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“La valutazione dei costi delle prestazioni ospedaliere e ... costi laboratorio... · i volumi di...

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“La valutazione dei costi delle prestazioni ospedaliere e specialistiche per la determinazione delle tariffe” (DGR 4547/2007) Manuale per la determinazione dei costi delle prestazioni di laboratorio
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“La valutazione dei costi delle prestazioni ospedaliere e specialistiche

per la determinazione delle tariffe” (DGR 4547/2007)

Manuale per la determinazione dei costi delle prestazioni di

laboratorio

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Sommario 

Le finalità dell’analisi e impostazione di fondo ................................................................... 3

Le scelte adottate: la metodologia comune ........................................................................ 5 Costruzione di una configurazione di costo pieno effettivo di produzione per prestazione ........................5 Oggetti di costo e raccordo con le contabilità delle aziende ........................................................................5 Coerenza con il modello produttivo di ciascuna azienda..............................................................................8 Valorizzazione dei costi ad effettivo .............................................................................................................8 Metodologia di calcolo secondo il metodo step‐down cost accounting realizzato con metodo contabile ..9 Confronto e raccordo con i costi aziendali complessivi ..............................................................................10

Le scelte adottate: la metodologia specifica per l’analisi dei costi del laboratorio ............ 11 Ambito di indagine......................................................................................................................................11 Separazione tra attività “ad alta automazione” e attività “ad alto contributo umano” .............................12 Identificazione delle linee di attività ...........................................................................................................15 Il sistema delle attività ................................................................................................................................17 Identificazione delle combinazioni produttive............................................................................................18 Il sistema di rappresentazione contabile del flusso produttivo ..................................................................19

Il metodo operativo.......................................................................................................... 23

La raccolta delle informazioni ...................................................................................................23 Analisi della Matrice dei Costi .....................................................................................................................23 Definizione del costo pieno di tutte le attività svolte dal laboratorio ........................................................26

Localizzazione dei costi sui cost pool del modello produttivo ....................................................29 I beni di consumo........................................................................................................................................30 Il personale..................................................................................................................................................31 Le tecnologie ...............................................................................................................................................31

Attribuzione dei costi delle attività alle combinazioni produttive..............................................32 Attribuzione dei costi delle combinazioni produttive alle prestazioni........................................33

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Le finalità dell’analisi e impostazione di fondo L’obiettivo del presente lavoro è quello di elaborare e validare una metodologia di

analisi e determinazione dei costi delle prestazioni che si basi sull’analisi delle attività

svolte dalle strutture e dal reale assorbimento delle risorse ad esse associate, con la

finalità di supportare il processo di determinazione delle tariffe delle prestazioni

stesse.

La logica di fondo è quella di fornire ai livelli decisionali tecnici e politici della Regione

Veneto informazioni adeguate a supportare la definizione di un sistema tariffario che sia

sostenibile e coerente con il sistema produttivo delle aziende rappresentate dal campione

individuato dall’assessorato.

L’analisi e la determinazione di costi da assumere come riferimento significativo per le

politiche tariffarie pone però un problema di fondo, essendo largamente influenzata da

alcune condizioni operative delle aziende; tali condizioni possono essere sintetizzate

nelle seguenti:

1. i volumi di attività,

2. le strutture di costo (rigidità o flessibilità),

3. i livelli di efficienza operativa (consumi medi e saturazione capacità produttive),

4. i modelli organizzativi e produttivi (tecnologie, personale, layout, logistica, ecc.)

5. gli standard qualitativi e di servizio garantiti.

Prendendo in considerazione, dal punto di vista operativo, quantità economiche ed

extraeconomiche rappresentative dell’effettiva situazione operativa espressa dal

campione di aziende, la determinazione dei costi per prestazione ingloba le eventuali

inefficienze produttive o deficit strutturali connessi alla non ottimizzazione delle

variabili sopra elencate, equilibrando economicamente lo status quo riscontrato. In

questo caso, utilizzando i valori di costo per prestazione calcolati come unico

riferimento, automatico, per la determinazione delle tariffe non vengono promosse scelte

tariffarie volte a indirizzare il sistema produttivo verso un assetto ritenuto migliore

(economicamente, organizzativamente e qualitativamente).

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D’altro canto la determinazione dei costi effettuata assumendo condizioni operative

standard ritenute desiderabili pone altri due problemi altrettanto rilevanti:

• l’arbitrarietà delle condizioni produttive identificate a tavolino che non sono

validate dall’effettiva contestualizzazione (legata al territorio, alle

professionalità, alle dimensioni effettive delle aziende, ecc.),

• crea un disallineamento potenzialmente traumatico tra la struttura economica

effettiva e il sistema tariffario, impedendo di fatto il processo di miglioramento

continuo che invece le politiche tariffarie devono stimolare.

A fronte di tale dilemma si è scelto di utilizzare solo informazioni rappresentative di ciò

che avviene (in termini economici, organizzativi e di modelli produttivi) effettivamente

nelle aziende del campione senza inserire quantità riferite a valori “attesi” o “desiderati”.

In tal modo le risultanze forniscono un quadro il più possibile rappresentativo

dell’esistente.

A fronte di ciò il metodo realizzato pone però particolare attenzione non solo al risultato

finale (costo per prestazione) ma soprattutto alla dimensione di analisi dei costi e delle

attività. In particolare:

1. la determinazione dei costi è implementata in modo tale da consentire di

ricostruire il più possibile le componenti di costo in termini di fattori produttivi e

di attività svolte per ottenere le prestazioni. In particolare è stata data opportuna

enfasi ai costi delle attività in cui si articola l’operatività delle aziende e quindi

ai costi delle diverse combinazioni produttive realizzate combinando le attività

di base;

2. le risultanze (di sintesi e analitiche) sono organizzate per essere messe a

confronto in chiave critica, in particolare con le caratteristiche che differenziano

le aziende del campione. Alcuni confronti sono già possibili sulla base delle

informazioni raccolte, altri potranno essere sviluppati sulla base di ulteriori

informazioni eventualmente raccolte dalla Regione (standard di servizio e altri

standard qualitativi, ecc.).

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Le scelte adottate: la metodologia comune Vengono di seguito presentate le scelte metodologiche adottate nell’analisi dei costi

finalizzate a stabilizzare un metodo applicabile a tutte le classi di prestazioni soggette al

sistema di tariffazione, erogate dalle aziende sanitarie.

Il metodo identificato è quindi finalizzato a consentire:

1. l’applicazione ad ambiti operativi diversi e di diversa complessità (da singole

prestazioni a bassa complessità produttiva a prodotti articolati e complessi);

2. la costruzione di un sistema di monitoraggio periodico attraverso l’applicazione

del metodo previo aggiornamento dei dati in input e adattamento del modello di

calcolo in funzione dell’evoluzione del modello produttivo implementato dalle

aziende (si veda oltre il paragrafo “Ancoraggio al modello produttivo di

ciascuna azienda”).

Costruzione di una configurazione di costo pieno operativo effettivo di produzione per prestazione

La determinazione e l’analisi dei costi a fini di politiche tariffarie deve considerare che

la tariffa ha lo scopo di remunerare tutti i fattori della produzione impiegati dalle

aziende. Pertanto la configurazione di costo di riferimento è il costo pieno, valorizzato

ad effettivo secondo quando già illustrato precedentemente.

