Le Biblioteche ItalianeSource: Fontes Artis Musicae, Vol. 18, No. 3 (1971 September-Dezember), pp. 93-157Published by: International Association of Music Libraries, Archives, and Documentation Centres(IAML)Stable URL: http://www.jstor.org/stable/23506671 .
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Le Biblioteche Italiane Consistenza e provenienza dei van fondi musicali e loro sistemazione. Inventari, cataloghi
e schedari. Possibilità di consultazione del materiale
Elenco alfabetico delle città dove si conservano fondi musicali e delle raccolte private conosciute
A cura di Claudio SARTORI e dell'Uffïcio Ricerche musicali délia Biblioteca Braidense di Milano
Italian Music Libraries
Contents and provenance of the various music collections and their arrangement. Inven
tories, catalogues and card indexes. Availability for consultation of the material
Alphabetical list of cities which keep music collections and of the known private collections
Edited by Claudio SARTORI and the Ufficio Ricerche musicali of the Biblioteca Braidense at Milan
Die italienischen Musikbibliotheken Bestand und Herkunft der verschiedenen Musiksammlungen und ihre Ordnung. Inven
tare, Kataloge und Karteien. Möglichkeiten zur Nutzung dieses Materials
Alphabetisches Verzeichnis der Städte, in denen sich Musikbestände befinden und
bekannte Privatsammlungen
Herausgegeben von Claudio SARTORI und vom Ufficio Ricerche musicali der Biblioteca
Braidense, Mailand
Les bibliothèques musicales italiennes
Contenu et origine des fonds musicaux, leur classement. Inventaires, catalogues et
fichiers. Facilités de consultation des collections
Liste alphabétique des villes où sont conservés des fonds musicaux, ainsi que des collec
tions privées connues
Etabli par Claudio SARTORI et l'Ufficio Ricerche musicali de la Biblioteca Braidense de Milan
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La Situazione generale — The General Situation Die allgemeine Situation — Situation générale
Dal tempo in cui Walter H. Rubsamen fece il suo viaggio di scoperta nelle biblioteche
musicali italiane e ne scrisse poi il divertente resoconto (Music Research in Italian Libraries,
Los Angeles California, 1951, pag. 71) le cose sono oggi molto cambiate. E cambiate in
meglio, bisogna riconoscerlo. Prova ne sia, per esempio e prima di tutto, l'interesse per la
rtjusicologia e i suoi problemi del Ministero della Pubblica Istruzione e del Consiglio
Nazionale delle Ricerche, che ha permesso l'istituzione e il finanziamento dell'Ufficio
Ricerche musicali, presso la Biblioteca Nazionale Braidense di Milano. Ma la situazione è
soprattutto molto migliorata proprio all'interno delle biblioteche, per il nuovo intéressé
che tutti i bibliotecari italiani dimostrano per la musica e la musicologia. Sarà stato forse
anche per effetto della pressione esercitata dalle schiere di musicologi stranieri che ogni
anno si riversano in Italia e sulle biblioteche italiane, costringendo i nostri bibliotecari ad
aiutarli nelle ricerche del materiale musicale, anche se fino a ieri essi ignoravano di custo
dirlo. Ma ad ogni modo tutto è oggi molto più facile e molto più chiaro.
Del resto, sinceramente non ho mai capito perché il resoconto, in fondo cosi bonario di
Rubsamen, avesse destato tanto scandalo e livore. Che cosa dimostrava dopo tutto Rubsamen?
Che, nonostante le vecchie leggi e disposizioni, tuttora in vigore benchè assolutamente sor
passate e antiquate nello spirito e nella lettera, che avrebbero dovuto rendere impossibili le
sue ricerche e avrebbero dovuto proibirgli di microfilmare tutto il materiale che voleva
riprodurre, Rubsamen era riuscito a ottenere quasi tutto quello che voleva, e anche di più,
partendo dall'Italia con un patrimonio di microfilms veramente incredibile. E tutto questo
grazie alla comprensione degli organi superiori ministeriali, dei vari direttori, e della quasi
totalità dei bibliotecari italiani. Volendo veramente scandalizzarsi, molti altri incresciosi
episodi si potrebbero aggiungere a quanto sperimentô Rubsamen. Ma ormai sono cose
passate ed è inutile insistere.
Oggi, dicevamo invece, la situazione è molto migliorata. Le biblioteche musicali, quelle dei Conservatori e degli Istituti musicali, hanno incomin
ciato a rendersi conto che non possono funzionare a dovere senza schedari aggiornati e
senza cataloghi. Purtroppo spesso manca il personale, adatto o meno che sia, per intra
prendere e continuare sistematicamente taie lavoro. Ma di questo riparleremo in seguito.
Le biblioteche generiche hanno incominciato a inventariare e catalogare anche i fondi
musicali in loro possesso, che finora avevano considerato corne carte inutili e ingombranti. E perfino qualche archivio ecclesiastico si sta rendendo conto della nécessité di una miglior custodia del materiale conservato e dell'urgenza di catalogarlo per offrire la possibilité di
consultarlo.
Cosi molti nuovi cataloghi di fondi musicali sono stati di recente pubblicati. E molto più numerosi potrebbero essere, se gli editori italiani non pretendessero che gli autori, dopo
aver fatto l'ingrato lavoro della catalogazione e descrizione, procurino anche i mezzi finan
ziari per sostenere le spese della pubblicazione del catalogo. Io non so come vadano le
cose fuori d'Italia in questo campo, ma mi pare evidente che gli editori italiani diano prova di una curiosa miopia: si sa che i cataloghi, musicali e no, non vanno a ruba come best
sellers, ma si sa anche che essi vengono, sia pur lentamente, ma sicuramente, assorbiti dal
mercato nazionale e internazionale. La spesa necessaria alla stampa è dunque un investi
mento di capitali a sicuro reddito, anche se non immediato. E allora perché gli editori, pur
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LA S ITUAZ ION E GENERALE 95
vantandosi di un nome che evidentemente non meritano (meglio sarebbe chiamarli tipo
grafi) pretendono che altri faccia lo sforzo del primo investimento di spese per imprese, che alla fine saranno sicuramente redditizie? Ma questo dopo tutto è affare loro. Il discorso
vale solamente per spiegare la lentezza attuale con la quale si compilano e si pubblicano i cataloghi. Se gli autori fossero diversamente incoraggiati, in ben maggior numéro si
dedicherebbero a tali imprese, anche se per l'autore esse sono per lo più di ben scarsa
soddisfazione.
Comunque l'impresa délia pubblicazione di cataloghi di materiali musicali non è nuova
in Italia. I mss. sono in qualche modo segnalati, insieme a tutti gli altri mss. non musicali,
negli Inventari dei Manoscritti dette Biblioteche d'Italia, fondati da Giuseppe Mazzatinti
nel 1891, e proseguiti dal 14° volume da Albano Sorbelli. Purtroppo, a parte il fatto che
i vari volumi sono di valore diverso, a seconda dei collaboratori che Ii stesero, in generale tutti gli estensori avevano scarse nozioni musicali. Quindi le descrizioni del materiale
musicale sono sempre insoddisfacenti, salvo poche eccezioni. Nel caso dei mss. liturgici,
manca spesso qualsiasi indicazione, sia pure generica, se il codice sia prowisto di una
qualsiasi notazione musicale. Cosi se ci si imbatta in una segnalazione di un Breviario o di
un Ordo Missarum, ecc. ecc., non si sa poi se siano notati o meno. Ad ogni modo, per in
complete che siano, sono pur sempre segnalazioni indicative che possono dare una traccia
per ulteriori più approfondite ricerche, nelle quali i singoli bibliotecari sono in generale ben
disposti ad aiutare gli studiosi. Poi ci fu l'impresa dell'Associazione dei Musicologi Italiani e del suo présidente Guido
Gasperini. Questi aveva in animo di pubblicare un corpus completo dei cataloghi di tutti
i fondi musicali esistenti in Italia e ne affidö il compito a diversi collaboratori, in generale uno per ogni città. Purtroppo anche qui i collaboratori sono di diverso valore e i risultati
delle loro fatiche variano da città a città, cioè da collaboratore a collaboratore, con una
gamma che va dal buono al pessimo. Ma soprattutto, oggi risulta insoddisfacente il piano
generale délia collezione stessa: infatti per progetto in generale viene trascurato quasi
completamente il materiale del sec. XIX, e i mss. anche più antichi sono catalogati e de
scritti solo parzialmente, quando non sono dimenticati. Anche questo dipende naturalmente
dalla preparazione dell'estensore del catalogo, poichè la descrizione dei mss. è la parte più
ardua per chi è meno preparato. Più modernamente sono da additare le due collezioni di cataloghi dell'Istituto Editoriale
Italiano di Milano (Bibliotheca Musicae) e di Forni di Bologna, che sono se non altro esaurienti per tutto il materiale conservato nelle singole biblioteche inventariate, oppure
specificano chiaramente di limitarsi a inventariare la parte antica del fondo musicale preso
in esame, facendo tuttavia présente che nella biblioteca è conservato altro materiale più
recente, di cui danno notizie sommarie.
Tutto sta movendosi dunque in questo campo e il panorama si fà più promettente. In questo ambiente di rinnovato interesse per il patrimonio musicale italiano, cerco oggi
di fornire i risultati delle conoscenze ai quali sono giunto, grazie soprattutto all'istituzione
dell'Ufficio Ricerche musicali, tentando di tracciare un quadro generale dei fondi musicali esistenti in Italia e del modo corne sono custoditi nelle varie biblioteche. Non pretendo di
essere esauriente. Qualche cosa certamente mi sarà sfuggita e d'altra parte le ricerche non
sono finite. Ma ad ogni modo, grazie soprattutto alla collaborazione intelligente e fervida
di quasi tutti i bibliotecari, credo di poter già fare un bilancio abbastanza preciso délia situazione.
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96 LA S ITUAZI ON E GENERALE
Cominciamo dunque dal vedere dove e come sono conservati i fondi musicali in Italia.
Li possiamo trovare:
1. nelle biblioteche dei Conserva tori e degli Istituti musicali 2. nelle biblioteche generiche, che custodiscono anche fondi musicali
3. negli Archivi di Stato 4. negli archivi delle Chiese, Biblioteche Capitolari, biblioteche dei Conventi, dei Seminari,
ecc.
5. nelle biblioteche delle Fondazioni e dei Musei.
Conservatori. — Benchè questi istituti dovrebbero conservare le biblioteche musicali più ricche e complete, si verifica invece una situazione generale veramente pietosa, che dériva
da diverse cause. Prima di tutto le biblioteche dei conservatori dipendono dall'Ispettorato
per l'Istruzione Artistica del Ministero délia Pubblica Istruzione, dal quale dipendono
anche i Conservatori, il quale Ispettorato si intéressa delle scuole e dei problemi dell'insegna
mento, mentre non ha nessun interesse particolare per le biblioteche delle medesime. O se
ne intéressa solamente per considerarle come mezzo d'ausilio all'insegnamento, come
biblioteche scolastiche. Mentre le principali biblioteche dei Conservatori sono anche biblio
teche scolastiche, indubbiamente, ma hanno quasi tutte un materiale, che si puô chiamare
storico, il cui interesse travalica l'ambito puramente scolastico per interessare invece le
ricerche musicologiche. Ne dériva che il personale di biblioteca, previsto dall'organico
ministeriale, è assolutamente insufficiente non solo per il necessario lavoro di aggiorna mento degli schedari e di custodia del materiale, ma è anche scientificamente impreparato
ad aiutare le ricerche degli studiosi. E il difetto incomincia al vertice. Infatti i bibliotecari
dei Conservatori, per lo meno quelli delle classi più anziane, non sono affatto bibliotecari,
ma professori di storia délia musica, ai quali fu affidato l'incarico délia direzione délia biblioteca. Cioè hanno retto le biblioteche senza avere nessuna preparazione specifica di
biblioteconomia e spesso anche, senza nessun interesse personale per la materia. Oggi i
Conservatori separano le funzioni dell'insegnamento dalla direzione délia biblioteca; non resta dunque che sperare che i giovani bibliotecari assumano i loro compiti con maggiore
preparazione e maggiore interesse dei loro predecessori. Corne soluzione radicale del pro
blema si potrebbe poi auspicare che le biblioteche dei conservatori venissero divise in due
sezioni: quella scolastica che potrebbe rimanere alle dipendenze dell'Ispettorato per l'Istru
zione Artistica, e quella storica che potrebbe passare aile dipendenze délia Direzione
Generale Accademie e Biblioteche, il che darebbe alle sezioni storiche un nuovo incremento
di personale e di mezzi finanziari, quello di cui godono attualmente le biblioteche generiche. Insomma si potrebbe auspicare una soluzione del tipo di quanto è awenuto al Conserva
tory di Bologna, dove esiste una biblioteca scolastica moderna, e la parte antica invece è
ritornata alia dipendenze del Comune (che l'ha intitolata Civico Museo Bibliografico Musi
cale), che la regge indipendentemente. La soluzione bolognese ha il difetto di mettere in
contrasto l'amministrazione ministeriale (per la biblioteca scolastica) con quella comunale
(per il Museo), ma se negli altri Conservatori la separazione delle due amministrazioni si
effetuasse all'interno del Ministero, tra le due direzioni (Ispettorato per l'Istruzione Artistica
da una parte, Direzione Accademie e Biblioteche dall'altra), tale divisione di compiti sarebbe veramente la soluzione unica dell'annoso problema, con vantaggi notevoli per le
due parti. E credo che i bibliotecari dei Conservatori di Milano, Roma, Napoli e Venezia,
per non citare che i più importanti e i più bisognevoli di una soluzione radicale, sarebbero
ben felici di una tale deliberazione.
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LA SITUAZ1 ON E GENERALE 97
Istituti musicali. — La situazione delle biblioteche degli Istituti musicali comunali pur rispecchiando quella dei maggiori confratelli (i Conservatori) è anche peggiore. Infatti le
piccole scuole musicali, che hanno la fortuna di possedere archivi musicali ricevuti in
eredità o in dono, hanno anche minore personale delle biblioteche dei Conservatori e
indubbiamente minori mezzi fïnanziari. Il loro riordino dipende spesso dalla sola buona
volontà del bibliotecario, che per lo più non ha nessun altro aiuto in biblioteca, e spesso non ha nemmeno il tempo di occuparsi del materiale che non serve alla scuola e che giace accatastato senza che nessuno se ne occupi.
Biblioteche generiche. — Qui il discorso è del tutto diverso. Poichè, corne si è detto,
dipendono dalla Direzione Accademie e Biblioteche, se non altro sono fornite di personale
più numeroso e meglio preparato e hanno maggiori mezzi finanziari a disposizione per la
custodia e salvaguardia del materiale. E del nuovo interesse che i bibliotecari dimostrano
per i fondi musicali in loro possesso abbiamo già detto. Tuttavia anche qui la situazione
non è affatto rosea. Prima di tutto si tratta di biblioteche generiche, quindi con interessi
multipli, tra i quali quelli musicologici sono di necessità gli ultimi o quasi. Per di più mancano di personale specializzato, che conosca cioè, almeno approssimativamente, la
musica. E in generale sono costrette a disputare lo spazio ai materiali custoditi, dato che le
biblioteche sono in generale tutte in sedi vecchie (se non antiche) e scarsamente attrezzate.
Comunque se l'istituire in ogni biblioteca generica una Sezione musicale puo essere quasi
impossibile, per la difficoltà di spostare i materiali dalle vecchie collocazioni aile nuove, sarebbe perô sempre possibile istituire degli schedari particolari per la musica e le materie
affini, che indirizzassero e facilitassero le ricerche. E questo nella maggior parte dei casi o è
già stato fatto o è in via di attuazione.
Archivi di Stato. — L'esistenza di materiale musicale negli Archivi di Stato è assoluta
mente casuale, o per lascito, o per incameramento di archivi di istituzioni cittadine disciolte
(archivi di chiese, di bande municipali, archivi privati, ecc.). Ma in generale la segnalazione e conservazione del materiale, non molto abbondante, è soddisfacente.
Archivi di Chiese, Biblioteche Capitolari, Conventi, Seminari, ecc. — Qui il problema è veramente gravissimo. Spesso le chiese custodiscono (malamente) del materiale prezioso
senza affidarne l'incarico a nessuno. La consultazione dipende dal buon volere di qualche
prelato e dalla fortuna di scoprire codici e volumi nei luoghi più impensati, strappandoli
ai topi, alla polvere, alla pioggia e a non si sa che cosa ancora. Sarebbe auspicabile che la
Biblioteca Apostolica Vaticana intraprendesse la scoperta sistematica dei fondi esistenti
e ne promulgasse la raccolta o il deposito in luoghi adatti alla conservazione e alla con
sultazione. O comunque che le singole Diocesi intervenissero sostanzialmente. Ma non
credo che una soluzione del genere sarà molto prossima. Infatti anche le biblioteche capito
lari, dei Conventi e dei Seminari sono particolarmente note per il disinteresse assoluto con
il quale conservano i materiali musicali in loro possesso. Alla base délia questione è anche
qui la mancanza di personale specializzato e di locali adatti. Lodevoli eccezioni, corne
quella dell'Archivio del Duomo di Milano, sono da segnalarsi appunto corne eccezioni.
Tuttavia tra le buone biblioteche ecclesiastiche bisogna pur segnalare quelle del Duomo
di Piacenza, di S. Maria délia Consolazione a Venezia, del Seminario di Lucca e non
moite altre, di cui diremo singolarmente.
Tondazioni e Musei. — Le biblioteche annesse a questi istituti sono particolarmente inte
ressant! per il caratteristico materiale che conservano. Ma dobbiamo dire che in generale
abbiamo riscontrato notevoli riluttanze nei loro custodi a darne notizia. Il caso del Museo
Donizettiano di Bergamo, che ha pubblicato un ottimo catalogo di quanto possiede, è pra
ticamente unico.
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98 THE GENERAL SITUATION
Biblioteche private. — Questo è un campo assolutamente labile. La biblioteca privata
raccolta da un musicista o da uno studioso è destinata a disperdersi dopo la scomparsa del suo fondatore. Nel migliore dei casi la biblioteca privata viene donata a una biblioteca
pubblica (o acquistata da essa), che provvede alla conservazione e catalogazione del mate
riale. E cosi si salva (come, per esempio, la biblioteca del prof. Canal attualmente conser
vata come fondo Canal nella Biblioteca Marciana di Venezia). Ma più spesso le biblioteche private vengono vendute o comunque disperse e distrutte e, se
durante la vita del proprietario, ne è stato pubblicato un catalogo, spesso rimane 1'interroga tivo di scoprire dove i singoli pezzi in esso descritti siano poi finiti. Vane sono state le
nostre ricerche per rintracciare i fondi già segnalati una cinquantina d'anni or sono. La
Biblioteca Ambrosini di Bologna l'abbiamo ritrovata solo parzialmente conservata presso la
Cassa diRisparmio di Bologna. Di altre si sono perse le traccie. Comunque alia fine del nostra
sguardo d'insieme, daremo anche un elenco delle biblioteche private che a nostra cono
scenza sono attualmente in vita. Ma délia loro sorte futura non possiamo fare ipotesi. Sarà
quel che Dio vorrà. C'è da notare anche che i collezionisti che continuano ad arricchire le
loro biblioteche sono restii a darne notizia, per il variare continuo della loro consistenza,
dovuto a scambi con altri raccoglitori, a nuovi acquisti o a eventuali vendite.
Comunque, detto tutto questo, tento ora di dare una descrizione analitica dei fondi
musicali conservati in ogni biblioteca e del modo come essi sono custoditi, elencando per ordine alfabetico le città e le biblioteche in esse esistenti. A tutte le biblioteche pubbliche ho scritto chiedendo di dare informazioni, anche sommarie, sulla consistenza, la pro venienza e la collocazione dei fondi musicali posseduti. La maggior parte dei direttori
hanno cortesemente risposto, e pubblico a mano a mano le singole loro risposte. Quando
i resoconti delle varie biblioteche non sono firmati, vuol dire che non sono pervenute notizie
dirette dagli interessati e che ho tentato di sopperire alla mancanza di informazioni dirette
con notizie che avevo da altra fonte.
Mi resta, corne ultima cosa, da segnalare l'impresa veramente meritoria già in atto presso l'Istituto di Paralogia del Libra di Roma. Per iniziativa della direttrice, dott. Emerenziana
Vaccaro, l'Istituto sta attuando il progetto di raccogliere in sede, e mettere a disposizione
degli studiosi che ne facciano richiesta, i microfilms di tutti i mss. musicali conservati nelle
biblioteche italiane. Il lavoro procédé naturalmente con lentezza, date le difficoltà alle quali deve owiare, ma l'Istituto ha già raccolto i microfilms dei mss. musicali delle biblioteche
Laurenziana di Firenze, Estense di Modena, Nazionale di Torino e Casanatense di Roma.
Per ogni biblioteca elencata nel quadro che segue ho segnato se il materiale è schedato
nell'Ufficio Ricerche musicali. Questo al solo scopo di informare gli eventuali ricercatori
che siamo in grado, se richiesti, di fornire le prime informazioni sul materiale esistente
nella biblioteca. Se esistono cataloghi a stampa di recente pubblicazione, citati nel notiziario,
va da sè che il materiale in essi segnalato è pure schedato nell'Ufficio Ricerche musicali,
senza bisogno di ulteriori assicurazioni in proposito. Claudio Sartori
Things have changed a good deal since the time when Walter H. Rubsamen made his voyage of discovery around the music libraries of Italy and subsequently wrote an interesting account of it
(Music Research in Italian Libraries, Los Angeles, California, 1951. 71 p.). It must be admitted
that the change has been for the better. In proof of this, for example first of all, is the interest in
musicology and its problems shown by the Ministero della Pubblica Istruzione e del Consiglio Nazionale delle Ricerche (The Ministry of Education and National Council for Research) which has
permitted the founding and financing of the Ufficio Ricerche musicali (Department of Musical
Research) at the Biblioteca Nazionale Braidense in Milan. But above all the situation has greatly
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THE GENERAL SITUATION 99
improved in the libraries themselves by reason of the new interest that Italian librarians are showing in music and musicology. It may also be due to the effect of the pressure exercised by hordes of
foreign musicologists who stream into Italy and descend on the libraries every year, obliging our
librarians to assist them in their researches into musical material, even though until quite recently our librarians were unaware of the material they had. In any case things are much easier and more
straightforward now.
Apart from anything else I have never understood, quite honestly, why Rubsamen's account,
which is fundamentally quite naive, should have stirred up quite so much scandal and ill-feeling.
After all, what did Rubsamen demonstrate? That in spite of the ancient laws and regulations, still
flourishing vigorously although completely outdated and antiquated both in letter and in spirit, which should have rendered his researches impossible and have prohibited him from microfilming all the material that he wanted reproduced, Rubsamen still succeeded in obtaining almost everything that he wanted and, furthermore in leaving Italy with a truly incredible heritage of microfilms. All
this, thanks to the understanding of the higher ministerial bodies, the various directors and almost
all the librarians in Italy. If a good scandal were really sought many other tedious tales could be
added to the trials of Rubsamen. However, these are things of the past and it is useless to dwell
on them.
Nowadays, as we were saying, the situation has greatly improved. The music libraries, those
belonging to the music colleges and institutes, have begun to realise that they cannot fulfil their
proper function without up-to-date card entries and catalogues. Yet often they lack the staff even
partially trained to undertake and systematically to carry out such work. However, we will say
more of this later on.
The general libraries have begun to take inventories and to catalogue even those music collec
tions in their possession which have previously been regarded as so much useless, space-devouring
paper. And even some ecclesiastical archives have taken account of the necessity for better custody
of the material they hold and of the urgent need for cataloguing it in order to make consultation
possible. Thus many new catalogues of music collections are of recent publication. And many more could
be published if Italian publishers did not insist that the authors, after having finished the thankless
task of cataloguing and description, should then also bear the financial burden of the publication of their catalogues. I do not know how these things are arranged outside Italy, but it seems
obvious to me that Italian publishers are showing symptoms of a strange form of shortsightedness :
one realises of course that catalogues, musical or otherwise, will not sell as easily as best-sellers,
but it is also clear that they will eventually, however slowly, be absorbed by the national and inter
national markets. Therefore the expense incurred in printing may be regarded as a capital in
vestment with a guaranteed, if not immediate return. So why do the publishers, flaunting a name
that they clearly do not merit (they should rather be termed printers), insist that others should
shoulder the initial burden of cost, which in the end will result in a safe profit for themselves.
But after all, this is their business. This discussion is only of value in that it explains the present
sluggishness with which catalogues are being compiled and published. If authors had more in
centive, greater numbers of them would dedicate themselves to such tasks, even if they obtained
little personal satisfaction from such work.
However, the undertaking of publication of catalogues of music collections is not a new thing
in Italy. The manuscripts have to a certain extent been entered, together with all the non-musical
manuscripts in the Inventari dei Manoscritti delle Biblioteche d'ltalia, begun by Giuseppe Mazzatinti
in 1891 and continued from volume 14 by Albano Sorbelli. Unfortunately, apart from the fact that
the various volumes differ greatly in scholarly value, according to whichever editor contributed
to them, in general all the editors had very little knowledge of music. For this reason the descrip
tions of the musical material are always unsatisfactory, with a few exceptions. In the case of
liturgical manuscripts there is often no indication whatever, except in the most general terms,
as to whether a particular manuscript includes any musical notation. So, if one happens upon a
note relating to a breviary or a missal, etc., it is rarely possible to discover whether these contain
music or not. In any case, incomplete as this work may be, there are at least entries which can
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100 THE GENERAL SITUATION
give a lead towards further and more profound research, in which each librarian is usually very
willing to aid the enquiring scholar.
Next there was the undertaking of the Associazione dei Musicologi Italiani (Association of
Italian Musicologists) and of their president, Guido Gasperini. They intended to publish a com
plete corpus of catalogues of all the music collections in Italy and apportioned the work to various
people, mostly to one person in each city concerned. But even here the collaborators differed in
quality and the results of their labours varied from town to town, even from one collaborator to
another on a scale that ranged from good to the very worst. Above all, the result now is the
generally unsatisfactory standard of the collected work: indeed, taking the project as a whole
almost all the material relating to the nineteenth century, and the manuscripts that are even older, are only partially described, if not omitted altogether. Naturally, this is also dependent on the
training of the editor, since the description of the manuscripts is the most difficult part for
someone who is ill-prepared for it.
In more modern times we must add the two collections of catalogues belonging to the Istituto
Editoriale Italiano of Milan (Bibliotheca Musicae) and of Forni of Bologna, which are at any rate
exhaustive as regards the material kept in the separate libraries listed, although they specify clearly that they have limited themselves to an inventory of the older part of the music holdings they examined, at the same time noting that the library in question keeps more recent material, for
which they give summary information. So at last we may say that things are on the move in this
sphere and that the outlook is more promising. In this atmosphere of renewal of interest in the Italian musical heritage I am now trying to give
the results of the findings I have made, thanks particularly to the Ufficio Ricerche musicali, while
trying to form a general picture of the music collections existing in Italy and the way in which
they are looked after by various libraries. I do not pretend that this study is exhaustive. Some
things will certainly have escaped my notice, and apart from that my research is not yet complete. But anyhow, thanks above all to the intelligent and enthusiastic collaboration of almost all the librarians involved, I think that I have been able to make a fairly exact estimate of the current situation.
Let us begin, therefore, by taking a look at how and where the Italian music collections may be found. They may be found in:
1. Libraries of Conservatories and musical colleges. 2. General libraries that also hold musical material. 3. State Archives.
4. Church Archives, Cathedral libraries, libraries in monasteries, seminaries, etc. 5. Libraries of Foundations and Museums.
