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L’apparato digerente - liceoxxvaprile.itle digerente a forma di fagiolo. È suddiviso in tre...

Date post: 07-Jun-2020
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13/03/2019 1 Le funzioni dell’apparato digerente sono: 1. ingestione: introduzione del cibo nell’organismo 2. digestione: suddivisione delle sostanze in parti più piccole 3. assorbimento: passaggio nel sangue delle sostanze digerite 4. eliminazione: espulsione delle sostanze non digerite e/o non assorbite elimina- zione assorbi- mento ingestione digestione Nell’uomo il sistema digerente è formato da: canale digerente: un lungo tubo attraverso cui passano gli alimenti; organi connessi: ghiandole salivari, fegato, pancreas e cistifellea.
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Page 1: L’apparato digerente - liceoxxvaprile.itle digerente a forma di fagiolo. È suddiviso in tre parti: 1. il . fondo, la parte superiore 2. il . corpo, la parte centrale. 3. l’ antro,

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Le funzioni dell’apparato digerente sono:

1. ingestione: introduzione del cibo nell’organismo

2. digestione: suddivisione delle sostanze in parti più piccole

3. assorbimento: passaggio nel sangue delle sostanze digerite

4. eliminazione: espulsione delle sostanze non digerite e/o non assorbite

elimina-zione

assorbi-mento

ingestione

digestione

Nell’uomo il sistema digerente è formato da:

canale digerente: un lungo tubo attraverso cui passano gli alimenti;

organi connessi: ghiandole salivari, fegato, pancreas e cistifellea.

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Il canale digerente è costituito da quattro strati di tessuto (tonache), a partire dal più interno:

1. tonaca mucosa: formata prevalentemente da tessuto epiteliale;

2. tonaca sottomucosa: costituita perlo più da tessuto connettivoricco di vasi sanguigni e nervi;

3. tonaca muscolare: costituitada tessuto muscolare (in alcunitratti striato, per la maggiorparte liscio);

4. tonaca sierosa (peritoneo):formata principalmente da tessuto epiteliale.

È lungo circa 10 m nell’adulto.

Viene comunemente suddivisonei seguenti tratti anatomico-funzionali:

cavità orale

faringe

esofago

stomaco

intestino tenue

intestino crasso

È una cavità compresa tra la bocca e la parte posteriore delle cavità nasali.

Le principali parti che la delimitano sono: il palato, le guance e le labbra, e l’ugola o palato molle, che è la continuazione del palato osseo.

Al suo interno troviamoi denti, la lingua e leghiandole salivari.

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Sono organi infissi in cavità ossee della mascella e della mandibola dette alveoli.

Dalla forma si distinguono quattro tipi di denti:

1. incisivi, a scalpello, servono per tagliare;2. canini, appuntiti, servono per lacerare;3. premolari, simili ai molari;4. molari, cilindrici, servono per triturare.

Nella prima infanzia i denti sono 20 (2 incisivi, 1 canino e 2 molari per ciascuna emiarcata), nell’adulto sono invece 32 (2 incisivi, 1 canino, 2 premolari e 3 molari per ciascuna emiarcata; l’ultimo molare viene chiamato “dente del giudizio”).

Alla nascita i denti non sono visibili perché rinchiusi all’interno dell’alveolo, inizieranno a crescere a partire dal 6° mese d’età.

A circa 3 anni di età la prima dentizione,di latte, è completa, ma sotto ciascundente ne è presente un altro.

Intorno ai 6 anni inizia una secondadentizione, quella definitiva, che sicompleterà circa al 20° anno di età coni denti del giudizio.

Un dente è costituito da tre porzioni:

1. una parte visibile, detta corona;2. una parte ricoperta dalla gengiva, chiamata colletto;3. una parte infissa nell’alveolo, detta radice.

Ciascuna porzione è costituita a sua volta da tre strati:

1. la polpa, in cui si trovano vasi e nervi;2. la dentina o avorio, un connettivo molto

mineralizzato;3. lo smalto a livello della corona o cemento

a livello della radice.

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Ve ne sono di due tipi:

1. maggiori, situate al di fuori della parete buccale

2. minori, collocate dentro la parete buccale

Le maggiori sono la parotide, la sottomandibolare, la sottolinguale (tutte pari: una destra e una sinistra).

Secernono la saliva, una soluzione acquosa che contiene diverse proteine come la ptialina (amilasi salivare), un enzima digestivo; la mucina, una glicoproteina; e il lisozima, con una debole attività antibatterica.

È un organo muscolare molto mobile attaccato all’osso ioide e al pavimento buccale.