La diversa struttura e la diversa natura istituzionale delle aziende pone però alcune

criticità in termini di costi di struttura e fattori di produzione ed in particolare dei costi di

remunerazione del capitale investito, sia riferito ad oneri finanziari impliciti o espliciti

nel caso sia reperito sul mercato del credito, oppure alla remunerazione del capitale di

rischio se apportato dall’imprenditore.

Data la diversità di assetti aziendali si è ritenuto di focalizzare l’analisi sui costi della

gestione operativa, escludendo quelli legati alla gestione finanziaria, straordinaria e

tributaria.

Oggetti di costo e raccordo con le contabilità delle aziende

La raccolta delle informazioni economiche ed extraeconomiche per l’analisi deve essere

ancorato ad un sistema di rilevazione di base già presente in azienda. L’ampiezza

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dell’analisi rende diseconomica e operativamente insostenibile l’attivazione di un

sistema di rilevazione di base parallelo progettato specificamente per la rilevazione dei

costi che alimentano l’analisi degli stessi a fini di determinazioni tariffarie.

Tale assunto pone però il problema delle modalità di raccordo con i sistemi di

rilevazione economica presenti in azienda. Valutazione e decisioni specifiche vanno

articolati per i sistemi di contabilità generale e di contabilità analitica.

Per quanto riguarda i sistemi di contabilità generale si è ritenuto di utilizzare alcune

informazioni provenienti dalle sintesi di bilancio e dal piano dei conti di CoGe. Di fatto

tali informazioni assumono nel metodo di analisi un ruolo fondamentale.

La centralità delle informazioni di bilancio utilizzate è dovuta, in sintesi, a due

motivazioni:

1. la determinazione dei costi di prestazione, pur essendo un processo di tipo

analitico e tipicamente interno alle aziende, nel momento in cui è finalizzata a

supportare il processo di definizione delle tariffe assume rilevanza esterna. Le

informative esterne infatti sono orientate tra l’altro alla confrontabilità dei valori

tra aziende in virtù di criteri di valutazione omogenei. Tale criterio va tutelato nel

metodo di analisi di cui al presente lavoro. Pertanto le informazioni di bilancio,

per le quali tutte le aziende sono tenute a rispettare criteri omogenei sono state

individuate come valori totali di riferimento cui i sistemi analitici devono poter

essere ricondotti per essere considerati attendibili ai fini del metodo prescelto

(raccordabilità tra i valori di CoGe e di CoAn). Tale ipotesi di lavoro è resa

possibile anche dalla scelta di adottare come configurazione di costo il “costo

pieno di produzione effettivo”.

2. Le contabilità analitiche, ed in particolare quelle in uso nella gran parte delle

aziende sanitarie, prestano poca attenzione ai costi generali d’azienda ed in

generale ai costi indiretti di produzione. Pertanto, dovendo includere tali costi

nella configurazione scelta, la Contabilità Generale è stata assunta come fonte

primaria di tali informazioni.

L’utilizzo delle informazioni provenienti dalle Contabilità Analitiche aziendali è base

fondante del metodo, ma presenta alcune criticità.

1. Le finalità affidate ai sistemi di CoAn nell’ambito dei sistemi di

Programmazione e Controllo delle aziende sono tipicamente centrate sulla

responsabilizzazione nell’uso delle risorse. Pertanto gli oggetti di rilevazione e

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attribuzione dei costi sono i Centri di costo, intesi come sotto ambiti

organizzativi e non come fase di un processo produttivo. L’analisi dei costi

orientata ai Centri di Costo nasce pertanto con presupposti diversi e in parte

incompatibili con la determinazione dei costi. Infatti alla contabilità per centri di

costo può senza dubbio essere assegnata la funzione di determinare i costi dei

vari reparti o servizi, ma non è in grado di misurare il costo del “prodotto”

dell’attività sanitaria. La rilevazione dei costi delle prestazioni presuppone uno

schema elaborativo diverso che è necessario ricostruire sulla base delle

informazioni disponibili.

2. Sempre come conseguenza del punto precedente le configurazioni di costo

utilizzate includono tipicamente costi “controllabili” dal responsabile l’unità

organizzativa. In tali costi ricadono generalmente i costi diretti dell’UO e pochi

costi indiretti (tipicamente quelli correlati a prestazioni intermedie utilizzate). In

taluni casi anche i costi delle tecnologie e degli spazi utilizzati non sono attribuiti

in modo sistematico in quanto a limitata discrezionalità da parte del responsabile

dell’UO.

3. In relazione alle diverse dimensioni, complessità istituzionali e organizzative, si

riscontrano gradi di articolazione e analiticità molto differenziati tra strutture.

Tali significative differenze richiedono particolari cautele e controlli nella

valutazione dei risultati.

In considerazione delle criticità appena illustrate il metodo di analisi dei costi si è

avvalso di:

1. un processo di normalizzazione dei dati per rendere omogenee le rilevazioni

effettuate nelle diverse realtà,

2. un costante raccordo dei valori complessivi con le risultanze della contabilità

generale,

3. la costruzione di un sistema di elaborazione parallelo secondo il metodo

contabile e orientato a dare rappresentazione del processo produttivo

indipendentemente dai livelli di responsabilità presenti nelle aziende (in coerenza

col successivo paragrafo “Coerenza col modello produttivo di ciascuna

azienda”).

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Coerenza con il modello produttivo di ciascuna azienda

La determinazione dei costi per consentire l’analisi degli stessi orientata a comprendere

quali attività richiedano l’assorbimento dei costi e di come tali attività si combinino per

ottenere le prestazioni finali deve essere ricostruita a partire dai modelli produttivi

effettivamente realizzati.

I modelli produttivi sono caratterizzati da tecnologie, spazi, e professionalità organizzate

in modo differente per ottenere una stessa gamma di prestazioni. L’analisi deve pertanto

rispettare le articolazioni di ciascuna realtà attraverso la creazione di cost pool specifici

per ciascuna delle attività realizzate.

In tal modo la struttura della rappresentazione economica ricalca le effettive modalità di

svolgimento del processo economico di produzione delle prestazioni.

Tale approccio consente di comprendere come diversi modelli produttivi generino

diverse risultanti economiche e possono supportare il processo di analisi dei risultati in

funzione di diverse classi di aziende.

Valorizzazione dei costi ad effettivo

Come già spiegato precedentemente la metodologia prevede la valorizzazione dei costi

ad effettivo. Ciò significa assumere a riferimento della rilevazione e analizzare:

• le produttività effettive delle tecnologie e delle professionalità,

• i livelli di efficienza effettivi dei consumi di fattori produttivi,

• la valorizzazione dei fattori produttivi utilizzati a valori di effettivo acquisto.

Ciò pone alcuni problemi con riferimento ad alcune tipologie di aziende che non

acquisiscono alcuni fattori produttivi dietro controprestazione monetaria rappresentativa

del valore. Si pensi a donazioni, ma soprattutto alle aziende in cui opera personale

universitario remunerato anche dall’università e la cui partecipazione ai processi

produttivi non è necessariamente commisurata alla proporzionalità delle due componenti

di costo del lavoro. Analogamente personale in formazione (tirocinanti, specializzandi)

che, pur con modalità specificamente regolamentate ed in rapporto all’effettivo livello di

autonomia professionale e responsabilità, partecipa al processo produttivo a fianco di

altre professionalità remunerate secondo le regole del mercato del lavoro.