Conservatories: Although in theory these institutions should have the richest and most complete music libraries, in reality their situation is pitiful, for various reasons. First of all, these music
college libraries are dependent on the Office of Artistic Instruction of the Ministry of Eduction, on which the colleges themselves depend, and this Office, while having an interest in the colleges and in their teaching problems has no particular interest in their libraries. Or it is only inter ested in them as an auxiliary means of education, as college libraries. Now, while the main Conser
vatory libraries are undoubtedly college ones, almost all of them contain material which might be termed historical, and whose interest exceeds the limit of the purely collegiate to interest the
musicological researcher. It follows from all this that the library staff provided by the Ministry is quite inadequate, not only for the necessary task of keeping their card catalogues up to date and looking after their stock, but also scientifically unprepared to help scholars in their researches. And the defects begin at the top. In fact, the Conservatory librarians, at least those of the old school, are not librarians at all, but professors of music history to whom was confided the onerous task of running the library. In other words, they have been in charge of their libraries without any specific training in library science and often also without any personal interest in the material in their care. Nowadays the music colleges separate the function of teaching from that of library work; it only remains to hope that young librarians will take up the work with better training
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THE GENERAL SITUATION 101
and more interest than that of their predecessors. As a radical solution to the problem one could
wish that music college libraries could be divided into two sections: a college section that could
remain dependent upon the Office of Artistic Instruction and an historical section which could
come under the wing of the Direzione Generale Accademie e Biblioteche, which could then grant an increase of staff to the historical section and also the same financial support as that given to
general libraries. In short, one could wish for a solution such as that found for the Conservatorio
di Bologna, where there is a modern college library, the older material having once again been
put into the hands of the municipality (which has named it theCivico MuseoBibliografico Musicale), and is run independently by them. The Bolognese solution has the defect of contrasting the govern ment administration (for the college library) with the municipal one (the Museo) but if in other
conservatories the administrative separation could be made within the Ministry itself (between the Office of Artistic Instruction on the one hand and the Direzione Accademie e Biblioteche on
the other) such a division of labour would truly be the only real solution to an ever-present
problem, with obvious advantages for both parties. I think also that the librarians of the conser
vatories at Milan, Rome, Naples and Venice, to name only the most important and those most in
urgent need of a radical solution to their problems, would be very pleased with such a decision.
Music Institutes: The plight of the libraries of local music institutes in comparison with that
of their big brothers (the conservatories) is even worse. Indeed, those small music schools that
are fortunate enough to possess music archives that have been left or donated to them have even
fewer staff than the conservatory libraries and certainly even smaller financial resources. Their
organization often depends solely on the good will of the librarian who, for the most part, has
no other assistance, and often no time to deal with any material not immediately needed by the
school, so that this lies untouched just piled anywhere without anyone to look after it.
General libraries: Here the problem is somewhat different. Since, as I have said, they depend on the Direzione Accademie e Biblioteche they are, if nothing else, provided with more and better
trained staff and have also greater financial means at their disposal for the keeping and conser
vation of material. I have already mentioned the new interest that librarians are showing in the
musical material in their care. And yet even here the situation is not entirely a rosy one. For one
thing we are talking of general libraries with a multiplicity of interests amongst which musicolog ical ones are of necessity the least important, or almost. For the most part specialist staff who
know anything, even superficially, of music, are lacking. And in general they have to argue over
the space available for the material in their charge, since libraries are usually in old, if not ancient
buildings and poorly furnished. However, even if it is next to impossible to provide a music section
in every library because of the difficulty of moving the material from the old placing to the new,
yet it should always be possible to keep special card catalogues for music and related material which
would direct and facilitate research. And in the great majority of cases this has been done, or is on
the way to completion. State Archives: The existence of musical material in State Archives is quite arbitrary, as it is
either there as a result of legacies or by the taking over of archives formerly belonging to disbanded
municipal institutions (Church archives, municipal bands, privately-owned archives, etc.). But in
general the noting and conservation of the material, which is not very great in quantity, is satis
factory. Church Archives, Cathedral libraries, those of monasteries, seminaries, etc.: Here the problem
is grave indeed. Often the churches keep (badly) precious material without giving it into anyone's care. In order to consult it one must depend on the good will of the prelate in each case, and on
the luck of finding manuscripts and volumes in the most unlikely places, often gnawed and
damaged by mice, dust, damp and heaven knows what else! One could wish that the Vatican
library might undertake a systematic search of existing collections and make them known, or
place these in buildings fit for their conservation, where scholars may consult them. Or better still,
that each diocese should do this on a substantial scale. But I do not think that such a solution
is very near. Indeed, even the Cathedral libraries and those of monasteries and seminaries are
particularly noted for the lack of interest with which they keep the material in their possession. At
the base of the problem is once again the lack of specially trained staff and of proper accomodation.
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102 DIE ALLGEMEIN E SITUATION
There are praiseworthy exceptions such as the Cathedral library at Milan, but they are noteworthy
simply as exceptions. Still, among the good ecclesiastical libraries it is only necessary to single out
those of the Cathedral at Piacenza, of Santa Maria della Consolazione at Venice, the Seminary at
Lucca and very few others, of whom we shall say more later.
Toundations and Museums: The libraries attached to these institutions are particularly inter
esting because of the characteristic material that they house. But we must say that in general we
have encountered a notable reluctance in their staff to give information. The case of the Museo
Donizettiano at Bergamo, which has published an excellent catalogue, is practically unique.
Privately-owned libraries: Here the situation is an ever-changing one. The private library collect ed by a musician or scholar is doomed to be scattered after the passing of the collector. In the best
cases the private library is donated to a public library which provides for the conservation and
cataloguing of the material. In this way it is preserved (as, for example, the library of Prof. Canal, now conserved by the Biblioteca Marciana of Venice as the Fondo Canal, or Canal Collection). But more often the private library will be sold or dispersed and scattered in one way and another, and
if during the owner's lifetime it had been catalogued the problem remains of discovering where
each item described has gone. Our search for many items listed even as recently as fifty years ago has
been in vain. The Biblioteca Ambrosini at Bologna we found only in part at the Cassa di Risparmio di Bologna. Of others all trace has been lost. At the end of our general survey we will also give a
list of the private libraries that exist to our knowledge at the moment. Of their future fate however, we cannot even hazard a guess. It is in God's hands. It is also worthy of note that collectors who
continue to add to and enrich their libraries are reluctant to give information, by reason of the
continual variation of the contents of their libraries, due to exchanges with other collectors, to new
acquisitions and eventual sales.
However, taking all this into consideration I will now attempt to give an analytical description of the music collections in each library and of the way in which they are kept, together with a list of the towns and their libraries in alphabetical order. I wrote to all the public libraries asking for information, even if only in brief, of their holdings, the provenance, and the classification of their music collections. Most of their directors replied with courtesy and sent me their several returns. Wherever the accounts of the various libraries are not signed this means that the in
formation did not come directly from the places concerned, and that I have tried to supplement my lack of direct information from other sources.
Finally it remains for me to call your attention to a truly meritorious task undertaken by the Istituto di Patologia del Libro in Rome. Through the initiative of the director, Dr. Emerenziana
Vaccaro, the Institute is undertaking the project of gathering under one roof and making available to any scholar who so requests, microfilms of all the music manuscripts kept in Italian libraries. The work is, of course, proceeding slowly, given the obstacles it has to encounter, but the Institute has already collected the microfilms of the music manuscripts of the Laurenziana library in Florence, the Estense library in Modena, the Nazionale in Turin and the Casanatense in Rome.
For each library listed in the following survey I have made a note if the material is listed in the Ufficio Ricerche musicali. This is with the sole aim of informing future researchers that we are
competent, if requested, to furnish the preliminary information on material in the library. If there are printed catalogues of recent publication listed in the article, it goes without saying that the material listed in them is also entered in the Ufficio Ricerche musicali without any need of further assurances on the matter.
Seit Walter H. Rubsamens Entdeckungsreise durch die italienischen Musikbibliotheken und seinem anschaulichen Bericht darüber (Music Research in Italian Libraries, Los Angeles, Cal., 1951, 71 S.) haben sich die Zustände dort ganz erheblich zum Besseren gewendet, das muß anerkannt werden. Beweis dafür ist in erster Linie das Interesse des Unterrichtsministeriums und des Natio nalen Forschungsrates für die Probleme der Musikwissenschaft sowie die Gründung und Finanzie
rung des Ufficio Ricerche musicali (Institut für Musikforschung) an der Biblioteca Braidense in
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DI E ALLGEMEINE SITUATION 103
Mailand. Das neuerwachte Interesse der italienischen Bibliothekare an der Musik und der Musik
wissenschaft hat auch erheblich zur Verbesserung der Situation in den Bibliotheken beigetragen. Die ausländischen Musikwissenschaftler, die jedes Jahr in Scharen nach Italien und in die italie
nischen Musikbibliotheken strömen, haben hier bestimmt einen gewissen Drude auf unsere Biblio
thekare ausgeübt; diese wurden praktisch gezwungen, bei der Erforschung der bis dahin noch nicht
einmal richtig gelagerten Musikbestände behilflich zu sein.
Ich muß allerdings gestehen, daß ich den Skandal und den Ärger, den Rubsamens im Grunde
doch recht harmloser Bericht hervorgerufen hat, nie ganz verstanden habe. Schließlich bewies er
nur, daß es Rubsamen trotz der noch immer geltenden, dem Geist und dem Buchstaben nach aber
völlig überholten und antiquierten Gesetze und Bestimmungen gelungen war, Italien mit einer
schier unglaublichen Menge von Mikrofilmen zu verlassen; er hatte mehr Aufnahmen machen
können, als er eigentlich vorhatte. Er verdankte das dem Verständnis der oberen Ministerialbehörde, den einzelnen Direktoren und den italienischen Bibliothekaren. Es gibt viel ärgerlichere Dinge als
Rubsamens Erlebnisse, über die man sich aufregen könnte, wenn man wollte. Doch all das gehört der Vergangenheit an, und es führt zu nichts, dabei zu verweilen. Wie bereits gesagt, findet man
heute eine wesentlich bessere Situation vor.
In den Musikbibliotheken der Konservatorien und Musikinstitute hat man inzwischen begriffen, daß eine sinnvolle Arbeit nur dann möglich ist, wenn Karteien und Kataloge auf dem neuesten
Stand sind. Leider fehlt es jedoch an mehr oder weniger geschultem Personal, das diese Arbeiten
systematisch aus- und weiterführen könnte. Doch davon später. In den allgemeinen Bibliotheken hat man begonnen, die dort lagernden Musikbestände, die man
bisher lediglich als unnützen und platzraubenden Ballast betrachtet hatte, zu inventarisieren und zu
katalogisieren, und sogar in einigen kirchlichen Archiven hat man eingesehen, wie wichtig es ist, daß die Bestände besser aufbewahrt werden und wie dringend notwendig deren Katalogisierung für Forschungszwecke ist.
In den letzten Jahren wurden viele Kataloge von Musikbeständen veröffentlicht. Doch könnten
es weit mehr sein, verlangten nicht die italienischen Verleger, daß die Verfasser dieser Kataloge nach der für sie undankbaren Arbeit der Katalogisierung und Beschreibung auch noch die finan
ziellen Mittel zur Veröffentlichung besorgten. Ich weiß nicht, wie diese Dinge außerhalb Italiens
gehandhabt werden; klar ist auf jeden Fall, daß die italienischen Verleger hier recht kurzsichtig
handeln, selbstverständlich finden Kataloge aller Art keinen reißenden Absatz wie Bestseller,
andererseits werden sie mit Sicherheit, wenn auch langsam, vom nationalen und internationalen
Markt absorbiert. Die in eine solche Veröffentlichung investierten Kosten sind daher eine sichere
Kapitalanlage, wenn sich auch der Ertrag nur langsam einstellt. Warum verlangen also die Verleger, die sich eines Namens rühmen, den sie nicht verdienen (man sollte sie eigentlich Drucker nennen), daß andere das Geld für Unternehmen aufbringen, die für sie am Ende rentabel sein werden. Aber
das haben sie selbst zu verantworten. Die Ausführungen hier sollen nur erklären, warum die Arbeit
an den Katalogen (Zusammenstellung und Veröffentlichung) so langsam vonstatten geht. Eine
Ermutigung der Verfasser wäre nötig, damit sie sich dieser meist wenig befriedigenden Arbeit in
größerer Zahl widmen könnten.
Allerdings ist die Veröffentlichung von Musikkatalogen in Italien nicht neu. In den 1891 von
Giuseppe Mazzatinti begründeten und ab Band 14 von Albano Sorbelli fortgeführten Invent an
dei Manoscritti délie Biblioteche d'Italia sind Musik- und andere Manuskripte bereits angezeigt. Der Wert der einzelnen Bände ist aber verschieden, da die Zusammenstellung von jeweils einem
anderen Autor besorgt wurde. Im allgemeinen haben alle Verfasser leider wenig musikalische
Kenntnisse, so daß die Beschreibung der Musikbestände, von wenigen Ausnahmen abgesehen,
unbefriedigend ist. Z. B. fehlt bei liturgischen Werken z. T. die Angabe, ob der jeweilige Codex
eine musikalische Notation aufweist. Bei Nennung eines Breviers oder einer Ordo Missarum ist
daher nicht klar, ob das Werk auch Noten enthält. So unvollständig dieses Material aber auch sein
mag, es bietet auf jeden Fall Hinweise zur Weiterarbeit und für vertiefende Forschungen. Im all
gemeinen sind die einzelnen Bibliothekare gerne bereit, den Wissenschaftlern zu helfen.
Als nächstes wurde die Gesellschaft italienischer Musikwissenschaftler mit Guido Gasperini als
Präsidenten gegründet. Gasperini beabsichtigte, ein vollständiges Katalogwerk aller in Italien
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104 DIE ALLGEMEINE SITUATION
lagernder Musikbestände zu veröffentlichen und beauftragte jeweils einen Mitarbeiter in einer Stadt mit dieser Aufgabe. Auch hier sind die Ergebnisse leider nicht gleichwertig, sie variieren von Stadt zu Stadt, d. h. von Mitarbeiter zu Mitarbeiter, wobei die Skala vom Guten zum ausgesprochen Schlechten reicht. Vor allem ist das Niveau dieser Sammlung als ganzes schlecht. Das Material des 19. Jahrhunderts wurde fast vollständig außer acht gelassen, und auch ältere Manuskripte wurden nur teilweise katalogisiert und beschrieben oder auch ganz vergessen. Stark macht sich die Vor
bildung des jeweiligen Verfassers eines Kataloges bemerkbar. Gerade die Beschreibung von Manu
skripten ist der schwierigste Teil einer solchen Arbeit, wenn die nötige Schulung fehlt. Besser sind die beiden Katalog-Sammlungen des Istituto Italiano Mailand (Bibliotheca Musicae)
und von Forni in Bologna zu beurteilen. Über das Material der im einzelnen genannten Bibliotheken wird hier genau Auskunft gegeben, oder es wird zumindest darauf hingewiesen, daß der Katalog sich auf den ältesten Teil der gesichteten Musikbestände beschränkt. Aber auch in diesem Falle fehlt nicht der Hinweis auf neueres in der Bibliothek liegendes Material, das dann summarisch
aufgeführt wird.
Alles auf diesem Sektor ist in Bewegung, und die Aussichten für die Zukunft sind nicht schlecht.
In Anbetracht des neuerwachten Interesses für die italienischen Musikbestände will ich versuchen, hier die Ergebnisse meiner Forschungen zu veröffentlichen. Dabei muß in erster Linie dem Ufficio
Ricerche musicali gedankt werden. Sinn dieser Arbeit ist es, einen Überblick über die in Italien
vorhandenen Musikbestände und die Art ihrer Aufbewahrung und Pflege in den einzelnen Biblio
theken zu geben. Ich weiß, daß diese Arbeit nicht erschöpfend sein kann. Gewiß ist mir einiges
entgangen, auch sind meine Forschungen noch nicht abgeschlossen. Dank der ausgezeichneten und
intensiven Mitarbeit fast aller Bibliothekare glaube ich jedoch, schon eine erste Bilanz ziehen zu
können. Zunächst sei gesagt, wo und wie die Musikbestände in Italien aufbewahrt werden:
1. Bibliotheken der Konservatorien und Musikinstitute; 2. Allgemeine Bibliotheken, die auch Musikbestände besitzen; 3. Staatsarchive; 4. Kirchenarchive, Kapitolar-, Kloster- und Seminarbibliotheken; 5. Bibliotheken von Stiftungen und Museen.
Konservatorien: Obwohl diese Institute über die reichsten und vollständigsten Musikbibliotheken
verfügen, kann man die Situation hier im allgemeinen nur als wahrhaft miserabel bezeichnen.
Dafür gibt es die verschiedensten Gründe. Die Bibliotheken der Konservatorien sind, wie die Konservatorien selbst, dem Aufsichtsamt für Kunsterziehung des Unterrichtsministeriums unter stellt. Dieses interessiert sich natürlich in erster Linie für die Konservatorien in ihrer Funktion als Schule und für ihre Unterrichtsprobleme; es zeigt keinerlei besonderes Interesse für die Biblio
theken, sondern betrachtet diese höchstens als Hilfsmittel für den Schulunterricht, so als handelte es sich um normale Schulbibliotheken. Zweifellos sind die großen Konservatoriumsbibliotheken
auch Schulbibliotheken; darüber hinaus verfügen sie aber fast alle über historisches Material, das weit über den reinen Schulgebrauch hinausreicht und in erster Linie die musikwissenschaftliche
Forschung interessiert. Infolge dieser Zustände ist das vom Ministerium angestellte Bibliotheks
personal absolut ungeeignet. Es ist nicht in der Lage, die Karteien aufs laufende zu bringen und das Material in der rechten Weise zu pflegen. Vor allem aber ist es wissenschaftlich nicht
geschult und daher unfähig, den Wissenschaftlern bei ihrer Arbeit zu helfen. Die Mißstände
beginnen bereits an oberster Stelle. Die Bibliothekare an den Konservatorien, zumindest die älteren unter ihnen, sind keine ausgebildeten Bibliothekare sondern Professoren für Musikgeschichte, denen
die Leitung einer Bibliothek übertragen wurde. Diese Professoren haben keinerlei spezielle Vor
bildung und oft auch gar kein persönliches Interesse für diese Materie. Man hat inzwischen an den Konservatorien begonnen, die Funktionen von Unterricht und Bibliotheksleitung zu trennen. So bleibt zu hoffen, daß die jungen Bibliothekare mit einer besseren Vorbildung und mit größerem Interesse als ihre Vorgänger ihre Aufgaben übernehmen. Es wäre gewiß das Beste, die Konser
vatoriumsbibliotheken in zwei Abteilungen zu untergliedern. Die eine wäre für die Schule zuständig und unterstände weiterhin dem Aufsichtsamt für Kunsterziehung, die andere, historische, sollte der Leitung für Akademien und Bibliotheken unterstellt werden. Diese könnte dann für die histo
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DIE ALLGEMEINE SITUATION 105
risdie Abteilung Personal und finanzielle Mittel zur Verfügung stellen, wie es auch bei den all
gemeinen Bibliotheken üblich ist. Denkbar wäre auch eine Lösung in der Art des Konservatoriums
von Bologna. Hier besteht eine moderne Schulbibliothek, während, davon unabhängig, die älteren
Bestände von der Stadt verwaltet werden (man hat diesen Teil der Bibliothek Civico Museo Biblio
grafico Musicale genannt). Diese Lösung hat den Nachteil, daß die Ministerialverwaltung (für die
Schulbibliothek) und die Kommunalverwaltung (für das Museum) nicht zusammenarbeiten. Könnte
jedoch bei anderen Konservatorien erreicht werden, daß die Trennung der Verwaltungen innerhalb
des Ministeriums erfolgte (Aufsichtsamt für Kunsterziehung einerseits, Leitung der Akademien
und Bibliotheken andererseits), so wäre eine solche Aufgabenteilung wirklich die ideale Lösung dieses alten Problems. Sie brächte beiden Seiten beachtliche Vorteile. Ich bin sicher, daß die Biblio
thekare an den Konservatorien von Mailand, Rom, Neapel und Venedig — für diese bedeutenden
Bibliotheken wäre eine radikale Lösung am wichtigsten — über einen solchen Beschluß äußerst
glücklich wären.
Musikinstitute : Die Situation der Bibliotheken an kommunalen Musikinstituten ist ähnlich der
ihrer großen Brüder (der Konservatorien), eher noch schlimmer. Die kleineren Musikschulen mit
Musikarchiven (meistens handelt es sich um Schenkungen) haben noch weniger Bibliothekspersonal als die Konservatorien und verfügen zweifellos über weit geringere finanzielle Mittel als diese.
Ihre Neuordnung hängt meist allein vom guten Willen des Bibliothekars ab, der oft ohne jede Hilfskraft arbeitet und kaum Zeit hat, sich mit dem nicht für die Schule bestimmten Material zu
befassen. Dieses liegt dann aufgestapelt in irgendeiner Ecke, ohne daß sich jemand darum kümmert.
Allgemeine Bibliotheken: Hier liegen die Dinge ganz anders. Diese Bibliotheken unterstehen
der Leitung der Akademien und Bibliotheken und haben infolgedessen mehr und besser geschultes
Personal, außerdem stehen ihnen größere finanzielle Mittel zur Verfügung, die für Aufbewahrung und Pflege des Materials verwendet werden können. Von dem neuerwachten Interesse der Biblio
thekare für die in ihrem Besitz befindlichen Musikbestände war bereits die Rede. Doch auch hier
ist die Situation keineswegs rosig. Da es sich um allgemeine Bibliotheken handelt, sind die Inter
essengebiete sehr vielgestaltig, und die musikwissenschaftlichen stehen dabei an letzter oder fast
letzter Stelle. Vor allem fehlt es an Personal mit Fachkenntnissen, das zumindest annähernd mit
der Musik vertraut ist. Da fast alle Bibliotheken in alten, wenn nicht antiken und selten gut aus
gestatteten Gebäuden untergebracht sind, ist es nicht möglich, den Musikbeständen den nötigen Raum zur Verfügung zu stellen. Doch wenn es auch fast unmöglich ist, in jeder Bibliothek eine
Musikabteilung einzurichten (das Material kann nicht ohne Schwierigkeit von alten in neue Räume
verlegt werden), so sollte es doch möglich sein, besondere Karteien für alles, was mit Musik zu
tun hat, anzulegen. Dies würde die Forschung bestimmt erleichtern. Soweit das jedoch noch nicht
geschehen ist, sind solche Arbeiten zur Zeit im Gange. Staatsarchive: Musiksammlungen in Staatsarchiven sind rein zufällig. Es handelt sich hierbei
entweder um Schenkungen oder Ubernahmen von Archiven aufgelöster nichtstaatlicher Institutionen
wie Kirchenarchive, Privatarchive oder Archive von Städtischen Kapellen. Angaben über das im
allgemeinen nicht sehr umfangreiche Material und seine Aufbewahrung sind meistens befriedigend.
Kirchenarchive, Kapitolar-, Kloster- und Seminarbibliotheken: Hier liegen die Dinge sehr im
argen. Die Kirchen sind oft im Besitz kostbaren Materials, das schlecht aufbewahrt und von
niemandem betreut wird. Wenn man hier etwas sucht, ist man ganz auf den guten Willen eines
Prälaten angewiesen, und wenn man Glück hat, findet man einige Codices und Bände an den
undenkbarsten Stellen. Dort muß man sie dann zunächst von Mäusespuren, von Staub, Regen
und wer weiß was für anderen Dingen befreien. Es wäre wünschenswert, daß die Biblioteca
Apostolica Vaticana eine systematische Erforschung all dieser Bestände veranlaßte, das Ergebnis
veröffentlichte und sich für eine Lagerung an dafür geeigneten Orten einsetzte, um sie der Forschung
zugänglich zu machen. Auch die einzelnen Diözesen könnten etwas Grundlegendes unternehmen.
Doch glaube ich kaum, daß eine Lösung dieser Art sehr wahrscheinlich ist. Auch die Bibliotheken
der Kapitel, Klöster und Seminare sind bekannt für ihr absolutes Desinteresse an den in ihrem
Besitz befindlichen Musikbeständen. Auch hier fehlen vor allem Fachkräfte und der geeignete Platz.
Lobenswerte Ausnahmen wie das Archiv des Mailänder Doms müssen aber ausdrücklich als solche
bezeichnet werden. Doch auch am Dom von Piacenza, in S. Maria della Consolazione in Venedig
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106 DIE ALLGEMEIN E SITUATION
und im Seminar von Lucca bestehen gut geführte Bibliotheken. Dazu kommen einige andere, von
denen im einzelnen noch die Rede sein wird.
Stiftungen und Museen: Von besonderem Interesse sind die diesen Instituten angegliederten Bibliotheken wegen ihrer meist sehr speziellen Sammlungen. Leider hat man uns aber hier oft
einigen Widerstand entgegengesetzt, wenn wir um Auskünfte baten. Der Fall des Museo Donizet
tiano in Bergamo, wo man einen ausgezeichneten Katalog veröffentlicht hat, ist eine Ausnahme.
Privatbibliotheken: Hier befinden wir uns auf höchst unsicherem Boden. Eine von einem Musiker
oder einem Gelehrten zusammengetragene Privatbibliothek wird meist nach dem Tod ihres Gründers
wieder aufgelöst. Im besten Falle geht sie in den Besitz einer öffentlichen Bibliothek über, die dann
die Katalogisierung übernimmt und sie damit rettet. (Ein Beispiel hierfür ist die Bibliothek von
Prof. Canal, die als fondo Canal Bestandteil der Biblioteca Marciana in Venedig wurde.) Meist
werden jedoch solche Privatbibliotheken verkauft oder verstreut und somit zerstört. Wenn zu Leb
zeiten des Privatbesitzers ein Katalog dieser Sammlung veröffentlicht wurde, sieht man sich später dem Problem gegenübergestellt, festzustellen, wohin die einzelnen Stücke gelangt sind. So blieben
unsere Nachforschungen nach dem heutigen Aufbewahrungsort von vor etwa 50 Jahren angezeigten Beständen vergeblich. Die Biblioteca Ambrosini in Bologna wurde nur zum Teil in der Cassa di
Risparmio von Bologna wiedergefunden; von anderen haben sich die Spuren völlig verloren.
Privatbibliotheken, die nach unserer Kenntnis noch existieren, werden am Schluß dieses Überblicks
genannt. Was aus ihnen wird, bleibt allerdings der Zukunft überlassen, Hypothesen kann man
keine aufstellen. Hingewiesen sei noch auf folgendes: Sammler, die ihre Privatbibliothek ständig erweitern, sind meist nicht gewillt, Mitteilungen über ihre Sammlungen zu machen. Deren Bestand
ist durch Tausch mit anderen Sammlern, durch Neuerwerbungen und auch durch gelegentlichen Verkauf ständigen Änderungen unterworfen.
Ich werde nun versuchen, eine Beschreibung der Musikbestände jeder Bibliothek zu geben und
auch auf die Art der Aufbewahrung hinweisen. Städte und Bibliotheken werden in alphabetischer
Reihenfolge genannt. Ich habe an alle öffentlichen Bibliotheken geschrieben und gebeten, mir — eventuell auch summarisch — die Bestände, deren Herkunft und die Art ihrer Aufbewahrung mit
zuteilen. Der größte Teil der Bibliotheksdirektoren hat meiner Bitte freundlich entsprochen. Die
Antworten werden hier im einzelnen wiedergegeben. Wenn einige Aufstellungen nicht persönlich unterzeichnet sind, so sind keine direkten Mitteilungen der in Frage kommenden Bibliotheken
eingegangen, und ich war in diesen Fällen gezwungen, meine Kenntnis aus anderer Quelle zu
beziehen. Zum Schluß sei noch auf das große Verdienst des Istituto di Patologia del Libro in Rom hin
gewiesen. Dort wird auf Initiative von Dott. Emerenziana Vaccaro, der Leiterin des Instituts, eine
Sammelstelle von Mikrofilmen aller in italienischen Bibliotheken lagernden Musikhandschriften
eingerichtet. Diese Sammlung wird allen interessierten Wissenschaftlern zur Verfügung stehen.
