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Lastradadelbenessere lifecode integrazione sportiva maratona di roma v2

Date post: 08-Apr-2016
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Una guida che cerca di far capire come una corretta strategia di integrazione sportiva possa aiutare l’atleta a massimizzare i benefici che si possono ottenere da una pratica sportiva intensa, riducendo al contempo i danni che invece ne possono derivare. Questa guida è stata sviluppata specificatamente pensando alla Maratona di Roma.
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Strategie di integrazione per la Maratona di Roma – Copyright La Strada del Benessere srl – pagina 1 www.lastradadelbenessere.it [email protected] – 800.188.928 La Maratona di Roma è l’evento podistico italiano più importante e coinvolge podisti di tutte le età e con livelli prestazionali notevolmente diversi, dall’atleta che aspira a piazzarsi ai vertici della classifica, allo sportivo che aspira esclusivamente a raggiungere il traguardo. Tutti i partecipanti hanno però delle cose in comune: la passione che li anima, la ferma volontà di sfidare i propri limiti, il sacrificio necessario a prepararla e poi a correrla. Tutti atleti di prima categoria, indipendentemente dal risultato che otterranno. La Maratona di Roma, che come tutte le Maratone si corre su un percorso di 42.195 metri, è classificabile tra gli sport di resistenza (endurance); sport che coinvolgono prevalentemente il metabolismo aerobico, ossia quella forma di metabolismo dove la “contrazione muscolare” avviene in presenza di abbondanti quantità di ossigeno e la produzione dell’energia necessaria a sostenere la contrazione avviene sottoforma di “combustione” di una miscela di Lipidi (Grassi) e Glucidi (Carboidrati o più semplicemente Zuccheri). La preparazione a una Maratona è un percorso che parte da lontano e prevede almeno 3 mesi di preparazione dedicata all’evento, una preparazione che presenterà profonde differenze a seconda di quali sono gli obiettivi individuali, ma che in ogni caso va classificata come una preparazione intensiva che mette a dura prova l’organismo dell’atleta. Abbiamo quindi ritenuto utile scrivere una guida che cerchi di far capire come una corretta strategia di integrazione sportiva possa aiutare l’atleta a massimizzare i benefici che si possono ottenere da una pratica sportiva intensa, riducendo al contempo i danni che invece ne possono derivare. Questa guida è stata sviluppata specificatamente pensando alla Maratona di Roma. Parlando di integrazione sportiva e rifacendoci alla Maratona di Roma è utile identificare alcuni momenti particolari: PREPARAZIONE intendendo tutto il periodo in cui l’atleta si prepara in modo intensivo in funzione di questo evento. LAVORO intendendo tutti gli allenamenti specifici che si fanno nel periodo di preparazione. GARA intendendo tutte le gare che si fanno nel periodo di preparazione. MARATONA intendendo proprio la Maratona di Roma e quindi quella “prestazione” che è poi la finalizzazione della Preparazione. Il Lavoro, la Gara e la Maratona possono essere racchiusi nel concetto di WORKOUT, rispetto al quale si distinguono alcuni periodi come il cosiddetto PREWORKOUT, a partire da 60 minuti prima dell’inizio della prestazione, il DURINGWORKOUT, il momento della prestazione vera e propria, il POSTWORKOUT, che arriva fino ad un’ora dopo la fine della prestazione. Come vedremo questi “momenti” e, nel caso del WORKOUT, questi “periodi” sono determinanti per comprendere il ruolo dell’integrazione sportiva.
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 Strategie di integrazione per la Maratona di Roma – Copyright La Strada del Benessere srl – pagina 1 

www.lastradadelbenessere.it – [email protected] – 800.188.928 

La Maratona di Roma è l’evento podistico italiano più importante e coinvolge podisti di tutte le età e con 

livelli  prestazionali  notevolmente  diversi,  dall’atleta  che  aspira  a  piazzarsi  ai  vertici  della  classifica,  allo 

sportivo che aspira esclusivamente a raggiungere il traguardo.  

Tutti  i  partecipanti  hanno  però  delle  cose  in  comune:  la 

passione che  li anima,  la  ferma volontà di  sfidare  i propri 

limiti,  il sacrificio necessario a prepararla e poi a correrla. 

Tutti  atleti  di  prima  categoria,  indipendentemente  dal 

risultato che otterranno.  

La Maratona di Roma, che come tutte le Maratone si corre 

su un percorso di 42.195 metri, è classificabile tra gli sport 

di  resistenza  (endurance);  sport  che  coinvolgono 

prevalentemente  il  metabolismo  aerobico,  ossia  quella 

forma  di metabolismo  dove  la  “contrazione muscolare”  avviene  in  presenza  di  abbondanti  quantità  di 

ossigeno  e  la  produzione  dell’energia  necessaria  a  sostenere  la  contrazione  avviene  sottoforma  di 

“combustione” di una miscela di Lipidi (Grassi) e Glucidi (Carboidrati o più semplicemente Zuccheri). 