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Tale criticità è difficilmente risolvibile nell’ambito della determinazione dei costi

effettivi.

Si ritiene pertanto necessario recuperare l’informazione relativa alla presenza di tali

anomalie in sede di confronto tra le risultanze di diverse tipologie di aziende, come

ricordato in chiusura del paragrafo “Le finalità dell’analisi e impostazione di fondo” .

Metodologia di calcolo secondo il metodo step-down cost accounting realizzato con metodo contabile

Le metodologie di elaborazione dei dati economici possono essere effettuate con

metodologia contabile o extra contabile. Nel primo caso le elaborazioni seguono un

processo di attribuzione dei costi governato dall’analista orientato ad ottenere il risultato

finale. L’analista è tenuto a codificare:

• un sistema di unità di rilevazione (cost pool),

• un sistema di attribuzioni dei valori che preleva un valore da una unità di

rilevazione attribuendolo ad un’altra (sistema delle causali),

• effettuare le attribuzioni secondo il metodo della partita doppia.

Questo metodo consente di:

1. verificare costantemente che i valori in ingresso siano effettivamente utilizzati e

non vi siano alterazioni durante il processo elaborativo (valori non utilizzati,

ecc.),

2. disporre, attraverso il piano dei cost pool della rappresentazione sistematica degli

ambiti (fattori produttivi, attività e combinazioni produttive) in cui si svolge il

processo di produzione,

3. mantenere la memoria dei valori che transitano da ciascun cost pool e delle

causali che hanno alimentato ciascun cost pool, attraverso la lettura degli

“addebiti” e “accrediti” effettuati per ciascun pool.

Tali caratteristiche del metodo contabile, sia nel supporto ad una migliore verifica

tecnica della correttezza dell’elaborazione, ma soprattutto nella ricchezza di

informazioni nel processo di analisi, rilettura e interpretazione della rappresentazione

economica del processo produttivo, hanno fatto propendere verso il suo l’utilizzo come

metodo di base dell’elaborazione.

La ricostruzione del processo produttivo si articola quindi in un processo “step down”

che a partire dall’acquisizione dei fattori produttivi ne descrive la trasformazione

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attraverso le attività e successivamente, attraverso le combinazioni produttive, in

risultati, attraverso un processo a cascata.

Tale processo deve essere specificamente articolato per ciascun processo produttivo in

una sequenza ordinata di attribuzioni di valori economici (localizzazioni, imputazioni,

ribaltamenti, ecc.) coerente con ciascuna tipologia di prestazioni.

Confronto e raccordo con i costi aziendali complessivi

Come già richiamato, grande importanza è stata attribuita al raccordo con i valori

aziendali complessivi disponibili nella contabilità generale. Il costante raccordo con i

valori complessivi è infatti fondamentale in una analisi che è focalizzata di volta in volta

su specifici ambiti produttivi.

La possibile rilevanza dell’incidenza dei costi generali d’azienda deve essere verificata

attraverso una visione generale del sistema produttivo per valutare l’adeguatezza

dell’incidenza stessa sui diversi ambiti produttivi.

Tale valutazione assume particolare importanza con riferimento ai costi indiretti di

produzione che possono raggiungere pesi molto elevanti in alcuni ambiti produttivi. La

valutazione dell’adeguatezza del sistema di attribuzione a ciascun ambito di attività deve

essere effettuata attraverso una verifica costante della relazione tra quanto attribuito a

ciascun ambito di attività di volta in volta considerato e il complessivo sistema

produttivo, onde evitare di sottostimare o sovrastimare l’incidenza delle componenti

indirette di costo.

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Le scelte adottate: la metodologia specifica per l’analisi dei costi del laboratorio A fronte delle scelte di metodo comuni a tutti gli ambiti produttivi delle aziende sanitarie

è necessario di volta in volta specificare e integrare tali scelte con riferimento alle

caratteristiche degli specifici contesti. Di seguito si enunciano le scelte di metodo

specificamente correlate al funzionamento dei laboratori analisi.

Ambito di indagine

Nel presente lavoro di ricerca sono stati determinati e analizzati i costi delle prestazioni

di laboratorio, vale a dire di quelle prestazioni che rientrano negli interventi

contrassegnati con i codici 90-91 del tariffario integrate dalle prestazioni multibranca del

nomenclatore per le quali è prevista anche la branca di laboratorio.

Da tale novero sono state escluse:

• Prestazioni di laboratorio svolte dal servizio immunotrasfusionale (SIT), in virtù

sia delle specificità di tale articolazione organizzativa sia della presenza di uno

studio sui costi delle prestazioni dei SIT già svolto in regione Veneto;

• Prestazioni di anatomia patologica, caratterizzate da un accentuato livello di

peculiarità che le rende difficilmente standardizzabili e che fa sì che, in tutte le

aziende del campione, le stesse siano gestite all’interno di una specifica

articolazione organizzativa, distinta da quella del Laboratorio.

Per esigenze di uniformità, sono state altresì escluse dall’analisi le prestazioni di

laboratorio effettuate da unità organizzative differenti dai laboratori (ad esempio i reparti

di degenza).

In coerenza con la finalità di supportare i processi di decisione sui sistemi tariffari, le

attività in regime di libera professione o comunque in regimi diversi dal sistema di

tariffazione regionale, sono state considerate in maniera specifica, per consentire una

migliore valutazione delle attività svolte sotto il regime tariffario di riferimento. Infatti,

pur nel rispetto dei medesimi standard qualitativi, le caratteristiche organizzative di

svolgimento possono variare in relazione al diverso regime di erogazione influenzando i

costi di produzione (ad esempio nell’incidenza dei costi di supporto, nelle saturazioni

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delle capacità produttive che consentono tempi di risposta differenti, nel costo medio

delle risorse umane, ecc.).

Inoltre l’analisi ha considerato in modo speciale ai fini di calcolo dei costi di produzione

le prestazioni solamente intermediate, ossia per le quali alcune fasi del processo

produttivo (tipicamente la fase analitica) sono “acquistate” da terze aziende: il costo

sostenuto per le fasi esternalizzate non costituisce costo di produzione rilevante ai fini

dell’analisi.

Durante lo svolgimento del lavoro è emersa in modo sistematico, anche se in modo

differenziato tra le aziende del campione, la presenza di prestazioni non raccordate con il

sistema di codifica regionale (fuori nomenclatore), oppure erogate dal laboratorio ma

non appartenenti al sistema delle prestazioni di interesse per l’analisi (altre prestazioni

ma effettuate dall’”UO laboratorio”).

In coerenza con il sistema produttivo effettivamente riscontrato il metodo ha previsto di

allocare i costi anche alle prestazioni senza codice regionale, o con codice regionale di

altre branche ma effettuate in laboratorio. Nelle risultanze di sintesi, tali prestazioni non

di interesse sono state opportunamente isolate.

Alla luce di queste precisazioni, le prestazioni analizzate hanno incluso tutte le tipologie

di utenti (interni e esterni, questi ultimi a loro volta SSN o paganti) e tutti i regimi di

produzione/erogazione (Tabella 1).