Ha diverse funzioni:

1. articola i suoni,2. è sede del gusto,3. ha elevata sensibilità tattile,4. rimescola il cibo e lo spinge

sotto i denti amalgamandolocon la saliva e formando il bolo,

5. partecipa alla deglutizione.

La masticazione è la digestione meccanica del cibo: gli alimenti vengono tritati e impastati con la saliva a formare una poltiglia scivolosa che possa facilmente scorrere nel canale digerente.

I principali muscoli masticatori sono il massetere, il temporale e gli pterigoidei; i primi due determinano la chiusura e l’apertura della bocca, gli pterigoidei producono movimenti laterali della mandibola, sia in senso destra-sinistra che avantie indietro.

Il movimento complessivo è quindiuna rotazione orizzontale cheschiaccia il cibo sotto i denti.

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È un organo muscolare imbutiforme comune alle vie digerenti e respiratorie.

Comunica con diverse altre strutture:in alto con le cavità nasali e paranasali (seni) e le vie

lacrimaliai lati con l’orecchio medioin basso con la laringe e l’esofagoin avanti con la cavità orale

È di fondamentale importanza nelmeccanismo della deglutizione.

È un processo piuttosto complicato che serve per chiudere tutte le comunicazioni della faringe (ad eccezione dell’esofago) e spingere il bolo alimentare lungo l’esofago.

Si realizza per la contrazione coordinata di diversi muscoli per lo più appartenenti a faringe, lingua e palato.

Se non ben coordinata può portare all’ingresso di materiale in organi non opportuni (es. laringe o cavità nasali) che viene espulso attraverso la tosse o lo starnuto.

Al momento della deglutizione la lingua spinge all’indietro il bolo alimentare, contemporaneamente la laringe si innalza e la glottide si va a incastrare sotto l’epiglottide.

Nello stesso tempo, il palato molle si solleva e chiude l’accesso alle cavità nasali.

La contrazione dei muscoli faringeichiude poi gli altri orifizi così che ilbolo abbia solo l’esofago come viaobbligata.

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Si tratta di un canale muscolare, lungo 20-25 cm, posto sul davanti della colonna vertebrale.

L’esofago inizia con lo sfintere esofageo superiore, dopo aver attraversato il diaframma, termina nello stomaco mediante un altro sfintere, il cardias.

Non appena il bolo oltrepassa lo sfintere esofageo superiore i muscoli al di sopra del bolo si contraggono spingendolo verso il basso, mentre quelli attorno al bolo si rilassano consentendogli di progredire fino allo stomaco.

Queste onde di contrazione, che si susseguiranno per tutta la lunghezza del canale alimentare,sono dette peristalsi.

Si tratta di una dilatazione del cana-le digerente a forma di fagiolo.

È suddiviso in tre parti:1. il fondo, la parte superiore2. il corpo, la parte centrale3. l’antro, la parte terminale

Il fondo comunica con l’esofago attraverso il cardias, l’antro comunica con il duodeno attraverso il piloro.

La mucosa è pieghettata e presenta un gran numero di ghiandole.

Svolge essenzialmente tre funzioni: contiene temporaneamente il cibo ingerito prosegue i fenomeni digestivi iniziati nella bocca dà inizio ai fenomeni di assorbimento

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Nello stomaco la digestione avviene grazie alla secrezione del succo gastrico da parte delle ghiandole gastriche.

Queste ghiandole sono costituite da tre tipi di cellule che secernono diversi componenti:

le cellule mucose producono il muco e il fattore intrinseco, necessario per l’assorbimento della vitamina B12.

le cellule parietali secernono HCl.

le cellule principali producono il pepsinogeno.

le cellule G secernono l’ormone gastrina.

Il succo gastrico è sufficientemente acido (pH circa 2) da rompere le cellule degli alimenti, denaturare le proteine e uccidere molti dei microrganismi ingeriti con il cibo.

L’HCl, inoltre, attiva il pepsinogeno trasformandolo nell’enzima proteolitico pepsina.

La pepsina digerisce le proteine, frammentandole in porzioni più piccole che verranno ulteriormente demolite nel tenue.

Il muco impedisce ai succhi gastrici di digerire le cellule della mucosa gastrica.

Il succo gastrico, inoltre, non è prodotto continuamente, ma è stimolato dal rilascio dalla gastrina.

Il contenuto dello stomaco è continua-mente rimescolato dai movimentiperistaltici iniziati dall’esofago.

Dopo un certo tempo il cibo ingeritosi trasforma in una specie di brodagliaacida che prende il nome di chimo.

Gli stessi movimenti peristaltici fannoaprire temporaneamente il piloro perfar uscire il chimo.

Dopo un pasto occorrono da 2 a 6 oreperché lo stomaco si svuoti del tutto,poiché esso rilascia solo piccolissimequantità di chimo per volta.

