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LE API E I BOMBI IN AGRICOLTURA · LA REGINA l’unica femmina che depone uova l’uovo da cui...

Date post: 16-Feb-2019
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LE API E I BOMBI IN AGRICOLTURA LE API E I BOMBI IN AGRICOLTURA
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LE API E I

BOMBI IN

AGRICOLTURA

LE API E I

BOMBI IN

AGRICOLTURA

L’ape e il bombo sono insetti utili all’agricoltura e devono essere

tutelati

OPERAIA REGINA FUCO

LE CASTE SOCIALILE CASTE SOCIALI

Le api italiane: Apis mellifera ligustica e altre

l’ape è un insetto sociale, vive in colonie all’interno delle quali ciascun

individuo ha il proprio compito

LA REGINA

l’unica femmina che depone uova

l’uovo da cui avrà origine la regina è deposto nella cella reale (+ grande delle altre celle)

dall’uovo nasce la larva che si nutre di pappa reale e dopo 8 giorni dalla deposizione, inizia a costruirsi un bozzolo: la celletta viene chiusa con un opercolo di

cera

dopo 1 settimana dall’opercolamento, sfarfalla la regina adulta che rimane per alcuni giorni all’interno

dell’alveare prima di compiere il volo nuziale

Appena esce dalla celletta la regina va alla ricerca di altre celle reali o di altre regine: la regina che sfarfalla per prima uccide le altre rompendo l’opercolo di cera e trafiggendo con l’aculeo le altre regine non ancora sfarfallate

Se due regine sfarfallano contemporaneamente, si hanno violente lotte e

una delle due muore

In condizioni normali una colonia può allevare fino 50 regine

L'allevamento della regina può essere spontaneo: le celle, in questo caso, vengono disposte sui bordi laterali e alle basi dei favi

Nel caso di allevamento spontaneo le celle vengono costruite dalle api con la forma di coppetta rovesciata, nell'allevamento fatto

dall'apicoltore le celle vengono invece costruite su cupolini già "innestati" con una giovane larva che deve avere al massimo tre

giorni età

In condizioni normali una colonia può allevare fino 50 regine

L'allevamento della regina può essere spontaneo: le celle, in questo caso, vengono disposte sui bordi laterali e alle basi dei favi

Nel caso di allevamento spontaneo le celle vengono costruite dalle api con la forma di coppetta rovesciata, nell'allevamento fatto

dall'apicoltore le celle vengono invece costruite su cupolini già "innestati" con una giovane larva che deve avere al massimo tre

giorni età

Perché una famiglia alleva api regine?

A parte l'allevamento artificiale delle api regine che viene condotto dall'apicoltore sia per avere a disposizione regine che gli serviranno per formare nuove famiglie, sia

per la vendita delle singole regine, una famiglia di api alleva le regine o per

sostituire quelle vecchie o in previsione della sciamatura

Perché una famiglia alleva api regine?

A parte l'allevamento artificiale delle api regine che viene condotto dall'apicoltore sia per avere a disposizione regine che gli serviranno per formare nuove famiglie, sia

per la vendita delle singole regine, una famiglia di api alleva le regine o per

sostituire quelle vecchie o in previsione della sciamatura

Compito dell'apicoltore sarà quindi quello di asportare periodicamente le celle reali che la famiglia andrà a costruire, pena la perdita

dell'intera famiglia

Compito dell'apicoltore sarà quindi quello di asportare periodicamente le celle reali che la famiglia andrà a costruire, pena la perdita

dell'intera famiglia

Se passano più di 20 giorni dal momento della nascita la regina perde la capacità di essere

fecondata e diventa fucaiola (può solo deporre uova non fecondate che daranno origine solo a fuchi cioè

maschi)

Se passano più di 20 giorni dal momento della nascita la regina perde la capacità di essere

fecondata e diventa fucaiola (può solo deporre uova non fecondate che daranno origine solo a fuchi cioè

maschi)

Se la regina entra in un alveare che non è il suo viene subito uccisa dalle operaie

Se la regina entra in un alveare che non è il suo viene subito uccisa dalle operaie

Dopo alcuni giorni di vita in cui la regina continua ad essere nutrita con gelatina reale, inizia i primi voli di orientamento nelle ore più

calde e nelle giornate più soleggiate in modo da conoscere l’ambiente

circostante e individuare l’alveare di provenienza

Dopo alcuni giorni di vita in cui la regina continua ad essere nutrita con gelatina reale, inizia i primi voli di orientamento nelle ore più

calde e nelle giornate più soleggiate in modo da conoscere l’ambiente

circostante e individuare l’alveare di provenienza

Dopo circa 1 settimana dallo sfarfallamento la regina compie i voli nuziali che durano per 3-4 gg

circa e avvengono tra 10 e 20 m di altezza

La regina emette feromoni aprendo la camera del pungiglione e il maschio viene attratto

