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LA VOCE DEI RAGAZZI · nuove tecnologie nella scuola? Secondo lei si possono sostituire i libri con...

Date post: 13-Jul-2020
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pag 1 LA VOCE DEI RAGAZZI DELL’ISTITUTO COMPRENSIVO DI ROMBIOLO Numero Uno Anno 2019
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LA VOCE

DEI RAGAZZI

DELL’ISTITUTO COMPRENSIVO DI ROMBIOLO

Numero Uno

Anno 2019

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LA VOCE DEI RAGAZZI DELL’ ISTITUTO COMPRENSIVO DI ROMBIOLO

Perché un Giornalino Scolastico?

Il nostro giornalino vuole seguire l'attività

della scuola e rappresentare una finestra

privilegiata sul mondo scolastico. Non solo

scuola però... nelle sue pagine potrete trovare

pure le cronache di avvenimenti che

interessano noi ragazzi: parleremo di sport, di

musica, di cinema, di attualità. Vogliamo dare

voce al nostro territorio, in modo da far

conoscere i fatti che accadono intorno a noi.

Non vogliamo parlare, però, sempre di cose

negative che ci fanno preoccupare per il nostro

futuro. Soprattutto vogliamo mettere in

evidenza tutto quello che c’è di bello e di

positivo nel nostro ambiente. Il nostro giornale

vi porterà tante buone notizie. Non potete

lasciarvi sfuggire le nostre memorabili

interviste, i reportage sulle iniziative

dell’Istituto, le attività delle varie classi e

molto altro ancora … L’obiettivo è quello di

dare voce agli alunni della nostra scuola, alle

loro idee e punti di vista, spesso trascurati.

Inoltre vogliamo dare sfogo alla creatività dei

ragazzi mettendo in luce talenti e passioni.

E ci piacerebbe anche sviluppare la passione

per i giornali e per la lettura………

Che dite, riusciremo nel nostro intento?

Intanto vi auguriamo.... Buona lettura!

L’IC di Rombiolo

è diventato

Scuola Amica Unicef,

dopo un percorso di

tre anni.

All’interno:

Rombiolo, 16

febbraio 2019 -

Inaugurazione

plesso

ristrutturato

Scuola Primaria.

Catanzaro, 21

marzo 2019 -

L’I C di Rombiolo,

insieme a Libera

per ricordare le

vittime innocenti

della mafia.

“La musica è

vita”- Intervista

al professore di

oboe, Francesco

Ventura.

L’arte e i colori

dei murales

rallegrano l

a nostra scuola.

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LA VOCE DEI RAGAZZI DELL’ ISTITUTO COMPRENSIVO DI ROMBIOLO

LA NOSTRA REDAZIONE: gli alunni del PON “LA VOCE DEI RAGAZZI 1”:

Brosio Marianeve, Caserta Gabriele, Castagna Domenico, Castagna Martina, Costanzo

Aurora, Crudo Omar, Currà Antonio, Dimundo Giovanna, Dumitru Ciprian, Ferrazzo

Francesco, La Rosa Anthony, Marturano Carmen, Mazzeo Graziano, Mazzeo

Mariastella, Moisè Francesco, Morabito Mattia, Purita Lorenzo, Staropoli Michelangelo,

guidati dalle insegnanti Giuseppina Lentini e Nicoletta Castagna.

Tutti a lavoro!

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LA VOCE DEI RAGAZZI DELL’ ISTITUTO COMPRENSIVO DI ROMBIOLO

LA VOCE DELLA NOSTRA SCUOLA:

• INTERVISTA AL DIRIGENTE SCOLASTICO PROF.

MARIA GRAMENDOLA

• RICORDANDO LA MAESTRA SARINA LENTINI

LA VOCE DELLA MUSICA:

• INTERVISTA AL PROF DI OBOE DELLA NOSTRA,

SCUOLA, FRANCESCO VENTURA

• L’ORCHESTA DELLA NOSTRA SCUOLA

LA VOCE DELLO SPORT:

• FORMULA 1

• CALCIO

• ATETICA LEGGERA

• GINNASTICA ARTISTICA

LA VOCE DELLA LEGALITÀ:

• XXIV GIORNATA DELL’IMPEGNO E DEL RICORDO

DELLE VITTIME INNOCENTI DELLE MAFIE

• INCONTRO CON I REFERENTI DI “LIBERA”

LA FORZA DELLE PAROLE:

INTERVISTA AL GIORNALISTA

DEL QUOTIDIANO DEL SUD

NICOLA COSTANZO

LA VOCE DEL TERRITORIO:

• INAUGURAZIONE SCUOLA PRIMARIA DI ROMBIOLO

• GRUPPO GIVANI DON RAFFAELE ARENA

LA VOCE DELLA FANTASIA: GIOCHI

LINGUISTICI, FREDDURE, ENIGMISTICA LA VOCE DEL CINEMA:

• LIBERI DI SCEGLIERE

• LA BICICLETTA VERDE

LA VOCE DELLA SOLIDARIETA:

• SCUOLA AMICA UNICEF

• UNITI COME UNA PIGNA CONTRO IL CANCRO

LA VOCE DELLA STORIA: INTERVISTA

IMPOSSIBILE A FEDERICO II… STUPOR MUNDI

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LA VOCE DEI RAGAZZI DELL’ ISTITUTO COMPRENSIVO DI ROMBIOLO

INTERVISTA AL DIRIGENTE SCOLASTICO Prof.ssa MARIA GRAMENDOLA

- Ai docenti dico: “Seguite il vostro cuore”! -

Abbiamo chiesto un appuntamento al nostro Dirigente che ha gentilmente accettato di riceverci,

così, un po’ emozionati, ci siamo recati nel suo ufficio e l’abbiamo intervistata per voi.

Buongiorno

dirigente, grazie

per aver accettato

di rispondere alle

nostre domande.

Da quanti anni fa il

dirigente? Da

quanti anni svolge

il suo lavoro qui a

Rombiolo?

DS - Svolgo la

funzione di

dirigente da cinque

anni; mi trovo in

questa scuola da

quattro anni.

Dove insegnava prima di

fare il dirigente? Che cosa

insegnava?

DS - Prestavo servizio nel

Liceo classico di Vibo

Valentia; insegnavo latino e

greco.

Le piace di più fare il

dirigente o la

professoressa? Se potesse

tornare indietro rifarebbe

la stessa scelta?

DS - Come ho detto in altre

occasioni, ho scelto di fare la

dirigente perché volevo

servire la scuola in un altro

modo, e quindi essere utile a

voi alunni. Sono stata una

prof felice e sono una

dirigente soddisfatta; quello

che mi manca del lavoro di

docente è il rapporto con gli

alunni, il poter riconoscere

loro stato d’animo

dall’espressione dei lori

occhi.

Ci può descrivere la sua

“giornata tipo”?

DS - La mia giornata

comincia al mattino presto:

mi sveglio alle sei e preparo

il pranzo da lasciare pronto

per mezzogiorno. Dalle sette

fino alle otto e un quarto

lavoro per organizzare le

attività che devo fare

durante la giornata:

preparo una lista che poi

porto a scuola. Alle nove

arrivo a scuola e incomincio

a svolgere i miei compiti che

sono veramente tanti. Alle

due ritorno a casa per

pranzare con mio marito.

Durante il pomeriggio,

quando non devo ritornare a

scuola, come spesso accade,

svolgo i lavori che non riesco

a svolgere a scuola. La sera

me ne vado a letto presto

perché sono distrutta.

Cosa le piace di più della

nostra scuola? E che cosa,

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LA VOCE DEI RAGAZZI DELL’ ISTITUTO COMPRENSIVO DI ROMBIOLO

invece, vorrebbe cambiare

o migliorare?

