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La tutela e la gestione delle risorse...

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La tutela e la gestione delle risorse La tutela e la gestione delle risorse idriche nella normativa ambientale idriche nella normativa ambientale Il Il Dl.gs Dl.gs 152/2006 in questo settore si compone di : 152/2006 in questo settore si compone di : 1) Norme in materia di difesa del suolo e lotta alla 1) Norme in materia di difesa del suolo e lotta alla desertificazione (articoli da 53 a 72) ; desertificazione (articoli da 53 a 72) ; 2) Norme per la tutela delle acque dall'inquinamento 2) Norme per la tutela delle acque dall'inquinamento (articoli da 73 a 140); (articoli da 73 a 140); 3) Norme per la gestione delle risorse idriche (articoli 3) Norme per la gestione delle risorse idriche (articoli da 141 a 169); da 141 a 169);
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La tutela e la gestione delle risorseLa tutela e la gestione delle risorseidriche nella normativa ambientaleidriche nella normativa ambientaleIl Il Dl.gsDl.gs 152/2006 in questo settore si compone di :152/2006 in questo settore si compone di :1) Norme in materia di difesa del suolo e lotta alla 1) Norme in materia di difesa del suolo e lotta alla

desertificazione (articoli da 53 a 72) ;desertificazione (articoli da 53 a 72) ;2) Norme per la tutela delle acque dall'inquinamento 2) Norme per la tutela delle acque dall'inquinamento

(articoli da 73 a 140);(articoli da 73 a 140);3) Norme per la gestione delle risorse idriche (articoli 3) Norme per la gestione delle risorse idriche (articoli

da 141 a 169);da 141 a 169);

Parte terzaParte terza

•• Sezione I in difesa del suoloSezione I in difesa del suolo•• Sezione II tutela delle acque Sezione II tutela delle acque

dall’inquinamentodall’inquinamento•• Titolo I principi e competenzeTitolo I principi e competenze•• Titolo II obiettivi di qualitàTitolo II obiettivi di qualità•• Titolo III disciplina degli scarichiTitolo III disciplina degli scarichi

•• Titolo IV strumenti di tutelaTitolo IV strumenti di tutela

•• Sezione III gestione delle risorse idricheSezione III gestione delle risorse idriche

Obiettivo del testo unico Obiettivo del testo unico –– parte acqueparte acque

fondere in un unico testo le disposizioni dettatefondere in un unico testo le disposizioni dettatedalla legge 18 maggio 1989, n. 183 (Norme per il riassetto dalla legge 18 maggio 1989, n. 183 (Norme per il riassetto

organizzativo e funzionale della difesa del suolo); organizzativo e funzionale della difesa del suolo); dalla legge 5 gennaio 1994, n. 36 (Disposizioni in materia di ridalla legge 5 gennaio 1994, n. 36 (Disposizioni in materia di risorse sorse

idriche idriche -- cd. legge "Galli"); cd. legge "Galli"); dal Dlgs 11 maggio 1999, n. 152 (Disposizioni sulla tutela delledal Dlgs 11 maggio 1999, n. 152 (Disposizioni sulla tutela delle acque acque

dall'inquinamento e dall'inquinamento e dalla direttiva 23 ottobre 2000, n. 2000/60/Ce (direttiva del dalla direttiva 23 ottobre 2000, n. 2000/60/Ce (direttiva del

Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2000, che Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2000, che istituisce un quadro per l'azione comunitaria in materia di acquistituisce un quadro per l'azione comunitaria in materia di acque). e).

La direttiva europea 2000/60 CELa direttiva europea 2000/60 CE

obiettivi:obiettivi:•• proteggere gli ecosistemi acquatici proteggere gli ecosistemi acquatici •• garantire un utilizzo idrico sostenibile garantire un utilizzo idrico sostenibile •• eliminare le sostanze pericolose eliminare le sostanze pericolose •• mitigare gli effetti delle inondazioni e delle siccità.mitigare gli effetti delle inondazioni e delle siccità.•• garantire una fornitura d’acqua sufficiente e di buona garantire una fornitura d’acqua sufficiente e di buona

qualità.qualità.•• usare lo strumento economico per scoraggiare gli usi usare lo strumento economico per scoraggiare gli usi

meno efficienti e meno importanti ;meno efficienti e meno importanti ;•• individuare i bacini idrografici e loro assegnazione a individuare i bacini idrografici e loro assegnazione a

“distretti idrografici”. “distretti idrografici”.

La difesa del suolo e la lotta La difesa del suolo e la lotta alla desertificazionealla desertificazione

Nozione di difesa del suolo :Nozione di difesa del suolo :il il DLgsDLgs. 152/06 la definisce all’art. 54 come . 152/06 la definisce all’art. 54 come "il complesso "il complesso delle azioni ed attività riferibili delle azioni ed attività riferibili alla tutela e salvaguardia alla tutela e salvaguardia del territorio, dei fiumi, dei canali e collettori, degli del territorio, dei fiumi, dei canali e collettori, degli specchi lacuali, delle lagune, della fascia costiera, delle specchi lacuali, delle lagune, della fascia costiera, delle acque sotterranee, acque sotterranee, nonchènonchè del territorio a questi del territorio a questi connessi, aventi le finalità di ridurre il rischio idraulico, connessi, aventi le finalità di ridurre il rischio idraulico, stabilizzare i fenomeni di dissesto geologico, ottimizzare stabilizzare i fenomeni di dissesto geologico, ottimizzare l'uso e la gestione del patrimonio idrico, valorizzare le l'uso e la gestione del patrimonio idrico, valorizzare le caratteristiche ambientali e paesaggistiche collegatecaratteristiche ambientali e paesaggistiche collegate””

I distretti idrograficiI distretti idrografici

si intendono aree di terra e di mare costituite da si intendono aree di terra e di mare costituite da uno o più uno o più bacini idrografici, bacini idrografici, ovvero da parti di ovvero da parti di territorio in cui scorrono tutte le acque territorio in cui scorrono tutte le acque superficiali attraverso torrenti, fiumi e laghi.superficiali attraverso torrenti, fiumi e laghi.