Il maschio dopo la fecondazione rimane paralizzatoe cade a terra morendo perché una parte

dell’addome resta impigliato nel corpo della regina

Terminata la fecondazione la regina torna all’alveare e non uscirà più se non eventualmente

per sciamareDopo alcuni giorni dall’accoppiamento inizia a

deporre 1500-2000 uova al giorno

La regina giovane è riconoscibile perché ha il corpo rivestito da peli, ali intatte e depone la covata

regolare; la regina vecchia ha il corpo privo di peli, addome lucido, ali sfrangiate, depone una covata irregolare

lasciando cellette vuote

La regina vive al massimo 5 anni e viene marcata con colori diversi a seconda degli anni: giallo, azzurro,

verde, bianco e rossoSe improvvisamente la regina muore le operaie iniziano a produrre uova non fecondate che daranno maschi: la

colonia muore in breve tempoLe uova femminili, quando vengono deposte, hanno la stessa probabilità di dare origine ad operaie o regine La differenziazione dipende dal tipo di alimentazione che esse ricevono durante la vita larvale (gelatina

reale o gelatina operaia) L’ape nutrice darà gelatina reale alle larve il cui uovo

è stato deposto in cellette più grandi

Azzurro Bianco Giallo Rosso VerdeAnno 2000-2005-2010-

2015

Anno 2001-2006-2011-

2016

Anno 2002-2007-2012-

2017

Anno 2003-2008-2013-

2018

Anno 2004-2009-2014-

2019

Solitamente l’apicoltore sostituisce la regina troppo vecchia e poco produttiva dopo 3 anni

Naturalmente sono le operaie che sostituiscono la regina facendo sfarfallare tra le tante una nuova

regina (alimentandola cioè con pappa reale)

La deposizione delle uova ai nostri climi inizia tra gennaio e febbraio (+temperatura e +luce) e la massima deposizione tra aprile e maggio: inizia a

diminuire ad agosto e termina a ottobre

LE OPERAIELe operaie si nutrono con una dieta a base di polline (abbondante) e miele e hanno una durata della vita

variabile a seconda del periodo dell’anno in cui nascono

Le operaie che nascono in primavera, in concomitanza con le grosse fioriture, muoiono dopo circa 30 gg

poiché sono logorate dalla grande mole di lavoro per il bottinamento

Le operaie che nascono a fine estate hanno una maggiore durata della vita, fino a febbraio-marzo

dell’anno successivo

Nei primi 10 giorni di vita l’ape è NUTRICE e SPAZZINA

pulisce la celletta in cui ha vissuto come larva e pupariveste la celletta di propoli

nutre le larve destinate a diventare operaie o maschi (producendo gelatina operaia)

nutrire la regina (con pappa reale)contribuisce a scaldare la covata

allontana dall’alveare i corpi delle api morte e i materiali estranei

api che nutrono le giovani larve

larve

pupa

operaie che accudiscono le larve

larva

uovo

Nei successivi 10 giorni di vita l’ape è COSTRUTTRICE e GUARDIANAcostruisce le cellette con la cera

contribuisce ad immagazzinare il miele sbattendo velocemente le ali e facendo evaporare l’acqua

presente nel mielerisiede sulla porticina dell’alveare e quando percepisce un pericolo, emette feromoni di allarme ed è pronta

per l’attacco (assume un atteggiamento aggressivo con zampe divaricate, ali sollevate dall’addome e

mandibole aperte)compie brevi voli all’esterno per imparare ad

orientarsi

La cera è prodotta da particolari ghiandole, raccolta con le spazzole delle zampe del III paio e successivamente

afferrata dalle zampe del I paio, inumidita con la saliva e lavorata

L'attività delle ghiandole è massima tra il 12° e il 18°giorno dopo lo sfarfallamento,in seguito le ghiandole

regrediscono

La cera è prodotta da particolari ghiandole, raccolta con le spazzole delle zampe del III paio e successivamente

afferrata dalle zampe del I paio, inumidita con la saliva e lavorata

L'attività delle ghiandole è massima tra il 12° e il 18°giorno dopo lo sfarfallamento,in seguito le ghiandole

regrediscono

LA COSTRUZIONE DELLE CELLETTE

In caso di bisogno (es. dopo la sciamatura) la capacità di secernere cera può essere

ripristinata Per produrre la cera l'ape consuma Per produrre la cera l'ape consuma enormi quantità di zuccheri e

perciò necessita energia

Nella costruzione delle celle, le api percepiscono il campo gravitazionale e il campo magnetico terrestre

La gravità è avvertita da un gruppo di sensilli filiformi che consentono di costruire i favi secondo

la direzione verticale

Nella costruzione delle celle, le api percepiscono il campo gravitazionale e il campo magnetico terrestre

La gravità è avvertita da un gruppo di sensilli filiformi che consentono di costruire i favi secondo

la direzione verticale

In natura le api costruiscono i favi in serie parallele secondo una direzione costante: questo modo di costruire sembra per

l'influenza del campo magnetico terrestre

Le api non costruiscono le celle a sezione circolare, come i bombi, perché sprecherebbero cera

La forma esagonale è quella che consente di utilizzare al meglio lo spazio con il minimo impiego di materiale: ogni parete serve per dividere due celle

Le api non costruiscono le celle a sezione circolare, come i bombi, perché sprecherebbero cera

La forma esagonale è quella che consente di utilizzare al meglio lo spazio con il minimo impiego di materiale: ogni parete serve per dividere due celle