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È il tratto più lungo del canale alimentare.

Viene suddiviso in due grandi porzioni: l’intestino tenue e l’intestino crasso, a loro volta ulteriormente suddivisi.

Tra tenue e crasso vi è la valvola ileo-cecale che serve per regolare il passaggio del contenuto intestinale e ad impedirne il reflusso.

tenue

duodeno

digiuno

ileo

crasso

cieco

colon

retto

È lungo circa 26 cm, a forma di ferro di cavallo.

Qui continuano i fenomeni digestivi grazie al contributo di due grosse ghiandole annesse: il pancreas e il fegato.

Il pancreas comunica con il duodeno attraverso il dotto pancreatico;il fegato invece comunica attraverso il coledoco.

Si tratta di una ghiandola a doppiafunzione: esocrina ed endocrina.

La componente endocrina forma leisole di Langerhans, gruppi dicellule sparsi all’interno delpancreas che producono dueormoni: insulina e glucagone.

La parte esocrina produce il succopancreatico, una miscela di enzimidigestivi immersi in una soluzioneacquosa di bicarbonato di sodio(NaHCO3) che neutralizza l’aciditàdel chimo.

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Tra gli enzimi presenti nel succo pancreatico troviamo una lipasi, che digerisce i grassi.

La lipasi è liposolubile, mentre i grassinon lo sono. Di conseguenza essa puòagire solo sull’interfaccia acqua/lipide.

È necessario allora che i grassi venganoscomposti in minuscole goccioline peraumentare la superficie di azionedell’enzima.

Responsabile dell’emulsione dei grassiè la bile, prodotta dal fegato.

Il fegato è la ghiandola più voluminosadell’organismo, è collocato a destra,subito sotto il diaframma, copertodalle ultime costole.

Svolge numerose ed importantissi-me funzioni.

Ai fini digestivi il fegato secerne la bile che, prodotta in continuazione, si raccoglie nella cistifellea per essere riversata nel duodeno quando occorre.

La bile è un liquido giallo-verdognolo costituito da acqua, colesterolo, sali biliari e altre sostanze.

Per l’assorbimento è necessaria un’ampia superficie e l’intestino tenue è strutturato in modo da avere un’enorme superficie disponibile:

la lunghezza: oltre 6 metri; la mucosa interna ha numerose pieghe; è ricoperto da formazioni

caratteristiche chiamate villi; le cellule che formano i villi

sono provvisti di microvilli.

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I villi intestinali sono piccole sporgenze che si sollevano su tutta l’estensione della parete interna dell’intestino conferendole un aspetto vellutato.

Ogni villo è attraversato per tutta la sua lunghezza da un capillare linfatico che termina a fondo cieco e da una rete di capillari sanguigni.

Nell’intestino vi sonoanche numeroseghiandole che produconoenzimi digestivi.

Nel tenue si completano i fenomeni digestivi e iniziano quelli di assorbimento.

La funzione digestiva del tenue è assicurata dal succo enterico, una soluzione acquosa contenente una grande varietà di enzimi.

La maggior parte delle sostanze digerite viene assorbita per diffusione semplice; altre sono invece trasportate attivamente contro gradiente di concentrazione.

Gli amminoacidi e i monosaccaridi entrano nel circolo sanguigno, che li trasporterà fino al fegato tramite la vena porta.

I lipidi, invece, vengono organizzati in chilomicroni e trasportati attraverso il sistema linfatico.

Una volta arrivate al fegato, le sostanze assorbite subiscono vari destini. Il fegato infatti:

metabolizza e rimuove farmaci, alcool e tutto ciò che può essere dannoso per l’organismo;

accumula glucosio sotto forma di glicogeno; produce numerose proteine; trasforma gli aminoacidi, togliendo loro il gruppo amminico

trasformandolo in urea; metabolizza i grassi assorbiti, rendendoli facilmente

trasportabili attraverso le lipoproteine; è il principale deposito di ferro e sali minerali, di vitamine e di

molte altre sostanze.

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Il glucosio è una molecola chiave: non solo è quella più importante ai fini energetici, ma soprattutto è l’unica che possa essere utilizzata dai neuroni.

Una scarsità di glucosio fa soffrire le cellule nervose, ma un suo eccesso provoca un’elevata perdita di acqua attraverso le urine.

C’è quindi bisogno che la concentrazione di glucosio nel sangue (glicemia) si mantenga entro ristretti intervalli.

Dopo un pasto la glicemia tende ad innalzarsi e, di conseguenza, le cellule delle isole di Langerhans secernono insulina che induce le cellule epatiche e muscolari a trasformare il glucosio in glicogeno. Di conseguenza la glicemia si abbassa.

