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La tecnica del Rebirthing in posturologia - aipu.it · 6 degli aggiustamenti compaiono segni di...

Date post: 18-Feb-2019
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Università Telematica Pegaso Master in Posturologia (MA630) La tecnica del Rebirthing in posturologia Anno Accademico 2017-2018 RELATORE: Prof. Gaetano Agliata: CORRELATRICE: Prof.ssa Marinella Mantice CANDIDATO: Dott.ssa Anna Marzigno
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Università Telematica Pegaso

Master in Posturologia

(MA630)

La tecnica del Rebirthing in posturologia

Anno Accademico

2017-2018

RELATORE:

Prof. Gaetano Agliata:

CORRELATRICE:

Prof.ssa Marinella Mantice

CANDIDATO:

Dott.ssa Anna Marzigno

2

INDICE

1. INTRODUZIONE ALLA POSTUROLOGIA … 1

1.1 Che cos’è la posturologia .………………………... 1

1.2 Problematiche del sistema posturale ……………... 5

1.3 Gli aspetti psicologici della postura ……………... 9

1.4 Gli studi di Rolf, Painter, Reich e Lowen ………. 12

2. LA POSTURA E LA RESPIRAZIONE …........... 18

2.1 Apparato respiratore e diaframma ………………. 18

2.2 Respirare in modo errato ………………………… 23

2.3 Voce e postura …………………………………… 26

3. IL REBIRTHING ………………...……………… 29

3.1 Introduzione al Rebirthing ……………………….. 29

3.2 Rebirthing e benessere …………………………… 33

3.3 Le possibili applicazioni del Rebirthing …………. 34

CONCLUSIONE ……………………………………. 37

BIBLOGRAFIA …………………………………….. 39

SITOGRAFIA ……………………………………….. 40

3

1.INTRODUZIONE ALLA POSTUROLOGIA

1.3 Che cos’è la posturologia

Sempre più spesso si sente parlare di postura e

posturologia, anche se non è una scoperta recente,

anzi è vecchia come l’uomo. Infatti la postura è

quell’atteggiamento, quella posizione che l’uomo

assume rispetto all’ambiente che lo circonda, in

particolare la postura è comunicazione, interazione

tra uomo ed ambiente, tra individuo e individuo.

Quindi possiamo anche affermare che essa

rappresenta la posizione del corpo nello spazio e la

relativa relazione tra i suoi segmenti corporei, cioè è

la posizione più idonea del corpo nello spazio per

attuare le funzioni antigravitarie con il minor

dispendio energetico sia in deambulazione che in

stazionamento.

La posizione corretta è importantissima per l’essere

umano per il proprio equilibrio e, per ottenerla molte

sono le interazioni neurofisiologiche,

neuropsicologiche e biomeccaniche che

continuamente si influenzano, determinando così

modificazioni posturali. Inoltre, possiamo affermare

che la postura è influenzata da fattori esterni ed

4

interni, ma anche da abitudini sbagliate acquisite

durante il tempo libero, il lavoro o anche durante il

riposo. Quindi nelle cause di errata postura

concorrono diversi fattori come quelli

neurofisiologici, biomeccanica, emotivi, psicologici

e relazionali. Il fine primario della posturologia è la

diagnosi clinica e gli strumenti essenziali sono:

l’osservazione minuziosa dei vari distretti

dell’organismo, ma allo stesso tempo una visione

completa di questi distretti, per questo si chiede

aiuto a vari specialisti, e per questo essa va intesa

come una branca trasversale che attraversa

contemporaneamente la neurofisiologia, la

psicofisiologia, la chinesiologia, l’ortopedia, la

medicina riabilitativa, la clinica psicosomatica,

l’odontoiatria, l’oculista, la vestibologia1, ….

La valutazione postulare costa di 3 fasi: la prima è la

fase preliminare in cui si raccolgono i dati

anamnestici; la seconda è la fase centrale in cui si

osserva il tipo di appoggio plantare e si localizza il

baricentro facendo salire il paziente su una pedana

stabilometrica dotata di filo a piombo o grigia di

1 Erio De Col. La ginnastica posturale. Ed. Mediterranea, 2006.

5

Barrè, inoltre in questa fase si valuta anche la

stabilità dinamica facendolo camminare e valutando

così anche la mobilità articolare. Nella terza fase o

fase finale si pongono delle varianti a livello di

afferenza periferica cioè una soletta per l’appoggio

plantare, rotolini di cotone per l’occlusione dentale,

una benda per le afferenze visive2.

1.2 Problematiche del sistema posturale

Come abbiamo già detto il sistema posturale è un

insieme molto complesso, che vede coinvolte

strutture del sistema nervoso (SNC) e periferico

(SNP) e soprattutto l’occhio, il piede, il sistema

cutaneo, i muscoli, le articolazioni, ma anche

l’apparato stomatognatico e l’orecchio interno. Il

SNC utilizza le informazioni ricevute dagli effettori

per avere la consapevolezza della posizione del

corpo e poter impostare correttamente quanto voluto

nei confronti del mondo esterno e di se stesso3. Se

sorgono problemi in un primo momento il sistema

postulare cerca di compensare compatibilmente con

le singole capacità; superati i limiti della somma

2 Erio De Col. La ginnastica posturale. Ed Mediterranea, 2006. 3 Midrio M., De Lorenzo A., De Luca B., Ferraina S. Fisiologia medica, Piccin, 2008.

6

degli aggiustamenti compaiono segni di patologia

quali cefalea, cervicalgie, nevralgie, difetti di

masticazione e dell’occlusione dentale, dorsalgie,

lombalgie, lombo sciatalgie, dolori alla spalla, alle

braccia, alle anche, alle ginocchia ed alle caviglie,

ma anche disordini meno noti quali difficoltà di

guidare di notte o di concentrazione nella lettura,

mal destrezza e click mandibolari4.

