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la solidità -...

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la soliditàdà semprei suoi frutti

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coltiviamo i vostri interessi dal 1840

pagina 20x20 noberasco 16-10-2014 9:38 Pagina 1

Colori compositi

C M Y CM MY CY CMY K

Teatro Comunale C h i a b r e r aSTAG I O N E A R T I ST I CA 2014/15

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mpegno, classici, intrattenimento intelligente, grande musica. Il cartellone del Teatro Chiabrera, ancora una volta, si dimostra all’altezza delle aspettative di un pubblico sempre più esigente e preparato. Un pubblico che non ha mai trascurato il proprio teatro, nonostante gli anni difficili che stiamo attraversando.L’ho già detto e scritto, ma val la pena di ripeterlo: abbiamo difeso la cultura dalla crisi e abbiamo sostenuto il Teatro Comunale perché pensiamo che cultura e teatro, appunto, siano beni primari in una società che ha bisogno di ridefinire continuamente la propria identità.E sono felice che i miei concittadini abbiano capito questo messaggio. E lo abbiano fatto continuando ad occupare i posti del nostro magnifico teatro.Non parlerò della stagione che verrà. Meglio di me lo fa, nelle pagine che seguono, il Direttore del Teatro. Voglio tuttavia dire che la stagione 2014/15 sarà, e basta dare un’occhiata a titoli e protagonisti, una delle più interessanti degli ultimi anni.Non c’è uno spettacolo o un concerto che non abbia un motivo d’attrazione. Sarà difficile scegliere.

Il SIndaco

Federico Berruti

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stagione artistica si compone di quattro rassegne per sessantasette rappresentazioni unendo alla consueta qualità della programmazione quella circolarità tra teatro, cinema e televisione che caratterizza, ormai, e con risultati a volte sorprendenti, la scena italiana. La rassegna ha un impianto “contemporaneo” che si rivela anche nell’allestimento del testo shakespeariano e uno “sguardo” femminile per alcuni temi che vedono le attrici protagoniste: dall’amore filiale alla riflessione sulla maternità, dal “tempo” dei sentimenti alla violenza distruttiva del potere, dalla dignità del lavoro al desiderio erotico. Inaugura la stagione “Re Lear” che vede il ritorno, dopo diciotto anni, di Michele Placido anche nelle vesti di regista. Un testo inesauribile che racconta come, accanto alla fine del mondo originata dalla “cecità” dei potenti di turno, in particolare del “secolo breve” appena passato e ampiamente citato nella scenografia, sia possibile una sua ricostruzione in cui la vitalità di Edgar e il sacrificio di Cordelia rimettano in sesto, restaurandolo, l’edificio della convivenza umana in uno scambio generazionale padri-figli quanto mai attuale. Di fronte alla pazzia “consolatoria” di Re Lear sta, invece, quella senza speranza di “Enrico IV”, capolavoro pirandelliano scritto nel 1921, ma di sorprendente contemporaneità, che testimonia lo “sbilancio” dell’arte sulla vita, del “personaggio” sulla realtà, ma anche dell’irrigidimento e dell’impoverimento che produce un “ruolo” assegnato. Davvero l’Arte è un medicamento pietoso alla scandalosa mutevolezza dell’esistenza? Per la prima volta a confronto con lo scrittore girgentino, Franco Branciaroli raggiunge uno dei vertici della sua straordinaria carriera. Tocca di nuovo a Marco Baliani accompagnare, da par suo, Stefano Accorsi nella seconda tappa del loro viaggio, dopo l’ “Orlando Furioso” dell’Ariosto e prima del “Principe” di Machiavelli nella tradizione “alta”, ma non impervia della nostra letteratura. Ora è la volta del “Decameron” del Boccaccio da cui tre coppie di attori, una parità di genere quanto mai necessaria visti i testi, sapranno distillare, con libertà, tra “vizi, virtù e passioni”, il mistero della vita invincibile da ogni appestamento. È da questa gioia del racconto che parte, rovesciandola in oscuro tormento, “Una pura formalità”, un film che, a suo tempo (1994), lasciò interdetta parte della critica, ma ora tra i più amati e apprezzati lavori di Giuseppe Tornatore che ha aderito volentieri al progetto di una riscrittura teatrale della sceneggiatura da parte di Glauco Mauri. Siamo in una stazione di polizia, o forse no, c’è stato un assassinio, ma non è chiaro dove sia il cadavere, lo scrittore Ornoff (Roberto Sturno), in debito ormai con la sua arte, è chiamato a darne conto e dovrà trovare in sé le risposte aiutato da un Commissario (Glauco Mauri) in un emozionante incontro-scontro che non può non ricordare quello dostoevskijano tra Porfirij e Raskolnikov e che si concluderà, forse, con una riconquistata serenità. Finale del tutto aperto, invece, quello che regala al pubblico “7 Minuti”, ultimo lavoro di Stefano Massini da noi già ospite con il suo bellissimo “Processo a Dio”. Attesa nuova regia di Alessandro Gassmann e con undici attrici capitanate da Ottavia Piccolo, il testo ha tutte le premesse per essere uno degli spettacoli più significativi della stagione così come già appare dalla sola lettura. Partendo da un fatto realmente avvenuto nella Francia dell’Alta Loira, il testo si (ci) interroga su un fatto apparentemente banale: il nuovo management della fabbrica ha chiesto al consiglio di fabbrica (tutta femminile) di ridurre di solo “7 minuti” la pausa pranzo per mantenere i livelli occupazionali. Che deve decidere il consiglio, accettare, rifiutare? Ciascuna è chiamata a prendere posizione sapendo che, quale che sia il voto, nulla resterà invariato. Di tutt’altro genere è, invece, la scelta che spetta alle tre protagoniste di “Tres”, uno scoppiettante e divertente testo dello spagnolo Juan Carlos Rubio che affronta con levità argomenti quali la solitudine, la fedeltà, la maternità. Tre amiche, Anna Galiena, Marina Massironi e Amanda Sandrelli, inseparabili al tempo del liceo, si ritrovano venti anni dopo non più giovani e senza figli, con l’orologio

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Abbati continua ad alternare un titolo del musical, “Tè per due” di Vincent Youmans, reso popolare dal film con Doris Day, con uno del mondo della classica operetta viennese, “Il paese del sorriso” di Franz Lehár, mentre Teatro Musica Novecento di Stefano Giaroli propone, per il centenario della prima rappresentazione, tra Vienna e Budapest, l’intramontabile “La principessa della czarda” di Emmerich Kálmán. A comporre il trittico della danza due compagnie russe già nostre ospiti in due lavori della “grande“ tradizione e una delle principali compagnie italiane impegnata in una rilettura originale del tango: il Russian Ballet Moscow in “Romeo e Giulietta” di Prokofiev con le coreografie di Aleksander Lyapin , il Balletto di Mosca “La Classique” con le coreografie originali di Marius Petipa per “Il lago dei cigni” di Cajkovskij e il Balletto di Roma in “Contemporary Tango” su musiche di Piazzolla ed altri argentini con le coreografie di Milena Zullo e la partecipazione di Kledi Kadiu. La stagione musicale mantiene, rafforzandolo, il suo carattere internazionale sotto il segno, preponderante, della tastiera. La inaugura Alexander Kobrin, russo newyorkese, Premio Van Cliburn e Busoni con un programma che nella prima parte si richiama al progetto Beethoven della scorsa stagione e che, nella seconda, con gli Studi op. 25 di Chopin si pone a specchio con quello del diciannovenne polacco-canadese Jan Lisiecki, formidabile rising star, Young Artist Gramophone Award del 2013 e Premio Bernstein, alle prese, appunto, con gli Studi op. 10 di Chopin incisi per la DGG e pluripremiati, mentre il rumeno-tedesco Herbert Schuch, Premio “Beethoven” di Vienna, presenta un recital schubertiano del quale sta diventando un riconosciuto specialista. Sempre tastiera, ma con la partecipazione dell’Orchestra Sinfonica della Radiotelevisione Croata, quella della, appunto, croata Martina Filjak, Premio Cleveland e Viotti, impegnata, dopo oltre vent’anni di assenza in città, ad eseguire il temibile e monumentale Secondo Concerto per pianoforte di Brahms e del “nostro” Pietro De Maria, Premio Ciani e Géza Anda, che, con l’ausilio del boemo Quartetto Bennewitz, interpreta due “Kammerkonzert” di Mozart. Tocca al violino dell’ucraino Valeriy Sokolov, Premio Enescu e artista EMI, offrire un programma molto ben impaginato dal non frequente “Grand Duo” di Schubert ad un virtuosistico Saint-Saëns e al trio inglese di prima grandezza guidato al cembalo da Trevor Pinnock, una figura leggendaria nel mondo della musica “antica”, compiere insieme alla viola da gamba di Jonathan Manson e al violino di Matthew Truscott un raffinato viaggio nel barocco da Leclair a Rameau a J.S Bach. L’appuntamento annuale con i “maestri” del pianoforte, che segna la stagione, è quello con Katia e Maria Labèque, probabilmente il duo più famoso in attività, tra la sognante delicatezza della “Fantasia” di Schubert e la percussività della “Sagra della Primavera” stravinskijana.

IL DIRETTORE DEL TEATRO

Roberto Bosi

biologico che scandisce il tempo inesorabile. Bene, perché non trovare, di comune accordo, uno stesso “inseminatore naturale”? E se la biologia ha da dire la sua nel campo della fertilità femminile, resta del tutto ininfluente in quello dell’amore come si incarica di dimostrare l’amabile testo di Lidia Ravera. Iris (Lella Costa) ha una certa età, diciamo sessant’anni, e un’indomabile vitalità che non conosce pregiudizi. Senza pensione, deve vendere la “Nuda proprietà” della casa fingendosi molto più malata di quello che è e subaffittando una camera quale studio a Carlo (Paolo Calabresi), psicoanalista “maturo” pieno di ironia ed intelligenza. Quando apparirà la malattia di Carlo, forse senza scampo, scopriranno di non poter più vivere separati e decideranno, comunque, di affrontare insieme il futuro. Giuseppe Fiorello è stato nostro ospite dieci anni fa in un lavoro con Alessandro Gassmann e torna, ora, carico di vasti riconoscimenti per le sue interpretazioni cinematografiche e, soprattutto, televisive. È da una di queste, quella dedicata a Domenico Modugno, che parte l’idea dello spettacolo, un commuovente omaggio alla Sicilia di suo padre, alla sua infanzia, al televisore in bianco e nero, alle feste di paese, ai lunghi viaggi in macchina con le canzoni di Modugno quale colonna sonora sempre presente e che vengono ad inframezzare, eseguite dal vivo con l’ausilio di due provetti musicisti, il racconto. Spettacolo rivelazione dello scorso anno, “Servo di scena” è la versione italiana dell’adattamento che Richard Bean ha realizzato quattro anni fa al National Theatre di Londra dell’intramontabile “Servitore di due padroni” di Carlo Goldoni. Nato da una scommessa produttiva di Pierfrancesco Favino, in una felice parentesi teatrale che ne ha interrotto l’intensa attività cinematografica e televisiva, e di un gruppo di ventidue attori che si alterneranno in parte durante la tournée, lo spettacolo, ambientato in una Rimini degli “anni del consenso” fascista, deve il suo successo alla combinazione di commedia visiva e verbale, di Commedia dell’Arte e clownerie, di coinvolgimento diretto del pubblico e di musica dal vivo con una prestazione sorprendente, anche per tenuta fisica, di Favino che delizia gli spettatori “saltando” letteralmente da un personaggio all’altro (le due identità, per i due padroni, del moderno Arlecchino/Pippo) in una girandola esilarante di equivoci e travestimenti. Anche Rocco Papaleo si concede uno “svago” teatrale dai suoi impegni cinematografici portando sulla scena proprio quella “Piccola impresa meridionale” così fortunata sugli schermi in un esperimento di “teatro canzone”, un colloquiale, amichevole diario in pubblico accompagnato dalla sua band. Altro spettacolo “musicale”, ma con tutt’altra angolazione, quello che Moni Ovadia e Lucilla Galeazzi hanno realizzato per parlare, ad un secolo dallo scoppio della Prima Guerra Mondiale, del “Doppio Fronte”, quello della vita in tempo di guerra in trincea e nelle città, con le donne protagoniste, in un percorso da Gadda e Ungaretti ai canti patriottici e di protesta pacifista. La stessa presente anche ne “Le Cattive Strade”, una rilettura a due voci dell’esperienza artistica e umana di Fabrizio De André in cui, al racconto appassionato di Andrea Scanzi, arricchito da estratti audio e video originali, si alterna l’esecuzione, da parte di Giulio Casale, di un personale “florilegio” del repertorio del cantautore genovese. Ne “L’invenzione della solitudine” Paul Auster affianca alla scoperta di un padre troppo a lungo sconosciuto ed improvvisamente scomparso, la riflessione sulla sua identità di scrittore e padre dell’amato figlio D. proprio mentre sta separandosi dalla moglie. Giorgio Gallione ne ha tratto un monologo teso e vibrante che, accompagnato dalle note di Stefano Bollani, si è tradotto in una interpretazione maiuscola di Giuseppe Battiston. Lucilla Giagnoni, “nostra” ospite d’elezione, dopo la trilogia della spiritualità presenta una nuova tappa, forse la migliore, della sua ricerca, un “Ecce homo” drammaturgicamente ardimentoso e pieno di sorprendenti spunti originali e connessioni in uno svariare dalla paleoantropologia al racconto evangelico per “impersonare” la fiaba dell’evoluzione, quella di Pinocchio. Corrado

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11-12-13 Novembre (turno A-B-C)12 e 14 Novembre 10 (studenti)GOLDENART PRODUCTION SRL

MICHELE PLACIDO

“Re Lear” di William Shakespeare pag. 23

19-20-21 Novembre (turno A-B-C-D)LA CONTEMPORANEA SRL

LELLA COSTA/PAOLO CALABRESI

“Nuda proprietà” di Lidia Ravera pag. 25

1-2-3 Dicembre (turno A-B-C)TIESSETEATRO

ANNA GALIENA/MARINA MASSIRONI/

AMANDA SANDRELLI/SERGIO MUNIZ

“Tres” di Juan Carlos Rubio pag. 27

10-11-12 Dicembre (turno A-B-C)NUOVO TEATRO

GIUSEPPE FIORELLO

“Penso che un sogno così...” pag. 29

15 Dicembre (turno D)16 Dicembre (fuori abbonamento)15-16 Dicembre (studenti)CTB CENTRO TEATRALE BRESCIANO

LUCILLA GIAGNONI

“Ecce homo” Tra Darwin e Pinocchio pag. 31

TEATRO

8-9-10 Gennaio (turno A-B-C)CTB CENTRO TEATRALE BRESCIANO/ TEATRO DE GLI INCAMMINATIFRANCO BRANCIAROLI“Enrico IV” di Luigi Pirandello pag. 33

15 Gennaio (turno D)NUOVO TEATROROCCO PAPALEO“Una piccola impresa meridionale” di Rocco Papaleo e Valter Lupo pag. 35

25 Gennaio (turno D)26 Gennaio (fuori abbonamento)PROMOMUSIC/TEATRO BIONDO STABILE DI PALERMO/RAVENNA FESTIVAL 2014MONI OVADIA/LUCILLA GALEAZZI“Doppio Fronte” di Moni Ovadia e Lucilla Galeazzi pag. 37

27-28-29 Gennaio (turno A-B-C)GLI IPOCRITI/REP-GRUPPO DANNY ROSEPIERFRANCESCO FAVINO“Servo per due” (One Man, Two Guvnors)di Richard Bean pag. 39

2 Febbraio (turno D)TEATRO DELL’ARCHIVOLTO/TEATRO STABILE DI GENOVAGIUSEPPE BATTISTON“L’invenzione della solitudine” di Paul Auster pag. 41

lo spazio ideale in cui ritrovare equilibrio psicof is ico, energia, bel lezza e armonia interiore. nel cuore della città, il luogo dove dedicarsi completamente al la cura della propria persona, dal benessere psicofisico al la bellezza, per coltivare e mantenere, g i o r n o d o p o g i o r n o , s a l u t e e r e l a x .