DS - La cosa che mi piace di

più sono gli alunni; ognuno

di loro ha una storia e, da

quando sono qui, ne ho

conosciute tante, sia

riguardo i bambini piccoli sia

riguardo i ragazzi più grandi.

L’aspetto che vorrei

migliorare è che ci fosse una

maggiore coinvolgimento

del contesto, cioè da parte

delle famiglie e delle

associazioni. Vorrei che la

scuola fosse un punto di

riferimento per il Territorio.

Quali sono le difficoltà che

incontra nel suo lavoro?

DS - La difficoltà più grande

è che il lavoro è troppo e non

ho abbastanza tempo per

finire tutto quello che la

mattina mi propongo di fare.

Vorrei fare di più ma ho la

sensazione che le cose da

fare non finiscano mai.

Quale pensa sia il compito

principale della scuola?

DS - Il compito principale

della scuola è di far stare

bene gli alunni. E poi

sicuramente quello di

promuovere la conoscenza e

di conseguenza la

competenza nei ragazzi.

Come si diceva l’altro

giorno nell’incontro con i

referenti di Libera e con il

giornalista Bruno Palermo,

solo la conoscenza rende

veramente liberi. Cosa

pensa dell’utilizzo delle

nuove tecnologie nella

scuola? Secondo lei si

possono sostituire i libri

con i tablet?

DS - Io sono stata la

promotrice di

un’esperienza innovativa di

tipo tecnologico quando

insegnavo al liceo classico. I

ragazzi avevano i tablet con i

libri digitali di latino e greco;

io avevo inventato dei giochi

didattici da svolgere alla Lim.

Nel corso degli anni mi sono

resa conto che della

tecnologia non si può fare a

meno, perché voi ragazzi

siete nativi digitali e siete

abituati ad usare questi

mezzi. Ma non credo che sia

giusto abbandonare

completamente la carta e la

penna. Come dicevano i

latini, “in medio stat

virtus”.

Come immagina la scuola

del futuro?

DS- Senza classi e senza aule,

in modo che i ragazzi stessi

possano scegliere quale

corso seguire, in base alle

loro attitudini e ai loro

interessi. I professori stanno

nei loro laboratori e sono gli

alunni che si spostano da un

ambiente all’altro.

Ai docenti che consigli si

sente di dare, sulla base

della sua esperienza?

DS - Ai docenti dico di

seguire il loro cuore, di

volere bene ai loro alunni e

di amare il loro lavoro.

C’è qualcosa che

vorrebbe dire a noi alunni?

DS - Sì, tante cose: la prima

di amare l’ambiente in cui

vivete e non mi riferisco solo

come rispetto del verde e

degli spazi, ma anche come

conoscenza e rispetto per le

tradizioni. Vorrei dirvi di non

mollare mai, di credere in voi

stessi e nelle vostre capacità

e di essere sempre curiosi.

Non la curiosità di voler

conoscere quello che è

successo al compagno o

quello che è stato pubblicato

su facebook, ma la “sana

curiositas”, come dicevano i

latini, cioè la voglia di

conoscere, di andare fino in

fondo e di scoprire il perché

delle cose che accadono.

Penso che la conoscenza,

come dicevo prima, sia una

cosa fondamentale.

Possiamo fare una foto

insieme a lei?

DS - Con molto piacere!

Andiamo.

La ringraziamo ancora per

la sua disponibilità e per il

suo impegno instancabile.

Le auguriamo buon lavoro.

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LA VOCE DEI RAGAZZI DELL’ ISTITUTO COMPRENSIVO DI ROMBIOLO

INAUGURATA LA NUOVA SCUOLA PRIMARIA A ROMBIOLO

Sabato 16 febbraio è stato inaugurato il plesso

della scuola primaria di Rombiolo. L’edificio,

a causa di un corto circuito era inagibile,

inoltre la struttura era molto vecchia. Dopo

alcuni anni i lavori sono terminati ed ora

finalmente i bambini potranno frequentare in

una scuola nuova e accogliente: ci sono gli

infissi nuovi e anche i nuovi riscaldamenti, così

d’inverno si sta più al caldo. Le aule sono

arredate con sedie e banchi nuovi. Al posto

delle lavagne ci sono le LIM (lavagne

interattive) e i computer. All’esterno è molto

bella, infatti nella pavimentazione del cortile

sono stato inseriti tanti giochi, dove i bambini,

quando il tempo è bello, potranno trascorrere

liberamente l’intervallo giocando.

All’inaugurazione erano presenti il sindaco di

Rombiolo, il dirigente scolastico e tante altre

persone. Il sindaco ha detto di essere molto

contento dei lavori che erano stati fatti e che

tutte le scuole dovrebbero essere così.

Francesco Ferrazzo

GRUPPO GIOVANI “DON RAFFAELE ARENA”

Ben otto anni fa

Rombiolo si è formato

un gruppo giovanile,

fondato dal sacerdote

Don Raffaele Arena. Alla

morte del suo

fondatore, il gruppo ha deciso di prendere il suo

nome diventando “GRUPPO GIOVANI DON

RAFFAELE ARENA”. Don Raffaele è stato

parroco delle comunità di Rombiolo e di

Orsigliadi per molti anni ed è stato la guida

spirituale per molte generazioni. Purtroppo lo

scorso anno è venuto a mancare

all’improvviso. Era stato proprio lui a voler

fondare il Gruppo Giovani per riunire i ragazzi, e

farli incontrare. Ogni estate viene organizzato il

“GREST”. Grazie a questa iniziativa, per una

settimana, bambini e ragazzi hanno

l’opportunità di stare insieme e di condividere

un’esperienza di gruppo con momenti di

gioco, di divertimento, di preghiera, seguendo

una storia che fa da filo conduttore per l’intera

durata del Grest. Gli animatori sono i ragazzi più

grandi che dedicano il loro tempo ai più piccoli,

divertendosi e vivendo un’esperienza di

volontariato che li arricchisce e li fa crescere. La

Comunità di Rombiolo è grata a Don Raffaele

per quello che ha fatto e per il suo esempio.

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LA VOCE DEI RAGAZZI DELL’ ISTITUTO COMPRENSIVO DI ROMBIOLO

LA VOCE DELLA SOLIDARIETA’

SCUOLA AMICA UNICEF

La nostra scuola ha concluso

il suo percorso per

diventare “Scuola Amica dei

bambini e delle bambine”,

iniziato tre anni fa in

collaborazione con la sezione

provinciale dell’Unicef.

Questo vuol dire che la nostra

scuola è a misura di bambino,

cioè sa accogliere le

differenze, favorire la

partecipazione attiva dei

bambini e delle bambine e sa

prendere in considerazione le

loro opinioni. Infatti quando

noi vogliamo proporre

qualcosa troviamo i nostri

professori sempre pronti ad

ascoltarci. Diverse volte

abbiamo incontrato i

referenti dell’Unicef che ci

hanno parlato della

situazione dei bambini che, in

diverse parti del mondo, è

ancora difficile a causa della

guerra o per altri motivi. Ci

hanno fatto anche

vedere un video sui bambini e

le bambine migranti e

ci hanno fatto vedere tutte le

loro sofferenze. In occasione

della giornata internazionale

per i diritti dell’infanzia

abbiamo preparato dei

cartelloni sull’albero dei

diritti, per rappresentare i

diritti di cui dovrebbero

godere. Ogni classe ha

raccolto delle offerte per

acquistare l’orchidea

dell’Unicef; con questi soldi

l’Unicef cerca di aiutare i

bambini in difficoltà, sia in

Italia che all’Estero.