Sono le sollecitazioni anomale provocate dallo

squilibrio tonico posturale che provocano la maggior

parte di alcuni tipi di dolori (cervicali, dorsali,

lombari). Sono forze permanenti che durante tutti i

giorni e gli anni esercitano i loro effetti deleteri sulle

capsule articolari, le cartilagini e i legamenti. Infatti

quando si determina una disfunzione del sistema

tonico-postulare si può instaurare un quadro clinico

caratterizzato da sofferenza dell’apparato

locomotore (patologie muscolo-tendine, articolari ed

ossee). Gli elementi che devono concorrere perché

ciò si verifichi sono: la predisposizione individuale,

l’alterazione morfo-funzionali e l’azione

dell’ambiente interno e/o esterno all’individuo.

A seconda dei recettori posturali in disfunzione è

4 Erio De Col. La ginnastica posturale. Ed Mediterranea. 2006.

7

possibile classificare la patologia algico-posturale in:

semplice che avviene quando è in disfunzione un

solo recettore posturale primario come ad esempio

l’appoggio podalico, la quale induce un determinato

schema adattativo; oppure può essere complessa, la

quale avviene quando sono in disfunzione più

recettori primari posturali, come l’appoggio podalico

e l’apparato stomatognatico5.

Una patologia algico-posturale può indurre una

disfunzione a livello muscolare, articolare, osseo,

tendineo legamentoso ed a carico del tessuto nervoso

e dei visceri. La diagnosi per queste sindromi è

basata su una corretta raccolta dell’anamnesi ed su

un attento esame obiettivo. E’ pertanto necessario

ripercorrere la storia del paziente sia da un punto di

vista fisico come storia di traumatismi o di episodi

dolorosi articolari e muscolari, che da un punto di

vista clinico generale come allergie e disturbi

endocrini e da un punto di vista psichico come stress

e depressione. Vanno controllate anche le

informazioni riguardanti gli allenamenti, carico,

cadenza e qualità. Va infine valutata la possibilità di

5 Souchard P. RGP Rieducazione posturale globale. Ed Marrapese. 2008.

8

cambiamenti importanti dell’apparato

stomatognatico come estrazioni di elementi dentali o

la riabilitazione occlusale mediante protesi fisse e

non o mediante trattamento odontoiatrico. Per

quanto riguarda l’esame obiettivo si valutano per

prima cosa nei tre piani (frontale, sagittale e

trasverso) le variazioni di posizione dei principali

punti di riferimento rispetto ad un modello di

posizione ortostatica ideale. Vengono anche valutate

le asimmetrie e le rotazioni dei segmenti scheletrici

e la presenza di zone di alterato trofismo del tono

muscolare6. Per quanto riguarda l’apparato

stomatognatico si valuta prima lo stato di salute dei

muscoli masticatori e si considera l’armonia del

movimento mandibolare rilevando la presenza di

rumori a livello dell’articolazione temporo –

mandibolare, registrando inoltre lo stato di salute dei

denti e l’eventuale presenza di bruxismo7.

Parallelamente alla valutazione stomatognatica va

valutato l’appoggio podalico, sia in condizioni

statiche che dinamiche per accertare la presenza di

6 La Placa M. Principi di microbiologia medica. Edises, 2014. 7 Il termine bruxismo deriva dal greco e significa “digrignamento dei denti”. Il bruxismo è un fenomeno

più marcato durante il sonno ed è causato dalla contrazione dei muscoli implicati nella masticazione; è

considerato un’attività anomala non finalizzata ad uno scopo. www.my-personaltrainer.it

9

paramorfismi come il piattismo, il cavismo o gli

eccessi di pronazione e supinazione. La diagnosi

viene completata con una valutazione dell’orecchio

interno e del sistema oculare, con particolare

riferimento alla funzione oculomotrice. La

valutazione clinica può essere corredata da una

valutazione strumentale come la barodometria

elettronica, test dinanometrici, il podoscopio, la

stabilometria, la gait analysis8 e l’elettromiografia

dinamica.

1.3 Gli aspetti psicologici della postura

Il corpo è l’espressione delle emozioni, degli stati

d’animo, dell’amore, della salute e della malattia. Il

corpo è portatore ed espressione della malattia sia

fisica che mentale. La postura è indice di disturbi e

problemi psicologici ma anche del tipo di

personalità. Un problema, una difficoltà psicologica

o un determinato tipo di personalità, possono

modificare la postura ed esserne allo stesso tempo

un fattore di mantenimento del disturbo. Quindi per

8 La gait analysis sulla base di un’analisi ottica tridimensionale sul piano frontale e sagittale

ricostruiscono la superficie del tronco con le sue eventuali deviazioni e rotazioni della colonna vertebrale.

Soldati M. Corpo e cambiamento. Tecniche nuove, 2000.