La  preparazione  a  una  Maratona  è  un  percorso  che  parte  da  lontano  e  prevede  almeno  3  mesi  di 

preparazione dedicata all’evento, una preparazione che presenterà profonde differenze a seconda di quali 

sono gli obiettivi individuali, ma che in ogni caso va classificata come una preparazione intensiva che mette 

a dura prova l’organismo dell’atleta. 

Abbiamo quindi  ritenuto utile  scrivere una guida  che  cerchi di  far  capire  come una  corretta  strategia di 

integrazione  sportiva  possa  aiutare  l’atleta  a massimizzare  i  benefici  che  si  possono  ottenere  da  una  

pratica  sportiva  intensa,  riducendo al contempo  i danni che  invece ne possono derivare. Questa guida è 

stata sviluppata specificatamente pensando alla Maratona di Roma. 

Parlando di  integrazione sportiva e rifacendoci alla Maratona di Roma è utile  identificare alcuni momenti 

particolari: 

PREPARAZIONE ‐ intendendo tutto il periodo in cui l’atleta si prepara in modo intensivo in funzione 

di questo evento. 

LAVORO ‐ intendendo tutti gli allenamenti specifici che si fanno nel periodo di preparazione. 

GARA ‐ intendendo tutte le gare che si fanno nel periodo di preparazione. 

MARATONA ‐  intendendo proprio  la Maratona di Roma e quindi quella “prestazione” che è poi  la  

finalizzazione della Preparazione.  

Il Lavoro,  la Gara e  la Maratona possono essere  racchiusi nel concetto di WORKOUT,  rispetto al quale si 

distinguono alcuni periodi come il cosiddetto PRE‐WORKOUT, a partire da 60 minuti prima dell’inizio della 

prestazione,  il DURING‐WORKOUT,  il momento della prestazione vera e propria,  il POST‐WORKOUT, che 

arriva fino ad un’ora dopo la fine della prestazione.  

Come  vedremo  questi  “momenti”  e,  nel  caso  del WORKOUT,  questi  “periodi”  sono  determinanti  per 

comprendere il ruolo dell’integrazione sportiva. 

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SOMMARIO  

INTEGRAZIONE SPORTIVA ................................................................................................................................. 4 

L’INTEGRAZIONE SPORTIVA A SOSTEGNO DEL MARATONETA ......................................................................... 4 

ATTIVITA’ AEROBICA .......................................................................................................................................... 6 

ATTIVITA’ ANAEROBICA ..................................................................................................................................... 6 

CATABOLISMO MUSCOLARE ............................................................................................................................. 7 

STRESS OSSIDATIVO ........................................................................................................................................... 7 

FATTORI CHE INFLUENZANO LA PREPARAZIONE DI UN’ATLETA ....................................................................... 8 

TIMING NUTRIZIONALE ..................................................................................................................................... 9 

NUTRIENTI ....................................................................................................................................................... 10 

SUGGERIMENTI PRATICI .................................................................................................................................. 11 

INTEGRATORI LIFECODE .................................................................................................................................. 12 

ALTRI INTEGRATORI ......................................................................................................................................... 13 

PER SAPERNE DI PIU’ ....................................................................................................................................... 13 

 

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INTEGRAZIONE SPORTIVA 

L’integrazione sportiva serve a sostenere  la prestazione dello sportivo nel pieno rispetto dei suoi processi 

fisiologici, con l’intento di: 

Migliorare la prestazione  

Prevenire stati carenziali 

Favorire il recupero 

Contrastare lo stress ossidativo  

Ridurre il rischio di infortuni  

Il  principale  obiettivo  dell’integrazione  sportiva  è  comunque  quello  di  preservare  lo  stato  di  benessere 

dell’atleta,  in modo particolare di salvaguardare  la sua omeostasi, ossia  il suo stato di equilibrio a  livello 

metabolico, messo  a  dura  prova  da  una  pratica  sportiva  intensa  come  quella  che  caratterizza  tutto  il 

periodo di preparazione per una Maratona.  

E’  importante  quindi  sottolineare  che  quando  parliamo  di  “migliorare  la  prestazione”,  non  stiamo 

affermando  che  si  possano migliorare  i  livelli  prestazionali  di  un’atleta  attraverso  l’integrazione.  I  livelli 

prestazionali  di  un’atleta  possono  essere  migliorati  solo  ed  esclusivamente  attraverso  l’allenamento, 

mentre  il  ruolo  dell’integrazione  è  quello  di  consentire  all’atleta  di  esprimersi  ai  suoi  livelli,  evitando  il 

degrado prestazionale dovuto al consumo delle riserve energetiche. 

L’INTEGRAZIONE SPORTIVA A SOSTEGNO DEL MARATONETA 

Nell’approfondire  il  tema  dell’integrazione  sportiva  rispetto  alle  esigenze  di  un maratoneta,  possiamo 

mettere in luce i ruoli che l’integrazione può svolgere in quest’ambito. 