Sono la principale unità per la gestione dei bacini Sono la principale unità per la gestione dei bacini stessi da parte dell’Autorità di bacino stessi da parte dell’Autorità di bacino distrettuale (in una logica di accorpamento).distrettuale (in una logica di accorpamento).

Sono concepiti in maniera da scavalcare i confini Sono concepiti in maniera da scavalcare i confini amministrativi regionali anche se l'unità amministrativi regionali anche se l'unità territoriale di riferimento di ogni azione di piano territoriale di riferimento di ogni azione di piano è il è il bacino idrografico bacino idrografico ..

Bacino idrograficoBacino idrografico

È il territorio nel quale scorrono tutte le acque È il territorio nel quale scorrono tutte le acque superficiali attraverso una serie di torrenti, fiumi superficiali attraverso una serie di torrenti, fiumi ed eventualmente laghi per sfociare al mare in ed eventualmente laghi per sfociare al mare in un'unica foce, a estuario o delta; un'unica foce, a estuario o delta;

sottobacino o subsottobacino o sub--bacinobacino: il territorio nel quale : il territorio nel quale scorrono tutte le acque superficiali attraverso scorrono tutte le acque superficiali attraverso una serie di torrenti, fiumi ed eventualmente una serie di torrenti, fiumi ed eventualmente laghi per sfociare in un punto specifico di un laghi per sfociare in un punto specifico di un corso d'acqua, di solito un lago o la confluenza corso d'acqua, di solito un lago o la confluenza di un fiume . di un fiume .

I distretti idrografici istituiti I distretti idrografici istituiti

•• il Distretto delle Alpi Orientali, che comprende i bacini dell'il Distretto delle Alpi Orientali, che comprende i bacini dell'Adige e Adige e dell'Alto Adriatico; dell'Alto Adriatico;

•• il Distretto Padano, che segue la geografia dell'attuale Autoritil Distretto Padano, che segue la geografia dell'attuale Autorità di à di bacino del Po;bacino del Po;

•• il Distretto dell'Appennino Settentrionale, che comprende il bail Distretto dell'Appennino Settentrionale, che comprende il bacino cino dell'Amo, della Liguria, i bacini meridionali dell'Emilia e queldell'Amo, della Liguria, i bacini meridionali dell'Emilia e quelli li settentrionali delle Marche; settentrionali delle Marche;

•• il Distretto Appennino Centrale, che include il bacino del Teveril Distretto Appennino Centrale, che include il bacino del Tevere, e, quelli delle Marche meridionali, dell'Umbria e dell'Abruzzo;quelli delle Marche meridionali, dell'Umbria e dell'Abruzzo;

•• il Distretto Appennino Meridionale, che include anche tutti i bil Distretto Appennino Meridionale, che include anche tutti i bacini acini dell'Italia meridionale;dell'Italia meridionale;

•• il distretto del il distretto del SerchioSerchio, , •• il Distretto idrografico della Sicilia il Distretto idrografico della Sicilia •• il Distretto idrografico della Sardegna.il Distretto idrografico della Sardegna.

Il piano di bacino distrettualeIl piano di bacino distrettuale

È qualificato come un piano territoriale di settore, È qualificato come un piano territoriale di settore, mediante il quale sono pianificate e mediante il quale sono pianificate e programmate le azioni e le norme d'uso programmate le azioni e le norme d'uso finalizzate alla conservazione, alla difesa e alla finalizzate alla conservazione, alla difesa e alla valorizzazione del suolo e alla corretta valorizzazione del suolo e alla corretta utilizzazione delle acque.utilizzazione delle acque.

Il piano di bacino è sottoposto, a valutazione Il piano di bacino è sottoposto, a valutazione ambientale strategica in sede statale e le sue ambientale strategica in sede statale e le sue disposizioni sono immediatamente vincolanti e disposizioni sono immediatamente vincolanti e sovrasovra--ordinati alla pianificazione regionale . ordinati alla pianificazione regionale .

Piani stralcio per l'assetto idrogeologicoPiani stralcio per l'assetto idrogeologico

•• In attesa dell'’approvazione dei piani di bacino, si In attesa dell'’approvazione dei piani di bacino, si redigono i PAI con cui si redigono i PAI con cui si sottopongono asottopongono a misure di misure di salvaguardia le aree a rischio salvaguardia le aree a rischio per cui è stato per cui è stato dichiarato lo stato di emergenzadichiarato lo stato di emergenza..

• Nei piani stralcio sono individuati le infrastrutture e i manufatti che determinano il rischio idrogeologico. Sulla base di tali individuazioni, le regioni stabiliscono le misure di incentivazione a cui i soggetti proprietari possono accedere al fine di adeguare le infrastrutture e di riallocare fuori dall'area a rischio le attività produttive e le abitazioni private.

Competenze Competenze

•• Il Consiglio dei Ministri approva i piani di Il Consiglio dei Ministri approva i piani di bacinobacino

•• Le regioni collaborano alla redazione dei Le regioni collaborano alla redazione dei piani e adottano i piani di tutelapiani e adottano i piani di tutela

•• Le autorità di bacino distrettuali elaborano Le autorità di bacino distrettuali elaborano il piano e coordinano le funzioni dei il piano e coordinano le funzioni dei consorzi di bonifica. consorzi di bonifica.

Azioni di tutela dell’acqua Azioni di tutela dell’acqua dall'inquinamento dall'inquinamento •• prevenire e ridurre l'inquinamentoprevenire e ridurre l'inquinamento e attuare il e attuare il

risanamento dei corpi idrici inquinati; risanamento dei corpi idrici inquinati; •• conseguire il miglioramento dello stato delle acque e conseguire il miglioramento dello stato delle acque e

predisporre adeguate protezioni di quelle destinate a predisporre adeguate protezioni di quelle destinate a particolari usi; particolari usi;

•• perseguire usi sostenibili e durevoli delle risorse idriche, perseguire usi sostenibili e durevoli delle risorse idriche, con priorità per quelle potabili; con priorità per quelle potabili;

•• mantenere la capacità naturale di mantenere la capacità naturale di autodepurazioneautodepurazione dei dei corpi idrici, nonché la capacità di sostenere comunità corpi idrici, nonché la capacità di sostenere comunità animali e vegetali ampie e ben diversificate; animali e vegetali ampie e ben diversificate;