Wegen der vielen Schwierigkeiten, die einem solchen Unternehmen entgegenstehen, geht die Arbeit
naturgemäß nur langsam voran. Bis jetzt existieren Mikrofilme folgender Bibliotheken: Laurenziana
(Florenz), Estense (Modena), Nazionale (Turin) und Casanatense (Rom). Bei der nun folgenden Übersicht wurde bei den einzelnen Bibliotheken angegeben, ob das Material
in die Karteien des Ufficio Ricerche musicali aufgenommen wurde. Dies dient dem Zweck, inter
essierte Wissenschaftler davon in Kenntnis zu setzen, daß wir in der Lage sind, erste Informationen
zu geben. Es versteht sich von selbst, daß in gedruckten Katalogen angezeigte Neuveröffentlichungen in
die Karteien des Ufficio Ricerche musicali aufgenommen wurden.
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107
Biblioteche Italiane in possesso di Fondi Musicali Italian Libraries in possession of music collections
Italienische Bibliotheken, die Musiksammlungen besitzen
Bibliothèques italiennes possédant des fonds musicaux
Agira (Enna) — Biblioteca Comunale. Conserva 2 parti (T. e Violone) dell'Op. 11 di G. B. Bassani
(Bologna 1692) nonchè le Istituzioni harmoniche dello Zarlino (Venezia 1573). Inoltre: 2 mss. di
teoria di Giuseppe Altomare e Francesco Verde, del sec. XIX. Il materiale è schedato nell'Ufficio
Ricerche musicali.
Agnone (Campobasso) — Biblioteca Emidiana. Conserva un gruppo di edizioni del sec. XIX di
musiche per Pianoforte. Inoltre: un notevole nucleo di partiture mss. per Orchestra e per Banda
di compositori italiani e stranieri del sec. XIX. Il materiale è schedato nell'Ufficio Ricerche musicali.
Agrigento — Biblioteca Lucchesiana. Conserva il solo B. del Vingtième Livre de Chansons à 4
et 5 parties . . . di De Lassus (Paris 1569).
Alessandria — Archivio di Stato. Conserva i mss. autograft di 3 cantate di autori del sec.
XIX: Giuseppe Abate, Casimiro Chiesa e Melchior Devincenti.
Alessandria — Biblioteca deïl'lstituto Musicale «A. Vivaldi». Conserva un esemplare delle
Sonate Op. 5 di Corelli nell'edizione: Venezia, Zatta e figli. Inoltre: edizioni francesi délia fine
del sec. XVIII di 3 opere di Paisiello e délia Didone di Piccinni.
Ancona — Archivio délia Cappella del Duomo. Conserva la parte del B. del 2° Libro delle Can
zoni a 6 v. di G. Ferretti (Vinegia, her. di Scotto, 1575).
Ancona — Biblioteca Comunale. Conserva un notevole nucleo di edizioni dei sec. XVI—XIX, fra le quali si segnalano opere di: Aiguino Illuminato, G. F. Anerio, A. Antonelli, G. Arascione, G. M. Artusi, L. Boccherini, Carlo Borsetti, A. Cifra, G. L. Conforti, A. Corelli, W. Cramer,
J. Haydn, B. Marcello, L. Marescalchi, G. B. Nanino, P. Nenna, A. Orologio, Palestrina, I. Pleyel, G. Sabbatini, M. Stabingher, G. Tartini, C. Tessarini, G. B. Viotti, F. Zannetti e G. Zarlino. Sono
schedate nell'Ufficio Ricerche musicali. Conserva inoltre altro nucleo di musiche mss. del sec.
XVIII. Ma di queste non si possiede il catalogo.
Aosta — Biblioteca del Seminario Maggiore. Conserva il noto Cod. AO del sec. XV, con messe
e motetti di Dufay, Binchois, Dunstable e altri. Per la descrizione cfr. : MGG I, 559—560.
Aquileia — Archivio del Duomo. I codici corali del duomo di Aquileia sono conservati attualmente nella Biblioteca del Seminario di Udine.
Arezzo — Archivio del Duomo. Conserva pochi esemplari di edizioni dei sec. XVI—XVIII di
opere di: P. B. Bellinzani, G. Bononcini, G. P. Colonna, G. B. Martini e De Morales. Sono schedati
nell'Ufficio Ricerche musicali.
Arezzo — Biblioteca Civica. Conserva un esemplare del Libro 1° d'intavolatura di Chitarrone di
J. H. Kapsperger (Venetia 1604). Inoltre buon numéro di edizioni di trattati e opere di letteratura
musicale di: D'Alembert, F. Algarotti, C. A. Angelini Bontempi, P. Aron, E. de Arteaga, J. L. de
Béthizy, A. Eximeno, L. Fogliano, F. Gasparini, C. Gervasoni, A. E. M. Grétry, De Lacépède, F. Manfredini, G. B. Martini, G. Paolucci, A. Planelli, Rameau, Requeno, Roussier, E. A. Sab
batini, G. Tartini, Z. Tevo, F. Venini e Zarlino. Il materiale è schedato nell'Ufficio Ricerche
musicali.
Ascoli Piceno — Biblioteca Comunale. Conserva musiche a stampa e mss. délia fine del sec. XIX,
specialmente di musicisti locali, fra i quali Clito Moderati e Silvestro Baglioni.
Assisi — Archivio délia Cappella di S. Francesco. Il fondo délia cappella di S. Francesco è
attualmente conservato quasi per intero nella Biblioteca Comunale di Assisi. In S. Francesco sono
rimaste poche musiche mss. e a stampa.
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108 BIB L10TECH E ITALIAN E IN POSSESSO DI FONDI MUSICALI
Assisi — Biblioteca Comunale. Conserva quasi per intero il fondo musicale dell'archivio della
cappella di S. Francesco d'Assisi, con musiche a stampa e mss. e letteratura musicale dei sec.
XIV—XIX. E' catalogato da Claudio Sartori, Assisi. La cappella della basilica di S. Francesco.
Catalogo del fondo musicale nella Biblioteca Comunale di Assisi; con prefazione di P. Giuseppe
Zaccaria, Milano, Istituto Editoriale Italiano, 1962, pag. 449.
Assisi — Archivio di S. Ruffino. Conserva il fondo musicale della cappella della chiesa, ricco di
musiche mss. e a stampa soprattutto del sec. XIX. Ma fra le edizione sono anche da segnalare:
Antifonari, Graduali, Messali, Breviari dei sec. XVI—XVIII, opere di Giovanni Guidetti (1586) e trattati di G. Gasparini e Ippolito Ghezzi. Mentre fra i mss. spiccano i codici liturgici dei sec.
XIII—XVIII e altre musiche di autori del sec. XVIII. Il materiale è schedato nell'Ufficio Ricerche
musicali.
Asti — Archivio Capitolare. Conserva un interessante nudeo di musiche. Gli esemplari delle
edizioni dei sec. XVII—XVIII sono elencate, con inesattezze, da Giacinto Burroni, Cronistorie
musicali della città di Asti, Rivista di Storia Arte Archeologia per le provincie di Alessandria e
Asti, 1955, pag. 67—79. Comprendono opere di: F. Bagatti, G. B. Bassani, G. Belli, P. B. Bellinzani,
P. Bottaccio, G. B. Caifabri, G. Carisio, Gasparo Casati, Girolamo Casati, Teodoro Casati, S. Che
rici, G. P. Colonna, A. Corelli, C. D. Cossoni, D. Dal Pane, F. Foggia, G. Giamberti, M. A. Grancino,
G. Graziani, G. A. Grossi, T. A. Ingegneri, L. Leoni, G. A. Mangoni, G. Mazzaferrata, Alessandro
Melani, Palestrina, F. Passarini, G. Pestalozza, S. Reina, O. Tarditi, F. Vannarelli, Gasparo Villani
e G. B. Vitali. Le edizioni sono schedate nell'Ufficio Ricerche musicali.
Asti — Biblioteca del Seminario Vescovile. Conserva pochi esemplari di edizioni del sec. XVI
di musiche di: G. Arascione, A. Casoni, De Monte, A. Gabrieli, G. Guidetti, Marenzio, Striggio e O. Vecchi. Sono elencati sommariamente in appendice all'articolo di G. Burroni, Cronistorie
musicali della città di Asti, precedentemente citato. Sono schedati nell'Ufficio Ricerche musicali.
Asti — Biblioteca delllstituto Musicale « G. Verdi ». Conserva l'archivio musicale della Banda
Cittadina, arricchito poi da altri doni, comprendente musiche a stampa e mss., in partitura o
in riduzione per canto e Pianoforte, di autori italiani del secolo scorso. Inoltre sta per perfezionarsi la cessione alla biblioteca della biblioteca privata di Carlo Gatti, pervenuta in eredità al Comune
di Asti. Tutto il materiale non è ancora catalogato.
Atri (Teramo) — Museo della Basilica Cattedrale. Conserva pochi esemplari di edizioni del
sec. XVI di opere del Palestrina e di Giovanni Guidetti, nonchè un Antifonario e un Graduale
del sec. XVIII. Fra i mss. si conservano invece frammenti con notazione neumatica, il Messale dei
Duchi d'Acquaviva del sec. XIV, un Missale romanum del 1365 e un Corale del 1495. Il materiale
è schedato nell'Ufficio Ricerche musicali.
Bari — Biblioteca del Conservatorio di Musica «N. Piccinni». Di recente istituzione, la biblioteca
non possiede materiale di interesse musicologico.
Bari — Biblioteca Nazionale « Sagarriga Visconti Volpi». La biblioteca non ha una sezione
musicale e non possiede un relativo schedario. Conserva tuttavia i fondi Nicola De Giosa e
Giovanni Cammarota, i cui inventari sono disponibili nella Sezione Manoscritti. Detti fondi, oltre aile musiche dei due compositori, comprendono musiche a stampa e mss. del secolo scorso.
Il materiale è schedato nell'Ufficio Ricerche musicali.
Barletta — Biblioteca Comunale « Sabino Loffredo». Conserva il fondo del musicista Antonio
Gallo, non ancora catalogato.
Bassano del Grappa — Biblioteca Civica. Non esiste una Sezione musicale nè uno schedario
relativo, ma la biblioteca conserva un fondo musicale con relativo inventario. Comprende trattati
e musiche a stampa dei sec. XVI—XX, nonchè opere di letteratura musicale e musiche mss. dei
sec. XVIII—XIX. Da notare: l'unicum Intavolatura de Balli d'Arpicordo di Giovanni Picchi (Venetia
1621) e Nobiltà di dame del Caroso (Venetia 1605). Il materiale è schedato nell'Ufficio Ricerche
musicali.
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BIBLIOTECH E ITALIAN E IN POSSESSO DI FONDI MUSICALI 109
Belluno — Biblioteca Civica. Conserva un piccolo gruppo di composizioni sacre e profane mss. del bellunese Antonio Miari, del secolo scorso. Sono schedate nell'Ufficio Ricerche musicali.
Benevento — Archivio di Stato. Conserva frammenti mss. dei sec. XI—XII, con neumi bene ventani e un antifonario ms. sec. XV.
Benevento — Biblioteca Provinciale. Conserva un corale miniato del sec. XV e un altro piccolo corale cartaceo del sec. XVII. Possiede inoltre un piccolo fondo di musiche a stampa e mss. délia fine del secolo scorso. Elio Galasso, bibliotecario
Bergamo — Biblioteca Civica «A. Maj ». Possiede una Sezione musicale e tutte le musiche sono
catalogate, pur non esistendo uno schedario particolare per la musica, ad eccezione del catalogo per materia. Ma è in programma per il prossimo futuro l'allestimento di un catalogo particolare delle musiche. Il fondo musicale è assai rilevante per quantità e qualità. Comprende 9 esemplari di edizioni del Petrucci e molti esemplari di edizioni italiane, francesi, tedesche e inglesi dei
sec. XVI—XIX. Anche le musiche mss. sono assai numerose e comprendono i corali délia chiesa di S. Maria Maggiore di Bergamo, descritti da Luigi Chiodi nella rivista Bergomum, XL, n. 3—4,
pag. 94—96, settembre—dicembre 1965. Del fondo Mayr, che è pure conservato nella biblioteca, esiste il catalogo completo a stampa: Arrigo Gazzaniga, Il Fondo musicale Mayr délia Biblioteca Civica di Bergamo, Bergamo, Monumenta Bergomensia, 1963, pag. 149. Il materiale è tutto schedato
nell'Ufficio Ricerche musicali. Luigi Chiodi,direttore
Bergamo — Museo Donizettiano. Conserva una raccolta particolarmente ricca di musiche e
cimeli di Gaetano Donizetti, comprendente autograft, mss., edizioni, lettere e documenti, cimeli
vari. Tutto il materiale è descritto e catalogato da Valeriano Sacchiero, conservatore del Museo, Ii Museo Donizettiano di Bergamo, Bergamo, Centro di Studi Donizettani, 1970, pag. 273.
Bergamo — Biblioteca del Civico Istituto Musicale «G. Donizetti». L'importante patrimonio musicale non è ancora completamente catalogato, soprattutto per quanto riguarda i mss., buona
parte dei quali provengono dall'Archivio di S. Maria Maggiore di Bergamo. E' costituito da circa 19.000 volumi, 1.600 dei quali sono mss. Le edizioni antiche, dal sec. XVI al XVIII, comprendenti anche degli unica (Francesco Ballarotti), sono schedate nell'Ufficio Ricerche musicali.
Bitonto (Bari) — Biblioteca Comunale « Vitale Giordano». Oltre a copie mss. recenti di opere di Tommaso Traetta, conserva i mss. di musiche sacre e di composizioni per Orchestra e per Banda del maestro bitontino del sec. scorso Michèle Carelli. Il materiale è schedato nell'Ufficio Ricerche musicali.
Bologna — Archivio dell'Accademia Filarmonica. Il catalogo ne è pubblicato dall'Associazione dei Musicologi Italiani (Parma 1910), ma non è complete. E' in progetto un nuovo ordinamento dei fondi e una catalogazione compléta.
Bologna — Biblioteca Raimondo Ambrosini presso la Cassa di Risparmio. Un catalogo del fondo musicale délia Biblioteca Ambrosini fu pubblicato dall'Associazione dei Musicologi Italiani. Ma, dopo la morte del proprietario, la biblioteca fu ceduta dagli eredi alla Cassa di Risparmio di
Bologna, presso la quale è tuttora conservata. La consistenza tuttavia del fondo pervenuto alla Cassa di Risparmio non corrisponde al vecchio catalogo a stampa. Alcuni numeri mancano, altri sono da correggere. La Cassa di Risparmio ha proweduto alla nuova catalogazione del materiale
conservato, che risulta negli schedari dell'Ufficio Ricerche musicali.
Bologna — Archivio di Stato. Conserva i libretti degli oratori dell'Arciconfraternità di S. Maria délia Morte, che sono schedati nell'Ufficio Ricerche musicali.
Bologna — Archivio di S. Petronio. L'importante e abbondante fondo musicale ivi conservato è solo in parte descritto nel catalogo a stampa dell'Associazione dei Musicologi Italiani. Da anni
Sergio Paganelli lavora al riordino e alla nuova catalogazione del materiale e ne ha fornito parzial mente le schede all'Ufficio Ricerche musicali.
Bologna — Civico Museo Bibliografico Musicale. Taie è la recente intitolazione délia biblioteca del Liceo Musicale «G. B. Martini», poi Conservatorio. L' importantissima biblioteca dérivante
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110 BIB LIOTECH E ITALIAN E IN POSSESSO DI FONDI MUSICALI
dalle raccolte di padre Martini, Stanislao Mattei e Gaetano Gaspari, possiede un catalogo a
stampa pubblicato in 4 volumi da Federico Parisini, Luigi Torchi e Raffaele Cadolini, utilizzando lo schedario compilato da Gaetano Gaspari: Catalogo della Biblioteca del Liceo Musicale di
Bologna, Bologna 1890—1905. Tuttavia mentre lo schedario ms. del Gaspari, di cui ancora si serve la biblioteca, si puo considerare perfetto, lo stesso non si puo dire del catalogo, nel quale si rilevano mancanze ed errori. Una ristampa anastatica venne compiuta nel 1961 da Arnaldo Forni di
Bologna, che annunciö pure una nuova appendice a cura di N. Fanti, O. Mischiati e L. F. Tagliavini, che avrebbe dovuto comprendere le correzioni al vecchio catalogo e gli integramenti dei nuovi
acquisti. Ma tale appendice non ha ancora visto la luce. Nel 1943 Ugo Sesini pubblicava un 5° volume dedicato ai libretti d'opéra, non compresi nei primi 4 volumi. Purtroppo tuttavia i libretti non vi sono ordinati a seconda del titolo, ma a seconda degli autori della musica, trascurando quelli che Sesini non era riuscito ad attribuire ad alcun compositore. Cost, a parte le mancanze, il materiale non è sempre facilmente reperibile, perché l'ordinamento dipende dalle attribuzioni di
Sesini, talvolta opinabili. Per quanto è stato possibile, il materiale è schedato nell'Ufficio Ricerche
musicali, compresi i numeri acquistati dopo la pubblicazione del catalogo.
Bologna — Biblioteca del Conseroatorio di Musica «G. B. Martini». E' di recente istituzione
per uso scolastico, con materiale moderno, soprattutto di consultazione.
Bologna — Biblioteca del Convento di S. Francesco. La sezione musicale della biblioteca
comprende i seguenti gruppi: Fondo Manoscritti. E' il più antico e più importante, con circa 1.300 numeri. Comprende: mss.
di padre Martini e residui della sua biblioteca, non ceduti a suo tempo al Liceo Musicale; oltre
200 mss. autograft di Stanislao Mattei; una copiosa raccolta del Padre Antonio Pozzi, tenore
della Cappella Pontificia per 17 anni, lasciata al Convento nel 1845, comprendente mss. autograft di Luigi Bandelloni, copie provenienti dalla biblioteca dell'abate Fortunato Santini, copie del
sec. XVIII di musiche del Palestrina e altri mss. dei sec. XVII—XIX.
Fondo Capanna. Raccolto dal padre maestro Alessandro Capanna (1814—1892), fu lasciato
al Convento, ne fu distolto nel 1905, ma venne restituito nel 1967. Comprende più di 1.000 mss. e numerose edizioni.
Fondo Nuovo, costituito dalle musiche pervenute recentemente : più di 200 partiture in
prevalenza del sec. XIX, fra cui 46 mss. autograft di Ella von Schultz Adaiewski.
Corali e Libri liturgici: 30 volumi (10 pergamenacei) di acquisto o dono recente, o di provenienza da altri conventi della provincia.
Edizioni: più di 2.500 volumi dei sec. XV—XX, di provenienza dalle biblioteche di Padre Mar
tini, Padre Mattei, Padre Capanna e Padre Pozzi, nonchè di Stefano Golinelli, compresi anche
gli acquisti recenti. Tutto il materiale è catalogato da Gino Zanotti, Biblioteca del Convento di
S. Francesco di Bologna. Catalogo del fondo musicale, Bologna, Forni, 1970, 2 vol. II fondo viene
incrementato con le modeste disponibilité finanziarie délia biblioteca. Gino Zanotti
Bologna — Biblioteca Comunale dell'Archiginnasio. Non esiste una sezione musicale e il
materiale è sparso nei vari deposti librari, ma estistono piccoli fondi di letteratura musicale e di
libretti. Nè si prevede la costituzione di una sezione musicale, in quanto per ricerche in questo
campo si rimanda al Museo Bibliografico Musicale, pure dipendente dal Comune. Tuttavia il
fondo dei libretti, soprattutto di edizione bolognese, è particolarmente interessante. Il materiale è tutto catalogato, ma non esistendo uno schedario particolare délia musica, non è facile stabilirne
l'entità, che deve aggirarsi intorno alle 3.000 unità. Si conservano poche musiche a stampa, corali
miniati e antifonari, poche musiche mss. e opere di letteratura musicale dei sec. XVI—XX. I mss.
liturgici sono in deposito presso il Museo Civico. II materiale è tutto schedato nell'Ufficio Ricerche
musicali. Giancarlo Roversi
Bologna — Biblioteca Universitaria. Non conserva fondi musicali unitari e non esiste una
sezione musicale. Tuttavia custodisce: codici liturgici délia chiesa di S. Salvatore di Brescia e
dell'abbazia di Nonantola, acquistati nel sec. XVIII dall'abate Trombelli; mss. dei sec. XV—XVIII; le partiture mss. di due opere di Alessandro Scarlatti (Scipione nelle Spagne e Carlo re d'Aile
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BIBLIOTECH E ITALIAN E IN POSSESSO DI FONDI MUS1CAL1 111
magna); nonchè rari esemplari a stampa di opere di: G. M. Casini, Claudio Merulo, G. A. Perti, C. Porta, V. Ruffo e G. B. Vitali. E inoltre una notevole raccolta di libretti d'opera e d'oratorio.
Per la consultazione del materiale, oltre al catalogo generale alfabetico e ai cataloghi dei mss.,
è utile rivolgersi a: Ferdinando Liuzzi, I codici musicali conservati nella R. Biblioteca Universitaria
di Bologna, La Rinascita Musicale, anno 1°, n. 2, Parma 1909, pag. 10—15; Lodovico Frati, Codici
musicali délia R. Biblioteca Universitaria di Bologna, Rivista Musicale Italiana, XXIII, 2°, 1916,
pag. 24; Heinrich Besseler, Codex Bologna Bibl. Universitaria 2216, Musica Disciplina, V, 1951.
Inoltre esiste un catalogo a Schede delle musiche entrate in biblioteca nell'ultimo quarto del
sec. XIX e nel primo quarto del sec. XX. Il materiale è schedato nell'Ufficio Ricerche musicali.
Luigia Risoldi, direttrice
Bologna — Biblioteca dei Padri Filippini. Conserva un notevole nucleo di esemplari di edizioni
dei sec. XVII—XVIII di opere di: A. Agazzari, P. Albergati, F. A. Aldovrandini, G. F. Anerio,
F. Baroni, G. B. Bassani, Giulio Belli, P. B. Bellinzani, G. A. Bissoni, G. B. Caifabri, M. Cazzati,
G. P. Colonna, C. Cortellini, G. De Stefanis, Girolamo Ferrari, S. Filippini, F. Foggia, G. P. Franchi,
G. G. Gastoldi, A. Grandi, B. Graziani, T. A. Ingegneri, S. Lazzarini, G. Martinelli, G. B. Martini,
G. B. Mazzaferrata, Alessandro Melani, F. Milani, N. Monferrato, A. Mortaro, F. Petrobelli, C. G.
Sanromano e D. Scorpione. Il materiale è schedato nell'Ufficio Ricerche musicali.
Bolzano — Archivio di Stato. Conserva la partitura autografa di La Pace di Mercurio, cantata a 3
voci di Tommaso Traetta, da cantarsi in Bolgiano nel 1765.
'Bolzano —Biblioteca del Conservatorio di Musica « C. Monteverdi ». La biblioteca svolge un servizio
didattico principalmente per la scuola. Conserva un fondo di oltre 7.000 opere. Il nucleo iniziale
(circa 1.000 opere) proviene dal Musikverein di Bolzano, fondato nel 1854 e assorbito nel 1927
dal Liceo Musicale « G. Rossini », elevato nel 1940 a Conservatorio e intitolato a Claudio Monte
verdi. In taie fondo sono degne di nota alcune prime edizioni di opere dei primi decenni del
sec. XIX. E' in atto un piano di acquisti per l'aggiornamento del materiale. Il materiale è solo in
parte schedato nell'Ufficio Ricerche musicali. Tarcisio Chini, bibliotecario
Bolzano — Archivio del Duomo. Conserva musiche a stampa e mss. dei sec. XVIII—XIX. Il mate
riale non è ancora catalogato.
Bolzano — Biblioteca del Convento dei Padri Francescani. Conserva musiche a stampa e mss. non
ancora catalogate.
Borgo Val di Taro (Parma) — Biblioteca Comunale « Manara ». Conserva musiche a stampa e
pochi mss. del sec. XIX, tutti schedati nell'Ufficio Ricerche musicali.
Brescia — Biblioteca Queriniana. In biblioteca non esistono fondi musicali particolari. Il materiale
musicale a essa pervenuto, fin dai tempi délia fondazione, è stato collocato col restante materiale
bibliografico. Pezzi interessanti possono essere reperiti soprattutto nelle sale più antiche (settecen
tesche) e nelle sezioni dei rari e degli incunaboli. Nella sezione dei mss. si trovano un centinaio
di composizioni autografe del bresciano Costantino Quaranta (1813—1887), donate dal M.° Fran
cesco Piazza, che le aveva a sua volta ricevute per testamento alla morte dell'autore. L'unico
schedario particolare riguarda le musiche del Quaranta. — Fra le edizioni si annoverano esemplari
dei sec. XVI—XVII di opere di: F. Anerio, C. Antegnati, G. M. Asola, P. B. Bellinzani, G. Bononcini,
A. Borsaro, G. Bruschi, M. Casentini, G. P. Colonna, G. Croce, De Monte, Placido Falcone, R. Gio
vannelli, S. Girelli, Gombert, G. B. Ivani, Jachet de Mantoa, P. Lappi, Marenzio, A. Mortaro,
M. A. Negri, G. P. Nodari, Palestrina, C. Porta, O. Ragazzoni, M. Silvani, L. Taglietti, C. M.
Trabaci e Orfeo Vecchi. Ii materiale è schedato nell'Ufficio Ricerche musicali.
Ornello Valetti, vice-direttore
Brescia — Archivio dell'Ateneo. Conserva il lascito di Giovanni Tebaldini, comprendente musiche
del medesimo, a stampa e mss. del secolo XIX. Sono schedate nell'Ufficio Ricerche musicali.
Brescia — Archivio di S. Salvatore. I codici di S. Salvatore, acquistati dall'abate Trombelli nel
sec. XVIII, sono attualmente custoditi dalla Biblioteca Universitaria di Bologna.
Luigia Risoldi,
Tarcisio Chini,
Ornello Valetti,
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112 B I B LIOTECH E ITALIAN E IN POSSESSO DI FONDI MUS1CAL1
Brescia — Archivio del Duomo. Conserva un notevole fondo di edizioni dei sec. XVI—XVII e di
musiche mss. di autori bresciani e di altri, comprendente esemplari di opere di: Agazzari, Asola,
Belli, Colombani, Cortellini, Cossoni, Cazzati, Colonna, Croce, Casentini, Funghetto, Gabrieli,
Gastoldi, Ghizzolo, Guzzago, Ivani, Lappi, Marenzio, Monteverdi, Mortaro, Nascimbene, Palestrina, Ruffo e Vecchi. Il materiale è elencato con qualche incertezza da Vittorio Bruneiii, Elenco delle
opere esistenti nell'Archivio Musicale della Cattedrale di Brescia (luglio 1961), Memorie storiche
della Diocesci di Brescia, XXVIII, 1961, fasc. 3°, pag. 73—87. E' schedato nell'Ufficio Ricerche
musicali.
Brescia — Biblioteca del Seminario. Conserva un piccolo fondo di edizioni dei sec. XVIII—XIX. II
materiale è schedato nell'Ufficio Ricerche musicali.
Brescia — Biblioteca dell'Istituto Musicale « A. Venturi». Conserva musiche a stampa e mss.,
soprattutto del sec. XIX, ma anche del sec. XVIII. II materiale non è ancora catalogato.
Brescia — Archivio di S. Maria Delle Grazie. Conserva musiche sacre mss. dei sec. XVIII—XIX.