10

lo studioso del corpo e della mente l’analisi della

postura è un aspetto importante che fornisce

informazioni in merito alla personalità, all’umore, al

carattere, alle emozioni dell’essere umano9. Lo

studio della comunicazione non verbale come

disciplina scientifica si può far risalire al 1872,

quando Darwin, in “L’espressione delle emozioni

nell’uomo e negli animali”, ha suggerito

l’importanza del movimento del corpo e

l’espressione del viso nella comunicazione e nella

espressione delle emozioni. Dopo Darwin, numerosi

studiosi hanno posto la loro attenzione su questo

tema. Da studi più recenti, come quello posto da

Bara nel 2009, è più volte emerso che la psicologia

dell’essere umano influisce su molti aspetti della

postura, di conseguenza lo studio della postura parla

della persona e delle sue difficoltà, così come la

psicologia e la storia della persona aiuta a conoscere

le cause delle problematiche posturali. La postura

infatti è il più naturale degli atteggiamenti umani, è

cioè un atteggiamento caratterizzato da automatismi

e atteggiamenti volontari, dal quale non sempre

appare possibile dissociarsi, in considerazione

9 Souchard P. RGP Rieducazione posturale globale. Ed Marrapese. 2008.

11

soprattutto del fatto che interessa l’intero corpo e

non solamente una sua parte, quindi parlare di

psicologia della postura si evidenzia un discorso

legato alla psicologia dell’essere umano; la postura è

essere in un rapporto biunivoco secondo il quale

l’espressione più sincera del nostro corpo non può

che essere quella più sincera del nostro profondo IO,

laddove una posizione particolare, come anche

quella che potrebbe sembrare la più normale,

costituisce un completo elemento di valutazione e di

interpretazione10. Quindi possiamo distinguere

l’atteggiamento come posizione o postura del corpo

che esprime un’azione, un’emozione, sentimenti,

comportamenti, determinati dall’ambiente familiare,

sociale o lavorativo; e la postura come la posizione

del corpo umano nello spazio e la relativa relazione

tra i suoi segmenti corporei. La postura rappresenta

il risultato di pensieri e sentimenti in azione che si

traducono in posture e azioni rivolte alle immagini,

al movimento ed alle azioni fisiche. L’atteggiamento

posturale parla della persona, partendo dalle

espressioni del volto, alla posizione della colonna

vertebrale e del piede come nel suo piantarsi a terra.

10 Carbone, Viva E. Postura e respirazione. La respirazione orale. La Feltrinelli.

12

Invece, il linguaggio posturale costituisce un

elemento proprio della persona.

1.4 Gli studi di Rolf, Painter, Reich e

Lowen.

A Ida Rolf11 va il merito di aver indagato e

sintetizzato un metodo terapeutico di sicura

efficacia. L’integrazione strutturale (Rolfing12)

ha compiuto veri e propri miracoli nella

ricostituzione dell’armonia somatica e nella

terapia della riabilitazione, proprio per la

comprensione della necessità di agire sull’intera

struttura corporea nel correggere gli squilibri

posturali. Alla base del metodo c’è una ben

precisa serie di manipolazioni della fascia che le

restituiscono fluidità attraverso compressione,

stiramenti e scollamenti, e dalla quale deriva

anche un notevole effetto di ringiovanimento, in

quanto uno dei principali fattori della perdita di

mobilità del corpo è la progressiva

densificazione del connettivo con il passare

degli anni. Densificazione che tende ad inibire

11 Ida Pauline Rolf nata a New York il 19 maggio 1896 è stata una biochimica, studiosa di yoga, osteopata

e chiropratica, creò un metodo che potesse attraverso il corpo, restituire alla persona la sua integrità.

www.lacittadellaluce.org. 12 Il Rolfing è un metodo che non si occupa del sintomo, ma del sistema nella sua interezza. Integrare

significa riportare ordine nel corpo. Ida Rolf.

13

la motilità pulsatoria e le funzioni fisiologiche,

diminuendo l’energia del sistema biologico

umano. Rolf però ha trascurato un importante

aspetto cioè quello psicologico e quello

dell’emozionalità. Infatti da quando il Rofing ha

iniziato a diffondersi si è notato che per coloro

che avevano una preparazione psicologica le

potenzialità del lavoro sul tessuto connettivo

sono tante, quindi si sono sviluppati numerosi

approcci psicosomatici ed olistici tra i quali

possiamo ricordare l’integrazione posturale di

Painter13. L’aggettivo posturale è stato scelto da

Painter per descrivere che, per avere un

cambiamento duraturo, non è sufficiente

integrare la sola struttura fisica, ma bisogna

considerare anche i piani emozionali e mentali, i

quali sono strettamente collegati al sistema

somatico. Quindi per Painter la postura fisica è

strettamente collegata con la postura emozionale

e psicologica che assumiamo nei confronti

dell’ambiente nel quale viviamo, cioè i nostri

sistemi di relazione e di difesa. La postura

13 Jack Painter nato in California nel 1933, professore di filosofia e direttore dell’International Center for

Release and Integration in California. Ha creato varie forme di lavoro corporeo: integrazione posturale,

integrazione cuore pelvi, integrazione energetica, integrazione somatica avanzata e il fitness ritmico.

www.integrazioneposturale.org

14

psicologica, intesa come atteggiamento nei

confronti del mondo che influenza il nostro

modo di porci nello spazio, si va con il tempo

sedimentando in una struttura fisica. Il lavoro su

quest’ultima è fondamentale per permettere un

vero cambiamento, ma non può certo

prescindere dalla totalità della persona. La Rolf

aveva assunto, invece, una posizione

riduttivistica, nel quale privilegiava

l’importanza, la bellezza e la semplicità del

lavoro di riorganizzazione della struttura fisica.

Pensava al corpo come al tempio dell’anima e

riteneva, giustamente ma unilateralmente, che

migliorando la condizione del corpo sarebbe di

conseguenza migliorato anche lo stato della

psiche. Non riteneva quindi opportuno

inframmischiare inutili psicologismi alla

purezza di un ben formalizzato intervento sul

piano fisico, già di per sé efficace e

trasformativo. Atteggiamento che è stato poi

estremizzato da alcuni suoi seguaci14. Ciò che

noi siamo nel nostro modo di essere, di

rapportarci al mondo, si solidifica nel nostro

14 Soldati M. Corpo e cambiamento. Tecniche nuove, 2000.

15

atteggiamento corporeo. La corazza caratteriale

scoperta da Reich15 sappiamo che si somatizza

in una vera e propria armatura muscolare.