Nei successivi 10 giorni di vita l’ape è BOTTINATRICE

pollineresine: per produrre propoli, vengono raccolte

soprattutto dai pioppi e dalle conifere acqua: raccolta nei periodi più siccitosi per

rendere più fluido il miele e anche per regolare l’umidità e la temperatura interna all’alveare

liquidi zuccherini: nettare o succhi della frutta matura che rappresentano il materiale di

partenza per il miele

Se la famiglia resta orfana le operaie sviluppano gli ovari diventando OPERAIE OVIFICATRICI, ma non essendosi mai accopiate deporranno solo uva non feconde da cui

nasceranno solo maschi

Una covata di questo tipo prende il nome di COVATA GIBBOSA per il suo classico aspetto dato dagli opercoli

particolarmente sollevati

In queste condizioni la famiglia è destinata a morire

L’apicoltore deve intervenire introducendo una regina nuova la cui presenza interromperà l’oviposizione delle

operaie

Se la famiglia resta orfana le operaie sviluppano gli ovari diventando OPERAIE OVIFICATRICI, ma non essendosi mai accopiate deporranno solo uva non feconde da cui

nasceranno solo maschi

Una covata di questo tipo prende il nome di COVATA GIBBOSA per il suo classico aspetto dato dagli opercoli

particolarmente sollevati

In queste condizioni la famiglia è destinata a morire

L’apicoltore deve intervenire introducendo una regina nuova la cui presenza interromperà l’oviposizione delle

operaie

miele

polline

propoli

cera

IL POLLINE

…un miele per tutti i gusti..…un miele per tutti i gusti..

I maschi compaiono in primavera da uova depositate in celle simili a quelle delle operaie

ma dimensioni maggiori

In una famiglia si possono allevare dai 2.000 ai 6.000 fuchi all’anno

Dopo 3 giorni dall’ovoposizione nasce una larvetta che viene nutrita inizialmente a pappa

reale e poi a miele e polline

I maschi compaiono in primavera da uova depositate in celle simili a quelle delle operaie

ma dimensioni maggiori

In una famiglia si possono allevare dai 2.000 ai 6.000 fuchi all’anno

Dopo 3 giorni dall’ovoposizione nasce una larvetta che viene nutrita inizialmente a pappa

reale e poi a miele e polline

I FUCHI

Dopo circa 6 giorni dalla schiusa dell’uovo, la celletta larvale viene opercolata e all’interno la larva si trasforma

in pupa e, dopo 14 giorni, in adulto.

Soltanto metà dei maschi sfarfallati sarà in grado di accoppiarsi ma morirà subito dopo.

Essi vivono mediamente 50 giorni e, dopo la sciamatura, le operaie li cacciano o li uccidono

I fuchi possono compiere lunghi voli fino anche a 16 km di distanza dall'alveare.

I maschi forniscono calore necessario per lo sviluppo della covata

e partecipano alla trasformazione del nettare in miele

I voli di accoppiamento iniziano verso aprile e

durano fino a settembre

I voli di accoppiamento iniziano verso aprile e

durano fino a settembre

Nel luogo di raduno si possono distinguere due categorie di maschi: quelli che volano piu' alti che formano come una barriera protettiva, e quelli che volano attorno alla

regina e formano gli sciami di accoppiamento

Nel luogo di raduno si possono distinguere due categorie di maschi: quelli che volano piu' alti che formano come una barriera protettiva, e quelli che volano attorno alla

regina e formano gli sciami di accoppiamento

Lo sciame che si forma non è caotico ma assume una forma conica con in punta un maschio vicinissimo alla regina e gli

altri dietro quasi ci fosse un grado di dominanza

Lo sciame che si forma non è caotico ma assume una forma conica con in punta un maschio vicinissimo alla regina e gli

altri dietro quasi ci fosse un grado di dominanza

raccoglie nettare dai fiori e si imbratta il corpo di polline:

trasforma il nettare in miele e contribuisce all’impollinazione

incrociata dei vegetali

ape operaia bottinatrice

..alla ricerca di nettare

Nel 2008 25.000 alveari sono stati soggetti ad ingenti perdite di api nel periodo della semina del mais e circa 1.000 durante la semina del girasole

manifestato sintomi da avvelenamento con A partire dal 2001 15.000 alveari hanno manifestato sintomi da avvelenamento con

prodotti fotosanitari usati per il contenimento degli insetti vettori della

flavescenza dorata su vite

…di ritorno da un bottinamento

api durante la suzione del nettare

l’ape trascorre circa il 60% del suo tempo riposando (ma non dorme): passeggia tranquillamente cercando di

recuperare le energie spese…

l’ape trascorre circa il 60% del suo tempo riposando (ma non dorme): passeggia tranquillamente cercando di

recuperare le energie spese…

…. ed è sempre pronta ad intervenire in situazioni di

allarme e pericolo

l’ape trascorre circa il 60% del suo tempo riposando (ma non dorme): passeggia tranquillamente cercando di

recuperare le energie spese…

l’ape trascorre circa il 60% del suo tempo riposando (ma non dorme): passeggia tranquillamente cercando di