UNITI COME UNA PIGNA

CONTRO IL CANCRO

Nel corso della Storia

l’uomo è riuscito a

trovare il modo di

difendersi dalle malattie in diversi modi: con i

vaccini, con gli interventi chirurgici, con le

medicine; purtroppo, però, non è ancora riuscito

a trovare il modo per sconfiggere il cancro. Solo

a sentirla nominare questa parola fa ancora

paura. Tantissime sono le persone, anche

giovani e ragazzi, che ogni anno muoiono a

causa di questa malattia. Solo con la Ricerca si

potrà trovare il modo di sconfiggerla. Il nostro

Istituto collabora con l’Associazione Umberto

Veronesi, che ha una delegazione a Vibo

Valentia, per raccogliere fondi da destinare alla

Ricerca. In ogni plesso vengono organizzate

delle attività diverse: mercatini con oggetti

realizzati dai ragazzi, vendita di piantine,

tombolate. Gli alunni, i genitori e i docenti

partecipano sempre con molto impegno perché

si rendono conto che solo rimanendo uniti si

può sperare di sconfiggere questo nemico.

A. Costanzo, C. Marturano, M. Castagna

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LA VOCE DEI RAGAZZI DELL’ ISTITUTO COMPRENSIVO DI ROMBIOLO

CONTRO IL

BULLISMO LA SCUOLA PUÒ FARE

MOLTO

Il bullismo è un fenomeno molto brutto che si

sta diffondendo sempre di più. Ad essere vittima

di azioni di bullismo sono le persone più deboli

che non si sanno difendere. Oggi purtroppo i

ragazzi vengono spinti a compiere queste azioni

anche dalle immagini che circolano sulla Rete;

spesso i ragazzi vogliono imitare quello che

social network. Nella nostra scuola abbiamo

avuto un incontro co le Forze dell’Ordine che

ci hanno spiegato che un uso sbagliato di questi

mezzi può avere delle gravi conseguenze per

noi o per altri ragazzi. Infatti è sempre più

diffuso ance il cyberbullismo. L’anno scorso gli

agenti della Polizia postale ci hanno raccontato

che una ragazza si era suicidata perché erano

state pubblicate sulla rete delle immagini che la

riguardavano e tante persone le avevano visto e

avevano messo “mi piace”. La ragazza ha

lasciato una lettera in cui diceva che aveva

deciso di togliersi la vita non solo per le

immagini che erano state pubblicate, ma per i

“liche” che erano stati messi. Quindi, bisogna

stare molto attenti a quello che si fa sui social. La

scuola può fare molto per educare i ragazzi ad

essere più responsabili.

G. Caserta, F. Ferrazzo

RICORDANDO LA MAESTRA SARINA LENTINI

Gli alunni: “Per noi era come una mamma, non la dimenticheremo mai!”

Quasi un anno fa è venuta a

mancare la maestra Sarina

Lentini. È stata la nostra

maestra per cinque anni.

Purtroppo si assentava

spesso per la sua grave

malattia, ma quando veniva a

scuola era molto brava con

noi. Un giorno, in classe,

abbiamo fatto una

videochiamata per salutarla

perché stava molto male ed

era ricoverata in ospedale.

Per Natale ci ha mandato

delle matite e delle gomme

con soggetti natalizi. Quando

tornava a scuola ci portava le

caramelle perché ci voleva

tanto bene. Ricordiamo

quando ci spiegava molto

bene e con cura gli

argomenti; era molto

preparata e ci teneva molto a

noi. Voleva che studiassimo e

ci faceva leggere tanto. Ci

trattava come dei figli e ci

voleva tanto bene. Con lei

abbiamo imparato tantissime

cose e per questo la

ringraziamo. Noi

ancora la

pensiamo e la

terremo

sempre nel nostro

cuore, perché le

vogliamo ancora

molto bene.

Martina

Castagna

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pag. 10

LA VOCE DEI RAGAZZI DELL’ ISTITUTO COMPRENSIVO DI ROMBIOLO

Intervista al giornalista del Quotidiano del Sud, Nicola Costanzo

GIORNALISMO …CHE PASSIONE!

Una coinvolgente lezione di giornalismo e….di vita.

Giorno 20 febbraio, noi della redazione ci siamo recati a Vibo Valentia, presso la sede del “Quotidiano

del Sud” per incontrare il giornalista Nicola Costanzo. Abbiamo così avuto l’opportunità di avere

delle informazioni sul lavoro del giornalista.

Buon pomeriggio sign. Costanzo, le possiamo

rivolgere alcune domande?

Risposta. Certo, molto volentieri!

Da quanti anni lavora presso il Quotidiano del

Sud?

Risposta - Lavoro in questo giornale ormai da

circa vent’anni.

Perché ha scelto di fare questo lavoro?

Risposta - Per passione. Fin da ragazzo mi

divertivo a scrivere articoli di giornale, che poi

tenevo per conto mio. Mi piaceva interessarmi

a quello che accadeva intorno a me e poi, su un

quaderno che tenevo apposta, scrivevo gli

articoli. Una volta diventato grande, questa

passione è diventata il mio lavoro che ancora

oggi svolgo con lo stesso impegno e la stessa

soddisfazione di quando ero ragazzo.

Quali studi bisogna fare per diventare

giornalista?

Risposta – Esistono dei corsi universitari

specifici, ma in realtà qualsiasi corso di studi

consente di fare il giornalista, quello che conta

è conoscere bene la lingua italiana, saper

scrivere bene e soprattutto avere tanta

passione.

Come fate a sapere che è successo un fatto?

Risposta - Ogni mattina facciamo un giro di

telefonate presso le stazioni dei carabinieri, i

pronto soccorso, le questure per informarci se

è successo qualcosa di importante. Inoltre

abbiamo nei vari paesi degli informatori che ci

mettono al corrente di quello che avviene e ci

inviano anche degli articoli. Per sapere quello

che accade a livello nazionale e internazionale,

ci sono delle agenzie, come l’Ansa, che

forniscono le informazioni ai giornali, grazie al

pagamento di un abbonamento.

Ci può dare qualche consiglio per rendere più

interessante il nostro giornalino?

Risposta - Quando si imposta un giornale, nel

vostro caso un giornalino scolastico, bisogna

decidere se si vuole dare risalto ai fatti locali o

ci si vuole interessare anche di altre realtà. Una

volta stabilito questo, è necessario scegliere le

notizie che in quel momento possono

interessare i lettori, quindi relative a fatti

accaduti di recente.

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pag. 11

LA VOCE DEI RAGAZZI DELL’ ISTITUTO COMPRENSIVO DI ROMBIOLO

Ci svela qualche segreto per scrivere il titolo di

un articolo?

Risposta - Il titolo è la parte più importante

dell’articolo, perché serve ad attirare

l’attenzione del lettore, quindi bisogna usare

delle parole che sintetizzino l’articolo e che

incuriosiscano il lettore spingendolo a leggere

l’articolo. Un modo per farlo è utilizzare degli

aggettivi che creino un effetto di

amplificazione della vicenda, per esempio:

“clamoroso,” eccezionale”, “incredibile”,

ecc. Poi c’è il sottotitolo e l’occhiello.

A proposito, se vi avvicinate alla mia

postazione di lavoro, vi faccio vedere come

nasce un articolo e come si imposta un titolo.

(Con molta curiosità ci avviciniamo al computer

e andiamo alla ricerca della notizia intorno alla

quale scrivere l’articolo. Una volta completato

il lavoro continuiamo la nostra intervista.)

È cambiato il lavoro del giornalista da quando

si sono diffusi i social network?

Risposta - Sì, molto. Infatti mentre prima

bisognava cercare di arrivare primi a scrivere

l’articolo e farlo pubblicare, facendo quello

che viene chiamato lo “scoop”, oggi le

notizie sui social vengono pubblicate in tempo

reale, quindi vengono “bruciate” subito.

Ci sono alcuni giornalisti che vivono sotto

scorta perché sono stati minacciati. Lei ne

conosce qualcuno?

Risposta - Si conosco qualche mio collega che

vive sotto scorta e anche io sono stato tenuto

sotto osservazione per una settimana perché

mi erano arrivate delle minacce di morte.

È difficile fare il mestiere di giornalista?