Wilhelm Reich, allievo di Sigmund Freud,

descrisse per primo quello che noi oggi

chiamiamo linguaggio del corpo. Nello stesso

modo in cui Freud notò una spaccatura fra

memoria conscia ed inconscia, Reich notò una

scissione fra le varie espressioni del corpo. Ma,

divenne noto anche per le sue ricerche sul ruolo

sociale della sessualità, per i suoi studi sul

rapporto fra autoritarismo e repressione

sessuale, nonché per la sua teoria sulla

cosiddetta “energia organica”. Più importante

per la nostra ricerca fu però Alexander Lowen16.

Fu allievo di Reich negli anni quaranta ed è

considerato il principale continuatore della sua

scuola scienifica. Negli anni cinquanta a New

York ha fondato la scuola terapeutica nota come

Analisi Bioenergetica. L’insieme delle sue

teorie e pratiche mediche ha ottenuto grande

15 Wilhelm Reich nato a Dobrzcynica il 24 marzo del 1897 è stato un medico, psichiatra e psicoanalista

austriaco naturalizzato statunitense. www.wikipedia.org

16 Alexander Lowen nato a New York il 23 dicembre 1910 è stato uno psicoterapeuta e psichiatra.

www.wikipedia.org

16

attenzione della comunità scienifica. È autore di

numerose pubblicazioni sull’argomento, tradotte

in decine di lingue. Ha trascorso alcuni periodi

della vita a Ginevra, in Svizzera, negli anni

cinquanta. Ha esercitato come psicoterapeuta a

New York, Connecticut, Stati Uniti sino ad un

anno prima della sua morte17. Lo studio più

importante di Lowen fu quello

dell’identificazione di cinque tipologie

caratteriali. Lowen identificò cinque caratteri

cioè quello cerebrale, dipendente, sottomesso,

dominane e rigido. Analizziamoli nel

particolare: la tipologia

del cerebrale viene

descritta dallo studioso

come un soggetto avente

una muscolatura contratta

e sempre in difesa, inoltre

egli ha uno scarso contatto

con il proprio corpo proprio perché ha sempre

avuto l’impressione di non essere mai stato

accettato o nella prima infanzia. I disturbi che

possiamo riscontrare sono: insonnia,

17 Lemmi R. Storie di un terapista. Kimerik, 2012.

17

dismenorrea colite e cistite.

La seconda tipologia cioè il

dipendente si presenta con il

corpo allungato e i muscoli

poco sviluppai, e la parte

superiore del corpo tende ad

incurvarsi. I disturbi che si

possono avere sono:

spossatezza, depressione e forme influenzali.

La terza forma, quella

del sottomesso ha un

atteggiamento di

sottomissione e

nasconde astio.

Inconsciamente si è

costruito una

muscolatura potente da

poter chiudere

all’interno la sua rabbia a aggressione; infatti è

tendenzialmente basso e tozzo. I disturbi

possono essere: ansia, dolori cervicali, lombari,

reumatismi ed emorroidi. La tipologia del

dominane, invece, tende a rimanere in

inspirazione e con il torace gonfio. La parte

18

superiore del corpo è sviluppata

sproporzionalmente alla parte

inferiore e la testa è inchiodata al

collo molto rigido, quasi bloccato. I

disturbi che ci possono essere sono:

dispepsia, disturbi sessuali, mal di

testa e ipertensione arteriosa.

L’ultima tipologia, quella del

rigido tende a

controllare le proprie

emozioni, esprime solo

aggressività. Ha chiuso

torace e schiena in una

corazza come un tubo

rigido e tende ad avere

tutti i muscoli lunghi

del corpo contratti. I disturbi sono: ipertensione

arteriosa, tachicardia, palpitazione, vertigini e

mal di schiena18.

2. LA POSTURA E LA RESPIRAZIONE

2.1 Apparato respiratorio e diaframma

18 Soldati M. Corpo e cambiamento. Tecniche nuove, 2000.

19

L’apparato respiratorio è costituito da due parti, le

vie aeree e i polmoni, adibiti rispettivamente alla

conduzione e allo scambio dei gas. L’ingresso e

l’uscita dell’apparato respiratorio prende il nome

complessivo di ventilazione ed è divisa in due atti

respiratori: l’ispirazione e l’espirazione; nel primo

atto si introduce aria nel secondo la si espelle. Le vie

aeree sono formate da un insieme di condotti che

trasportano l’aria ai polmoni19. L’aria viene

introdotta attraverso le cavità nasali e la bocca; entra

quindi nella faringe e da qui nella laringe. Al di sotto

di quest’ultima si apre la trachea, la quale all’altezza

della quarta o quinta vertebra cervicale si biforca

dando origine ai bronchi. Internamente i bronchi

sono tappezzati da mucosa rivestita da un epitelio

cigliato ricco di cellule specializzate che secernano

muco. I bronchi subiscono una serie di ramificazioni

dando origine all’albero bronchiale: le diramazioni

di lume minore prendono il nome di bronchiali20.

