senza amici e compagni fdati non crsquoera modo di intervenire edel resto era difcile trovarne tra i cittadini di allora percheacute gli usi e costumi dei padrierano spariti dalla cittagrave neacute si poteva facilmente trovarne di nuovi Leggi e costumi sicorrompevano e si dissolvevano drammaticamente e cosigrave io [325e] che pure una voltadesideravo ardentemente di partecipare alla vita pubblica rimasi sbigottito nellrsquoosser-vare queste cose e nel vedere che tutto andava alla rovescia Certo continuavo a tenergli occhi aperti caso mai si proflasse un cambiamento e soprattutto [326a] la possibi-litagrave di migliorare il governo dello Stato ma per agire attendevo arrivasse il momentoopportuno Alla fne mi resi conto che tutte le cittagrave erano mal governate7 le loro legginon potevano essere sanate senza una mirabile combinazione di preparazione e fortu-na e fnii per dire che solo la retta flosofa dagrave la possibilitagrave di cogliere la giustizia negliafari pubblici e privati e cosigrave ormai non avevo occhi che per la flosofa E vidi che mai[326b] sarebbero cessati i mali delle stirpi umane a meno che il potere non fosse fnitoin mano a uomini veramente e genuinamente flosof oppure se i governanti delle cittagraveper qualche sorte divina fossero divenuti veri flosof8 Cosigrave ragionavo quando per laprima volta giunsi in Italia e in Sicilia

Trad A Maddalena (modifcata)

guida allOtildeanalisi

STILE E RETORICA

1 Per quale motivo a tuo avviso Platone tace inomi dei personaggi coinvolti tranne quello diSocrate

2 Quali caratteristiche presenta lo stile della Lettera

VII

TEMI E CONFRONTI

3 Ricerca il passo dellrsquoApologia platonica in cuiSocrate racconta la vicenda di Leone di Salamina

e confrontalo con questo4 Analizza il passo di Repubblica 473c-d ricerca

notizie sui viaggi compiuti da Platone in Sicilia

con lrsquointenzione di realizzare la forma di governomigliore

6 lo misero a morte Platone ricor-da con sdegno e insieme disillusione ladrammatica fne del suo maestro rievo-candone il processo e la condanna a mor-te nel 399 aC7 tutte le cittagrave erano mal governate

nellrsquoultima parte la narrazione sulla scia diuna sorta di ldquonon crsquoegrave limite al peggiordquo cedeil passo a una desolata rifessione che inglo-ba nel suo negativo giudizio tutte le cittagrave8 governanti hellip veri filosofi questasorta di formula conclusiva richiama una

famosa afermazione contenuta in Repub-blica 473c-d in cui si teorizza il governomigliore come quello retto dal re-floso-fo o flosofo-re lrsquounico capace di saldareinsieme potere e saggezza per il benesseredella comunitagrave

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Apologia di Socrate

T2 I primi accusatori 18a-19a

Come di norma nei tribunali ateniesi Socrate parla per-sonalmente in propria difesa e inizia (17a-18a) accen-nando allrsquoimbarazzo in cui si trova a settantrsquoanni com-piuti a parlare come imputato inoltre i suoi accusatori

sono abili parlatori mentre lui inesperto di retorica con-fda solo nel fatto che diragrave cose giuste a questo la cortedeve fare attenzione piuttosto che allrsquoeleganza dei di-scorsi ( Progetto Letterature pp 81 ss)

[18a] Πρῶτον μὲν οὖν δίκαιός εἰμι ἀπολογήσασθαι ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι πρὸς τὰπρῶτά μου ψευδῆ κατηγορημένα καὶ τοὺς πρώτους κατηγόρους ἔπειτα δὲ πρὸς τὰὕστερον καὶ τοὺς ὑστέρους [18b] Ἐμοῦ γὰρ πολλοὶ κατήγοροι γεγόνασι πρὸς ὑμᾶς

καὶ πάλαι πολλὰ ἤδη ἔτη καὶ οὐδὲν ἀληθὲς λέγοντες οὓς ἐγὼ μᾶλλον φοβοῦμαι ἢ

τοὺς ἀμφὶ Ἄνυτον καίπερ ὄντας καὶ τούτους δεινούς ἀλλ᾿ ἐκεῖνοι δεινότεροιὦ ἄνδρες οἳ ὑμῶν τοὺς πολλοὺς ἐκ παίδων παραλαμβάνοντες ἔπειθόν τε καὶ

κατηγόρουν ἐμοῦ μᾶλλον οὐδὲν ἀληθές ὡς ἔστιν τις Σωκράτης σοφὸς ἀνήρ τά τεμετέωρα φροντιστὴς καὶ τὰ ὑπὸ γῆς πάντα ἀνεζητηκὼς καὶ τὸν ἥττω λόγον κρείττω

ποιῶν Οὗτοι ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι [18c] οἱ ταύτην τὴν φήμην κατασκεδάσαντες οἱδεινοί εἰσίν μου κατήγοροι οἱ γὰρ ἀκούοντες ἡγοῦνται τοὺς ταῦτα ζητοῦντας οὐδὲ

18a Πρῶτον κατηγόρους ldquoAnzituttoegrave giusto (δίκαιός εἰμι) cittadini drsquoAte-ne che io mi difenda dapprima (πρῶτον)contro le prime accuse rivolte falsamentecontro di me (τὰπρῶτα κατηγορημένα)e contro i primi accusatorirdquo Inaspetta-tamente Socrate dopo aver accennatoallrsquoabilitagrave retorica di coloro che lo hannotrascinato in tribunale fa un lungo passoindietro rifacendosi ad accuse calunnio-se circolate molti anni prima quando igiudici di oggi erano ragazzi (παῖδες καὶ μειράκια 18c 6-7) ed erano piugrave cheora disposti a credere alle voci che senti-vano dire In seguito Socrate accenneragravea poeti comici che avevano difuso unacerta immagine sua tra questi uno eracerto Aristofane (nelle Nuvole di ven-tiquattro anni prima) ma lrsquoindicazionedi tempo per quanto sommaria ci portaassai piugrave indietro ad accusatori piugrave an-tichi verso il tempo del processo controAnassagora | δίκαιός εἰμι costruzionepersonale mentre in italiano abbiamoquella impersonale (ldquoegrave giusto che io rdquo)| ἄνδρες Ἀθηναῖοι ldquocittadini drsquoAtenerdquoin quanto maschi adulti ἄνδρες gli Ate-niesi partecipavano alla giuria come an-che allrsquoassemblea popolare | τὰ πρῶτά

μου κατηγορημένα il verbo κατη-γορέω ha il complemento in gen (μου)

richiesto dal preverbio (κατά) | ἔπει-τα ὑστέρους si sottintenda τὰ ὕστε-ρον (κατηγορημένα) καὶ τοὺς ὕστερον(κατηγόρους) lrsquoellissi raforza lrsquoespres-sione18b Ἐμοῦ πρὸς ὑμᾶς ldquoMolti ci so-no stati che mi (ἐμοῦ) hanno accusatopresso di voirdquo la forma piena del prono-me personale (ἐμοῦ) egrave collocata enfati-camente allrsquoinizio del periodo il pf γε-γόνασι (che indica lrsquoaspetto compiutodel presente) marca lrsquoidea che lrsquoeffettodi quelle accuse perdura nel momentoin cui nuovi accusatori hanno trascinatoSocrate in tribunale | πάλαι ἔτη ldquodatempo ormai da molti annirdquo su questoelemento sia pur in modo sempre inde-terminato Socrate insiste | τοὺς ἀμφὶ

Ἄνυτον ldquoAnito e la sua genterdquo Socratequi nomina non giagrave Meleto che avevasottoscritto lrsquoaccusa ma quello tra i si-negori (avvocati pubblici) che era certa-mente il personaggio piugrave autorevole e acui risaliva tutta lrsquooperazione Anitoera un esponente di spicco del partito de-mocratico che aveva dato corpo al risen-timento difuso nei confronti di Socratee che aveva pensato di allontanarlo dal-la cittagrave In questo modo Socrate mostradi riconoscere benissimo quali erano ilsenso e lrsquointenzione dellrsquoaccusa | ἀλλ᾿

ἐκεῖνοι δεινότεροιδεινότεροι egrave predica-tivo ldquoquelli sono piugrave pericolosirdquo | ἔπει-θόν τε καὶ κατηγόρουν gli imperfettidurativi esprimono unrsquoopera persistentee sistematica di convinzione e di calunnia| οὐδὲν ἀληθές acc di relazione retto daκατηγόρουν | σοφός ldquosapienterdquo ma So-crate sta riferendo le accuse rivolte con-tro di lui quindi ldquosapienterdquo suona comeuna defnizione spregiativa che gli veni-va afbbiata quasi che Socrate ndash a det-ta dei suoi detrattori ndash pensasse di esseresaggio pur non essendolo La descrizionedi questo ldquouomo sapienterdquo in efetti cor-risponde al Socrate sofsta delle Nuvolearistofanee ldquoche specula sulle cose cele-sti che investiga sui segreti di sotterra (τὰὑπὸ γῆς ἀνεζητηκώς) e che rende piugraveforte il discorso piugrave debolerdquo questrsquoulti-ma τὸνἥττω ποιῶν era la caratteristicapiugrave propriamente sofstica del Socrate ari-stofaneo mentre le altre lo accostavanopiuttosto agli studi di flosofa naturaleche Socrate aveva efettivamente pratica-to in giovinezza sotto la guida di Arche-lao allievo di Anassagora18c οἱ κατασκεδάσαντες ldquoquelliche hanno diffuso questa vocerdquo φήμηdalla rad di φημί egrave ldquociograve che si dicerdquo inbene o in male la fama come la chiac-chiera | τοὺς ταῦτα νομίζειν ldquoche

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[18a] Prima di tutto dunque egrave giusto che io mi difenda o cittadini ateniesi dalle primefalse accuse e dai primi falsi accusatori e poi dalle accuse successive e dagli accusatorisuccessivi [18b] Infatti ci sono stati molti che mi hanno accusato davanti a voi giagrave datempo e per parecchi anni e senza che dicessero niente di vero E io temo questi accusa-tori molto piugrave di Anito e dei suoi amici anche se pure questi sono terribili Perograve quelli

θεοὺς νομίζειν Ἔπειτά εἰσιν οὗτοι οἱ κατήγοροι πολλοὶ

καὶ πολὺν χρόνον ἤδη κατηγορηκότες ἔτι δὲ καὶ ἐν ταύτῃτῇ ἡλικίᾳ λέγοντες πρὸς ὑμᾶς ἐν ᾗ ἂν μάλιστα ἐπιστεύσατε παῖδες ὄντες ἔνιοιὑμῶν καὶ μειράκια ἀτεχνῶς ἐρήμην κατηγοροῦντες ἀπολογουμένου οὐδενόςὋ δὲ πάντων ἀλογώτατον ὅτι οὐδὲ τὰ ὀνόματα οἷόν τε αὐτῶν εἰδέναι καὶ

εἰπεῖν [18d] πλὴν εἴ τις κωμῳδοποιὸς τυγχάνει ὤν Ὅσοι δὲ φθόνῳ καὶ διαβολῇ

χρώμενοι ὑμᾶς ἀνέπειθον ndash οἱ δὲ καὶ αὐτοὶ πεπεισμένοι ἄλλους πείθοντες ndash οὗτοι

πάντες ἀπορώτατοί εἰσιν οὐδὲ γὰρ ἀναβιβάσασθαι οἷόν τ᾿ ἐστὶν αὐτῶν ἐνταυθοῖ

οὐδ᾿ ἐλέγξαι οὐδένα ἀλλ᾿ ἀνάγκη ἀτεχνῶς ὥσπερ σκιαμαχεῖν ἀπολογούμενόν τεκαὶ ἐλέγχειν μηδενὸς ἀποκρινομένου Ἀξιώσατε οὖν καὶ ὑμεῖς ὥσπερ ἐγὼ λέγωδιττούς μου τοὺς κατηγόρους γεγονέναι ἑτέρους μὲν τοὺς ἄρτι κατηγορήσανταςἑτέρους δὲ [18e] τοὺς πάλαι οὓς ἐγὼ λέγω καὶ οἰήθητε δεῖν πρὸς ἐκείνους πρῶτόνμε ἀπολογήσασθαι καὶ γὰρ ὑμεῖς ἐκείνων πρότερον ἠκούσατε κατηγορούντων καὶ

πολὺ μᾶλλον ἢ τῶνδε τῶν ὕστερον[19a] Εἶεν ἀπολογητέον δήὦἄνδρεςἈθηναῖοι καὶ ἐπιχειρητέον ὑμῶν ἐξελέσθαι τὴνδιαβολὴν ἣν ὑμεῖς ἐν πολλῷ χρόνῳ ἔσχετε ταύτην ἐν οὕτως ὀλίγῳ χρόνῳΒουλοίμηνμὲν οὖν ἂν τοῦτο οὕτως γενέσθαι εἴ τι ἄμεινον καὶ ὑμῖν καὶ ἐμοί καὶ πλέον τί μεποιῆσαι ἀπολογούμενον οἶμαι δὲ αὐτὸ χαλεπὸν εἶναι καὶ οὐ πάνυ με λανθάνει οἷόνἐστινὍμως τοῦτο μὲν ἴτω ὅπῃ τῷ θεῷ φίλον τῷ δὲ νόμῳ πειστέον καὶ ἀπολογητέον

quelli che fanno simili ricerche non cre-dano nemmeno agli degraveirdquo si fa riferimentoalle dottrine di Anassagora sul sole | παῖ-δες καὶ μειράκια la nota a 18a| ἐρήμην sott δίκην si dice di unrsquoaccusapronunciata in assenza della difesa (ἀπο-λογουμένου οὐδενός gen assol)18d πλὴν εἴ τις ὤν ldquotranne se uno egraveun commediografordquo Noi pensiamo im-mediatamente ad Aristofane ma era nor-male che la commedia antica prendessedi mira i personaggi piugrave noti della cittagrave ei problemi che la loro presenza suscitavacosigrave per le Nuvole il tema centrale egrave quel-lo dellrsquoeducazione moderna ispirata al-le dottrine della sofstica e Socrate ne egravepresentato come un esponente | φθόνῳ χρώμενοι ldquocon odio e con calunniardquo| ἀνέπειθον πεπεισμένοι πείθοντεςil poliptoto dagrave lrsquoimpressione del monta-re della campagna di persuasione ai dan-ni di Socrate | οὐδὲ γὰρ οὐδένα ldquoneacutedrsquoaltra parte egrave possibile convocare (ἀνα-βιβάσασθαι) qui uno di loro neacute confutar-

lordquo Il verbo ἀναβιβάσασθαι indica pro-priamente lrsquoazione di ldquofar salirerdquo uno allatribuna per rispondere alle domande delcalunniato che avrebbe potuto in questomodo confutarlo (ἐλέγξαι) | ἀλλ᾿ ἀνά-γκη ἀποκρινομένου ldquoma egrave inevitabilecombattere vanamente (ἀτεχνῶς) comecon delle ombre (ὥσπερσκιαμαχεῖν) cer-cando di difendermi e cercare di confuta-re senza che nessuno risponda (μηδενὸςἀποκρινομένου genitivo assoluto)rdquopropriamente ὥσπερ σκιαμαχεῖν sareb-be ldquocome combattere con ombrerdquo | διτ-τούς di due specie cioegrave quelli di ora equelli di un tempo la cui efcacia perdura18e καὶ οἰήθητε ἀπολογήσασθαι ldquoepensate che io debbo fare la mia difesa an-zitutto nei confronti di quellirdquo dunque laprima parte della difesa che procederagrave f-no alla fne del cap X (24b 2) afronteragrave leaccuse degli antichi avversari e illustreragrave inopposizioneaquelle laveranaturadelsape-redi Socratee le ragioni per cui egravenatatantaostilitagrave nei suoi confronti

19a Εἶεν ldquoE siardquo formula che esprimela decisione a procedere in un discor-so che risulta ostico | ἀπολογητέον ἀπολογητέον in questa rifessioneaperta e chiusa dallrsquoagg verbale ἀπολο-γητέον come in una composizione adanello Socrate ritorna ancora un attimosulle difcoltagrave del compito che lo atten-de | ἐπιχειρητέον χρόνῳ ldquobisognacercare di rimuovere da voi (ὑμῶν ἐξελέ-σθαι) la calunnia che per molto temporiceveste ora in cosigrave breve tempordquo cioegravenel tempo concesso per il discorso di-fensivo ἐξελέσθαι egrave inf aor dal temasuppletivo di ἐξαιρέω ἐν πολλῷ χρόνῳegrave in antitesi con ἐν οὕτως ὀλίγῳ χρόνῳ| Ὅμως ἀπολογητέον ldquoPure questovada (ἴτω) come piace al dio e bisognaobbedire alla legge e fare la propria dife-sardquo Socrate si accinge a pronunciare lapropria difesa piugrave con lo spirito di chideve adempiere un dovere civico (τῷνόμῳ πειστέον) che seguendo lrsquoistintodi sopravvivenza

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sono piugrave terribili o cittadini ossia quei primi i quali prendendo la maggior parte di voifn da fanciulli vi hanno persuaso e hanno rivolto contro di me accuse per niente vereche crsquoegrave un certo Socrate che fa indagini sulle cose celesti e fa ricerche su tutte le coseche stanno sotto terra e che rende piugrave forte il ragionamento piugrave debole [18c] Questiche hanno difuso tali voci o cittadini ateniesi sono gli accusatori terribili Infatti chili ascolta ritiene che i ricercatori di tali cose non credano allrsquoesistenza degli degravei Inoltrequesti accusatori sono numerosi e mi hanno rivolto accuse giagrave da molto tempo E pergiunta parlavano a voi in quella etagrave nella quale eravate particolarmente disposti a cre-dere vale a dire quando alcuni di voi erano fanciulli e giovinetti accusandomi in con-tumacia senza che nessuno mi difendesseE la cosa piugrave strana di tutte egrave che di costoro non si possono sapere neacute dire nomi [18d] fat-ta eccezione di un commediografoMa quanti mossi da invidia e servendosi di calunnie vi persuasero ndash persone che si sen-tivano esse stesse persuase persuadendo gli altri ndash ebbene tutti costoro sono assoluta-mente irraggiungibili Infatti non egrave possibile portare qui sulla tribuna alcuno di loroa testimoniare neacute confutarli ma mi trovo davvero nella necessitagrave di difendermi comecombattendo con delle ombre e di confutarli senza che ci sia nessuno che mi rispondaDunque dovete credere anche voi come vi dico che sono sorti contro di me accusato-ri di due tipi alcuni che mi hanno messo sotto accusa da poco altri invece [18e] chemi hanno messo sotto accusa da tempo e dei quali vi sto parlando E dovete credere chebisogna che io mi difenda in primo luogo proprio nei confronti di questi E infattivoi avete ascoltato le accuse di questi accusatori prima e molto piugrave di quelle degli altriche sono venuti dopo[19a] Bene Allora devo difendermi cittadini ateniesi e devo cercare di rimuovere davoi in cosigrave poco tempo quella calunnia che vi tenete dentro da molto tempo E desi-dererei proprio che questo si verifcasse se cosigrave egrave il meglio per me e per voi e che coldifendermi traessi qualche vantaggio Perograve ritengo che ciograve sia difcile e non mi sfuggeafatto quale sia tale difcoltagraveIn ogni caso vada come egrave caro al dio bisogna ubbidire alla legge e difendersi

Trad G Reale

guida allOtildeanalisi

TEMI E CONFRONTI

1 Socrate identifca e contrappone due specie di

accusatori (vedi lrsquoespressione διττοὶ κατήγοροιdi 18d) Facendo puntuale riferimento al testoevidenzia le informazioni che esso ci dagrave sugli unie sugli altri (quanti sono chi sono che sentimentisuscitano nellrsquoaccusato ecc) in un elaborato di max15 righe

2 Rispondi alle seguenti domande Nei confronti di chi Socrate ritiene di dover fare

anzitutto la sua difesahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Percheacutehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Quali sono i criteri che Socrate seguiragrave nelladifesahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

3 Chi egrave il commediografo a cui probabilmente alludeSocrate A quale commedia fa riferimentohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

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dal testo alla parola Il lessico del divino

θεός ἰσοδαίμων

δαίμων θεοείκελος

δῖος θεοειδής

θεῖος ἀντίθεος

δαιμόνιος εὐδαίμων

ἰσόθεος δυσδαίμων

Il lessico del divino in greco ruota intorno a due termi-ni θεός e δαίμων oltre che alla radice δι- che ha datoluogo al nome del primo degli degravei Ζεύς gen Διός eallrsquoaggettivo δῖος variamente impiegato e intesoPropriamente θεός (maschile e femminile anche seesiste una forma femminile θεά) esprime una persona-litagrave superiore alla misura terrena potente ma non on-nipotente comunque sempre personale e nettamentecaratterizzata nei suoi tratti e nelle sue funzioni di nor-ma anche nella rappresentazione degli attributi che laaccompagnano invece δαίμων ldquoegrave una oscura poten-za sotterranea spesso impersonale concepita comela semplice sorte quando viene chiamata in questomodo una distinta personalitagrave divina si vuole metterein rilievo lrsquoelemento incomprensibile che si sottrae al-la nostra umana conoscenza implicito nel complessodel suo essererdquo (Schmidt) in qualche modo il δαίμωνegrave quello che i moderni chiamano il ldquonuminosordquo il sen-so cioegrave di una presenza reale ma assolutamente in-defnita che ci trascende senza mai permettere di co-glierla in modo determinato Cosigrave nello Ione di Euri-pide (vv 1374 s) il protagonista rifette sulla propriasorte di illegittimo partorito ed esposto e accolto inseguito benignamente da Apollo nel suo tempio del-fco τὰ τοῦ θεοῦ χρηστά τοῦ δὲ δαίμονος βαρέαldquoil trattamento da parte del dio egrave stato generoso mala mia sorte egrave stata durardquo θεός egrave Apollo che lo ha ac-colto mentre il δαίμων egrave la sua triste sorte di illegitti-mo NellrsquoEdipo re di Sofocle il Coro rifette sulla terri-bile sorte dellrsquouomo che improvvisamente egrave passatodalla potenza sovrana alla miseria piugrave atroce ldquoavendodavanti agli occhi il tuo esempio la tua sorte infeliceEdipo non posso chiamare felice nessuno dei morta-lirdquo τὸν σόν τοι παράδειγμ᾽ ἔχων τὸν σὸν δαίμονα ὦτλᾶμον Οἰδιπόδα βροτῶν οὐδὲν μακαρίζω (vv 1192ss) In Odissea IX 142 s θεός egrave accompagnato dalpronome indefnito per indicare una personalitagrave divinache resta ignota piugrave che indefnita ἔνθα κατεπλέομενκαί τις θεὸς ἡγεμόνευε νύκτα δι᾽ ὀρφναίην ldquoalloranoi procedevamo nella nostra navigazione e un dio ciguidava attraverso la notte oscurardquo Nel contrasto traApollo e le Erinni che caratterizza le Eumenidi eschi-lee le antiche dee della vendetta sono δαίμονες men-tre il giovane dio egrave θεός esse lamentano ἰὼ παῖ Διόςἐπίκλοπος πέλει νέος δὲ γραίας δαίμονας καθιππάσω τὸν μητραλοίαν δ᾿ ἐξέκλεψας ὢν θεός ldquoo fglio diZeus tu sei un ladro tu che sei giovane hai fatto vio-lenza a noi antiche divinitagrave hai sottratto a noi il ma-

tricida tu che sei un diordquo Quando Afrodite costringe aforza Elena a piegarsi al desiderio amoroso di Parideche si egrave sottratto al duello con Menelao Elena tacesgomenta davanti allrsquoimposizione della dea ἦρχε δὲδαίμων Afrodite egrave cosigrave detta percheacute si egrave manifestatanella sua forza oscura e terribile cui la donna mortaleegrave soggiogataLa rifessione piugrave tarda trasformograve profondamente que-sta opposizione che risale a un concetto arcaico ecomplesso del divino nellrsquoApologia platonica Socra-te risponde allrsquoaccusa di non onorare gli degravei ma nuo-vi ed oscuri δαίμονες obiettando che questi sono fglidegli degravei e non si puograve pensare che uno creda ai fgli enon ai padri (per alcuni esempi di θεός nellrsquoApologiacf i paragraf 18 19 21 23 41 42) Nel neoplatoni-smo δαίμονες sono esseri intermedi nella complessaserie degli enti divini mentre nel Nuovo Testamento

sono i ldquodiavolirdquoLa radice δι- in origine indicava il dio del cielo lumi-noso e per questo egrave entrata nel nome di Ζεύς Διόςcome in quello di Iouis e in un aggettivo che in origi-ne signifcava appunto ldquoluminosordquo pare proprio cheπολύτλας δῖος Ὀδυσσεύς dovesse esprimere inizial-mente ldquoil molto audace chiaro Odisseordquo anche se poiquesta formula divenne alternativa di θεῖος ὈδυσσεύςIl valore originale tuttavia si rivela in espressioni del ti-po αἰθέρα δῖον ldquolrsquoetere luminosordquo o Ἠὼ δῖαν ldquolrsquoau-rora luminosardquo Invece in Eschilo Prometeo incatena-

to 1032 s ψευδηγορεῖν γὰρ οὐκ ἐπίσταται στόματὸ Δῖον lrsquoaggettivo viene chiaramente connesso conZeus e la frase signifca ldquola bocca di Zeus non puogravementirerdquoAltri aggettivi del gruppo sono θεῖος e δαιμόνιος cheimplicano un riferimento alla sfera della divinitagrave nonmeglio distinta o talvolta un segno di eccellenza InOdissea IX 203 ss Odisseo ricorda il vino rosso dol-cissimo che gli era stato donato da Marone a Ismaroin segno di gratitudine per aver risparmiato lui la suasposa e i suoi fgli ldquododici anfore piene di vino purodolcissimo divina bevandardquo questo θεῖον ποτόν saragraveun vino straordinario ldquodivinordquo con lrsquoidea di eccellenzache anche noi diamo a questo aggettivoUn rapporto piugrave preciso doveva essere in origine inδιογενής e in διοτρεφής che in Omero indicano i so-vrani ldquodiscendenti da Zeusrdquo o ldquoallevati da Zeusrdquo si alle-vano i propri fgli e quindi i due aggettivi sono sinonimiprima di divenire formulari Altri aggettivi denotanti ec-cellenza sono ἰσόθεος e il simmetrico ἰσοδαίμων an-cora θεοείκελος ldquosimile a un diordquo θεοειδής ldquoche halrsquoaspetto di un diordquo e ἀντίθεος ldquoche puograve star innanzi aun diordquo come nellrsquoesposizione della propria stirpe chefa Enea rivolto ad Achille ldquoda Troo nacquero tre nobilifglirdquo Ἶλος τ᾿ Ἀσσάρακός τε καὶ ἀντίθεος Γανυμήδης(Iliade XX 232)Ancora da δαίμων in relazione allrsquoidea di ldquosorterdquo ldquode-stinordquo derivano gli aggettivi εὐδαίμων ldquofortunatordquo (ldquocuiegrave toccato un buon degravemonerdquo) e lrsquoopposto δυσδαίμωνldquosfortunatordquo

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Il tempio

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testi a confrontoSocrate visto da Aristofane

Egrave in particolare alle Nuvole di Aristofane che Socra-te allude quando nellrsquoApologia ricostruisce lrsquoorigi-ne lontana delle calunnie che ormai da tempo circola-vano sul suo conto Dalla commedia aristofanea pro-

poniamo il primo incontro fra Strepsiade e Socrate(vv 219-248) e la parte fnale (1476-1509) in cui Strepsia-de appicca il fuoco al ldquopensatoiordquo

strepsiade E quello chi egrave quello che sta appeso per ariadiscepolo Egrave lui

strep Lui chidisc Socrate

strep Me lo potresti chiamare tu a voce alta per favoredisc Chiamatelo da solo io non ho tempo (Il discepolo rientra nel pensatoio)

strep Socrate Socrate amico miosocrate Percheacute mi chiami creatura di un giorno

strep Prima di tutto per favore dimmi cosa stai facendosoc Aerostatizzo e me ne sto qui a scrutare il sole

strep E tu gli degravei li squadri dallrsquoalto drsquoun corbello invece che coi piedi per terra casomaisoc Senza sospendere la mente e il pensiero in modo da mescolarli allrsquoaria che egrave della stessa

leggerezza non avrei mai potuto fare scoperte esatte sui fenomeni celesti Se me ne fossistato a terra a osservare da laggiugrave le cose di lassugrave non ci sarei mai arrivato Devi sapere che laterra attrae a seacute con forza lrsquoumore del pensiero proprio come succede col crescione

strep Come dici Il pensiero che attira lrsquoumido nel crescione Ma adesso scendi caro Socrate tiprego vieni a insegnarmi quello per cui sono venuto

soc Cioegravestrep Voglio imparare a parlare Egrave una cosa incontrollabile interessi creditori e mi spingono

mi tirano mi sequestrano la robasoc Come hai potuto fare tanti debiti senza rendertene conto

strep Mi ha distrutto una febbre da cavalli un male divorante Ma tu insegnami uno dei tuoi discorsiquello che non paga i debiti Fammi il prezzo che ti pare e io te lo do lo giuro sugli degravei

soc Ma che degravei vai giurando Tanto per cominciare qui da noi gli degravei sono moneta fuori corso[]

strep Che pazzia Che follia per colpa di Socrate ripudiare anche gli degravei (rivolgendosia unrsquoimmagine del dio presente in scena) Hermes caro Hermes non ti adirare con menon mi distruggere Perdonami con tutte quelle chiacchiere ero delirante Anzi dammiun consiglio se devo denunciarli o cosrsquoaltro Come dici Non devo impegnarmi in unprocesso Hai ragione devo bruciargli subito la casa a quei mascalzoni Santia Santiavieni qui Piglia scala e piccone arrampicati sul Pensatoio e comincia a scoperchiare iltetto fallo per il padrone buttagli giugrave la casa Qualcuno mi porti una torcia accesa Eadesso a loro saranno pure dei gran furbacchioni ma oggi qualcuno me la paga

soc Che ci fai tu sul tettostrep laquoAerostatizzo e me ne sto qui a scrutare il soleraquo

soc Povero me Sto per sofocare strep Chi vi ha insegnato a bestemmiare gli degravei e a curiosare il corso della luna Dagli addosso forza

picchia Per un sacco di ragioni ndash prima di tutto come sai per lrsquoempietagrave verso gli degraveiTrad A Grilli

confronti

1 Dopo aver riletto Apologia 18d ( p 19) verifca seil ritratto di Socrate ligrave proposto coincide con quellofatto da Aristofane Sottolinea in un elaborato di max10 righe similitudini e differenze

2 Rintraccia nellrsquoultima parte del brano aristofaneo glielementi che testimoniano come lrsquoidea di sbarazzarsi

ldquolegalmenterdquo di Socrate era presente ad Atene intempi di molto precedenti lrsquoeffettivo processo al flosofo

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T3 Il sapere di Socrate 20c-21d

Cherefonte un allievo di Socrate domanda allrsquooracolo diDelf se crsquoegrave qualcuno piugrave sapiente del maestro egrave una do-manda provocatoria ma imprevedibilmente lrsquooracolo ri-sponde di no Quando Cherefonte gli riferisce la risposta

ricevuta Socrate rimane turbato e comincia a interrogaregli uomini politici per dimostrare che lrsquooracolo egrave in errore( Progetto Letterature pp 81 ss)

[20c] ῾Υπολάβοι ἂν οὖν τις ὑμῶν ἴσως laquoἈλλ᾿ ὦ Σώκρατες τὸ σὸν τί ἐστι πρᾶγμαΠόθεν αἱ διαβολαί σοι αὗται γεγονασιν Οὐ γὰρ δήπου σοῦ γε οὐδὲν τῶν ἄλλωνπεριττότερον πραγματευομένου ἔπειτα τοσαύτη φήμη τε καὶ λόγος γέγονεν εἰμή τι ἔπραττες ἀλλοῖον ἢ οἱ πολλοί Λέγε οὖν ἡμῖν τί ἐστιν ἵνα μὴ ἡμεῖς περὶ σοῦαὐτοσχεδιάζωμενraquo [20d] Ταυτί μοι δοκεῖ δίκαια λέγειν ὁ λέγων κἀγὼ ὑμῖνπειράσομαι ἀποδεῖξαι τί ποτ᾿ ἐστὶν τοῦτο ὃ ἐμοὶ πεποίηκεν τό τε ὄνομα καὶ τὴν

διαβολήν Ἀκούετε δή Καὶ ἴσως μὲν δόξω τισὶν ὑμῶν παίζειν εὖ μέντοι ἴστεπᾶσαν ὑμῖν τὴν ἀλήθειαν ἐρῶ ᾽Εγὼ γάρ ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι δι᾿ οὐδὲν ἀλλ᾿ ἢδιὰ σοφίαν τινὰ τοῦτο τὸ ὄνομα ἔσχηκα Ποίαν δὴ σοφίαν ταύτηνἭπερ ἐστὶνἴσως ἀνθρωπίνη σοφία τῷ ὄντι γὰρ κινδυνεύω ταύτην εἶναι σοφός [20e]Οὗτοι

δὲ τάχ᾿ ἄν οὓς ἄρτι ἔλεγον μείζω τινὰ ἢ κατ᾿ ἄνθρωπον σοφίαν σοφοὶ εἶεν ἢοὐκ ἔχω τί λέγω οὐ γὰρ δὴ ἔγωγε αὐτὴν ἐπίσταμαι ἀλλ᾿ ὅστις φησὶ ψεύδεταί τεκαὶ ἐπὶ διαβολῇ τῇ ἐμῇ λέγει Καί μοι ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι μὴ θορυβήσητε μηδ᾿ἐὰν δόξω τι ὑμῖν μέγα λέγειν οὐ γὰρ ἐμὸν ἐρῶ τὸν λόγον ὃν ἂν λέγω ἀλλ᾿ εἰςἀξιόχρεων ὑμῖν τὸν λέγοντα ἀνοίσω Τῆς γὰρ ἐμῆς εἰ δή τίς ἐστιν σοφία καὶ οἵα

20c Ὑπολάβοι ἴσως ldquoForse qualcu-no di voi potrebbe intervenirerdquo Socrateha ricordato ancora una volta come sonocorse su di lui calunnie strane del tipo diquelle di cui si dice nella commedia diAristofane e ha afermato vigorosamen-te che esse non sono vere come non egrave ve-ro che egli si sia proposto di istruire altriQuando ha sentito un cittadino che siproponeva di afdare il proprio fglio aun maestro di sapere ha sempre pensatoquanto sarebbe stato bello per lui cono-scere quella dottrina ma purtroppo eglinon sa nulla di simile Qualcuno perogravepotrebbe a questo punto chiedergli co-me mai hanno potuto avere origine que-ste strane calunnie | τὸ σὸνhellipπρᾶγμαldquoche egrave che tu fairdquo | οὐ γὰρ δήπου hellipγέγονεν ldquocerto un simile giro di chiac-chiere (τοσαύτη φήμη τε καὶ λόγος) nonsi egrave certo prodotto (οὐhellip γέγονεν) men-tre tu non facevi nulla di strano (σοῦhellipοὐδὲνhellip περιττότερον πραγματευομέ-νου gen ass) rispetto agli altrirdquo περιτ-τός ldquosuperfuordquo passa facilmente allrsquoideadi ldquostranordquo ldquostraordinariordquo e il suo com-parativo (περιττότερον) egrave determinatodal secondo termine di paragone τῶνἄλλων il senso viene cosigrave completato dauna protasi di periodo ipotetico dellrsquoir-realtagrave εἰ μή τι πολλοί ldquose tu non fa-cessi nulla di diferente da quello che fa

la genterdquo οἱ πολλοί ldquoi piugraverdquo indica qui lamaggioranza della gente la gente comu-ne che non fa nulla di strano | ἵνα μὴ αὐτοσχεδιάζωμεν ldquopercheacute noi nonci mettiamo ad inventarerdquo ldquopercheacute nonsiamo costretti ad inventarerdquo20d Ταυτί λέγων ldquoChi dice questo(ταυτί) mi sembra che dica il giustordquoταυτί egrave marcato dallo iota ldquodeitticordquoche attira lrsquoattenzione | τό τε ὄνομα διαβολήν ldquosia il nome sia la calun-niardquo il nome egrave di essere σοφός la calun-nia si riferisce alle dottrine che gli veni-vano attribuite | Καὶ ἴσως παίζεινldquoE forse ad alcuni di voi sembreragrave che ioscherzirdquo questa asserzione vuole marca-re per contrasto la serietagrave di ciograve che So-crate sta per dire e che sottolineeragrave conεὖ μέντοι ἴστε | δόξω videbor il ver-bo δοκέω come il lt videor ha costru-zione personale | Ἐγὼ γάρ ἔσχηκαldquoIo infatti o cittadini di Atene non hoquesto nome se non per una sorta di sa-pienza (διὰ σοφίαν τινά)rdquo lrsquoafermazio-ne egrave ancora solenne se anche temperatada una sfumatura di indeterminazione(τινά) Socrate sta preparando un veroe proprio colpo di scena quando do-po aver negato in ogni modo di esser sa-piente e aver defnito calunniosa questavoce faragrave proclamare la propria sapien-za proprio dal dio di Delf ἔσχηκα perf

resultativo di ἔχω | Ἥπερ σοφία lanuova defnizione di sapienza egrave tuttaviachiaramente condizionata dallrsquoaggetti-vo ἀνθρωπίνη e prospettata problema-ticamente ancora da ἴσως come dallrsquoe-spressione tipica κινδυνεύω σοφόςldquoin questa crsquoegrave rischio (κινδυνεύω) cheio sia sapienterdquo20e Οὗτοι εἶεν ldquoCostoro forse deiquali dicevo poco fa potrebbero esseresapienti (ἄν σοφοὶ εἶεν) di una sapien-za superiore alla misura umana (μείζω ἄνθρωπον)rdquo questa defnizione chiara-mente ironica esclude da qualsiasi di-scorso la cosiddetta σοφία degli avver-sari di Socrate | ἢ οὐκ λέγω ldquoo nonso che direrdquo una defnizione alternativasarebbe certo piugrave chiaramente critica eSocrate preferisce dichiararsi incapace diesprimersi | οὐ γὰρ ἐπίσταμαι iniziail grande tema socratico del ldquonon sapererdquo| ἐπὶ διαβολῇ λέγει ldquoparla per calun-niarmirdquo ἐπὶ διαβολῇ τῇ ἐμῇ egrave compl difne | μηδ᾿ ἐὰν λέγειν ldquonemmeno sevi sembri che io dica qualcosa di moltogranderdquo τι μέγα cosigrave indeterminatopreannuncia una notizia straordinaria| λέγειν λόγον λέγω la seriepreannunciaἀξιώχρεων τὸν λέγοντα ldquoco-lui che parla degno della vostra conside-razionerdquo nominato alla fne del periodoldquoil dio di Delfrdquo

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μάρτυρα ὑμῖν παρέξομαι τὸν θεὸν τὸν ἐν ΔελφοῖςΧαιρεφῶντα γὰρ ἴστε πουΟὗτος[21a] ἐμός τε ἑταῖρος ἦν ἐκ νέου καὶ ὑμῶν τῷ πλήθει ἑταῖρός τε καὶ συνέφυγε τὴν

φυγὴν ταύτην καὶ μεθ᾿ ὑμῶν κατῆλθε Καὶ ἴστε δὴ οἷος ἦν Χαιρεφῶν ὡς σφοδρὸςἐφ᾿ ὅτι ὁρμήσειενΚαὶ δή ποτε καὶ εἰς Δελφοὺς ἐλθὼν ἐτόλμησε τοῦτο μαντεύσασθαιndash καί ὅπερ λέγω μὴ θορυβεῖτεὦ ἄνδρες ndash ἤρετο γὰρ δὴ εἴ τις ἐμοῦ εἴη σοφώτεροςἈνεῖλεν οὖν ἡ Πυθία μηδένα σοφώτερον εἶναι Καὶ τούτων πέρι ὁ ἀδελφὸς ὑμῖναὐτοῦ οὑτοσὶ μαρτυρήσει ἐπειδὴ ἐκεῖνος τετελεύτηκεν [21b] Σκέψασθε δὴ ὧν

ἕνεκα ταῦτα λέγω μέλλω γὰρ ὑμᾶς διδάξειν ὅθεν μοι ἡ διαβολὴ γέγονεν Ταῦτα γὰρἐγὼ ἀκούσας ἐνεθυμούμην οὑτωσί laquoΤί ποτε λέγει ὁ θεός καὶ τί ποτε αἰνίττεταιἘγὼ γὰρ δὴ οὔτε μέγα οὔτε σμικρὸν σύνοιδα ἐμαυτῷ σοφὸς ὤν τί οὖν ποτε λέγει

φάσκων ἐμὲ σοφώτατον εἶναι Οὐ γὰρ δήπου ψεύδεταί γε οὐ γὰρ θέμις αὐτῷraquoΚαὶ πολὺν μὲν χρόνον ἠπόρουν τί ποτε λέγει ἔπειτα μόγις πάνυ ἐπὶ ζήτησιν αὐτοῦ

τοιαύτην τινὰ ἐτραπόμην ῏Ηλθον ἐπί τινα τῶν δοκούντων σοφῶν εἶναι [21c] ὡς

ἐνταῦθα εἴπερ που ἐλέγξων τὸ μαντεῖον καὶ ἀποφανῶν τῷ χρησμῷ ὅτι laquoΟὑτοσὶἐμοῦ σοφώτερός ἐστι σὺ δ᾿ ἐμὲ ἔφησθαraquo Διασκοπῶν οὖν τοῦτον ndash ὀνόματι γὰροὐδὲν δέομαι λέγειν ἦν δέ τις τῶν πολιτικῶν πρὸς ὃν ἐγὼ σκοπῶν τοιοῦτόν τι ἔπαθονὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι καὶ διαλεγόμενος αὐτῷ ndash ἔδοξέ μοι οὗτος ὁ ἀνὴρ δοκεῖν μὲνεἶναι σοφὸς ἄλλοις τε πολλοῖς ἀνθρώποις καὶ μάλιστα ἑαυτῷ εἶναι δ᾿ οὔ κἄπειταἐπειρώμην αὐτῷ δεικνύναι ὅτι οἴοιτο μὲν εἶναι σοφός εἴη δ᾿ οὔ ᾽Εντεῦθεν οὖντούτῳ τε ἀπηχθόμην καὶ πολλοῖς τῶν παρόντων [21d] πρὸς ἐμαυτὸν δ᾿ οὖν ἀπιὼν

ἐλογιζόμην ὅτι τούτου μὲν τοῦ ἀνθρώπου ἐγὼ σοφώτερός εἰμι κινδυνεύει μὲν γὰρ

21a ἐκ νέου ldquofin da giovanerdquo segueuna breve caratterizzazione del personag-gio Cherefonte amico e discepolodi Socrate (presentato con lui nelle Nu-vole aristofanee) fu esiliato nel 404 aCcon i democratici (συνέφυγε ταύτην) erientrograve ad Atene insieme a Trasibulo (καὶ κατῆλθε) nel 399 aC era giagrave morto| τὴνφυγὴν ταύτην acc dellrsquooggetto in-terno connesso al verbo (συνέφυγε) perfgura etymologica | ὡς σφοδρὸς ὁρ-μήσειεν ldquocome era impetuoso a qualsiasicosa si accingesserdquo ὡς introduce una in-terr indiretta dipendente da ἴστε ripren-dendo οἷος ἦν per specifcarne il senso| ὅπερ λέγω ldquocome vi dicordquo lett ldquola co-sa che vi dicordquo egrave una forma colloquialeper invitare il suo pubblico a non rumo-reggiare ma mentre prima Socrate ave-va detto μὴ θορυβήσητε cong aor oradice μὴ θορυβεῖτε come se la gente aves-se giagrave cominciato a far rumore ed eglila pregasse di ldquonon continuare a far ru-morerdquo | ἀνεῖλεν ldquorisposerdquo da ἀναιρέωverbo tecnico del responso dellrsquooracolo| τούτων πέρι = περὶ τούτων lrsquoanastro-fe tipico costrutto del discorso poetico egravemarcata dalla ritrazione dellrsquoaccento (ba-ritonesi)21b ὧν ἕνεκα ldquoper quali ragionirdquo pernecessitagrave non per vanagloria Socrate haraccontato ai giudici il responso straor-dinario che lrsquooracolo ha dato su di lui a

Cherefonte | Ταῦτα οὑτωσί ldquoDo-po aver udito quel responso (ταῦτα) ioragionai in questo modordquo lrsquoimperfet-to ἐνεθυμούμην vuol seguire il flo dellerifessioni di Socrate esposte di seguito| τί ποτε αἰνίττεται ldquoche cosa vuole na-scondere sotto lrsquoenigmardquo tipico dellrsquoe-nigma egrave infatti un enunciato in apparen-za assurdo che vuole obbligare a rifette-re per trovare il signifcato riposto | οὔτεμέγα οὔτε σμικρόν ldquoneacute molto neacute pocordquoacc di relazione | σύνοιδα ὤν il ver-bo regge il part predic | Οὐ ψεύδεταίγε nel suo smarrimento Socrate ha unasola certezza che lrsquooracolo ldquocertamen-te non menterdquo percheacute non puograve | πολὺν ἠπόρουν insieme al complemento didurata lrsquoimperfetto descrittivo continuaa rappresentarci le rifessioni imbarazza-te di Socrate che alla fne contro voglia(μόγις) si decide a ricercare il senso delresponso | τῶν δοκούντων εἶναι ldquodiquelli che avevano fama di essere sapien-tirdquo il gen σοφῶν nome del predicato egraveattratto da τῶν δοκούντων21c ὡς ἐνταῦθα τὸ μαντεῖον ldquopen-sando che (ὡς) in questo (ἐνταῦθα) avreifinalmente (εἴπερ που) confutato lrsquoo-racolordquo εἴπερ που signifca lett ldquose maiin qualche puntordquo | Διασκοπῶν οὖντοῦτον ldquomentre dunque esaminavo co-stuirdquo la frase si interrompe come se qual-cuno avesse chiesto a Socrate il nome

dellrsquointerrogato ed egli approfttasse perdire che non intende nominarlo ma cheera un politico importante Qualcuno si egravechiesto se per caso non si trattasse di Ani-to che efettivamente in giovinezza ebbequalche contatto con Socrate ma Anitosarebbe un falso bersaglio Socrate nonintende tanto attaccare il suo accusatorequanto mettere in evidenza lrsquoignoran-za dei politici | ὀνόματι λέγειν ldquononoccorre chiamarlo per nomerdquo ὀνόματι egravedat strumentale | ἦν δέ τις ἔπαθονldquoma era uno dei nostri uomini politiciquello esaminando il quale feci una si-mile esperienzardquo cioegrave ldquoquello che allorainterrogavo e con cui rdquo | ἔδοξέ μοι ἑαυτῷ ldquomi sembrograve che questrsquouomo sem-brasse esser sapiente sia a molti altri uomi-ni sia soprattutto a se stessordquo il politico egravela prima vittima della sua presunzione disapere Socrate tenta quindi di dimostrar-gli (ἐπειρώμην αὐτῷ δεικνύναι) che cre-deva di esser sapiente ma non lo era (ὅτιοἴοιτο εἴη δ᾿ οὔ) | ᾽Εντεῦθεν παρό-ντων ldquoda quel momento io venni in odio(ἀπηχθόμην) a costui e a molti dei presen-tirdquo il risentimento del politico del qualeaveva dimostrato lrsquoignoranza fu dunquelrsquoinizio delle molte antipatie cui andograve in-contro Socrate21d πρὸς ἐμαυτὸν ἐλογιζόμηνldquomentre me ne andavo ragionavo tra mee merdquo | κινδυνεύει εἰδέναι ldquoegrave dun-

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[20c] Forse qualcuno di voi potrebbe prendere la parola per dirmi laquoMa allora So-crate di cosrsquoegrave che ti occupi Da dove sono venute quelle calunnie sul tuo contoPercheacute poi se tu non facevi niente di straordinario rispetto agli altri non nasceva-no tante voci e dicerie ndash se non facevi insomma nulla di diverso da quel che fannoi piugrave ndash Dicci cosrsquoegrave percheacute non vogliamo improvvisare un giudizio sul tuo contoraquo[20d] Chi dice cosigrave pare dire giusto e io cercherograve di mostrarvi da dove sian partite famae calunnia insiemeState a sentire A qualcuno di voi forse sembreragrave che io scherzi sappiate bene perograve che vidirograve tutta la veritagrave Percheacute io Ateniesi per nientrsquoaltro che per una forma di sapienza misono guadagnato questa fama Quale sapienza Certo una sapienza umana Difatti egrave inquesta che forse io sono sapiente [20e] E costoro di cui parlavo poco fa saranno certosapienti di una sapienza superiore a quella umana oppure non so che dire io almenonon la conosco e chi lo aferma mente e parla per denigrarmiE voi Ateniesi non protestate contro di me neppure se vi pare che io parli con presun-zione percheacute non saragrave mio il discorso che vi faccio bensigrave devo riferirne la paternitagrave achi guadagna la vostra fducia Della mia sapienza se pure ce nrsquoegrave una e di che natura siachiamo a testimone per voi il dio di DelfCherefonte lo conoscete certamente [21a] Fu mio compagno fn da giovane E fu com-pagno vostro di partito e con voi visse questrsquoesilio e con voi rientrograve E sapete anche cheuomo fosse Cherefonte quanto fosse impetuoso in ogni sua iniziativa Cosigrave un giornoandograve a Delf ed ebbe lrsquoaudacia di chiedere questo allrsquooracolo ndash e voi signori vi pregonon interrompete ndash gli chiese infatti se crsquoera qualcuno piugrave sapiente di me E la Pizia ri-spose che di piugrave sapiente di me non crsquoera nessuno Ma di questa circostanza vi saragrave testi-mone ndash egrave qui presente ndash il fratello di Cherefonte percheacute questi egrave morto[21b] Guardate ora la ragione di queste mie parole percheacute intendo dirvi lrsquoorigine dellacalunnia contro la mia persona Al sentire il responso rifettevo in questo modo laquoCosamai intende il dio a cosa allude Percheacute io per parte mia non sono convinto neacute tantoneacute poco della mia sapienza cosa intende mai quando dice che io sono tanto sapientePercheacute non mente il dio ndash non puograve mentire ndashraquoPer molto tempo non riuscii a cogliere il senso ma poi e certo con fatica mi mi-si a ricercarlo in questo modo Mi recai da uno di quelli che hanno fama di sapienti[21c] e pensavo che cosigrave avrei in qualche modo confutato lrsquooracolo e avrei risposto al va-ticinio laquoEgrave questi piugrave sapiente di me mentre tu egrave di me che hai parlatoraquo Mentre esami-navo attentamente questrsquouomo ndash non occorre che ve ne dica il nome percheacute era un poli-tico il personaggio con il quale tra indagini e discorsi feci questa esperienza Ateniesi ndash

ἡμῶν οὐδέτερος οὐδὲν καλὸν κἀγαθὸν εἰδέναι ἀλλ᾿ οὗτος μὲν οἴεταί τι εἰδέναι οὐκεἰδώς ἐγὼ δέ ὥσπερ οὖν οὐκ οἶδα οὐδὲ οἴομαι ἔοικα γοῦν τούτου γε σμικρῷ τινι

αὐτῷ τούτῳ σοφώτερος εἶναι ὅτι ἃ μὴ οἶδα οὐδὲ οἴομαι εἰδέναι ᾽Εντεῦθεν ἐπ᾿ ἄλλονᾖα τῶν ἐκείνου δοκούντων σοφωτέρων εἶναι καί μοι ταὐτὰ ταῦτα ἔδοξε καὶ ἐνταῦθακἀκείνῳ καὶ ἄλλοις πολλοῖς ἀπηχθόμην

que possibile (κινδυνεύει) che nessu-no di noi due sappia nulla di bello neacute dibuonordquo la progressione nelle verifcheegrave sempre marcata dallrsquoincertezza e dalrischio (κινδυνεύει) fncheacute si raggiun-ge sia pure in via di probabilitagrave lrsquounica

acquisizione nel senso di sapere di nonsapere | ἔοικα εἰδέναι ldquomi sembradunque di essere piugrave saggio di costui(τούτου σοφώτερος εἶναι) proprioper questo piccolo vantaggio (σμικρῷτινι αὐτῷ τούτῳ) per il fatto che ciograve che

non so non credo nemmeno di saperlordquo| ᾽Εντεῦθεν ᾖα ldquoQuindi mi rivolsia un altrordquo ᾖα egrave impf ind di εἶμι ldquoan-darerdquo E anche questa nuova intervista siconcluse con uno scacco dellrsquointerlocu-tore di Socrate

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mi sembrograve che questrsquouomo apparisse sapiente agli occhi tra gli altri soprattut-to di se stesso ma che in realtagrave non lo fosse E allora mi provai a dimostrargli

che riteneva di essere sapiente ma che non lo era Ne risultograve dunque che melo feci nemico e con lui mi inimicai molti dei presenti [21d] Ma fra me eme andandomene via ragionavo che io ero piugrave sapiente di questrsquouomopercheacute forse nessuno di noi due conosceva qualcosa di bello e di buonoma lui riteneva di sapere ndash e non sapeva ndash mentre io come non so cosigravenon penso neppure di sapere mi pareva perciograve di essere piugrave sapiente dilui proprio in questo piccolo particolare e cioegrave che le cose che non sonon penso neanche di saperle Poi mi recai da un altro che aveva famadi essere piugrave sapiente dellrsquoaltro e ne ricavai unrsquoimpressione identica ndash ecosigrave mi attirai lrsquoodio suo e di molti altri

Trad E Avezzugrave

analisi del testo

Tra stranezza e saggezza Socrate continua la sua di-fesa ipotizzando che gli venga chiesto quale suo stranocomportamento sia stato allrsquoorigine delle calunnie che lohanno travolto Lrsquoobiezione ndash secondo un uso comunenel greco ndash viene introdotta dopo la pausa da ἴσως ac-compagnato dallrsquoottativo potenziale di un verbo di ldquodirerdquoldquointerrompererdquo ldquomeravigliarsirdquo e da τις o equivalente delsoggetto (cf 20c) Nella obiezione e nella replica di Socra-te va sottolineata la ricorrenza di due terminiIl primo egrave περιττότερον (20c) composto con il prefssoπερί ha in seacute lrsquoidea del sopra dellrsquooltre la misura quindicome nel nostro passo dello straordinario dello stranoLa stranezza lrsquoἀτοπία di Socrate egrave peraltro un motivo

topico legato alla piugrave generale considerazione che la suavita non puograve essere paragonata a nessuna altra esistenzanon ha precedenti come ben si legge in Symp 221c Al-cibiade nellrsquoelogio del suo maestro sostiene che se conAchille puograve essere messo a confronto Brasida con Nesto-re Antenore con altri Pericle Socrate invece non egrave raf-frontabile con nessuno neacute fra gli antichi neacute fra i moderniIl secondo termine egrave σοφία (20d) Socrate dice di doverefama e calunnie a una forma di sapienza che possiede-rebbe Lrsquouso di τις (διὰ σοφίαν τινά) comunque attenuail valore del sostantivo σοφία poicheacute la sapienza comepossesso stabile non egrave prerogativa umana per lrsquouomoinfatti esiste solo lrsquoamore mai completamente appagatoper essa (da qui φιλοσοφία) La sapienza di Socrate nonegrave la sapienza positiva di chi tanto sa ma rappresenta da

un lato la consapevolezza dellrsquoinconsistenza delle opi-

nioni dallrsquoaltro lrsquoesigenza di andare sempre a fondo nellecose al di lagrave delle apparenzeAltrove per esempio in Simposio 177d Socrate sosterragraveinvece di sapere qualcosa nellrsquoambito delle cose drsquoamo-re (οὐδὲν φημὶ ἄλλο ἐπίστασθαι ἢ τὰ ἐρωτικά) Ci sareb-be quindi un dato positivo di conoscenza da cui partire eproprio lrsquoamore sarebbe la fonte che permette a Socra-te di apportare un benefcio agli altri Sottile dunque nelpasso del Simposio egrave lrsquoironia del flosofo egli non sa nullase non ciograve che riguarda lrsquoamore quindi in realtagrave conoscetutto dato che Eros egrave quella forza che porta alla piugrave altavetta del sapere

Moduli stilistici Nel brano egrave da evidenziare lrsquoobiezionedi un ipotetico interlocutore secondo un modulo tipicodellrsquooratoria giudiziaria allitterazione e figura etymolo-

gica presenti in Ταυτί μοι δοκεῖ δίκαια λέγειν ὁ λέγων(20d) ndash insieme allo iota ldquodeitticordquo di ταυτί proprio del lin-guaggio drammatico e oratorio ndash contribuiscono a sottoli-neare il credito che si attribuisce a tale obiezione in quan-to elemento signifcativo per il procedere del discorso didifesaSono da segnalare nel passo anche le espressioni del les-

sico colloquiale (τὸ σὸν τί ἐστι πρᾶγμα in 20c) e i fre-quenti richiami al destinatario per tenerne desta lrsquoat-tenzione (ἀκούετε in 20d ἴστε in 20d 20e e 21a μὴθορυβήσητε in 20e)

Statuetta raffgurante Socrate II secolo aC Londra British Museum

La statuetta raffgurante Socrate in chitone egrave un piccolo gioiello dellrsquoarte ellenisticaproveniente da Alessandria drsquoEgitto Il manufatto in marmo bianco egrave alto appena 27 cmma presenta le caratteristiche della grande statuaria Il volto egrave ripreso dal ritratto di Lisippodi cui egrave rimasta una copia di epoca romana conservata al Louvre ( p 115) La fattura egravepregevole raffnatissimi sono la resa dei lineamenti e dei riccioli della barba e il trattamentodel panneggio del mantello che copre le spalle e il ventre del flosofo e che ricade inmorbide pieghe sul suo corpo ritratto come quello di un atleta

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T4 Il congedo 40c-42a

LrsquoApologia platonica contiene ancora una sezione in cuiSocrate prende congedo dai suoi giudici da quelli cheavevano votato per la sua condanna a morte come daglialtri Rivolto a questi ultimi egli spiega che sicuramente

quanto gli egrave accaduto egrave destinato a essere per lui un benee cerca di fornirne la dimostrazione ( Progetto Lette-

rature pp 81 ss)

[40c] ᾿Εννοήσωμεν δὲ καὶ τῇδεὡς πολλὴ ἐλπίς ἐστιν ἀγαθὸν

αὐτὸ εἶναι Δυοῖν γὰρ θάτερόν ἐστιν τὸ τεθνάναι ἢ γὰρ

οἷον μηδὲν εἶναι μηδὲ αἴσθησιν μηδεμίαν μηδενὸς ἔχειν

τὸν τεθνεῶτα ἢ κατὰ τὰ λεγόμενα μεταβολή τις τυγχάνει οὖσα καὶ μετοίκησις τῇψυχῇ τοῦ τόπου τοῦ ἐνθένδε εἰς ἄλλον τόπον Καὶ εἴτε δὴ μηδεμία αἴσθησίς ἐστινἀλλ᾿ [40d] οἷον ὕπνος ἐπειδάν τις καθεύδων μηδ᾿ ὄναρ μηδὲν ὁρᾷ θαυμάσιονκέρδος ἂν εἴη ὁ θάνατος ndash ἐγὼ γὰρ ἂν οἶμαι εἴ τινα ἐκλεξάμενον δέοι ταύτην τὴννύκτα ἐν ᾗ οὕτω κατέδαρθεν ὥστε μηδὲ ὄναρ ἰδεῖν καὶ τὰς ἄλλας νύκτας τε καὶἡμέρας τὰς τοῦ βίου τοῦ ἑαυτοῦ ἀντιπαραθέντα ταύτῃ τῇ νυκτὶ δέοι σκεψάμενον

εἰπεῖν πόσας ἄμεινον καὶ ἥδιον ἡμέρας καὶ νύκτας ταύτης τῆς νυκτὸς βεβίωκεν ἐν

τῷ ἑαυτοῦ βίῳ οἶμαι ἂν μὴ ὅτι ἰδιώτην τινά ἀλλὰ τὸν μέγαν βασιλέα εὐαριθμήτουςἂν εὑρεῖν αὐτὸν ταύτας πρὸς τὰς ἄλλας ἡμέρας καὶ νύκτας ndash [40e] εἰ οὖν τοιοῦτον

ὁ θάνατός ἐστιν κέρδος ἔγωγε λέγω καὶ γὰρ οὐδὲν πλείων ὁ πᾶς χρόνος φαίνεταιοὕτω δὴ εἶναι ἢ μία νύξ Εἰ δ᾿ αὖ οἷον ἀποδημῆσαί ἐστιν ὁ θάνατος ἐνθένδε εἰς

ἄλλον τόπον καὶ ἀληθῆ ἐστιν τὰ λεγόμενα ὡς ἄρα ἐκεῖ εἰσι πάντες οἱ τεθνεῶτεςτί μεῖζον ἀγαθὸν τούτου εἴη ἄν ὦ ἄνδρες δικασταί Εἰ γάρ τις ἀφικόμενος εἰς

Ἅιδου [41a] ἀπαλλαγεὶς τουτωνὶ τῶν φασκόντων δικαστῶν εἶναι εὑρήσει τοὺς

40c Ἐννοήσωμεν εἶναι ldquoRifettiamoanche da questo punto di vista (καὶ τῇδε)che ho molti motivi per sperare che essasia un benerdquo ἐννοήσωμεν cong esorta-tivo τῇδε avverbio di modo il punto divista che Socrate sta per esporre | Δυοῖν τεθνεῶτα ldquoDi due cose una θάτερον)egrave il morire o egrave come se il morto (τὸντεθνεῶτα) non sia piugrave nulla e non abbiaalcuna percezione di nullardquoθάτερον= τὸἕτερον ldquouna delle due coserdquo alterum τὸντεθνεῶτα egrave meglio intenderlo come soggsia di μηδὲν εἶναι sia di ἔχειν μηδεμίανμηδενός poliptoto | ἢ κατὰ τόπον ldquoosecondo quanto si dice egrave (τυγχάνει οὖσα)una trasformazione e una trasmigrazio-ne per lrsquoanima da questo luogo quaggiugrave(τοῦ ἐνθένδε) in un altro luogordquo κατὰ τὰλεγόμενα cosigrave dicevano soprattutto or-fici e pitagorici Lrsquoalternativa che quiSocrate prospetta costituisce indubbia-mente una posizione diversa da quella chepoi saragrave esposta per bocca dello stessoSocrate nel Fedone dove lrsquoimmortalitagravedellrsquoanima egrave una certezza luminosa | Καὶεἴτε ldquoE serdquo introduce un periodo ipote-tico misto la cui apodosi egrave θαυμάσιονκέρδος ἂν εἴη ὁ θάνατος ed egrave ripresa in40e da εἰ οὖν κέρδος ἔγωγε λέγω40d ἐπειδάν ὁρᾷ ldquoquando uno dor-

mendo non fa nemmeno un sognordquo inprospettiva eventuale con ἄν di ἐπειδάνe il cong ὁρᾷ il greco dice ὁρᾶν ὕπνονldquovedere un sognordquo dove lrsquoitaliano usa unverbo assai piugrave generico ldquofare un sognordquo| θαυμάσιον ὁ θάνατος ldquola morte sa-rebbe un proftto meravigliosordquo apodosidella possibilitagrave dove κέρδος egrave terminedel linguaggio commerciale propr ldquogua-dagnordquo | εἴ τινα βίῳ ldquose bisognasseche uno dopo aver scelto (ἐκλεξάμενον)questa ταύτην) notte in cui (ἐν ᾗ) ha dor-mito cosigrave da non fare alcun sogno e con-frontando (ἀντιπαραθέντα) con questanotte le altre notti e giorni della sua vitadovesse dire rifettendo (σκεψάμενον)quanti giorni e quante notti ha vissutomeglio e piugrave piacevolmente di questanotte nella sua vitardquo ταύτην costituisceprolessi rispetto al relativo ἐν ᾗ che segue| οἶμαι νύκτας ldquoio credo che non soloun privato cittadino (ἰδιώτην τινα) mail Gran Re potrebbe trovare (ἂν εὑρεῖν)ben poche (εὐαριθμήτους) queste not-ti in relazione agli altri giorni e nottirdquoοἶμαι annunciato dapprima come inci-so ritorna con ben altro peso come pro-posizione principale a reggere lrsquoinfnitoἂν εὑρεῖν40e εἰ οὖν λέγω ldquose dunque la

morte egrave una cosa di questo genere(τοιοῦτον) io certo (ἔγωγε) lo chiamoun vantaggiordquo ritorna insistente il ter-mine fnanziario κέρδος ἔγωγε ldquoio perconto miordquo il γε limitativo sottolinea ilpunto di vista di chi sta parlando | οὐ-δὲν πλείων ldquoper nulla maggiorerdquo οὐδένegrave acc avverbiale di relazione | Εἰ δ᾿ αὖ εἴη ἄν ldquoSe poi la morte egrave come emi-grare (ἀποδημῆσαι) di qui in un altroluogo e sono veri i racconti che si fannoche sono lagrave tutti quelli che sono morti(οἱ τεθνεῶτες) quale bene maggiore diquesto potrebbe essercirdquo ritorna il temadellrsquoaldilagrave la protasi di primo tipo nonimplica realtagrave ma la prospettiva purnon dimostrata egrave presentata come at-traente e questo efetto Socrate intendeprodurre sui suoi ascoltatori | ἀφικό-μενος εἰς ῞Αιδου ldquogiungendo allrsquoAderdquoεἰς richiede normalmente lrsquoacc e per-ciograve giagrave gli antichi intendevano che fossesottinteso un acc come δόμον come nellt ventum erat ad Vestae sott templum41a ἀπαλλαγεὶς δικαστάς ldquoallon-tanandosi (ἀπαλλαγείς) da questi qui chepretendono (φασκόντων) essere giudi-ci troveragrave quelli che sono davvero giudi-cirdquo in questrsquoultima parte dellrsquoApologiainizia il tema che saragrave comune alla prima

dal testo alla parolap 33

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ὡς ἀληθῶς δικαστάς οἵπερ καὶ λέγονται ἐκεῖ δικάζειν Μίνως τε καὶ ῾Ραδάμανθυς

καὶ Αἰακὸς καὶ Τριπτόλεμος καὶ ἄλλοι ὅσοι τῶν ἡμιθέων δίκαιοι ἐγένοντο ἐν τῷ

ἑαυτῶν βίῳ ἆρα φαύλη ἂν εἴη ἡ ἀποδημία ῍Η αὖ ᾽Ορφεῖ συγγενέσθαι καὶ Μουσαίῳ

καὶ ῾Ησιόδῳ καὶ ῾Ομήρῳ ἐπὶ πόσῳ ἄν τις δέξαιτ᾿ ἂν ὑμῶν᾽Εγὼ μὲν γὰρ πολλάκις ἐθέλω τεθνάναι εἰ ταῦτ᾿ ἔστιν

ἀληθῆ ᾽Επεὶ [41b] ἔμοιγε καὶ αὐτῷ θαυμαστὴ ἂν εἴη ἡ

διατριβὴ αὐτόθι ὁπότε ἐντύχοιμι Παλαμήδει καὶ Αἴαντι τῷ

Τελαμῶνος καὶ εἴ τις ἄλλος τῶν παλαιῶν διὰ κρίσιν ἄδικον

τέθνηκεν ἀντιπαραβάλλοντι τὰ ἐμαυτοῦ πάθη πρὸς τὰ

ἐκείνων ndash ὡς ἐγὼ οἶμαι οὐκ ἂν ἀηδὲς εἴη ndash καὶ δὴ τὸ μέγιστον τοὺς ἐκεῖ ἐξετάζοντακαὶ ἐρευνῶντα ὥσπερ τοὺς ἐνταῦθα διάγειν τίς αὐτῶν σοφός ἐστιν καὶ τίς οἴεται μένἔστιν δ᾿ οὔ ᾽Επὶ πόσῳ δ᾿ ἄν τις ὦ ἄνδρες δικασταί δέξαιτο ἐξετάσαι τὸν ἐπὶ Τροίαν

ἀγαγόντα τὴν πολλὴν στρατιὰν [41c] ἢ ᾽Οδυσσέα ἢ Σίσυφον ἢ ἄλλους μυρίους ἄν

τις εἴποι καὶ ἄνδρας καὶ γυναῖκας οἷς ἐκεῖ διαλέγεσθαι καὶ συνεῖναι καὶ ἐξετάζειν

ἀμήχανον ἂν εἴη εὐδαιμονίαςΠάντως οὐ δήπου τούτου γε ἕνεκα οἱ ἐκεῖ ἀποκτείνουσι

τά τε γὰρ ἄλλα εὐδαιμονέστεροί εἰσιν οἱ ἐκεῖ τῶν ἐνθάδε καὶ ἤδη τὸν λοιπὸν χρόνον

ἀθάνατοί εἰσιν εἴπερ γε τὰ λεγόμενα ἀληθῆ

rifessione di Platone e degli altri socraticiquello del Giusto condannato esso egrave quimarcato dal poliptoto δικασταί δικασ-τῶν δικαστάς δικάζειν e dalla seriedei mitici giudici giusti dellrsquoaldilagrave in op-posizione a quelli ingiusti che hanno con-dannato a morte Socrate | οἵπερ καὶ EacuteΤριπτόλεμος ldquocoloro che si dice ammi-nistrino la giustizia Minosse Radaman-to Eaco e Trittolemordquo Radamantoe Minosse erano fgli di Zeus ed Europail primo fu re di Creta e stabiligrave le leggi chefurono imitate da molte cittagrave greche glisuccesse il fratello minore Minosse Ea-co fglio di Zeus e della ninfa Egina fu redellrsquoisola cui diede il nome di sua mogliee padre di Peleo e Telamone a questi che latradizione considerava i giudici dellrsquoAdePlatone aggiunge il re attico Trittolemoche aiutograve Demetra nella ricerca di Persefo-ne e ottenne da lei il dono del grano era as-sociato alle due dee nei misteri di Eleusi| ἄρα φαύλη ἀποδημία ldquosarebbe que-sto un mutamento di sede spregevolerdquoἄρα introduce una interr diretta retoricache suggerisce al destinatario una rispostanegativa φαύλη ldquoda pocordquo certo non sa-rebbe stata da poco la possibilitagrave di ottene-re una nuova vita presso i semidei che si di-stinsero in vita per la loro giustizia | ᾿Ορ-φεῖ Μουσαίῳ ldquostare insieme a Orfeoe a Museordquo gli esponenti mitici della let-teratura religiosa della tradizione orfcaaccostati qui ai fondatori della mitologiaclassica Omero ed Esiodo | ἐπὶ πόσῳ ὑμῶν ldquoper che prezzo non lo accetterebbeuno di voirdquo cioegrave ldquoquanto uno di voi sareb-be disposto a pagare per questordquo ogget-to di δέξαιτ(ο) egrave lrsquoinf συγγενέσθαι ldquostareinsieme ardquo | Ἐγὼμὲν ἀληθῆ ldquoIo infat-

ti sono disposto (ἐθέλω) a morire moltevolte se questi racconti sono verirdquo ἐθέλωesprime la disponibilitagrave ad adeguarsi allavolontagrave altrui o ad una situazione41b ἔμοιγε καὶ αὐτῷ ldquoper me in parti-colarerdquo | ὁπότε τέθνηκεν ldquoquando miimbattessi in Palamede o in Aiace fglio diTelamone o in quanti altri (εἴ τις ἄλλος)tra gli antichi sono morti per un giudizioingiustordquo εἴ τις ἄλλος questa locuzione sipresenta come una protasi di periodo ipo-tetico ma ha la funzione di una proposi-zione relativa ldquose qualcun altro morigrave rdquo =ldquotutti gli altri che morironordquo | Παλαμή-δει ldquoPalamederdquo Odisseo per nonandare a Troia fngeva di essere pazzo maPalamede scoprigrave il suo piano e lo costrin-se a partecipare alla spedizione Odisseosi vendicograve su di lui facendo nasconderenella tenda di Palamede dellrsquooro e una fal-sa lettera di Priamo cosigrave Palamede fu ac-cusato di tradimento e lapidato Questoargomento era svolto in varie tragedie diEschilo Sofocle ed Euripide | ΑἴαντιldquoAiacerdquo Aiace invece dopo la mor-te di Achille considerandosi il piugrave fortedei Greci dopo quello pretendeva che alui fossero attribuite le armi del mortoOdisseo riuscigrave con lrsquoastuzia a farle asse-gnare a seacute e Aiace per il dolore del tortosubigraveto impazzigrave e si uccise la vicenda erarappresentata in una trilogia perduta diEschilo e nellrsquoAiace di Sofocle che con-serviamo | ἀντιπαραβάλλοντι ldquocon-frontandordquo part congiunto con ἔμοιγε| καὶ δὴ ἔστιν δ᾿ οὔ ldquoe poi soprattut-to trascorrere il tempo (διάγειν) esami-nando ed interrogando (ἐξετάζοντα καὶἐρευνῶντα in acc percheacute concordano conil sogg sottinteso dellrsquoinfnitiva) quelli

di lagrave (τοὺς ἐκεῖ) come quelli di qua (τοὺςἐνταῦθα) chi di loro egrave sapiente e chi crededi esserlo ma non lo egraverdquo lrsquoinf διάγειν di-pende sintatticamente da ἐπὶ πόσῳ ἄν τιςδέξαιτ(ο)di 41a comeσυγγενέσθαι So-crate sarebbe felice di andare nellrsquoaldilagrave acontinuare la stessa opera che compiva inAtene di sollecitare ognuno a conoscerese stesso secondo il comando di Apollo| Ἐπὶ πόσῳ δ᾿ ἄν τις δέξαιτο ritornaemblematicamente la frase per far rifet-tere i destinatari | ἐξετάσαι στρατιάνldquodi interrogare colui che condusse a Troiail grande esercitordquo Agamennone che giagravenei poemi dagrave prova di presunzione e arro-ganza anzicheacute di σοφία41c ἢὈδυσσέα ἢΣίσυφον eroi dellrsquoa-stuzia e dellrsquoinganno queste che eranovirtugrave per lrsquoetica arcaica ripugnavano al-la moralitagrave di Socrate come a quella diPlatone | οἷς ἐκεῖ εὐδαιμονίας ldquoconi quali conversare lagrave e stare con loro e in-terrogarli sarebbe il colmo della felicitagraverdquoἀμήχανον εὐδαιμονίας ldquolrsquoimpossibilitagravedella felicitagraverdquo cioegrave una felicitagrave impossibilea esprimersi ἀμήχανος egrave ciograve per cui nonesistono μηχαναί ldquoartifcirdquo ed egrave quindiimpossibile | Πάντως ἀποκτείνουσιldquoIn ogni caso per questo motivo (τούτουἕνεκα) quelli di lagrave non mandano a mor-terdquo τούτου ἕνεκα per il fatto di discuteree di confutare quelli che credono di essersaggi senza esserlo quindi nel regno deimorti Socrate non avrebbe corso rischiodi esser condannato a morte Egli egrave giuntoa una tale serena luciditagrave che si permettedi ironizzare perfno sulla propria morte| τά τε γὰρ ἄλλα καί ldquosia nel resto sia ancherdquo | εἴπερ γε ἀληθῆ ldquose egrave verociograve che si raccontardquo ritorna lrsquoapparente

glossa

il verbo (ἐ)θέλω signifcaldquosono disposto ardquo secondovolontagrave di altri diversamenteda βούλομαι che signifcaldquovogliordquo di mia intenzione

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[40c] Consideriamo anche da questo lato il fatto che crsquoegrave molta speranza che il morire siaun bene In efetti una di queste due cose egrave il morire o egrave come un non essere nulla e chiegrave morto non ha piugrave alcuna sensazione di nulla oppure stando ad alcune cose che si tra-mandano egrave un mutamento e una migrazione dellrsquoanima da questo luogo che egrave quaggiugravead un altro luogo Ora se la morte egrave il non aver piugrave alcuna sensazione [40d] ma egravecome un sonno che si ha quando nel dormire non si vede piugrave nulla neppure in so-

Ἀλλὰ καὶ ὑμᾶς χρή ὦ ἄνδρες δικασταί εὐέλπιδας εἶναι πρὸς τὸν θάνατον καὶ ἕν τιτοῦτο διανοεῖσθαι ἀληθές [41d] ὅτι οὐκ ἔστιν ἀνδρὶ ἀγαθῷ κακὸν οὐδὲν οὔτε ζῶντι

οὔτε τελευτήσαντιοὐδὲ ἀμελεῖται ὑπὸ θεῶν τὰ τούτου πράγματα οὐδὲ τὰ ἐμὰ νῦνἀπὸτοῦ αὐτομάτου γέγονεν ἀλλά μοι δῆλόν ἐστι τοῦτο ὅτι ἤδη τεθνάναι καὶ ἀπηλλάχθαιπραγμάτωνβέλτιονἦνμοιΔιὰ τοῦτοκαὶ ἐμὲοὐδαμοῦἀπέτρεψεν τὸσημεῖονκαὶ ἔγωγετοῖς καταψηφισαμένοις μου καὶ τοῖς κατηγόροις οὐ πάνυ χαλεπαίνω Καίτοι οὐ ταύτῃτῇ διανοίᾳ κατεψηφίζοντό μου καὶ κατηγόρουν ἀλλ᾿ οἰόμενοι βλάπτειν [41e] τοῦτο

αὐτοῖς ἄξιον μέμφεσθαι Τοσόνδε μέντοι αὐτῶν δέομαι τοὺς ὑεῖς μου ἐπειδὰνἡβήσωσι τιμωρήσασθε ὦ ἄνδρες ταὐτὰ ταῦτα λυποῦντες ἅπερ ἐγὼ ὑμᾶς ἐλύπουνἐὰν ὑμῖν δοκῶσιν ἢ χρημάτων ἢ ἄλλου του πρότερον ἐπιμελεῖσθαι ἢ ἀρετῆς καὶ ἐὰνδοκῶσί τι εἶναι μηδὲν ὄντες ὀνειδίζετε αὐτοῖς ὥσπερ ἐγὼ ὑμῖν ὅτι οὐκ ἐπιμελοῦνταιὧν δεῖ καὶ οἴονταί τι εἶναι ὄντες οὐδενὸς ἄξιοιΚαὶ ἐὰν ταῦτα ποιῆτε δίκαια πεπονθὼςἐγὼ ἔσομαι ὑφ᾿ ὑμῶν αὐτός [42a] τε καὶ οἱ ὑεῖς Ἀλλὰ γὰρ ἤδη ὥρα ἀπιέναι ἐμοὶ μὲνἀποθανουμένῳ ὑμῖν δὲ βιωσομένοις ὁπότεροι δὲ ἡμῶν ἔρχονται ἐπὶ ἄμεινον πρᾶγμαἄδηλον παντὶ πλὴν ἢ τῷ θεῷ

riserva (εἴπερ γε) che riaferma in mododistaccato la certezza morale di Socrate| Ἀλλὰ καὶ θάνατον ldquoMa anche voicittadini giudici dovete essere fduciosi(εὐέλπιδας) riguardo alla morterdquo ha ini-zio cosigrave lrsquoultimo capitolo in tono di pe-rorazione quanto alla procedura giudi-ziaria non dovrebbe esserci luogo per unaperorazione giaccheacute la sentenza di morteegrave irrevocabile ma Socrate perora la cau-sa delle sue idee e vuole che quale che siala sorte delle anime dopo la morte i giu-dici che hanno avuto fducia in lui abbia-no chiara coscienza che lrsquouomo non deveesitare a seguire la voce del dio che parlanella sua coscienza41d ὅτι τελευτήσαντι ldquoche per lrsquouo-mo virtuoso non crsquoegrave alcun male neacute da vi-vo neacute da mortordquo la dichiarativa ha fun-zione epesegetica rispetto a ἕν τι τοῦτοmentre ζῶντι e τελευτήσαντι sono predi-cativi di ἀνδρὶ ἀγαθῷ | οὐδὲ τὰ ἐμὰ γέγονεν ldquoneacute le mie vicende (τὰ ἐμά) sonoavvenute a caso (ἀπὸ τοῦ αὐτομάτου)rdquo| τεθνάναι καὶ ἀπηλλάχθαι πραγμάτωνldquoesser morto ed essermi liberato dai fasti-dirdquo lrsquoidea egrave rappresentata da due infnitiperfetti (da θνῄσκω e ἀπαλλάσσω) nellaprospettiva di esser compiuta solo allorasi realizzeragrave ciograve che egrave meglio per Socrate

| ἐμὲ τὸ σημεῖον ldquoil segno non mi di-stolse per nullardquo il segno misterioso (τὸσημεῖον) che talvolta lo distoglieva dalcompiere unrsquoazione era quello che Socra-te chiamava il suo degravemone Socrate inter-preta ora la mancanza di quel segno comela conferma che per lui egrave stato meglio es-ser condannato dal tribunale | ἔγωγε χαλεπαίνω ldquoe io per conto mio (ἔγωγε)non me la prendo (χαλεπαίνω) con colo-ro che hanno votato per la mia condan-na (τοῖς καταψηφισαμένοις μου) neacute congli accusatorirdquo i verbi giudiziari compo-sti con κατα- si costruiscono con il genretto daκατα- (= ldquocontrordquo) della personaaccusata o condannata | Καίτοι ldquoEppu-rerdquo Socrate si ferma un attimo a rifettereche se anche gli accusatori e i giudici a luiostili non gli hanno fatto alcun male nonera questa la loro intenzione | οὐ ταύτῃτῇ διανοίᾳ ldquonon con questa intenzionerdquo41e τοῦτο μέμφεσθαι ldquodi questo egravegiustorimproverarlirdquo |Τοσόνδε δέομαιlett ldquoDi tanto io li pregordquo δέομαι conil gen della persona vale ldquopregarerdquo(oltre che talvolta ldquoaver bisogno dirdquo)mentre τοσόνδε anticipa lrsquoimperativo chesegue τιμωρήσασθε | ταὐτά ἐλύπουνldquoinfiggendo loro gli stessi fastidi che ioinfiggevo a voirdquo λυπέω ldquoafiggere unordquo

qui ripetuto in poliptoto egrave costruito conlrsquoacc della persona e lrsquoacc di relazionedella cosa con cui uno viene afitto nellatraduzione la carica semantica di λυπέωviene trasferita allrsquooggetto che in grecoegrave reso genericamente con il neutro | ἐὰνὑμῖν ἀρετῆς ldquonel caso che vi sembri(ἐὰν δοκῶσιν) che si diano pensiero o(ἤ) del denaro o (ἤ) di qualche altra cosaprima che (ἤ) della virtugraverdquo ἐὰν δοκῶσινegraveunaprotasidiperiodoipoteticodellrsquoeven-tualitagrave lacuiprotasiegravelrsquoimpτιμωρήσασθεi primi due ἤ sono disgiuntivi (lt aut)mentre il terzo introduce il secondotermine di paragone (lt quam) ἄλλουτου του egrave pron indefinito | οἴονταίτι ἄξιοι ldquoe credono di esser qualcosamentre non meritano nullardquo οὐδενός egravegen di stima | δίκαια ἔσομαι ldquoavrogravericevuto ciograve che egrave giustordquo πεπονθὼςἔσομαι egrave futuro perfetto dal tema diπάσχω42a ἐμοὶ βιωσομένοις ldquoperme a mori-re per voi a vivererdquo i due part futuri hannovalore fnale | ὁπότεροι ἡμῶν ldquochi trameevoirdquoὁπότεροιesprimeduegruppicon-trappostiancheseilprimo di essi egrave costitui-to da una sola personaὁπότεροι ἔρχονταιprop interr indiretta egrave soggettiva rispettoalla sovraordinataἄδηλον sott ἐστί

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gno allora la morte sarebbe un guadagno meraviglioso Infatti io ritengo che seuno dopo aver scelto questa notte in cui avesse dormito cosigrave bene da non vederenemmeno un sogno e dopo aver messo a confronto con questa le altre notti e glialtri giorni della sua vita dovesse fare un esame e dirci quanti giorni e quante not-ti abbia vissuto in modo piugrave felice e piugrave piacevole di quella notte durante tutta lasua vita ebbene io credo che costui anche se fosse non solo un qualche privatocittadino ma il Gran Re troverebbe lui pure che questi giorni e queste notti so-no pochi da contare rispetto agli altri giorni e alle altre notti [40e] Se dunque lamorte egrave qualcosa di tal genere io dico che egrave un guadagno Infatti tutto quanto iltempo della morte non sembra essere altro che unrsquounica notte Invece se la mor-te egrave come un partire di qui per andare in un altro luogo e sono vere le cose che siraccontano ossia che in quel luogo ci sono tutti i morti quale bene o giudici cipotrebbe essere piugrave grande di questoInfatti se uno giunto allrsquoAde [41a] liberatosi di quelli che qui da noi si diconogiudici ne troveragrave di veri quelli che si dice che lagrave pronunciano sentenza MinosseRadamante Eaco Trittolemo e quanti altri dei semidei sono stati giusti nella lorovita ebbene in tal caso questo passare nellrsquoaldilagrave sarebbe forse una cosa da pocoE poi quanto non sarebbe disposto a pagare ciascuno di voi per stare insieme conOrfeo e con Museo con Omero e con Esiodo Per quello che mi riguarda sonodisposto a morire molte volte se questo egrave vero [41b] Infatti per me sarebbe straor-dinario trascorrere il mio tempo allorcheacute mi incontrassi con Palamede con Aia-ce figlio di Telamonio e con qualche altro degli antichi che sonomorti a causa di un ingiusto giudizio mettendo a confronto imiei casi con i loro E io credo che questo non sarebbe dav-vero spiacevoleMa la cosa per me piugrave bella sarebbe sottoporre ad esa-me quelli che stanno di lagrave interrogandoli come facevocon questi che stanno qui per vedere chi egrave sapiente echi ritiene di essere tale ma non lo egrave Quanto sarebbedisposto a pagare uno di voi o giudici per esaminarechi ha portato a Troia [41c] il grande esercito oppu-re Odisseo o Sisifo e altre innumerevoli persone chesi possono menzionare sia uomini che donne E ildiscutere e lo stare lagrave insieme con loro e interrogarlinon sarebbe davvero il colmo della felicitagrave E certa-mente per questo quelli di lagrave non condannano nes-suno a morte Infatti quelli di lagrave oltre ad essere piugravefelici di quelli di qua sono altresigrave per tutto il tempoimmortali se sono vere le cose che si diconoEbbene anche voi o giudici bisogna che abbiate buo-ne speranze davanti alla morte e dovete pensare che unacosa egrave vera in modo particolare [41d] che ad un uomobuono non puograve capitare nessun male neacute in vita neacute in mor-te Le cose che lo riguardano non vengono trascurate dagli

Pittore di Achille (attribuita) Leacutekythoscon giovane presso una tomba ca 440 aCNew York Metropolitan Museum of Art

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degravei E anche le cose che ora mi riguardano non sono successe per caso ma per me egraveevidente questo che ormai morire e liberarmi degli affanni era meglio per me Perquesto motivo il segno divino non mi ha mai deviato dalla via seguitaPerciograve io non ho un grande rancore contro coloro che hanno votato per la miacondanna neacute contro i miei accusatori anche se mi hanno condannato e mi han-no accusato non certo con tale proposito bensigrave nella convinzione di farmi delmale [41e] E in ciograve meritano biasimoPerograve io vi prego proprio di questo Quando i miei fgli saranno diventati adulti pu-niteli o cittadini procurando a loro quegli stessi dolori che io ho procurato a voise vi sembreranno prendersi cura delle ricchezze o di qualche altra cosa prima chedella virtugrave E se si daranno arie di valere qualche cosa mentre non valgono nullarimproverateli cosigrave come io ho rimproverato voi percheacute non si danno cura di ciograve dicui dovrebbero darsi cura e percheacute credono di valere qualche cosa mentre in realtagravenon valgono niente [42a] Se farete questo avrograve ricevuto da voi quello che egrave giustoio e i miei fgliMa egrave ormai venuta lrsquoora di andare io a morire e voi invece a vivereMa chi di noi vada verso ciograve che egrave meglio egrave oscuro a tutti tranne che al dio

Trad G Reale

guida allOtildeanalisi

LINGUA E LESSICO

1 Nel testo ricorrono alcuni termini legati alla radice

θαν(ε)- Dopo aver letto la Scheda di lessico

( p 33) elencali ed evidenziane le differenze dalpunto di vista del signifcato

termine legato alla radice θαν(ε)- significato

TEMI E CONFRONTI

2 In 40d-e alle due opzioni concernenti la morte

vengono associate due immagini Quali

3 Trova nel testo greco le espressioni chesottolineano la differenza fra il credere di essere e

lrsquoessere Trascrivile poi nello schema seguente

credere di essere essere

4 Ripercorri nella struttura e nello sviluppo del

ragionamento i paragraf 40c-41c Completaquindi la seguente tabella

riguardo al

τεθνάναιvengono poste

due alternative

ἢ μηδὲν εἶναι μηδὲ αἴσθησινμηδεμίαν μηδενὸς ἔχειν τὸντεθνεῶταἢhelliphelliphelliphelliphelliphellip

prima possibilitagrave εἴτε δὴ μηδεμία αἴσθησίς ἐστινἀλλ᾿ οἷον ὕπνος ἐπειδάν τιςκαθεύδων μηδ᾿ ὄναρ μηδὲνὁρᾷ θαυμάσιον κέρδος ἂν εἴηὁ θάνατος

seconda possibilitagrave

le categorie

di personaggi

dellrsquooltretombaa) i veri giudicib) helliphelliphelliphelliphellipc) helliphelliphelliphelliphellipd) helliphelliphelliphelliphellip

Μίνως τε καὶ ῾Ραδάμανθυς καὶΑἰακὸς καὶ Τριπτόλεμος

5 Lrsquoultimo pensiero di Socrate egrave per i figliesprimendo una sua preoccupazione nei loroconfronti egli ritorna cosigrave su un motivo ricorrentedel suo pensiero Sai dire quale

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di una religione tuttrsquoaltro che pia sul sapere fasullo di poeti profeti e politici tutti protesi allrsquoa-dulazione del popolo piugrave che alla sua educazione gli altri percheacute pur avendo introdotto il nuo-vo e potente mezzo della dialettica si mettevano perograve anchrsquoessi al servizio dei bisogni correntistimando che onore ricchezze e potere fossero comunque i beni piugrave degni di essere perseguiti

Questi primi dialoghi possono dunque essere divisi sia pure con molta approssimazione econ la consapevolezza del fatto che cultura tradizionale e sofstica erano per Platone due partidello stesso fenomeno in dialoghi che polemizzano soprattutto con gli esponenti della tra-dizione (Apologia di Socrate Critone Eutifone Liside Carmide Lachete Ione Alcibiade I) edialoghi che polemizzano soprattutto contro i sofsti (Ippia maggiore Ippia minore GorgiaProtagora Menesseno Eutidemo Menone)

Fra queste opere lrsquoApologia fa in certo modo parte a seacute anzitutto percheacute non egrave un dialogoPlatone vuole riprodurre a distanza di parecchi anni il discorso di difesa che Socrate avreb-be pronunciato davanti al tribunale di Atene nel corso del processo che lo vide imputato perempietagrave Dallrsquoopera emerge chiaramente la funzione che Socrate assunse nei confronti dellacomunitagrave civile e politica di Atene la missione afdata dal dio di Delf a lui unico saggio ndash inquanto consapevole della propria ignoranza ndash egrave di sollecitare i suoi concittadini a interrogarela propria coscienza e a rendersi conto dei limiti del loro sapere

Lo stile dei dialoghi ldquogiovanilirdquo | I dialoghi giovanili come abbiamo visto concedono grande spa-zio alla presentazione di personaggi importanti per la cultura greca e ateniese in particolare Pro-prio per questo si registra una grande varietagrave dal punto di vista della lingua e dello stile a secon-da degli interlocutori con i quali Socrate conversa Cosigrave la prosa ipnotica del sofsta Protagorasi alterna allo stile semplice e rude del generale Lachegravete i giochetti verbali di Polo nel Gorgiasono controbilanciati nello stesso dialogo dallo stile impetuoso di Cagravellicle e cosigrave via A questediverse voci si aggiunge il serrato interrogare di Platone che in parte eredita il ritmo incalzantee convulso della sticomitia tragica (soprattutto nei brani in cui troviamo un alternarsi secco dibattute lunghe un solo verso e pronunciate da due personaggi spesso impegnati in un dibattito)Platone perograve impronta il suo Socrate a un registro molto piugrave quotidiano che nelle scelte lessica-li sfora spesso il popolaresco come notano i suoi interlocutori Callicle e Ippia Socrate non arre-tra di fronte a parole triviali (φαῦλα ὀνόματα) e nei suoi discorsi menziona asini ciabattini cuo-chi insomma tutto un mondo umile che era tendenzialmente estraneo alla prosa drsquoarte classica

I dialoghi della maturitagrave | Le opere della maturitagrave hanno in genere estensione piugrave ampia rispetto aidialoghi ldquogiovanilirdquo Gli interlocutori di Socrate non sono sapienti da smascherare ma personaggiper lo piugrave ben disposti che Socrate conduce sulla via della ricerca attraverso la defnizione di dot-trine positive seppur presentate sempre come provvisorie e parte di uno sforzo di indagine maiconcluso Dal punto di vista letterario appartengono a questo gruppo insieme al Cratilo i piugravefamosi capolavori di Platone cioegrave il Fedone il Simposio la Repubblica e il Fedro opere in cui vieneman mano articolata e messa a punto anche la componente piugrave peculiare della speculazione pla-tonica ossia la metafsica delle idee la dottrina secondo la quale la realtagrave non consiste nel mondoche ci egrave attestato dai sensi ma in quello intelligibile che si puograve raggiungere attraverso la ragione

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le trame I dialoghi della maturitˆ

Cratilo

Nel Cratilo Socrate discute con il parmenideo Ermo-gene e con lrsquoeracliteo Cratilo sulla natura del linguag-gio e in particolare sulla relazione fra parole e signi-fcati da un lato Ermogene ritiene che i nomi dellecose non siano legati per natura alle cose stesse (inaccordo con lrsquoidea della convenzionalitagrave dei nomi)dallrsquoaltro Cratilo egrave convinto che il rapporto tra parola

e cosa sia insito nella natura della cosa Socrate ac-cetta di dare credito a Cratilo per suffragare la suaipotesi esamina le etimologie di alcuni nomi Risultaallora chiaro che certi nomi possono essere analizzatiin modi differenti di conseguenza Socrate consideracon scetticismo la possibilitagrave che lrsquoanalisi del linguag-gio conduca a una corretta comprensione dellrsquoessen-za delle cose

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reSimposio

Il Simposio riproduce una discussione ndash egrave un dialogonarrato ndash avvenuta a casa del poeta Agatone in oc-casione del convito per festeggiare la sua vittoria nelleLenee del 416 aC gli invitati sono Fedro appassio-nato di retorica il suo amico prediletto Pausania il me-dico Erissimaco il poeta comico Aristofane e SocrateOgnuno degli intervenuti pronuncia un elogio di ErosFedro narra un mito secondo cui Eros sarebbe un diocapace di ispirare lrsquoeroismo in chi ama e dimostra lasua affermazione con lrsquoesempio di Alcesti che accettogravedi morire al posto del marito Admeto secondo Pausa-nia ci sono due tipi di Eros come esistono due Afrodi-ti una celeste e una volgare Erissimaco sostiene cheEros egrave presente in tutti gli esseri percheacute lrsquoamore fra op-posti permea di seacute lrsquointera natura Aristofane raccontainvece una storia fantasiosa come le sue commedie inorigine gli esseri viventi erano suddivisi in tre sessi cioegravei maschi le femmine e gli ldquoandroginirdquo (che assommava-no caratteri maschili e femminili) Per reprimerne la po-tenza Zeus li divise a metagrave e da allora le due parti siricercano reciprocamente per ricostruire lrsquounitagrave origina-ria dai maschi discendono gli uomini attratti da uominidalle femmine donne attratte da donne e dagli androgi-ni uomini e donne eterosessuali Dopo Agatone e il suoelogio della delicatezza e della bellezza di Eros egrave la vol-ta di Socrate che riferisce ai convitati la storia che untempo gli aveva raccontato Diotima di Mantinea Erosegrave fglio di Poros e di Penia cioegrave di Astuzia e di Povertagravenel giorno in cui gli degravei festeggiavano la nascita di Afro-dite Poros si ubriacograve e Penia volle concepire un fglioda lui gli si sdraiograve accanto e concepigrave Eros che essen-do fglio di tali genitori egrave un degravemone (non un dio) pove-ro ma ama la ricchezza non egrave bello ma ama la bellezzaegrave ignorante e quindi ama la sapienza che delle cosebelle egrave la piugrave bella Il dialogo egrave concluso dallrsquoarrivo di Al-cibiade ubriaco che pronuncia un singolare elogio diSocrate im quale ndash come Eros ndash ispira a chi sta con luiil desiderio della bellezza e della sapienza ( T6-T10)

Fedone

Fedone racconta al suo amico Echegravecrate delle ultimeore di vita di Socrate Ai suoi discepoli il maestro spie-ga che non devono affiggersi per la sua morte immi-nente percheacute Socrate non egrave il corpo ormai cadenteper la vecchiaia che sta loro davanti ma la sua animaimmortale lrsquoanima una volta libera dalle catene chela vincolano al corpo potragrave fnalmente contemplare leidee e raggiungere cosigrave la beatitudine per cui egrave nata eche ha sempre desiderato ( T11-T12)

Repubblica

Lo Stato perfetto egrave descritto nei dieci libri della Repub-

blica il dialogo si svolge al Pireo nella casa del vecchioCefalo il padre dellrsquooratore Lisia e di Polemarco e vipartecipano anche i due fratelli di Platone Glauconee Adimanto Nel primo libro si confuta la tesi espostadal sofsta Trasimaco che la giustizia egrave lrsquointeresse delpiugrave forte (questo libro potrebbe essere stato compostonella fase ldquosocraticardquo del pensiero di Platone) In segui-

to Socrate va delineando la struttura di uno Stato chesia governato dai flosof (ldquocustodirdquo) difeso dai guerrierie sostenuto dallrsquoattivitagrave economica di artigiani e com-mercianti In ognuna di queste classi prevale una delletre funzioni dellrsquoanima la ragione guidata dalla saggez-za (flosof) la volontagrave guidata dalla fortezza (guerrieri)il desiderio guidato dalla temperanza (artigiani e com-mercianti) I custodi devono mettere in comune non so-lo i beni ma anche le donne e i fgli in modo da essereliberi da ogni passione privata e preoccuparsi soltantodel bene della comunitagrave Da questo Stato devono es-sere esclusi i poeti soprattutto quelli che compongonopoesia epica o drammatica i poeti epici infatti produ-cono immagini immorali degli degravei soggetti a passionivili quali lrsquoira e la lussuria colpevoli di azioni immora-li (come gli adultegraveri di Zeus) o violente come la bat-taglia degli degravei sotto le mura di Troia I poeti imitano larealtagrave sensibile che egrave a sua volta imitazione del mondoideale quindi la loro poesia costituisce unrsquoimitazionedi secondo grado ancor piugrave contraddittoria e remotadal mondo delle idee di quanto possa esserlo il mondosensibile ( T13-T15)

Fedro

Socrate e Fedro discutono dellrsquoamore sotto un platanopresso le rive dellrsquoIlisso appena fuori Atene Fedro leggea Socrate un discorso che attribuisce a Lisia secondocui egrave meglio compiacere chi non ci ama piuttosto chechi ci ama chi non ci ama infatti saragrave molto meno tur-bato dalla passione piugrave ragionevole e quindi piugrave grade-vole Socrate propone un ragionamento analogo madopo averlo concluso si pente e dichiara che non vor-rebbe aver pronunciato un discorso cosigrave blasfemo do-vragrave declamare un nuovo discorso una ldquopalinodiardquo (nuo-vo canto ossia ritrattazione da un celebre canto di Ste-sicoro in cui il poeta si mostrava pentito di aver denigratoElena Vol 1 p 438) Socrate spiega ora che lrsquoamoreegrave una sorta di divina follia che turba lrsquoanima e la spingealla ricerca della bellezza ideale e della veritagrave che coinci-de con essa Per illustrare lrsquoidea racconta un mito le ani-me degli uomini sono come bighe alate trascinate da uncavallo bianco e da uno nero prima di incarnarsi nei cor-pi hanno percorso una via nello spazio che sta sopra alcielo lrsquoiperuranio Lrsquoauriga che regge la biga rappresentala parte razionale dellrsquoanima il cavallo bianco egrave lrsquoanimapassionale mentre quello nero egrave lrsquoanima soggetta agliistinti lrsquoauriga punta verso lrsquoalto per meglio contempla-re da vicino le idee intelligibili e lrsquoanima passionale col-labora con lui mentre il cavallo nero cioegrave lrsquoanima che egravesoggetta alla concupiscenza cerca di tirare la biga ver-so il basso Le anime i cui aurighi riescono meglio a go-vernare la biga giungendo a contemplare piugrave da vicinole idee dopo la reincarnazione conservano piugrave chiaroil ricordo dei modelli immortali che hanno contemplatoDopo aver toccato toni molto vicini a quelli della poe-sia il dialogo si conclude con una piugrave asciutta rifessio-ne sulla retorica la vera retorica egrave quella che conoscelrsquoessenza intelligibile (le idee) e procede attraverso ladialettica che divide e riunisce i concetti organizzan-doli secondo la loro essenza

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Una nuova forma di poetica | Sia il Fedone sia il Simposio fanno ricorso a una cornice particolar-mente complessa volta a sottolineare il carattere di rievocazione del dialogo Nel Fedone duepitagorici Echecrate e Fedone si incontrano nella suggestiva cittagrave di Fliunte nel Peloponne-so (dove si diceva fosse nato lo stesso Pitagora e dove trovarono rifugio in etagrave classica diversiesponenti del pitagorismo) Fedone proviene da Atene e ha quindi notizie sicure sulle ultimeore di Socrate il nucleo del dialogo egrave quindi un racconto serrato delle ultime ore di Socrate inprigione volto a chiarire quello che Socrate disse e fece ndash il binomio egrave enfaticamente sottoli-neato ndash di fronte alla morte

Nelle prime battute del racconto di Fedone grande spazio prende il contesto apollineo cheaccompagna le ultime ore del flosofo lrsquoesecuzione stessa era stata resa possibile dal ritornodella nave sacra di Teseo da Delo (isola sacra ad Apollo) evento che segnava la fne della treguasacra durante la quale si sospendevano le esecuzioni capitali E del resto Socrate stesso erastato visitato piugrave volte da un sogno profetico di origine apollinea che lo invitava a comporremusica ecco percheacute prima di morire aveva messo in musica un inno ad Apollo e alcune favo-le di Esopo che al culto apollineo era associato nel santuario di Delf Forse ndash dice Socrate ndashil sogno si riferiva non alla ldquomusica della flosofardquo ma proprio alla musica in senso comunequindi alla produzione poetica anche se proprio le parole del flosofo fniscono per rappre-sentare una nuova forma di poesia nata sotto il segno di Apollo Gli argomenti che Socratesviluppa nel corso del dialogo insieme agli amici sono quindi presentati come unrsquoimpresaal tempo stesso intellettuale e mitologica

Il dialogo alterna momenti di esaltazione e scoramento con una costante attenzione allapsicologia degli amici di Socrate stretti fra lacrime e speranze incerti se credere agli argo-menti che cercano di dimostrare lrsquoimmortalitagrave dellrsquoanima Per fare ciograve Socrate (cioegrave Plato-ne) ricorre anche al mito come per esempio quello escatologico che chiude il dialogo vi sidescrivono il destino dellrsquoanima dopo la morte e la natura del mondo visto dallrsquoalto in unastraordinaria visione aerea Forse egrave impossibile sostenere che le cose sono nel dettaglio co-sigrave come il mito le descrive eppure ndash aferma Socrate ndash egrave un rischio bello e nobile quello dicimentarsi con questo racconto

Il Fedone si conclude con la celebre descrizione della morte di Socrate che vorrebbe brin-dare con la cicuta e afronta poi la sua fne con la massima serenitagrave fno a pronunciare le ul-time misteriose parole dobbiamo un gallo ad Asclepio il dio della medicina Forse lrsquoanimadi Socrate egrave ormai salva e il tributo al dio ne egrave il segno

Il messaggio di Socrate(-Diotima) | Il Simposio pur essendo la rievocazione di un famoso sim-posio tenutosi a casa di Agatone e dunque di un evento tutto maschile egrave dominato dallavoce di una donna la sacerdotessa Diotigravema di Mantinea di cui Socrate riferisce gli insegna-menti ricevuti in un tempo ancora precedente Siamo quindi di fronte a un racconto chepassa sulla bocca di Diotima Socrate Aristodemo e Apollodoro (i due veri e propri prota-gonisti del dialogo) e infne implicitamente Platone segno della forza di Socrate e dei suoidiscorsi che hanno la prodigiosa capacitagrave di propagarsi e fare proseliti

Il simposio descritto si confgura come unrsquoindagine su eros cui contribuiscono tutti iconvitati da punti di vista molto diferenti al tempo stesso il Simposio ofre una serie di im-magini del flosofo Socrate che per un sapiente gioco di rimandi e corrispondenze internefniscono per coincidere con lrsquoimmagine di eros il Simposio dunque egrave un dialogo sullrsquoa-more ma anche sulla flosofa incarnata nella fgura di Socrate

Il dialogo ha un andamento sia centrifugo sia centripeto Centrifugo percheacute Platone dagravevoce a diversi personaggi che rappresentano altrettanti punti di vista lrsquoamante della mi-tologia (Fedro) lrsquoeducatore (Pausania) il medico (Erissimaco) il comico (Aristofane) iltragico (Agatone) il flosofo (Socrate) il politico (Alcibiade) E in questo moltiplicarsi divoci Platone dimostra un talento straordinario che gli permette di catturare e riprodurrela parlata e le forme espressive di fgure diversissime unite in una mirabile polifonia Ma il

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redialogo ha anche un andamento centripeto percheacute i due discorsi piugrave forti ndash quello di So-crate e quello di Alcibiade ndash riprendono diversi elementi dei discorsi degli altri simposiastima li potenziano e li inseriscono in teorie piugrave organiche e articolare riconducendo i varipunti di vista espressi a una sorta di unitagrave Anche lrsquoimmagine di eros descritto da Socrate equella di Socrate stesso tratteggiata da Alcibiade si fondono del resto in un unico ritrattoche restituisce lrsquoimmagine indimenticabile di un ldquoeros flosofordquo un grande demone media-tore che incarna la philosophigravea lrsquoldquoamore della sapienzardquo appunto ossia lrsquoanelito dellrsquouomoa raggiungere il sapere divino

Un nuovo progetto etico-politico | Secondo una notizia antica Platone continuograve a lavorarefno alla morte sulle prime parole della Repubblica e alla fne decise di cominciare il dialo-go con la parola κατέβην ldquodiscesirdquo che viene afdata a Socrate il flosofo infatti si sta diri-gendo al Pireo e dunque ldquoscendendordquo verso la costa La scelta potrebbe essere voluta e avereun signifcato particolare questa discesa preannuncerebbe la successiva ldquocatabasi infernalerdquodel flosofo nella caverna (anchrsquoessa introdotta dallo stesso verbo) e forse intende presen-tare lrsquointero dialogo come una sorta di immersione nel tumultuoso mondo della polis allaricerca di una chiave di lettura che permetta di pensare un mondo alternativo e superiorealla polis stessa Il dialogo del resto si conclude con un richiamo alla ldquovia che porta in altordquoquasi a simboleggiare il processo di risalita che sarebbe stato portato a compimento

La Repubblica in efetti egrave ricchissima di similitudini metafore e allegorie che nel grecodi Platone vanno tutte sotto il nome di ldquoimmaginerdquo (εἰκών) Le immagini vengono perograve usateesplicitamente come strumento conoscitivo piegando quindi a un fne flosofco uno strumen-to che di per seacute apparteneva a pieno titolo alla tradizione poetica e letteraria La mimesi poe-tica del resto egrave oggetto nella Repubblica di una critica feroce sia per gli efetti negativi legatiallrsquoimmedesimazione con i personaggi sia percheacute la poesia egrave imitazione della realtagrave sensibileche a sua volta imita il mondo delle idee e si colloca quindi a due gradi di distanza dalla realtagraveAl tempo stesso perograve Platone chiama in causa una fgura nuova che prende il nome di ldquopitto-re di costituzionirdquo un artista che riesce a produrre la sua opera prendendo a modello proprioil mondo delle idee E questo artista egrave in fondo Platone stesso che ldquodipingerdquo il suo capolavo-ro cosigrave oltre che una grande rifessione sulla poesia la Repubblica ofre anche un grandiosoesempio di poesia riformata secondo un criterio profondamente etico

La teoria dellrsquoamore (e della comunicazione) | Il Fedro si distingue da Fedone Simposio e Repub-blica per unrsquoapparente semplicitagrave strutturale (due soli personaggi nessuna cornice narrativa)che in realtagrave cela un rapporto profondo con la tradizione poetica e insieme una rifessione sullacomunicazione letteraria La rafnatissima descrizione del paesaggio attico che fa da sfondoalla conversazione tra Socrate e Fedro ofre per esempio una descrizione topica di locusamoenus ma rappresenta anche un omaggio alla grande poesia lirica che ambientava i suoiamori in scenari simili e visibilmente presenti alla memoria letteraria di Platone

I primi due discorsi del Fedro ricreano magistralmente la voce della retorica lisiana men-tre la prosa poetica della palinodia di Socrate deve molto allrsquoinfuenza di Gorgia La pali-nodia peraltro si apre apertamente alla voce della lirica Stesicoro ofre il modello per laritrattazione di Socrate e le voci di Safo Anacreonte e Ibico sono chiaramente riconosci-bili nel tessuto del discorso Insieme a riecheggiamenti del ritmo e del lessico della grandepoesia Socrate riprende anche la concezione dellrsquoeros vissuto come esperienza sublime edevastante Ma lo choc emotivo dellrsquoamore egrave poi piegato allrsquoamore delle idee cui lrsquoeros serettamente incanalato puograve condurre In questo quadro il mito della biga alata e la descri-zione drammatizzata dei moti dellrsquoanima rappresentano sicuri vertici della scrittura plato-nica che si avventura a dipingere ldquoquel che nessun poeta ha mai cantatordquo come Socrate notaal principio della palinodia

Lo stile esuberante della poesia mitologica peraltro convive con quello della dimostra-zione e la seconda parte del dialogo prende un andamento dialettico e analitico Egrave anco-

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ra un mito perograve quello di Teuth e dellrsquoinvenzione dellrsquoalfabeto a fornire il destro per lacelebre critica della scrittura come gli altri dialoghi maturi che abbiamo trattato infatti ilFedro egrave anche una straordinaria rifessione sui meccanismi della comunicazione

Lo stile dei dialoghi della maturitagrave | La rafnata mimesi linguistica che giagrave caratterizza i dialoghigiovanili raggiunge nelle opere mature una qualitagrave artistica prodigiosa La prosa di Platonesi adatta ai diversi contesti con duttilitagrave e fnezza e lrsquoimpiego del dialetto attico nei limitidi una urbanitas sorvegliata tocca corde stilistiche molto diverse talora con un voluto ef-fetto di contrasto valga come esempio il Simposio dove il discorso rarefatto di Diotima egraveseguito dallrsquointervento di Alcibiade la cui ebbrezza impetuosa permea di seacute la sintassi delsuo discorso

I dialoghi ldquosenilirdquo | Con lrsquoimportante eccezione delle Leggi e del Timeo-Crizia i dialoghi delterzo gruppo si caratterizzano per la presenza di interlocutori estremamente autorevolicome il matematico Teeteto nel dialogo omonimo In alcuni dialoghi addirittura Socrateperde il primato e si trova nellrsquoinedita posizione di personaggio secondario cosigrave accade nelParmenide dove il grande flosofo di Elea conduce la maggior parte del dialogo e cosigrave ac-cade nel Sofsta e nel Politico dove un misterioso ldquoStraniero di Eleardquo conduce unrsquoindaginevolta a defnire le fgure del sofsta e del politico Questi dialoghi in accordo con tali perso-naggi tendono a una maggiore rarefazione e astrattezza visibile anche sul piano del lessico

le trame I dialoghi OgraveseniliOacute

Parmenide e Teeteto

Argomento del Parmenide egrave la dialettica che indaga sulrapporto non chiaramente defnibile tra i modelli idealidella realtagrave e gli oggetti della conoscenza sensibile Il Te-

eteto invece affronta i vari gradi della conoscenza sof-fermandosi in particolare sulla funzione che ha in questaricerca lo studio della matematica Il problema che questidialoghi affrontano egrave come lrsquoidea (una e reale) puograve sussi-stere senza cessare di essere una nelle cose sensibiliche sono molte Mentre i dialoghi maggiori esaminava-no la dialettica interna al mondo ideale nella sua sepa-ratezza da quello sensibile questi due dialoghi inizianoa porre il problema di evitare una separazione totale tralrsquoessere in seacute che egrave oggettivo e fsso e la soggettivitagravedi chi conosce

Sosta

Il Sofsta mette in discussione lrsquointerpretazione ogget-tivistica della teoria delle idee cioegrave egrave impossibile cheldquolrsquoessere perfetto sia privo di movimento di anima drsquoin-telligenza che non viva neacute pensirdquo invece lrsquoessere devecomprendere in seacute lrsquointelligenza che lo conosce e quin-di deve essere movimento e quiete quiete in quanto lastabilitagrave egrave condizione percheacute lrsquoessere sia ma anche mo-vimento percheacute lrsquointelligenza implica vita e quindi movi-mento La dialettica egrave la scienza che scopre come il ldquononessererdquo non implica il nulla come voleva Parmenide masemplicemente ciograve che egrave diverso lrsquoaltro essere ( Per-

corso di filosofia T1-T2)

Filebo

Nel Filebo si affronta nuovamente lrsquoindagine sul benee si giunge alla conclusione che per lrsquouomo il bene non

puograve essere semplice piacere infatti una vita fondatasul piacere senza sapere cosa sia piacere sarebbeanimale ma anche una vita di pura intelligenza nonsarebbe umana Per risolvere il problema Platone ri-corre ai concetti pitagorici di limite e di illimitato Fun-zione del limite egrave riunire ciograve che egrave disperso percheacute illi-mitato (principi come il caldo e il freddo il piacere e ildolore) decade cosigrave lrsquoopposizione tra lrsquouno e i moltipercheacute determinare il numero dei molti signifca ricon-durli allrsquounitagrave Nella vita umana dunque si mescolanopiacere e intelligenza in una proporzione determinatadallrsquointelligenza

Politico

Con il Politico Platone ritorna al problema dellrsquoorga-nizzazione della comunitagrave civile ma non piugrave per trac-ciarne unrsquoimmagine ideale come nella Repubblicabensigrave in termini empirici suggerendo al legislatorelrsquouso della misura come nel progetto etico del File-

bo grazie alla misura saragrave possibile conciliare lrsquoin-dole degli uomini coraggiosi e di quelli prudenti An-che le leggi costituiscono una necessitagrave prescrivonoin modo sommario ciograve che egrave il meglio per tutti e co-stituiscono anche lrsquoelemento che distingue le formepositive di governo da quelle deteriori le leggi infattidistinguono la monarchia dalla sua degenerazionela tirannide distinguono lrsquoaristocrazia dallrsquooligarchiamentre la democrazia egrave sempre senza leggi e quin-di egrave in assoluto il peggiore di tutti i governi possibili

Per il Timeo-Crizia e le Leggi proflo p 13 Per ilTimeo in particolare anche Percorso di filoso-

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ree della sintassi La forza drammatica che anima i dialoghi del primo e del secondo gruppoin efetti sembra venir meno a favore di un taglio piugrave analitico ( Percorso di flosofapp 152 ss)

Il Timeo afronta il problema dellrsquoorigine del mondo e da questo punto di vista pur inun ambito che non ammette conclusioni defnitive lrsquoambizione di Platone sembra esse-re quella di fornire un racconto capace di raccogliere il meglio della rifessione presocra-tica e di rivaleggiare al tempo stesso con le teogonie e le cosmogonie dei poeti non percaso il racconto egrave presentato come un inno in onore di Atena ( Percorso di flosofapp 158 ss) Il Timeo egrave preceduto da una cornice che rimanda alla Repubblica la cittagrave per-fetta potragrave essere compresa appieno solo nel quadro cosmogonico oferto dal racconto diTimeo il primo degli interlocutori a prendere la parola per tenere un lungo discorso Altermine del racconto Timeo cede la parola a Crizia che si incarica di raccontare una sto-ria a suo tempo udita da Solone Questi a sua volta ne aveva appreso i contenuti in Egittoin una cittagrave per cosigrave dire ldquogemellatardquo con Atene per la comunanza del culto per Atena (ri-conoscibile secondo il racconto pur attraverso il nome a lei dato dagli Egizi) E il raccontocustodito dagli Egizi che a Solone spiegano come il popolo greco abbia perso memoria delproprio passato per il susseguirsi di catastrof naturali che ne hanno cancellato piugrave volte laciviltagrave non egrave altro che la misteriosa storia di Atlantide un favoloso regno posto oltre le co-lonne drsquoErcole a cui un tempo Atene si oppose con successo dato che gli atlantidi avevanoattaccato il Mediterraneo

Il Crizia che continua il Timeo e forse appartiene a un unico macro-dialogo (il Timeo-Crizia) comincia con unrsquoaccurata descrizione di Atlantide dal punto di vista geografcocultuale e militare ( La permanenza dei classici pp 15 s) Crizia racconta di come ilpopolo di questa cittagrave fosse per lungo tempo pacifco e caro agli degravei fncheacute la parte menodivina del suo sangue non fece inclinare Atlantide verso la violenza Fu allora che lrsquoimperosi accinse ad attaccare lrsquoEuropa e solo Atene ebbe il coraggio di opporsi Zeus allora con-vocograve un concilio divinohellip Ma proprio quando il racconto della guerra sta per cominciarequasi fossimo di fronte a una nuova Iliade il Crizia si interrompe forse percheacute Platone nonebbe il tempo di fnire lrsquoopera o forse ndash piugrave probabilmente ndash percheacute decise di lasciarla vo-lutamente in sospeso

Nella sua ultima opera infne Platone tornograve ad afrontare il tema delle leggi che devonogovernare la comunitagrave le Leggi sono un dialogo in dodici libri che fu pubblicato da Filip-po di Opunte dopo la morte del maestro La natura umana egrave inevitabilmente fragile e insi-cura e lo Stato deve necessariamente imporre le leggi queste non solo devono prescriverei migliori modi di comportamento ma devono anche convincere i cittadini della loro ne-cessitagrave La cittagrave tratteggiata nelle Leggi si fonda su principi meno radicali di quelli che tro-viamo nella Repubblica e in efetti il progetto si basa su unrsquoapprofondita rielaborazione diaspetti diversi delle costituzioni e dei sistemi educativi greci Proprio per questo le Leggisono unrsquoopera di capitale importanza per conoscere la civiltagrave greca di etagrave classica e dimo-strano ancora una volta quanto profondamente Platone desiderasse incidere concretamen-te sulla realtagrave per migliorarla

Lo stile dei dialoghi ldquosenilirdquo | Dal punto di vista della lingua e dello stile i dialoghi senili mo-strano una maggiore solennitagrave ravvisabile in scelte ben precise come quella di evitare si-stematicamente lo iato che egrave una norma della poesia alta Platone talvolta ricorre ancora auna prosa poetica come si osserva in alcuni miti oppure adotta movenze epiche temperateda formule e stilemi ripresi dagli storici come si vede nel Crizia Tuttavia prevale in questidialoghi uno stile piugrave tecnico e asciutto che ben si adatta ai personaggi dignitosi e sapienti

Le Leggi lrsquoultimo dialogo di Platone portano invece il segno dellrsquoopera incompiuta co-me denunciano la sintassi involuta e i frequenti anacoluti

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per approfondire Il dialogo platonico

Diogene Laerzio (fne II-III sec dC) nel terzo libro dellasua opera Vite e dottrine dei flosof antichi pur indican-do ndash fra altri ndash un certo Alessameno di Teo o di Stireacome iniziatore del dialogo quale forma letteraria ritieneche il suo reale inventore sia stato Platone in quanto fuproprio lui a perfezionare il genere (ἀκριβώσας τὸ εἶδος)

I ldquomodellirdquo del dialogo Possiamo qui indicare i mo-delli del dialogo flosofco nel mimografo Sofrone di Si-racusa contemporaneo di Euripide e nel dramma atti-co Entrambi erano ben noti a Platone quanto al primofu proprio il flosofo ateniese (sempre secondo DiogeneLaerzio) a farlo conoscere ai suoi concittadini a propositodel dramma invece ricordiamo che lrsquoantichitagrave ritenevache Platone fosse stato autore di tragedie e che solo peril decisivo incontro con Socrate che ne segnograve defnitiva-mente lrsquoesistenza vi avesse rinunciato Ci racconta Dio-gene Laerzio (III 5) che mentre stava per partecipare aun concorso con una tragedia Platone udita la voce diSocrate diede la sua opera alle famme

Il dialogo come metodo filosofico Rifettere sulla for-ma del dialogo permette inoltre di comprendere anche ilmodo in cui secondo Platone si puograve giungere alla co-noscenza La sapienza non si trasmette infatti comeun liquido da un recipiente pieno a uno vuoto Cosigrave diceironicamente Socrate in Simposio 175d ldquoSarebbe bel-lo Agatone se la sapienza fosse tale da scorrere da chidi noi ne egrave piugrave colmo a chi ne egrave piugrave vuoto se veniamoa contatto lrsquouno dellrsquoaltro alla maniera dellrsquoacqua dellecoppe che scorre attraverso un flo di lana dalla piugrave col-ma alla piugrave vuotardquo (trad S Nannini) La sapienza puograve es-sere raggiunta solo attraverso il dialogo fra discepoli esolo il dialogo accende la scintilla della veritagrave Condizioniindispensabili sono la convivenza (συζῆν) e la lunga fre-quentazione (συνουσία) ldquoDopo molte discussioni fattesu questi temi e dopo una comunanza di vita improv-visamente come luce che si accende dallo scoccare diuna scintilla essa nasce dallrsquoanima e da essa stessa sialimentardquo (Lettera VII 341c-d trad R Radice)La contemplazione solitaria non egrave dunque amata dalflosofo che cosigrave fa esprimere Socrate nel Protago-

ra 348c ldquoCredo infatti che Omero non abbia tortolagrave dove dice se due vanno insieme uno puograve vedere

prima dellrsquoaltro In tale maniera tutti ci sentiamo piugrave si-curi di fronte ad ogni azione discorso o pensiero Seinvece uno da solo concepisce un pensiero va subi-to in cerca di qualcuno per poterglielo esporre e perpoterne saggiare la consistenza e non si ferma primadi averlo trovatordquo (trad G Reale)

La cornice dei dialoghi platonici Egrave da osservare chei dialoghi di Platone ndash dal punto di vista formale suddivi-sibili in dialoghi diretti (per es Lachete) o narrati (per esSimposio) ndash sono talora inseriti in scene descritte concura attenta (pensiamo al locus amoenus raffgurato nelFedro la campagna ateniese lungo la riva dellrsquoIlisso) Laloro struttura in qualche caso vede sovrapposti piugrave li-

velli narrativi e drammatici i discorsi del Simposio peresempio sono riferiti da Apollodoro cui li ha raccontatiAristodemo presente al convito a casa di Agatone Ta-le cura per lrsquoaspetto piugrave prettamente letterario si spiegacon il fatto che i dialoghi venivano letti ad alta voce (co-me testimonia ancora Diogene) ed erano destinati alladivulgazione allrsquoesterno della scuola

La tradizione dei dialoghi e lrsquoedizione dello

Stephanus Quanto alla loro organizzazione essi so-no inseriti in un corpus composto di 36 opere (cioegrave 34dialoghi lrsquoApologia e la raccolta delle Lettere) e spes-so presentano due titoli che per lo piugrave si riferisconorispettivamente al nome dellrsquointerlocutore principale eallrsquoargomento (per es Alcibiade I o Sulla natura del-

lrsquouomo Eutifrone o Sul santo ecc) Fondamentale nel-la storia delle edizioni di Platone fu quella del 1578 delflologo francese Henri Estienne latinizzato in Stepha-nus alla quale anche le edizioni moderne si richiamanocitandone in margine al testo la numerazione delle pa-gine le pagine vengono poi ulteriormente suddivise insezioni contrassegnate con lettere dalla a alla e

Una pagina miniata tratta dai Dialoghi di Platone tradottiin latino da Marsilio Ficino per Lorenzo il MagnifcoXV secolo Firenze Biblioteca Laurenziana

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iLA PERMANENZA

DEI CLASSICIPersonaggiforme intrecci

Platone al cinema

ldquoSvelato il mistero di Atlantiderdquo Quante volte si egrave ripetuto questo annuncio fra scoopgiornalistici e inchieste piugrave o meno scientifche Ma Atlantide salvo clamorose smentite nonesiste egrave unrsquoinvenzione di Platone La Repubblica di Platone traccia le linee della cittagrave ideale

una cittagrave che perograve nessuno ha mai vistola dipinge un pittore ndash Platone stessondash che non ha potuto avvalersi di alcunmodello per realizzare il suo capolavo-ro Ma non si puograve escludere che la cit-tagrave in un punto imprecisato dello spazioe del tempo esista sia esistita o forseesisteragrave un giorno Si capisce cosigrave per-cheacute nel Timeo-Crizia (un insieme di duedialoghi che si presenta come il sequeldella discussione proposta nella Repub-blica) si ponga lrsquoesigenza di una visionepiugrave concreta e animata della cittagrave idealeEcco allora che allrsquoinizio del Timeo So-crate chiede che le belle immagini pit-toriche della cittagrave ideale siano poste inmovimento in modo che la sua eccel-

lenza emerga messa alla prova con un confitto una guerra che ne dimostri la superioritagraveLa mossa egrave ardita e profetica Socrate vorrebbe uno spettacolo che consiste nel guardare

(θεάσασθαι) immagini (ζῷα) in movimento (κινούμενα) Questi zoa indicano lrsquoimmaginema anche il corpo degli esseri viventiladdove il verbo theagraveomai rimanda al-lo spettacolo del thegraveatron il teatro Malrsquoelemento piugrave straordinario egrave ofertodal terzo termine kinougravemena il verboda cui viene il nostro ldquocinemardquo che perlrsquoappunto prende anche il nome in in-glese di motion pictures cioegrave ldquoimmaginiin movimentordquo

Platone inventore del cinema Inun certo senso sigravehellip Ma che ne egrave delfilm sulla cittagrave ideale Il Timeo pro-segue con una cosmogonia governatada un creatore buono che costruisce ilmondo fisico a immagine del cosmoideale o metafisico Comincia quin-di il Crizia il secondo dialogo checompone il dittico narrativo Come

Locandina del flm LrsquoAtlantide adattamento cinematografco del romanzo diPierre Beinot 1921 regia di Jacques Feyder

Fotogramma dal flm LrsquoAtlantide 1932 regia di Georg Wilhelm Pabst

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aveva promesso allrsquoinizio del TimeoCrizia si accinge a raccontare unrsquoepo-pea antichissima che un tempo Solo-ne apprese da archivi venerandi e cheavrebbe ndash se gli impegni glielo aves-sero consentito ndash trasposto in poesiaper farne un poema superiore a quellidi Omero Si tratta dello scontro fraAtene e lrsquoimpero di Atlantide unavicenda antica di 9000 anni e ormaidimenticata ovunque (con lrsquoeccezio-ne dellrsquoEgitto) percheacute nel frattem-po catastrofi e distruzioni hanno piugravevolte cancellato la memoria umana ecostretto la civiltagrave a ripartire da zeroEppure quegli Ateniesi sono gli ante-nati dei concittadini di Socrate e riu-scirono nellrsquoimpresa piugrave gloriosa mai

compiuta Crizia procede con la descrizione del favoloso impero di Atlantide unrsquoisolapotentissima posta fuori dalle colonne drsquoErcole che nel tempo dimenticograve la giustizia de-gli degravei e si lanciograve in una spedizione volta a sottomettere il Mediterraneo e la Grecia Fuil principio della sua rovina e Atlantide fu in seguito ingoiata dalle acque Ma torniamoalla guerra alla maniera di Omero unrsquoassemblea degli degravei egrave convocata quando le ostilitagravestanno per aprirsi e a loro riuniti nella dimora celeste Zeus dissehellip

Con questo ldquodisserdquo il Crizia si conclude e il dialogo quindi ndash per ragioni molto dibattu-te ndash rimane incompiuto Ma il fascino del ldquoflmrdquo che non abbiamo visto non ha mai cessatodallrsquoantichitagrave a oggi di afascinare storici geograf e scienziati E anche ndash naturalmente ndash ar-tisti Per restare nel campo della cinematografa bisogna accostare a Platone un romanzieremoderno Pierre Benoit che nel 1919 con il fortunato romanzo lrsquoAtlantide riportograve la vicendaal centro dellrsquointeresse non senza uno sviluppo inatteso nel romanzo di Benoit leggiamo cheuna copia integra del Crizia sopravvive fra le sabbie del deserto nel palazzo di una dea discen-dente di Posidone e ultima degli Atlantidi Antinea ndash questo egrave il suo nome ndash egrave una creaturapiena di fascino che riserva agli innamorati abissi di pericolosa voluttagravehellip

La vicenda immaginata da Platone e riproposta da Benoit aveva enormi potenzialitagrave cine-matografiche i film sullrsquoAtlanti-de che nascono dallrsquointreccio fra idue non si contano piugrave In Franciaegrave stato perfno creato un sito dedi-cato alla storia cinematografca diAtlantide con una ricca bibliogra-fa (e ovviamente flmografa) ac-compagnata da notizie interventie rifessioni

Fotogramma dal flm Atlantide continente perduto 1961 regia di George Pal

Fotogramma dal flm LOtildeAtlantide 1992regia di Bob Swaim

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I TESTILettere

T1 Politica e flosofala giovinezza di Platone VII 324b-326b

In questo brano famosissimo quasi allrsquoinizio dellrsquoepistolaPlatone ripercorre la sua giovinezza lrsquoavvento dei TrentaTiranni la speranza tradita di una rinascita politica il ritor-no della democrazia la cocente delusione della condan-na a morte di Socrate La frustrazione di ogni speranza ela diffcoltagrave di incidere positivamente nel quadro politico

di Atene convincono Platone che solo la flosofa potragravesalvare la cittagrave Ma Platone non fu mai un uomo di pennae quando le circostanze gliene offrirono lrsquoopportunitagrave ri-schiograve tutto e partigrave alla volta della Sicilia nella speranza dicostruire un mondo giusto

[324b] Quando ero giovane1 ebbi unrsquoesperienza non diversa da quella di mol-ti altri non appena fossi divenuto padrone di me stesso volevo dedicarmi senzrsquoaltro[324c] alla politica Ma ndash ricordo ndash alla cittagrave capitograve questo2 ilgoverno criticato da molti passograve in altre mani e cinquantu-no cittadini furono i reggitori dello Stato undici a capo delcentro urbano dieci a capo del Pireo tutti con lrsquoincarico disovraintendere al mercato e di occuparsi dellrsquoamministrazio-ne Al di sopra di loro poi erano trenta magistrati [324d] conpieni poteri Tra di loro crsquoerano alcuni miei familiari e cono-scenti3 che subito mi invitarono a partecipare alla vita pubblica con lrsquoidea che fosseuna cosa adatta a me Io credevo veramente (e giovane come ero non egrave certo strano) cheavrebbero ripulito dallrsquoingiustizia la cittagrave portandola a vivere rettamente Per questorimanevo a guardare con attenzione che cosa avrebbero fatto Mi accorsi cosigrave che inbreve fecero apparire oro il precedente governo Fra le altre cose un giorno mandaronoSocrate un mio amico [324e] piugrave vecchio di me che non esito a defnire il piugrave giusto delsuo tempo ad arrestare un cittadino da mettere a morte4 [325a] Cercavano cosigrave di fardi Socrate volente o nolente un loro complice Socrate perograve non ubbidigrave piuttosto chefarsi complice di azioni empie era pronto a correre qualsiasi pericolo Io allora veden-do tutto questo e altri fatti gravissimi dello stesso genere provai sdegno e mi ritrassi daquegli orrori Poco tempo dopo il governo dei Trenta cadde5 e quel regime fu abbattu-to E di nuovo anche se meno intensamente [325b] mi prese il desiderio di dedicarmi

glossa

il termine tecnico del lessicopolitico e flosofco perindicare un ldquomutamentordquodella forma dello Stato egraveμεταβολή nomen actionisda μεταβάλλω ldquolanciareoltrerdquo

1 Quando ero giovane la parte inizialedella Lettera VII si concentra soprattuttosu alcune importanti e drammatiche vi-cende della cittagrave di Atene e sulla ldquodiscesain campordquo di Platone arrivato alla mag-giore etagrave che guarda alla attivitagrave politicacon grandi aspettative Tanto maggiore egravelrsquoentusiasmo degli esordi tanto piugrave co-cente risulteragrave la delusione2 alla cittagrave capitograve questo dopo ladrammatica conclusione della guerradel Peloponneso nel 404 aC che vedela sconftta di Atene la democrazia vie-

ne sostituita da un governo oligarchicoil cui fulcro detentore del potere egrave quelloformato dai membri passati alla storia co-me ldquoTrenta Tirannirdquo3 alcuni miei familiari e conoscentiPlatone allude in particolare a Crizia e aCarmide rispettivamente cugino e fratellodi sua madre erano entrambi personaggidi rilievo specialmente il primo e moriro-no nei violenti scontri che tra il 404 e il 403aCportaronoalritornodellademocrazia4 Socrate hellip un cittadino da metterea morte si fa riferimento al celebre epi-

sodio ricordato da Socrate stesso nellrsquoA-pologia platonica di Leone di Salamina(di cui peraltro qui egrave taciuto il nome) unflo-democratico che Socrate si rifutograve diarrestare e portare in carcere Ai norma-li cittadini i Trenta impartivano taloracompiti di polizia per renderli collusi ecorresponsabili delle loro malefatte5 il governo dei Trenta cadde nel 403aC il governo oligarchico cadde sottolrsquoazione della riscossa degli esuli fuoriu-sciti guidata da Trasibugravelo e fu ripristinatala democrazia

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alla vita politica Anche allora in quello sconvolgimento accaddero molte cose assaitristi comrsquoegrave naturale non crsquoegrave da stupirsi che in una rivoluzione si facessero le piugrave gran-di vendette Tuttavia va detto che gli uomini allora ritornati al potere dimostraronogrande moderazione Purtroppo perograve accadde poi che alcuni potenti intentarono unprocesso a Socrate il mio amico lo accusarono di empietagrave ndash un crimine orribile [325c] elontanissimo dalla sua indole Socrate fu condannato e lo misero a morte6 lui che avevarifutato di partecipare allrsquoempio arresto di un amico degli esuli di allora quando essierano lontani e in disgrazia Vedendo questo e osservando gli uomini che erano alloradediti alla vita politica e le leggi e i costumi quanto piugrave li esaminavo e cresceva la miaetagrave tanto piugrave mi pareva difcile partecipare alla gestione dello Stato rimanendo unapersona [325d] onesta Senza amici e compagni fdati non crsquoera modo di intervenire edel resto era difcile trovarne tra i cittadini di allora percheacute gli usi e costumi dei padrierano spariti dalla cittagrave neacute si poteva facilmente trovarne di nuovi Leggi e costumi sicorrompevano e si dissolvevano drammaticamente e cosigrave io [325e] che pure una voltadesideravo ardentemente di partecipare alla vita pubblica rimasi sbigottito nellrsquoosser-vare queste cose e nel vedere che tutto andava alla rovescia Certo continuavo a tenergli occhi aperti caso mai si proflasse un cambiamento e soprattutto [326a] la possibi-litagrave di migliorare il governo dello Stato ma per agire attendevo arrivasse il momentoopportuno Alla fne mi resi conto che tutte le cittagrave erano mal governate7 le loro legginon potevano essere sanate senza una mirabile combinazione di preparazione e fortu-na e fnii per dire che solo la retta flosofa dagrave la possibilitagrave di cogliere la giustizia negliafari pubblici e privati e cosigrave ormai non avevo occhi che per la flosofa E vidi che mai[326b] sarebbero cessati i mali delle stirpi umane a meno che il potere non fosse fnitoin mano a uomini veramente e genuinamente flosof oppure se i governanti delle cittagraveper qualche sorte divina fossero divenuti veri flosof8 Cosigrave ragionavo quando per laprima volta giunsi in Italia e in Sicilia

Trad A Maddalena (modifcata)

guida allOtildeanalisi

STILE E RETORICA

1 Per quale motivo a tuo avviso Platone tace inomi dei personaggi coinvolti tranne quello diSocrate

2 Quali caratteristiche presenta lo stile della Lettera

VII

TEMI E CONFRONTI

3 Ricerca il passo dellrsquoApologia platonica in cuiSocrate racconta la vicenda di Leone di Salamina

e confrontalo con questo4 Analizza il passo di Repubblica 473c-d ricerca

notizie sui viaggi compiuti da Platone in Sicilia

con lrsquointenzione di realizzare la forma di governomigliore

6 lo misero a morte Platone ricor-da con sdegno e insieme disillusione ladrammatica fne del suo maestro rievo-candone il processo e la condanna a mor-te nel 399 aC7 tutte le cittagrave erano mal governate

nellrsquoultima parte la narrazione sulla scia diuna sorta di ldquonon crsquoegrave limite al peggiordquo cedeil passo a una desolata rifessione che inglo-ba nel suo negativo giudizio tutte le cittagrave8 governanti hellip veri filosofi questasorta di formula conclusiva richiama una

famosa afermazione contenuta in Repub-blica 473c-d in cui si teorizza il governomigliore come quello retto dal re-floso-fo o flosofo-re lrsquounico capace di saldareinsieme potere e saggezza per il benesseredella comunitagrave

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Apologia di Socrate

T2 I primi accusatori 18a-19a

Come di norma nei tribunali ateniesi Socrate parla per-sonalmente in propria difesa e inizia (17a-18a) accen-nando allrsquoimbarazzo in cui si trova a settantrsquoanni com-piuti a parlare come imputato inoltre i suoi accusatori

sono abili parlatori mentre lui inesperto di retorica con-fda solo nel fatto che diragrave cose giuste a questo la cortedeve fare attenzione piuttosto che allrsquoeleganza dei di-scorsi ( Progetto Letterature pp 81 ss)

[18a] Πρῶτον μὲν οὖν δίκαιός εἰμι ἀπολογήσασθαι ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι πρὸς τὰπρῶτά μου ψευδῆ κατηγορημένα καὶ τοὺς πρώτους κατηγόρους ἔπειτα δὲ πρὸς τὰὕστερον καὶ τοὺς ὑστέρους [18b] Ἐμοῦ γὰρ πολλοὶ κατήγοροι γεγόνασι πρὸς ὑμᾶς

καὶ πάλαι πολλὰ ἤδη ἔτη καὶ οὐδὲν ἀληθὲς λέγοντες οὓς ἐγὼ μᾶλλον φοβοῦμαι ἢ

τοὺς ἀμφὶ Ἄνυτον καίπερ ὄντας καὶ τούτους δεινούς ἀλλ᾿ ἐκεῖνοι δεινότεροιὦ ἄνδρες οἳ ὑμῶν τοὺς πολλοὺς ἐκ παίδων παραλαμβάνοντες ἔπειθόν τε καὶ

κατηγόρουν ἐμοῦ μᾶλλον οὐδὲν ἀληθές ὡς ἔστιν τις Σωκράτης σοφὸς ἀνήρ τά τεμετέωρα φροντιστὴς καὶ τὰ ὑπὸ γῆς πάντα ἀνεζητηκὼς καὶ τὸν ἥττω λόγον κρείττω

ποιῶν Οὗτοι ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι [18c] οἱ ταύτην τὴν φήμην κατασκεδάσαντες οἱδεινοί εἰσίν μου κατήγοροι οἱ γὰρ ἀκούοντες ἡγοῦνται τοὺς ταῦτα ζητοῦντας οὐδὲ

18a Πρῶτον κατηγόρους ldquoAnzituttoegrave giusto (δίκαιός εἰμι) cittadini drsquoAte-ne che io mi difenda dapprima (πρῶτον)contro le prime accuse rivolte falsamentecontro di me (τὰπρῶτα κατηγορημένα)e contro i primi accusatorirdquo Inaspetta-tamente Socrate dopo aver accennatoallrsquoabilitagrave retorica di coloro che lo hannotrascinato in tribunale fa un lungo passoindietro rifacendosi ad accuse calunnio-se circolate molti anni prima quando igiudici di oggi erano ragazzi (παῖδες καὶ μειράκια 18c 6-7) ed erano piugrave cheora disposti a credere alle voci che senti-vano dire In seguito Socrate accenneragravea poeti comici che avevano difuso unacerta immagine sua tra questi uno eracerto Aristofane (nelle Nuvole di ven-tiquattro anni prima) ma lrsquoindicazionedi tempo per quanto sommaria ci portaassai piugrave indietro ad accusatori piugrave an-tichi verso il tempo del processo controAnassagora | δίκαιός εἰμι costruzionepersonale mentre in italiano abbiamoquella impersonale (ldquoegrave giusto che io rdquo)| ἄνδρες Ἀθηναῖοι ldquocittadini drsquoAtenerdquoin quanto maschi adulti ἄνδρες gli Ate-niesi partecipavano alla giuria come an-che allrsquoassemblea popolare | τὰ πρῶτά

μου κατηγορημένα il verbo κατη-γορέω ha il complemento in gen (μου)

richiesto dal preverbio (κατά) | ἔπει-τα ὑστέρους si sottintenda τὰ ὕστε-ρον (κατηγορημένα) καὶ τοὺς ὕστερον(κατηγόρους) lrsquoellissi raforza lrsquoespres-sione18b Ἐμοῦ πρὸς ὑμᾶς ldquoMolti ci so-no stati che mi (ἐμοῦ) hanno accusatopresso di voirdquo la forma piena del prono-me personale (ἐμοῦ) egrave collocata enfati-camente allrsquoinizio del periodo il pf γε-γόνασι (che indica lrsquoaspetto compiutodel presente) marca lrsquoidea che lrsquoeffettodi quelle accuse perdura nel momentoin cui nuovi accusatori hanno trascinatoSocrate in tribunale | πάλαι ἔτη ldquodatempo ormai da molti annirdquo su questoelemento sia pur in modo sempre inde-terminato Socrate insiste | τοὺς ἀμφὶ

Ἄνυτον ldquoAnito e la sua genterdquo Socratequi nomina non giagrave Meleto che avevasottoscritto lrsquoaccusa ma quello tra i si-negori (avvocati pubblici) che era certa-mente il personaggio piugrave autorevole e acui risaliva tutta lrsquooperazione Anitoera un esponente di spicco del partito de-mocratico che aveva dato corpo al risen-timento difuso nei confronti di Socratee che aveva pensato di allontanarlo dal-la cittagrave In questo modo Socrate mostradi riconoscere benissimo quali erano ilsenso e lrsquointenzione dellrsquoaccusa | ἀλλ᾿

ἐκεῖνοι δεινότεροιδεινότεροι egrave predica-tivo ldquoquelli sono piugrave pericolosirdquo | ἔπει-θόν τε καὶ κατηγόρουν gli imperfettidurativi esprimono unrsquoopera persistentee sistematica di convinzione e di calunnia| οὐδὲν ἀληθές acc di relazione retto daκατηγόρουν | σοφός ldquosapienterdquo ma So-crate sta riferendo le accuse rivolte con-tro di lui quindi ldquosapienterdquo suona comeuna defnizione spregiativa che gli veni-va afbbiata quasi che Socrate ndash a det-ta dei suoi detrattori ndash pensasse di esseresaggio pur non essendolo La descrizionedi questo ldquouomo sapienterdquo in efetti cor-risponde al Socrate sofsta delle Nuvolearistofanee ldquoche specula sulle cose cele-sti che investiga sui segreti di sotterra (τὰὑπὸ γῆς ἀνεζητηκώς) e che rende piugraveforte il discorso piugrave debolerdquo questrsquoulti-ma τὸνἥττω ποιῶν era la caratteristicapiugrave propriamente sofstica del Socrate ari-stofaneo mentre le altre lo accostavanopiuttosto agli studi di flosofa naturaleche Socrate aveva efettivamente pratica-to in giovinezza sotto la guida di Arche-lao allievo di Anassagora18c οἱ κατασκεδάσαντες ldquoquelliche hanno diffuso questa vocerdquo φήμηdalla rad di φημί egrave ldquociograve che si dicerdquo inbene o in male la fama come la chiac-chiera | τοὺς ταῦτα νομίζειν ldquoche

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[18a] Prima di tutto dunque egrave giusto che io mi difenda o cittadini ateniesi dalle primefalse accuse e dai primi falsi accusatori e poi dalle accuse successive e dagli accusatorisuccessivi [18b] Infatti ci sono stati molti che mi hanno accusato davanti a voi giagrave datempo e per parecchi anni e senza che dicessero niente di vero E io temo questi accusa-tori molto piugrave di Anito e dei suoi amici anche se pure questi sono terribili Perograve quelli

θεοὺς νομίζειν Ἔπειτά εἰσιν οὗτοι οἱ κατήγοροι πολλοὶ

καὶ πολὺν χρόνον ἤδη κατηγορηκότες ἔτι δὲ καὶ ἐν ταύτῃτῇ ἡλικίᾳ λέγοντες πρὸς ὑμᾶς ἐν ᾗ ἂν μάλιστα ἐπιστεύσατε παῖδες ὄντες ἔνιοιὑμῶν καὶ μειράκια ἀτεχνῶς ἐρήμην κατηγοροῦντες ἀπολογουμένου οὐδενόςὋ δὲ πάντων ἀλογώτατον ὅτι οὐδὲ τὰ ὀνόματα οἷόν τε αὐτῶν εἰδέναι καὶ

εἰπεῖν [18d] πλὴν εἴ τις κωμῳδοποιὸς τυγχάνει ὤν Ὅσοι δὲ φθόνῳ καὶ διαβολῇ

χρώμενοι ὑμᾶς ἀνέπειθον ndash οἱ δὲ καὶ αὐτοὶ πεπεισμένοι ἄλλους πείθοντες ndash οὗτοι

πάντες ἀπορώτατοί εἰσιν οὐδὲ γὰρ ἀναβιβάσασθαι οἷόν τ᾿ ἐστὶν αὐτῶν ἐνταυθοῖ

οὐδ᾿ ἐλέγξαι οὐδένα ἀλλ᾿ ἀνάγκη ἀτεχνῶς ὥσπερ σκιαμαχεῖν ἀπολογούμενόν τεκαὶ ἐλέγχειν μηδενὸς ἀποκρινομένου Ἀξιώσατε οὖν καὶ ὑμεῖς ὥσπερ ἐγὼ λέγωδιττούς μου τοὺς κατηγόρους γεγονέναι ἑτέρους μὲν τοὺς ἄρτι κατηγορήσανταςἑτέρους δὲ [18e] τοὺς πάλαι οὓς ἐγὼ λέγω καὶ οἰήθητε δεῖν πρὸς ἐκείνους πρῶτόνμε ἀπολογήσασθαι καὶ γὰρ ὑμεῖς ἐκείνων πρότερον ἠκούσατε κατηγορούντων καὶ

πολὺ μᾶλλον ἢ τῶνδε τῶν ὕστερον[19a] Εἶεν ἀπολογητέον δήὦἄνδρεςἈθηναῖοι καὶ ἐπιχειρητέον ὑμῶν ἐξελέσθαι τὴνδιαβολὴν ἣν ὑμεῖς ἐν πολλῷ χρόνῳ ἔσχετε ταύτην ἐν οὕτως ὀλίγῳ χρόνῳΒουλοίμηνμὲν οὖν ἂν τοῦτο οὕτως γενέσθαι εἴ τι ἄμεινον καὶ ὑμῖν καὶ ἐμοί καὶ πλέον τί μεποιῆσαι ἀπολογούμενον οἶμαι δὲ αὐτὸ χαλεπὸν εἶναι καὶ οὐ πάνυ με λανθάνει οἷόνἐστινὍμως τοῦτο μὲν ἴτω ὅπῃ τῷ θεῷ φίλον τῷ δὲ νόμῳ πειστέον καὶ ἀπολογητέον

quelli che fanno simili ricerche non cre-dano nemmeno agli degraveirdquo si fa riferimentoalle dottrine di Anassagora sul sole | παῖ-δες καὶ μειράκια la nota a 18a| ἐρήμην sott δίκην si dice di unrsquoaccusapronunciata in assenza della difesa (ἀπο-λογουμένου οὐδενός gen assol)18d πλὴν εἴ τις ὤν ldquotranne se uno egraveun commediografordquo Noi pensiamo im-mediatamente ad Aristofane ma era nor-male che la commedia antica prendessedi mira i personaggi piugrave noti della cittagrave ei problemi che la loro presenza suscitavacosigrave per le Nuvole il tema centrale egrave quel-lo dellrsquoeducazione moderna ispirata al-le dottrine della sofstica e Socrate ne egravepresentato come un esponente | φθόνῳ χρώμενοι ldquocon odio e con calunniardquo| ἀνέπειθον πεπεισμένοι πείθοντεςil poliptoto dagrave lrsquoimpressione del monta-re della campagna di persuasione ai dan-ni di Socrate | οὐδὲ γὰρ οὐδένα ldquoneacutedrsquoaltra parte egrave possibile convocare (ἀνα-βιβάσασθαι) qui uno di loro neacute confutar-

lordquo Il verbo ἀναβιβάσασθαι indica pro-priamente lrsquoazione di ldquofar salirerdquo uno allatribuna per rispondere alle domande delcalunniato che avrebbe potuto in questomodo confutarlo (ἐλέγξαι) | ἀλλ᾿ ἀνά-γκη ἀποκρινομένου ldquoma egrave inevitabilecombattere vanamente (ἀτεχνῶς) comecon delle ombre (ὥσπερσκιαμαχεῖν) cer-cando di difendermi e cercare di confuta-re senza che nessuno risponda (μηδενὸςἀποκρινομένου genitivo assoluto)rdquopropriamente ὥσπερ σκιαμαχεῖν sareb-be ldquocome combattere con ombrerdquo | διτ-τούς di due specie cioegrave quelli di ora equelli di un tempo la cui efcacia perdura18e καὶ οἰήθητε ἀπολογήσασθαι ldquoepensate che io debbo fare la mia difesa an-zitutto nei confronti di quellirdquo dunque laprima parte della difesa che procederagrave f-no alla fne del cap X (24b 2) afronteragrave leaccuse degli antichi avversari e illustreragrave inopposizioneaquelle laveranaturadelsape-redi Socratee le ragioni per cui egravenatatantaostilitagrave nei suoi confronti

19a Εἶεν ldquoE siardquo formula che esprimela decisione a procedere in un discor-so che risulta ostico | ἀπολογητέον ἀπολογητέον in questa rifessioneaperta e chiusa dallrsquoagg verbale ἀπολο-γητέον come in una composizione adanello Socrate ritorna ancora un attimosulle difcoltagrave del compito che lo atten-de | ἐπιχειρητέον χρόνῳ ldquobisognacercare di rimuovere da voi (ὑμῶν ἐξελέ-σθαι) la calunnia che per molto temporiceveste ora in cosigrave breve tempordquo cioegravenel tempo concesso per il discorso di-fensivo ἐξελέσθαι egrave inf aor dal temasuppletivo di ἐξαιρέω ἐν πολλῷ χρόνῳegrave in antitesi con ἐν οὕτως ὀλίγῳ χρόνῳ| Ὅμως ἀπολογητέον ldquoPure questovada (ἴτω) come piace al dio e bisognaobbedire alla legge e fare la propria dife-sardquo Socrate si accinge a pronunciare lapropria difesa piugrave con lo spirito di chideve adempiere un dovere civico (τῷνόμῳ πειστέον) che seguendo lrsquoistintodi sopravvivenza

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sono piugrave terribili o cittadini ossia quei primi i quali prendendo la maggior parte di voifn da fanciulli vi hanno persuaso e hanno rivolto contro di me accuse per niente vereche crsquoegrave un certo Socrate che fa indagini sulle cose celesti e fa ricerche su tutte le coseche stanno sotto terra e che rende piugrave forte il ragionamento piugrave debole [18c] Questiche hanno difuso tali voci o cittadini ateniesi sono gli accusatori terribili Infatti chili ascolta ritiene che i ricercatori di tali cose non credano allrsquoesistenza degli degravei Inoltrequesti accusatori sono numerosi e mi hanno rivolto accuse giagrave da molto tempo E pergiunta parlavano a voi in quella etagrave nella quale eravate particolarmente disposti a cre-dere vale a dire quando alcuni di voi erano fanciulli e giovinetti accusandomi in con-tumacia senza che nessuno mi difendesseE la cosa piugrave strana di tutte egrave che di costoro non si possono sapere neacute dire nomi [18d] fat-ta eccezione di un commediografoMa quanti mossi da invidia e servendosi di calunnie vi persuasero ndash persone che si sen-tivano esse stesse persuase persuadendo gli altri ndash ebbene tutti costoro sono assoluta-mente irraggiungibili Infatti non egrave possibile portare qui sulla tribuna alcuno di loroa testimoniare neacute confutarli ma mi trovo davvero nella necessitagrave di difendermi comecombattendo con delle ombre e di confutarli senza che ci sia nessuno che mi rispondaDunque dovete credere anche voi come vi dico che sono sorti contro di me accusato-ri di due tipi alcuni che mi hanno messo sotto accusa da poco altri invece [18e] chemi hanno messo sotto accusa da tempo e dei quali vi sto parlando E dovete credere chebisogna che io mi difenda in primo luogo proprio nei confronti di questi E infattivoi avete ascoltato le accuse di questi accusatori prima e molto piugrave di quelle degli altriche sono venuti dopo[19a] Bene Allora devo difendermi cittadini ateniesi e devo cercare di rimuovere davoi in cosigrave poco tempo quella calunnia che vi tenete dentro da molto tempo E desi-dererei proprio che questo si verifcasse se cosigrave egrave il meglio per me e per voi e che coldifendermi traessi qualche vantaggio Perograve ritengo che ciograve sia difcile e non mi sfuggeafatto quale sia tale difcoltagraveIn ogni caso vada come egrave caro al dio bisogna ubbidire alla legge e difendersi

Trad G Reale

guida allOtildeanalisi

TEMI E CONFRONTI

1 Socrate identifca e contrappone due specie di

accusatori (vedi lrsquoespressione διττοὶ κατήγοροιdi 18d) Facendo puntuale riferimento al testoevidenzia le informazioni che esso ci dagrave sugli unie sugli altri (quanti sono chi sono che sentimentisuscitano nellrsquoaccusato ecc) in un elaborato di max15 righe

2 Rispondi alle seguenti domande Nei confronti di chi Socrate ritiene di dover fare

anzitutto la sua difesahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Percheacutehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Quali sono i criteri che Socrate seguiragrave nelladifesahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

3 Chi egrave il commediografo a cui probabilmente alludeSocrate A quale commedia fa riferimentohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

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dal testo alla parola Il lessico del divino

θεός ἰσοδαίμων

δαίμων θεοείκελος

δῖος θεοειδής

θεῖος ἀντίθεος

δαιμόνιος εὐδαίμων

ἰσόθεος δυσδαίμων

Il lessico del divino in greco ruota intorno a due termi-ni θεός e δαίμων oltre che alla radice δι- che ha datoluogo al nome del primo degli degravei Ζεύς gen Διός eallrsquoaggettivo δῖος variamente impiegato e intesoPropriamente θεός (maschile e femminile anche seesiste una forma femminile θεά) esprime una persona-litagrave superiore alla misura terrena potente ma non on-nipotente comunque sempre personale e nettamentecaratterizzata nei suoi tratti e nelle sue funzioni di nor-ma anche nella rappresentazione degli attributi che laaccompagnano invece δαίμων ldquoegrave una oscura poten-za sotterranea spesso impersonale concepita comela semplice sorte quando viene chiamata in questomodo una distinta personalitagrave divina si vuole metterein rilievo lrsquoelemento incomprensibile che si sottrae al-la nostra umana conoscenza implicito nel complessodel suo essererdquo (Schmidt) in qualche modo il δαίμωνegrave quello che i moderni chiamano il ldquonuminosordquo il sen-so cioegrave di una presenza reale ma assolutamente in-defnita che ci trascende senza mai permettere di co-glierla in modo determinato Cosigrave nello Ione di Euri-pide (vv 1374 s) il protagonista rifette sulla propriasorte di illegittimo partorito ed esposto e accolto inseguito benignamente da Apollo nel suo tempio del-fco τὰ τοῦ θεοῦ χρηστά τοῦ δὲ δαίμονος βαρέαldquoil trattamento da parte del dio egrave stato generoso mala mia sorte egrave stata durardquo θεός egrave Apollo che lo ha ac-colto mentre il δαίμων egrave la sua triste sorte di illegitti-mo NellrsquoEdipo re di Sofocle il Coro rifette sulla terri-bile sorte dellrsquouomo che improvvisamente egrave passatodalla potenza sovrana alla miseria piugrave atroce ldquoavendodavanti agli occhi il tuo esempio la tua sorte infeliceEdipo non posso chiamare felice nessuno dei morta-lirdquo τὸν σόν τοι παράδειγμ᾽ ἔχων τὸν σὸν δαίμονα ὦτλᾶμον Οἰδιπόδα βροτῶν οὐδὲν μακαρίζω (vv 1192ss) In Odissea IX 142 s θεός egrave accompagnato dalpronome indefnito per indicare una personalitagrave divinache resta ignota piugrave che indefnita ἔνθα κατεπλέομενκαί τις θεὸς ἡγεμόνευε νύκτα δι᾽ ὀρφναίην ldquoalloranoi procedevamo nella nostra navigazione e un dio ciguidava attraverso la notte oscurardquo Nel contrasto traApollo e le Erinni che caratterizza le Eumenidi eschi-lee le antiche dee della vendetta sono δαίμονες men-tre il giovane dio egrave θεός esse lamentano ἰὼ παῖ Διόςἐπίκλοπος πέλει νέος δὲ γραίας δαίμονας καθιππάσω τὸν μητραλοίαν δ᾿ ἐξέκλεψας ὢν θεός ldquoo fglio diZeus tu sei un ladro tu che sei giovane hai fatto vio-lenza a noi antiche divinitagrave hai sottratto a noi il ma-

tricida tu che sei un diordquo Quando Afrodite costringe aforza Elena a piegarsi al desiderio amoroso di Parideche si egrave sottratto al duello con Menelao Elena tacesgomenta davanti allrsquoimposizione della dea ἦρχε δὲδαίμων Afrodite egrave cosigrave detta percheacute si egrave manifestatanella sua forza oscura e terribile cui la donna mortaleegrave soggiogataLa rifessione piugrave tarda trasformograve profondamente que-sta opposizione che risale a un concetto arcaico ecomplesso del divino nellrsquoApologia platonica Socra-te risponde allrsquoaccusa di non onorare gli degravei ma nuo-vi ed oscuri δαίμονες obiettando che questi sono fglidegli degravei e non si puograve pensare che uno creda ai fgli enon ai padri (per alcuni esempi di θεός nellrsquoApologiacf i paragraf 18 19 21 23 41 42) Nel neoplatoni-smo δαίμονες sono esseri intermedi nella complessaserie degli enti divini mentre nel Nuovo Testamento

sono i ldquodiavolirdquoLa radice δι- in origine indicava il dio del cielo lumi-noso e per questo egrave entrata nel nome di Ζεύς Διόςcome in quello di Iouis e in un aggettivo che in origi-ne signifcava appunto ldquoluminosordquo pare proprio cheπολύτλας δῖος Ὀδυσσεύς dovesse esprimere inizial-mente ldquoil molto audace chiaro Odisseordquo anche se poiquesta formula divenne alternativa di θεῖος ὈδυσσεύςIl valore originale tuttavia si rivela in espressioni del ti-po αἰθέρα δῖον ldquolrsquoetere luminosordquo o Ἠὼ δῖαν ldquolrsquoau-rora luminosardquo Invece in Eschilo Prometeo incatena-

to 1032 s ψευδηγορεῖν γὰρ οὐκ ἐπίσταται στόματὸ Δῖον lrsquoaggettivo viene chiaramente connesso conZeus e la frase signifca ldquola bocca di Zeus non puogravementirerdquoAltri aggettivi del gruppo sono θεῖος e δαιμόνιος cheimplicano un riferimento alla sfera della divinitagrave nonmeglio distinta o talvolta un segno di eccellenza InOdissea IX 203 ss Odisseo ricorda il vino rosso dol-cissimo che gli era stato donato da Marone a Ismaroin segno di gratitudine per aver risparmiato lui la suasposa e i suoi fgli ldquododici anfore piene di vino purodolcissimo divina bevandardquo questo θεῖον ποτόν saragraveun vino straordinario ldquodivinordquo con lrsquoidea di eccellenzache anche noi diamo a questo aggettivoUn rapporto piugrave preciso doveva essere in origine inδιογενής e in διοτρεφής che in Omero indicano i so-vrani ldquodiscendenti da Zeusrdquo o ldquoallevati da Zeusrdquo si alle-vano i propri fgli e quindi i due aggettivi sono sinonimiprima di divenire formulari Altri aggettivi denotanti ec-cellenza sono ἰσόθεος e il simmetrico ἰσοδαίμων an-cora θεοείκελος ldquosimile a un diordquo θεοειδής ldquoche halrsquoaspetto di un diordquo e ἀντίθεος ldquoche puograve star innanzi aun diordquo come nellrsquoesposizione della propria stirpe chefa Enea rivolto ad Achille ldquoda Troo nacquero tre nobilifglirdquo Ἶλος τ᾿ Ἀσσάρακός τε καὶ ἀντίθεος Γανυμήδης(Iliade XX 232)Ancora da δαίμων in relazione allrsquoidea di ldquosorterdquo ldquode-stinordquo derivano gli aggettivi εὐδαίμων ldquofortunatordquo (ldquocuiegrave toccato un buon degravemonerdquo) e lrsquoopposto δυσδαίμωνldquosfortunatordquo

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testi a confrontoSocrate visto da Aristofane

Egrave in particolare alle Nuvole di Aristofane che Socra-te allude quando nellrsquoApologia ricostruisce lrsquoorigi-ne lontana delle calunnie che ormai da tempo circola-vano sul suo conto Dalla commedia aristofanea pro-

poniamo il primo incontro fra Strepsiade e Socrate(vv 219-248) e la parte fnale (1476-1509) in cui Strepsia-de appicca il fuoco al ldquopensatoiordquo

strepsiade E quello chi egrave quello che sta appeso per ariadiscepolo Egrave lui

strep Lui chidisc Socrate

strep Me lo potresti chiamare tu a voce alta per favoredisc Chiamatelo da solo io non ho tempo (Il discepolo rientra nel pensatoio)

strep Socrate Socrate amico miosocrate Percheacute mi chiami creatura di un giorno

strep Prima di tutto per favore dimmi cosa stai facendosoc Aerostatizzo e me ne sto qui a scrutare il sole

strep E tu gli degravei li squadri dallrsquoalto drsquoun corbello invece che coi piedi per terra casomaisoc Senza sospendere la mente e il pensiero in modo da mescolarli allrsquoaria che egrave della stessa

leggerezza non avrei mai potuto fare scoperte esatte sui fenomeni celesti Se me ne fossistato a terra a osservare da laggiugrave le cose di lassugrave non ci sarei mai arrivato Devi sapere che laterra attrae a seacute con forza lrsquoumore del pensiero proprio come succede col crescione

strep Come dici Il pensiero che attira lrsquoumido nel crescione Ma adesso scendi caro Socrate tiprego vieni a insegnarmi quello per cui sono venuto

soc Cioegravestrep Voglio imparare a parlare Egrave una cosa incontrollabile interessi creditori e mi spingono

mi tirano mi sequestrano la robasoc Come hai potuto fare tanti debiti senza rendertene conto

strep Mi ha distrutto una febbre da cavalli un male divorante Ma tu insegnami uno dei tuoi discorsiquello che non paga i debiti Fammi il prezzo che ti pare e io te lo do lo giuro sugli degravei

soc Ma che degravei vai giurando Tanto per cominciare qui da noi gli degravei sono moneta fuori corso[]

strep Che pazzia Che follia per colpa di Socrate ripudiare anche gli degravei (rivolgendosia unrsquoimmagine del dio presente in scena) Hermes caro Hermes non ti adirare con menon mi distruggere Perdonami con tutte quelle chiacchiere ero delirante Anzi dammiun consiglio se devo denunciarli o cosrsquoaltro Come dici Non devo impegnarmi in unprocesso Hai ragione devo bruciargli subito la casa a quei mascalzoni Santia Santiavieni qui Piglia scala e piccone arrampicati sul Pensatoio e comincia a scoperchiare iltetto fallo per il padrone buttagli giugrave la casa Qualcuno mi porti una torcia accesa Eadesso a loro saranno pure dei gran furbacchioni ma oggi qualcuno me la paga

soc Che ci fai tu sul tettostrep laquoAerostatizzo e me ne sto qui a scrutare il soleraquo

soc Povero me Sto per sofocare strep Chi vi ha insegnato a bestemmiare gli degravei e a curiosare il corso della luna Dagli addosso forza

picchia Per un sacco di ragioni ndash prima di tutto come sai per lrsquoempietagrave verso gli degraveiTrad A Grilli

confronti

1 Dopo aver riletto Apologia 18d ( p 19) verifca seil ritratto di Socrate ligrave proposto coincide con quellofatto da Aristofane Sottolinea in un elaborato di max10 righe similitudini e differenze

2 Rintraccia nellrsquoultima parte del brano aristofaneo glielementi che testimoniano come lrsquoidea di sbarazzarsi

ldquolegalmenterdquo di Socrate era presente ad Atene intempi di molto precedenti lrsquoeffettivo processo al flosofo

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T3 Il sapere di Socrate 20c-21d

Cherefonte un allievo di Socrate domanda allrsquooracolo diDelf se crsquoegrave qualcuno piugrave sapiente del maestro egrave una do-manda provocatoria ma imprevedibilmente lrsquooracolo ri-sponde di no Quando Cherefonte gli riferisce la risposta

ricevuta Socrate rimane turbato e comincia a interrogaregli uomini politici per dimostrare che lrsquooracolo egrave in errore( Progetto Letterature pp 81 ss)

[20c] ῾Υπολάβοι ἂν οὖν τις ὑμῶν ἴσως laquoἈλλ᾿ ὦ Σώκρατες τὸ σὸν τί ἐστι πρᾶγμαΠόθεν αἱ διαβολαί σοι αὗται γεγονασιν Οὐ γὰρ δήπου σοῦ γε οὐδὲν τῶν ἄλλωνπεριττότερον πραγματευομένου ἔπειτα τοσαύτη φήμη τε καὶ λόγος γέγονεν εἰμή τι ἔπραττες ἀλλοῖον ἢ οἱ πολλοί Λέγε οὖν ἡμῖν τί ἐστιν ἵνα μὴ ἡμεῖς περὶ σοῦαὐτοσχεδιάζωμενraquo [20d] Ταυτί μοι δοκεῖ δίκαια λέγειν ὁ λέγων κἀγὼ ὑμῖνπειράσομαι ἀποδεῖξαι τί ποτ᾿ ἐστὶν τοῦτο ὃ ἐμοὶ πεποίηκεν τό τε ὄνομα καὶ τὴν

διαβολήν Ἀκούετε δή Καὶ ἴσως μὲν δόξω τισὶν ὑμῶν παίζειν εὖ μέντοι ἴστεπᾶσαν ὑμῖν τὴν ἀλήθειαν ἐρῶ ᾽Εγὼ γάρ ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι δι᾿ οὐδὲν ἀλλ᾿ ἢδιὰ σοφίαν τινὰ τοῦτο τὸ ὄνομα ἔσχηκα Ποίαν δὴ σοφίαν ταύτηνἭπερ ἐστὶνἴσως ἀνθρωπίνη σοφία τῷ ὄντι γὰρ κινδυνεύω ταύτην εἶναι σοφός [20e]Οὗτοι

δὲ τάχ᾿ ἄν οὓς ἄρτι ἔλεγον μείζω τινὰ ἢ κατ᾿ ἄνθρωπον σοφίαν σοφοὶ εἶεν ἢοὐκ ἔχω τί λέγω οὐ γὰρ δὴ ἔγωγε αὐτὴν ἐπίσταμαι ἀλλ᾿ ὅστις φησὶ ψεύδεταί τεκαὶ ἐπὶ διαβολῇ τῇ ἐμῇ λέγει Καί μοι ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι μὴ θορυβήσητε μηδ᾿ἐὰν δόξω τι ὑμῖν μέγα λέγειν οὐ γὰρ ἐμὸν ἐρῶ τὸν λόγον ὃν ἂν λέγω ἀλλ᾿ εἰςἀξιόχρεων ὑμῖν τὸν λέγοντα ἀνοίσω Τῆς γὰρ ἐμῆς εἰ δή τίς ἐστιν σοφία καὶ οἵα

20c Ὑπολάβοι ἴσως ldquoForse qualcu-no di voi potrebbe intervenirerdquo Socrateha ricordato ancora una volta come sonocorse su di lui calunnie strane del tipo diquelle di cui si dice nella commedia diAristofane e ha afermato vigorosamen-te che esse non sono vere come non egrave ve-ro che egli si sia proposto di istruire altriQuando ha sentito un cittadino che siproponeva di afdare il proprio fglio aun maestro di sapere ha sempre pensatoquanto sarebbe stato bello per lui cono-scere quella dottrina ma purtroppo eglinon sa nulla di simile Qualcuno perogravepotrebbe a questo punto chiedergli co-me mai hanno potuto avere origine que-ste strane calunnie | τὸ σὸνhellipπρᾶγμαldquoche egrave che tu fairdquo | οὐ γὰρ δήπου hellipγέγονεν ldquocerto un simile giro di chiac-chiere (τοσαύτη φήμη τε καὶ λόγος) nonsi egrave certo prodotto (οὐhellip γέγονεν) men-tre tu non facevi nulla di strano (σοῦhellipοὐδὲνhellip περιττότερον πραγματευομέ-νου gen ass) rispetto agli altrirdquo περιτ-τός ldquosuperfuordquo passa facilmente allrsquoideadi ldquostranordquo ldquostraordinariordquo e il suo com-parativo (περιττότερον) egrave determinatodal secondo termine di paragone τῶνἄλλων il senso viene cosigrave completato dauna protasi di periodo ipotetico dellrsquoir-realtagrave εἰ μή τι πολλοί ldquose tu non fa-cessi nulla di diferente da quello che fa

la genterdquo οἱ πολλοί ldquoi piugraverdquo indica qui lamaggioranza della gente la gente comu-ne che non fa nulla di strano | ἵνα μὴ αὐτοσχεδιάζωμεν ldquopercheacute noi nonci mettiamo ad inventarerdquo ldquopercheacute nonsiamo costretti ad inventarerdquo20d Ταυτί λέγων ldquoChi dice questo(ταυτί) mi sembra che dica il giustordquoταυτί egrave marcato dallo iota ldquodeitticordquoche attira lrsquoattenzione | τό τε ὄνομα διαβολήν ldquosia il nome sia la calun-niardquo il nome egrave di essere σοφός la calun-nia si riferisce alle dottrine che gli veni-vano attribuite | Καὶ ἴσως παίζεινldquoE forse ad alcuni di voi sembreragrave che ioscherzirdquo questa asserzione vuole marca-re per contrasto la serietagrave di ciograve che So-crate sta per dire e che sottolineeragrave conεὖ μέντοι ἴστε | δόξω videbor il ver-bo δοκέω come il lt videor ha costru-zione personale | Ἐγὼ γάρ ἔσχηκαldquoIo infatti o cittadini di Atene non hoquesto nome se non per una sorta di sa-pienza (διὰ σοφίαν τινά)rdquo lrsquoafermazio-ne egrave ancora solenne se anche temperatada una sfumatura di indeterminazione(τινά) Socrate sta preparando un veroe proprio colpo di scena quando do-po aver negato in ogni modo di esser sa-piente e aver defnito calunniosa questavoce faragrave proclamare la propria sapien-za proprio dal dio di Delf ἔσχηκα perf

resultativo di ἔχω | Ἥπερ σοφία lanuova defnizione di sapienza egrave tuttaviachiaramente condizionata dallrsquoaggetti-vo ἀνθρωπίνη e prospettata problema-ticamente ancora da ἴσως come dallrsquoe-spressione tipica κινδυνεύω σοφόςldquoin questa crsquoegrave rischio (κινδυνεύω) cheio sia sapienterdquo20e Οὗτοι εἶεν ldquoCostoro forse deiquali dicevo poco fa potrebbero esseresapienti (ἄν σοφοὶ εἶεν) di una sapien-za superiore alla misura umana (μείζω ἄνθρωπον)rdquo questa defnizione chiara-mente ironica esclude da qualsiasi di-scorso la cosiddetta σοφία degli avver-sari di Socrate | ἢ οὐκ λέγω ldquoo nonso che direrdquo una defnizione alternativasarebbe certo piugrave chiaramente critica eSocrate preferisce dichiararsi incapace diesprimersi | οὐ γὰρ ἐπίσταμαι iniziail grande tema socratico del ldquonon sapererdquo| ἐπὶ διαβολῇ λέγει ldquoparla per calun-niarmirdquo ἐπὶ διαβολῇ τῇ ἐμῇ egrave compl difne | μηδ᾿ ἐὰν λέγειν ldquonemmeno sevi sembri che io dica qualcosa di moltogranderdquo τι μέγα cosigrave indeterminatopreannuncia una notizia straordinaria| λέγειν λόγον λέγω la seriepreannunciaἀξιώχρεων τὸν λέγοντα ldquoco-lui che parla degno della vostra conside-razionerdquo nominato alla fne del periodoldquoil dio di Delfrdquo

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μάρτυρα ὑμῖν παρέξομαι τὸν θεὸν τὸν ἐν ΔελφοῖςΧαιρεφῶντα γὰρ ἴστε πουΟὗτος[21a] ἐμός τε ἑταῖρος ἦν ἐκ νέου καὶ ὑμῶν τῷ πλήθει ἑταῖρός τε καὶ συνέφυγε τὴν

φυγὴν ταύτην καὶ μεθ᾿ ὑμῶν κατῆλθε Καὶ ἴστε δὴ οἷος ἦν Χαιρεφῶν ὡς σφοδρὸςἐφ᾿ ὅτι ὁρμήσειενΚαὶ δή ποτε καὶ εἰς Δελφοὺς ἐλθὼν ἐτόλμησε τοῦτο μαντεύσασθαιndash καί ὅπερ λέγω μὴ θορυβεῖτεὦ ἄνδρες ndash ἤρετο γὰρ δὴ εἴ τις ἐμοῦ εἴη σοφώτεροςἈνεῖλεν οὖν ἡ Πυθία μηδένα σοφώτερον εἶναι Καὶ τούτων πέρι ὁ ἀδελφὸς ὑμῖναὐτοῦ οὑτοσὶ μαρτυρήσει ἐπειδὴ ἐκεῖνος τετελεύτηκεν [21b] Σκέψασθε δὴ ὧν

ἕνεκα ταῦτα λέγω μέλλω γὰρ ὑμᾶς διδάξειν ὅθεν μοι ἡ διαβολὴ γέγονεν Ταῦτα γὰρἐγὼ ἀκούσας ἐνεθυμούμην οὑτωσί laquoΤί ποτε λέγει ὁ θεός καὶ τί ποτε αἰνίττεταιἘγὼ γὰρ δὴ οὔτε μέγα οὔτε σμικρὸν σύνοιδα ἐμαυτῷ σοφὸς ὤν τί οὖν ποτε λέγει

φάσκων ἐμὲ σοφώτατον εἶναι Οὐ γὰρ δήπου ψεύδεταί γε οὐ γὰρ θέμις αὐτῷraquoΚαὶ πολὺν μὲν χρόνον ἠπόρουν τί ποτε λέγει ἔπειτα μόγις πάνυ ἐπὶ ζήτησιν αὐτοῦ

τοιαύτην τινὰ ἐτραπόμην ῏Ηλθον ἐπί τινα τῶν δοκούντων σοφῶν εἶναι [21c] ὡς

ἐνταῦθα εἴπερ που ἐλέγξων τὸ μαντεῖον καὶ ἀποφανῶν τῷ χρησμῷ ὅτι laquoΟὑτοσὶἐμοῦ σοφώτερός ἐστι σὺ δ᾿ ἐμὲ ἔφησθαraquo Διασκοπῶν οὖν τοῦτον ndash ὀνόματι γὰροὐδὲν δέομαι λέγειν ἦν δέ τις τῶν πολιτικῶν πρὸς ὃν ἐγὼ σκοπῶν τοιοῦτόν τι ἔπαθονὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι καὶ διαλεγόμενος αὐτῷ ndash ἔδοξέ μοι οὗτος ὁ ἀνὴρ δοκεῖν μὲνεἶναι σοφὸς ἄλλοις τε πολλοῖς ἀνθρώποις καὶ μάλιστα ἑαυτῷ εἶναι δ᾿ οὔ κἄπειταἐπειρώμην αὐτῷ δεικνύναι ὅτι οἴοιτο μὲν εἶναι σοφός εἴη δ᾿ οὔ ᾽Εντεῦθεν οὖντούτῳ τε ἀπηχθόμην καὶ πολλοῖς τῶν παρόντων [21d] πρὸς ἐμαυτὸν δ᾿ οὖν ἀπιὼν

ἐλογιζόμην ὅτι τούτου μὲν τοῦ ἀνθρώπου ἐγὼ σοφώτερός εἰμι κινδυνεύει μὲν γὰρ

21a ἐκ νέου ldquofin da giovanerdquo segueuna breve caratterizzazione del personag-gio Cherefonte amico e discepolodi Socrate (presentato con lui nelle Nu-vole aristofanee) fu esiliato nel 404 aCcon i democratici (συνέφυγε ταύτην) erientrograve ad Atene insieme a Trasibulo (καὶ κατῆλθε) nel 399 aC era giagrave morto| τὴνφυγὴν ταύτην acc dellrsquooggetto in-terno connesso al verbo (συνέφυγε) perfgura etymologica | ὡς σφοδρὸς ὁρ-μήσειεν ldquocome era impetuoso a qualsiasicosa si accingesserdquo ὡς introduce una in-terr indiretta dipendente da ἴστε ripren-dendo οἷος ἦν per specifcarne il senso| ὅπερ λέγω ldquocome vi dicordquo lett ldquola co-sa che vi dicordquo egrave una forma colloquialeper invitare il suo pubblico a non rumo-reggiare ma mentre prima Socrate ave-va detto μὴ θορυβήσητε cong aor oradice μὴ θορυβεῖτε come se la gente aves-se giagrave cominciato a far rumore ed eglila pregasse di ldquonon continuare a far ru-morerdquo | ἀνεῖλεν ldquorisposerdquo da ἀναιρέωverbo tecnico del responso dellrsquooracolo| τούτων πέρι = περὶ τούτων lrsquoanastro-fe tipico costrutto del discorso poetico egravemarcata dalla ritrazione dellrsquoaccento (ba-ritonesi)21b ὧν ἕνεκα ldquoper quali ragionirdquo pernecessitagrave non per vanagloria Socrate haraccontato ai giudici il responso straor-dinario che lrsquooracolo ha dato su di lui a

Cherefonte | Ταῦτα οὑτωσί ldquoDo-po aver udito quel responso (ταῦτα) ioragionai in questo modordquo lrsquoimperfet-to ἐνεθυμούμην vuol seguire il flo dellerifessioni di Socrate esposte di seguito| τί ποτε αἰνίττεται ldquoche cosa vuole na-scondere sotto lrsquoenigmardquo tipico dellrsquoe-nigma egrave infatti un enunciato in apparen-za assurdo che vuole obbligare a rifette-re per trovare il signifcato riposto | οὔτεμέγα οὔτε σμικρόν ldquoneacute molto neacute pocordquoacc di relazione | σύνοιδα ὤν il ver-bo regge il part predic | Οὐ ψεύδεταίγε nel suo smarrimento Socrate ha unasola certezza che lrsquooracolo ldquocertamen-te non menterdquo percheacute non puograve | πολὺν ἠπόρουν insieme al complemento didurata lrsquoimperfetto descrittivo continuaa rappresentarci le rifessioni imbarazza-te di Socrate che alla fne contro voglia(μόγις) si decide a ricercare il senso delresponso | τῶν δοκούντων εἶναι ldquodiquelli che avevano fama di essere sapien-tirdquo il gen σοφῶν nome del predicato egraveattratto da τῶν δοκούντων21c ὡς ἐνταῦθα τὸ μαντεῖον ldquopen-sando che (ὡς) in questo (ἐνταῦθα) avreifinalmente (εἴπερ που) confutato lrsquoo-racolordquo εἴπερ που signifca lett ldquose maiin qualche puntordquo | Διασκοπῶν οὖντοῦτον ldquomentre dunque esaminavo co-stuirdquo la frase si interrompe come se qual-cuno avesse chiesto a Socrate il nome

dellrsquointerrogato ed egli approfttasse perdire che non intende nominarlo ma cheera un politico importante Qualcuno si egravechiesto se per caso non si trattasse di Ani-to che efettivamente in giovinezza ebbequalche contatto con Socrate ma Anitosarebbe un falso bersaglio Socrate nonintende tanto attaccare il suo accusatorequanto mettere in evidenza lrsquoignoran-za dei politici | ὀνόματι λέγειν ldquononoccorre chiamarlo per nomerdquo ὀνόματι egravedat strumentale | ἦν δέ τις ἔπαθονldquoma era uno dei nostri uomini politiciquello esaminando il quale feci una si-mile esperienzardquo cioegrave ldquoquello che allorainterrogavo e con cui rdquo | ἔδοξέ μοι ἑαυτῷ ldquomi sembrograve che questrsquouomo sem-brasse esser sapiente sia a molti altri uomi-ni sia soprattutto a se stessordquo il politico egravela prima vittima della sua presunzione disapere Socrate tenta quindi di dimostrar-gli (ἐπειρώμην αὐτῷ δεικνύναι) che cre-deva di esser sapiente ma non lo era (ὅτιοἴοιτο εἴη δ᾿ οὔ) | ᾽Εντεῦθεν παρό-ντων ldquoda quel momento io venni in odio(ἀπηχθόμην) a costui e a molti dei presen-tirdquo il risentimento del politico del qualeaveva dimostrato lrsquoignoranza fu dunquelrsquoinizio delle molte antipatie cui andograve in-contro Socrate21d πρὸς ἐμαυτὸν ἐλογιζόμηνldquomentre me ne andavo ragionavo tra mee merdquo | κινδυνεύει εἰδέναι ldquoegrave dun-

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[20c] Forse qualcuno di voi potrebbe prendere la parola per dirmi laquoMa allora So-crate di cosrsquoegrave che ti occupi Da dove sono venute quelle calunnie sul tuo contoPercheacute poi se tu non facevi niente di straordinario rispetto agli altri non nasceva-no tante voci e dicerie ndash se non facevi insomma nulla di diverso da quel che fannoi piugrave ndash Dicci cosrsquoegrave percheacute non vogliamo improvvisare un giudizio sul tuo contoraquo[20d] Chi dice cosigrave pare dire giusto e io cercherograve di mostrarvi da dove sian partite famae calunnia insiemeState a sentire A qualcuno di voi forse sembreragrave che io scherzi sappiate bene perograve che vidirograve tutta la veritagrave Percheacute io Ateniesi per nientrsquoaltro che per una forma di sapienza misono guadagnato questa fama Quale sapienza Certo una sapienza umana Difatti egrave inquesta che forse io sono sapiente [20e] E costoro di cui parlavo poco fa saranno certosapienti di una sapienza superiore a quella umana oppure non so che dire io almenonon la conosco e chi lo aferma mente e parla per denigrarmiE voi Ateniesi non protestate contro di me neppure se vi pare che io parli con presun-zione percheacute non saragrave mio il discorso che vi faccio bensigrave devo riferirne la paternitagrave achi guadagna la vostra fducia Della mia sapienza se pure ce nrsquoegrave una e di che natura siachiamo a testimone per voi il dio di DelfCherefonte lo conoscete certamente [21a] Fu mio compagno fn da giovane E fu com-pagno vostro di partito e con voi visse questrsquoesilio e con voi rientrograve E sapete anche cheuomo fosse Cherefonte quanto fosse impetuoso in ogni sua iniziativa Cosigrave un giornoandograve a Delf ed ebbe lrsquoaudacia di chiedere questo allrsquooracolo ndash e voi signori vi pregonon interrompete ndash gli chiese infatti se crsquoera qualcuno piugrave sapiente di me E la Pizia ri-spose che di piugrave sapiente di me non crsquoera nessuno Ma di questa circostanza vi saragrave testi-mone ndash egrave qui presente ndash il fratello di Cherefonte percheacute questi egrave morto[21b] Guardate ora la ragione di queste mie parole percheacute intendo dirvi lrsquoorigine dellacalunnia contro la mia persona Al sentire il responso rifettevo in questo modo laquoCosamai intende il dio a cosa allude Percheacute io per parte mia non sono convinto neacute tantoneacute poco della mia sapienza cosa intende mai quando dice che io sono tanto sapientePercheacute non mente il dio ndash non puograve mentire ndashraquoPer molto tempo non riuscii a cogliere il senso ma poi e certo con fatica mi mi-si a ricercarlo in questo modo Mi recai da uno di quelli che hanno fama di sapienti[21c] e pensavo che cosigrave avrei in qualche modo confutato lrsquooracolo e avrei risposto al va-ticinio laquoEgrave questi piugrave sapiente di me mentre tu egrave di me che hai parlatoraquo Mentre esami-navo attentamente questrsquouomo ndash non occorre che ve ne dica il nome percheacute era un poli-tico il personaggio con il quale tra indagini e discorsi feci questa esperienza Ateniesi ndash

ἡμῶν οὐδέτερος οὐδὲν καλὸν κἀγαθὸν εἰδέναι ἀλλ᾿ οὗτος μὲν οἴεταί τι εἰδέναι οὐκεἰδώς ἐγὼ δέ ὥσπερ οὖν οὐκ οἶδα οὐδὲ οἴομαι ἔοικα γοῦν τούτου γε σμικρῷ τινι

αὐτῷ τούτῳ σοφώτερος εἶναι ὅτι ἃ μὴ οἶδα οὐδὲ οἴομαι εἰδέναι ᾽Εντεῦθεν ἐπ᾿ ἄλλονᾖα τῶν ἐκείνου δοκούντων σοφωτέρων εἶναι καί μοι ταὐτὰ ταῦτα ἔδοξε καὶ ἐνταῦθακἀκείνῳ καὶ ἄλλοις πολλοῖς ἀπηχθόμην

que possibile (κινδυνεύει) che nessu-no di noi due sappia nulla di bello neacute dibuonordquo la progressione nelle verifcheegrave sempre marcata dallrsquoincertezza e dalrischio (κινδυνεύει) fncheacute si raggiun-ge sia pure in via di probabilitagrave lrsquounica

acquisizione nel senso di sapere di nonsapere | ἔοικα εἰδέναι ldquomi sembradunque di essere piugrave saggio di costui(τούτου σοφώτερος εἶναι) proprioper questo piccolo vantaggio (σμικρῷτινι αὐτῷ τούτῳ) per il fatto che ciograve che

non so non credo nemmeno di saperlordquo| ᾽Εντεῦθεν ᾖα ldquoQuindi mi rivolsia un altrordquo ᾖα egrave impf ind di εἶμι ldquoan-darerdquo E anche questa nuova intervista siconcluse con uno scacco dellrsquointerlocu-tore di Socrate

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mi sembrograve che questrsquouomo apparisse sapiente agli occhi tra gli altri soprattut-to di se stesso ma che in realtagrave non lo fosse E allora mi provai a dimostrargli

che riteneva di essere sapiente ma che non lo era Ne risultograve dunque che melo feci nemico e con lui mi inimicai molti dei presenti [21d] Ma fra me eme andandomene via ragionavo che io ero piugrave sapiente di questrsquouomopercheacute forse nessuno di noi due conosceva qualcosa di bello e di buonoma lui riteneva di sapere ndash e non sapeva ndash mentre io come non so cosigravenon penso neppure di sapere mi pareva perciograve di essere piugrave sapiente dilui proprio in questo piccolo particolare e cioegrave che le cose che non sonon penso neanche di saperle Poi mi recai da un altro che aveva famadi essere piugrave sapiente dellrsquoaltro e ne ricavai unrsquoimpressione identica ndash ecosigrave mi attirai lrsquoodio suo e di molti altri

Trad E Avezzugrave

analisi del testo

Tra stranezza e saggezza Socrate continua la sua di-fesa ipotizzando che gli venga chiesto quale suo stranocomportamento sia stato allrsquoorigine delle calunnie che lohanno travolto Lrsquoobiezione ndash secondo un uso comunenel greco ndash viene introdotta dopo la pausa da ἴσως ac-compagnato dallrsquoottativo potenziale di un verbo di ldquodirerdquoldquointerrompererdquo ldquomeravigliarsirdquo e da τις o equivalente delsoggetto (cf 20c) Nella obiezione e nella replica di Socra-te va sottolineata la ricorrenza di due terminiIl primo egrave περιττότερον (20c) composto con il prefssoπερί ha in seacute lrsquoidea del sopra dellrsquooltre la misura quindicome nel nostro passo dello straordinario dello stranoLa stranezza lrsquoἀτοπία di Socrate egrave peraltro un motivo

topico legato alla piugrave generale considerazione che la suavita non puograve essere paragonata a nessuna altra esistenzanon ha precedenti come ben si legge in Symp 221c Al-cibiade nellrsquoelogio del suo maestro sostiene che se conAchille puograve essere messo a confronto Brasida con Nesto-re Antenore con altri Pericle Socrate invece non egrave raf-frontabile con nessuno neacute fra gli antichi neacute fra i moderniIl secondo termine egrave σοφία (20d) Socrate dice di doverefama e calunnie a una forma di sapienza che possiede-rebbe Lrsquouso di τις (διὰ σοφίαν τινά) comunque attenuail valore del sostantivo σοφία poicheacute la sapienza comepossesso stabile non egrave prerogativa umana per lrsquouomoinfatti esiste solo lrsquoamore mai completamente appagatoper essa (da qui φιλοσοφία) La sapienza di Socrate nonegrave la sapienza positiva di chi tanto sa ma rappresenta da

un lato la consapevolezza dellrsquoinconsistenza delle opi-

nioni dallrsquoaltro lrsquoesigenza di andare sempre a fondo nellecose al di lagrave delle apparenzeAltrove per esempio in Simposio 177d Socrate sosterragraveinvece di sapere qualcosa nellrsquoambito delle cose drsquoamo-re (οὐδὲν φημὶ ἄλλο ἐπίστασθαι ἢ τὰ ἐρωτικά) Ci sareb-be quindi un dato positivo di conoscenza da cui partire eproprio lrsquoamore sarebbe la fonte che permette a Socra-te di apportare un benefcio agli altri Sottile dunque nelpasso del Simposio egrave lrsquoironia del flosofo egli non sa nullase non ciograve che riguarda lrsquoamore quindi in realtagrave conoscetutto dato che Eros egrave quella forza che porta alla piugrave altavetta del sapere

Moduli stilistici Nel brano egrave da evidenziare lrsquoobiezionedi un ipotetico interlocutore secondo un modulo tipicodellrsquooratoria giudiziaria allitterazione e figura etymolo-

gica presenti in Ταυτί μοι δοκεῖ δίκαια λέγειν ὁ λέγων(20d) ndash insieme allo iota ldquodeitticordquo di ταυτί proprio del lin-guaggio drammatico e oratorio ndash contribuiscono a sottoli-neare il credito che si attribuisce a tale obiezione in quan-to elemento signifcativo per il procedere del discorso didifesaSono da segnalare nel passo anche le espressioni del les-

sico colloquiale (τὸ σὸν τί ἐστι πρᾶγμα in 20c) e i fre-quenti richiami al destinatario per tenerne desta lrsquoat-tenzione (ἀκούετε in 20d ἴστε in 20d 20e e 21a μὴθορυβήσητε in 20e)

Statuetta raffgurante Socrate II secolo aC Londra British Museum

La statuetta raffgurante Socrate in chitone egrave un piccolo gioiello dellrsquoarte ellenisticaproveniente da Alessandria drsquoEgitto Il manufatto in marmo bianco egrave alto appena 27 cmma presenta le caratteristiche della grande statuaria Il volto egrave ripreso dal ritratto di Lisippodi cui egrave rimasta una copia di epoca romana conservata al Louvre ( p 115) La fattura egravepregevole raffnatissimi sono la resa dei lineamenti e dei riccioli della barba e il trattamentodel panneggio del mantello che copre le spalle e il ventre del flosofo e che ricade inmorbide pieghe sul suo corpo ritratto come quello di un atleta

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T4 Il congedo 40c-42a

LrsquoApologia platonica contiene ancora una sezione in cuiSocrate prende congedo dai suoi giudici da quelli cheavevano votato per la sua condanna a morte come daglialtri Rivolto a questi ultimi egli spiega che sicuramente

quanto gli egrave accaduto egrave destinato a essere per lui un benee cerca di fornirne la dimostrazione ( Progetto Lette-

rature pp 81 ss)

[40c] ᾿Εννοήσωμεν δὲ καὶ τῇδεὡς πολλὴ ἐλπίς ἐστιν ἀγαθὸν

αὐτὸ εἶναι Δυοῖν γὰρ θάτερόν ἐστιν τὸ τεθνάναι ἢ γὰρ

οἷον μηδὲν εἶναι μηδὲ αἴσθησιν μηδεμίαν μηδενὸς ἔχειν

τὸν τεθνεῶτα ἢ κατὰ τὰ λεγόμενα μεταβολή τις τυγχάνει οὖσα καὶ μετοίκησις τῇψυχῇ τοῦ τόπου τοῦ ἐνθένδε εἰς ἄλλον τόπον Καὶ εἴτε δὴ μηδεμία αἴσθησίς ἐστινἀλλ᾿ [40d] οἷον ὕπνος ἐπειδάν τις καθεύδων μηδ᾿ ὄναρ μηδὲν ὁρᾷ θαυμάσιονκέρδος ἂν εἴη ὁ θάνατος ndash ἐγὼ γὰρ ἂν οἶμαι εἴ τινα ἐκλεξάμενον δέοι ταύτην τὴννύκτα ἐν ᾗ οὕτω κατέδαρθεν ὥστε μηδὲ ὄναρ ἰδεῖν καὶ τὰς ἄλλας νύκτας τε καὶἡμέρας τὰς τοῦ βίου τοῦ ἑαυτοῦ ἀντιπαραθέντα ταύτῃ τῇ νυκτὶ δέοι σκεψάμενον

εἰπεῖν πόσας ἄμεινον καὶ ἥδιον ἡμέρας καὶ νύκτας ταύτης τῆς νυκτὸς βεβίωκεν ἐν

τῷ ἑαυτοῦ βίῳ οἶμαι ἂν μὴ ὅτι ἰδιώτην τινά ἀλλὰ τὸν μέγαν βασιλέα εὐαριθμήτουςἂν εὑρεῖν αὐτὸν ταύτας πρὸς τὰς ἄλλας ἡμέρας καὶ νύκτας ndash [40e] εἰ οὖν τοιοῦτον

ὁ θάνατός ἐστιν κέρδος ἔγωγε λέγω καὶ γὰρ οὐδὲν πλείων ὁ πᾶς χρόνος φαίνεταιοὕτω δὴ εἶναι ἢ μία νύξ Εἰ δ᾿ αὖ οἷον ἀποδημῆσαί ἐστιν ὁ θάνατος ἐνθένδε εἰς

ἄλλον τόπον καὶ ἀληθῆ ἐστιν τὰ λεγόμενα ὡς ἄρα ἐκεῖ εἰσι πάντες οἱ τεθνεῶτεςτί μεῖζον ἀγαθὸν τούτου εἴη ἄν ὦ ἄνδρες δικασταί Εἰ γάρ τις ἀφικόμενος εἰς

Ἅιδου [41a] ἀπαλλαγεὶς τουτωνὶ τῶν φασκόντων δικαστῶν εἶναι εὑρήσει τοὺς

40c Ἐννοήσωμεν εἶναι ldquoRifettiamoanche da questo punto di vista (καὶ τῇδε)che ho molti motivi per sperare che essasia un benerdquo ἐννοήσωμεν cong esorta-tivo τῇδε avverbio di modo il punto divista che Socrate sta per esporre | Δυοῖν τεθνεῶτα ldquoDi due cose una θάτερον)egrave il morire o egrave come se il morto (τὸντεθνεῶτα) non sia piugrave nulla e non abbiaalcuna percezione di nullardquoθάτερον= τὸἕτερον ldquouna delle due coserdquo alterum τὸντεθνεῶτα egrave meglio intenderlo come soggsia di μηδὲν εἶναι sia di ἔχειν μηδεμίανμηδενός poliptoto | ἢ κατὰ τόπον ldquoosecondo quanto si dice egrave (τυγχάνει οὖσα)una trasformazione e una trasmigrazio-ne per lrsquoanima da questo luogo quaggiugrave(τοῦ ἐνθένδε) in un altro luogordquo κατὰ τὰλεγόμενα cosigrave dicevano soprattutto or-fici e pitagorici Lrsquoalternativa che quiSocrate prospetta costituisce indubbia-mente una posizione diversa da quella chepoi saragrave esposta per bocca dello stessoSocrate nel Fedone dove lrsquoimmortalitagravedellrsquoanima egrave una certezza luminosa | Καὶεἴτε ldquoE serdquo introduce un periodo ipote-tico misto la cui apodosi egrave θαυμάσιονκέρδος ἂν εἴη ὁ θάνατος ed egrave ripresa in40e da εἰ οὖν κέρδος ἔγωγε λέγω40d ἐπειδάν ὁρᾷ ldquoquando uno dor-

mendo non fa nemmeno un sognordquo inprospettiva eventuale con ἄν di ἐπειδάνe il cong ὁρᾷ il greco dice ὁρᾶν ὕπνονldquovedere un sognordquo dove lrsquoitaliano usa unverbo assai piugrave generico ldquofare un sognordquo| θαυμάσιον ὁ θάνατος ldquola morte sa-rebbe un proftto meravigliosordquo apodosidella possibilitagrave dove κέρδος egrave terminedel linguaggio commerciale propr ldquogua-dagnordquo | εἴ τινα βίῳ ldquose bisognasseche uno dopo aver scelto (ἐκλεξάμενον)questa ταύτην) notte in cui (ἐν ᾗ) ha dor-mito cosigrave da non fare alcun sogno e con-frontando (ἀντιπαραθέντα) con questanotte le altre notti e giorni della sua vitadovesse dire rifettendo (σκεψάμενον)quanti giorni e quante notti ha vissutomeglio e piugrave piacevolmente di questanotte nella sua vitardquo ταύτην costituisceprolessi rispetto al relativo ἐν ᾗ che segue| οἶμαι νύκτας ldquoio credo che non soloun privato cittadino (ἰδιώτην τινα) mail Gran Re potrebbe trovare (ἂν εὑρεῖν)ben poche (εὐαριθμήτους) queste not-ti in relazione agli altri giorni e nottirdquoοἶμαι annunciato dapprima come inci-so ritorna con ben altro peso come pro-posizione principale a reggere lrsquoinfnitoἂν εὑρεῖν40e εἰ οὖν λέγω ldquose dunque la

morte egrave una cosa di questo genere(τοιοῦτον) io certo (ἔγωγε) lo chiamoun vantaggiordquo ritorna insistente il ter-mine fnanziario κέρδος ἔγωγε ldquoio perconto miordquo il γε limitativo sottolinea ilpunto di vista di chi sta parlando | οὐ-δὲν πλείων ldquoper nulla maggiorerdquo οὐδένegrave acc avverbiale di relazione | Εἰ δ᾿ αὖ εἴη ἄν ldquoSe poi la morte egrave come emi-grare (ἀποδημῆσαι) di qui in un altroluogo e sono veri i racconti che si fannoche sono lagrave tutti quelli che sono morti(οἱ τεθνεῶτες) quale bene maggiore diquesto potrebbe essercirdquo ritorna il temadellrsquoaldilagrave la protasi di primo tipo nonimplica realtagrave ma la prospettiva purnon dimostrata egrave presentata come at-traente e questo efetto Socrate intendeprodurre sui suoi ascoltatori | ἀφικό-μενος εἰς ῞Αιδου ldquogiungendo allrsquoAderdquoεἰς richiede normalmente lrsquoacc e per-ciograve giagrave gli antichi intendevano che fossesottinteso un acc come δόμον come nellt ventum erat ad Vestae sott templum41a ἀπαλλαγεὶς δικαστάς ldquoallon-tanandosi (ἀπαλλαγείς) da questi qui chepretendono (φασκόντων) essere giudi-ci troveragrave quelli che sono davvero giudi-cirdquo in questrsquoultima parte dellrsquoApologiainizia il tema che saragrave comune alla prima

dal testo alla parolap 33

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ὡς ἀληθῶς δικαστάς οἵπερ καὶ λέγονται ἐκεῖ δικάζειν Μίνως τε καὶ ῾Ραδάμανθυς

καὶ Αἰακὸς καὶ Τριπτόλεμος καὶ ἄλλοι ὅσοι τῶν ἡμιθέων δίκαιοι ἐγένοντο ἐν τῷ

ἑαυτῶν βίῳ ἆρα φαύλη ἂν εἴη ἡ ἀποδημία ῍Η αὖ ᾽Ορφεῖ συγγενέσθαι καὶ Μουσαίῳ

καὶ ῾Ησιόδῳ καὶ ῾Ομήρῳ ἐπὶ πόσῳ ἄν τις δέξαιτ᾿ ἂν ὑμῶν᾽Εγὼ μὲν γὰρ πολλάκις ἐθέλω τεθνάναι εἰ ταῦτ᾿ ἔστιν

ἀληθῆ ᾽Επεὶ [41b] ἔμοιγε καὶ αὐτῷ θαυμαστὴ ἂν εἴη ἡ

διατριβὴ αὐτόθι ὁπότε ἐντύχοιμι Παλαμήδει καὶ Αἴαντι τῷ

Τελαμῶνος καὶ εἴ τις ἄλλος τῶν παλαιῶν διὰ κρίσιν ἄδικον

τέθνηκεν ἀντιπαραβάλλοντι τὰ ἐμαυτοῦ πάθη πρὸς τὰ

ἐκείνων ndash ὡς ἐγὼ οἶμαι οὐκ ἂν ἀηδὲς εἴη ndash καὶ δὴ τὸ μέγιστον τοὺς ἐκεῖ ἐξετάζοντακαὶ ἐρευνῶντα ὥσπερ τοὺς ἐνταῦθα διάγειν τίς αὐτῶν σοφός ἐστιν καὶ τίς οἴεται μένἔστιν δ᾿ οὔ ᾽Επὶ πόσῳ δ᾿ ἄν τις ὦ ἄνδρες δικασταί δέξαιτο ἐξετάσαι τὸν ἐπὶ Τροίαν

ἀγαγόντα τὴν πολλὴν στρατιὰν [41c] ἢ ᾽Οδυσσέα ἢ Σίσυφον ἢ ἄλλους μυρίους ἄν

τις εἴποι καὶ ἄνδρας καὶ γυναῖκας οἷς ἐκεῖ διαλέγεσθαι καὶ συνεῖναι καὶ ἐξετάζειν

ἀμήχανον ἂν εἴη εὐδαιμονίαςΠάντως οὐ δήπου τούτου γε ἕνεκα οἱ ἐκεῖ ἀποκτείνουσι

τά τε γὰρ ἄλλα εὐδαιμονέστεροί εἰσιν οἱ ἐκεῖ τῶν ἐνθάδε καὶ ἤδη τὸν λοιπὸν χρόνον

ἀθάνατοί εἰσιν εἴπερ γε τὰ λεγόμενα ἀληθῆ

rifessione di Platone e degli altri socraticiquello del Giusto condannato esso egrave quimarcato dal poliptoto δικασταί δικασ-τῶν δικαστάς δικάζειν e dalla seriedei mitici giudici giusti dellrsquoaldilagrave in op-posizione a quelli ingiusti che hanno con-dannato a morte Socrate | οἵπερ καὶ EacuteΤριπτόλεμος ldquocoloro che si dice ammi-nistrino la giustizia Minosse Radaman-to Eaco e Trittolemordquo Radamantoe Minosse erano fgli di Zeus ed Europail primo fu re di Creta e stabiligrave le leggi chefurono imitate da molte cittagrave greche glisuccesse il fratello minore Minosse Ea-co fglio di Zeus e della ninfa Egina fu redellrsquoisola cui diede il nome di sua mogliee padre di Peleo e Telamone a questi che latradizione considerava i giudici dellrsquoAdePlatone aggiunge il re attico Trittolemoche aiutograve Demetra nella ricerca di Persefo-ne e ottenne da lei il dono del grano era as-sociato alle due dee nei misteri di Eleusi| ἄρα φαύλη ἀποδημία ldquosarebbe que-sto un mutamento di sede spregevolerdquoἄρα introduce una interr diretta retoricache suggerisce al destinatario una rispostanegativa φαύλη ldquoda pocordquo certo non sa-rebbe stata da poco la possibilitagrave di ottene-re una nuova vita presso i semidei che si di-stinsero in vita per la loro giustizia | ᾿Ορ-φεῖ Μουσαίῳ ldquostare insieme a Orfeoe a Museordquo gli esponenti mitici della let-teratura religiosa della tradizione orfcaaccostati qui ai fondatori della mitologiaclassica Omero ed Esiodo | ἐπὶ πόσῳ ὑμῶν ldquoper che prezzo non lo accetterebbeuno di voirdquo cioegrave ldquoquanto uno di voi sareb-be disposto a pagare per questordquo ogget-to di δέξαιτ(ο) egrave lrsquoinf συγγενέσθαι ldquostareinsieme ardquo | Ἐγὼμὲν ἀληθῆ ldquoIo infat-

ti sono disposto (ἐθέλω) a morire moltevolte se questi racconti sono verirdquo ἐθέλωesprime la disponibilitagrave ad adeguarsi allavolontagrave altrui o ad una situazione41b ἔμοιγε καὶ αὐτῷ ldquoper me in parti-colarerdquo | ὁπότε τέθνηκεν ldquoquando miimbattessi in Palamede o in Aiace fglio diTelamone o in quanti altri (εἴ τις ἄλλος)tra gli antichi sono morti per un giudizioingiustordquo εἴ τις ἄλλος questa locuzione sipresenta come una protasi di periodo ipo-tetico ma ha la funzione di una proposi-zione relativa ldquose qualcun altro morigrave rdquo =ldquotutti gli altri che morironordquo | Παλαμή-δει ldquoPalamederdquo Odisseo per nonandare a Troia fngeva di essere pazzo maPalamede scoprigrave il suo piano e lo costrin-se a partecipare alla spedizione Odisseosi vendicograve su di lui facendo nasconderenella tenda di Palamede dellrsquooro e una fal-sa lettera di Priamo cosigrave Palamede fu ac-cusato di tradimento e lapidato Questoargomento era svolto in varie tragedie diEschilo Sofocle ed Euripide | ΑἴαντιldquoAiacerdquo Aiace invece dopo la mor-te di Achille considerandosi il piugrave fortedei Greci dopo quello pretendeva che alui fossero attribuite le armi del mortoOdisseo riuscigrave con lrsquoastuzia a farle asse-gnare a seacute e Aiace per il dolore del tortosubigraveto impazzigrave e si uccise la vicenda erarappresentata in una trilogia perduta diEschilo e nellrsquoAiace di Sofocle che con-serviamo | ἀντιπαραβάλλοντι ldquocon-frontandordquo part congiunto con ἔμοιγε| καὶ δὴ ἔστιν δ᾿ οὔ ldquoe poi soprattut-to trascorrere il tempo (διάγειν) esami-nando ed interrogando (ἐξετάζοντα καὶἐρευνῶντα in acc percheacute concordano conil sogg sottinteso dellrsquoinfnitiva) quelli

di lagrave (τοὺς ἐκεῖ) come quelli di qua (τοὺςἐνταῦθα) chi di loro egrave sapiente e chi crededi esserlo ma non lo egraverdquo lrsquoinf διάγειν di-pende sintatticamente da ἐπὶ πόσῳ ἄν τιςδέξαιτ(ο)di 41a comeσυγγενέσθαι So-crate sarebbe felice di andare nellrsquoaldilagrave acontinuare la stessa opera che compiva inAtene di sollecitare ognuno a conoscerese stesso secondo il comando di Apollo| Ἐπὶ πόσῳ δ᾿ ἄν τις δέξαιτο ritornaemblematicamente la frase per far rifet-tere i destinatari | ἐξετάσαι στρατιάνldquodi interrogare colui che condusse a Troiail grande esercitordquo Agamennone che giagravenei poemi dagrave prova di presunzione e arro-ganza anzicheacute di σοφία41c ἢὈδυσσέα ἢΣίσυφον eroi dellrsquoa-stuzia e dellrsquoinganno queste che eranovirtugrave per lrsquoetica arcaica ripugnavano al-la moralitagrave di Socrate come a quella diPlatone | οἷς ἐκεῖ εὐδαιμονίας ldquoconi quali conversare lagrave e stare con loro e in-terrogarli sarebbe il colmo della felicitagraverdquoἀμήχανον εὐδαιμονίας ldquolrsquoimpossibilitagravedella felicitagraverdquo cioegrave una felicitagrave impossibilea esprimersi ἀμήχανος egrave ciograve per cui nonesistono μηχαναί ldquoartifcirdquo ed egrave quindiimpossibile | Πάντως ἀποκτείνουσιldquoIn ogni caso per questo motivo (τούτουἕνεκα) quelli di lagrave non mandano a mor-terdquo τούτου ἕνεκα per il fatto di discuteree di confutare quelli che credono di essersaggi senza esserlo quindi nel regno deimorti Socrate non avrebbe corso rischiodi esser condannato a morte Egli egrave giuntoa una tale serena luciditagrave che si permettedi ironizzare perfno sulla propria morte| τά τε γὰρ ἄλλα καί ldquosia nel resto sia ancherdquo | εἴπερ γε ἀληθῆ ldquose egrave verociograve che si raccontardquo ritorna lrsquoapparente

glossa

il verbo (ἐ)θέλω signifcaldquosono disposto ardquo secondovolontagrave di altri diversamenteda βούλομαι che signifcaldquovogliordquo di mia intenzione

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[40c] Consideriamo anche da questo lato il fatto che crsquoegrave molta speranza che il morire siaun bene In efetti una di queste due cose egrave il morire o egrave come un non essere nulla e chiegrave morto non ha piugrave alcuna sensazione di nulla oppure stando ad alcune cose che si tra-mandano egrave un mutamento e una migrazione dellrsquoanima da questo luogo che egrave quaggiugravead un altro luogo Ora se la morte egrave il non aver piugrave alcuna sensazione [40d] ma egravecome un sonno che si ha quando nel dormire non si vede piugrave nulla neppure in so-

Ἀλλὰ καὶ ὑμᾶς χρή ὦ ἄνδρες δικασταί εὐέλπιδας εἶναι πρὸς τὸν θάνατον καὶ ἕν τιτοῦτο διανοεῖσθαι ἀληθές [41d] ὅτι οὐκ ἔστιν ἀνδρὶ ἀγαθῷ κακὸν οὐδὲν οὔτε ζῶντι

οὔτε τελευτήσαντιοὐδὲ ἀμελεῖται ὑπὸ θεῶν τὰ τούτου πράγματα οὐδὲ τὰ ἐμὰ νῦνἀπὸτοῦ αὐτομάτου γέγονεν ἀλλά μοι δῆλόν ἐστι τοῦτο ὅτι ἤδη τεθνάναι καὶ ἀπηλλάχθαιπραγμάτωνβέλτιονἦνμοιΔιὰ τοῦτοκαὶ ἐμὲοὐδαμοῦἀπέτρεψεν τὸσημεῖονκαὶ ἔγωγετοῖς καταψηφισαμένοις μου καὶ τοῖς κατηγόροις οὐ πάνυ χαλεπαίνω Καίτοι οὐ ταύτῃτῇ διανοίᾳ κατεψηφίζοντό μου καὶ κατηγόρουν ἀλλ᾿ οἰόμενοι βλάπτειν [41e] τοῦτο

αὐτοῖς ἄξιον μέμφεσθαι Τοσόνδε μέντοι αὐτῶν δέομαι τοὺς ὑεῖς μου ἐπειδὰνἡβήσωσι τιμωρήσασθε ὦ ἄνδρες ταὐτὰ ταῦτα λυποῦντες ἅπερ ἐγὼ ὑμᾶς ἐλύπουνἐὰν ὑμῖν δοκῶσιν ἢ χρημάτων ἢ ἄλλου του πρότερον ἐπιμελεῖσθαι ἢ ἀρετῆς καὶ ἐὰνδοκῶσί τι εἶναι μηδὲν ὄντες ὀνειδίζετε αὐτοῖς ὥσπερ ἐγὼ ὑμῖν ὅτι οὐκ ἐπιμελοῦνταιὧν δεῖ καὶ οἴονταί τι εἶναι ὄντες οὐδενὸς ἄξιοιΚαὶ ἐὰν ταῦτα ποιῆτε δίκαια πεπονθὼςἐγὼ ἔσομαι ὑφ᾿ ὑμῶν αὐτός [42a] τε καὶ οἱ ὑεῖς Ἀλλὰ γὰρ ἤδη ὥρα ἀπιέναι ἐμοὶ μὲνἀποθανουμένῳ ὑμῖν δὲ βιωσομένοις ὁπότεροι δὲ ἡμῶν ἔρχονται ἐπὶ ἄμεινον πρᾶγμαἄδηλον παντὶ πλὴν ἢ τῷ θεῷ

riserva (εἴπερ γε) che riaferma in mododistaccato la certezza morale di Socrate| Ἀλλὰ καὶ θάνατον ldquoMa anche voicittadini giudici dovete essere fduciosi(εὐέλπιδας) riguardo alla morterdquo ha ini-zio cosigrave lrsquoultimo capitolo in tono di pe-rorazione quanto alla procedura giudi-ziaria non dovrebbe esserci luogo per unaperorazione giaccheacute la sentenza di morteegrave irrevocabile ma Socrate perora la cau-sa delle sue idee e vuole che quale che siala sorte delle anime dopo la morte i giu-dici che hanno avuto fducia in lui abbia-no chiara coscienza che lrsquouomo non deveesitare a seguire la voce del dio che parlanella sua coscienza41d ὅτι τελευτήσαντι ldquoche per lrsquouo-mo virtuoso non crsquoegrave alcun male neacute da vi-vo neacute da mortordquo la dichiarativa ha fun-zione epesegetica rispetto a ἕν τι τοῦτοmentre ζῶντι e τελευτήσαντι sono predi-cativi di ἀνδρὶ ἀγαθῷ | οὐδὲ τὰ ἐμὰ γέγονεν ldquoneacute le mie vicende (τὰ ἐμά) sonoavvenute a caso (ἀπὸ τοῦ αὐτομάτου)rdquo| τεθνάναι καὶ ἀπηλλάχθαι πραγμάτωνldquoesser morto ed essermi liberato dai fasti-dirdquo lrsquoidea egrave rappresentata da due infnitiperfetti (da θνῄσκω e ἀπαλλάσσω) nellaprospettiva di esser compiuta solo allorasi realizzeragrave ciograve che egrave meglio per Socrate

| ἐμὲ τὸ σημεῖον ldquoil segno non mi di-stolse per nullardquo il segno misterioso (τὸσημεῖον) che talvolta lo distoglieva dalcompiere unrsquoazione era quello che Socra-te chiamava il suo degravemone Socrate inter-preta ora la mancanza di quel segno comela conferma che per lui egrave stato meglio es-ser condannato dal tribunale | ἔγωγε χαλεπαίνω ldquoe io per conto mio (ἔγωγε)non me la prendo (χαλεπαίνω) con colo-ro che hanno votato per la mia condan-na (τοῖς καταψηφισαμένοις μου) neacute congli accusatorirdquo i verbi giudiziari compo-sti con κατα- si costruiscono con il genretto daκατα- (= ldquocontrordquo) della personaaccusata o condannata | Καίτοι ldquoEppu-rerdquo Socrate si ferma un attimo a rifettereche se anche gli accusatori e i giudici a luiostili non gli hanno fatto alcun male nonera questa la loro intenzione | οὐ ταύτῃτῇ διανοίᾳ ldquonon con questa intenzionerdquo41e τοῦτο μέμφεσθαι ldquodi questo egravegiustorimproverarlirdquo |Τοσόνδε δέομαιlett ldquoDi tanto io li pregordquo δέομαι conil gen della persona vale ldquopregarerdquo(oltre che talvolta ldquoaver bisogno dirdquo)mentre τοσόνδε anticipa lrsquoimperativo chesegue τιμωρήσασθε | ταὐτά ἐλύπουνldquoinfiggendo loro gli stessi fastidi che ioinfiggevo a voirdquo λυπέω ldquoafiggere unordquo

qui ripetuto in poliptoto egrave costruito conlrsquoacc della persona e lrsquoacc di relazionedella cosa con cui uno viene afitto nellatraduzione la carica semantica di λυπέωviene trasferita allrsquooggetto che in grecoegrave reso genericamente con il neutro | ἐὰνὑμῖν ἀρετῆς ldquonel caso che vi sembri(ἐὰν δοκῶσιν) che si diano pensiero o(ἤ) del denaro o (ἤ) di qualche altra cosaprima che (ἤ) della virtugraverdquo ἐὰν δοκῶσινegraveunaprotasidiperiodoipoteticodellrsquoeven-tualitagrave lacuiprotasiegravelrsquoimpτιμωρήσασθεi primi due ἤ sono disgiuntivi (lt aut)mentre il terzo introduce il secondotermine di paragone (lt quam) ἄλλουτου του egrave pron indefinito | οἴονταίτι ἄξιοι ldquoe credono di esser qualcosamentre non meritano nullardquo οὐδενός egravegen di stima | δίκαια ἔσομαι ldquoavrogravericevuto ciograve che egrave giustordquo πεπονθὼςἔσομαι egrave futuro perfetto dal tema diπάσχω42a ἐμοὶ βιωσομένοις ldquoperme a mori-re per voi a vivererdquo i due part futuri hannovalore fnale | ὁπότεροι ἡμῶν ldquochi trameevoirdquoὁπότεροιesprimeduegruppicon-trappostiancheseilprimo di essi egrave costitui-to da una sola personaὁπότεροι ἔρχονταιprop interr indiretta egrave soggettiva rispettoalla sovraordinataἄδηλον sott ἐστί

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gno allora la morte sarebbe un guadagno meraviglioso Infatti io ritengo che seuno dopo aver scelto questa notte in cui avesse dormito cosigrave bene da non vederenemmeno un sogno e dopo aver messo a confronto con questa le altre notti e glialtri giorni della sua vita dovesse fare un esame e dirci quanti giorni e quante not-ti abbia vissuto in modo piugrave felice e piugrave piacevole di quella notte durante tutta lasua vita ebbene io credo che costui anche se fosse non solo un qualche privatocittadino ma il Gran Re troverebbe lui pure che questi giorni e queste notti so-no pochi da contare rispetto agli altri giorni e alle altre notti [40e] Se dunque lamorte egrave qualcosa di tal genere io dico che egrave un guadagno Infatti tutto quanto iltempo della morte non sembra essere altro che unrsquounica notte Invece se la mor-te egrave come un partire di qui per andare in un altro luogo e sono vere le cose che siraccontano ossia che in quel luogo ci sono tutti i morti quale bene o giudici cipotrebbe essere piugrave grande di questoInfatti se uno giunto allrsquoAde [41a] liberatosi di quelli che qui da noi si diconogiudici ne troveragrave di veri quelli che si dice che lagrave pronunciano sentenza MinosseRadamante Eaco Trittolemo e quanti altri dei semidei sono stati giusti nella lorovita ebbene in tal caso questo passare nellrsquoaldilagrave sarebbe forse una cosa da pocoE poi quanto non sarebbe disposto a pagare ciascuno di voi per stare insieme conOrfeo e con Museo con Omero e con Esiodo Per quello che mi riguarda sonodisposto a morire molte volte se questo egrave vero [41b] Infatti per me sarebbe straor-dinario trascorrere il mio tempo allorcheacute mi incontrassi con Palamede con Aia-ce figlio di Telamonio e con qualche altro degli antichi che sonomorti a causa di un ingiusto giudizio mettendo a confronto imiei casi con i loro E io credo che questo non sarebbe dav-vero spiacevoleMa la cosa per me piugrave bella sarebbe sottoporre ad esa-me quelli che stanno di lagrave interrogandoli come facevocon questi che stanno qui per vedere chi egrave sapiente echi ritiene di essere tale ma non lo egrave Quanto sarebbedisposto a pagare uno di voi o giudici per esaminarechi ha portato a Troia [41c] il grande esercito oppu-re Odisseo o Sisifo e altre innumerevoli persone chesi possono menzionare sia uomini che donne E ildiscutere e lo stare lagrave insieme con loro e interrogarlinon sarebbe davvero il colmo della felicitagrave E certa-mente per questo quelli di lagrave non condannano nes-suno a morte Infatti quelli di lagrave oltre ad essere piugravefelici di quelli di qua sono altresigrave per tutto il tempoimmortali se sono vere le cose che si diconoEbbene anche voi o giudici bisogna che abbiate buo-ne speranze davanti alla morte e dovete pensare che unacosa egrave vera in modo particolare [41d] che ad un uomobuono non puograve capitare nessun male neacute in vita neacute in mor-te Le cose che lo riguardano non vengono trascurate dagli

Pittore di Achille (attribuita) Leacutekythoscon giovane presso una tomba ca 440 aCNew York Metropolitan Museum of Art

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degravei E anche le cose che ora mi riguardano non sono successe per caso ma per me egraveevidente questo che ormai morire e liberarmi degli affanni era meglio per me Perquesto motivo il segno divino non mi ha mai deviato dalla via seguitaPerciograve io non ho un grande rancore contro coloro che hanno votato per la miacondanna neacute contro i miei accusatori anche se mi hanno condannato e mi han-no accusato non certo con tale proposito bensigrave nella convinzione di farmi delmale [41e] E in ciograve meritano biasimoPerograve io vi prego proprio di questo Quando i miei fgli saranno diventati adulti pu-niteli o cittadini procurando a loro quegli stessi dolori che io ho procurato a voise vi sembreranno prendersi cura delle ricchezze o di qualche altra cosa prima chedella virtugrave E se si daranno arie di valere qualche cosa mentre non valgono nullarimproverateli cosigrave come io ho rimproverato voi percheacute non si danno cura di ciograve dicui dovrebbero darsi cura e percheacute credono di valere qualche cosa mentre in realtagravenon valgono niente [42a] Se farete questo avrograve ricevuto da voi quello che egrave giustoio e i miei fgliMa egrave ormai venuta lrsquoora di andare io a morire e voi invece a vivereMa chi di noi vada verso ciograve che egrave meglio egrave oscuro a tutti tranne che al dio

Trad G Reale

guida allOtildeanalisi

LINGUA E LESSICO

1 Nel testo ricorrono alcuni termini legati alla radice

θαν(ε)- Dopo aver letto la Scheda di lessico

( p 33) elencali ed evidenziane le differenze dalpunto di vista del signifcato

termine legato alla radice θαν(ε)- significato

TEMI E CONFRONTI

2 In 40d-e alle due opzioni concernenti la morte

vengono associate due immagini Quali

3 Trova nel testo greco le espressioni chesottolineano la differenza fra il credere di essere e

lrsquoessere Trascrivile poi nello schema seguente

credere di essere essere

4 Ripercorri nella struttura e nello sviluppo del

ragionamento i paragraf 40c-41c Completaquindi la seguente tabella

riguardo al

τεθνάναιvengono poste

due alternative

ἢ μηδὲν εἶναι μηδὲ αἴσθησινμηδεμίαν μηδενὸς ἔχειν τὸντεθνεῶταἢhelliphelliphelliphelliphelliphellip

prima possibilitagrave εἴτε δὴ μηδεμία αἴσθησίς ἐστινἀλλ᾿ οἷον ὕπνος ἐπειδάν τιςκαθεύδων μηδ᾿ ὄναρ μηδὲνὁρᾷ θαυμάσιον κέρδος ἂν εἴηὁ θάνατος

seconda possibilitagrave

le categorie

di personaggi

dellrsquooltretombaa) i veri giudicib) helliphelliphelliphelliphellipc) helliphelliphelliphelliphellipd) helliphelliphelliphelliphellip

Μίνως τε καὶ ῾Ραδάμανθυς καὶΑἰακὸς καὶ Τριπτόλεμος

5 Lrsquoultimo pensiero di Socrate egrave per i figliesprimendo una sua preoccupazione nei loroconfronti egli ritorna cosigrave su un motivo ricorrentedel suo pensiero Sai dire quale

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lrsquoauto

reSimposio

Il Simposio riproduce una discussione ndash egrave un dialogonarrato ndash avvenuta a casa del poeta Agatone in oc-casione del convito per festeggiare la sua vittoria nelleLenee del 416 aC gli invitati sono Fedro appassio-nato di retorica il suo amico prediletto Pausania il me-dico Erissimaco il poeta comico Aristofane e SocrateOgnuno degli intervenuti pronuncia un elogio di ErosFedro narra un mito secondo cui Eros sarebbe un diocapace di ispirare lrsquoeroismo in chi ama e dimostra lasua affermazione con lrsquoesempio di Alcesti che accettogravedi morire al posto del marito Admeto secondo Pausa-nia ci sono due tipi di Eros come esistono due Afrodi-ti una celeste e una volgare Erissimaco sostiene cheEros egrave presente in tutti gli esseri percheacute lrsquoamore fra op-posti permea di seacute lrsquointera natura Aristofane raccontainvece una storia fantasiosa come le sue commedie inorigine gli esseri viventi erano suddivisi in tre sessi cioegravei maschi le femmine e gli ldquoandroginirdquo (che assommava-no caratteri maschili e femminili) Per reprimerne la po-tenza Zeus li divise a metagrave e da allora le due parti siricercano reciprocamente per ricostruire lrsquounitagrave origina-ria dai maschi discendono gli uomini attratti da uominidalle femmine donne attratte da donne e dagli androgi-ni uomini e donne eterosessuali Dopo Agatone e il suoelogio della delicatezza e della bellezza di Eros egrave la vol-ta di Socrate che riferisce ai convitati la storia che untempo gli aveva raccontato Diotima di Mantinea Erosegrave fglio di Poros e di Penia cioegrave di Astuzia e di Povertagravenel giorno in cui gli degravei festeggiavano la nascita di Afro-dite Poros si ubriacograve e Penia volle concepire un fglioda lui gli si sdraiograve accanto e concepigrave Eros che essen-do fglio di tali genitori egrave un degravemone (non un dio) pove-ro ma ama la ricchezza non egrave bello ma ama la bellezzaegrave ignorante e quindi ama la sapienza che delle cosebelle egrave la piugrave bella Il dialogo egrave concluso dallrsquoarrivo di Al-cibiade ubriaco che pronuncia un singolare elogio diSocrate im quale ndash come Eros ndash ispira a chi sta con luiil desiderio della bellezza e della sapienza ( T6-T10)

Fedone

Fedone racconta al suo amico Echegravecrate delle ultimeore di vita di Socrate Ai suoi discepoli il maestro spie-ga che non devono affiggersi per la sua morte immi-nente percheacute Socrate non egrave il corpo ormai cadenteper la vecchiaia che sta loro davanti ma la sua animaimmortale lrsquoanima una volta libera dalle catene chela vincolano al corpo potragrave fnalmente contemplare leidee e raggiungere cosigrave la beatitudine per cui egrave nata eche ha sempre desiderato ( T11-T12)

Repubblica

Lo Stato perfetto egrave descritto nei dieci libri della Repub-

blica il dialogo si svolge al Pireo nella casa del vecchioCefalo il padre dellrsquooratore Lisia e di Polemarco e vipartecipano anche i due fratelli di Platone Glauconee Adimanto Nel primo libro si confuta la tesi espostadal sofsta Trasimaco che la giustizia egrave lrsquointeresse delpiugrave forte (questo libro potrebbe essere stato compostonella fase ldquosocraticardquo del pensiero di Platone) In segui-

to Socrate va delineando la struttura di uno Stato chesia governato dai flosof (ldquocustodirdquo) difeso dai guerrierie sostenuto dallrsquoattivitagrave economica di artigiani e com-mercianti In ognuna di queste classi prevale una delletre funzioni dellrsquoanima la ragione guidata dalla saggez-za (flosof) la volontagrave guidata dalla fortezza (guerrieri)il desiderio guidato dalla temperanza (artigiani e com-mercianti) I custodi devono mettere in comune non so-lo i beni ma anche le donne e i fgli in modo da essereliberi da ogni passione privata e preoccuparsi soltantodel bene della comunitagrave Da questo Stato devono es-sere esclusi i poeti soprattutto quelli che compongonopoesia epica o drammatica i poeti epici infatti produ-cono immagini immorali degli degravei soggetti a passionivili quali lrsquoira e la lussuria colpevoli di azioni immora-li (come gli adultegraveri di Zeus) o violente come la bat-taglia degli degravei sotto le mura di Troia I poeti imitano larealtagrave sensibile che egrave a sua volta imitazione del mondoideale quindi la loro poesia costituisce unrsquoimitazionedi secondo grado ancor piugrave contraddittoria e remotadal mondo delle idee di quanto possa esserlo il mondosensibile ( T13-T15)

Fedro

Socrate e Fedro discutono dellrsquoamore sotto un platanopresso le rive dellrsquoIlisso appena fuori Atene Fedro leggea Socrate un discorso che attribuisce a Lisia secondocui egrave meglio compiacere chi non ci ama piuttosto chechi ci ama chi non ci ama infatti saragrave molto meno tur-bato dalla passione piugrave ragionevole e quindi piugrave grade-vole Socrate propone un ragionamento analogo madopo averlo concluso si pente e dichiara che non vor-rebbe aver pronunciato un discorso cosigrave blasfemo do-vragrave declamare un nuovo discorso una ldquopalinodiardquo (nuo-vo canto ossia ritrattazione da un celebre canto di Ste-sicoro in cui il poeta si mostrava pentito di aver denigratoElena Vol 1 p 438) Socrate spiega ora che lrsquoamoreegrave una sorta di divina follia che turba lrsquoanima e la spingealla ricerca della bellezza ideale e della veritagrave che coinci-de con essa Per illustrare lrsquoidea racconta un mito le ani-me degli uomini sono come bighe alate trascinate da uncavallo bianco e da uno nero prima di incarnarsi nei cor-pi hanno percorso una via nello spazio che sta sopra alcielo lrsquoiperuranio Lrsquoauriga che regge la biga rappresentala parte razionale dellrsquoanima il cavallo bianco egrave lrsquoanimapassionale mentre quello nero egrave lrsquoanima soggetta agliistinti lrsquoauriga punta verso lrsquoalto per meglio contempla-re da vicino le idee intelligibili e lrsquoanima passionale col-labora con lui mentre il cavallo nero cioegrave lrsquoanima che egravesoggetta alla concupiscenza cerca di tirare la biga ver-so il basso Le anime i cui aurighi riescono meglio a go-vernare la biga giungendo a contemplare piugrave da vicinole idee dopo la reincarnazione conservano piugrave chiaroil ricordo dei modelli immortali che hanno contemplatoDopo aver toccato toni molto vicini a quelli della poe-sia il dialogo si conclude con una piugrave asciutta rifessio-ne sulla retorica la vera retorica egrave quella che conoscelrsquoessenza intelligibile (le idee) e procede attraverso ladialettica che divide e riunisce i concetti organizzan-doli secondo la loro essenza

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Una nuova forma di poetica | Sia il Fedone sia il Simposio fanno ricorso a una cornice particolar-mente complessa volta a sottolineare il carattere di rievocazione del dialogo Nel Fedone duepitagorici Echecrate e Fedone si incontrano nella suggestiva cittagrave di Fliunte nel Peloponne-so (dove si diceva fosse nato lo stesso Pitagora e dove trovarono rifugio in etagrave classica diversiesponenti del pitagorismo) Fedone proviene da Atene e ha quindi notizie sicure sulle ultimeore di Socrate il nucleo del dialogo egrave quindi un racconto serrato delle ultime ore di Socrate inprigione volto a chiarire quello che Socrate disse e fece ndash il binomio egrave enfaticamente sottoli-neato ndash di fronte alla morte

Nelle prime battute del racconto di Fedone grande spazio prende il contesto apollineo cheaccompagna le ultime ore del flosofo lrsquoesecuzione stessa era stata resa possibile dal ritornodella nave sacra di Teseo da Delo (isola sacra ad Apollo) evento che segnava la fne della treguasacra durante la quale si sospendevano le esecuzioni capitali E del resto Socrate stesso erastato visitato piugrave volte da un sogno profetico di origine apollinea che lo invitava a comporremusica ecco percheacute prima di morire aveva messo in musica un inno ad Apollo e alcune favo-le di Esopo che al culto apollineo era associato nel santuario di Delf Forse ndash dice Socrate ndashil sogno si riferiva non alla ldquomusica della flosofardquo ma proprio alla musica in senso comunequindi alla produzione poetica anche se proprio le parole del flosofo fniscono per rappre-sentare una nuova forma di poesia nata sotto il segno di Apollo Gli argomenti che Socratesviluppa nel corso del dialogo insieme agli amici sono quindi presentati come unrsquoimpresaal tempo stesso intellettuale e mitologica

Il dialogo alterna momenti di esaltazione e scoramento con una costante attenzione allapsicologia degli amici di Socrate stretti fra lacrime e speranze incerti se credere agli argo-menti che cercano di dimostrare lrsquoimmortalitagrave dellrsquoanima Per fare ciograve Socrate (cioegrave Plato-ne) ricorre anche al mito come per esempio quello escatologico che chiude il dialogo vi sidescrivono il destino dellrsquoanima dopo la morte e la natura del mondo visto dallrsquoalto in unastraordinaria visione aerea Forse egrave impossibile sostenere che le cose sono nel dettaglio co-sigrave come il mito le descrive eppure ndash aferma Socrate ndash egrave un rischio bello e nobile quello dicimentarsi con questo racconto

Il Fedone si conclude con la celebre descrizione della morte di Socrate che vorrebbe brin-dare con la cicuta e afronta poi la sua fne con la massima serenitagrave fno a pronunciare le ul-time misteriose parole dobbiamo un gallo ad Asclepio il dio della medicina Forse lrsquoanimadi Socrate egrave ormai salva e il tributo al dio ne egrave il segno

Il messaggio di Socrate(-Diotima) | Il Simposio pur essendo la rievocazione di un famoso sim-posio tenutosi a casa di Agatone e dunque di un evento tutto maschile egrave dominato dallavoce di una donna la sacerdotessa Diotigravema di Mantinea di cui Socrate riferisce gli insegna-menti ricevuti in un tempo ancora precedente Siamo quindi di fronte a un racconto chepassa sulla bocca di Diotima Socrate Aristodemo e Apollodoro (i due veri e propri prota-gonisti del dialogo) e infne implicitamente Platone segno della forza di Socrate e dei suoidiscorsi che hanno la prodigiosa capacitagrave di propagarsi e fare proseliti

Il simposio descritto si confgura come unrsquoindagine su eros cui contribuiscono tutti iconvitati da punti di vista molto diferenti al tempo stesso il Simposio ofre una serie di im-magini del flosofo Socrate che per un sapiente gioco di rimandi e corrispondenze internefniscono per coincidere con lrsquoimmagine di eros il Simposio dunque egrave un dialogo sullrsquoa-more ma anche sulla flosofa incarnata nella fgura di Socrate

Il dialogo ha un andamento sia centrifugo sia centripeto Centrifugo percheacute Platone dagravevoce a diversi personaggi che rappresentano altrettanti punti di vista lrsquoamante della mi-tologia (Fedro) lrsquoeducatore (Pausania) il medico (Erissimaco) il comico (Aristofane) iltragico (Agatone) il flosofo (Socrate) il politico (Alcibiade) E in questo moltiplicarsi divoci Platone dimostra un talento straordinario che gli permette di catturare e riprodurrela parlata e le forme espressive di fgure diversissime unite in una mirabile polifonia Ma il

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redialogo ha anche un andamento centripeto percheacute i due discorsi piugrave forti ndash quello di So-crate e quello di Alcibiade ndash riprendono diversi elementi dei discorsi degli altri simposiastima li potenziano e li inseriscono in teorie piugrave organiche e articolare riconducendo i varipunti di vista espressi a una sorta di unitagrave Anche lrsquoimmagine di eros descritto da Socrate equella di Socrate stesso tratteggiata da Alcibiade si fondono del resto in un unico ritrattoche restituisce lrsquoimmagine indimenticabile di un ldquoeros flosofordquo un grande demone media-tore che incarna la philosophigravea lrsquoldquoamore della sapienzardquo appunto ossia lrsquoanelito dellrsquouomoa raggiungere il sapere divino

Un nuovo progetto etico-politico | Secondo una notizia antica Platone continuograve a lavorarefno alla morte sulle prime parole della Repubblica e alla fne decise di cominciare il dialo-go con la parola κατέβην ldquodiscesirdquo che viene afdata a Socrate il flosofo infatti si sta diri-gendo al Pireo e dunque ldquoscendendordquo verso la costa La scelta potrebbe essere voluta e avereun signifcato particolare questa discesa preannuncerebbe la successiva ldquocatabasi infernalerdquodel flosofo nella caverna (anchrsquoessa introdotta dallo stesso verbo) e forse intende presen-tare lrsquointero dialogo come una sorta di immersione nel tumultuoso mondo della polis allaricerca di una chiave di lettura che permetta di pensare un mondo alternativo e superiorealla polis stessa Il dialogo del resto si conclude con un richiamo alla ldquovia che porta in altordquoquasi a simboleggiare il processo di risalita che sarebbe stato portato a compimento

La Repubblica in efetti egrave ricchissima di similitudini metafore e allegorie che nel grecodi Platone vanno tutte sotto il nome di ldquoimmaginerdquo (εἰκών) Le immagini vengono perograve usateesplicitamente come strumento conoscitivo piegando quindi a un fne flosofco uno strumen-to che di per seacute apparteneva a pieno titolo alla tradizione poetica e letteraria La mimesi poe-tica del resto egrave oggetto nella Repubblica di una critica feroce sia per gli efetti negativi legatiallrsquoimmedesimazione con i personaggi sia percheacute la poesia egrave imitazione della realtagrave sensibileche a sua volta imita il mondo delle idee e si colloca quindi a due gradi di distanza dalla realtagraveAl tempo stesso perograve Platone chiama in causa una fgura nuova che prende il nome di ldquopitto-re di costituzionirdquo un artista che riesce a produrre la sua opera prendendo a modello proprioil mondo delle idee E questo artista egrave in fondo Platone stesso che ldquodipingerdquo il suo capolavo-ro cosigrave oltre che una grande rifessione sulla poesia la Repubblica ofre anche un grandiosoesempio di poesia riformata secondo un criterio profondamente etico

La teoria dellrsquoamore (e della comunicazione) | Il Fedro si distingue da Fedone Simposio e Repub-blica per unrsquoapparente semplicitagrave strutturale (due soli personaggi nessuna cornice narrativa)che in realtagrave cela un rapporto profondo con la tradizione poetica e insieme una rifessione sullacomunicazione letteraria La rafnatissima descrizione del paesaggio attico che fa da sfondoalla conversazione tra Socrate e Fedro ofre per esempio una descrizione topica di locusamoenus ma rappresenta anche un omaggio alla grande poesia lirica che ambientava i suoiamori in scenari simili e visibilmente presenti alla memoria letteraria di Platone

I primi due discorsi del Fedro ricreano magistralmente la voce della retorica lisiana men-tre la prosa poetica della palinodia di Socrate deve molto allrsquoinfuenza di Gorgia La pali-nodia peraltro si apre apertamente alla voce della lirica Stesicoro ofre il modello per laritrattazione di Socrate e le voci di Safo Anacreonte e Ibico sono chiaramente riconosci-bili nel tessuto del discorso Insieme a riecheggiamenti del ritmo e del lessico della grandepoesia Socrate riprende anche la concezione dellrsquoeros vissuto come esperienza sublime edevastante Ma lo choc emotivo dellrsquoamore egrave poi piegato allrsquoamore delle idee cui lrsquoeros serettamente incanalato puograve condurre In questo quadro il mito della biga alata e la descri-zione drammatizzata dei moti dellrsquoanima rappresentano sicuri vertici della scrittura plato-nica che si avventura a dipingere ldquoquel che nessun poeta ha mai cantatordquo come Socrate notaal principio della palinodia

Lo stile esuberante della poesia mitologica peraltro convive con quello della dimostra-zione e la seconda parte del dialogo prende un andamento dialettico e analitico Egrave anco-

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ra un mito perograve quello di Teuth e dellrsquoinvenzione dellrsquoalfabeto a fornire il destro per lacelebre critica della scrittura come gli altri dialoghi maturi che abbiamo trattato infatti ilFedro egrave anche una straordinaria rifessione sui meccanismi della comunicazione

Lo stile dei dialoghi della maturitagrave | La rafnata mimesi linguistica che giagrave caratterizza i dialoghigiovanili raggiunge nelle opere mature una qualitagrave artistica prodigiosa La prosa di Platonesi adatta ai diversi contesti con duttilitagrave e fnezza e lrsquoimpiego del dialetto attico nei limitidi una urbanitas sorvegliata tocca corde stilistiche molto diverse talora con un voluto ef-fetto di contrasto valga come esempio il Simposio dove il discorso rarefatto di Diotima egraveseguito dallrsquointervento di Alcibiade la cui ebbrezza impetuosa permea di seacute la sintassi delsuo discorso

I dialoghi ldquosenilirdquo | Con lrsquoimportante eccezione delle Leggi e del Timeo-Crizia i dialoghi delterzo gruppo si caratterizzano per la presenza di interlocutori estremamente autorevolicome il matematico Teeteto nel dialogo omonimo In alcuni dialoghi addirittura Socrateperde il primato e si trova nellrsquoinedita posizione di personaggio secondario cosigrave accade nelParmenide dove il grande flosofo di Elea conduce la maggior parte del dialogo e cosigrave ac-cade nel Sofsta e nel Politico dove un misterioso ldquoStraniero di Eleardquo conduce unrsquoindaginevolta a defnire le fgure del sofsta e del politico Questi dialoghi in accordo con tali perso-naggi tendono a una maggiore rarefazione e astrattezza visibile anche sul piano del lessico

le trame I dialoghi OgraveseniliOacute

Parmenide e Teeteto

Argomento del Parmenide egrave la dialettica che indaga sulrapporto non chiaramente defnibile tra i modelli idealidella realtagrave e gli oggetti della conoscenza sensibile Il Te-

eteto invece affronta i vari gradi della conoscenza sof-fermandosi in particolare sulla funzione che ha in questaricerca lo studio della matematica Il problema che questidialoghi affrontano egrave come lrsquoidea (una e reale) puograve sussi-stere senza cessare di essere una nelle cose sensibiliche sono molte Mentre i dialoghi maggiori esaminava-no la dialettica interna al mondo ideale nella sua sepa-ratezza da quello sensibile questi due dialoghi inizianoa porre il problema di evitare una separazione totale tralrsquoessere in seacute che egrave oggettivo e fsso e la soggettivitagravedi chi conosce

Sosta

Il Sofsta mette in discussione lrsquointerpretazione ogget-tivistica della teoria delle idee cioegrave egrave impossibile cheldquolrsquoessere perfetto sia privo di movimento di anima drsquoin-telligenza che non viva neacute pensirdquo invece lrsquoessere devecomprendere in seacute lrsquointelligenza che lo conosce e quin-di deve essere movimento e quiete quiete in quanto lastabilitagrave egrave condizione percheacute lrsquoessere sia ma anche mo-vimento percheacute lrsquointelligenza implica vita e quindi movi-mento La dialettica egrave la scienza che scopre come il ldquononessererdquo non implica il nulla come voleva Parmenide masemplicemente ciograve che egrave diverso lrsquoaltro essere ( Per-

corso di filosofia T1-T2)