•• impedire un ulteriore deterioramento, proteggere gli impedire un ulteriore deterioramento, proteggere gli ecosistemi terrestri e delle zone umide direttamente ecosistemi terrestri e delle zone umide direttamente dipendenti dagli ecosistemi acquatici sotto il profilo del dipendenti dagli ecosistemi acquatici sotto il profilo del fabbisogno idrico.fabbisogno idrico.

inquinamentoinquinamento

l'introduzione diretta o indiretta, a seguito di l'introduzione diretta o indiretta, a seguito di attività umana, di sostanze o di calore nell'aria, attività umana, di sostanze o di calore nell'aria, nell'acqua o nel terreno che possono nuocere nell'acqua o nel terreno che possono nuocere alla salute umana o alla qualità degli ecosistemi alla salute umana o alla qualità degli ecosistemi acquatici o degli ecosistemi terrestri che acquatici o degli ecosistemi terrestri che dipendono direttamente da ecosistemi acquatici, dipendono direttamente da ecosistemi acquatici, perturbando, deturpando o deteriorando i valori perturbando, deturpando o deteriorando i valori ricreativi o altri legittimi usi dell'ambiente. ricreativi o altri legittimi usi dell'ambiente.

strumentistrumenti

•• a) l'individuazione di obiettivi di qualità ambientale e per spea) l'individuazione di obiettivi di qualità ambientale e per specifica cifica destinazione dei corpi idrici; destinazione dei corpi idrici;

•• b) la tutela integrata degli aspetti qualitativi e quantitativi b) la tutela integrata degli aspetti qualitativi e quantitativi nell'ambito di ciascun distretto idrografico nell'ambito di ciascun distretto idrografico

•• c) il rispetto dei valori limite agli scarichi fissati dallo Stc) il rispetto dei valori limite agli scarichi fissati dallo Stato,ato,•• d) l'adeguamento dei sistemi di fognatura, collegamento e d) l'adeguamento dei sistemi di fognatura, collegamento e

depurazione degli scarichi idrici,depurazione degli scarichi idrici,•• e) l'individuazione di misure per la prevenzione e la riduzionee) l'individuazione di misure per la prevenzione e la riduzione

dell'inquinamento nelle zone vulnerabili e nelle aree sensibili;dell'inquinamento nelle zone vulnerabili e nelle aree sensibili;•• f) l'individuazione di misure tese alla conservazione, al risparf) l'individuazione di misure tese alla conservazione, al risparmio, al mio, al

riutilizzo ed al riciclo delle risorse idriche; riutilizzo ed al riciclo delle risorse idriche; •• g) l'adozione di misure per la graduale riduzione degli scarichig) l'adozione di misure per la graduale riduzione degli scarichi, , •• h) l'adozione delle misure volte al controllo degli scarichi e h) l'adozione delle misure volte al controllo degli scarichi e delle delle

emissioni nelle acque superficiali emissioni nelle acque superficiali

Le regole differiscono in base alle diverse acqueLe regole differiscono in base alle diverse acque

•• L’art. 74L’art. 74 definisce le definisce le "acque reflue domestiche""acque reflue domestiche"cioè cioè "acque reflue provenienti da insediamenti di tipo "acque reflue provenienti da insediamenti di tipo residenziale e da servizi e derivanti prevalentemente dal residenziale e da servizi e derivanti prevalentemente dal meta-bolismo umano e da attività domestiche"meta-bolismo umano e da attività domestiche"

•• Acque Acque reflue industrialireflue industriali da da "qualsiasi tipo di acque "qualsiasi tipo di acque reflue provenienti da edifici od installazioni in cui si reflue provenienti da edifici od installazioni in cui si svolgono attività commerciali o di produzione di beni, svolgono attività commerciali o di produzione di beni, differenti qualitativamente dalle acque re-flue differenti qualitativamente dalle acque re-flue domestiche e dalle acque meteoriche di dilavamento ...domestiche e dalle acque meteoriche di dilavamento ...

•• " le " le "acque reflue urbane", "acque reflue urbane", le quali vengono definite le quali vengono definite come "il miscuglio di acque reflue domestiche, di acque come "il miscuglio di acque reflue domestiche, di acque reflue industriali, e/o di quelle meteoriche di dilavamento reflue industriali, e/o di quelle meteoriche di dilavamento convogliate in reti fognarie, anche separate, e convogliate in reti fognarie, anche separate, e provenienti da agglomerato"provenienti da agglomerato"

Soggetti Soggetti

autorità d'ambito: la forma di cooperazione tra autorità d'ambito: la forma di cooperazione tra Comuni e Province per l'organizzazione del Comuni e Province per l'organizzazione del servizio idrico integrato; servizio idrico integrato;

gestore del servizio idrico integrato: il soggetto che gestore del servizio idrico integrato: il soggetto che gestisce il servizio idrico integrato in un ambito gestisce il servizio idrico integrato in un ambito territoriale ottimale ovvero il gestore esistente territoriale ottimale ovvero il gestore esistente del servizio pubblico soltanto fino alla piena del servizio pubblico soltanto fino alla piena operatività del servizio idrico integrato; operatività del servizio idrico integrato;

doppio sistema di obiettivi di qualità per i doppio sistema di obiettivi di qualità per i corpi idrici corpi idrici

•• –– un obiettivo, riguardante particolari funzioni o destinazioni d'un obiettivo, riguardante particolari funzioni o destinazioni d'uso, a cui uso, a cui sono destinati specifici corpi idrici; dei quali vengono definitsono destinati specifici corpi idrici; dei quali vengono definiti gli obiettivi di i gli obiettivi di qualità. Rientrano tra le particolari destinazioni d'uso (artt. qualità. Rientrano tra le particolari destinazioni d'uso (artt. 8080--90): la 90): la produzione di acqua potabile; la balneazione, la qualità delle aproduzione di acqua potabile; la balneazione, la qualità delle acque idonee cque idonee alla vita dei pesci; la qualità delle acque destinate alla vita alla vita dei pesci; la qualità delle acque destinate alla vita dei molluschi. I dei molluschi. I livelli qualitativi per queste destinazioni sono indicati nell'alivelli qualitativi per queste destinazioni sono indicati nell'allegato 2, salvo llegato 2, salvo quanto riguarda la balneazione per la quale è rimasto il D.P.R. quanto riguarda la balneazione per la quale è rimasto il D.P.R. 470/82.470/82.