Tabella 1 Le tipologie di prestazioni analizzate

Tipologia di utenti Esterni Prestazioni

Interni SSN LPI Di routine Regime di

produzione In urgenza

Separazione tra attività “ad alta automazione” e attività “ad alto contributo umano”

Le prestazioni di laboratorio sono caratterizzate dalla rilevante presenza di costi

congiunti e da un modello produttivo che può raggiungere differenti gradi di

automazione. All’aumentare dell’automazione, il lavoro manuale viene

progressivamente sostituito dalla macchina, riservando al personale sanitario la funzione

di monitoraggio e controllo di qualità dell’attività meccanizzata.

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Il Centro Studi Assobiomedica1, distingue tre livelli di automazione di laboratorio:

• Sistemi analitici tradizionali, distinti in stazioni di lavoro multiparametriche

(macchine dedicate a più settori analitici) e macchine dedicate ad un unico settore

analitico. In questi sistemi la sola fase di lavorazione ad essere automatizzata è quella

analitica;

• Automazione modulare per singole aree analitiche o “isole” (ad es. l’area

comprendente la chimica clinica e l’immunochimica), per ciascuna delle quali le fasi

pre-analitica, analitica, e post-analitica possono essere automatizzate;

• Automazione globale del laboratorio (“total lab automation”), che riguarda le fasi pre-

analitica, analitica e post-analitica.

Il livello di automazione adottato e l’assetto organizzativo definito consentono di

distinguere tra due modelli di laboratorio:

• Hub & Spoke. Questi modelli sono caratterizzati da un grande laboratorio centrale

(hub), totalmente automatizzato, al quale si appoggia una serie di laboratori più

piccoli (spoke) incardinati in strutture ospedaliere. I laboratori spoke, oltre a farsi

carico delle urgenze (esami i cui risultati sono necessari entro poche ore), svolgono

l’attività analitica che, per ragioni di varia opportunità, non sono accentrate nel

laboratorio centrale.

• Core Lab. E’ un modello nel quale il laboratorio presenta dimensioni intermedie tra

un hub e uno spoke. E’ un laboratorio che grazie ad un’automazione ad isole è in

grado di lavorare con TAT corti (2 ore) così da assicurare con le medesime macchine

sia una grande attività di routine che le urgenze.

Indipendentemente dal modello produttivo utilizzato, bisogna rilevare che non tutte le

prestazioni possono essere effettuate con elevati livelli di automazione (

1 Scenari per il settore della diagnostica in vitro, Temi di discussione, numero 10, novembre 2003.

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Figura 1) e, in molti casi, l’intervento umano è comunque irrinunciabile.

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Figura 1 Una rappresentazione dei diversi livelli di automazione per aree di automazione

Identificazione delle linee di attività

Nelle diverse aziende analizzata è stato riscontrato un grado di automazione generale del

laboratorio differente, il che fa sì che la stessa prestazione possa essere svolta attraverso

processi con alto grado di omogeneità e con un più o meno alto grado di automazione.

L’elevata eterogeneità nel livello di automazione e la presenza di rilevanti costi

congiunti ha reso necessario procedere ad una rappresentazione dei principali processi

produttivi attivati all’interno di ogni singolo laboratorio, individuando opportuni

aggregati di costo delle attività (activity cost pool), accomunati dalla similitudine di

activity driver. L’aggregazione in activity cost pool ha consentito di evidenziare il costo

di processi transfunzionali e di semplificare i processi di imputazione.

Per una corretta interpretazione della genesi dei costi, il funzionamento dei laboratori è

stato pertanto suddiviso in 3 processi produttivi rilevanti (

Microbiologia Immunologia clinica

EmatologiaPatologia clinica

Chimica clinica e metabolismo

Livello di Automazione crescente

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Figura 2), vale a dire:

1. la fase pre-analitica, caratterizzata dalle attività di

a. prenotazione della prestazione

b. accettazione dell’utente

c. prelievo del campione da analizzate

2. la fase analitica, specifica delle attività di analisi

3. la fase post analitica, suddivisa in

a. validazione clinica

b. refertazione

c. distribuzione del referto

A sua volta, la fase analitica è caratterizzata da differenti “linee produttive”, vale a dire

processi di produzione che sono svolti utilizzando la medesima tecnologia e danno

origine ad aggregati uniformi di prestazioni. Questi processi generano costi che possono

essere imputati alle prestazioni in funzione di cost driver comuni.

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Figura 2 Rappresentazione sintetica delle fasi e delle linee produttive

Fase pre-analitica

Fase analitica

Fase post-analitica

Prenotazione

Prelievo

Validazione clinica

Refertazione

Distribuzione

Processi diversificati in funzione della tipologia di

prestazione e della tecnologia utilizzata

AccettazioneC

OS

T PO

OL

Per l’identificazione delle “linee di attività” della fase analitica si è chiesto alle aziende

del campione di scegliere in autonomia, alla luce del proprio modello organizzativo, i

centri di attività più idonei a rileggere le proprie specificità produttive (activity cost

pool).

Il sistema delle attività

Il sistema delle attività adottato nell’indagine, in coerenza con l’impostazione generale

del metodo tiene conto delle caratteristiche organizzative delle attività stesse, pertanto

allo schema delle linee produttive sono state aggiunte le attività rilevanti per una corretta

rappresentazione economica.

Lo schema delle attività è stato codificato nel piano delle unità di rilevazione di ciascuna

azienda ma è possibile individuare alcune esemplificazioni generali:

• le condizioni produttive non attribuibili alle specifiche attività sono state

attribuite alle “attività produttive comuni” per essere successivamente

redistribuite.

• le attività in regime di urgenza a fronte delle quali è stata predisposta una

modalità organizzativa specifica hanno dato luogo ad una attività “urgenze”.

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Ad integrazione di quanto descritto sinora occorre rilevare come possa emergere una

ulteriore categoria di attività particolarmente rilevante in prospettiva anche immediata:

la movimentazione logistica. Infatti alcuni dei modelli organizzativi rilevati basano le

proprie condizioni di efficienza sulla concentrazione di alcune fasi (tipicamente la fase

analitica) in ambiti organizzativi specifici. La gestione di tali modelli organizzativi è

basata su un adeguato sistema di movimentazione dei campioni da assoggettare ad

analisi, secondo criteri coerenti con gli standard qualitativi da rispettare.

Nel campione di aziende analizzato e con riferimento al periodo di effettuazione

dell’indagine non è stato possibile isolare una attività di “logistica e movimentazione”

da inserire nella rappresentazione. I costi di tale attività, laddove già significativa, sono

confluiti con tutta probabilità nei costi generali. Si segnala comunque che, qualora le

aziende fossero in grado di fornire informazioni analitiche riferibili al sistema di

logistica e movimentazione del laboratorio, il sistema elaborativo è pronto ad accogliere

tale attività e articolare una migliore attribuzione dei costi ad essa riferiti.

Identificazione delle combinazioni produttive

Il sistema delle attività, classificate nelle tre categorie: preanalitiche, analitiche, post

analitiche accoglie i costi di svolgimento delle attività stesse.