Filebo

Nel Filebo si affronta nuovamente lrsquoindagine sul benee si giunge alla conclusione che per lrsquouomo il bene non

puograve essere semplice piacere infatti una vita fondatasul piacere senza sapere cosa sia piacere sarebbeanimale ma anche una vita di pura intelligenza nonsarebbe umana Per risolvere il problema Platone ri-corre ai concetti pitagorici di limite e di illimitato Fun-zione del limite egrave riunire ciograve che egrave disperso percheacute illi-mitato (principi come il caldo e il freddo il piacere e ildolore) decade cosigrave lrsquoopposizione tra lrsquouno e i moltipercheacute determinare il numero dei molti signifca ricon-durli allrsquounitagrave Nella vita umana dunque si mescolanopiacere e intelligenza in una proporzione determinatadallrsquointelligenza

Politico

Con il Politico Platone ritorna al problema dellrsquoorga-nizzazione della comunitagrave civile ma non piugrave per trac-ciarne unrsquoimmagine ideale come nella Repubblicabensigrave in termini empirici suggerendo al legislatorelrsquouso della misura come nel progetto etico del File-

bo grazie alla misura saragrave possibile conciliare lrsquoin-dole degli uomini coraggiosi e di quelli prudenti An-che le leggi costituiscono una necessitagrave prescrivonoin modo sommario ciograve che egrave il meglio per tutti e co-stituiscono anche lrsquoelemento che distingue le formepositive di governo da quelle deteriori le leggi infattidistinguono la monarchia dalla sua degenerazionela tirannide distinguono lrsquoaristocrazia dallrsquooligarchiamentre la democrazia egrave sempre senza leggi e quin-di egrave in assoluto il peggiore di tutti i governi possibili

Per il Timeo-Crizia e le Leggi proflo p 13 Per ilTimeo in particolare anche Percorso di filoso-

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ree della sintassi La forza drammatica che anima i dialoghi del primo e del secondo gruppoin efetti sembra venir meno a favore di un taglio piugrave analitico ( Percorso di flosofapp 152 ss)

Il Timeo afronta il problema dellrsquoorigine del mondo e da questo punto di vista pur inun ambito che non ammette conclusioni defnitive lrsquoambizione di Platone sembra esse-re quella di fornire un racconto capace di raccogliere il meglio della rifessione presocra-tica e di rivaleggiare al tempo stesso con le teogonie e le cosmogonie dei poeti non percaso il racconto egrave presentato come un inno in onore di Atena ( Percorso di flosofapp 158 ss) Il Timeo egrave preceduto da una cornice che rimanda alla Repubblica la cittagrave per-fetta potragrave essere compresa appieno solo nel quadro cosmogonico oferto dal racconto diTimeo il primo degli interlocutori a prendere la parola per tenere un lungo discorso Altermine del racconto Timeo cede la parola a Crizia che si incarica di raccontare una sto-ria a suo tempo udita da Solone Questi a sua volta ne aveva appreso i contenuti in Egittoin una cittagrave per cosigrave dire ldquogemellatardquo con Atene per la comunanza del culto per Atena (ri-conoscibile secondo il racconto pur attraverso il nome a lei dato dagli Egizi) E il raccontocustodito dagli Egizi che a Solone spiegano come il popolo greco abbia perso memoria delproprio passato per il susseguirsi di catastrof naturali che ne hanno cancellato piugrave volte laciviltagrave non egrave altro che la misteriosa storia di Atlantide un favoloso regno posto oltre le co-lonne drsquoErcole a cui un tempo Atene si oppose con successo dato che gli atlantidi avevanoattaccato il Mediterraneo

Il Crizia che continua il Timeo e forse appartiene a un unico macro-dialogo (il Timeo-Crizia) comincia con unrsquoaccurata descrizione di Atlantide dal punto di vista geografcocultuale e militare ( La permanenza dei classici pp 15 s) Crizia racconta di come ilpopolo di questa cittagrave fosse per lungo tempo pacifco e caro agli degravei fncheacute la parte menodivina del suo sangue non fece inclinare Atlantide verso la violenza Fu allora che lrsquoimperosi accinse ad attaccare lrsquoEuropa e solo Atene ebbe il coraggio di opporsi Zeus allora con-vocograve un concilio divinohellip Ma proprio quando il racconto della guerra sta per cominciarequasi fossimo di fronte a una nuova Iliade il Crizia si interrompe forse percheacute Platone nonebbe il tempo di fnire lrsquoopera o forse ndash piugrave probabilmente ndash percheacute decise di lasciarla vo-lutamente in sospeso

Nella sua ultima opera infne Platone tornograve ad afrontare il tema delle leggi che devonogovernare la comunitagrave le Leggi sono un dialogo in dodici libri che fu pubblicato da Filip-po di Opunte dopo la morte del maestro La natura umana egrave inevitabilmente fragile e insi-cura e lo Stato deve necessariamente imporre le leggi queste non solo devono prescriverei migliori modi di comportamento ma devono anche convincere i cittadini della loro ne-cessitagrave La cittagrave tratteggiata nelle Leggi si fonda su principi meno radicali di quelli che tro-viamo nella Repubblica e in efetti il progetto si basa su unrsquoapprofondita rielaborazione diaspetti diversi delle costituzioni e dei sistemi educativi greci Proprio per questo le Leggisono unrsquoopera di capitale importanza per conoscere la civiltagrave greca di etagrave classica e dimo-strano ancora una volta quanto profondamente Platone desiderasse incidere concretamen-te sulla realtagrave per migliorarla

Lo stile dei dialoghi ldquosenilirdquo | Dal punto di vista della lingua e dello stile i dialoghi senili mo-strano una maggiore solennitagrave ravvisabile in scelte ben precise come quella di evitare si-stematicamente lo iato che egrave una norma della poesia alta Platone talvolta ricorre ancora auna prosa poetica come si osserva in alcuni miti oppure adotta movenze epiche temperateda formule e stilemi ripresi dagli storici come si vede nel Crizia Tuttavia prevale in questidialoghi uno stile piugrave tecnico e asciutto che ben si adatta ai personaggi dignitosi e sapienti

Le Leggi lrsquoultimo dialogo di Platone portano invece il segno dellrsquoopera incompiuta co-me denunciano la sintassi involuta e i frequenti anacoluti

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per approfondire Il dialogo platonico

Diogene Laerzio (fne II-III sec dC) nel terzo libro dellasua opera Vite e dottrine dei flosof antichi pur indican-do ndash fra altri ndash un certo Alessameno di Teo o di Stireacome iniziatore del dialogo quale forma letteraria ritieneche il suo reale inventore sia stato Platone in quanto fuproprio lui a perfezionare il genere (ἀκριβώσας τὸ εἶδος)

I ldquomodellirdquo del dialogo Possiamo qui indicare i mo-delli del dialogo flosofco nel mimografo Sofrone di Si-racusa contemporaneo di Euripide e nel dramma atti-co Entrambi erano ben noti a Platone quanto al primofu proprio il flosofo ateniese (sempre secondo DiogeneLaerzio) a farlo conoscere ai suoi concittadini a propositodel dramma invece ricordiamo che lrsquoantichitagrave ritenevache Platone fosse stato autore di tragedie e che solo peril decisivo incontro con Socrate che ne segnograve defnitiva-mente lrsquoesistenza vi avesse rinunciato Ci racconta Dio-gene Laerzio (III 5) che mentre stava per partecipare aun concorso con una tragedia Platone udita la voce diSocrate diede la sua opera alle famme

Il dialogo come metodo filosofico Rifettere sulla for-ma del dialogo permette inoltre di comprendere anche ilmodo in cui secondo Platone si puograve giungere alla co-noscenza La sapienza non si trasmette infatti comeun liquido da un recipiente pieno a uno vuoto Cosigrave diceironicamente Socrate in Simposio 175d ldquoSarebbe bel-lo Agatone se la sapienza fosse tale da scorrere da chidi noi ne egrave piugrave colmo a chi ne egrave piugrave vuoto se veniamoa contatto lrsquouno dellrsquoaltro alla maniera dellrsquoacqua dellecoppe che scorre attraverso un flo di lana dalla piugrave col-ma alla piugrave vuotardquo (trad S Nannini) La sapienza puograve es-sere raggiunta solo attraverso il dialogo fra discepoli esolo il dialogo accende la scintilla della veritagrave Condizioniindispensabili sono la convivenza (συζῆν) e la lunga fre-quentazione (συνουσία) ldquoDopo molte discussioni fattesu questi temi e dopo una comunanza di vita improv-visamente come luce che si accende dallo scoccare diuna scintilla essa nasce dallrsquoanima e da essa stessa sialimentardquo (Lettera VII 341c-d trad R Radice)La contemplazione solitaria non egrave dunque amata dalflosofo che cosigrave fa esprimere Socrate nel Protago-

ra 348c ldquoCredo infatti che Omero non abbia tortolagrave dove dice se due vanno insieme uno puograve vedere

prima dellrsquoaltro In tale maniera tutti ci sentiamo piugrave si-curi di fronte ad ogni azione discorso o pensiero Seinvece uno da solo concepisce un pensiero va subi-to in cerca di qualcuno per poterglielo esporre e perpoterne saggiare la consistenza e non si ferma primadi averlo trovatordquo (trad G Reale)

La cornice dei dialoghi platonici Egrave da osservare chei dialoghi di Platone ndash dal punto di vista formale suddivi-sibili in dialoghi diretti (per es Lachete) o narrati (per esSimposio) ndash sono talora inseriti in scene descritte concura attenta (pensiamo al locus amoenus raffgurato nelFedro la campagna ateniese lungo la riva dellrsquoIlisso) Laloro struttura in qualche caso vede sovrapposti piugrave li-

velli narrativi e drammatici i discorsi del Simposio peresempio sono riferiti da Apollodoro cui li ha raccontatiAristodemo presente al convito a casa di Agatone Ta-le cura per lrsquoaspetto piugrave prettamente letterario si spiegacon il fatto che i dialoghi venivano letti ad alta voce (co-me testimonia ancora Diogene) ed erano destinati alladivulgazione allrsquoesterno della scuola

La tradizione dei dialoghi e lrsquoedizione dello

Stephanus Quanto alla loro organizzazione essi so-no inseriti in un corpus composto di 36 opere (cioegrave 34dialoghi lrsquoApologia e la raccolta delle Lettere) e spes-so presentano due titoli che per lo piugrave si riferisconorispettivamente al nome dellrsquointerlocutore principale eallrsquoargomento (per es Alcibiade I o Sulla natura del-

lrsquouomo Eutifrone o Sul santo ecc) Fondamentale nel-la storia delle edizioni di Platone fu quella del 1578 delflologo francese Henri Estienne latinizzato in Stepha-nus alla quale anche le edizioni moderne si richiamanocitandone in margine al testo la numerazione delle pa-gine le pagine vengono poi ulteriormente suddivise insezioni contrassegnate con lettere dalla a alla e

Una pagina miniata tratta dai Dialoghi di Platone tradottiin latino da Marsilio Ficino per Lorenzo il MagnifcoXV secolo Firenze Biblioteca Laurenziana

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iLA PERMANENZA

DEI CLASSICIPersonaggiforme intrecci

Platone al cinema

ldquoSvelato il mistero di Atlantiderdquo Quante volte si egrave ripetuto questo annuncio fra scoopgiornalistici e inchieste piugrave o meno scientifche Ma Atlantide salvo clamorose smentite nonesiste egrave unrsquoinvenzione di Platone La Repubblica di Platone traccia le linee della cittagrave ideale

una cittagrave che perograve nessuno ha mai vistola dipinge un pittore ndash Platone stessondash che non ha potuto avvalersi di alcunmodello per realizzare il suo capolavo-ro Ma non si puograve escludere che la cit-tagrave in un punto imprecisato dello spazioe del tempo esista sia esistita o forseesisteragrave un giorno Si capisce cosigrave per-cheacute nel Timeo-Crizia (un insieme di duedialoghi che si presenta come il sequeldella discussione proposta nella Repub-blica) si ponga lrsquoesigenza di una visionepiugrave concreta e animata della cittagrave idealeEcco allora che allrsquoinizio del Timeo So-crate chiede che le belle immagini pit-toriche della cittagrave ideale siano poste inmovimento in modo che la sua eccel-

lenza emerga messa alla prova con un confitto una guerra che ne dimostri la superioritagraveLa mossa egrave ardita e profetica Socrate vorrebbe uno spettacolo che consiste nel guardare

(θεάσασθαι) immagini (ζῷα) in movimento (κινούμενα) Questi zoa indicano lrsquoimmaginema anche il corpo degli esseri viventiladdove il verbo theagraveomai rimanda al-lo spettacolo del thegraveatron il teatro Malrsquoelemento piugrave straordinario egrave ofertodal terzo termine kinougravemena il verboda cui viene il nostro ldquocinemardquo che perlrsquoappunto prende anche il nome in in-glese di motion pictures cioegrave ldquoimmaginiin movimentordquo

Platone inventore del cinema Inun certo senso sigravehellip Ma che ne egrave delfilm sulla cittagrave ideale Il Timeo pro-segue con una cosmogonia governatada un creatore buono che costruisce ilmondo fisico a immagine del cosmoideale o metafisico Comincia quin-di il Crizia il secondo dialogo checompone il dittico narrativo Come

Locandina del flm LrsquoAtlantide adattamento cinematografco del romanzo diPierre Beinot 1921 regia di Jacques Feyder

Fotogramma dal flm LrsquoAtlantide 1932 regia di Georg Wilhelm Pabst

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aveva promesso allrsquoinizio del TimeoCrizia si accinge a raccontare unrsquoepo-pea antichissima che un tempo Solo-ne apprese da archivi venerandi e cheavrebbe ndash se gli impegni glielo aves-sero consentito ndash trasposto in poesiaper farne un poema superiore a quellidi Omero Si tratta dello scontro fraAtene e lrsquoimpero di Atlantide unavicenda antica di 9000 anni e ormaidimenticata ovunque (con lrsquoeccezio-ne dellrsquoEgitto) percheacute nel frattem-po catastrofi e distruzioni hanno piugravevolte cancellato la memoria umana ecostretto la civiltagrave a ripartire da zeroEppure quegli Ateniesi sono gli ante-nati dei concittadini di Socrate e riu-scirono nellrsquoimpresa piugrave gloriosa mai

compiuta Crizia procede con la descrizione del favoloso impero di Atlantide unrsquoisolapotentissima posta fuori dalle colonne drsquoErcole che nel tempo dimenticograve la giustizia de-gli degravei e si lanciograve in una spedizione volta a sottomettere il Mediterraneo e la Grecia Fuil principio della sua rovina e Atlantide fu in seguito ingoiata dalle acque Ma torniamoalla guerra alla maniera di Omero unrsquoassemblea degli degravei egrave convocata quando le ostilitagravestanno per aprirsi e a loro riuniti nella dimora celeste Zeus dissehellip

Con questo ldquodisserdquo il Crizia si conclude e il dialogo quindi ndash per ragioni molto dibattu-te ndash rimane incompiuto Ma il fascino del ldquoflmrdquo che non abbiamo visto non ha mai cessatodallrsquoantichitagrave a oggi di afascinare storici geograf e scienziati E anche ndash naturalmente ndash ar-tisti Per restare nel campo della cinematografa bisogna accostare a Platone un romanzieremoderno Pierre Benoit che nel 1919 con il fortunato romanzo lrsquoAtlantide riportograve la vicendaal centro dellrsquointeresse non senza uno sviluppo inatteso nel romanzo di Benoit leggiamo cheuna copia integra del Crizia sopravvive fra le sabbie del deserto nel palazzo di una dea discen-dente di Posidone e ultima degli Atlantidi Antinea ndash questo egrave il suo nome ndash egrave una creaturapiena di fascino che riserva agli innamorati abissi di pericolosa voluttagravehellip

La vicenda immaginata da Platone e riproposta da Benoit aveva enormi potenzialitagrave cine-matografiche i film sullrsquoAtlanti-de che nascono dallrsquointreccio fra idue non si contano piugrave In Franciaegrave stato perfno creato un sito dedi-cato alla storia cinematografca diAtlantide con una ricca bibliogra-fa (e ovviamente flmografa) ac-compagnata da notizie interventie rifessioni

Fotogramma dal flm Atlantide continente perduto 1961 regia di George Pal

Fotogramma dal flm LOtildeAtlantide 1992regia di Bob Swaim

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T1 Politica e flosofala giovinezza di Platone VII 324b-326b

In questo brano famosissimo quasi allrsquoinizio dellrsquoepistolaPlatone ripercorre la sua giovinezza lrsquoavvento dei TrentaTiranni la speranza tradita di una rinascita politica il ritor-no della democrazia la cocente delusione della condan-na a morte di Socrate La frustrazione di ogni speranza ela diffcoltagrave di incidere positivamente nel quadro politico

di Atene convincono Platone che solo la flosofa potragravesalvare la cittagrave Ma Platone non fu mai un uomo di pennae quando le circostanze gliene offrirono lrsquoopportunitagrave ri-schiograve tutto e partigrave alla volta della Sicilia nella speranza dicostruire un mondo giusto

[324b] Quando ero giovane1 ebbi unrsquoesperienza non diversa da quella di mol-ti altri non appena fossi divenuto padrone di me stesso volevo dedicarmi senzrsquoaltro[324c] alla politica Ma ndash ricordo ndash alla cittagrave capitograve questo2 ilgoverno criticato da molti passograve in altre mani e cinquantu-no cittadini furono i reggitori dello Stato undici a capo delcentro urbano dieci a capo del Pireo tutti con lrsquoincarico disovraintendere al mercato e di occuparsi dellrsquoamministrazio-ne Al di sopra di loro poi erano trenta magistrati [324d] conpieni poteri Tra di loro crsquoerano alcuni miei familiari e cono-scenti3 che subito mi invitarono a partecipare alla vita pubblica con lrsquoidea che fosseuna cosa adatta a me Io credevo veramente (e giovane come ero non egrave certo strano) cheavrebbero ripulito dallrsquoingiustizia la cittagrave portandola a vivere rettamente Per questorimanevo a guardare con attenzione che cosa avrebbero fatto Mi accorsi cosigrave che inbreve fecero apparire oro il precedente governo Fra le altre cose un giorno mandaronoSocrate un mio amico [324e] piugrave vecchio di me che non esito a defnire il piugrave giusto delsuo tempo ad arrestare un cittadino da mettere a morte4 [325a] Cercavano cosigrave di fardi Socrate volente o nolente un loro complice Socrate perograve non ubbidigrave piuttosto chefarsi complice di azioni empie era pronto a correre qualsiasi pericolo Io allora veden-do tutto questo e altri fatti gravissimi dello stesso genere provai sdegno e mi ritrassi daquegli orrori Poco tempo dopo il governo dei Trenta cadde5 e quel regime fu abbattu-to E di nuovo anche se meno intensamente [325b] mi prese il desiderio di dedicarmi

glossa

il termine tecnico del lessicopolitico e flosofco perindicare un ldquomutamentordquodella forma dello Stato egraveμεταβολή nomen actionisda μεταβάλλω ldquolanciareoltrerdquo

1 Quando ero giovane la parte inizialedella Lettera VII si concentra soprattuttosu alcune importanti e drammatiche vi-cende della cittagrave di Atene e sulla ldquodiscesain campordquo di Platone arrivato alla mag-giore etagrave che guarda alla attivitagrave politicacon grandi aspettative Tanto maggiore egravelrsquoentusiasmo degli esordi tanto piugrave co-cente risulteragrave la delusione2 alla cittagrave capitograve questo dopo ladrammatica conclusione della guerradel Peloponneso nel 404 aC che vedela sconftta di Atene la democrazia vie-

ne sostituita da un governo oligarchicoil cui fulcro detentore del potere egrave quelloformato dai membri passati alla storia co-me ldquoTrenta Tirannirdquo3 alcuni miei familiari e conoscentiPlatone allude in particolare a Crizia e aCarmide rispettivamente cugino e fratellodi sua madre erano entrambi personaggidi rilievo specialmente il primo e moriro-no nei violenti scontri che tra il 404 e il 403aCportaronoalritornodellademocrazia4 Socrate hellip un cittadino da metterea morte si fa riferimento al celebre epi-

sodio ricordato da Socrate stesso nellrsquoA-pologia platonica di Leone di Salamina(di cui peraltro qui egrave taciuto il nome) unflo-democratico che Socrate si rifutograve diarrestare e portare in carcere Ai norma-li cittadini i Trenta impartivano taloracompiti di polizia per renderli collusi ecorresponsabili delle loro malefatte5 il governo dei Trenta cadde nel 403aC il governo oligarchico cadde sottolrsquoazione della riscossa degli esuli fuoriu-sciti guidata da Trasibugravelo e fu ripristinatala democrazia

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alla vita politica Anche allora in quello sconvolgimento accaddero molte cose assaitristi comrsquoegrave naturale non crsquoegrave da stupirsi che in una rivoluzione si facessero le piugrave gran-di vendette Tuttavia va detto che gli uomini allora ritornati al potere dimostraronogrande moderazione Purtroppo perograve accadde poi che alcuni potenti intentarono unprocesso a Socrate il mio amico lo accusarono di empietagrave ndash un crimine orribile [325c] elontanissimo dalla sua indole Socrate fu condannato e lo misero a morte6 lui che avevarifutato di partecipare allrsquoempio arresto di un amico degli esuli di allora quando essierano lontani e in disgrazia Vedendo questo e osservando gli uomini che erano alloradediti alla vita politica e le leggi e i costumi quanto piugrave li esaminavo e cresceva la miaetagrave tanto piugrave mi pareva difcile partecipare alla gestione dello Stato rimanendo unapersona [325d] onesta Senza amici e compagni fdati non crsquoera modo di intervenire edel resto era difcile trovarne tra i cittadini di allora percheacute gli usi e costumi dei padrierano spariti dalla cittagrave neacute si poteva facilmente trovarne di nuovi Leggi e costumi sicorrompevano e si dissolvevano drammaticamente e cosigrave io [325e] che pure una voltadesideravo ardentemente di partecipare alla vita pubblica rimasi sbigottito nellrsquoosser-vare queste cose e nel vedere che tutto andava alla rovescia Certo continuavo a tenergli occhi aperti caso mai si proflasse un cambiamento e soprattutto [326a] la possibi-litagrave di migliorare il governo dello Stato ma per agire attendevo arrivasse il momentoopportuno Alla fne mi resi conto che tutte le cittagrave erano mal governate7 le loro legginon potevano essere sanate senza una mirabile combinazione di preparazione e fortu-na e fnii per dire che solo la retta flosofa dagrave la possibilitagrave di cogliere la giustizia negliafari pubblici e privati e cosigrave ormai non avevo occhi che per la flosofa E vidi che mai[326b] sarebbero cessati i mali delle stirpi umane a meno che il potere non fosse fnitoin mano a uomini veramente e genuinamente flosof oppure se i governanti delle cittagraveper qualche sorte divina fossero divenuti veri flosof8 Cosigrave ragionavo quando per laprima volta giunsi in Italia e in Sicilia

Trad A Maddalena (modifcata)

guida allOtildeanalisi

STILE E RETORICA

1 Per quale motivo a tuo avviso Platone tace inomi dei personaggi coinvolti tranne quello diSocrate

2 Quali caratteristiche presenta lo stile della Lettera

VII

TEMI E CONFRONTI

3 Ricerca il passo dellrsquoApologia platonica in cuiSocrate racconta la vicenda di Leone di Salamina

e confrontalo con questo4 Analizza il passo di Repubblica 473c-d ricerca

notizie sui viaggi compiuti da Platone in Sicilia

con lrsquointenzione di realizzare la forma di governomigliore

6 lo misero a morte Platone ricor-da con sdegno e insieme disillusione ladrammatica fne del suo maestro rievo-candone il processo e la condanna a mor-te nel 399 aC7 tutte le cittagrave erano mal governate

nellrsquoultima parte la narrazione sulla scia diuna sorta di ldquonon crsquoegrave limite al peggiordquo cedeil passo a una desolata rifessione che inglo-ba nel suo negativo giudizio tutte le cittagrave8 governanti hellip veri filosofi questasorta di formula conclusiva richiama una

famosa afermazione contenuta in Repub-blica 473c-d in cui si teorizza il governomigliore come quello retto dal re-floso-fo o flosofo-re lrsquounico capace di saldareinsieme potere e saggezza per il benesseredella comunitagrave

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Apologia di Socrate

T2 I primi accusatori 18a-19a

Come di norma nei tribunali ateniesi Socrate parla per-sonalmente in propria difesa e inizia (17a-18a) accen-nando allrsquoimbarazzo in cui si trova a settantrsquoanni com-piuti a parlare come imputato inoltre i suoi accusatori

sono abili parlatori mentre lui inesperto di retorica con-fda solo nel fatto che diragrave cose giuste a questo la cortedeve fare attenzione piuttosto che allrsquoeleganza dei di-scorsi ( Progetto Letterature pp 81 ss)

[18a] Πρῶτον μὲν οὖν δίκαιός εἰμι ἀπολογήσασθαι ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι πρὸς τὰπρῶτά μου ψευδῆ κατηγορημένα καὶ τοὺς πρώτους κατηγόρους ἔπειτα δὲ πρὸς τὰὕστερον καὶ τοὺς ὑστέρους [18b] Ἐμοῦ γὰρ πολλοὶ κατήγοροι γεγόνασι πρὸς ὑμᾶς

καὶ πάλαι πολλὰ ἤδη ἔτη καὶ οὐδὲν ἀληθὲς λέγοντες οὓς ἐγὼ μᾶλλον φοβοῦμαι ἢ

τοὺς ἀμφὶ Ἄνυτον καίπερ ὄντας καὶ τούτους δεινούς ἀλλ᾿ ἐκεῖνοι δεινότεροιὦ ἄνδρες οἳ ὑμῶν τοὺς πολλοὺς ἐκ παίδων παραλαμβάνοντες ἔπειθόν τε καὶ

κατηγόρουν ἐμοῦ μᾶλλον οὐδὲν ἀληθές ὡς ἔστιν τις Σωκράτης σοφὸς ἀνήρ τά τεμετέωρα φροντιστὴς καὶ τὰ ὑπὸ γῆς πάντα ἀνεζητηκὼς καὶ τὸν ἥττω λόγον κρείττω

ποιῶν Οὗτοι ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι [18c] οἱ ταύτην τὴν φήμην κατασκεδάσαντες οἱδεινοί εἰσίν μου κατήγοροι οἱ γὰρ ἀκούοντες ἡγοῦνται τοὺς ταῦτα ζητοῦντας οὐδὲ

18a Πρῶτον κατηγόρους ldquoAnzituttoegrave giusto (δίκαιός εἰμι) cittadini drsquoAte-ne che io mi difenda dapprima (πρῶτον)contro le prime accuse rivolte falsamentecontro di me (τὰπρῶτα κατηγορημένα)e contro i primi accusatorirdquo Inaspetta-tamente Socrate dopo aver accennatoallrsquoabilitagrave retorica di coloro che lo hannotrascinato in tribunale fa un lungo passoindietro rifacendosi ad accuse calunnio-se circolate molti anni prima quando igiudici di oggi erano ragazzi (παῖδες καὶ μειράκια 18c 6-7) ed erano piugrave cheora disposti a credere alle voci che senti-vano dire In seguito Socrate accenneragravea poeti comici che avevano difuso unacerta immagine sua tra questi uno eracerto Aristofane (nelle Nuvole di ven-tiquattro anni prima) ma lrsquoindicazionedi tempo per quanto sommaria ci portaassai piugrave indietro ad accusatori piugrave an-tichi verso il tempo del processo controAnassagora | δίκαιός εἰμι costruzionepersonale mentre in italiano abbiamoquella impersonale (ldquoegrave giusto che io rdquo)| ἄνδρες Ἀθηναῖοι ldquocittadini drsquoAtenerdquoin quanto maschi adulti ἄνδρες gli Ate-niesi partecipavano alla giuria come an-che allrsquoassemblea popolare | τὰ πρῶτά

μου κατηγορημένα il verbo κατη-γορέω ha il complemento in gen (μου)

richiesto dal preverbio (κατά) | ἔπει-τα ὑστέρους si sottintenda τὰ ὕστε-ρον (κατηγορημένα) καὶ τοὺς ὕστερον(κατηγόρους) lrsquoellissi raforza lrsquoespres-sione18b Ἐμοῦ πρὸς ὑμᾶς ldquoMolti ci so-no stati che mi (ἐμοῦ) hanno accusatopresso di voirdquo la forma piena del prono-me personale (ἐμοῦ) egrave collocata enfati-camente allrsquoinizio del periodo il pf γε-γόνασι (che indica lrsquoaspetto compiutodel presente) marca lrsquoidea che lrsquoeffettodi quelle accuse perdura nel momentoin cui nuovi accusatori hanno trascinatoSocrate in tribunale | πάλαι ἔτη ldquodatempo ormai da molti annirdquo su questoelemento sia pur in modo sempre inde-terminato Socrate insiste | τοὺς ἀμφὶ

Ἄνυτον ldquoAnito e la sua genterdquo Socratequi nomina non giagrave Meleto che avevasottoscritto lrsquoaccusa ma quello tra i si-negori (avvocati pubblici) che era certa-mente il personaggio piugrave autorevole e acui risaliva tutta lrsquooperazione Anitoera un esponente di spicco del partito de-mocratico che aveva dato corpo al risen-timento difuso nei confronti di Socratee che aveva pensato di allontanarlo dal-la cittagrave In questo modo Socrate mostradi riconoscere benissimo quali erano ilsenso e lrsquointenzione dellrsquoaccusa | ἀλλ᾿

ἐκεῖνοι δεινότεροιδεινότεροι egrave predica-tivo ldquoquelli sono piugrave pericolosirdquo | ἔπει-θόν τε καὶ κατηγόρουν gli imperfettidurativi esprimono unrsquoopera persistentee sistematica di convinzione e di calunnia| οὐδὲν ἀληθές acc di relazione retto daκατηγόρουν | σοφός ldquosapienterdquo ma So-crate sta riferendo le accuse rivolte con-tro di lui quindi ldquosapienterdquo suona comeuna defnizione spregiativa che gli veni-va afbbiata quasi che Socrate ndash a det-ta dei suoi detrattori ndash pensasse di esseresaggio pur non essendolo La descrizionedi questo ldquouomo sapienterdquo in efetti cor-risponde al Socrate sofsta delle Nuvolearistofanee ldquoche specula sulle cose cele-sti che investiga sui segreti di sotterra (τὰὑπὸ γῆς ἀνεζητηκώς) e che rende piugraveforte il discorso piugrave debolerdquo questrsquoulti-ma τὸνἥττω ποιῶν era la caratteristicapiugrave propriamente sofstica del Socrate ari-stofaneo mentre le altre lo accostavanopiuttosto agli studi di flosofa naturaleche Socrate aveva efettivamente pratica-to in giovinezza sotto la guida di Arche-lao allievo di Anassagora18c οἱ κατασκεδάσαντες ldquoquelliche hanno diffuso questa vocerdquo φήμηdalla rad di φημί egrave ldquociograve che si dicerdquo inbene o in male la fama come la chiac-chiera | τοὺς ταῦτα νομίζειν ldquoche

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[18a] Prima di tutto dunque egrave giusto che io mi difenda o cittadini ateniesi dalle primefalse accuse e dai primi falsi accusatori e poi dalle accuse successive e dagli accusatorisuccessivi [18b] Infatti ci sono stati molti che mi hanno accusato davanti a voi giagrave datempo e per parecchi anni e senza che dicessero niente di vero E io temo questi accusa-tori molto piugrave di Anito e dei suoi amici anche se pure questi sono terribili Perograve quelli

θεοὺς νομίζειν Ἔπειτά εἰσιν οὗτοι οἱ κατήγοροι πολλοὶ

καὶ πολὺν χρόνον ἤδη κατηγορηκότες ἔτι δὲ καὶ ἐν ταύτῃτῇ ἡλικίᾳ λέγοντες πρὸς ὑμᾶς ἐν ᾗ ἂν μάλιστα ἐπιστεύσατε παῖδες ὄντες ἔνιοιὑμῶν καὶ μειράκια ἀτεχνῶς ἐρήμην κατηγοροῦντες ἀπολογουμένου οὐδενόςὋ δὲ πάντων ἀλογώτατον ὅτι οὐδὲ τὰ ὀνόματα οἷόν τε αὐτῶν εἰδέναι καὶ

εἰπεῖν [18d] πλὴν εἴ τις κωμῳδοποιὸς τυγχάνει ὤν Ὅσοι δὲ φθόνῳ καὶ διαβολῇ

χρώμενοι ὑμᾶς ἀνέπειθον ndash οἱ δὲ καὶ αὐτοὶ πεπεισμένοι ἄλλους πείθοντες ndash οὗτοι

πάντες ἀπορώτατοί εἰσιν οὐδὲ γὰρ ἀναβιβάσασθαι οἷόν τ᾿ ἐστὶν αὐτῶν ἐνταυθοῖ

οὐδ᾿ ἐλέγξαι οὐδένα ἀλλ᾿ ἀνάγκη ἀτεχνῶς ὥσπερ σκιαμαχεῖν ἀπολογούμενόν τεκαὶ ἐλέγχειν μηδενὸς ἀποκρινομένου Ἀξιώσατε οὖν καὶ ὑμεῖς ὥσπερ ἐγὼ λέγωδιττούς μου τοὺς κατηγόρους γεγονέναι ἑτέρους μὲν τοὺς ἄρτι κατηγορήσανταςἑτέρους δὲ [18e] τοὺς πάλαι οὓς ἐγὼ λέγω καὶ οἰήθητε δεῖν πρὸς ἐκείνους πρῶτόνμε ἀπολογήσασθαι καὶ γὰρ ὑμεῖς ἐκείνων πρότερον ἠκούσατε κατηγορούντων καὶ

πολὺ μᾶλλον ἢ τῶνδε τῶν ὕστερον[19a] Εἶεν ἀπολογητέον δήὦἄνδρεςἈθηναῖοι καὶ ἐπιχειρητέον ὑμῶν ἐξελέσθαι τὴνδιαβολὴν ἣν ὑμεῖς ἐν πολλῷ χρόνῳ ἔσχετε ταύτην ἐν οὕτως ὀλίγῳ χρόνῳΒουλοίμηνμὲν οὖν ἂν τοῦτο οὕτως γενέσθαι εἴ τι ἄμεινον καὶ ὑμῖν καὶ ἐμοί καὶ πλέον τί μεποιῆσαι ἀπολογούμενον οἶμαι δὲ αὐτὸ χαλεπὸν εἶναι καὶ οὐ πάνυ με λανθάνει οἷόνἐστινὍμως τοῦτο μὲν ἴτω ὅπῃ τῷ θεῷ φίλον τῷ δὲ νόμῳ πειστέον καὶ ἀπολογητέον

quelli che fanno simili ricerche non cre-dano nemmeno agli degraveirdquo si fa riferimentoalle dottrine di Anassagora sul sole | παῖ-δες καὶ μειράκια la nota a 18a| ἐρήμην sott δίκην si dice di unrsquoaccusapronunciata in assenza della difesa (ἀπο-λογουμένου οὐδενός gen assol)18d πλὴν εἴ τις ὤν ldquotranne se uno egraveun commediografordquo Noi pensiamo im-mediatamente ad Aristofane ma era nor-male che la commedia antica prendessedi mira i personaggi piugrave noti della cittagrave ei problemi che la loro presenza suscitavacosigrave per le Nuvole il tema centrale egrave quel-lo dellrsquoeducazione moderna ispirata al-le dottrine della sofstica e Socrate ne egravepresentato come un esponente | φθόνῳ χρώμενοι ldquocon odio e con calunniardquo| ἀνέπειθον πεπεισμένοι πείθοντεςil poliptoto dagrave lrsquoimpressione del monta-re della campagna di persuasione ai dan-ni di Socrate | οὐδὲ γὰρ οὐδένα ldquoneacutedrsquoaltra parte egrave possibile convocare (ἀνα-βιβάσασθαι) qui uno di loro neacute confutar-

lordquo Il verbo ἀναβιβάσασθαι indica pro-priamente lrsquoazione di ldquofar salirerdquo uno allatribuna per rispondere alle domande delcalunniato che avrebbe potuto in questomodo confutarlo (ἐλέγξαι) | ἀλλ᾿ ἀνά-γκη ἀποκρινομένου ldquoma egrave inevitabilecombattere vanamente (ἀτεχνῶς) comecon delle ombre (ὥσπερσκιαμαχεῖν) cer-cando di difendermi e cercare di confuta-re senza che nessuno risponda (μηδενὸςἀποκρινομένου genitivo assoluto)rdquopropriamente ὥσπερ σκιαμαχεῖν sareb-be ldquocome combattere con ombrerdquo | διτ-τούς di due specie cioegrave quelli di ora equelli di un tempo la cui efcacia perdura18e καὶ οἰήθητε ἀπολογήσασθαι ldquoepensate che io debbo fare la mia difesa an-zitutto nei confronti di quellirdquo dunque laprima parte della difesa che procederagrave f-no alla fne del cap X (24b 2) afronteragrave leaccuse degli antichi avversari e illustreragrave inopposizioneaquelle laveranaturadelsape-redi Socratee le ragioni per cui egravenatatantaostilitagrave nei suoi confronti

19a Εἶεν ldquoE siardquo formula che esprimela decisione a procedere in un discor-so che risulta ostico | ἀπολογητέον ἀπολογητέον in questa rifessioneaperta e chiusa dallrsquoagg verbale ἀπολο-γητέον come in una composizione adanello Socrate ritorna ancora un attimosulle difcoltagrave del compito che lo atten-de | ἐπιχειρητέον χρόνῳ ldquobisognacercare di rimuovere da voi (ὑμῶν ἐξελέ-σθαι) la calunnia che per molto temporiceveste ora in cosigrave breve tempordquo cioegravenel tempo concesso per il discorso di-fensivo ἐξελέσθαι egrave inf aor dal temasuppletivo di ἐξαιρέω ἐν πολλῷ χρόνῳegrave in antitesi con ἐν οὕτως ὀλίγῳ χρόνῳ| Ὅμως ἀπολογητέον ldquoPure questovada (ἴτω) come piace al dio e bisognaobbedire alla legge e fare la propria dife-sardquo Socrate si accinge a pronunciare lapropria difesa piugrave con lo spirito di chideve adempiere un dovere civico (τῷνόμῳ πειστέον) che seguendo lrsquoistintodi sopravvivenza

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sono piugrave terribili o cittadini ossia quei primi i quali prendendo la maggior parte di voifn da fanciulli vi hanno persuaso e hanno rivolto contro di me accuse per niente vereche crsquoegrave un certo Socrate che fa indagini sulle cose celesti e fa ricerche su tutte le coseche stanno sotto terra e che rende piugrave forte il ragionamento piugrave debole [18c] Questiche hanno difuso tali voci o cittadini ateniesi sono gli accusatori terribili Infatti chili ascolta ritiene che i ricercatori di tali cose non credano allrsquoesistenza degli degravei Inoltrequesti accusatori sono numerosi e mi hanno rivolto accuse giagrave da molto tempo E pergiunta parlavano a voi in quella etagrave nella quale eravate particolarmente disposti a cre-dere vale a dire quando alcuni di voi erano fanciulli e giovinetti accusandomi in con-tumacia senza che nessuno mi difendesseE la cosa piugrave strana di tutte egrave che di costoro non si possono sapere neacute dire nomi [18d] fat-ta eccezione di un commediografoMa quanti mossi da invidia e servendosi di calunnie vi persuasero ndash persone che si sen-tivano esse stesse persuase persuadendo gli altri ndash ebbene tutti costoro sono assoluta-mente irraggiungibili Infatti non egrave possibile portare qui sulla tribuna alcuno di loroa testimoniare neacute confutarli ma mi trovo davvero nella necessitagrave di difendermi comecombattendo con delle ombre e di confutarli senza che ci sia nessuno che mi rispondaDunque dovete credere anche voi come vi dico che sono sorti contro di me accusato-ri di due tipi alcuni che mi hanno messo sotto accusa da poco altri invece [18e] chemi hanno messo sotto accusa da tempo e dei quali vi sto parlando E dovete credere chebisogna che io mi difenda in primo luogo proprio nei confronti di questi E infattivoi avete ascoltato le accuse di questi accusatori prima e molto piugrave di quelle degli altriche sono venuti dopo[19a] Bene Allora devo difendermi cittadini ateniesi e devo cercare di rimuovere davoi in cosigrave poco tempo quella calunnia che vi tenete dentro da molto tempo E desi-dererei proprio che questo si verifcasse se cosigrave egrave il meglio per me e per voi e che coldifendermi traessi qualche vantaggio Perograve ritengo che ciograve sia difcile e non mi sfuggeafatto quale sia tale difcoltagraveIn ogni caso vada come egrave caro al dio bisogna ubbidire alla legge e difendersi

Trad G Reale

guida allOtildeanalisi

TEMI E CONFRONTI

1 Socrate identifca e contrappone due specie di

accusatori (vedi lrsquoespressione διττοὶ κατήγοροιdi 18d) Facendo puntuale riferimento al testoevidenzia le informazioni che esso ci dagrave sugli unie sugli altri (quanti sono chi sono che sentimentisuscitano nellrsquoaccusato ecc) in un elaborato di max15 righe

2 Rispondi alle seguenti domande Nei confronti di chi Socrate ritiene di dover fare

anzitutto la sua difesahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Percheacutehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Quali sono i criteri che Socrate seguiragrave nelladifesahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

3 Chi egrave il commediografo a cui probabilmente alludeSocrate A quale commedia fa riferimentohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

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dal testo alla parola Il lessico del divino

θεός ἰσοδαίμων

δαίμων θεοείκελος

δῖος θεοειδής

θεῖος ἀντίθεος

δαιμόνιος εὐδαίμων

ἰσόθεος δυσδαίμων

Il lessico del divino in greco ruota intorno a due termi-ni θεός e δαίμων oltre che alla radice δι- che ha datoluogo al nome del primo degli degravei Ζεύς gen Διός eallrsquoaggettivo δῖος variamente impiegato e intesoPropriamente θεός (maschile e femminile anche seesiste una forma femminile θεά) esprime una persona-litagrave superiore alla misura terrena potente ma non on-nipotente comunque sempre personale e nettamentecaratterizzata nei suoi tratti e nelle sue funzioni di nor-ma anche nella rappresentazione degli attributi che laaccompagnano invece δαίμων ldquoegrave una oscura poten-za sotterranea spesso impersonale concepita comela semplice sorte quando viene chiamata in questomodo una distinta personalitagrave divina si vuole metterein rilievo lrsquoelemento incomprensibile che si sottrae al-la nostra umana conoscenza implicito nel complessodel suo essererdquo (Schmidt) in qualche modo il δαίμωνegrave quello che i moderni chiamano il ldquonuminosordquo il sen-so cioegrave di una presenza reale ma assolutamente in-defnita che ci trascende senza mai permettere di co-glierla in modo determinato Cosigrave nello Ione di Euri-pide (vv 1374 s) il protagonista rifette sulla propriasorte di illegittimo partorito ed esposto e accolto inseguito benignamente da Apollo nel suo tempio del-fco τὰ τοῦ θεοῦ χρηστά τοῦ δὲ δαίμονος βαρέαldquoil trattamento da parte del dio egrave stato generoso mala mia sorte egrave stata durardquo θεός egrave Apollo che lo ha ac-colto mentre il δαίμων egrave la sua triste sorte di illegitti-mo NellrsquoEdipo re di Sofocle il Coro rifette sulla terri-bile sorte dellrsquouomo che improvvisamente egrave passatodalla potenza sovrana alla miseria piugrave atroce ldquoavendodavanti agli occhi il tuo esempio la tua sorte infeliceEdipo non posso chiamare felice nessuno dei morta-lirdquo τὸν σόν τοι παράδειγμ᾽ ἔχων τὸν σὸν δαίμονα ὦτλᾶμον Οἰδιπόδα βροτῶν οὐδὲν μακαρίζω (vv 1192ss) In Odissea IX 142 s θεός egrave accompagnato dalpronome indefnito per indicare una personalitagrave divinache resta ignota piugrave che indefnita ἔνθα κατεπλέομενκαί τις θεὸς ἡγεμόνευε νύκτα δι᾽ ὀρφναίην ldquoalloranoi procedevamo nella nostra navigazione e un dio ciguidava attraverso la notte oscurardquo Nel contrasto traApollo e le Erinni che caratterizza le Eumenidi eschi-lee le antiche dee della vendetta sono δαίμονες men-tre il giovane dio egrave θεός esse lamentano ἰὼ παῖ Διόςἐπίκλοπος πέλει νέος δὲ γραίας δαίμονας καθιππάσω τὸν μητραλοίαν δ᾿ ἐξέκλεψας ὢν θεός ldquoo fglio diZeus tu sei un ladro tu che sei giovane hai fatto vio-lenza a noi antiche divinitagrave hai sottratto a noi il ma-

tricida tu che sei un diordquo Quando Afrodite costringe aforza Elena a piegarsi al desiderio amoroso di Parideche si egrave sottratto al duello con Menelao Elena tacesgomenta davanti allrsquoimposizione della dea ἦρχε δὲδαίμων Afrodite egrave cosigrave detta percheacute si egrave manifestatanella sua forza oscura e terribile cui la donna mortaleegrave soggiogataLa rifessione piugrave tarda trasformograve profondamente que-sta opposizione che risale a un concetto arcaico ecomplesso del divino nellrsquoApologia platonica Socra-te risponde allrsquoaccusa di non onorare gli degravei ma nuo-vi ed oscuri δαίμονες obiettando che questi sono fglidegli degravei e non si puograve pensare che uno creda ai fgli enon ai padri (per alcuni esempi di θεός nellrsquoApologiacf i paragraf 18 19 21 23 41 42) Nel neoplatoni-smo δαίμονες sono esseri intermedi nella complessaserie degli enti divini mentre nel Nuovo Testamento

sono i ldquodiavolirdquoLa radice δι- in origine indicava il dio del cielo lumi-noso e per questo egrave entrata nel nome di Ζεύς Διόςcome in quello di Iouis e in un aggettivo che in origi-ne signifcava appunto ldquoluminosordquo pare proprio cheπολύτλας δῖος Ὀδυσσεύς dovesse esprimere inizial-mente ldquoil molto audace chiaro Odisseordquo anche se poiquesta formula divenne alternativa di θεῖος ὈδυσσεύςIl valore originale tuttavia si rivela in espressioni del ti-po αἰθέρα δῖον ldquolrsquoetere luminosordquo o Ἠὼ δῖαν ldquolrsquoau-rora luminosardquo Invece in Eschilo Prometeo incatena-

to 1032 s ψευδηγορεῖν γὰρ οὐκ ἐπίσταται στόματὸ Δῖον lrsquoaggettivo viene chiaramente connesso conZeus e la frase signifca ldquola bocca di Zeus non puogravementirerdquoAltri aggettivi del gruppo sono θεῖος e δαιμόνιος cheimplicano un riferimento alla sfera della divinitagrave nonmeglio distinta o talvolta un segno di eccellenza InOdissea IX 203 ss Odisseo ricorda il vino rosso dol-cissimo che gli era stato donato da Marone a Ismaroin segno di gratitudine per aver risparmiato lui la suasposa e i suoi fgli ldquododici anfore piene di vino purodolcissimo divina bevandardquo questo θεῖον ποτόν saragraveun vino straordinario ldquodivinordquo con lrsquoidea di eccellenzache anche noi diamo a questo aggettivoUn rapporto piugrave preciso doveva essere in origine inδιογενής e in διοτρεφής che in Omero indicano i so-vrani ldquodiscendenti da Zeusrdquo o ldquoallevati da Zeusrdquo si alle-vano i propri fgli e quindi i due aggettivi sono sinonimiprima di divenire formulari Altri aggettivi denotanti ec-cellenza sono ἰσόθεος e il simmetrico ἰσοδαίμων an-cora θεοείκελος ldquosimile a un diordquo θεοειδής ldquoche halrsquoaspetto di un diordquo e ἀντίθεος ldquoche puograve star innanzi aun diordquo come nellrsquoesposizione della propria stirpe chefa Enea rivolto ad Achille ldquoda Troo nacquero tre nobilifglirdquo Ἶλος τ᾿ Ἀσσάρακός τε καὶ ἀντίθεος Γανυμήδης(Iliade XX 232)Ancora da δαίμων in relazione allrsquoidea di ldquosorterdquo ldquode-stinordquo derivano gli aggettivi εὐδαίμων ldquofortunatordquo (ldquocuiegrave toccato un buon degravemonerdquo) e lrsquoopposto δυσδαίμωνldquosfortunatordquo

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testi a confrontoSocrate visto da Aristofane

Egrave in particolare alle Nuvole di Aristofane che Socra-te allude quando nellrsquoApologia ricostruisce lrsquoorigi-ne lontana delle calunnie che ormai da tempo circola-vano sul suo conto Dalla commedia aristofanea pro-

poniamo il primo incontro fra Strepsiade e Socrate(vv 219-248) e la parte fnale (1476-1509) in cui Strepsia-de appicca il fuoco al ldquopensatoiordquo

strepsiade E quello chi egrave quello che sta appeso per ariadiscepolo Egrave lui

strep Lui chidisc Socrate

strep Me lo potresti chiamare tu a voce alta per favoredisc Chiamatelo da solo io non ho tempo (Il discepolo rientra nel pensatoio)

strep Socrate Socrate amico miosocrate Percheacute mi chiami creatura di un giorno

strep Prima di tutto per favore dimmi cosa stai facendosoc Aerostatizzo e me ne sto qui a scrutare il sole

strep E tu gli degravei li squadri dallrsquoalto drsquoun corbello invece che coi piedi per terra casomaisoc Senza sospendere la mente e il pensiero in modo da mescolarli allrsquoaria che egrave della stessa

leggerezza non avrei mai potuto fare scoperte esatte sui fenomeni celesti Se me ne fossistato a terra a osservare da laggiugrave le cose di lassugrave non ci sarei mai arrivato Devi sapere che laterra attrae a seacute con forza lrsquoumore del pensiero proprio come succede col crescione

strep Come dici Il pensiero che attira lrsquoumido nel crescione Ma adesso scendi caro Socrate tiprego vieni a insegnarmi quello per cui sono venuto

soc Cioegravestrep Voglio imparare a parlare Egrave una cosa incontrollabile interessi creditori e mi spingono

mi tirano mi sequestrano la robasoc Come hai potuto fare tanti debiti senza rendertene conto

strep Mi ha distrutto una febbre da cavalli un male divorante Ma tu insegnami uno dei tuoi discorsiquello che non paga i debiti Fammi il prezzo che ti pare e io te lo do lo giuro sugli degravei

soc Ma che degravei vai giurando Tanto per cominciare qui da noi gli degravei sono moneta fuori corso[]

strep Che pazzia Che follia per colpa di Socrate ripudiare anche gli degravei (rivolgendosia unrsquoimmagine del dio presente in scena) Hermes caro Hermes non ti adirare con menon mi distruggere Perdonami con tutte quelle chiacchiere ero delirante Anzi dammiun consiglio se devo denunciarli o cosrsquoaltro Come dici Non devo impegnarmi in unprocesso Hai ragione devo bruciargli subito la casa a quei mascalzoni Santia Santiavieni qui Piglia scala e piccone arrampicati sul Pensatoio e comincia a scoperchiare iltetto fallo per il padrone buttagli giugrave la casa Qualcuno mi porti una torcia accesa Eadesso a loro saranno pure dei gran furbacchioni ma oggi qualcuno me la paga

soc Che ci fai tu sul tettostrep laquoAerostatizzo e me ne sto qui a scrutare il soleraquo

soc Povero me Sto per sofocare strep Chi vi ha insegnato a bestemmiare gli degravei e a curiosare il corso della luna Dagli addosso forza

picchia Per un sacco di ragioni ndash prima di tutto come sai per lrsquoempietagrave verso gli degraveiTrad A Grilli

confronti

1 Dopo aver riletto Apologia 18d ( p 19) verifca seil ritratto di Socrate ligrave proposto coincide con quellofatto da Aristofane Sottolinea in un elaborato di max10 righe similitudini e differenze

2 Rintraccia nellrsquoultima parte del brano aristofaneo glielementi che testimoniano come lrsquoidea di sbarazzarsi

ldquolegalmenterdquo di Socrate era presente ad Atene intempi di molto precedenti lrsquoeffettivo processo al flosofo

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T3 Il sapere di Socrate 20c-21d

Cherefonte un allievo di Socrate domanda allrsquooracolo diDelf se crsquoegrave qualcuno piugrave sapiente del maestro egrave una do-manda provocatoria ma imprevedibilmente lrsquooracolo ri-sponde di no Quando Cherefonte gli riferisce la risposta

ricevuta Socrate rimane turbato e comincia a interrogaregli uomini politici per dimostrare che lrsquooracolo egrave in errore( Progetto Letterature pp 81 ss)

[20c] ῾Υπολάβοι ἂν οὖν τις ὑμῶν ἴσως laquoἈλλ᾿ ὦ Σώκρατες τὸ σὸν τί ἐστι πρᾶγμαΠόθεν αἱ διαβολαί σοι αὗται γεγονασιν Οὐ γὰρ δήπου σοῦ γε οὐδὲν τῶν ἄλλωνπεριττότερον πραγματευομένου ἔπειτα τοσαύτη φήμη τε καὶ λόγος γέγονεν εἰμή τι ἔπραττες ἀλλοῖον ἢ οἱ πολλοί Λέγε οὖν ἡμῖν τί ἐστιν ἵνα μὴ ἡμεῖς περὶ σοῦαὐτοσχεδιάζωμενraquo [20d] Ταυτί μοι δοκεῖ δίκαια λέγειν ὁ λέγων κἀγὼ ὑμῖνπειράσομαι ἀποδεῖξαι τί ποτ᾿ ἐστὶν τοῦτο ὃ ἐμοὶ πεποίηκεν τό τε ὄνομα καὶ τὴν

διαβολήν Ἀκούετε δή Καὶ ἴσως μὲν δόξω τισὶν ὑμῶν παίζειν εὖ μέντοι ἴστεπᾶσαν ὑμῖν τὴν ἀλήθειαν ἐρῶ ᾽Εγὼ γάρ ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι δι᾿ οὐδὲν ἀλλ᾿ ἢδιὰ σοφίαν τινὰ τοῦτο τὸ ὄνομα ἔσχηκα Ποίαν δὴ σοφίαν ταύτηνἭπερ ἐστὶνἴσως ἀνθρωπίνη σοφία τῷ ὄντι γὰρ κινδυνεύω ταύτην εἶναι σοφός [20e]Οὗτοι

δὲ τάχ᾿ ἄν οὓς ἄρτι ἔλεγον μείζω τινὰ ἢ κατ᾿ ἄνθρωπον σοφίαν σοφοὶ εἶεν ἢοὐκ ἔχω τί λέγω οὐ γὰρ δὴ ἔγωγε αὐτὴν ἐπίσταμαι ἀλλ᾿ ὅστις φησὶ ψεύδεταί τεκαὶ ἐπὶ διαβολῇ τῇ ἐμῇ λέγει Καί μοι ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι μὴ θορυβήσητε μηδ᾿ἐὰν δόξω τι ὑμῖν μέγα λέγειν οὐ γὰρ ἐμὸν ἐρῶ τὸν λόγον ὃν ἂν λέγω ἀλλ᾿ εἰςἀξιόχρεων ὑμῖν τὸν λέγοντα ἀνοίσω Τῆς γὰρ ἐμῆς εἰ δή τίς ἐστιν σοφία καὶ οἵα

20c Ὑπολάβοι ἴσως ldquoForse qualcu-no di voi potrebbe intervenirerdquo Socrateha ricordato ancora una volta come sonocorse su di lui calunnie strane del tipo diquelle di cui si dice nella commedia diAristofane e ha afermato vigorosamen-te che esse non sono vere come non egrave ve-ro che egli si sia proposto di istruire altriQuando ha sentito un cittadino che siproponeva di afdare il proprio fglio aun maestro di sapere ha sempre pensatoquanto sarebbe stato bello per lui cono-scere quella dottrina ma purtroppo eglinon sa nulla di simile Qualcuno perogravepotrebbe a questo punto chiedergli co-me mai hanno potuto avere origine que-ste strane calunnie | τὸ σὸνhellipπρᾶγμαldquoche egrave che tu fairdquo | οὐ γὰρ δήπου hellipγέγονεν ldquocerto un simile giro di chiac-chiere (τοσαύτη φήμη τε καὶ λόγος) nonsi egrave certo prodotto (οὐhellip γέγονεν) men-tre tu non facevi nulla di strano (σοῦhellipοὐδὲνhellip περιττότερον πραγματευομέ-νου gen ass) rispetto agli altrirdquo περιτ-τός ldquosuperfuordquo passa facilmente allrsquoideadi ldquostranordquo ldquostraordinariordquo e il suo com-parativo (περιττότερον) egrave determinatodal secondo termine di paragone τῶνἄλλων il senso viene cosigrave completato dauna protasi di periodo ipotetico dellrsquoir-realtagrave εἰ μή τι πολλοί ldquose tu non fa-cessi nulla di diferente da quello che fa

la genterdquo οἱ πολλοί ldquoi piugraverdquo indica qui lamaggioranza della gente la gente comu-ne che non fa nulla di strano | ἵνα μὴ αὐτοσχεδιάζωμεν ldquopercheacute noi nonci mettiamo ad inventarerdquo ldquopercheacute nonsiamo costretti ad inventarerdquo20d Ταυτί λέγων ldquoChi dice questo(ταυτί) mi sembra che dica il giustordquoταυτί egrave marcato dallo iota ldquodeitticordquoche attira lrsquoattenzione | τό τε ὄνομα διαβολήν ldquosia il nome sia la calun-niardquo il nome egrave di essere σοφός la calun-nia si riferisce alle dottrine che gli veni-vano attribuite | Καὶ ἴσως παίζεινldquoE forse ad alcuni di voi sembreragrave che ioscherzirdquo questa asserzione vuole marca-re per contrasto la serietagrave di ciograve che So-crate sta per dire e che sottolineeragrave conεὖ μέντοι ἴστε | δόξω videbor il ver-bo δοκέω come il lt videor ha costru-zione personale | Ἐγὼ γάρ ἔσχηκαldquoIo infatti o cittadini di Atene non hoquesto nome se non per una sorta di sa-pienza (διὰ σοφίαν τινά)rdquo lrsquoafermazio-ne egrave ancora solenne se anche temperatada una sfumatura di indeterminazione(τινά) Socrate sta preparando un veroe proprio colpo di scena quando do-po aver negato in ogni modo di esser sa-piente e aver defnito calunniosa questavoce faragrave proclamare la propria sapien-za proprio dal dio di Delf ἔσχηκα perf

resultativo di ἔχω | Ἥπερ σοφία lanuova defnizione di sapienza egrave tuttaviachiaramente condizionata dallrsquoaggetti-vo ἀνθρωπίνη e prospettata problema-ticamente ancora da ἴσως come dallrsquoe-spressione tipica κινδυνεύω σοφόςldquoin questa crsquoegrave rischio (κινδυνεύω) cheio sia sapienterdquo20e Οὗτοι εἶεν ldquoCostoro forse deiquali dicevo poco fa potrebbero esseresapienti (ἄν σοφοὶ εἶεν) di una sapien-za superiore alla misura umana (μείζω ἄνθρωπον)rdquo questa defnizione chiara-mente ironica esclude da qualsiasi di-scorso la cosiddetta σοφία degli avver-sari di Socrate | ἢ οὐκ λέγω ldquoo nonso che direrdquo una defnizione alternativasarebbe certo piugrave chiaramente critica eSocrate preferisce dichiararsi incapace diesprimersi | οὐ γὰρ ἐπίσταμαι iniziail grande tema socratico del ldquonon sapererdquo| ἐπὶ διαβολῇ λέγει ldquoparla per calun-niarmirdquo ἐπὶ διαβολῇ τῇ ἐμῇ egrave compl difne | μηδ᾿ ἐὰν λέγειν ldquonemmeno sevi sembri che io dica qualcosa di moltogranderdquo τι μέγα cosigrave indeterminatopreannuncia una notizia straordinaria| λέγειν λόγον λέγω la seriepreannunciaἀξιώχρεων τὸν λέγοντα ldquoco-lui che parla degno della vostra conside-razionerdquo nominato alla fne del periodoldquoil dio di Delfrdquo

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μάρτυρα ὑμῖν παρέξομαι τὸν θεὸν τὸν ἐν ΔελφοῖςΧαιρεφῶντα γὰρ ἴστε πουΟὗτος[21a] ἐμός τε ἑταῖρος ἦν ἐκ νέου καὶ ὑμῶν τῷ πλήθει ἑταῖρός τε καὶ συνέφυγε τὴν

φυγὴν ταύτην καὶ μεθ᾿ ὑμῶν κατῆλθε Καὶ ἴστε δὴ οἷος ἦν Χαιρεφῶν ὡς σφοδρὸςἐφ᾿ ὅτι ὁρμήσειενΚαὶ δή ποτε καὶ εἰς Δελφοὺς ἐλθὼν ἐτόλμησε τοῦτο μαντεύσασθαιndash καί ὅπερ λέγω μὴ θορυβεῖτεὦ ἄνδρες ndash ἤρετο γὰρ δὴ εἴ τις ἐμοῦ εἴη σοφώτεροςἈνεῖλεν οὖν ἡ Πυθία μηδένα σοφώτερον εἶναι Καὶ τούτων πέρι ὁ ἀδελφὸς ὑμῖναὐτοῦ οὑτοσὶ μαρτυρήσει ἐπειδὴ ἐκεῖνος τετελεύτηκεν [21b] Σκέψασθε δὴ ὧν

ἕνεκα ταῦτα λέγω μέλλω γὰρ ὑμᾶς διδάξειν ὅθεν μοι ἡ διαβολὴ γέγονεν Ταῦτα γὰρἐγὼ ἀκούσας ἐνεθυμούμην οὑτωσί laquoΤί ποτε λέγει ὁ θεός καὶ τί ποτε αἰνίττεταιἘγὼ γὰρ δὴ οὔτε μέγα οὔτε σμικρὸν σύνοιδα ἐμαυτῷ σοφὸς ὤν τί οὖν ποτε λέγει

φάσκων ἐμὲ σοφώτατον εἶναι Οὐ γὰρ δήπου ψεύδεταί γε οὐ γὰρ θέμις αὐτῷraquoΚαὶ πολὺν μὲν χρόνον ἠπόρουν τί ποτε λέγει ἔπειτα μόγις πάνυ ἐπὶ ζήτησιν αὐτοῦ

τοιαύτην τινὰ ἐτραπόμην ῏Ηλθον ἐπί τινα τῶν δοκούντων σοφῶν εἶναι [21c] ὡς

ἐνταῦθα εἴπερ που ἐλέγξων τὸ μαντεῖον καὶ ἀποφανῶν τῷ χρησμῷ ὅτι laquoΟὑτοσὶἐμοῦ σοφώτερός ἐστι σὺ δ᾿ ἐμὲ ἔφησθαraquo Διασκοπῶν οὖν τοῦτον ndash ὀνόματι γὰροὐδὲν δέομαι λέγειν ἦν δέ τις τῶν πολιτικῶν πρὸς ὃν ἐγὼ σκοπῶν τοιοῦτόν τι ἔπαθονὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι καὶ διαλεγόμενος αὐτῷ ndash ἔδοξέ μοι οὗτος ὁ ἀνὴρ δοκεῖν μὲνεἶναι σοφὸς ἄλλοις τε πολλοῖς ἀνθρώποις καὶ μάλιστα ἑαυτῷ εἶναι δ᾿ οὔ κἄπειταἐπειρώμην αὐτῷ δεικνύναι ὅτι οἴοιτο μὲν εἶναι σοφός εἴη δ᾿ οὔ ᾽Εντεῦθεν οὖντούτῳ τε ἀπηχθόμην καὶ πολλοῖς τῶν παρόντων [21d] πρὸς ἐμαυτὸν δ᾿ οὖν ἀπιὼν

ἐλογιζόμην ὅτι τούτου μὲν τοῦ ἀνθρώπου ἐγὼ σοφώτερός εἰμι κινδυνεύει μὲν γὰρ

21a ἐκ νέου ldquofin da giovanerdquo segueuna breve caratterizzazione del personag-gio Cherefonte amico e discepolodi Socrate (presentato con lui nelle Nu-vole aristofanee) fu esiliato nel 404 aCcon i democratici (συνέφυγε ταύτην) erientrograve ad Atene insieme a Trasibulo (καὶ κατῆλθε) nel 399 aC era giagrave morto| τὴνφυγὴν ταύτην acc dellrsquooggetto in-terno connesso al verbo (συνέφυγε) perfgura etymologica | ὡς σφοδρὸς ὁρ-μήσειεν ldquocome era impetuoso a qualsiasicosa si accingesserdquo ὡς introduce una in-terr indiretta dipendente da ἴστε ripren-dendo οἷος ἦν per specifcarne il senso| ὅπερ λέγω ldquocome vi dicordquo lett ldquola co-sa che vi dicordquo egrave una forma colloquialeper invitare il suo pubblico a non rumo-reggiare ma mentre prima Socrate ave-va detto μὴ θορυβήσητε cong aor oradice μὴ θορυβεῖτε come se la gente aves-se giagrave cominciato a far rumore ed eglila pregasse di ldquonon continuare a far ru-morerdquo | ἀνεῖλεν ldquorisposerdquo da ἀναιρέωverbo tecnico del responso dellrsquooracolo| τούτων πέρι = περὶ τούτων lrsquoanastro-fe tipico costrutto del discorso poetico egravemarcata dalla ritrazione dellrsquoaccento (ba-ritonesi)21b ὧν ἕνεκα ldquoper quali ragionirdquo pernecessitagrave non per vanagloria Socrate haraccontato ai giudici il responso straor-dinario che lrsquooracolo ha dato su di lui a

Cherefonte | Ταῦτα οὑτωσί ldquoDo-po aver udito quel responso (ταῦτα) ioragionai in questo modordquo lrsquoimperfet-to ἐνεθυμούμην vuol seguire il flo dellerifessioni di Socrate esposte di seguito| τί ποτε αἰνίττεται ldquoche cosa vuole na-scondere sotto lrsquoenigmardquo tipico dellrsquoe-nigma egrave infatti un enunciato in apparen-za assurdo che vuole obbligare a rifette-re per trovare il signifcato riposto | οὔτεμέγα οὔτε σμικρόν ldquoneacute molto neacute pocordquoacc di relazione | σύνοιδα ὤν il ver-bo regge il part predic | Οὐ ψεύδεταίγε nel suo smarrimento Socrate ha unasola certezza che lrsquooracolo ldquocertamen-te non menterdquo percheacute non puograve | πολὺν ἠπόρουν insieme al complemento didurata lrsquoimperfetto descrittivo continuaa rappresentarci le rifessioni imbarazza-te di Socrate che alla fne contro voglia(μόγις) si decide a ricercare il senso delresponso | τῶν δοκούντων εἶναι ldquodiquelli che avevano fama di essere sapien-tirdquo il gen σοφῶν nome del predicato egraveattratto da τῶν δοκούντων21c ὡς ἐνταῦθα τὸ μαντεῖον ldquopen-sando che (ὡς) in questo (ἐνταῦθα) avreifinalmente (εἴπερ που) confutato lrsquoo-racolordquo εἴπερ που signifca lett ldquose maiin qualche puntordquo | Διασκοπῶν οὖντοῦτον ldquomentre dunque esaminavo co-stuirdquo la frase si interrompe come se qual-cuno avesse chiesto a Socrate il nome

dellrsquointerrogato ed egli approfttasse perdire che non intende nominarlo ma cheera un politico importante Qualcuno si egravechiesto se per caso non si trattasse di Ani-to che efettivamente in giovinezza ebbequalche contatto con Socrate ma Anitosarebbe un falso bersaglio Socrate nonintende tanto attaccare il suo accusatorequanto mettere in evidenza lrsquoignoran-za dei politici | ὀνόματι λέγειν ldquononoccorre chiamarlo per nomerdquo ὀνόματι egravedat strumentale | ἦν δέ τις ἔπαθονldquoma era uno dei nostri uomini politiciquello esaminando il quale feci una si-mile esperienzardquo cioegrave ldquoquello che allorainterrogavo e con cui rdquo | ἔδοξέ μοι ἑαυτῷ ldquomi sembrograve che questrsquouomo sem-brasse esser sapiente sia a molti altri uomi-ni sia soprattutto a se stessordquo il politico egravela prima vittima della sua presunzione disapere Socrate tenta quindi di dimostrar-gli (ἐπειρώμην αὐτῷ δεικνύναι) che cre-deva di esser sapiente ma non lo era (ὅτιοἴοιτο εἴη δ᾿ οὔ) | ᾽Εντεῦθεν παρό-ντων ldquoda quel momento io venni in odio(ἀπηχθόμην) a costui e a molti dei presen-tirdquo il risentimento del politico del qualeaveva dimostrato lrsquoignoranza fu dunquelrsquoinizio delle molte antipatie cui andograve in-contro Socrate21d πρὸς ἐμαυτὸν ἐλογιζόμηνldquomentre me ne andavo ragionavo tra mee merdquo | κινδυνεύει εἰδέναι ldquoegrave dun-

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[20c] Forse qualcuno di voi potrebbe prendere la parola per dirmi laquoMa allora So-crate di cosrsquoegrave che ti occupi Da dove sono venute quelle calunnie sul tuo contoPercheacute poi se tu non facevi niente di straordinario rispetto agli altri non nasceva-no tante voci e dicerie ndash se non facevi insomma nulla di diverso da quel che fannoi piugrave ndash Dicci cosrsquoegrave percheacute non vogliamo improvvisare un giudizio sul tuo contoraquo[20d] Chi dice cosigrave pare dire giusto e io cercherograve di mostrarvi da dove sian partite famae calunnia insiemeState a sentire A qualcuno di voi forse sembreragrave che io scherzi sappiate bene perograve che vidirograve tutta la veritagrave Percheacute io Ateniesi per nientrsquoaltro che per una forma di sapienza misono guadagnato questa fama Quale sapienza Certo una sapienza umana Difatti egrave inquesta che forse io sono sapiente [20e] E costoro di cui parlavo poco fa saranno certosapienti di una sapienza superiore a quella umana oppure non so che dire io almenonon la conosco e chi lo aferma mente e parla per denigrarmiE voi Ateniesi non protestate contro di me neppure se vi pare che io parli con presun-zione percheacute non saragrave mio il discorso che vi faccio bensigrave devo riferirne la paternitagrave achi guadagna la vostra fducia Della mia sapienza se pure ce nrsquoegrave una e di che natura siachiamo a testimone per voi il dio di DelfCherefonte lo conoscete certamente [21a] Fu mio compagno fn da giovane E fu com-pagno vostro di partito e con voi visse questrsquoesilio e con voi rientrograve E sapete anche cheuomo fosse Cherefonte quanto fosse impetuoso in ogni sua iniziativa Cosigrave un giornoandograve a Delf ed ebbe lrsquoaudacia di chiedere questo allrsquooracolo ndash e voi signori vi pregonon interrompete ndash gli chiese infatti se crsquoera qualcuno piugrave sapiente di me E la Pizia ri-spose che di piugrave sapiente di me non crsquoera nessuno Ma di questa circostanza vi saragrave testi-mone ndash egrave qui presente ndash il fratello di Cherefonte percheacute questi egrave morto[21b] Guardate ora la ragione di queste mie parole percheacute intendo dirvi lrsquoorigine dellacalunnia contro la mia persona Al sentire il responso rifettevo in questo modo laquoCosamai intende il dio a cosa allude Percheacute io per parte mia non sono convinto neacute tantoneacute poco della mia sapienza cosa intende mai quando dice che io sono tanto sapientePercheacute non mente il dio ndash non puograve mentire ndashraquoPer molto tempo non riuscii a cogliere il senso ma poi e certo con fatica mi mi-si a ricercarlo in questo modo Mi recai da uno di quelli che hanno fama di sapienti[21c] e pensavo che cosigrave avrei in qualche modo confutato lrsquooracolo e avrei risposto al va-ticinio laquoEgrave questi piugrave sapiente di me mentre tu egrave di me che hai parlatoraquo Mentre esami-navo attentamente questrsquouomo ndash non occorre che ve ne dica il nome percheacute era un poli-tico il personaggio con il quale tra indagini e discorsi feci questa esperienza Ateniesi ndash

ἡμῶν οὐδέτερος οὐδὲν καλὸν κἀγαθὸν εἰδέναι ἀλλ᾿ οὗτος μὲν οἴεταί τι εἰδέναι οὐκεἰδώς ἐγὼ δέ ὥσπερ οὖν οὐκ οἶδα οὐδὲ οἴομαι ἔοικα γοῦν τούτου γε σμικρῷ τινι

αὐτῷ τούτῳ σοφώτερος εἶναι ὅτι ἃ μὴ οἶδα οὐδὲ οἴομαι εἰδέναι ᾽Εντεῦθεν ἐπ᾿ ἄλλονᾖα τῶν ἐκείνου δοκούντων σοφωτέρων εἶναι καί μοι ταὐτὰ ταῦτα ἔδοξε καὶ ἐνταῦθακἀκείνῳ καὶ ἄλλοις πολλοῖς ἀπηχθόμην

que possibile (κινδυνεύει) che nessu-no di noi due sappia nulla di bello neacute dibuonordquo la progressione nelle verifcheegrave sempre marcata dallrsquoincertezza e dalrischio (κινδυνεύει) fncheacute si raggiun-ge sia pure in via di probabilitagrave lrsquounica

acquisizione nel senso di sapere di nonsapere | ἔοικα εἰδέναι ldquomi sembradunque di essere piugrave saggio di costui(τούτου σοφώτερος εἶναι) proprioper questo piccolo vantaggio (σμικρῷτινι αὐτῷ τούτῳ) per il fatto che ciograve che

non so non credo nemmeno di saperlordquo| ᾽Εντεῦθεν ᾖα ldquoQuindi mi rivolsia un altrordquo ᾖα egrave impf ind di εἶμι ldquoan-darerdquo E anche questa nuova intervista siconcluse con uno scacco dellrsquointerlocu-tore di Socrate

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mi sembrograve che questrsquouomo apparisse sapiente agli occhi tra gli altri soprattut-to di se stesso ma che in realtagrave non lo fosse E allora mi provai a dimostrargli

che riteneva di essere sapiente ma che non lo era Ne risultograve dunque che melo feci nemico e con lui mi inimicai molti dei presenti [21d] Ma fra me eme andandomene via ragionavo che io ero piugrave sapiente di questrsquouomopercheacute forse nessuno di noi due conosceva qualcosa di bello e di buonoma lui riteneva di sapere ndash e non sapeva ndash mentre io come non so cosigravenon penso neppure di sapere mi pareva perciograve di essere piugrave sapiente dilui proprio in questo piccolo particolare e cioegrave che le cose che non sonon penso neanche di saperle Poi mi recai da un altro che aveva famadi essere piugrave sapiente dellrsquoaltro e ne ricavai unrsquoimpressione identica ndash ecosigrave mi attirai lrsquoodio suo e di molti altri

Trad E Avezzugrave

analisi del testo

Tra stranezza e saggezza Socrate continua la sua di-fesa ipotizzando che gli venga chiesto quale suo stranocomportamento sia stato allrsquoorigine delle calunnie che lohanno travolto Lrsquoobiezione ndash secondo un uso comunenel greco ndash viene introdotta dopo la pausa da ἴσως ac-compagnato dallrsquoottativo potenziale di un verbo di ldquodirerdquoldquointerrompererdquo ldquomeravigliarsirdquo e da τις o equivalente delsoggetto (cf 20c) Nella obiezione e nella replica di Socra-te va sottolineata la ricorrenza di due terminiIl primo egrave περιττότερον (20c) composto con il prefssoπερί ha in seacute lrsquoidea del sopra dellrsquooltre la misura quindicome nel nostro passo dello straordinario dello stranoLa stranezza lrsquoἀτοπία di Socrate egrave peraltro un motivo

topico legato alla piugrave generale considerazione che la suavita non puograve essere paragonata a nessuna altra esistenzanon ha precedenti come ben si legge in Symp 221c Al-cibiade nellrsquoelogio del suo maestro sostiene che se conAchille puograve essere messo a confronto Brasida con Nesto-re Antenore con altri Pericle Socrate invece non egrave raf-frontabile con nessuno neacute fra gli antichi neacute fra i moderniIl secondo termine egrave σοφία (20d) Socrate dice di doverefama e calunnie a una forma di sapienza che possiede-rebbe Lrsquouso di τις (διὰ σοφίαν τινά) comunque attenuail valore del sostantivo σοφία poicheacute la sapienza comepossesso stabile non egrave prerogativa umana per lrsquouomoinfatti esiste solo lrsquoamore mai completamente appagatoper essa (da qui φιλοσοφία) La sapienza di Socrate nonegrave la sapienza positiva di chi tanto sa ma rappresenta da

un lato la consapevolezza dellrsquoinconsistenza delle opi-

nioni dallrsquoaltro lrsquoesigenza di andare sempre a fondo nellecose al di lagrave delle apparenzeAltrove per esempio in Simposio 177d Socrate sosterragraveinvece di sapere qualcosa nellrsquoambito delle cose drsquoamo-re (οὐδὲν φημὶ ἄλλο ἐπίστασθαι ἢ τὰ ἐρωτικά) Ci sareb-be quindi un dato positivo di conoscenza da cui partire eproprio lrsquoamore sarebbe la fonte che permette a Socra-te di apportare un benefcio agli altri Sottile dunque nelpasso del Simposio egrave lrsquoironia del flosofo egli non sa nullase non ciograve che riguarda lrsquoamore quindi in realtagrave conoscetutto dato che Eros egrave quella forza che porta alla piugrave altavetta del sapere

Moduli stilistici Nel brano egrave da evidenziare lrsquoobiezionedi un ipotetico interlocutore secondo un modulo tipicodellrsquooratoria giudiziaria allitterazione e figura etymolo-

gica presenti in Ταυτί μοι δοκεῖ δίκαια λέγειν ὁ λέγων(20d) ndash insieme allo iota ldquodeitticordquo di ταυτί proprio del lin-guaggio drammatico e oratorio ndash contribuiscono a sottoli-neare il credito che si attribuisce a tale obiezione in quan-to elemento signifcativo per il procedere del discorso didifesaSono da segnalare nel passo anche le espressioni del les-

sico colloquiale (τὸ σὸν τί ἐστι πρᾶγμα in 20c) e i fre-quenti richiami al destinatario per tenerne desta lrsquoat-tenzione (ἀκούετε in 20d ἴστε in 20d 20e e 21a μὴθορυβήσητε in 20e)

Statuetta raffgurante Socrate II secolo aC Londra British Museum

La statuetta raffgurante Socrate in chitone egrave un piccolo gioiello dellrsquoarte ellenisticaproveniente da Alessandria drsquoEgitto Il manufatto in marmo bianco egrave alto appena 27 cmma presenta le caratteristiche della grande statuaria Il volto egrave ripreso dal ritratto di Lisippodi cui egrave rimasta una copia di epoca romana conservata al Louvre ( p 115) La fattura egravepregevole raffnatissimi sono la resa dei lineamenti e dei riccioli della barba e il trattamentodel panneggio del mantello che copre le spalle e il ventre del flosofo e che ricade inmorbide pieghe sul suo corpo ritratto come quello di un atleta

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T4 Il congedo 40c-42a

LrsquoApologia platonica contiene ancora una sezione in cuiSocrate prende congedo dai suoi giudici da quelli cheavevano votato per la sua condanna a morte come daglialtri Rivolto a questi ultimi egli spiega che sicuramente

quanto gli egrave accaduto egrave destinato a essere per lui un benee cerca di fornirne la dimostrazione ( Progetto Lette-

rature pp 81 ss)

[40c] ᾿Εννοήσωμεν δὲ καὶ τῇδεὡς πολλὴ ἐλπίς ἐστιν ἀγαθὸν

αὐτὸ εἶναι Δυοῖν γὰρ θάτερόν ἐστιν τὸ τεθνάναι ἢ γὰρ

οἷον μηδὲν εἶναι μηδὲ αἴσθησιν μηδεμίαν μηδενὸς ἔχειν

τὸν τεθνεῶτα ἢ κατὰ τὰ λεγόμενα μεταβολή τις τυγχάνει οὖσα καὶ μετοίκησις τῇψυχῇ τοῦ τόπου τοῦ ἐνθένδε εἰς ἄλλον τόπον Καὶ εἴτε δὴ μηδεμία αἴσθησίς ἐστινἀλλ᾿ [40d] οἷον ὕπνος ἐπειδάν τις καθεύδων μηδ᾿ ὄναρ μηδὲν ὁρᾷ θαυμάσιονκέρδος ἂν εἴη ὁ θάνατος ndash ἐγὼ γὰρ ἂν οἶμαι εἴ τινα ἐκλεξάμενον δέοι ταύτην τὴννύκτα ἐν ᾗ οὕτω κατέδαρθεν ὥστε μηδὲ ὄναρ ἰδεῖν καὶ τὰς ἄλλας νύκτας τε καὶἡμέρας τὰς τοῦ βίου τοῦ ἑαυτοῦ ἀντιπαραθέντα ταύτῃ τῇ νυκτὶ δέοι σκεψάμενον

εἰπεῖν πόσας ἄμεινον καὶ ἥδιον ἡμέρας καὶ νύκτας ταύτης τῆς νυκτὸς βεβίωκεν ἐν

τῷ ἑαυτοῦ βίῳ οἶμαι ἂν μὴ ὅτι ἰδιώτην τινά ἀλλὰ τὸν μέγαν βασιλέα εὐαριθμήτουςἂν εὑρεῖν αὐτὸν ταύτας πρὸς τὰς ἄλλας ἡμέρας καὶ νύκτας ndash [40e] εἰ οὖν τοιοῦτον

ὁ θάνατός ἐστιν κέρδος ἔγωγε λέγω καὶ γὰρ οὐδὲν πλείων ὁ πᾶς χρόνος φαίνεταιοὕτω δὴ εἶναι ἢ μία νύξ Εἰ δ᾿ αὖ οἷον ἀποδημῆσαί ἐστιν ὁ θάνατος ἐνθένδε εἰς

ἄλλον τόπον καὶ ἀληθῆ ἐστιν τὰ λεγόμενα ὡς ἄρα ἐκεῖ εἰσι πάντες οἱ τεθνεῶτεςτί μεῖζον ἀγαθὸν τούτου εἴη ἄν ὦ ἄνδρες δικασταί Εἰ γάρ τις ἀφικόμενος εἰς

Ἅιδου [41a] ἀπαλλαγεὶς τουτωνὶ τῶν φασκόντων δικαστῶν εἶναι εὑρήσει τοὺς

40c Ἐννοήσωμεν εἶναι ldquoRifettiamoanche da questo punto di vista (καὶ τῇδε)che ho molti motivi per sperare che essasia un benerdquo ἐννοήσωμεν cong esorta-tivo τῇδε avverbio di modo il punto divista che Socrate sta per esporre | Δυοῖν τεθνεῶτα ldquoDi due cose una θάτερον)egrave il morire o egrave come se il morto (τὸντεθνεῶτα) non sia piugrave nulla e non abbiaalcuna percezione di nullardquoθάτερον= τὸἕτερον ldquouna delle due coserdquo alterum τὸντεθνεῶτα egrave meglio intenderlo come soggsia di μηδὲν εἶναι sia di ἔχειν μηδεμίανμηδενός poliptoto | ἢ κατὰ τόπον ldquoosecondo quanto si dice egrave (τυγχάνει οὖσα)una trasformazione e una trasmigrazio-ne per lrsquoanima da questo luogo quaggiugrave(τοῦ ἐνθένδε) in un altro luogordquo κατὰ τὰλεγόμενα cosigrave dicevano soprattutto or-fici e pitagorici Lrsquoalternativa che quiSocrate prospetta costituisce indubbia-mente una posizione diversa da quella chepoi saragrave esposta per bocca dello stessoSocrate nel Fedone dove lrsquoimmortalitagravedellrsquoanima egrave una certezza luminosa | Καὶεἴτε ldquoE serdquo introduce un periodo ipote-tico misto la cui apodosi egrave θαυμάσιονκέρδος ἂν εἴη ὁ θάνατος ed egrave ripresa in40e da εἰ οὖν κέρδος ἔγωγε λέγω40d ἐπειδάν ὁρᾷ ldquoquando uno dor-

mendo non fa nemmeno un sognordquo inprospettiva eventuale con ἄν di ἐπειδάνe il cong ὁρᾷ il greco dice ὁρᾶν ὕπνονldquovedere un sognordquo dove lrsquoitaliano usa unverbo assai piugrave generico ldquofare un sognordquo| θαυμάσιον ὁ θάνατος ldquola morte sa-rebbe un proftto meravigliosordquo apodosidella possibilitagrave dove κέρδος egrave terminedel linguaggio commerciale propr ldquogua-dagnordquo | εἴ τινα βίῳ ldquose bisognasseche uno dopo aver scelto (ἐκλεξάμενον)questa ταύτην) notte in cui (ἐν ᾗ) ha dor-mito cosigrave da non fare alcun sogno e con-frontando (ἀντιπαραθέντα) con questanotte le altre notti e giorni della sua vitadovesse dire rifettendo (σκεψάμενον)quanti giorni e quante notti ha vissutomeglio e piugrave piacevolmente di questanotte nella sua vitardquo ταύτην costituisceprolessi rispetto al relativo ἐν ᾗ che segue| οἶμαι νύκτας ldquoio credo che non soloun privato cittadino (ἰδιώτην τινα) mail Gran Re potrebbe trovare (ἂν εὑρεῖν)ben poche (εὐαριθμήτους) queste not-ti in relazione agli altri giorni e nottirdquoοἶμαι annunciato dapprima come inci-so ritorna con ben altro peso come pro-posizione principale a reggere lrsquoinfnitoἂν εὑρεῖν40e εἰ οὖν λέγω ldquose dunque la

morte egrave una cosa di questo genere(τοιοῦτον) io certo (ἔγωγε) lo chiamoun vantaggiordquo ritorna insistente il ter-mine fnanziario κέρδος ἔγωγε ldquoio perconto miordquo il γε limitativo sottolinea ilpunto di vista di chi sta parlando | οὐ-δὲν πλείων ldquoper nulla maggiorerdquo οὐδένegrave acc avverbiale di relazione | Εἰ δ᾿ αὖ εἴη ἄν ldquoSe poi la morte egrave come emi-grare (ἀποδημῆσαι) di qui in un altroluogo e sono veri i racconti che si fannoche sono lagrave tutti quelli che sono morti(οἱ τεθνεῶτες) quale bene maggiore diquesto potrebbe essercirdquo ritorna il temadellrsquoaldilagrave la protasi di primo tipo nonimplica realtagrave ma la prospettiva purnon dimostrata egrave presentata come at-traente e questo efetto Socrate intendeprodurre sui suoi ascoltatori | ἀφικό-μενος εἰς ῞Αιδου ldquogiungendo allrsquoAderdquoεἰς richiede normalmente lrsquoacc e per-ciograve giagrave gli antichi intendevano che fossesottinteso un acc come δόμον come nellt ventum erat ad Vestae sott templum41a ἀπαλλαγεὶς δικαστάς ldquoallon-tanandosi (ἀπαλλαγείς) da questi qui chepretendono (φασκόντων) essere giudi-ci troveragrave quelli che sono davvero giudi-cirdquo in questrsquoultima parte dellrsquoApologiainizia il tema che saragrave comune alla prima

dal testo alla parolap 33

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ὡς ἀληθῶς δικαστάς οἵπερ καὶ λέγονται ἐκεῖ δικάζειν Μίνως τε καὶ ῾Ραδάμανθυς

καὶ Αἰακὸς καὶ Τριπτόλεμος καὶ ἄλλοι ὅσοι τῶν ἡμιθέων δίκαιοι ἐγένοντο ἐν τῷ

ἑαυτῶν βίῳ ἆρα φαύλη ἂν εἴη ἡ ἀποδημία ῍Η αὖ ᾽Ορφεῖ συγγενέσθαι καὶ Μουσαίῳ

καὶ ῾Ησιόδῳ καὶ ῾Ομήρῳ ἐπὶ πόσῳ ἄν τις δέξαιτ᾿ ἂν ὑμῶν᾽Εγὼ μὲν γὰρ πολλάκις ἐθέλω τεθνάναι εἰ ταῦτ᾿ ἔστιν

ἀληθῆ ᾽Επεὶ [41b] ἔμοιγε καὶ αὐτῷ θαυμαστὴ ἂν εἴη ἡ

διατριβὴ αὐτόθι ὁπότε ἐντύχοιμι Παλαμήδει καὶ Αἴαντι τῷ

Τελαμῶνος καὶ εἴ τις ἄλλος τῶν παλαιῶν διὰ κρίσιν ἄδικον

τέθνηκεν ἀντιπαραβάλλοντι τὰ ἐμαυτοῦ πάθη πρὸς τὰ

ἐκείνων ndash ὡς ἐγὼ οἶμαι οὐκ ἂν ἀηδὲς εἴη ndash καὶ δὴ τὸ μέγιστον τοὺς ἐκεῖ ἐξετάζοντακαὶ ἐρευνῶντα ὥσπερ τοὺς ἐνταῦθα διάγειν τίς αὐτῶν σοφός ἐστιν καὶ τίς οἴεται μένἔστιν δ᾿ οὔ ᾽Επὶ πόσῳ δ᾿ ἄν τις ὦ ἄνδρες δικασταί δέξαιτο ἐξετάσαι τὸν ἐπὶ Τροίαν

ἀγαγόντα τὴν πολλὴν στρατιὰν [41c] ἢ ᾽Οδυσσέα ἢ Σίσυφον ἢ ἄλλους μυρίους ἄν

τις εἴποι καὶ ἄνδρας καὶ γυναῖκας οἷς ἐκεῖ διαλέγεσθαι καὶ συνεῖναι καὶ ἐξετάζειν

ἀμήχανον ἂν εἴη εὐδαιμονίαςΠάντως οὐ δήπου τούτου γε ἕνεκα οἱ ἐκεῖ ἀποκτείνουσι

τά τε γὰρ ἄλλα εὐδαιμονέστεροί εἰσιν οἱ ἐκεῖ τῶν ἐνθάδε καὶ ἤδη τὸν λοιπὸν χρόνον

ἀθάνατοί εἰσιν εἴπερ γε τὰ λεγόμενα ἀληθῆ

rifessione di Platone e degli altri socraticiquello del Giusto condannato esso egrave quimarcato dal poliptoto δικασταί δικασ-τῶν δικαστάς δικάζειν e dalla seriedei mitici giudici giusti dellrsquoaldilagrave in op-posizione a quelli ingiusti che hanno con-dannato a morte Socrate | οἵπερ καὶ EacuteΤριπτόλεμος ldquocoloro che si dice ammi-nistrino la giustizia Minosse Radaman-to Eaco e Trittolemordquo Radamantoe Minosse erano fgli di Zeus ed Europail primo fu re di Creta e stabiligrave le leggi chefurono imitate da molte cittagrave greche glisuccesse il fratello minore Minosse Ea-co fglio di Zeus e della ninfa Egina fu redellrsquoisola cui diede il nome di sua mogliee padre di Peleo e Telamone a questi che latradizione considerava i giudici dellrsquoAdePlatone aggiunge il re attico Trittolemoche aiutograve Demetra nella ricerca di Persefo-ne e ottenne da lei il dono del grano era as-sociato alle due dee nei misteri di Eleusi| ἄρα φαύλη ἀποδημία ldquosarebbe que-sto un mutamento di sede spregevolerdquoἄρα introduce una interr diretta retoricache suggerisce al destinatario una rispostanegativa φαύλη ldquoda pocordquo certo non sa-rebbe stata da poco la possibilitagrave di ottene-re una nuova vita presso i semidei che si di-stinsero in vita per la loro giustizia | ᾿Ορ-φεῖ Μουσαίῳ ldquostare insieme a Orfeoe a Museordquo gli esponenti mitici della let-teratura religiosa della tradizione orfcaaccostati qui ai fondatori della mitologiaclassica Omero ed Esiodo | ἐπὶ πόσῳ ὑμῶν ldquoper che prezzo non lo accetterebbeuno di voirdquo cioegrave ldquoquanto uno di voi sareb-be disposto a pagare per questordquo ogget-to di δέξαιτ(ο) egrave lrsquoinf συγγενέσθαι ldquostareinsieme ardquo | Ἐγὼμὲν ἀληθῆ ldquoIo infat-

ti sono disposto (ἐθέλω) a morire moltevolte se questi racconti sono verirdquo ἐθέλωesprime la disponibilitagrave ad adeguarsi allavolontagrave altrui o ad una situazione41b ἔμοιγε καὶ αὐτῷ ldquoper me in parti-colarerdquo | ὁπότε τέθνηκεν ldquoquando miimbattessi in Palamede o in Aiace fglio diTelamone o in quanti altri (εἴ τις ἄλλος)tra gli antichi sono morti per un giudizioingiustordquo εἴ τις ἄλλος questa locuzione sipresenta come una protasi di periodo ipo-tetico ma ha la funzione di una proposi-zione relativa ldquose qualcun altro morigrave rdquo =ldquotutti gli altri che morironordquo | Παλαμή-δει ldquoPalamederdquo Odisseo per nonandare a Troia fngeva di essere pazzo maPalamede scoprigrave il suo piano e lo costrin-se a partecipare alla spedizione Odisseosi vendicograve su di lui facendo nasconderenella tenda di Palamede dellrsquooro e una fal-sa lettera di Priamo cosigrave Palamede fu ac-cusato di tradimento e lapidato Questoargomento era svolto in varie tragedie diEschilo Sofocle ed Euripide | ΑἴαντιldquoAiacerdquo Aiace invece dopo la mor-te di Achille considerandosi il piugrave fortedei Greci dopo quello pretendeva che alui fossero attribuite le armi del mortoOdisseo riuscigrave con lrsquoastuzia a farle asse-gnare a seacute e Aiace per il dolore del tortosubigraveto impazzigrave e si uccise la vicenda erarappresentata in una trilogia perduta diEschilo e nellrsquoAiace di Sofocle che con-serviamo | ἀντιπαραβάλλοντι ldquocon-frontandordquo part congiunto con ἔμοιγε| καὶ δὴ ἔστιν δ᾿ οὔ ldquoe poi soprattut-to trascorrere il tempo (διάγειν) esami-nando ed interrogando (ἐξετάζοντα καὶἐρευνῶντα in acc percheacute concordano conil sogg sottinteso dellrsquoinfnitiva) quelli

di lagrave (τοὺς ἐκεῖ) come quelli di qua (τοὺςἐνταῦθα) chi di loro egrave sapiente e chi crededi esserlo ma non lo egraverdquo lrsquoinf διάγειν di-pende sintatticamente da ἐπὶ πόσῳ ἄν τιςδέξαιτ(ο)di 41a comeσυγγενέσθαι So-crate sarebbe felice di andare nellrsquoaldilagrave acontinuare la stessa opera che compiva inAtene di sollecitare ognuno a conoscerese stesso secondo il comando di Apollo| Ἐπὶ πόσῳ δ᾿ ἄν τις δέξαιτο ritornaemblematicamente la frase per far rifet-tere i destinatari | ἐξετάσαι στρατιάνldquodi interrogare colui che condusse a Troiail grande esercitordquo Agamennone che giagravenei poemi dagrave prova di presunzione e arro-ganza anzicheacute di σοφία41c ἢὈδυσσέα ἢΣίσυφον eroi dellrsquoa-stuzia e dellrsquoinganno queste che eranovirtugrave per lrsquoetica arcaica ripugnavano al-la moralitagrave di Socrate come a quella diPlatone | οἷς ἐκεῖ εὐδαιμονίας ldquoconi quali conversare lagrave e stare con loro e in-terrogarli sarebbe il colmo della felicitagraverdquoἀμήχανον εὐδαιμονίας ldquolrsquoimpossibilitagravedella felicitagraverdquo cioegrave una felicitagrave impossibilea esprimersi ἀμήχανος egrave ciograve per cui nonesistono μηχαναί ldquoartifcirdquo ed egrave quindiimpossibile | Πάντως ἀποκτείνουσιldquoIn ogni caso per questo motivo (τούτουἕνεκα) quelli di lagrave non mandano a mor-terdquo τούτου ἕνεκα per il fatto di discuteree di confutare quelli che credono di essersaggi senza esserlo quindi nel regno deimorti Socrate non avrebbe corso rischiodi esser condannato a morte Egli egrave giuntoa una tale serena luciditagrave che si permettedi ironizzare perfno sulla propria morte| τά τε γὰρ ἄλλα καί ldquosia nel resto sia ancherdquo | εἴπερ γε ἀληθῆ ldquose egrave verociograve che si raccontardquo ritorna lrsquoapparente

glossa

il verbo (ἐ)θέλω signifcaldquosono disposto ardquo secondovolontagrave di altri diversamenteda βούλομαι che signifcaldquovogliordquo di mia intenzione

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[40c] Consideriamo anche da questo lato il fatto che crsquoegrave molta speranza che il morire siaun bene In efetti una di queste due cose egrave il morire o egrave come un non essere nulla e chiegrave morto non ha piugrave alcuna sensazione di nulla oppure stando ad alcune cose che si tra-mandano egrave un mutamento e una migrazione dellrsquoanima da questo luogo che egrave quaggiugravead un altro luogo Ora se la morte egrave il non aver piugrave alcuna sensazione [40d] ma egravecome un sonno che si ha quando nel dormire non si vede piugrave nulla neppure in so-

Ἀλλὰ καὶ ὑμᾶς χρή ὦ ἄνδρες δικασταί εὐέλπιδας εἶναι πρὸς τὸν θάνατον καὶ ἕν τιτοῦτο διανοεῖσθαι ἀληθές [41d] ὅτι οὐκ ἔστιν ἀνδρὶ ἀγαθῷ κακὸν οὐδὲν οὔτε ζῶντι

οὔτε τελευτήσαντιοὐδὲ ἀμελεῖται ὑπὸ θεῶν τὰ τούτου πράγματα οὐδὲ τὰ ἐμὰ νῦνἀπὸτοῦ αὐτομάτου γέγονεν ἀλλά μοι δῆλόν ἐστι τοῦτο ὅτι ἤδη τεθνάναι καὶ ἀπηλλάχθαιπραγμάτωνβέλτιονἦνμοιΔιὰ τοῦτοκαὶ ἐμὲοὐδαμοῦἀπέτρεψεν τὸσημεῖονκαὶ ἔγωγετοῖς καταψηφισαμένοις μου καὶ τοῖς κατηγόροις οὐ πάνυ χαλεπαίνω Καίτοι οὐ ταύτῃτῇ διανοίᾳ κατεψηφίζοντό μου καὶ κατηγόρουν ἀλλ᾿ οἰόμενοι βλάπτειν [41e] τοῦτο

αὐτοῖς ἄξιον μέμφεσθαι Τοσόνδε μέντοι αὐτῶν δέομαι τοὺς ὑεῖς μου ἐπειδὰνἡβήσωσι τιμωρήσασθε ὦ ἄνδρες ταὐτὰ ταῦτα λυποῦντες ἅπερ ἐγὼ ὑμᾶς ἐλύπουνἐὰν ὑμῖν δοκῶσιν ἢ χρημάτων ἢ ἄλλου του πρότερον ἐπιμελεῖσθαι ἢ ἀρετῆς καὶ ἐὰνδοκῶσί τι εἶναι μηδὲν ὄντες ὀνειδίζετε αὐτοῖς ὥσπερ ἐγὼ ὑμῖν ὅτι οὐκ ἐπιμελοῦνταιὧν δεῖ καὶ οἴονταί τι εἶναι ὄντες οὐδενὸς ἄξιοιΚαὶ ἐὰν ταῦτα ποιῆτε δίκαια πεπονθὼςἐγὼ ἔσομαι ὑφ᾿ ὑμῶν αὐτός [42a] τε καὶ οἱ ὑεῖς Ἀλλὰ γὰρ ἤδη ὥρα ἀπιέναι ἐμοὶ μὲνἀποθανουμένῳ ὑμῖν δὲ βιωσομένοις ὁπότεροι δὲ ἡμῶν ἔρχονται ἐπὶ ἄμεινον πρᾶγμαἄδηλον παντὶ πλὴν ἢ τῷ θεῷ

riserva (εἴπερ γε) che riaferma in mododistaccato la certezza morale di Socrate| Ἀλλὰ καὶ θάνατον ldquoMa anche voicittadini giudici dovete essere fduciosi(εὐέλπιδας) riguardo alla morterdquo ha ini-zio cosigrave lrsquoultimo capitolo in tono di pe-rorazione quanto alla procedura giudi-ziaria non dovrebbe esserci luogo per unaperorazione giaccheacute la sentenza di morteegrave irrevocabile ma Socrate perora la cau-sa delle sue idee e vuole che quale che siala sorte delle anime dopo la morte i giu-dici che hanno avuto fducia in lui abbia-no chiara coscienza che lrsquouomo non deveesitare a seguire la voce del dio che parlanella sua coscienza41d ὅτι τελευτήσαντι ldquoche per lrsquouo-mo virtuoso non crsquoegrave alcun male neacute da vi-vo neacute da mortordquo la dichiarativa ha fun-zione epesegetica rispetto a ἕν τι τοῦτοmentre ζῶντι e τελευτήσαντι sono predi-cativi di ἀνδρὶ ἀγαθῷ | οὐδὲ τὰ ἐμὰ γέγονεν ldquoneacute le mie vicende (τὰ ἐμά) sonoavvenute a caso (ἀπὸ τοῦ αὐτομάτου)rdquo| τεθνάναι καὶ ἀπηλλάχθαι πραγμάτωνldquoesser morto ed essermi liberato dai fasti-dirdquo lrsquoidea egrave rappresentata da due infnitiperfetti (da θνῄσκω e ἀπαλλάσσω) nellaprospettiva di esser compiuta solo allorasi realizzeragrave ciograve che egrave meglio per Socrate

| ἐμὲ τὸ σημεῖον ldquoil segno non mi di-stolse per nullardquo il segno misterioso (τὸσημεῖον) che talvolta lo distoglieva dalcompiere unrsquoazione era quello che Socra-te chiamava il suo degravemone Socrate inter-preta ora la mancanza di quel segno comela conferma che per lui egrave stato meglio es-ser condannato dal tribunale | ἔγωγε χαλεπαίνω ldquoe io per conto mio (ἔγωγε)non me la prendo (χαλεπαίνω) con colo-ro che hanno votato per la mia condan-na (τοῖς καταψηφισαμένοις μου) neacute congli accusatorirdquo i verbi giudiziari compo-sti con κατα- si costruiscono con il genretto daκατα- (= ldquocontrordquo) della personaaccusata o condannata | Καίτοι ldquoEppu-rerdquo Socrate si ferma un attimo a rifettereche se anche gli accusatori e i giudici a luiostili non gli hanno fatto alcun male nonera questa la loro intenzione | οὐ ταύτῃτῇ διανοίᾳ ldquonon con questa intenzionerdquo41e τοῦτο μέμφεσθαι ldquodi questo egravegiustorimproverarlirdquo |Τοσόνδε δέομαιlett ldquoDi tanto io li pregordquo δέομαι conil gen della persona vale ldquopregarerdquo(oltre che talvolta ldquoaver bisogno dirdquo)mentre τοσόνδε anticipa lrsquoimperativo chesegue τιμωρήσασθε | ταὐτά ἐλύπουνldquoinfiggendo loro gli stessi fastidi che ioinfiggevo a voirdquo λυπέω ldquoafiggere unordquo

qui ripetuto in poliptoto egrave costruito conlrsquoacc della persona e lrsquoacc di relazionedella cosa con cui uno viene afitto nellatraduzione la carica semantica di λυπέωviene trasferita allrsquooggetto che in grecoegrave reso genericamente con il neutro | ἐὰνὑμῖν ἀρετῆς ldquonel caso che vi sembri(ἐὰν δοκῶσιν) che si diano pensiero o(ἤ) del denaro o (ἤ) di qualche altra cosaprima che (ἤ) della virtugraverdquo ἐὰν δοκῶσινegraveunaprotasidiperiodoipoteticodellrsquoeven-tualitagrave lacuiprotasiegravelrsquoimpτιμωρήσασθεi primi due ἤ sono disgiuntivi (lt aut)mentre il terzo introduce il secondotermine di paragone (lt quam) ἄλλουτου του egrave pron indefinito | οἴονταίτι ἄξιοι ldquoe credono di esser qualcosamentre non meritano nullardquo οὐδενός egravegen di stima | δίκαια ἔσομαι ldquoavrogravericevuto ciograve che egrave giustordquo πεπονθὼςἔσομαι egrave futuro perfetto dal tema diπάσχω42a ἐμοὶ βιωσομένοις ldquoperme a mori-re per voi a vivererdquo i due part futuri hannovalore fnale | ὁπότεροι ἡμῶν ldquochi trameevoirdquoὁπότεροιesprimeduegruppicon-trappostiancheseilprimo di essi egrave costitui-to da una sola personaὁπότεροι ἔρχονταιprop interr indiretta egrave soggettiva rispettoalla sovraordinataἄδηλον sott ἐστί

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gno allora la morte sarebbe un guadagno meraviglioso Infatti io ritengo che seuno dopo aver scelto questa notte in cui avesse dormito cosigrave bene da non vederenemmeno un sogno e dopo aver messo a confronto con questa le altre notti e glialtri giorni della sua vita dovesse fare un esame e dirci quanti giorni e quante not-ti abbia vissuto in modo piugrave felice e piugrave piacevole di quella notte durante tutta lasua vita ebbene io credo che costui anche se fosse non solo un qualche privatocittadino ma il Gran Re troverebbe lui pure che questi giorni e queste notti so-no pochi da contare rispetto agli altri giorni e alle altre notti [40e] Se dunque lamorte egrave qualcosa di tal genere io dico che egrave un guadagno Infatti tutto quanto iltempo della morte non sembra essere altro che unrsquounica notte Invece se la mor-te egrave come un partire di qui per andare in un altro luogo e sono vere le cose che siraccontano ossia che in quel luogo ci sono tutti i morti quale bene o giudici cipotrebbe essere piugrave grande di questoInfatti se uno giunto allrsquoAde [41a] liberatosi di quelli che qui da noi si diconogiudici ne troveragrave di veri quelli che si dice che lagrave pronunciano sentenza MinosseRadamante Eaco Trittolemo e quanti altri dei semidei sono stati giusti nella lorovita ebbene in tal caso questo passare nellrsquoaldilagrave sarebbe forse una cosa da pocoE poi quanto non sarebbe disposto a pagare ciascuno di voi per stare insieme conOrfeo e con Museo con Omero e con Esiodo Per quello che mi riguarda sonodisposto a morire molte volte se questo egrave vero [41b] Infatti per me sarebbe straor-dinario trascorrere il mio tempo allorcheacute mi incontrassi con Palamede con Aia-ce figlio di Telamonio e con qualche altro degli antichi che sonomorti a causa di un ingiusto giudizio mettendo a confronto imiei casi con i loro E io credo che questo non sarebbe dav-vero spiacevoleMa la cosa per me piugrave bella sarebbe sottoporre ad esa-me quelli che stanno di lagrave interrogandoli come facevocon questi che stanno qui per vedere chi egrave sapiente echi ritiene di essere tale ma non lo egrave Quanto sarebbedisposto a pagare uno di voi o giudici per esaminarechi ha portato a Troia [41c] il grande esercito oppu-re Odisseo o Sisifo e altre innumerevoli persone chesi possono menzionare sia uomini che donne E ildiscutere e lo stare lagrave insieme con loro e interrogarlinon sarebbe davvero il colmo della felicitagrave E certa-mente per questo quelli di lagrave non condannano nes-suno a morte Infatti quelli di lagrave oltre ad essere piugravefelici di quelli di qua sono altresigrave per tutto il tempoimmortali se sono vere le cose che si diconoEbbene anche voi o giudici bisogna che abbiate buo-ne speranze davanti alla morte e dovete pensare che unacosa egrave vera in modo particolare [41d] che ad un uomobuono non puograve capitare nessun male neacute in vita neacute in mor-te Le cose che lo riguardano non vengono trascurate dagli

Pittore di Achille (attribuita) Leacutekythoscon giovane presso una tomba ca 440 aCNew York Metropolitan Museum of Art

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degravei E anche le cose che ora mi riguardano non sono successe per caso ma per me egraveevidente questo che ormai morire e liberarmi degli affanni era meglio per me Perquesto motivo il segno divino non mi ha mai deviato dalla via seguitaPerciograve io non ho un grande rancore contro coloro che hanno votato per la miacondanna neacute contro i miei accusatori anche se mi hanno condannato e mi han-no accusato non certo con tale proposito bensigrave nella convinzione di farmi delmale [41e] E in ciograve meritano biasimoPerograve io vi prego proprio di questo Quando i miei fgli saranno diventati adulti pu-niteli o cittadini procurando a loro quegli stessi dolori che io ho procurato a voise vi sembreranno prendersi cura delle ricchezze o di qualche altra cosa prima chedella virtugrave E se si daranno arie di valere qualche cosa mentre non valgono nullarimproverateli cosigrave come io ho rimproverato voi percheacute non si danno cura di ciograve dicui dovrebbero darsi cura e percheacute credono di valere qualche cosa mentre in realtagravenon valgono niente [42a] Se farete questo avrograve ricevuto da voi quello che egrave giustoio e i miei fgliMa egrave ormai venuta lrsquoora di andare io a morire e voi invece a vivereMa chi di noi vada verso ciograve che egrave meglio egrave oscuro a tutti tranne che al dio

Trad G Reale

guida allOtildeanalisi

LINGUA E LESSICO

1 Nel testo ricorrono alcuni termini legati alla radice

θαν(ε)- Dopo aver letto la Scheda di lessico

( p 33) elencali ed evidenziane le differenze dalpunto di vista del signifcato

termine legato alla radice θαν(ε)- significato

TEMI E CONFRONTI

2 In 40d-e alle due opzioni concernenti la morte

vengono associate due immagini Quali

3 Trova nel testo greco le espressioni chesottolineano la differenza fra il credere di essere e

lrsquoessere Trascrivile poi nello schema seguente

credere di essere essere

4 Ripercorri nella struttura e nello sviluppo del

ragionamento i paragraf 40c-41c Completaquindi la seguente tabella

riguardo al

τεθνάναιvengono poste

due alternative

ἢ μηδὲν εἶναι μηδὲ αἴσθησινμηδεμίαν μηδενὸς ἔχειν τὸντεθνεῶταἢhelliphelliphelliphelliphelliphellip

prima possibilitagrave εἴτε δὴ μηδεμία αἴσθησίς ἐστινἀλλ᾿ οἷον ὕπνος ἐπειδάν τιςκαθεύδων μηδ᾿ ὄναρ μηδὲνὁρᾷ θαυμάσιον κέρδος ἂν εἴηὁ θάνατος

seconda possibilitagrave

le categorie

di personaggi

dellrsquooltretombaa) i veri giudicib) helliphelliphelliphelliphellipc) helliphelliphelliphelliphellipd) helliphelliphelliphelliphellip

Μίνως τε καὶ ῾Ραδάμανθυς καὶΑἰακὸς καὶ Τριπτόλεμος

5 Lrsquoultimo pensiero di Socrate egrave per i figliesprimendo una sua preoccupazione nei loroconfronti egli ritorna cosigrave su un motivo ricorrentedel suo pensiero Sai dire quale

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Una nuova forma di poetica | Sia il Fedone sia il Simposio fanno ricorso a una cornice particolar-mente complessa volta a sottolineare il carattere di rievocazione del dialogo Nel Fedone duepitagorici Echecrate e Fedone si incontrano nella suggestiva cittagrave di Fliunte nel Peloponne-so (dove si diceva fosse nato lo stesso Pitagora e dove trovarono rifugio in etagrave classica diversiesponenti del pitagorismo) Fedone proviene da Atene e ha quindi notizie sicure sulle ultimeore di Socrate il nucleo del dialogo egrave quindi un racconto serrato delle ultime ore di Socrate inprigione volto a chiarire quello che Socrate disse e fece ndash il binomio egrave enfaticamente sottoli-neato ndash di fronte alla morte

Nelle prime battute del racconto di Fedone grande spazio prende il contesto apollineo cheaccompagna le ultime ore del flosofo lrsquoesecuzione stessa era stata resa possibile dal ritornodella nave sacra di Teseo da Delo (isola sacra ad Apollo) evento che segnava la fne della treguasacra durante la quale si sospendevano le esecuzioni capitali E del resto Socrate stesso erastato visitato piugrave volte da un sogno profetico di origine apollinea che lo invitava a comporremusica ecco percheacute prima di morire aveva messo in musica un inno ad Apollo e alcune favo-le di Esopo che al culto apollineo era associato nel santuario di Delf Forse ndash dice Socrate ndashil sogno si riferiva non alla ldquomusica della flosofardquo ma proprio alla musica in senso comunequindi alla produzione poetica anche se proprio le parole del flosofo fniscono per rappre-sentare una nuova forma di poesia nata sotto il segno di Apollo Gli argomenti che Socratesviluppa nel corso del dialogo insieme agli amici sono quindi presentati come unrsquoimpresaal tempo stesso intellettuale e mitologica

Il dialogo alterna momenti di esaltazione e scoramento con una costante attenzione allapsicologia degli amici di Socrate stretti fra lacrime e speranze incerti se credere agli argo-menti che cercano di dimostrare lrsquoimmortalitagrave dellrsquoanima Per fare ciograve Socrate (cioegrave Plato-ne) ricorre anche al mito come per esempio quello escatologico che chiude il dialogo vi sidescrivono il destino dellrsquoanima dopo la morte e la natura del mondo visto dallrsquoalto in unastraordinaria visione aerea Forse egrave impossibile sostenere che le cose sono nel dettaglio co-sigrave come il mito le descrive eppure ndash aferma Socrate ndash egrave un rischio bello e nobile quello dicimentarsi con questo racconto

Il Fedone si conclude con la celebre descrizione della morte di Socrate che vorrebbe brin-dare con la cicuta e afronta poi la sua fne con la massima serenitagrave fno a pronunciare le ul-time misteriose parole dobbiamo un gallo ad Asclepio il dio della medicina Forse lrsquoanimadi Socrate egrave ormai salva e il tributo al dio ne egrave il segno

Il messaggio di Socrate(-Diotima) | Il Simposio pur essendo la rievocazione di un famoso sim-posio tenutosi a casa di Agatone e dunque di un evento tutto maschile egrave dominato dallavoce di una donna la sacerdotessa Diotigravema di Mantinea di cui Socrate riferisce gli insegna-menti ricevuti in un tempo ancora precedente Siamo quindi di fronte a un racconto chepassa sulla bocca di Diotima Socrate Aristodemo e Apollodoro (i due veri e propri prota-gonisti del dialogo) e infne implicitamente Platone segno della forza di Socrate e dei suoidiscorsi che hanno la prodigiosa capacitagrave di propagarsi e fare proseliti

Il simposio descritto si confgura come unrsquoindagine su eros cui contribuiscono tutti iconvitati da punti di vista molto diferenti al tempo stesso il Simposio ofre una serie di im-magini del flosofo Socrate che per un sapiente gioco di rimandi e corrispondenze internefniscono per coincidere con lrsquoimmagine di eros il Simposio dunque egrave un dialogo sullrsquoa-more ma anche sulla flosofa incarnata nella fgura di Socrate

Il dialogo ha un andamento sia centrifugo sia centripeto Centrifugo percheacute Platone dagravevoce a diversi personaggi che rappresentano altrettanti punti di vista lrsquoamante della mi-tologia (Fedro) lrsquoeducatore (Pausania) il medico (Erissimaco) il comico (Aristofane) iltragico (Agatone) il flosofo (Socrate) il politico (Alcibiade) E in questo moltiplicarsi divoci Platone dimostra un talento straordinario che gli permette di catturare e riprodurrela parlata e le forme espressive di fgure diversissime unite in una mirabile polifonia Ma il

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redialogo ha anche un andamento centripeto percheacute i due discorsi piugrave forti ndash quello di So-crate e quello di Alcibiade ndash riprendono diversi elementi dei discorsi degli altri simposiastima li potenziano e li inseriscono in teorie piugrave organiche e articolare riconducendo i varipunti di vista espressi a una sorta di unitagrave Anche lrsquoimmagine di eros descritto da Socrate equella di Socrate stesso tratteggiata da Alcibiade si fondono del resto in un unico ritrattoche restituisce lrsquoimmagine indimenticabile di un ldquoeros flosofordquo un grande demone media-tore che incarna la philosophigravea lrsquoldquoamore della sapienzardquo appunto ossia lrsquoanelito dellrsquouomoa raggiungere il sapere divino

Un nuovo progetto etico-politico | Secondo una notizia antica Platone continuograve a lavorarefno alla morte sulle prime parole della Repubblica e alla fne decise di cominciare il dialo-go con la parola κατέβην ldquodiscesirdquo che viene afdata a Socrate il flosofo infatti si sta diri-gendo al Pireo e dunque ldquoscendendordquo verso la costa La scelta potrebbe essere voluta e avereun signifcato particolare questa discesa preannuncerebbe la successiva ldquocatabasi infernalerdquodel flosofo nella caverna (anchrsquoessa introdotta dallo stesso verbo) e forse intende presen-tare lrsquointero dialogo come una sorta di immersione nel tumultuoso mondo della polis allaricerca di una chiave di lettura che permetta di pensare un mondo alternativo e superiorealla polis stessa Il dialogo del resto si conclude con un richiamo alla ldquovia che porta in altordquoquasi a simboleggiare il processo di risalita che sarebbe stato portato a compimento

La Repubblica in efetti egrave ricchissima di similitudini metafore e allegorie che nel grecodi Platone vanno tutte sotto il nome di ldquoimmaginerdquo (εἰκών) Le immagini vengono perograve usateesplicitamente come strumento conoscitivo piegando quindi a un fne flosofco uno strumen-to che di per seacute apparteneva a pieno titolo alla tradizione poetica e letteraria La mimesi poe-tica del resto egrave oggetto nella Repubblica di una critica feroce sia per gli efetti negativi legatiallrsquoimmedesimazione con i personaggi sia percheacute la poesia egrave imitazione della realtagrave sensibileche a sua volta imita il mondo delle idee e si colloca quindi a due gradi di distanza dalla realtagraveAl tempo stesso perograve Platone chiama in causa una fgura nuova che prende il nome di ldquopitto-re di costituzionirdquo un artista che riesce a produrre la sua opera prendendo a modello proprioil mondo delle idee E questo artista egrave in fondo Platone stesso che ldquodipingerdquo il suo capolavo-ro cosigrave oltre che una grande rifessione sulla poesia la Repubblica ofre anche un grandiosoesempio di poesia riformata secondo un criterio profondamente etico

La teoria dellrsquoamore (e della comunicazione) | Il Fedro si distingue da Fedone Simposio e Repub-blica per unrsquoapparente semplicitagrave strutturale (due soli personaggi nessuna cornice narrativa)che in realtagrave cela un rapporto profondo con la tradizione poetica e insieme una rifessione sullacomunicazione letteraria La rafnatissima descrizione del paesaggio attico che fa da sfondoalla conversazione tra Socrate e Fedro ofre per esempio una descrizione topica di locusamoenus ma rappresenta anche un omaggio alla grande poesia lirica che ambientava i suoiamori in scenari simili e visibilmente presenti alla memoria letteraria di Platone

I primi due discorsi del Fedro ricreano magistralmente la voce della retorica lisiana men-tre la prosa poetica della palinodia di Socrate deve molto allrsquoinfuenza di Gorgia La pali-nodia peraltro si apre apertamente alla voce della lirica Stesicoro ofre il modello per laritrattazione di Socrate e le voci di Safo Anacreonte e Ibico sono chiaramente riconosci-bili nel tessuto del discorso Insieme a riecheggiamenti del ritmo e del lessico della grandepoesia Socrate riprende anche la concezione dellrsquoeros vissuto come esperienza sublime edevastante Ma lo choc emotivo dellrsquoamore egrave poi piegato allrsquoamore delle idee cui lrsquoeros serettamente incanalato puograve condurre In questo quadro il mito della biga alata e la descri-zione drammatizzata dei moti dellrsquoanima rappresentano sicuri vertici della scrittura plato-nica che si avventura a dipingere ldquoquel che nessun poeta ha mai cantatordquo come Socrate notaal principio della palinodia

Lo stile esuberante della poesia mitologica peraltro convive con quello della dimostra-zione e la seconda parte del dialogo prende un andamento dialettico e analitico Egrave anco-

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ra un mito perograve quello di Teuth e dellrsquoinvenzione dellrsquoalfabeto a fornire il destro per lacelebre critica della scrittura come gli altri dialoghi maturi che abbiamo trattato infatti ilFedro egrave anche una straordinaria rifessione sui meccanismi della comunicazione

Lo stile dei dialoghi della maturitagrave | La rafnata mimesi linguistica che giagrave caratterizza i dialoghigiovanili raggiunge nelle opere mature una qualitagrave artistica prodigiosa La prosa di Platonesi adatta ai diversi contesti con duttilitagrave e fnezza e lrsquoimpiego del dialetto attico nei limitidi una urbanitas sorvegliata tocca corde stilistiche molto diverse talora con un voluto ef-fetto di contrasto valga come esempio il Simposio dove il discorso rarefatto di Diotima egraveseguito dallrsquointervento di Alcibiade la cui ebbrezza impetuosa permea di seacute la sintassi delsuo discorso

I dialoghi ldquosenilirdquo | Con lrsquoimportante eccezione delle Leggi e del Timeo-Crizia i dialoghi delterzo gruppo si caratterizzano per la presenza di interlocutori estremamente autorevolicome il matematico Teeteto nel dialogo omonimo In alcuni dialoghi addirittura Socrateperde il primato e si trova nellrsquoinedita posizione di personaggio secondario cosigrave accade nelParmenide dove il grande flosofo di Elea conduce la maggior parte del dialogo e cosigrave ac-cade nel Sofsta e nel Politico dove un misterioso ldquoStraniero di Eleardquo conduce unrsquoindaginevolta a defnire le fgure del sofsta e del politico Questi dialoghi in accordo con tali perso-naggi tendono a una maggiore rarefazione e astrattezza visibile anche sul piano del lessico

le trame I dialoghi OgraveseniliOacute

Parmenide e Teeteto

Argomento del Parmenide egrave la dialettica che indaga sulrapporto non chiaramente defnibile tra i modelli idealidella realtagrave e gli oggetti della conoscenza sensibile Il Te-

eteto invece affronta i vari gradi della conoscenza sof-fermandosi in particolare sulla funzione che ha in questaricerca lo studio della matematica Il problema che questidialoghi affrontano egrave come lrsquoidea (una e reale) puograve sussi-stere senza cessare di essere una nelle cose sensibiliche sono molte Mentre i dialoghi maggiori esaminava-no la dialettica interna al mondo ideale nella sua sepa-ratezza da quello sensibile questi due dialoghi inizianoa porre il problema di evitare una separazione totale tralrsquoessere in seacute che egrave oggettivo e fsso e la soggettivitagravedi chi conosce

Sosta

Il Sofsta mette in discussione lrsquointerpretazione ogget-tivistica della teoria delle idee cioegrave egrave impossibile cheldquolrsquoessere perfetto sia privo di movimento di anima drsquoin-telligenza che non viva neacute pensirdquo invece lrsquoessere devecomprendere in seacute lrsquointelligenza che lo conosce e quin-di deve essere movimento e quiete quiete in quanto lastabilitagrave egrave condizione percheacute lrsquoessere sia ma anche mo-vimento percheacute lrsquointelligenza implica vita e quindi movi-mento La dialettica egrave la scienza che scopre come il ldquononessererdquo non implica il nulla come voleva Parmenide masemplicemente ciograve che egrave diverso lrsquoaltro essere ( Per-

corso di filosofia T1-T2)

Filebo

Nel Filebo si affronta nuovamente lrsquoindagine sul benee si giunge alla conclusione che per lrsquouomo il bene non

puograve essere semplice piacere infatti una vita fondatasul piacere senza sapere cosa sia piacere sarebbeanimale ma anche una vita di pura intelligenza nonsarebbe umana Per risolvere il problema Platone ri-corre ai concetti pitagorici di limite e di illimitato Fun-zione del limite egrave riunire ciograve che egrave disperso percheacute illi-mitato (principi come il caldo e il freddo il piacere e ildolore) decade cosigrave lrsquoopposizione tra lrsquouno e i moltipercheacute determinare il numero dei molti signifca ricon-durli allrsquounitagrave Nella vita umana dunque si mescolanopiacere e intelligenza in una proporzione determinatadallrsquointelligenza

Politico

Con il Politico Platone ritorna al problema dellrsquoorga-nizzazione della comunitagrave civile ma non piugrave per trac-ciarne unrsquoimmagine ideale come nella Repubblicabensigrave in termini empirici suggerendo al legislatorelrsquouso della misura come nel progetto etico del File-

bo grazie alla misura saragrave possibile conciliare lrsquoin-dole degli uomini coraggiosi e di quelli prudenti An-che le leggi costituiscono una necessitagrave prescrivonoin modo sommario ciograve che egrave il meglio per tutti e co-stituiscono anche lrsquoelemento che distingue le formepositive di governo da quelle deteriori le leggi infattidistinguono la monarchia dalla sua degenerazionela tirannide distinguono lrsquoaristocrazia dallrsquooligarchiamentre la democrazia egrave sempre senza leggi e quin-di egrave in assoluto il peggiore di tutti i governi possibili

Per il Timeo-Crizia e le Leggi proflo p 13 Per ilTimeo in particolare anche Percorso di filoso-

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ree della sintassi La forza drammatica che anima i dialoghi del primo e del secondo gruppoin efetti sembra venir meno a favore di un taglio piugrave analitico ( Percorso di flosofapp 152 ss)

Il Timeo afronta il problema dellrsquoorigine del mondo e da questo punto di vista pur inun ambito che non ammette conclusioni defnitive lrsquoambizione di Platone sembra esse-re quella di fornire un racconto capace di raccogliere il meglio della rifessione presocra-tica e di rivaleggiare al tempo stesso con le teogonie e le cosmogonie dei poeti non percaso il racconto egrave presentato come un inno in onore di Atena ( Percorso di flosofapp 158 ss) Il Timeo egrave preceduto da una cornice che rimanda alla Repubblica la cittagrave per-fetta potragrave essere compresa appieno solo nel quadro cosmogonico oferto dal racconto diTimeo il primo degli interlocutori a prendere la parola per tenere un lungo discorso Altermine del racconto Timeo cede la parola a Crizia che si incarica di raccontare una sto-ria a suo tempo udita da Solone Questi a sua volta ne aveva appreso i contenuti in Egittoin una cittagrave per cosigrave dire ldquogemellatardquo con Atene per la comunanza del culto per Atena (ri-conoscibile secondo il racconto pur attraverso il nome a lei dato dagli Egizi) E il raccontocustodito dagli Egizi che a Solone spiegano come il popolo greco abbia perso memoria delproprio passato per il susseguirsi di catastrof naturali che ne hanno cancellato piugrave volte laciviltagrave non egrave altro che la misteriosa storia di Atlantide un favoloso regno posto oltre le co-lonne drsquoErcole a cui un tempo Atene si oppose con successo dato che gli atlantidi avevanoattaccato il Mediterraneo

Il Crizia che continua il Timeo e forse appartiene a un unico macro-dialogo (il Timeo-Crizia) comincia con unrsquoaccurata descrizione di Atlantide dal punto di vista geografcocultuale e militare ( La permanenza dei classici pp 15 s) Crizia racconta di come ilpopolo di questa cittagrave fosse per lungo tempo pacifco e caro agli degravei fncheacute la parte menodivina del suo sangue non fece inclinare Atlantide verso la violenza Fu allora che lrsquoimperosi accinse ad attaccare lrsquoEuropa e solo Atene ebbe il coraggio di opporsi Zeus allora con-vocograve un concilio divinohellip Ma proprio quando il racconto della guerra sta per cominciarequasi fossimo di fronte a una nuova Iliade il Crizia si interrompe forse percheacute Platone nonebbe il tempo di fnire lrsquoopera o forse ndash piugrave probabilmente ndash percheacute decise di lasciarla vo-lutamente in sospeso

Nella sua ultima opera infne Platone tornograve ad afrontare il tema delle leggi che devonogovernare la comunitagrave le Leggi sono un dialogo in dodici libri che fu pubblicato da Filip-po di Opunte dopo la morte del maestro La natura umana egrave inevitabilmente fragile e insi-cura e lo Stato deve necessariamente imporre le leggi queste non solo devono prescriverei migliori modi di comportamento ma devono anche convincere i cittadini della loro ne-cessitagrave La cittagrave tratteggiata nelle Leggi si fonda su principi meno radicali di quelli che tro-viamo nella Repubblica e in efetti il progetto si basa su unrsquoapprofondita rielaborazione diaspetti diversi delle costituzioni e dei sistemi educativi greci Proprio per questo le Leggisono unrsquoopera di capitale importanza per conoscere la civiltagrave greca di etagrave classica e dimo-strano ancora una volta quanto profondamente Platone desiderasse incidere concretamen-te sulla realtagrave per migliorarla

Lo stile dei dialoghi ldquosenilirdquo | Dal punto di vista della lingua e dello stile i dialoghi senili mo-strano una maggiore solennitagrave ravvisabile in scelte ben precise come quella di evitare si-stematicamente lo iato che egrave una norma della poesia alta Platone talvolta ricorre ancora auna prosa poetica come si osserva in alcuni miti oppure adotta movenze epiche temperateda formule e stilemi ripresi dagli storici come si vede nel Crizia Tuttavia prevale in questidialoghi uno stile piugrave tecnico e asciutto che ben si adatta ai personaggi dignitosi e sapienti

Le Leggi lrsquoultimo dialogo di Platone portano invece il segno dellrsquoopera incompiuta co-me denunciano la sintassi involuta e i frequenti anacoluti

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per approfondire Il dialogo platonico

Diogene Laerzio (fne II-III sec dC) nel terzo libro dellasua opera Vite e dottrine dei flosof antichi pur indican-do ndash fra altri ndash un certo Alessameno di Teo o di Stireacome iniziatore del dialogo quale forma letteraria ritieneche il suo reale inventore sia stato Platone in quanto fuproprio lui a perfezionare il genere (ἀκριβώσας τὸ εἶδος)

I ldquomodellirdquo del dialogo Possiamo qui indicare i mo-delli del dialogo flosofco nel mimografo Sofrone di Si-racusa contemporaneo di Euripide e nel dramma atti-co Entrambi erano ben noti a Platone quanto al primofu proprio il flosofo ateniese (sempre secondo DiogeneLaerzio) a farlo conoscere ai suoi concittadini a propositodel dramma invece ricordiamo che lrsquoantichitagrave ritenevache Platone fosse stato autore di tragedie e che solo peril decisivo incontro con Socrate che ne segnograve defnitiva-mente lrsquoesistenza vi avesse rinunciato Ci racconta Dio-gene Laerzio (III 5) che mentre stava per partecipare aun concorso con una tragedia Platone udita la voce diSocrate diede la sua opera alle famme

Il dialogo come metodo filosofico Rifettere sulla for-ma del dialogo permette inoltre di comprendere anche ilmodo in cui secondo Platone si puograve giungere alla co-noscenza La sapienza non si trasmette infatti comeun liquido da un recipiente pieno a uno vuoto Cosigrave diceironicamente Socrate in Simposio 175d ldquoSarebbe bel-lo Agatone se la sapienza fosse tale da scorrere da chidi noi ne egrave piugrave colmo a chi ne egrave piugrave vuoto se veniamoa contatto lrsquouno dellrsquoaltro alla maniera dellrsquoacqua dellecoppe che scorre attraverso un flo di lana dalla piugrave col-ma alla piugrave vuotardquo (trad S Nannini) La sapienza puograve es-sere raggiunta solo attraverso il dialogo fra discepoli esolo il dialogo accende la scintilla della veritagrave Condizioniindispensabili sono la convivenza (συζῆν) e la lunga fre-quentazione (συνουσία) ldquoDopo molte discussioni fattesu questi temi e dopo una comunanza di vita improv-visamente come luce che si accende dallo scoccare diuna scintilla essa nasce dallrsquoanima e da essa stessa sialimentardquo (Lettera VII 341c-d trad R Radice)La contemplazione solitaria non egrave dunque amata dalflosofo che cosigrave fa esprimere Socrate nel Protago-

ra 348c ldquoCredo infatti che Omero non abbia tortolagrave dove dice se due vanno insieme uno puograve vedere

prima dellrsquoaltro In tale maniera tutti ci sentiamo piugrave si-curi di fronte ad ogni azione discorso o pensiero Seinvece uno da solo concepisce un pensiero va subi-to in cerca di qualcuno per poterglielo esporre e perpoterne saggiare la consistenza e non si ferma primadi averlo trovatordquo (trad G Reale)

La cornice dei dialoghi platonici Egrave da osservare chei dialoghi di Platone ndash dal punto di vista formale suddivi-sibili in dialoghi diretti (per es Lachete) o narrati (per esSimposio) ndash sono talora inseriti in scene descritte concura attenta (pensiamo al locus amoenus raffgurato nelFedro la campagna ateniese lungo la riva dellrsquoIlisso) Laloro struttura in qualche caso vede sovrapposti piugrave li-

velli narrativi e drammatici i discorsi del Simposio peresempio sono riferiti da Apollodoro cui li ha raccontatiAristodemo presente al convito a casa di Agatone Ta-le cura per lrsquoaspetto piugrave prettamente letterario si spiegacon il fatto che i dialoghi venivano letti ad alta voce (co-me testimonia ancora Diogene) ed erano destinati alladivulgazione allrsquoesterno della scuola

La tradizione dei dialoghi e lrsquoedizione dello

Stephanus Quanto alla loro organizzazione essi so-no inseriti in un corpus composto di 36 opere (cioegrave 34dialoghi lrsquoApologia e la raccolta delle Lettere) e spes-so presentano due titoli che per lo piugrave si riferisconorispettivamente al nome dellrsquointerlocutore principale eallrsquoargomento (per es Alcibiade I o Sulla natura del-

lrsquouomo Eutifrone o Sul santo ecc) Fondamentale nel-la storia delle edizioni di Platone fu quella del 1578 delflologo francese Henri Estienne latinizzato in Stepha-nus alla quale anche le edizioni moderne si richiamanocitandone in margine al testo la numerazione delle pa-gine le pagine vengono poi ulteriormente suddivise insezioni contrassegnate con lettere dalla a alla e

Una pagina miniata tratta dai Dialoghi di Platone tradottiin latino da Marsilio Ficino per Lorenzo il MagnifcoXV secolo Firenze Biblioteca Laurenziana

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iLA PERMANENZA

DEI CLASSICIPersonaggiforme intrecci

Platone al cinema

ldquoSvelato il mistero di Atlantiderdquo Quante volte si egrave ripetuto questo annuncio fra scoopgiornalistici e inchieste piugrave o meno scientifche Ma Atlantide salvo clamorose smentite nonesiste egrave unrsquoinvenzione di Platone La Repubblica di Platone traccia le linee della cittagrave ideale

una cittagrave che perograve nessuno ha mai vistola dipinge un pittore ndash Platone stessondash che non ha potuto avvalersi di alcunmodello per realizzare il suo capolavo-ro Ma non si puograve escludere che la cit-tagrave in un punto imprecisato dello spazioe del tempo esista sia esistita o forseesisteragrave un giorno Si capisce cosigrave per-cheacute nel Timeo-Crizia (un insieme di duedialoghi che si presenta come il sequeldella discussione proposta nella Repub-blica) si ponga lrsquoesigenza di una visionepiugrave concreta e animata della cittagrave idealeEcco allora che allrsquoinizio del Timeo So-crate chiede che le belle immagini pit-toriche della cittagrave ideale siano poste inmovimento in modo che la sua eccel-

lenza emerga messa alla prova con un confitto una guerra che ne dimostri la superioritagraveLa mossa egrave ardita e profetica Socrate vorrebbe uno spettacolo che consiste nel guardare

(θεάσασθαι) immagini (ζῷα) in movimento (κινούμενα) Questi zoa indicano lrsquoimmaginema anche il corpo degli esseri viventiladdove il verbo theagraveomai rimanda al-lo spettacolo del thegraveatron il teatro Malrsquoelemento piugrave straordinario egrave ofertodal terzo termine kinougravemena il verboda cui viene il nostro ldquocinemardquo che perlrsquoappunto prende anche il nome in in-glese di motion pictures cioegrave ldquoimmaginiin movimentordquo

Platone inventore del cinema Inun certo senso sigravehellip Ma che ne egrave delfilm sulla cittagrave ideale Il Timeo pro-segue con una cosmogonia governatada un creatore buono che costruisce ilmondo fisico a immagine del cosmoideale o metafisico Comincia quin-di il Crizia il secondo dialogo checompone il dittico narrativo Come

Locandina del flm LrsquoAtlantide adattamento cinematografco del romanzo diPierre Beinot 1921 regia di Jacques Feyder

Fotogramma dal flm LrsquoAtlantide 1932 regia di Georg Wilhelm Pabst

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aveva promesso allrsquoinizio del TimeoCrizia si accinge a raccontare unrsquoepo-pea antichissima che un tempo Solo-ne apprese da archivi venerandi e cheavrebbe ndash se gli impegni glielo aves-sero consentito ndash trasposto in poesiaper farne un poema superiore a quellidi Omero Si tratta dello scontro fraAtene e lrsquoimpero di Atlantide unavicenda antica di 9000 anni e ormaidimenticata ovunque (con lrsquoeccezio-ne dellrsquoEgitto) percheacute nel frattem-po catastrofi e distruzioni hanno piugravevolte cancellato la memoria umana ecostretto la civiltagrave a ripartire da zeroEppure quegli Ateniesi sono gli ante-nati dei concittadini di Socrate e riu-scirono nellrsquoimpresa piugrave gloriosa mai

compiuta Crizia procede con la descrizione del favoloso impero di Atlantide unrsquoisolapotentissima posta fuori dalle colonne drsquoErcole che nel tempo dimenticograve la giustizia de-gli degravei e si lanciograve in una spedizione volta a sottomettere il Mediterraneo e la Grecia Fuil principio della sua rovina e Atlantide fu in seguito ingoiata dalle acque Ma torniamoalla guerra alla maniera di Omero unrsquoassemblea degli degravei egrave convocata quando le ostilitagravestanno per aprirsi e a loro riuniti nella dimora celeste Zeus dissehellip

Con questo ldquodisserdquo il Crizia si conclude e il dialogo quindi ndash per ragioni molto dibattu-te ndash rimane incompiuto Ma il fascino del ldquoflmrdquo che non abbiamo visto non ha mai cessatodallrsquoantichitagrave a oggi di afascinare storici geograf e scienziati E anche ndash naturalmente ndash ar-tisti Per restare nel campo della cinematografa bisogna accostare a Platone un romanzieremoderno Pierre Benoit che nel 1919 con il fortunato romanzo lrsquoAtlantide riportograve la vicendaal centro dellrsquointeresse non senza uno sviluppo inatteso nel romanzo di Benoit leggiamo cheuna copia integra del Crizia sopravvive fra le sabbie del deserto nel palazzo di una dea discen-dente di Posidone e ultima degli Atlantidi Antinea ndash questo egrave il suo nome ndash egrave una creaturapiena di fascino che riserva agli innamorati abissi di pericolosa voluttagravehellip

La vicenda immaginata da Platone e riproposta da Benoit aveva enormi potenzialitagrave cine-matografiche i film sullrsquoAtlanti-de che nascono dallrsquointreccio fra idue non si contano piugrave In Franciaegrave stato perfno creato un sito dedi-cato alla storia cinematografca diAtlantide con una ricca bibliogra-fa (e ovviamente flmografa) ac-compagnata da notizie interventie rifessioni

Fotogramma dal flm Atlantide continente perduto 1961 regia di George Pal

Fotogramma dal flm LOtildeAtlantide 1992regia di Bob Swaim

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I TESTILettere

T1 Politica e flosofala giovinezza di Platone VII 324b-326b

In questo brano famosissimo quasi allrsquoinizio dellrsquoepistolaPlatone ripercorre la sua giovinezza lrsquoavvento dei TrentaTiranni la speranza tradita di una rinascita politica il ritor-no della democrazia la cocente delusione della condan-na a morte di Socrate La frustrazione di ogni speranza ela diffcoltagrave di incidere positivamente nel quadro politico

di Atene convincono Platone che solo la flosofa potragravesalvare la cittagrave Ma Platone non fu mai un uomo di pennae quando le circostanze gliene offrirono lrsquoopportunitagrave ri-schiograve tutto e partigrave alla volta della Sicilia nella speranza dicostruire un mondo giusto

[324b] Quando ero giovane1 ebbi unrsquoesperienza non diversa da quella di mol-ti altri non appena fossi divenuto padrone di me stesso volevo dedicarmi senzrsquoaltro[324c] alla politica Ma ndash ricordo ndash alla cittagrave capitograve questo2 ilgoverno criticato da molti passograve in altre mani e cinquantu-no cittadini furono i reggitori dello Stato undici a capo delcentro urbano dieci a capo del Pireo tutti con lrsquoincarico disovraintendere al mercato e di occuparsi dellrsquoamministrazio-ne Al di sopra di loro poi erano trenta magistrati [324d] conpieni poteri Tra di loro crsquoerano alcuni miei familiari e cono-scenti3 che subito mi invitarono a partecipare alla vita pubblica con lrsquoidea che fosseuna cosa adatta a me Io credevo veramente (e giovane come ero non egrave certo strano) cheavrebbero ripulito dallrsquoingiustizia la cittagrave portandola a vivere rettamente Per questorimanevo a guardare con attenzione che cosa avrebbero fatto Mi accorsi cosigrave che inbreve fecero apparire oro il precedente governo Fra le altre cose un giorno mandaronoSocrate un mio amico [324e] piugrave vecchio di me che non esito a defnire il piugrave giusto delsuo tempo ad arrestare un cittadino da mettere a morte4 [325a] Cercavano cosigrave di fardi Socrate volente o nolente un loro complice Socrate perograve non ubbidigrave piuttosto chefarsi complice di azioni empie era pronto a correre qualsiasi pericolo Io allora veden-do tutto questo e altri fatti gravissimi dello stesso genere provai sdegno e mi ritrassi daquegli orrori Poco tempo dopo il governo dei Trenta cadde5 e quel regime fu abbattu-to E di nuovo anche se meno intensamente [325b] mi prese il desiderio di dedicarmi

glossa

il termine tecnico del lessicopolitico e flosofco perindicare un ldquomutamentordquodella forma dello Stato egraveμεταβολή nomen actionisda μεταβάλλω ldquolanciareoltrerdquo

1 Quando ero giovane la parte inizialedella Lettera VII si concentra soprattuttosu alcune importanti e drammatiche vi-cende della cittagrave di Atene e sulla ldquodiscesain campordquo di Platone arrivato alla mag-giore etagrave che guarda alla attivitagrave politicacon grandi aspettative Tanto maggiore egravelrsquoentusiasmo degli esordi tanto piugrave co-cente risulteragrave la delusione2 alla cittagrave capitograve questo dopo ladrammatica conclusione della guerradel Peloponneso nel 404 aC che vedela sconftta di Atene la democrazia vie-

ne sostituita da un governo oligarchicoil cui fulcro detentore del potere egrave quelloformato dai membri passati alla storia co-me ldquoTrenta Tirannirdquo3 alcuni miei familiari e conoscentiPlatone allude in particolare a Crizia e aCarmide rispettivamente cugino e fratellodi sua madre erano entrambi personaggidi rilievo specialmente il primo e moriro-no nei violenti scontri che tra il 404 e il 403aCportaronoalritornodellademocrazia4 Socrate hellip un cittadino da metterea morte si fa riferimento al celebre epi-

sodio ricordato da Socrate stesso nellrsquoA-pologia platonica di Leone di Salamina(di cui peraltro qui egrave taciuto il nome) unflo-democratico che Socrate si rifutograve diarrestare e portare in carcere Ai norma-li cittadini i Trenta impartivano taloracompiti di polizia per renderli collusi ecorresponsabili delle loro malefatte5 il governo dei Trenta cadde nel 403aC il governo oligarchico cadde sottolrsquoazione della riscossa degli esuli fuoriu-sciti guidata da Trasibugravelo e fu ripristinatala democrazia

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alla vita politica Anche allora in quello sconvolgimento accaddero molte cose assaitristi comrsquoegrave naturale non crsquoegrave da stupirsi che in una rivoluzione si facessero le piugrave gran-di vendette Tuttavia va detto che gli uomini allora ritornati al potere dimostraronogrande moderazione Purtroppo perograve accadde poi che alcuni potenti intentarono unprocesso a Socrate il mio amico lo accusarono di empietagrave ndash un crimine orribile [325c] elontanissimo dalla sua indole Socrate fu condannato e lo misero a morte6 lui che avevarifutato di partecipare allrsquoempio arresto di un amico degli esuli di allora quando essierano lontani e in disgrazia Vedendo questo e osservando gli uomini che erano alloradediti alla vita politica e le leggi e i costumi quanto piugrave li esaminavo e cresceva la miaetagrave tanto piugrave mi pareva difcile partecipare alla gestione dello Stato rimanendo unapersona [325d] onesta Senza amici e compagni fdati non crsquoera modo di intervenire edel resto era difcile trovarne tra i cittadini di allora percheacute gli usi e costumi dei padrierano spariti dalla cittagrave neacute si poteva facilmente trovarne di nuovi Leggi e costumi sicorrompevano e si dissolvevano drammaticamente e cosigrave io [325e] che pure una voltadesideravo ardentemente di partecipare alla vita pubblica rimasi sbigottito nellrsquoosser-vare queste cose e nel vedere che tutto andava alla rovescia Certo continuavo a tenergli occhi aperti caso mai si proflasse un cambiamento e soprattutto [326a] la possibi-litagrave di migliorare il governo dello Stato ma per agire attendevo arrivasse il momentoopportuno Alla fne mi resi conto che tutte le cittagrave erano mal governate7 le loro legginon potevano essere sanate senza una mirabile combinazione di preparazione e fortu-na e fnii per dire che solo la retta flosofa dagrave la possibilitagrave di cogliere la giustizia negliafari pubblici e privati e cosigrave ormai non avevo occhi che per la flosofa E vidi che mai[326b] sarebbero cessati i mali delle stirpi umane a meno che il potere non fosse fnitoin mano a uomini veramente e genuinamente flosof oppure se i governanti delle cittagraveper qualche sorte divina fossero divenuti veri flosof8 Cosigrave ragionavo quando per laprima volta giunsi in Italia e in Sicilia

Trad A Maddalena (modifcata)

guida allOtildeanalisi

STILE E RETORICA

1 Per quale motivo a tuo avviso Platone tace inomi dei personaggi coinvolti tranne quello diSocrate

2 Quali caratteristiche presenta lo stile della Lettera

VII

TEMI E CONFRONTI

3 Ricerca il passo dellrsquoApologia platonica in cuiSocrate racconta la vicenda di Leone di Salamina

e confrontalo con questo4 Analizza il passo di Repubblica 473c-d ricerca

notizie sui viaggi compiuti da Platone in Sicilia

con lrsquointenzione di realizzare la forma di governomigliore

6 lo misero a morte Platone ricor-da con sdegno e insieme disillusione ladrammatica fne del suo maestro rievo-candone il processo e la condanna a mor-te nel 399 aC7 tutte le cittagrave erano mal governate

nellrsquoultima parte la narrazione sulla scia diuna sorta di ldquonon crsquoegrave limite al peggiordquo cedeil passo a una desolata rifessione che inglo-ba nel suo negativo giudizio tutte le cittagrave8 governanti hellip veri filosofi questasorta di formula conclusiva richiama una

famosa afermazione contenuta in Repub-blica 473c-d in cui si teorizza il governomigliore come quello retto dal re-floso-fo o flosofo-re lrsquounico capace di saldareinsieme potere e saggezza per il benesseredella comunitagrave

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Apologia di Socrate

T2 I primi accusatori 18a-19a

Come di norma nei tribunali ateniesi Socrate parla per-sonalmente in propria difesa e inizia (17a-18a) accen-nando allrsquoimbarazzo in cui si trova a settantrsquoanni com-piuti a parlare come imputato inoltre i suoi accusatori

sono abili parlatori mentre lui inesperto di retorica con-fda solo nel fatto che diragrave cose giuste a questo la cortedeve fare attenzione piuttosto che allrsquoeleganza dei di-scorsi ( Progetto Letterature pp 81 ss)

[18a] Πρῶτον μὲν οὖν δίκαιός εἰμι ἀπολογήσασθαι ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι πρὸς τὰπρῶτά μου ψευδῆ κατηγορημένα καὶ τοὺς πρώτους κατηγόρους ἔπειτα δὲ πρὸς τὰὕστερον καὶ τοὺς ὑστέρους [18b] Ἐμοῦ γὰρ πολλοὶ κατήγοροι γεγόνασι πρὸς ὑμᾶς

καὶ πάλαι πολλὰ ἤδη ἔτη καὶ οὐδὲν ἀληθὲς λέγοντες οὓς ἐγὼ μᾶλλον φοβοῦμαι ἢ

τοὺς ἀμφὶ Ἄνυτον καίπερ ὄντας καὶ τούτους δεινούς ἀλλ᾿ ἐκεῖνοι δεινότεροιὦ ἄνδρες οἳ ὑμῶν τοὺς πολλοὺς ἐκ παίδων παραλαμβάνοντες ἔπειθόν τε καὶ

κατηγόρουν ἐμοῦ μᾶλλον οὐδὲν ἀληθές ὡς ἔστιν τις Σωκράτης σοφὸς ἀνήρ τά τεμετέωρα φροντιστὴς καὶ τὰ ὑπὸ γῆς πάντα ἀνεζητηκὼς καὶ τὸν ἥττω λόγον κρείττω

ποιῶν Οὗτοι ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι [18c] οἱ ταύτην τὴν φήμην κατασκεδάσαντες οἱδεινοί εἰσίν μου κατήγοροι οἱ γὰρ ἀκούοντες ἡγοῦνται τοὺς ταῦτα ζητοῦντας οὐδὲ

18a Πρῶτον κατηγόρους ldquoAnzituttoegrave giusto (δίκαιός εἰμι) cittadini drsquoAte-ne che io mi difenda dapprima (πρῶτον)contro le prime accuse rivolte falsamentecontro di me (τὰπρῶτα κατηγορημένα)e contro i primi accusatorirdquo Inaspetta-tamente Socrate dopo aver accennatoallrsquoabilitagrave retorica di coloro che lo hannotrascinato in tribunale fa un lungo passoindietro rifacendosi ad accuse calunnio-se circolate molti anni prima quando igiudici di oggi erano ragazzi (παῖδες καὶ μειράκια 18c 6-7) ed erano piugrave cheora disposti a credere alle voci che senti-vano dire In seguito Socrate accenneragravea poeti comici che avevano difuso unacerta immagine sua tra questi uno eracerto Aristofane (nelle Nuvole di ven-tiquattro anni prima) ma lrsquoindicazionedi tempo per quanto sommaria ci portaassai piugrave indietro ad accusatori piugrave an-tichi verso il tempo del processo controAnassagora | δίκαιός εἰμι costruzionepersonale mentre in italiano abbiamoquella impersonale (ldquoegrave giusto che io rdquo)| ἄνδρες Ἀθηναῖοι ldquocittadini drsquoAtenerdquoin quanto maschi adulti ἄνδρες gli Ate-niesi partecipavano alla giuria come an-che allrsquoassemblea popolare | τὰ πρῶτά

μου κατηγορημένα il verbo κατη-γορέω ha il complemento in gen (μου)

richiesto dal preverbio (κατά) | ἔπει-τα ὑστέρους si sottintenda τὰ ὕστε-ρον (κατηγορημένα) καὶ τοὺς ὕστερον(κατηγόρους) lrsquoellissi raforza lrsquoespres-sione18b Ἐμοῦ πρὸς ὑμᾶς ldquoMolti ci so-no stati che mi (ἐμοῦ) hanno accusatopresso di voirdquo la forma piena del prono-me personale (ἐμοῦ) egrave collocata enfati-camente allrsquoinizio del periodo il pf γε-γόνασι (che indica lrsquoaspetto compiutodel presente) marca lrsquoidea che lrsquoeffettodi quelle accuse perdura nel momentoin cui nuovi accusatori hanno trascinatoSocrate in tribunale | πάλαι ἔτη ldquodatempo ormai da molti annirdquo su questoelemento sia pur in modo sempre inde-terminato Socrate insiste | τοὺς ἀμφὶ

Ἄνυτον ldquoAnito e la sua genterdquo Socratequi nomina non giagrave Meleto che avevasottoscritto lrsquoaccusa ma quello tra i si-negori (avvocati pubblici) che era certa-mente il personaggio piugrave autorevole e acui risaliva tutta lrsquooperazione Anitoera un esponente di spicco del partito de-mocratico che aveva dato corpo al risen-timento difuso nei confronti di Socratee che aveva pensato di allontanarlo dal-la cittagrave In questo modo Socrate mostradi riconoscere benissimo quali erano ilsenso e lrsquointenzione dellrsquoaccusa | ἀλλ᾿

ἐκεῖνοι δεινότεροιδεινότεροι egrave predica-tivo ldquoquelli sono piugrave pericolosirdquo | ἔπει-θόν τε καὶ κατηγόρουν gli imperfettidurativi esprimono unrsquoopera persistentee sistematica di convinzione e di calunnia| οὐδὲν ἀληθές acc di relazione retto daκατηγόρουν | σοφός ldquosapienterdquo ma So-crate sta riferendo le accuse rivolte con-tro di lui quindi ldquosapienterdquo suona comeuna defnizione spregiativa che gli veni-va afbbiata quasi che Socrate ndash a det-ta dei suoi detrattori ndash pensasse di esseresaggio pur non essendolo La descrizionedi questo ldquouomo sapienterdquo in efetti cor-risponde al Socrate sofsta delle Nuvolearistofanee ldquoche specula sulle cose cele-sti che investiga sui segreti di sotterra (τὰὑπὸ γῆς ἀνεζητηκώς) e che rende piugraveforte il discorso piugrave debolerdquo questrsquoulti-ma τὸνἥττω ποιῶν era la caratteristicapiugrave propriamente sofstica del Socrate ari-stofaneo mentre le altre lo accostavanopiuttosto agli studi di flosofa naturaleche Socrate aveva efettivamente pratica-to in giovinezza sotto la guida di Arche-lao allievo di Anassagora18c οἱ κατασκεδάσαντες ldquoquelliche hanno diffuso questa vocerdquo φήμηdalla rad di φημί egrave ldquociograve che si dicerdquo inbene o in male la fama come la chiac-chiera | τοὺς ταῦτα νομίζειν ldquoche

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[18a] Prima di tutto dunque egrave giusto che io mi difenda o cittadini ateniesi dalle primefalse accuse e dai primi falsi accusatori e poi dalle accuse successive e dagli accusatorisuccessivi [18b] Infatti ci sono stati molti che mi hanno accusato davanti a voi giagrave datempo e per parecchi anni e senza che dicessero niente di vero E io temo questi accusa-tori molto piugrave di Anito e dei suoi amici anche se pure questi sono terribili Perograve quelli

θεοὺς νομίζειν Ἔπειτά εἰσιν οὗτοι οἱ κατήγοροι πολλοὶ

καὶ πολὺν χρόνον ἤδη κατηγορηκότες ἔτι δὲ καὶ ἐν ταύτῃτῇ ἡλικίᾳ λέγοντες πρὸς ὑμᾶς ἐν ᾗ ἂν μάλιστα ἐπιστεύσατε παῖδες ὄντες ἔνιοιὑμῶν καὶ μειράκια ἀτεχνῶς ἐρήμην κατηγοροῦντες ἀπολογουμένου οὐδενόςὋ δὲ πάντων ἀλογώτατον ὅτι οὐδὲ τὰ ὀνόματα οἷόν τε αὐτῶν εἰδέναι καὶ

εἰπεῖν [18d] πλὴν εἴ τις κωμῳδοποιὸς τυγχάνει ὤν Ὅσοι δὲ φθόνῳ καὶ διαβολῇ

χρώμενοι ὑμᾶς ἀνέπειθον ndash οἱ δὲ καὶ αὐτοὶ πεπεισμένοι ἄλλους πείθοντες ndash οὗτοι

πάντες ἀπορώτατοί εἰσιν οὐδὲ γὰρ ἀναβιβάσασθαι οἷόν τ᾿ ἐστὶν αὐτῶν ἐνταυθοῖ

οὐδ᾿ ἐλέγξαι οὐδένα ἀλλ᾿ ἀνάγκη ἀτεχνῶς ὥσπερ σκιαμαχεῖν ἀπολογούμενόν τεκαὶ ἐλέγχειν μηδενὸς ἀποκρινομένου Ἀξιώσατε οὖν καὶ ὑμεῖς ὥσπερ ἐγὼ λέγωδιττούς μου τοὺς κατηγόρους γεγονέναι ἑτέρους μὲν τοὺς ἄρτι κατηγορήσανταςἑτέρους δὲ [18e] τοὺς πάλαι οὓς ἐγὼ λέγω καὶ οἰήθητε δεῖν πρὸς ἐκείνους πρῶτόνμε ἀπολογήσασθαι καὶ γὰρ ὑμεῖς ἐκείνων πρότερον ἠκούσατε κατηγορούντων καὶ

πολὺ μᾶλλον ἢ τῶνδε τῶν ὕστερον[19a] Εἶεν ἀπολογητέον δήὦἄνδρεςἈθηναῖοι καὶ ἐπιχειρητέον ὑμῶν ἐξελέσθαι τὴνδιαβολὴν ἣν ὑμεῖς ἐν πολλῷ χρόνῳ ἔσχετε ταύτην ἐν οὕτως ὀλίγῳ χρόνῳΒουλοίμηνμὲν οὖν ἂν τοῦτο οὕτως γενέσθαι εἴ τι ἄμεινον καὶ ὑμῖν καὶ ἐμοί καὶ πλέον τί μεποιῆσαι ἀπολογούμενον οἶμαι δὲ αὐτὸ χαλεπὸν εἶναι καὶ οὐ πάνυ με λανθάνει οἷόνἐστινὍμως τοῦτο μὲν ἴτω ὅπῃ τῷ θεῷ φίλον τῷ δὲ νόμῳ πειστέον καὶ ἀπολογητέον

quelli che fanno simili ricerche non cre-dano nemmeno agli degraveirdquo si fa riferimentoalle dottrine di Anassagora sul sole | παῖ-δες καὶ μειράκια la nota a 18a| ἐρήμην sott δίκην si dice di unrsquoaccusapronunciata in assenza della difesa (ἀπο-λογουμένου οὐδενός gen assol)18d πλὴν εἴ τις ὤν ldquotranne se uno egraveun commediografordquo Noi pensiamo im-mediatamente ad Aristofane ma era nor-male che la commedia antica prendessedi mira i personaggi piugrave noti della cittagrave ei problemi che la loro presenza suscitavacosigrave per le Nuvole il tema centrale egrave quel-lo dellrsquoeducazione moderna ispirata al-le dottrine della sofstica e Socrate ne egravepresentato come un esponente | φθόνῳ χρώμενοι ldquocon odio e con calunniardquo| ἀνέπειθον πεπεισμένοι πείθοντεςil poliptoto dagrave lrsquoimpressione del monta-re della campagna di persuasione ai dan-ni di Socrate | οὐδὲ γὰρ οὐδένα ldquoneacutedrsquoaltra parte egrave possibile convocare (ἀνα-βιβάσασθαι) qui uno di loro neacute confutar-

lordquo Il verbo ἀναβιβάσασθαι indica pro-priamente lrsquoazione di ldquofar salirerdquo uno allatribuna per rispondere alle domande delcalunniato che avrebbe potuto in questomodo confutarlo (ἐλέγξαι) | ἀλλ᾿ ἀνά-γκη ἀποκρινομένου ldquoma egrave inevitabilecombattere vanamente (ἀτεχνῶς) comecon delle ombre (ὥσπερσκιαμαχεῖν) cer-cando di difendermi e cercare di confuta-re senza che nessuno risponda (μηδενὸςἀποκρινομένου genitivo assoluto)rdquopropriamente ὥσπερ σκιαμαχεῖν sareb-be ldquocome combattere con ombrerdquo | διτ-τούς di due specie cioegrave quelli di ora equelli di un tempo la cui efcacia perdura18e καὶ οἰήθητε ἀπολογήσασθαι ldquoepensate che io debbo fare la mia difesa an-zitutto nei confronti di quellirdquo dunque laprima parte della difesa che procederagrave f-no alla fne del cap X (24b 2) afronteragrave leaccuse degli antichi avversari e illustreragrave inopposizioneaquelle laveranaturadelsape-redi Socratee le ragioni per cui egravenatatantaostilitagrave nei suoi confronti

19a Εἶεν ldquoE siardquo formula che esprimela decisione a procedere in un discor-so che risulta ostico | ἀπολογητέον ἀπολογητέον in questa rifessioneaperta e chiusa dallrsquoagg verbale ἀπολο-γητέον come in una composizione adanello Socrate ritorna ancora un attimosulle difcoltagrave del compito che lo atten-de | ἐπιχειρητέον χρόνῳ ldquobisognacercare di rimuovere da voi (ὑμῶν ἐξελέ-σθαι) la calunnia che per molto temporiceveste ora in cosigrave breve tempordquo cioegravenel tempo concesso per il discorso di-fensivo ἐξελέσθαι egrave inf aor dal temasuppletivo di ἐξαιρέω ἐν πολλῷ χρόνῳegrave in antitesi con ἐν οὕτως ὀλίγῳ χρόνῳ| Ὅμως ἀπολογητέον ldquoPure questovada (ἴτω) come piace al dio e bisognaobbedire alla legge e fare la propria dife-sardquo Socrate si accinge a pronunciare lapropria difesa piugrave con lo spirito di chideve adempiere un dovere civico (τῷνόμῳ πειστέον) che seguendo lrsquoistintodi sopravvivenza

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sono piugrave terribili o cittadini ossia quei primi i quali prendendo la maggior parte di voifn da fanciulli vi hanno persuaso e hanno rivolto contro di me accuse per niente vereche crsquoegrave un certo Socrate che fa indagini sulle cose celesti e fa ricerche su tutte le coseche stanno sotto terra e che rende piugrave forte il ragionamento piugrave debole [18c] Questiche hanno difuso tali voci o cittadini ateniesi sono gli accusatori terribili Infatti chili ascolta ritiene che i ricercatori di tali cose non credano allrsquoesistenza degli degravei Inoltrequesti accusatori sono numerosi e mi hanno rivolto accuse giagrave da molto tempo E pergiunta parlavano a voi in quella etagrave nella quale eravate particolarmente disposti a cre-dere vale a dire quando alcuni di voi erano fanciulli e giovinetti accusandomi in con-tumacia senza che nessuno mi difendesseE la cosa piugrave strana di tutte egrave che di costoro non si possono sapere neacute dire nomi [18d] fat-ta eccezione di un commediografoMa quanti mossi da invidia e servendosi di calunnie vi persuasero ndash persone che si sen-tivano esse stesse persuase persuadendo gli altri ndash ebbene tutti costoro sono assoluta-mente irraggiungibili Infatti non egrave possibile portare qui sulla tribuna alcuno di loroa testimoniare neacute confutarli ma mi trovo davvero nella necessitagrave di difendermi comecombattendo con delle ombre e di confutarli senza che ci sia nessuno che mi rispondaDunque dovete credere anche voi come vi dico che sono sorti contro di me accusato-ri di due tipi alcuni che mi hanno messo sotto accusa da poco altri invece [18e] chemi hanno messo sotto accusa da tempo e dei quali vi sto parlando E dovete credere chebisogna che io mi difenda in primo luogo proprio nei confronti di questi E infattivoi avete ascoltato le accuse di questi accusatori prima e molto piugrave di quelle degli altriche sono venuti dopo[19a] Bene Allora devo difendermi cittadini ateniesi e devo cercare di rimuovere davoi in cosigrave poco tempo quella calunnia che vi tenete dentro da molto tempo E desi-dererei proprio che questo si verifcasse se cosigrave egrave il meglio per me e per voi e che coldifendermi traessi qualche vantaggio Perograve ritengo che ciograve sia difcile e non mi sfuggeafatto quale sia tale difcoltagraveIn ogni caso vada come egrave caro al dio bisogna ubbidire alla legge e difendersi

Trad G Reale

guida allOtildeanalisi

TEMI E CONFRONTI

1 Socrate identifca e contrappone due specie di

accusatori (vedi lrsquoespressione διττοὶ κατήγοροιdi 18d) Facendo puntuale riferimento al testoevidenzia le informazioni che esso ci dagrave sugli unie sugli altri (quanti sono chi sono che sentimentisuscitano nellrsquoaccusato ecc) in un elaborato di max15 righe

2 Rispondi alle seguenti domande Nei confronti di chi Socrate ritiene di dover fare

anzitutto la sua difesahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Percheacutehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Quali sono i criteri che Socrate seguiragrave nelladifesahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

3 Chi egrave il commediografo a cui probabilmente alludeSocrate A quale commedia fa riferimentohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

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dal testo alla parola Il lessico del divino

θεός ἰσοδαίμων

δαίμων θεοείκελος

δῖος θεοειδής

θεῖος ἀντίθεος

δαιμόνιος εὐδαίμων

ἰσόθεος δυσδαίμων

Il lessico del divino in greco ruota intorno a due termi-ni θεός e δαίμων oltre che alla radice δι- che ha datoluogo al nome del primo degli degravei Ζεύς gen Διός eallrsquoaggettivo δῖος variamente impiegato e intesoPropriamente θεός (maschile e femminile anche seesiste una forma femminile θεά) esprime una persona-litagrave superiore alla misura terrena potente ma non on-nipotente comunque sempre personale e nettamentecaratterizzata nei suoi tratti e nelle sue funzioni di nor-ma anche nella rappresentazione degli attributi che laaccompagnano invece δαίμων ldquoegrave una oscura poten-za sotterranea spesso impersonale concepita comela semplice sorte quando viene chiamata in questomodo una distinta personalitagrave divina si vuole metterein rilievo lrsquoelemento incomprensibile che si sottrae al-la nostra umana conoscenza implicito nel complessodel suo essererdquo (Schmidt) in qualche modo il δαίμωνegrave quello che i moderni chiamano il ldquonuminosordquo il sen-so cioegrave di una presenza reale ma assolutamente in-defnita che ci trascende senza mai permettere di co-glierla in modo determinato Cosigrave nello Ione di Euri-pide (vv 1374 s) il protagonista rifette sulla propriasorte di illegittimo partorito ed esposto e accolto inseguito benignamente da Apollo nel suo tempio del-fco τὰ τοῦ θεοῦ χρηστά τοῦ δὲ δαίμονος βαρέαldquoil trattamento da parte del dio egrave stato generoso mala mia sorte egrave stata durardquo θεός egrave Apollo che lo ha ac-colto mentre il δαίμων egrave la sua triste sorte di illegitti-mo NellrsquoEdipo re di Sofocle il Coro rifette sulla terri-bile sorte dellrsquouomo che improvvisamente egrave passatodalla potenza sovrana alla miseria piugrave atroce ldquoavendodavanti agli occhi il tuo esempio la tua sorte infeliceEdipo non posso chiamare felice nessuno dei morta-lirdquo τὸν σόν τοι παράδειγμ᾽ ἔχων τὸν σὸν δαίμονα ὦτλᾶμον Οἰδιπόδα βροτῶν οὐδὲν μακαρίζω (vv 1192ss) In Odissea IX 142 s θεός egrave accompagnato dalpronome indefnito per indicare una personalitagrave divinache resta ignota piugrave che indefnita ἔνθα κατεπλέομενκαί τις θεὸς ἡγεμόνευε νύκτα δι᾽ ὀρφναίην ldquoalloranoi procedevamo nella nostra navigazione e un dio ciguidava attraverso la notte oscurardquo Nel contrasto traApollo e le Erinni che caratterizza le Eumenidi eschi-lee le antiche dee della vendetta sono δαίμονες men-tre il giovane dio egrave θεός esse lamentano ἰὼ παῖ Διόςἐπίκλοπος πέλει νέος δὲ γραίας δαίμονας καθιππάσω τὸν μητραλοίαν δ᾿ ἐξέκλεψας ὢν θεός ldquoo fglio diZeus tu sei un ladro tu che sei giovane hai fatto vio-lenza a noi antiche divinitagrave hai sottratto a noi il ma-

tricida tu che sei un diordquo Quando Afrodite costringe aforza Elena a piegarsi al desiderio amoroso di Parideche si egrave sottratto al duello con Menelao Elena tacesgomenta davanti allrsquoimposizione della dea ἦρχε δὲδαίμων Afrodite egrave cosigrave detta percheacute si egrave manifestatanella sua forza oscura e terribile cui la donna mortaleegrave soggiogataLa rifessione piugrave tarda trasformograve profondamente que-sta opposizione che risale a un concetto arcaico ecomplesso del divino nellrsquoApologia platonica Socra-te risponde allrsquoaccusa di non onorare gli degravei ma nuo-vi ed oscuri δαίμονες obiettando che questi sono fglidegli degravei e non si puograve pensare che uno creda ai fgli enon ai padri (per alcuni esempi di θεός nellrsquoApologiacf i paragraf 18 19 21 23 41 42) Nel neoplatoni-smo δαίμονες sono esseri intermedi nella complessaserie degli enti divini mentre nel Nuovo Testamento

sono i ldquodiavolirdquoLa radice δι- in origine indicava il dio del cielo lumi-noso e per questo egrave entrata nel nome di Ζεύς Διόςcome in quello di Iouis e in un aggettivo che in origi-ne signifcava appunto ldquoluminosordquo pare proprio cheπολύτλας δῖος Ὀδυσσεύς dovesse esprimere inizial-mente ldquoil molto audace chiaro Odisseordquo anche se poiquesta formula divenne alternativa di θεῖος ὈδυσσεύςIl valore originale tuttavia si rivela in espressioni del ti-po αἰθέρα δῖον ldquolrsquoetere luminosordquo o Ἠὼ δῖαν ldquolrsquoau-rora luminosardquo Invece in Eschilo Prometeo incatena-

to 1032 s ψευδηγορεῖν γὰρ οὐκ ἐπίσταται στόματὸ Δῖον lrsquoaggettivo viene chiaramente connesso conZeus e la frase signifca ldquola bocca di Zeus non puogravementirerdquoAltri aggettivi del gruppo sono θεῖος e δαιμόνιος cheimplicano un riferimento alla sfera della divinitagrave nonmeglio distinta o talvolta un segno di eccellenza InOdissea IX 203 ss Odisseo ricorda il vino rosso dol-cissimo che gli era stato donato da Marone a Ismaroin segno di gratitudine per aver risparmiato lui la suasposa e i suoi fgli ldquododici anfore piene di vino purodolcissimo divina bevandardquo questo θεῖον ποτόν saragraveun vino straordinario ldquodivinordquo con lrsquoidea di eccellenzache anche noi diamo a questo aggettivoUn rapporto piugrave preciso doveva essere in origine inδιογενής e in διοτρεφής che in Omero indicano i so-vrani ldquodiscendenti da Zeusrdquo o ldquoallevati da Zeusrdquo si alle-vano i propri fgli e quindi i due aggettivi sono sinonimiprima di divenire formulari Altri aggettivi denotanti ec-cellenza sono ἰσόθεος e il simmetrico ἰσοδαίμων an-cora θεοείκελος ldquosimile a un diordquo θεοειδής ldquoche halrsquoaspetto di un diordquo e ἀντίθεος ldquoche puograve star innanzi aun diordquo come nellrsquoesposizione della propria stirpe chefa Enea rivolto ad Achille ldquoda Troo nacquero tre nobilifglirdquo Ἶλος τ᾿ Ἀσσάρακός τε καὶ ἀντίθεος Γανυμήδης(Iliade XX 232)Ancora da δαίμων in relazione allrsquoidea di ldquosorterdquo ldquode-stinordquo derivano gli aggettivi εὐδαίμων ldquofortunatordquo (ldquocuiegrave toccato un buon degravemonerdquo) e lrsquoopposto δυσδαίμωνldquosfortunatordquo

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testi a confrontoSocrate visto da Aristofane

Egrave in particolare alle Nuvole di Aristofane che Socra-te allude quando nellrsquoApologia ricostruisce lrsquoorigi-ne lontana delle calunnie che ormai da tempo circola-vano sul suo conto Dalla commedia aristofanea pro-

poniamo il primo incontro fra Strepsiade e Socrate(vv 219-248) e la parte fnale (1476-1509) in cui Strepsia-de appicca il fuoco al ldquopensatoiordquo

strepsiade E quello chi egrave quello che sta appeso per ariadiscepolo Egrave lui

strep Lui chidisc Socrate

strep Me lo potresti chiamare tu a voce alta per favoredisc Chiamatelo da solo io non ho tempo (Il discepolo rientra nel pensatoio)

strep Socrate Socrate amico miosocrate Percheacute mi chiami creatura di un giorno

strep Prima di tutto per favore dimmi cosa stai facendosoc Aerostatizzo e me ne sto qui a scrutare il sole

strep E tu gli degravei li squadri dallrsquoalto drsquoun corbello invece che coi piedi per terra casomaisoc Senza sospendere la mente e il pensiero in modo da mescolarli allrsquoaria che egrave della stessa

leggerezza non avrei mai potuto fare scoperte esatte sui fenomeni celesti Se me ne fossistato a terra a osservare da laggiugrave le cose di lassugrave non ci sarei mai arrivato Devi sapere che laterra attrae a seacute con forza lrsquoumore del pensiero proprio come succede col crescione

strep Come dici Il pensiero che attira lrsquoumido nel crescione Ma adesso scendi caro Socrate tiprego vieni a insegnarmi quello per cui sono venuto

soc Cioegravestrep Voglio imparare a parlare Egrave una cosa incontrollabile interessi creditori e mi spingono

mi tirano mi sequestrano la robasoc Come hai potuto fare tanti debiti senza rendertene conto

strep Mi ha distrutto una febbre da cavalli un male divorante Ma tu insegnami uno dei tuoi discorsiquello che non paga i debiti Fammi il prezzo che ti pare e io te lo do lo giuro sugli degravei

soc Ma che degravei vai giurando Tanto per cominciare qui da noi gli degravei sono moneta fuori corso[]

strep Che pazzia Che follia per colpa di Socrate ripudiare anche gli degravei (rivolgendosia unrsquoimmagine del dio presente in scena) Hermes caro Hermes non ti adirare con menon mi distruggere Perdonami con tutte quelle chiacchiere ero delirante Anzi dammiun consiglio se devo denunciarli o cosrsquoaltro Come dici Non devo impegnarmi in unprocesso Hai ragione devo bruciargli subito la casa a quei mascalzoni Santia Santiavieni qui Piglia scala e piccone arrampicati sul Pensatoio e comincia a scoperchiare iltetto fallo per il padrone buttagli giugrave la casa Qualcuno mi porti una torcia accesa Eadesso a loro saranno pure dei gran furbacchioni ma oggi qualcuno me la paga

soc Che ci fai tu sul tettostrep laquoAerostatizzo e me ne sto qui a scrutare il soleraquo

soc Povero me Sto per sofocare strep Chi vi ha insegnato a bestemmiare gli degravei e a curiosare il corso della luna Dagli addosso forza

picchia Per un sacco di ragioni ndash prima di tutto come sai per lrsquoempietagrave verso gli degraveiTrad A Grilli

confronti

1 Dopo aver riletto Apologia 18d ( p 19) verifca seil ritratto di Socrate ligrave proposto coincide con quellofatto da Aristofane Sottolinea in un elaborato di max10 righe similitudini e differenze

2 Rintraccia nellrsquoultima parte del brano aristofaneo glielementi che testimoniano come lrsquoidea di sbarazzarsi

ldquolegalmenterdquo di Socrate era presente ad Atene intempi di molto precedenti lrsquoeffettivo processo al flosofo

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T3 Il sapere di Socrate 20c-21d

Cherefonte un allievo di Socrate domanda allrsquooracolo diDelf se crsquoegrave qualcuno piugrave sapiente del maestro egrave una do-manda provocatoria ma imprevedibilmente lrsquooracolo ri-sponde di no Quando Cherefonte gli riferisce la risposta

ricevuta Socrate rimane turbato e comincia a interrogaregli uomini politici per dimostrare che lrsquooracolo egrave in errore( Progetto Letterature pp 81 ss)

[20c] ῾Υπολάβοι ἂν οὖν τις ὑμῶν ἴσως laquoἈλλ᾿ ὦ Σώκρατες τὸ σὸν τί ἐστι πρᾶγμαΠόθεν αἱ διαβολαί σοι αὗται γεγονασιν Οὐ γὰρ δήπου σοῦ γε οὐδὲν τῶν ἄλλωνπεριττότερον πραγματευομένου ἔπειτα τοσαύτη φήμη τε καὶ λόγος γέγονεν εἰμή τι ἔπραττες ἀλλοῖον ἢ οἱ πολλοί Λέγε οὖν ἡμῖν τί ἐστιν ἵνα μὴ ἡμεῖς περὶ σοῦαὐτοσχεδιάζωμενraquo [20d] Ταυτί μοι δοκεῖ δίκαια λέγειν ὁ λέγων κἀγὼ ὑμῖνπειράσομαι ἀποδεῖξαι τί ποτ᾿ ἐστὶν τοῦτο ὃ ἐμοὶ πεποίηκεν τό τε ὄνομα καὶ τὴν

διαβολήν Ἀκούετε δή Καὶ ἴσως μὲν δόξω τισὶν ὑμῶν παίζειν εὖ μέντοι ἴστεπᾶσαν ὑμῖν τὴν ἀλήθειαν ἐρῶ ᾽Εγὼ γάρ ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι δι᾿ οὐδὲν ἀλλ᾿ ἢδιὰ σοφίαν τινὰ τοῦτο τὸ ὄνομα ἔσχηκα Ποίαν δὴ σοφίαν ταύτηνἭπερ ἐστὶνἴσως ἀνθρωπίνη σοφία τῷ ὄντι γὰρ κινδυνεύω ταύτην εἶναι σοφός [20e]Οὗτοι

δὲ τάχ᾿ ἄν οὓς ἄρτι ἔλεγον μείζω τινὰ ἢ κατ᾿ ἄνθρωπον σοφίαν σοφοὶ εἶεν ἢοὐκ ἔχω τί λέγω οὐ γὰρ δὴ ἔγωγε αὐτὴν ἐπίσταμαι ἀλλ᾿ ὅστις φησὶ ψεύδεταί τεκαὶ ἐπὶ διαβολῇ τῇ ἐμῇ λέγει Καί μοι ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι μὴ θορυβήσητε μηδ᾿ἐὰν δόξω τι ὑμῖν μέγα λέγειν οὐ γὰρ ἐμὸν ἐρῶ τὸν λόγον ὃν ἂν λέγω ἀλλ᾿ εἰςἀξιόχρεων ὑμῖν τὸν λέγοντα ἀνοίσω Τῆς γὰρ ἐμῆς εἰ δή τίς ἐστιν σοφία καὶ οἵα

20c Ὑπολάβοι ἴσως ldquoForse qualcu-no di voi potrebbe intervenirerdquo Socrateha ricordato ancora una volta come sonocorse su di lui calunnie strane del tipo diquelle di cui si dice nella commedia diAristofane e ha afermato vigorosamen-te che esse non sono vere come non egrave ve-ro che egli si sia proposto di istruire altriQuando ha sentito un cittadino che siproponeva di afdare il proprio fglio aun maestro di sapere ha sempre pensatoquanto sarebbe stato bello per lui cono-scere quella dottrina ma purtroppo eglinon sa nulla di simile Qualcuno perogravepotrebbe a questo punto chiedergli co-me mai hanno potuto avere origine que-ste strane calunnie | τὸ σὸνhellipπρᾶγμαldquoche egrave che tu fairdquo | οὐ γὰρ δήπου hellipγέγονεν ldquocerto un simile giro di chiac-chiere (τοσαύτη φήμη τε καὶ λόγος) nonsi egrave certo prodotto (οὐhellip γέγονεν) men-tre tu non facevi nulla di strano (σοῦhellipοὐδὲνhellip περιττότερον πραγματευομέ-νου gen ass) rispetto agli altrirdquo περιτ-τός ldquosuperfuordquo passa facilmente allrsquoideadi ldquostranordquo ldquostraordinariordquo e il suo com-parativo (περιττότερον) egrave determinatodal secondo termine di paragone τῶνἄλλων il senso viene cosigrave completato dauna protasi di periodo ipotetico dellrsquoir-realtagrave εἰ μή τι πολλοί ldquose tu non fa-cessi nulla di diferente da quello che fa

la genterdquo οἱ πολλοί ldquoi piugraverdquo indica qui lamaggioranza della gente la gente comu-ne che non fa nulla di strano | ἵνα μὴ αὐτοσχεδιάζωμεν ldquopercheacute noi nonci mettiamo ad inventarerdquo ldquopercheacute nonsiamo costretti ad inventarerdquo20d Ταυτί λέγων ldquoChi dice questo(ταυτί) mi sembra che dica il giustordquoταυτί egrave marcato dallo iota ldquodeitticordquoche attira lrsquoattenzione | τό τε ὄνομα διαβολήν ldquosia il nome sia la calun-niardquo il nome egrave di essere σοφός la calun-nia si riferisce alle dottrine che gli veni-vano attribuite | Καὶ ἴσως παίζεινldquoE forse ad alcuni di voi sembreragrave che ioscherzirdquo questa asserzione vuole marca-re per contrasto la serietagrave di ciograve che So-crate sta per dire e che sottolineeragrave conεὖ μέντοι ἴστε | δόξω videbor il ver-bo δοκέω come il lt videor ha costru-zione personale | Ἐγὼ γάρ ἔσχηκαldquoIo infatti o cittadini di Atene non hoquesto nome se non per una sorta di sa-pienza (διὰ σοφίαν τινά)rdquo lrsquoafermazio-ne egrave ancora solenne se anche temperatada una sfumatura di indeterminazione(τινά) Socrate sta preparando un veroe proprio colpo di scena quando do-po aver negato in ogni modo di esser sa-piente e aver defnito calunniosa questavoce faragrave proclamare la propria sapien-za proprio dal dio di Delf ἔσχηκα perf

resultativo di ἔχω | Ἥπερ σοφία lanuova defnizione di sapienza egrave tuttaviachiaramente condizionata dallrsquoaggetti-vo ἀνθρωπίνη e prospettata problema-ticamente ancora da ἴσως come dallrsquoe-spressione tipica κινδυνεύω σοφόςldquoin questa crsquoegrave rischio (κινδυνεύω) cheio sia sapienterdquo20e Οὗτοι εἶεν ldquoCostoro forse deiquali dicevo poco fa potrebbero esseresapienti (ἄν σοφοὶ εἶεν) di una sapien-za superiore alla misura umana (μείζω ἄνθρωπον)rdquo questa defnizione chiara-mente ironica esclude da qualsiasi di-scorso la cosiddetta σοφία degli avver-sari di Socrate | ἢ οὐκ λέγω ldquoo nonso che direrdquo una defnizione alternativasarebbe certo piugrave chiaramente critica eSocrate preferisce dichiararsi incapace diesprimersi | οὐ γὰρ ἐπίσταμαι iniziail grande tema socratico del ldquonon sapererdquo| ἐπὶ διαβολῇ λέγει ldquoparla per calun-niarmirdquo ἐπὶ διαβολῇ τῇ ἐμῇ egrave compl difne | μηδ᾿ ἐὰν λέγειν ldquonemmeno sevi sembri che io dica qualcosa di moltogranderdquo τι μέγα cosigrave indeterminatopreannuncia una notizia straordinaria| λέγειν λόγον λέγω la seriepreannunciaἀξιώχρεων τὸν λέγοντα ldquoco-lui che parla degno della vostra conside-razionerdquo nominato alla fne del periodoldquoil dio di Delfrdquo

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μάρτυρα ὑμῖν παρέξομαι τὸν θεὸν τὸν ἐν ΔελφοῖςΧαιρεφῶντα γὰρ ἴστε πουΟὗτος[21a] ἐμός τε ἑταῖρος ἦν ἐκ νέου καὶ ὑμῶν τῷ πλήθει ἑταῖρός τε καὶ συνέφυγε τὴν

φυγὴν ταύτην καὶ μεθ᾿ ὑμῶν κατῆλθε Καὶ ἴστε δὴ οἷος ἦν Χαιρεφῶν ὡς σφοδρὸςἐφ᾿ ὅτι ὁρμήσειενΚαὶ δή ποτε καὶ εἰς Δελφοὺς ἐλθὼν ἐτόλμησε τοῦτο μαντεύσασθαιndash καί ὅπερ λέγω μὴ θορυβεῖτεὦ ἄνδρες ndash ἤρετο γὰρ δὴ εἴ τις ἐμοῦ εἴη σοφώτεροςἈνεῖλεν οὖν ἡ Πυθία μηδένα σοφώτερον εἶναι Καὶ τούτων πέρι ὁ ἀδελφὸς ὑμῖναὐτοῦ οὑτοσὶ μαρτυρήσει ἐπειδὴ ἐκεῖνος τετελεύτηκεν [21b] Σκέψασθε δὴ ὧν

ἕνεκα ταῦτα λέγω μέλλω γὰρ ὑμᾶς διδάξειν ὅθεν μοι ἡ διαβολὴ γέγονεν Ταῦτα γὰρἐγὼ ἀκούσας ἐνεθυμούμην οὑτωσί laquoΤί ποτε λέγει ὁ θεός καὶ τί ποτε αἰνίττεταιἘγὼ γὰρ δὴ οὔτε μέγα οὔτε σμικρὸν σύνοιδα ἐμαυτῷ σοφὸς ὤν τί οὖν ποτε λέγει

φάσκων ἐμὲ σοφώτατον εἶναι Οὐ γὰρ δήπου ψεύδεταί γε οὐ γὰρ θέμις αὐτῷraquoΚαὶ πολὺν μὲν χρόνον ἠπόρουν τί ποτε λέγει ἔπειτα μόγις πάνυ ἐπὶ ζήτησιν αὐτοῦ

τοιαύτην τινὰ ἐτραπόμην ῏Ηλθον ἐπί τινα τῶν δοκούντων σοφῶν εἶναι [21c] ὡς

ἐνταῦθα εἴπερ που ἐλέγξων τὸ μαντεῖον καὶ ἀποφανῶν τῷ χρησμῷ ὅτι laquoΟὑτοσὶἐμοῦ σοφώτερός ἐστι σὺ δ᾿ ἐμὲ ἔφησθαraquo Διασκοπῶν οὖν τοῦτον ndash ὀνόματι γὰροὐδὲν δέομαι λέγειν ἦν δέ τις τῶν πολιτικῶν πρὸς ὃν ἐγὼ σκοπῶν τοιοῦτόν τι ἔπαθονὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι καὶ διαλεγόμενος αὐτῷ ndash ἔδοξέ μοι οὗτος ὁ ἀνὴρ δοκεῖν μὲνεἶναι σοφὸς ἄλλοις τε πολλοῖς ἀνθρώποις καὶ μάλιστα ἑαυτῷ εἶναι δ᾿ οὔ κἄπειταἐπειρώμην αὐτῷ δεικνύναι ὅτι οἴοιτο μὲν εἶναι σοφός εἴη δ᾿ οὔ ᾽Εντεῦθεν οὖντούτῳ τε ἀπηχθόμην καὶ πολλοῖς τῶν παρόντων [21d] πρὸς ἐμαυτὸν δ᾿ οὖν ἀπιὼν

ἐλογιζόμην ὅτι τούτου μὲν τοῦ ἀνθρώπου ἐγὼ σοφώτερός εἰμι κινδυνεύει μὲν γὰρ

21a ἐκ νέου ldquofin da giovanerdquo segueuna breve caratterizzazione del personag-gio Cherefonte amico e discepolodi Socrate (presentato con lui nelle Nu-vole aristofanee) fu esiliato nel 404 aCcon i democratici (συνέφυγε ταύτην) erientrograve ad Atene insieme a Trasibulo (καὶ κατῆλθε) nel 399 aC era giagrave morto| τὴνφυγὴν ταύτην acc dellrsquooggetto in-terno connesso al verbo (συνέφυγε) perfgura etymologica | ὡς σφοδρὸς ὁρ-μήσειεν ldquocome era impetuoso a qualsiasicosa si accingesserdquo ὡς introduce una in-terr indiretta dipendente da ἴστε ripren-dendo οἷος ἦν per specifcarne il senso| ὅπερ λέγω ldquocome vi dicordquo lett ldquola co-sa che vi dicordquo egrave una forma colloquialeper invitare il suo pubblico a non rumo-reggiare ma mentre prima Socrate ave-va detto μὴ θορυβήσητε cong aor oradice μὴ θορυβεῖτε come se la gente aves-se giagrave cominciato a far rumore ed eglila pregasse di ldquonon continuare a far ru-morerdquo | ἀνεῖλεν ldquorisposerdquo da ἀναιρέωverbo tecnico del responso dellrsquooracolo| τούτων πέρι = περὶ τούτων lrsquoanastro-fe tipico costrutto del discorso poetico egravemarcata dalla ritrazione dellrsquoaccento (ba-ritonesi)21b ὧν ἕνεκα ldquoper quali ragionirdquo pernecessitagrave non per vanagloria Socrate haraccontato ai giudici il responso straor-dinario che lrsquooracolo ha dato su di lui a

Cherefonte | Ταῦτα οὑτωσί ldquoDo-po aver udito quel responso (ταῦτα) ioragionai in questo modordquo lrsquoimperfet-to ἐνεθυμούμην vuol seguire il flo dellerifessioni di Socrate esposte di seguito| τί ποτε αἰνίττεται ldquoche cosa vuole na-scondere sotto lrsquoenigmardquo tipico dellrsquoe-nigma egrave infatti un enunciato in apparen-za assurdo che vuole obbligare a rifette-re per trovare il signifcato riposto | οὔτεμέγα οὔτε σμικρόν ldquoneacute molto neacute pocordquoacc di relazione | σύνοιδα ὤν il ver-bo regge il part predic | Οὐ ψεύδεταίγε nel suo smarrimento Socrate ha unasola certezza che lrsquooracolo ldquocertamen-te non menterdquo percheacute non puograve | πολὺν ἠπόρουν insieme al complemento didurata lrsquoimperfetto descrittivo continuaa rappresentarci le rifessioni imbarazza-te di Socrate che alla fne contro voglia(μόγις) si decide a ricercare il senso delresponso | τῶν δοκούντων εἶναι ldquodiquelli che avevano fama di essere sapien-tirdquo il gen σοφῶν nome del predicato egraveattratto da τῶν δοκούντων21c ὡς ἐνταῦθα τὸ μαντεῖον ldquopen-sando che (ὡς) in questo (ἐνταῦθα) avreifinalmente (εἴπερ που) confutato lrsquoo-racolordquo εἴπερ που signifca lett ldquose maiin qualche puntordquo | Διασκοπῶν οὖντοῦτον ldquomentre dunque esaminavo co-stuirdquo la frase si interrompe come se qual-cuno avesse chiesto a Socrate il nome

dellrsquointerrogato ed egli approfttasse perdire che non intende nominarlo ma cheera un politico importante Qualcuno si egravechiesto se per caso non si trattasse di Ani-to che efettivamente in giovinezza ebbequalche contatto con Socrate ma Anitosarebbe un falso bersaglio Socrate nonintende tanto attaccare il suo accusatorequanto mettere in evidenza lrsquoignoran-za dei politici | ὀνόματι λέγειν ldquononoccorre chiamarlo per nomerdquo ὀνόματι egravedat strumentale | ἦν δέ τις ἔπαθονldquoma era uno dei nostri uomini politiciquello esaminando il quale feci una si-mile esperienzardquo cioegrave ldquoquello che allorainterrogavo e con cui rdquo | ἔδοξέ μοι ἑαυτῷ ldquomi sembrograve che questrsquouomo sem-brasse esser sapiente sia a molti altri uomi-ni sia soprattutto a se stessordquo il politico egravela prima vittima della sua presunzione disapere Socrate tenta quindi di dimostrar-gli (ἐπειρώμην αὐτῷ δεικνύναι) che cre-deva di esser sapiente ma non lo era (ὅτιοἴοιτο εἴη δ᾿ οὔ) | ᾽Εντεῦθεν παρό-ντων ldquoda quel momento io venni in odio(ἀπηχθόμην) a costui e a molti dei presen-tirdquo il risentimento del politico del qualeaveva dimostrato lrsquoignoranza fu dunquelrsquoinizio delle molte antipatie cui andograve in-contro Socrate21d πρὸς ἐμαυτὸν ἐλογιζόμηνldquomentre me ne andavo ragionavo tra mee merdquo | κινδυνεύει εἰδέναι ldquoegrave dun-

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[20c] Forse qualcuno di voi potrebbe prendere la parola per dirmi laquoMa allora So-crate di cosrsquoegrave che ti occupi Da dove sono venute quelle calunnie sul tuo contoPercheacute poi se tu non facevi niente di straordinario rispetto agli altri non nasceva-no tante voci e dicerie ndash se non facevi insomma nulla di diverso da quel che fannoi piugrave ndash Dicci cosrsquoegrave percheacute non vogliamo improvvisare un giudizio sul tuo contoraquo[20d] Chi dice cosigrave pare dire giusto e io cercherograve di mostrarvi da dove sian partite famae calunnia insiemeState a sentire A qualcuno di voi forse sembreragrave che io scherzi sappiate bene perograve che vidirograve tutta la veritagrave Percheacute io Ateniesi per nientrsquoaltro che per una forma di sapienza misono guadagnato questa fama Quale sapienza Certo una sapienza umana Difatti egrave inquesta che forse io sono sapiente [20e] E costoro di cui parlavo poco fa saranno certosapienti di una sapienza superiore a quella umana oppure non so che dire io almenonon la conosco e chi lo aferma mente e parla per denigrarmiE voi Ateniesi non protestate contro di me neppure se vi pare che io parli con presun-zione percheacute non saragrave mio il discorso che vi faccio bensigrave devo riferirne la paternitagrave achi guadagna la vostra fducia Della mia sapienza se pure ce nrsquoegrave una e di che natura siachiamo a testimone per voi il dio di DelfCherefonte lo conoscete certamente [21a] Fu mio compagno fn da giovane E fu com-pagno vostro di partito e con voi visse questrsquoesilio e con voi rientrograve E sapete anche cheuomo fosse Cherefonte quanto fosse impetuoso in ogni sua iniziativa Cosigrave un giornoandograve a Delf ed ebbe lrsquoaudacia di chiedere questo allrsquooracolo ndash e voi signori vi pregonon interrompete ndash gli chiese infatti se crsquoera qualcuno piugrave sapiente di me E la Pizia ri-spose che di piugrave sapiente di me non crsquoera nessuno Ma di questa circostanza vi saragrave testi-mone ndash egrave qui presente ndash il fratello di Cherefonte percheacute questi egrave morto[21b] Guardate ora la ragione di queste mie parole percheacute intendo dirvi lrsquoorigine dellacalunnia contro la mia persona Al sentire il responso rifettevo in questo modo laquoCosamai intende il dio a cosa allude Percheacute io per parte mia non sono convinto neacute tantoneacute poco della mia sapienza cosa intende mai quando dice che io sono tanto sapientePercheacute non mente il dio ndash non puograve mentire ndashraquoPer molto tempo non riuscii a cogliere il senso ma poi e certo con fatica mi mi-si a ricercarlo in questo modo Mi recai da uno di quelli che hanno fama di sapienti[21c] e pensavo che cosigrave avrei in qualche modo confutato lrsquooracolo e avrei risposto al va-ticinio laquoEgrave questi piugrave sapiente di me mentre tu egrave di me che hai parlatoraquo Mentre esami-navo attentamente questrsquouomo ndash non occorre che ve ne dica il nome percheacute era un poli-tico il personaggio con il quale tra indagini e discorsi feci questa esperienza Ateniesi ndash

ἡμῶν οὐδέτερος οὐδὲν καλὸν κἀγαθὸν εἰδέναι ἀλλ᾿ οὗτος μὲν οἴεταί τι εἰδέναι οὐκεἰδώς ἐγὼ δέ ὥσπερ οὖν οὐκ οἶδα οὐδὲ οἴομαι ἔοικα γοῦν τούτου γε σμικρῷ τινι

αὐτῷ τούτῳ σοφώτερος εἶναι ὅτι ἃ μὴ οἶδα οὐδὲ οἴομαι εἰδέναι ᾽Εντεῦθεν ἐπ᾿ ἄλλονᾖα τῶν ἐκείνου δοκούντων σοφωτέρων εἶναι καί μοι ταὐτὰ ταῦτα ἔδοξε καὶ ἐνταῦθακἀκείνῳ καὶ ἄλλοις πολλοῖς ἀπηχθόμην

que possibile (κινδυνεύει) che nessu-no di noi due sappia nulla di bello neacute dibuonordquo la progressione nelle verifcheegrave sempre marcata dallrsquoincertezza e dalrischio (κινδυνεύει) fncheacute si raggiun-ge sia pure in via di probabilitagrave lrsquounica

acquisizione nel senso di sapere di nonsapere | ἔοικα εἰδέναι ldquomi sembradunque di essere piugrave saggio di costui(τούτου σοφώτερος εἶναι) proprioper questo piccolo vantaggio (σμικρῷτινι αὐτῷ τούτῳ) per il fatto che ciograve che

non so non credo nemmeno di saperlordquo| ᾽Εντεῦθεν ᾖα ldquoQuindi mi rivolsia un altrordquo ᾖα egrave impf ind di εἶμι ldquoan-darerdquo E anche questa nuova intervista siconcluse con uno scacco dellrsquointerlocu-tore di Socrate

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mi sembrograve che questrsquouomo apparisse sapiente agli occhi tra gli altri soprattut-to di se stesso ma che in realtagrave non lo fosse E allora mi provai a dimostrargli

che riteneva di essere sapiente ma che non lo era Ne risultograve dunque che melo feci nemico e con lui mi inimicai molti dei presenti [21d] Ma fra me eme andandomene via ragionavo che io ero piugrave sapiente di questrsquouomopercheacute forse nessuno di noi due conosceva qualcosa di bello e di buonoma lui riteneva di sapere ndash e non sapeva ndash mentre io come non so cosigravenon penso neppure di sapere mi pareva perciograve di essere piugrave sapiente dilui proprio in questo piccolo particolare e cioegrave che le cose che non sonon penso neanche di saperle Poi mi recai da un altro che aveva famadi essere piugrave sapiente dellrsquoaltro e ne ricavai unrsquoimpressione identica ndash ecosigrave mi attirai lrsquoodio suo e di molti altri

Trad E Avezzugrave

analisi del testo

Tra stranezza e saggezza Socrate continua la sua di-fesa ipotizzando che gli venga chiesto quale suo stranocomportamento sia stato allrsquoorigine delle calunnie che lohanno travolto Lrsquoobiezione ndash secondo un uso comunenel greco ndash viene introdotta dopo la pausa da ἴσως ac-compagnato dallrsquoottativo potenziale di un verbo di ldquodirerdquoldquointerrompererdquo ldquomeravigliarsirdquo e da τις o equivalente delsoggetto (cf 20c) Nella obiezione e nella replica di Socra-te va sottolineata la ricorrenza di due terminiIl primo egrave περιττότερον (20c) composto con il prefssoπερί ha in seacute lrsquoidea del sopra dellrsquooltre la misura quindicome nel nostro passo dello straordinario dello stranoLa stranezza lrsquoἀτοπία di Socrate egrave peraltro un motivo

topico legato alla piugrave generale considerazione che la suavita non puograve essere paragonata a nessuna altra esistenzanon ha precedenti come ben si legge in Symp 221c Al-cibiade nellrsquoelogio del suo maestro sostiene che se conAchille puograve essere messo a confronto Brasida con Nesto-re Antenore con altri Pericle Socrate invece non egrave raf-frontabile con nessuno neacute fra gli antichi neacute fra i moderniIl secondo termine egrave σοφία (20d) Socrate dice di doverefama e calunnie a una forma di sapienza che possiede-rebbe Lrsquouso di τις (διὰ σοφίαν τινά) comunque attenuail valore del sostantivo σοφία poicheacute la sapienza comepossesso stabile non egrave prerogativa umana per lrsquouomoinfatti esiste solo lrsquoamore mai completamente appagatoper essa (da qui φιλοσοφία) La sapienza di Socrate nonegrave la sapienza positiva di chi tanto sa ma rappresenta da

un lato la consapevolezza dellrsquoinconsistenza delle opi-

nioni dallrsquoaltro lrsquoesigenza di andare sempre a fondo nellecose al di lagrave delle apparenzeAltrove per esempio in Simposio 177d Socrate sosterragraveinvece di sapere qualcosa nellrsquoambito delle cose drsquoamo-re (οὐδὲν φημὶ ἄλλο ἐπίστασθαι ἢ τὰ ἐρωτικά) Ci sareb-be quindi un dato positivo di conoscenza da cui partire eproprio lrsquoamore sarebbe la fonte che permette a Socra-te di apportare un benefcio agli altri Sottile dunque nelpasso del Simposio egrave lrsquoironia del flosofo egli non sa nullase non ciograve che riguarda lrsquoamore quindi in realtagrave conoscetutto dato che Eros egrave quella forza che porta alla piugrave altavetta del sapere

Moduli stilistici Nel brano egrave da evidenziare lrsquoobiezionedi un ipotetico interlocutore secondo un modulo tipicodellrsquooratoria giudiziaria allitterazione e figura etymolo-

gica presenti in Ταυτί μοι δοκεῖ δίκαια λέγειν ὁ λέγων(20d) ndash insieme allo iota ldquodeitticordquo di ταυτί proprio del lin-guaggio drammatico e oratorio ndash contribuiscono a sottoli-neare il credito che si attribuisce a tale obiezione in quan-to elemento signifcativo per il procedere del discorso didifesaSono da segnalare nel passo anche le espressioni del les-

sico colloquiale (τὸ σὸν τί ἐστι πρᾶγμα in 20c) e i fre-quenti richiami al destinatario per tenerne desta lrsquoat-tenzione (ἀκούετε in 20d ἴστε in 20d 20e e 21a μὴθορυβήσητε in 20e)

Statuetta raffgurante Socrate II secolo aC Londra British Museum

La statuetta raffgurante Socrate in chitone egrave un piccolo gioiello dellrsquoarte ellenisticaproveniente da Alessandria drsquoEgitto Il manufatto in marmo bianco egrave alto appena 27 cmma presenta le caratteristiche della grande statuaria Il volto egrave ripreso dal ritratto di Lisippodi cui egrave rimasta una copia di epoca romana conservata al Louvre ( p 115) La fattura egravepregevole raffnatissimi sono la resa dei lineamenti e dei riccioli della barba e il trattamentodel panneggio del mantello che copre le spalle e il ventre del flosofo e che ricade inmorbide pieghe sul suo corpo ritratto come quello di un atleta

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T4 Il congedo 40c-42a

LrsquoApologia platonica contiene ancora una sezione in cuiSocrate prende congedo dai suoi giudici da quelli cheavevano votato per la sua condanna a morte come daglialtri Rivolto a questi ultimi egli spiega che sicuramente

quanto gli egrave accaduto egrave destinato a essere per lui un benee cerca di fornirne la dimostrazione ( Progetto Lette-

rature pp 81 ss)

[40c] ᾿Εννοήσωμεν δὲ καὶ τῇδεὡς πολλὴ ἐλπίς ἐστιν ἀγαθὸν

αὐτὸ εἶναι Δυοῖν γὰρ θάτερόν ἐστιν τὸ τεθνάναι ἢ γὰρ

οἷον μηδὲν εἶναι μηδὲ αἴσθησιν μηδεμίαν μηδενὸς ἔχειν

τὸν τεθνεῶτα ἢ κατὰ τὰ λεγόμενα μεταβολή τις τυγχάνει οὖσα καὶ μετοίκησις τῇψυχῇ τοῦ τόπου τοῦ ἐνθένδε εἰς ἄλλον τόπον Καὶ εἴτε δὴ μηδεμία αἴσθησίς ἐστινἀλλ᾿ [40d] οἷον ὕπνος ἐπειδάν τις καθεύδων μηδ᾿ ὄναρ μηδὲν ὁρᾷ θαυμάσιονκέρδος ἂν εἴη ὁ θάνατος ndash ἐγὼ γὰρ ἂν οἶμαι εἴ τινα ἐκλεξάμενον δέοι ταύτην τὴννύκτα ἐν ᾗ οὕτω κατέδαρθεν ὥστε μηδὲ ὄναρ ἰδεῖν καὶ τὰς ἄλλας νύκτας τε καὶἡμέρας τὰς τοῦ βίου τοῦ ἑαυτοῦ ἀντιπαραθέντα ταύτῃ τῇ νυκτὶ δέοι σκεψάμενον

εἰπεῖν πόσας ἄμεινον καὶ ἥδιον ἡμέρας καὶ νύκτας ταύτης τῆς νυκτὸς βεβίωκεν ἐν

τῷ ἑαυτοῦ βίῳ οἶμαι ἂν μὴ ὅτι ἰδιώτην τινά ἀλλὰ τὸν μέγαν βασιλέα εὐαριθμήτουςἂν εὑρεῖν αὐτὸν ταύτας πρὸς τὰς ἄλλας ἡμέρας καὶ νύκτας ndash [40e] εἰ οὖν τοιοῦτον

ὁ θάνατός ἐστιν κέρδος ἔγωγε λέγω καὶ γὰρ οὐδὲν πλείων ὁ πᾶς χρόνος φαίνεταιοὕτω δὴ εἶναι ἢ μία νύξ Εἰ δ᾿ αὖ οἷον ἀποδημῆσαί ἐστιν ὁ θάνατος ἐνθένδε εἰς

ἄλλον τόπον καὶ ἀληθῆ ἐστιν τὰ λεγόμενα ὡς ἄρα ἐκεῖ εἰσι πάντες οἱ τεθνεῶτεςτί μεῖζον ἀγαθὸν τούτου εἴη ἄν ὦ ἄνδρες δικασταί Εἰ γάρ τις ἀφικόμενος εἰς

Ἅιδου [41a] ἀπαλλαγεὶς τουτωνὶ τῶν φασκόντων δικαστῶν εἶναι εὑρήσει τοὺς

40c Ἐννοήσωμεν εἶναι ldquoRifettiamoanche da questo punto di vista (καὶ τῇδε)che ho molti motivi per sperare che essasia un benerdquo ἐννοήσωμεν cong esorta-tivo τῇδε avverbio di modo il punto divista che Socrate sta per esporre | Δυοῖν τεθνεῶτα ldquoDi due cose una θάτερον)egrave il morire o egrave come se il morto (τὸντεθνεῶτα) non sia piugrave nulla e non abbiaalcuna percezione di nullardquoθάτερον= τὸἕτερον ldquouna delle due coserdquo alterum τὸντεθνεῶτα egrave meglio intenderlo come soggsia di μηδὲν εἶναι sia di ἔχειν μηδεμίανμηδενός poliptoto | ἢ κατὰ τόπον ldquoosecondo quanto si dice egrave (τυγχάνει οὖσα)una trasformazione e una trasmigrazio-ne per lrsquoanima da questo luogo quaggiugrave(τοῦ ἐνθένδε) in un altro luogordquo κατὰ τὰλεγόμενα cosigrave dicevano soprattutto or-fici e pitagorici Lrsquoalternativa che quiSocrate prospetta costituisce indubbia-mente una posizione diversa da quella chepoi saragrave esposta per bocca dello stessoSocrate nel Fedone dove lrsquoimmortalitagravedellrsquoanima egrave una certezza luminosa | Καὶεἴτε ldquoE serdquo introduce un periodo ipote-tico misto la cui apodosi egrave θαυμάσιονκέρδος ἂν εἴη ὁ θάνατος ed egrave ripresa in40e da εἰ οὖν κέρδος ἔγωγε λέγω40d ἐπειδάν ὁρᾷ ldquoquando uno dor-

mendo non fa nemmeno un sognordquo inprospettiva eventuale con ἄν di ἐπειδάνe il cong ὁρᾷ il greco dice ὁρᾶν ὕπνονldquovedere un sognordquo dove lrsquoitaliano usa unverbo assai piugrave generico ldquofare un sognordquo| θαυμάσιον ὁ θάνατος ldquola morte sa-rebbe un proftto meravigliosordquo apodosidella possibilitagrave dove κέρδος egrave terminedel linguaggio commerciale propr ldquogua-dagnordquo | εἴ τινα βίῳ ldquose bisognasseche uno dopo aver scelto (ἐκλεξάμενον)questa ταύτην) notte in cui (ἐν ᾗ) ha dor-mito cosigrave da non fare alcun sogno e con-frontando (ἀντιπαραθέντα) con questanotte le altre notti e giorni della sua vitadovesse dire rifettendo (σκεψάμενον)quanti giorni e quante notti ha vissutomeglio e piugrave piacevolmente di questanotte nella sua vitardquo ταύτην costituisceprolessi rispetto al relativo ἐν ᾗ che segue| οἶμαι νύκτας ldquoio credo che non soloun privato cittadino (ἰδιώτην τινα) mail Gran Re potrebbe trovare (ἂν εὑρεῖν)ben poche (εὐαριθμήτους) queste not-ti in relazione agli altri giorni e nottirdquoοἶμαι annunciato dapprima come inci-so ritorna con ben altro peso come pro-posizione principale a reggere lrsquoinfnitoἂν εὑρεῖν40e εἰ οὖν λέγω ldquose dunque la

morte egrave una cosa di questo genere(τοιοῦτον) io certo (ἔγωγε) lo chiamoun vantaggiordquo ritorna insistente il ter-mine fnanziario κέρδος ἔγωγε ldquoio perconto miordquo il γε limitativo sottolinea ilpunto di vista di chi sta parlando | οὐ-δὲν πλείων ldquoper nulla maggiorerdquo οὐδένegrave acc avverbiale di relazione | Εἰ δ᾿ αὖ εἴη ἄν ldquoSe poi la morte egrave come emi-grare (ἀποδημῆσαι) di qui in un altroluogo e sono veri i racconti che si fannoche sono lagrave tutti quelli che sono morti(οἱ τεθνεῶτες) quale bene maggiore diquesto potrebbe essercirdquo ritorna il temadellrsquoaldilagrave la protasi di primo tipo nonimplica realtagrave ma la prospettiva purnon dimostrata egrave presentata come at-traente e questo efetto Socrate intendeprodurre sui suoi ascoltatori | ἀφικό-μενος εἰς ῞Αιδου ldquogiungendo allrsquoAderdquoεἰς richiede normalmente lrsquoacc e per-ciograve giagrave gli antichi intendevano che fossesottinteso un acc come δόμον come nellt ventum erat ad Vestae sott templum41a ἀπαλλαγεὶς δικαστάς ldquoallon-tanandosi (ἀπαλλαγείς) da questi qui chepretendono (φασκόντων) essere giudi-ci troveragrave quelli che sono davvero giudi-cirdquo in questrsquoultima parte dellrsquoApologiainizia il tema che saragrave comune alla prima

dal testo alla parolap 33

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ὡς ἀληθῶς δικαστάς οἵπερ καὶ λέγονται ἐκεῖ δικάζειν Μίνως τε καὶ ῾Ραδάμανθυς

καὶ Αἰακὸς καὶ Τριπτόλεμος καὶ ἄλλοι ὅσοι τῶν ἡμιθέων δίκαιοι ἐγένοντο ἐν τῷ

ἑαυτῶν βίῳ ἆρα φαύλη ἂν εἴη ἡ ἀποδημία ῍Η αὖ ᾽Ορφεῖ συγγενέσθαι καὶ Μουσαίῳ

καὶ ῾Ησιόδῳ καὶ ῾Ομήρῳ ἐπὶ πόσῳ ἄν τις δέξαιτ᾿ ἂν ὑμῶν᾽Εγὼ μὲν γὰρ πολλάκις ἐθέλω τεθνάναι εἰ ταῦτ᾿ ἔστιν

ἀληθῆ ᾽Επεὶ [41b] ἔμοιγε καὶ αὐτῷ θαυμαστὴ ἂν εἴη ἡ

διατριβὴ αὐτόθι ὁπότε ἐντύχοιμι Παλαμήδει καὶ Αἴαντι τῷ

Τελαμῶνος καὶ εἴ τις ἄλλος τῶν παλαιῶν διὰ κρίσιν ἄδικον

τέθνηκεν ἀντιπαραβάλλοντι τὰ ἐμαυτοῦ πάθη πρὸς τὰ

ἐκείνων ndash ὡς ἐγὼ οἶμαι οὐκ ἂν ἀηδὲς εἴη ndash καὶ δὴ τὸ μέγιστον τοὺς ἐκεῖ ἐξετάζοντακαὶ ἐρευνῶντα ὥσπερ τοὺς ἐνταῦθα διάγειν τίς αὐτῶν σοφός ἐστιν καὶ τίς οἴεται μένἔστιν δ᾿ οὔ ᾽Επὶ πόσῳ δ᾿ ἄν τις ὦ ἄνδρες δικασταί δέξαιτο ἐξετάσαι τὸν ἐπὶ Τροίαν

ἀγαγόντα τὴν πολλὴν στρατιὰν [41c] ἢ ᾽Οδυσσέα ἢ Σίσυφον ἢ ἄλλους μυρίους ἄν

τις εἴποι καὶ ἄνδρας καὶ γυναῖκας οἷς ἐκεῖ διαλέγεσθαι καὶ συνεῖναι καὶ ἐξετάζειν

ἀμήχανον ἂν εἴη εὐδαιμονίαςΠάντως οὐ δήπου τούτου γε ἕνεκα οἱ ἐκεῖ ἀποκτείνουσι

τά τε γὰρ ἄλλα εὐδαιμονέστεροί εἰσιν οἱ ἐκεῖ τῶν ἐνθάδε καὶ ἤδη τὸν λοιπὸν χρόνον

ἀθάνατοί εἰσιν εἴπερ γε τὰ λεγόμενα ἀληθῆ

rifessione di Platone e degli altri socraticiquello del Giusto condannato esso egrave quimarcato dal poliptoto δικασταί δικασ-τῶν δικαστάς δικάζειν e dalla seriedei mitici giudici giusti dellrsquoaldilagrave in op-posizione a quelli ingiusti che hanno con-dannato a morte Socrate | οἵπερ καὶ EacuteΤριπτόλεμος ldquocoloro che si dice ammi-nistrino la giustizia Minosse Radaman-to Eaco e Trittolemordquo Radamantoe Minosse erano fgli di Zeus ed Europail primo fu re di Creta e stabiligrave le leggi chefurono imitate da molte cittagrave greche glisuccesse il fratello minore Minosse Ea-co fglio di Zeus e della ninfa Egina fu redellrsquoisola cui diede il nome di sua mogliee padre di Peleo e Telamone a questi che latradizione considerava i giudici dellrsquoAdePlatone aggiunge il re attico Trittolemoche aiutograve Demetra nella ricerca di Persefo-ne e ottenne da lei il dono del grano era as-sociato alle due dee nei misteri di Eleusi| ἄρα φαύλη ἀποδημία ldquosarebbe que-sto un mutamento di sede spregevolerdquoἄρα introduce una interr diretta retoricache suggerisce al destinatario una rispostanegativa φαύλη ldquoda pocordquo certo non sa-rebbe stata da poco la possibilitagrave di ottene-re una nuova vita presso i semidei che si di-stinsero in vita per la loro giustizia | ᾿Ορ-φεῖ Μουσαίῳ ldquostare insieme a Orfeoe a Museordquo gli esponenti mitici della let-teratura religiosa della tradizione orfcaaccostati qui ai fondatori della mitologiaclassica Omero ed Esiodo | ἐπὶ πόσῳ ὑμῶν ldquoper che prezzo non lo accetterebbeuno di voirdquo cioegrave ldquoquanto uno di voi sareb-be disposto a pagare per questordquo ogget-to di δέξαιτ(ο) egrave lrsquoinf συγγενέσθαι ldquostareinsieme ardquo | Ἐγὼμὲν ἀληθῆ ldquoIo infat-

ti sono disposto (ἐθέλω) a morire moltevolte se questi racconti sono verirdquo ἐθέλωesprime la disponibilitagrave ad adeguarsi allavolontagrave altrui o ad una situazione41b ἔμοιγε καὶ αὐτῷ ldquoper me in parti-colarerdquo | ὁπότε τέθνηκεν ldquoquando miimbattessi in Palamede o in Aiace fglio diTelamone o in quanti altri (εἴ τις ἄλλος)tra gli antichi sono morti per un giudizioingiustordquo εἴ τις ἄλλος questa locuzione sipresenta come una protasi di periodo ipo-tetico ma ha la funzione di una proposi-zione relativa ldquose qualcun altro morigrave rdquo =ldquotutti gli altri che morironordquo | Παλαμή-δει ldquoPalamederdquo Odisseo per nonandare a Troia fngeva di essere pazzo maPalamede scoprigrave il suo piano e lo costrin-se a partecipare alla spedizione Odisseosi vendicograve su di lui facendo nasconderenella tenda di Palamede dellrsquooro e una fal-sa lettera di Priamo cosigrave Palamede fu ac-cusato di tradimento e lapidato Questoargomento era svolto in varie tragedie diEschilo Sofocle ed Euripide | ΑἴαντιldquoAiacerdquo Aiace invece dopo la mor-te di Achille considerandosi il piugrave fortedei Greci dopo quello pretendeva che alui fossero attribuite le armi del mortoOdisseo riuscigrave con lrsquoastuzia a farle asse-gnare a seacute e Aiace per il dolore del tortosubigraveto impazzigrave e si uccise la vicenda erarappresentata in una trilogia perduta diEschilo e nellrsquoAiace di Sofocle che con-serviamo | ἀντιπαραβάλλοντι ldquocon-frontandordquo part congiunto con ἔμοιγε| καὶ δὴ ἔστιν δ᾿ οὔ ldquoe poi soprattut-to trascorrere il tempo (διάγειν) esami-nando ed interrogando (ἐξετάζοντα καὶἐρευνῶντα in acc percheacute concordano conil sogg sottinteso dellrsquoinfnitiva) quelli

di lagrave (τοὺς ἐκεῖ) come quelli di qua (τοὺςἐνταῦθα) chi di loro egrave sapiente e chi crededi esserlo ma non lo egraverdquo lrsquoinf διάγειν di-pende sintatticamente da ἐπὶ πόσῳ ἄν τιςδέξαιτ(ο)di 41a comeσυγγενέσθαι So-crate sarebbe felice di andare nellrsquoaldilagrave acontinuare la stessa opera che compiva inAtene di sollecitare ognuno a conoscerese stesso secondo il comando di Apollo| Ἐπὶ πόσῳ δ᾿ ἄν τις δέξαιτο ritornaemblematicamente la frase per far rifet-tere i destinatari | ἐξετάσαι στρατιάνldquodi interrogare colui che condusse a Troiail grande esercitordquo Agamennone che giagravenei poemi dagrave prova di presunzione e arro-ganza anzicheacute di σοφία41c ἢὈδυσσέα ἢΣίσυφον eroi dellrsquoa-stuzia e dellrsquoinganno queste che eranovirtugrave per lrsquoetica arcaica ripugnavano al-la moralitagrave di Socrate come a quella diPlatone | οἷς ἐκεῖ εὐδαιμονίας ldquoconi quali conversare lagrave e stare con loro e in-terrogarli sarebbe il colmo della felicitagraverdquoἀμήχανον εὐδαιμονίας ldquolrsquoimpossibilitagravedella felicitagraverdquo cioegrave una felicitagrave impossibilea esprimersi ἀμήχανος egrave ciograve per cui nonesistono μηχαναί ldquoartifcirdquo ed egrave quindiimpossibile | Πάντως ἀποκτείνουσιldquoIn ogni caso per questo motivo (τούτουἕνεκα) quelli di lagrave non mandano a mor-terdquo τούτου ἕνεκα per il fatto di discuteree di confutare quelli che credono di essersaggi senza esserlo quindi nel regno deimorti Socrate non avrebbe corso rischiodi esser condannato a morte Egli egrave giuntoa una tale serena luciditagrave che si permettedi ironizzare perfno sulla propria morte| τά τε γὰρ ἄλλα καί ldquosia nel resto sia ancherdquo | εἴπερ γε ἀληθῆ ldquose egrave verociograve che si raccontardquo ritorna lrsquoapparente

glossa

il verbo (ἐ)θέλω signifcaldquosono disposto ardquo secondovolontagrave di altri diversamenteda βούλομαι che signifcaldquovogliordquo di mia intenzione

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[40c] Consideriamo anche da questo lato il fatto che crsquoegrave molta speranza che il morire siaun bene In efetti una di queste due cose egrave il morire o egrave come un non essere nulla e chiegrave morto non ha piugrave alcuna sensazione di nulla oppure stando ad alcune cose che si tra-mandano egrave un mutamento e una migrazione dellrsquoanima da questo luogo che egrave quaggiugravead un altro luogo Ora se la morte egrave il non aver piugrave alcuna sensazione [40d] ma egravecome un sonno che si ha quando nel dormire non si vede piugrave nulla neppure in so-

Ἀλλὰ καὶ ὑμᾶς χρή ὦ ἄνδρες δικασταί εὐέλπιδας εἶναι πρὸς τὸν θάνατον καὶ ἕν τιτοῦτο διανοεῖσθαι ἀληθές [41d] ὅτι οὐκ ἔστιν ἀνδρὶ ἀγαθῷ κακὸν οὐδὲν οὔτε ζῶντι

οὔτε τελευτήσαντιοὐδὲ ἀμελεῖται ὑπὸ θεῶν τὰ τούτου πράγματα οὐδὲ τὰ ἐμὰ νῦνἀπὸτοῦ αὐτομάτου γέγονεν ἀλλά μοι δῆλόν ἐστι τοῦτο ὅτι ἤδη τεθνάναι καὶ ἀπηλλάχθαιπραγμάτωνβέλτιονἦνμοιΔιὰ τοῦτοκαὶ ἐμὲοὐδαμοῦἀπέτρεψεν τὸσημεῖονκαὶ ἔγωγετοῖς καταψηφισαμένοις μου καὶ τοῖς κατηγόροις οὐ πάνυ χαλεπαίνω Καίτοι οὐ ταύτῃτῇ διανοίᾳ κατεψηφίζοντό μου καὶ κατηγόρουν ἀλλ᾿ οἰόμενοι βλάπτειν [41e] τοῦτο

αὐτοῖς ἄξιον μέμφεσθαι Τοσόνδε μέντοι αὐτῶν δέομαι τοὺς ὑεῖς μου ἐπειδὰνἡβήσωσι τιμωρήσασθε ὦ ἄνδρες ταὐτὰ ταῦτα λυποῦντες ἅπερ ἐγὼ ὑμᾶς ἐλύπουνἐὰν ὑμῖν δοκῶσιν ἢ χρημάτων ἢ ἄλλου του πρότερον ἐπιμελεῖσθαι ἢ ἀρετῆς καὶ ἐὰνδοκῶσί τι εἶναι μηδὲν ὄντες ὀνειδίζετε αὐτοῖς ὥσπερ ἐγὼ ὑμῖν ὅτι οὐκ ἐπιμελοῦνταιὧν δεῖ καὶ οἴονταί τι εἶναι ὄντες οὐδενὸς ἄξιοιΚαὶ ἐὰν ταῦτα ποιῆτε δίκαια πεπονθὼςἐγὼ ἔσομαι ὑφ᾿ ὑμῶν αὐτός [42a] τε καὶ οἱ ὑεῖς Ἀλλὰ γὰρ ἤδη ὥρα ἀπιέναι ἐμοὶ μὲνἀποθανουμένῳ ὑμῖν δὲ βιωσομένοις ὁπότεροι δὲ ἡμῶν ἔρχονται ἐπὶ ἄμεινον πρᾶγμαἄδηλον παντὶ πλὴν ἢ τῷ θεῷ

riserva (εἴπερ γε) che riaferma in mododistaccato la certezza morale di Socrate| Ἀλλὰ καὶ θάνατον ldquoMa anche voicittadini giudici dovete essere fduciosi(εὐέλπιδας) riguardo alla morterdquo ha ini-zio cosigrave lrsquoultimo capitolo in tono di pe-rorazione quanto alla procedura giudi-ziaria non dovrebbe esserci luogo per unaperorazione giaccheacute la sentenza di morteegrave irrevocabile ma Socrate perora la cau-sa delle sue idee e vuole che quale che siala sorte delle anime dopo la morte i giu-dici che hanno avuto fducia in lui abbia-no chiara coscienza che lrsquouomo non deveesitare a seguire la voce del dio che parlanella sua coscienza41d ὅτι τελευτήσαντι ldquoche per lrsquouo-mo virtuoso non crsquoegrave alcun male neacute da vi-vo neacute da mortordquo la dichiarativa ha fun-zione epesegetica rispetto a ἕν τι τοῦτοmentre ζῶντι e τελευτήσαντι sono predi-cativi di ἀνδρὶ ἀγαθῷ | οὐδὲ τὰ ἐμὰ γέγονεν ldquoneacute le mie vicende (τὰ ἐμά) sonoavvenute a caso (ἀπὸ τοῦ αὐτομάτου)rdquo| τεθνάναι καὶ ἀπηλλάχθαι πραγμάτωνldquoesser morto ed essermi liberato dai fasti-dirdquo lrsquoidea egrave rappresentata da due infnitiperfetti (da θνῄσκω e ἀπαλλάσσω) nellaprospettiva di esser compiuta solo allorasi realizzeragrave ciograve che egrave meglio per Socrate

| ἐμὲ τὸ σημεῖον ldquoil segno non mi di-stolse per nullardquo il segno misterioso (τὸσημεῖον) che talvolta lo distoglieva dalcompiere unrsquoazione era quello che Socra-te chiamava il suo degravemone Socrate inter-preta ora la mancanza di quel segno comela conferma che per lui egrave stato meglio es-ser condannato dal tribunale | ἔγωγε χαλεπαίνω ldquoe io per conto mio (ἔγωγε)non me la prendo (χαλεπαίνω) con colo-ro che hanno votato per la mia condan-na (τοῖς καταψηφισαμένοις μου) neacute congli accusatorirdquo i verbi giudiziari compo-sti con κατα- si costruiscono con il genretto daκατα- (= ldquocontrordquo) della personaaccusata o condannata | Καίτοι ldquoEppu-rerdquo Socrate si ferma un attimo a rifettereche se anche gli accusatori e i giudici a luiostili non gli hanno fatto alcun male nonera questa la loro intenzione | οὐ ταύτῃτῇ διανοίᾳ ldquonon con questa intenzionerdquo41e τοῦτο μέμφεσθαι ldquodi questo egravegiustorimproverarlirdquo |Τοσόνδε δέομαιlett ldquoDi tanto io li pregordquo δέομαι conil gen della persona vale ldquopregarerdquo(oltre che talvolta ldquoaver bisogno dirdquo)mentre τοσόνδε anticipa lrsquoimperativo chesegue τιμωρήσασθε | ταὐτά ἐλύπουνldquoinfiggendo loro gli stessi fastidi che ioinfiggevo a voirdquo λυπέω ldquoafiggere unordquo

qui ripetuto in poliptoto egrave costruito conlrsquoacc della persona e lrsquoacc di relazionedella cosa con cui uno viene afitto nellatraduzione la carica semantica di λυπέωviene trasferita allrsquooggetto che in grecoegrave reso genericamente con il neutro | ἐὰνὑμῖν ἀρετῆς ldquonel caso che vi sembri(ἐὰν δοκῶσιν) che si diano pensiero o(ἤ) del denaro o (ἤ) di qualche altra cosaprima che (ἤ) della virtugraverdquo ἐὰν δοκῶσινegraveunaprotasidiperiodoipoteticodellrsquoeven-tualitagrave lacuiprotasiegravelrsquoimpτιμωρήσασθεi primi due ἤ sono disgiuntivi (lt aut)mentre il terzo introduce il secondotermine di paragone (lt quam) ἄλλουτου του egrave pron indefinito | οἴονταίτι ἄξιοι ldquoe credono di esser qualcosamentre non meritano nullardquo οὐδενός egravegen di stima | δίκαια ἔσομαι ldquoavrogravericevuto ciograve che egrave giustordquo πεπονθὼςἔσομαι egrave futuro perfetto dal tema diπάσχω42a ἐμοὶ βιωσομένοις ldquoperme a mori-re per voi a vivererdquo i due part futuri hannovalore fnale | ὁπότεροι ἡμῶν ldquochi trameevoirdquoὁπότεροιesprimeduegruppicon-trappostiancheseilprimo di essi egrave costitui-to da una sola personaὁπότεροι ἔρχονταιprop interr indiretta egrave soggettiva rispettoalla sovraordinataἄδηλον sott ἐστί

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gno allora la morte sarebbe un guadagno meraviglioso Infatti io ritengo che seuno dopo aver scelto questa notte in cui avesse dormito cosigrave bene da non vederenemmeno un sogno e dopo aver messo a confronto con questa le altre notti e glialtri giorni della sua vita dovesse fare un esame e dirci quanti giorni e quante not-ti abbia vissuto in modo piugrave felice e piugrave piacevole di quella notte durante tutta lasua vita ebbene io credo che costui anche se fosse non solo un qualche privatocittadino ma il Gran Re troverebbe lui pure che questi giorni e queste notti so-no pochi da contare rispetto agli altri giorni e alle altre notti [40e] Se dunque lamorte egrave qualcosa di tal genere io dico che egrave un guadagno Infatti tutto quanto iltempo della morte non sembra essere altro che unrsquounica notte Invece se la mor-te egrave come un partire di qui per andare in un altro luogo e sono vere le cose che siraccontano ossia che in quel luogo ci sono tutti i morti quale bene o giudici cipotrebbe essere piugrave grande di questoInfatti se uno giunto allrsquoAde [41a] liberatosi di quelli che qui da noi si diconogiudici ne troveragrave di veri quelli che si dice che lagrave pronunciano sentenza MinosseRadamante Eaco Trittolemo e quanti altri dei semidei sono stati giusti nella lorovita ebbene in tal caso questo passare nellrsquoaldilagrave sarebbe forse una cosa da pocoE poi quanto non sarebbe disposto a pagare ciascuno di voi per stare insieme conOrfeo e con Museo con Omero e con Esiodo Per quello che mi riguarda sonodisposto a morire molte volte se questo egrave vero [41b] Infatti per me sarebbe straor-dinario trascorrere il mio tempo allorcheacute mi incontrassi con Palamede con Aia-ce figlio di Telamonio e con qualche altro degli antichi che sonomorti a causa di un ingiusto giudizio mettendo a confronto imiei casi con i loro E io credo che questo non sarebbe dav-vero spiacevoleMa la cosa per me piugrave bella sarebbe sottoporre ad esa-me quelli che stanno di lagrave interrogandoli come facevocon questi che stanno qui per vedere chi egrave sapiente echi ritiene di essere tale ma non lo egrave Quanto sarebbedisposto a pagare uno di voi o giudici per esaminarechi ha portato a Troia [41c] il grande esercito oppu-re Odisseo o Sisifo e altre innumerevoli persone chesi possono menzionare sia uomini che donne E ildiscutere e lo stare lagrave insieme con loro e interrogarlinon sarebbe davvero il colmo della felicitagrave E certa-mente per questo quelli di lagrave non condannano nes-suno a morte Infatti quelli di lagrave oltre ad essere piugravefelici di quelli di qua sono altresigrave per tutto il tempoimmortali se sono vere le cose che si diconoEbbene anche voi o giudici bisogna che abbiate buo-ne speranze davanti alla morte e dovete pensare che unacosa egrave vera in modo particolare [41d] che ad un uomobuono non puograve capitare nessun male neacute in vita neacute in mor-te Le cose che lo riguardano non vengono trascurate dagli

Pittore di Achille (attribuita) Leacutekythoscon giovane presso una tomba ca 440 aCNew York Metropolitan Museum of Art

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degravei E anche le cose che ora mi riguardano non sono successe per caso ma per me egraveevidente questo che ormai morire e liberarmi degli affanni era meglio per me Perquesto motivo il segno divino non mi ha mai deviato dalla via seguitaPerciograve io non ho un grande rancore contro coloro che hanno votato per la miacondanna neacute contro i miei accusatori anche se mi hanno condannato e mi han-no accusato non certo con tale proposito bensigrave nella convinzione di farmi delmale [41e] E in ciograve meritano biasimoPerograve io vi prego proprio di questo Quando i miei fgli saranno diventati adulti pu-niteli o cittadini procurando a loro quegli stessi dolori che io ho procurato a voise vi sembreranno prendersi cura delle ricchezze o di qualche altra cosa prima chedella virtugrave E se si daranno arie di valere qualche cosa mentre non valgono nullarimproverateli cosigrave come io ho rimproverato voi percheacute non si danno cura di ciograve dicui dovrebbero darsi cura e percheacute credono di valere qualche cosa mentre in realtagravenon valgono niente [42a] Se farete questo avrograve ricevuto da voi quello che egrave giustoio e i miei fgliMa egrave ormai venuta lrsquoora di andare io a morire e voi invece a vivereMa chi di noi vada verso ciograve che egrave meglio egrave oscuro a tutti tranne che al dio

Trad G Reale

guida allOtildeanalisi

LINGUA E LESSICO

1 Nel testo ricorrono alcuni termini legati alla radice

θαν(ε)- Dopo aver letto la Scheda di lessico

( p 33) elencali ed evidenziane le differenze dalpunto di vista del signifcato

termine legato alla radice θαν(ε)- significato

TEMI E CONFRONTI

2 In 40d-e alle due opzioni concernenti la morte

vengono associate due immagini Quali

3 Trova nel testo greco le espressioni chesottolineano la differenza fra il credere di essere e

lrsquoessere Trascrivile poi nello schema seguente

credere di essere essere

4 Ripercorri nella struttura e nello sviluppo del

ragionamento i paragraf 40c-41c Completaquindi la seguente tabella

riguardo al

τεθνάναιvengono poste

due alternative

ἢ μηδὲν εἶναι μηδὲ αἴσθησινμηδεμίαν μηδενὸς ἔχειν τὸντεθνεῶταἢhelliphelliphelliphelliphelliphellip

prima possibilitagrave εἴτε δὴ μηδεμία αἴσθησίς ἐστινἀλλ᾿ οἷον ὕπνος ἐπειδάν τιςκαθεύδων μηδ᾿ ὄναρ μηδὲνὁρᾷ θαυμάσιον κέρδος ἂν εἴηὁ θάνατος

seconda possibilitagrave

le categorie

di personaggi

dellrsquooltretombaa) i veri giudicib) helliphelliphelliphelliphellipc) helliphelliphelliphelliphellipd) helliphelliphelliphelliphellip

Μίνως τε καὶ ῾Ραδάμανθυς καὶΑἰακὸς καὶ Τριπτόλεμος

5 Lrsquoultimo pensiero di Socrate egrave per i figliesprimendo una sua preoccupazione nei loroconfronti egli ritorna cosigrave su un motivo ricorrentedel suo pensiero Sai dire quale

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redialogo ha anche un andamento centripeto percheacute i due discorsi piugrave forti ndash quello di So-crate e quello di Alcibiade ndash riprendono diversi elementi dei discorsi degli altri simposiastima li potenziano e li inseriscono in teorie piugrave organiche e articolare riconducendo i varipunti di vista espressi a una sorta di unitagrave Anche lrsquoimmagine di eros descritto da Socrate equella di Socrate stesso tratteggiata da Alcibiade si fondono del resto in un unico ritrattoche restituisce lrsquoimmagine indimenticabile di un ldquoeros flosofordquo un grande demone media-tore che incarna la philosophigravea lrsquoldquoamore della sapienzardquo appunto ossia lrsquoanelito dellrsquouomoa raggiungere il sapere divino

Un nuovo progetto etico-politico | Secondo una notizia antica Platone continuograve a lavorarefno alla morte sulle prime parole della Repubblica e alla fne decise di cominciare il dialo-go con la parola κατέβην ldquodiscesirdquo che viene afdata a Socrate il flosofo infatti si sta diri-gendo al Pireo e dunque ldquoscendendordquo verso la costa La scelta potrebbe essere voluta e avereun signifcato particolare questa discesa preannuncerebbe la successiva ldquocatabasi infernalerdquodel flosofo nella caverna (anchrsquoessa introdotta dallo stesso verbo) e forse intende presen-tare lrsquointero dialogo come una sorta di immersione nel tumultuoso mondo della polis allaricerca di una chiave di lettura che permetta di pensare un mondo alternativo e superiorealla polis stessa Il dialogo del resto si conclude con un richiamo alla ldquovia che porta in altordquoquasi a simboleggiare il processo di risalita che sarebbe stato portato a compimento

La Repubblica in efetti egrave ricchissima di similitudini metafore e allegorie che nel grecodi Platone vanno tutte sotto il nome di ldquoimmaginerdquo (εἰκών) Le immagini vengono perograve usateesplicitamente come strumento conoscitivo piegando quindi a un fne flosofco uno strumen-to che di per seacute apparteneva a pieno titolo alla tradizione poetica e letteraria La mimesi poe-tica del resto egrave oggetto nella Repubblica di una critica feroce sia per gli efetti negativi legatiallrsquoimmedesimazione con i personaggi sia percheacute la poesia egrave imitazione della realtagrave sensibileche a sua volta imita il mondo delle idee e si colloca quindi a due gradi di distanza dalla realtagraveAl tempo stesso perograve Platone chiama in causa una fgura nuova che prende il nome di ldquopitto-re di costituzionirdquo un artista che riesce a produrre la sua opera prendendo a modello proprioil mondo delle idee E questo artista egrave in fondo Platone stesso che ldquodipingerdquo il suo capolavo-ro cosigrave oltre che una grande rifessione sulla poesia la Repubblica ofre anche un grandiosoesempio di poesia riformata secondo un criterio profondamente etico

La teoria dellrsquoamore (e della comunicazione) | Il Fedro si distingue da Fedone Simposio e Repub-blica per unrsquoapparente semplicitagrave strutturale (due soli personaggi nessuna cornice narrativa)che in realtagrave cela un rapporto profondo con la tradizione poetica e insieme una rifessione sullacomunicazione letteraria La rafnatissima descrizione del paesaggio attico che fa da sfondoalla conversazione tra Socrate e Fedro ofre per esempio una descrizione topica di locusamoenus ma rappresenta anche un omaggio alla grande poesia lirica che ambientava i suoiamori in scenari simili e visibilmente presenti alla memoria letteraria di Platone

I primi due discorsi del Fedro ricreano magistralmente la voce della retorica lisiana men-tre la prosa poetica della palinodia di Socrate deve molto allrsquoinfuenza di Gorgia La pali-nodia peraltro si apre apertamente alla voce della lirica Stesicoro ofre il modello per laritrattazione di Socrate e le voci di Safo Anacreonte e Ibico sono chiaramente riconosci-bili nel tessuto del discorso Insieme a riecheggiamenti del ritmo e del lessico della grandepoesia Socrate riprende anche la concezione dellrsquoeros vissuto come esperienza sublime edevastante Ma lo choc emotivo dellrsquoamore egrave poi piegato allrsquoamore delle idee cui lrsquoeros serettamente incanalato puograve condurre In questo quadro il mito della biga alata e la descri-zione drammatizzata dei moti dellrsquoanima rappresentano sicuri vertici della scrittura plato-nica che si avventura a dipingere ldquoquel che nessun poeta ha mai cantatordquo come Socrate notaal principio della palinodia

Lo stile esuberante della poesia mitologica peraltro convive con quello della dimostra-zione e la seconda parte del dialogo prende un andamento dialettico e analitico Egrave anco-

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ra un mito perograve quello di Teuth e dellrsquoinvenzione dellrsquoalfabeto a fornire il destro per lacelebre critica della scrittura come gli altri dialoghi maturi che abbiamo trattato infatti ilFedro egrave anche una straordinaria rifessione sui meccanismi della comunicazione

Lo stile dei dialoghi della maturitagrave | La rafnata mimesi linguistica che giagrave caratterizza i dialoghigiovanili raggiunge nelle opere mature una qualitagrave artistica prodigiosa La prosa di Platonesi adatta ai diversi contesti con duttilitagrave e fnezza e lrsquoimpiego del dialetto attico nei limitidi una urbanitas sorvegliata tocca corde stilistiche molto diverse talora con un voluto ef-fetto di contrasto valga come esempio il Simposio dove il discorso rarefatto di Diotima egraveseguito dallrsquointervento di Alcibiade la cui ebbrezza impetuosa permea di seacute la sintassi delsuo discorso

I dialoghi ldquosenilirdquo | Con lrsquoimportante eccezione delle Leggi e del Timeo-Crizia i dialoghi delterzo gruppo si caratterizzano per la presenza di interlocutori estremamente autorevolicome il matematico Teeteto nel dialogo omonimo In alcuni dialoghi addirittura Socrateperde il primato e si trova nellrsquoinedita posizione di personaggio secondario cosigrave accade nelParmenide dove il grande flosofo di Elea conduce la maggior parte del dialogo e cosigrave ac-cade nel Sofsta e nel Politico dove un misterioso ldquoStraniero di Eleardquo conduce unrsquoindaginevolta a defnire le fgure del sofsta e del politico Questi dialoghi in accordo con tali perso-naggi tendono a una maggiore rarefazione e astrattezza visibile anche sul piano del lessico

le trame I dialoghi OgraveseniliOacute

Parmenide e Teeteto

Argomento del Parmenide egrave la dialettica che indaga sulrapporto non chiaramente defnibile tra i modelli idealidella realtagrave e gli oggetti della conoscenza sensibile Il Te-

eteto invece affronta i vari gradi della conoscenza sof-fermandosi in particolare sulla funzione che ha in questaricerca lo studio della matematica Il problema che questidialoghi affrontano egrave come lrsquoidea (una e reale) puograve sussi-stere senza cessare di essere una nelle cose sensibiliche sono molte Mentre i dialoghi maggiori esaminava-no la dialettica interna al mondo ideale nella sua sepa-ratezza da quello sensibile questi due dialoghi inizianoa porre il problema di evitare una separazione totale tralrsquoessere in seacute che egrave oggettivo e fsso e la soggettivitagravedi chi conosce

Sosta

Il Sofsta mette in discussione lrsquointerpretazione ogget-tivistica della teoria delle idee cioegrave egrave impossibile cheldquolrsquoessere perfetto sia privo di movimento di anima drsquoin-telligenza che non viva neacute pensirdquo invece lrsquoessere devecomprendere in seacute lrsquointelligenza che lo conosce e quin-di deve essere movimento e quiete quiete in quanto lastabilitagrave egrave condizione percheacute lrsquoessere sia ma anche mo-vimento percheacute lrsquointelligenza implica vita e quindi movi-mento La dialettica egrave la scienza che scopre come il ldquononessererdquo non implica il nulla come voleva Parmenide masemplicemente ciograve che egrave diverso lrsquoaltro essere ( Per-

corso di filosofia T1-T2)

Filebo

Nel Filebo si affronta nuovamente lrsquoindagine sul benee si giunge alla conclusione che per lrsquouomo il bene non

puograve essere semplice piacere infatti una vita fondatasul piacere senza sapere cosa sia piacere sarebbeanimale ma anche una vita di pura intelligenza nonsarebbe umana Per risolvere il problema Platone ri-corre ai concetti pitagorici di limite e di illimitato Fun-zione del limite egrave riunire ciograve che egrave disperso percheacute illi-mitato (principi come il caldo e il freddo il piacere e ildolore) decade cosigrave lrsquoopposizione tra lrsquouno e i moltipercheacute determinare il numero dei molti signifca ricon-durli allrsquounitagrave Nella vita umana dunque si mescolanopiacere e intelligenza in una proporzione determinatadallrsquointelligenza

Politico

Con il Politico Platone ritorna al problema dellrsquoorga-nizzazione della comunitagrave civile ma non piugrave per trac-ciarne unrsquoimmagine ideale come nella Repubblicabensigrave in termini empirici suggerendo al legislatorelrsquouso della misura come nel progetto etico del File-

bo grazie alla misura saragrave possibile conciliare lrsquoin-dole degli uomini coraggiosi e di quelli prudenti An-che le leggi costituiscono una necessitagrave prescrivonoin modo sommario ciograve che egrave il meglio per tutti e co-stituiscono anche lrsquoelemento che distingue le formepositive di governo da quelle deteriori le leggi infattidistinguono la monarchia dalla sua degenerazionela tirannide distinguono lrsquoaristocrazia dallrsquooligarchiamentre la democrazia egrave sempre senza leggi e quin-di egrave in assoluto il peggiore di tutti i governi possibili