Più che difficile direi che è impegnativo in

quanto non ci sono orari precisi di lavoro. Ci

sono degli impegni da rispettare perché i

“pezzi” devono essere pronti entro un

determinato orario per poter andare in stampa.

Adesso, inoltre, con i giornali on line si può

pubblicare un articolo in qualsiasi momento,

quindi bisogna essere sempre attivi.

Nella sua carriera c’è una notizia che non

avrebbe voluto scrivere, perché riguardava una

vicenda triste?

Risposta - In generale, mi rattrista molto

quando devo dare notizia della morte di

bambini. In particolar modo ricordo il giorno in

cui ho dovuto dare la notizia della morte di un

ragazzo che io conoscevo bene e che è morto

per un incidente stradale in motorino.

Invece c’è una notizia che ricorda con

piacere?

Risposta - Quando è venuta a giocare a Vibo

Valentia la Nazionale italiana di calcio

femminile. Anche se il calcio maschile è più

seguito, in quell’occasione c’è stato molto

interesse. Un’altra bella esperienza è stata

quando è venuto a Vibo il presidente della

repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, e io ho avuto

il piacere e l’onore di intervistarlo.

Grazie tante per aver accettato di rispondere

alle nostre domande; le faremo avere una copia

del nostro giornalino. Le auguriamo buon

lavoro, arrivederci.

La Redazione

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pag.2

LA VOCE DELLA MUSICA

INTERVISTA AL PROF FRANCESCO VENTURA

“La musica è linfa che dà voce a ciascuno di noi.”

Siamo andati a trovare il

prof Ventura nel

laboratorio di musica, per

chiedergli di rilasciarci

un’intervista. Il prof era

impegnato a fare le prove

con l’Orchestra del nostro

Istituto e ci ha chiesto

gentilmente di aspettare;

così abbiamo avuto

l’opportunità di assistere

all’esecuzione di alcuni

brani musicali. Poi ci siamo

accomodati e gli abbiamo

rivolto alcune domande.

Professore, da quanti anni

insegna nella nostra

scuola?

Risposta: Questo è il quinto

anno che svolgo la mia

attività in questo istituto.

Che cosa insegna?

Risposta- Insegno

strumento musicale, più

precisamente oboe.

L’oboe non è uno

strumento molto

conosciuto. Ce lo può

descrivere?

Risposta- Sì, è vero non tutti

lo conoscono. L’oboe è uno

strumento a fiato e fa parte

della famiglia dei legni; in

genere è realizzato in ebano

che, quando è ben

stagionato, resiste molto

bene gli sbalzi di

temperatura.

Perché ha scelto di studiare

questo strumento?

Risposta- In realtà, potrei

dire, che è stato lui a

“scegliere” me. Quando

ero piccolo vedevo passare

la banda per le strade del

mio paese ed ero affascinato

dal suono di questo

strumento.

Che cos’è per lei la

musica?

Risposta- Per me la

musica è qualcosa di

speciale e di indescrivibile:

quel qualcosa che ti fa

sognare e vivere in un

mondo parallelo. È qualcosa

di indispensabile e di unico.

È linfa che dà voce ad

ognuno di noi. Ogni

momento della nostra vita

ha sempre con sé della

musica ed io vivo per quel

momento e di quel

momento. La musica non ha

pregiudizi, non è razzista. La

musica è di tutti. La musica

è vita, è la scuola della vita.

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pag. 13

LA VOCE DEI RAGAZZI DELL’ ISTITUTO COMPRENSIVO DI ROMBIOLO

Nell’orchestra l’oboe è

importante?

Risposta – Non si può dire

che uno strumento sia più

importante di un altro. Tutti

gli strumenti danno il loro

contributo a realizzare la

sinfonia. Come la prof.ssa

Gallo nel realizzare i murales

ha scelto di utilizzare alcuni

colori anziché altri, così i

musicisti scelgono quali e in

che misura utilizzare i diversi

strumenti musicali.

In provincia di Vibo

Valentia, in quali altre

scuole ad indirizzo

musicale si insegna

l’oboe?

Risposta: Soltanto nel nostro

Istituto.

Fa parte di qualche Banda

musicale?

Risposta- Sì, suono

nell’Orchestra filarmonica

della Calabria e

nell’orchestra San

Francesco di Paola di Pizzo

Calabro, oltre che in altre

formazioni musicali.

Come fa a conciliare gli

impegni scolastici con le

altre attività?

Risposta. In effetti è un po’

impegnativo perché bisogna

partecipare alle prove con le

varie formazioni e poi

andare a suonare nei luoghi

in cui ci viene richiesto, ma,

siccome è un’attività che

svolgo con passione e per

scelta, non mi pesa tanto.

Dall’anno scorso, nella

nostra scuola si svolge un

Concorso musicale, cosa

pensa di questa

esperienza?

Risposta: Sicuramente è una

bella esperienza che ci

permette di entrare in

contatto con altre realtà

scolastiche e musicali, con

altri colleghi che svolgono il

nostro stesso lavoro. È

un’occasione di scambio e

di confronto che arricchisce

e migliora tutti noi.

Grazie tante prof per la

disponibilità. Buon lavoro!

Prof. - Grazie a voi ragazzi e

mi raccomando, continuate

ad amare e a studiare la

musica.

LA REDAZIONE

Un momento delle prove della nostra

orchestra

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LA VOCE DEI RAGAZZI DELL’ ISTITUTO COMPRENSIVO DI ROMBIOLO

LA VOCE DELL’ARTE

VIVA

L’ ARTE E I COLORI

I colori servono a rallegrare la nostra vita; così noi

ragazzi, insieme alle prof di Arte, abbiamo

pensato di rallegrare con i colori la nostra scuola.

Abbiamo realizzato degli splendidi murales nel

salone di ingresso: tutte le pareti sono state

abbellite con degli enormi fiori colorati con

colori vivaci. Abbiamo iniziato anche a

dipingere un grande murales nel laboratorio di musica,

dove di solito si svolgono le prove dell’orchestra del nostro istituto. Questo murales è

ispirato al tema musicale quindi

spiccheranno sulla parete gli elementi

musicali: dal pentagramma alla chiave di

violino. Questo lavoro, al quale hanno

partecipato alunni di tutte le classi, è stato

molto entusiasmante. Ci ha appassionato

perché oltre ad imparare la tecnica dei

murales abbiamo fatto qualcosa di utile per

tutta la comunità scolastica. Infatti, anche

quando noi avremo finito il nostro corso di

studi, il nostro lavoro resterà per i ragazzi

che frequenteranno dopo di noi.

A. Costanzo, C. Marturano

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LA VOCE DEI RAGAZZI DELL’ ISTITUTO COMPRENSIVO DI ROMBIOLO

LA VOCE DELLA STORIA

INTERVISTA IMPOSSIBILE A ….. FEDERICO II, STUPOR MUNDI

È il giorno 6 Aprile del 1220, stiamo andando a Castel del Monte perché abbiamo avuto l’onore di poter fare

un’intervista all’imperatore Federico II di Svevia. A dire il vero, siamo un po’ emozionati perché non sabbiamo bene

come dobbiamo comportarci di fronte a un personaggio così importante. Ma ormai ci siamo…

Buongiorno Sua Maestà,

grazie di averci ricevuti,

siccome dobbiamo scrivere la

sua biografia, vorremmo

rivolgerle alcune domande.

Prego, accomodatevi pure

dove volete, adesso i miei

servi vi porteranno dei

dolcetti.

Da chi ha ereditato il suo

impero?

Da mia madre Costanza d’

Altavilla ho ereditato il regno

di Sicilia e da mio padre,

Enrico VI, l’Impero di

Germania.

Quanti anni aveva quando

sono morti i suoi genitori?

Avevo tre anni quando è

morto mio padre e quattro

quando è morta mia madre.