Queste ramificazioni formano i polmoni che sono

contenuti nella gabbia toracica e poggiano sul

diaframma. I polmoni sono rivestiti da una

19 Midrio M., De Lorenzo A., De Luca B., Ferraina S. Fisiologia medica, Piccin, 2008.

20 Mansi M., Venturi B., Ughi E. Biologia schemi e tavole di sintesi disegni esplicativi, DeAgostini, 2010.

20

membrana sierosa chiamata pleura costituita da due

foglietti, separati dal liquido pleurico, che ne facilita

lo scorrimento durante l’atto respiratorio. I polmoni

hanno una consistenza spugnoso riconducibile alla

loro struttura: sono infatti formati da milioni di

piccole sacche piene d’aria disposti a grappolo dette

alveolo. Ogni alveolo è situato all’estremità di un

bronchiolo, e costituiscono effettivamente la sede

degli scambi gassosi. Per sistema respiratorio si

intende, non solo il polmone, dove avvengono in

maniera macroscopica gli scambi di gas tra sangue e

aria, ma anche i centri superiori, collocati

nell’encefalo, che coordinano il respiro ed i muscoli

e le ossa della gabbia toracica, che con la loro

azione, determinano una espansione o una riduzione

del volume della cavità toracica, funzionando come

una pompa che richiama aria all’interno della cavità

e la espelle, ventilando così i polmoni21. Il 75%

dell’aumento del volume intratoracico,

nell’ispirazione tranquilla, è dovuto al movimento

del diaframma. Questo muscolo separa la cavità

toracica da quella addominale e presenta 2 cupole,

una a destra e una a sinistra. La cupola destra prende

21 Mansi M., Venturi B., Ughi E. Biologia schemi e tavole di sintesi disegni esplicativi. DeAgostini, 2010.

21

rapporto con il fegato, mentre a sinistra è in rapporto

con lo stomaco e la milza. Il diaframma è costituito

da una parte muscolare e da una parte tendinea.

Precisamente nella zona lombare il pilastro destro si

inserisce a livello L1- L2- L3- L4, mentre il pilastro

sinistro si inserisce a livello L1- L2 e a volte L322.

Possiamo anche dire che a livello lombare si

inseriscono due importanti muscoli: il muscolo

psoas e il quadrato dei lombi, quindi il diaframma ha

una diretta connessione anche con questi due

muscoli, che in caso di retrazione creano una

iperlordosi lombare23. Lo spostamento di questo

muscolo va da 1,5 cm dell’ispirazione tranquilla,

fino a 7 cm in quella profonda24.

Gli ostacoli alla libertà di azione della respirazione

comporta dei disturbi sia fisiologici che psicologici.

Il movimento respiratorio raggiunge il massimo di

efficacia ed economia se l’asse del corpo è stabile e

in tensione. Esso si organizza attorno alla colonna

vertebrale, che con la sua equilibrata stabilità si offre

come punto fermo e di sostegno per i muscoli

respiratori. Una respirazione completa è impossibile

22 La Placa M. Principi di microbiologia medica. Edises, 2014. 23 Conti F. Fisiologia medica. Edi-Ermes, 2005. 24Midrio M., De Lorenzo A., De Luca B., Ferraina S. Fisiologia medica. Piccin, 2008.

22

in un corpo in cui il cui asse verticale costituito dalla

colonna sia cronicamente deformato. La nuca, la

zona lombare rigida ostacolano la respirazione e lo

stesso fa il dietro delle gambe (per le connessioni

esistenti tra i muscoli della parte posteriore del corpo

e il diaframma). I muscoli della faccia rigidi e le

mascelle strette ostacolano l’entrata dell’aria nei

polmoni. Tutti i movimenti che liberano la

muscolatura liberano anche il respiro. Tutte le

tecniche di allenamento le mode che incoraggiano la

rigidità e la compressione della gabbia toracica,

dell’addome o della via sono antitetiche alla salute e

al benessere. Le profonde relazioni esistenti tra via

emotiva e respirazione fanno sì che problemi e

conflitti psicoemotivi si traducano in atteggiamenti

psicologici di difesa che sul piano fisico si

esprimono come tensioni muscolari e alterazioni del

ritmo e dell’ampiezza respiratoria25. Il diaframma,

inoltre, definito in psicologia “cestino delle

emozioni”, in alcune problematiche di origine

psicologiche, si contrae in modo tale che non può

prodursi il movimento verso il basso dei polmoni, in

25 Cardas E. Respirare, l’arte della respirazione per assorbire l’energia vitale e per liberare tutte le proprie

potenzialità. Edizioni Red, 2005.

23

queste condizioni la respirazione si effettua con la

parte superiore del torace per inspirare la quantità

sufficiente di aria necessaria. Da un osservazione

approfondita dei movimenti respiratori ci si rende

conto che il diaframma è relativamente immobile.

Questo tipo di respirazione ha un significato

emozionale, e il benessere di quest’ultimo aspetto

può essere definito in termini di capacità

dell’individuo a coinvolgere tutto se stesso nelle sue

azioni e nei suoi comportamenti. Solo liberando

l’individuo da impedimenti fisici imposti dalla

plasticità muscolare, diaframma compreso, si potrà

ottenere una persona definibile effettivamente

sana.26

2.2 Respirare in modo errato

Moltissime persone, ignorano quanto l’atto che

compiamo più volte durante la giornata, cioè

la respirazione, possa incidere estremamente sullo

stato di corretta funzionalità dell’organismo, ed in

particolar modo sulla postura.

Una corretta respirazione utilizza in massima parte il

muscolo diaframma, come abbiamo già descritto è

26 Agliata G. Le afferenze posturali. Abbiabbé ed. 2010 Napoli.

24

un robusto muscolo che come un telone, separa la

cavità toracica da quella addominale27. La normale

dinamica della respirazione e quindi il corretto

utilizzo del diaframma può essere alterata da molti

fattori, fisici ed emotivi. Pensiamo solamente ad un

momento di forte spavento: la prima cosa che ci

viene in mente è il blocco in inspirazione. Situazioni

di stress cronico possono quindi alterare lentamente

la meccanica respiratoria, spostando la maggior

parte del lavoro dal muscolo diaframma ai

muscoli toracici. Anche i vari disturbi psicopatogeni

come i disturbi di ansia, di umore e anche i disturbi

ossessivo compulsivo possono creare alterazioni del

normale atto respiratorio. Ma numerosi altri eventi

possono creare questa situazione, come interventi

chirurgici addominali (come anche il taglio cesareo)

e relative aderenze cicatriziali28. Un utilizzo

prevalente della respirazione toracica produce

una tensione cronica in alcuni muscoli, in particolare

nel trapezio, muscolo cervicale che ha un ruolo

importante nella respirazione toracica. Sollecitato

più di diecimila volte al giorno, il trapezio sviluppa

27 Nancy Z. L’arte della respirazione. Edizioni Red, 2004. 28 Viva E. Carbone, Viva E. Postura e respirazione. La respirazione orale. Marrapese editore, 2006.