II materiale non è ancora catalogato.
Bressanone — Biblioteca del Seminario Maggiore. Conserva un fondo di importanti esemplari di
edizioni di musiche liturgiche dei sec. XV—XIX, ed esemplari di edizioni dei sec. XVI—XIX di
opere di: G. M. Asola, P. B. Bellinzani, J. Berchem, G. Bononcini, M. Cazzati, G. P. Colonna, A.
Corelli, B. Donato, M. A. Falusi, C. Festa, V. Galilei, A. Grandi, H. Isaac, Lejeune, G. Nasco, G. Paien, L. Penna, D. Phinot, V. Ruffo, J. Stadlmayr, Willaert e Zarlino. Fra i mss. sono antifonari,
graduali e messali dei sec. XII—XVIII. II materiale è schedato nell'Ufficio Ricerche musicali. —
I codici di Bressanone sono custoditi nella Biblioteca Comunale di Trento.
Brindisi — Biblioteca Pubblica Arcivescovile «Annibale De Leo». Conserva musiche mss. e a
stampa di genere liturgico dei sec. XVI—XVIII e frammenti anche anteriori. II materiale non è
ancora catalogato.
Cagliari — Biblioteca Universitaria. La biblioteca non possiede fondi musicali di rilievo. Conserva
184 pezzi (di cui 59 mss.), pervenuti in biblioteca dal 1918 a oggi, per acquisto o dono di pro venienza diversa: sono in prevalenza spartiti d'opera. Di questo materiale esiste un piccolo schedario
particolare. Le opere di letteratura musicale non sono invece riunite in un unico reparto. II mate
riale è schedato nell'Ufficio Ricerche musicali. Graziella SeddaDelitala, direttrice
Cagliari — Biblioteca Comunale. Conserva musiche mss. e a stampa degli ultimi decenni del
secolo scorso e dei primi del présente, provenienti da una disciolta banda cittadina. Ma il materiale
non è ancora catalogato.
Cagliari — Biblioteca del Conservatorio di Musica « Pierluigi da Palestrina ». La biblioteca fu
istituita nel 1926 raccogliendo i fondi musicali delle disciolte istituzioni musicali di Cagliari
(Banda cittadina, Orchestra, Cappella civica e Istituto Civico Musicale). Conserva 2.992 volumi, 17.195 opuscoli e 2.748 musiche mss., di cui 123 autograft di musicisti contemporanei. Esistono
uno schedario sistematico per materia e uno schedario topografico. Parte del materiale è ancora
da catalogare, per l'insufficienza del personale. Ernesto Paolone, bibliotecario
Calci (Pisa) — Archivio della Certosa di Calci. Conserva mss. liturgici notati dei sec. XII, XV
e XVIII.
Camerino — Biblioteca Valentiniana Comunale. Ha recentemente ricevuto un dono di un fondo
di più di 300 opere mss. e a stampa del sec. XIX. II materiale non è ancora catalogato.
Camogli — Biblioteca Civica «N. Cuneo». Conserva un fondo di musiche a stampa del sec.
scorso di circa 450 numeri. II materiale è schedato nell'Ufficio Ricerche musicali.
Capua — Biblioteca del Museo Provinciale Campano. Possiede musiche sacre mss. e un anti
fonario del 1444—47 con notazione neumatica diastematica.
Carpi — Biblioteca Comunale. Conserva un codice ms., datato 14 IX 1691, contenente 8 messe
ale più voci, motetti vari e 14 Credo della caratteristica intitolazione: Messa la Costanza, Messa
Grazieila S e d d a D e 1 i t a 1 a,
Ernesto Paolone,
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BIB LIOTECH E ITALIAN E IN POSSESSO DI FONDI MUSICALI 113
la Normanda, Messa l'Egidia, Messa la Regina, Messa la Spagnola, Messa la Dolitea, Credo il
Cagnino, Credo il Cherubino, Credo il Maestoso, Credo il Capricioso, Credo il Veneto trionfante, Credo il Gran Lorena, Credo il Dozza, Credo il Calvarengo ecc. Il codice è dedicate a suor Maria
Costanza Venezi da Rovigo. Alfonso Prandi, direttore
Carpi — Archivio Paolo Guaitoli della Commissione di Storia Patria di Carpi. Conserva il ms.:
Antonio Tonelli, Trattato di musica in due parti diviso .. . 1762.
Casale Monferrato — Archivio Capitolare. Le fonds de musique polyphonique comprend sept livres de chœur copiés dans la première moitié du XVIe siècle, désignés par les lettres B, C, D, E, F,
G, H et contenant des messes, motets et Magnificat pour la plupart anonymes. Parmi les auteurs
représentés, on trouve Ninot, Barra, Mouton, Bruhier, Josquin, La Rue, Cellavenia. En outre, un
manuscrit sans cote, copié par « Franciscus Sfortia Mantuanus », daté de 1594 et provenant du fonds
de Sa. Barbara à Mantoue, contient huit « Magnificat omnium tonorum » de Jachet et Victoria, un
Te Deum et des falsi bordoni. Photographies au Conservatoire de Milan. Pas de catalogue, pas de
fichier. Cf. P. Guerrini, I Codici musicali dell'Archivio capitolare di Casale, Rivista di storia, arte,
archeologia per la provincia di Alessandria, XLII, 1933. Nanie Bridgman
Casale Monferrato — Biblioteca Civica. Conserva pochi esemplari di edizioni del sec. XVI di
opere di: Corteccia, Nasco e De Rore. Ma conserva pure il fondo Leardi, costituito da un buon
numéro di esemplari di edizioni e di mss. della fine del sec. XVIII e del principio del XIX. Il
materiale non è ancora catalogato. Possiede anche un gruppo di libretti di rappresentazioni locali
dei sec. XVII-XVIII.
Casale Monferrato — Biblioteca del Seminario Vescovile. Conserva un'antologia ms. di Madrigali a 3—6 voci. E' un codice del sec. XVII, proveniente dalla Biblioteca dei Cappuccini di Casale. Gli autori sono: Claudio Merulo, Maddalena Casulana, A. Gabrieli, E. Ghibellini, Merlo, Du Pont,
Caldarino, Palestrina, Lassus, Giovanni Domenico da Nola, De Wert, Lupacchino, Berchem, Rore, F. Dentice, P. Taglia, A. Festa, B. Spontone, De Monte, Sessa d'Aranda, G. M. Nanino, Rosselli,
Striggio, Marenzio, Baccusi e Vecchi.
Castell'Arquato (Piacenza) — Archivio della Chiesa Collegiata. Conserva un piccolo fondo di
musiche a stampa e mss. del. sec. XV particolarmente interessante. I mss. di musica organistica sono stati studiati e illustrati da Renato Lunelli, Knud Jeppesen, Giacomo Benvenuti e infine da
H. Colin Slim (JAMS 1962). Fra i mss. si conservano musiche sacre di Claudio Veggio. Fra le
edizioni è da segnalare l'unicum delle Sacrae cantiunculae 3 vocibus Liber Primus di Monteverdi
(Venezia 1582). Esiste un inventario compilato da Oscar Mischiati. Conserva altresi un gruppo di
codici liturgici dei sec. XIII—XVI. Don Cacchioli, arciprete
Catania — Archivio di Stato. Conserva un frammento di un codice liturgico del sec. XIII.
Catania — Biblioteca della Società di Storia Patria per la Sicilia Orientale. Conserva 52 com
posizioni mss. autografe di musica sacra del maestro catanese del sec. XVIII Giuseppe Geremia.
Il materiale è schedato nelTUfficio Ricerche musicali. Zina Di Martino, segretaria
Catania — Biblioteca Civica. Conserva musiche mss. dei sec. XVIII e XIX, schedate nelTUfficio
Ricerche musicali.
Catania — Museo Vincenzo Bellini. Conserva partiture mss. autografe di un oratorio di V. Bellini
senior e di musiche giovanili varie di V. Bellini, Adelson e Salvini, Bianca e Gernando e altro; nonchè Puritani, 1 Capuleti e i Montecchi e frammenti vari (Pirata, Straniera, Norma, Beatrice di
Tenda, Sonnambula) anche di composizioni sacre. Il materiale è tutto schedato nelTUfficio Ricerche
musicali.
Cento — Archivio dell'Antico Capitolo di S. Biagio. Conserva pochi esemplari di edizioni del
sec. XVIII di musiche di: P. B. Bellinzani, A. Bissoni e Antonio Caroli. E inoltre moite musiche
mss. non ancora catalogate.
Alfonso Prandi,
Nanie Bridgman
Don Cacchioli,
Zina Di Martino,
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114 BIB LIOTECH E ITALIAN E IN POSSESSO DI FONDI MUS1CALI
Cesena — Biblioteca Malatestiana. Conserva un interessante fondo di musiche a stampa e mss.,
provenienti per la maggior parte dal locale Convento dei Padri Agostiniani. Le musiche a stampa sono elencate da Sergio Paganelli, Catalogo delle opere musicali a stampa dal '500 al '700 conservate
presso la Biblioteca Comunale di Cesena, Collectanea Historiae Musicae II, Firenze, Olschki, 1956,
pag. 311—338. I mss. sono elencati da G. M. Muccioli, Catalogus codicum manuscriptorum . . .
Malatestianae Caesenatis Bibliothecae, II, Caesenae 1784, pag. 167—172. Vedi anche R. Zazzeri, Sui codici e libri a stampa della Biblioteca Malatestiana di Cesena, Cesena 1887, pag. 465—470.
Cesena — Biblioteca della Badia di S. Maria del Monte. Conserva pochi esemplari di edizioni del
sec. XVI di trattati del Vicentino e dello Zarlino e inoltre il fondo di musiche a stampa e mss. della
fine del sec. XVIII e del principio del XIX del cesenate maestro Giuseppe Carloni, donato alia
Badia dal figlio del musicista, comprendente composizioni dello stesso Carloni e di Haydn, G. B.
Martini, Pleyel, Rossini, Donizetti e Bellini. II materiale è schedato nell'Ufficio Ricerche musicali.
Padre Leandro Novelli, bibliotecario
Chiavenna — Biblioteca Capitolare Laurenziana. Conserva un antifonario romano del sec. XI di
scrittura comasca, con notazione chironomica con neumi accenti.
Chieri — Biblioteca della Facoltà Teologica. Conserva un modesto fondo musicale non inventa
riato.
Chieti — Biblioteca Provinciale «A. C. De Meis». Conserva un modesto fondo musicale non
ancora inventariato e catalogato.
Città di Castello — Archivio del Duomo. Abbiamo solamente notizia dell'esistenza di alcuni
esemplari di edizioni dei sec. XVI—XVII di opere di: G. Animuccia, A. Cifra, Palestrina e Soriano.
Città di Castello — Biblioteca Comunale. Abbiamo solamente notizia dell'esistenza di pochi
esemplari di edizioni della fine del sec. XVIII e del principio del XIX.
Cividale del Friuli — Museo Archeologico Nazionale. Conserva abbondante materiale di musiche
mss. dei sec. X—XVI non ancora inventariato e catalogato.
Cividale del Friuli — Archivio della Basilica di S. Maria Assunta. Conserva molto materiale
ms. e a stampa soprattutto dei sec. XVIII e XIX, con la produzione quasi compléta di G. B. Candotti
e Jacopo Tomadini. Il materiale non è ancora inventariato nè catalogato.
Codogno — Civica Biblioteca Popolare « L. Ricca». Negli ultimi decenni dell'800, quando il cav. aw. Luigi Ricca lasciava per testamento tutti i suoi beni al comune di Codogno, i suoi volumi
numerosi e abbastanza importanti passavano alla Biblioteca Popolare, che divenne cosi « Popolare L. Ricca ». Con essi venivano in biblioteca anche i faldoni contenenti copie mss. di musiche di autori
noti e musiche mss. originali per Chitarra, per Mandolino e per « piccola sinfonia » di autori locali, fra i quali lo stesso Ricca, oltre a esemplari di musiche a stampa. — Le edizioni comprendono, oltre a molti esemplari di edizioni italiane del principio del. sec. XIX, alcuni interessanti esemplari di edizioni francesi della fine del sec. XVIII di musiche di Boccherini, Cambini, Rosetti e Stamitz.
Il materiale rimase ignorato per molti anni. Poi, quando il sottoscritto assunse la direzione della
biblioteca, ne fece un primo inventario, dal quale risultd l'esistenza di oltre 200 pezzi. Ora il
materiale è tutto catalogato, anche se non esiste una Sezione musicale. Le schede sono frammiste
nello schedario generale per autori, ma la musica è facilmente reperibile perché raccolta in capaci faldoni. Il materiale è tutto schedato nell'Ufficio Ricerche musicali.
Tranquillo Salvatori, bibliotecario
Colorno — Archivio della Chiesa della Reggia Ducale. Il prof. Pierluigi Petrobelli ha segnalato l'esistenza di un fondo di musiche mss. del sec. XIX. Il materiale non è ancora catalogato.
Como — Biblioteca Comunale. La Sezione « Musicoteca » e il relativo catalogo a schede troveranno
sistemazione, in un prossimo futuro, in due sale della nuova sede della biblioteca, e precisamente nel reparto « Fonoteca ». Di recente è stato acquisito molto materiale (libri, musiche a stampa e
mss.) di provenienza Bossi. Musiche antiche sono poi nella Sezione dei Manoscritti. Le edizioni
comprendono soprattutto musica operistica del secolo scorso.
Alessandro Bortone, bibliotecario
Padre Leandro Novelli,
Tranquillo Salvatori,
Alessandro Bortone,
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BIBLIOTECHE ITALIAN E IN POSSESSO DI FOND/ MUSICALI 115
Como — Archivio del Duomo. Conserva un ricco fondo di musiche a stampa e mss. Gli esemplari delle edizioni appartengono soprattutto al sec. XVII e comprendono opere di: G. Allevi, G. F.
Anerio, F. Bagatti, G. B. Bassani, G. Belloni, A. Berettari, G. B. Beria, F. Berretti, D. Bianchi,
G. Casati, T. Casati, M. Cazzati, G. Clerici, C. D. Cossoni, C. Cozzi, F. Delia Porta, De Monte, De
Silvestri, S. Filippini, G. A. Florimi, Grancino, B. Graziani, G. A. Grossi, L. Isabella, P. Lappi, Alessandro Melani, Monteverdi, P. Mori, Palestrina, Passarini, F. Pedroni, F. Petrobelli, A. Poggioli, S. Reina, F. P. Ricci, G. A. Rigatti, G. Rola, G. Sabbatini, G. F. Sances, Sanromano, M. Savioni, N. Stamegna, O. Strabone, O. Tarditi, E. Trabattoni, Vacchelli e Valesi. Anche fra le musiche mss.
è rappresentato soprattutto il repertorio del sec. XVII. Il catalogo completo e aggiornato è in via
di attuazione.
Corleone — Biblioteca Comunale «Bentivegna». Conserva 5 corali mss., datati: 15 IV 1622.
Correggio — Biblioteca Comunale. Conserva buon numéro di musiche a stampa e mss. del. sec.
XIX, comprendente un ragguardevole fondo di composizioni degli Asioli. II materiale è schedato
nell'Ufficio Ricerche musicali.
Cortona — Biblioteca Comunale. Conserva antifonari, graduali e messali dei sec. XI—XIV; un
Laudario volgare, con note di cantofermo, del sec. XIII; le sole parti di Superius e Altus di Canzoni
per musica italiane e francesi e motetti, 1514—1531. Tutti mss.
Cosenza — Biblioteca Civica. Conserva un certo numéro di pregevoli antifonari mss. del sec. XV
e il fondo musicale di circa 2.250 unità, avuto in dono nel 1952 dal maestro Armando Muri. Per
l'estrema esiguità del personale tecnico in servizio (costituito da un Aiuto-bibliotecario), il fondo
manca di uno schedario particolare nè risulta schedato nel catalogo generale. La biblioteca ha in
progetto, appena le condiziond lo permetteranno, di costituire una Sezione musicale comprendente
opere musicali e scritti di letteratura musicale, con proprio catalogo, che potrebbe essere anche
pubblicato. Giacinto Pisani, direttore
Crema — Biblioteca Comunale. Conserva un notevole fondo di musiche a stampa e mss. soprat tutto del secolo scorso, parte di provenienza del lascito del M° Benzi. Fra i mss. è notevole il
numéro di composizioni di Stefano Pavesi. II materiale è schedato nell'Ufficio Ricerche musicali. Ma
esiste del materiale non ancora catalogato. Silvia Cavallotti, vicebibliotecaria
Crema — Biblioteca dell'Istituto Musicale * Eolcioni ». Conserva un ragguardevole fondo di
musiche a stampa e mss. del principio del secolo scorso. Fra il mss. è notevole il gruppo di com
posizioni del cremasco Ernesto Franceschini. Il materiale è schedato nell'Ufficio Ricerche musicali.
Cremona — Biblioteca Statale. Nella biblioteca esiste una Sezione di musica, inritolata a Gaetano
Cesari, alia quale è stata riservata una sala al piano terreno della biblioteca. Infatti nel 1934 la
vedova del musicologo Cesari don6 al comune di Cremona tutta la biblioteca del marito (mobili
compresi) e tale fondo venne temporaneamente depositato presso il Museo Civico. Ma, data l'im
possibilità di procedere al riordino e alia schedatura del materiale, nel 1947 esso venne ceduto alia
Libreria Civica, poi Biblioteca Governativa, con 1'impegno della sistemazione e catalogazione. Nel
1951 la parte più interessante del materiale fu trasferita nella Sala di Consultazione della Biblioteca
Governativa. Nel 1961 fu infine inaugurata la nuova sala «Gaetano Cesari». — La Sezione di
musica è costituita inizialmente dal fondo Cesari, al quale in seguito si aggiunsero i fondi: Pia
Isrituzione Musicale (mss. ed edizioni dei sec. XVIII—XIX in prevalenza di musica operisrica,
depositato in biblioteca dal Comune, dopo lo scioglimento dell'istituzione) ; Banda Musicale (mss.
ed edizioni del sec. scorso di musica sacra e operisrica, ceduto dal Comune al Museo Civico e da
questo alla biblioteca); Della Coma Mainardi (circa 200 edizioni di riduzioni per canto e Piano
forte di musiche operistiche del sec. scorso, donato nel gennaio 1970 alla biblioteca dalla vedova
Concetta Della Coma Mainardi). — Nella Sala Cesari il materiale è suddiviso in 13 sezioni: 1. Biblio
grafia generale; 2. Repertori; 3. Lessici ed Enciclopedie; 4. Storie generali della musica; 5. Mono
grafie; 6. Teoria; 7. Organologia; 8. Fonri teoriche; 9. Monumenri musicali e letterari; 10. Perio
dici; 11. Libretti d'opera; 12. Mss. e fondi musicali; 13. Cataloghi musicali. — Tutto il materiale è
inventariato e quasi completamente schedato o in via di schedatura. Non ancora schedari sono i mss.
Giacinto Pisani,
Silvia Cavallotti,
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116 B IB LIOTECHE ITALIAN E IN POSSESSO DI FONDI MUSICALI
del fondo Pia Istituzione Musicale; un gruppo di mss. ed edizioni del fondo Banda Musicale,
alcuni mss. del fondo Cesari. E' in progetto anche la costituzione di una Discoteca. II materiale
schedato è elencato nell'Ufficio Ricerche musicali. Ni vi a Cè
Cremona — Archivio del Duomo. Conserva musiche a stampa e mss. Ma il materiale non è
ancora catalogato.
Crespano Veneto — Biblioteca di Pietro Canal. La raccolta privata Canal è attualmente presso la Biblioteca Marciana di Venezia.
Enna — Biblioteca Comunale. Conserva, oltre a un piccolo gruppo di musiche a stampa e mss.
del secolo scorso, le composizioni di Francesco Paolo Neglia.
Fabriano — Biblioteca Comunale. La biblioteca non possiede una Sezione musicale, nè uno
schedario particolare per la musica, ma la ricerca del materiale si effettua agevolmente attraverso
lo schedario sistematico per materia. Conserva un interessante piccolo fondo di musiche a stampa dei sec. XVI—XVII, la cui provenienza non è nota, ma che è tutto catalogato. Comprende esemplari di opere di: G. Animuccia, G. M. Asola, O. Brognonico, J. Buus, G. Croce, G. Fattorini, S. Felis, G. Ferretti, Floriani, B. Graziani, L. Grossi da Viadana, B. Marcello, Marenzio, De Monte, Mortaro, P. Pace, Romano Paciotti, B. Pallavicino, G. Pizzoni, G. L. Primavera, B. Roy, Striggio, P. Vinci e
Zarlino. Conserva anche mss. liturgici elencati nell'Inventario Mazzatinti, vol 1°. Il materiale è
schedato nell'Ufficio Ricerche musicali. Giancarlo Castagnari, direttore
Fabriano — Archivio Capitolare délia Cattedrale (S. Venanzio). Conserva circa 300 mss. di
musiche dei sec. XVIII—XIX, non ancora catalogati.
Faenza — Biblioteca Comunale. La biblioteca custodisce l'importante Cod. Bonadies (N. 117
dell'Inventario Mazzatini) di provenienza incerta, un antifonario miniato pergamenaceo del sec. XV
e 5 antifonari dei sec. successivi, cartacei, provenienti probabilmente dalle biblioteche conventuali
e monastiche locali, annesse alla biblioteca nel secolo scorso. — Esiste in biblioteca una Sezione
musicale che comprende: mss. autograft del faentino Giuseppe Sarti, acquistati dal Comune dagli eredi del Sarti, i Mussini, nel 1935, e fotocopie di composizioni del Sarti conservate in biblioteche
europee, rintracciate a cura di Ino Savini. Le musiche del Sarti sono elencate da Piero Zama, Opere musicali di Giuseppe Sarti possedute dalla Biblioteca Comunale di Faenza, Faenza, Lega, 1933,
pag. 18; mss. autograft e musiche a stampa di Giuseppe Gallignani, avute per lascito dell'autore, inventariati e schedati; mss. autograft ed edizioni di Lamberto Caffarelli, avute per lascito e doni
vari, inventariate da Ino Savini; musiche e scritti di letteratura musicale di Pietro Bambi, avute
per lascito e inventariati da Ino Savini; libretti vari, soprattutto di rappresentazioni locali, tutti
catalogati. Parte del materiale del fondo Caffarelli e del recentissimo dono Guido Gottarelli non è
ancora catalogato: per lo più sono edizioni del sec. scorso. — Per il futuro è previsto uno schedario
della musica, che riunisca anche le opere di letteratura musicale, disperse nelle diverse collocazioni.
Accanto alia Sezione musicale esiste un piccolo Museo Teatrale, che custodisce antichi strumenti,
cimeli, ritratti e busti di cantanti, con un proprio inventario topografico. Facevano parte del Museo, ma attualmente sono in biblioteca, due collezioni di autograft di musicisti, librettisti e cantanti.
Giovanna Mendogni Zama, direttrice
Faenza — Archivio Capitolare del Duomo. Conserva un importante fondo di musiche mss. e a
stampa dei sec. XVI—XIX. I mss. non sono ancora catalogati. Le edizioni più antiche comprendono
esemplari di opere di: Adorno, Asola, G. B. Bassani, A. Berardi, Caterino Bianchi, G. A. Bissoni,
G. Bonacchelli, A. Bruneiii, T. Cima, O. Colombani, G. P. Colonna, Silvestri, Erculeo, S. Fabbri,
Falcidio, F. Foggia, A. Gabrieli, Gabuzzi, Grossi da Viadana, Guidetti, T. A. Ingegneri, Isnardi,
De Lassus, P. Magri, Massaino, Merulo, Micheli, De Morales, Palestrina, Phinot, Piochi, C. Porta,
B. Ratti, Ruffo, C. Ruggieri, Tarditi, Tigrini, Vannini, Visconte e Zannotti. Le edizioni sono schedate
nell'Ufficio Ricerche musicali.
Fano — Biblioteca Comunale Federiciana. Conserva fra le edizioni i due esemplari della Prattica
di musica di Zacconi (1596) e degli Offertori a 2 voci. Op. 4 di P. B. Bellinzani (1726). Fra i mss.
N ivi a C è
Giancarlo Castagnari,
Giovanna Mendogni Zama,
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BIBLIOTECHE ITALIAN E IN POSSESSO DI F0ND1 MUS1CALI 117
conserva inceve i due importanti fondi: Teodulo Mabellini (con un notevole nucleo di autograft dei Mabellini) e Mezio Agostini. Gli autograft dell'Agostini sono elencati da Franco Battistelli, Un musicista fanese da non dimenticare: Mezio Agostini, Fano 1969. Conserva inoltre un interes
sante gruppo di libretti d'opera editi per rappresentazioni locali del sec. XVIII. Il materiale è
schedato nell'Ufficio Ricerche musicali. Franco Battistelli, direttore
Feltre — Museo Civico. Conserva pöchissime edizioni del sec. XVIII e una serie di libretti del
sec. XIX. II materiale è schedato nell'Ufficio Ricerche musicali.
Feltre — Archivio Capitolare del Duomo. Conserva un certo numéro di antifonari, graduali e
messali a stampa dei sec. XVI—XVIII. Fra i molti mss. sono notevoli i Psalmi ad vesperas canendi
per annum, a 4 voci, probabilmente autograft di Ludovico Balbi, datati, Feltriae XII Sept. MDVIC.
E inoltre molte composizioni dei maestri di cappella della cattedrale di Feltre: G. B. Maffioletti
(1751—1800), Luigi Laguna (1797—1828), Luigi Jarosch (1831—1865) e G. N. Meneghel (1865—1908). Il materiale è schedato nell'Ufficio Ricerche musicali. Giancarlo Rostirolla
Fermo — Biblioteca Comunale. Conserva un gruppo di corali del sec. XVI e l'archivio musicale
della disciolta Banda cittadina, comprendente buon numéro di mss. Ma il materiale non è ancora
catalogato.
Fermo — Archivio della Metropolitana. Conserva pochi esemplari di edizioni dei sec. XVI—XVII
di opere di : P. Agostini, Palestrina, C. Porta e F. Soriano. Ma conserva inoltre un notevole gruppo di mss. autograft di Giuseppe Giordani, il Giordanello, comprendenti le partiture di 9 opere teatrali, 7 oratori e molta musica sacra. II materiale ms. non è ancora catalogato.
Ferrara — Biblioteca Comunale Ariostea. La maggior parte dei testi di musica dei sec. XVI—XVIII,
posseduti dalla biblioteca risultano, in numéro di circa 170, nel Catalogo dell'Associazione dei
Musicologi Italiani (Parma 1917). Meno della metà di questi testi costituiscono un campionario della musica prodotta a Ferrara. Alcuni sono dovuti a musicisti stipendiati dalla corte estense nella
seconda metà del '500 (I. Alberti, G. Moroni, L. Luzzaschi) e legati a quella società (F. Viola, L. Agostini). Ma altre notevoli testimonianze della medesima epoca vengono dalla cappella della
cattedrale, con P. Isnardi, e dalla tipografia di Vittorio Baldini, attivissimo stampatore d'ogni
genere di opere (per es. quelle di Torquato Tasso), comprese quelle di musica, negli ultimi due
decenni del '500 e nei primi del '600. Altri testi di musica ferrarese appartengono al '600 e '700, che sono secoli di decadenza (dopo il trasferimento degli Estensi a Modena, alia fine del '500, e
dopo che Ferrara è entrata a far parte dello Stato Pontificio), ma nei quali la musica sacra ha
vissuto una sua continuità presso la cattedrale (ne provengono opere di P. M. Marsolo e G. B.
Bassani) e presso le accademie religiose dello Spirito Santo (opere di S. Cherici e G. B. Crivelli) e della Morte (opere di G. B. Mazzaferrata e ancora del Bassani). Si pu6 ancora notare che alcune
opere sono conservate per relazione, ma più esterna, a Ferrara. E' il caso particolarmente di G.