Per il Timeo-Crizia e le Leggi proflo p 13 Per ilTimeo in particolare anche Percorso di filoso-

fia T4-T5

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lrsquoauto

ree della sintassi La forza drammatica che anima i dialoghi del primo e del secondo gruppoin efetti sembra venir meno a favore di un taglio piugrave analitico ( Percorso di flosofapp 152 ss)

Il Timeo afronta il problema dellrsquoorigine del mondo e da questo punto di vista pur inun ambito che non ammette conclusioni defnitive lrsquoambizione di Platone sembra esse-re quella di fornire un racconto capace di raccogliere il meglio della rifessione presocra-tica e di rivaleggiare al tempo stesso con le teogonie e le cosmogonie dei poeti non percaso il racconto egrave presentato come un inno in onore di Atena ( Percorso di flosofapp 158 ss) Il Timeo egrave preceduto da una cornice che rimanda alla Repubblica la cittagrave per-fetta potragrave essere compresa appieno solo nel quadro cosmogonico oferto dal racconto diTimeo il primo degli interlocutori a prendere la parola per tenere un lungo discorso Altermine del racconto Timeo cede la parola a Crizia che si incarica di raccontare una sto-ria a suo tempo udita da Solone Questi a sua volta ne aveva appreso i contenuti in Egittoin una cittagrave per cosigrave dire ldquogemellatardquo con Atene per la comunanza del culto per Atena (ri-conoscibile secondo il racconto pur attraverso il nome a lei dato dagli Egizi) E il raccontocustodito dagli Egizi che a Solone spiegano come il popolo greco abbia perso memoria delproprio passato per il susseguirsi di catastrof naturali che ne hanno cancellato piugrave volte laciviltagrave non egrave altro che la misteriosa storia di Atlantide un favoloso regno posto oltre le co-lonne drsquoErcole a cui un tempo Atene si oppose con successo dato che gli atlantidi avevanoattaccato il Mediterraneo

Il Crizia che continua il Timeo e forse appartiene a un unico macro-dialogo (il Timeo-Crizia) comincia con unrsquoaccurata descrizione di Atlantide dal punto di vista geografcocultuale e militare ( La permanenza dei classici pp 15 s) Crizia racconta di come ilpopolo di questa cittagrave fosse per lungo tempo pacifco e caro agli degravei fncheacute la parte menodivina del suo sangue non fece inclinare Atlantide verso la violenza Fu allora che lrsquoimperosi accinse ad attaccare lrsquoEuropa e solo Atene ebbe il coraggio di opporsi Zeus allora con-vocograve un concilio divinohellip Ma proprio quando il racconto della guerra sta per cominciarequasi fossimo di fronte a una nuova Iliade il Crizia si interrompe forse percheacute Platone nonebbe il tempo di fnire lrsquoopera o forse ndash piugrave probabilmente ndash percheacute decise di lasciarla vo-lutamente in sospeso

Nella sua ultima opera infne Platone tornograve ad afrontare il tema delle leggi che devonogovernare la comunitagrave le Leggi sono un dialogo in dodici libri che fu pubblicato da Filip-po di Opunte dopo la morte del maestro La natura umana egrave inevitabilmente fragile e insi-cura e lo Stato deve necessariamente imporre le leggi queste non solo devono prescriverei migliori modi di comportamento ma devono anche convincere i cittadini della loro ne-cessitagrave La cittagrave tratteggiata nelle Leggi si fonda su principi meno radicali di quelli che tro-viamo nella Repubblica e in efetti il progetto si basa su unrsquoapprofondita rielaborazione diaspetti diversi delle costituzioni e dei sistemi educativi greci Proprio per questo le Leggisono unrsquoopera di capitale importanza per conoscere la civiltagrave greca di etagrave classica e dimo-strano ancora una volta quanto profondamente Platone desiderasse incidere concretamen-te sulla realtagrave per migliorarla

Lo stile dei dialoghi ldquosenilirdquo | Dal punto di vista della lingua e dello stile i dialoghi senili mo-strano una maggiore solennitagrave ravvisabile in scelte ben precise come quella di evitare si-stematicamente lo iato che egrave una norma della poesia alta Platone talvolta ricorre ancora auna prosa poetica come si osserva in alcuni miti oppure adotta movenze epiche temperateda formule e stilemi ripresi dagli storici come si vede nel Crizia Tuttavia prevale in questidialoghi uno stile piugrave tecnico e asciutto che ben si adatta ai personaggi dignitosi e sapienti

Le Leggi lrsquoultimo dialogo di Platone portano invece il segno dellrsquoopera incompiuta co-me denunciano la sintassi involuta e i frequenti anacoluti

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per approfondire Il dialogo platonico

Diogene Laerzio (fne II-III sec dC) nel terzo libro dellasua opera Vite e dottrine dei flosof antichi pur indican-do ndash fra altri ndash un certo Alessameno di Teo o di Stireacome iniziatore del dialogo quale forma letteraria ritieneche il suo reale inventore sia stato Platone in quanto fuproprio lui a perfezionare il genere (ἀκριβώσας τὸ εἶδος)

I ldquomodellirdquo del dialogo Possiamo qui indicare i mo-delli del dialogo flosofco nel mimografo Sofrone di Si-racusa contemporaneo di Euripide e nel dramma atti-co Entrambi erano ben noti a Platone quanto al primofu proprio il flosofo ateniese (sempre secondo DiogeneLaerzio) a farlo conoscere ai suoi concittadini a propositodel dramma invece ricordiamo che lrsquoantichitagrave ritenevache Platone fosse stato autore di tragedie e che solo peril decisivo incontro con Socrate che ne segnograve defnitiva-mente lrsquoesistenza vi avesse rinunciato Ci racconta Dio-gene Laerzio (III 5) che mentre stava per partecipare aun concorso con una tragedia Platone udita la voce diSocrate diede la sua opera alle famme

Il dialogo come metodo filosofico Rifettere sulla for-ma del dialogo permette inoltre di comprendere anche ilmodo in cui secondo Platone si puograve giungere alla co-noscenza La sapienza non si trasmette infatti comeun liquido da un recipiente pieno a uno vuoto Cosigrave diceironicamente Socrate in Simposio 175d ldquoSarebbe bel-lo Agatone se la sapienza fosse tale da scorrere da chidi noi ne egrave piugrave colmo a chi ne egrave piugrave vuoto se veniamoa contatto lrsquouno dellrsquoaltro alla maniera dellrsquoacqua dellecoppe che scorre attraverso un flo di lana dalla piugrave col-ma alla piugrave vuotardquo (trad S Nannini) La sapienza puograve es-sere raggiunta solo attraverso il dialogo fra discepoli esolo il dialogo accende la scintilla della veritagrave Condizioniindispensabili sono la convivenza (συζῆν) e la lunga fre-quentazione (συνουσία) ldquoDopo molte discussioni fattesu questi temi e dopo una comunanza di vita improv-visamente come luce che si accende dallo scoccare diuna scintilla essa nasce dallrsquoanima e da essa stessa sialimentardquo (Lettera VII 341c-d trad R Radice)La contemplazione solitaria non egrave dunque amata dalflosofo che cosigrave fa esprimere Socrate nel Protago-

ra 348c ldquoCredo infatti che Omero non abbia tortolagrave dove dice se due vanno insieme uno puograve vedere

prima dellrsquoaltro In tale maniera tutti ci sentiamo piugrave si-curi di fronte ad ogni azione discorso o pensiero Seinvece uno da solo concepisce un pensiero va subi-to in cerca di qualcuno per poterglielo esporre e perpoterne saggiare la consistenza e non si ferma primadi averlo trovatordquo (trad G Reale)

La cornice dei dialoghi platonici Egrave da osservare chei dialoghi di Platone ndash dal punto di vista formale suddivi-sibili in dialoghi diretti (per es Lachete) o narrati (per esSimposio) ndash sono talora inseriti in scene descritte concura attenta (pensiamo al locus amoenus raffgurato nelFedro la campagna ateniese lungo la riva dellrsquoIlisso) Laloro struttura in qualche caso vede sovrapposti piugrave li-

velli narrativi e drammatici i discorsi del Simposio peresempio sono riferiti da Apollodoro cui li ha raccontatiAristodemo presente al convito a casa di Agatone Ta-le cura per lrsquoaspetto piugrave prettamente letterario si spiegacon il fatto che i dialoghi venivano letti ad alta voce (co-me testimonia ancora Diogene) ed erano destinati alladivulgazione allrsquoesterno della scuola

La tradizione dei dialoghi e lrsquoedizione dello

Stephanus Quanto alla loro organizzazione essi so-no inseriti in un corpus composto di 36 opere (cioegrave 34dialoghi lrsquoApologia e la raccolta delle Lettere) e spes-so presentano due titoli che per lo piugrave si riferisconorispettivamente al nome dellrsquointerlocutore principale eallrsquoargomento (per es Alcibiade I o Sulla natura del-

lrsquouomo Eutifrone o Sul santo ecc) Fondamentale nel-la storia delle edizioni di Platone fu quella del 1578 delflologo francese Henri Estienne latinizzato in Stepha-nus alla quale anche le edizioni moderne si richiamanocitandone in margine al testo la numerazione delle pa-gine le pagine vengono poi ulteriormente suddivise insezioni contrassegnate con lettere dalla a alla e

Una pagina miniata tratta dai Dialoghi di Platone tradottiin latino da Marsilio Ficino per Lorenzo il MagnifcoXV secolo Firenze Biblioteca Laurenziana

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iLA PERMANENZA

DEI CLASSICIPersonaggiforme intrecci

Platone al cinema

ldquoSvelato il mistero di Atlantiderdquo Quante volte si egrave ripetuto questo annuncio fra scoopgiornalistici e inchieste piugrave o meno scientifche Ma Atlantide salvo clamorose smentite nonesiste egrave unrsquoinvenzione di Platone La Repubblica di Platone traccia le linee della cittagrave ideale

una cittagrave che perograve nessuno ha mai vistola dipinge un pittore ndash Platone stessondash che non ha potuto avvalersi di alcunmodello per realizzare il suo capolavo-ro Ma non si puograve escludere che la cit-tagrave in un punto imprecisato dello spazioe del tempo esista sia esistita o forseesisteragrave un giorno Si capisce cosigrave per-cheacute nel Timeo-Crizia (un insieme di duedialoghi che si presenta come il sequeldella discussione proposta nella Repub-blica) si ponga lrsquoesigenza di una visionepiugrave concreta e animata della cittagrave idealeEcco allora che allrsquoinizio del Timeo So-crate chiede che le belle immagini pit-toriche della cittagrave ideale siano poste inmovimento in modo che la sua eccel-

lenza emerga messa alla prova con un confitto una guerra che ne dimostri la superioritagraveLa mossa egrave ardita e profetica Socrate vorrebbe uno spettacolo che consiste nel guardare

(θεάσασθαι) immagini (ζῷα) in movimento (κινούμενα) Questi zoa indicano lrsquoimmaginema anche il corpo degli esseri viventiladdove il verbo theagraveomai rimanda al-lo spettacolo del thegraveatron il teatro Malrsquoelemento piugrave straordinario egrave ofertodal terzo termine kinougravemena il verboda cui viene il nostro ldquocinemardquo che perlrsquoappunto prende anche il nome in in-glese di motion pictures cioegrave ldquoimmaginiin movimentordquo

Platone inventore del cinema Inun certo senso sigravehellip Ma che ne egrave delfilm sulla cittagrave ideale Il Timeo pro-segue con una cosmogonia governatada un creatore buono che costruisce ilmondo fisico a immagine del cosmoideale o metafisico Comincia quin-di il Crizia il secondo dialogo checompone il dittico narrativo Come

Locandina del flm LrsquoAtlantide adattamento cinematografco del romanzo diPierre Beinot 1921 regia di Jacques Feyder

Fotogramma dal flm LrsquoAtlantide 1932 regia di Georg Wilhelm Pabst

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aveva promesso allrsquoinizio del TimeoCrizia si accinge a raccontare unrsquoepo-pea antichissima che un tempo Solo-ne apprese da archivi venerandi e cheavrebbe ndash se gli impegni glielo aves-sero consentito ndash trasposto in poesiaper farne un poema superiore a quellidi Omero Si tratta dello scontro fraAtene e lrsquoimpero di Atlantide unavicenda antica di 9000 anni e ormaidimenticata ovunque (con lrsquoeccezio-ne dellrsquoEgitto) percheacute nel frattem-po catastrofi e distruzioni hanno piugravevolte cancellato la memoria umana ecostretto la civiltagrave a ripartire da zeroEppure quegli Ateniesi sono gli ante-nati dei concittadini di Socrate e riu-scirono nellrsquoimpresa piugrave gloriosa mai

compiuta Crizia procede con la descrizione del favoloso impero di Atlantide unrsquoisolapotentissima posta fuori dalle colonne drsquoErcole che nel tempo dimenticograve la giustizia de-gli degravei e si lanciograve in una spedizione volta a sottomettere il Mediterraneo e la Grecia Fuil principio della sua rovina e Atlantide fu in seguito ingoiata dalle acque Ma torniamoalla guerra alla maniera di Omero unrsquoassemblea degli degravei egrave convocata quando le ostilitagravestanno per aprirsi e a loro riuniti nella dimora celeste Zeus dissehellip

Con questo ldquodisserdquo il Crizia si conclude e il dialogo quindi ndash per ragioni molto dibattu-te ndash rimane incompiuto Ma il fascino del ldquoflmrdquo che non abbiamo visto non ha mai cessatodallrsquoantichitagrave a oggi di afascinare storici geograf e scienziati E anche ndash naturalmente ndash ar-tisti Per restare nel campo della cinematografa bisogna accostare a Platone un romanzieremoderno Pierre Benoit che nel 1919 con il fortunato romanzo lrsquoAtlantide riportograve la vicendaal centro dellrsquointeresse non senza uno sviluppo inatteso nel romanzo di Benoit leggiamo cheuna copia integra del Crizia sopravvive fra le sabbie del deserto nel palazzo di una dea discen-dente di Posidone e ultima degli Atlantidi Antinea ndash questo egrave il suo nome ndash egrave una creaturapiena di fascino che riserva agli innamorati abissi di pericolosa voluttagravehellip

La vicenda immaginata da Platone e riproposta da Benoit aveva enormi potenzialitagrave cine-matografiche i film sullrsquoAtlanti-de che nascono dallrsquointreccio fra idue non si contano piugrave In Franciaegrave stato perfno creato un sito dedi-cato alla storia cinematografca diAtlantide con una ricca bibliogra-fa (e ovviamente flmografa) ac-compagnata da notizie interventie rifessioni

Fotogramma dal flm Atlantide continente perduto 1961 regia di George Pal

Fotogramma dal flm LOtildeAtlantide 1992regia di Bob Swaim

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I TESTILettere

T1 Politica e flosofala giovinezza di Platone VII 324b-326b

In questo brano famosissimo quasi allrsquoinizio dellrsquoepistolaPlatone ripercorre la sua giovinezza lrsquoavvento dei TrentaTiranni la speranza tradita di una rinascita politica il ritor-no della democrazia la cocente delusione della condan-na a morte di Socrate La frustrazione di ogni speranza ela diffcoltagrave di incidere positivamente nel quadro politico

di Atene convincono Platone che solo la flosofa potragravesalvare la cittagrave Ma Platone non fu mai un uomo di pennae quando le circostanze gliene offrirono lrsquoopportunitagrave ri-schiograve tutto e partigrave alla volta della Sicilia nella speranza dicostruire un mondo giusto

[324b] Quando ero giovane1 ebbi unrsquoesperienza non diversa da quella di mol-ti altri non appena fossi divenuto padrone di me stesso volevo dedicarmi senzrsquoaltro[324c] alla politica Ma ndash ricordo ndash alla cittagrave capitograve questo2 ilgoverno criticato da molti passograve in altre mani e cinquantu-no cittadini furono i reggitori dello Stato undici a capo delcentro urbano dieci a capo del Pireo tutti con lrsquoincarico disovraintendere al mercato e di occuparsi dellrsquoamministrazio-ne Al di sopra di loro poi erano trenta magistrati [324d] conpieni poteri Tra di loro crsquoerano alcuni miei familiari e cono-scenti3 che subito mi invitarono a partecipare alla vita pubblica con lrsquoidea che fosseuna cosa adatta a me Io credevo veramente (e giovane come ero non egrave certo strano) cheavrebbero ripulito dallrsquoingiustizia la cittagrave portandola a vivere rettamente Per questorimanevo a guardare con attenzione che cosa avrebbero fatto Mi accorsi cosigrave che inbreve fecero apparire oro il precedente governo Fra le altre cose un giorno mandaronoSocrate un mio amico [324e] piugrave vecchio di me che non esito a defnire il piugrave giusto delsuo tempo ad arrestare un cittadino da mettere a morte4 [325a] Cercavano cosigrave di fardi Socrate volente o nolente un loro complice Socrate perograve non ubbidigrave piuttosto chefarsi complice di azioni empie era pronto a correre qualsiasi pericolo Io allora veden-do tutto questo e altri fatti gravissimi dello stesso genere provai sdegno e mi ritrassi daquegli orrori Poco tempo dopo il governo dei Trenta cadde5 e quel regime fu abbattu-to E di nuovo anche se meno intensamente [325b] mi prese il desiderio di dedicarmi

glossa

il termine tecnico del lessicopolitico e flosofco perindicare un ldquomutamentordquodella forma dello Stato egraveμεταβολή nomen actionisda μεταβάλλω ldquolanciareoltrerdquo

1 Quando ero giovane la parte inizialedella Lettera VII si concentra soprattuttosu alcune importanti e drammatiche vi-cende della cittagrave di Atene e sulla ldquodiscesain campordquo di Platone arrivato alla mag-giore etagrave che guarda alla attivitagrave politicacon grandi aspettative Tanto maggiore egravelrsquoentusiasmo degli esordi tanto piugrave co-cente risulteragrave la delusione2 alla cittagrave capitograve questo dopo ladrammatica conclusione della guerradel Peloponneso nel 404 aC che vedela sconftta di Atene la democrazia vie-

ne sostituita da un governo oligarchicoil cui fulcro detentore del potere egrave quelloformato dai membri passati alla storia co-me ldquoTrenta Tirannirdquo3 alcuni miei familiari e conoscentiPlatone allude in particolare a Crizia e aCarmide rispettivamente cugino e fratellodi sua madre erano entrambi personaggidi rilievo specialmente il primo e moriro-no nei violenti scontri che tra il 404 e il 403aCportaronoalritornodellademocrazia4 Socrate hellip un cittadino da metterea morte si fa riferimento al celebre epi-

sodio ricordato da Socrate stesso nellrsquoA-pologia platonica di Leone di Salamina(di cui peraltro qui egrave taciuto il nome) unflo-democratico che Socrate si rifutograve diarrestare e portare in carcere Ai norma-li cittadini i Trenta impartivano taloracompiti di polizia per renderli collusi ecorresponsabili delle loro malefatte5 il governo dei Trenta cadde nel 403aC il governo oligarchico cadde sottolrsquoazione della riscossa degli esuli fuoriu-sciti guidata da Trasibugravelo e fu ripristinatala democrazia

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alla vita politica Anche allora in quello sconvolgimento accaddero molte cose assaitristi comrsquoegrave naturale non crsquoegrave da stupirsi che in una rivoluzione si facessero le piugrave gran-di vendette Tuttavia va detto che gli uomini allora ritornati al potere dimostraronogrande moderazione Purtroppo perograve accadde poi che alcuni potenti intentarono unprocesso a Socrate il mio amico lo accusarono di empietagrave ndash un crimine orribile [325c] elontanissimo dalla sua indole Socrate fu condannato e lo misero a morte6 lui che avevarifutato di partecipare allrsquoempio arresto di un amico degli esuli di allora quando essierano lontani e in disgrazia Vedendo questo e osservando gli uomini che erano alloradediti alla vita politica e le leggi e i costumi quanto piugrave li esaminavo e cresceva la miaetagrave tanto piugrave mi pareva difcile partecipare alla gestione dello Stato rimanendo unapersona [325d] onesta Senza amici e compagni fdati non crsquoera modo di intervenire edel resto era difcile trovarne tra i cittadini di allora percheacute gli usi e costumi dei padrierano spariti dalla cittagrave neacute si poteva facilmente trovarne di nuovi Leggi e costumi sicorrompevano e si dissolvevano drammaticamente e cosigrave io [325e] che pure una voltadesideravo ardentemente di partecipare alla vita pubblica rimasi sbigottito nellrsquoosser-vare queste cose e nel vedere che tutto andava alla rovescia Certo continuavo a tenergli occhi aperti caso mai si proflasse un cambiamento e soprattutto [326a] la possibi-litagrave di migliorare il governo dello Stato ma per agire attendevo arrivasse il momentoopportuno Alla fne mi resi conto che tutte le cittagrave erano mal governate7 le loro legginon potevano essere sanate senza una mirabile combinazione di preparazione e fortu-na e fnii per dire che solo la retta flosofa dagrave la possibilitagrave di cogliere la giustizia negliafari pubblici e privati e cosigrave ormai non avevo occhi che per la flosofa E vidi che mai[326b] sarebbero cessati i mali delle stirpi umane a meno che il potere non fosse fnitoin mano a uomini veramente e genuinamente flosof oppure se i governanti delle cittagraveper qualche sorte divina fossero divenuti veri flosof8 Cosigrave ragionavo quando per laprima volta giunsi in Italia e in Sicilia

Trad A Maddalena (modifcata)

guida allOtildeanalisi

STILE E RETORICA

1 Per quale motivo a tuo avviso Platone tace inomi dei personaggi coinvolti tranne quello diSocrate

2 Quali caratteristiche presenta lo stile della Lettera

VII

TEMI E CONFRONTI

3 Ricerca il passo dellrsquoApologia platonica in cuiSocrate racconta la vicenda di Leone di Salamina

e confrontalo con questo4 Analizza il passo di Repubblica 473c-d ricerca

notizie sui viaggi compiuti da Platone in Sicilia

con lrsquointenzione di realizzare la forma di governomigliore

6 lo misero a morte Platone ricor-da con sdegno e insieme disillusione ladrammatica fne del suo maestro rievo-candone il processo e la condanna a mor-te nel 399 aC7 tutte le cittagrave erano mal governate

nellrsquoultima parte la narrazione sulla scia diuna sorta di ldquonon crsquoegrave limite al peggiordquo cedeil passo a una desolata rifessione che inglo-ba nel suo negativo giudizio tutte le cittagrave8 governanti hellip veri filosofi questasorta di formula conclusiva richiama una

famosa afermazione contenuta in Repub-blica 473c-d in cui si teorizza il governomigliore come quello retto dal re-floso-fo o flosofo-re lrsquounico capace di saldareinsieme potere e saggezza per il benesseredella comunitagrave

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Apologia di Socrate

T2 I primi accusatori 18a-19a

Come di norma nei tribunali ateniesi Socrate parla per-sonalmente in propria difesa e inizia (17a-18a) accen-nando allrsquoimbarazzo in cui si trova a settantrsquoanni com-piuti a parlare come imputato inoltre i suoi accusatori

sono abili parlatori mentre lui inesperto di retorica con-fda solo nel fatto che diragrave cose giuste a questo la cortedeve fare attenzione piuttosto che allrsquoeleganza dei di-scorsi ( Progetto Letterature pp 81 ss)

[18a] Πρῶτον μὲν οὖν δίκαιός εἰμι ἀπολογήσασθαι ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι πρὸς τὰπρῶτά μου ψευδῆ κατηγορημένα καὶ τοὺς πρώτους κατηγόρους ἔπειτα δὲ πρὸς τὰὕστερον καὶ τοὺς ὑστέρους [18b] Ἐμοῦ γὰρ πολλοὶ κατήγοροι γεγόνασι πρὸς ὑμᾶς

καὶ πάλαι πολλὰ ἤδη ἔτη καὶ οὐδὲν ἀληθὲς λέγοντες οὓς ἐγὼ μᾶλλον φοβοῦμαι ἢ

τοὺς ἀμφὶ Ἄνυτον καίπερ ὄντας καὶ τούτους δεινούς ἀλλ᾿ ἐκεῖνοι δεινότεροιὦ ἄνδρες οἳ ὑμῶν τοὺς πολλοὺς ἐκ παίδων παραλαμβάνοντες ἔπειθόν τε καὶ

κατηγόρουν ἐμοῦ μᾶλλον οὐδὲν ἀληθές ὡς ἔστιν τις Σωκράτης σοφὸς ἀνήρ τά τεμετέωρα φροντιστὴς καὶ τὰ ὑπὸ γῆς πάντα ἀνεζητηκὼς καὶ τὸν ἥττω λόγον κρείττω

ποιῶν Οὗτοι ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι [18c] οἱ ταύτην τὴν φήμην κατασκεδάσαντες οἱδεινοί εἰσίν μου κατήγοροι οἱ γὰρ ἀκούοντες ἡγοῦνται τοὺς ταῦτα ζητοῦντας οὐδὲ

18a Πρῶτον κατηγόρους ldquoAnzituttoegrave giusto (δίκαιός εἰμι) cittadini drsquoAte-ne che io mi difenda dapprima (πρῶτον)contro le prime accuse rivolte falsamentecontro di me (τὰπρῶτα κατηγορημένα)e contro i primi accusatorirdquo Inaspetta-tamente Socrate dopo aver accennatoallrsquoabilitagrave retorica di coloro che lo hannotrascinato in tribunale fa un lungo passoindietro rifacendosi ad accuse calunnio-se circolate molti anni prima quando igiudici di oggi erano ragazzi (παῖδες καὶ μειράκια 18c 6-7) ed erano piugrave cheora disposti a credere alle voci che senti-vano dire In seguito Socrate accenneragravea poeti comici che avevano difuso unacerta immagine sua tra questi uno eracerto Aristofane (nelle Nuvole di ven-tiquattro anni prima) ma lrsquoindicazionedi tempo per quanto sommaria ci portaassai piugrave indietro ad accusatori piugrave an-tichi verso il tempo del processo controAnassagora | δίκαιός εἰμι costruzionepersonale mentre in italiano abbiamoquella impersonale (ldquoegrave giusto che io rdquo)| ἄνδρες Ἀθηναῖοι ldquocittadini drsquoAtenerdquoin quanto maschi adulti ἄνδρες gli Ate-niesi partecipavano alla giuria come an-che allrsquoassemblea popolare | τὰ πρῶτά

μου κατηγορημένα il verbo κατη-γορέω ha il complemento in gen (μου)

richiesto dal preverbio (κατά) | ἔπει-τα ὑστέρους si sottintenda τὰ ὕστε-ρον (κατηγορημένα) καὶ τοὺς ὕστερον(κατηγόρους) lrsquoellissi raforza lrsquoespres-sione18b Ἐμοῦ πρὸς ὑμᾶς ldquoMolti ci so-no stati che mi (ἐμοῦ) hanno accusatopresso di voirdquo la forma piena del prono-me personale (ἐμοῦ) egrave collocata enfati-camente allrsquoinizio del periodo il pf γε-γόνασι (che indica lrsquoaspetto compiutodel presente) marca lrsquoidea che lrsquoeffettodi quelle accuse perdura nel momentoin cui nuovi accusatori hanno trascinatoSocrate in tribunale | πάλαι ἔτη ldquodatempo ormai da molti annirdquo su questoelemento sia pur in modo sempre inde-terminato Socrate insiste | τοὺς ἀμφὶ

Ἄνυτον ldquoAnito e la sua genterdquo Socratequi nomina non giagrave Meleto che avevasottoscritto lrsquoaccusa ma quello tra i si-negori (avvocati pubblici) che era certa-mente il personaggio piugrave autorevole e acui risaliva tutta lrsquooperazione Anitoera un esponente di spicco del partito de-mocratico che aveva dato corpo al risen-timento difuso nei confronti di Socratee che aveva pensato di allontanarlo dal-la cittagrave In questo modo Socrate mostradi riconoscere benissimo quali erano ilsenso e lrsquointenzione dellrsquoaccusa | ἀλλ᾿

ἐκεῖνοι δεινότεροιδεινότεροι egrave predica-tivo ldquoquelli sono piugrave pericolosirdquo | ἔπει-θόν τε καὶ κατηγόρουν gli imperfettidurativi esprimono unrsquoopera persistentee sistematica di convinzione e di calunnia| οὐδὲν ἀληθές acc di relazione retto daκατηγόρουν | σοφός ldquosapienterdquo ma So-crate sta riferendo le accuse rivolte con-tro di lui quindi ldquosapienterdquo suona comeuna defnizione spregiativa che gli veni-va afbbiata quasi che Socrate ndash a det-ta dei suoi detrattori ndash pensasse di esseresaggio pur non essendolo La descrizionedi questo ldquouomo sapienterdquo in efetti cor-risponde al Socrate sofsta delle Nuvolearistofanee ldquoche specula sulle cose cele-sti che investiga sui segreti di sotterra (τὰὑπὸ γῆς ἀνεζητηκώς) e che rende piugraveforte il discorso piugrave debolerdquo questrsquoulti-ma τὸνἥττω ποιῶν era la caratteristicapiugrave propriamente sofstica del Socrate ari-stofaneo mentre le altre lo accostavanopiuttosto agli studi di flosofa naturaleche Socrate aveva efettivamente pratica-to in giovinezza sotto la guida di Arche-lao allievo di Anassagora18c οἱ κατασκεδάσαντες ldquoquelliche hanno diffuso questa vocerdquo φήμηdalla rad di φημί egrave ldquociograve che si dicerdquo inbene o in male la fama come la chiac-chiera | τοὺς ταῦτα νομίζειν ldquoche

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[18a] Prima di tutto dunque egrave giusto che io mi difenda o cittadini ateniesi dalle primefalse accuse e dai primi falsi accusatori e poi dalle accuse successive e dagli accusatorisuccessivi [18b] Infatti ci sono stati molti che mi hanno accusato davanti a voi giagrave datempo e per parecchi anni e senza che dicessero niente di vero E io temo questi accusa-tori molto piugrave di Anito e dei suoi amici anche se pure questi sono terribili Perograve quelli

θεοὺς νομίζειν Ἔπειτά εἰσιν οὗτοι οἱ κατήγοροι πολλοὶ

καὶ πολὺν χρόνον ἤδη κατηγορηκότες ἔτι δὲ καὶ ἐν ταύτῃτῇ ἡλικίᾳ λέγοντες πρὸς ὑμᾶς ἐν ᾗ ἂν μάλιστα ἐπιστεύσατε παῖδες ὄντες ἔνιοιὑμῶν καὶ μειράκια ἀτεχνῶς ἐρήμην κατηγοροῦντες ἀπολογουμένου οὐδενόςὋ δὲ πάντων ἀλογώτατον ὅτι οὐδὲ τὰ ὀνόματα οἷόν τε αὐτῶν εἰδέναι καὶ

εἰπεῖν [18d] πλὴν εἴ τις κωμῳδοποιὸς τυγχάνει ὤν Ὅσοι δὲ φθόνῳ καὶ διαβολῇ

χρώμενοι ὑμᾶς ἀνέπειθον ndash οἱ δὲ καὶ αὐτοὶ πεπεισμένοι ἄλλους πείθοντες ndash οὗτοι

πάντες ἀπορώτατοί εἰσιν οὐδὲ γὰρ ἀναβιβάσασθαι οἷόν τ᾿ ἐστὶν αὐτῶν ἐνταυθοῖ

οὐδ᾿ ἐλέγξαι οὐδένα ἀλλ᾿ ἀνάγκη ἀτεχνῶς ὥσπερ σκιαμαχεῖν ἀπολογούμενόν τεκαὶ ἐλέγχειν μηδενὸς ἀποκρινομένου Ἀξιώσατε οὖν καὶ ὑμεῖς ὥσπερ ἐγὼ λέγωδιττούς μου τοὺς κατηγόρους γεγονέναι ἑτέρους μὲν τοὺς ἄρτι κατηγορήσανταςἑτέρους δὲ [18e] τοὺς πάλαι οὓς ἐγὼ λέγω καὶ οἰήθητε δεῖν πρὸς ἐκείνους πρῶτόνμε ἀπολογήσασθαι καὶ γὰρ ὑμεῖς ἐκείνων πρότερον ἠκούσατε κατηγορούντων καὶ

πολὺ μᾶλλον ἢ τῶνδε τῶν ὕστερον[19a] Εἶεν ἀπολογητέον δήὦἄνδρεςἈθηναῖοι καὶ ἐπιχειρητέον ὑμῶν ἐξελέσθαι τὴνδιαβολὴν ἣν ὑμεῖς ἐν πολλῷ χρόνῳ ἔσχετε ταύτην ἐν οὕτως ὀλίγῳ χρόνῳΒουλοίμηνμὲν οὖν ἂν τοῦτο οὕτως γενέσθαι εἴ τι ἄμεινον καὶ ὑμῖν καὶ ἐμοί καὶ πλέον τί μεποιῆσαι ἀπολογούμενον οἶμαι δὲ αὐτὸ χαλεπὸν εἶναι καὶ οὐ πάνυ με λανθάνει οἷόνἐστινὍμως τοῦτο μὲν ἴτω ὅπῃ τῷ θεῷ φίλον τῷ δὲ νόμῳ πειστέον καὶ ἀπολογητέον

quelli che fanno simili ricerche non cre-dano nemmeno agli degraveirdquo si fa riferimentoalle dottrine di Anassagora sul sole | παῖ-δες καὶ μειράκια la nota a 18a| ἐρήμην sott δίκην si dice di unrsquoaccusapronunciata in assenza della difesa (ἀπο-λογουμένου οὐδενός gen assol)18d πλὴν εἴ τις ὤν ldquotranne se uno egraveun commediografordquo Noi pensiamo im-mediatamente ad Aristofane ma era nor-male che la commedia antica prendessedi mira i personaggi piugrave noti della cittagrave ei problemi che la loro presenza suscitavacosigrave per le Nuvole il tema centrale egrave quel-lo dellrsquoeducazione moderna ispirata al-le dottrine della sofstica e Socrate ne egravepresentato come un esponente | φθόνῳ χρώμενοι ldquocon odio e con calunniardquo| ἀνέπειθον πεπεισμένοι πείθοντεςil poliptoto dagrave lrsquoimpressione del monta-re della campagna di persuasione ai dan-ni di Socrate | οὐδὲ γὰρ οὐδένα ldquoneacutedrsquoaltra parte egrave possibile convocare (ἀνα-βιβάσασθαι) qui uno di loro neacute confutar-

lordquo Il verbo ἀναβιβάσασθαι indica pro-priamente lrsquoazione di ldquofar salirerdquo uno allatribuna per rispondere alle domande delcalunniato che avrebbe potuto in questomodo confutarlo (ἐλέγξαι) | ἀλλ᾿ ἀνά-γκη ἀποκρινομένου ldquoma egrave inevitabilecombattere vanamente (ἀτεχνῶς) comecon delle ombre (ὥσπερσκιαμαχεῖν) cer-cando di difendermi e cercare di confuta-re senza che nessuno risponda (μηδενὸςἀποκρινομένου genitivo assoluto)rdquopropriamente ὥσπερ σκιαμαχεῖν sareb-be ldquocome combattere con ombrerdquo | διτ-τούς di due specie cioegrave quelli di ora equelli di un tempo la cui efcacia perdura18e καὶ οἰήθητε ἀπολογήσασθαι ldquoepensate che io debbo fare la mia difesa an-zitutto nei confronti di quellirdquo dunque laprima parte della difesa che procederagrave f-no alla fne del cap X (24b 2) afronteragrave leaccuse degli antichi avversari e illustreragrave inopposizioneaquelle laveranaturadelsape-redi Socratee le ragioni per cui egravenatatantaostilitagrave nei suoi confronti

19a Εἶεν ldquoE siardquo formula che esprimela decisione a procedere in un discor-so che risulta ostico | ἀπολογητέον ἀπολογητέον in questa rifessioneaperta e chiusa dallrsquoagg verbale ἀπολο-γητέον come in una composizione adanello Socrate ritorna ancora un attimosulle difcoltagrave del compito che lo atten-de | ἐπιχειρητέον χρόνῳ ldquobisognacercare di rimuovere da voi (ὑμῶν ἐξελέ-σθαι) la calunnia che per molto temporiceveste ora in cosigrave breve tempordquo cioegravenel tempo concesso per il discorso di-fensivo ἐξελέσθαι egrave inf aor dal temasuppletivo di ἐξαιρέω ἐν πολλῷ χρόνῳegrave in antitesi con ἐν οὕτως ὀλίγῳ χρόνῳ| Ὅμως ἀπολογητέον ldquoPure questovada (ἴτω) come piace al dio e bisognaobbedire alla legge e fare la propria dife-sardquo Socrate si accinge a pronunciare lapropria difesa piugrave con lo spirito di chideve adempiere un dovere civico (τῷνόμῳ πειστέον) che seguendo lrsquoistintodi sopravvivenza

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sono piugrave terribili o cittadini ossia quei primi i quali prendendo la maggior parte di voifn da fanciulli vi hanno persuaso e hanno rivolto contro di me accuse per niente vereche crsquoegrave un certo Socrate che fa indagini sulle cose celesti e fa ricerche su tutte le coseche stanno sotto terra e che rende piugrave forte il ragionamento piugrave debole [18c] Questiche hanno difuso tali voci o cittadini ateniesi sono gli accusatori terribili Infatti chili ascolta ritiene che i ricercatori di tali cose non credano allrsquoesistenza degli degravei Inoltrequesti accusatori sono numerosi e mi hanno rivolto accuse giagrave da molto tempo E pergiunta parlavano a voi in quella etagrave nella quale eravate particolarmente disposti a cre-dere vale a dire quando alcuni di voi erano fanciulli e giovinetti accusandomi in con-tumacia senza che nessuno mi difendesseE la cosa piugrave strana di tutte egrave che di costoro non si possono sapere neacute dire nomi [18d] fat-ta eccezione di un commediografoMa quanti mossi da invidia e servendosi di calunnie vi persuasero ndash persone che si sen-tivano esse stesse persuase persuadendo gli altri ndash ebbene tutti costoro sono assoluta-mente irraggiungibili Infatti non egrave possibile portare qui sulla tribuna alcuno di loroa testimoniare neacute confutarli ma mi trovo davvero nella necessitagrave di difendermi comecombattendo con delle ombre e di confutarli senza che ci sia nessuno che mi rispondaDunque dovete credere anche voi come vi dico che sono sorti contro di me accusato-ri di due tipi alcuni che mi hanno messo sotto accusa da poco altri invece [18e] chemi hanno messo sotto accusa da tempo e dei quali vi sto parlando E dovete credere chebisogna che io mi difenda in primo luogo proprio nei confronti di questi E infattivoi avete ascoltato le accuse di questi accusatori prima e molto piugrave di quelle degli altriche sono venuti dopo[19a] Bene Allora devo difendermi cittadini ateniesi e devo cercare di rimuovere davoi in cosigrave poco tempo quella calunnia che vi tenete dentro da molto tempo E desi-dererei proprio che questo si verifcasse se cosigrave egrave il meglio per me e per voi e che coldifendermi traessi qualche vantaggio Perograve ritengo che ciograve sia difcile e non mi sfuggeafatto quale sia tale difcoltagraveIn ogni caso vada come egrave caro al dio bisogna ubbidire alla legge e difendersi

Trad G Reale

guida allOtildeanalisi

TEMI E CONFRONTI

1 Socrate identifca e contrappone due specie di

accusatori (vedi lrsquoespressione διττοὶ κατήγοροιdi 18d) Facendo puntuale riferimento al testoevidenzia le informazioni che esso ci dagrave sugli unie sugli altri (quanti sono chi sono che sentimentisuscitano nellrsquoaccusato ecc) in un elaborato di max15 righe

2 Rispondi alle seguenti domande Nei confronti di chi Socrate ritiene di dover fare

anzitutto la sua difesahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Percheacutehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Quali sono i criteri che Socrate seguiragrave nelladifesahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

3 Chi egrave il commediografo a cui probabilmente alludeSocrate A quale commedia fa riferimentohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

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dal testo alla parola Il lessico del divino

θεός ἰσοδαίμων

δαίμων θεοείκελος

δῖος θεοειδής

θεῖος ἀντίθεος

δαιμόνιος εὐδαίμων

ἰσόθεος δυσδαίμων

Il lessico del divino in greco ruota intorno a due termi-ni θεός e δαίμων oltre che alla radice δι- che ha datoluogo al nome del primo degli degravei Ζεύς gen Διός eallrsquoaggettivo δῖος variamente impiegato e intesoPropriamente θεός (maschile e femminile anche seesiste una forma femminile θεά) esprime una persona-litagrave superiore alla misura terrena potente ma non on-nipotente comunque sempre personale e nettamentecaratterizzata nei suoi tratti e nelle sue funzioni di nor-ma anche nella rappresentazione degli attributi che laaccompagnano invece δαίμων ldquoegrave una oscura poten-za sotterranea spesso impersonale concepita comela semplice sorte quando viene chiamata in questomodo una distinta personalitagrave divina si vuole metterein rilievo lrsquoelemento incomprensibile che si sottrae al-la nostra umana conoscenza implicito nel complessodel suo essererdquo (Schmidt) in qualche modo il δαίμωνegrave quello che i moderni chiamano il ldquonuminosordquo il sen-so cioegrave di una presenza reale ma assolutamente in-defnita che ci trascende senza mai permettere di co-glierla in modo determinato Cosigrave nello Ione di Euri-pide (vv 1374 s) il protagonista rifette sulla propriasorte di illegittimo partorito ed esposto e accolto inseguito benignamente da Apollo nel suo tempio del-fco τὰ τοῦ θεοῦ χρηστά τοῦ δὲ δαίμονος βαρέαldquoil trattamento da parte del dio egrave stato generoso mala mia sorte egrave stata durardquo θεός egrave Apollo che lo ha ac-colto mentre il δαίμων egrave la sua triste sorte di illegitti-mo NellrsquoEdipo re di Sofocle il Coro rifette sulla terri-bile sorte dellrsquouomo che improvvisamente egrave passatodalla potenza sovrana alla miseria piugrave atroce ldquoavendodavanti agli occhi il tuo esempio la tua sorte infeliceEdipo non posso chiamare felice nessuno dei morta-lirdquo τὸν σόν τοι παράδειγμ᾽ ἔχων τὸν σὸν δαίμονα ὦτλᾶμον Οἰδιπόδα βροτῶν οὐδὲν μακαρίζω (vv 1192ss) In Odissea IX 142 s θεός egrave accompagnato dalpronome indefnito per indicare una personalitagrave divinache resta ignota piugrave che indefnita ἔνθα κατεπλέομενκαί τις θεὸς ἡγεμόνευε νύκτα δι᾽ ὀρφναίην ldquoalloranoi procedevamo nella nostra navigazione e un dio ciguidava attraverso la notte oscurardquo Nel contrasto traApollo e le Erinni che caratterizza le Eumenidi eschi-lee le antiche dee della vendetta sono δαίμονες men-tre il giovane dio egrave θεός esse lamentano ἰὼ παῖ Διόςἐπίκλοπος πέλει νέος δὲ γραίας δαίμονας καθιππάσω τὸν μητραλοίαν δ᾿ ἐξέκλεψας ὢν θεός ldquoo fglio diZeus tu sei un ladro tu che sei giovane hai fatto vio-lenza a noi antiche divinitagrave hai sottratto a noi il ma-

tricida tu che sei un diordquo Quando Afrodite costringe aforza Elena a piegarsi al desiderio amoroso di Parideche si egrave sottratto al duello con Menelao Elena tacesgomenta davanti allrsquoimposizione della dea ἦρχε δὲδαίμων Afrodite egrave cosigrave detta percheacute si egrave manifestatanella sua forza oscura e terribile cui la donna mortaleegrave soggiogataLa rifessione piugrave tarda trasformograve profondamente que-sta opposizione che risale a un concetto arcaico ecomplesso del divino nellrsquoApologia platonica Socra-te risponde allrsquoaccusa di non onorare gli degravei ma nuo-vi ed oscuri δαίμονες obiettando che questi sono fglidegli degravei e non si puograve pensare che uno creda ai fgli enon ai padri (per alcuni esempi di θεός nellrsquoApologiacf i paragraf 18 19 21 23 41 42) Nel neoplatoni-smo δαίμονες sono esseri intermedi nella complessaserie degli enti divini mentre nel Nuovo Testamento

sono i ldquodiavolirdquoLa radice δι- in origine indicava il dio del cielo lumi-noso e per questo egrave entrata nel nome di Ζεύς Διόςcome in quello di Iouis e in un aggettivo che in origi-ne signifcava appunto ldquoluminosordquo pare proprio cheπολύτλας δῖος Ὀδυσσεύς dovesse esprimere inizial-mente ldquoil molto audace chiaro Odisseordquo anche se poiquesta formula divenne alternativa di θεῖος ὈδυσσεύςIl valore originale tuttavia si rivela in espressioni del ti-po αἰθέρα δῖον ldquolrsquoetere luminosordquo o Ἠὼ δῖαν ldquolrsquoau-rora luminosardquo Invece in Eschilo Prometeo incatena-

to 1032 s ψευδηγορεῖν γὰρ οὐκ ἐπίσταται στόματὸ Δῖον lrsquoaggettivo viene chiaramente connesso conZeus e la frase signifca ldquola bocca di Zeus non puogravementirerdquoAltri aggettivi del gruppo sono θεῖος e δαιμόνιος cheimplicano un riferimento alla sfera della divinitagrave nonmeglio distinta o talvolta un segno di eccellenza InOdissea IX 203 ss Odisseo ricorda il vino rosso dol-cissimo che gli era stato donato da Marone a Ismaroin segno di gratitudine per aver risparmiato lui la suasposa e i suoi fgli ldquododici anfore piene di vino purodolcissimo divina bevandardquo questo θεῖον ποτόν saragraveun vino straordinario ldquodivinordquo con lrsquoidea di eccellenzache anche noi diamo a questo aggettivoUn rapporto piugrave preciso doveva essere in origine inδιογενής e in διοτρεφής che in Omero indicano i so-vrani ldquodiscendenti da Zeusrdquo o ldquoallevati da Zeusrdquo si alle-vano i propri fgli e quindi i due aggettivi sono sinonimiprima di divenire formulari Altri aggettivi denotanti ec-cellenza sono ἰσόθεος e il simmetrico ἰσοδαίμων an-cora θεοείκελος ldquosimile a un diordquo θεοειδής ldquoche halrsquoaspetto di un diordquo e ἀντίθεος ldquoche puograve star innanzi aun diordquo come nellrsquoesposizione della propria stirpe chefa Enea rivolto ad Achille ldquoda Troo nacquero tre nobilifglirdquo Ἶλος τ᾿ Ἀσσάρακός τε καὶ ἀντίθεος Γανυμήδης(Iliade XX 232)Ancora da δαίμων in relazione allrsquoidea di ldquosorterdquo ldquode-stinordquo derivano gli aggettivi εὐδαίμων ldquofortunatordquo (ldquocuiegrave toccato un buon degravemonerdquo) e lrsquoopposto δυσδαίμωνldquosfortunatordquo

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Il tempio

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testi a confrontoSocrate visto da Aristofane

Egrave in particolare alle Nuvole di Aristofane che Socra-te allude quando nellrsquoApologia ricostruisce lrsquoorigi-ne lontana delle calunnie che ormai da tempo circola-vano sul suo conto Dalla commedia aristofanea pro-

poniamo il primo incontro fra Strepsiade e Socrate(vv 219-248) e la parte fnale (1476-1509) in cui Strepsia-de appicca il fuoco al ldquopensatoiordquo

strepsiade E quello chi egrave quello che sta appeso per ariadiscepolo Egrave lui

strep Lui chidisc Socrate

strep Me lo potresti chiamare tu a voce alta per favoredisc Chiamatelo da solo io non ho tempo (Il discepolo rientra nel pensatoio)

strep Socrate Socrate amico miosocrate Percheacute mi chiami creatura di un giorno

strep Prima di tutto per favore dimmi cosa stai facendosoc Aerostatizzo e me ne sto qui a scrutare il sole

strep E tu gli degravei li squadri dallrsquoalto drsquoun corbello invece che coi piedi per terra casomaisoc Senza sospendere la mente e il pensiero in modo da mescolarli allrsquoaria che egrave della stessa

leggerezza non avrei mai potuto fare scoperte esatte sui fenomeni celesti Se me ne fossistato a terra a osservare da laggiugrave le cose di lassugrave non ci sarei mai arrivato Devi sapere che laterra attrae a seacute con forza lrsquoumore del pensiero proprio come succede col crescione

strep Come dici Il pensiero che attira lrsquoumido nel crescione Ma adesso scendi caro Socrate tiprego vieni a insegnarmi quello per cui sono venuto

soc Cioegravestrep Voglio imparare a parlare Egrave una cosa incontrollabile interessi creditori e mi spingono

mi tirano mi sequestrano la robasoc Come hai potuto fare tanti debiti senza rendertene conto

strep Mi ha distrutto una febbre da cavalli un male divorante Ma tu insegnami uno dei tuoi discorsiquello che non paga i debiti Fammi il prezzo che ti pare e io te lo do lo giuro sugli degravei

soc Ma che degravei vai giurando Tanto per cominciare qui da noi gli degravei sono moneta fuori corso[]

strep Che pazzia Che follia per colpa di Socrate ripudiare anche gli degravei (rivolgendosia unrsquoimmagine del dio presente in scena) Hermes caro Hermes non ti adirare con menon mi distruggere Perdonami con tutte quelle chiacchiere ero delirante Anzi dammiun consiglio se devo denunciarli o cosrsquoaltro Come dici Non devo impegnarmi in unprocesso Hai ragione devo bruciargli subito la casa a quei mascalzoni Santia Santiavieni qui Piglia scala e piccone arrampicati sul Pensatoio e comincia a scoperchiare iltetto fallo per il padrone buttagli giugrave la casa Qualcuno mi porti una torcia accesa Eadesso a loro saranno pure dei gran furbacchioni ma oggi qualcuno me la paga

soc Che ci fai tu sul tettostrep laquoAerostatizzo e me ne sto qui a scrutare il soleraquo

soc Povero me Sto per sofocare strep Chi vi ha insegnato a bestemmiare gli degravei e a curiosare il corso della luna Dagli addosso forza

picchia Per un sacco di ragioni ndash prima di tutto come sai per lrsquoempietagrave verso gli degraveiTrad A Grilli

confronti

1 Dopo aver riletto Apologia 18d ( p 19) verifca seil ritratto di Socrate ligrave proposto coincide con quellofatto da Aristofane Sottolinea in un elaborato di max10 righe similitudini e differenze

2 Rintraccia nellrsquoultima parte del brano aristofaneo glielementi che testimoniano come lrsquoidea di sbarazzarsi

ldquolegalmenterdquo di Socrate era presente ad Atene intempi di molto precedenti lrsquoeffettivo processo al flosofo

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T3 Il sapere di Socrate 20c-21d

Cherefonte un allievo di Socrate domanda allrsquooracolo diDelf se crsquoegrave qualcuno piugrave sapiente del maestro egrave una do-manda provocatoria ma imprevedibilmente lrsquooracolo ri-sponde di no Quando Cherefonte gli riferisce la risposta

ricevuta Socrate rimane turbato e comincia a interrogaregli uomini politici per dimostrare che lrsquooracolo egrave in errore( Progetto Letterature pp 81 ss)

[20c] ῾Υπολάβοι ἂν οὖν τις ὑμῶν ἴσως laquoἈλλ᾿ ὦ Σώκρατες τὸ σὸν τί ἐστι πρᾶγμαΠόθεν αἱ διαβολαί σοι αὗται γεγονασιν Οὐ γὰρ δήπου σοῦ γε οὐδὲν τῶν ἄλλωνπεριττότερον πραγματευομένου ἔπειτα τοσαύτη φήμη τε καὶ λόγος γέγονεν εἰμή τι ἔπραττες ἀλλοῖον ἢ οἱ πολλοί Λέγε οὖν ἡμῖν τί ἐστιν ἵνα μὴ ἡμεῖς περὶ σοῦαὐτοσχεδιάζωμενraquo [20d] Ταυτί μοι δοκεῖ δίκαια λέγειν ὁ λέγων κἀγὼ ὑμῖνπειράσομαι ἀποδεῖξαι τί ποτ᾿ ἐστὶν τοῦτο ὃ ἐμοὶ πεποίηκεν τό τε ὄνομα καὶ τὴν

διαβολήν Ἀκούετε δή Καὶ ἴσως μὲν δόξω τισὶν ὑμῶν παίζειν εὖ μέντοι ἴστεπᾶσαν ὑμῖν τὴν ἀλήθειαν ἐρῶ ᾽Εγὼ γάρ ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι δι᾿ οὐδὲν ἀλλ᾿ ἢδιὰ σοφίαν τινὰ τοῦτο τὸ ὄνομα ἔσχηκα Ποίαν δὴ σοφίαν ταύτηνἭπερ ἐστὶνἴσως ἀνθρωπίνη σοφία τῷ ὄντι γὰρ κινδυνεύω ταύτην εἶναι σοφός [20e]Οὗτοι

δὲ τάχ᾿ ἄν οὓς ἄρτι ἔλεγον μείζω τινὰ ἢ κατ᾿ ἄνθρωπον σοφίαν σοφοὶ εἶεν ἢοὐκ ἔχω τί λέγω οὐ γὰρ δὴ ἔγωγε αὐτὴν ἐπίσταμαι ἀλλ᾿ ὅστις φησὶ ψεύδεταί τεκαὶ ἐπὶ διαβολῇ τῇ ἐμῇ λέγει Καί μοι ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι μὴ θορυβήσητε μηδ᾿ἐὰν δόξω τι ὑμῖν μέγα λέγειν οὐ γὰρ ἐμὸν ἐρῶ τὸν λόγον ὃν ἂν λέγω ἀλλ᾿ εἰςἀξιόχρεων ὑμῖν τὸν λέγοντα ἀνοίσω Τῆς γὰρ ἐμῆς εἰ δή τίς ἐστιν σοφία καὶ οἵα

20c Ὑπολάβοι ἴσως ldquoForse qualcu-no di voi potrebbe intervenirerdquo Socrateha ricordato ancora una volta come sonocorse su di lui calunnie strane del tipo diquelle di cui si dice nella commedia diAristofane e ha afermato vigorosamen-te che esse non sono vere come non egrave ve-ro che egli si sia proposto di istruire altriQuando ha sentito un cittadino che siproponeva di afdare il proprio fglio aun maestro di sapere ha sempre pensatoquanto sarebbe stato bello per lui cono-scere quella dottrina ma purtroppo eglinon sa nulla di simile Qualcuno perogravepotrebbe a questo punto chiedergli co-me mai hanno potuto avere origine que-ste strane calunnie | τὸ σὸνhellipπρᾶγμαldquoche egrave che tu fairdquo | οὐ γὰρ δήπου hellipγέγονεν ldquocerto un simile giro di chiac-chiere (τοσαύτη φήμη τε καὶ λόγος) nonsi egrave certo prodotto (οὐhellip γέγονεν) men-tre tu non facevi nulla di strano (σοῦhellipοὐδὲνhellip περιττότερον πραγματευομέ-νου gen ass) rispetto agli altrirdquo περιτ-τός ldquosuperfuordquo passa facilmente allrsquoideadi ldquostranordquo ldquostraordinariordquo e il suo com-parativo (περιττότερον) egrave determinatodal secondo termine di paragone τῶνἄλλων il senso viene cosigrave completato dauna protasi di periodo ipotetico dellrsquoir-realtagrave εἰ μή τι πολλοί ldquose tu non fa-cessi nulla di diferente da quello che fa

la genterdquo οἱ πολλοί ldquoi piugraverdquo indica qui lamaggioranza della gente la gente comu-ne che non fa nulla di strano | ἵνα μὴ αὐτοσχεδιάζωμεν ldquopercheacute noi nonci mettiamo ad inventarerdquo ldquopercheacute nonsiamo costretti ad inventarerdquo20d Ταυτί λέγων ldquoChi dice questo(ταυτί) mi sembra che dica il giustordquoταυτί egrave marcato dallo iota ldquodeitticordquoche attira lrsquoattenzione | τό τε ὄνομα διαβολήν ldquosia il nome sia la calun-niardquo il nome egrave di essere σοφός la calun-nia si riferisce alle dottrine che gli veni-vano attribuite | Καὶ ἴσως παίζεινldquoE forse ad alcuni di voi sembreragrave che ioscherzirdquo questa asserzione vuole marca-re per contrasto la serietagrave di ciograve che So-crate sta per dire e che sottolineeragrave conεὖ μέντοι ἴστε | δόξω videbor il ver-bo δοκέω come il lt videor ha costru-zione personale | Ἐγὼ γάρ ἔσχηκαldquoIo infatti o cittadini di Atene non hoquesto nome se non per una sorta di sa-pienza (διὰ σοφίαν τινά)rdquo lrsquoafermazio-ne egrave ancora solenne se anche temperatada una sfumatura di indeterminazione(τινά) Socrate sta preparando un veroe proprio colpo di scena quando do-po aver negato in ogni modo di esser sa-piente e aver defnito calunniosa questavoce faragrave proclamare la propria sapien-za proprio dal dio di Delf ἔσχηκα perf

resultativo di ἔχω | Ἥπερ σοφία lanuova defnizione di sapienza egrave tuttaviachiaramente condizionata dallrsquoaggetti-vo ἀνθρωπίνη e prospettata problema-ticamente ancora da ἴσως come dallrsquoe-spressione tipica κινδυνεύω σοφόςldquoin questa crsquoegrave rischio (κινδυνεύω) cheio sia sapienterdquo20e Οὗτοι εἶεν ldquoCostoro forse deiquali dicevo poco fa potrebbero esseresapienti (ἄν σοφοὶ εἶεν) di una sapien-za superiore alla misura umana (μείζω ἄνθρωπον)rdquo questa defnizione chiara-mente ironica esclude da qualsiasi di-scorso la cosiddetta σοφία degli avver-sari di Socrate | ἢ οὐκ λέγω ldquoo nonso che direrdquo una defnizione alternativasarebbe certo piugrave chiaramente critica eSocrate preferisce dichiararsi incapace diesprimersi | οὐ γὰρ ἐπίσταμαι iniziail grande tema socratico del ldquonon sapererdquo| ἐπὶ διαβολῇ λέγει ldquoparla per calun-niarmirdquo ἐπὶ διαβολῇ τῇ ἐμῇ egrave compl difne | μηδ᾿ ἐὰν λέγειν ldquonemmeno sevi sembri che io dica qualcosa di moltogranderdquo τι μέγα cosigrave indeterminatopreannuncia una notizia straordinaria| λέγειν λόγον λέγω la seriepreannunciaἀξιώχρεων τὸν λέγοντα ldquoco-lui che parla degno della vostra conside-razionerdquo nominato alla fne del periodoldquoil dio di Delfrdquo

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μάρτυρα ὑμῖν παρέξομαι τὸν θεὸν τὸν ἐν ΔελφοῖςΧαιρεφῶντα γὰρ ἴστε πουΟὗτος[21a] ἐμός τε ἑταῖρος ἦν ἐκ νέου καὶ ὑμῶν τῷ πλήθει ἑταῖρός τε καὶ συνέφυγε τὴν

φυγὴν ταύτην καὶ μεθ᾿ ὑμῶν κατῆλθε Καὶ ἴστε δὴ οἷος ἦν Χαιρεφῶν ὡς σφοδρὸςἐφ᾿ ὅτι ὁρμήσειενΚαὶ δή ποτε καὶ εἰς Δελφοὺς ἐλθὼν ἐτόλμησε τοῦτο μαντεύσασθαιndash καί ὅπερ λέγω μὴ θορυβεῖτεὦ ἄνδρες ndash ἤρετο γὰρ δὴ εἴ τις ἐμοῦ εἴη σοφώτεροςἈνεῖλεν οὖν ἡ Πυθία μηδένα σοφώτερον εἶναι Καὶ τούτων πέρι ὁ ἀδελφὸς ὑμῖναὐτοῦ οὑτοσὶ μαρτυρήσει ἐπειδὴ ἐκεῖνος τετελεύτηκεν [21b] Σκέψασθε δὴ ὧν

ἕνεκα ταῦτα λέγω μέλλω γὰρ ὑμᾶς διδάξειν ὅθεν μοι ἡ διαβολὴ γέγονεν Ταῦτα γὰρἐγὼ ἀκούσας ἐνεθυμούμην οὑτωσί laquoΤί ποτε λέγει ὁ θεός καὶ τί ποτε αἰνίττεταιἘγὼ γὰρ δὴ οὔτε μέγα οὔτε σμικρὸν σύνοιδα ἐμαυτῷ σοφὸς ὤν τί οὖν ποτε λέγει

φάσκων ἐμὲ σοφώτατον εἶναι Οὐ γὰρ δήπου ψεύδεταί γε οὐ γὰρ θέμις αὐτῷraquoΚαὶ πολὺν μὲν χρόνον ἠπόρουν τί ποτε λέγει ἔπειτα μόγις πάνυ ἐπὶ ζήτησιν αὐτοῦ

τοιαύτην τινὰ ἐτραπόμην ῏Ηλθον ἐπί τινα τῶν δοκούντων σοφῶν εἶναι [21c] ὡς

ἐνταῦθα εἴπερ που ἐλέγξων τὸ μαντεῖον καὶ ἀποφανῶν τῷ χρησμῷ ὅτι laquoΟὑτοσὶἐμοῦ σοφώτερός ἐστι σὺ δ᾿ ἐμὲ ἔφησθαraquo Διασκοπῶν οὖν τοῦτον ndash ὀνόματι γὰροὐδὲν δέομαι λέγειν ἦν δέ τις τῶν πολιτικῶν πρὸς ὃν ἐγὼ σκοπῶν τοιοῦτόν τι ἔπαθονὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι καὶ διαλεγόμενος αὐτῷ ndash ἔδοξέ μοι οὗτος ὁ ἀνὴρ δοκεῖν μὲνεἶναι σοφὸς ἄλλοις τε πολλοῖς ἀνθρώποις καὶ μάλιστα ἑαυτῷ εἶναι δ᾿ οὔ κἄπειταἐπειρώμην αὐτῷ δεικνύναι ὅτι οἴοιτο μὲν εἶναι σοφός εἴη δ᾿ οὔ ᾽Εντεῦθεν οὖντούτῳ τε ἀπηχθόμην καὶ πολλοῖς τῶν παρόντων [21d] πρὸς ἐμαυτὸν δ᾿ οὖν ἀπιὼν

ἐλογιζόμην ὅτι τούτου μὲν τοῦ ἀνθρώπου ἐγὼ σοφώτερός εἰμι κινδυνεύει μὲν γὰρ

21a ἐκ νέου ldquofin da giovanerdquo segueuna breve caratterizzazione del personag-gio Cherefonte amico e discepolodi Socrate (presentato con lui nelle Nu-vole aristofanee) fu esiliato nel 404 aCcon i democratici (συνέφυγε ταύτην) erientrograve ad Atene insieme a Trasibulo (καὶ κατῆλθε) nel 399 aC era giagrave morto| τὴνφυγὴν ταύτην acc dellrsquooggetto in-terno connesso al verbo (συνέφυγε) perfgura etymologica | ὡς σφοδρὸς ὁρ-μήσειεν ldquocome era impetuoso a qualsiasicosa si accingesserdquo ὡς introduce una in-terr indiretta dipendente da ἴστε ripren-dendo οἷος ἦν per specifcarne il senso| ὅπερ λέγω ldquocome vi dicordquo lett ldquola co-sa che vi dicordquo egrave una forma colloquialeper invitare il suo pubblico a non rumo-reggiare ma mentre prima Socrate ave-va detto μὴ θορυβήσητε cong aor oradice μὴ θορυβεῖτε come se la gente aves-se giagrave cominciato a far rumore ed eglila pregasse di ldquonon continuare a far ru-morerdquo | ἀνεῖλεν ldquorisposerdquo da ἀναιρέωverbo tecnico del responso dellrsquooracolo| τούτων πέρι = περὶ τούτων lrsquoanastro-fe tipico costrutto del discorso poetico egravemarcata dalla ritrazione dellrsquoaccento (ba-ritonesi)21b ὧν ἕνεκα ldquoper quali ragionirdquo pernecessitagrave non per vanagloria Socrate haraccontato ai giudici il responso straor-dinario che lrsquooracolo ha dato su di lui a

Cherefonte | Ταῦτα οὑτωσί ldquoDo-po aver udito quel responso (ταῦτα) ioragionai in questo modordquo lrsquoimperfet-to ἐνεθυμούμην vuol seguire il flo dellerifessioni di Socrate esposte di seguito| τί ποτε αἰνίττεται ldquoche cosa vuole na-scondere sotto lrsquoenigmardquo tipico dellrsquoe-nigma egrave infatti un enunciato in apparen-za assurdo che vuole obbligare a rifette-re per trovare il signifcato riposto | οὔτεμέγα οὔτε σμικρόν ldquoneacute molto neacute pocordquoacc di relazione | σύνοιδα ὤν il ver-bo regge il part predic | Οὐ ψεύδεταίγε nel suo smarrimento Socrate ha unasola certezza che lrsquooracolo ldquocertamen-te non menterdquo percheacute non puograve | πολὺν ἠπόρουν insieme al complemento didurata lrsquoimperfetto descrittivo continuaa rappresentarci le rifessioni imbarazza-te di Socrate che alla fne contro voglia(μόγις) si decide a ricercare il senso delresponso | τῶν δοκούντων εἶναι ldquodiquelli che avevano fama di essere sapien-tirdquo il gen σοφῶν nome del predicato egraveattratto da τῶν δοκούντων21c ὡς ἐνταῦθα τὸ μαντεῖον ldquopen-sando che (ὡς) in questo (ἐνταῦθα) avreifinalmente (εἴπερ που) confutato lrsquoo-racolordquo εἴπερ που signifca lett ldquose maiin qualche puntordquo | Διασκοπῶν οὖντοῦτον ldquomentre dunque esaminavo co-stuirdquo la frase si interrompe come se qual-cuno avesse chiesto a Socrate il nome

dellrsquointerrogato ed egli approfttasse perdire che non intende nominarlo ma cheera un politico importante Qualcuno si egravechiesto se per caso non si trattasse di Ani-to che efettivamente in giovinezza ebbequalche contatto con Socrate ma Anitosarebbe un falso bersaglio Socrate nonintende tanto attaccare il suo accusatorequanto mettere in evidenza lrsquoignoran-za dei politici | ὀνόματι λέγειν ldquononoccorre chiamarlo per nomerdquo ὀνόματι egravedat strumentale | ἦν δέ τις ἔπαθονldquoma era uno dei nostri uomini politiciquello esaminando il quale feci una si-mile esperienzardquo cioegrave ldquoquello che allorainterrogavo e con cui rdquo | ἔδοξέ μοι ἑαυτῷ ldquomi sembrograve che questrsquouomo sem-brasse esser sapiente sia a molti altri uomi-ni sia soprattutto a se stessordquo il politico egravela prima vittima della sua presunzione disapere Socrate tenta quindi di dimostrar-gli (ἐπειρώμην αὐτῷ δεικνύναι) che cre-deva di esser sapiente ma non lo era (ὅτιοἴοιτο εἴη δ᾿ οὔ) | ᾽Εντεῦθεν παρό-ντων ldquoda quel momento io venni in odio(ἀπηχθόμην) a costui e a molti dei presen-tirdquo il risentimento del politico del qualeaveva dimostrato lrsquoignoranza fu dunquelrsquoinizio delle molte antipatie cui andograve in-contro Socrate21d πρὸς ἐμαυτὸν ἐλογιζόμηνldquomentre me ne andavo ragionavo tra mee merdquo | κινδυνεύει εἰδέναι ldquoegrave dun-

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[20c] Forse qualcuno di voi potrebbe prendere la parola per dirmi laquoMa allora So-crate di cosrsquoegrave che ti occupi Da dove sono venute quelle calunnie sul tuo contoPercheacute poi se tu non facevi niente di straordinario rispetto agli altri non nasceva-no tante voci e dicerie ndash se non facevi insomma nulla di diverso da quel che fannoi piugrave ndash Dicci cosrsquoegrave percheacute non vogliamo improvvisare un giudizio sul tuo contoraquo[20d] Chi dice cosigrave pare dire giusto e io cercherograve di mostrarvi da dove sian partite famae calunnia insiemeState a sentire A qualcuno di voi forse sembreragrave che io scherzi sappiate bene perograve che vidirograve tutta la veritagrave Percheacute io Ateniesi per nientrsquoaltro che per una forma di sapienza misono guadagnato questa fama Quale sapienza Certo una sapienza umana Difatti egrave inquesta che forse io sono sapiente [20e] E costoro di cui parlavo poco fa saranno certosapienti di una sapienza superiore a quella umana oppure non so che dire io almenonon la conosco e chi lo aferma mente e parla per denigrarmiE voi Ateniesi non protestate contro di me neppure se vi pare che io parli con presun-zione percheacute non saragrave mio il discorso che vi faccio bensigrave devo riferirne la paternitagrave achi guadagna la vostra fducia Della mia sapienza se pure ce nrsquoegrave una e di che natura siachiamo a testimone per voi il dio di DelfCherefonte lo conoscete certamente [21a] Fu mio compagno fn da giovane E fu com-pagno vostro di partito e con voi visse questrsquoesilio e con voi rientrograve E sapete anche cheuomo fosse Cherefonte quanto fosse impetuoso in ogni sua iniziativa Cosigrave un giornoandograve a Delf ed ebbe lrsquoaudacia di chiedere questo allrsquooracolo ndash e voi signori vi pregonon interrompete ndash gli chiese infatti se crsquoera qualcuno piugrave sapiente di me E la Pizia ri-spose che di piugrave sapiente di me non crsquoera nessuno Ma di questa circostanza vi saragrave testi-mone ndash egrave qui presente ndash il fratello di Cherefonte percheacute questi egrave morto[21b] Guardate ora la ragione di queste mie parole percheacute intendo dirvi lrsquoorigine dellacalunnia contro la mia persona Al sentire il responso rifettevo in questo modo laquoCosamai intende il dio a cosa allude Percheacute io per parte mia non sono convinto neacute tantoneacute poco della mia sapienza cosa intende mai quando dice che io sono tanto sapientePercheacute non mente il dio ndash non puograve mentire ndashraquoPer molto tempo non riuscii a cogliere il senso ma poi e certo con fatica mi mi-si a ricercarlo in questo modo Mi recai da uno di quelli che hanno fama di sapienti[21c] e pensavo che cosigrave avrei in qualche modo confutato lrsquooracolo e avrei risposto al va-ticinio laquoEgrave questi piugrave sapiente di me mentre tu egrave di me che hai parlatoraquo Mentre esami-navo attentamente questrsquouomo ndash non occorre che ve ne dica il nome percheacute era un poli-tico il personaggio con il quale tra indagini e discorsi feci questa esperienza Ateniesi ndash

ἡμῶν οὐδέτερος οὐδὲν καλὸν κἀγαθὸν εἰδέναι ἀλλ᾿ οὗτος μὲν οἴεταί τι εἰδέναι οὐκεἰδώς ἐγὼ δέ ὥσπερ οὖν οὐκ οἶδα οὐδὲ οἴομαι ἔοικα γοῦν τούτου γε σμικρῷ τινι

αὐτῷ τούτῳ σοφώτερος εἶναι ὅτι ἃ μὴ οἶδα οὐδὲ οἴομαι εἰδέναι ᾽Εντεῦθεν ἐπ᾿ ἄλλονᾖα τῶν ἐκείνου δοκούντων σοφωτέρων εἶναι καί μοι ταὐτὰ ταῦτα ἔδοξε καὶ ἐνταῦθακἀκείνῳ καὶ ἄλλοις πολλοῖς ἀπηχθόμην

que possibile (κινδυνεύει) che nessu-no di noi due sappia nulla di bello neacute dibuonordquo la progressione nelle verifcheegrave sempre marcata dallrsquoincertezza e dalrischio (κινδυνεύει) fncheacute si raggiun-ge sia pure in via di probabilitagrave lrsquounica

acquisizione nel senso di sapere di nonsapere | ἔοικα εἰδέναι ldquomi sembradunque di essere piugrave saggio di costui(τούτου σοφώτερος εἶναι) proprioper questo piccolo vantaggio (σμικρῷτινι αὐτῷ τούτῳ) per il fatto che ciograve che

non so non credo nemmeno di saperlordquo| ᾽Εντεῦθεν ᾖα ldquoQuindi mi rivolsia un altrordquo ᾖα egrave impf ind di εἶμι ldquoan-darerdquo E anche questa nuova intervista siconcluse con uno scacco dellrsquointerlocu-tore di Socrate

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mi sembrograve che questrsquouomo apparisse sapiente agli occhi tra gli altri soprattut-to di se stesso ma che in realtagrave non lo fosse E allora mi provai a dimostrargli

che riteneva di essere sapiente ma che non lo era Ne risultograve dunque che melo feci nemico e con lui mi inimicai molti dei presenti [21d] Ma fra me eme andandomene via ragionavo che io ero piugrave sapiente di questrsquouomopercheacute forse nessuno di noi due conosceva qualcosa di bello e di buonoma lui riteneva di sapere ndash e non sapeva ndash mentre io come non so cosigravenon penso neppure di sapere mi pareva perciograve di essere piugrave sapiente dilui proprio in questo piccolo particolare e cioegrave che le cose che non sonon penso neanche di saperle Poi mi recai da un altro che aveva famadi essere piugrave sapiente dellrsquoaltro e ne ricavai unrsquoimpressione identica ndash ecosigrave mi attirai lrsquoodio suo e di molti altri

Trad E Avezzugrave

analisi del testo

Tra stranezza e saggezza Socrate continua la sua di-fesa ipotizzando che gli venga chiesto quale suo stranocomportamento sia stato allrsquoorigine delle calunnie che lohanno travolto Lrsquoobiezione ndash secondo un uso comunenel greco ndash viene introdotta dopo la pausa da ἴσως ac-compagnato dallrsquoottativo potenziale di un verbo di ldquodirerdquoldquointerrompererdquo ldquomeravigliarsirdquo e da τις o equivalente delsoggetto (cf 20c) Nella obiezione e nella replica di Socra-te va sottolineata la ricorrenza di due terminiIl primo egrave περιττότερον (20c) composto con il prefssoπερί ha in seacute lrsquoidea del sopra dellrsquooltre la misura quindicome nel nostro passo dello straordinario dello stranoLa stranezza lrsquoἀτοπία di Socrate egrave peraltro un motivo

topico legato alla piugrave generale considerazione che la suavita non puograve essere paragonata a nessuna altra esistenzanon ha precedenti come ben si legge in Symp 221c Al-cibiade nellrsquoelogio del suo maestro sostiene che se conAchille puograve essere messo a confronto Brasida con Nesto-re Antenore con altri Pericle Socrate invece non egrave raf-frontabile con nessuno neacute fra gli antichi neacute fra i moderniIl secondo termine egrave σοφία (20d) Socrate dice di doverefama e calunnie a una forma di sapienza che possiede-rebbe Lrsquouso di τις (διὰ σοφίαν τινά) comunque attenuail valore del sostantivo σοφία poicheacute la sapienza comepossesso stabile non egrave prerogativa umana per lrsquouomoinfatti esiste solo lrsquoamore mai completamente appagatoper essa (da qui φιλοσοφία) La sapienza di Socrate nonegrave la sapienza positiva di chi tanto sa ma rappresenta da

un lato la consapevolezza dellrsquoinconsistenza delle opi-

nioni dallrsquoaltro lrsquoesigenza di andare sempre a fondo nellecose al di lagrave delle apparenzeAltrove per esempio in Simposio 177d Socrate sosterragraveinvece di sapere qualcosa nellrsquoambito delle cose drsquoamo-re (οὐδὲν φημὶ ἄλλο ἐπίστασθαι ἢ τὰ ἐρωτικά) Ci sareb-be quindi un dato positivo di conoscenza da cui partire eproprio lrsquoamore sarebbe la fonte che permette a Socra-te di apportare un benefcio agli altri Sottile dunque nelpasso del Simposio egrave lrsquoironia del flosofo egli non sa nullase non ciograve che riguarda lrsquoamore quindi in realtagrave conoscetutto dato che Eros egrave quella forza che porta alla piugrave altavetta del sapere

Moduli stilistici Nel brano egrave da evidenziare lrsquoobiezionedi un ipotetico interlocutore secondo un modulo tipicodellrsquooratoria giudiziaria allitterazione e figura etymolo-

gica presenti in Ταυτί μοι δοκεῖ δίκαια λέγειν ὁ λέγων(20d) ndash insieme allo iota ldquodeitticordquo di ταυτί proprio del lin-guaggio drammatico e oratorio ndash contribuiscono a sottoli-neare il credito che si attribuisce a tale obiezione in quan-to elemento signifcativo per il procedere del discorso didifesaSono da segnalare nel passo anche le espressioni del les-

sico colloquiale (τὸ σὸν τί ἐστι πρᾶγμα in 20c) e i fre-quenti richiami al destinatario per tenerne desta lrsquoat-tenzione (ἀκούετε in 20d ἴστε in 20d 20e e 21a μὴθορυβήσητε in 20e)

Statuetta raffgurante Socrate II secolo aC Londra British Museum

La statuetta raffgurante Socrate in chitone egrave un piccolo gioiello dellrsquoarte ellenisticaproveniente da Alessandria drsquoEgitto Il manufatto in marmo bianco egrave alto appena 27 cmma presenta le caratteristiche della grande statuaria Il volto egrave ripreso dal ritratto di Lisippodi cui egrave rimasta una copia di epoca romana conservata al Louvre ( p 115) La fattura egravepregevole raffnatissimi sono la resa dei lineamenti e dei riccioli della barba e il trattamentodel panneggio del mantello che copre le spalle e il ventre del flosofo e che ricade inmorbide pieghe sul suo corpo ritratto come quello di un atleta

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T4 Il congedo 40c-42a

LrsquoApologia platonica contiene ancora una sezione in cuiSocrate prende congedo dai suoi giudici da quelli cheavevano votato per la sua condanna a morte come daglialtri Rivolto a questi ultimi egli spiega che sicuramente

quanto gli egrave accaduto egrave destinato a essere per lui un benee cerca di fornirne la dimostrazione ( Progetto Lette-

rature pp 81 ss)

[40c] ᾿Εννοήσωμεν δὲ καὶ τῇδεὡς πολλὴ ἐλπίς ἐστιν ἀγαθὸν

αὐτὸ εἶναι Δυοῖν γὰρ θάτερόν ἐστιν τὸ τεθνάναι ἢ γὰρ

οἷον μηδὲν εἶναι μηδὲ αἴσθησιν μηδεμίαν μηδενὸς ἔχειν

τὸν τεθνεῶτα ἢ κατὰ τὰ λεγόμενα μεταβολή τις τυγχάνει οὖσα καὶ μετοίκησις τῇψυχῇ τοῦ τόπου τοῦ ἐνθένδε εἰς ἄλλον τόπον Καὶ εἴτε δὴ μηδεμία αἴσθησίς ἐστινἀλλ᾿ [40d] οἷον ὕπνος ἐπειδάν τις καθεύδων μηδ᾿ ὄναρ μηδὲν ὁρᾷ θαυμάσιονκέρδος ἂν εἴη ὁ θάνατος ndash ἐγὼ γὰρ ἂν οἶμαι εἴ τινα ἐκλεξάμενον δέοι ταύτην τὴννύκτα ἐν ᾗ οὕτω κατέδαρθεν ὥστε μηδὲ ὄναρ ἰδεῖν καὶ τὰς ἄλλας νύκτας τε καὶἡμέρας τὰς τοῦ βίου τοῦ ἑαυτοῦ ἀντιπαραθέντα ταύτῃ τῇ νυκτὶ δέοι σκεψάμενον

εἰπεῖν πόσας ἄμεινον καὶ ἥδιον ἡμέρας καὶ νύκτας ταύτης τῆς νυκτὸς βεβίωκεν ἐν

τῷ ἑαυτοῦ βίῳ οἶμαι ἂν μὴ ὅτι ἰδιώτην τινά ἀλλὰ τὸν μέγαν βασιλέα εὐαριθμήτουςἂν εὑρεῖν αὐτὸν ταύτας πρὸς τὰς ἄλλας ἡμέρας καὶ νύκτας ndash [40e] εἰ οὖν τοιοῦτον

ὁ θάνατός ἐστιν κέρδος ἔγωγε λέγω καὶ γὰρ οὐδὲν πλείων ὁ πᾶς χρόνος φαίνεταιοὕτω δὴ εἶναι ἢ μία νύξ Εἰ δ᾿ αὖ οἷον ἀποδημῆσαί ἐστιν ὁ θάνατος ἐνθένδε εἰς

ἄλλον τόπον καὶ ἀληθῆ ἐστιν τὰ λεγόμενα ὡς ἄρα ἐκεῖ εἰσι πάντες οἱ τεθνεῶτεςτί μεῖζον ἀγαθὸν τούτου εἴη ἄν ὦ ἄνδρες δικασταί Εἰ γάρ τις ἀφικόμενος εἰς

Ἅιδου [41a] ἀπαλλαγεὶς τουτωνὶ τῶν φασκόντων δικαστῶν εἶναι εὑρήσει τοὺς

40c Ἐννοήσωμεν εἶναι ldquoRifettiamoanche da questo punto di vista (καὶ τῇδε)che ho molti motivi per sperare che essasia un benerdquo ἐννοήσωμεν cong esorta-tivo τῇδε avverbio di modo il punto divista che Socrate sta per esporre | Δυοῖν τεθνεῶτα ldquoDi due cose una θάτερον)egrave il morire o egrave come se il morto (τὸντεθνεῶτα) non sia piugrave nulla e non abbiaalcuna percezione di nullardquoθάτερον= τὸἕτερον ldquouna delle due coserdquo alterum τὸντεθνεῶτα egrave meglio intenderlo come soggsia di μηδὲν εἶναι sia di ἔχειν μηδεμίανμηδενός poliptoto | ἢ κατὰ τόπον ldquoosecondo quanto si dice egrave (τυγχάνει οὖσα)una trasformazione e una trasmigrazio-ne per lrsquoanima da questo luogo quaggiugrave(τοῦ ἐνθένδε) in un altro luogordquo κατὰ τὰλεγόμενα cosigrave dicevano soprattutto or-fici e pitagorici Lrsquoalternativa che quiSocrate prospetta costituisce indubbia-mente una posizione diversa da quella chepoi saragrave esposta per bocca dello stessoSocrate nel Fedone dove lrsquoimmortalitagravedellrsquoanima egrave una certezza luminosa | Καὶεἴτε ldquoE serdquo introduce un periodo ipote-tico misto la cui apodosi egrave θαυμάσιονκέρδος ἂν εἴη ὁ θάνατος ed egrave ripresa in40e da εἰ οὖν κέρδος ἔγωγε λέγω40d ἐπειδάν ὁρᾷ ldquoquando uno dor-

mendo non fa nemmeno un sognordquo inprospettiva eventuale con ἄν di ἐπειδάνe il cong ὁρᾷ il greco dice ὁρᾶν ὕπνονldquovedere un sognordquo dove lrsquoitaliano usa unverbo assai piugrave generico ldquofare un sognordquo| θαυμάσιον ὁ θάνατος ldquola morte sa-rebbe un proftto meravigliosordquo apodosidella possibilitagrave dove κέρδος egrave terminedel linguaggio commerciale propr ldquogua-dagnordquo | εἴ τινα βίῳ ldquose bisognasseche uno dopo aver scelto (ἐκλεξάμενον)questa ταύτην) notte in cui (ἐν ᾗ) ha dor-mito cosigrave da non fare alcun sogno e con-frontando (ἀντιπαραθέντα) con questanotte le altre notti e giorni della sua vitadovesse dire rifettendo (σκεψάμενον)quanti giorni e quante notti ha vissutomeglio e piugrave piacevolmente di questanotte nella sua vitardquo ταύτην costituisceprolessi rispetto al relativo ἐν ᾗ che segue| οἶμαι νύκτας ldquoio credo che non soloun privato cittadino (ἰδιώτην τινα) mail Gran Re potrebbe trovare (ἂν εὑρεῖν)ben poche (εὐαριθμήτους) queste not-ti in relazione agli altri giorni e nottirdquoοἶμαι annunciato dapprima come inci-so ritorna con ben altro peso come pro-posizione principale a reggere lrsquoinfnitoἂν εὑρεῖν40e εἰ οὖν λέγω ldquose dunque la

morte egrave una cosa di questo genere(τοιοῦτον) io certo (ἔγωγε) lo chiamoun vantaggiordquo ritorna insistente il ter-mine fnanziario κέρδος ἔγωγε ldquoio perconto miordquo il γε limitativo sottolinea ilpunto di vista di chi sta parlando | οὐ-δὲν πλείων ldquoper nulla maggiorerdquo οὐδένegrave acc avverbiale di relazione | Εἰ δ᾿ αὖ εἴη ἄν ldquoSe poi la morte egrave come emi-grare (ἀποδημῆσαι) di qui in un altroluogo e sono veri i racconti che si fannoche sono lagrave tutti quelli che sono morti(οἱ τεθνεῶτες) quale bene maggiore diquesto potrebbe essercirdquo ritorna il temadellrsquoaldilagrave la protasi di primo tipo nonimplica realtagrave ma la prospettiva purnon dimostrata egrave presentata come at-traente e questo efetto Socrate intendeprodurre sui suoi ascoltatori | ἀφικό-μενος εἰς ῞Αιδου ldquogiungendo allrsquoAderdquoεἰς richiede normalmente lrsquoacc e per-ciograve giagrave gli antichi intendevano che fossesottinteso un acc come δόμον come nellt ventum erat ad Vestae sott templum41a ἀπαλλαγεὶς δικαστάς ldquoallon-tanandosi (ἀπαλλαγείς) da questi qui chepretendono (φασκόντων) essere giudi-ci troveragrave quelli che sono davvero giudi-cirdquo in questrsquoultima parte dellrsquoApologiainizia il tema che saragrave comune alla prima

dal testo alla parolap 33

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ὡς ἀληθῶς δικαστάς οἵπερ καὶ λέγονται ἐκεῖ δικάζειν Μίνως τε καὶ ῾Ραδάμανθυς

καὶ Αἰακὸς καὶ Τριπτόλεμος καὶ ἄλλοι ὅσοι τῶν ἡμιθέων δίκαιοι ἐγένοντο ἐν τῷ

ἑαυτῶν βίῳ ἆρα φαύλη ἂν εἴη ἡ ἀποδημία ῍Η αὖ ᾽Ορφεῖ συγγενέσθαι καὶ Μουσαίῳ

καὶ ῾Ησιόδῳ καὶ ῾Ομήρῳ ἐπὶ πόσῳ ἄν τις δέξαιτ᾿ ἂν ὑμῶν᾽Εγὼ μὲν γὰρ πολλάκις ἐθέλω τεθνάναι εἰ ταῦτ᾿ ἔστιν

ἀληθῆ ᾽Επεὶ [41b] ἔμοιγε καὶ αὐτῷ θαυμαστὴ ἂν εἴη ἡ

διατριβὴ αὐτόθι ὁπότε ἐντύχοιμι Παλαμήδει καὶ Αἴαντι τῷ

Τελαμῶνος καὶ εἴ τις ἄλλος τῶν παλαιῶν διὰ κρίσιν ἄδικον

τέθνηκεν ἀντιπαραβάλλοντι τὰ ἐμαυτοῦ πάθη πρὸς τὰ

ἐκείνων ndash ὡς ἐγὼ οἶμαι οὐκ ἂν ἀηδὲς εἴη ndash καὶ δὴ τὸ μέγιστον τοὺς ἐκεῖ ἐξετάζοντακαὶ ἐρευνῶντα ὥσπερ τοὺς ἐνταῦθα διάγειν τίς αὐτῶν σοφός ἐστιν καὶ τίς οἴεται μένἔστιν δ᾿ οὔ ᾽Επὶ πόσῳ δ᾿ ἄν τις ὦ ἄνδρες δικασταί δέξαιτο ἐξετάσαι τὸν ἐπὶ Τροίαν

ἀγαγόντα τὴν πολλὴν στρατιὰν [41c] ἢ ᾽Οδυσσέα ἢ Σίσυφον ἢ ἄλλους μυρίους ἄν

τις εἴποι καὶ ἄνδρας καὶ γυναῖκας οἷς ἐκεῖ διαλέγεσθαι καὶ συνεῖναι καὶ ἐξετάζειν

ἀμήχανον ἂν εἴη εὐδαιμονίαςΠάντως οὐ δήπου τούτου γε ἕνεκα οἱ ἐκεῖ ἀποκτείνουσι

τά τε γὰρ ἄλλα εὐδαιμονέστεροί εἰσιν οἱ ἐκεῖ τῶν ἐνθάδε καὶ ἤδη τὸν λοιπὸν χρόνον

ἀθάνατοί εἰσιν εἴπερ γε τὰ λεγόμενα ἀληθῆ

rifessione di Platone e degli altri socraticiquello del Giusto condannato esso egrave quimarcato dal poliptoto δικασταί δικασ-τῶν δικαστάς δικάζειν e dalla seriedei mitici giudici giusti dellrsquoaldilagrave in op-posizione a quelli ingiusti che hanno con-dannato a morte Socrate | οἵπερ καὶ EacuteΤριπτόλεμος ldquocoloro che si dice ammi-nistrino la giustizia Minosse Radaman-to Eaco e Trittolemordquo Radamantoe Minosse erano fgli di Zeus ed Europail primo fu re di Creta e stabiligrave le leggi chefurono imitate da molte cittagrave greche glisuccesse il fratello minore Minosse Ea-co fglio di Zeus e della ninfa Egina fu redellrsquoisola cui diede il nome di sua mogliee padre di Peleo e Telamone a questi che latradizione considerava i giudici dellrsquoAdePlatone aggiunge il re attico Trittolemoche aiutograve Demetra nella ricerca di Persefo-ne e ottenne da lei il dono del grano era as-sociato alle due dee nei misteri di Eleusi| ἄρα φαύλη ἀποδημία ldquosarebbe que-sto un mutamento di sede spregevolerdquoἄρα introduce una interr diretta retoricache suggerisce al destinatario una rispostanegativa φαύλη ldquoda pocordquo certo non sa-rebbe stata da poco la possibilitagrave di ottene-re una nuova vita presso i semidei che si di-stinsero in vita per la loro giustizia | ᾿Ορ-φεῖ Μουσαίῳ ldquostare insieme a Orfeoe a Museordquo gli esponenti mitici della let-teratura religiosa della tradizione orfcaaccostati qui ai fondatori della mitologiaclassica Omero ed Esiodo | ἐπὶ πόσῳ ὑμῶν ldquoper che prezzo non lo accetterebbeuno di voirdquo cioegrave ldquoquanto uno di voi sareb-be disposto a pagare per questordquo ogget-to di δέξαιτ(ο) egrave lrsquoinf συγγενέσθαι ldquostareinsieme ardquo | Ἐγὼμὲν ἀληθῆ ldquoIo infat-

ti sono disposto (ἐθέλω) a morire moltevolte se questi racconti sono verirdquo ἐθέλωesprime la disponibilitagrave ad adeguarsi allavolontagrave altrui o ad una situazione41b ἔμοιγε καὶ αὐτῷ ldquoper me in parti-colarerdquo | ὁπότε τέθνηκεν ldquoquando miimbattessi in Palamede o in Aiace fglio diTelamone o in quanti altri (εἴ τις ἄλλος)tra gli antichi sono morti per un giudizioingiustordquo εἴ τις ἄλλος questa locuzione sipresenta come una protasi di periodo ipo-tetico ma ha la funzione di una proposi-zione relativa ldquose qualcun altro morigrave rdquo =ldquotutti gli altri che morironordquo | Παλαμή-δει ldquoPalamederdquo Odisseo per nonandare a Troia fngeva di essere pazzo maPalamede scoprigrave il suo piano e lo costrin-se a partecipare alla spedizione Odisseosi vendicograve su di lui facendo nasconderenella tenda di Palamede dellrsquooro e una fal-sa lettera di Priamo cosigrave Palamede fu ac-cusato di tradimento e lapidato Questoargomento era svolto in varie tragedie diEschilo Sofocle ed Euripide | ΑἴαντιldquoAiacerdquo Aiace invece dopo la mor-te di Achille considerandosi il piugrave fortedei Greci dopo quello pretendeva che alui fossero attribuite le armi del mortoOdisseo riuscigrave con lrsquoastuzia a farle asse-gnare a seacute e Aiace per il dolore del tortosubigraveto impazzigrave e si uccise la vicenda erarappresentata in una trilogia perduta diEschilo e nellrsquoAiace di Sofocle che con-serviamo | ἀντιπαραβάλλοντι ldquocon-frontandordquo part congiunto con ἔμοιγε| καὶ δὴ ἔστιν δ᾿ οὔ ldquoe poi soprattut-to trascorrere il tempo (διάγειν) esami-nando ed interrogando (ἐξετάζοντα καὶἐρευνῶντα in acc percheacute concordano conil sogg sottinteso dellrsquoinfnitiva) quelli

di lagrave (τοὺς ἐκεῖ) come quelli di qua (τοὺςἐνταῦθα) chi di loro egrave sapiente e chi crededi esserlo ma non lo egraverdquo lrsquoinf διάγειν di-pende sintatticamente da ἐπὶ πόσῳ ἄν τιςδέξαιτ(ο)di 41a comeσυγγενέσθαι So-crate sarebbe felice di andare nellrsquoaldilagrave acontinuare la stessa opera che compiva inAtene di sollecitare ognuno a conoscerese stesso secondo il comando di Apollo| Ἐπὶ πόσῳ δ᾿ ἄν τις δέξαιτο ritornaemblematicamente la frase per far rifet-tere i destinatari | ἐξετάσαι στρατιάνldquodi interrogare colui che condusse a Troiail grande esercitordquo Agamennone che giagravenei poemi dagrave prova di presunzione e arro-ganza anzicheacute di σοφία41c ἢὈδυσσέα ἢΣίσυφον eroi dellrsquoa-stuzia e dellrsquoinganno queste che eranovirtugrave per lrsquoetica arcaica ripugnavano al-la moralitagrave di Socrate come a quella diPlatone | οἷς ἐκεῖ εὐδαιμονίας ldquoconi quali conversare lagrave e stare con loro e in-terrogarli sarebbe il colmo della felicitagraverdquoἀμήχανον εὐδαιμονίας ldquolrsquoimpossibilitagravedella felicitagraverdquo cioegrave una felicitagrave impossibilea esprimersi ἀμήχανος egrave ciograve per cui nonesistono μηχαναί ldquoartifcirdquo ed egrave quindiimpossibile | Πάντως ἀποκτείνουσιldquoIn ogni caso per questo motivo (τούτουἕνεκα) quelli di lagrave non mandano a mor-terdquo τούτου ἕνεκα per il fatto di discuteree di confutare quelli che credono di essersaggi senza esserlo quindi nel regno deimorti Socrate non avrebbe corso rischiodi esser condannato a morte Egli egrave giuntoa una tale serena luciditagrave che si permettedi ironizzare perfno sulla propria morte| τά τε γὰρ ἄλλα καί ldquosia nel resto sia ancherdquo | εἴπερ γε ἀληθῆ ldquose egrave verociograve che si raccontardquo ritorna lrsquoapparente

glossa

il verbo (ἐ)θέλω signifcaldquosono disposto ardquo secondovolontagrave di altri diversamenteda βούλομαι che signifcaldquovogliordquo di mia intenzione

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[40c] Consideriamo anche da questo lato il fatto che crsquoegrave molta speranza che il morire siaun bene In efetti una di queste due cose egrave il morire o egrave come un non essere nulla e chiegrave morto non ha piugrave alcuna sensazione di nulla oppure stando ad alcune cose che si tra-mandano egrave un mutamento e una migrazione dellrsquoanima da questo luogo che egrave quaggiugravead un altro luogo Ora se la morte egrave il non aver piugrave alcuna sensazione [40d] ma egravecome un sonno che si ha quando nel dormire non si vede piugrave nulla neppure in so-

Ἀλλὰ καὶ ὑμᾶς χρή ὦ ἄνδρες δικασταί εὐέλπιδας εἶναι πρὸς τὸν θάνατον καὶ ἕν τιτοῦτο διανοεῖσθαι ἀληθές [41d] ὅτι οὐκ ἔστιν ἀνδρὶ ἀγαθῷ κακὸν οὐδὲν οὔτε ζῶντι

οὔτε τελευτήσαντιοὐδὲ ἀμελεῖται ὑπὸ θεῶν τὰ τούτου πράγματα οὐδὲ τὰ ἐμὰ νῦνἀπὸτοῦ αὐτομάτου γέγονεν ἀλλά μοι δῆλόν ἐστι τοῦτο ὅτι ἤδη τεθνάναι καὶ ἀπηλλάχθαιπραγμάτωνβέλτιονἦνμοιΔιὰ τοῦτοκαὶ ἐμὲοὐδαμοῦἀπέτρεψεν τὸσημεῖονκαὶ ἔγωγετοῖς καταψηφισαμένοις μου καὶ τοῖς κατηγόροις οὐ πάνυ χαλεπαίνω Καίτοι οὐ ταύτῃτῇ διανοίᾳ κατεψηφίζοντό μου καὶ κατηγόρουν ἀλλ᾿ οἰόμενοι βλάπτειν [41e] τοῦτο

αὐτοῖς ἄξιον μέμφεσθαι Τοσόνδε μέντοι αὐτῶν δέομαι τοὺς ὑεῖς μου ἐπειδὰνἡβήσωσι τιμωρήσασθε ὦ ἄνδρες ταὐτὰ ταῦτα λυποῦντες ἅπερ ἐγὼ ὑμᾶς ἐλύπουνἐὰν ὑμῖν δοκῶσιν ἢ χρημάτων ἢ ἄλλου του πρότερον ἐπιμελεῖσθαι ἢ ἀρετῆς καὶ ἐὰνδοκῶσί τι εἶναι μηδὲν ὄντες ὀνειδίζετε αὐτοῖς ὥσπερ ἐγὼ ὑμῖν ὅτι οὐκ ἐπιμελοῦνταιὧν δεῖ καὶ οἴονταί τι εἶναι ὄντες οὐδενὸς ἄξιοιΚαὶ ἐὰν ταῦτα ποιῆτε δίκαια πεπονθὼςἐγὼ ἔσομαι ὑφ᾿ ὑμῶν αὐτός [42a] τε καὶ οἱ ὑεῖς Ἀλλὰ γὰρ ἤδη ὥρα ἀπιέναι ἐμοὶ μὲνἀποθανουμένῳ ὑμῖν δὲ βιωσομένοις ὁπότεροι δὲ ἡμῶν ἔρχονται ἐπὶ ἄμεινον πρᾶγμαἄδηλον παντὶ πλὴν ἢ τῷ θεῷ

riserva (εἴπερ γε) che riaferma in mododistaccato la certezza morale di Socrate| Ἀλλὰ καὶ θάνατον ldquoMa anche voicittadini giudici dovete essere fduciosi(εὐέλπιδας) riguardo alla morterdquo ha ini-zio cosigrave lrsquoultimo capitolo in tono di pe-rorazione quanto alla procedura giudi-ziaria non dovrebbe esserci luogo per unaperorazione giaccheacute la sentenza di morteegrave irrevocabile ma Socrate perora la cau-sa delle sue idee e vuole che quale che siala sorte delle anime dopo la morte i giu-dici che hanno avuto fducia in lui abbia-no chiara coscienza che lrsquouomo non deveesitare a seguire la voce del dio che parlanella sua coscienza41d ὅτι τελευτήσαντι ldquoche per lrsquouo-mo virtuoso non crsquoegrave alcun male neacute da vi-vo neacute da mortordquo la dichiarativa ha fun-zione epesegetica rispetto a ἕν τι τοῦτοmentre ζῶντι e τελευτήσαντι sono predi-cativi di ἀνδρὶ ἀγαθῷ | οὐδὲ τὰ ἐμὰ γέγονεν ldquoneacute le mie vicende (τὰ ἐμά) sonoavvenute a caso (ἀπὸ τοῦ αὐτομάτου)rdquo| τεθνάναι καὶ ἀπηλλάχθαι πραγμάτωνldquoesser morto ed essermi liberato dai fasti-dirdquo lrsquoidea egrave rappresentata da due infnitiperfetti (da θνῄσκω e ἀπαλλάσσω) nellaprospettiva di esser compiuta solo allorasi realizzeragrave ciograve che egrave meglio per Socrate

| ἐμὲ τὸ σημεῖον ldquoil segno non mi di-stolse per nullardquo il segno misterioso (τὸσημεῖον) che talvolta lo distoglieva dalcompiere unrsquoazione era quello che Socra-te chiamava il suo degravemone Socrate inter-preta ora la mancanza di quel segno comela conferma che per lui egrave stato meglio es-ser condannato dal tribunale | ἔγωγε χαλεπαίνω ldquoe io per conto mio (ἔγωγε)non me la prendo (χαλεπαίνω) con colo-ro che hanno votato per la mia condan-na (τοῖς καταψηφισαμένοις μου) neacute congli accusatorirdquo i verbi giudiziari compo-sti con κατα- si costruiscono con il genretto daκατα- (= ldquocontrordquo) della personaaccusata o condannata | Καίτοι ldquoEppu-rerdquo Socrate si ferma un attimo a rifettereche se anche gli accusatori e i giudici a luiostili non gli hanno fatto alcun male nonera questa la loro intenzione | οὐ ταύτῃτῇ διανοίᾳ ldquonon con questa intenzionerdquo41e τοῦτο μέμφεσθαι ldquodi questo egravegiustorimproverarlirdquo |Τοσόνδε δέομαιlett ldquoDi tanto io li pregordquo δέομαι conil gen della persona vale ldquopregarerdquo(oltre che talvolta ldquoaver bisogno dirdquo)mentre τοσόνδε anticipa lrsquoimperativo chesegue τιμωρήσασθε | ταὐτά ἐλύπουνldquoinfiggendo loro gli stessi fastidi che ioinfiggevo a voirdquo λυπέω ldquoafiggere unordquo

qui ripetuto in poliptoto egrave costruito conlrsquoacc della persona e lrsquoacc di relazionedella cosa con cui uno viene afitto nellatraduzione la carica semantica di λυπέωviene trasferita allrsquooggetto che in grecoegrave reso genericamente con il neutro | ἐὰνὑμῖν ἀρετῆς ldquonel caso che vi sembri(ἐὰν δοκῶσιν) che si diano pensiero o(ἤ) del denaro o (ἤ) di qualche altra cosaprima che (ἤ) della virtugraverdquo ἐὰν δοκῶσινegraveunaprotasidiperiodoipoteticodellrsquoeven-tualitagrave lacuiprotasiegravelrsquoimpτιμωρήσασθεi primi due ἤ sono disgiuntivi (lt aut)mentre il terzo introduce il secondotermine di paragone (lt quam) ἄλλουτου του egrave pron indefinito | οἴονταίτι ἄξιοι ldquoe credono di esser qualcosamentre non meritano nullardquo οὐδενός egravegen di stima | δίκαια ἔσομαι ldquoavrogravericevuto ciograve che egrave giustordquo πεπονθὼςἔσομαι egrave futuro perfetto dal tema diπάσχω42a ἐμοὶ βιωσομένοις ldquoperme a mori-re per voi a vivererdquo i due part futuri hannovalore fnale | ὁπότεροι ἡμῶν ldquochi trameevoirdquoὁπότεροιesprimeduegruppicon-trappostiancheseilprimo di essi egrave costitui-to da una sola personaὁπότεροι ἔρχονταιprop interr indiretta egrave soggettiva rispettoalla sovraordinataἄδηλον sott ἐστί

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gno allora la morte sarebbe un guadagno meraviglioso Infatti io ritengo che seuno dopo aver scelto questa notte in cui avesse dormito cosigrave bene da non vederenemmeno un sogno e dopo aver messo a confronto con questa le altre notti e glialtri giorni della sua vita dovesse fare un esame e dirci quanti giorni e quante not-ti abbia vissuto in modo piugrave felice e piugrave piacevole di quella notte durante tutta lasua vita ebbene io credo che costui anche se fosse non solo un qualche privatocittadino ma il Gran Re troverebbe lui pure che questi giorni e queste notti so-no pochi da contare rispetto agli altri giorni e alle altre notti [40e] Se dunque lamorte egrave qualcosa di tal genere io dico che egrave un guadagno Infatti tutto quanto iltempo della morte non sembra essere altro che unrsquounica notte Invece se la mor-te egrave come un partire di qui per andare in un altro luogo e sono vere le cose che siraccontano ossia che in quel luogo ci sono tutti i morti quale bene o giudici cipotrebbe essere piugrave grande di questoInfatti se uno giunto allrsquoAde [41a] liberatosi di quelli che qui da noi si diconogiudici ne troveragrave di veri quelli che si dice che lagrave pronunciano sentenza MinosseRadamante Eaco Trittolemo e quanti altri dei semidei sono stati giusti nella lorovita ebbene in tal caso questo passare nellrsquoaldilagrave sarebbe forse una cosa da pocoE poi quanto non sarebbe disposto a pagare ciascuno di voi per stare insieme conOrfeo e con Museo con Omero e con Esiodo Per quello che mi riguarda sonodisposto a morire molte volte se questo egrave vero [41b] Infatti per me sarebbe straor-dinario trascorrere il mio tempo allorcheacute mi incontrassi con Palamede con Aia-ce figlio di Telamonio e con qualche altro degli antichi che sonomorti a causa di un ingiusto giudizio mettendo a confronto imiei casi con i loro E io credo che questo non sarebbe dav-vero spiacevoleMa la cosa per me piugrave bella sarebbe sottoporre ad esa-me quelli che stanno di lagrave interrogandoli come facevocon questi che stanno qui per vedere chi egrave sapiente echi ritiene di essere tale ma non lo egrave Quanto sarebbedisposto a pagare uno di voi o giudici per esaminarechi ha portato a Troia [41c] il grande esercito oppu-re Odisseo o Sisifo e altre innumerevoli persone chesi possono menzionare sia uomini che donne E ildiscutere e lo stare lagrave insieme con loro e interrogarlinon sarebbe davvero il colmo della felicitagrave E certa-mente per questo quelli di lagrave non condannano nes-suno a morte Infatti quelli di lagrave oltre ad essere piugravefelici di quelli di qua sono altresigrave per tutto il tempoimmortali se sono vere le cose che si diconoEbbene anche voi o giudici bisogna che abbiate buo-ne speranze davanti alla morte e dovete pensare che unacosa egrave vera in modo particolare [41d] che ad un uomobuono non puograve capitare nessun male neacute in vita neacute in mor-te Le cose che lo riguardano non vengono trascurate dagli

Pittore di Achille (attribuita) Leacutekythoscon giovane presso una tomba ca 440 aCNew York Metropolitan Museum of Art

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degravei E anche le cose che ora mi riguardano non sono successe per caso ma per me egraveevidente questo che ormai morire e liberarmi degli affanni era meglio per me Perquesto motivo il segno divino non mi ha mai deviato dalla via seguitaPerciograve io non ho un grande rancore contro coloro che hanno votato per la miacondanna neacute contro i miei accusatori anche se mi hanno condannato e mi han-no accusato non certo con tale proposito bensigrave nella convinzione di farmi delmale [41e] E in ciograve meritano biasimoPerograve io vi prego proprio di questo Quando i miei fgli saranno diventati adulti pu-niteli o cittadini procurando a loro quegli stessi dolori che io ho procurato a voise vi sembreranno prendersi cura delle ricchezze o di qualche altra cosa prima chedella virtugrave E se si daranno arie di valere qualche cosa mentre non valgono nullarimproverateli cosigrave come io ho rimproverato voi percheacute non si danno cura di ciograve dicui dovrebbero darsi cura e percheacute credono di valere qualche cosa mentre in realtagravenon valgono niente [42a] Se farete questo avrograve ricevuto da voi quello che egrave giustoio e i miei fgliMa egrave ormai venuta lrsquoora di andare io a morire e voi invece a vivereMa chi di noi vada verso ciograve che egrave meglio egrave oscuro a tutti tranne che al dio

Trad G Reale

guida allOtildeanalisi

LINGUA E LESSICO

1 Nel testo ricorrono alcuni termini legati alla radice

θαν(ε)- Dopo aver letto la Scheda di lessico

( p 33) elencali ed evidenziane le differenze dalpunto di vista del signifcato

termine legato alla radice θαν(ε)- significato

TEMI E CONFRONTI

2 In 40d-e alle due opzioni concernenti la morte

vengono associate due immagini Quali

3 Trova nel testo greco le espressioni chesottolineano la differenza fra il credere di essere e

lrsquoessere Trascrivile poi nello schema seguente

credere di essere essere

4 Ripercorri nella struttura e nello sviluppo del

ragionamento i paragraf 40c-41c Completaquindi la seguente tabella

riguardo al

τεθνάναιvengono poste

due alternative

ἢ μηδὲν εἶναι μηδὲ αἴσθησινμηδεμίαν μηδενὸς ἔχειν τὸντεθνεῶταἢhelliphelliphelliphelliphelliphellip

prima possibilitagrave εἴτε δὴ μηδεμία αἴσθησίς ἐστινἀλλ᾿ οἷον ὕπνος ἐπειδάν τιςκαθεύδων μηδ᾿ ὄναρ μηδὲνὁρᾷ θαυμάσιον κέρδος ἂν εἴηὁ θάνατος

seconda possibilitagrave

le categorie

di personaggi

dellrsquooltretombaa) i veri giudicib) helliphelliphelliphelliphellipc) helliphelliphelliphelliphellipd) helliphelliphelliphelliphellip

Μίνως τε καὶ ῾Ραδάμανθυς καὶΑἰακὸς καὶ Τριπτόλεμος

5 Lrsquoultimo pensiero di Socrate egrave per i figliesprimendo una sua preoccupazione nei loroconfronti egli ritorna cosigrave su un motivo ricorrentedel suo pensiero Sai dire quale

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ra un mito perograve quello di Teuth e dellrsquoinvenzione dellrsquoalfabeto a fornire il destro per lacelebre critica della scrittura come gli altri dialoghi maturi che abbiamo trattato infatti ilFedro egrave anche una straordinaria rifessione sui meccanismi della comunicazione

Lo stile dei dialoghi della maturitagrave | La rafnata mimesi linguistica che giagrave caratterizza i dialoghigiovanili raggiunge nelle opere mature una qualitagrave artistica prodigiosa La prosa di Platonesi adatta ai diversi contesti con duttilitagrave e fnezza e lrsquoimpiego del dialetto attico nei limitidi una urbanitas sorvegliata tocca corde stilistiche molto diverse talora con un voluto ef-fetto di contrasto valga come esempio il Simposio dove il discorso rarefatto di Diotima egraveseguito dallrsquointervento di Alcibiade la cui ebbrezza impetuosa permea di seacute la sintassi delsuo discorso

I dialoghi ldquosenilirdquo | Con lrsquoimportante eccezione delle Leggi e del Timeo-Crizia i dialoghi delterzo gruppo si caratterizzano per la presenza di interlocutori estremamente autorevolicome il matematico Teeteto nel dialogo omonimo In alcuni dialoghi addirittura Socrateperde il primato e si trova nellrsquoinedita posizione di personaggio secondario cosigrave accade nelParmenide dove il grande flosofo di Elea conduce la maggior parte del dialogo e cosigrave ac-cade nel Sofsta e nel Politico dove un misterioso ldquoStraniero di Eleardquo conduce unrsquoindaginevolta a defnire le fgure del sofsta e del politico Questi dialoghi in accordo con tali perso-naggi tendono a una maggiore rarefazione e astrattezza visibile anche sul piano del lessico

le trame I dialoghi OgraveseniliOacute

Parmenide e Teeteto

Argomento del Parmenide egrave la dialettica che indaga sulrapporto non chiaramente defnibile tra i modelli idealidella realtagrave e gli oggetti della conoscenza sensibile Il Te-

eteto invece affronta i vari gradi della conoscenza sof-fermandosi in particolare sulla funzione che ha in questaricerca lo studio della matematica Il problema che questidialoghi affrontano egrave come lrsquoidea (una e reale) puograve sussi-stere senza cessare di essere una nelle cose sensibiliche sono molte Mentre i dialoghi maggiori esaminava-no la dialettica interna al mondo ideale nella sua sepa-ratezza da quello sensibile questi due dialoghi inizianoa porre il problema di evitare una separazione totale tralrsquoessere in seacute che egrave oggettivo e fsso e la soggettivitagravedi chi conosce

Sosta

Il Sofsta mette in discussione lrsquointerpretazione ogget-tivistica della teoria delle idee cioegrave egrave impossibile cheldquolrsquoessere perfetto sia privo di movimento di anima drsquoin-telligenza che non viva neacute pensirdquo invece lrsquoessere devecomprendere in seacute lrsquointelligenza che lo conosce e quin-di deve essere movimento e quiete quiete in quanto lastabilitagrave egrave condizione percheacute lrsquoessere sia ma anche mo-vimento percheacute lrsquointelligenza implica vita e quindi movi-mento La dialettica egrave la scienza che scopre come il ldquononessererdquo non implica il nulla come voleva Parmenide masemplicemente ciograve che egrave diverso lrsquoaltro essere ( Per-

corso di filosofia T1-T2)

Filebo

Nel Filebo si affronta nuovamente lrsquoindagine sul benee si giunge alla conclusione che per lrsquouomo il bene non

puograve essere semplice piacere infatti una vita fondatasul piacere senza sapere cosa sia piacere sarebbeanimale ma anche una vita di pura intelligenza nonsarebbe umana Per risolvere il problema Platone ri-corre ai concetti pitagorici di limite e di illimitato Fun-zione del limite egrave riunire ciograve che egrave disperso percheacute illi-mitato (principi come il caldo e il freddo il piacere e ildolore) decade cosigrave lrsquoopposizione tra lrsquouno e i moltipercheacute determinare il numero dei molti signifca ricon-durli allrsquounitagrave Nella vita umana dunque si mescolanopiacere e intelligenza in una proporzione determinatadallrsquointelligenza

Politico

Con il Politico Platone ritorna al problema dellrsquoorga-nizzazione della comunitagrave civile ma non piugrave per trac-ciarne unrsquoimmagine ideale come nella Repubblicabensigrave in termini empirici suggerendo al legislatorelrsquouso della misura come nel progetto etico del File-

bo grazie alla misura saragrave possibile conciliare lrsquoin-dole degli uomini coraggiosi e di quelli prudenti An-che le leggi costituiscono una necessitagrave prescrivonoin modo sommario ciograve che egrave il meglio per tutti e co-stituiscono anche lrsquoelemento che distingue le formepositive di governo da quelle deteriori le leggi infattidistinguono la monarchia dalla sua degenerazionela tirannide distinguono lrsquoaristocrazia dallrsquooligarchiamentre la democrazia egrave sempre senza leggi e quin-di egrave in assoluto il peggiore di tutti i governi possibili

Per il Timeo-Crizia e le Leggi proflo p 13 Per ilTimeo in particolare anche Percorso di filoso-

fia T4-T5

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lrsquoauto

ree della sintassi La forza drammatica che anima i dialoghi del primo e del secondo gruppoin efetti sembra venir meno a favore di un taglio piugrave analitico ( Percorso di flosofapp 152 ss)

Il Timeo afronta il problema dellrsquoorigine del mondo e da questo punto di vista pur inun ambito che non ammette conclusioni defnitive lrsquoambizione di Platone sembra esse-re quella di fornire un racconto capace di raccogliere il meglio della rifessione presocra-tica e di rivaleggiare al tempo stesso con le teogonie e le cosmogonie dei poeti non percaso il racconto egrave presentato come un inno in onore di Atena ( Percorso di flosofapp 158 ss) Il Timeo egrave preceduto da una cornice che rimanda alla Repubblica la cittagrave per-fetta potragrave essere compresa appieno solo nel quadro cosmogonico oferto dal racconto diTimeo il primo degli interlocutori a prendere la parola per tenere un lungo discorso Altermine del racconto Timeo cede la parola a Crizia che si incarica di raccontare una sto-ria a suo tempo udita da Solone Questi a sua volta ne aveva appreso i contenuti in Egittoin una cittagrave per cosigrave dire ldquogemellatardquo con Atene per la comunanza del culto per Atena (ri-conoscibile secondo il racconto pur attraverso il nome a lei dato dagli Egizi) E il raccontocustodito dagli Egizi che a Solone spiegano come il popolo greco abbia perso memoria delproprio passato per il susseguirsi di catastrof naturali che ne hanno cancellato piugrave volte laciviltagrave non egrave altro che la misteriosa storia di Atlantide un favoloso regno posto oltre le co-lonne drsquoErcole a cui un tempo Atene si oppose con successo dato che gli atlantidi avevanoattaccato il Mediterraneo

Il Crizia che continua il Timeo e forse appartiene a un unico macro-dialogo (il Timeo-Crizia) comincia con unrsquoaccurata descrizione di Atlantide dal punto di vista geografcocultuale e militare ( La permanenza dei classici pp 15 s) Crizia racconta di come ilpopolo di questa cittagrave fosse per lungo tempo pacifco e caro agli degravei fncheacute la parte menodivina del suo sangue non fece inclinare Atlantide verso la violenza Fu allora che lrsquoimperosi accinse ad attaccare lrsquoEuropa e solo Atene ebbe il coraggio di opporsi Zeus allora con-vocograve un concilio divinohellip Ma proprio quando il racconto della guerra sta per cominciarequasi fossimo di fronte a una nuova Iliade il Crizia si interrompe forse percheacute Platone nonebbe il tempo di fnire lrsquoopera o forse ndash piugrave probabilmente ndash percheacute decise di lasciarla vo-lutamente in sospeso

Nella sua ultima opera infne Platone tornograve ad afrontare il tema delle leggi che devonogovernare la comunitagrave le Leggi sono un dialogo in dodici libri che fu pubblicato da Filip-po di Opunte dopo la morte del maestro La natura umana egrave inevitabilmente fragile e insi-cura e lo Stato deve necessariamente imporre le leggi queste non solo devono prescriverei migliori modi di comportamento ma devono anche convincere i cittadini della loro ne-cessitagrave La cittagrave tratteggiata nelle Leggi si fonda su principi meno radicali di quelli che tro-viamo nella Repubblica e in efetti il progetto si basa su unrsquoapprofondita rielaborazione diaspetti diversi delle costituzioni e dei sistemi educativi greci Proprio per questo le Leggisono unrsquoopera di capitale importanza per conoscere la civiltagrave greca di etagrave classica e dimo-strano ancora una volta quanto profondamente Platone desiderasse incidere concretamen-te sulla realtagrave per migliorarla

Lo stile dei dialoghi ldquosenilirdquo | Dal punto di vista della lingua e dello stile i dialoghi senili mo-strano una maggiore solennitagrave ravvisabile in scelte ben precise come quella di evitare si-stematicamente lo iato che egrave una norma della poesia alta Platone talvolta ricorre ancora auna prosa poetica come si osserva in alcuni miti oppure adotta movenze epiche temperateda formule e stilemi ripresi dagli storici come si vede nel Crizia Tuttavia prevale in questidialoghi uno stile piugrave tecnico e asciutto che ben si adatta ai personaggi dignitosi e sapienti

Le Leggi lrsquoultimo dialogo di Platone portano invece il segno dellrsquoopera incompiuta co-me denunciano la sintassi involuta e i frequenti anacoluti

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per approfondire Il dialogo platonico

Diogene Laerzio (fne II-III sec dC) nel terzo libro dellasua opera Vite e dottrine dei flosof antichi pur indican-do ndash fra altri ndash un certo Alessameno di Teo o di Stireacome iniziatore del dialogo quale forma letteraria ritieneche il suo reale inventore sia stato Platone in quanto fuproprio lui a perfezionare il genere (ἀκριβώσας τὸ εἶδος)

I ldquomodellirdquo del dialogo Possiamo qui indicare i mo-delli del dialogo flosofco nel mimografo Sofrone di Si-racusa contemporaneo di Euripide e nel dramma atti-co Entrambi erano ben noti a Platone quanto al primofu proprio il flosofo ateniese (sempre secondo DiogeneLaerzio) a farlo conoscere ai suoi concittadini a propositodel dramma invece ricordiamo che lrsquoantichitagrave ritenevache Platone fosse stato autore di tragedie e che solo peril decisivo incontro con Socrate che ne segnograve defnitiva-mente lrsquoesistenza vi avesse rinunciato Ci racconta Dio-gene Laerzio (III 5) che mentre stava per partecipare aun concorso con una tragedia Platone udita la voce diSocrate diede la sua opera alle famme

Il dialogo come metodo filosofico Rifettere sulla for-ma del dialogo permette inoltre di comprendere anche ilmodo in cui secondo Platone si puograve giungere alla co-noscenza La sapienza non si trasmette infatti comeun liquido da un recipiente pieno a uno vuoto Cosigrave diceironicamente Socrate in Simposio 175d ldquoSarebbe bel-lo Agatone se la sapienza fosse tale da scorrere da chidi noi ne egrave piugrave colmo a chi ne egrave piugrave vuoto se veniamoa contatto lrsquouno dellrsquoaltro alla maniera dellrsquoacqua dellecoppe che scorre attraverso un flo di lana dalla piugrave col-ma alla piugrave vuotardquo (trad S Nannini) La sapienza puograve es-sere raggiunta solo attraverso il dialogo fra discepoli esolo il dialogo accende la scintilla della veritagrave Condizioniindispensabili sono la convivenza (συζῆν) e la lunga fre-quentazione (συνουσία) ldquoDopo molte discussioni fattesu questi temi e dopo una comunanza di vita improv-visamente come luce che si accende dallo scoccare diuna scintilla essa nasce dallrsquoanima e da essa stessa sialimentardquo (Lettera VII 341c-d trad R Radice)La contemplazione solitaria non egrave dunque amata dalflosofo che cosigrave fa esprimere Socrate nel Protago-

ra 348c ldquoCredo infatti che Omero non abbia tortolagrave dove dice se due vanno insieme uno puograve vedere

prima dellrsquoaltro In tale maniera tutti ci sentiamo piugrave si-curi di fronte ad ogni azione discorso o pensiero Seinvece uno da solo concepisce un pensiero va subi-to in cerca di qualcuno per poterglielo esporre e perpoterne saggiare la consistenza e non si ferma primadi averlo trovatordquo (trad G Reale)

La cornice dei dialoghi platonici Egrave da osservare chei dialoghi di Platone ndash dal punto di vista formale suddivi-sibili in dialoghi diretti (per es Lachete) o narrati (per esSimposio) ndash sono talora inseriti in scene descritte concura attenta (pensiamo al locus amoenus raffgurato nelFedro la campagna ateniese lungo la riva dellrsquoIlisso) Laloro struttura in qualche caso vede sovrapposti piugrave li-

velli narrativi e drammatici i discorsi del Simposio peresempio sono riferiti da Apollodoro cui li ha raccontatiAristodemo presente al convito a casa di Agatone Ta-le cura per lrsquoaspetto piugrave prettamente letterario si spiegacon il fatto che i dialoghi venivano letti ad alta voce (co-me testimonia ancora Diogene) ed erano destinati alladivulgazione allrsquoesterno della scuola

La tradizione dei dialoghi e lrsquoedizione dello

Stephanus Quanto alla loro organizzazione essi so-no inseriti in un corpus composto di 36 opere (cioegrave 34dialoghi lrsquoApologia e la raccolta delle Lettere) e spes-so presentano due titoli che per lo piugrave si riferisconorispettivamente al nome dellrsquointerlocutore principale eallrsquoargomento (per es Alcibiade I o Sulla natura del-

lrsquouomo Eutifrone o Sul santo ecc) Fondamentale nel-la storia delle edizioni di Platone fu quella del 1578 delflologo francese Henri Estienne latinizzato in Stepha-nus alla quale anche le edizioni moderne si richiamanocitandone in margine al testo la numerazione delle pa-gine le pagine vengono poi ulteriormente suddivise insezioni contrassegnate con lettere dalla a alla e

Una pagina miniata tratta dai Dialoghi di Platone tradottiin latino da Marsilio Ficino per Lorenzo il MagnifcoXV secolo Firenze Biblioteca Laurenziana

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iLA PERMANENZA

DEI CLASSICIPersonaggiforme intrecci

Platone al cinema

ldquoSvelato il mistero di Atlantiderdquo Quante volte si egrave ripetuto questo annuncio fra scoopgiornalistici e inchieste piugrave o meno scientifche Ma Atlantide salvo clamorose smentite nonesiste egrave unrsquoinvenzione di Platone La Repubblica di Platone traccia le linee della cittagrave ideale

una cittagrave che perograve nessuno ha mai vistola dipinge un pittore ndash Platone stessondash che non ha potuto avvalersi di alcunmodello per realizzare il suo capolavo-ro Ma non si puograve escludere che la cit-tagrave in un punto imprecisato dello spazioe del tempo esista sia esistita o forseesisteragrave un giorno Si capisce cosigrave per-cheacute nel Timeo-Crizia (un insieme di duedialoghi che si presenta come il sequeldella discussione proposta nella Repub-blica) si ponga lrsquoesigenza di una visionepiugrave concreta e animata della cittagrave idealeEcco allora che allrsquoinizio del Timeo So-crate chiede che le belle immagini pit-toriche della cittagrave ideale siano poste inmovimento in modo che la sua eccel-

lenza emerga messa alla prova con un confitto una guerra che ne dimostri la superioritagraveLa mossa egrave ardita e profetica Socrate vorrebbe uno spettacolo che consiste nel guardare

(θεάσασθαι) immagini (ζῷα) in movimento (κινούμενα) Questi zoa indicano lrsquoimmaginema anche il corpo degli esseri viventiladdove il verbo theagraveomai rimanda al-lo spettacolo del thegraveatron il teatro Malrsquoelemento piugrave straordinario egrave ofertodal terzo termine kinougravemena il verboda cui viene il nostro ldquocinemardquo che perlrsquoappunto prende anche il nome in in-glese di motion pictures cioegrave ldquoimmaginiin movimentordquo

Platone inventore del cinema Inun certo senso sigravehellip Ma che ne egrave delfilm sulla cittagrave ideale Il Timeo pro-segue con una cosmogonia governatada un creatore buono che costruisce ilmondo fisico a immagine del cosmoideale o metafisico Comincia quin-di il Crizia il secondo dialogo checompone il dittico narrativo Come

Locandina del flm LrsquoAtlantide adattamento cinematografco del romanzo diPierre Beinot 1921 regia di Jacques Feyder

Fotogramma dal flm LrsquoAtlantide 1932 regia di Georg Wilhelm Pabst

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aveva promesso allrsquoinizio del TimeoCrizia si accinge a raccontare unrsquoepo-pea antichissima che un tempo Solo-ne apprese da archivi venerandi e cheavrebbe ndash se gli impegni glielo aves-sero consentito ndash trasposto in poesiaper farne un poema superiore a quellidi Omero Si tratta dello scontro fraAtene e lrsquoimpero di Atlantide unavicenda antica di 9000 anni e ormaidimenticata ovunque (con lrsquoeccezio-ne dellrsquoEgitto) percheacute nel frattem-po catastrofi e distruzioni hanno piugravevolte cancellato la memoria umana ecostretto la civiltagrave a ripartire da zeroEppure quegli Ateniesi sono gli ante-nati dei concittadini di Socrate e riu-scirono nellrsquoimpresa piugrave gloriosa mai

compiuta Crizia procede con la descrizione del favoloso impero di Atlantide unrsquoisolapotentissima posta fuori dalle colonne drsquoErcole che nel tempo dimenticograve la giustizia de-gli degravei e si lanciograve in una spedizione volta a sottomettere il Mediterraneo e la Grecia Fuil principio della sua rovina e Atlantide fu in seguito ingoiata dalle acque Ma torniamoalla guerra alla maniera di Omero unrsquoassemblea degli degravei egrave convocata quando le ostilitagravestanno per aprirsi e a loro riuniti nella dimora celeste Zeus dissehellip

Con questo ldquodisserdquo il Crizia si conclude e il dialogo quindi ndash per ragioni molto dibattu-te ndash rimane incompiuto Ma il fascino del ldquoflmrdquo che non abbiamo visto non ha mai cessatodallrsquoantichitagrave a oggi di afascinare storici geograf e scienziati E anche ndash naturalmente ndash ar-tisti Per restare nel campo della cinematografa bisogna accostare a Platone un romanzieremoderno Pierre Benoit che nel 1919 con il fortunato romanzo lrsquoAtlantide riportograve la vicendaal centro dellrsquointeresse non senza uno sviluppo inatteso nel romanzo di Benoit leggiamo cheuna copia integra del Crizia sopravvive fra le sabbie del deserto nel palazzo di una dea discen-dente di Posidone e ultima degli Atlantidi Antinea ndash questo egrave il suo nome ndash egrave una creaturapiena di fascino che riserva agli innamorati abissi di pericolosa voluttagravehellip

La vicenda immaginata da Platone e riproposta da Benoit aveva enormi potenzialitagrave cine-matografiche i film sullrsquoAtlanti-de che nascono dallrsquointreccio fra idue non si contano piugrave In Franciaegrave stato perfno creato un sito dedi-cato alla storia cinematografca diAtlantide con una ricca bibliogra-fa (e ovviamente flmografa) ac-compagnata da notizie interventie rifessioni

Fotogramma dal flm Atlantide continente perduto 1961 regia di George Pal

Fotogramma dal flm LOtildeAtlantide 1992regia di Bob Swaim

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I TESTILettere

T1 Politica e flosofala giovinezza di Platone VII 324b-326b

In questo brano famosissimo quasi allrsquoinizio dellrsquoepistolaPlatone ripercorre la sua giovinezza lrsquoavvento dei TrentaTiranni la speranza tradita di una rinascita politica il ritor-no della democrazia la cocente delusione della condan-na a morte di Socrate La frustrazione di ogni speranza ela diffcoltagrave di incidere positivamente nel quadro politico

di Atene convincono Platone che solo la flosofa potragravesalvare la cittagrave Ma Platone non fu mai un uomo di pennae quando le circostanze gliene offrirono lrsquoopportunitagrave ri-schiograve tutto e partigrave alla volta della Sicilia nella speranza dicostruire un mondo giusto

[324b] Quando ero giovane1 ebbi unrsquoesperienza non diversa da quella di mol-ti altri non appena fossi divenuto padrone di me stesso volevo dedicarmi senzrsquoaltro[324c] alla politica Ma ndash ricordo ndash alla cittagrave capitograve questo2 ilgoverno criticato da molti passograve in altre mani e cinquantu-no cittadini furono i reggitori dello Stato undici a capo delcentro urbano dieci a capo del Pireo tutti con lrsquoincarico disovraintendere al mercato e di occuparsi dellrsquoamministrazio-ne Al di sopra di loro poi erano trenta magistrati [324d] conpieni poteri Tra di loro crsquoerano alcuni miei familiari e cono-scenti3 che subito mi invitarono a partecipare alla vita pubblica con lrsquoidea che fosseuna cosa adatta a me Io credevo veramente (e giovane come ero non egrave certo strano) cheavrebbero ripulito dallrsquoingiustizia la cittagrave portandola a vivere rettamente Per questorimanevo a guardare con attenzione che cosa avrebbero fatto Mi accorsi cosigrave che inbreve fecero apparire oro il precedente governo Fra le altre cose un giorno mandaronoSocrate un mio amico [324e] piugrave vecchio di me che non esito a defnire il piugrave giusto delsuo tempo ad arrestare un cittadino da mettere a morte4 [325a] Cercavano cosigrave di fardi Socrate volente o nolente un loro complice Socrate perograve non ubbidigrave piuttosto chefarsi complice di azioni empie era pronto a correre qualsiasi pericolo Io allora veden-do tutto questo e altri fatti gravissimi dello stesso genere provai sdegno e mi ritrassi daquegli orrori Poco tempo dopo il governo dei Trenta cadde5 e quel regime fu abbattu-to E di nuovo anche se meno intensamente [325b] mi prese il desiderio di dedicarmi

glossa

il termine tecnico del lessicopolitico e flosofco perindicare un ldquomutamentordquodella forma dello Stato egraveμεταβολή nomen actionisda μεταβάλλω ldquolanciareoltrerdquo

1 Quando ero giovane la parte inizialedella Lettera VII si concentra soprattuttosu alcune importanti e drammatiche vi-cende della cittagrave di Atene e sulla ldquodiscesain campordquo di Platone arrivato alla mag-giore etagrave che guarda alla attivitagrave politicacon grandi aspettative Tanto maggiore egravelrsquoentusiasmo degli esordi tanto piugrave co-cente risulteragrave la delusione2 alla cittagrave capitograve questo dopo ladrammatica conclusione della guerradel Peloponneso nel 404 aC che vedela sconftta di Atene la democrazia vie-

ne sostituita da un governo oligarchicoil cui fulcro detentore del potere egrave quelloformato dai membri passati alla storia co-me ldquoTrenta Tirannirdquo3 alcuni miei familiari e conoscentiPlatone allude in particolare a Crizia e aCarmide rispettivamente cugino e fratellodi sua madre erano entrambi personaggidi rilievo specialmente il primo e moriro-no nei violenti scontri che tra il 404 e il 403aCportaronoalritornodellademocrazia4 Socrate hellip un cittadino da metterea morte si fa riferimento al celebre epi-

sodio ricordato da Socrate stesso nellrsquoA-pologia platonica di Leone di Salamina(di cui peraltro qui egrave taciuto il nome) unflo-democratico che Socrate si rifutograve diarrestare e portare in carcere Ai norma-li cittadini i Trenta impartivano taloracompiti di polizia per renderli collusi ecorresponsabili delle loro malefatte5 il governo dei Trenta cadde nel 403aC il governo oligarchico cadde sottolrsquoazione della riscossa degli esuli fuoriu-sciti guidata da Trasibugravelo e fu ripristinatala democrazia

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alla vita politica Anche allora in quello sconvolgimento accaddero molte cose assaitristi comrsquoegrave naturale non crsquoegrave da stupirsi che in una rivoluzione si facessero le piugrave gran-di vendette Tuttavia va detto che gli uomini allora ritornati al potere dimostraronogrande moderazione Purtroppo perograve accadde poi che alcuni potenti intentarono unprocesso a Socrate il mio amico lo accusarono di empietagrave ndash un crimine orribile [325c] elontanissimo dalla sua indole Socrate fu condannato e lo misero a morte6 lui che avevarifutato di partecipare allrsquoempio arresto di un amico degli esuli di allora quando essierano lontani e in disgrazia Vedendo questo e osservando gli uomini che erano alloradediti alla vita politica e le leggi e i costumi quanto piugrave li esaminavo e cresceva la miaetagrave tanto piugrave mi pareva difcile partecipare alla gestione dello Stato rimanendo unapersona [325d] onesta Senza amici e compagni fdati non crsquoera modo di intervenire edel resto era difcile trovarne tra i cittadini di allora percheacute gli usi e costumi dei padrierano spariti dalla cittagrave neacute si poteva facilmente trovarne di nuovi Leggi e costumi sicorrompevano e si dissolvevano drammaticamente e cosigrave io [325e] che pure una voltadesideravo ardentemente di partecipare alla vita pubblica rimasi sbigottito nellrsquoosser-vare queste cose e nel vedere che tutto andava alla rovescia Certo continuavo a tenergli occhi aperti caso mai si proflasse un cambiamento e soprattutto [326a] la possibi-litagrave di migliorare il governo dello Stato ma per agire attendevo arrivasse il momentoopportuno Alla fne mi resi conto che tutte le cittagrave erano mal governate7 le loro legginon potevano essere sanate senza una mirabile combinazione di preparazione e fortu-na e fnii per dire che solo la retta flosofa dagrave la possibilitagrave di cogliere la giustizia negliafari pubblici e privati e cosigrave ormai non avevo occhi che per la flosofa E vidi che mai[326b] sarebbero cessati i mali delle stirpi umane a meno che il potere non fosse fnitoin mano a uomini veramente e genuinamente flosof oppure se i governanti delle cittagraveper qualche sorte divina fossero divenuti veri flosof8 Cosigrave ragionavo quando per laprima volta giunsi in Italia e in Sicilia

Trad A Maddalena (modifcata)

guida allOtildeanalisi

STILE E RETORICA

1 Per quale motivo a tuo avviso Platone tace inomi dei personaggi coinvolti tranne quello diSocrate

2 Quali caratteristiche presenta lo stile della Lettera

VII

TEMI E CONFRONTI

3 Ricerca il passo dellrsquoApologia platonica in cuiSocrate racconta la vicenda di Leone di Salamina

e confrontalo con questo4 Analizza il passo di Repubblica 473c-d ricerca

notizie sui viaggi compiuti da Platone in Sicilia

con lrsquointenzione di realizzare la forma di governomigliore

6 lo misero a morte Platone ricor-da con sdegno e insieme disillusione ladrammatica fne del suo maestro rievo-candone il processo e la condanna a mor-te nel 399 aC7 tutte le cittagrave erano mal governate

nellrsquoultima parte la narrazione sulla scia diuna sorta di ldquonon crsquoegrave limite al peggiordquo cedeil passo a una desolata rifessione che inglo-ba nel suo negativo giudizio tutte le cittagrave8 governanti hellip veri filosofi questasorta di formula conclusiva richiama una

famosa afermazione contenuta in Repub-blica 473c-d in cui si teorizza il governomigliore come quello retto dal re-floso-fo o flosofo-re lrsquounico capace di saldareinsieme potere e saggezza per il benesseredella comunitagrave

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Apologia di Socrate

T2 I primi accusatori 18a-19a

Come di norma nei tribunali ateniesi Socrate parla per-sonalmente in propria difesa e inizia (17a-18a) accen-nando allrsquoimbarazzo in cui si trova a settantrsquoanni com-piuti a parlare come imputato inoltre i suoi accusatori

sono abili parlatori mentre lui inesperto di retorica con-fda solo nel fatto che diragrave cose giuste a questo la cortedeve fare attenzione piuttosto che allrsquoeleganza dei di-scorsi ( Progetto Letterature pp 81 ss)

[18a] Πρῶτον μὲν οὖν δίκαιός εἰμι ἀπολογήσασθαι ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι πρὸς τὰπρῶτά μου ψευδῆ κατηγορημένα καὶ τοὺς πρώτους κατηγόρους ἔπειτα δὲ πρὸς τὰὕστερον καὶ τοὺς ὑστέρους [18b] Ἐμοῦ γὰρ πολλοὶ κατήγοροι γεγόνασι πρὸς ὑμᾶς

καὶ πάλαι πολλὰ ἤδη ἔτη καὶ οὐδὲν ἀληθὲς λέγοντες οὓς ἐγὼ μᾶλλον φοβοῦμαι ἢ

τοὺς ἀμφὶ Ἄνυτον καίπερ ὄντας καὶ τούτους δεινούς ἀλλ᾿ ἐκεῖνοι δεινότεροιὦ ἄνδρες οἳ ὑμῶν τοὺς πολλοὺς ἐκ παίδων παραλαμβάνοντες ἔπειθόν τε καὶ

κατηγόρουν ἐμοῦ μᾶλλον οὐδὲν ἀληθές ὡς ἔστιν τις Σωκράτης σοφὸς ἀνήρ τά τεμετέωρα φροντιστὴς καὶ τὰ ὑπὸ γῆς πάντα ἀνεζητηκὼς καὶ τὸν ἥττω λόγον κρείττω

ποιῶν Οὗτοι ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι [18c] οἱ ταύτην τὴν φήμην κατασκεδάσαντες οἱδεινοί εἰσίν μου κατήγοροι οἱ γὰρ ἀκούοντες ἡγοῦνται τοὺς ταῦτα ζητοῦντας οὐδὲ

18a Πρῶτον κατηγόρους ldquoAnzituttoegrave giusto (δίκαιός εἰμι) cittadini drsquoAte-ne che io mi difenda dapprima (πρῶτον)contro le prime accuse rivolte falsamentecontro di me (τὰπρῶτα κατηγορημένα)e contro i primi accusatorirdquo Inaspetta-tamente Socrate dopo aver accennatoallrsquoabilitagrave retorica di coloro che lo hannotrascinato in tribunale fa un lungo passoindietro rifacendosi ad accuse calunnio-se circolate molti anni prima quando igiudici di oggi erano ragazzi (παῖδες καὶ μειράκια 18c 6-7) ed erano piugrave cheora disposti a credere alle voci che senti-vano dire In seguito Socrate accenneragravea poeti comici che avevano difuso unacerta immagine sua tra questi uno eracerto Aristofane (nelle Nuvole di ven-tiquattro anni prima) ma lrsquoindicazionedi tempo per quanto sommaria ci portaassai piugrave indietro ad accusatori piugrave an-tichi verso il tempo del processo controAnassagora | δίκαιός εἰμι costruzionepersonale mentre in italiano abbiamoquella impersonale (ldquoegrave giusto che io rdquo)| ἄνδρες Ἀθηναῖοι ldquocittadini drsquoAtenerdquoin quanto maschi adulti ἄνδρες gli Ate-niesi partecipavano alla giuria come an-che allrsquoassemblea popolare | τὰ πρῶτά

μου κατηγορημένα il verbo κατη-γορέω ha il complemento in gen (μου)

richiesto dal preverbio (κατά) | ἔπει-τα ὑστέρους si sottintenda τὰ ὕστε-ρον (κατηγορημένα) καὶ τοὺς ὕστερον(κατηγόρους) lrsquoellissi raforza lrsquoespres-sione18b Ἐμοῦ πρὸς ὑμᾶς ldquoMolti ci so-no stati che mi (ἐμοῦ) hanno accusatopresso di voirdquo la forma piena del prono-me personale (ἐμοῦ) egrave collocata enfati-camente allrsquoinizio del periodo il pf γε-γόνασι (che indica lrsquoaspetto compiutodel presente) marca lrsquoidea che lrsquoeffettodi quelle accuse perdura nel momentoin cui nuovi accusatori hanno trascinatoSocrate in tribunale | πάλαι ἔτη ldquodatempo ormai da molti annirdquo su questoelemento sia pur in modo sempre inde-terminato Socrate insiste | τοὺς ἀμφὶ

Ἄνυτον ldquoAnito e la sua genterdquo Socratequi nomina non giagrave Meleto che avevasottoscritto lrsquoaccusa ma quello tra i si-negori (avvocati pubblici) che era certa-mente il personaggio piugrave autorevole e acui risaliva tutta lrsquooperazione Anitoera un esponente di spicco del partito de-mocratico che aveva dato corpo al risen-timento difuso nei confronti di Socratee che aveva pensato di allontanarlo dal-la cittagrave In questo modo Socrate mostradi riconoscere benissimo quali erano ilsenso e lrsquointenzione dellrsquoaccusa | ἀλλ᾿

ἐκεῖνοι δεινότεροιδεινότεροι egrave predica-tivo ldquoquelli sono piugrave pericolosirdquo | ἔπει-θόν τε καὶ κατηγόρουν gli imperfettidurativi esprimono unrsquoopera persistentee sistematica di convinzione e di calunnia| οὐδὲν ἀληθές acc di relazione retto daκατηγόρουν | σοφός ldquosapienterdquo ma So-crate sta riferendo le accuse rivolte con-tro di lui quindi ldquosapienterdquo suona comeuna defnizione spregiativa che gli veni-va afbbiata quasi che Socrate ndash a det-ta dei suoi detrattori ndash pensasse di esseresaggio pur non essendolo La descrizionedi questo ldquouomo sapienterdquo in efetti cor-risponde al Socrate sofsta delle Nuvolearistofanee ldquoche specula sulle cose cele-sti che investiga sui segreti di sotterra (τὰὑπὸ γῆς ἀνεζητηκώς) e che rende piugraveforte il discorso piugrave debolerdquo questrsquoulti-ma τὸνἥττω ποιῶν era la caratteristicapiugrave propriamente sofstica del Socrate ari-stofaneo mentre le altre lo accostavanopiuttosto agli studi di flosofa naturaleche Socrate aveva efettivamente pratica-to in giovinezza sotto la guida di Arche-lao allievo di Anassagora18c οἱ κατασκεδάσαντες ldquoquelliche hanno diffuso questa vocerdquo φήμηdalla rad di φημί egrave ldquociograve che si dicerdquo inbene o in male la fama come la chiac-chiera | τοὺς ταῦτα νομίζειν ldquoche

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[18a] Prima di tutto dunque egrave giusto che io mi difenda o cittadini ateniesi dalle primefalse accuse e dai primi falsi accusatori e poi dalle accuse successive e dagli accusatorisuccessivi [18b] Infatti ci sono stati molti che mi hanno accusato davanti a voi giagrave datempo e per parecchi anni e senza che dicessero niente di vero E io temo questi accusa-tori molto piugrave di Anito e dei suoi amici anche se pure questi sono terribili Perograve quelli

θεοὺς νομίζειν Ἔπειτά εἰσιν οὗτοι οἱ κατήγοροι πολλοὶ

καὶ πολὺν χρόνον ἤδη κατηγορηκότες ἔτι δὲ καὶ ἐν ταύτῃτῇ ἡλικίᾳ λέγοντες πρὸς ὑμᾶς ἐν ᾗ ἂν μάλιστα ἐπιστεύσατε παῖδες ὄντες ἔνιοιὑμῶν καὶ μειράκια ἀτεχνῶς ἐρήμην κατηγοροῦντες ἀπολογουμένου οὐδενόςὋ δὲ πάντων ἀλογώτατον ὅτι οὐδὲ τὰ ὀνόματα οἷόν τε αὐτῶν εἰδέναι καὶ

εἰπεῖν [18d] πλὴν εἴ τις κωμῳδοποιὸς τυγχάνει ὤν Ὅσοι δὲ φθόνῳ καὶ διαβολῇ

χρώμενοι ὑμᾶς ἀνέπειθον ndash οἱ δὲ καὶ αὐτοὶ πεπεισμένοι ἄλλους πείθοντες ndash οὗτοι

πάντες ἀπορώτατοί εἰσιν οὐδὲ γὰρ ἀναβιβάσασθαι οἷόν τ᾿ ἐστὶν αὐτῶν ἐνταυθοῖ

οὐδ᾿ ἐλέγξαι οὐδένα ἀλλ᾿ ἀνάγκη ἀτεχνῶς ὥσπερ σκιαμαχεῖν ἀπολογούμενόν τεκαὶ ἐλέγχειν μηδενὸς ἀποκρινομένου Ἀξιώσατε οὖν καὶ ὑμεῖς ὥσπερ ἐγὼ λέγωδιττούς μου τοὺς κατηγόρους γεγονέναι ἑτέρους μὲν τοὺς ἄρτι κατηγορήσανταςἑτέρους δὲ [18e] τοὺς πάλαι οὓς ἐγὼ λέγω καὶ οἰήθητε δεῖν πρὸς ἐκείνους πρῶτόνμε ἀπολογήσασθαι καὶ γὰρ ὑμεῖς ἐκείνων πρότερον ἠκούσατε κατηγορούντων καὶ

πολὺ μᾶλλον ἢ τῶνδε τῶν ὕστερον[19a] Εἶεν ἀπολογητέον δήὦἄνδρεςἈθηναῖοι καὶ ἐπιχειρητέον ὑμῶν ἐξελέσθαι τὴνδιαβολὴν ἣν ὑμεῖς ἐν πολλῷ χρόνῳ ἔσχετε ταύτην ἐν οὕτως ὀλίγῳ χρόνῳΒουλοίμηνμὲν οὖν ἂν τοῦτο οὕτως γενέσθαι εἴ τι ἄμεινον καὶ ὑμῖν καὶ ἐμοί καὶ πλέον τί μεποιῆσαι ἀπολογούμενον οἶμαι δὲ αὐτὸ χαλεπὸν εἶναι καὶ οὐ πάνυ με λανθάνει οἷόνἐστινὍμως τοῦτο μὲν ἴτω ὅπῃ τῷ θεῷ φίλον τῷ δὲ νόμῳ πειστέον καὶ ἀπολογητέον

quelli che fanno simili ricerche non cre-dano nemmeno agli degraveirdquo si fa riferimentoalle dottrine di Anassagora sul sole | παῖ-δες καὶ μειράκια la nota a 18a| ἐρήμην sott δίκην si dice di unrsquoaccusapronunciata in assenza della difesa (ἀπο-λογουμένου οὐδενός gen assol)18d πλὴν εἴ τις ὤν ldquotranne se uno egraveun commediografordquo Noi pensiamo im-mediatamente ad Aristofane ma era nor-male che la commedia antica prendessedi mira i personaggi piugrave noti della cittagrave ei problemi che la loro presenza suscitavacosigrave per le Nuvole il tema centrale egrave quel-lo dellrsquoeducazione moderna ispirata al-le dottrine della sofstica e Socrate ne egravepresentato come un esponente | φθόνῳ χρώμενοι ldquocon odio e con calunniardquo| ἀνέπειθον πεπεισμένοι πείθοντεςil poliptoto dagrave lrsquoimpressione del monta-re della campagna di persuasione ai dan-ni di Socrate | οὐδὲ γὰρ οὐδένα ldquoneacutedrsquoaltra parte egrave possibile convocare (ἀνα-βιβάσασθαι) qui uno di loro neacute confutar-

lordquo Il verbo ἀναβιβάσασθαι indica pro-priamente lrsquoazione di ldquofar salirerdquo uno allatribuna per rispondere alle domande delcalunniato che avrebbe potuto in questomodo confutarlo (ἐλέγξαι) | ἀλλ᾿ ἀνά-γκη ἀποκρινομένου ldquoma egrave inevitabilecombattere vanamente (ἀτεχνῶς) comecon delle ombre (ὥσπερσκιαμαχεῖν) cer-cando di difendermi e cercare di confuta-re senza che nessuno risponda (μηδενὸςἀποκρινομένου genitivo assoluto)rdquopropriamente ὥσπερ σκιαμαχεῖν sareb-be ldquocome combattere con ombrerdquo | διτ-τούς di due specie cioegrave quelli di ora equelli di un tempo la cui efcacia perdura18e καὶ οἰήθητε ἀπολογήσασθαι ldquoepensate che io debbo fare la mia difesa an-zitutto nei confronti di quellirdquo dunque laprima parte della difesa che procederagrave f-no alla fne del cap X (24b 2) afronteragrave leaccuse degli antichi avversari e illustreragrave inopposizioneaquelle laveranaturadelsape-redi Socratee le ragioni per cui egravenatatantaostilitagrave nei suoi confronti

19a Εἶεν ldquoE siardquo formula che esprimela decisione a procedere in un discor-so che risulta ostico | ἀπολογητέον ἀπολογητέον in questa rifessioneaperta e chiusa dallrsquoagg verbale ἀπολο-γητέον come in una composizione adanello Socrate ritorna ancora un attimosulle difcoltagrave del compito che lo atten-de | ἐπιχειρητέον χρόνῳ ldquobisognacercare di rimuovere da voi (ὑμῶν ἐξελέ-σθαι) la calunnia che per molto temporiceveste ora in cosigrave breve tempordquo cioegravenel tempo concesso per il discorso di-fensivo ἐξελέσθαι egrave inf aor dal temasuppletivo di ἐξαιρέω ἐν πολλῷ χρόνῳegrave in antitesi con ἐν οὕτως ὀλίγῳ χρόνῳ| Ὅμως ἀπολογητέον ldquoPure questovada (ἴτω) come piace al dio e bisognaobbedire alla legge e fare la propria dife-sardquo Socrate si accinge a pronunciare lapropria difesa piugrave con lo spirito di chideve adempiere un dovere civico (τῷνόμῳ πειστέον) che seguendo lrsquoistintodi sopravvivenza

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sono piugrave terribili o cittadini ossia quei primi i quali prendendo la maggior parte di voifn da fanciulli vi hanno persuaso e hanno rivolto contro di me accuse per niente vereche crsquoegrave un certo Socrate che fa indagini sulle cose celesti e fa ricerche su tutte le coseche stanno sotto terra e che rende piugrave forte il ragionamento piugrave debole [18c] Questiche hanno difuso tali voci o cittadini ateniesi sono gli accusatori terribili Infatti chili ascolta ritiene che i ricercatori di tali cose non credano allrsquoesistenza degli degravei Inoltrequesti accusatori sono numerosi e mi hanno rivolto accuse giagrave da molto tempo E pergiunta parlavano a voi in quella etagrave nella quale eravate particolarmente disposti a cre-dere vale a dire quando alcuni di voi erano fanciulli e giovinetti accusandomi in con-tumacia senza che nessuno mi difendesseE la cosa piugrave strana di tutte egrave che di costoro non si possono sapere neacute dire nomi [18d] fat-ta eccezione di un commediografoMa quanti mossi da invidia e servendosi di calunnie vi persuasero ndash persone che si sen-tivano esse stesse persuase persuadendo gli altri ndash ebbene tutti costoro sono assoluta-mente irraggiungibili Infatti non egrave possibile portare qui sulla tribuna alcuno di loroa testimoniare neacute confutarli ma mi trovo davvero nella necessitagrave di difendermi comecombattendo con delle ombre e di confutarli senza che ci sia nessuno che mi rispondaDunque dovete credere anche voi come vi dico che sono sorti contro di me accusato-ri di due tipi alcuni che mi hanno messo sotto accusa da poco altri invece [18e] chemi hanno messo sotto accusa da tempo e dei quali vi sto parlando E dovete credere chebisogna che io mi difenda in primo luogo proprio nei confronti di questi E infattivoi avete ascoltato le accuse di questi accusatori prima e molto piugrave di quelle degli altriche sono venuti dopo[19a] Bene Allora devo difendermi cittadini ateniesi e devo cercare di rimuovere davoi in cosigrave poco tempo quella calunnia che vi tenete dentro da molto tempo E desi-dererei proprio che questo si verifcasse se cosigrave egrave il meglio per me e per voi e che coldifendermi traessi qualche vantaggio Perograve ritengo che ciograve sia difcile e non mi sfuggeafatto quale sia tale difcoltagraveIn ogni caso vada come egrave caro al dio bisogna ubbidire alla legge e difendersi

Trad G Reale

guida allOtildeanalisi

TEMI E CONFRONTI

1 Socrate identifca e contrappone due specie di

accusatori (vedi lrsquoespressione διττοὶ κατήγοροιdi 18d) Facendo puntuale riferimento al testoevidenzia le informazioni che esso ci dagrave sugli unie sugli altri (quanti sono chi sono che sentimentisuscitano nellrsquoaccusato ecc) in un elaborato di max15 righe

2 Rispondi alle seguenti domande Nei confronti di chi Socrate ritiene di dover fare

anzitutto la sua difesahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Percheacutehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Quali sono i criteri che Socrate seguiragrave nelladifesahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

3 Chi egrave il commediografo a cui probabilmente alludeSocrate A quale commedia fa riferimentohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

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dal testo alla parola Il lessico del divino

θεός ἰσοδαίμων

δαίμων θεοείκελος

δῖος θεοειδής

θεῖος ἀντίθεος

δαιμόνιος εὐδαίμων

ἰσόθεος δυσδαίμων

Il lessico del divino in greco ruota intorno a due termi-ni θεός e δαίμων oltre che alla radice δι- che ha datoluogo al nome del primo degli degravei Ζεύς gen Διός eallrsquoaggettivo δῖος variamente impiegato e intesoPropriamente θεός (maschile e femminile anche seesiste una forma femminile θεά) esprime una persona-litagrave superiore alla misura terrena potente ma non on-nipotente comunque sempre personale e nettamentecaratterizzata nei suoi tratti e nelle sue funzioni di nor-ma anche nella rappresentazione degli attributi che laaccompagnano invece δαίμων ldquoegrave una oscura poten-za sotterranea spesso impersonale concepita comela semplice sorte quando viene chiamata in questomodo una distinta personalitagrave divina si vuole metterein rilievo lrsquoelemento incomprensibile che si sottrae al-la nostra umana conoscenza implicito nel complessodel suo essererdquo (Schmidt) in qualche modo il δαίμωνegrave quello che i moderni chiamano il ldquonuminosordquo il sen-so cioegrave di una presenza reale ma assolutamente in-defnita che ci trascende senza mai permettere di co-glierla in modo determinato Cosigrave nello Ione di Euri-pide (vv 1374 s) il protagonista rifette sulla propriasorte di illegittimo partorito ed esposto e accolto inseguito benignamente da Apollo nel suo tempio del-fco τὰ τοῦ θεοῦ χρηστά τοῦ δὲ δαίμονος βαρέαldquoil trattamento da parte del dio egrave stato generoso mala mia sorte egrave stata durardquo θεός egrave Apollo che lo ha ac-colto mentre il δαίμων egrave la sua triste sorte di illegitti-mo NellrsquoEdipo re di Sofocle il Coro rifette sulla terri-bile sorte dellrsquouomo che improvvisamente egrave passatodalla potenza sovrana alla miseria piugrave atroce ldquoavendodavanti agli occhi il tuo esempio la tua sorte infeliceEdipo non posso chiamare felice nessuno dei morta-lirdquo τὸν σόν τοι παράδειγμ᾽ ἔχων τὸν σὸν δαίμονα ὦτλᾶμον Οἰδιπόδα βροτῶν οὐδὲν μακαρίζω (vv 1192ss) In Odissea IX 142 s θεός egrave accompagnato dalpronome indefnito per indicare una personalitagrave divinache resta ignota piugrave che indefnita ἔνθα κατεπλέομενκαί τις θεὸς ἡγεμόνευε νύκτα δι᾽ ὀρφναίην ldquoalloranoi procedevamo nella nostra navigazione e un dio ciguidava attraverso la notte oscurardquo Nel contrasto traApollo e le Erinni che caratterizza le Eumenidi eschi-lee le antiche dee della vendetta sono δαίμονες men-tre il giovane dio egrave θεός esse lamentano ἰὼ παῖ Διόςἐπίκλοπος πέλει νέος δὲ γραίας δαίμονας καθιππάσω τὸν μητραλοίαν δ᾿ ἐξέκλεψας ὢν θεός ldquoo fglio diZeus tu sei un ladro tu che sei giovane hai fatto vio-lenza a noi antiche divinitagrave hai sottratto a noi il ma-

tricida tu che sei un diordquo Quando Afrodite costringe aforza Elena a piegarsi al desiderio amoroso di Parideche si egrave sottratto al duello con Menelao Elena tacesgomenta davanti allrsquoimposizione della dea ἦρχε δὲδαίμων Afrodite egrave cosigrave detta percheacute si egrave manifestatanella sua forza oscura e terribile cui la donna mortaleegrave soggiogataLa rifessione piugrave tarda trasformograve profondamente que-sta opposizione che risale a un concetto arcaico ecomplesso del divino nellrsquoApologia platonica Socra-te risponde allrsquoaccusa di non onorare gli degravei ma nuo-vi ed oscuri δαίμονες obiettando che questi sono fglidegli degravei e non si puograve pensare che uno creda ai fgli enon ai padri (per alcuni esempi di θεός nellrsquoApologiacf i paragraf 18 19 21 23 41 42) Nel neoplatoni-smo δαίμονες sono esseri intermedi nella complessaserie degli enti divini mentre nel Nuovo Testamento

sono i ldquodiavolirdquoLa radice δι- in origine indicava il dio del cielo lumi-noso e per questo egrave entrata nel nome di Ζεύς Διόςcome in quello di Iouis e in un aggettivo che in origi-ne signifcava appunto ldquoluminosordquo pare proprio cheπολύτλας δῖος Ὀδυσσεύς dovesse esprimere inizial-mente ldquoil molto audace chiaro Odisseordquo anche se poiquesta formula divenne alternativa di θεῖος ὈδυσσεύςIl valore originale tuttavia si rivela in espressioni del ti-po αἰθέρα δῖον ldquolrsquoetere luminosordquo o Ἠὼ δῖαν ldquolrsquoau-rora luminosardquo Invece in Eschilo Prometeo incatena-

to 1032 s ψευδηγορεῖν γὰρ οὐκ ἐπίσταται στόματὸ Δῖον lrsquoaggettivo viene chiaramente connesso conZeus e la frase signifca ldquola bocca di Zeus non puogravementirerdquoAltri aggettivi del gruppo sono θεῖος e δαιμόνιος cheimplicano un riferimento alla sfera della divinitagrave nonmeglio distinta o talvolta un segno di eccellenza InOdissea IX 203 ss Odisseo ricorda il vino rosso dol-cissimo che gli era stato donato da Marone a Ismaroin segno di gratitudine per aver risparmiato lui la suasposa e i suoi fgli ldquododici anfore piene di vino purodolcissimo divina bevandardquo questo θεῖον ποτόν saragraveun vino straordinario ldquodivinordquo con lrsquoidea di eccellenzache anche noi diamo a questo aggettivoUn rapporto piugrave preciso doveva essere in origine inδιογενής e in διοτρεφής che in Omero indicano i so-vrani ldquodiscendenti da Zeusrdquo o ldquoallevati da Zeusrdquo si alle-vano i propri fgli e quindi i due aggettivi sono sinonimiprima di divenire formulari Altri aggettivi denotanti ec-cellenza sono ἰσόθεος e il simmetrico ἰσοδαίμων an-cora θεοείκελος ldquosimile a un diordquo θεοειδής ldquoche halrsquoaspetto di un diordquo e ἀντίθεος ldquoche puograve star innanzi aun diordquo come nellrsquoesposizione della propria stirpe chefa Enea rivolto ad Achille ldquoda Troo nacquero tre nobilifglirdquo Ἶλος τ᾿ Ἀσσάρακός τε καὶ ἀντίθεος Γανυμήδης(Iliade XX 232)Ancora da δαίμων in relazione allrsquoidea di ldquosorterdquo ldquode-stinordquo derivano gli aggettivi εὐδαίμων ldquofortunatordquo (ldquocuiegrave toccato un buon degravemonerdquo) e lrsquoopposto δυσδαίμωνldquosfortunatordquo

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Il tempio

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testi a confrontoSocrate visto da Aristofane

Egrave in particolare alle Nuvole di Aristofane che Socra-te allude quando nellrsquoApologia ricostruisce lrsquoorigi-ne lontana delle calunnie che ormai da tempo circola-vano sul suo conto Dalla commedia aristofanea pro-

poniamo il primo incontro fra Strepsiade e Socrate(vv 219-248) e la parte fnale (1476-1509) in cui Strepsia-de appicca il fuoco al ldquopensatoiordquo

strepsiade E quello chi egrave quello che sta appeso per ariadiscepolo Egrave lui

strep Lui chidisc Socrate

strep Me lo potresti chiamare tu a voce alta per favoredisc Chiamatelo da solo io non ho tempo (Il discepolo rientra nel pensatoio)

strep Socrate Socrate amico miosocrate Percheacute mi chiami creatura di un giorno

strep Prima di tutto per favore dimmi cosa stai facendosoc Aerostatizzo e me ne sto qui a scrutare il sole

strep E tu gli degravei li squadri dallrsquoalto drsquoun corbello invece che coi piedi per terra casomaisoc Senza sospendere la mente e il pensiero in modo da mescolarli allrsquoaria che egrave della stessa

leggerezza non avrei mai potuto fare scoperte esatte sui fenomeni celesti Se me ne fossistato a terra a osservare da laggiugrave le cose di lassugrave non ci sarei mai arrivato Devi sapere che laterra attrae a seacute con forza lrsquoumore del pensiero proprio come succede col crescione

strep Come dici Il pensiero che attira lrsquoumido nel crescione Ma adesso scendi caro Socrate tiprego vieni a insegnarmi quello per cui sono venuto

soc Cioegravestrep Voglio imparare a parlare Egrave una cosa incontrollabile interessi creditori e mi spingono

mi tirano mi sequestrano la robasoc Come hai potuto fare tanti debiti senza rendertene conto

strep Mi ha distrutto una febbre da cavalli un male divorante Ma tu insegnami uno dei tuoi discorsiquello che non paga i debiti Fammi il prezzo che ti pare e io te lo do lo giuro sugli degravei

soc Ma che degravei vai giurando Tanto per cominciare qui da noi gli degravei sono moneta fuori corso[]

strep Che pazzia Che follia per colpa di Socrate ripudiare anche gli degravei (rivolgendosia unrsquoimmagine del dio presente in scena) Hermes caro Hermes non ti adirare con menon mi distruggere Perdonami con tutte quelle chiacchiere ero delirante Anzi dammiun consiglio se devo denunciarli o cosrsquoaltro Come dici Non devo impegnarmi in unprocesso Hai ragione devo bruciargli subito la casa a quei mascalzoni Santia Santiavieni qui Piglia scala e piccone arrampicati sul Pensatoio e comincia a scoperchiare iltetto fallo per il padrone buttagli giugrave la casa Qualcuno mi porti una torcia accesa Eadesso a loro saranno pure dei gran furbacchioni ma oggi qualcuno me la paga

soc Che ci fai tu sul tettostrep laquoAerostatizzo e me ne sto qui a scrutare il soleraquo

soc Povero me Sto per sofocare strep Chi vi ha insegnato a bestemmiare gli degravei e a curiosare il corso della luna Dagli addosso forza

picchia Per un sacco di ragioni ndash prima di tutto come sai per lrsquoempietagrave verso gli degraveiTrad A Grilli

confronti

1 Dopo aver riletto Apologia 18d ( p 19) verifca seil ritratto di Socrate ligrave proposto coincide con quellofatto da Aristofane Sottolinea in un elaborato di max10 righe similitudini e differenze

2 Rintraccia nellrsquoultima parte del brano aristofaneo glielementi che testimoniano come lrsquoidea di sbarazzarsi

ldquolegalmenterdquo di Socrate era presente ad Atene intempi di molto precedenti lrsquoeffettivo processo al flosofo

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T3 Il sapere di Socrate 20c-21d

Cherefonte un allievo di Socrate domanda allrsquooracolo diDelf se crsquoegrave qualcuno piugrave sapiente del maestro egrave una do-manda provocatoria ma imprevedibilmente lrsquooracolo ri-sponde di no Quando Cherefonte gli riferisce la risposta

ricevuta Socrate rimane turbato e comincia a interrogaregli uomini politici per dimostrare che lrsquooracolo egrave in errore( Progetto Letterature pp 81 ss)

[20c] ῾Υπολάβοι ἂν οὖν τις ὑμῶν ἴσως laquoἈλλ᾿ ὦ Σώκρατες τὸ σὸν τί ἐστι πρᾶγμαΠόθεν αἱ διαβολαί σοι αὗται γεγονασιν Οὐ γὰρ δήπου σοῦ γε οὐδὲν τῶν ἄλλωνπεριττότερον πραγματευομένου ἔπειτα τοσαύτη φήμη τε καὶ λόγος γέγονεν εἰμή τι ἔπραττες ἀλλοῖον ἢ οἱ πολλοί Λέγε οὖν ἡμῖν τί ἐστιν ἵνα μὴ ἡμεῖς περὶ σοῦαὐτοσχεδιάζωμενraquo [20d] Ταυτί μοι δοκεῖ δίκαια λέγειν ὁ λέγων κἀγὼ ὑμῖνπειράσομαι ἀποδεῖξαι τί ποτ᾿ ἐστὶν τοῦτο ὃ ἐμοὶ πεποίηκεν τό τε ὄνομα καὶ τὴν

διαβολήν Ἀκούετε δή Καὶ ἴσως μὲν δόξω τισὶν ὑμῶν παίζειν εὖ μέντοι ἴστεπᾶσαν ὑμῖν τὴν ἀλήθειαν ἐρῶ ᾽Εγὼ γάρ ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι δι᾿ οὐδὲν ἀλλ᾿ ἢδιὰ σοφίαν τινὰ τοῦτο τὸ ὄνομα ἔσχηκα Ποίαν δὴ σοφίαν ταύτηνἭπερ ἐστὶνἴσως ἀνθρωπίνη σοφία τῷ ὄντι γὰρ κινδυνεύω ταύτην εἶναι σοφός [20e]Οὗτοι

δὲ τάχ᾿ ἄν οὓς ἄρτι ἔλεγον μείζω τινὰ ἢ κατ᾿ ἄνθρωπον σοφίαν σοφοὶ εἶεν ἢοὐκ ἔχω τί λέγω οὐ γὰρ δὴ ἔγωγε αὐτὴν ἐπίσταμαι ἀλλ᾿ ὅστις φησὶ ψεύδεταί τεκαὶ ἐπὶ διαβολῇ τῇ ἐμῇ λέγει Καί μοι ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι μὴ θορυβήσητε μηδ᾿ἐὰν δόξω τι ὑμῖν μέγα λέγειν οὐ γὰρ ἐμὸν ἐρῶ τὸν λόγον ὃν ἂν λέγω ἀλλ᾿ εἰςἀξιόχρεων ὑμῖν τὸν λέγοντα ἀνοίσω Τῆς γὰρ ἐμῆς εἰ δή τίς ἐστιν σοφία καὶ οἵα

20c Ὑπολάβοι ἴσως ldquoForse qualcu-no di voi potrebbe intervenirerdquo Socrateha ricordato ancora una volta come sonocorse su di lui calunnie strane del tipo diquelle di cui si dice nella commedia diAristofane e ha afermato vigorosamen-te che esse non sono vere come non egrave ve-ro che egli si sia proposto di istruire altriQuando ha sentito un cittadino che siproponeva di afdare il proprio fglio aun maestro di sapere ha sempre pensatoquanto sarebbe stato bello per lui cono-scere quella dottrina ma purtroppo eglinon sa nulla di simile Qualcuno perogravepotrebbe a questo punto chiedergli co-me mai hanno potuto avere origine que-ste strane calunnie | τὸ σὸνhellipπρᾶγμαldquoche egrave che tu fairdquo | οὐ γὰρ δήπου hellipγέγονεν ldquocerto un simile giro di chiac-chiere (τοσαύτη φήμη τε καὶ λόγος) nonsi egrave certo prodotto (οὐhellip γέγονεν) men-tre tu non facevi nulla di strano (σοῦhellipοὐδὲνhellip περιττότερον πραγματευομέ-νου gen ass) rispetto agli altrirdquo περιτ-τός ldquosuperfuordquo passa facilmente allrsquoideadi ldquostranordquo ldquostraordinariordquo e il suo com-parativo (περιττότερον) egrave determinatodal secondo termine di paragone τῶνἄλλων il senso viene cosigrave completato dauna protasi di periodo ipotetico dellrsquoir-realtagrave εἰ μή τι πολλοί ldquose tu non fa-cessi nulla di diferente da quello che fa

la genterdquo οἱ πολλοί ldquoi piugraverdquo indica qui lamaggioranza della gente la gente comu-ne che non fa nulla di strano | ἵνα μὴ αὐτοσχεδιάζωμεν ldquopercheacute noi nonci mettiamo ad inventarerdquo ldquopercheacute nonsiamo costretti ad inventarerdquo20d Ταυτί λέγων ldquoChi dice questo(ταυτί) mi sembra che dica il giustordquoταυτί egrave marcato dallo iota ldquodeitticordquoche attira lrsquoattenzione | τό τε ὄνομα διαβολήν ldquosia il nome sia la calun-niardquo il nome egrave di essere σοφός la calun-nia si riferisce alle dottrine che gli veni-vano attribuite | Καὶ ἴσως παίζεινldquoE forse ad alcuni di voi sembreragrave che ioscherzirdquo questa asserzione vuole marca-re per contrasto la serietagrave di ciograve che So-crate sta per dire e che sottolineeragrave conεὖ μέντοι ἴστε | δόξω videbor il ver-bo δοκέω come il lt videor ha costru-zione personale | Ἐγὼ γάρ ἔσχηκαldquoIo infatti o cittadini di Atene non hoquesto nome se non per una sorta di sa-pienza (διὰ σοφίαν τινά)rdquo lrsquoafermazio-ne egrave ancora solenne se anche temperatada una sfumatura di indeterminazione(τινά) Socrate sta preparando un veroe proprio colpo di scena quando do-po aver negato in ogni modo di esser sa-piente e aver defnito calunniosa questavoce faragrave proclamare la propria sapien-za proprio dal dio di Delf ἔσχηκα perf

resultativo di ἔχω | Ἥπερ σοφία lanuova defnizione di sapienza egrave tuttaviachiaramente condizionata dallrsquoaggetti-vo ἀνθρωπίνη e prospettata problema-ticamente ancora da ἴσως come dallrsquoe-spressione tipica κινδυνεύω σοφόςldquoin questa crsquoegrave rischio (κινδυνεύω) cheio sia sapienterdquo20e Οὗτοι εἶεν ldquoCostoro forse deiquali dicevo poco fa potrebbero esseresapienti (ἄν σοφοὶ εἶεν) di una sapien-za superiore alla misura umana (μείζω ἄνθρωπον)rdquo questa defnizione chiara-mente ironica esclude da qualsiasi di-scorso la cosiddetta σοφία degli avver-sari di Socrate | ἢ οὐκ λέγω ldquoo nonso che direrdquo una defnizione alternativasarebbe certo piugrave chiaramente critica eSocrate preferisce dichiararsi incapace diesprimersi | οὐ γὰρ ἐπίσταμαι iniziail grande tema socratico del ldquonon sapererdquo| ἐπὶ διαβολῇ λέγει ldquoparla per calun-niarmirdquo ἐπὶ διαβολῇ τῇ ἐμῇ egrave compl difne | μηδ᾿ ἐὰν λέγειν ldquonemmeno sevi sembri che io dica qualcosa di moltogranderdquo τι μέγα cosigrave indeterminatopreannuncia una notizia straordinaria| λέγειν λόγον λέγω la seriepreannunciaἀξιώχρεων τὸν λέγοντα ldquoco-lui che parla degno della vostra conside-razionerdquo nominato alla fne del periodoldquoil dio di Delfrdquo

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μάρτυρα ὑμῖν παρέξομαι τὸν θεὸν τὸν ἐν ΔελφοῖςΧαιρεφῶντα γὰρ ἴστε πουΟὗτος[21a] ἐμός τε ἑταῖρος ἦν ἐκ νέου καὶ ὑμῶν τῷ πλήθει ἑταῖρός τε καὶ συνέφυγε τὴν

φυγὴν ταύτην καὶ μεθ᾿ ὑμῶν κατῆλθε Καὶ ἴστε δὴ οἷος ἦν Χαιρεφῶν ὡς σφοδρὸςἐφ᾿ ὅτι ὁρμήσειενΚαὶ δή ποτε καὶ εἰς Δελφοὺς ἐλθὼν ἐτόλμησε τοῦτο μαντεύσασθαιndash καί ὅπερ λέγω μὴ θορυβεῖτεὦ ἄνδρες ndash ἤρετο γὰρ δὴ εἴ τις ἐμοῦ εἴη σοφώτεροςἈνεῖλεν οὖν ἡ Πυθία μηδένα σοφώτερον εἶναι Καὶ τούτων πέρι ὁ ἀδελφὸς ὑμῖναὐτοῦ οὑτοσὶ μαρτυρήσει ἐπειδὴ ἐκεῖνος τετελεύτηκεν [21b] Σκέψασθε δὴ ὧν

ἕνεκα ταῦτα λέγω μέλλω γὰρ ὑμᾶς διδάξειν ὅθεν μοι ἡ διαβολὴ γέγονεν Ταῦτα γὰρἐγὼ ἀκούσας ἐνεθυμούμην οὑτωσί laquoΤί ποτε λέγει ὁ θεός καὶ τί ποτε αἰνίττεταιἘγὼ γὰρ δὴ οὔτε μέγα οὔτε σμικρὸν σύνοιδα ἐμαυτῷ σοφὸς ὤν τί οὖν ποτε λέγει

φάσκων ἐμὲ σοφώτατον εἶναι Οὐ γὰρ δήπου ψεύδεταί γε οὐ γὰρ θέμις αὐτῷraquoΚαὶ πολὺν μὲν χρόνον ἠπόρουν τί ποτε λέγει ἔπειτα μόγις πάνυ ἐπὶ ζήτησιν αὐτοῦ

τοιαύτην τινὰ ἐτραπόμην ῏Ηλθον ἐπί τινα τῶν δοκούντων σοφῶν εἶναι [21c] ὡς

ἐνταῦθα εἴπερ που ἐλέγξων τὸ μαντεῖον καὶ ἀποφανῶν τῷ χρησμῷ ὅτι laquoΟὑτοσὶἐμοῦ σοφώτερός ἐστι σὺ δ᾿ ἐμὲ ἔφησθαraquo Διασκοπῶν οὖν τοῦτον ndash ὀνόματι γὰροὐδὲν δέομαι λέγειν ἦν δέ τις τῶν πολιτικῶν πρὸς ὃν ἐγὼ σκοπῶν τοιοῦτόν τι ἔπαθονὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι καὶ διαλεγόμενος αὐτῷ ndash ἔδοξέ μοι οὗτος ὁ ἀνὴρ δοκεῖν μὲνεἶναι σοφὸς ἄλλοις τε πολλοῖς ἀνθρώποις καὶ μάλιστα ἑαυτῷ εἶναι δ᾿ οὔ κἄπειταἐπειρώμην αὐτῷ δεικνύναι ὅτι οἴοιτο μὲν εἶναι σοφός εἴη δ᾿ οὔ ᾽Εντεῦθεν οὖντούτῳ τε ἀπηχθόμην καὶ πολλοῖς τῶν παρόντων [21d] πρὸς ἐμαυτὸν δ᾿ οὖν ἀπιὼν

ἐλογιζόμην ὅτι τούτου μὲν τοῦ ἀνθρώπου ἐγὼ σοφώτερός εἰμι κινδυνεύει μὲν γὰρ

21a ἐκ νέου ldquofin da giovanerdquo segueuna breve caratterizzazione del personag-gio Cherefonte amico e discepolodi Socrate (presentato con lui nelle Nu-vole aristofanee) fu esiliato nel 404 aCcon i democratici (συνέφυγε ταύτην) erientrograve ad Atene insieme a Trasibulo (καὶ κατῆλθε) nel 399 aC era giagrave morto| τὴνφυγὴν ταύτην acc dellrsquooggetto in-terno connesso al verbo (συνέφυγε) perfgura etymologica | ὡς σφοδρὸς ὁρ-μήσειεν ldquocome era impetuoso a qualsiasicosa si accingesserdquo ὡς introduce una in-terr indiretta dipendente da ἴστε ripren-dendo οἷος ἦν per specifcarne il senso| ὅπερ λέγω ldquocome vi dicordquo lett ldquola co-sa che vi dicordquo egrave una forma colloquialeper invitare il suo pubblico a non rumo-reggiare ma mentre prima Socrate ave-va detto μὴ θορυβήσητε cong aor oradice μὴ θορυβεῖτε come se la gente aves-se giagrave cominciato a far rumore ed eglila pregasse di ldquonon continuare a far ru-morerdquo | ἀνεῖλεν ldquorisposerdquo da ἀναιρέωverbo tecnico del responso dellrsquooracolo| τούτων πέρι = περὶ τούτων lrsquoanastro-fe tipico costrutto del discorso poetico egravemarcata dalla ritrazione dellrsquoaccento (ba-ritonesi)21b ὧν ἕνεκα ldquoper quali ragionirdquo pernecessitagrave non per vanagloria Socrate haraccontato ai giudici il responso straor-dinario che lrsquooracolo ha dato su di lui a

Cherefonte | Ταῦτα οὑτωσί ldquoDo-po aver udito quel responso (ταῦτα) ioragionai in questo modordquo lrsquoimperfet-to ἐνεθυμούμην vuol seguire il flo dellerifessioni di Socrate esposte di seguito| τί ποτε αἰνίττεται ldquoche cosa vuole na-scondere sotto lrsquoenigmardquo tipico dellrsquoe-nigma egrave infatti un enunciato in apparen-za assurdo che vuole obbligare a rifette-re per trovare il signifcato riposto | οὔτεμέγα οὔτε σμικρόν ldquoneacute molto neacute pocordquoacc di relazione | σύνοιδα ὤν il ver-bo regge il part predic | Οὐ ψεύδεταίγε nel suo smarrimento Socrate ha unasola certezza che lrsquooracolo ldquocertamen-te non menterdquo percheacute non puograve | πολὺν ἠπόρουν insieme al complemento didurata lrsquoimperfetto descrittivo continuaa rappresentarci le rifessioni imbarazza-te di Socrate che alla fne contro voglia(μόγις) si decide a ricercare il senso delresponso | τῶν δοκούντων εἶναι ldquodiquelli che avevano fama di essere sapien-tirdquo il gen σοφῶν nome del predicato egraveattratto da τῶν δοκούντων21c ὡς ἐνταῦθα τὸ μαντεῖον ldquopen-sando che (ὡς) in questo (ἐνταῦθα) avreifinalmente (εἴπερ που) confutato lrsquoo-racolordquo εἴπερ που signifca lett ldquose maiin qualche puntordquo | Διασκοπῶν οὖντοῦτον ldquomentre dunque esaminavo co-stuirdquo la frase si interrompe come se qual-cuno avesse chiesto a Socrate il nome

dellrsquointerrogato ed egli approfttasse perdire che non intende nominarlo ma cheera un politico importante Qualcuno si egravechiesto se per caso non si trattasse di Ani-to che efettivamente in giovinezza ebbequalche contatto con Socrate ma Anitosarebbe un falso bersaglio Socrate nonintende tanto attaccare il suo accusatorequanto mettere in evidenza lrsquoignoran-za dei politici | ὀνόματι λέγειν ldquononoccorre chiamarlo per nomerdquo ὀνόματι egravedat strumentale | ἦν δέ τις ἔπαθονldquoma era uno dei nostri uomini politiciquello esaminando il quale feci una si-mile esperienzardquo cioegrave ldquoquello che allorainterrogavo e con cui rdquo | ἔδοξέ μοι ἑαυτῷ ldquomi sembrograve che questrsquouomo sem-brasse esser sapiente sia a molti altri uomi-ni sia soprattutto a se stessordquo il politico egravela prima vittima della sua presunzione disapere Socrate tenta quindi di dimostrar-gli (ἐπειρώμην αὐτῷ δεικνύναι) che cre-deva di esser sapiente ma non lo era (ὅτιοἴοιτο εἴη δ᾿ οὔ) | ᾽Εντεῦθεν παρό-ντων ldquoda quel momento io venni in odio(ἀπηχθόμην) a costui e a molti dei presen-tirdquo il risentimento del politico del qualeaveva dimostrato lrsquoignoranza fu dunquelrsquoinizio delle molte antipatie cui andograve in-contro Socrate21d πρὸς ἐμαυτὸν ἐλογιζόμηνldquomentre me ne andavo ragionavo tra mee merdquo | κινδυνεύει εἰδέναι ldquoegrave dun-

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[20c] Forse qualcuno di voi potrebbe prendere la parola per dirmi laquoMa allora So-crate di cosrsquoegrave che ti occupi Da dove sono venute quelle calunnie sul tuo contoPercheacute poi se tu non facevi niente di straordinario rispetto agli altri non nasceva-no tante voci e dicerie ndash se non facevi insomma nulla di diverso da quel che fannoi piugrave ndash Dicci cosrsquoegrave percheacute non vogliamo improvvisare un giudizio sul tuo contoraquo[20d] Chi dice cosigrave pare dire giusto e io cercherograve di mostrarvi da dove sian partite famae calunnia insiemeState a sentire A qualcuno di voi forse sembreragrave che io scherzi sappiate bene perograve che vidirograve tutta la veritagrave Percheacute io Ateniesi per nientrsquoaltro che per una forma di sapienza misono guadagnato questa fama Quale sapienza Certo una sapienza umana Difatti egrave inquesta che forse io sono sapiente [20e] E costoro di cui parlavo poco fa saranno certosapienti di una sapienza superiore a quella umana oppure non so che dire io almenonon la conosco e chi lo aferma mente e parla per denigrarmiE voi Ateniesi non protestate contro di me neppure se vi pare che io parli con presun-zione percheacute non saragrave mio il discorso che vi faccio bensigrave devo riferirne la paternitagrave achi guadagna la vostra fducia Della mia sapienza se pure ce nrsquoegrave una e di che natura siachiamo a testimone per voi il dio di DelfCherefonte lo conoscete certamente [21a] Fu mio compagno fn da giovane E fu com-pagno vostro di partito e con voi visse questrsquoesilio e con voi rientrograve E sapete anche cheuomo fosse Cherefonte quanto fosse impetuoso in ogni sua iniziativa Cosigrave un giornoandograve a Delf ed ebbe lrsquoaudacia di chiedere questo allrsquooracolo ndash e voi signori vi pregonon interrompete ndash gli chiese infatti se crsquoera qualcuno piugrave sapiente di me E la Pizia ri-spose che di piugrave sapiente di me non crsquoera nessuno Ma di questa circostanza vi saragrave testi-mone ndash egrave qui presente ndash il fratello di Cherefonte percheacute questi egrave morto[21b] Guardate ora la ragione di queste mie parole percheacute intendo dirvi lrsquoorigine dellacalunnia contro la mia persona Al sentire il responso rifettevo in questo modo laquoCosamai intende il dio a cosa allude Percheacute io per parte mia non sono convinto neacute tantoneacute poco della mia sapienza cosa intende mai quando dice che io sono tanto sapientePercheacute non mente il dio ndash non puograve mentire ndashraquoPer molto tempo non riuscii a cogliere il senso ma poi e certo con fatica mi mi-si a ricercarlo in questo modo Mi recai da uno di quelli che hanno fama di sapienti[21c] e pensavo che cosigrave avrei in qualche modo confutato lrsquooracolo e avrei risposto al va-ticinio laquoEgrave questi piugrave sapiente di me mentre tu egrave di me che hai parlatoraquo Mentre esami-navo attentamente questrsquouomo ndash non occorre che ve ne dica il nome percheacute era un poli-tico il personaggio con il quale tra indagini e discorsi feci questa esperienza Ateniesi ndash

ἡμῶν οὐδέτερος οὐδὲν καλὸν κἀγαθὸν εἰδέναι ἀλλ᾿ οὗτος μὲν οἴεταί τι εἰδέναι οὐκεἰδώς ἐγὼ δέ ὥσπερ οὖν οὐκ οἶδα οὐδὲ οἴομαι ἔοικα γοῦν τούτου γε σμικρῷ τινι

αὐτῷ τούτῳ σοφώτερος εἶναι ὅτι ἃ μὴ οἶδα οὐδὲ οἴομαι εἰδέναι ᾽Εντεῦθεν ἐπ᾿ ἄλλονᾖα τῶν ἐκείνου δοκούντων σοφωτέρων εἶναι καί μοι ταὐτὰ ταῦτα ἔδοξε καὶ ἐνταῦθακἀκείνῳ καὶ ἄλλοις πολλοῖς ἀπηχθόμην

que possibile (κινδυνεύει) che nessu-no di noi due sappia nulla di bello neacute dibuonordquo la progressione nelle verifcheegrave sempre marcata dallrsquoincertezza e dalrischio (κινδυνεύει) fncheacute si raggiun-ge sia pure in via di probabilitagrave lrsquounica

acquisizione nel senso di sapere di nonsapere | ἔοικα εἰδέναι ldquomi sembradunque di essere piugrave saggio di costui(τούτου σοφώτερος εἶναι) proprioper questo piccolo vantaggio (σμικρῷτινι αὐτῷ τούτῳ) per il fatto che ciograve che

non so non credo nemmeno di saperlordquo| ᾽Εντεῦθεν ᾖα ldquoQuindi mi rivolsia un altrordquo ᾖα egrave impf ind di εἶμι ldquoan-darerdquo E anche questa nuova intervista siconcluse con uno scacco dellrsquointerlocu-tore di Socrate

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mi sembrograve che questrsquouomo apparisse sapiente agli occhi tra gli altri soprattut-to di se stesso ma che in realtagrave non lo fosse E allora mi provai a dimostrargli

che riteneva di essere sapiente ma che non lo era Ne risultograve dunque che melo feci nemico e con lui mi inimicai molti dei presenti [21d] Ma fra me eme andandomene via ragionavo che io ero piugrave sapiente di questrsquouomopercheacute forse nessuno di noi due conosceva qualcosa di bello e di buonoma lui riteneva di sapere ndash e non sapeva ndash mentre io come non so cosigravenon penso neppure di sapere mi pareva perciograve di essere piugrave sapiente dilui proprio in questo piccolo particolare e cioegrave che le cose che non sonon penso neanche di saperle Poi mi recai da un altro che aveva famadi essere piugrave sapiente dellrsquoaltro e ne ricavai unrsquoimpressione identica ndash ecosigrave mi attirai lrsquoodio suo e di molti altri

Trad E Avezzugrave

analisi del testo

Tra stranezza e saggezza Socrate continua la sua di-fesa ipotizzando che gli venga chiesto quale suo stranocomportamento sia stato allrsquoorigine delle calunnie che lohanno travolto Lrsquoobiezione ndash secondo un uso comunenel greco ndash viene introdotta dopo la pausa da ἴσως ac-compagnato dallrsquoottativo potenziale di un verbo di ldquodirerdquoldquointerrompererdquo ldquomeravigliarsirdquo e da τις o equivalente delsoggetto (cf 20c) Nella obiezione e nella replica di Socra-te va sottolineata la ricorrenza di due terminiIl primo egrave περιττότερον (20c) composto con il prefssoπερί ha in seacute lrsquoidea del sopra dellrsquooltre la misura quindicome nel nostro passo dello straordinario dello stranoLa stranezza lrsquoἀτοπία di Socrate egrave peraltro un motivo

topico legato alla piugrave generale considerazione che la suavita non puograve essere paragonata a nessuna altra esistenzanon ha precedenti come ben si legge in Symp 221c Al-cibiade nellrsquoelogio del suo maestro sostiene che se conAchille puograve essere messo a confronto Brasida con Nesto-re Antenore con altri Pericle Socrate invece non egrave raf-frontabile con nessuno neacute fra gli antichi neacute fra i moderniIl secondo termine egrave σοφία (20d) Socrate dice di doverefama e calunnie a una forma di sapienza che possiede-rebbe Lrsquouso di τις (διὰ σοφίαν τινά) comunque attenuail valore del sostantivo σοφία poicheacute la sapienza comepossesso stabile non egrave prerogativa umana per lrsquouomoinfatti esiste solo lrsquoamore mai completamente appagatoper essa (da qui φιλοσοφία) La sapienza di Socrate nonegrave la sapienza positiva di chi tanto sa ma rappresenta da

un lato la consapevolezza dellrsquoinconsistenza delle opi-

nioni dallrsquoaltro lrsquoesigenza di andare sempre a fondo nellecose al di lagrave delle apparenzeAltrove per esempio in Simposio 177d Socrate sosterragraveinvece di sapere qualcosa nellrsquoambito delle cose drsquoamo-re (οὐδὲν φημὶ ἄλλο ἐπίστασθαι ἢ τὰ ἐρωτικά) Ci sareb-be quindi un dato positivo di conoscenza da cui partire eproprio lrsquoamore sarebbe la fonte che permette a Socra-te di apportare un benefcio agli altri Sottile dunque nelpasso del Simposio egrave lrsquoironia del flosofo egli non sa nullase non ciograve che riguarda lrsquoamore quindi in realtagrave conoscetutto dato che Eros egrave quella forza che porta alla piugrave altavetta del sapere

Moduli stilistici Nel brano egrave da evidenziare lrsquoobiezionedi un ipotetico interlocutore secondo un modulo tipicodellrsquooratoria giudiziaria allitterazione e figura etymolo-

gica presenti in Ταυτί μοι δοκεῖ δίκαια λέγειν ὁ λέγων(20d) ndash insieme allo iota ldquodeitticordquo di ταυτί proprio del lin-guaggio drammatico e oratorio ndash contribuiscono a sottoli-neare il credito che si attribuisce a tale obiezione in quan-to elemento signifcativo per il procedere del discorso didifesaSono da segnalare nel passo anche le espressioni del les-

sico colloquiale (τὸ σὸν τί ἐστι πρᾶγμα in 20c) e i fre-quenti richiami al destinatario per tenerne desta lrsquoat-tenzione (ἀκούετε in 20d ἴστε in 20d 20e e 21a μὴθορυβήσητε in 20e)

Statuetta raffgurante Socrate II secolo aC Londra British Museum

La statuetta raffgurante Socrate in chitone egrave un piccolo gioiello dellrsquoarte ellenisticaproveniente da Alessandria drsquoEgitto Il manufatto in marmo bianco egrave alto appena 27 cmma presenta le caratteristiche della grande statuaria Il volto egrave ripreso dal ritratto di Lisippodi cui egrave rimasta una copia di epoca romana conservata al Louvre ( p 115) La fattura egravepregevole raffnatissimi sono la resa dei lineamenti e dei riccioli della barba e il trattamentodel panneggio del mantello che copre le spalle e il ventre del flosofo e che ricade inmorbide pieghe sul suo corpo ritratto come quello di un atleta

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T4 Il congedo 40c-42a

LrsquoApologia platonica contiene ancora una sezione in cuiSocrate prende congedo dai suoi giudici da quelli cheavevano votato per la sua condanna a morte come daglialtri Rivolto a questi ultimi egli spiega che sicuramente

quanto gli egrave accaduto egrave destinato a essere per lui un benee cerca di fornirne la dimostrazione ( Progetto Lette-

rature pp 81 ss)

[40c] ᾿Εννοήσωμεν δὲ καὶ τῇδεὡς πολλὴ ἐλπίς ἐστιν ἀγαθὸν

αὐτὸ εἶναι Δυοῖν γὰρ θάτερόν ἐστιν τὸ τεθνάναι ἢ γὰρ

οἷον μηδὲν εἶναι μηδὲ αἴσθησιν μηδεμίαν μηδενὸς ἔχειν

τὸν τεθνεῶτα ἢ κατὰ τὰ λεγόμενα μεταβολή τις τυγχάνει οὖσα καὶ μετοίκησις τῇψυχῇ τοῦ τόπου τοῦ ἐνθένδε εἰς ἄλλον τόπον Καὶ εἴτε δὴ μηδεμία αἴσθησίς ἐστινἀλλ᾿ [40d] οἷον ὕπνος ἐπειδάν τις καθεύδων μηδ᾿ ὄναρ μηδὲν ὁρᾷ θαυμάσιονκέρδος ἂν εἴη ὁ θάνατος ndash ἐγὼ γὰρ ἂν οἶμαι εἴ τινα ἐκλεξάμενον δέοι ταύτην τὴννύκτα ἐν ᾗ οὕτω κατέδαρθεν ὥστε μηδὲ ὄναρ ἰδεῖν καὶ τὰς ἄλλας νύκτας τε καὶἡμέρας τὰς τοῦ βίου τοῦ ἑαυτοῦ ἀντιπαραθέντα ταύτῃ τῇ νυκτὶ δέοι σκεψάμενον

εἰπεῖν πόσας ἄμεινον καὶ ἥδιον ἡμέρας καὶ νύκτας ταύτης τῆς νυκτὸς βεβίωκεν ἐν

τῷ ἑαυτοῦ βίῳ οἶμαι ἂν μὴ ὅτι ἰδιώτην τινά ἀλλὰ τὸν μέγαν βασιλέα εὐαριθμήτουςἂν εὑρεῖν αὐτὸν ταύτας πρὸς τὰς ἄλλας ἡμέρας καὶ νύκτας ndash [40e] εἰ οὖν τοιοῦτον

ὁ θάνατός ἐστιν κέρδος ἔγωγε λέγω καὶ γὰρ οὐδὲν πλείων ὁ πᾶς χρόνος φαίνεταιοὕτω δὴ εἶναι ἢ μία νύξ Εἰ δ᾿ αὖ οἷον ἀποδημῆσαί ἐστιν ὁ θάνατος ἐνθένδε εἰς

ἄλλον τόπον καὶ ἀληθῆ ἐστιν τὰ λεγόμενα ὡς ἄρα ἐκεῖ εἰσι πάντες οἱ τεθνεῶτεςτί μεῖζον ἀγαθὸν τούτου εἴη ἄν ὦ ἄνδρες δικασταί Εἰ γάρ τις ἀφικόμενος εἰς

Ἅιδου [41a] ἀπαλλαγεὶς τουτωνὶ τῶν φασκόντων δικαστῶν εἶναι εὑρήσει τοὺς

40c Ἐννοήσωμεν εἶναι ldquoRifettiamoanche da questo punto di vista (καὶ τῇδε)che ho molti motivi per sperare che essasia un benerdquo ἐννοήσωμεν cong esorta-tivo τῇδε avverbio di modo il punto divista che Socrate sta per esporre | Δυοῖν τεθνεῶτα ldquoDi due cose una θάτερον)egrave il morire o egrave come se il morto (τὸντεθνεῶτα) non sia piugrave nulla e non abbiaalcuna percezione di nullardquoθάτερον= τὸἕτερον ldquouna delle due coserdquo alterum τὸντεθνεῶτα egrave meglio intenderlo come soggsia di μηδὲν εἶναι sia di ἔχειν μηδεμίανμηδενός poliptoto | ἢ κατὰ τόπον ldquoosecondo quanto si dice egrave (τυγχάνει οὖσα)una trasformazione e una trasmigrazio-ne per lrsquoanima da questo luogo quaggiugrave(τοῦ ἐνθένδε) in un altro luogordquo κατὰ τὰλεγόμενα cosigrave dicevano soprattutto or-fici e pitagorici Lrsquoalternativa che quiSocrate prospetta costituisce indubbia-mente una posizione diversa da quella chepoi saragrave esposta per bocca dello stessoSocrate nel Fedone dove lrsquoimmortalitagravedellrsquoanima egrave una certezza luminosa | Καὶεἴτε ldquoE serdquo introduce un periodo ipote-tico misto la cui apodosi egrave θαυμάσιονκέρδος ἂν εἴη ὁ θάνατος ed egrave ripresa in40e da εἰ οὖν κέρδος ἔγωγε λέγω40d ἐπειδάν ὁρᾷ ldquoquando uno dor-

mendo non fa nemmeno un sognordquo inprospettiva eventuale con ἄν di ἐπειδάνe il cong ὁρᾷ il greco dice ὁρᾶν ὕπνονldquovedere un sognordquo dove lrsquoitaliano usa unverbo assai piugrave generico ldquofare un sognordquo| θαυμάσιον ὁ θάνατος ldquola morte sa-rebbe un proftto meravigliosordquo apodosidella possibilitagrave dove κέρδος egrave terminedel linguaggio commerciale propr ldquogua-dagnordquo | εἴ τινα βίῳ ldquose bisognasseche uno dopo aver scelto (ἐκλεξάμενον)questa ταύτην) notte in cui (ἐν ᾗ) ha dor-mito cosigrave da non fare alcun sogno e con-frontando (ἀντιπαραθέντα) con questanotte le altre notti e giorni della sua vitadovesse dire rifettendo (σκεψάμενον)quanti giorni e quante notti ha vissutomeglio e piugrave piacevolmente di questanotte nella sua vitardquo ταύτην costituisceprolessi rispetto al relativo ἐν ᾗ che segue| οἶμαι νύκτας ldquoio credo che non soloun privato cittadino (ἰδιώτην τινα) mail Gran Re potrebbe trovare (ἂν εὑρεῖν)ben poche (εὐαριθμήτους) queste not-ti in relazione agli altri giorni e nottirdquoοἶμαι annunciato dapprima come inci-so ritorna con ben altro peso come pro-posizione principale a reggere lrsquoinfnitoἂν εὑρεῖν40e εἰ οὖν λέγω ldquose dunque la

morte egrave una cosa di questo genere(τοιοῦτον) io certo (ἔγωγε) lo chiamoun vantaggiordquo ritorna insistente il ter-mine fnanziario κέρδος ἔγωγε ldquoio perconto miordquo il γε limitativo sottolinea ilpunto di vista di chi sta parlando | οὐ-δὲν πλείων ldquoper nulla maggiorerdquo οὐδένegrave acc avverbiale di relazione | Εἰ δ᾿ αὖ εἴη ἄν ldquoSe poi la morte egrave come emi-grare (ἀποδημῆσαι) di qui in un altroluogo e sono veri i racconti che si fannoche sono lagrave tutti quelli che sono morti(οἱ τεθνεῶτες) quale bene maggiore diquesto potrebbe essercirdquo ritorna il temadellrsquoaldilagrave la protasi di primo tipo nonimplica realtagrave ma la prospettiva purnon dimostrata egrave presentata come at-traente e questo efetto Socrate intendeprodurre sui suoi ascoltatori | ἀφικό-μενος εἰς ῞Αιδου ldquogiungendo allrsquoAderdquoεἰς richiede normalmente lrsquoacc e per-ciograve giagrave gli antichi intendevano che fossesottinteso un acc come δόμον come nellt ventum erat ad Vestae sott templum41a ἀπαλλαγεὶς δικαστάς ldquoallon-tanandosi (ἀπαλλαγείς) da questi qui chepretendono (φασκόντων) essere giudi-ci troveragrave quelli che sono davvero giudi-cirdquo in questrsquoultima parte dellrsquoApologiainizia il tema che saragrave comune alla prima

dal testo alla parolap 33

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ὡς ἀληθῶς δικαστάς οἵπερ καὶ λέγονται ἐκεῖ δικάζειν Μίνως τε καὶ ῾Ραδάμανθυς

καὶ Αἰακὸς καὶ Τριπτόλεμος καὶ ἄλλοι ὅσοι τῶν ἡμιθέων δίκαιοι ἐγένοντο ἐν τῷ

ἑαυτῶν βίῳ ἆρα φαύλη ἂν εἴη ἡ ἀποδημία ῍Η αὖ ᾽Ορφεῖ συγγενέσθαι καὶ Μουσαίῳ

καὶ ῾Ησιόδῳ καὶ ῾Ομήρῳ ἐπὶ πόσῳ ἄν τις δέξαιτ᾿ ἂν ὑμῶν᾽Εγὼ μὲν γὰρ πολλάκις ἐθέλω τεθνάναι εἰ ταῦτ᾿ ἔστιν

ἀληθῆ ᾽Επεὶ [41b] ἔμοιγε καὶ αὐτῷ θαυμαστὴ ἂν εἴη ἡ

διατριβὴ αὐτόθι ὁπότε ἐντύχοιμι Παλαμήδει καὶ Αἴαντι τῷ

Τελαμῶνος καὶ εἴ τις ἄλλος τῶν παλαιῶν διὰ κρίσιν ἄδικον

τέθνηκεν ἀντιπαραβάλλοντι τὰ ἐμαυτοῦ πάθη πρὸς τὰ

ἐκείνων ndash ὡς ἐγὼ οἶμαι οὐκ ἂν ἀηδὲς εἴη ndash καὶ δὴ τὸ μέγιστον τοὺς ἐκεῖ ἐξετάζοντακαὶ ἐρευνῶντα ὥσπερ τοὺς ἐνταῦθα διάγειν τίς αὐτῶν σοφός ἐστιν καὶ τίς οἴεται μένἔστιν δ᾿ οὔ ᾽Επὶ πόσῳ δ᾿ ἄν τις ὦ ἄνδρες δικασταί δέξαιτο ἐξετάσαι τὸν ἐπὶ Τροίαν

ἀγαγόντα τὴν πολλὴν στρατιὰν [41c] ἢ ᾽Οδυσσέα ἢ Σίσυφον ἢ ἄλλους μυρίους ἄν

τις εἴποι καὶ ἄνδρας καὶ γυναῖκας οἷς ἐκεῖ διαλέγεσθαι καὶ συνεῖναι καὶ ἐξετάζειν

ἀμήχανον ἂν εἴη εὐδαιμονίαςΠάντως οὐ δήπου τούτου γε ἕνεκα οἱ ἐκεῖ ἀποκτείνουσι

τά τε γὰρ ἄλλα εὐδαιμονέστεροί εἰσιν οἱ ἐκεῖ τῶν ἐνθάδε καὶ ἤδη τὸν λοιπὸν χρόνον

ἀθάνατοί εἰσιν εἴπερ γε τὰ λεγόμενα ἀληθῆ

rifessione di Platone e degli altri socraticiquello del Giusto condannato esso egrave quimarcato dal poliptoto δικασταί δικασ-τῶν δικαστάς δικάζειν e dalla seriedei mitici giudici giusti dellrsquoaldilagrave in op-posizione a quelli ingiusti che hanno con-dannato a morte Socrate | οἵπερ καὶ EacuteΤριπτόλεμος ldquocoloro che si dice ammi-nistrino la giustizia Minosse Radaman-to Eaco e Trittolemordquo Radamantoe Minosse erano fgli di Zeus ed Europail primo fu re di Creta e stabiligrave le leggi chefurono imitate da molte cittagrave greche glisuccesse il fratello minore Minosse Ea-co fglio di Zeus e della ninfa Egina fu redellrsquoisola cui diede il nome di sua mogliee padre di Peleo e Telamone a questi che latradizione considerava i giudici dellrsquoAdePlatone aggiunge il re attico Trittolemoche aiutograve Demetra nella ricerca di Persefo-ne e ottenne da lei il dono del grano era as-sociato alle due dee nei misteri di Eleusi| ἄρα φαύλη ἀποδημία ldquosarebbe que-sto un mutamento di sede spregevolerdquoἄρα introduce una interr diretta retoricache suggerisce al destinatario una rispostanegativa φαύλη ldquoda pocordquo certo non sa-rebbe stata da poco la possibilitagrave di ottene-re una nuova vita presso i semidei che si di-stinsero in vita per la loro giustizia | ᾿Ορ-φεῖ Μουσαίῳ ldquostare insieme a Orfeoe a Museordquo gli esponenti mitici della let-teratura religiosa della tradizione orfcaaccostati qui ai fondatori della mitologiaclassica Omero ed Esiodo | ἐπὶ πόσῳ ὑμῶν ldquoper che prezzo non lo accetterebbeuno di voirdquo cioegrave ldquoquanto uno di voi sareb-be disposto a pagare per questordquo ogget-to di δέξαιτ(ο) egrave lrsquoinf συγγενέσθαι ldquostareinsieme ardquo | Ἐγὼμὲν ἀληθῆ ldquoIo infat-

ti sono disposto (ἐθέλω) a morire moltevolte se questi racconti sono verirdquo ἐθέλωesprime la disponibilitagrave ad adeguarsi allavolontagrave altrui o ad una situazione41b ἔμοιγε καὶ αὐτῷ ldquoper me in parti-colarerdquo | ὁπότε τέθνηκεν ldquoquando miimbattessi in Palamede o in Aiace fglio diTelamone o in quanti altri (εἴ τις ἄλλος)tra gli antichi sono morti per un giudizioingiustordquo εἴ τις ἄλλος questa locuzione sipresenta come una protasi di periodo ipo-tetico ma ha la funzione di una proposi-zione relativa ldquose qualcun altro morigrave rdquo =ldquotutti gli altri che morironordquo | Παλαμή-δει ldquoPalamederdquo Odisseo per nonandare a Troia fngeva di essere pazzo maPalamede scoprigrave il suo piano e lo costrin-se a partecipare alla spedizione Odisseosi vendicograve su di lui facendo nasconderenella tenda di Palamede dellrsquooro e una fal-sa lettera di Priamo cosigrave Palamede fu ac-cusato di tradimento e lapidato Questoargomento era svolto in varie tragedie diEschilo Sofocle ed Euripide | ΑἴαντιldquoAiacerdquo Aiace invece dopo la mor-te di Achille considerandosi il piugrave fortedei Greci dopo quello pretendeva che alui fossero attribuite le armi del mortoOdisseo riuscigrave con lrsquoastuzia a farle asse-gnare a seacute e Aiace per il dolore del tortosubigraveto impazzigrave e si uccise la vicenda erarappresentata in una trilogia perduta diEschilo e nellrsquoAiace di Sofocle che con-serviamo | ἀντιπαραβάλλοντι ldquocon-frontandordquo part congiunto con ἔμοιγε| καὶ δὴ ἔστιν δ᾿ οὔ ldquoe poi soprattut-to trascorrere il tempo (διάγειν) esami-nando ed interrogando (ἐξετάζοντα καὶἐρευνῶντα in acc percheacute concordano conil sogg sottinteso dellrsquoinfnitiva) quelli

di lagrave (τοὺς ἐκεῖ) come quelli di qua (τοὺςἐνταῦθα) chi di loro egrave sapiente e chi crededi esserlo ma non lo egraverdquo lrsquoinf διάγειν di-pende sintatticamente da ἐπὶ πόσῳ ἄν τιςδέξαιτ(ο)di 41a comeσυγγενέσθαι So-crate sarebbe felice di andare nellrsquoaldilagrave acontinuare la stessa opera che compiva inAtene di sollecitare ognuno a conoscerese stesso secondo il comando di Apollo| Ἐπὶ πόσῳ δ᾿ ἄν τις δέξαιτο ritornaemblematicamente la frase per far rifet-tere i destinatari | ἐξετάσαι στρατιάνldquodi interrogare colui che condusse a Troiail grande esercitordquo Agamennone che giagravenei poemi dagrave prova di presunzione e arro-ganza anzicheacute di σοφία41c ἢὈδυσσέα ἢΣίσυφον eroi dellrsquoa-stuzia e dellrsquoinganno queste che eranovirtugrave per lrsquoetica arcaica ripugnavano al-la moralitagrave di Socrate come a quella diPlatone | οἷς ἐκεῖ εὐδαιμονίας ldquoconi quali conversare lagrave e stare con loro e in-terrogarli sarebbe il colmo della felicitagraverdquoἀμήχανον εὐδαιμονίας ldquolrsquoimpossibilitagravedella felicitagraverdquo cioegrave una felicitagrave impossibilea esprimersi ἀμήχανος egrave ciograve per cui nonesistono μηχαναί ldquoartifcirdquo ed egrave quindiimpossibile | Πάντως ἀποκτείνουσιldquoIn ogni caso per questo motivo (τούτουἕνεκα) quelli di lagrave non mandano a mor-terdquo τούτου ἕνεκα per il fatto di discuteree di confutare quelli che credono di essersaggi senza esserlo quindi nel regno deimorti Socrate non avrebbe corso rischiodi esser condannato a morte Egli egrave giuntoa una tale serena luciditagrave che si permettedi ironizzare perfno sulla propria morte| τά τε γὰρ ἄλλα καί ldquosia nel resto sia ancherdquo | εἴπερ γε ἀληθῆ ldquose egrave verociograve che si raccontardquo ritorna lrsquoapparente

glossa

il verbo (ἐ)θέλω signifcaldquosono disposto ardquo secondovolontagrave di altri diversamenteda βούλομαι che signifcaldquovogliordquo di mia intenzione

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[40c] Consideriamo anche da questo lato il fatto che crsquoegrave molta speranza che il morire siaun bene In efetti una di queste due cose egrave il morire o egrave come un non essere nulla e chiegrave morto non ha piugrave alcuna sensazione di nulla oppure stando ad alcune cose che si tra-mandano egrave un mutamento e una migrazione dellrsquoanima da questo luogo che egrave quaggiugravead un altro luogo Ora se la morte egrave il non aver piugrave alcuna sensazione [40d] ma egravecome un sonno che si ha quando nel dormire non si vede piugrave nulla neppure in so-

Ἀλλὰ καὶ ὑμᾶς χρή ὦ ἄνδρες δικασταί εὐέλπιδας εἶναι πρὸς τὸν θάνατον καὶ ἕν τιτοῦτο διανοεῖσθαι ἀληθές [41d] ὅτι οὐκ ἔστιν ἀνδρὶ ἀγαθῷ κακὸν οὐδὲν οὔτε ζῶντι

οὔτε τελευτήσαντιοὐδὲ ἀμελεῖται ὑπὸ θεῶν τὰ τούτου πράγματα οὐδὲ τὰ ἐμὰ νῦνἀπὸτοῦ αὐτομάτου γέγονεν ἀλλά μοι δῆλόν ἐστι τοῦτο ὅτι ἤδη τεθνάναι καὶ ἀπηλλάχθαιπραγμάτωνβέλτιονἦνμοιΔιὰ τοῦτοκαὶ ἐμὲοὐδαμοῦἀπέτρεψεν τὸσημεῖονκαὶ ἔγωγετοῖς καταψηφισαμένοις μου καὶ τοῖς κατηγόροις οὐ πάνυ χαλεπαίνω Καίτοι οὐ ταύτῃτῇ διανοίᾳ κατεψηφίζοντό μου καὶ κατηγόρουν ἀλλ᾿ οἰόμενοι βλάπτειν [41e] τοῦτο

αὐτοῖς ἄξιον μέμφεσθαι Τοσόνδε μέντοι αὐτῶν δέομαι τοὺς ὑεῖς μου ἐπειδὰνἡβήσωσι τιμωρήσασθε ὦ ἄνδρες ταὐτὰ ταῦτα λυποῦντες ἅπερ ἐγὼ ὑμᾶς ἐλύπουνἐὰν ὑμῖν δοκῶσιν ἢ χρημάτων ἢ ἄλλου του πρότερον ἐπιμελεῖσθαι ἢ ἀρετῆς καὶ ἐὰνδοκῶσί τι εἶναι μηδὲν ὄντες ὀνειδίζετε αὐτοῖς ὥσπερ ἐγὼ ὑμῖν ὅτι οὐκ ἐπιμελοῦνταιὧν δεῖ καὶ οἴονταί τι εἶναι ὄντες οὐδενὸς ἄξιοιΚαὶ ἐὰν ταῦτα ποιῆτε δίκαια πεπονθὼςἐγὼ ἔσομαι ὑφ᾿ ὑμῶν αὐτός [42a] τε καὶ οἱ ὑεῖς Ἀλλὰ γὰρ ἤδη ὥρα ἀπιέναι ἐμοὶ μὲνἀποθανουμένῳ ὑμῖν δὲ βιωσομένοις ὁπότεροι δὲ ἡμῶν ἔρχονται ἐπὶ ἄμεινον πρᾶγμαἄδηλον παντὶ πλὴν ἢ τῷ θεῷ

riserva (εἴπερ γε) che riaferma in mododistaccato la certezza morale di Socrate| Ἀλλὰ καὶ θάνατον ldquoMa anche voicittadini giudici dovete essere fduciosi(εὐέλπιδας) riguardo alla morterdquo ha ini-zio cosigrave lrsquoultimo capitolo in tono di pe-rorazione quanto alla procedura giudi-ziaria non dovrebbe esserci luogo per unaperorazione giaccheacute la sentenza di morteegrave irrevocabile ma Socrate perora la cau-sa delle sue idee e vuole che quale che siala sorte delle anime dopo la morte i giu-dici che hanno avuto fducia in lui abbia-no chiara coscienza che lrsquouomo non deveesitare a seguire la voce del dio che parlanella sua coscienza41d ὅτι τελευτήσαντι ldquoche per lrsquouo-mo virtuoso non crsquoegrave alcun male neacute da vi-vo neacute da mortordquo la dichiarativa ha fun-zione epesegetica rispetto a ἕν τι τοῦτοmentre ζῶντι e τελευτήσαντι sono predi-cativi di ἀνδρὶ ἀγαθῷ | οὐδὲ τὰ ἐμὰ γέγονεν ldquoneacute le mie vicende (τὰ ἐμά) sonoavvenute a caso (ἀπὸ τοῦ αὐτομάτου)rdquo| τεθνάναι καὶ ἀπηλλάχθαι πραγμάτωνldquoesser morto ed essermi liberato dai fasti-dirdquo lrsquoidea egrave rappresentata da due infnitiperfetti (da θνῄσκω e ἀπαλλάσσω) nellaprospettiva di esser compiuta solo allorasi realizzeragrave ciograve che egrave meglio per Socrate

| ἐμὲ τὸ σημεῖον ldquoil segno non mi di-stolse per nullardquo il segno misterioso (τὸσημεῖον) che talvolta lo distoglieva dalcompiere unrsquoazione era quello che Socra-te chiamava il suo degravemone Socrate inter-preta ora la mancanza di quel segno comela conferma che per lui egrave stato meglio es-ser condannato dal tribunale | ἔγωγε χαλεπαίνω ldquoe io per conto mio (ἔγωγε)non me la prendo (χαλεπαίνω) con colo-ro che hanno votato per la mia condan-na (τοῖς καταψηφισαμένοις μου) neacute congli accusatorirdquo i verbi giudiziari compo-sti con κατα- si costruiscono con il genretto daκατα- (= ldquocontrordquo) della personaaccusata o condannata | Καίτοι ldquoEppu-rerdquo Socrate si ferma un attimo a rifettereche se anche gli accusatori e i giudici a luiostili non gli hanno fatto alcun male nonera questa la loro intenzione | οὐ ταύτῃτῇ διανοίᾳ ldquonon con questa intenzionerdquo41e τοῦτο μέμφεσθαι ldquodi questo egravegiustorimproverarlirdquo |Τοσόνδε δέομαιlett ldquoDi tanto io li pregordquo δέομαι conil gen della persona vale ldquopregarerdquo(oltre che talvolta ldquoaver bisogno dirdquo)mentre τοσόνδε anticipa lrsquoimperativo chesegue τιμωρήσασθε | ταὐτά ἐλύπουνldquoinfiggendo loro gli stessi fastidi che ioinfiggevo a voirdquo λυπέω ldquoafiggere unordquo

qui ripetuto in poliptoto egrave costruito conlrsquoacc della persona e lrsquoacc di relazionedella cosa con cui uno viene afitto nellatraduzione la carica semantica di λυπέωviene trasferita allrsquooggetto che in grecoegrave reso genericamente con il neutro | ἐὰνὑμῖν ἀρετῆς ldquonel caso che vi sembri(ἐὰν δοκῶσιν) che si diano pensiero o(ἤ) del denaro o (ἤ) di qualche altra cosaprima che (ἤ) della virtugraverdquo ἐὰν δοκῶσινegraveunaprotasidiperiodoipoteticodellrsquoeven-tualitagrave lacuiprotasiegravelrsquoimpτιμωρήσασθεi primi due ἤ sono disgiuntivi (lt aut)mentre il terzo introduce il secondotermine di paragone (lt quam) ἄλλουτου του egrave pron indefinito | οἴονταίτι ἄξιοι ldquoe credono di esser qualcosamentre non meritano nullardquo οὐδενός egravegen di stima | δίκαια ἔσομαι ldquoavrogravericevuto ciograve che egrave giustordquo πεπονθὼςἔσομαι egrave futuro perfetto dal tema diπάσχω42a ἐμοὶ βιωσομένοις ldquoperme a mori-re per voi a vivererdquo i due part futuri hannovalore fnale | ὁπότεροι ἡμῶν ldquochi trameevoirdquoὁπότεροιesprimeduegruppicon-trappostiancheseilprimo di essi egrave costitui-to da una sola personaὁπότεροι ἔρχονταιprop interr indiretta egrave soggettiva rispettoalla sovraordinataἄδηλον sott ἐστί

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gno allora la morte sarebbe un guadagno meraviglioso Infatti io ritengo che seuno dopo aver scelto questa notte in cui avesse dormito cosigrave bene da non vederenemmeno un sogno e dopo aver messo a confronto con questa le altre notti e glialtri giorni della sua vita dovesse fare un esame e dirci quanti giorni e quante not-ti abbia vissuto in modo piugrave felice e piugrave piacevole di quella notte durante tutta lasua vita ebbene io credo che costui anche se fosse non solo un qualche privatocittadino ma il Gran Re troverebbe lui pure che questi giorni e queste notti so-no pochi da contare rispetto agli altri giorni e alle altre notti [40e] Se dunque lamorte egrave qualcosa di tal genere io dico che egrave un guadagno Infatti tutto quanto iltempo della morte non sembra essere altro che unrsquounica notte Invece se la mor-te egrave come un partire di qui per andare in un altro luogo e sono vere le cose che siraccontano ossia che in quel luogo ci sono tutti i morti quale bene o giudici cipotrebbe essere piugrave grande di questoInfatti se uno giunto allrsquoAde [41a] liberatosi di quelli che qui da noi si diconogiudici ne troveragrave di veri quelli che si dice che lagrave pronunciano sentenza MinosseRadamante Eaco Trittolemo e quanti altri dei semidei sono stati giusti nella lorovita ebbene in tal caso questo passare nellrsquoaldilagrave sarebbe forse una cosa da pocoE poi quanto non sarebbe disposto a pagare ciascuno di voi per stare insieme conOrfeo e con Museo con Omero e con Esiodo Per quello che mi riguarda sonodisposto a morire molte volte se questo egrave vero [41b] Infatti per me sarebbe straor-dinario trascorrere il mio tempo allorcheacute mi incontrassi con Palamede con Aia-ce figlio di Telamonio e con qualche altro degli antichi che sonomorti a causa di un ingiusto giudizio mettendo a confronto imiei casi con i loro E io credo che questo non sarebbe dav-vero spiacevoleMa la cosa per me piugrave bella sarebbe sottoporre ad esa-me quelli che stanno di lagrave interrogandoli come facevocon questi che stanno qui per vedere chi egrave sapiente echi ritiene di essere tale ma non lo egrave Quanto sarebbedisposto a pagare uno di voi o giudici per esaminarechi ha portato a Troia [41c] il grande esercito oppu-re Odisseo o Sisifo e altre innumerevoli persone chesi possono menzionare sia uomini che donne E ildiscutere e lo stare lagrave insieme con loro e interrogarlinon sarebbe davvero il colmo della felicitagrave E certa-mente per questo quelli di lagrave non condannano nes-suno a morte Infatti quelli di lagrave oltre ad essere piugravefelici di quelli di qua sono altresigrave per tutto il tempoimmortali se sono vere le cose che si diconoEbbene anche voi o giudici bisogna che abbiate buo-ne speranze davanti alla morte e dovete pensare che unacosa egrave vera in modo particolare [41d] che ad un uomobuono non puograve capitare nessun male neacute in vita neacute in mor-te Le cose che lo riguardano non vengono trascurate dagli

Pittore di Achille (attribuita) Leacutekythoscon giovane presso una tomba ca 440 aCNew York Metropolitan Museum of Art

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degravei E anche le cose che ora mi riguardano non sono successe per caso ma per me egraveevidente questo che ormai morire e liberarmi degli affanni era meglio per me Perquesto motivo il segno divino non mi ha mai deviato dalla via seguitaPerciograve io non ho un grande rancore contro coloro che hanno votato per la miacondanna neacute contro i miei accusatori anche se mi hanno condannato e mi han-no accusato non certo con tale proposito bensigrave nella convinzione di farmi delmale [41e] E in ciograve meritano biasimoPerograve io vi prego proprio di questo Quando i miei fgli saranno diventati adulti pu-niteli o cittadini procurando a loro quegli stessi dolori che io ho procurato a voise vi sembreranno prendersi cura delle ricchezze o di qualche altra cosa prima chedella virtugrave E se si daranno arie di valere qualche cosa mentre non valgono nullarimproverateli cosigrave come io ho rimproverato voi percheacute non si danno cura di ciograve dicui dovrebbero darsi cura e percheacute credono di valere qualche cosa mentre in realtagravenon valgono niente [42a] Se farete questo avrograve ricevuto da voi quello che egrave giustoio e i miei fgliMa egrave ormai venuta lrsquoora di andare io a morire e voi invece a vivereMa chi di noi vada verso ciograve che egrave meglio egrave oscuro a tutti tranne che al dio

Trad G Reale

guida allOtildeanalisi

LINGUA E LESSICO

1 Nel testo ricorrono alcuni termini legati alla radice

θαν(ε)- Dopo aver letto la Scheda di lessico

( p 33) elencali ed evidenziane le differenze dalpunto di vista del signifcato

termine legato alla radice θαν(ε)- significato

TEMI E CONFRONTI

2 In 40d-e alle due opzioni concernenti la morte

vengono associate due immagini Quali

3 Trova nel testo greco le espressioni chesottolineano la differenza fra il credere di essere e

lrsquoessere Trascrivile poi nello schema seguente

credere di essere essere

4 Ripercorri nella struttura e nello sviluppo del

ragionamento i paragraf 40c-41c Completaquindi la seguente tabella

riguardo al

τεθνάναιvengono poste

due alternative

ἢ μηδὲν εἶναι μηδὲ αἴσθησινμηδεμίαν μηδενὸς ἔχειν τὸντεθνεῶταἢhelliphelliphelliphelliphelliphellip

prima possibilitagrave εἴτε δὴ μηδεμία αἴσθησίς ἐστινἀλλ᾿ οἷον ὕπνος ἐπειδάν τιςκαθεύδων μηδ᾿ ὄναρ μηδὲνὁρᾷ θαυμάσιον κέρδος ἂν εἴηὁ θάνατος

seconda possibilitagrave

le categorie

di personaggi

dellrsquooltretombaa) i veri giudicib) helliphelliphelliphelliphellipc) helliphelliphelliphelliphellipd) helliphelliphelliphelliphellip

Μίνως τε καὶ ῾Ραδάμανθυς καὶΑἰακὸς καὶ Τριπτόλεμος

5 Lrsquoultimo pensiero di Socrate egrave per i figliesprimendo una sua preoccupazione nei loroconfronti egli ritorna cosigrave su un motivo ricorrentedel suo pensiero Sai dire quale

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ree della sintassi La forza drammatica che anima i dialoghi del primo e del secondo gruppoin efetti sembra venir meno a favore di un taglio piugrave analitico ( Percorso di flosofapp 152 ss)

Il Timeo afronta il problema dellrsquoorigine del mondo e da questo punto di vista pur inun ambito che non ammette conclusioni defnitive lrsquoambizione di Platone sembra esse-re quella di fornire un racconto capace di raccogliere il meglio della rifessione presocra-tica e di rivaleggiare al tempo stesso con le teogonie e le cosmogonie dei poeti non percaso il racconto egrave presentato come un inno in onore di Atena ( Percorso di flosofapp 158 ss) Il Timeo egrave preceduto da una cornice che rimanda alla Repubblica la cittagrave per-fetta potragrave essere compresa appieno solo nel quadro cosmogonico oferto dal racconto diTimeo il primo degli interlocutori a prendere la parola per tenere un lungo discorso Altermine del racconto Timeo cede la parola a Crizia che si incarica di raccontare una sto-ria a suo tempo udita da Solone Questi a sua volta ne aveva appreso i contenuti in Egittoin una cittagrave per cosigrave dire ldquogemellatardquo con Atene per la comunanza del culto per Atena (ri-conoscibile secondo il racconto pur attraverso il nome a lei dato dagli Egizi) E il raccontocustodito dagli Egizi che a Solone spiegano come il popolo greco abbia perso memoria delproprio passato per il susseguirsi di catastrof naturali che ne hanno cancellato piugrave volte laciviltagrave non egrave altro che la misteriosa storia di Atlantide un favoloso regno posto oltre le co-lonne drsquoErcole a cui un tempo Atene si oppose con successo dato che gli atlantidi avevanoattaccato il Mediterraneo

Il Crizia che continua il Timeo e forse appartiene a un unico macro-dialogo (il Timeo-Crizia) comincia con unrsquoaccurata descrizione di Atlantide dal punto di vista geografcocultuale e militare ( La permanenza dei classici pp 15 s) Crizia racconta di come ilpopolo di questa cittagrave fosse per lungo tempo pacifco e caro agli degravei fncheacute la parte menodivina del suo sangue non fece inclinare Atlantide verso la violenza Fu allora che lrsquoimperosi accinse ad attaccare lrsquoEuropa e solo Atene ebbe il coraggio di opporsi Zeus allora con-vocograve un concilio divinohellip Ma proprio quando il racconto della guerra sta per cominciarequasi fossimo di fronte a una nuova Iliade il Crizia si interrompe forse percheacute Platone nonebbe il tempo di fnire lrsquoopera o forse ndash piugrave probabilmente ndash percheacute decise di lasciarla vo-lutamente in sospeso

Nella sua ultima opera infne Platone tornograve ad afrontare il tema delle leggi che devonogovernare la comunitagrave le Leggi sono un dialogo in dodici libri che fu pubblicato da Filip-po di Opunte dopo la morte del maestro La natura umana egrave inevitabilmente fragile e insi-cura e lo Stato deve necessariamente imporre le leggi queste non solo devono prescriverei migliori modi di comportamento ma devono anche convincere i cittadini della loro ne-cessitagrave La cittagrave tratteggiata nelle Leggi si fonda su principi meno radicali di quelli che tro-viamo nella Repubblica e in efetti il progetto si basa su unrsquoapprofondita rielaborazione diaspetti diversi delle costituzioni e dei sistemi educativi greci Proprio per questo le Leggisono unrsquoopera di capitale importanza per conoscere la civiltagrave greca di etagrave classica e dimo-strano ancora una volta quanto profondamente Platone desiderasse incidere concretamen-te sulla realtagrave per migliorarla

Lo stile dei dialoghi ldquosenilirdquo | Dal punto di vista della lingua e dello stile i dialoghi senili mo-strano una maggiore solennitagrave ravvisabile in scelte ben precise come quella di evitare si-stematicamente lo iato che egrave una norma della poesia alta Platone talvolta ricorre ancora auna prosa poetica come si osserva in alcuni miti oppure adotta movenze epiche temperateda formule e stilemi ripresi dagli storici come si vede nel Crizia Tuttavia prevale in questidialoghi uno stile piugrave tecnico e asciutto che ben si adatta ai personaggi dignitosi e sapienti

Le Leggi lrsquoultimo dialogo di Platone portano invece il segno dellrsquoopera incompiuta co-me denunciano la sintassi involuta e i frequenti anacoluti

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per approfondire Il dialogo platonico

Diogene Laerzio (fne II-III sec dC) nel terzo libro dellasua opera Vite e dottrine dei flosof antichi pur indican-do ndash fra altri ndash un certo Alessameno di Teo o di Stireacome iniziatore del dialogo quale forma letteraria ritieneche il suo reale inventore sia stato Platone in quanto fuproprio lui a perfezionare il genere (ἀκριβώσας τὸ εἶδος)

I ldquomodellirdquo del dialogo Possiamo qui indicare i mo-delli del dialogo flosofco nel mimografo Sofrone di Si-racusa contemporaneo di Euripide e nel dramma atti-co Entrambi erano ben noti a Platone quanto al primofu proprio il flosofo ateniese (sempre secondo DiogeneLaerzio) a farlo conoscere ai suoi concittadini a propositodel dramma invece ricordiamo che lrsquoantichitagrave ritenevache Platone fosse stato autore di tragedie e che solo peril decisivo incontro con Socrate che ne segnograve defnitiva-mente lrsquoesistenza vi avesse rinunciato Ci racconta Dio-gene Laerzio (III 5) che mentre stava per partecipare aun concorso con una tragedia Platone udita la voce diSocrate diede la sua opera alle famme

Il dialogo come metodo filosofico Rifettere sulla for-ma del dialogo permette inoltre di comprendere anche ilmodo in cui secondo Platone si puograve giungere alla co-noscenza La sapienza non si trasmette infatti comeun liquido da un recipiente pieno a uno vuoto Cosigrave diceironicamente Socrate in Simposio 175d ldquoSarebbe bel-lo Agatone se la sapienza fosse tale da scorrere da chidi noi ne egrave piugrave colmo a chi ne egrave piugrave vuoto se veniamoa contatto lrsquouno dellrsquoaltro alla maniera dellrsquoacqua dellecoppe che scorre attraverso un flo di lana dalla piugrave col-ma alla piugrave vuotardquo (trad S Nannini) La sapienza puograve es-sere raggiunta solo attraverso il dialogo fra discepoli esolo il dialogo accende la scintilla della veritagrave Condizioniindispensabili sono la convivenza (συζῆν) e la lunga fre-quentazione (συνουσία) ldquoDopo molte discussioni fattesu questi temi e dopo una comunanza di vita improv-visamente come luce che si accende dallo scoccare diuna scintilla essa nasce dallrsquoanima e da essa stessa sialimentardquo (Lettera VII 341c-d trad R Radice)La contemplazione solitaria non egrave dunque amata dalflosofo che cosigrave fa esprimere Socrate nel Protago-

ra 348c ldquoCredo infatti che Omero non abbia tortolagrave dove dice se due vanno insieme uno puograve vedere

prima dellrsquoaltro In tale maniera tutti ci sentiamo piugrave si-curi di fronte ad ogni azione discorso o pensiero Seinvece uno da solo concepisce un pensiero va subi-to in cerca di qualcuno per poterglielo esporre e perpoterne saggiare la consistenza e non si ferma primadi averlo trovatordquo (trad G Reale)

La cornice dei dialoghi platonici Egrave da osservare chei dialoghi di Platone ndash dal punto di vista formale suddivi-sibili in dialoghi diretti (per es Lachete) o narrati (per esSimposio) ndash sono talora inseriti in scene descritte concura attenta (pensiamo al locus amoenus raffgurato nelFedro la campagna ateniese lungo la riva dellrsquoIlisso) Laloro struttura in qualche caso vede sovrapposti piugrave li-

velli narrativi e drammatici i discorsi del Simposio peresempio sono riferiti da Apollodoro cui li ha raccontatiAristodemo presente al convito a casa di Agatone Ta-le cura per lrsquoaspetto piugrave prettamente letterario si spiegacon il fatto che i dialoghi venivano letti ad alta voce (co-me testimonia ancora Diogene) ed erano destinati alladivulgazione allrsquoesterno della scuola

La tradizione dei dialoghi e lrsquoedizione dello

Stephanus Quanto alla loro organizzazione essi so-no inseriti in un corpus composto di 36 opere (cioegrave 34dialoghi lrsquoApologia e la raccolta delle Lettere) e spes-so presentano due titoli che per lo piugrave si riferisconorispettivamente al nome dellrsquointerlocutore principale eallrsquoargomento (per es Alcibiade I o Sulla natura del-

lrsquouomo Eutifrone o Sul santo ecc) Fondamentale nel-la storia delle edizioni di Platone fu quella del 1578 delflologo francese Henri Estienne latinizzato in Stepha-nus alla quale anche le edizioni moderne si richiamanocitandone in margine al testo la numerazione delle pa-gine le pagine vengono poi ulteriormente suddivise insezioni contrassegnate con lettere dalla a alla e

Una pagina miniata tratta dai Dialoghi di Platone tradottiin latino da Marsilio Ficino per Lorenzo il MagnifcoXV secolo Firenze Biblioteca Laurenziana

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iLA PERMANENZA

DEI CLASSICIPersonaggiforme intrecci

Platone al cinema

ldquoSvelato il mistero di Atlantiderdquo Quante volte si egrave ripetuto questo annuncio fra scoopgiornalistici e inchieste piugrave o meno scientifche Ma Atlantide salvo clamorose smentite nonesiste egrave unrsquoinvenzione di Platone La Repubblica di Platone traccia le linee della cittagrave ideale

una cittagrave che perograve nessuno ha mai vistola dipinge un pittore ndash Platone stessondash che non ha potuto avvalersi di alcunmodello per realizzare il suo capolavo-ro Ma non si puograve escludere che la cit-tagrave in un punto imprecisato dello spazioe del tempo esista sia esistita o forseesisteragrave un giorno Si capisce cosigrave per-cheacute nel Timeo-Crizia (un insieme di duedialoghi che si presenta come il sequeldella discussione proposta nella Repub-blica) si ponga lrsquoesigenza di una visionepiugrave concreta e animata della cittagrave idealeEcco allora che allrsquoinizio del Timeo So-crate chiede che le belle immagini pit-toriche della cittagrave ideale siano poste inmovimento in modo che la sua eccel-

lenza emerga messa alla prova con un confitto una guerra che ne dimostri la superioritagraveLa mossa egrave ardita e profetica Socrate vorrebbe uno spettacolo che consiste nel guardare

(θεάσασθαι) immagini (ζῷα) in movimento (κινούμενα) Questi zoa indicano lrsquoimmaginema anche il corpo degli esseri viventiladdove il verbo theagraveomai rimanda al-lo spettacolo del thegraveatron il teatro Malrsquoelemento piugrave straordinario egrave ofertodal terzo termine kinougravemena il verboda cui viene il nostro ldquocinemardquo che perlrsquoappunto prende anche il nome in in-glese di motion pictures cioegrave ldquoimmaginiin movimentordquo

Platone inventore del cinema Inun certo senso sigravehellip Ma che ne egrave delfilm sulla cittagrave ideale Il Timeo pro-segue con una cosmogonia governatada un creatore buono che costruisce ilmondo fisico a immagine del cosmoideale o metafisico Comincia quin-di il Crizia il secondo dialogo checompone il dittico narrativo Come

Locandina del flm LrsquoAtlantide adattamento cinematografco del romanzo diPierre Beinot 1921 regia di Jacques Feyder

Fotogramma dal flm LrsquoAtlantide 1932 regia di Georg Wilhelm Pabst

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aveva promesso allrsquoinizio del TimeoCrizia si accinge a raccontare unrsquoepo-pea antichissima che un tempo Solo-ne apprese da archivi venerandi e cheavrebbe ndash se gli impegni glielo aves-sero consentito ndash trasposto in poesiaper farne un poema superiore a quellidi Omero Si tratta dello scontro fraAtene e lrsquoimpero di Atlantide unavicenda antica di 9000 anni e ormaidimenticata ovunque (con lrsquoeccezio-ne dellrsquoEgitto) percheacute nel frattem-po catastrofi e distruzioni hanno piugravevolte cancellato la memoria umana ecostretto la civiltagrave a ripartire da zeroEppure quegli Ateniesi sono gli ante-nati dei concittadini di Socrate e riu-scirono nellrsquoimpresa piugrave gloriosa mai

compiuta Crizia procede con la descrizione del favoloso impero di Atlantide unrsquoisolapotentissima posta fuori dalle colonne drsquoErcole che nel tempo dimenticograve la giustizia de-gli degravei e si lanciograve in una spedizione volta a sottomettere il Mediterraneo e la Grecia Fuil principio della sua rovina e Atlantide fu in seguito ingoiata dalle acque Ma torniamoalla guerra alla maniera di Omero unrsquoassemblea degli degravei egrave convocata quando le ostilitagravestanno per aprirsi e a loro riuniti nella dimora celeste Zeus dissehellip

Con questo ldquodisserdquo il Crizia si conclude e il dialogo quindi ndash per ragioni molto dibattu-te ndash rimane incompiuto Ma il fascino del ldquoflmrdquo che non abbiamo visto non ha mai cessatodallrsquoantichitagrave a oggi di afascinare storici geograf e scienziati E anche ndash naturalmente ndash ar-tisti Per restare nel campo della cinematografa bisogna accostare a Platone un romanzieremoderno Pierre Benoit che nel 1919 con il fortunato romanzo lrsquoAtlantide riportograve la vicendaal centro dellrsquointeresse non senza uno sviluppo inatteso nel romanzo di Benoit leggiamo cheuna copia integra del Crizia sopravvive fra le sabbie del deserto nel palazzo di una dea discen-dente di Posidone e ultima degli Atlantidi Antinea ndash questo egrave il suo nome ndash egrave una creaturapiena di fascino che riserva agli innamorati abissi di pericolosa voluttagravehellip

La vicenda immaginata da Platone e riproposta da Benoit aveva enormi potenzialitagrave cine-matografiche i film sullrsquoAtlanti-de che nascono dallrsquointreccio fra idue non si contano piugrave In Franciaegrave stato perfno creato un sito dedi-cato alla storia cinematografca diAtlantide con una ricca bibliogra-fa (e ovviamente flmografa) ac-compagnata da notizie interventie rifessioni

Fotogramma dal flm Atlantide continente perduto 1961 regia di George Pal

Fotogramma dal flm LOtildeAtlantide 1992regia di Bob Swaim

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I TESTILettere

T1 Politica e flosofala giovinezza di Platone VII 324b-326b

In questo brano famosissimo quasi allrsquoinizio dellrsquoepistolaPlatone ripercorre la sua giovinezza lrsquoavvento dei TrentaTiranni la speranza tradita di una rinascita politica il ritor-no della democrazia la cocente delusione della condan-na a morte di Socrate La frustrazione di ogni speranza ela diffcoltagrave di incidere positivamente nel quadro politico

di Atene convincono Platone che solo la flosofa potragravesalvare la cittagrave Ma Platone non fu mai un uomo di pennae quando le circostanze gliene offrirono lrsquoopportunitagrave ri-schiograve tutto e partigrave alla volta della Sicilia nella speranza dicostruire un mondo giusto

[324b] Quando ero giovane1 ebbi unrsquoesperienza non diversa da quella di mol-ti altri non appena fossi divenuto padrone di me stesso volevo dedicarmi senzrsquoaltro[324c] alla politica Ma ndash ricordo ndash alla cittagrave capitograve questo2 ilgoverno criticato da molti passograve in altre mani e cinquantu-no cittadini furono i reggitori dello Stato undici a capo delcentro urbano dieci a capo del Pireo tutti con lrsquoincarico disovraintendere al mercato e di occuparsi dellrsquoamministrazio-ne Al di sopra di loro poi erano trenta magistrati [324d] conpieni poteri Tra di loro crsquoerano alcuni miei familiari e cono-scenti3 che subito mi invitarono a partecipare alla vita pubblica con lrsquoidea che fosseuna cosa adatta a me Io credevo veramente (e giovane come ero non egrave certo strano) cheavrebbero ripulito dallrsquoingiustizia la cittagrave portandola a vivere rettamente Per questorimanevo a guardare con attenzione che cosa avrebbero fatto Mi accorsi cosigrave che inbreve fecero apparire oro il precedente governo Fra le altre cose un giorno mandaronoSocrate un mio amico [324e] piugrave vecchio di me che non esito a defnire il piugrave giusto delsuo tempo ad arrestare un cittadino da mettere a morte4 [325a] Cercavano cosigrave di fardi Socrate volente o nolente un loro complice Socrate perograve non ubbidigrave piuttosto chefarsi complice di azioni empie era pronto a correre qualsiasi pericolo Io allora veden-do tutto questo e altri fatti gravissimi dello stesso genere provai sdegno e mi ritrassi daquegli orrori Poco tempo dopo il governo dei Trenta cadde5 e quel regime fu abbattu-to E di nuovo anche se meno intensamente [325b] mi prese il desiderio di dedicarmi

glossa

il termine tecnico del lessicopolitico e flosofco perindicare un ldquomutamentordquodella forma dello Stato egraveμεταβολή nomen actionisda μεταβάλλω ldquolanciareoltrerdquo

1 Quando ero giovane la parte inizialedella Lettera VII si concentra soprattuttosu alcune importanti e drammatiche vi-cende della cittagrave di Atene e sulla ldquodiscesain campordquo di Platone arrivato alla mag-giore etagrave che guarda alla attivitagrave politicacon grandi aspettative Tanto maggiore egravelrsquoentusiasmo degli esordi tanto piugrave co-cente risulteragrave la delusione2 alla cittagrave capitograve questo dopo ladrammatica conclusione della guerradel Peloponneso nel 404 aC che vedela sconftta di Atene la democrazia vie-

ne sostituita da un governo oligarchicoil cui fulcro detentore del potere egrave quelloformato dai membri passati alla storia co-me ldquoTrenta Tirannirdquo3 alcuni miei familiari e conoscentiPlatone allude in particolare a Crizia e aCarmide rispettivamente cugino e fratellodi sua madre erano entrambi personaggidi rilievo specialmente il primo e moriro-no nei violenti scontri che tra il 404 e il 403aCportaronoalritornodellademocrazia4 Socrate hellip un cittadino da metterea morte si fa riferimento al celebre epi-

sodio ricordato da Socrate stesso nellrsquoA-pologia platonica di Leone di Salamina(di cui peraltro qui egrave taciuto il nome) unflo-democratico che Socrate si rifutograve diarrestare e portare in carcere Ai norma-li cittadini i Trenta impartivano taloracompiti di polizia per renderli collusi ecorresponsabili delle loro malefatte5 il governo dei Trenta cadde nel 403aC il governo oligarchico cadde sottolrsquoazione della riscossa degli esuli fuoriu-sciti guidata da Trasibugravelo e fu ripristinatala democrazia

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alla vita politica Anche allora in quello sconvolgimento accaddero molte cose assaitristi comrsquoegrave naturale non crsquoegrave da stupirsi che in una rivoluzione si facessero le piugrave gran-di vendette Tuttavia va detto che gli uomini allora ritornati al potere dimostraronogrande moderazione Purtroppo perograve accadde poi che alcuni potenti intentarono unprocesso a Socrate il mio amico lo accusarono di empietagrave ndash un crimine orribile [325c] elontanissimo dalla sua indole Socrate fu condannato e lo misero a morte6 lui che avevarifutato di partecipare allrsquoempio arresto di un amico degli esuli di allora quando essierano lontani e in disgrazia Vedendo questo e osservando gli uomini che erano alloradediti alla vita politica e le leggi e i costumi quanto piugrave li esaminavo e cresceva la miaetagrave tanto piugrave mi pareva difcile partecipare alla gestione dello Stato rimanendo unapersona [325d] onesta Senza amici e compagni fdati non crsquoera modo di intervenire edel resto era difcile trovarne tra i cittadini di allora percheacute gli usi e costumi dei padrierano spariti dalla cittagrave neacute si poteva facilmente trovarne di nuovi Leggi e costumi sicorrompevano e si dissolvevano drammaticamente e cosigrave io [325e] che pure una voltadesideravo ardentemente di partecipare alla vita pubblica rimasi sbigottito nellrsquoosser-vare queste cose e nel vedere che tutto andava alla rovescia Certo continuavo a tenergli occhi aperti caso mai si proflasse un cambiamento e soprattutto [326a] la possibi-litagrave di migliorare il governo dello Stato ma per agire attendevo arrivasse il momentoopportuno Alla fne mi resi conto che tutte le cittagrave erano mal governate7 le loro legginon potevano essere sanate senza una mirabile combinazione di preparazione e fortu-na e fnii per dire che solo la retta flosofa dagrave la possibilitagrave di cogliere la giustizia negliafari pubblici e privati e cosigrave ormai non avevo occhi che per la flosofa E vidi che mai[326b] sarebbero cessati i mali delle stirpi umane a meno che il potere non fosse fnitoin mano a uomini veramente e genuinamente flosof oppure se i governanti delle cittagraveper qualche sorte divina fossero divenuti veri flosof8 Cosigrave ragionavo quando per laprima volta giunsi in Italia e in Sicilia