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9-10-11 Febbraio (turno A-B-C)10-11 Febbraio (studenti)EMILIA ROMAGNA TEATRO/TEATRO STABILE DELL’UMBRIA/TEATRO STABILE DEL VENETOOTTAVIA PICCOLO“7 Minuti” di Stefano Massini pag. 43

24-25-26 Febbraio (turno A-B-C)COMPAGNIA MAURI/STURNO GLAUCO MAURI/ROBERTO STURNO“Una pura formalità” di Glauco Mauri dal film di Giuseppe Tornatore pag. 45

5 Marzo (turno D)PROMOMUSICANDREA SCANZI/GIULIO CASALE“Le Cattive Strade” pag. 47

19-20-21 Marzo (turno A-B-C)NUOVO TEATROSTEFANO ACCORSI“Decamerone” Vizi, virtù, passioni pag. 49

22 Novembre

ALEXANDER KOBRIN pag. 53

29 NovembrePIETRO DE MARIA/

QUARTETTO BENNEWITZ pag. 55

13 DicembreORCHESTRA SINFONICA DELLA RADIOTELEVISIONE CROATA

MLADEN TARBUK/MARTINA FILJAK pag. 57

20 DicembreRUSSIAN BALLET MOSCOW

“Romeo e Giulietta” musica di Sergej Prokofiev pag. 59

21 Dicembre (fuori abbonamento)

THE HARLEM MESSENGERS pag. 61

17 Gennaio

JAN LISIECKI pag. 63

24 GennaioBALLETTO DI MOSCA “La Classique”

“Il lago dei cigni” musica di Pëtr I. Cajkovskij pag. 65

31 Gennaio

KATIA e MARIELLE LABÈQUE pag. 67

MUSICA E BALLETTO

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13

7 Febbraio

HERBERT SCHUCH pag. 69

28 Febbraio

VALERIY SOKOLOV/EVGENY IZOTOV pag. 71

7 MarzoTREVOR PINNOCK/MATTHEW TRUSCOTT/

JONATHAN MANSON pag. 73

13 MarzoBALLETTO DI ROMA“Contemporary Tango”

musiche di Astor Piazzolla ed altri pag. 75

28 Novembre

COMPAGNIA CORRADO ABBATI

“Tè per due” (No, No Nanette)

di Vincent Youmans pag. 79

23 Gennaio

COMPAGNIA CORRADO ABBATI

“Il paese del sorriso” di Franz Lehár pag. 81

20 Febbraio

TEATRO MUSICA NOVECENTO

“La principessa della Czarda”

di Emmerich Kálmán pag. 83

Teatro dell’Opera GiocosaOrchestra Sinfonica di SavonaCompagnia Teatrale Salamander pag. 85

INFORMAZIONI GENERALI pag. 88

OPERETTA

C

M

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CM

MY

CY

CMY

K

Saettone_Definitivo.pdf 1 28/10/14 13:05

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La casa è lo specchio dell’anima.

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24 GennaioBALLETTO DI MOSCA “La Classique”“Il lago dei cigni” di P.I. Cajkovskij

25-26 GennaioMONI OVADIA/LUCILLA GALEAZZI“Doppio fronte” di M. Ovadia e L. Galeazzi

27-28-29 GennaioPIERFRANCESCO FAVINO“Servo per due” di R. Bean

31 GennaioKATIA e MARIELLE LABÈQUE

2 FebbraioGIUSEPPE BATTISTON“L’invenzione della solitudine” di P. Auster

7 FebbraioHERBERT SCHUCH

9-10-11 Febbraio10-11 Febbraio, ore 11 (studenti)OTTAVIA PICCOLO“7 Minuti” di S. Massini

20 FebbraioTEATRO MUSICA NOVECENTO“La principessa della czarda” di E. Kálmán

24-25-26 FebbraioGLAUCO MAURI/ROBERTO STURNO“Una pura formalità” di G. Mauri dal film di G. Tornatore

28 FebbraioVALERIY SOKOLOV/EVGENIY IZOTOV

5 MarzoANDREA SCANZI/GIULIO CASALE“Le Cattive Strade” dalle canzoni di F. De Andrè

7 MarzoTREVOR PINNOCK/MATTHEW TRUSCOTT/JONATHAN MANSON

13 MarzoBALLETTO DI ROMA“Contemporary Tango” musiche di A. Piazzolla ed altri

19-20-21 MarzoSTEFANO ACCORSI“Decamerone” dal “Decameron” di G. Boccaccio

13 DicembreORCHESTRA SINFONICA DELLA RADIOTELEVISIONE CROATA/MLADEN TARBUK/MARTINA FILJAK

15-16 Dicembre15-16 Dicembre, ore 11 (studenti)LUCILLA GIAGNONI“Ecce homo” di L. Giagnoni

20 DicembreRUSSIAN BALLET MOSCOW“Romeo e Giulietta”, musiche di S. Prokofiev

21 Dicembre THE HARLEM MESSENGERS

8-9-10 GennaioFRANCO BRANCIAROLI“Enrico IV” di L. Pirandello

15 GennaioROCCO PAPALEO“Una piccola impresa meridionale” di R. Papaleo e V. Lupo

17 GennaioJAN LISIECKI

23 GennaioCOMPAGNIA CORRADO ABBATI“Il paese del sorriso” di F. Lehár

11-12-13 Novembre12 e 14 Novembre (studenti)

MICHELE PLACIDO

“Re Lear” di W. Shakespeare

19-20-21 Novembre

LELLA COSTA/PAOLO CALABRESI

“Nuda proprietà” di L. Ravera

22 Novembre

ALEXANDER KOBRIN

28 Novembre

COMPAGNIA CORRADO ABBATI

“Tè per due” di V. Youmans

29 Novembre

PIETRO DE MARIA/QUARTETTO BENNEWITZ

1-2-3 Dicembre

ANNA GALIENA/MARINA MASSIRONI/AMANDA

SANDRELLI/SERGIO MUNIZ

“Tres” di J. C. Rubio

10-11-12 Dicembre

GIUSEPPE FIORELLO

“Penso che un sogno così...” di G. Fiorello e V. Moroni

CALEndARIO

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TEATRORAgAzzI 2015

18 Febbraio, ore 10 FONDAZIONE TEATRORAGAZZI E GIOVANI di Torino“Marco Polo e il viaggio delle meraviglie”testo e regia di Luigina Dagostinoindicato per le scuole elementari

19 Febbraio, ore 10FONDAZIONE TEATRORAGAZZI E GIOVANI di Torino“Il giro del mondo in 80 giorni”testo e regia di Luigina Dagostinoindicato per le scuole elementari ele prime due classi delle scuole medie

4 Marzo, ore 10 TEATRO DELLE BRICIOLE di Parma“Diluvio Rock” racconto di parole e musica

testo e regia di Paola Crecchiindicato per il secondo ciclo elementare e medie

9 Marzo, ore 10 CA’ LUOGO D’ARTE di Reggio Emilia“Fiabe italiane” raccolte dalle tradizioni popolari italiane

testo di Marina Allegriindicato per le scuole elementari

23-24 Marzo, ore 10 CA’ LUOGO D’ARTE di Reggio Emilia“Pik Badaluk” Una storia in musica

testo di Marina Allegriindicato per le scuole materne

13 Aprile, ore 10 QUELLI DI GROCK di Milano“Senzacoda”liberamente ispirato a “La sirenetta” di H. C. Andersentesto di Valeria Cavalliindicato per il secondo ciclo elementare e medie

14 Aprile, ore 10 IL BAULE VOLANTE di Ferrara“Hansel e Gretel” di Roberto Anglisani e Liliana Lettereseindicato per le scuole elementari

16-17 Aprile, ore 10TEATRO GIOCO VITA di Piacenza“Il cielo degli orsi”due storie di Wolf Erlbruchindicato per le scuole materne

5-6 MaggioACCADEMIA PERDUTA di Ravenna“Sotto la neve” di Marcello Chiarenzaindicato per le scuole materne e il primo ciclo della scuola elementare Per un sorriso

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Teatro 2014/15

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11-12-13 Novembre, ore 21 (turno A-B-C)12 e 14 Novembre, ore 10 (studenti)

GoldEnaRT PRodUcTIon SRlin collaborazione con Ghione Produzioni e con Estate Teatrale Veronese

MICHELE PLACIDO“Re Lear” di William Shakespearetraduzione e adattamento di Michele Placido e Marica Gungui

con Gigi Angelillo, Francesco Bonomo, Federica Vincenti, Francesco Biscione, Giulio Forges Davanzati, Peppe Bisogno, Brenno Placido, Alessandro Parise, Marta Nuti, Maria Chiara Augenti, Mauro Racanati, Bernardo Bruno, Gerardo D’Angeloregia di Michele Placido e Francesco Manetti

“Ho frequentato Shakespeare nei più teneri anni dell’adolescenza, improvvisando rappresentazioni notturne per i miei compagni paesani (ricordo un “essere o non essere” finito con un gavettone d’acqua), iniziai la mia carriera proprio come attore nel ruolo del “muro” nel “Sogno di una notte di mezza estate” con la regia di Orazio Costa; ho poi interpretato: il bastardo nel “Re Giovanni” con la regia di Fortunato Simone, Calibano ne “La Tempesta” con la regia di Strehler, Petruccio ne “La Bisbetica Domata” con la regia di Dall’Aglio, Macbeth e Otello con la regia di Bellocchio e Calenda. Solo l’assidua frequentazione del mondo di Shakespeare in questi anni tormentati della nostra storia mi ha dato coraggio nel proseguire il cammino senza sorprendermi dell’orrore che noi uomini siamo capaci di scatenare. Re Lear esplora la natura stessa dell’esistenza umana: l’amore e il dovere, il potere e la perdita, il bene e il male, racconta della fine di un mondo, il crollo di tutte le certezze di un’epoca, lo sgomento dell’essere umano di fronte all’imperscrutabilità delle leggi. All’inizio del dramma Lear rinuncia al suo ruolo, consegna il suo regno nelle mani delle figlie, si spoglia dell’essere Re, pilastro e centro del mondo, per tornare uomo tra gli uomini, rifarsi bambino e in pace “gattonare verso la morte”. Come un bambino pretende l’amore, Lear esige in cambio della cessione del suo potere, che le figlie espongano in parole i loro sentimenti per lui. Ma Cordelia, la più piccola, sa che l’amore, il vero amore non ha parole e alla richiesta del padre può rispondere solo: “nulla, mio signore”. È questo equivoco, questo confondere l’amore con le parole, che, nel momento in cui le altre figlie si mostreranno per quello che sono, farà crollare Lear rendendolo pazzo. E con Lear è il mondo intero che va fuori di sesto, la natura scatenata e innocente riprende il suo dominio, riporta gli uomini al loro stato primordiale, nudi e impauriti, in balia di freddo e pioggia a lottare per la propria sopravvivenza, vermi della terra. È qui che può cominciare un crudele cammino d’iniziazione: resi folli o ciechi per non aver saputo capire o vedere, Lear e il suo alter ego Gloucester, accompagnati da figli che si son fatti padri, giungeranno finalmente a capire e vedere. Il palcoscenico in cui si muovono i nostri personaggi, è la distruzione del mondo. La storia di Lear è la storia dell’uomo, la storia di civiltà che si credono eterne, ma che fondano il loro potere su resti di altri poteri, in un continuo girotondo di catastrofi e ricostruzioni, di macerie costruite su macerie. Scene in sé così vive e potenti da farci tornare alla mente una composizione poetica del ‘500 dal forte simbolismo: “Corpus Christis Carol” dal quale trasuda un fremito religioso che attraversa anche il testo shakespeariano. Da questo canto, tramandato nei secoli e rinnovato nella meravigliosa interpretazione di Jeff Buckley, la cui vita grottesca e drammatica ci ricorda personaggi come Edgar e il Fool, partirà la composizione della drammaturgia musicale, realizzata da Luca D’Alberto, che fonderà i profili di Cordelia con il Fool, del Fool con Lear, di Edgar con Gloucester, attraverso soluzioni armoniche e graffi timbrici. Che cosa ha dunque senso in questa tragedia? Quale speranza possiamo trarre? Forse solo la conoscenza di che cosa sia l’uomo di fronte all’universo, raggiunta attraverso un percorso di spoliazione in cui l’amore e la solidarietà si mostrano nella loro essenza terribilmente umana. Forse solo a questo, ad aiutare la creazione di questa consapevolezza, mira tutta l’opera di Shakespeare, a patto però che gli spettatori non dimentichino mai di trovarsi a teatro, che non cadano nell’illusione di un altro mondo, che sempre vedano il muro dietro la scena di cartone” (Michele Placido, Francesco Manetti)

TEATRO

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19-20-21 Novembre, ore 21 (turno A-B-C-D)

la conTEMPoRanEa SRlin coproduzione con Mismaonda

LELLA COSTA/PAOLO CALABRESI“Nuda proprietà” di Lidia Ravera(tratto dal romanzo “Piangi pure” di Lidia Ravera)

con Claudia Gusmano e Marco Palvettiregia di Emanuela Giordano

Innamorarsi a 60 anni è una sfida, una forma d’arte, un capolavoro. È la vittoria della libertà contro gli stereotipi. Iris, contro ogni logica, si innamora di Carlo e Carlo di Iris. Lui dopo un po’, ma va bene così. Tutto comincia con una stanza in subaffitto. Iris la offre a Carlo, psicoanalista sfrattato del pianoterra. Intanto lei, rimasta senza un soldo, vende in nuda proprietà la casa. Dissipatrice accanita, senza pensione, non ha altra scelta che cedere il suo unico bene al miglior offerente, fingendosi molto più malandata di quello che è. Il miglior offerente è senza scrupoli e una nipotina bella e nullafacente fa irruzione proprio quando Iris e Carlo capiscono che sta succedendo qualcosa di imprevedibile. Mentre Carlo scopre di essere malato Iris si accorge che non può più fare a meno di lui, della sua intelligenza, della sua ironia, della sua capacità di decifrare la vita per quello che è. Carlo è affascinato da questa donna incasinata e vitale, che si espone, si dichiara, senza farsi mortificare dalle convenzioni. Decidono di vivere insieme tutto quello che resta da vivere. In due riescono a guardare in faccia la realtà, a chiamare per nome tutte le loro paure e a riderci sopra.Lella Costa è Iris, per l’evidenza dell’affinità fra lei e il personaggio; Lella, spiritosa e serissima, impegnata e leggera, allegra benché intelligente, libera dentro. Lella Costa è entrata dentro Iris con la grazia dei talenti naturali. Quando si è sentita sufficientemente posseduta, ha trovato il suo Carlo. Paolo Calabresi, perfetto nei tempi, nel timbro, nei sottotesti, nei silenzi, nel ritmo. Un essere maschile superiore, di quelli che si sogna di incontrare ad una festa e farli innamorare. Uno di quelli che non si smette mai di sognare. Si riderà con loro e si piangerà per loro, a scene alterne e anche nella stessa scena e si uscirà da questa commedia più leggeri e agguerriti, con il sorriso sulle labbra, felici di aver celebrato tutti insieme un rito propiziatorio, una festa alla forza e alla fragilità umana.