Frescobaldi, del quale per altro si annoverano solo sei volumi a stampa. Ed è il caso, spesso ricor
dato, del Quarto Libro dei Madrigali a cinque, che il Monteverdi aveva dedicato agli Accademici
Intrepidi di Ferrara. Ma del Monteverdi si conservano anche alcune altre opere, come pure si
conservano opere di: Palestrina, Andrea e Giovanni Gabrieli, G. Legrenzi, A. Grandi, Grossi da
Viadana e Corelli. — Quasi nulla si conserva di ms.: oltre a poche e brevi appendici e integrazioni nei volumi a stampa, sono da notare l'oratorio II Faraone di G. B. Bassani e due Messe e un
Ufficio dei defunti di Ottavio Bona. — Tutto il materiale è schedato nel catalogo generale della
biblioteca e, con il passare degli anni, si è constatato che tale schedario segnala anche opere sfuggite ai compilatori del catalogo stampato nel 1917. Si tratta di una trentina di numeri, tra opere teoriche
e pratiche, tra le quali si possono ricordare, in relazione con la storia di Ferrara, quelle di
L. Battiferri, che era maestro di cappella nell'Accademia dello Spirito Santo alla metà del '600; e,
per la loro rarità, l'Harmonia sacra di Gregorio Zucchini (Venezia 1602), della quale si conservano
tuttavia solo 5 parti, e II Ballerino di Fabrizio Caroso (Venezia 1581). Il materiale musicale
non è riunito in una propria sezione, ma è sparso tra l'altro materiale. Tuttavia è facilmente
reperibile mediante il catalogo generale e mediante una copia del catalogo a stampa del 1917,
Franco Battisteiii,
Giancarlo Rostirolla
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118 BIB LIOTECH E ITALIAN E IN POSSESSO DI FONDI MUSICAL1
nel quale, con appendici manoscritte e dattiloscritte, si sono aggiunte le notizie delle opere
sfuggite ai compilatori, unendo le segnature della relative collocazioni. Non esiste materiale
non catalogato e tutto è schedato nell'Ufficio Ricerche musicali.
Luciano Capra, direttore
Ferrara — Archivio del Capitolo Metropolitana. Conserva un numéro notevole di mss. di musiche
liturgiche e polifoniche sacre adespote. Inoltre moite composizioni sacre mss. di: Lorenzo
Barbiroli, Francesco Basili, G. B. Bassani, P. B. Bellinzani, Pietro Beretta, Antonio Biagioli, Borghi,
Campanella, G. B. Casali, Colonna, Aurelio Episcopi, Gagliardi, Gaetano Guidoboni, Jommelli,
Leonardi, Angelo Lodi, Pietro Marzola, G. B. Mazzaferrata, Mozart, Pergolesi, Brizio Petrucci,
Alessio Prati, Tesci e Tosarini. Il materiale è in buona parte schedato nell'Ufficio Ricerche musicali.
Finale — Biblioteca Comunale. Conserva un notevole fondo di musiche mss. e a stampa del
secolo scorso, proveniente dalle disciolte Banda cittadina e Scuola di Musica. Il fondo è inven
tariato. Mentre non è ancora inventariato un fondo di musiche sacre dei sec. XVIII—XIX. Il materiale
inventariato è schedato nell'Ufficio Ricerche musicali.
Firenze — Archivio musicale dell'Opera di S. Maria del Fiore (Archivio del Duomo). L'Archivio
musicale, separato dall'Archivio Storico dell'Opera, è cosi suddiviso e comprende: 56 volumi di
polifonia, dal sec. XVI al XVIII, di cui 13 a stampa e 43 mss., 11 volumi mss. di canto fermo, 211 fascicoli di musiche sacre di diverse epoche, per le varie solennité dell'anno, in partitura e in parti separate, 26 volumi di madrigali, processionali, vesperali e altri canti (inni, salmi e
motetti), di cui 13 a stampa e 13 mss. Esiste un inventario mol to sommario, diviso corne sopra, ma è attualmente in via di compilazione un catalogo che verrà redatto secondo i criteri moderni.
Il materiale proviene dalla cappella musicale della cattedrale di S. Maria del Fiore. La consul
tazione è ammessa per tutto il materiale, esclusa buona parte dei volumi di polifonia, mss. con
carte friabili e recise lungo le linee del rigo musicale e nelle note. Il materiale è solo in parte schedato nell'Ufficio Ricerche musicali. Enzo Settesoldi, archivista
Firenze — Archivio di Stato. Da comunicazione del Direttore risulta che vi si conservano un
piccolo gruppo di edizioni di musiche del sec. XIX, alcuni mss. dei sec. XVIII—XIX, e 8 filze
di musica sacra ms. e a stampa, proveniente dall'Archivio dell'Ospedale di S. Maria Nuova.
Tali filze raccolgono musiche mss. del sec. XIX, principalmente di autori locali. Il materiale è
sommariamente schedato nell'Ufficio Ricerche musicali.
Firenze — Biblioteca del Conservatorio di Musica « L. Cherubini ». Dall'epoca successiva all'allu
vione di Firenze del 1966, la biblioteca si trova in stato di ricostituzione e di radicale rifacimento
degli ambienti e dei cataloghi, per prowedimento adottato dall'allora bibliotecario prof. Mario
Fabbri. Attualmente è sospeso il prestito e non sono disponibili per il pubblico i cataloghi. Resta
comunque valido, in linea teorica, il Catalogo pubblicato dall'Associazione dei Musicologi Italiani
(Parma 1929), che, naturalmente, non registra le opere di accessione successiva, mentre, d'altra
parte, contiene numerosi errori e manchevolezze. E' da aggiungere che alcune opere furono
distrutte dall'alluvione del 1966. Il materiale segnalato dal Catalogo a stampa è schedato
nell'Ufficio Ricerche musicali. V i n i c i o Gai, direttore
Firenze — Biblioteca Nazionale Centrale. La biblioteca possiede un importante fondo di mss.
musicali, descritti da Bianca Becherini, Catalogo dei manoscritti musicali della Biblioteca Nazionale
di Firenze, Kassel, Bärenreiter, 1959, pag. 177. Sempre fra i Manoscritti e Rari esiste un fondo
Musica Antica, comprendente edizioni dei sec. XVI—XVII, del quale esiste un catalogo manoscritto,
riportante tuttavia solamente i dati essenziali di ogni opera. Per alcuni esemplari, sia mss. sia a stampa, vedi anche: Catalogo dell'Esposizione Nazionale dei Conservatori musicali e
delle Biblioteche, Firenze 1950. — La biblioteca ha istituito una Sezione Musicale, di cui è
responsabile la signora Maria Adelaide Bacherini Bartoli. In taie Sezione sono a disposizione
degli studiosi: repertori, enciclopedie, periodici, bibliografie, ecc. tenendo perö conto dei fini
di una Sala di consultazione e studio di biblioteca nazionale. Nella biblioteca esiste uno schedario
Luciano Capra,
Enzo Settesoldi,
Vi n i c i o Gai,
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BIB LIOTECH E ITALIAN E IN POSSESSO DI FONDI MUSICALI 119
particolare per la musica. Tale schedario comprende la musica pervenuta in biblioteca per diritto
di stampa dal 1886 a oggi. Naturalmente il catalogo, che va dal 1886 al 1965, è stato danneggiato dall'alluvione e solo ora è stato possibile iniziarne il riordino. Il catalogo invece che va dal
1966 a oggi è abbastanza aggiornato ed è costituito dalle Schede per la Bibliografia Nazionale. —
Non esiste tin catalogo particolare delle opere di letteratura musicale, che sono normalmente fuse
nel catalogo generale. Anche i periodici e riviste musicali sono comprese nel catalogo generale dei periodici. — Il materiale è tutto schedato e, quando non appare nei cataloghi specializzati
citati, è compreso nei cataloghi dei singoli fondi, cui Topera appartiene. La Sezione Musicale
prowede a lavori di riordinamento del materiale musicale, reperimento e acquisto di materiale
bibliografico, nonchè assistenza agli studiosi. Inoltre collabora con la Bibliografia Nazionale
Italiana per tutto quello che riguarda le pubblicazioni musicali e musicologiche. Il materiale
finora segnalato è schedato nell'Ufficio Ricerche musicali.
Maria Adelaide Bacherini Bartoli, délia Biblioteca
Firenze — Biblioteca Marucelliana. La biblioteca possiede circa 10.000 libretti di melodrammi
e oratorii, quasi tutti proveniente dalla collezione del dott. Bonamici di Livorno, che la vendette
nel 1904 alla biblioteca. Di questa collezione esistono i seguenti cataloghi: 1. catalogo alfabetico
per titoli dei melodrammi; 2. catalogo alfabetico per titoli degli oratorii; 3. catalogo alfabetico
degli autori dei melodrammi; 4. catalogo alfabetico dei musicisti; 5. catalogo alfabetico délia
città e dei teatri nei quali i melodrammi furono rappresentati; 6. catalogo alfabetico dei Balli. —
La biblioteca possiede inoltre diversi mss. di A. F. Gori sulla storia délia musica e alcune opere musicali provenienti dai Conventi soppressi, che sono schedate nel catalogo generale. Notevole
e particolarmente interessante è il gruppo di edizioni di musiche dei sec. XVI—XVIII, che comprende anche quattro esemplari di edizioni del Petrucci. Si è iniziato un elenco delle opere musicali a
stampa prima del 1800 e un altro delle opere concementi la musica, di carattere teorico, storico
e letterario. — Esiste poi un catalogo délia musica pervenuta per diritto di stampa dal 1910 e
schedata fino al 1951. Quella pervenuta dopo taie data è ancora da ordinäre, ma non è un
lavoro previsto, almeno per il prossimo futuro. Carlo Angeleri, direttore
Firenze — Biblioteca Riccardiana. Conserva un interessante, anche se non quantitativamente
cospicuo, nucleo di musiche a stampa e mss. I mss. comprendono opere di teoria dei sec.
XV—XVIII, canzoni italiane, francesi e spagnole dei sec. XV—XVIII e sonate per Chitarra del
sec. XVII. Le edizioni dei sec. XVI—XVIII comprendono esemplari di opere di: Archadelt, P. Aron,
Asola, G. A. Capponi, Cazzati, De Monte, Dezais, A. F. Doni, G. B. Doni, J. Dupont, A. Ferrari,
G. Ferretti, L. Fogliani, Gaffurio, Galilei, J. Gero, R. Giovannelli, De Lassus, Lupacchino, G. P. Manenri, Marco da Gagliano, G. B. Martini, G. Mei, Métallo, Monteverdi, Palestrina,
G. A. Patrignani, De Rore, Striggio, Vecchi, Verdelot, Vicentino, Zacconi e Zarlino. Nonchè
alcune antologie. Conserva pure un certo numéro di libretti, disseminata nelle varie miscellanee.
Il materiale, a eccezione dei libretti, è schedato nell'Ufficio Ricerche musicali.
Firenze — Biblioteca Domenicana (S. Maria Novella). Conserva un piccolo gruppo di musiche
liturgiche a stampa dei sec. XVI—XIX (antifonari, messali, invitatorii, uffici, processionari e
salteri). Il materiale è schedato nell'Ufficio Ricerche musicali.
Firenze — Biblioteca Medicea Laurenziana. Conserva un piccolo gruppo di edizioni di opere di teoria dei sec. XVI—XVII e un importante nucleo di mss., fra i quali: il Codice Squarcialupi; il Codice Mediceo, di dono Varzi, recentemente descritto e pubblicato da Edward Lowinsky;
TAntiphonarium Medicaeum del sec. XIII; e una miscellanea di cantate del sec. XVIII. Il materiale
è sparso nei vari fondi dai quali è composta la raccolta Laurenziana. E' tutto schedato nell'Ufficio
Ricerche musicali.
Firenze — Biblioteca dell'Università. Facoltà di Lettere. Conserva alcuni trattati di teoria e
opere di letteratura musicale dei sec. XVI—XIX, a stampa. Il materiale è schedato nell'Ufficio
Ricerche musicali.
Maria Adelaide Bacherini Bartoli,
Carlo Angeleri,
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120 BIB LIOTECH E ITALIAN E IN POSSESSO DI FONDI MUSICALI
Foggia — Biblioteca Provinciale. Conserva i due fondi musicali: Antonio Nardini e Michele
Bellucci. II fondo Nardini fu donato alia biblioteca nel 1953 dal maestro Antonio Nardini
(1891—1968) ed è costituito da 194 pezzi di musiche a stampa in edizioni italiane e straniere dei
sec. XIX—XX, saggi di musicologia, opere letterarie, ecc. II Nardini aveva costituito e diretto
la Banda municipale di Vico del Gargano e insegnato musica nelle scuole statali di Foggia. II fondo Bellucci fu invece acquistato dalla biblioteca nel 1968—1970 da Ermanno Bellucci, figlio del maestro Michele (1849—1944). Consta dei mss. autograft di Michele Bellucci e di altri
musicisti pugliesi, ma comprende anche alcune edizioni, tra cui il Roland di Piccinni (Parigi 1778), forse in esemplare di dedica a Maria Antonietta. Il materiale è schedato nell'Ufficio Ricerche
musicali. Angelo Celuzza, direttore
Foligno — Archivio del Duomo. Conserva un piccolo gruppo di musiche mss. del sec. XIX, descritto da Faloci Pulignani, lnventario dell'Archivio del Duomo di Foligno, Archivio per la
storia ecclesiastica dell'Umbria, III, Perugia 1916. Sono schedate nell'Ufficio Ricerche musicali.
Foligno — Biblioteca Comunale. Conserva mss. liturgici e frammenti del sec. XVI e anteriori.
ForR — Archivio Capitolare del Duomo. Conserva pochi esemplari di edizioni di musiche del
sec. XVII, schedate nell'Ufficio Ricerche musicali.
Forli — Biblioteca Civica « A. Saffi ». Nella biblioteca esiste una Sezione Musicale, che conserva
opere di musicisti romagnoli, ma non esiste uno schedario particolare della musica e della
letteratura musicale. Esiste invece un inventario topografico. Nella Sezione Musicale sono da
segnalare i due fondi: Archimede Montanelli e Calo Piancastelli. Il fondo Montanelli raccoglie
soprattutto musiche mss. autografe del Montanelli, mentre il fondo Piancastelli, costituito nel
tempo con acquisti presso privati e antiquari, è ben noto soprattutto per la ricca messe di edizioni
e mss. di musiche di A. Corelli, dal sec. XVI al XIX. Ma comprende anche esemplari di edizioni
di musiche di: B. Baldrati, Giulio Belli, A. Berardi, G. B. Cirri, G. A. Dragoni, G. Fattorini, S. Filippini, F. Geminiani, A. Grandi, Mozart, Sarti, Tartini, C. Tessarini e Zaccaria Tevo. Ricco
è anche il patrimonio di edizioni del sec. XIX. II materiale è schedato nell'Ufficio Ricerche musicali
Walter Vichi, direttore
Fossano — Biblioteca Civica. Conserva un esiguo fondo di edizioni e mss. di musiche dei
sec. XIX—XX, schedate nell'Ufficio Ricerche musicali.
Fossombrone — Biblioteca Civica Passionei. E' stata segnalata l'esistenza di musicche mss. e
a stampa non ancora catalogate. Conserva im frammento del Libro 10° di Frottole nell'edizione
del Petrucci.
Ganna — Biblioteca della Badia Benedettina. Conserva un esiguo fondo di edizioni di musiche
dei sec. XVIII—XIX e un Messale Ambrosiano-monastico ms. del sec. XV—XVI. Vedi: Benigno Comolli, Un codice ambrosiano-monastico della Badia di Ganna, Rivista della Società Storica
Varesina, 1966. II materiale è schedato nell'Ufficio Ricerche musicali.
Genova — Biblioteca Universitaria. I fondi musicali esistenti non hanno un'origine unica,
nè, tranne i liturgici e quelli moderni, documentata. La musica profana anteriore all'800, ms. e a
stampa, esisteva già nell'antico fondo gesuitico della biblioteca e verosimilmente era entrata per
deposito da parte di qualche scolaro del Collegio Gesuitico, appartenente a famiglia del ceto
primario, o da parte di qualche gesuita, che avesse entratura in famiglie genovesi cultrici di
musica. La stessa zona attorno alia sede del Collegio (poi Palazzo Universitario, nella Via Balbi) fu residenza di talune di dette famiglie e centro di attività artistica, musicale e culturale. La
Musica a Genova nella vita pubblica e privata dal XIII al XVIII secolo, di Remo Giazotto
(Genova 1951) illustra tempi e ambienti. Le musiche liturgiche, salvo i pezzi provenienti per dono Gaslini dal commercio antiquariale moderno, insieme ad altri cimeli di altro genere, entrarono insieme con le raccolte librarie delle Corporazioni religiose soppresse. Le partiture di opere liriche e di musiche strumentali moderne entrarono per acquisto casuale e in stato
di usato (acquisto Calonghi) e le edizioni di canzoni popolari moderne italiane si trovavano unite
Angelo Celuzza,
Walter Vichi,
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BIBLIOTECHE ITALIAN E IN POSSESSO DI F0ND1 MUSICALI 121
a una raccolta di testi dialettali e di folclore regionale moderno, offerta in vendita da un privato collezionista (acquisto De Gaudenzi). — Il materiale sopra indicato non è concentrate in un
unico reparte: quello ms. è mescolato agli altri pezzi del reparte Mss., quello antico a stampa è mescolato nel reparto Rari oppure conservato insieme ad altro in una antica sala (Sala III) délia Biblioteca Gesuitica. Esiste per altro un reparto (Sala 25) del magazzino librario generale, che è dedicate alla storia e critica musicale moderna e anche una Sezione Musica del reparto di Consultazione, costituita da repertori italiani e stranieri bio-bibliografici, cataloghi di biblio
teche musicali, enciclopedie e dizionari musicali, storie generali délia musica, ecc. I libretti
d'opera sono collocati sparsamente nel reparto Miscellanee. — Non esistono schedari particolari relativi ai testi musicali o ai libretti. Tutto è fuso nei cataloghi generali delle opere a stampa, in quello dei mss. e in quello speciale degli incunabuli per quell'unico posseduto (Gaffurio). —
Il catalogo a stampa dell'Associazione dei Musicologi Italiani (Parma 1929, pag. 21), per l'unico
fascicolo pubblicato, risponde in modo esatto alla situazione dei fondi esistente alla data di
pubblicazione, ma non elenca tutti i mss. già allora esistenti, nè le altre opere a stampa di
compositori moderni, che possono risultare da una ricerca sistematica di autori nei cataloghi
generali. Si prevede, per il futuro, di redarre uno schedario e un catalogo speciale per la musica.
Il materiale è schedato nell'Ufficio Ricerche musicali. Antonio Tamburini direttore
Genova — Biblioteca Berio. Conserva pochissimi mss. e un gruppo di edizioni di musiche
del sec. XIX, di opere di letteratura musicale e di libretti del sec. XVIII. Il materiale è schedato
nell'Ufficio Ricerche musicali.
Genova — Biblioteca Pranzoniana. Conserva un esiguo nucleo di edizioni di musiche dei sec.
XVIII—XIX e di libretti, schedati nell'Ufficio Ricerche musicali.
Genova — Biblioteca dell'Istituto Musicale «N.Paganini». Tutto il fondo antico è catalogato da Salvatore Pintacuda, Genova, Biblioteca dell'Istituto Musicale «Niccolà Paganini». Catalogo del fondo antico, Milano, Istituto Editoriale Italiano, 1966, pag. 489.
Genova — Istituto Mazziniano. Conserva un piccolo nucleo di musiche mss. e a stampa di
carattere patriottico del secolo scorso. Sono schedate nell'Ufficio Ricerche musicali.
Genova — Archivio di S. Caterina. Conserva musiche liturgiche a stampa e mss. dei sec.
XV—XVI, schedate nell'Ufficio Ricerche musicali.
Genova Quarto — Convento Benedettino di S. Maria délia Castagna. Conserva un corale ms.
del 1477.
Giulianova (Teramo) — Biblioteca Comunale « Vincenzo Bindi». Conserva un fondo di musiche
a stampa e mss., compresi anche degli autografi, di musicisti abruzzesi del secolo scorso.
Grottaferrata — Biblioteca délia Badia di Grottaferrata. Conserva un gruppo di mss. dei sec.
XI—XIV, con musica bizantina, descritti da L. Tardo, La musica bizantina e i codici di melurgia délia biblioteca di Grottaferrata, Accademie e Biblioteche d'Italia, 1930—1931.
Guastalla — Biblioteca Municipale «Maldotti». Conserva un esiguo numéro di volumi di
teoria e letteratura musicale dei sec. XVIII—XIX, tutti schedati nell'Ufficio Ricerche musicali.
Imola — Biblioteca Comunale. Conserva pochi volumi di letteratura musicale dei sec. XVIII—
XIX, schedati nell'Ufficio Ricerche musicali.
Ivrea — Biblioteca Capitolare. Conserva il note Codice di Ivrea del sec. XIV con composizioni
di Philippe de Vitry e altri, mss. liturgici dei sec. X-XIV, e una redazione ms. del sec. XI di
trattati di M. Capella, Boezio e S. Agostino. Il materiale è schedato nell'Ufficio Ricerche musicali.
L'Aquila — Biblioteca Provinciale «Salvatore Tommasi». Conserva 31 corali mss. del sec. XV
e un piccolo fondo di esemplari di edizioni dei sec. XVI—XIX di opere di: Agazzari, Aiguino
Illuminate, Andrea da Modena, L. Belli, A. Cifra, Giovanni d'Avella, Frezza Dalle Grotte, Picerli,
Zacconi e Zarlino. Il materiale e schedato nell'Ufficio Ricerche musicali.
Lecce — Biblioteca Provinciale. Pare conservi qualche materiale di interesse musicale.
Antonio Tamburini
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122 BIB LIOTECH E ITALIAN E IN POSSESSO DI FONDI MUSICALI
Livorno — Biblioteca Labronica « F. D. Guerrazzi». II quantitative) più consistente del materiale musicale posseduto è costituito dal fondo Enrico Delle Sedie, pervenuto per dono nel 1907.
Si tratta di una raccolta di circa 2.000 spartiti per canto e Pianoforte di opere liriche, melodie,
romanze, ecc. dei più celebri autori dei sec. XVII—XIX. Altre musiche vanno sotto i nomi di
Felice Checcacci e di Cesare Castelfranchi, mentre non più di 300 volumi, pervenuti anch'essi
in dono, sono di storia e teoria musicale. Uno speciale fondo, in corso di formazione, è costituito
dalle Carte Mascagni, che raccolgono mss., corrispondenza inedita e fotografie di Mascagni. Infine
nell'Autografoteca Bastogi si conservano lettere mss. e autograft di celebri compositori e strumen
tisti dei sec. XVIII—XIX. — Non esiste tuttavia una Sezione musicale. Il materiale è inserito in
magazzino, la cui toponomastica rispetta il sistema décimale Dwe. E' tutto catalogato. Per il future
sta prendendo quota 1'orientamento di trasferire tutto il materiale musicale nella biblioteca della
locale Scuola musicale « P. Mascagni », consorziata dagli Enti Locali, alia scopo di istituire una
biblioteca specializzata. II materiale è schedato nell'Ufficio Ricerche musicali.
Luca Badaloni, direttore
Lodi — Archivio della Curia. Conserva le musiche a stampa della cappella del Duomo, compren denti esemplari di edizioni dei sec. XVI—XVIII di opere di: G. Aldrovandini, A. Antonelli, G. B.
Bassani, G. Battistini, P. Benedetti, G. A. Bissoni, G. Bononcini, Caldara, Cazzati, Colonna, Cossoni,
Grancino, N. Gratia, G. A. Grossi, Legrenzi, S. Levi, Massaino, Olivo, Quinziani, G. A. Silvani
ed E. Trabattone. II materiale è schedato nell'Ufficio Ricerche musicali.
Lodi — Biblioteca Comunale. Non possiede una Sezione musicale, ma conserva un interessante
gruppo di esemplari di edizioni dei sec. XV—XVIII di opere di: Angleria, Boyleau, Cavaccio, M. Dionigi, Gaffurio, Gabussi, Gervasoni, R. Giovannelli, Grancino, A. Grandi, G. Guidetti, F.
Maschera, Massaino, T. Osio, Palestrina, I. Pini, Quinziani, F. Robbiano, Ruffo, Savetta, Savioli, L. Taglietti, Testori e Orazio Vecchi. Nonchè qualche antologia a stampa, e pochi libretti del
sec. XVIII. Fra i mss. sono da citare musiche liturgiche varie (antifonari, breviari, messali) di
diverse epoche e 1 'Harmonia instrumentalis del Gaffurio del 1S00. II materiale è schedato nell'Ufficio
Ricerche musicali.
Loreto — Archivio della Cappella Lauretana. L'interessante fondo, che comprende esemplari di
edizioni dei sec. XVI—XVIII, è catalogato da Giovanni Tebaldini, VArchivio Musicale della Cap
pella Lauretana, Loreto, 1921.
Lucca — Archivio di Stato. Oltre a pochi corali a stampa e mss., conserva il ben noto Codice
Mancini di musiche dell'Ars nova.
Lucca — Biblioteca Arcivescovile presso la Curia. Conserva l'archivio musicale della Chiesa del
Crocifisso de' Bianchi. II fondo si è costituito nella seconda metà del secolo scorso. Nel 1842
sorsero in Lucca varie Scuole notturne della Dottrina Cristiana, in alcune delle quali si tenevano
lezioni anche di musica. Per l'insegnamento della musica quella del SS. Crocifisso de' Bianchi
era la migliore (cfr. : L. Nerici, Storia della musica in Lucca). Presso la stessa chiesa le funzioni
liturgiche erano arricchite da esecuzioni di musiche con la partecipazione di insegnanti e alunni.
Tale materiale costituisce il fondo della Chiesa del Crocifisso, che comprende in prevalenza par titure di musicisti lucchesi del periodo e anche di data precedente, che erano rimaste nel repertorio delle cappelle della città: fra di esse segnaliamo la Messa a 4 voci con Violini a beneplacito di
Giacomo Puccini senior, ms. autografo. Nel 1970 il fondo è stato trasferito nella Biblioteca Arci
vescovile presso la Curia, dove è stato riordinato e catalogato. II materiale è schedato nell'Ufficio
Ricerche musicali. Emilio Maggini
Lucca — Biblioteca Statale. II corpus musicale della biblioteca è costituito da circa 130 mss. e da
un centinaio di edizioni. Dei mss. una quarantina sono frammentari o incompleti. Le musiche
profane costituiscono meno di un terzo deH'intero fondo. Le opere più pregevoli sono i codici di
gregoriano dal sec. XI al XVIII e le edizioni gregoriane dei sec. XV—XVIII. Meno importanti sono
gli scarsi esemplari di musiche a stampa cinquecentesche e posteriori di musica polifonica, anche
perché in buona parte non sono completi nelle parti. Interessante è pure la raccolta di libretti di
Luca Badaloni,
Emilio Maggini
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BIBLIOTECHE ITALIANE IN POSSESSO DI PON D I MUSICALl 123
cantate, oratori e opere liriche dei sec. XVII—XVIII, molti dei quali di esecuzioni avvenute a Lucca.