Trad A Maddalena (modifcata)

guida allOtildeanalisi

STILE E RETORICA

1 Per quale motivo a tuo avviso Platone tace inomi dei personaggi coinvolti tranne quello diSocrate

2 Quali caratteristiche presenta lo stile della Lettera

VII

TEMI E CONFRONTI

3 Ricerca il passo dellrsquoApologia platonica in cuiSocrate racconta la vicenda di Leone di Salamina

e confrontalo con questo4 Analizza il passo di Repubblica 473c-d ricerca

notizie sui viaggi compiuti da Platone in Sicilia

con lrsquointenzione di realizzare la forma di governomigliore

6 lo misero a morte Platone ricor-da con sdegno e insieme disillusione ladrammatica fne del suo maestro rievo-candone il processo e la condanna a mor-te nel 399 aC7 tutte le cittagrave erano mal governate

nellrsquoultima parte la narrazione sulla scia diuna sorta di ldquonon crsquoegrave limite al peggiordquo cedeil passo a una desolata rifessione che inglo-ba nel suo negativo giudizio tutte le cittagrave8 governanti hellip veri filosofi questasorta di formula conclusiva richiama una

famosa afermazione contenuta in Repub-blica 473c-d in cui si teorizza il governomigliore come quello retto dal re-floso-fo o flosofo-re lrsquounico capace di saldareinsieme potere e saggezza per il benesseredella comunitagrave

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Apologia di Socrate

T2 I primi accusatori 18a-19a

Come di norma nei tribunali ateniesi Socrate parla per-sonalmente in propria difesa e inizia (17a-18a) accen-nando allrsquoimbarazzo in cui si trova a settantrsquoanni com-piuti a parlare come imputato inoltre i suoi accusatori

sono abili parlatori mentre lui inesperto di retorica con-fda solo nel fatto che diragrave cose giuste a questo la cortedeve fare attenzione piuttosto che allrsquoeleganza dei di-scorsi ( Progetto Letterature pp 81 ss)

[18a] Πρῶτον μὲν οὖν δίκαιός εἰμι ἀπολογήσασθαι ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι πρὸς τὰπρῶτά μου ψευδῆ κατηγορημένα καὶ τοὺς πρώτους κατηγόρους ἔπειτα δὲ πρὸς τὰὕστερον καὶ τοὺς ὑστέρους [18b] Ἐμοῦ γὰρ πολλοὶ κατήγοροι γεγόνασι πρὸς ὑμᾶς

καὶ πάλαι πολλὰ ἤδη ἔτη καὶ οὐδὲν ἀληθὲς λέγοντες οὓς ἐγὼ μᾶλλον φοβοῦμαι ἢ

τοὺς ἀμφὶ Ἄνυτον καίπερ ὄντας καὶ τούτους δεινούς ἀλλ᾿ ἐκεῖνοι δεινότεροιὦ ἄνδρες οἳ ὑμῶν τοὺς πολλοὺς ἐκ παίδων παραλαμβάνοντες ἔπειθόν τε καὶ

κατηγόρουν ἐμοῦ μᾶλλον οὐδὲν ἀληθές ὡς ἔστιν τις Σωκράτης σοφὸς ἀνήρ τά τεμετέωρα φροντιστὴς καὶ τὰ ὑπὸ γῆς πάντα ἀνεζητηκὼς καὶ τὸν ἥττω λόγον κρείττω

ποιῶν Οὗτοι ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι [18c] οἱ ταύτην τὴν φήμην κατασκεδάσαντες οἱδεινοί εἰσίν μου κατήγοροι οἱ γὰρ ἀκούοντες ἡγοῦνται τοὺς ταῦτα ζητοῦντας οὐδὲ

18a Πρῶτον κατηγόρους ldquoAnzituttoegrave giusto (δίκαιός εἰμι) cittadini drsquoAte-ne che io mi difenda dapprima (πρῶτον)contro le prime accuse rivolte falsamentecontro di me (τὰπρῶτα κατηγορημένα)e contro i primi accusatorirdquo Inaspetta-tamente Socrate dopo aver accennatoallrsquoabilitagrave retorica di coloro che lo hannotrascinato in tribunale fa un lungo passoindietro rifacendosi ad accuse calunnio-se circolate molti anni prima quando igiudici di oggi erano ragazzi (παῖδες καὶ μειράκια 18c 6-7) ed erano piugrave cheora disposti a credere alle voci che senti-vano dire In seguito Socrate accenneragravea poeti comici che avevano difuso unacerta immagine sua tra questi uno eracerto Aristofane (nelle Nuvole di ven-tiquattro anni prima) ma lrsquoindicazionedi tempo per quanto sommaria ci portaassai piugrave indietro ad accusatori piugrave an-tichi verso il tempo del processo controAnassagora | δίκαιός εἰμι costruzionepersonale mentre in italiano abbiamoquella impersonale (ldquoegrave giusto che io rdquo)| ἄνδρες Ἀθηναῖοι ldquocittadini drsquoAtenerdquoin quanto maschi adulti ἄνδρες gli Ate-niesi partecipavano alla giuria come an-che allrsquoassemblea popolare | τὰ πρῶτά

μου κατηγορημένα il verbo κατη-γορέω ha il complemento in gen (μου)

richiesto dal preverbio (κατά) | ἔπει-τα ὑστέρους si sottintenda τὰ ὕστε-ρον (κατηγορημένα) καὶ τοὺς ὕστερον(κατηγόρους) lrsquoellissi raforza lrsquoespres-sione18b Ἐμοῦ πρὸς ὑμᾶς ldquoMolti ci so-no stati che mi (ἐμοῦ) hanno accusatopresso di voirdquo la forma piena del prono-me personale (ἐμοῦ) egrave collocata enfati-camente allrsquoinizio del periodo il pf γε-γόνασι (che indica lrsquoaspetto compiutodel presente) marca lrsquoidea che lrsquoeffettodi quelle accuse perdura nel momentoin cui nuovi accusatori hanno trascinatoSocrate in tribunale | πάλαι ἔτη ldquodatempo ormai da molti annirdquo su questoelemento sia pur in modo sempre inde-terminato Socrate insiste | τοὺς ἀμφὶ

Ἄνυτον ldquoAnito e la sua genterdquo Socratequi nomina non giagrave Meleto che avevasottoscritto lrsquoaccusa ma quello tra i si-negori (avvocati pubblici) che era certa-mente il personaggio piugrave autorevole e acui risaliva tutta lrsquooperazione Anitoera un esponente di spicco del partito de-mocratico che aveva dato corpo al risen-timento difuso nei confronti di Socratee che aveva pensato di allontanarlo dal-la cittagrave In questo modo Socrate mostradi riconoscere benissimo quali erano ilsenso e lrsquointenzione dellrsquoaccusa | ἀλλ᾿

ἐκεῖνοι δεινότεροιδεινότεροι egrave predica-tivo ldquoquelli sono piugrave pericolosirdquo | ἔπει-θόν τε καὶ κατηγόρουν gli imperfettidurativi esprimono unrsquoopera persistentee sistematica di convinzione e di calunnia| οὐδὲν ἀληθές acc di relazione retto daκατηγόρουν | σοφός ldquosapienterdquo ma So-crate sta riferendo le accuse rivolte con-tro di lui quindi ldquosapienterdquo suona comeuna defnizione spregiativa che gli veni-va afbbiata quasi che Socrate ndash a det-ta dei suoi detrattori ndash pensasse di esseresaggio pur non essendolo La descrizionedi questo ldquouomo sapienterdquo in efetti cor-risponde al Socrate sofsta delle Nuvolearistofanee ldquoche specula sulle cose cele-sti che investiga sui segreti di sotterra (τὰὑπὸ γῆς ἀνεζητηκώς) e che rende piugraveforte il discorso piugrave debolerdquo questrsquoulti-ma τὸνἥττω ποιῶν era la caratteristicapiugrave propriamente sofstica del Socrate ari-stofaneo mentre le altre lo accostavanopiuttosto agli studi di flosofa naturaleche Socrate aveva efettivamente pratica-to in giovinezza sotto la guida di Arche-lao allievo di Anassagora18c οἱ κατασκεδάσαντες ldquoquelliche hanno diffuso questa vocerdquo φήμηdalla rad di φημί egrave ldquociograve che si dicerdquo inbene o in male la fama come la chiac-chiera | τοὺς ταῦτα νομίζειν ldquoche

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[18a] Prima di tutto dunque egrave giusto che io mi difenda o cittadini ateniesi dalle primefalse accuse e dai primi falsi accusatori e poi dalle accuse successive e dagli accusatorisuccessivi [18b] Infatti ci sono stati molti che mi hanno accusato davanti a voi giagrave datempo e per parecchi anni e senza che dicessero niente di vero E io temo questi accusa-tori molto piugrave di Anito e dei suoi amici anche se pure questi sono terribili Perograve quelli

θεοὺς νομίζειν Ἔπειτά εἰσιν οὗτοι οἱ κατήγοροι πολλοὶ

καὶ πολὺν χρόνον ἤδη κατηγορηκότες ἔτι δὲ καὶ ἐν ταύτῃτῇ ἡλικίᾳ λέγοντες πρὸς ὑμᾶς ἐν ᾗ ἂν μάλιστα ἐπιστεύσατε παῖδες ὄντες ἔνιοιὑμῶν καὶ μειράκια ἀτεχνῶς ἐρήμην κατηγοροῦντες ἀπολογουμένου οὐδενόςὋ δὲ πάντων ἀλογώτατον ὅτι οὐδὲ τὰ ὀνόματα οἷόν τε αὐτῶν εἰδέναι καὶ

εἰπεῖν [18d] πλὴν εἴ τις κωμῳδοποιὸς τυγχάνει ὤν Ὅσοι δὲ φθόνῳ καὶ διαβολῇ

χρώμενοι ὑμᾶς ἀνέπειθον ndash οἱ δὲ καὶ αὐτοὶ πεπεισμένοι ἄλλους πείθοντες ndash οὗτοι

πάντες ἀπορώτατοί εἰσιν οὐδὲ γὰρ ἀναβιβάσασθαι οἷόν τ᾿ ἐστὶν αὐτῶν ἐνταυθοῖ

οὐδ᾿ ἐλέγξαι οὐδένα ἀλλ᾿ ἀνάγκη ἀτεχνῶς ὥσπερ σκιαμαχεῖν ἀπολογούμενόν τεκαὶ ἐλέγχειν μηδενὸς ἀποκρινομένου Ἀξιώσατε οὖν καὶ ὑμεῖς ὥσπερ ἐγὼ λέγωδιττούς μου τοὺς κατηγόρους γεγονέναι ἑτέρους μὲν τοὺς ἄρτι κατηγορήσανταςἑτέρους δὲ [18e] τοὺς πάλαι οὓς ἐγὼ λέγω καὶ οἰήθητε δεῖν πρὸς ἐκείνους πρῶτόνμε ἀπολογήσασθαι καὶ γὰρ ὑμεῖς ἐκείνων πρότερον ἠκούσατε κατηγορούντων καὶ

πολὺ μᾶλλον ἢ τῶνδε τῶν ὕστερον[19a] Εἶεν ἀπολογητέον δήὦἄνδρεςἈθηναῖοι καὶ ἐπιχειρητέον ὑμῶν ἐξελέσθαι τὴνδιαβολὴν ἣν ὑμεῖς ἐν πολλῷ χρόνῳ ἔσχετε ταύτην ἐν οὕτως ὀλίγῳ χρόνῳΒουλοίμηνμὲν οὖν ἂν τοῦτο οὕτως γενέσθαι εἴ τι ἄμεινον καὶ ὑμῖν καὶ ἐμοί καὶ πλέον τί μεποιῆσαι ἀπολογούμενον οἶμαι δὲ αὐτὸ χαλεπὸν εἶναι καὶ οὐ πάνυ με λανθάνει οἷόνἐστινὍμως τοῦτο μὲν ἴτω ὅπῃ τῷ θεῷ φίλον τῷ δὲ νόμῳ πειστέον καὶ ἀπολογητέον

quelli che fanno simili ricerche non cre-dano nemmeno agli degraveirdquo si fa riferimentoalle dottrine di Anassagora sul sole | παῖ-δες καὶ μειράκια la nota a 18a| ἐρήμην sott δίκην si dice di unrsquoaccusapronunciata in assenza della difesa (ἀπο-λογουμένου οὐδενός gen assol)18d πλὴν εἴ τις ὤν ldquotranne se uno egraveun commediografordquo Noi pensiamo im-mediatamente ad Aristofane ma era nor-male che la commedia antica prendessedi mira i personaggi piugrave noti della cittagrave ei problemi che la loro presenza suscitavacosigrave per le Nuvole il tema centrale egrave quel-lo dellrsquoeducazione moderna ispirata al-le dottrine della sofstica e Socrate ne egravepresentato come un esponente | φθόνῳ χρώμενοι ldquocon odio e con calunniardquo| ἀνέπειθον πεπεισμένοι πείθοντεςil poliptoto dagrave lrsquoimpressione del monta-re della campagna di persuasione ai dan-ni di Socrate | οὐδὲ γὰρ οὐδένα ldquoneacutedrsquoaltra parte egrave possibile convocare (ἀνα-βιβάσασθαι) qui uno di loro neacute confutar-

lordquo Il verbo ἀναβιβάσασθαι indica pro-priamente lrsquoazione di ldquofar salirerdquo uno allatribuna per rispondere alle domande delcalunniato che avrebbe potuto in questomodo confutarlo (ἐλέγξαι) | ἀλλ᾿ ἀνά-γκη ἀποκρινομένου ldquoma egrave inevitabilecombattere vanamente (ἀτεχνῶς) comecon delle ombre (ὥσπερσκιαμαχεῖν) cer-cando di difendermi e cercare di confuta-re senza che nessuno risponda (μηδενὸςἀποκρινομένου genitivo assoluto)rdquopropriamente ὥσπερ σκιαμαχεῖν sareb-be ldquocome combattere con ombrerdquo | διτ-τούς di due specie cioegrave quelli di ora equelli di un tempo la cui efcacia perdura18e καὶ οἰήθητε ἀπολογήσασθαι ldquoepensate che io debbo fare la mia difesa an-zitutto nei confronti di quellirdquo dunque laprima parte della difesa che procederagrave f-no alla fne del cap X (24b 2) afronteragrave leaccuse degli antichi avversari e illustreragrave inopposizioneaquelle laveranaturadelsape-redi Socratee le ragioni per cui egravenatatantaostilitagrave nei suoi confronti

19a Εἶεν ldquoE siardquo formula che esprimela decisione a procedere in un discor-so che risulta ostico | ἀπολογητέον ἀπολογητέον in questa rifessioneaperta e chiusa dallrsquoagg verbale ἀπολο-γητέον come in una composizione adanello Socrate ritorna ancora un attimosulle difcoltagrave del compito che lo atten-de | ἐπιχειρητέον χρόνῳ ldquobisognacercare di rimuovere da voi (ὑμῶν ἐξελέ-σθαι) la calunnia che per molto temporiceveste ora in cosigrave breve tempordquo cioegravenel tempo concesso per il discorso di-fensivo ἐξελέσθαι egrave inf aor dal temasuppletivo di ἐξαιρέω ἐν πολλῷ χρόνῳegrave in antitesi con ἐν οὕτως ὀλίγῳ χρόνῳ| Ὅμως ἀπολογητέον ldquoPure questovada (ἴτω) come piace al dio e bisognaobbedire alla legge e fare la propria dife-sardquo Socrate si accinge a pronunciare lapropria difesa piugrave con lo spirito di chideve adempiere un dovere civico (τῷνόμῳ πειστέον) che seguendo lrsquoistintodi sopravvivenza

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sono piugrave terribili o cittadini ossia quei primi i quali prendendo la maggior parte di voifn da fanciulli vi hanno persuaso e hanno rivolto contro di me accuse per niente vereche crsquoegrave un certo Socrate che fa indagini sulle cose celesti e fa ricerche su tutte le coseche stanno sotto terra e che rende piugrave forte il ragionamento piugrave debole [18c] Questiche hanno difuso tali voci o cittadini ateniesi sono gli accusatori terribili Infatti chili ascolta ritiene che i ricercatori di tali cose non credano allrsquoesistenza degli degravei Inoltrequesti accusatori sono numerosi e mi hanno rivolto accuse giagrave da molto tempo E pergiunta parlavano a voi in quella etagrave nella quale eravate particolarmente disposti a cre-dere vale a dire quando alcuni di voi erano fanciulli e giovinetti accusandomi in con-tumacia senza che nessuno mi difendesseE la cosa piugrave strana di tutte egrave che di costoro non si possono sapere neacute dire nomi [18d] fat-ta eccezione di un commediografoMa quanti mossi da invidia e servendosi di calunnie vi persuasero ndash persone che si sen-tivano esse stesse persuase persuadendo gli altri ndash ebbene tutti costoro sono assoluta-mente irraggiungibili Infatti non egrave possibile portare qui sulla tribuna alcuno di loroa testimoniare neacute confutarli ma mi trovo davvero nella necessitagrave di difendermi comecombattendo con delle ombre e di confutarli senza che ci sia nessuno che mi rispondaDunque dovete credere anche voi come vi dico che sono sorti contro di me accusato-ri di due tipi alcuni che mi hanno messo sotto accusa da poco altri invece [18e] chemi hanno messo sotto accusa da tempo e dei quali vi sto parlando E dovete credere chebisogna che io mi difenda in primo luogo proprio nei confronti di questi E infattivoi avete ascoltato le accuse di questi accusatori prima e molto piugrave di quelle degli altriche sono venuti dopo[19a] Bene Allora devo difendermi cittadini ateniesi e devo cercare di rimuovere davoi in cosigrave poco tempo quella calunnia che vi tenete dentro da molto tempo E desi-dererei proprio che questo si verifcasse se cosigrave egrave il meglio per me e per voi e che coldifendermi traessi qualche vantaggio Perograve ritengo che ciograve sia difcile e non mi sfuggeafatto quale sia tale difcoltagraveIn ogni caso vada come egrave caro al dio bisogna ubbidire alla legge e difendersi

Trad G Reale

guida allOtildeanalisi

TEMI E CONFRONTI

1 Socrate identifca e contrappone due specie di

accusatori (vedi lrsquoespressione διττοὶ κατήγοροιdi 18d) Facendo puntuale riferimento al testoevidenzia le informazioni che esso ci dagrave sugli unie sugli altri (quanti sono chi sono che sentimentisuscitano nellrsquoaccusato ecc) in un elaborato di max15 righe

2 Rispondi alle seguenti domande Nei confronti di chi Socrate ritiene di dover fare

anzitutto la sua difesahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Percheacutehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Quali sono i criteri che Socrate seguiragrave nelladifesahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

3 Chi egrave il commediografo a cui probabilmente alludeSocrate A quale commedia fa riferimentohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

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dal testo alla parola Il lessico del divino

θεός ἰσοδαίμων

δαίμων θεοείκελος

δῖος θεοειδής

θεῖος ἀντίθεος

δαιμόνιος εὐδαίμων

ἰσόθεος δυσδαίμων

Il lessico del divino in greco ruota intorno a due termi-ni θεός e δαίμων oltre che alla radice δι- che ha datoluogo al nome del primo degli degravei Ζεύς gen Διός eallrsquoaggettivo δῖος variamente impiegato e intesoPropriamente θεός (maschile e femminile anche seesiste una forma femminile θεά) esprime una persona-litagrave superiore alla misura terrena potente ma non on-nipotente comunque sempre personale e nettamentecaratterizzata nei suoi tratti e nelle sue funzioni di nor-ma anche nella rappresentazione degli attributi che laaccompagnano invece δαίμων ldquoegrave una oscura poten-za sotterranea spesso impersonale concepita comela semplice sorte quando viene chiamata in questomodo una distinta personalitagrave divina si vuole metterein rilievo lrsquoelemento incomprensibile che si sottrae al-la nostra umana conoscenza implicito nel complessodel suo essererdquo (Schmidt) in qualche modo il δαίμωνegrave quello che i moderni chiamano il ldquonuminosordquo il sen-so cioegrave di una presenza reale ma assolutamente in-defnita che ci trascende senza mai permettere di co-glierla in modo determinato Cosigrave nello Ione di Euri-pide (vv 1374 s) il protagonista rifette sulla propriasorte di illegittimo partorito ed esposto e accolto inseguito benignamente da Apollo nel suo tempio del-fco τὰ τοῦ θεοῦ χρηστά τοῦ δὲ δαίμονος βαρέαldquoil trattamento da parte del dio egrave stato generoso mala mia sorte egrave stata durardquo θεός egrave Apollo che lo ha ac-colto mentre il δαίμων egrave la sua triste sorte di illegitti-mo NellrsquoEdipo re di Sofocle il Coro rifette sulla terri-bile sorte dellrsquouomo che improvvisamente egrave passatodalla potenza sovrana alla miseria piugrave atroce ldquoavendodavanti agli occhi il tuo esempio la tua sorte infeliceEdipo non posso chiamare felice nessuno dei morta-lirdquo τὸν σόν τοι παράδειγμ᾽ ἔχων τὸν σὸν δαίμονα ὦτλᾶμον Οἰδιπόδα βροτῶν οὐδὲν μακαρίζω (vv 1192ss) In Odissea IX 142 s θεός egrave accompagnato dalpronome indefnito per indicare una personalitagrave divinache resta ignota piugrave che indefnita ἔνθα κατεπλέομενκαί τις θεὸς ἡγεμόνευε νύκτα δι᾽ ὀρφναίην ldquoalloranoi procedevamo nella nostra navigazione e un dio ciguidava attraverso la notte oscurardquo Nel contrasto traApollo e le Erinni che caratterizza le Eumenidi eschi-lee le antiche dee della vendetta sono δαίμονες men-tre il giovane dio egrave θεός esse lamentano ἰὼ παῖ Διόςἐπίκλοπος πέλει νέος δὲ γραίας δαίμονας καθιππάσω τὸν μητραλοίαν δ᾿ ἐξέκλεψας ὢν θεός ldquoo fglio diZeus tu sei un ladro tu che sei giovane hai fatto vio-lenza a noi antiche divinitagrave hai sottratto a noi il ma-

tricida tu che sei un diordquo Quando Afrodite costringe aforza Elena a piegarsi al desiderio amoroso di Parideche si egrave sottratto al duello con Menelao Elena tacesgomenta davanti allrsquoimposizione della dea ἦρχε δὲδαίμων Afrodite egrave cosigrave detta percheacute si egrave manifestatanella sua forza oscura e terribile cui la donna mortaleegrave soggiogataLa rifessione piugrave tarda trasformograve profondamente que-sta opposizione che risale a un concetto arcaico ecomplesso del divino nellrsquoApologia platonica Socra-te risponde allrsquoaccusa di non onorare gli degravei ma nuo-vi ed oscuri δαίμονες obiettando che questi sono fglidegli degravei e non si puograve pensare che uno creda ai fgli enon ai padri (per alcuni esempi di θεός nellrsquoApologiacf i paragraf 18 19 21 23 41 42) Nel neoplatoni-smo δαίμονες sono esseri intermedi nella complessaserie degli enti divini mentre nel Nuovo Testamento

sono i ldquodiavolirdquoLa radice δι- in origine indicava il dio del cielo lumi-noso e per questo egrave entrata nel nome di Ζεύς Διόςcome in quello di Iouis e in un aggettivo che in origi-ne signifcava appunto ldquoluminosordquo pare proprio cheπολύτλας δῖος Ὀδυσσεύς dovesse esprimere inizial-mente ldquoil molto audace chiaro Odisseordquo anche se poiquesta formula divenne alternativa di θεῖος ὈδυσσεύςIl valore originale tuttavia si rivela in espressioni del ti-po αἰθέρα δῖον ldquolrsquoetere luminosordquo o Ἠὼ δῖαν ldquolrsquoau-rora luminosardquo Invece in Eschilo Prometeo incatena-

to 1032 s ψευδηγορεῖν γὰρ οὐκ ἐπίσταται στόματὸ Δῖον lrsquoaggettivo viene chiaramente connesso conZeus e la frase signifca ldquola bocca di Zeus non puogravementirerdquoAltri aggettivi del gruppo sono θεῖος e δαιμόνιος cheimplicano un riferimento alla sfera della divinitagrave nonmeglio distinta o talvolta un segno di eccellenza InOdissea IX 203 ss Odisseo ricorda il vino rosso dol-cissimo che gli era stato donato da Marone a Ismaroin segno di gratitudine per aver risparmiato lui la suasposa e i suoi fgli ldquododici anfore piene di vino purodolcissimo divina bevandardquo questo θεῖον ποτόν saragraveun vino straordinario ldquodivinordquo con lrsquoidea di eccellenzache anche noi diamo a questo aggettivoUn rapporto piugrave preciso doveva essere in origine inδιογενής e in διοτρεφής che in Omero indicano i so-vrani ldquodiscendenti da Zeusrdquo o ldquoallevati da Zeusrdquo si alle-vano i propri fgli e quindi i due aggettivi sono sinonimiprima di divenire formulari Altri aggettivi denotanti ec-cellenza sono ἰσόθεος e il simmetrico ἰσοδαίμων an-cora θεοείκελος ldquosimile a un diordquo θεοειδής ldquoche halrsquoaspetto di un diordquo e ἀντίθεος ldquoche puograve star innanzi aun diordquo come nellrsquoesposizione della propria stirpe chefa Enea rivolto ad Achille ldquoda Troo nacquero tre nobilifglirdquo Ἶλος τ᾿ Ἀσσάρακός τε καὶ ἀντίθεος Γανυμήδης(Iliade XX 232)Ancora da δαίμων in relazione allrsquoidea di ldquosorterdquo ldquode-stinordquo derivano gli aggettivi εὐδαίμων ldquofortunatordquo (ldquocuiegrave toccato un buon degravemonerdquo) e lrsquoopposto δυσδαίμωνldquosfortunatordquo

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testi a confrontoSocrate visto da Aristofane

Egrave in particolare alle Nuvole di Aristofane che Socra-te allude quando nellrsquoApologia ricostruisce lrsquoorigi-ne lontana delle calunnie che ormai da tempo circola-vano sul suo conto Dalla commedia aristofanea pro-

poniamo il primo incontro fra Strepsiade e Socrate(vv 219-248) e la parte fnale (1476-1509) in cui Strepsia-de appicca il fuoco al ldquopensatoiordquo

strepsiade E quello chi egrave quello che sta appeso per ariadiscepolo Egrave lui

strep Lui chidisc Socrate

strep Me lo potresti chiamare tu a voce alta per favoredisc Chiamatelo da solo io non ho tempo (Il discepolo rientra nel pensatoio)

strep Socrate Socrate amico miosocrate Percheacute mi chiami creatura di un giorno

strep Prima di tutto per favore dimmi cosa stai facendosoc Aerostatizzo e me ne sto qui a scrutare il sole

strep E tu gli degravei li squadri dallrsquoalto drsquoun corbello invece che coi piedi per terra casomaisoc Senza sospendere la mente e il pensiero in modo da mescolarli allrsquoaria che egrave della stessa

leggerezza non avrei mai potuto fare scoperte esatte sui fenomeni celesti Se me ne fossistato a terra a osservare da laggiugrave le cose di lassugrave non ci sarei mai arrivato Devi sapere che laterra attrae a seacute con forza lrsquoumore del pensiero proprio come succede col crescione

strep Come dici Il pensiero che attira lrsquoumido nel crescione Ma adesso scendi caro Socrate tiprego vieni a insegnarmi quello per cui sono venuto

soc Cioegravestrep Voglio imparare a parlare Egrave una cosa incontrollabile interessi creditori e mi spingono

mi tirano mi sequestrano la robasoc Come hai potuto fare tanti debiti senza rendertene conto

strep Mi ha distrutto una febbre da cavalli un male divorante Ma tu insegnami uno dei tuoi discorsiquello che non paga i debiti Fammi il prezzo che ti pare e io te lo do lo giuro sugli degravei

soc Ma che degravei vai giurando Tanto per cominciare qui da noi gli degravei sono moneta fuori corso[]

strep Che pazzia Che follia per colpa di Socrate ripudiare anche gli degravei (rivolgendosia unrsquoimmagine del dio presente in scena) Hermes caro Hermes non ti adirare con menon mi distruggere Perdonami con tutte quelle chiacchiere ero delirante Anzi dammiun consiglio se devo denunciarli o cosrsquoaltro Come dici Non devo impegnarmi in unprocesso Hai ragione devo bruciargli subito la casa a quei mascalzoni Santia Santiavieni qui Piglia scala e piccone arrampicati sul Pensatoio e comincia a scoperchiare iltetto fallo per il padrone buttagli giugrave la casa Qualcuno mi porti una torcia accesa Eadesso a loro saranno pure dei gran furbacchioni ma oggi qualcuno me la paga

soc Che ci fai tu sul tettostrep laquoAerostatizzo e me ne sto qui a scrutare il soleraquo

soc Povero me Sto per sofocare strep Chi vi ha insegnato a bestemmiare gli degravei e a curiosare il corso della luna Dagli addosso forza

picchia Per un sacco di ragioni ndash prima di tutto come sai per lrsquoempietagrave verso gli degraveiTrad A Grilli

confronti

1 Dopo aver riletto Apologia 18d ( p 19) verifca seil ritratto di Socrate ligrave proposto coincide con quellofatto da Aristofane Sottolinea in un elaborato di max10 righe similitudini e differenze

2 Rintraccia nellrsquoultima parte del brano aristofaneo glielementi che testimoniano come lrsquoidea di sbarazzarsi

ldquolegalmenterdquo di Socrate era presente ad Atene intempi di molto precedenti lrsquoeffettivo processo al flosofo

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T3 Il sapere di Socrate 20c-21d

Cherefonte un allievo di Socrate domanda allrsquooracolo diDelf se crsquoegrave qualcuno piugrave sapiente del maestro egrave una do-manda provocatoria ma imprevedibilmente lrsquooracolo ri-sponde di no Quando Cherefonte gli riferisce la risposta

ricevuta Socrate rimane turbato e comincia a interrogaregli uomini politici per dimostrare che lrsquooracolo egrave in errore( Progetto Letterature pp 81 ss)

[20c] ῾Υπολάβοι ἂν οὖν τις ὑμῶν ἴσως laquoἈλλ᾿ ὦ Σώκρατες τὸ σὸν τί ἐστι πρᾶγμαΠόθεν αἱ διαβολαί σοι αὗται γεγονασιν Οὐ γὰρ δήπου σοῦ γε οὐδὲν τῶν ἄλλωνπεριττότερον πραγματευομένου ἔπειτα τοσαύτη φήμη τε καὶ λόγος γέγονεν εἰμή τι ἔπραττες ἀλλοῖον ἢ οἱ πολλοί Λέγε οὖν ἡμῖν τί ἐστιν ἵνα μὴ ἡμεῖς περὶ σοῦαὐτοσχεδιάζωμενraquo [20d] Ταυτί μοι δοκεῖ δίκαια λέγειν ὁ λέγων κἀγὼ ὑμῖνπειράσομαι ἀποδεῖξαι τί ποτ᾿ ἐστὶν τοῦτο ὃ ἐμοὶ πεποίηκεν τό τε ὄνομα καὶ τὴν

διαβολήν Ἀκούετε δή Καὶ ἴσως μὲν δόξω τισὶν ὑμῶν παίζειν εὖ μέντοι ἴστεπᾶσαν ὑμῖν τὴν ἀλήθειαν ἐρῶ ᾽Εγὼ γάρ ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι δι᾿ οὐδὲν ἀλλ᾿ ἢδιὰ σοφίαν τινὰ τοῦτο τὸ ὄνομα ἔσχηκα Ποίαν δὴ σοφίαν ταύτηνἭπερ ἐστὶνἴσως ἀνθρωπίνη σοφία τῷ ὄντι γὰρ κινδυνεύω ταύτην εἶναι σοφός [20e]Οὗτοι

δὲ τάχ᾿ ἄν οὓς ἄρτι ἔλεγον μείζω τινὰ ἢ κατ᾿ ἄνθρωπον σοφίαν σοφοὶ εἶεν ἢοὐκ ἔχω τί λέγω οὐ γὰρ δὴ ἔγωγε αὐτὴν ἐπίσταμαι ἀλλ᾿ ὅστις φησὶ ψεύδεταί τεκαὶ ἐπὶ διαβολῇ τῇ ἐμῇ λέγει Καί μοι ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι μὴ θορυβήσητε μηδ᾿ἐὰν δόξω τι ὑμῖν μέγα λέγειν οὐ γὰρ ἐμὸν ἐρῶ τὸν λόγον ὃν ἂν λέγω ἀλλ᾿ εἰςἀξιόχρεων ὑμῖν τὸν λέγοντα ἀνοίσω Τῆς γὰρ ἐμῆς εἰ δή τίς ἐστιν σοφία καὶ οἵα

20c Ὑπολάβοι ἴσως ldquoForse qualcu-no di voi potrebbe intervenirerdquo Socrateha ricordato ancora una volta come sonocorse su di lui calunnie strane del tipo diquelle di cui si dice nella commedia diAristofane e ha afermato vigorosamen-te che esse non sono vere come non egrave ve-ro che egli si sia proposto di istruire altriQuando ha sentito un cittadino che siproponeva di afdare il proprio fglio aun maestro di sapere ha sempre pensatoquanto sarebbe stato bello per lui cono-scere quella dottrina ma purtroppo eglinon sa nulla di simile Qualcuno perogravepotrebbe a questo punto chiedergli co-me mai hanno potuto avere origine que-ste strane calunnie | τὸ σὸνhellipπρᾶγμαldquoche egrave che tu fairdquo | οὐ γὰρ δήπου hellipγέγονεν ldquocerto un simile giro di chiac-chiere (τοσαύτη φήμη τε καὶ λόγος) nonsi egrave certo prodotto (οὐhellip γέγονεν) men-tre tu non facevi nulla di strano (σοῦhellipοὐδὲνhellip περιττότερον πραγματευομέ-νου gen ass) rispetto agli altrirdquo περιτ-τός ldquosuperfuordquo passa facilmente allrsquoideadi ldquostranordquo ldquostraordinariordquo e il suo com-parativo (περιττότερον) egrave determinatodal secondo termine di paragone τῶνἄλλων il senso viene cosigrave completato dauna protasi di periodo ipotetico dellrsquoir-realtagrave εἰ μή τι πολλοί ldquose tu non fa-cessi nulla di diferente da quello che fa

la genterdquo οἱ πολλοί ldquoi piugraverdquo indica qui lamaggioranza della gente la gente comu-ne che non fa nulla di strano | ἵνα μὴ αὐτοσχεδιάζωμεν ldquopercheacute noi nonci mettiamo ad inventarerdquo ldquopercheacute nonsiamo costretti ad inventarerdquo20d Ταυτί λέγων ldquoChi dice questo(ταυτί) mi sembra che dica il giustordquoταυτί egrave marcato dallo iota ldquodeitticordquoche attira lrsquoattenzione | τό τε ὄνομα διαβολήν ldquosia il nome sia la calun-niardquo il nome egrave di essere σοφός la calun-nia si riferisce alle dottrine che gli veni-vano attribuite | Καὶ ἴσως παίζεινldquoE forse ad alcuni di voi sembreragrave che ioscherzirdquo questa asserzione vuole marca-re per contrasto la serietagrave di ciograve che So-crate sta per dire e che sottolineeragrave conεὖ μέντοι ἴστε | δόξω videbor il ver-bo δοκέω come il lt videor ha costru-zione personale | Ἐγὼ γάρ ἔσχηκαldquoIo infatti o cittadini di Atene non hoquesto nome se non per una sorta di sa-pienza (διὰ σοφίαν τινά)rdquo lrsquoafermazio-ne egrave ancora solenne se anche temperatada una sfumatura di indeterminazione(τινά) Socrate sta preparando un veroe proprio colpo di scena quando do-po aver negato in ogni modo di esser sa-piente e aver defnito calunniosa questavoce faragrave proclamare la propria sapien-za proprio dal dio di Delf ἔσχηκα perf

resultativo di ἔχω | Ἥπερ σοφία lanuova defnizione di sapienza egrave tuttaviachiaramente condizionata dallrsquoaggetti-vo ἀνθρωπίνη e prospettata problema-ticamente ancora da ἴσως come dallrsquoe-spressione tipica κινδυνεύω σοφόςldquoin questa crsquoegrave rischio (κινδυνεύω) cheio sia sapienterdquo20e Οὗτοι εἶεν ldquoCostoro forse deiquali dicevo poco fa potrebbero esseresapienti (ἄν σοφοὶ εἶεν) di una sapien-za superiore alla misura umana (μείζω ἄνθρωπον)rdquo questa defnizione chiara-mente ironica esclude da qualsiasi di-scorso la cosiddetta σοφία degli avver-sari di Socrate | ἢ οὐκ λέγω ldquoo nonso che direrdquo una defnizione alternativasarebbe certo piugrave chiaramente critica eSocrate preferisce dichiararsi incapace diesprimersi | οὐ γὰρ ἐπίσταμαι iniziail grande tema socratico del ldquonon sapererdquo| ἐπὶ διαβολῇ λέγει ldquoparla per calun-niarmirdquo ἐπὶ διαβολῇ τῇ ἐμῇ egrave compl difne | μηδ᾿ ἐὰν λέγειν ldquonemmeno sevi sembri che io dica qualcosa di moltogranderdquo τι μέγα cosigrave indeterminatopreannuncia una notizia straordinaria| λέγειν λόγον λέγω la seriepreannunciaἀξιώχρεων τὸν λέγοντα ldquoco-lui che parla degno della vostra conside-razionerdquo nominato alla fne del periodoldquoil dio di Delfrdquo

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μάρτυρα ὑμῖν παρέξομαι τὸν θεὸν τὸν ἐν ΔελφοῖςΧαιρεφῶντα γὰρ ἴστε πουΟὗτος[21a] ἐμός τε ἑταῖρος ἦν ἐκ νέου καὶ ὑμῶν τῷ πλήθει ἑταῖρός τε καὶ συνέφυγε τὴν

φυγὴν ταύτην καὶ μεθ᾿ ὑμῶν κατῆλθε Καὶ ἴστε δὴ οἷος ἦν Χαιρεφῶν ὡς σφοδρὸςἐφ᾿ ὅτι ὁρμήσειενΚαὶ δή ποτε καὶ εἰς Δελφοὺς ἐλθὼν ἐτόλμησε τοῦτο μαντεύσασθαιndash καί ὅπερ λέγω μὴ θορυβεῖτεὦ ἄνδρες ndash ἤρετο γὰρ δὴ εἴ τις ἐμοῦ εἴη σοφώτεροςἈνεῖλεν οὖν ἡ Πυθία μηδένα σοφώτερον εἶναι Καὶ τούτων πέρι ὁ ἀδελφὸς ὑμῖναὐτοῦ οὑτοσὶ μαρτυρήσει ἐπειδὴ ἐκεῖνος τετελεύτηκεν [21b] Σκέψασθε δὴ ὧν

ἕνεκα ταῦτα λέγω μέλλω γὰρ ὑμᾶς διδάξειν ὅθεν μοι ἡ διαβολὴ γέγονεν Ταῦτα γὰρἐγὼ ἀκούσας ἐνεθυμούμην οὑτωσί laquoΤί ποτε λέγει ὁ θεός καὶ τί ποτε αἰνίττεταιἘγὼ γὰρ δὴ οὔτε μέγα οὔτε σμικρὸν σύνοιδα ἐμαυτῷ σοφὸς ὤν τί οὖν ποτε λέγει

φάσκων ἐμὲ σοφώτατον εἶναι Οὐ γὰρ δήπου ψεύδεταί γε οὐ γὰρ θέμις αὐτῷraquoΚαὶ πολὺν μὲν χρόνον ἠπόρουν τί ποτε λέγει ἔπειτα μόγις πάνυ ἐπὶ ζήτησιν αὐτοῦ

τοιαύτην τινὰ ἐτραπόμην ῏Ηλθον ἐπί τινα τῶν δοκούντων σοφῶν εἶναι [21c] ὡς

ἐνταῦθα εἴπερ που ἐλέγξων τὸ μαντεῖον καὶ ἀποφανῶν τῷ χρησμῷ ὅτι laquoΟὑτοσὶἐμοῦ σοφώτερός ἐστι σὺ δ᾿ ἐμὲ ἔφησθαraquo Διασκοπῶν οὖν τοῦτον ndash ὀνόματι γὰροὐδὲν δέομαι λέγειν ἦν δέ τις τῶν πολιτικῶν πρὸς ὃν ἐγὼ σκοπῶν τοιοῦτόν τι ἔπαθονὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι καὶ διαλεγόμενος αὐτῷ ndash ἔδοξέ μοι οὗτος ὁ ἀνὴρ δοκεῖν μὲνεἶναι σοφὸς ἄλλοις τε πολλοῖς ἀνθρώποις καὶ μάλιστα ἑαυτῷ εἶναι δ᾿ οὔ κἄπειταἐπειρώμην αὐτῷ δεικνύναι ὅτι οἴοιτο μὲν εἶναι σοφός εἴη δ᾿ οὔ ᾽Εντεῦθεν οὖντούτῳ τε ἀπηχθόμην καὶ πολλοῖς τῶν παρόντων [21d] πρὸς ἐμαυτὸν δ᾿ οὖν ἀπιὼν

ἐλογιζόμην ὅτι τούτου μὲν τοῦ ἀνθρώπου ἐγὼ σοφώτερός εἰμι κινδυνεύει μὲν γὰρ

21a ἐκ νέου ldquofin da giovanerdquo segueuna breve caratterizzazione del personag-gio Cherefonte amico e discepolodi Socrate (presentato con lui nelle Nu-vole aristofanee) fu esiliato nel 404 aCcon i democratici (συνέφυγε ταύτην) erientrograve ad Atene insieme a Trasibulo (καὶ κατῆλθε) nel 399 aC era giagrave morto| τὴνφυγὴν ταύτην acc dellrsquooggetto in-terno connesso al verbo (συνέφυγε) perfgura etymologica | ὡς σφοδρὸς ὁρ-μήσειεν ldquocome era impetuoso a qualsiasicosa si accingesserdquo ὡς introduce una in-terr indiretta dipendente da ἴστε ripren-dendo οἷος ἦν per specifcarne il senso| ὅπερ λέγω ldquocome vi dicordquo lett ldquola co-sa che vi dicordquo egrave una forma colloquialeper invitare il suo pubblico a non rumo-reggiare ma mentre prima Socrate ave-va detto μὴ θορυβήσητε cong aor oradice μὴ θορυβεῖτε come se la gente aves-se giagrave cominciato a far rumore ed eglila pregasse di ldquonon continuare a far ru-morerdquo | ἀνεῖλεν ldquorisposerdquo da ἀναιρέωverbo tecnico del responso dellrsquooracolo| τούτων πέρι = περὶ τούτων lrsquoanastro-fe tipico costrutto del discorso poetico egravemarcata dalla ritrazione dellrsquoaccento (ba-ritonesi)21b ὧν ἕνεκα ldquoper quali ragionirdquo pernecessitagrave non per vanagloria Socrate haraccontato ai giudici il responso straor-dinario che lrsquooracolo ha dato su di lui a

Cherefonte | Ταῦτα οὑτωσί ldquoDo-po aver udito quel responso (ταῦτα) ioragionai in questo modordquo lrsquoimperfet-to ἐνεθυμούμην vuol seguire il flo dellerifessioni di Socrate esposte di seguito| τί ποτε αἰνίττεται ldquoche cosa vuole na-scondere sotto lrsquoenigmardquo tipico dellrsquoe-nigma egrave infatti un enunciato in apparen-za assurdo che vuole obbligare a rifette-re per trovare il signifcato riposto | οὔτεμέγα οὔτε σμικρόν ldquoneacute molto neacute pocordquoacc di relazione | σύνοιδα ὤν il ver-bo regge il part predic | Οὐ ψεύδεταίγε nel suo smarrimento Socrate ha unasola certezza che lrsquooracolo ldquocertamen-te non menterdquo percheacute non puograve | πολὺν ἠπόρουν insieme al complemento didurata lrsquoimperfetto descrittivo continuaa rappresentarci le rifessioni imbarazza-te di Socrate che alla fne contro voglia(μόγις) si decide a ricercare il senso delresponso | τῶν δοκούντων εἶναι ldquodiquelli che avevano fama di essere sapien-tirdquo il gen σοφῶν nome del predicato egraveattratto da τῶν δοκούντων21c ὡς ἐνταῦθα τὸ μαντεῖον ldquopen-sando che (ὡς) in questo (ἐνταῦθα) avreifinalmente (εἴπερ που) confutato lrsquoo-racolordquo εἴπερ που signifca lett ldquose maiin qualche puntordquo | Διασκοπῶν οὖντοῦτον ldquomentre dunque esaminavo co-stuirdquo la frase si interrompe come se qual-cuno avesse chiesto a Socrate il nome

dellrsquointerrogato ed egli approfttasse perdire che non intende nominarlo ma cheera un politico importante Qualcuno si egravechiesto se per caso non si trattasse di Ani-to che efettivamente in giovinezza ebbequalche contatto con Socrate ma Anitosarebbe un falso bersaglio Socrate nonintende tanto attaccare il suo accusatorequanto mettere in evidenza lrsquoignoran-za dei politici | ὀνόματι λέγειν ldquononoccorre chiamarlo per nomerdquo ὀνόματι egravedat strumentale | ἦν δέ τις ἔπαθονldquoma era uno dei nostri uomini politiciquello esaminando il quale feci una si-mile esperienzardquo cioegrave ldquoquello che allorainterrogavo e con cui rdquo | ἔδοξέ μοι ἑαυτῷ ldquomi sembrograve che questrsquouomo sem-brasse esser sapiente sia a molti altri uomi-ni sia soprattutto a se stessordquo il politico egravela prima vittima della sua presunzione disapere Socrate tenta quindi di dimostrar-gli (ἐπειρώμην αὐτῷ δεικνύναι) che cre-deva di esser sapiente ma non lo era (ὅτιοἴοιτο εἴη δ᾿ οὔ) | ᾽Εντεῦθεν παρό-ντων ldquoda quel momento io venni in odio(ἀπηχθόμην) a costui e a molti dei presen-tirdquo il risentimento del politico del qualeaveva dimostrato lrsquoignoranza fu dunquelrsquoinizio delle molte antipatie cui andograve in-contro Socrate21d πρὸς ἐμαυτὸν ἐλογιζόμηνldquomentre me ne andavo ragionavo tra mee merdquo | κινδυνεύει εἰδέναι ldquoegrave dun-

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[20c] Forse qualcuno di voi potrebbe prendere la parola per dirmi laquoMa allora So-crate di cosrsquoegrave che ti occupi Da dove sono venute quelle calunnie sul tuo contoPercheacute poi se tu non facevi niente di straordinario rispetto agli altri non nasceva-no tante voci e dicerie ndash se non facevi insomma nulla di diverso da quel che fannoi piugrave ndash Dicci cosrsquoegrave percheacute non vogliamo improvvisare un giudizio sul tuo contoraquo[20d] Chi dice cosigrave pare dire giusto e io cercherograve di mostrarvi da dove sian partite famae calunnia insiemeState a sentire A qualcuno di voi forse sembreragrave che io scherzi sappiate bene perograve che vidirograve tutta la veritagrave Percheacute io Ateniesi per nientrsquoaltro che per una forma di sapienza misono guadagnato questa fama Quale sapienza Certo una sapienza umana Difatti egrave inquesta che forse io sono sapiente [20e] E costoro di cui parlavo poco fa saranno certosapienti di una sapienza superiore a quella umana oppure non so che dire io almenonon la conosco e chi lo aferma mente e parla per denigrarmiE voi Ateniesi non protestate contro di me neppure se vi pare che io parli con presun-zione percheacute non saragrave mio il discorso che vi faccio bensigrave devo riferirne la paternitagrave achi guadagna la vostra fducia Della mia sapienza se pure ce nrsquoegrave una e di che natura siachiamo a testimone per voi il dio di DelfCherefonte lo conoscete certamente [21a] Fu mio compagno fn da giovane E fu com-pagno vostro di partito e con voi visse questrsquoesilio e con voi rientrograve E sapete anche cheuomo fosse Cherefonte quanto fosse impetuoso in ogni sua iniziativa Cosigrave un giornoandograve a Delf ed ebbe lrsquoaudacia di chiedere questo allrsquooracolo ndash e voi signori vi pregonon interrompete ndash gli chiese infatti se crsquoera qualcuno piugrave sapiente di me E la Pizia ri-spose che di piugrave sapiente di me non crsquoera nessuno Ma di questa circostanza vi saragrave testi-mone ndash egrave qui presente ndash il fratello di Cherefonte percheacute questi egrave morto[21b] Guardate ora la ragione di queste mie parole percheacute intendo dirvi lrsquoorigine dellacalunnia contro la mia persona Al sentire il responso rifettevo in questo modo laquoCosamai intende il dio a cosa allude Percheacute io per parte mia non sono convinto neacute tantoneacute poco della mia sapienza cosa intende mai quando dice che io sono tanto sapientePercheacute non mente il dio ndash non puograve mentire ndashraquoPer molto tempo non riuscii a cogliere il senso ma poi e certo con fatica mi mi-si a ricercarlo in questo modo Mi recai da uno di quelli che hanno fama di sapienti[21c] e pensavo che cosigrave avrei in qualche modo confutato lrsquooracolo e avrei risposto al va-ticinio laquoEgrave questi piugrave sapiente di me mentre tu egrave di me che hai parlatoraquo Mentre esami-navo attentamente questrsquouomo ndash non occorre che ve ne dica il nome percheacute era un poli-tico il personaggio con il quale tra indagini e discorsi feci questa esperienza Ateniesi ndash

ἡμῶν οὐδέτερος οὐδὲν καλὸν κἀγαθὸν εἰδέναι ἀλλ᾿ οὗτος μὲν οἴεταί τι εἰδέναι οὐκεἰδώς ἐγὼ δέ ὥσπερ οὖν οὐκ οἶδα οὐδὲ οἴομαι ἔοικα γοῦν τούτου γε σμικρῷ τινι

αὐτῷ τούτῳ σοφώτερος εἶναι ὅτι ἃ μὴ οἶδα οὐδὲ οἴομαι εἰδέναι ᾽Εντεῦθεν ἐπ᾿ ἄλλονᾖα τῶν ἐκείνου δοκούντων σοφωτέρων εἶναι καί μοι ταὐτὰ ταῦτα ἔδοξε καὶ ἐνταῦθακἀκείνῳ καὶ ἄλλοις πολλοῖς ἀπηχθόμην

que possibile (κινδυνεύει) che nessu-no di noi due sappia nulla di bello neacute dibuonordquo la progressione nelle verifcheegrave sempre marcata dallrsquoincertezza e dalrischio (κινδυνεύει) fncheacute si raggiun-ge sia pure in via di probabilitagrave lrsquounica

acquisizione nel senso di sapere di nonsapere | ἔοικα εἰδέναι ldquomi sembradunque di essere piugrave saggio di costui(τούτου σοφώτερος εἶναι) proprioper questo piccolo vantaggio (σμικρῷτινι αὐτῷ τούτῳ) per il fatto che ciograve che

non so non credo nemmeno di saperlordquo| ᾽Εντεῦθεν ᾖα ldquoQuindi mi rivolsia un altrordquo ᾖα egrave impf ind di εἶμι ldquoan-darerdquo E anche questa nuova intervista siconcluse con uno scacco dellrsquointerlocu-tore di Socrate

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mi sembrograve che questrsquouomo apparisse sapiente agli occhi tra gli altri soprattut-to di se stesso ma che in realtagrave non lo fosse E allora mi provai a dimostrargli

che riteneva di essere sapiente ma che non lo era Ne risultograve dunque che melo feci nemico e con lui mi inimicai molti dei presenti [21d] Ma fra me eme andandomene via ragionavo che io ero piugrave sapiente di questrsquouomopercheacute forse nessuno di noi due conosceva qualcosa di bello e di buonoma lui riteneva di sapere ndash e non sapeva ndash mentre io come non so cosigravenon penso neppure di sapere mi pareva perciograve di essere piugrave sapiente dilui proprio in questo piccolo particolare e cioegrave che le cose che non sonon penso neanche di saperle Poi mi recai da un altro che aveva famadi essere piugrave sapiente dellrsquoaltro e ne ricavai unrsquoimpressione identica ndash ecosigrave mi attirai lrsquoodio suo e di molti altri

Trad E Avezzugrave

analisi del testo

Tra stranezza e saggezza Socrate continua la sua di-fesa ipotizzando che gli venga chiesto quale suo stranocomportamento sia stato allrsquoorigine delle calunnie che lohanno travolto Lrsquoobiezione ndash secondo un uso comunenel greco ndash viene introdotta dopo la pausa da ἴσως ac-compagnato dallrsquoottativo potenziale di un verbo di ldquodirerdquoldquointerrompererdquo ldquomeravigliarsirdquo e da τις o equivalente delsoggetto (cf 20c) Nella obiezione e nella replica di Socra-te va sottolineata la ricorrenza di due terminiIl primo egrave περιττότερον (20c) composto con il prefssoπερί ha in seacute lrsquoidea del sopra dellrsquooltre la misura quindicome nel nostro passo dello straordinario dello stranoLa stranezza lrsquoἀτοπία di Socrate egrave peraltro un motivo

topico legato alla piugrave generale considerazione che la suavita non puograve essere paragonata a nessuna altra esistenzanon ha precedenti come ben si legge in Symp 221c Al-cibiade nellrsquoelogio del suo maestro sostiene che se conAchille puograve essere messo a confronto Brasida con Nesto-re Antenore con altri Pericle Socrate invece non egrave raf-frontabile con nessuno neacute fra gli antichi neacute fra i moderniIl secondo termine egrave σοφία (20d) Socrate dice di doverefama e calunnie a una forma di sapienza che possiede-rebbe Lrsquouso di τις (διὰ σοφίαν τινά) comunque attenuail valore del sostantivo σοφία poicheacute la sapienza comepossesso stabile non egrave prerogativa umana per lrsquouomoinfatti esiste solo lrsquoamore mai completamente appagatoper essa (da qui φιλοσοφία) La sapienza di Socrate nonegrave la sapienza positiva di chi tanto sa ma rappresenta da

un lato la consapevolezza dellrsquoinconsistenza delle opi-

nioni dallrsquoaltro lrsquoesigenza di andare sempre a fondo nellecose al di lagrave delle apparenzeAltrove per esempio in Simposio 177d Socrate sosterragraveinvece di sapere qualcosa nellrsquoambito delle cose drsquoamo-re (οὐδὲν φημὶ ἄλλο ἐπίστασθαι ἢ τὰ ἐρωτικά) Ci sareb-be quindi un dato positivo di conoscenza da cui partire eproprio lrsquoamore sarebbe la fonte che permette a Socra-te di apportare un benefcio agli altri Sottile dunque nelpasso del Simposio egrave lrsquoironia del flosofo egli non sa nullase non ciograve che riguarda lrsquoamore quindi in realtagrave conoscetutto dato che Eros egrave quella forza che porta alla piugrave altavetta del sapere

Moduli stilistici Nel brano egrave da evidenziare lrsquoobiezionedi un ipotetico interlocutore secondo un modulo tipicodellrsquooratoria giudiziaria allitterazione e figura etymolo-

gica presenti in Ταυτί μοι δοκεῖ δίκαια λέγειν ὁ λέγων(20d) ndash insieme allo iota ldquodeitticordquo di ταυτί proprio del lin-guaggio drammatico e oratorio ndash contribuiscono a sottoli-neare il credito che si attribuisce a tale obiezione in quan-to elemento signifcativo per il procedere del discorso didifesaSono da segnalare nel passo anche le espressioni del les-

sico colloquiale (τὸ σὸν τί ἐστι πρᾶγμα in 20c) e i fre-quenti richiami al destinatario per tenerne desta lrsquoat-tenzione (ἀκούετε in 20d ἴστε in 20d 20e e 21a μὴθορυβήσητε in 20e)

Statuetta raffgurante Socrate II secolo aC Londra British Museum

La statuetta raffgurante Socrate in chitone egrave un piccolo gioiello dellrsquoarte ellenisticaproveniente da Alessandria drsquoEgitto Il manufatto in marmo bianco egrave alto appena 27 cmma presenta le caratteristiche della grande statuaria Il volto egrave ripreso dal ritratto di Lisippodi cui egrave rimasta una copia di epoca romana conservata al Louvre ( p 115) La fattura egravepregevole raffnatissimi sono la resa dei lineamenti e dei riccioli della barba e il trattamentodel panneggio del mantello che copre le spalle e il ventre del flosofo e che ricade inmorbide pieghe sul suo corpo ritratto come quello di un atleta

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T4 Il congedo 40c-42a

LrsquoApologia platonica contiene ancora una sezione in cuiSocrate prende congedo dai suoi giudici da quelli cheavevano votato per la sua condanna a morte come daglialtri Rivolto a questi ultimi egli spiega che sicuramente

quanto gli egrave accaduto egrave destinato a essere per lui un benee cerca di fornirne la dimostrazione ( Progetto Lette-

rature pp 81 ss)

[40c] ᾿Εννοήσωμεν δὲ καὶ τῇδεὡς πολλὴ ἐλπίς ἐστιν ἀγαθὸν

αὐτὸ εἶναι Δυοῖν γὰρ θάτερόν ἐστιν τὸ τεθνάναι ἢ γὰρ

οἷον μηδὲν εἶναι μηδὲ αἴσθησιν μηδεμίαν μηδενὸς ἔχειν

τὸν τεθνεῶτα ἢ κατὰ τὰ λεγόμενα μεταβολή τις τυγχάνει οὖσα καὶ μετοίκησις τῇψυχῇ τοῦ τόπου τοῦ ἐνθένδε εἰς ἄλλον τόπον Καὶ εἴτε δὴ μηδεμία αἴσθησίς ἐστινἀλλ᾿ [40d] οἷον ὕπνος ἐπειδάν τις καθεύδων μηδ᾿ ὄναρ μηδὲν ὁρᾷ θαυμάσιονκέρδος ἂν εἴη ὁ θάνατος ndash ἐγὼ γὰρ ἂν οἶμαι εἴ τινα ἐκλεξάμενον δέοι ταύτην τὴννύκτα ἐν ᾗ οὕτω κατέδαρθεν ὥστε μηδὲ ὄναρ ἰδεῖν καὶ τὰς ἄλλας νύκτας τε καὶἡμέρας τὰς τοῦ βίου τοῦ ἑαυτοῦ ἀντιπαραθέντα ταύτῃ τῇ νυκτὶ δέοι σκεψάμενον

εἰπεῖν πόσας ἄμεινον καὶ ἥδιον ἡμέρας καὶ νύκτας ταύτης τῆς νυκτὸς βεβίωκεν ἐν

τῷ ἑαυτοῦ βίῳ οἶμαι ἂν μὴ ὅτι ἰδιώτην τινά ἀλλὰ τὸν μέγαν βασιλέα εὐαριθμήτουςἂν εὑρεῖν αὐτὸν ταύτας πρὸς τὰς ἄλλας ἡμέρας καὶ νύκτας ndash [40e] εἰ οὖν τοιοῦτον

ὁ θάνατός ἐστιν κέρδος ἔγωγε λέγω καὶ γὰρ οὐδὲν πλείων ὁ πᾶς χρόνος φαίνεταιοὕτω δὴ εἶναι ἢ μία νύξ Εἰ δ᾿ αὖ οἷον ἀποδημῆσαί ἐστιν ὁ θάνατος ἐνθένδε εἰς

ἄλλον τόπον καὶ ἀληθῆ ἐστιν τὰ λεγόμενα ὡς ἄρα ἐκεῖ εἰσι πάντες οἱ τεθνεῶτεςτί μεῖζον ἀγαθὸν τούτου εἴη ἄν ὦ ἄνδρες δικασταί Εἰ γάρ τις ἀφικόμενος εἰς

Ἅιδου [41a] ἀπαλλαγεὶς τουτωνὶ τῶν φασκόντων δικαστῶν εἶναι εὑρήσει τοὺς

40c Ἐννοήσωμεν εἶναι ldquoRifettiamoanche da questo punto di vista (καὶ τῇδε)che ho molti motivi per sperare che essasia un benerdquo ἐννοήσωμεν cong esorta-tivo τῇδε avverbio di modo il punto divista che Socrate sta per esporre | Δυοῖν τεθνεῶτα ldquoDi due cose una θάτερον)egrave il morire o egrave come se il morto (τὸντεθνεῶτα) non sia piugrave nulla e non abbiaalcuna percezione di nullardquoθάτερον= τὸἕτερον ldquouna delle due coserdquo alterum τὸντεθνεῶτα egrave meglio intenderlo come soggsia di μηδὲν εἶναι sia di ἔχειν μηδεμίανμηδενός poliptoto | ἢ κατὰ τόπον ldquoosecondo quanto si dice egrave (τυγχάνει οὖσα)una trasformazione e una trasmigrazio-ne per lrsquoanima da questo luogo quaggiugrave(τοῦ ἐνθένδε) in un altro luogordquo κατὰ τὰλεγόμενα cosigrave dicevano soprattutto or-fici e pitagorici Lrsquoalternativa che quiSocrate prospetta costituisce indubbia-mente una posizione diversa da quella chepoi saragrave esposta per bocca dello stessoSocrate nel Fedone dove lrsquoimmortalitagravedellrsquoanima egrave una certezza luminosa | Καὶεἴτε ldquoE serdquo introduce un periodo ipote-tico misto la cui apodosi egrave θαυμάσιονκέρδος ἂν εἴη ὁ θάνατος ed egrave ripresa in40e da εἰ οὖν κέρδος ἔγωγε λέγω40d ἐπειδάν ὁρᾷ ldquoquando uno dor-

mendo non fa nemmeno un sognordquo inprospettiva eventuale con ἄν di ἐπειδάνe il cong ὁρᾷ il greco dice ὁρᾶν ὕπνονldquovedere un sognordquo dove lrsquoitaliano usa unverbo assai piugrave generico ldquofare un sognordquo| θαυμάσιον ὁ θάνατος ldquola morte sa-rebbe un proftto meravigliosordquo apodosidella possibilitagrave dove κέρδος egrave terminedel linguaggio commerciale propr ldquogua-dagnordquo | εἴ τινα βίῳ ldquose bisognasseche uno dopo aver scelto (ἐκλεξάμενον)questa ταύτην) notte in cui (ἐν ᾗ) ha dor-mito cosigrave da non fare alcun sogno e con-frontando (ἀντιπαραθέντα) con questanotte le altre notti e giorni della sua vitadovesse dire rifettendo (σκεψάμενον)quanti giorni e quante notti ha vissutomeglio e piugrave piacevolmente di questanotte nella sua vitardquo ταύτην costituisceprolessi rispetto al relativo ἐν ᾗ che segue| οἶμαι νύκτας ldquoio credo che non soloun privato cittadino (ἰδιώτην τινα) mail Gran Re potrebbe trovare (ἂν εὑρεῖν)ben poche (εὐαριθμήτους) queste not-ti in relazione agli altri giorni e nottirdquoοἶμαι annunciato dapprima come inci-so ritorna con ben altro peso come pro-posizione principale a reggere lrsquoinfnitoἂν εὑρεῖν40e εἰ οὖν λέγω ldquose dunque la

morte egrave una cosa di questo genere(τοιοῦτον) io certo (ἔγωγε) lo chiamoun vantaggiordquo ritorna insistente il ter-mine fnanziario κέρδος ἔγωγε ldquoio perconto miordquo il γε limitativo sottolinea ilpunto di vista di chi sta parlando | οὐ-δὲν πλείων ldquoper nulla maggiorerdquo οὐδένegrave acc avverbiale di relazione | Εἰ δ᾿ αὖ εἴη ἄν ldquoSe poi la morte egrave come emi-grare (ἀποδημῆσαι) di qui in un altroluogo e sono veri i racconti che si fannoche sono lagrave tutti quelli che sono morti(οἱ τεθνεῶτες) quale bene maggiore diquesto potrebbe essercirdquo ritorna il temadellrsquoaldilagrave la protasi di primo tipo nonimplica realtagrave ma la prospettiva purnon dimostrata egrave presentata come at-traente e questo efetto Socrate intendeprodurre sui suoi ascoltatori | ἀφικό-μενος εἰς ῞Αιδου ldquogiungendo allrsquoAderdquoεἰς richiede normalmente lrsquoacc e per-ciograve giagrave gli antichi intendevano che fossesottinteso un acc come δόμον come nellt ventum erat ad Vestae sott templum41a ἀπαλλαγεὶς δικαστάς ldquoallon-tanandosi (ἀπαλλαγείς) da questi qui chepretendono (φασκόντων) essere giudi-ci troveragrave quelli che sono davvero giudi-cirdquo in questrsquoultima parte dellrsquoApologiainizia il tema che saragrave comune alla prima

dal testo alla parolap 33

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ὡς ἀληθῶς δικαστάς οἵπερ καὶ λέγονται ἐκεῖ δικάζειν Μίνως τε καὶ ῾Ραδάμανθυς

καὶ Αἰακὸς καὶ Τριπτόλεμος καὶ ἄλλοι ὅσοι τῶν ἡμιθέων δίκαιοι ἐγένοντο ἐν τῷ

ἑαυτῶν βίῳ ἆρα φαύλη ἂν εἴη ἡ ἀποδημία ῍Η αὖ ᾽Ορφεῖ συγγενέσθαι καὶ Μουσαίῳ

καὶ ῾Ησιόδῳ καὶ ῾Ομήρῳ ἐπὶ πόσῳ ἄν τις δέξαιτ᾿ ἂν ὑμῶν᾽Εγὼ μὲν γὰρ πολλάκις ἐθέλω τεθνάναι εἰ ταῦτ᾿ ἔστιν

ἀληθῆ ᾽Επεὶ [41b] ἔμοιγε καὶ αὐτῷ θαυμαστὴ ἂν εἴη ἡ

διατριβὴ αὐτόθι ὁπότε ἐντύχοιμι Παλαμήδει καὶ Αἴαντι τῷ

Τελαμῶνος καὶ εἴ τις ἄλλος τῶν παλαιῶν διὰ κρίσιν ἄδικον

τέθνηκεν ἀντιπαραβάλλοντι τὰ ἐμαυτοῦ πάθη πρὸς τὰ

ἐκείνων ndash ὡς ἐγὼ οἶμαι οὐκ ἂν ἀηδὲς εἴη ndash καὶ δὴ τὸ μέγιστον τοὺς ἐκεῖ ἐξετάζοντακαὶ ἐρευνῶντα ὥσπερ τοὺς ἐνταῦθα διάγειν τίς αὐτῶν σοφός ἐστιν καὶ τίς οἴεται μένἔστιν δ᾿ οὔ ᾽Επὶ πόσῳ δ᾿ ἄν τις ὦ ἄνδρες δικασταί δέξαιτο ἐξετάσαι τὸν ἐπὶ Τροίαν

ἀγαγόντα τὴν πολλὴν στρατιὰν [41c] ἢ ᾽Οδυσσέα ἢ Σίσυφον ἢ ἄλλους μυρίους ἄν

τις εἴποι καὶ ἄνδρας καὶ γυναῖκας οἷς ἐκεῖ διαλέγεσθαι καὶ συνεῖναι καὶ ἐξετάζειν

ἀμήχανον ἂν εἴη εὐδαιμονίαςΠάντως οὐ δήπου τούτου γε ἕνεκα οἱ ἐκεῖ ἀποκτείνουσι

τά τε γὰρ ἄλλα εὐδαιμονέστεροί εἰσιν οἱ ἐκεῖ τῶν ἐνθάδε καὶ ἤδη τὸν λοιπὸν χρόνον

ἀθάνατοί εἰσιν εἴπερ γε τὰ λεγόμενα ἀληθῆ

rifessione di Platone e degli altri socraticiquello del Giusto condannato esso egrave quimarcato dal poliptoto δικασταί δικασ-τῶν δικαστάς δικάζειν e dalla seriedei mitici giudici giusti dellrsquoaldilagrave in op-posizione a quelli ingiusti che hanno con-dannato a morte Socrate | οἵπερ καὶ EacuteΤριπτόλεμος ldquocoloro che si dice ammi-nistrino la giustizia Minosse Radaman-to Eaco e Trittolemordquo Radamantoe Minosse erano fgli di Zeus ed Europail primo fu re di Creta e stabiligrave le leggi chefurono imitate da molte cittagrave greche glisuccesse il fratello minore Minosse Ea-co fglio di Zeus e della ninfa Egina fu redellrsquoisola cui diede il nome di sua mogliee padre di Peleo e Telamone a questi che latradizione considerava i giudici dellrsquoAdePlatone aggiunge il re attico Trittolemoche aiutograve Demetra nella ricerca di Persefo-ne e ottenne da lei il dono del grano era as-sociato alle due dee nei misteri di Eleusi| ἄρα φαύλη ἀποδημία ldquosarebbe que-sto un mutamento di sede spregevolerdquoἄρα introduce una interr diretta retoricache suggerisce al destinatario una rispostanegativa φαύλη ldquoda pocordquo certo non sa-rebbe stata da poco la possibilitagrave di ottene-re una nuova vita presso i semidei che si di-stinsero in vita per la loro giustizia | ᾿Ορ-φεῖ Μουσαίῳ ldquostare insieme a Orfeoe a Museordquo gli esponenti mitici della let-teratura religiosa della tradizione orfcaaccostati qui ai fondatori della mitologiaclassica Omero ed Esiodo | ἐπὶ πόσῳ ὑμῶν ldquoper che prezzo non lo accetterebbeuno di voirdquo cioegrave ldquoquanto uno di voi sareb-be disposto a pagare per questordquo ogget-to di δέξαιτ(ο) egrave lrsquoinf συγγενέσθαι ldquostareinsieme ardquo | Ἐγὼμὲν ἀληθῆ ldquoIo infat-

ti sono disposto (ἐθέλω) a morire moltevolte se questi racconti sono verirdquo ἐθέλωesprime la disponibilitagrave ad adeguarsi allavolontagrave altrui o ad una situazione41b ἔμοιγε καὶ αὐτῷ ldquoper me in parti-colarerdquo | ὁπότε τέθνηκεν ldquoquando miimbattessi in Palamede o in Aiace fglio diTelamone o in quanti altri (εἴ τις ἄλλος)tra gli antichi sono morti per un giudizioingiustordquo εἴ τις ἄλλος questa locuzione sipresenta come una protasi di periodo ipo-tetico ma ha la funzione di una proposi-zione relativa ldquose qualcun altro morigrave rdquo =ldquotutti gli altri che morironordquo | Παλαμή-δει ldquoPalamederdquo Odisseo per nonandare a Troia fngeva di essere pazzo maPalamede scoprigrave il suo piano e lo costrin-se a partecipare alla spedizione Odisseosi vendicograve su di lui facendo nasconderenella tenda di Palamede dellrsquooro e una fal-sa lettera di Priamo cosigrave Palamede fu ac-cusato di tradimento e lapidato Questoargomento era svolto in varie tragedie diEschilo Sofocle ed Euripide | ΑἴαντιldquoAiacerdquo Aiace invece dopo la mor-te di Achille considerandosi il piugrave fortedei Greci dopo quello pretendeva che alui fossero attribuite le armi del mortoOdisseo riuscigrave con lrsquoastuzia a farle asse-gnare a seacute e Aiace per il dolore del tortosubigraveto impazzigrave e si uccise la vicenda erarappresentata in una trilogia perduta diEschilo e nellrsquoAiace di Sofocle che con-serviamo | ἀντιπαραβάλλοντι ldquocon-frontandordquo part congiunto con ἔμοιγε| καὶ δὴ ἔστιν δ᾿ οὔ ldquoe poi soprattut-to trascorrere il tempo (διάγειν) esami-nando ed interrogando (ἐξετάζοντα καὶἐρευνῶντα in acc percheacute concordano conil sogg sottinteso dellrsquoinfnitiva) quelli

di lagrave (τοὺς ἐκεῖ) come quelli di qua (τοὺςἐνταῦθα) chi di loro egrave sapiente e chi crededi esserlo ma non lo egraverdquo lrsquoinf διάγειν di-pende sintatticamente da ἐπὶ πόσῳ ἄν τιςδέξαιτ(ο)di 41a comeσυγγενέσθαι So-crate sarebbe felice di andare nellrsquoaldilagrave acontinuare la stessa opera che compiva inAtene di sollecitare ognuno a conoscerese stesso secondo il comando di Apollo| Ἐπὶ πόσῳ δ᾿ ἄν τις δέξαιτο ritornaemblematicamente la frase per far rifet-tere i destinatari | ἐξετάσαι στρατιάνldquodi interrogare colui che condusse a Troiail grande esercitordquo Agamennone che giagravenei poemi dagrave prova di presunzione e arro-ganza anzicheacute di σοφία41c ἢὈδυσσέα ἢΣίσυφον eroi dellrsquoa-stuzia e dellrsquoinganno queste che eranovirtugrave per lrsquoetica arcaica ripugnavano al-la moralitagrave di Socrate come a quella diPlatone | οἷς ἐκεῖ εὐδαιμονίας ldquoconi quali conversare lagrave e stare con loro e in-terrogarli sarebbe il colmo della felicitagraverdquoἀμήχανον εὐδαιμονίας ldquolrsquoimpossibilitagravedella felicitagraverdquo cioegrave una felicitagrave impossibilea esprimersi ἀμήχανος egrave ciograve per cui nonesistono μηχαναί ldquoartifcirdquo ed egrave quindiimpossibile | Πάντως ἀποκτείνουσιldquoIn ogni caso per questo motivo (τούτουἕνεκα) quelli di lagrave non mandano a mor-terdquo τούτου ἕνεκα per il fatto di discuteree di confutare quelli che credono di essersaggi senza esserlo quindi nel regno deimorti Socrate non avrebbe corso rischiodi esser condannato a morte Egli egrave giuntoa una tale serena luciditagrave che si permettedi ironizzare perfno sulla propria morte| τά τε γὰρ ἄλλα καί ldquosia nel resto sia ancherdquo | εἴπερ γε ἀληθῆ ldquose egrave verociograve che si raccontardquo ritorna lrsquoapparente

glossa

il verbo (ἐ)θέλω signifcaldquosono disposto ardquo secondovolontagrave di altri diversamenteda βούλομαι che signifcaldquovogliordquo di mia intenzione

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[40c] Consideriamo anche da questo lato il fatto che crsquoegrave molta speranza che il morire siaun bene In efetti una di queste due cose egrave il morire o egrave come un non essere nulla e chiegrave morto non ha piugrave alcuna sensazione di nulla oppure stando ad alcune cose che si tra-mandano egrave un mutamento e una migrazione dellrsquoanima da questo luogo che egrave quaggiugravead un altro luogo Ora se la morte egrave il non aver piugrave alcuna sensazione [40d] ma egravecome un sonno che si ha quando nel dormire non si vede piugrave nulla neppure in so-

Ἀλλὰ καὶ ὑμᾶς χρή ὦ ἄνδρες δικασταί εὐέλπιδας εἶναι πρὸς τὸν θάνατον καὶ ἕν τιτοῦτο διανοεῖσθαι ἀληθές [41d] ὅτι οὐκ ἔστιν ἀνδρὶ ἀγαθῷ κακὸν οὐδὲν οὔτε ζῶντι

οὔτε τελευτήσαντιοὐδὲ ἀμελεῖται ὑπὸ θεῶν τὰ τούτου πράγματα οὐδὲ τὰ ἐμὰ νῦνἀπὸτοῦ αὐτομάτου γέγονεν ἀλλά μοι δῆλόν ἐστι τοῦτο ὅτι ἤδη τεθνάναι καὶ ἀπηλλάχθαιπραγμάτωνβέλτιονἦνμοιΔιὰ τοῦτοκαὶ ἐμὲοὐδαμοῦἀπέτρεψεν τὸσημεῖονκαὶ ἔγωγετοῖς καταψηφισαμένοις μου καὶ τοῖς κατηγόροις οὐ πάνυ χαλεπαίνω Καίτοι οὐ ταύτῃτῇ διανοίᾳ κατεψηφίζοντό μου καὶ κατηγόρουν ἀλλ᾿ οἰόμενοι βλάπτειν [41e] τοῦτο

αὐτοῖς ἄξιον μέμφεσθαι Τοσόνδε μέντοι αὐτῶν δέομαι τοὺς ὑεῖς μου ἐπειδὰνἡβήσωσι τιμωρήσασθε ὦ ἄνδρες ταὐτὰ ταῦτα λυποῦντες ἅπερ ἐγὼ ὑμᾶς ἐλύπουνἐὰν ὑμῖν δοκῶσιν ἢ χρημάτων ἢ ἄλλου του πρότερον ἐπιμελεῖσθαι ἢ ἀρετῆς καὶ ἐὰνδοκῶσί τι εἶναι μηδὲν ὄντες ὀνειδίζετε αὐτοῖς ὥσπερ ἐγὼ ὑμῖν ὅτι οὐκ ἐπιμελοῦνταιὧν δεῖ καὶ οἴονταί τι εἶναι ὄντες οὐδενὸς ἄξιοιΚαὶ ἐὰν ταῦτα ποιῆτε δίκαια πεπονθὼςἐγὼ ἔσομαι ὑφ᾿ ὑμῶν αὐτός [42a] τε καὶ οἱ ὑεῖς Ἀλλὰ γὰρ ἤδη ὥρα ἀπιέναι ἐμοὶ μὲνἀποθανουμένῳ ὑμῖν δὲ βιωσομένοις ὁπότεροι δὲ ἡμῶν ἔρχονται ἐπὶ ἄμεινον πρᾶγμαἄδηλον παντὶ πλὴν ἢ τῷ θεῷ

riserva (εἴπερ γε) che riaferma in mododistaccato la certezza morale di Socrate| Ἀλλὰ καὶ θάνατον ldquoMa anche voicittadini giudici dovete essere fduciosi(εὐέλπιδας) riguardo alla morterdquo ha ini-zio cosigrave lrsquoultimo capitolo in tono di pe-rorazione quanto alla procedura giudi-ziaria non dovrebbe esserci luogo per unaperorazione giaccheacute la sentenza di morteegrave irrevocabile ma Socrate perora la cau-sa delle sue idee e vuole che quale che siala sorte delle anime dopo la morte i giu-dici che hanno avuto fducia in lui abbia-no chiara coscienza che lrsquouomo non deveesitare a seguire la voce del dio che parlanella sua coscienza41d ὅτι τελευτήσαντι ldquoche per lrsquouo-mo virtuoso non crsquoegrave alcun male neacute da vi-vo neacute da mortordquo la dichiarativa ha fun-zione epesegetica rispetto a ἕν τι τοῦτοmentre ζῶντι e τελευτήσαντι sono predi-cativi di ἀνδρὶ ἀγαθῷ | οὐδὲ τὰ ἐμὰ γέγονεν ldquoneacute le mie vicende (τὰ ἐμά) sonoavvenute a caso (ἀπὸ τοῦ αὐτομάτου)rdquo| τεθνάναι καὶ ἀπηλλάχθαι πραγμάτωνldquoesser morto ed essermi liberato dai fasti-dirdquo lrsquoidea egrave rappresentata da due infnitiperfetti (da θνῄσκω e ἀπαλλάσσω) nellaprospettiva di esser compiuta solo allorasi realizzeragrave ciograve che egrave meglio per Socrate

| ἐμὲ τὸ σημεῖον ldquoil segno non mi di-stolse per nullardquo il segno misterioso (τὸσημεῖον) che talvolta lo distoglieva dalcompiere unrsquoazione era quello che Socra-te chiamava il suo degravemone Socrate inter-preta ora la mancanza di quel segno comela conferma che per lui egrave stato meglio es-ser condannato dal tribunale | ἔγωγε χαλεπαίνω ldquoe io per conto mio (ἔγωγε)non me la prendo (χαλεπαίνω) con colo-ro che hanno votato per la mia condan-na (τοῖς καταψηφισαμένοις μου) neacute congli accusatorirdquo i verbi giudiziari compo-sti con κατα- si costruiscono con il genretto daκατα- (= ldquocontrordquo) della personaaccusata o condannata | Καίτοι ldquoEppu-rerdquo Socrate si ferma un attimo a rifettereche se anche gli accusatori e i giudici a luiostili non gli hanno fatto alcun male nonera questa la loro intenzione | οὐ ταύτῃτῇ διανοίᾳ ldquonon con questa intenzionerdquo41e τοῦτο μέμφεσθαι ldquodi questo egravegiustorimproverarlirdquo |Τοσόνδε δέομαιlett ldquoDi tanto io li pregordquo δέομαι conil gen della persona vale ldquopregarerdquo(oltre che talvolta ldquoaver bisogno dirdquo)mentre τοσόνδε anticipa lrsquoimperativo chesegue τιμωρήσασθε | ταὐτά ἐλύπουνldquoinfiggendo loro gli stessi fastidi che ioinfiggevo a voirdquo λυπέω ldquoafiggere unordquo

qui ripetuto in poliptoto egrave costruito conlrsquoacc della persona e lrsquoacc di relazionedella cosa con cui uno viene afitto nellatraduzione la carica semantica di λυπέωviene trasferita allrsquooggetto che in grecoegrave reso genericamente con il neutro | ἐὰνὑμῖν ἀρετῆς ldquonel caso che vi sembri(ἐὰν δοκῶσιν) che si diano pensiero o(ἤ) del denaro o (ἤ) di qualche altra cosaprima che (ἤ) della virtugraverdquo ἐὰν δοκῶσινegraveunaprotasidiperiodoipoteticodellrsquoeven-tualitagrave lacuiprotasiegravelrsquoimpτιμωρήσασθεi primi due ἤ sono disgiuntivi (lt aut)mentre il terzo introduce il secondotermine di paragone (lt quam) ἄλλουτου του egrave pron indefinito | οἴονταίτι ἄξιοι ldquoe credono di esser qualcosamentre non meritano nullardquo οὐδενός egravegen di stima | δίκαια ἔσομαι ldquoavrogravericevuto ciograve che egrave giustordquo πεπονθὼςἔσομαι egrave futuro perfetto dal tema diπάσχω42a ἐμοὶ βιωσομένοις ldquoperme a mori-re per voi a vivererdquo i due part futuri hannovalore fnale | ὁπότεροι ἡμῶν ldquochi trameevoirdquoὁπότεροιesprimeduegruppicon-trappostiancheseilprimo di essi egrave costitui-to da una sola personaὁπότεροι ἔρχονταιprop interr indiretta egrave soggettiva rispettoalla sovraordinataἄδηλον sott ἐστί

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gno allora la morte sarebbe un guadagno meraviglioso Infatti io ritengo che seuno dopo aver scelto questa notte in cui avesse dormito cosigrave bene da non vederenemmeno un sogno e dopo aver messo a confronto con questa le altre notti e glialtri giorni della sua vita dovesse fare un esame e dirci quanti giorni e quante not-ti abbia vissuto in modo piugrave felice e piugrave piacevole di quella notte durante tutta lasua vita ebbene io credo che costui anche se fosse non solo un qualche privatocittadino ma il Gran Re troverebbe lui pure che questi giorni e queste notti so-no pochi da contare rispetto agli altri giorni e alle altre notti [40e] Se dunque lamorte egrave qualcosa di tal genere io dico che egrave un guadagno Infatti tutto quanto iltempo della morte non sembra essere altro che unrsquounica notte Invece se la mor-te egrave come un partire di qui per andare in un altro luogo e sono vere le cose che siraccontano ossia che in quel luogo ci sono tutti i morti quale bene o giudici cipotrebbe essere piugrave grande di questoInfatti se uno giunto allrsquoAde [41a] liberatosi di quelli che qui da noi si diconogiudici ne troveragrave di veri quelli che si dice che lagrave pronunciano sentenza MinosseRadamante Eaco Trittolemo e quanti altri dei semidei sono stati giusti nella lorovita ebbene in tal caso questo passare nellrsquoaldilagrave sarebbe forse una cosa da pocoE poi quanto non sarebbe disposto a pagare ciascuno di voi per stare insieme conOrfeo e con Museo con Omero e con Esiodo Per quello che mi riguarda sonodisposto a morire molte volte se questo egrave vero [41b] Infatti per me sarebbe straor-dinario trascorrere il mio tempo allorcheacute mi incontrassi con Palamede con Aia-ce figlio di Telamonio e con qualche altro degli antichi che sonomorti a causa di un ingiusto giudizio mettendo a confronto imiei casi con i loro E io credo che questo non sarebbe dav-vero spiacevoleMa la cosa per me piugrave bella sarebbe sottoporre ad esa-me quelli che stanno di lagrave interrogandoli come facevocon questi che stanno qui per vedere chi egrave sapiente echi ritiene di essere tale ma non lo egrave Quanto sarebbedisposto a pagare uno di voi o giudici per esaminarechi ha portato a Troia [41c] il grande esercito oppu-re Odisseo o Sisifo e altre innumerevoli persone chesi possono menzionare sia uomini che donne E ildiscutere e lo stare lagrave insieme con loro e interrogarlinon sarebbe davvero il colmo della felicitagrave E certa-mente per questo quelli di lagrave non condannano nes-suno a morte Infatti quelli di lagrave oltre ad essere piugravefelici di quelli di qua sono altresigrave per tutto il tempoimmortali se sono vere le cose che si diconoEbbene anche voi o giudici bisogna che abbiate buo-ne speranze davanti alla morte e dovete pensare che unacosa egrave vera in modo particolare [41d] che ad un uomobuono non puograve capitare nessun male neacute in vita neacute in mor-te Le cose che lo riguardano non vengono trascurate dagli

Pittore di Achille (attribuita) Leacutekythoscon giovane presso una tomba ca 440 aCNew York Metropolitan Museum of Art

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degravei E anche le cose che ora mi riguardano non sono successe per caso ma per me egraveevidente questo che ormai morire e liberarmi degli affanni era meglio per me Perquesto motivo il segno divino non mi ha mai deviato dalla via seguitaPerciograve io non ho un grande rancore contro coloro che hanno votato per la miacondanna neacute contro i miei accusatori anche se mi hanno condannato e mi han-no accusato non certo con tale proposito bensigrave nella convinzione di farmi delmale [41e] E in ciograve meritano biasimoPerograve io vi prego proprio di questo Quando i miei fgli saranno diventati adulti pu-niteli o cittadini procurando a loro quegli stessi dolori che io ho procurato a voise vi sembreranno prendersi cura delle ricchezze o di qualche altra cosa prima chedella virtugrave E se si daranno arie di valere qualche cosa mentre non valgono nullarimproverateli cosigrave come io ho rimproverato voi percheacute non si danno cura di ciograve dicui dovrebbero darsi cura e percheacute credono di valere qualche cosa mentre in realtagravenon valgono niente [42a] Se farete questo avrograve ricevuto da voi quello che egrave giustoio e i miei fgliMa egrave ormai venuta lrsquoora di andare io a morire e voi invece a vivereMa chi di noi vada verso ciograve che egrave meglio egrave oscuro a tutti tranne che al dio

Trad G Reale

guida allOtildeanalisi

LINGUA E LESSICO

1 Nel testo ricorrono alcuni termini legati alla radice

θαν(ε)- Dopo aver letto la Scheda di lessico

( p 33) elencali ed evidenziane le differenze dalpunto di vista del signifcato

termine legato alla radice θαν(ε)- significato

TEMI E CONFRONTI

2 In 40d-e alle due opzioni concernenti la morte

vengono associate due immagini Quali

3 Trova nel testo greco le espressioni chesottolineano la differenza fra il credere di essere e

lrsquoessere Trascrivile poi nello schema seguente

credere di essere essere

4 Ripercorri nella struttura e nello sviluppo del

ragionamento i paragraf 40c-41c Completaquindi la seguente tabella

riguardo al

τεθνάναιvengono poste

due alternative

ἢ μηδὲν εἶναι μηδὲ αἴσθησινμηδεμίαν μηδενὸς ἔχειν τὸντεθνεῶταἢhelliphelliphelliphelliphelliphellip

prima possibilitagrave εἴτε δὴ μηδεμία αἴσθησίς ἐστινἀλλ᾿ οἷον ὕπνος ἐπειδάν τιςκαθεύδων μηδ᾿ ὄναρ μηδὲνὁρᾷ θαυμάσιον κέρδος ἂν εἴηὁ θάνατος

seconda possibilitagrave

le categorie

di personaggi

dellrsquooltretombaa) i veri giudicib) helliphelliphelliphelliphellipc) helliphelliphelliphelliphellipd) helliphelliphelliphelliphellip

Μίνως τε καὶ ῾Ραδάμανθυς καὶΑἰακὸς καὶ Τριπτόλεμος

5 Lrsquoultimo pensiero di Socrate egrave per i figliesprimendo una sua preoccupazione nei loroconfronti egli ritorna cosigrave su un motivo ricorrentedel suo pensiero Sai dire quale

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per approfondire Il dialogo platonico

Diogene Laerzio (fne II-III sec dC) nel terzo libro dellasua opera Vite e dottrine dei flosof antichi pur indican-do ndash fra altri ndash un certo Alessameno di Teo o di Stireacome iniziatore del dialogo quale forma letteraria ritieneche il suo reale inventore sia stato Platone in quanto fuproprio lui a perfezionare il genere (ἀκριβώσας τὸ εἶδος)

I ldquomodellirdquo del dialogo Possiamo qui indicare i mo-delli del dialogo flosofco nel mimografo Sofrone di Si-racusa contemporaneo di Euripide e nel dramma atti-co Entrambi erano ben noti a Platone quanto al primofu proprio il flosofo ateniese (sempre secondo DiogeneLaerzio) a farlo conoscere ai suoi concittadini a propositodel dramma invece ricordiamo che lrsquoantichitagrave ritenevache Platone fosse stato autore di tragedie e che solo peril decisivo incontro con Socrate che ne segnograve defnitiva-mente lrsquoesistenza vi avesse rinunciato Ci racconta Dio-gene Laerzio (III 5) che mentre stava per partecipare aun concorso con una tragedia Platone udita la voce diSocrate diede la sua opera alle famme

Il dialogo come metodo filosofico Rifettere sulla for-ma del dialogo permette inoltre di comprendere anche ilmodo in cui secondo Platone si puograve giungere alla co-noscenza La sapienza non si trasmette infatti comeun liquido da un recipiente pieno a uno vuoto Cosigrave diceironicamente Socrate in Simposio 175d ldquoSarebbe bel-lo Agatone se la sapienza fosse tale da scorrere da chidi noi ne egrave piugrave colmo a chi ne egrave piugrave vuoto se veniamoa contatto lrsquouno dellrsquoaltro alla maniera dellrsquoacqua dellecoppe che scorre attraverso un flo di lana dalla piugrave col-ma alla piugrave vuotardquo (trad S Nannini) La sapienza puograve es-sere raggiunta solo attraverso il dialogo fra discepoli esolo il dialogo accende la scintilla della veritagrave Condizioniindispensabili sono la convivenza (συζῆν) e la lunga fre-quentazione (συνουσία) ldquoDopo molte discussioni fattesu questi temi e dopo una comunanza di vita improv-visamente come luce che si accende dallo scoccare diuna scintilla essa nasce dallrsquoanima e da essa stessa sialimentardquo (Lettera VII 341c-d trad R Radice)La contemplazione solitaria non egrave dunque amata dalflosofo che cosigrave fa esprimere Socrate nel Protago-

ra 348c ldquoCredo infatti che Omero non abbia tortolagrave dove dice se due vanno insieme uno puograve vedere

prima dellrsquoaltro In tale maniera tutti ci sentiamo piugrave si-curi di fronte ad ogni azione discorso o pensiero Seinvece uno da solo concepisce un pensiero va subi-to in cerca di qualcuno per poterglielo esporre e perpoterne saggiare la consistenza e non si ferma primadi averlo trovatordquo (trad G Reale)

La cornice dei dialoghi platonici Egrave da osservare chei dialoghi di Platone ndash dal punto di vista formale suddivi-sibili in dialoghi diretti (per es Lachete) o narrati (per esSimposio) ndash sono talora inseriti in scene descritte concura attenta (pensiamo al locus amoenus raffgurato nelFedro la campagna ateniese lungo la riva dellrsquoIlisso) Laloro struttura in qualche caso vede sovrapposti piugrave li-

velli narrativi e drammatici i discorsi del Simposio peresempio sono riferiti da Apollodoro cui li ha raccontatiAristodemo presente al convito a casa di Agatone Ta-le cura per lrsquoaspetto piugrave prettamente letterario si spiegacon il fatto che i dialoghi venivano letti ad alta voce (co-me testimonia ancora Diogene) ed erano destinati alladivulgazione allrsquoesterno della scuola

La tradizione dei dialoghi e lrsquoedizione dello

Stephanus Quanto alla loro organizzazione essi so-no inseriti in un corpus composto di 36 opere (cioegrave 34dialoghi lrsquoApologia e la raccolta delle Lettere) e spes-so presentano due titoli che per lo piugrave si riferisconorispettivamente al nome dellrsquointerlocutore principale eallrsquoargomento (per es Alcibiade I o Sulla natura del-

lrsquouomo Eutifrone o Sul santo ecc) Fondamentale nel-la storia delle edizioni di Platone fu quella del 1578 delflologo francese Henri Estienne latinizzato in Stepha-nus alla quale anche le edizioni moderne si richiamanocitandone in margine al testo la numerazione delle pa-gine le pagine vengono poi ulteriormente suddivise insezioni contrassegnate con lettere dalla a alla e

Una pagina miniata tratta dai Dialoghi di Platone tradottiin latino da Marsilio Ficino per Lorenzo il MagnifcoXV secolo Firenze Biblioteca Laurenziana

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iLA PERMANENZA

DEI CLASSICIPersonaggiforme intrecci

Platone al cinema

ldquoSvelato il mistero di Atlantiderdquo Quante volte si egrave ripetuto questo annuncio fra scoopgiornalistici e inchieste piugrave o meno scientifche Ma Atlantide salvo clamorose smentite nonesiste egrave unrsquoinvenzione di Platone La Repubblica di Platone traccia le linee della cittagrave ideale

una cittagrave che perograve nessuno ha mai vistola dipinge un pittore ndash Platone stessondash che non ha potuto avvalersi di alcunmodello per realizzare il suo capolavo-ro Ma non si puograve escludere che la cit-tagrave in un punto imprecisato dello spazioe del tempo esista sia esistita o forseesisteragrave un giorno Si capisce cosigrave per-cheacute nel Timeo-Crizia (un insieme di duedialoghi che si presenta come il sequeldella discussione proposta nella Repub-blica) si ponga lrsquoesigenza di una visionepiugrave concreta e animata della cittagrave idealeEcco allora che allrsquoinizio del Timeo So-crate chiede che le belle immagini pit-toriche della cittagrave ideale siano poste inmovimento in modo che la sua eccel-

lenza emerga messa alla prova con un confitto una guerra che ne dimostri la superioritagraveLa mossa egrave ardita e profetica Socrate vorrebbe uno spettacolo che consiste nel guardare

(θεάσασθαι) immagini (ζῷα) in movimento (κινούμενα) Questi zoa indicano lrsquoimmaginema anche il corpo degli esseri viventiladdove il verbo theagraveomai rimanda al-lo spettacolo del thegraveatron il teatro Malrsquoelemento piugrave straordinario egrave ofertodal terzo termine kinougravemena il verboda cui viene il nostro ldquocinemardquo che perlrsquoappunto prende anche il nome in in-glese di motion pictures cioegrave ldquoimmaginiin movimentordquo

Platone inventore del cinema Inun certo senso sigravehellip Ma che ne egrave delfilm sulla cittagrave ideale Il Timeo pro-segue con una cosmogonia governatada un creatore buono che costruisce ilmondo fisico a immagine del cosmoideale o metafisico Comincia quin-di il Crizia il secondo dialogo checompone il dittico narrativo Come

Locandina del flm LrsquoAtlantide adattamento cinematografco del romanzo diPierre Beinot 1921 regia di Jacques Feyder

Fotogramma dal flm LrsquoAtlantide 1932 regia di Georg Wilhelm Pabst

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aveva promesso allrsquoinizio del TimeoCrizia si accinge a raccontare unrsquoepo-pea antichissima che un tempo Solo-ne apprese da archivi venerandi e cheavrebbe ndash se gli impegni glielo aves-sero consentito ndash trasposto in poesiaper farne un poema superiore a quellidi Omero Si tratta dello scontro fraAtene e lrsquoimpero di Atlantide unavicenda antica di 9000 anni e ormaidimenticata ovunque (con lrsquoeccezio-ne dellrsquoEgitto) percheacute nel frattem-po catastrofi e distruzioni hanno piugravevolte cancellato la memoria umana ecostretto la civiltagrave a ripartire da zeroEppure quegli Ateniesi sono gli ante-nati dei concittadini di Socrate e riu-scirono nellrsquoimpresa piugrave gloriosa mai

compiuta Crizia procede con la descrizione del favoloso impero di Atlantide unrsquoisolapotentissima posta fuori dalle colonne drsquoErcole che nel tempo dimenticograve la giustizia de-gli degravei e si lanciograve in una spedizione volta a sottomettere il Mediterraneo e la Grecia Fuil principio della sua rovina e Atlantide fu in seguito ingoiata dalle acque Ma torniamoalla guerra alla maniera di Omero unrsquoassemblea degli degravei egrave convocata quando le ostilitagravestanno per aprirsi e a loro riuniti nella dimora celeste Zeus dissehellip

Con questo ldquodisserdquo il Crizia si conclude e il dialogo quindi ndash per ragioni molto dibattu-te ndash rimane incompiuto Ma il fascino del ldquoflmrdquo che non abbiamo visto non ha mai cessatodallrsquoantichitagrave a oggi di afascinare storici geograf e scienziati E anche ndash naturalmente ndash ar-tisti Per restare nel campo della cinematografa bisogna accostare a Platone un romanzieremoderno Pierre Benoit che nel 1919 con il fortunato romanzo lrsquoAtlantide riportograve la vicendaal centro dellrsquointeresse non senza uno sviluppo inatteso nel romanzo di Benoit leggiamo cheuna copia integra del Crizia sopravvive fra le sabbie del deserto nel palazzo di una dea discen-dente di Posidone e ultima degli Atlantidi Antinea ndash questo egrave il suo nome ndash egrave una creaturapiena di fascino che riserva agli innamorati abissi di pericolosa voluttagravehellip

La vicenda immaginata da Platone e riproposta da Benoit aveva enormi potenzialitagrave cine-matografiche i film sullrsquoAtlanti-de che nascono dallrsquointreccio fra idue non si contano piugrave In Franciaegrave stato perfno creato un sito dedi-cato alla storia cinematografca diAtlantide con una ricca bibliogra-fa (e ovviamente flmografa) ac-compagnata da notizie interventie rifessioni

Fotogramma dal flm Atlantide continente perduto 1961 regia di George Pal

Fotogramma dal flm LOtildeAtlantide 1992regia di Bob Swaim

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I TESTILettere

T1 Politica e flosofala giovinezza di Platone VII 324b-326b

In questo brano famosissimo quasi allrsquoinizio dellrsquoepistolaPlatone ripercorre la sua giovinezza lrsquoavvento dei TrentaTiranni la speranza tradita di una rinascita politica il ritor-no della democrazia la cocente delusione della condan-na a morte di Socrate La frustrazione di ogni speranza ela diffcoltagrave di incidere positivamente nel quadro politico

di Atene convincono Platone che solo la flosofa potragravesalvare la cittagrave Ma Platone non fu mai un uomo di pennae quando le circostanze gliene offrirono lrsquoopportunitagrave ri-schiograve tutto e partigrave alla volta della Sicilia nella speranza dicostruire un mondo giusto

[324b] Quando ero giovane1 ebbi unrsquoesperienza non diversa da quella di mol-ti altri non appena fossi divenuto padrone di me stesso volevo dedicarmi senzrsquoaltro[324c] alla politica Ma ndash ricordo ndash alla cittagrave capitograve questo2 ilgoverno criticato da molti passograve in altre mani e cinquantu-no cittadini furono i reggitori dello Stato undici a capo delcentro urbano dieci a capo del Pireo tutti con lrsquoincarico disovraintendere al mercato e di occuparsi dellrsquoamministrazio-ne Al di sopra di loro poi erano trenta magistrati [324d] conpieni poteri Tra di loro crsquoerano alcuni miei familiari e cono-scenti3 che subito mi invitarono a partecipare alla vita pubblica con lrsquoidea che fosseuna cosa adatta a me Io credevo veramente (e giovane come ero non egrave certo strano) cheavrebbero ripulito dallrsquoingiustizia la cittagrave portandola a vivere rettamente Per questorimanevo a guardare con attenzione che cosa avrebbero fatto Mi accorsi cosigrave che inbreve fecero apparire oro il precedente governo Fra le altre cose un giorno mandaronoSocrate un mio amico [324e] piugrave vecchio di me che non esito a defnire il piugrave giusto delsuo tempo ad arrestare un cittadino da mettere a morte4 [325a] Cercavano cosigrave di fardi Socrate volente o nolente un loro complice Socrate perograve non ubbidigrave piuttosto chefarsi complice di azioni empie era pronto a correre qualsiasi pericolo Io allora veden-do tutto questo e altri fatti gravissimi dello stesso genere provai sdegno e mi ritrassi daquegli orrori Poco tempo dopo il governo dei Trenta cadde5 e quel regime fu abbattu-to E di nuovo anche se meno intensamente [325b] mi prese il desiderio di dedicarmi

glossa

il termine tecnico del lessicopolitico e flosofco perindicare un ldquomutamentordquodella forma dello Stato egraveμεταβολή nomen actionisda μεταβάλλω ldquolanciareoltrerdquo

1 Quando ero giovane la parte inizialedella Lettera VII si concentra soprattuttosu alcune importanti e drammatiche vi-cende della cittagrave di Atene e sulla ldquodiscesain campordquo di Platone arrivato alla mag-giore etagrave che guarda alla attivitagrave politicacon grandi aspettative Tanto maggiore egravelrsquoentusiasmo degli esordi tanto piugrave co-cente risulteragrave la delusione2 alla cittagrave capitograve questo dopo ladrammatica conclusione della guerradel Peloponneso nel 404 aC che vedela sconftta di Atene la democrazia vie-

ne sostituita da un governo oligarchicoil cui fulcro detentore del potere egrave quelloformato dai membri passati alla storia co-me ldquoTrenta Tirannirdquo3 alcuni miei familiari e conoscentiPlatone allude in particolare a Crizia e aCarmide rispettivamente cugino e fratellodi sua madre erano entrambi personaggidi rilievo specialmente il primo e moriro-no nei violenti scontri che tra il 404 e il 403aCportaronoalritornodellademocrazia4 Socrate hellip un cittadino da metterea morte si fa riferimento al celebre epi-

sodio ricordato da Socrate stesso nellrsquoA-pologia platonica di Leone di Salamina(di cui peraltro qui egrave taciuto il nome) unflo-democratico che Socrate si rifutograve diarrestare e portare in carcere Ai norma-li cittadini i Trenta impartivano taloracompiti di polizia per renderli collusi ecorresponsabili delle loro malefatte5 il governo dei Trenta cadde nel 403aC il governo oligarchico cadde sottolrsquoazione della riscossa degli esuli fuoriu-sciti guidata da Trasibugravelo e fu ripristinatala democrazia

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alla vita politica Anche allora in quello sconvolgimento accaddero molte cose assaitristi comrsquoegrave naturale non crsquoegrave da stupirsi che in una rivoluzione si facessero le piugrave gran-di vendette Tuttavia va detto che gli uomini allora ritornati al potere dimostraronogrande moderazione Purtroppo perograve accadde poi che alcuni potenti intentarono unprocesso a Socrate il mio amico lo accusarono di empietagrave ndash un crimine orribile [325c] elontanissimo dalla sua indole Socrate fu condannato e lo misero a morte6 lui che avevarifutato di partecipare allrsquoempio arresto di un amico degli esuli di allora quando essierano lontani e in disgrazia Vedendo questo e osservando gli uomini che erano alloradediti alla vita politica e le leggi e i costumi quanto piugrave li esaminavo e cresceva la miaetagrave tanto piugrave mi pareva difcile partecipare alla gestione dello Stato rimanendo unapersona [325d] onesta Senza amici e compagni fdati non crsquoera modo di intervenire edel resto era difcile trovarne tra i cittadini di allora percheacute gli usi e costumi dei padrierano spariti dalla cittagrave neacute si poteva facilmente trovarne di nuovi Leggi e costumi sicorrompevano e si dissolvevano drammaticamente e cosigrave io [325e] che pure una voltadesideravo ardentemente di partecipare alla vita pubblica rimasi sbigottito nellrsquoosser-vare queste cose e nel vedere che tutto andava alla rovescia Certo continuavo a tenergli occhi aperti caso mai si proflasse un cambiamento e soprattutto [326a] la possibi-litagrave di migliorare il governo dello Stato ma per agire attendevo arrivasse il momentoopportuno Alla fne mi resi conto che tutte le cittagrave erano mal governate7 le loro legginon potevano essere sanate senza una mirabile combinazione di preparazione e fortu-na e fnii per dire che solo la retta flosofa dagrave la possibilitagrave di cogliere la giustizia negliafari pubblici e privati e cosigrave ormai non avevo occhi che per la flosofa E vidi che mai[326b] sarebbero cessati i mali delle stirpi umane a meno che il potere non fosse fnitoin mano a uomini veramente e genuinamente flosof oppure se i governanti delle cittagraveper qualche sorte divina fossero divenuti veri flosof8 Cosigrave ragionavo quando per laprima volta giunsi in Italia e in Sicilia

Trad A Maddalena (modifcata)

guida allOtildeanalisi

STILE E RETORICA

1 Per quale motivo a tuo avviso Platone tace inomi dei personaggi coinvolti tranne quello diSocrate

2 Quali caratteristiche presenta lo stile della Lettera

VII

TEMI E CONFRONTI

3 Ricerca il passo dellrsquoApologia platonica in cuiSocrate racconta la vicenda di Leone di Salamina

e confrontalo con questo4 Analizza il passo di Repubblica 473c-d ricerca

notizie sui viaggi compiuti da Platone in Sicilia

con lrsquointenzione di realizzare la forma di governomigliore

6 lo misero a morte Platone ricor-da con sdegno e insieme disillusione ladrammatica fne del suo maestro rievo-candone il processo e la condanna a mor-te nel 399 aC7 tutte le cittagrave erano mal governate

nellrsquoultima parte la narrazione sulla scia diuna sorta di ldquonon crsquoegrave limite al peggiordquo cedeil passo a una desolata rifessione che inglo-ba nel suo negativo giudizio tutte le cittagrave8 governanti hellip veri filosofi questasorta di formula conclusiva richiama una

famosa afermazione contenuta in Repub-blica 473c-d in cui si teorizza il governomigliore come quello retto dal re-floso-fo o flosofo-re lrsquounico capace di saldareinsieme potere e saggezza per il benesseredella comunitagrave

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Apologia di Socrate

T2 I primi accusatori 18a-19a

Come di norma nei tribunali ateniesi Socrate parla per-sonalmente in propria difesa e inizia (17a-18a) accen-nando allrsquoimbarazzo in cui si trova a settantrsquoanni com-piuti a parlare come imputato inoltre i suoi accusatori

sono abili parlatori mentre lui inesperto di retorica con-fda solo nel fatto che diragrave cose giuste a questo la cortedeve fare attenzione piuttosto che allrsquoeleganza dei di-scorsi ( Progetto Letterature pp 81 ss)

[18a] Πρῶτον μὲν οὖν δίκαιός εἰμι ἀπολογήσασθαι ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι πρὸς τὰπρῶτά μου ψευδῆ κατηγορημένα καὶ τοὺς πρώτους κατηγόρους ἔπειτα δὲ πρὸς τὰὕστερον καὶ τοὺς ὑστέρους [18b] Ἐμοῦ γὰρ πολλοὶ κατήγοροι γεγόνασι πρὸς ὑμᾶς

καὶ πάλαι πολλὰ ἤδη ἔτη καὶ οὐδὲν ἀληθὲς λέγοντες οὓς ἐγὼ μᾶλλον φοβοῦμαι ἢ

τοὺς ἀμφὶ Ἄνυτον καίπερ ὄντας καὶ τούτους δεινούς ἀλλ᾿ ἐκεῖνοι δεινότεροιὦ ἄνδρες οἳ ὑμῶν τοὺς πολλοὺς ἐκ παίδων παραλαμβάνοντες ἔπειθόν τε καὶ

κατηγόρουν ἐμοῦ μᾶλλον οὐδὲν ἀληθές ὡς ἔστιν τις Σωκράτης σοφὸς ἀνήρ τά τεμετέωρα φροντιστὴς καὶ τὰ ὑπὸ γῆς πάντα ἀνεζητηκὼς καὶ τὸν ἥττω λόγον κρείττω

ποιῶν Οὗτοι ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι [18c] οἱ ταύτην τὴν φήμην κατασκεδάσαντες οἱδεινοί εἰσίν μου κατήγοροι οἱ γὰρ ἀκούοντες ἡγοῦνται τοὺς ταῦτα ζητοῦντας οὐδὲ

18a Πρῶτον κατηγόρους ldquoAnzituttoegrave giusto (δίκαιός εἰμι) cittadini drsquoAte-ne che io mi difenda dapprima (πρῶτον)contro le prime accuse rivolte falsamentecontro di me (τὰπρῶτα κατηγορημένα)e contro i primi accusatorirdquo Inaspetta-tamente Socrate dopo aver accennatoallrsquoabilitagrave retorica di coloro che lo hannotrascinato in tribunale fa un lungo passoindietro rifacendosi ad accuse calunnio-se circolate molti anni prima quando igiudici di oggi erano ragazzi (παῖδες καὶ μειράκια 18c 6-7) ed erano piugrave cheora disposti a credere alle voci che senti-vano dire In seguito Socrate accenneragravea poeti comici che avevano difuso unacerta immagine sua tra questi uno eracerto Aristofane (nelle Nuvole di ven-tiquattro anni prima) ma lrsquoindicazionedi tempo per quanto sommaria ci portaassai piugrave indietro ad accusatori piugrave an-tichi verso il tempo del processo controAnassagora | δίκαιός εἰμι costruzionepersonale mentre in italiano abbiamoquella impersonale (ldquoegrave giusto che io rdquo)| ἄνδρες Ἀθηναῖοι ldquocittadini drsquoAtenerdquoin quanto maschi adulti ἄνδρες gli Ate-niesi partecipavano alla giuria come an-che allrsquoassemblea popolare | τὰ πρῶτά

μου κατηγορημένα il verbo κατη-γορέω ha il complemento in gen (μου)

richiesto dal preverbio (κατά) | ἔπει-τα ὑστέρους si sottintenda τὰ ὕστε-ρον (κατηγορημένα) καὶ τοὺς ὕστερον(κατηγόρους) lrsquoellissi raforza lrsquoespres-sione18b Ἐμοῦ πρὸς ὑμᾶς ldquoMolti ci so-no stati che mi (ἐμοῦ) hanno accusatopresso di voirdquo la forma piena del prono-me personale (ἐμοῦ) egrave collocata enfati-camente allrsquoinizio del periodo il pf γε-γόνασι (che indica lrsquoaspetto compiutodel presente) marca lrsquoidea che lrsquoeffettodi quelle accuse perdura nel momentoin cui nuovi accusatori hanno trascinatoSocrate in tribunale | πάλαι ἔτη ldquodatempo ormai da molti annirdquo su questoelemento sia pur in modo sempre inde-terminato Socrate insiste | τοὺς ἀμφὶ

Ἄνυτον ldquoAnito e la sua genterdquo Socratequi nomina non giagrave Meleto che avevasottoscritto lrsquoaccusa ma quello tra i si-negori (avvocati pubblici) che era certa-mente il personaggio piugrave autorevole e acui risaliva tutta lrsquooperazione Anitoera un esponente di spicco del partito de-mocratico che aveva dato corpo al risen-timento difuso nei confronti di Socratee che aveva pensato di allontanarlo dal-la cittagrave In questo modo Socrate mostradi riconoscere benissimo quali erano ilsenso e lrsquointenzione dellrsquoaccusa | ἀλλ᾿

ἐκεῖνοι δεινότεροιδεινότεροι egrave predica-tivo ldquoquelli sono piugrave pericolosirdquo | ἔπει-θόν τε καὶ κατηγόρουν gli imperfettidurativi esprimono unrsquoopera persistentee sistematica di convinzione e di calunnia| οὐδὲν ἀληθές acc di relazione retto daκατηγόρουν | σοφός ldquosapienterdquo ma So-crate sta riferendo le accuse rivolte con-tro di lui quindi ldquosapienterdquo suona comeuna defnizione spregiativa che gli veni-va afbbiata quasi che Socrate ndash a det-ta dei suoi detrattori ndash pensasse di esseresaggio pur non essendolo La descrizionedi questo ldquouomo sapienterdquo in efetti cor-risponde al Socrate sofsta delle Nuvolearistofanee ldquoche specula sulle cose cele-sti che investiga sui segreti di sotterra (τὰὑπὸ γῆς ἀνεζητηκώς) e che rende piugraveforte il discorso piugrave debolerdquo questrsquoulti-ma τὸνἥττω ποιῶν era la caratteristicapiugrave propriamente sofstica del Socrate ari-stofaneo mentre le altre lo accostavanopiuttosto agli studi di flosofa naturaleche Socrate aveva efettivamente pratica-to in giovinezza sotto la guida di Arche-lao allievo di Anassagora18c οἱ κατασκεδάσαντες ldquoquelliche hanno diffuso questa vocerdquo φήμηdalla rad di φημί egrave ldquociograve che si dicerdquo inbene o in male la fama come la chiac-chiera | τοὺς ταῦτα νομίζειν ldquoche

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[18a] Prima di tutto dunque egrave giusto che io mi difenda o cittadini ateniesi dalle primefalse accuse e dai primi falsi accusatori e poi dalle accuse successive e dagli accusatorisuccessivi [18b] Infatti ci sono stati molti che mi hanno accusato davanti a voi giagrave datempo e per parecchi anni e senza che dicessero niente di vero E io temo questi accusa-tori molto piugrave di Anito e dei suoi amici anche se pure questi sono terribili Perograve quelli

θεοὺς νομίζειν Ἔπειτά εἰσιν οὗτοι οἱ κατήγοροι πολλοὶ

καὶ πολὺν χρόνον ἤδη κατηγορηκότες ἔτι δὲ καὶ ἐν ταύτῃτῇ ἡλικίᾳ λέγοντες πρὸς ὑμᾶς ἐν ᾗ ἂν μάλιστα ἐπιστεύσατε παῖδες ὄντες ἔνιοιὑμῶν καὶ μειράκια ἀτεχνῶς ἐρήμην κατηγοροῦντες ἀπολογουμένου οὐδενόςὋ δὲ πάντων ἀλογώτατον ὅτι οὐδὲ τὰ ὀνόματα οἷόν τε αὐτῶν εἰδέναι καὶ

εἰπεῖν [18d] πλὴν εἴ τις κωμῳδοποιὸς τυγχάνει ὤν Ὅσοι δὲ φθόνῳ καὶ διαβολῇ

χρώμενοι ὑμᾶς ἀνέπειθον ndash οἱ δὲ καὶ αὐτοὶ πεπεισμένοι ἄλλους πείθοντες ndash οὗτοι

πάντες ἀπορώτατοί εἰσιν οὐδὲ γὰρ ἀναβιβάσασθαι οἷόν τ᾿ ἐστὶν αὐτῶν ἐνταυθοῖ

οὐδ᾿ ἐλέγξαι οὐδένα ἀλλ᾿ ἀνάγκη ἀτεχνῶς ὥσπερ σκιαμαχεῖν ἀπολογούμενόν τεκαὶ ἐλέγχειν μηδενὸς ἀποκρινομένου Ἀξιώσατε οὖν καὶ ὑμεῖς ὥσπερ ἐγὼ λέγωδιττούς μου τοὺς κατηγόρους γεγονέναι ἑτέρους μὲν τοὺς ἄρτι κατηγορήσανταςἑτέρους δὲ [18e] τοὺς πάλαι οὓς ἐγὼ λέγω καὶ οἰήθητε δεῖν πρὸς ἐκείνους πρῶτόνμε ἀπολογήσασθαι καὶ γὰρ ὑμεῖς ἐκείνων πρότερον ἠκούσατε κατηγορούντων καὶ

πολὺ μᾶλλον ἢ τῶνδε τῶν ὕστερον[19a] Εἶεν ἀπολογητέον δήὦἄνδρεςἈθηναῖοι καὶ ἐπιχειρητέον ὑμῶν ἐξελέσθαι τὴνδιαβολὴν ἣν ὑμεῖς ἐν πολλῷ χρόνῳ ἔσχετε ταύτην ἐν οὕτως ὀλίγῳ χρόνῳΒουλοίμηνμὲν οὖν ἂν τοῦτο οὕτως γενέσθαι εἴ τι ἄμεινον καὶ ὑμῖν καὶ ἐμοί καὶ πλέον τί μεποιῆσαι ἀπολογούμενον οἶμαι δὲ αὐτὸ χαλεπὸν εἶναι καὶ οὐ πάνυ με λανθάνει οἷόνἐστινὍμως τοῦτο μὲν ἴτω ὅπῃ τῷ θεῷ φίλον τῷ δὲ νόμῳ πειστέον καὶ ἀπολογητέον

quelli che fanno simili ricerche non cre-dano nemmeno agli degraveirdquo si fa riferimentoalle dottrine di Anassagora sul sole | παῖ-δες καὶ μειράκια la nota a 18a| ἐρήμην sott δίκην si dice di unrsquoaccusapronunciata in assenza della difesa (ἀπο-λογουμένου οὐδενός gen assol)18d πλὴν εἴ τις ὤν ldquotranne se uno egraveun commediografordquo Noi pensiamo im-mediatamente ad Aristofane ma era nor-male che la commedia antica prendessedi mira i personaggi piugrave noti della cittagrave ei problemi che la loro presenza suscitavacosigrave per le Nuvole il tema centrale egrave quel-lo dellrsquoeducazione moderna ispirata al-le dottrine della sofstica e Socrate ne egravepresentato come un esponente | φθόνῳ χρώμενοι ldquocon odio e con calunniardquo| ἀνέπειθον πεπεισμένοι πείθοντεςil poliptoto dagrave lrsquoimpressione del monta-re della campagna di persuasione ai dan-ni di Socrate | οὐδὲ γὰρ οὐδένα ldquoneacutedrsquoaltra parte egrave possibile convocare (ἀνα-βιβάσασθαι) qui uno di loro neacute confutar-

lordquo Il verbo ἀναβιβάσασθαι indica pro-priamente lrsquoazione di ldquofar salirerdquo uno allatribuna per rispondere alle domande delcalunniato che avrebbe potuto in questomodo confutarlo (ἐλέγξαι) | ἀλλ᾿ ἀνά-γκη ἀποκρινομένου ldquoma egrave inevitabilecombattere vanamente (ἀτεχνῶς) comecon delle ombre (ὥσπερσκιαμαχεῖν) cer-cando di difendermi e cercare di confuta-re senza che nessuno risponda (μηδενὸςἀποκρινομένου genitivo assoluto)rdquopropriamente ὥσπερ σκιαμαχεῖν sareb-be ldquocome combattere con ombrerdquo | διτ-τούς di due specie cioegrave quelli di ora equelli di un tempo la cui efcacia perdura18e καὶ οἰήθητε ἀπολογήσασθαι ldquoepensate che io debbo fare la mia difesa an-zitutto nei confronti di quellirdquo dunque laprima parte della difesa che procederagrave f-no alla fne del cap X (24b 2) afronteragrave leaccuse degli antichi avversari e illustreragrave inopposizioneaquelle laveranaturadelsape-redi Socratee le ragioni per cui egravenatatantaostilitagrave nei suoi confronti

19a Εἶεν ldquoE siardquo formula che esprimela decisione a procedere in un discor-so che risulta ostico | ἀπολογητέον ἀπολογητέον in questa rifessioneaperta e chiusa dallrsquoagg verbale ἀπολο-γητέον come in una composizione adanello Socrate ritorna ancora un attimosulle difcoltagrave del compito che lo atten-de | ἐπιχειρητέον χρόνῳ ldquobisognacercare di rimuovere da voi (ὑμῶν ἐξελέ-σθαι) la calunnia che per molto temporiceveste ora in cosigrave breve tempordquo cioegravenel tempo concesso per il discorso di-fensivo ἐξελέσθαι egrave inf aor dal temasuppletivo di ἐξαιρέω ἐν πολλῷ χρόνῳegrave in antitesi con ἐν οὕτως ὀλίγῳ χρόνῳ| Ὅμως ἀπολογητέον ldquoPure questovada (ἴτω) come piace al dio e bisognaobbedire alla legge e fare la propria dife-sardquo Socrate si accinge a pronunciare lapropria difesa piugrave con lo spirito di chideve adempiere un dovere civico (τῷνόμῳ πειστέον) che seguendo lrsquoistintodi sopravvivenza

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sono piugrave terribili o cittadini ossia quei primi i quali prendendo la maggior parte di voifn da fanciulli vi hanno persuaso e hanno rivolto contro di me accuse per niente vereche crsquoegrave un certo Socrate che fa indagini sulle cose celesti e fa ricerche su tutte le coseche stanno sotto terra e che rende piugrave forte il ragionamento piugrave debole [18c] Questiche hanno difuso tali voci o cittadini ateniesi sono gli accusatori terribili Infatti chili ascolta ritiene che i ricercatori di tali cose non credano allrsquoesistenza degli degravei Inoltrequesti accusatori sono numerosi e mi hanno rivolto accuse giagrave da molto tempo E pergiunta parlavano a voi in quella etagrave nella quale eravate particolarmente disposti a cre-dere vale a dire quando alcuni di voi erano fanciulli e giovinetti accusandomi in con-tumacia senza che nessuno mi difendesseE la cosa piugrave strana di tutte egrave che di costoro non si possono sapere neacute dire nomi [18d] fat-ta eccezione di un commediografoMa quanti mossi da invidia e servendosi di calunnie vi persuasero ndash persone che si sen-tivano esse stesse persuase persuadendo gli altri ndash ebbene tutti costoro sono assoluta-mente irraggiungibili Infatti non egrave possibile portare qui sulla tribuna alcuno di loroa testimoniare neacute confutarli ma mi trovo davvero nella necessitagrave di difendermi comecombattendo con delle ombre e di confutarli senza che ci sia nessuno che mi rispondaDunque dovete credere anche voi come vi dico che sono sorti contro di me accusato-ri di due tipi alcuni che mi hanno messo sotto accusa da poco altri invece [18e] chemi hanno messo sotto accusa da tempo e dei quali vi sto parlando E dovete credere chebisogna che io mi difenda in primo luogo proprio nei confronti di questi E infattivoi avete ascoltato le accuse di questi accusatori prima e molto piugrave di quelle degli altriche sono venuti dopo[19a] Bene Allora devo difendermi cittadini ateniesi e devo cercare di rimuovere davoi in cosigrave poco tempo quella calunnia che vi tenete dentro da molto tempo E desi-dererei proprio che questo si verifcasse se cosigrave egrave il meglio per me e per voi e che coldifendermi traessi qualche vantaggio Perograve ritengo che ciograve sia difcile e non mi sfuggeafatto quale sia tale difcoltagraveIn ogni caso vada come egrave caro al dio bisogna ubbidire alla legge e difendersi

Trad G Reale

guida allOtildeanalisi

TEMI E CONFRONTI

1 Socrate identifca e contrappone due specie di

accusatori (vedi lrsquoespressione διττοὶ κατήγοροιdi 18d) Facendo puntuale riferimento al testoevidenzia le informazioni che esso ci dagrave sugli unie sugli altri (quanti sono chi sono che sentimentisuscitano nellrsquoaccusato ecc) in un elaborato di max15 righe

2 Rispondi alle seguenti domande Nei confronti di chi Socrate ritiene di dover fare

anzitutto la sua difesahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Percheacutehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Quali sono i criteri che Socrate seguiragrave nelladifesahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

3 Chi egrave il commediografo a cui probabilmente alludeSocrate A quale commedia fa riferimentohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

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dal testo alla parola Il lessico del divino

θεός ἰσοδαίμων

δαίμων θεοείκελος

δῖος θεοειδής

θεῖος ἀντίθεος

δαιμόνιος εὐδαίμων

ἰσόθεος δυσδαίμων

Il lessico del divino in greco ruota intorno a due termi-ni θεός e δαίμων oltre che alla radice δι- che ha datoluogo al nome del primo degli degravei Ζεύς gen Διός eallrsquoaggettivo δῖος variamente impiegato e intesoPropriamente θεός (maschile e femminile anche seesiste una forma femminile θεά) esprime una persona-litagrave superiore alla misura terrena potente ma non on-nipotente comunque sempre personale e nettamentecaratterizzata nei suoi tratti e nelle sue funzioni di nor-ma anche nella rappresentazione degli attributi che laaccompagnano invece δαίμων ldquoegrave una oscura poten-za sotterranea spesso impersonale concepita comela semplice sorte quando viene chiamata in questomodo una distinta personalitagrave divina si vuole metterein rilievo lrsquoelemento incomprensibile che si sottrae al-la nostra umana conoscenza implicito nel complessodel suo essererdquo (Schmidt) in qualche modo il δαίμωνegrave quello che i moderni chiamano il ldquonuminosordquo il sen-so cioegrave di una presenza reale ma assolutamente in-defnita che ci trascende senza mai permettere di co-glierla in modo determinato Cosigrave nello Ione di Euri-pide (vv 1374 s) il protagonista rifette sulla propriasorte di illegittimo partorito ed esposto e accolto inseguito benignamente da Apollo nel suo tempio del-fco τὰ τοῦ θεοῦ χρηστά τοῦ δὲ δαίμονος βαρέαldquoil trattamento da parte del dio egrave stato generoso mala mia sorte egrave stata durardquo θεός egrave Apollo che lo ha ac-colto mentre il δαίμων egrave la sua triste sorte di illegitti-mo NellrsquoEdipo re di Sofocle il Coro rifette sulla terri-bile sorte dellrsquouomo che improvvisamente egrave passatodalla potenza sovrana alla miseria piugrave atroce ldquoavendodavanti agli occhi il tuo esempio la tua sorte infeliceEdipo non posso chiamare felice nessuno dei morta-lirdquo τὸν σόν τοι παράδειγμ᾽ ἔχων τὸν σὸν δαίμονα ὦτλᾶμον Οἰδιπόδα βροτῶν οὐδὲν μακαρίζω (vv 1192ss) In Odissea IX 142 s θεός egrave accompagnato dalpronome indefnito per indicare una personalitagrave divinache resta ignota piugrave che indefnita ἔνθα κατεπλέομενκαί τις θεὸς ἡγεμόνευε νύκτα δι᾽ ὀρφναίην ldquoalloranoi procedevamo nella nostra navigazione e un dio ciguidava attraverso la notte oscurardquo Nel contrasto traApollo e le Erinni che caratterizza le Eumenidi eschi-lee le antiche dee della vendetta sono δαίμονες men-tre il giovane dio egrave θεός esse lamentano ἰὼ παῖ Διόςἐπίκλοπος πέλει νέος δὲ γραίας δαίμονας καθιππάσω τὸν μητραλοίαν δ᾿ ἐξέκλεψας ὢν θεός ldquoo fglio diZeus tu sei un ladro tu che sei giovane hai fatto vio-lenza a noi antiche divinitagrave hai sottratto a noi il ma-

tricida tu che sei un diordquo Quando Afrodite costringe aforza Elena a piegarsi al desiderio amoroso di Parideche si egrave sottratto al duello con Menelao Elena tacesgomenta davanti allrsquoimposizione della dea ἦρχε δὲδαίμων Afrodite egrave cosigrave detta percheacute si egrave manifestatanella sua forza oscura e terribile cui la donna mortaleegrave soggiogataLa rifessione piugrave tarda trasformograve profondamente que-sta opposizione che risale a un concetto arcaico ecomplesso del divino nellrsquoApologia platonica Socra-te risponde allrsquoaccusa di non onorare gli degravei ma nuo-vi ed oscuri δαίμονες obiettando che questi sono fglidegli degravei e non si puograve pensare che uno creda ai fgli enon ai padri (per alcuni esempi di θεός nellrsquoApologiacf i paragraf 18 19 21 23 41 42) Nel neoplatoni-smo δαίμονες sono esseri intermedi nella complessaserie degli enti divini mentre nel Nuovo Testamento

sono i ldquodiavolirdquoLa radice δι- in origine indicava il dio del cielo lumi-noso e per questo egrave entrata nel nome di Ζεύς Διόςcome in quello di Iouis e in un aggettivo che in origi-ne signifcava appunto ldquoluminosordquo pare proprio cheπολύτλας δῖος Ὀδυσσεύς dovesse esprimere inizial-mente ldquoil molto audace chiaro Odisseordquo anche se poiquesta formula divenne alternativa di θεῖος ὈδυσσεύςIl valore originale tuttavia si rivela in espressioni del ti-po αἰθέρα δῖον ldquolrsquoetere luminosordquo o Ἠὼ δῖαν ldquolrsquoau-rora luminosardquo Invece in Eschilo Prometeo incatena-

to 1032 s ψευδηγορεῖν γὰρ οὐκ ἐπίσταται στόματὸ Δῖον lrsquoaggettivo viene chiaramente connesso conZeus e la frase signifca ldquola bocca di Zeus non puogravementirerdquoAltri aggettivi del gruppo sono θεῖος e δαιμόνιος cheimplicano un riferimento alla sfera della divinitagrave nonmeglio distinta o talvolta un segno di eccellenza InOdissea IX 203 ss Odisseo ricorda il vino rosso dol-cissimo che gli era stato donato da Marone a Ismaroin segno di gratitudine per aver risparmiato lui la suasposa e i suoi fgli ldquododici anfore piene di vino purodolcissimo divina bevandardquo questo θεῖον ποτόν saragraveun vino straordinario ldquodivinordquo con lrsquoidea di eccellenzache anche noi diamo a questo aggettivoUn rapporto piugrave preciso doveva essere in origine inδιογενής e in διοτρεφής che in Omero indicano i so-vrani ldquodiscendenti da Zeusrdquo o ldquoallevati da Zeusrdquo si alle-vano i propri fgli e quindi i due aggettivi sono sinonimiprima di divenire formulari Altri aggettivi denotanti ec-cellenza sono ἰσόθεος e il simmetrico ἰσοδαίμων an-cora θεοείκελος ldquosimile a un diordquo θεοειδής ldquoche halrsquoaspetto di un diordquo e ἀντίθεος ldquoche puograve star innanzi aun diordquo come nellrsquoesposizione della propria stirpe chefa Enea rivolto ad Achille ldquoda Troo nacquero tre nobilifglirdquo Ἶλος τ᾿ Ἀσσάρακός τε καὶ ἀντίθεος Γανυμήδης(Iliade XX 232)Ancora da δαίμων in relazione allrsquoidea di ldquosorterdquo ldquode-stinordquo derivano gli aggettivi εὐδαίμων ldquofortunatordquo (ldquocuiegrave toccato un buon degravemonerdquo) e lrsquoopposto δυσδαίμωνldquosfortunatordquo

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Il tempio

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testi a confrontoSocrate visto da Aristofane

Egrave in particolare alle Nuvole di Aristofane che Socra-te allude quando nellrsquoApologia ricostruisce lrsquoorigi-ne lontana delle calunnie che ormai da tempo circola-vano sul suo conto Dalla commedia aristofanea pro-

poniamo il primo incontro fra Strepsiade e Socrate(vv 219-248) e la parte fnale (1476-1509) in cui Strepsia-de appicca il fuoco al ldquopensatoiordquo

strepsiade E quello chi egrave quello che sta appeso per ariadiscepolo Egrave lui

strep Lui chidisc Socrate

strep Me lo potresti chiamare tu a voce alta per favoredisc Chiamatelo da solo io non ho tempo (Il discepolo rientra nel pensatoio)

strep Socrate Socrate amico miosocrate Percheacute mi chiami creatura di un giorno

strep Prima di tutto per favore dimmi cosa stai facendosoc Aerostatizzo e me ne sto qui a scrutare il sole

strep E tu gli degravei li squadri dallrsquoalto drsquoun corbello invece che coi piedi per terra casomaisoc Senza sospendere la mente e il pensiero in modo da mescolarli allrsquoaria che egrave della stessa

leggerezza non avrei mai potuto fare scoperte esatte sui fenomeni celesti Se me ne fossistato a terra a osservare da laggiugrave le cose di lassugrave non ci sarei mai arrivato Devi sapere che laterra attrae a seacute con forza lrsquoumore del pensiero proprio come succede col crescione

strep Come dici Il pensiero che attira lrsquoumido nel crescione Ma adesso scendi caro Socrate tiprego vieni a insegnarmi quello per cui sono venuto

soc Cioegravestrep Voglio imparare a parlare Egrave una cosa incontrollabile interessi creditori e mi spingono

mi tirano mi sequestrano la robasoc Come hai potuto fare tanti debiti senza rendertene conto

strep Mi ha distrutto una febbre da cavalli un male divorante Ma tu insegnami uno dei tuoi discorsiquello che non paga i debiti Fammi il prezzo che ti pare e io te lo do lo giuro sugli degravei

soc Ma che degravei vai giurando Tanto per cominciare qui da noi gli degravei sono moneta fuori corso[]

strep Che pazzia Che follia per colpa di Socrate ripudiare anche gli degravei (rivolgendosia unrsquoimmagine del dio presente in scena) Hermes caro Hermes non ti adirare con menon mi distruggere Perdonami con tutte quelle chiacchiere ero delirante Anzi dammiun consiglio se devo denunciarli o cosrsquoaltro Come dici Non devo impegnarmi in unprocesso Hai ragione devo bruciargli subito la casa a quei mascalzoni Santia Santiavieni qui Piglia scala e piccone arrampicati sul Pensatoio e comincia a scoperchiare iltetto fallo per il padrone buttagli giugrave la casa Qualcuno mi porti una torcia accesa Eadesso a loro saranno pure dei gran furbacchioni ma oggi qualcuno me la paga

soc Che ci fai tu sul tettostrep laquoAerostatizzo e me ne sto qui a scrutare il soleraquo

soc Povero me Sto per sofocare strep Chi vi ha insegnato a bestemmiare gli degravei e a curiosare il corso della luna Dagli addosso forza

picchia Per un sacco di ragioni ndash prima di tutto come sai per lrsquoempietagrave verso gli degraveiTrad A Grilli

confronti

1 Dopo aver riletto Apologia 18d ( p 19) verifca seil ritratto di Socrate ligrave proposto coincide con quellofatto da Aristofane Sottolinea in un elaborato di max10 righe similitudini e differenze

2 Rintraccia nellrsquoultima parte del brano aristofaneo glielementi che testimoniano come lrsquoidea di sbarazzarsi

ldquolegalmenterdquo di Socrate era presente ad Atene intempi di molto precedenti lrsquoeffettivo processo al flosofo

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T3 Il sapere di Socrate 20c-21d

Cherefonte un allievo di Socrate domanda allrsquooracolo diDelf se crsquoegrave qualcuno piugrave sapiente del maestro egrave una do-manda provocatoria ma imprevedibilmente lrsquooracolo ri-sponde di no Quando Cherefonte gli riferisce la risposta

ricevuta Socrate rimane turbato e comincia a interrogaregli uomini politici per dimostrare che lrsquooracolo egrave in errore( Progetto Letterature pp 81 ss)

[20c] ῾Υπολάβοι ἂν οὖν τις ὑμῶν ἴσως laquoἈλλ᾿ ὦ Σώκρατες τὸ σὸν τί ἐστι πρᾶγμαΠόθεν αἱ διαβολαί σοι αὗται γεγονασιν Οὐ γὰρ δήπου σοῦ γε οὐδὲν τῶν ἄλλωνπεριττότερον πραγματευομένου ἔπειτα τοσαύτη φήμη τε καὶ λόγος γέγονεν εἰμή τι ἔπραττες ἀλλοῖον ἢ οἱ πολλοί Λέγε οὖν ἡμῖν τί ἐστιν ἵνα μὴ ἡμεῖς περὶ σοῦαὐτοσχεδιάζωμενraquo [20d] Ταυτί μοι δοκεῖ δίκαια λέγειν ὁ λέγων κἀγὼ ὑμῖνπειράσομαι ἀποδεῖξαι τί ποτ᾿ ἐστὶν τοῦτο ὃ ἐμοὶ πεποίηκεν τό τε ὄνομα καὶ τὴν

διαβολήν Ἀκούετε δή Καὶ ἴσως μὲν δόξω τισὶν ὑμῶν παίζειν εὖ μέντοι ἴστεπᾶσαν ὑμῖν τὴν ἀλήθειαν ἐρῶ ᾽Εγὼ γάρ ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι δι᾿ οὐδὲν ἀλλ᾿ ἢδιὰ σοφίαν τινὰ τοῦτο τὸ ὄνομα ἔσχηκα Ποίαν δὴ σοφίαν ταύτηνἭπερ ἐστὶνἴσως ἀνθρωπίνη σοφία τῷ ὄντι γὰρ κινδυνεύω ταύτην εἶναι σοφός [20e]Οὗτοι

δὲ τάχ᾿ ἄν οὓς ἄρτι ἔλεγον μείζω τινὰ ἢ κατ᾿ ἄνθρωπον σοφίαν σοφοὶ εἶεν ἢοὐκ ἔχω τί λέγω οὐ γὰρ δὴ ἔγωγε αὐτὴν ἐπίσταμαι ἀλλ᾿ ὅστις φησὶ ψεύδεταί τεκαὶ ἐπὶ διαβολῇ τῇ ἐμῇ λέγει Καί μοι ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι μὴ θορυβήσητε μηδ᾿ἐὰν δόξω τι ὑμῖν μέγα λέγειν οὐ γὰρ ἐμὸν ἐρῶ τὸν λόγον ὃν ἂν λέγω ἀλλ᾿ εἰςἀξιόχρεων ὑμῖν τὸν λέγοντα ἀνοίσω Τῆς γὰρ ἐμῆς εἰ δή τίς ἐστιν σοφία καὶ οἵα

20c Ὑπολάβοι ἴσως ldquoForse qualcu-no di voi potrebbe intervenirerdquo Socrateha ricordato ancora una volta come sonocorse su di lui calunnie strane del tipo diquelle di cui si dice nella commedia diAristofane e ha afermato vigorosamen-te che esse non sono vere come non egrave ve-ro che egli si sia proposto di istruire altriQuando ha sentito un cittadino che siproponeva di afdare il proprio fglio aun maestro di sapere ha sempre pensatoquanto sarebbe stato bello per lui cono-scere quella dottrina ma purtroppo eglinon sa nulla di simile Qualcuno perogravepotrebbe a questo punto chiedergli co-me mai hanno potuto avere origine que-ste strane calunnie | τὸ σὸνhellipπρᾶγμαldquoche egrave che tu fairdquo | οὐ γὰρ δήπου hellipγέγονεν ldquocerto un simile giro di chiac-chiere (τοσαύτη φήμη τε καὶ λόγος) nonsi egrave certo prodotto (οὐhellip γέγονεν) men-tre tu non facevi nulla di strano (σοῦhellipοὐδὲνhellip περιττότερον πραγματευομέ-νου gen ass) rispetto agli altrirdquo περιτ-τός ldquosuperfuordquo passa facilmente allrsquoideadi ldquostranordquo ldquostraordinariordquo e il suo com-parativo (περιττότερον) egrave determinatodal secondo termine di paragone τῶνἄλλων il senso viene cosigrave completato dauna protasi di periodo ipotetico dellrsquoir-realtagrave εἰ μή τι πολλοί ldquose tu non fa-cessi nulla di diferente da quello che fa

la genterdquo οἱ πολλοί ldquoi piugraverdquo indica qui lamaggioranza della gente la gente comu-ne che non fa nulla di strano | ἵνα μὴ αὐτοσχεδιάζωμεν ldquopercheacute noi nonci mettiamo ad inventarerdquo ldquopercheacute nonsiamo costretti ad inventarerdquo20d Ταυτί λέγων ldquoChi dice questo(ταυτί) mi sembra che dica il giustordquoταυτί egrave marcato dallo iota ldquodeitticordquoche attira lrsquoattenzione | τό τε ὄνομα διαβολήν ldquosia il nome sia la calun-niardquo il nome egrave di essere σοφός la calun-nia si riferisce alle dottrine che gli veni-vano attribuite | Καὶ ἴσως παίζεινldquoE forse ad alcuni di voi sembreragrave che ioscherzirdquo questa asserzione vuole marca-re per contrasto la serietagrave di ciograve che So-crate sta per dire e che sottolineeragrave conεὖ μέντοι ἴστε | δόξω videbor il ver-bo δοκέω come il lt videor ha costru-zione personale | Ἐγὼ γάρ ἔσχηκαldquoIo infatti o cittadini di Atene non hoquesto nome se non per una sorta di sa-pienza (διὰ σοφίαν τινά)rdquo lrsquoafermazio-ne egrave ancora solenne se anche temperatada una sfumatura di indeterminazione(τινά) Socrate sta preparando un veroe proprio colpo di scena quando do-po aver negato in ogni modo di esser sa-piente e aver defnito calunniosa questavoce faragrave proclamare la propria sapien-za proprio dal dio di Delf ἔσχηκα perf

resultativo di ἔχω | Ἥπερ σοφία lanuova defnizione di sapienza egrave tuttaviachiaramente condizionata dallrsquoaggetti-vo ἀνθρωπίνη e prospettata problema-ticamente ancora da ἴσως come dallrsquoe-spressione tipica κινδυνεύω σοφόςldquoin questa crsquoegrave rischio (κινδυνεύω) cheio sia sapienterdquo20e Οὗτοι εἶεν ldquoCostoro forse deiquali dicevo poco fa potrebbero esseresapienti (ἄν σοφοὶ εἶεν) di una sapien-za superiore alla misura umana (μείζω ἄνθρωπον)rdquo questa defnizione chiara-mente ironica esclude da qualsiasi di-scorso la cosiddetta σοφία degli avver-sari di Socrate | ἢ οὐκ λέγω ldquoo nonso che direrdquo una defnizione alternativasarebbe certo piugrave chiaramente critica eSocrate preferisce dichiararsi incapace diesprimersi | οὐ γὰρ ἐπίσταμαι iniziail grande tema socratico del ldquonon sapererdquo| ἐπὶ διαβολῇ λέγει ldquoparla per calun-niarmirdquo ἐπὶ διαβολῇ τῇ ἐμῇ egrave compl difne | μηδ᾿ ἐὰν λέγειν ldquonemmeno sevi sembri che io dica qualcosa di moltogranderdquo τι μέγα cosigrave indeterminatopreannuncia una notizia straordinaria| λέγειν λόγον λέγω la seriepreannunciaἀξιώχρεων τὸν λέγοντα ldquoco-lui che parla degno della vostra conside-razionerdquo nominato alla fne del periodoldquoil dio di Delfrdquo

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μάρτυρα ὑμῖν παρέξομαι τὸν θεὸν τὸν ἐν ΔελφοῖςΧαιρεφῶντα γὰρ ἴστε πουΟὗτος[21a] ἐμός τε ἑταῖρος ἦν ἐκ νέου καὶ ὑμῶν τῷ πλήθει ἑταῖρός τε καὶ συνέφυγε τὴν

φυγὴν ταύτην καὶ μεθ᾿ ὑμῶν κατῆλθε Καὶ ἴστε δὴ οἷος ἦν Χαιρεφῶν ὡς σφοδρὸςἐφ᾿ ὅτι ὁρμήσειενΚαὶ δή ποτε καὶ εἰς Δελφοὺς ἐλθὼν ἐτόλμησε τοῦτο μαντεύσασθαιndash καί ὅπερ λέγω μὴ θορυβεῖτεὦ ἄνδρες ndash ἤρετο γὰρ δὴ εἴ τις ἐμοῦ εἴη σοφώτεροςἈνεῖλεν οὖν ἡ Πυθία μηδένα σοφώτερον εἶναι Καὶ τούτων πέρι ὁ ἀδελφὸς ὑμῖναὐτοῦ οὑτοσὶ μαρτυρήσει ἐπειδὴ ἐκεῖνος τετελεύτηκεν [21b] Σκέψασθε δὴ ὧν

ἕνεκα ταῦτα λέγω μέλλω γὰρ ὑμᾶς διδάξειν ὅθεν μοι ἡ διαβολὴ γέγονεν Ταῦτα γὰρἐγὼ ἀκούσας ἐνεθυμούμην οὑτωσί laquoΤί ποτε λέγει ὁ θεός καὶ τί ποτε αἰνίττεταιἘγὼ γὰρ δὴ οὔτε μέγα οὔτε σμικρὸν σύνοιδα ἐμαυτῷ σοφὸς ὤν τί οὖν ποτε λέγει

φάσκων ἐμὲ σοφώτατον εἶναι Οὐ γὰρ δήπου ψεύδεταί γε οὐ γὰρ θέμις αὐτῷraquoΚαὶ πολὺν μὲν χρόνον ἠπόρουν τί ποτε λέγει ἔπειτα μόγις πάνυ ἐπὶ ζήτησιν αὐτοῦ

τοιαύτην τινὰ ἐτραπόμην ῏Ηλθον ἐπί τινα τῶν δοκούντων σοφῶν εἶναι [21c] ὡς

ἐνταῦθα εἴπερ που ἐλέγξων τὸ μαντεῖον καὶ ἀποφανῶν τῷ χρησμῷ ὅτι laquoΟὑτοσὶἐμοῦ σοφώτερός ἐστι σὺ δ᾿ ἐμὲ ἔφησθαraquo Διασκοπῶν οὖν τοῦτον ndash ὀνόματι γὰροὐδὲν δέομαι λέγειν ἦν δέ τις τῶν πολιτικῶν πρὸς ὃν ἐγὼ σκοπῶν τοιοῦτόν τι ἔπαθονὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι καὶ διαλεγόμενος αὐτῷ ndash ἔδοξέ μοι οὗτος ὁ ἀνὴρ δοκεῖν μὲνεἶναι σοφὸς ἄλλοις τε πολλοῖς ἀνθρώποις καὶ μάλιστα ἑαυτῷ εἶναι δ᾿ οὔ κἄπειταἐπειρώμην αὐτῷ δεικνύναι ὅτι οἴοιτο μὲν εἶναι σοφός εἴη δ᾿ οὔ ᾽Εντεῦθεν οὖντούτῳ τε ἀπηχθόμην καὶ πολλοῖς τῶν παρόντων [21d] πρὸς ἐμαυτὸν δ᾿ οὖν ἀπιὼν

ἐλογιζόμην ὅτι τούτου μὲν τοῦ ἀνθρώπου ἐγὼ σοφώτερός εἰμι κινδυνεύει μὲν γὰρ

21a ἐκ νέου ldquofin da giovanerdquo segueuna breve caratterizzazione del personag-gio Cherefonte amico e discepolodi Socrate (presentato con lui nelle Nu-vole aristofanee) fu esiliato nel 404 aCcon i democratici (συνέφυγε ταύτην) erientrograve ad Atene insieme a Trasibulo (καὶ κατῆλθε) nel 399 aC era giagrave morto| τὴνφυγὴν ταύτην acc dellrsquooggetto in-terno connesso al verbo (συνέφυγε) perfgura etymologica | ὡς σφοδρὸς ὁρ-μήσειεν ldquocome era impetuoso a qualsiasicosa si accingesserdquo ὡς introduce una in-terr indiretta dipendente da ἴστε ripren-dendo οἷος ἦν per specifcarne il senso| ὅπερ λέγω ldquocome vi dicordquo lett ldquola co-sa che vi dicordquo egrave una forma colloquialeper invitare il suo pubblico a non rumo-reggiare ma mentre prima Socrate ave-va detto μὴ θορυβήσητε cong aor oradice μὴ θορυβεῖτε come se la gente aves-se giagrave cominciato a far rumore ed eglila pregasse di ldquonon continuare a far ru-morerdquo | ἀνεῖλεν ldquorisposerdquo da ἀναιρέωverbo tecnico del responso dellrsquooracolo| τούτων πέρι = περὶ τούτων lrsquoanastro-fe tipico costrutto del discorso poetico egravemarcata dalla ritrazione dellrsquoaccento (ba-ritonesi)21b ὧν ἕνεκα ldquoper quali ragionirdquo pernecessitagrave non per vanagloria Socrate haraccontato ai giudici il responso straor-dinario che lrsquooracolo ha dato su di lui a

Cherefonte | Ταῦτα οὑτωσί ldquoDo-po aver udito quel responso (ταῦτα) ioragionai in questo modordquo lrsquoimperfet-to ἐνεθυμούμην vuol seguire il flo dellerifessioni di Socrate esposte di seguito| τί ποτε αἰνίττεται ldquoche cosa vuole na-scondere sotto lrsquoenigmardquo tipico dellrsquoe-nigma egrave infatti un enunciato in apparen-za assurdo che vuole obbligare a rifette-re per trovare il signifcato riposto | οὔτεμέγα οὔτε σμικρόν ldquoneacute molto neacute pocordquoacc di relazione | σύνοιδα ὤν il ver-bo regge il part predic | Οὐ ψεύδεταίγε nel suo smarrimento Socrate ha unasola certezza che lrsquooracolo ldquocertamen-te non menterdquo percheacute non puograve | πολὺν ἠπόρουν insieme al complemento didurata lrsquoimperfetto descrittivo continuaa rappresentarci le rifessioni imbarazza-te di Socrate che alla fne contro voglia(μόγις) si decide a ricercare il senso delresponso | τῶν δοκούντων εἶναι ldquodiquelli che avevano fama di essere sapien-tirdquo il gen σοφῶν nome del predicato egraveattratto da τῶν δοκούντων21c ὡς ἐνταῦθα τὸ μαντεῖον ldquopen-sando che (ὡς) in questo (ἐνταῦθα) avreifinalmente (εἴπερ που) confutato lrsquoo-racolordquo εἴπερ που signifca lett ldquose maiin qualche puntordquo | Διασκοπῶν οὖντοῦτον ldquomentre dunque esaminavo co-stuirdquo la frase si interrompe come se qual-cuno avesse chiesto a Socrate il nome

dellrsquointerrogato ed egli approfttasse perdire che non intende nominarlo ma cheera un politico importante Qualcuno si egravechiesto se per caso non si trattasse di Ani-to che efettivamente in giovinezza ebbequalche contatto con Socrate ma Anitosarebbe un falso bersaglio Socrate nonintende tanto attaccare il suo accusatorequanto mettere in evidenza lrsquoignoran-za dei politici | ὀνόματι λέγειν ldquononoccorre chiamarlo per nomerdquo ὀνόματι egravedat strumentale | ἦν δέ τις ἔπαθονldquoma era uno dei nostri uomini politiciquello esaminando il quale feci una si-mile esperienzardquo cioegrave ldquoquello che allorainterrogavo e con cui rdquo | ἔδοξέ μοι ἑαυτῷ ldquomi sembrograve che questrsquouomo sem-brasse esser sapiente sia a molti altri uomi-ni sia soprattutto a se stessordquo il politico egravela prima vittima della sua presunzione disapere Socrate tenta quindi di dimostrar-gli (ἐπειρώμην αὐτῷ δεικνύναι) che cre-deva di esser sapiente ma non lo era (ὅτιοἴοιτο εἴη δ᾿ οὔ) | ᾽Εντεῦθεν παρό-ντων ldquoda quel momento io venni in odio(ἀπηχθόμην) a costui e a molti dei presen-tirdquo il risentimento del politico del qualeaveva dimostrato lrsquoignoranza fu dunquelrsquoinizio delle molte antipatie cui andograve in-contro Socrate21d πρὸς ἐμαυτὸν ἐλογιζόμηνldquomentre me ne andavo ragionavo tra mee merdquo | κινδυνεύει εἰδέναι ldquoegrave dun-

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[20c] Forse qualcuno di voi potrebbe prendere la parola per dirmi laquoMa allora So-crate di cosrsquoegrave che ti occupi Da dove sono venute quelle calunnie sul tuo contoPercheacute poi se tu non facevi niente di straordinario rispetto agli altri non nasceva-no tante voci e dicerie ndash se non facevi insomma nulla di diverso da quel che fannoi piugrave ndash Dicci cosrsquoegrave percheacute non vogliamo improvvisare un giudizio sul tuo contoraquo[20d] Chi dice cosigrave pare dire giusto e io cercherograve di mostrarvi da dove sian partite famae calunnia insiemeState a sentire A qualcuno di voi forse sembreragrave che io scherzi sappiate bene perograve che vidirograve tutta la veritagrave Percheacute io Ateniesi per nientrsquoaltro che per una forma di sapienza misono guadagnato questa fama Quale sapienza Certo una sapienza umana Difatti egrave inquesta che forse io sono sapiente [20e] E costoro di cui parlavo poco fa saranno certosapienti di una sapienza superiore a quella umana oppure non so che dire io almenonon la conosco e chi lo aferma mente e parla per denigrarmiE voi Ateniesi non protestate contro di me neppure se vi pare che io parli con presun-zione percheacute non saragrave mio il discorso che vi faccio bensigrave devo riferirne la paternitagrave achi guadagna la vostra fducia Della mia sapienza se pure ce nrsquoegrave una e di che natura siachiamo a testimone per voi il dio di DelfCherefonte lo conoscete certamente [21a] Fu mio compagno fn da giovane E fu com-pagno vostro di partito e con voi visse questrsquoesilio e con voi rientrograve E sapete anche cheuomo fosse Cherefonte quanto fosse impetuoso in ogni sua iniziativa Cosigrave un giornoandograve a Delf ed ebbe lrsquoaudacia di chiedere questo allrsquooracolo ndash e voi signori vi pregonon interrompete ndash gli chiese infatti se crsquoera qualcuno piugrave sapiente di me E la Pizia ri-spose che di piugrave sapiente di me non crsquoera nessuno Ma di questa circostanza vi saragrave testi-mone ndash egrave qui presente ndash il fratello di Cherefonte percheacute questi egrave morto[21b] Guardate ora la ragione di queste mie parole percheacute intendo dirvi lrsquoorigine dellacalunnia contro la mia persona Al sentire il responso rifettevo in questo modo laquoCosamai intende il dio a cosa allude Percheacute io per parte mia non sono convinto neacute tantoneacute poco della mia sapienza cosa intende mai quando dice che io sono tanto sapientePercheacute non mente il dio ndash non puograve mentire ndashraquoPer molto tempo non riuscii a cogliere il senso ma poi e certo con fatica mi mi-si a ricercarlo in questo modo Mi recai da uno di quelli che hanno fama di sapienti[21c] e pensavo che cosigrave avrei in qualche modo confutato lrsquooracolo e avrei risposto al va-ticinio laquoEgrave questi piugrave sapiente di me mentre tu egrave di me che hai parlatoraquo Mentre esami-navo attentamente questrsquouomo ndash non occorre che ve ne dica il nome percheacute era un poli-tico il personaggio con il quale tra indagini e discorsi feci questa esperienza Ateniesi ndash

ἡμῶν οὐδέτερος οὐδὲν καλὸν κἀγαθὸν εἰδέναι ἀλλ᾿ οὗτος μὲν οἴεταί τι εἰδέναι οὐκεἰδώς ἐγὼ δέ ὥσπερ οὖν οὐκ οἶδα οὐδὲ οἴομαι ἔοικα γοῦν τούτου γε σμικρῷ τινι

αὐτῷ τούτῳ σοφώτερος εἶναι ὅτι ἃ μὴ οἶδα οὐδὲ οἴομαι εἰδέναι ᾽Εντεῦθεν ἐπ᾿ ἄλλονᾖα τῶν ἐκείνου δοκούντων σοφωτέρων εἶναι καί μοι ταὐτὰ ταῦτα ἔδοξε καὶ ἐνταῦθακἀκείνῳ καὶ ἄλλοις πολλοῖς ἀπηχθόμην

que possibile (κινδυνεύει) che nessu-no di noi due sappia nulla di bello neacute dibuonordquo la progressione nelle verifcheegrave sempre marcata dallrsquoincertezza e dalrischio (κινδυνεύει) fncheacute si raggiun-ge sia pure in via di probabilitagrave lrsquounica

acquisizione nel senso di sapere di nonsapere | ἔοικα εἰδέναι ldquomi sembradunque di essere piugrave saggio di costui(τούτου σοφώτερος εἶναι) proprioper questo piccolo vantaggio (σμικρῷτινι αὐτῷ τούτῳ) per il fatto che ciograve che

non so non credo nemmeno di saperlordquo| ᾽Εντεῦθεν ᾖα ldquoQuindi mi rivolsia un altrordquo ᾖα egrave impf ind di εἶμι ldquoan-darerdquo E anche questa nuova intervista siconcluse con uno scacco dellrsquointerlocu-tore di Socrate

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mi sembrograve che questrsquouomo apparisse sapiente agli occhi tra gli altri soprattut-to di se stesso ma che in realtagrave non lo fosse E allora mi provai a dimostrargli

che riteneva di essere sapiente ma che non lo era Ne risultograve dunque che melo feci nemico e con lui mi inimicai molti dei presenti [21d] Ma fra me eme andandomene via ragionavo che io ero piugrave sapiente di questrsquouomopercheacute forse nessuno di noi due conosceva qualcosa di bello e di buonoma lui riteneva di sapere ndash e non sapeva ndash mentre io come non so cosigravenon penso neppure di sapere mi pareva perciograve di essere piugrave sapiente dilui proprio in questo piccolo particolare e cioegrave che le cose che non sonon penso neanche di saperle Poi mi recai da un altro che aveva famadi essere piugrave sapiente dellrsquoaltro e ne ricavai unrsquoimpressione identica ndash ecosigrave mi attirai lrsquoodio suo e di molti altri

Trad E Avezzugrave

analisi del testo

Tra stranezza e saggezza Socrate continua la sua di-fesa ipotizzando che gli venga chiesto quale suo stranocomportamento sia stato allrsquoorigine delle calunnie che lohanno travolto Lrsquoobiezione ndash secondo un uso comunenel greco ndash viene introdotta dopo la pausa da ἴσως ac-compagnato dallrsquoottativo potenziale di un verbo di ldquodirerdquoldquointerrompererdquo ldquomeravigliarsirdquo e da τις o equivalente delsoggetto (cf 20c) Nella obiezione e nella replica di Socra-te va sottolineata la ricorrenza di due terminiIl primo egrave περιττότερον (20c) composto con il prefssoπερί ha in seacute lrsquoidea del sopra dellrsquooltre la misura quindicome nel nostro passo dello straordinario dello stranoLa stranezza lrsquoἀτοπία di Socrate egrave peraltro un motivo

topico legato alla piugrave generale considerazione che la suavita non puograve essere paragonata a nessuna altra esistenzanon ha precedenti come ben si legge in Symp 221c Al-cibiade nellrsquoelogio del suo maestro sostiene che se conAchille puograve essere messo a confronto Brasida con Nesto-re Antenore con altri Pericle Socrate invece non egrave raf-frontabile con nessuno neacute fra gli antichi neacute fra i moderniIl secondo termine egrave σοφία (20d) Socrate dice di doverefama e calunnie a una forma di sapienza che possiede-rebbe Lrsquouso di τις (διὰ σοφίαν τινά) comunque attenuail valore del sostantivo σοφία poicheacute la sapienza comepossesso stabile non egrave prerogativa umana per lrsquouomoinfatti esiste solo lrsquoamore mai completamente appagatoper essa (da qui φιλοσοφία) La sapienza di Socrate nonegrave la sapienza positiva di chi tanto sa ma rappresenta da

un lato la consapevolezza dellrsquoinconsistenza delle opi-

nioni dallrsquoaltro lrsquoesigenza di andare sempre a fondo nellecose al di lagrave delle apparenzeAltrove per esempio in Simposio 177d Socrate sosterragraveinvece di sapere qualcosa nellrsquoambito delle cose drsquoamo-re (οὐδὲν φημὶ ἄλλο ἐπίστασθαι ἢ τὰ ἐρωτικά) Ci sareb-be quindi un dato positivo di conoscenza da cui partire eproprio lrsquoamore sarebbe la fonte che permette a Socra-te di apportare un benefcio agli altri Sottile dunque nelpasso del Simposio egrave lrsquoironia del flosofo egli non sa nullase non ciograve che riguarda lrsquoamore quindi in realtagrave conoscetutto dato che Eros egrave quella forza che porta alla piugrave altavetta del sapere

Moduli stilistici Nel brano egrave da evidenziare lrsquoobiezionedi un ipotetico interlocutore secondo un modulo tipicodellrsquooratoria giudiziaria allitterazione e figura etymolo-

gica presenti in Ταυτί μοι δοκεῖ δίκαια λέγειν ὁ λέγων(20d) ndash insieme allo iota ldquodeitticordquo di ταυτί proprio del lin-guaggio drammatico e oratorio ndash contribuiscono a sottoli-neare il credito che si attribuisce a tale obiezione in quan-to elemento signifcativo per il procedere del discorso didifesaSono da segnalare nel passo anche le espressioni del les-

sico colloquiale (τὸ σὸν τί ἐστι πρᾶγμα in 20c) e i fre-quenti richiami al destinatario per tenerne desta lrsquoat-tenzione (ἀκούετε in 20d ἴστε in 20d 20e e 21a μὴθορυβήσητε in 20e)

Statuetta raffgurante Socrate II secolo aC Londra British Museum

La statuetta raffgurante Socrate in chitone egrave un piccolo gioiello dellrsquoarte ellenisticaproveniente da Alessandria drsquoEgitto Il manufatto in marmo bianco egrave alto appena 27 cmma presenta le caratteristiche della grande statuaria Il volto egrave ripreso dal ritratto di Lisippodi cui egrave rimasta una copia di epoca romana conservata al Louvre ( p 115) La fattura egravepregevole raffnatissimi sono la resa dei lineamenti e dei riccioli della barba e il trattamentodel panneggio del mantello che copre le spalle e il ventre del flosofo e che ricade inmorbide pieghe sul suo corpo ritratto come quello di un atleta

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T4 Il congedo 40c-42a

LrsquoApologia platonica contiene ancora una sezione in cuiSocrate prende congedo dai suoi giudici da quelli cheavevano votato per la sua condanna a morte come daglialtri Rivolto a questi ultimi egli spiega che sicuramente

quanto gli egrave accaduto egrave destinato a essere per lui un benee cerca di fornirne la dimostrazione ( Progetto Lette-

rature pp 81 ss)

[40c] ᾿Εννοήσωμεν δὲ καὶ τῇδεὡς πολλὴ ἐλπίς ἐστιν ἀγαθὸν

αὐτὸ εἶναι Δυοῖν γὰρ θάτερόν ἐστιν τὸ τεθνάναι ἢ γὰρ

οἷον μηδὲν εἶναι μηδὲ αἴσθησιν μηδεμίαν μηδενὸς ἔχειν

τὸν τεθνεῶτα ἢ κατὰ τὰ λεγόμενα μεταβολή τις τυγχάνει οὖσα καὶ μετοίκησις τῇψυχῇ τοῦ τόπου τοῦ ἐνθένδε εἰς ἄλλον τόπον Καὶ εἴτε δὴ μηδεμία αἴσθησίς ἐστινἀλλ᾿ [40d] οἷον ὕπνος ἐπειδάν τις καθεύδων μηδ᾿ ὄναρ μηδὲν ὁρᾷ θαυμάσιονκέρδος ἂν εἴη ὁ θάνατος ndash ἐγὼ γὰρ ἂν οἶμαι εἴ τινα ἐκλεξάμενον δέοι ταύτην τὴννύκτα ἐν ᾗ οὕτω κατέδαρθεν ὥστε μηδὲ ὄναρ ἰδεῖν καὶ τὰς ἄλλας νύκτας τε καὶἡμέρας τὰς τοῦ βίου τοῦ ἑαυτοῦ ἀντιπαραθέντα ταύτῃ τῇ νυκτὶ δέοι σκεψάμενον

εἰπεῖν πόσας ἄμεινον καὶ ἥδιον ἡμέρας καὶ νύκτας ταύτης τῆς νυκτὸς βεβίωκεν ἐν

τῷ ἑαυτοῦ βίῳ οἶμαι ἂν μὴ ὅτι ἰδιώτην τινά ἀλλὰ τὸν μέγαν βασιλέα εὐαριθμήτουςἂν εὑρεῖν αὐτὸν ταύτας πρὸς τὰς ἄλλας ἡμέρας καὶ νύκτας ndash [40e] εἰ οὖν τοιοῦτον

ὁ θάνατός ἐστιν κέρδος ἔγωγε λέγω καὶ γὰρ οὐδὲν πλείων ὁ πᾶς χρόνος φαίνεταιοὕτω δὴ εἶναι ἢ μία νύξ Εἰ δ᾿ αὖ οἷον ἀποδημῆσαί ἐστιν ὁ θάνατος ἐνθένδε εἰς

ἄλλον τόπον καὶ ἀληθῆ ἐστιν τὰ λεγόμενα ὡς ἄρα ἐκεῖ εἰσι πάντες οἱ τεθνεῶτεςτί μεῖζον ἀγαθὸν τούτου εἴη ἄν ὦ ἄνδρες δικασταί Εἰ γάρ τις ἀφικόμενος εἰς

Ἅιδου [41a] ἀπαλλαγεὶς τουτωνὶ τῶν φασκόντων δικαστῶν εἶναι εὑρήσει τοὺς

40c Ἐννοήσωμεν εἶναι ldquoRifettiamoanche da questo punto di vista (καὶ τῇδε)che ho molti motivi per sperare che essasia un benerdquo ἐννοήσωμεν cong esorta-tivo τῇδε avverbio di modo il punto divista che Socrate sta per esporre | Δυοῖν τεθνεῶτα ldquoDi due cose una θάτερον)egrave il morire o egrave come se il morto (τὸντεθνεῶτα) non sia piugrave nulla e non abbiaalcuna percezione di nullardquoθάτερον= τὸἕτερον ldquouna delle due coserdquo alterum τὸντεθνεῶτα egrave meglio intenderlo come soggsia di μηδὲν εἶναι sia di ἔχειν μηδεμίανμηδενός poliptoto | ἢ κατὰ τόπον ldquoosecondo quanto si dice egrave (τυγχάνει οὖσα)una trasformazione e una trasmigrazio-ne per lrsquoanima da questo luogo quaggiugrave(τοῦ ἐνθένδε) in un altro luogordquo κατὰ τὰλεγόμενα cosigrave dicevano soprattutto or-fici e pitagorici Lrsquoalternativa che quiSocrate prospetta costituisce indubbia-mente una posizione diversa da quella chepoi saragrave esposta per bocca dello stessoSocrate nel Fedone dove lrsquoimmortalitagravedellrsquoanima egrave una certezza luminosa | Καὶεἴτε ldquoE serdquo introduce un periodo ipote-tico misto la cui apodosi egrave θαυμάσιονκέρδος ἂν εἴη ὁ θάνατος ed egrave ripresa in40e da εἰ οὖν κέρδος ἔγωγε λέγω40d ἐπειδάν ὁρᾷ ldquoquando uno dor-

mendo non fa nemmeno un sognordquo inprospettiva eventuale con ἄν di ἐπειδάνe il cong ὁρᾷ il greco dice ὁρᾶν ὕπνονldquovedere un sognordquo dove lrsquoitaliano usa unverbo assai piugrave generico ldquofare un sognordquo| θαυμάσιον ὁ θάνατος ldquola morte sa-rebbe un proftto meravigliosordquo apodosidella possibilitagrave dove κέρδος egrave terminedel linguaggio commerciale propr ldquogua-dagnordquo | εἴ τινα βίῳ ldquose bisognasseche uno dopo aver scelto (ἐκλεξάμενον)questa ταύτην) notte in cui (ἐν ᾗ) ha dor-mito cosigrave da non fare alcun sogno e con-frontando (ἀντιπαραθέντα) con questanotte le altre notti e giorni della sua vitadovesse dire rifettendo (σκεψάμενον)quanti giorni e quante notti ha vissutomeglio e piugrave piacevolmente di questanotte nella sua vitardquo ταύτην costituisceprolessi rispetto al relativo ἐν ᾗ che segue| οἶμαι νύκτας ldquoio credo che non soloun privato cittadino (ἰδιώτην τινα) mail Gran Re potrebbe trovare (ἂν εὑρεῖν)ben poche (εὐαριθμήτους) queste not-ti in relazione agli altri giorni e nottirdquoοἶμαι annunciato dapprima come inci-so ritorna con ben altro peso come pro-posizione principale a reggere lrsquoinfnitoἂν εὑρεῖν40e εἰ οὖν λέγω ldquose dunque la

morte egrave una cosa di questo genere(τοιοῦτον) io certo (ἔγωγε) lo chiamoun vantaggiordquo ritorna insistente il ter-mine fnanziario κέρδος ἔγωγε ldquoio perconto miordquo il γε limitativo sottolinea ilpunto di vista di chi sta parlando | οὐ-δὲν πλείων ldquoper nulla maggiorerdquo οὐδένegrave acc avverbiale di relazione | Εἰ δ᾿ αὖ εἴη ἄν ldquoSe poi la morte egrave come emi-grare (ἀποδημῆσαι) di qui in un altroluogo e sono veri i racconti che si fannoche sono lagrave tutti quelli che sono morti(οἱ τεθνεῶτες) quale bene maggiore diquesto potrebbe essercirdquo ritorna il temadellrsquoaldilagrave la protasi di primo tipo nonimplica realtagrave ma la prospettiva purnon dimostrata egrave presentata come at-traente e questo efetto Socrate intendeprodurre sui suoi ascoltatori | ἀφικό-μενος εἰς ῞Αιδου ldquogiungendo allrsquoAderdquoεἰς richiede normalmente lrsquoacc e per-ciograve giagrave gli antichi intendevano che fossesottinteso un acc come δόμον come nellt ventum erat ad Vestae sott templum41a ἀπαλλαγεὶς δικαστάς ldquoallon-tanandosi (ἀπαλλαγείς) da questi qui chepretendono (φασκόντων) essere giudi-ci troveragrave quelli che sono davvero giudi-cirdquo in questrsquoultima parte dellrsquoApologiainizia il tema che saragrave comune alla prima

dal testo alla parolap 33

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ὡς ἀληθῶς δικαστάς οἵπερ καὶ λέγονται ἐκεῖ δικάζειν Μίνως τε καὶ ῾Ραδάμανθυς

καὶ Αἰακὸς καὶ Τριπτόλεμος καὶ ἄλλοι ὅσοι τῶν ἡμιθέων δίκαιοι ἐγένοντο ἐν τῷ

ἑαυτῶν βίῳ ἆρα φαύλη ἂν εἴη ἡ ἀποδημία ῍Η αὖ ᾽Ορφεῖ συγγενέσθαι καὶ Μουσαίῳ

καὶ ῾Ησιόδῳ καὶ ῾Ομήρῳ ἐπὶ πόσῳ ἄν τις δέξαιτ᾿ ἂν ὑμῶν᾽Εγὼ μὲν γὰρ πολλάκις ἐθέλω τεθνάναι εἰ ταῦτ᾿ ἔστιν

ἀληθῆ ᾽Επεὶ [41b] ἔμοιγε καὶ αὐτῷ θαυμαστὴ ἂν εἴη ἡ

διατριβὴ αὐτόθι ὁπότε ἐντύχοιμι Παλαμήδει καὶ Αἴαντι τῷ

Τελαμῶνος καὶ εἴ τις ἄλλος τῶν παλαιῶν διὰ κρίσιν ἄδικον

τέθνηκεν ἀντιπαραβάλλοντι τὰ ἐμαυτοῦ πάθη πρὸς τὰ

ἐκείνων ndash ὡς ἐγὼ οἶμαι οὐκ ἂν ἀηδὲς εἴη ndash καὶ δὴ τὸ μέγιστον τοὺς ἐκεῖ ἐξετάζοντακαὶ ἐρευνῶντα ὥσπερ τοὺς ἐνταῦθα διάγειν τίς αὐτῶν σοφός ἐστιν καὶ τίς οἴεται μένἔστιν δ᾿ οὔ ᾽Επὶ πόσῳ δ᾿ ἄν τις ὦ ἄνδρες δικασταί δέξαιτο ἐξετάσαι τὸν ἐπὶ Τροίαν

ἀγαγόντα τὴν πολλὴν στρατιὰν [41c] ἢ ᾽Οδυσσέα ἢ Σίσυφον ἢ ἄλλους μυρίους ἄν

τις εἴποι καὶ ἄνδρας καὶ γυναῖκας οἷς ἐκεῖ διαλέγεσθαι καὶ συνεῖναι καὶ ἐξετάζειν

ἀμήχανον ἂν εἴη εὐδαιμονίαςΠάντως οὐ δήπου τούτου γε ἕνεκα οἱ ἐκεῖ ἀποκτείνουσι

τά τε γὰρ ἄλλα εὐδαιμονέστεροί εἰσιν οἱ ἐκεῖ τῶν ἐνθάδε καὶ ἤδη τὸν λοιπὸν χρόνον

ἀθάνατοί εἰσιν εἴπερ γε τὰ λεγόμενα ἀληθῆ

rifessione di Platone e degli altri socraticiquello del Giusto condannato esso egrave quimarcato dal poliptoto δικασταί δικασ-τῶν δικαστάς δικάζειν e dalla seriedei mitici giudici giusti dellrsquoaldilagrave in op-posizione a quelli ingiusti che hanno con-dannato a morte Socrate | οἵπερ καὶ EacuteΤριπτόλεμος ldquocoloro che si dice ammi-nistrino la giustizia Minosse Radaman-to Eaco e Trittolemordquo Radamantoe Minosse erano fgli di Zeus ed Europail primo fu re di Creta e stabiligrave le leggi chefurono imitate da molte cittagrave greche glisuccesse il fratello minore Minosse Ea-co fglio di Zeus e della ninfa Egina fu redellrsquoisola cui diede il nome di sua mogliee padre di Peleo e Telamone a questi che latradizione considerava i giudici dellrsquoAdePlatone aggiunge il re attico Trittolemoche aiutograve Demetra nella ricerca di Persefo-ne e ottenne da lei il dono del grano era as-sociato alle due dee nei misteri di Eleusi| ἄρα φαύλη ἀποδημία ldquosarebbe que-sto un mutamento di sede spregevolerdquoἄρα introduce una interr diretta retoricache suggerisce al destinatario una rispostanegativa φαύλη ldquoda pocordquo certo non sa-rebbe stata da poco la possibilitagrave di ottene-re una nuova vita presso i semidei che si di-stinsero in vita per la loro giustizia | ᾿Ορ-φεῖ Μουσαίῳ ldquostare insieme a Orfeoe a Museordquo gli esponenti mitici della let-teratura religiosa della tradizione orfcaaccostati qui ai fondatori della mitologiaclassica Omero ed Esiodo | ἐπὶ πόσῳ ὑμῶν ldquoper che prezzo non lo accetterebbeuno di voirdquo cioegrave ldquoquanto uno di voi sareb-be disposto a pagare per questordquo ogget-to di δέξαιτ(ο) egrave lrsquoinf συγγενέσθαι ldquostareinsieme ardquo | Ἐγὼμὲν ἀληθῆ ldquoIo infat-

ti sono disposto (ἐθέλω) a morire moltevolte se questi racconti sono verirdquo ἐθέλωesprime la disponibilitagrave ad adeguarsi allavolontagrave altrui o ad una situazione41b ἔμοιγε καὶ αὐτῷ ldquoper me in parti-colarerdquo | ὁπότε τέθνηκεν ldquoquando miimbattessi in Palamede o in Aiace fglio diTelamone o in quanti altri (εἴ τις ἄλλος)tra gli antichi sono morti per un giudizioingiustordquo εἴ τις ἄλλος questa locuzione sipresenta come una protasi di periodo ipo-tetico ma ha la funzione di una proposi-zione relativa ldquose qualcun altro morigrave rdquo =ldquotutti gli altri che morironordquo | Παλαμή-δει ldquoPalamederdquo Odisseo per nonandare a Troia fngeva di essere pazzo maPalamede scoprigrave il suo piano e lo costrin-se a partecipare alla spedizione Odisseosi vendicograve su di lui facendo nasconderenella tenda di Palamede dellrsquooro e una fal-sa lettera di Priamo cosigrave Palamede fu ac-cusato di tradimento e lapidato Questoargomento era svolto in varie tragedie diEschilo Sofocle ed Euripide | ΑἴαντιldquoAiacerdquo Aiace invece dopo la mor-te di Achille considerandosi il piugrave fortedei Greci dopo quello pretendeva che alui fossero attribuite le armi del mortoOdisseo riuscigrave con lrsquoastuzia a farle asse-gnare a seacute e Aiace per il dolore del tortosubigraveto impazzigrave e si uccise la vicenda erarappresentata in una trilogia perduta diEschilo e nellrsquoAiace di Sofocle che con-serviamo | ἀντιπαραβάλλοντι ldquocon-frontandordquo part congiunto con ἔμοιγε| καὶ δὴ ἔστιν δ᾿ οὔ ldquoe poi soprattut-to trascorrere il tempo (διάγειν) esami-nando ed interrogando (ἐξετάζοντα καὶἐρευνῶντα in acc percheacute concordano conil sogg sottinteso dellrsquoinfnitiva) quelli

di lagrave (τοὺς ἐκεῖ) come quelli di qua (τοὺςἐνταῦθα) chi di loro egrave sapiente e chi crededi esserlo ma non lo egraverdquo lrsquoinf διάγειν di-pende sintatticamente da ἐπὶ πόσῳ ἄν τιςδέξαιτ(ο)di 41a comeσυγγενέσθαι So-crate sarebbe felice di andare nellrsquoaldilagrave acontinuare la stessa opera che compiva inAtene di sollecitare ognuno a conoscerese stesso secondo il comando di Apollo| Ἐπὶ πόσῳ δ᾿ ἄν τις δέξαιτο ritornaemblematicamente la frase per far rifet-tere i destinatari | ἐξετάσαι στρατιάνldquodi interrogare colui che condusse a Troiail grande esercitordquo Agamennone che giagravenei poemi dagrave prova di presunzione e arro-ganza anzicheacute di σοφία41c ἢὈδυσσέα ἢΣίσυφον eroi dellrsquoa-stuzia e dellrsquoinganno queste che eranovirtugrave per lrsquoetica arcaica ripugnavano al-la moralitagrave di Socrate come a quella diPlatone | οἷς ἐκεῖ εὐδαιμονίας ldquoconi quali conversare lagrave e stare con loro e in-terrogarli sarebbe il colmo della felicitagraverdquoἀμήχανον εὐδαιμονίας ldquolrsquoimpossibilitagravedella felicitagraverdquo cioegrave una felicitagrave impossibilea esprimersi ἀμήχανος egrave ciograve per cui nonesistono μηχαναί ldquoartifcirdquo ed egrave quindiimpossibile | Πάντως ἀποκτείνουσιldquoIn ogni caso per questo motivo (τούτουἕνεκα) quelli di lagrave non mandano a mor-terdquo τούτου ἕνεκα per il fatto di discuteree di confutare quelli che credono di essersaggi senza esserlo quindi nel regno deimorti Socrate non avrebbe corso rischiodi esser condannato a morte Egli egrave giuntoa una tale serena luciditagrave che si permettedi ironizzare perfno sulla propria morte| τά τε γὰρ ἄλλα καί ldquosia nel resto sia ancherdquo | εἴπερ γε ἀληθῆ ldquose egrave verociograve che si raccontardquo ritorna lrsquoapparente

glossa

il verbo (ἐ)θέλω signifcaldquosono disposto ardquo secondovolontagrave di altri diversamenteda βούλομαι che signifcaldquovogliordquo di mia intenzione

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[40c] Consideriamo anche da questo lato il fatto che crsquoegrave molta speranza che il morire siaun bene In efetti una di queste due cose egrave il morire o egrave come un non essere nulla e chiegrave morto non ha piugrave alcuna sensazione di nulla oppure stando ad alcune cose che si tra-mandano egrave un mutamento e una migrazione dellrsquoanima da questo luogo che egrave quaggiugravead un altro luogo Ora se la morte egrave il non aver piugrave alcuna sensazione [40d] ma egravecome un sonno che si ha quando nel dormire non si vede piugrave nulla neppure in so-

Ἀλλὰ καὶ ὑμᾶς χρή ὦ ἄνδρες δικασταί εὐέλπιδας εἶναι πρὸς τὸν θάνατον καὶ ἕν τιτοῦτο διανοεῖσθαι ἀληθές [41d] ὅτι οὐκ ἔστιν ἀνδρὶ ἀγαθῷ κακὸν οὐδὲν οὔτε ζῶντι

οὔτε τελευτήσαντιοὐδὲ ἀμελεῖται ὑπὸ θεῶν τὰ τούτου πράγματα οὐδὲ τὰ ἐμὰ νῦνἀπὸτοῦ αὐτομάτου γέγονεν ἀλλά μοι δῆλόν ἐστι τοῦτο ὅτι ἤδη τεθνάναι καὶ ἀπηλλάχθαιπραγμάτωνβέλτιονἦνμοιΔιὰ τοῦτοκαὶ ἐμὲοὐδαμοῦἀπέτρεψεν τὸσημεῖονκαὶ ἔγωγετοῖς καταψηφισαμένοις μου καὶ τοῖς κατηγόροις οὐ πάνυ χαλεπαίνω Καίτοι οὐ ταύτῃτῇ διανοίᾳ κατεψηφίζοντό μου καὶ κατηγόρουν ἀλλ᾿ οἰόμενοι βλάπτειν [41e] τοῦτο

αὐτοῖς ἄξιον μέμφεσθαι Τοσόνδε μέντοι αὐτῶν δέομαι τοὺς ὑεῖς μου ἐπειδὰνἡβήσωσι τιμωρήσασθε ὦ ἄνδρες ταὐτὰ ταῦτα λυποῦντες ἅπερ ἐγὼ ὑμᾶς ἐλύπουνἐὰν ὑμῖν δοκῶσιν ἢ χρημάτων ἢ ἄλλου του πρότερον ἐπιμελεῖσθαι ἢ ἀρετῆς καὶ ἐὰνδοκῶσί τι εἶναι μηδὲν ὄντες ὀνειδίζετε αὐτοῖς ὥσπερ ἐγὼ ὑμῖν ὅτι οὐκ ἐπιμελοῦνταιὧν δεῖ καὶ οἴονταί τι εἶναι ὄντες οὐδενὸς ἄξιοιΚαὶ ἐὰν ταῦτα ποιῆτε δίκαια πεπονθὼςἐγὼ ἔσομαι ὑφ᾿ ὑμῶν αὐτός [42a] τε καὶ οἱ ὑεῖς Ἀλλὰ γὰρ ἤδη ὥρα ἀπιέναι ἐμοὶ μὲνἀποθανουμένῳ ὑμῖν δὲ βιωσομένοις ὁπότεροι δὲ ἡμῶν ἔρχονται ἐπὶ ἄμεινον πρᾶγμαἄδηλον παντὶ πλὴν ἢ τῷ θεῷ

riserva (εἴπερ γε) che riaferma in mododistaccato la certezza morale di Socrate| Ἀλλὰ καὶ θάνατον ldquoMa anche voicittadini giudici dovete essere fduciosi(εὐέλπιδας) riguardo alla morterdquo ha ini-zio cosigrave lrsquoultimo capitolo in tono di pe-rorazione quanto alla procedura giudi-ziaria non dovrebbe esserci luogo per unaperorazione giaccheacute la sentenza di morteegrave irrevocabile ma Socrate perora la cau-sa delle sue idee e vuole che quale che siala sorte delle anime dopo la morte i giu-dici che hanno avuto fducia in lui abbia-no chiara coscienza che lrsquouomo non deveesitare a seguire la voce del dio che parlanella sua coscienza41d ὅτι τελευτήσαντι ldquoche per lrsquouo-mo virtuoso non crsquoegrave alcun male neacute da vi-vo neacute da mortordquo la dichiarativa ha fun-zione epesegetica rispetto a ἕν τι τοῦτοmentre ζῶντι e τελευτήσαντι sono predi-cativi di ἀνδρὶ ἀγαθῷ | οὐδὲ τὰ ἐμὰ γέγονεν ldquoneacute le mie vicende (τὰ ἐμά) sonoavvenute a caso (ἀπὸ τοῦ αὐτομάτου)rdquo| τεθνάναι καὶ ἀπηλλάχθαι πραγμάτωνldquoesser morto ed essermi liberato dai fasti-dirdquo lrsquoidea egrave rappresentata da due infnitiperfetti (da θνῄσκω e ἀπαλλάσσω) nellaprospettiva di esser compiuta solo allorasi realizzeragrave ciograve che egrave meglio per Socrate

| ἐμὲ τὸ σημεῖον ldquoil segno non mi di-stolse per nullardquo il segno misterioso (τὸσημεῖον) che talvolta lo distoglieva dalcompiere unrsquoazione era quello che Socra-te chiamava il suo degravemone Socrate inter-preta ora la mancanza di quel segno comela conferma che per lui egrave stato meglio es-ser condannato dal tribunale | ἔγωγε χαλεπαίνω ldquoe io per conto mio (ἔγωγε)non me la prendo (χαλεπαίνω) con colo-ro che hanno votato per la mia condan-na (τοῖς καταψηφισαμένοις μου) neacute congli accusatorirdquo i verbi giudiziari compo-sti con κατα- si costruiscono con il genretto daκατα- (= ldquocontrordquo) della personaaccusata o condannata | Καίτοι ldquoEppu-rerdquo Socrate si ferma un attimo a rifettereche se anche gli accusatori e i giudici a luiostili non gli hanno fatto alcun male nonera questa la loro intenzione | οὐ ταύτῃτῇ διανοίᾳ ldquonon con questa intenzionerdquo41e τοῦτο μέμφεσθαι ldquodi questo egravegiustorimproverarlirdquo |Τοσόνδε δέομαιlett ldquoDi tanto io li pregordquo δέομαι conil gen della persona vale ldquopregarerdquo(oltre che talvolta ldquoaver bisogno dirdquo)mentre τοσόνδε anticipa lrsquoimperativo chesegue τιμωρήσασθε | ταὐτά ἐλύπουνldquoinfiggendo loro gli stessi fastidi che ioinfiggevo a voirdquo λυπέω ldquoafiggere unordquo

qui ripetuto in poliptoto egrave costruito conlrsquoacc della persona e lrsquoacc di relazionedella cosa con cui uno viene afitto nellatraduzione la carica semantica di λυπέωviene trasferita allrsquooggetto che in grecoegrave reso genericamente con il neutro | ἐὰνὑμῖν ἀρετῆς ldquonel caso che vi sembri(ἐὰν δοκῶσιν) che si diano pensiero o(ἤ) del denaro o (ἤ) di qualche altra cosaprima che (ἤ) della virtugraverdquo ἐὰν δοκῶσινegraveunaprotasidiperiodoipoteticodellrsquoeven-tualitagrave lacuiprotasiegravelrsquoimpτιμωρήσασθεi primi due ἤ sono disgiuntivi (lt aut)mentre il terzo introduce il secondotermine di paragone (lt quam) ἄλλουτου του egrave pron indefinito | οἴονταίτι ἄξιοι ldquoe credono di esser qualcosamentre non meritano nullardquo οὐδενός egravegen di stima | δίκαια ἔσομαι ldquoavrogravericevuto ciograve che egrave giustordquo πεπονθὼςἔσομαι egrave futuro perfetto dal tema diπάσχω42a ἐμοὶ βιωσομένοις ldquoperme a mori-re per voi a vivererdquo i due part futuri hannovalore fnale | ὁπότεροι ἡμῶν ldquochi trameevoirdquoὁπότεροιesprimeduegruppicon-trappostiancheseilprimo di essi egrave costitui-to da una sola personaὁπότεροι ἔρχονταιprop interr indiretta egrave soggettiva rispettoalla sovraordinataἄδηλον sott ἐστί

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gno allora la morte sarebbe un guadagno meraviglioso Infatti io ritengo che seuno dopo aver scelto questa notte in cui avesse dormito cosigrave bene da non vederenemmeno un sogno e dopo aver messo a confronto con questa le altre notti e glialtri giorni della sua vita dovesse fare un esame e dirci quanti giorni e quante not-ti abbia vissuto in modo piugrave felice e piugrave piacevole di quella notte durante tutta lasua vita ebbene io credo che costui anche se fosse non solo un qualche privatocittadino ma il Gran Re troverebbe lui pure che questi giorni e queste notti so-no pochi da contare rispetto agli altri giorni e alle altre notti [40e] Se dunque lamorte egrave qualcosa di tal genere io dico che egrave un guadagno Infatti tutto quanto iltempo della morte non sembra essere altro che unrsquounica notte Invece se la mor-te egrave come un partire di qui per andare in un altro luogo e sono vere le cose che siraccontano ossia che in quel luogo ci sono tutti i morti quale bene o giudici cipotrebbe essere piugrave grande di questoInfatti se uno giunto allrsquoAde [41a] liberatosi di quelli che qui da noi si diconogiudici ne troveragrave di veri quelli che si dice che lagrave pronunciano sentenza MinosseRadamante Eaco Trittolemo e quanti altri dei semidei sono stati giusti nella lorovita ebbene in tal caso questo passare nellrsquoaldilagrave sarebbe forse una cosa da pocoE poi quanto non sarebbe disposto a pagare ciascuno di voi per stare insieme conOrfeo e con Museo con Omero e con Esiodo Per quello che mi riguarda sonodisposto a morire molte volte se questo egrave vero [41b] Infatti per me sarebbe straor-dinario trascorrere il mio tempo allorcheacute mi incontrassi con Palamede con Aia-ce figlio di Telamonio e con qualche altro degli antichi che sonomorti a causa di un ingiusto giudizio mettendo a confronto imiei casi con i loro E io credo che questo non sarebbe dav-vero spiacevoleMa la cosa per me piugrave bella sarebbe sottoporre ad esa-me quelli che stanno di lagrave interrogandoli come facevocon questi che stanno qui per vedere chi egrave sapiente echi ritiene di essere tale ma non lo egrave Quanto sarebbedisposto a pagare uno di voi o giudici per esaminarechi ha portato a Troia [41c] il grande esercito oppu-re Odisseo o Sisifo e altre innumerevoli persone chesi possono menzionare sia uomini che donne E ildiscutere e lo stare lagrave insieme con loro e interrogarlinon sarebbe davvero il colmo della felicitagrave E certa-mente per questo quelli di lagrave non condannano nes-suno a morte Infatti quelli di lagrave oltre ad essere piugravefelici di quelli di qua sono altresigrave per tutto il tempoimmortali se sono vere le cose che si diconoEbbene anche voi o giudici bisogna che abbiate buo-ne speranze davanti alla morte e dovete pensare che unacosa egrave vera in modo particolare [41d] che ad un uomobuono non puograve capitare nessun male neacute in vita neacute in mor-te Le cose che lo riguardano non vengono trascurate dagli

Pittore di Achille (attribuita) Leacutekythoscon giovane presso una tomba ca 440 aCNew York Metropolitan Museum of Art

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degravei E anche le cose che ora mi riguardano non sono successe per caso ma per me egraveevidente questo che ormai morire e liberarmi degli affanni era meglio per me Perquesto motivo il segno divino non mi ha mai deviato dalla via seguitaPerciograve io non ho un grande rancore contro coloro che hanno votato per la miacondanna neacute contro i miei accusatori anche se mi hanno condannato e mi han-no accusato non certo con tale proposito bensigrave nella convinzione di farmi delmale [41e] E in ciograve meritano biasimoPerograve io vi prego proprio di questo Quando i miei fgli saranno diventati adulti pu-niteli o cittadini procurando a loro quegli stessi dolori che io ho procurato a voise vi sembreranno prendersi cura delle ricchezze o di qualche altra cosa prima chedella virtugrave E se si daranno arie di valere qualche cosa mentre non valgono nullarimproverateli cosigrave come io ho rimproverato voi percheacute non si danno cura di ciograve dicui dovrebbero darsi cura e percheacute credono di valere qualche cosa mentre in realtagravenon valgono niente [42a] Se farete questo avrograve ricevuto da voi quello che egrave giustoio e i miei fgliMa egrave ormai venuta lrsquoora di andare io a morire e voi invece a vivereMa chi di noi vada verso ciograve che egrave meglio egrave oscuro a tutti tranne che al dio

Trad G Reale

guida allOtildeanalisi

LINGUA E LESSICO

1 Nel testo ricorrono alcuni termini legati alla radice

θαν(ε)- Dopo aver letto la Scheda di lessico

( p 33) elencali ed evidenziane le differenze dalpunto di vista del signifcato

termine legato alla radice θαν(ε)- significato

TEMI E CONFRONTI

2 In 40d-e alle due opzioni concernenti la morte

vengono associate due immagini Quali

3 Trova nel testo greco le espressioni chesottolineano la differenza fra il credere di essere e

lrsquoessere Trascrivile poi nello schema seguente

credere di essere essere

4 Ripercorri nella struttura e nello sviluppo del

ragionamento i paragraf 40c-41c Completaquindi la seguente tabella

riguardo al

τεθνάναιvengono poste

due alternative

ἢ μηδὲν εἶναι μηδὲ αἴσθησινμηδεμίαν μηδενὸς ἔχειν τὸντεθνεῶταἢhelliphelliphelliphelliphelliphellip

prima possibilitagrave εἴτε δὴ μηδεμία αἴσθησίς ἐστινἀλλ᾿ οἷον ὕπνος ἐπειδάν τιςκαθεύδων μηδ᾿ ὄναρ μηδὲνὁρᾷ θαυμάσιον κέρδος ἂν εἴηὁ θάνατος

seconda possibilitagrave

le categorie

di personaggi

dellrsquooltretombaa) i veri giudicib) helliphelliphelliphelliphellipc) helliphelliphelliphelliphellipd) helliphelliphelliphelliphellip

Μίνως τε καὶ ῾Ραδάμανθυς καὶΑἰακὸς καὶ Τριπτόλεμος

5 Lrsquoultimo pensiero di Socrate egrave per i figliesprimendo una sua preoccupazione nei loroconfronti egli ritorna cosigrave su un motivo ricorrentedel suo pensiero Sai dire quale

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iLA PERMANENZA

DEI CLASSICIPersonaggiforme intrecci

Platone al cinema

ldquoSvelato il mistero di Atlantiderdquo Quante volte si egrave ripetuto questo annuncio fra scoopgiornalistici e inchieste piugrave o meno scientifche Ma Atlantide salvo clamorose smentite nonesiste egrave unrsquoinvenzione di Platone La Repubblica di Platone traccia le linee della cittagrave ideale

una cittagrave che perograve nessuno ha mai vistola dipinge un pittore ndash Platone stessondash che non ha potuto avvalersi di alcunmodello per realizzare il suo capolavo-ro Ma non si puograve escludere che la cit-tagrave in un punto imprecisato dello spazioe del tempo esista sia esistita o forseesisteragrave un giorno Si capisce cosigrave per-cheacute nel Timeo-Crizia (un insieme di duedialoghi che si presenta come il sequeldella discussione proposta nella Repub-blica) si ponga lrsquoesigenza di una visionepiugrave concreta e animata della cittagrave idealeEcco allora che allrsquoinizio del Timeo So-crate chiede che le belle immagini pit-toriche della cittagrave ideale siano poste inmovimento in modo che la sua eccel-

lenza emerga messa alla prova con un confitto una guerra che ne dimostri la superioritagraveLa mossa egrave ardita e profetica Socrate vorrebbe uno spettacolo che consiste nel guardare

(θεάσασθαι) immagini (ζῷα) in movimento (κινούμενα) Questi zoa indicano lrsquoimmaginema anche il corpo degli esseri viventiladdove il verbo theagraveomai rimanda al-lo spettacolo del thegraveatron il teatro Malrsquoelemento piugrave straordinario egrave ofertodal terzo termine kinougravemena il verboda cui viene il nostro ldquocinemardquo che perlrsquoappunto prende anche il nome in in-glese di motion pictures cioegrave ldquoimmaginiin movimentordquo

Platone inventore del cinema Inun certo senso sigravehellip Ma che ne egrave delfilm sulla cittagrave ideale Il Timeo pro-segue con una cosmogonia governatada un creatore buono che costruisce ilmondo fisico a immagine del cosmoideale o metafisico Comincia quin-di il Crizia il secondo dialogo checompone il dittico narrativo Come

Locandina del flm LrsquoAtlantide adattamento cinematografco del romanzo diPierre Beinot 1921 regia di Jacques Feyder

Fotogramma dal flm LrsquoAtlantide 1932 regia di Georg Wilhelm Pabst

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aveva promesso allrsquoinizio del TimeoCrizia si accinge a raccontare unrsquoepo-pea antichissima che un tempo Solo-ne apprese da archivi venerandi e cheavrebbe ndash se gli impegni glielo aves-sero consentito ndash trasposto in poesiaper farne un poema superiore a quellidi Omero Si tratta dello scontro fraAtene e lrsquoimpero di Atlantide unavicenda antica di 9000 anni e ormaidimenticata ovunque (con lrsquoeccezio-ne dellrsquoEgitto) percheacute nel frattem-po catastrofi e distruzioni hanno piugravevolte cancellato la memoria umana ecostretto la civiltagrave a ripartire da zeroEppure quegli Ateniesi sono gli ante-nati dei concittadini di Socrate e riu-scirono nellrsquoimpresa piugrave gloriosa mai

compiuta Crizia procede con la descrizione del favoloso impero di Atlantide unrsquoisolapotentissima posta fuori dalle colonne drsquoErcole che nel tempo dimenticograve la giustizia de-gli degravei e si lanciograve in una spedizione volta a sottomettere il Mediterraneo e la Grecia Fuil principio della sua rovina e Atlantide fu in seguito ingoiata dalle acque Ma torniamoalla guerra alla maniera di Omero unrsquoassemblea degli degravei egrave convocata quando le ostilitagravestanno per aprirsi e a loro riuniti nella dimora celeste Zeus dissehellip

Con questo ldquodisserdquo il Crizia si conclude e il dialogo quindi ndash per ragioni molto dibattu-te ndash rimane incompiuto Ma il fascino del ldquoflmrdquo che non abbiamo visto non ha mai cessatodallrsquoantichitagrave a oggi di afascinare storici geograf e scienziati E anche ndash naturalmente ndash ar-tisti Per restare nel campo della cinematografa bisogna accostare a Platone un romanzieremoderno Pierre Benoit che nel 1919 con il fortunato romanzo lrsquoAtlantide riportograve la vicendaal centro dellrsquointeresse non senza uno sviluppo inatteso nel romanzo di Benoit leggiamo cheuna copia integra del Crizia sopravvive fra le sabbie del deserto nel palazzo di una dea discen-dente di Posidone e ultima degli Atlantidi Antinea ndash questo egrave il suo nome ndash egrave una creaturapiena di fascino che riserva agli innamorati abissi di pericolosa voluttagravehellip

La vicenda immaginata da Platone e riproposta da Benoit aveva enormi potenzialitagrave cine-matografiche i film sullrsquoAtlanti-de che nascono dallrsquointreccio fra idue non si contano piugrave In Franciaegrave stato perfno creato un sito dedi-cato alla storia cinematografca diAtlantide con una ricca bibliogra-fa (e ovviamente flmografa) ac-compagnata da notizie interventie rifessioni

Fotogramma dal flm Atlantide continente perduto 1961 regia di George Pal

Fotogramma dal flm LOtildeAtlantide 1992regia di Bob Swaim

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I TESTILettere

T1 Politica e flosofala giovinezza di Platone VII 324b-326b

In questo brano famosissimo quasi allrsquoinizio dellrsquoepistolaPlatone ripercorre la sua giovinezza lrsquoavvento dei TrentaTiranni la speranza tradita di una rinascita politica il ritor-no della democrazia la cocente delusione della condan-na a morte di Socrate La frustrazione di ogni speranza ela diffcoltagrave di incidere positivamente nel quadro politico

di Atene convincono Platone che solo la flosofa potragravesalvare la cittagrave Ma Platone non fu mai un uomo di pennae quando le circostanze gliene offrirono lrsquoopportunitagrave ri-schiograve tutto e partigrave alla volta della Sicilia nella speranza dicostruire un mondo giusto

[324b] Quando ero giovane1 ebbi unrsquoesperienza non diversa da quella di mol-ti altri non appena fossi divenuto padrone di me stesso volevo dedicarmi senzrsquoaltro[324c] alla politica Ma ndash ricordo ndash alla cittagrave capitograve questo2 ilgoverno criticato da molti passograve in altre mani e cinquantu-no cittadini furono i reggitori dello Stato undici a capo delcentro urbano dieci a capo del Pireo tutti con lrsquoincarico disovraintendere al mercato e di occuparsi dellrsquoamministrazio-ne Al di sopra di loro poi erano trenta magistrati [324d] conpieni poteri Tra di loro crsquoerano alcuni miei familiari e cono-scenti3 che subito mi invitarono a partecipare alla vita pubblica con lrsquoidea che fosseuna cosa adatta a me Io credevo veramente (e giovane come ero non egrave certo strano) cheavrebbero ripulito dallrsquoingiustizia la cittagrave portandola a vivere rettamente Per questorimanevo a guardare con attenzione che cosa avrebbero fatto Mi accorsi cosigrave che inbreve fecero apparire oro il precedente governo Fra le altre cose un giorno mandaronoSocrate un mio amico [324e] piugrave vecchio di me che non esito a defnire il piugrave giusto delsuo tempo ad arrestare un cittadino da mettere a morte4 [325a] Cercavano cosigrave di fardi Socrate volente o nolente un loro complice Socrate perograve non ubbidigrave piuttosto chefarsi complice di azioni empie era pronto a correre qualsiasi pericolo Io allora veden-do tutto questo e altri fatti gravissimi dello stesso genere provai sdegno e mi ritrassi daquegli orrori Poco tempo dopo il governo dei Trenta cadde5 e quel regime fu abbattu-to E di nuovo anche se meno intensamente [325b] mi prese il desiderio di dedicarmi

glossa

il termine tecnico del lessicopolitico e flosofco perindicare un ldquomutamentordquodella forma dello Stato egraveμεταβολή nomen actionisda μεταβάλλω ldquolanciareoltrerdquo

1 Quando ero giovane la parte inizialedella Lettera VII si concentra soprattuttosu alcune importanti e drammatiche vi-cende della cittagrave di Atene e sulla ldquodiscesain campordquo di Platone arrivato alla mag-giore etagrave che guarda alla attivitagrave politicacon grandi aspettative Tanto maggiore egravelrsquoentusiasmo degli esordi tanto piugrave co-cente risulteragrave la delusione2 alla cittagrave capitograve questo dopo ladrammatica conclusione della guerradel Peloponneso nel 404 aC che vedela sconftta di Atene la democrazia vie-

ne sostituita da un governo oligarchicoil cui fulcro detentore del potere egrave quelloformato dai membri passati alla storia co-me ldquoTrenta Tirannirdquo3 alcuni miei familiari e conoscentiPlatone allude in particolare a Crizia e aCarmide rispettivamente cugino e fratellodi sua madre erano entrambi personaggidi rilievo specialmente il primo e moriro-no nei violenti scontri che tra il 404 e il 403aCportaronoalritornodellademocrazia4 Socrate hellip un cittadino da metterea morte si fa riferimento al celebre epi-

sodio ricordato da Socrate stesso nellrsquoA-pologia platonica di Leone di Salamina(di cui peraltro qui egrave taciuto il nome) unflo-democratico che Socrate si rifutograve diarrestare e portare in carcere Ai norma-li cittadini i Trenta impartivano taloracompiti di polizia per renderli collusi ecorresponsabili delle loro malefatte5 il governo dei Trenta cadde nel 403aC il governo oligarchico cadde sottolrsquoazione della riscossa degli esuli fuoriu-sciti guidata da Trasibugravelo e fu ripristinatala democrazia

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alla vita politica Anche allora in quello sconvolgimento accaddero molte cose assaitristi comrsquoegrave naturale non crsquoegrave da stupirsi che in una rivoluzione si facessero le piugrave gran-di vendette Tuttavia va detto che gli uomini allora ritornati al potere dimostraronogrande moderazione Purtroppo perograve accadde poi che alcuni potenti intentarono unprocesso a Socrate il mio amico lo accusarono di empietagrave ndash un crimine orribile [325c] elontanissimo dalla sua indole Socrate fu condannato e lo misero a morte6 lui che avevarifutato di partecipare allrsquoempio arresto di un amico degli esuli di allora quando essierano lontani e in disgrazia Vedendo questo e osservando gli uomini che erano alloradediti alla vita politica e le leggi e i costumi quanto piugrave li esaminavo e cresceva la miaetagrave tanto piugrave mi pareva difcile partecipare alla gestione dello Stato rimanendo unapersona [325d] onesta Senza amici e compagni fdati non crsquoera modo di intervenire edel resto era difcile trovarne tra i cittadini di allora percheacute gli usi e costumi dei padrierano spariti dalla cittagrave neacute si poteva facilmente trovarne di nuovi Leggi e costumi sicorrompevano e si dissolvevano drammaticamente e cosigrave io [325e] che pure una voltadesideravo ardentemente di partecipare alla vita pubblica rimasi sbigottito nellrsquoosser-vare queste cose e nel vedere che tutto andava alla rovescia Certo continuavo a tenergli occhi aperti caso mai si proflasse un cambiamento e soprattutto [326a] la possibi-litagrave di migliorare il governo dello Stato ma per agire attendevo arrivasse il momentoopportuno Alla fne mi resi conto che tutte le cittagrave erano mal governate7 le loro legginon potevano essere sanate senza una mirabile combinazione di preparazione e fortu-na e fnii per dire che solo la retta flosofa dagrave la possibilitagrave di cogliere la giustizia negliafari pubblici e privati e cosigrave ormai non avevo occhi che per la flosofa E vidi che mai[326b] sarebbero cessati i mali delle stirpi umane a meno che il potere non fosse fnitoin mano a uomini veramente e genuinamente flosof oppure se i governanti delle cittagraveper qualche sorte divina fossero divenuti veri flosof8 Cosigrave ragionavo quando per laprima volta giunsi in Italia e in Sicilia

Trad A Maddalena (modifcata)

guida allOtildeanalisi

STILE E RETORICA

1 Per quale motivo a tuo avviso Platone tace inomi dei personaggi coinvolti tranne quello diSocrate

2 Quali caratteristiche presenta lo stile della Lettera

VII

TEMI E CONFRONTI

3 Ricerca il passo dellrsquoApologia platonica in cuiSocrate racconta la vicenda di Leone di Salamina

e confrontalo con questo4 Analizza il passo di Repubblica 473c-d ricerca

notizie sui viaggi compiuti da Platone in Sicilia

con lrsquointenzione di realizzare la forma di governomigliore

6 lo misero a morte Platone ricor-da con sdegno e insieme disillusione ladrammatica fne del suo maestro rievo-candone il processo e la condanna a mor-te nel 399 aC7 tutte le cittagrave erano mal governate

nellrsquoultima parte la narrazione sulla scia diuna sorta di ldquonon crsquoegrave limite al peggiordquo cedeil passo a una desolata rifessione che inglo-ba nel suo negativo giudizio tutte le cittagrave8 governanti hellip veri filosofi questasorta di formula conclusiva richiama una

famosa afermazione contenuta in Repub-blica 473c-d in cui si teorizza il governomigliore come quello retto dal re-floso-fo o flosofo-re lrsquounico capace di saldareinsieme potere e saggezza per il benesseredella comunitagrave

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Apologia di Socrate

T2 I primi accusatori 18a-19a

Come di norma nei tribunali ateniesi Socrate parla per-sonalmente in propria difesa e inizia (17a-18a) accen-nando allrsquoimbarazzo in cui si trova a settantrsquoanni com-piuti a parlare come imputato inoltre i suoi accusatori

sono abili parlatori mentre lui inesperto di retorica con-fda solo nel fatto che diragrave cose giuste a questo la cortedeve fare attenzione piuttosto che allrsquoeleganza dei di-scorsi ( Progetto Letterature pp 81 ss)

[18a] Πρῶτον μὲν οὖν δίκαιός εἰμι ἀπολογήσασθαι ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι πρὸς τὰπρῶτά μου ψευδῆ κατηγορημένα καὶ τοὺς πρώτους κατηγόρους ἔπειτα δὲ πρὸς τὰὕστερον καὶ τοὺς ὑστέρους [18b] Ἐμοῦ γὰρ πολλοὶ κατήγοροι γεγόνασι πρὸς ὑμᾶς

καὶ πάλαι πολλὰ ἤδη ἔτη καὶ οὐδὲν ἀληθὲς λέγοντες οὓς ἐγὼ μᾶλλον φοβοῦμαι ἢ

τοὺς ἀμφὶ Ἄνυτον καίπερ ὄντας καὶ τούτους δεινούς ἀλλ᾿ ἐκεῖνοι δεινότεροιὦ ἄνδρες οἳ ὑμῶν τοὺς πολλοὺς ἐκ παίδων παραλαμβάνοντες ἔπειθόν τε καὶ

κατηγόρουν ἐμοῦ μᾶλλον οὐδὲν ἀληθές ὡς ἔστιν τις Σωκράτης σοφὸς ἀνήρ τά τεμετέωρα φροντιστὴς καὶ τὰ ὑπὸ γῆς πάντα ἀνεζητηκὼς καὶ τὸν ἥττω λόγον κρείττω

ποιῶν Οὗτοι ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι [18c] οἱ ταύτην τὴν φήμην κατασκεδάσαντες οἱδεινοί εἰσίν μου κατήγοροι οἱ γὰρ ἀκούοντες ἡγοῦνται τοὺς ταῦτα ζητοῦντας οὐδὲ

18a Πρῶτον κατηγόρους ldquoAnzituttoegrave giusto (δίκαιός εἰμι) cittadini drsquoAte-ne che io mi difenda dapprima (πρῶτον)contro le prime accuse rivolte falsamentecontro di me (τὰπρῶτα κατηγορημένα)e contro i primi accusatorirdquo Inaspetta-tamente Socrate dopo aver accennatoallrsquoabilitagrave retorica di coloro che lo hannotrascinato in tribunale fa un lungo passoindietro rifacendosi ad accuse calunnio-se circolate molti anni prima quando igiudici di oggi erano ragazzi (παῖδες καὶ μειράκια 18c 6-7) ed erano piugrave cheora disposti a credere alle voci che senti-vano dire In seguito Socrate accenneragravea poeti comici che avevano difuso unacerta immagine sua tra questi uno eracerto Aristofane (nelle Nuvole di ven-tiquattro anni prima) ma lrsquoindicazionedi tempo per quanto sommaria ci portaassai piugrave indietro ad accusatori piugrave an-tichi verso il tempo del processo controAnassagora | δίκαιός εἰμι costruzionepersonale mentre in italiano abbiamoquella impersonale (ldquoegrave giusto che io rdquo)| ἄνδρες Ἀθηναῖοι ldquocittadini drsquoAtenerdquoin quanto maschi adulti ἄνδρες gli Ate-niesi partecipavano alla giuria come an-che allrsquoassemblea popolare | τὰ πρῶτά

μου κατηγορημένα il verbo κατη-γορέω ha il complemento in gen (μου)

richiesto dal preverbio (κατά) | ἔπει-τα ὑστέρους si sottintenda τὰ ὕστε-ρον (κατηγορημένα) καὶ τοὺς ὕστερον(κατηγόρους) lrsquoellissi raforza lrsquoespres-sione18b Ἐμοῦ πρὸς ὑμᾶς ldquoMolti ci so-no stati che mi (ἐμοῦ) hanno accusatopresso di voirdquo la forma piena del prono-me personale (ἐμοῦ) egrave collocata enfati-camente allrsquoinizio del periodo il pf γε-γόνασι (che indica lrsquoaspetto compiutodel presente) marca lrsquoidea che lrsquoeffettodi quelle accuse perdura nel momentoin cui nuovi accusatori hanno trascinatoSocrate in tribunale | πάλαι ἔτη ldquodatempo ormai da molti annirdquo su questoelemento sia pur in modo sempre inde-terminato Socrate insiste | τοὺς ἀμφὶ

Ἄνυτον ldquoAnito e la sua genterdquo Socratequi nomina non giagrave Meleto che avevasottoscritto lrsquoaccusa ma quello tra i si-negori (avvocati pubblici) che era certa-mente il personaggio piugrave autorevole e acui risaliva tutta lrsquooperazione Anitoera un esponente di spicco del partito de-mocratico che aveva dato corpo al risen-timento difuso nei confronti di Socratee che aveva pensato di allontanarlo dal-la cittagrave In questo modo Socrate mostradi riconoscere benissimo quali erano ilsenso e lrsquointenzione dellrsquoaccusa | ἀλλ᾿

ἐκεῖνοι δεινότεροιδεινότεροι egrave predica-tivo ldquoquelli sono piugrave pericolosirdquo | ἔπει-θόν τε καὶ κατηγόρουν gli imperfettidurativi esprimono unrsquoopera persistentee sistematica di convinzione e di calunnia| οὐδὲν ἀληθές acc di relazione retto daκατηγόρουν | σοφός ldquosapienterdquo ma So-crate sta riferendo le accuse rivolte con-tro di lui quindi ldquosapienterdquo suona comeuna defnizione spregiativa che gli veni-va afbbiata quasi che Socrate ndash a det-ta dei suoi detrattori ndash pensasse di esseresaggio pur non essendolo La descrizionedi questo ldquouomo sapienterdquo in efetti cor-risponde al Socrate sofsta delle Nuvolearistofanee ldquoche specula sulle cose cele-sti che investiga sui segreti di sotterra (τὰὑπὸ γῆς ἀνεζητηκώς) e che rende piugraveforte il discorso piugrave debolerdquo questrsquoulti-ma τὸνἥττω ποιῶν era la caratteristicapiugrave propriamente sofstica del Socrate ari-stofaneo mentre le altre lo accostavanopiuttosto agli studi di flosofa naturaleche Socrate aveva efettivamente pratica-to in giovinezza sotto la guida di Arche-lao allievo di Anassagora18c οἱ κατασκεδάσαντες ldquoquelliche hanno diffuso questa vocerdquo φήμηdalla rad di φημί egrave ldquociograve che si dicerdquo inbene o in male la fama come la chiac-chiera | τοὺς ταῦτα νομίζειν ldquoche

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[18a] Prima di tutto dunque egrave giusto che io mi difenda o cittadini ateniesi dalle primefalse accuse e dai primi falsi accusatori e poi dalle accuse successive e dagli accusatorisuccessivi [18b] Infatti ci sono stati molti che mi hanno accusato davanti a voi giagrave datempo e per parecchi anni e senza che dicessero niente di vero E io temo questi accusa-tori molto piugrave di Anito e dei suoi amici anche se pure questi sono terribili Perograve quelli

θεοὺς νομίζειν Ἔπειτά εἰσιν οὗτοι οἱ κατήγοροι πολλοὶ

καὶ πολὺν χρόνον ἤδη κατηγορηκότες ἔτι δὲ καὶ ἐν ταύτῃτῇ ἡλικίᾳ λέγοντες πρὸς ὑμᾶς ἐν ᾗ ἂν μάλιστα ἐπιστεύσατε παῖδες ὄντες ἔνιοιὑμῶν καὶ μειράκια ἀτεχνῶς ἐρήμην κατηγοροῦντες ἀπολογουμένου οὐδενόςὋ δὲ πάντων ἀλογώτατον ὅτι οὐδὲ τὰ ὀνόματα οἷόν τε αὐτῶν εἰδέναι καὶ

εἰπεῖν [18d] πλὴν εἴ τις κωμῳδοποιὸς τυγχάνει ὤν Ὅσοι δὲ φθόνῳ καὶ διαβολῇ

χρώμενοι ὑμᾶς ἀνέπειθον ndash οἱ δὲ καὶ αὐτοὶ πεπεισμένοι ἄλλους πείθοντες ndash οὗτοι

πάντες ἀπορώτατοί εἰσιν οὐδὲ γὰρ ἀναβιβάσασθαι οἷόν τ᾿ ἐστὶν αὐτῶν ἐνταυθοῖ

οὐδ᾿ ἐλέγξαι οὐδένα ἀλλ᾿ ἀνάγκη ἀτεχνῶς ὥσπερ σκιαμαχεῖν ἀπολογούμενόν τεκαὶ ἐλέγχειν μηδενὸς ἀποκρινομένου Ἀξιώσατε οὖν καὶ ὑμεῖς ὥσπερ ἐγὼ λέγωδιττούς μου τοὺς κατηγόρους γεγονέναι ἑτέρους μὲν τοὺς ἄρτι κατηγορήσανταςἑτέρους δὲ [18e] τοὺς πάλαι οὓς ἐγὼ λέγω καὶ οἰήθητε δεῖν πρὸς ἐκείνους πρῶτόνμε ἀπολογήσασθαι καὶ γὰρ ὑμεῖς ἐκείνων πρότερον ἠκούσατε κατηγορούντων καὶ

πολὺ μᾶλλον ἢ τῶνδε τῶν ὕστερον[19a] Εἶεν ἀπολογητέον δήὦἄνδρεςἈθηναῖοι καὶ ἐπιχειρητέον ὑμῶν ἐξελέσθαι τὴνδιαβολὴν ἣν ὑμεῖς ἐν πολλῷ χρόνῳ ἔσχετε ταύτην ἐν οὕτως ὀλίγῳ χρόνῳΒουλοίμηνμὲν οὖν ἂν τοῦτο οὕτως γενέσθαι εἴ τι ἄμεινον καὶ ὑμῖν καὶ ἐμοί καὶ πλέον τί μεποιῆσαι ἀπολογούμενον οἶμαι δὲ αὐτὸ χαλεπὸν εἶναι καὶ οὐ πάνυ με λανθάνει οἷόνἐστινὍμως τοῦτο μὲν ἴτω ὅπῃ τῷ θεῷ φίλον τῷ δὲ νόμῳ πειστέον καὶ ἀπολογητέον

quelli che fanno simili ricerche non cre-dano nemmeno agli degraveirdquo si fa riferimentoalle dottrine di Anassagora sul sole | παῖ-δες καὶ μειράκια la nota a 18a| ἐρήμην sott δίκην si dice di unrsquoaccusapronunciata in assenza della difesa (ἀπο-λογουμένου οὐδενός gen assol)18d πλὴν εἴ τις ὤν ldquotranne se uno egraveun commediografordquo Noi pensiamo im-mediatamente ad Aristofane ma era nor-male che la commedia antica prendessedi mira i personaggi piugrave noti della cittagrave ei problemi che la loro presenza suscitavacosigrave per le Nuvole il tema centrale egrave quel-lo dellrsquoeducazione moderna ispirata al-le dottrine della sofstica e Socrate ne egravepresentato come un esponente | φθόνῳ χρώμενοι ldquocon odio e con calunniardquo| ἀνέπειθον πεπεισμένοι πείθοντεςil poliptoto dagrave lrsquoimpressione del monta-re della campagna di persuasione ai dan-ni di Socrate | οὐδὲ γὰρ οὐδένα ldquoneacutedrsquoaltra parte egrave possibile convocare (ἀνα-βιβάσασθαι) qui uno di loro neacute confutar-

lordquo Il verbo ἀναβιβάσασθαι indica pro-priamente lrsquoazione di ldquofar salirerdquo uno allatribuna per rispondere alle domande delcalunniato che avrebbe potuto in questomodo confutarlo (ἐλέγξαι) | ἀλλ᾿ ἀνά-γκη ἀποκρινομένου ldquoma egrave inevitabilecombattere vanamente (ἀτεχνῶς) comecon delle ombre (ὥσπερσκιαμαχεῖν) cer-cando di difendermi e cercare di confuta-re senza che nessuno risponda (μηδενὸςἀποκρινομένου genitivo assoluto)rdquopropriamente ὥσπερ σκιαμαχεῖν sareb-be ldquocome combattere con ombrerdquo | διτ-τούς di due specie cioegrave quelli di ora equelli di un tempo la cui efcacia perdura18e καὶ οἰήθητε ἀπολογήσασθαι ldquoepensate che io debbo fare la mia difesa an-zitutto nei confronti di quellirdquo dunque laprima parte della difesa che procederagrave f-no alla fne del cap X (24b 2) afronteragrave leaccuse degli antichi avversari e illustreragrave inopposizioneaquelle laveranaturadelsape-redi Socratee le ragioni per cui egravenatatantaostilitagrave nei suoi confronti

19a Εἶεν ldquoE siardquo formula che esprimela decisione a procedere in un discor-so che risulta ostico | ἀπολογητέον ἀπολογητέον in questa rifessioneaperta e chiusa dallrsquoagg verbale ἀπολο-γητέον come in una composizione adanello Socrate ritorna ancora un attimosulle difcoltagrave del compito che lo atten-de | ἐπιχειρητέον χρόνῳ ldquobisognacercare di rimuovere da voi (ὑμῶν ἐξελέ-σθαι) la calunnia che per molto temporiceveste ora in cosigrave breve tempordquo cioegravenel tempo concesso per il discorso di-fensivo ἐξελέσθαι egrave inf aor dal temasuppletivo di ἐξαιρέω ἐν πολλῷ χρόνῳegrave in antitesi con ἐν οὕτως ὀλίγῳ χρόνῳ| Ὅμως ἀπολογητέον ldquoPure questovada (ἴτω) come piace al dio e bisognaobbedire alla legge e fare la propria dife-sardquo Socrate si accinge a pronunciare lapropria difesa piugrave con lo spirito di chideve adempiere un dovere civico (τῷνόμῳ πειστέον) che seguendo lrsquoistintodi sopravvivenza

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sono piugrave terribili o cittadini ossia quei primi i quali prendendo la maggior parte di voifn da fanciulli vi hanno persuaso e hanno rivolto contro di me accuse per niente vereche crsquoegrave un certo Socrate che fa indagini sulle cose celesti e fa ricerche su tutte le coseche stanno sotto terra e che rende piugrave forte il ragionamento piugrave debole [18c] Questiche hanno difuso tali voci o cittadini ateniesi sono gli accusatori terribili Infatti chili ascolta ritiene che i ricercatori di tali cose non credano allrsquoesistenza degli degravei Inoltrequesti accusatori sono numerosi e mi hanno rivolto accuse giagrave da molto tempo E pergiunta parlavano a voi in quella etagrave nella quale eravate particolarmente disposti a cre-dere vale a dire quando alcuni di voi erano fanciulli e giovinetti accusandomi in con-tumacia senza che nessuno mi difendesseE la cosa piugrave strana di tutte egrave che di costoro non si possono sapere neacute dire nomi [18d] fat-ta eccezione di un commediografoMa quanti mossi da invidia e servendosi di calunnie vi persuasero ndash persone che si sen-tivano esse stesse persuase persuadendo gli altri ndash ebbene tutti costoro sono assoluta-mente irraggiungibili Infatti non egrave possibile portare qui sulla tribuna alcuno di loroa testimoniare neacute confutarli ma mi trovo davvero nella necessitagrave di difendermi comecombattendo con delle ombre e di confutarli senza che ci sia nessuno che mi rispondaDunque dovete credere anche voi come vi dico che sono sorti contro di me accusato-ri di due tipi alcuni che mi hanno messo sotto accusa da poco altri invece [18e] chemi hanno messo sotto accusa da tempo e dei quali vi sto parlando E dovete credere chebisogna che io mi difenda in primo luogo proprio nei confronti di questi E infattivoi avete ascoltato le accuse di questi accusatori prima e molto piugrave di quelle degli altriche sono venuti dopo[19a] Bene Allora devo difendermi cittadini ateniesi e devo cercare di rimuovere davoi in cosigrave poco tempo quella calunnia che vi tenete dentro da molto tempo E desi-dererei proprio che questo si verifcasse se cosigrave egrave il meglio per me e per voi e che coldifendermi traessi qualche vantaggio Perograve ritengo che ciograve sia difcile e non mi sfuggeafatto quale sia tale difcoltagraveIn ogni caso vada come egrave caro al dio bisogna ubbidire alla legge e difendersi

Trad G Reale

guida allOtildeanalisi

TEMI E CONFRONTI

1 Socrate identifca e contrappone due specie di

accusatori (vedi lrsquoespressione διττοὶ κατήγοροιdi 18d) Facendo puntuale riferimento al testoevidenzia le informazioni che esso ci dagrave sugli unie sugli altri (quanti sono chi sono che sentimentisuscitano nellrsquoaccusato ecc) in un elaborato di max15 righe

2 Rispondi alle seguenti domande Nei confronti di chi Socrate ritiene di dover fare

anzitutto la sua difesahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Percheacutehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Quali sono i criteri che Socrate seguiragrave nelladifesahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

3 Chi egrave il commediografo a cui probabilmente alludeSocrate A quale commedia fa riferimentohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

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dal testo alla parola Il lessico del divino

θεός ἰσοδαίμων

δαίμων θεοείκελος

δῖος θεοειδής

θεῖος ἀντίθεος

δαιμόνιος εὐδαίμων

ἰσόθεος δυσδαίμων

Il lessico del divino in greco ruota intorno a due termi-ni θεός e δαίμων oltre che alla radice δι- che ha datoluogo al nome del primo degli degravei Ζεύς gen Διός eallrsquoaggettivo δῖος variamente impiegato e intesoPropriamente θεός (maschile e femminile anche seesiste una forma femminile θεά) esprime una persona-litagrave superiore alla misura terrena potente ma non on-nipotente comunque sempre personale e nettamentecaratterizzata nei suoi tratti e nelle sue funzioni di nor-ma anche nella rappresentazione degli attributi che laaccompagnano invece δαίμων ldquoegrave una oscura poten-za sotterranea spesso impersonale concepita comela semplice sorte quando viene chiamata in questomodo una distinta personalitagrave divina si vuole metterein rilievo lrsquoelemento incomprensibile che si sottrae al-la nostra umana conoscenza implicito nel complessodel suo essererdquo (Schmidt) in qualche modo il δαίμωνegrave quello che i moderni chiamano il ldquonuminosordquo il sen-so cioegrave di una presenza reale ma assolutamente in-defnita che ci trascende senza mai permettere di co-glierla in modo determinato Cosigrave nello Ione di Euri-pide (vv 1374 s) il protagonista rifette sulla propriasorte di illegittimo partorito ed esposto e accolto inseguito benignamente da Apollo nel suo tempio del-fco τὰ τοῦ θεοῦ χρηστά τοῦ δὲ δαίμονος βαρέαldquoil trattamento da parte del dio egrave stato generoso mala mia sorte egrave stata durardquo θεός egrave Apollo che lo ha ac-colto mentre il δαίμων egrave la sua triste sorte di illegitti-mo NellrsquoEdipo re di Sofocle il Coro rifette sulla terri-bile sorte dellrsquouomo che improvvisamente egrave passatodalla potenza sovrana alla miseria piugrave atroce ldquoavendodavanti agli occhi il tuo esempio la tua sorte infeliceEdipo non posso chiamare felice nessuno dei morta-lirdquo τὸν σόν τοι παράδειγμ᾽ ἔχων τὸν σὸν δαίμονα ὦτλᾶμον Οἰδιπόδα βροτῶν οὐδὲν μακαρίζω (vv 1192ss) In Odissea IX 142 s θεός egrave accompagnato dalpronome indefnito per indicare una personalitagrave divinache resta ignota piugrave che indefnita ἔνθα κατεπλέομενκαί τις θεὸς ἡγεμόνευε νύκτα δι᾽ ὀρφναίην ldquoalloranoi procedevamo nella nostra navigazione e un dio ciguidava attraverso la notte oscurardquo Nel contrasto traApollo e le Erinni che caratterizza le Eumenidi eschi-lee le antiche dee della vendetta sono δαίμονες men-tre il giovane dio egrave θεός esse lamentano ἰὼ παῖ Διόςἐπίκλοπος πέλει νέος δὲ γραίας δαίμονας καθιππάσω τὸν μητραλοίαν δ᾿ ἐξέκλεψας ὢν θεός ldquoo fglio diZeus tu sei un ladro tu che sei giovane hai fatto vio-lenza a noi antiche divinitagrave hai sottratto a noi il ma-

tricida tu che sei un diordquo Quando Afrodite costringe aforza Elena a piegarsi al desiderio amoroso di Parideche si egrave sottratto al duello con Menelao Elena tacesgomenta davanti allrsquoimposizione della dea ἦρχε δὲδαίμων Afrodite egrave cosigrave detta percheacute si egrave manifestatanella sua forza oscura e terribile cui la donna mortaleegrave soggiogataLa rifessione piugrave tarda trasformograve profondamente que-sta opposizione che risale a un concetto arcaico ecomplesso del divino nellrsquoApologia platonica Socra-te risponde allrsquoaccusa di non onorare gli degravei ma nuo-vi ed oscuri δαίμονες obiettando che questi sono fglidegli degravei e non si puograve pensare che uno creda ai fgli enon ai padri (per alcuni esempi di θεός nellrsquoApologiacf i paragraf 18 19 21 23 41 42) Nel neoplatoni-smo δαίμονες sono esseri intermedi nella complessaserie degli enti divini mentre nel Nuovo Testamento

sono i ldquodiavolirdquoLa radice δι- in origine indicava il dio del cielo lumi-noso e per questo egrave entrata nel nome di Ζεύς Διόςcome in quello di Iouis e in un aggettivo che in origi-ne signifcava appunto ldquoluminosordquo pare proprio cheπολύτλας δῖος Ὀδυσσεύς dovesse esprimere inizial-mente ldquoil molto audace chiaro Odisseordquo anche se poiquesta formula divenne alternativa di θεῖος ὈδυσσεύςIl valore originale tuttavia si rivela in espressioni del ti-po αἰθέρα δῖον ldquolrsquoetere luminosordquo o Ἠὼ δῖαν ldquolrsquoau-rora luminosardquo Invece in Eschilo Prometeo incatena-

to 1032 s ψευδηγορεῖν γὰρ οὐκ ἐπίσταται στόματὸ Δῖον lrsquoaggettivo viene chiaramente connesso conZeus e la frase signifca ldquola bocca di Zeus non puogravementirerdquoAltri aggettivi del gruppo sono θεῖος e δαιμόνιος cheimplicano un riferimento alla sfera della divinitagrave nonmeglio distinta o talvolta un segno di eccellenza InOdissea IX 203 ss Odisseo ricorda il vino rosso dol-cissimo che gli era stato donato da Marone a Ismaroin segno di gratitudine per aver risparmiato lui la suasposa e i suoi fgli ldquododici anfore piene di vino purodolcissimo divina bevandardquo questo θεῖον ποτόν saragraveun vino straordinario ldquodivinordquo con lrsquoidea di eccellenzache anche noi diamo a questo aggettivoUn rapporto piugrave preciso doveva essere in origine inδιογενής e in διοτρεφής che in Omero indicano i so-vrani ldquodiscendenti da Zeusrdquo o ldquoallevati da Zeusrdquo si alle-vano i propri fgli e quindi i due aggettivi sono sinonimiprima di divenire formulari Altri aggettivi denotanti ec-cellenza sono ἰσόθεος e il simmetrico ἰσοδαίμων an-cora θεοείκελος ldquosimile a un diordquo θεοειδής ldquoche halrsquoaspetto di un diordquo e ἀντίθεος ldquoche puograve star innanzi aun diordquo come nellrsquoesposizione della propria stirpe chefa Enea rivolto ad Achille ldquoda Troo nacquero tre nobilifglirdquo Ἶλος τ᾿ Ἀσσάρακός τε καὶ ἀντίθεος Γανυμήδης(Iliade XX 232)Ancora da δαίμων in relazione allrsquoidea di ldquosorterdquo ldquode-stinordquo derivano gli aggettivi εὐδαίμων ldquofortunatordquo (ldquocuiegrave toccato un buon degravemonerdquo) e lrsquoopposto δυσδαίμωνldquosfortunatordquo

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Il tempio

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testi a confrontoSocrate visto da Aristofane

Egrave in particolare alle Nuvole di Aristofane che Socra-te allude quando nellrsquoApologia ricostruisce lrsquoorigi-ne lontana delle calunnie che ormai da tempo circola-vano sul suo conto Dalla commedia aristofanea pro-

poniamo il primo incontro fra Strepsiade e Socrate(vv 219-248) e la parte fnale (1476-1509) in cui Strepsia-de appicca il fuoco al ldquopensatoiordquo

strepsiade E quello chi egrave quello che sta appeso per ariadiscepolo Egrave lui

strep Lui chidisc Socrate

strep Me lo potresti chiamare tu a voce alta per favoredisc Chiamatelo da solo io non ho tempo (Il discepolo rientra nel pensatoio)

strep Socrate Socrate amico miosocrate Percheacute mi chiami creatura di un giorno

strep Prima di tutto per favore dimmi cosa stai facendosoc Aerostatizzo e me ne sto qui a scrutare il sole

strep E tu gli degravei li squadri dallrsquoalto drsquoun corbello invece che coi piedi per terra casomaisoc Senza sospendere la mente e il pensiero in modo da mescolarli allrsquoaria che egrave della stessa

leggerezza non avrei mai potuto fare scoperte esatte sui fenomeni celesti Se me ne fossistato a terra a osservare da laggiugrave le cose di lassugrave non ci sarei mai arrivato Devi sapere che laterra attrae a seacute con forza lrsquoumore del pensiero proprio come succede col crescione

strep Come dici Il pensiero che attira lrsquoumido nel crescione Ma adesso scendi caro Socrate tiprego vieni a insegnarmi quello per cui sono venuto

soc Cioegravestrep Voglio imparare a parlare Egrave una cosa incontrollabile interessi creditori e mi spingono

mi tirano mi sequestrano la robasoc Come hai potuto fare tanti debiti senza rendertene conto

strep Mi ha distrutto una febbre da cavalli un male divorante Ma tu insegnami uno dei tuoi discorsiquello che non paga i debiti Fammi il prezzo che ti pare e io te lo do lo giuro sugli degravei

soc Ma che degravei vai giurando Tanto per cominciare qui da noi gli degravei sono moneta fuori corso[]

strep Che pazzia Che follia per colpa di Socrate ripudiare anche gli degravei (rivolgendosia unrsquoimmagine del dio presente in scena) Hermes caro Hermes non ti adirare con menon mi distruggere Perdonami con tutte quelle chiacchiere ero delirante Anzi dammiun consiglio se devo denunciarli o cosrsquoaltro Come dici Non devo impegnarmi in unprocesso Hai ragione devo bruciargli subito la casa a quei mascalzoni Santia Santiavieni qui Piglia scala e piccone arrampicati sul Pensatoio e comincia a scoperchiare iltetto fallo per il padrone buttagli giugrave la casa Qualcuno mi porti una torcia accesa Eadesso a loro saranno pure dei gran furbacchioni ma oggi qualcuno me la paga

soc Che ci fai tu sul tettostrep laquoAerostatizzo e me ne sto qui a scrutare il soleraquo

soc Povero me Sto per sofocare strep Chi vi ha insegnato a bestemmiare gli degravei e a curiosare il corso della luna Dagli addosso forza

picchia Per un sacco di ragioni ndash prima di tutto come sai per lrsquoempietagrave verso gli degraveiTrad A Grilli

confronti

1 Dopo aver riletto Apologia 18d ( p 19) verifca seil ritratto di Socrate ligrave proposto coincide con quellofatto da Aristofane Sottolinea in un elaborato di max10 righe similitudini e differenze

2 Rintraccia nellrsquoultima parte del brano aristofaneo glielementi che testimoniano come lrsquoidea di sbarazzarsi

ldquolegalmenterdquo di Socrate era presente ad Atene intempi di molto precedenti lrsquoeffettivo processo al flosofo

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T3 Il sapere di Socrate 20c-21d

Cherefonte un allievo di Socrate domanda allrsquooracolo diDelf se crsquoegrave qualcuno piugrave sapiente del maestro egrave una do-manda provocatoria ma imprevedibilmente lrsquooracolo ri-sponde di no Quando Cherefonte gli riferisce la risposta

ricevuta Socrate rimane turbato e comincia a interrogaregli uomini politici per dimostrare che lrsquooracolo egrave in errore( Progetto Letterature pp 81 ss)

[20c] ῾Υπολάβοι ἂν οὖν τις ὑμῶν ἴσως laquoἈλλ᾿ ὦ Σώκρατες τὸ σὸν τί ἐστι πρᾶγμαΠόθεν αἱ διαβολαί σοι αὗται γεγονασιν Οὐ γὰρ δήπου σοῦ γε οὐδὲν τῶν ἄλλωνπεριττότερον πραγματευομένου ἔπειτα τοσαύτη φήμη τε καὶ λόγος γέγονεν εἰμή τι ἔπραττες ἀλλοῖον ἢ οἱ πολλοί Λέγε οὖν ἡμῖν τί ἐστιν ἵνα μὴ ἡμεῖς περὶ σοῦαὐτοσχεδιάζωμενraquo [20d] Ταυτί μοι δοκεῖ δίκαια λέγειν ὁ λέγων κἀγὼ ὑμῖνπειράσομαι ἀποδεῖξαι τί ποτ᾿ ἐστὶν τοῦτο ὃ ἐμοὶ πεποίηκεν τό τε ὄνομα καὶ τὴν

διαβολήν Ἀκούετε δή Καὶ ἴσως μὲν δόξω τισὶν ὑμῶν παίζειν εὖ μέντοι ἴστεπᾶσαν ὑμῖν τὴν ἀλήθειαν ἐρῶ ᾽Εγὼ γάρ ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι δι᾿ οὐδὲν ἀλλ᾿ ἢδιὰ σοφίαν τινὰ τοῦτο τὸ ὄνομα ἔσχηκα Ποίαν δὴ σοφίαν ταύτηνἭπερ ἐστὶνἴσως ἀνθρωπίνη σοφία τῷ ὄντι γὰρ κινδυνεύω ταύτην εἶναι σοφός [20e]Οὗτοι

δὲ τάχ᾿ ἄν οὓς ἄρτι ἔλεγον μείζω τινὰ ἢ κατ᾿ ἄνθρωπον σοφίαν σοφοὶ εἶεν ἢοὐκ ἔχω τί λέγω οὐ γὰρ δὴ ἔγωγε αὐτὴν ἐπίσταμαι ἀλλ᾿ ὅστις φησὶ ψεύδεταί τεκαὶ ἐπὶ διαβολῇ τῇ ἐμῇ λέγει Καί μοι ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι μὴ θορυβήσητε μηδ᾿ἐὰν δόξω τι ὑμῖν μέγα λέγειν οὐ γὰρ ἐμὸν ἐρῶ τὸν λόγον ὃν ἂν λέγω ἀλλ᾿ εἰςἀξιόχρεων ὑμῖν τὸν λέγοντα ἀνοίσω Τῆς γὰρ ἐμῆς εἰ δή τίς ἐστιν σοφία καὶ οἵα

20c Ὑπολάβοι ἴσως ldquoForse qualcu-no di voi potrebbe intervenirerdquo Socrateha ricordato ancora una volta come sonocorse su di lui calunnie strane del tipo diquelle di cui si dice nella commedia diAristofane e ha afermato vigorosamen-te che esse non sono vere come non egrave ve-ro che egli si sia proposto di istruire altriQuando ha sentito un cittadino che siproponeva di afdare il proprio fglio aun maestro di sapere ha sempre pensatoquanto sarebbe stato bello per lui cono-scere quella dottrina ma purtroppo eglinon sa nulla di simile Qualcuno perogravepotrebbe a questo punto chiedergli co-me mai hanno potuto avere origine que-ste strane calunnie | τὸ σὸνhellipπρᾶγμαldquoche egrave che tu fairdquo | οὐ γὰρ δήπου hellipγέγονεν ldquocerto un simile giro di chiac-chiere (τοσαύτη φήμη τε καὶ λόγος) nonsi egrave certo prodotto (οὐhellip γέγονεν) men-tre tu non facevi nulla di strano (σοῦhellipοὐδὲνhellip περιττότερον πραγματευομέ-νου gen ass) rispetto agli altrirdquo περιτ-τός ldquosuperfuordquo passa facilmente allrsquoideadi ldquostranordquo ldquostraordinariordquo e il suo com-parativo (περιττότερον) egrave determinatodal secondo termine di paragone τῶνἄλλων il senso viene cosigrave completato dauna protasi di periodo ipotetico dellrsquoir-realtagrave εἰ μή τι πολλοί ldquose tu non fa-cessi nulla di diferente da quello che fa

la genterdquo οἱ πολλοί ldquoi piugraverdquo indica qui lamaggioranza della gente la gente comu-ne che non fa nulla di strano | ἵνα μὴ αὐτοσχεδιάζωμεν ldquopercheacute noi nonci mettiamo ad inventarerdquo ldquopercheacute nonsiamo costretti ad inventarerdquo20d Ταυτί λέγων ldquoChi dice questo(ταυτί) mi sembra che dica il giustordquoταυτί egrave marcato dallo iota ldquodeitticordquoche attira lrsquoattenzione | τό τε ὄνομα διαβολήν ldquosia il nome sia la calun-niardquo il nome egrave di essere σοφός la calun-nia si riferisce alle dottrine che gli veni-vano attribuite | Καὶ ἴσως παίζεινldquoE forse ad alcuni di voi sembreragrave che ioscherzirdquo questa asserzione vuole marca-re per contrasto la serietagrave di ciograve che So-crate sta per dire e che sottolineeragrave conεὖ μέντοι ἴστε | δόξω videbor il ver-bo δοκέω come il lt videor ha costru-zione personale | Ἐγὼ γάρ ἔσχηκαldquoIo infatti o cittadini di Atene non hoquesto nome se non per una sorta di sa-pienza (διὰ σοφίαν τινά)rdquo lrsquoafermazio-ne egrave ancora solenne se anche temperatada una sfumatura di indeterminazione(τινά) Socrate sta preparando un veroe proprio colpo di scena quando do-po aver negato in ogni modo di esser sa-piente e aver defnito calunniosa questavoce faragrave proclamare la propria sapien-za proprio dal dio di Delf ἔσχηκα perf

resultativo di ἔχω | Ἥπερ σοφία lanuova defnizione di sapienza egrave tuttaviachiaramente condizionata dallrsquoaggetti-vo ἀνθρωπίνη e prospettata problema-ticamente ancora da ἴσως come dallrsquoe-spressione tipica κινδυνεύω σοφόςldquoin questa crsquoegrave rischio (κινδυνεύω) cheio sia sapienterdquo20e Οὗτοι εἶεν ldquoCostoro forse deiquali dicevo poco fa potrebbero esseresapienti (ἄν σοφοὶ εἶεν) di una sapien-za superiore alla misura umana (μείζω ἄνθρωπον)rdquo questa defnizione chiara-mente ironica esclude da qualsiasi di-scorso la cosiddetta σοφία degli avver-sari di Socrate | ἢ οὐκ λέγω ldquoo nonso che direrdquo una defnizione alternativasarebbe certo piugrave chiaramente critica eSocrate preferisce dichiararsi incapace diesprimersi | οὐ γὰρ ἐπίσταμαι iniziail grande tema socratico del ldquonon sapererdquo| ἐπὶ διαβολῇ λέγει ldquoparla per calun-niarmirdquo ἐπὶ διαβολῇ τῇ ἐμῇ egrave compl difne | μηδ᾿ ἐὰν λέγειν ldquonemmeno sevi sembri che io dica qualcosa di moltogranderdquo τι μέγα cosigrave indeterminatopreannuncia una notizia straordinaria| λέγειν λόγον λέγω la seriepreannunciaἀξιώχρεων τὸν λέγοντα ldquoco-lui che parla degno della vostra conside-razionerdquo nominato alla fne del periodoldquoil dio di Delfrdquo

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μάρτυρα ὑμῖν παρέξομαι τὸν θεὸν τὸν ἐν ΔελφοῖςΧαιρεφῶντα γὰρ ἴστε πουΟὗτος[21a] ἐμός τε ἑταῖρος ἦν ἐκ νέου καὶ ὑμῶν τῷ πλήθει ἑταῖρός τε καὶ συνέφυγε τὴν