Tali attività sono nei fatti poi combinate per ottenere le prestazioni finali.

Tali prestazioni tipicamente combinano alcune attività preanalitiche, alcune analitiche e

alcune post analitiche. In alcuni casi particolari invece la prestazione è esaurita dalle fasi

preanalitiche (nel caso di prestazioni di “prelievo”) oppure solo analitiche (nel caso di

effettuazione di analisi per altre aziende), oppure ancora con combinazioni di attività

particolari (come nel caso dell’attività intramoenia o in caso di effettuazione di attività

di urgenza).

Un elenco esemplificativo delle combinazioni produttive, che tendono a collimare con le

linee produttive del laboratorio è il seguente:

• Chimica clinica e metabolismo

• Ematologia

• Immunologia clinica

• (…)

• Prelievo

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• Prestazioni non analizzate in proprio

• Altre prestazioni fuori dal campo di indagine.

Il sistema di rappresentazione contabile del flusso produttivo

Dal punto di vista del flusso di rappresentazione contabile lo schema delle unità di

rilevazione adottato è articolato in:

1. Fattori produttivi così come rilevati alla massima analiticità aziendale

attraverso il coordinamento delle diverse fonti contabili (CoGe, CoAn,

sottosistemi contabili operativi –personale, magazzino, ecc.-).

Tali fattori produttivi sono stati distinti in FP “primari”, ossia quelli

effettivamente acquisiti dall’azienda e “convenzionali” ossia non

necessariamente acquisiti dall’azienda come fattore produttivo, ma considerati

tali ai fini dell’analisi dopo un processo di “normalizzazione”. In tale categoria

ricadono ad esempio:

• i costi del personale, che sono stati uniformati a fattore produttivo

convenzionale dopo aver normalizzato i valori (in funzione dei diversi

regimi normativi delle aziende del campione) e sommato le diverse

componenti di costo (componenti del sistema retributivo e del sistema

degli oneri indiretti),

• i costi indiretti di produzione (mensa, lavanderia ecc.) che possono

essere organizzati in forme gestionali diverse ma possono essere

considerati omogeneamente ai fini dell’analisi,

• i costi delle tecnologie che possono essere articolati in voci di fattore

produttivo primario molto differenti (ammortamenti, canoni leasing,

ecc.) ma che è più utile considerare voce omogenea ai fini della

comprensibilità dell’analisi.

2. Centri di costo provenienti dalla CoAn aziendale. Per esigenze di raccordo con i

sistemi di contabilità analitica (una delle fonti primarie delle informazioni

contabili elaborate) è stata mantenuta una categoria di unità di rilevazione

intestata ai Centri di Costo aziendali laddove utile e necessario ad un corretta

elaborazione.

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3. Attività, utilizzati per accogliere i costi relativi alle diverse tipologie di attività

svolte.

4. Combinazioni produttive, utilizzati per accogliere i costi associati alle diverse

attività e distribuirli alle prestazioni finali. Tale livello è particolarmente

rilevante in quanto consente, attraverso opportuni approfondimenti di ricostruire

per ciascuna combinazione produttiva (intesa in questo ambito come classe di

prestazioni finali) l’incidenza delle diverse attività necessarie.

5. Prestazioni finali. Per ciascuna prestazione, ossia voce analitica del

nomenclatore tariffario, è attivata una unità di rilevazione che accoglie i costi

attribuiti per consentire la determinazione dei costi unitari.

Lo schema seguente illustra quanto sopra.

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Figura 3. Schema delle Unità di rilevazione e flusso logico della costruzione del costo Fattori produttivi Primari Centri di Responsabilità e di Costo Linee di attività Combinazioni produttive Prestazioni finali

Consumi analitici dei singoli prodotti di magazzino STRUTTURA LABORATORIO COSTI COMUNI DI PRODUZIONE ATTIVITA Prenotazione COMBINAZIONE PRODUTTIVA Altro Elenco prestazioniATTIVITA Accettazione COMBINAZIONE PRODUTTIVA Chimica clinica e metabolismoATTIVITA Check in COMBINAZIONE PRODUTTIVA EmatologiaATTIVITA Prelievo COMBINAZIONE PRODUTTIVA Fuori nomenclatoreATTIVITA PRODUTTIVE COMUNI COMBINAZIONE PRODUTTIVA Immunologia clinica

Fattori produttivi convenzionali ATTIVITA Chimica clinica e metabolismo COMBINAZIONE PRODUTTIVA MicrobiologiaATTIVITA Ematologia COMBINAZIONE PRODUTTIVA Non analizzate

PERSONALE ATTIVITA Fuori nomenclatore COMBINAZIONE PRODUTTIVA Patologia clinicaTECONOLOGIE ATTIVITA Immunologia clinica COMBINAZIONE PRODUTTIVA PrelievoMANUTENZIONI ATTIVITA MicrobiologiaGENERALI COSTI DI AZIENDA ATTIVITA Non analizzateCOMUNI DI PRODUZIONE COSTI DI AZIENDA ATTIVITA Patologia clinicaINDIRETTI DI PRODUZIONE LAVANDERIA ATTIVITA UrgenzeINDIRETTI DI PRODUZIONE PULIZIA ATTIVITA INTRAMOENIAINDIRETTI DI PRODUZIONE MENSA ATTIVITA Distribuzione e counselingINDIRETTI DI PRODUZIONE STERILIZZAZIONE ATTIVITA Validazione e refertazioneINDIRETTI DI PRODUZIONE RISCALDAMENTOINDIRETTI DI PRODUZIONE SMALTIMENTO RIFIUTIINDIRETTI DI PRODUZIONE UTENZE TELEFONICHEINDIRETTI DI PRODUZIONE UTENZE ELETTRICHEINDIRETTI DI PRODUZIONE UTENZE ALTREINDIRETTI DI PRODUZIONE SERVIZI SANITARI DI SUPPORTOINDIRETTI DI PRODUZIONE ASSICURAZIONE SANITARIA

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Il flusso produttivo è poi ricostruito attraverso la costruzione del flusso di valori

contabili attraverso la definizione di un sistema di attribuzioni in partita doppia ove ad

ogni attribuzione (addebito) corrisponde un accredito che consente di tracciare la fonte e

la destinazione di ciascun flusso.2

2 Il metodo comune di analisi ed elaborazione vede, in funzione delle caratteristiche di ciascuna azienda e in relazione alle informazioni effettivamente disponibili, ulteriori adattamenti particolari, implementati in coerenza con i principi generali del metodo adottato. In particolare sono stati affrontati i seguenti elementi di criticità: • Assenza di scarico da magazzino: in questi casi va chiesto alle aziende di ricostruire tramite la contabilità

per fornitori, il totale dei beni consumati dai laboratori, aggiungendo l’IVA in misura pari al 20%, in quanto si può considerata trascurabile l’applicazione del pro-rata.

• Costo del personale al lordo dell’IRAP: per le aziende la cui CoAn non somma in via diretta l’IRAP di competenza del personale, vanno applicate le aliquote standard (per il 2007 pari a 8,5% nel pubblico e 4,25% nel privato).