SOSTEGNO ENERGETICO 

Il  principale  ruolo  è  certamente  quello  di  sostenere  il  fabbisogno  energetico  dell’atleta  in  una  pratica 

sportiva  che  comporta  consumi  energetici molto  elevati.  In modo  particolare  il metabolismo  aerobico 

comporta l’utilizzo di grandi quantità di GLUCIDI, andando ad attingere al Glucosio ematico e al Glicogeno 

muscolare.  Si  tratta  di  sostanze  che  nel  nostro  organismo  sono  presenti  in  quantità  limitate  e  quindi 

soggette  a  un  rapido  consumo.  Il  consumo  delle  scorte  di  Glicogeno  e  gli  stati  di  Ipoglicemia,  oltre  a 

comportare  un  degrado  della  prestazione,  sollecitano  un  processo  alternativo  per  il  reperimento  dei 

Glucidi,  conosciuto  sotto  il  nome  di  CATABOLISMO  MUSCOLARE.  A  fronte  di  un  calo  delle  scorte  di 

Glicogeno  infatti  il  nostro  metabolismo  attiva  la  Gluconeogenesi,  producendo  Glucosio  attraverso  il 

degrado delle proteine.  In estrema sintesi  il nostro organismo “brucia  i muscoli” per soddisfare  il proprio 

fabbisogno energetico. Quindi una diminuzione delle scorte di Glicogeno, non adeguatamente compensata 

attraverso una corretta strategia di  integrazione, rischia di vanificare  il senso stesso della pratica sportiva, 

provocando un degrado generale della forma fisica oltreché un inevitabile degrado prestazionale.  

   

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SOSTEGNO ORGANICO 

Un  altro  ruolo  importante  svolto  dall’integrazione  sportiva  è  quello  di  sostegno  organico,  orientato  a 

garantire  lo stato di benessere dell’atleta che si sottopone a una preparazione così  intensa, come quella 

necessaria ad affrontare una Maratona. Questo tipo di preparazione, caratterizzata da allenamenti intensivi 

e da tempi di recupero ridotti provoca carenze organiche di elementi molto importanti, come VITAMINE e 

MINERALI,  e  genera  una  condizione di  STRESS OSSIDATIVO,  con una  produzione  eccessiva di RADICALI 

LIBERI. E’ quindi  importante contrastare questa  situazione, che può essere causa di malattie e  infortuni, 

integrando  la normale alimentazione,  che deve essere  sempre  ricca di  frutta e  verdura,  con  sostanze  in 

grado di rafforzare le difese organiche e svolgere un’efficace azione antiossidante.  

SOSTEGNO STRUTTURALE 

Un ruolo particolare è quello di sostegno strutturale, che nel caso negli sport di resistenza è certamente 

meno importante rispetto ad altre pratiche sportive (es. sport di potenza e definizione), ma che può avere 

comunque  la  sua  importanza.  Ci  riferiamo  all’assunzione  di  PROTEINE  e  AMINOACIDI  a  sostegno  della 

sintesi  proteica  e  quindi  allo  sviluppo  della massa muscolare.  Una  preparazione  intensiva  aumenta  il 

fabbisogno proteico che si attesta ai massimi livelli e non è sempre facile soddisfare questo fabbisogno con 

la normale alimentazione, specialmente se si deve tenere  in considerazione anche  il fattore peso e quindi 

mantenere comunque un equilibrio tra calorie consumate nell’allenamento e  le calorie assunte attraverso 

l’alimentazione. Alla fine di un allenamento o  in momenti particolari della giornata si può quindi ricorrere 

all’assunzione di Proteine sotto forma di integratore proteico. Diverso il discorso relativo all’assunzione di 

Aminoacidi  essenziali,  perché  questo  tipo  di  assunzione  può  comunque  essere  ricondotta  al  ruolo  di 

sostegno organico, con il fine di rafforzare le difese del nostro organismo. Negli sport di endurance è invece 

abituale  l’assunzione di una particolare  categorie di Aminoacidi, ossia  gli AMINOACIDI RAMIFICATI,  che 

rispondono sia a una funzione strutturale sia a una funzione energetica e sono molto importanti nel ridurre 

il fenomeno del Catabolismo muscolare. 

SOSTEGNO IDRATANTE 

L’integrazione  svolge anche un  ruolo  idratante. Ogni allenamento  intenso provoca  infatti una perdita di 

liquidi attraverso la sudorazione, che negli sport di endurance è comunque significativa anche nei periodi 

invernali.  Con  la  sudorazione  si  perdono  appunto  liquidi,  ma  anche  elementi  importantissimi  come 