TEATROFoto: Marina Alessi

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26 27

1-2-3 Dicembre, ore 21 (turno A-B-C)

SannY PRodUZIonI SRl

ANNA GALIENA/MARINA MASSIRONI/AMANDA SANDRELLI/SERGIO MUNIZ“Tres” di Juan Carlos Rubioregia di Chiara Noschese

“Tre amiche inseparabili al liceo si ritrovano dopo più di vent’anni, hanno avuto tre vite diverse, con esperienze diverse. Marisa (Anna Galiena) è un’affermata conduttrice televisiva. Carlotta (Marina Massironi) ha divorziato da un marito che la tradiva, ha perso molti chili dal liceo e vive sola con il suo gatto. Angela (Amanda Sandrelli) ha da poco perso il marito e fatica a sbarcare il lunario. Tre donne con un passato completamente diverso che però hanno una cosa in comune, non sono più giovanissime e nessuna di loro ha mai avuto un bambino. Dopo una notte folle tra risse, recriminazioni, risate e alcool giungono ad una conclusione: rimanere incinta insieme e dello stesso uomo. Reclutano così un “prescelto” che, nel loro ricordo, rappresenta e corrisponde all’uomo ideale. Farà quindi ingresso nella vicenda anche un uomo, Alberto (Sergio Muniz), che però nasconde un segreto... La storia si svilupperà con un finale a sorpresa, paradossale, toccando con levità argomenti come la solitudine, l’infedeltà, la prostituzione, la maternità. ‘Tres’ è una macchina comica, un intreccio di situazioni esilaranti e irriverenti, nata dalla prolifica penna di Juan Carlos Rubio, che in Spagna ne ha curato anche la regia”. (Chiara Noschese)

TEATROFoto: Marina Alessi

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10-11-12 Dicembre, ore 21 (turno A-B-C)

nUoVo TEaTRo/IBla FIlM

GIUSEPPE FIORELLO“Penso che un sogno così...”di Giuseppe Fiorello e Vittorio Moronimusiche eseguite dal vivo da Daniele Bonaviri e Fabrizio Palmaregia di Giampiero Solari

“Salgo a bordo del deltaplano delle canzoni di Domenico Modugno e sorvolo la mia infanzia, la Sicilia e l’Italia di quegli anni, le facce, le persone, vicende buffe, altre dolorose, altre nostalgiche e altre ancora che potranno sembrare incredibili. Attraverso questo viaggio invito i protagonisti della mia vita ad uscire dalla memoria e accompagnarmi sul palco, per partecipare insieme ad un avventuroso gioco di specchi”. (Giuseppe Fiorello)

Giuseppe Fiorello debutta al cinema nel 1997 con “L’ultimo capodanno” per la regia di Marco Risi e, nello stesso anno, Carlo Verdone lo nota e gli propone di duettare nel film “C’era un cinese in coma”. Successivamente partecipa ad una lunga serie di fiction televisive targate Rai tra cui: “Salvo D’Acquisto” (regia di Alberto Sironi), “Brancaccio” (regia di Gianfranco Albano), “La Guerra è finita” (regia di Lodovico Gasparini), “L’uomo sbagliato” (regia di Stefano Reali), “Il grande Torino” (regia di Claudio Bonivento), “Il cuore nel pozzo” (regia di Alberto Negrin), “Il bambino sull’acqua” (regia di Paolo Bianchini), “Joe Petrosino” (regia di Alfredo Peyretti). Anche il teatro si affaccia nella vita professionale di Fiorello, ed ecco il debutto al fianco di Alessandro Gassmann in “Delitto per Delitto” di Craig Warner per la regia di Alessandro Benvenuti ospitato nel 2004 anche in città. Nel 2007 torna in televisione con “Giuseppe Moscati” di Giacomo Campiotti, a cui fanno seguito il film tv “La vita rubata” di Graziano Diana e la miniserie “Il bambino della domenica” di Maurizio Zaccaro, entrambi in onda nel 2008. Continua così l’inarrestabile collana di personaggi e storie sempre Rai, consolidando anche un rapporto di grande collaborazione con la rete ammiraglia, diventato ormai anche una sorta di coerenza artistica. Nel 2010, infatti, è nuovamente su Rai Uno con varie fiction: “Lo scandalo della Banca Romana”, “Il sorteggio” e “La leggenda del bandito e del campione”. Oltre alla televisione, ma con minor frequenza, torna a presentarsi il cinema, con collaborazioni importanti quali “Galantuomini” per la regia di Edoardo Winspeare, “Baarìa” per la regia di Giuseppe Tornatore e “Magnifica presenza” per la regia di Ferzan Ozpetek. Ancora in televisione porta sullo schermo un tema scottante come quello dei padri separati e la miniserie “Sarò sempre tuo padre” riscuote un enorme successo di pubblico. Nel 2011 partecipa a “Terraferma” di Emanuele Crialese, che lo porterà al 68° Festival del Cinema di Venezia. Nel 2012 interpreta “Volare” che racconta la vita di Domenico Modugno per la regia di Riccardo Milani, miniserie che ha raccolto un numero impressionante di telespettatori, oltre 11 milioni. Nel 2013 il ritorno, apprezzatissimo, in teatro con lo spettacolo “Penso che un sogno così...” e due partecipazioni al cinema con “Se Chiudo Gli Occhi Non Sono Più Qui” diretto da Vittorio Moroni e “Benvenuto Presidente” di Riccardo Milani con Claudio Bisio mentre nel 2014 si registra il grande successo del tv movie “L’oro di Scampia”.

TEATROFoto: Pino Le Pera

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TEATRO

15 Dicembre, ore 21 (turno D)16 Dicembre, ore 21 (fuori abbonamento)15-16 Dicembre, ore 11 (studenti)

cTB cEnTRo TEaTRalE BREScIano/TPE TEaTRo PIEMonTE EURoPa

LUCILLA GIAGNONI“Ecce homo” Tra Darwin e Pinocchioun progetto di Lucilla Giagnonicollaborazione al testo Maria Rosa Pantèmusiche di Paolo Pizzimenti

“Ecco l’Uomo!”. È la frase che viene attribuita a Pilato quando mostra alla folla assatanata un Uomo (per alcuni il Messia, per altri un impostore) flagellato, torturato, ridotto al livello più infimo dell’essere umano: uno straccio di sangue e carne con in testa una corona di spine, mascherato per burla da Re del Mondo. Da più di quindici anni, in particolare con i miei spettacoli “Vergine madre”, “Big Bang” e “Apocalisse”, sono concentrata ad interpretare i testi sacri in stretto dialogo con la poesia e la scienza, senza mai rinunciare alla specificità o alla forza delle rappresentazioni che ciascun linguaggio porta con sé, godendo della grande sapienza dell’Umano. Alla fine di questo percorso, però, mi è rimasta una domanda: se dicessimo oggi “Ecco l’Uomo”, che cosa vedremmo? l’Homo oeconomicus? E poi tante altre: chi è l’Homo sapiens? Che significa, veramente, “Essere Uomini”? Negli ultimi secoli l’Uomo ha costruito di sé l’immagine di un Re da cui dipende il destino del mondo e delle sue creature. Ma, forse, la nostra è una favola: la favola di un Re caduto dal trono. “C’era una volta un Re”: così inizia ogni favola che si rispetti. “C’era una volta un Re, diranno subito i miei piccoli lettori. No, ragazzi, avete sbagliato. C’era una volta un pezzo di legno”. C’è molta sapienza a incominciare un racconto con un umile pezzo di legno. Che sia la fiaba di un pezzo di legno che vuole diventare a tutti i costi un Uomo, a spiegare finalmente il senso di questo nome? Il lavoro intreccia tre modalità di racconto sull’Uomo: quello scientifico della Paleoantropologia con le ultime scoperte sulle origini e sull’evoluzione dell’Uomo, quello della Fiaba di Pinocchio di Collodi, a oltre 130 anni dalla prima pubblicazione, e quello del Vangelo: “Eu angelion” dal greco, Buona Notizia”. (Lucilla Giagnoni)

Foto: Elisa Zanino

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8-9-10 Gennaio, ore 21 (turno A-B-C)

cTB TEaTRo STaBIlE dI BREScIa/TEaTRo dE GlI IncaMMInaTI

FRANCO BRANCIAROLI“Enrico IV” di Luigi Pirandellocon Melania Giglio, Giorgio Lanza, Antonio Zanoletti, Valentina Violo, Tommaso Cardarelli, Daniele Griggio e con (in o. a.) Sebastiano Bottari, Andrea Carabelli, Pier Paolo D’Alessandro, Mattia Sartoniscene e costumi di Margherita Palliregia di Franco Branciaroli

Franco Branciaroli, tra i protagonisti del teatro italiano, dopo i recenti successi ottenuti con “Servo di scena” (ospitato anche a Savona), “Il Teatrante” e “Don Chisciotte”, continua la sua indagine sui grandi personaggi del teatro portando sulla scena “Enrico IV” di Luigi Pirandello. Questo capolavoro (1921, ma potrebbe essere stato scritto oggi) rappresentato per la prima volta il 24 febbraio 1922 al Teatro Manzoni di Milano, “parla di un uomo del nostro tempo il quale, a seguito di una tragica caduta da cavallo durante una festa in maschera, impazzisce identificandosi con il personaggio di cui portava il costume e la maschera, Enrico IV, appunto. Passati gli anni, attorniato dalla servitù di casa che egli stesso obbliga a travestirsi per simulare la vita del XII secolo, d’improvviso rinsavisce; scopre che la donna che ha sempre amato, Matilde, ha sposato il suo rivale in amore, Belcredi, e decide di sprofondare per sempre nella pazzia, unica possibilità rimastagli per poter vivere. Enrico IV, del quale magistralmente non ci viene mai svelato il vero nome, quasi a fissarlo nella sua identità fittizia, è vittima non solo della follia, ma dell’impossibilità di adeguarsi ad una realtà che non gli si confà più. Stritolato nel modo di intendere la vita di chi gli sta intorno, sceglie quindi di ‘interpretare’ il ruolo fisso del pazzo. È questa l’ultima grande figura scelta da Branciaroli per la sua indagine sul rapporto, che è il fondamento del Teatro stesso, tra attore e personaggio. Con Enrico IV questo percorso si chiude con l’interrogativo finale, che ne riassume perfettamente il senso: può l’arte sostituirsi alla vita? La risposta di Pirandello è la cifra di tutta la sua opera: sì, pur essendo l’opposto della vita l’arte si può sostituire ad essa poiché senza l’artificio (la maschera) la vita stessa non potrebbe essere vissuta. Il nostro protagonista non ha un nome ‘borghese’: Enrico IV è il solo nome con il quale lo conosciamo, perché la sua vita “fuori dalla finzione” è stata divorata dalla follia (dapprima vera, poi cosciente) che lo esclude dallo scorrere del tempo. La vita, nel suo continuo assumere e dismettere le forme nelle quali si presenta il mondo, consuma queste forme, che sono la somma delle idee ricevute, del buon senso e della morale borghese, così che ciascuno di noi cambia continuamente maschera. Non è così per l’arte, che si esprime in forme definitive, insensibili allo scorrere della vita. L’Arte, crea forme più potenti e definitive di quelle prodotte dalla vita, si serve della disperazione di chi non ha più un posto nel mondo per trionfare, crudele e dispotica. Queste riflessioni, cui Pirandello c’invita, non sono passate di moda. Le forme che assumiamo per vivere ci aiutano spesso a evitare la questione centrale dell’esistenza: questo corpo, queste mani, questa faccia, sono io? Che cos’è questo “io”, che promette di liberarci definitivamente da ogni finzione? Accettando per sempre la recita, il protagonista assume come definitiva la maschera dell’arte, che ferma, cristallizza per sempre un personaggio, la sua fisionomia, le sue parole, il suo volto, il suo carattere. Alla domanda “tu chi sei?”, quest’uomo potrà rispondere con una menzogna che ha il sapore tragico della verità: “io sono Enrico IV”. La scelta di Enrico di sprofondare per sempre nella follia è più vicina a ciascuno di noi di quanto non si pensi. Cerchiamo continuamente di difenderci dal flusso incessante e dalla scandalosa novità della vita dandoci un atteggiamento, assumendo un ruolo, congelando il mutamento in forme risapute e rassicuranti. Ma se una caduta originaria ci gettò in questa recita che ci tiene perennemente lontani da noi stessi, sarà un crimine, figlio di quella stessa recita, a sancire la nostra definitiva estraneità dalla vita, quella che in altri tempi fu chiamata inferno”. (Angelo Pastore, Luca Doninelli)

TEATROFoto: Umberto Favretto

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15 Gennaio, ore 21 (turno D)

nUoVo TEaTRo

ROCCO PAPALEO“Una piccola impresa meridionale”di Rocco Papaleo e Valter Lupo Francesco Accardo, chitarraJerry Accardo, percussioniGuerino Rondolone, contrabbassoArturo Valiante, pianoforte regia di Valter Lupo

“Un esperimento di teatro canzone, come un diario da sfogliare a caso, che raccoglie pensieri di giorni differenti. Brevi annotazioni, rime lasciate a metà, parole che cercavano una musica, storielle divertenti o che tali mi appaiono nel rileggerle ora. Non è che un diario racchiuda una vita, ma di certo, dentro, trovi cose che ti appartengono, e nel mio caso l’azzardo che su alcune di quelle pagine valesse la pena di farci orecchiette, per riaprirle ogni sera a chi ha voglia di ascoltare. Fin qui, il senso della piccola impresa. A renderla meridionale, ci pensa l’anagrafe, mia e della band che tiene il tempo. Ma sarebbe meglio dire, il controtempo, visto che il sud, di solito, scorre a un ritmo diverso. La questione meridionale in fondo è tutta qui: uno scarto di fuso orario, un jet lag della contemporaneità che spesso intorpidisce le nostre ambizioni. Del corpo sociale, siamo gli arti periferici, dita e unghie. Il cuore pulsante batte altrove, mentre a noi, tutt’al più spetta la manicure. Dunque, un teatro a portata di mano, col desiderio, a ben vedere, solo di stringerne altre”. (Rocco Papaleo)

TEATRO

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25 Gennaio, ore 21 (turno D)26 Gennaio, ore 21 (fuori abbonamento)

PRoMoMUSIc/TEaTRo BIondo STaBIlE dI PalERMo/RaVEnna FESTIVal 2014

MONI OVADIA/LUCILLA GALEAZZI“Doppio Fronte” Oratorio per la Grande Guerradi Moni Ovadia e Lucilla Galeazzicon Paolo Rocca, clarinettoMassimo Marcer, trombaAlbert Florian Mihai, fisarmonicaLuca Garlaschelli, contrabbasso

Lo spettacolo, frutto di una commissione di Ravenna Festival e Mittelfest, propone una lettura inedita e composita della guerra vista “dal basso” da uomini e donne provenienti dai ceti più popolari e da ogni parte d’Italia (proprio con il tremendo conflitto si attuerà davvero, tra retrovie, trincee e campi di battaglia, l’unità del paese), con le loro canzoni, le lettere e i diari dai campi di battaglia. Il racconto della prima guerra mondiale è visto dal “doppio fronte”: quello combattuto dal nostro esercito nelle trincee sui monti e quello vissuto nel quotidiano da un’Italia che, via via, andava impoverendosi sempre di più, in cui le donne condussero da sole una quotidiana battaglia di sopravvivenza per mantenere la famiglia. I testi sono tratti dalle lettere dal fronte, dalle memorie dei combattenti (tra cui Gadda e Ungaretti), dai diari di uomini e donne che vissero la guerra “ in casa”, come i veneti e i friulani: questi ultimi arruolati nel 1914 dall’esercito austriaco e mandati a combattere sul fronte orientale, per poi ritrovarsi nel 1915 in trincea contro l’esercito italiano! I canti sono quelli del grande repertorio a cui dette vita la sanguinosissima guerra e le sue battaglie: canti patriottici o pacifisti, anonimi (come “Gorizia”, straordinaria e indimenticabile accusa delle sofferenze quotidiane e terribili dei nostri soldati) e d’autore (di Trilussa, o di E.A. Mario, cui si deve “La leggenda del Piave”). In scena Moni Ovadia nel ruolo dell’aedo e Lucilla Galeazzi, cantante e narratrice, accompagnati da quattro musicisti.

TEATRO

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27-28-29 Gennaio, ore 21 (turno A-B-C)

GlI IPocRITI/REP-aSS. REP la compagnia di Repertorio

PIERFRANCESCO FAVINO“Servo per due” (One Man, Two Guvnors) di Richard Bean liberamente tratto da “Il servitore di due padroni” di Carlo Goldonitradotto e adattato da Pierfrancesco Favino, Paolo Sassanelli, Marit Nissen, Simonetta Soldercon gli attori del Gruppo Danny Rose: Diego Ribon, Valentina Valsania, Claudio Castrogiovanni, Bruno Armando, Eleonora Russo, Stefano Pesce, Chiara Tomarelli, Gianluca Bazzoli, Pietro Ragusa, Pierluigi Cicchetti, Paolo Sassanelli, Haydée BorelliElaborazioni ed esecuzioni musicali di “Musica da Ripostiglio”: Luca Pirozzi, chitarra, voce e banjo, Luca Giacomelli, chitarra e voce, Raffaele Toninelli, contrabbasso e voce, Emanuele Pellegrini, batteria, percussioni e voce.regia di Pierfrancesco Favino e Paolo SassanelliLo spettacolo è realizzato con la partecipazione della Fondazione Teatro della Pergola di Firenze.