Numerose sono anche le opere teoriche dei sec. XVI—XIX. — 1 cataloghi sono tre: 1. Il catalogo ms.
descrittivo a libro (3 vol.) di Raffaello Baralli, che descrive minuziosamente il fondo antico, e
cioè antifonari, ordinari, graduali, processionari, uffici ecc., e inoltre un'intavolatura per Liuto del
sec. XI, vari trattati di Prosdocimo de Beldemandis e un De musica di Boezio del sec. XV; 2. Il
catalogo a schede («Musica»), comprendente le opere descritte dal Baralli e i libretti; 3. Un catalogo a schede del fondo délia Società Orchestrale Boccherini, che comprende musiche a stampa e mss.
del sec. XIX, per orchestra e per canto e Pianoforte. Il materiale è schedato nell'Uffïcio Ricerche
musicali. Alberto Cavalli
Lucca — Biblioteca dell'Istituto Musicale «L. Boccherini». La biblioteca custodisce un totale, fra
volumi e fascicoli, di 7.885 pezzi, cosi suddivisi:
Biblioteca vera e propria: 5.476, fra volumi e fascioli, di spartiti e partiture di repertorio, opere didattiche e di letteratura musicale, dei quali 600 circa sono mss.
Fondo Puccini: 625 mss. dei sec. XVIII—XIX di musiche délia famiglia Puccini e di pochi altri
musicisti lucchesi.
Fondo Musica Sacra: 661 pezzi, in buona parte mss., dei sec. XVIII—XX di musiche di autori
lucchesi e no.
Fondo Bottini: 618 edizioni e 505 mss. in prevalenza di musiche operistiche del periodo ros
siniano.
Esiste un catalogo a schede, alfabetico e sistematico, soltanto per la Biblioteca vera e propria.
Degli altri fondi esistono solamente cataloghi a libro, approssimativi e non completi. Mi dedico
da solo al riordino e alla schedatura del materiale, che procédé dunque lentamente, ma sistema
ticamente. Avendo soltanto 52 anni e godendo di ottima salute, spero di condurre a termine
l'impresa prima di morire. Il materiale è solo parzialmente schedato nell'Ufficio Ricerche musicali.
Alberto C ava 11 i, bibliotecario
Lucca — Biblioteca del Seminario. In biblioteca esiste una Sezione Musicale, comprendente musiche a stampa dal sec. XVI ai nostri giorni, mss. e opere teoriche. Di particolare interesse sono
le edizioni dei sec. XVII—XVIII di musiche sacre e profane, moite delle quali complete negli
esemplari. I mss. sono in prevalenza di autori lucchesi dei sec. XVIII—XIX. Il nucleo più importante
proviene dal Seminario di S. Martino, che dalla sua fondazione (1572), prowide per lunghi periodi al servizio musicale nella cattedrale. Ma in esso furono in seguito incorporati altri fondi provenienti da archivi privati di musicisti o cultori di musica lucchesi: il fondo Guerra e il fondo Bernini.
Tuttavia il fondo più cospicuo è senz'altro il fondo del Seminario di S. Michèle, che sino dalla
fine del '500 ebbe una fiorente cappella e scuola musicale e che nel 1907 venne assorbito dal
Seminario Arcivescovile. Deila Sezione Musicale, recentemente riordinata, il catalogo del fondo
antico è pubblicato da Emilio Maggini, Lucca. Biblioteca del Seminario. Catalogo delle musiche
stampate e manoscritte del fondo antico, Milano, Istituto Editoriale Italiano, 1965, pag. 405. Del
materiale rimanente (edizioni del sec. XIX e oltre, mss adespoti dei sec. XVIII—XIX) esistono
elenchi mss. a registro. Tutto il materiale è schedato nell'Ufficio Ricerche musicali.
Emilio Maggini
Lugo (Ravenna) — Biblioteca « Fabrizio Trisi». Conserva un notevole gruppo di musiche mss. del
sec. XIX, in parte originali e in parte riduzioni per banda: sono composizioni cameristiche e per orchestra e pezzi di opere liriche variamente ridotti. Il materiale è schedato nell'Uffïcio Ricerche
musicali, traendo le notizie dagli elenchi forniti dal direttore délia biblioteca.
Macerata — Archivio di Stato. Conserva un assai interessante gruppo di frammenti membra
nacei di codici mss. dei sec. XII—XVI, con notazioni musicali per lo più neumatiche. I frammenti
sono accuratamente catalogati.
Macerata — Biblioteca Comunale « Mozzi-Borgetti». Il fondo musicale délia biblioteca, suddiviso
in materiale a stampa (sistemato specialmente a opera di Giovanni Spadoni nella sala dedicata a
Domenico Silveri) e in materiale ms. (nella sala dei mss.), comprende attualmente: circa 4.300 mss.
Alberto Cavalli
Emilio Maggini
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124 BIB LIOTECH E ITALIAN E IN POSSESSO DI FONDI MUSICALI
musicali (musica sacra, per banda, da teatro e da camera); circa 2.800 spartiti a stampa; circa
3.000 libretti a stampa; circa 2.000 opere storiche e teoriche; e altro materiale vario (fotografie,
ecc.). I nuclei più cospicui provengono da (in ordine cronologico) : aw. Giuseppe Natali (1879),
prof. Giambattista Bruti Liberati (1868), aw. Carlo Giuliozzi (1925), dott. Giovanni Spadoni
(1926—1939), maestro Oreste Ales (1929), don Serafino Cellini, conte Desiderio Pallotta, dott.
Ulderico Rolandi, cav. Cesare Filippucci, Gemma Agnelli D'Aloe, Amina Radiciotti ved. Conversi
(bibl. priv. di Giuseppe Radiciotti), Congregazione di Carità di Macerata (1936; bibl. priv. di
Tommaso Lauri), Comune di Macerata (archivio délia Banda comunale), Capitolo della cattedrale
di Macerata (archivio della cappella del duomo), maestro Adriano Svampa (archivio della Soc.
Lauro Rossi). Recentemente si sono aggiunte le raccolte di Luigi Camillo Natali, Teresa Uckmar
e Lino Liviabella. — Dei mss. esiste un inventario compilato da Libero Paci. Non sono ancora
catalogati quasi tutti gli spartiti a stampa. Dei libretti esiste un catalogo parziale. Quasi tutte le
opere di teoria e storia sono catalogate nel catalogo generale della biblioteca. Cenni sul fondo
musicale si ricavano da Giovanni Spadoni, La Biblioteca comunale « Mozzi-Borgetti » di Macerata,
Macerata 1937, pag. 36—45; Antonio Garbelotto, Catalogo del fondo musicale fino all'anno 1800
della Biblioteca Comunale di Macerata, in Studi sulla Biblioteca Comunale e sui tipografi di Mace
rata, a cura di A. Adversi, Macerata 1966, pag. 79—122 (ed estratto; per altro con lacune e inesat
tezze). Sulla musica a Macerata, si veda Libero Paci, La musica, in Storia di Macerata, vol. 3°,
Macerata 1971. — Fra i mss. letterari conservati è notevole il Dizionario dei musicisti marchigiani di Giuseppe Radiciotti e Giovanni Spadoni (oltre 6.200 carte). Ma il cimelio di maggior valore è il
Pontificale Romanum, cod. membranaceo del principio del sec. XII, in scrittura beneventana, con
notazione neumatica a neumi misti o più prevalentemente a neumi-accenti, proveniente dal P.
Tommaso Borgetti O.P. (1833). II materiale è schedato nell'Ufficio Ricerche musicali.
Aldo Adversi, direttore
Mantova — Biblioteca Comunale. Conserva 8 esemplari di edizioni del sec. XVI di madrigali e canzonette, legati in un unico volume, provenienti dall'Archivio Gonzaga, dove dunque non
esistono più, nonostante l'errata segnalazione in proposito di Emil Vogel. Ma conserva pure, nel
fondo Acerbi, donato dalla famiglia Acerbi di Castelgoffredo, un gruppo di musiche mss. del
sec. XIX, comprendenti buon numéro di composizioni di Giuseppe Acerbi, meglio noto con lo
pseudonimo A. G. Erbaci. II materiale, segnalato dal direttore, è schedato nelTUfficio Ricerche
musicali.
Mantova — Biblioteca dell'lstituto Musicale « Lucio Campiani». Conserva i mss. autografi di
buona parte delle composizioni di Lucio Campiani (1822—1914), cui Tlstituto è intitolato, e
musiche mss. e a stampa del secolo scorso. Il materiale, il cui elenco è stato fornito dalla direzione
della biblioteca, è schedato nell'Ufficio Ricerche musicali.
Mantova — Accademia Virgiliana. Conserva un notevole fondo di musiche mss. dei sec. XVIII—
XIX, segnalato da Gian Giuseppe Bernardi, La musica nella Reale Accademia Virgiliana, Mantova,
Mondovi, 1923. Il materiale ivi elencato è schedato nelTUfficio Ricerche musicali.
Mantova — Archivio di Stato. Oltre a pochi corali liturgici dei sec. XIV—XV, conserva l'elenco
delle musiche del Capitolo di S. Barbara di Mantova, vendute il 9 VI 1850 a don Giuseppe Greggiati e oggi conservate nella biblioteca del Conservatorio di Milano.
Mantova — Archivio Storico Diocesano. Riunisce gli archivi della Basilica di S. Andrea, del
Capitolo della Cattedrale e della basilica ex-palatina di S. Barbara. Attualmente si hanno notizie
solamente delTArchivio di S. Andrea, che conserva un fondo di mss. comprendente antifonari e
graduali dei sec. XV—XVII e musiche sacre polifoniche di autori del secolo scorso.
Messina — Biblioteca Painiana del Seminario Arcivescovile. Una informazione generica del
direttore assicura Tesistenza ivi di musiche non meglio identificate.
Messina — Archivio del Municipio. Conserva il fondo Gaetano La Corte-Cailler, di musiche e
mss. del secolo scorso. Sono schedate nelTUfficio Ricerche musicali.
A1 d o A dve r s i,
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BIBLIOTECHE ITALIAN E IN POSSESSO DI FONDI MUS1CAL1 125
Messina — Biblioteca Universitaria. Conserva un gruppo di mss. liturgici, in parte greci, dei sec. XII—XVIII, provenienti dal monastero greco di S. Salvatore, e da quelli di S. Gerolamo e S. Domenico. Inoltre custodisce pure un cospicuo numéro di musiche mss. del secolo scorso dei
compositori: Francesco Giuseppe Bongiorno, Gregorio Calamarà, Salvatore Accolla, Paolo Carella e altri. Il materiale è schedato nell'Ufficio Ricerche musicali.
Milano — Biblioteca Ambrosiana. Fu fondata dal cardinale Federico Borromeo, che nel 1609 la
aperse al pubblico, dopo aver incaricato studiosi e ricercatori di raccogliere in tutta Europa libri di pregio e soprattutto mss. Si costitui cosi un cospicuo corpus di mss. latini, greci, siriaci, ebraici, arabi, copti e anche di incunabuli e altri volumi a stampa. Successivamente vennero importanti donazioni. Non esiste una Sezione musicale e i cataloghi non sono nè aggiornati nè completi. E'
quindi difficile avere esatta notizia del materiale conservato. Le seguenti sono solamente notizie
indicative. — Fra i mss. conserva una trentina di composizioni di autori del sec. XVIII, per lo più milanesi; un Cod. del sec. XVI con messe di Josquin Desprez, Pierre De La Rue e Morales; un altro
di Psalmi del 1513 c. (sole parti di A. e T.); un ms. autografo di C. DeRore; e infine molti mss.
liturgici latini, greci e bizantini e frammenti di notazione neumatica dei sec. IX—X su fogli di
guardia o copertine di altri codici. Inoltre, sempre fra i mss., circa 70 trattati teorici, elencati da
Gaetano Cesari nel catalogo dell'Associazione dei Musicologi Italiani (Parma 1910—1911), rimasto
incompleto. Fra le edizioni conserva circa 50 esemplari di edizioni dei sec. XVI—XIX, fra cui il
probabile unicum: Giulio Banfi, Il maestro délia Chitarra, Milano 1653. Molti degli esemplari già
segnalati da Vogel e Eitner sono stati distrutti nell'incendio causato dai bombardamenti dell'ultima
guerra. Numerosi sono gli esemplari di trattati teorici e di volumi di letteratura musicale dei sec.
XVIII—XIX e anche anteriori. Numerosi pure i libretti d'opera e d'oratorio, pubblicati per esecuzioni
awenute a Milano. Il materiale noto è schedato nell'Ufficio Ricerche musicali.
Mariangela Donà
Milano — Biblioteca Nazionale Braidense. Destinata al pubblico uso dei cittadini milanesi
dall'imperatrice Maria Teresa d'Austria nel 1779, è situata nel palazzo di Brera, già sede dei
Gesuiti (soppressi nel 1773). E' una biblioteca generale ricca di fondi antichi, fra i quali quelli di
alcuni Ordini religiosi (Gesuiti, S. Fedele di Milano, Certosa di Pavia, S. Giustina di Padova), ai
quali si sono aggiunti fondi più recenti, corne la Biblioteca liturgica dei Duchi di Parma. — Non
ha un fondo speciale di musiche, poichè un rescritto del 1850 le fece obbligo di trasmettere alla
biblioteca del Conservatorio di Milano tutta la musica fino ad allora conservata; e una legge del
1868 dispose poi che tutta la musica che pervenga alla Braidense per diritto di stampa, sia pure
passata alla biblioteca del Conservatorio. Ciononostante in biblioteca si conservano ancora circa
100 esemplari di edizioni di musiche e 150 trattati dei sec. XVI—XVIII, raggruppati nel fondo
speciale Musica, fra cui un unicum del Petrucci (Lib. 2° dei Tenori e contrabassi intabulati, 10 V
1511). Moite invece sono le opere di letteratura musicale più recenti, sparse nel fondo generale; di quelle édité fino alla fine del sec. XIX esiste un catalogo per autori e per soggetti. Gli scritti più recenti si possono reperire nel catalogo generale per materia, iniziato appunto alla fine del sec. XIX.
Delle musiche esiste un catalogo speciale a Schede. — Cospicua è la collezione di antichi antifonari,
messali, corali e altri libri liturgici, sia a stampa sia mss., moltissimi con notazione musicale di
canto fermo. Fra i mss. si annoverano alcuni fogli di guardia con notazione neumatica e un fram
mento di musica polifonica, probabilmente del sec. XV: musica sacra e una lauda volgare. Va
inoltre segnalata la raccolta di 150 lettere mss. autografe di musicisti, fra le quali le 63 di Giuseppe Verdi a Clara Maffei. E infine la Raccolta Drammatica, ricca collezione di libretti d'opera e d'oratorio
dei sec. XVI—XIX, particolarmente interessante per le rappresentazioni milanesi, délia quale esiste
uno schedario particolare, per titoli dei libretti. — Dal 1965 la biblioteca ha istituito l'Ufficio per
la Ricerca e la schedatura dei fondi musicali italiani, con il compito di reperire e catalogare tutte
le musiche mss. e a stampa (fino all'anno 1900) e i libretti italiani a stampa (fino all'anno 1800)
esistenti in Italia. Vedi anche: Mariangela Donà, La musica nelle bïblioteche milanesi. Mostra di
libri e documenti, Milano, 1963. Mariangela Donà, délia biblioteca
Mariangela Donà
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126 BIB LIOTECH E ITALIAN E IN POSSESSO DI FONDI MUSICALI
Milano — Biblioteca Comunale. Possiede una Sezione musicale, istituita nel 1946, che pur caratterizzandosi come servizio specialistico, è legata alla struttura burocratica e amministrativa
della biblioteca. L'articolazione interna è suggerita dall'esigenza di offrire al pubblico un servizio
attento alle « mode » musicali, ma anche di contribute alia diffusione della conoscenza della
musica e alia formazione del gusto. — La Sezione conta complessivamente 24.500 opere, cosi
suddivise: 1. Opere musicali; 2. Critica musicale; 3. Libretti d'opera.
Opere musicali. Comprendono musiche edite dal secolo scorso fino ai nostri giorni e derivano
da acquisti selezionati e da donazioni e acquisti in blocco di raccolte private, fra le quali quella di
Giusto Zampieri e il fondo Malavasi. Da segnalare la raccolta di musiche contemporanee americane, che costituiva il settore musicale della Biblioteca dell'U.S.I.S., interamente donata alia biblioteca
nel 1965.
Critica musicale. Raccoglie le più importanti opere edite dagli inizi del sec. scorso ai nostri
giorni e dispone di numerose opere di consultazione, ordinate nel settore Spettacolo della Sala di
consultazione. Ne fanno parte anche i programmi delle rappresentazioni al Teatro alia Scala dal
1923 e le locandine degli spettacoli dal 1923 al 1936.
Libretti d'opera. Il nucleo iniziale fu la collezione privata di Achille Bertarelli, poi accresciuto
da cospicue donazioni, fra cui quella di Casa Ricordi e del Museo Teatrale alia Scala.
II catalogo della Sezione musicale fino al 1963 comprendeva, oltre alle Schede del materiale
sopra descritto, anche le Schede di spoglio dei periodici. Dal 1963 il catalogo Musica riceve solo
Schede di opere musicali e libretti. Le Schede delle opere di critica musicale fanno parte del
catalogo generale e quelle di spoglio dei periodici sono nel catalogo generale degli spogli della
Sezione Periodici. Esistono inoltre; il Catalogo delle recensioni di opere liriche rappresentate in
Italia dal 1960, e la Fonoteca, costituita nel 1960 e che consta di circa 7.000 dischi di musica
classica, leggera, folclorica, jazz, teatro, ecc. Dispone di 10 posti di ascolto per il pubblico. II
materiale è schedato nell'Ufficio Ricerche musicali. Fiorella Pomponi, della biblioteca
Milano — Biblioteca del Conseroatorio di Musica « G. Verdi ». L'origine della biblioteca annessa
al Conservatorio è legata alia nascita dell'istituto, 1808, quando il vicerè Eugenio Napoleone firm6
il decreto costitutivo nel nome di Napoleone Bonaparte. Il primo nucleo bibliografico fu costituito
dall'acquisto di una copia dei Salmi di B. Marcello e da dodici volumi inviati in dono dal Conser
vatorio Imperiale di Parigi, corrispondenti ai metodi per i vari strumenti colà adottati. In seguito ai regolari acquisti, ai doni e al diritto di stampa l'attuale consistenza è di oltre 300.000 volumi, di cui circa 7.000 libri, 3.000 libretti e 60 riviste (solo in parte complete), quindi musica a stampa e mss. I locali, dopo la distruzione nei bombardamenti aerei dell'agosto 1943, sono stati riedificati con criteri funzionali moderni. Per quanto riguarda la musica a stampa l'apporto numericamente
più consistente venne alia biblioteca da un Rescritto del 1850, per cui le biblioteche Braidense di
Milano e Universitaria di Pavia dovettero cedere al conservatorio i loro fondi musicali: di tale
beneficio la biblioteca gode ancora, ricevendo dalla Braidense tutte le musiche edite in Lombardia, che le pervengono per diritto di stampa. Al primo nucleo si aggiunsero molti doni, che contri
buirono a rendere notevole la raccolta di edizioni soprattutto italiane, ma anche straniere dei sec.
XVIII—XIX. Fino al 1940 gli acquisti considerarono particolarmente le « opera omnia », i Monu
menti, le opere di consultazione e i periodici (questi ultimi in parte distrutti durante l'ultima
guerra). Unica eccezione: 1'acquisto nel 1851 del fondo della Cappella di Santa Barbara di Mantova, tramite don Giuseppe Greggiati, che, con i suoi 280 titoli fra mss. ed edizioni, rappresenta tutto
quanto la biblioteca possiede dei sec. XVI—XVII, tranne alcuni trattati. Agli acquisti è stato dato
molto incremento dal 1950, con particolare riguardo alla letteratura musicale; del 1951 è 1'acquisto della biblioteca priv. di Giacomo Benvenuti. Fra i doni degli ultimi venti anni il più importante è il fondo Polo del 1954, che comprende quasi esclusivamente musiche per violino. — Quanto ai
mss., oltre a quelli del fondo di Santa Barbara, si conservano numerose partiture di opere liriche,
rappresentate per lo più a Milano fra il 1816 e il 1850, provenienti dai rispettivi teatri, nonchè
arie di opere e musiche sacre dei sec. XVIII—XIX, di cui si ignora la provenienza. Fra le composi zioni di ex-allievi e professori del conservatorio si annoverano mss. autografi di Ponchielli, Puccini, Faccio ecc. In biblioteca è depositato l'Archivio Musicale Noseda, di proprietà del Comune di
Fiorella Pomponi,
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BIB LIOTECH E ITALIAN E IN POSSESSO DI FONDI MUSICALI 127
Milano, comprendente oltre 10.000 titoli di edizioni e mss. dei sec. XVIII—XIX, con autografi di
Cimarosa, Cherubini, Paisiello, Rolla e Rossini. — Fino al 1940 il materiale veniva elencato su libroni a criterio sistematico, in modo sufficiente per le edizioni, mentre per mss. venivano segnati solamente i nomi degli autori. Nel 1950 si è iniziato il catalogo generale alfabetico per autori su
schede Staderini. Dal 1960 si sono adottate le Schede di formato internazionale, mentre si manten
gono le schede Staderini per i fondi Riserva Musica e Riserva Libri, nei quali sono raccolti i rari che non appartengono ai fondi Santa Barbara e Noseda. Da 4 anni circa si sta allestendo il catalogo unificato, ma il lavoro è rallentato dalla grande massa di materiale ancora non schedato o da
rischedare e dall'afflusso continuo di acquisti e doni. — E' terminata la schedatura dei libri: il
catalogo libri è ordinato in unica serie alfabetica per autori e soggetti, e comprende tutti i libri
della biblioteca. La musica nel nuovo catalogo è schedata sia per autore, sia per organico in due
schedari distinti (il catalogo per autore è, per ora, ancora diviso in: musica vocale e musica
strumentale); le schede Staderini e della Riserva sono state ridotte fotograficamente al formato
internazionale; rimangono da rischedare i vecchi Libroni. Nel recupero della musica, si è iniziato
dai mss., perché in questo campo i Libroni erano maggiormente insufficienti : sono state schedate
tutte le partiture mss. di opere teatrali e si stanno schedando le arie profane. Si prevede che il
catalogo sarà ultimate per la fine del 1971. — E' terminata pure la schedatura dei libretti, tranne
quelli delle opere rappresentate a Milano dal 1778 al 1879. Di questi ultimi esiste perô un elenco
a stampa: Parma 1915. Centenario di Giuseppe Verdi. Mostra storica del Teatro Italiano. R.
Conservatorio di Musica « G. Verdi », Milano, Bonetti, 1913. II catalogo dei libretti è stato
ordinato per il pubblico in 5 schedari: 1. per autore di libretto; 2. per titolo; 3. per autore della
musica, scenografo, coreografo, ecc.; 4. per città e quindi teatro di rappresentazione; 5. per data di
rappresentazione. — Rimane da schedare l'intero Fondo Universitario di Pavia, costituito essen
zialmente di metodi e pezzi per Pianoforte, Violino e Violoncello, nonchè di arie per canto e
Pianoforte e brani di opere ridotti per Pianoforte o per Quartetto. — Alla consultazione la biblio
teca offre gli strumenti fondamentali, che vengono continuamente aggiomati. Si possono consultare
anche i cataloghi a stampa: Eugenio de' Guarinoni, Indice generale dellArchivio Musicale Noseda,
Milano, Reggiani, 1897; Conservatorio di Musica, Milano. Catalogo della Biblioteca. Vol. I. Lettera
tura musicale e Opere teoriche. Parte prima: manoscritti e stampe fino al 1899, Milano 1969.
Vol. 11. Musiche della Cappella di Santa Barbara in Mantova (in corso di stampa) ; Agostina Zecca
Laterza, Contributo ad una guida pratica di catalogazione per le biblioteche musicali annesse ai
conservatori, Bari 1967; Contributo delle Biblioteche del Conservatorio alia Bibliografia Beethove
niana, Annuario del Conservatorio di Musica «G. Verdi» di Milano, 1969—1970 (Milano 1971). II materiale catalogato è schedato nell'Ufficio Ricerche musicali.
Agostina Zecca Laterza, della biblioteca
Milano — Archivio Storico di Casa Ricordi. Possiede una cospicua collezione di mss. musicali, in prevalenza autografi, costituitasi nel corso degli oltre centocinquant'anni di attività éditoriale
della Casa, sino a comprendere oggi, circa 4.000 volumi. E la collezione rispecchia il progressivo
ampliarsi del catalogo éditoriale della casa. Dal che dériva il prevalere di partiture di opere teatrali.
Lo scorcio del sec. XVIII è rappresentato da mss. di Zingarelli, Mayr, Fr. Basily, Nasolini, Farinelli,
V. Fioravanti, Tarchi, Paer, G. Mosca e altri e dall'autografo del Ciro riconosciuto di Jommelli. Ma
la fisionomia dell'archivio è determinata dall'imponenza numerica di mss. autografi del sec. XIX
di Rossini (II Turco in Italia, La Gazza ladra, La Pietra del paragone, L'ltaliana in Algeri, ecc.), Bellini (Sonnambula, e Straniera), Donizetti (Don Pasquale, Anna Bolena, Lucrezia Borgia, ecc.) e
Verdi, la cui produzione è custodita quasi per intero. Nè mancano i minori: Apolloni, Coccia,
Cagnoni, Coppola, Generali, Lavigna, Marchetti, Nicolini, Orlandi, Pavesi, Pedrotti, Pucitta, Luigi
e Federico Ricci, Tadolini, Usiglio, Mabellini, Gobatti, accanto ai più celebri Mercadante, Morlacchi,
Pacini, Petrella e Vaccai. — L'archivio conserva anche partiture di autori stranieri, attivi sulle
scene italiane (F. J. Dussek, M. A. Portogallo, J. Weigl) e accoglie anche il fondo della Casa
F. Lucca, incorporate nel 1888 con I'assorbimento della casa (partiture di Cagnoni, De Giosa,
Petrella, Pacini, Lauro Rossi, Luigi Ricci, Nicolai, Smareglia e l'autografo del Due d'Albe di
Donizetti). — Il periodo post-verdiano è rappresentato da partiture di: Ponchielli, Catalani, Boito,
Agostina Zecca Laterza,
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128 B1 B LIOTECH E ITALIAN E IN POSSESSO DI FONDI MUSICAL1
quasi tutti gli autograft di Puccini e 1'autografo dell'fn's di Mascagni. Cui seguono autograft di
Franchetti, Montemezzi, Zandonai, Alfano, Wolf-Ferrari, Respighi, Pizzetti, Pick-Mangiagalli, Ferrari-Trecate, Vittadini, Casella, Ghedini, Malipiero fino a Bettinelli, Bucchi, Bussotti, Chailly, Testi, Turchi e Veretti. — Meno copiosa, ma non meno interessante la sezione delle composizioni orchestrali, cameristiche e vocali. Fra i cimeli più antichi: gli autograft di Paganini (Capricci Op. 1, Sonate Op. 2 e 3, Quartetti Op. 4 e 5) e mss. di A. Scarlatti, Leo, Tartini, Generali, Liszt, Pacini,
Bottesini, Catalani e Martucci. La produzione più recente è rappresentata da: Alfano, Casella, R.
Bossi, Castelnuovo-Tedesco, Rossellini, De Sabata, Ghedini, Pilati, Pizzetti e Respighi. Per conti
nuare con: Bettinelli, Bussotti, Maderna, Malipiero, Manzoni, Nielsen, Nono, Petrassi, Testi, Veretti
e Vlad. — Alla collezione musicale si affianca una ragguardevole raccolta di lettere autografe di
musicisti, cantanti, direttori d'orchestra e musicologi. Vi spiccano gli epistolari verdiano (1844—
1900) e pucciniano. — L'archivio è dotato di due schedari alfabetici per autore, uno per la sezione
musicale, l'altro per gli epistolari. E' accessibile agli studiosi, previa autorizzazione della Direzione
Generale di Casa Ricordi. Il materiale è in buona parte schedato nelTUfficio Ricerche musicali.