25

una dolorosa contrattura, che nel tempo può

produrre dolore, rigidità ed anche cefalea.

Il diaframma, al contrario troppo poco sollecitato,

diventerà meno elastico, incidendo negativamente

anche sugli equilibri della colonna lombare, alla

quale si attacca saldamente; ma questo provoca

anche una retroazione dei muscoli inspiratori

accessori, ma in questo caso per esagerato e

inadeguato utilizzo. Questi muscoli accessori sono lo

sternocleidomastoideo, gli scaleni, il piccolo e

grande pettorale, il gran dentato, il gran dorsale,

l’elevatore della scapola e come già detto il trapezio;

poiché la maggior parte di questi muscoli si inserisce

sul collo, quindi si potranno accusare cervicalgie e

dolori diffusi a livello cervicale29. Infatti questi

muscoli, che al lato pratico dovrebbero intervenire

solo in caso si sforzi fisici, entrano in gioco

praticamente sempre a causa di uno scorretto stile di

vita30. Per questo motivo, la rieducazione

alla corretta respirazione è fondamentale in qualsiasi

percorso riabilitativo mirato alla risoluzione di un

29 Midrio M., De Lorenzo A., De Luca B., Ferraina S. Fisiologia medica. Piccin, 2008. 30 Weller S. Il libro del respiro. Armenia, 2000.

26

dolore cronico, sia esso mal di testa, mal di schiena

o dolore al collo.

2.3 Voce e postura

La comunicazione vocale è inscindibile dallo stato

fisico ed emotivo di un soggetto; non a caso, uno

degli scopo dell’impostazione vocale è riuscire a

produrre suoni liberi che sembrino delle estensioni

del corpo stesso. Uno dei fattori che maggiormente

contribuiscono a garantire una buona condizione

fisica è la postura, che va di pari passo con le

abitudini respiratorie. Infatti, nessuna attività fisica,

sia essa camminare, parlare, cantare o suonare uno

strumento musicale, può essere svolta efficacemente

e piacevolmente, a meno che non sia accompagnata

da muscoli ben tonificati che lavorino in modo

coordinato e in sincronia con la respirazione31. Il

modo in cui respiriamo influenza l’allineamento,

l’equilibrio e l’aspetto del nostro corpo. Quando

respiriamo correttamente, liberiamo il nostro corpo

da tensioni muscolari inutili, e dagli sforzi e dai

dolori ad esse associati. Se la colonna vertebrale è

ben allineata, le strutture interne del corpo non sono

31 Weller S. Il libro del respiro. Armenia, 2000.

27

compromesse e possono quindi funzionare in modo

giusto32. Per acquisire maggiore consapevolezza

della nostra postura eretta e quindi imparare a

respirare nel modo corretto numerosi sono gli

esercizi che si possono svolgere e numerosi sono gli

aspetti da controllare33.

Sia nello scrivere, sia nel camminare, nel correre e in

altre attività, il segreto dell’efficienza e della

produttività sta nell’esercitare solo la giusta quantità

di tensione richiesta dal lavoro, senza eccessi contro

producenti. Per quanto riguarda la produzione

vocale, tale principio risulta vero soprattutto per la

relazione tra capo, collo e schiena. Di seguito mi

preme elencare alcuni errori molto comuni che

possono influenzare il respiro durante la

comunicazione; per esempio se recliniamo la testa e

pretendiamo il mento mentre parliamo, il risultato è

quello di avere tensione alla gola e limitazione del

flusso aereo nelle vie respiratorie superiori; se

invece, teniamo le spalle curve in avanti, così che la

gabbia toracica comprime l’addome, la cavità

toracica si restringe e la respirazione viene quindi

32 Cardas E. Respirare, l’arte della respirazione per assorbire l’energia vitale e per liberare tutte le proprie

potenzialità. Edizioni Red, 1989. 33 Weller S. Il libro del respiro. Armenia, 2000.

28

limitata e tutto ciò può essere accompagnato da

un’attività addominale inutile. Invece, se irrigidiamo

la parte inferiore della schiena si riduce l’ampiezza

della stessa nell’area corrispondente alla base

polmonare, imponendo così una respirazione

concentrata solo sul tronco superiore34.

L’immissione e l’espulsione di aria dai polmoni

richiede un funzionamento efficace dei muscoli della

parete toracica e delle strutture ad essi correlate. Alla

luce della stretta interrelazione tra corpo e mente, i

benefici di tale attività possono essere considerati

sotto due punti di vista: fisico e psicologico. I

benefici dal punto di vista fisico sono una maggiore

efficacia polmonare e cardiovascolare, un minore

fabbisogno di ossigeno da parte dei muscoli, un uso

più efficace dei muscoli respiratori, una maggiore

mobilità articolare, ma anche una minore probabilità

di andare incontro all’obesità. Invece, come benefici

psicologici si annoverano un maggiore senso di

benessere, una maggiore fiducia di se stessi, una

maggior autostima, una maggiore capacità di

rilassarsi, una migliore qualità del sonno, una

migliore concentrazione e una minore probabilità di

34 Weller S. Il libro del respiro. Armenia, 2000.

29

sviluppare depressione35. Quindi prendendosi cura

del proprio corpo, iniziando dagli aspetti vitali come

respirare si possono migliorare anche quei disturbi

derivanti dalla psiche.