Pierfrancesco Favino si presenta in teatro e realizza lo spettacolo di maggior successo della scorsa stagione, una riflessione “diversa” su un classico come “Il servitore di due padroni” di Carlo Goldoni, portato a fama mondiale dal celebre allestimento di Giorgio Strehler, nella versione inglese di Richard Bean. Ventidue attori oltre al protagonista per due cast che si alternano nella tournée, vincono la scommessa della creazione di una nuova compagnia di repertorio che realizza uno spettacolo esilarante amalgamando virtuosismi e straordinarie interpretazioni e non manca di coinvolgere direttamente anche il pubblico. Lo spettacolo procede di battuta in battuta e colpi di scena accompagnato dall’esecuzione dal vivo di celebri brani d’epoca in una Rimini felliniana che fa da sfondo agli equilibrismi del protagonista e della sua compagnia.

“Tre anni fa Richard Bean, per il National Theatre di Londra, scrive un adattamento de “Il servitore dei due padroni” di Carlo Goldoni ambientandolo a Brighton negli anni ’60 e lo intitola “One man, two guvnors”. Lo spettacolo è così divertente che è ancora oggi in scena nel West End registrando il tutto esaurito da tre anni. Dopo il successo dell’esperienza di REP e del gruppo Danny Rose abbiamo deciso di cercare un’impresa teatrale che potesse partecipare al progetto e abbiamo così intrapreso quest’avventura con la Compagnia Gli Ipocriti diretta da Melina Balsamo. Pierfrancesco Favino ed io eravamo consapevoli che sarebbe stata una vera sfida coinvolgere il maggior numero di attori ed attrici del nostro gruppo creando due cast che potessero alternarsi a periodi di due mesi ciascuno. Al momento di scegliere il gruppo di musicisti che doveva supportare lo spettacolo, creando intermezzi musicali stile avanspettacolo tra una scena e l’altra, arrangiando le canzoni anni ’30 e portando lo spirito gioioso di cui avevamo bisogno, ho immediatamente proposto il gruppo Musica da Ripostiglio: musicisti e persone meravigliose che hanno immediatamente aderito al progetto. Insieme a Pierfrancesco Favino, Marit Nissen e Simonetta Solder ho tradotto il testo e ambientato la storia a Rimini nel 1936, trasportando la tipica comicità inglese nel nostro mondo e trovando nuova linfa dall’adattamento; in fin dei conti Carlo Goldoni è italiano! Sin da subito è stato chiaro che avremmo dovuto fare un’immersione nel mondo della Commedia dell’Arte, passando attraverso seminari di acrobatica, clown e maschera, che sarebbero durati due settimane ciascuno; l’esperienza è stata fondamentale e gradualmente ci ha portati ad un maggior grado di consapevolezza. L’arrivo alle prove di Gabriele Foschi e Fabrizio Angelini ha introdotto il lavoro fondamentale del canto e del ballo che sono parte indispensabile del nostro allestimento. Solo dopo questo processo, abbiamo ripreso in mano il testo. Le prime conferme del pubblico “pagante” ci hanno dato la consapevolezza che questo percorso era necessario per un risultato eccellente. Devo aggiungere che senza l’impegno e la generosità di Pierfrancesco Favino non saremmo qui adesso e non scriverei nessuna nota. Quando un attore di grande talento e, soprattutto, amato come lui, sceglie di mettere in scena uno spettacolo che coinvolge 20 tra attori e attrici e 4 musicisti, e poi si sacrifica in prove estenuanti per quasi un anno e rinuncia a tanto, vuol dire che sta e stiamo facendo qualcosa di nuovo in questo momento storico per la cultura di questo paese, ed è esattamente lo spirito di REP e del gruppo Danny Rose nonché de Gli Ipocriti”. (Paolo Sassanelli)

TEATROFoto: Daniele Barraco

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2 Febbraio, ore 21 (turno D)

TEaTRo dEll’aRcHIVolTo/TEaTRo STaBIlE dI GEnoVa

GIUSEPPE BATTISTON“L’invenzione della solitudine” di Paul Austerdrammaturgia e regia di Giorgio Gallionemusiche di Stefano Bollani

Qualche settimana dopo l’inattesa morte del padre, Auster si ritrova nella grande casa di un genitore quasi estraneo, che ha abbandonato da anni la famiglia per ritirarsi in una solitudine caparbiamente distaccata dal mondo e dagli affetti. Così, riscoprendo un padre semisconosciuto e assente attraverso tracce labili, oggetti e carte, il protagonista riscopre i frammenti di una esistenza estranea, che è in parte anche la propria, ripercorrendo la vita di un uomo che si è nascosto dal mondo. Una ricerca del padre scomparso che lo costringe a fare i conti con una perdita, una mancanza che lo strazia come persona e come figlio. Ma “la musica del caso” vuole che lo stesso Auster, proprio in quei giorni, stia per abbandonare la moglie e, ineluttabilmente, anche l’amatissimo figlio. In un mosaico di immagini, riflessioni, coincidenze e associazioni, il destino costringe così Auster a riflettere sulla difficoltà di essere insieme padre e figlio e su come il caso impercettibilmente governi le nostre vite.“Torno a scrivere di mio padre. Pian piano sto arrivando a capire l’assurdità del compito che mi sono proposto. Quando ho iniziato, tanta era l’urgenza di scrivere che pensavo che la storia si sarebbe fatta da sé. Ma c’è stata una ferita, e scopro adesso quanto fosse profonda. Invece di guarirmi come pensavo, l’atto di scrivere l’ha tenuta aperta”. (Paul Auster). “L’invenzione della solitudine”, pubblicato nel 1982, tre anni prima del successo internazionale della “Trilogia di New York”, è edito da Einaudi.

TEATROFoto: Bepi Caroli

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9-10-11 Febbraio, ore 21 (turno A-B-C)10-11 Febbraio, ore 11 (studenti)

ERT EMIlIa RoMaGna TEaTRo FondaZIonE/ TEaTRo STaBIlE dEll’UMBRIa/TEaTRo STaBIlE dEl VEnETo

OTTAVIA PICCOLO“7 Minuti” di Stefano Massinicon Paola Di Meglio, Silvia Piovan, Olga Rossi, Maiga Balkissa, Stefania Ugomari Di Blas, Cecilia Di Giuli, Eleonora Bolla, Vittoria Corallo, Arianna Ancarani, Stella Piccioni regia di Alessandro Gassmann

“Ci sono storie che ti vengono a cercare. Sembra che facciano davvero di tutto per essere raccontate, per essere scritte. Una di queste ha raggiunto e conquistato me, ed ha a che fare con le operaie tessili di Yssingeaux, nell’Alta Loira. Il fatto di cronaca risale al gennaio 2012, e ha riempito i giornali d’Oltralpe: d’altra parte poteva passare inosservato quel braccio di ferro così spietato fra le dipendenti, tutte donne, di uno dei massimi colossi industriali francesi e i nuovi dirigenti subentrati al controllo? La storia delle operaie di Yssingeaux mi ha dato la caccia per vari mesi. Non potevo aprire un quotidiano o cliccare su una web-page senza trovarmi di nuovo davanti quei visi femminili, assortiti di ogni età, impegnate in una difesa epica, antica eppure modernissima, della propria dignità di lavoratrici. Ma in quale modo raccontare in teatro tutto questo? Il pretesto me l’ha fornito, come sempre, non il filone principale bensì uno dei tanti aneddoti di cui è costellata la drammatica trattativa di quei giorni: la lunga riunione del consiglio di fabbrica che doveva decidere se accettare o meno una rinuncia ai propri diritti acquisiti. Su quella riunione ho costruito tutto. E con grande passione, perché mi sembrava straordinario ritrarre in scena il mosaico estremo di quel conclave tutto di donne, chiamate a votare “si o no” non solo alla propria sorte, ma anche a quella di chissà quante altre fabbriche nell’Europa della grande crisi. Come in tante occasioni, di cui la Storia è piena, si ha davvero la sensazione che nel piccolo di quella riunione a Yssingeaux si sia realizzato il modello in miniatura del più tremendo dramma del nostro tempo: il dibattito fra quelle undici donne, diversissime, è in fondo il sismografo di un inizio secolo iper-contraddittorio in cui la bussola del lavoro sbanda impazzita, tirando nel vortice la stessa identità del cittadino europeo moderno. Ecco perché ho ceduto alla pressante preghiera di quelle donne, che dalle foto dei giornali mi chiedevano di essere raccontate: la loro storia è una radiografia del presente, in ognuna di loro, nelle storie di ognuna di loro, c’è il paradigma di qualcosa che ci riguarda, ci tocca, e merita di comporre il mosaico di una narrazione contemporanea. E se nell’immediato dopoguerra, Reginald Rose utilizzò l’espediente geniale di una composita giuria per scandagliare i fondali limacciosi della società americana, io sono convinto che un consiglio di fabbrica possa quanto mai servire, oggi, per indagare i movimenti tellurici dell’Europa dilaniata dagli spread”. (Stefano Massini)

“7 Minuti” di Stefano Massini, basato su un episodio realmente accaduto in una fabbrica francese è, in questo passaggio storico, il testo che andavo cercando. Il linguaggio di Massini è vero, asciutto, credibile, coinvolgente, molto attento e preciso nel descrivere i rapporti ed i percorsi di vita di undici donne, madri, figlie, tutte appunto diverse tra loro, ma capaci di raccontarci una umanità che tenta disperatamente di reagire all’incertezza del futuro. Ottavia Piccolo, Blanche, rappresenterà, tra questi undici caratteri, la possibilità di resistenza, il tentativo di far prevalere nel caos la logica, la giustizia, una sorta di “madre coraggiosa” che tenta di indicare una via alternativa. Il disegno registico, come mia abitudine, si concentrerà sul tentativo di dare verità a queste anime, descrivendone, in una scenografia iperrealista, tutte le diversità, emozioni, incomprensioni, tentando, come sempre, di amplificare le emozioni già presenti nel testo. Il teatro può davvero essere luogo di denuncia senza mai rinunciare alla produzione di emozioni, questo ho fatto finora e continuerò a fare con “7 Minuti”. (Alessandro Gassmann)

TEATRO

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24-25-26 Febbraio, ore 21 (turno A-B-C)

coMPaGnIa MaURI/STURno

GLAUCO MAURI/ROBERTO STURNO“Una pura formalità” dal film di Giuseppe Tornatoreversione teatrale di Glauco Mauricon Giuseppe Nitti, Amedeo D’Amico, Paolo Benvenuto Vezzosoregia di Glauco Mauri

“Quando ‘Una pura formalità’ di Giuseppe Tornatore uscì nel 1994 fu accolto, per la sua inquietante novità, con una certa difficoltà da parte della critica. Oggi è considerato uno dei suoi film più belli in assoluto (lo stesso autore ne è convinto), un ‘piccolo capolavoro’ (interpreti: Gerard Depardieu, Roman Polansky e un giovanissimo Sergio Rubini). L’intensità del racconto, il suo ritmo, illuminato da emozionanti colpi di scena, una razionale e al tempo stesso commossa visione della vita, mi hanno spinto, in pieno accordo con Tornatore, ad una libera versione teatrale. Già il film ha una sua struttura sospesa fra cinema e teatro e questo mi ha molto aiutato nel lavoro. E come negli ‘incontri’ fortunati, la storia così magnificamente raccontata nel film, ha fatto germogliare in me emozioni inaspettate che diventavano sempre più mie. Un’opera tanto più è valida quanto più dona a un interprete la possibilità di scoprire sfumature umane e poetiche in essa nascoste. Ho cercato di far rivivere tutta la forza drammatica della sceneggiatura modificandone quelle parti che si presentavano con dei connotati troppo cinematografici, preservandone al tempo stesso quell’intensità che dall’inizio ci avvolge nel suo misterioso intreccio. Il racconto rimane oscuro fino al suo sconvolgente epilogo dove i pezzi lacerati di una vita si compongono in una serenità inaspettata e commovente: un capovolgimento radicale di quello che sembrava un giallo. Un delitto è stato commesso e ne viene accusato un celebre scrittore, Onoff. Ma, pur con la tipica atmosfera di un thriller, ‘Una pura formalità’ è un viaggio alla scoperta di se stessi, di quella che è stata la propria vita. “Gli uomini sono eternamente condannati a dimenticare le cose sgradevoli della loro vita; e più sono sgradevoli e prima si apprestano a dimenticarle”. Ecco quello che scrive in uno dei suoi romanzi Onoff che, nella lunga notte di ‘Una pura formalità’, cerca ansiosamente di ricordare... ricordare... cosa? Un altro uomo aiuta Onoff in questa faticosa ricerca di un passato che si è voluto dimenticare: un inquietante commissario di polizia, un personaggio duro e ironico, comprensivo, ma implacabile... Non può non sovvenirmi il ricordo del grande Dostoevskij e il rapporto tra Porfirij e Raskolnikov in “Delitto e Castigo”. Tutto si svolge in una sperduta stazione di Polizia. Ma lo è veramente? E dove si trova? E quelle strane persone al suo interno, sono poliziotti? Cosa aspettano? La storia fa nascere numerosi interrogativi ed è pervasa di ‘misteriosi perché’. Il cinema ha le sue ricchezze espressive, il teatro ne ha altre che sono sue proprie. E su un palcoscenico, nel nostro caso, la parola assume un valore non solo di racconto, ma anche di invito alla fantasia e alle domande. Domande necessarie all’uomo per aiutarlo a cercare di comprendere quel viaggio a volte stupendo e a volte terribile, ma sempre affascinante che è la vita. Anche a questo serve il teatro!”. (Glauco Mauri)

TEATROFoto: Manuela Giusto

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5 Marzo, ore 21 (turno D)

PRoMoMUSIc

ANDREA SCANZI/GIULIO CASALE“Le Cattive Strade”un percorso tra le canzoni di Fabrizio De Andrè

“Le Cattive Strade” è uno spettacolo, scritto e interpretato da Giulio Casale e Andrea Scanzi, che in novanta minuti ripercorre la carriera di Fabrizio De André. Scanzi racconta gli snodi del percorso artistico del poeta e cantautore ligure. Alla sua narrazione si alternano le interpretazioni del cantautore e attore Giulio Casale, capace di personalizzare con rispetto, personalità ed eclettismo il repertorio di Faber. Il lavoro, che racconta anche il De André meno noto, non desidera canonizzare o, peggio ancora, santificare l’artista. Al contrario, “Le Cattive Strade” intende raccontare, senza agiografie, ma con passione, le continue rivoluzioni e le poderose intuizioni (anche musicali) di un intellettuale inquieto. Scomodo. Irripetibile. Lo spettacolo vive anche di una sua particolare multimedialità che comprende la proiezione di filmati originali di Fabrizio De André, estratti audio, foto rare, ed esecuzioni dal vivo in acustico e anche su base. Dall’autore anonimo di “Geordie” a Brassens, dal “Suonatore Jones” alla “Canzone del maggio”, da “Se ti tagliassero a pezzetti” ad “Anime salve”. Senza dimenticare la produzione dialettale e l’apporto fondamentale dei tanti collaboratori avvicendatisi accanto a lui. È una storia per nulla sbagliata, quella di Fabrizio De André. Tra cattive strade e fiori che nascono dove meno te lo aspetti. Una storia che continua e continuerà, in direzione ostinatamente contraria.

Volto televisivo soprattutto sui monitor di La7, Andrea Scanzi è giornalista e scrittore. Laureatosi con una tesi sui cantautori, ha iniziato a collaborare con “il Manifesto” e “L’Espresso”, poi con “La Stampa” e ora a “Il Fatto Quotidiano” e a “MicroMega”. Ha pubblicato per Giunti e Mondadori, prima di approdare a Feltrinelli.

Giulio Casale, musicista e scrittore (ha pubblicato per Arcana Libri e Garzanti), torna dopo aver presentato nel 2009 la sua “Canzone di Nanda” dedicata a Fernanda Pivano.