Fausto Broussard
Milano — Archivio del Duomo. Custodisce l'importante fondo musicale della cappella del duomo, elencato da Claudio Sartori, Le musiche della Cappella del Duomo di Milano, Milano, Fabbrica
del Duomo, 1957, pag. 366.
Milano — Archivio della Curia. Conserva un raro esemplare del Lamento d'Arianna del Monte
verdi (Venezia, Magni, 1623).
Milano — Biblioteca Capitolare. Insieme a un gruppo di musiche liturgiche e trattati a stampa dei sec. XVIII—XIX, conserva gli esemplari di 2 opere di Orfeo Vecchi: Falsi bordoni figurati e
Hymni totius anni 4 vocibus (Mediolani 1600). Fra i mss. si annoverano Messali ambrosiani del
sec. XI, Rituali del sec. XIII, Pontificali del sec. XIV, e moite altre musiche liturgiche dei sec. XV—
XIX. II materiale è schedato nell'Ufficio Ricerche musicali.
Milano — Biblioteca Trivulziana. Fra le edizioni conserva alcuni esemplari interessanti dei
sec. XVI—XVIII di opere di: P. Giovannelli, P. Guglielmi, Händel, G. Marras, J. Peri, Psellus, Vicentino e Zarlino. Fra i mss. da notare: il Cod. Trivulziano 55 del sec. XV con musiche a 4 voci
di Cara, Tromboncino e altri; antifonari e innari dei sec. XIV—XV; 18 lettere autografe del
Metastasio; 6 Sonate a 3 di G. B. Sammartini; e il Liber musices di Florentius (Fiorenzo de' Fasoli) del sec. XV. Il materiale è schedato nell'Ufficio Ricerche musicali.
Milano — Museo teatrale alla Scala. Conserva mss. autograft di: A. Bazzini, Bellini, Berlioz, Blan
gini, Braga, I. Brüll, Cagnoni, Carafa, Cilea, Cimarosa, Coccia, Coronaro, Czerny, Delaire, Doni
zetti, Durante, von Eisenhof, Filiasi, Flotow, Fontemaggi, Franchetti, A. Fumagalli, L. Fumagalli, A. Galli, Genovese, Giordano, Gnecchi, F. Grazioli, Janacconi, Jommelli, Lillo, Longo, Marliani,
Mascagni, Morlacchi, Mortari, Myslivecek, Pacini, Paganini, Piccinni, Ponchielli, Puccini, F. Ricci, Lauro Rossi, Rossini, Scontrino, Sivori, Verdi, Villanis, Isabella Zanetti. Conserva inoltre la sola
parte di Violino di Sonate a 3 di F. Ballarotti, G. Pestalozza, G. B. Vitali e Marco Gelmino, ms. del
sec. XVIII. II materiale è schedato nell'Ufficio Ricerche musicali.
Modena — Archivio di Stato. Conserva alcuni esemplari di edizioni del sec. XVI di opere di:
De Rore, G. B. Stefanini e Verdelot. Fra i mss.: frammenti di codici anche del sec. XI, un'Intavola
tura di Liuto di Girolamo Viviani del 1631, opere teoriche e musiche sacre del sec. XVIII. Il
materiale è schedato nell'Ufficio Ricerche musicali.
Modena — Archivio Capitolare del Duomo. Conserva buon numéro di esemplari di edizioni dei
sec. XVI—XVII di opere di: Agazzari, Animuccia, C. Antegnati, Asola, G. F. Capello, Colonna,
Contino, Coltellini, Fonghetto, Freddi, A. e G. Gabrieli, De Morales, Mortaro, S. Nascimbeni, Ortiz,
Palestrina, C. Porta, Pratoneri, Puliti, Quinziani, Signoretti, Stivori, Tonnolini, Torti, Orazio Vecchi
e De Victoria. II materiale è schedato nell'Ufficio Ricerche musicali.
Modena — Biblioteca Estense. Esiste un catalogo a stampa dell'Associazione dei Musicologi Italiani, pubblicato nel 1923 e ristampato nel 1967 da Forni di Bologna, comprendente la Raccolta
Musicale Estense, i Libri corali della Raccolta Obizzi e la Collezione Asioli. Tuttavia i fondi
Fausto Broussard
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BIB L10TECHE ITALIANE, IN POSSESSO Dl PONDI MUS1CAL1 129
musicali della biblioteca vanno completati con quanto esiste nella Raccolta Campori, di provenienza Ferrari-Moreni: si tratta di musiche mss. dei sec. XV—XIX. Il materiale è schedato nell'Ufficio
Ricerche musicali.
Modena — Deputazione di Storia Patria. Conserva nell'Archivio Carandini un gruppo di musiche
mss. del sec. XIX, schedate nell'Ufficio Ricerche musicali.
Modena — Biblioteca del Liceo Musicale « Orazio Vecchi». Conserva un ragguardevole fondo
di esemplari di edizioni di musiche dei sec. XVIII—XIX, schedate nell'Ufficio Ricerche musicali.
Modena — Accademia Nazionale di Scienze Lettere e Arti. Conserva un gruppo di musiche a
stampa e mss. non ancora catalogate.
Molfetta — Biblioteca del Seminario Vescovile. Conserva un fondo di musiche non ancora cata
logate.
Molfetta — Biblioteca del Pontificio Seminario Regionale. Conserva musiche non ancora cata
logate.
Molfetta — Biblioteca Comunale « G. Panunzio ». Conserva musiche non ancora catalogate.
Montecassino — Biblioteca dellAbbazia. Conserva im notevole fondo di musiche mss. e a
stampa, illustrate da: Edoardo Dagnino, L'Archivio musicale di Montecassino, Casinensia, 1929.
Gli esemplari delle edizioni dei sec. XVI—XVIII comprendono opere di: P. Agostini, C. Amodei,
Archadelt, J. Ch. Bach, Cafaro, Cappello, Cerone, Corelli, Fasolo, Frescobaldi, A. Gabrieli, Giovan
Domenico da Nola, Grétry, Jommelli, De Lassus, Lulli, Moretti, Nasci, Piccinni, Porpora, De Rore,
Rutini, Sarti, Tigrini, Trabaci e F. Vitali. Tutto questo materiale è schedato nell'Ufficio Ricerche
musicali. Ii che non è invece per il materiale ms. pure assai iilevante.
Montevergine (Avellino) — Biblioteca del Santuario di Montevergine. Conserva notevole quan tité di musiche a stampa e mss. del sec. XIX. II materiale è schedato nell'Ufficio Ricerche
musicali.
Monza — Biblioteca Civica. Conserva il fondo Carlo Rovere, costituito da musiche mss. del
Rovere stesso, datate 1860—1870. Sono schedate nell'Ufficio Ricerche musicali.
Monza — Biblioteca Capitolare e Archivio Musicale del Duomo. Tutto l'importante fondo di
musiche mss. e a stampa dei sec. X—XIX è catalogato da Rossana Dalmonte, Catalogo musicale
del Duomo di Monza, Bologna, Fomi, 1969. II materiale più recente è sommariamente segnalato.
Napoli — Archivio di Stato. Conserva un gruppo di musiche a stampa e mss. del sec. XIX.
II materiale è schedato nell'Ufficio Ricerche musicali.
Napoli — Biblioteca del Conseroatorio di Musica. Il nucleo-base dell'attuale patrimonio è la
piccola, ma sceltissima raccolta dell'antico Conservatorio della Pietà dei Turchini. Ma a questa si sono aggiunte poi donazioni, acquisizioni, devoluzioni d'interi fondi, anche di limitata portata, ma di grande importanza, come è quello donato dalla famiglia Capece-Minutolo. Con il recente
trasporto di tutto il patrimonio storico nelle cinque grandi sale di nuova sistemazione, sovrastanti
alla vecchia sede, si è allineato il materiale senza più considerare la provenienza storicamente
accertata dei singoli pezzi, secondo la divisione per materia, che già si riscontrava nel Catalogo a stampa redatto da Guido Gasparini per l'Associazione dei Musicologi Italiani. Questo è
diventato opérante anche del punto di vista del seguito delle collocazioni. Ai capitoli del catalogo suddetto si devono aggiungere : a) il fondo Libretti, b) il fondo Consultazione, che comprende le opere teoriche, 10.000 pezzi circa, c) il fondo Periodici, notevole per gli antichi periodici
napoletani, d) i vari Fondi storici, che riflettono il sec. XIX, e) il fondo Musica pratica, f) le giacenze
inesplorate, ma in via d'esplorazione, g) il fondo Archivi degli antichi conservatori, finalmente
riunito in biblioteca. Naturalmente, indipendentemente dalla configurazione ormai maturata dei
singoli fondi ottocenteschi (Rossini, Verdi, ecc.), l'estensione cronologica di tutti i fondi già
registrati nel Gasperini è stata spostata in avanti di almeno mezzo secolo. — La schedatura
procédé alacremente sulle direttrici preordinate al piano di trasporto dei fondi storici nelle
nuove sale. Mentre cioè è in atto il perfezionamento delle operazioni di rettifica delle situazioni
catalografiche, la schedatura vera e propria provvede a completare il lavoro sui fondi trasportati
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130 BIBLIOTECHE ITALIANE IN POSSESSO DI FONDI MUSICALI
nelle nuove sale, e a tutte le operazioni di aggiornamento, sia per i nuovi acquisti, sia per le ricon
quiste delle giacenze. Non schedato, cioè non registrato nè nel nuovo nè nel vecchio schedario, è
solo il corpo delle giacenze, oggetto di continua e capillare escavazione. — Lo schedario vecchio,
incriminabile come metodo, come carenza di regola e uniformità, ma non come completezza, e sempre utilissimo a suggerire filoni di ricerche in zone storicamente meno illuminate, è il
massimo comun denominatore sul quale bisogna contare per accompagnare la biblioteca fino
al completamento del nuovo schedario. Questo fu iniziato sotto la guida del prof. Ugo Sesini, il
cui metodo è stato modificato in parte allorchè, sopraggiunti i mobili di schedario, e collocatevi
le Schede già conservate in pacchi sigillati, le Schede Stesse hanno mostrato, nel seguito alfabetico,
alcuni inconvenienti di complesso. Si distingue per un criterio estremamente analitico, assai
apprezzato dagli studiosi. Oltre al criterio analitico, il criterio che presiede alia compilazione delle
singole Schede è quello della ricerca spinta in profondità fino al possibile, il che non agevola il rapido progresso, ma assicura ricchezza di dati. — Il catalogo a stampa di Guido Gasperini è
un'opera pioneristica del massimo valore, che ben rispecchia la personalità dell'autore. Accanto
a capitoli, compilati forse personalrnente dal Gasperini con estrema discettività della materia,
contiene tuttavia capitoli che riflettono un metodo immature, certamente anche per il periodo in cui entrava in azione. Cosi il capitolo Arie e il capitolo Cantate. Gli inconvenienti sono:
mancanza assoluta di un criterio di ordinamento delle varie raccolte fittizie, mancanza di
distinzione fra raccolte fittizie e no, d'arie da opere e arie diverse, mancanza di una distinzione
netta fra arie e cantate. Inoltre appaiono coacervi e lacune nel capitolo Musica strumentale. —
Ai vari inconvenienti si è ovviato con i seguenti strumenti di lavoro:
a) uno schedario di rimando dalle vecchie alle nuove collocazioni, in coincidenza con il trasporto dei fondi storici nelle nuove sale.
b) due schedari parziali, uno per le Arie e uno per le Cantate, entrambi aventi per base l'incipit.
Ogni scheda contiene tutti i dati necessari all'identificazione: autore, quando è noto, o un
asterisco per gli adespoti, la vecchia collocazione, la pagina del Catalogo Gasperini che elenca
il pezzo o la raccolta, la nuova collocazione e la pagina o carta della raccolta che contiene il pezzo.
c) la costituzione di un fondo Raccolte ibride, che raggruppa le raccolte indiscriminate e in
diverso avvicendamento di Arie e Cantate, generalmente della fine del sec. XVII, adespote, ma
non fittizie e quindi inscindibili. Tale fondo trova la sua configurazione e chiarificazione nei due
schedari parziali di cui sopra. In un future, purtroppo non prossimo, si progetta la ristampa del capitolo del catalogo
Gasperini concernente le Cantate, naturalmente con il nuovo sistema degli incipit, basandosi
appunto sullo schedario parziale che ne va riflettendo la consistenza, ben tenendo presenti i
lavori del Wellesley College sul capitolo stesso, e con quel tanto di riferimenti ai codici più noti
di altre biblioteche (prima la Vaticana), che sia possibile raggiungere, anche per discutere le
attribuzioni dibattute. E' in atto il lavoro di aggiornamento della schedatura del materiale
per l'Ufficio Ricerche musicali. Anna Bossarelli Mondolfi, direttrice
Napoli — Biblioteca Nazionale (e Lucchesi Palli). I fondi musicali conservati presso la Nazionale
di Napoli consistono in:
a) codici dei sec. XII—XVIII, catalogati da Raffaele Arnese, I Codici notati della Biblioteca
Nazionale di Napoli, Firenze, Olschki, 1967, pag. 257;
b) edizioni dei sec. XVI—XVII, catalogate da Anna Mondolfi, II fondo musicale cinquecentesco della Biblioteca Nazionale di Napoli, Firenze, Olschki, Collectanea Historiae Musicae II, 1956,
pag. 277-290;
c) libretti di melodrammi, oratori, cantate, serenate, feste, ecc. dei sec. XVII—XIX. Sono schedari
per autore o per titolo (gli adespoti) e le Schede sono inserite alfabeticamente nel catalogo generale. Per quest'ultimo settore sono necessarie ulteriori indagini per la ricerca di opere non ancora schedate
e si prevede l'isrituzione di un catalogo parziale. La Biblioteca Lucchesi Palli, sezione della Nazionale, conserva fondi musicali e di materiale in
vario modo relativo alia musica.
Anna Bossarelli Mondolfi,
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BIB LIOTECHE ITALIAN E IN POSSESSO DI FONDI MUS1CAL1 131
Fra i mss.:
1) musica sacra di scuola napoletana dei sec. XVII—XVIII: pochi autografi e copie coeve, il resto
in copia del sec. XX.
2) copie di melodrammi dei sec. XVIII—XIX (qualche partitura compléta, ma per la maggior parte si tratta di pezzi staccati, Sinfonie e arie).
3) musica d'intrattenimento e pièces de salon del sec. XIX.
4) canzoni napoletane dei sec. XIX—XX.
5) libretti dei sec. XVII—XIX, ma in prevalenza ottocenteschi.
6) lettere e dediche autografe di musicisti del sec. XIX.
E' in corso la redazione di un nuovo inventario e la rischedatura per autore e (limitatamente alia musica vocale e ai libretti) per titolo.
Fra le edizioni:
1) spartiti per canto e Pianoforte di melodrammi ottocenteschi e del primo '900 in edizione coeva.
2) musica d'intrattenimento e pièces de salon vocali e strumentali del sec. XIX.
3) canzoni napoletane e annate di Piedigrotta dalla seconda metà del sec. XIX o oggi.
4) canzoni italiane del sec. XX.
Per la musica a stampa esiste un nuovo catalogo a parte, a Schede colorate, per autore e per titolo.
Per i libretti dei sec. XVII—XX è in corso di redazione un inventario e la ricatalogazione per autore e per titolo su Schede colorate. I titoli formano un catalogo a parte. — La letteratura
musicale è rappresentata da qualche opera del sec. XVIII in edizione coeva, periodici italiani dei
sec. XIX—XX, letteratura biografico-critica dei sec. XIX—XX, enciclopedie e dizionari. Dei periodici esiste un catalogo a parte. Dei periodici di recente acquisizione si fa lo spoglio e la schedatura
per soggetto di tutti gli articoli. — II materiale iconografico (ritratti di musicisti, cantanti, strumen
tisti, ballerini, ecc. del sec. XIXe, riproduzioni di scenografïe ottocentesche) attende una nuova
sistemazione. — La raccolta di programmi di spettacoli lirici, concerti, ecc. è da ordinäre. — I pro
gramma per il futuro comprendono l'aggiornamento e il completamento della raccolta di canzoni
napoletane, l'incremento della letteratura musicale, con particolare riguardo alle opere di consulta
zione e ai periodici stranieri, il riordino della sezione iconografica e dei programmi. II materiale
catalogato è schedato nell'Ufficio Ricerche musicali.
Renato Di Benedetto, della biblioteca
Napoli — Archivio Musicale della Comunità Oratoriana (dei Padri Filippini). Conserva edizioni
e mss. a partire rispettivamente dai sec. XVI e XVII. Si tratta prevalentemente di musica sacra, ma non mancano composizioni profane: madrigali dei sec. XVI—XVII, cantate dei sec. XVII—XVIII, melodrammi e serenate del sec. XVIII. L'alto interesse del fondo non è dovuto solamente alia
preziosa rarità di alcuni pezzi (tra cui due unica di Gesualdo, Responsorii e Sacrae Cantiones), ma anche e soprattutto dal fatto che, cresciuto attorno all'Oratorio napoletano — fin dalla sua
origine un attivissimo centro di vita e cultura musicale — esso si présenta come un tutto organico, tale da offrire da solo una soddisfaciente visione dello sviluppo della musica sacra a Napoli dalla seconda metà del '500 fino a tutto 1'800. Le opere sono in massima parte di musicisti di
scuola napoletana; vi sono perô anche rappresentate la scuola romana e quella veneziana. Un
catalogo fu redatto e pubblicato nel 1918 da Salvatore Di Giacomo per l'Associazione dei
Musicologi Italiani, ma è compilato con criteri assai approssimativi e senza alcuna descrizione
bibliografica, è insomma attendibile solo in minima parte. Da circa 4 anni è in corso un lavoro
di completo riordinamento e ricatalogazione del fondo; la schedatura viene effettuata per autori
e per titoli ed incipit letterari delle singole composizioni. Una volta ultimato il catalogo, se ne
prevede la pubblicazione. Il materiale viene mano a mano segnalato all'Ufficio Ricerche musicali.
Mario Borelli, archivista
Nonantola — Biblioteca dell'Abbazia. Dell'antico fondo di codici mss. conserva un solo Graduate
del sec. XI—XII con notazione musicale. Altri codici di Nonantola sono custoditi dalla Biblioteca
Universitaria di Bologna e dalla Biblioteca Nazionale di Roma. Cfr. : G. Gullotta, Gli antichi
Renato Di Benedetto,
Mario Borelli,
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132 BIB LIOTECH E ITALIAN E IN POSSESSO DI FONDI MUSICALI
cataloghi e i Codici della Abbazia di Nonantola, Biblioteca Apostolica Vaticana, Studi e testi
N. 182, 1955, pag. 539; José Ruysschaert, Les Manuscrits de l'Abbaye de Nonantola, ivi Studi
e testi N. 182bis, 1955, pag. 80.
Noto (Siracusa) — Biblioteca Comunale. Conserva musiche a stampa e mss. non ancora cata
logate.
Novacella (Varna-Bolzano) — Archivio Musicale dell'Abbazia di Novacella. Conserva musiche a stampa in edizioni dei sec. XVI—XIX, mss. dei sec. XVIII—XX e opere teoriche varie. Il materiale non è ancora catalogato.
Novara — Archivio Musicale del Duomo. Conserva un ragguardevole fondo. Fra le edizioni si annoverano esemplari di opere di musicisti dei sec. XVI—XVIII: G. Allevi, Animuccia, G. Bat
tistini, Belloni, Beria, L. Billi, Bissoni, Bononcini, Caroli, Casati, Mazzati, Colonna, Cortellini, Cossoni, De Stefanis, G. Ferrari, Filippini, Gherardi, Grossi, Ivani, G. B. Martini, Mognossa, De Morales, F. Passarini, Pellegrini, Piazzi, Savetta, Silvani, Terriera, Trabattone, Vanzoglio e De Victoria. Fra i mss. invece si annoverano musiche sacre di G. Borsi, Colonna e O. Pitoni, nonchè musiche liturgiche varie. Il materiale è schedato nell'Ufficio Ricerche musicali.
Novara — Archivio Musicale di S. Gaudenzio. Conserva fra le edizioni pochi esemplari di edizioni del sec. XVIII di opere di: F. Baroni, P. B. Bellinzani, G. A. Bissoni, G. Bononcini, G. P.
Colonna, G. De Stefanis, T. A. Ingegneri, G. B. Martini, G. A. Perti. E inoltre buon numéro di edizioni del secolo scorso. — Fra i mss. si annoverano musiche del Cossoni, del Colonna e, soprattutto ragguardevoli per entità, quelle dei Battistini, tutti del sec. XVIII. Inoltre moite musiche mss. del sec. scorso dei maestri di cappella della chiesa e di altri (Consolini, Generali, Mazzucato, Mercadante, ecc.). Il materiale è schedato nell'Ufficio Ricerche musicali.
Novara — Biblioteca del Seminario Vescovile. Conserva un fondo di musiche a stampa e mss. del sec. scorso, schedate nell'Ufficio Ricerche musicali.
Orvieto — Archivio Musicale del Duomo. Conserva pochi esemplari di edizioni del sec. XVI e
poche musiche mss. Dei codici corali fornisce notizie: Lucia Tammaro Conti, I Codici corali dell'Archivio dell'Opera del Duomo di Orvieto, Bollettino dell'Istituto Artistico Orvietano, VIII, 1952, pag. 18. II materiale è schedato in parte nell'Ufficio Ricerche musicali.
Osimo — Biblioteca Comunale. Conserva musiche mss. del secolo scorso non ancora catalogate.
Ostiglia — Biblioteca della Tondazione Greggiati. E' una biblioteca esclusivamente musicale, costituita da don Giuseppe Greggiati, che la lascià quindi in dono al Comune di Ostiglia. II
Greggiati, musicista egli stesso e di famiglia di musicisti, dedicô le proprie larghe possibilité finanziarie a raccogliere una biblioteca musicale, acquistando le musiche edite durante la sua vita da editori italiani e stranieri, e soprattutto raccogliendo le biblioteche private, costituite da maestri, musicisti e melomani, comprandole dagli interessati o dagli eredi. Nel 1850 acquistô anche il fondo della basilica di S. Barbara di Mantova, che poi cedette alio Stato Italiano
(attualmente è conservato nella biblioteca del Conservatorio di Milano). In tal modo costitui una biblioteca unica in Italia per la completezza del materiale del periodo che va dalla fine del sec. XVIII alia prima metà del XIX. Ma non sono rari in essa anche pezzi ben anteriori a
quest'arco di tempo. Dal fatto che il Greggiati acquistô numerose biblioteche private alla morte dei
raccoglitori, dériva la caratteristica dell'esistenza a Ostiglia di parecchi esemplari della stessa edizione di opere anche di pregio, oppure di parecchie copie mss. della stessa partitura. Fra le biblioteche private acquistate dal Greggiati possiamo citare quelle di Luigi Gatti, di Francesco Antonio Vallotti, di Michele Mortellari e quella di Ferdinando Bertoni, del quale appunto conserva la maggior parte delle partiture autografe. Noto fra i bibliofili musicali del suo tempo, fu in corrispondenza amichevole con Gaetano Gaspari e Angelo Catelani. La biblioteca rimasta
pressochè sconosciuta fino ai giorni nostri, è attualmente in fase di riordino e di catalogazione a cura dell'Ufficio Ricerche musicali. — Fra i mss. citiamo: raccolte di arie del sec. XVII, arie di A. Scarlatti (Napoli 1699, prov. Kiesewetter), gli autograft del Bertoni e di Luigi Gatti, e frammenti del Cod. Rossi. Fra le edizioni: Litanie Op. 4 di G. P. Colonna (1682), Messa e Salmi
Op. 2 di G. A. Perti (1735), Sonate per Org. e Cemb. di G. B. Martini (1747), tutte le opere dello
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BIB LIOTECH E ITALIAN E IN POSSESSO DI FONDI MUSICAL1 133
Zarlino (nelle diverse ediz. del sec. XVI), YAngelicum ac divinum opus del Gaffurio (1508), il F ronimo del Galilei (1584), il Dodecacordon del Glareano (1547), Y Arte del Contraponto dell'Artusi
(1598), Musica di J. Faber (1514), YAntica musica ridotta alia moderna pratica del Vicentino (1555) e la Prattica di musica dello Zacconi (1596 e 1622).
Padova — Archivio Musicale délia Cappella Antoniana (Area del Santo). Conserva un impor tante fondo descritto da Giovanni Tebaldini, L'Archivio musicale délia Cappella Antoniana in
Padova, Padova, Tip. Antoniana, 1895. A questo si è aggiunto in seguito il Legato Oreste Kavanello,
comprendente esemplari di edizioni dei sec. XVII—XVIII e mss. del sec. XVIII. Il materiale è schedato nell'Ufficio Ricerche musicali.
Padova — Biblioteca Capitolare. Conserva un piccolo, ma interessante, nucleo di esemplari di edizioni dei sec. XVI—XVIII, descritto da Antonio Garbelotto, Codici musicali della Biblioteca
Capitolare di Padova, Rivista Musicale Italiana, 1951—1952. Fra i mss. si segnalano: un Proces
sionale per Corpus Christi, a 2 voci, del 1470 circa; composizioni a 8 voci in 2 cori di Giordano
Pasetto, G. B. Mosto, P. A. Guainaro e C. Porta. II materiale è schedato nell'Ufficio Ricerche musicali.
Padova — Biblioteca dell'Istituto Musicale «Pollini». Conserva un fondo di esemplari di
edizioni della fine del sec. XVIII e dell'inizio del XIX, schedati nell' Ufficio Ricerche musicali.
Padova — Biblioteca del Seminario. Il materiale musicale posseduto non è raccolto in fondi
ed è solo elencato nei cataloghi a libro e a scheda, ma in biblioteca sono oltre 30.000 volumi e
250 mss. non ancora catalogati. Fra essi molto probabilmente esiste anche materiale di interesse
musicale. La biblioteca è la più grande fra quelle dei Seminari italiani. Comunque per ora sono
noti fra i mss.: antifone e sequenze del sec. XII, un kyriale del sec. XVI e mss. autograft di
V. Bellemo, L. Bottazzo, L. Perosi, O. Ravanello, G. B. Cheso, A. Fin, G. Soranzo, M. Zabeo e altri.
Fra le edizioni dei sec. XVI—XIX si annoverano esemplari di opere di: Artusi, B. Asioli, L. Balbi, M. Balbi, Bonanni, J. Brown, G. B. Doni, J. Faber, G. Ferretti, Frezza Dalle Grotte, A. Gabrieli, R. Giovannelli, Kircher, G. B. Martini, Massarotti, G. B. Nanino, Palestrina, Paolucci, Petrobelli, L. A. Sabbatini, Scaletta, Tartini, Tevo, Vallotti, Orazio Vecchi e varie antologie del sec. XVI.
Il materiale noto è schedato nell'Ufficio Ricerche musicali. Ireneo Daniele, bibliotecario
Padova — Biblioteca Universitaria. Oltre a pochi esemplari di edizioni del sec. XVI, e aile
Sonate per Violino e Basso Op. 1 di Angelo Capelli (1715), conserva un abbondante fondo di
edizioni del sec. XIX. Fra i mss. sono da segnalare: importanti frammenti di codici del sec. XIV
con musiche di Ciconia, Jacopo da Bologna, Francesco Landini, Antonello, Grazioso da Padova, Francesco da Firenze; e inoltre musiche liturgiche dei sec. XII—XVIII. Il materiale è schedato
nell'Ufficio Ricerche musicali. Vedi anche: Dragan Plamenac, Another Paduan Fragment of Trecento Music, JAMS VIII, 1955.