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Il metodo operativo

La raccolta delle informazioni

In coerenza con le scelte di fondo, comuni a tutti gli ambiti e specifiche per il

laboratorio, al fine di garantire l’omogeneità tra i dati delle diverse aziende ed il

raccordo con la contabilità generale, a ciascuna azienda è chiesto di fornire la Matrice di

Contabilità analitica (allocazione dei costi per natura, in base ai fattori produttivi di

Co.An. ed ai conti di Co.Ge., ai centri di responsabilità e/o di costo - CDR e CDC).

Per le aziende prive di Co.An., si procede ad una ricostruzione della stessa sulla base

delle risultanze aziendali con il supporto del gruppo di lavoro.

La matrice considera tutti i costi operativi, cui viene sommata la quota di IRAP riferibile

ai costi per il personale. Non sono invece considerati i costi relativi alle gestioni

straordinaria, finanziaria e tributaria.

Analisi della Matrice dei Costi

Per l’interpretazione della matrice, i conti sono suddivisi a seconda che rappresentino:

1. costi ritenuti direttamente assorbiti dalle attività (diretti) tra cui le voci più importanti

sono quelle dei beni, del personale (dipendente e non), dei servizi sanitari e non

(esclusi quelli indiretti, vedi infra) e di fattori produttivi legati alla tecnologia

(ammortamenti dei macchinari, noleggi, leasing);

2. costi assorbiti dalle attività, ma tipicamente in forma indiretta (indiretti) quali:

Lavanderia

Pulizia

Mensa

Riscaldamento

Smaltimento rifiuti

Utenze

Premi di assicurazione sanitaria

3. costi tipicamente di natura generale, quali i costi dei servizi amministrativi, gli

accantonamenti per rischi, gli oneri diversi, le tasse. In questa categoria sono inseriti

anche tutti i conti riconducibili alla gestione immobiliare (ammortamenti, leasing,

affitti) ed alla formazione.

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Nelle ULSS sono scorporati dalla matrice tutti i costi riconducibili alle convenzioni,

riferibili ad una funzione di acquisto e non di produzione di servizi sanitari. Le voci

scorporate sono le seguenti:

B.2.A.1) Acquisti servizi sanitari per medicina di base

B.2.A.2) Acquisti servizi sanitari per farmaceutica

B.2.A.3) Acquisti servizi sanitari per assistenza specialistica ambulatoriale

B.2.A.4) Acquisti servizi sanitari per assistenza riabilitativa

B.2.A.5) Acquisti servizi sanitari per assistenza integrativa e protesica

B.2.A.6) Acquisti servizi sanitari per assistenza ospedaliera

B.2.A.7) Acquisto prestazioni di psichiatria residenziale e semiresidenziale

B.2.A.8) Acquisto prestazioni di distribuzione farmaci File F

B.2.A.9) Acquisto prestazioni termali in convenzione

B.2.A.11) Acquisto prestazioni Socio-Sanitarie a rilevanza sanitaria

Oltre a queste voci, è esclusa anche quella relativa agli accantonamenti per la

retribuzione dei MMG.

Successivamente i CDR o CDC sono raggruppati a seconda che si presentino come:

Finali (o produttivi);

Ausiliari (o Comuni);

Funzionali (o Generali).

I centri di costo finali rappresentano le unità produttive responsabili dell’erogazione

delle prestazioni sanitarie (cui le stesse risultano imputate dai sistemi contabili e/o

extracontabili aziendali).

I centri ausiliari o comuni rappresentano l’insieme dei centri che svolgono internamente

i servizi che potrebbero risultare in conti “indiretti” (vedi supra), oppure raggruppano

costi comuni a più unità organizzativa (ad es. sale operatorie comuni, poliambulatori,

etc.).

I centri di costo funzionali sono costituiti dalle unità organizzative non direttamente

interessate alla realizzazione dei prodotti/prestazioni, ma che comunque svolgono

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attività necessarie per il funzionamento dell’azienda nel suo complesso (ad esempio,

direzione aziendale, uffici amministrativi di supporto, ecc…).

Dall’incrocio di fattori produttivi diretti, indiretti e generali e CDR/CDC finali, comuni e

funzionali, emergono diverse categorie di costo trattate in maniera distinta ed omogenea

in tutte le aziende del campione (Figura 4 e Figura 5).

Figura 4. Logica per l’individuazione delle diverse tipologie di costi

CDC CDC Finali CDC Comuni CDC funzionali Totali

Diretti Costi Finali Diretti Costi Comuni Diretti Costi funzionali Diretti Totale Indiretti Costi Finali Indiretti Costi Comuni Indiretti Costi funzionali Indiretti Totale Natura Generali Costi Finali Generali Costi Comuni Generali Costi funzionali Generali Totale

Totali Totale Totale Totale Totale Matrice Figura 5. Metodo di gestione delle diverse tipologie di costo

Aggregato 1. Costi Diretti di CDC Finali (Costi per centri di Diagnosi e cura). Localizzati direttamente nel CDR-CDC oggetto dell'analisi Aggregato 2. Totale Costi Indiretti. Allocati secondo driver condivisi Aggregato 3. Costi Diretti di CDC Comuni. Allocati ai CDR-CDC secondo algoritmi ad hoc rappresentativi delle specificità aziendali Aggregato 4. Somma di: a) Costi Diretti di CDC Funzionali e b) Totale Costi Generali. Allocati in % fissa su diretti e comuni

Le eventuali squadratura, non conciliate, tra Co.Ge. e Co.An. sono considerate costi

generali.

Operativamente, la determinazione della percentuale di costi “Generali d’azienda” da

attribuire ai CDC-CDR, ed poi alle singole prestazioni è determinata nel seguente modo.

1. Determinazione del Totale dei Costi Operativi:

a. (+) Totale Macroaggregato B del bilancio (Costi della Produzione)

b. (-) Costi riconducibili alle convenzioni (solo per le ULSS, si veda supra)

c. (+) IRAP relativa al solo costo del personale.

2. Allocazione dell’IRAP a ciascun CDC/CDR in proporzione ai costi del personale già

allocati su questi (se l’operazione non è già affettuata in Co.An.).

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3. Definizione dei totali degli Aggregati 1, 2, 3, 4 (supra), in base all’analisi della

Matrice della CoAn..

4. Determinazione del totale dei costi “Generali d’azienda”:

a. (+) Costi Operativi Considerati (come da punto 1.)

b. (-) Aggregato 1.

c. (-) Aggregato 2.

d. (-) Aggregato 3.

5. Determinazione della % da applicare:

a. (+) Totale costi “Generali d’azienda” (come da punto 4.)

b. (/) Aggregato 1. (Costi per Centri di Diagnosi e Cura)

Per l’allocazione dei costi Indiretti (Aggregato 2) della Matrice dei Costi, a ciascuna

azienda viene chiesto di fornire per ogni CDR/CDC, quali driver di allocazione dei costi

indiretti (vedi infra):

il numero di FTE per profilo professionale;

i metri quadrati;

le giornate di degenza.

Definizione del costo pieno di tutte le attività svolte dal laboratorio

Sulla base dei dati raccolti tramite la matrice, e con i driver forniti dalle aziende, si

procede ad allocare sul CDR/CDC oggetto di analisi i costi diretti (come da Matrice), i

costi indiretti di competenza, i costi di CDR/CDC “comuni” (o ausiliari) ed una quota di

costi generali

In particolare si è fatto riferimento alle seguenti specifiche.