TEATRO

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TEATRO

19-20-21 Marzo, ore 21 (turno A-B-C)

nUoVo TEaTRoin collaborazione con la Fondazione Teatro della Pergola di Firenze

STEFANO ACCORSI“Decamerone” Vizi, virtù, passioniliberamente tratto dal “Decameron” di Giovanni Boccacciodrammaturgia di Maria Magliettaadattamento teatrale di Marco Baliani

con (in o.a.) Salvatore Arena, Silvia Briozzo, Fonte Fantasia, Mariano Nieddu, Naike Siliporegia di Marco Baliani

Stefano Accorsi e Marco Baliani, sulla traccia del progetto “Grandi Italiani”, dopo il felice incontro del 2012 con l’Ariosto e le rime dell’“Orlando Furioso”, affrontano ora le novelle del Boccaccio prima di concludere, tra due stagioni, il viaggio con “Il Principe” di Machiavelli.

“Le storie servono a rendere il mondo meno terribile, a immaginare altre vite, diverse da quella che si sta faticosamente vivendo, le storie servono ad allontanare, per un poco di tempo, l’alito della morte. Finché si racconta, finché c’è una voce che narra siamo ancora vivi, lui e lei che racconta e noi che ascoltiamo. Per questo ci si sposta da Firenze verso la collina e lì si principia a raccontare. La città è appestata, la morte è in agguato, servono storie che facciano dimenticare, storie di amori ridicoli, erotici, furiosi, storie rozze, spietate, sentimentali, grottesche, paurose , purché siano storie, e raccontate bene, perché la vita reale là fuori si avvicina con denti affilati e agogna la preda. Abbiamo scelto di raccontare alcune novelle del “Decameron” di Boccaccio perché oggi, ad essere appestata, è l’intera società. Ne sentiamo i miasmi mortiferi, le corruzioni, gli inquinamenti, le conventicole, le mafie, l’impudicizia e l’impudenza dei potenti, la menzogna, lo sfruttamento dei più deboli, il malaffare. In questa progressiva perdita di un civile sentire, ci è sembrato importante far risuonare la voce del Boccaccio attraverso le nostre voci di teatranti. Per ricordare che possediamo tesori linguistici pari ai nostri tesori paesaggistici e naturali, un’altra Italia, che non compare nei bollettini della disfatta giornaliera con la quale la peste ci avvilisce.... Perché anche se le storie sembrano buffe, quegli amorazzi triviali e laidi, quelle puzzonate, quelle strafottenti invenzioni che muovono al riso e allo sberleffo, mostrano poi, sotto sotto, come in tutte le grandi storie, il mistero della vita stessa, un’amarezza lucida che risveglia di colpo la coscienza, facendoci di botto scoprire che il re è nudo, e che per liberarci dall’appestamento, dobbiamo partire dalle nostre fragilità e debolezze, riconoscerle, farci un bell’esame, ridendoci sopra, e digrignando i denti, magari uscendo da teatro poco indignati ma ragionevolmente incazzati, anche con noi stessi”. (Marco Baliani)

Foto: Chicco De Luigi

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Musica e Balletto 2014/15

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22 Novembre, ore 21

ALEXANDER KOBRIN, pianoforteBEETHOVENSonata n. 24 in fa diesis magg. op. 78Sonata n. 30 in mi magg. op.109CHOPIN12 Studi op. 25

ALEXANDER KOBRIN, moscovita residente a New York, ha iniziato lo studio del pianoforte all’età di cinque anni nella celebre Scuola “Gnessin” con Tatiana Zelikmana approfondendolo successivamente al Conservatorio Cajkovskij con Lev Naumov. Vincitore del Primo Premio nei Concorsi Van Cliburn, Busoni, Glasgow, è ospite regolare di molti importanti Festival quali Ravinia, La Roque d’Antheron, Hannover, Ruhr Festival. L’artista dedica parte del proprio tempo anche all’insegnamento nella convinzione di poter ricevere importanti stimoli artistici dall’attività pedagogica. Insegna alla Steinhardt School of Music di New York. Ha inciso per Harmonia Mundi, Quartz, King Records. Le ultime uscite sono state dedicate ad Haydn, Schumann e ad autori russi. Ogni anno l’interprete aggiunge nuovi e significativi impegni nel proprio calendario artistico, nel quale vanno ricordate le collaborazioni con la Tokyo Symphony, la New York Philharmonic, la Moscow Philharmonic, la Royal Liverpool Philharmonic, i Berliner Symphoniker e la Dallas Symphony. Fra le più significative e recenti esecuzioni si segnalano un tour in Germania con la Beethoven Academy Orchestra, con la Swedish Radio Symphony e Juraj Valcuha, la BBC Orchestra e Krzysztof Urbanski, la Deutsches Symphony Orchestra e Ludovic Morlot, concerti alla Sala Cortot a Parigi, all’Auditorium del Louvre, alla Wigmore Hall e all’Albert Hall a Londra. A Monaco si è esibito all’Herculesaal, a Berlino alla Philharmonie, a New York al Kennedy Center con l’Orchestra Filarmonica di Belgrado e la Russian National Orchestra con Mikhail Pletnëv. Il suo debutto con la New York Philharmonic alla Avery Fisher Hall e al concerto inaugurale del Bethel Woods Arts Centre ha riscosso enorme successo.

MUSICA E BALLETTO

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29 Novembre, ore 21

PIETRO DE MARIA, pianoforteQUARTETTO BENNEWITZJakub Fišer, violinoŠtepán Ježek, violinoJirí Pinkas, violaŠtepán Doležal, violoncelloMOZARTConcerto da camera in la magg. per pianoforte e archi KV 414Quartetto in sol min. per pianoforte e archi KV 478Adagio e Fuga in do min. KV 546 per archiConcerto da camera in mi bem. magg. per pianoforte e archi KV 449

PIETRO DE MARIA, veneziano, ha iniziato lo studio del pianoforte con Giorgio Vianello e si è diplomato sotto la guida di Gino Gorini al Conservatorio della sua città, perfezionandosi successivamente con Maria Tipo al Conservatorio di Ginevra, dove ha conseguito nel 1988 il Premier Prix de Virtuosité con distinzione. Dopo aver vinto il Premio della Critica al Concorso Cajkovskij di Mosca nel 1990, ha ricevuto il Primo Premio al Concorso Dino Ciani di Milano (1990), al Géza Anda di Zurigo (1994) e nel 1997 gli è stato assegnato il Premio Mendelssohn ad Amburgo. Ha suonato con prestigiose orchestre e con direttori quali Gary Bertini, Myung-Whun Chung, Vladimir Fedoseyev, Daniele Gatti, Eliahu Inbal, Marek Janowski, Ton Koopman, Ingo Metzmacher, Gianandrea Noseda, Yutaka Sado. Il suo repertorio spazia da Bach a Ligeti ed è il primo pianista italiano ad aver eseguito pubblicamente l’integrale delle opere di Chopin in sei concerti. L’integrale è stata registrata per la Decca e ha ricevuto importanti riconoscimenti dalla critica internazionale, tra cui le 5 stelle di “Diapason”, di “International Piano” e di “Pianiste”. Ha inciso inoltre le “Tre Sonate” op. 40 di Clementi per l’etichetta Naxos e l’integrale delle opere di Beethoven per violoncello e pianoforte con Enrico Dindo per la Decca. Insegna alla Scuola di Musica di Fiesole, all’Accademia di Musica di Pinerolo e al Musikdorf Ernen.

Il QUARTETTO BENNEWITZ si è formato nel 1998 all’Academy of Performing Arts di Praga ed ha scelto di assumere il nome del rinomato violinista ceco Antonin Bennewitz (1833-1926). Ha inciso nel 2008 per Coviello Classics opere di Bartók e Janácek, nel 2010 i due Quartetti d’archi di Smetana, nel 2011 per Supraphon il CD Clarinet Quintets, realizzato insieme a Ludmila Peterková e nel 2012 per Hänssler Classic un doppio CD con i “Cipressi” di Dvorak. Fondamentale per la crescita artistica del Quartetto lo studio a Madrid tra il 2002 e il 2004 con Rainer Schmidt del Quartetto Hagen e all’Accademia Musicale di Basilea con Walter Levin del Quartetto LaSalle. Dopo aver vinto la ‘Medaglia d’Oro’ al Concorso Internazionale di Musica da Camera di Osaka, nel 2008 la formazione ceca ha vinto il Primo Premio al prestigioso Premio Borciani in Italia. Il Quartetto Bennewitz ha debuttato alla Salle de Conservatoire di Bruxelles, all’Alte Oper di Francoforte, al Festival di Salisburgo, alla Philharmonie di Essen, al Théatre des Champs-Elysées di Parigi, al deSingel di Anversa e alla Frick Collection di New York. Nonostante si tratti di un ensemble molto giovane, il Quartetto può vantare un repertorio molto speciale e vario che spazia dalle Fughe di Bach al canone classico, fino ad arrivare alla musica contemporanea, includendo opere meno conosciute. Nel 2012 Jakub Fišer, Konzertmeister dell’Orchestra Filarmonica di Praga, ha sostituito Jiri Nemecek nel ruolo di primo violino. Nonostante la sostituzione, l’identità ceca dell’ensemble non è per nulla in discussione.

MUSICA E BALLETTOFoto Pietro De Maria: Leonardo Ferri

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13 Dicembre, ore 21

ORCHESTRA SINFONICA DELLA RADIOTELEVISIONE CROATA MLADEN TARBUK, direttoreMARTINA FILJAK, pianoforte

BRAHMSConcerto n. 2 in si bem. magg. op. 83 per pianoforte. e orchestraBEETHOVENSinfonia n. 5 in do min. op. 67

L’ORCHESTRA SINFONICA DELLA RADIOTELEVISIONE CROATA (Zagreb-HRT Symphony Orchestra) nasce nel 1929 con il nome di Radio Zagreb poi, dal 1975 al 1990, RTZ Zagreb Symphonics, fino ad assumere nel 1991 il suo nome attuale. Oltre ai concerti in stagione a Zagabria e l’intensa programmazione radiofonica e televisiva, l’Orchestra effettua tournèe in tutto il paese e nel mondo collaborando con Lovro von Matacic, Igor Markevic, Claudio Abbado, Lorin Maazel, Zubin Mehta, Stjepan Šulek, Arnold Katz, Krzysztof Penderecki, Antonio Janigro, André Navarra, Leonid Kogan, Henryk Szeryng, Aldo Ciccolini, Ivo Pogorelic, Mstislav Rostropovic, Edita Gruberova, Jose Carreras, Ruggero Raimondi, Barbara Hendricks, Luciano Pavarotti, Bryn Terfel e molti altri. La sua discografia include, tra l’altro, i lavori di Stjepan Šulek, Milko Kelemen e Miro Belamaric, la “Sinfonia delle Alpi” di Richard Strauss e “Holocaust Requiem” e “Poem of Dawn” di Boris Pigovat.

MLADEN TARBUK ha raggiunto l’apice della sua carriera dirigendo recentemente al Musikverein di Vienna un programma con musiche di Mozart e Haydn. Tra le numerose orchestre che ha diretto si possono citare la Hungarian Radio Symphony, Praga State Opera, Mexico State Symphony, Chicago Symphony, Philadelphia Symphony, Tokyo Philharmonic. Nel periodo 2002-2005 è stato direttore generale del Teatro dell’Opera di Zagabria intensificando il repertorio con nuovi 26 titoli di opera e balletto e introducendo il Teatro nel circuito delle più prestigiose istituzioni operistiche europee. Come direttore principale dell’Orchestra Sinfonica della Radiotelevisione Croata ha registrato numerosi brani e concerti dedicando particolare attenzione ai compositori contemporanei croati. È professore all’Accademia di Musica di Zagabria.

MARTINA FILJAK, diplomatasi all’Accademia Musicale di Zagabria, si è perfezionata al Conservatorio di Vienna e alla Hochschule für Musik di Hannover. Nel 2009 ha vinto il Primo Premio al Concorso Internazionale di Cleveland in seguito al quale ha debuttato con concerti presso la Konzerthaus di Berlino e il Musikverein di Vienna e con un recital alla Carnegie Hall/Zankel Hall di New York. Prima del “Cleveland”, nel 2007 aveva vinto il Concorso Viotti in Italia e nel 2008 il Maria Canals a Barcellona. Ha suonato in tutto il mondo con le orchestre più importanti dirette, tra gli altri, da Heinrich Schiff, Theodor Guschlbauer, Christian Zacharias e Stefan Sanderling. In veste di solista, si è esibita in sale quali Concertgebouw di Amsterdam, Palau de la Musica di Barcellona, Shanghai Oriental Art Center, Auditorio Nacional di Madrid, Residenz di Monaco di Baviera, The Rockfeller Auditorium di New York, Salle Gaveau di Parigi, Konzerthaus di Vienna. Nel 2014 ha suonato per la prima volta in Brasile e Giappone. La sua registrazione delle sonate di Soler è stata pubblicata nel 2011 dalla Naxos. L’ampio repertorio dell’artista va da Bach a Berio ed include 30 concerti.

MUSICA E BALLETTOFoto Martina Filjak: Romano Grozich

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20 Dicembre, ore 21

RUSSIAN BALLET MOSCOW“Romeo e Giulietta”Balletto in tre atti dalla tragedia di William Shakespearemusica di Sergej Prokofievcoreografie di A. Lyapincon Aleksandr Stoyanov e Ekaterina Kukhar

Il RUSSIAN BALLET MOSCOW è stato fondato nel 1998. Il repertorio include i balletti classici del patrimonio artistico-musicale come “Il Lago dei Cigni”, “Lo Schiaccianoci”, “La Bella Addormentata”, “Cenerentola”, “Giselle”, “Don Chisciotte”, “Carmen”, “Coppelia,” ma anche coreografie originali. Ad esempio “Cross Winds” su musiche di Chopin che è entrato nel repertorio di molti teatri nel mondo ed è stato rappresentato anche al Metropolitan Classic Ballet negli Stati Uniti. La Compagnia, che è formata da ottimi danzatori e che ha al suo interno diversi giovani coreografi provenienti dalle migliori scuole russe, si esibisce regolarmente a Mosca e si è confrontata con i pubblici di tutto il mondo. Il Russian Ballet Moscow è stato ospite in molte città in Germania, Stati Uniti, Inghilterra, Spagna, Francia (Festival di Cannes), Repubblica Sudafricana, Romania, Taiwan, Giappone, Cina, Canada, Israele ecc. Basandosi sulle grandi tradizioni del balletto classico russo, la Compagnia cerca di creare sempre rappresentazioni interessanti e congeniali capaci di emozionare anche lo spettatore odierno.

Prokofiev cominciò a pensare a “Romeo e Giulietta” una volta presa la decisione di lasciare l’esilio parigino e ritornare a Mosca, cosa che avvenne nel 1932. Occorre ricordare che in quegli anni gli scrittori sovietici avevano riaffermato con forza le tesi care al “realismo socialista”. Ancora a Parigi scrisse in quest’ottica il balletto “Sul Dniepr”, storia di un amore tra un soldato dell’Armata Rossa e una contadina. Di tutt’altro genere l’amore al quale avrebbe dedicato le proprie energie compositive una volta rientrato in patria. I suoi entusiasmi si scontrarono infatti con le concezioni musicali sovietiche della “musica per la classe operaia” e le esigenze stesse dei ballerini. Un elemento in favore era dato invece della concezione di “storia ballata” alla quale pensava Prokofiev, concezione molto viva nella tradizione russa. Così, cercò la quadratura del cerchio tra le richieste della cultura di regime e quelle che gli venivano dal suo modo di intendere il lavoro di compositore, tra costrizioni esterne e libertà interne. Le situazioni sentimentali largamente presenti nel lavoro di Shakespeare gli permisero di elargire melodie gradevoli e preziose trasparenze orchestrali, mentre gli episodi di contrapposizione tra le famiglie di Montecchi e Capuleti, i duelli e le morti, gli diedero il modo di giustificare aspre dissonanze e violenze strumentali. In più tutta una serie di momenti di relax come madrigali, minuetti, danze popolari e maschere fornivano intermezzi buoni per la degustazione. Proprio dalle parti più trasparenti nacquero i guai: né il Kirov né il Bolshoi riuscirono a portare il lavoro in palcoscenico, anche per l’opposizione del corpo di ballo che sosteneva che sonorità così flebili non si sarebbero udite rendendo difficoltoso le sincronie fra la musica e i passi di danza. A questo punto Prokofiev, per salvare la sua musica, trasse due suites diverse dal balletto (1936); una terza seguirà nel 1946 a rappresentazione avvenuta, seguita a sua volta da 10 pezzi per pianoforte pubblicati come op. 75. Nel 1936, prima a Brno e poi nel 1940 a Leningrado, Romeo e Giulietta andò in scena. (Mauro Balma)

MUSICA E BALLETTO

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21 Dicembre, ore 21 (fuori abb.)