Come mai ha scelto di

stabilire la sede della sua

corte a Palermo?

Mi piace vivere a Palermo,

perché in quella città ho

trascorso la mia infanzia e poi

perché è vicina al mar

Mediterraneo dal quale

arrivano persone provenienti

da altre terre e portatori di

altre culture.

Mi piace molto andare a

caccia con il falcone e mi

piace anche addestrarlo; ma

sono anche appassionato di

arte e di letteratura.

Perché ha fatto costruire

Castel del Monte?

L’ho fatto costruire per

andare a caccia nei boschi

vicini e addestrare il falcone.

Cosa ne pensa degli uomini

di altre culture?

Penso che non esistono

culture inferiori ad altre, ma

che bisogna rispettarle tutte.

Perché ha fondato

l’Università di Napoli? Per

diffondere la cultura, perché

la conoscenza è molto

importante.

Le è piaciuto vivere la sua vita

con il Papa Innocenzo III?

Si, ma solo una parte del

tempo, poi è diventato

troppo invadente.

Come mai ha mostrato

interesse per le scienze e per

la natura?

Perché mi piace molto la

caccia e osservare la natura.

Ho composto anche un

trattato sulla caccia, che è un

vero e proprio libro di storia

naturale; non lo conoscete?

È contento di aver ospitato

nella sua Scuola Poetica

Siciliana, anche degli artisti di

altre nazionalità?

Sì, sono molto onorato di

aver ospitato persone di altre

nazionalità perché così ho

potuto conoscere altre

culture.

Quali lingue conosce?

Il tedesco, il latino, l’arabo, il

francese, il greco e il siciliano.

Penso che la conoscenza

delle lingue di altri popoli

aiuti a conoscerne meglio

anche le loro culture.

Grazie per averci ricevuto-

Classe I B

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pag. 16

LA VOCE DEI RAGAZZI DELL’ ISTITUTO COMPRENSIVO DI ROMBIOLO

LA VOCE DELLA LEGALITÀ

XXIV GIORNATA DELLA MEMORIA E DELL’IMPEGNO IN RICORDO DELLE

VITTIME INNOCENTI DELLE MAFIE

L’IC DI ROMBIOLO A CATANZARO INSIEME A LIBERA

Da ben ventiquattro anni, il

21 marzo, primo giorno di

primavera, molte scuole,

associazioni e tanti volontari

si danno appuntamento nelle

piazze italiane per ricordare

le vittime innocenti delle

mafie e per manifestare la

loro solidarietà ai familiari.

La giornata della memoria e

dell’impegno, in ricordo

delle vittime innocenti delle

mafie, giunta ormai alla

ventiquattresima edizione,

viene organizzata da Libera

in collaborazione con alcune

scuole e associazioni. Ogni

anno, come sede della

manifestazione, viene scelta,

a livello nazionale, una città

italiana diversa: quest’anno

è stata scelta Padova.

Simultaneamente molte

altre manifestazioni si

svolgono in diversi luoghi simbolici. Anche quest’anno

la nostra scuola ha partecipato alla manifestazione che, a livello

regionale, si è svolta a Catanzaro. Insieme a noi, nella piazza, cerano

anche i familiari di Francesco Prestia Lamberti, di Francesco Vangeli

e i genitori di Domenico Gabriele. Noi ragazzi abbiamo inventato

degli slogan e li abbiamo cantati tutti insieme. Abbiamo anche

preparato dei cartelloni e li abbiamo portati alla manifestazione.

Abbiamo sfilato per le vie del paese formando un lungo corteo

festoso e colorato; poi siamo arrivati in piazza dove i volontari di

Libera hanno iniziato a parlare delle vittime.

Mariacarmen Brosio, Giovanna Dimundo, Mariastella Mazzeo

Un momento della manifestazione

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LA VOCE DEI RAGAZZI DELL’ ISTITUTO COMPRENSIVO DI ROMBIOLO

INCONTRO CON I REFERENTI DI LIBERA

La sign Marzia “Se, grazie al mio messaggio, anche un solo ragazzo riesce a salvarsi, io sono contenta”.

Il sedici marzo scorso,

nell’incontro organizzato

dalla nostra scuola con

“Libera” erano presenti il

referente provinciale

Giuseppe Borrello

insieme a Joel

Conocchiella, il

giornalista Bruno

Palermo, autore del libro

“Al posto sbagliato” e la

sign. Marzia Luccisano,

mamma di Francesco

Prestia Lamberti,

giovane ucciso a Mileto

a maggio del 2017. La

mamma di Francesco ha

voluto raccontare la storia di

suo figlio per evitare che altri

ragazzi possano fare la stessa

fine. Infatti ha detto che

l’uccisione di Francesco si

sarebbe potuta evitare se le

persone che sapevano che

c’era un ragazzo che girava

armato per il paese,

commettendo prepotenze e

minacce sui suoi coetanei,

avessero avuto il coraggio di parlare. Francesco era un

ragazzo come tanti, aveva quattordici anni e faceva tutte

le cose che fanno i ragazzi a quest’età: andava a scuola,

usciva con gli amici, giocava a pallone nella squadra del

suo paese, della quale era anche il capitano, aveva un

fratello con cui divideva la cameretta. La sera del ventinove maggio

di due anni fa, chiede alla mamma il permesso di uscire per andare

a mangiare un panino con gli amici. Siccome è venerdì, la mamma

non avrebbe voluto farlo uscire. Dietro le insistenze di Francesco la

mamma

acconsente ma

gli raccomanda

di rientrare

presto. Dopo un

po’, la mamma

non vedendolo

rientrare inizia

chiamarlo al

cellulare, ma il

ragazzo non

risponde. La

signora e il marito escono in macchina per cercarlo, ma per le

strade di Mileto non incontrano nessuno; le strade sembrano

deserte. Decidono di ritornare a casa, pensando che nel frattempo

il figlio sia rientrato. Arrivati a casa vanno a vedere nella cameretta,

ma è vuota. Si sente il rumore di una macchina e la signora si

affaccia alla finestra pensando di vedere il figlio rientrare, invece è

la macchina dei carabinieri. Tutta la famiglia scende

precipitosamente per le scale per chiedere ai carabinieri dove fosse

Francesco, pensando che fosse successo un incidente. Alla

domanda dove si trovasse suo figlio, il carabiniere la invita a sedersi

e le dà la tremenda notizia: il ragazzo si trova all’obitorio. Questo

racconto ha commosso tutti quelli che erano presenti.

Classi IIIA - IIB

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LA VOCE DEI RAGAZZI DELL’ ISTITUTO COMPRENSIVO DI ROMBIOLO

LA VOCE DELLO SPORT

L’ATLETICA LEGGERA

LA CORSA CAMPESTRE

La Corsa Campestre è una gara che non si

pratica nella pista

ma nei tracciati di terra.

Le regole della Corsa Campestre sono: nessuno

deve tagliare la strada all’avversario, non si

può prendere una scorciatoia, tutti devono

seguire lo stesso percorso. Lungo il percorso ci

sono delle persone che controllano che

nessuno tagli la strada all’avversario o lo

spinga ecc.

DUATHLON

Il Duathlon è una gara che viene fatta in una

pista, e si fa prima 200 metri di corsa, dopo 800

metri in bici e infine 200 metri di corsa sempre

di fila. Come nel Duathlon ci sono dei giudici

che controllano che la gara si svolga

correttamente, cioè nessuno deve spingere,

nessuno deve tagliare la strada, cioè si devono rispettare le regole.

TRIATHLON Il Triathlon è una gara che comprende tre sport

che sono: 80 metri di corsa, il lancio del Vortex e

il salto in lungo”.