recuperare le energie spese…

…. ed è sempre pronta ad intervenire in situazioni di

allarme e pericolo

l’ape trascorre circa il 60% del suo tempo riposando (ma non dorme): passeggia tranquillamente cercando di

recuperare le energie spese…

l’ape trascorre circa il 60% del suo tempo riposando (ma non dorme): passeggia tranquillamente cercando di

recuperare le energie spese…

…. ed è sempre pronta ad intervenire in situazioni di

allarme e pericolo

l’ape trascorre circa il 60% del suo tempo riposando (ma non dorme): passeggia tranquillamente cercando di

recuperare le energie spese…

l’ape trascorre circa il 60% del suo tempo riposando (ma non dorme): passeggia tranquillamente cercando di

recuperare le energie spese…

…. ed è sempre pronta ad intervenire in situazioni di

allarme e pericolo

se la temperatura sale troppo le api iniziano ad uscire dall’alveare e diminuiscono quindi l’affollamento interno oppure iniziano a ventilare

migliorando la circolazione dell’aria e ottenendo una diminuzione della

temperatura

colonia in sciamatura

la casetta delle api: l’arnia

colonia in sciamatura

Durante la sciamatura le api si librano nell’aria in modo frenetico e turbolento, e poi si riuniscono in un punto preciso sul quale si è andata a posare la regina (es. un

ramo)

In seguito le api esploratrici intensificano la ricerca nella zona circostante per individuare una nuova dimora definitiva

Una volta individuato il sito migliore, comunicano l’informazione alle altre esploratrici attraverso la danza e

le invogliano ad esplorare la dimora trovata

Se anche queste api la trovano di proprio gradimento al ritorno si uniscono anch’esse alla danza

Si possono formare più gruppi d’esploratrici che propongono varie dimore

Quando non viene trovato un accordo, lo sciame decide di fermarsi provvisoriamente ed

incomincia a costruire i nuovi favi, non rendendosi conto che quella dimora

scelta all’aperto porterà a morte durante l’inverno

Si possono formare più gruppi d’esploratrici che propongono varie dimore

Quando non viene trovato un accordo, lo sciame decide di fermarsi provvisoriamente ed

incomincia a costruire i nuovi favi, non rendendosi conto che quella dimora

scelta all’aperto porterà a morte durante l’inverno

Se lo sciame si trova su un ramo bisogna posizionare sotto di esso

un'arnietta (o un sacco da travasare in seguito) e scuotere o tagliare il ramo.

Successivamente l'arnia dovrà essere dotata di un telaino di covata, di un telaino per le provviste e di scorte

Se lo sciame si trova su un ramo bisogna posizionare sotto di esso

un'arnietta (o un sacco da travasare in seguito) e scuotere o tagliare il ramo.

Successivamente l'arnia dovrà essere dotata di un telaino di covata, di un telaino per le provviste e di scorte

dimora provvisoria dello sciame

Per il recupero di uno sciame bisogna considerare che:

•le api sono mansuete ed appesantite dalle scorte trasportate

•catturando la regina, le altre api la seguiranno

•la presenza di un telaino di covata induce la famiglia a stabilirsi nell'arnia destinataria

•l'arnia destinataria deve avere un numero di telaini sufficienti ad ospitare la famiglia

Per il recupero di uno sciame bisogna considerare che:

•le api sono mansuete ed appesantite dalle scorte trasportate

•catturando la regina, le altre api la seguiranno

•la presenza di un telaino di covata induce la famiglia a stabilirsi nell'arnia destinataria

•l'arnia destinataria deve avere un numero di telaini sufficienti ad ospitare la famiglia

FAVI

NATURALI

RECUPERO DI SCIAME

Per ridurre la sciamatura si può:

•aumentare l'aerazione e lo spazio interno agli alveari, inserendo al più presto il melario

•togliere uno o più telaini di covata per formare nuovi nuclei

•avere regine giovani e poco inclini alla sciamatura•

•controllare periodicamente l'alveare e distruggere o asportare le celle reali

Per ridurre la sciamatura si può:

•aumentare l'aerazione e lo spazio interno agli alveari, inserendo al più presto il melario

•togliere uno o più telaini di covata per formare nuovi nuclei

•avere regine giovani e poco inclini alla sciamatura•

•controllare periodicamente l'alveare e distruggere o asportare le celle reali

apicoltura in montagna….

…la ricerca delle fioriture in alta quota

….le api alla ricerca del fresco

• vive in famiglie pluriennali che mediamente contano • vive in famiglie pluriennali che mediamente contano 50.000 individui

• si alleva facilmente, è agevolmente reperibile sul mercato ed esiste la possibilità di spostare gli

alveari seguendo le fioriture

• è in grado di raccogliere nettare e polline da un’enorme varietà di piante coltivate e spontanee

• è in grado di comunicare e scambiare informazioni sull’ubicazione dei fiori da visitare

Vantaggi nell’impiego dell’ape come impollinatore

•la scarsa luce ultravioletta sotto tunnel ne determina disorientamento. Inoltre per una famiglia costituita

da così tanti elementi lo spazio di una serra è sempre troppo limitato

•tende a bottinare in linea retta cambiando difficilmente filare: questo sistema riduce

l’impollinazione incrociata

•ha ampio raggio d'azione: si sposta facilmente nel caso in cui siano presenti fioriture più allettanti