φυγὴν ταύτην καὶ μεθ᾿ ὑμῶν κατῆλθε Καὶ ἴστε δὴ οἷος ἦν Χαιρεφῶν ὡς σφοδρὸςἐφ᾿ ὅτι ὁρμήσειενΚαὶ δή ποτε καὶ εἰς Δελφοὺς ἐλθὼν ἐτόλμησε τοῦτο μαντεύσασθαιndash καί ὅπερ λέγω μὴ θορυβεῖτεὦ ἄνδρες ndash ἤρετο γὰρ δὴ εἴ τις ἐμοῦ εἴη σοφώτεροςἈνεῖλεν οὖν ἡ Πυθία μηδένα σοφώτερον εἶναι Καὶ τούτων πέρι ὁ ἀδελφὸς ὑμῖναὐτοῦ οὑτοσὶ μαρτυρήσει ἐπειδὴ ἐκεῖνος τετελεύτηκεν [21b] Σκέψασθε δὴ ὧν

ἕνεκα ταῦτα λέγω μέλλω γὰρ ὑμᾶς διδάξειν ὅθεν μοι ἡ διαβολὴ γέγονεν Ταῦτα γὰρἐγὼ ἀκούσας ἐνεθυμούμην οὑτωσί laquoΤί ποτε λέγει ὁ θεός καὶ τί ποτε αἰνίττεταιἘγὼ γὰρ δὴ οὔτε μέγα οὔτε σμικρὸν σύνοιδα ἐμαυτῷ σοφὸς ὤν τί οὖν ποτε λέγει

φάσκων ἐμὲ σοφώτατον εἶναι Οὐ γὰρ δήπου ψεύδεταί γε οὐ γὰρ θέμις αὐτῷraquoΚαὶ πολὺν μὲν χρόνον ἠπόρουν τί ποτε λέγει ἔπειτα μόγις πάνυ ἐπὶ ζήτησιν αὐτοῦ

τοιαύτην τινὰ ἐτραπόμην ῏Ηλθον ἐπί τινα τῶν δοκούντων σοφῶν εἶναι [21c] ὡς

ἐνταῦθα εἴπερ που ἐλέγξων τὸ μαντεῖον καὶ ἀποφανῶν τῷ χρησμῷ ὅτι laquoΟὑτοσὶἐμοῦ σοφώτερός ἐστι σὺ δ᾿ ἐμὲ ἔφησθαraquo Διασκοπῶν οὖν τοῦτον ndash ὀνόματι γὰροὐδὲν δέομαι λέγειν ἦν δέ τις τῶν πολιτικῶν πρὸς ὃν ἐγὼ σκοπῶν τοιοῦτόν τι ἔπαθονὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι καὶ διαλεγόμενος αὐτῷ ndash ἔδοξέ μοι οὗτος ὁ ἀνὴρ δοκεῖν μὲνεἶναι σοφὸς ἄλλοις τε πολλοῖς ἀνθρώποις καὶ μάλιστα ἑαυτῷ εἶναι δ᾿ οὔ κἄπειταἐπειρώμην αὐτῷ δεικνύναι ὅτι οἴοιτο μὲν εἶναι σοφός εἴη δ᾿ οὔ ᾽Εντεῦθεν οὖντούτῳ τε ἀπηχθόμην καὶ πολλοῖς τῶν παρόντων [21d] πρὸς ἐμαυτὸν δ᾿ οὖν ἀπιὼν

ἐλογιζόμην ὅτι τούτου μὲν τοῦ ἀνθρώπου ἐγὼ σοφώτερός εἰμι κινδυνεύει μὲν γὰρ

21a ἐκ νέου ldquofin da giovanerdquo segueuna breve caratterizzazione del personag-gio Cherefonte amico e discepolodi Socrate (presentato con lui nelle Nu-vole aristofanee) fu esiliato nel 404 aCcon i democratici (συνέφυγε ταύτην) erientrograve ad Atene insieme a Trasibulo (καὶ κατῆλθε) nel 399 aC era giagrave morto| τὴνφυγὴν ταύτην acc dellrsquooggetto in-terno connesso al verbo (συνέφυγε) perfgura etymologica | ὡς σφοδρὸς ὁρ-μήσειεν ldquocome era impetuoso a qualsiasicosa si accingesserdquo ὡς introduce una in-terr indiretta dipendente da ἴστε ripren-dendo οἷος ἦν per specifcarne il senso| ὅπερ λέγω ldquocome vi dicordquo lett ldquola co-sa che vi dicordquo egrave una forma colloquialeper invitare il suo pubblico a non rumo-reggiare ma mentre prima Socrate ave-va detto μὴ θορυβήσητε cong aor oradice μὴ θορυβεῖτε come se la gente aves-se giagrave cominciato a far rumore ed eglila pregasse di ldquonon continuare a far ru-morerdquo | ἀνεῖλεν ldquorisposerdquo da ἀναιρέωverbo tecnico del responso dellrsquooracolo| τούτων πέρι = περὶ τούτων lrsquoanastro-fe tipico costrutto del discorso poetico egravemarcata dalla ritrazione dellrsquoaccento (ba-ritonesi)21b ὧν ἕνεκα ldquoper quali ragionirdquo pernecessitagrave non per vanagloria Socrate haraccontato ai giudici il responso straor-dinario che lrsquooracolo ha dato su di lui a

Cherefonte | Ταῦτα οὑτωσί ldquoDo-po aver udito quel responso (ταῦτα) ioragionai in questo modordquo lrsquoimperfet-to ἐνεθυμούμην vuol seguire il flo dellerifessioni di Socrate esposte di seguito| τί ποτε αἰνίττεται ldquoche cosa vuole na-scondere sotto lrsquoenigmardquo tipico dellrsquoe-nigma egrave infatti un enunciato in apparen-za assurdo che vuole obbligare a rifette-re per trovare il signifcato riposto | οὔτεμέγα οὔτε σμικρόν ldquoneacute molto neacute pocordquoacc di relazione | σύνοιδα ὤν il ver-bo regge il part predic | Οὐ ψεύδεταίγε nel suo smarrimento Socrate ha unasola certezza che lrsquooracolo ldquocertamen-te non menterdquo percheacute non puograve | πολὺν ἠπόρουν insieme al complemento didurata lrsquoimperfetto descrittivo continuaa rappresentarci le rifessioni imbarazza-te di Socrate che alla fne contro voglia(μόγις) si decide a ricercare il senso delresponso | τῶν δοκούντων εἶναι ldquodiquelli che avevano fama di essere sapien-tirdquo il gen σοφῶν nome del predicato egraveattratto da τῶν δοκούντων21c ὡς ἐνταῦθα τὸ μαντεῖον ldquopen-sando che (ὡς) in questo (ἐνταῦθα) avreifinalmente (εἴπερ που) confutato lrsquoo-racolordquo εἴπερ που signifca lett ldquose maiin qualche puntordquo | Διασκοπῶν οὖντοῦτον ldquomentre dunque esaminavo co-stuirdquo la frase si interrompe come se qual-cuno avesse chiesto a Socrate il nome

dellrsquointerrogato ed egli approfttasse perdire che non intende nominarlo ma cheera un politico importante Qualcuno si egravechiesto se per caso non si trattasse di Ani-to che efettivamente in giovinezza ebbequalche contatto con Socrate ma Anitosarebbe un falso bersaglio Socrate nonintende tanto attaccare il suo accusatorequanto mettere in evidenza lrsquoignoran-za dei politici | ὀνόματι λέγειν ldquononoccorre chiamarlo per nomerdquo ὀνόματι egravedat strumentale | ἦν δέ τις ἔπαθονldquoma era uno dei nostri uomini politiciquello esaminando il quale feci una si-mile esperienzardquo cioegrave ldquoquello che allorainterrogavo e con cui rdquo | ἔδοξέ μοι ἑαυτῷ ldquomi sembrograve che questrsquouomo sem-brasse esser sapiente sia a molti altri uomi-ni sia soprattutto a se stessordquo il politico egravela prima vittima della sua presunzione disapere Socrate tenta quindi di dimostrar-gli (ἐπειρώμην αὐτῷ δεικνύναι) che cre-deva di esser sapiente ma non lo era (ὅτιοἴοιτο εἴη δ᾿ οὔ) | ᾽Εντεῦθεν παρό-ντων ldquoda quel momento io venni in odio(ἀπηχθόμην) a costui e a molti dei presen-tirdquo il risentimento del politico del qualeaveva dimostrato lrsquoignoranza fu dunquelrsquoinizio delle molte antipatie cui andograve in-contro Socrate21d πρὸς ἐμαυτὸν ἐλογιζόμηνldquomentre me ne andavo ragionavo tra mee merdquo | κινδυνεύει εἰδέναι ldquoegrave dun-

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[20c] Forse qualcuno di voi potrebbe prendere la parola per dirmi laquoMa allora So-crate di cosrsquoegrave che ti occupi Da dove sono venute quelle calunnie sul tuo contoPercheacute poi se tu non facevi niente di straordinario rispetto agli altri non nasceva-no tante voci e dicerie ndash se non facevi insomma nulla di diverso da quel che fannoi piugrave ndash Dicci cosrsquoegrave percheacute non vogliamo improvvisare un giudizio sul tuo contoraquo[20d] Chi dice cosigrave pare dire giusto e io cercherograve di mostrarvi da dove sian partite famae calunnia insiemeState a sentire A qualcuno di voi forse sembreragrave che io scherzi sappiate bene perograve che vidirograve tutta la veritagrave Percheacute io Ateniesi per nientrsquoaltro che per una forma di sapienza misono guadagnato questa fama Quale sapienza Certo una sapienza umana Difatti egrave inquesta che forse io sono sapiente [20e] E costoro di cui parlavo poco fa saranno certosapienti di una sapienza superiore a quella umana oppure non so che dire io almenonon la conosco e chi lo aferma mente e parla per denigrarmiE voi Ateniesi non protestate contro di me neppure se vi pare che io parli con presun-zione percheacute non saragrave mio il discorso che vi faccio bensigrave devo riferirne la paternitagrave achi guadagna la vostra fducia Della mia sapienza se pure ce nrsquoegrave una e di che natura siachiamo a testimone per voi il dio di DelfCherefonte lo conoscete certamente [21a] Fu mio compagno fn da giovane E fu com-pagno vostro di partito e con voi visse questrsquoesilio e con voi rientrograve E sapete anche cheuomo fosse Cherefonte quanto fosse impetuoso in ogni sua iniziativa Cosigrave un giornoandograve a Delf ed ebbe lrsquoaudacia di chiedere questo allrsquooracolo ndash e voi signori vi pregonon interrompete ndash gli chiese infatti se crsquoera qualcuno piugrave sapiente di me E la Pizia ri-spose che di piugrave sapiente di me non crsquoera nessuno Ma di questa circostanza vi saragrave testi-mone ndash egrave qui presente ndash il fratello di Cherefonte percheacute questi egrave morto[21b] Guardate ora la ragione di queste mie parole percheacute intendo dirvi lrsquoorigine dellacalunnia contro la mia persona Al sentire il responso rifettevo in questo modo laquoCosamai intende il dio a cosa allude Percheacute io per parte mia non sono convinto neacute tantoneacute poco della mia sapienza cosa intende mai quando dice che io sono tanto sapientePercheacute non mente il dio ndash non puograve mentire ndashraquoPer molto tempo non riuscii a cogliere il senso ma poi e certo con fatica mi mi-si a ricercarlo in questo modo Mi recai da uno di quelli che hanno fama di sapienti[21c] e pensavo che cosigrave avrei in qualche modo confutato lrsquooracolo e avrei risposto al va-ticinio laquoEgrave questi piugrave sapiente di me mentre tu egrave di me che hai parlatoraquo Mentre esami-navo attentamente questrsquouomo ndash non occorre che ve ne dica il nome percheacute era un poli-tico il personaggio con il quale tra indagini e discorsi feci questa esperienza Ateniesi ndash

ἡμῶν οὐδέτερος οὐδὲν καλὸν κἀγαθὸν εἰδέναι ἀλλ᾿ οὗτος μὲν οἴεταί τι εἰδέναι οὐκεἰδώς ἐγὼ δέ ὥσπερ οὖν οὐκ οἶδα οὐδὲ οἴομαι ἔοικα γοῦν τούτου γε σμικρῷ τινι

αὐτῷ τούτῳ σοφώτερος εἶναι ὅτι ἃ μὴ οἶδα οὐδὲ οἴομαι εἰδέναι ᾽Εντεῦθεν ἐπ᾿ ἄλλονᾖα τῶν ἐκείνου δοκούντων σοφωτέρων εἶναι καί μοι ταὐτὰ ταῦτα ἔδοξε καὶ ἐνταῦθακἀκείνῳ καὶ ἄλλοις πολλοῖς ἀπηχθόμην

que possibile (κινδυνεύει) che nessu-no di noi due sappia nulla di bello neacute dibuonordquo la progressione nelle verifcheegrave sempre marcata dallrsquoincertezza e dalrischio (κινδυνεύει) fncheacute si raggiun-ge sia pure in via di probabilitagrave lrsquounica

acquisizione nel senso di sapere di nonsapere | ἔοικα εἰδέναι ldquomi sembradunque di essere piugrave saggio di costui(τούτου σοφώτερος εἶναι) proprioper questo piccolo vantaggio (σμικρῷτινι αὐτῷ τούτῳ) per il fatto che ciograve che

non so non credo nemmeno di saperlordquo| ᾽Εντεῦθεν ᾖα ldquoQuindi mi rivolsia un altrordquo ᾖα egrave impf ind di εἶμι ldquoan-darerdquo E anche questa nuova intervista siconcluse con uno scacco dellrsquointerlocu-tore di Socrate

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mi sembrograve che questrsquouomo apparisse sapiente agli occhi tra gli altri soprattut-to di se stesso ma che in realtagrave non lo fosse E allora mi provai a dimostrargli

che riteneva di essere sapiente ma che non lo era Ne risultograve dunque che melo feci nemico e con lui mi inimicai molti dei presenti [21d] Ma fra me eme andandomene via ragionavo che io ero piugrave sapiente di questrsquouomopercheacute forse nessuno di noi due conosceva qualcosa di bello e di buonoma lui riteneva di sapere ndash e non sapeva ndash mentre io come non so cosigravenon penso neppure di sapere mi pareva perciograve di essere piugrave sapiente dilui proprio in questo piccolo particolare e cioegrave che le cose che non sonon penso neanche di saperle Poi mi recai da un altro che aveva famadi essere piugrave sapiente dellrsquoaltro e ne ricavai unrsquoimpressione identica ndash ecosigrave mi attirai lrsquoodio suo e di molti altri

Trad E Avezzugrave

analisi del testo

Tra stranezza e saggezza Socrate continua la sua di-fesa ipotizzando che gli venga chiesto quale suo stranocomportamento sia stato allrsquoorigine delle calunnie che lohanno travolto Lrsquoobiezione ndash secondo un uso comunenel greco ndash viene introdotta dopo la pausa da ἴσως ac-compagnato dallrsquoottativo potenziale di un verbo di ldquodirerdquoldquointerrompererdquo ldquomeravigliarsirdquo e da τις o equivalente delsoggetto (cf 20c) Nella obiezione e nella replica di Socra-te va sottolineata la ricorrenza di due terminiIl primo egrave περιττότερον (20c) composto con il prefssoπερί ha in seacute lrsquoidea del sopra dellrsquooltre la misura quindicome nel nostro passo dello straordinario dello stranoLa stranezza lrsquoἀτοπία di Socrate egrave peraltro un motivo

topico legato alla piugrave generale considerazione che la suavita non puograve essere paragonata a nessuna altra esistenzanon ha precedenti come ben si legge in Symp 221c Al-cibiade nellrsquoelogio del suo maestro sostiene che se conAchille puograve essere messo a confronto Brasida con Nesto-re Antenore con altri Pericle Socrate invece non egrave raf-frontabile con nessuno neacute fra gli antichi neacute fra i moderniIl secondo termine egrave σοφία (20d) Socrate dice di doverefama e calunnie a una forma di sapienza che possiede-rebbe Lrsquouso di τις (διὰ σοφίαν τινά) comunque attenuail valore del sostantivo σοφία poicheacute la sapienza comepossesso stabile non egrave prerogativa umana per lrsquouomoinfatti esiste solo lrsquoamore mai completamente appagatoper essa (da qui φιλοσοφία) La sapienza di Socrate nonegrave la sapienza positiva di chi tanto sa ma rappresenta da

un lato la consapevolezza dellrsquoinconsistenza delle opi-

nioni dallrsquoaltro lrsquoesigenza di andare sempre a fondo nellecose al di lagrave delle apparenzeAltrove per esempio in Simposio 177d Socrate sosterragraveinvece di sapere qualcosa nellrsquoambito delle cose drsquoamo-re (οὐδὲν φημὶ ἄλλο ἐπίστασθαι ἢ τὰ ἐρωτικά) Ci sareb-be quindi un dato positivo di conoscenza da cui partire eproprio lrsquoamore sarebbe la fonte che permette a Socra-te di apportare un benefcio agli altri Sottile dunque nelpasso del Simposio egrave lrsquoironia del flosofo egli non sa nullase non ciograve che riguarda lrsquoamore quindi in realtagrave conoscetutto dato che Eros egrave quella forza che porta alla piugrave altavetta del sapere

Moduli stilistici Nel brano egrave da evidenziare lrsquoobiezionedi un ipotetico interlocutore secondo un modulo tipicodellrsquooratoria giudiziaria allitterazione e figura etymolo-

gica presenti in Ταυτί μοι δοκεῖ δίκαια λέγειν ὁ λέγων(20d) ndash insieme allo iota ldquodeitticordquo di ταυτί proprio del lin-guaggio drammatico e oratorio ndash contribuiscono a sottoli-neare il credito che si attribuisce a tale obiezione in quan-to elemento signifcativo per il procedere del discorso didifesaSono da segnalare nel passo anche le espressioni del les-

sico colloquiale (τὸ σὸν τί ἐστι πρᾶγμα in 20c) e i fre-quenti richiami al destinatario per tenerne desta lrsquoat-tenzione (ἀκούετε in 20d ἴστε in 20d 20e e 21a μὴθορυβήσητε in 20e)

Statuetta raffgurante Socrate II secolo aC Londra British Museum

La statuetta raffgurante Socrate in chitone egrave un piccolo gioiello dellrsquoarte ellenisticaproveniente da Alessandria drsquoEgitto Il manufatto in marmo bianco egrave alto appena 27 cmma presenta le caratteristiche della grande statuaria Il volto egrave ripreso dal ritratto di Lisippodi cui egrave rimasta una copia di epoca romana conservata al Louvre ( p 115) La fattura egravepregevole raffnatissimi sono la resa dei lineamenti e dei riccioli della barba e il trattamentodel panneggio del mantello che copre le spalle e il ventre del flosofo e che ricade inmorbide pieghe sul suo corpo ritratto come quello di un atleta

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T4 Il congedo 40c-42a

LrsquoApologia platonica contiene ancora una sezione in cuiSocrate prende congedo dai suoi giudici da quelli cheavevano votato per la sua condanna a morte come daglialtri Rivolto a questi ultimi egli spiega che sicuramente

quanto gli egrave accaduto egrave destinato a essere per lui un benee cerca di fornirne la dimostrazione ( Progetto Lette-

rature pp 81 ss)

[40c] ᾿Εννοήσωμεν δὲ καὶ τῇδεὡς πολλὴ ἐλπίς ἐστιν ἀγαθὸν

αὐτὸ εἶναι Δυοῖν γὰρ θάτερόν ἐστιν τὸ τεθνάναι ἢ γὰρ

οἷον μηδὲν εἶναι μηδὲ αἴσθησιν μηδεμίαν μηδενὸς ἔχειν

τὸν τεθνεῶτα ἢ κατὰ τὰ λεγόμενα μεταβολή τις τυγχάνει οὖσα καὶ μετοίκησις τῇψυχῇ τοῦ τόπου τοῦ ἐνθένδε εἰς ἄλλον τόπον Καὶ εἴτε δὴ μηδεμία αἴσθησίς ἐστινἀλλ᾿ [40d] οἷον ὕπνος ἐπειδάν τις καθεύδων μηδ᾿ ὄναρ μηδὲν ὁρᾷ θαυμάσιονκέρδος ἂν εἴη ὁ θάνατος ndash ἐγὼ γὰρ ἂν οἶμαι εἴ τινα ἐκλεξάμενον δέοι ταύτην τὴννύκτα ἐν ᾗ οὕτω κατέδαρθεν ὥστε μηδὲ ὄναρ ἰδεῖν καὶ τὰς ἄλλας νύκτας τε καὶἡμέρας τὰς τοῦ βίου τοῦ ἑαυτοῦ ἀντιπαραθέντα ταύτῃ τῇ νυκτὶ δέοι σκεψάμενον

εἰπεῖν πόσας ἄμεινον καὶ ἥδιον ἡμέρας καὶ νύκτας ταύτης τῆς νυκτὸς βεβίωκεν ἐν

τῷ ἑαυτοῦ βίῳ οἶμαι ἂν μὴ ὅτι ἰδιώτην τινά ἀλλὰ τὸν μέγαν βασιλέα εὐαριθμήτουςἂν εὑρεῖν αὐτὸν ταύτας πρὸς τὰς ἄλλας ἡμέρας καὶ νύκτας ndash [40e] εἰ οὖν τοιοῦτον

ὁ θάνατός ἐστιν κέρδος ἔγωγε λέγω καὶ γὰρ οὐδὲν πλείων ὁ πᾶς χρόνος φαίνεταιοὕτω δὴ εἶναι ἢ μία νύξ Εἰ δ᾿ αὖ οἷον ἀποδημῆσαί ἐστιν ὁ θάνατος ἐνθένδε εἰς

ἄλλον τόπον καὶ ἀληθῆ ἐστιν τὰ λεγόμενα ὡς ἄρα ἐκεῖ εἰσι πάντες οἱ τεθνεῶτεςτί μεῖζον ἀγαθὸν τούτου εἴη ἄν ὦ ἄνδρες δικασταί Εἰ γάρ τις ἀφικόμενος εἰς

Ἅιδου [41a] ἀπαλλαγεὶς τουτωνὶ τῶν φασκόντων δικαστῶν εἶναι εὑρήσει τοὺς

40c Ἐννοήσωμεν εἶναι ldquoRifettiamoanche da questo punto di vista (καὶ τῇδε)che ho molti motivi per sperare che essasia un benerdquo ἐννοήσωμεν cong esorta-tivo τῇδε avverbio di modo il punto divista che Socrate sta per esporre | Δυοῖν τεθνεῶτα ldquoDi due cose una θάτερον)egrave il morire o egrave come se il morto (τὸντεθνεῶτα) non sia piugrave nulla e non abbiaalcuna percezione di nullardquoθάτερον= τὸἕτερον ldquouna delle due coserdquo alterum τὸντεθνεῶτα egrave meglio intenderlo come soggsia di μηδὲν εἶναι sia di ἔχειν μηδεμίανμηδενός poliptoto | ἢ κατὰ τόπον ldquoosecondo quanto si dice egrave (τυγχάνει οὖσα)una trasformazione e una trasmigrazio-ne per lrsquoanima da questo luogo quaggiugrave(τοῦ ἐνθένδε) in un altro luogordquo κατὰ τὰλεγόμενα cosigrave dicevano soprattutto or-fici e pitagorici Lrsquoalternativa che quiSocrate prospetta costituisce indubbia-mente una posizione diversa da quella chepoi saragrave esposta per bocca dello stessoSocrate nel Fedone dove lrsquoimmortalitagravedellrsquoanima egrave una certezza luminosa | Καὶεἴτε ldquoE serdquo introduce un periodo ipote-tico misto la cui apodosi egrave θαυμάσιονκέρδος ἂν εἴη ὁ θάνατος ed egrave ripresa in40e da εἰ οὖν κέρδος ἔγωγε λέγω40d ἐπειδάν ὁρᾷ ldquoquando uno dor-

mendo non fa nemmeno un sognordquo inprospettiva eventuale con ἄν di ἐπειδάνe il cong ὁρᾷ il greco dice ὁρᾶν ὕπνονldquovedere un sognordquo dove lrsquoitaliano usa unverbo assai piugrave generico ldquofare un sognordquo| θαυμάσιον ὁ θάνατος ldquola morte sa-rebbe un proftto meravigliosordquo apodosidella possibilitagrave dove κέρδος egrave terminedel linguaggio commerciale propr ldquogua-dagnordquo | εἴ τινα βίῳ ldquose bisognasseche uno dopo aver scelto (ἐκλεξάμενον)questa ταύτην) notte in cui (ἐν ᾗ) ha dor-mito cosigrave da non fare alcun sogno e con-frontando (ἀντιπαραθέντα) con questanotte le altre notti e giorni della sua vitadovesse dire rifettendo (σκεψάμενον)quanti giorni e quante notti ha vissutomeglio e piugrave piacevolmente di questanotte nella sua vitardquo ταύτην costituisceprolessi rispetto al relativo ἐν ᾗ che segue| οἶμαι νύκτας ldquoio credo che non soloun privato cittadino (ἰδιώτην τινα) mail Gran Re potrebbe trovare (ἂν εὑρεῖν)ben poche (εὐαριθμήτους) queste not-ti in relazione agli altri giorni e nottirdquoοἶμαι annunciato dapprima come inci-so ritorna con ben altro peso come pro-posizione principale a reggere lrsquoinfnitoἂν εὑρεῖν40e εἰ οὖν λέγω ldquose dunque la

morte egrave una cosa di questo genere(τοιοῦτον) io certo (ἔγωγε) lo chiamoun vantaggiordquo ritorna insistente il ter-mine fnanziario κέρδος ἔγωγε ldquoio perconto miordquo il γε limitativo sottolinea ilpunto di vista di chi sta parlando | οὐ-δὲν πλείων ldquoper nulla maggiorerdquo οὐδένegrave acc avverbiale di relazione | Εἰ δ᾿ αὖ εἴη ἄν ldquoSe poi la morte egrave come emi-grare (ἀποδημῆσαι) di qui in un altroluogo e sono veri i racconti che si fannoche sono lagrave tutti quelli che sono morti(οἱ τεθνεῶτες) quale bene maggiore diquesto potrebbe essercirdquo ritorna il temadellrsquoaldilagrave la protasi di primo tipo nonimplica realtagrave ma la prospettiva purnon dimostrata egrave presentata come at-traente e questo efetto Socrate intendeprodurre sui suoi ascoltatori | ἀφικό-μενος εἰς ῞Αιδου ldquogiungendo allrsquoAderdquoεἰς richiede normalmente lrsquoacc e per-ciograve giagrave gli antichi intendevano che fossesottinteso un acc come δόμον come nellt ventum erat ad Vestae sott templum41a ἀπαλλαγεὶς δικαστάς ldquoallon-tanandosi (ἀπαλλαγείς) da questi qui chepretendono (φασκόντων) essere giudi-ci troveragrave quelli che sono davvero giudi-cirdquo in questrsquoultima parte dellrsquoApologiainizia il tema che saragrave comune alla prima

dal testo alla parolap 33

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ὡς ἀληθῶς δικαστάς οἵπερ καὶ λέγονται ἐκεῖ δικάζειν Μίνως τε καὶ ῾Ραδάμανθυς

καὶ Αἰακὸς καὶ Τριπτόλεμος καὶ ἄλλοι ὅσοι τῶν ἡμιθέων δίκαιοι ἐγένοντο ἐν τῷ

ἑαυτῶν βίῳ ἆρα φαύλη ἂν εἴη ἡ ἀποδημία ῍Η αὖ ᾽Ορφεῖ συγγενέσθαι καὶ Μουσαίῳ

καὶ ῾Ησιόδῳ καὶ ῾Ομήρῳ ἐπὶ πόσῳ ἄν τις δέξαιτ᾿ ἂν ὑμῶν᾽Εγὼ μὲν γὰρ πολλάκις ἐθέλω τεθνάναι εἰ ταῦτ᾿ ἔστιν

ἀληθῆ ᾽Επεὶ [41b] ἔμοιγε καὶ αὐτῷ θαυμαστὴ ἂν εἴη ἡ

διατριβὴ αὐτόθι ὁπότε ἐντύχοιμι Παλαμήδει καὶ Αἴαντι τῷ

Τελαμῶνος καὶ εἴ τις ἄλλος τῶν παλαιῶν διὰ κρίσιν ἄδικον

τέθνηκεν ἀντιπαραβάλλοντι τὰ ἐμαυτοῦ πάθη πρὸς τὰ

ἐκείνων ndash ὡς ἐγὼ οἶμαι οὐκ ἂν ἀηδὲς εἴη ndash καὶ δὴ τὸ μέγιστον τοὺς ἐκεῖ ἐξετάζοντακαὶ ἐρευνῶντα ὥσπερ τοὺς ἐνταῦθα διάγειν τίς αὐτῶν σοφός ἐστιν καὶ τίς οἴεται μένἔστιν δ᾿ οὔ ᾽Επὶ πόσῳ δ᾿ ἄν τις ὦ ἄνδρες δικασταί δέξαιτο ἐξετάσαι τὸν ἐπὶ Τροίαν

ἀγαγόντα τὴν πολλὴν στρατιὰν [41c] ἢ ᾽Οδυσσέα ἢ Σίσυφον ἢ ἄλλους μυρίους ἄν

τις εἴποι καὶ ἄνδρας καὶ γυναῖκας οἷς ἐκεῖ διαλέγεσθαι καὶ συνεῖναι καὶ ἐξετάζειν

ἀμήχανον ἂν εἴη εὐδαιμονίαςΠάντως οὐ δήπου τούτου γε ἕνεκα οἱ ἐκεῖ ἀποκτείνουσι

τά τε γὰρ ἄλλα εὐδαιμονέστεροί εἰσιν οἱ ἐκεῖ τῶν ἐνθάδε καὶ ἤδη τὸν λοιπὸν χρόνον

ἀθάνατοί εἰσιν εἴπερ γε τὰ λεγόμενα ἀληθῆ

rifessione di Platone e degli altri socraticiquello del Giusto condannato esso egrave quimarcato dal poliptoto δικασταί δικασ-τῶν δικαστάς δικάζειν e dalla seriedei mitici giudici giusti dellrsquoaldilagrave in op-posizione a quelli ingiusti che hanno con-dannato a morte Socrate | οἵπερ καὶ EacuteΤριπτόλεμος ldquocoloro che si dice ammi-nistrino la giustizia Minosse Radaman-to Eaco e Trittolemordquo Radamantoe Minosse erano fgli di Zeus ed Europail primo fu re di Creta e stabiligrave le leggi chefurono imitate da molte cittagrave greche glisuccesse il fratello minore Minosse Ea-co fglio di Zeus e della ninfa Egina fu redellrsquoisola cui diede il nome di sua mogliee padre di Peleo e Telamone a questi che latradizione considerava i giudici dellrsquoAdePlatone aggiunge il re attico Trittolemoche aiutograve Demetra nella ricerca di Persefo-ne e ottenne da lei il dono del grano era as-sociato alle due dee nei misteri di Eleusi| ἄρα φαύλη ἀποδημία ldquosarebbe que-sto un mutamento di sede spregevolerdquoἄρα introduce una interr diretta retoricache suggerisce al destinatario una rispostanegativa φαύλη ldquoda pocordquo certo non sa-rebbe stata da poco la possibilitagrave di ottene-re una nuova vita presso i semidei che si di-stinsero in vita per la loro giustizia | ᾿Ορ-φεῖ Μουσαίῳ ldquostare insieme a Orfeoe a Museordquo gli esponenti mitici della let-teratura religiosa della tradizione orfcaaccostati qui ai fondatori della mitologiaclassica Omero ed Esiodo | ἐπὶ πόσῳ ὑμῶν ldquoper che prezzo non lo accetterebbeuno di voirdquo cioegrave ldquoquanto uno di voi sareb-be disposto a pagare per questordquo ogget-to di δέξαιτ(ο) egrave lrsquoinf συγγενέσθαι ldquostareinsieme ardquo | Ἐγὼμὲν ἀληθῆ ldquoIo infat-

ti sono disposto (ἐθέλω) a morire moltevolte se questi racconti sono verirdquo ἐθέλωesprime la disponibilitagrave ad adeguarsi allavolontagrave altrui o ad una situazione41b ἔμοιγε καὶ αὐτῷ ldquoper me in parti-colarerdquo | ὁπότε τέθνηκεν ldquoquando miimbattessi in Palamede o in Aiace fglio diTelamone o in quanti altri (εἴ τις ἄλλος)tra gli antichi sono morti per un giudizioingiustordquo εἴ τις ἄλλος questa locuzione sipresenta come una protasi di periodo ipo-tetico ma ha la funzione di una proposi-zione relativa ldquose qualcun altro morigrave rdquo =ldquotutti gli altri che morironordquo | Παλαμή-δει ldquoPalamederdquo Odisseo per nonandare a Troia fngeva di essere pazzo maPalamede scoprigrave il suo piano e lo costrin-se a partecipare alla spedizione Odisseosi vendicograve su di lui facendo nasconderenella tenda di Palamede dellrsquooro e una fal-sa lettera di Priamo cosigrave Palamede fu ac-cusato di tradimento e lapidato Questoargomento era svolto in varie tragedie diEschilo Sofocle ed Euripide | ΑἴαντιldquoAiacerdquo Aiace invece dopo la mor-te di Achille considerandosi il piugrave fortedei Greci dopo quello pretendeva che alui fossero attribuite le armi del mortoOdisseo riuscigrave con lrsquoastuzia a farle asse-gnare a seacute e Aiace per il dolore del tortosubigraveto impazzigrave e si uccise la vicenda erarappresentata in una trilogia perduta diEschilo e nellrsquoAiace di Sofocle che con-serviamo | ἀντιπαραβάλλοντι ldquocon-frontandordquo part congiunto con ἔμοιγε| καὶ δὴ ἔστιν δ᾿ οὔ ldquoe poi soprattut-to trascorrere il tempo (διάγειν) esami-nando ed interrogando (ἐξετάζοντα καὶἐρευνῶντα in acc percheacute concordano conil sogg sottinteso dellrsquoinfnitiva) quelli

di lagrave (τοὺς ἐκεῖ) come quelli di qua (τοὺςἐνταῦθα) chi di loro egrave sapiente e chi crededi esserlo ma non lo egraverdquo lrsquoinf διάγειν di-pende sintatticamente da ἐπὶ πόσῳ ἄν τιςδέξαιτ(ο)di 41a comeσυγγενέσθαι So-crate sarebbe felice di andare nellrsquoaldilagrave acontinuare la stessa opera che compiva inAtene di sollecitare ognuno a conoscerese stesso secondo il comando di Apollo| Ἐπὶ πόσῳ δ᾿ ἄν τις δέξαιτο ritornaemblematicamente la frase per far rifet-tere i destinatari | ἐξετάσαι στρατιάνldquodi interrogare colui che condusse a Troiail grande esercitordquo Agamennone che giagravenei poemi dagrave prova di presunzione e arro-ganza anzicheacute di σοφία41c ἢὈδυσσέα ἢΣίσυφον eroi dellrsquoa-stuzia e dellrsquoinganno queste che eranovirtugrave per lrsquoetica arcaica ripugnavano al-la moralitagrave di Socrate come a quella diPlatone | οἷς ἐκεῖ εὐδαιμονίας ldquoconi quali conversare lagrave e stare con loro e in-terrogarli sarebbe il colmo della felicitagraverdquoἀμήχανον εὐδαιμονίας ldquolrsquoimpossibilitagravedella felicitagraverdquo cioegrave una felicitagrave impossibilea esprimersi ἀμήχανος egrave ciograve per cui nonesistono μηχαναί ldquoartifcirdquo ed egrave quindiimpossibile | Πάντως ἀποκτείνουσιldquoIn ogni caso per questo motivo (τούτουἕνεκα) quelli di lagrave non mandano a mor-terdquo τούτου ἕνεκα per il fatto di discuteree di confutare quelli che credono di essersaggi senza esserlo quindi nel regno deimorti Socrate non avrebbe corso rischiodi esser condannato a morte Egli egrave giuntoa una tale serena luciditagrave che si permettedi ironizzare perfno sulla propria morte| τά τε γὰρ ἄλλα καί ldquosia nel resto sia ancherdquo | εἴπερ γε ἀληθῆ ldquose egrave verociograve che si raccontardquo ritorna lrsquoapparente

glossa

il verbo (ἐ)θέλω signifcaldquosono disposto ardquo secondovolontagrave di altri diversamenteda βούλομαι che signifcaldquovogliordquo di mia intenzione

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[40c] Consideriamo anche da questo lato il fatto che crsquoegrave molta speranza che il morire siaun bene In efetti una di queste due cose egrave il morire o egrave come un non essere nulla e chiegrave morto non ha piugrave alcuna sensazione di nulla oppure stando ad alcune cose che si tra-mandano egrave un mutamento e una migrazione dellrsquoanima da questo luogo che egrave quaggiugravead un altro luogo Ora se la morte egrave il non aver piugrave alcuna sensazione [40d] ma egravecome un sonno che si ha quando nel dormire non si vede piugrave nulla neppure in so-

Ἀλλὰ καὶ ὑμᾶς χρή ὦ ἄνδρες δικασταί εὐέλπιδας εἶναι πρὸς τὸν θάνατον καὶ ἕν τιτοῦτο διανοεῖσθαι ἀληθές [41d] ὅτι οὐκ ἔστιν ἀνδρὶ ἀγαθῷ κακὸν οὐδὲν οὔτε ζῶντι

οὔτε τελευτήσαντιοὐδὲ ἀμελεῖται ὑπὸ θεῶν τὰ τούτου πράγματα οὐδὲ τὰ ἐμὰ νῦνἀπὸτοῦ αὐτομάτου γέγονεν ἀλλά μοι δῆλόν ἐστι τοῦτο ὅτι ἤδη τεθνάναι καὶ ἀπηλλάχθαιπραγμάτωνβέλτιονἦνμοιΔιὰ τοῦτοκαὶ ἐμὲοὐδαμοῦἀπέτρεψεν τὸσημεῖονκαὶ ἔγωγετοῖς καταψηφισαμένοις μου καὶ τοῖς κατηγόροις οὐ πάνυ χαλεπαίνω Καίτοι οὐ ταύτῃτῇ διανοίᾳ κατεψηφίζοντό μου καὶ κατηγόρουν ἀλλ᾿ οἰόμενοι βλάπτειν [41e] τοῦτο

αὐτοῖς ἄξιον μέμφεσθαι Τοσόνδε μέντοι αὐτῶν δέομαι τοὺς ὑεῖς μου ἐπειδὰνἡβήσωσι τιμωρήσασθε ὦ ἄνδρες ταὐτὰ ταῦτα λυποῦντες ἅπερ ἐγὼ ὑμᾶς ἐλύπουνἐὰν ὑμῖν δοκῶσιν ἢ χρημάτων ἢ ἄλλου του πρότερον ἐπιμελεῖσθαι ἢ ἀρετῆς καὶ ἐὰνδοκῶσί τι εἶναι μηδὲν ὄντες ὀνειδίζετε αὐτοῖς ὥσπερ ἐγὼ ὑμῖν ὅτι οὐκ ἐπιμελοῦνταιὧν δεῖ καὶ οἴονταί τι εἶναι ὄντες οὐδενὸς ἄξιοιΚαὶ ἐὰν ταῦτα ποιῆτε δίκαια πεπονθὼςἐγὼ ἔσομαι ὑφ᾿ ὑμῶν αὐτός [42a] τε καὶ οἱ ὑεῖς Ἀλλὰ γὰρ ἤδη ὥρα ἀπιέναι ἐμοὶ μὲνἀποθανουμένῳ ὑμῖν δὲ βιωσομένοις ὁπότεροι δὲ ἡμῶν ἔρχονται ἐπὶ ἄμεινον πρᾶγμαἄδηλον παντὶ πλὴν ἢ τῷ θεῷ

riserva (εἴπερ γε) che riaferma in mododistaccato la certezza morale di Socrate| Ἀλλὰ καὶ θάνατον ldquoMa anche voicittadini giudici dovete essere fduciosi(εὐέλπιδας) riguardo alla morterdquo ha ini-zio cosigrave lrsquoultimo capitolo in tono di pe-rorazione quanto alla procedura giudi-ziaria non dovrebbe esserci luogo per unaperorazione giaccheacute la sentenza di morteegrave irrevocabile ma Socrate perora la cau-sa delle sue idee e vuole che quale che siala sorte delle anime dopo la morte i giu-dici che hanno avuto fducia in lui abbia-no chiara coscienza che lrsquouomo non deveesitare a seguire la voce del dio che parlanella sua coscienza41d ὅτι τελευτήσαντι ldquoche per lrsquouo-mo virtuoso non crsquoegrave alcun male neacute da vi-vo neacute da mortordquo la dichiarativa ha fun-zione epesegetica rispetto a ἕν τι τοῦτοmentre ζῶντι e τελευτήσαντι sono predi-cativi di ἀνδρὶ ἀγαθῷ | οὐδὲ τὰ ἐμὰ γέγονεν ldquoneacute le mie vicende (τὰ ἐμά) sonoavvenute a caso (ἀπὸ τοῦ αὐτομάτου)rdquo| τεθνάναι καὶ ἀπηλλάχθαι πραγμάτωνldquoesser morto ed essermi liberato dai fasti-dirdquo lrsquoidea egrave rappresentata da due infnitiperfetti (da θνῄσκω e ἀπαλλάσσω) nellaprospettiva di esser compiuta solo allorasi realizzeragrave ciograve che egrave meglio per Socrate

| ἐμὲ τὸ σημεῖον ldquoil segno non mi di-stolse per nullardquo il segno misterioso (τὸσημεῖον) che talvolta lo distoglieva dalcompiere unrsquoazione era quello che Socra-te chiamava il suo degravemone Socrate inter-preta ora la mancanza di quel segno comela conferma che per lui egrave stato meglio es-ser condannato dal tribunale | ἔγωγε χαλεπαίνω ldquoe io per conto mio (ἔγωγε)non me la prendo (χαλεπαίνω) con colo-ro che hanno votato per la mia condan-na (τοῖς καταψηφισαμένοις μου) neacute congli accusatorirdquo i verbi giudiziari compo-sti con κατα- si costruiscono con il genretto daκατα- (= ldquocontrordquo) della personaaccusata o condannata | Καίτοι ldquoEppu-rerdquo Socrate si ferma un attimo a rifettereche se anche gli accusatori e i giudici a luiostili non gli hanno fatto alcun male nonera questa la loro intenzione | οὐ ταύτῃτῇ διανοίᾳ ldquonon con questa intenzionerdquo41e τοῦτο μέμφεσθαι ldquodi questo egravegiustorimproverarlirdquo |Τοσόνδε δέομαιlett ldquoDi tanto io li pregordquo δέομαι conil gen della persona vale ldquopregarerdquo(oltre che talvolta ldquoaver bisogno dirdquo)mentre τοσόνδε anticipa lrsquoimperativo chesegue τιμωρήσασθε | ταὐτά ἐλύπουνldquoinfiggendo loro gli stessi fastidi che ioinfiggevo a voirdquo λυπέω ldquoafiggere unordquo

qui ripetuto in poliptoto egrave costruito conlrsquoacc della persona e lrsquoacc di relazionedella cosa con cui uno viene afitto nellatraduzione la carica semantica di λυπέωviene trasferita allrsquooggetto che in grecoegrave reso genericamente con il neutro | ἐὰνὑμῖν ἀρετῆς ldquonel caso che vi sembri(ἐὰν δοκῶσιν) che si diano pensiero o(ἤ) del denaro o (ἤ) di qualche altra cosaprima che (ἤ) della virtugraverdquo ἐὰν δοκῶσινegraveunaprotasidiperiodoipoteticodellrsquoeven-tualitagrave lacuiprotasiegravelrsquoimpτιμωρήσασθεi primi due ἤ sono disgiuntivi (lt aut)mentre il terzo introduce il secondotermine di paragone (lt quam) ἄλλουτου του egrave pron indefinito | οἴονταίτι ἄξιοι ldquoe credono di esser qualcosamentre non meritano nullardquo οὐδενός egravegen di stima | δίκαια ἔσομαι ldquoavrogravericevuto ciograve che egrave giustordquo πεπονθὼςἔσομαι egrave futuro perfetto dal tema diπάσχω42a ἐμοὶ βιωσομένοις ldquoperme a mori-re per voi a vivererdquo i due part futuri hannovalore fnale | ὁπότεροι ἡμῶν ldquochi trameevoirdquoὁπότεροιesprimeduegruppicon-trappostiancheseilprimo di essi egrave costitui-to da una sola personaὁπότεροι ἔρχονταιprop interr indiretta egrave soggettiva rispettoalla sovraordinataἄδηλον sott ἐστί

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gno allora la morte sarebbe un guadagno meraviglioso Infatti io ritengo che seuno dopo aver scelto questa notte in cui avesse dormito cosigrave bene da non vederenemmeno un sogno e dopo aver messo a confronto con questa le altre notti e glialtri giorni della sua vita dovesse fare un esame e dirci quanti giorni e quante not-ti abbia vissuto in modo piugrave felice e piugrave piacevole di quella notte durante tutta lasua vita ebbene io credo che costui anche se fosse non solo un qualche privatocittadino ma il Gran Re troverebbe lui pure che questi giorni e queste notti so-no pochi da contare rispetto agli altri giorni e alle altre notti [40e] Se dunque lamorte egrave qualcosa di tal genere io dico che egrave un guadagno Infatti tutto quanto iltempo della morte non sembra essere altro che unrsquounica notte Invece se la mor-te egrave come un partire di qui per andare in un altro luogo e sono vere le cose che siraccontano ossia che in quel luogo ci sono tutti i morti quale bene o giudici cipotrebbe essere piugrave grande di questoInfatti se uno giunto allrsquoAde [41a] liberatosi di quelli che qui da noi si diconogiudici ne troveragrave di veri quelli che si dice che lagrave pronunciano sentenza MinosseRadamante Eaco Trittolemo e quanti altri dei semidei sono stati giusti nella lorovita ebbene in tal caso questo passare nellrsquoaldilagrave sarebbe forse una cosa da pocoE poi quanto non sarebbe disposto a pagare ciascuno di voi per stare insieme conOrfeo e con Museo con Omero e con Esiodo Per quello che mi riguarda sonodisposto a morire molte volte se questo egrave vero [41b] Infatti per me sarebbe straor-dinario trascorrere il mio tempo allorcheacute mi incontrassi con Palamede con Aia-ce figlio di Telamonio e con qualche altro degli antichi che sonomorti a causa di un ingiusto giudizio mettendo a confronto imiei casi con i loro E io credo che questo non sarebbe dav-vero spiacevoleMa la cosa per me piugrave bella sarebbe sottoporre ad esa-me quelli che stanno di lagrave interrogandoli come facevocon questi che stanno qui per vedere chi egrave sapiente echi ritiene di essere tale ma non lo egrave Quanto sarebbedisposto a pagare uno di voi o giudici per esaminarechi ha portato a Troia [41c] il grande esercito oppu-re Odisseo o Sisifo e altre innumerevoli persone chesi possono menzionare sia uomini che donne E ildiscutere e lo stare lagrave insieme con loro e interrogarlinon sarebbe davvero il colmo della felicitagrave E certa-mente per questo quelli di lagrave non condannano nes-suno a morte Infatti quelli di lagrave oltre ad essere piugravefelici di quelli di qua sono altresigrave per tutto il tempoimmortali se sono vere le cose che si diconoEbbene anche voi o giudici bisogna che abbiate buo-ne speranze davanti alla morte e dovete pensare che unacosa egrave vera in modo particolare [41d] che ad un uomobuono non puograve capitare nessun male neacute in vita neacute in mor-te Le cose che lo riguardano non vengono trascurate dagli

Pittore di Achille (attribuita) Leacutekythoscon giovane presso una tomba ca 440 aCNew York Metropolitan Museum of Art

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degravei E anche le cose che ora mi riguardano non sono successe per caso ma per me egraveevidente questo che ormai morire e liberarmi degli affanni era meglio per me Perquesto motivo il segno divino non mi ha mai deviato dalla via seguitaPerciograve io non ho un grande rancore contro coloro che hanno votato per la miacondanna neacute contro i miei accusatori anche se mi hanno condannato e mi han-no accusato non certo con tale proposito bensigrave nella convinzione di farmi delmale [41e] E in ciograve meritano biasimoPerograve io vi prego proprio di questo Quando i miei fgli saranno diventati adulti pu-niteli o cittadini procurando a loro quegli stessi dolori che io ho procurato a voise vi sembreranno prendersi cura delle ricchezze o di qualche altra cosa prima chedella virtugrave E se si daranno arie di valere qualche cosa mentre non valgono nullarimproverateli cosigrave come io ho rimproverato voi percheacute non si danno cura di ciograve dicui dovrebbero darsi cura e percheacute credono di valere qualche cosa mentre in realtagravenon valgono niente [42a] Se farete questo avrograve ricevuto da voi quello che egrave giustoio e i miei fgliMa egrave ormai venuta lrsquoora di andare io a morire e voi invece a vivereMa chi di noi vada verso ciograve che egrave meglio egrave oscuro a tutti tranne che al dio

Trad G Reale

guida allOtildeanalisi

LINGUA E LESSICO

1 Nel testo ricorrono alcuni termini legati alla radice

θαν(ε)- Dopo aver letto la Scheda di lessico

( p 33) elencali ed evidenziane le differenze dalpunto di vista del signifcato

termine legato alla radice θαν(ε)- significato

TEMI E CONFRONTI

2 In 40d-e alle due opzioni concernenti la morte

vengono associate due immagini Quali

3 Trova nel testo greco le espressioni chesottolineano la differenza fra il credere di essere e

lrsquoessere Trascrivile poi nello schema seguente

credere di essere essere

4 Ripercorri nella struttura e nello sviluppo del

ragionamento i paragraf 40c-41c Completaquindi la seguente tabella

riguardo al

τεθνάναιvengono poste

due alternative

ἢ μηδὲν εἶναι μηδὲ αἴσθησινμηδεμίαν μηδενὸς ἔχειν τὸντεθνεῶταἢhelliphelliphelliphelliphelliphellip

prima possibilitagrave εἴτε δὴ μηδεμία αἴσθησίς ἐστινἀλλ᾿ οἷον ὕπνος ἐπειδάν τιςκαθεύδων μηδ᾿ ὄναρ μηδὲνὁρᾷ θαυμάσιον κέρδος ἂν εἴηὁ θάνατος

seconda possibilitagrave

le categorie

di personaggi

dellrsquooltretombaa) i veri giudicib) helliphelliphelliphelliphellipc) helliphelliphelliphelliphellipd) helliphelliphelliphelliphellip

Μίνως τε καὶ ῾Ραδάμανθυς καὶΑἰακὸς καὶ Τριπτόλεμος

5 Lrsquoultimo pensiero di Socrate egrave per i figliesprimendo una sua preoccupazione nei loroconfronti egli ritorna cosigrave su un motivo ricorrentedel suo pensiero Sai dire quale

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aveva promesso allrsquoinizio del TimeoCrizia si accinge a raccontare unrsquoepo-pea antichissima che un tempo Solo-ne apprese da archivi venerandi e cheavrebbe ndash se gli impegni glielo aves-sero consentito ndash trasposto in poesiaper farne un poema superiore a quellidi Omero Si tratta dello scontro fraAtene e lrsquoimpero di Atlantide unavicenda antica di 9000 anni e ormaidimenticata ovunque (con lrsquoeccezio-ne dellrsquoEgitto) percheacute nel frattem-po catastrofi e distruzioni hanno piugravevolte cancellato la memoria umana ecostretto la civiltagrave a ripartire da zeroEppure quegli Ateniesi sono gli ante-nati dei concittadini di Socrate e riu-scirono nellrsquoimpresa piugrave gloriosa mai

compiuta Crizia procede con la descrizione del favoloso impero di Atlantide unrsquoisolapotentissima posta fuori dalle colonne drsquoErcole che nel tempo dimenticograve la giustizia de-gli degravei e si lanciograve in una spedizione volta a sottomettere il Mediterraneo e la Grecia Fuil principio della sua rovina e Atlantide fu in seguito ingoiata dalle acque Ma torniamoalla guerra alla maniera di Omero unrsquoassemblea degli degravei egrave convocata quando le ostilitagravestanno per aprirsi e a loro riuniti nella dimora celeste Zeus dissehellip

Con questo ldquodisserdquo il Crizia si conclude e il dialogo quindi ndash per ragioni molto dibattu-te ndash rimane incompiuto Ma il fascino del ldquoflmrdquo che non abbiamo visto non ha mai cessatodallrsquoantichitagrave a oggi di afascinare storici geograf e scienziati E anche ndash naturalmente ndash ar-tisti Per restare nel campo della cinematografa bisogna accostare a Platone un romanzieremoderno Pierre Benoit che nel 1919 con il fortunato romanzo lrsquoAtlantide riportograve la vicendaal centro dellrsquointeresse non senza uno sviluppo inatteso nel romanzo di Benoit leggiamo cheuna copia integra del Crizia sopravvive fra le sabbie del deserto nel palazzo di una dea discen-dente di Posidone e ultima degli Atlantidi Antinea ndash questo egrave il suo nome ndash egrave una creaturapiena di fascino che riserva agli innamorati abissi di pericolosa voluttagravehellip

La vicenda immaginata da Platone e riproposta da Benoit aveva enormi potenzialitagrave cine-matografiche i film sullrsquoAtlanti-de che nascono dallrsquointreccio fra idue non si contano piugrave In Franciaegrave stato perfno creato un sito dedi-cato alla storia cinematografca diAtlantide con una ricca bibliogra-fa (e ovviamente flmografa) ac-compagnata da notizie interventie rifessioni

Fotogramma dal flm Atlantide continente perduto 1961 regia di George Pal

Fotogramma dal flm LOtildeAtlantide 1992regia di Bob Swaim

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I TESTILettere

T1 Politica e flosofala giovinezza di Platone VII 324b-326b

In questo brano famosissimo quasi allrsquoinizio dellrsquoepistolaPlatone ripercorre la sua giovinezza lrsquoavvento dei TrentaTiranni la speranza tradita di una rinascita politica il ritor-no della democrazia la cocente delusione della condan-na a morte di Socrate La frustrazione di ogni speranza ela diffcoltagrave di incidere positivamente nel quadro politico

di Atene convincono Platone che solo la flosofa potragravesalvare la cittagrave Ma Platone non fu mai un uomo di pennae quando le circostanze gliene offrirono lrsquoopportunitagrave ri-schiograve tutto e partigrave alla volta della Sicilia nella speranza dicostruire un mondo giusto

[324b] Quando ero giovane1 ebbi unrsquoesperienza non diversa da quella di mol-ti altri non appena fossi divenuto padrone di me stesso volevo dedicarmi senzrsquoaltro[324c] alla politica Ma ndash ricordo ndash alla cittagrave capitograve questo2 ilgoverno criticato da molti passograve in altre mani e cinquantu-no cittadini furono i reggitori dello Stato undici a capo delcentro urbano dieci a capo del Pireo tutti con lrsquoincarico disovraintendere al mercato e di occuparsi dellrsquoamministrazio-ne Al di sopra di loro poi erano trenta magistrati [324d] conpieni poteri Tra di loro crsquoerano alcuni miei familiari e cono-scenti3 che subito mi invitarono a partecipare alla vita pubblica con lrsquoidea che fosseuna cosa adatta a me Io credevo veramente (e giovane come ero non egrave certo strano) cheavrebbero ripulito dallrsquoingiustizia la cittagrave portandola a vivere rettamente Per questorimanevo a guardare con attenzione che cosa avrebbero fatto Mi accorsi cosigrave che inbreve fecero apparire oro il precedente governo Fra le altre cose un giorno mandaronoSocrate un mio amico [324e] piugrave vecchio di me che non esito a defnire il piugrave giusto delsuo tempo ad arrestare un cittadino da mettere a morte4 [325a] Cercavano cosigrave di fardi Socrate volente o nolente un loro complice Socrate perograve non ubbidigrave piuttosto chefarsi complice di azioni empie era pronto a correre qualsiasi pericolo Io allora veden-do tutto questo e altri fatti gravissimi dello stesso genere provai sdegno e mi ritrassi daquegli orrori Poco tempo dopo il governo dei Trenta cadde5 e quel regime fu abbattu-to E di nuovo anche se meno intensamente [325b] mi prese il desiderio di dedicarmi

glossa

il termine tecnico del lessicopolitico e flosofco perindicare un ldquomutamentordquodella forma dello Stato egraveμεταβολή nomen actionisda μεταβάλλω ldquolanciareoltrerdquo

1 Quando ero giovane la parte inizialedella Lettera VII si concentra soprattuttosu alcune importanti e drammatiche vi-cende della cittagrave di Atene e sulla ldquodiscesain campordquo di Platone arrivato alla mag-giore etagrave che guarda alla attivitagrave politicacon grandi aspettative Tanto maggiore egravelrsquoentusiasmo degli esordi tanto piugrave co-cente risulteragrave la delusione2 alla cittagrave capitograve questo dopo ladrammatica conclusione della guerradel Peloponneso nel 404 aC che vedela sconftta di Atene la democrazia vie-

ne sostituita da un governo oligarchicoil cui fulcro detentore del potere egrave quelloformato dai membri passati alla storia co-me ldquoTrenta Tirannirdquo3 alcuni miei familiari e conoscentiPlatone allude in particolare a Crizia e aCarmide rispettivamente cugino e fratellodi sua madre erano entrambi personaggidi rilievo specialmente il primo e moriro-no nei violenti scontri che tra il 404 e il 403aCportaronoalritornodellademocrazia4 Socrate hellip un cittadino da metterea morte si fa riferimento al celebre epi-

sodio ricordato da Socrate stesso nellrsquoA-pologia platonica di Leone di Salamina(di cui peraltro qui egrave taciuto il nome) unflo-democratico che Socrate si rifutograve diarrestare e portare in carcere Ai norma-li cittadini i Trenta impartivano taloracompiti di polizia per renderli collusi ecorresponsabili delle loro malefatte5 il governo dei Trenta cadde nel 403aC il governo oligarchico cadde sottolrsquoazione della riscossa degli esuli fuoriu-sciti guidata da Trasibugravelo e fu ripristinatala democrazia

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alla vita politica Anche allora in quello sconvolgimento accaddero molte cose assaitristi comrsquoegrave naturale non crsquoegrave da stupirsi che in una rivoluzione si facessero le piugrave gran-di vendette Tuttavia va detto che gli uomini allora ritornati al potere dimostraronogrande moderazione Purtroppo perograve accadde poi che alcuni potenti intentarono unprocesso a Socrate il mio amico lo accusarono di empietagrave ndash un crimine orribile [325c] elontanissimo dalla sua indole Socrate fu condannato e lo misero a morte6 lui che avevarifutato di partecipare allrsquoempio arresto di un amico degli esuli di allora quando essierano lontani e in disgrazia Vedendo questo e osservando gli uomini che erano alloradediti alla vita politica e le leggi e i costumi quanto piugrave li esaminavo e cresceva la miaetagrave tanto piugrave mi pareva difcile partecipare alla gestione dello Stato rimanendo unapersona [325d] onesta Senza amici e compagni fdati non crsquoera modo di intervenire edel resto era difcile trovarne tra i cittadini di allora percheacute gli usi e costumi dei padrierano spariti dalla cittagrave neacute si poteva facilmente trovarne di nuovi Leggi e costumi sicorrompevano e si dissolvevano drammaticamente e cosigrave io [325e] che pure una voltadesideravo ardentemente di partecipare alla vita pubblica rimasi sbigottito nellrsquoosser-vare queste cose e nel vedere che tutto andava alla rovescia Certo continuavo a tenergli occhi aperti caso mai si proflasse un cambiamento e soprattutto [326a] la possibi-litagrave di migliorare il governo dello Stato ma per agire attendevo arrivasse il momentoopportuno Alla fne mi resi conto che tutte le cittagrave erano mal governate7 le loro legginon potevano essere sanate senza una mirabile combinazione di preparazione e fortu-na e fnii per dire che solo la retta flosofa dagrave la possibilitagrave di cogliere la giustizia negliafari pubblici e privati e cosigrave ormai non avevo occhi che per la flosofa E vidi che mai[326b] sarebbero cessati i mali delle stirpi umane a meno che il potere non fosse fnitoin mano a uomini veramente e genuinamente flosof oppure se i governanti delle cittagraveper qualche sorte divina fossero divenuti veri flosof8 Cosigrave ragionavo quando per laprima volta giunsi in Italia e in Sicilia

Trad A Maddalena (modifcata)

guida allOtildeanalisi

STILE E RETORICA

1 Per quale motivo a tuo avviso Platone tace inomi dei personaggi coinvolti tranne quello diSocrate

2 Quali caratteristiche presenta lo stile della Lettera

VII

TEMI E CONFRONTI

3 Ricerca il passo dellrsquoApologia platonica in cuiSocrate racconta la vicenda di Leone di Salamina

e confrontalo con questo4 Analizza il passo di Repubblica 473c-d ricerca

notizie sui viaggi compiuti da Platone in Sicilia

con lrsquointenzione di realizzare la forma di governomigliore

6 lo misero a morte Platone ricor-da con sdegno e insieme disillusione ladrammatica fne del suo maestro rievo-candone il processo e la condanna a mor-te nel 399 aC7 tutte le cittagrave erano mal governate

nellrsquoultima parte la narrazione sulla scia diuna sorta di ldquonon crsquoegrave limite al peggiordquo cedeil passo a una desolata rifessione che inglo-ba nel suo negativo giudizio tutte le cittagrave8 governanti hellip veri filosofi questasorta di formula conclusiva richiama una

famosa afermazione contenuta in Repub-blica 473c-d in cui si teorizza il governomigliore come quello retto dal re-floso-fo o flosofo-re lrsquounico capace di saldareinsieme potere e saggezza per il benesseredella comunitagrave

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Apologia di Socrate

T2 I primi accusatori 18a-19a

Come di norma nei tribunali ateniesi Socrate parla per-sonalmente in propria difesa e inizia (17a-18a) accen-nando allrsquoimbarazzo in cui si trova a settantrsquoanni com-piuti a parlare come imputato inoltre i suoi accusatori

sono abili parlatori mentre lui inesperto di retorica con-fda solo nel fatto che diragrave cose giuste a questo la cortedeve fare attenzione piuttosto che allrsquoeleganza dei di-scorsi ( Progetto Letterature pp 81 ss)

[18a] Πρῶτον μὲν οὖν δίκαιός εἰμι ἀπολογήσασθαι ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι πρὸς τὰπρῶτά μου ψευδῆ κατηγορημένα καὶ τοὺς πρώτους κατηγόρους ἔπειτα δὲ πρὸς τὰὕστερον καὶ τοὺς ὑστέρους [18b] Ἐμοῦ γὰρ πολλοὶ κατήγοροι γεγόνασι πρὸς ὑμᾶς

καὶ πάλαι πολλὰ ἤδη ἔτη καὶ οὐδὲν ἀληθὲς λέγοντες οὓς ἐγὼ μᾶλλον φοβοῦμαι ἢ

τοὺς ἀμφὶ Ἄνυτον καίπερ ὄντας καὶ τούτους δεινούς ἀλλ᾿ ἐκεῖνοι δεινότεροιὦ ἄνδρες οἳ ὑμῶν τοὺς πολλοὺς ἐκ παίδων παραλαμβάνοντες ἔπειθόν τε καὶ

κατηγόρουν ἐμοῦ μᾶλλον οὐδὲν ἀληθές ὡς ἔστιν τις Σωκράτης σοφὸς ἀνήρ τά τεμετέωρα φροντιστὴς καὶ τὰ ὑπὸ γῆς πάντα ἀνεζητηκὼς καὶ τὸν ἥττω λόγον κρείττω

ποιῶν Οὗτοι ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι [18c] οἱ ταύτην τὴν φήμην κατασκεδάσαντες οἱδεινοί εἰσίν μου κατήγοροι οἱ γὰρ ἀκούοντες ἡγοῦνται τοὺς ταῦτα ζητοῦντας οὐδὲ

18a Πρῶτον κατηγόρους ldquoAnzituttoegrave giusto (δίκαιός εἰμι) cittadini drsquoAte-ne che io mi difenda dapprima (πρῶτον)contro le prime accuse rivolte falsamentecontro di me (τὰπρῶτα κατηγορημένα)e contro i primi accusatorirdquo Inaspetta-tamente Socrate dopo aver accennatoallrsquoabilitagrave retorica di coloro che lo hannotrascinato in tribunale fa un lungo passoindietro rifacendosi ad accuse calunnio-se circolate molti anni prima quando igiudici di oggi erano ragazzi (παῖδες καὶ μειράκια 18c 6-7) ed erano piugrave cheora disposti a credere alle voci che senti-vano dire In seguito Socrate accenneragravea poeti comici che avevano difuso unacerta immagine sua tra questi uno eracerto Aristofane (nelle Nuvole di ven-tiquattro anni prima) ma lrsquoindicazionedi tempo per quanto sommaria ci portaassai piugrave indietro ad accusatori piugrave an-tichi verso il tempo del processo controAnassagora | δίκαιός εἰμι costruzionepersonale mentre in italiano abbiamoquella impersonale (ldquoegrave giusto che io rdquo)| ἄνδρες Ἀθηναῖοι ldquocittadini drsquoAtenerdquoin quanto maschi adulti ἄνδρες gli Ate-niesi partecipavano alla giuria come an-che allrsquoassemblea popolare | τὰ πρῶτά

μου κατηγορημένα il verbo κατη-γορέω ha il complemento in gen (μου)

richiesto dal preverbio (κατά) | ἔπει-τα ὑστέρους si sottintenda τὰ ὕστε-ρον (κατηγορημένα) καὶ τοὺς ὕστερον(κατηγόρους) lrsquoellissi raforza lrsquoespres-sione18b Ἐμοῦ πρὸς ὑμᾶς ldquoMolti ci so-no stati che mi (ἐμοῦ) hanno accusatopresso di voirdquo la forma piena del prono-me personale (ἐμοῦ) egrave collocata enfati-camente allrsquoinizio del periodo il pf γε-γόνασι (che indica lrsquoaspetto compiutodel presente) marca lrsquoidea che lrsquoeffettodi quelle accuse perdura nel momentoin cui nuovi accusatori hanno trascinatoSocrate in tribunale | πάλαι ἔτη ldquodatempo ormai da molti annirdquo su questoelemento sia pur in modo sempre inde-terminato Socrate insiste | τοὺς ἀμφὶ

Ἄνυτον ldquoAnito e la sua genterdquo Socratequi nomina non giagrave Meleto che avevasottoscritto lrsquoaccusa ma quello tra i si-negori (avvocati pubblici) che era certa-mente il personaggio piugrave autorevole e acui risaliva tutta lrsquooperazione Anitoera un esponente di spicco del partito de-mocratico che aveva dato corpo al risen-timento difuso nei confronti di Socratee che aveva pensato di allontanarlo dal-la cittagrave In questo modo Socrate mostradi riconoscere benissimo quali erano ilsenso e lrsquointenzione dellrsquoaccusa | ἀλλ᾿

ἐκεῖνοι δεινότεροιδεινότεροι egrave predica-tivo ldquoquelli sono piugrave pericolosirdquo | ἔπει-θόν τε καὶ κατηγόρουν gli imperfettidurativi esprimono unrsquoopera persistentee sistematica di convinzione e di calunnia| οὐδὲν ἀληθές acc di relazione retto daκατηγόρουν | σοφός ldquosapienterdquo ma So-crate sta riferendo le accuse rivolte con-tro di lui quindi ldquosapienterdquo suona comeuna defnizione spregiativa che gli veni-va afbbiata quasi che Socrate ndash a det-ta dei suoi detrattori ndash pensasse di esseresaggio pur non essendolo La descrizionedi questo ldquouomo sapienterdquo in efetti cor-risponde al Socrate sofsta delle Nuvolearistofanee ldquoche specula sulle cose cele-sti che investiga sui segreti di sotterra (τὰὑπὸ γῆς ἀνεζητηκώς) e che rende piugraveforte il discorso piugrave debolerdquo questrsquoulti-ma τὸνἥττω ποιῶν era la caratteristicapiugrave propriamente sofstica del Socrate ari-stofaneo mentre le altre lo accostavanopiuttosto agli studi di flosofa naturaleche Socrate aveva efettivamente pratica-to in giovinezza sotto la guida di Arche-lao allievo di Anassagora18c οἱ κατασκεδάσαντες ldquoquelliche hanno diffuso questa vocerdquo φήμηdalla rad di φημί egrave ldquociograve che si dicerdquo inbene o in male la fama come la chiac-chiera | τοὺς ταῦτα νομίζειν ldquoche

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[18a] Prima di tutto dunque egrave giusto che io mi difenda o cittadini ateniesi dalle primefalse accuse e dai primi falsi accusatori e poi dalle accuse successive e dagli accusatorisuccessivi [18b] Infatti ci sono stati molti che mi hanno accusato davanti a voi giagrave datempo e per parecchi anni e senza che dicessero niente di vero E io temo questi accusa-tori molto piugrave di Anito e dei suoi amici anche se pure questi sono terribili Perograve quelli

θεοὺς νομίζειν Ἔπειτά εἰσιν οὗτοι οἱ κατήγοροι πολλοὶ

καὶ πολὺν χρόνον ἤδη κατηγορηκότες ἔτι δὲ καὶ ἐν ταύτῃτῇ ἡλικίᾳ λέγοντες πρὸς ὑμᾶς ἐν ᾗ ἂν μάλιστα ἐπιστεύσατε παῖδες ὄντες ἔνιοιὑμῶν καὶ μειράκια ἀτεχνῶς ἐρήμην κατηγοροῦντες ἀπολογουμένου οὐδενόςὋ δὲ πάντων ἀλογώτατον ὅτι οὐδὲ τὰ ὀνόματα οἷόν τε αὐτῶν εἰδέναι καὶ

εἰπεῖν [18d] πλὴν εἴ τις κωμῳδοποιὸς τυγχάνει ὤν Ὅσοι δὲ φθόνῳ καὶ διαβολῇ

χρώμενοι ὑμᾶς ἀνέπειθον ndash οἱ δὲ καὶ αὐτοὶ πεπεισμένοι ἄλλους πείθοντες ndash οὗτοι

πάντες ἀπορώτατοί εἰσιν οὐδὲ γὰρ ἀναβιβάσασθαι οἷόν τ᾿ ἐστὶν αὐτῶν ἐνταυθοῖ

οὐδ᾿ ἐλέγξαι οὐδένα ἀλλ᾿ ἀνάγκη ἀτεχνῶς ὥσπερ σκιαμαχεῖν ἀπολογούμενόν τεκαὶ ἐλέγχειν μηδενὸς ἀποκρινομένου Ἀξιώσατε οὖν καὶ ὑμεῖς ὥσπερ ἐγὼ λέγωδιττούς μου τοὺς κατηγόρους γεγονέναι ἑτέρους μὲν τοὺς ἄρτι κατηγορήσανταςἑτέρους δὲ [18e] τοὺς πάλαι οὓς ἐγὼ λέγω καὶ οἰήθητε δεῖν πρὸς ἐκείνους πρῶτόνμε ἀπολογήσασθαι καὶ γὰρ ὑμεῖς ἐκείνων πρότερον ἠκούσατε κατηγορούντων καὶ

πολὺ μᾶλλον ἢ τῶνδε τῶν ὕστερον[19a] Εἶεν ἀπολογητέον δήὦἄνδρεςἈθηναῖοι καὶ ἐπιχειρητέον ὑμῶν ἐξελέσθαι τὴνδιαβολὴν ἣν ὑμεῖς ἐν πολλῷ χρόνῳ ἔσχετε ταύτην ἐν οὕτως ὀλίγῳ χρόνῳΒουλοίμηνμὲν οὖν ἂν τοῦτο οὕτως γενέσθαι εἴ τι ἄμεινον καὶ ὑμῖν καὶ ἐμοί καὶ πλέον τί μεποιῆσαι ἀπολογούμενον οἶμαι δὲ αὐτὸ χαλεπὸν εἶναι καὶ οὐ πάνυ με λανθάνει οἷόνἐστινὍμως τοῦτο μὲν ἴτω ὅπῃ τῷ θεῷ φίλον τῷ δὲ νόμῳ πειστέον καὶ ἀπολογητέον

quelli che fanno simili ricerche non cre-dano nemmeno agli degraveirdquo si fa riferimentoalle dottrine di Anassagora sul sole | παῖ-δες καὶ μειράκια la nota a 18a| ἐρήμην sott δίκην si dice di unrsquoaccusapronunciata in assenza della difesa (ἀπο-λογουμένου οὐδενός gen assol)18d πλὴν εἴ τις ὤν ldquotranne se uno egraveun commediografordquo Noi pensiamo im-mediatamente ad Aristofane ma era nor-male che la commedia antica prendessedi mira i personaggi piugrave noti della cittagrave ei problemi che la loro presenza suscitavacosigrave per le Nuvole il tema centrale egrave quel-lo dellrsquoeducazione moderna ispirata al-le dottrine della sofstica e Socrate ne egravepresentato come un esponente | φθόνῳ χρώμενοι ldquocon odio e con calunniardquo| ἀνέπειθον πεπεισμένοι πείθοντεςil poliptoto dagrave lrsquoimpressione del monta-re della campagna di persuasione ai dan-ni di Socrate | οὐδὲ γὰρ οὐδένα ldquoneacutedrsquoaltra parte egrave possibile convocare (ἀνα-βιβάσασθαι) qui uno di loro neacute confutar-

lordquo Il verbo ἀναβιβάσασθαι indica pro-priamente lrsquoazione di ldquofar salirerdquo uno allatribuna per rispondere alle domande delcalunniato che avrebbe potuto in questomodo confutarlo (ἐλέγξαι) | ἀλλ᾿ ἀνά-γκη ἀποκρινομένου ldquoma egrave inevitabilecombattere vanamente (ἀτεχνῶς) comecon delle ombre (ὥσπερσκιαμαχεῖν) cer-cando di difendermi e cercare di confuta-re senza che nessuno risponda (μηδενὸςἀποκρινομένου genitivo assoluto)rdquopropriamente ὥσπερ σκιαμαχεῖν sareb-be ldquocome combattere con ombrerdquo | διτ-τούς di due specie cioegrave quelli di ora equelli di un tempo la cui efcacia perdura18e καὶ οἰήθητε ἀπολογήσασθαι ldquoepensate che io debbo fare la mia difesa an-zitutto nei confronti di quellirdquo dunque laprima parte della difesa che procederagrave f-no alla fne del cap X (24b 2) afronteragrave leaccuse degli antichi avversari e illustreragrave inopposizioneaquelle laveranaturadelsape-redi Socratee le ragioni per cui egravenatatantaostilitagrave nei suoi confronti

19a Εἶεν ldquoE siardquo formula che esprimela decisione a procedere in un discor-so che risulta ostico | ἀπολογητέον ἀπολογητέον in questa rifessioneaperta e chiusa dallrsquoagg verbale ἀπολο-γητέον come in una composizione adanello Socrate ritorna ancora un attimosulle difcoltagrave del compito che lo atten-de | ἐπιχειρητέον χρόνῳ ldquobisognacercare di rimuovere da voi (ὑμῶν ἐξελέ-σθαι) la calunnia che per molto temporiceveste ora in cosigrave breve tempordquo cioegravenel tempo concesso per il discorso di-fensivo ἐξελέσθαι egrave inf aor dal temasuppletivo di ἐξαιρέω ἐν πολλῷ χρόνῳegrave in antitesi con ἐν οὕτως ὀλίγῳ χρόνῳ| Ὅμως ἀπολογητέον ldquoPure questovada (ἴτω) come piace al dio e bisognaobbedire alla legge e fare la propria dife-sardquo Socrate si accinge a pronunciare lapropria difesa piugrave con lo spirito di chideve adempiere un dovere civico (τῷνόμῳ πειστέον) che seguendo lrsquoistintodi sopravvivenza

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sono piugrave terribili o cittadini ossia quei primi i quali prendendo la maggior parte di voifn da fanciulli vi hanno persuaso e hanno rivolto contro di me accuse per niente vereche crsquoegrave un certo Socrate che fa indagini sulle cose celesti e fa ricerche su tutte le coseche stanno sotto terra e che rende piugrave forte il ragionamento piugrave debole [18c] Questiche hanno difuso tali voci o cittadini ateniesi sono gli accusatori terribili Infatti chili ascolta ritiene che i ricercatori di tali cose non credano allrsquoesistenza degli degravei Inoltrequesti accusatori sono numerosi e mi hanno rivolto accuse giagrave da molto tempo E pergiunta parlavano a voi in quella etagrave nella quale eravate particolarmente disposti a cre-dere vale a dire quando alcuni di voi erano fanciulli e giovinetti accusandomi in con-tumacia senza che nessuno mi difendesseE la cosa piugrave strana di tutte egrave che di costoro non si possono sapere neacute dire nomi [18d] fat-ta eccezione di un commediografoMa quanti mossi da invidia e servendosi di calunnie vi persuasero ndash persone che si sen-tivano esse stesse persuase persuadendo gli altri ndash ebbene tutti costoro sono assoluta-mente irraggiungibili Infatti non egrave possibile portare qui sulla tribuna alcuno di loroa testimoniare neacute confutarli ma mi trovo davvero nella necessitagrave di difendermi comecombattendo con delle ombre e di confutarli senza che ci sia nessuno che mi rispondaDunque dovete credere anche voi come vi dico che sono sorti contro di me accusato-ri di due tipi alcuni che mi hanno messo sotto accusa da poco altri invece [18e] chemi hanno messo sotto accusa da tempo e dei quali vi sto parlando E dovete credere chebisogna che io mi difenda in primo luogo proprio nei confronti di questi E infattivoi avete ascoltato le accuse di questi accusatori prima e molto piugrave di quelle degli altriche sono venuti dopo[19a] Bene Allora devo difendermi cittadini ateniesi e devo cercare di rimuovere davoi in cosigrave poco tempo quella calunnia che vi tenete dentro da molto tempo E desi-dererei proprio che questo si verifcasse se cosigrave egrave il meglio per me e per voi e che coldifendermi traessi qualche vantaggio Perograve ritengo che ciograve sia difcile e non mi sfuggeafatto quale sia tale difcoltagraveIn ogni caso vada come egrave caro al dio bisogna ubbidire alla legge e difendersi

Trad G Reale

guida allOtildeanalisi

TEMI E CONFRONTI

1 Socrate identifca e contrappone due specie di

accusatori (vedi lrsquoespressione διττοὶ κατήγοροιdi 18d) Facendo puntuale riferimento al testoevidenzia le informazioni che esso ci dagrave sugli unie sugli altri (quanti sono chi sono che sentimentisuscitano nellrsquoaccusato ecc) in un elaborato di max15 righe

2 Rispondi alle seguenti domande Nei confronti di chi Socrate ritiene di dover fare

anzitutto la sua difesahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Percheacutehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Quali sono i criteri che Socrate seguiragrave nelladifesahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

3 Chi egrave il commediografo a cui probabilmente alludeSocrate A quale commedia fa riferimentohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

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dal testo alla parola Il lessico del divino

θεός ἰσοδαίμων

δαίμων θεοείκελος

δῖος θεοειδής

θεῖος ἀντίθεος

δαιμόνιος εὐδαίμων

ἰσόθεος δυσδαίμων

Il lessico del divino in greco ruota intorno a due termi-ni θεός e δαίμων oltre che alla radice δι- che ha datoluogo al nome del primo degli degravei Ζεύς gen Διός eallrsquoaggettivo δῖος variamente impiegato e intesoPropriamente θεός (maschile e femminile anche seesiste una forma femminile θεά) esprime una persona-litagrave superiore alla misura terrena potente ma non on-nipotente comunque sempre personale e nettamentecaratterizzata nei suoi tratti e nelle sue funzioni di nor-ma anche nella rappresentazione degli attributi che laaccompagnano invece δαίμων ldquoegrave una oscura poten-za sotterranea spesso impersonale concepita comela semplice sorte quando viene chiamata in questomodo una distinta personalitagrave divina si vuole metterein rilievo lrsquoelemento incomprensibile che si sottrae al-la nostra umana conoscenza implicito nel complessodel suo essererdquo (Schmidt) in qualche modo il δαίμωνegrave quello che i moderni chiamano il ldquonuminosordquo il sen-so cioegrave di una presenza reale ma assolutamente in-defnita che ci trascende senza mai permettere di co-glierla in modo determinato Cosigrave nello Ione di Euri-pide (vv 1374 s) il protagonista rifette sulla propriasorte di illegittimo partorito ed esposto e accolto inseguito benignamente da Apollo nel suo tempio del-fco τὰ τοῦ θεοῦ χρηστά τοῦ δὲ δαίμονος βαρέαldquoil trattamento da parte del dio egrave stato generoso mala mia sorte egrave stata durardquo θεός egrave Apollo che lo ha ac-colto mentre il δαίμων egrave la sua triste sorte di illegitti-mo NellrsquoEdipo re di Sofocle il Coro rifette sulla terri-bile sorte dellrsquouomo che improvvisamente egrave passatodalla potenza sovrana alla miseria piugrave atroce ldquoavendodavanti agli occhi il tuo esempio la tua sorte infeliceEdipo non posso chiamare felice nessuno dei morta-lirdquo τὸν σόν τοι παράδειγμ᾽ ἔχων τὸν σὸν δαίμονα ὦτλᾶμον Οἰδιπόδα βροτῶν οὐδὲν μακαρίζω (vv 1192ss) In Odissea IX 142 s θεός egrave accompagnato dalpronome indefnito per indicare una personalitagrave divinache resta ignota piugrave che indefnita ἔνθα κατεπλέομενκαί τις θεὸς ἡγεμόνευε νύκτα δι᾽ ὀρφναίην ldquoalloranoi procedevamo nella nostra navigazione e un dio ciguidava attraverso la notte oscurardquo Nel contrasto traApollo e le Erinni che caratterizza le Eumenidi eschi-lee le antiche dee della vendetta sono δαίμονες men-tre il giovane dio egrave θεός esse lamentano ἰὼ παῖ Διόςἐπίκλοπος πέλει νέος δὲ γραίας δαίμονας καθιππάσω τὸν μητραλοίαν δ᾿ ἐξέκλεψας ὢν θεός ldquoo fglio diZeus tu sei un ladro tu che sei giovane hai fatto vio-lenza a noi antiche divinitagrave hai sottratto a noi il ma-

tricida tu che sei un diordquo Quando Afrodite costringe aforza Elena a piegarsi al desiderio amoroso di Parideche si egrave sottratto al duello con Menelao Elena tacesgomenta davanti allrsquoimposizione della dea ἦρχε δὲδαίμων Afrodite egrave cosigrave detta percheacute si egrave manifestatanella sua forza oscura e terribile cui la donna mortaleegrave soggiogataLa rifessione piugrave tarda trasformograve profondamente que-sta opposizione che risale a un concetto arcaico ecomplesso del divino nellrsquoApologia platonica Socra-te risponde allrsquoaccusa di non onorare gli degravei ma nuo-vi ed oscuri δαίμονες obiettando che questi sono fglidegli degravei e non si puograve pensare che uno creda ai fgli enon ai padri (per alcuni esempi di θεός nellrsquoApologiacf i paragraf 18 19 21 23 41 42) Nel neoplatoni-smo δαίμονες sono esseri intermedi nella complessaserie degli enti divini mentre nel Nuovo Testamento

sono i ldquodiavolirdquoLa radice δι- in origine indicava il dio del cielo lumi-noso e per questo egrave entrata nel nome di Ζεύς Διόςcome in quello di Iouis e in un aggettivo che in origi-ne signifcava appunto ldquoluminosordquo pare proprio cheπολύτλας δῖος Ὀδυσσεύς dovesse esprimere inizial-mente ldquoil molto audace chiaro Odisseordquo anche se poiquesta formula divenne alternativa di θεῖος ὈδυσσεύςIl valore originale tuttavia si rivela in espressioni del ti-po αἰθέρα δῖον ldquolrsquoetere luminosordquo o Ἠὼ δῖαν ldquolrsquoau-rora luminosardquo Invece in Eschilo Prometeo incatena-

to 1032 s ψευδηγορεῖν γὰρ οὐκ ἐπίσταται στόματὸ Δῖον lrsquoaggettivo viene chiaramente connesso conZeus e la frase signifca ldquola bocca di Zeus non puogravementirerdquoAltri aggettivi del gruppo sono θεῖος e δαιμόνιος cheimplicano un riferimento alla sfera della divinitagrave nonmeglio distinta o talvolta un segno di eccellenza InOdissea IX 203 ss Odisseo ricorda il vino rosso dol-cissimo che gli era stato donato da Marone a Ismaroin segno di gratitudine per aver risparmiato lui la suasposa e i suoi fgli ldquododici anfore piene di vino purodolcissimo divina bevandardquo questo θεῖον ποτόν saragraveun vino straordinario ldquodivinordquo con lrsquoidea di eccellenzache anche noi diamo a questo aggettivoUn rapporto piugrave preciso doveva essere in origine inδιογενής e in διοτρεφής che in Omero indicano i so-vrani ldquodiscendenti da Zeusrdquo o ldquoallevati da Zeusrdquo si alle-vano i propri fgli e quindi i due aggettivi sono sinonimiprima di divenire formulari Altri aggettivi denotanti ec-cellenza sono ἰσόθεος e il simmetrico ἰσοδαίμων an-cora θεοείκελος ldquosimile a un diordquo θεοειδής ldquoche halrsquoaspetto di un diordquo e ἀντίθεος ldquoche puograve star innanzi aun diordquo come nellrsquoesposizione della propria stirpe chefa Enea rivolto ad Achille ldquoda Troo nacquero tre nobilifglirdquo Ἶλος τ᾿ Ἀσσάρακός τε καὶ ἀντίθεος Γανυμήδης(Iliade XX 232)Ancora da δαίμων in relazione allrsquoidea di ldquosorterdquo ldquode-stinordquo derivano gli aggettivi εὐδαίμων ldquofortunatordquo (ldquocuiegrave toccato un buon degravemonerdquo) e lrsquoopposto δυσδαίμωνldquosfortunatordquo

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Il tempio

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testi a confrontoSocrate visto da Aristofane

Egrave in particolare alle Nuvole di Aristofane che Socra-te allude quando nellrsquoApologia ricostruisce lrsquoorigi-ne lontana delle calunnie che ormai da tempo circola-vano sul suo conto Dalla commedia aristofanea pro-

poniamo il primo incontro fra Strepsiade e Socrate(vv 219-248) e la parte fnale (1476-1509) in cui Strepsia-de appicca il fuoco al ldquopensatoiordquo

strepsiade E quello chi egrave quello che sta appeso per ariadiscepolo Egrave lui

strep Lui chidisc Socrate

strep Me lo potresti chiamare tu a voce alta per favoredisc Chiamatelo da solo io non ho tempo (Il discepolo rientra nel pensatoio)

strep Socrate Socrate amico miosocrate Percheacute mi chiami creatura di un giorno

strep Prima di tutto per favore dimmi cosa stai facendosoc Aerostatizzo e me ne sto qui a scrutare il sole

strep E tu gli degravei li squadri dallrsquoalto drsquoun corbello invece che coi piedi per terra casomaisoc Senza sospendere la mente e il pensiero in modo da mescolarli allrsquoaria che egrave della stessa

leggerezza non avrei mai potuto fare scoperte esatte sui fenomeni celesti Se me ne fossistato a terra a osservare da laggiugrave le cose di lassugrave non ci sarei mai arrivato Devi sapere che laterra attrae a seacute con forza lrsquoumore del pensiero proprio come succede col crescione

strep Come dici Il pensiero che attira lrsquoumido nel crescione Ma adesso scendi caro Socrate tiprego vieni a insegnarmi quello per cui sono venuto

soc Cioegravestrep Voglio imparare a parlare Egrave una cosa incontrollabile interessi creditori e mi spingono

mi tirano mi sequestrano la robasoc Come hai potuto fare tanti debiti senza rendertene conto

strep Mi ha distrutto una febbre da cavalli un male divorante Ma tu insegnami uno dei tuoi discorsiquello che non paga i debiti Fammi il prezzo che ti pare e io te lo do lo giuro sugli degravei

soc Ma che degravei vai giurando Tanto per cominciare qui da noi gli degravei sono moneta fuori corso[]

strep Che pazzia Che follia per colpa di Socrate ripudiare anche gli degravei (rivolgendosia unrsquoimmagine del dio presente in scena) Hermes caro Hermes non ti adirare con menon mi distruggere Perdonami con tutte quelle chiacchiere ero delirante Anzi dammiun consiglio se devo denunciarli o cosrsquoaltro Come dici Non devo impegnarmi in unprocesso Hai ragione devo bruciargli subito la casa a quei mascalzoni Santia Santiavieni qui Piglia scala e piccone arrampicati sul Pensatoio e comincia a scoperchiare iltetto fallo per il padrone buttagli giugrave la casa Qualcuno mi porti una torcia accesa Eadesso a loro saranno pure dei gran furbacchioni ma oggi qualcuno me la paga

soc Che ci fai tu sul tettostrep laquoAerostatizzo e me ne sto qui a scrutare il soleraquo

soc Povero me Sto per sofocare strep Chi vi ha insegnato a bestemmiare gli degravei e a curiosare il corso della luna Dagli addosso forza

picchia Per un sacco di ragioni ndash prima di tutto come sai per lrsquoempietagrave verso gli degraveiTrad A Grilli

confronti

1 Dopo aver riletto Apologia 18d ( p 19) verifca seil ritratto di Socrate ligrave proposto coincide con quellofatto da Aristofane Sottolinea in un elaborato di max10 righe similitudini e differenze

2 Rintraccia nellrsquoultima parte del brano aristofaneo glielementi che testimoniano come lrsquoidea di sbarazzarsi

ldquolegalmenterdquo di Socrate era presente ad Atene intempi di molto precedenti lrsquoeffettivo processo al flosofo

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T3 Il sapere di Socrate 20c-21d

Cherefonte un allievo di Socrate domanda allrsquooracolo diDelf se crsquoegrave qualcuno piugrave sapiente del maestro egrave una do-manda provocatoria ma imprevedibilmente lrsquooracolo ri-sponde di no Quando Cherefonte gli riferisce la risposta

ricevuta Socrate rimane turbato e comincia a interrogaregli uomini politici per dimostrare che lrsquooracolo egrave in errore( Progetto Letterature pp 81 ss)

[20c] ῾Υπολάβοι ἂν οὖν τις ὑμῶν ἴσως laquoἈλλ᾿ ὦ Σώκρατες τὸ σὸν τί ἐστι πρᾶγμαΠόθεν αἱ διαβολαί σοι αὗται γεγονασιν Οὐ γὰρ δήπου σοῦ γε οὐδὲν τῶν ἄλλωνπεριττότερον πραγματευομένου ἔπειτα τοσαύτη φήμη τε καὶ λόγος γέγονεν εἰμή τι ἔπραττες ἀλλοῖον ἢ οἱ πολλοί Λέγε οὖν ἡμῖν τί ἐστιν ἵνα μὴ ἡμεῖς περὶ σοῦαὐτοσχεδιάζωμενraquo [20d] Ταυτί μοι δοκεῖ δίκαια λέγειν ὁ λέγων κἀγὼ ὑμῖνπειράσομαι ἀποδεῖξαι τί ποτ᾿ ἐστὶν τοῦτο ὃ ἐμοὶ πεποίηκεν τό τε ὄνομα καὶ τὴν

διαβολήν Ἀκούετε δή Καὶ ἴσως μὲν δόξω τισὶν ὑμῶν παίζειν εὖ μέντοι ἴστεπᾶσαν ὑμῖν τὴν ἀλήθειαν ἐρῶ ᾽Εγὼ γάρ ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι δι᾿ οὐδὲν ἀλλ᾿ ἢδιὰ σοφίαν τινὰ τοῦτο τὸ ὄνομα ἔσχηκα Ποίαν δὴ σοφίαν ταύτηνἭπερ ἐστὶνἴσως ἀνθρωπίνη σοφία τῷ ὄντι γὰρ κινδυνεύω ταύτην εἶναι σοφός [20e]Οὗτοι

δὲ τάχ᾿ ἄν οὓς ἄρτι ἔλεγον μείζω τινὰ ἢ κατ᾿ ἄνθρωπον σοφίαν σοφοὶ εἶεν ἢοὐκ ἔχω τί λέγω οὐ γὰρ δὴ ἔγωγε αὐτὴν ἐπίσταμαι ἀλλ᾿ ὅστις φησὶ ψεύδεταί τεκαὶ ἐπὶ διαβολῇ τῇ ἐμῇ λέγει Καί μοι ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι μὴ θορυβήσητε μηδ᾿ἐὰν δόξω τι ὑμῖν μέγα λέγειν οὐ γὰρ ἐμὸν ἐρῶ τὸν λόγον ὃν ἂν λέγω ἀλλ᾿ εἰςἀξιόχρεων ὑμῖν τὸν λέγοντα ἀνοίσω Τῆς γὰρ ἐμῆς εἰ δή τίς ἐστιν σοφία καὶ οἵα

20c Ὑπολάβοι ἴσως ldquoForse qualcu-no di voi potrebbe intervenirerdquo Socrateha ricordato ancora una volta come sonocorse su di lui calunnie strane del tipo diquelle di cui si dice nella commedia diAristofane e ha afermato vigorosamen-te che esse non sono vere come non egrave ve-ro che egli si sia proposto di istruire altriQuando ha sentito un cittadino che siproponeva di afdare il proprio fglio aun maestro di sapere ha sempre pensatoquanto sarebbe stato bello per lui cono-scere quella dottrina ma purtroppo eglinon sa nulla di simile Qualcuno perogravepotrebbe a questo punto chiedergli co-me mai hanno potuto avere origine que-ste strane calunnie | τὸ σὸνhellipπρᾶγμαldquoche egrave che tu fairdquo | οὐ γὰρ δήπου hellipγέγονεν ldquocerto un simile giro di chiac-chiere (τοσαύτη φήμη τε καὶ λόγος) nonsi egrave certo prodotto (οὐhellip γέγονεν) men-tre tu non facevi nulla di strano (σοῦhellipοὐδὲνhellip περιττότερον πραγματευομέ-νου gen ass) rispetto agli altrirdquo περιτ-τός ldquosuperfuordquo passa facilmente allrsquoideadi ldquostranordquo ldquostraordinariordquo e il suo com-parativo (περιττότερον) egrave determinatodal secondo termine di paragone τῶνἄλλων il senso viene cosigrave completato dauna protasi di periodo ipotetico dellrsquoir-realtagrave εἰ μή τι πολλοί ldquose tu non fa-cessi nulla di diferente da quello che fa

la genterdquo οἱ πολλοί ldquoi piugraverdquo indica qui lamaggioranza della gente la gente comu-ne che non fa nulla di strano | ἵνα μὴ αὐτοσχεδιάζωμεν ldquopercheacute noi nonci mettiamo ad inventarerdquo ldquopercheacute nonsiamo costretti ad inventarerdquo20d Ταυτί λέγων ldquoChi dice questo(ταυτί) mi sembra che dica il giustordquoταυτί egrave marcato dallo iota ldquodeitticordquoche attira lrsquoattenzione | τό τε ὄνομα διαβολήν ldquosia il nome sia la calun-niardquo il nome egrave di essere σοφός la calun-nia si riferisce alle dottrine che gli veni-vano attribuite | Καὶ ἴσως παίζεινldquoE forse ad alcuni di voi sembreragrave che ioscherzirdquo questa asserzione vuole marca-re per contrasto la serietagrave di ciograve che So-crate sta per dire e che sottolineeragrave conεὖ μέντοι ἴστε | δόξω videbor il ver-bo δοκέω come il lt videor ha costru-zione personale | Ἐγὼ γάρ ἔσχηκαldquoIo infatti o cittadini di Atene non hoquesto nome se non per una sorta di sa-pienza (διὰ σοφίαν τινά)rdquo lrsquoafermazio-ne egrave ancora solenne se anche temperatada una sfumatura di indeterminazione(τινά) Socrate sta preparando un veroe proprio colpo di scena quando do-po aver negato in ogni modo di esser sa-piente e aver defnito calunniosa questavoce faragrave proclamare la propria sapien-za proprio dal dio di Delf ἔσχηκα perf

resultativo di ἔχω | Ἥπερ σοφία lanuova defnizione di sapienza egrave tuttaviachiaramente condizionata dallrsquoaggetti-vo ἀνθρωπίνη e prospettata problema-ticamente ancora da ἴσως come dallrsquoe-spressione tipica κινδυνεύω σοφόςldquoin questa crsquoegrave rischio (κινδυνεύω) cheio sia sapienterdquo20e Οὗτοι εἶεν ldquoCostoro forse deiquali dicevo poco fa potrebbero esseresapienti (ἄν σοφοὶ εἶεν) di una sapien-za superiore alla misura umana (μείζω ἄνθρωπον)rdquo questa defnizione chiara-mente ironica esclude da qualsiasi di-scorso la cosiddetta σοφία degli avver-sari di Socrate | ἢ οὐκ λέγω ldquoo nonso che direrdquo una defnizione alternativasarebbe certo piugrave chiaramente critica eSocrate preferisce dichiararsi incapace diesprimersi | οὐ γὰρ ἐπίσταμαι iniziail grande tema socratico del ldquonon sapererdquo| ἐπὶ διαβολῇ λέγει ldquoparla per calun-niarmirdquo ἐπὶ διαβολῇ τῇ ἐμῇ egrave compl difne | μηδ᾿ ἐὰν λέγειν ldquonemmeno sevi sembri che io dica qualcosa di moltogranderdquo τι μέγα cosigrave indeterminatopreannuncia una notizia straordinaria| λέγειν λόγον λέγω la seriepreannunciaἀξιώχρεων τὸν λέγοντα ldquoco-lui che parla degno della vostra conside-razionerdquo nominato alla fne del periodoldquoil dio di Delfrdquo

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μάρτυρα ὑμῖν παρέξομαι τὸν θεὸν τὸν ἐν ΔελφοῖςΧαιρεφῶντα γὰρ ἴστε πουΟὗτος[21a] ἐμός τε ἑταῖρος ἦν ἐκ νέου καὶ ὑμῶν τῷ πλήθει ἑταῖρός τε καὶ συνέφυγε τὴν

φυγὴν ταύτην καὶ μεθ᾿ ὑμῶν κατῆλθε Καὶ ἴστε δὴ οἷος ἦν Χαιρεφῶν ὡς σφοδρὸςἐφ᾿ ὅτι ὁρμήσειενΚαὶ δή ποτε καὶ εἰς Δελφοὺς ἐλθὼν ἐτόλμησε τοῦτο μαντεύσασθαιndash καί ὅπερ λέγω μὴ θορυβεῖτεὦ ἄνδρες ndash ἤρετο γὰρ δὴ εἴ τις ἐμοῦ εἴη σοφώτεροςἈνεῖλεν οὖν ἡ Πυθία μηδένα σοφώτερον εἶναι Καὶ τούτων πέρι ὁ ἀδελφὸς ὑμῖναὐτοῦ οὑτοσὶ μαρτυρήσει ἐπειδὴ ἐκεῖνος τετελεύτηκεν [21b] Σκέψασθε δὴ ὧν

ἕνεκα ταῦτα λέγω μέλλω γὰρ ὑμᾶς διδάξειν ὅθεν μοι ἡ διαβολὴ γέγονεν Ταῦτα γὰρἐγὼ ἀκούσας ἐνεθυμούμην οὑτωσί laquoΤί ποτε λέγει ὁ θεός καὶ τί ποτε αἰνίττεταιἘγὼ γὰρ δὴ οὔτε μέγα οὔτε σμικρὸν σύνοιδα ἐμαυτῷ σοφὸς ὤν τί οὖν ποτε λέγει

φάσκων ἐμὲ σοφώτατον εἶναι Οὐ γὰρ δήπου ψεύδεταί γε οὐ γὰρ θέμις αὐτῷraquoΚαὶ πολὺν μὲν χρόνον ἠπόρουν τί ποτε λέγει ἔπειτα μόγις πάνυ ἐπὶ ζήτησιν αὐτοῦ

τοιαύτην τινὰ ἐτραπόμην ῏Ηλθον ἐπί τινα τῶν δοκούντων σοφῶν εἶναι [21c] ὡς

ἐνταῦθα εἴπερ που ἐλέγξων τὸ μαντεῖον καὶ ἀποφανῶν τῷ χρησμῷ ὅτι laquoΟὑτοσὶἐμοῦ σοφώτερός ἐστι σὺ δ᾿ ἐμὲ ἔφησθαraquo Διασκοπῶν οὖν τοῦτον ndash ὀνόματι γὰροὐδὲν δέομαι λέγειν ἦν δέ τις τῶν πολιτικῶν πρὸς ὃν ἐγὼ σκοπῶν τοιοῦτόν τι ἔπαθονὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι καὶ διαλεγόμενος αὐτῷ ndash ἔδοξέ μοι οὗτος ὁ ἀνὴρ δοκεῖν μὲνεἶναι σοφὸς ἄλλοις τε πολλοῖς ἀνθρώποις καὶ μάλιστα ἑαυτῷ εἶναι δ᾿ οὔ κἄπειταἐπειρώμην αὐτῷ δεικνύναι ὅτι οἴοιτο μὲν εἶναι σοφός εἴη δ᾿ οὔ ᾽Εντεῦθεν οὖντούτῳ τε ἀπηχθόμην καὶ πολλοῖς τῶν παρόντων [21d] πρὸς ἐμαυτὸν δ᾿ οὖν ἀπιὼν

ἐλογιζόμην ὅτι τούτου μὲν τοῦ ἀνθρώπου ἐγὼ σοφώτερός εἰμι κινδυνεύει μὲν γὰρ

21a ἐκ νέου ldquofin da giovanerdquo segueuna breve caratterizzazione del personag-gio Cherefonte amico e discepolodi Socrate (presentato con lui nelle Nu-vole aristofanee) fu esiliato nel 404 aCcon i democratici (συνέφυγε ταύτην) erientrograve ad Atene insieme a Trasibulo (καὶ κατῆλθε) nel 399 aC era giagrave morto| τὴνφυγὴν ταύτην acc dellrsquooggetto in-terno connesso al verbo (συνέφυγε) perfgura etymologica | ὡς σφοδρὸς ὁρ-μήσειεν ldquocome era impetuoso a qualsiasicosa si accingesserdquo ὡς introduce una in-terr indiretta dipendente da ἴστε ripren-dendo οἷος ἦν per specifcarne il senso| ὅπερ λέγω ldquocome vi dicordquo lett ldquola co-sa che vi dicordquo egrave una forma colloquialeper invitare il suo pubblico a non rumo-reggiare ma mentre prima Socrate ave-va detto μὴ θορυβήσητε cong aor oradice μὴ θορυβεῖτε come se la gente aves-se giagrave cominciato a far rumore ed eglila pregasse di ldquonon continuare a far ru-morerdquo | ἀνεῖλεν ldquorisposerdquo da ἀναιρέωverbo tecnico del responso dellrsquooracolo| τούτων πέρι = περὶ τούτων lrsquoanastro-fe tipico costrutto del discorso poetico egravemarcata dalla ritrazione dellrsquoaccento (ba-ritonesi)21b ὧν ἕνεκα ldquoper quali ragionirdquo pernecessitagrave non per vanagloria Socrate haraccontato ai giudici il responso straor-dinario che lrsquooracolo ha dato su di lui a

Cherefonte | Ταῦτα οὑτωσί ldquoDo-po aver udito quel responso (ταῦτα) ioragionai in questo modordquo lrsquoimperfet-to ἐνεθυμούμην vuol seguire il flo dellerifessioni di Socrate esposte di seguito| τί ποτε αἰνίττεται ldquoche cosa vuole na-scondere sotto lrsquoenigmardquo tipico dellrsquoe-nigma egrave infatti un enunciato in apparen-za assurdo che vuole obbligare a rifette-re per trovare il signifcato riposto | οὔτεμέγα οὔτε σμικρόν ldquoneacute molto neacute pocordquoacc di relazione | σύνοιδα ὤν il ver-bo regge il part predic | Οὐ ψεύδεταίγε nel suo smarrimento Socrate ha unasola certezza che lrsquooracolo ldquocertamen-te non menterdquo percheacute non puograve | πολὺν ἠπόρουν insieme al complemento didurata lrsquoimperfetto descrittivo continuaa rappresentarci le rifessioni imbarazza-te di Socrate che alla fne contro voglia(μόγις) si decide a ricercare il senso delresponso | τῶν δοκούντων εἶναι ldquodiquelli che avevano fama di essere sapien-tirdquo il gen σοφῶν nome del predicato egraveattratto da τῶν δοκούντων21c ὡς ἐνταῦθα τὸ μαντεῖον ldquopen-sando che (ὡς) in questo (ἐνταῦθα) avreifinalmente (εἴπερ που) confutato lrsquoo-racolordquo εἴπερ που signifca lett ldquose maiin qualche puntordquo | Διασκοπῶν οὖντοῦτον ldquomentre dunque esaminavo co-stuirdquo la frase si interrompe come se qual-cuno avesse chiesto a Socrate il nome

dellrsquointerrogato ed egli approfttasse perdire che non intende nominarlo ma cheera un politico importante Qualcuno si egravechiesto se per caso non si trattasse di Ani-to che efettivamente in giovinezza ebbequalche contatto con Socrate ma Anitosarebbe un falso bersaglio Socrate nonintende tanto attaccare il suo accusatorequanto mettere in evidenza lrsquoignoran-za dei politici | ὀνόματι λέγειν ldquononoccorre chiamarlo per nomerdquo ὀνόματι egravedat strumentale | ἦν δέ τις ἔπαθονldquoma era uno dei nostri uomini politiciquello esaminando il quale feci una si-mile esperienzardquo cioegrave ldquoquello che allorainterrogavo e con cui rdquo | ἔδοξέ μοι ἑαυτῷ ldquomi sembrograve che questrsquouomo sem-brasse esser sapiente sia a molti altri uomi-ni sia soprattutto a se stessordquo il politico egravela prima vittima della sua presunzione disapere Socrate tenta quindi di dimostrar-gli (ἐπειρώμην αὐτῷ δεικνύναι) che cre-deva di esser sapiente ma non lo era (ὅτιοἴοιτο εἴη δ᾿ οὔ) | ᾽Εντεῦθεν παρό-ντων ldquoda quel momento io venni in odio(ἀπηχθόμην) a costui e a molti dei presen-tirdquo il risentimento del politico del qualeaveva dimostrato lrsquoignoranza fu dunquelrsquoinizio delle molte antipatie cui andograve in-contro Socrate21d πρὸς ἐμαυτὸν ἐλογιζόμηνldquomentre me ne andavo ragionavo tra mee merdquo | κινδυνεύει εἰδέναι ldquoegrave dun-

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[20c] Forse qualcuno di voi potrebbe prendere la parola per dirmi laquoMa allora So-crate di cosrsquoegrave che ti occupi Da dove sono venute quelle calunnie sul tuo contoPercheacute poi se tu non facevi niente di straordinario rispetto agli altri non nasceva-no tante voci e dicerie ndash se non facevi insomma nulla di diverso da quel che fannoi piugrave ndash Dicci cosrsquoegrave percheacute non vogliamo improvvisare un giudizio sul tuo contoraquo[20d] Chi dice cosigrave pare dire giusto e io cercherograve di mostrarvi da dove sian partite famae calunnia insiemeState a sentire A qualcuno di voi forse sembreragrave che io scherzi sappiate bene perograve che vidirograve tutta la veritagrave Percheacute io Ateniesi per nientrsquoaltro che per una forma di sapienza misono guadagnato questa fama Quale sapienza Certo una sapienza umana Difatti egrave inquesta che forse io sono sapiente [20e] E costoro di cui parlavo poco fa saranno certosapienti di una sapienza superiore a quella umana oppure non so che dire io almenonon la conosco e chi lo aferma mente e parla per denigrarmiE voi Ateniesi non protestate contro di me neppure se vi pare che io parli con presun-zione percheacute non saragrave mio il discorso che vi faccio bensigrave devo riferirne la paternitagrave achi guadagna la vostra fducia Della mia sapienza se pure ce nrsquoegrave una e di che natura siachiamo a testimone per voi il dio di DelfCherefonte lo conoscete certamente [21a] Fu mio compagno fn da giovane E fu com-pagno vostro di partito e con voi visse questrsquoesilio e con voi rientrograve E sapete anche cheuomo fosse Cherefonte quanto fosse impetuoso in ogni sua iniziativa Cosigrave un giornoandograve a Delf ed ebbe lrsquoaudacia di chiedere questo allrsquooracolo ndash e voi signori vi pregonon interrompete ndash gli chiese infatti se crsquoera qualcuno piugrave sapiente di me E la Pizia ri-spose che di piugrave sapiente di me non crsquoera nessuno Ma di questa circostanza vi saragrave testi-mone ndash egrave qui presente ndash il fratello di Cherefonte percheacute questi egrave morto[21b] Guardate ora la ragione di queste mie parole percheacute intendo dirvi lrsquoorigine dellacalunnia contro la mia persona Al sentire il responso rifettevo in questo modo laquoCosamai intende il dio a cosa allude Percheacute io per parte mia non sono convinto neacute tantoneacute poco della mia sapienza cosa intende mai quando dice che io sono tanto sapientePercheacute non mente il dio ndash non puograve mentire ndashraquoPer molto tempo non riuscii a cogliere il senso ma poi e certo con fatica mi mi-si a ricercarlo in questo modo Mi recai da uno di quelli che hanno fama di sapienti[21c] e pensavo che cosigrave avrei in qualche modo confutato lrsquooracolo e avrei risposto al va-ticinio laquoEgrave questi piugrave sapiente di me mentre tu egrave di me che hai parlatoraquo Mentre esami-navo attentamente questrsquouomo ndash non occorre che ve ne dica il nome percheacute era un poli-tico il personaggio con il quale tra indagini e discorsi feci questa esperienza Ateniesi ndash

ἡμῶν οὐδέτερος οὐδὲν καλὸν κἀγαθὸν εἰδέναι ἀλλ᾿ οὗτος μὲν οἴεταί τι εἰδέναι οὐκεἰδώς ἐγὼ δέ ὥσπερ οὖν οὐκ οἶδα οὐδὲ οἴομαι ἔοικα γοῦν τούτου γε σμικρῷ τινι

αὐτῷ τούτῳ σοφώτερος εἶναι ὅτι ἃ μὴ οἶδα οὐδὲ οἴομαι εἰδέναι ᾽Εντεῦθεν ἐπ᾿ ἄλλονᾖα τῶν ἐκείνου δοκούντων σοφωτέρων εἶναι καί μοι ταὐτὰ ταῦτα ἔδοξε καὶ ἐνταῦθακἀκείνῳ καὶ ἄλλοις πολλοῖς ἀπηχθόμην

que possibile (κινδυνεύει) che nessu-no di noi due sappia nulla di bello neacute dibuonordquo la progressione nelle verifcheegrave sempre marcata dallrsquoincertezza e dalrischio (κινδυνεύει) fncheacute si raggiun-ge sia pure in via di probabilitagrave lrsquounica

acquisizione nel senso di sapere di nonsapere | ἔοικα εἰδέναι ldquomi sembradunque di essere piugrave saggio di costui(τούτου σοφώτερος εἶναι) proprioper questo piccolo vantaggio (σμικρῷτινι αὐτῷ τούτῳ) per il fatto che ciograve che

non so non credo nemmeno di saperlordquo| ᾽Εντεῦθεν ᾖα ldquoQuindi mi rivolsia un altrordquo ᾖα egrave impf ind di εἶμι ldquoan-darerdquo E anche questa nuova intervista siconcluse con uno scacco dellrsquointerlocu-tore di Socrate

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mi sembrograve che questrsquouomo apparisse sapiente agli occhi tra gli altri soprattut-to di se stesso ma che in realtagrave non lo fosse E allora mi provai a dimostrargli

che riteneva di essere sapiente ma che non lo era Ne risultograve dunque che melo feci nemico e con lui mi inimicai molti dei presenti [21d] Ma fra me eme andandomene via ragionavo che io ero piugrave sapiente di questrsquouomopercheacute forse nessuno di noi due conosceva qualcosa di bello e di buonoma lui riteneva di sapere ndash e non sapeva ndash mentre io come non so cosigravenon penso neppure di sapere mi pareva perciograve di essere piugrave sapiente dilui proprio in questo piccolo particolare e cioegrave che le cose che non sonon penso neanche di saperle Poi mi recai da un altro che aveva famadi essere piugrave sapiente dellrsquoaltro e ne ricavai unrsquoimpressione identica ndash ecosigrave mi attirai lrsquoodio suo e di molti altri

Trad E Avezzugrave

analisi del testo

Tra stranezza e saggezza Socrate continua la sua di-fesa ipotizzando che gli venga chiesto quale suo stranocomportamento sia stato allrsquoorigine delle calunnie che lohanno travolto Lrsquoobiezione ndash secondo un uso comunenel greco ndash viene introdotta dopo la pausa da ἴσως ac-compagnato dallrsquoottativo potenziale di un verbo di ldquodirerdquoldquointerrompererdquo ldquomeravigliarsirdquo e da τις o equivalente delsoggetto (cf 20c) Nella obiezione e nella replica di Socra-te va sottolineata la ricorrenza di due terminiIl primo egrave περιττότερον (20c) composto con il prefssoπερί ha in seacute lrsquoidea del sopra dellrsquooltre la misura quindicome nel nostro passo dello straordinario dello stranoLa stranezza lrsquoἀτοπία di Socrate egrave peraltro un motivo

topico legato alla piugrave generale considerazione che la suavita non puograve essere paragonata a nessuna altra esistenzanon ha precedenti come ben si legge in Symp 221c Al-cibiade nellrsquoelogio del suo maestro sostiene che se conAchille puograve essere messo a confronto Brasida con Nesto-re Antenore con altri Pericle Socrate invece non egrave raf-frontabile con nessuno neacute fra gli antichi neacute fra i moderniIl secondo termine egrave σοφία (20d) Socrate dice di doverefama e calunnie a una forma di sapienza che possiede-rebbe Lrsquouso di τις (διὰ σοφίαν τινά) comunque attenuail valore del sostantivo σοφία poicheacute la sapienza comepossesso stabile non egrave prerogativa umana per lrsquouomoinfatti esiste solo lrsquoamore mai completamente appagatoper essa (da qui φιλοσοφία) La sapienza di Socrate nonegrave la sapienza positiva di chi tanto sa ma rappresenta da

un lato la consapevolezza dellrsquoinconsistenza delle opi-

nioni dallrsquoaltro lrsquoesigenza di andare sempre a fondo nellecose al di lagrave delle apparenzeAltrove per esempio in Simposio 177d Socrate sosterragraveinvece di sapere qualcosa nellrsquoambito delle cose drsquoamo-re (οὐδὲν φημὶ ἄλλο ἐπίστασθαι ἢ τὰ ἐρωτικά) Ci sareb-be quindi un dato positivo di conoscenza da cui partire eproprio lrsquoamore sarebbe la fonte che permette a Socra-te di apportare un benefcio agli altri Sottile dunque nelpasso del Simposio egrave lrsquoironia del flosofo egli non sa nullase non ciograve che riguarda lrsquoamore quindi in realtagrave conoscetutto dato che Eros egrave quella forza che porta alla piugrave altavetta del sapere

Moduli stilistici Nel brano egrave da evidenziare lrsquoobiezionedi un ipotetico interlocutore secondo un modulo tipicodellrsquooratoria giudiziaria allitterazione e figura etymolo-

gica presenti in Ταυτί μοι δοκεῖ δίκαια λέγειν ὁ λέγων(20d) ndash insieme allo iota ldquodeitticordquo di ταυτί proprio del lin-guaggio drammatico e oratorio ndash contribuiscono a sottoli-neare il credito che si attribuisce a tale obiezione in quan-to elemento signifcativo per il procedere del discorso didifesaSono da segnalare nel passo anche le espressioni del les-

sico colloquiale (τὸ σὸν τί ἐστι πρᾶγμα in 20c) e i fre-quenti richiami al destinatario per tenerne desta lrsquoat-tenzione (ἀκούετε in 20d ἴστε in 20d 20e e 21a μὴθορυβήσητε in 20e)

Statuetta raffgurante Socrate II secolo aC Londra British Museum

La statuetta raffgurante Socrate in chitone egrave un piccolo gioiello dellrsquoarte ellenisticaproveniente da Alessandria drsquoEgitto Il manufatto in marmo bianco egrave alto appena 27 cmma presenta le caratteristiche della grande statuaria Il volto egrave ripreso dal ritratto di Lisippodi cui egrave rimasta una copia di epoca romana conservata al Louvre ( p 115) La fattura egravepregevole raffnatissimi sono la resa dei lineamenti e dei riccioli della barba e il trattamentodel panneggio del mantello che copre le spalle e il ventre del flosofo e che ricade inmorbide pieghe sul suo corpo ritratto come quello di un atleta

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T4 Il congedo 40c-42a

LrsquoApologia platonica contiene ancora una sezione in cuiSocrate prende congedo dai suoi giudici da quelli cheavevano votato per la sua condanna a morte come daglialtri Rivolto a questi ultimi egli spiega che sicuramente

quanto gli egrave accaduto egrave destinato a essere per lui un benee cerca di fornirne la dimostrazione ( Progetto Lette-

rature pp 81 ss)

[40c] ᾿Εννοήσωμεν δὲ καὶ τῇδεὡς πολλὴ ἐλπίς ἐστιν ἀγαθὸν

αὐτὸ εἶναι Δυοῖν γὰρ θάτερόν ἐστιν τὸ τεθνάναι ἢ γὰρ

οἷον μηδὲν εἶναι μηδὲ αἴσθησιν μηδεμίαν μηδενὸς ἔχειν

τὸν τεθνεῶτα ἢ κατὰ τὰ λεγόμενα μεταβολή τις τυγχάνει οὖσα καὶ μετοίκησις τῇψυχῇ τοῦ τόπου τοῦ ἐνθένδε εἰς ἄλλον τόπον Καὶ εἴτε δὴ μηδεμία αἴσθησίς ἐστινἀλλ᾿ [40d] οἷον ὕπνος ἐπειδάν τις καθεύδων μηδ᾿ ὄναρ μηδὲν ὁρᾷ θαυμάσιονκέρδος ἂν εἴη ὁ θάνατος ndash ἐγὼ γὰρ ἂν οἶμαι εἴ τινα ἐκλεξάμενον δέοι ταύτην τὴννύκτα ἐν ᾗ οὕτω κατέδαρθεν ὥστε μηδὲ ὄναρ ἰδεῖν καὶ τὰς ἄλλας νύκτας τε καὶἡμέρας τὰς τοῦ βίου τοῦ ἑαυτοῦ ἀντιπαραθέντα ταύτῃ τῇ νυκτὶ δέοι σκεψάμενον

εἰπεῖν πόσας ἄμεινον καὶ ἥδιον ἡμέρας καὶ νύκτας ταύτης τῆς νυκτὸς βεβίωκεν ἐν

τῷ ἑαυτοῦ βίῳ οἶμαι ἂν μὴ ὅτι ἰδιώτην τινά ἀλλὰ τὸν μέγαν βασιλέα εὐαριθμήτουςἂν εὑρεῖν αὐτὸν ταύτας πρὸς τὰς ἄλλας ἡμέρας καὶ νύκτας ndash [40e] εἰ οὖν τοιοῦτον

ὁ θάνατός ἐστιν κέρδος ἔγωγε λέγω καὶ γὰρ οὐδὲν πλείων ὁ πᾶς χρόνος φαίνεταιοὕτω δὴ εἶναι ἢ μία νύξ Εἰ δ᾿ αὖ οἷον ἀποδημῆσαί ἐστιν ὁ θάνατος ἐνθένδε εἰς

ἄλλον τόπον καὶ ἀληθῆ ἐστιν τὰ λεγόμενα ὡς ἄρα ἐκεῖ εἰσι πάντες οἱ τεθνεῶτεςτί μεῖζον ἀγαθὸν τούτου εἴη ἄν ὦ ἄνδρες δικασταί Εἰ γάρ τις ἀφικόμενος εἰς

Ἅιδου [41a] ἀπαλλαγεὶς τουτωνὶ τῶν φασκόντων δικαστῶν εἶναι εὑρήσει τοὺς

40c Ἐννοήσωμεν εἶναι ldquoRifettiamoanche da questo punto di vista (καὶ τῇδε)che ho molti motivi per sperare che essasia un benerdquo ἐννοήσωμεν cong esorta-tivo τῇδε avverbio di modo il punto divista che Socrate sta per esporre | Δυοῖν τεθνεῶτα ldquoDi due cose una θάτερον)egrave il morire o egrave come se il morto (τὸντεθνεῶτα) non sia piugrave nulla e non abbiaalcuna percezione di nullardquoθάτερον= τὸἕτερον ldquouna delle due coserdquo alterum τὸντεθνεῶτα egrave meglio intenderlo come soggsia di μηδὲν εἶναι sia di ἔχειν μηδεμίανμηδενός poliptoto | ἢ κατὰ τόπον ldquoosecondo quanto si dice egrave (τυγχάνει οὖσα)una trasformazione e una trasmigrazio-ne per lrsquoanima da questo luogo quaggiugrave(τοῦ ἐνθένδε) in un altro luogordquo κατὰ τὰλεγόμενα cosigrave dicevano soprattutto or-fici e pitagorici Lrsquoalternativa che quiSocrate prospetta costituisce indubbia-mente una posizione diversa da quella chepoi saragrave esposta per bocca dello stessoSocrate nel Fedone dove lrsquoimmortalitagravedellrsquoanima egrave una certezza luminosa | Καὶεἴτε ldquoE serdquo introduce un periodo ipote-tico misto la cui apodosi egrave θαυμάσιονκέρδος ἂν εἴη ὁ θάνατος ed egrave ripresa in40e da εἰ οὖν κέρδος ἔγωγε λέγω40d ἐπειδάν ὁρᾷ ldquoquando uno dor-

mendo non fa nemmeno un sognordquo inprospettiva eventuale con ἄν di ἐπειδάνe il cong ὁρᾷ il greco dice ὁρᾶν ὕπνονldquovedere un sognordquo dove lrsquoitaliano usa unverbo assai piugrave generico ldquofare un sognordquo| θαυμάσιον ὁ θάνατος ldquola morte sa-rebbe un proftto meravigliosordquo apodosidella possibilitagrave dove κέρδος egrave terminedel linguaggio commerciale propr ldquogua-dagnordquo | εἴ τινα βίῳ ldquose bisognasseche uno dopo aver scelto (ἐκλεξάμενον)questa ταύτην) notte in cui (ἐν ᾗ) ha dor-mito cosigrave da non fare alcun sogno e con-frontando (ἀντιπαραθέντα) con questanotte le altre notti e giorni della sua vitadovesse dire rifettendo (σκεψάμενον)quanti giorni e quante notti ha vissutomeglio e piugrave piacevolmente di questanotte nella sua vitardquo ταύτην costituisceprolessi rispetto al relativo ἐν ᾗ che segue| οἶμαι νύκτας ldquoio credo che non soloun privato cittadino (ἰδιώτην τινα) mail Gran Re potrebbe trovare (ἂν εὑρεῖν)ben poche (εὐαριθμήτους) queste not-ti in relazione agli altri giorni e nottirdquoοἶμαι annunciato dapprima come inci-so ritorna con ben altro peso come pro-posizione principale a reggere lrsquoinfnitoἂν εὑρεῖν40e εἰ οὖν λέγω ldquose dunque la

morte egrave una cosa di questo genere(τοιοῦτον) io certo (ἔγωγε) lo chiamoun vantaggiordquo ritorna insistente il ter-mine fnanziario κέρδος ἔγωγε ldquoio perconto miordquo il γε limitativo sottolinea ilpunto di vista di chi sta parlando | οὐ-δὲν πλείων ldquoper nulla maggiorerdquo οὐδένegrave acc avverbiale di relazione | Εἰ δ᾿ αὖ εἴη ἄν ldquoSe poi la morte egrave come emi-grare (ἀποδημῆσαι) di qui in un altroluogo e sono veri i racconti che si fannoche sono lagrave tutti quelli che sono morti(οἱ τεθνεῶτες) quale bene maggiore diquesto potrebbe essercirdquo ritorna il temadellrsquoaldilagrave la protasi di primo tipo nonimplica realtagrave ma la prospettiva purnon dimostrata egrave presentata come at-traente e questo efetto Socrate intendeprodurre sui suoi ascoltatori | ἀφικό-μενος εἰς ῞Αιδου ldquogiungendo allrsquoAderdquoεἰς richiede normalmente lrsquoacc e per-ciograve giagrave gli antichi intendevano che fossesottinteso un acc come δόμον come nellt ventum erat ad Vestae sott templum41a ἀπαλλαγεὶς δικαστάς ldquoallon-tanandosi (ἀπαλλαγείς) da questi qui chepretendono (φασκόντων) essere giudi-ci troveragrave quelli che sono davvero giudi-cirdquo in questrsquoultima parte dellrsquoApologiainizia il tema che saragrave comune alla prima

dal testo alla parolap 33

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ὡς ἀληθῶς δικαστάς οἵπερ καὶ λέγονται ἐκεῖ δικάζειν Μίνως τε καὶ ῾Ραδάμανθυς

καὶ Αἰακὸς καὶ Τριπτόλεμος καὶ ἄλλοι ὅσοι τῶν ἡμιθέων δίκαιοι ἐγένοντο ἐν τῷ

ἑαυτῶν βίῳ ἆρα φαύλη ἂν εἴη ἡ ἀποδημία ῍Η αὖ ᾽Ορφεῖ συγγενέσθαι καὶ Μουσαίῳ

καὶ ῾Ησιόδῳ καὶ ῾Ομήρῳ ἐπὶ πόσῳ ἄν τις δέξαιτ᾿ ἂν ὑμῶν᾽Εγὼ μὲν γὰρ πολλάκις ἐθέλω τεθνάναι εἰ ταῦτ᾿ ἔστιν

ἀληθῆ ᾽Επεὶ [41b] ἔμοιγε καὶ αὐτῷ θαυμαστὴ ἂν εἴη ἡ

διατριβὴ αὐτόθι ὁπότε ἐντύχοιμι Παλαμήδει καὶ Αἴαντι τῷ

Τελαμῶνος καὶ εἴ τις ἄλλος τῶν παλαιῶν διὰ κρίσιν ἄδικον

τέθνηκεν ἀντιπαραβάλλοντι τὰ ἐμαυτοῦ πάθη πρὸς τὰ

ἐκείνων ndash ὡς ἐγὼ οἶμαι οὐκ ἂν ἀηδὲς εἴη ndash καὶ δὴ τὸ μέγιστον τοὺς ἐκεῖ ἐξετάζοντακαὶ ἐρευνῶντα ὥσπερ τοὺς ἐνταῦθα διάγειν τίς αὐτῶν σοφός ἐστιν καὶ τίς οἴεται μένἔστιν δ᾿ οὔ ᾽Επὶ πόσῳ δ᾿ ἄν τις ὦ ἄνδρες δικασταί δέξαιτο ἐξετάσαι τὸν ἐπὶ Τροίαν

ἀγαγόντα τὴν πολλὴν στρατιὰν [41c] ἢ ᾽Οδυσσέα ἢ Σίσυφον ἢ ἄλλους μυρίους ἄν

τις εἴποι καὶ ἄνδρας καὶ γυναῖκας οἷς ἐκεῖ διαλέγεσθαι καὶ συνεῖναι καὶ ἐξετάζειν

ἀμήχανον ἂν εἴη εὐδαιμονίαςΠάντως οὐ δήπου τούτου γε ἕνεκα οἱ ἐκεῖ ἀποκτείνουσι

τά τε γὰρ ἄλλα εὐδαιμονέστεροί εἰσιν οἱ ἐκεῖ τῶν ἐνθάδε καὶ ἤδη τὸν λοιπὸν χρόνον

ἀθάνατοί εἰσιν εἴπερ γε τὰ λεγόμενα ἀληθῆ

rifessione di Platone e degli altri socraticiquello del Giusto condannato esso egrave quimarcato dal poliptoto δικασταί δικασ-τῶν δικαστάς δικάζειν e dalla seriedei mitici giudici giusti dellrsquoaldilagrave in op-posizione a quelli ingiusti che hanno con-dannato a morte Socrate | οἵπερ καὶ EacuteΤριπτόλεμος ldquocoloro che si dice ammi-nistrino la giustizia Minosse Radaman-to Eaco e Trittolemordquo Radamantoe Minosse erano fgli di Zeus ed Europail primo fu re di Creta e stabiligrave le leggi chefurono imitate da molte cittagrave greche glisuccesse il fratello minore Minosse Ea-co fglio di Zeus e della ninfa Egina fu redellrsquoisola cui diede il nome di sua mogliee padre di Peleo e Telamone a questi che latradizione considerava i giudici dellrsquoAdePlatone aggiunge il re attico Trittolemoche aiutograve Demetra nella ricerca di Persefo-ne e ottenne da lei il dono del grano era as-sociato alle due dee nei misteri di Eleusi| ἄρα φαύλη ἀποδημία ldquosarebbe que-sto un mutamento di sede spregevolerdquoἄρα introduce una interr diretta retoricache suggerisce al destinatario una rispostanegativa φαύλη ldquoda pocordquo certo non sa-rebbe stata da poco la possibilitagrave di ottene-re una nuova vita presso i semidei che si di-stinsero in vita per la loro giustizia | ᾿Ορ-φεῖ Μουσαίῳ ldquostare insieme a Orfeoe a Museordquo gli esponenti mitici della let-teratura religiosa della tradizione orfcaaccostati qui ai fondatori della mitologiaclassica Omero ed Esiodo | ἐπὶ πόσῳ ὑμῶν ldquoper che prezzo non lo accetterebbeuno di voirdquo cioegrave ldquoquanto uno di voi sareb-be disposto a pagare per questordquo ogget-to di δέξαιτ(ο) egrave lrsquoinf συγγενέσθαι ldquostareinsieme ardquo | Ἐγὼμὲν ἀληθῆ ldquoIo infat-

ti sono disposto (ἐθέλω) a morire moltevolte se questi racconti sono verirdquo ἐθέλωesprime la disponibilitagrave ad adeguarsi allavolontagrave altrui o ad una situazione41b ἔμοιγε καὶ αὐτῷ ldquoper me in parti-colarerdquo | ὁπότε τέθνηκεν ldquoquando miimbattessi in Palamede o in Aiace fglio diTelamone o in quanti altri (εἴ τις ἄλλος)tra gli antichi sono morti per un giudizioingiustordquo εἴ τις ἄλλος questa locuzione sipresenta come una protasi di periodo ipo-tetico ma ha la funzione di una proposi-zione relativa ldquose qualcun altro morigrave rdquo =ldquotutti gli altri che morironordquo | Παλαμή-δει ldquoPalamederdquo Odisseo per nonandare a Troia fngeva di essere pazzo maPalamede scoprigrave il suo piano e lo costrin-se a partecipare alla spedizione Odisseosi vendicograve su di lui facendo nasconderenella tenda di Palamede dellrsquooro e una fal-sa lettera di Priamo cosigrave Palamede fu ac-cusato di tradimento e lapidato Questoargomento era svolto in varie tragedie diEschilo Sofocle ed Euripide | ΑἴαντιldquoAiacerdquo Aiace invece dopo la mor-te di Achille considerandosi il piugrave fortedei Greci dopo quello pretendeva che alui fossero attribuite le armi del mortoOdisseo riuscigrave con lrsquoastuzia a farle asse-gnare a seacute e Aiace per il dolore del tortosubigraveto impazzigrave e si uccise la vicenda erarappresentata in una trilogia perduta diEschilo e nellrsquoAiace di Sofocle che con-serviamo | ἀντιπαραβάλλοντι ldquocon-frontandordquo part congiunto con ἔμοιγε| καὶ δὴ ἔστιν δ᾿ οὔ ldquoe poi soprattut-to trascorrere il tempo (διάγειν) esami-nando ed interrogando (ἐξετάζοντα καὶἐρευνῶντα in acc percheacute concordano conil sogg sottinteso dellrsquoinfnitiva) quelli

di lagrave (τοὺς ἐκεῖ) come quelli di qua (τοὺςἐνταῦθα) chi di loro egrave sapiente e chi crededi esserlo ma non lo egraverdquo lrsquoinf διάγειν di-pende sintatticamente da ἐπὶ πόσῳ ἄν τιςδέξαιτ(ο)di 41a comeσυγγενέσθαι So-crate sarebbe felice di andare nellrsquoaldilagrave acontinuare la stessa opera che compiva inAtene di sollecitare ognuno a conoscerese stesso secondo il comando di Apollo| Ἐπὶ πόσῳ δ᾿ ἄν τις δέξαιτο ritornaemblematicamente la frase per far rifet-tere i destinatari | ἐξετάσαι στρατιάνldquodi interrogare colui che condusse a Troiail grande esercitordquo Agamennone che giagravenei poemi dagrave prova di presunzione e arro-ganza anzicheacute di σοφία41c ἢὈδυσσέα ἢΣίσυφον eroi dellrsquoa-stuzia e dellrsquoinganno queste che eranovirtugrave per lrsquoetica arcaica ripugnavano al-la moralitagrave di Socrate come a quella diPlatone | οἷς ἐκεῖ εὐδαιμονίας ldquoconi quali conversare lagrave e stare con loro e in-terrogarli sarebbe il colmo della felicitagraverdquoἀμήχανον εὐδαιμονίας ldquolrsquoimpossibilitagravedella felicitagraverdquo cioegrave una felicitagrave impossibilea esprimersi ἀμήχανος egrave ciograve per cui nonesistono μηχαναί ldquoartifcirdquo ed egrave quindiimpossibile | Πάντως ἀποκτείνουσιldquoIn ogni caso per questo motivo (τούτουἕνεκα) quelli di lagrave non mandano a mor-terdquo τούτου ἕνεκα per il fatto di discuteree di confutare quelli che credono di essersaggi senza esserlo quindi nel regno deimorti Socrate non avrebbe corso rischiodi esser condannato a morte Egli egrave giuntoa una tale serena luciditagrave che si permettedi ironizzare perfno sulla propria morte| τά τε γὰρ ἄλλα καί ldquosia nel resto sia ancherdquo | εἴπερ γε ἀληθῆ ldquose egrave verociograve che si raccontardquo ritorna lrsquoapparente

glossa

il verbo (ἐ)θέλω signifcaldquosono disposto ardquo secondovolontagrave di altri diversamenteda βούλομαι che signifcaldquovogliordquo di mia intenzione

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[40c] Consideriamo anche da questo lato il fatto che crsquoegrave molta speranza che il morire siaun bene In efetti una di queste due cose egrave il morire o egrave come un non essere nulla e chiegrave morto non ha piugrave alcuna sensazione di nulla oppure stando ad alcune cose che si tra-mandano egrave un mutamento e una migrazione dellrsquoanima da questo luogo che egrave quaggiugravead un altro luogo Ora se la morte egrave il non aver piugrave alcuna sensazione [40d] ma egravecome un sonno che si ha quando nel dormire non si vede piugrave nulla neppure in so-

Ἀλλὰ καὶ ὑμᾶς χρή ὦ ἄνδρες δικασταί εὐέλπιδας εἶναι πρὸς τὸν θάνατον καὶ ἕν τιτοῦτο διανοεῖσθαι ἀληθές [41d] ὅτι οὐκ ἔστιν ἀνδρὶ ἀγαθῷ κακὸν οὐδὲν οὔτε ζῶντι

οὔτε τελευτήσαντιοὐδὲ ἀμελεῖται ὑπὸ θεῶν τὰ τούτου πράγματα οὐδὲ τὰ ἐμὰ νῦνἀπὸτοῦ αὐτομάτου γέγονεν ἀλλά μοι δῆλόν ἐστι τοῦτο ὅτι ἤδη τεθνάναι καὶ ἀπηλλάχθαιπραγμάτωνβέλτιονἦνμοιΔιὰ τοῦτοκαὶ ἐμὲοὐδαμοῦἀπέτρεψεν τὸσημεῖονκαὶ ἔγωγετοῖς καταψηφισαμένοις μου καὶ τοῖς κατηγόροις οὐ πάνυ χαλεπαίνω Καίτοι οὐ ταύτῃτῇ διανοίᾳ κατεψηφίζοντό μου καὶ κατηγόρουν ἀλλ᾿ οἰόμενοι βλάπτειν [41e] τοῦτο

αὐτοῖς ἄξιον μέμφεσθαι Τοσόνδε μέντοι αὐτῶν δέομαι τοὺς ὑεῖς μου ἐπειδὰνἡβήσωσι τιμωρήσασθε ὦ ἄνδρες ταὐτὰ ταῦτα λυποῦντες ἅπερ ἐγὼ ὑμᾶς ἐλύπουνἐὰν ὑμῖν δοκῶσιν ἢ χρημάτων ἢ ἄλλου του πρότερον ἐπιμελεῖσθαι ἢ ἀρετῆς καὶ ἐὰνδοκῶσί τι εἶναι μηδὲν ὄντες ὀνειδίζετε αὐτοῖς ὥσπερ ἐγὼ ὑμῖν ὅτι οὐκ ἐπιμελοῦνταιὧν δεῖ καὶ οἴονταί τι εἶναι ὄντες οὐδενὸς ἄξιοιΚαὶ ἐὰν ταῦτα ποιῆτε δίκαια πεπονθὼςἐγὼ ἔσομαι ὑφ᾿ ὑμῶν αὐτός [42a] τε καὶ οἱ ὑεῖς Ἀλλὰ γὰρ ἤδη ὥρα ἀπιέναι ἐμοὶ μὲνἀποθανουμένῳ ὑμῖν δὲ βιωσομένοις ὁπότεροι δὲ ἡμῶν ἔρχονται ἐπὶ ἄμεινον πρᾶγμαἄδηλον παντὶ πλὴν ἢ τῷ θεῷ

riserva (εἴπερ γε) che riaferma in mododistaccato la certezza morale di Socrate| Ἀλλὰ καὶ θάνατον ldquoMa anche voicittadini giudici dovete essere fduciosi(εὐέλπιδας) riguardo alla morterdquo ha ini-zio cosigrave lrsquoultimo capitolo in tono di pe-rorazione quanto alla procedura giudi-ziaria non dovrebbe esserci luogo per unaperorazione giaccheacute la sentenza di morteegrave irrevocabile ma Socrate perora la cau-sa delle sue idee e vuole che quale che siala sorte delle anime dopo la morte i giu-dici che hanno avuto fducia in lui abbia-no chiara coscienza che lrsquouomo non deveesitare a seguire la voce del dio che parlanella sua coscienza41d ὅτι τελευτήσαντι ldquoche per lrsquouo-mo virtuoso non crsquoegrave alcun male neacute da vi-vo neacute da mortordquo la dichiarativa ha fun-zione epesegetica rispetto a ἕν τι τοῦτοmentre ζῶντι e τελευτήσαντι sono predi-cativi di ἀνδρὶ ἀγαθῷ | οὐδὲ τὰ ἐμὰ γέγονεν ldquoneacute le mie vicende (τὰ ἐμά) sonoavvenute a caso (ἀπὸ τοῦ αὐτομάτου)rdquo| τεθνάναι καὶ ἀπηλλάχθαι πραγμάτωνldquoesser morto ed essermi liberato dai fasti-dirdquo lrsquoidea egrave rappresentata da due infnitiperfetti (da θνῄσκω e ἀπαλλάσσω) nellaprospettiva di esser compiuta solo allorasi realizzeragrave ciograve che egrave meglio per Socrate

| ἐμὲ τὸ σημεῖον ldquoil segno non mi di-stolse per nullardquo il segno misterioso (τὸσημεῖον) che talvolta lo distoglieva dalcompiere unrsquoazione era quello che Socra-te chiamava il suo degravemone Socrate inter-preta ora la mancanza di quel segno comela conferma che per lui egrave stato meglio es-ser condannato dal tribunale | ἔγωγε χαλεπαίνω ldquoe io per conto mio (ἔγωγε)non me la prendo (χαλεπαίνω) con colo-ro che hanno votato per la mia condan-na (τοῖς καταψηφισαμένοις μου) neacute congli accusatorirdquo i verbi giudiziari compo-sti con κατα- si costruiscono con il genretto daκατα- (= ldquocontrordquo) della personaaccusata o condannata | Καίτοι ldquoEppu-rerdquo Socrate si ferma un attimo a rifettereche se anche gli accusatori e i giudici a luiostili non gli hanno fatto alcun male nonera questa la loro intenzione | οὐ ταύτῃτῇ διανοίᾳ ldquonon con questa intenzionerdquo41e τοῦτο μέμφεσθαι ldquodi questo egravegiustorimproverarlirdquo |Τοσόνδε δέομαιlett ldquoDi tanto io li pregordquo δέομαι conil gen della persona vale ldquopregarerdquo(oltre che talvolta ldquoaver bisogno dirdquo)mentre τοσόνδε anticipa lrsquoimperativo chesegue τιμωρήσασθε | ταὐτά ἐλύπουνldquoinfiggendo loro gli stessi fastidi che ioinfiggevo a voirdquo λυπέω ldquoafiggere unordquo

qui ripetuto in poliptoto egrave costruito conlrsquoacc della persona e lrsquoacc di relazionedella cosa con cui uno viene afitto nellatraduzione la carica semantica di λυπέωviene trasferita allrsquooggetto che in grecoegrave reso genericamente con il neutro | ἐὰνὑμῖν ἀρετῆς ldquonel caso che vi sembri(ἐὰν δοκῶσιν) che si diano pensiero o(ἤ) del denaro o (ἤ) di qualche altra cosaprima che (ἤ) della virtugraverdquo ἐὰν δοκῶσινegraveunaprotasidiperiodoipoteticodellrsquoeven-tualitagrave lacuiprotasiegravelrsquoimpτιμωρήσασθεi primi due ἤ sono disgiuntivi (lt aut)mentre il terzo introduce il secondotermine di paragone (lt quam) ἄλλουτου του egrave pron indefinito | οἴονταίτι ἄξιοι ldquoe credono di esser qualcosamentre non meritano nullardquo οὐδενός egravegen di stima | δίκαια ἔσομαι ldquoavrogravericevuto ciograve che egrave giustordquo πεπονθὼςἔσομαι egrave futuro perfetto dal tema diπάσχω42a ἐμοὶ βιωσομένοις ldquoperme a mori-re per voi a vivererdquo i due part futuri hannovalore fnale | ὁπότεροι ἡμῶν ldquochi trameevoirdquoὁπότεροιesprimeduegruppicon-trappostiancheseilprimo di essi egrave costitui-to da una sola personaὁπότεροι ἔρχονταιprop interr indiretta egrave soggettiva rispettoalla sovraordinataἄδηλον sott ἐστί

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gno allora la morte sarebbe un guadagno meraviglioso Infatti io ritengo che seuno dopo aver scelto questa notte in cui avesse dormito cosigrave bene da non vederenemmeno un sogno e dopo aver messo a confronto con questa le altre notti e glialtri giorni della sua vita dovesse fare un esame e dirci quanti giorni e quante not-ti abbia vissuto in modo piugrave felice e piugrave piacevole di quella notte durante tutta lasua vita ebbene io credo che costui anche se fosse non solo un qualche privatocittadino ma il Gran Re troverebbe lui pure che questi giorni e queste notti so-no pochi da contare rispetto agli altri giorni e alle altre notti [40e] Se dunque lamorte egrave qualcosa di tal genere io dico che egrave un guadagno Infatti tutto quanto iltempo della morte non sembra essere altro che unrsquounica notte Invece se la mor-te egrave come un partire di qui per andare in un altro luogo e sono vere le cose che siraccontano ossia che in quel luogo ci sono tutti i morti quale bene o giudici cipotrebbe essere piugrave grande di questoInfatti se uno giunto allrsquoAde [41a] liberatosi di quelli che qui da noi si diconogiudici ne troveragrave di veri quelli che si dice che lagrave pronunciano sentenza MinosseRadamante Eaco Trittolemo e quanti altri dei semidei sono stati giusti nella lorovita ebbene in tal caso questo passare nellrsquoaldilagrave sarebbe forse una cosa da pocoE poi quanto non sarebbe disposto a pagare ciascuno di voi per stare insieme conOrfeo e con Museo con Omero e con Esiodo Per quello che mi riguarda sonodisposto a morire molte volte se questo egrave vero [41b] Infatti per me sarebbe straor-dinario trascorrere il mio tempo allorcheacute mi incontrassi con Palamede con Aia-ce figlio di Telamonio e con qualche altro degli antichi che sonomorti a causa di un ingiusto giudizio mettendo a confronto imiei casi con i loro E io credo che questo non sarebbe dav-vero spiacevoleMa la cosa per me piugrave bella sarebbe sottoporre ad esa-me quelli che stanno di lagrave interrogandoli come facevocon questi che stanno qui per vedere chi egrave sapiente echi ritiene di essere tale ma non lo egrave Quanto sarebbedisposto a pagare uno di voi o giudici per esaminarechi ha portato a Troia [41c] il grande esercito oppu-re Odisseo o Sisifo e altre innumerevoli persone chesi possono menzionare sia uomini che donne E ildiscutere e lo stare lagrave insieme con loro e interrogarlinon sarebbe davvero il colmo della felicitagrave E certa-mente per questo quelli di lagrave non condannano nes-suno a morte Infatti quelli di lagrave oltre ad essere piugravefelici di quelli di qua sono altresigrave per tutto il tempoimmortali se sono vere le cose che si diconoEbbene anche voi o giudici bisogna che abbiate buo-ne speranze davanti alla morte e dovete pensare che unacosa egrave vera in modo particolare [41d] che ad un uomobuono non puograve capitare nessun male neacute in vita neacute in mor-te Le cose che lo riguardano non vengono trascurate dagli

Pittore di Achille (attribuita) Leacutekythoscon giovane presso una tomba ca 440 aCNew York Metropolitan Museum of Art

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degravei E anche le cose che ora mi riguardano non sono successe per caso ma per me egraveevidente questo che ormai morire e liberarmi degli affanni era meglio per me Perquesto motivo il segno divino non mi ha mai deviato dalla via seguitaPerciograve io non ho un grande rancore contro coloro che hanno votato per la miacondanna neacute contro i miei accusatori anche se mi hanno condannato e mi han-no accusato non certo con tale proposito bensigrave nella convinzione di farmi delmale [41e] E in ciograve meritano biasimoPerograve io vi prego proprio di questo Quando i miei fgli saranno diventati adulti pu-niteli o cittadini procurando a loro quegli stessi dolori che io ho procurato a voise vi sembreranno prendersi cura delle ricchezze o di qualche altra cosa prima chedella virtugrave E se si daranno arie di valere qualche cosa mentre non valgono nullarimproverateli cosigrave come io ho rimproverato voi percheacute non si danno cura di ciograve dicui dovrebbero darsi cura e percheacute credono di valere qualche cosa mentre in realtagravenon valgono niente [42a] Se farete questo avrograve ricevuto da voi quello che egrave giustoio e i miei fgliMa egrave ormai venuta lrsquoora di andare io a morire e voi invece a vivereMa chi di noi vada verso ciograve che egrave meglio egrave oscuro a tutti tranne che al dio

Trad G Reale

guida allOtildeanalisi

LINGUA E LESSICO

1 Nel testo ricorrono alcuni termini legati alla radice

θαν(ε)- Dopo aver letto la Scheda di lessico

( p 33) elencali ed evidenziane le differenze dalpunto di vista del signifcato

termine legato alla radice θαν(ε)- significato

TEMI E CONFRONTI

2 In 40d-e alle due opzioni concernenti la morte

vengono associate due immagini Quali

3 Trova nel testo greco le espressioni chesottolineano la differenza fra il credere di essere e

lrsquoessere Trascrivile poi nello schema seguente

credere di essere essere

4 Ripercorri nella struttura e nello sviluppo del

ragionamento i paragraf 40c-41c Completaquindi la seguente tabella

riguardo al

τεθνάναιvengono poste

due alternative

ἢ μηδὲν εἶναι μηδὲ αἴσθησινμηδεμίαν μηδενὸς ἔχειν τὸντεθνεῶταἢhelliphelliphelliphelliphelliphellip

prima possibilitagrave εἴτε δὴ μηδεμία αἴσθησίς ἐστινἀλλ᾿ οἷον ὕπνος ἐπειδάν τιςκαθεύδων μηδ᾿ ὄναρ μηδὲνὁρᾷ θαυμάσιον κέρδος ἂν εἴηὁ θάνατος

seconda possibilitagrave

le categorie

di personaggi

dellrsquooltretombaa) i veri giudicib) helliphelliphelliphelliphellipc) helliphelliphelliphelliphellipd) helliphelliphelliphelliphellip

Μίνως τε καὶ ῾Ραδάμανθυς καὶΑἰακὸς καὶ Τριπτόλεμος

5 Lrsquoultimo pensiero di Socrate egrave per i figliesprimendo una sua preoccupazione nei loroconfronti egli ritorna cosigrave su un motivo ricorrentedel suo pensiero Sai dire quale

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I TESTILettere

T1 Politica e flosofala giovinezza di Platone VII 324b-326b

In questo brano famosissimo quasi allrsquoinizio dellrsquoepistolaPlatone ripercorre la sua giovinezza lrsquoavvento dei TrentaTiranni la speranza tradita di una rinascita politica il ritor-no della democrazia la cocente delusione della condan-na a morte di Socrate La frustrazione di ogni speranza ela diffcoltagrave di incidere positivamente nel quadro politico

di Atene convincono Platone che solo la flosofa potragravesalvare la cittagrave Ma Platone non fu mai un uomo di pennae quando le circostanze gliene offrirono lrsquoopportunitagrave ri-schiograve tutto e partigrave alla volta della Sicilia nella speranza dicostruire un mondo giusto

[324b] Quando ero giovane1 ebbi unrsquoesperienza non diversa da quella di mol-ti altri non appena fossi divenuto padrone di me stesso volevo dedicarmi senzrsquoaltro[324c] alla politica Ma ndash ricordo ndash alla cittagrave capitograve questo2 ilgoverno criticato da molti passograve in altre mani e cinquantu-no cittadini furono i reggitori dello Stato undici a capo delcentro urbano dieci a capo del Pireo tutti con lrsquoincarico disovraintendere al mercato e di occuparsi dellrsquoamministrazio-ne Al di sopra di loro poi erano trenta magistrati [324d] conpieni poteri Tra di loro crsquoerano alcuni miei familiari e cono-scenti3 che subito mi invitarono a partecipare alla vita pubblica con lrsquoidea che fosseuna cosa adatta a me Io credevo veramente (e giovane come ero non egrave certo strano) cheavrebbero ripulito dallrsquoingiustizia la cittagrave portandola a vivere rettamente Per questorimanevo a guardare con attenzione che cosa avrebbero fatto Mi accorsi cosigrave che inbreve fecero apparire oro il precedente governo Fra le altre cose un giorno mandaronoSocrate un mio amico [324e] piugrave vecchio di me che non esito a defnire il piugrave giusto delsuo tempo ad arrestare un cittadino da mettere a morte4 [325a] Cercavano cosigrave di fardi Socrate volente o nolente un loro complice Socrate perograve non ubbidigrave piuttosto chefarsi complice di azioni empie era pronto a correre qualsiasi pericolo Io allora veden-do tutto questo e altri fatti gravissimi dello stesso genere provai sdegno e mi ritrassi daquegli orrori Poco tempo dopo il governo dei Trenta cadde5 e quel regime fu abbattu-to E di nuovo anche se meno intensamente [325b] mi prese il desiderio di dedicarmi

glossa

il termine tecnico del lessicopolitico e flosofco perindicare un ldquomutamentordquodella forma dello Stato egraveμεταβολή nomen actionisda μεταβάλλω ldquolanciareoltrerdquo

1 Quando ero giovane la parte inizialedella Lettera VII si concentra soprattuttosu alcune importanti e drammatiche vi-cende della cittagrave di Atene e sulla ldquodiscesain campordquo di Platone arrivato alla mag-giore etagrave che guarda alla attivitagrave politicacon grandi aspettative Tanto maggiore egravelrsquoentusiasmo degli esordi tanto piugrave co-cente risulteragrave la delusione2 alla cittagrave capitograve questo dopo ladrammatica conclusione della guerradel Peloponneso nel 404 aC che vedela sconftta di Atene la democrazia vie-

ne sostituita da un governo oligarchicoil cui fulcro detentore del potere egrave quelloformato dai membri passati alla storia co-me ldquoTrenta Tirannirdquo3 alcuni miei familiari e conoscentiPlatone allude in particolare a Crizia e aCarmide rispettivamente cugino e fratellodi sua madre erano entrambi personaggidi rilievo specialmente il primo e moriro-no nei violenti scontri che tra il 404 e il 403aCportaronoalritornodellademocrazia4 Socrate hellip un cittadino da metterea morte si fa riferimento al celebre epi-

sodio ricordato da Socrate stesso nellrsquoA-pologia platonica di Leone di Salamina(di cui peraltro qui egrave taciuto il nome) unflo-democratico che Socrate si rifutograve diarrestare e portare in carcere Ai norma-li cittadini i Trenta impartivano taloracompiti di polizia per renderli collusi ecorresponsabili delle loro malefatte5 il governo dei Trenta cadde nel 403aC il governo oligarchico cadde sottolrsquoazione della riscossa degli esuli fuoriu-sciti guidata da Trasibugravelo e fu ripristinatala democrazia

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alla vita politica Anche allora in quello sconvolgimento accaddero molte cose assaitristi comrsquoegrave naturale non crsquoegrave da stupirsi che in una rivoluzione si facessero le piugrave gran-di vendette Tuttavia va detto che gli uomini allora ritornati al potere dimostraronogrande moderazione Purtroppo perograve accadde poi che alcuni potenti intentarono unprocesso a Socrate il mio amico lo accusarono di empietagrave ndash un crimine orribile [325c] elontanissimo dalla sua indole Socrate fu condannato e lo misero a morte6 lui che avevarifutato di partecipare allrsquoempio arresto di un amico degli esuli di allora quando essierano lontani e in disgrazia Vedendo questo e osservando gli uomini che erano alloradediti alla vita politica e le leggi e i costumi quanto piugrave li esaminavo e cresceva la miaetagrave tanto piugrave mi pareva difcile partecipare alla gestione dello Stato rimanendo unapersona [325d] onesta Senza amici e compagni fdati non crsquoera modo di intervenire edel resto era difcile trovarne tra i cittadini di allora percheacute gli usi e costumi dei padrierano spariti dalla cittagrave neacute si poteva facilmente trovarne di nuovi Leggi e costumi sicorrompevano e si dissolvevano drammaticamente e cosigrave io [325e] che pure una voltadesideravo ardentemente di partecipare alla vita pubblica rimasi sbigottito nellrsquoosser-vare queste cose e nel vedere che tutto andava alla rovescia Certo continuavo a tenergli occhi aperti caso mai si proflasse un cambiamento e soprattutto [326a] la possibi-litagrave di migliorare il governo dello Stato ma per agire attendevo arrivasse il momentoopportuno Alla fne mi resi conto che tutte le cittagrave erano mal governate7 le loro legginon potevano essere sanate senza una mirabile combinazione di preparazione e fortu-na e fnii per dire che solo la retta flosofa dagrave la possibilitagrave di cogliere la giustizia negliafari pubblici e privati e cosigrave ormai non avevo occhi che per la flosofa E vidi che mai[326b] sarebbero cessati i mali delle stirpi umane a meno che il potere non fosse fnitoin mano a uomini veramente e genuinamente flosof oppure se i governanti delle cittagraveper qualche sorte divina fossero divenuti veri flosof8 Cosigrave ragionavo quando per laprima volta giunsi in Italia e in Sicilia

Trad A Maddalena (modifcata)

guida allOtildeanalisi

STILE E RETORICA

1 Per quale motivo a tuo avviso Platone tace inomi dei personaggi coinvolti tranne quello diSocrate

2 Quali caratteristiche presenta lo stile della Lettera

VII

TEMI E CONFRONTI

3 Ricerca il passo dellrsquoApologia platonica in cuiSocrate racconta la vicenda di Leone di Salamina

e confrontalo con questo4 Analizza il passo di Repubblica 473c-d ricerca

notizie sui viaggi compiuti da Platone in Sicilia

con lrsquointenzione di realizzare la forma di governomigliore

6 lo misero a morte Platone ricor-da con sdegno e insieme disillusione ladrammatica fne del suo maestro rievo-candone il processo e la condanna a mor-te nel 399 aC7 tutte le cittagrave erano mal governate

nellrsquoultima parte la narrazione sulla scia diuna sorta di ldquonon crsquoegrave limite al peggiordquo cedeil passo a una desolata rifessione che inglo-ba nel suo negativo giudizio tutte le cittagrave8 governanti hellip veri filosofi questasorta di formula conclusiva richiama una

famosa afermazione contenuta in Repub-blica 473c-d in cui si teorizza il governomigliore come quello retto dal re-floso-fo o flosofo-re lrsquounico capace di saldareinsieme potere e saggezza per il benesseredella comunitagrave

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Apologia di Socrate

T2 I primi accusatori 18a-19a

Come di norma nei tribunali ateniesi Socrate parla per-sonalmente in propria difesa e inizia (17a-18a) accen-nando allrsquoimbarazzo in cui si trova a settantrsquoanni com-piuti a parlare come imputato inoltre i suoi accusatori

sono abili parlatori mentre lui inesperto di retorica con-fda solo nel fatto che diragrave cose giuste a questo la cortedeve fare attenzione piuttosto che allrsquoeleganza dei di-scorsi ( Progetto Letterature pp 81 ss)

[18a] Πρῶτον μὲν οὖν δίκαιός εἰμι ἀπολογήσασθαι ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι πρὸς τὰπρῶτά μου ψευδῆ κατηγορημένα καὶ τοὺς πρώτους κατηγόρους ἔπειτα δὲ πρὸς τὰὕστερον καὶ τοὺς ὑστέρους [18b] Ἐμοῦ γὰρ πολλοὶ κατήγοροι γεγόνασι πρὸς ὑμᾶς

καὶ πάλαι πολλὰ ἤδη ἔτη καὶ οὐδὲν ἀληθὲς λέγοντες οὓς ἐγὼ μᾶλλον φοβοῦμαι ἢ

τοὺς ἀμφὶ Ἄνυτον καίπερ ὄντας καὶ τούτους δεινούς ἀλλ᾿ ἐκεῖνοι δεινότεροιὦ ἄνδρες οἳ ὑμῶν τοὺς πολλοὺς ἐκ παίδων παραλαμβάνοντες ἔπειθόν τε καὶ

κατηγόρουν ἐμοῦ μᾶλλον οὐδὲν ἀληθές ὡς ἔστιν τις Σωκράτης σοφὸς ἀνήρ τά τεμετέωρα φροντιστὴς καὶ τὰ ὑπὸ γῆς πάντα ἀνεζητηκὼς καὶ τὸν ἥττω λόγον κρείττω

ποιῶν Οὗτοι ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι [18c] οἱ ταύτην τὴν φήμην κατασκεδάσαντες οἱδεινοί εἰσίν μου κατήγοροι οἱ γὰρ ἀκούοντες ἡγοῦνται τοὺς ταῦτα ζητοῦντας οὐδὲ

18a Πρῶτον κατηγόρους ldquoAnzituttoegrave giusto (δίκαιός εἰμι) cittadini drsquoAte-ne che io mi difenda dapprima (πρῶτον)contro le prime accuse rivolte falsamentecontro di me (τὰπρῶτα κατηγορημένα)e contro i primi accusatorirdquo Inaspetta-tamente Socrate dopo aver accennatoallrsquoabilitagrave retorica di coloro che lo hannotrascinato in tribunale fa un lungo passoindietro rifacendosi ad accuse calunnio-se circolate molti anni prima quando igiudici di oggi erano ragazzi (παῖδες καὶ μειράκια 18c 6-7) ed erano piugrave cheora disposti a credere alle voci che senti-vano dire In seguito Socrate accenneragravea poeti comici che avevano difuso unacerta immagine sua tra questi uno eracerto Aristofane (nelle Nuvole di ven-tiquattro anni prima) ma lrsquoindicazionedi tempo per quanto sommaria ci portaassai piugrave indietro ad accusatori piugrave an-tichi verso il tempo del processo controAnassagora | δίκαιός εἰμι costruzionepersonale mentre in italiano abbiamoquella impersonale (ldquoegrave giusto che io rdquo)| ἄνδρες Ἀθηναῖοι ldquocittadini drsquoAtenerdquoin quanto maschi adulti ἄνδρες gli Ate-niesi partecipavano alla giuria come an-che allrsquoassemblea popolare | τὰ πρῶτά

μου κατηγορημένα il verbo κατη-γορέω ha il complemento in gen (μου)

richiesto dal preverbio (κατά) | ἔπει-τα ὑστέρους si sottintenda τὰ ὕστε-ρον (κατηγορημένα) καὶ τοὺς ὕστερον(κατηγόρους) lrsquoellissi raforza lrsquoespres-sione18b Ἐμοῦ πρὸς ὑμᾶς ldquoMolti ci so-no stati che mi (ἐμοῦ) hanno accusatopresso di voirdquo la forma piena del prono-me personale (ἐμοῦ) egrave collocata enfati-camente allrsquoinizio del periodo il pf γε-γόνασι (che indica lrsquoaspetto compiutodel presente) marca lrsquoidea che lrsquoeffettodi quelle accuse perdura nel momentoin cui nuovi accusatori hanno trascinatoSocrate in tribunale | πάλαι ἔτη ldquodatempo ormai da molti annirdquo su questoelemento sia pur in modo sempre inde-terminato Socrate insiste | τοὺς ἀμφὶ

Ἄνυτον ldquoAnito e la sua genterdquo Socratequi nomina non giagrave Meleto che avevasottoscritto lrsquoaccusa ma quello tra i si-negori (avvocati pubblici) che era certa-mente il personaggio piugrave autorevole e acui risaliva tutta lrsquooperazione Anitoera un esponente di spicco del partito de-mocratico che aveva dato corpo al risen-timento difuso nei confronti di Socratee che aveva pensato di allontanarlo dal-la cittagrave In questo modo Socrate mostradi riconoscere benissimo quali erano ilsenso e lrsquointenzione dellrsquoaccusa | ἀλλ᾿

ἐκεῖνοι δεινότεροιδεινότεροι egrave predica-tivo ldquoquelli sono piugrave pericolosirdquo | ἔπει-θόν τε καὶ κατηγόρουν gli imperfettidurativi esprimono unrsquoopera persistentee sistematica di convinzione e di calunnia| οὐδὲν ἀληθές acc di relazione retto daκατηγόρουν | σοφός ldquosapienterdquo ma So-crate sta riferendo le accuse rivolte con-tro di lui quindi ldquosapienterdquo suona comeuna defnizione spregiativa che gli veni-va afbbiata quasi che Socrate ndash a det-ta dei suoi detrattori ndash pensasse di esseresaggio pur non essendolo La descrizionedi questo ldquouomo sapienterdquo in efetti cor-risponde al Socrate sofsta delle Nuvolearistofanee ldquoche specula sulle cose cele-sti che investiga sui segreti di sotterra (τὰὑπὸ γῆς ἀνεζητηκώς) e che rende piugraveforte il discorso piugrave debolerdquo questrsquoulti-ma τὸνἥττω ποιῶν era la caratteristicapiugrave propriamente sofstica del Socrate ari-stofaneo mentre le altre lo accostavanopiuttosto agli studi di flosofa naturaleche Socrate aveva efettivamente pratica-to in giovinezza sotto la guida di Arche-lao allievo di Anassagora18c οἱ κατασκεδάσαντες ldquoquelliche hanno diffuso questa vocerdquo φήμηdalla rad di φημί egrave ldquociograve che si dicerdquo inbene o in male la fama come la chiac-chiera | τοὺς ταῦτα νομίζειν ldquoche

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[18a] Prima di tutto dunque egrave giusto che io mi difenda o cittadini ateniesi dalle primefalse accuse e dai primi falsi accusatori e poi dalle accuse successive e dagli accusatorisuccessivi [18b] Infatti ci sono stati molti che mi hanno accusato davanti a voi giagrave datempo e per parecchi anni e senza che dicessero niente di vero E io temo questi accusa-tori molto piugrave di Anito e dei suoi amici anche se pure questi sono terribili Perograve quelli

θεοὺς νομίζειν Ἔπειτά εἰσιν οὗτοι οἱ κατήγοροι πολλοὶ

καὶ πολὺν χρόνον ἤδη κατηγορηκότες ἔτι δὲ καὶ ἐν ταύτῃτῇ ἡλικίᾳ λέγοντες πρὸς ὑμᾶς ἐν ᾗ ἂν μάλιστα ἐπιστεύσατε παῖδες ὄντες ἔνιοιὑμῶν καὶ μειράκια ἀτεχνῶς ἐρήμην κατηγοροῦντες ἀπολογουμένου οὐδενόςὋ δὲ πάντων ἀλογώτατον ὅτι οὐδὲ τὰ ὀνόματα οἷόν τε αὐτῶν εἰδέναι καὶ

εἰπεῖν [18d] πλὴν εἴ τις κωμῳδοποιὸς τυγχάνει ὤν Ὅσοι δὲ φθόνῳ καὶ διαβολῇ

χρώμενοι ὑμᾶς ἀνέπειθον ndash οἱ δὲ καὶ αὐτοὶ πεπεισμένοι ἄλλους πείθοντες ndash οὗτοι

πάντες ἀπορώτατοί εἰσιν οὐδὲ γὰρ ἀναβιβάσασθαι οἷόν τ᾿ ἐστὶν αὐτῶν ἐνταυθοῖ

οὐδ᾿ ἐλέγξαι οὐδένα ἀλλ᾿ ἀνάγκη ἀτεχνῶς ὥσπερ σκιαμαχεῖν ἀπολογούμενόν τεκαὶ ἐλέγχειν μηδενὸς ἀποκρινομένου Ἀξιώσατε οὖν καὶ ὑμεῖς ὥσπερ ἐγὼ λέγωδιττούς μου τοὺς κατηγόρους γεγονέναι ἑτέρους μὲν τοὺς ἄρτι κατηγορήσανταςἑτέρους δὲ [18e] τοὺς πάλαι οὓς ἐγὼ λέγω καὶ οἰήθητε δεῖν πρὸς ἐκείνους πρῶτόνμε ἀπολογήσασθαι καὶ γὰρ ὑμεῖς ἐκείνων πρότερον ἠκούσατε κατηγορούντων καὶ

πολὺ μᾶλλον ἢ τῶνδε τῶν ὕστερον[19a] Εἶεν ἀπολογητέον δήὦἄνδρεςἈθηναῖοι καὶ ἐπιχειρητέον ὑμῶν ἐξελέσθαι τὴνδιαβολὴν ἣν ὑμεῖς ἐν πολλῷ χρόνῳ ἔσχετε ταύτην ἐν οὕτως ὀλίγῳ χρόνῳΒουλοίμηνμὲν οὖν ἂν τοῦτο οὕτως γενέσθαι εἴ τι ἄμεινον καὶ ὑμῖν καὶ ἐμοί καὶ πλέον τί μεποιῆσαι ἀπολογούμενον οἶμαι δὲ αὐτὸ χαλεπὸν εἶναι καὶ οὐ πάνυ με λανθάνει οἷόνἐστινὍμως τοῦτο μὲν ἴτω ὅπῃ τῷ θεῷ φίλον τῷ δὲ νόμῳ πειστέον καὶ ἀπολογητέον

quelli che fanno simili ricerche non cre-dano nemmeno agli degraveirdquo si fa riferimentoalle dottrine di Anassagora sul sole | παῖ-δες καὶ μειράκια la nota a 18a| ἐρήμην sott δίκην si dice di unrsquoaccusapronunciata in assenza della difesa (ἀπο-λογουμένου οὐδενός gen assol)18d πλὴν εἴ τις ὤν ldquotranne se uno egraveun commediografordquo Noi pensiamo im-mediatamente ad Aristofane ma era nor-male che la commedia antica prendessedi mira i personaggi piugrave noti della cittagrave ei problemi che la loro presenza suscitavacosigrave per le Nuvole il tema centrale egrave quel-lo dellrsquoeducazione moderna ispirata al-le dottrine della sofstica e Socrate ne egravepresentato come un esponente | φθόνῳ χρώμενοι ldquocon odio e con calunniardquo| ἀνέπειθον πεπεισμένοι πείθοντεςil poliptoto dagrave lrsquoimpressione del monta-re della campagna di persuasione ai dan-ni di Socrate | οὐδὲ γὰρ οὐδένα ldquoneacutedrsquoaltra parte egrave possibile convocare (ἀνα-βιβάσασθαι) qui uno di loro neacute confutar-

lordquo Il verbo ἀναβιβάσασθαι indica pro-priamente lrsquoazione di ldquofar salirerdquo uno allatribuna per rispondere alle domande delcalunniato che avrebbe potuto in questomodo confutarlo (ἐλέγξαι) | ἀλλ᾿ ἀνά-γκη ἀποκρινομένου ldquoma egrave inevitabilecombattere vanamente (ἀτεχνῶς) comecon delle ombre (ὥσπερσκιαμαχεῖν) cer-cando di difendermi e cercare di confuta-re senza che nessuno risponda (μηδενὸςἀποκρινομένου genitivo assoluto)rdquopropriamente ὥσπερ σκιαμαχεῖν sareb-be ldquocome combattere con ombrerdquo | διτ-τούς di due specie cioegrave quelli di ora equelli di un tempo la cui efcacia perdura18e καὶ οἰήθητε ἀπολογήσασθαι ldquoepensate che io debbo fare la mia difesa an-zitutto nei confronti di quellirdquo dunque laprima parte della difesa che procederagrave f-no alla fne del cap X (24b 2) afronteragrave leaccuse degli antichi avversari e illustreragrave inopposizioneaquelle laveranaturadelsape-redi Socratee le ragioni per cui egravenatatantaostilitagrave nei suoi confronti

19a Εἶεν ldquoE siardquo formula che esprimela decisione a procedere in un discor-so che risulta ostico | ἀπολογητέον ἀπολογητέον in questa rifessioneaperta e chiusa dallrsquoagg verbale ἀπολο-γητέον come in una composizione adanello Socrate ritorna ancora un attimosulle difcoltagrave del compito che lo atten-de | ἐπιχειρητέον χρόνῳ ldquobisognacercare di rimuovere da voi (ὑμῶν ἐξελέ-σθαι) la calunnia che per molto temporiceveste ora in cosigrave breve tempordquo cioegravenel tempo concesso per il discorso di-fensivo ἐξελέσθαι egrave inf aor dal temasuppletivo di ἐξαιρέω ἐν πολλῷ χρόνῳegrave in antitesi con ἐν οὕτως ὀλίγῳ χρόνῳ| Ὅμως ἀπολογητέον ldquoPure questovada (ἴτω) come piace al dio e bisognaobbedire alla legge e fare la propria dife-sardquo Socrate si accinge a pronunciare lapropria difesa piugrave con lo spirito di chideve adempiere un dovere civico (τῷνόμῳ πειστέον) che seguendo lrsquoistintodi sopravvivenza

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sono piugrave terribili o cittadini ossia quei primi i quali prendendo la maggior parte di voifn da fanciulli vi hanno persuaso e hanno rivolto contro di me accuse per niente vereche crsquoegrave un certo Socrate che fa indagini sulle cose celesti e fa ricerche su tutte le coseche stanno sotto terra e che rende piugrave forte il ragionamento piugrave debole [18c] Questiche hanno difuso tali voci o cittadini ateniesi sono gli accusatori terribili Infatti chili ascolta ritiene che i ricercatori di tali cose non credano allrsquoesistenza degli degravei Inoltrequesti accusatori sono numerosi e mi hanno rivolto accuse giagrave da molto tempo E pergiunta parlavano a voi in quella etagrave nella quale eravate particolarmente disposti a cre-dere vale a dire quando alcuni di voi erano fanciulli e giovinetti accusandomi in con-tumacia senza che nessuno mi difendesseE la cosa piugrave strana di tutte egrave che di costoro non si possono sapere neacute dire nomi [18d] fat-ta eccezione di un commediografoMa quanti mossi da invidia e servendosi di calunnie vi persuasero ndash persone che si sen-tivano esse stesse persuase persuadendo gli altri ndash ebbene tutti costoro sono assoluta-mente irraggiungibili Infatti non egrave possibile portare qui sulla tribuna alcuno di loroa testimoniare neacute confutarli ma mi trovo davvero nella necessitagrave di difendermi comecombattendo con delle ombre e di confutarli senza che ci sia nessuno che mi rispondaDunque dovete credere anche voi come vi dico che sono sorti contro di me accusato-ri di due tipi alcuni che mi hanno messo sotto accusa da poco altri invece [18e] chemi hanno messo sotto accusa da tempo e dei quali vi sto parlando E dovete credere chebisogna che io mi difenda in primo luogo proprio nei confronti di questi E infattivoi avete ascoltato le accuse di questi accusatori prima e molto piugrave di quelle degli altriche sono venuti dopo[19a] Bene Allora devo difendermi cittadini ateniesi e devo cercare di rimuovere davoi in cosigrave poco tempo quella calunnia che vi tenete dentro da molto tempo E desi-dererei proprio che questo si verifcasse se cosigrave egrave il meglio per me e per voi e che coldifendermi traessi qualche vantaggio Perograve ritengo che ciograve sia difcile e non mi sfuggeafatto quale sia tale difcoltagraveIn ogni caso vada come egrave caro al dio bisogna ubbidire alla legge e difendersi

Trad G Reale

guida allOtildeanalisi

TEMI E CONFRONTI

1 Socrate identifca e contrappone due specie di

accusatori (vedi lrsquoespressione διττοὶ κατήγοροιdi 18d) Facendo puntuale riferimento al testoevidenzia le informazioni che esso ci dagrave sugli unie sugli altri (quanti sono chi sono che sentimentisuscitano nellrsquoaccusato ecc) in un elaborato di max15 righe

2 Rispondi alle seguenti domande Nei confronti di chi Socrate ritiene di dover fare

anzitutto la sua difesahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Percheacutehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Quali sono i criteri che Socrate seguiragrave nelladifesahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

3 Chi egrave il commediografo a cui probabilmente alludeSocrate A quale commedia fa riferimentohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

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dal testo alla parola Il lessico del divino

θεός ἰσοδαίμων

δαίμων θεοείκελος

δῖος θεοειδής

θεῖος ἀντίθεος

δαιμόνιος εὐδαίμων

ἰσόθεος δυσδαίμων

Il lessico del divino in greco ruota intorno a due termi-ni θεός e δαίμων oltre che alla radice δι- che ha datoluogo al nome del primo degli degravei Ζεύς gen Διός eallrsquoaggettivo δῖος variamente impiegato e intesoPropriamente θεός (maschile e femminile anche seesiste una forma femminile θεά) esprime una persona-litagrave superiore alla misura terrena potente ma non on-nipotente comunque sempre personale e nettamentecaratterizzata nei suoi tratti e nelle sue funzioni di nor-ma anche nella rappresentazione degli attributi che laaccompagnano invece δαίμων ldquoegrave una oscura poten-za sotterranea spesso impersonale concepita comela semplice sorte quando viene chiamata in questomodo una distinta personalitagrave divina si vuole metterein rilievo lrsquoelemento incomprensibile che si sottrae al-la nostra umana conoscenza implicito nel complessodel suo essererdquo (Schmidt) in qualche modo il δαίμωνegrave quello che i moderni chiamano il ldquonuminosordquo il sen-so cioegrave di una presenza reale ma assolutamente in-defnita che ci trascende senza mai permettere di co-glierla in modo determinato Cosigrave nello Ione di Euri-pide (vv 1374 s) il protagonista rifette sulla propriasorte di illegittimo partorito ed esposto e accolto inseguito benignamente da Apollo nel suo tempio del-fco τὰ τοῦ θεοῦ χρηστά τοῦ δὲ δαίμονος βαρέαldquoil trattamento da parte del dio egrave stato generoso mala mia sorte egrave stata durardquo θεός egrave Apollo che lo ha ac-colto mentre il δαίμων egrave la sua triste sorte di illegitti-mo NellrsquoEdipo re di Sofocle il Coro rifette sulla terri-bile sorte dellrsquouomo che improvvisamente egrave passatodalla potenza sovrana alla miseria piugrave atroce ldquoavendodavanti agli occhi il tuo esempio la tua sorte infeliceEdipo non posso chiamare felice nessuno dei morta-lirdquo τὸν σόν τοι παράδειγμ᾽ ἔχων τὸν σὸν δαίμονα ὦτλᾶμον Οἰδιπόδα βροτῶν οὐδὲν μακαρίζω (vv 1192ss) In Odissea IX 142 s θεός egrave accompagnato dalpronome indefnito per indicare una personalitagrave divinache resta ignota piugrave che indefnita ἔνθα κατεπλέομενκαί τις θεὸς ἡγεμόνευε νύκτα δι᾽ ὀρφναίην ldquoalloranoi procedevamo nella nostra navigazione e un dio ciguidava attraverso la notte oscurardquo Nel contrasto traApollo e le Erinni che caratterizza le Eumenidi eschi-lee le antiche dee della vendetta sono δαίμονες men-tre il giovane dio egrave θεός esse lamentano ἰὼ παῖ Διόςἐπίκλοπος πέλει νέος δὲ γραίας δαίμονας καθιππάσω τὸν μητραλοίαν δ᾿ ἐξέκλεψας ὢν θεός ldquoo fglio diZeus tu sei un ladro tu che sei giovane hai fatto vio-lenza a noi antiche divinitagrave hai sottratto a noi il ma-

tricida tu che sei un diordquo Quando Afrodite costringe aforza Elena a piegarsi al desiderio amoroso di Parideche si egrave sottratto al duello con Menelao Elena tacesgomenta davanti allrsquoimposizione della dea ἦρχε δὲδαίμων Afrodite egrave cosigrave detta percheacute si egrave manifestatanella sua forza oscura e terribile cui la donna mortaleegrave soggiogataLa rifessione piugrave tarda trasformograve profondamente que-sta opposizione che risale a un concetto arcaico ecomplesso del divino nellrsquoApologia platonica Socra-te risponde allrsquoaccusa di non onorare gli degravei ma nuo-vi ed oscuri δαίμονες obiettando che questi sono fglidegli degravei e non si puograve pensare che uno creda ai fgli enon ai padri (per alcuni esempi di θεός nellrsquoApologiacf i paragraf 18 19 21 23 41 42) Nel neoplatoni-smo δαίμονες sono esseri intermedi nella complessaserie degli enti divini mentre nel Nuovo Testamento

sono i ldquodiavolirdquoLa radice δι- in origine indicava il dio del cielo lumi-noso e per questo egrave entrata nel nome di Ζεύς Διόςcome in quello di Iouis e in un aggettivo che in origi-ne signifcava appunto ldquoluminosordquo pare proprio cheπολύτλας δῖος Ὀδυσσεύς dovesse esprimere inizial-mente ldquoil molto audace chiaro Odisseordquo anche se poiquesta formula divenne alternativa di θεῖος ὈδυσσεύςIl valore originale tuttavia si rivela in espressioni del ti-po αἰθέρα δῖον ldquolrsquoetere luminosordquo o Ἠὼ δῖαν ldquolrsquoau-rora luminosardquo Invece in Eschilo Prometeo incatena-

to 1032 s ψευδηγορεῖν γὰρ οὐκ ἐπίσταται στόματὸ Δῖον lrsquoaggettivo viene chiaramente connesso conZeus e la frase signifca ldquola bocca di Zeus non puogravementirerdquoAltri aggettivi del gruppo sono θεῖος e δαιμόνιος cheimplicano un riferimento alla sfera della divinitagrave nonmeglio distinta o talvolta un segno di eccellenza InOdissea IX 203 ss Odisseo ricorda il vino rosso dol-cissimo che gli era stato donato da Marone a Ismaroin segno di gratitudine per aver risparmiato lui la suasposa e i suoi fgli ldquododici anfore piene di vino purodolcissimo divina bevandardquo questo θεῖον ποτόν saragraveun vino straordinario ldquodivinordquo con lrsquoidea di eccellenzache anche noi diamo a questo aggettivoUn rapporto piugrave preciso doveva essere in origine inδιογενής e in διοτρεφής che in Omero indicano i so-vrani ldquodiscendenti da Zeusrdquo o ldquoallevati da Zeusrdquo si alle-vano i propri fgli e quindi i due aggettivi sono sinonimiprima di divenire formulari Altri aggettivi denotanti ec-cellenza sono ἰσόθεος e il simmetrico ἰσοδαίμων an-cora θεοείκελος ldquosimile a un diordquo θεοειδής ldquoche halrsquoaspetto di un diordquo e ἀντίθεος ldquoche puograve star innanzi aun diordquo come nellrsquoesposizione della propria stirpe chefa Enea rivolto ad Achille ldquoda Troo nacquero tre nobilifglirdquo Ἶλος τ᾿ Ἀσσάρακός τε καὶ ἀντίθεος Γανυμήδης(Iliade XX 232)Ancora da δαίμων in relazione allrsquoidea di ldquosorterdquo ldquode-stinordquo derivano gli aggettivi εὐδαίμων ldquofortunatordquo (ldquocuiegrave toccato un buon degravemonerdquo) e lrsquoopposto δυσδαίμωνldquosfortunatordquo

VIDEO

Il tempio

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testi a confrontoSocrate visto da Aristofane

Egrave in particolare alle Nuvole di Aristofane che Socra-te allude quando nellrsquoApologia ricostruisce lrsquoorigi-ne lontana delle calunnie che ormai da tempo circola-vano sul suo conto Dalla commedia aristofanea pro-

poniamo il primo incontro fra Strepsiade e Socrate(vv 219-248) e la parte fnale (1476-1509) in cui Strepsia-de appicca il fuoco al ldquopensatoiordquo

strepsiade E quello chi egrave quello che sta appeso per ariadiscepolo Egrave lui

strep Lui chidisc Socrate

strep Me lo potresti chiamare tu a voce alta per favoredisc Chiamatelo da solo io non ho tempo (Il discepolo rientra nel pensatoio)

strep Socrate Socrate amico miosocrate Percheacute mi chiami creatura di un giorno

strep Prima di tutto per favore dimmi cosa stai facendosoc Aerostatizzo e me ne sto qui a scrutare il sole

strep E tu gli degravei li squadri dallrsquoalto drsquoun corbello invece che coi piedi per terra casomaisoc Senza sospendere la mente e il pensiero in modo da mescolarli allrsquoaria che egrave della stessa

leggerezza non avrei mai potuto fare scoperte esatte sui fenomeni celesti Se me ne fossistato a terra a osservare da laggiugrave le cose di lassugrave non ci sarei mai arrivato Devi sapere che laterra attrae a seacute con forza lrsquoumore del pensiero proprio come succede col crescione

strep Come dici Il pensiero che attira lrsquoumido nel crescione Ma adesso scendi caro Socrate tiprego vieni a insegnarmi quello per cui sono venuto

soc Cioegravestrep Voglio imparare a parlare Egrave una cosa incontrollabile interessi creditori e mi spingono

mi tirano mi sequestrano la robasoc Come hai potuto fare tanti debiti senza rendertene conto

strep Mi ha distrutto una febbre da cavalli un male divorante Ma tu insegnami uno dei tuoi discorsiquello che non paga i debiti Fammi il prezzo che ti pare e io te lo do lo giuro sugli degravei

soc Ma che degravei vai giurando Tanto per cominciare qui da noi gli degravei sono moneta fuori corso[]

strep Che pazzia Che follia per colpa di Socrate ripudiare anche gli degravei (rivolgendosia unrsquoimmagine del dio presente in scena) Hermes caro Hermes non ti adirare con menon mi distruggere Perdonami con tutte quelle chiacchiere ero delirante Anzi dammiun consiglio se devo denunciarli o cosrsquoaltro Come dici Non devo impegnarmi in unprocesso Hai ragione devo bruciargli subito la casa a quei mascalzoni Santia Santiavieni qui Piglia scala e piccone arrampicati sul Pensatoio e comincia a scoperchiare iltetto fallo per il padrone buttagli giugrave la casa Qualcuno mi porti una torcia accesa Eadesso a loro saranno pure dei gran furbacchioni ma oggi qualcuno me la paga

soc Che ci fai tu sul tettostrep laquoAerostatizzo e me ne sto qui a scrutare il soleraquo

soc Povero me Sto per sofocare strep Chi vi ha insegnato a bestemmiare gli degravei e a curiosare il corso della luna Dagli addosso forza

picchia Per un sacco di ragioni ndash prima di tutto come sai per lrsquoempietagrave verso gli degraveiTrad A Grilli

confronti

1 Dopo aver riletto Apologia 18d ( p 19) verifca seil ritratto di Socrate ligrave proposto coincide con quellofatto da Aristofane Sottolinea in un elaborato di max10 righe similitudini e differenze

2 Rintraccia nellrsquoultima parte del brano aristofaneo glielementi che testimoniano come lrsquoidea di sbarazzarsi

ldquolegalmenterdquo di Socrate era presente ad Atene intempi di molto precedenti lrsquoeffettivo processo al flosofo

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T3 Il sapere di Socrate 20c-21d

Cherefonte un allievo di Socrate domanda allrsquooracolo diDelf se crsquoegrave qualcuno piugrave sapiente del maestro egrave una do-manda provocatoria ma imprevedibilmente lrsquooracolo ri-sponde di no Quando Cherefonte gli riferisce la risposta

ricevuta Socrate rimane turbato e comincia a interrogaregli uomini politici per dimostrare che lrsquooracolo egrave in errore( Progetto Letterature pp 81 ss)

[20c] ῾Υπολάβοι ἂν οὖν τις ὑμῶν ἴσως laquoἈλλ᾿ ὦ Σώκρατες τὸ σὸν τί ἐστι πρᾶγμαΠόθεν αἱ διαβολαί σοι αὗται γεγονασιν Οὐ γὰρ δήπου σοῦ γε οὐδὲν τῶν ἄλλωνπεριττότερον πραγματευομένου ἔπειτα τοσαύτη φήμη τε καὶ λόγος γέγονεν εἰμή τι ἔπραττες ἀλλοῖον ἢ οἱ πολλοί Λέγε οὖν ἡμῖν τί ἐστιν ἵνα μὴ ἡμεῖς περὶ σοῦαὐτοσχεδιάζωμενraquo [20d] Ταυτί μοι δοκεῖ δίκαια λέγειν ὁ λέγων κἀγὼ ὑμῖνπειράσομαι ἀποδεῖξαι τί ποτ᾿ ἐστὶν τοῦτο ὃ ἐμοὶ πεποίηκεν τό τε ὄνομα καὶ τὴν

διαβολήν Ἀκούετε δή Καὶ ἴσως μὲν δόξω τισὶν ὑμῶν παίζειν εὖ μέντοι ἴστεπᾶσαν ὑμῖν τὴν ἀλήθειαν ἐρῶ ᾽Εγὼ γάρ ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι δι᾿ οὐδὲν ἀλλ᾿ ἢδιὰ σοφίαν τινὰ τοῦτο τὸ ὄνομα ἔσχηκα Ποίαν δὴ σοφίαν ταύτηνἭπερ ἐστὶνἴσως ἀνθρωπίνη σοφία τῷ ὄντι γὰρ κινδυνεύω ταύτην εἶναι σοφός [20e]Οὗτοι

δὲ τάχ᾿ ἄν οὓς ἄρτι ἔλεγον μείζω τινὰ ἢ κατ᾿ ἄνθρωπον σοφίαν σοφοὶ εἶεν ἢοὐκ ἔχω τί λέγω οὐ γὰρ δὴ ἔγωγε αὐτὴν ἐπίσταμαι ἀλλ᾿ ὅστις φησὶ ψεύδεταί τεκαὶ ἐπὶ διαβολῇ τῇ ἐμῇ λέγει Καί μοι ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι μὴ θορυβήσητε μηδ᾿ἐὰν δόξω τι ὑμῖν μέγα λέγειν οὐ γὰρ ἐμὸν ἐρῶ τὸν λόγον ὃν ἂν λέγω ἀλλ᾿ εἰςἀξιόχρεων ὑμῖν τὸν λέγοντα ἀνοίσω Τῆς γὰρ ἐμῆς εἰ δή τίς ἐστιν σοφία καὶ οἵα

20c Ὑπολάβοι ἴσως ldquoForse qualcu-no di voi potrebbe intervenirerdquo Socrateha ricordato ancora una volta come sonocorse su di lui calunnie strane del tipo diquelle di cui si dice nella commedia diAristofane e ha afermato vigorosamen-te che esse non sono vere come non egrave ve-ro che egli si sia proposto di istruire altriQuando ha sentito un cittadino che siproponeva di afdare il proprio fglio aun maestro di sapere ha sempre pensatoquanto sarebbe stato bello per lui cono-scere quella dottrina ma purtroppo eglinon sa nulla di simile Qualcuno perogravepotrebbe a questo punto chiedergli co-me mai hanno potuto avere origine que-ste strane calunnie | τὸ σὸνhellipπρᾶγμαldquoche egrave che tu fairdquo | οὐ γὰρ δήπου hellipγέγονεν ldquocerto un simile giro di chiac-chiere (τοσαύτη φήμη τε καὶ λόγος) nonsi egrave certo prodotto (οὐhellip γέγονεν) men-tre tu non facevi nulla di strano (σοῦhellipοὐδὲνhellip περιττότερον πραγματευομέ-νου gen ass) rispetto agli altrirdquo περιτ-τός ldquosuperfuordquo passa facilmente allrsquoideadi ldquostranordquo ldquostraordinariordquo e il suo com-parativo (περιττότερον) egrave determinatodal secondo termine di paragone τῶνἄλλων il senso viene cosigrave completato dauna protasi di periodo ipotetico dellrsquoir-realtagrave εἰ μή τι πολλοί ldquose tu non fa-cessi nulla di diferente da quello che fa

la genterdquo οἱ πολλοί ldquoi piugraverdquo indica qui lamaggioranza della gente la gente comu-ne che non fa nulla di strano | ἵνα μὴ αὐτοσχεδιάζωμεν ldquopercheacute noi nonci mettiamo ad inventarerdquo ldquopercheacute nonsiamo costretti ad inventarerdquo20d Ταυτί λέγων ldquoChi dice questo(ταυτί) mi sembra che dica il giustordquoταυτί egrave marcato dallo iota ldquodeitticordquoche attira lrsquoattenzione | τό τε ὄνομα διαβολήν ldquosia il nome sia la calun-niardquo il nome egrave di essere σοφός la calun-nia si riferisce alle dottrine che gli veni-vano attribuite | Καὶ ἴσως παίζεινldquoE forse ad alcuni di voi sembreragrave che ioscherzirdquo questa asserzione vuole marca-re per contrasto la serietagrave di ciograve che So-crate sta per dire e che sottolineeragrave conεὖ μέντοι ἴστε | δόξω videbor il ver-bo δοκέω come il lt videor ha costru-zione personale | Ἐγὼ γάρ ἔσχηκαldquoIo infatti o cittadini di Atene non hoquesto nome se non per una sorta di sa-pienza (διὰ σοφίαν τινά)rdquo lrsquoafermazio-ne egrave ancora solenne se anche temperatada una sfumatura di indeterminazione(τινά) Socrate sta preparando un veroe proprio colpo di scena quando do-po aver negato in ogni modo di esser sa-piente e aver defnito calunniosa questavoce faragrave proclamare la propria sapien-za proprio dal dio di Delf ἔσχηκα perf

resultativo di ἔχω | Ἥπερ σοφία lanuova defnizione di sapienza egrave tuttaviachiaramente condizionata dallrsquoaggetti-vo ἀνθρωπίνη e prospettata problema-ticamente ancora da ἴσως come dallrsquoe-spressione tipica κινδυνεύω σοφόςldquoin questa crsquoegrave rischio (κινδυνεύω) cheio sia sapienterdquo20e Οὗτοι εἶεν ldquoCostoro forse deiquali dicevo poco fa potrebbero esseresapienti (ἄν σοφοὶ εἶεν) di una sapien-za superiore alla misura umana (μείζω ἄνθρωπον)rdquo questa defnizione chiara-mente ironica esclude da qualsiasi di-scorso la cosiddetta σοφία degli avver-sari di Socrate | ἢ οὐκ λέγω ldquoo nonso che direrdquo una defnizione alternativasarebbe certo piugrave chiaramente critica eSocrate preferisce dichiararsi incapace diesprimersi | οὐ γὰρ ἐπίσταμαι iniziail grande tema socratico del ldquonon sapererdquo| ἐπὶ διαβολῇ λέγει ldquoparla per calun-niarmirdquo ἐπὶ διαβολῇ τῇ ἐμῇ egrave compl difne | μηδ᾿ ἐὰν λέγειν ldquonemmeno sevi sembri che io dica qualcosa di moltogranderdquo τι μέγα cosigrave indeterminatopreannuncia una notizia straordinaria| λέγειν λόγον λέγω la seriepreannunciaἀξιώχρεων τὸν λέγοντα ldquoco-lui che parla degno della vostra conside-razionerdquo nominato alla fne del periodoldquoil dio di Delfrdquo

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μάρτυρα ὑμῖν παρέξομαι τὸν θεὸν τὸν ἐν ΔελφοῖςΧαιρεφῶντα γὰρ ἴστε πουΟὗτος[21a] ἐμός τε ἑταῖρος ἦν ἐκ νέου καὶ ὑμῶν τῷ πλήθει ἑταῖρός τε καὶ συνέφυγε τὴν

φυγὴν ταύτην καὶ μεθ᾿ ὑμῶν κατῆλθε Καὶ ἴστε δὴ οἷος ἦν Χαιρεφῶν ὡς σφοδρὸςἐφ᾿ ὅτι ὁρμήσειενΚαὶ δή ποτε καὶ εἰς Δελφοὺς ἐλθὼν ἐτόλμησε τοῦτο μαντεύσασθαιndash καί ὅπερ λέγω μὴ θορυβεῖτεὦ ἄνδρες ndash ἤρετο γὰρ δὴ εἴ τις ἐμοῦ εἴη σοφώτεροςἈνεῖλεν οὖν ἡ Πυθία μηδένα σοφώτερον εἶναι Καὶ τούτων πέρι ὁ ἀδελφὸς ὑμῖναὐτοῦ οὑτοσὶ μαρτυρήσει ἐπειδὴ ἐκεῖνος τετελεύτηκεν [21b] Σκέψασθε δὴ ὧν

ἕνεκα ταῦτα λέγω μέλλω γὰρ ὑμᾶς διδάξειν ὅθεν μοι ἡ διαβολὴ γέγονεν Ταῦτα γὰρἐγὼ ἀκούσας ἐνεθυμούμην οὑτωσί laquoΤί ποτε λέγει ὁ θεός καὶ τί ποτε αἰνίττεταιἘγὼ γὰρ δὴ οὔτε μέγα οὔτε σμικρὸν σύνοιδα ἐμαυτῷ σοφὸς ὤν τί οὖν ποτε λέγει

φάσκων ἐμὲ σοφώτατον εἶναι Οὐ γὰρ δήπου ψεύδεταί γε οὐ γὰρ θέμις αὐτῷraquoΚαὶ πολὺν μὲν χρόνον ἠπόρουν τί ποτε λέγει ἔπειτα μόγις πάνυ ἐπὶ ζήτησιν αὐτοῦ

τοιαύτην τινὰ ἐτραπόμην ῏Ηλθον ἐπί τινα τῶν δοκούντων σοφῶν εἶναι [21c] ὡς

ἐνταῦθα εἴπερ που ἐλέγξων τὸ μαντεῖον καὶ ἀποφανῶν τῷ χρησμῷ ὅτι laquoΟὑτοσὶἐμοῦ σοφώτερός ἐστι σὺ δ᾿ ἐμὲ ἔφησθαraquo Διασκοπῶν οὖν τοῦτον ndash ὀνόματι γὰροὐδὲν δέομαι λέγειν ἦν δέ τις τῶν πολιτικῶν πρὸς ὃν ἐγὼ σκοπῶν τοιοῦτόν τι ἔπαθονὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι καὶ διαλεγόμενος αὐτῷ ndash ἔδοξέ μοι οὗτος ὁ ἀνὴρ δοκεῖν μὲνεἶναι σοφὸς ἄλλοις τε πολλοῖς ἀνθρώποις καὶ μάλιστα ἑαυτῷ εἶναι δ᾿ οὔ κἄπειταἐπειρώμην αὐτῷ δεικνύναι ὅτι οἴοιτο μὲν εἶναι σοφός εἴη δ᾿ οὔ ᾽Εντεῦθεν οὖντούτῳ τε ἀπηχθόμην καὶ πολλοῖς τῶν παρόντων [21d] πρὸς ἐμαυτὸν δ᾿ οὖν ἀπιὼν

ἐλογιζόμην ὅτι τούτου μὲν τοῦ ἀνθρώπου ἐγὼ σοφώτερός εἰμι κινδυνεύει μὲν γὰρ

21a ἐκ νέου ldquofin da giovanerdquo segueuna breve caratterizzazione del personag-gio Cherefonte amico e discepolodi Socrate (presentato con lui nelle Nu-vole aristofanee) fu esiliato nel 404 aCcon i democratici (συνέφυγε ταύτην) erientrograve ad Atene insieme a Trasibulo (καὶ κατῆλθε) nel 399 aC era giagrave morto| τὴνφυγὴν ταύτην acc dellrsquooggetto in-terno connesso al verbo (συνέφυγε) perfgura etymologica | ὡς σφοδρὸς ὁρ-μήσειεν ldquocome era impetuoso a qualsiasicosa si accingesserdquo ὡς introduce una in-terr indiretta dipendente da ἴστε ripren-dendo οἷος ἦν per specifcarne il senso| ὅπερ λέγω ldquocome vi dicordquo lett ldquola co-sa che vi dicordquo egrave una forma colloquialeper invitare il suo pubblico a non rumo-reggiare ma mentre prima Socrate ave-va detto μὴ θορυβήσητε cong aor oradice μὴ θορυβεῖτε come se la gente aves-se giagrave cominciato a far rumore ed eglila pregasse di ldquonon continuare a far ru-morerdquo | ἀνεῖλεν ldquorisposerdquo da ἀναιρέωverbo tecnico del responso dellrsquooracolo| τούτων πέρι = περὶ τούτων lrsquoanastro-fe tipico costrutto del discorso poetico egravemarcata dalla ritrazione dellrsquoaccento (ba-ritonesi)21b ὧν ἕνεκα ldquoper quali ragionirdquo pernecessitagrave non per vanagloria Socrate haraccontato ai giudici il responso straor-dinario che lrsquooracolo ha dato su di lui a

Cherefonte | Ταῦτα οὑτωσί ldquoDo-po aver udito quel responso (ταῦτα) ioragionai in questo modordquo lrsquoimperfet-to ἐνεθυμούμην vuol seguire il flo dellerifessioni di Socrate esposte di seguito| τί ποτε αἰνίττεται ldquoche cosa vuole na-scondere sotto lrsquoenigmardquo tipico dellrsquoe-nigma egrave infatti un enunciato in apparen-za assurdo che vuole obbligare a rifette-re per trovare il signifcato riposto | οὔτεμέγα οὔτε σμικρόν ldquoneacute molto neacute pocordquoacc di relazione | σύνοιδα ὤν il ver-bo regge il part predic | Οὐ ψεύδεταίγε nel suo smarrimento Socrate ha unasola certezza che lrsquooracolo ldquocertamen-te non menterdquo percheacute non puograve | πολὺν ἠπόρουν insieme al complemento didurata lrsquoimperfetto descrittivo continuaa rappresentarci le rifessioni imbarazza-te di Socrate che alla fne contro voglia(μόγις) si decide a ricercare il senso delresponso | τῶν δοκούντων εἶναι ldquodiquelli che avevano fama di essere sapien-tirdquo il gen σοφῶν nome del predicato egraveattratto da τῶν δοκούντων21c ὡς ἐνταῦθα τὸ μαντεῖον ldquopen-sando che (ὡς) in questo (ἐνταῦθα) avreifinalmente (εἴπερ που) confutato lrsquoo-racolordquo εἴπερ που signifca lett ldquose maiin qualche puntordquo | Διασκοπῶν οὖντοῦτον ldquomentre dunque esaminavo co-stuirdquo la frase si interrompe come se qual-cuno avesse chiesto a Socrate il nome

dellrsquointerrogato ed egli approfttasse perdire che non intende nominarlo ma cheera un politico importante Qualcuno si egravechiesto se per caso non si trattasse di Ani-to che efettivamente in giovinezza ebbequalche contatto con Socrate ma Anitosarebbe un falso bersaglio Socrate nonintende tanto attaccare il suo accusatorequanto mettere in evidenza lrsquoignoran-za dei politici | ὀνόματι λέγειν ldquononoccorre chiamarlo per nomerdquo ὀνόματι egravedat strumentale | ἦν δέ τις ἔπαθονldquoma era uno dei nostri uomini politiciquello esaminando il quale feci una si-mile esperienzardquo cioegrave ldquoquello che allorainterrogavo e con cui rdquo | ἔδοξέ μοι ἑαυτῷ ldquomi sembrograve che questrsquouomo sem-brasse esser sapiente sia a molti altri uomi-ni sia soprattutto a se stessordquo il politico egravela prima vittima della sua presunzione disapere Socrate tenta quindi di dimostrar-gli (ἐπειρώμην αὐτῷ δεικνύναι) che cre-deva di esser sapiente ma non lo era (ὅτιοἴοιτο εἴη δ᾿ οὔ) | ᾽Εντεῦθεν παρό-ντων ldquoda quel momento io venni in odio(ἀπηχθόμην) a costui e a molti dei presen-tirdquo il risentimento del politico del qualeaveva dimostrato lrsquoignoranza fu dunquelrsquoinizio delle molte antipatie cui andograve in-contro Socrate21d πρὸς ἐμαυτὸν ἐλογιζόμηνldquomentre me ne andavo ragionavo tra mee merdquo | κινδυνεύει εἰδέναι ldquoegrave dun-

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[20c] Forse qualcuno di voi potrebbe prendere la parola per dirmi laquoMa allora So-crate di cosrsquoegrave che ti occupi Da dove sono venute quelle calunnie sul tuo contoPercheacute poi se tu non facevi niente di straordinario rispetto agli altri non nasceva-no tante voci e dicerie ndash se non facevi insomma nulla di diverso da quel che fannoi piugrave ndash Dicci cosrsquoegrave percheacute non vogliamo improvvisare un giudizio sul tuo contoraquo[20d] Chi dice cosigrave pare dire giusto e io cercherograve di mostrarvi da dove sian partite famae calunnia insiemeState a sentire A qualcuno di voi forse sembreragrave che io scherzi sappiate bene perograve che vidirograve tutta la veritagrave Percheacute io Ateniesi per nientrsquoaltro che per una forma di sapienza misono guadagnato questa fama Quale sapienza Certo una sapienza umana Difatti egrave inquesta che forse io sono sapiente [20e] E costoro di cui parlavo poco fa saranno certosapienti di una sapienza superiore a quella umana oppure non so che dire io almenonon la conosco e chi lo aferma mente e parla per denigrarmiE voi Ateniesi non protestate contro di me neppure se vi pare che io parli con presun-zione percheacute non saragrave mio il discorso che vi faccio bensigrave devo riferirne la paternitagrave achi guadagna la vostra fducia Della mia sapienza se pure ce nrsquoegrave una e di che natura siachiamo a testimone per voi il dio di DelfCherefonte lo conoscete certamente [21a] Fu mio compagno fn da giovane E fu com-pagno vostro di partito e con voi visse questrsquoesilio e con voi rientrograve E sapete anche cheuomo fosse Cherefonte quanto fosse impetuoso in ogni sua iniziativa Cosigrave un giornoandograve a Delf ed ebbe lrsquoaudacia di chiedere questo allrsquooracolo ndash e voi signori vi pregonon interrompete ndash gli chiese infatti se crsquoera qualcuno piugrave sapiente di me E la Pizia ri-spose che di piugrave sapiente di me non crsquoera nessuno Ma di questa circostanza vi saragrave testi-mone ndash egrave qui presente ndash il fratello di Cherefonte percheacute questi egrave morto[21b] Guardate ora la ragione di queste mie parole percheacute intendo dirvi lrsquoorigine dellacalunnia contro la mia persona Al sentire il responso rifettevo in questo modo laquoCosamai intende il dio a cosa allude Percheacute io per parte mia non sono convinto neacute tantoneacute poco della mia sapienza cosa intende mai quando dice che io sono tanto sapientePercheacute non mente il dio ndash non puograve mentire ndashraquoPer molto tempo non riuscii a cogliere il senso ma poi e certo con fatica mi mi-si a ricercarlo in questo modo Mi recai da uno di quelli che hanno fama di sapienti[21c] e pensavo che cosigrave avrei in qualche modo confutato lrsquooracolo e avrei risposto al va-ticinio laquoEgrave questi piugrave sapiente di me mentre tu egrave di me che hai parlatoraquo Mentre esami-navo attentamente questrsquouomo ndash non occorre che ve ne dica il nome percheacute era un poli-tico il personaggio con il quale tra indagini e discorsi feci questa esperienza Ateniesi ndash

ἡμῶν οὐδέτερος οὐδὲν καλὸν κἀγαθὸν εἰδέναι ἀλλ᾿ οὗτος μὲν οἴεταί τι εἰδέναι οὐκεἰδώς ἐγὼ δέ ὥσπερ οὖν οὐκ οἶδα οὐδὲ οἴομαι ἔοικα γοῦν τούτου γε σμικρῷ τινι

αὐτῷ τούτῳ σοφώτερος εἶναι ὅτι ἃ μὴ οἶδα οὐδὲ οἴομαι εἰδέναι ᾽Εντεῦθεν ἐπ᾿ ἄλλονᾖα τῶν ἐκείνου δοκούντων σοφωτέρων εἶναι καί μοι ταὐτὰ ταῦτα ἔδοξε καὶ ἐνταῦθακἀκείνῳ καὶ ἄλλοις πολλοῖς ἀπηχθόμην

que possibile (κινδυνεύει) che nessu-no di noi due sappia nulla di bello neacute dibuonordquo la progressione nelle verifcheegrave sempre marcata dallrsquoincertezza e dalrischio (κινδυνεύει) fncheacute si raggiun-ge sia pure in via di probabilitagrave lrsquounica

acquisizione nel senso di sapere di nonsapere | ἔοικα εἰδέναι ldquomi sembradunque di essere piugrave saggio di costui(τούτου σοφώτερος εἶναι) proprioper questo piccolo vantaggio (σμικρῷτινι αὐτῷ τούτῳ) per il fatto che ciograve che

non so non credo nemmeno di saperlordquo| ᾽Εντεῦθεν ᾖα ldquoQuindi mi rivolsia un altrordquo ᾖα egrave impf ind di εἶμι ldquoan-darerdquo E anche questa nuova intervista siconcluse con uno scacco dellrsquointerlocu-tore di Socrate

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mi sembrograve che questrsquouomo apparisse sapiente agli occhi tra gli altri soprattut-to di se stesso ma che in realtagrave non lo fosse E allora mi provai a dimostrargli

che riteneva di essere sapiente ma che non lo era Ne risultograve dunque che melo feci nemico e con lui mi inimicai molti dei presenti [21d] Ma fra me eme andandomene via ragionavo che io ero piugrave sapiente di questrsquouomopercheacute forse nessuno di noi due conosceva qualcosa di bello e di buonoma lui riteneva di sapere ndash e non sapeva ndash mentre io come non so cosigravenon penso neppure di sapere mi pareva perciograve di essere piugrave sapiente dilui proprio in questo piccolo particolare e cioegrave che le cose che non sonon penso neanche di saperle Poi mi recai da un altro che aveva famadi essere piugrave sapiente dellrsquoaltro e ne ricavai unrsquoimpressione identica ndash ecosigrave mi attirai lrsquoodio suo e di molti altri

Trad E Avezzugrave

analisi del testo

Tra stranezza e saggezza Socrate continua la sua di-fesa ipotizzando che gli venga chiesto quale suo stranocomportamento sia stato allrsquoorigine delle calunnie che lohanno travolto Lrsquoobiezione ndash secondo un uso comunenel greco ndash viene introdotta dopo la pausa da ἴσως ac-compagnato dallrsquoottativo potenziale di un verbo di ldquodirerdquoldquointerrompererdquo ldquomeravigliarsirdquo e da τις o equivalente delsoggetto (cf 20c) Nella obiezione e nella replica di Socra-te va sottolineata la ricorrenza di due terminiIl primo egrave περιττότερον (20c) composto con il prefssoπερί ha in seacute lrsquoidea del sopra dellrsquooltre la misura quindicome nel nostro passo dello straordinario dello stranoLa stranezza lrsquoἀτοπία di Socrate egrave peraltro un motivo

topico legato alla piugrave generale considerazione che la suavita non puograve essere paragonata a nessuna altra esistenzanon ha precedenti come ben si legge in Symp 221c Al-cibiade nellrsquoelogio del suo maestro sostiene che se conAchille puograve essere messo a confronto Brasida con Nesto-re Antenore con altri Pericle Socrate invece non egrave raf-frontabile con nessuno neacute fra gli antichi neacute fra i moderniIl secondo termine egrave σοφία (20d) Socrate dice di doverefama e calunnie a una forma di sapienza che possiede-rebbe Lrsquouso di τις (διὰ σοφίαν τινά) comunque attenuail valore del sostantivo σοφία poicheacute la sapienza comepossesso stabile non egrave prerogativa umana per lrsquouomoinfatti esiste solo lrsquoamore mai completamente appagatoper essa (da qui φιλοσοφία) La sapienza di Socrate nonegrave la sapienza positiva di chi tanto sa ma rappresenta da

un lato la consapevolezza dellrsquoinconsistenza delle opi-

nioni dallrsquoaltro lrsquoesigenza di andare sempre a fondo nellecose al di lagrave delle apparenzeAltrove per esempio in Simposio 177d Socrate sosterragraveinvece di sapere qualcosa nellrsquoambito delle cose drsquoamo-re (οὐδὲν φημὶ ἄλλο ἐπίστασθαι ἢ τὰ ἐρωτικά) Ci sareb-be quindi un dato positivo di conoscenza da cui partire eproprio lrsquoamore sarebbe la fonte che permette a Socra-te di apportare un benefcio agli altri Sottile dunque nelpasso del Simposio egrave lrsquoironia del flosofo egli non sa nullase non ciograve che riguarda lrsquoamore quindi in realtagrave conoscetutto dato che Eros egrave quella forza che porta alla piugrave altavetta del sapere

Moduli stilistici Nel brano egrave da evidenziare lrsquoobiezionedi un ipotetico interlocutore secondo un modulo tipicodellrsquooratoria giudiziaria allitterazione e figura etymolo-

gica presenti in Ταυτί μοι δοκεῖ δίκαια λέγειν ὁ λέγων(20d) ndash insieme allo iota ldquodeitticordquo di ταυτί proprio del lin-guaggio drammatico e oratorio ndash contribuiscono a sottoli-neare il credito che si attribuisce a tale obiezione in quan-to elemento signifcativo per il procedere del discorso didifesaSono da segnalare nel passo anche le espressioni del les-

sico colloquiale (τὸ σὸν τί ἐστι πρᾶγμα in 20c) e i fre-quenti richiami al destinatario per tenerne desta lrsquoat-tenzione (ἀκούετε in 20d ἴστε in 20d 20e e 21a μὴθορυβήσητε in 20e)

Statuetta raffgurante Socrate II secolo aC Londra British Museum

La statuetta raffgurante Socrate in chitone egrave un piccolo gioiello dellrsquoarte ellenisticaproveniente da Alessandria drsquoEgitto Il manufatto in marmo bianco egrave alto appena 27 cmma presenta le caratteristiche della grande statuaria Il volto egrave ripreso dal ritratto di Lisippodi cui egrave rimasta una copia di epoca romana conservata al Louvre ( p 115) La fattura egravepregevole raffnatissimi sono la resa dei lineamenti e dei riccioli della barba e il trattamentodel panneggio del mantello che copre le spalle e il ventre del flosofo e che ricade inmorbide pieghe sul suo corpo ritratto come quello di un atleta

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T4 Il congedo 40c-42a

LrsquoApologia platonica contiene ancora una sezione in cuiSocrate prende congedo dai suoi giudici da quelli cheavevano votato per la sua condanna a morte come daglialtri Rivolto a questi ultimi egli spiega che sicuramente

quanto gli egrave accaduto egrave destinato a essere per lui un benee cerca di fornirne la dimostrazione ( Progetto Lette-

rature pp 81 ss)

[40c] ᾿Εννοήσωμεν δὲ καὶ τῇδεὡς πολλὴ ἐλπίς ἐστιν ἀγαθὸν

αὐτὸ εἶναι Δυοῖν γὰρ θάτερόν ἐστιν τὸ τεθνάναι ἢ γὰρ

οἷον μηδὲν εἶναι μηδὲ αἴσθησιν μηδεμίαν μηδενὸς ἔχειν

τὸν τεθνεῶτα ἢ κατὰ τὰ λεγόμενα μεταβολή τις τυγχάνει οὖσα καὶ μετοίκησις τῇψυχῇ τοῦ τόπου τοῦ ἐνθένδε εἰς ἄλλον τόπον Καὶ εἴτε δὴ μηδεμία αἴσθησίς ἐστινἀλλ᾿ [40d] οἷον ὕπνος ἐπειδάν τις καθεύδων μηδ᾿ ὄναρ μηδὲν ὁρᾷ θαυμάσιονκέρδος ἂν εἴη ὁ θάνατος ndash ἐγὼ γὰρ ἂν οἶμαι εἴ τινα ἐκλεξάμενον δέοι ταύτην τὴννύκτα ἐν ᾗ οὕτω κατέδαρθεν ὥστε μηδὲ ὄναρ ἰδεῖν καὶ τὰς ἄλλας νύκτας τε καὶἡμέρας τὰς τοῦ βίου τοῦ ἑαυτοῦ ἀντιπαραθέντα ταύτῃ τῇ νυκτὶ δέοι σκεψάμενον

εἰπεῖν πόσας ἄμεινον καὶ ἥδιον ἡμέρας καὶ νύκτας ταύτης τῆς νυκτὸς βεβίωκεν ἐν

τῷ ἑαυτοῦ βίῳ οἶμαι ἂν μὴ ὅτι ἰδιώτην τινά ἀλλὰ τὸν μέγαν βασιλέα εὐαριθμήτουςἂν εὑρεῖν αὐτὸν ταύτας πρὸς τὰς ἄλλας ἡμέρας καὶ νύκτας ndash [40e] εἰ οὖν τοιοῦτον

ὁ θάνατός ἐστιν κέρδος ἔγωγε λέγω καὶ γὰρ οὐδὲν πλείων ὁ πᾶς χρόνος φαίνεταιοὕτω δὴ εἶναι ἢ μία νύξ Εἰ δ᾿ αὖ οἷον ἀποδημῆσαί ἐστιν ὁ θάνατος ἐνθένδε εἰς

ἄλλον τόπον καὶ ἀληθῆ ἐστιν τὰ λεγόμενα ὡς ἄρα ἐκεῖ εἰσι πάντες οἱ τεθνεῶτεςτί μεῖζον ἀγαθὸν τούτου εἴη ἄν ὦ ἄνδρες δικασταί Εἰ γάρ τις ἀφικόμενος εἰς

Ἅιδου [41a] ἀπαλλαγεὶς τουτωνὶ τῶν φασκόντων δικαστῶν εἶναι εὑρήσει τοὺς

40c Ἐννοήσωμεν εἶναι ldquoRifettiamoanche da questo punto di vista (καὶ τῇδε)che ho molti motivi per sperare che essasia un benerdquo ἐννοήσωμεν cong esorta-tivo τῇδε avverbio di modo il punto divista che Socrate sta per esporre | Δυοῖν τεθνεῶτα ldquoDi due cose una θάτερον)egrave il morire o egrave come se il morto (τὸντεθνεῶτα) non sia piugrave nulla e non abbiaalcuna percezione di nullardquoθάτερον= τὸἕτερον ldquouna delle due coserdquo alterum τὸντεθνεῶτα egrave meglio intenderlo come soggsia di μηδὲν εἶναι sia di ἔχειν μηδεμίανμηδενός poliptoto | ἢ κατὰ τόπον ldquoosecondo quanto si dice egrave (τυγχάνει οὖσα)una trasformazione e una trasmigrazio-ne per lrsquoanima da questo luogo quaggiugrave(τοῦ ἐνθένδε) in un altro luogordquo κατὰ τὰλεγόμενα cosigrave dicevano soprattutto or-fici e pitagorici Lrsquoalternativa che quiSocrate prospetta costituisce indubbia-mente una posizione diversa da quella chepoi saragrave esposta per bocca dello stessoSocrate nel Fedone dove lrsquoimmortalitagravedellrsquoanima egrave una certezza luminosa | Καὶεἴτε ldquoE serdquo introduce un periodo ipote-tico misto la cui apodosi egrave θαυμάσιονκέρδος ἂν εἴη ὁ θάνατος ed egrave ripresa in40e da εἰ οὖν κέρδος ἔγωγε λέγω40d ἐπειδάν ὁρᾷ ldquoquando uno dor-

mendo non fa nemmeno un sognordquo inprospettiva eventuale con ἄν di ἐπειδάνe il cong ὁρᾷ il greco dice ὁρᾶν ὕπνονldquovedere un sognordquo dove lrsquoitaliano usa unverbo assai piugrave generico ldquofare un sognordquo| θαυμάσιον ὁ θάνατος ldquola morte sa-rebbe un proftto meravigliosordquo apodosidella possibilitagrave dove κέρδος egrave terminedel linguaggio commerciale propr ldquogua-dagnordquo | εἴ τινα βίῳ ldquose bisognasseche uno dopo aver scelto (ἐκλεξάμενον)questa ταύτην) notte in cui (ἐν ᾗ) ha dor-mito cosigrave da non fare alcun sogno e con-frontando (ἀντιπαραθέντα) con questanotte le altre notti e giorni della sua vitadovesse dire rifettendo (σκεψάμενον)quanti giorni e quante notti ha vissutomeglio e piugrave piacevolmente di questanotte nella sua vitardquo ταύτην costituisceprolessi rispetto al relativo ἐν ᾗ che segue| οἶμαι νύκτας ldquoio credo che non soloun privato cittadino (ἰδιώτην τινα) mail Gran Re potrebbe trovare (ἂν εὑρεῖν)ben poche (εὐαριθμήτους) queste not-ti in relazione agli altri giorni e nottirdquoοἶμαι annunciato dapprima come inci-so ritorna con ben altro peso come pro-posizione principale a reggere lrsquoinfnitoἂν εὑρεῖν40e εἰ οὖν λέγω ldquose dunque la

morte egrave una cosa di questo genere(τοιοῦτον) io certo (ἔγωγε) lo chiamoun vantaggiordquo ritorna insistente il ter-mine fnanziario κέρδος ἔγωγε ldquoio perconto miordquo il γε limitativo sottolinea ilpunto di vista di chi sta parlando | οὐ-δὲν πλείων ldquoper nulla maggiorerdquo οὐδένegrave acc avverbiale di relazione | Εἰ δ᾿ αὖ εἴη ἄν ldquoSe poi la morte egrave come emi-grare (ἀποδημῆσαι) di qui in un altroluogo e sono veri i racconti che si fannoche sono lagrave tutti quelli che sono morti(οἱ τεθνεῶτες) quale bene maggiore diquesto potrebbe essercirdquo ritorna il temadellrsquoaldilagrave la protasi di primo tipo nonimplica realtagrave ma la prospettiva purnon dimostrata egrave presentata come at-traente e questo efetto Socrate intendeprodurre sui suoi ascoltatori | ἀφικό-μενος εἰς ῞Αιδου ldquogiungendo allrsquoAderdquoεἰς richiede normalmente lrsquoacc e per-ciograve giagrave gli antichi intendevano che fossesottinteso un acc come δόμον come nellt ventum erat ad Vestae sott templum41a ἀπαλλαγεὶς δικαστάς ldquoallon-tanandosi (ἀπαλλαγείς) da questi qui chepretendono (φασκόντων) essere giudi-ci troveragrave quelli che sono davvero giudi-cirdquo in questrsquoultima parte dellrsquoApologiainizia il tema che saragrave comune alla prima

dal testo alla parolap 33

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ὡς ἀληθῶς δικαστάς οἵπερ καὶ λέγονται ἐκεῖ δικάζειν Μίνως τε καὶ ῾Ραδάμανθυς

καὶ Αἰακὸς καὶ Τριπτόλεμος καὶ ἄλλοι ὅσοι τῶν ἡμιθέων δίκαιοι ἐγένοντο ἐν τῷ

ἑαυτῶν βίῳ ἆρα φαύλη ἂν εἴη ἡ ἀποδημία ῍Η αὖ ᾽Ορφεῖ συγγενέσθαι καὶ Μουσαίῳ

καὶ ῾Ησιόδῳ καὶ ῾Ομήρῳ ἐπὶ πόσῳ ἄν τις δέξαιτ᾿ ἂν ὑμῶν᾽Εγὼ μὲν γὰρ πολλάκις ἐθέλω τεθνάναι εἰ ταῦτ᾿ ἔστιν

ἀληθῆ ᾽Επεὶ [41b] ἔμοιγε καὶ αὐτῷ θαυμαστὴ ἂν εἴη ἡ

διατριβὴ αὐτόθι ὁπότε ἐντύχοιμι Παλαμήδει καὶ Αἴαντι τῷ

Τελαμῶνος καὶ εἴ τις ἄλλος τῶν παλαιῶν διὰ κρίσιν ἄδικον

τέθνηκεν ἀντιπαραβάλλοντι τὰ ἐμαυτοῦ πάθη πρὸς τὰ

ἐκείνων ndash ὡς ἐγὼ οἶμαι οὐκ ἂν ἀηδὲς εἴη ndash καὶ δὴ τὸ μέγιστον τοὺς ἐκεῖ ἐξετάζοντακαὶ ἐρευνῶντα ὥσπερ τοὺς ἐνταῦθα διάγειν τίς αὐτῶν σοφός ἐστιν καὶ τίς οἴεται μένἔστιν δ᾿ οὔ ᾽Επὶ πόσῳ δ᾿ ἄν τις ὦ ἄνδρες δικασταί δέξαιτο ἐξετάσαι τὸν ἐπὶ Τροίαν

ἀγαγόντα τὴν πολλὴν στρατιὰν [41c] ἢ ᾽Οδυσσέα ἢ Σίσυφον ἢ ἄλλους μυρίους ἄν

τις εἴποι καὶ ἄνδρας καὶ γυναῖκας οἷς ἐκεῖ διαλέγεσθαι καὶ συνεῖναι καὶ ἐξετάζειν

ἀμήχανον ἂν εἴη εὐδαιμονίαςΠάντως οὐ δήπου τούτου γε ἕνεκα οἱ ἐκεῖ ἀποκτείνουσι

τά τε γὰρ ἄλλα εὐδαιμονέστεροί εἰσιν οἱ ἐκεῖ τῶν ἐνθάδε καὶ ἤδη τὸν λοιπὸν χρόνον

ἀθάνατοί εἰσιν εἴπερ γε τὰ λεγόμενα ἀληθῆ

rifessione di Platone e degli altri socraticiquello del Giusto condannato esso egrave quimarcato dal poliptoto δικασταί δικασ-τῶν δικαστάς δικάζειν e dalla seriedei mitici giudici giusti dellrsquoaldilagrave in op-posizione a quelli ingiusti che hanno con-dannato a morte Socrate | οἵπερ καὶ EacuteΤριπτόλεμος ldquocoloro che si dice ammi-nistrino la giustizia Minosse Radaman-to Eaco e Trittolemordquo Radamantoe Minosse erano fgli di Zeus ed Europail primo fu re di Creta e stabiligrave le leggi chefurono imitate da molte cittagrave greche glisuccesse il fratello minore Minosse Ea-co fglio di Zeus e della ninfa Egina fu redellrsquoisola cui diede il nome di sua mogliee padre di Peleo e Telamone a questi che latradizione considerava i giudici dellrsquoAdePlatone aggiunge il re attico Trittolemoche aiutograve Demetra nella ricerca di Persefo-ne e ottenne da lei il dono del grano era as-sociato alle due dee nei misteri di Eleusi| ἄρα φαύλη ἀποδημία ldquosarebbe que-sto un mutamento di sede spregevolerdquoἄρα introduce una interr diretta retoricache suggerisce al destinatario una rispostanegativa φαύλη ldquoda pocordquo certo non sa-rebbe stata da poco la possibilitagrave di ottene-re una nuova vita presso i semidei che si di-stinsero in vita per la loro giustizia | ᾿Ορ-φεῖ Μουσαίῳ ldquostare insieme a Orfeoe a Museordquo gli esponenti mitici della let-teratura religiosa della tradizione orfcaaccostati qui ai fondatori della mitologiaclassica Omero ed Esiodo | ἐπὶ πόσῳ ὑμῶν ldquoper che prezzo non lo accetterebbeuno di voirdquo cioegrave ldquoquanto uno di voi sareb-be disposto a pagare per questordquo ogget-to di δέξαιτ(ο) egrave lrsquoinf συγγενέσθαι ldquostareinsieme ardquo | Ἐγὼμὲν ἀληθῆ ldquoIo infat-

ti sono disposto (ἐθέλω) a morire moltevolte se questi racconti sono verirdquo ἐθέλωesprime la disponibilitagrave ad adeguarsi allavolontagrave altrui o ad una situazione41b ἔμοιγε καὶ αὐτῷ ldquoper me in parti-colarerdquo | ὁπότε τέθνηκεν ldquoquando miimbattessi in Palamede o in Aiace fglio diTelamone o in quanti altri (εἴ τις ἄλλος)tra gli antichi sono morti per un giudizioingiustordquo εἴ τις ἄλλος questa locuzione sipresenta come una protasi di periodo ipo-tetico ma ha la funzione di una proposi-zione relativa ldquose qualcun altro morigrave rdquo =ldquotutti gli altri che morironordquo | Παλαμή-δει ldquoPalamederdquo Odisseo per nonandare a Troia fngeva di essere pazzo maPalamede scoprigrave il suo piano e lo costrin-se a partecipare alla spedizione Odisseosi vendicograve su di lui facendo nasconderenella tenda di Palamede dellrsquooro e una fal-sa lettera di Priamo cosigrave Palamede fu ac-cusato di tradimento e lapidato Questoargomento era svolto in varie tragedie diEschilo Sofocle ed Euripide | ΑἴαντιldquoAiacerdquo Aiace invece dopo la mor-te di Achille considerandosi il piugrave fortedei Greci dopo quello pretendeva che alui fossero attribuite le armi del mortoOdisseo riuscigrave con lrsquoastuzia a farle asse-gnare a seacute e Aiace per il dolore del tortosubigraveto impazzigrave e si uccise la vicenda erarappresentata in una trilogia perduta diEschilo e nellrsquoAiace di Sofocle che con-serviamo | ἀντιπαραβάλλοντι ldquocon-frontandordquo part congiunto con ἔμοιγε| καὶ δὴ ἔστιν δ᾿ οὔ ldquoe poi soprattut-to trascorrere il tempo (διάγειν) esami-nando ed interrogando (ἐξετάζοντα καὶἐρευνῶντα in acc percheacute concordano conil sogg sottinteso dellrsquoinfnitiva) quelli

di lagrave (τοὺς ἐκεῖ) come quelli di qua (τοὺςἐνταῦθα) chi di loro egrave sapiente e chi crededi esserlo ma non lo egraverdquo lrsquoinf διάγειν di-pende sintatticamente da ἐπὶ πόσῳ ἄν τιςδέξαιτ(ο)di 41a comeσυγγενέσθαι So-crate sarebbe felice di andare nellrsquoaldilagrave acontinuare la stessa opera che compiva inAtene di sollecitare ognuno a conoscerese stesso secondo il comando di Apollo| Ἐπὶ πόσῳ δ᾿ ἄν τις δέξαιτο ritornaemblematicamente la frase per far rifet-tere i destinatari | ἐξετάσαι στρατιάνldquodi interrogare colui che condusse a Troiail grande esercitordquo Agamennone che giagravenei poemi dagrave prova di presunzione e arro-ganza anzicheacute di σοφία41c ἢὈδυσσέα ἢΣίσυφον eroi dellrsquoa-stuzia e dellrsquoinganno queste che eranovirtugrave per lrsquoetica arcaica ripugnavano al-la moralitagrave di Socrate come a quella diPlatone | οἷς ἐκεῖ εὐδαιμονίας ldquoconi quali conversare lagrave e stare con loro e in-terrogarli sarebbe il colmo della felicitagraverdquoἀμήχανον εὐδαιμονίας ldquolrsquoimpossibilitagravedella felicitagraverdquo cioegrave una felicitagrave impossibilea esprimersi ἀμήχανος egrave ciograve per cui nonesistono μηχαναί ldquoartifcirdquo ed egrave quindiimpossibile | Πάντως ἀποκτείνουσιldquoIn ogni caso per questo motivo (τούτουἕνεκα) quelli di lagrave non mandano a mor-terdquo τούτου ἕνεκα per il fatto di discuteree di confutare quelli che credono di essersaggi senza esserlo quindi nel regno deimorti Socrate non avrebbe corso rischiodi esser condannato a morte Egli egrave giuntoa una tale serena luciditagrave che si permettedi ironizzare perfno sulla propria morte| τά τε γὰρ ἄλλα καί ldquosia nel resto sia ancherdquo | εἴπερ γε ἀληθῆ ldquose egrave verociograve che si raccontardquo ritorna lrsquoapparente

glossa

il verbo (ἐ)θέλω signifcaldquosono disposto ardquo secondovolontagrave di altri diversamenteda βούλομαι che signifcaldquovogliordquo di mia intenzione

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[40c] Consideriamo anche da questo lato il fatto che crsquoegrave molta speranza che il morire siaun bene In efetti una di queste due cose egrave il morire o egrave come un non essere nulla e chiegrave morto non ha piugrave alcuna sensazione di nulla oppure stando ad alcune cose che si tra-mandano egrave un mutamento e una migrazione dellrsquoanima da questo luogo che egrave quaggiugravead un altro luogo Ora se la morte egrave il non aver piugrave alcuna sensazione [40d] ma egravecome un sonno che si ha quando nel dormire non si vede piugrave nulla neppure in so-

Ἀλλὰ καὶ ὑμᾶς χρή ὦ ἄνδρες δικασταί εὐέλπιδας εἶναι πρὸς τὸν θάνατον καὶ ἕν τιτοῦτο διανοεῖσθαι ἀληθές [41d] ὅτι οὐκ ἔστιν ἀνδρὶ ἀγαθῷ κακὸν οὐδὲν οὔτε ζῶντι

οὔτε τελευτήσαντιοὐδὲ ἀμελεῖται ὑπὸ θεῶν τὰ τούτου πράγματα οὐδὲ τὰ ἐμὰ νῦνἀπὸτοῦ αὐτομάτου γέγονεν ἀλλά μοι δῆλόν ἐστι τοῦτο ὅτι ἤδη τεθνάναι καὶ ἀπηλλάχθαιπραγμάτωνβέλτιονἦνμοιΔιὰ τοῦτοκαὶ ἐμὲοὐδαμοῦἀπέτρεψεν τὸσημεῖονκαὶ ἔγωγετοῖς καταψηφισαμένοις μου καὶ τοῖς κατηγόροις οὐ πάνυ χαλεπαίνω Καίτοι οὐ ταύτῃτῇ διανοίᾳ κατεψηφίζοντό μου καὶ κατηγόρουν ἀλλ᾿ οἰόμενοι βλάπτειν [41e] τοῦτο

αὐτοῖς ἄξιον μέμφεσθαι Τοσόνδε μέντοι αὐτῶν δέομαι τοὺς ὑεῖς μου ἐπειδὰνἡβήσωσι τιμωρήσασθε ὦ ἄνδρες ταὐτὰ ταῦτα λυποῦντες ἅπερ ἐγὼ ὑμᾶς ἐλύπουνἐὰν ὑμῖν δοκῶσιν ἢ χρημάτων ἢ ἄλλου του πρότερον ἐπιμελεῖσθαι ἢ ἀρετῆς καὶ ἐὰνδοκῶσί τι εἶναι μηδὲν ὄντες ὀνειδίζετε αὐτοῖς ὥσπερ ἐγὼ ὑμῖν ὅτι οὐκ ἐπιμελοῦνταιὧν δεῖ καὶ οἴονταί τι εἶναι ὄντες οὐδενὸς ἄξιοιΚαὶ ἐὰν ταῦτα ποιῆτε δίκαια πεπονθὼςἐγὼ ἔσομαι ὑφ᾿ ὑμῶν αὐτός [42a] τε καὶ οἱ ὑεῖς Ἀλλὰ γὰρ ἤδη ὥρα ἀπιέναι ἐμοὶ μὲνἀποθανουμένῳ ὑμῖν δὲ βιωσομένοις ὁπότεροι δὲ ἡμῶν ἔρχονται ἐπὶ ἄμεινον πρᾶγμαἄδηλον παντὶ πλὴν ἢ τῷ θεῷ

riserva (εἴπερ γε) che riaferma in mododistaccato la certezza morale di Socrate| Ἀλλὰ καὶ θάνατον ldquoMa anche voicittadini giudici dovete essere fduciosi(εὐέλπιδας) riguardo alla morterdquo ha ini-zio cosigrave lrsquoultimo capitolo in tono di pe-rorazione quanto alla procedura giudi-ziaria non dovrebbe esserci luogo per unaperorazione giaccheacute la sentenza di morteegrave irrevocabile ma Socrate perora la cau-sa delle sue idee e vuole che quale che siala sorte delle anime dopo la morte i giu-dici che hanno avuto fducia in lui abbia-no chiara coscienza che lrsquouomo non deveesitare a seguire la voce del dio che parlanella sua coscienza41d ὅτι τελευτήσαντι ldquoche per lrsquouo-mo virtuoso non crsquoegrave alcun male neacute da vi-vo neacute da mortordquo la dichiarativa ha fun-zione epesegetica rispetto a ἕν τι τοῦτοmentre ζῶντι e τελευτήσαντι sono predi-cativi di ἀνδρὶ ἀγαθῷ | οὐδὲ τὰ ἐμὰ γέγονεν ldquoneacute le mie vicende (τὰ ἐμά) sonoavvenute a caso (ἀπὸ τοῦ αὐτομάτου)rdquo| τεθνάναι καὶ ἀπηλλάχθαι πραγμάτωνldquoesser morto ed essermi liberato dai fasti-dirdquo lrsquoidea egrave rappresentata da due infnitiperfetti (da θνῄσκω e ἀπαλλάσσω) nellaprospettiva di esser compiuta solo allorasi realizzeragrave ciograve che egrave meglio per Socrate

| ἐμὲ τὸ σημεῖον ldquoil segno non mi di-stolse per nullardquo il segno misterioso (τὸσημεῖον) che talvolta lo distoglieva dalcompiere unrsquoazione era quello che Socra-te chiamava il suo degravemone Socrate inter-preta ora la mancanza di quel segno comela conferma che per lui egrave stato meglio es-ser condannato dal tribunale | ἔγωγε χαλεπαίνω ldquoe io per conto mio (ἔγωγε)non me la prendo (χαλεπαίνω) con colo-ro che hanno votato per la mia condan-na (τοῖς καταψηφισαμένοις μου) neacute congli accusatorirdquo i verbi giudiziari compo-sti con κατα- si costruiscono con il genretto daκατα- (= ldquocontrordquo) della personaaccusata o condannata | Καίτοι ldquoEppu-rerdquo Socrate si ferma un attimo a rifettereche se anche gli accusatori e i giudici a luiostili non gli hanno fatto alcun male nonera questa la loro intenzione | οὐ ταύτῃτῇ διανοίᾳ ldquonon con questa intenzionerdquo41e τοῦτο μέμφεσθαι ldquodi questo egravegiustorimproverarlirdquo |Τοσόνδε δέομαιlett ldquoDi tanto io li pregordquo δέομαι conil gen della persona vale ldquopregarerdquo(oltre che talvolta ldquoaver bisogno dirdquo)mentre τοσόνδε anticipa lrsquoimperativo chesegue τιμωρήσασθε | ταὐτά ἐλύπουνldquoinfiggendo loro gli stessi fastidi che ioinfiggevo a voirdquo λυπέω ldquoafiggere unordquo

qui ripetuto in poliptoto egrave costruito conlrsquoacc della persona e lrsquoacc di relazionedella cosa con cui uno viene afitto nellatraduzione la carica semantica di λυπέωviene trasferita allrsquooggetto che in grecoegrave reso genericamente con il neutro | ἐὰνὑμῖν ἀρετῆς ldquonel caso che vi sembri(ἐὰν δοκῶσιν) che si diano pensiero o(ἤ) del denaro o (ἤ) di qualche altra cosaprima che (ἤ) della virtugraverdquo ἐὰν δοκῶσινegraveunaprotasidiperiodoipoteticodellrsquoeven-tualitagrave lacuiprotasiegravelrsquoimpτιμωρήσασθεi primi due ἤ sono disgiuntivi (lt aut)mentre il terzo introduce il secondotermine di paragone (lt quam) ἄλλουτου του egrave pron indefinito | οἴονταίτι ἄξιοι ldquoe credono di esser qualcosamentre non meritano nullardquo οὐδενός egravegen di stima | δίκαια ἔσομαι ldquoavrogravericevuto ciograve che egrave giustordquo πεπονθὼςἔσομαι egrave futuro perfetto dal tema diπάσχω42a ἐμοὶ βιωσομένοις ldquoperme a mori-re per voi a vivererdquo i due part futuri hannovalore fnale | ὁπότεροι ἡμῶν ldquochi trameevoirdquoὁπότεροιesprimeduegruppicon-trappostiancheseilprimo di essi egrave costitui-to da una sola personaὁπότεροι ἔρχονταιprop interr indiretta egrave soggettiva rispettoalla sovraordinataἄδηλον sott ἐστί

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gno allora la morte sarebbe un guadagno meraviglioso Infatti io ritengo che seuno dopo aver scelto questa notte in cui avesse dormito cosigrave bene da non vederenemmeno un sogno e dopo aver messo a confronto con questa le altre notti e glialtri giorni della sua vita dovesse fare un esame e dirci quanti giorni e quante not-ti abbia vissuto in modo piugrave felice e piugrave piacevole di quella notte durante tutta lasua vita ebbene io credo che costui anche se fosse non solo un qualche privatocittadino ma il Gran Re troverebbe lui pure che questi giorni e queste notti so-no pochi da contare rispetto agli altri giorni e alle altre notti [40e] Se dunque lamorte egrave qualcosa di tal genere io dico che egrave un guadagno Infatti tutto quanto iltempo della morte non sembra essere altro che unrsquounica notte Invece se la mor-te egrave come un partire di qui per andare in un altro luogo e sono vere le cose che siraccontano ossia che in quel luogo ci sono tutti i morti quale bene o giudici cipotrebbe essere piugrave grande di questoInfatti se uno giunto allrsquoAde [41a] liberatosi di quelli che qui da noi si diconogiudici ne troveragrave di veri quelli che si dice che lagrave pronunciano sentenza MinosseRadamante Eaco Trittolemo e quanti altri dei semidei sono stati giusti nella lorovita ebbene in tal caso questo passare nellrsquoaldilagrave sarebbe forse una cosa da pocoE poi quanto non sarebbe disposto a pagare ciascuno di voi per stare insieme conOrfeo e con Museo con Omero e con Esiodo Per quello che mi riguarda sonodisposto a morire molte volte se questo egrave vero [41b] Infatti per me sarebbe straor-dinario trascorrere il mio tempo allorcheacute mi incontrassi con Palamede con Aia-ce figlio di Telamonio e con qualche altro degli antichi che sonomorti a causa di un ingiusto giudizio mettendo a confronto imiei casi con i loro E io credo che questo non sarebbe dav-vero spiacevoleMa la cosa per me piugrave bella sarebbe sottoporre ad esa-me quelli che stanno di lagrave interrogandoli come facevocon questi che stanno qui per vedere chi egrave sapiente echi ritiene di essere tale ma non lo egrave Quanto sarebbedisposto a pagare uno di voi o giudici per esaminarechi ha portato a Troia [41c] il grande esercito oppu-re Odisseo o Sisifo e altre innumerevoli persone chesi possono menzionare sia uomini che donne E ildiscutere e lo stare lagrave insieme con loro e interrogarlinon sarebbe davvero il colmo della felicitagrave E certa-mente per questo quelli di lagrave non condannano nes-suno a morte Infatti quelli di lagrave oltre ad essere piugravefelici di quelli di qua sono altresigrave per tutto il tempoimmortali se sono vere le cose che si diconoEbbene anche voi o giudici bisogna che abbiate buo-ne speranze davanti alla morte e dovete pensare che unacosa egrave vera in modo particolare [41d] che ad un uomobuono non puograve capitare nessun male neacute in vita neacute in mor-te Le cose che lo riguardano non vengono trascurate dagli

Pittore di Achille (attribuita) Leacutekythoscon giovane presso una tomba ca 440 aCNew York Metropolitan Museum of Art

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degravei E anche le cose che ora mi riguardano non sono successe per caso ma per me egraveevidente questo che ormai morire e liberarmi degli affanni era meglio per me Perquesto motivo il segno divino non mi ha mai deviato dalla via seguitaPerciograve io non ho un grande rancore contro coloro che hanno votato per la miacondanna neacute contro i miei accusatori anche se mi hanno condannato e mi han-no accusato non certo con tale proposito bensigrave nella convinzione di farmi delmale [41e] E in ciograve meritano biasimoPerograve io vi prego proprio di questo Quando i miei fgli saranno diventati adulti pu-niteli o cittadini procurando a loro quegli stessi dolori che io ho procurato a voise vi sembreranno prendersi cura delle ricchezze o di qualche altra cosa prima chedella virtugrave E se si daranno arie di valere qualche cosa mentre non valgono nullarimproverateli cosigrave come io ho rimproverato voi percheacute non si danno cura di ciograve dicui dovrebbero darsi cura e percheacute credono di valere qualche cosa mentre in realtagravenon valgono niente [42a] Se farete questo avrograve ricevuto da voi quello che egrave giustoio e i miei fgliMa egrave ormai venuta lrsquoora di andare io a morire e voi invece a vivereMa chi di noi vada verso ciograve che egrave meglio egrave oscuro a tutti tranne che al dio

Trad G Reale

guida allOtildeanalisi

LINGUA E LESSICO

1 Nel testo ricorrono alcuni termini legati alla radice

θαν(ε)- Dopo aver letto la Scheda di lessico

( p 33) elencali ed evidenziane le differenze dalpunto di vista del signifcato

termine legato alla radice θαν(ε)- significato

TEMI E CONFRONTI

2 In 40d-e alle due opzioni concernenti la morte

vengono associate due immagini Quali

3 Trova nel testo greco le espressioni chesottolineano la differenza fra il credere di essere e

lrsquoessere Trascrivile poi nello schema seguente

credere di essere essere

4 Ripercorri nella struttura e nello sviluppo del

ragionamento i paragraf 40c-41c Completaquindi la seguente tabella

riguardo al

τεθνάναιvengono poste

due alternative

ἢ μηδὲν εἶναι μηδὲ αἴσθησινμηδεμίαν μηδενὸς ἔχειν τὸντεθνεῶταἢhelliphelliphelliphelliphelliphellip

prima possibilitagrave εἴτε δὴ μηδεμία αἴσθησίς ἐστινἀλλ᾿ οἷον ὕπνος ἐπειδάν τιςκαθεύδων μηδ᾿ ὄναρ μηδὲνὁρᾷ θαυμάσιον κέρδος ἂν εἴηὁ θάνατος

seconda possibilitagrave

le categorie

di personaggi

dellrsquooltretombaa) i veri giudicib) helliphelliphelliphelliphellipc) helliphelliphelliphelliphellipd) helliphelliphelliphelliphellip

Μίνως τε καὶ ῾Ραδάμανθυς καὶΑἰακὸς καὶ Τριπτόλεμος

5 Lrsquoultimo pensiero di Socrate egrave per i figliesprimendo una sua preoccupazione nei loroconfronti egli ritorna cosigrave su un motivo ricorrentedel suo pensiero Sai dire quale

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alla vita politica Anche allora in quello sconvolgimento accaddero molte cose assaitristi comrsquoegrave naturale non crsquoegrave da stupirsi che in una rivoluzione si facessero le piugrave gran-di vendette Tuttavia va detto che gli uomini allora ritornati al potere dimostraronogrande moderazione Purtroppo perograve accadde poi che alcuni potenti intentarono unprocesso a Socrate il mio amico lo accusarono di empietagrave ndash un crimine orribile [325c] elontanissimo dalla sua indole Socrate fu condannato e lo misero a morte6 lui che avevarifutato di partecipare allrsquoempio arresto di un amico degli esuli di allora quando essierano lontani e in disgrazia Vedendo questo e osservando gli uomini che erano alloradediti alla vita politica e le leggi e i costumi quanto piugrave li esaminavo e cresceva la miaetagrave tanto piugrave mi pareva difcile partecipare alla gestione dello Stato rimanendo unapersona [325d] onesta Senza amici e compagni fdati non crsquoera modo di intervenire edel resto era difcile trovarne tra i cittadini di allora percheacute gli usi e costumi dei padrierano spariti dalla cittagrave neacute si poteva facilmente trovarne di nuovi Leggi e costumi sicorrompevano e si dissolvevano drammaticamente e cosigrave io [325e] che pure una voltadesideravo ardentemente di partecipare alla vita pubblica rimasi sbigottito nellrsquoosser-vare queste cose e nel vedere che tutto andava alla rovescia Certo continuavo a tenergli occhi aperti caso mai si proflasse un cambiamento e soprattutto [326a] la possibi-litagrave di migliorare il governo dello Stato ma per agire attendevo arrivasse il momentoopportuno Alla fne mi resi conto che tutte le cittagrave erano mal governate7 le loro legginon potevano essere sanate senza una mirabile combinazione di preparazione e fortu-na e fnii per dire che solo la retta flosofa dagrave la possibilitagrave di cogliere la giustizia negliafari pubblici e privati e cosigrave ormai non avevo occhi che per la flosofa E vidi che mai[326b] sarebbero cessati i mali delle stirpi umane a meno che il potere non fosse fnitoin mano a uomini veramente e genuinamente flosof oppure se i governanti delle cittagraveper qualche sorte divina fossero divenuti veri flosof8 Cosigrave ragionavo quando per laprima volta giunsi in Italia e in Sicilia

Trad A Maddalena (modifcata)

guida allOtildeanalisi

STILE E RETORICA

1 Per quale motivo a tuo avviso Platone tace inomi dei personaggi coinvolti tranne quello diSocrate

2 Quali caratteristiche presenta lo stile della Lettera

VII

TEMI E CONFRONTI

3 Ricerca il passo dellrsquoApologia platonica in cuiSocrate racconta la vicenda di Leone di Salamina

e confrontalo con questo4 Analizza il passo di Repubblica 473c-d ricerca

notizie sui viaggi compiuti da Platone in Sicilia

con lrsquointenzione di realizzare la forma di governomigliore

6 lo misero a morte Platone ricor-da con sdegno e insieme disillusione ladrammatica fne del suo maestro rievo-candone il processo e la condanna a mor-te nel 399 aC7 tutte le cittagrave erano mal governate

nellrsquoultima parte la narrazione sulla scia diuna sorta di ldquonon crsquoegrave limite al peggiordquo cedeil passo a una desolata rifessione che inglo-ba nel suo negativo giudizio tutte le cittagrave8 governanti hellip veri filosofi questasorta di formula conclusiva richiama una

famosa afermazione contenuta in Repub-blica 473c-d in cui si teorizza il governomigliore come quello retto dal re-floso-fo o flosofo-re lrsquounico capace di saldareinsieme potere e saggezza per il benesseredella comunitagrave

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Apologia di Socrate

T2 I primi accusatori 18a-19a

Come di norma nei tribunali ateniesi Socrate parla per-sonalmente in propria difesa e inizia (17a-18a) accen-nando allrsquoimbarazzo in cui si trova a settantrsquoanni com-piuti a parlare come imputato inoltre i suoi accusatori

sono abili parlatori mentre lui inesperto di retorica con-fda solo nel fatto che diragrave cose giuste a questo la cortedeve fare attenzione piuttosto che allrsquoeleganza dei di-scorsi ( Progetto Letterature pp 81 ss)

[18a] Πρῶτον μὲν οὖν δίκαιός εἰμι ἀπολογήσασθαι ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι πρὸς τὰπρῶτά μου ψευδῆ κατηγορημένα καὶ τοὺς πρώτους κατηγόρους ἔπειτα δὲ πρὸς τὰὕστερον καὶ τοὺς ὑστέρους [18b] Ἐμοῦ γὰρ πολλοὶ κατήγοροι γεγόνασι πρὸς ὑμᾶς

καὶ πάλαι πολλὰ ἤδη ἔτη καὶ οὐδὲν ἀληθὲς λέγοντες οὓς ἐγὼ μᾶλλον φοβοῦμαι ἢ

τοὺς ἀμφὶ Ἄνυτον καίπερ ὄντας καὶ τούτους δεινούς ἀλλ᾿ ἐκεῖνοι δεινότεροιὦ ἄνδρες οἳ ὑμῶν τοὺς πολλοὺς ἐκ παίδων παραλαμβάνοντες ἔπειθόν τε καὶ

κατηγόρουν ἐμοῦ μᾶλλον οὐδὲν ἀληθές ὡς ἔστιν τις Σωκράτης σοφὸς ἀνήρ τά τεμετέωρα φροντιστὴς καὶ τὰ ὑπὸ γῆς πάντα ἀνεζητηκὼς καὶ τὸν ἥττω λόγον κρείττω

ποιῶν Οὗτοι ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι [18c] οἱ ταύτην τὴν φήμην κατασκεδάσαντες οἱδεινοί εἰσίν μου κατήγοροι οἱ γὰρ ἀκούοντες ἡγοῦνται τοὺς ταῦτα ζητοῦντας οὐδὲ

18a Πρῶτον κατηγόρους ldquoAnzituttoegrave giusto (δίκαιός εἰμι) cittadini drsquoAte-ne che io mi difenda dapprima (πρῶτον)contro le prime accuse rivolte falsamentecontro di me (τὰπρῶτα κατηγορημένα)e contro i primi accusatorirdquo Inaspetta-tamente Socrate dopo aver accennatoallrsquoabilitagrave retorica di coloro che lo hannotrascinato in tribunale fa un lungo passoindietro rifacendosi ad accuse calunnio-se circolate molti anni prima quando igiudici di oggi erano ragazzi (παῖδες καὶ μειράκια 18c 6-7) ed erano piugrave cheora disposti a credere alle voci che senti-vano dire In seguito Socrate accenneragravea poeti comici che avevano difuso unacerta immagine sua tra questi uno eracerto Aristofane (nelle Nuvole di ven-tiquattro anni prima) ma lrsquoindicazionedi tempo per quanto sommaria ci portaassai piugrave indietro ad accusatori piugrave an-tichi verso il tempo del processo controAnassagora | δίκαιός εἰμι costruzionepersonale mentre in italiano abbiamoquella impersonale (ldquoegrave giusto che io rdquo)| ἄνδρες Ἀθηναῖοι ldquocittadini drsquoAtenerdquoin quanto maschi adulti ἄνδρες gli Ate-niesi partecipavano alla giuria come an-che allrsquoassemblea popolare | τὰ πρῶτά

μου κατηγορημένα il verbo κατη-γορέω ha il complemento in gen (μου)

richiesto dal preverbio (κατά) | ἔπει-τα ὑστέρους si sottintenda τὰ ὕστε-ρον (κατηγορημένα) καὶ τοὺς ὕστερον(κατηγόρους) lrsquoellissi raforza lrsquoespres-sione18b Ἐμοῦ πρὸς ὑμᾶς ldquoMolti ci so-no stati che mi (ἐμοῦ) hanno accusatopresso di voirdquo la forma piena del prono-me personale (ἐμοῦ) egrave collocata enfati-camente allrsquoinizio del periodo il pf γε-γόνασι (che indica lrsquoaspetto compiutodel presente) marca lrsquoidea che lrsquoeffettodi quelle accuse perdura nel momentoin cui nuovi accusatori hanno trascinatoSocrate in tribunale | πάλαι ἔτη ldquodatempo ormai da molti annirdquo su questoelemento sia pur in modo sempre inde-terminato Socrate insiste | τοὺς ἀμφὶ

Ἄνυτον ldquoAnito e la sua genterdquo Socratequi nomina non giagrave Meleto che avevasottoscritto lrsquoaccusa ma quello tra i si-negori (avvocati pubblici) che era certa-mente il personaggio piugrave autorevole e acui risaliva tutta lrsquooperazione Anitoera un esponente di spicco del partito de-mocratico che aveva dato corpo al risen-timento difuso nei confronti di Socratee che aveva pensato di allontanarlo dal-la cittagrave In questo modo Socrate mostradi riconoscere benissimo quali erano ilsenso e lrsquointenzione dellrsquoaccusa | ἀλλ᾿

ἐκεῖνοι δεινότεροιδεινότεροι egrave predica-tivo ldquoquelli sono piugrave pericolosirdquo | ἔπει-θόν τε καὶ κατηγόρουν gli imperfettidurativi esprimono unrsquoopera persistentee sistematica di convinzione e di calunnia| οὐδὲν ἀληθές acc di relazione retto daκατηγόρουν | σοφός ldquosapienterdquo ma So-crate sta riferendo le accuse rivolte con-tro di lui quindi ldquosapienterdquo suona comeuna defnizione spregiativa che gli veni-va afbbiata quasi che Socrate ndash a det-ta dei suoi detrattori ndash pensasse di esseresaggio pur non essendolo La descrizionedi questo ldquouomo sapienterdquo in efetti cor-risponde al Socrate sofsta delle Nuvolearistofanee ldquoche specula sulle cose cele-sti che investiga sui segreti di sotterra (τὰὑπὸ γῆς ἀνεζητηκώς) e che rende piugraveforte il discorso piugrave debolerdquo questrsquoulti-ma τὸνἥττω ποιῶν era la caratteristicapiugrave propriamente sofstica del Socrate ari-stofaneo mentre le altre lo accostavanopiuttosto agli studi di flosofa naturaleche Socrate aveva efettivamente pratica-to in giovinezza sotto la guida di Arche-lao allievo di Anassagora18c οἱ κατασκεδάσαντες ldquoquelliche hanno diffuso questa vocerdquo φήμηdalla rad di φημί egrave ldquociograve che si dicerdquo inbene o in male la fama come la chiac-chiera | τοὺς ταῦτα νομίζειν ldquoche

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[18a] Prima di tutto dunque egrave giusto che io mi difenda o cittadini ateniesi dalle primefalse accuse e dai primi falsi accusatori e poi dalle accuse successive e dagli accusatorisuccessivi [18b] Infatti ci sono stati molti che mi hanno accusato davanti a voi giagrave datempo e per parecchi anni e senza che dicessero niente di vero E io temo questi accusa-tori molto piugrave di Anito e dei suoi amici anche se pure questi sono terribili Perograve quelli

θεοὺς νομίζειν Ἔπειτά εἰσιν οὗτοι οἱ κατήγοροι πολλοὶ

καὶ πολὺν χρόνον ἤδη κατηγορηκότες ἔτι δὲ καὶ ἐν ταύτῃτῇ ἡλικίᾳ λέγοντες πρὸς ὑμᾶς ἐν ᾗ ἂν μάλιστα ἐπιστεύσατε παῖδες ὄντες ἔνιοιὑμῶν καὶ μειράκια ἀτεχνῶς ἐρήμην κατηγοροῦντες ἀπολογουμένου οὐδενόςὋ δὲ πάντων ἀλογώτατον ὅτι οὐδὲ τὰ ὀνόματα οἷόν τε αὐτῶν εἰδέναι καὶ

εἰπεῖν [18d] πλὴν εἴ τις κωμῳδοποιὸς τυγχάνει ὤν Ὅσοι δὲ φθόνῳ καὶ διαβολῇ

χρώμενοι ὑμᾶς ἀνέπειθον ndash οἱ δὲ καὶ αὐτοὶ πεπεισμένοι ἄλλους πείθοντες ndash οὗτοι

πάντες ἀπορώτατοί εἰσιν οὐδὲ γὰρ ἀναβιβάσασθαι οἷόν τ᾿ ἐστὶν αὐτῶν ἐνταυθοῖ

οὐδ᾿ ἐλέγξαι οὐδένα ἀλλ᾿ ἀνάγκη ἀτεχνῶς ὥσπερ σκιαμαχεῖν ἀπολογούμενόν τεκαὶ ἐλέγχειν μηδενὸς ἀποκρινομένου Ἀξιώσατε οὖν καὶ ὑμεῖς ὥσπερ ἐγὼ λέγωδιττούς μου τοὺς κατηγόρους γεγονέναι ἑτέρους μὲν τοὺς ἄρτι κατηγορήσανταςἑτέρους δὲ [18e] τοὺς πάλαι οὓς ἐγὼ λέγω καὶ οἰήθητε δεῖν πρὸς ἐκείνους πρῶτόνμε ἀπολογήσασθαι καὶ γὰρ ὑμεῖς ἐκείνων πρότερον ἠκούσατε κατηγορούντων καὶ

πολὺ μᾶλλον ἢ τῶνδε τῶν ὕστερον[19a] Εἶεν ἀπολογητέον δήὦἄνδρεςἈθηναῖοι καὶ ἐπιχειρητέον ὑμῶν ἐξελέσθαι τὴνδιαβολὴν ἣν ὑμεῖς ἐν πολλῷ χρόνῳ ἔσχετε ταύτην ἐν οὕτως ὀλίγῳ χρόνῳΒουλοίμηνμὲν οὖν ἂν τοῦτο οὕτως γενέσθαι εἴ τι ἄμεινον καὶ ὑμῖν καὶ ἐμοί καὶ πλέον τί μεποιῆσαι ἀπολογούμενον οἶμαι δὲ αὐτὸ χαλεπὸν εἶναι καὶ οὐ πάνυ με λανθάνει οἷόνἐστινὍμως τοῦτο μὲν ἴτω ὅπῃ τῷ θεῷ φίλον τῷ δὲ νόμῳ πειστέον καὶ ἀπολογητέον

quelli che fanno simili ricerche non cre-dano nemmeno agli degraveirdquo si fa riferimentoalle dottrine di Anassagora sul sole | παῖ-δες καὶ μειράκια la nota a 18a| ἐρήμην sott δίκην si dice di unrsquoaccusapronunciata in assenza della difesa (ἀπο-λογουμένου οὐδενός gen assol)18d πλὴν εἴ τις ὤν ldquotranne se uno egraveun commediografordquo Noi pensiamo im-mediatamente ad Aristofane ma era nor-male che la commedia antica prendessedi mira i personaggi piugrave noti della cittagrave ei problemi che la loro presenza suscitavacosigrave per le Nuvole il tema centrale egrave quel-lo dellrsquoeducazione moderna ispirata al-le dottrine della sofstica e Socrate ne egravepresentato come un esponente | φθόνῳ χρώμενοι ldquocon odio e con calunniardquo| ἀνέπειθον πεπεισμένοι πείθοντεςil poliptoto dagrave lrsquoimpressione del monta-re della campagna di persuasione ai dan-ni di Socrate | οὐδὲ γὰρ οὐδένα ldquoneacutedrsquoaltra parte egrave possibile convocare (ἀνα-βιβάσασθαι) qui uno di loro neacute confutar-

lordquo Il verbo ἀναβιβάσασθαι indica pro-priamente lrsquoazione di ldquofar salirerdquo uno allatribuna per rispondere alle domande delcalunniato che avrebbe potuto in questomodo confutarlo (ἐλέγξαι) | ἀλλ᾿ ἀνά-γκη ἀποκρινομένου ldquoma egrave inevitabilecombattere vanamente (ἀτεχνῶς) comecon delle ombre (ὥσπερσκιαμαχεῖν) cer-cando di difendermi e cercare di confuta-re senza che nessuno risponda (μηδενὸςἀποκρινομένου genitivo assoluto)rdquopropriamente ὥσπερ σκιαμαχεῖν sareb-be ldquocome combattere con ombrerdquo | διτ-τούς di due specie cioegrave quelli di ora equelli di un tempo la cui efcacia perdura18e καὶ οἰήθητε ἀπολογήσασθαι ldquoepensate che io debbo fare la mia difesa an-zitutto nei confronti di quellirdquo dunque laprima parte della difesa che procederagrave f-no alla fne del cap X (24b 2) afronteragrave leaccuse degli antichi avversari e illustreragrave inopposizioneaquelle laveranaturadelsape-redi Socratee le ragioni per cui egravenatatantaostilitagrave nei suoi confronti

19a Εἶεν ldquoE siardquo formula che esprimela decisione a procedere in un discor-so che risulta ostico | ἀπολογητέον ἀπολογητέον in questa rifessioneaperta e chiusa dallrsquoagg verbale ἀπολο-γητέον come in una composizione adanello Socrate ritorna ancora un attimosulle difcoltagrave del compito che lo atten-de | ἐπιχειρητέον χρόνῳ ldquobisognacercare di rimuovere da voi (ὑμῶν ἐξελέ-σθαι) la calunnia che per molto temporiceveste ora in cosigrave breve tempordquo cioegravenel tempo concesso per il discorso di-fensivo ἐξελέσθαι egrave inf aor dal temasuppletivo di ἐξαιρέω ἐν πολλῷ χρόνῳegrave in antitesi con ἐν οὕτως ὀλίγῳ χρόνῳ| Ὅμως ἀπολογητέον ldquoPure questovada (ἴτω) come piace al dio e bisognaobbedire alla legge e fare la propria dife-sardquo Socrate si accinge a pronunciare lapropria difesa piugrave con lo spirito di chideve adempiere un dovere civico (τῷνόμῳ πειστέον) che seguendo lrsquoistintodi sopravvivenza

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sono piugrave terribili o cittadini ossia quei primi i quali prendendo la maggior parte di voifn da fanciulli vi hanno persuaso e hanno rivolto contro di me accuse per niente vereche crsquoegrave un certo Socrate che fa indagini sulle cose celesti e fa ricerche su tutte le coseche stanno sotto terra e che rende piugrave forte il ragionamento piugrave debole [18c] Questiche hanno difuso tali voci o cittadini ateniesi sono gli accusatori terribili Infatti chili ascolta ritiene che i ricercatori di tali cose non credano allrsquoesistenza degli degravei Inoltrequesti accusatori sono numerosi e mi hanno rivolto accuse giagrave da molto tempo E pergiunta parlavano a voi in quella etagrave nella quale eravate particolarmente disposti a cre-dere vale a dire quando alcuni di voi erano fanciulli e giovinetti accusandomi in con-tumacia senza che nessuno mi difendesseE la cosa piugrave strana di tutte egrave che di costoro non si possono sapere neacute dire nomi [18d] fat-ta eccezione di un commediografoMa quanti mossi da invidia e servendosi di calunnie vi persuasero ndash persone che si sen-tivano esse stesse persuase persuadendo gli altri ndash ebbene tutti costoro sono assoluta-mente irraggiungibili Infatti non egrave possibile portare qui sulla tribuna alcuno di loroa testimoniare neacute confutarli ma mi trovo davvero nella necessitagrave di difendermi comecombattendo con delle ombre e di confutarli senza che ci sia nessuno che mi rispondaDunque dovete credere anche voi come vi dico che sono sorti contro di me accusato-ri di due tipi alcuni che mi hanno messo sotto accusa da poco altri invece [18e] chemi hanno messo sotto accusa da tempo e dei quali vi sto parlando E dovete credere chebisogna che io mi difenda in primo luogo proprio nei confronti di questi E infattivoi avete ascoltato le accuse di questi accusatori prima e molto piugrave di quelle degli altriche sono venuti dopo[19a] Bene Allora devo difendermi cittadini ateniesi e devo cercare di rimuovere davoi in cosigrave poco tempo quella calunnia che vi tenete dentro da molto tempo E desi-dererei proprio che questo si verifcasse se cosigrave egrave il meglio per me e per voi e che coldifendermi traessi qualche vantaggio Perograve ritengo che ciograve sia difcile e non mi sfuggeafatto quale sia tale difcoltagraveIn ogni caso vada come egrave caro al dio bisogna ubbidire alla legge e difendersi

Trad G Reale

guida allOtildeanalisi

TEMI E CONFRONTI

1 Socrate identifca e contrappone due specie di

accusatori (vedi lrsquoespressione διττοὶ κατήγοροιdi 18d) Facendo puntuale riferimento al testoevidenzia le informazioni che esso ci dagrave sugli unie sugli altri (quanti sono chi sono che sentimentisuscitano nellrsquoaccusato ecc) in un elaborato di max15 righe

2 Rispondi alle seguenti domande Nei confronti di chi Socrate ritiene di dover fare

anzitutto la sua difesahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Percheacutehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Quali sono i criteri che Socrate seguiragrave nelladifesahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

3 Chi egrave il commediografo a cui probabilmente alludeSocrate A quale commedia fa riferimentohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

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dal testo alla parola Il lessico del divino

θεός ἰσοδαίμων

δαίμων θεοείκελος

δῖος θεοειδής

θεῖος ἀντίθεος

δαιμόνιος εὐδαίμων

ἰσόθεος δυσδαίμων

Il lessico del divino in greco ruota intorno a due termi-ni θεός e δαίμων oltre che alla radice δι- che ha datoluogo al nome del primo degli degravei Ζεύς gen Διός eallrsquoaggettivo δῖος variamente impiegato e intesoPropriamente θεός (maschile e femminile anche seesiste una forma femminile θεά) esprime una persona-litagrave superiore alla misura terrena potente ma non on-nipotente comunque sempre personale e nettamentecaratterizzata nei suoi tratti e nelle sue funzioni di nor-ma anche nella rappresentazione degli attributi che laaccompagnano invece δαίμων ldquoegrave una oscura poten-za sotterranea spesso impersonale concepita comela semplice sorte quando viene chiamata in questomodo una distinta personalitagrave divina si vuole metterein rilievo lrsquoelemento incomprensibile che si sottrae al-la nostra umana conoscenza implicito nel complessodel suo essererdquo (Schmidt) in qualche modo il δαίμωνegrave quello che i moderni chiamano il ldquonuminosordquo il sen-so cioegrave di una presenza reale ma assolutamente in-defnita che ci trascende senza mai permettere di co-glierla in modo determinato Cosigrave nello Ione di Euri-pide (vv 1374 s) il protagonista rifette sulla propriasorte di illegittimo partorito ed esposto e accolto inseguito benignamente da Apollo nel suo tempio del-fco τὰ τοῦ θεοῦ χρηστά τοῦ δὲ δαίμονος βαρέαldquoil trattamento da parte del dio egrave stato generoso mala mia sorte egrave stata durardquo θεός egrave Apollo che lo ha ac-colto mentre il δαίμων egrave la sua triste sorte di illegitti-mo NellrsquoEdipo re di Sofocle il Coro rifette sulla terri-bile sorte dellrsquouomo che improvvisamente egrave passatodalla potenza sovrana alla miseria piugrave atroce ldquoavendodavanti agli occhi il tuo esempio la tua sorte infeliceEdipo non posso chiamare felice nessuno dei morta-lirdquo τὸν σόν τοι παράδειγμ᾽ ἔχων τὸν σὸν δαίμονα ὦτλᾶμον Οἰδιπόδα βροτῶν οὐδὲν μακαρίζω (vv 1192ss) In Odissea IX 142 s θεός egrave accompagnato dalpronome indefnito per indicare una personalitagrave divinache resta ignota piugrave che indefnita ἔνθα κατεπλέομενκαί τις θεὸς ἡγεμόνευε νύκτα δι᾽ ὀρφναίην ldquoalloranoi procedevamo nella nostra navigazione e un dio ciguidava attraverso la notte oscurardquo Nel contrasto traApollo e le Erinni che caratterizza le Eumenidi eschi-lee le antiche dee della vendetta sono δαίμονες men-tre il giovane dio egrave θεός esse lamentano ἰὼ παῖ Διόςἐπίκλοπος πέλει νέος δὲ γραίας δαίμονας καθιππάσω τὸν μητραλοίαν δ᾿ ἐξέκλεψας ὢν θεός ldquoo fglio diZeus tu sei un ladro tu che sei giovane hai fatto vio-lenza a noi antiche divinitagrave hai sottratto a noi il ma-

tricida tu che sei un diordquo Quando Afrodite costringe aforza Elena a piegarsi al desiderio amoroso di Parideche si egrave sottratto al duello con Menelao Elena tacesgomenta davanti allrsquoimposizione della dea ἦρχε δὲδαίμων Afrodite egrave cosigrave detta percheacute si egrave manifestatanella sua forza oscura e terribile cui la donna mortaleegrave soggiogataLa rifessione piugrave tarda trasformograve profondamente que-sta opposizione che risale a un concetto arcaico ecomplesso del divino nellrsquoApologia platonica Socra-te risponde allrsquoaccusa di non onorare gli degravei ma nuo-vi ed oscuri δαίμονες obiettando che questi sono fglidegli degravei e non si puograve pensare che uno creda ai fgli enon ai padri (per alcuni esempi di θεός nellrsquoApologiacf i paragraf 18 19 21 23 41 42) Nel neoplatoni-smo δαίμονες sono esseri intermedi nella complessaserie degli enti divini mentre nel Nuovo Testamento

sono i ldquodiavolirdquoLa radice δι- in origine indicava il dio del cielo lumi-noso e per questo egrave entrata nel nome di Ζεύς Διόςcome in quello di Iouis e in un aggettivo che in origi-ne signifcava appunto ldquoluminosordquo pare proprio cheπολύτλας δῖος Ὀδυσσεύς dovesse esprimere inizial-mente ldquoil molto audace chiaro Odisseordquo anche se poiquesta formula divenne alternativa di θεῖος ὈδυσσεύςIl valore originale tuttavia si rivela in espressioni del ti-po αἰθέρα δῖον ldquolrsquoetere luminosordquo o Ἠὼ δῖαν ldquolrsquoau-rora luminosardquo Invece in Eschilo Prometeo incatena-

to 1032 s ψευδηγορεῖν γὰρ οὐκ ἐπίσταται στόματὸ Δῖον lrsquoaggettivo viene chiaramente connesso conZeus e la frase signifca ldquola bocca di Zeus non puogravementirerdquoAltri aggettivi del gruppo sono θεῖος e δαιμόνιος cheimplicano un riferimento alla sfera della divinitagrave nonmeglio distinta o talvolta un segno di eccellenza InOdissea IX 203 ss Odisseo ricorda il vino rosso dol-cissimo che gli era stato donato da Marone a Ismaroin segno di gratitudine per aver risparmiato lui la suasposa e i suoi fgli ldquododici anfore piene di vino purodolcissimo divina bevandardquo questo θεῖον ποτόν saragraveun vino straordinario ldquodivinordquo con lrsquoidea di eccellenzache anche noi diamo a questo aggettivoUn rapporto piugrave preciso doveva essere in origine inδιογενής e in διοτρεφής che in Omero indicano i so-vrani ldquodiscendenti da Zeusrdquo o ldquoallevati da Zeusrdquo si alle-vano i propri fgli e quindi i due aggettivi sono sinonimiprima di divenire formulari Altri aggettivi denotanti ec-cellenza sono ἰσόθεος e il simmetrico ἰσοδαίμων an-cora θεοείκελος ldquosimile a un diordquo θεοειδής ldquoche halrsquoaspetto di un diordquo e ἀντίθεος ldquoche puograve star innanzi aun diordquo come nellrsquoesposizione della propria stirpe chefa Enea rivolto ad Achille ldquoda Troo nacquero tre nobilifglirdquo Ἶλος τ᾿ Ἀσσάρακός τε καὶ ἀντίθεος Γανυμήδης(Iliade XX 232)Ancora da δαίμων in relazione allrsquoidea di ldquosorterdquo ldquode-stinordquo derivano gli aggettivi εὐδαίμων ldquofortunatordquo (ldquocuiegrave toccato un buon degravemonerdquo) e lrsquoopposto δυσδαίμωνldquosfortunatordquo

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Il tempio

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testi a confrontoSocrate visto da Aristofane

Egrave in particolare alle Nuvole di Aristofane che Socra-te allude quando nellrsquoApologia ricostruisce lrsquoorigi-ne lontana delle calunnie che ormai da tempo circola-vano sul suo conto Dalla commedia aristofanea pro-

poniamo il primo incontro fra Strepsiade e Socrate(vv 219-248) e la parte fnale (1476-1509) in cui Strepsia-de appicca il fuoco al ldquopensatoiordquo

strepsiade E quello chi egrave quello che sta appeso per ariadiscepolo Egrave lui

strep Lui chidisc Socrate

strep Me lo potresti chiamare tu a voce alta per favoredisc Chiamatelo da solo io non ho tempo (Il discepolo rientra nel pensatoio)

strep Socrate Socrate amico miosocrate Percheacute mi chiami creatura di un giorno

strep Prima di tutto per favore dimmi cosa stai facendosoc Aerostatizzo e me ne sto qui a scrutare il sole

strep E tu gli degravei li squadri dallrsquoalto drsquoun corbello invece che coi piedi per terra casomaisoc Senza sospendere la mente e il pensiero in modo da mescolarli allrsquoaria che egrave della stessa

leggerezza non avrei mai potuto fare scoperte esatte sui fenomeni celesti Se me ne fossistato a terra a osservare da laggiugrave le cose di lassugrave non ci sarei mai arrivato Devi sapere che laterra attrae a seacute con forza lrsquoumore del pensiero proprio come succede col crescione

strep Come dici Il pensiero che attira lrsquoumido nel crescione Ma adesso scendi caro Socrate tiprego vieni a insegnarmi quello per cui sono venuto

soc Cioegravestrep Voglio imparare a parlare Egrave una cosa incontrollabile interessi creditori e mi spingono

mi tirano mi sequestrano la robasoc Come hai potuto fare tanti debiti senza rendertene conto

strep Mi ha distrutto una febbre da cavalli un male divorante Ma tu insegnami uno dei tuoi discorsiquello che non paga i debiti Fammi il prezzo che ti pare e io te lo do lo giuro sugli degravei

soc Ma che degravei vai giurando Tanto per cominciare qui da noi gli degravei sono moneta fuori corso[]

strep Che pazzia Che follia per colpa di Socrate ripudiare anche gli degravei (rivolgendosia unrsquoimmagine del dio presente in scena) Hermes caro Hermes non ti adirare con menon mi distruggere Perdonami con tutte quelle chiacchiere ero delirante Anzi dammiun consiglio se devo denunciarli o cosrsquoaltro Come dici Non devo impegnarmi in unprocesso Hai ragione devo bruciargli subito la casa a quei mascalzoni Santia Santiavieni qui Piglia scala e piccone arrampicati sul Pensatoio e comincia a scoperchiare iltetto fallo per il padrone buttagli giugrave la casa Qualcuno mi porti una torcia accesa Eadesso a loro saranno pure dei gran furbacchioni ma oggi qualcuno me la paga

soc Che ci fai tu sul tettostrep laquoAerostatizzo e me ne sto qui a scrutare il soleraquo

soc Povero me Sto per sofocare strep Chi vi ha insegnato a bestemmiare gli degravei e a curiosare il corso della luna Dagli addosso forza

picchia Per un sacco di ragioni ndash prima di tutto come sai per lrsquoempietagrave verso gli degraveiTrad A Grilli

confronti

1 Dopo aver riletto Apologia 18d ( p 19) verifca seil ritratto di Socrate ligrave proposto coincide con quellofatto da Aristofane Sottolinea in un elaborato di max10 righe similitudini e differenze

2 Rintraccia nellrsquoultima parte del brano aristofaneo glielementi che testimoniano come lrsquoidea di sbarazzarsi

ldquolegalmenterdquo di Socrate era presente ad Atene intempi di molto precedenti lrsquoeffettivo processo al flosofo

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T3 Il sapere di Socrate 20c-21d

Cherefonte un allievo di Socrate domanda allrsquooracolo diDelf se crsquoegrave qualcuno piugrave sapiente del maestro egrave una do-manda provocatoria ma imprevedibilmente lrsquooracolo ri-sponde di no Quando Cherefonte gli riferisce la risposta

ricevuta Socrate rimane turbato e comincia a interrogaregli uomini politici per dimostrare che lrsquooracolo egrave in errore( Progetto Letterature pp 81 ss)

[20c] ῾Υπολάβοι ἂν οὖν τις ὑμῶν ἴσως laquoἈλλ᾿ ὦ Σώκρατες τὸ σὸν τί ἐστι πρᾶγμαΠόθεν αἱ διαβολαί σοι αὗται γεγονασιν Οὐ γὰρ δήπου σοῦ γε οὐδὲν τῶν ἄλλωνπεριττότερον πραγματευομένου ἔπειτα τοσαύτη φήμη τε καὶ λόγος γέγονεν εἰμή τι ἔπραττες ἀλλοῖον ἢ οἱ πολλοί Λέγε οὖν ἡμῖν τί ἐστιν ἵνα μὴ ἡμεῖς περὶ σοῦαὐτοσχεδιάζωμενraquo [20d] Ταυτί μοι δοκεῖ δίκαια λέγειν ὁ λέγων κἀγὼ ὑμῖνπειράσομαι ἀποδεῖξαι τί ποτ᾿ ἐστὶν τοῦτο ὃ ἐμοὶ πεποίηκεν τό τε ὄνομα καὶ τὴν

διαβολήν Ἀκούετε δή Καὶ ἴσως μὲν δόξω τισὶν ὑμῶν παίζειν εὖ μέντοι ἴστεπᾶσαν ὑμῖν τὴν ἀλήθειαν ἐρῶ ᾽Εγὼ γάρ ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι δι᾿ οὐδὲν ἀλλ᾿ ἢδιὰ σοφίαν τινὰ τοῦτο τὸ ὄνομα ἔσχηκα Ποίαν δὴ σοφίαν ταύτηνἭπερ ἐστὶνἴσως ἀνθρωπίνη σοφία τῷ ὄντι γὰρ κινδυνεύω ταύτην εἶναι σοφός [20e]Οὗτοι

δὲ τάχ᾿ ἄν οὓς ἄρτι ἔλεγον μείζω τινὰ ἢ κατ᾿ ἄνθρωπον σοφίαν σοφοὶ εἶεν ἢοὐκ ἔχω τί λέγω οὐ γὰρ δὴ ἔγωγε αὐτὴν ἐπίσταμαι ἀλλ᾿ ὅστις φησὶ ψεύδεταί τεκαὶ ἐπὶ διαβολῇ τῇ ἐμῇ λέγει Καί μοι ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι μὴ θορυβήσητε μηδ᾿ἐὰν δόξω τι ὑμῖν μέγα λέγειν οὐ γὰρ ἐμὸν ἐρῶ τὸν λόγον ὃν ἂν λέγω ἀλλ᾿ εἰςἀξιόχρεων ὑμῖν τὸν λέγοντα ἀνοίσω Τῆς γὰρ ἐμῆς εἰ δή τίς ἐστιν σοφία καὶ οἵα

20c Ὑπολάβοι ἴσως ldquoForse qualcu-no di voi potrebbe intervenirerdquo Socrateha ricordato ancora una volta come sonocorse su di lui calunnie strane del tipo diquelle di cui si dice nella commedia diAristofane e ha afermato vigorosamen-te che esse non sono vere come non egrave ve-ro che egli si sia proposto di istruire altriQuando ha sentito un cittadino che siproponeva di afdare il proprio fglio aun maestro di sapere ha sempre pensatoquanto sarebbe stato bello per lui cono-scere quella dottrina ma purtroppo eglinon sa nulla di simile Qualcuno perogravepotrebbe a questo punto chiedergli co-me mai hanno potuto avere origine que-ste strane calunnie | τὸ σὸνhellipπρᾶγμαldquoche egrave che tu fairdquo | οὐ γὰρ δήπου hellipγέγονεν ldquocerto un simile giro di chiac-chiere (τοσαύτη φήμη τε καὶ λόγος) nonsi egrave certo prodotto (οὐhellip γέγονεν) men-tre tu non facevi nulla di strano (σοῦhellipοὐδὲνhellip περιττότερον πραγματευομέ-νου gen ass) rispetto agli altrirdquo περιτ-τός ldquosuperfuordquo passa facilmente allrsquoideadi ldquostranordquo ldquostraordinariordquo e il suo com-parativo (περιττότερον) egrave determinatodal secondo termine di paragone τῶνἄλλων il senso viene cosigrave completato dauna protasi di periodo ipotetico dellrsquoir-realtagrave εἰ μή τι πολλοί ldquose tu non fa-cessi nulla di diferente da quello che fa

la genterdquo οἱ πολλοί ldquoi piugraverdquo indica qui lamaggioranza della gente la gente comu-ne che non fa nulla di strano | ἵνα μὴ αὐτοσχεδιάζωμεν ldquopercheacute noi nonci mettiamo ad inventarerdquo ldquopercheacute nonsiamo costretti ad inventarerdquo20d Ταυτί λέγων ldquoChi dice questo(ταυτί) mi sembra che dica il giustordquoταυτί egrave marcato dallo iota ldquodeitticordquoche attira lrsquoattenzione | τό τε ὄνομα διαβολήν ldquosia il nome sia la calun-niardquo il nome egrave di essere σοφός la calun-nia si riferisce alle dottrine che gli veni-vano attribuite | Καὶ ἴσως παίζεινldquoE forse ad alcuni di voi sembreragrave che ioscherzirdquo questa asserzione vuole marca-re per contrasto la serietagrave di ciograve che So-crate sta per dire e che sottolineeragrave conεὖ μέντοι ἴστε | δόξω videbor il ver-bo δοκέω come il lt videor ha costru-zione personale | Ἐγὼ γάρ ἔσχηκαldquoIo infatti o cittadini di Atene non hoquesto nome se non per una sorta di sa-pienza (διὰ σοφίαν τινά)rdquo lrsquoafermazio-ne egrave ancora solenne se anche temperatada una sfumatura di indeterminazione(τινά) Socrate sta preparando un veroe proprio colpo di scena quando do-po aver negato in ogni modo di esser sa-piente e aver defnito calunniosa questavoce faragrave proclamare la propria sapien-za proprio dal dio di Delf ἔσχηκα perf

resultativo di ἔχω | Ἥπερ σοφία lanuova defnizione di sapienza egrave tuttaviachiaramente condizionata dallrsquoaggetti-vo ἀνθρωπίνη e prospettata problema-ticamente ancora da ἴσως come dallrsquoe-spressione tipica κινδυνεύω σοφόςldquoin questa crsquoegrave rischio (κινδυνεύω) cheio sia sapienterdquo20e Οὗτοι εἶεν ldquoCostoro forse deiquali dicevo poco fa potrebbero esseresapienti (ἄν σοφοὶ εἶεν) di una sapien-za superiore alla misura umana (μείζω ἄνθρωπον)rdquo questa defnizione chiara-mente ironica esclude da qualsiasi di-scorso la cosiddetta σοφία degli avver-sari di Socrate | ἢ οὐκ λέγω ldquoo nonso che direrdquo una defnizione alternativasarebbe certo piugrave chiaramente critica eSocrate preferisce dichiararsi incapace diesprimersi | οὐ γὰρ ἐπίσταμαι iniziail grande tema socratico del ldquonon sapererdquo| ἐπὶ διαβολῇ λέγει ldquoparla per calun-niarmirdquo ἐπὶ διαβολῇ τῇ ἐμῇ egrave compl difne | μηδ᾿ ἐὰν λέγειν ldquonemmeno sevi sembri che io dica qualcosa di moltogranderdquo τι μέγα cosigrave indeterminatopreannuncia una notizia straordinaria| λέγειν λόγον λέγω la seriepreannunciaἀξιώχρεων τὸν λέγοντα ldquoco-lui che parla degno della vostra conside-razionerdquo nominato alla fne del periodoldquoil dio di Delfrdquo

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μάρτυρα ὑμῖν παρέξομαι τὸν θεὸν τὸν ἐν ΔελφοῖςΧαιρεφῶντα γὰρ ἴστε πουΟὗτος[21a] ἐμός τε ἑταῖρος ἦν ἐκ νέου καὶ ὑμῶν τῷ πλήθει ἑταῖρός τε καὶ συνέφυγε τὴν

φυγὴν ταύτην καὶ μεθ᾿ ὑμῶν κατῆλθε Καὶ ἴστε δὴ οἷος ἦν Χαιρεφῶν ὡς σφοδρὸςἐφ᾿ ὅτι ὁρμήσειενΚαὶ δή ποτε καὶ εἰς Δελφοὺς ἐλθὼν ἐτόλμησε τοῦτο μαντεύσασθαιndash καί ὅπερ λέγω μὴ θορυβεῖτεὦ ἄνδρες ndash ἤρετο γὰρ δὴ εἴ τις ἐμοῦ εἴη σοφώτεροςἈνεῖλεν οὖν ἡ Πυθία μηδένα σοφώτερον εἶναι Καὶ τούτων πέρι ὁ ἀδελφὸς ὑμῖναὐτοῦ οὑτοσὶ μαρτυρήσει ἐπειδὴ ἐκεῖνος τετελεύτηκεν [21b] Σκέψασθε δὴ ὧν

ἕνεκα ταῦτα λέγω μέλλω γὰρ ὑμᾶς διδάξειν ὅθεν μοι ἡ διαβολὴ γέγονεν Ταῦτα γὰρἐγὼ ἀκούσας ἐνεθυμούμην οὑτωσί laquoΤί ποτε λέγει ὁ θεός καὶ τί ποτε αἰνίττεταιἘγὼ γὰρ δὴ οὔτε μέγα οὔτε σμικρὸν σύνοιδα ἐμαυτῷ σοφὸς ὤν τί οὖν ποτε λέγει

φάσκων ἐμὲ σοφώτατον εἶναι Οὐ γὰρ δήπου ψεύδεταί γε οὐ γὰρ θέμις αὐτῷraquoΚαὶ πολὺν μὲν χρόνον ἠπόρουν τί ποτε λέγει ἔπειτα μόγις πάνυ ἐπὶ ζήτησιν αὐτοῦ

τοιαύτην τινὰ ἐτραπόμην ῏Ηλθον ἐπί τινα τῶν δοκούντων σοφῶν εἶναι [21c] ὡς

ἐνταῦθα εἴπερ που ἐλέγξων τὸ μαντεῖον καὶ ἀποφανῶν τῷ χρησμῷ ὅτι laquoΟὑτοσὶἐμοῦ σοφώτερός ἐστι σὺ δ᾿ ἐμὲ ἔφησθαraquo Διασκοπῶν οὖν τοῦτον ndash ὀνόματι γὰροὐδὲν δέομαι λέγειν ἦν δέ τις τῶν πολιτικῶν πρὸς ὃν ἐγὼ σκοπῶν τοιοῦτόν τι ἔπαθονὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι καὶ διαλεγόμενος αὐτῷ ndash ἔδοξέ μοι οὗτος ὁ ἀνὴρ δοκεῖν μὲνεἶναι σοφὸς ἄλλοις τε πολλοῖς ἀνθρώποις καὶ μάλιστα ἑαυτῷ εἶναι δ᾿ οὔ κἄπειταἐπειρώμην αὐτῷ δεικνύναι ὅτι οἴοιτο μὲν εἶναι σοφός εἴη δ᾿ οὔ ᾽Εντεῦθεν οὖντούτῳ τε ἀπηχθόμην καὶ πολλοῖς τῶν παρόντων [21d] πρὸς ἐμαυτὸν δ᾿ οὖν ἀπιὼν

ἐλογιζόμην ὅτι τούτου μὲν τοῦ ἀνθρώπου ἐγὼ σοφώτερός εἰμι κινδυνεύει μὲν γὰρ

21a ἐκ νέου ldquofin da giovanerdquo segueuna breve caratterizzazione del personag-gio Cherefonte amico e discepolodi Socrate (presentato con lui nelle Nu-vole aristofanee) fu esiliato nel 404 aCcon i democratici (συνέφυγε ταύτην) erientrograve ad Atene insieme a Trasibulo (καὶ κατῆλθε) nel 399 aC era giagrave morto| τὴνφυγὴν ταύτην acc dellrsquooggetto in-terno connesso al verbo (συνέφυγε) perfgura etymologica | ὡς σφοδρὸς ὁρ-μήσειεν ldquocome era impetuoso a qualsiasicosa si accingesserdquo ὡς introduce una in-terr indiretta dipendente da ἴστε ripren-dendo οἷος ἦν per specifcarne il senso| ὅπερ λέγω ldquocome vi dicordquo lett ldquola co-sa che vi dicordquo egrave una forma colloquialeper invitare il suo pubblico a non rumo-reggiare ma mentre prima Socrate ave-va detto μὴ θορυβήσητε cong aor oradice μὴ θορυβεῖτε come se la gente aves-se giagrave cominciato a far rumore ed eglila pregasse di ldquonon continuare a far ru-morerdquo | ἀνεῖλεν ldquorisposerdquo da ἀναιρέωverbo tecnico del responso dellrsquooracolo| τούτων πέρι = περὶ τούτων lrsquoanastro-fe tipico costrutto del discorso poetico egravemarcata dalla ritrazione dellrsquoaccento (ba-ritonesi)21b ὧν ἕνεκα ldquoper quali ragionirdquo pernecessitagrave non per vanagloria Socrate haraccontato ai giudici il responso straor-dinario che lrsquooracolo ha dato su di lui a

Cherefonte | Ταῦτα οὑτωσί ldquoDo-po aver udito quel responso (ταῦτα) ioragionai in questo modordquo lrsquoimperfet-to ἐνεθυμούμην vuol seguire il flo dellerifessioni di Socrate esposte di seguito| τί ποτε αἰνίττεται ldquoche cosa vuole na-scondere sotto lrsquoenigmardquo tipico dellrsquoe-nigma egrave infatti un enunciato in apparen-za assurdo che vuole obbligare a rifette-re per trovare il signifcato riposto | οὔτεμέγα οὔτε σμικρόν ldquoneacute molto neacute pocordquoacc di relazione | σύνοιδα ὤν il ver-bo regge il part predic | Οὐ ψεύδεταίγε nel suo smarrimento Socrate ha unasola certezza che lrsquooracolo ldquocertamen-te non menterdquo percheacute non puograve | πολὺν ἠπόρουν insieme al complemento didurata lrsquoimperfetto descrittivo continuaa rappresentarci le rifessioni imbarazza-te di Socrate che alla fne contro voglia(μόγις) si decide a ricercare il senso delresponso | τῶν δοκούντων εἶναι ldquodiquelli che avevano fama di essere sapien-tirdquo il gen σοφῶν nome del predicato egraveattratto da τῶν δοκούντων21c ὡς ἐνταῦθα τὸ μαντεῖον ldquopen-sando che (ὡς) in questo (ἐνταῦθα) avreifinalmente (εἴπερ που) confutato lrsquoo-racolordquo εἴπερ που signifca lett ldquose maiin qualche puntordquo | Διασκοπῶν οὖντοῦτον ldquomentre dunque esaminavo co-stuirdquo la frase si interrompe come se qual-cuno avesse chiesto a Socrate il nome

dellrsquointerrogato ed egli approfttasse perdire che non intende nominarlo ma cheera un politico importante Qualcuno si egravechiesto se per caso non si trattasse di Ani-to che efettivamente in giovinezza ebbequalche contatto con Socrate ma Anitosarebbe un falso bersaglio Socrate nonintende tanto attaccare il suo accusatorequanto mettere in evidenza lrsquoignoran-za dei politici | ὀνόματι λέγειν ldquononoccorre chiamarlo per nomerdquo ὀνόματι egravedat strumentale | ἦν δέ τις ἔπαθονldquoma era uno dei nostri uomini politiciquello esaminando il quale feci una si-mile esperienzardquo cioegrave ldquoquello che allorainterrogavo e con cui rdquo | ἔδοξέ μοι ἑαυτῷ ldquomi sembrograve che questrsquouomo sem-brasse esser sapiente sia a molti altri uomi-ni sia soprattutto a se stessordquo il politico egravela prima vittima della sua presunzione disapere Socrate tenta quindi di dimostrar-gli (ἐπειρώμην αὐτῷ δεικνύναι) che cre-deva di esser sapiente ma non lo era (ὅτιοἴοιτο εἴη δ᾿ οὔ) | ᾽Εντεῦθεν παρό-ντων ldquoda quel momento io venni in odio(ἀπηχθόμην) a costui e a molti dei presen-tirdquo il risentimento del politico del qualeaveva dimostrato lrsquoignoranza fu dunquelrsquoinizio delle molte antipatie cui andograve in-contro Socrate21d πρὸς ἐμαυτὸν ἐλογιζόμηνldquomentre me ne andavo ragionavo tra mee merdquo | κινδυνεύει εἰδέναι ldquoegrave dun-

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[20c] Forse qualcuno di voi potrebbe prendere la parola per dirmi laquoMa allora So-crate di cosrsquoegrave che ti occupi Da dove sono venute quelle calunnie sul tuo contoPercheacute poi se tu non facevi niente di straordinario rispetto agli altri non nasceva-no tante voci e dicerie ndash se non facevi insomma nulla di diverso da quel che fannoi piugrave ndash Dicci cosrsquoegrave percheacute non vogliamo improvvisare un giudizio sul tuo contoraquo[20d] Chi dice cosigrave pare dire giusto e io cercherograve di mostrarvi da dove sian partite famae calunnia insiemeState a sentire A qualcuno di voi forse sembreragrave che io scherzi sappiate bene perograve che vidirograve tutta la veritagrave Percheacute io Ateniesi per nientrsquoaltro che per una forma di sapienza misono guadagnato questa fama Quale sapienza Certo una sapienza umana Difatti egrave inquesta che forse io sono sapiente [20e] E costoro di cui parlavo poco fa saranno certosapienti di una sapienza superiore a quella umana oppure non so che dire io almenonon la conosco e chi lo aferma mente e parla per denigrarmiE voi Ateniesi non protestate contro di me neppure se vi pare che io parli con presun-zione percheacute non saragrave mio il discorso che vi faccio bensigrave devo riferirne la paternitagrave achi guadagna la vostra fducia Della mia sapienza se pure ce nrsquoegrave una e di che natura siachiamo a testimone per voi il dio di DelfCherefonte lo conoscete certamente [21a] Fu mio compagno fn da giovane E fu com-pagno vostro di partito e con voi visse questrsquoesilio e con voi rientrograve E sapete anche cheuomo fosse Cherefonte quanto fosse impetuoso in ogni sua iniziativa Cosigrave un giornoandograve a Delf ed ebbe lrsquoaudacia di chiedere questo allrsquooracolo ndash e voi signori vi pregonon interrompete ndash gli chiese infatti se crsquoera qualcuno piugrave sapiente di me E la Pizia ri-spose che di piugrave sapiente di me non crsquoera nessuno Ma di questa circostanza vi saragrave testi-mone ndash egrave qui presente ndash il fratello di Cherefonte percheacute questi egrave morto[21b] Guardate ora la ragione di queste mie parole percheacute intendo dirvi lrsquoorigine dellacalunnia contro la mia persona Al sentire il responso rifettevo in questo modo laquoCosamai intende il dio a cosa allude Percheacute io per parte mia non sono convinto neacute tantoneacute poco della mia sapienza cosa intende mai quando dice che io sono tanto sapientePercheacute non mente il dio ndash non puograve mentire ndashraquoPer molto tempo non riuscii a cogliere il senso ma poi e certo con fatica mi mi-si a ricercarlo in questo modo Mi recai da uno di quelli che hanno fama di sapienti[21c] e pensavo che cosigrave avrei in qualche modo confutato lrsquooracolo e avrei risposto al va-ticinio laquoEgrave questi piugrave sapiente di me mentre tu egrave di me che hai parlatoraquo Mentre esami-navo attentamente questrsquouomo ndash non occorre che ve ne dica il nome percheacute era un poli-tico il personaggio con il quale tra indagini e discorsi feci questa esperienza Ateniesi ndash

ἡμῶν οὐδέτερος οὐδὲν καλὸν κἀγαθὸν εἰδέναι ἀλλ᾿ οὗτος μὲν οἴεταί τι εἰδέναι οὐκεἰδώς ἐγὼ δέ ὥσπερ οὖν οὐκ οἶδα οὐδὲ οἴομαι ἔοικα γοῦν τούτου γε σμικρῷ τινι

αὐτῷ τούτῳ σοφώτερος εἶναι ὅτι ἃ μὴ οἶδα οὐδὲ οἴομαι εἰδέναι ᾽Εντεῦθεν ἐπ᾿ ἄλλονᾖα τῶν ἐκείνου δοκούντων σοφωτέρων εἶναι καί μοι ταὐτὰ ταῦτα ἔδοξε καὶ ἐνταῦθακἀκείνῳ καὶ ἄλλοις πολλοῖς ἀπηχθόμην

que possibile (κινδυνεύει) che nessu-no di noi due sappia nulla di bello neacute dibuonordquo la progressione nelle verifcheegrave sempre marcata dallrsquoincertezza e dalrischio (κινδυνεύει) fncheacute si raggiun-ge sia pure in via di probabilitagrave lrsquounica

acquisizione nel senso di sapere di nonsapere | ἔοικα εἰδέναι ldquomi sembradunque di essere piugrave saggio di costui(τούτου σοφώτερος εἶναι) proprioper questo piccolo vantaggio (σμικρῷτινι αὐτῷ τούτῳ) per il fatto che ciograve che

non so non credo nemmeno di saperlordquo| ᾽Εντεῦθεν ᾖα ldquoQuindi mi rivolsia un altrordquo ᾖα egrave impf ind di εἶμι ldquoan-darerdquo E anche questa nuova intervista siconcluse con uno scacco dellrsquointerlocu-tore di Socrate

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mi sembrograve che questrsquouomo apparisse sapiente agli occhi tra gli altri soprattut-to di se stesso ma che in realtagrave non lo fosse E allora mi provai a dimostrargli

che riteneva di essere sapiente ma che non lo era Ne risultograve dunque che melo feci nemico e con lui mi inimicai molti dei presenti [21d] Ma fra me eme andandomene via ragionavo che io ero piugrave sapiente di questrsquouomopercheacute forse nessuno di noi due conosceva qualcosa di bello e di buonoma lui riteneva di sapere ndash e non sapeva ndash mentre io come non so cosigravenon penso neppure di sapere mi pareva perciograve di essere piugrave sapiente dilui proprio in questo piccolo particolare e cioegrave che le cose che non sonon penso neanche di saperle Poi mi recai da un altro che aveva famadi essere piugrave sapiente dellrsquoaltro e ne ricavai unrsquoimpressione identica ndash ecosigrave mi attirai lrsquoodio suo e di molti altri

Trad E Avezzugrave

analisi del testo

Tra stranezza e saggezza Socrate continua la sua di-fesa ipotizzando che gli venga chiesto quale suo stranocomportamento sia stato allrsquoorigine delle calunnie che lohanno travolto Lrsquoobiezione ndash secondo un uso comunenel greco ndash viene introdotta dopo la pausa da ἴσως ac-compagnato dallrsquoottativo potenziale di un verbo di ldquodirerdquoldquointerrompererdquo ldquomeravigliarsirdquo e da τις o equivalente delsoggetto (cf 20c) Nella obiezione e nella replica di Socra-te va sottolineata la ricorrenza di due terminiIl primo egrave περιττότερον (20c) composto con il prefssoπερί ha in seacute lrsquoidea del sopra dellrsquooltre la misura quindicome nel nostro passo dello straordinario dello stranoLa stranezza lrsquoἀτοπία di Socrate egrave peraltro un motivo

topico legato alla piugrave generale considerazione che la suavita non puograve essere paragonata a nessuna altra esistenzanon ha precedenti come ben si legge in Symp 221c Al-cibiade nellrsquoelogio del suo maestro sostiene che se conAchille puograve essere messo a confronto Brasida con Nesto-re Antenore con altri Pericle Socrate invece non egrave raf-frontabile con nessuno neacute fra gli antichi neacute fra i moderniIl secondo termine egrave σοφία (20d) Socrate dice di doverefama e calunnie a una forma di sapienza che possiede-rebbe Lrsquouso di τις (διὰ σοφίαν τινά) comunque attenuail valore del sostantivo σοφία poicheacute la sapienza comepossesso stabile non egrave prerogativa umana per lrsquouomoinfatti esiste solo lrsquoamore mai completamente appagatoper essa (da qui φιλοσοφία) La sapienza di Socrate nonegrave la sapienza positiva di chi tanto sa ma rappresenta da

un lato la consapevolezza dellrsquoinconsistenza delle opi-

nioni dallrsquoaltro lrsquoesigenza di andare sempre a fondo nellecose al di lagrave delle apparenzeAltrove per esempio in Simposio 177d Socrate sosterragraveinvece di sapere qualcosa nellrsquoambito delle cose drsquoamo-re (οὐδὲν φημὶ ἄλλο ἐπίστασθαι ἢ τὰ ἐρωτικά) Ci sareb-be quindi un dato positivo di conoscenza da cui partire eproprio lrsquoamore sarebbe la fonte che permette a Socra-te di apportare un benefcio agli altri Sottile dunque nelpasso del Simposio egrave lrsquoironia del flosofo egli non sa nullase non ciograve che riguarda lrsquoamore quindi in realtagrave conoscetutto dato che Eros egrave quella forza che porta alla piugrave altavetta del sapere

Moduli stilistici Nel brano egrave da evidenziare lrsquoobiezionedi un ipotetico interlocutore secondo un modulo tipicodellrsquooratoria giudiziaria allitterazione e figura etymolo-

gica presenti in Ταυτί μοι δοκεῖ δίκαια λέγειν ὁ λέγων(20d) ndash insieme allo iota ldquodeitticordquo di ταυτί proprio del lin-guaggio drammatico e oratorio ndash contribuiscono a sottoli-neare il credito che si attribuisce a tale obiezione in quan-to elemento signifcativo per il procedere del discorso didifesaSono da segnalare nel passo anche le espressioni del les-

sico colloquiale (τὸ σὸν τί ἐστι πρᾶγμα in 20c) e i fre-quenti richiami al destinatario per tenerne desta lrsquoat-tenzione (ἀκούετε in 20d ἴστε in 20d 20e e 21a μὴθορυβήσητε in 20e)

Statuetta raffgurante Socrate II secolo aC Londra British Museum

La statuetta raffgurante Socrate in chitone egrave un piccolo gioiello dellrsquoarte ellenisticaproveniente da Alessandria drsquoEgitto Il manufatto in marmo bianco egrave alto appena 27 cmma presenta le caratteristiche della grande statuaria Il volto egrave ripreso dal ritratto di Lisippodi cui egrave rimasta una copia di epoca romana conservata al Louvre ( p 115) La fattura egravepregevole raffnatissimi sono la resa dei lineamenti e dei riccioli della barba e il trattamentodel panneggio del mantello che copre le spalle e il ventre del flosofo e che ricade inmorbide pieghe sul suo corpo ritratto come quello di un atleta

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T4 Il congedo 40c-42a

LrsquoApologia platonica contiene ancora una sezione in cuiSocrate prende congedo dai suoi giudici da quelli cheavevano votato per la sua condanna a morte come daglialtri Rivolto a questi ultimi egli spiega che sicuramente

quanto gli egrave accaduto egrave destinato a essere per lui un benee cerca di fornirne la dimostrazione ( Progetto Lette-

rature pp 81 ss)

[40c] ᾿Εννοήσωμεν δὲ καὶ τῇδεὡς πολλὴ ἐλπίς ἐστιν ἀγαθὸν

αὐτὸ εἶναι Δυοῖν γὰρ θάτερόν ἐστιν τὸ τεθνάναι ἢ γὰρ

οἷον μηδὲν εἶναι μηδὲ αἴσθησιν μηδεμίαν μηδενὸς ἔχειν

τὸν τεθνεῶτα ἢ κατὰ τὰ λεγόμενα μεταβολή τις τυγχάνει οὖσα καὶ μετοίκησις τῇψυχῇ τοῦ τόπου τοῦ ἐνθένδε εἰς ἄλλον τόπον Καὶ εἴτε δὴ μηδεμία αἴσθησίς ἐστινἀλλ᾿ [40d] οἷον ὕπνος ἐπειδάν τις καθεύδων μηδ᾿ ὄναρ μηδὲν ὁρᾷ θαυμάσιονκέρδος ἂν εἴη ὁ θάνατος ndash ἐγὼ γὰρ ἂν οἶμαι εἴ τινα ἐκλεξάμενον δέοι ταύτην τὴννύκτα ἐν ᾗ οὕτω κατέδαρθεν ὥστε μηδὲ ὄναρ ἰδεῖν καὶ τὰς ἄλλας νύκτας τε καὶἡμέρας τὰς τοῦ βίου τοῦ ἑαυτοῦ ἀντιπαραθέντα ταύτῃ τῇ νυκτὶ δέοι σκεψάμενον

εἰπεῖν πόσας ἄμεινον καὶ ἥδιον ἡμέρας καὶ νύκτας ταύτης τῆς νυκτὸς βεβίωκεν ἐν

τῷ ἑαυτοῦ βίῳ οἶμαι ἂν μὴ ὅτι ἰδιώτην τινά ἀλλὰ τὸν μέγαν βασιλέα εὐαριθμήτουςἂν εὑρεῖν αὐτὸν ταύτας πρὸς τὰς ἄλλας ἡμέρας καὶ νύκτας ndash [40e] εἰ οὖν τοιοῦτον

ὁ θάνατός ἐστιν κέρδος ἔγωγε λέγω καὶ γὰρ οὐδὲν πλείων ὁ πᾶς χρόνος φαίνεταιοὕτω δὴ εἶναι ἢ μία νύξ Εἰ δ᾿ αὖ οἷον ἀποδημῆσαί ἐστιν ὁ θάνατος ἐνθένδε εἰς

ἄλλον τόπον καὶ ἀληθῆ ἐστιν τὰ λεγόμενα ὡς ἄρα ἐκεῖ εἰσι πάντες οἱ τεθνεῶτεςτί μεῖζον ἀγαθὸν τούτου εἴη ἄν ὦ ἄνδρες δικασταί Εἰ γάρ τις ἀφικόμενος εἰς

Ἅιδου [41a] ἀπαλλαγεὶς τουτωνὶ τῶν φασκόντων δικαστῶν εἶναι εὑρήσει τοὺς

40c Ἐννοήσωμεν εἶναι ldquoRifettiamoanche da questo punto di vista (καὶ τῇδε)che ho molti motivi per sperare che essasia un benerdquo ἐννοήσωμεν cong esorta-tivo τῇδε avverbio di modo il punto divista che Socrate sta per esporre | Δυοῖν τεθνεῶτα ldquoDi due cose una θάτερον)egrave il morire o egrave come se il morto (τὸντεθνεῶτα) non sia piugrave nulla e non abbiaalcuna percezione di nullardquoθάτερον= τὸἕτερον ldquouna delle due coserdquo alterum τὸντεθνεῶτα egrave meglio intenderlo come soggsia di μηδὲν εἶναι sia di ἔχειν μηδεμίανμηδενός poliptoto | ἢ κατὰ τόπον ldquoosecondo quanto si dice egrave (τυγχάνει οὖσα)una trasformazione e una trasmigrazio-ne per lrsquoanima da questo luogo quaggiugrave(τοῦ ἐνθένδε) in un altro luogordquo κατὰ τὰλεγόμενα cosigrave dicevano soprattutto or-fici e pitagorici Lrsquoalternativa che quiSocrate prospetta costituisce indubbia-mente una posizione diversa da quella chepoi saragrave esposta per bocca dello stessoSocrate nel Fedone dove lrsquoimmortalitagravedellrsquoanima egrave una certezza luminosa | Καὶεἴτε ldquoE serdquo introduce un periodo ipote-tico misto la cui apodosi egrave θαυμάσιονκέρδος ἂν εἴη ὁ θάνατος ed egrave ripresa in40e da εἰ οὖν κέρδος ἔγωγε λέγω40d ἐπειδάν ὁρᾷ ldquoquando uno dor-

mendo non fa nemmeno un sognordquo inprospettiva eventuale con ἄν di ἐπειδάνe il cong ὁρᾷ il greco dice ὁρᾶν ὕπνονldquovedere un sognordquo dove lrsquoitaliano usa unverbo assai piugrave generico ldquofare un sognordquo| θαυμάσιον ὁ θάνατος ldquola morte sa-rebbe un proftto meravigliosordquo apodosidella possibilitagrave dove κέρδος egrave terminedel linguaggio commerciale propr ldquogua-dagnordquo | εἴ τινα βίῳ ldquose bisognasseche uno dopo aver scelto (ἐκλεξάμενον)questa ταύτην) notte in cui (ἐν ᾗ) ha dor-mito cosigrave da non fare alcun sogno e con-frontando (ἀντιπαραθέντα) con questanotte le altre notti e giorni della sua vitadovesse dire rifettendo (σκεψάμενον)quanti giorni e quante notti ha vissutomeglio e piugrave piacevolmente di questanotte nella sua vitardquo ταύτην costituisceprolessi rispetto al relativo ἐν ᾗ che segue| οἶμαι νύκτας ldquoio credo che non soloun privato cittadino (ἰδιώτην τινα) mail Gran Re potrebbe trovare (ἂν εὑρεῖν)ben poche (εὐαριθμήτους) queste not-ti in relazione agli altri giorni e nottirdquoοἶμαι annunciato dapprima come inci-so ritorna con ben altro peso come pro-posizione principale a reggere lrsquoinfnitoἂν εὑρεῖν40e εἰ οὖν λέγω ldquose dunque la

morte egrave una cosa di questo genere(τοιοῦτον) io certo (ἔγωγε) lo chiamoun vantaggiordquo ritorna insistente il ter-mine fnanziario κέρδος ἔγωγε ldquoio perconto miordquo il γε limitativo sottolinea ilpunto di vista di chi sta parlando | οὐ-δὲν πλείων ldquoper nulla maggiorerdquo οὐδένegrave acc avverbiale di relazione | Εἰ δ᾿ αὖ εἴη ἄν ldquoSe poi la morte egrave come emi-grare (ἀποδημῆσαι) di qui in un altroluogo e sono veri i racconti che si fannoche sono lagrave tutti quelli che sono morti(οἱ τεθνεῶτες) quale bene maggiore diquesto potrebbe essercirdquo ritorna il temadellrsquoaldilagrave la protasi di primo tipo nonimplica realtagrave ma la prospettiva purnon dimostrata egrave presentata come at-traente e questo efetto Socrate intendeprodurre sui suoi ascoltatori | ἀφικό-μενος εἰς ῞Αιδου ldquogiungendo allrsquoAderdquoεἰς richiede normalmente lrsquoacc e per-ciograve giagrave gli antichi intendevano che fossesottinteso un acc come δόμον come nellt ventum erat ad Vestae sott templum41a ἀπαλλαγεὶς δικαστάς ldquoallon-tanandosi (ἀπαλλαγείς) da questi qui chepretendono (φασκόντων) essere giudi-ci troveragrave quelli che sono davvero giudi-cirdquo in questrsquoultima parte dellrsquoApologiainizia il tema che saragrave comune alla prima

dal testo alla parolap 33

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ὡς ἀληθῶς δικαστάς οἵπερ καὶ λέγονται ἐκεῖ δικάζειν Μίνως τε καὶ ῾Ραδάμανθυς

καὶ Αἰακὸς καὶ Τριπτόλεμος καὶ ἄλλοι ὅσοι τῶν ἡμιθέων δίκαιοι ἐγένοντο ἐν τῷ

ἑαυτῶν βίῳ ἆρα φαύλη ἂν εἴη ἡ ἀποδημία ῍Η αὖ ᾽Ορφεῖ συγγενέσθαι καὶ Μουσαίῳ

καὶ ῾Ησιόδῳ καὶ ῾Ομήρῳ ἐπὶ πόσῳ ἄν τις δέξαιτ᾿ ἂν ὑμῶν᾽Εγὼ μὲν γὰρ πολλάκις ἐθέλω τεθνάναι εἰ ταῦτ᾿ ἔστιν

ἀληθῆ ᾽Επεὶ [41b] ἔμοιγε καὶ αὐτῷ θαυμαστὴ ἂν εἴη ἡ

διατριβὴ αὐτόθι ὁπότε ἐντύχοιμι Παλαμήδει καὶ Αἴαντι τῷ

Τελαμῶνος καὶ εἴ τις ἄλλος τῶν παλαιῶν διὰ κρίσιν ἄδικον

τέθνηκεν ἀντιπαραβάλλοντι τὰ ἐμαυτοῦ πάθη πρὸς τὰ

ἐκείνων ndash ὡς ἐγὼ οἶμαι οὐκ ἂν ἀηδὲς εἴη ndash καὶ δὴ τὸ μέγιστον τοὺς ἐκεῖ ἐξετάζοντακαὶ ἐρευνῶντα ὥσπερ τοὺς ἐνταῦθα διάγειν τίς αὐτῶν σοφός ἐστιν καὶ τίς οἴεται μένἔστιν δ᾿ οὔ ᾽Επὶ πόσῳ δ᾿ ἄν τις ὦ ἄνδρες δικασταί δέξαιτο ἐξετάσαι τὸν ἐπὶ Τροίαν

ἀγαγόντα τὴν πολλὴν στρατιὰν [41c] ἢ ᾽Οδυσσέα ἢ Σίσυφον ἢ ἄλλους μυρίους ἄν

τις εἴποι καὶ ἄνδρας καὶ γυναῖκας οἷς ἐκεῖ διαλέγεσθαι καὶ συνεῖναι καὶ ἐξετάζειν

ἀμήχανον ἂν εἴη εὐδαιμονίαςΠάντως οὐ δήπου τούτου γε ἕνεκα οἱ ἐκεῖ ἀποκτείνουσι

τά τε γὰρ ἄλλα εὐδαιμονέστεροί εἰσιν οἱ ἐκεῖ τῶν ἐνθάδε καὶ ἤδη τὸν λοιπὸν χρόνον

ἀθάνατοί εἰσιν εἴπερ γε τὰ λεγόμενα ἀληθῆ

rifessione di Platone e degli altri socraticiquello del Giusto condannato esso egrave quimarcato dal poliptoto δικασταί δικασ-τῶν δικαστάς δικάζειν e dalla seriedei mitici giudici giusti dellrsquoaldilagrave in op-posizione a quelli ingiusti che hanno con-dannato a morte Socrate | οἵπερ καὶ EacuteΤριπτόλεμος ldquocoloro che si dice ammi-nistrino la giustizia Minosse Radaman-to Eaco e Trittolemordquo Radamantoe Minosse erano fgli di Zeus ed Europail primo fu re di Creta e stabiligrave le leggi chefurono imitate da molte cittagrave greche glisuccesse il fratello minore Minosse Ea-co fglio di Zeus e della ninfa Egina fu redellrsquoisola cui diede il nome di sua mogliee padre di Peleo e Telamone a questi che latradizione considerava i giudici dellrsquoAdePlatone aggiunge il re attico Trittolemoche aiutograve Demetra nella ricerca di Persefo-ne e ottenne da lei il dono del grano era as-sociato alle due dee nei misteri di Eleusi| ἄρα φαύλη ἀποδημία ldquosarebbe que-sto un mutamento di sede spregevolerdquoἄρα introduce una interr diretta retoricache suggerisce al destinatario una rispostanegativa φαύλη ldquoda pocordquo certo non sa-rebbe stata da poco la possibilitagrave di ottene-re una nuova vita presso i semidei che si di-stinsero in vita per la loro giustizia | ᾿Ορ-φεῖ Μουσαίῳ ldquostare insieme a Orfeoe a Museordquo gli esponenti mitici della let-teratura religiosa della tradizione orfcaaccostati qui ai fondatori della mitologiaclassica Omero ed Esiodo | ἐπὶ πόσῳ ὑμῶν ldquoper che prezzo non lo accetterebbeuno di voirdquo cioegrave ldquoquanto uno di voi sareb-be disposto a pagare per questordquo ogget-to di δέξαιτ(ο) egrave lrsquoinf συγγενέσθαι ldquostareinsieme ardquo | Ἐγὼμὲν ἀληθῆ ldquoIo infat-

ti sono disposto (ἐθέλω) a morire moltevolte se questi racconti sono verirdquo ἐθέλωesprime la disponibilitagrave ad adeguarsi allavolontagrave altrui o ad una situazione41b ἔμοιγε καὶ αὐτῷ ldquoper me in parti-colarerdquo | ὁπότε τέθνηκεν ldquoquando miimbattessi in Palamede o in Aiace fglio diTelamone o in quanti altri (εἴ τις ἄλλος)tra gli antichi sono morti per un giudizioingiustordquo εἴ τις ἄλλος questa locuzione sipresenta come una protasi di periodo ipo-tetico ma ha la funzione di una proposi-zione relativa ldquose qualcun altro morigrave rdquo =ldquotutti gli altri che morironordquo | Παλαμή-δει ldquoPalamederdquo Odisseo per nonandare a Troia fngeva di essere pazzo maPalamede scoprigrave il suo piano e lo costrin-se a partecipare alla spedizione Odisseosi vendicograve su di lui facendo nasconderenella tenda di Palamede dellrsquooro e una fal-sa lettera di Priamo cosigrave Palamede fu ac-cusato di tradimento e lapidato Questoargomento era svolto in varie tragedie diEschilo Sofocle ed Euripide | ΑἴαντιldquoAiacerdquo Aiace invece dopo la mor-te di Achille considerandosi il piugrave fortedei Greci dopo quello pretendeva che alui fossero attribuite le armi del mortoOdisseo riuscigrave con lrsquoastuzia a farle asse-gnare a seacute e Aiace per il dolore del tortosubigraveto impazzigrave e si uccise la vicenda erarappresentata in una trilogia perduta diEschilo e nellrsquoAiace di Sofocle che con-serviamo | ἀντιπαραβάλλοντι ldquocon-frontandordquo part congiunto con ἔμοιγε| καὶ δὴ ἔστιν δ᾿ οὔ ldquoe poi soprattut-to trascorrere il tempo (διάγειν) esami-nando ed interrogando (ἐξετάζοντα καὶἐρευνῶντα in acc percheacute concordano conil sogg sottinteso dellrsquoinfnitiva) quelli

di lagrave (τοὺς ἐκεῖ) come quelli di qua (τοὺςἐνταῦθα) chi di loro egrave sapiente e chi crededi esserlo ma non lo egraverdquo lrsquoinf διάγειν di-pende sintatticamente da ἐπὶ πόσῳ ἄν τιςδέξαιτ(ο)di 41a comeσυγγενέσθαι So-crate sarebbe felice di andare nellrsquoaldilagrave acontinuare la stessa opera che compiva inAtene di sollecitare ognuno a conoscerese stesso secondo il comando di Apollo| Ἐπὶ πόσῳ δ᾿ ἄν τις δέξαιτο ritornaemblematicamente la frase per far rifet-tere i destinatari | ἐξετάσαι στρατιάνldquodi interrogare colui che condusse a Troiail grande esercitordquo Agamennone che giagravenei poemi dagrave prova di presunzione e arro-ganza anzicheacute di σοφία41c ἢὈδυσσέα ἢΣίσυφον eroi dellrsquoa-stuzia e dellrsquoinganno queste che eranovirtugrave per lrsquoetica arcaica ripugnavano al-la moralitagrave di Socrate come a quella diPlatone | οἷς ἐκεῖ εὐδαιμονίας ldquoconi quali conversare lagrave e stare con loro e in-terrogarli sarebbe il colmo della felicitagraverdquoἀμήχανον εὐδαιμονίας ldquolrsquoimpossibilitagravedella felicitagraverdquo cioegrave una felicitagrave impossibilea esprimersi ἀμήχανος egrave ciograve per cui nonesistono μηχαναί ldquoartifcirdquo ed egrave quindiimpossibile | Πάντως ἀποκτείνουσιldquoIn ogni caso per questo motivo (τούτουἕνεκα) quelli di lagrave non mandano a mor-terdquo τούτου ἕνεκα per il fatto di discuteree di confutare quelli che credono di essersaggi senza esserlo quindi nel regno deimorti Socrate non avrebbe corso rischiodi esser condannato a morte Egli egrave giuntoa una tale serena luciditagrave che si permettedi ironizzare perfno sulla propria morte| τά τε γὰρ ἄλλα καί ldquosia nel resto sia ancherdquo | εἴπερ γε ἀληθῆ ldquose egrave verociograve che si raccontardquo ritorna lrsquoapparente

glossa

il verbo (ἐ)θέλω signifcaldquosono disposto ardquo secondovolontagrave di altri diversamenteda βούλομαι che signifcaldquovogliordquo di mia intenzione

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[40c] Consideriamo anche da questo lato il fatto che crsquoegrave molta speranza che il morire siaun bene In efetti una di queste due cose egrave il morire o egrave come un non essere nulla e chiegrave morto non ha piugrave alcuna sensazione di nulla oppure stando ad alcune cose che si tra-mandano egrave un mutamento e una migrazione dellrsquoanima da questo luogo che egrave quaggiugravead un altro luogo Ora se la morte egrave il non aver piugrave alcuna sensazione [40d] ma egravecome un sonno che si ha quando nel dormire non si vede piugrave nulla neppure in so-

Ἀλλὰ καὶ ὑμᾶς χρή ὦ ἄνδρες δικασταί εὐέλπιδας εἶναι πρὸς τὸν θάνατον καὶ ἕν τιτοῦτο διανοεῖσθαι ἀληθές [41d] ὅτι οὐκ ἔστιν ἀνδρὶ ἀγαθῷ κακὸν οὐδὲν οὔτε ζῶντι

οὔτε τελευτήσαντιοὐδὲ ἀμελεῖται ὑπὸ θεῶν τὰ τούτου πράγματα οὐδὲ τὰ ἐμὰ νῦνἀπὸτοῦ αὐτομάτου γέγονεν ἀλλά μοι δῆλόν ἐστι τοῦτο ὅτι ἤδη τεθνάναι καὶ ἀπηλλάχθαιπραγμάτωνβέλτιονἦνμοιΔιὰ τοῦτοκαὶ ἐμὲοὐδαμοῦἀπέτρεψεν τὸσημεῖονκαὶ ἔγωγετοῖς καταψηφισαμένοις μου καὶ τοῖς κατηγόροις οὐ πάνυ χαλεπαίνω Καίτοι οὐ ταύτῃτῇ διανοίᾳ κατεψηφίζοντό μου καὶ κατηγόρουν ἀλλ᾿ οἰόμενοι βλάπτειν [41e] τοῦτο

αὐτοῖς ἄξιον μέμφεσθαι Τοσόνδε μέντοι αὐτῶν δέομαι τοὺς ὑεῖς μου ἐπειδὰνἡβήσωσι τιμωρήσασθε ὦ ἄνδρες ταὐτὰ ταῦτα λυποῦντες ἅπερ ἐγὼ ὑμᾶς ἐλύπουνἐὰν ὑμῖν δοκῶσιν ἢ χρημάτων ἢ ἄλλου του πρότερον ἐπιμελεῖσθαι ἢ ἀρετῆς καὶ ἐὰνδοκῶσί τι εἶναι μηδὲν ὄντες ὀνειδίζετε αὐτοῖς ὥσπερ ἐγὼ ὑμῖν ὅτι οὐκ ἐπιμελοῦνταιὧν δεῖ καὶ οἴονταί τι εἶναι ὄντες οὐδενὸς ἄξιοιΚαὶ ἐὰν ταῦτα ποιῆτε δίκαια πεπονθὼςἐγὼ ἔσομαι ὑφ᾿ ὑμῶν αὐτός [42a] τε καὶ οἱ ὑεῖς Ἀλλὰ γὰρ ἤδη ὥρα ἀπιέναι ἐμοὶ μὲνἀποθανουμένῳ ὑμῖν δὲ βιωσομένοις ὁπότεροι δὲ ἡμῶν ἔρχονται ἐπὶ ἄμεινον πρᾶγμαἄδηλον παντὶ πλὴν ἢ τῷ θεῷ

riserva (εἴπερ γε) che riaferma in mododistaccato la certezza morale di Socrate| Ἀλλὰ καὶ θάνατον ldquoMa anche voicittadini giudici dovete essere fduciosi(εὐέλπιδας) riguardo alla morterdquo ha ini-zio cosigrave lrsquoultimo capitolo in tono di pe-rorazione quanto alla procedura giudi-ziaria non dovrebbe esserci luogo per unaperorazione giaccheacute la sentenza di morteegrave irrevocabile ma Socrate perora la cau-sa delle sue idee e vuole che quale che siala sorte delle anime dopo la morte i giu-dici che hanno avuto fducia in lui abbia-no chiara coscienza che lrsquouomo non deveesitare a seguire la voce del dio che parlanella sua coscienza41d ὅτι τελευτήσαντι ldquoche per lrsquouo-mo virtuoso non crsquoegrave alcun male neacute da vi-vo neacute da mortordquo la dichiarativa ha fun-zione epesegetica rispetto a ἕν τι τοῦτοmentre ζῶντι e τελευτήσαντι sono predi-cativi di ἀνδρὶ ἀγαθῷ | οὐδὲ τὰ ἐμὰ γέγονεν ldquoneacute le mie vicende (τὰ ἐμά) sonoavvenute a caso (ἀπὸ τοῦ αὐτομάτου)rdquo| τεθνάναι καὶ ἀπηλλάχθαι πραγμάτωνldquoesser morto ed essermi liberato dai fasti-dirdquo lrsquoidea egrave rappresentata da due infnitiperfetti (da θνῄσκω e ἀπαλλάσσω) nellaprospettiva di esser compiuta solo allorasi realizzeragrave ciograve che egrave meglio per Socrate

| ἐμὲ τὸ σημεῖον ldquoil segno non mi di-stolse per nullardquo il segno misterioso (τὸσημεῖον) che talvolta lo distoglieva dalcompiere unrsquoazione era quello che Socra-te chiamava il suo degravemone Socrate inter-preta ora la mancanza di quel segno comela conferma che per lui egrave stato meglio es-ser condannato dal tribunale | ἔγωγε χαλεπαίνω ldquoe io per conto mio (ἔγωγε)non me la prendo (χαλεπαίνω) con colo-ro che hanno votato per la mia condan-na (τοῖς καταψηφισαμένοις μου) neacute congli accusatorirdquo i verbi giudiziari compo-sti con κατα- si costruiscono con il genretto daκατα- (= ldquocontrordquo) della personaaccusata o condannata | Καίτοι ldquoEppu-rerdquo Socrate si ferma un attimo a rifettereche se anche gli accusatori e i giudici a luiostili non gli hanno fatto alcun male nonera questa la loro intenzione | οὐ ταύτῃτῇ διανοίᾳ ldquonon con questa intenzionerdquo41e τοῦτο μέμφεσθαι ldquodi questo egravegiustorimproverarlirdquo |Τοσόνδε δέομαιlett ldquoDi tanto io li pregordquo δέομαι conil gen della persona vale ldquopregarerdquo(oltre che talvolta ldquoaver bisogno dirdquo)mentre τοσόνδε anticipa lrsquoimperativo chesegue τιμωρήσασθε | ταὐτά ἐλύπουνldquoinfiggendo loro gli stessi fastidi che ioinfiggevo a voirdquo λυπέω ldquoafiggere unordquo

qui ripetuto in poliptoto egrave costruito conlrsquoacc della persona e lrsquoacc di relazionedella cosa con cui uno viene afitto nellatraduzione la carica semantica di λυπέωviene trasferita allrsquooggetto che in grecoegrave reso genericamente con il neutro | ἐὰνὑμῖν ἀρετῆς ldquonel caso che vi sembri(ἐὰν δοκῶσιν) che si diano pensiero o(ἤ) del denaro o (ἤ) di qualche altra cosaprima che (ἤ) della virtugraverdquo ἐὰν δοκῶσινegraveunaprotasidiperiodoipoteticodellrsquoeven-tualitagrave lacuiprotasiegravelrsquoimpτιμωρήσασθεi primi due ἤ sono disgiuntivi (lt aut)mentre il terzo introduce il secondotermine di paragone (lt quam) ἄλλουτου του egrave pron indefinito | οἴονταίτι ἄξιοι ldquoe credono di esser qualcosamentre non meritano nullardquo οὐδενός egravegen di stima | δίκαια ἔσομαι ldquoavrogravericevuto ciograve che egrave giustordquo πεπονθὼςἔσομαι egrave futuro perfetto dal tema diπάσχω42a ἐμοὶ βιωσομένοις ldquoperme a mori-re per voi a vivererdquo i due part futuri hannovalore fnale | ὁπότεροι ἡμῶν ldquochi trameevoirdquoὁπότεροιesprimeduegruppicon-trappostiancheseilprimo di essi egrave costitui-to da una sola personaὁπότεροι ἔρχονταιprop interr indiretta egrave soggettiva rispettoalla sovraordinataἄδηλον sott ἐστί

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gno allora la morte sarebbe un guadagno meraviglioso Infatti io ritengo che seuno dopo aver scelto questa notte in cui avesse dormito cosigrave bene da non vederenemmeno un sogno e dopo aver messo a confronto con questa le altre notti e glialtri giorni della sua vita dovesse fare un esame e dirci quanti giorni e quante not-ti abbia vissuto in modo piugrave felice e piugrave piacevole di quella notte durante tutta lasua vita ebbene io credo che costui anche se fosse non solo un qualche privatocittadino ma il Gran Re troverebbe lui pure che questi giorni e queste notti so-no pochi da contare rispetto agli altri giorni e alle altre notti [40e] Se dunque lamorte egrave qualcosa di tal genere io dico che egrave un guadagno Infatti tutto quanto iltempo della morte non sembra essere altro che unrsquounica notte Invece se la mor-te egrave come un partire di qui per andare in un altro luogo e sono vere le cose che siraccontano ossia che in quel luogo ci sono tutti i morti quale bene o giudici cipotrebbe essere piugrave grande di questoInfatti se uno giunto allrsquoAde [41a] liberatosi di quelli che qui da noi si diconogiudici ne troveragrave di veri quelli che si dice che lagrave pronunciano sentenza MinosseRadamante Eaco Trittolemo e quanti altri dei semidei sono stati giusti nella lorovita ebbene in tal caso questo passare nellrsquoaldilagrave sarebbe forse una cosa da pocoE poi quanto non sarebbe disposto a pagare ciascuno di voi per stare insieme conOrfeo e con Museo con Omero e con Esiodo Per quello che mi riguarda sonodisposto a morire molte volte se questo egrave vero [41b] Infatti per me sarebbe straor-dinario trascorrere il mio tempo allorcheacute mi incontrassi con Palamede con Aia-ce figlio di Telamonio e con qualche altro degli antichi che sonomorti a causa di un ingiusto giudizio mettendo a confronto imiei casi con i loro E io credo che questo non sarebbe dav-vero spiacevoleMa la cosa per me piugrave bella sarebbe sottoporre ad esa-me quelli che stanno di lagrave interrogandoli come facevocon questi che stanno qui per vedere chi egrave sapiente echi ritiene di essere tale ma non lo egrave Quanto sarebbedisposto a pagare uno di voi o giudici per esaminarechi ha portato a Troia [41c] il grande esercito oppu-re Odisseo o Sisifo e altre innumerevoli persone chesi possono menzionare sia uomini che donne E ildiscutere e lo stare lagrave insieme con loro e interrogarlinon sarebbe davvero il colmo della felicitagrave E certa-mente per questo quelli di lagrave non condannano nes-suno a morte Infatti quelli di lagrave oltre ad essere piugravefelici di quelli di qua sono altresigrave per tutto il tempoimmortali se sono vere le cose che si diconoEbbene anche voi o giudici bisogna che abbiate buo-ne speranze davanti alla morte e dovete pensare che unacosa egrave vera in modo particolare [41d] che ad un uomobuono non puograve capitare nessun male neacute in vita neacute in mor-te Le cose che lo riguardano non vengono trascurate dagli

Pittore di Achille (attribuita) Leacutekythoscon giovane presso una tomba ca 440 aCNew York Metropolitan Museum of Art

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degravei E anche le cose che ora mi riguardano non sono successe per caso ma per me egraveevidente questo che ormai morire e liberarmi degli affanni era meglio per me Perquesto motivo il segno divino non mi ha mai deviato dalla via seguitaPerciograve io non ho un grande rancore contro coloro che hanno votato per la miacondanna neacute contro i miei accusatori anche se mi hanno condannato e mi han-no accusato non certo con tale proposito bensigrave nella convinzione di farmi delmale [41e] E in ciograve meritano biasimoPerograve io vi prego proprio di questo Quando i miei fgli saranno diventati adulti pu-niteli o cittadini procurando a loro quegli stessi dolori che io ho procurato a voise vi sembreranno prendersi cura delle ricchezze o di qualche altra cosa prima chedella virtugrave E se si daranno arie di valere qualche cosa mentre non valgono nullarimproverateli cosigrave come io ho rimproverato voi percheacute non si danno cura di ciograve dicui dovrebbero darsi cura e percheacute credono di valere qualche cosa mentre in realtagravenon valgono niente [42a] Se farete questo avrograve ricevuto da voi quello che egrave giustoio e i miei fgliMa egrave ormai venuta lrsquoora di andare io a morire e voi invece a vivereMa chi di noi vada verso ciograve che egrave meglio egrave oscuro a tutti tranne che al dio

Trad G Reale

guida allOtildeanalisi

LINGUA E LESSICO

1 Nel testo ricorrono alcuni termini legati alla radice

θαν(ε)- Dopo aver letto la Scheda di lessico

( p 33) elencali ed evidenziane le differenze dalpunto di vista del signifcato

termine legato alla radice θαν(ε)- significato

TEMI E CONFRONTI

2 In 40d-e alle due opzioni concernenti la morte

vengono associate due immagini Quali

3 Trova nel testo greco le espressioni chesottolineano la differenza fra il credere di essere e

lrsquoessere Trascrivile poi nello schema seguente

credere di essere essere

4 Ripercorri nella struttura e nello sviluppo del

ragionamento i paragraf 40c-41c Completaquindi la seguente tabella

riguardo al

τεθνάναιvengono poste

due alternative

ἢ μηδὲν εἶναι μηδὲ αἴσθησινμηδεμίαν μηδενὸς ἔχειν τὸντεθνεῶταἢhelliphelliphelliphelliphelliphellip

prima possibilitagrave εἴτε δὴ μηδεμία αἴσθησίς ἐστινἀλλ᾿ οἷον ὕπνος ἐπειδάν τιςκαθεύδων μηδ᾿ ὄναρ μηδὲνὁρᾷ θαυμάσιον κέρδος ἂν εἴηὁ θάνατος

seconda possibilitagrave

le categorie

di personaggi

dellrsquooltretombaa) i veri giudicib) helliphelliphelliphelliphellipc) helliphelliphelliphelliphellipd) helliphelliphelliphelliphellip

Μίνως τε καὶ ῾Ραδάμανθυς καὶΑἰακὸς καὶ Τριπτόλεμος

5 Lrsquoultimo pensiero di Socrate egrave per i figliesprimendo una sua preoccupazione nei loroconfronti egli ritorna cosigrave su un motivo ricorrentedel suo pensiero Sai dire quale

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Apologia di Socrate

T2 I primi accusatori 18a-19a

Come di norma nei tribunali ateniesi Socrate parla per-sonalmente in propria difesa e inizia (17a-18a) accen-nando allrsquoimbarazzo in cui si trova a settantrsquoanni com-piuti a parlare come imputato inoltre i suoi accusatori

sono abili parlatori mentre lui inesperto di retorica con-fda solo nel fatto che diragrave cose giuste a questo la cortedeve fare attenzione piuttosto che allrsquoeleganza dei di-scorsi ( Progetto Letterature pp 81 ss)

[18a] Πρῶτον μὲν οὖν δίκαιός εἰμι ἀπολογήσασθαι ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι πρὸς τὰπρῶτά μου ψευδῆ κατηγορημένα καὶ τοὺς πρώτους κατηγόρους ἔπειτα δὲ πρὸς τὰὕστερον καὶ τοὺς ὑστέρους [18b] Ἐμοῦ γὰρ πολλοὶ κατήγοροι γεγόνασι πρὸς ὑμᾶς

καὶ πάλαι πολλὰ ἤδη ἔτη καὶ οὐδὲν ἀληθὲς λέγοντες οὓς ἐγὼ μᾶλλον φοβοῦμαι ἢ

τοὺς ἀμφὶ Ἄνυτον καίπερ ὄντας καὶ τούτους δεινούς ἀλλ᾿ ἐκεῖνοι δεινότεροιὦ ἄνδρες οἳ ὑμῶν τοὺς πολλοὺς ἐκ παίδων παραλαμβάνοντες ἔπειθόν τε καὶ

κατηγόρουν ἐμοῦ μᾶλλον οὐδὲν ἀληθές ὡς ἔστιν τις Σωκράτης σοφὸς ἀνήρ τά τεμετέωρα φροντιστὴς καὶ τὰ ὑπὸ γῆς πάντα ἀνεζητηκὼς καὶ τὸν ἥττω λόγον κρείττω

ποιῶν Οὗτοι ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι [18c] οἱ ταύτην τὴν φήμην κατασκεδάσαντες οἱδεινοί εἰσίν μου κατήγοροι οἱ γὰρ ἀκούοντες ἡγοῦνται τοὺς ταῦτα ζητοῦντας οὐδὲ

18a Πρῶτον κατηγόρους ldquoAnzituttoegrave giusto (δίκαιός εἰμι) cittadini drsquoAte-ne che io mi difenda dapprima (πρῶτον)contro le prime accuse rivolte falsamentecontro di me (τὰπρῶτα κατηγορημένα)e contro i primi accusatorirdquo Inaspetta-tamente Socrate dopo aver accennatoallrsquoabilitagrave retorica di coloro che lo hannotrascinato in tribunale fa un lungo passoindietro rifacendosi ad accuse calunnio-se circolate molti anni prima quando igiudici di oggi erano ragazzi (παῖδες καὶ μειράκια 18c 6-7) ed erano piugrave cheora disposti a credere alle voci che senti-vano dire In seguito Socrate accenneragravea poeti comici che avevano difuso unacerta immagine sua tra questi uno eracerto Aristofane (nelle Nuvole di ven-tiquattro anni prima) ma lrsquoindicazionedi tempo per quanto sommaria ci portaassai piugrave indietro ad accusatori piugrave an-tichi verso il tempo del processo controAnassagora | δίκαιός εἰμι costruzionepersonale mentre in italiano abbiamoquella impersonale (ldquoegrave giusto che io rdquo)| ἄνδρες Ἀθηναῖοι ldquocittadini drsquoAtenerdquoin quanto maschi adulti ἄνδρες gli Ate-niesi partecipavano alla giuria come an-che allrsquoassemblea popolare | τὰ πρῶτά

μου κατηγορημένα il verbo κατη-γορέω ha il complemento in gen (μου)

richiesto dal preverbio (κατά) | ἔπει-τα ὑστέρους si sottintenda τὰ ὕστε-ρον (κατηγορημένα) καὶ τοὺς ὕστερον(κατηγόρους) lrsquoellissi raforza lrsquoespres-sione18b Ἐμοῦ πρὸς ὑμᾶς ldquoMolti ci so-no stati che mi (ἐμοῦ) hanno accusatopresso di voirdquo la forma piena del prono-me personale (ἐμοῦ) egrave collocata enfati-camente allrsquoinizio del periodo il pf γε-γόνασι (che indica lrsquoaspetto compiutodel presente) marca lrsquoidea che lrsquoeffettodi quelle accuse perdura nel momentoin cui nuovi accusatori hanno trascinatoSocrate in tribunale | πάλαι ἔτη ldquodatempo ormai da molti annirdquo su questoelemento sia pur in modo sempre inde-terminato Socrate insiste | τοὺς ἀμφὶ

Ἄνυτον ldquoAnito e la sua genterdquo Socratequi nomina non giagrave Meleto che avevasottoscritto lrsquoaccusa ma quello tra i si-negori (avvocati pubblici) che era certa-mente il personaggio piugrave autorevole e acui risaliva tutta lrsquooperazione Anitoera un esponente di spicco del partito de-mocratico che aveva dato corpo al risen-timento difuso nei confronti di Socratee che aveva pensato di allontanarlo dal-la cittagrave In questo modo Socrate mostradi riconoscere benissimo quali erano ilsenso e lrsquointenzione dellrsquoaccusa | ἀλλ᾿

ἐκεῖνοι δεινότεροιδεινότεροι egrave predica-tivo ldquoquelli sono piugrave pericolosirdquo | ἔπει-θόν τε καὶ κατηγόρουν gli imperfettidurativi esprimono unrsquoopera persistentee sistematica di convinzione e di calunnia| οὐδὲν ἀληθές acc di relazione retto daκατηγόρουν | σοφός ldquosapienterdquo ma So-crate sta riferendo le accuse rivolte con-tro di lui quindi ldquosapienterdquo suona comeuna defnizione spregiativa che gli veni-va afbbiata quasi che Socrate ndash a det-ta dei suoi detrattori ndash pensasse di esseresaggio pur non essendolo La descrizionedi questo ldquouomo sapienterdquo in efetti cor-risponde al Socrate sofsta delle Nuvolearistofanee ldquoche specula sulle cose cele-sti che investiga sui segreti di sotterra (τὰὑπὸ γῆς ἀνεζητηκώς) e che rende piugraveforte il discorso piugrave debolerdquo questrsquoulti-ma τὸνἥττω ποιῶν era la caratteristicapiugrave propriamente sofstica del Socrate ari-stofaneo mentre le altre lo accostavanopiuttosto agli studi di flosofa naturaleche Socrate aveva efettivamente pratica-to in giovinezza sotto la guida di Arche-lao allievo di Anassagora18c οἱ κατασκεδάσαντες ldquoquelliche hanno diffuso questa vocerdquo φήμηdalla rad di φημί egrave ldquociograve che si dicerdquo inbene o in male la fama come la chiac-chiera | τοὺς ταῦτα νομίζειν ldquoche

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[18a] Prima di tutto dunque egrave giusto che io mi difenda o cittadini ateniesi dalle primefalse accuse e dai primi falsi accusatori e poi dalle accuse successive e dagli accusatorisuccessivi [18b] Infatti ci sono stati molti che mi hanno accusato davanti a voi giagrave datempo e per parecchi anni e senza che dicessero niente di vero E io temo questi accusa-tori molto piugrave di Anito e dei suoi amici anche se pure questi sono terribili Perograve quelli

θεοὺς νομίζειν Ἔπειτά εἰσιν οὗτοι οἱ κατήγοροι πολλοὶ

καὶ πολὺν χρόνον ἤδη κατηγορηκότες ἔτι δὲ καὶ ἐν ταύτῃτῇ ἡλικίᾳ λέγοντες πρὸς ὑμᾶς ἐν ᾗ ἂν μάλιστα ἐπιστεύσατε παῖδες ὄντες ἔνιοιὑμῶν καὶ μειράκια ἀτεχνῶς ἐρήμην κατηγοροῦντες ἀπολογουμένου οὐδενόςὋ δὲ πάντων ἀλογώτατον ὅτι οὐδὲ τὰ ὀνόματα οἷόν τε αὐτῶν εἰδέναι καὶ

εἰπεῖν [18d] πλὴν εἴ τις κωμῳδοποιὸς τυγχάνει ὤν Ὅσοι δὲ φθόνῳ καὶ διαβολῇ

χρώμενοι ὑμᾶς ἀνέπειθον ndash οἱ δὲ καὶ αὐτοὶ πεπεισμένοι ἄλλους πείθοντες ndash οὗτοι

πάντες ἀπορώτατοί εἰσιν οὐδὲ γὰρ ἀναβιβάσασθαι οἷόν τ᾿ ἐστὶν αὐτῶν ἐνταυθοῖ

οὐδ᾿ ἐλέγξαι οὐδένα ἀλλ᾿ ἀνάγκη ἀτεχνῶς ὥσπερ σκιαμαχεῖν ἀπολογούμενόν τεκαὶ ἐλέγχειν μηδενὸς ἀποκρινομένου Ἀξιώσατε οὖν καὶ ὑμεῖς ὥσπερ ἐγὼ λέγωδιττούς μου τοὺς κατηγόρους γεγονέναι ἑτέρους μὲν τοὺς ἄρτι κατηγορήσανταςἑτέρους δὲ [18e] τοὺς πάλαι οὓς ἐγὼ λέγω καὶ οἰήθητε δεῖν πρὸς ἐκείνους πρῶτόνμε ἀπολογήσασθαι καὶ γὰρ ὑμεῖς ἐκείνων πρότερον ἠκούσατε κατηγορούντων καὶ

πολὺ μᾶλλον ἢ τῶνδε τῶν ὕστερον[19a] Εἶεν ἀπολογητέον δήὦἄνδρεςἈθηναῖοι καὶ ἐπιχειρητέον ὑμῶν ἐξελέσθαι τὴνδιαβολὴν ἣν ὑμεῖς ἐν πολλῷ χρόνῳ ἔσχετε ταύτην ἐν οὕτως ὀλίγῳ χρόνῳΒουλοίμηνμὲν οὖν ἂν τοῦτο οὕτως γενέσθαι εἴ τι ἄμεινον καὶ ὑμῖν καὶ ἐμοί καὶ πλέον τί μεποιῆσαι ἀπολογούμενον οἶμαι δὲ αὐτὸ χαλεπὸν εἶναι καὶ οὐ πάνυ με λανθάνει οἷόνἐστινὍμως τοῦτο μὲν ἴτω ὅπῃ τῷ θεῷ φίλον τῷ δὲ νόμῳ πειστέον καὶ ἀπολογητέον

quelli che fanno simili ricerche non cre-dano nemmeno agli degraveirdquo si fa riferimentoalle dottrine di Anassagora sul sole | παῖ-δες καὶ μειράκια la nota a 18a| ἐρήμην sott δίκην si dice di unrsquoaccusapronunciata in assenza della difesa (ἀπο-λογουμένου οὐδενός gen assol)18d πλὴν εἴ τις ὤν ldquotranne se uno egraveun commediografordquo Noi pensiamo im-mediatamente ad Aristofane ma era nor-male che la commedia antica prendessedi mira i personaggi piugrave noti della cittagrave ei problemi che la loro presenza suscitavacosigrave per le Nuvole il tema centrale egrave quel-lo dellrsquoeducazione moderna ispirata al-le dottrine della sofstica e Socrate ne egravepresentato come un esponente | φθόνῳ χρώμενοι ldquocon odio e con calunniardquo| ἀνέπειθον πεπεισμένοι πείθοντεςil poliptoto dagrave lrsquoimpressione del monta-re della campagna di persuasione ai dan-ni di Socrate | οὐδὲ γὰρ οὐδένα ldquoneacutedrsquoaltra parte egrave possibile convocare (ἀνα-βιβάσασθαι) qui uno di loro neacute confutar-

lordquo Il verbo ἀναβιβάσασθαι indica pro-priamente lrsquoazione di ldquofar salirerdquo uno allatribuna per rispondere alle domande delcalunniato che avrebbe potuto in questomodo confutarlo (ἐλέγξαι) | ἀλλ᾿ ἀνά-γκη ἀποκρινομένου ldquoma egrave inevitabilecombattere vanamente (ἀτεχνῶς) comecon delle ombre (ὥσπερσκιαμαχεῖν) cer-cando di difendermi e cercare di confuta-re senza che nessuno risponda (μηδενὸςἀποκρινομένου genitivo assoluto)rdquopropriamente ὥσπερ σκιαμαχεῖν sareb-be ldquocome combattere con ombrerdquo | διτ-τούς di due specie cioegrave quelli di ora equelli di un tempo la cui efcacia perdura18e καὶ οἰήθητε ἀπολογήσασθαι ldquoepensate che io debbo fare la mia difesa an-zitutto nei confronti di quellirdquo dunque laprima parte della difesa che procederagrave f-no alla fne del cap X (24b 2) afronteragrave leaccuse degli antichi avversari e illustreragrave inopposizioneaquelle laveranaturadelsape-redi Socratee le ragioni per cui egravenatatantaostilitagrave nei suoi confronti

19a Εἶεν ldquoE siardquo formula che esprimela decisione a procedere in un discor-so che risulta ostico | ἀπολογητέον ἀπολογητέον in questa rifessioneaperta e chiusa dallrsquoagg verbale ἀπολο-γητέον come in una composizione adanello Socrate ritorna ancora un attimosulle difcoltagrave del compito che lo atten-de | ἐπιχειρητέον χρόνῳ ldquobisognacercare di rimuovere da voi (ὑμῶν ἐξελέ-σθαι) la calunnia che per molto temporiceveste ora in cosigrave breve tempordquo cioegravenel tempo concesso per il discorso di-fensivo ἐξελέσθαι egrave inf aor dal temasuppletivo di ἐξαιρέω ἐν πολλῷ χρόνῳegrave in antitesi con ἐν οὕτως ὀλίγῳ χρόνῳ| Ὅμως ἀπολογητέον ldquoPure questovada (ἴτω) come piace al dio e bisognaobbedire alla legge e fare la propria dife-sardquo Socrate si accinge a pronunciare lapropria difesa piugrave con lo spirito di chideve adempiere un dovere civico (τῷνόμῳ πειστέον) che seguendo lrsquoistintodi sopravvivenza

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sono piugrave terribili o cittadini ossia quei primi i quali prendendo la maggior parte di voifn da fanciulli vi hanno persuaso e hanno rivolto contro di me accuse per niente vereche crsquoegrave un certo Socrate che fa indagini sulle cose celesti e fa ricerche su tutte le coseche stanno sotto terra e che rende piugrave forte il ragionamento piugrave debole [18c] Questiche hanno difuso tali voci o cittadini ateniesi sono gli accusatori terribili Infatti chili ascolta ritiene che i ricercatori di tali cose non credano allrsquoesistenza degli degravei Inoltrequesti accusatori sono numerosi e mi hanno rivolto accuse giagrave da molto tempo E pergiunta parlavano a voi in quella etagrave nella quale eravate particolarmente disposti a cre-dere vale a dire quando alcuni di voi erano fanciulli e giovinetti accusandomi in con-tumacia senza che nessuno mi difendesseE la cosa piugrave strana di tutte egrave che di costoro non si possono sapere neacute dire nomi [18d] fat-ta eccezione di un commediografoMa quanti mossi da invidia e servendosi di calunnie vi persuasero ndash persone che si sen-tivano esse stesse persuase persuadendo gli altri ndash ebbene tutti costoro sono assoluta-mente irraggiungibili Infatti non egrave possibile portare qui sulla tribuna alcuno di loroa testimoniare neacute confutarli ma mi trovo davvero nella necessitagrave di difendermi comecombattendo con delle ombre e di confutarli senza che ci sia nessuno che mi rispondaDunque dovete credere anche voi come vi dico che sono sorti contro di me accusato-ri di due tipi alcuni che mi hanno messo sotto accusa da poco altri invece [18e] chemi hanno messo sotto accusa da tempo e dei quali vi sto parlando E dovete credere chebisogna che io mi difenda in primo luogo proprio nei confronti di questi E infattivoi avete ascoltato le accuse di questi accusatori prima e molto piugrave di quelle degli altriche sono venuti dopo[19a] Bene Allora devo difendermi cittadini ateniesi e devo cercare di rimuovere davoi in cosigrave poco tempo quella calunnia che vi tenete dentro da molto tempo E desi-dererei proprio che questo si verifcasse se cosigrave egrave il meglio per me e per voi e che coldifendermi traessi qualche vantaggio Perograve ritengo che ciograve sia difcile e non mi sfuggeafatto quale sia tale difcoltagraveIn ogni caso vada come egrave caro al dio bisogna ubbidire alla legge e difendersi

Trad G Reale

guida allOtildeanalisi

TEMI E CONFRONTI

1 Socrate identifca e contrappone due specie di

accusatori (vedi lrsquoespressione διττοὶ κατήγοροιdi 18d) Facendo puntuale riferimento al testoevidenzia le informazioni che esso ci dagrave sugli unie sugli altri (quanti sono chi sono che sentimentisuscitano nellrsquoaccusato ecc) in un elaborato di max15 righe

2 Rispondi alle seguenti domande Nei confronti di chi Socrate ritiene di dover fare

anzitutto la sua difesahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Percheacutehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Quali sono i criteri che Socrate seguiragrave nelladifesahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

3 Chi egrave il commediografo a cui probabilmente alludeSocrate A quale commedia fa riferimentohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

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dal testo alla parola Il lessico del divino

θεός ἰσοδαίμων

δαίμων θεοείκελος

δῖος θεοειδής

θεῖος ἀντίθεος

δαιμόνιος εὐδαίμων

ἰσόθεος δυσδαίμων

Il lessico del divino in greco ruota intorno a due termi-ni θεός e δαίμων oltre che alla radice δι- che ha datoluogo al nome del primo degli degravei Ζεύς gen Διός eallrsquoaggettivo δῖος variamente impiegato e intesoPropriamente θεός (maschile e femminile anche seesiste una forma femminile θεά) esprime una persona-litagrave superiore alla misura terrena potente ma non on-nipotente comunque sempre personale e nettamentecaratterizzata nei suoi tratti e nelle sue funzioni di nor-ma anche nella rappresentazione degli attributi che laaccompagnano invece δαίμων ldquoegrave una oscura poten-za sotterranea spesso impersonale concepita comela semplice sorte quando viene chiamata in questomodo una distinta personalitagrave divina si vuole metterein rilievo lrsquoelemento incomprensibile che si sottrae al-la nostra umana conoscenza implicito nel complessodel suo essererdquo (Schmidt) in qualche modo il δαίμωνegrave quello che i moderni chiamano il ldquonuminosordquo il sen-so cioegrave di una presenza reale ma assolutamente in-defnita che ci trascende senza mai permettere di co-glierla in modo determinato Cosigrave nello Ione di Euri-pide (vv 1374 s) il protagonista rifette sulla propriasorte di illegittimo partorito ed esposto e accolto inseguito benignamente da Apollo nel suo tempio del-fco τὰ τοῦ θεοῦ χρηστά τοῦ δὲ δαίμονος βαρέαldquoil trattamento da parte del dio egrave stato generoso mala mia sorte egrave stata durardquo θεός egrave Apollo che lo ha ac-colto mentre il δαίμων egrave la sua triste sorte di illegitti-mo NellrsquoEdipo re di Sofocle il Coro rifette sulla terri-bile sorte dellrsquouomo che improvvisamente egrave passatodalla potenza sovrana alla miseria piugrave atroce ldquoavendodavanti agli occhi il tuo esempio la tua sorte infeliceEdipo non posso chiamare felice nessuno dei morta-lirdquo τὸν σόν τοι παράδειγμ᾽ ἔχων τὸν σὸν δαίμονα ὦτλᾶμον Οἰδιπόδα βροτῶν οὐδὲν μακαρίζω (vv 1192ss) In Odissea IX 142 s θεός egrave accompagnato dalpronome indefnito per indicare una personalitagrave divinache resta ignota piugrave che indefnita ἔνθα κατεπλέομενκαί τις θεὸς ἡγεμόνευε νύκτα δι᾽ ὀρφναίην ldquoalloranoi procedevamo nella nostra navigazione e un dio ciguidava attraverso la notte oscurardquo Nel contrasto traApollo e le Erinni che caratterizza le Eumenidi eschi-lee le antiche dee della vendetta sono δαίμονες men-tre il giovane dio egrave θεός esse lamentano ἰὼ παῖ Διόςἐπίκλοπος πέλει νέος δὲ γραίας δαίμονας καθιππάσω τὸν μητραλοίαν δ᾿ ἐξέκλεψας ὢν θεός ldquoo fglio diZeus tu sei un ladro tu che sei giovane hai fatto vio-lenza a noi antiche divinitagrave hai sottratto a noi il ma-

tricida tu che sei un diordquo Quando Afrodite costringe aforza Elena a piegarsi al desiderio amoroso di Parideche si egrave sottratto al duello con Menelao Elena tacesgomenta davanti allrsquoimposizione della dea ἦρχε δὲδαίμων Afrodite egrave cosigrave detta percheacute si egrave manifestatanella sua forza oscura e terribile cui la donna mortaleegrave soggiogataLa rifessione piugrave tarda trasformograve profondamente que-sta opposizione che risale a un concetto arcaico ecomplesso del divino nellrsquoApologia platonica Socra-te risponde allrsquoaccusa di non onorare gli degravei ma nuo-vi ed oscuri δαίμονες obiettando che questi sono fglidegli degravei e non si puograve pensare che uno creda ai fgli enon ai padri (per alcuni esempi di θεός nellrsquoApologiacf i paragraf 18 19 21 23 41 42) Nel neoplatoni-smo δαίμονες sono esseri intermedi nella complessaserie degli enti divini mentre nel Nuovo Testamento

sono i ldquodiavolirdquoLa radice δι- in origine indicava il dio del cielo lumi-noso e per questo egrave entrata nel nome di Ζεύς Διόςcome in quello di Iouis e in un aggettivo che in origi-ne signifcava appunto ldquoluminosordquo pare proprio cheπολύτλας δῖος Ὀδυσσεύς dovesse esprimere inizial-mente ldquoil molto audace chiaro Odisseordquo anche se poiquesta formula divenne alternativa di θεῖος ὈδυσσεύςIl valore originale tuttavia si rivela in espressioni del ti-po αἰθέρα δῖον ldquolrsquoetere luminosordquo o Ἠὼ δῖαν ldquolrsquoau-rora luminosardquo Invece in Eschilo Prometeo incatena-

to 1032 s ψευδηγορεῖν γὰρ οὐκ ἐπίσταται στόματὸ Δῖον lrsquoaggettivo viene chiaramente connesso conZeus e la frase signifca ldquola bocca di Zeus non puogravementirerdquoAltri aggettivi del gruppo sono θεῖος e δαιμόνιος cheimplicano un riferimento alla sfera della divinitagrave nonmeglio distinta o talvolta un segno di eccellenza InOdissea IX 203 ss Odisseo ricorda il vino rosso dol-cissimo che gli era stato donato da Marone a Ismaroin segno di gratitudine per aver risparmiato lui la suasposa e i suoi fgli ldquododici anfore piene di vino purodolcissimo divina bevandardquo questo θεῖον ποτόν saragraveun vino straordinario ldquodivinordquo con lrsquoidea di eccellenzache anche noi diamo a questo aggettivoUn rapporto piugrave preciso doveva essere in origine inδιογενής e in διοτρεφής che in Omero indicano i so-vrani ldquodiscendenti da Zeusrdquo o ldquoallevati da Zeusrdquo si alle-vano i propri fgli e quindi i due aggettivi sono sinonimiprima di divenire formulari Altri aggettivi denotanti ec-cellenza sono ἰσόθεος e il simmetrico ἰσοδαίμων an-cora θεοείκελος ldquosimile a un diordquo θεοειδής ldquoche halrsquoaspetto di un diordquo e ἀντίθεος ldquoche puograve star innanzi aun diordquo come nellrsquoesposizione della propria stirpe chefa Enea rivolto ad Achille ldquoda Troo nacquero tre nobilifglirdquo Ἶλος τ᾿ Ἀσσάρακός τε καὶ ἀντίθεος Γανυμήδης(Iliade XX 232)Ancora da δαίμων in relazione allrsquoidea di ldquosorterdquo ldquode-stinordquo derivano gli aggettivi εὐδαίμων ldquofortunatordquo (ldquocuiegrave toccato un buon degravemonerdquo) e lrsquoopposto δυσδαίμωνldquosfortunatordquo

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Il tempio

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testi a confrontoSocrate visto da Aristofane

Egrave in particolare alle Nuvole di Aristofane che Socra-te allude quando nellrsquoApologia ricostruisce lrsquoorigi-ne lontana delle calunnie che ormai da tempo circola-vano sul suo conto Dalla commedia aristofanea pro-

poniamo il primo incontro fra Strepsiade e Socrate(vv 219-248) e la parte fnale (1476-1509) in cui Strepsia-de appicca il fuoco al ldquopensatoiordquo

strepsiade E quello chi egrave quello che sta appeso per ariadiscepolo Egrave lui

strep Lui chidisc Socrate

strep Me lo potresti chiamare tu a voce alta per favoredisc Chiamatelo da solo io non ho tempo (Il discepolo rientra nel pensatoio)

strep Socrate Socrate amico miosocrate Percheacute mi chiami creatura di un giorno

strep Prima di tutto per favore dimmi cosa stai facendosoc Aerostatizzo e me ne sto qui a scrutare il sole

strep E tu gli degravei li squadri dallrsquoalto drsquoun corbello invece che coi piedi per terra casomaisoc Senza sospendere la mente e il pensiero in modo da mescolarli allrsquoaria che egrave della stessa

leggerezza non avrei mai potuto fare scoperte esatte sui fenomeni celesti Se me ne fossistato a terra a osservare da laggiugrave le cose di lassugrave non ci sarei mai arrivato Devi sapere che laterra attrae a seacute con forza lrsquoumore del pensiero proprio come succede col crescione

strep Come dici Il pensiero che attira lrsquoumido nel crescione Ma adesso scendi caro Socrate tiprego vieni a insegnarmi quello per cui sono venuto

soc Cioegravestrep Voglio imparare a parlare Egrave una cosa incontrollabile interessi creditori e mi spingono

mi tirano mi sequestrano la robasoc Come hai potuto fare tanti debiti senza rendertene conto

strep Mi ha distrutto una febbre da cavalli un male divorante Ma tu insegnami uno dei tuoi discorsiquello che non paga i debiti Fammi il prezzo che ti pare e io te lo do lo giuro sugli degravei

soc Ma che degravei vai giurando Tanto per cominciare qui da noi gli degravei sono moneta fuori corso[]

strep Che pazzia Che follia per colpa di Socrate ripudiare anche gli degravei (rivolgendosia unrsquoimmagine del dio presente in scena) Hermes caro Hermes non ti adirare con menon mi distruggere Perdonami con tutte quelle chiacchiere ero delirante Anzi dammiun consiglio se devo denunciarli o cosrsquoaltro Come dici Non devo impegnarmi in unprocesso Hai ragione devo bruciargli subito la casa a quei mascalzoni Santia Santiavieni qui Piglia scala e piccone arrampicati sul Pensatoio e comincia a scoperchiare iltetto fallo per il padrone buttagli giugrave la casa Qualcuno mi porti una torcia accesa Eadesso a loro saranno pure dei gran furbacchioni ma oggi qualcuno me la paga

soc Che ci fai tu sul tettostrep laquoAerostatizzo e me ne sto qui a scrutare il soleraquo

soc Povero me Sto per sofocare strep Chi vi ha insegnato a bestemmiare gli degravei e a curiosare il corso della luna Dagli addosso forza

picchia Per un sacco di ragioni ndash prima di tutto come sai per lrsquoempietagrave verso gli degraveiTrad A Grilli

confronti

1 Dopo aver riletto Apologia 18d ( p 19) verifca seil ritratto di Socrate ligrave proposto coincide con quellofatto da Aristofane Sottolinea in un elaborato di max10 righe similitudini e differenze

2 Rintraccia nellrsquoultima parte del brano aristofaneo glielementi che testimoniano come lrsquoidea di sbarazzarsi

ldquolegalmenterdquo di Socrate era presente ad Atene intempi di molto precedenti lrsquoeffettivo processo al flosofo

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T3 Il sapere di Socrate 20c-21d

Cherefonte un allievo di Socrate domanda allrsquooracolo diDelf se crsquoegrave qualcuno piugrave sapiente del maestro egrave una do-manda provocatoria ma imprevedibilmente lrsquooracolo ri-sponde di no Quando Cherefonte gli riferisce la risposta

ricevuta Socrate rimane turbato e comincia a interrogaregli uomini politici per dimostrare che lrsquooracolo egrave in errore( Progetto Letterature pp 81 ss)

[20c] ῾Υπολάβοι ἂν οὖν τις ὑμῶν ἴσως laquoἈλλ᾿ ὦ Σώκρατες τὸ σὸν τί ἐστι πρᾶγμαΠόθεν αἱ διαβολαί σοι αὗται γεγονασιν Οὐ γὰρ δήπου σοῦ γε οὐδὲν τῶν ἄλλωνπεριττότερον πραγματευομένου ἔπειτα τοσαύτη φήμη τε καὶ λόγος γέγονεν εἰμή τι ἔπραττες ἀλλοῖον ἢ οἱ πολλοί Λέγε οὖν ἡμῖν τί ἐστιν ἵνα μὴ ἡμεῖς περὶ σοῦαὐτοσχεδιάζωμενraquo [20d] Ταυτί μοι δοκεῖ δίκαια λέγειν ὁ λέγων κἀγὼ ὑμῖνπειράσομαι ἀποδεῖξαι τί ποτ᾿ ἐστὶν τοῦτο ὃ ἐμοὶ πεποίηκεν τό τε ὄνομα καὶ τὴν

διαβολήν Ἀκούετε δή Καὶ ἴσως μὲν δόξω τισὶν ὑμῶν παίζειν εὖ μέντοι ἴστεπᾶσαν ὑμῖν τὴν ἀλήθειαν ἐρῶ ᾽Εγὼ γάρ ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι δι᾿ οὐδὲν ἀλλ᾿ ἢδιὰ σοφίαν τινὰ τοῦτο τὸ ὄνομα ἔσχηκα Ποίαν δὴ σοφίαν ταύτηνἭπερ ἐστὶνἴσως ἀνθρωπίνη σοφία τῷ ὄντι γὰρ κινδυνεύω ταύτην εἶναι σοφός [20e]Οὗτοι

δὲ τάχ᾿ ἄν οὓς ἄρτι ἔλεγον μείζω τινὰ ἢ κατ᾿ ἄνθρωπον σοφίαν σοφοὶ εἶεν ἢοὐκ ἔχω τί λέγω οὐ γὰρ δὴ ἔγωγε αὐτὴν ἐπίσταμαι ἀλλ᾿ ὅστις φησὶ ψεύδεταί τεκαὶ ἐπὶ διαβολῇ τῇ ἐμῇ λέγει Καί μοι ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι μὴ θορυβήσητε μηδ᾿ἐὰν δόξω τι ὑμῖν μέγα λέγειν οὐ γὰρ ἐμὸν ἐρῶ τὸν λόγον ὃν ἂν λέγω ἀλλ᾿ εἰςἀξιόχρεων ὑμῖν τὸν λέγοντα ἀνοίσω Τῆς γὰρ ἐμῆς εἰ δή τίς ἐστιν σοφία καὶ οἵα

20c Ὑπολάβοι ἴσως ldquoForse qualcu-no di voi potrebbe intervenirerdquo Socrateha ricordato ancora una volta come sonocorse su di lui calunnie strane del tipo diquelle di cui si dice nella commedia diAristofane e ha afermato vigorosamen-te che esse non sono vere come non egrave ve-ro che egli si sia proposto di istruire altriQuando ha sentito un cittadino che siproponeva di afdare il proprio fglio aun maestro di sapere ha sempre pensatoquanto sarebbe stato bello per lui cono-scere quella dottrina ma purtroppo eglinon sa nulla di simile Qualcuno perogravepotrebbe a questo punto chiedergli co-me mai hanno potuto avere origine que-ste strane calunnie | τὸ σὸνhellipπρᾶγμαldquoche egrave che tu fairdquo | οὐ γὰρ δήπου hellipγέγονεν ldquocerto un simile giro di chiac-chiere (τοσαύτη φήμη τε καὶ λόγος) nonsi egrave certo prodotto (οὐhellip γέγονεν) men-tre tu non facevi nulla di strano (σοῦhellipοὐδὲνhellip περιττότερον πραγματευομέ-νου gen ass) rispetto agli altrirdquo περιτ-τός ldquosuperfuordquo passa facilmente allrsquoideadi ldquostranordquo ldquostraordinariordquo e il suo com-parativo (περιττότερον) egrave determinatodal secondo termine di paragone τῶνἄλλων il senso viene cosigrave completato dauna protasi di periodo ipotetico dellrsquoir-realtagrave εἰ μή τι πολλοί ldquose tu non fa-cessi nulla di diferente da quello che fa

la genterdquo οἱ πολλοί ldquoi piugraverdquo indica qui lamaggioranza della gente la gente comu-ne che non fa nulla di strano | ἵνα μὴ αὐτοσχεδιάζωμεν ldquopercheacute noi nonci mettiamo ad inventarerdquo ldquopercheacute nonsiamo costretti ad inventarerdquo20d Ταυτί λέγων ldquoChi dice questo(ταυτί) mi sembra che dica il giustordquoταυτί egrave marcato dallo iota ldquodeitticordquoche attira lrsquoattenzione | τό τε ὄνομα διαβολήν ldquosia il nome sia la calun-niardquo il nome egrave di essere σοφός la calun-nia si riferisce alle dottrine che gli veni-vano attribuite | Καὶ ἴσως παίζεινldquoE forse ad alcuni di voi sembreragrave che ioscherzirdquo questa asserzione vuole marca-re per contrasto la serietagrave di ciograve che So-crate sta per dire e che sottolineeragrave conεὖ μέντοι ἴστε | δόξω videbor il ver-bo δοκέω come il lt videor ha costru-zione personale | Ἐγὼ γάρ ἔσχηκαldquoIo infatti o cittadini di Atene non hoquesto nome se non per una sorta di sa-pienza (διὰ σοφίαν τινά)rdquo lrsquoafermazio-ne egrave ancora solenne se anche temperatada una sfumatura di indeterminazione(τινά) Socrate sta preparando un veroe proprio colpo di scena quando do-po aver negato in ogni modo di esser sa-piente e aver defnito calunniosa questavoce faragrave proclamare la propria sapien-za proprio dal dio di Delf ἔσχηκα perf

resultativo di ἔχω | Ἥπερ σοφία lanuova defnizione di sapienza egrave tuttaviachiaramente condizionata dallrsquoaggetti-vo ἀνθρωπίνη e prospettata problema-ticamente ancora da ἴσως come dallrsquoe-spressione tipica κινδυνεύω σοφόςldquoin questa crsquoegrave rischio (κινδυνεύω) cheio sia sapienterdquo20e Οὗτοι εἶεν ldquoCostoro forse deiquali dicevo poco fa potrebbero esseresapienti (ἄν σοφοὶ εἶεν) di una sapien-za superiore alla misura umana (μείζω ἄνθρωπον)rdquo questa defnizione chiara-mente ironica esclude da qualsiasi di-scorso la cosiddetta σοφία degli avver-sari di Socrate | ἢ οὐκ λέγω ldquoo nonso che direrdquo una defnizione alternativasarebbe certo piugrave chiaramente critica eSocrate preferisce dichiararsi incapace diesprimersi | οὐ γὰρ ἐπίσταμαι iniziail grande tema socratico del ldquonon sapererdquo| ἐπὶ διαβολῇ λέγει ldquoparla per calun-niarmirdquo ἐπὶ διαβολῇ τῇ ἐμῇ egrave compl difne | μηδ᾿ ἐὰν λέγειν ldquonemmeno sevi sembri che io dica qualcosa di moltogranderdquo τι μέγα cosigrave indeterminatopreannuncia una notizia straordinaria| λέγειν λόγον λέγω la seriepreannunciaἀξιώχρεων τὸν λέγοντα ldquoco-lui che parla degno della vostra conside-razionerdquo nominato alla fne del periodoldquoil dio di Delfrdquo

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μάρτυρα ὑμῖν παρέξομαι τὸν θεὸν τὸν ἐν ΔελφοῖςΧαιρεφῶντα γὰρ ἴστε πουΟὗτος[21a] ἐμός τε ἑταῖρος ἦν ἐκ νέου καὶ ὑμῶν τῷ πλήθει ἑταῖρός τε καὶ συνέφυγε τὴν

φυγὴν ταύτην καὶ μεθ᾿ ὑμῶν κατῆλθε Καὶ ἴστε δὴ οἷος ἦν Χαιρεφῶν ὡς σφοδρὸςἐφ᾿ ὅτι ὁρμήσειενΚαὶ δή ποτε καὶ εἰς Δελφοὺς ἐλθὼν ἐτόλμησε τοῦτο μαντεύσασθαιndash καί ὅπερ λέγω μὴ θορυβεῖτεὦ ἄνδρες ndash ἤρετο γὰρ δὴ εἴ τις ἐμοῦ εἴη σοφώτεροςἈνεῖλεν οὖν ἡ Πυθία μηδένα σοφώτερον εἶναι Καὶ τούτων πέρι ὁ ἀδελφὸς ὑμῖναὐτοῦ οὑτοσὶ μαρτυρήσει ἐπειδὴ ἐκεῖνος τετελεύτηκεν [21b] Σκέψασθε δὴ ὧν

ἕνεκα ταῦτα λέγω μέλλω γὰρ ὑμᾶς διδάξειν ὅθεν μοι ἡ διαβολὴ γέγονεν Ταῦτα γὰρἐγὼ ἀκούσας ἐνεθυμούμην οὑτωσί laquoΤί ποτε λέγει ὁ θεός καὶ τί ποτε αἰνίττεταιἘγὼ γὰρ δὴ οὔτε μέγα οὔτε σμικρὸν σύνοιδα ἐμαυτῷ σοφὸς ὤν τί οὖν ποτε λέγει

φάσκων ἐμὲ σοφώτατον εἶναι Οὐ γὰρ δήπου ψεύδεταί γε οὐ γὰρ θέμις αὐτῷraquoΚαὶ πολὺν μὲν χρόνον ἠπόρουν τί ποτε λέγει ἔπειτα μόγις πάνυ ἐπὶ ζήτησιν αὐτοῦ

τοιαύτην τινὰ ἐτραπόμην ῏Ηλθον ἐπί τινα τῶν δοκούντων σοφῶν εἶναι [21c] ὡς

ἐνταῦθα εἴπερ που ἐλέγξων τὸ μαντεῖον καὶ ἀποφανῶν τῷ χρησμῷ ὅτι laquoΟὑτοσὶἐμοῦ σοφώτερός ἐστι σὺ δ᾿ ἐμὲ ἔφησθαraquo Διασκοπῶν οὖν τοῦτον ndash ὀνόματι γὰροὐδὲν δέομαι λέγειν ἦν δέ τις τῶν πολιτικῶν πρὸς ὃν ἐγὼ σκοπῶν τοιοῦτόν τι ἔπαθονὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι καὶ διαλεγόμενος αὐτῷ ndash ἔδοξέ μοι οὗτος ὁ ἀνὴρ δοκεῖν μὲνεἶναι σοφὸς ἄλλοις τε πολλοῖς ἀνθρώποις καὶ μάλιστα ἑαυτῷ εἶναι δ᾿ οὔ κἄπειταἐπειρώμην αὐτῷ δεικνύναι ὅτι οἴοιτο μὲν εἶναι σοφός εἴη δ᾿ οὔ ᾽Εντεῦθεν οὖντούτῳ τε ἀπηχθόμην καὶ πολλοῖς τῶν παρόντων [21d] πρὸς ἐμαυτὸν δ᾿ οὖν ἀπιὼν

ἐλογιζόμην ὅτι τούτου μὲν τοῦ ἀνθρώπου ἐγὼ σοφώτερός εἰμι κινδυνεύει μὲν γὰρ

21a ἐκ νέου ldquofin da giovanerdquo segueuna breve caratterizzazione del personag-gio Cherefonte amico e discepolodi Socrate (presentato con lui nelle Nu-vole aristofanee) fu esiliato nel 404 aCcon i democratici (συνέφυγε ταύτην) erientrograve ad Atene insieme a Trasibulo (καὶ κατῆλθε) nel 399 aC era giagrave morto| τὴνφυγὴν ταύτην acc dellrsquooggetto in-terno connesso al verbo (συνέφυγε) perfgura etymologica | ὡς σφοδρὸς ὁρ-μήσειεν ldquocome era impetuoso a qualsiasicosa si accingesserdquo ὡς introduce una in-terr indiretta dipendente da ἴστε ripren-dendo οἷος ἦν per specifcarne il senso| ὅπερ λέγω ldquocome vi dicordquo lett ldquola co-sa che vi dicordquo egrave una forma colloquialeper invitare il suo pubblico a non rumo-reggiare ma mentre prima Socrate ave-va detto μὴ θορυβήσητε cong aor oradice μὴ θορυβεῖτε come se la gente aves-se giagrave cominciato a far rumore ed eglila pregasse di ldquonon continuare a far ru-morerdquo | ἀνεῖλεν ldquorisposerdquo da ἀναιρέωverbo tecnico del responso dellrsquooracolo| τούτων πέρι = περὶ τούτων lrsquoanastro-fe tipico costrutto del discorso poetico egravemarcata dalla ritrazione dellrsquoaccento (ba-ritonesi)21b ὧν ἕνεκα ldquoper quali ragionirdquo pernecessitagrave non per vanagloria Socrate haraccontato ai giudici il responso straor-dinario che lrsquooracolo ha dato su di lui a

Cherefonte | Ταῦτα οὑτωσί ldquoDo-po aver udito quel responso (ταῦτα) ioragionai in questo modordquo lrsquoimperfet-to ἐνεθυμούμην vuol seguire il flo dellerifessioni di Socrate esposte di seguito| τί ποτε αἰνίττεται ldquoche cosa vuole na-scondere sotto lrsquoenigmardquo tipico dellrsquoe-nigma egrave infatti un enunciato in apparen-za assurdo che vuole obbligare a rifette-re per trovare il signifcato riposto | οὔτεμέγα οὔτε σμικρόν ldquoneacute molto neacute pocordquoacc di relazione | σύνοιδα ὤν il ver-bo regge il part predic | Οὐ ψεύδεταίγε nel suo smarrimento Socrate ha unasola certezza che lrsquooracolo ldquocertamen-te non menterdquo percheacute non puograve | πολὺν ἠπόρουν insieme al complemento didurata lrsquoimperfetto descrittivo continuaa rappresentarci le rifessioni imbarazza-te di Socrate che alla fne contro voglia(μόγις) si decide a ricercare il senso delresponso | τῶν δοκούντων εἶναι ldquodiquelli che avevano fama di essere sapien-tirdquo il gen σοφῶν nome del predicato egraveattratto da τῶν δοκούντων21c ὡς ἐνταῦθα τὸ μαντεῖον ldquopen-sando che (ὡς) in questo (ἐνταῦθα) avreifinalmente (εἴπερ που) confutato lrsquoo-racolordquo εἴπερ που signifca lett ldquose maiin qualche puntordquo | Διασκοπῶν οὖντοῦτον ldquomentre dunque esaminavo co-stuirdquo la frase si interrompe come se qual-cuno avesse chiesto a Socrate il nome

dellrsquointerrogato ed egli approfttasse perdire che non intende nominarlo ma cheera un politico importante Qualcuno si egravechiesto se per caso non si trattasse di Ani-to che efettivamente in giovinezza ebbequalche contatto con Socrate ma Anitosarebbe un falso bersaglio Socrate nonintende tanto attaccare il suo accusatorequanto mettere in evidenza lrsquoignoran-za dei politici | ὀνόματι λέγειν ldquononoccorre chiamarlo per nomerdquo ὀνόματι egravedat strumentale | ἦν δέ τις ἔπαθονldquoma era uno dei nostri uomini politiciquello esaminando il quale feci una si-mile esperienzardquo cioegrave ldquoquello che allorainterrogavo e con cui rdquo | ἔδοξέ μοι ἑαυτῷ ldquomi sembrograve che questrsquouomo sem-brasse esser sapiente sia a molti altri uomi-ni sia soprattutto a se stessordquo il politico egravela prima vittima della sua presunzione disapere Socrate tenta quindi di dimostrar-gli (ἐπειρώμην αὐτῷ δεικνύναι) che cre-deva di esser sapiente ma non lo era (ὅτιοἴοιτο εἴη δ᾿ οὔ) | ᾽Εντεῦθεν παρό-ντων ldquoda quel momento io venni in odio(ἀπηχθόμην) a costui e a molti dei presen-tirdquo il risentimento del politico del qualeaveva dimostrato lrsquoignoranza fu dunquelrsquoinizio delle molte antipatie cui andograve in-contro Socrate21d πρὸς ἐμαυτὸν ἐλογιζόμηνldquomentre me ne andavo ragionavo tra mee merdquo | κινδυνεύει εἰδέναι ldquoegrave dun-

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[20c] Forse qualcuno di voi potrebbe prendere la parola per dirmi laquoMa allora So-crate di cosrsquoegrave che ti occupi Da dove sono venute quelle calunnie sul tuo contoPercheacute poi se tu non facevi niente di straordinario rispetto agli altri non nasceva-no tante voci e dicerie ndash se non facevi insomma nulla di diverso da quel che fannoi piugrave ndash Dicci cosrsquoegrave percheacute non vogliamo improvvisare un giudizio sul tuo contoraquo[20d] Chi dice cosigrave pare dire giusto e io cercherograve di mostrarvi da dove sian partite famae calunnia insiemeState a sentire A qualcuno di voi forse sembreragrave che io scherzi sappiate bene perograve che vidirograve tutta la veritagrave Percheacute io Ateniesi per nientrsquoaltro che per una forma di sapienza misono guadagnato questa fama Quale sapienza Certo una sapienza umana Difatti egrave inquesta che forse io sono sapiente [20e] E costoro di cui parlavo poco fa saranno certosapienti di una sapienza superiore a quella umana oppure non so che dire io almenonon la conosco e chi lo aferma mente e parla per denigrarmiE voi Ateniesi non protestate contro di me neppure se vi pare che io parli con presun-zione percheacute non saragrave mio il discorso che vi faccio bensigrave devo riferirne la paternitagrave achi guadagna la vostra fducia Della mia sapienza se pure ce nrsquoegrave una e di che natura siachiamo a testimone per voi il dio di DelfCherefonte lo conoscete certamente [21a] Fu mio compagno fn da giovane E fu com-pagno vostro di partito e con voi visse questrsquoesilio e con voi rientrograve E sapete anche cheuomo fosse Cherefonte quanto fosse impetuoso in ogni sua iniziativa Cosigrave un giornoandograve a Delf ed ebbe lrsquoaudacia di chiedere questo allrsquooracolo ndash e voi signori vi pregonon interrompete ndash gli chiese infatti se crsquoera qualcuno piugrave sapiente di me E la Pizia ri-spose che di piugrave sapiente di me non crsquoera nessuno Ma di questa circostanza vi saragrave testi-mone ndash egrave qui presente ndash il fratello di Cherefonte percheacute questi egrave morto[21b] Guardate ora la ragione di queste mie parole percheacute intendo dirvi lrsquoorigine dellacalunnia contro la mia persona Al sentire il responso rifettevo in questo modo laquoCosamai intende il dio a cosa allude Percheacute io per parte mia non sono convinto neacute tantoneacute poco della mia sapienza cosa intende mai quando dice che io sono tanto sapientePercheacute non mente il dio ndash non puograve mentire ndashraquoPer molto tempo non riuscii a cogliere il senso ma poi e certo con fatica mi mi-si a ricercarlo in questo modo Mi recai da uno di quelli che hanno fama di sapienti[21c] e pensavo che cosigrave avrei in qualche modo confutato lrsquooracolo e avrei risposto al va-ticinio laquoEgrave questi piugrave sapiente di me mentre tu egrave di me che hai parlatoraquo Mentre esami-navo attentamente questrsquouomo ndash non occorre che ve ne dica il nome percheacute era un poli-tico il personaggio con il quale tra indagini e discorsi feci questa esperienza Ateniesi ndash

ἡμῶν οὐδέτερος οὐδὲν καλὸν κἀγαθὸν εἰδέναι ἀλλ᾿ οὗτος μὲν οἴεταί τι εἰδέναι οὐκεἰδώς ἐγὼ δέ ὥσπερ οὖν οὐκ οἶδα οὐδὲ οἴομαι ἔοικα γοῦν τούτου γε σμικρῷ τινι

αὐτῷ τούτῳ σοφώτερος εἶναι ὅτι ἃ μὴ οἶδα οὐδὲ οἴομαι εἰδέναι ᾽Εντεῦθεν ἐπ᾿ ἄλλονᾖα τῶν ἐκείνου δοκούντων σοφωτέρων εἶναι καί μοι ταὐτὰ ταῦτα ἔδοξε καὶ ἐνταῦθακἀκείνῳ καὶ ἄλλοις πολλοῖς ἀπηχθόμην

que possibile (κινδυνεύει) che nessu-no di noi due sappia nulla di bello neacute dibuonordquo la progressione nelle verifcheegrave sempre marcata dallrsquoincertezza e dalrischio (κινδυνεύει) fncheacute si raggiun-ge sia pure in via di probabilitagrave lrsquounica

acquisizione nel senso di sapere di nonsapere | ἔοικα εἰδέναι ldquomi sembradunque di essere piugrave saggio di costui(τούτου σοφώτερος εἶναι) proprioper questo piccolo vantaggio (σμικρῷτινι αὐτῷ τούτῳ) per il fatto che ciograve che

non so non credo nemmeno di saperlordquo| ᾽Εντεῦθεν ᾖα ldquoQuindi mi rivolsia un altrordquo ᾖα egrave impf ind di εἶμι ldquoan-darerdquo E anche questa nuova intervista siconcluse con uno scacco dellrsquointerlocu-tore di Socrate

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mi sembrograve che questrsquouomo apparisse sapiente agli occhi tra gli altri soprattut-to di se stesso ma che in realtagrave non lo fosse E allora mi provai a dimostrargli

che riteneva di essere sapiente ma che non lo era Ne risultograve dunque che melo feci nemico e con lui mi inimicai molti dei presenti [21d] Ma fra me eme andandomene via ragionavo che io ero piugrave sapiente di questrsquouomopercheacute forse nessuno di noi due conosceva qualcosa di bello e di buonoma lui riteneva di sapere ndash e non sapeva ndash mentre io come non so cosigravenon penso neppure di sapere mi pareva perciograve di essere piugrave sapiente dilui proprio in questo piccolo particolare e cioegrave che le cose che non sonon penso neanche di saperle Poi mi recai da un altro che aveva famadi essere piugrave sapiente dellrsquoaltro e ne ricavai unrsquoimpressione identica ndash ecosigrave mi attirai lrsquoodio suo e di molti altri

Trad E Avezzugrave

analisi del testo

Tra stranezza e saggezza Socrate continua la sua di-fesa ipotizzando che gli venga chiesto quale suo stranocomportamento sia stato allrsquoorigine delle calunnie che lohanno travolto Lrsquoobiezione ndash secondo un uso comunenel greco ndash viene introdotta dopo la pausa da ἴσως ac-compagnato dallrsquoottativo potenziale di un verbo di ldquodirerdquoldquointerrompererdquo ldquomeravigliarsirdquo e da τις o equivalente delsoggetto (cf 20c) Nella obiezione e nella replica di Socra-te va sottolineata la ricorrenza di due terminiIl primo egrave περιττότερον (20c) composto con il prefssoπερί ha in seacute lrsquoidea del sopra dellrsquooltre la misura quindicome nel nostro passo dello straordinario dello stranoLa stranezza lrsquoἀτοπία di Socrate egrave peraltro un motivo

topico legato alla piugrave generale considerazione che la suavita non puograve essere paragonata a nessuna altra esistenzanon ha precedenti come ben si legge in Symp 221c Al-cibiade nellrsquoelogio del suo maestro sostiene che se conAchille puograve essere messo a confronto Brasida con Nesto-re Antenore con altri Pericle Socrate invece non egrave raf-frontabile con nessuno neacute fra gli antichi neacute fra i moderniIl secondo termine egrave σοφία (20d) Socrate dice di doverefama e calunnie a una forma di sapienza che possiede-rebbe Lrsquouso di τις (διὰ σοφίαν τινά) comunque attenuail valore del sostantivo σοφία poicheacute la sapienza comepossesso stabile non egrave prerogativa umana per lrsquouomoinfatti esiste solo lrsquoamore mai completamente appagatoper essa (da qui φιλοσοφία) La sapienza di Socrate nonegrave la sapienza positiva di chi tanto sa ma rappresenta da

un lato la consapevolezza dellrsquoinconsistenza delle opi-

nioni dallrsquoaltro lrsquoesigenza di andare sempre a fondo nellecose al di lagrave delle apparenzeAltrove per esempio in Simposio 177d Socrate sosterragraveinvece di sapere qualcosa nellrsquoambito delle cose drsquoamo-re (οὐδὲν φημὶ ἄλλο ἐπίστασθαι ἢ τὰ ἐρωτικά) Ci sareb-be quindi un dato positivo di conoscenza da cui partire eproprio lrsquoamore sarebbe la fonte che permette a Socra-te di apportare un benefcio agli altri Sottile dunque nelpasso del Simposio egrave lrsquoironia del flosofo egli non sa nullase non ciograve che riguarda lrsquoamore quindi in realtagrave conoscetutto dato che Eros egrave quella forza che porta alla piugrave altavetta del sapere

Moduli stilistici Nel brano egrave da evidenziare lrsquoobiezionedi un ipotetico interlocutore secondo un modulo tipicodellrsquooratoria giudiziaria allitterazione e figura etymolo-

gica presenti in Ταυτί μοι δοκεῖ δίκαια λέγειν ὁ λέγων(20d) ndash insieme allo iota ldquodeitticordquo di ταυτί proprio del lin-guaggio drammatico e oratorio ndash contribuiscono a sottoli-neare il credito che si attribuisce a tale obiezione in quan-to elemento signifcativo per il procedere del discorso didifesaSono da segnalare nel passo anche le espressioni del les-

sico colloquiale (τὸ σὸν τί ἐστι πρᾶγμα in 20c) e i fre-quenti richiami al destinatario per tenerne desta lrsquoat-tenzione (ἀκούετε in 20d ἴστε in 20d 20e e 21a μὴθορυβήσητε in 20e)

Statuetta raffgurante Socrate II secolo aC Londra British Museum

La statuetta raffgurante Socrate in chitone egrave un piccolo gioiello dellrsquoarte ellenisticaproveniente da Alessandria drsquoEgitto Il manufatto in marmo bianco egrave alto appena 27 cmma presenta le caratteristiche della grande statuaria Il volto egrave ripreso dal ritratto di Lisippodi cui egrave rimasta una copia di epoca romana conservata al Louvre ( p 115) La fattura egravepregevole raffnatissimi sono la resa dei lineamenti e dei riccioli della barba e il trattamentodel panneggio del mantello che copre le spalle e il ventre del flosofo e che ricade inmorbide pieghe sul suo corpo ritratto come quello di un atleta

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T4 Il congedo 40c-42a

LrsquoApologia platonica contiene ancora una sezione in cuiSocrate prende congedo dai suoi giudici da quelli cheavevano votato per la sua condanna a morte come daglialtri Rivolto a questi ultimi egli spiega che sicuramente

quanto gli egrave accaduto egrave destinato a essere per lui un benee cerca di fornirne la dimostrazione ( Progetto Lette-

rature pp 81 ss)

[40c] ᾿Εννοήσωμεν δὲ καὶ τῇδεὡς πολλὴ ἐλπίς ἐστιν ἀγαθὸν

αὐτὸ εἶναι Δυοῖν γὰρ θάτερόν ἐστιν τὸ τεθνάναι ἢ γὰρ

οἷον μηδὲν εἶναι μηδὲ αἴσθησιν μηδεμίαν μηδενὸς ἔχειν

τὸν τεθνεῶτα ἢ κατὰ τὰ λεγόμενα μεταβολή τις τυγχάνει οὖσα καὶ μετοίκησις τῇψυχῇ τοῦ τόπου τοῦ ἐνθένδε εἰς ἄλλον τόπον Καὶ εἴτε δὴ μηδεμία αἴσθησίς ἐστινἀλλ᾿ [40d] οἷον ὕπνος ἐπειδάν τις καθεύδων μηδ᾿ ὄναρ μηδὲν ὁρᾷ θαυμάσιονκέρδος ἂν εἴη ὁ θάνατος ndash ἐγὼ γὰρ ἂν οἶμαι εἴ τινα ἐκλεξάμενον δέοι ταύτην τὴννύκτα ἐν ᾗ οὕτω κατέδαρθεν ὥστε μηδὲ ὄναρ ἰδεῖν καὶ τὰς ἄλλας νύκτας τε καὶἡμέρας τὰς τοῦ βίου τοῦ ἑαυτοῦ ἀντιπαραθέντα ταύτῃ τῇ νυκτὶ δέοι σκεψάμενον

εἰπεῖν πόσας ἄμεινον καὶ ἥδιον ἡμέρας καὶ νύκτας ταύτης τῆς νυκτὸς βεβίωκεν ἐν

τῷ ἑαυτοῦ βίῳ οἶμαι ἂν μὴ ὅτι ἰδιώτην τινά ἀλλὰ τὸν μέγαν βασιλέα εὐαριθμήτουςἂν εὑρεῖν αὐτὸν ταύτας πρὸς τὰς ἄλλας ἡμέρας καὶ νύκτας ndash [40e] εἰ οὖν τοιοῦτον

ὁ θάνατός ἐστιν κέρδος ἔγωγε λέγω καὶ γὰρ οὐδὲν πλείων ὁ πᾶς χρόνος φαίνεταιοὕτω δὴ εἶναι ἢ μία νύξ Εἰ δ᾿ αὖ οἷον ἀποδημῆσαί ἐστιν ὁ θάνατος ἐνθένδε εἰς

ἄλλον τόπον καὶ ἀληθῆ ἐστιν τὰ λεγόμενα ὡς ἄρα ἐκεῖ εἰσι πάντες οἱ τεθνεῶτεςτί μεῖζον ἀγαθὸν τούτου εἴη ἄν ὦ ἄνδρες δικασταί Εἰ γάρ τις ἀφικόμενος εἰς

Ἅιδου [41a] ἀπαλλαγεὶς τουτωνὶ τῶν φασκόντων δικαστῶν εἶναι εὑρήσει τοὺς

40c Ἐννοήσωμεν εἶναι ldquoRifettiamoanche da questo punto di vista (καὶ τῇδε)che ho molti motivi per sperare che essasia un benerdquo ἐννοήσωμεν cong esorta-tivo τῇδε avverbio di modo il punto divista che Socrate sta per esporre | Δυοῖν τεθνεῶτα ldquoDi due cose una θάτερον)egrave il morire o egrave come se il morto (τὸντεθνεῶτα) non sia piugrave nulla e non abbiaalcuna percezione di nullardquoθάτερον= τὸἕτερον ldquouna delle due coserdquo alterum τὸντεθνεῶτα egrave meglio intenderlo come soggsia di μηδὲν εἶναι sia di ἔχειν μηδεμίανμηδενός poliptoto | ἢ κατὰ τόπον ldquoosecondo quanto si dice egrave (τυγχάνει οὖσα)una trasformazione e una trasmigrazio-ne per lrsquoanima da questo luogo quaggiugrave(τοῦ ἐνθένδε) in un altro luogordquo κατὰ τὰλεγόμενα cosigrave dicevano soprattutto or-fici e pitagorici Lrsquoalternativa che quiSocrate prospetta costituisce indubbia-mente una posizione diversa da quella chepoi saragrave esposta per bocca dello stessoSocrate nel Fedone dove lrsquoimmortalitagravedellrsquoanima egrave una certezza luminosa | Καὶεἴτε ldquoE serdquo introduce un periodo ipote-tico misto la cui apodosi egrave θαυμάσιονκέρδος ἂν εἴη ὁ θάνατος ed egrave ripresa in40e da εἰ οὖν κέρδος ἔγωγε λέγω40d ἐπειδάν ὁρᾷ ldquoquando uno dor-

mendo non fa nemmeno un sognordquo inprospettiva eventuale con ἄν di ἐπειδάνe il cong ὁρᾷ il greco dice ὁρᾶν ὕπνονldquovedere un sognordquo dove lrsquoitaliano usa unverbo assai piugrave generico ldquofare un sognordquo| θαυμάσιον ὁ θάνατος ldquola morte sa-rebbe un proftto meravigliosordquo apodosidella possibilitagrave dove κέρδος egrave terminedel linguaggio commerciale propr ldquogua-dagnordquo | εἴ τινα βίῳ ldquose bisognasseche uno dopo aver scelto (ἐκλεξάμενον)questa ταύτην) notte in cui (ἐν ᾗ) ha dor-mito cosigrave da non fare alcun sogno e con-frontando (ἀντιπαραθέντα) con questanotte le altre notti e giorni della sua vitadovesse dire rifettendo (σκεψάμενον)quanti giorni e quante notti ha vissutomeglio e piugrave piacevolmente di questanotte nella sua vitardquo ταύτην costituisceprolessi rispetto al relativo ἐν ᾗ che segue| οἶμαι νύκτας ldquoio credo che non soloun privato cittadino (ἰδιώτην τινα) mail Gran Re potrebbe trovare (ἂν εὑρεῖν)ben poche (εὐαριθμήτους) queste not-ti in relazione agli altri giorni e nottirdquoοἶμαι annunciato dapprima come inci-so ritorna con ben altro peso come pro-posizione principale a reggere lrsquoinfnitoἂν εὑρεῖν40e εἰ οὖν λέγω ldquose dunque la

morte egrave una cosa di questo genere(τοιοῦτον) io certo (ἔγωγε) lo chiamoun vantaggiordquo ritorna insistente il ter-mine fnanziario κέρδος ἔγωγε ldquoio perconto miordquo il γε limitativo sottolinea ilpunto di vista di chi sta parlando | οὐ-δὲν πλείων ldquoper nulla maggiorerdquo οὐδένegrave acc avverbiale di relazione | Εἰ δ᾿ αὖ εἴη ἄν ldquoSe poi la morte egrave come emi-grare (ἀποδημῆσαι) di qui in un altroluogo e sono veri i racconti che si fannoche sono lagrave tutti quelli che sono morti(οἱ τεθνεῶτες) quale bene maggiore diquesto potrebbe essercirdquo ritorna il temadellrsquoaldilagrave la protasi di primo tipo nonimplica realtagrave ma la prospettiva purnon dimostrata egrave presentata come at-traente e questo efetto Socrate intendeprodurre sui suoi ascoltatori | ἀφικό-μενος εἰς ῞Αιδου ldquogiungendo allrsquoAderdquoεἰς richiede normalmente lrsquoacc e per-ciograve giagrave gli antichi intendevano che fossesottinteso un acc come δόμον come nellt ventum erat ad Vestae sott templum41a ἀπαλλαγεὶς δικαστάς ldquoallon-tanandosi (ἀπαλλαγείς) da questi qui chepretendono (φασκόντων) essere giudi-ci troveragrave quelli che sono davvero giudi-cirdquo in questrsquoultima parte dellrsquoApologiainizia il tema che saragrave comune alla prima

dal testo alla parolap 33

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ὡς ἀληθῶς δικαστάς οἵπερ καὶ λέγονται ἐκεῖ δικάζειν Μίνως τε καὶ ῾Ραδάμανθυς

καὶ Αἰακὸς καὶ Τριπτόλεμος καὶ ἄλλοι ὅσοι τῶν ἡμιθέων δίκαιοι ἐγένοντο ἐν τῷ

ἑαυτῶν βίῳ ἆρα φαύλη ἂν εἴη ἡ ἀποδημία ῍Η αὖ ᾽Ορφεῖ συγγενέσθαι καὶ Μουσαίῳ

καὶ ῾Ησιόδῳ καὶ ῾Ομήρῳ ἐπὶ πόσῳ ἄν τις δέξαιτ᾿ ἂν ὑμῶν᾽Εγὼ μὲν γὰρ πολλάκις ἐθέλω τεθνάναι εἰ ταῦτ᾿ ἔστιν

ἀληθῆ ᾽Επεὶ [41b] ἔμοιγε καὶ αὐτῷ θαυμαστὴ ἂν εἴη ἡ

διατριβὴ αὐτόθι ὁπότε ἐντύχοιμι Παλαμήδει καὶ Αἴαντι τῷ

Τελαμῶνος καὶ εἴ τις ἄλλος τῶν παλαιῶν διὰ κρίσιν ἄδικον

τέθνηκεν ἀντιπαραβάλλοντι τὰ ἐμαυτοῦ πάθη πρὸς τὰ

ἐκείνων ndash ὡς ἐγὼ οἶμαι οὐκ ἂν ἀηδὲς εἴη ndash καὶ δὴ τὸ μέγιστον τοὺς ἐκεῖ ἐξετάζοντακαὶ ἐρευνῶντα ὥσπερ τοὺς ἐνταῦθα διάγειν τίς αὐτῶν σοφός ἐστιν καὶ τίς οἴεται μένἔστιν δ᾿ οὔ ᾽Επὶ πόσῳ δ᾿ ἄν τις ὦ ἄνδρες δικασταί δέξαιτο ἐξετάσαι τὸν ἐπὶ Τροίαν

ἀγαγόντα τὴν πολλὴν στρατιὰν [41c] ἢ ᾽Οδυσσέα ἢ Σίσυφον ἢ ἄλλους μυρίους ἄν

τις εἴποι καὶ ἄνδρας καὶ γυναῖκας οἷς ἐκεῖ διαλέγεσθαι καὶ συνεῖναι καὶ ἐξετάζειν

ἀμήχανον ἂν εἴη εὐδαιμονίαςΠάντως οὐ δήπου τούτου γε ἕνεκα οἱ ἐκεῖ ἀποκτείνουσι

τά τε γὰρ ἄλλα εὐδαιμονέστεροί εἰσιν οἱ ἐκεῖ τῶν ἐνθάδε καὶ ἤδη τὸν λοιπὸν χρόνον

ἀθάνατοί εἰσιν εἴπερ γε τὰ λεγόμενα ἀληθῆ

rifessione di Platone e degli altri socraticiquello del Giusto condannato esso egrave quimarcato dal poliptoto δικασταί δικασ-τῶν δικαστάς δικάζειν e dalla seriedei mitici giudici giusti dellrsquoaldilagrave in op-posizione a quelli ingiusti che hanno con-dannato a morte Socrate | οἵπερ καὶ EacuteΤριπτόλεμος ldquocoloro che si dice ammi-nistrino la giustizia Minosse Radaman-to Eaco e Trittolemordquo Radamantoe Minosse erano fgli di Zeus ed Europail primo fu re di Creta e stabiligrave le leggi chefurono imitate da molte cittagrave greche glisuccesse il fratello minore Minosse Ea-co fglio di Zeus e della ninfa Egina fu redellrsquoisola cui diede il nome di sua mogliee padre di Peleo e Telamone a questi che latradizione considerava i giudici dellrsquoAdePlatone aggiunge il re attico Trittolemoche aiutograve Demetra nella ricerca di Persefo-ne e ottenne da lei il dono del grano era as-sociato alle due dee nei misteri di Eleusi| ἄρα φαύλη ἀποδημία ldquosarebbe que-sto un mutamento di sede spregevolerdquoἄρα introduce una interr diretta retoricache suggerisce al destinatario una rispostanegativa φαύλη ldquoda pocordquo certo non sa-rebbe stata da poco la possibilitagrave di ottene-re una nuova vita presso i semidei che si di-stinsero in vita per la loro giustizia | ᾿Ορ-φεῖ Μουσαίῳ ldquostare insieme a Orfeoe a Museordquo gli esponenti mitici della let-teratura religiosa della tradizione orfcaaccostati qui ai fondatori della mitologiaclassica Omero ed Esiodo | ἐπὶ πόσῳ ὑμῶν ldquoper che prezzo non lo accetterebbeuno di voirdquo cioegrave ldquoquanto uno di voi sareb-be disposto a pagare per questordquo ogget-to di δέξαιτ(ο) egrave lrsquoinf συγγενέσθαι ldquostareinsieme ardquo | Ἐγὼμὲν ἀληθῆ ldquoIo infat-

ti sono disposto (ἐθέλω) a morire moltevolte se questi racconti sono verirdquo ἐθέλωesprime la disponibilitagrave ad adeguarsi allavolontagrave altrui o ad una situazione41b ἔμοιγε καὶ αὐτῷ ldquoper me in parti-colarerdquo | ὁπότε τέθνηκεν ldquoquando miimbattessi in Palamede o in Aiace fglio diTelamone o in quanti altri (εἴ τις ἄλλος)tra gli antichi sono morti per un giudizioingiustordquo εἴ τις ἄλλος questa locuzione sipresenta come una protasi di periodo ipo-tetico ma ha la funzione di una proposi-zione relativa ldquose qualcun altro morigrave rdquo =ldquotutti gli altri che morironordquo | Παλαμή-δει ldquoPalamederdquo Odisseo per nonandare a Troia fngeva di essere pazzo maPalamede scoprigrave il suo piano e lo costrin-se a partecipare alla spedizione Odisseosi vendicograve su di lui facendo nasconderenella tenda di Palamede dellrsquooro e una fal-sa lettera di Priamo cosigrave Palamede fu ac-cusato di tradimento e lapidato Questoargomento era svolto in varie tragedie diEschilo Sofocle ed Euripide | ΑἴαντιldquoAiacerdquo Aiace invece dopo la mor-te di Achille considerandosi il piugrave fortedei Greci dopo quello pretendeva che alui fossero attribuite le armi del mortoOdisseo riuscigrave con lrsquoastuzia a farle asse-gnare a seacute e Aiace per il dolore del tortosubigraveto impazzigrave e si uccise la vicenda erarappresentata in una trilogia perduta diEschilo e nellrsquoAiace di Sofocle che con-serviamo | ἀντιπαραβάλλοντι ldquocon-frontandordquo part congiunto con ἔμοιγε| καὶ δὴ ἔστιν δ᾿ οὔ ldquoe poi soprattut-to trascorrere il tempo (διάγειν) esami-nando ed interrogando (ἐξετάζοντα καὶἐρευνῶντα in acc percheacute concordano conil sogg sottinteso dellrsquoinfnitiva) quelli

di lagrave (τοὺς ἐκεῖ) come quelli di qua (τοὺςἐνταῦθα) chi di loro egrave sapiente e chi crededi esserlo ma non lo egraverdquo lrsquoinf διάγειν di-pende sintatticamente da ἐπὶ πόσῳ ἄν τιςδέξαιτ(ο)di 41a comeσυγγενέσθαι So-crate sarebbe felice di andare nellrsquoaldilagrave acontinuare la stessa opera che compiva inAtene di sollecitare ognuno a conoscerese stesso secondo il comando di Apollo| Ἐπὶ πόσῳ δ᾿ ἄν τις δέξαιτο ritornaemblematicamente la frase per far rifet-tere i destinatari | ἐξετάσαι στρατιάνldquodi interrogare colui che condusse a Troiail grande esercitordquo Agamennone che giagravenei poemi dagrave prova di presunzione e arro-ganza anzicheacute di σοφία41c ἢὈδυσσέα ἢΣίσυφον eroi dellrsquoa-stuzia e dellrsquoinganno queste che eranovirtugrave per lrsquoetica arcaica ripugnavano al-la moralitagrave di Socrate come a quella diPlatone | οἷς ἐκεῖ εὐδαιμονίας ldquoconi quali conversare lagrave e stare con loro e in-terrogarli sarebbe il colmo della felicitagraverdquoἀμήχανον εὐδαιμονίας ldquolrsquoimpossibilitagravedella felicitagraverdquo cioegrave una felicitagrave impossibilea esprimersi ἀμήχανος egrave ciograve per cui nonesistono μηχαναί ldquoartifcirdquo ed egrave quindiimpossibile | Πάντως ἀποκτείνουσιldquoIn ogni caso per questo motivo (τούτουἕνεκα) quelli di lagrave non mandano a mor-terdquo τούτου ἕνεκα per il fatto di discuteree di confutare quelli che credono di essersaggi senza esserlo quindi nel regno deimorti Socrate non avrebbe corso rischiodi esser condannato a morte Egli egrave giuntoa una tale serena luciditagrave che si permettedi ironizzare perfno sulla propria morte| τά τε γὰρ ἄλλα καί ldquosia nel resto sia ancherdquo | εἴπερ γε ἀληθῆ ldquose egrave verociograve che si raccontardquo ritorna lrsquoapparente

glossa

il verbo (ἐ)θέλω signifcaldquosono disposto ardquo secondovolontagrave di altri diversamenteda βούλομαι che signifcaldquovogliordquo di mia intenzione

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[40c] Consideriamo anche da questo lato il fatto che crsquoegrave molta speranza che il morire siaun bene In efetti una di queste due cose egrave il morire o egrave come un non essere nulla e chiegrave morto non ha piugrave alcuna sensazione di nulla oppure stando ad alcune cose che si tra-mandano egrave un mutamento e una migrazione dellrsquoanima da questo luogo che egrave quaggiugravead un altro luogo Ora se la morte egrave il non aver piugrave alcuna sensazione [40d] ma egravecome un sonno che si ha quando nel dormire non si vede piugrave nulla neppure in so-

Ἀλλὰ καὶ ὑμᾶς χρή ὦ ἄνδρες δικασταί εὐέλπιδας εἶναι πρὸς τὸν θάνατον καὶ ἕν τιτοῦτο διανοεῖσθαι ἀληθές [41d] ὅτι οὐκ ἔστιν ἀνδρὶ ἀγαθῷ κακὸν οὐδὲν οὔτε ζῶντι

οὔτε τελευτήσαντιοὐδὲ ἀμελεῖται ὑπὸ θεῶν τὰ τούτου πράγματα οὐδὲ τὰ ἐμὰ νῦνἀπὸτοῦ αὐτομάτου γέγονεν ἀλλά μοι δῆλόν ἐστι τοῦτο ὅτι ἤδη τεθνάναι καὶ ἀπηλλάχθαιπραγμάτωνβέλτιονἦνμοιΔιὰ τοῦτοκαὶ ἐμὲοὐδαμοῦἀπέτρεψεν τὸσημεῖονκαὶ ἔγωγετοῖς καταψηφισαμένοις μου καὶ τοῖς κατηγόροις οὐ πάνυ χαλεπαίνω Καίτοι οὐ ταύτῃτῇ διανοίᾳ κατεψηφίζοντό μου καὶ κατηγόρουν ἀλλ᾿ οἰόμενοι βλάπτειν [41e] τοῦτο

αὐτοῖς ἄξιον μέμφεσθαι Τοσόνδε μέντοι αὐτῶν δέομαι τοὺς ὑεῖς μου ἐπειδὰνἡβήσωσι τιμωρήσασθε ὦ ἄνδρες ταὐτὰ ταῦτα λυποῦντες ἅπερ ἐγὼ ὑμᾶς ἐλύπουνἐὰν ὑμῖν δοκῶσιν ἢ χρημάτων ἢ ἄλλου του πρότερον ἐπιμελεῖσθαι ἢ ἀρετῆς καὶ ἐὰνδοκῶσί τι εἶναι μηδὲν ὄντες ὀνειδίζετε αὐτοῖς ὥσπερ ἐγὼ ὑμῖν ὅτι οὐκ ἐπιμελοῦνταιὧν δεῖ καὶ οἴονταί τι εἶναι ὄντες οὐδενὸς ἄξιοιΚαὶ ἐὰν ταῦτα ποιῆτε δίκαια πεπονθὼςἐγὼ ἔσομαι ὑφ᾿ ὑμῶν αὐτός [42a] τε καὶ οἱ ὑεῖς Ἀλλὰ γὰρ ἤδη ὥρα ἀπιέναι ἐμοὶ μὲνἀποθανουμένῳ ὑμῖν δὲ βιωσομένοις ὁπότεροι δὲ ἡμῶν ἔρχονται ἐπὶ ἄμεινον πρᾶγμαἄδηλον παντὶ πλὴν ἢ τῷ θεῷ

riserva (εἴπερ γε) che riaferma in mododistaccato la certezza morale di Socrate| Ἀλλὰ καὶ θάνατον ldquoMa anche voicittadini giudici dovete essere fduciosi(εὐέλπιδας) riguardo alla morterdquo ha ini-zio cosigrave lrsquoultimo capitolo in tono di pe-rorazione quanto alla procedura giudi-ziaria non dovrebbe esserci luogo per unaperorazione giaccheacute la sentenza di morteegrave irrevocabile ma Socrate perora la cau-sa delle sue idee e vuole che quale che siala sorte delle anime dopo la morte i giu-dici che hanno avuto fducia in lui abbia-no chiara coscienza che lrsquouomo non deveesitare a seguire la voce del dio che parlanella sua coscienza41d ὅτι τελευτήσαντι ldquoche per lrsquouo-mo virtuoso non crsquoegrave alcun male neacute da vi-vo neacute da mortordquo la dichiarativa ha fun-zione epesegetica rispetto a ἕν τι τοῦτοmentre ζῶντι e τελευτήσαντι sono predi-cativi di ἀνδρὶ ἀγαθῷ | οὐδὲ τὰ ἐμὰ γέγονεν ldquoneacute le mie vicende (τὰ ἐμά) sonoavvenute a caso (ἀπὸ τοῦ αὐτομάτου)rdquo| τεθνάναι καὶ ἀπηλλάχθαι πραγμάτωνldquoesser morto ed essermi liberato dai fasti-dirdquo lrsquoidea egrave rappresentata da due infnitiperfetti (da θνῄσκω e ἀπαλλάσσω) nellaprospettiva di esser compiuta solo allorasi realizzeragrave ciograve che egrave meglio per Socrate

| ἐμὲ τὸ σημεῖον ldquoil segno non mi di-stolse per nullardquo il segno misterioso (τὸσημεῖον) che talvolta lo distoglieva dalcompiere unrsquoazione era quello che Socra-te chiamava il suo degravemone Socrate inter-preta ora la mancanza di quel segno comela conferma che per lui egrave stato meglio es-ser condannato dal tribunale | ἔγωγε χαλεπαίνω ldquoe io per conto mio (ἔγωγε)non me la prendo (χαλεπαίνω) con colo-ro che hanno votato per la mia condan-na (τοῖς καταψηφισαμένοις μου) neacute congli accusatorirdquo i verbi giudiziari compo-sti con κατα- si costruiscono con il genretto daκατα- (= ldquocontrordquo) della personaaccusata o condannata | Καίτοι ldquoEppu-rerdquo Socrate si ferma un attimo a rifettereche se anche gli accusatori e i giudici a luiostili non gli hanno fatto alcun male nonera questa la loro intenzione | οὐ ταύτῃτῇ διανοίᾳ ldquonon con questa intenzionerdquo41e τοῦτο μέμφεσθαι ldquodi questo egravegiustorimproverarlirdquo |Τοσόνδε δέομαιlett ldquoDi tanto io li pregordquo δέομαι conil gen della persona vale ldquopregarerdquo(oltre che talvolta ldquoaver bisogno dirdquo)mentre τοσόνδε anticipa lrsquoimperativo chesegue τιμωρήσασθε | ταὐτά ἐλύπουνldquoinfiggendo loro gli stessi fastidi che ioinfiggevo a voirdquo λυπέω ldquoafiggere unordquo

qui ripetuto in poliptoto egrave costruito conlrsquoacc della persona e lrsquoacc di relazionedella cosa con cui uno viene afitto nellatraduzione la carica semantica di λυπέωviene trasferita allrsquooggetto che in grecoegrave reso genericamente con il neutro | ἐὰνὑμῖν ἀρετῆς ldquonel caso che vi sembri(ἐὰν δοκῶσιν) che si diano pensiero o(ἤ) del denaro o (ἤ) di qualche altra cosaprima che (ἤ) della virtugraverdquo ἐὰν δοκῶσινegraveunaprotasidiperiodoipoteticodellrsquoeven-tualitagrave lacuiprotasiegravelrsquoimpτιμωρήσασθεi primi due ἤ sono disgiuntivi (lt aut)mentre il terzo introduce il secondotermine di paragone (lt quam) ἄλλουτου του egrave pron indefinito | οἴονταίτι ἄξιοι ldquoe credono di esser qualcosamentre non meritano nullardquo οὐδενός egravegen di stima | δίκαια ἔσομαι ldquoavrogravericevuto ciograve che egrave giustordquo πεπονθὼςἔσομαι egrave futuro perfetto dal tema diπάσχω42a ἐμοὶ βιωσομένοις ldquoperme a mori-re per voi a vivererdquo i due part futuri hannovalore fnale | ὁπότεροι ἡμῶν ldquochi trameevoirdquoὁπότεροιesprimeduegruppicon-trappostiancheseilprimo di essi egrave costitui-to da una sola personaὁπότεροι ἔρχονταιprop interr indiretta egrave soggettiva rispettoalla sovraordinataἄδηλον sott ἐστί

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gno allora la morte sarebbe un guadagno meraviglioso Infatti io ritengo che seuno dopo aver scelto questa notte in cui avesse dormito cosigrave bene da non vederenemmeno un sogno e dopo aver messo a confronto con questa le altre notti e glialtri giorni della sua vita dovesse fare un esame e dirci quanti giorni e quante not-ti abbia vissuto in modo piugrave felice e piugrave piacevole di quella notte durante tutta lasua vita ebbene io credo che costui anche se fosse non solo un qualche privatocittadino ma il Gran Re troverebbe lui pure che questi giorni e queste notti so-no pochi da contare rispetto agli altri giorni e alle altre notti [40e] Se dunque lamorte egrave qualcosa di tal genere io dico che egrave un guadagno Infatti tutto quanto iltempo della morte non sembra essere altro che unrsquounica notte Invece se la mor-te egrave come un partire di qui per andare in un altro luogo e sono vere le cose che siraccontano ossia che in quel luogo ci sono tutti i morti quale bene o giudici cipotrebbe essere piugrave grande di questoInfatti se uno giunto allrsquoAde [41a] liberatosi di quelli che qui da noi si diconogiudici ne troveragrave di veri quelli che si dice che lagrave pronunciano sentenza MinosseRadamante Eaco Trittolemo e quanti altri dei semidei sono stati giusti nella lorovita ebbene in tal caso questo passare nellrsquoaldilagrave sarebbe forse una cosa da pocoE poi quanto non sarebbe disposto a pagare ciascuno di voi per stare insieme conOrfeo e con Museo con Omero e con Esiodo Per quello che mi riguarda sonodisposto a morire molte volte se questo egrave vero [41b] Infatti per me sarebbe straor-dinario trascorrere il mio tempo allorcheacute mi incontrassi con Palamede con Aia-ce figlio di Telamonio e con qualche altro degli antichi che sonomorti a causa di un ingiusto giudizio mettendo a confronto imiei casi con i loro E io credo che questo non sarebbe dav-vero spiacevoleMa la cosa per me piugrave bella sarebbe sottoporre ad esa-me quelli che stanno di lagrave interrogandoli come facevocon questi che stanno qui per vedere chi egrave sapiente echi ritiene di essere tale ma non lo egrave Quanto sarebbedisposto a pagare uno di voi o giudici per esaminarechi ha portato a Troia [41c] il grande esercito oppu-re Odisseo o Sisifo e altre innumerevoli persone chesi possono menzionare sia uomini che donne E ildiscutere e lo stare lagrave insieme con loro e interrogarlinon sarebbe davvero il colmo della felicitagrave E certa-mente per questo quelli di lagrave non condannano nes-suno a morte Infatti quelli di lagrave oltre ad essere piugravefelici di quelli di qua sono altresigrave per tutto il tempoimmortali se sono vere le cose che si diconoEbbene anche voi o giudici bisogna che abbiate buo-ne speranze davanti alla morte e dovete pensare che unacosa egrave vera in modo particolare [41d] che ad un uomobuono non puograve capitare nessun male neacute in vita neacute in mor-te Le cose che lo riguardano non vengono trascurate dagli

Pittore di Achille (attribuita) Leacutekythoscon giovane presso una tomba ca 440 aCNew York Metropolitan Museum of Art

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degravei E anche le cose che ora mi riguardano non sono successe per caso ma per me egraveevidente questo che ormai morire e liberarmi degli affanni era meglio per me Perquesto motivo il segno divino non mi ha mai deviato dalla via seguitaPerciograve io non ho un grande rancore contro coloro che hanno votato per la miacondanna neacute contro i miei accusatori anche se mi hanno condannato e mi han-no accusato non certo con tale proposito bensigrave nella convinzione di farmi delmale [41e] E in ciograve meritano biasimoPerograve io vi prego proprio di questo Quando i miei fgli saranno diventati adulti pu-niteli o cittadini procurando a loro quegli stessi dolori che io ho procurato a voise vi sembreranno prendersi cura delle ricchezze o di qualche altra cosa prima chedella virtugrave E se si daranno arie di valere qualche cosa mentre non valgono nullarimproverateli cosigrave come io ho rimproverato voi percheacute non si danno cura di ciograve dicui dovrebbero darsi cura e percheacute credono di valere qualche cosa mentre in realtagravenon valgono niente [42a] Se farete questo avrograve ricevuto da voi quello che egrave giustoio e i miei fgliMa egrave ormai venuta lrsquoora di andare io a morire e voi invece a vivereMa chi di noi vada verso ciograve che egrave meglio egrave oscuro a tutti tranne che al dio

Trad G Reale

guida allOtildeanalisi

LINGUA E LESSICO

1 Nel testo ricorrono alcuni termini legati alla radice

θαν(ε)- Dopo aver letto la Scheda di lessico

( p 33) elencali ed evidenziane le differenze dalpunto di vista del signifcato

termine legato alla radice θαν(ε)- significato

TEMI E CONFRONTI

2 In 40d-e alle due opzioni concernenti la morte

vengono associate due immagini Quali

3 Trova nel testo greco le espressioni chesottolineano la differenza fra il credere di essere e

lrsquoessere Trascrivile poi nello schema seguente

credere di essere essere

4 Ripercorri nella struttura e nello sviluppo del

ragionamento i paragraf 40c-41c Completaquindi la seguente tabella

riguardo al

τεθνάναιvengono poste

due alternative

ἢ μηδὲν εἶναι μηδὲ αἴσθησινμηδεμίαν μηδενὸς ἔχειν τὸντεθνεῶταἢhelliphelliphelliphelliphelliphellip

prima possibilitagrave εἴτε δὴ μηδεμία αἴσθησίς ἐστινἀλλ᾿ οἷον ὕπνος ἐπειδάν τιςκαθεύδων μηδ᾿ ὄναρ μηδὲνὁρᾷ θαυμάσιον κέρδος ἂν εἴηὁ θάνατος

seconda possibilitagrave

le categorie

di personaggi

dellrsquooltretombaa) i veri giudicib) helliphelliphelliphelliphellipc) helliphelliphelliphelliphellipd) helliphelliphelliphelliphellip

Μίνως τε καὶ ῾Ραδάμανθυς καὶΑἰακὸς καὶ Τριπτόλεμος

5 Lrsquoultimo pensiero di Socrate egrave per i figliesprimendo una sua preoccupazione nei loroconfronti egli ritorna cosigrave su un motivo ricorrentedel suo pensiero Sai dire quale

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[18a] Prima di tutto dunque egrave giusto che io mi difenda o cittadini ateniesi dalle primefalse accuse e dai primi falsi accusatori e poi dalle accuse successive e dagli accusatorisuccessivi [18b] Infatti ci sono stati molti che mi hanno accusato davanti a voi giagrave datempo e per parecchi anni e senza che dicessero niente di vero E io temo questi accusa-tori molto piugrave di Anito e dei suoi amici anche se pure questi sono terribili Perograve quelli

θεοὺς νομίζειν Ἔπειτά εἰσιν οὗτοι οἱ κατήγοροι πολλοὶ

καὶ πολὺν χρόνον ἤδη κατηγορηκότες ἔτι δὲ καὶ ἐν ταύτῃτῇ ἡλικίᾳ λέγοντες πρὸς ὑμᾶς ἐν ᾗ ἂν μάλιστα ἐπιστεύσατε παῖδες ὄντες ἔνιοιὑμῶν καὶ μειράκια ἀτεχνῶς ἐρήμην κατηγοροῦντες ἀπολογουμένου οὐδενόςὋ δὲ πάντων ἀλογώτατον ὅτι οὐδὲ τὰ ὀνόματα οἷόν τε αὐτῶν εἰδέναι καὶ

εἰπεῖν [18d] πλὴν εἴ τις κωμῳδοποιὸς τυγχάνει ὤν Ὅσοι δὲ φθόνῳ καὶ διαβολῇ

χρώμενοι ὑμᾶς ἀνέπειθον ndash οἱ δὲ καὶ αὐτοὶ πεπεισμένοι ἄλλους πείθοντες ndash οὗτοι

πάντες ἀπορώτατοί εἰσιν οὐδὲ γὰρ ἀναβιβάσασθαι οἷόν τ᾿ ἐστὶν αὐτῶν ἐνταυθοῖ

οὐδ᾿ ἐλέγξαι οὐδένα ἀλλ᾿ ἀνάγκη ἀτεχνῶς ὥσπερ σκιαμαχεῖν ἀπολογούμενόν τεκαὶ ἐλέγχειν μηδενὸς ἀποκρινομένου Ἀξιώσατε οὖν καὶ ὑμεῖς ὥσπερ ἐγὼ λέγωδιττούς μου τοὺς κατηγόρους γεγονέναι ἑτέρους μὲν τοὺς ἄρτι κατηγορήσανταςἑτέρους δὲ [18e] τοὺς πάλαι οὓς ἐγὼ λέγω καὶ οἰήθητε δεῖν πρὸς ἐκείνους πρῶτόνμε ἀπολογήσασθαι καὶ γὰρ ὑμεῖς ἐκείνων πρότερον ἠκούσατε κατηγορούντων καὶ

πολὺ μᾶλλον ἢ τῶνδε τῶν ὕστερον[19a] Εἶεν ἀπολογητέον δήὦἄνδρεςἈθηναῖοι καὶ ἐπιχειρητέον ὑμῶν ἐξελέσθαι τὴνδιαβολὴν ἣν ὑμεῖς ἐν πολλῷ χρόνῳ ἔσχετε ταύτην ἐν οὕτως ὀλίγῳ χρόνῳΒουλοίμηνμὲν οὖν ἂν τοῦτο οὕτως γενέσθαι εἴ τι ἄμεινον καὶ ὑμῖν καὶ ἐμοί καὶ πλέον τί μεποιῆσαι ἀπολογούμενον οἶμαι δὲ αὐτὸ χαλεπὸν εἶναι καὶ οὐ πάνυ με λανθάνει οἷόνἐστινὍμως τοῦτο μὲν ἴτω ὅπῃ τῷ θεῷ φίλον τῷ δὲ νόμῳ πειστέον καὶ ἀπολογητέον

quelli che fanno simili ricerche non cre-dano nemmeno agli degraveirdquo si fa riferimentoalle dottrine di Anassagora sul sole | παῖ-δες καὶ μειράκια la nota a 18a| ἐρήμην sott δίκην si dice di unrsquoaccusapronunciata in assenza della difesa (ἀπο-λογουμένου οὐδενός gen assol)18d πλὴν εἴ τις ὤν ldquotranne se uno egraveun commediografordquo Noi pensiamo im-mediatamente ad Aristofane ma era nor-male che la commedia antica prendessedi mira i personaggi piugrave noti della cittagrave ei problemi che la loro presenza suscitavacosigrave per le Nuvole il tema centrale egrave quel-lo dellrsquoeducazione moderna ispirata al-le dottrine della sofstica e Socrate ne egravepresentato come un esponente | φθόνῳ χρώμενοι ldquocon odio e con calunniardquo| ἀνέπειθον πεπεισμένοι πείθοντεςil poliptoto dagrave lrsquoimpressione del monta-re della campagna di persuasione ai dan-ni di Socrate | οὐδὲ γὰρ οὐδένα ldquoneacutedrsquoaltra parte egrave possibile convocare (ἀνα-βιβάσασθαι) qui uno di loro neacute confutar-

lordquo Il verbo ἀναβιβάσασθαι indica pro-priamente lrsquoazione di ldquofar salirerdquo uno allatribuna per rispondere alle domande delcalunniato che avrebbe potuto in questomodo confutarlo (ἐλέγξαι) | ἀλλ᾿ ἀνά-γκη ἀποκρινομένου ldquoma egrave inevitabilecombattere vanamente (ἀτεχνῶς) comecon delle ombre (ὥσπερσκιαμαχεῖν) cer-cando di difendermi e cercare di confuta-re senza che nessuno risponda (μηδενὸςἀποκρινομένου genitivo assoluto)rdquopropriamente ὥσπερ σκιαμαχεῖν sareb-be ldquocome combattere con ombrerdquo | διτ-τούς di due specie cioegrave quelli di ora equelli di un tempo la cui efcacia perdura18e καὶ οἰήθητε ἀπολογήσασθαι ldquoepensate che io debbo fare la mia difesa an-zitutto nei confronti di quellirdquo dunque laprima parte della difesa che procederagrave f-no alla fne del cap X (24b 2) afronteragrave leaccuse degli antichi avversari e illustreragrave inopposizioneaquelle laveranaturadelsape-redi Socratee le ragioni per cui egravenatatantaostilitagrave nei suoi confronti

19a Εἶεν ldquoE siardquo formula che esprimela decisione a procedere in un discor-so che risulta ostico | ἀπολογητέον ἀπολογητέον in questa rifessioneaperta e chiusa dallrsquoagg verbale ἀπολο-γητέον come in una composizione adanello Socrate ritorna ancora un attimosulle difcoltagrave del compito che lo atten-de | ἐπιχειρητέον χρόνῳ ldquobisognacercare di rimuovere da voi (ὑμῶν ἐξελέ-σθαι) la calunnia che per molto temporiceveste ora in cosigrave breve tempordquo cioegravenel tempo concesso per il discorso di-fensivo ἐξελέσθαι egrave inf aor dal temasuppletivo di ἐξαιρέω ἐν πολλῷ χρόνῳegrave in antitesi con ἐν οὕτως ὀλίγῳ χρόνῳ| Ὅμως ἀπολογητέον ldquoPure questovada (ἴτω) come piace al dio e bisognaobbedire alla legge e fare la propria dife-sardquo Socrate si accinge a pronunciare lapropria difesa piugrave con lo spirito di chideve adempiere un dovere civico (τῷνόμῳ πειστέον) che seguendo lrsquoistintodi sopravvivenza

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sono piugrave terribili o cittadini ossia quei primi i quali prendendo la maggior parte di voifn da fanciulli vi hanno persuaso e hanno rivolto contro di me accuse per niente vereche crsquoegrave un certo Socrate che fa indagini sulle cose celesti e fa ricerche su tutte le coseche stanno sotto terra e che rende piugrave forte il ragionamento piugrave debole [18c] Questiche hanno difuso tali voci o cittadini ateniesi sono gli accusatori terribili Infatti chili ascolta ritiene che i ricercatori di tali cose non credano allrsquoesistenza degli degravei Inoltrequesti accusatori sono numerosi e mi hanno rivolto accuse giagrave da molto tempo E pergiunta parlavano a voi in quella etagrave nella quale eravate particolarmente disposti a cre-dere vale a dire quando alcuni di voi erano fanciulli e giovinetti accusandomi in con-tumacia senza che nessuno mi difendesseE la cosa piugrave strana di tutte egrave che di costoro non si possono sapere neacute dire nomi [18d] fat-ta eccezione di un commediografoMa quanti mossi da invidia e servendosi di calunnie vi persuasero ndash persone che si sen-tivano esse stesse persuase persuadendo gli altri ndash ebbene tutti costoro sono assoluta-mente irraggiungibili Infatti non egrave possibile portare qui sulla tribuna alcuno di loroa testimoniare neacute confutarli ma mi trovo davvero nella necessitagrave di difendermi comecombattendo con delle ombre e di confutarli senza che ci sia nessuno che mi rispondaDunque dovete credere anche voi come vi dico che sono sorti contro di me accusato-ri di due tipi alcuni che mi hanno messo sotto accusa da poco altri invece [18e] chemi hanno messo sotto accusa da tempo e dei quali vi sto parlando E dovete credere chebisogna che io mi difenda in primo luogo proprio nei confronti di questi E infattivoi avete ascoltato le accuse di questi accusatori prima e molto piugrave di quelle degli altriche sono venuti dopo[19a] Bene Allora devo difendermi cittadini ateniesi e devo cercare di rimuovere davoi in cosigrave poco tempo quella calunnia che vi tenete dentro da molto tempo E desi-dererei proprio che questo si verifcasse se cosigrave egrave il meglio per me e per voi e che coldifendermi traessi qualche vantaggio Perograve ritengo che ciograve sia difcile e non mi sfuggeafatto quale sia tale difcoltagraveIn ogni caso vada come egrave caro al dio bisogna ubbidire alla legge e difendersi

Trad G Reale

guida allOtildeanalisi

TEMI E CONFRONTI

1 Socrate identifca e contrappone due specie di

accusatori (vedi lrsquoespressione διττοὶ κατήγοροιdi 18d) Facendo puntuale riferimento al testoevidenzia le informazioni che esso ci dagrave sugli unie sugli altri (quanti sono chi sono che sentimentisuscitano nellrsquoaccusato ecc) in un elaborato di max15 righe

2 Rispondi alle seguenti domande Nei confronti di chi Socrate ritiene di dover fare

anzitutto la sua difesahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Percheacutehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Quali sono i criteri che Socrate seguiragrave nelladifesahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

3 Chi egrave il commediografo a cui probabilmente alludeSocrate A quale commedia fa riferimentohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

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dal testo alla parola Il lessico del divino

θεός ἰσοδαίμων

δαίμων θεοείκελος

δῖος θεοειδής

θεῖος ἀντίθεος

δαιμόνιος εὐδαίμων

ἰσόθεος δυσδαίμων

Il lessico del divino in greco ruota intorno a due termi-ni θεός e δαίμων oltre che alla radice δι- che ha datoluogo al nome del primo degli degravei Ζεύς gen Διός eallrsquoaggettivo δῖος variamente impiegato e intesoPropriamente θεός (maschile e femminile anche seesiste una forma femminile θεά) esprime una persona-litagrave superiore alla misura terrena potente ma non on-nipotente comunque sempre personale e nettamentecaratterizzata nei suoi tratti e nelle sue funzioni di nor-ma anche nella rappresentazione degli attributi che laaccompagnano invece δαίμων ldquoegrave una oscura poten-za sotterranea spesso impersonale concepita comela semplice sorte quando viene chiamata in questomodo una distinta personalitagrave divina si vuole metterein rilievo lrsquoelemento incomprensibile che si sottrae al-la nostra umana conoscenza implicito nel complessodel suo essererdquo (Schmidt) in qualche modo il δαίμωνegrave quello che i moderni chiamano il ldquonuminosordquo il sen-so cioegrave di una presenza reale ma assolutamente in-defnita che ci trascende senza mai permettere di co-glierla in modo determinato Cosigrave nello Ione di Euri-pide (vv 1374 s) il protagonista rifette sulla propriasorte di illegittimo partorito ed esposto e accolto inseguito benignamente da Apollo nel suo tempio del-fco τὰ τοῦ θεοῦ χρηστά τοῦ δὲ δαίμονος βαρέαldquoil trattamento da parte del dio egrave stato generoso mala mia sorte egrave stata durardquo θεός egrave Apollo che lo ha ac-colto mentre il δαίμων egrave la sua triste sorte di illegitti-mo NellrsquoEdipo re di Sofocle il Coro rifette sulla terri-bile sorte dellrsquouomo che improvvisamente egrave passatodalla potenza sovrana alla miseria piugrave atroce ldquoavendodavanti agli occhi il tuo esempio la tua sorte infeliceEdipo non posso chiamare felice nessuno dei morta-lirdquo τὸν σόν τοι παράδειγμ᾽ ἔχων τὸν σὸν δαίμονα ὦτλᾶμον Οἰδιπόδα βροτῶν οὐδὲν μακαρίζω (vv 1192ss) In Odissea IX 142 s θεός egrave accompagnato dalpronome indefnito per indicare una personalitagrave divinache resta ignota piugrave che indefnita ἔνθα κατεπλέομενκαί τις θεὸς ἡγεμόνευε νύκτα δι᾽ ὀρφναίην ldquoalloranoi procedevamo nella nostra navigazione e un dio ciguidava attraverso la notte oscurardquo Nel contrasto traApollo e le Erinni che caratterizza le Eumenidi eschi-lee le antiche dee della vendetta sono δαίμονες men-tre il giovane dio egrave θεός esse lamentano ἰὼ παῖ Διόςἐπίκλοπος πέλει νέος δὲ γραίας δαίμονας καθιππάσω τὸν μητραλοίαν δ᾿ ἐξέκλεψας ὢν θεός ldquoo fglio diZeus tu sei un ladro tu che sei giovane hai fatto vio-lenza a noi antiche divinitagrave hai sottratto a noi il ma-

tricida tu che sei un diordquo Quando Afrodite costringe aforza Elena a piegarsi al desiderio amoroso di Parideche si egrave sottratto al duello con Menelao Elena tacesgomenta davanti allrsquoimposizione della dea ἦρχε δὲδαίμων Afrodite egrave cosigrave detta percheacute si egrave manifestatanella sua forza oscura e terribile cui la donna mortaleegrave soggiogataLa rifessione piugrave tarda trasformograve profondamente que-sta opposizione che risale a un concetto arcaico ecomplesso del divino nellrsquoApologia platonica Socra-te risponde allrsquoaccusa di non onorare gli degravei ma nuo-vi ed oscuri δαίμονες obiettando che questi sono fglidegli degravei e non si puograve pensare che uno creda ai fgli enon ai padri (per alcuni esempi di θεός nellrsquoApologiacf i paragraf 18 19 21 23 41 42) Nel neoplatoni-smo δαίμονες sono esseri intermedi nella complessaserie degli enti divini mentre nel Nuovo Testamento

sono i ldquodiavolirdquoLa radice δι- in origine indicava il dio del cielo lumi-noso e per questo egrave entrata nel nome di Ζεύς Διόςcome in quello di Iouis e in un aggettivo che in origi-ne signifcava appunto ldquoluminosordquo pare proprio cheπολύτλας δῖος Ὀδυσσεύς dovesse esprimere inizial-mente ldquoil molto audace chiaro Odisseordquo anche se poiquesta formula divenne alternativa di θεῖος ὈδυσσεύςIl valore originale tuttavia si rivela in espressioni del ti-po αἰθέρα δῖον ldquolrsquoetere luminosordquo o Ἠὼ δῖαν ldquolrsquoau-rora luminosardquo Invece in Eschilo Prometeo incatena-

to 1032 s ψευδηγορεῖν γὰρ οὐκ ἐπίσταται στόματὸ Δῖον lrsquoaggettivo viene chiaramente connesso conZeus e la frase signifca ldquola bocca di Zeus non puogravementirerdquoAltri aggettivi del gruppo sono θεῖος e δαιμόνιος cheimplicano un riferimento alla sfera della divinitagrave nonmeglio distinta o talvolta un segno di eccellenza InOdissea IX 203 ss Odisseo ricorda il vino rosso dol-cissimo che gli era stato donato da Marone a Ismaroin segno di gratitudine per aver risparmiato lui la suasposa e i suoi fgli ldquododici anfore piene di vino purodolcissimo divina bevandardquo questo θεῖον ποτόν saragraveun vino straordinario ldquodivinordquo con lrsquoidea di eccellenzache anche noi diamo a questo aggettivoUn rapporto piugrave preciso doveva essere in origine inδιογενής e in διοτρεφής che in Omero indicano i so-vrani ldquodiscendenti da Zeusrdquo o ldquoallevati da Zeusrdquo si alle-vano i propri fgli e quindi i due aggettivi sono sinonimiprima di divenire formulari Altri aggettivi denotanti ec-cellenza sono ἰσόθεος e il simmetrico ἰσοδαίμων an-cora θεοείκελος ldquosimile a un diordquo θεοειδής ldquoche halrsquoaspetto di un diordquo e ἀντίθεος ldquoche puograve star innanzi aun diordquo come nellrsquoesposizione della propria stirpe chefa Enea rivolto ad Achille ldquoda Troo nacquero tre nobilifglirdquo Ἶλος τ᾿ Ἀσσάρακός τε καὶ ἀντίθεος Γανυμήδης(Iliade XX 232)Ancora da δαίμων in relazione allrsquoidea di ldquosorterdquo ldquode-stinordquo derivano gli aggettivi εὐδαίμων ldquofortunatordquo (ldquocuiegrave toccato un buon degravemonerdquo) e lrsquoopposto δυσδαίμωνldquosfortunatordquo

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Il tempio

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testi a confrontoSocrate visto da Aristofane

Egrave in particolare alle Nuvole di Aristofane che Socra-te allude quando nellrsquoApologia ricostruisce lrsquoorigi-ne lontana delle calunnie che ormai da tempo circola-vano sul suo conto Dalla commedia aristofanea pro-

poniamo il primo incontro fra Strepsiade e Socrate(vv 219-248) e la parte fnale (1476-1509) in cui Strepsia-de appicca il fuoco al ldquopensatoiordquo

strepsiade E quello chi egrave quello che sta appeso per ariadiscepolo Egrave lui

strep Lui chidisc Socrate

strep Me lo potresti chiamare tu a voce alta per favoredisc Chiamatelo da solo io non ho tempo (Il discepolo rientra nel pensatoio)

strep Socrate Socrate amico miosocrate Percheacute mi chiami creatura di un giorno

strep Prima di tutto per favore dimmi cosa stai facendosoc Aerostatizzo e me ne sto qui a scrutare il sole

strep E tu gli degravei li squadri dallrsquoalto drsquoun corbello invece che coi piedi per terra casomaisoc Senza sospendere la mente e il pensiero in modo da mescolarli allrsquoaria che egrave della stessa

leggerezza non avrei mai potuto fare scoperte esatte sui fenomeni celesti Se me ne fossistato a terra a osservare da laggiugrave le cose di lassugrave non ci sarei mai arrivato Devi sapere che laterra attrae a seacute con forza lrsquoumore del pensiero proprio come succede col crescione

strep Come dici Il pensiero che attira lrsquoumido nel crescione Ma adesso scendi caro Socrate tiprego vieni a insegnarmi quello per cui sono venuto

soc Cioegravestrep Voglio imparare a parlare Egrave una cosa incontrollabile interessi creditori e mi spingono

mi tirano mi sequestrano la robasoc Come hai potuto fare tanti debiti senza rendertene conto

strep Mi ha distrutto una febbre da cavalli un male divorante Ma tu insegnami uno dei tuoi discorsiquello che non paga i debiti Fammi il prezzo che ti pare e io te lo do lo giuro sugli degravei

soc Ma che degravei vai giurando Tanto per cominciare qui da noi gli degravei sono moneta fuori corso[]

strep Che pazzia Che follia per colpa di Socrate ripudiare anche gli degravei (rivolgendosia unrsquoimmagine del dio presente in scena) Hermes caro Hermes non ti adirare con menon mi distruggere Perdonami con tutte quelle chiacchiere ero delirante Anzi dammiun consiglio se devo denunciarli o cosrsquoaltro Come dici Non devo impegnarmi in unprocesso Hai ragione devo bruciargli subito la casa a quei mascalzoni Santia Santiavieni qui Piglia scala e piccone arrampicati sul Pensatoio e comincia a scoperchiare iltetto fallo per il padrone buttagli giugrave la casa Qualcuno mi porti una torcia accesa Eadesso a loro saranno pure dei gran furbacchioni ma oggi qualcuno me la paga

soc Che ci fai tu sul tettostrep laquoAerostatizzo e me ne sto qui a scrutare il soleraquo

soc Povero me Sto per sofocare strep Chi vi ha insegnato a bestemmiare gli degravei e a curiosare il corso della luna Dagli addosso forza

picchia Per un sacco di ragioni ndash prima di tutto come sai per lrsquoempietagrave verso gli degraveiTrad A Grilli

confronti

1 Dopo aver riletto Apologia 18d ( p 19) verifca seil ritratto di Socrate ligrave proposto coincide con quellofatto da Aristofane Sottolinea in un elaborato di max10 righe similitudini e differenze

2 Rintraccia nellrsquoultima parte del brano aristofaneo glielementi che testimoniano come lrsquoidea di sbarazzarsi

ldquolegalmenterdquo di Socrate era presente ad Atene intempi di molto precedenti lrsquoeffettivo processo al flosofo

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T3 Il sapere di Socrate 20c-21d

Cherefonte un allievo di Socrate domanda allrsquooracolo diDelf se crsquoegrave qualcuno piugrave sapiente del maestro egrave una do-manda provocatoria ma imprevedibilmente lrsquooracolo ri-sponde di no Quando Cherefonte gli riferisce la risposta

ricevuta Socrate rimane turbato e comincia a interrogaregli uomini politici per dimostrare che lrsquooracolo egrave in errore( Progetto Letterature pp 81 ss)

[20c] ῾Υπολάβοι ἂν οὖν τις ὑμῶν ἴσως laquoἈλλ᾿ ὦ Σώκρατες τὸ σὸν τί ἐστι πρᾶγμαΠόθεν αἱ διαβολαί σοι αὗται γεγονασιν Οὐ γὰρ δήπου σοῦ γε οὐδὲν τῶν ἄλλωνπεριττότερον πραγματευομένου ἔπειτα τοσαύτη φήμη τε καὶ λόγος γέγονεν εἰμή τι ἔπραττες ἀλλοῖον ἢ οἱ πολλοί Λέγε οὖν ἡμῖν τί ἐστιν ἵνα μὴ ἡμεῖς περὶ σοῦαὐτοσχεδιάζωμενraquo [20d] Ταυτί μοι δοκεῖ δίκαια λέγειν ὁ λέγων κἀγὼ ὑμῖνπειράσομαι ἀποδεῖξαι τί ποτ᾿ ἐστὶν τοῦτο ὃ ἐμοὶ πεποίηκεν τό τε ὄνομα καὶ τὴν

διαβολήν Ἀκούετε δή Καὶ ἴσως μὲν δόξω τισὶν ὑμῶν παίζειν εὖ μέντοι ἴστεπᾶσαν ὑμῖν τὴν ἀλήθειαν ἐρῶ ᾽Εγὼ γάρ ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι δι᾿ οὐδὲν ἀλλ᾿ ἢδιὰ σοφίαν τινὰ τοῦτο τὸ ὄνομα ἔσχηκα Ποίαν δὴ σοφίαν ταύτηνἭπερ ἐστὶνἴσως ἀνθρωπίνη σοφία τῷ ὄντι γὰρ κινδυνεύω ταύτην εἶναι σοφός [20e]Οὗτοι

δὲ τάχ᾿ ἄν οὓς ἄρτι ἔλεγον μείζω τινὰ ἢ κατ᾿ ἄνθρωπον σοφίαν σοφοὶ εἶεν ἢοὐκ ἔχω τί λέγω οὐ γὰρ δὴ ἔγωγε αὐτὴν ἐπίσταμαι ἀλλ᾿ ὅστις φησὶ ψεύδεταί τεκαὶ ἐπὶ διαβολῇ τῇ ἐμῇ λέγει Καί μοι ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι μὴ θορυβήσητε μηδ᾿ἐὰν δόξω τι ὑμῖν μέγα λέγειν οὐ γὰρ ἐμὸν ἐρῶ τὸν λόγον ὃν ἂν λέγω ἀλλ᾿ εἰςἀξιόχρεων ὑμῖν τὸν λέγοντα ἀνοίσω Τῆς γὰρ ἐμῆς εἰ δή τίς ἐστιν σοφία καὶ οἵα

20c Ὑπολάβοι ἴσως ldquoForse qualcu-no di voi potrebbe intervenirerdquo Socrateha ricordato ancora una volta come sonocorse su di lui calunnie strane del tipo diquelle di cui si dice nella commedia diAristofane e ha afermato vigorosamen-te che esse non sono vere come non egrave ve-ro che egli si sia proposto di istruire altriQuando ha sentito un cittadino che siproponeva di afdare il proprio fglio aun maestro di sapere ha sempre pensatoquanto sarebbe stato bello per lui cono-scere quella dottrina ma purtroppo eglinon sa nulla di simile Qualcuno perogravepotrebbe a questo punto chiedergli co-me mai hanno potuto avere origine que-ste strane calunnie | τὸ σὸνhellipπρᾶγμαldquoche egrave che tu fairdquo | οὐ γὰρ δήπου hellipγέγονεν ldquocerto un simile giro di chiac-chiere (τοσαύτη φήμη τε καὶ λόγος) nonsi egrave certo prodotto (οὐhellip γέγονεν) men-tre tu non facevi nulla di strano (σοῦhellipοὐδὲνhellip περιττότερον πραγματευομέ-νου gen ass) rispetto agli altrirdquo περιτ-τός ldquosuperfuordquo passa facilmente allrsquoideadi ldquostranordquo ldquostraordinariordquo e il suo com-parativo (περιττότερον) egrave determinatodal secondo termine di paragone τῶνἄλλων il senso viene cosigrave completato dauna protasi di periodo ipotetico dellrsquoir-realtagrave εἰ μή τι πολλοί ldquose tu non fa-cessi nulla di diferente da quello che fa

la genterdquo οἱ πολλοί ldquoi piugraverdquo indica qui lamaggioranza della gente la gente comu-ne che non fa nulla di strano | ἵνα μὴ αὐτοσχεδιάζωμεν ldquopercheacute noi nonci mettiamo ad inventarerdquo ldquopercheacute nonsiamo costretti ad inventarerdquo20d Ταυτί λέγων ldquoChi dice questo(ταυτί) mi sembra che dica il giustordquoταυτί egrave marcato dallo iota ldquodeitticordquoche attira lrsquoattenzione | τό τε ὄνομα διαβολήν ldquosia il nome sia la calun-niardquo il nome egrave di essere σοφός la calun-nia si riferisce alle dottrine che gli veni-vano attribuite | Καὶ ἴσως παίζεινldquoE forse ad alcuni di voi sembreragrave che ioscherzirdquo questa asserzione vuole marca-re per contrasto la serietagrave di ciograve che So-crate sta per dire e che sottolineeragrave conεὖ μέντοι ἴστε | δόξω videbor il ver-bo δοκέω come il lt videor ha costru-zione personale | Ἐγὼ γάρ ἔσχηκαldquoIo infatti o cittadini di Atene non hoquesto nome se non per una sorta di sa-pienza (διὰ σοφίαν τινά)rdquo lrsquoafermazio-ne egrave ancora solenne se anche temperatada una sfumatura di indeterminazione(τινά) Socrate sta preparando un veroe proprio colpo di scena quando do-po aver negato in ogni modo di esser sa-piente e aver defnito calunniosa questavoce faragrave proclamare la propria sapien-za proprio dal dio di Delf ἔσχηκα perf

resultativo di ἔχω | Ἥπερ σοφία lanuova defnizione di sapienza egrave tuttaviachiaramente condizionata dallrsquoaggetti-vo ἀνθρωπίνη e prospettata problema-ticamente ancora da ἴσως come dallrsquoe-spressione tipica κινδυνεύω σοφόςldquoin questa crsquoegrave rischio (κινδυνεύω) cheio sia sapienterdquo20e Οὗτοι εἶεν ldquoCostoro forse deiquali dicevo poco fa potrebbero esseresapienti (ἄν σοφοὶ εἶεν) di una sapien-za superiore alla misura umana (μείζω ἄνθρωπον)rdquo questa defnizione chiara-mente ironica esclude da qualsiasi di-scorso la cosiddetta σοφία degli avver-sari di Socrate | ἢ οὐκ λέγω ldquoo nonso che direrdquo una defnizione alternativasarebbe certo piugrave chiaramente critica eSocrate preferisce dichiararsi incapace diesprimersi | οὐ γὰρ ἐπίσταμαι iniziail grande tema socratico del ldquonon sapererdquo| ἐπὶ διαβολῇ λέγει ldquoparla per calun-niarmirdquo ἐπὶ διαβολῇ τῇ ἐμῇ egrave compl difne | μηδ᾿ ἐὰν λέγειν ldquonemmeno sevi sembri che io dica qualcosa di moltogranderdquo τι μέγα cosigrave indeterminatopreannuncia una notizia straordinaria| λέγειν λόγον λέγω la seriepreannunciaἀξιώχρεων τὸν λέγοντα ldquoco-lui che parla degno della vostra conside-razionerdquo nominato alla fne del periodoldquoil dio di Delfrdquo

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μάρτυρα ὑμῖν παρέξομαι τὸν θεὸν τὸν ἐν ΔελφοῖςΧαιρεφῶντα γὰρ ἴστε πουΟὗτος[21a] ἐμός τε ἑταῖρος ἦν ἐκ νέου καὶ ὑμῶν τῷ πλήθει ἑταῖρός τε καὶ συνέφυγε τὴν

φυγὴν ταύτην καὶ μεθ᾿ ὑμῶν κατῆλθε Καὶ ἴστε δὴ οἷος ἦν Χαιρεφῶν ὡς σφοδρὸςἐφ᾿ ὅτι ὁρμήσειενΚαὶ δή ποτε καὶ εἰς Δελφοὺς ἐλθὼν ἐτόλμησε τοῦτο μαντεύσασθαιndash καί ὅπερ λέγω μὴ θορυβεῖτεὦ ἄνδρες ndash ἤρετο γὰρ δὴ εἴ τις ἐμοῦ εἴη σοφώτεροςἈνεῖλεν οὖν ἡ Πυθία μηδένα σοφώτερον εἶναι Καὶ τούτων πέρι ὁ ἀδελφὸς ὑμῖναὐτοῦ οὑτοσὶ μαρτυρήσει ἐπειδὴ ἐκεῖνος τετελεύτηκεν [21b] Σκέψασθε δὴ ὧν

ἕνεκα ταῦτα λέγω μέλλω γὰρ ὑμᾶς διδάξειν ὅθεν μοι ἡ διαβολὴ γέγονεν Ταῦτα γὰρἐγὼ ἀκούσας ἐνεθυμούμην οὑτωσί laquoΤί ποτε λέγει ὁ θεός καὶ τί ποτε αἰνίττεταιἘγὼ γὰρ δὴ οὔτε μέγα οὔτε σμικρὸν σύνοιδα ἐμαυτῷ σοφὸς ὤν τί οὖν ποτε λέγει

φάσκων ἐμὲ σοφώτατον εἶναι Οὐ γὰρ δήπου ψεύδεταί γε οὐ γὰρ θέμις αὐτῷraquoΚαὶ πολὺν μὲν χρόνον ἠπόρουν τί ποτε λέγει ἔπειτα μόγις πάνυ ἐπὶ ζήτησιν αὐτοῦ

τοιαύτην τινὰ ἐτραπόμην ῏Ηλθον ἐπί τινα τῶν δοκούντων σοφῶν εἶναι [21c] ὡς

ἐνταῦθα εἴπερ που ἐλέγξων τὸ μαντεῖον καὶ ἀποφανῶν τῷ χρησμῷ ὅτι laquoΟὑτοσὶἐμοῦ σοφώτερός ἐστι σὺ δ᾿ ἐμὲ ἔφησθαraquo Διασκοπῶν οὖν τοῦτον ndash ὀνόματι γὰροὐδὲν δέομαι λέγειν ἦν δέ τις τῶν πολιτικῶν πρὸς ὃν ἐγὼ σκοπῶν τοιοῦτόν τι ἔπαθονὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι καὶ διαλεγόμενος αὐτῷ ndash ἔδοξέ μοι οὗτος ὁ ἀνὴρ δοκεῖν μὲνεἶναι σοφὸς ἄλλοις τε πολλοῖς ἀνθρώποις καὶ μάλιστα ἑαυτῷ εἶναι δ᾿ οὔ κἄπειταἐπειρώμην αὐτῷ δεικνύναι ὅτι οἴοιτο μὲν εἶναι σοφός εἴη δ᾿ οὔ ᾽Εντεῦθεν οὖντούτῳ τε ἀπηχθόμην καὶ πολλοῖς τῶν παρόντων [21d] πρὸς ἐμαυτὸν δ᾿ οὖν ἀπιὼν

ἐλογιζόμην ὅτι τούτου μὲν τοῦ ἀνθρώπου ἐγὼ σοφώτερός εἰμι κινδυνεύει μὲν γὰρ

21a ἐκ νέου ldquofin da giovanerdquo segueuna breve caratterizzazione del personag-gio Cherefonte amico e discepolodi Socrate (presentato con lui nelle Nu-vole aristofanee) fu esiliato nel 404 aCcon i democratici (συνέφυγε ταύτην) erientrograve ad Atene insieme a Trasibulo (καὶ κατῆλθε) nel 399 aC era giagrave morto| τὴνφυγὴν ταύτην acc dellrsquooggetto in-terno connesso al verbo (συνέφυγε) perfgura etymologica | ὡς σφοδρὸς ὁρ-μήσειεν ldquocome era impetuoso a qualsiasicosa si accingesserdquo ὡς introduce una in-terr indiretta dipendente da ἴστε ripren-dendo οἷος ἦν per specifcarne il senso| ὅπερ λέγω ldquocome vi dicordquo lett ldquola co-sa che vi dicordquo egrave una forma colloquialeper invitare il suo pubblico a non rumo-reggiare ma mentre prima Socrate ave-va detto μὴ θορυβήσητε cong aor oradice μὴ θορυβεῖτε come se la gente aves-se giagrave cominciato a far rumore ed eglila pregasse di ldquonon continuare a far ru-morerdquo | ἀνεῖλεν ldquorisposerdquo da ἀναιρέωverbo tecnico del responso dellrsquooracolo| τούτων πέρι = περὶ τούτων lrsquoanastro-fe tipico costrutto del discorso poetico egravemarcata dalla ritrazione dellrsquoaccento (ba-ritonesi)21b ὧν ἕνεκα ldquoper quali ragionirdquo pernecessitagrave non per vanagloria Socrate haraccontato ai giudici il responso straor-dinario che lrsquooracolo ha dato su di lui a

Cherefonte | Ταῦτα οὑτωσί ldquoDo-po aver udito quel responso (ταῦτα) ioragionai in questo modordquo lrsquoimperfet-to ἐνεθυμούμην vuol seguire il flo dellerifessioni di Socrate esposte di seguito| τί ποτε αἰνίττεται ldquoche cosa vuole na-scondere sotto lrsquoenigmardquo tipico dellrsquoe-nigma egrave infatti un enunciato in apparen-za assurdo che vuole obbligare a rifette-re per trovare il signifcato riposto | οὔτεμέγα οὔτε σμικρόν ldquoneacute molto neacute pocordquoacc di relazione | σύνοιδα ὤν il ver-bo regge il part predic | Οὐ ψεύδεταίγε nel suo smarrimento Socrate ha unasola certezza che lrsquooracolo ldquocertamen-te non menterdquo percheacute non puograve | πολὺν ἠπόρουν insieme al complemento didurata lrsquoimperfetto descrittivo continuaa rappresentarci le rifessioni imbarazza-te di Socrate che alla fne contro voglia(μόγις) si decide a ricercare il senso delresponso | τῶν δοκούντων εἶναι ldquodiquelli che avevano fama di essere sapien-tirdquo il gen σοφῶν nome del predicato egraveattratto da τῶν δοκούντων21c ὡς ἐνταῦθα τὸ μαντεῖον ldquopen-sando che (ὡς) in questo (ἐνταῦθα) avreifinalmente (εἴπερ που) confutato lrsquoo-racolordquo εἴπερ που signifca lett ldquose maiin qualche puntordquo | Διασκοπῶν οὖντοῦτον ldquomentre dunque esaminavo co-stuirdquo la frase si interrompe come se qual-cuno avesse chiesto a Socrate il nome

dellrsquointerrogato ed egli approfttasse perdire che non intende nominarlo ma cheera un politico importante Qualcuno si egravechiesto se per caso non si trattasse di Ani-to che efettivamente in giovinezza ebbequalche contatto con Socrate ma Anitosarebbe un falso bersaglio Socrate nonintende tanto attaccare il suo accusatorequanto mettere in evidenza lrsquoignoran-za dei politici | ὀνόματι λέγειν ldquononoccorre chiamarlo per nomerdquo ὀνόματι egravedat strumentale | ἦν δέ τις ἔπαθονldquoma era uno dei nostri uomini politiciquello esaminando il quale feci una si-mile esperienzardquo cioegrave ldquoquello che allorainterrogavo e con cui rdquo | ἔδοξέ μοι ἑαυτῷ ldquomi sembrograve che questrsquouomo sem-brasse esser sapiente sia a molti altri uomi-ni sia soprattutto a se stessordquo il politico egravela prima vittima della sua presunzione disapere Socrate tenta quindi di dimostrar-gli (ἐπειρώμην αὐτῷ δεικνύναι) che cre-deva di esser sapiente ma non lo era (ὅτιοἴοιτο εἴη δ᾿ οὔ) | ᾽Εντεῦθεν παρό-ντων ldquoda quel momento io venni in odio(ἀπηχθόμην) a costui e a molti dei presen-tirdquo il risentimento del politico del qualeaveva dimostrato lrsquoignoranza fu dunquelrsquoinizio delle molte antipatie cui andograve in-contro Socrate21d πρὸς ἐμαυτὸν ἐλογιζόμηνldquomentre me ne andavo ragionavo tra mee merdquo | κινδυνεύει εἰδέναι ldquoegrave dun-

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[20c] Forse qualcuno di voi potrebbe prendere la parola per dirmi laquoMa allora So-crate di cosrsquoegrave che ti occupi Da dove sono venute quelle calunnie sul tuo contoPercheacute poi se tu non facevi niente di straordinario rispetto agli altri non nasceva-no tante voci e dicerie ndash se non facevi insomma nulla di diverso da quel che fannoi piugrave ndash Dicci cosrsquoegrave percheacute non vogliamo improvvisare un giudizio sul tuo contoraquo[20d] Chi dice cosigrave pare dire giusto e io cercherograve di mostrarvi da dove sian partite famae calunnia insiemeState a sentire A qualcuno di voi forse sembreragrave che io scherzi sappiate bene perograve che vidirograve tutta la veritagrave Percheacute io Ateniesi per nientrsquoaltro che per una forma di sapienza misono guadagnato questa fama Quale sapienza Certo una sapienza umana Difatti egrave inquesta che forse io sono sapiente [20e] E costoro di cui parlavo poco fa saranno certosapienti di una sapienza superiore a quella umana oppure non so che dire io almenonon la conosco e chi lo aferma mente e parla per denigrarmiE voi Ateniesi non protestate contro di me neppure se vi pare che io parli con presun-zione percheacute non saragrave mio il discorso che vi faccio bensigrave devo riferirne la paternitagrave achi guadagna la vostra fducia Della mia sapienza se pure ce nrsquoegrave una e di che natura siachiamo a testimone per voi il dio di DelfCherefonte lo conoscete certamente [21a] Fu mio compagno fn da giovane E fu com-pagno vostro di partito e con voi visse questrsquoesilio e con voi rientrograve E sapete anche cheuomo fosse Cherefonte quanto fosse impetuoso in ogni sua iniziativa Cosigrave un giornoandograve a Delf ed ebbe lrsquoaudacia di chiedere questo allrsquooracolo ndash e voi signori vi pregonon interrompete ndash gli chiese infatti se crsquoera qualcuno piugrave sapiente di me E la Pizia ri-spose che di piugrave sapiente di me non crsquoera nessuno Ma di questa circostanza vi saragrave testi-mone ndash egrave qui presente ndash il fratello di Cherefonte percheacute questi egrave morto[21b] Guardate ora la ragione di queste mie parole percheacute intendo dirvi lrsquoorigine dellacalunnia contro la mia persona Al sentire il responso rifettevo in questo modo laquoCosamai intende il dio a cosa allude Percheacute io per parte mia non sono convinto neacute tantoneacute poco della mia sapienza cosa intende mai quando dice che io sono tanto sapientePercheacute non mente il dio ndash non puograve mentire ndashraquoPer molto tempo non riuscii a cogliere il senso ma poi e certo con fatica mi mi-si a ricercarlo in questo modo Mi recai da uno di quelli che hanno fama di sapienti[21c] e pensavo che cosigrave avrei in qualche modo confutato lrsquooracolo e avrei risposto al va-ticinio laquoEgrave questi piugrave sapiente di me mentre tu egrave di me che hai parlatoraquo Mentre esami-navo attentamente questrsquouomo ndash non occorre che ve ne dica il nome percheacute era un poli-tico il personaggio con il quale tra indagini e discorsi feci questa esperienza Ateniesi ndash

ἡμῶν οὐδέτερος οὐδὲν καλὸν κἀγαθὸν εἰδέναι ἀλλ᾿ οὗτος μὲν οἴεταί τι εἰδέναι οὐκεἰδώς ἐγὼ δέ ὥσπερ οὖν οὐκ οἶδα οὐδὲ οἴομαι ἔοικα γοῦν τούτου γε σμικρῷ τινι

αὐτῷ τούτῳ σοφώτερος εἶναι ὅτι ἃ μὴ οἶδα οὐδὲ οἴομαι εἰδέναι ᾽Εντεῦθεν ἐπ᾿ ἄλλονᾖα τῶν ἐκείνου δοκούντων σοφωτέρων εἶναι καί μοι ταὐτὰ ταῦτα ἔδοξε καὶ ἐνταῦθακἀκείνῳ καὶ ἄλλοις πολλοῖς ἀπηχθόμην

que possibile (κινδυνεύει) che nessu-no di noi due sappia nulla di bello neacute dibuonordquo la progressione nelle verifcheegrave sempre marcata dallrsquoincertezza e dalrischio (κινδυνεύει) fncheacute si raggiun-ge sia pure in via di probabilitagrave lrsquounica

acquisizione nel senso di sapere di nonsapere | ἔοικα εἰδέναι ldquomi sembradunque di essere piugrave saggio di costui(τούτου σοφώτερος εἶναι) proprioper questo piccolo vantaggio (σμικρῷτινι αὐτῷ τούτῳ) per il fatto che ciograve che

non so non credo nemmeno di saperlordquo| ᾽Εντεῦθεν ᾖα ldquoQuindi mi rivolsia un altrordquo ᾖα egrave impf ind di εἶμι ldquoan-darerdquo E anche questa nuova intervista siconcluse con uno scacco dellrsquointerlocu-tore di Socrate

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mi sembrograve che questrsquouomo apparisse sapiente agli occhi tra gli altri soprattut-to di se stesso ma che in realtagrave non lo fosse E allora mi provai a dimostrargli

che riteneva di essere sapiente ma che non lo era Ne risultograve dunque che melo feci nemico e con lui mi inimicai molti dei presenti [21d] Ma fra me eme andandomene via ragionavo che io ero piugrave sapiente di questrsquouomopercheacute forse nessuno di noi due conosceva qualcosa di bello e di buonoma lui riteneva di sapere ndash e non sapeva ndash mentre io come non so cosigravenon penso neppure di sapere mi pareva perciograve di essere piugrave sapiente dilui proprio in questo piccolo particolare e cioegrave che le cose che non sonon penso neanche di saperle Poi mi recai da un altro che aveva famadi essere piugrave sapiente dellrsquoaltro e ne ricavai unrsquoimpressione identica ndash ecosigrave mi attirai lrsquoodio suo e di molti altri

Trad E Avezzugrave

analisi del testo

Tra stranezza e saggezza Socrate continua la sua di-fesa ipotizzando che gli venga chiesto quale suo stranocomportamento sia stato allrsquoorigine delle calunnie che lohanno travolto Lrsquoobiezione ndash secondo un uso comunenel greco ndash viene introdotta dopo la pausa da ἴσως ac-compagnato dallrsquoottativo potenziale di un verbo di ldquodirerdquoldquointerrompererdquo ldquomeravigliarsirdquo e da τις o equivalente delsoggetto (cf 20c) Nella obiezione e nella replica di Socra-te va sottolineata la ricorrenza di due terminiIl primo egrave περιττότερον (20c) composto con il prefssoπερί ha in seacute lrsquoidea del sopra dellrsquooltre la misura quindicome nel nostro passo dello straordinario dello stranoLa stranezza lrsquoἀτοπία di Socrate egrave peraltro un motivo

topico legato alla piugrave generale considerazione che la suavita non puograve essere paragonata a nessuna altra esistenzanon ha precedenti come ben si legge in Symp 221c Al-cibiade nellrsquoelogio del suo maestro sostiene che se conAchille puograve essere messo a confronto Brasida con Nesto-re Antenore con altri Pericle Socrate invece non egrave raf-frontabile con nessuno neacute fra gli antichi neacute fra i moderniIl secondo termine egrave σοφία (20d) Socrate dice di doverefama e calunnie a una forma di sapienza che possiede-rebbe Lrsquouso di τις (διὰ σοφίαν τινά) comunque attenuail valore del sostantivo σοφία poicheacute la sapienza comepossesso stabile non egrave prerogativa umana per lrsquouomoinfatti esiste solo lrsquoamore mai completamente appagatoper essa (da qui φιλοσοφία) La sapienza di Socrate nonegrave la sapienza positiva di chi tanto sa ma rappresenta da

un lato la consapevolezza dellrsquoinconsistenza delle opi-

nioni dallrsquoaltro lrsquoesigenza di andare sempre a fondo nellecose al di lagrave delle apparenzeAltrove per esempio in Simposio 177d Socrate sosterragraveinvece di sapere qualcosa nellrsquoambito delle cose drsquoamo-re (οὐδὲν φημὶ ἄλλο ἐπίστασθαι ἢ τὰ ἐρωτικά) Ci sareb-be quindi un dato positivo di conoscenza da cui partire eproprio lrsquoamore sarebbe la fonte che permette a Socra-te di apportare un benefcio agli altri Sottile dunque nelpasso del Simposio egrave lrsquoironia del flosofo egli non sa nullase non ciograve che riguarda lrsquoamore quindi in realtagrave conoscetutto dato che Eros egrave quella forza che porta alla piugrave altavetta del sapere

Moduli stilistici Nel brano egrave da evidenziare lrsquoobiezionedi un ipotetico interlocutore secondo un modulo tipicodellrsquooratoria giudiziaria allitterazione e figura etymolo-

gica presenti in Ταυτί μοι δοκεῖ δίκαια λέγειν ὁ λέγων(20d) ndash insieme allo iota ldquodeitticordquo di ταυτί proprio del lin-guaggio drammatico e oratorio ndash contribuiscono a sottoli-neare il credito che si attribuisce a tale obiezione in quan-to elemento signifcativo per il procedere del discorso didifesaSono da segnalare nel passo anche le espressioni del les-

sico colloquiale (τὸ σὸν τί ἐστι πρᾶγμα in 20c) e i fre-quenti richiami al destinatario per tenerne desta lrsquoat-tenzione (ἀκούετε in 20d ἴστε in 20d 20e e 21a μὴθορυβήσητε in 20e)

Statuetta raffgurante Socrate II secolo aC Londra British Museum

La statuetta raffgurante Socrate in chitone egrave un piccolo gioiello dellrsquoarte ellenisticaproveniente da Alessandria drsquoEgitto Il manufatto in marmo bianco egrave alto appena 27 cmma presenta le caratteristiche della grande statuaria Il volto egrave ripreso dal ritratto di Lisippodi cui egrave rimasta una copia di epoca romana conservata al Louvre ( p 115) La fattura egravepregevole raffnatissimi sono la resa dei lineamenti e dei riccioli della barba e il trattamentodel panneggio del mantello che copre le spalle e il ventre del flosofo e che ricade inmorbide pieghe sul suo corpo ritratto come quello di un atleta

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T4 Il congedo 40c-42a

LrsquoApologia platonica contiene ancora una sezione in cuiSocrate prende congedo dai suoi giudici da quelli cheavevano votato per la sua condanna a morte come daglialtri Rivolto a questi ultimi egli spiega che sicuramente

quanto gli egrave accaduto egrave destinato a essere per lui un benee cerca di fornirne la dimostrazione ( Progetto Lette-

rature pp 81 ss)

[40c] ᾿Εννοήσωμεν δὲ καὶ τῇδεὡς πολλὴ ἐλπίς ἐστιν ἀγαθὸν

αὐτὸ εἶναι Δυοῖν γὰρ θάτερόν ἐστιν τὸ τεθνάναι ἢ γὰρ

οἷον μηδὲν εἶναι μηδὲ αἴσθησιν μηδεμίαν μηδενὸς ἔχειν

τὸν τεθνεῶτα ἢ κατὰ τὰ λεγόμενα μεταβολή τις τυγχάνει οὖσα καὶ μετοίκησις τῇψυχῇ τοῦ τόπου τοῦ ἐνθένδε εἰς ἄλλον τόπον Καὶ εἴτε δὴ μηδεμία αἴσθησίς ἐστινἀλλ᾿ [40d] οἷον ὕπνος ἐπειδάν τις καθεύδων μηδ᾿ ὄναρ μηδὲν ὁρᾷ θαυμάσιονκέρδος ἂν εἴη ὁ θάνατος ndash ἐγὼ γὰρ ἂν οἶμαι εἴ τινα ἐκλεξάμενον δέοι ταύτην τὴννύκτα ἐν ᾗ οὕτω κατέδαρθεν ὥστε μηδὲ ὄναρ ἰδεῖν καὶ τὰς ἄλλας νύκτας τε καὶἡμέρας τὰς τοῦ βίου τοῦ ἑαυτοῦ ἀντιπαραθέντα ταύτῃ τῇ νυκτὶ δέοι σκεψάμενον

εἰπεῖν πόσας ἄμεινον καὶ ἥδιον ἡμέρας καὶ νύκτας ταύτης τῆς νυκτὸς βεβίωκεν ἐν

τῷ ἑαυτοῦ βίῳ οἶμαι ἂν μὴ ὅτι ἰδιώτην τινά ἀλλὰ τὸν μέγαν βασιλέα εὐαριθμήτουςἂν εὑρεῖν αὐτὸν ταύτας πρὸς τὰς ἄλλας ἡμέρας καὶ νύκτας ndash [40e] εἰ οὖν τοιοῦτον

ὁ θάνατός ἐστιν κέρδος ἔγωγε λέγω καὶ γὰρ οὐδὲν πλείων ὁ πᾶς χρόνος φαίνεταιοὕτω δὴ εἶναι ἢ μία νύξ Εἰ δ᾿ αὖ οἷον ἀποδημῆσαί ἐστιν ὁ θάνατος ἐνθένδε εἰς

ἄλλον τόπον καὶ ἀληθῆ ἐστιν τὰ λεγόμενα ὡς ἄρα ἐκεῖ εἰσι πάντες οἱ τεθνεῶτεςτί μεῖζον ἀγαθὸν τούτου εἴη ἄν ὦ ἄνδρες δικασταί Εἰ γάρ τις ἀφικόμενος εἰς

Ἅιδου [41a] ἀπαλλαγεὶς τουτωνὶ τῶν φασκόντων δικαστῶν εἶναι εὑρήσει τοὺς

40c Ἐννοήσωμεν εἶναι ldquoRifettiamoanche da questo punto di vista (καὶ τῇδε)che ho molti motivi per sperare che essasia un benerdquo ἐννοήσωμεν cong esorta-tivo τῇδε avverbio di modo il punto divista che Socrate sta per esporre | Δυοῖν τεθνεῶτα ldquoDi due cose una θάτερον)egrave il morire o egrave come se il morto (τὸντεθνεῶτα) non sia piugrave nulla e non abbiaalcuna percezione di nullardquoθάτερον= τὸἕτερον ldquouna delle due coserdquo alterum τὸντεθνεῶτα egrave meglio intenderlo come soggsia di μηδὲν εἶναι sia di ἔχειν μηδεμίανμηδενός poliptoto | ἢ κατὰ τόπον ldquoosecondo quanto si dice egrave (τυγχάνει οὖσα)una trasformazione e una trasmigrazio-ne per lrsquoanima da questo luogo quaggiugrave(τοῦ ἐνθένδε) in un altro luogordquo κατὰ τὰλεγόμενα cosigrave dicevano soprattutto or-fici e pitagorici Lrsquoalternativa che quiSocrate prospetta costituisce indubbia-mente una posizione diversa da quella chepoi saragrave esposta per bocca dello stessoSocrate nel Fedone dove lrsquoimmortalitagravedellrsquoanima egrave una certezza luminosa | Καὶεἴτε ldquoE serdquo introduce un periodo ipote-tico misto la cui apodosi egrave θαυμάσιονκέρδος ἂν εἴη ὁ θάνατος ed egrave ripresa in40e da εἰ οὖν κέρδος ἔγωγε λέγω40d ἐπειδάν ὁρᾷ ldquoquando uno dor-

mendo non fa nemmeno un sognordquo inprospettiva eventuale con ἄν di ἐπειδάνe il cong ὁρᾷ il greco dice ὁρᾶν ὕπνονldquovedere un sognordquo dove lrsquoitaliano usa unverbo assai piugrave generico ldquofare un sognordquo| θαυμάσιον ὁ θάνατος ldquola morte sa-rebbe un proftto meravigliosordquo apodosidella possibilitagrave dove κέρδος egrave terminedel linguaggio commerciale propr ldquogua-dagnordquo | εἴ τινα βίῳ ldquose bisognasseche uno dopo aver scelto (ἐκλεξάμενον)questa ταύτην) notte in cui (ἐν ᾗ) ha dor-mito cosigrave da non fare alcun sogno e con-frontando (ἀντιπαραθέντα) con questanotte le altre notti e giorni della sua vitadovesse dire rifettendo (σκεψάμενον)quanti giorni e quante notti ha vissutomeglio e piugrave piacevolmente di questanotte nella sua vitardquo ταύτην costituisceprolessi rispetto al relativo ἐν ᾗ che segue| οἶμαι νύκτας ldquoio credo che non soloun privato cittadino (ἰδιώτην τινα) mail Gran Re potrebbe trovare (ἂν εὑρεῖν)ben poche (εὐαριθμήτους) queste not-ti in relazione agli altri giorni e nottirdquoοἶμαι annunciato dapprima come inci-so ritorna con ben altro peso come pro-posizione principale a reggere lrsquoinfnitoἂν εὑρεῖν40e εἰ οὖν λέγω ldquose dunque la

morte egrave una cosa di questo genere(τοιοῦτον) io certo (ἔγωγε) lo chiamoun vantaggiordquo ritorna insistente il ter-mine fnanziario κέρδος ἔγωγε ldquoio perconto miordquo il γε limitativo sottolinea ilpunto di vista di chi sta parlando | οὐ-δὲν πλείων ldquoper nulla maggiorerdquo οὐδένegrave acc avverbiale di relazione | Εἰ δ᾿ αὖ εἴη ἄν ldquoSe poi la morte egrave come emi-grare (ἀποδημῆσαι) di qui in un altroluogo e sono veri i racconti che si fannoche sono lagrave tutti quelli che sono morti(οἱ τεθνεῶτες) quale bene maggiore diquesto potrebbe essercirdquo ritorna il temadellrsquoaldilagrave la protasi di primo tipo nonimplica realtagrave ma la prospettiva purnon dimostrata egrave presentata come at-traente e questo efetto Socrate intendeprodurre sui suoi ascoltatori | ἀφικό-μενος εἰς ῞Αιδου ldquogiungendo allrsquoAderdquoεἰς richiede normalmente lrsquoacc e per-ciograve giagrave gli antichi intendevano che fossesottinteso un acc come δόμον come nellt ventum erat ad Vestae sott templum41a ἀπαλλαγεὶς δικαστάς ldquoallon-tanandosi (ἀπαλλαγείς) da questi qui chepretendono (φασκόντων) essere giudi-ci troveragrave quelli che sono davvero giudi-cirdquo in questrsquoultima parte dellrsquoApologiainizia il tema che saragrave comune alla prima

dal testo alla parolap 33

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ὡς ἀληθῶς δικαστάς οἵπερ καὶ λέγονται ἐκεῖ δικάζειν Μίνως τε καὶ ῾Ραδάμανθυς

καὶ Αἰακὸς καὶ Τριπτόλεμος καὶ ἄλλοι ὅσοι τῶν ἡμιθέων δίκαιοι ἐγένοντο ἐν τῷ

ἑαυτῶν βίῳ ἆρα φαύλη ἂν εἴη ἡ ἀποδημία ῍Η αὖ ᾽Ορφεῖ συγγενέσθαι καὶ Μουσαίῳ

καὶ ῾Ησιόδῳ καὶ ῾Ομήρῳ ἐπὶ πόσῳ ἄν τις δέξαιτ᾿ ἂν ὑμῶν᾽Εγὼ μὲν γὰρ πολλάκις ἐθέλω τεθνάναι εἰ ταῦτ᾿ ἔστιν

ἀληθῆ ᾽Επεὶ [41b] ἔμοιγε καὶ αὐτῷ θαυμαστὴ ἂν εἴη ἡ

διατριβὴ αὐτόθι ὁπότε ἐντύχοιμι Παλαμήδει καὶ Αἴαντι τῷ

Τελαμῶνος καὶ εἴ τις ἄλλος τῶν παλαιῶν διὰ κρίσιν ἄδικον

τέθνηκεν ἀντιπαραβάλλοντι τὰ ἐμαυτοῦ πάθη πρὸς τὰ

ἐκείνων ndash ὡς ἐγὼ οἶμαι οὐκ ἂν ἀηδὲς εἴη ndash καὶ δὴ τὸ μέγιστον τοὺς ἐκεῖ ἐξετάζοντακαὶ ἐρευνῶντα ὥσπερ τοὺς ἐνταῦθα διάγειν τίς αὐτῶν σοφός ἐστιν καὶ τίς οἴεται μένἔστιν δ᾿ οὔ ᾽Επὶ πόσῳ δ᾿ ἄν τις ὦ ἄνδρες δικασταί δέξαιτο ἐξετάσαι τὸν ἐπὶ Τροίαν

ἀγαγόντα τὴν πολλὴν στρατιὰν [41c] ἢ ᾽Οδυσσέα ἢ Σίσυφον ἢ ἄλλους μυρίους ἄν

τις εἴποι καὶ ἄνδρας καὶ γυναῖκας οἷς ἐκεῖ διαλέγεσθαι καὶ συνεῖναι καὶ ἐξετάζειν

ἀμήχανον ἂν εἴη εὐδαιμονίαςΠάντως οὐ δήπου τούτου γε ἕνεκα οἱ ἐκεῖ ἀποκτείνουσι

τά τε γὰρ ἄλλα εὐδαιμονέστεροί εἰσιν οἱ ἐκεῖ τῶν ἐνθάδε καὶ ἤδη τὸν λοιπὸν χρόνον

ἀθάνατοί εἰσιν εἴπερ γε τὰ λεγόμενα ἀληθῆ

rifessione di Platone e degli altri socraticiquello del Giusto condannato esso egrave quimarcato dal poliptoto δικασταί δικασ-τῶν δικαστάς δικάζειν e dalla seriedei mitici giudici giusti dellrsquoaldilagrave in op-posizione a quelli ingiusti che hanno con-dannato a morte Socrate | οἵπερ καὶ EacuteΤριπτόλεμος ldquocoloro che si dice ammi-nistrino la giustizia Minosse Radaman-to Eaco e Trittolemordquo Radamantoe Minosse erano fgli di Zeus ed Europail primo fu re di Creta e stabiligrave le leggi chefurono imitate da molte cittagrave greche glisuccesse il fratello minore Minosse Ea-co fglio di Zeus e della ninfa Egina fu redellrsquoisola cui diede il nome di sua mogliee padre di Peleo e Telamone a questi che latradizione considerava i giudici dellrsquoAdePlatone aggiunge il re attico Trittolemoche aiutograve Demetra nella ricerca di Persefo-ne e ottenne da lei il dono del grano era as-sociato alle due dee nei misteri di Eleusi| ἄρα φαύλη ἀποδημία ldquosarebbe que-sto un mutamento di sede spregevolerdquoἄρα introduce una interr diretta retoricache suggerisce al destinatario una rispostanegativa φαύλη ldquoda pocordquo certo non sa-rebbe stata da poco la possibilitagrave di ottene-re una nuova vita presso i semidei che si di-stinsero in vita per la loro giustizia | ᾿Ορ-φεῖ Μουσαίῳ ldquostare insieme a Orfeoe a Museordquo gli esponenti mitici della let-teratura religiosa della tradizione orfcaaccostati qui ai fondatori della mitologiaclassica Omero ed Esiodo | ἐπὶ πόσῳ ὑμῶν ldquoper che prezzo non lo accetterebbeuno di voirdquo cioegrave ldquoquanto uno di voi sareb-be disposto a pagare per questordquo ogget-to di δέξαιτ(ο) egrave lrsquoinf συγγενέσθαι ldquostareinsieme ardquo | Ἐγὼμὲν ἀληθῆ ldquoIo infat-

ti sono disposto (ἐθέλω) a morire moltevolte se questi racconti sono verirdquo ἐθέλωesprime la disponibilitagrave ad adeguarsi allavolontagrave altrui o ad una situazione41b ἔμοιγε καὶ αὐτῷ ldquoper me in parti-colarerdquo | ὁπότε τέθνηκεν ldquoquando miimbattessi in Palamede o in Aiace fglio diTelamone o in quanti altri (εἴ τις ἄλλος)tra gli antichi sono morti per un giudizioingiustordquo εἴ τις ἄλλος questa locuzione sipresenta come una protasi di periodo ipo-tetico ma ha la funzione di una proposi-zione relativa ldquose qualcun altro morigrave rdquo =ldquotutti gli altri che morironordquo | Παλαμή-δει ldquoPalamederdquo Odisseo per nonandare a Troia fngeva di essere pazzo maPalamede scoprigrave il suo piano e lo costrin-se a partecipare alla spedizione Odisseosi vendicograve su di lui facendo nasconderenella tenda di Palamede dellrsquooro e una fal-sa lettera di Priamo cosigrave Palamede fu ac-cusato di tradimento e lapidato Questoargomento era svolto in varie tragedie diEschilo Sofocle ed Euripide | ΑἴαντιldquoAiacerdquo Aiace invece dopo la mor-te di Achille considerandosi il piugrave fortedei Greci dopo quello pretendeva che alui fossero attribuite le armi del mortoOdisseo riuscigrave con lrsquoastuzia a farle asse-gnare a seacute e Aiace per il dolore del tortosubigraveto impazzigrave e si uccise la vicenda erarappresentata in una trilogia perduta diEschilo e nellrsquoAiace di Sofocle che con-serviamo | ἀντιπαραβάλλοντι ldquocon-frontandordquo part congiunto con ἔμοιγε| καὶ δὴ ἔστιν δ᾿ οὔ ldquoe poi soprattut-to trascorrere il tempo (διάγειν) esami-nando ed interrogando (ἐξετάζοντα καὶἐρευνῶντα in acc percheacute concordano conil sogg sottinteso dellrsquoinfnitiva) quelli

di lagrave (τοὺς ἐκεῖ) come quelli di qua (τοὺςἐνταῦθα) chi di loro egrave sapiente e chi crededi esserlo ma non lo egraverdquo lrsquoinf διάγειν di-pende sintatticamente da ἐπὶ πόσῳ ἄν τιςδέξαιτ(ο)di 41a comeσυγγενέσθαι So-crate sarebbe felice di andare nellrsquoaldilagrave acontinuare la stessa opera che compiva inAtene di sollecitare ognuno a conoscerese stesso secondo il comando di Apollo| Ἐπὶ πόσῳ δ᾿ ἄν τις δέξαιτο ritornaemblematicamente la frase per far rifet-tere i destinatari | ἐξετάσαι στρατιάνldquodi interrogare colui che condusse a Troiail grande esercitordquo Agamennone che giagravenei poemi dagrave prova di presunzione e arro-ganza anzicheacute di σοφία41c ἢὈδυσσέα ἢΣίσυφον eroi dellrsquoa-stuzia e dellrsquoinganno queste che eranovirtugrave per lrsquoetica arcaica ripugnavano al-la moralitagrave di Socrate come a quella diPlatone | οἷς ἐκεῖ εὐδαιμονίας ldquoconi quali conversare lagrave e stare con loro e in-terrogarli sarebbe il colmo della felicitagraverdquoἀμήχανον εὐδαιμονίας ldquolrsquoimpossibilitagravedella felicitagraverdquo cioegrave una felicitagrave impossibilea esprimersi ἀμήχανος egrave ciograve per cui nonesistono μηχαναί ldquoartifcirdquo ed egrave quindiimpossibile | Πάντως ἀποκτείνουσιldquoIn ogni caso per questo motivo (τούτουἕνεκα) quelli di lagrave non mandano a mor-terdquo τούτου ἕνεκα per il fatto di discuteree di confutare quelli che credono di essersaggi senza esserlo quindi nel regno deimorti Socrate non avrebbe corso rischiodi esser condannato a morte Egli egrave giuntoa una tale serena luciditagrave che si permettedi ironizzare perfno sulla propria morte| τά τε γὰρ ἄλλα καί ldquosia nel resto sia ancherdquo | εἴπερ γε ἀληθῆ ldquose egrave verociograve che si raccontardquo ritorna lrsquoapparente

glossa

il verbo (ἐ)θέλω signifcaldquosono disposto ardquo secondovolontagrave di altri diversamenteda βούλομαι che signifcaldquovogliordquo di mia intenzione

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[40c] Consideriamo anche da questo lato il fatto che crsquoegrave molta speranza che il morire siaun bene In efetti una di queste due cose egrave il morire o egrave come un non essere nulla e chiegrave morto non ha piugrave alcuna sensazione di nulla oppure stando ad alcune cose che si tra-mandano egrave un mutamento e una migrazione dellrsquoanima da questo luogo che egrave quaggiugravead un altro luogo Ora se la morte egrave il non aver piugrave alcuna sensazione [40d] ma egravecome un sonno che si ha quando nel dormire non si vede piugrave nulla neppure in so-

Ἀλλὰ καὶ ὑμᾶς χρή ὦ ἄνδρες δικασταί εὐέλπιδας εἶναι πρὸς τὸν θάνατον καὶ ἕν τιτοῦτο διανοεῖσθαι ἀληθές [41d] ὅτι οὐκ ἔστιν ἀνδρὶ ἀγαθῷ κακὸν οὐδὲν οὔτε ζῶντι

οὔτε τελευτήσαντιοὐδὲ ἀμελεῖται ὑπὸ θεῶν τὰ τούτου πράγματα οὐδὲ τὰ ἐμὰ νῦνἀπὸτοῦ αὐτομάτου γέγονεν ἀλλά μοι δῆλόν ἐστι τοῦτο ὅτι ἤδη τεθνάναι καὶ ἀπηλλάχθαιπραγμάτωνβέλτιονἦνμοιΔιὰ τοῦτοκαὶ ἐμὲοὐδαμοῦἀπέτρεψεν τὸσημεῖονκαὶ ἔγωγετοῖς καταψηφισαμένοις μου καὶ τοῖς κατηγόροις οὐ πάνυ χαλεπαίνω Καίτοι οὐ ταύτῃτῇ διανοίᾳ κατεψηφίζοντό μου καὶ κατηγόρουν ἀλλ᾿ οἰόμενοι βλάπτειν [41e] τοῦτο