•• –– l'obiettivo di qualità ambientale relativo a corpi idrici signil'obiettivo di qualità ambientale relativo a corpi idrici significativi; dei ficativi; dei quali vengono definiti gli obiettivi di qualità ambientalequali vengono definiti gli obiettivi di qualità ambientale

Ciascuno dei corpi idrici individuati può non di meno rispondeCiascuno dei corpi idrici individuati può non di meno rispondere a tutte e due re a tutte e due le classificazioni, oppure ad una sola delle due.le classificazioni, oppure ad una sola delle due.

. .

Obiettivi dei Piani di tutela Obiettivi dei Piani di tutela

•• a) sia mantenuto o raggiunto per i corpi idrici significativi sua) sia mantenuto o raggiunto per i corpi idrici significativi superficiali perficiali e sotterranei l'obiettivo di qualità ambientale corrispondente ae sotterranei l'obiettivo di qualità ambientale corrispondente allo llo stato di "buono"; stato di "buono";

•• b) sia mantenuto, ove già esistente, lo stato di qualità ambientb) sia mantenuto, ove già esistente, lo stato di qualità ambientale ale "elevato" come definito nell'allegato 1 alla parte terza del pre"elevato" come definito nell'allegato 1 alla parte terza del presente sente decreto;decreto;

•• c) siano mantenuti o raggiunti altresì per i corpi idrici a spec) siano mantenuti o raggiunti altresì per i corpi idrici a specifica cifica destinazione gli obiettivi di qualità per specifica destinazionedestinazione gli obiettivi di qualità per specifica destinazione di cui di cui all'allegato 2all'allegato 2

Al fine di assicurare entro il 22 dicembre 2015 il raggiungimentAl fine di assicurare entro il 22 dicembre 2015 il raggiungimento o dell'obiettivo di qualità ambientale corrispondente allo stato ddell'obiettivo di qualità ambientale corrispondente allo stato di i "buono", entro il 31 dicembre 2008 ogni corpo idrico superficial"buono", entro il 31 dicembre 2008 ogni corpo idrico superficiale e classificato o tratto di esso deve conseguire almeno i requisiticlassificato o tratto di esso deve conseguire almeno i requisiti dello dello stato di "sufficiente" di cui all'allegato 1 alla parte terza destato di "sufficiente" di cui all'allegato 1 alla parte terza del presente l presente decreto. decreto.

I corpi idrici significativiI corpi idrici significativi

L’allegato 1 stabilisce :L’allegato 1 stabilisce :•• I criteri di individuazione dei corpi idrici; I criteri di individuazione dei corpi idrici; •• la definizione dello stato ecologico, chimico ed la definizione dello stato ecologico, chimico ed

ambientale dei corpi idrici secondo una ambientale dei corpi idrici secondo una classificazione a livelli crescenti da sufficiente a classificazione a livelli crescenti da sufficiente a elevato; elevato;

•• I criteri ed organizzazione del monitoraggio ai I criteri ed organizzazione del monitoraggio ai fini dell'attribuzione della classificazione dello fini dell'attribuzione della classificazione dello stato qualitativo e quantitativo.stato qualitativo e quantitativo.

Qualità delle acque di balneazioneQualità delle acque di balneazione

•• Con “acque di balneazione» si considerano le acque Con “acque di balneazione» si considerano le acque dolci, correnti o di lago e le acque marine nelle quali la dolci, correnti o di lago e le acque marine nelle quali la balneazione è espressamente autorizzata ovvero non.balneazione è espressamente autorizzata ovvero non.

•• La normativa vigente è il La normativa vigente è il DlgsDlgs 116 del 2008 che si 116 del 2008 che si prefigge di proteggere la salute umana dai rischi prefigge di proteggere la salute umana dai rischi derivanti dalla scarsa qualità delle acque di balneazione derivanti dalla scarsa qualità delle acque di balneazione attraverso la protezione ambientale . Prevede siano attraverso la protezione ambientale . Prevede siano effettuate su ogni punto di prelievo rilevazioni di effettuate su ogni punto di prelievo rilevazioni di parametri ambientali, di ispezione visiva e di analisi parametri ambientali, di ispezione visiva e di analisi batteriologichebatteriologiche in laboratorio.in laboratorio.

Il Il D.LgsD.Lgs. 2 febbraio 2001, n. 31 . 2 febbraio 2001, n. 31 attuazione della direttiva 98/83/ce attuazione della direttiva 98/83/ce ""relativa alla qualità delle acque destinate al consumo umano", relativa alla qualità delle acque destinate al consumo umano", al fine di al fine di

proteggere la salute umana dagli effetti negativi derivanti dallproteggere la salute umana dagli effetti negativi derivanti dalla a contaminazione delle acque, garantendone la salubrità e la pulizcontaminazione delle acque, garantendone la salubrità e la pulizia. ia.

«acque destinate al consumo umano»: «acque destinate al consumo umano»: 1) le acque trattate o non trattate, destinate ad uso potabile, 1) le acque trattate o non trattate, destinate ad uso potabile, per la per la preparazione di cibi e bevande, o per altri usi domestici, a prepreparazione di cibi e bevande, o per altri usi domestici, a prescindere scindere dalla loro origine, siano esse fornite tramite una rete di distrdalla loro origine, siano esse fornite tramite una rete di distribuzione, mediante ibuzione, mediante

cisterne, in bottiglie o in contenitori; cisterne, in bottiglie o in contenitori; 2) le acque utilizzate in un'impresa alimentare per la fabbrica2) le acque utilizzate in un'impresa alimentare per la fabbricazione, il zione, il trattamento, la conservazione o l'immissione sul mercato di prodtrattamento, la conservazione o l'immissione sul mercato di prodotti o otti o di sostanze destinate al consumo umano, escluse quelle la cui qudi sostanze destinate al consumo umano, escluse quelle la cui qualità non può alità non può

avere conseguenze sulla salubrità del prodotto alimentare finaleavere conseguenze sulla salubrità del prodotto alimentare finale; ; Non si applica alle acque minerali naturali e medicinali riconosNon si applica alle acque minerali naturali e medicinali riconosciute e le acque ciute e le acque

destinate esclusivamente a usi non legati alla salute. destinate esclusivamente a usi non legati alla salute.