Vitamine e Sali minerali. Se non  si  reintegrano  i  liquidi persi si va  incontro a stati di disidratazione che 

possono comportare problemi molto seri per  l’atleta. E’ quindi  importante mantenere  l’equilibrio  idrico 

assumendo  liquidi  prima,  durante  e  dopo  il WORKOUT.  Inutile  dire  che  l’elemento  più  importante  da 

assumere è  l’acqua, ma  il modo migliore per assumere acqua è quello di usare una soluzione  idrosalina, 

perché la presenza di Sali minerali, oltre a contribuire a ripristinare i corretti livelli di questi elementi, alcuni 

dei quali molto  importanti,  favorisce  l’assorbimento dell’acqua. Fondamentale che  la soluzione  idrosalina 

abbia una concentrazione IPOTONICA, e cioè inferiore alla concentrazione del plasma. Una concentrazione 

eccessiva di Sali minerali può  infatti provocare un fenomeno  inverso, richiamando nello stomaco acqua e 

quindi alimentando lo stato di disidratazione. Attraverso la soluzione idratante si possono fornire al nostro 

organismo anche GLUCIDI, in parte per sostenere il fabbisogno energetico dell’atleta e in parte per favorire 

l’assorbimento dei  liquidi.  E’  infatti dimostrato  che una  soluzione  che  contiene  Sali minerali  e  Zuccheri, 

nella dovuta concentrazione, viene assorbita più rapidamente.  

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ATTIVITA’ AEROBICA 

Una Maratona, e gran parte delle attività di preparazione ad essa, rientrano nelle attività aerobiche, nelle 

quali la contrazione muscolare avviene in presenza di abbondanti quantità di ossigeno. L’ossigeno infatti è 

un  fattore  fondamentale  per  realizzare  i  processi  ossidativi  dei  GLUCIDI  e  dei  LIPIDI,  necessari  per 

produrre le grandi quantità di energia che sostengono la contrazione muscolare per tempi molto lunghi.  

L’attività  aerobica  è  caratterizzata  da  una  frequenza  cardiaca  che  si  attesta  tra  il  60%  e  il  75%  della 

frequenza  cardiaca  massima  e  le  fibre  muscolari  maggiormente  coinvolte  in  questa  attività  sono  le 

cosiddette fibre rosse (fibre lente o di tipo 1) che sono appunto più ricche di ossigeno.  

L’energia necessaria a  sostenere  la contrazione muscolare viene  fornita dalla  trasformazione dell’ATP  in 

ADP,  con  cessione di un atomo di  fosforo e con produzione di una certa quota di energia e di  calore.  Il 

calore  è  un  “prodotto  di  scarto”  di  questo  processo  e  viene  eliminato  prevalentemente  attraverso  la 

sudorazione. L’ATP è disponibile in forma limitata e quindi sarà necessario ricrearla a partire dall’ADP in un 

ciclo  continuo.  Questa  trasformazione  richiede  chiaramente  energia  che  viene  fornita  appunto 

dall’ossidazione di una miscela di Lipidi (Grassi) e di Glucidi (Carboidrati o Zuccheri).  

All’interno di questa fascia di attività, più bassa sarà l’intensità del lavoro, maggiore sarà la percentuale di 

Llipidi utilizzati per la combustione, più alta sarà l’intensità, maggiore sarà invece la percentuali di Glucidi. 

Ricordiamo  a  proposito  che  mentre  le  scorte  di  Llipidi  del  nostro  organismo  sono  generalmente 

sovrabbondanti, le scorte di Glucidi sono limitate.  

Da queste  considerazioni  legate al  rapporto  tra  Lipidi e Glucidi  sono derivate  tutta una  serie di erronee 

convinzioni, come quella che se si vuole dimagrire è meglio lavorare a bassa intensità oppure quella che se 

ci  si  abitua  a  lavorare  a  digiuno,  si  rende  più  efficiente  il  nostro metabolismo,  abituandolo  a  bruciare 

miscele più ricche di Glucidi.  

La  realtà  è  che  bisognerebbe  sempre  lavorare  con  un  buon  livello  di Glicemia  nel  sangue  e  scorte  di 

Glicoceno “sature”, perché in alternativa si stimola il Catabolismo muscolare, un processo metabolico che 

comporta  la  produzione  di  Glucidi  a  partire  dalle  Proteine.  Inoltre,  quando  le  scorte  di  Glicogeno 

cominciano  a  diminuire  la  prestazione  tende  a  degradare,  proprio  per  aumentare  il metabolismo  dei 

Lipidi. Quando  le  scorte di Glicogeno arrivano all’esaurimento  si entra nella  cosiddetta  “crisi di  fame” e 

diventa  impossibile  proseguire.  Nella  Maratona  questa  condizione  è  conosciuta  come  il  “muro  del 

maratoneta”, una delle cause di degrado prestazionale, fino ad arrivare al ritiro, e comunque di malessere. 

ATTIVITA’ ANAEROBICA 

Nella preparazione di una Maratona si possono fare anche attività ad alta  intensità, e quindi  in carenza di 

ossigeno. E’ il caso dei corti veloci, delle ripetute, dell’interval training, del fartlek,  della corsa progressiva, 

delle  prove  su  pista.  In  tutti  questi  casi,  quando  si  attiva  un  metabolismo  anaerobico  lattacido,  la 

produzione energetica viene realizzata “bruciando” esclusivamente Glucidi, perché la carenza di ossigeno e 

la presenza di Acido lattico inibiscono la Lipolisi e quindi l’ossidazione dei Lipidi. In questo caso le scorte di 

Glicogeno  hanno  minore  durata  e  il  fenomeno  del  Catabolismo  muscolare  può  essere  ancora  più 

accentuato.  