Costi diretti dei CDR/CDC finali (produttivi)

Beni di consumo

Questa categoria include tutti i beni (sanitari e non sanitari) allocati dalla Co.An. al

CDR/CDC di laboratorio. Il costo dei reagenti e di ogni materiale di consumo va

considerato al lordo dell’IVA.

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Personale

Questa categoria include i costi del personale di laboratorio (dipendente e non) distinto

per:

Personale Dipendente (Medici)

Personale Dipendente (Altri Laureati)

Personale Dipendente (Infermieri)

Personale Dipendente (Tecnici)

Personale Dipendente (Amministrativi)

Personale Dipendente (Ausiliari)

Consulenti Liberi professionisti (Sanitari)

Altre forme di impiego del personale

Ai fini dell’analisi, viene utilizzato il costo totale lordo del personale, comprensivo,

quindi, di oneri sociali, incentivazioni, straordinari, IRAP diretta e accantonamenti per

rinnovo contrattuale.

Essendo l’analisi basata sul costo effettivo, non viene proposta alcuna valorizzazione

teorica per il personale a costo zero (ad esempio, specializzandi). Viene invece incluso

nel costo del personale il costo per attività di libera professione solo se configura attività

in libera professione istituzionale d’azienda.

Tecnologia

Questa categoria include i costi delle attrezzature di laboratorio allocati dalla Co.An. al

CDR/CDC oggetto di indagine distinguendo:

• Ammortamenti

• Noleggi e leasing

• Manutenzioni

Non sono presi in considerazione valori figurativi per beni completamente ammortizzati

o in possesso del laboratorio senza che l’azienda ne sopporti il costo.

Altri costi

Comprensivi di tutti gli altri costi “diretti” (secondo la classificazione della Matrice dei

costi) residui, allocati dalla Co.An. al CDR/CDC oggetto di indagine.

Costi Indiretti e di CDC ausiliari/comuni

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I costi indiretti di produzione identificano l’insieme dei costi che per natura o in quanto

allocati in centri di costo ausiliari/comuni, rappresentano supporti strumentali ai centri di

costo finali (Tabella 2)3.

Sulla base di tale classificazione è necessario che le aziende imputino ai centri di costo

produttivi (nel caso specifico il Laboratorio) i costi indiretti e dei centri di costo ausiliari

sulla base di una serie di driver specifici. Non esiste una classificazione esaustiva e

condivisa dei driver da utilizzare per ciascuna categoria di costo, tuttavia è possibile

identificare alcuni parametri di riferimento elementari (Tabella 2). Tabella 2 I centri di costo ausiliari e i driver di ribaltamento Natura del costo Driver Lavanderia Numero dipendenti (FTE) Pulizia Metri quadri Mensa Giornate di degenza Riscaldamento Metri quadri Smaltimento rifiuti Metri quadri Utenze telefoniche Numero dipendenti (FTE) Utenze elettricità Metri quadri Altre utenze Metri quadri Servizi sanitari di supporto (Farmacia/Magazzino) Valore beni intermediati dai servizi di supporto Premi di assicurazione sanitaria Numero Medici/Laureati non medici sanitari (FTE)

È consentito alle aziende di effettuare il ribaltamento dei costi dei centri di costo

ausiliari facendo ricorso a driver più sofisticati rispetto a quelli proposti in Tabella 2 (ad

esempio i metri quadri pesati per il livello di rischiosità specifico dell’area anziché i

metri quadri semplici), purché il ricorso ad un driver differente sia chiaramente

esplicitato.

Costi Generali

Una volta determinato il costo diretto di produzione è, infine, necessario procedere ad

incrementarlo di una quota di costi generali aziendali.

Tale quota è costituita da una percentuale calcolata sulla base dell’incidenza dei costi

“generali” (costi diretti di CDC funzionali + totali costi di conti “generali”) sul valore

complessivo dei costi “diretti” di CDC finali.

3 La Tabella 2 riassume tutti i centri di costo ausiliari identificabili e i relativi driver. Non è detto che tali centri di costo siano presenti in tutte le aziende analizzate o possano essere ribaltati sui laboratori (es. mensa)

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Localizzazione dei costi sui cost pool del modello produttivo

Al fine di ricostruire il costo per le singole attività del laboratorio, sono raccolte ulteriori

informazioni. In particolare si chiede di fornire:

• il numero di FTE per profilo professionale;

• il dettaglio dei beni consumati;

• il dettaglio delle prestazioni erogate da ciascuna attività.

Al personale dei singoli laboratori è quindi chiesto di:

1. individuare correttamente le attività e le linee produttive all’interno della loro struttura

(cost-pool);

2. stimare il numero di FTE per profilo da allocare su ciascuna linea produttiva (analisi

organizzativa);

3. associare il singolo reagente a ciascuna linea produttiva e, ove possibile, alla singola

prestazione;

4. associare la singola prestazione a ciascuna linea produttiva, dichiarando, per le

prestazioni effettuate manualmente, il tempo medio di esecuzione (da utilizzare come

peso).

Qualora alcuni esami non siano eseguiti presso il laboratorio ma richiesti ad un'altra

struttura dietro pagamento di compenso, si chiede di indicare a parte i costi di acquisto

ed il numero e tipologia di esami richiesti. Questi esami sono considerati un cost-pool a

se stante, privo di costi diretti che non siano quelli di acquisto, ma comprensivo di una

quota parte di costi di accettazione e di costi generali.

Le fasi operative del processo step down sono poi sintetizzabili nei seguenti punti:

1. Localizzazione e specializzazione dei fattori produttivi.

a. I costi dei reagenti sono attribuiti:

i. alle singole prestazioni laddove esistesse e sia segnalato un

legame di univocità tra reagente e prestazione finale,

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ii. alle singole attività (tipicamente analitiche) nel caso non sia

riscontrabile un legame con la singola prestazione ma sia univoco

il legame con il tipo di attività,

iii. alle attività produttive comuni nel caso non sia riscontrabile alcun

legame univoco più analitico.

b. I costi del personale sono attribuiti:

i. alle singole attività, laddove il personale sia univocamente

dedicato all’attività,

ii. alle attività produttive comuni nel caso non sia riscontrabile alcun

legame univoco più analitico.

c. I costi delle tecnologie sono attribuiti:

i. alle singole attività, laddove le attrezzature siano univocamente

dedicate all’attività,

ii. alle attività produttive comuni nel caso non sia riscontrabile alcun

legame univoco più analitico.

2. Articolazione delle imputazioni progressive verso le attività, le combinazioni

produttive e le prestazioni.

I beni di consumo

Sulla base dell’associazione effettuata dal personale di laboratorio delle singole voci di

consumo di beni, è attribuito a ciascun cost pool il totale dei beni a questo associati.

Nelle aziende prive di scarico da magazzino, è chiesto di ricostruire, in base al dettaglio

dei fornitori, il valore totale dei consumi relativi a ciascun cost pool.

Eventuali residui vengono considerati come costi comuni.