•il volo si riduce notevolmente sotto i 15°C, per cui su fioriture precoci l’attività dell’ape è estremamente

ridotta o assente

•la scarsa luce ultravioletta sotto tunnel ne determina disorientamento. Inoltre per una famiglia costituita

da così tanti elementi lo spazio di una serra è sempre troppo limitato

•tende a bottinare in linea retta cambiando difficilmente filare: questo sistema riduce

l’impollinazione incrociata

•ha ampio raggio d'azione: si sposta facilmente nel caso in cui siano presenti fioriture più allettanti

•il volo si riduce notevolmente sotto i 15°C, per cui su fioriture precoci l’attività dell’ape è estremamente

ridotta o assente

Svantaggi nell’impiego dell’ape come impollinatore

Negli ultimi anni sono state registrate mortalità anomale di api

Negli ultimi anni sono state registrate mortalità anomale di api

Secondo alcune teorie tra le principali cause all’origine del

fenomeno ci sono i neonicotinoidi, insetticidi sistemici pericolosi per

api e altri impollinatori

Secondo alcune teorie tra le principali cause all’origine del

fenomeno ci sono i neonicotinoidi, insetticidi sistemici pericolosi per

api e altri impollinatori

d’aria, il conciante finisce nell’aria fino

Durante la semina con seminatrici pneumatiche che veicolano il seme

direttamente nel terreno con un flusso d’aria, il conciante finisce nell’aria fino

sulle fioriture di tarassaco o altre infestanti: la maggior parte delle api

morte sono bottinatrici

Al veleno d'ape è riconosciuta una

funzione terapeutica nei casi di forme

reumatiche.

Al veleno d'ape è riconosciuta una

funzione terapeutica nei casi di forme

reumatiche.

IL PUNGIGLIONE DELLE API

Quando l'ape punge la punta del pungiglione si conficca nei tessuti della

vittima e il pungiglione rimane attaccato e nello sforzo di ritirarlo l'addome si strappa, in breve tempo l'ape muore

Quando l'ape punge la punta del pungiglione si conficca nei tessuti della

vittima e il pungiglione rimane attaccato e nello sforzo di ritirarlo l'addome si strappa, in breve tempo l'ape muore

Il pungiglione è uno stiletto dentellato con i denti rivolti all'indietro, è collegato all'apparato velenifero

I fuchi non hanno il pungiglione mentre la regina ha pungiglione liscio

I fuchi non hanno il pungiglione mentre la regina ha pungiglione liscio

IL VELENO DELL’APE

USI TERAPEUTICI DEL VELENO

DELL’APE

COME PERCEPISCONO IL MONDO LE API?

Per le api il senso della vista, quello dell'odorato e del tatto hanno una grandissima importanza

Esse trascorrono il loro primo periodo vitale nel buio completo dell'arnia per cui, in queste condizioni, gli occhi non servono ma serve invece il senso del tatto

Quando le api, come bottinatrici, conducono la loro vita fuori dall'alveare, la vista diviene il

senso principale

Quando le api, come bottinatrici, conducono la loro vita fuori dall'alveare, la vista diviene il

senso principale

Senza occhi l'ape quando è fuori dall'alveare è perduta, perché non è più in grado di orientarsi

…senza dimenticare l’olfatto..il profumo dei fiori…senza dimenticare l’olfatto..il profumo dei fiori

L’ape percepisce gli odori dai peli posti sulle antenne e sulle zampe

L’ape percepisce gli odori dai peli posti sulle antenne e sulle zampe

Nelle api gli occhi sono “composti” da molte unità in grado di scomporre le figure percepite in un mosaico

di piccole parti che giungono al cervello

È compito del cervello riunire in una sola immagine i mosaici frammentati sulla retina

Nelle api gli occhi sono “composti” da molte unità in grado di scomporre le figure percepite in un mosaico

di piccole parti che giungono al cervello

È compito del cervello riunire in una sola immagine i mosaici frammentati sulla retina

Sicuramente le api riescono a distinguere parzialmente anche le forme, come nel caso

dei due fiori rappresentati

Sicuramente le api riescono a distinguere parzialmente anche le forme, come nel caso

dei due fiori rappresentati

Il colore rosso non è percettibile all'occhio dell'ape come tale ma come blu

La maggior parte dei fiori detti rossi della nostra flora, cioè erica, rododendro, ciclamino, trifoglio

rosso hanno in realtà un colore rosso porpora che è recepito dalle api come colore blu

Il papavero viene visitato dalle api perché i petali di questo fiore non hanno soltanto colore rosso, ma

anche colore ultravioletto che viene pertanto percepito

I fiori bianchi vengono percepiti come una mescolanza di colori, cioè l’insieme dello spettro

luminoso

Il colore rosso non è percettibile all'occhio dell'ape come tale ma come blu

La maggior parte dei fiori detti rossi della nostra flora, cioè erica, rododendro, ciclamino, trifoglio

rosso hanno in realtà un colore rosso porpora che è recepito dalle api come colore blu