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CATABOLISMO MUSCOLARE 

Abbiamo  già  detto  che  quando  nel  nostro  organismo  le  scorte  di  Glicogeno  e  la  Glicemia  nel  sangue 

tendono  a  diminuire  si  attiva  il  fenomeno  del  Catabolismo muscolare,  per  cui  il  Glucosio  necessario  a 

sostenere  la  prestazione  viene  ricavato  per  ossidazione  diretta  degli  Aminoacidi  oppure  per 

NEOGLUCOGENESI e quindi per degradazione delle Proteine tissutali (massa muscolare). 

Il Catabolismo muscolare è un effetto indesiderato dello sport e del ricambio tissutale, caratterizzato da un 

evidente  scompenso  tra  demolizione  delle  strutture  plastiche  del  muscolo  e  conseguente  ripristino  o 

supercompensazione.  A  causa  del  Catabolismo  muscolare  una  preparazione  intensiva,  come  quella 

necessaria a correre un Maratona, può comportare paradossalmente un peggioramento della forma fisica 

anziché un suo naturale miglioramento.  

STRESS OSSIDATIVO 

Tutti  i  fenomeni metabolici  ossidativi  producono  scorie  e  tra  queste  le  più  pericolose  sono  i  RADICALI 

LIBERI, che quando sono presenti in quantità eccessive possono provocare gravi danni a livello cellulare. Il 

concetto  di  stress  ossidativo  corrisponde  quindi  all’alterazione  dell’equilibrio  fisiologico  per  cui  la 

produzione di Radicali liberi eccede la capacità del nostro organismo di smaltirli. Lo stress ossidativo viene 

considerato  responsabile  di  importanti  malattie  e  dei  processi  di  invecchiamento.  La  pratica  sportiva 

sollecita  tutti  i nostri processi metabolici e quindi aumenta  la produzione di Radicali  liberi. All’interno di 

certi limiti questa maggiore produzione di Radicali liberi viene compensata dai benefici indotti dalla pratica 

sportiva, ma quando questa  si  fa molto  intensa, come nella preparazione di una Maratona,  si attiva una 

superproduzione di Radicali liberi non compensata adeguatamente e quindi si raggiunge una condizione di 

stress ossidativo. Lo stress ossidativo può favorire l’insorgenza di problematiche e infortuni a carico delle 

articolazioni e dei muscoli.  E’ quindi opportuno in queste fasi aumentare le difese organiche, assumendo, 

sia  attraverso  l’alimentazione,  sia  attraverso  specifici  integratori, micronutrienti  che  abbiamo un  effetto 

prettamente  ANTIOSSIDANTE,  di  contrasto  cioè  all’azione  dei  radicali  liberi.  Tra  questi  nutrienti 

sottolineiamo l’azione positiva delle Vitamine e dell’Acido Lipoico. 

 

 

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FATTORI CHE INFLUENZANO LA PREPARAZIONE DI UN’ATLETA 

La preparazione di un  atleta  è  condizionata da 5  fattori  che devono  essere  tutti  curati per ottenere un 

risultato  ottimale,  mantenendo  sempre  in  equilibrio  le  esigenze  prestazionali  con  la  necessità  di 

salvaguardare lo stato di benessere.  

 

1. CARATTERISTICHE  GENETICHE  –  le  caratteristiche  genetiche  determinano  i  limiti  massimi  che 

un’atleta  potrà  raggiungere.  E’  importante  avere  coscienza  di  questi  limiti  e  non  chiedere  al 

proprio fisico di andare oltre. 

2. ALLENAMENTO  –  la  quantità  e  la  qualità  dell’allenamento  consentono  di  migliorare  i  livelli 

prestativi di un’atleta, all’interno dei limiti imposti dalle sue caratteristiche genetiche. 

3. RECUPERO  –  il  recupero  è  un  elemento  necessario  per  ottenere  il  massimo  beneficio 

dall’allenamento.  Infatti  l’allenamento  è  un  fenomeno  distruttivo,  a  cui  segue  un  fenomeno 

ricostruttivo, il recupero, che consente di ritornare alla condizione precedente all’allenamento e poi 

migliorarla  attraverso  un  processo  chiamato  supercompensazione.  Se  si  introduce  un  nuovo 

stimolo allenante prima di aver completato  il  recupero e aver attivato  la  supercompensazione  si 

rischia  di  fatto  di  ottenere  un  decadimento  della  condizione  fisica  anziché  un  suo  naturale 

miglioramento.  

4. ALIMENTAZIONE  –  un  sana  alimentazione  è  parte  integrante  dello  stile  di  vita  di  un’atleta  che 

intenda sostenere una prova così importante. Un regime alimentare corretto serve a migliorare la 

composizione  corporea  dell’atleta  e  a  garantire  uno  stato  di  benessere  generale,  grazie  a  un 

apporto equilibrato di tutti i nutrienti.  

5. INTEGRAZIONE SPORTIVA ‐ l’integrazione sportiva serve a compensare gli aumentati fabbisogni di 

macro e micro nutrienti dovuti all’attività sportiva intensa e soprattutto a soddisfare il fabbisogno 

energetico all’interno di un determinato  intervallo nutrizionale (Timing nutrizionale), quello cioè 

che va da 60 minuti prima di una prestazione impegnativa (WORKOUT) fino a 60 minuti dopo il suo 

completamento.    

  

 

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TIMING NUTRIZIONALE 

Il cosiddetto Timing nutrizionale identifica quel determinato intervallo di tempo in cui si realizza la funzione 

di sostegno, soprattutto di carattere energetico, alla prestazione. In questo intervallo, che va da 60 minuti 

prima a 60 minuti dopo la prestazione si possono usare solo integratori alimentari studiati per lo specifico 

scopo, e quindi  integratori  che  forniscono questo  sostegno  in modo  selettivo e  senza attivare  i processi 

digestivi.  

In questo intervallo si distinguono 3 periodi: 

PRE‐WORKOUT – da 60 minuti prima, al momento di inizio della prestazione 

DURING‐WORKOUT – la prestazione vera e propria 

POST‐WORKOUT – i 60 minuti che seguono la prestazione. 

Di  seguito  approfondiamo  i  vari  tipi di  supporti  che  l’atleta può utilizzare nell’ambito della Maratona di 

Roma, sia per ciò che concerne la preparazione sia per ciò che concerne la gara vera e propria.  

PRE‐WORKOUT 

Nel PRE‐WORKOUT  si usano prevalentemente  sostegni energetici  a base di CARBOIDRATI, privilegiando 

prodotti  a  base  di  MALTODESTRINE  con  diversi  gradi  di  complessità.  Questi  sostegni  servono 

sostanzialmente  a  stabilizzare  la  glicemia  e  a  saturare  le  scorte  di  glicogeno.  Questa  assunzione  di 

carboidrati viene definita RAZIONE DI ATTESA e  serve a  stabilizzare  la glicemia e a  saturare  le  scorte di 

glicogeno.  Si possono usare barrette energetiche, prodotti  in  formato GEL  (preferiti dai podisti), oppure 

prodotti  idrosolubili,  che  forniscono  anche  un  sostegno  idratante,  per  cui  oltre  ai  Carboidrati  potranno 

contenere  Sali  minerali  e  Vitamine  in  concentrazione  IPOTONICA.  Per  WORKOUT  particolarmente 

impegnativi e soprattutto di “lunga durata” (tipici della preparazione alla Maratona),  si possono assumere 

anche  AMINOACIDI  RAMIFICATI,  i  quali  contribuiscono  a  contenere  il  fenomeno  del  catabolismo 

muscolare, forniscono un sostegno di tipo energetico e riducono la percezione della fatica, aumentando le 

capacità di resistenza allo sforzo.  

DURING WORKOUT 

Nel  DURING‐WORKOUT  si  usano  prevalentemente  prodotti  a  base  di MALTODESTRINE,  tipicamente  in 

formato GEL, perché molto più pratici rispetto alle specifiche esigenze del podista. Quando nei WORKOUT 

si  può  disporre  di  una  borraccia,  si  può  anche  ricorrere  a  un  prodotto  idrosolubile  che  contenga 

Maltodestrine, Sali minerali e Vitamine, associando quindi il supporto energetico con quello idratante. 

POST‐WORKOUT 

Nel POST‐WORKOUT, specialmente a fronte di un WORKOUT  impegnativo e “lungo”, è necessario fornire 

un  supporto  di  tipo  energetico,  ma  con  prodotti  studiati  in  modo  particolare  per  il  recupero,  che 

contengono Carboidrati, Sali minerali, Vitamine e Aminoacidi Ramificati o Proteine, stimolando la funzione 

processi  anabolici  ed  evitando  ulteriori  fenomeni  catabolici.  In  questo  caso  un  prodotto  idrosolubile  è 

molto più efficace perché ha un effetto molto  rapido e può  indirizzare esigenze di  carattere energetico, 

strutturale e  idratante. Si può  ricorrere anche a una barretta proteica  che può  risultare particolarmente 

gradita a fronte di uno sforzo molto intenso.  

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NUTRIENTI 

Facciamo una breve carrellata sui principali nutrienti conivolti nelle strategie di integrazione: 

MALTODESTRINE 

Le Maltodestrine, Carboidrati complessi ma a rapido assorbimento derivati dagli AMIDI, rappresentano  i 

glucidi comunemente usati nei prodotti di  integrazione  sportiva dedicati agli  sport di ENDURANCE. Sono 

costituite da catene più o meno lunghe di molecole di DESTROSIO e la rapidità di assorbimento e la durata, 

dipendono  appunto  dalla  lunghezza  delle  catene  (DESTROSIO  EQUIVALENZA).  Per  garantire  rapidità  e 

durata  dell’effetto  energetico,  negli  integratori  sportivi  vengono  usate miscele  di MALTODESTRINE  con 

diversi gradi di complessità.  