THE HARLEM MESSENGERSGOSPELS & SPIRITUALS

THE HARLEM MESSENGERS sono un gruppo internazionale i cui musicisti, individualmente e collettivamente, suonano da oltre 20 anni. Nascono ufficialmente nel 2001 dalla volontà di Kellie Turner, famosa cantante e produttrice di New York che per anni è stata direttrice degli Harlem Gospel Singers. Una delle più brillanti e promettenti formazioni statunitensi degli ultimi anni, sono composti da un eccezionale accostamento di voci e timbri dalle sfumature vellutate e profonde. L’energia vocale dei cantanti, ognuno dei quali con una sua spiccata personalità interpretativa, la gioia che essi esprimono, la spiritualità che i testi e la musica sprigionano, contagiano immediatamente gli spettatori. I membri degli Harlem Messengers hanno divertito il pubblico europeo ed asiatico, fino all`Australia e alla Nuova Zelanda. La loro missione è diffondere gioia e felicità attraverso il canto, celebrare la vita, mandare un messaggio di speranza e di amore, divertire, farti sentire meglio di prima di averli ascoltati.

MUSICA E BALLETTO

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17 Gennaio, ore 21

JAN LISIECKI, pianoforteBACH/BUSONIPreludio Corale “Ich ruf’ zu Dir, Herr Jesu Christ” BWV 639Preludio Corale “Wachet auf, ruft uns die Stimme” BWV645

J.S. BACHPartita n. 2 in do min. BWV 826

MENDELSSOHNRondò Capriccioso in mi magg. op. 14

CHOPINAndante spianato et Grande Polonaise brillante in mi bem. magg. op. 2212 Studi op. 10

Il New York Times ha definito JAN LISIECKI, diciannovenne pianista polacco-canadese, come “un pianista che riesce a rendere importante ogni nota”. All’età di quindici anni ha siglato un contratto di esclusiva con Deutsche Grammophon e nel CD di debutto ha inciso i Concerti per pianoforte K. 466 e K. 467 di Mozart con l’Orchestra Sinfonica della Radio Bavarese e Christian Zacharias. Tale registrazione, in lizza nel 2013 per i premi ‘JUNO Award’ nella categoria ‘Miglior registrazione di musica classica’, è stata definita, proprio, dal New York Times ‘limpida, lirica e sagace […] diretta, sfacciata e fresca”. La seconda registrazione, pubblicata nel 2013, ha incluso gli Studi Op. 10 e Op. 25 di Chopin. Nel 2010 ha vinto il ‘Révélations Radio-Canada Musique’, nel 2011 il ‘Jeune Soliste des Radios Francophones’ e nel 2013 il Young Artist Gramophone Award e il Premio Leonard Bernstein al Festival dello Schleswig-Holstein. Tra le sue apparizioni principali delle scorse stagioni figurano quelle con Antonio Pappano e l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia alla Royal Albert Hall di Londra per i BBC Proms, con la Philadelphia Orchestra diretta da Yannick Nézet-Séguin al Bravo! Vail Festival, con la Filarmonica della Scala di Milano diretta da Daniel Harding, con l’Orchestre de Paris, con l’Orchestra della Tonhalle di Zurigo, con la Sinfonica NHK di Tokyo, con la New York Philharmonic diretta da David Zinman e con la BBC Symphony Orchestra diretta da Jirí Belohlávek. In recital Jan Lisiecki si è esibito alla Avery Fisher Hall e alla Carnegie Hall di New York, alla Salle Pleyel di Parigi, alla Tonhalle di Zurigo, alla Konzerthaus di Vienna, alla Suntory Hall di Tokyo, all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia a Roma, a San Francisco al Barbican Centre e alla Wigmore Hall di Londra. Ha inoltre collaborato con musicisti quali Yo-Yo Ma, Pinchas Zukerman ed Emanuel Ax. Si è esibito in Belgio, Brasile, Cina, Inghilterra, Francia, Germania, Italia, Giappone, Corea, Polonia, Svezia, Svizzera, Stati Uniti e, ovviamente, in tutto il Canada. I suoi debutti in recital hanno toccato Berlino, Bruxelles, Chicago, Francoforte, Amburgo, Lisbona, Seattle, Tokyo, Vienna e Zurigo. Dal 2011 ha partecipato a numerosi festival, inclusi Verbier e La Roque d’Anthéron. La sua esecuzione dal vivo dei due Concerti per pianoforte di Chopin con la Sinfonia Varsovia e Howard Shelley, edita dallo Chopin Institute di Varsavia, ha ricevuto il Premio ‘Diapason Découverte’ nel 2010. Suoi concerti sono stati trasmessi da CBC Canada, BBC Radio e da radio austriache, francesi, tedesche e polacche. Dal 2011 studia alla Glenn Gould School of Music di Toronto.

MUSICA E BALLETTOFoto: Mathias Bothor

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24 Gennaio, ore 21

BALLETTO DI MOSCA “La Classique”“Il lago dei cigni” di Pëtr I. Cajkovskijcoreografie di Marius Petipa e Lev Ivanovcon Nadejda Ivanova/Ekaterina Shalyapina, Sergey Kuptsov/Dmitry Smirnov/Alexandr Tarasov

Fondato nel 1990, il BALLETTO DI MOSCA “La Classique”, annovera fra le sue file danzatori di notevole tecnica classico-accademica provenienti dai maggiori teatri russi, dal Teatro Bolshoj di Mosca al Mariinskij di San Pietroburgo, da Kiev a Odessa ed altri. Sempre molto richiesto, l’ensemble compie regolarmente tour internazionali di successo, in paesi quali Gran Bretagna, Francia, Spagna, Italia, Austria, Norvegia, Israele, Thailandia, Taiwan, Cina , Giappone, Australia, Egitto e Marocco. Composta da una cinquantina di elementi fra corpo di ballo, solisti e primi ballerini la compagnia, la cui direzione artistica è affidata a Elik Melikov, vanta in repertorio tutti i grandi capolavori, dalla Trilogia Cajkovskijana a Giselle, Cenerentola, La Bajadera, Paquita, Don Chisciotte e Coppelia. La Compagnia, già ospite negli anni scorsi, vanta un’alta qualità delle messinscena dei propri spettacoli e delle étoiles di grande professionalità. Tra queste rinnova la propria presenza Nadejda Ivanova, vera punta di diamante della Compagnia, affiancata per la prima volta da ospiti di fama e dai primi ballerini, solisti e corpo di ballo. La compagnia si pone nel solco della secolare tradizione della danse d’école e ripropone le classiche coreografie di Marius Petipa e Lev Ivanov.

“Il Lago dei cigni” fu rappresentato per la prima volta al Bolshoj nel 1877, ma la coreografia di Julius Wenzel Reisinger non fu all’altezza né delle musiche né dei tratti elegiaci richiesti dalla delicatezza della trama. Per assistere alla versione, oggi considerata come assoluto riferimento, si dovette attendere il 1895, grazie alla cooperazione tra il coreografo francese Marius Petipa, che firmò il I° e il III° atto, e il russo Lev Ivanov cui spettarono gli eterei “atti bianchi” (II° e IV° atto); un diamante incastonato nel già preziosissimo lavoro di Petipa e Ivanov si deve alla ballerina milanese Pierina Legnani, la quale alla rinnovata “prima” del balletto presso il Teatro Marinskij di San Pietroburgo diede sfoggio della propria abilità tecnica introducendo nell’assolo di Odile, il cigno nero, i celeberrimi 32 fouettées consecutivi.

MUSICA E BALLETTO

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31 Gennaio, ore 21

KATIA e MARIELLE LABÈQUE, pianofortiMOZARTSonata in re magg. KV 448 per 2 pianoforti

SCHUBERTFantasia in fa min. op. 103 D 940 per pf. a 4 mani

STRAVINSKIJLa Sagra della Primavera, trascrizione dell’autore per 2 pianoforti

KATIA e MARIELLE LABÈQUE sono, probabilmente, il duo pianistico più famoso in tutto il mondo per la loro sincronicità ed energia. Figlie di Ada Cecchi (allieva di Marguerite Long), Katia e Marielle Labèque hanno vissuto una infanzia piena di musica. La loro carriera è iniziata in giovanissima età e ha raggiunto fama internazionale con l’esecuzione della “Rapsodia in blu” di Gershwin (uno dei primi dischi d’oro della musica classica). Da allora sono protagoniste di una carriera straordinaria con concerti in tutto il mondo ospiti regolari delle orchestre più prestigiose fra cui i Berliner Philharmoniker, l’Orchestra Sinfonica della Bayerische Rundfunk, le Orchestre Sinfoniche di Boston, Chicago e Cleveland, la Gewandhausorchester di Lipsia, le Orchestre londinesi, la Los Angeles Philharmonic, la Philadelphia Orchestra, la Staatskapelle di Dresda, i Wiener Philharmoniker e l’Orchestra Filarmonica della Scala. Fra i direttori con cui hanno collaborato si annoverano Semyon Bychkov, Colin Davis, Gustavo Dudamel, Charles Dutoit, John Eliot Gardiner, Zubin Mehta, Seiji Ozawa, Antonio Pappano, Georges Prêtre, Simon Rattle, Esa-Pekka Salonen, Leonard Slatkin e Michael Tilson-Thomas. Suonano nelle più importanti sale da concerto e festivals fra cui Musikverein di Vienna, Musikhalle di Amburgo, Philharmonie di Monaco di Baviera, Carnegie Hall di New York, Royal Festival Hall di Londra, La Scala, Philharmonie di Berlino, Hollywood Bowl, Lucerna, Ludwigsburg, Mostly Mozart di New York, BBC Proms di Londra, Ravinia, Ruhr, Tanglewood, Salisburgo. Hanno avuto un clamoroso successo, davanti ad un pubblico record di 33.000 spettatori, in un concerto gala con i Berliner Philharmoniker, diretti da Simon Rattle, alla Waldbühne di Berlino. Katia e Marielle Labèque suonano spesso anche complessi di musica barocca quali The English Baroque Soloists con John Eliot Gardiner, il Giardino Armonico con Giovanni Antonini e i Venice Baroque con Andrea Marcon e si è da poco conclusa la tournée con The Age of Enlightenment e Simon Rattle. Costante il rapporto con i maggiori compositori dei giorni nostri fra cui Louis Andriessen, Luciano Berio, Pierre Boulez, Gyorgy Ligeti e Olivier Messiaen. Di recente è stato pubblicato dalla loro casa discografica, KML Recordings, fondata per creare un ponte fra tutti gli stili di musica e la creazione contemporanea, un CD con la nuova versione della “Rapsodia in blu” di Gershwin e “West Side Story” di Bernstein. Hanno inoltre lanciato la Fondazione KML il cui scopo è la ricerca e lo sviluppo del repertorio per duo pianistico, attraverso l’incontro di artisti di tutti i campi. Attualmente stanno lavorando ad un nuovo progetto “The minimalist Dream House” ispirato ai concerti del 1961 curati da La Monte Young nel loft di Yoko Ono. Katia e Marielle Labèque, con una schiera di amici provenienti sia dal rock che dalla musica classica, si ritrovano per celebrare questo rivoluzionario nuovo movimento e le sue molteplici influenze.

MUSICA E BALLETTOFoto: Umberto Nicoletti

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7 Febbraio, ore 21

HERBERT SCHUCH, pianoforteSCHUBERTDrei Klavierstücke D 946

BEETHOVENSonata n. 17 in re min. op. 31 n. 2 “La Tempesta”

SCHUBERTSonata in la magg. op. posth. D 959

HERBERT SCHUCH è nato a Timisoara, in Romania. Dopo aver iniziato gli studi di pianoforte nella sua città natale, nel 1988 si è trasferito con la sua famiglia in Germania, dove attualmente risiede. Ha successivamente proseguito gli studi sotto la guida di Kurt Hantsch e di Karl-Heinz Kämmerling presso il Mozarteum di Salisburgo. I recenti incontri e le collaborazioni con Alfred Brendel hanno molto influenzato la sua attività artistica. Herbert Schuch si è affermato sulla ribalta internazionale vincendo, nel giro di un solo anno, tre importanti concorsi pianistici: il ‘Concorso Casagrande’, il ‘Concorso Pianistico Internazionale’ di Londra e il ‘Concorso Beethoven’ di Vienna. Da allora si è esibito con prestigiose orchestre del mondo tra cui la London Philharmonic, l’Orchestra Sinfonica NHK, la Camerata Salzburg, la Residentie Orkest Den Haag, i Bamberger Symphoniker, le Orchestre Sinfoniche delle Radio MDR, WDR e NDR di Hannover e DR (Radio Danese). È inoltre ospite regolare di festival quali il Kissinger Sommer, il Festival Musicale di Rheingau, il Festival Pianistico della Rhur e il Festival di Salisburgo. Collabora anche con direttori d’orchestra quali Pierre Boulez, Andrey Boreyko, Douglas Boyd, Lawrence Foster, Jakub Hrusa, Jonathan Nott, Markus Poschner e Michael Sanderling. Nella scorsa stagione Schuch ha eseguito in recital sei diversi programmi comprendenti opere di Schubert e Janácek, che lo hanno portato a esibirsi in importanti sale concertistiche, tra cui il Mozarteum di Salisburgo. Inoltre, sempre nel 2013, è stato pubblicato un CD che comprende proprio opere di Schubert e Janácek. Quest’ultima registrazione, la settima realizzata per l’etichetta discografica OehmsClassics, dimostra quanto Herbert Schuch si dedichi con grande passione ai compositori che più ama. Infatti, Schumann, Ravel e Schubert sono i protagonisti delle incisioni “Nachtstücke” e “Sehnsuchtswalzer”, mentre in altre registrazioni si trovano componimenti di Holliger e Lachenmann. Nel 2012 è stato pubblicato un CD con il Concerto n. 3 per pianoforte di Beethoven insieme al Concerto per pianoforte di Viktor Ullmann eseguiti con l’Orchestra Sinfonica WDR diretta da Olari Elts. Per questa registrazione Herbert Schuch ha ricevuto un riconoscimento ECHO Klassik nel 2013 nella categoria ‘Registrazione dell’Anno-Concerto (Musiche del XX e XXI secolo)’. Nel 2012 Herbert Schuch aveva già ricevuto un premio ECHO Klassik nella sezione ‘Miglior Incisione dell’Anno di Musica da Camera’ per il CD con i Quintetti per pianoforte ed archi di Beethoven e Mozart. È da poco uscito un nuovo CD per Naïve, “Invocation”, con musiche di Bach, Liszt, Ravel, Messiaen.