Il papavero viene visitato dalle api perché i petali di questo fiore non hanno soltanto colore rosso, ma

anche colore ultravioletto che viene pertanto percepito

I fiori bianchi vengono percepiti come una mescolanza di colori, cioè l’insieme dello spettro

luminoso

L'ape distingue solo quattro colori:

GIALLO

VERDE BLUASTRO

BLU

ULTRAVIOLETTO

L'ape distingue solo quattro colori:

GIALLO

VERDE BLUASTRO

BLU

ULTRAVIOLETTO

FIORE COLORE PERCEPITO

ERICA, RODODENDRO, CICLAMINO, TRIFOGLIO ROSSO

BLU

PAPAVERO ULTRAVIOLETTO

FIORI BIANCHI VERDE BLUASTRO

LE DANZE DELLE API

45° rispetto la direzione del sole

stessa direzione del sole

LE AVVERSITA’ DELLE API

Varroa su pupa di ape

Varroa su larve di ape

Varroa su ape adulta

Varroa femmina Varroa maschio

L’acaro instaura nelle trachee dell’ape e succhia l’emolinfa

Si trasferisce sui muscoli alari e

impedisce all’ape di volare e di eliminare

i reflui in volo

Mentolo, canfora e timolo in forma di

vapore hanno azione acaricida

L’acaro instaura nelle trachee dell’ape e succhia l’emolinfa

Si trasferisce sui muscoli alari e

impedisce all’ape di volare e di eliminare

i reflui in volo

Mentolo, canfora e timolo in forma di

vapore hanno azione acaricida

Le api presentano intestino con

eccesso di polline soprattutto di ranuncolacee

(tossico)

Un’altra causa può Un’altra causa può essere un

microrganismo, Spiroplasma apis

Obbligo di denuncia e nessun trattamento concesso in

Italia

È necessario prevenire la malattia: posizionare le arnie in luoghi asciutti e soleggiati e pulire il materiale apistico

utilizzato

Obbligo di denuncia e nessun trattamento concesso in

Italia

È necessario prevenire la malattia: posizionare le arnie in luoghi asciutti e soleggiati e pulire il materiale apistico

utilizzato

È causata da funghi ingeriti tramite alimenti

contaminati da feci

Sintomi: diarrea e spopolamento dell’alveare

È causata da funghi ingeriti tramite alimenti

contaminati da feci

Sintomi: diarrea e spopolamento dell’alveare

È causata da un batterio che arriva all’intestino attraverso l’alimento

Vengono colpite le larve prima dell’opercolatura

delle cellette

Le larve muoiono nelle cellette

La malattia si diffonde in primavera

È causata da un batterio che arriva all’intestino attraverso l’alimento

Vengono colpite le larve prima dell’opercolatura

delle cellette

Le larve muoiono nelle cellette

La malattia si diffonde in primavera

Obbligo di denuncia e trattamento antibiotico o Obbligo di denuncia e trattamento antibiotico o soppressione della colonia

I BOMBII BOMBI

I bombi (Bombus terrestris) sono Imenotteri sociali organizzati in colonie costituite da una

regina che depone le uova, e da numerose operaie che raccolgono il polline ed il nettare e curano il

nido

Come le api raccolgono il NETTARE ed il POLLINE per nutrire le larve

I bombi presentano una livrea gialla e nera a bande, anche se ne esistono delle specie tutte

nere o con delle bande arancioni, sono generalmente più grossi e pelosi delle comuni api

I bombi (Bombus terrestris) sono Imenotteri sociali organizzati in colonie costituite da una

regina che depone le uova, e da numerose operaie che raccolgono il polline ed il nettare e curano il

nido

Come le api raccolgono il NETTARE ed il POLLINE per nutrire le larve

I bombi presentano una livrea gialla e nera a bande, anche se ne esistono delle specie tutte

nere o con delle bande arancioni, sono generalmente più grossi e pelosi delle comuni api

Alcune rare specie(Bombus polaris e Bombus arcticus)

sono in grado di resistere a temperature molto basse e si possono

trovare in zone dal clima molto freddo dove normalmente non sono

presenti altri tipi di imenotteri

Alcune rare specie(Bombus polaris e Bombus arcticus)

sono in grado di resistere a temperature molto basse e si possono

trovare in zone dal clima molto freddo dove normalmente non sono

presenti altri tipi di imenotteri

I bombi sono poco aggressivi; le regine e le operaie sono in grado però di pungere ed il loro pungiglione, non avendo seghettatura, permette loro di pungere anche

più di una volta a differenza delle api comuni

I bombi sono poco aggressivi; le regine e le operaie sono in grado però di pungere ed il loro pungiglione, non avendo seghettatura, permette loro di pungere anche

più di una volta a differenza delle api comuni

I bombi sono insetti sociali che vivono in piccole colonie e gli unici esemplari che sopravvivono

all'inverno sono le femmine fecondate che, dopo la morte della colonia, cercano un luogo

riparato per svernare

In primavera la femmina fecondata cerca fiori per rifocillarsi e cominciare a creare la nuova

colonia in cavità nel terreno o negli alberi

I bombi sono insetti sociali che vivono in piccole colonie e gli unici esemplari che sopravvivono

all'inverno sono le femmine fecondate che, dopo la morte della colonia, cercano un luogo

riparato per svernare

In primavera la femmina fecondata cerca fiori per rifocillarsi e cominciare a creare la nuova

colonia in cavità nel terreno o negli alberi

i migliori impollinatori in serra: i BOMBI

La femmina uscita dal letargo costruisce una piccola cella di cera nella quale deposita alcune uova e cibo