Produzione di acqua potabile Produzione di acqua potabile

A seconda della categoria di appartenenza, le acque dolci A seconda della categoria di appartenenza, le acque dolci superficiali sono sottoposte ai trattamenti seguenti: superficiali sono sottoposte ai trattamenti seguenti:

a)a) Categoria Al: trattamento fisico semplice e Categoria Al: trattamento fisico semplice e disinfezione;disinfezione;

b)b) Categoria A2: trattamento fisico e chimico normale e Categoria A2: trattamento fisico e chimico normale e disinfezione; disinfezione;

c)c) Categoria A3: trattamento fisico e chimico spinto, Categoria A3: trattamento fisico e chimico spinto, affinamento e disinfezione . affinamento e disinfezione .

risparmio idricorisparmio idrico

•• Gli articoli 98 e 99 Gli articoli 98 e 99 stabiliscono, l'obbligo di coloro stabiliscono, l'obbligo di coloro che gestiscono o utilizzano la risorsa idrica di adottare le che gestiscono o utilizzano la risorsa idrica di adottare le misure necessarie all'eliminazione degli sprechi ed alla misure necessarie all'eliminazione degli sprechi ed alla riduzione dei consumi e ad incrementare il riduzione dei consumi e ad incrementare il riciclo ed il riciclo ed il riutilizzo, riutilizzo, anche mediante l'uso delle migliori tecniche anche mediante l'uso delle migliori tecniche disponibili . A tal fine vanno realizzati Piani di tutela per disponibili . A tal fine vanno realizzati Piani di tutela per garantire l’equilibrio del bilancio idrico.garantire l’equilibrio del bilancio idrico.

Tutte le concessioni di derivazione sono temporanee e non Tutte le concessioni di derivazione sono temporanee e non superiori a 30 anni. Tra le domande nuove sono preferite superiori a 30 anni. Tra le domande nuove sono preferite quelle che garantiscono un uso più razionale delle quelle che garantiscono un uso più razionale delle risorse. risorse.

La tutela qualitativa La tutela qualitativa -- gli scarichigli scarichi

•• tutti gli scarichi devono essere disciplinati tutti gli scarichi devono essere disciplinati in funzione in funzione del rispetto degli obiettivi del rispetto degli obiettivi di qualità dei corpi idrici di qualità dei corpi idrici e devono e devono comunque rispettare i valori limite di comunque rispettare i valori limite di emissione previsti nell'Allegato 5 del emissione previsti nell'Allegato 5 del decreto.decreto.

controllo degli scarichi controllo degli scarichi

•• scarico: qualsiasi immissione effettuata esclusivamente tramite scarico: qualsiasi immissione effettuata esclusivamente tramite un un sistema stabile di sistema stabile di collettamentocollettamento che collega senza soluzione di che collega senza soluzione di continuità il ciclo di produzione del refluo con il corpo ricettcontinuità il ciclo di produzione del refluo con il corpo ricettore di ore di acque superficiali, sul suolo, nel sottosuolo e in rete fognariaacque superficiali, sul suolo, nel sottosuolo e in rete fognaria, , indipendentemente dalla loro natura inquinante, anche sottoposteindipendentemente dalla loro natura inquinante, anche sottopostea preventivo trattamento di depurazionea preventivo trattamento di depurazione

•• valore limite di emissione: limite di accettabilità di una sostavalore limite di emissione: limite di accettabilità di una sostanza nza inquinante contenuta in uno scarico, misurata in concentrazione,inquinante contenuta in uno scarico, misurata in concentrazione,oppure in massa per unità di prodotto o di materia prima lavoratoppure in massa per unità di prodotto o di materia prima lavorata, a, o in massa per unità di tempo; i valori limite di emissione posso in massa per unità di tempo; i valori limite di emissione possono ono essere fissati anche per determinati gruppi, famiglie o categoriessere fissati anche per determinati gruppi, famiglie o categorie di e di sostanze. I valori limite di emissione delle sostanze si sostanze. I valori limite di emissione delle sostanze si applicano di norma nel punto di fuoriuscita delle emissioni applicano di norma nel punto di fuoriuscita delle emissioni dall'impianto, senza tener conto dell'eventuale diluizione. dall'impianto, senza tener conto dell'eventuale diluizione.

Derogatorie regionaliDerogatorie regionali

Sono possibili sia riguardo alla concentrazione massima Sono possibili sia riguardo alla concentrazione massima ammissibile sia riguardo alla quantità massima per unità ammissibile sia riguardo alla quantità massima per unità di tempo in ordine ad ogni sostanza inquinante e per di tempo in ordine ad ogni sostanza inquinante e per gruppi o famiglie di sostanze affini.gruppi o famiglie di sostanze affini.

Possibile imporre maggiori restrizioni in caso di:Possibile imporre maggiori restrizioni in caso di:•• scarico di acque reflue urbane in corpi idrici superficiali scarico di acque reflue urbane in corpi idrici superficiali

anche ricadenti in aree sensibili ;anche ricadenti in aree sensibili ;•• a limiti di emissione per unità di prodotto riferiti a a limiti di emissione per unità di prodotto riferiti a

specifici cicli produttivi ;specifici cicli produttivi ;•• a limiti di emissione in acque superficiali ed in fognatura; a limiti di emissione in acque superficiali ed in fognatura; •• a limiti di emissione per le acque reflue urbane ed a limiti di emissione per le acque reflue urbane ed

industriali che recapitano sul suolo . industriali che recapitano sul suolo .

Criteri generaliCriteri generali

•• le acque devono essere restituite con le acque devono essere restituite con caratteristiche qualitative non peggiori di caratteristiche qualitative non peggiori di quelle prelevate e senza maggiorazioni di quelle prelevate e senza maggiorazioni di portata allo stesso corpo idrico dal quale portata allo stesso corpo idrico dal quale sono state prelevate . sono state prelevate .

•• I valori di emissione non possono essere I valori di emissione non possono essere conseguiti mediante diluizione.conseguiti mediante diluizione.

le le acque "assimilabili" a quelle domestiche ai fini acque "assimilabili" a quelle domestiche ai fini delle autorizzazionidelle autorizzazioni

•• a) provenienti da imprese dedite esclusivamente alla coltivaziona) provenienti da imprese dedite esclusivamente alla coltivazione del e del fondo e/o alla silvicoltura;fondo e/o alla silvicoltura;

•• b) provenienti da imprese dedite ad allevamento di bestiame che b) provenienti da imprese dedite ad allevamento di bestiame che , , per quanto riguarda gli effluenti di allevamento, praticano per quanto riguarda gli effluenti di allevamento, praticano l'utilizzazione agronomica ;l'utilizzazione agronomica ;

•• c) provenienti da imprese dedite alle attività di cui alle lettec) provenienti da imprese dedite alle attività di cui alle lettere a) e re a) e b) che esercitano anche attività di trasformazione o di valorizzb) che esercitano anche attività di trasformazione o di valorizzazione azione della produzione agricola, e con materia prima lavorata proveniedella produzione agricola, e con materia prima lavorata proveniente nte per almeno due terzi esclusivamente dall'attività di coltivazionper almeno due terzi esclusivamente dall'attività di coltivazione dei e dei terreni ;terreni ;

•• d)provenienti da impianti di acquacoltura ;d)provenienti da impianti di acquacoltura ;•• e)aventi caratteristiche qualitative equivalenti a quelle domeste)aventi caratteristiche qualitative equivalenti a quelle domestiche e iche e

indicate dalla normativa regionale;indicate dalla normativa regionale;•• f) provenienti da attività termali, fatte salve le discipline ref) provenienti da attività termali, fatte salve le discipline regionali di gionali di

settore.settore.

divietidivieti

Vige un divieto generale Vige un divieto generale di scarico sul suolo o negli di scarico sul suolo o negli strati superficiali del sottosuolo . strati superficiali del sottosuolo .

•• Lo Scarico sul suolo è salvo nei casi dell’ artLo Scarico sul suolo è salvo nei casi dell’ art.103.103((scaricatori di piena, lavorazione di rocce naturali, acque scaricatori di piena, lavorazione di rocce naturali, acque meteoriche separatemeteoriche separate, , etcetc))

•• Lo Scarico nel sottosuolo e nelle acque sotterranee Lo Scarico nel sottosuolo e nelle acque sotterranee salvo casi art. 104(salvo casi art. 104( nella stessa falda di provenienza, nella stessa falda di provenienza, delle acque utilizzate per scopi geotermici, delle acque di delle acque utilizzate per scopi geotermici, delle acque di infiltrazione di miniere o cave o delle acque pompate nel infiltrazione di miniere o cave o delle acque pompate nel corso di determinati lavori di ingegneria civile; comunque corso di determinati lavori di ingegneria civile; comunque previa autorizzazione da parte dell'autorità competente e previa autorizzazione da parte dell'autorità competente e infine lo scarico di acque risultanti dall'estrazione di infine lo scarico di acque risultanti dall'estrazione di idrocarburi).idrocarburi).

particolaritàparticolarità

•• Gli scarichi Gli scarichi in corpi idrici ricadenti in in corpi idrici ricadenti in aree sensibiliaree sensibili devono esser sottoposte devono esser sottoposte ad un trattamento più spinto ad un trattamento più spinto

•• quelli in quelli in acque situate in zone d'alta acque situate in zone d'alta montagna, montagna, possono essere sottoposti ad possono essere sottoposti ad un trattamento meno spinto di quello un trattamento meno spinto di quello previsto dalla legge. previsto dalla legge.

Scarichi in reti fognarieScarichi in reti fognarie

•• gli gli scarichi di acque reflue industriali scarichi di acque reflue industriali che che recapitano in reti fognarie, devono assicurare il recapitano in reti fognarie, devono assicurare il rispetto della disciplina degli scarichi di acque rispetto della disciplina degli scarichi di acque reflue urbane.reflue urbane.

•• Gli scarichi di acque reflue domestiche che Gli scarichi di acque reflue domestiche che recapitano in reti fognarie sono sempre recapitano in reti fognarie sono sempre ammessi. ammessi.

•• divieto generale di smaltimento in divieto generale di smaltimento in fognatura di rifiuti, anche se trituratifognatura di rifiuti, anche se triturati con con l’eccezione di quelli alimentari.l’eccezione di quelli alimentari.

Circa gli scarichi di sostanze pericoloseCirca gli scarichi di sostanze pericolose

•• L'autorità competente in sede di rilascio L'autorità competente in sede di rilascio dell'autorizzazione, tenendo conto della tossicità, dell'autorizzazione, tenendo conto della tossicità, della persistenza e della della persistenza e della bioaccumulazionebioaccumulazione della della sostanza considerata, può fissare sostanza considerata, può fissare valorivalori--limite limite di emissione più restrittividi emissione più restrittivi. .

•• L’autorità competente può chiedere che gli L’autorità competente può chiedere che gli scarichi parziali contenenti determinate sostanze scarichi parziali contenenti determinate sostanze pericolose siano tenuti distinti dallo scarico pericolose siano tenuti distinti dallo scarico generale e disciplinati come rifiutigenerale e disciplinati come rifiuti..

le autorizzazioni agli scarichile autorizzazioni agli scarichi

Tutti gli scarichi devono essere Tutti gli scarichi devono essere preventivamente autorizzati.preventivamente autorizzati.

L’autorizzazione ha L’autorizzazione ha validità quadriennale validità quadriennale ed un ed un anno prima della scadenza ne deve essere anno prima della scadenza ne deve essere chiesto il rinnovo .chiesto il rinnovo .

In caso di trasferimenti, ampliamenti o In caso di trasferimenti, ampliamenti o ristrutturazioni degli impianti che comportino ristrutturazioni degli impianti che comportino uno scarico con caratteristiche qualitativamente uno scarico con caratteristiche qualitativamente o quantitativamente diverse da quelle dello o quantitativamente diverse da quelle dello scarico preesistente, è necessario munirsi di una scarico preesistente, è necessario munirsi di una nuova autorizzazione. nuova autorizzazione.