3. IL REBIRTHING

3.1 Introduzione al Rebirthing

Il Rebirthing è una delle pratiche più interessanti nel

panorama della medicina olistica. Basato

essenzialmente sulla tecnica del respiro consapevole,

le sue origini sono antichissime e numerosi sono i

punti di contatto con alcune pratiche del taoismo

cinese, con il Pranayama, con il Kriya e il Kundalini

yoga. Il Rebirthing assume come modello di base

quello della respirazione naturale dei bambini e delle

persone immerse nella fase del sonno profondo.

All’inizio degli anni Settanta, l’americano Leonard

Orr riscopre i pregi e i benefici effetti del respiro

circolatorio (inalazione ed esaltazione collegati,

senza pause) e inizia a diffondere questa

metodologia in California sotto il nome di

35 Weller S. Il libro del respiro. Armenia, 2000.

30

Rebirthing, riadattando antiche tecniche orientali

alle caratteristiche psicofisiche degli occidentali. Il

termine, in inglese, significa “rinascita” perché

tramite la respirazione consapevole è possibile

rivivere il trauma della propria nascita.36 Qualche

anno più tardi il Rebirthing arriva anche in Italia,

introdotto dallo psicologo e psicoterapeuta milanese

Filippo Falzoni Gallerani, il quale però inserisce la

tecnica nel più ampio contesto teorico della

Psicologia Transpersonale. La respirazione circolare,

in questo approccio, diventa l mezzo con il quale

stabilire un contatto con il proprio Io profondo, l’Io

del bambino che siamo stati e che ancora ci portiamo

dentro. Il Rebirthing, opportunamente applicato e

praticato in sinergia con altre tecniche, oltre ad

essere uno strumento per la soluzione di tanti

disturbi psicofisici, è una potente chiave verso la

conoscenza del Sé e dei livelli più profondi

dell’essere37.

La tecnica respiratoria sulla quale si basa il

Rebirthing è di estrema semplicità: una profonda

inspirazione seguita da una espirazione rilassata,

36 Canevaro S. Rebirthing. Artemisia,2004. 37 Nancy Zi, L’arte della respirazione. Edizioni Red, 2004.

31

senza pause intermedie, per questo detta “circolare”.

Questo semplice modo di respirare migliora

l’ossigenazione di tutte le cellule del corpo e

permette al flusso energetico di riprendere il sul

regolare decorso. Si allentano le tensioni muscolari

ed emergono dal profondo quei pensieri e quegli

stati emotivi repressi da anni, che ci condizionano

nell’atteggiamento nei confronti della vita.

Gradualmente, queste tensioni, blocchi ed emozioni

si riducono fino a risolversi completamente. Il ritmo

frenetico imposto dalla società di oggi, il dover fare

ogni cosa velocemente entro pressanti scadenze,

procura un costante stato di insoddisfazione e ansia.

All’interno di una situazione stressante il ritmo

respiratorio aumenta e, di conseguenza di riduce

drasticamente la quantità di aria e di ossigeno inalati.

Fortunatamente negli ultimi anni sono entrati a far

parte della cultura scientifica occidentale anche

quegli argomenti che per millenni sono stati

appannaggio esclusivo di pochi iniziati: le tecniche

dello Yoga e le antiche conoscenze relative alla

natura della coscienza, diffuse attraverso la

traduzione di autori orientali, hanno risvegliato

l’interesse delle generazioni degli ultimi decenni.

32

Oggi molto antropologi sono d’accordo nel

considerare necessario e possibile un cambiamento

della coscienza umana e la salita di un ulteriore

gradino nel percorso evolutivo dell’umanità. Le

conoscenze e i mezzi indispensabili per intervenire

efficacemente sono indiscutibilmente già dentro noi,

basta imparare a renderli accessibili. Il metodo più

rapido per sperimentare direttamente questi stati di

coscienza espansa, per liberarsi dalle tensioni fisiche

e dalle problematiche antigene, accelerando e

attivando il processo di risveglio e autocoscienza, è

legato alla riscoperta del nostro più diretto legame

con l’energia. La più grande scoperta in questa

direzione si è rivelata davvero la più semplice: il

respiro. Quindi possiamo affermare che “il

Rebirthing è la capacità che consente di respirare

energia così come lo si fa per l’aria”38.

3.2 Rebirthing e benessere

Studi recenti hanno dimostrato che il processo di

guarigione delle malattie è strettamente correlato al

modo in cui i pazienti interpretano il loro ruolo

nell’eziologia e nel decorso della malattia. Un

38 Così Leonard Orr descrisse il Rebirthing. Orr, Holding L. Il libro del rebirthing. L’arte del respiro

consapevole. Ed. Mediterranea, 1996.

33

concetto centrale nei processi di attribuzione delle

cause è quello di controllo: il “locus of control”

considerato una componente cruciale della

personalità. Si base sull’idea che gli individui

sviluppano un’aspettativa, una credenza

generalizzata di controllo esterno o interno del loro

comportamento e quindi anche della loro salute. Il

buon medico, per essere efficace, deve sempre

tenere presente il bagaglio di credenze, convinzioni

e percezioni di cui è permeata la vita del paziente e

operare su di esse prima ancora di prescrivere

farmaci o terapie: quindi tra medico e paziente ci

deve essere una certa comunicazione e

cooperazione. Il Rebirthing e la sua filosofia di

fondo s’inscrivono perfettamente all’interno di

questo panorama. Il Rebirthing difatti è un

facilitatore, un consigliere capace di accompagnare

il cliente sulla strada dell’autoguarigione. Da qui

molti studiosi come Bob Mandel, Gunnel Minnet ed

Eve Jones definiscono il rebirthing non come una

terapia ma come un’autoterapia.