Queste uova danno origine a femmine sterili che si occupano, come operaie, della raccolta di cibo per la colonia e di aiutare la madre a costruire nuove celle

A partire dalla metà dell'estate compaiono le prime femmine in grado di riprodursi: queste depongono uova

non fecondate che origineranno maschi

I maschi fecondano le nuove femmine nate alla fine dell'estate e che andranno a sviluppare la nuova colonia

l'anno successivo

La femmina uscita dal letargo costruisce una piccola cella di cera nella quale deposita alcune uova e cibo

Queste uova danno origine a femmine sterili che si occupano, come operaie, della raccolta di cibo per la colonia e di aiutare la madre a costruire nuove celle

A partire dalla metà dell'estate compaiono le prime femmine in grado di riprodursi: queste depongono uova

non fecondate che origineranno maschi

I maschi fecondano le nuove femmine nate alla fine dell'estate e che andranno a sviluppare la nuova colonia

l'anno successivo

bombo in azione su fiore

A differenza delle api, i bombi accumulano una quantità di cibo sufficiente solo per

alcuni giorni e sono quindi molto vulnerabili alle carestie

Il nettare è stivato dai bombi essenzialmente nella forma in cui è

raccolto, a differenza delle api che lo fanno evaporare ottenendo il miele: si presenta dunque molto acquoso e viene

raramente consumato dagli uomini

A differenza delle api, i bombi accumulano una quantità di cibo sufficiente solo per

alcuni giorni e sono quindi molto vulnerabili alle carestie

Il nettare è stivato dai bombi essenzialmente nella forma in cui è

raccolto, a differenza delle api che lo fanno evaporare ottenendo il miele: si presenta dunque molto acquoso e viene

raramente consumato dagli uomini

bombo in azione su fiore

Il volo dei bombi è piuttosto "rumoroso“: il ronzio è provocato dalla vibrazione dei

muscoli del volo

Questo processo è particolarmente avvertibile nei bombi quando questi insetti devono riscaldarsi per volare, specialmente

in caso di temperature ambientali particolarmente basse: riescono quindi a

raggiungere temperature prossime ai 30 °C all'interno del loro torace

Il volo dei bombi è piuttosto "rumoroso“: il ronzio è provocato dalla vibrazione dei

muscoli del volo

Questo processo è particolarmente avvertibile nei bombi quando questi insetti devono riscaldarsi per volare, specialmente

in caso di temperature ambientali particolarmente basse: riescono quindi a

raggiungere temperature prossime ai 30 °C all'interno del loro torace

bombo in azione su fiore

I bombi sono sempre più utilizzati in agricoltura per l'impollinazione di piante da

frutto e ortaggi

Molti produttori si attrezzano creando appositi spazi nelle serre per ospitare arnie di

bombi

I bombi sono purtroppo molto sensibili ai fitofarmaci, prodotti senza i quali è

pressoché impossibile condurre una coltura da reddito in serra o tunnel

I bombi sono sempre più utilizzati in agricoltura per l'impollinazione di piante da

frutto e ortaggi

Molti produttori si attrezzano creando appositi spazi nelle serre per ospitare arnie di

bombi

I bombi sono purtroppo molto sensibili ai fitofarmaci, prodotti senza i quali è

pressoché impossibile condurre una coltura da reddito in serra o tunnel

L’attività dei bombi inizia già a 6-8° C e con una copertura del cielo pari al 70%

L’attività dei bombi inizia già a 6-8° C e con una copertura del cielo pari al 70%

Un nido artificiale è costituito da una regina che depone le uova e da numerose operaie (all’inizio 50-

100)

Gli individui della colonia sono sufficienti per un’area protetta di 1.000-1.500 mq e la loro attività dura 6-

10 settimane

Se i fiori della coltura sono insufficienti a fornire il polline, bisogna apportarne dall’esterno (1-2 volte alla

settimana)

Un nido artificiale è costituito da una regina che depone le uova e da numerose operaie (all’inizio 50-

100)

Gli individui della colonia sono sufficienti per un’area protetta di 1.000-1.500 mq e la loro attività dura 6-

10 settimane

Se i fiori della coltura sono insufficienti a fornire il polline, bisogna apportarne dall’esterno (1-2 volte alla

settimana)Sulle aperture delle protezioni vengono

collocate reti, le quali lasciano passare l’aria ma impediscono ai bombi di uscire attratti magari da

fioriture vicine

Sulle aperture delle protezioni vengono

collocate reti, le quali lasciano passare l’aria ma impediscono ai bombi di uscire attratti magari da

fioriture vicine

Le arnie BOMBOX, consentono un ottimo isolamento termico ed assecondano l'ottimale

areazione del nido

Uno speciale liquido zuccherino di alimentazione è situato nella parte inferiore dell'arnia