Nei casi in cui gli scarichi del magazzino farmaceutico siano “negativi”, ossia nell’anno

siano stati restituiti beni al magazzino da parte del laboratorio (ad esempio restituzioni di

dotazioni per la gestione dell’emergenza) tali valori non sono considerati in quanto non

consumati nell’anno campione. Occorre infatti tenere presente che è prassi comune

considerare consumati i beni consegnati da magazzino farmaceutico al laboratorio e

quindi considerare consumati anche gli stock di sicurezza dei laboratori: le dinamiche

associate a tali stock devono pertanto essere il più possibile neutralizzate.

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Il personale

Ai fini della dell’analisi, il personale aziendale è espresso in forma di figure Full Time

Equivalent (FTE), calcolati come moltiplicazione dei mesi di servizio presso il

laboratorio in un anno per la percentuale di part time.

L’impiego (e il relativo costo) di tale fattore produttivo sulle singole linee produttive di

riferimento è direttamente ricostruibile nel caso di personale dedicato. In assenza di tale

fattispecie, si richiede alle aziende di assegnare (attraverso un processo di computo della

turnistica o di ricostruzione delle ore settimanali lavorate) un congruo numero di FTE

alle linee produttive.

Il costo totale per figura viene localizzato sui cost pool in base agli FTE per figura come

individuato nell’analisi organizzativa effettuata dal personale di laboratorio.

Le tecnologie

L’impiego (e il relativo costo) di tale fattore produttivo sulle singole linee produttive di

riferimento richiede l’attivazione di un processo di ricostruzione delle tecnologie

dedicate ad ogni linea produttiva.

Nel caso di contratti di “service” sono riscontrabili almeno le seguenti fattispecie:

Pagamento del costo dei reattivi ordinati e di una quota fissa quale noleggio

del macchinario, contabilizzata quale “noleggio” (godimento beni terzi);

Pagamento del costo dei reattivi ordinati e di una quota fissa quale noleggio

del macchinario, contabilizzata quale “scarico da magazzino” e quindi

rilevabile contabilmente come un consumo di materie prime;

Pagamento dei soli reattivi ordinati.

Solo nel primo caso si evidenzia contabilmente un costo per le tecnologie.

Laddove il personale del laboratorio è in grado di ricostruire a quale macchinario i costi

tecnologici sono riferiti, si procede ad allocare sul cost pool conseguente il costo

indicato. In assenza di una tale indicazione tutti i costi tecnologici sono considerati costi

comuni di laboratorio.

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Da sottolineare che, a causa di specificità nell’alimentazione della Co.An. o della natura

dei contratti di manutenzione siglati, i costi relativi alle manutenzioni in alcuni casi

possono transitare tramite i costi comuni o generali e non tramite un’allocazione diretta.

La Tabella 3 presenta una versione sintetica della scheda di localizzazione dei costi nei

cost pool da ricostruire in ogni laboratorio.

Tabella 3 La scheda di rilevazione dei costi per linea produttiva

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zion

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Beni ConsumatiPersonaleTecnologiaAltri costiAcquisto di prestazioniTotale

Costi localizzabili in cost pool

Cos

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TOTA

LE c

osti

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tti

di p

rodu

zion

epost-analiticapre-analitica analitica

Tutti i costi diretti di produzione non associabili univocamente alle linee produttive

confluiscono in un’area di costo comune di laboratorio.

Attribuzione dei costi delle attività alle combinazioni produttive

Dal momento che questo step è finalizzato alla successiva definizione del costo di

prestazione, le linee produttive di cui si determina il costo pieno di produzione non sono

tutte le attività precedentemente individuate, ma solo quelle della fase analitica e la linea

produttiva “prelievo”, vale a dire tutte le linee produttive che includono prestazioni

sottoposte a tariffazione.

A tal fine, è necessario, pertanto, procedere all’imputazione, alle linee produttive così

definite:

dei costi della fase pre-analitica (ad eccezione della linea produttiva

“prelievo”, cfr supra);

dei costi della fase post analitica;

dei costi comuni di produzione di laboratorio;

dei costi indiretti di produzione;

altre attività di rilievo in termini di assorbimento di risorse.

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I costi della fase pre-analitica (accettazione) vengono imputati alle linee produttive

sulla base del volume di prestazioni prodotte (prestazioni di fase analitica e prelievi)

I costi della fase post-analitica (costi di refertazione) vengono imputati alle linee

produttive, con esclusione dei prelievi (che non devono essere refertati) utilizzando i

seguenti coefficienti:

il 50% viene imputato alle singole linee produttive della fase analitica sulla

base dell’incidenza del costo del personale di ciascuna linea produttiva sul

costo complessivo del personale delle linee produttive della fase analitica;

il 50% viene imputato alle singole linee produttive della fase analitica sulla

base dell’incidenza del volume delle prestazioni di ciascuna linea produttiva

sul volume complessivo delle prestazioni associate alle linee produttive della

fase analitica.

I costi comuni di produzione di laboratorio, vale a dire di tutti quei costi di

produzione non direttamente attribuiti ad alcuna linea produttiva, vengono attribuiti alle

linee produttive della fase analitica e alla linea produttiva “prelievo”sulla base di un

parametro relativo di costo diretto, vale a dire l’incidenza del costo diretto di ciascuna

linea produttiva sul costo diretto complessivo delle linee produttive della fase analitica e

della linea produttiva “prelievo”.

Con lo stesso algoritmo sono allocati anche i costi indiretti.

In alcuni laboratori può essere necessario inoltre ricondurre alle linee produttive

analitiche anche attività specifiche, quali l’attività di gestione delle Urgenze, l’attività di

smistamento e trasporto. Di volta in volta si determina un meccanismo di allocazione

rappresentativo dell’assorbimento, in base alle specifiche combinazioni produttive.

Attribuzione dei costi delle combinazioni produttive alle prestazioni

Il passaggio successivo consiste nell’imputazione del costo delle Combinazioni

produttive alle singole prestazioni.

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• Nello specifico il costo pieno di produzione delle linee produttive della fase analitica

(compreso il cost- pool dei prelievi) viene ribaltato sulle singole prestazioni sulla

base di driver differenti per i diversi fattori produttivi:

1. il costo diretto dei reagenti associati in maniera univoca alle singole

prestazione costituisce, per sua natura, un costo speciale di prestazione; i beni

e materiali di consumo non associati a singole prestazioni, vengono imputati

per ciascuna linea produttiva, in misura uguale ad ogni test della linea4;

2. il costo diretto del personale viene imputato alle singole prestazioni sulla

base di un peso definito a livello aziendale. Tale peso si basa sulla stima del

tempo medio necessario per lo svolgimento della prestazione5. Nel caso di

linee produttive ad elevata automazione si assume un assorbimento uniforme;

3. tutti gli altri costi (costi di tecnologia, accettazione, refertazione , costi

comuni di laboratorio, indiretti) sono allocati in misura unitaria uguale, pari

alla media di linea, per tutte le prestazioni della stessa linea;

4. infine alla somma dei precedenti è stata applicata la percentuale di

incremento relativa ai costi generali, come desunta dall’analisi della matrice

della Co.An.

4 Alle aziende prive di scarico da magazzino si chiede di esprimere in forma di peso anche il consumo della singola prestazione in termini di reagente. 5 Nel caso di prestazioni in Libera professione Intramuraria non istituzionali erogate, il costo del personale è allocato solo sui volumi di prestazioni erogate in regime SSN.


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