Antony La Rosa

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LA VOCE DEI RAGAZZI DELL’ ISTITUTO COMPRENSIVO DI ROMBIOLO

La

ginnastica artistica è una

disciplina della ginnastica ed

uno sport individuale

olimpico, sia maschile che

femminile: L’atleta di tale

disciplina, il ginnasta, deve

essere dotato di forza e

velocità, elevata mobilità

articolare e deve sostenere

un allenamento molto

intenso per perfezionare i

numerosissimi elementi di

coordinazione. I principali

elementi, come ad esempio la

capovolta, la ruota o la

verticale, possono comunque

essere appresi anche in età

adulta. La ginnastica artistica

femminile consiste

nell’affrontare quattro

elementi che sono: trave,

corpo libero, volteggio e

parallele asimmetriche.

VANESSA FERRARI

È stata la prima ginnasta

italiana a vincere il mondiale.

Nel 2005 ha partecipato ai

Giochi del Mediterraneo e ha

vinto l’oro in tutti gli attrezzi.

Ha partecipato a tre Olimpiadi:

nel 2008 a Pechino, nel 2012 a

Londra e nel 2016 a Rio De

Janeiro, dove è

arrivata quarta. Nel 2019 ha

partecipato alla Coppa del

Mondo di Melbbourne, dove

ha gareggiato in

qualificazione alla trave e a

corpo libero. Il giorno 25

febbraio2019 ha vinto la

medaglia d’oro a corpo

libero.

SIMONE ADRIANE BILES. È

una ginnasta statunitense,

quattro volte campionessa

olimpica e membro delle Final

Five, la squadra nazionale

statunitense vincitrice della

medaglia d’oro alle

Olimpiadi di Rio de Janeiro

2016. È la prima e unica

ginnasta nella storia a vincere

quattro titoli mondiali, la prima

a vincerne tre

consecutivamente e la

seconda statunitense ad aver

vinto più titoli mondiali nella

storia e , con 25 medaglie

d’oro vinte tra Mondiali e

Olimpiadi, è divenuta la

ginnasta più decorata degli

Stati Uniti d’America,

superando il record stabilito

negli anni ‘90 da Shannon

Miller: È, inoltre la prima

ginnasta statunitense ad aver

vinto un oro olimpico al

volteggio e al corpo libero. Ha

inventato un elemento

chiamato The Biles, consiste

nel fare due salti indietro tesi

con mezzo avvitamento, è

l’unica al mondo a saperlo

fare.

C. Tettè, G Rizzo, N. La Rosa

ADRIANE BILES

VANESSA FERRARI

LA GINNASTICA ARTISTICA

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pag. 20

LA VOCE DEI RAGAZZI DELL’ ISTITUTO COMPRENSIVO DI ROMBIOLO

NEL COMUNE DI ROMBIOLO BEN TRE SQUADRE

Il calcio è lo sport più

popolare al mondo e

soprattutto in Italia. È basato

su

norme semplici, si gioca solo

con un pallone senza altre

attrezzature particolari e può

essere adattato ai luoghi e

alle situazioni più diverse.

Infatti basta avere a

disposizione un piccolo

spazio: un cortile, una piazza

o anche per strada e subito si

trasforma in un campo da

calcio. La sua origine è antica,

ma la versione moderna è

nata in Inghilterra nel XIX

secolo. Da allora il calcio si è

diffuso prima in Europa poi in

Sud America e quindi nel

resto del mondo. Le partite di

calcio sono giocate a livello

amatoriale e professionistico.

Nel calcio professionistico i

calciatori sono undici e la

correttezza del gioco è fatta

osservare da un arbitro e dai

suoi assistenti (guardalinee,

giudici di porta e quarto

uomo).

Nel Comune di Rombiolo ci

sono tre squadre di calcio: La

Rombiolese, Il Pernocari

Calcio e l’Orsigliadi Calcio.

LA FCD ROMBIOLESE è una

squadra dilettante, il

presidente è Nicola Ferraro e

l’allenatore è Lorenzo

Baroni. Attualmente gioca

nella promozione. I colori

sociali sono il bianco e il blu.

L’ASD ORSIGLIADI CALCIO

è nata, nella piccola frazione

di Orsigliadi nel Comune di

Rombiolo, grazie al progetto

fortemente voluto dal

presidente Michele Vallone,

con la collaborazione di altri

dirigenti ed ex calciatori. I

colori sono il verde e il

granata ispirati ai colori del

Santo Patrono di Rombiolo,

San Michele Arcangelo. Tre

sono le figure che

rappresentano lo staff

tecnico: il mister Domenico

Vicari, il medico sociale Bruno

Nesci e il massaggiatore

Antonio Lo Schiavo.

Quest’anno la squadra si è

classificata al secondo posto,

perciò giocherà nella

seconda categoria.

Dopo diversi anni è tornata in

attività anche la squadra

A.S.D PERNOCARI CALCIO

1983: il presidente è Iannello

Giuseppe e l’allenatore è

Francesco Sorbilli.

Attualmente gioca nella terza

categoria.

O. Crudo, A. Currà , D. Castagna

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LA VOCE DEI RAGAZZI DELL’ ISTITUTO COMPRENSIVO DI ROMBIOLO

LA MITICA FERRARI

La Ferrari

è una

casa

automobilistica italiana

fondata da Enzo Ferrari

nel 1947 a Maranello in

provincia di Modena. Produce

automobili sportive d'alta

fascia e da corsa ed è

impegnata nell'automobilismo sportivo. È la

casa automobilistica che ha vinto più titoli nel

campionato del mondo di Formula Uno. Il

simbolo ufficiale è un cavallino rampante nero

su sfondo giallo, raffigurato assieme alle lettere

SF, che stanno per Scuderia Ferrari. Questo

simbolo deriva da quello usato, durante la prima

guerra mondiale, dall'aviatore italiano

Francesco Baracca e ceduto personalmente

dalla madre di Baracca come portafortuna a

Enzo Ferrari nel 1923. Alla guida della Ferrari si

sono susseguiti i più grandi piloti della storia di

questo sport; ricordiamo, solo per citarne alcuni:

Michael Schumacher, Alberto Ascari, Nino

Farina, Klay Ragazzoni, Gilles Villeneuve, Niki

Lauda, Manuel Fangio, Nelson Piquet, Alain

Proust, Michele Alboreto e l’elenco potrebbe

continuare. Sicuramente uno dei più conosciuti

è stato Niki Lauda che nel 1974 ha rischiato di

morire a causa di un terribile incidente in cui la

sua macchina ha preso fuoco e lui è riuscito a

salvarsi, solo grazie all’immediato intervento

dei suoi compagni di gara che l’hanno tirato

fuori dalla sua

monoposto.

Un altro pilota

sfortunato è

stato Michael Schumacher che non può più

gareggiare a causa di una brutta caduta con gli

sci. Ora Mick Schumacher, figlio del grande

pilota tante volte campione del mondo,

potrebbe gareggiare al volante della Ferrari.

Mick Schumacher

Domenico Arena, Ciprian Dumitru

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LA VOCE DEI RAGAZZI DELL’ ISTITUTO COMPRENSIVO DI ROMBIOLO

LA VOCE DEL CINEMA

LIBERI DI SCEGLIERE

Il destino di Domenico sembrava ormai segnato per sempre, invece……

A scuola abbiamo visto un film che tratta delle

famiglie mafiose; il titolo è “Liberi di

scegliere”.

É un film molto drammatico che però lancia un

messaggio molto bello e importante per noi

ragazzi. Il film parla di una famiglia mafiosa

molto ricca che vive in provincia di Reggio

Calabria, però il padre è latitante e vive

nascosto in un bunker; il figlio più grande è in

carcere perché ha ucciso un poliziotto e in casa

rimane solo la madre con altri due figli. Quando

anche il figlio più piccolo, Domenico viene

arrestato, il giudice per i minorenni non vuole

che anche lui faccia la stessa fine degli altri

familiari e così decide di toglierlo a sua madre,

di allontanarlo dal suo paese e di mandarlo a

Messina in una casa famiglia dove ci sono altri

ragazzi con i quali potrà fare amicizia. Il

ragazzo, all’inizio, non riesce ad ambientarsi e

quindi prende psicofarmaci, gli altri ragazzi

cercano in tutti modi di coinvolgerlo nelle loro

attività. Domenico si chiude in se stesso ma

piano piano, comincia ad essere a suo agio.