MUSICA E BALLETTOFoto: Felix Broede

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28 Febbraio, ore 21

VALERIY SOKOLOV, violinoEVGENY IZOTOV, pianoforteSCHUBERTSonata in la magg. op. 162 “Grand Duo” D 574

BEETHOVENSonata n. 7 in do min. op. 30 n. 2

PROKOFIEVSonata n. 2 in re magg. op. 94a

SAINT-SAËNSIntroduzione e Rondò Capriccioso in la min. op. 28

VALERIY SOKOLOV, ucraino, ha ottenuto lo Study Grant Prize al Concorso “Pablo Sarasate” di Pamplona nel 1999 che gli ha permesso di perfezionarsi con Natalia Boyarskaya alla Yehudi Menuhin School in Inghilterra. Nel 2005 ha vinto il prestigioso Concorso “George Enescu” di Bucarest e il Premio della Fondazione Enescu. Sostenuto dalla Accenture Foundation, ha intrapreso una carriera internazionale che lo ha portato a suonare con City of Birmingham Symphony, Orchestre National de Bordeaux, Chamber Orchestra of Europe, NDR-Radiophilharmonie di Hannover, London Philharmonia, Orchestre National de France, Orchestre de Paris, Rotterdam Philharmonic, Tokyo Symphony, Mozarteumsorchester, Deutsche Kammerphilharmonie Bremen, Cleveland Orchestra, Hallé Orchestra, Stockholm Philharmonic collaborando con Vladimir Ashkenazy, Peter Oundjian, Vasily Petrenko e David Zinman. Ha partecipato anche ai festival Kissinger Sommer, Lockenhaus, Ravenna, Verbier e Colmar. Come camerista Valeriy Sokolov è apparso tra l’altro al Festspielhaus di Baden-Baden, alla Philharmonie di Essen, a Hong Kong, Lione, Lockenhaus, alla Wigmore Hall di Londra, al Lincoln Center di New York, al Théâtre du Châtelet di Parigi e a Vancouver, suonando con i violinisti Renaud Capuçon e Vadim Repin, il violoncellista Leonid Gorokhov e i pianisti Evgeny Izotov, Denis Matsuev e Kathryn Stott. Sokolov incide in esclusiva per EMI/Virgin Classics. Sono già apparsi la Terza Sonata di Enescu in duo con Svetlana Kosenko e i Concerti di Bartók e Cajkovskij con la Tonhalle-Orchester Zürich e David Zinman. Il Concerto di Sibelius con la Chamber Orchestra of Europe diretta da Vladimir Ashkenazy (DVD) e il film “Un violinista nato” di Bruno Monsaingeon, registrazione del recital di Valeriy a Tolosa nel 2004, hanno ricevuto critiche entusiastiche e continuano ad essere proposti di frequente su ARTE TV.

EVGENY IZOTOV, russo, ha studiato alla Scuola Centrale di Musica e al Conservatorio di San Pietroburgo, sua città natale, e alla Scuola Normale di Musica di Parigi con Nina Seregina e Marian Rybicki. Ha seguito varie masterclass con Dmitry Bashkirov, William Grant Nabore, Jan Marisse Huizing e Karl-Heinz Kämmerling. Ha vinto il primo premio all’Accademia Lake di Como, a Cernacelhe e al Concorso “Mee sur Seine”, il secondo premio al Concorso George Enescu e numerosi primi premi in vari Festival di musica da camera internazionali, fra i quali il Khumo Festival in Finlandia e il Festival Chopin in Karelia nel 2005 e 2008. È stato ospite della Wigmore Hall di Londra, della Hong Kong City Hall, del Festpielhaus di Baden Baden, della Philharmonie di Essen e delle migliori sale da concerto in Corea del Sud, Giappone e Sud Africa. È stato membro dei Virtuosi di San Pietroburgo per cinque anni e collabora spesso con il violinista Valeriy Sokolov e l’Atrium Quartet. I canali televisivi Mezzo, MBC in Corea del Sud, Radio France, BBC Radio e Radio Russia hanno trasmesso sue registrazioni e concerti. Insegna musica da camera al Conservatorio Statale di San Pietroburgo.

MUSICA E BALLETTOFoto Valeriy Sokolov: Simon Fowler. Foto Evgeny Izotov: Daniil Rabovski

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7 Marzo, ore 21TREVOR PINNOCK, clavicembaloMATTHEW TRUSCOTT, violinoJONATHAN MANSON, viola da gambaBUXTEHUDESonata in si bem. magg. op. 1 n. 4 per violino, viola da gamba e continuo BuxWV 255 FROBERGERLamento sopra la dolorosa perdita della Real Maestà di Ferdinando IV Re dei Romani” per clavicembalo dalla Suite n. 12 in do magg. FbWV 612J.S. BACHSonata n. 6 in sol magg. per violino e clavicembalo BWV 1019 LECLAIRSonata in re magg. op. 2 n. 8 per violino, viola da gamba e continuoRAMEAUPièces de Clavecin en concerts n. 5 in re min. per violino, viola da gamba e clavicembalo J.S. BACHSonata n. 1 in sol magg. per viola da gamba e clavicembalo BWV 1027 TELEMANNSonata in mi bem. magg. per violino, viola da gamba e continuo TWV 42:e6

TREVOR PINNOCK è conosciuto in tutto il mondo come clavicembalista e direttore. Con la sua orchestra The English Concert, fondata nel 1972 e diretta per oltre trent’anni (ospitata a Savona in un concerto “storico” nel 1996), è stato un pioniere nella pratica dell’interpretazione della musica barocca e classica sugli strumenti d’epoca. Ora suddivide i suoi impegni tra la direzione delle principali orchestre sinfoniche, recital solistici, concerti da camera e progetti didattici. Tra le ultime registrazioni per EMI le Sonate per flauto di Bach con Emmanuel Pahud e Jonathan Manson, che ha vinto l’“Echo Klassik Award” e un CD dedicato alla musica della corte di Federico il Grande con Emmanuel Pahud, Jonathan Manson e la Kammerakademie Potsdam. Trevor Pinnock è anche impegnato in progetti didattici alla Royal Academy of Music di Londra e alla Mozarteum Universität di Salisburgo.

MATTHEW TRUSCOTT ha studiato alla Royal Academy of Music di Londra, al Conservatorio Reale de L’Aja e a Bloomington, Indiana (USA) con Erich Gruenberg, Simon Standage, Vera Beths e Mauricio Fucs e divide la sua attività tra esecuzioni su “strumenti storici” e musica da camera collaborando con alcuni dei migliori musicisti di ambedue i campi. Oltre ad essere uno dei conduttori de The Orchestra of the Age of Enlightenment, altri incarichi come primo violino hanno incluso progetti con The English Concert, The Mahler Chamber Orchesta, The King’s Concert e Le Concert d’Astrée. Le ultime incisioni hanno incluso le Sonate in trio di Purcell con il Trio Retrospect. Insegna violino barocco alla Royal Academy of Music di Londra.

JONATHAN MANSON ha studiato con Steven Doane e Christel Thielmann alla Eastman School of Music di New York e, affascinato dalla “musica antica”, viola da gamba con Wieland Kuijken in Olanda. Per dieci anni è stato primo violoncello dell’Amsterdam Baroque Orchestra ed è, ora, primo violoncello di The Orchestra of the Age of Enlightenment. Una lunga collaborazione con Trevor Pinnock ha portato alla lodatissima incisione delle Sonate per viola da gamba di J.S. Bach e, con la violinista Rachel Podger, a quella delle “Pièces de Clavecin en concerts” di Rameau. Insegna alla Royal Academy of Music di Londra.

MUSICA E BALLETTO

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13 Marzo, ore 21

BALLETTO DI ROMA“Contemporary Tango”musiche di Astor Piazzolla, Lucio Demare, Anibal Troilo, Juan D’Arienzo, Osvaldo Pugliese, Francisco Canaro, Angel Villoldocoreografie di Milena Zullocon Kledi Kadiu

Torna, dopo qualche stagione, una delle principali compagnie italiane, il Balletto di Roma diretto da Walter Zappolini con una coinvolgente coreografia di Milena Zullo. Apprezzata artista della danza contemporanea italiana ed europea, collaboratrice stabile dal 1997 al 2011 della Scuola del Teatro dell’Opera di Roma, in qualità di maestro ospite per la tecnica contemporanea e autrice di numerose creazioni, Milena Zullo è attualmente collaboratrice della Compagnia del Balletto di Roma come coreografa e docente di danza contemporanea presso la Scuola della Compagnia.

L’opera, attraverso l’uso del linguaggio contemporaneo, vuole raccontare un ballo: il tango sociale, che sempre di più sembra diffondersi nel nostro pianeta. Segnale ulteriore del fenomeno della globalizzazione che ancora una volta anche in questo ambito, come nel linguaggio della danza tutta, contamina, unisce, condivide. Il Tango sociale vissuto non più semplicemente come un ballo, con i suoi passi tipici, ma capace di divenire “racconto” di un modo di sentire tanto diffuso e così capace anche di percorrere con la sua musica ormai tutti i continenti della terra. L’opera creata per il Balletto di Roma esplora una nuova contaminazione tra il linguaggio contemporaneo ed il “minimalismo” dell’incontro tra corpi che parlano di tango: incontro di un linguaggio popolare e sociale con il più ricco e variegato modulo del balletto. Lo spettacolo narra l’abbraccio del tango, dentro il quale si colmano bisogni, aspettative, sogni, desideri e oblii, un abbraccio che ciascuno esprime arricchendolo del proprio sé e portando in esso tutta quella memoria, consapevole e non, che la vita gli ha tracciato nel corpo. Preziosa e speciale diviene la partecipazione straordinaria di Kledi Kadiu, grazie al quale la virilità contenuta in questa danza diverrà protagonista. Intorno alla sua virilità si snocciolerà il racconto di una serata nella Milonga, come una scatola dentro la quale s’addentrano tante persone/personaggi, ove il tempo diviene Hora Zero, come più volte affermato da Piazzolla, l’attimo tra la fine e l’inizio, il tempo sospeso, dentro il quale gli incontri, le passioni, le gelosie, gli abbandoni, le fantasie, le solitudini, le tante e diverse anime verranno raccontate come un album di fotografie da sfogliare.

MUSICA E BALLETTO

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Operetta 2014/15

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OPERETTA

28 Novembre, ore 21

COMPAGNIA CORRADO ABBATI“Tè per due” (No, No Nanette)commedia musicale di Otto Harbach e Frank Mendelmusica di Vincent Youmanscon Corrado Abbatiadattamento e regia di Corrado Abbati

“Un fortunatissimo film con Doris Day, la musica bella, famosa e accattivante, il divertimento dell’esplosione di gags, la danza spensierata e coinvolgente, tutto questo è “Tè per due” (No, No Nanette), il grande musical di Vincent Youmans. Un successo internazionale che tona sulle scene italiane dopo le tante riprese sui palcoscenici di mezzo mondo, da Broadway a Londra, da Sidney a Berlino. “Tè per due” è uno spettacolo dal ritmo serrato che si muove con elettricità ed effervescenza riempiendo gli occhi di colori vivaci e le orecchie di ritmi spensierati. La canzone “Tea for two” è diventata un successo mondiale così come il ritornello “esser si può così felici” che si fa sintesi di quella gioia che percorre tutto il musical dove le gambe si direbbe che sono fatte per ballare (e qui si balla), le labbra per sorridere e cantare (e qui si ride e si canta) ed il cuore per amare (e qui si ama). Con “Tè per due” tutti possono essere protagonisti della felicità... E scusate se è poco!”. (Corrado Abbati)

Vostro marito guadagna tanti soldi? Spendeteglieli!... Gli eviterete “tante tentazioni”. Siete giovani e la vita vi sembra “impareggiabile” solo fra le cose proibite? Ricordatevi che spesso la felicità è più “naturale” e vicina di quanto sembri. Non ci credete? Seguite allora le vicende di Jimmy e Susanna, Billy e Lucille, Nanette e Tom: i protagonisti di “Tè per due”. Jimmy è un piccolo editore arricchitosi grazie ad una ristampa della Bibbia in formato tascabile ed è sposato con Susanna, una donna discreta e molto parsimoniosa. Jimmy è per natura di animo generoso e sempre disposto a rendere felice il prossimo. Specialmente se questo si chiama Winnie, Betty, Flora: le sue tre giovani amanti che certamente lo aiutano a spendere un po’ della sua fortuna, visto che la moglie è così parsimoniosa. Billy è un brillante avvocato amico di Jimmy, che invece ha sposato una donna bella, affascinante, elegante e spendacciona, Lucille. Cartier, il gioielliere, è per lei una meta fissa. E Nanette? È una giovane ragazza che Jimmy e Susanna devono accudire in assenza dei suoi genitori e che vorrebbe scoprire il mondo e l’amore, e desiderosa di godersi la vita e che invece viene tenuta “a freno” da Susanna che tenta di vietarle tutto ciò che la potrebbe allontanare da Tom, un bravo e onesto ragazzo che dovrebbe diventare il suo sposo. Jimmy stanco delle sue tre amanti (lui è sempre stato innamorato della moglie... ma lei è così noiosa) dà l’incarico a Billy, l’avvocato, di liquidarle e da qui si dipanano una serie di malintesi, trovate, intrecci amorosi, che coinvolgono lo spettatore in un crescendo di ilarità e divertimento che raggiungono l’apice nello scioglimento finale: le tre amanti e Lucille avranno insegnato a Susanna come si “tiene” un marito e Nanette, capita la lezione, si “terrà” il suo Tom che sarà ben felice di sposarla.

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OPERETTA

23 Gennaio, ore 21

COMPAGNIA CORRADO ABBATI“Il Paese del Sorriso”libretto di Ludwig Herzer e Fritz Löhner-Bedamusica di Franz Lehárcon Corrado Abbati adattamento e regia di Corrado Abbati

Tutto il mondo conosce, e canta, “Tu che m’hai preso il cuor” la celebre romanza di questa famosissima operetta nel cui titolo, “Il Paese del Sorriso”, si legge già il filo conduttore dell’intera operetta: un mondo dove tutto è allegro e sorridente, dove ogni cosa è deliziosa, dove tutto è tenuto insieme dal piacere: il piacere della musica, il piacere della danza, il piacere dell’amore e dei sentimenti. Ne “Il Paese del Sorriso” il sentimento legherà una giovane ragazza viennese ad un principe cinese in un turbinio di situazioni e ambientazioni dove l’eleganza europea si alterna allo sfavillante esotismo della Cina de “L’Ultimo Imperatore”. Così come ai sentimenti veri dei due romantici protagonisti si alternano le allegre e sorridenti amenità degli altri buffi personaggi. Lehár nello spartito de “Il Paese del Sorriso” ha scritto alcune fra le sue pagine migliori che, come ne “La Vedova Allegra”, hanno sempre un afflato molto suggestivo e accattivante per arrivare a “Tu che m’hai preso il cuor” in cui si avverte la consapevolezza di portare il pubblico all’entusiasmo.

Vienna 1910. La giovane e bella Lisa è corteggiata un po’ da tutti i migliori partiti di Vienna, compreso il conte Gusti, suo grande amico e confidente. Lisa però è attratta da tutto ciò che è esotico e quindi rimane affascinata quando alla sua festa di compleanno conosce un giovane principe cinese, il principe Sou-Chong. Fra i due il sentimento vero non tarda ad arrivare, ma sarà un amore non facile: non sarà semplice fondere le tradizioni e la cultura occidentali di lei e quelle orientali di lui. Ma si sa, l’amore, specialmente fra i giovani, è forte e sicuro di sé: Lisa decide di lasciare l’Europa e parte con Sou-Chong per la Cina. La realtà è però dura anche per chi si ama davvero. Lisa fatica a seguire le severe imposizioni della tradizione cinese. Tschang, zio di Sou-Cong gli ricorda le antiche leggi del suo paese: l’erede al trono deve sposare quattro donne cinesi, e le nozze con un’europea non sono valide. Sou-Chong suo malgrado è costretto ad obbedire. Lisa è triste e angosciata e trova nella cognata Mi un sostegno. Mi è una giovane che mostra insofferenza verso le tradizioni cinesi e vorrebbe essere libera come lo è Lisa. Giunge intanto Gusti che è riuscito a farsi inviare in Cina come rappresentante della sua società. Con un buffo stratagemma riuscirà ad avvicinare Lisa. Venuto a conoscenza della situazione convince Lisa a tornare in Europa: Lisa e Sou-Chong avevano agito d’impulso, senza pensare ma la vita sembra aver serbato per ciascuno un diverso destino. Lisa torna in Europa con Gusti ma non riesce a farsi una ragione della fine del suo sogno d’amore e Giusti ripensa alla giovane Mi, la bella cinesina che aveva conosciuto a Pechino. Ma a volte la storia e il destino dei popoli aiutano gli amanti temerari. 1912, la centenaria monarchia Manciù cade, Sou-Chong fugge dal suo Paese insieme alla sorella Mi: le due coppie (Lisa-Sou-Chong, Gusti-Mi) si riformano e questa volta potranno per sempre cantare “Tu che m’hai preso il cuor”.