αὐτοῖς ἄξιον μέμφεσθαι Τοσόνδε μέντοι αὐτῶν δέομαι τοὺς ὑεῖς μου ἐπειδὰνἡβήσωσι τιμωρήσασθε ὦ ἄνδρες ταὐτὰ ταῦτα λυποῦντες ἅπερ ἐγὼ ὑμᾶς ἐλύπουνἐὰν ὑμῖν δοκῶσιν ἢ χρημάτων ἢ ἄλλου του πρότερον ἐπιμελεῖσθαι ἢ ἀρετῆς καὶ ἐὰνδοκῶσί τι εἶναι μηδὲν ὄντες ὀνειδίζετε αὐτοῖς ὥσπερ ἐγὼ ὑμῖν ὅτι οὐκ ἐπιμελοῦνταιὧν δεῖ καὶ οἴονταί τι εἶναι ὄντες οὐδενὸς ἄξιοιΚαὶ ἐὰν ταῦτα ποιῆτε δίκαια πεπονθὼςἐγὼ ἔσομαι ὑφ᾿ ὑμῶν αὐτός [42a] τε καὶ οἱ ὑεῖς Ἀλλὰ γὰρ ἤδη ὥρα ἀπιέναι ἐμοὶ μὲνἀποθανουμένῳ ὑμῖν δὲ βιωσομένοις ὁπότεροι δὲ ἡμῶν ἔρχονται ἐπὶ ἄμεινον πρᾶγμαἄδηλον παντὶ πλὴν ἢ τῷ θεῷ

riserva (εἴπερ γε) che riaferma in mododistaccato la certezza morale di Socrate| Ἀλλὰ καὶ θάνατον ldquoMa anche voicittadini giudici dovete essere fduciosi(εὐέλπιδας) riguardo alla morterdquo ha ini-zio cosigrave lrsquoultimo capitolo in tono di pe-rorazione quanto alla procedura giudi-ziaria non dovrebbe esserci luogo per unaperorazione giaccheacute la sentenza di morteegrave irrevocabile ma Socrate perora la cau-sa delle sue idee e vuole che quale che siala sorte delle anime dopo la morte i giu-dici che hanno avuto fducia in lui abbia-no chiara coscienza che lrsquouomo non deveesitare a seguire la voce del dio che parlanella sua coscienza41d ὅτι τελευτήσαντι ldquoche per lrsquouo-mo virtuoso non crsquoegrave alcun male neacute da vi-vo neacute da mortordquo la dichiarativa ha fun-zione epesegetica rispetto a ἕν τι τοῦτοmentre ζῶντι e τελευτήσαντι sono predi-cativi di ἀνδρὶ ἀγαθῷ | οὐδὲ τὰ ἐμὰ γέγονεν ldquoneacute le mie vicende (τὰ ἐμά) sonoavvenute a caso (ἀπὸ τοῦ αὐτομάτου)rdquo| τεθνάναι καὶ ἀπηλλάχθαι πραγμάτωνldquoesser morto ed essermi liberato dai fasti-dirdquo lrsquoidea egrave rappresentata da due infnitiperfetti (da θνῄσκω e ἀπαλλάσσω) nellaprospettiva di esser compiuta solo allorasi realizzeragrave ciograve che egrave meglio per Socrate

| ἐμὲ τὸ σημεῖον ldquoil segno non mi di-stolse per nullardquo il segno misterioso (τὸσημεῖον) che talvolta lo distoglieva dalcompiere unrsquoazione era quello che Socra-te chiamava il suo degravemone Socrate inter-preta ora la mancanza di quel segno comela conferma che per lui egrave stato meglio es-ser condannato dal tribunale | ἔγωγε χαλεπαίνω ldquoe io per conto mio (ἔγωγε)non me la prendo (χαλεπαίνω) con colo-ro che hanno votato per la mia condan-na (τοῖς καταψηφισαμένοις μου) neacute congli accusatorirdquo i verbi giudiziari compo-sti con κατα- si costruiscono con il genretto daκατα- (= ldquocontrordquo) della personaaccusata o condannata | Καίτοι ldquoEppu-rerdquo Socrate si ferma un attimo a rifettereche se anche gli accusatori e i giudici a luiostili non gli hanno fatto alcun male nonera questa la loro intenzione | οὐ ταύτῃτῇ διανοίᾳ ldquonon con questa intenzionerdquo41e τοῦτο μέμφεσθαι ldquodi questo egravegiustorimproverarlirdquo |Τοσόνδε δέομαιlett ldquoDi tanto io li pregordquo δέομαι conil gen della persona vale ldquopregarerdquo(oltre che talvolta ldquoaver bisogno dirdquo)mentre τοσόνδε anticipa lrsquoimperativo chesegue τιμωρήσασθε | ταὐτά ἐλύπουνldquoinfiggendo loro gli stessi fastidi che ioinfiggevo a voirdquo λυπέω ldquoafiggere unordquo

qui ripetuto in poliptoto egrave costruito conlrsquoacc della persona e lrsquoacc di relazionedella cosa con cui uno viene afitto nellatraduzione la carica semantica di λυπέωviene trasferita allrsquooggetto che in grecoegrave reso genericamente con il neutro | ἐὰνὑμῖν ἀρετῆς ldquonel caso che vi sembri(ἐὰν δοκῶσιν) che si diano pensiero o(ἤ) del denaro o (ἤ) di qualche altra cosaprima che (ἤ) della virtugraverdquo ἐὰν δοκῶσινegraveunaprotasidiperiodoipoteticodellrsquoeven-tualitagrave lacuiprotasiegravelrsquoimpτιμωρήσασθεi primi due ἤ sono disgiuntivi (lt aut)mentre il terzo introduce il secondotermine di paragone (lt quam) ἄλλουτου του egrave pron indefinito | οἴονταίτι ἄξιοι ldquoe credono di esser qualcosamentre non meritano nullardquo οὐδενός egravegen di stima | δίκαια ἔσομαι ldquoavrogravericevuto ciograve che egrave giustordquo πεπονθὼςἔσομαι egrave futuro perfetto dal tema diπάσχω42a ἐμοὶ βιωσομένοις ldquoperme a mori-re per voi a vivererdquo i due part futuri hannovalore fnale | ὁπότεροι ἡμῶν ldquochi trameevoirdquoὁπότεροιesprimeduegruppicon-trappostiancheseilprimo di essi egrave costitui-to da una sola personaὁπότεροι ἔρχονταιprop interr indiretta egrave soggettiva rispettoalla sovraordinataἄδηλον sott ἐστί

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gno allora la morte sarebbe un guadagno meraviglioso Infatti io ritengo che seuno dopo aver scelto questa notte in cui avesse dormito cosigrave bene da non vederenemmeno un sogno e dopo aver messo a confronto con questa le altre notti e glialtri giorni della sua vita dovesse fare un esame e dirci quanti giorni e quante not-ti abbia vissuto in modo piugrave felice e piugrave piacevole di quella notte durante tutta lasua vita ebbene io credo che costui anche se fosse non solo un qualche privatocittadino ma il Gran Re troverebbe lui pure che questi giorni e queste notti so-no pochi da contare rispetto agli altri giorni e alle altre notti [40e] Se dunque lamorte egrave qualcosa di tal genere io dico che egrave un guadagno Infatti tutto quanto iltempo della morte non sembra essere altro che unrsquounica notte Invece se la mor-te egrave come un partire di qui per andare in un altro luogo e sono vere le cose che siraccontano ossia che in quel luogo ci sono tutti i morti quale bene o giudici cipotrebbe essere piugrave grande di questoInfatti se uno giunto allrsquoAde [41a] liberatosi di quelli che qui da noi si diconogiudici ne troveragrave di veri quelli che si dice che lagrave pronunciano sentenza MinosseRadamante Eaco Trittolemo e quanti altri dei semidei sono stati giusti nella lorovita ebbene in tal caso questo passare nellrsquoaldilagrave sarebbe forse una cosa da pocoE poi quanto non sarebbe disposto a pagare ciascuno di voi per stare insieme conOrfeo e con Museo con Omero e con Esiodo Per quello che mi riguarda sonodisposto a morire molte volte se questo egrave vero [41b] Infatti per me sarebbe straor-dinario trascorrere il mio tempo allorcheacute mi incontrassi con Palamede con Aia-ce figlio di Telamonio e con qualche altro degli antichi che sonomorti a causa di un ingiusto giudizio mettendo a confronto imiei casi con i loro E io credo che questo non sarebbe dav-vero spiacevoleMa la cosa per me piugrave bella sarebbe sottoporre ad esa-me quelli che stanno di lagrave interrogandoli come facevocon questi che stanno qui per vedere chi egrave sapiente echi ritiene di essere tale ma non lo egrave Quanto sarebbedisposto a pagare uno di voi o giudici per esaminarechi ha portato a Troia [41c] il grande esercito oppu-re Odisseo o Sisifo e altre innumerevoli persone chesi possono menzionare sia uomini che donne E ildiscutere e lo stare lagrave insieme con loro e interrogarlinon sarebbe davvero il colmo della felicitagrave E certa-mente per questo quelli di lagrave non condannano nes-suno a morte Infatti quelli di lagrave oltre ad essere piugravefelici di quelli di qua sono altresigrave per tutto il tempoimmortali se sono vere le cose che si diconoEbbene anche voi o giudici bisogna che abbiate buo-ne speranze davanti alla morte e dovete pensare che unacosa egrave vera in modo particolare [41d] che ad un uomobuono non puograve capitare nessun male neacute in vita neacute in mor-te Le cose che lo riguardano non vengono trascurate dagli

Pittore di Achille (attribuita) Leacutekythoscon giovane presso una tomba ca 440 aCNew York Metropolitan Museum of Art

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degravei E anche le cose che ora mi riguardano non sono successe per caso ma per me egraveevidente questo che ormai morire e liberarmi degli affanni era meglio per me Perquesto motivo il segno divino non mi ha mai deviato dalla via seguitaPerciograve io non ho un grande rancore contro coloro che hanno votato per la miacondanna neacute contro i miei accusatori anche se mi hanno condannato e mi han-no accusato non certo con tale proposito bensigrave nella convinzione di farmi delmale [41e] E in ciograve meritano biasimoPerograve io vi prego proprio di questo Quando i miei fgli saranno diventati adulti pu-niteli o cittadini procurando a loro quegli stessi dolori che io ho procurato a voise vi sembreranno prendersi cura delle ricchezze o di qualche altra cosa prima chedella virtugrave E se si daranno arie di valere qualche cosa mentre non valgono nullarimproverateli cosigrave come io ho rimproverato voi percheacute non si danno cura di ciograve dicui dovrebbero darsi cura e percheacute credono di valere qualche cosa mentre in realtagravenon valgono niente [42a] Se farete questo avrograve ricevuto da voi quello che egrave giustoio e i miei fgliMa egrave ormai venuta lrsquoora di andare io a morire e voi invece a vivereMa chi di noi vada verso ciograve che egrave meglio egrave oscuro a tutti tranne che al dio

Trad G Reale

guida allOtildeanalisi

LINGUA E LESSICO

1 Nel testo ricorrono alcuni termini legati alla radice

θαν(ε)- Dopo aver letto la Scheda di lessico

( p 33) elencali ed evidenziane le differenze dalpunto di vista del signifcato

termine legato alla radice θαν(ε)- significato

TEMI E CONFRONTI

2 In 40d-e alle due opzioni concernenti la morte

vengono associate due immagini Quali

3 Trova nel testo greco le espressioni chesottolineano la differenza fra il credere di essere e

lrsquoessere Trascrivile poi nello schema seguente

credere di essere essere

4 Ripercorri nella struttura e nello sviluppo del

ragionamento i paragraf 40c-41c Completaquindi la seguente tabella

riguardo al

τεθνάναιvengono poste

due alternative

ἢ μηδὲν εἶναι μηδὲ αἴσθησινμηδεμίαν μηδενὸς ἔχειν τὸντεθνεῶταἢhelliphelliphelliphelliphelliphellip

prima possibilitagrave εἴτε δὴ μηδεμία αἴσθησίς ἐστινἀλλ᾿ οἷον ὕπνος ἐπειδάν τιςκαθεύδων μηδ᾿ ὄναρ μηδὲνὁρᾷ θαυμάσιον κέρδος ἂν εἴηὁ θάνατος

seconda possibilitagrave

le categorie

di personaggi

dellrsquooltretombaa) i veri giudicib) helliphelliphelliphelliphellipc) helliphelliphelliphelliphellipd) helliphelliphelliphelliphellip

Μίνως τε καὶ ῾Ραδάμανθυς καὶΑἰακὸς καὶ Τριπτόλεμος

5 Lrsquoultimo pensiero di Socrate egrave per i figliesprimendo una sua preoccupazione nei loroconfronti egli ritorna cosigrave su un motivo ricorrentedel suo pensiero Sai dire quale

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sono piugrave terribili o cittadini ossia quei primi i quali prendendo la maggior parte di voifn da fanciulli vi hanno persuaso e hanno rivolto contro di me accuse per niente vereche crsquoegrave un certo Socrate che fa indagini sulle cose celesti e fa ricerche su tutte le coseche stanno sotto terra e che rende piugrave forte il ragionamento piugrave debole [18c] Questiche hanno difuso tali voci o cittadini ateniesi sono gli accusatori terribili Infatti chili ascolta ritiene che i ricercatori di tali cose non credano allrsquoesistenza degli degravei Inoltrequesti accusatori sono numerosi e mi hanno rivolto accuse giagrave da molto tempo E pergiunta parlavano a voi in quella etagrave nella quale eravate particolarmente disposti a cre-dere vale a dire quando alcuni di voi erano fanciulli e giovinetti accusandomi in con-tumacia senza che nessuno mi difendesseE la cosa piugrave strana di tutte egrave che di costoro non si possono sapere neacute dire nomi [18d] fat-ta eccezione di un commediografoMa quanti mossi da invidia e servendosi di calunnie vi persuasero ndash persone che si sen-tivano esse stesse persuase persuadendo gli altri ndash ebbene tutti costoro sono assoluta-mente irraggiungibili Infatti non egrave possibile portare qui sulla tribuna alcuno di loroa testimoniare neacute confutarli ma mi trovo davvero nella necessitagrave di difendermi comecombattendo con delle ombre e di confutarli senza che ci sia nessuno che mi rispondaDunque dovete credere anche voi come vi dico che sono sorti contro di me accusato-ri di due tipi alcuni che mi hanno messo sotto accusa da poco altri invece [18e] chemi hanno messo sotto accusa da tempo e dei quali vi sto parlando E dovete credere chebisogna che io mi difenda in primo luogo proprio nei confronti di questi E infattivoi avete ascoltato le accuse di questi accusatori prima e molto piugrave di quelle degli altriche sono venuti dopo[19a] Bene Allora devo difendermi cittadini ateniesi e devo cercare di rimuovere davoi in cosigrave poco tempo quella calunnia che vi tenete dentro da molto tempo E desi-dererei proprio che questo si verifcasse se cosigrave egrave il meglio per me e per voi e che coldifendermi traessi qualche vantaggio Perograve ritengo che ciograve sia difcile e non mi sfuggeafatto quale sia tale difcoltagraveIn ogni caso vada come egrave caro al dio bisogna ubbidire alla legge e difendersi

Trad G Reale

guida allOtildeanalisi

TEMI E CONFRONTI

1 Socrate identifca e contrappone due specie di

accusatori (vedi lrsquoespressione διττοὶ κατήγοροιdi 18d) Facendo puntuale riferimento al testoevidenzia le informazioni che esso ci dagrave sugli unie sugli altri (quanti sono chi sono che sentimentisuscitano nellrsquoaccusato ecc) in un elaborato di max15 righe

2 Rispondi alle seguenti domande Nei confronti di chi Socrate ritiene di dover fare

anzitutto la sua difesahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Percheacutehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

Quali sono i criteri che Socrate seguiragrave nelladifesahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

3 Chi egrave il commediografo a cui probabilmente alludeSocrate A quale commedia fa riferimentohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip

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dal testo alla parola Il lessico del divino

θεός ἰσοδαίμων

δαίμων θεοείκελος

δῖος θεοειδής

θεῖος ἀντίθεος

δαιμόνιος εὐδαίμων

ἰσόθεος δυσδαίμων

Il lessico del divino in greco ruota intorno a due termi-ni θεός e δαίμων oltre che alla radice δι- che ha datoluogo al nome del primo degli degravei Ζεύς gen Διός eallrsquoaggettivo δῖος variamente impiegato e intesoPropriamente θεός (maschile e femminile anche seesiste una forma femminile θεά) esprime una persona-litagrave superiore alla misura terrena potente ma non on-nipotente comunque sempre personale e nettamentecaratterizzata nei suoi tratti e nelle sue funzioni di nor-ma anche nella rappresentazione degli attributi che laaccompagnano invece δαίμων ldquoegrave una oscura poten-za sotterranea spesso impersonale concepita comela semplice sorte quando viene chiamata in questomodo una distinta personalitagrave divina si vuole metterein rilievo lrsquoelemento incomprensibile che si sottrae al-la nostra umana conoscenza implicito nel complessodel suo essererdquo (Schmidt) in qualche modo il δαίμωνegrave quello che i moderni chiamano il ldquonuminosordquo il sen-so cioegrave di una presenza reale ma assolutamente in-defnita che ci trascende senza mai permettere di co-glierla in modo determinato Cosigrave nello Ione di Euri-pide (vv 1374 s) il protagonista rifette sulla propriasorte di illegittimo partorito ed esposto e accolto inseguito benignamente da Apollo nel suo tempio del-fco τὰ τοῦ θεοῦ χρηστά τοῦ δὲ δαίμονος βαρέαldquoil trattamento da parte del dio egrave stato generoso mala mia sorte egrave stata durardquo θεός egrave Apollo che lo ha ac-colto mentre il δαίμων egrave la sua triste sorte di illegitti-mo NellrsquoEdipo re di Sofocle il Coro rifette sulla terri-bile sorte dellrsquouomo che improvvisamente egrave passatodalla potenza sovrana alla miseria piugrave atroce ldquoavendodavanti agli occhi il tuo esempio la tua sorte infeliceEdipo non posso chiamare felice nessuno dei morta-lirdquo τὸν σόν τοι παράδειγμ᾽ ἔχων τὸν σὸν δαίμονα ὦτλᾶμον Οἰδιπόδα βροτῶν οὐδὲν μακαρίζω (vv 1192ss) In Odissea IX 142 s θεός egrave accompagnato dalpronome indefnito per indicare una personalitagrave divinache resta ignota piugrave che indefnita ἔνθα κατεπλέομενκαί τις θεὸς ἡγεμόνευε νύκτα δι᾽ ὀρφναίην ldquoalloranoi procedevamo nella nostra navigazione e un dio ciguidava attraverso la notte oscurardquo Nel contrasto traApollo e le Erinni che caratterizza le Eumenidi eschi-lee le antiche dee della vendetta sono δαίμονες men-tre il giovane dio egrave θεός esse lamentano ἰὼ παῖ Διόςἐπίκλοπος πέλει νέος δὲ γραίας δαίμονας καθιππάσω τὸν μητραλοίαν δ᾿ ἐξέκλεψας ὢν θεός ldquoo fglio diZeus tu sei un ladro tu che sei giovane hai fatto vio-lenza a noi antiche divinitagrave hai sottratto a noi il ma-

tricida tu che sei un diordquo Quando Afrodite costringe aforza Elena a piegarsi al desiderio amoroso di Parideche si egrave sottratto al duello con Menelao Elena tacesgomenta davanti allrsquoimposizione della dea ἦρχε δὲδαίμων Afrodite egrave cosigrave detta percheacute si egrave manifestatanella sua forza oscura e terribile cui la donna mortaleegrave soggiogataLa rifessione piugrave tarda trasformograve profondamente que-sta opposizione che risale a un concetto arcaico ecomplesso del divino nellrsquoApologia platonica Socra-te risponde allrsquoaccusa di non onorare gli degravei ma nuo-vi ed oscuri δαίμονες obiettando che questi sono fglidegli degravei e non si puograve pensare che uno creda ai fgli enon ai padri (per alcuni esempi di θεός nellrsquoApologiacf i paragraf 18 19 21 23 41 42) Nel neoplatoni-smo δαίμονες sono esseri intermedi nella complessaserie degli enti divini mentre nel Nuovo Testamento

sono i ldquodiavolirdquoLa radice δι- in origine indicava il dio del cielo lumi-noso e per questo egrave entrata nel nome di Ζεύς Διόςcome in quello di Iouis e in un aggettivo che in origi-ne signifcava appunto ldquoluminosordquo pare proprio cheπολύτλας δῖος Ὀδυσσεύς dovesse esprimere inizial-mente ldquoil molto audace chiaro Odisseordquo anche se poiquesta formula divenne alternativa di θεῖος ὈδυσσεύςIl valore originale tuttavia si rivela in espressioni del ti-po αἰθέρα δῖον ldquolrsquoetere luminosordquo o Ἠὼ δῖαν ldquolrsquoau-rora luminosardquo Invece in Eschilo Prometeo incatena-

to 1032 s ψευδηγορεῖν γὰρ οὐκ ἐπίσταται στόματὸ Δῖον lrsquoaggettivo viene chiaramente connesso conZeus e la frase signifca ldquola bocca di Zeus non puogravementirerdquoAltri aggettivi del gruppo sono θεῖος e δαιμόνιος cheimplicano un riferimento alla sfera della divinitagrave nonmeglio distinta o talvolta un segno di eccellenza InOdissea IX 203 ss Odisseo ricorda il vino rosso dol-cissimo che gli era stato donato da Marone a Ismaroin segno di gratitudine per aver risparmiato lui la suasposa e i suoi fgli ldquododici anfore piene di vino purodolcissimo divina bevandardquo questo θεῖον ποτόν saragraveun vino straordinario ldquodivinordquo con lrsquoidea di eccellenzache anche noi diamo a questo aggettivoUn rapporto piugrave preciso doveva essere in origine inδιογενής e in διοτρεφής che in Omero indicano i so-vrani ldquodiscendenti da Zeusrdquo o ldquoallevati da Zeusrdquo si alle-vano i propri fgli e quindi i due aggettivi sono sinonimiprima di divenire formulari Altri aggettivi denotanti ec-cellenza sono ἰσόθεος e il simmetrico ἰσοδαίμων an-cora θεοείκελος ldquosimile a un diordquo θεοειδής ldquoche halrsquoaspetto di un diordquo e ἀντίθεος ldquoche puograve star innanzi aun diordquo come nellrsquoesposizione della propria stirpe chefa Enea rivolto ad Achille ldquoda Troo nacquero tre nobilifglirdquo Ἶλος τ᾿ Ἀσσάρακός τε καὶ ἀντίθεος Γανυμήδης(Iliade XX 232)Ancora da δαίμων in relazione allrsquoidea di ldquosorterdquo ldquode-stinordquo derivano gli aggettivi εὐδαίμων ldquofortunatordquo (ldquocuiegrave toccato un buon degravemonerdquo) e lrsquoopposto δυσδαίμωνldquosfortunatordquo

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Il tempio

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testi a confrontoSocrate visto da Aristofane

Egrave in particolare alle Nuvole di Aristofane che Socra-te allude quando nellrsquoApologia ricostruisce lrsquoorigi-ne lontana delle calunnie che ormai da tempo circola-vano sul suo conto Dalla commedia aristofanea pro-

poniamo il primo incontro fra Strepsiade e Socrate(vv 219-248) e la parte fnale (1476-1509) in cui Strepsia-de appicca il fuoco al ldquopensatoiordquo

strepsiade E quello chi egrave quello che sta appeso per ariadiscepolo Egrave lui

strep Lui chidisc Socrate

strep Me lo potresti chiamare tu a voce alta per favoredisc Chiamatelo da solo io non ho tempo (Il discepolo rientra nel pensatoio)

strep Socrate Socrate amico miosocrate Percheacute mi chiami creatura di un giorno

strep Prima di tutto per favore dimmi cosa stai facendosoc Aerostatizzo e me ne sto qui a scrutare il sole

strep E tu gli degravei li squadri dallrsquoalto drsquoun corbello invece che coi piedi per terra casomaisoc Senza sospendere la mente e il pensiero in modo da mescolarli allrsquoaria che egrave della stessa

leggerezza non avrei mai potuto fare scoperte esatte sui fenomeni celesti Se me ne fossistato a terra a osservare da laggiugrave le cose di lassugrave non ci sarei mai arrivato Devi sapere che laterra attrae a seacute con forza lrsquoumore del pensiero proprio come succede col crescione

strep Come dici Il pensiero che attira lrsquoumido nel crescione Ma adesso scendi caro Socrate tiprego vieni a insegnarmi quello per cui sono venuto

soc Cioegravestrep Voglio imparare a parlare Egrave una cosa incontrollabile interessi creditori e mi spingono

mi tirano mi sequestrano la robasoc Come hai potuto fare tanti debiti senza rendertene conto

strep Mi ha distrutto una febbre da cavalli un male divorante Ma tu insegnami uno dei tuoi discorsiquello che non paga i debiti Fammi il prezzo che ti pare e io te lo do lo giuro sugli degravei

soc Ma che degravei vai giurando Tanto per cominciare qui da noi gli degravei sono moneta fuori corso[]

strep Che pazzia Che follia per colpa di Socrate ripudiare anche gli degravei (rivolgendosia unrsquoimmagine del dio presente in scena) Hermes caro Hermes non ti adirare con menon mi distruggere Perdonami con tutte quelle chiacchiere ero delirante Anzi dammiun consiglio se devo denunciarli o cosrsquoaltro Come dici Non devo impegnarmi in unprocesso Hai ragione devo bruciargli subito la casa a quei mascalzoni Santia Santiavieni qui Piglia scala e piccone arrampicati sul Pensatoio e comincia a scoperchiare iltetto fallo per il padrone buttagli giugrave la casa Qualcuno mi porti una torcia accesa Eadesso a loro saranno pure dei gran furbacchioni ma oggi qualcuno me la paga

soc Che ci fai tu sul tettostrep laquoAerostatizzo e me ne sto qui a scrutare il soleraquo

soc Povero me Sto per sofocare strep Chi vi ha insegnato a bestemmiare gli degravei e a curiosare il corso della luna Dagli addosso forza

picchia Per un sacco di ragioni ndash prima di tutto come sai per lrsquoempietagrave verso gli degraveiTrad A Grilli

confronti

1 Dopo aver riletto Apologia 18d ( p 19) verifca seil ritratto di Socrate ligrave proposto coincide con quellofatto da Aristofane Sottolinea in un elaborato di max10 righe similitudini e differenze

2 Rintraccia nellrsquoultima parte del brano aristofaneo glielementi che testimoniano come lrsquoidea di sbarazzarsi

ldquolegalmenterdquo di Socrate era presente ad Atene intempi di molto precedenti lrsquoeffettivo processo al flosofo

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T3 Il sapere di Socrate 20c-21d

Cherefonte un allievo di Socrate domanda allrsquooracolo diDelf se crsquoegrave qualcuno piugrave sapiente del maestro egrave una do-manda provocatoria ma imprevedibilmente lrsquooracolo ri-sponde di no Quando Cherefonte gli riferisce la risposta

ricevuta Socrate rimane turbato e comincia a interrogaregli uomini politici per dimostrare che lrsquooracolo egrave in errore( Progetto Letterature pp 81 ss)

[20c] ῾Υπολάβοι ἂν οὖν τις ὑμῶν ἴσως laquoἈλλ᾿ ὦ Σώκρατες τὸ σὸν τί ἐστι πρᾶγμαΠόθεν αἱ διαβολαί σοι αὗται γεγονασιν Οὐ γὰρ δήπου σοῦ γε οὐδὲν τῶν ἄλλωνπεριττότερον πραγματευομένου ἔπειτα τοσαύτη φήμη τε καὶ λόγος γέγονεν εἰμή τι ἔπραττες ἀλλοῖον ἢ οἱ πολλοί Λέγε οὖν ἡμῖν τί ἐστιν ἵνα μὴ ἡμεῖς περὶ σοῦαὐτοσχεδιάζωμενraquo [20d] Ταυτί μοι δοκεῖ δίκαια λέγειν ὁ λέγων κἀγὼ ὑμῖνπειράσομαι ἀποδεῖξαι τί ποτ᾿ ἐστὶν τοῦτο ὃ ἐμοὶ πεποίηκεν τό τε ὄνομα καὶ τὴν

διαβολήν Ἀκούετε δή Καὶ ἴσως μὲν δόξω τισὶν ὑμῶν παίζειν εὖ μέντοι ἴστεπᾶσαν ὑμῖν τὴν ἀλήθειαν ἐρῶ ᾽Εγὼ γάρ ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι δι᾿ οὐδὲν ἀλλ᾿ ἢδιὰ σοφίαν τινὰ τοῦτο τὸ ὄνομα ἔσχηκα Ποίαν δὴ σοφίαν ταύτηνἭπερ ἐστὶνἴσως ἀνθρωπίνη σοφία τῷ ὄντι γὰρ κινδυνεύω ταύτην εἶναι σοφός [20e]Οὗτοι

δὲ τάχ᾿ ἄν οὓς ἄρτι ἔλεγον μείζω τινὰ ἢ κατ᾿ ἄνθρωπον σοφίαν σοφοὶ εἶεν ἢοὐκ ἔχω τί λέγω οὐ γὰρ δὴ ἔγωγε αὐτὴν ἐπίσταμαι ἀλλ᾿ ὅστις φησὶ ψεύδεταί τεκαὶ ἐπὶ διαβολῇ τῇ ἐμῇ λέγει Καί μοι ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι μὴ θορυβήσητε μηδ᾿ἐὰν δόξω τι ὑμῖν μέγα λέγειν οὐ γὰρ ἐμὸν ἐρῶ τὸν λόγον ὃν ἂν λέγω ἀλλ᾿ εἰςἀξιόχρεων ὑμῖν τὸν λέγοντα ἀνοίσω Τῆς γὰρ ἐμῆς εἰ δή τίς ἐστιν σοφία καὶ οἵα

20c Ὑπολάβοι ἴσως ldquoForse qualcu-no di voi potrebbe intervenirerdquo Socrateha ricordato ancora una volta come sonocorse su di lui calunnie strane del tipo diquelle di cui si dice nella commedia diAristofane e ha afermato vigorosamen-te che esse non sono vere come non egrave ve-ro che egli si sia proposto di istruire altriQuando ha sentito un cittadino che siproponeva di afdare il proprio fglio aun maestro di sapere ha sempre pensatoquanto sarebbe stato bello per lui cono-scere quella dottrina ma purtroppo eglinon sa nulla di simile Qualcuno perogravepotrebbe a questo punto chiedergli co-me mai hanno potuto avere origine que-ste strane calunnie | τὸ σὸνhellipπρᾶγμαldquoche egrave che tu fairdquo | οὐ γὰρ δήπου hellipγέγονεν ldquocerto un simile giro di chiac-chiere (τοσαύτη φήμη τε καὶ λόγος) nonsi egrave certo prodotto (οὐhellip γέγονεν) men-tre tu non facevi nulla di strano (σοῦhellipοὐδὲνhellip περιττότερον πραγματευομέ-νου gen ass) rispetto agli altrirdquo περιτ-τός ldquosuperfuordquo passa facilmente allrsquoideadi ldquostranordquo ldquostraordinariordquo e il suo com-parativo (περιττότερον) egrave determinatodal secondo termine di paragone τῶνἄλλων il senso viene cosigrave completato dauna protasi di periodo ipotetico dellrsquoir-realtagrave εἰ μή τι πολλοί ldquose tu non fa-cessi nulla di diferente da quello che fa

la genterdquo οἱ πολλοί ldquoi piugraverdquo indica qui lamaggioranza della gente la gente comu-ne che non fa nulla di strano | ἵνα μὴ αὐτοσχεδιάζωμεν ldquopercheacute noi nonci mettiamo ad inventarerdquo ldquopercheacute nonsiamo costretti ad inventarerdquo20d Ταυτί λέγων ldquoChi dice questo(ταυτί) mi sembra che dica il giustordquoταυτί egrave marcato dallo iota ldquodeitticordquoche attira lrsquoattenzione | τό τε ὄνομα διαβολήν ldquosia il nome sia la calun-niardquo il nome egrave di essere σοφός la calun-nia si riferisce alle dottrine che gli veni-vano attribuite | Καὶ ἴσως παίζεινldquoE forse ad alcuni di voi sembreragrave che ioscherzirdquo questa asserzione vuole marca-re per contrasto la serietagrave di ciograve che So-crate sta per dire e che sottolineeragrave conεὖ μέντοι ἴστε | δόξω videbor il ver-bo δοκέω come il lt videor ha costru-zione personale | Ἐγὼ γάρ ἔσχηκαldquoIo infatti o cittadini di Atene non hoquesto nome se non per una sorta di sa-pienza (διὰ σοφίαν τινά)rdquo lrsquoafermazio-ne egrave ancora solenne se anche temperatada una sfumatura di indeterminazione(τινά) Socrate sta preparando un veroe proprio colpo di scena quando do-po aver negato in ogni modo di esser sa-piente e aver defnito calunniosa questavoce faragrave proclamare la propria sapien-za proprio dal dio di Delf ἔσχηκα perf

resultativo di ἔχω | Ἥπερ σοφία lanuova defnizione di sapienza egrave tuttaviachiaramente condizionata dallrsquoaggetti-vo ἀνθρωπίνη e prospettata problema-ticamente ancora da ἴσως come dallrsquoe-spressione tipica κινδυνεύω σοφόςldquoin questa crsquoegrave rischio (κινδυνεύω) cheio sia sapienterdquo20e Οὗτοι εἶεν ldquoCostoro forse deiquali dicevo poco fa potrebbero esseresapienti (ἄν σοφοὶ εἶεν) di una sapien-za superiore alla misura umana (μείζω ἄνθρωπον)rdquo questa defnizione chiara-mente ironica esclude da qualsiasi di-scorso la cosiddetta σοφία degli avver-sari di Socrate | ἢ οὐκ λέγω ldquoo nonso che direrdquo una defnizione alternativasarebbe certo piugrave chiaramente critica eSocrate preferisce dichiararsi incapace diesprimersi | οὐ γὰρ ἐπίσταμαι iniziail grande tema socratico del ldquonon sapererdquo| ἐπὶ διαβολῇ λέγει ldquoparla per calun-niarmirdquo ἐπὶ διαβολῇ τῇ ἐμῇ egrave compl difne | μηδ᾿ ἐὰν λέγειν ldquonemmeno sevi sembri che io dica qualcosa di moltogranderdquo τι μέγα cosigrave indeterminatopreannuncia una notizia straordinaria| λέγειν λόγον λέγω la seriepreannunciaἀξιώχρεων τὸν λέγοντα ldquoco-lui che parla degno della vostra conside-razionerdquo nominato alla fne del periodoldquoil dio di Delfrdquo

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μάρτυρα ὑμῖν παρέξομαι τὸν θεὸν τὸν ἐν ΔελφοῖςΧαιρεφῶντα γὰρ ἴστε πουΟὗτος[21a] ἐμός τε ἑταῖρος ἦν ἐκ νέου καὶ ὑμῶν τῷ πλήθει ἑταῖρός τε καὶ συνέφυγε τὴν

φυγὴν ταύτην καὶ μεθ᾿ ὑμῶν κατῆλθε Καὶ ἴστε δὴ οἷος ἦν Χαιρεφῶν ὡς σφοδρὸςἐφ᾿ ὅτι ὁρμήσειενΚαὶ δή ποτε καὶ εἰς Δελφοὺς ἐλθὼν ἐτόλμησε τοῦτο μαντεύσασθαιndash καί ὅπερ λέγω μὴ θορυβεῖτεὦ ἄνδρες ndash ἤρετο γὰρ δὴ εἴ τις ἐμοῦ εἴη σοφώτεροςἈνεῖλεν οὖν ἡ Πυθία μηδένα σοφώτερον εἶναι Καὶ τούτων πέρι ὁ ἀδελφὸς ὑμῖναὐτοῦ οὑτοσὶ μαρτυρήσει ἐπειδὴ ἐκεῖνος τετελεύτηκεν [21b] Σκέψασθε δὴ ὧν

ἕνεκα ταῦτα λέγω μέλλω γὰρ ὑμᾶς διδάξειν ὅθεν μοι ἡ διαβολὴ γέγονεν Ταῦτα γὰρἐγὼ ἀκούσας ἐνεθυμούμην οὑτωσί laquoΤί ποτε λέγει ὁ θεός καὶ τί ποτε αἰνίττεταιἘγὼ γὰρ δὴ οὔτε μέγα οὔτε σμικρὸν σύνοιδα ἐμαυτῷ σοφὸς ὤν τί οὖν ποτε λέγει

φάσκων ἐμὲ σοφώτατον εἶναι Οὐ γὰρ δήπου ψεύδεταί γε οὐ γὰρ θέμις αὐτῷraquoΚαὶ πολὺν μὲν χρόνον ἠπόρουν τί ποτε λέγει ἔπειτα μόγις πάνυ ἐπὶ ζήτησιν αὐτοῦ

τοιαύτην τινὰ ἐτραπόμην ῏Ηλθον ἐπί τινα τῶν δοκούντων σοφῶν εἶναι [21c] ὡς

ἐνταῦθα εἴπερ που ἐλέγξων τὸ μαντεῖον καὶ ἀποφανῶν τῷ χρησμῷ ὅτι laquoΟὑτοσὶἐμοῦ σοφώτερός ἐστι σὺ δ᾿ ἐμὲ ἔφησθαraquo Διασκοπῶν οὖν τοῦτον ndash ὀνόματι γὰροὐδὲν δέομαι λέγειν ἦν δέ τις τῶν πολιτικῶν πρὸς ὃν ἐγὼ σκοπῶν τοιοῦτόν τι ἔπαθονὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι καὶ διαλεγόμενος αὐτῷ ndash ἔδοξέ μοι οὗτος ὁ ἀνὴρ δοκεῖν μὲνεἶναι σοφὸς ἄλλοις τε πολλοῖς ἀνθρώποις καὶ μάλιστα ἑαυτῷ εἶναι δ᾿ οὔ κἄπειταἐπειρώμην αὐτῷ δεικνύναι ὅτι οἴοιτο μὲν εἶναι σοφός εἴη δ᾿ οὔ ᾽Εντεῦθεν οὖντούτῳ τε ἀπηχθόμην καὶ πολλοῖς τῶν παρόντων [21d] πρὸς ἐμαυτὸν δ᾿ οὖν ἀπιὼν

ἐλογιζόμην ὅτι τούτου μὲν τοῦ ἀνθρώπου ἐγὼ σοφώτερός εἰμι κινδυνεύει μὲν γὰρ

21a ἐκ νέου ldquofin da giovanerdquo segueuna breve caratterizzazione del personag-gio Cherefonte amico e discepolodi Socrate (presentato con lui nelle Nu-vole aristofanee) fu esiliato nel 404 aCcon i democratici (συνέφυγε ταύτην) erientrograve ad Atene insieme a Trasibulo (καὶ κατῆλθε) nel 399 aC era giagrave morto| τὴνφυγὴν ταύτην acc dellrsquooggetto in-terno connesso al verbo (συνέφυγε) perfgura etymologica | ὡς σφοδρὸς ὁρ-μήσειεν ldquocome era impetuoso a qualsiasicosa si accingesserdquo ὡς introduce una in-terr indiretta dipendente da ἴστε ripren-dendo οἷος ἦν per specifcarne il senso| ὅπερ λέγω ldquocome vi dicordquo lett ldquola co-sa che vi dicordquo egrave una forma colloquialeper invitare il suo pubblico a non rumo-reggiare ma mentre prima Socrate ave-va detto μὴ θορυβήσητε cong aor oradice μὴ θορυβεῖτε come se la gente aves-se giagrave cominciato a far rumore ed eglila pregasse di ldquonon continuare a far ru-morerdquo | ἀνεῖλεν ldquorisposerdquo da ἀναιρέωverbo tecnico del responso dellrsquooracolo| τούτων πέρι = περὶ τούτων lrsquoanastro-fe tipico costrutto del discorso poetico egravemarcata dalla ritrazione dellrsquoaccento (ba-ritonesi)21b ὧν ἕνεκα ldquoper quali ragionirdquo pernecessitagrave non per vanagloria Socrate haraccontato ai giudici il responso straor-dinario che lrsquooracolo ha dato su di lui a

Cherefonte | Ταῦτα οὑτωσί ldquoDo-po aver udito quel responso (ταῦτα) ioragionai in questo modordquo lrsquoimperfet-to ἐνεθυμούμην vuol seguire il flo dellerifessioni di Socrate esposte di seguito| τί ποτε αἰνίττεται ldquoche cosa vuole na-scondere sotto lrsquoenigmardquo tipico dellrsquoe-nigma egrave infatti un enunciato in apparen-za assurdo che vuole obbligare a rifette-re per trovare il signifcato riposto | οὔτεμέγα οὔτε σμικρόν ldquoneacute molto neacute pocordquoacc di relazione | σύνοιδα ὤν il ver-bo regge il part predic | Οὐ ψεύδεταίγε nel suo smarrimento Socrate ha unasola certezza che lrsquooracolo ldquocertamen-te non menterdquo percheacute non puograve | πολὺν ἠπόρουν insieme al complemento didurata lrsquoimperfetto descrittivo continuaa rappresentarci le rifessioni imbarazza-te di Socrate che alla fne contro voglia(μόγις) si decide a ricercare il senso delresponso | τῶν δοκούντων εἶναι ldquodiquelli che avevano fama di essere sapien-tirdquo il gen σοφῶν nome del predicato egraveattratto da τῶν δοκούντων21c ὡς ἐνταῦθα τὸ μαντεῖον ldquopen-sando che (ὡς) in questo (ἐνταῦθα) avreifinalmente (εἴπερ που) confutato lrsquoo-racolordquo εἴπερ που signifca lett ldquose maiin qualche puntordquo | Διασκοπῶν οὖντοῦτον ldquomentre dunque esaminavo co-stuirdquo la frase si interrompe come se qual-cuno avesse chiesto a Socrate il nome

dellrsquointerrogato ed egli approfttasse perdire che non intende nominarlo ma cheera un politico importante Qualcuno si egravechiesto se per caso non si trattasse di Ani-to che efettivamente in giovinezza ebbequalche contatto con Socrate ma Anitosarebbe un falso bersaglio Socrate nonintende tanto attaccare il suo accusatorequanto mettere in evidenza lrsquoignoran-za dei politici | ὀνόματι λέγειν ldquononoccorre chiamarlo per nomerdquo ὀνόματι egravedat strumentale | ἦν δέ τις ἔπαθονldquoma era uno dei nostri uomini politiciquello esaminando il quale feci una si-mile esperienzardquo cioegrave ldquoquello che allorainterrogavo e con cui rdquo | ἔδοξέ μοι ἑαυτῷ ldquomi sembrograve che questrsquouomo sem-brasse esser sapiente sia a molti altri uomi-ni sia soprattutto a se stessordquo il politico egravela prima vittima della sua presunzione disapere Socrate tenta quindi di dimostrar-gli (ἐπειρώμην αὐτῷ δεικνύναι) che cre-deva di esser sapiente ma non lo era (ὅτιοἴοιτο εἴη δ᾿ οὔ) | ᾽Εντεῦθεν παρό-ντων ldquoda quel momento io venni in odio(ἀπηχθόμην) a costui e a molti dei presen-tirdquo il risentimento del politico del qualeaveva dimostrato lrsquoignoranza fu dunquelrsquoinizio delle molte antipatie cui andograve in-contro Socrate21d πρὸς ἐμαυτὸν ἐλογιζόμηνldquomentre me ne andavo ragionavo tra mee merdquo | κινδυνεύει εἰδέναι ldquoegrave dun-

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[20c] Forse qualcuno di voi potrebbe prendere la parola per dirmi laquoMa allora So-crate di cosrsquoegrave che ti occupi Da dove sono venute quelle calunnie sul tuo contoPercheacute poi se tu non facevi niente di straordinario rispetto agli altri non nasceva-no tante voci e dicerie ndash se non facevi insomma nulla di diverso da quel che fannoi piugrave ndash Dicci cosrsquoegrave percheacute non vogliamo improvvisare un giudizio sul tuo contoraquo[20d] Chi dice cosigrave pare dire giusto e io cercherograve di mostrarvi da dove sian partite famae calunnia insiemeState a sentire A qualcuno di voi forse sembreragrave che io scherzi sappiate bene perograve che vidirograve tutta la veritagrave Percheacute io Ateniesi per nientrsquoaltro che per una forma di sapienza misono guadagnato questa fama Quale sapienza Certo una sapienza umana Difatti egrave inquesta che forse io sono sapiente [20e] E costoro di cui parlavo poco fa saranno certosapienti di una sapienza superiore a quella umana oppure non so che dire io almenonon la conosco e chi lo aferma mente e parla per denigrarmiE voi Ateniesi non protestate contro di me neppure se vi pare che io parli con presun-zione percheacute non saragrave mio il discorso che vi faccio bensigrave devo riferirne la paternitagrave achi guadagna la vostra fducia Della mia sapienza se pure ce nrsquoegrave una e di che natura siachiamo a testimone per voi il dio di DelfCherefonte lo conoscete certamente [21a] Fu mio compagno fn da giovane E fu com-pagno vostro di partito e con voi visse questrsquoesilio e con voi rientrograve E sapete anche cheuomo fosse Cherefonte quanto fosse impetuoso in ogni sua iniziativa Cosigrave un giornoandograve a Delf ed ebbe lrsquoaudacia di chiedere questo allrsquooracolo ndash e voi signori vi pregonon interrompete ndash gli chiese infatti se crsquoera qualcuno piugrave sapiente di me E la Pizia ri-spose che di piugrave sapiente di me non crsquoera nessuno Ma di questa circostanza vi saragrave testi-mone ndash egrave qui presente ndash il fratello di Cherefonte percheacute questi egrave morto[21b] Guardate ora la ragione di queste mie parole percheacute intendo dirvi lrsquoorigine dellacalunnia contro la mia persona Al sentire il responso rifettevo in questo modo laquoCosamai intende il dio a cosa allude Percheacute io per parte mia non sono convinto neacute tantoneacute poco della mia sapienza cosa intende mai quando dice che io sono tanto sapientePercheacute non mente il dio ndash non puograve mentire ndashraquoPer molto tempo non riuscii a cogliere il senso ma poi e certo con fatica mi mi-si a ricercarlo in questo modo Mi recai da uno di quelli che hanno fama di sapienti[21c] e pensavo che cosigrave avrei in qualche modo confutato lrsquooracolo e avrei risposto al va-ticinio laquoEgrave questi piugrave sapiente di me mentre tu egrave di me che hai parlatoraquo Mentre esami-navo attentamente questrsquouomo ndash non occorre che ve ne dica il nome percheacute era un poli-tico il personaggio con il quale tra indagini e discorsi feci questa esperienza Ateniesi ndash

ἡμῶν οὐδέτερος οὐδὲν καλὸν κἀγαθὸν εἰδέναι ἀλλ᾿ οὗτος μὲν οἴεταί τι εἰδέναι οὐκεἰδώς ἐγὼ δέ ὥσπερ οὖν οὐκ οἶδα οὐδὲ οἴομαι ἔοικα γοῦν τούτου γε σμικρῷ τινι

αὐτῷ τούτῳ σοφώτερος εἶναι ὅτι ἃ μὴ οἶδα οὐδὲ οἴομαι εἰδέναι ᾽Εντεῦθεν ἐπ᾿ ἄλλονᾖα τῶν ἐκείνου δοκούντων σοφωτέρων εἶναι καί μοι ταὐτὰ ταῦτα ἔδοξε καὶ ἐνταῦθακἀκείνῳ καὶ ἄλλοις πολλοῖς ἀπηχθόμην

que possibile (κινδυνεύει) che nessu-no di noi due sappia nulla di bello neacute dibuonordquo la progressione nelle verifcheegrave sempre marcata dallrsquoincertezza e dalrischio (κινδυνεύει) fncheacute si raggiun-ge sia pure in via di probabilitagrave lrsquounica

acquisizione nel senso di sapere di nonsapere | ἔοικα εἰδέναι ldquomi sembradunque di essere piugrave saggio di costui(τούτου σοφώτερος εἶναι) proprioper questo piccolo vantaggio (σμικρῷτινι αὐτῷ τούτῳ) per il fatto che ciograve che

non so non credo nemmeno di saperlordquo| ᾽Εντεῦθεν ᾖα ldquoQuindi mi rivolsia un altrordquo ᾖα egrave impf ind di εἶμι ldquoan-darerdquo E anche questa nuova intervista siconcluse con uno scacco dellrsquointerlocu-tore di Socrate

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mi sembrograve che questrsquouomo apparisse sapiente agli occhi tra gli altri soprattut-to di se stesso ma che in realtagrave non lo fosse E allora mi provai a dimostrargli

che riteneva di essere sapiente ma che non lo era Ne risultograve dunque che melo feci nemico e con lui mi inimicai molti dei presenti [21d] Ma fra me eme andandomene via ragionavo che io ero piugrave sapiente di questrsquouomopercheacute forse nessuno di noi due conosceva qualcosa di bello e di buonoma lui riteneva di sapere ndash e non sapeva ndash mentre io come non so cosigravenon penso neppure di sapere mi pareva perciograve di essere piugrave sapiente dilui proprio in questo piccolo particolare e cioegrave che le cose che non sonon penso neanche di saperle Poi mi recai da un altro che aveva famadi essere piugrave sapiente dellrsquoaltro e ne ricavai unrsquoimpressione identica ndash ecosigrave mi attirai lrsquoodio suo e di molti altri

Trad E Avezzugrave

analisi del testo

Tra stranezza e saggezza Socrate continua la sua di-fesa ipotizzando che gli venga chiesto quale suo stranocomportamento sia stato allrsquoorigine delle calunnie che lohanno travolto Lrsquoobiezione ndash secondo un uso comunenel greco ndash viene introdotta dopo la pausa da ἴσως ac-compagnato dallrsquoottativo potenziale di un verbo di ldquodirerdquoldquointerrompererdquo ldquomeravigliarsirdquo e da τις o equivalente delsoggetto (cf 20c) Nella obiezione e nella replica di Socra-te va sottolineata la ricorrenza di due terminiIl primo egrave περιττότερον (20c) composto con il prefssoπερί ha in seacute lrsquoidea del sopra dellrsquooltre la misura quindicome nel nostro passo dello straordinario dello stranoLa stranezza lrsquoἀτοπία di Socrate egrave peraltro un motivo

topico legato alla piugrave generale considerazione che la suavita non puograve essere paragonata a nessuna altra esistenzanon ha precedenti come ben si legge in Symp 221c Al-cibiade nellrsquoelogio del suo maestro sostiene che se conAchille puograve essere messo a confronto Brasida con Nesto-re Antenore con altri Pericle Socrate invece non egrave raf-frontabile con nessuno neacute fra gli antichi neacute fra i moderniIl secondo termine egrave σοφία (20d) Socrate dice di doverefama e calunnie a una forma di sapienza che possiede-rebbe Lrsquouso di τις (διὰ σοφίαν τινά) comunque attenuail valore del sostantivo σοφία poicheacute la sapienza comepossesso stabile non egrave prerogativa umana per lrsquouomoinfatti esiste solo lrsquoamore mai completamente appagatoper essa (da qui φιλοσοφία) La sapienza di Socrate nonegrave la sapienza positiva di chi tanto sa ma rappresenta da

un lato la consapevolezza dellrsquoinconsistenza delle opi-

nioni dallrsquoaltro lrsquoesigenza di andare sempre a fondo nellecose al di lagrave delle apparenzeAltrove per esempio in Simposio 177d Socrate sosterragraveinvece di sapere qualcosa nellrsquoambito delle cose drsquoamo-re (οὐδὲν φημὶ ἄλλο ἐπίστασθαι ἢ τὰ ἐρωτικά) Ci sareb-be quindi un dato positivo di conoscenza da cui partire eproprio lrsquoamore sarebbe la fonte che permette a Socra-te di apportare un benefcio agli altri Sottile dunque nelpasso del Simposio egrave lrsquoironia del flosofo egli non sa nullase non ciograve che riguarda lrsquoamore quindi in realtagrave conoscetutto dato che Eros egrave quella forza che porta alla piugrave altavetta del sapere

Moduli stilistici Nel brano egrave da evidenziare lrsquoobiezionedi un ipotetico interlocutore secondo un modulo tipicodellrsquooratoria giudiziaria allitterazione e figura etymolo-

gica presenti in Ταυτί μοι δοκεῖ δίκαια λέγειν ὁ λέγων(20d) ndash insieme allo iota ldquodeitticordquo di ταυτί proprio del lin-guaggio drammatico e oratorio ndash contribuiscono a sottoli-neare il credito che si attribuisce a tale obiezione in quan-to elemento signifcativo per il procedere del discorso didifesaSono da segnalare nel passo anche le espressioni del les-

sico colloquiale (τὸ σὸν τί ἐστι πρᾶγμα in 20c) e i fre-quenti richiami al destinatario per tenerne desta lrsquoat-tenzione (ἀκούετε in 20d ἴστε in 20d 20e e 21a μὴθορυβήσητε in 20e)

Statuetta raffgurante Socrate II secolo aC Londra British Museum

La statuetta raffgurante Socrate in chitone egrave un piccolo gioiello dellrsquoarte ellenisticaproveniente da Alessandria drsquoEgitto Il manufatto in marmo bianco egrave alto appena 27 cmma presenta le caratteristiche della grande statuaria Il volto egrave ripreso dal ritratto di Lisippodi cui egrave rimasta una copia di epoca romana conservata al Louvre ( p 115) La fattura egravepregevole raffnatissimi sono la resa dei lineamenti e dei riccioli della barba e il trattamentodel panneggio del mantello che copre le spalle e il ventre del flosofo e che ricade inmorbide pieghe sul suo corpo ritratto come quello di un atleta

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T4 Il congedo 40c-42a

LrsquoApologia platonica contiene ancora una sezione in cuiSocrate prende congedo dai suoi giudici da quelli cheavevano votato per la sua condanna a morte come daglialtri Rivolto a questi ultimi egli spiega che sicuramente

quanto gli egrave accaduto egrave destinato a essere per lui un benee cerca di fornirne la dimostrazione ( Progetto Lette-

rature pp 81 ss)

[40c] ᾿Εννοήσωμεν δὲ καὶ τῇδεὡς πολλὴ ἐλπίς ἐστιν ἀγαθὸν

αὐτὸ εἶναι Δυοῖν γὰρ θάτερόν ἐστιν τὸ τεθνάναι ἢ γὰρ

οἷον μηδὲν εἶναι μηδὲ αἴσθησιν μηδεμίαν μηδενὸς ἔχειν

τὸν τεθνεῶτα ἢ κατὰ τὰ λεγόμενα μεταβολή τις τυγχάνει οὖσα καὶ μετοίκησις τῇψυχῇ τοῦ τόπου τοῦ ἐνθένδε εἰς ἄλλον τόπον Καὶ εἴτε δὴ μηδεμία αἴσθησίς ἐστινἀλλ᾿ [40d] οἷον ὕπνος ἐπειδάν τις καθεύδων μηδ᾿ ὄναρ μηδὲν ὁρᾷ θαυμάσιονκέρδος ἂν εἴη ὁ θάνατος ndash ἐγὼ γὰρ ἂν οἶμαι εἴ τινα ἐκλεξάμενον δέοι ταύτην τὴννύκτα ἐν ᾗ οὕτω κατέδαρθεν ὥστε μηδὲ ὄναρ ἰδεῖν καὶ τὰς ἄλλας νύκτας τε καὶἡμέρας τὰς τοῦ βίου τοῦ ἑαυτοῦ ἀντιπαραθέντα ταύτῃ τῇ νυκτὶ δέοι σκεψάμενον

εἰπεῖν πόσας ἄμεινον καὶ ἥδιον ἡμέρας καὶ νύκτας ταύτης τῆς νυκτὸς βεβίωκεν ἐν

τῷ ἑαυτοῦ βίῳ οἶμαι ἂν μὴ ὅτι ἰδιώτην τινά ἀλλὰ τὸν μέγαν βασιλέα εὐαριθμήτουςἂν εὑρεῖν αὐτὸν ταύτας πρὸς τὰς ἄλλας ἡμέρας καὶ νύκτας ndash [40e] εἰ οὖν τοιοῦτον

ὁ θάνατός ἐστιν κέρδος ἔγωγε λέγω καὶ γὰρ οὐδὲν πλείων ὁ πᾶς χρόνος φαίνεταιοὕτω δὴ εἶναι ἢ μία νύξ Εἰ δ᾿ αὖ οἷον ἀποδημῆσαί ἐστιν ὁ θάνατος ἐνθένδε εἰς

ἄλλον τόπον καὶ ἀληθῆ ἐστιν τὰ λεγόμενα ὡς ἄρα ἐκεῖ εἰσι πάντες οἱ τεθνεῶτεςτί μεῖζον ἀγαθὸν τούτου εἴη ἄν ὦ ἄνδρες δικασταί Εἰ γάρ τις ἀφικόμενος εἰς

Ἅιδου [41a] ἀπαλλαγεὶς τουτωνὶ τῶν φασκόντων δικαστῶν εἶναι εὑρήσει τοὺς

40c Ἐννοήσωμεν εἶναι ldquoRifettiamoanche da questo punto di vista (καὶ τῇδε)che ho molti motivi per sperare che essasia un benerdquo ἐννοήσωμεν cong esorta-tivo τῇδε avverbio di modo il punto divista che Socrate sta per esporre | Δυοῖν τεθνεῶτα ldquoDi due cose una θάτερον)egrave il morire o egrave come se il morto (τὸντεθνεῶτα) non sia piugrave nulla e non abbiaalcuna percezione di nullardquoθάτερον= τὸἕτερον ldquouna delle due coserdquo alterum τὸντεθνεῶτα egrave meglio intenderlo come soggsia di μηδὲν εἶναι sia di ἔχειν μηδεμίανμηδενός poliptoto | ἢ κατὰ τόπον ldquoosecondo quanto si dice egrave (τυγχάνει οὖσα)una trasformazione e una trasmigrazio-ne per lrsquoanima da questo luogo quaggiugrave(τοῦ ἐνθένδε) in un altro luogordquo κατὰ τὰλεγόμενα cosigrave dicevano soprattutto or-fici e pitagorici Lrsquoalternativa che quiSocrate prospetta costituisce indubbia-mente una posizione diversa da quella chepoi saragrave esposta per bocca dello stessoSocrate nel Fedone dove lrsquoimmortalitagravedellrsquoanima egrave una certezza luminosa | Καὶεἴτε ldquoE serdquo introduce un periodo ipote-tico misto la cui apodosi egrave θαυμάσιονκέρδος ἂν εἴη ὁ θάνατος ed egrave ripresa in40e da εἰ οὖν κέρδος ἔγωγε λέγω40d ἐπειδάν ὁρᾷ ldquoquando uno dor-

mendo non fa nemmeno un sognordquo inprospettiva eventuale con ἄν di ἐπειδάνe il cong ὁρᾷ il greco dice ὁρᾶν ὕπνονldquovedere un sognordquo dove lrsquoitaliano usa unverbo assai piugrave generico ldquofare un sognordquo| θαυμάσιον ὁ θάνατος ldquola morte sa-rebbe un proftto meravigliosordquo apodosidella possibilitagrave dove κέρδος egrave terminedel linguaggio commerciale propr ldquogua-dagnordquo | εἴ τινα βίῳ ldquose bisognasseche uno dopo aver scelto (ἐκλεξάμενον)questa ταύτην) notte in cui (ἐν ᾗ) ha dor-mito cosigrave da non fare alcun sogno e con-frontando (ἀντιπαραθέντα) con questanotte le altre notti e giorni della sua vitadovesse dire rifettendo (σκεψάμενον)quanti giorni e quante notti ha vissutomeglio e piugrave piacevolmente di questanotte nella sua vitardquo ταύτην costituisceprolessi rispetto al relativo ἐν ᾗ che segue| οἶμαι νύκτας ldquoio credo che non soloun privato cittadino (ἰδιώτην τινα) mail Gran Re potrebbe trovare (ἂν εὑρεῖν)ben poche (εὐαριθμήτους) queste not-ti in relazione agli altri giorni e nottirdquoοἶμαι annunciato dapprima come inci-so ritorna con ben altro peso come pro-posizione principale a reggere lrsquoinfnitoἂν εὑρεῖν40e εἰ οὖν λέγω ldquose dunque la

morte egrave una cosa di questo genere(τοιοῦτον) io certo (ἔγωγε) lo chiamoun vantaggiordquo ritorna insistente il ter-mine fnanziario κέρδος ἔγωγε ldquoio perconto miordquo il γε limitativo sottolinea ilpunto di vista di chi sta parlando | οὐ-δὲν πλείων ldquoper nulla maggiorerdquo οὐδένegrave acc avverbiale di relazione | Εἰ δ᾿ αὖ εἴη ἄν ldquoSe poi la morte egrave come emi-grare (ἀποδημῆσαι) di qui in un altroluogo e sono veri i racconti che si fannoche sono lagrave tutti quelli che sono morti(οἱ τεθνεῶτες) quale bene maggiore diquesto potrebbe essercirdquo ritorna il temadellrsquoaldilagrave la protasi di primo tipo nonimplica realtagrave ma la prospettiva purnon dimostrata egrave presentata come at-traente e questo efetto Socrate intendeprodurre sui suoi ascoltatori | ἀφικό-μενος εἰς ῞Αιδου ldquogiungendo allrsquoAderdquoεἰς richiede normalmente lrsquoacc e per-ciograve giagrave gli antichi intendevano che fossesottinteso un acc come δόμον come nellt ventum erat ad Vestae sott templum41a ἀπαλλαγεὶς δικαστάς ldquoallon-tanandosi (ἀπαλλαγείς) da questi qui chepretendono (φασκόντων) essere giudi-ci troveragrave quelli che sono davvero giudi-cirdquo in questrsquoultima parte dellrsquoApologiainizia il tema che saragrave comune alla prima

dal testo alla parolap 33

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ὡς ἀληθῶς δικαστάς οἵπερ καὶ λέγονται ἐκεῖ δικάζειν Μίνως τε καὶ ῾Ραδάμανθυς

καὶ Αἰακὸς καὶ Τριπτόλεμος καὶ ἄλλοι ὅσοι τῶν ἡμιθέων δίκαιοι ἐγένοντο ἐν τῷ

ἑαυτῶν βίῳ ἆρα φαύλη ἂν εἴη ἡ ἀποδημία ῍Η αὖ ᾽Ορφεῖ συγγενέσθαι καὶ Μουσαίῳ

καὶ ῾Ησιόδῳ καὶ ῾Ομήρῳ ἐπὶ πόσῳ ἄν τις δέξαιτ᾿ ἂν ὑμῶν᾽Εγὼ μὲν γὰρ πολλάκις ἐθέλω τεθνάναι εἰ ταῦτ᾿ ἔστιν

ἀληθῆ ᾽Επεὶ [41b] ἔμοιγε καὶ αὐτῷ θαυμαστὴ ἂν εἴη ἡ

διατριβὴ αὐτόθι ὁπότε ἐντύχοιμι Παλαμήδει καὶ Αἴαντι τῷ

Τελαμῶνος καὶ εἴ τις ἄλλος τῶν παλαιῶν διὰ κρίσιν ἄδικον

τέθνηκεν ἀντιπαραβάλλοντι τὰ ἐμαυτοῦ πάθη πρὸς τὰ

ἐκείνων ndash ὡς ἐγὼ οἶμαι οὐκ ἂν ἀηδὲς εἴη ndash καὶ δὴ τὸ μέγιστον τοὺς ἐκεῖ ἐξετάζοντακαὶ ἐρευνῶντα ὥσπερ τοὺς ἐνταῦθα διάγειν τίς αὐτῶν σοφός ἐστιν καὶ τίς οἴεται μένἔστιν δ᾿ οὔ ᾽Επὶ πόσῳ δ᾿ ἄν τις ὦ ἄνδρες δικασταί δέξαιτο ἐξετάσαι τὸν ἐπὶ Τροίαν

ἀγαγόντα τὴν πολλὴν στρατιὰν [41c] ἢ ᾽Οδυσσέα ἢ Σίσυφον ἢ ἄλλους μυρίους ἄν

τις εἴποι καὶ ἄνδρας καὶ γυναῖκας οἷς ἐκεῖ διαλέγεσθαι καὶ συνεῖναι καὶ ἐξετάζειν

ἀμήχανον ἂν εἴη εὐδαιμονίαςΠάντως οὐ δήπου τούτου γε ἕνεκα οἱ ἐκεῖ ἀποκτείνουσι

τά τε γὰρ ἄλλα εὐδαιμονέστεροί εἰσιν οἱ ἐκεῖ τῶν ἐνθάδε καὶ ἤδη τὸν λοιπὸν χρόνον

ἀθάνατοί εἰσιν εἴπερ γε τὰ λεγόμενα ἀληθῆ

rifessione di Platone e degli altri socraticiquello del Giusto condannato esso egrave quimarcato dal poliptoto δικασταί δικασ-τῶν δικαστάς δικάζειν e dalla seriedei mitici giudici giusti dellrsquoaldilagrave in op-posizione a quelli ingiusti che hanno con-dannato a morte Socrate | οἵπερ καὶ EacuteΤριπτόλεμος ldquocoloro che si dice ammi-nistrino la giustizia Minosse Radaman-to Eaco e Trittolemordquo Radamantoe Minosse erano fgli di Zeus ed Europail primo fu re di Creta e stabiligrave le leggi chefurono imitate da molte cittagrave greche glisuccesse il fratello minore Minosse Ea-co fglio di Zeus e della ninfa Egina fu redellrsquoisola cui diede il nome di sua mogliee padre di Peleo e Telamone a questi che latradizione considerava i giudici dellrsquoAdePlatone aggiunge il re attico Trittolemoche aiutograve Demetra nella ricerca di Persefo-ne e ottenne da lei il dono del grano era as-sociato alle due dee nei misteri di Eleusi| ἄρα φαύλη ἀποδημία ldquosarebbe que-sto un mutamento di sede spregevolerdquoἄρα introduce una interr diretta retoricache suggerisce al destinatario una rispostanegativa φαύλη ldquoda pocordquo certo non sa-rebbe stata da poco la possibilitagrave di ottene-re una nuova vita presso i semidei che si di-stinsero in vita per la loro giustizia | ᾿Ορ-φεῖ Μουσαίῳ ldquostare insieme a Orfeoe a Museordquo gli esponenti mitici della let-teratura religiosa della tradizione orfcaaccostati qui ai fondatori della mitologiaclassica Omero ed Esiodo | ἐπὶ πόσῳ ὑμῶν ldquoper che prezzo non lo accetterebbeuno di voirdquo cioegrave ldquoquanto uno di voi sareb-be disposto a pagare per questordquo ogget-to di δέξαιτ(ο) egrave lrsquoinf συγγενέσθαι ldquostareinsieme ardquo | Ἐγὼμὲν ἀληθῆ ldquoIo infat-

ti sono disposto (ἐθέλω) a morire moltevolte se questi racconti sono verirdquo ἐθέλωesprime la disponibilitagrave ad adeguarsi allavolontagrave altrui o ad una situazione41b ἔμοιγε καὶ αὐτῷ ldquoper me in parti-colarerdquo | ὁπότε τέθνηκεν ldquoquando miimbattessi in Palamede o in Aiace fglio diTelamone o in quanti altri (εἴ τις ἄλλος)tra gli antichi sono morti per un giudizioingiustordquo εἴ τις ἄλλος questa locuzione sipresenta come una protasi di periodo ipo-tetico ma ha la funzione di una proposi-zione relativa ldquose qualcun altro morigrave rdquo =ldquotutti gli altri che morironordquo | Παλαμή-δει ldquoPalamederdquo Odisseo per nonandare a Troia fngeva di essere pazzo maPalamede scoprigrave il suo piano e lo costrin-se a partecipare alla spedizione Odisseosi vendicograve su di lui facendo nasconderenella tenda di Palamede dellrsquooro e una fal-sa lettera di Priamo cosigrave Palamede fu ac-cusato di tradimento e lapidato Questoargomento era svolto in varie tragedie diEschilo Sofocle ed Euripide | ΑἴαντιldquoAiacerdquo Aiace invece dopo la mor-te di Achille considerandosi il piugrave fortedei Greci dopo quello pretendeva che alui fossero attribuite le armi del mortoOdisseo riuscigrave con lrsquoastuzia a farle asse-gnare a seacute e Aiace per il dolore del tortosubigraveto impazzigrave e si uccise la vicenda erarappresentata in una trilogia perduta diEschilo e nellrsquoAiace di Sofocle che con-serviamo | ἀντιπαραβάλλοντι ldquocon-frontandordquo part congiunto con ἔμοιγε| καὶ δὴ ἔστιν δ᾿ οὔ ldquoe poi soprattut-to trascorrere il tempo (διάγειν) esami-nando ed interrogando (ἐξετάζοντα καὶἐρευνῶντα in acc percheacute concordano conil sogg sottinteso dellrsquoinfnitiva) quelli

di lagrave (τοὺς ἐκεῖ) come quelli di qua (τοὺςἐνταῦθα) chi di loro egrave sapiente e chi crededi esserlo ma non lo egraverdquo lrsquoinf διάγειν di-pende sintatticamente da ἐπὶ πόσῳ ἄν τιςδέξαιτ(ο)di 41a comeσυγγενέσθαι So-crate sarebbe felice di andare nellrsquoaldilagrave acontinuare la stessa opera che compiva inAtene di sollecitare ognuno a conoscerese stesso secondo il comando di Apollo| Ἐπὶ πόσῳ δ᾿ ἄν τις δέξαιτο ritornaemblematicamente la frase per far rifet-tere i destinatari | ἐξετάσαι στρατιάνldquodi interrogare colui che condusse a Troiail grande esercitordquo Agamennone che giagravenei poemi dagrave prova di presunzione e arro-ganza anzicheacute di σοφία41c ἢὈδυσσέα ἢΣίσυφον eroi dellrsquoa-stuzia e dellrsquoinganno queste che eranovirtugrave per lrsquoetica arcaica ripugnavano al-la moralitagrave di Socrate come a quella diPlatone | οἷς ἐκεῖ εὐδαιμονίας ldquoconi quali conversare lagrave e stare con loro e in-terrogarli sarebbe il colmo della felicitagraverdquoἀμήχανον εὐδαιμονίας ldquolrsquoimpossibilitagravedella felicitagraverdquo cioegrave una felicitagrave impossibilea esprimersi ἀμήχανος egrave ciograve per cui nonesistono μηχαναί ldquoartifcirdquo ed egrave quindiimpossibile | Πάντως ἀποκτείνουσιldquoIn ogni caso per questo motivo (τούτουἕνεκα) quelli di lagrave non mandano a mor-terdquo τούτου ἕνεκα per il fatto di discuteree di confutare quelli che credono di essersaggi senza esserlo quindi nel regno deimorti Socrate non avrebbe corso rischiodi esser condannato a morte Egli egrave giuntoa una tale serena luciditagrave che si permettedi ironizzare perfno sulla propria morte| τά τε γὰρ ἄλλα καί ldquosia nel resto sia ancherdquo | εἴπερ γε ἀληθῆ ldquose egrave verociograve che si raccontardquo ritorna lrsquoapparente

glossa

il verbo (ἐ)θέλω signifcaldquosono disposto ardquo secondovolontagrave di altri diversamenteda βούλομαι che signifcaldquovogliordquo di mia intenzione

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[40c] Consideriamo anche da questo lato il fatto che crsquoegrave molta speranza che il morire siaun bene In efetti una di queste due cose egrave il morire o egrave come un non essere nulla e chiegrave morto non ha piugrave alcuna sensazione di nulla oppure stando ad alcune cose che si tra-mandano egrave un mutamento e una migrazione dellrsquoanima da questo luogo che egrave quaggiugravead un altro luogo Ora se la morte egrave il non aver piugrave alcuna sensazione [40d] ma egravecome un sonno che si ha quando nel dormire non si vede piugrave nulla neppure in so-

Ἀλλὰ καὶ ὑμᾶς χρή ὦ ἄνδρες δικασταί εὐέλπιδας εἶναι πρὸς τὸν θάνατον καὶ ἕν τιτοῦτο διανοεῖσθαι ἀληθές [41d] ὅτι οὐκ ἔστιν ἀνδρὶ ἀγαθῷ κακὸν οὐδὲν οὔτε ζῶντι

οὔτε τελευτήσαντιοὐδὲ ἀμελεῖται ὑπὸ θεῶν τὰ τούτου πράγματα οὐδὲ τὰ ἐμὰ νῦνἀπὸτοῦ αὐτομάτου γέγονεν ἀλλά μοι δῆλόν ἐστι τοῦτο ὅτι ἤδη τεθνάναι καὶ ἀπηλλάχθαιπραγμάτωνβέλτιονἦνμοιΔιὰ τοῦτοκαὶ ἐμὲοὐδαμοῦἀπέτρεψεν τὸσημεῖονκαὶ ἔγωγετοῖς καταψηφισαμένοις μου καὶ τοῖς κατηγόροις οὐ πάνυ χαλεπαίνω Καίτοι οὐ ταύτῃτῇ διανοίᾳ κατεψηφίζοντό μου καὶ κατηγόρουν ἀλλ᾿ οἰόμενοι βλάπτειν [41e] τοῦτο

αὐτοῖς ἄξιον μέμφεσθαι Τοσόνδε μέντοι αὐτῶν δέομαι τοὺς ὑεῖς μου ἐπειδὰνἡβήσωσι τιμωρήσασθε ὦ ἄνδρες ταὐτὰ ταῦτα λυποῦντες ἅπερ ἐγὼ ὑμᾶς ἐλύπουνἐὰν ὑμῖν δοκῶσιν ἢ χρημάτων ἢ ἄλλου του πρότερον ἐπιμελεῖσθαι ἢ ἀρετῆς καὶ ἐὰνδοκῶσί τι εἶναι μηδὲν ὄντες ὀνειδίζετε αὐτοῖς ὥσπερ ἐγὼ ὑμῖν ὅτι οὐκ ἐπιμελοῦνταιὧν δεῖ καὶ οἴονταί τι εἶναι ὄντες οὐδενὸς ἄξιοιΚαὶ ἐὰν ταῦτα ποιῆτε δίκαια πεπονθὼςἐγὼ ἔσομαι ὑφ᾿ ὑμῶν αὐτός [42a] τε καὶ οἱ ὑεῖς Ἀλλὰ γὰρ ἤδη ὥρα ἀπιέναι ἐμοὶ μὲνἀποθανουμένῳ ὑμῖν δὲ βιωσομένοις ὁπότεροι δὲ ἡμῶν ἔρχονται ἐπὶ ἄμεινον πρᾶγμαἄδηλον παντὶ πλὴν ἢ τῷ θεῷ

riserva (εἴπερ γε) che riaferma in mododistaccato la certezza morale di Socrate| Ἀλλὰ καὶ θάνατον ldquoMa anche voicittadini giudici dovete essere fduciosi(εὐέλπιδας) riguardo alla morterdquo ha ini-zio cosigrave lrsquoultimo capitolo in tono di pe-rorazione quanto alla procedura giudi-ziaria non dovrebbe esserci luogo per unaperorazione giaccheacute la sentenza di morteegrave irrevocabile ma Socrate perora la cau-sa delle sue idee e vuole che quale che siala sorte delle anime dopo la morte i giu-dici che hanno avuto fducia in lui abbia-no chiara coscienza che lrsquouomo non deveesitare a seguire la voce del dio che parlanella sua coscienza41d ὅτι τελευτήσαντι ldquoche per lrsquouo-mo virtuoso non crsquoegrave alcun male neacute da vi-vo neacute da mortordquo la dichiarativa ha fun-zione epesegetica rispetto a ἕν τι τοῦτοmentre ζῶντι e τελευτήσαντι sono predi-cativi di ἀνδρὶ ἀγαθῷ | οὐδὲ τὰ ἐμὰ γέγονεν ldquoneacute le mie vicende (τὰ ἐμά) sonoavvenute a caso (ἀπὸ τοῦ αὐτομάτου)rdquo| τεθνάναι καὶ ἀπηλλάχθαι πραγμάτωνldquoesser morto ed essermi liberato dai fasti-dirdquo lrsquoidea egrave rappresentata da due infnitiperfetti (da θνῄσκω e ἀπαλλάσσω) nellaprospettiva di esser compiuta solo allorasi realizzeragrave ciograve che egrave meglio per Socrate

| ἐμὲ τὸ σημεῖον ldquoil segno non mi di-stolse per nullardquo il segno misterioso (τὸσημεῖον) che talvolta lo distoglieva dalcompiere unrsquoazione era quello che Socra-te chiamava il suo degravemone Socrate inter-preta ora la mancanza di quel segno comela conferma che per lui egrave stato meglio es-ser condannato dal tribunale | ἔγωγε χαλεπαίνω ldquoe io per conto mio (ἔγωγε)non me la prendo (χαλεπαίνω) con colo-ro che hanno votato per la mia condan-na (τοῖς καταψηφισαμένοις μου) neacute congli accusatorirdquo i verbi giudiziari compo-sti con κατα- si costruiscono con il genretto daκατα- (= ldquocontrordquo) della personaaccusata o condannata | Καίτοι ldquoEppu-rerdquo Socrate si ferma un attimo a rifettereche se anche gli accusatori e i giudici a luiostili non gli hanno fatto alcun male nonera questa la loro intenzione | οὐ ταύτῃτῇ διανοίᾳ ldquonon con questa intenzionerdquo41e τοῦτο μέμφεσθαι ldquodi questo egravegiustorimproverarlirdquo |Τοσόνδε δέομαιlett ldquoDi tanto io li pregordquo δέομαι conil gen della persona vale ldquopregarerdquo(oltre che talvolta ldquoaver bisogno dirdquo)mentre τοσόνδε anticipa lrsquoimperativo chesegue τιμωρήσασθε | ταὐτά ἐλύπουνldquoinfiggendo loro gli stessi fastidi che ioinfiggevo a voirdquo λυπέω ldquoafiggere unordquo

qui ripetuto in poliptoto egrave costruito conlrsquoacc della persona e lrsquoacc di relazionedella cosa con cui uno viene afitto nellatraduzione la carica semantica di λυπέωviene trasferita allrsquooggetto che in grecoegrave reso genericamente con il neutro | ἐὰνὑμῖν ἀρετῆς ldquonel caso che vi sembri(ἐὰν δοκῶσιν) che si diano pensiero o(ἤ) del denaro o (ἤ) di qualche altra cosaprima che (ἤ) della virtugraverdquo ἐὰν δοκῶσινegraveunaprotasidiperiodoipoteticodellrsquoeven-tualitagrave lacuiprotasiegravelrsquoimpτιμωρήσασθεi primi due ἤ sono disgiuntivi (lt aut)mentre il terzo introduce il secondotermine di paragone (lt quam) ἄλλουτου του egrave pron indefinito | οἴονταίτι ἄξιοι ldquoe credono di esser qualcosamentre non meritano nullardquo οὐδενός egravegen di stima | δίκαια ἔσομαι ldquoavrogravericevuto ciograve che egrave giustordquo πεπονθὼςἔσομαι egrave futuro perfetto dal tema diπάσχω42a ἐμοὶ βιωσομένοις ldquoperme a mori-re per voi a vivererdquo i due part futuri hannovalore fnale | ὁπότεροι ἡμῶν ldquochi trameevoirdquoὁπότεροιesprimeduegruppicon-trappostiancheseilprimo di essi egrave costitui-to da una sola personaὁπότεροι ἔρχονταιprop interr indiretta egrave soggettiva rispettoalla sovraordinataἄδηλον sott ἐστί

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gno allora la morte sarebbe un guadagno meraviglioso Infatti io ritengo che seuno dopo aver scelto questa notte in cui avesse dormito cosigrave bene da non vederenemmeno un sogno e dopo aver messo a confronto con questa le altre notti e glialtri giorni della sua vita dovesse fare un esame e dirci quanti giorni e quante not-ti abbia vissuto in modo piugrave felice e piugrave piacevole di quella notte durante tutta lasua vita ebbene io credo che costui anche se fosse non solo un qualche privatocittadino ma il Gran Re troverebbe lui pure che questi giorni e queste notti so-no pochi da contare rispetto agli altri giorni e alle altre notti [40e] Se dunque lamorte egrave qualcosa di tal genere io dico che egrave un guadagno Infatti tutto quanto iltempo della morte non sembra essere altro che unrsquounica notte Invece se la mor-te egrave come un partire di qui per andare in un altro luogo e sono vere le cose che siraccontano ossia che in quel luogo ci sono tutti i morti quale bene o giudici cipotrebbe essere piugrave grande di questoInfatti se uno giunto allrsquoAde [41a] liberatosi di quelli che qui da noi si diconogiudici ne troveragrave di veri quelli che si dice che lagrave pronunciano sentenza MinosseRadamante Eaco Trittolemo e quanti altri dei semidei sono stati giusti nella lorovita ebbene in tal caso questo passare nellrsquoaldilagrave sarebbe forse una cosa da pocoE poi quanto non sarebbe disposto a pagare ciascuno di voi per stare insieme conOrfeo e con Museo con Omero e con Esiodo Per quello che mi riguarda sonodisposto a morire molte volte se questo egrave vero [41b] Infatti per me sarebbe straor-dinario trascorrere il mio tempo allorcheacute mi incontrassi con Palamede con Aia-ce figlio di Telamonio e con qualche altro degli antichi che sonomorti a causa di un ingiusto giudizio mettendo a confronto imiei casi con i loro E io credo che questo non sarebbe dav-vero spiacevoleMa la cosa per me piugrave bella sarebbe sottoporre ad esa-me quelli che stanno di lagrave interrogandoli come facevocon questi che stanno qui per vedere chi egrave sapiente echi ritiene di essere tale ma non lo egrave Quanto sarebbedisposto a pagare uno di voi o giudici per esaminarechi ha portato a Troia [41c] il grande esercito oppu-re Odisseo o Sisifo e altre innumerevoli persone chesi possono menzionare sia uomini che donne E ildiscutere e lo stare lagrave insieme con loro e interrogarlinon sarebbe davvero il colmo della felicitagrave E certa-mente per questo quelli di lagrave non condannano nes-suno a morte Infatti quelli di lagrave oltre ad essere piugravefelici di quelli di qua sono altresigrave per tutto il tempoimmortali se sono vere le cose che si diconoEbbene anche voi o giudici bisogna che abbiate buo-ne speranze davanti alla morte e dovete pensare che unacosa egrave vera in modo particolare [41d] che ad un uomobuono non puograve capitare nessun male neacute in vita neacute in mor-te Le cose che lo riguardano non vengono trascurate dagli

Pittore di Achille (attribuita) Leacutekythoscon giovane presso una tomba ca 440 aCNew York Metropolitan Museum of Art

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degravei E anche le cose che ora mi riguardano non sono successe per caso ma per me egraveevidente questo che ormai morire e liberarmi degli affanni era meglio per me Perquesto motivo il segno divino non mi ha mai deviato dalla via seguitaPerciograve io non ho un grande rancore contro coloro che hanno votato per la miacondanna neacute contro i miei accusatori anche se mi hanno condannato e mi han-no accusato non certo con tale proposito bensigrave nella convinzione di farmi delmale [41e] E in ciograve meritano biasimoPerograve io vi prego proprio di questo Quando i miei fgli saranno diventati adulti pu-niteli o cittadini procurando a loro quegli stessi dolori che io ho procurato a voise vi sembreranno prendersi cura delle ricchezze o di qualche altra cosa prima chedella virtugrave E se si daranno arie di valere qualche cosa mentre non valgono nullarimproverateli cosigrave come io ho rimproverato voi percheacute non si danno cura di ciograve dicui dovrebbero darsi cura e percheacute credono di valere qualche cosa mentre in realtagravenon valgono niente [42a] Se farete questo avrograve ricevuto da voi quello che egrave giustoio e i miei fgliMa egrave ormai venuta lrsquoora di andare io a morire e voi invece a vivereMa chi di noi vada verso ciograve che egrave meglio egrave oscuro a tutti tranne che al dio

Trad G Reale

guida allOtildeanalisi

LINGUA E LESSICO

1 Nel testo ricorrono alcuni termini legati alla radice

θαν(ε)- Dopo aver letto la Scheda di lessico

( p 33) elencali ed evidenziane le differenze dalpunto di vista del signifcato

termine legato alla radice θαν(ε)- significato

TEMI E CONFRONTI

2 In 40d-e alle due opzioni concernenti la morte

vengono associate due immagini Quali

3 Trova nel testo greco le espressioni chesottolineano la differenza fra il credere di essere e

lrsquoessere Trascrivile poi nello schema seguente

credere di essere essere

4 Ripercorri nella struttura e nello sviluppo del

ragionamento i paragraf 40c-41c Completaquindi la seguente tabella

riguardo al

τεθνάναιvengono poste

due alternative

ἢ μηδὲν εἶναι μηδὲ αἴσθησινμηδεμίαν μηδενὸς ἔχειν τὸντεθνεῶταἢhelliphelliphelliphelliphelliphellip

prima possibilitagrave εἴτε δὴ μηδεμία αἴσθησίς ἐστινἀλλ᾿ οἷον ὕπνος ἐπειδάν τιςκαθεύδων μηδ᾿ ὄναρ μηδὲνὁρᾷ θαυμάσιον κέρδος ἂν εἴηὁ θάνατος

seconda possibilitagrave

le categorie

di personaggi

dellrsquooltretombaa) i veri giudicib) helliphelliphelliphelliphellipc) helliphelliphelliphelliphellipd) helliphelliphelliphelliphellip

Μίνως τε καὶ ῾Ραδάμανθυς καὶΑἰακὸς καὶ Τριπτόλεμος

5 Lrsquoultimo pensiero di Socrate egrave per i figliesprimendo una sua preoccupazione nei loroconfronti egli ritorna cosigrave su un motivo ricorrentedel suo pensiero Sai dire quale

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dal testo alla parola Il lessico del divino

θεός ἰσοδαίμων

δαίμων θεοείκελος

δῖος θεοειδής

θεῖος ἀντίθεος

δαιμόνιος εὐδαίμων

ἰσόθεος δυσδαίμων

Il lessico del divino in greco ruota intorno a due termi-ni θεός e δαίμων oltre che alla radice δι- che ha datoluogo al nome del primo degli degravei Ζεύς gen Διός eallrsquoaggettivo δῖος variamente impiegato e intesoPropriamente θεός (maschile e femminile anche seesiste una forma femminile θεά) esprime una persona-litagrave superiore alla misura terrena potente ma non on-nipotente comunque sempre personale e nettamentecaratterizzata nei suoi tratti e nelle sue funzioni di nor-ma anche nella rappresentazione degli attributi che laaccompagnano invece δαίμων ldquoegrave una oscura poten-za sotterranea spesso impersonale concepita comela semplice sorte quando viene chiamata in questomodo una distinta personalitagrave divina si vuole metterein rilievo lrsquoelemento incomprensibile che si sottrae al-la nostra umana conoscenza implicito nel complessodel suo essererdquo (Schmidt) in qualche modo il δαίμωνegrave quello che i moderni chiamano il ldquonuminosordquo il sen-so cioegrave di una presenza reale ma assolutamente in-defnita che ci trascende senza mai permettere di co-glierla in modo determinato Cosigrave nello Ione di Euri-pide (vv 1374 s) il protagonista rifette sulla propriasorte di illegittimo partorito ed esposto e accolto inseguito benignamente da Apollo nel suo tempio del-fco τὰ τοῦ θεοῦ χρηστά τοῦ δὲ δαίμονος βαρέαldquoil trattamento da parte del dio egrave stato generoso mala mia sorte egrave stata durardquo θεός egrave Apollo che lo ha ac-colto mentre il δαίμων egrave la sua triste sorte di illegitti-mo NellrsquoEdipo re di Sofocle il Coro rifette sulla terri-bile sorte dellrsquouomo che improvvisamente egrave passatodalla potenza sovrana alla miseria piugrave atroce ldquoavendodavanti agli occhi il tuo esempio la tua sorte infeliceEdipo non posso chiamare felice nessuno dei morta-lirdquo τὸν σόν τοι παράδειγμ᾽ ἔχων τὸν σὸν δαίμονα ὦτλᾶμον Οἰδιπόδα βροτῶν οὐδὲν μακαρίζω (vv 1192ss) In Odissea IX 142 s θεός egrave accompagnato dalpronome indefnito per indicare una personalitagrave divinache resta ignota piugrave che indefnita ἔνθα κατεπλέομενκαί τις θεὸς ἡγεμόνευε νύκτα δι᾽ ὀρφναίην ldquoalloranoi procedevamo nella nostra navigazione e un dio ciguidava attraverso la notte oscurardquo Nel contrasto traApollo e le Erinni che caratterizza le Eumenidi eschi-lee le antiche dee della vendetta sono δαίμονες men-tre il giovane dio egrave θεός esse lamentano ἰὼ παῖ Διόςἐπίκλοπος πέλει νέος δὲ γραίας δαίμονας καθιππάσω τὸν μητραλοίαν δ᾿ ἐξέκλεψας ὢν θεός ldquoo fglio diZeus tu sei un ladro tu che sei giovane hai fatto vio-lenza a noi antiche divinitagrave hai sottratto a noi il ma-

tricida tu che sei un diordquo Quando Afrodite costringe aforza Elena a piegarsi al desiderio amoroso di Parideche si egrave sottratto al duello con Menelao Elena tacesgomenta davanti allrsquoimposizione della dea ἦρχε δὲδαίμων Afrodite egrave cosigrave detta percheacute si egrave manifestatanella sua forza oscura e terribile cui la donna mortaleegrave soggiogataLa rifessione piugrave tarda trasformograve profondamente que-sta opposizione che risale a un concetto arcaico ecomplesso del divino nellrsquoApologia platonica Socra-te risponde allrsquoaccusa di non onorare gli degravei ma nuo-vi ed oscuri δαίμονες obiettando che questi sono fglidegli degravei e non si puograve pensare che uno creda ai fgli enon ai padri (per alcuni esempi di θεός nellrsquoApologiacf i paragraf 18 19 21 23 41 42) Nel neoplatoni-smo δαίμονες sono esseri intermedi nella complessaserie degli enti divini mentre nel Nuovo Testamento

sono i ldquodiavolirdquoLa radice δι- in origine indicava il dio del cielo lumi-noso e per questo egrave entrata nel nome di Ζεύς Διόςcome in quello di Iouis e in un aggettivo che in origi-ne signifcava appunto ldquoluminosordquo pare proprio cheπολύτλας δῖος Ὀδυσσεύς dovesse esprimere inizial-mente ldquoil molto audace chiaro Odisseordquo anche se poiquesta formula divenne alternativa di θεῖος ὈδυσσεύςIl valore originale tuttavia si rivela in espressioni del ti-po αἰθέρα δῖον ldquolrsquoetere luminosordquo o Ἠὼ δῖαν ldquolrsquoau-rora luminosardquo Invece in Eschilo Prometeo incatena-

to 1032 s ψευδηγορεῖν γὰρ οὐκ ἐπίσταται στόματὸ Δῖον lrsquoaggettivo viene chiaramente connesso conZeus e la frase signifca ldquola bocca di Zeus non puogravementirerdquoAltri aggettivi del gruppo sono θεῖος e δαιμόνιος cheimplicano un riferimento alla sfera della divinitagrave nonmeglio distinta o talvolta un segno di eccellenza InOdissea IX 203 ss Odisseo ricorda il vino rosso dol-cissimo che gli era stato donato da Marone a Ismaroin segno di gratitudine per aver risparmiato lui la suasposa e i suoi fgli ldquododici anfore piene di vino purodolcissimo divina bevandardquo questo θεῖον ποτόν saragraveun vino straordinario ldquodivinordquo con lrsquoidea di eccellenzache anche noi diamo a questo aggettivoUn rapporto piugrave preciso doveva essere in origine inδιογενής e in διοτρεφής che in Omero indicano i so-vrani ldquodiscendenti da Zeusrdquo o ldquoallevati da Zeusrdquo si alle-vano i propri fgli e quindi i due aggettivi sono sinonimiprima di divenire formulari Altri aggettivi denotanti ec-cellenza sono ἰσόθεος e il simmetrico ἰσοδαίμων an-cora θεοείκελος ldquosimile a un diordquo θεοειδής ldquoche halrsquoaspetto di un diordquo e ἀντίθεος ldquoche puograve star innanzi aun diordquo come nellrsquoesposizione della propria stirpe chefa Enea rivolto ad Achille ldquoda Troo nacquero tre nobilifglirdquo Ἶλος τ᾿ Ἀσσάρακός τε καὶ ἀντίθεος Γανυμήδης(Iliade XX 232)Ancora da δαίμων in relazione allrsquoidea di ldquosorterdquo ldquode-stinordquo derivano gli aggettivi εὐδαίμων ldquofortunatordquo (ldquocuiegrave toccato un buon degravemonerdquo) e lrsquoopposto δυσδαίμωνldquosfortunatordquo

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Il tempio

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testi a confrontoSocrate visto da Aristofane

Egrave in particolare alle Nuvole di Aristofane che Socra-te allude quando nellrsquoApologia ricostruisce lrsquoorigi-ne lontana delle calunnie che ormai da tempo circola-vano sul suo conto Dalla commedia aristofanea pro-

poniamo il primo incontro fra Strepsiade e Socrate(vv 219-248) e la parte fnale (1476-1509) in cui Strepsia-de appicca il fuoco al ldquopensatoiordquo

strepsiade E quello chi egrave quello che sta appeso per ariadiscepolo Egrave lui

strep Lui chidisc Socrate

strep Me lo potresti chiamare tu a voce alta per favoredisc Chiamatelo da solo io non ho tempo (Il discepolo rientra nel pensatoio)

strep Socrate Socrate amico miosocrate Percheacute mi chiami creatura di un giorno

strep Prima di tutto per favore dimmi cosa stai facendosoc Aerostatizzo e me ne sto qui a scrutare il sole

strep E tu gli degravei li squadri dallrsquoalto drsquoun corbello invece che coi piedi per terra casomaisoc Senza sospendere la mente e il pensiero in modo da mescolarli allrsquoaria che egrave della stessa

leggerezza non avrei mai potuto fare scoperte esatte sui fenomeni celesti Se me ne fossistato a terra a osservare da laggiugrave le cose di lassugrave non ci sarei mai arrivato Devi sapere che laterra attrae a seacute con forza lrsquoumore del pensiero proprio come succede col crescione

strep Come dici Il pensiero che attira lrsquoumido nel crescione Ma adesso scendi caro Socrate tiprego vieni a insegnarmi quello per cui sono venuto

soc Cioegravestrep Voglio imparare a parlare Egrave una cosa incontrollabile interessi creditori e mi spingono

mi tirano mi sequestrano la robasoc Come hai potuto fare tanti debiti senza rendertene conto

strep Mi ha distrutto una febbre da cavalli un male divorante Ma tu insegnami uno dei tuoi discorsiquello che non paga i debiti Fammi il prezzo che ti pare e io te lo do lo giuro sugli degravei

soc Ma che degravei vai giurando Tanto per cominciare qui da noi gli degravei sono moneta fuori corso[]

strep Che pazzia Che follia per colpa di Socrate ripudiare anche gli degravei (rivolgendosia unrsquoimmagine del dio presente in scena) Hermes caro Hermes non ti adirare con menon mi distruggere Perdonami con tutte quelle chiacchiere ero delirante Anzi dammiun consiglio se devo denunciarli o cosrsquoaltro Come dici Non devo impegnarmi in unprocesso Hai ragione devo bruciargli subito la casa a quei mascalzoni Santia Santiavieni qui Piglia scala e piccone arrampicati sul Pensatoio e comincia a scoperchiare iltetto fallo per il padrone buttagli giugrave la casa Qualcuno mi porti una torcia accesa Eadesso a loro saranno pure dei gran furbacchioni ma oggi qualcuno me la paga

soc Che ci fai tu sul tettostrep laquoAerostatizzo e me ne sto qui a scrutare il soleraquo

soc Povero me Sto per sofocare strep Chi vi ha insegnato a bestemmiare gli degravei e a curiosare il corso della luna Dagli addosso forza

picchia Per un sacco di ragioni ndash prima di tutto come sai per lrsquoempietagrave verso gli degraveiTrad A Grilli

confronti

1 Dopo aver riletto Apologia 18d ( p 19) verifca seil ritratto di Socrate ligrave proposto coincide con quellofatto da Aristofane Sottolinea in un elaborato di max10 righe similitudini e differenze

2 Rintraccia nellrsquoultima parte del brano aristofaneo glielementi che testimoniano come lrsquoidea di sbarazzarsi

ldquolegalmenterdquo di Socrate era presente ad Atene intempi di molto precedenti lrsquoeffettivo processo al flosofo

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T3 Il sapere di Socrate 20c-21d

Cherefonte un allievo di Socrate domanda allrsquooracolo diDelf se crsquoegrave qualcuno piugrave sapiente del maestro egrave una do-manda provocatoria ma imprevedibilmente lrsquooracolo ri-sponde di no Quando Cherefonte gli riferisce la risposta

ricevuta Socrate rimane turbato e comincia a interrogaregli uomini politici per dimostrare che lrsquooracolo egrave in errore( Progetto Letterature pp 81 ss)

[20c] ῾Υπολάβοι ἂν οὖν τις ὑμῶν ἴσως laquoἈλλ᾿ ὦ Σώκρατες τὸ σὸν τί ἐστι πρᾶγμαΠόθεν αἱ διαβολαί σοι αὗται γεγονασιν Οὐ γὰρ δήπου σοῦ γε οὐδὲν τῶν ἄλλωνπεριττότερον πραγματευομένου ἔπειτα τοσαύτη φήμη τε καὶ λόγος γέγονεν εἰμή τι ἔπραττες ἀλλοῖον ἢ οἱ πολλοί Λέγε οὖν ἡμῖν τί ἐστιν ἵνα μὴ ἡμεῖς περὶ σοῦαὐτοσχεδιάζωμενraquo [20d] Ταυτί μοι δοκεῖ δίκαια λέγειν ὁ λέγων κἀγὼ ὑμῖνπειράσομαι ἀποδεῖξαι τί ποτ᾿ ἐστὶν τοῦτο ὃ ἐμοὶ πεποίηκεν τό τε ὄνομα καὶ τὴν

διαβολήν Ἀκούετε δή Καὶ ἴσως μὲν δόξω τισὶν ὑμῶν παίζειν εὖ μέντοι ἴστεπᾶσαν ὑμῖν τὴν ἀλήθειαν ἐρῶ ᾽Εγὼ γάρ ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι δι᾿ οὐδὲν ἀλλ᾿ ἢδιὰ σοφίαν τινὰ τοῦτο τὸ ὄνομα ἔσχηκα Ποίαν δὴ σοφίαν ταύτηνἭπερ ἐστὶνἴσως ἀνθρωπίνη σοφία τῷ ὄντι γὰρ κινδυνεύω ταύτην εἶναι σοφός [20e]Οὗτοι

δὲ τάχ᾿ ἄν οὓς ἄρτι ἔλεγον μείζω τινὰ ἢ κατ᾿ ἄνθρωπον σοφίαν σοφοὶ εἶεν ἢοὐκ ἔχω τί λέγω οὐ γὰρ δὴ ἔγωγε αὐτὴν ἐπίσταμαι ἀλλ᾿ ὅστις φησὶ ψεύδεταί τεκαὶ ἐπὶ διαβολῇ τῇ ἐμῇ λέγει Καί μοι ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι μὴ θορυβήσητε μηδ᾿ἐὰν δόξω τι ὑμῖν μέγα λέγειν οὐ γὰρ ἐμὸν ἐρῶ τὸν λόγον ὃν ἂν λέγω ἀλλ᾿ εἰςἀξιόχρεων ὑμῖν τὸν λέγοντα ἀνοίσω Τῆς γὰρ ἐμῆς εἰ δή τίς ἐστιν σοφία καὶ οἵα

20c Ὑπολάβοι ἴσως ldquoForse qualcu-no di voi potrebbe intervenirerdquo Socrateha ricordato ancora una volta come sonocorse su di lui calunnie strane del tipo diquelle di cui si dice nella commedia diAristofane e ha afermato vigorosamen-te che esse non sono vere come non egrave ve-ro che egli si sia proposto di istruire altriQuando ha sentito un cittadino che siproponeva di afdare il proprio fglio aun maestro di sapere ha sempre pensatoquanto sarebbe stato bello per lui cono-scere quella dottrina ma purtroppo eglinon sa nulla di simile Qualcuno perogravepotrebbe a questo punto chiedergli co-me mai hanno potuto avere origine que-ste strane calunnie | τὸ σὸνhellipπρᾶγμαldquoche egrave che tu fairdquo | οὐ γὰρ δήπου hellipγέγονεν ldquocerto un simile giro di chiac-chiere (τοσαύτη φήμη τε καὶ λόγος) nonsi egrave certo prodotto (οὐhellip γέγονεν) men-tre tu non facevi nulla di strano (σοῦhellipοὐδὲνhellip περιττότερον πραγματευομέ-νου gen ass) rispetto agli altrirdquo περιτ-τός ldquosuperfuordquo passa facilmente allrsquoideadi ldquostranordquo ldquostraordinariordquo e il suo com-parativo (περιττότερον) egrave determinatodal secondo termine di paragone τῶνἄλλων il senso viene cosigrave completato dauna protasi di periodo ipotetico dellrsquoir-realtagrave εἰ μή τι πολλοί ldquose tu non fa-cessi nulla di diferente da quello che fa

la genterdquo οἱ πολλοί ldquoi piugraverdquo indica qui lamaggioranza della gente la gente comu-ne che non fa nulla di strano | ἵνα μὴ αὐτοσχεδιάζωμεν ldquopercheacute noi nonci mettiamo ad inventarerdquo ldquopercheacute nonsiamo costretti ad inventarerdquo20d Ταυτί λέγων ldquoChi dice questo(ταυτί) mi sembra che dica il giustordquoταυτί egrave marcato dallo iota ldquodeitticordquoche attira lrsquoattenzione | τό τε ὄνομα διαβολήν ldquosia il nome sia la calun-niardquo il nome egrave di essere σοφός la calun-nia si riferisce alle dottrine che gli veni-vano attribuite | Καὶ ἴσως παίζεινldquoE forse ad alcuni di voi sembreragrave che ioscherzirdquo questa asserzione vuole marca-re per contrasto la serietagrave di ciograve che So-crate sta per dire e che sottolineeragrave conεὖ μέντοι ἴστε | δόξω videbor il ver-bo δοκέω come il lt videor ha costru-zione personale | Ἐγὼ γάρ ἔσχηκαldquoIo infatti o cittadini di Atene non hoquesto nome se non per una sorta di sa-pienza (διὰ σοφίαν τινά)rdquo lrsquoafermazio-ne egrave ancora solenne se anche temperatada una sfumatura di indeterminazione(τινά) Socrate sta preparando un veroe proprio colpo di scena quando do-po aver negato in ogni modo di esser sa-piente e aver defnito calunniosa questavoce faragrave proclamare la propria sapien-za proprio dal dio di Delf ἔσχηκα perf

resultativo di ἔχω | Ἥπερ σοφία lanuova defnizione di sapienza egrave tuttaviachiaramente condizionata dallrsquoaggetti-vo ἀνθρωπίνη e prospettata problema-ticamente ancora da ἴσως come dallrsquoe-spressione tipica κινδυνεύω σοφόςldquoin questa crsquoegrave rischio (κινδυνεύω) cheio sia sapienterdquo20e Οὗτοι εἶεν ldquoCostoro forse deiquali dicevo poco fa potrebbero esseresapienti (ἄν σοφοὶ εἶεν) di una sapien-za superiore alla misura umana (μείζω ἄνθρωπον)rdquo questa defnizione chiara-mente ironica esclude da qualsiasi di-scorso la cosiddetta σοφία degli avver-sari di Socrate | ἢ οὐκ λέγω ldquoo nonso che direrdquo una defnizione alternativasarebbe certo piugrave chiaramente critica eSocrate preferisce dichiararsi incapace diesprimersi | οὐ γὰρ ἐπίσταμαι iniziail grande tema socratico del ldquonon sapererdquo| ἐπὶ διαβολῇ λέγει ldquoparla per calun-niarmirdquo ἐπὶ διαβολῇ τῇ ἐμῇ egrave compl difne | μηδ᾿ ἐὰν λέγειν ldquonemmeno sevi sembri che io dica qualcosa di moltogranderdquo τι μέγα cosigrave indeterminatopreannuncia una notizia straordinaria| λέγειν λόγον λέγω la seriepreannunciaἀξιώχρεων τὸν λέγοντα ldquoco-lui che parla degno della vostra conside-razionerdquo nominato alla fne del periodoldquoil dio di Delfrdquo

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μάρτυρα ὑμῖν παρέξομαι τὸν θεὸν τὸν ἐν ΔελφοῖςΧαιρεφῶντα γὰρ ἴστε πουΟὗτος[21a] ἐμός τε ἑταῖρος ἦν ἐκ νέου καὶ ὑμῶν τῷ πλήθει ἑταῖρός τε καὶ συνέφυγε τὴν

φυγὴν ταύτην καὶ μεθ᾿ ὑμῶν κατῆλθε Καὶ ἴστε δὴ οἷος ἦν Χαιρεφῶν ὡς σφοδρὸςἐφ᾿ ὅτι ὁρμήσειενΚαὶ δή ποτε καὶ εἰς Δελφοὺς ἐλθὼν ἐτόλμησε τοῦτο μαντεύσασθαιndash καί ὅπερ λέγω μὴ θορυβεῖτεὦ ἄνδρες ndash ἤρετο γὰρ δὴ εἴ τις ἐμοῦ εἴη σοφώτεροςἈνεῖλεν οὖν ἡ Πυθία μηδένα σοφώτερον εἶναι Καὶ τούτων πέρι ὁ ἀδελφὸς ὑμῖναὐτοῦ οὑτοσὶ μαρτυρήσει ἐπειδὴ ἐκεῖνος τετελεύτηκεν [21b] Σκέψασθε δὴ ὧν

ἕνεκα ταῦτα λέγω μέλλω γὰρ ὑμᾶς διδάξειν ὅθεν μοι ἡ διαβολὴ γέγονεν Ταῦτα γὰρἐγὼ ἀκούσας ἐνεθυμούμην οὑτωσί laquoΤί ποτε λέγει ὁ θεός καὶ τί ποτε αἰνίττεταιἘγὼ γὰρ δὴ οὔτε μέγα οὔτε σμικρὸν σύνοιδα ἐμαυτῷ σοφὸς ὤν τί οὖν ποτε λέγει

φάσκων ἐμὲ σοφώτατον εἶναι Οὐ γὰρ δήπου ψεύδεταί γε οὐ γὰρ θέμις αὐτῷraquoΚαὶ πολὺν μὲν χρόνον ἠπόρουν τί ποτε λέγει ἔπειτα μόγις πάνυ ἐπὶ ζήτησιν αὐτοῦ

τοιαύτην τινὰ ἐτραπόμην ῏Ηλθον ἐπί τινα τῶν δοκούντων σοφῶν εἶναι [21c] ὡς

ἐνταῦθα εἴπερ που ἐλέγξων τὸ μαντεῖον καὶ ἀποφανῶν τῷ χρησμῷ ὅτι laquoΟὑτοσὶἐμοῦ σοφώτερός ἐστι σὺ δ᾿ ἐμὲ ἔφησθαraquo Διασκοπῶν οὖν τοῦτον ndash ὀνόματι γὰροὐδὲν δέομαι λέγειν ἦν δέ τις τῶν πολιτικῶν πρὸς ὃν ἐγὼ σκοπῶν τοιοῦτόν τι ἔπαθονὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι καὶ διαλεγόμενος αὐτῷ ndash ἔδοξέ μοι οὗτος ὁ ἀνὴρ δοκεῖν μὲνεἶναι σοφὸς ἄλλοις τε πολλοῖς ἀνθρώποις καὶ μάλιστα ἑαυτῷ εἶναι δ᾿ οὔ κἄπειταἐπειρώμην αὐτῷ δεικνύναι ὅτι οἴοιτο μὲν εἶναι σοφός εἴη δ᾿ οὔ ᾽Εντεῦθεν οὖντούτῳ τε ἀπηχθόμην καὶ πολλοῖς τῶν παρόντων [21d] πρὸς ἐμαυτὸν δ᾿ οὖν ἀπιὼν

ἐλογιζόμην ὅτι τούτου μὲν τοῦ ἀνθρώπου ἐγὼ σοφώτερός εἰμι κινδυνεύει μὲν γὰρ

21a ἐκ νέου ldquofin da giovanerdquo segueuna breve caratterizzazione del personag-gio Cherefonte amico e discepolodi Socrate (presentato con lui nelle Nu-vole aristofanee) fu esiliato nel 404 aCcon i democratici (συνέφυγε ταύτην) erientrograve ad Atene insieme a Trasibulo (καὶ κατῆλθε) nel 399 aC era giagrave morto| τὴνφυγὴν ταύτην acc dellrsquooggetto in-terno connesso al verbo (συνέφυγε) perfgura etymologica | ὡς σφοδρὸς ὁρ-μήσειεν ldquocome era impetuoso a qualsiasicosa si accingesserdquo ὡς introduce una in-terr indiretta dipendente da ἴστε ripren-dendo οἷος ἦν per specifcarne il senso| ὅπερ λέγω ldquocome vi dicordquo lett ldquola co-sa che vi dicordquo egrave una forma colloquialeper invitare il suo pubblico a non rumo-reggiare ma mentre prima Socrate ave-va detto μὴ θορυβήσητε cong aor oradice μὴ θορυβεῖτε come se la gente aves-se giagrave cominciato a far rumore ed eglila pregasse di ldquonon continuare a far ru-morerdquo | ἀνεῖλεν ldquorisposerdquo da ἀναιρέωverbo tecnico del responso dellrsquooracolo| τούτων πέρι = περὶ τούτων lrsquoanastro-fe tipico costrutto del discorso poetico egravemarcata dalla ritrazione dellrsquoaccento (ba-ritonesi)21b ὧν ἕνεκα ldquoper quali ragionirdquo pernecessitagrave non per vanagloria Socrate haraccontato ai giudici il responso straor-dinario che lrsquooracolo ha dato su di lui a

Cherefonte | Ταῦτα οὑτωσί ldquoDo-po aver udito quel responso (ταῦτα) ioragionai in questo modordquo lrsquoimperfet-to ἐνεθυμούμην vuol seguire il flo dellerifessioni di Socrate esposte di seguito| τί ποτε αἰνίττεται ldquoche cosa vuole na-scondere sotto lrsquoenigmardquo tipico dellrsquoe-nigma egrave infatti un enunciato in apparen-za assurdo che vuole obbligare a rifette-re per trovare il signifcato riposto | οὔτεμέγα οὔτε σμικρόν ldquoneacute molto neacute pocordquoacc di relazione | σύνοιδα ὤν il ver-bo regge il part predic | Οὐ ψεύδεταίγε nel suo smarrimento Socrate ha unasola certezza che lrsquooracolo ldquocertamen-te non menterdquo percheacute non puograve | πολὺν ἠπόρουν insieme al complemento didurata lrsquoimperfetto descrittivo continuaa rappresentarci le rifessioni imbarazza-te di Socrate che alla fne contro voglia(μόγις) si decide a ricercare il senso delresponso | τῶν δοκούντων εἶναι ldquodiquelli che avevano fama di essere sapien-tirdquo il gen σοφῶν nome del predicato egraveattratto da τῶν δοκούντων21c ὡς ἐνταῦθα τὸ μαντεῖον ldquopen-sando che (ὡς) in questo (ἐνταῦθα) avreifinalmente (εἴπερ που) confutato lrsquoo-racolordquo εἴπερ που signifca lett ldquose maiin qualche puntordquo | Διασκοπῶν οὖντοῦτον ldquomentre dunque esaminavo co-stuirdquo la frase si interrompe come se qual-cuno avesse chiesto a Socrate il nome

dellrsquointerrogato ed egli approfttasse perdire che non intende nominarlo ma cheera un politico importante Qualcuno si egravechiesto se per caso non si trattasse di Ani-to che efettivamente in giovinezza ebbequalche contatto con Socrate ma Anitosarebbe un falso bersaglio Socrate nonintende tanto attaccare il suo accusatorequanto mettere in evidenza lrsquoignoran-za dei politici | ὀνόματι λέγειν ldquononoccorre chiamarlo per nomerdquo ὀνόματι egravedat strumentale | ἦν δέ τις ἔπαθονldquoma era uno dei nostri uomini politiciquello esaminando il quale feci una si-mile esperienzardquo cioegrave ldquoquello che allorainterrogavo e con cui rdquo | ἔδοξέ μοι ἑαυτῷ ldquomi sembrograve che questrsquouomo sem-brasse esser sapiente sia a molti altri uomi-ni sia soprattutto a se stessordquo il politico egravela prima vittima della sua presunzione disapere Socrate tenta quindi di dimostrar-gli (ἐπειρώμην αὐτῷ δεικνύναι) che cre-deva di esser sapiente ma non lo era (ὅτιοἴοιτο εἴη δ᾿ οὔ) | ᾽Εντεῦθεν παρό-ντων ldquoda quel momento io venni in odio(ἀπηχθόμην) a costui e a molti dei presen-tirdquo il risentimento del politico del qualeaveva dimostrato lrsquoignoranza fu dunquelrsquoinizio delle molte antipatie cui andograve in-contro Socrate21d πρὸς ἐμαυτὸν ἐλογιζόμηνldquomentre me ne andavo ragionavo tra mee merdquo | κινδυνεύει εἰδέναι ldquoegrave dun-

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[20c] Forse qualcuno di voi potrebbe prendere la parola per dirmi laquoMa allora So-crate di cosrsquoegrave che ti occupi Da dove sono venute quelle calunnie sul tuo contoPercheacute poi se tu non facevi niente di straordinario rispetto agli altri non nasceva-no tante voci e dicerie ndash se non facevi insomma nulla di diverso da quel che fannoi piugrave ndash Dicci cosrsquoegrave percheacute non vogliamo improvvisare un giudizio sul tuo contoraquo[20d] Chi dice cosigrave pare dire giusto e io cercherograve di mostrarvi da dove sian partite famae calunnia insiemeState a sentire A qualcuno di voi forse sembreragrave che io scherzi sappiate bene perograve che vidirograve tutta la veritagrave Percheacute io Ateniesi per nientrsquoaltro che per una forma di sapienza misono guadagnato questa fama Quale sapienza Certo una sapienza umana Difatti egrave inquesta che forse io sono sapiente [20e] E costoro di cui parlavo poco fa saranno certosapienti di una sapienza superiore a quella umana oppure non so che dire io almenonon la conosco e chi lo aferma mente e parla per denigrarmiE voi Ateniesi non protestate contro di me neppure se vi pare che io parli con presun-zione percheacute non saragrave mio il discorso che vi faccio bensigrave devo riferirne la paternitagrave achi guadagna la vostra fducia Della mia sapienza se pure ce nrsquoegrave una e di che natura siachiamo a testimone per voi il dio di DelfCherefonte lo conoscete certamente [21a] Fu mio compagno fn da giovane E fu com-pagno vostro di partito e con voi visse questrsquoesilio e con voi rientrograve E sapete anche cheuomo fosse Cherefonte quanto fosse impetuoso in ogni sua iniziativa Cosigrave un giornoandograve a Delf ed ebbe lrsquoaudacia di chiedere questo allrsquooracolo ndash e voi signori vi pregonon interrompete ndash gli chiese infatti se crsquoera qualcuno piugrave sapiente di me E la Pizia ri-spose che di piugrave sapiente di me non crsquoera nessuno Ma di questa circostanza vi saragrave testi-mone ndash egrave qui presente ndash il fratello di Cherefonte percheacute questi egrave morto[21b] Guardate ora la ragione di queste mie parole percheacute intendo dirvi lrsquoorigine dellacalunnia contro la mia persona Al sentire il responso rifettevo in questo modo laquoCosamai intende il dio a cosa allude Percheacute io per parte mia non sono convinto neacute tantoneacute poco della mia sapienza cosa intende mai quando dice che io sono tanto sapientePercheacute non mente il dio ndash non puograve mentire ndashraquoPer molto tempo non riuscii a cogliere il senso ma poi e certo con fatica mi mi-si a ricercarlo in questo modo Mi recai da uno di quelli che hanno fama di sapienti[21c] e pensavo che cosigrave avrei in qualche modo confutato lrsquooracolo e avrei risposto al va-ticinio laquoEgrave questi piugrave sapiente di me mentre tu egrave di me che hai parlatoraquo Mentre esami-navo attentamente questrsquouomo ndash non occorre che ve ne dica il nome percheacute era un poli-tico il personaggio con il quale tra indagini e discorsi feci questa esperienza Ateniesi ndash

ἡμῶν οὐδέτερος οὐδὲν καλὸν κἀγαθὸν εἰδέναι ἀλλ᾿ οὗτος μὲν οἴεταί τι εἰδέναι οὐκεἰδώς ἐγὼ δέ ὥσπερ οὖν οὐκ οἶδα οὐδὲ οἴομαι ἔοικα γοῦν τούτου γε σμικρῷ τινι

αὐτῷ τούτῳ σοφώτερος εἶναι ὅτι ἃ μὴ οἶδα οὐδὲ οἴομαι εἰδέναι ᾽Εντεῦθεν ἐπ᾿ ἄλλονᾖα τῶν ἐκείνου δοκούντων σοφωτέρων εἶναι καί μοι ταὐτὰ ταῦτα ἔδοξε καὶ ἐνταῦθακἀκείνῳ καὶ ἄλλοις πολλοῖς ἀπηχθόμην

que possibile (κινδυνεύει) che nessu-no di noi due sappia nulla di bello neacute dibuonordquo la progressione nelle verifcheegrave sempre marcata dallrsquoincertezza e dalrischio (κινδυνεύει) fncheacute si raggiun-ge sia pure in via di probabilitagrave lrsquounica

acquisizione nel senso di sapere di nonsapere | ἔοικα εἰδέναι ldquomi sembradunque di essere piugrave saggio di costui(τούτου σοφώτερος εἶναι) proprioper questo piccolo vantaggio (σμικρῷτινι αὐτῷ τούτῳ) per il fatto che ciograve che

non so non credo nemmeno di saperlordquo| ᾽Εντεῦθεν ᾖα ldquoQuindi mi rivolsia un altrordquo ᾖα egrave impf ind di εἶμι ldquoan-darerdquo E anche questa nuova intervista siconcluse con uno scacco dellrsquointerlocu-tore di Socrate

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mi sembrograve che questrsquouomo apparisse sapiente agli occhi tra gli altri soprattut-to di se stesso ma che in realtagrave non lo fosse E allora mi provai a dimostrargli

che riteneva di essere sapiente ma che non lo era Ne risultograve dunque che melo feci nemico e con lui mi inimicai molti dei presenti [21d] Ma fra me eme andandomene via ragionavo che io ero piugrave sapiente di questrsquouomopercheacute forse nessuno di noi due conosceva qualcosa di bello e di buonoma lui riteneva di sapere ndash e non sapeva ndash mentre io come non so cosigravenon penso neppure di sapere mi pareva perciograve di essere piugrave sapiente dilui proprio in questo piccolo particolare e cioegrave che le cose che non sonon penso neanche di saperle Poi mi recai da un altro che aveva famadi essere piugrave sapiente dellrsquoaltro e ne ricavai unrsquoimpressione identica ndash ecosigrave mi attirai lrsquoodio suo e di molti altri

Trad E Avezzugrave

analisi del testo

Tra stranezza e saggezza Socrate continua la sua di-fesa ipotizzando che gli venga chiesto quale suo stranocomportamento sia stato allrsquoorigine delle calunnie che lohanno travolto Lrsquoobiezione ndash secondo un uso comunenel greco ndash viene introdotta dopo la pausa da ἴσως ac-compagnato dallrsquoottativo potenziale di un verbo di ldquodirerdquoldquointerrompererdquo ldquomeravigliarsirdquo e da τις o equivalente delsoggetto (cf 20c) Nella obiezione e nella replica di Socra-te va sottolineata la ricorrenza di due terminiIl primo egrave περιττότερον (20c) composto con il prefssoπερί ha in seacute lrsquoidea del sopra dellrsquooltre la misura quindicome nel nostro passo dello straordinario dello stranoLa stranezza lrsquoἀτοπία di Socrate egrave peraltro un motivo

topico legato alla piugrave generale considerazione che la suavita non puograve essere paragonata a nessuna altra esistenzanon ha precedenti come ben si legge in Symp 221c Al-cibiade nellrsquoelogio del suo maestro sostiene che se conAchille puograve essere messo a confronto Brasida con Nesto-re Antenore con altri Pericle Socrate invece non egrave raf-frontabile con nessuno neacute fra gli antichi neacute fra i moderniIl secondo termine egrave σοφία (20d) Socrate dice di doverefama e calunnie a una forma di sapienza che possiede-rebbe Lrsquouso di τις (διὰ σοφίαν τινά) comunque attenuail valore del sostantivo σοφία poicheacute la sapienza comepossesso stabile non egrave prerogativa umana per lrsquouomoinfatti esiste solo lrsquoamore mai completamente appagatoper essa (da qui φιλοσοφία) La sapienza di Socrate nonegrave la sapienza positiva di chi tanto sa ma rappresenta da

un lato la consapevolezza dellrsquoinconsistenza delle opi-

nioni dallrsquoaltro lrsquoesigenza di andare sempre a fondo nellecose al di lagrave delle apparenzeAltrove per esempio in Simposio 177d Socrate sosterragraveinvece di sapere qualcosa nellrsquoambito delle cose drsquoamo-re (οὐδὲν φημὶ ἄλλο ἐπίστασθαι ἢ τὰ ἐρωτικά) Ci sareb-be quindi un dato positivo di conoscenza da cui partire eproprio lrsquoamore sarebbe la fonte che permette a Socra-te di apportare un benefcio agli altri Sottile dunque nelpasso del Simposio egrave lrsquoironia del flosofo egli non sa nullase non ciograve che riguarda lrsquoamore quindi in realtagrave conoscetutto dato che Eros egrave quella forza che porta alla piugrave altavetta del sapere

Moduli stilistici Nel brano egrave da evidenziare lrsquoobiezionedi un ipotetico interlocutore secondo un modulo tipicodellrsquooratoria giudiziaria allitterazione e figura etymolo-

gica presenti in Ταυτί μοι δοκεῖ δίκαια λέγειν ὁ λέγων(20d) ndash insieme allo iota ldquodeitticordquo di ταυτί proprio del lin-guaggio drammatico e oratorio ndash contribuiscono a sottoli-neare il credito che si attribuisce a tale obiezione in quan-to elemento signifcativo per il procedere del discorso didifesaSono da segnalare nel passo anche le espressioni del les-

sico colloquiale (τὸ σὸν τί ἐστι πρᾶγμα in 20c) e i fre-quenti richiami al destinatario per tenerne desta lrsquoat-tenzione (ἀκούετε in 20d ἴστε in 20d 20e e 21a μὴθορυβήσητε in 20e)

Statuetta raffgurante Socrate II secolo aC Londra British Museum

La statuetta raffgurante Socrate in chitone egrave un piccolo gioiello dellrsquoarte ellenisticaproveniente da Alessandria drsquoEgitto Il manufatto in marmo bianco egrave alto appena 27 cmma presenta le caratteristiche della grande statuaria Il volto egrave ripreso dal ritratto di Lisippodi cui egrave rimasta una copia di epoca romana conservata al Louvre ( p 115) La fattura egravepregevole raffnatissimi sono la resa dei lineamenti e dei riccioli della barba e il trattamentodel panneggio del mantello che copre le spalle e il ventre del flosofo e che ricade inmorbide pieghe sul suo corpo ritratto come quello di un atleta

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T4 Il congedo 40c-42a

LrsquoApologia platonica contiene ancora una sezione in cuiSocrate prende congedo dai suoi giudici da quelli cheavevano votato per la sua condanna a morte come daglialtri Rivolto a questi ultimi egli spiega che sicuramente

quanto gli egrave accaduto egrave destinato a essere per lui un benee cerca di fornirne la dimostrazione ( Progetto Lette-

rature pp 81 ss)

[40c] ᾿Εννοήσωμεν δὲ καὶ τῇδεὡς πολλὴ ἐλπίς ἐστιν ἀγαθὸν

αὐτὸ εἶναι Δυοῖν γὰρ θάτερόν ἐστιν τὸ τεθνάναι ἢ γὰρ

οἷον μηδὲν εἶναι μηδὲ αἴσθησιν μηδεμίαν μηδενὸς ἔχειν

τὸν τεθνεῶτα ἢ κατὰ τὰ λεγόμενα μεταβολή τις τυγχάνει οὖσα καὶ μετοίκησις τῇψυχῇ τοῦ τόπου τοῦ ἐνθένδε εἰς ἄλλον τόπον Καὶ εἴτε δὴ μηδεμία αἴσθησίς ἐστινἀλλ᾿ [40d] οἷον ὕπνος ἐπειδάν τις καθεύδων μηδ᾿ ὄναρ μηδὲν ὁρᾷ θαυμάσιονκέρδος ἂν εἴη ὁ θάνατος ndash ἐγὼ γὰρ ἂν οἶμαι εἴ τινα ἐκλεξάμενον δέοι ταύτην τὴννύκτα ἐν ᾗ οὕτω κατέδαρθεν ὥστε μηδὲ ὄναρ ἰδεῖν καὶ τὰς ἄλλας νύκτας τε καὶἡμέρας τὰς τοῦ βίου τοῦ ἑαυτοῦ ἀντιπαραθέντα ταύτῃ τῇ νυκτὶ δέοι σκεψάμενον

εἰπεῖν πόσας ἄμεινον καὶ ἥδιον ἡμέρας καὶ νύκτας ταύτης τῆς νυκτὸς βεβίωκεν ἐν

τῷ ἑαυτοῦ βίῳ οἶμαι ἂν μὴ ὅτι ἰδιώτην τινά ἀλλὰ τὸν μέγαν βασιλέα εὐαριθμήτουςἂν εὑρεῖν αὐτὸν ταύτας πρὸς τὰς ἄλλας ἡμέρας καὶ νύκτας ndash [40e] εἰ οὖν τοιοῦτον

ὁ θάνατός ἐστιν κέρδος ἔγωγε λέγω καὶ γὰρ οὐδὲν πλείων ὁ πᾶς χρόνος φαίνεταιοὕτω δὴ εἶναι ἢ μία νύξ Εἰ δ᾿ αὖ οἷον ἀποδημῆσαί ἐστιν ὁ θάνατος ἐνθένδε εἰς

ἄλλον τόπον καὶ ἀληθῆ ἐστιν τὰ λεγόμενα ὡς ἄρα ἐκεῖ εἰσι πάντες οἱ τεθνεῶτεςτί μεῖζον ἀγαθὸν τούτου εἴη ἄν ὦ ἄνδρες δικασταί Εἰ γάρ τις ἀφικόμενος εἰς

Ἅιδου [41a] ἀπαλλαγεὶς τουτωνὶ τῶν φασκόντων δικαστῶν εἶναι εὑρήσει τοὺς

40c Ἐννοήσωμεν εἶναι ldquoRifettiamoanche da questo punto di vista (καὶ τῇδε)che ho molti motivi per sperare che essasia un benerdquo ἐννοήσωμεν cong esorta-tivo τῇδε avverbio di modo il punto divista che Socrate sta per esporre | Δυοῖν τεθνεῶτα ldquoDi due cose una θάτερον)egrave il morire o egrave come se il morto (τὸντεθνεῶτα) non sia piugrave nulla e non abbiaalcuna percezione di nullardquoθάτερον= τὸἕτερον ldquouna delle due coserdquo alterum τὸντεθνεῶτα egrave meglio intenderlo come soggsia di μηδὲν εἶναι sia di ἔχειν μηδεμίανμηδενός poliptoto | ἢ κατὰ τόπον ldquoosecondo quanto si dice egrave (τυγχάνει οὖσα)una trasformazione e una trasmigrazio-ne per lrsquoanima da questo luogo quaggiugrave(τοῦ ἐνθένδε) in un altro luogordquo κατὰ τὰλεγόμενα cosigrave dicevano soprattutto or-fici e pitagorici Lrsquoalternativa che quiSocrate prospetta costituisce indubbia-mente una posizione diversa da quella chepoi saragrave esposta per bocca dello stessoSocrate nel Fedone dove lrsquoimmortalitagravedellrsquoanima egrave una certezza luminosa | Καὶεἴτε ldquoE serdquo introduce un periodo ipote-tico misto la cui apodosi egrave θαυμάσιονκέρδος ἂν εἴη ὁ θάνατος ed egrave ripresa in40e da εἰ οὖν κέρδος ἔγωγε λέγω40d ἐπειδάν ὁρᾷ ldquoquando uno dor-

mendo non fa nemmeno un sognordquo inprospettiva eventuale con ἄν di ἐπειδάνe il cong ὁρᾷ il greco dice ὁρᾶν ὕπνονldquovedere un sognordquo dove lrsquoitaliano usa unverbo assai piugrave generico ldquofare un sognordquo| θαυμάσιον ὁ θάνατος ldquola morte sa-rebbe un proftto meravigliosordquo apodosidella possibilitagrave dove κέρδος egrave terminedel linguaggio commerciale propr ldquogua-dagnordquo | εἴ τινα βίῳ ldquose bisognasseche uno dopo aver scelto (ἐκλεξάμενον)questa ταύτην) notte in cui (ἐν ᾗ) ha dor-mito cosigrave da non fare alcun sogno e con-frontando (ἀντιπαραθέντα) con questanotte le altre notti e giorni della sua vitadovesse dire rifettendo (σκεψάμενον)quanti giorni e quante notti ha vissutomeglio e piugrave piacevolmente di questanotte nella sua vitardquo ταύτην costituisceprolessi rispetto al relativo ἐν ᾗ che segue| οἶμαι νύκτας ldquoio credo che non soloun privato cittadino (ἰδιώτην τινα) mail Gran Re potrebbe trovare (ἂν εὑρεῖν)ben poche (εὐαριθμήτους) queste not-ti in relazione agli altri giorni e nottirdquoοἶμαι annunciato dapprima come inci-so ritorna con ben altro peso come pro-posizione principale a reggere lrsquoinfnitoἂν εὑρεῖν40e εἰ οὖν λέγω ldquose dunque la

morte egrave una cosa di questo genere(τοιοῦτον) io certo (ἔγωγε) lo chiamoun vantaggiordquo ritorna insistente il ter-mine fnanziario κέρδος ἔγωγε ldquoio perconto miordquo il γε limitativo sottolinea ilpunto di vista di chi sta parlando | οὐ-δὲν πλείων ldquoper nulla maggiorerdquo οὐδένegrave acc avverbiale di relazione | Εἰ δ᾿ αὖ εἴη ἄν ldquoSe poi la morte egrave come emi-grare (ἀποδημῆσαι) di qui in un altroluogo e sono veri i racconti che si fannoche sono lagrave tutti quelli che sono morti(οἱ τεθνεῶτες) quale bene maggiore diquesto potrebbe essercirdquo ritorna il temadellrsquoaldilagrave la protasi di primo tipo nonimplica realtagrave ma la prospettiva purnon dimostrata egrave presentata come at-traente e questo efetto Socrate intendeprodurre sui suoi ascoltatori | ἀφικό-μενος εἰς ῞Αιδου ldquogiungendo allrsquoAderdquoεἰς richiede normalmente lrsquoacc e per-ciograve giagrave gli antichi intendevano che fossesottinteso un acc come δόμον come nellt ventum erat ad Vestae sott templum41a ἀπαλλαγεὶς δικαστάς ldquoallon-tanandosi (ἀπαλλαγείς) da questi qui chepretendono (φασκόντων) essere giudi-ci troveragrave quelli che sono davvero giudi-cirdquo in questrsquoultima parte dellrsquoApologiainizia il tema che saragrave comune alla prima

dal testo alla parolap 33

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ὡς ἀληθῶς δικαστάς οἵπερ καὶ λέγονται ἐκεῖ δικάζειν Μίνως τε καὶ ῾Ραδάμανθυς

καὶ Αἰακὸς καὶ Τριπτόλεμος καὶ ἄλλοι ὅσοι τῶν ἡμιθέων δίκαιοι ἐγένοντο ἐν τῷ

ἑαυτῶν βίῳ ἆρα φαύλη ἂν εἴη ἡ ἀποδημία ῍Η αὖ ᾽Ορφεῖ συγγενέσθαι καὶ Μουσαίῳ

καὶ ῾Ησιόδῳ καὶ ῾Ομήρῳ ἐπὶ πόσῳ ἄν τις δέξαιτ᾿ ἂν ὑμῶν᾽Εγὼ μὲν γὰρ πολλάκις ἐθέλω τεθνάναι εἰ ταῦτ᾿ ἔστιν

ἀληθῆ ᾽Επεὶ [41b] ἔμοιγε καὶ αὐτῷ θαυμαστὴ ἂν εἴη ἡ

διατριβὴ αὐτόθι ὁπότε ἐντύχοιμι Παλαμήδει καὶ Αἴαντι τῷ

Τελαμῶνος καὶ εἴ τις ἄλλος τῶν παλαιῶν διὰ κρίσιν ἄδικον

τέθνηκεν ἀντιπαραβάλλοντι τὰ ἐμαυτοῦ πάθη πρὸς τὰ

ἐκείνων ndash ὡς ἐγὼ οἶμαι οὐκ ἂν ἀηδὲς εἴη ndash καὶ δὴ τὸ μέγιστον τοὺς ἐκεῖ ἐξετάζοντακαὶ ἐρευνῶντα ὥσπερ τοὺς ἐνταῦθα διάγειν τίς αὐτῶν σοφός ἐστιν καὶ τίς οἴεται μένἔστιν δ᾿ οὔ ᾽Επὶ πόσῳ δ᾿ ἄν τις ὦ ἄνδρες δικασταί δέξαιτο ἐξετάσαι τὸν ἐπὶ Τροίαν

ἀγαγόντα τὴν πολλὴν στρατιὰν [41c] ἢ ᾽Οδυσσέα ἢ Σίσυφον ἢ ἄλλους μυρίους ἄν

τις εἴποι καὶ ἄνδρας καὶ γυναῖκας οἷς ἐκεῖ διαλέγεσθαι καὶ συνεῖναι καὶ ἐξετάζειν

ἀμήχανον ἂν εἴη εὐδαιμονίαςΠάντως οὐ δήπου τούτου γε ἕνεκα οἱ ἐκεῖ ἀποκτείνουσι

τά τε γὰρ ἄλλα εὐδαιμονέστεροί εἰσιν οἱ ἐκεῖ τῶν ἐνθάδε καὶ ἤδη τὸν λοιπὸν χρόνον

ἀθάνατοί εἰσιν εἴπερ γε τὰ λεγόμενα ἀληθῆ

rifessione di Platone e degli altri socraticiquello del Giusto condannato esso egrave quimarcato dal poliptoto δικασταί δικασ-τῶν δικαστάς δικάζειν e dalla seriedei mitici giudici giusti dellrsquoaldilagrave in op-posizione a quelli ingiusti che hanno con-dannato a morte Socrate | οἵπερ καὶ EacuteΤριπτόλεμος ldquocoloro che si dice ammi-nistrino la giustizia Minosse Radaman-to Eaco e Trittolemordquo Radamantoe Minosse erano fgli di Zeus ed Europail primo fu re di Creta e stabiligrave le leggi chefurono imitate da molte cittagrave greche glisuccesse il fratello minore Minosse Ea-co fglio di Zeus e della ninfa Egina fu redellrsquoisola cui diede il nome di sua mogliee padre di Peleo e Telamone a questi che latradizione considerava i giudici dellrsquoAdePlatone aggiunge il re attico Trittolemoche aiutograve Demetra nella ricerca di Persefo-ne e ottenne da lei il dono del grano era as-sociato alle due dee nei misteri di Eleusi| ἄρα φαύλη ἀποδημία ldquosarebbe que-sto un mutamento di sede spregevolerdquoἄρα introduce una interr diretta retoricache suggerisce al destinatario una rispostanegativa φαύλη ldquoda pocordquo certo non sa-rebbe stata da poco la possibilitagrave di ottene-re una nuova vita presso i semidei che si di-stinsero in vita per la loro giustizia | ᾿Ορ-φεῖ Μουσαίῳ ldquostare insieme a Orfeoe a Museordquo gli esponenti mitici della let-teratura religiosa della tradizione orfcaaccostati qui ai fondatori della mitologiaclassica Omero ed Esiodo | ἐπὶ πόσῳ ὑμῶν ldquoper che prezzo non lo accetterebbeuno di voirdquo cioegrave ldquoquanto uno di voi sareb-be disposto a pagare per questordquo ogget-to di δέξαιτ(ο) egrave lrsquoinf συγγενέσθαι ldquostareinsieme ardquo | Ἐγὼμὲν ἀληθῆ ldquoIo infat-

ti sono disposto (ἐθέλω) a morire moltevolte se questi racconti sono verirdquo ἐθέλωesprime la disponibilitagrave ad adeguarsi allavolontagrave altrui o ad una situazione41b ἔμοιγε καὶ αὐτῷ ldquoper me in parti-colarerdquo | ὁπότε τέθνηκεν ldquoquando miimbattessi in Palamede o in Aiace fglio diTelamone o in quanti altri (εἴ τις ἄλλος)tra gli antichi sono morti per un giudizioingiustordquo εἴ τις ἄλλος questa locuzione sipresenta come una protasi di periodo ipo-tetico ma ha la funzione di una proposi-zione relativa ldquose qualcun altro morigrave rdquo =ldquotutti gli altri che morironordquo | Παλαμή-δει ldquoPalamederdquo Odisseo per nonandare a Troia fngeva di essere pazzo maPalamede scoprigrave il suo piano e lo costrin-se a partecipare alla spedizione Odisseosi vendicograve su di lui facendo nasconderenella tenda di Palamede dellrsquooro e una fal-sa lettera di Priamo cosigrave Palamede fu ac-cusato di tradimento e lapidato Questoargomento era svolto in varie tragedie diEschilo Sofocle ed Euripide | ΑἴαντιldquoAiacerdquo Aiace invece dopo la mor-te di Achille considerandosi il piugrave fortedei Greci dopo quello pretendeva che alui fossero attribuite le armi del mortoOdisseo riuscigrave con lrsquoastuzia a farle asse-gnare a seacute e Aiace per il dolore del tortosubigraveto impazzigrave e si uccise la vicenda erarappresentata in una trilogia perduta diEschilo e nellrsquoAiace di Sofocle che con-serviamo | ἀντιπαραβάλλοντι ldquocon-frontandordquo part congiunto con ἔμοιγε| καὶ δὴ ἔστιν δ᾿ οὔ ldquoe poi soprattut-to trascorrere il tempo (διάγειν) esami-nando ed interrogando (ἐξετάζοντα καὶἐρευνῶντα in acc percheacute concordano conil sogg sottinteso dellrsquoinfnitiva) quelli

di lagrave (τοὺς ἐκεῖ) come quelli di qua (τοὺςἐνταῦθα) chi di loro egrave sapiente e chi crededi esserlo ma non lo egraverdquo lrsquoinf διάγειν di-pende sintatticamente da ἐπὶ πόσῳ ἄν τιςδέξαιτ(ο)di 41a comeσυγγενέσθαι So-crate sarebbe felice di andare nellrsquoaldilagrave acontinuare la stessa opera che compiva inAtene di sollecitare ognuno a conoscerese stesso secondo il comando di Apollo| Ἐπὶ πόσῳ δ᾿ ἄν τις δέξαιτο ritornaemblematicamente la frase per far rifet-tere i destinatari | ἐξετάσαι στρατιάνldquodi interrogare colui che condusse a Troiail grande esercitordquo Agamennone che giagravenei poemi dagrave prova di presunzione e arro-ganza anzicheacute di σοφία41c ἢὈδυσσέα ἢΣίσυφον eroi dellrsquoa-stuzia e dellrsquoinganno queste che eranovirtugrave per lrsquoetica arcaica ripugnavano al-la moralitagrave di Socrate come a quella diPlatone | οἷς ἐκεῖ εὐδαιμονίας ldquoconi quali conversare lagrave e stare con loro e in-terrogarli sarebbe il colmo della felicitagraverdquoἀμήχανον εὐδαιμονίας ldquolrsquoimpossibilitagravedella felicitagraverdquo cioegrave una felicitagrave impossibilea esprimersi ἀμήχανος egrave ciograve per cui nonesistono μηχαναί ldquoartifcirdquo ed egrave quindiimpossibile | Πάντως ἀποκτείνουσιldquoIn ogni caso per questo motivo (τούτουἕνεκα) quelli di lagrave non mandano a mor-terdquo τούτου ἕνεκα per il fatto di discuteree di confutare quelli che credono di essersaggi senza esserlo quindi nel regno deimorti Socrate non avrebbe corso rischiodi esser condannato a morte Egli egrave giuntoa una tale serena luciditagrave che si permettedi ironizzare perfno sulla propria morte| τά τε γὰρ ἄλλα καί ldquosia nel resto sia ancherdquo | εἴπερ γε ἀληθῆ ldquose egrave verociograve che si raccontardquo ritorna lrsquoapparente

glossa

il verbo (ἐ)θέλω signifcaldquosono disposto ardquo secondovolontagrave di altri diversamenteda βούλομαι che signifcaldquovogliordquo di mia intenzione

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[40c] Consideriamo anche da questo lato il fatto che crsquoegrave molta speranza che il morire siaun bene In efetti una di queste due cose egrave il morire o egrave come un non essere nulla e chiegrave morto non ha piugrave alcuna sensazione di nulla oppure stando ad alcune cose che si tra-mandano egrave un mutamento e una migrazione dellrsquoanima da questo luogo che egrave quaggiugravead un altro luogo Ora se la morte egrave il non aver piugrave alcuna sensazione [40d] ma egravecome un sonno che si ha quando nel dormire non si vede piugrave nulla neppure in so-

Ἀλλὰ καὶ ὑμᾶς χρή ὦ ἄνδρες δικασταί εὐέλπιδας εἶναι πρὸς τὸν θάνατον καὶ ἕν τιτοῦτο διανοεῖσθαι ἀληθές [41d] ὅτι οὐκ ἔστιν ἀνδρὶ ἀγαθῷ κακὸν οὐδὲν οὔτε ζῶντι

οὔτε τελευτήσαντιοὐδὲ ἀμελεῖται ὑπὸ θεῶν τὰ τούτου πράγματα οὐδὲ τὰ ἐμὰ νῦνἀπὸτοῦ αὐτομάτου γέγονεν ἀλλά μοι δῆλόν ἐστι τοῦτο ὅτι ἤδη τεθνάναι καὶ ἀπηλλάχθαιπραγμάτωνβέλτιονἦνμοιΔιὰ τοῦτοκαὶ ἐμὲοὐδαμοῦἀπέτρεψεν τὸσημεῖονκαὶ ἔγωγετοῖς καταψηφισαμένοις μου καὶ τοῖς κατηγόροις οὐ πάνυ χαλεπαίνω Καίτοι οὐ ταύτῃτῇ διανοίᾳ κατεψηφίζοντό μου καὶ κατηγόρουν ἀλλ᾿ οἰόμενοι βλάπτειν [41e] τοῦτο

αὐτοῖς ἄξιον μέμφεσθαι Τοσόνδε μέντοι αὐτῶν δέομαι τοὺς ὑεῖς μου ἐπειδὰνἡβήσωσι τιμωρήσασθε ὦ ἄνδρες ταὐτὰ ταῦτα λυποῦντες ἅπερ ἐγὼ ὑμᾶς ἐλύπουνἐὰν ὑμῖν δοκῶσιν ἢ χρημάτων ἢ ἄλλου του πρότερον ἐπιμελεῖσθαι ἢ ἀρετῆς καὶ ἐὰνδοκῶσί τι εἶναι μηδὲν ὄντες ὀνειδίζετε αὐτοῖς ὥσπερ ἐγὼ ὑμῖν ὅτι οὐκ ἐπιμελοῦνταιὧν δεῖ καὶ οἴονταί τι εἶναι ὄντες οὐδενὸς ἄξιοιΚαὶ ἐὰν ταῦτα ποιῆτε δίκαια πεπονθὼςἐγὼ ἔσομαι ὑφ᾿ ὑμῶν αὐτός [42a] τε καὶ οἱ ὑεῖς Ἀλλὰ γὰρ ἤδη ὥρα ἀπιέναι ἐμοὶ μὲνἀποθανουμένῳ ὑμῖν δὲ βιωσομένοις ὁπότεροι δὲ ἡμῶν ἔρχονται ἐπὶ ἄμεινον πρᾶγμαἄδηλον παντὶ πλὴν ἢ τῷ θεῷ

riserva (εἴπερ γε) che riaferma in mododistaccato la certezza morale di Socrate| Ἀλλὰ καὶ θάνατον ldquoMa anche voicittadini giudici dovete essere fduciosi(εὐέλπιδας) riguardo alla morterdquo ha ini-zio cosigrave lrsquoultimo capitolo in tono di pe-rorazione quanto alla procedura giudi-ziaria non dovrebbe esserci luogo per unaperorazione giaccheacute la sentenza di morteegrave irrevocabile ma Socrate perora la cau-sa delle sue idee e vuole che quale che siala sorte delle anime dopo la morte i giu-dici che hanno avuto fducia in lui abbia-no chiara coscienza che lrsquouomo non deveesitare a seguire la voce del dio che parlanella sua coscienza41d ὅτι τελευτήσαντι ldquoche per lrsquouo-mo virtuoso non crsquoegrave alcun male neacute da vi-vo neacute da mortordquo la dichiarativa ha fun-zione epesegetica rispetto a ἕν τι τοῦτοmentre ζῶντι e τελευτήσαντι sono predi-cativi di ἀνδρὶ ἀγαθῷ | οὐδὲ τὰ ἐμὰ γέγονεν ldquoneacute le mie vicende (τὰ ἐμά) sonoavvenute a caso (ἀπὸ τοῦ αὐτομάτου)rdquo| τεθνάναι καὶ ἀπηλλάχθαι πραγμάτωνldquoesser morto ed essermi liberato dai fasti-dirdquo lrsquoidea egrave rappresentata da due infnitiperfetti (da θνῄσκω e ἀπαλλάσσω) nellaprospettiva di esser compiuta solo allorasi realizzeragrave ciograve che egrave meglio per Socrate

| ἐμὲ τὸ σημεῖον ldquoil segno non mi di-stolse per nullardquo il segno misterioso (τὸσημεῖον) che talvolta lo distoglieva dalcompiere unrsquoazione era quello che Socra-te chiamava il suo degravemone Socrate inter-preta ora la mancanza di quel segno comela conferma che per lui egrave stato meglio es-ser condannato dal tribunale | ἔγωγε χαλεπαίνω ldquoe io per conto mio (ἔγωγε)non me la prendo (χαλεπαίνω) con colo-ro che hanno votato per la mia condan-na (τοῖς καταψηφισαμένοις μου) neacute congli accusatorirdquo i verbi giudiziari compo-sti con κατα- si costruiscono con il genretto daκατα- (= ldquocontrordquo) della personaaccusata o condannata | Καίτοι ldquoEppu-rerdquo Socrate si ferma un attimo a rifettereche se anche gli accusatori e i giudici a luiostili non gli hanno fatto alcun male nonera questa la loro intenzione | οὐ ταύτῃτῇ διανοίᾳ ldquonon con questa intenzionerdquo41e τοῦτο μέμφεσθαι ldquodi questo egravegiustorimproverarlirdquo |Τοσόνδε δέομαιlett ldquoDi tanto io li pregordquo δέομαι conil gen della persona vale ldquopregarerdquo(oltre che talvolta ldquoaver bisogno dirdquo)mentre τοσόνδε anticipa lrsquoimperativo chesegue τιμωρήσασθε | ταὐτά ἐλύπουνldquoinfiggendo loro gli stessi fastidi che ioinfiggevo a voirdquo λυπέω ldquoafiggere unordquo

qui ripetuto in poliptoto egrave costruito conlrsquoacc della persona e lrsquoacc di relazionedella cosa con cui uno viene afitto nellatraduzione la carica semantica di λυπέωviene trasferita allrsquooggetto che in grecoegrave reso genericamente con il neutro | ἐὰνὑμῖν ἀρετῆς ldquonel caso che vi sembri(ἐὰν δοκῶσιν) che si diano pensiero o(ἤ) del denaro o (ἤ) di qualche altra cosaprima che (ἤ) della virtugraverdquo ἐὰν δοκῶσινegraveunaprotasidiperiodoipoteticodellrsquoeven-tualitagrave lacuiprotasiegravelrsquoimpτιμωρήσασθεi primi due ἤ sono disgiuntivi (lt aut)mentre il terzo introduce il secondotermine di paragone (lt quam) ἄλλουτου του egrave pron indefinito | οἴονταίτι ἄξιοι ldquoe credono di esser qualcosamentre non meritano nullardquo οὐδενός egravegen di stima | δίκαια ἔσομαι ldquoavrogravericevuto ciograve che egrave giustordquo πεπονθὼςἔσομαι egrave futuro perfetto dal tema diπάσχω42a ἐμοὶ βιωσομένοις ldquoperme a mori-re per voi a vivererdquo i due part futuri hannovalore fnale | ὁπότεροι ἡμῶν ldquochi trameevoirdquoὁπότεροιesprimeduegruppicon-trappostiancheseilprimo di essi egrave costitui-to da una sola personaὁπότεροι ἔρχονταιprop interr indiretta egrave soggettiva rispettoalla sovraordinataἄδηλον sott ἐστί

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gno allora la morte sarebbe un guadagno meraviglioso Infatti io ritengo che seuno dopo aver scelto questa notte in cui avesse dormito cosigrave bene da non vederenemmeno un sogno e dopo aver messo a confronto con questa le altre notti e glialtri giorni della sua vita dovesse fare un esame e dirci quanti giorni e quante not-ti abbia vissuto in modo piugrave felice e piugrave piacevole di quella notte durante tutta lasua vita ebbene io credo che costui anche se fosse non solo un qualche privatocittadino ma il Gran Re troverebbe lui pure che questi giorni e queste notti so-no pochi da contare rispetto agli altri giorni e alle altre notti [40e] Se dunque lamorte egrave qualcosa di tal genere io dico che egrave un guadagno Infatti tutto quanto iltempo della morte non sembra essere altro che unrsquounica notte Invece se la mor-te egrave come un partire di qui per andare in un altro luogo e sono vere le cose che siraccontano ossia che in quel luogo ci sono tutti i morti quale bene o giudici cipotrebbe essere piugrave grande di questoInfatti se uno giunto allrsquoAde [41a] liberatosi di quelli che qui da noi si diconogiudici ne troveragrave di veri quelli che si dice che lagrave pronunciano sentenza MinosseRadamante Eaco Trittolemo e quanti altri dei semidei sono stati giusti nella lorovita ebbene in tal caso questo passare nellrsquoaldilagrave sarebbe forse una cosa da pocoE poi quanto non sarebbe disposto a pagare ciascuno di voi per stare insieme conOrfeo e con Museo con Omero e con Esiodo Per quello che mi riguarda sonodisposto a morire molte volte se questo egrave vero [41b] Infatti per me sarebbe straor-dinario trascorrere il mio tempo allorcheacute mi incontrassi con Palamede con Aia-ce figlio di Telamonio e con qualche altro degli antichi che sonomorti a causa di un ingiusto giudizio mettendo a confronto imiei casi con i loro E io credo che questo non sarebbe dav-vero spiacevoleMa la cosa per me piugrave bella sarebbe sottoporre ad esa-me quelli che stanno di lagrave interrogandoli come facevocon questi che stanno qui per vedere chi egrave sapiente echi ritiene di essere tale ma non lo egrave Quanto sarebbedisposto a pagare uno di voi o giudici per esaminarechi ha portato a Troia [41c] il grande esercito oppu-re Odisseo o Sisifo e altre innumerevoli persone chesi possono menzionare sia uomini che donne E ildiscutere e lo stare lagrave insieme con loro e interrogarlinon sarebbe davvero il colmo della felicitagrave E certa-mente per questo quelli di lagrave non condannano nes-suno a morte Infatti quelli di lagrave oltre ad essere piugravefelici di quelli di qua sono altresigrave per tutto il tempoimmortali se sono vere le cose che si diconoEbbene anche voi o giudici bisogna che abbiate buo-ne speranze davanti alla morte e dovete pensare che unacosa egrave vera in modo particolare [41d] che ad un uomobuono non puograve capitare nessun male neacute in vita neacute in mor-te Le cose che lo riguardano non vengono trascurate dagli

Pittore di Achille (attribuita) Leacutekythoscon giovane presso una tomba ca 440 aCNew York Metropolitan Museum of Art

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degravei E anche le cose che ora mi riguardano non sono successe per caso ma per me egraveevidente questo che ormai morire e liberarmi degli affanni era meglio per me Perquesto motivo il segno divino non mi ha mai deviato dalla via seguitaPerciograve io non ho un grande rancore contro coloro che hanno votato per la miacondanna neacute contro i miei accusatori anche se mi hanno condannato e mi han-no accusato non certo con tale proposito bensigrave nella convinzione di farmi delmale [41e] E in ciograve meritano biasimoPerograve io vi prego proprio di questo Quando i miei fgli saranno diventati adulti pu-niteli o cittadini procurando a loro quegli stessi dolori che io ho procurato a voise vi sembreranno prendersi cura delle ricchezze o di qualche altra cosa prima chedella virtugrave E se si daranno arie di valere qualche cosa mentre non valgono nullarimproverateli cosigrave come io ho rimproverato voi percheacute non si danno cura di ciograve dicui dovrebbero darsi cura e percheacute credono di valere qualche cosa mentre in realtagravenon valgono niente [42a] Se farete questo avrograve ricevuto da voi quello che egrave giustoio e i miei fgliMa egrave ormai venuta lrsquoora di andare io a morire e voi invece a vivereMa chi di noi vada verso ciograve che egrave meglio egrave oscuro a tutti tranne che al dio

Trad G Reale

guida allOtildeanalisi

LINGUA E LESSICO

1 Nel testo ricorrono alcuni termini legati alla radice

θαν(ε)- Dopo aver letto la Scheda di lessico

( p 33) elencali ed evidenziane le differenze dalpunto di vista del signifcato

termine legato alla radice θαν(ε)- significato

TEMI E CONFRONTI

2 In 40d-e alle due opzioni concernenti la morte

vengono associate due immagini Quali

3 Trova nel testo greco le espressioni chesottolineano la differenza fra il credere di essere e

lrsquoessere Trascrivile poi nello schema seguente

credere di essere essere

4 Ripercorri nella struttura e nello sviluppo del

ragionamento i paragraf 40c-41c Completaquindi la seguente tabella

riguardo al

τεθνάναιvengono poste

due alternative

ἢ μηδὲν εἶναι μηδὲ αἴσθησινμηδεμίαν μηδενὸς ἔχειν τὸντεθνεῶταἢhelliphelliphelliphelliphelliphellip

prima possibilitagrave εἴτε δὴ μηδεμία αἴσθησίς ἐστινἀλλ᾿ οἷον ὕπνος ἐπειδάν τιςκαθεύδων μηδ᾿ ὄναρ μηδὲνὁρᾷ θαυμάσιον κέρδος ἂν εἴηὁ θάνατος

seconda possibilitagrave

le categorie

di personaggi

dellrsquooltretombaa) i veri giudicib) helliphelliphelliphelliphellipc) helliphelliphelliphelliphellipd) helliphelliphelliphelliphellip

Μίνως τε καὶ ῾Ραδάμανθυς καὶΑἰακὸς καὶ Τριπτόλεμος

5 Lrsquoultimo pensiero di Socrate egrave per i figliesprimendo una sua preoccupazione nei loroconfronti egli ritorna cosigrave su un motivo ricorrentedel suo pensiero Sai dire quale

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testi a confrontoSocrate visto da Aristofane

Egrave in particolare alle Nuvole di Aristofane che Socra-te allude quando nellrsquoApologia ricostruisce lrsquoorigi-ne lontana delle calunnie che ormai da tempo circola-vano sul suo conto Dalla commedia aristofanea pro-

poniamo il primo incontro fra Strepsiade e Socrate(vv 219-248) e la parte fnale (1476-1509) in cui Strepsia-de appicca il fuoco al ldquopensatoiordquo

strepsiade E quello chi egrave quello che sta appeso per ariadiscepolo Egrave lui

strep Lui chidisc Socrate

strep Me lo potresti chiamare tu a voce alta per favoredisc Chiamatelo da solo io non ho tempo (Il discepolo rientra nel pensatoio)

strep Socrate Socrate amico miosocrate Percheacute mi chiami creatura di un giorno

strep Prima di tutto per favore dimmi cosa stai facendosoc Aerostatizzo e me ne sto qui a scrutare il sole

strep E tu gli degravei li squadri dallrsquoalto drsquoun corbello invece che coi piedi per terra casomaisoc Senza sospendere la mente e il pensiero in modo da mescolarli allrsquoaria che egrave della stessa

leggerezza non avrei mai potuto fare scoperte esatte sui fenomeni celesti Se me ne fossistato a terra a osservare da laggiugrave le cose di lassugrave non ci sarei mai arrivato Devi sapere che laterra attrae a seacute con forza lrsquoumore del pensiero proprio come succede col crescione

strep Come dici Il pensiero che attira lrsquoumido nel crescione Ma adesso scendi caro Socrate tiprego vieni a insegnarmi quello per cui sono venuto

soc Cioegravestrep Voglio imparare a parlare Egrave una cosa incontrollabile interessi creditori e mi spingono

mi tirano mi sequestrano la robasoc Come hai potuto fare tanti debiti senza rendertene conto

strep Mi ha distrutto una febbre da cavalli un male divorante Ma tu insegnami uno dei tuoi discorsiquello che non paga i debiti Fammi il prezzo che ti pare e io te lo do lo giuro sugli degravei

soc Ma che degravei vai giurando Tanto per cominciare qui da noi gli degravei sono moneta fuori corso[]

strep Che pazzia Che follia per colpa di Socrate ripudiare anche gli degravei (rivolgendosia unrsquoimmagine del dio presente in scena) Hermes caro Hermes non ti adirare con menon mi distruggere Perdonami con tutte quelle chiacchiere ero delirante Anzi dammiun consiglio se devo denunciarli o cosrsquoaltro Come dici Non devo impegnarmi in unprocesso Hai ragione devo bruciargli subito la casa a quei mascalzoni Santia Santiavieni qui Piglia scala e piccone arrampicati sul Pensatoio e comincia a scoperchiare iltetto fallo per il padrone buttagli giugrave la casa Qualcuno mi porti una torcia accesa Eadesso a loro saranno pure dei gran furbacchioni ma oggi qualcuno me la paga

soc Che ci fai tu sul tettostrep laquoAerostatizzo e me ne sto qui a scrutare il soleraquo

soc Povero me Sto per sofocare strep Chi vi ha insegnato a bestemmiare gli degravei e a curiosare il corso della luna Dagli addosso forza

picchia Per un sacco di ragioni ndash prima di tutto come sai per lrsquoempietagrave verso gli degraveiTrad A Grilli

confronti

1 Dopo aver riletto Apologia 18d ( p 19) verifca seil ritratto di Socrate ligrave proposto coincide con quellofatto da Aristofane Sottolinea in un elaborato di max10 righe similitudini e differenze

2 Rintraccia nellrsquoultima parte del brano aristofaneo glielementi che testimoniano come lrsquoidea di sbarazzarsi

ldquolegalmenterdquo di Socrate era presente ad Atene intempi di molto precedenti lrsquoeffettivo processo al flosofo

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T3 Il sapere di Socrate 20c-21d

Cherefonte un allievo di Socrate domanda allrsquooracolo diDelf se crsquoegrave qualcuno piugrave sapiente del maestro egrave una do-manda provocatoria ma imprevedibilmente lrsquooracolo ri-sponde di no Quando Cherefonte gli riferisce la risposta

ricevuta Socrate rimane turbato e comincia a interrogaregli uomini politici per dimostrare che lrsquooracolo egrave in errore( Progetto Letterature pp 81 ss)

[20c] ῾Υπολάβοι ἂν οὖν τις ὑμῶν ἴσως laquoἈλλ᾿ ὦ Σώκρατες τὸ σὸν τί ἐστι πρᾶγμαΠόθεν αἱ διαβολαί σοι αὗται γεγονασιν Οὐ γὰρ δήπου σοῦ γε οὐδὲν τῶν ἄλλωνπεριττότερον πραγματευομένου ἔπειτα τοσαύτη φήμη τε καὶ λόγος γέγονεν εἰμή τι ἔπραττες ἀλλοῖον ἢ οἱ πολλοί Λέγε οὖν ἡμῖν τί ἐστιν ἵνα μὴ ἡμεῖς περὶ σοῦαὐτοσχεδιάζωμενraquo [20d] Ταυτί μοι δοκεῖ δίκαια λέγειν ὁ λέγων κἀγὼ ὑμῖνπειράσομαι ἀποδεῖξαι τί ποτ᾿ ἐστὶν τοῦτο ὃ ἐμοὶ πεποίηκεν τό τε ὄνομα καὶ τὴν

διαβολήν Ἀκούετε δή Καὶ ἴσως μὲν δόξω τισὶν ὑμῶν παίζειν εὖ μέντοι ἴστεπᾶσαν ὑμῖν τὴν ἀλήθειαν ἐρῶ ᾽Εγὼ γάρ ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι δι᾿ οὐδὲν ἀλλ᾿ ἢδιὰ σοφίαν τινὰ τοῦτο τὸ ὄνομα ἔσχηκα Ποίαν δὴ σοφίαν ταύτηνἭπερ ἐστὶνἴσως ἀνθρωπίνη σοφία τῷ ὄντι γὰρ κινδυνεύω ταύτην εἶναι σοφός [20e]Οὗτοι

δὲ τάχ᾿ ἄν οὓς ἄρτι ἔλεγον μείζω τινὰ ἢ κατ᾿ ἄνθρωπον σοφίαν σοφοὶ εἶεν ἢοὐκ ἔχω τί λέγω οὐ γὰρ δὴ ἔγωγε αὐτὴν ἐπίσταμαι ἀλλ᾿ ὅστις φησὶ ψεύδεταί τεκαὶ ἐπὶ διαβολῇ τῇ ἐμῇ λέγει Καί μοι ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι μὴ θορυβήσητε μηδ᾿ἐὰν δόξω τι ὑμῖν μέγα λέγειν οὐ γὰρ ἐμὸν ἐρῶ τὸν λόγον ὃν ἂν λέγω ἀλλ᾿ εἰςἀξιόχρεων ὑμῖν τὸν λέγοντα ἀνοίσω Τῆς γὰρ ἐμῆς εἰ δή τίς ἐστιν σοφία καὶ οἵα

20c Ὑπολάβοι ἴσως ldquoForse qualcu-no di voi potrebbe intervenirerdquo Socrateha ricordato ancora una volta come sonocorse su di lui calunnie strane del tipo diquelle di cui si dice nella commedia diAristofane e ha afermato vigorosamen-te che esse non sono vere come non egrave ve-ro che egli si sia proposto di istruire altriQuando ha sentito un cittadino che siproponeva di afdare il proprio fglio aun maestro di sapere ha sempre pensatoquanto sarebbe stato bello per lui cono-scere quella dottrina ma purtroppo eglinon sa nulla di simile Qualcuno perogravepotrebbe a questo punto chiedergli co-me mai hanno potuto avere origine que-ste strane calunnie | τὸ σὸνhellipπρᾶγμαldquoche egrave che tu fairdquo | οὐ γὰρ δήπου hellipγέγονεν ldquocerto un simile giro di chiac-chiere (τοσαύτη φήμη τε καὶ λόγος) nonsi egrave certo prodotto (οὐhellip γέγονεν) men-tre tu non facevi nulla di strano (σοῦhellipοὐδὲνhellip περιττότερον πραγματευομέ-νου gen ass) rispetto agli altrirdquo περιτ-τός ldquosuperfuordquo passa facilmente allrsquoideadi ldquostranordquo ldquostraordinariordquo e il suo com-parativo (περιττότερον) egrave determinatodal secondo termine di paragone τῶνἄλλων il senso viene cosigrave completato dauna protasi di periodo ipotetico dellrsquoir-realtagrave εἰ μή τι πολλοί ldquose tu non fa-cessi nulla di diferente da quello che fa

la genterdquo οἱ πολλοί ldquoi piugraverdquo indica qui lamaggioranza della gente la gente comu-ne che non fa nulla di strano | ἵνα μὴ αὐτοσχεδιάζωμεν ldquopercheacute noi nonci mettiamo ad inventarerdquo ldquopercheacute nonsiamo costretti ad inventarerdquo20d Ταυτί λέγων ldquoChi dice questo(ταυτί) mi sembra che dica il giustordquoταυτί egrave marcato dallo iota ldquodeitticordquoche attira lrsquoattenzione | τό τε ὄνομα διαβολήν ldquosia il nome sia la calun-niardquo il nome egrave di essere σοφός la calun-nia si riferisce alle dottrine che gli veni-vano attribuite | Καὶ ἴσως παίζεινldquoE forse ad alcuni di voi sembreragrave che ioscherzirdquo questa asserzione vuole marca-re per contrasto la serietagrave di ciograve che So-crate sta per dire e che sottolineeragrave conεὖ μέντοι ἴστε | δόξω videbor il ver-bo δοκέω come il lt videor ha costru-zione personale | Ἐγὼ γάρ ἔσχηκαldquoIo infatti o cittadini di Atene non hoquesto nome se non per una sorta di sa-pienza (διὰ σοφίαν τινά)rdquo lrsquoafermazio-ne egrave ancora solenne se anche temperatada una sfumatura di indeterminazione(τινά) Socrate sta preparando un veroe proprio colpo di scena quando do-po aver negato in ogni modo di esser sa-piente e aver defnito calunniosa questavoce faragrave proclamare la propria sapien-za proprio dal dio di Delf ἔσχηκα perf

resultativo di ἔχω | Ἥπερ σοφία lanuova defnizione di sapienza egrave tuttaviachiaramente condizionata dallrsquoaggetti-vo ἀνθρωπίνη e prospettata problema-ticamente ancora da ἴσως come dallrsquoe-spressione tipica κινδυνεύω σοφόςldquoin questa crsquoegrave rischio (κινδυνεύω) cheio sia sapienterdquo20e Οὗτοι εἶεν ldquoCostoro forse deiquali dicevo poco fa potrebbero esseresapienti (ἄν σοφοὶ εἶεν) di una sapien-za superiore alla misura umana (μείζω ἄνθρωπον)rdquo questa defnizione chiara-mente ironica esclude da qualsiasi di-scorso la cosiddetta σοφία degli avver-sari di Socrate | ἢ οὐκ λέγω ldquoo nonso che direrdquo una defnizione alternativasarebbe certo piugrave chiaramente critica eSocrate preferisce dichiararsi incapace diesprimersi | οὐ γὰρ ἐπίσταμαι iniziail grande tema socratico del ldquonon sapererdquo| ἐπὶ διαβολῇ λέγει ldquoparla per calun-niarmirdquo ἐπὶ διαβολῇ τῇ ἐμῇ egrave compl difne | μηδ᾿ ἐὰν λέγειν ldquonemmeno sevi sembri che io dica qualcosa di moltogranderdquo τι μέγα cosigrave indeterminatopreannuncia una notizia straordinaria| λέγειν λόγον λέγω la seriepreannunciaἀξιώχρεων τὸν λέγοντα ldquoco-lui che parla degno della vostra conside-razionerdquo nominato alla fne del periodoldquoil dio di Delfrdquo

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μάρτυρα ὑμῖν παρέξομαι τὸν θεὸν τὸν ἐν ΔελφοῖςΧαιρεφῶντα γὰρ ἴστε πουΟὗτος[21a] ἐμός τε ἑταῖρος ἦν ἐκ νέου καὶ ὑμῶν τῷ πλήθει ἑταῖρός τε καὶ συνέφυγε τὴν

φυγὴν ταύτην καὶ μεθ᾿ ὑμῶν κατῆλθε Καὶ ἴστε δὴ οἷος ἦν Χαιρεφῶν ὡς σφοδρὸςἐφ᾿ ὅτι ὁρμήσειενΚαὶ δή ποτε καὶ εἰς Δελφοὺς ἐλθὼν ἐτόλμησε τοῦτο μαντεύσασθαιndash καί ὅπερ λέγω μὴ θορυβεῖτεὦ ἄνδρες ndash ἤρετο γὰρ δὴ εἴ τις ἐμοῦ εἴη σοφώτεροςἈνεῖλεν οὖν ἡ Πυθία μηδένα σοφώτερον εἶναι Καὶ τούτων πέρι ὁ ἀδελφὸς ὑμῖναὐτοῦ οὑτοσὶ μαρτυρήσει ἐπειδὴ ἐκεῖνος τετελεύτηκεν [21b] Σκέψασθε δὴ ὧν

ἕνεκα ταῦτα λέγω μέλλω γὰρ ὑμᾶς διδάξειν ὅθεν μοι ἡ διαβολὴ γέγονεν Ταῦτα γὰρἐγὼ ἀκούσας ἐνεθυμούμην οὑτωσί laquoΤί ποτε λέγει ὁ θεός καὶ τί ποτε αἰνίττεταιἘγὼ γὰρ δὴ οὔτε μέγα οὔτε σμικρὸν σύνοιδα ἐμαυτῷ σοφὸς ὤν τί οὖν ποτε λέγει

φάσκων ἐμὲ σοφώτατον εἶναι Οὐ γὰρ δήπου ψεύδεταί γε οὐ γὰρ θέμις αὐτῷraquoΚαὶ πολὺν μὲν χρόνον ἠπόρουν τί ποτε λέγει ἔπειτα μόγις πάνυ ἐπὶ ζήτησιν αὐτοῦ

τοιαύτην τινὰ ἐτραπόμην ῏Ηλθον ἐπί τινα τῶν δοκούντων σοφῶν εἶναι [21c] ὡς

ἐνταῦθα εἴπερ που ἐλέγξων τὸ μαντεῖον καὶ ἀποφανῶν τῷ χρησμῷ ὅτι laquoΟὑτοσὶἐμοῦ σοφώτερός ἐστι σὺ δ᾿ ἐμὲ ἔφησθαraquo Διασκοπῶν οὖν τοῦτον ndash ὀνόματι γὰροὐδὲν δέομαι λέγειν ἦν δέ τις τῶν πολιτικῶν πρὸς ὃν ἐγὼ σκοπῶν τοιοῦτόν τι ἔπαθονὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι καὶ διαλεγόμενος αὐτῷ ndash ἔδοξέ μοι οὗτος ὁ ἀνὴρ δοκεῖν μὲνεἶναι σοφὸς ἄλλοις τε πολλοῖς ἀνθρώποις καὶ μάλιστα ἑαυτῷ εἶναι δ᾿ οὔ κἄπειταἐπειρώμην αὐτῷ δεικνύναι ὅτι οἴοιτο μὲν εἶναι σοφός εἴη δ᾿ οὔ ᾽Εντεῦθεν οὖντούτῳ τε ἀπηχθόμην καὶ πολλοῖς τῶν παρόντων [21d] πρὸς ἐμαυτὸν δ᾿ οὖν ἀπιὼν

ἐλογιζόμην ὅτι τούτου μὲν τοῦ ἀνθρώπου ἐγὼ σοφώτερός εἰμι κινδυνεύει μὲν γὰρ

21a ἐκ νέου ldquofin da giovanerdquo segueuna breve caratterizzazione del personag-gio Cherefonte amico e discepolodi Socrate (presentato con lui nelle Nu-vole aristofanee) fu esiliato nel 404 aCcon i democratici (συνέφυγε ταύτην) erientrograve ad Atene insieme a Trasibulo (καὶ κατῆλθε) nel 399 aC era giagrave morto| τὴνφυγὴν ταύτην acc dellrsquooggetto in-terno connesso al verbo (συνέφυγε) perfgura etymologica | ὡς σφοδρὸς ὁρ-μήσειεν ldquocome era impetuoso a qualsiasicosa si accingesserdquo ὡς introduce una in-terr indiretta dipendente da ἴστε ripren-dendo οἷος ἦν per specifcarne il senso| ὅπερ λέγω ldquocome vi dicordquo lett ldquola co-sa che vi dicordquo egrave una forma colloquialeper invitare il suo pubblico a non rumo-reggiare ma mentre prima Socrate ave-va detto μὴ θορυβήσητε cong aor oradice μὴ θορυβεῖτε come se la gente aves-se giagrave cominciato a far rumore ed eglila pregasse di ldquonon continuare a far ru-morerdquo | ἀνεῖλεν ldquorisposerdquo da ἀναιρέωverbo tecnico del responso dellrsquooracolo| τούτων πέρι = περὶ τούτων lrsquoanastro-fe tipico costrutto del discorso poetico egravemarcata dalla ritrazione dellrsquoaccento (ba-ritonesi)21b ὧν ἕνεκα ldquoper quali ragionirdquo pernecessitagrave non per vanagloria Socrate haraccontato ai giudici il responso straor-dinario che lrsquooracolo ha dato su di lui a

Cherefonte | Ταῦτα οὑτωσί ldquoDo-po aver udito quel responso (ταῦτα) ioragionai in questo modordquo lrsquoimperfet-to ἐνεθυμούμην vuol seguire il flo dellerifessioni di Socrate esposte di seguito| τί ποτε αἰνίττεται ldquoche cosa vuole na-scondere sotto lrsquoenigmardquo tipico dellrsquoe-nigma egrave infatti un enunciato in apparen-za assurdo che vuole obbligare a rifette-re per trovare il signifcato riposto | οὔτεμέγα οὔτε σμικρόν ldquoneacute molto neacute pocordquoacc di relazione | σύνοιδα ὤν il ver-bo regge il part predic | Οὐ ψεύδεταίγε nel suo smarrimento Socrate ha unasola certezza che lrsquooracolo ldquocertamen-te non menterdquo percheacute non puograve | πολὺν ἠπόρουν insieme al complemento didurata lrsquoimperfetto descrittivo continuaa rappresentarci le rifessioni imbarazza-te di Socrate che alla fne contro voglia(μόγις) si decide a ricercare il senso delresponso | τῶν δοκούντων εἶναι ldquodiquelli che avevano fama di essere sapien-tirdquo il gen σοφῶν nome del predicato egraveattratto da τῶν δοκούντων21c ὡς ἐνταῦθα τὸ μαντεῖον ldquopen-sando che (ὡς) in questo (ἐνταῦθα) avreifinalmente (εἴπερ που) confutato lrsquoo-racolordquo εἴπερ που signifca lett ldquose maiin qualche puntordquo | Διασκοπῶν οὖντοῦτον ldquomentre dunque esaminavo co-stuirdquo la frase si interrompe come se qual-cuno avesse chiesto a Socrate il nome

dellrsquointerrogato ed egli approfttasse perdire che non intende nominarlo ma cheera un politico importante Qualcuno si egravechiesto se per caso non si trattasse di Ani-to che efettivamente in giovinezza ebbequalche contatto con Socrate ma Anitosarebbe un falso bersaglio Socrate nonintende tanto attaccare il suo accusatorequanto mettere in evidenza lrsquoignoran-za dei politici | ὀνόματι λέγειν ldquononoccorre chiamarlo per nomerdquo ὀνόματι egravedat strumentale | ἦν δέ τις ἔπαθονldquoma era uno dei nostri uomini politiciquello esaminando il quale feci una si-mile esperienzardquo cioegrave ldquoquello che allorainterrogavo e con cui rdquo | ἔδοξέ μοι ἑαυτῷ ldquomi sembrograve che questrsquouomo sem-brasse esser sapiente sia a molti altri uomi-ni sia soprattutto a se stessordquo il politico egravela prima vittima della sua presunzione disapere Socrate tenta quindi di dimostrar-gli (ἐπειρώμην αὐτῷ δεικνύναι) che cre-deva di esser sapiente ma non lo era (ὅτιοἴοιτο εἴη δ᾿ οὔ) | ᾽Εντεῦθεν παρό-ντων ldquoda quel momento io venni in odio(ἀπηχθόμην) a costui e a molti dei presen-tirdquo il risentimento del politico del qualeaveva dimostrato lrsquoignoranza fu dunquelrsquoinizio delle molte antipatie cui andograve in-contro Socrate21d πρὸς ἐμαυτὸν ἐλογιζόμηνldquomentre me ne andavo ragionavo tra mee merdquo | κινδυνεύει εἰδέναι ldquoegrave dun-

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[20c] Forse qualcuno di voi potrebbe prendere la parola per dirmi laquoMa allora So-crate di cosrsquoegrave che ti occupi Da dove sono venute quelle calunnie sul tuo contoPercheacute poi se tu non facevi niente di straordinario rispetto agli altri non nasceva-no tante voci e dicerie ndash se non facevi insomma nulla di diverso da quel che fannoi piugrave ndash Dicci cosrsquoegrave percheacute non vogliamo improvvisare un giudizio sul tuo contoraquo[20d] Chi dice cosigrave pare dire giusto e io cercherograve di mostrarvi da dove sian partite famae calunnia insiemeState a sentire A qualcuno di voi forse sembreragrave che io scherzi sappiate bene perograve che vidirograve tutta la veritagrave Percheacute io Ateniesi per nientrsquoaltro che per una forma di sapienza misono guadagnato questa fama Quale sapienza Certo una sapienza umana Difatti egrave inquesta che forse io sono sapiente [20e] E costoro di cui parlavo poco fa saranno certosapienti di una sapienza superiore a quella umana oppure non so che dire io almenonon la conosco e chi lo aferma mente e parla per denigrarmiE voi Ateniesi non protestate contro di me neppure se vi pare che io parli con presun-zione percheacute non saragrave mio il discorso che vi faccio bensigrave devo riferirne la paternitagrave achi guadagna la vostra fducia Della mia sapienza se pure ce nrsquoegrave una e di che natura siachiamo a testimone per voi il dio di DelfCherefonte lo conoscete certamente [21a] Fu mio compagno fn da giovane E fu com-pagno vostro di partito e con voi visse questrsquoesilio e con voi rientrograve E sapete anche cheuomo fosse Cherefonte quanto fosse impetuoso in ogni sua iniziativa Cosigrave un giornoandograve a Delf ed ebbe lrsquoaudacia di chiedere questo allrsquooracolo ndash e voi signori vi pregonon interrompete ndash gli chiese infatti se crsquoera qualcuno piugrave sapiente di me E la Pizia ri-spose che di piugrave sapiente di me non crsquoera nessuno Ma di questa circostanza vi saragrave testi-mone ndash egrave qui presente ndash il fratello di Cherefonte percheacute questi egrave morto[21b] Guardate ora la ragione di queste mie parole percheacute intendo dirvi lrsquoorigine dellacalunnia contro la mia persona Al sentire il responso rifettevo in questo modo laquoCosamai intende il dio a cosa allude Percheacute io per parte mia non sono convinto neacute tantoneacute poco della mia sapienza cosa intende mai quando dice che io sono tanto sapientePercheacute non mente il dio ndash non puograve mentire ndashraquoPer molto tempo non riuscii a cogliere il senso ma poi e certo con fatica mi mi-si a ricercarlo in questo modo Mi recai da uno di quelli che hanno fama di sapienti[21c] e pensavo che cosigrave avrei in qualche modo confutato lrsquooracolo e avrei risposto al va-ticinio laquoEgrave questi piugrave sapiente di me mentre tu egrave di me che hai parlatoraquo Mentre esami-navo attentamente questrsquouomo ndash non occorre che ve ne dica il nome percheacute era un poli-tico il personaggio con il quale tra indagini e discorsi feci questa esperienza Ateniesi ndash

ἡμῶν οὐδέτερος οὐδὲν καλὸν κἀγαθὸν εἰδέναι ἀλλ᾿ οὗτος μὲν οἴεταί τι εἰδέναι οὐκεἰδώς ἐγὼ δέ ὥσπερ οὖν οὐκ οἶδα οὐδὲ οἴομαι ἔοικα γοῦν τούτου γε σμικρῷ τινι

αὐτῷ τούτῳ σοφώτερος εἶναι ὅτι ἃ μὴ οἶδα οὐδὲ οἴομαι εἰδέναι ᾽Εντεῦθεν ἐπ᾿ ἄλλονᾖα τῶν ἐκείνου δοκούντων σοφωτέρων εἶναι καί μοι ταὐτὰ ταῦτα ἔδοξε καὶ ἐνταῦθακἀκείνῳ καὶ ἄλλοις πολλοῖς ἀπηχθόμην

que possibile (κινδυνεύει) che nessu-no di noi due sappia nulla di bello neacute dibuonordquo la progressione nelle verifcheegrave sempre marcata dallrsquoincertezza e dalrischio (κινδυνεύει) fncheacute si raggiun-ge sia pure in via di probabilitagrave lrsquounica

acquisizione nel senso di sapere di nonsapere | ἔοικα εἰδέναι ldquomi sembradunque di essere piugrave saggio di costui(τούτου σοφώτερος εἶναι) proprioper questo piccolo vantaggio (σμικρῷτινι αὐτῷ τούτῳ) per il fatto che ciograve che

non so non credo nemmeno di saperlordquo| ᾽Εντεῦθεν ᾖα ldquoQuindi mi rivolsia un altrordquo ᾖα egrave impf ind di εἶμι ldquoan-darerdquo E anche questa nuova intervista siconcluse con uno scacco dellrsquointerlocu-tore di Socrate

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mi sembrograve che questrsquouomo apparisse sapiente agli occhi tra gli altri soprattut-to di se stesso ma che in realtagrave non lo fosse E allora mi provai a dimostrargli

che riteneva di essere sapiente ma che non lo era Ne risultograve dunque che melo feci nemico e con lui mi inimicai molti dei presenti [21d] Ma fra me eme andandomene via ragionavo che io ero piugrave sapiente di questrsquouomopercheacute forse nessuno di noi due conosceva qualcosa di bello e di buonoma lui riteneva di sapere ndash e non sapeva ndash mentre io come non so cosigravenon penso neppure di sapere mi pareva perciograve di essere piugrave sapiente dilui proprio in questo piccolo particolare e cioegrave che le cose che non sonon penso neanche di saperle Poi mi recai da un altro che aveva famadi essere piugrave sapiente dellrsquoaltro e ne ricavai unrsquoimpressione identica ndash ecosigrave mi attirai lrsquoodio suo e di molti altri

Trad E Avezzugrave

analisi del testo

Tra stranezza e saggezza Socrate continua la sua di-fesa ipotizzando che gli venga chiesto quale suo stranocomportamento sia stato allrsquoorigine delle calunnie che lohanno travolto Lrsquoobiezione ndash secondo un uso comunenel greco ndash viene introdotta dopo la pausa da ἴσως ac-compagnato dallrsquoottativo potenziale di un verbo di ldquodirerdquoldquointerrompererdquo ldquomeravigliarsirdquo e da τις o equivalente delsoggetto (cf 20c) Nella obiezione e nella replica di Socra-te va sottolineata la ricorrenza di due terminiIl primo egrave περιττότερον (20c) composto con il prefssoπερί ha in seacute lrsquoidea del sopra dellrsquooltre la misura quindicome nel nostro passo dello straordinario dello stranoLa stranezza lrsquoἀτοπία di Socrate egrave peraltro un motivo

topico legato alla piugrave generale considerazione che la suavita non puograve essere paragonata a nessuna altra esistenzanon ha precedenti come ben si legge in Symp 221c Al-cibiade nellrsquoelogio del suo maestro sostiene che se conAchille puograve essere messo a confronto Brasida con Nesto-re Antenore con altri Pericle Socrate invece non egrave raf-frontabile con nessuno neacute fra gli antichi neacute fra i moderniIl secondo termine egrave σοφία (20d) Socrate dice di doverefama e calunnie a una forma di sapienza che possiede-rebbe Lrsquouso di τις (διὰ σοφίαν τινά) comunque attenuail valore del sostantivo σοφία poicheacute la sapienza comepossesso stabile non egrave prerogativa umana per lrsquouomoinfatti esiste solo lrsquoamore mai completamente appagatoper essa (da qui φιλοσοφία) La sapienza di Socrate nonegrave la sapienza positiva di chi tanto sa ma rappresenta da

un lato la consapevolezza dellrsquoinconsistenza delle opi-

nioni dallrsquoaltro lrsquoesigenza di andare sempre a fondo nellecose al di lagrave delle apparenzeAltrove per esempio in Simposio 177d Socrate sosterragraveinvece di sapere qualcosa nellrsquoambito delle cose drsquoamo-re (οὐδὲν φημὶ ἄλλο ἐπίστασθαι ἢ τὰ ἐρωτικά) Ci sareb-be quindi un dato positivo di conoscenza da cui partire eproprio lrsquoamore sarebbe la fonte che permette a Socra-te di apportare un benefcio agli altri Sottile dunque nelpasso del Simposio egrave lrsquoironia del flosofo egli non sa nullase non ciograve che riguarda lrsquoamore quindi in realtagrave conoscetutto dato che Eros egrave quella forza che porta alla piugrave altavetta del sapere

Moduli stilistici Nel brano egrave da evidenziare lrsquoobiezionedi un ipotetico interlocutore secondo un modulo tipicodellrsquooratoria giudiziaria allitterazione e figura etymolo-

gica presenti in Ταυτί μοι δοκεῖ δίκαια λέγειν ὁ λέγων(20d) ndash insieme allo iota ldquodeitticordquo di ταυτί proprio del lin-guaggio drammatico e oratorio ndash contribuiscono a sottoli-neare il credito che si attribuisce a tale obiezione in quan-to elemento signifcativo per il procedere del discorso didifesaSono da segnalare nel passo anche le espressioni del les-

sico colloquiale (τὸ σὸν τί ἐστι πρᾶγμα in 20c) e i fre-quenti richiami al destinatario per tenerne desta lrsquoat-tenzione (ἀκούετε in 20d ἴστε in 20d 20e e 21a μὴθορυβήσητε in 20e)

Statuetta raffgurante Socrate II secolo aC Londra British Museum

La statuetta raffgurante Socrate in chitone egrave un piccolo gioiello dellrsquoarte ellenisticaproveniente da Alessandria drsquoEgitto Il manufatto in marmo bianco egrave alto appena 27 cmma presenta le caratteristiche della grande statuaria Il volto egrave ripreso dal ritratto di Lisippodi cui egrave rimasta una copia di epoca romana conservata al Louvre ( p 115) La fattura egravepregevole raffnatissimi sono la resa dei lineamenti e dei riccioli della barba e il trattamentodel panneggio del mantello che copre le spalle e il ventre del flosofo e che ricade inmorbide pieghe sul suo corpo ritratto come quello di un atleta

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T4 Il congedo 40c-42a

LrsquoApologia platonica contiene ancora una sezione in cuiSocrate prende congedo dai suoi giudici da quelli cheavevano votato per la sua condanna a morte come daglialtri Rivolto a questi ultimi egli spiega che sicuramente

quanto gli egrave accaduto egrave destinato a essere per lui un benee cerca di fornirne la dimostrazione ( Progetto Lette-

rature pp 81 ss)

[40c] ᾿Εννοήσωμεν δὲ καὶ τῇδεὡς πολλὴ ἐλπίς ἐστιν ἀγαθὸν

αὐτὸ εἶναι Δυοῖν γὰρ θάτερόν ἐστιν τὸ τεθνάναι ἢ γὰρ

οἷον μηδὲν εἶναι μηδὲ αἴσθησιν μηδεμίαν μηδενὸς ἔχειν

τὸν τεθνεῶτα ἢ κατὰ τὰ λεγόμενα μεταβολή τις τυγχάνει οὖσα καὶ μετοίκησις τῇψυχῇ τοῦ τόπου τοῦ ἐνθένδε εἰς ἄλλον τόπον Καὶ εἴτε δὴ μηδεμία αἴσθησίς ἐστινἀλλ᾿ [40d] οἷον ὕπνος ἐπειδάν τις καθεύδων μηδ᾿ ὄναρ μηδὲν ὁρᾷ θαυμάσιονκέρδος ἂν εἴη ὁ θάνατος ndash ἐγὼ γὰρ ἂν οἶμαι εἴ τινα ἐκλεξάμενον δέοι ταύτην τὴννύκτα ἐν ᾗ οὕτω κατέδαρθεν ὥστε μηδὲ ὄναρ ἰδεῖν καὶ τὰς ἄλλας νύκτας τε καὶἡμέρας τὰς τοῦ βίου τοῦ ἑαυτοῦ ἀντιπαραθέντα ταύτῃ τῇ νυκτὶ δέοι σκεψάμενον

εἰπεῖν πόσας ἄμεινον καὶ ἥδιον ἡμέρας καὶ νύκτας ταύτης τῆς νυκτὸς βεβίωκεν ἐν

τῷ ἑαυτοῦ βίῳ οἶμαι ἂν μὴ ὅτι ἰδιώτην τινά ἀλλὰ τὸν μέγαν βασιλέα εὐαριθμήτουςἂν εὑρεῖν αὐτὸν ταύτας πρὸς τὰς ἄλλας ἡμέρας καὶ νύκτας ndash [40e] εἰ οὖν τοιοῦτον

ὁ θάνατός ἐστιν κέρδος ἔγωγε λέγω καὶ γὰρ οὐδὲν πλείων ὁ πᾶς χρόνος φαίνεταιοὕτω δὴ εἶναι ἢ μία νύξ Εἰ δ᾿ αὖ οἷον ἀποδημῆσαί ἐστιν ὁ θάνατος ἐνθένδε εἰς

ἄλλον τόπον καὶ ἀληθῆ ἐστιν τὰ λεγόμενα ὡς ἄρα ἐκεῖ εἰσι πάντες οἱ τεθνεῶτεςτί μεῖζον ἀγαθὸν τούτου εἴη ἄν ὦ ἄνδρες δικασταί Εἰ γάρ τις ἀφικόμενος εἰς

Ἅιδου [41a] ἀπαλλαγεὶς τουτωνὶ τῶν φασκόντων δικαστῶν εἶναι εὑρήσει τοὺς

40c Ἐννοήσωμεν εἶναι ldquoRifettiamoanche da questo punto di vista (καὶ τῇδε)che ho molti motivi per sperare che essasia un benerdquo ἐννοήσωμεν cong esorta-tivo τῇδε avverbio di modo il punto divista che Socrate sta per esporre | Δυοῖν τεθνεῶτα ldquoDi due cose una θάτερον)egrave il morire o egrave come se il morto (τὸντεθνεῶτα) non sia piugrave nulla e non abbiaalcuna percezione di nullardquoθάτερον= τὸἕτερον ldquouna delle due coserdquo alterum τὸντεθνεῶτα egrave meglio intenderlo come soggsia di μηδὲν εἶναι sia di ἔχειν μηδεμίανμηδενός poliptoto | ἢ κατὰ τόπον ldquoosecondo quanto si dice egrave (τυγχάνει οὖσα)una trasformazione e una trasmigrazio-ne per lrsquoanima da questo luogo quaggiugrave(τοῦ ἐνθένδε) in un altro luogordquo κατὰ τὰλεγόμενα cosigrave dicevano soprattutto or-fici e pitagorici Lrsquoalternativa che quiSocrate prospetta costituisce indubbia-mente una posizione diversa da quella chepoi saragrave esposta per bocca dello stessoSocrate nel Fedone dove lrsquoimmortalitagravedellrsquoanima egrave una certezza luminosa | Καὶεἴτε ldquoE serdquo introduce un periodo ipote-tico misto la cui apodosi egrave θαυμάσιονκέρδος ἂν εἴη ὁ θάνατος ed egrave ripresa in40e da εἰ οὖν κέρδος ἔγωγε λέγω40d ἐπειδάν ὁρᾷ ldquoquando uno dor-

mendo non fa nemmeno un sognordquo inprospettiva eventuale con ἄν di ἐπειδάνe il cong ὁρᾷ il greco dice ὁρᾶν ὕπνονldquovedere un sognordquo dove lrsquoitaliano usa unverbo assai piugrave generico ldquofare un sognordquo| θαυμάσιον ὁ θάνατος ldquola morte sa-rebbe un proftto meravigliosordquo apodosidella possibilitagrave dove κέρδος egrave terminedel linguaggio commerciale propr ldquogua-dagnordquo | εἴ τινα βίῳ ldquose bisognasseche uno dopo aver scelto (ἐκλεξάμενον)questa ταύτην) notte in cui (ἐν ᾗ) ha dor-mito cosigrave da non fare alcun sogno e con-frontando (ἀντιπαραθέντα) con questanotte le altre notti e giorni della sua vitadovesse dire rifettendo (σκεψάμενον)quanti giorni e quante notti ha vissutomeglio e piugrave piacevolmente di questanotte nella sua vitardquo ταύτην costituisceprolessi rispetto al relativo ἐν ᾗ che segue| οἶμαι νύκτας ldquoio credo che non soloun privato cittadino (ἰδιώτην τινα) mail Gran Re potrebbe trovare (ἂν εὑρεῖν)ben poche (εὐαριθμήτους) queste not-ti in relazione agli altri giorni e nottirdquoοἶμαι annunciato dapprima come inci-so ritorna con ben altro peso come pro-posizione principale a reggere lrsquoinfnitoἂν εὑρεῖν40e εἰ οὖν λέγω ldquose dunque la

morte egrave una cosa di questo genere(τοιοῦτον) io certo (ἔγωγε) lo chiamoun vantaggiordquo ritorna insistente il ter-mine fnanziario κέρδος ἔγωγε ldquoio perconto miordquo il γε limitativo sottolinea ilpunto di vista di chi sta parlando | οὐ-δὲν πλείων ldquoper nulla maggiorerdquo οὐδένegrave acc avverbiale di relazione | Εἰ δ᾿ αὖ εἴη ἄν ldquoSe poi la morte egrave come emi-grare (ἀποδημῆσαι) di qui in un altroluogo e sono veri i racconti che si fannoche sono lagrave tutti quelli che sono morti(οἱ τεθνεῶτες) quale bene maggiore diquesto potrebbe essercirdquo ritorna il temadellrsquoaldilagrave la protasi di primo tipo nonimplica realtagrave ma la prospettiva purnon dimostrata egrave presentata come at-traente e questo efetto Socrate intendeprodurre sui suoi ascoltatori | ἀφικό-μενος εἰς ῞Αιδου ldquogiungendo allrsquoAderdquoεἰς richiede normalmente lrsquoacc e per-ciograve giagrave gli antichi intendevano che fossesottinteso un acc come δόμον come nellt ventum erat ad Vestae sott templum41a ἀπαλλαγεὶς δικαστάς ldquoallon-tanandosi (ἀπαλλαγείς) da questi qui chepretendono (φασκόντων) essere giudi-ci troveragrave quelli che sono davvero giudi-cirdquo in questrsquoultima parte dellrsquoApologiainizia il tema che saragrave comune alla prima

dal testo alla parolap 33

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ὡς ἀληθῶς δικαστάς οἵπερ καὶ λέγονται ἐκεῖ δικάζειν Μίνως τε καὶ ῾Ραδάμανθυς

καὶ Αἰακὸς καὶ Τριπτόλεμος καὶ ἄλλοι ὅσοι τῶν ἡμιθέων δίκαιοι ἐγένοντο ἐν τῷ

ἑαυτῶν βίῳ ἆρα φαύλη ἂν εἴη ἡ ἀποδημία ῍Η αὖ ᾽Ορφεῖ συγγενέσθαι καὶ Μουσαίῳ

καὶ ῾Ησιόδῳ καὶ ῾Ομήρῳ ἐπὶ πόσῳ ἄν τις δέξαιτ᾿ ἂν ὑμῶν᾽Εγὼ μὲν γὰρ πολλάκις ἐθέλω τεθνάναι εἰ ταῦτ᾿ ἔστιν

ἀληθῆ ᾽Επεὶ [41b] ἔμοιγε καὶ αὐτῷ θαυμαστὴ ἂν εἴη ἡ

διατριβὴ αὐτόθι ὁπότε ἐντύχοιμι Παλαμήδει καὶ Αἴαντι τῷ

Τελαμῶνος καὶ εἴ τις ἄλλος τῶν παλαιῶν διὰ κρίσιν ἄδικον

τέθνηκεν ἀντιπαραβάλλοντι τὰ ἐμαυτοῦ πάθη πρὸς τὰ

ἐκείνων ndash ὡς ἐγὼ οἶμαι οὐκ ἂν ἀηδὲς εἴη ndash καὶ δὴ τὸ μέγιστον τοὺς ἐκεῖ ἐξετάζοντακαὶ ἐρευνῶντα ὥσπερ τοὺς ἐνταῦθα διάγειν τίς αὐτῶν σοφός ἐστιν καὶ τίς οἴεται μένἔστιν δ᾿ οὔ ᾽Επὶ πόσῳ δ᾿ ἄν τις ὦ ἄνδρες δικασταί δέξαιτο ἐξετάσαι τὸν ἐπὶ Τροίαν

ἀγαγόντα τὴν πολλὴν στρατιὰν [41c] ἢ ᾽Οδυσσέα ἢ Σίσυφον ἢ ἄλλους μυρίους ἄν

τις εἴποι καὶ ἄνδρας καὶ γυναῖκας οἷς ἐκεῖ διαλέγεσθαι καὶ συνεῖναι καὶ ἐξετάζειν

ἀμήχανον ἂν εἴη εὐδαιμονίαςΠάντως οὐ δήπου τούτου γε ἕνεκα οἱ ἐκεῖ ἀποκτείνουσι

τά τε γὰρ ἄλλα εὐδαιμονέστεροί εἰσιν οἱ ἐκεῖ τῶν ἐνθάδε καὶ ἤδη τὸν λοιπὸν χρόνον

ἀθάνατοί εἰσιν εἴπερ γε τὰ λεγόμενα ἀληθῆ

rifessione di Platone e degli altri socraticiquello del Giusto condannato esso egrave quimarcato dal poliptoto δικασταί δικασ-τῶν δικαστάς δικάζειν e dalla seriedei mitici giudici giusti dellrsquoaldilagrave in op-posizione a quelli ingiusti che hanno con-dannato a morte Socrate | οἵπερ καὶ EacuteΤριπτόλεμος ldquocoloro che si dice ammi-nistrino la giustizia Minosse Radaman-to Eaco e Trittolemordquo Radamantoe Minosse erano fgli di Zeus ed Europail primo fu re di Creta e stabiligrave le leggi chefurono imitate da molte cittagrave greche glisuccesse il fratello minore Minosse Ea-co fglio di Zeus e della ninfa Egina fu redellrsquoisola cui diede il nome di sua mogliee padre di Peleo e Telamone a questi che latradizione considerava i giudici dellrsquoAdePlatone aggiunge il re attico Trittolemoche aiutograve Demetra nella ricerca di Persefo-ne e ottenne da lei il dono del grano era as-sociato alle due dee nei misteri di Eleusi| ἄρα φαύλη ἀποδημία ldquosarebbe que-sto un mutamento di sede spregevolerdquoἄρα introduce una interr diretta retoricache suggerisce al destinatario una rispostanegativa φαύλη ldquoda pocordquo certo non sa-rebbe stata da poco la possibilitagrave di ottene-re una nuova vita presso i semidei che si di-stinsero in vita per la loro giustizia | ᾿Ορ-φεῖ Μουσαίῳ ldquostare insieme a Orfeoe a Museordquo gli esponenti mitici della let-teratura religiosa della tradizione orfcaaccostati qui ai fondatori della mitologiaclassica Omero ed Esiodo | ἐπὶ πόσῳ ὑμῶν ldquoper che prezzo non lo accetterebbeuno di voirdquo cioegrave ldquoquanto uno di voi sareb-be disposto a pagare per questordquo ogget-to di δέξαιτ(ο) egrave lrsquoinf συγγενέσθαι ldquostareinsieme ardquo | Ἐγὼμὲν ἀληθῆ ldquoIo infat-

ti sono disposto (ἐθέλω) a morire moltevolte se questi racconti sono verirdquo ἐθέλωesprime la disponibilitagrave ad adeguarsi allavolontagrave altrui o ad una situazione41b ἔμοιγε καὶ αὐτῷ ldquoper me in parti-colarerdquo | ὁπότε τέθνηκεν ldquoquando miimbattessi in Palamede o in Aiace fglio diTelamone o in quanti altri (εἴ τις ἄλλος)tra gli antichi sono morti per un giudizioingiustordquo εἴ τις ἄλλος questa locuzione sipresenta come una protasi di periodo ipo-tetico ma ha la funzione di una proposi-zione relativa ldquose qualcun altro morigrave rdquo =ldquotutti gli altri che morironordquo | Παλαμή-δει ldquoPalamederdquo Odisseo per nonandare a Troia fngeva di essere pazzo maPalamede scoprigrave il suo piano e lo costrin-se a partecipare alla spedizione Odisseosi vendicograve su di lui facendo nasconderenella tenda di Palamede dellrsquooro e una fal-sa lettera di Priamo cosigrave Palamede fu ac-cusato di tradimento e lapidato Questoargomento era svolto in varie tragedie diEschilo Sofocle ed Euripide | ΑἴαντιldquoAiacerdquo Aiace invece dopo la mor-te di Achille considerandosi il piugrave fortedei Greci dopo quello pretendeva che alui fossero attribuite le armi del mortoOdisseo riuscigrave con lrsquoastuzia a farle asse-gnare a seacute e Aiace per il dolore del tortosubigraveto impazzigrave e si uccise la vicenda erarappresentata in una trilogia perduta diEschilo e nellrsquoAiace di Sofocle che con-serviamo | ἀντιπαραβάλλοντι ldquocon-frontandordquo part congiunto con ἔμοιγε| καὶ δὴ ἔστιν δ᾿ οὔ ldquoe poi soprattut-to trascorrere il tempo (διάγειν) esami-nando ed interrogando (ἐξετάζοντα καὶἐρευνῶντα in acc percheacute concordano conil sogg sottinteso dellrsquoinfnitiva) quelli

di lagrave (τοὺς ἐκεῖ) come quelli di qua (τοὺςἐνταῦθα) chi di loro egrave sapiente e chi crededi esserlo ma non lo egraverdquo lrsquoinf διάγειν di-pende sintatticamente da ἐπὶ πόσῳ ἄν τιςδέξαιτ(ο)di 41a comeσυγγενέσθαι So-crate sarebbe felice di andare nellrsquoaldilagrave acontinuare la stessa opera che compiva inAtene di sollecitare ognuno a conoscerese stesso secondo il comando di Apollo| Ἐπὶ πόσῳ δ᾿ ἄν τις δέξαιτο ritornaemblematicamente la frase per far rifet-tere i destinatari | ἐξετάσαι στρατιάνldquodi interrogare colui che condusse a Troiail grande esercitordquo Agamennone che giagravenei poemi dagrave prova di presunzione e arro-ganza anzicheacute di σοφία41c ἢὈδυσσέα ἢΣίσυφον eroi dellrsquoa-stuzia e dellrsquoinganno queste che eranovirtugrave per lrsquoetica arcaica ripugnavano al-la moralitagrave di Socrate come a quella diPlatone | οἷς ἐκεῖ εὐδαιμονίας ldquoconi quali conversare lagrave e stare con loro e in-terrogarli sarebbe il colmo della felicitagraverdquoἀμήχανον εὐδαιμονίας ldquolrsquoimpossibilitagravedella felicitagraverdquo cioegrave una felicitagrave impossibilea esprimersi ἀμήχανος egrave ciograve per cui nonesistono μηχαναί ldquoartifcirdquo ed egrave quindiimpossibile | Πάντως ἀποκτείνουσιldquoIn ogni caso per questo motivo (τούτουἕνεκα) quelli di lagrave non mandano a mor-terdquo τούτου ἕνεκα per il fatto di discuteree di confutare quelli che credono di essersaggi senza esserlo quindi nel regno deimorti Socrate non avrebbe corso rischiodi esser condannato a morte Egli egrave giuntoa una tale serena luciditagrave che si permettedi ironizzare perfno sulla propria morte| τά τε γὰρ ἄλλα καί ldquosia nel resto sia ancherdquo | εἴπερ γε ἀληθῆ ldquose egrave verociograve che si raccontardquo ritorna lrsquoapparente

glossa

il verbo (ἐ)θέλω signifcaldquosono disposto ardquo secondovolontagrave di altri diversamenteda βούλομαι che signifcaldquovogliordquo di mia intenzione

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[40c] Consideriamo anche da questo lato il fatto che crsquoegrave molta speranza che il morire siaun bene In efetti una di queste due cose egrave il morire o egrave come un non essere nulla e chiegrave morto non ha piugrave alcuna sensazione di nulla oppure stando ad alcune cose che si tra-mandano egrave un mutamento e una migrazione dellrsquoanima da questo luogo che egrave quaggiugravead un altro luogo Ora se la morte egrave il non aver piugrave alcuna sensazione [40d] ma egravecome un sonno che si ha quando nel dormire non si vede piugrave nulla neppure in so-

Ἀλλὰ καὶ ὑμᾶς χρή ὦ ἄνδρες δικασταί εὐέλπιδας εἶναι πρὸς τὸν θάνατον καὶ ἕν τιτοῦτο διανοεῖσθαι ἀληθές [41d] ὅτι οὐκ ἔστιν ἀνδρὶ ἀγαθῷ κακὸν οὐδὲν οὔτε ζῶντι

οὔτε τελευτήσαντιοὐδὲ ἀμελεῖται ὑπὸ θεῶν τὰ τούτου πράγματα οὐδὲ τὰ ἐμὰ νῦνἀπὸτοῦ αὐτομάτου γέγονεν ἀλλά μοι δῆλόν ἐστι τοῦτο ὅτι ἤδη τεθνάναι καὶ ἀπηλλάχθαιπραγμάτωνβέλτιονἦνμοιΔιὰ τοῦτοκαὶ ἐμὲοὐδαμοῦἀπέτρεψεν τὸσημεῖονκαὶ ἔγωγετοῖς καταψηφισαμένοις μου καὶ τοῖς κατηγόροις οὐ πάνυ χαλεπαίνω Καίτοι οὐ ταύτῃτῇ διανοίᾳ κατεψηφίζοντό μου καὶ κατηγόρουν ἀλλ᾿ οἰόμενοι βλάπτειν [41e] τοῦτο

αὐτοῖς ἄξιον μέμφεσθαι Τοσόνδε μέντοι αὐτῶν δέομαι τοὺς ὑεῖς μου ἐπειδὰνἡβήσωσι τιμωρήσασθε ὦ ἄνδρες ταὐτὰ ταῦτα λυποῦντες ἅπερ ἐγὼ ὑμᾶς ἐλύπουνἐὰν ὑμῖν δοκῶσιν ἢ χρημάτων ἢ ἄλλου του πρότερον ἐπιμελεῖσθαι ἢ ἀρετῆς καὶ ἐὰνδοκῶσί τι εἶναι μηδὲν ὄντες ὀνειδίζετε αὐτοῖς ὥσπερ ἐγὼ ὑμῖν ὅτι οὐκ ἐπιμελοῦνταιὧν δεῖ καὶ οἴονταί τι εἶναι ὄντες οὐδενὸς ἄξιοιΚαὶ ἐὰν ταῦτα ποιῆτε δίκαια πεπονθὼςἐγὼ ἔσομαι ὑφ᾿ ὑμῶν αὐτός [42a] τε καὶ οἱ ὑεῖς Ἀλλὰ γὰρ ἤδη ὥρα ἀπιέναι ἐμοὶ μὲνἀποθανουμένῳ ὑμῖν δὲ βιωσομένοις ὁπότεροι δὲ ἡμῶν ἔρχονται ἐπὶ ἄμεινον πρᾶγμαἄδηλον παντὶ πλὴν ἢ τῷ θεῷ

riserva (εἴπερ γε) che riaferma in mododistaccato la certezza morale di Socrate| Ἀλλὰ καὶ θάνατον ldquoMa anche voicittadini giudici dovete essere fduciosi(εὐέλπιδας) riguardo alla morterdquo ha ini-zio cosigrave lrsquoultimo capitolo in tono di pe-rorazione quanto alla procedura giudi-ziaria non dovrebbe esserci luogo per unaperorazione giaccheacute la sentenza di morteegrave irrevocabile ma Socrate perora la cau-sa delle sue idee e vuole che quale che siala sorte delle anime dopo la morte i giu-dici che hanno avuto fducia in lui abbia-no chiara coscienza che lrsquouomo non deveesitare a seguire la voce del dio che parlanella sua coscienza41d ὅτι τελευτήσαντι ldquoche per lrsquouo-mo virtuoso non crsquoegrave alcun male neacute da vi-vo neacute da mortordquo la dichiarativa ha fun-zione epesegetica rispetto a ἕν τι τοῦτοmentre ζῶντι e τελευτήσαντι sono predi-cativi di ἀνδρὶ ἀγαθῷ | οὐδὲ τὰ ἐμὰ γέγονεν ldquoneacute le mie vicende (τὰ ἐμά) sonoavvenute a caso (ἀπὸ τοῦ αὐτομάτου)rdquo| τεθνάναι καὶ ἀπηλλάχθαι πραγμάτωνldquoesser morto ed essermi liberato dai fasti-dirdquo lrsquoidea egrave rappresentata da due infnitiperfetti (da θνῄσκω e ἀπαλλάσσω) nellaprospettiva di esser compiuta solo allorasi realizzeragrave ciograve che egrave meglio per Socrate

| ἐμὲ τὸ σημεῖον ldquoil segno non mi di-stolse per nullardquo il segno misterioso (τὸσημεῖον) che talvolta lo distoglieva dalcompiere unrsquoazione era quello che Socra-te chiamava il suo degravemone Socrate inter-preta ora la mancanza di quel segno comela conferma che per lui egrave stato meglio es-ser condannato dal tribunale | ἔγωγε χαλεπαίνω ldquoe io per conto mio (ἔγωγε)non me la prendo (χαλεπαίνω) con colo-ro che hanno votato per la mia condan-na (τοῖς καταψηφισαμένοις μου) neacute congli accusatorirdquo i verbi giudiziari compo-sti con κατα- si costruiscono con il genretto daκατα- (= ldquocontrordquo) della personaaccusata o condannata | Καίτοι ldquoEppu-rerdquo Socrate si ferma un attimo a rifettereche se anche gli accusatori e i giudici a luiostili non gli hanno fatto alcun male nonera questa la loro intenzione | οὐ ταύτῃτῇ διανοίᾳ ldquonon con questa intenzionerdquo41e τοῦτο μέμφεσθαι ldquodi questo egravegiustorimproverarlirdquo |Τοσόνδε δέομαιlett ldquoDi tanto io li pregordquo δέομαι conil gen della persona vale ldquopregarerdquo(oltre che talvolta ldquoaver bisogno dirdquo)mentre τοσόνδε anticipa lrsquoimperativo chesegue τιμωρήσασθε | ταὐτά ἐλύπουνldquoinfiggendo loro gli stessi fastidi che ioinfiggevo a voirdquo λυπέω ldquoafiggere unordquo

qui ripetuto in poliptoto egrave costruito conlrsquoacc della persona e lrsquoacc di relazionedella cosa con cui uno viene afitto nellatraduzione la carica semantica di λυπέωviene trasferita allrsquooggetto che in grecoegrave reso genericamente con il neutro | ἐὰνὑμῖν ἀρετῆς ldquonel caso che vi sembri(ἐὰν δοκῶσιν) che si diano pensiero o(ἤ) del denaro o (ἤ) di qualche altra cosaprima che (ἤ) della virtugraverdquo ἐὰν δοκῶσινegraveunaprotasidiperiodoipoteticodellrsquoeven-tualitagrave lacuiprotasiegravelrsquoimpτιμωρήσασθεi primi due ἤ sono disgiuntivi (lt aut)mentre il terzo introduce il secondotermine di paragone (lt quam) ἄλλουτου του egrave pron indefinito | οἴονταίτι ἄξιοι ldquoe credono di esser qualcosamentre non meritano nullardquo οὐδενός egravegen di stima | δίκαια ἔσομαι ldquoavrogravericevuto ciograve che egrave giustordquo πεπονθὼςἔσομαι egrave futuro perfetto dal tema diπάσχω42a ἐμοὶ βιωσομένοις ldquoperme a mori-re per voi a vivererdquo i due part futuri hannovalore fnale | ὁπότεροι ἡμῶν ldquochi trameevoirdquoὁπότεροιesprimeduegruppicon-trappostiancheseilprimo di essi egrave costitui-to da una sola personaὁπότεροι ἔρχονταιprop interr indiretta egrave soggettiva rispettoalla sovraordinataἄδηλον sott ἐστί

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gno allora la morte sarebbe un guadagno meraviglioso Infatti io ritengo che seuno dopo aver scelto questa notte in cui avesse dormito cosigrave bene da non vederenemmeno un sogno e dopo aver messo a confronto con questa le altre notti e glialtri giorni della sua vita dovesse fare un esame e dirci quanti giorni e quante not-ti abbia vissuto in modo piugrave felice e piugrave piacevole di quella notte durante tutta lasua vita ebbene io credo che costui anche se fosse non solo un qualche privatocittadino ma il Gran Re troverebbe lui pure che questi giorni e queste notti so-no pochi da contare rispetto agli altri giorni e alle altre notti [40e] Se dunque lamorte egrave qualcosa di tal genere io dico che egrave un guadagno Infatti tutto quanto iltempo della morte non sembra essere altro che unrsquounica notte Invece se la mor-te egrave come un partire di qui per andare in un altro luogo e sono vere le cose che siraccontano ossia che in quel luogo ci sono tutti i morti quale bene o giudici cipotrebbe essere piugrave grande di questoInfatti se uno giunto allrsquoAde [41a] liberatosi di quelli che qui da noi si diconogiudici ne troveragrave di veri quelli che si dice che lagrave pronunciano sentenza MinosseRadamante Eaco Trittolemo e quanti altri dei semidei sono stati giusti nella lorovita ebbene in tal caso questo passare nellrsquoaldilagrave sarebbe forse una cosa da pocoE poi quanto non sarebbe disposto a pagare ciascuno di voi per stare insieme conOrfeo e con Museo con Omero e con Esiodo Per quello che mi riguarda sonodisposto a morire molte volte se questo egrave vero [41b] Infatti per me sarebbe straor-dinario trascorrere il mio tempo allorcheacute mi incontrassi con Palamede con Aia-ce figlio di Telamonio e con qualche altro degli antichi che sonomorti a causa di un ingiusto giudizio mettendo a confronto imiei casi con i loro E io credo che questo non sarebbe dav-vero spiacevoleMa la cosa per me piugrave bella sarebbe sottoporre ad esa-me quelli che stanno di lagrave interrogandoli come facevocon questi che stanno qui per vedere chi egrave sapiente echi ritiene di essere tale ma non lo egrave Quanto sarebbedisposto a pagare uno di voi o giudici per esaminarechi ha portato a Troia [41c] il grande esercito oppu-re Odisseo o Sisifo e altre innumerevoli persone chesi possono menzionare sia uomini che donne E ildiscutere e lo stare lagrave insieme con loro e interrogarlinon sarebbe davvero il colmo della felicitagrave E certa-mente per questo quelli di lagrave non condannano nes-suno a morte Infatti quelli di lagrave oltre ad essere piugravefelici di quelli di qua sono altresigrave per tutto il tempoimmortali se sono vere le cose che si diconoEbbene anche voi o giudici bisogna che abbiate buo-ne speranze davanti alla morte e dovete pensare che unacosa egrave vera in modo particolare [41d] che ad un uomobuono non puograve capitare nessun male neacute in vita neacute in mor-te Le cose che lo riguardano non vengono trascurate dagli

Pittore di Achille (attribuita) Leacutekythoscon giovane presso una tomba ca 440 aCNew York Metropolitan Museum of Art

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degravei E anche le cose che ora mi riguardano non sono successe per caso ma per me egraveevidente questo che ormai morire e liberarmi degli affanni era meglio per me Perquesto motivo il segno divino non mi ha mai deviato dalla via seguitaPerciograve io non ho un grande rancore contro coloro che hanno votato per la miacondanna neacute contro i miei accusatori anche se mi hanno condannato e mi han-no accusato non certo con tale proposito bensigrave nella convinzione di farmi delmale [41e] E in ciograve meritano biasimoPerograve io vi prego proprio di questo Quando i miei fgli saranno diventati adulti pu-niteli o cittadini procurando a loro quegli stessi dolori che io ho procurato a voise vi sembreranno prendersi cura delle ricchezze o di qualche altra cosa prima chedella virtugrave E se si daranno arie di valere qualche cosa mentre non valgono nullarimproverateli cosigrave come io ho rimproverato voi percheacute non si danno cura di ciograve dicui dovrebbero darsi cura e percheacute credono di valere qualche cosa mentre in realtagravenon valgono niente [42a] Se farete questo avrograve ricevuto da voi quello che egrave giustoio e i miei fgliMa egrave ormai venuta lrsquoora di andare io a morire e voi invece a vivereMa chi di noi vada verso ciograve che egrave meglio egrave oscuro a tutti tranne che al dio

Trad G Reale

guida allOtildeanalisi

LINGUA E LESSICO

1 Nel testo ricorrono alcuni termini legati alla radice

θαν(ε)- Dopo aver letto la Scheda di lessico

( p 33) elencali ed evidenziane le differenze dalpunto di vista del signifcato

termine legato alla radice θαν(ε)- significato

TEMI E CONFRONTI

2 In 40d-e alle due opzioni concernenti la morte

vengono associate due immagini Quali

3 Trova nel testo greco le espressioni chesottolineano la differenza fra il credere di essere e

lrsquoessere Trascrivile poi nello schema seguente

credere di essere essere

4 Ripercorri nella struttura e nello sviluppo del

ragionamento i paragraf 40c-41c Completaquindi la seguente tabella

riguardo al

τεθνάναιvengono poste

due alternative

ἢ μηδὲν εἶναι μηδὲ αἴσθησινμηδεμίαν μηδενὸς ἔχειν τὸντεθνεῶταἢhelliphelliphelliphelliphelliphellip

prima possibilitagrave εἴτε δὴ μηδεμία αἴσθησίς ἐστινἀλλ᾿ οἷον ὕπνος ἐπειδάν τιςκαθεύδων μηδ᾿ ὄναρ μηδὲνὁρᾷ θαυμάσιον κέρδος ἂν εἴηὁ θάνατος

seconda possibilitagrave

le categorie

di personaggi

dellrsquooltretombaa) i veri giudicib) helliphelliphelliphelliphellipc) helliphelliphelliphelliphellipd) helliphelliphelliphelliphellip

Μίνως τε καὶ ῾Ραδάμανθυς καὶΑἰακὸς καὶ Τριπτόλεμος

5 Lrsquoultimo pensiero di Socrate egrave per i figliesprimendo una sua preoccupazione nei loroconfronti egli ritorna cosigrave su un motivo ricorrentedel suo pensiero Sai dire quale

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T3 Il sapere di Socrate 20c-21d

Cherefonte un allievo di Socrate domanda allrsquooracolo diDelf se crsquoegrave qualcuno piugrave sapiente del maestro egrave una do-manda provocatoria ma imprevedibilmente lrsquooracolo ri-sponde di no Quando Cherefonte gli riferisce la risposta

ricevuta Socrate rimane turbato e comincia a interrogaregli uomini politici per dimostrare che lrsquooracolo egrave in errore( Progetto Letterature pp 81 ss)

[20c] ῾Υπολάβοι ἂν οὖν τις ὑμῶν ἴσως laquoἈλλ᾿ ὦ Σώκρατες τὸ σὸν τί ἐστι πρᾶγμαΠόθεν αἱ διαβολαί σοι αὗται γεγονασιν Οὐ γὰρ δήπου σοῦ γε οὐδὲν τῶν ἄλλωνπεριττότερον πραγματευομένου ἔπειτα τοσαύτη φήμη τε καὶ λόγος γέγονεν εἰμή τι ἔπραττες ἀλλοῖον ἢ οἱ πολλοί Λέγε οὖν ἡμῖν τί ἐστιν ἵνα μὴ ἡμεῖς περὶ σοῦαὐτοσχεδιάζωμενraquo [20d] Ταυτί μοι δοκεῖ δίκαια λέγειν ὁ λέγων κἀγὼ ὑμῖνπειράσομαι ἀποδεῖξαι τί ποτ᾿ ἐστὶν τοῦτο ὃ ἐμοὶ πεποίηκεν τό τε ὄνομα καὶ τὴν

διαβολήν Ἀκούετε δή Καὶ ἴσως μὲν δόξω τισὶν ὑμῶν παίζειν εὖ μέντοι ἴστεπᾶσαν ὑμῖν τὴν ἀλήθειαν ἐρῶ ᾽Εγὼ γάρ ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι δι᾿ οὐδὲν ἀλλ᾿ ἢδιὰ σοφίαν τινὰ τοῦτο τὸ ὄνομα ἔσχηκα Ποίαν δὴ σοφίαν ταύτηνἭπερ ἐστὶνἴσως ἀνθρωπίνη σοφία τῷ ὄντι γὰρ κινδυνεύω ταύτην εἶναι σοφός [20e]Οὗτοι

δὲ τάχ᾿ ἄν οὓς ἄρτι ἔλεγον μείζω τινὰ ἢ κατ᾿ ἄνθρωπον σοφίαν σοφοὶ εἶεν ἢοὐκ ἔχω τί λέγω οὐ γὰρ δὴ ἔγωγε αὐτὴν ἐπίσταμαι ἀλλ᾿ ὅστις φησὶ ψεύδεταί τεκαὶ ἐπὶ διαβολῇ τῇ ἐμῇ λέγει Καί μοι ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι μὴ θορυβήσητε μηδ᾿ἐὰν δόξω τι ὑμῖν μέγα λέγειν οὐ γὰρ ἐμὸν ἐρῶ τὸν λόγον ὃν ἂν λέγω ἀλλ᾿ εἰςἀξιόχρεων ὑμῖν τὸν λέγοντα ἀνοίσω Τῆς γὰρ ἐμῆς εἰ δή τίς ἐστιν σοφία καὶ οἵα

20c Ὑπολάβοι ἴσως ldquoForse qualcu-no di voi potrebbe intervenirerdquo Socrateha ricordato ancora una volta come sonocorse su di lui calunnie strane del tipo diquelle di cui si dice nella commedia diAristofane e ha afermato vigorosamen-te che esse non sono vere come non egrave ve-ro che egli si sia proposto di istruire altriQuando ha sentito un cittadino che siproponeva di afdare il proprio fglio aun maestro di sapere ha sempre pensatoquanto sarebbe stato bello per lui cono-scere quella dottrina ma purtroppo eglinon sa nulla di simile Qualcuno perogravepotrebbe a questo punto chiedergli co-me mai hanno potuto avere origine que-ste strane calunnie | τὸ σὸνhellipπρᾶγμαldquoche egrave che tu fairdquo | οὐ γὰρ δήπου hellipγέγονεν ldquocerto un simile giro di chiac-chiere (τοσαύτη φήμη τε καὶ λόγος) nonsi egrave certo prodotto (οὐhellip γέγονεν) men-tre tu non facevi nulla di strano (σοῦhellipοὐδὲνhellip περιττότερον πραγματευομέ-νου gen ass) rispetto agli altrirdquo περιτ-τός ldquosuperfuordquo passa facilmente allrsquoideadi ldquostranordquo ldquostraordinariordquo e il suo com-parativo (περιττότερον) egrave determinatodal secondo termine di paragone τῶνἄλλων il senso viene cosigrave completato dauna protasi di periodo ipotetico dellrsquoir-realtagrave εἰ μή τι πολλοί ldquose tu non fa-cessi nulla di diferente da quello che fa

la genterdquo οἱ πολλοί ldquoi piugraverdquo indica qui lamaggioranza della gente la gente comu-ne che non fa nulla di strano | ἵνα μὴ αὐτοσχεδιάζωμεν ldquopercheacute noi nonci mettiamo ad inventarerdquo ldquopercheacute nonsiamo costretti ad inventarerdquo20d Ταυτί λέγων ldquoChi dice questo(ταυτί) mi sembra che dica il giustordquoταυτί egrave marcato dallo iota ldquodeitticordquoche attira lrsquoattenzione | τό τε ὄνομα διαβολήν ldquosia il nome sia la calun-niardquo il nome egrave di essere σοφός la calun-nia si riferisce alle dottrine che gli veni-vano attribuite | Καὶ ἴσως παίζεινldquoE forse ad alcuni di voi sembreragrave che ioscherzirdquo questa asserzione vuole marca-re per contrasto la serietagrave di ciograve che So-crate sta per dire e che sottolineeragrave conεὖ μέντοι ἴστε | δόξω videbor il ver-bo δοκέω come il lt videor ha costru-zione personale | Ἐγὼ γάρ ἔσχηκαldquoIo infatti o cittadini di Atene non hoquesto nome se non per una sorta di sa-pienza (διὰ σοφίαν τινά)rdquo lrsquoafermazio-ne egrave ancora solenne se anche temperatada una sfumatura di indeterminazione(τινά) Socrate sta preparando un veroe proprio colpo di scena quando do-po aver negato in ogni modo di esser sa-piente e aver defnito calunniosa questavoce faragrave proclamare la propria sapien-za proprio dal dio di Delf ἔσχηκα perf

resultativo di ἔχω | Ἥπερ σοφία lanuova defnizione di sapienza egrave tuttaviachiaramente condizionata dallrsquoaggetti-vo ἀνθρωπίνη e prospettata problema-ticamente ancora da ἴσως come dallrsquoe-spressione tipica κινδυνεύω σοφόςldquoin questa crsquoegrave rischio (κινδυνεύω) cheio sia sapienterdquo20e Οὗτοι εἶεν ldquoCostoro forse deiquali dicevo poco fa potrebbero esseresapienti (ἄν σοφοὶ εἶεν) di una sapien-za superiore alla misura umana (μείζω ἄνθρωπον)rdquo questa defnizione chiara-mente ironica esclude da qualsiasi di-scorso la cosiddetta σοφία degli avver-sari di Socrate | ἢ οὐκ λέγω ldquoo nonso che direrdquo una defnizione alternativasarebbe certo piugrave chiaramente critica eSocrate preferisce dichiararsi incapace diesprimersi | οὐ γὰρ ἐπίσταμαι iniziail grande tema socratico del ldquonon sapererdquo| ἐπὶ διαβολῇ λέγει ldquoparla per calun-niarmirdquo ἐπὶ διαβολῇ τῇ ἐμῇ egrave compl difne | μηδ᾿ ἐὰν λέγειν ldquonemmeno sevi sembri che io dica qualcosa di moltogranderdquo τι μέγα cosigrave indeterminatopreannuncia una notizia straordinaria| λέγειν λόγον λέγω la seriepreannunciaἀξιώχρεων τὸν λέγοντα ldquoco-lui che parla degno della vostra conside-razionerdquo nominato alla fne del periodoldquoil dio di Delfrdquo

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μάρτυρα ὑμῖν παρέξομαι τὸν θεὸν τὸν ἐν ΔελφοῖςΧαιρεφῶντα γὰρ ἴστε πουΟὗτος[21a] ἐμός τε ἑταῖρος ἦν ἐκ νέου καὶ ὑμῶν τῷ πλήθει ἑταῖρός τε καὶ συνέφυγε τὴν

φυγὴν ταύτην καὶ μεθ᾿ ὑμῶν κατῆλθε Καὶ ἴστε δὴ οἷος ἦν Χαιρεφῶν ὡς σφοδρὸςἐφ᾿ ὅτι ὁρμήσειενΚαὶ δή ποτε καὶ εἰς Δελφοὺς ἐλθὼν ἐτόλμησε τοῦτο μαντεύσασθαιndash καί ὅπερ λέγω μὴ θορυβεῖτεὦ ἄνδρες ndash ἤρετο γὰρ δὴ εἴ τις ἐμοῦ εἴη σοφώτεροςἈνεῖλεν οὖν ἡ Πυθία μηδένα σοφώτερον εἶναι Καὶ τούτων πέρι ὁ ἀδελφὸς ὑμῖναὐτοῦ οὑτοσὶ μαρτυρήσει ἐπειδὴ ἐκεῖνος τετελεύτηκεν [21b] Σκέψασθε δὴ ὧν

ἕνεκα ταῦτα λέγω μέλλω γὰρ ὑμᾶς διδάξειν ὅθεν μοι ἡ διαβολὴ γέγονεν Ταῦτα γὰρἐγὼ ἀκούσας ἐνεθυμούμην οὑτωσί laquoΤί ποτε λέγει ὁ θεός καὶ τί ποτε αἰνίττεταιἘγὼ γὰρ δὴ οὔτε μέγα οὔτε σμικρὸν σύνοιδα ἐμαυτῷ σοφὸς ὤν τί οὖν ποτε λέγει

φάσκων ἐμὲ σοφώτατον εἶναι Οὐ γὰρ δήπου ψεύδεταί γε οὐ γὰρ θέμις αὐτῷraquoΚαὶ πολὺν μὲν χρόνον ἠπόρουν τί ποτε λέγει ἔπειτα μόγις πάνυ ἐπὶ ζήτησιν αὐτοῦ

τοιαύτην τινὰ ἐτραπόμην ῏Ηλθον ἐπί τινα τῶν δοκούντων σοφῶν εἶναι [21c] ὡς

ἐνταῦθα εἴπερ που ἐλέγξων τὸ μαντεῖον καὶ ἀποφανῶν τῷ χρησμῷ ὅτι laquoΟὑτοσὶἐμοῦ σοφώτερός ἐστι σὺ δ᾿ ἐμὲ ἔφησθαraquo Διασκοπῶν οὖν τοῦτον ndash ὀνόματι γὰροὐδὲν δέομαι λέγειν ἦν δέ τις τῶν πολιτικῶν πρὸς ὃν ἐγὼ σκοπῶν τοιοῦτόν τι ἔπαθονὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι καὶ διαλεγόμενος αὐτῷ ndash ἔδοξέ μοι οὗτος ὁ ἀνὴρ δοκεῖν μὲνεἶναι σοφὸς ἄλλοις τε πολλοῖς ἀνθρώποις καὶ μάλιστα ἑαυτῷ εἶναι δ᾿ οὔ κἄπειταἐπειρώμην αὐτῷ δεικνύναι ὅτι οἴοιτο μὲν εἶναι σοφός εἴη δ᾿ οὔ ᾽Εντεῦθεν οὖντούτῳ τε ἀπηχθόμην καὶ πολλοῖς τῶν παρόντων [21d] πρὸς ἐμαυτὸν δ᾿ οὖν ἀπιὼν

ἐλογιζόμην ὅτι τούτου μὲν τοῦ ἀνθρώπου ἐγὼ σοφώτερός εἰμι κινδυνεύει μὲν γὰρ

21a ἐκ νέου ldquofin da giovanerdquo segueuna breve caratterizzazione del personag-gio Cherefonte amico e discepolodi Socrate (presentato con lui nelle Nu-vole aristofanee) fu esiliato nel 404 aCcon i democratici (συνέφυγε ταύτην) erientrograve ad Atene insieme a Trasibulo (καὶ κατῆλθε) nel 399 aC era giagrave morto| τὴνφυγὴν ταύτην acc dellrsquooggetto in-terno connesso al verbo (συνέφυγε) perfgura etymologica | ὡς σφοδρὸς ὁρ-μήσειεν ldquocome era impetuoso a qualsiasicosa si accingesserdquo ὡς introduce una in-terr indiretta dipendente da ἴστε ripren-dendo οἷος ἦν per specifcarne il senso| ὅπερ λέγω ldquocome vi dicordquo lett ldquola co-sa che vi dicordquo egrave una forma colloquialeper invitare il suo pubblico a non rumo-reggiare ma mentre prima Socrate ave-va detto μὴ θορυβήσητε cong aor oradice μὴ θορυβεῖτε come se la gente aves-se giagrave cominciato a far rumore ed eglila pregasse di ldquonon continuare a far ru-morerdquo | ἀνεῖλεν ldquorisposerdquo da ἀναιρέωverbo tecnico del responso dellrsquooracolo| τούτων πέρι = περὶ τούτων lrsquoanastro-fe tipico costrutto del discorso poetico egravemarcata dalla ritrazione dellrsquoaccento (ba-ritonesi)21b ὧν ἕνεκα ldquoper quali ragionirdquo pernecessitagrave non per vanagloria Socrate haraccontato ai giudici il responso straor-dinario che lrsquooracolo ha dato su di lui a

Cherefonte | Ταῦτα οὑτωσί ldquoDo-po aver udito quel responso (ταῦτα) ioragionai in questo modordquo lrsquoimperfet-to ἐνεθυμούμην vuol seguire il flo dellerifessioni di Socrate esposte di seguito| τί ποτε αἰνίττεται ldquoche cosa vuole na-scondere sotto lrsquoenigmardquo tipico dellrsquoe-nigma egrave infatti un enunciato in apparen-za assurdo che vuole obbligare a rifette-re per trovare il signifcato riposto | οὔτεμέγα οὔτε σμικρόν ldquoneacute molto neacute pocordquoacc di relazione | σύνοιδα ὤν il ver-bo regge il part predic | Οὐ ψεύδεταίγε nel suo smarrimento Socrate ha unasola certezza che lrsquooracolo ldquocertamen-te non menterdquo percheacute non puograve | πολὺν ἠπόρουν insieme al complemento didurata lrsquoimperfetto descrittivo continuaa rappresentarci le rifessioni imbarazza-te di Socrate che alla fne contro voglia(μόγις) si decide a ricercare il senso delresponso | τῶν δοκούντων εἶναι ldquodiquelli che avevano fama di essere sapien-tirdquo il gen σοφῶν nome del predicato egraveattratto da τῶν δοκούντων21c ὡς ἐνταῦθα τὸ μαντεῖον ldquopen-sando che (ὡς) in questo (ἐνταῦθα) avreifinalmente (εἴπερ που) confutato lrsquoo-racolordquo εἴπερ που signifca lett ldquose maiin qualche puntordquo | Διασκοπῶν οὖντοῦτον ldquomentre dunque esaminavo co-stuirdquo la frase si interrompe come se qual-cuno avesse chiesto a Socrate il nome

dellrsquointerrogato ed egli approfttasse perdire che non intende nominarlo ma cheera un politico importante Qualcuno si egravechiesto se per caso non si trattasse di Ani-to che efettivamente in giovinezza ebbequalche contatto con Socrate ma Anitosarebbe un falso bersaglio Socrate nonintende tanto attaccare il suo accusatorequanto mettere in evidenza lrsquoignoran-za dei politici | ὀνόματι λέγειν ldquononoccorre chiamarlo per nomerdquo ὀνόματι egravedat strumentale | ἦν δέ τις ἔπαθονldquoma era uno dei nostri uomini politiciquello esaminando il quale feci una si-mile esperienzardquo cioegrave ldquoquello che allorainterrogavo e con cui rdquo | ἔδοξέ μοι ἑαυτῷ ldquomi sembrograve che questrsquouomo sem-brasse esser sapiente sia a molti altri uomi-ni sia soprattutto a se stessordquo il politico egravela prima vittima della sua presunzione disapere Socrate tenta quindi di dimostrar-gli (ἐπειρώμην αὐτῷ δεικνύναι) che cre-deva di esser sapiente ma non lo era (ὅτιοἴοιτο εἴη δ᾿ οὔ) | ᾽Εντεῦθεν παρό-ντων ldquoda quel momento io venni in odio(ἀπηχθόμην) a costui e a molti dei presen-tirdquo il risentimento del politico del qualeaveva dimostrato lrsquoignoranza fu dunquelrsquoinizio delle molte antipatie cui andograve in-contro Socrate21d πρὸς ἐμαυτὸν ἐλογιζόμηνldquomentre me ne andavo ragionavo tra mee merdquo | κινδυνεύει εἰδέναι ldquoegrave dun-

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[20c] Forse qualcuno di voi potrebbe prendere la parola per dirmi laquoMa allora So-crate di cosrsquoegrave che ti occupi Da dove sono venute quelle calunnie sul tuo contoPercheacute poi se tu non facevi niente di straordinario rispetto agli altri non nasceva-no tante voci e dicerie ndash se non facevi insomma nulla di diverso da quel che fannoi piugrave ndash Dicci cosrsquoegrave percheacute non vogliamo improvvisare un giudizio sul tuo contoraquo[20d] Chi dice cosigrave pare dire giusto e io cercherograve di mostrarvi da dove sian partite famae calunnia insiemeState a sentire A qualcuno di voi forse sembreragrave che io scherzi sappiate bene perograve che vidirograve tutta la veritagrave Percheacute io Ateniesi per nientrsquoaltro che per una forma di sapienza misono guadagnato questa fama Quale sapienza Certo una sapienza umana Difatti egrave inquesta che forse io sono sapiente [20e] E costoro di cui parlavo poco fa saranno certosapienti di una sapienza superiore a quella umana oppure non so che dire io almenonon la conosco e chi lo aferma mente e parla per denigrarmiE voi Ateniesi non protestate contro di me neppure se vi pare che io parli con presun-zione percheacute non saragrave mio il discorso che vi faccio bensigrave devo riferirne la paternitagrave achi guadagna la vostra fducia Della mia sapienza se pure ce nrsquoegrave una e di che natura siachiamo a testimone per voi il dio di DelfCherefonte lo conoscete certamente [21a] Fu mio compagno fn da giovane E fu com-pagno vostro di partito e con voi visse questrsquoesilio e con voi rientrograve E sapete anche cheuomo fosse Cherefonte quanto fosse impetuoso in ogni sua iniziativa Cosigrave un giornoandograve a Delf ed ebbe lrsquoaudacia di chiedere questo allrsquooracolo ndash e voi signori vi pregonon interrompete ndash gli chiese infatti se crsquoera qualcuno piugrave sapiente di me E la Pizia ri-spose che di piugrave sapiente di me non crsquoera nessuno Ma di questa circostanza vi saragrave testi-mone ndash egrave qui presente ndash il fratello di Cherefonte percheacute questi egrave morto[21b] Guardate ora la ragione di queste mie parole percheacute intendo dirvi lrsquoorigine dellacalunnia contro la mia persona Al sentire il responso rifettevo in questo modo laquoCosamai intende il dio a cosa allude Percheacute io per parte mia non sono convinto neacute tantoneacute poco della mia sapienza cosa intende mai quando dice che io sono tanto sapientePercheacute non mente il dio ndash non puograve mentire ndashraquoPer molto tempo non riuscii a cogliere il senso ma poi e certo con fatica mi mi-si a ricercarlo in questo modo Mi recai da uno di quelli che hanno fama di sapienti[21c] e pensavo che cosigrave avrei in qualche modo confutato lrsquooracolo e avrei risposto al va-ticinio laquoEgrave questi piugrave sapiente di me mentre tu egrave di me che hai parlatoraquo Mentre esami-navo attentamente questrsquouomo ndash non occorre che ve ne dica il nome percheacute era un poli-tico il personaggio con il quale tra indagini e discorsi feci questa esperienza Ateniesi ndash

ἡμῶν οὐδέτερος οὐδὲν καλὸν κἀγαθὸν εἰδέναι ἀλλ᾿ οὗτος μὲν οἴεταί τι εἰδέναι οὐκεἰδώς ἐγὼ δέ ὥσπερ οὖν οὐκ οἶδα οὐδὲ οἴομαι ἔοικα γοῦν τούτου γε σμικρῷ τινι

αὐτῷ τούτῳ σοφώτερος εἶναι ὅτι ἃ μὴ οἶδα οὐδὲ οἴομαι εἰδέναι ᾽Εντεῦθεν ἐπ᾿ ἄλλονᾖα τῶν ἐκείνου δοκούντων σοφωτέρων εἶναι καί μοι ταὐτὰ ταῦτα ἔδοξε καὶ ἐνταῦθακἀκείνῳ καὶ ἄλλοις πολλοῖς ἀπηχθόμην

que possibile (κινδυνεύει) che nessu-no di noi due sappia nulla di bello neacute dibuonordquo la progressione nelle verifcheegrave sempre marcata dallrsquoincertezza e dalrischio (κινδυνεύει) fncheacute si raggiun-ge sia pure in via di probabilitagrave lrsquounica

acquisizione nel senso di sapere di nonsapere | ἔοικα εἰδέναι ldquomi sembradunque di essere piugrave saggio di costui(τούτου σοφώτερος εἶναι) proprioper questo piccolo vantaggio (σμικρῷτινι αὐτῷ τούτῳ) per il fatto che ciograve che

non so non credo nemmeno di saperlordquo| ᾽Εντεῦθεν ᾖα ldquoQuindi mi rivolsia un altrordquo ᾖα egrave impf ind di εἶμι ldquoan-darerdquo E anche questa nuova intervista siconcluse con uno scacco dellrsquointerlocu-tore di Socrate

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mi sembrograve che questrsquouomo apparisse sapiente agli occhi tra gli altri soprattut-to di se stesso ma che in realtagrave non lo fosse E allora mi provai a dimostrargli

che riteneva di essere sapiente ma che non lo era Ne risultograve dunque che melo feci nemico e con lui mi inimicai molti dei presenti [21d] Ma fra me eme andandomene via ragionavo che io ero piugrave sapiente di questrsquouomopercheacute forse nessuno di noi due conosceva qualcosa di bello e di buonoma lui riteneva di sapere ndash e non sapeva ndash mentre io come non so cosigravenon penso neppure di sapere mi pareva perciograve di essere piugrave sapiente dilui proprio in questo piccolo particolare e cioegrave che le cose che non sonon penso neanche di saperle Poi mi recai da un altro che aveva famadi essere piugrave sapiente dellrsquoaltro e ne ricavai unrsquoimpressione identica ndash ecosigrave mi attirai lrsquoodio suo e di molti altri

Trad E Avezzugrave

analisi del testo

Tra stranezza e saggezza Socrate continua la sua di-fesa ipotizzando che gli venga chiesto quale suo stranocomportamento sia stato allrsquoorigine delle calunnie che lohanno travolto Lrsquoobiezione ndash secondo un uso comunenel greco ndash viene introdotta dopo la pausa da ἴσως ac-compagnato dallrsquoottativo potenziale di un verbo di ldquodirerdquoldquointerrompererdquo ldquomeravigliarsirdquo e da τις o equivalente delsoggetto (cf 20c) Nella obiezione e nella replica di Socra-te va sottolineata la ricorrenza di due terminiIl primo egrave περιττότερον (20c) composto con il prefssoπερί ha in seacute lrsquoidea del sopra dellrsquooltre la misura quindicome nel nostro passo dello straordinario dello stranoLa stranezza lrsquoἀτοπία di Socrate egrave peraltro un motivo

topico legato alla piugrave generale considerazione che la suavita non puograve essere paragonata a nessuna altra esistenzanon ha precedenti come ben si legge in Symp 221c Al-cibiade nellrsquoelogio del suo maestro sostiene che se conAchille puograve essere messo a confronto Brasida con Nesto-re Antenore con altri Pericle Socrate invece non egrave raf-frontabile con nessuno neacute fra gli antichi neacute fra i moderniIl secondo termine egrave σοφία (20d) Socrate dice di doverefama e calunnie a una forma di sapienza che possiede-rebbe Lrsquouso di τις (διὰ σοφίαν τινά) comunque attenuail valore del sostantivo σοφία poicheacute la sapienza comepossesso stabile non egrave prerogativa umana per lrsquouomoinfatti esiste solo lrsquoamore mai completamente appagatoper essa (da qui φιλοσοφία) La sapienza di Socrate nonegrave la sapienza positiva di chi tanto sa ma rappresenta da

un lato la consapevolezza dellrsquoinconsistenza delle opi-

nioni dallrsquoaltro lrsquoesigenza di andare sempre a fondo nellecose al di lagrave delle apparenzeAltrove per esempio in Simposio 177d Socrate sosterragraveinvece di sapere qualcosa nellrsquoambito delle cose drsquoamo-re (οὐδὲν φημὶ ἄλλο ἐπίστασθαι ἢ τὰ ἐρωτικά) Ci sareb-be quindi un dato positivo di conoscenza da cui partire eproprio lrsquoamore sarebbe la fonte che permette a Socra-te di apportare un benefcio agli altri Sottile dunque nelpasso del Simposio egrave lrsquoironia del flosofo egli non sa nullase non ciograve che riguarda lrsquoamore quindi in realtagrave conoscetutto dato che Eros egrave quella forza che porta alla piugrave altavetta del sapere