SALI MINERALI 

I  Sali minerali  sono  elementi  essenziali  per  le  funzioni  biologiche  del  nostro  organismo.  Attraverso  la 

sudorazione si perdono grandi quantità di questi elementi rischiando sia di compromettere la performance 

sportiva sia di alterare  l’equilibrio acido‐base dell’organismo dell’atleta.  I più  importanti Sali sono quelli a 

base  di  Sodio,  Cloro,  Potassio, Magnesio,  Calcio,  che  possono  essere  reintegrati  attraverso  specifiche 

soluzioni idrosaline, che devono preferibilmente avere una concentrazione IPOTONICA, cioè più bassa della 

concentrazione  del  plasma.  Assumendo  una  soluzione  ad  elevata  concentrazione  salina  (ipertonica),  si 

rischia di richiamare acqua cellulare nell’intestino, generando di fatto un effetto disidratante.  

AMINOACIDI RAMIFICATI (BCAA) 

Gli Aminoacidi Ramificati  (aminoacidi a catena ramificata o BCAA) sono un gruppo di 3 dei 9 Aminoacidi 

Essenziali, cioè nutrienti molto importanti che però non possono essere sintetizzati dal nostro organismo e 

devono quindi essere assunti attraverso  la normale alimentazione o attraverso un  integratore specifico.  I 

loro nomi sono Leucina, Isoleucina e Valina, e rappresentano i mattoncini base delle Proteine e quindi dei 

muscoli.  Essi  giocano  un  ruolo  essenziale  nella  sintesi  proteica  e  hanno  anche  una  rilevante  funzione 

energetica. I BCAA hanno una vasta applicazione nello sport, e anche nelle discipline di endurance, perché 

vengono  assorbiti  rapidamente  e quindi  si  rendono  immediatamente disponibili per  i processi di  sintesi 

proteica  e  soprattutto  nel  contrasto  del  catabolismo  muscolare.  L’assunzione  di  Aminoacidi  ramificati 

contribuisce anche a rafforzare le difese immunitarie favorendo la produzione di Glutammina.  

VITAMINE 

Le VITAMINE sono micronutrienti che svolgono  funzioni essenziali per  il nostro organismo. Esse devono 

essere  assunte  attraverso  la  normale  alimentazione  oppure  attraverso  integratori,  perché  non  vengono 

sintetizzate  dal  nostro  organismo.  Tra  le  vitamine  enfatizziamo  quelle  che  svolgono  un’azione 

antiossidante, cioè di contrasto rispetto alla eccessiva produzione di radicali liberi e quindi alla condizione 

di stress ossidativo, come  le Vitamine A, C, E. Tra gli antiossidanti citiamo anche  l’Acido Lipoico, a volte 

indicato come Vitamina N, cheamplifica l’azione antiossidante delle altre Vitamine e favorisce la produzione 

del Glutatione, che è probabilmente la più potente tra le sostanze con una funzione antiossidante.  

   

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SUGGERIMENTI PRATICI 

DIFESE ORGANICHE 

Nel  periodo  che  precede  la Maratona  con  l’aumentare  dell’intensità  della  preparazione  è  fortemente 

raccomandato ricorrere al multivitaminico LIFECODE VITA CODE, in grado di fornire una gamma completa 

di Vitamine e Minerali ad alto dosaggio. Dosaggio consigliato due compresse tutte le mattine.  

Nei 30 giorni che precedono  la Maratona di Roma  si può utilizzare  l’integratore a base di Acido Lipoico, 

LIFECODE  LIPOIC NAC Q10, utile  sia per  la  sua  funzione antiossidante  sia per  la  sua  funzione energetica 

rivolta a  favorire  l’assorbimento del glucosio a  livello cellulare e quindi a  saturare  le  scorte di glicogeno, 

migliorando al contempo  la composizione corporea a favore della massa magra. Dosaggio consigliato due 

capsule al giorno.  

Sempre nel periodo che precede la Maratona, negli ultimi 30 giorni, si può assumere l’integratore LIFECODE 

AMINO COMPLEX,  in grado di  fornire al nostro organismo  tutti  gli Aminoacidi Essenziali,  inclusi quelli a 

catena ramificata. Dosaggio consigliato 4 compresse al giorno. 

SOSTEGNO ALLA PRESTAZIONE ‐ PRE‐WORKOUT 

Come RAZIONE DI ATTESA si consiglia di assumere, 30 minuti prima della prestazione, LIFECODE ENERGEL 

(un Gel). In alternativa si può assumere LIFECODE ACTIVE BAR (una Barretta) 

Per Workout particolarmente impegnativi e nel caso di giornate più calde si può ricorrere anche a LIFECODE 

RACE‐MINERAL, sciogliendo un misurino di polvere in 500 ml di acqua e assumendo a piccoli sorsi a partire 

da 60 minuti prima del WORKOUT,  fino al momento del suo inizio. 