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OPERETTA

20 Febbraio, ore 21

TEATRO MUSICA NOVECENTO“La Principessa della Czarda”libretto di Leo Stein e Bela Janbachmusica di Emmerich Kálmáncon Susie Georgiadisdirettore Stefano Giaroliregia di Alessandro Brachetti

La Compagnia Teatro Musica Novecento nasce a Reggio Emilia ad opera di un gruppo di artisti affermati in campo teatrale, lirico ed operettistico, con importanti esperienze maturate nelle più prestigiose Compagnie d’Operetta e di Prosa, nonché in importanti Enti Lirici. In quasi vent’anni di attività ho allestito non solo i “classici” dell’operetta, ma anche titoli “minori”. È stata ospite con “La Vie Parisienne” di Offenbach e, la scorsa stagione, con una assai apprezzata “L’acqua cheta” di Pietri.

“La Principessa della Czarda” è sicuramente una delle operette più rappresentate nel mondo, seconda solo a “La “Vedova Allegra”. Tra l’energia e la forza trascinante degli accenti ungheresi e l’eleganza dei valzer viennesi si dipana un intreccio godibile ed elegante dove il sentimento degli innamorati si stempera in quella speciale predisposizione di Emmerich Kálmán per le parti brillanti. Presentata per la prima volta a Vienna nel 1915, “La Principessa della Czarda” ottenne uno dei più grandi successi della storia dell’operetta, successo che si è rinnovato intatto fino ai nostri giorni. Ispirandosi all’argomento più popolare in quell’epoca, matrimoni impossibili tra rampolli dell’aristocrazia viennese e belle ed affascinanti primedonne del varietà, racconta le vicende che si svolgono tra i café chantant di Budapest e le corti dei grandi alberghi viennesi. La trama è la travagliata storia d’amore del giovane principe di Lippert-Weylersheim, Edvino Carlo, che all’Orpheum di Budapest, celebre locale notturno della capitale ungherese, trascorre le sue serate in compagnia degli amici, innamorandosi perdutamente di Sylva Varescu, canzonettista e acclamata diva del momento. Purtroppo, il suo romanzo d’amore è destinato a durare poco, dal momento che i suoi genitori, il principe Leopoldo Maria e soprattutto sua madre, Cecilia, non vedono di buon occhio questa relazione e fanno di tutto per allontanare Sylva, facendola ingaggiare per una tournée in America. Hanno già deciso per il figlio il fidanzamento ufficiale con la contessina Stasi, sua cugina. Quando questa imposizione sembra essere accettata a malincuore, durante la festa di fidanzamento, accade l’imprevedibile. Tra equivoci e colpi di scena che sembrano condurre ad un epilogo da scandalo, alla fine sarà l’amore a trionfare, nel tripudio generale.

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Stagione invernale 2014orcheStrA SinfonicA di SAvonA

FeStival ShakeSpeare in town! 2014 X ediZionecoMPAGniA teAtrALe SALAMAnder

Stagione autunnale 2014teAtro deLL’oPerA GiocoSA

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10 OttObre, Ore 11 anteprima scuole

10 OttObre, Ore 18.30

“SUOR ANGELICA”Libretto di Giovacchino Forzano

Musica di Giacomo PucciniDirettore Giovanni Di StefanoRegia Luca FerrarisOrchestra e Coro del Conservatorio di Musica “G. Puccini” della SpeziaNuova produzione e nuovo allestimento del laboratorio del Teatro dell’Opera Giocosa di Savona

17 OttObre, Ore 11 anteprima scuole

17 OttObre, Ore 21

“IL SEGRETO DI SUSANNA”Libretto di Enrico Golisciani

Musica di Ermanno Wolf-FerrariDirettore Massimiliano PiccioliEnsemble Strumentale del Teatro dell’Opera GiocosaGianluca Ascheri, pianoforte

Produzione e allestimento Teatro dell’Opera Giocosa di Savona

9 nOvembre, Ore 15.15

“FALSTAFF”Libretto di Arrigo Boito da “Le allegre comari di Windsor” e “Enrico IV” di William Shakespeare

Musica di Giuseppe VerdiDirettore Nicola PaszkowskiRegia e ideazione scenica Cristina Mazzavillani MutiOrchestra Giovanile Luigi CherubiniCoro del Teatro Municipale di PiacenzaMaestro del Coro Corrado CasatiCoproduzione Ravenna Festival, Teatro Alighieri Ravenna, Teatro del Giglio Lucca, Fondazione Teatri di Piacenza, Teatro dell’Opera Giocosa di Savona, Fondazione Teatro Comunale di Ferrara

Nuovo allestimento dei Teatri coproduttori

18 Dicembre, Ore 10.30 Guida all’ascolto

18-19 Dicembre, Ore 21

“LA VOCE RAPITA”Musical per bambini di Carlo Chiddemi

Giovani StarsAccademia Musicale di SavonaOrchestra Sinfonica di SavonaCarlo Chiddemi, direttore

29 Dicembre, Ore 11

“...roba da grandi”

Orchestra Sinfonica di SavonaPietro Borgonovo, direttore

30 Dicembre, Ore 21

Concerto di fine anno

Orchestra Sinfonica di SavonaPietro Borgonovo, direttoreMusiche di J. Strauss jr.

22-23-24 OttObre, Ore 10 anteprima scuole

25-26 OttObre, Ore 21

“SOGNO DI UNA NOTTE D’ESTATE”di William Shakespearetraduzione e regia di Marco GhelardiCompagnia Teatrale Salamander

Agente Generale ProcuratorePer. Ind. Luigi Marino

SAVONA - Via Paleocapa, 18/12e-mail: [email protected]

Tel. 019 8386205 - 019 8428763Fax 019 811905

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Abbonamenti

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BIGLIETTERIA Dal 13 ottobre l’orario di biglietteria è, dal lunedì al sabato (escluse le festività), dalle ore 10 alle 12 e dalle 16 alle 19 e un’ora prima degli spettacoli. Per informazioni e prenotazioni telefoniche: tel. 019820409. Per prenotazioni via fax: tel. 0194519200. Per prenotazioni via e-mail: [email protected].

INTERNET È possibile confermare ed acquistare gli abbonamenti e i biglietti della stagione artistica direttamente dal sito www.teatrochiabrera.it secondo le date specificate per ciascuna rassegna.

TEATROBUS Per tutti gli spettacoli serali in abbonamento dei Turni A-B-C, d’Operetta e per lo spettacolo “Ecce homo” del 16.12.2014 è in funzione un servizio gratuito di andata e ritorno tra il Teatro e le fermate indicate sul territorio con appositi segnali.

TeatroABBONAMENTO TURNI A-B-CLa biglietteria effettuerà la conferma degli abbonamenti dal 13 al 21 ottobre (escluso il 19). Il 22 ottobre sarà possibile, per tutti coloro che hanno confermato con riserva di cambiamento, avere la prelazione di scelta sui posti rimasti disponibili nelle serate. Il 23 ottobre inizierà la vendita dei nuovi abbonamenti. Il 25 ottobre inizierà la vendita dei nuovi abbonamenti per 4 spettacoli a turno libero.

PREZZIAbbonamento:Poltrona di platea, balconata e palco. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 225 Ridotto giovani fino a 30 anni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 110Galleria numerata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 155Ridotto giovani fino a 30 anni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 80

Gli abbonati al ciclo di 9 spettacoli potranno acquistare anche l’abbonamento ridotto al Turno D (5 spettacoli) al prezzo di € 55.Gli abbonati potranno acquistare il biglietto per lo spettacolo “Ecce homo” di Lucilla Giagnoni del 16 dicembre al prezzo ridotto di € 10.

Abbonamento a 4 spettacoli a turno libero:Gli abbonati, al momento dell’acquisto, dovranno farsi assegnare il posto per gli spettacoli: “Penso che un sogno così...”, “Una pura formalità”, “Tres” e, a scelta tra “Re Lear”, “Enrico IV”.Poltrona di platea, balconata e palco. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 90Galleria numerata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 55

Abbonamento mattutino a 3 spettacoli riservato agli studenti:Posto unico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 20

Abbonamento a 4 spettacoli riservato ai giovani fino a 30 anni:“Re Lear”, “Enrico IV”, “Servo per due”, “Decamerone”. Si potrà scegliere all’interno dei turni. Poltrona di platea, balconata e palco. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 35Galleria numerata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 25

Biglietto singolo spettacolo:Poltrona di platea, balconata e palco. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 26Ridotto giovani fino a 30 anni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 15Galleria numerata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 19Ridotto giovani fino a 30 anni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 11Posto unico rappresentazioni mattutine riservate agli studenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 10

Spettacolo “Ecce homo” del 16.12.2014:Posto unico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 15Ridotto abbonati prosa e giovani fino a 30 anni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 10

Vendita biglietti:Spettacoli “Re Lear” e “Nuda proprietà”:- acquisto in biglietteria e on-line dal 05/11/2014 - prenotazione telefonica e e-mail dal 06/11/2014

Tutti gli altri spettacoli:- acquisto in biglietteria e on-line dal 24/11/2014 - prenotazione telefonica e e-mail dal 25/1/2014

ABBONAMENTO TURNO DLa biglietteria effettuerà la conferma degli abbonamenti dal 27 al 30 ottobre. Al momento dell’acquisto sarà possibile farsi assegnare il posto per lo spettacolo “Nuda proprietà”, compreso anche nella stagione di prosa, scegliendo tra le rappresentazioni del 19-20-21 novembre. Il 31 ottobre sarà possibile, per coloro che hanno confermato con riserva di cambiamento, avere la prelazione di scelta sui posti rimasti disponibili. Il 3 novembre inizierà la vendita dei nuovi abbonamenti.

PREZZIAbbonamento:Poltrona di platea, balconata e palco. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 75Galleria numerata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 55

Abbonamento riservato ai giovani fino a 30 anni per gli spettacoli del Turno D e per 4 spettacoli compresi nella stagione di prosa: “Re Lear”, “Enrico IV”, “Servo per due”, “Decamerone”. Si potrà scegliere all’interno dei turni.Poltrona di platea, balconata e palco. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 85Galleria numerata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 60

Biglietto singolo spettacolo:Poltrona di platea, balconata e palco. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 18 Galleria numerata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 15

Spettacolo “Doppio fronte” del 25-26.01.2015Poltrona di platea, balconata e palco. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 18 Galleria numerata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 15Posto unico ridotto giovani fino a 30 anni. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 11

Spettacolo “Ecce homo” del 15-16.12.2014Posto unico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 15Ridotto abbonati prosa e giovani fino a 30 anni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 10

Spettacolo “Nuda proprietà”Poltrona di platea, balconata e palco. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 26 Galleria numerata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 19

Vendita biglietti:Spettacolo “Nuda proprietà”: acquisto in biglietteria e on-line dal 05/11/2014 prenotazione telefonica e e-mail dal 06/11/2014

Tutti gli altri spettacoli:acquisto in biglietteria e on-line dal 26/11/2014 prenotazione telefonica e e-mail dal 27/1/2014

Teatro RagazziABBONAMENTIEntro il 15 novembre tutte le scuole interessate faranno avere al Teatro le richieste numeriche e i turni desiderati a mezzo fax (019.4519200) o e-mail ([email protected]) unitamente al nominativo dell’insegnante a cui fare riferimento. I posti saranno assegnati d’ufficio, secondo i criteri applicati nelle scorse stagioni, dando la precedenza alle scuole della città solo nel caso che la disponibilità risultasse inferiore alle richieste. Gli abbonamenti dovranno essere ritirati dal 1 al 11 dicembre (escluse le festività). La vendita di singoli abbonamenti a posto numerato inizierà il 13 dicembre alle ore 10.

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PREZZIPer le scuole elementari sono previsti due turni in abbonamento. Ogni turno si compone di 3 spettacoli a data prefissata con posto unico numerato al prezzo di € 10. Il turno A comprende: 18/02, 09/03, 14/04.Il turno B comprende: 19/02, 4/03, 13/04.Per le scuole medie è previsto, in abbonamento, il turno C composto da 3 spettacoli a data prefissata con posto unico numerato al prezzo di € 10. Il turno comprende gli spettacoli del 19/02, 4/03, 13/04.Per le scuole materne sono previsti due turni in abbonamento, D e E. Ogni turno si compone di 3 spettacoli a data prefissata con posto unico numerato al prezzo di € 10. Il turno D comprende: 23/03, 16/04, 05/05. Il turno E comprende: 24/03, 17/04, 06/05.

BIGLIETTILe richieste di acquisto devono pervenire solo a partire dal 2 dicembre 2014. Se inviate in data precedente non saranno prese in esame. Dalla data indicata sarà possibile acquistare i biglietti per tutti gli spettacoli in programma. La prenotazione può avvenire per fax o e-mail. Per l’assegnazione dei posti vale l’ordine cronologico di presentazione della richiesta. Singolo spettacolo posto unico numerato € 4.

Musica e BallettoABBONAMENTILa biglietteria effettuerà la conferma degli abbonamenti dal 13 al 21 ottobre (escluso il 19). Il 22 ottobre sarà possibile, per tutti coloro che hanno confermato con riserva di cambiamento, avere la prelazione di scelta sui posti rimasti disponibili. Il 24 ottobre inizierà la vendita dei nuovi abbonamenti alla “musica e balletto”, alla “musica” e al “balletto”.

Abbonamento musica e ballettoPosto unico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 100Associazioni musicali. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 85Ridotto giovani fino a 30 anni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 50

Abbonamento musicaPosto unico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 80Associazioni Musicali. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 65Ridotto giovani fino a 30 anni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 35

Abbonamento ballettoPosto unico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 45 Scuole di danza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 30Ridotto giovani fino a 30 anni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 25

Biglietto concerto:Posto unico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 15 Ridotto giovani fino a 30 anni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 10Orchestra Radiotelevisione Croata e Katia & Marielle Labèque. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 20 Ridotto giovani fino a 30 anni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 10

Biglietto balletto:Posto unico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 20 Scuole di danza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 15Ridotto giovani fino a 30 anni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 12

Vendita biglietti: Concerti Kobrin e De Maria/Quartetto Bennewitz- acquisto in biglietteria e on-line dal 15/11/2014 - prenotazione telefonica e e-mail dal 17/11/2014

Tutti gli altri concerti e balletti- acquisto in biglietteria e on-line dal 01/12/2014 - prenotazione telefonica e e-mail dal 02/12/2014

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OperettaABBONAMENTILa biglietteria effettuerà la conferma degli abbonamenti dal 6 novembre all’11 novembre (escluso il 9). Il 12 novembre sarà possibile, per coloro che hanno confermato con riserva di cambiamento, avere la prelazione di scelta sui posti rimasti disponibili. Il 13 novembre inizierà la vendita dei nuovi abbonamenti.

PREZZIAbbonamento:Poltrona di platea . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 50Galleria numerata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 35

Singolo spettacolo:Poltrona di platea . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 20Galleria numerata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . € 15

Vendita biglietti:Spettacolo “Tè per due”: - acquisto in biglietteria e on-line dal 20/11/2014 - prenotazione telefonica e e-mail dal 21/11/2014

Tutti gli altri spettacoli:- acquisto in biglietteria e on-line dal 03/12/2014 - prenotazione telefonica e e-mail dal 04/12/2014

Per consultare il Programma Generale:

www.teatrochiabrera.it

La Direzione del Teatro si riserva la facoltà di modificare il programma per cause tecniche e di forza maggiore.

Per informazioni:

teatro dell’opera giocosa www.operagiocosa.it

orchestra Sinfonica di Savonawww.orchestrasavona.it

Compagnia teatrale Salamanderwww.salamander.it

Le vitamine A, D, W sono indispensabili per realizzare progetti di comunicazione per grandi e piccole aziende. Adver tising, Design, Web, Editoria, sono le competenze con le quali avveriamo i desideri dei nostri clienti. Rendendoli sempre felici. Le vitamine, se assunte periodicamente, aiutano a vincere.

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Foto copertina e pagg. 2, 18, 48, 74, 90, 91 Fulvio RossoSTAMPA Grafiche F.lli Spirito, Cosseria (Savona)

Ottobre 2014

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Grafiche f.lli SpiritoLoc. Lidora 48 A - 17017 Cosseria (Sv) - Tel. 019 510562 - Fax. 019 510349 - [email protected]

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Colori compositi

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