Arriva però il momento in cui Domenico deve

scegliere se uccidere il giudice, come gli aveva

detto suo padre, oppure ritornare a Messina

nella casa-famiglia. Il ragazzo sceglie di

ritornare a Messina e di essere un ragazzo

come gli altri, non un mafioso. Diventato

maggiorenne, decide di andare via dalla

Calabria e porta con sé la sorella Teresa. Anche

lei, infatti, fino a quel momento non era stata

libera di scegliere perché era costretta a

sposarsi con il figlio di un mafioso che però lei

non amava e che doveva sposare solo perché

c’era un accordo tra le famiglie mafiose. Il

significato di questo film è che i figli di queste

famiglie devono essere aiutati per diventare

liberi di scegliere la loro vita. La scena che mi

ha colpito di più è quando una mamma,

appartenente alla mafia, chiede al giudice di far

allontanare i suoi figli, per non fargli fare la

stessa fine degli altri componenti della sua

famiglia.

Miriam Mangialavori, classe II A

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LA VOCE DEI RAGAZZI DELL’ ISTITUTO COMPRENSIVO DI ROMBIOLO

La conquista di una bicicletta verde da parte di una bambina di dieci anni è il simbolo

di emancipazione e libertà.

LA BICICLETTA VERDE

Il film di Haifaa Al-Mansour, prima regista donna dell’Arabia Saudita, affronta il tema dei diritti

delle donne nei paesi musulmani.

“La bicicletta verde” parla di una bambina di

nome Wadjda che vive a Riyadh, capitale

dell’Arabia Saudita. Un giorno, mentre sta

tornando a casa dalla scuola, vede in un negozio

vicino una meravigliosa bicicletta verde. Poco

lontano da lì c’è un coetaneo, di nome Abdullah.

Egli sa che le ragazze non hanno il diritto di

pedalare una bicicletta e né tanto meno di

rivolgere la parola agli uomini, così inizia a farle

dispetti.

Col passare del tempo i due ragazzini iniziano a

fare amicizia, il ragazzo gentilmente insegna a

Wadjda a pedalare perché ha capito che, anche

se è proibito usare la bicicletta per una ragazza,

questo la rendeva molto felice.

La ragazza decide di parlare con la madre del

suo desiderio, ma lei le proibisce da quel

momento di usare la bicicletta. Wadjda non

vuole ascoltare e inizia a creare braccialetti che

vende ai suoi amici, per guadagnare qualcosa,

per poter realizzare il suo sogno di acquistare la

bicicletta. Inoltre partecipa ad una gara sul

Corano che si svolge nella sua scuola. Riesce a

vincere il premio, ottocento rial, ma siccome lei

dice in pubblico che con quei soldi vuole comprare una bicicletta, la direttrice della scuola

decide che quei soldi è meglio darli in

beneficenza. Nell’ Arabia Saudita c’ è la

poligamia, cioè l‘ uomo ha il diritto di sposare

più mogli. Il papà di Wadjda, poiché la sua prima

moglie non può avere più figli, vuole sposare

un’altra donna, per coronare il suo sogno, cioè

avere un figlio maschio. Infatti avere una figlia

femmina per la loro mentalità viene considerata

una “disgrazia”. La mamma di Vadjda vorrebbe

tenere il marito con sé, ma non ci riesce. La sera

del secondo matrimonio del padre, la mamma

regala a Wadjda la tanto desiderata bicicletta

verde, rendendola così contentissima. Secondo

me, la mamma di Wadjda ha fatto un gesto

molto intelligente: anche se non ha rispettato l

condizioni imposte dalla tradizione, ha reso

felice sua figlia.

Desiree Callisti

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LA VOCE DEI RAGAZZI DELL’ ISTITUTO COMPRENSIVO DI ROMBIOLO

LA POSTA DELLA VOCE DEI RAGAZZI

Lettera aperta al Dirigente scolastico dell’IC di Rombiolo

Rombiolo, 30 aprile 2019

Illustrissima Dirigente,

siamo gli alunni della classe seconda, sez. A, della

scuola secondaria di Rombiolo, le scriviamo questa

lettera perché abbiamo una richiesta da farle.

Quest’anno abbiamo avuto modo di leggere il libro

del giornalista Bruno Palermo e così abbiamo

conosciuto la vicenda di Nicholas Green, che lei

sicuramente conosce. Ci ha colpito molto questa

storia soprattutto perché abbiamo ammirato il

coraggio e la generosità dei genitori di Nicholas che

in un momento così doloroso hanno preso una

decisione molto importante e cioè donare gli organi

del figlio. In questo modo loro hanno ridato la

speranza a sette persone di poter sopravvivere; ma

non solo a queste persone ma anche a tantissime

altre, infatti dopo l’esempio dei coniugi Green, in Italia

le donazioni di organi sono aumentate tantissimo.

Abbiamo notato anche una coincidenza di date e cioè

che Nicholas è stato ucciso il 29 settembre, e qui a

Rombiolo in quel giorno si festeggia il santo patrono,

San Michele. Non abbiamo potuto fare a meno di

pensare che mentre nel nostro paese c’era la festa, a

pochi chilometri da noi, sull’autostrada Salerno-

Reggio Calabria, un bambino innocente perdeva la

sua vita. Quest’anno il sign. Reginald Grenn è tornato

in Italia per ritirare un premio e ha abbracciato la

signora che aveva ricevuto un organo di Nicholas. In

un’intervista ha detto che è come se avesse

riabbracciato suo figlio e ha detto anche che non ce

l’ha con i calabresi che, anzi, sono stati molto

affettuosi nei loro confronti. La nostra richiesta è di

poter mantenere vivo il ricordo di Nicholas Grenn

intitolandogli la nostra Scuola o almeno un ambiente

di essa.

La ringraziamo per il tempo che ci ha concesso e

speriamo che la nostra richiesta possa essere accolta.

Distinti saluti

Gli alunni della classe II A

RISPOSTA DEL DIRIGENTE

Cari ragazzi,

ricevo con piacere la vostra mail con la quale

avanzate la richiesta di voler mantenere vivo il ricordo

del piccolo Nicholas Green e del gesto generoso dei

suoi genitori. È una vicenda che ricordo molto bene e

che ha commosso tutta l’Italia. Come avete appreso

anche voi, da quel momento, le donazioni di organi

nel nostro Paese hanno avuto un grande impulso: da

un atto di violenza e di morte è scaturito un fiume di

generosità. Sicuramente l’immagine di questo

meraviglioso bambino merita, quindi, di essere

ricordata; anzi, questa vicenda avrebbe il diritto di

trovarsi anche nei libri di storia. Noi, nel nostro

piccolo, possiamo dedicargli uno spazio nella nostra

scuola; in particolare, siccome stiamo per allestire,

all’ingresso del nostro edificio, un “open space”, cioè

un ambiente attrezzato con nuove strumentazioni

tecnologiche, potremmo dedicare a Nicholas Green

proprio questo nuovo spazio. Sono orgogliosa di

avere, nella scuola che dirigo, studenti così sensibili

che saranno consapevoli cittadini di una società che

ha bisogno di teste pensanti e cuori sensibili come i

vostri, sono altrettanto onorata di lavorare accanto a

docenti che, con professionalità, competenza,

dedizione e tanta passione, vi guidano in questo

percorso di crescita.

Nel salutarvi, mi complimento con voi per la

lodevole iniziativa e vi prometto che mi

impegnerò per rendere possibile quanto da voi

richiesto.