I controlliI controlli

•• L'autorità competente per la vigilanza nei confronti di chi L'autorità competente per la vigilanza nei confronti di chi effettua gli scarichi deve predisporre un sistema di effettua gli scarichi deve predisporre un sistema di controlli preventivi e successivi, controlli preventivi e successivi, da eseguire con da eseguire con cadenza periodica e con carattere di effettività ed cadenza periodica e con carattere di effettività ed imparzialità .imparzialità .

•• In capo a ciascun gestore di servizio idrico, c’è l'obbligo In capo a ciascun gestore di servizio idrico, c’è l'obbligo di dotarsi di un adeguato di dotarsi di un adeguato servizio di controllo servizio di controllo secondo secondo le modalità previste nella convenzione di gestione le modalità previste nella convenzione di gestione

•• le le "ispezioni "ispezioni sono possibili in ogni struttura e locale ove sono possibili in ogni struttura e locale ove siano da ricercarsi gli elementi attinenti alle siano da ricercarsi gli elementi attinenti alle condizioni condizioni che danno luogo alla formazione degli scarichi . che danno luogo alla formazione degli scarichi .

norme sulla gestione della risorsa idricanorme sulla gestione della risorsa idrica

•• Il codice civile opera una distinzione tra acque pubbliche e acIl codice civile opera una distinzione tra acque pubbliche e acque que private. L'art. 822 include tra le acque pubbliche i fiumi, i toprivate. L'art. 822 include tra le acque pubbliche i fiumi, i torrenti, i rrenti, i laghi e le altre acque definite pubbliche dalle leggi in materialaghi e le altre acque definite pubbliche dalle leggi in materia"'. "'.

•• dalla Legge 5 gennaio 1994, n. 36, dalla Legge 5 gennaio 1994, n. 36, : "Tutte le acque : "Tutte le acque superficiali e sotterranee, ancorché non estratte dal sottosuolosuperficiali e sotterranee, ancorché non estratte dal sottosuolo, sono , sono pubbliche e costituiscono una risorsa che è salvaguardata ed pubbliche e costituiscono una risorsa che è salvaguardata ed utilizzata secondo criteri di solidarietà. Qualsiasi uso delle autilizzata secondo criteri di solidarietà. Qualsiasi uso delle acque è cque è effettuato salvaguardando le aspettative ed i diritti delle geneeffettuato salvaguardando le aspettative ed i diritti delle generazioni razioni future a fruire di un integro patrimonio ambientale”. future a fruire di un integro patrimonio ambientale”.

I l nuovo decreto all’art. 144 riconosce che tutte le acque supI l nuovo decreto all’art. 144 riconosce che tutte le acque superficiali e erficiali e sotterranee appartengono al demanio dello Stato. Le acque sotterranee appartengono al demanio dello Stato. Le acque costituiscono una risorsa che va tutelata e utilizzata secondo ccostituiscono una risorsa che va tutelata e utilizzata secondo criteri riteri di solidarietà. di solidarietà.

l'organizzazione dei servizi idrici l'organizzazione dei servizi idrici integratiintegratiil decreto dispone che il territorio sia organizzato in "ambiti il decreto dispone che il territorio sia organizzato in "ambiti

territoriali ottimali“, territoriali ottimali“, •• in relazione alle caratteristiche fisiche del bacino in relazione alle caratteristiche fisiche del bacino

idrografico, della localizzazione delle risorse e dei loro idrografico, della localizzazione delle risorse e dei loro vincoli di destinazione …vincoli di destinazione …

•• Nel rispetto dell’ unitarietà della gestioneNel rispetto dell’ unitarietà della gestione•• Dell’ adeguatezza dimensionale. Dell’ adeguatezza dimensionale. Il servizio idrico deve vedere un servizio integrato tra le Il servizio idrico deve vedere un servizio integrato tra le

azioni di captazione, adduzione, distribuzione , azioni di captazione, adduzione, distribuzione , collettamentocollettamento e depurazione delle acque refluee depurazione delle acque reflue

L'L'ambito territoriale ottimaleambito territoriale ottimale ((ATOATO))

•• E’ unE’ un territorioterritorio su cui sono organizzati servizi pubblici su cui sono organizzati servizi pubblici integrati, ad esempio quello idrico o quello dei rifiuti . integrati, ad esempio quello idrico o quello dei rifiuti .

•• L'Autorità d'ambito è una struttura dotata di personalità L'Autorità d'ambito è una struttura dotata di personalità giuridica costituita in ciascun ambito territoriale ottimale giuridica costituita in ciascun ambito territoriale ottimale delimitato dalla competente regione, alla quale gli enti delimitato dalla competente regione, alla quale gli enti locali partecipano obbligatoriamente ed alla quale è locali partecipano obbligatoriamente ed alla quale è trasferito l'esercizio delle competenze ad essi spettanti in trasferito l'esercizio delle competenze ad essi spettanti in materia di gestione delle risorse idriche, ivi compresa la materia di gestione delle risorse idriche, ivi compresa la programmazione delle infrastrutture idriche .programmazione delle infrastrutture idriche .

Piano d’ambito deve prevedere..Piano d’ambito deve prevedere..

•• a) la ricognizione delle infrastrutture; a) la ricognizione delle infrastrutture; •• b) il programma degli interventi; b) il programma degli interventi; •• c) un modello gestionale ed organizzativo;c) un modello gestionale ed organizzativo;•• d) il piano economico finanziario d) il piano economico finanziario

Rapporti tra ATO e gestori del Rapporti tra ATO e gestori del servizio regolati da convenzioni che servizio regolati da convenzioni che prevedono . prevedono . a)a) il regime giuridico prescelto per la gestione del servizio;il regime giuridico prescelto per la gestione del servizio;b)b) la durata dell'affidamento, non superiore comunque a trenta la durata dell'affidamento, non superiore comunque a trenta

anni;anni;c)c) l'obbligo del raggiungimento dell'equilibrio economicol'obbligo del raggiungimento dell'equilibrio economico--finanziario finanziario

della gestione; della gestione; d)d) d) il livello di efficienza e di affidabilità del servizio da asd) il livello di efficienza e di affidabilità del servizio da assicurare sicurare

all'utenza, anche con riferimento alla manutenzione degli all'utenza, anche con riferimento alla manutenzione degli impianti; impianti;

e)e) i criteri e le modalità di applicazione delle tariffe determinai criteri e le modalità di applicazione delle tariffe determinate te

dall'Autorità d'ambitodall'Autorità d'ambito ..