Moduli stilistici Nel brano egrave da evidenziare lrsquoobiezionedi un ipotetico interlocutore secondo un modulo tipicodellrsquooratoria giudiziaria allitterazione e figura etymolo-

gica presenti in Ταυτί μοι δοκεῖ δίκαια λέγειν ὁ λέγων(20d) ndash insieme allo iota ldquodeitticordquo di ταυτί proprio del lin-guaggio drammatico e oratorio ndash contribuiscono a sottoli-neare il credito che si attribuisce a tale obiezione in quan-to elemento signifcativo per il procedere del discorso didifesaSono da segnalare nel passo anche le espressioni del les-

sico colloquiale (τὸ σὸν τί ἐστι πρᾶγμα in 20c) e i fre-quenti richiami al destinatario per tenerne desta lrsquoat-tenzione (ἀκούετε in 20d ἴστε in 20d 20e e 21a μὴθορυβήσητε in 20e)

Statuetta raffgurante Socrate II secolo aC Londra British Museum

La statuetta raffgurante Socrate in chitone egrave un piccolo gioiello dellrsquoarte ellenisticaproveniente da Alessandria drsquoEgitto Il manufatto in marmo bianco egrave alto appena 27 cmma presenta le caratteristiche della grande statuaria Il volto egrave ripreso dal ritratto di Lisippodi cui egrave rimasta una copia di epoca romana conservata al Louvre ( p 115) La fattura egravepregevole raffnatissimi sono la resa dei lineamenti e dei riccioli della barba e il trattamentodel panneggio del mantello che copre le spalle e il ventre del flosofo e che ricade inmorbide pieghe sul suo corpo ritratto come quello di un atleta

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T4 Il congedo 40c-42a

LrsquoApologia platonica contiene ancora una sezione in cuiSocrate prende congedo dai suoi giudici da quelli cheavevano votato per la sua condanna a morte come daglialtri Rivolto a questi ultimi egli spiega che sicuramente

quanto gli egrave accaduto egrave destinato a essere per lui un benee cerca di fornirne la dimostrazione ( Progetto Lette-

rature pp 81 ss)

[40c] ᾿Εννοήσωμεν δὲ καὶ τῇδεὡς πολλὴ ἐλπίς ἐστιν ἀγαθὸν

αὐτὸ εἶναι Δυοῖν γὰρ θάτερόν ἐστιν τὸ τεθνάναι ἢ γὰρ

οἷον μηδὲν εἶναι μηδὲ αἴσθησιν μηδεμίαν μηδενὸς ἔχειν

τὸν τεθνεῶτα ἢ κατὰ τὰ λεγόμενα μεταβολή τις τυγχάνει οὖσα καὶ μετοίκησις τῇψυχῇ τοῦ τόπου τοῦ ἐνθένδε εἰς ἄλλον τόπον Καὶ εἴτε δὴ μηδεμία αἴσθησίς ἐστινἀλλ᾿ [40d] οἷον ὕπνος ἐπειδάν τις καθεύδων μηδ᾿ ὄναρ μηδὲν ὁρᾷ θαυμάσιονκέρδος ἂν εἴη ὁ θάνατος ndash ἐγὼ γὰρ ἂν οἶμαι εἴ τινα ἐκλεξάμενον δέοι ταύτην τὴννύκτα ἐν ᾗ οὕτω κατέδαρθεν ὥστε μηδὲ ὄναρ ἰδεῖν καὶ τὰς ἄλλας νύκτας τε καὶἡμέρας τὰς τοῦ βίου τοῦ ἑαυτοῦ ἀντιπαραθέντα ταύτῃ τῇ νυκτὶ δέοι σκεψάμενον

εἰπεῖν πόσας ἄμεινον καὶ ἥδιον ἡμέρας καὶ νύκτας ταύτης τῆς νυκτὸς βεβίωκεν ἐν

τῷ ἑαυτοῦ βίῳ οἶμαι ἂν μὴ ὅτι ἰδιώτην τινά ἀλλὰ τὸν μέγαν βασιλέα εὐαριθμήτουςἂν εὑρεῖν αὐτὸν ταύτας πρὸς τὰς ἄλλας ἡμέρας καὶ νύκτας ndash [40e] εἰ οὖν τοιοῦτον

ὁ θάνατός ἐστιν κέρδος ἔγωγε λέγω καὶ γὰρ οὐδὲν πλείων ὁ πᾶς χρόνος φαίνεταιοὕτω δὴ εἶναι ἢ μία νύξ Εἰ δ᾿ αὖ οἷον ἀποδημῆσαί ἐστιν ὁ θάνατος ἐνθένδε εἰς

ἄλλον τόπον καὶ ἀληθῆ ἐστιν τὰ λεγόμενα ὡς ἄρα ἐκεῖ εἰσι πάντες οἱ τεθνεῶτεςτί μεῖζον ἀγαθὸν τούτου εἴη ἄν ὦ ἄνδρες δικασταί Εἰ γάρ τις ἀφικόμενος εἰς

Ἅιδου [41a] ἀπαλλαγεὶς τουτωνὶ τῶν φασκόντων δικαστῶν εἶναι εὑρήσει τοὺς

40c Ἐννοήσωμεν εἶναι ldquoRifettiamoanche da questo punto di vista (καὶ τῇδε)che ho molti motivi per sperare che essasia un benerdquo ἐννοήσωμεν cong esorta-tivo τῇδε avverbio di modo il punto divista che Socrate sta per esporre | Δυοῖν τεθνεῶτα ldquoDi due cose una θάτερον)egrave il morire o egrave come se il morto (τὸντεθνεῶτα) non sia piugrave nulla e non abbiaalcuna percezione di nullardquoθάτερον= τὸἕτερον ldquouna delle due coserdquo alterum τὸντεθνεῶτα egrave meglio intenderlo come soggsia di μηδὲν εἶναι sia di ἔχειν μηδεμίανμηδενός poliptoto | ἢ κατὰ τόπον ldquoosecondo quanto si dice egrave (τυγχάνει οὖσα)una trasformazione e una trasmigrazio-ne per lrsquoanima da questo luogo quaggiugrave(τοῦ ἐνθένδε) in un altro luogordquo κατὰ τὰλεγόμενα cosigrave dicevano soprattutto or-fici e pitagorici Lrsquoalternativa che quiSocrate prospetta costituisce indubbia-mente una posizione diversa da quella chepoi saragrave esposta per bocca dello stessoSocrate nel Fedone dove lrsquoimmortalitagravedellrsquoanima egrave una certezza luminosa | Καὶεἴτε ldquoE serdquo introduce un periodo ipote-tico misto la cui apodosi egrave θαυμάσιονκέρδος ἂν εἴη ὁ θάνατος ed egrave ripresa in40e da εἰ οὖν κέρδος ἔγωγε λέγω40d ἐπειδάν ὁρᾷ ldquoquando uno dor-

mendo non fa nemmeno un sognordquo inprospettiva eventuale con ἄν di ἐπειδάνe il cong ὁρᾷ il greco dice ὁρᾶν ὕπνονldquovedere un sognordquo dove lrsquoitaliano usa unverbo assai piugrave generico ldquofare un sognordquo| θαυμάσιον ὁ θάνατος ldquola morte sa-rebbe un proftto meravigliosordquo apodosidella possibilitagrave dove κέρδος egrave terminedel linguaggio commerciale propr ldquogua-dagnordquo | εἴ τινα βίῳ ldquose bisognasseche uno dopo aver scelto (ἐκλεξάμενον)questa ταύτην) notte in cui (ἐν ᾗ) ha dor-mito cosigrave da non fare alcun sogno e con-frontando (ἀντιπαραθέντα) con questanotte le altre notti e giorni della sua vitadovesse dire rifettendo (σκεψάμενον)quanti giorni e quante notti ha vissutomeglio e piugrave piacevolmente di questanotte nella sua vitardquo ταύτην costituisceprolessi rispetto al relativo ἐν ᾗ che segue| οἶμαι νύκτας ldquoio credo che non soloun privato cittadino (ἰδιώτην τινα) mail Gran Re potrebbe trovare (ἂν εὑρεῖν)ben poche (εὐαριθμήτους) queste not-ti in relazione agli altri giorni e nottirdquoοἶμαι annunciato dapprima come inci-so ritorna con ben altro peso come pro-posizione principale a reggere lrsquoinfnitoἂν εὑρεῖν40e εἰ οὖν λέγω ldquose dunque la

morte egrave una cosa di questo genere(τοιοῦτον) io certo (ἔγωγε) lo chiamoun vantaggiordquo ritorna insistente il ter-mine fnanziario κέρδος ἔγωγε ldquoio perconto miordquo il γε limitativo sottolinea ilpunto di vista di chi sta parlando | οὐ-δὲν πλείων ldquoper nulla maggiorerdquo οὐδένegrave acc avverbiale di relazione | Εἰ δ᾿ αὖ εἴη ἄν ldquoSe poi la morte egrave come emi-grare (ἀποδημῆσαι) di qui in un altroluogo e sono veri i racconti che si fannoche sono lagrave tutti quelli che sono morti(οἱ τεθνεῶτες) quale bene maggiore diquesto potrebbe essercirdquo ritorna il temadellrsquoaldilagrave la protasi di primo tipo nonimplica realtagrave ma la prospettiva purnon dimostrata egrave presentata come at-traente e questo efetto Socrate intendeprodurre sui suoi ascoltatori | ἀφικό-μενος εἰς ῞Αιδου ldquogiungendo allrsquoAderdquoεἰς richiede normalmente lrsquoacc e per-ciograve giagrave gli antichi intendevano che fossesottinteso un acc come δόμον come nellt ventum erat ad Vestae sott templum41a ἀπαλλαγεὶς δικαστάς ldquoallon-tanandosi (ἀπαλλαγείς) da questi qui chepretendono (φασκόντων) essere giudi-ci troveragrave quelli che sono davvero giudi-cirdquo in questrsquoultima parte dellrsquoApologiainizia il tema che saragrave comune alla prima

dal testo alla parolap 33

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ὡς ἀληθῶς δικαστάς οἵπερ καὶ λέγονται ἐκεῖ δικάζειν Μίνως τε καὶ ῾Ραδάμανθυς

καὶ Αἰακὸς καὶ Τριπτόλεμος καὶ ἄλλοι ὅσοι τῶν ἡμιθέων δίκαιοι ἐγένοντο ἐν τῷ

ἑαυτῶν βίῳ ἆρα φαύλη ἂν εἴη ἡ ἀποδημία ῍Η αὖ ᾽Ορφεῖ συγγενέσθαι καὶ Μουσαίῳ

καὶ ῾Ησιόδῳ καὶ ῾Ομήρῳ ἐπὶ πόσῳ ἄν τις δέξαιτ᾿ ἂν ὑμῶν᾽Εγὼ μὲν γὰρ πολλάκις ἐθέλω τεθνάναι εἰ ταῦτ᾿ ἔστιν

ἀληθῆ ᾽Επεὶ [41b] ἔμοιγε καὶ αὐτῷ θαυμαστὴ ἂν εἴη ἡ

διατριβὴ αὐτόθι ὁπότε ἐντύχοιμι Παλαμήδει καὶ Αἴαντι τῷ

Τελαμῶνος καὶ εἴ τις ἄλλος τῶν παλαιῶν διὰ κρίσιν ἄδικον

τέθνηκεν ἀντιπαραβάλλοντι τὰ ἐμαυτοῦ πάθη πρὸς τὰ

ἐκείνων ndash ὡς ἐγὼ οἶμαι οὐκ ἂν ἀηδὲς εἴη ndash καὶ δὴ τὸ μέγιστον τοὺς ἐκεῖ ἐξετάζοντακαὶ ἐρευνῶντα ὥσπερ τοὺς ἐνταῦθα διάγειν τίς αὐτῶν σοφός ἐστιν καὶ τίς οἴεται μένἔστιν δ᾿ οὔ ᾽Επὶ πόσῳ δ᾿ ἄν τις ὦ ἄνδρες δικασταί δέξαιτο ἐξετάσαι τὸν ἐπὶ Τροίαν

ἀγαγόντα τὴν πολλὴν στρατιὰν [41c] ἢ ᾽Οδυσσέα ἢ Σίσυφον ἢ ἄλλους μυρίους ἄν

τις εἴποι καὶ ἄνδρας καὶ γυναῖκας οἷς ἐκεῖ διαλέγεσθαι καὶ συνεῖναι καὶ ἐξετάζειν

ἀμήχανον ἂν εἴη εὐδαιμονίαςΠάντως οὐ δήπου τούτου γε ἕνεκα οἱ ἐκεῖ ἀποκτείνουσι

τά τε γὰρ ἄλλα εὐδαιμονέστεροί εἰσιν οἱ ἐκεῖ τῶν ἐνθάδε καὶ ἤδη τὸν λοιπὸν χρόνον

ἀθάνατοί εἰσιν εἴπερ γε τὰ λεγόμενα ἀληθῆ

rifessione di Platone e degli altri socraticiquello del Giusto condannato esso egrave quimarcato dal poliptoto δικασταί δικασ-τῶν δικαστάς δικάζειν e dalla seriedei mitici giudici giusti dellrsquoaldilagrave in op-posizione a quelli ingiusti che hanno con-dannato a morte Socrate | οἵπερ καὶ EacuteΤριπτόλεμος ldquocoloro che si dice ammi-nistrino la giustizia Minosse Radaman-to Eaco e Trittolemordquo Radamantoe Minosse erano fgli di Zeus ed Europail primo fu re di Creta e stabiligrave le leggi chefurono imitate da molte cittagrave greche glisuccesse il fratello minore Minosse Ea-co fglio di Zeus e della ninfa Egina fu redellrsquoisola cui diede il nome di sua mogliee padre di Peleo e Telamone a questi che latradizione considerava i giudici dellrsquoAdePlatone aggiunge il re attico Trittolemoche aiutograve Demetra nella ricerca di Persefo-ne e ottenne da lei il dono del grano era as-sociato alle due dee nei misteri di Eleusi| ἄρα φαύλη ἀποδημία ldquosarebbe que-sto un mutamento di sede spregevolerdquoἄρα introduce una interr diretta retoricache suggerisce al destinatario una rispostanegativa φαύλη ldquoda pocordquo certo non sa-rebbe stata da poco la possibilitagrave di ottene-re una nuova vita presso i semidei che si di-stinsero in vita per la loro giustizia | ᾿Ορ-φεῖ Μουσαίῳ ldquostare insieme a Orfeoe a Museordquo gli esponenti mitici della let-teratura religiosa della tradizione orfcaaccostati qui ai fondatori della mitologiaclassica Omero ed Esiodo | ἐπὶ πόσῳ ὑμῶν ldquoper che prezzo non lo accetterebbeuno di voirdquo cioegrave ldquoquanto uno di voi sareb-be disposto a pagare per questordquo ogget-to di δέξαιτ(ο) egrave lrsquoinf συγγενέσθαι ldquostareinsieme ardquo | Ἐγὼμὲν ἀληθῆ ldquoIo infat-

ti sono disposto (ἐθέλω) a morire moltevolte se questi racconti sono verirdquo ἐθέλωesprime la disponibilitagrave ad adeguarsi allavolontagrave altrui o ad una situazione41b ἔμοιγε καὶ αὐτῷ ldquoper me in parti-colarerdquo | ὁπότε τέθνηκεν ldquoquando miimbattessi in Palamede o in Aiace fglio diTelamone o in quanti altri (εἴ τις ἄλλος)tra gli antichi sono morti per un giudizioingiustordquo εἴ τις ἄλλος questa locuzione sipresenta come una protasi di periodo ipo-tetico ma ha la funzione di una proposi-zione relativa ldquose qualcun altro morigrave rdquo =ldquotutti gli altri che morironordquo | Παλαμή-δει ldquoPalamederdquo Odisseo per nonandare a Troia fngeva di essere pazzo maPalamede scoprigrave il suo piano e lo costrin-se a partecipare alla spedizione Odisseosi vendicograve su di lui facendo nasconderenella tenda di Palamede dellrsquooro e una fal-sa lettera di Priamo cosigrave Palamede fu ac-cusato di tradimento e lapidato Questoargomento era svolto in varie tragedie diEschilo Sofocle ed Euripide | ΑἴαντιldquoAiacerdquo Aiace invece dopo la mor-te di Achille considerandosi il piugrave fortedei Greci dopo quello pretendeva che alui fossero attribuite le armi del mortoOdisseo riuscigrave con lrsquoastuzia a farle asse-gnare a seacute e Aiace per il dolore del tortosubigraveto impazzigrave e si uccise la vicenda erarappresentata in una trilogia perduta diEschilo e nellrsquoAiace di Sofocle che con-serviamo | ἀντιπαραβάλλοντι ldquocon-frontandordquo part congiunto con ἔμοιγε| καὶ δὴ ἔστιν δ᾿ οὔ ldquoe poi soprattut-to trascorrere il tempo (διάγειν) esami-nando ed interrogando (ἐξετάζοντα καὶἐρευνῶντα in acc percheacute concordano conil sogg sottinteso dellrsquoinfnitiva) quelli

di lagrave (τοὺς ἐκεῖ) come quelli di qua (τοὺςἐνταῦθα) chi di loro egrave sapiente e chi crededi esserlo ma non lo egraverdquo lrsquoinf διάγειν di-pende sintatticamente da ἐπὶ πόσῳ ἄν τιςδέξαιτ(ο)di 41a comeσυγγενέσθαι So-crate sarebbe felice di andare nellrsquoaldilagrave acontinuare la stessa opera che compiva inAtene di sollecitare ognuno a conoscerese stesso secondo il comando di Apollo| Ἐπὶ πόσῳ δ᾿ ἄν τις δέξαιτο ritornaemblematicamente la frase per far rifet-tere i destinatari | ἐξετάσαι στρατιάνldquodi interrogare colui che condusse a Troiail grande esercitordquo Agamennone che giagravenei poemi dagrave prova di presunzione e arro-ganza anzicheacute di σοφία41c ἢὈδυσσέα ἢΣίσυφον eroi dellrsquoa-stuzia e dellrsquoinganno queste che eranovirtugrave per lrsquoetica arcaica ripugnavano al-la moralitagrave di Socrate come a quella diPlatone | οἷς ἐκεῖ εὐδαιμονίας ldquoconi quali conversare lagrave e stare con loro e in-terrogarli sarebbe il colmo della felicitagraverdquoἀμήχανον εὐδαιμονίας ldquolrsquoimpossibilitagravedella felicitagraverdquo cioegrave una felicitagrave impossibilea esprimersi ἀμήχανος egrave ciograve per cui nonesistono μηχαναί ldquoartifcirdquo ed egrave quindiimpossibile | Πάντως ἀποκτείνουσιldquoIn ogni caso per questo motivo (τούτουἕνεκα) quelli di lagrave non mandano a mor-terdquo τούτου ἕνεκα per il fatto di discuteree di confutare quelli che credono di essersaggi senza esserlo quindi nel regno deimorti Socrate non avrebbe corso rischiodi esser condannato a morte Egli egrave giuntoa una tale serena luciditagrave che si permettedi ironizzare perfno sulla propria morte| τά τε γὰρ ἄλλα καί ldquosia nel resto sia ancherdquo | εἴπερ γε ἀληθῆ ldquose egrave verociograve che si raccontardquo ritorna lrsquoapparente

glossa

il verbo (ἐ)θέλω signifcaldquosono disposto ardquo secondovolontagrave di altri diversamenteda βούλομαι che signifcaldquovogliordquo di mia intenzione

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[40c] Consideriamo anche da questo lato il fatto che crsquoegrave molta speranza che il morire siaun bene In efetti una di queste due cose egrave il morire o egrave come un non essere nulla e chiegrave morto non ha piugrave alcuna sensazione di nulla oppure stando ad alcune cose che si tra-mandano egrave un mutamento e una migrazione dellrsquoanima da questo luogo che egrave quaggiugravead un altro luogo Ora se la morte egrave il non aver piugrave alcuna sensazione [40d] ma egravecome un sonno che si ha quando nel dormire non si vede piugrave nulla neppure in so-

Ἀλλὰ καὶ ὑμᾶς χρή ὦ ἄνδρες δικασταί εὐέλπιδας εἶναι πρὸς τὸν θάνατον καὶ ἕν τιτοῦτο διανοεῖσθαι ἀληθές [41d] ὅτι οὐκ ἔστιν ἀνδρὶ ἀγαθῷ κακὸν οὐδὲν οὔτε ζῶντι

οὔτε τελευτήσαντιοὐδὲ ἀμελεῖται ὑπὸ θεῶν τὰ τούτου πράγματα οὐδὲ τὰ ἐμὰ νῦνἀπὸτοῦ αὐτομάτου γέγονεν ἀλλά μοι δῆλόν ἐστι τοῦτο ὅτι ἤδη τεθνάναι καὶ ἀπηλλάχθαιπραγμάτωνβέλτιονἦνμοιΔιὰ τοῦτοκαὶ ἐμὲοὐδαμοῦἀπέτρεψεν τὸσημεῖονκαὶ ἔγωγετοῖς καταψηφισαμένοις μου καὶ τοῖς κατηγόροις οὐ πάνυ χαλεπαίνω Καίτοι οὐ ταύτῃτῇ διανοίᾳ κατεψηφίζοντό μου καὶ κατηγόρουν ἀλλ᾿ οἰόμενοι βλάπτειν [41e] τοῦτο

αὐτοῖς ἄξιον μέμφεσθαι Τοσόνδε μέντοι αὐτῶν δέομαι τοὺς ὑεῖς μου ἐπειδὰνἡβήσωσι τιμωρήσασθε ὦ ἄνδρες ταὐτὰ ταῦτα λυποῦντες ἅπερ ἐγὼ ὑμᾶς ἐλύπουνἐὰν ὑμῖν δοκῶσιν ἢ χρημάτων ἢ ἄλλου του πρότερον ἐπιμελεῖσθαι ἢ ἀρετῆς καὶ ἐὰνδοκῶσί τι εἶναι μηδὲν ὄντες ὀνειδίζετε αὐτοῖς ὥσπερ ἐγὼ ὑμῖν ὅτι οὐκ ἐπιμελοῦνταιὧν δεῖ καὶ οἴονταί τι εἶναι ὄντες οὐδενὸς ἄξιοιΚαὶ ἐὰν ταῦτα ποιῆτε δίκαια πεπονθὼςἐγὼ ἔσομαι ὑφ᾿ ὑμῶν αὐτός [42a] τε καὶ οἱ ὑεῖς Ἀλλὰ γὰρ ἤδη ὥρα ἀπιέναι ἐμοὶ μὲνἀποθανουμένῳ ὑμῖν δὲ βιωσομένοις ὁπότεροι δὲ ἡμῶν ἔρχονται ἐπὶ ἄμεινον πρᾶγμαἄδηλον παντὶ πλὴν ἢ τῷ θεῷ

riserva (εἴπερ γε) che riaferma in mododistaccato la certezza morale di Socrate| Ἀλλὰ καὶ θάνατον ldquoMa anche voicittadini giudici dovete essere fduciosi(εὐέλπιδας) riguardo alla morterdquo ha ini-zio cosigrave lrsquoultimo capitolo in tono di pe-rorazione quanto alla procedura giudi-ziaria non dovrebbe esserci luogo per unaperorazione giaccheacute la sentenza di morteegrave irrevocabile ma Socrate perora la cau-sa delle sue idee e vuole che quale che siala sorte delle anime dopo la morte i giu-dici che hanno avuto fducia in lui abbia-no chiara coscienza che lrsquouomo non deveesitare a seguire la voce del dio che parlanella sua coscienza41d ὅτι τελευτήσαντι ldquoche per lrsquouo-mo virtuoso non crsquoegrave alcun male neacute da vi-vo neacute da mortordquo la dichiarativa ha fun-zione epesegetica rispetto a ἕν τι τοῦτοmentre ζῶντι e τελευτήσαντι sono predi-cativi di ἀνδρὶ ἀγαθῷ | οὐδὲ τὰ ἐμὰ γέγονεν ldquoneacute le mie vicende (τὰ ἐμά) sonoavvenute a caso (ἀπὸ τοῦ αὐτομάτου)rdquo| τεθνάναι καὶ ἀπηλλάχθαι πραγμάτωνldquoesser morto ed essermi liberato dai fasti-dirdquo lrsquoidea egrave rappresentata da due infnitiperfetti (da θνῄσκω e ἀπαλλάσσω) nellaprospettiva di esser compiuta solo allorasi realizzeragrave ciograve che egrave meglio per Socrate

| ἐμὲ τὸ σημεῖον ldquoil segno non mi di-stolse per nullardquo il segno misterioso (τὸσημεῖον) che talvolta lo distoglieva dalcompiere unrsquoazione era quello che Socra-te chiamava il suo degravemone Socrate inter-preta ora la mancanza di quel segno comela conferma che per lui egrave stato meglio es-ser condannato dal tribunale | ἔγωγε χαλεπαίνω ldquoe io per conto mio (ἔγωγε)non me la prendo (χαλεπαίνω) con colo-ro che hanno votato per la mia condan-na (τοῖς καταψηφισαμένοις μου) neacute congli accusatorirdquo i verbi giudiziari compo-sti con κατα- si costruiscono con il genretto daκατα- (= ldquocontrordquo) della personaaccusata o condannata | Καίτοι ldquoEppu-rerdquo Socrate si ferma un attimo a rifettereche se anche gli accusatori e i giudici a luiostili non gli hanno fatto alcun male nonera questa la loro intenzione | οὐ ταύτῃτῇ διανοίᾳ ldquonon con questa intenzionerdquo41e τοῦτο μέμφεσθαι ldquodi questo egravegiustorimproverarlirdquo |Τοσόνδε δέομαιlett ldquoDi tanto io li pregordquo δέομαι conil gen della persona vale ldquopregarerdquo(oltre che talvolta ldquoaver bisogno dirdquo)mentre τοσόνδε anticipa lrsquoimperativo chesegue τιμωρήσασθε | ταὐτά ἐλύπουνldquoinfiggendo loro gli stessi fastidi che ioinfiggevo a voirdquo λυπέω ldquoafiggere unordquo

qui ripetuto in poliptoto egrave costruito conlrsquoacc della persona e lrsquoacc di relazionedella cosa con cui uno viene afitto nellatraduzione la carica semantica di λυπέωviene trasferita allrsquooggetto che in grecoegrave reso genericamente con il neutro | ἐὰνὑμῖν ἀρετῆς ldquonel caso che vi sembri(ἐὰν δοκῶσιν) che si diano pensiero o(ἤ) del denaro o (ἤ) di qualche altra cosaprima che (ἤ) della virtugraverdquo ἐὰν δοκῶσινegraveunaprotasidiperiodoipoteticodellrsquoeven-tualitagrave lacuiprotasiegravelrsquoimpτιμωρήσασθεi primi due ἤ sono disgiuntivi (lt aut)mentre il terzo introduce il secondotermine di paragone (lt quam) ἄλλουτου του egrave pron indefinito | οἴονταίτι ἄξιοι ldquoe credono di esser qualcosamentre non meritano nullardquo οὐδενός egravegen di stima | δίκαια ἔσομαι ldquoavrogravericevuto ciograve che egrave giustordquo πεπονθὼςἔσομαι egrave futuro perfetto dal tema diπάσχω42a ἐμοὶ βιωσομένοις ldquoperme a mori-re per voi a vivererdquo i due part futuri hannovalore fnale | ὁπότεροι ἡμῶν ldquochi trameevoirdquoὁπότεροιesprimeduegruppicon-trappostiancheseilprimo di essi egrave costitui-to da una sola personaὁπότεροι ἔρχονταιprop interr indiretta egrave soggettiva rispettoalla sovraordinataἄδηλον sott ἐστί

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gno allora la morte sarebbe un guadagno meraviglioso Infatti io ritengo che seuno dopo aver scelto questa notte in cui avesse dormito cosigrave bene da non vederenemmeno un sogno e dopo aver messo a confronto con questa le altre notti e glialtri giorni della sua vita dovesse fare un esame e dirci quanti giorni e quante not-ti abbia vissuto in modo piugrave felice e piugrave piacevole di quella notte durante tutta lasua vita ebbene io credo che costui anche se fosse non solo un qualche privatocittadino ma il Gran Re troverebbe lui pure che questi giorni e queste notti so-no pochi da contare rispetto agli altri giorni e alle altre notti [40e] Se dunque lamorte egrave qualcosa di tal genere io dico che egrave un guadagno Infatti tutto quanto iltempo della morte non sembra essere altro che unrsquounica notte Invece se la mor-te egrave come un partire di qui per andare in un altro luogo e sono vere le cose che siraccontano ossia che in quel luogo ci sono tutti i morti quale bene o giudici cipotrebbe essere piugrave grande di questoInfatti se uno giunto allrsquoAde [41a] liberatosi di quelli che qui da noi si diconogiudici ne troveragrave di veri quelli che si dice che lagrave pronunciano sentenza MinosseRadamante Eaco Trittolemo e quanti altri dei semidei sono stati giusti nella lorovita ebbene in tal caso questo passare nellrsquoaldilagrave sarebbe forse una cosa da pocoE poi quanto non sarebbe disposto a pagare ciascuno di voi per stare insieme conOrfeo e con Museo con Omero e con Esiodo Per quello che mi riguarda sonodisposto a morire molte volte se questo egrave vero [41b] Infatti per me sarebbe straor-dinario trascorrere il mio tempo allorcheacute mi incontrassi con Palamede con Aia-ce figlio di Telamonio e con qualche altro degli antichi che sonomorti a causa di un ingiusto giudizio mettendo a confronto imiei casi con i loro E io credo che questo non sarebbe dav-vero spiacevoleMa la cosa per me piugrave bella sarebbe sottoporre ad esa-me quelli che stanno di lagrave interrogandoli come facevocon questi che stanno qui per vedere chi egrave sapiente echi ritiene di essere tale ma non lo egrave Quanto sarebbedisposto a pagare uno di voi o giudici per esaminarechi ha portato a Troia [41c] il grande esercito oppu-re Odisseo o Sisifo e altre innumerevoli persone chesi possono menzionare sia uomini che donne E ildiscutere e lo stare lagrave insieme con loro e interrogarlinon sarebbe davvero il colmo della felicitagrave E certa-mente per questo quelli di lagrave non condannano nes-suno a morte Infatti quelli di lagrave oltre ad essere piugravefelici di quelli di qua sono altresigrave per tutto il tempoimmortali se sono vere le cose che si diconoEbbene anche voi o giudici bisogna che abbiate buo-ne speranze davanti alla morte e dovete pensare che unacosa egrave vera in modo particolare [41d] che ad un uomobuono non puograve capitare nessun male neacute in vita neacute in mor-te Le cose che lo riguardano non vengono trascurate dagli

Pittore di Achille (attribuita) Leacutekythoscon giovane presso una tomba ca 440 aCNew York Metropolitan Museum of Art

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degravei E anche le cose che ora mi riguardano non sono successe per caso ma per me egraveevidente questo che ormai morire e liberarmi degli affanni era meglio per me Perquesto motivo il segno divino non mi ha mai deviato dalla via seguitaPerciograve io non ho un grande rancore contro coloro che hanno votato per la miacondanna neacute contro i miei accusatori anche se mi hanno condannato e mi han-no accusato non certo con tale proposito bensigrave nella convinzione di farmi delmale [41e] E in ciograve meritano biasimoPerograve io vi prego proprio di questo Quando i miei fgli saranno diventati adulti pu-niteli o cittadini procurando a loro quegli stessi dolori che io ho procurato a voise vi sembreranno prendersi cura delle ricchezze o di qualche altra cosa prima chedella virtugrave E se si daranno arie di valere qualche cosa mentre non valgono nullarimproverateli cosigrave come io ho rimproverato voi percheacute non si danno cura di ciograve dicui dovrebbero darsi cura e percheacute credono di valere qualche cosa mentre in realtagravenon valgono niente [42a] Se farete questo avrograve ricevuto da voi quello che egrave giustoio e i miei fgliMa egrave ormai venuta lrsquoora di andare io a morire e voi invece a vivereMa chi di noi vada verso ciograve che egrave meglio egrave oscuro a tutti tranne che al dio

Trad G Reale

guida allOtildeanalisi

LINGUA E LESSICO

1 Nel testo ricorrono alcuni termini legati alla radice

θαν(ε)- Dopo aver letto la Scheda di lessico

( p 33) elencali ed evidenziane le differenze dalpunto di vista del signifcato

termine legato alla radice θαν(ε)- significato

TEMI E CONFRONTI

2 In 40d-e alle due opzioni concernenti la morte

vengono associate due immagini Quali

3 Trova nel testo greco le espressioni chesottolineano la differenza fra il credere di essere e

lrsquoessere Trascrivile poi nello schema seguente

credere di essere essere

4 Ripercorri nella struttura e nello sviluppo del

ragionamento i paragraf 40c-41c Completaquindi la seguente tabella

riguardo al

τεθνάναιvengono poste

due alternative

ἢ μηδὲν εἶναι μηδὲ αἴσθησινμηδεμίαν μηδενὸς ἔχειν τὸντεθνεῶταἢhelliphelliphelliphelliphelliphellip

prima possibilitagrave εἴτε δὴ μηδεμία αἴσθησίς ἐστινἀλλ᾿ οἷον ὕπνος ἐπειδάν τιςκαθεύδων μηδ᾿ ὄναρ μηδὲνὁρᾷ θαυμάσιον κέρδος ἂν εἴηὁ θάνατος

seconda possibilitagrave

le categorie

di personaggi

dellrsquooltretombaa) i veri giudicib) helliphelliphelliphelliphellipc) helliphelliphelliphelliphellipd) helliphelliphelliphelliphellip

Μίνως τε καὶ ῾Ραδάμανθυς καὶΑἰακὸς καὶ Τριπτόλεμος

5 Lrsquoultimo pensiero di Socrate egrave per i figliesprimendo una sua preoccupazione nei loroconfronti egli ritorna cosigrave su un motivo ricorrentedel suo pensiero Sai dire quale

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μάρτυρα ὑμῖν παρέξομαι τὸν θεὸν τὸν ἐν ΔελφοῖςΧαιρεφῶντα γὰρ ἴστε πουΟὗτος[21a] ἐμός τε ἑταῖρος ἦν ἐκ νέου καὶ ὑμῶν τῷ πλήθει ἑταῖρός τε καὶ συνέφυγε τὴν

φυγὴν ταύτην καὶ μεθ᾿ ὑμῶν κατῆλθε Καὶ ἴστε δὴ οἷος ἦν Χαιρεφῶν ὡς σφοδρὸςἐφ᾿ ὅτι ὁρμήσειενΚαὶ δή ποτε καὶ εἰς Δελφοὺς ἐλθὼν ἐτόλμησε τοῦτο μαντεύσασθαιndash καί ὅπερ λέγω μὴ θορυβεῖτεὦ ἄνδρες ndash ἤρετο γὰρ δὴ εἴ τις ἐμοῦ εἴη σοφώτεροςἈνεῖλεν οὖν ἡ Πυθία μηδένα σοφώτερον εἶναι Καὶ τούτων πέρι ὁ ἀδελφὸς ὑμῖναὐτοῦ οὑτοσὶ μαρτυρήσει ἐπειδὴ ἐκεῖνος τετελεύτηκεν [21b] Σκέψασθε δὴ ὧν

ἕνεκα ταῦτα λέγω μέλλω γὰρ ὑμᾶς διδάξειν ὅθεν μοι ἡ διαβολὴ γέγονεν Ταῦτα γὰρἐγὼ ἀκούσας ἐνεθυμούμην οὑτωσί laquoΤί ποτε λέγει ὁ θεός καὶ τί ποτε αἰνίττεταιἘγὼ γὰρ δὴ οὔτε μέγα οὔτε σμικρὸν σύνοιδα ἐμαυτῷ σοφὸς ὤν τί οὖν ποτε λέγει

φάσκων ἐμὲ σοφώτατον εἶναι Οὐ γὰρ δήπου ψεύδεταί γε οὐ γὰρ θέμις αὐτῷraquoΚαὶ πολὺν μὲν χρόνον ἠπόρουν τί ποτε λέγει ἔπειτα μόγις πάνυ ἐπὶ ζήτησιν αὐτοῦ

τοιαύτην τινὰ ἐτραπόμην ῏Ηλθον ἐπί τινα τῶν δοκούντων σοφῶν εἶναι [21c] ὡς

ἐνταῦθα εἴπερ που ἐλέγξων τὸ μαντεῖον καὶ ἀποφανῶν τῷ χρησμῷ ὅτι laquoΟὑτοσὶἐμοῦ σοφώτερός ἐστι σὺ δ᾿ ἐμὲ ἔφησθαraquo Διασκοπῶν οὖν τοῦτον ndash ὀνόματι γὰροὐδὲν δέομαι λέγειν ἦν δέ τις τῶν πολιτικῶν πρὸς ὃν ἐγὼ σκοπῶν τοιοῦτόν τι ἔπαθονὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι καὶ διαλεγόμενος αὐτῷ ndash ἔδοξέ μοι οὗτος ὁ ἀνὴρ δοκεῖν μὲνεἶναι σοφὸς ἄλλοις τε πολλοῖς ἀνθρώποις καὶ μάλιστα ἑαυτῷ εἶναι δ᾿ οὔ κἄπειταἐπειρώμην αὐτῷ δεικνύναι ὅτι οἴοιτο μὲν εἶναι σοφός εἴη δ᾿ οὔ ᾽Εντεῦθεν οὖντούτῳ τε ἀπηχθόμην καὶ πολλοῖς τῶν παρόντων [21d] πρὸς ἐμαυτὸν δ᾿ οὖν ἀπιὼν

ἐλογιζόμην ὅτι τούτου μὲν τοῦ ἀνθρώπου ἐγὼ σοφώτερός εἰμι κινδυνεύει μὲν γὰρ

21a ἐκ νέου ldquofin da giovanerdquo segueuna breve caratterizzazione del personag-gio Cherefonte amico e discepolodi Socrate (presentato con lui nelle Nu-vole aristofanee) fu esiliato nel 404 aCcon i democratici (συνέφυγε ταύτην) erientrograve ad Atene insieme a Trasibulo (καὶ κατῆλθε) nel 399 aC era giagrave morto| τὴνφυγὴν ταύτην acc dellrsquooggetto in-terno connesso al verbo (συνέφυγε) perfgura etymologica | ὡς σφοδρὸς ὁρ-μήσειεν ldquocome era impetuoso a qualsiasicosa si accingesserdquo ὡς introduce una in-terr indiretta dipendente da ἴστε ripren-dendo οἷος ἦν per specifcarne il senso| ὅπερ λέγω ldquocome vi dicordquo lett ldquola co-sa che vi dicordquo egrave una forma colloquialeper invitare il suo pubblico a non rumo-reggiare ma mentre prima Socrate ave-va detto μὴ θορυβήσητε cong aor oradice μὴ θορυβεῖτε come se la gente aves-se giagrave cominciato a far rumore ed eglila pregasse di ldquonon continuare a far ru-morerdquo | ἀνεῖλεν ldquorisposerdquo da ἀναιρέωverbo tecnico del responso dellrsquooracolo| τούτων πέρι = περὶ τούτων lrsquoanastro-fe tipico costrutto del discorso poetico egravemarcata dalla ritrazione dellrsquoaccento (ba-ritonesi)21b ὧν ἕνεκα ldquoper quali ragionirdquo pernecessitagrave non per vanagloria Socrate haraccontato ai giudici il responso straor-dinario che lrsquooracolo ha dato su di lui a

Cherefonte | Ταῦτα οὑτωσί ldquoDo-po aver udito quel responso (ταῦτα) ioragionai in questo modordquo lrsquoimperfet-to ἐνεθυμούμην vuol seguire il flo dellerifessioni di Socrate esposte di seguito| τί ποτε αἰνίττεται ldquoche cosa vuole na-scondere sotto lrsquoenigmardquo tipico dellrsquoe-nigma egrave infatti un enunciato in apparen-za assurdo che vuole obbligare a rifette-re per trovare il signifcato riposto | οὔτεμέγα οὔτε σμικρόν ldquoneacute molto neacute pocordquoacc di relazione | σύνοιδα ὤν il ver-bo regge il part predic | Οὐ ψεύδεταίγε nel suo smarrimento Socrate ha unasola certezza che lrsquooracolo ldquocertamen-te non menterdquo percheacute non puograve | πολὺν ἠπόρουν insieme al complemento didurata lrsquoimperfetto descrittivo continuaa rappresentarci le rifessioni imbarazza-te di Socrate che alla fne contro voglia(μόγις) si decide a ricercare il senso delresponso | τῶν δοκούντων εἶναι ldquodiquelli che avevano fama di essere sapien-tirdquo il gen σοφῶν nome del predicato egraveattratto da τῶν δοκούντων21c ὡς ἐνταῦθα τὸ μαντεῖον ldquopen-sando che (ὡς) in questo (ἐνταῦθα) avreifinalmente (εἴπερ που) confutato lrsquoo-racolordquo εἴπερ που signifca lett ldquose maiin qualche puntordquo | Διασκοπῶν οὖντοῦτον ldquomentre dunque esaminavo co-stuirdquo la frase si interrompe come se qual-cuno avesse chiesto a Socrate il nome

dellrsquointerrogato ed egli approfttasse perdire che non intende nominarlo ma cheera un politico importante Qualcuno si egravechiesto se per caso non si trattasse di Ani-to che efettivamente in giovinezza ebbequalche contatto con Socrate ma Anitosarebbe un falso bersaglio Socrate nonintende tanto attaccare il suo accusatorequanto mettere in evidenza lrsquoignoran-za dei politici | ὀνόματι λέγειν ldquononoccorre chiamarlo per nomerdquo ὀνόματι egravedat strumentale | ἦν δέ τις ἔπαθονldquoma era uno dei nostri uomini politiciquello esaminando il quale feci una si-mile esperienzardquo cioegrave ldquoquello che allorainterrogavo e con cui rdquo | ἔδοξέ μοι ἑαυτῷ ldquomi sembrograve che questrsquouomo sem-brasse esser sapiente sia a molti altri uomi-ni sia soprattutto a se stessordquo il politico egravela prima vittima della sua presunzione disapere Socrate tenta quindi di dimostrar-gli (ἐπειρώμην αὐτῷ δεικνύναι) che cre-deva di esser sapiente ma non lo era (ὅτιοἴοιτο εἴη δ᾿ οὔ) | ᾽Εντεῦθεν παρό-ντων ldquoda quel momento io venni in odio(ἀπηχθόμην) a costui e a molti dei presen-tirdquo il risentimento del politico del qualeaveva dimostrato lrsquoignoranza fu dunquelrsquoinizio delle molte antipatie cui andograve in-contro Socrate21d πρὸς ἐμαυτὸν ἐλογιζόμηνldquomentre me ne andavo ragionavo tra mee merdquo | κινδυνεύει εἰδέναι ldquoegrave dun-

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[20c] Forse qualcuno di voi potrebbe prendere la parola per dirmi laquoMa allora So-crate di cosrsquoegrave che ti occupi Da dove sono venute quelle calunnie sul tuo contoPercheacute poi se tu non facevi niente di straordinario rispetto agli altri non nasceva-no tante voci e dicerie ndash se non facevi insomma nulla di diverso da quel che fannoi piugrave ndash Dicci cosrsquoegrave percheacute non vogliamo improvvisare un giudizio sul tuo contoraquo[20d] Chi dice cosigrave pare dire giusto e io cercherograve di mostrarvi da dove sian partite famae calunnia insiemeState a sentire A qualcuno di voi forse sembreragrave che io scherzi sappiate bene perograve che vidirograve tutta la veritagrave Percheacute io Ateniesi per nientrsquoaltro che per una forma di sapienza misono guadagnato questa fama Quale sapienza Certo una sapienza umana Difatti egrave inquesta che forse io sono sapiente [20e] E costoro di cui parlavo poco fa saranno certosapienti di una sapienza superiore a quella umana oppure non so che dire io almenonon la conosco e chi lo aferma mente e parla per denigrarmiE voi Ateniesi non protestate contro di me neppure se vi pare che io parli con presun-zione percheacute non saragrave mio il discorso che vi faccio bensigrave devo riferirne la paternitagrave achi guadagna la vostra fducia Della mia sapienza se pure ce nrsquoegrave una e di che natura siachiamo a testimone per voi il dio di DelfCherefonte lo conoscete certamente [21a] Fu mio compagno fn da giovane E fu com-pagno vostro di partito e con voi visse questrsquoesilio e con voi rientrograve E sapete anche cheuomo fosse Cherefonte quanto fosse impetuoso in ogni sua iniziativa Cosigrave un giornoandograve a Delf ed ebbe lrsquoaudacia di chiedere questo allrsquooracolo ndash e voi signori vi pregonon interrompete ndash gli chiese infatti se crsquoera qualcuno piugrave sapiente di me E la Pizia ri-spose che di piugrave sapiente di me non crsquoera nessuno Ma di questa circostanza vi saragrave testi-mone ndash egrave qui presente ndash il fratello di Cherefonte percheacute questi egrave morto[21b] Guardate ora la ragione di queste mie parole percheacute intendo dirvi lrsquoorigine dellacalunnia contro la mia persona Al sentire il responso rifettevo in questo modo laquoCosamai intende il dio a cosa allude Percheacute io per parte mia non sono convinto neacute tantoneacute poco della mia sapienza cosa intende mai quando dice che io sono tanto sapientePercheacute non mente il dio ndash non puograve mentire ndashraquoPer molto tempo non riuscii a cogliere il senso ma poi e certo con fatica mi mi-si a ricercarlo in questo modo Mi recai da uno di quelli che hanno fama di sapienti[21c] e pensavo che cosigrave avrei in qualche modo confutato lrsquooracolo e avrei risposto al va-ticinio laquoEgrave questi piugrave sapiente di me mentre tu egrave di me che hai parlatoraquo Mentre esami-navo attentamente questrsquouomo ndash non occorre che ve ne dica il nome percheacute era un poli-tico il personaggio con il quale tra indagini e discorsi feci questa esperienza Ateniesi ndash

ἡμῶν οὐδέτερος οὐδὲν καλὸν κἀγαθὸν εἰδέναι ἀλλ᾿ οὗτος μὲν οἴεταί τι εἰδέναι οὐκεἰδώς ἐγὼ δέ ὥσπερ οὖν οὐκ οἶδα οὐδὲ οἴομαι ἔοικα γοῦν τούτου γε σμικρῷ τινι

αὐτῷ τούτῳ σοφώτερος εἶναι ὅτι ἃ μὴ οἶδα οὐδὲ οἴομαι εἰδέναι ᾽Εντεῦθεν ἐπ᾿ ἄλλονᾖα τῶν ἐκείνου δοκούντων σοφωτέρων εἶναι καί μοι ταὐτὰ ταῦτα ἔδοξε καὶ ἐνταῦθακἀκείνῳ καὶ ἄλλοις πολλοῖς ἀπηχθόμην

que possibile (κινδυνεύει) che nessu-no di noi due sappia nulla di bello neacute dibuonordquo la progressione nelle verifcheegrave sempre marcata dallrsquoincertezza e dalrischio (κινδυνεύει) fncheacute si raggiun-ge sia pure in via di probabilitagrave lrsquounica

acquisizione nel senso di sapere di nonsapere | ἔοικα εἰδέναι ldquomi sembradunque di essere piugrave saggio di costui(τούτου σοφώτερος εἶναι) proprioper questo piccolo vantaggio (σμικρῷτινι αὐτῷ τούτῳ) per il fatto che ciograve che

non so non credo nemmeno di saperlordquo| ᾽Εντεῦθεν ᾖα ldquoQuindi mi rivolsia un altrordquo ᾖα egrave impf ind di εἶμι ldquoan-darerdquo E anche questa nuova intervista siconcluse con uno scacco dellrsquointerlocu-tore di Socrate

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mi sembrograve che questrsquouomo apparisse sapiente agli occhi tra gli altri soprattut-to di se stesso ma che in realtagrave non lo fosse E allora mi provai a dimostrargli

che riteneva di essere sapiente ma che non lo era Ne risultograve dunque che melo feci nemico e con lui mi inimicai molti dei presenti [21d] Ma fra me eme andandomene via ragionavo che io ero piugrave sapiente di questrsquouomopercheacute forse nessuno di noi due conosceva qualcosa di bello e di buonoma lui riteneva di sapere ndash e non sapeva ndash mentre io come non so cosigravenon penso neppure di sapere mi pareva perciograve di essere piugrave sapiente dilui proprio in questo piccolo particolare e cioegrave che le cose che non sonon penso neanche di saperle Poi mi recai da un altro che aveva famadi essere piugrave sapiente dellrsquoaltro e ne ricavai unrsquoimpressione identica ndash ecosigrave mi attirai lrsquoodio suo e di molti altri

Trad E Avezzugrave

analisi del testo

Tra stranezza e saggezza Socrate continua la sua di-fesa ipotizzando che gli venga chiesto quale suo stranocomportamento sia stato allrsquoorigine delle calunnie che lohanno travolto Lrsquoobiezione ndash secondo un uso comunenel greco ndash viene introdotta dopo la pausa da ἴσως ac-compagnato dallrsquoottativo potenziale di un verbo di ldquodirerdquoldquointerrompererdquo ldquomeravigliarsirdquo e da τις o equivalente delsoggetto (cf 20c) Nella obiezione e nella replica di Socra-te va sottolineata la ricorrenza di due terminiIl primo egrave περιττότερον (20c) composto con il prefssoπερί ha in seacute lrsquoidea del sopra dellrsquooltre la misura quindicome nel nostro passo dello straordinario dello stranoLa stranezza lrsquoἀτοπία di Socrate egrave peraltro un motivo

topico legato alla piugrave generale considerazione che la suavita non puograve essere paragonata a nessuna altra esistenzanon ha precedenti come ben si legge in Symp 221c Al-cibiade nellrsquoelogio del suo maestro sostiene che se conAchille puograve essere messo a confronto Brasida con Nesto-re Antenore con altri Pericle Socrate invece non egrave raf-frontabile con nessuno neacute fra gli antichi neacute fra i moderniIl secondo termine egrave σοφία (20d) Socrate dice di doverefama e calunnie a una forma di sapienza che possiede-rebbe Lrsquouso di τις (διὰ σοφίαν τινά) comunque attenuail valore del sostantivo σοφία poicheacute la sapienza comepossesso stabile non egrave prerogativa umana per lrsquouomoinfatti esiste solo lrsquoamore mai completamente appagatoper essa (da qui φιλοσοφία) La sapienza di Socrate nonegrave la sapienza positiva di chi tanto sa ma rappresenta da

un lato la consapevolezza dellrsquoinconsistenza delle opi-

nioni dallrsquoaltro lrsquoesigenza di andare sempre a fondo nellecose al di lagrave delle apparenzeAltrove per esempio in Simposio 177d Socrate sosterragraveinvece di sapere qualcosa nellrsquoambito delle cose drsquoamo-re (οὐδὲν φημὶ ἄλλο ἐπίστασθαι ἢ τὰ ἐρωτικά) Ci sareb-be quindi un dato positivo di conoscenza da cui partire eproprio lrsquoamore sarebbe la fonte che permette a Socra-te di apportare un benefcio agli altri Sottile dunque nelpasso del Simposio egrave lrsquoironia del flosofo egli non sa nullase non ciograve che riguarda lrsquoamore quindi in realtagrave conoscetutto dato che Eros egrave quella forza che porta alla piugrave altavetta del sapere

Moduli stilistici Nel brano egrave da evidenziare lrsquoobiezionedi un ipotetico interlocutore secondo un modulo tipicodellrsquooratoria giudiziaria allitterazione e figura etymolo-

gica presenti in Ταυτί μοι δοκεῖ δίκαια λέγειν ὁ λέγων(20d) ndash insieme allo iota ldquodeitticordquo di ταυτί proprio del lin-guaggio drammatico e oratorio ndash contribuiscono a sottoli-neare il credito che si attribuisce a tale obiezione in quan-to elemento signifcativo per il procedere del discorso didifesaSono da segnalare nel passo anche le espressioni del les-

sico colloquiale (τὸ σὸν τί ἐστι πρᾶγμα in 20c) e i fre-quenti richiami al destinatario per tenerne desta lrsquoat-tenzione (ἀκούετε in 20d ἴστε in 20d 20e e 21a μὴθορυβήσητε in 20e)

Statuetta raffgurante Socrate II secolo aC Londra British Museum

La statuetta raffgurante Socrate in chitone egrave un piccolo gioiello dellrsquoarte ellenisticaproveniente da Alessandria drsquoEgitto Il manufatto in marmo bianco egrave alto appena 27 cmma presenta le caratteristiche della grande statuaria Il volto egrave ripreso dal ritratto di Lisippodi cui egrave rimasta una copia di epoca romana conservata al Louvre ( p 115) La fattura egravepregevole raffnatissimi sono la resa dei lineamenti e dei riccioli della barba e il trattamentodel panneggio del mantello che copre le spalle e il ventre del flosofo e che ricade inmorbide pieghe sul suo corpo ritratto come quello di un atleta

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T4 Il congedo 40c-42a

LrsquoApologia platonica contiene ancora una sezione in cuiSocrate prende congedo dai suoi giudici da quelli cheavevano votato per la sua condanna a morte come daglialtri Rivolto a questi ultimi egli spiega che sicuramente

quanto gli egrave accaduto egrave destinato a essere per lui un benee cerca di fornirne la dimostrazione ( Progetto Lette-

rature pp 81 ss)

[40c] ᾿Εννοήσωμεν δὲ καὶ τῇδεὡς πολλὴ ἐλπίς ἐστιν ἀγαθὸν

αὐτὸ εἶναι Δυοῖν γὰρ θάτερόν ἐστιν τὸ τεθνάναι ἢ γὰρ

οἷον μηδὲν εἶναι μηδὲ αἴσθησιν μηδεμίαν μηδενὸς ἔχειν

τὸν τεθνεῶτα ἢ κατὰ τὰ λεγόμενα μεταβολή τις τυγχάνει οὖσα καὶ μετοίκησις τῇψυχῇ τοῦ τόπου τοῦ ἐνθένδε εἰς ἄλλον τόπον Καὶ εἴτε δὴ μηδεμία αἴσθησίς ἐστινἀλλ᾿ [40d] οἷον ὕπνος ἐπειδάν τις καθεύδων μηδ᾿ ὄναρ μηδὲν ὁρᾷ θαυμάσιονκέρδος ἂν εἴη ὁ θάνατος ndash ἐγὼ γὰρ ἂν οἶμαι εἴ τινα ἐκλεξάμενον δέοι ταύτην τὴννύκτα ἐν ᾗ οὕτω κατέδαρθεν ὥστε μηδὲ ὄναρ ἰδεῖν καὶ τὰς ἄλλας νύκτας τε καὶἡμέρας τὰς τοῦ βίου τοῦ ἑαυτοῦ ἀντιπαραθέντα ταύτῃ τῇ νυκτὶ δέοι σκεψάμενον

εἰπεῖν πόσας ἄμεινον καὶ ἥδιον ἡμέρας καὶ νύκτας ταύτης τῆς νυκτὸς βεβίωκεν ἐν

τῷ ἑαυτοῦ βίῳ οἶμαι ἂν μὴ ὅτι ἰδιώτην τινά ἀλλὰ τὸν μέγαν βασιλέα εὐαριθμήτουςἂν εὑρεῖν αὐτὸν ταύτας πρὸς τὰς ἄλλας ἡμέρας καὶ νύκτας ndash [40e] εἰ οὖν τοιοῦτον

ὁ θάνατός ἐστιν κέρδος ἔγωγε λέγω καὶ γὰρ οὐδὲν πλείων ὁ πᾶς χρόνος φαίνεταιοὕτω δὴ εἶναι ἢ μία νύξ Εἰ δ᾿ αὖ οἷον ἀποδημῆσαί ἐστιν ὁ θάνατος ἐνθένδε εἰς

ἄλλον τόπον καὶ ἀληθῆ ἐστιν τὰ λεγόμενα ὡς ἄρα ἐκεῖ εἰσι πάντες οἱ τεθνεῶτεςτί μεῖζον ἀγαθὸν τούτου εἴη ἄν ὦ ἄνδρες δικασταί Εἰ γάρ τις ἀφικόμενος εἰς

Ἅιδου [41a] ἀπαλλαγεὶς τουτωνὶ τῶν φασκόντων δικαστῶν εἶναι εὑρήσει τοὺς

40c Ἐννοήσωμεν εἶναι ldquoRifettiamoanche da questo punto di vista (καὶ τῇδε)che ho molti motivi per sperare che essasia un benerdquo ἐννοήσωμεν cong esorta-tivo τῇδε avverbio di modo il punto divista che Socrate sta per esporre | Δυοῖν τεθνεῶτα ldquoDi due cose una θάτερον)egrave il morire o egrave come se il morto (τὸντεθνεῶτα) non sia piugrave nulla e non abbiaalcuna percezione di nullardquoθάτερον= τὸἕτερον ldquouna delle due coserdquo alterum τὸντεθνεῶτα egrave meglio intenderlo come soggsia di μηδὲν εἶναι sia di ἔχειν μηδεμίανμηδενός poliptoto | ἢ κατὰ τόπον ldquoosecondo quanto si dice egrave (τυγχάνει οὖσα)una trasformazione e una trasmigrazio-ne per lrsquoanima da questo luogo quaggiugrave(τοῦ ἐνθένδε) in un altro luogordquo κατὰ τὰλεγόμενα cosigrave dicevano soprattutto or-fici e pitagorici Lrsquoalternativa che quiSocrate prospetta costituisce indubbia-mente una posizione diversa da quella chepoi saragrave esposta per bocca dello stessoSocrate nel Fedone dove lrsquoimmortalitagravedellrsquoanima egrave una certezza luminosa | Καὶεἴτε ldquoE serdquo introduce un periodo ipote-tico misto la cui apodosi egrave θαυμάσιονκέρδος ἂν εἴη ὁ θάνατος ed egrave ripresa in40e da εἰ οὖν κέρδος ἔγωγε λέγω40d ἐπειδάν ὁρᾷ ldquoquando uno dor-

mendo non fa nemmeno un sognordquo inprospettiva eventuale con ἄν di ἐπειδάνe il cong ὁρᾷ il greco dice ὁρᾶν ὕπνονldquovedere un sognordquo dove lrsquoitaliano usa unverbo assai piugrave generico ldquofare un sognordquo| θαυμάσιον ὁ θάνατος ldquola morte sa-rebbe un proftto meravigliosordquo apodosidella possibilitagrave dove κέρδος egrave terminedel linguaggio commerciale propr ldquogua-dagnordquo | εἴ τινα βίῳ ldquose bisognasseche uno dopo aver scelto (ἐκλεξάμενον)questa ταύτην) notte in cui (ἐν ᾗ) ha dor-mito cosigrave da non fare alcun sogno e con-frontando (ἀντιπαραθέντα) con questanotte le altre notti e giorni della sua vitadovesse dire rifettendo (σκεψάμενον)quanti giorni e quante notti ha vissutomeglio e piugrave piacevolmente di questanotte nella sua vitardquo ταύτην costituisceprolessi rispetto al relativo ἐν ᾗ che segue| οἶμαι νύκτας ldquoio credo che non soloun privato cittadino (ἰδιώτην τινα) mail Gran Re potrebbe trovare (ἂν εὑρεῖν)ben poche (εὐαριθμήτους) queste not-ti in relazione agli altri giorni e nottirdquoοἶμαι annunciato dapprima come inci-so ritorna con ben altro peso come pro-posizione principale a reggere lrsquoinfnitoἂν εὑρεῖν40e εἰ οὖν λέγω ldquose dunque la

morte egrave una cosa di questo genere(τοιοῦτον) io certo (ἔγωγε) lo chiamoun vantaggiordquo ritorna insistente il ter-mine fnanziario κέρδος ἔγωγε ldquoio perconto miordquo il γε limitativo sottolinea ilpunto di vista di chi sta parlando | οὐ-δὲν πλείων ldquoper nulla maggiorerdquo οὐδένegrave acc avverbiale di relazione | Εἰ δ᾿ αὖ εἴη ἄν ldquoSe poi la morte egrave come emi-grare (ἀποδημῆσαι) di qui in un altroluogo e sono veri i racconti che si fannoche sono lagrave tutti quelli che sono morti(οἱ τεθνεῶτες) quale bene maggiore diquesto potrebbe essercirdquo ritorna il temadellrsquoaldilagrave la protasi di primo tipo nonimplica realtagrave ma la prospettiva purnon dimostrata egrave presentata come at-traente e questo efetto Socrate intendeprodurre sui suoi ascoltatori | ἀφικό-μενος εἰς ῞Αιδου ldquogiungendo allrsquoAderdquoεἰς richiede normalmente lrsquoacc e per-ciograve giagrave gli antichi intendevano che fossesottinteso un acc come δόμον come nellt ventum erat ad Vestae sott templum41a ἀπαλλαγεὶς δικαστάς ldquoallon-tanandosi (ἀπαλλαγείς) da questi qui chepretendono (φασκόντων) essere giudi-ci troveragrave quelli che sono davvero giudi-cirdquo in questrsquoultima parte dellrsquoApologiainizia il tema che saragrave comune alla prima

dal testo alla parolap 33

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ὡς ἀληθῶς δικαστάς οἵπερ καὶ λέγονται ἐκεῖ δικάζειν Μίνως τε καὶ ῾Ραδάμανθυς

καὶ Αἰακὸς καὶ Τριπτόλεμος καὶ ἄλλοι ὅσοι τῶν ἡμιθέων δίκαιοι ἐγένοντο ἐν τῷ

ἑαυτῶν βίῳ ἆρα φαύλη ἂν εἴη ἡ ἀποδημία ῍Η αὖ ᾽Ορφεῖ συγγενέσθαι καὶ Μουσαίῳ

καὶ ῾Ησιόδῳ καὶ ῾Ομήρῳ ἐπὶ πόσῳ ἄν τις δέξαιτ᾿ ἂν ὑμῶν᾽Εγὼ μὲν γὰρ πολλάκις ἐθέλω τεθνάναι εἰ ταῦτ᾿ ἔστιν

ἀληθῆ ᾽Επεὶ [41b] ἔμοιγε καὶ αὐτῷ θαυμαστὴ ἂν εἴη ἡ

διατριβὴ αὐτόθι ὁπότε ἐντύχοιμι Παλαμήδει καὶ Αἴαντι τῷ

Τελαμῶνος καὶ εἴ τις ἄλλος τῶν παλαιῶν διὰ κρίσιν ἄδικον

τέθνηκεν ἀντιπαραβάλλοντι τὰ ἐμαυτοῦ πάθη πρὸς τὰ

ἐκείνων ndash ὡς ἐγὼ οἶμαι οὐκ ἂν ἀηδὲς εἴη ndash καὶ δὴ τὸ μέγιστον τοὺς ἐκεῖ ἐξετάζοντακαὶ ἐρευνῶντα ὥσπερ τοὺς ἐνταῦθα διάγειν τίς αὐτῶν σοφός ἐστιν καὶ τίς οἴεται μένἔστιν δ᾿ οὔ ᾽Επὶ πόσῳ δ᾿ ἄν τις ὦ ἄνδρες δικασταί δέξαιτο ἐξετάσαι τὸν ἐπὶ Τροίαν

ἀγαγόντα τὴν πολλὴν στρατιὰν [41c] ἢ ᾽Οδυσσέα ἢ Σίσυφον ἢ ἄλλους μυρίους ἄν

τις εἴποι καὶ ἄνδρας καὶ γυναῖκας οἷς ἐκεῖ διαλέγεσθαι καὶ συνεῖναι καὶ ἐξετάζειν

ἀμήχανον ἂν εἴη εὐδαιμονίαςΠάντως οὐ δήπου τούτου γε ἕνεκα οἱ ἐκεῖ ἀποκτείνουσι

τά τε γὰρ ἄλλα εὐδαιμονέστεροί εἰσιν οἱ ἐκεῖ τῶν ἐνθάδε καὶ ἤδη τὸν λοιπὸν χρόνον

ἀθάνατοί εἰσιν εἴπερ γε τὰ λεγόμενα ἀληθῆ

rifessione di Platone e degli altri socraticiquello del Giusto condannato esso egrave quimarcato dal poliptoto δικασταί δικασ-τῶν δικαστάς δικάζειν e dalla seriedei mitici giudici giusti dellrsquoaldilagrave in op-posizione a quelli ingiusti che hanno con-dannato a morte Socrate | οἵπερ καὶ EacuteΤριπτόλεμος ldquocoloro che si dice ammi-nistrino la giustizia Minosse Radaman-to Eaco e Trittolemordquo Radamantoe Minosse erano fgli di Zeus ed Europail primo fu re di Creta e stabiligrave le leggi chefurono imitate da molte cittagrave greche glisuccesse il fratello minore Minosse Ea-co fglio di Zeus e della ninfa Egina fu redellrsquoisola cui diede il nome di sua mogliee padre di Peleo e Telamone a questi che latradizione considerava i giudici dellrsquoAdePlatone aggiunge il re attico Trittolemoche aiutograve Demetra nella ricerca di Persefo-ne e ottenne da lei il dono del grano era as-sociato alle due dee nei misteri di Eleusi| ἄρα φαύλη ἀποδημία ldquosarebbe que-sto un mutamento di sede spregevolerdquoἄρα introduce una interr diretta retoricache suggerisce al destinatario una rispostanegativa φαύλη ldquoda pocordquo certo non sa-rebbe stata da poco la possibilitagrave di ottene-re una nuova vita presso i semidei che si di-stinsero in vita per la loro giustizia | ᾿Ορ-φεῖ Μουσαίῳ ldquostare insieme a Orfeoe a Museordquo gli esponenti mitici della let-teratura religiosa della tradizione orfcaaccostati qui ai fondatori della mitologiaclassica Omero ed Esiodo | ἐπὶ πόσῳ ὑμῶν ldquoper che prezzo non lo accetterebbeuno di voirdquo cioegrave ldquoquanto uno di voi sareb-be disposto a pagare per questordquo ogget-to di δέξαιτ(ο) egrave lrsquoinf συγγενέσθαι ldquostareinsieme ardquo | Ἐγὼμὲν ἀληθῆ ldquoIo infat-

ti sono disposto (ἐθέλω) a morire moltevolte se questi racconti sono verirdquo ἐθέλωesprime la disponibilitagrave ad adeguarsi allavolontagrave altrui o ad una situazione41b ἔμοιγε καὶ αὐτῷ ldquoper me in parti-colarerdquo | ὁπότε τέθνηκεν ldquoquando miimbattessi in Palamede o in Aiace fglio diTelamone o in quanti altri (εἴ τις ἄλλος)tra gli antichi sono morti per un giudizioingiustordquo εἴ τις ἄλλος questa locuzione sipresenta come una protasi di periodo ipo-tetico ma ha la funzione di una proposi-zione relativa ldquose qualcun altro morigrave rdquo =ldquotutti gli altri che morironordquo | Παλαμή-δει ldquoPalamederdquo Odisseo per nonandare a Troia fngeva di essere pazzo maPalamede scoprigrave il suo piano e lo costrin-se a partecipare alla spedizione Odisseosi vendicograve su di lui facendo nasconderenella tenda di Palamede dellrsquooro e una fal-sa lettera di Priamo cosigrave Palamede fu ac-cusato di tradimento e lapidato Questoargomento era svolto in varie tragedie diEschilo Sofocle ed Euripide | ΑἴαντιldquoAiacerdquo Aiace invece dopo la mor-te di Achille considerandosi il piugrave fortedei Greci dopo quello pretendeva che alui fossero attribuite le armi del mortoOdisseo riuscigrave con lrsquoastuzia a farle asse-gnare a seacute e Aiace per il dolore del tortosubigraveto impazzigrave e si uccise la vicenda erarappresentata in una trilogia perduta diEschilo e nellrsquoAiace di Sofocle che con-serviamo | ἀντιπαραβάλλοντι ldquocon-frontandordquo part congiunto con ἔμοιγε| καὶ δὴ ἔστιν δ᾿ οὔ ldquoe poi soprattut-to trascorrere il tempo (διάγειν) esami-nando ed interrogando (ἐξετάζοντα καὶἐρευνῶντα in acc percheacute concordano conil sogg sottinteso dellrsquoinfnitiva) quelli

di lagrave (τοὺς ἐκεῖ) come quelli di qua (τοὺςἐνταῦθα) chi di loro egrave sapiente e chi crededi esserlo ma non lo egraverdquo lrsquoinf διάγειν di-pende sintatticamente da ἐπὶ πόσῳ ἄν τιςδέξαιτ(ο)di 41a comeσυγγενέσθαι So-crate sarebbe felice di andare nellrsquoaldilagrave acontinuare la stessa opera che compiva inAtene di sollecitare ognuno a conoscerese stesso secondo il comando di Apollo| Ἐπὶ πόσῳ δ᾿ ἄν τις δέξαιτο ritornaemblematicamente la frase per far rifet-tere i destinatari | ἐξετάσαι στρατιάνldquodi interrogare colui che condusse a Troiail grande esercitordquo Agamennone che giagravenei poemi dagrave prova di presunzione e arro-ganza anzicheacute di σοφία41c ἢὈδυσσέα ἢΣίσυφον eroi dellrsquoa-stuzia e dellrsquoinganno queste che eranovirtugrave per lrsquoetica arcaica ripugnavano al-la moralitagrave di Socrate come a quella diPlatone | οἷς ἐκεῖ εὐδαιμονίας ldquoconi quali conversare lagrave e stare con loro e in-terrogarli sarebbe il colmo della felicitagraverdquoἀμήχανον εὐδαιμονίας ldquolrsquoimpossibilitagravedella felicitagraverdquo cioegrave una felicitagrave impossibilea esprimersi ἀμήχανος egrave ciograve per cui nonesistono μηχαναί ldquoartifcirdquo ed egrave quindiimpossibile | Πάντως ἀποκτείνουσιldquoIn ogni caso per questo motivo (τούτουἕνεκα) quelli di lagrave non mandano a mor-terdquo τούτου ἕνεκα per il fatto di discuteree di confutare quelli che credono di essersaggi senza esserlo quindi nel regno deimorti Socrate non avrebbe corso rischiodi esser condannato a morte Egli egrave giuntoa una tale serena luciditagrave che si permettedi ironizzare perfno sulla propria morte| τά τε γὰρ ἄλλα καί ldquosia nel resto sia ancherdquo | εἴπερ γε ἀληθῆ ldquose egrave verociograve che si raccontardquo ritorna lrsquoapparente

glossa

il verbo (ἐ)θέλω signifcaldquosono disposto ardquo secondovolontagrave di altri diversamenteda βούλομαι che signifcaldquovogliordquo di mia intenzione

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[40c] Consideriamo anche da questo lato il fatto che crsquoegrave molta speranza che il morire siaun bene In efetti una di queste due cose egrave il morire o egrave come un non essere nulla e chiegrave morto non ha piugrave alcuna sensazione di nulla oppure stando ad alcune cose che si tra-mandano egrave un mutamento e una migrazione dellrsquoanima da questo luogo che egrave quaggiugravead un altro luogo Ora se la morte egrave il non aver piugrave alcuna sensazione [40d] ma egravecome un sonno che si ha quando nel dormire non si vede piugrave nulla neppure in so-

Ἀλλὰ καὶ ὑμᾶς χρή ὦ ἄνδρες δικασταί εὐέλπιδας εἶναι πρὸς τὸν θάνατον καὶ ἕν τιτοῦτο διανοεῖσθαι ἀληθές [41d] ὅτι οὐκ ἔστιν ἀνδρὶ ἀγαθῷ κακὸν οὐδὲν οὔτε ζῶντι

οὔτε τελευτήσαντιοὐδὲ ἀμελεῖται ὑπὸ θεῶν τὰ τούτου πράγματα οὐδὲ τὰ ἐμὰ νῦνἀπὸτοῦ αὐτομάτου γέγονεν ἀλλά μοι δῆλόν ἐστι τοῦτο ὅτι ἤδη τεθνάναι καὶ ἀπηλλάχθαιπραγμάτωνβέλτιονἦνμοιΔιὰ τοῦτοκαὶ ἐμὲοὐδαμοῦἀπέτρεψεν τὸσημεῖονκαὶ ἔγωγετοῖς καταψηφισαμένοις μου καὶ τοῖς κατηγόροις οὐ πάνυ χαλεπαίνω Καίτοι οὐ ταύτῃτῇ διανοίᾳ κατεψηφίζοντό μου καὶ κατηγόρουν ἀλλ᾿ οἰόμενοι βλάπτειν [41e] τοῦτο

αὐτοῖς ἄξιον μέμφεσθαι Τοσόνδε μέντοι αὐτῶν δέομαι τοὺς ὑεῖς μου ἐπειδὰνἡβήσωσι τιμωρήσασθε ὦ ἄνδρες ταὐτὰ ταῦτα λυποῦντες ἅπερ ἐγὼ ὑμᾶς ἐλύπουνἐὰν ὑμῖν δοκῶσιν ἢ χρημάτων ἢ ἄλλου του πρότερον ἐπιμελεῖσθαι ἢ ἀρετῆς καὶ ἐὰνδοκῶσί τι εἶναι μηδὲν ὄντες ὀνειδίζετε αὐτοῖς ὥσπερ ἐγὼ ὑμῖν ὅτι οὐκ ἐπιμελοῦνταιὧν δεῖ καὶ οἴονταί τι εἶναι ὄντες οὐδενὸς ἄξιοιΚαὶ ἐὰν ταῦτα ποιῆτε δίκαια πεπονθὼςἐγὼ ἔσομαι ὑφ᾿ ὑμῶν αὐτός [42a] τε καὶ οἱ ὑεῖς Ἀλλὰ γὰρ ἤδη ὥρα ἀπιέναι ἐμοὶ μὲνἀποθανουμένῳ ὑμῖν δὲ βιωσομένοις ὁπότεροι δὲ ἡμῶν ἔρχονται ἐπὶ ἄμεινον πρᾶγμαἄδηλον παντὶ πλὴν ἢ τῷ θεῷ

riserva (εἴπερ γε) che riaferma in mododistaccato la certezza morale di Socrate| Ἀλλὰ καὶ θάνατον ldquoMa anche voicittadini giudici dovete essere fduciosi(εὐέλπιδας) riguardo alla morterdquo ha ini-zio cosigrave lrsquoultimo capitolo in tono di pe-rorazione quanto alla procedura giudi-ziaria non dovrebbe esserci luogo per unaperorazione giaccheacute la sentenza di morteegrave irrevocabile ma Socrate perora la cau-sa delle sue idee e vuole che quale che siala sorte delle anime dopo la morte i giu-dici che hanno avuto fducia in lui abbia-no chiara coscienza che lrsquouomo non deveesitare a seguire la voce del dio che parlanella sua coscienza41d ὅτι τελευτήσαντι ldquoche per lrsquouo-mo virtuoso non crsquoegrave alcun male neacute da vi-vo neacute da mortordquo la dichiarativa ha fun-zione epesegetica rispetto a ἕν τι τοῦτοmentre ζῶντι e τελευτήσαντι sono predi-cativi di ἀνδρὶ ἀγαθῷ | οὐδὲ τὰ ἐμὰ γέγονεν ldquoneacute le mie vicende (τὰ ἐμά) sonoavvenute a caso (ἀπὸ τοῦ αὐτομάτου)rdquo| τεθνάναι καὶ ἀπηλλάχθαι πραγμάτωνldquoesser morto ed essermi liberato dai fasti-dirdquo lrsquoidea egrave rappresentata da due infnitiperfetti (da θνῄσκω e ἀπαλλάσσω) nellaprospettiva di esser compiuta solo allorasi realizzeragrave ciograve che egrave meglio per Socrate

| ἐμὲ τὸ σημεῖον ldquoil segno non mi di-stolse per nullardquo il segno misterioso (τὸσημεῖον) che talvolta lo distoglieva dalcompiere unrsquoazione era quello che Socra-te chiamava il suo degravemone Socrate inter-preta ora la mancanza di quel segno comela conferma che per lui egrave stato meglio es-ser condannato dal tribunale | ἔγωγε χαλεπαίνω ldquoe io per conto mio (ἔγωγε)non me la prendo (χαλεπαίνω) con colo-ro che hanno votato per la mia condan-na (τοῖς καταψηφισαμένοις μου) neacute congli accusatorirdquo i verbi giudiziari compo-sti con κατα- si costruiscono con il genretto daκατα- (= ldquocontrordquo) della personaaccusata o condannata | Καίτοι ldquoEppu-rerdquo Socrate si ferma un attimo a rifettereche se anche gli accusatori e i giudici a luiostili non gli hanno fatto alcun male nonera questa la loro intenzione | οὐ ταύτῃτῇ διανοίᾳ ldquonon con questa intenzionerdquo41e τοῦτο μέμφεσθαι ldquodi questo egravegiustorimproverarlirdquo |Τοσόνδε δέομαιlett ldquoDi tanto io li pregordquo δέομαι conil gen della persona vale ldquopregarerdquo(oltre che talvolta ldquoaver bisogno dirdquo)mentre τοσόνδε anticipa lrsquoimperativo chesegue τιμωρήσασθε | ταὐτά ἐλύπουνldquoinfiggendo loro gli stessi fastidi che ioinfiggevo a voirdquo λυπέω ldquoafiggere unordquo

qui ripetuto in poliptoto egrave costruito conlrsquoacc della persona e lrsquoacc di relazionedella cosa con cui uno viene afitto nellatraduzione la carica semantica di λυπέωviene trasferita allrsquooggetto che in grecoegrave reso genericamente con il neutro | ἐὰνὑμῖν ἀρετῆς ldquonel caso che vi sembri(ἐὰν δοκῶσιν) che si diano pensiero o(ἤ) del denaro o (ἤ) di qualche altra cosaprima che (ἤ) della virtugraverdquo ἐὰν δοκῶσινegraveunaprotasidiperiodoipoteticodellrsquoeven-tualitagrave lacuiprotasiegravelrsquoimpτιμωρήσασθεi primi due ἤ sono disgiuntivi (lt aut)mentre il terzo introduce il secondotermine di paragone (lt quam) ἄλλουτου του egrave pron indefinito | οἴονταίτι ἄξιοι ldquoe credono di esser qualcosamentre non meritano nullardquo οὐδενός egravegen di stima | δίκαια ἔσομαι ldquoavrogravericevuto ciograve che egrave giustordquo πεπονθὼςἔσομαι egrave futuro perfetto dal tema diπάσχω42a ἐμοὶ βιωσομένοις ldquoperme a mori-re per voi a vivererdquo i due part futuri hannovalore fnale | ὁπότεροι ἡμῶν ldquochi trameevoirdquoὁπότεροιesprimeduegruppicon-trappostiancheseilprimo di essi egrave costitui-to da una sola personaὁπότεροι ἔρχονταιprop interr indiretta egrave soggettiva rispettoalla sovraordinataἄδηλον sott ἐστί

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gno allora la morte sarebbe un guadagno meraviglioso Infatti io ritengo che seuno dopo aver scelto questa notte in cui avesse dormito cosigrave bene da non vederenemmeno un sogno e dopo aver messo a confronto con questa le altre notti e glialtri giorni della sua vita dovesse fare un esame e dirci quanti giorni e quante not-ti abbia vissuto in modo piugrave felice e piugrave piacevole di quella notte durante tutta lasua vita ebbene io credo che costui anche se fosse non solo un qualche privatocittadino ma il Gran Re troverebbe lui pure che questi giorni e queste notti so-no pochi da contare rispetto agli altri giorni e alle altre notti [40e] Se dunque lamorte egrave qualcosa di tal genere io dico che egrave un guadagno Infatti tutto quanto iltempo della morte non sembra essere altro che unrsquounica notte Invece se la mor-te egrave come un partire di qui per andare in un altro luogo e sono vere le cose che siraccontano ossia che in quel luogo ci sono tutti i morti quale bene o giudici cipotrebbe essere piugrave grande di questoInfatti se uno giunto allrsquoAde [41a] liberatosi di quelli che qui da noi si diconogiudici ne troveragrave di veri quelli che si dice che lagrave pronunciano sentenza MinosseRadamante Eaco Trittolemo e quanti altri dei semidei sono stati giusti nella lorovita ebbene in tal caso questo passare nellrsquoaldilagrave sarebbe forse una cosa da pocoE poi quanto non sarebbe disposto a pagare ciascuno di voi per stare insieme conOrfeo e con Museo con Omero e con Esiodo Per quello che mi riguarda sonodisposto a morire molte volte se questo egrave vero [41b] Infatti per me sarebbe straor-dinario trascorrere il mio tempo allorcheacute mi incontrassi con Palamede con Aia-ce figlio di Telamonio e con qualche altro degli antichi che sonomorti a causa di un ingiusto giudizio mettendo a confronto imiei casi con i loro E io credo che questo non sarebbe dav-vero spiacevoleMa la cosa per me piugrave bella sarebbe sottoporre ad esa-me quelli che stanno di lagrave interrogandoli come facevocon questi che stanno qui per vedere chi egrave sapiente echi ritiene di essere tale ma non lo egrave Quanto sarebbedisposto a pagare uno di voi o giudici per esaminarechi ha portato a Troia [41c] il grande esercito oppu-re Odisseo o Sisifo e altre innumerevoli persone chesi possono menzionare sia uomini che donne E ildiscutere e lo stare lagrave insieme con loro e interrogarlinon sarebbe davvero il colmo della felicitagrave E certa-mente per questo quelli di lagrave non condannano nes-suno a morte Infatti quelli di lagrave oltre ad essere piugravefelici di quelli di qua sono altresigrave per tutto il tempoimmortali se sono vere le cose che si diconoEbbene anche voi o giudici bisogna che abbiate buo-ne speranze davanti alla morte e dovete pensare che unacosa egrave vera in modo particolare [41d] che ad un uomobuono non puograve capitare nessun male neacute in vita neacute in mor-te Le cose che lo riguardano non vengono trascurate dagli

Pittore di Achille (attribuita) Leacutekythoscon giovane presso una tomba ca 440 aCNew York Metropolitan Museum of Art

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degravei E anche le cose che ora mi riguardano non sono successe per caso ma per me egraveevidente questo che ormai morire e liberarmi degli affanni era meglio per me Perquesto motivo il segno divino non mi ha mai deviato dalla via seguitaPerciograve io non ho un grande rancore contro coloro che hanno votato per la miacondanna neacute contro i miei accusatori anche se mi hanno condannato e mi han-no accusato non certo con tale proposito bensigrave nella convinzione di farmi delmale [41e] E in ciograve meritano biasimoPerograve io vi prego proprio di questo Quando i miei fgli saranno diventati adulti pu-niteli o cittadini procurando a loro quegli stessi dolori che io ho procurato a voise vi sembreranno prendersi cura delle ricchezze o di qualche altra cosa prima chedella virtugrave E se si daranno arie di valere qualche cosa mentre non valgono nullarimproverateli cosigrave come io ho rimproverato voi percheacute non si danno cura di ciograve dicui dovrebbero darsi cura e percheacute credono di valere qualche cosa mentre in realtagravenon valgono niente [42a] Se farete questo avrograve ricevuto da voi quello che egrave giustoio e i miei fgliMa egrave ormai venuta lrsquoora di andare io a morire e voi invece a vivereMa chi di noi vada verso ciograve che egrave meglio egrave oscuro a tutti tranne che al dio

Trad G Reale

guida allOtildeanalisi

LINGUA E LESSICO

1 Nel testo ricorrono alcuni termini legati alla radice

θαν(ε)- Dopo aver letto la Scheda di lessico

( p 33) elencali ed evidenziane le differenze dalpunto di vista del signifcato

termine legato alla radice θαν(ε)- significato

TEMI E CONFRONTI

2 In 40d-e alle due opzioni concernenti la morte

vengono associate due immagini Quali

3 Trova nel testo greco le espressioni chesottolineano la differenza fra il credere di essere e

lrsquoessere Trascrivile poi nello schema seguente

credere di essere essere

4 Ripercorri nella struttura e nello sviluppo del

ragionamento i paragraf 40c-41c Completaquindi la seguente tabella

riguardo al

τεθνάναιvengono poste

due alternative

ἢ μηδὲν εἶναι μηδὲ αἴσθησινμηδεμίαν μηδενὸς ἔχειν τὸντεθνεῶταἢhelliphelliphelliphelliphelliphellip

prima possibilitagrave εἴτε δὴ μηδεμία αἴσθησίς ἐστινἀλλ᾿ οἷον ὕπνος ἐπειδάν τιςκαθεύδων μηδ᾿ ὄναρ μηδὲνὁρᾷ θαυμάσιον κέρδος ἂν εἴηὁ θάνατος

seconda possibilitagrave

le categorie

di personaggi

dellrsquooltretombaa) i veri giudicib) helliphelliphelliphelliphellipc) helliphelliphelliphelliphellipd) helliphelliphelliphelliphellip

Μίνως τε καὶ ῾Ραδάμανθυς καὶΑἰακὸς καὶ Τριπτόλεμος

5 Lrsquoultimo pensiero di Socrate egrave per i figliesprimendo una sua preoccupazione nei loroconfronti egli ritorna cosigrave su un motivo ricorrentedel suo pensiero Sai dire quale

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[20c] Forse qualcuno di voi potrebbe prendere la parola per dirmi laquoMa allora So-crate di cosrsquoegrave che ti occupi Da dove sono venute quelle calunnie sul tuo contoPercheacute poi se tu non facevi niente di straordinario rispetto agli altri non nasceva-no tante voci e dicerie ndash se non facevi insomma nulla di diverso da quel che fannoi piugrave ndash Dicci cosrsquoegrave percheacute non vogliamo improvvisare un giudizio sul tuo contoraquo[20d] Chi dice cosigrave pare dire giusto e io cercherograve di mostrarvi da dove sian partite famae calunnia insiemeState a sentire A qualcuno di voi forse sembreragrave che io scherzi sappiate bene perograve che vidirograve tutta la veritagrave Percheacute io Ateniesi per nientrsquoaltro che per una forma di sapienza misono guadagnato questa fama Quale sapienza Certo una sapienza umana Difatti egrave inquesta che forse io sono sapiente [20e] E costoro di cui parlavo poco fa saranno certosapienti di una sapienza superiore a quella umana oppure non so che dire io almenonon la conosco e chi lo aferma mente e parla per denigrarmiE voi Ateniesi non protestate contro di me neppure se vi pare che io parli con presun-zione percheacute non saragrave mio il discorso che vi faccio bensigrave devo riferirne la paternitagrave achi guadagna la vostra fducia Della mia sapienza se pure ce nrsquoegrave una e di che natura siachiamo a testimone per voi il dio di DelfCherefonte lo conoscete certamente [21a] Fu mio compagno fn da giovane E fu com-pagno vostro di partito e con voi visse questrsquoesilio e con voi rientrograve E sapete anche cheuomo fosse Cherefonte quanto fosse impetuoso in ogni sua iniziativa Cosigrave un giornoandograve a Delf ed ebbe lrsquoaudacia di chiedere questo allrsquooracolo ndash e voi signori vi pregonon interrompete ndash gli chiese infatti se crsquoera qualcuno piugrave sapiente di me E la Pizia ri-spose che di piugrave sapiente di me non crsquoera nessuno Ma di questa circostanza vi saragrave testi-mone ndash egrave qui presente ndash il fratello di Cherefonte percheacute questi egrave morto[21b] Guardate ora la ragione di queste mie parole percheacute intendo dirvi lrsquoorigine dellacalunnia contro la mia persona Al sentire il responso rifettevo in questo modo laquoCosamai intende il dio a cosa allude Percheacute io per parte mia non sono convinto neacute tantoneacute poco della mia sapienza cosa intende mai quando dice che io sono tanto sapientePercheacute non mente il dio ndash non puograve mentire ndashraquoPer molto tempo non riuscii a cogliere il senso ma poi e certo con fatica mi mi-si a ricercarlo in questo modo Mi recai da uno di quelli che hanno fama di sapienti[21c] e pensavo che cosigrave avrei in qualche modo confutato lrsquooracolo e avrei risposto al va-ticinio laquoEgrave questi piugrave sapiente di me mentre tu egrave di me che hai parlatoraquo Mentre esami-navo attentamente questrsquouomo ndash non occorre che ve ne dica il nome percheacute era un poli-tico il personaggio con il quale tra indagini e discorsi feci questa esperienza Ateniesi ndash

ἡμῶν οὐδέτερος οὐδὲν καλὸν κἀγαθὸν εἰδέναι ἀλλ᾿ οὗτος μὲν οἴεταί τι εἰδέναι οὐκεἰδώς ἐγὼ δέ ὥσπερ οὖν οὐκ οἶδα οὐδὲ οἴομαι ἔοικα γοῦν τούτου γε σμικρῷ τινι

αὐτῷ τούτῳ σοφώτερος εἶναι ὅτι ἃ μὴ οἶδα οὐδὲ οἴομαι εἰδέναι ᾽Εντεῦθεν ἐπ᾿ ἄλλονᾖα τῶν ἐκείνου δοκούντων σοφωτέρων εἶναι καί μοι ταὐτὰ ταῦτα ἔδοξε καὶ ἐνταῦθακἀκείνῳ καὶ ἄλλοις πολλοῖς ἀπηχθόμην

que possibile (κινδυνεύει) che nessu-no di noi due sappia nulla di bello neacute dibuonordquo la progressione nelle verifcheegrave sempre marcata dallrsquoincertezza e dalrischio (κινδυνεύει) fncheacute si raggiun-ge sia pure in via di probabilitagrave lrsquounica

acquisizione nel senso di sapere di nonsapere | ἔοικα εἰδέναι ldquomi sembradunque di essere piugrave saggio di costui(τούτου σοφώτερος εἶναι) proprioper questo piccolo vantaggio (σμικρῷτινι αὐτῷ τούτῳ) per il fatto che ciograve che

non so non credo nemmeno di saperlordquo| ᾽Εντεῦθεν ᾖα ldquoQuindi mi rivolsia un altrordquo ᾖα egrave impf ind di εἶμι ldquoan-darerdquo E anche questa nuova intervista siconcluse con uno scacco dellrsquointerlocu-tore di Socrate

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mi sembrograve che questrsquouomo apparisse sapiente agli occhi tra gli altri soprattut-to di se stesso ma che in realtagrave non lo fosse E allora mi provai a dimostrargli

che riteneva di essere sapiente ma che non lo era Ne risultograve dunque che melo feci nemico e con lui mi inimicai molti dei presenti [21d] Ma fra me eme andandomene via ragionavo che io ero piugrave sapiente di questrsquouomopercheacute forse nessuno di noi due conosceva qualcosa di bello e di buonoma lui riteneva di sapere ndash e non sapeva ndash mentre io come non so cosigravenon penso neppure di sapere mi pareva perciograve di essere piugrave sapiente dilui proprio in questo piccolo particolare e cioegrave che le cose che non sonon penso neanche di saperle Poi mi recai da un altro che aveva famadi essere piugrave sapiente dellrsquoaltro e ne ricavai unrsquoimpressione identica ndash ecosigrave mi attirai lrsquoodio suo e di molti altri

Trad E Avezzugrave

analisi del testo

Tra stranezza e saggezza Socrate continua la sua di-fesa ipotizzando che gli venga chiesto quale suo stranocomportamento sia stato allrsquoorigine delle calunnie che lohanno travolto Lrsquoobiezione ndash secondo un uso comunenel greco ndash viene introdotta dopo la pausa da ἴσως ac-compagnato dallrsquoottativo potenziale di un verbo di ldquodirerdquoldquointerrompererdquo ldquomeravigliarsirdquo e da τις o equivalente delsoggetto (cf 20c) Nella obiezione e nella replica di Socra-te va sottolineata la ricorrenza di due terminiIl primo egrave περιττότερον (20c) composto con il prefssoπερί ha in seacute lrsquoidea del sopra dellrsquooltre la misura quindicome nel nostro passo dello straordinario dello stranoLa stranezza lrsquoἀτοπία di Socrate egrave peraltro un motivo

topico legato alla piugrave generale considerazione che la suavita non puograve essere paragonata a nessuna altra esistenzanon ha precedenti come ben si legge in Symp 221c Al-cibiade nellrsquoelogio del suo maestro sostiene che se conAchille puograve essere messo a confronto Brasida con Nesto-re Antenore con altri Pericle Socrate invece non egrave raf-frontabile con nessuno neacute fra gli antichi neacute fra i moderniIl secondo termine egrave σοφία (20d) Socrate dice di doverefama e calunnie a una forma di sapienza che possiede-rebbe Lrsquouso di τις (διὰ σοφίαν τινά) comunque attenuail valore del sostantivo σοφία poicheacute la sapienza comepossesso stabile non egrave prerogativa umana per lrsquouomoinfatti esiste solo lrsquoamore mai completamente appagatoper essa (da qui φιλοσοφία) La sapienza di Socrate nonegrave la sapienza positiva di chi tanto sa ma rappresenta da

un lato la consapevolezza dellrsquoinconsistenza delle opi-

nioni dallrsquoaltro lrsquoesigenza di andare sempre a fondo nellecose al di lagrave delle apparenzeAltrove per esempio in Simposio 177d Socrate sosterragraveinvece di sapere qualcosa nellrsquoambito delle cose drsquoamo-re (οὐδὲν φημὶ ἄλλο ἐπίστασθαι ἢ τὰ ἐρωτικά) Ci sareb-be quindi un dato positivo di conoscenza da cui partire eproprio lrsquoamore sarebbe la fonte che permette a Socra-te di apportare un benefcio agli altri Sottile dunque nelpasso del Simposio egrave lrsquoironia del flosofo egli non sa nullase non ciograve che riguarda lrsquoamore quindi in realtagrave conoscetutto dato che Eros egrave quella forza che porta alla piugrave altavetta del sapere

Moduli stilistici Nel brano egrave da evidenziare lrsquoobiezionedi un ipotetico interlocutore secondo un modulo tipicodellrsquooratoria giudiziaria allitterazione e figura etymolo-

gica presenti in Ταυτί μοι δοκεῖ δίκαια λέγειν ὁ λέγων(20d) ndash insieme allo iota ldquodeitticordquo di ταυτί proprio del lin-guaggio drammatico e oratorio ndash contribuiscono a sottoli-neare il credito che si attribuisce a tale obiezione in quan-to elemento signifcativo per il procedere del discorso didifesaSono da segnalare nel passo anche le espressioni del les-

sico colloquiale (τὸ σὸν τί ἐστι πρᾶγμα in 20c) e i fre-quenti richiami al destinatario per tenerne desta lrsquoat-tenzione (ἀκούετε in 20d ἴστε in 20d 20e e 21a μὴθορυβήσητε in 20e)

Statuetta raffgurante Socrate II secolo aC Londra British Museum

La statuetta raffgurante Socrate in chitone egrave un piccolo gioiello dellrsquoarte ellenisticaproveniente da Alessandria drsquoEgitto Il manufatto in marmo bianco egrave alto appena 27 cmma presenta le caratteristiche della grande statuaria Il volto egrave ripreso dal ritratto di Lisippodi cui egrave rimasta una copia di epoca romana conservata al Louvre ( p 115) La fattura egravepregevole raffnatissimi sono la resa dei lineamenti e dei riccioli della barba e il trattamentodel panneggio del mantello che copre le spalle e il ventre del flosofo e che ricade inmorbide pieghe sul suo corpo ritratto come quello di un atleta

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T4 Il congedo 40c-42a

LrsquoApologia platonica contiene ancora una sezione in cuiSocrate prende congedo dai suoi giudici da quelli cheavevano votato per la sua condanna a morte come daglialtri Rivolto a questi ultimi egli spiega che sicuramente

quanto gli egrave accaduto egrave destinato a essere per lui un benee cerca di fornirne la dimostrazione ( Progetto Lette-

rature pp 81 ss)

[40c] ᾿Εννοήσωμεν δὲ καὶ τῇδεὡς πολλὴ ἐλπίς ἐστιν ἀγαθὸν

αὐτὸ εἶναι Δυοῖν γὰρ θάτερόν ἐστιν τὸ τεθνάναι ἢ γὰρ

οἷον μηδὲν εἶναι μηδὲ αἴσθησιν μηδεμίαν μηδενὸς ἔχειν

τὸν τεθνεῶτα ἢ κατὰ τὰ λεγόμενα μεταβολή τις τυγχάνει οὖσα καὶ μετοίκησις τῇψυχῇ τοῦ τόπου τοῦ ἐνθένδε εἰς ἄλλον τόπον Καὶ εἴτε δὴ μηδεμία αἴσθησίς ἐστινἀλλ᾿ [40d] οἷον ὕπνος ἐπειδάν τις καθεύδων μηδ᾿ ὄναρ μηδὲν ὁρᾷ θαυμάσιονκέρδος ἂν εἴη ὁ θάνατος ndash ἐγὼ γὰρ ἂν οἶμαι εἴ τινα ἐκλεξάμενον δέοι ταύτην τὴννύκτα ἐν ᾗ οὕτω κατέδαρθεν ὥστε μηδὲ ὄναρ ἰδεῖν καὶ τὰς ἄλλας νύκτας τε καὶἡμέρας τὰς τοῦ βίου τοῦ ἑαυτοῦ ἀντιπαραθέντα ταύτῃ τῇ νυκτὶ δέοι σκεψάμενον

εἰπεῖν πόσας ἄμεινον καὶ ἥδιον ἡμέρας καὶ νύκτας ταύτης τῆς νυκτὸς βεβίωκεν ἐν

τῷ ἑαυτοῦ βίῳ οἶμαι ἂν μὴ ὅτι ἰδιώτην τινά ἀλλὰ τὸν μέγαν βασιλέα εὐαριθμήτουςἂν εὑρεῖν αὐτὸν ταύτας πρὸς τὰς ἄλλας ἡμέρας καὶ νύκτας ndash [40e] εἰ οὖν τοιοῦτον

ὁ θάνατός ἐστιν κέρδος ἔγωγε λέγω καὶ γὰρ οὐδὲν πλείων ὁ πᾶς χρόνος φαίνεταιοὕτω δὴ εἶναι ἢ μία νύξ Εἰ δ᾿ αὖ οἷον ἀποδημῆσαί ἐστιν ὁ θάνατος ἐνθένδε εἰς

ἄλλον τόπον καὶ ἀληθῆ ἐστιν τὰ λεγόμενα ὡς ἄρα ἐκεῖ εἰσι πάντες οἱ τεθνεῶτεςτί μεῖζον ἀγαθὸν τούτου εἴη ἄν ὦ ἄνδρες δικασταί Εἰ γάρ τις ἀφικόμενος εἰς

Ἅιδου [41a] ἀπαλλαγεὶς τουτωνὶ τῶν φασκόντων δικαστῶν εἶναι εὑρήσει τοὺς

40c Ἐννοήσωμεν εἶναι ldquoRifettiamoanche da questo punto di vista (καὶ τῇδε)che ho molti motivi per sperare che essasia un benerdquo ἐννοήσωμεν cong esorta-tivo τῇδε avverbio di modo il punto divista che Socrate sta per esporre | Δυοῖν τεθνεῶτα ldquoDi due cose una θάτερον)egrave il morire o egrave come se il morto (τὸντεθνεῶτα) non sia piugrave nulla e non abbiaalcuna percezione di nullardquoθάτερον= τὸἕτερον ldquouna delle due coserdquo alterum τὸντεθνεῶτα egrave meglio intenderlo come soggsia di μηδὲν εἶναι sia di ἔχειν μηδεμίανμηδενός poliptoto | ἢ κατὰ τόπον ldquoosecondo quanto si dice egrave (τυγχάνει οὖσα)una trasformazione e una trasmigrazio-ne per lrsquoanima da questo luogo quaggiugrave(τοῦ ἐνθένδε) in un altro luogordquo κατὰ τὰλεγόμενα cosigrave dicevano soprattutto or-fici e pitagorici Lrsquoalternativa che quiSocrate prospetta costituisce indubbia-mente una posizione diversa da quella chepoi saragrave esposta per bocca dello stessoSocrate nel Fedone dove lrsquoimmortalitagravedellrsquoanima egrave una certezza luminosa | Καὶεἴτε ldquoE serdquo introduce un periodo ipote-tico misto la cui apodosi egrave θαυμάσιονκέρδος ἂν εἴη ὁ θάνατος ed egrave ripresa in40e da εἰ οὖν κέρδος ἔγωγε λέγω40d ἐπειδάν ὁρᾷ ldquoquando uno dor-

mendo non fa nemmeno un sognordquo inprospettiva eventuale con ἄν di ἐπειδάνe il cong ὁρᾷ il greco dice ὁρᾶν ὕπνονldquovedere un sognordquo dove lrsquoitaliano usa unverbo assai piugrave generico ldquofare un sognordquo| θαυμάσιον ὁ θάνατος ldquola morte sa-rebbe un proftto meravigliosordquo apodosidella possibilitagrave dove κέρδος egrave terminedel linguaggio commerciale propr ldquogua-dagnordquo | εἴ τινα βίῳ ldquose bisognasseche uno dopo aver scelto (ἐκλεξάμενον)questa ταύτην) notte in cui (ἐν ᾗ) ha dor-mito cosigrave da non fare alcun sogno e con-frontando (ἀντιπαραθέντα) con questanotte le altre notti e giorni della sua vitadovesse dire rifettendo (σκεψάμενον)quanti giorni e quante notti ha vissutomeglio e piugrave piacevolmente di questanotte nella sua vitardquo ταύτην costituisceprolessi rispetto al relativo ἐν ᾗ che segue| οἶμαι νύκτας ldquoio credo che non soloun privato cittadino (ἰδιώτην τινα) mail Gran Re potrebbe trovare (ἂν εὑρεῖν)ben poche (εὐαριθμήτους) queste not-ti in relazione agli altri giorni e nottirdquoοἶμαι annunciato dapprima come inci-so ritorna con ben altro peso come pro-posizione principale a reggere lrsquoinfnitoἂν εὑρεῖν40e εἰ οὖν λέγω ldquose dunque la

morte egrave una cosa di questo genere(τοιοῦτον) io certo (ἔγωγε) lo chiamoun vantaggiordquo ritorna insistente il ter-mine fnanziario κέρδος ἔγωγε ldquoio perconto miordquo il γε limitativo sottolinea ilpunto di vista di chi sta parlando | οὐ-δὲν πλείων ldquoper nulla maggiorerdquo οὐδένegrave acc avverbiale di relazione | Εἰ δ᾿ αὖ εἴη ἄν ldquoSe poi la morte egrave come emi-grare (ἀποδημῆσαι) di qui in un altroluogo e sono veri i racconti che si fannoche sono lagrave tutti quelli che sono morti(οἱ τεθνεῶτες) quale bene maggiore diquesto potrebbe essercirdquo ritorna il temadellrsquoaldilagrave la protasi di primo tipo nonimplica realtagrave ma la prospettiva purnon dimostrata egrave presentata come at-traente e questo efetto Socrate intendeprodurre sui suoi ascoltatori | ἀφικό-μενος εἰς ῞Αιδου ldquogiungendo allrsquoAderdquoεἰς richiede normalmente lrsquoacc e per-ciograve giagrave gli antichi intendevano che fossesottinteso un acc come δόμον come nellt ventum erat ad Vestae sott templum41a ἀπαλλαγεὶς δικαστάς ldquoallon-tanandosi (ἀπαλλαγείς) da questi qui chepretendono (φασκόντων) essere giudi-ci troveragrave quelli che sono davvero giudi-cirdquo in questrsquoultima parte dellrsquoApologiainizia il tema che saragrave comune alla prima

dal testo alla parolap 33

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ὡς ἀληθῶς δικαστάς οἵπερ καὶ λέγονται ἐκεῖ δικάζειν Μίνως τε καὶ ῾Ραδάμανθυς

καὶ Αἰακὸς καὶ Τριπτόλεμος καὶ ἄλλοι ὅσοι τῶν ἡμιθέων δίκαιοι ἐγένοντο ἐν τῷ

ἑαυτῶν βίῳ ἆρα φαύλη ἂν εἴη ἡ ἀποδημία ῍Η αὖ ᾽Ορφεῖ συγγενέσθαι καὶ Μουσαίῳ

καὶ ῾Ησιόδῳ καὶ ῾Ομήρῳ ἐπὶ πόσῳ ἄν τις δέξαιτ᾿ ἂν ὑμῶν᾽Εγὼ μὲν γὰρ πολλάκις ἐθέλω τεθνάναι εἰ ταῦτ᾿ ἔστιν

ἀληθῆ ᾽Επεὶ [41b] ἔμοιγε καὶ αὐτῷ θαυμαστὴ ἂν εἴη ἡ

διατριβὴ αὐτόθι ὁπότε ἐντύχοιμι Παλαμήδει καὶ Αἴαντι τῷ

Τελαμῶνος καὶ εἴ τις ἄλλος τῶν παλαιῶν διὰ κρίσιν ἄδικον

τέθνηκεν ἀντιπαραβάλλοντι τὰ ἐμαυτοῦ πάθη πρὸς τὰ

ἐκείνων ndash ὡς ἐγὼ οἶμαι οὐκ ἂν ἀηδὲς εἴη ndash καὶ δὴ τὸ μέγιστον τοὺς ἐκεῖ ἐξετάζοντακαὶ ἐρευνῶντα ὥσπερ τοὺς ἐνταῦθα διάγειν τίς αὐτῶν σοφός ἐστιν καὶ τίς οἴεται μένἔστιν δ᾿ οὔ ᾽Επὶ πόσῳ δ᾿ ἄν τις ὦ ἄνδρες δικασταί δέξαιτο ἐξετάσαι τὸν ἐπὶ Τροίαν

ἀγαγόντα τὴν πολλὴν στρατιὰν [41c] ἢ ᾽Οδυσσέα ἢ Σίσυφον ἢ ἄλλους μυρίους ἄν

τις εἴποι καὶ ἄνδρας καὶ γυναῖκας οἷς ἐκεῖ διαλέγεσθαι καὶ συνεῖναι καὶ ἐξετάζειν

ἀμήχανον ἂν εἴη εὐδαιμονίαςΠάντως οὐ δήπου τούτου γε ἕνεκα οἱ ἐκεῖ ἀποκτείνουσι

τά τε γὰρ ἄλλα εὐδαιμονέστεροί εἰσιν οἱ ἐκεῖ τῶν ἐνθάδε καὶ ἤδη τὸν λοιπὸν χρόνον

ἀθάνατοί εἰσιν εἴπερ γε τὰ λεγόμενα ἀληθῆ

rifessione di Platone e degli altri socraticiquello del Giusto condannato esso egrave quimarcato dal poliptoto δικασταί δικασ-τῶν δικαστάς δικάζειν e dalla seriedei mitici giudici giusti dellrsquoaldilagrave in op-posizione a quelli ingiusti che hanno con-dannato a morte Socrate | οἵπερ καὶ EacuteΤριπτόλεμος ldquocoloro che si dice ammi-nistrino la giustizia Minosse Radaman-to Eaco e Trittolemordquo Radamantoe Minosse erano fgli di Zeus ed Europail primo fu re di Creta e stabiligrave le leggi chefurono imitate da molte cittagrave greche glisuccesse il fratello minore Minosse Ea-co fglio di Zeus e della ninfa Egina fu redellrsquoisola cui diede il nome di sua mogliee padre di Peleo e Telamone a questi che latradizione considerava i giudici dellrsquoAdePlatone aggiunge il re attico Trittolemoche aiutograve Demetra nella ricerca di Persefo-ne e ottenne da lei il dono del grano era as-sociato alle due dee nei misteri di Eleusi| ἄρα φαύλη ἀποδημία ldquosarebbe que-sto un mutamento di sede spregevolerdquoἄρα introduce una interr diretta retoricache suggerisce al destinatario una rispostanegativa φαύλη ldquoda pocordquo certo non sa-rebbe stata da poco la possibilitagrave di ottene-re una nuova vita presso i semidei che si di-stinsero in vita per la loro giustizia | ᾿Ορ-φεῖ Μουσαίῳ ldquostare insieme a Orfeoe a Museordquo gli esponenti mitici della let-teratura religiosa della tradizione orfcaaccostati qui ai fondatori della mitologiaclassica Omero ed Esiodo | ἐπὶ πόσῳ ὑμῶν ldquoper che prezzo non lo accetterebbeuno di voirdquo cioegrave ldquoquanto uno di voi sareb-be disposto a pagare per questordquo ogget-to di δέξαιτ(ο) egrave lrsquoinf συγγενέσθαι ldquostareinsieme ardquo | Ἐγὼμὲν ἀληθῆ ldquoIo infat-

ti sono disposto (ἐθέλω) a morire moltevolte se questi racconti sono verirdquo ἐθέλωesprime la disponibilitagrave ad adeguarsi allavolontagrave altrui o ad una situazione41b ἔμοιγε καὶ αὐτῷ ldquoper me in parti-colarerdquo | ὁπότε τέθνηκεν ldquoquando miimbattessi in Palamede o in Aiace fglio diTelamone o in quanti altri (εἴ τις ἄλλος)tra gli antichi sono morti per un giudizioingiustordquo εἴ τις ἄλλος questa locuzione sipresenta come una protasi di periodo ipo-tetico ma ha la funzione di una proposi-zione relativa ldquose qualcun altro morigrave rdquo =ldquotutti gli altri che morironordquo | Παλαμή-δει ldquoPalamederdquo Odisseo per nonandare a Troia fngeva di essere pazzo maPalamede scoprigrave il suo piano e lo costrin-se a partecipare alla spedizione Odisseosi vendicograve su di lui facendo nasconderenella tenda di Palamede dellrsquooro e una fal-sa lettera di Priamo cosigrave Palamede fu ac-cusato di tradimento e lapidato Questoargomento era svolto in varie tragedie diEschilo Sofocle ed Euripide | ΑἴαντιldquoAiacerdquo Aiace invece dopo la mor-te di Achille considerandosi il piugrave fortedei Greci dopo quello pretendeva che alui fossero attribuite le armi del mortoOdisseo riuscigrave con lrsquoastuzia a farle asse-gnare a seacute e Aiace per il dolore del tortosubigraveto impazzigrave e si uccise la vicenda erarappresentata in una trilogia perduta diEschilo e nellrsquoAiace di Sofocle che con-serviamo | ἀντιπαραβάλλοντι ldquocon-frontandordquo part congiunto con ἔμοιγε| καὶ δὴ ἔστιν δ᾿ οὔ ldquoe poi soprattut-to trascorrere il tempo (διάγειν) esami-nando ed interrogando (ἐξετάζοντα καὶἐρευνῶντα in acc percheacute concordano conil sogg sottinteso dellrsquoinfnitiva) quelli

di lagrave (τοὺς ἐκεῖ) come quelli di qua (τοὺςἐνταῦθα) chi di loro egrave sapiente e chi crededi esserlo ma non lo egraverdquo lrsquoinf διάγειν di-pende sintatticamente da ἐπὶ πόσῳ ἄν τιςδέξαιτ(ο)di 41a comeσυγγενέσθαι So-crate sarebbe felice di andare nellrsquoaldilagrave acontinuare la stessa opera che compiva inAtene di sollecitare ognuno a conoscerese stesso secondo il comando di Apollo| Ἐπὶ πόσῳ δ᾿ ἄν τις δέξαιτο ritornaemblematicamente la frase per far rifet-tere i destinatari | ἐξετάσαι στρατιάνldquodi interrogare colui che condusse a Troiail grande esercitordquo Agamennone che giagravenei poemi dagrave prova di presunzione e arro-ganza anzicheacute di σοφία41c ἢὈδυσσέα ἢΣίσυφον eroi dellrsquoa-stuzia e dellrsquoinganno queste che eranovirtugrave per lrsquoetica arcaica ripugnavano al-la moralitagrave di Socrate come a quella diPlatone | οἷς ἐκεῖ εὐδαιμονίας ldquoconi quali conversare lagrave e stare con loro e in-terrogarli sarebbe il colmo della felicitagraverdquoἀμήχανον εὐδαιμονίας ldquolrsquoimpossibilitagravedella felicitagraverdquo cioegrave una felicitagrave impossibilea esprimersi ἀμήχανος egrave ciograve per cui nonesistono μηχαναί ldquoartifcirdquo ed egrave quindiimpossibile | Πάντως ἀποκτείνουσιldquoIn ogni caso per questo motivo (τούτουἕνεκα) quelli di lagrave non mandano a mor-terdquo τούτου ἕνεκα per il fatto di discuteree di confutare quelli che credono di essersaggi senza esserlo quindi nel regno deimorti Socrate non avrebbe corso rischiodi esser condannato a morte Egli egrave giuntoa una tale serena luciditagrave che si permettedi ironizzare perfno sulla propria morte| τά τε γὰρ ἄλλα καί ldquosia nel resto sia ancherdquo | εἴπερ γε ἀληθῆ ldquose egrave verociograve che si raccontardquo ritorna lrsquoapparente

glossa

il verbo (ἐ)θέλω signifcaldquosono disposto ardquo secondovolontagrave di altri diversamenteda βούλομαι che signifcaldquovogliordquo di mia intenzione

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[40c] Consideriamo anche da questo lato il fatto che crsquoegrave molta speranza che il morire siaun bene In efetti una di queste due cose egrave il morire o egrave come un non essere nulla e chiegrave morto non ha piugrave alcuna sensazione di nulla oppure stando ad alcune cose che si tra-mandano egrave un mutamento e una migrazione dellrsquoanima da questo luogo che egrave quaggiugravead un altro luogo Ora se la morte egrave il non aver piugrave alcuna sensazione [40d] ma egravecome un sonno che si ha quando nel dormire non si vede piugrave nulla neppure in so-

Ἀλλὰ καὶ ὑμᾶς χρή ὦ ἄνδρες δικασταί εὐέλπιδας εἶναι πρὸς τὸν θάνατον καὶ ἕν τιτοῦτο διανοεῖσθαι ἀληθές [41d] ὅτι οὐκ ἔστιν ἀνδρὶ ἀγαθῷ κακὸν οὐδὲν οὔτε ζῶντι

οὔτε τελευτήσαντιοὐδὲ ἀμελεῖται ὑπὸ θεῶν τὰ τούτου πράγματα οὐδὲ τὰ ἐμὰ νῦνἀπὸτοῦ αὐτομάτου γέγονεν ἀλλά μοι δῆλόν ἐστι τοῦτο ὅτι ἤδη τεθνάναι καὶ ἀπηλλάχθαιπραγμάτωνβέλτιονἦνμοιΔιὰ τοῦτοκαὶ ἐμὲοὐδαμοῦἀπέτρεψεν τὸσημεῖονκαὶ ἔγωγετοῖς καταψηφισαμένοις μου καὶ τοῖς κατηγόροις οὐ πάνυ χαλεπαίνω Καίτοι οὐ ταύτῃτῇ διανοίᾳ κατεψηφίζοντό μου καὶ κατηγόρουν ἀλλ᾿ οἰόμενοι βλάπτειν [41e] τοῦτο

αὐτοῖς ἄξιον μέμφεσθαι Τοσόνδε μέντοι αὐτῶν δέομαι τοὺς ὑεῖς μου ἐπειδὰνἡβήσωσι τιμωρήσασθε ὦ ἄνδρες ταὐτὰ ταῦτα λυποῦντες ἅπερ ἐγὼ ὑμᾶς ἐλύπουνἐὰν ὑμῖν δοκῶσιν ἢ χρημάτων ἢ ἄλλου του πρότερον ἐπιμελεῖσθαι ἢ ἀρετῆς καὶ ἐὰνδοκῶσί τι εἶναι μηδὲν ὄντες ὀνειδίζετε αὐτοῖς ὥσπερ ἐγὼ ὑμῖν ὅτι οὐκ ἐπιμελοῦνταιὧν δεῖ καὶ οἴονταί τι εἶναι ὄντες οὐδενὸς ἄξιοιΚαὶ ἐὰν ταῦτα ποιῆτε δίκαια πεπονθὼςἐγὼ ἔσομαι ὑφ᾿ ὑμῶν αὐτός [42a] τε καὶ οἱ ὑεῖς Ἀλλὰ γὰρ ἤδη ὥρα ἀπιέναι ἐμοὶ μὲνἀποθανουμένῳ ὑμῖν δὲ βιωσομένοις ὁπότεροι δὲ ἡμῶν ἔρχονται ἐπὶ ἄμεινον πρᾶγμαἄδηλον παντὶ πλὴν ἢ τῷ θεῷ

riserva (εἴπερ γε) che riaferma in mododistaccato la certezza morale di Socrate| Ἀλλὰ καὶ θάνατον ldquoMa anche voicittadini giudici dovete essere fduciosi(εὐέλπιδας) riguardo alla morterdquo ha ini-zio cosigrave lrsquoultimo capitolo in tono di pe-rorazione quanto alla procedura giudi-ziaria non dovrebbe esserci luogo per unaperorazione giaccheacute la sentenza di morteegrave irrevocabile ma Socrate perora la cau-sa delle sue idee e vuole che quale che siala sorte delle anime dopo la morte i giu-dici che hanno avuto fducia in lui abbia-no chiara coscienza che lrsquouomo non deveesitare a seguire la voce del dio che parlanella sua coscienza41d ὅτι τελευτήσαντι ldquoche per lrsquouo-mo virtuoso non crsquoegrave alcun male neacute da vi-vo neacute da mortordquo la dichiarativa ha fun-zione epesegetica rispetto a ἕν τι τοῦτοmentre ζῶντι e τελευτήσαντι sono predi-cativi di ἀνδρὶ ἀγαθῷ | οὐδὲ τὰ ἐμὰ γέγονεν ldquoneacute le mie vicende (τὰ ἐμά) sonoavvenute a caso (ἀπὸ τοῦ αὐτομάτου)rdquo| τεθνάναι καὶ ἀπηλλάχθαι πραγμάτωνldquoesser morto ed essermi liberato dai fasti-dirdquo lrsquoidea egrave rappresentata da due infnitiperfetti (da θνῄσκω e ἀπαλλάσσω) nellaprospettiva di esser compiuta solo allorasi realizzeragrave ciograve che egrave meglio per Socrate

| ἐμὲ τὸ σημεῖον ldquoil segno non mi di-stolse per nullardquo il segno misterioso (τὸσημεῖον) che talvolta lo distoglieva dalcompiere unrsquoazione era quello che Socra-te chiamava il suo degravemone Socrate inter-preta ora la mancanza di quel segno comela conferma che per lui egrave stato meglio es-ser condannato dal tribunale | ἔγωγε χαλεπαίνω ldquoe io per conto mio (ἔγωγε)non me la prendo (χαλεπαίνω) con colo-ro che hanno votato per la mia condan-na (τοῖς καταψηφισαμένοις μου) neacute congli accusatorirdquo i verbi giudiziari compo-sti con κατα- si costruiscono con il genretto daκατα- (= ldquocontrordquo) della personaaccusata o condannata | Καίτοι ldquoEppu-rerdquo Socrate si ferma un attimo a rifettereche se anche gli accusatori e i giudici a luiostili non gli hanno fatto alcun male nonera questa la loro intenzione | οὐ ταύτῃτῇ διανοίᾳ ldquonon con questa intenzionerdquo41e τοῦτο μέμφεσθαι ldquodi questo egravegiustorimproverarlirdquo |Τοσόνδε δέομαιlett ldquoDi tanto io li pregordquo δέομαι conil gen della persona vale ldquopregarerdquo(oltre che talvolta ldquoaver bisogno dirdquo)mentre τοσόνδε anticipa lrsquoimperativo chesegue τιμωρήσασθε | ταὐτά ἐλύπουνldquoinfiggendo loro gli stessi fastidi che ioinfiggevo a voirdquo λυπέω ldquoafiggere unordquo

qui ripetuto in poliptoto egrave costruito conlrsquoacc della persona e lrsquoacc di relazionedella cosa con cui uno viene afitto nellatraduzione la carica semantica di λυπέωviene trasferita allrsquooggetto che in grecoegrave reso genericamente con il neutro | ἐὰνὑμῖν ἀρετῆς ldquonel caso che vi sembri(ἐὰν δοκῶσιν) che si diano pensiero o(ἤ) del denaro o (ἤ) di qualche altra cosaprima che (ἤ) della virtugraverdquo ἐὰν δοκῶσινegraveunaprotasidiperiodoipoteticodellrsquoeven-tualitagrave lacuiprotasiegravelrsquoimpτιμωρήσασθεi primi due ἤ sono disgiuntivi (lt aut)mentre il terzo introduce il secondotermine di paragone (lt quam) ἄλλουτου του egrave pron indefinito | οἴονταίτι ἄξιοι ldquoe credono di esser qualcosamentre non meritano nullardquo οὐδενός egravegen di stima | δίκαια ἔσομαι ldquoavrogravericevuto ciograve che egrave giustordquo πεπονθὼςἔσομαι egrave futuro perfetto dal tema diπάσχω42a ἐμοὶ βιωσομένοις ldquoperme a mori-re per voi a vivererdquo i due part futuri hannovalore fnale | ὁπότεροι ἡμῶν ldquochi trameevoirdquoὁπότεροιesprimeduegruppicon-trappostiancheseilprimo di essi egrave costitui-to da una sola personaὁπότεροι ἔρχονταιprop interr indiretta egrave soggettiva rispettoalla sovraordinataἄδηλον sott ἐστί

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gno allora la morte sarebbe un guadagno meraviglioso Infatti io ritengo che seuno dopo aver scelto questa notte in cui avesse dormito cosigrave bene da non vederenemmeno un sogno e dopo aver messo a confronto con questa le altre notti e glialtri giorni della sua vita dovesse fare un esame e dirci quanti giorni e quante not-ti abbia vissuto in modo piugrave felice e piugrave piacevole di quella notte durante tutta lasua vita ebbene io credo che costui anche se fosse non solo un qualche privatocittadino ma il Gran Re troverebbe lui pure che questi giorni e queste notti so-no pochi da contare rispetto agli altri giorni e alle altre notti [40e] Se dunque lamorte egrave qualcosa di tal genere io dico che egrave un guadagno Infatti tutto quanto iltempo della morte non sembra essere altro che unrsquounica notte Invece se la mor-te egrave come un partire di qui per andare in un altro luogo e sono vere le cose che siraccontano ossia che in quel luogo ci sono tutti i morti quale bene o giudici cipotrebbe essere piugrave grande di questoInfatti se uno giunto allrsquoAde [41a] liberatosi di quelli che qui da noi si diconogiudici ne troveragrave di veri quelli che si dice che lagrave pronunciano sentenza MinosseRadamante Eaco Trittolemo e quanti altri dei semidei sono stati giusti nella lorovita ebbene in tal caso questo passare nellrsquoaldilagrave sarebbe forse una cosa da pocoE poi quanto non sarebbe disposto a pagare ciascuno di voi per stare insieme conOrfeo e con Museo con Omero e con Esiodo Per quello che mi riguarda sonodisposto a morire molte volte se questo egrave vero [41b] Infatti per me sarebbe straor-dinario trascorrere il mio tempo allorcheacute mi incontrassi con Palamede con Aia-ce figlio di Telamonio e con qualche altro degli antichi che sonomorti a causa di un ingiusto giudizio mettendo a confronto imiei casi con i loro E io credo che questo non sarebbe dav-vero spiacevoleMa la cosa per me piugrave bella sarebbe sottoporre ad esa-me quelli che stanno di lagrave interrogandoli come facevocon questi che stanno qui per vedere chi egrave sapiente echi ritiene di essere tale ma non lo egrave Quanto sarebbedisposto a pagare uno di voi o giudici per esaminarechi ha portato a Troia [41c] il grande esercito oppu-re Odisseo o Sisifo e altre innumerevoli persone chesi possono menzionare sia uomini che donne E ildiscutere e lo stare lagrave insieme con loro e interrogarlinon sarebbe davvero il colmo della felicitagrave E certa-mente per questo quelli di lagrave non condannano nes-suno a morte Infatti quelli di lagrave oltre ad essere piugravefelici di quelli di qua sono altresigrave per tutto il tempoimmortali se sono vere le cose che si diconoEbbene anche voi o giudici bisogna che abbiate buo-ne speranze davanti alla morte e dovete pensare che unacosa egrave vera in modo particolare [41d] che ad un uomobuono non puograve capitare nessun male neacute in vita neacute in mor-te Le cose che lo riguardano non vengono trascurate dagli

Pittore di Achille (attribuita) Leacutekythoscon giovane presso una tomba ca 440 aCNew York Metropolitan Museum of Art

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degravei E anche le cose che ora mi riguardano non sono successe per caso ma per me egraveevidente questo che ormai morire e liberarmi degli affanni era meglio per me Perquesto motivo il segno divino non mi ha mai deviato dalla via seguitaPerciograve io non ho un grande rancore contro coloro che hanno votato per la miacondanna neacute contro i miei accusatori anche se mi hanno condannato e mi han-no accusato non certo con tale proposito bensigrave nella convinzione di farmi delmale [41e] E in ciograve meritano biasimoPerograve io vi prego proprio di questo Quando i miei fgli saranno diventati adulti pu-niteli o cittadini procurando a loro quegli stessi dolori che io ho procurato a voise vi sembreranno prendersi cura delle ricchezze o di qualche altra cosa prima chedella virtugrave E se si daranno arie di valere qualche cosa mentre non valgono nullarimproverateli cosigrave come io ho rimproverato voi percheacute non si danno cura di ciograve dicui dovrebbero darsi cura e percheacute credono di valere qualche cosa mentre in realtagravenon valgono niente [42a] Se farete questo avrograve ricevuto da voi quello che egrave giustoio e i miei fgliMa egrave ormai venuta lrsquoora di andare io a morire e voi invece a vivereMa chi di noi vada verso ciograve che egrave meglio egrave oscuro a tutti tranne che al dio

Trad G Reale

guida allOtildeanalisi

LINGUA E LESSICO

1 Nel testo ricorrono alcuni termini legati alla radice

θαν(ε)- Dopo aver letto la Scheda di lessico

( p 33) elencali ed evidenziane le differenze dalpunto di vista del signifcato

termine legato alla radice θαν(ε)- significato

TEMI E CONFRONTI

2 In 40d-e alle due opzioni concernenti la morte

vengono associate due immagini Quali

3 Trova nel testo greco le espressioni chesottolineano la differenza fra il credere di essere e

lrsquoessere Trascrivile poi nello schema seguente

credere di essere essere

4 Ripercorri nella struttura e nello sviluppo del

ragionamento i paragraf 40c-41c Completaquindi la seguente tabella

riguardo al

τεθνάναιvengono poste

due alternative

ἢ μηδὲν εἶναι μηδὲ αἴσθησινμηδεμίαν μηδενὸς ἔχειν τὸντεθνεῶταἢhelliphelliphelliphelliphelliphellip

prima possibilitagrave εἴτε δὴ μηδεμία αἴσθησίς ἐστινἀλλ᾿ οἷον ὕπνος ἐπειδάν τιςκαθεύδων μηδ᾿ ὄναρ μηδὲνὁρᾷ θαυμάσιον κέρδος ἂν εἴηὁ θάνατος

seconda possibilitagrave

le categorie

di personaggi

dellrsquooltretombaa) i veri giudicib) helliphelliphelliphelliphellipc) helliphelliphelliphelliphellipd) helliphelliphelliphelliphellip

Μίνως τε καὶ ῾Ραδάμανθυς καὶΑἰακὸς καὶ Τριπτόλεμος

5 Lrsquoultimo pensiero di Socrate egrave per i figliesprimendo una sua preoccupazione nei loroconfronti egli ritorna cosigrave su un motivo ricorrentedel suo pensiero Sai dire quale

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mi sembrograve che questrsquouomo apparisse sapiente agli occhi tra gli altri soprattut-to di se stesso ma che in realtagrave non lo fosse E allora mi provai a dimostrargli

che riteneva di essere sapiente ma che non lo era Ne risultograve dunque che melo feci nemico e con lui mi inimicai molti dei presenti [21d] Ma fra me eme andandomene via ragionavo che io ero piugrave sapiente di questrsquouomopercheacute forse nessuno di noi due conosceva qualcosa di bello e di buonoma lui riteneva di sapere ndash e non sapeva ndash mentre io come non so cosigravenon penso neppure di sapere mi pareva perciograve di essere piugrave sapiente dilui proprio in questo piccolo particolare e cioegrave che le cose che non sonon penso neanche di saperle Poi mi recai da un altro che aveva famadi essere piugrave sapiente dellrsquoaltro e ne ricavai unrsquoimpressione identica ndash ecosigrave mi attirai lrsquoodio suo e di molti altri

Trad E Avezzugrave

analisi del testo

Tra stranezza e saggezza Socrate continua la sua di-fesa ipotizzando che gli venga chiesto quale suo stranocomportamento sia stato allrsquoorigine delle calunnie che lohanno travolto Lrsquoobiezione ndash secondo un uso comunenel greco ndash viene introdotta dopo la pausa da ἴσως ac-compagnato dallrsquoottativo potenziale di un verbo di ldquodirerdquoldquointerrompererdquo ldquomeravigliarsirdquo e da τις o equivalente delsoggetto (cf 20c) Nella obiezione e nella replica di Socra-te va sottolineata la ricorrenza di due terminiIl primo egrave περιττότερον (20c) composto con il prefssoπερί ha in seacute lrsquoidea del sopra dellrsquooltre la misura quindicome nel nostro passo dello straordinario dello stranoLa stranezza lrsquoἀτοπία di Socrate egrave peraltro un motivo

topico legato alla piugrave generale considerazione che la suavita non puograve essere paragonata a nessuna altra esistenzanon ha precedenti come ben si legge in Symp 221c Al-cibiade nellrsquoelogio del suo maestro sostiene che se conAchille puograve essere messo a confronto Brasida con Nesto-re Antenore con altri Pericle Socrate invece non egrave raf-frontabile con nessuno neacute fra gli antichi neacute fra i moderniIl secondo termine egrave σοφία (20d) Socrate dice di doverefama e calunnie a una forma di sapienza che possiede-rebbe Lrsquouso di τις (διὰ σοφίαν τινά) comunque attenuail valore del sostantivo σοφία poicheacute la sapienza comepossesso stabile non egrave prerogativa umana per lrsquouomoinfatti esiste solo lrsquoamore mai completamente appagatoper essa (da qui φιλοσοφία) La sapienza di Socrate nonegrave la sapienza positiva di chi tanto sa ma rappresenta da

un lato la consapevolezza dellrsquoinconsistenza delle opi-

nioni dallrsquoaltro lrsquoesigenza di andare sempre a fondo nellecose al di lagrave delle apparenzeAltrove per esempio in Simposio 177d Socrate sosterragraveinvece di sapere qualcosa nellrsquoambito delle cose drsquoamo-re (οὐδὲν φημὶ ἄλλο ἐπίστασθαι ἢ τὰ ἐρωτικά) Ci sareb-be quindi un dato positivo di conoscenza da cui partire eproprio lrsquoamore sarebbe la fonte che permette a Socra-te di apportare un benefcio agli altri Sottile dunque nelpasso del Simposio egrave lrsquoironia del flosofo egli non sa nullase non ciograve che riguarda lrsquoamore quindi in realtagrave conoscetutto dato che Eros egrave quella forza che porta alla piugrave altavetta del sapere

Moduli stilistici Nel brano egrave da evidenziare lrsquoobiezionedi un ipotetico interlocutore secondo un modulo tipicodellrsquooratoria giudiziaria allitterazione e figura etymolo-

gica presenti in Ταυτί μοι δοκεῖ δίκαια λέγειν ὁ λέγων(20d) ndash insieme allo iota ldquodeitticordquo di ταυτί proprio del lin-guaggio drammatico e oratorio ndash contribuiscono a sottoli-neare il credito che si attribuisce a tale obiezione in quan-to elemento signifcativo per il procedere del discorso didifesaSono da segnalare nel passo anche le espressioni del les-

sico colloquiale (τὸ σὸν τί ἐστι πρᾶγμα in 20c) e i fre-quenti richiami al destinatario per tenerne desta lrsquoat-tenzione (ἀκούετε in 20d ἴστε in 20d 20e e 21a μὴθορυβήσητε in 20e)

Statuetta raffgurante Socrate II secolo aC Londra British Museum

La statuetta raffgurante Socrate in chitone egrave un piccolo gioiello dellrsquoarte ellenisticaproveniente da Alessandria drsquoEgitto Il manufatto in marmo bianco egrave alto appena 27 cmma presenta le caratteristiche della grande statuaria Il volto egrave ripreso dal ritratto di Lisippodi cui egrave rimasta una copia di epoca romana conservata al Louvre ( p 115) La fattura egravepregevole raffnatissimi sono la resa dei lineamenti e dei riccioli della barba e il trattamentodel panneggio del mantello che copre le spalle e il ventre del flosofo e che ricade inmorbide pieghe sul suo corpo ritratto come quello di un atleta

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T4 Il congedo 40c-42a

LrsquoApologia platonica contiene ancora una sezione in cuiSocrate prende congedo dai suoi giudici da quelli cheavevano votato per la sua condanna a morte come daglialtri Rivolto a questi ultimi egli spiega che sicuramente

quanto gli egrave accaduto egrave destinato a essere per lui un benee cerca di fornirne la dimostrazione ( Progetto Lette-

rature pp 81 ss)

[40c] ᾿Εννοήσωμεν δὲ καὶ τῇδεὡς πολλὴ ἐλπίς ἐστιν ἀγαθὸν

αὐτὸ εἶναι Δυοῖν γὰρ θάτερόν ἐστιν τὸ τεθνάναι ἢ γὰρ

οἷον μηδὲν εἶναι μηδὲ αἴσθησιν μηδεμίαν μηδενὸς ἔχειν

τὸν τεθνεῶτα ἢ κατὰ τὰ λεγόμενα μεταβολή τις τυγχάνει οὖσα καὶ μετοίκησις τῇψυχῇ τοῦ τόπου τοῦ ἐνθένδε εἰς ἄλλον τόπον Καὶ εἴτε δὴ μηδεμία αἴσθησίς ἐστινἀλλ᾿ [40d] οἷον ὕπνος ἐπειδάν τις καθεύδων μηδ᾿ ὄναρ μηδὲν ὁρᾷ θαυμάσιονκέρδος ἂν εἴη ὁ θάνατος ndash ἐγὼ γὰρ ἂν οἶμαι εἴ τινα ἐκλεξάμενον δέοι ταύτην τὴννύκτα ἐν ᾗ οὕτω κατέδαρθεν ὥστε μηδὲ ὄναρ ἰδεῖν καὶ τὰς ἄλλας νύκτας τε καὶἡμέρας τὰς τοῦ βίου τοῦ ἑαυτοῦ ἀντιπαραθέντα ταύτῃ τῇ νυκτὶ δέοι σκεψάμενον

εἰπεῖν πόσας ἄμεινον καὶ ἥδιον ἡμέρας καὶ νύκτας ταύτης τῆς νυκτὸς βεβίωκεν ἐν

τῷ ἑαυτοῦ βίῳ οἶμαι ἂν μὴ ὅτι ἰδιώτην τινά ἀλλὰ τὸν μέγαν βασιλέα εὐαριθμήτουςἂν εὑρεῖν αὐτὸν ταύτας πρὸς τὰς ἄλλας ἡμέρας καὶ νύκτας ndash [40e] εἰ οὖν τοιοῦτον

ὁ θάνατός ἐστιν κέρδος ἔγωγε λέγω καὶ γὰρ οὐδὲν πλείων ὁ πᾶς χρόνος φαίνεταιοὕτω δὴ εἶναι ἢ μία νύξ Εἰ δ᾿ αὖ οἷον ἀποδημῆσαί ἐστιν ὁ θάνατος ἐνθένδε εἰς

ἄλλον τόπον καὶ ἀληθῆ ἐστιν τὰ λεγόμενα ὡς ἄρα ἐκεῖ εἰσι πάντες οἱ τεθνεῶτεςτί μεῖζον ἀγαθὸν τούτου εἴη ἄν ὦ ἄνδρες δικασταί Εἰ γάρ τις ἀφικόμενος εἰς

Ἅιδου [41a] ἀπαλλαγεὶς τουτωνὶ τῶν φασκόντων δικαστῶν εἶναι εὑρήσει τοὺς

40c Ἐννοήσωμεν εἶναι ldquoRifettiamoanche da questo punto di vista (καὶ τῇδε)che ho molti motivi per sperare che essasia un benerdquo ἐννοήσωμεν cong esorta-tivo τῇδε avverbio di modo il punto divista che Socrate sta per esporre | Δυοῖν τεθνεῶτα ldquoDi due cose una θάτερον)egrave il morire o egrave come se il morto (τὸντεθνεῶτα) non sia piugrave nulla e non abbiaalcuna percezione di nullardquoθάτερον= τὸἕτερον ldquouna delle due coserdquo alterum τὸντεθνεῶτα egrave meglio intenderlo come soggsia di μηδὲν εἶναι sia di ἔχειν μηδεμίανμηδενός poliptoto | ἢ κατὰ τόπον ldquoosecondo quanto si dice egrave (τυγχάνει οὖσα)una trasformazione e una trasmigrazio-ne per lrsquoanima da questo luogo quaggiugrave(τοῦ ἐνθένδε) in un altro luogordquo κατὰ τὰλεγόμενα cosigrave dicevano soprattutto or-fici e pitagorici Lrsquoalternativa che quiSocrate prospetta costituisce indubbia-mente una posizione diversa da quella chepoi saragrave esposta per bocca dello stessoSocrate nel Fedone dove lrsquoimmortalitagravedellrsquoanima egrave una certezza luminosa | Καὶεἴτε ldquoE serdquo introduce un periodo ipote-tico misto la cui apodosi egrave θαυμάσιονκέρδος ἂν εἴη ὁ θάνατος ed egrave ripresa in40e da εἰ οὖν κέρδος ἔγωγε λέγω40d ἐπειδάν ὁρᾷ ldquoquando uno dor-

mendo non fa nemmeno un sognordquo inprospettiva eventuale con ἄν di ἐπειδάνe il cong ὁρᾷ il greco dice ὁρᾶν ὕπνονldquovedere un sognordquo dove lrsquoitaliano usa unverbo assai piugrave generico ldquofare un sognordquo| θαυμάσιον ὁ θάνατος ldquola morte sa-rebbe un proftto meravigliosordquo apodosidella possibilitagrave dove κέρδος egrave terminedel linguaggio commerciale propr ldquogua-dagnordquo | εἴ τινα βίῳ ldquose bisognasseche uno dopo aver scelto (ἐκλεξάμενον)questa ταύτην) notte in cui (ἐν ᾗ) ha dor-mito cosigrave da non fare alcun sogno e con-frontando (ἀντιπαραθέντα) con questanotte le altre notti e giorni della sua vitadovesse dire rifettendo (σκεψάμενον)quanti giorni e quante notti ha vissutomeglio e piugrave piacevolmente di questanotte nella sua vitardquo ταύτην costituisceprolessi rispetto al relativo ἐν ᾗ che segue| οἶμαι νύκτας ldquoio credo che non soloun privato cittadino (ἰδιώτην τινα) mail Gran Re potrebbe trovare (ἂν εὑρεῖν)ben poche (εὐαριθμήτους) queste not-ti in relazione agli altri giorni e nottirdquoοἶμαι annunciato dapprima come inci-so ritorna con ben altro peso come pro-posizione principale a reggere lrsquoinfnitoἂν εὑρεῖν40e εἰ οὖν λέγω ldquose dunque la

morte egrave una cosa di questo genere(τοιοῦτον) io certo (ἔγωγε) lo chiamoun vantaggiordquo ritorna insistente il ter-mine fnanziario κέρδος ἔγωγε ldquoio perconto miordquo il γε limitativo sottolinea ilpunto di vista di chi sta parlando | οὐ-δὲν πλείων ldquoper nulla maggiorerdquo οὐδένegrave acc avverbiale di relazione | Εἰ δ᾿ αὖ εἴη ἄν ldquoSe poi la morte egrave come emi-grare (ἀποδημῆσαι) di qui in un altroluogo e sono veri i racconti che si fannoche sono lagrave tutti quelli che sono morti(οἱ τεθνεῶτες) quale bene maggiore diquesto potrebbe essercirdquo ritorna il temadellrsquoaldilagrave la protasi di primo tipo nonimplica realtagrave ma la prospettiva purnon dimostrata egrave presentata come at-traente e questo efetto Socrate intendeprodurre sui suoi ascoltatori | ἀφικό-μενος εἰς ῞Αιδου ldquogiungendo allrsquoAderdquoεἰς richiede normalmente lrsquoacc e per-ciograve giagrave gli antichi intendevano che fossesottinteso un acc come δόμον come nellt ventum erat ad Vestae sott templum41a ἀπαλλαγεὶς δικαστάς ldquoallon-tanandosi (ἀπαλλαγείς) da questi qui chepretendono (φασκόντων) essere giudi-ci troveragrave quelli che sono davvero giudi-cirdquo in questrsquoultima parte dellrsquoApologiainizia il tema che saragrave comune alla prima

dal testo alla parolap 33

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ὡς ἀληθῶς δικαστάς οἵπερ καὶ λέγονται ἐκεῖ δικάζειν Μίνως τε καὶ ῾Ραδάμανθυς

καὶ Αἰακὸς καὶ Τριπτόλεμος καὶ ἄλλοι ὅσοι τῶν ἡμιθέων δίκαιοι ἐγένοντο ἐν τῷ

ἑαυτῶν βίῳ ἆρα φαύλη ἂν εἴη ἡ ἀποδημία ῍Η αὖ ᾽Ορφεῖ συγγενέσθαι καὶ Μουσαίῳ

καὶ ῾Ησιόδῳ καὶ ῾Ομήρῳ ἐπὶ πόσῳ ἄν τις δέξαιτ᾿ ἂν ὑμῶν᾽Εγὼ μὲν γὰρ πολλάκις ἐθέλω τεθνάναι εἰ ταῦτ᾿ ἔστιν

ἀληθῆ ᾽Επεὶ [41b] ἔμοιγε καὶ αὐτῷ θαυμαστὴ ἂν εἴη ἡ

διατριβὴ αὐτόθι ὁπότε ἐντύχοιμι Παλαμήδει καὶ Αἴαντι τῷ

Τελαμῶνος καὶ εἴ τις ἄλλος τῶν παλαιῶν διὰ κρίσιν ἄδικον

τέθνηκεν ἀντιπαραβάλλοντι τὰ ἐμαυτοῦ πάθη πρὸς τὰ

ἐκείνων ndash ὡς ἐγὼ οἶμαι οὐκ ἂν ἀηδὲς εἴη ndash καὶ δὴ τὸ μέγιστον τοὺς ἐκεῖ ἐξετάζοντακαὶ ἐρευνῶντα ὥσπερ τοὺς ἐνταῦθα διάγειν τίς αὐτῶν σοφός ἐστιν καὶ τίς οἴεται μένἔστιν δ᾿ οὔ ᾽Επὶ πόσῳ δ᾿ ἄν τις ὦ ἄνδρες δικασταί δέξαιτο ἐξετάσαι τὸν ἐπὶ Τροίαν

ἀγαγόντα τὴν πολλὴν στρατιὰν [41c] ἢ ᾽Οδυσσέα ἢ Σίσυφον ἢ ἄλλους μυρίους ἄν

τις εἴποι καὶ ἄνδρας καὶ γυναῖκας οἷς ἐκεῖ διαλέγεσθαι καὶ συνεῖναι καὶ ἐξετάζειν

ἀμήχανον ἂν εἴη εὐδαιμονίαςΠάντως οὐ δήπου τούτου γε ἕνεκα οἱ ἐκεῖ ἀποκτείνουσι

τά τε γὰρ ἄλλα εὐδαιμονέστεροί εἰσιν οἱ ἐκεῖ τῶν ἐνθάδε καὶ ἤδη τὸν λοιπὸν χρόνον

ἀθάνατοί εἰσιν εἴπερ γε τὰ λεγόμενα ἀληθῆ

rifessione di Platone e degli altri socraticiquello del Giusto condannato esso egrave quimarcato dal poliptoto δικασταί δικασ-τῶν δικαστάς δικάζειν e dalla seriedei mitici giudici giusti dellrsquoaldilagrave in op-posizione a quelli ingiusti che hanno con-dannato a morte Socrate | οἵπερ καὶ EacuteΤριπτόλεμος ldquocoloro che si dice ammi-nistrino la giustizia Minosse Radaman-to Eaco e Trittolemordquo Radamantoe Minosse erano fgli di Zeus ed Europail primo fu re di Creta e stabiligrave le leggi chefurono imitate da molte cittagrave greche glisuccesse il fratello minore Minosse Ea-co fglio di Zeus e della ninfa Egina fu redellrsquoisola cui diede il nome di sua mogliee padre di Peleo e Telamone a questi che latradizione considerava i giudici dellrsquoAdePlatone aggiunge il re attico Trittolemoche aiutograve Demetra nella ricerca di Persefo-ne e ottenne da lei il dono del grano era as-sociato alle due dee nei misteri di Eleusi| ἄρα φαύλη ἀποδημία ldquosarebbe que-sto un mutamento di sede spregevolerdquoἄρα introduce una interr diretta retoricache suggerisce al destinatario una rispostanegativa φαύλη ldquoda pocordquo certo non sa-rebbe stata da poco la possibilitagrave di ottene-re una nuova vita presso i semidei che si di-stinsero in vita per la loro giustizia | ᾿Ορ-φεῖ Μουσαίῳ ldquostare insieme a Orfeoe a Museordquo gli esponenti mitici della let-teratura religiosa della tradizione orfcaaccostati qui ai fondatori della mitologiaclassica Omero ed Esiodo | ἐπὶ πόσῳ ὑμῶν ldquoper che prezzo non lo accetterebbeuno di voirdquo cioegrave ldquoquanto uno di voi sareb-be disposto a pagare per questordquo ogget-to di δέξαιτ(ο) egrave lrsquoinf συγγενέσθαι ldquostareinsieme ardquo | Ἐγὼμὲν ἀληθῆ ldquoIo infat-

ti sono disposto (ἐθέλω) a morire moltevolte se questi racconti sono verirdquo ἐθέλωesprime la disponibilitagrave ad adeguarsi allavolontagrave altrui o ad una situazione41b ἔμοιγε καὶ αὐτῷ ldquoper me in parti-colarerdquo | ὁπότε τέθνηκεν ldquoquando miimbattessi in Palamede o in Aiace fglio diTelamone o in quanti altri (εἴ τις ἄλλος)tra gli antichi sono morti per un giudizioingiustordquo εἴ τις ἄλλος questa locuzione sipresenta come una protasi di periodo ipo-tetico ma ha la funzione di una proposi-zione relativa ldquose qualcun altro morigrave rdquo =ldquotutti gli altri che morironordquo | Παλαμή-δει ldquoPalamederdquo Odisseo per nonandare a Troia fngeva di essere pazzo maPalamede scoprigrave il suo piano e lo costrin-se a partecipare alla spedizione Odisseosi vendicograve su di lui facendo nasconderenella tenda di Palamede dellrsquooro e una fal-sa lettera di Priamo cosigrave Palamede fu ac-cusato di tradimento e lapidato Questoargomento era svolto in varie tragedie diEschilo Sofocle ed Euripide | ΑἴαντιldquoAiacerdquo Aiace invece dopo la mor-te di Achille considerandosi il piugrave fortedei Greci dopo quello pretendeva che alui fossero attribuite le armi del mortoOdisseo riuscigrave con lrsquoastuzia a farle asse-gnare a seacute e Aiace per il dolore del tortosubigraveto impazzigrave e si uccise la vicenda erarappresentata in una trilogia perduta diEschilo e nellrsquoAiace di Sofocle che con-serviamo | ἀντιπαραβάλλοντι ldquocon-frontandordquo part congiunto con ἔμοιγε| καὶ δὴ ἔστιν δ᾿ οὔ ldquoe poi soprattut-to trascorrere il tempo (διάγειν) esami-nando ed interrogando (ἐξετάζοντα καὶἐρευνῶντα in acc percheacute concordano conil sogg sottinteso dellrsquoinfnitiva) quelli

di lagrave (τοὺς ἐκεῖ) come quelli di qua (τοὺςἐνταῦθα) chi di loro egrave sapiente e chi crededi esserlo ma non lo egraverdquo lrsquoinf διάγειν di-pende sintatticamente da ἐπὶ πόσῳ ἄν τιςδέξαιτ(ο)di 41a comeσυγγενέσθαι So-crate sarebbe felice di andare nellrsquoaldilagrave acontinuare la stessa opera che compiva inAtene di sollecitare ognuno a conoscerese stesso secondo il comando di Apollo| Ἐπὶ πόσῳ δ᾿ ἄν τις δέξαιτο ritornaemblematicamente la frase per far rifet-tere i destinatari | ἐξετάσαι στρατιάνldquodi interrogare colui che condusse a Troiail grande esercitordquo Agamennone che giagravenei poemi dagrave prova di presunzione e arro-ganza anzicheacute di σοφία41c ἢὈδυσσέα ἢΣίσυφον eroi dellrsquoa-stuzia e dellrsquoinganno queste che eranovirtugrave per lrsquoetica arcaica ripugnavano al-la moralitagrave di Socrate come a quella diPlatone | οἷς ἐκεῖ εὐδαιμονίας ldquoconi quali conversare lagrave e stare con loro e in-terrogarli sarebbe il colmo della felicitagraverdquoἀμήχανον εὐδαιμονίας ldquolrsquoimpossibilitagravedella felicitagraverdquo cioegrave una felicitagrave impossibilea esprimersi ἀμήχανος egrave ciograve per cui nonesistono μηχαναί ldquoartifcirdquo ed egrave quindiimpossibile | Πάντως ἀποκτείνουσιldquoIn ogni caso per questo motivo (τούτουἕνεκα) quelli di lagrave non mandano a mor-terdquo τούτου ἕνεκα per il fatto di discuteree di confutare quelli che credono di essersaggi senza esserlo quindi nel regno deimorti Socrate non avrebbe corso rischiodi esser condannato a morte Egli egrave giuntoa una tale serena luciditagrave che si permettedi ironizzare perfno sulla propria morte| τά τε γὰρ ἄλλα καί ldquosia nel resto sia ancherdquo | εἴπερ γε ἀληθῆ ldquose egrave verociograve che si raccontardquo ritorna lrsquoapparente

glossa

il verbo (ἐ)θέλω signifcaldquosono disposto ardquo secondovolontagrave di altri diversamenteda βούλομαι che signifcaldquovogliordquo di mia intenzione

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[40c] Consideriamo anche da questo lato il fatto che crsquoegrave molta speranza che il morire siaun bene In efetti una di queste due cose egrave il morire o egrave come un non essere nulla e chiegrave morto non ha piugrave alcuna sensazione di nulla oppure stando ad alcune cose che si tra-mandano egrave un mutamento e una migrazione dellrsquoanima da questo luogo che egrave quaggiugravead un altro luogo Ora se la morte egrave il non aver piugrave alcuna sensazione [40d] ma egravecome un sonno che si ha quando nel dormire non si vede piugrave nulla neppure in so-

Ἀλλὰ καὶ ὑμᾶς χρή ὦ ἄνδρες δικασταί εὐέλπιδας εἶναι πρὸς τὸν θάνατον καὶ ἕν τιτοῦτο διανοεῖσθαι ἀληθές [41d] ὅτι οὐκ ἔστιν ἀνδρὶ ἀγαθῷ κακὸν οὐδὲν οὔτε ζῶντι

οὔτε τελευτήσαντιοὐδὲ ἀμελεῖται ὑπὸ θεῶν τὰ τούτου πράγματα οὐδὲ τὰ ἐμὰ νῦνἀπὸτοῦ αὐτομάτου γέγονεν ἀλλά μοι δῆλόν ἐστι τοῦτο ὅτι ἤδη τεθνάναι καὶ ἀπηλλάχθαιπραγμάτωνβέλτιονἦνμοιΔιὰ τοῦτοκαὶ ἐμὲοὐδαμοῦἀπέτρεψεν τὸσημεῖονκαὶ ἔγωγετοῖς καταψηφισαμένοις μου καὶ τοῖς κατηγόροις οὐ πάνυ χαλεπαίνω Καίτοι οὐ ταύτῃτῇ διανοίᾳ κατεψηφίζοντό μου καὶ κατηγόρουν ἀλλ᾿ οἰόμενοι βλάπτειν [41e] τοῦτο

αὐτοῖς ἄξιον μέμφεσθαι Τοσόνδε μέντοι αὐτῶν δέομαι τοὺς ὑεῖς μου ἐπειδὰνἡβήσωσι τιμωρήσασθε ὦ ἄνδρες ταὐτὰ ταῦτα λυποῦντες ἅπερ ἐγὼ ὑμᾶς ἐλύπουνἐὰν ὑμῖν δοκῶσιν ἢ χρημάτων ἢ ἄλλου του πρότερον ἐπιμελεῖσθαι ἢ ἀρετῆς καὶ ἐὰνδοκῶσί τι εἶναι μηδὲν ὄντες ὀνειδίζετε αὐτοῖς ὥσπερ ἐγὼ ὑμῖν ὅτι οὐκ ἐπιμελοῦνταιὧν δεῖ καὶ οἴονταί τι εἶναι ὄντες οὐδενὸς ἄξιοιΚαὶ ἐὰν ταῦτα ποιῆτε δίκαια πεπονθὼςἐγὼ ἔσομαι ὑφ᾿ ὑμῶν αὐτός [42a] τε καὶ οἱ ὑεῖς Ἀλλὰ γὰρ ἤδη ὥρα ἀπιέναι ἐμοὶ μὲνἀποθανουμένῳ ὑμῖν δὲ βιωσομένοις ὁπότεροι δὲ ἡμῶν ἔρχονται ἐπὶ ἄμεινον πρᾶγμαἄδηλον παντὶ πλὴν ἢ τῷ θεῷ

riserva (εἴπερ γε) che riaferma in mododistaccato la certezza morale di Socrate| Ἀλλὰ καὶ θάνατον ldquoMa anche voicittadini giudici dovete essere fduciosi(εὐέλπιδας) riguardo alla morterdquo ha ini-zio cosigrave lrsquoultimo capitolo in tono di pe-rorazione quanto alla procedura giudi-ziaria non dovrebbe esserci luogo per unaperorazione giaccheacute la sentenza di morteegrave irrevocabile ma Socrate perora la cau-sa delle sue idee e vuole che quale che siala sorte delle anime dopo la morte i giu-dici che hanno avuto fducia in lui abbia-no chiara coscienza che lrsquouomo non deveesitare a seguire la voce del dio che parlanella sua coscienza41d ὅτι τελευτήσαντι ldquoche per lrsquouo-mo virtuoso non crsquoegrave alcun male neacute da vi-vo neacute da mortordquo la dichiarativa ha fun-zione epesegetica rispetto a ἕν τι τοῦτοmentre ζῶντι e τελευτήσαντι sono predi-cativi di ἀνδρὶ ἀγαθῷ | οὐδὲ τὰ ἐμὰ γέγονεν ldquoneacute le mie vicende (τὰ ἐμά) sonoavvenute a caso (ἀπὸ τοῦ αὐτομάτου)rdquo| τεθνάναι καὶ ἀπηλλάχθαι πραγμάτωνldquoesser morto ed essermi liberato dai fasti-dirdquo lrsquoidea egrave rappresentata da due infnitiperfetti (da θνῄσκω e ἀπαλλάσσω) nellaprospettiva di esser compiuta solo allorasi realizzeragrave ciograve che egrave meglio per Socrate

| ἐμὲ τὸ σημεῖον ldquoil segno non mi di-stolse per nullardquo il segno misterioso (τὸσημεῖον) che talvolta lo distoglieva dalcompiere unrsquoazione era quello che Socra-te chiamava il suo degravemone Socrate inter-preta ora la mancanza di quel segno comela conferma che per lui egrave stato meglio es-ser condannato dal tribunale | ἔγωγε χαλεπαίνω ldquoe io per conto mio (ἔγωγε)non me la prendo (χαλεπαίνω) con colo-ro che hanno votato per la mia condan-na (τοῖς καταψηφισαμένοις μου) neacute congli accusatorirdquo i verbi giudiziari compo-sti con κατα- si costruiscono con il genretto daκατα- (= ldquocontrordquo) della personaaccusata o condannata | Καίτοι ldquoEppu-rerdquo Socrate si ferma un attimo a rifettereche se anche gli accusatori e i giudici a luiostili non gli hanno fatto alcun male nonera questa la loro intenzione | οὐ ταύτῃτῇ διανοίᾳ ldquonon con questa intenzionerdquo41e τοῦτο μέμφεσθαι ldquodi questo egravegiustorimproverarlirdquo |Τοσόνδε δέομαιlett ldquoDi tanto io li pregordquo δέομαι conil gen della persona vale ldquopregarerdquo(oltre che talvolta ldquoaver bisogno dirdquo)mentre τοσόνδε anticipa lrsquoimperativo chesegue τιμωρήσασθε | ταὐτά ἐλύπουνldquoinfiggendo loro gli stessi fastidi che ioinfiggevo a voirdquo λυπέω ldquoafiggere unordquo

qui ripetuto in poliptoto egrave costruito conlrsquoacc della persona e lrsquoacc di relazionedella cosa con cui uno viene afitto nellatraduzione la carica semantica di λυπέωviene trasferita allrsquooggetto che in grecoegrave reso genericamente con il neutro | ἐὰνὑμῖν ἀρετῆς ldquonel caso che vi sembri(ἐὰν δοκῶσιν) che si diano pensiero o(ἤ) del denaro o (ἤ) di qualche altra cosaprima che (ἤ) della virtugraverdquo ἐὰν δοκῶσινegraveunaprotasidiperiodoipoteticodellrsquoeven-tualitagrave lacuiprotasiegravelrsquoimpτιμωρήσασθεi primi due ἤ sono disgiuntivi (lt aut)mentre il terzo introduce il secondotermine di paragone (lt quam) ἄλλουτου του egrave pron indefinito | οἴονταίτι ἄξιοι ldquoe credono di esser qualcosamentre non meritano nullardquo οὐδενός egravegen di stima | δίκαια ἔσομαι ldquoavrogravericevuto ciograve che egrave giustordquo πεπονθὼςἔσομαι egrave futuro perfetto dal tema diπάσχω42a ἐμοὶ βιωσομένοις ldquoperme a mori-re per voi a vivererdquo i due part futuri hannovalore fnale | ὁπότεροι ἡμῶν ldquochi trameevoirdquoὁπότεροιesprimeduegruppicon-trappostiancheseilprimo di essi egrave costitui-to da una sola personaὁπότεροι ἔρχονταιprop interr indiretta egrave soggettiva rispettoalla sovraordinataἄδηλον sott ἐστί

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gno allora la morte sarebbe un guadagno meraviglioso Infatti io ritengo che seuno dopo aver scelto questa notte in cui avesse dormito cosigrave bene da non vederenemmeno un sogno e dopo aver messo a confronto con questa le altre notti e glialtri giorni della sua vita dovesse fare un esame e dirci quanti giorni e quante not-ti abbia vissuto in modo piugrave felice e piugrave piacevole di quella notte durante tutta lasua vita ebbene io credo che costui anche se fosse non solo un qualche privatocittadino ma il Gran Re troverebbe lui pure che questi giorni e queste notti so-no pochi da contare rispetto agli altri giorni e alle altre notti [40e] Se dunque lamorte egrave qualcosa di tal genere io dico che egrave un guadagno Infatti tutto quanto iltempo della morte non sembra essere altro che unrsquounica notte Invece se la mor-te egrave come un partire di qui per andare in un altro luogo e sono vere le cose che siraccontano ossia che in quel luogo ci sono tutti i morti quale bene o giudici cipotrebbe essere piugrave grande di questoInfatti se uno giunto allrsquoAde [41a] liberatosi di quelli che qui da noi si diconogiudici ne troveragrave di veri quelli che si dice che lagrave pronunciano sentenza MinosseRadamante Eaco Trittolemo e quanti altri dei semidei sono stati giusti nella lorovita ebbene in tal caso questo passare nellrsquoaldilagrave sarebbe forse una cosa da pocoE poi quanto non sarebbe disposto a pagare ciascuno di voi per stare insieme conOrfeo e con Museo con Omero e con Esiodo Per quello che mi riguarda sonodisposto a morire molte volte se questo egrave vero [41b] Infatti per me sarebbe straor-dinario trascorrere il mio tempo allorcheacute mi incontrassi con Palamede con Aia-ce figlio di Telamonio e con qualche altro degli antichi che sonomorti a causa di un ingiusto giudizio mettendo a confronto imiei casi con i loro E io credo che questo non sarebbe dav-vero spiacevoleMa la cosa per me piugrave bella sarebbe sottoporre ad esa-me quelli che stanno di lagrave interrogandoli come facevocon questi che stanno qui per vedere chi egrave sapiente echi ritiene di essere tale ma non lo egrave Quanto sarebbedisposto a pagare uno di voi o giudici per esaminarechi ha portato a Troia [41c] il grande esercito oppu-re Odisseo o Sisifo e altre innumerevoli persone chesi possono menzionare sia uomini che donne E ildiscutere e lo stare lagrave insieme con loro e interrogarlinon sarebbe davvero il colmo della felicitagrave E certa-mente per questo quelli di lagrave non condannano nes-suno a morte Infatti quelli di lagrave oltre ad essere piugravefelici di quelli di qua sono altresigrave per tutto il tempoimmortali se sono vere le cose che si diconoEbbene anche voi o giudici bisogna che abbiate buo-ne speranze davanti alla morte e dovete pensare che unacosa egrave vera in modo particolare [41d] che ad un uomobuono non puograve capitare nessun male neacute in vita neacute in mor-te Le cose che lo riguardano non vengono trascurate dagli

Pittore di Achille (attribuita) Leacutekythoscon giovane presso una tomba ca 440 aCNew York Metropolitan Museum of Art

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degravei E anche le cose che ora mi riguardano non sono successe per caso ma per me egraveevidente questo che ormai morire e liberarmi degli affanni era meglio per me Perquesto motivo il segno divino non mi ha mai deviato dalla via seguitaPerciograve io non ho un grande rancore contro coloro che hanno votato per la miacondanna neacute contro i miei accusatori anche se mi hanno condannato e mi han-no accusato non certo con tale proposito bensigrave nella convinzione di farmi delmale [41e] E in ciograve meritano biasimoPerograve io vi prego proprio di questo Quando i miei fgli saranno diventati adulti pu-niteli o cittadini procurando a loro quegli stessi dolori che io ho procurato a voise vi sembreranno prendersi cura delle ricchezze o di qualche altra cosa prima chedella virtugrave E se si daranno arie di valere qualche cosa mentre non valgono nullarimproverateli cosigrave come io ho rimproverato voi percheacute non si danno cura di ciograve dicui dovrebbero darsi cura e percheacute credono di valere qualche cosa mentre in realtagravenon valgono niente [42a] Se farete questo avrograve ricevuto da voi quello che egrave giustoio e i miei fgliMa egrave ormai venuta lrsquoora di andare io a morire e voi invece a vivereMa chi di noi vada verso ciograve che egrave meglio egrave oscuro a tutti tranne che al dio

Trad G Reale

guida allOtildeanalisi

LINGUA E LESSICO

1 Nel testo ricorrono alcuni termini legati alla radice

θαν(ε)- Dopo aver letto la Scheda di lessico

( p 33) elencali ed evidenziane le differenze dalpunto di vista del signifcato

termine legato alla radice θαν(ε)- significato

TEMI E CONFRONTI

2 In 40d-e alle due opzioni concernenti la morte

vengono associate due immagini Quali

3 Trova nel testo greco le espressioni chesottolineano la differenza fra il credere di essere e

lrsquoessere Trascrivile poi nello schema seguente

credere di essere essere

4 Ripercorri nella struttura e nello sviluppo del

ragionamento i paragraf 40c-41c Completaquindi la seguente tabella

riguardo al

τεθνάναιvengono poste

due alternative

ἢ μηδὲν εἶναι μηδὲ αἴσθησινμηδεμίαν μηδενὸς ἔχειν τὸντεθνεῶταἢhelliphelliphelliphelliphelliphellip

prima possibilitagrave εἴτε δὴ μηδεμία αἴσθησίς ἐστινἀλλ᾿ οἷον ὕπνος ἐπειδάν τιςκαθεύδων μηδ᾿ ὄναρ μηδὲνὁρᾷ θαυμάσιον κέρδος ἂν εἴηὁ θάνατος

seconda possibilitagrave

le categorie

di personaggi

dellrsquooltretombaa) i veri giudicib) helliphelliphelliphelliphellipc) helliphelliphelliphelliphellipd) helliphelliphelliphelliphellip

Μίνως τε καὶ ῾Ραδάμανθυς καὶΑἰακὸς καὶ Τριπτόλεμος

5 Lrsquoultimo pensiero di Socrate egrave per i figliesprimendo una sua preoccupazione nei loroconfronti egli ritorna cosigrave su un motivo ricorrentedel suo pensiero Sai dire quale

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T4 Il congedo 40c-42a

LrsquoApologia platonica contiene ancora una sezione in cuiSocrate prende congedo dai suoi giudici da quelli cheavevano votato per la sua condanna a morte come daglialtri Rivolto a questi ultimi egli spiega che sicuramente

quanto gli egrave accaduto egrave destinato a essere per lui un benee cerca di fornirne la dimostrazione ( Progetto Lette-

rature pp 81 ss)

[40c] ᾿Εννοήσωμεν δὲ καὶ τῇδεὡς πολλὴ ἐλπίς ἐστιν ἀγαθὸν

αὐτὸ εἶναι Δυοῖν γὰρ θάτερόν ἐστιν τὸ τεθνάναι ἢ γὰρ

οἷον μηδὲν εἶναι μηδὲ αἴσθησιν μηδεμίαν μηδενὸς ἔχειν

τὸν τεθνεῶτα ἢ κατὰ τὰ λεγόμενα μεταβολή τις τυγχάνει οὖσα καὶ μετοίκησις τῇψυχῇ τοῦ τόπου τοῦ ἐνθένδε εἰς ἄλλον τόπον Καὶ εἴτε δὴ μηδεμία αἴσθησίς ἐστινἀλλ᾿ [40d] οἷον ὕπνος ἐπειδάν τις καθεύδων μηδ᾿ ὄναρ μηδὲν ὁρᾷ θαυμάσιονκέρδος ἂν εἴη ὁ θάνατος ndash ἐγὼ γὰρ ἂν οἶμαι εἴ τινα ἐκλεξάμενον δέοι ταύτην τὴννύκτα ἐν ᾗ οὕτω κατέδαρθεν ὥστε μηδὲ ὄναρ ἰδεῖν καὶ τὰς ἄλλας νύκτας τε καὶἡμέρας τὰς τοῦ βίου τοῦ ἑαυτοῦ ἀντιπαραθέντα ταύτῃ τῇ νυκτὶ δέοι σκεψάμενον

εἰπεῖν πόσας ἄμεινον καὶ ἥδιον ἡμέρας καὶ νύκτας ταύτης τῆς νυκτὸς βεβίωκεν ἐν

τῷ ἑαυτοῦ βίῳ οἶμαι ἂν μὴ ὅτι ἰδιώτην τινά ἀλλὰ τὸν μέγαν βασιλέα εὐαριθμήτουςἂν εὑρεῖν αὐτὸν ταύτας πρὸς τὰς ἄλλας ἡμέρας καὶ νύκτας ndash [40e] εἰ οὖν τοιοῦτον

ὁ θάνατός ἐστιν κέρδος ἔγωγε λέγω καὶ γὰρ οὐδὲν πλείων ὁ πᾶς χρόνος φαίνεταιοὕτω δὴ εἶναι ἢ μία νύξ Εἰ δ᾿ αὖ οἷον ἀποδημῆσαί ἐστιν ὁ θάνατος ἐνθένδε εἰς

ἄλλον τόπον καὶ ἀληθῆ ἐστιν τὰ λεγόμενα ὡς ἄρα ἐκεῖ εἰσι πάντες οἱ τεθνεῶτεςτί μεῖζον ἀγαθὸν τούτου εἴη ἄν ὦ ἄνδρες δικασταί Εἰ γάρ τις ἀφικόμενος εἰς

Ἅιδου [41a] ἀπαλλαγεὶς τουτωνὶ τῶν φασκόντων δικαστῶν εἶναι εὑρήσει τοὺς

40c Ἐννοήσωμεν εἶναι ldquoRifettiamoanche da questo punto di vista (καὶ τῇδε)che ho molti motivi per sperare che essasia un benerdquo ἐννοήσωμεν cong esorta-tivo τῇδε avverbio di modo il punto divista che Socrate sta per esporre | Δυοῖν τεθνεῶτα ldquoDi due cose una θάτερον)egrave il morire o egrave come se il morto (τὸντεθνεῶτα) non sia piugrave nulla e non abbiaalcuna percezione di nullardquoθάτερον= τὸἕτερον ldquouna delle due coserdquo alterum τὸντεθνεῶτα egrave meglio intenderlo come soggsia di μηδὲν εἶναι sia di ἔχειν μηδεμίανμηδενός poliptoto | ἢ κατὰ τόπον ldquoosecondo quanto si dice egrave (τυγχάνει οὖσα)una trasformazione e una trasmigrazio-ne per lrsquoanima da questo luogo quaggiugrave(τοῦ ἐνθένδε) in un altro luogordquo κατὰ τὰλεγόμενα cosigrave dicevano soprattutto or-fici e pitagorici Lrsquoalternativa che quiSocrate prospetta costituisce indubbia-mente una posizione diversa da quella chepoi saragrave esposta per bocca dello stessoSocrate nel Fedone dove lrsquoimmortalitagravedellrsquoanima egrave una certezza luminosa | Καὶεἴτε ldquoE serdquo introduce un periodo ipote-tico misto la cui apodosi egrave θαυμάσιονκέρδος ἂν εἴη ὁ θάνατος ed egrave ripresa in40e da εἰ οὖν κέρδος ἔγωγε λέγω40d ἐπειδάν ὁρᾷ ldquoquando uno dor-

mendo non fa nemmeno un sognordquo inprospettiva eventuale con ἄν di ἐπειδάνe il cong ὁρᾷ il greco dice ὁρᾶν ὕπνονldquovedere un sognordquo dove lrsquoitaliano usa unverbo assai piugrave generico ldquofare un sognordquo| θαυμάσιον ὁ θάνατος ldquola morte sa-rebbe un proftto meravigliosordquo apodosidella possibilitagrave dove κέρδος egrave terminedel linguaggio commerciale propr ldquogua-dagnordquo | εἴ τινα βίῳ ldquose bisognasseche uno dopo aver scelto (ἐκλεξάμενον)questa ταύτην) notte in cui (ἐν ᾗ) ha dor-mito cosigrave da non fare alcun sogno e con-frontando (ἀντιπαραθέντα) con questanotte le altre notti e giorni della sua vitadovesse dire rifettendo (σκεψάμενον)quanti giorni e quante notti ha vissutomeglio e piugrave piacevolmente di questanotte nella sua vitardquo ταύτην costituisceprolessi rispetto al relativo ἐν ᾗ che segue| οἶμαι νύκτας ldquoio credo che non soloun privato cittadino (ἰδιώτην τινα) mail Gran Re potrebbe trovare (ἂν εὑρεῖν)ben poche (εὐαριθμήτους) queste not-ti in relazione agli altri giorni e nottirdquoοἶμαι annunciato dapprima come inci-so ritorna con ben altro peso come pro-posizione principale a reggere lrsquoinfnitoἂν εὑρεῖν40e εἰ οὖν λέγω ldquose dunque la

morte egrave una cosa di questo genere(τοιοῦτον) io certo (ἔγωγε) lo chiamoun vantaggiordquo ritorna insistente il ter-mine fnanziario κέρδος ἔγωγε ldquoio perconto miordquo il γε limitativo sottolinea ilpunto di vista di chi sta parlando | οὐ-δὲν πλείων ldquoper nulla maggiorerdquo οὐδένegrave acc avverbiale di relazione | Εἰ δ᾿ αὖ εἴη ἄν ldquoSe poi la morte egrave come emi-grare (ἀποδημῆσαι) di qui in un altroluogo e sono veri i racconti che si fannoche sono lagrave tutti quelli che sono morti(οἱ τεθνεῶτες) quale bene maggiore diquesto potrebbe essercirdquo ritorna il temadellrsquoaldilagrave la protasi di primo tipo nonimplica realtagrave ma la prospettiva purnon dimostrata egrave presentata come at-traente e questo efetto Socrate intendeprodurre sui suoi ascoltatori | ἀφικό-μενος εἰς ῞Αιδου ldquogiungendo allrsquoAderdquoεἰς richiede normalmente lrsquoacc e per-ciograve giagrave gli antichi intendevano che fossesottinteso un acc come δόμον come nellt ventum erat ad Vestae sott templum41a ἀπαλλαγεὶς δικαστάς ldquoallon-tanandosi (ἀπαλλαγείς) da questi qui chepretendono (φασκόντων) essere giudi-ci troveragrave quelli che sono davvero giudi-cirdquo in questrsquoultima parte dellrsquoApologiainizia il tema che saragrave comune alla prima

dal testo alla parolap 33

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ὡς ἀληθῶς δικαστάς οἵπερ καὶ λέγονται ἐκεῖ δικάζειν Μίνως τε καὶ ῾Ραδάμανθυς

καὶ Αἰακὸς καὶ Τριπτόλεμος καὶ ἄλλοι ὅσοι τῶν ἡμιθέων δίκαιοι ἐγένοντο ἐν τῷ

ἑαυτῶν βίῳ ἆρα φαύλη ἂν εἴη ἡ ἀποδημία ῍Η αὖ ᾽Ορφεῖ συγγενέσθαι καὶ Μουσαίῳ

καὶ ῾Ησιόδῳ καὶ ῾Ομήρῳ ἐπὶ πόσῳ ἄν τις δέξαιτ᾿ ἂν ὑμῶν᾽Εγὼ μὲν γὰρ πολλάκις ἐθέλω τεθνάναι εἰ ταῦτ᾿ ἔστιν

ἀληθῆ ᾽Επεὶ [41b] ἔμοιγε καὶ αὐτῷ θαυμαστὴ ἂν εἴη ἡ

διατριβὴ αὐτόθι ὁπότε ἐντύχοιμι Παλαμήδει καὶ Αἴαντι τῷ

Τελαμῶνος καὶ εἴ τις ἄλλος τῶν παλαιῶν διὰ κρίσιν ἄδικον

τέθνηκεν ἀντιπαραβάλλοντι τὰ ἐμαυτοῦ πάθη πρὸς τὰ

ἐκείνων ndash ὡς ἐγὼ οἶμαι οὐκ ἂν ἀηδὲς εἴη ndash καὶ δὴ τὸ μέγιστον τοὺς ἐκεῖ ἐξετάζοντακαὶ ἐρευνῶντα ὥσπερ τοὺς ἐνταῦθα διάγειν τίς αὐτῶν σοφός ἐστιν καὶ τίς οἴεται μένἔστιν δ᾿ οὔ ᾽Επὶ πόσῳ δ᾿ ἄν τις ὦ ἄνδρες δικασταί δέξαιτο ἐξετάσαι τὸν ἐπὶ Τροίαν

ἀγαγόντα τὴν πολλὴν στρατιὰν [41c] ἢ ᾽Οδυσσέα ἢ Σίσυφον ἢ ἄλλους μυρίους ἄν

τις εἴποι καὶ ἄνδρας καὶ γυναῖκας οἷς ἐκεῖ διαλέγεσθαι καὶ συνεῖναι καὶ ἐξετάζειν

ἀμήχανον ἂν εἴη εὐδαιμονίαςΠάντως οὐ δήπου τούτου γε ἕνεκα οἱ ἐκεῖ ἀποκτείνουσι

τά τε γὰρ ἄλλα εὐδαιμονέστεροί εἰσιν οἱ ἐκεῖ τῶν ἐνθάδε καὶ ἤδη τὸν λοιπὸν χρόνον

ἀθάνατοί εἰσιν εἴπερ γε τὰ λεγόμενα ἀληθῆ

rifessione di Platone e degli altri socraticiquello del Giusto condannato esso egrave quimarcato dal poliptoto δικασταί δικασ-τῶν δικαστάς δικάζειν e dalla seriedei mitici giudici giusti dellrsquoaldilagrave in op-posizione a quelli ingiusti che hanno con-dannato a morte Socrate | οἵπερ καὶ EacuteΤριπτόλεμος ldquocoloro che si dice ammi-nistrino la giustizia Minosse Radaman-to Eaco e Trittolemordquo Radamantoe Minosse erano fgli di Zeus ed Europail primo fu re di Creta e stabiligrave le leggi chefurono imitate da molte cittagrave greche glisuccesse il fratello minore Minosse Ea-co fglio di Zeus e della ninfa Egina fu redellrsquoisola cui diede il nome di sua mogliee padre di Peleo e Telamone a questi che latradizione considerava i giudici dellrsquoAdePlatone aggiunge il re attico Trittolemoche aiutograve Demetra nella ricerca di Persefo-ne e ottenne da lei il dono del grano era as-sociato alle due dee nei misteri di Eleusi| ἄρα φαύλη ἀποδημία ldquosarebbe que-sto un mutamento di sede spregevolerdquoἄρα introduce una interr diretta retoricache suggerisce al destinatario una rispostanegativa φαύλη ldquoda pocordquo certo non sa-rebbe stata da poco la possibilitagrave di ottene-re una nuova vita presso i semidei che si di-stinsero in vita per la loro giustizia | ᾿Ορ-φεῖ Μουσαίῳ ldquostare insieme a Orfeoe a Museordquo gli esponenti mitici della let-teratura religiosa della tradizione orfcaaccostati qui ai fondatori della mitologiaclassica Omero ed Esiodo | ἐπὶ πόσῳ ὑμῶν ldquoper che prezzo non lo accetterebbeuno di voirdquo cioegrave ldquoquanto uno di voi sareb-be disposto a pagare per questordquo ogget-to di δέξαιτ(ο) egrave lrsquoinf συγγενέσθαι ldquostareinsieme ardquo | Ἐγὼμὲν ἀληθῆ ldquoIo infat-

ti sono disposto (ἐθέλω) a morire moltevolte se questi racconti sono verirdquo ἐθέλωesprime la disponibilitagrave ad adeguarsi allavolontagrave altrui o ad una situazione41b ἔμοιγε καὶ αὐτῷ ldquoper me in parti-colarerdquo | ὁπότε τέθνηκεν ldquoquando miimbattessi in Palamede o in Aiace fglio diTelamone o in quanti altri (εἴ τις ἄλλος)tra gli antichi sono morti per un giudizioingiustordquo εἴ τις ἄλλος questa locuzione sipresenta come una protasi di periodo ipo-tetico ma ha la funzione di una proposi-zione relativa ldquose qualcun altro morigrave rdquo =ldquotutti gli altri che morironordquo | Παλαμή-δει ldquoPalamederdquo Odisseo per nonandare a Troia fngeva di essere pazzo maPalamede scoprigrave il suo piano e lo costrin-se a partecipare alla spedizione Odisseosi vendicograve su di lui facendo nasconderenella tenda di Palamede dellrsquooro e una fal-sa lettera di Priamo cosigrave Palamede fu ac-cusato di tradimento e lapidato Questoargomento era svolto in varie tragedie diEschilo Sofocle ed Euripide | ΑἴαντιldquoAiacerdquo Aiace invece dopo la mor-te di Achille considerandosi il piugrave fortedei Greci dopo quello pretendeva che alui fossero attribuite le armi del mortoOdisseo riuscigrave con lrsquoastuzia a farle asse-gnare a seacute e Aiace per il dolore del tortosubigraveto impazzigrave e si uccise la vicenda erarappresentata in una trilogia perduta diEschilo e nellrsquoAiace di Sofocle che con-serviamo | ἀντιπαραβάλλοντι ldquocon-frontandordquo part congiunto con ἔμοιγε| καὶ δὴ ἔστιν δ᾿ οὔ ldquoe poi soprattut-to trascorrere il tempo (διάγειν) esami-nando ed interrogando (ἐξετάζοντα καὶἐρευνῶντα in acc percheacute concordano conil sogg sottinteso dellrsquoinfnitiva) quelli

di lagrave (τοὺς ἐκεῖ) come quelli di qua (τοὺςἐνταῦθα) chi di loro egrave sapiente e chi crededi esserlo ma non lo egraverdquo lrsquoinf διάγειν di-pende sintatticamente da ἐπὶ πόσῳ ἄν τιςδέξαιτ(ο)di 41a comeσυγγενέσθαι So-crate sarebbe felice di andare nellrsquoaldilagrave acontinuare la stessa opera che compiva inAtene di sollecitare ognuno a conoscerese stesso secondo il comando di Apollo| Ἐπὶ πόσῳ δ᾿ ἄν τις δέξαιτο ritornaemblematicamente la frase per far rifet-tere i destinatari | ἐξετάσαι στρατιάνldquodi interrogare colui che condusse a Troiail grande esercitordquo Agamennone che giagravenei poemi dagrave prova di presunzione e arro-ganza anzicheacute di σοφία41c ἢὈδυσσέα ἢΣίσυφον eroi dellrsquoa-stuzia e dellrsquoinganno queste che eranovirtugrave per lrsquoetica arcaica ripugnavano al-la moralitagrave di Socrate come a quella diPlatone | οἷς ἐκεῖ εὐδαιμονίας ldquoconi quali conversare lagrave e stare con loro e in-terrogarli sarebbe il colmo della felicitagraverdquoἀμήχανον εὐδαιμονίας ldquolrsquoimpossibilitagravedella felicitagraverdquo cioegrave una felicitagrave impossibilea esprimersi ἀμήχανος egrave ciograve per cui nonesistono μηχαναί ldquoartifcirdquo ed egrave quindiimpossibile | Πάντως ἀποκτείνουσιldquoIn ogni caso per questo motivo (τούτουἕνεκα) quelli di lagrave non mandano a mor-terdquo τούτου ἕνεκα per il fatto di discuteree di confutare quelli che credono di essersaggi senza esserlo quindi nel regno deimorti Socrate non avrebbe corso rischiodi esser condannato a morte Egli egrave giuntoa una tale serena luciditagrave che si permettedi ironizzare perfno sulla propria morte| τά τε γὰρ ἄλλα καί ldquosia nel resto sia ancherdquo | εἴπερ γε ἀληθῆ ldquose egrave verociograve che si raccontardquo ritorna lrsquoapparente

glossa

il verbo (ἐ)θέλω signifcaldquosono disposto ardquo secondovolontagrave di altri diversamenteda βούλομαι che signifcaldquovogliordquo di mia intenzione

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[40c] Consideriamo anche da questo lato il fatto che crsquoegrave molta speranza che il morire siaun bene In efetti una di queste due cose egrave il morire o egrave come un non essere nulla e chiegrave morto non ha piugrave alcuna sensazione di nulla oppure stando ad alcune cose che si tra-mandano egrave un mutamento e una migrazione dellrsquoanima da questo luogo che egrave quaggiugravead un altro luogo Ora se la morte egrave il non aver piugrave alcuna sensazione [40d] ma egravecome un sonno che si ha quando nel dormire non si vede piugrave nulla neppure in so-

Ἀλλὰ καὶ ὑμᾶς χρή ὦ ἄνδρες δικασταί εὐέλπιδας εἶναι πρὸς τὸν θάνατον καὶ ἕν τιτοῦτο διανοεῖσθαι ἀληθές [41d] ὅτι οὐκ ἔστιν ἀνδρὶ ἀγαθῷ κακὸν οὐδὲν οὔτε ζῶντι

οὔτε τελευτήσαντιοὐδὲ ἀμελεῖται ὑπὸ θεῶν τὰ τούτου πράγματα οὐδὲ τὰ ἐμὰ νῦνἀπὸτοῦ αὐτομάτου γέγονεν ἀλλά μοι δῆλόν ἐστι τοῦτο ὅτι ἤδη τεθνάναι καὶ ἀπηλλάχθαιπραγμάτωνβέλτιονἦνμοιΔιὰ τοῦτοκαὶ ἐμὲοὐδαμοῦἀπέτρεψεν τὸσημεῖονκαὶ ἔγωγετοῖς καταψηφισαμένοις μου καὶ τοῖς κατηγόροις οὐ πάνυ χαλεπαίνω Καίτοι οὐ ταύτῃτῇ διανοίᾳ κατεψηφίζοντό μου καὶ κατηγόρουν ἀλλ᾿ οἰόμενοι βλάπτειν [41e] τοῦτο

αὐτοῖς ἄξιον μέμφεσθαι Τοσόνδε μέντοι αὐτῶν δέομαι τοὺς ὑεῖς μου ἐπειδὰνἡβήσωσι τιμωρήσασθε ὦ ἄνδρες ταὐτὰ ταῦτα λυποῦντες ἅπερ ἐγὼ ὑμᾶς ἐλύπουνἐὰν ὑμῖν δοκῶσιν ἢ χρημάτων ἢ ἄλλου του πρότερον ἐπιμελεῖσθαι ἢ ἀρετῆς καὶ ἐὰνδοκῶσί τι εἶναι μηδὲν ὄντες ὀνειδίζετε αὐτοῖς ὥσπερ ἐγὼ ὑμῖν ὅτι οὐκ ἐπιμελοῦνταιὧν δεῖ καὶ οἴονταί τι εἶναι ὄντες οὐδενὸς ἄξιοιΚαὶ ἐὰν ταῦτα ποιῆτε δίκαια πεπονθὼςἐγὼ ἔσομαι ὑφ᾿ ὑμῶν αὐτός [42a] τε καὶ οἱ ὑεῖς Ἀλλὰ γὰρ ἤδη ὥρα ἀπιέναι ἐμοὶ μὲνἀποθανουμένῳ ὑμῖν δὲ βιωσομένοις ὁπότεροι δὲ ἡμῶν ἔρχονται ἐπὶ ἄμεινον πρᾶγμαἄδηλον παντὶ πλὴν ἢ τῷ θεῷ

riserva (εἴπερ γε) che riaferma in mododistaccato la certezza morale di Socrate| Ἀλλὰ καὶ θάνατον ldquoMa anche voicittadini giudici dovete essere fduciosi(εὐέλπιδας) riguardo alla morterdquo ha ini-zio cosigrave lrsquoultimo capitolo in tono di pe-rorazione quanto alla procedura giudi-ziaria non dovrebbe esserci luogo per unaperorazione giaccheacute la sentenza di morteegrave irrevocabile ma Socrate perora la cau-sa delle sue idee e vuole che quale che siala sorte delle anime dopo la morte i giu-dici che hanno avuto fducia in lui abbia-no chiara coscienza che lrsquouomo non deveesitare a seguire la voce del dio che parlanella sua coscienza41d ὅτι τελευτήσαντι ldquoche per lrsquouo-mo virtuoso non crsquoegrave alcun male neacute da vi-vo neacute da mortordquo la dichiarativa ha fun-zione epesegetica rispetto a ἕν τι τοῦτοmentre ζῶντι e τελευτήσαντι sono predi-cativi di ἀνδρὶ ἀγαθῷ | οὐδὲ τὰ ἐμὰ γέγονεν ldquoneacute le mie vicende (τὰ ἐμά) sonoavvenute a caso (ἀπὸ τοῦ αὐτομάτου)rdquo| τεθνάναι καὶ ἀπηλλάχθαι πραγμάτωνldquoesser morto ed essermi liberato dai fasti-dirdquo lrsquoidea egrave rappresentata da due infnitiperfetti (da θνῄσκω e ἀπαλλάσσω) nellaprospettiva di esser compiuta solo allorasi realizzeragrave ciograve che egrave meglio per Socrate

| ἐμὲ τὸ σημεῖον ldquoil segno non mi di-stolse per nullardquo il segno misterioso (τὸσημεῖον) che talvolta lo distoglieva dalcompiere unrsquoazione era quello che Socra-te chiamava il suo degravemone Socrate inter-preta ora la mancanza di quel segno comela conferma che per lui egrave stato meglio es-ser condannato dal tribunale | ἔγωγε χαλεπαίνω ldquoe io per conto mio (ἔγωγε)non me la prendo (χαλεπαίνω) con colo-ro che hanno votato per la mia condan-na (τοῖς καταψηφισαμένοις μου) neacute congli accusatorirdquo i verbi giudiziari compo-sti con κατα- si costruiscono con il genretto daκατα- (= ldquocontrordquo) della personaaccusata o condannata | Καίτοι ldquoEppu-rerdquo Socrate si ferma un attimo a rifettereche se anche gli accusatori e i giudici a luiostili non gli hanno fatto alcun male nonera questa la loro intenzione | οὐ ταύτῃτῇ διανοίᾳ ldquonon con questa intenzionerdquo41e τοῦτο μέμφεσθαι ldquodi questo egravegiustorimproverarlirdquo |Τοσόνδε δέομαιlett ldquoDi tanto io li pregordquo δέομαι conil gen della persona vale ldquopregarerdquo(oltre che talvolta ldquoaver bisogno dirdquo)mentre τοσόνδε anticipa lrsquoimperativo chesegue τιμωρήσασθε | ταὐτά ἐλύπουνldquoinfiggendo loro gli stessi fastidi che ioinfiggevo a voirdquo λυπέω ldquoafiggere unordquo

qui ripetuto in poliptoto egrave costruito conlrsquoacc della persona e lrsquoacc di relazionedella cosa con cui uno viene afitto nellatraduzione la carica semantica di λυπέωviene trasferita allrsquooggetto che in grecoegrave reso genericamente con il neutro | ἐὰνὑμῖν ἀρετῆς ldquonel caso che vi sembri(ἐὰν δοκῶσιν) che si diano pensiero o(ἤ) del denaro o (ἤ) di qualche altra cosaprima che (ἤ) della virtugraverdquo ἐὰν δοκῶσινegraveunaprotasidiperiodoipoteticodellrsquoeven-tualitagrave lacuiprotasiegravelrsquoimpτιμωρήσασθεi primi due ἤ sono disgiuntivi (lt aut)mentre il terzo introduce il secondotermine di paragone (lt quam) ἄλλουτου του egrave pron indefinito | οἴονταίτι ἄξιοι ldquoe credono di esser qualcosamentre non meritano nullardquo οὐδενός egravegen di stima | δίκαια ἔσομαι ldquoavrogravericevuto ciograve che egrave giustordquo πεπονθὼςἔσομαι egrave futuro perfetto dal tema diπάσχω42a ἐμοὶ βιωσομένοις ldquoperme a mori-re per voi a vivererdquo i due part futuri hannovalore fnale | ὁπότεροι ἡμῶν ldquochi trameevoirdquoὁπότεροιesprimeduegruppicon-trappostiancheseilprimo di essi egrave costitui-to da una sola personaὁπότεροι ἔρχονταιprop interr indiretta egrave soggettiva rispettoalla sovraordinataἄδηλον sott ἐστί

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gno allora la morte sarebbe un guadagno meraviglioso Infatti io ritengo che seuno dopo aver scelto questa notte in cui avesse dormito cosigrave bene da non vederenemmeno un sogno e dopo aver messo a confronto con questa le altre notti e glialtri giorni della sua vita dovesse fare un esame e dirci quanti giorni e quante not-ti abbia vissuto in modo piugrave felice e piugrave piacevole di quella notte durante tutta lasua vita ebbene io credo che costui anche se fosse non solo un qualche privatocittadino ma il Gran Re troverebbe lui pure che questi giorni e queste notti so-no pochi da contare rispetto agli altri giorni e alle altre notti [40e] Se dunque lamorte egrave qualcosa di tal genere io dico che egrave un guadagno Infatti tutto quanto iltempo della morte non sembra essere altro che unrsquounica notte Invece se la mor-te egrave come un partire di qui per andare in un altro luogo e sono vere le cose che siraccontano ossia che in quel luogo ci sono tutti i morti quale bene o giudici cipotrebbe essere piugrave grande di questoInfatti se uno giunto allrsquoAde [41a] liberatosi di quelli che qui da noi si diconogiudici ne troveragrave di veri quelli che si dice che lagrave pronunciano sentenza MinosseRadamante Eaco Trittolemo e quanti altri dei semidei sono stati giusti nella lorovita ebbene in tal caso questo passare nellrsquoaldilagrave sarebbe forse una cosa da pocoE poi quanto non sarebbe disposto a pagare ciascuno di voi per stare insieme conOrfeo e con Museo con Omero e con Esiodo Per quello che mi riguarda sonodisposto a morire molte volte se questo egrave vero [41b] Infatti per me sarebbe straor-dinario trascorrere il mio tempo allorcheacute mi incontrassi con Palamede con Aia-ce figlio di Telamonio e con qualche altro degli antichi che sonomorti a causa di un ingiusto giudizio mettendo a confronto imiei casi con i loro E io credo che questo non sarebbe dav-vero spiacevoleMa la cosa per me piugrave bella sarebbe sottoporre ad esa-me quelli che stanno di lagrave interrogandoli come facevocon questi che stanno qui per vedere chi egrave sapiente echi ritiene di essere tale ma non lo egrave Quanto sarebbedisposto a pagare uno di voi o giudici per esaminarechi ha portato a Troia [41c] il grande esercito oppu-re Odisseo o Sisifo e altre innumerevoli persone chesi possono menzionare sia uomini che donne E ildiscutere e lo stare lagrave insieme con loro e interrogarlinon sarebbe davvero il colmo della felicitagrave E certa-mente per questo quelli di lagrave non condannano nes-suno a morte Infatti quelli di lagrave oltre ad essere piugravefelici di quelli di qua sono altresigrave per tutto il tempoimmortali se sono vere le cose che si diconoEbbene anche voi o giudici bisogna che abbiate buo-ne speranze davanti alla morte e dovete pensare che unacosa egrave vera in modo particolare [41d] che ad un uomobuono non puograve capitare nessun male neacute in vita neacute in mor-te Le cose che lo riguardano non vengono trascurate dagli

Pittore di Achille (attribuita) Leacutekythoscon giovane presso una tomba ca 440 aCNew York Metropolitan Museum of Art

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degravei E anche le cose che ora mi riguardano non sono successe per caso ma per me egraveevidente questo che ormai morire e liberarmi degli affanni era meglio per me Perquesto motivo il segno divino non mi ha mai deviato dalla via seguitaPerciograve io non ho un grande rancore contro coloro che hanno votato per la miacondanna neacute contro i miei accusatori anche se mi hanno condannato e mi han-no accusato non certo con tale proposito bensigrave nella convinzione di farmi delmale [41e] E in ciograve meritano biasimoPerograve io vi prego proprio di questo Quando i miei fgli saranno diventati adulti pu-niteli o cittadini procurando a loro quegli stessi dolori che io ho procurato a voise vi sembreranno prendersi cura delle ricchezze o di qualche altra cosa prima chedella virtugrave E se si daranno arie di valere qualche cosa mentre non valgono nullarimproverateli cosigrave come io ho rimproverato voi percheacute non si danno cura di ciograve dicui dovrebbero darsi cura e percheacute credono di valere qualche cosa mentre in realtagravenon valgono niente [42a] Se farete questo avrograve ricevuto da voi quello che egrave giustoio e i miei fgliMa egrave ormai venuta lrsquoora di andare io a morire e voi invece a vivereMa chi di noi vada verso ciograve che egrave meglio egrave oscuro a tutti tranne che al dio

Trad G Reale

guida allOtildeanalisi

LINGUA E LESSICO

1 Nel testo ricorrono alcuni termini legati alla radice

θαν(ε)- Dopo aver letto la Scheda di lessico

( p 33) elencali ed evidenziane le differenze dalpunto di vista del signifcato

termine legato alla radice θαν(ε)- significato

TEMI E CONFRONTI

2 In 40d-e alle due opzioni concernenti la morte

vengono associate due immagini Quali

3 Trova nel testo greco le espressioni chesottolineano la differenza fra il credere di essere e

lrsquoessere Trascrivile poi nello schema seguente

credere di essere essere

4 Ripercorri nella struttura e nello sviluppo del

ragionamento i paragraf 40c-41c Completaquindi la seguente tabella

riguardo al

τεθνάναιvengono poste

due alternative

ἢ μηδὲν εἶναι μηδὲ αἴσθησινμηδεμίαν μηδενὸς ἔχειν τὸντεθνεῶταἢhelliphelliphelliphelliphelliphellip

prima possibilitagrave εἴτε δὴ μηδεμία αἴσθησίς ἐστινἀλλ᾿ οἷον ὕπνος ἐπειδάν τιςκαθεύδων μηδ᾿ ὄναρ μηδὲνὁρᾷ θαυμάσιον κέρδος ἂν εἴηὁ θάνατος

seconda possibilitagrave

le categorie

di personaggi

dellrsquooltretombaa) i veri giudicib) helliphelliphelliphelliphellipc) helliphelliphelliphelliphellipd) helliphelliphelliphelliphellip

Μίνως τε καὶ ῾Ραδάμανθυς καὶΑἰακὸς καὶ Τριπτόλεμος

5 Lrsquoultimo pensiero di Socrate egrave per i figliesprimendo una sua preoccupazione nei loroconfronti egli ritorna cosigrave su un motivo ricorrentedel suo pensiero Sai dire quale

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ὡς ἀληθῶς δικαστάς οἵπερ καὶ λέγονται ἐκεῖ δικάζειν Μίνως τε καὶ ῾Ραδάμανθυς

καὶ Αἰακὸς καὶ Τριπτόλεμος καὶ ἄλλοι ὅσοι τῶν ἡμιθέων δίκαιοι ἐγένοντο ἐν τῷ

ἑαυτῶν βίῳ ἆρα φαύλη ἂν εἴη ἡ ἀποδημία ῍Η αὖ ᾽Ορφεῖ συγγενέσθαι καὶ Μουσαίῳ

καὶ ῾Ησιόδῳ καὶ ῾Ομήρῳ ἐπὶ πόσῳ ἄν τις δέξαιτ᾿ ἂν ὑμῶν᾽Εγὼ μὲν γὰρ πολλάκις ἐθέλω τεθνάναι εἰ ταῦτ᾿ ἔστιν

ἀληθῆ ᾽Επεὶ [41b] ἔμοιγε καὶ αὐτῷ θαυμαστὴ ἂν εἴη ἡ

διατριβὴ αὐτόθι ὁπότε ἐντύχοιμι Παλαμήδει καὶ Αἴαντι τῷ

Τελαμῶνος καὶ εἴ τις ἄλλος τῶν παλαιῶν διὰ κρίσιν ἄδικον

τέθνηκεν ἀντιπαραβάλλοντι τὰ ἐμαυτοῦ πάθη πρὸς τὰ

ἐκείνων ndash ὡς ἐγὼ οἶμαι οὐκ ἂν ἀηδὲς εἴη ndash καὶ δὴ τὸ μέγιστον τοὺς ἐκεῖ ἐξετάζοντακαὶ ἐρευνῶντα ὥσπερ τοὺς ἐνταῦθα διάγειν τίς αὐτῶν σοφός ἐστιν καὶ τίς οἴεται μένἔστιν δ᾿ οὔ ᾽Επὶ πόσῳ δ᾿ ἄν τις ὦ ἄνδρες δικασταί δέξαιτο ἐξετάσαι τὸν ἐπὶ Τροίαν

ἀγαγόντα τὴν πολλὴν στρατιὰν [41c] ἢ ᾽Οδυσσέα ἢ Σίσυφον ἢ ἄλλους μυρίους ἄν

τις εἴποι καὶ ἄνδρας καὶ γυναῖκας οἷς ἐκεῖ διαλέγεσθαι καὶ συνεῖναι καὶ ἐξετάζειν

ἀμήχανον ἂν εἴη εὐδαιμονίαςΠάντως οὐ δήπου τούτου γε ἕνεκα οἱ ἐκεῖ ἀποκτείνουσι

τά τε γὰρ ἄλλα εὐδαιμονέστεροί εἰσιν οἱ ἐκεῖ τῶν ἐνθάδε καὶ ἤδη τὸν λοιπὸν χρόνον

ἀθάνατοί εἰσιν εἴπερ γε τὰ λεγόμενα ἀληθῆ

rifessione di Platone e degli altri socraticiquello del Giusto condannato esso egrave quimarcato dal poliptoto δικασταί δικασ-τῶν δικαστάς δικάζειν e dalla seriedei mitici giudici giusti dellrsquoaldilagrave in op-posizione a quelli ingiusti che hanno con-dannato a morte Socrate | οἵπερ καὶ EacuteΤριπτόλεμος ldquocoloro che si dice ammi-nistrino la giustizia Minosse Radaman-to Eaco e Trittolemordquo Radamantoe Minosse erano fgli di Zeus ed Europail primo fu re di Creta e stabiligrave le leggi chefurono imitate da molte cittagrave greche glisuccesse il fratello minore Minosse Ea-co fglio di Zeus e della ninfa Egina fu redellrsquoisola cui diede il nome di sua mogliee padre di Peleo e Telamone a questi che latradizione considerava i giudici dellrsquoAdePlatone aggiunge il re attico Trittolemoche aiutograve Demetra nella ricerca di Persefo-ne e ottenne da lei il dono del grano era as-sociato alle due dee nei misteri di Eleusi| ἄρα φαύλη ἀποδημία ldquosarebbe que-sto un mutamento di sede spregevolerdquoἄρα introduce una interr diretta retoricache suggerisce al destinatario una rispostanegativa φαύλη ldquoda pocordquo certo non sa-rebbe stata da poco la possibilitagrave di ottene-re una nuova vita presso i semidei che si di-stinsero in vita per la loro giustizia | ᾿Ορ-φεῖ Μουσαίῳ ldquostare insieme a Orfeoe a Museordquo gli esponenti mitici della let-teratura religiosa della tradizione orfcaaccostati qui ai fondatori della mitologiaclassica Omero ed Esiodo | ἐπὶ πόσῳ ὑμῶν ldquoper che prezzo non lo accetterebbeuno di voirdquo cioegrave ldquoquanto uno di voi sareb-be disposto a pagare per questordquo ogget-to di δέξαιτ(ο) egrave lrsquoinf συγγενέσθαι ldquostareinsieme ardquo | Ἐγὼμὲν ἀληθῆ ldquoIo infat-

ti sono disposto (ἐθέλω) a morire moltevolte se questi racconti sono verirdquo ἐθέλωesprime la disponibilitagrave ad adeguarsi allavolontagrave altrui o ad una situazione41b ἔμοιγε καὶ αὐτῷ ldquoper me in parti-colarerdquo | ὁπότε τέθνηκεν ldquoquando miimbattessi in Palamede o in Aiace fglio diTelamone o in quanti altri (εἴ τις ἄλλος)tra gli antichi sono morti per un giudizioingiustordquo εἴ τις ἄλλος questa locuzione sipresenta come una protasi di periodo ipo-tetico ma ha la funzione di una proposi-zione relativa ldquose qualcun altro morigrave rdquo =ldquotutti gli altri che morironordquo | Παλαμή-δει ldquoPalamederdquo Odisseo per nonandare a Troia fngeva di essere pazzo maPalamede scoprigrave il suo piano e lo costrin-se a partecipare alla spedizione Odisseosi vendicograve su di lui facendo nasconderenella tenda di Palamede dellrsquooro e una fal-sa lettera di Priamo cosigrave Palamede fu ac-cusato di tradimento e lapidato Questoargomento era svolto in varie tragedie diEschilo Sofocle ed Euripide | ΑἴαντιldquoAiacerdquo Aiace invece dopo la mor-te di Achille considerandosi il piugrave fortedei Greci dopo quello pretendeva che alui fossero attribuite le armi del mortoOdisseo riuscigrave con lrsquoastuzia a farle asse-gnare a seacute e Aiace per il dolore del tortosubigraveto impazzigrave e si uccise la vicenda erarappresentata in una trilogia perduta diEschilo e nellrsquoAiace di Sofocle che con-serviamo | ἀντιπαραβάλλοντι ldquocon-frontandordquo part congiunto con ἔμοιγε| καὶ δὴ ἔστιν δ᾿ οὔ ldquoe poi soprattut-to trascorrere il tempo (διάγειν) esami-nando ed interrogando (ἐξετάζοντα καὶἐρευνῶντα in acc percheacute concordano conil sogg sottinteso dellrsquoinfnitiva) quelli

di lagrave (τοὺς ἐκεῖ) come quelli di qua (τοὺςἐνταῦθα) chi di loro egrave sapiente e chi crededi esserlo ma non lo egraverdquo lrsquoinf διάγειν di-pende sintatticamente da ἐπὶ πόσῳ ἄν τιςδέξαιτ(ο)di 41a comeσυγγενέσθαι So-crate sarebbe felice di andare nellrsquoaldilagrave acontinuare la stessa opera che compiva inAtene di sollecitare ognuno a conoscerese stesso secondo il comando di Apollo| Ἐπὶ πόσῳ δ᾿ ἄν τις δέξαιτο ritornaemblematicamente la frase per far rifet-tere i destinatari | ἐξετάσαι στρατιάνldquodi interrogare colui che condusse a Troiail grande esercitordquo Agamennone che giagravenei poemi dagrave prova di presunzione e arro-ganza anzicheacute di σοφία41c ἢὈδυσσέα ἢΣίσυφον eroi dellrsquoa-stuzia e dellrsquoinganno queste che eranovirtugrave per lrsquoetica arcaica ripugnavano al-la moralitagrave di Socrate come a quella diPlatone | οἷς ἐκεῖ εὐδαιμονίας ldquoconi quali conversare lagrave e stare con loro e in-terrogarli sarebbe il colmo della felicitagraverdquoἀμήχανον εὐδαιμονίας ldquolrsquoimpossibilitagravedella felicitagraverdquo cioegrave una felicitagrave impossibilea esprimersi ἀμήχανος egrave ciograve per cui nonesistono μηχαναί ldquoartifcirdquo ed egrave quindiimpossibile | Πάντως ἀποκτείνουσιldquoIn ogni caso per questo motivo (τούτουἕνεκα) quelli di lagrave non mandano a mor-terdquo τούτου ἕνεκα per il fatto di discuteree di confutare quelli che credono di essersaggi senza esserlo quindi nel regno deimorti Socrate non avrebbe corso rischiodi esser condannato a morte Egli egrave giuntoa una tale serena luciditagrave che si permettedi ironizzare perfno sulla propria morte| τά τε γὰρ ἄλλα καί ldquosia nel resto sia ancherdquo | εἴπερ γε ἀληθῆ ldquose egrave verociograve che si raccontardquo ritorna lrsquoapparente

glossa

il verbo (ἐ)θέλω signifcaldquosono disposto ardquo secondovolontagrave di altri diversamenteda βούλομαι che signifcaldquovogliordquo di mia intenzione

La

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co

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[40c] Consideriamo anche da questo lato il fatto che crsquoegrave molta speranza che il morire siaun bene In efetti una di queste due cose egrave il morire o egrave come un non essere nulla e chiegrave morto non ha piugrave alcuna sensazione di nulla oppure stando ad alcune cose che si tra-mandano egrave un mutamento e una migrazione dellrsquoanima da questo luogo che egrave quaggiugravead un altro luogo Ora se la morte egrave il non aver piugrave alcuna sensazione [40d] ma egravecome un sonno che si ha quando nel dormire non si vede piugrave nulla neppure in so-

Ἀλλὰ καὶ ὑμᾶς χρή ὦ ἄνδρες δικασταί εὐέλπιδας εἶναι πρὸς τὸν θάνατον καὶ ἕν τιτοῦτο διανοεῖσθαι ἀληθές [41d] ὅτι οὐκ ἔστιν ἀνδρὶ ἀγαθῷ κακὸν οὐδὲν οὔτε ζῶντι

οὔτε τελευτήσαντιοὐδὲ ἀμελεῖται ὑπὸ θεῶν τὰ τούτου πράγματα οὐδὲ τὰ ἐμὰ νῦνἀπὸτοῦ αὐτομάτου γέγονεν ἀλλά μοι δῆλόν ἐστι τοῦτο ὅτι ἤδη τεθνάναι καὶ ἀπηλλάχθαιπραγμάτωνβέλτιονἦνμοιΔιὰ τοῦτοκαὶ ἐμὲοὐδαμοῦἀπέτρεψεν τὸσημεῖονκαὶ ἔγωγετοῖς καταψηφισαμένοις μου καὶ τοῖς κατηγόροις οὐ πάνυ χαλεπαίνω Καίτοι οὐ ταύτῃτῇ διανοίᾳ κατεψηφίζοντό μου καὶ κατηγόρουν ἀλλ᾿ οἰόμενοι βλάπτειν [41e] τοῦτο

αὐτοῖς ἄξιον μέμφεσθαι Τοσόνδε μέντοι αὐτῶν δέομαι τοὺς ὑεῖς μου ἐπειδὰνἡβήσωσι τιμωρήσασθε ὦ ἄνδρες ταὐτὰ ταῦτα λυποῦντες ἅπερ ἐγὼ ὑμᾶς ἐλύπουνἐὰν ὑμῖν δοκῶσιν ἢ χρημάτων ἢ ἄλλου του πρότερον ἐπιμελεῖσθαι ἢ ἀρετῆς καὶ ἐὰνδοκῶσί τι εἶναι μηδὲν ὄντες ὀνειδίζετε αὐτοῖς ὥσπερ ἐγὼ ὑμῖν ὅτι οὐκ ἐπιμελοῦνταιὧν δεῖ καὶ οἴονταί τι εἶναι ὄντες οὐδενὸς ἄξιοιΚαὶ ἐὰν ταῦτα ποιῆτε δίκαια πεπονθὼςἐγὼ ἔσομαι ὑφ᾿ ὑμῶν αὐτός [42a] τε καὶ οἱ ὑεῖς Ἀλλὰ γὰρ ἤδη ὥρα ἀπιέναι ἐμοὶ μὲνἀποθανουμένῳ ὑμῖν δὲ βιωσομένοις ὁπότεροι δὲ ἡμῶν ἔρχονται ἐπὶ ἄμεινον πρᾶγμαἄδηλον παντὶ πλὴν ἢ τῷ θεῷ

riserva (εἴπερ γε) che riaferma in mododistaccato la certezza morale di Socrate| Ἀλλὰ καὶ θάνατον ldquoMa anche voicittadini giudici dovete essere fduciosi(εὐέλπιδας) riguardo alla morterdquo ha ini-zio cosigrave lrsquoultimo capitolo in tono di pe-rorazione quanto alla procedura giudi-ziaria non dovrebbe esserci luogo per unaperorazione giaccheacute la sentenza di morteegrave irrevocabile ma Socrate perora la cau-sa delle sue idee e vuole che quale che siala sorte delle anime dopo la morte i giu-dici che hanno avuto fducia in lui abbia-no chiara coscienza che lrsquouomo non deveesitare a seguire la voce del dio che parlanella sua coscienza41d ὅτι τελευτήσαντι ldquoche per lrsquouo-mo virtuoso non crsquoegrave alcun male neacute da vi-vo neacute da mortordquo la dichiarativa ha fun-zione epesegetica rispetto a ἕν τι τοῦτοmentre ζῶντι e τελευτήσαντι sono predi-cativi di ἀνδρὶ ἀγαθῷ | οὐδὲ τὰ ἐμὰ γέγονεν ldquoneacute le mie vicende (τὰ ἐμά) sonoavvenute a caso (ἀπὸ τοῦ αὐτομάτου)rdquo| τεθνάναι καὶ ἀπηλλάχθαι πραγμάτωνldquoesser morto ed essermi liberato dai fasti-dirdquo lrsquoidea egrave rappresentata da due infnitiperfetti (da θνῄσκω e ἀπαλλάσσω) nellaprospettiva di esser compiuta solo allorasi realizzeragrave ciograve che egrave meglio per Socrate

| ἐμὲ τὸ σημεῖον ldquoil segno non mi di-stolse per nullardquo il segno misterioso (τὸσημεῖον) che talvolta lo distoglieva dalcompiere unrsquoazione era quello che Socra-te chiamava il suo degravemone Socrate inter-preta ora la mancanza di quel segno comela conferma che per lui egrave stato meglio es-ser condannato dal tribunale | ἔγωγε χαλεπαίνω ldquoe io per conto mio (ἔγωγε)non me la prendo (χαλεπαίνω) con colo-ro che hanno votato per la mia condan-na (τοῖς καταψηφισαμένοις μου) neacute congli accusatorirdquo i verbi giudiziari compo-sti con κατα- si costruiscono con il genretto daκατα- (= ldquocontrordquo) della personaaccusata o condannata | Καίτοι ldquoEppu-rerdquo Socrate si ferma un attimo a rifettereche se anche gli accusatori e i giudici a luiostili non gli hanno fatto alcun male nonera questa la loro intenzione | οὐ ταύτῃτῇ διανοίᾳ ldquonon con questa intenzionerdquo41e τοῦτο μέμφεσθαι ldquodi questo egravegiustorimproverarlirdquo |Τοσόνδε δέομαιlett ldquoDi tanto io li pregordquo δέομαι conil gen della persona vale ldquopregarerdquo(oltre che talvolta ldquoaver bisogno dirdquo)mentre τοσόνδε anticipa lrsquoimperativo chesegue τιμωρήσασθε | ταὐτά ἐλύπουνldquoinfiggendo loro gli stessi fastidi che ioinfiggevo a voirdquo λυπέω ldquoafiggere unordquo

qui ripetuto in poliptoto egrave costruito conlrsquoacc della persona e lrsquoacc di relazionedella cosa con cui uno viene afitto nellatraduzione la carica semantica di λυπέωviene trasferita allrsquooggetto che in grecoegrave reso genericamente con il neutro | ἐὰνὑμῖν ἀρετῆς ldquonel caso che vi sembri(ἐὰν δοκῶσιν) che si diano pensiero o(ἤ) del denaro o (ἤ) di qualche altra cosaprima che (ἤ) della virtugraverdquo ἐὰν δοκῶσινegraveunaprotasidiperiodoipoteticodellrsquoeven-tualitagrave lacuiprotasiegravelrsquoimpτιμωρήσασθεi primi due ἤ sono disgiuntivi (lt aut)mentre il terzo introduce il secondotermine di paragone (lt quam) ἄλλουτου του egrave pron indefinito | οἴονταίτι ἄξιοι ldquoe credono di esser qualcosamentre non meritano nullardquo οὐδενός egravegen di stima | δίκαια ἔσομαι ldquoavrogravericevuto ciograve che egrave giustordquo πεπονθὼςἔσομαι egrave futuro perfetto dal tema diπάσχω42a ἐμοὶ βιωσομένοις ldquoperme a mori-re per voi a vivererdquo i due part futuri hannovalore fnale | ὁπότεροι ἡμῶν ldquochi trameevoirdquoὁπότεροιesprimeduegruppicon-trappostiancheseilprimo di essi egrave costitui-to da una sola personaὁπότεροι ἔρχονταιprop interr indiretta egrave soggettiva rispettoalla sovraordinataἄδηλον sott ἐστί

31

Pla

tone

ite

sti

Ap

olo

gia

di S

ocrate

gno allora la morte sarebbe un guadagno meraviglioso Infatti io ritengo che seuno dopo aver scelto questa notte in cui avesse dormito cosigrave bene da non vederenemmeno un sogno e dopo aver messo a confronto con questa le altre notti e glialtri giorni della sua vita dovesse fare un esame e dirci quanti giorni e quante not-ti abbia vissuto in modo piugrave felice e piugrave piacevole di quella notte durante tutta lasua vita ebbene io credo che costui anche se fosse non solo un qualche privatocittadino ma il Gran Re troverebbe lui pure che questi giorni e queste notti so-no pochi da contare rispetto agli altri giorni e alle altre notti [40e] Se dunque lamorte egrave qualcosa di tal genere io dico che egrave un guadagno Infatti tutto quanto iltempo della morte non sembra essere altro che unrsquounica notte Invece se la mor-te egrave come un partire di qui per andare in un altro luogo e sono vere le cose che siraccontano ossia che in quel luogo ci sono tutti i morti quale bene o giudici cipotrebbe essere piugrave grande di questoInfatti se uno giunto allrsquoAde [41a] liberatosi di quelli che qui da noi si diconogiudici ne troveragrave di veri quelli che si dice che lagrave pronunciano sentenza MinosseRadamante Eaco Trittolemo e quanti altri dei semidei sono stati giusti nella lorovita ebbene in tal caso questo passare nellrsquoaldilagrave sarebbe forse una cosa da pocoE poi quanto non sarebbe disposto a pagare ciascuno di voi per stare insieme conOrfeo e con Museo con Omero e con Esiodo Per quello che mi riguarda sonodisposto a morire molte volte se questo egrave vero [41b] Infatti per me sarebbe straor-dinario trascorrere il mio tempo allorcheacute mi incontrassi con Palamede con Aia-ce figlio di Telamonio e con qualche altro degli antichi che sonomorti a causa di un ingiusto giudizio mettendo a confronto imiei casi con i loro E io credo che questo non sarebbe dav-vero spiacevoleMa la cosa per me piugrave bella sarebbe sottoporre ad esa-me quelli che stanno di lagrave interrogandoli come facevocon questi che stanno qui per vedere chi egrave sapiente echi ritiene di essere tale ma non lo egrave Quanto sarebbedisposto a pagare uno di voi o giudici per esaminarechi ha portato a Troia [41c] il grande esercito oppu-re Odisseo o Sisifo e altre innumerevoli persone chesi possono menzionare sia uomini che donne E ildiscutere e lo stare lagrave insieme con loro e interrogarlinon sarebbe davvero il colmo della felicitagrave E certa-mente per questo quelli di lagrave non condannano nes-suno a morte Infatti quelli di lagrave oltre ad essere piugravefelici di quelli di qua sono altresigrave per tutto il tempoimmortali se sono vere le cose che si diconoEbbene anche voi o giudici bisogna che abbiate buo-ne speranze davanti alla morte e dovete pensare che unacosa egrave vera in modo particolare [41d] che ad un uomobuono non puograve capitare nessun male neacute in vita neacute in mor-te Le cose che lo riguardano non vengono trascurate dagli

Pittore di Achille (attribuita) Leacutekythoscon giovane presso una tomba ca 440 aCNew York Metropolitan Museum of Art

La

flo

so

fa

ne

lIV

se

co

lo

32

degravei E anche le cose che ora mi riguardano non sono successe per caso ma per me egraveevidente questo che ormai morire e liberarmi degli affanni era meglio per me Perquesto motivo il segno divino non mi ha mai deviato dalla via seguitaPerciograve io non ho un grande rancore contro coloro che hanno votato per la miacondanna neacute contro i miei accusatori anche se mi hanno condannato e mi han-no accusato non certo con tale proposito bensigrave nella convinzione di farmi delmale [41e] E in ciograve meritano biasimoPerograve io vi prego proprio di questo Quando i miei fgli saranno diventati adulti pu-niteli o cittadini procurando a loro quegli stessi dolori che io ho procurato a voise vi sembreranno prendersi cura delle ricchezze o di qualche altra cosa prima chedella virtugrave E se si daranno arie di valere qualche cosa mentre non valgono nullarimproverateli cosigrave come io ho rimproverato voi percheacute non si danno cura di ciograve dicui dovrebbero darsi cura e percheacute credono di valere qualche cosa mentre in realtagravenon valgono niente [42a] Se farete questo avrograve ricevuto da voi quello che egrave giustoio e i miei fgliMa egrave ormai venuta lrsquoora di andare io a morire e voi invece a vivereMa chi di noi vada verso ciograve che egrave meglio egrave oscuro a tutti tranne che al dio

Trad G Reale

guida allOtildeanalisi

LINGUA E LESSICO

1 Nel testo ricorrono alcuni termini legati alla radice

θαν(ε)- Dopo aver letto la Scheda di lessico

( p 33) elencali ed evidenziane le differenze dalpunto di vista del signifcato

termine legato alla radice θαν(ε)- significato

TEMI E CONFRONTI

2 In 40d-e alle due opzioni concernenti la morte

vengono associate due immagini Quali

3 Trova nel testo greco le espressioni chesottolineano la differenza fra il credere di essere e

lrsquoessere Trascrivile poi nello schema seguente

credere di essere essere

4 Ripercorri nella struttura e nello sviluppo del

ragionamento i paragraf 40c-41c Completaquindi la seguente tabella

riguardo al

τεθνάναιvengono poste

due alternative

ἢ μηδὲν εἶναι μηδὲ αἴσθησινμηδεμίαν μηδενὸς ἔχειν τὸντεθνεῶταἢhelliphelliphelliphelliphelliphellip

prima possibilitagrave εἴτε δὴ μηδεμία αἴσθησίς ἐστινἀλλ᾿ οἷον ὕπνος ἐπειδάν τιςκαθεύδων μηδ᾿ ὄναρ μηδὲνὁρᾷ θαυμάσιον κέρδος ἂν εἴηὁ θάνατος

seconda possibilitagrave

le categorie

di personaggi

dellrsquooltretombaa) i veri giudicib) helliphelliphelliphelliphellipc) helliphelliphelliphelliphellipd) helliphelliphelliphelliphellip

Μίνως τε καὶ ῾Ραδάμανθυς καὶΑἰακὸς καὶ Τριπτόλεμος

5 Lrsquoultimo pensiero di Socrate egrave per i figliesprimendo una sua preoccupazione nei loroconfronti egli ritorna cosigrave su un motivo ricorrentedel suo pensiero Sai dire quale

La

flo

so

fa

ne

lIV

se

co

lo

30

[40c] Consideriamo anche da questo lato il fatto che crsquoegrave molta speranza che il morire siaun bene In efetti una di queste due cose egrave il morire o egrave come un non essere nulla e chiegrave morto non ha piugrave alcuna sensazione di nulla oppure stando ad alcune cose che si tra-mandano egrave un mutamento e una migrazione dellrsquoanima da questo luogo che egrave quaggiugravead un altro luogo Ora se la morte egrave il non aver piugrave alcuna sensazione [40d] ma egravecome un sonno che si ha quando nel dormire non si vede piugrave nulla neppure in so-

Ἀλλὰ καὶ ὑμᾶς χρή ὦ ἄνδρες δικασταί εὐέλπιδας εἶναι πρὸς τὸν θάνατον καὶ ἕν τιτοῦτο διανοεῖσθαι ἀληθές [41d] ὅτι οὐκ ἔστιν ἀνδρὶ ἀγαθῷ κακὸν οὐδὲν οὔτε ζῶντι

οὔτε τελευτήσαντιοὐδὲ ἀμελεῖται ὑπὸ θεῶν τὰ τούτου πράγματα οὐδὲ τὰ ἐμὰ νῦνἀπὸτοῦ αὐτομάτου γέγονεν ἀλλά μοι δῆλόν ἐστι τοῦτο ὅτι ἤδη τεθνάναι καὶ ἀπηλλάχθαιπραγμάτωνβέλτιονἦνμοιΔιὰ τοῦτοκαὶ ἐμὲοὐδαμοῦἀπέτρεψεν τὸσημεῖονκαὶ ἔγωγετοῖς καταψηφισαμένοις μου καὶ τοῖς κατηγόροις οὐ πάνυ χαλεπαίνω Καίτοι οὐ ταύτῃτῇ διανοίᾳ κατεψηφίζοντό μου καὶ κατηγόρουν ἀλλ᾿ οἰόμενοι βλάπτειν [41e] τοῦτο

αὐτοῖς ἄξιον μέμφεσθαι Τοσόνδε μέντοι αὐτῶν δέομαι τοὺς ὑεῖς μου ἐπειδὰνἡβήσωσι τιμωρήσασθε ὦ ἄνδρες ταὐτὰ ταῦτα λυποῦντες ἅπερ ἐγὼ ὑμᾶς ἐλύπουνἐὰν ὑμῖν δοκῶσιν ἢ χρημάτων ἢ ἄλλου του πρότερον ἐπιμελεῖσθαι ἢ ἀρετῆς καὶ ἐὰνδοκῶσί τι εἶναι μηδὲν ὄντες ὀνειδίζετε αὐτοῖς ὥσπερ ἐγὼ ὑμῖν ὅτι οὐκ ἐπιμελοῦνταιὧν δεῖ καὶ οἴονταί τι εἶναι ὄντες οὐδενὸς ἄξιοιΚαὶ ἐὰν ταῦτα ποιῆτε δίκαια πεπονθὼςἐγὼ ἔσομαι ὑφ᾿ ὑμῶν αὐτός [42a] τε καὶ οἱ ὑεῖς Ἀλλὰ γὰρ ἤδη ὥρα ἀπιέναι ἐμοὶ μὲνἀποθανουμένῳ ὑμῖν δὲ βιωσομένοις ὁπότεροι δὲ ἡμῶν ἔρχονται ἐπὶ ἄμεινον πρᾶγμαἄδηλον παντὶ πλὴν ἢ τῷ θεῷ

riserva (εἴπερ γε) che riaferma in mododistaccato la certezza morale di Socrate| Ἀλλὰ καὶ θάνατον ldquoMa anche voicittadini giudici dovete essere fduciosi(εὐέλπιδας) riguardo alla morterdquo ha ini-zio cosigrave lrsquoultimo capitolo in tono di pe-rorazione quanto alla procedura giudi-ziaria non dovrebbe esserci luogo per unaperorazione giaccheacute la sentenza di morteegrave irrevocabile ma Socrate perora la cau-sa delle sue idee e vuole che quale che siala sorte delle anime dopo la morte i giu-dici che hanno avuto fducia in lui abbia-no chiara coscienza che lrsquouomo non deveesitare a seguire la voce del dio che parlanella sua coscienza41d ὅτι τελευτήσαντι ldquoche per lrsquouo-mo virtuoso non crsquoegrave alcun male neacute da vi-vo neacute da mortordquo la dichiarativa ha fun-zione epesegetica rispetto a ἕν τι τοῦτοmentre ζῶντι e τελευτήσαντι sono predi-cativi di ἀνδρὶ ἀγαθῷ | οὐδὲ τὰ ἐμὰ γέγονεν ldquoneacute le mie vicende (τὰ ἐμά) sonoavvenute a caso (ἀπὸ τοῦ αὐτομάτου)rdquo| τεθνάναι καὶ ἀπηλλάχθαι πραγμάτωνldquoesser morto ed essermi liberato dai fasti-dirdquo lrsquoidea egrave rappresentata da due infnitiperfetti (da θνῄσκω e ἀπαλλάσσω) nellaprospettiva di esser compiuta solo allorasi realizzeragrave ciograve che egrave meglio per Socrate

| ἐμὲ τὸ σημεῖον ldquoil segno non mi di-stolse per nullardquo il segno misterioso (τὸσημεῖον) che talvolta lo distoglieva dalcompiere unrsquoazione era quello che Socra-te chiamava il suo degravemone Socrate inter-preta ora la mancanza di quel segno comela conferma che per lui egrave stato meglio es-ser condannato dal tribunale | ἔγωγε χαλεπαίνω ldquoe io per conto mio (ἔγωγε)non me la prendo (χαλεπαίνω) con colo-ro che hanno votato per la mia condan-na (τοῖς καταψηφισαμένοις μου) neacute congli accusatorirdquo i verbi giudiziari compo-sti con κατα- si costruiscono con il genretto daκατα- (= ldquocontrordquo) della personaaccusata o condannata | Καίτοι ldquoEppu-rerdquo Socrate si ferma un attimo a rifettereche se anche gli accusatori e i giudici a luiostili non gli hanno fatto alcun male nonera questa la loro intenzione | οὐ ταύτῃτῇ διανοίᾳ ldquonon con questa intenzionerdquo41e τοῦτο μέμφεσθαι ldquodi questo egravegiustorimproverarlirdquo |Τοσόνδε δέομαιlett ldquoDi tanto io li pregordquo δέομαι conil gen della persona vale ldquopregarerdquo(oltre che talvolta ldquoaver bisogno dirdquo)mentre τοσόνδε anticipa lrsquoimperativo chesegue τιμωρήσασθε | ταὐτά ἐλύπουνldquoinfiggendo loro gli stessi fastidi che ioinfiggevo a voirdquo λυπέω ldquoafiggere unordquo

qui ripetuto in poliptoto egrave costruito conlrsquoacc della persona e lrsquoacc di relazionedella cosa con cui uno viene afitto nellatraduzione la carica semantica di λυπέωviene trasferita allrsquooggetto che in grecoegrave reso genericamente con il neutro | ἐὰνὑμῖν ἀρετῆς ldquonel caso che vi sembri(ἐὰν δοκῶσιν) che si diano pensiero o(ἤ) del denaro o (ἤ) di qualche altra cosaprima che (ἤ) della virtugraverdquo ἐὰν δοκῶσινegraveunaprotasidiperiodoipoteticodellrsquoeven-tualitagrave lacuiprotasiegravelrsquoimpτιμωρήσασθεi primi due ἤ sono disgiuntivi (lt aut)mentre il terzo introduce il secondotermine di paragone (lt quam) ἄλλουτου του egrave pron indefinito | οἴονταίτι ἄξιοι ldquoe credono di esser qualcosamentre non meritano nullardquo οὐδενός egravegen di stima | δίκαια ἔσομαι ldquoavrogravericevuto ciograve che egrave giustordquo πεπονθὼςἔσομαι egrave futuro perfetto dal tema diπάσχω42a ἐμοὶ βιωσομένοις ldquoperme a mori-re per voi a vivererdquo i due part futuri hannovalore fnale | ὁπότεροι ἡμῶν ldquochi trameevoirdquoὁπότεροιesprimeduegruppicon-trappostiancheseilprimo di essi egrave costitui-to da una sola personaὁπότεροι ἔρχονταιprop interr indiretta egrave soggettiva rispettoalla sovraordinataἄδηλον sott ἐστί

31

Pla

tone

ite

sti

Ap

olo

gia

di S

ocrate

gno allora la morte sarebbe un guadagno meraviglioso Infatti io ritengo che seuno dopo aver scelto questa notte in cui avesse dormito cosigrave bene da non vederenemmeno un sogno e dopo aver messo a confronto con questa le altre notti e glialtri giorni della sua vita dovesse fare un esame e dirci quanti giorni e quante not-ti abbia vissuto in modo piugrave felice e piugrave piacevole di quella notte durante tutta lasua vita ebbene io credo che costui anche se fosse non solo un qualche privatocittadino ma il Gran Re troverebbe lui pure che questi giorni e queste notti so-no pochi da contare rispetto agli altri giorni e alle altre notti [40e] Se dunque lamorte egrave qualcosa di tal genere io dico che egrave un guadagno Infatti tutto quanto iltempo della morte non sembra essere altro che unrsquounica notte Invece se la mor-te egrave come un partire di qui per andare in un altro luogo e sono vere le cose che siraccontano ossia che in quel luogo ci sono tutti i morti quale bene o giudici cipotrebbe essere piugrave grande di questoInfatti se uno giunto allrsquoAde [41a] liberatosi di quelli che qui da noi si diconogiudici ne troveragrave di veri quelli che si dice che lagrave pronunciano sentenza MinosseRadamante Eaco Trittolemo e quanti altri dei semidei sono stati giusti nella lorovita ebbene in tal caso questo passare nellrsquoaldilagrave sarebbe forse una cosa da pocoE poi quanto non sarebbe disposto a pagare ciascuno di voi per stare insieme conOrfeo e con Museo con Omero e con Esiodo Per quello che mi riguarda sonodisposto a morire molte volte se questo egrave vero [41b] Infatti per me sarebbe straor-dinario trascorrere il mio tempo allorcheacute mi incontrassi con Palamede con Aia-ce figlio di Telamonio e con qualche altro degli antichi che sonomorti a causa di un ingiusto giudizio mettendo a confronto imiei casi con i loro E io credo che questo non sarebbe dav-vero spiacevoleMa la cosa per me piugrave bella sarebbe sottoporre ad esa-me quelli che stanno di lagrave interrogandoli come facevocon questi che stanno qui per vedere chi egrave sapiente echi ritiene di essere tale ma non lo egrave Quanto sarebbedisposto a pagare uno di voi o giudici per esaminarechi ha portato a Troia [41c] il grande esercito oppu-re Odisseo o Sisifo e altre innumerevoli persone chesi possono menzionare sia uomini che donne E ildiscutere e lo stare lagrave insieme con loro e interrogarlinon sarebbe davvero il colmo della felicitagrave E certa-mente per questo quelli di lagrave non condannano nes-suno a morte Infatti quelli di lagrave oltre ad essere piugravefelici di quelli di qua sono altresigrave per tutto il tempoimmortali se sono vere le cose che si diconoEbbene anche voi o giudici bisogna che abbiate buo-ne speranze davanti alla morte e dovete pensare che unacosa egrave vera in modo particolare [41d] che ad un uomobuono non puograve capitare nessun male neacute in vita neacute in mor-te Le cose che lo riguardano non vengono trascurate dagli

Pittore di Achille (attribuita) Leacutekythoscon giovane presso una tomba ca 440 aCNew York Metropolitan Museum of Art

La

flo

so

fa

ne

lIV

se

co

lo

32

degravei E anche le cose che ora mi riguardano non sono successe per caso ma per me egraveevidente questo che ormai morire e liberarmi degli affanni era meglio per me Perquesto motivo il segno divino non mi ha mai deviato dalla via seguitaPerciograve io non ho un grande rancore contro coloro che hanno votato per la miacondanna neacute contro i miei accusatori anche se mi hanno condannato e mi han-no accusato non certo con tale proposito bensigrave nella convinzione di farmi delmale [41e] E in ciograve meritano biasimoPerograve io vi prego proprio di questo Quando i miei fgli saranno diventati adulti pu-niteli o cittadini procurando a loro quegli stessi dolori che io ho procurato a voise vi sembreranno prendersi cura delle ricchezze o di qualche altra cosa prima chedella virtugrave E se si daranno arie di valere qualche cosa mentre non valgono nullarimproverateli cosigrave come io ho rimproverato voi percheacute non si danno cura di ciograve dicui dovrebbero darsi cura e percheacute credono di valere qualche cosa mentre in realtagravenon valgono niente [42a] Se farete questo avrograve ricevuto da voi quello che egrave giustoio e i miei fgliMa egrave ormai venuta lrsquoora di andare io a morire e voi invece a vivereMa chi di noi vada verso ciograve che egrave meglio egrave oscuro a tutti tranne che al dio

Trad G Reale

guida allOtildeanalisi

LINGUA E LESSICO

1 Nel testo ricorrono alcuni termini legati alla radice

θαν(ε)- Dopo aver letto la Scheda di lessico

( p 33) elencali ed evidenziane le differenze dalpunto di vista del signifcato

termine legato alla radice θαν(ε)- significato

TEMI E CONFRONTI

2 In 40d-e alle due opzioni concernenti la morte

vengono associate due immagini Quali

3 Trova nel testo greco le espressioni chesottolineano la differenza fra il credere di essere e

lrsquoessere Trascrivile poi nello schema seguente

credere di essere essere

4 Ripercorri nella struttura e nello sviluppo del

ragionamento i paragraf 40c-41c Completaquindi la seguente tabella

riguardo al

τεθνάναιvengono poste

due alternative

ἢ μηδὲν εἶναι μηδὲ αἴσθησινμηδεμίαν μηδενὸς ἔχειν τὸντεθνεῶταἢhelliphelliphelliphelliphelliphellip

prima possibilitagrave εἴτε δὴ μηδεμία αἴσθησίς ἐστινἀλλ᾿ οἷον ὕπνος ἐπειδάν τιςκαθεύδων μηδ᾿ ὄναρ μηδὲνὁρᾷ θαυμάσιον κέρδος ἂν εἴηὁ θάνατος

seconda possibilitagrave

le categorie

di personaggi

dellrsquooltretombaa) i veri giudicib) helliphelliphelliphelliphellipc) helliphelliphelliphelliphellipd) helliphelliphelliphelliphellip

Μίνως τε καὶ ῾Ραδάμανθυς καὶΑἰακὸς καὶ Τριπτόλεμος

5 Lrsquoultimo pensiero di Socrate egrave per i figliesprimendo una sua preoccupazione nei loroconfronti egli ritorna cosigrave su un motivo ricorrentedel suo pensiero Sai dire quale

31

Pla

tone

ite

sti

Ap

olo

gia

di S

ocrate

gno allora la morte sarebbe un guadagno meraviglioso Infatti io ritengo che seuno dopo aver scelto questa notte in cui avesse dormito cosigrave bene da non vederenemmeno un sogno e dopo aver messo a confronto con questa le altre notti e glialtri giorni della sua vita dovesse fare un esame e dirci quanti giorni e quante not-ti abbia vissuto in modo piugrave felice e piugrave piacevole di quella notte durante tutta lasua vita ebbene io credo che costui anche se fosse non solo un qualche privatocittadino ma il Gran Re troverebbe lui pure che questi giorni e queste notti so-no pochi da contare rispetto agli altri giorni e alle altre notti [40e] Se dunque lamorte egrave qualcosa di tal genere io dico che egrave un guadagno Infatti tutto quanto iltempo della morte non sembra essere altro che unrsquounica notte Invece se la mor-te egrave come un partire di qui per andare in un altro luogo e sono vere le cose che siraccontano ossia che in quel luogo ci sono tutti i morti quale bene o giudici cipotrebbe essere piugrave grande di questoInfatti se uno giunto allrsquoAde [41a] liberatosi di quelli che qui da noi si diconogiudici ne troveragrave di veri quelli che si dice che lagrave pronunciano sentenza MinosseRadamante Eaco Trittolemo e quanti altri dei semidei sono stati giusti nella lorovita ebbene in tal caso questo passare nellrsquoaldilagrave sarebbe forse una cosa da pocoE poi quanto non sarebbe disposto a pagare ciascuno di voi per stare insieme conOrfeo e con Museo con Omero e con Esiodo Per quello che mi riguarda sonodisposto a morire molte volte se questo egrave vero [41b] Infatti per me sarebbe straor-dinario trascorrere il mio tempo allorcheacute mi incontrassi con Palamede con Aia-ce figlio di Telamonio e con qualche altro degli antichi che sonomorti a causa di un ingiusto giudizio mettendo a confronto imiei casi con i loro E io credo che questo non sarebbe dav-vero spiacevoleMa la cosa per me piugrave bella sarebbe sottoporre ad esa-me quelli che stanno di lagrave interrogandoli come facevocon questi che stanno qui per vedere chi egrave sapiente echi ritiene di essere tale ma non lo egrave Quanto sarebbedisposto a pagare uno di voi o giudici per esaminarechi ha portato a Troia [41c] il grande esercito oppu-re Odisseo o Sisifo e altre innumerevoli persone chesi possono menzionare sia uomini che donne E ildiscutere e lo stare lagrave insieme con loro e interrogarlinon sarebbe davvero il colmo della felicitagrave E certa-mente per questo quelli di lagrave non condannano nes-suno a morte Infatti quelli di lagrave oltre ad essere piugravefelici di quelli di qua sono altresigrave per tutto il tempoimmortali se sono vere le cose che si diconoEbbene anche voi o giudici bisogna che abbiate buo-ne speranze davanti alla morte e dovete pensare che unacosa egrave vera in modo particolare [41d] che ad un uomobuono non puograve capitare nessun male neacute in vita neacute in mor-te Le cose che lo riguardano non vengono trascurate dagli

Pittore di Achille (attribuita) Leacutekythoscon giovane presso una tomba ca 440 aCNew York Metropolitan Museum of Art

La

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degravei E anche le cose che ora mi riguardano non sono successe per caso ma per me egraveevidente questo che ormai morire e liberarmi degli affanni era meglio per me Perquesto motivo il segno divino non mi ha mai deviato dalla via seguitaPerciograve io non ho un grande rancore contro coloro che hanno votato per la miacondanna neacute contro i miei accusatori anche se mi hanno condannato e mi han-no accusato non certo con tale proposito bensigrave nella convinzione di farmi delmale [41e] E in ciograve meritano biasimoPerograve io vi prego proprio di questo Quando i miei fgli saranno diventati adulti pu-niteli o cittadini procurando a loro quegli stessi dolori che io ho procurato a voise vi sembreranno prendersi cura delle ricchezze o di qualche altra cosa prima chedella virtugrave E se si daranno arie di valere qualche cosa mentre non valgono nullarimproverateli cosigrave come io ho rimproverato voi percheacute non si danno cura di ciograve dicui dovrebbero darsi cura e percheacute credono di valere qualche cosa mentre in realtagravenon valgono niente [42a] Se farete questo avrograve ricevuto da voi quello che egrave giustoio e i miei fgliMa egrave ormai venuta lrsquoora di andare io a morire e voi invece a vivereMa chi di noi vada verso ciograve che egrave meglio egrave oscuro a tutti tranne che al dio

Trad G Reale

guida allOtildeanalisi

LINGUA E LESSICO

1 Nel testo ricorrono alcuni termini legati alla radice

θαν(ε)- Dopo aver letto la Scheda di lessico

( p 33) elencali ed evidenziane le differenze dalpunto di vista del signifcato

termine legato alla radice θαν(ε)- significato

TEMI E CONFRONTI

2 In 40d-e alle due opzioni concernenti la morte

vengono associate due immagini Quali

3 Trova nel testo greco le espressioni chesottolineano la differenza fra il credere di essere e

lrsquoessere Trascrivile poi nello schema seguente

credere di essere essere

4 Ripercorri nella struttura e nello sviluppo del

ragionamento i paragraf 40c-41c Completaquindi la seguente tabella

riguardo al

τεθνάναιvengono poste

due alternative

ἢ μηδὲν εἶναι μηδὲ αἴσθησινμηδεμίαν μηδενὸς ἔχειν τὸντεθνεῶταἢhelliphelliphelliphelliphelliphellip

prima possibilitagrave εἴτε δὴ μηδεμία αἴσθησίς ἐστινἀλλ᾿ οἷον ὕπνος ἐπειδάν τιςκαθεύδων μηδ᾿ ὄναρ μηδὲνὁρᾷ θαυμάσιον κέρδος ἂν εἴηὁ θάνατος

seconda possibilitagrave

le categorie

di personaggi

dellrsquooltretombaa) i veri giudicib) helliphelliphelliphelliphellipc) helliphelliphelliphelliphellipd) helliphelliphelliphelliphellip

Μίνως τε καὶ ῾Ραδάμανθυς καὶΑἰακὸς καὶ Τριπτόλεμος

5 Lrsquoultimo pensiero di Socrate egrave per i figliesprimendo una sua preoccupazione nei loroconfronti egli ritorna cosigrave su un motivo ricorrentedel suo pensiero Sai dire quale

La

flo

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lIV

se

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lo

32

degravei E anche le cose che ora mi riguardano non sono successe per caso ma per me egraveevidente questo che ormai morire e liberarmi degli affanni era meglio per me Perquesto motivo il segno divino non mi ha mai deviato dalla via seguitaPerciograve io non ho un grande rancore contro coloro che hanno votato per la miacondanna neacute contro i miei accusatori anche se mi hanno condannato e mi han-no accusato non certo con tale proposito bensigrave nella convinzione di farmi delmale [41e] E in ciograve meritano biasimoPerograve io vi prego proprio di questo Quando i miei fgli saranno diventati adulti pu-niteli o cittadini procurando a loro quegli stessi dolori che io ho procurato a voise vi sembreranno prendersi cura delle ricchezze o di qualche altra cosa prima chedella virtugrave E se si daranno arie di valere qualche cosa mentre non valgono nullarimproverateli cosigrave come io ho rimproverato voi percheacute non si danno cura di ciograve dicui dovrebbero darsi cura e percheacute credono di valere qualche cosa mentre in realtagravenon valgono niente [42a] Se farete questo avrograve ricevuto da voi quello che egrave giustoio e i miei fgliMa egrave ormai venuta lrsquoora di andare io a morire e voi invece a vivereMa chi di noi vada verso ciograve che egrave meglio egrave oscuro a tutti tranne che al dio

Trad G Reale

guida allOtildeanalisi

LINGUA E LESSICO

1 Nel testo ricorrono alcuni termini legati alla radice

θαν(ε)- Dopo aver letto la Scheda di lessico

( p 33) elencali ed evidenziane le differenze dalpunto di vista del signifcato

termine legato alla radice θαν(ε)- significato

TEMI E CONFRONTI

2 In 40d-e alle due opzioni concernenti la morte

vengono associate due immagini Quali

3 Trova nel testo greco le espressioni chesottolineano la differenza fra il credere di essere e

lrsquoessere Trascrivile poi nello schema seguente

credere di essere essere

4 Ripercorri nella struttura e nello sviluppo del

ragionamento i paragraf 40c-41c Completaquindi la seguente tabella

riguardo al

τεθνάναιvengono poste

due alternative

ἢ μηδὲν εἶναι μηδὲ αἴσθησινμηδεμίαν μηδενὸς ἔχειν τὸντεθνεῶταἢhelliphelliphelliphelliphelliphellip

prima possibilitagrave εἴτε δὴ μηδεμία αἴσθησίς ἐστινἀλλ᾿ οἷον ὕπνος ἐπειδάν τιςκαθεύδων μηδ᾿ ὄναρ μηδὲνὁρᾷ θαυμάσιον κέρδος ἂν εἴηὁ θάνατος

seconda possibilitagrave

le categorie

di personaggi

dellrsquooltretombaa) i veri giudicib) helliphelliphelliphelliphellipc) helliphelliphelliphelliphellipd) helliphelliphelliphelliphellip

Μίνως τε καὶ ῾Ραδάμανθυς καὶΑἰακὸς καὶ Τριπτόλεμος

5 Lrsquoultimo pensiero di Socrate egrave per i figliesprimendo una sua preoccupazione nei loroconfronti egli ritorna cosigrave su un motivo ricorrentedel suo pensiero Sai dire quale


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