Il vostro Dirigente

Prof.ssa Maria Gramendola

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LA VOCE DEI RAGAZZI DELL’ ISTITUTO COMPRENSIVO DI ROMBIOLO

LA VOCE DELL’ ACCOGLIENZA

L’INTEGRAZIONE INIZIA A TAVOLA

LE SARMALE SONO UN PIATTO TIPICO

DELLA ROMANIA

Ricetta (per circa 12 persone):

Ingredienti:

1 cavolo verza grande, meglio se ha foglie ampie

• 1 kg di macinato di carne, di cui 700 gr, di

maiale e 300 gr. di manzo;

• 200 gr. di riso;

• 100 gr. di pancetta affumicata

• 2 cipolle affettate sottilmente;

• 1 carota

• prezzemolo tritato q.b.

• 3 cucchiai di concentrato di pomodoro

• 3 pomodori rossi

• 1 bicchiere di vino bianco

• 2 uova

• olio (o strutto), sale, pepe

• aceto di vino q.b.

Come preparare le Sarmale:

1. la prima cosa da fare è preparare la verza:

lavate le singole foglie, se molto grandi

dividetele in due e scottatele in acqua e

pochissimo aceto. Tenete da parte le foglie

più piccole, che non potete utilizzare per

avvolgere il ripieno, perché vi serviranno;

2. scolatele quando sono tenere, mettetele su

un canovaccio ad asciugare;

3. ripassate il riso crudo con olio, concentrato

di pomodoro, cipolla e carota, come fosse

un soffritto;

4. preparate il ripieno: in una ciotola mettete

insieme la carne, il prezzemolo, il riso con le

verdure, le uova leggermente sbattute,

aggiustate di sale e pepe e mescolate bene;

5. con un po’ di attenzione, mettete un

cucchiaio o due di ripieno su una foglia di

verza lessa, avvolgete i lembi in modo da

creare un involtino ben chiuso da tutti lati.

Continuate così fino ad esaurire tutto

l’impasto;

6. in un tegame grande (preferibile uno di

coccio), mettete un po’ di olio, disponete le

Sarmale, aggiungete la verza cruda avanzata

ed unite i pomodori da sugo a pezzi e la

pancetta affumicata. Aggiungete il vino e

coprite con acqua, mettete il coperchio e fate

cuocere per circa un’ora a fuoco basso;

7. spostate la pentola nel forno a 180° per far

asciugare il liquido di cottura (potrebbero

essere necessari da 30 a 60 minuti);

8. in Romania le Sarmale vengono servite con

polenta, talvolta accompagnate da panna

acida e spesso con un peperoncino semi

piccante. Poftă bună (buon appetito)!

Denis Pisleag, Ciprian Dumitru

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pag. 26

LA VOCE DEI RAGAZZI DELL’ ISTITUTO COMPRENSIVO DI ROMBIOLO

LA VOCE DELLA FANTASIA

Cosa fanno due api sulla luna?

La ....

luna di miele!

Cosa fa un cammello su un budino?

Attraversa il … dessert!

Cosa fa un televisore nel mare? Cerca ...l’onda!

Qual è il colmo per un pirata?

Avere una figlia che è …..un vero tesoro!

Cosa fa un prof di matematica in un

campo?

Cerca di estrarre una ….radice quadrata!

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LA VOCE DEI RAGAZZI DELL’ ISTITUTO COMPRENSIVO DI ROMBIOLO

Qual è il colmo per un pescatore?

Morire di fame………. per non sapere che pesci prendere!

Un signore entra in un bar e indicando un tavolo,

chiede al cameriere: “Scusi è riservato?”

“Certo”, risponde prontamente il cameriere

“Non rivela mai a nessun quello che ascolta!”

La maestra chiede a Pierino: “Pierino, come si fa a

trovare l’area del triangolo?”

E Pierino risponde: “Facile, basta ricordare dove la

si è lasciata.”

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LA VOCE DEI RAGAZZI DELL’ ISTITUTO COMPRENSIVO DI ROMBIOLO

REBUS

1)

ZIE LI E LE A

(8,6,1,5)

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2)

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(6,2,6)

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3)

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(10,6,6)

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LA VOCE DEI RAGAZZI DELL’ ISTITUTO COMPRENSIVO DI ROMBIOLO

Currà, O. Crudo, D. Castagna, G. Caserta, F. Ferrazzo

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LA VOCE DEI RAGAZZI DELL’ ISTITUTO COMPRENSIVO DI ROMBIOLO

ORIZZONTALI VERTICALI

CLASSE I B

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LA VOCE DEI RAGAZZI DELL’ ISTITUTO COMPRENSIVO DI ROMBIOLO

LA VOCE DELL’AMICIZIA

Per esprimere i nostri sentimenti sull’amicizia abbiamo pensato di proporre questa bellissima canzone

che abbiamo ascoltato e tradotto insieme alla nostra prof di Inglese.

YOU ’VE GOT A FRIEND

When you're down and troubled

And you need a helping hand

And nothing, oh, nothing is going right,

Just close your eyes and think of me

And soon I will be there

To brighten up even your darkest night

You just call out my name

And, you know, wherever I am

I'll come running (oh yeah, baby)

To see you again

Winter, spring, summer or fall

All you've got to do is call

And I'll be there, (yeah)

You've got a friend

If the sky above you

Should turn dark and full of clouds

And that old north wind should begin to blow

Keep your head together

And call my name out loud now

Soon I'll be knocking upon your door

You just call out my name

And, you know, wherever I am

I'll come running (Oh, yes I will)

To see you again

Winter, spring, summer or fall

All you've got to do is call

And I'll be there, yeah yes

Ain't it good to know that you've got a friend

When people can be so cold?

They'll hurt you and desert you

Well, they'll take your soul if you let them

Oh, but don't you let them

You just call out my name

And, you know, wherever I am

I'll come running

To see you again

Winter, spring, summer or fall

(Hey Now) All you've got to do is call

Lord I'll be there, yes I will

You've got a friend

You've got a friend

TU HAI UN AMICO

Quando sei giù, pieno di problemi

e hai bisogno di un aiuto

e niente, niente va nel modo giusto

chiudi gli occhi e pensami

e subito io sarò là

per illuminare anche le tue notti più buie

Semplicemente urla il mio nome

e sai che ovunque sarò

verrò di corsa per rivederti ancora

inverno, primavera, estate o autunno,

tutto ciò che devi fare è chiamare

ed io arriverò, sì

tu hai un amico

Se il cielo sopra di te dovesse diventare scuro e pieno di

nuvole

e se quel vecchio vento del nord iniziasse a soffiare

mantieni salda la tua testa ed urla forte il mio nome

e subito busserò alla tua porta

semplicemente urla il mio nome

e sai che ovunque sarò

verrò di corsa per rivederti ancora

inverno, primavera, estate o autunno,

tutto ciò che devi fare è chiamare ed io arriverò

Non è bello per te sapere che hai un amico?

la gente a volte è così fredda,

ti feriranno e ti inaridiranno

beh, prenderanno la tua anima, se glielo permetterai

oh sì, tu non lasciarglielo fare

Semplicemente urla il mio nome

e sai che ovunque sarò

verrò di corsa per rivederti ancora

inverno, primavera, estate o autunno,

tutto ciò che devi fare è chiamare

ed io arriverò, sì

tu hai un amico, tu hai un amico

non è bello per te sapere che hai un amico?

Non è bello per te sapere che hai un amico?

sì, si, tu hai un amico.

Classi II A, II B

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LA VOCE DEI RAGAZZI DELL’ ISTITUTO COMPRENSIVO DI ROMBIOLO

La Redazione ringrazia tutte le persone che hanno

collaborato alla realizzazione di questo giornalino e si

augura di poter continuare questa bella esperienza.

A presto!

Il disegno di copertina è di Chiara Zagari


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