In WORKOUT al di  sopra dei 25  km  si può  ricorrere, anche  LIFECODE AMINO SPORT – BCAA 4:1:1,  che 

contiene  Aminoacidi  a  catena  ramificata,  i  quali  contribuiscono  a  ridurre  il  catabolismo muscolare,  ad 

aumentare  le difese organiche  e  soprattutto  ad  evitare  il  senso di  appannamento  dovuto  allo  sforzo.  Il 

dosaggio consigliato è di 2 compresse da assumere 60 minuti prima della prestazione.  

SOSTEGNO ALLA PRESTAZIONE ‐ DURING‐WORKOUT 

Si consiglia di assumere LIFECODE ENERGEL (un Gel) ogni 60 minuti di attività.  

SOSTEGNO ALLA PRESTAZIONE ‐ POST‐WORKOUT 

Si consiglia di assumere LIFECODE R‐CODE, appena completato  il WORKOUT e comunque entro 30 minuti 

dalla fine, sciogliendo un misurino di polvere in 500 ml di acqua. 

In alternativa o comunque a fronte di WORKOUT molto impegnativi. Si può assumere LIFECODE MASS BAR 

(una Barretta),  entro 30 minuti dalla fine del WORKOUT.  

 

   

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INTEGRATORI LIFECODE 

 

LIFECODE ENERGEL  Bustine da 50 ml  in  formato GEL  con una  composizione a base di Maltodestrine purissime con vari gradi di complessità, e con una minima presenza di Caffeina. 

        

 

LIFECODE ACTIVE BAR  Barretta  energetica  da  35  gr  a  base  di  Maltodestrine,  realizzata  con  Pasta  di Mandorle e Riso Soffiato. 

        

 

LIFECODE RACE MINERAL  Integratore  idrosolubile a base di Carboidrati, Sali Minerali e Vitamine,  realizzato secondo una formula ipotonica. 

        

 

LIFECODE R‐CODE  Integratore  idrosolubile  a  base  di  Carboidrati,  Vitamine,  Sali Minerali,  BCAA,  e Glutammina, studiato per il recupero rapido negli sport di endurance. 

         

 

LIFECODE MASS BAR  Barretta proteica da 50 gr ad alto tenore proteico (30%). La barrette, non ricoperta e a ridotto apporto di calorie, include una base glucidica, a basso indice glicemico e a  rilascio  graduale,  e  una  proteica  (ricca  di  BCAA), ma  fornisce  anche  un  buon dosaggio di Vitamine C e B6. 

          

 

LIFECODE AMINO SPORT  Integratore  a base di Aminoacidi Ramificati,  assemblati  con un  rapporto 4:1:1, e Glutammina  peptide,  in  grado  di  contrastare  la  produzione  di  acido  lattico, ostacolare  l’appannamento mentale  da  affaticamento  ed  evitare  il  catabolismo muscolare.   

          

 

LIFECODE VITA CODE  Integratore multivitaminico  e minerale  ad  alto  dosaggio,  che  apporta  in  modo equilibrato  le  Vitamine  e  i Minerali  funzionali  al  corretto  sviluppo  dei  processi fisiologici dell’organismo, con  una ricca formulazione di 14 Vitamine e 8 minerali. 

 

   

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LIFECODE AMINO COMPLEX  Integratore  costituito  dall’insieme  di  tutti  gli  aminoacidi  essenziali,  utili  per  la costruzione e la riparazione del tessuto muscolare e per contribuire alla produzione di energia.  

         

 

LIFECODE LIPOIC NAC Q10  Integratore a base di Acido Lipoico, N‐Actetil‐l‐Cisteina e Coenzima Q10, svolge una potente  azione  antiossidante  e di  sostegno  energetico,  favorendo  la  saturazione delle scorte di Glicogeno. 

ALTRI INTEGRATORI 

CARNIPLUS Q10 

Integratore a base di Carnitina, Coenzima Q10 e Fruttosio 1.6‐difosfato in grado di fornire dinamismo, tono e  lucidità.  Un  uso  regolare  di  Carnitina  durante  i  periodi  di  intenso  allenamento  permette  all'atleta  di "bruciare" miscele più  ricche di grassi e quindi di  far durare più a  lungo  le  riserve di Glicoceno.  Inoltre, Carniplus Q10  combina gli elementi più  importanti della  catena di produzione energetica  con un effetto corroborante e antiossidante. 

PROTEINE ISO GOLD 100 

Iintegratore a base di sole Lattoglobuline ultramicrofiltrate a freddo, un procedimento che garantisce una proteina  pura  al  95%  con  solo  lo  0,01%  di  Lattosio.  L’uso  di  Proteine,  oltre  a  fornire  una  quantità significativa  di  BCAA,  consente  di  soddisfare  l’elevato  fabbisogno  proteico  dell’atleta  mantenendo  un regime alimentare normocalorico o, all’occorrenza, ipocalorico.  

OMEGA 3  

Integratore  a  base  di  oli di  pesce  particolarmente  ricchi  di Acidi  grassi Omega  3,  che  svolgono  funzioni molto importanti per  il nostro organismo, in modo particolare per l'efficienza del sistema cardiovascolare. Nello sport, gli Omega 3 assumono particolare importanza per le loro proprietà antinfiammatorie. 

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