Le arnie BOMBOX, consentono un ottimo isolamento termico ed assecondano l'ottimale

areazione del nido

Uno speciale liquido zuccherino di alimentazione è situato nella parte inferiore dell'arnia

Le piante sponatanee attrattive per le api e i bombi

perché larga parte dei fruttiferi ha una fioritura che

Le piante sponatanee attrattive per le api e i bombi (tarassaco, erba medica, alcuni trifogli, girasole e tiglio) possono limitare l’impollinazione delle colture

Meno preoccupante è la vicinanza di piante da frutto perché larga parte dei fruttiferi ha una fioritura che

non coincide con quella degli ortaggi

La vicinanza di alveari può migliorare l’impollinazione ed aumentare le produzioni: gli

orticoltori che allevano anche api sono favoriti

La vicinanza di alveari può migliorare l’impollinazione ed aumentare le produzioni: gli

orticoltori che allevano anche api sono favoriti

Se la temperatura scende sotto lo zero o sopra i 35° C i bombi non sopravvivono

I bombi consentono rendere più uniforme e di migliorare la qualità della produzione agricola

Se la temperatura scende sotto lo zero o sopra i 35° C i bombi non sopravvivono

I bombi consentono rendere più uniforme e di migliorare la qualità della produzione agricola

Questi insetti poi non sono, in genere, aggressivi e reagiscono pungendo solo se vengono molestati Questi insetti poi non sono, in genere, aggressivi e reagiscono pungendo solo se vengono molestati

La puntura dei bombi è meno dolorosa di quella delle api, ma è necessario usare prudenza da parte di persone

sensibili alle punture degli insetti

La puntura dei bombi è meno dolorosa di quella delle api, ma è necessario usare prudenza da parte di persone

sensibili alle punture degli insetti

UN ALTRO OTTIMO IMPOLLINATORE: L’OSMIA

Apoideo solitario, compie 1 generazione all’anno

La costruzione del nido avviene in primavera, mentre lo sviluppo da uovo ad adulto procede da primavera fino a tarda estate o nei primi periodi

autunnali

Gli individui della nuova generazione dell’anno trascorrono l’inverno allo stadio di pupa dentro un

bozzolo

A fine inverno-inizio primavera fuoriescono dai bozzoli prima i maschi poi le femmine

Apoideo solitario, compie 1 generazione all’anno

La costruzione del nido avviene in primavera, mentre lo sviluppo da uovo ad adulto procede da primavera fino a tarda estate o nei primi periodi

autunnali

Gli individui della nuova generazione dell’anno trascorrono l’inverno allo stadio di pupa dentro un

bozzolo

A fine inverno-inizio primavera fuoriescono dai bozzoli prima i maschi poi le femmine

Le femmine, una volta accoppiatesi, cercano un sito idoneo per nidificareLe femmine, una volta accoppiatesi, cercano un sito idoneo per nidificare

Costruiscono i nidi entro cavità preesistenti, quali vecchi nidi di altri insetti o crepe nei muri

Costruiscono i nidi entro cavità preesistenti, quali vecchi nidi di altri insetti o crepe nei muri

I nidi sono costituiti da una serie di celle divise da setti di fango

Ogni cella è costituita da una provvigione di polline e nettare su cui viene deposto un uovo

I nidi sono costituiti da una serie di celle divise da setti di fango

Ogni cella è costituita da una provvigione di polline e nettare su cui viene deposto un uovo

Durante l’approvvigionamento del nido le femmine visitano oltre 100 fiori in ogni volo di bottinamento e circa 3.500 per completare il rifornimento di 1 cella

Durante l’approvvigionamento del nido le femmine visitano oltre 100 fiori in ogni volo di bottinamento e circa 3.500 per completare il rifornimento di 1 cella

Le specie attualmente allevate con successo per l’impollinazione sono: Osmia cornuta e Osmia rufa in

Europa, Osmia lignaria in America Settentrionale e Osmia cornifrons in Giappone

In America esistono decine di imprese

che commercializzano le

osmie per l’impollinazione del

mandorlo in California e altri

fruttiferi

In America esistono decine di imprese

che commercializzano le

osmie per l’impollinazione del

mandorlo in California e altri

fruttiferi

IL MEGACHILE

Apoideo solitario originario del Mediterraneo e del Medio Oriente, compie 1-2 generazioni/anno

E’ stato introdotto accidentalmente in Nord America negli Anni ’30 e si è insediato in breve tempo nelle regioni aride

del mid-west e del Canada

Apoideo solitario originario del Mediterraneo e del Medio Oriente, compie 1-2 generazioni/anno

E’ stato introdotto accidentalmente in Nord America negli Anni ’30 e si è insediato in breve tempo nelle regioni aride

del mid-west e del Canada

Le femmine costruiscono il loro nido in cavità o anfratti

Tagliano pezzetti di foglie con le mandibole e li dispongono in fondo alla cavità

Riempiono poi questa coppetta con nettare e polline fino a 2/3 e vi depongono un uovo,

sigillando il tutto con 2-3 ulteriori pezzettini di foglie

Successivamente costruiscono un’altra celletta sopra

Si stima che ogni femmina può impollinare tanti fiori da produrre 0.1 kg di semi.

La temperatura di attività ottimale varia dai 25-30°C.


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