A digiuno, invece, la glicemia si abbassa. Allora intervengono le cellule delle isole di Langerhans con la secrezione di glucagone.

Quest’ultimo stimola fegato e muscolia rilasciare il glucosio dal glicogeno,innalzando la glicemia.

Le isole di Langerhans possiedonoanche un terzo tipo di cellule, lecellule , che secernono somatostatina.

Quest’ultima ha una funzione inibi-toria sulle cellule e e quindirallenta la secrezione di insulina eglucagone.

Il fegato gioca un ruolo importante anche nel metabolismo dei lipidi.

Innanzitutto esso riceve i lipidi sotto forma di chilomicroni, costituiti prevalentemente da trigliceridi.

Nel fegato i lipidi vengono organizzati in lipoproteine, soprattutto VLDL (Very Low Density Lipoprotein) e LDL (Low DensityLipoprotein). La bassa densità di queste lipoproteine è dovuta alla prevalente componente lipidica.

VLDL e LDL vengono immesse nella circolazione ed arrivano alle cellule che sottraggono la componente lipidica formando le HDL(High Density Lipoprotein).

Le HDL infine ritornano al fegato per caricare altri lipidi.

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Il colesterolo è un componente indispensabile all’organismo:

partecipa alla struttura delle membrane cellulari

è il precursore di alcune vitamine e ormoni

forma la bile

Pur non essendo propriamente un lipide, viene anch’esso trasportato dalle lipoproteine: le LDL lo trasportano dal fegato alle cellule perché possano utilizzarlo, le HDL raccolgono il colesterolo in eccesso riportandolo al fegato (altrimentisi depositerebbe sulle paretiarteriose formando la placca).

La prima parte del crasso è il cieco, da cui si stacca l’appendice, un organo tubolare a fondo chiuso la cui funzione è tuttora oscura.

La seconda parte, il colon, ha due importanti funzioni: terminare l’assorbimento delle sostanze, soprattutto dell’acqua, e formare la massa fecale.

L’ultima parte del crasso ècostituita da sigma e retto.

Quest’ultimo si apre all’esternocon l’ano, dotato di un doppiosfintere.

Nel colon il contenuto intestinale subisce una concentrazione a causa dell’assorbimento dell’acqua.

Complessivamente transitano nel tubo digerente circa 7 litri di acqua al giorno, che però viene riassorbita per il 90% circa.

Mano a mano che l’acqua è riassorbita, il materiale diventa sempre più solido trasformandosi nelle feci, costituite per lo più da fibre vegetali non digerite e da batteri che vivono nel colon.

Nel colon, infatti, si trovano numerosissimi batteri che costituiscono la flora intestinale. Essi producono importanti vitamine, tra cui la biotina, l’acido folico, varie vitamine del gruppo B e la vitamina K.

Le feci sono immagazzinate nel retto, fino al momento della loro eliminazione, quando forti contrazioni inducono la defecazione.

Due sfinteri anali, uno esterno, volontario, e uno interno, involontario, regolano l’apertura dell’ano.

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Le funzioni digestive sono regolate da un doppio sistema di controllo: uno nervoso ed uno umorale.

Il controllo nervoso avviene sia attraverso il sistema enterico, localizzato nello spessore della sottomucosa , sia da nervi provenienti dal sistema nervoso centrale (il vago, che stimola le funzioni digestive, e il simpatico, che invece le inibisce).

Nel cervello, a livello dell’ipotalamo, esistono due importanti centri nervosi detti centro della fame e centro della sazietà: il primo spinge a mangiare, il secondo lo inibisce.

Un ormone, la leptina, prodotto dal tessuto adiposo, va a stimolare il centro della sazietà.

Man mano che la quantità di tessuto adiposo aumenta, i livelli di leptina salgono, segnalando al cervello di sopprimere l’appetito; al contrario, la perdita di grasso corporeo fa diminuire i livelli di leptina.

Le funzioni digestive sono regolate da un doppio sistema di controllo: uno nervoso ed uno umorale.

Il controllo nervoso avviene sia attraverso il sistema enterico, localizzato nello spessore della sottomucosa , sia da nervi provenienti dal sistema nervoso centrale (il vago, che stimola le funzioni digestive, e il simpatico, che invece le inibisce).

Il controllo umorale si effettua attraverso la secrezione di ormoni, i più importanti dei quali sono:

la gastrina, prodotta dallo stomaco, che stimola la produzione di HCl.

la secretina, prodotta dal duodeno, che stimola il pancreas a rilasciare il succo pancreatico e inibisce la produzione di gastrina.

la colecistochinina, prodotta anch’essa dal duodeno, che stimola la cistifellea a rilasciare la bile.


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