L’art. 150 L’art. 150

•• Prevede che l’affidamento del servizio idrico integrato, sia faPrevede che l’affidamento del servizio idrico integrato, sia fatta in tta in ottemperanza al Decreto Legislativo n. 267/2000, testo unico enottemperanza al Decreto Legislativo n. 267/2000, testo unico enti ti locali come modificato dal DPR 7 /09/2010 nlocali come modificato dal DPR 7 /09/2010 n.168.168 –– Regolamento in Regolamento in materia di servizi pubblici locali aventi rilevanza economica .materia di servizi pubblici locali aventi rilevanza economica .

•• Il sistema ordinario prevede perciò che l’affidamento mediante gIl sistema ordinario prevede perciò che l’affidamento mediante gara ara sia fatta a favore di società private.sia fatta a favore di società private.

•• I rapporti degli enti locali con le I rapporti degli enti locali con le societa'societa' di erogazione del servizio e di erogazione del servizio e con le con le societa'societa' di gestione delle reti e degli impianti sono regolati da di gestione delle reti e degli impianti sono regolati da contratti di servizio, che dovranno prevedere i livelli dei servcontratti di servizio, che dovranno prevedere i livelli dei servizi da izi da garantire e adeguati strumenti di verifica del rispetto dei livegarantire e adeguati strumenti di verifica del rispetto dei livelli lli previsti. previsti.

•• Inoltre prevede il ricorso ad enti di diritto pubblico (aziendaInoltre prevede il ricorso ad enti di diritto pubblico (aziendaspeciale, azienda speciale consortile, consorzio fra i Comuni), speciale, azienda speciale consortile, consorzio fra i Comuni), solo in solo in casi di particolari esigenze tecniche o economiche.casi di particolari esigenze tecniche o economiche.

ArtArt.154.154 tariffa del servizio idrico tariffa del servizio idrico

•• La tariffa costituisce il corrispettivo del servizio idrico La tariffa costituisce il corrispettivo del servizio idrico integrato ed e' determinata tenendo conto della integrato ed e' determinata tenendo conto della qualita'qualita'della risorsa idrica e del servizio fornito, delle opere e della risorsa idrica e del servizio fornito, delle opere e degli adeguamenti necessari, dell'degli adeguamenti necessari, dell'entitaentita' dei costi di ' dei costi di gestione delle opere, dell'adeguatezza della gestione delle opere, dell'adeguatezza della remunerazione del capitale investito e dei costi di remunerazione del capitale investito e dei costi di gestione delle aree di salvaguardia, gestione delle aree di salvaguardia, nonche'nonche' di una quota di una quota parte dei costi di funzionamento dell'parte dei costi di funzionamento dell'AutoritaAutorita' d'ambito, ' d'ambito, secondo il principio del recupero dei costi e secondo il secondo il principio del recupero dei costi e secondo il principio "chi inquina paga". Tutte le quote della tariffa principio "chi inquina paga". Tutte le quote della tariffa del servizio idrico integrato hanno natura di corrispettivo.del servizio idrico integrato hanno natura di corrispettivo.

La tariffa di fognaturaLa tariffa di fognatura

•• non è dovuta se l'utente è dotato di sistemi di non è dovuta se l'utente è dotato di sistemi di collettamentocollettamento e di depurazione propri, sempre che tali e di depurazione propri, sempre che tali sistemi abbiano ricevuto specifica approvazione da parte sistemi abbiano ricevuto specifica approvazione da parte dell'Autorità d'ambito. dell'Autorità d'ambito.

•• Per le utenze industriali la quota tariffaria di cui al Per le utenze industriali la quota tariffaria di cui al presente articolo è determinata sulla base della qualità e presente articolo è determinata sulla base della qualità e della quantità delle acque reflue scaricate e sulla base della quantità delle acque reflue scaricate e sulla base del principio "chi inquina paga". del principio "chi inquina paga".

•• Le quote di tariffa riferite ai servizi di pubblica fognatura Le quote di tariffa riferite ai servizi di pubblica fognatura e di depurazione sono dovute dagli utenti anche nel caso e di depurazione sono dovute dagli utenti anche nel caso in cui manchino impianti di depurazione o questi siano in cui manchino impianti di depurazione o questi siano temporaneamente inattivi. temporaneamente inattivi.

È costituito È costituito un Comitatoun Comitato per la vigilanza per la vigilanza

sull'uso delle risorse idriche che:sull'uso delle risorse idriche che:

•• a) predispone con delibera il metodo tariffario per la determinaa) predispone con delibera il metodo tariffario per la determinazione zione della tariffa della tariffa

•• b) verifica la corretta redazione del piano d'ambito, esprimendb) verifica la corretta redazione del piano d'ambito, esprimendo o osservazioni, rilievi e prescrizioni osservazioni, rilievi e prescrizioni

•• c) predispone convenzioni tipo c) predispone convenzioni tipo •• d) emana direttive per la trasparenza della contabilità delle gd) emana direttive per la trasparenza della contabilità delle gestioni estioni

e valuta i costi delle singole prestazioni;e valuta i costi delle singole prestazioni;•• e) definisce i livelli minimi di qualità dei servizi da prestare) definisce i livelli minimi di qualità dei servizi da prestare, e, •• f) controlla le modalità di erogazione dei servizi;f) controlla le modalità di erogazione dei servizi;•• g) tutela e garantisce i diritti degli utenti emanando linee gug) tutela e garantisce i diritti degli utenti emanando linee guida;ida;•• h) predispone periodicamente rapporti relativi allo stato di h) predispone periodicamente rapporti relativi allo stato di

organizzazione dei servizi organizzazione dei servizi •• promuove studi e ricerche di settore; promuove studi e ricerche di settore;


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