Padova — Biblioteca del Museo Civico. La Biblioteca Civica non possiede fondi musicali e non
ha perciô nè una sezione particolare nè un apposito schedario. L'unico materiale présente in biblioteca
è una splendida raccolta di corali miniati provenienti dall'Abbazia di S. Giustina di Padova. Si
conservano perô anche molti libretti dei sec. XVII—XIX e moite opere di letteratura musicale. Il
materiale è schedato nell'Ufficio Ricerche musicali. Alessandro Prosdocimi, direttore
Palermo — Archivio di Stato. Nel fondo S. Salvatore si conserva un esemplare dell'Opera Quinta di Corelli, incisa da Gaspare Pietrasanta (Roma 1700).
Palermo — Archivio del Duomo (Tabulario). Conserva 2 esemplari di edizioni del sec. XVI del 2°
e 3° Libro di Messe del Palestrina, e mss. liturgici del sec. XVI.
Palermo — Biblioteca Nazionale. Non esiste una sezione musicale speciale; il materiale è dis
perse, ma quello conosciuto è tutto catalogato. Non esistono fondi musicali particolari. Non è da
escludere il progetto di istituire una sezione musicale, con relativo catalogo da pubblicare, ma la
realizzazione non puô essere immediata. II materiale più antico (cantate, serenate, libretti, ecc.)
proviene dal Vecchio Fondo: essendo questo preesistente all'apertura al pubblico della biblioteca,
non è possibile avere notizie precise in merito, dal momento che non esistono documenti com
Ireneo Daniele,
Alessandro Prosdocimi,
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134 BIB LIOTECH E ITALIAN E IN POSSESSO DI FONDI MUSICALI
provanti la provenienza di tale materiale. — Attualmente si è cominciato a esplorare il cosiddetto Fondo S. Martino; non è escluso che fra questo enorme materiale (40.000 volumi circa) si possa reperire anche délia musica. Sono conservati un certo numéro di esemplari di edizioni del sec. XVI, schedate nell'Ufficio Ricerche musicali. Francesca Marracino, della biblioteca
Palermo — Biblioteca Comunale. I testi per musica, anche se raggruppati quasi completamente sotto la segnatura generale CXXXVI, non costituiscono una sezione a parte e non esiste perciô un relativo catalogo. Per il momento non c'è il progetto di isolare tale materiale. Esiste materiale vario non catalogato, il cosiddetto Fondo S. Michele, del quale non si conosce il contenuto. E'
possibile che contenga anche musica. — I testi noti provengono per lo più dalle biblioteche dei
soppressi Ordini religiosi, ma non sempre è possibile accertarne la provenienza. Conserva pochi esemplari di edizioni di musiche di Fiamengo, 11 Verso e C. Pari, schedate nell'Ufficio Ricerche musicali. Francesca Marracino
Palermo — Biblioteca del Conservatorio di Musica « V. Bellini ». II materiale esistente è moderno, a causa delle distruzioni provocate dalla seconda guerra mondiale. Esiste un fondo, donato dal barone Pietro Pisani verso la metà del secolo scorso, costituito quasi esclusivamente da 43 mss. di autori van dei sec. XVIII—XIX (madrigali, canzoni, sonate per Cembalo, partiture di opere, intermezzi, sinfonie, ecc.). Un altro fondo antico di provenienza incerta comprende alcuni mss. di composizioni varie e soprattutto testi di letteratura musicale (fin verso la metà del sec. XIX). Di notevole interesse alcune cinquecentine (specialmente trattati teorici), fra cui la Practica Musicae del Gaffurio (Brescia 1508). I volumi di questo fondo e di quello Pisani sono fusi in un catalogo a
parte. Esiste anche del materiale non catalogato e ancora non studiato. Si conservano pochi esem
plari di edizioni dei sec. XVII—XVIII. Francesca Marracino
Palermo — Museo del Teatro Massimo. Conservava alcuni esemplari a stampa del sec. XVII di
opere di C. Pari attualmente irreperibili.
Palermo — Istituto di Storia della Musica dell'Università. Conserva un esemplare del 4° Libro di Madrigali a 3 voci di Antonio II Verso (Palermo 1617) e una raccolta di microfilms di edizioni di musiche di compositori siciliani.
Palestrina — Biblioteca Comunale. Conserva un esemplare dell'edizione Roma 1613 dei Sacri Concentus 4—6v. Liber Primus di Giovanni Francesco Anerio.
Parma — Archivio di Stato. Conserva preziosi frammenti mss. con musiche di Antonello da
Caserta, Matteo da Perugia, Johannes Ciconia e Bertrand Feragut, antifonari e corali dei sec. XIII— XIV e XVIII, nonchè poche composizioni del sec. XIX. mss.
Parma — Biblioteca Palatina. Conserva un notevole fondo musicale di musiche mss. e a stampa, di libretti e di letteratura musicale, che attualmente sono in deposito presso la Biblioteca del Con servatorio di Parma. Il fondo è stato catalogato, ma non per intero ed esaurientemente dall'Associa zione dei Musicologi Italiani (Parma 1911). Tale catalogo va completato e corretto.
Parma — Biblioteca del Conservatorio di Musica «A. Boito». Oltre a conservare in deposito il fondo musicale della Biblioteca Palatina, di cui sopra, possiede anche un fondo di edizioni musicali antiche, donato nel 1926 dal Ministero della Pubblica Istruzione e catalogato da Riccardo Allorto, La Biblioteca del Conservatorio di Parma e un fondo non compreso nel catalogo a stampa, Fontes Artis Musicae II, 1955, pag. 147.
Parma — Archivio della Steccata. Notizie si ricavano dal catalogo della Città di Parma dell'Asso ciazione dei Musicologi Italiani (Parma 1911).
Parma — Archivo del Duomo. Id. id. come sopra. Parma — Biblioteca dell'Archivio Storico del Teatro Regio. Il materiale di tale archivio è custo
dito nei locali della Biblioteca Civica di Parma, ma non è ancora stato catalogato. Parma — Monastero Benedettino S. Giovanni Evangelista. Conserva esemplari di musiche a
stampa non ancora catalogati.
Francesca Marracino,
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BIBLIOTECHE ITALIAN E IN POSSESSO DI F0ND1 MUSICALI 135
Pavia — Biblioteca del Civico Istituto Musicale « F. Vittadini ». L'istituto, nonostante abbia ormai
varcato il secolo di vita (la sua fondazione risale al 1867), possiede una biblioteca di istituzione
relativamente recente, andatasi via via formando grazie a lasciti di privati e di ex-insegnanti, a
omaggi di editori e soprattutto alle sovvenzioni comunali che ne consentono l'arricchimento
periodico. Solo un'esigua raccolta di pezzi per banda (trascrizioni mss. da opere dell'800, in
partitura e in parti staccate) ricorda le origini dell'istituto, sorto come scuola di strumenti a flato
per fornire elementi al corpo di musica délia Guardia Nazionale Cittadina. Attualmente la biblio
teca accoglie circa 6.000 volumi, in parte catalogati, con prevalenza delle opere didattiche. Tra i
fondi più rilevanti: quello intestato al prof. Angelo Brugnatelli (2.000 vol.) e quello délia biblio
teca privata di Franco Vittadini. La biblioteca conserva anche due partiture mss. autografe delle
opere di Maffeo Zanon, Rosalna e Smeralda, donate dall'autore al maestro Guido Farina, direttore
dell'istituto, nonchè gli autografi di varie composizioni orchestrali di Emilio Nascimbene. Per la
consultazione esistono due schedari, uno per autori e l'altro per titoli. E' previsto uno schedario per materia. Fausto Broussard, bibliotecario
Perugia — Biblioteca Comunale Augusta. Presso la biblioteca non esiste una speciale sezione
musicale nè in essa sono conservati cospicui fondi librari attinenti alla musica. Le poche opere di
carattere musicale possedute — mss. e a stampa — sono pertanto fuse in mezzo a tutte le altre e
sono reperibili nellTnventario dei Manoscritti (Mazzatinti, vol. 5°), owero nei cataloghi generali a schede délia biblioteca. Conserva un esemplare a stampa del Liber Secundus Missas très ... 8
vocibus di G. M. Asola (Venetiis 1588) e, fra i mss., messali dei sec. XIV—XV, motetti e madrigali del sec. XV, un frammento del Cod. Mancini, antifone e inni del sec. XVIII e una redazione del 1509
delle Régulé musices plane di Marchetto da Padova. Olga Marinelli, direttrice
Perugia — Archivio délia Basilica Benedettina di S. Pietro. Conserva un cospicuo fondo di musiche
mss. délia fine del sec. XVIII e del principio del XIX (opere teatrali, sinfonie, arie, ecc.) non ancora
catalogato. Fra esse anche qualche esemplare a stampa (Valeri Gaetano, Sei Suonate per il Clavicem
balo accompagnate con Violino, 1790).
Perugia — Biblioteca Dominicini. Conserva gli esemplari delle Toccate di Frescobaldi (Libro 1°
e 2°) nell'edizione Roma, Borboni, 1637, e vari mss. liturgici elencati nellTnventario dei Manoscritti
(Mazzatinti, vol. 2°).
Pesaro — Biblioteca Capitolare délia Cattedrale. Conserva molti mss. non ancora catalogati. E, fra le edizioni, esemplari del sec. XVII di opere di: P. B. Bellinzani, G. P. Colonna, A. Grandi, G. Lambardi, Palestrina, V. Pellegrini, C. Porta e F. Soriano.
Pesaro — Biblioteca del Conservatorio di Musica « G. Rossini ». La biblioteca nasce con l'isti tuzione del Liceo Musicale, voluto da Rossini per la sua città natale: alla morte del musicista la
maggior parte dei suoi beni è destinata appunto alla creazione di questa scuola di musica e,
gradualmente, attraverso acquisti, lasciti e doni, la biblioteca si costituisce a partire dal 1882.
Nasce dunque come biblioteca di scuola e raccoglie principalmente materiale per lo studio e le
esercitazioni scolastiche. Conseguenza inevitabile è che l'insieme del materiale Iibrario (intorno ai
20.000 pezzi) non ha una fisionomia caratteristica, anche se singoli nuclei e singoli volumi interes
sano direttamente il campo délia ricerca musicologica. Quanto sopra ha tuttavia valore del tutto
provvisorio, date le condizioni attuali délia biblioteca: schedatura insufficiente; assenza di un
registro topografico; mancanza di distinzione fra mss. ed edizioni.
Fra i mss. di opere in musica segnaliamo: la partitura del Massimo Puppieno di C. Pallavicino
(rappr. a Venezia nella stagione 1684—1685) in un ms. veneziano probabilmente coevo; le partiture mss. del sec. XVIII di La Serva padrona e Livietta e Tracollo di Pergolesi, 3 opere di Paisiello (La Serva padrona, Il Barbiere di Siviglia, Il Fanatico in berlina), Giulio Sabino di G. Sarti, dat. 1780,
Prima la musica poi le parole di Salieri. Del sec. successivo sono: la partitura ms. autogr. di II
Simoncino di F. Morlacchi, 1809; opere di P. von Winter, S. Pavesi, H. Strunz, P. Generali, Merca
dante, Donizetti e Rossini (Il Conte Ory, L'inganno felice, Ricciardo e Zoraide, Edoardo e Cristina,
Zelmira). Fra le edizioni segnaliamo: le partiture del Démophon di Cherubini (Huguet), di Cendril
FaustoBroussard,
Olga Marineil i,
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136 BIB LIOTECH E ITALIAN EIN POSSESSO DI FONDI MUSICAL1
Ion di Isouard, edizioni di Troupenas di opere di Rossini e le edizioni in formato tascabile di G. G.
Guidi di Firenze di opere di Rossini, Spontini e Meyerbeer. Sempre nel campo dell'opera segnaliamo la presenza di brani con partitura d'Orchestra ms. di opere di Cimarosa, Generali, Mercadante,
Pacini, Paer e Donizetti e 2 volumi di arie composte per Luigia Boccabadati, la cui figlia fu tra le
prime insegnanti di canto nel Liceo. Pochi i libretti di edizione anteriore al 1800.
Fra le partiture d'Orchestra di composizioni non destinate al teatro segnaliamo: le edizioni dello
Stabat mater di Rossini, la Gran Messa da Requiem di Mayr e La Creazione di Haydn (Firenze
1860); e i mss. del sec. XVIII del Tobia di Haydn e della Passione di Jommelli. Valore più che altro
bibliografico hanno le partiture di alcune sinfonie di Beethoven pubblicate da C. Pozzi a Mendrisio,
che appartennero ad Antonio Pedrotti e recano le indicazioni per le esecuzioni da lui dirette a
Torino intorno al 1870.
La collezione più notevole della biblioteca è costituita da una raccolta di parti separate a stampa
per Quartetto d'archi : 34 gruppi di sets per un totale di 680 composizioni. La collezione, raccolta da
un certo E. Peruzzi, valendosi di una precedente raccolta del priore Antonio Colombani Verzieri
di Bologna fra il 1812 e il 1816, comprende: 12 Quartetti di Haydn (trascrizioni di sinfonie), 38 di
Mozart e i Quartetti di Beethoven dall'Op. 95 all'Op. 135 nelle prime edizioni. Fra gli altri com
positori: Krommer, Romberg, Hensel, Spohr, Onslow, Mayseder, Rode, Viotti, Radicati, Rolla,
Boccherini, Pugnani, ecc.
Fra le edizioni di musica strumentale vanno ricordate: musiche di A. Corelli (Op. 5, Roma 1700;
Op. 6, Amsterdam 1714, non compl.), di G. M. Alberti (Op. 2, 1721, non compl.), 12 Sonate per
Organo adespote, e sonate per Arpa di Lachnith, Naderman, G. G. Ferraro, Dussek, Boieldieu e
Dalvimare, ecc.
Fra i mss. di musica strumentale spiccano: 2 intavolature per Liuto della fine del sec. XVI o
inizio del XVII e 1 intavolatura per Chitarra, 3 Ottetti di Francesco Galeazzi, 1799; 1 concerto per Violino e Orch. di Secondo Ripini; Variazioni per Viola di Filippo Costa; e 1 concerto per Orchestra
di Filippo Marchetti.
Le edizioni dei teorici comprendono opere di: Gaffurio (Practica musicae, 1512), Aristosseno
(Harmonicorum elementorum Libri III, 1562), Zarlino, Bottrigari, Ponzio, Bruneiii, Pisa, Mengoli,
Bartoli, Berardi, Fux, Gasparini, Bertalotti, Lorenzoni, Capalti, Sacchi, Sabbatini, Galeazzi, Martini,
Arteaga, Marcello, Rousseau, De Chateauneuf, De Blainville e Calvi.
Per concludere ricordiamo le principali edizioni di musica vocale profana: L. Marenzio, 1° Libro
di Madrigali a 6 v. (Venetia, Gardano, 1581: solo C. A. 5. 6.); A Bruneiii, Canoni varii musicali
sopra un soggetto solo (Venetia, Vincenti, 1612); B. Marcello, Canzoni madrigalesche Op. 4
(Bologna, Silvani, 1717) ; Nouveau recueil de Chansons choisis, T. II (La Haye, Gosse et Neaulme,
1731). Pierluigi P e t r o b e 11 i, bibliotecario
Pesaro — Biblioteca Oliveriana. Conserva pochi esemplari di edizioni del sec. XVI—XVII e pochi
mss., schedati nell'Ufficio Ricerche musicali.
Pesaro — Biblioteca della Pondazione Rossini. Mancano notizie sulla consistenza della biblioteca.
Pescia — Biblioteca Comunale « Carlo Magnani». Nella biblioteca si conserva in apposita sala
il fondo musicale del M°. Giovanni Pacini. E' una raccolta molto ampia e comprende, oltre aile
varie opere musicali, autografe, del maestro stesso (musica da camera, da chiesa, operistica, con i
relativi libretti, ecc.), anche il suo carteggio (1807 lettere, fra copie e originali), un medagliere,
oggetti vari e un Pianoforte, donato al maestro da Maria Teresa d'Austria nel 1822. Il Pacini è
sepolto a Pescia. Di tutto il materiale esistono inventari particolareggiati, dai quali sono state
tratte le notizie per lo schedario dell'Ufficio Ricerche musicali. GiulioC.Pupilli, direttore
Piacenza — Biblioteca del Conservatorio di Musica «G. Nicolini». La biblioteca è nata e si è
consolidata in questo scorcio di secolo, benchè la Scuola Comunale di musica, da cui I'istituto
dériva, sia sorta nel 1839. Tuttavia la vecchia Scuola possedette fin dagl'inizi un certo corredo di
opere teorico-didattiche, per l'insegnamento. Fu questo il primo nucleo della biblioteca. Con il gra duale sviluppo della scuola, alla musica di esclusivo carattere didattico si aggiunsero gli apporti
degli stessi direttori e insegnanti (composizioni vocali e strumentali di A. Majocchi, P. Bandini, G.
Pierluigi Petrobelli,
Giulio C. Pupilli,
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BIB LIOTECH E ITALIAN E IN POSSESSO DI FONDI MUSICALI 137
Bolzoni) e di musicisti locali (Gerolamo Barbieri, Luigi Cornali, Luigi Chessi, i Savi, ecc.). Sciolta
la banda délia Civica Guardia Nazionale, il suo archivio musicale (comprendente anche partiture
autografe di A. Ponchielli, che ne fu direttore) passo in buona parte al fondo librario della Scuola.
Agli inizi del'900, divenuta la scuola Istituto Municipale di Musica, la biblioteca cominciô a farsi
più consistente, non tanto per gli acquisti, quanto per i lasciti o doni di privati. Fra questi spicca anzitutto il maestro piacentino marchese Corrado Pavesi Negri, che, alla sua morte (1920), lego all'istituto (intitolato al Nicolini nel 1914) oltre a sue composizioni, vari autograft di musicisti,
una raccolta di fotografie di cantanti e di volumi di musica e letteratura musicale. Nel 1928 la
Cassa Centrale Cattolica di Parma donô al nuovo Liceo Musicale tutto il materiale rilevato dalla
cessata casa éditrice torinese Giudici e Strada, fra cui parecchie partiture e parti di melodrammi
italiani dell'800. 11 pareggiamento dell'istituto (1933) impose un incremento della biblioteca, la
cui consistenza raggiunse alia fine del 1938 circa 6.000 volumi, mentre a tutt'oggi è salita a circa
8.000 volumi, tra musica e letteratura musicale, soprattutto per merito di altre donazioni (conte Antonio Affaticati, dott. Carlo Anguissola, maestro Marcello Abbado, maestro Aurelio Tronchi,
rag. Aldo Ambrogio e maestro Carlo Censi, ex-bibliotecario e ordinatore della biblioteca. La pro mozione dell'istituto a Conservatorio (1970) si spera si rifletta positivamente sulla biblioteca, che
soffre oltretutto di carenza di personale. I fondi sono registrati sia a catalogo generale (registre
cronologico di entrata), sia nel doppio catalogo alfabetico a schede per autori e per materia. Fra
le edizioni si conservano esemplari di opere di Giacinto Pestalozza (Op. 1, Milano 1679), e di
V. L. Ciampi (Sonate Op. 1 e 2, Solos Op. 5 e Concerti Op. 6, in edizioni londinesi) e molti esem
plari di edizioni del principio del sec. XIX. Fra i mss. si annoverano invece musiche sacre, opere teatrali e Sinfonie in partitura e parti, di autori del sec. XIX.
Francesco Bussi, bibliotecario
Piacenza — Archivio del Duomo. E' uno dei più ricchi e interessanti fra quelli venuti in luce
recentemente. Dopo le segnalazioni di mons. Luigi Tagliaferri (Fontes Artis Musicae 1955/1) e
Claudio Sartori (ivi, 1957/1), è stato completamente descritto da Francesco Bussi, Piacenza.
Archivio del Duomo. Catalogo del fondo musicale, Milano, Istituto Editoriale Italiano, 1967, pag.
209. II merito della costituzione del cospicuo fondo spetta alia donazione del vescovo di Piacenza,
Claudio Rangone (1599—1620), cui si aggiunsero i lasciti del maestro Allevi, del monastère di
S. Eufemia in Piacenza, di Giulio Cesare Colli e di altri (Ottavio Negri, Camillo Lucha, Antonio
Arrigoni, Tomaso Maria Magri, ecc. Francesco Bussi
Piacenza — Biblioteca del Collegio Alberoni. Conserva un notevole fondo di musiche mss. e a
stampa del secolo scorso. Il materiale è schedato nell'Ufficio Ricerche musicali.
Piacenza — Convento Di S. Maria Di Campagna. Conserva musiche mss. e a stampa non ancora
catalogate.
Pinerolo — Biblioteca Comunale « Alliaudi». Oltre a un antifonario del sec. XV—XVI e a un
Hymnorum diurnalium liber del 1728, conserva il fondo Romualdo Giani (1868—1931), che com
prende riduzioni per canto e Pianoforte di opere liriche, libretti e un migliaio di volumi di critica
musicale. A. F. P a r i s i, direttore
Pisa — Archivio di Stato. Conserva fra i mss. frammenti membranacei notati dei sec. XI—XIII e
musiche mss. del secolo scorso nel fondo Franceschi Galletti. Mentre fra le edizioni conserva
numerosi esemplari del sec. XVII di opere di: A. Berardi, Cazzati, Colonna, P. Degli Antoni, A.
Diruta, Filippini, Florimi, F. Foggia, Ghizzolo, A. Grandi, Graziani, Ingegneri, Lazzarini, Alessandro
Melani, Piazzi, Polidori, De Silvestri, Stamegna, Vannarelli e G. B. Vitali. II materiale è schedato
nell'Ufficio Ricerche musicali.
Pisa — Archivio della Curia Vescovile. Conserva mss. liturgici dei sec. XIII—XV, e poca musica
a stampa.
Pisa — Archivio della Primaziale. Conserva esemplari di edizioni dei sec. XVI—XIX di opere di :
Asola, G. B. Bassani, Girolamo Belli, Bertoni, Bruneiii, Colombini, Drechsler, F. Foggia, Grossi da
Francesco Bussi,
A. F. P a r i s i,
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138 B IB LIOTECH E ITALIAN EIN POSSESSO DI EON D 1 MUSICALI
Viadana, Haydn, Jachet de Mantoa, Marsolo, Milleville, Mori, Mozart, Germano Pallavicinio,
Patta, Righini, Ruffo e Steffani. Fra i mss. moite sono le composizioni di Giovan Gualberto Brunetti
e Carlo Maria Clari. Il materiale è schedato nell'Ufficio Ricerche musicali.
Pisa — Biblioteca Cateriniana del Seminario Arcivescovile. Conserva mss. liturgici notati dei
sec. XIV-XV, XVIII e XIX.
Pisa — Biblioteca Universitaria. Nella biblioteca non esistono nè uno schedario particolare della
musica nè una sezione musicale. I mss. musicali sono elencati, insieme agli altri mss. nel vol 24°
degli Inventari dei Manoscritti (Firenze 1916). I mss. e le opere a stampa di musica sono collocate
insieme agli altri mss. e nelle varie sezioni degli stampati. Ii materiale è in parte elencato nel
catalogo pubblicato dall'Associazione dei Musicologi Italiani (Parma 1935) ed è schedato nell'Uffi
cio Ricerche musicali. Maria Jole Minicucci, direttrice
Pistola — Archivio del Duomo. II materiale che costituisce la biblioteca musicale dell'Archivium
Capituli Pistoriensis è in massima parte musica nata e destinata per il servizio liturgico della
cattedrale, quindi messe, motetti, inni, responsori, lamentazioni, ecc. A questo nucleo essenziale
perö si sono aggiunte via via altre cose, che con il culto non hanno relazione alcuna. Le acquisi zioni più importanti sembrano essere quelle delle musiche dell'Oratorio di S. Filippo di Pistoia
(soprattutto oratori che si eseguivano nella chiesa e neU'oratorio della congregazione), della
Filarmonica Pistoiese (melodrammi e musiche sinfoniche), della famiglia Gherardeschi (musiche sacre, ma anche teatrali e cameristiche) e, ultimamente, della famiglia Rospigliosi (musiche cameristiche, strumentali e vocali). Il fondo è attualmente sistemato su scaffali di legno, posti in una stanza dell'Archivio Capitolare. Ma molto presto 1'Archivio verrà trasferito in locali
più idonei con scaffalature metalliche (già esistenti) e anche la Bibliotheca Musicalis natural
mente verra ivi trasferita. — Non esiste un catalogo completo del fondo musicale. Il catalogo
pubblicato dall'Associazione dei Musicologi Italiani (Parma 1936—1937), oltre a essere notevolmente
incompleto, è ricco di errori. Sarebbe necessario dunque un completo rifacimento, possibilmente a
schede. Ii complesso del fondo è quasi completamente schedato nell'Ufficio Ricerche musicali.
Umberto Pineschi
Ravenna — Biblioteca Ciassense. Conserva pochi esemplari di edizioni musicali dei sec. XVII—
XIX. Fra i mss. conserva: frammenti di codici dei sec. XIII—XIV, messe del sec. XVIII, e la partitura ms. di un'opera del sec. XVIII. Inoltre notevoli fra i mss.: Sonate d'intavolatura d'Organo, Parte
Prima e Seconda di Domenico Zipoli; e il Libro di fra Gioseffo da Ravenna, con intavolature di
Frescobaldi, Ercole Pasquini, Tarquinio Merula, Cesare Argentini e Cifra. Ha recentemente acquisito un fondo di musiche mss. e a stampa del sec. XIX. Tutto il materiale è schedato nell'Ufficio Ricerche
musicali. Giancarlo Schizzerotto, direttore
Ravenna — Archivio Capitolare della Cattedrale. Conserva esemplari di edizioni dei sec. XVI—
XVII di opere di: Animuccia, Filippini, Filippucci, Gastoldi, A. Grandi, De Morales, C. Porta
e F. Vitali. Sono schedate nell'Ufficio Ricerche musicali.
Reggio Emilia — Archivio di Stato. Conserva nell'Archivio Bolognesi musiche mss. del sec. XVIII.
Mentre fra le edizioni possiede esemplari del sec. XVI di opere di: Corteccia, Luzzaschi, Maistre
Jahn, Fl. Tresti. Il materiale è schedato nell'Ufficio Ricerche musicali.
Reggio Emilia — Archivio di S. Prospero. Conserva una raccolta di messe polifoniche del sec. XV.
E inoltre esemplari di edizioni del sec. XVI di opere di Palestrina e De Victoria. Il materiale è
schedato nell'Ufficio Ricerche musicali.
Reggio Emilia — Biblioteca Municipale. Del notevole fondo di mss. ed edizioni della biblioteca
esiste il catalogo a stampa dell'Associazione dei Musicologi Italiani (Parma 1911), ma, corne al
solito, va integrato e corretto. Il materiale catalogato e le aggiunte sono schedate nell'Ufficio
Ricerche musicali.
Rieti — Archivio della Cattedrale. Conserva poche musiche mss. dei sec. XVIII—XIX, non ancora
catalogate.
Maria Joie Minicucci,
Umberto Pineschi
Giancarlo Schizzerotto,
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B IB LIOTECH E ITALIAN E IN POSSESSO DI PON D I MUSICALI 139
Rimini — Civica Biblioteca Gambalunga, Esiste in biblioteca un fondo musicale di provenienza Guido Matteo Gentili, cui si è aggiunto il lascito Amintore Galli, che potrà costituire il nucleo
attorno al quale sviluppare una vera e propria sezione musicale. Altre opere musicali (teoriche) sono mescolate alle raccolte librarie ordinarie. Non esiste uno schedario particolare della musica.
La catalogazione della musica è stata solamente iniziata, ma si prevede di continuarla d'accordo
con la Soprintendenza Bibliograflca. Si annoverano esemplari di edizioni dei sec. XVI—XVIII di
opere teoriche e di musiche di: Aron, Artusi, C. Ph. E. Bach, Bannius, Berardi, Bernardi, Bertalotti,
Burette, Cazzati, Coferati, Colonna, A. Croci, Dentice, Eulero, