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L’associazione Ecomuseo del Fiume e della Torre ha il ... Raccontami Umbria 2011... · vo...

Date post: 15-Feb-2019
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Anna Lia Sabelli Fioretti PIANELLO - Partivano all’alba da Pretola, la domenica, lungo un sentiero del quale oggi si sono ri- trovate le tracce solo in parte. Era inverno ed erano scalze e quando, dopo un’ora e mezza di cammino, arrivavano a Fontenovo si lavava- no i piedi dentro la fontana e infi- lavano gli zoccoli, perché allora le scarpe “ce l’avevano solo i signo- ri”. Il punto di incontro era Porta Pesa, da sotto l’arco si separava- no, ognuna per la propria strada a raccogliere dalle clienti i panni sporchi da lavare. Li pigiavano dentro dei grossi fagotti che poi riportavano a Porta Pesa per cari- carli sui carretti in attesa. Quando andava bene salivano anche loro sui carretti insieme ai fagotti per tornare a casa, quando invece era- no troppo pieni riprendeva lo stes- so sentiero in discesa . Il lunedì insaponavano i panni, il martedì si faceva “la bucata” con la cene- re, il mercoledì si sciacquavano e si asciugavano e il giovedì si ripor- tavano puliti e stirati ai “signori della città”. Erano le lavandaie di Pretola che dalla fine dell'800 fi- no al 1953-54 formavano insieme la prima grande “lavanderia” di Perugia , un mestiere durissimo che si tramandava da madre in figlia. E gli uomini di Pretola , invece, cosa facevano? Soprattutto i muratori ma anche i pescatori, i renaioli, i contadini. C’era anche il mestiere curioso dell’”unci- naio”. Muniti di un strano attrezzo simile ad un’ancòra, realizzato pi- lotando la crescita degli aceri, piante che allora sostenevano le viti, scendevano al Tevere dopo le piene (ognuno aveva la sua posta- zione e nessuno prendeva quella dell’altro) e lanciavano gli uncini per agganciare i tronchi galleg- gianti tirandoli a riva con una cor- da fatta con la canapa a Ponte Val- leceppi. La legna serviva per scal- darsi in inverno perché lì intorno tutti i boschi erano di proprietà privata. “Lavandaie e uncinai” so- no mestieri ormai finiti, il progres- so ed il benessere li hanno per fortuna eliminati. Ma non per chi si occupa di recuperare la memo- ria di quanto è stato, catalogando, rispettando, studiando, tenendo vivo il passato perché “non ha fu- turo chi lo cancella”. E questo è il compito statutario di un “ecomu- seo” che la legge regionale n.34 del dicembre 1997 ha riconosciu- to e disciplinato, con connotati ben precisi: un museo a cielo aperto nel territorio, con i relativi fattori ambientali e sociali che lo hanno plasmato caratterizzando- ne l’evoluzione storico-economi- ca. Per questo Pretola non dimen- tica il mestiere dei nonni e dei bisnonni, per questo è nata nel 2004 l’associazione Ecomuseo del Fiume e della Torre con il compi- to di tutelare e valorizzare l’am- biente naturale e storico del Teve- re e del Comune di Perugia, pro- muovere la raccolta, lo studio, il recupero di ogni testimonianza- documento della zona, tutelare il territorio circostante. Fondatore ed unico presidente Claudio Gia- cometti, ex disegnatore progetti- sta per 15 anni alla Nestlé Perugi- na, che per un anno si è impegna- to, insieme ad un gruppo di ami- ci, a studiare il modo di creare l’associazione. Vicepresidente Mauro Mearelli, comitato diretti- vo composto da 11 membri. Un centinaio di soci, quasi tutti prove- nienti da esperienze naturalisti- che, che pagano una tessera di 10 euro l’anno. “Dal 18 febbraio 2003 al marzo 2004” racconta il presidente “abbiamo cercato di in- dividuare gli obiettivi, i mezzi rea- li a disposizione ed abbiamo ini- ziato un percorso fatto di ricerche ed esplorazioni del territorio non- ché la costruzione di piccoli pro- getti”. Oggi l’Ecomuseo di Pretola è una realtà, anche se non è all'op- timum. Ha sede al primo piano della scuola dove, già sin dalle sca- le, troviamo accatasti reperti stori- ci della vita locale. Dai grandi te- lai per la canapa agli uncini di acero, dalle fotografie storiche del- le lavandaie ai loro veri fogatti. E inoltre vengono ricostruite map- pe con i sentieri scomparsi, i luo- ghi ormai perduti come la minie- ra di lignite a San Martino, zone caratteristiche per fauna, flora e storia. Il sogno dell’associazione è quello di riuscire a far diventare sede dell'Ecomuseo proprio la Torre dell'antico mulino sul Teve- re, al momento chiuso ed in attesa di restauro, che è il monumento simbolo del paese. "Gli ecomu- sei" precisa Giacometti "vengono costruiti a tavolino delineando il territorio e censendo parte del pa- trimonio. Noi abbiamo invertito il processo, abbiamo reso protagoni- sti i cittadini, organizzando 41 pas- seggiate chiamate “Sentieri aper- ti" con le quali la comunità ha riscoperto il proprio patrimonio territoriale, realizzando ricerche attraverso le loro dirette testimo- nianze. Solamente mia zia Elda Giovagnoni è riuscita a ricordare i nomi di ben 60 lavandaie e a rico- struire buona parte del loro sentie- ro. Pochi minuti fa è venuto un cittadino a donarci il grande brac- cio di una bilancia antica”. Un’al- tra ricerca dell’Ecomuseo è quella fatta sulla Brigata Pretolana,anti- co gruppo musicale locale, del quale hanno rintracciato l'ultimo cantante. "Dopo aver recuperato foto e spartiti i giovani hanno fon- dato la Nuova Brigata Pretolana che tuttora si esibisce proponen- do gli antichi canti popolari" "Obiettivo del nostro Ecomuseo" prosegue Giacometti “è promuo- vere lo sviluppo della comunità. Abbiamo un patrimonio in ogget- ti, in canti popolari, in memoria, in bellezze naturalistiche e artisti- che, dobbiamo però renderlo di- namico non museizzarlo. Sono sta- ti individuati sette siti naturalisti- ci. Faremo dei corsi appositi per aiutare la popolazione a censire questisiti. Il territorio è attraversa- to dalla ferrovia Centrale Umbra. C’è stata una iniziativa, finanziata in parte dal Comune, che prevede- va un viaggio iu treno e ad ogni stazione c’era uno spettacolino. All’interno dell’Abbazia di Monte- labate, oggi di proprietà dell'Ospe- dale Gaslini di Genova, sono state organizzate delle visite teatralizza- te per raccontare in modo godibi- le il periodo dei benedettini. In 5-6 anni è stata visitata da 10 mila persone. Se i proprietari di ville e castelli della zona mettessero a di- sposizione i loro saloni noi po- tremmo proporre delle iniziative. E' in questo modo che la comuni- tà può creare sviluppo. La gente riscopre l'ambiente e si forma una coscienza critica individuan- do il modo di utilizzare i beni che possediamo”. Al momento il sito dell’Associazio- ne è in prestito presso www.citta- deltevere.it ma fra due mesi sarà pronto quello ufficiale. Per comu- nicazioni telefoniche il numero è 333-2289491. E mail claudio_gia- [email protected] L’associazione Ecomuseo del Fiume e della Torre ha il compito di custodire le tradizioni Lavandaie e uncinai nella Pretola che fu Vecchi mestieri tramandati nel tempo da padre in figlio Pretola Il paesino in una foto di fine ‘800 Gli annunci di offerta e di richiesta di lavoro potranno essere presentati utilizzando l’apposito modello compilato in ogni campo e sottoscritto, inviandolo a mezzo posta o via fax a: “Corriere dell’Umbria - Via Pievaiola 166 f-2. - Fax 075.5273400-430” o “Corriere di Siena - Via Banchi di Sopra, 15 - Fax 0577.270132” o “Corriere di Arezzo - Via Petrarca, 4 - Fax 0575.302063” o Corriere di Maremma - Via Oberdan, 17 int. 2 - Fax 0564.453832” o “Corriere di Viterbo - Via Rossi Danielli, 19 - Fax 0761.344657” o “Corriere di Rieti - Via Centuroni, 13 - Tel. Fax 0746.274753”. 2) Con la compilazione e l’invio del modello di richiesta di annuncio, si presterà il proprio consenso alle condizioni tutte qui riportate nonché al trattamento dei propri dati personali secondo l’informativa di cui all’art. 13 del D.Lgs. n. 196/03. 3) La Iniziative Editoriali Locali Srl, d’ora in poi per brevità anche solo ‘Editore’, nel pubblicare gli annunci di offerta e di ricerca di lavoro non agisce come intermediario mediatore o interposto e non percepisce provvigioni, mediazioni o compensi di qualsivoglia natura sulle contrattazioni, rispetto alle quali è del tutto estraneo. Non si assume inoltre responsabilità circa la provenienza, sicurezza, attendibilità, veridicità e qualità delle inserzioni e dei dati ivi contenuti. 4) L’Editore non sarà in alcun modo responsabile di eventuali perdite economiche, dei danni diretti e indiretti, patrimoniali e non, all’immagine, eventualmente subiti dagli inserzionisti, o da terzi in conseguenza delle pubblicazioni delle inserzioni, delle contrattazioni e dei contatti con gli inserzionisti. 5) L’Editore si riserva comunque di procedere contro chiunque presenti inserzioni illecite o si serva del giornale e degli annunci contenuti in qualsiasi modo per scopi contrari alla legge. 6) L’Editore non si assume responsabilità circa la mancata, incompleta, ritardata, non puntuale uscita dell’annuncio, nonché di eventuali errori di stampa. 7) L’Editore si riserva, a proprio insindacabile giudizio, di non pubblicare annunci ritenuti illegittimi, volgari, of- fensivi, contrari al decoro o comunque inopportuni, ovvero di modificarli o ridurli nel contenuto. 8) Essendo dalla legge vietate le discriminazioni di persone di sesso maschile e femminile, le inserzioni si devono intendere comunque rivolte ad ambo i sessi. 9) Le inserzioni relative alle offerte di lavoro dovranno essere formulate in maniera specifica, indicando la mansione richiesta o il settore di attività. In base alle disposizioni previste dal D.Lgs. n. 276/03 non possono essere accettate offerte di lavoro anonime. Pertanto ogni inserzione avente ad oggetto offerte di lavoro dovrà essere necessariamente corredata dei seguenti dati: a)per le agenzie di lavoro: denominazione sociale, sede, estremi dell’autorizzazione o accreditamento ministeriale; b)per gli altri soggetti: nome/denominazione sociale, sede, C.F./ P.IVA, telefono fisso. Fermo l’obbligo di indicazione dei suddetti dati nella richiesta di inserzione, il datore di lavoro che volesse mantenere l’anonimato nell’annuncio di offerta di lavoro potrà avvalersi di soggetti all’uopo autorizzati o accreditati e dei centri dell’impiego. 10) Il foro di Perugia sarà l’unico ed esclusivo foro competente in relazione ad ogni controversia che dovesse insorgere in rapporto alle presenti condizioni ed utilizzo del servizio, comprese quelle relative alla loro validità, interpretazione, esecuzione, risoluzione. La scelta delle parti del foro esclusivo di Perugia comporta la specifica esclusione della competenza di eventuali sezioni distaccate. Lunedì 19 9 Luglio 2010 CORRIERE P ERUGIA
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Anna Lia Sabelli Fioretti

PIANELLO - Partivano all’albada Pretola, la domenica, lungo unsentiero del quale oggi si sono ri-trovate le tracce solo in parte. Erainverno ed erano scalze e quando,dopo un’ora e mezza di cammino,arrivavano a Fontenovo si lavava-no i piedi dentro la fontana e infi-lavano gli zoccoli, perché allora lescarpe “ce l’avevano solo i signo-ri”. Il punto di incontro era PortaPesa, da sotto l’arco si separava-no, ognuna per la propria strada araccogliere dalle clienti i pannisporchi da lavare. Li pigiavanodentro dei grossi fagotti che poiriportavano a Porta Pesa per cari-carli sui carretti in attesa. Quandoandava bene salivano anche lorosui carretti insieme ai fagotti pertornare a casa, quando invece era-no troppo pieni riprendeva lo stes-so sentiero in discesa . Il lunedìinsaponavano i panni, il martedìsi faceva “la bucata” con la cene-re, il mercoledì si sciacquavano esi asciugavano e il giovedì si ripor-tavano puliti e stirati ai “signoridella città”. Erano le lavandaie diPretola che dalla fine dell'800 fi-no al 1953-54 formavano insiemela prima grande “lavanderia” diPerugia , un mestiere durissimoche si tramandava da madre infiglia. E gli uomini di Pretola ,invece, cosa facevano? Soprattuttoi muratori ma anche i pescatori, i

renaioli, i contadini. C’era ancheil mestiere curioso dell’”unci-naio”. Muniti di un strano attrezzosimile ad un’ancòra, realizzato pi-lotando la crescita degli aceri,piante che allora sostenevano leviti, scendevano al Tevere dopo lepiene (ognuno aveva la sua posta-zione e nessuno prendeva quelladell’altro) e lanciavano gli unciniper agganciare i tronchi galleg-gianti tirandoli a riva con una cor-da fatta con la canapa a Ponte Val-leceppi. La legna serviva per scal-darsi in inverno perché lì intornotutti i boschi erano di proprietàprivata. “Lavandaie e uncinai” so-no mestieri ormai finiti, il progres-so ed il benessere li hanno perfortuna eliminati. Ma non per chisi occupa di recuperare la memo-ria di quanto è stato, catalogando,rispettando, studiando, tenendovivo il passato perché “non ha fu-turo chi lo cancella”. E questo è ilcompito statutario di un “ecomu-seo” che la legge regionale n.34del dicembre 1997 ha riconosciu-to e disciplinato, con connotatiben precisi: un museo a cieloaperto nel territorio, con i relativifattori ambientali e sociali che lohanno plasmato caratterizzando-ne l’evoluzione storico-economi-ca. Per questo Pretola non dimen-tica il mestiere dei nonni e deibisnonni, per questo è nata nel2004 l’associazione Ecomuseo delFiume e della Torre con il compi-

to di tutelare e valorizzare l’am-biente naturale e storico del Teve-re e del Comune di Perugia, pro-muovere la raccolta, lo studio, ilrecupero di ogni testimonianza-documento della zona, tutelare ilterritorio circostante. Fondatoreed unico presidente Claudio Gia-cometti, ex disegnatore progetti-sta per 15 anni alla Nestlé Perugi-na, che per un anno si è impegna-to, insieme ad un gruppo di ami-ci, a studiare il modo di crearel’associazione. VicepresidenteMauro Mearelli, comitato diretti-vo composto da 11 membri. Uncentinaio di soci, quasi tutti prove-nienti da esperienze naturalisti-che, che pagano una tessera di 10

euro l’anno. “Dal 18 febbraio2003 al marzo 2004” racconta ilpresidente “abbiamo cercato di in-dividuare gli obiettivi, i mezzi rea-li a disposizione ed abbiamo ini-ziato un percorso fatto di ricercheed esplorazioni del territorio non-ché la costruzione di piccoli pro-getti”. Oggi l’Ecomuseo di Pretolaè una realtà, anche se non è all'op-timum. Ha sede al primo pianodella scuola dove, già sin dalle sca-le, troviamo accatasti reperti stori-ci della vita locale. Dai grandi te-lai per la canapa agli uncini diacero, dalle fotografie storiche del-le lavandaie ai loro veri fogatti. Einoltre vengono ricostruite map-pe con i sentieri scomparsi, i luo-

ghi ormai perduti come la minie-ra di lignite a San Martino, zonecaratteristiche per fauna, flora estoria. Il sogno dell’associazione èquello di riuscire a far diventaresede dell'Ecomuseo proprio laTorre dell'antico mulino sul Teve-re, al momento chiuso ed in attesadi restauro, che è il monumentosimbolo del paese. "Gli ecomu-sei" precisa Giacometti "vengonocostruiti a tavolino delineando ilterritorio e censendo parte del pa-trimonio. Noi abbiamo invertito ilprocesso, abbiamo reso protagoni-sti i cittadini, organizzando 41 pas-seggiate chiamate “Sentieri aper-ti" con le quali la comunità hariscoperto il proprio patrimonioterritoriale, realizzando ricercheattraverso le loro dirette testimo-nianze. Solamente mia zia EldaGiovagnoni è riuscita a ricordare inomi di ben 60 lavandaie e a rico-struire buona parte del loro sentie-ro. Pochi minuti fa è venuto uncittadino a donarci il grande brac-cio di una bilancia antica”. Un’al-tra ricerca dell’Ecomuseo è quellafatta sulla Brigata Pretolana,anti-co gruppo musicale locale, delquale hanno rintracciato l'ultimocantante. "Dopo aver recuperatofoto e spartiti i giovani hanno fon-dato la Nuova Brigata Pretolanache tuttora si esibisce proponen-do gli antichi canti popolari""Obiettivo del nostro Ecomuseo"prosegue Giacometti “è promuo-

vere lo sviluppo della comunità.Abbiamo un patrimonio in ogget-ti, in canti popolari, in memoria,in bellezze naturalistiche e artisti-che, dobbiamo però renderlo di-namico non museizzarlo. Sono sta-ti individuati sette siti naturalisti-ci. Faremo dei corsi appositi peraiutare la popolazione a censirequesti siti. Il territorio è attraversa-to dalla ferrovia Centrale Umbra.C’è stata una iniziativa, finanziatain parte dal Comune, che prevede-va un viaggio iu treno e ad ognistazione c’era uno spettacolino.All’interno dell’Abbazia di Monte-labate, oggi di proprietà dell'Ospe-dale Gaslini di Genova, sono stateorganizzate delle visite teatralizza-te per raccontare in modo godibi-le il periodo dei benedettini. In5-6 anni è stata visitata da 10 milapersone. Se i proprietari di ville ecastelli della zona mettessero a di-sposizione i loro saloni noi po-tremmo proporre delle iniziative.E' in questo modo che la comuni-tà può creare sviluppo. La genteriscopre l'ambiente e si formauna coscienza critica individuan-do il modo di utilizzare i beni chepossediamo”.Al momento il sito dell’Associazio-ne è in prestito presso www.citta-deltevere.it ma fra due mesi saràpronto quello ufficiale. Per comu-nicazioni telefoniche il numero è333-2289491. E mail [email protected]

L’associazione Ecomuseo del Fiume e della Torre ha il compito di custodire le tradizioni

Lavandaie e uncinai nella Pretola che fuVecchi mestieri tramandati nel tempo da padre in figlio

Pretola Il paesino in una foto di fine ‘800

Gli annunci di offerta e di richiesta di lavoro potranno essere presentati utilizzando l’apposito modello compilato in ogni campo e sottoscritto, inviandolo a mezzo posta o via fax a: “Corriere dell’Umbria - Via Pievaiola 166 f-2. - Fax 075.5273400-430” o “Corriere di Siena - Via Banchi di Sopra, 15 - Fax 0577.270132” o “Corriere di Arezzo - Via Petrarca, 4 - Fax 0575.302063” o Corriere di Maremma - Via Oberdan, 17 int. 2 - Fax 0564.453832” o “Corriere di Viterbo - Via Rossi Danielli, 19 - Fax 0761.344657” o “Corriere di Rieti - Via Centuroni, 13 - Tel. Fax 0746.274753”. 2) Con la compilazione e l’invio del modello di richiesta di annuncio, si presterà il proprio consenso alle condizioni tutte qui riportate nonché al trattamento dei propri dati personali secondo l’informativa di cui all’art. 13 del D.Lgs. n. 196/03. 3) La Iniziative Editoriali Locali Srl, d’ora in poi per brevità anche solo ‘Editore’, nel pubblicare gli annunci di offerta e di ricerca di lavoro non agisce come intermediario mediatore o interposto e non percepisce provvigioni, mediazioni o compensi di qualsivoglia natura sulle contrattazioni, rispetto alle quali è del tutto estraneo. Non si assume inoltre responsabilità circa la provenienza, sicurezza, attendibilità, veridicità e qualità delle inserzioni e dei dati ivi contenuti. 4) L’Editore non sarà in alcun modo responsabile di eventuali perdite economiche, dei danni diretti e indiretti, patrimoniali e non, all’immagine, eventualmente subiti dagli inserzionisti, o da terzi in conseguenza delle pubblicazioni delle inserzioni, delle contrattazioni e dei contatti con gli inserzionisti. 5) L’Editore si riserva comunque di procedere contro chiunque presenti inserzioni illecite o si serva del giornale e degli annunci contenuti in qualsiasi modo per scopi contrari alla legge. 6) L’Editore non si assume responsabilità circa la mancata, incompleta, ritardata, non puntuale uscita dell’annuncio, nonché di eventuali errori di stampa. 7) L’Editore si riserva, a proprio insindacabile giudizio, di non pubblicare annunci ritenuti illegittimi, volgari, of-fensivi, contrari al decoro o comunque inopportuni, ovvero di modificarli o ridurli nel contenuto. 8) Essendo dalla legge vietate le discriminazioni di persone di sesso maschile e femminile, le inserzioni si devono intendere comunque rivolte ad ambo i sessi. 9) Le inserzioni relative alle offerte di lavoro dovranno essere formulate in maniera specifica, indicando la mansione richiesta o il settore di attività. In base alle disposizioni previste dal D.Lgs. n. 276/03 non possono essere accettate offerte di lavoro anonime. Pertanto ogni inserzione avente ad oggetto offerte di lavoro dovrà essere necessariamente corredata dei seguenti dati: a)per le agenzie di lavoro: denominazione sociale, sede, estremi dell’autorizzazione o accreditamento ministeriale; b)per gli altri soggetti: nome/denominazione sociale, sede, C.F./ P.IVA, telefono fisso. Fermo l’obbligo di indicazione dei suddetti dati nella richiesta di inserzione, il datore di lavoro che volesse mantenere l’anonimato nell’annuncio di offerta di lavoro potrà avvalersi di soggetti all’uopo autorizzati o accreditati e dei centri dell’impiego. 10) Il foro di Perugia sarà l’unico ed esclusivo foro competente in relazione ad ogni controversia che dovesse insorgere in rapporto alle presenti condizioni ed utilizzo del servizio, comprese quelle relative alla loro validità, interpretazione, esecuzione, risoluzione. La scelta delle parti del foro esclusivo di Perugia comporta la specifica esclusione della competenza di eventuali sezioni distaccate.

Lunedì 19 9Luglio 2010 CORRIEREPERUGIA

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