Il Rebirthing è un valido strumento per sconfiggere

l’ansia, la depressione, i disturbi psicosomatici e

anche un ottimo metodo per aiutare i sieropositivi,

34

gli alcolisti, i tossicodipendenti come supporto a

tutte le terapie convenzionali, compresi i disturbi

derivanti da errata postura.

3.3 Le possibili applicazioni del

Rebirthing

Il Rebirthing è un valido strumento per sconfiggere

diversi disurbi, i vari disturbi curabili con il

Rebirthing possono essere: ansia, stress,

iperventilazione, accelerazione cardiaca, attacchi di

panico, nervosismo, sbalzi di temperatura,

indolenza, qualità della vita, collera, fobie, squilibri

emotivi, debolezza, palpitazioni, aritmia, balbuzie,

vertigini, insonnia, impotenza, emicrania, epilessia,

e tante altre. Oltre a questa vasta serie di disturbi

fisici il Rebirthing si è dimostrato utilissimo per ogni

disturbo di tipo nevrotico o psicotico, producendo

grossi miglioramenti nella personalità. Nel campo

della psicoterapia la respirazione occupa

generalmente un posto di primo piano nelle scuole

ad approccio psico-fisico che considerano

insufficiente la sola analisi verbale e non è trascurata

in terapie non centrate sulla tecnica ma pronte ad

adattare o inventare strumenti ad hoc, ne è un buon

35

esempio la Gestalt che portino alla consapevolezza

di sensazioni e processi fisici ed emotivi. Molto

presto impariamo ad inibire la respirazione per

evitare sensazioni spiacevoli, per non percepire

paura, collera e tristezza. Impulsi ed emozioni

represse, tensioni mai totalmente evitabili, ma ormai

troppo frequenti in una società orientata al potere e

al successo, creano blocchi energetici che si

strutturano, con il passare del tempo, in una vera e

propria corazza muscolare strettamente legata alla

formazione del carattere. Secondo Lowen occorre

che la terapia incominci con la respirazione, la quale

fornisce l’energia necessaria e, associata al

movimento e all’analisi verbale, permetterà

l’emissione e la soluzione di quanto è stato

inconsapevolmente imprigionato. Sono aspetti

rilevanti, comuni a bioenergetica e Rebirthing: la

centralità della respirazione, la necessità di integrare

corpo, mente ed emozioni, eliminando i blocchi

energetici con l’aiuto di tecniche corrette; e il rifiuto

di rigidi determinismi e l’attribuzione di un ruolo

dinamico al presente, pur non sottovalutando

l’importanza della riconciliazione con il passato.

Negli ultimi anni il Rebirthing della Scuola

36

Transpersonale, sta trovando nuove applicazioni

all’interno delle istituzioni. Si sono svolti seminari

all’interno di carceri e in comunità terapeutiche.

Numerosi congressi nazionali e internazionali hanno

recentemente, presentato studi sull’efficacia del

metodo e degli “stati di coscienza non ordinari” per

la cura della tossicodipendenza. Questa ricerca

coinvolge medici, psichiatri, psicologi, ricercatori e

assistenti sociali, in un vasto programma che sta

avendo interessanti e inaspettati sviluppi. Quanto ai

cambiamenti di personalità prodotti anche da una

sola seduta va accennato il fatto che spesso in chi

respira si accendono sopiti sentimenti religiosi o

addirittura si sviluppa un nuovo atteggiamento

spirituale. Perciò oltre a favorire benefici materiali

per i pazienti, l’insegnamento della tecnica del

Rebirthing può rivelarsi anche un utile strumento

nella ricerca della pace e della felicità spirituale39.

39 Canevaro S. Rebirthing. Artemisia, 2004.

37

CONCLUSIONE

La postura dell’essere umano è l’atteggiamento, la

posizione, l’interazione con l’ambiente e con gli altri

esseri umani; ed è il risultato di pensieri e sentimenti

in azione che si traduco in posture e azioni rivolte

alle immagini, al movimento ed alle azioni fisiche.

Tutti gli eventi psicologici contribuiscono alla nostra

postura; sentimenti, rabbia, tristezza, felicità, stress,

paura tendono a modificare la postura. Il primo

elemento che si verifica quando ci troviamo di fronte

a questi eventi è il cambiamento del respiro. La

respirazione è l’azione che svolgiamo maggiormente

durane l’arco della giornata, ed è proprio la

respirazione errata che può provocare posizioni

scorrette del nostro corpo, dovute soprattutto al fatto

che il sistema respiratorio è in correlazione con

molti muscoli del sistema posturale. Una tecnica

importante che può aiutare a migliorare la postura

ma anche altri disturbi come stress, ansia,

nervosismo, vertigini, emicrania, qualità della vita e

tanti altri, può essere il Rebirthing. Questa tecnica si

basa sulla tecnica del respiro consapevole, cioè si ha

una profonda inspirazione seguita da una espirazione

rilassata, senza pause intermedie, per questo detta

38

circolare. Migliorando la respirazione si hanno dei

benefici duraturi in tutti i segmenti corporei, poiché i

muscoli intrinseci ed estrinsechi si rilassano, ma gli

effetti che si possono vedere grazie al Rebirthing

sono soprattutto a livello mentale e psicologico

poiché come diceva il fondatore di questa tecnica,

Leonard Orr, il Rebirthing è la capacità che consente

di respirare energia.

39

BIBLIOGRAFIA

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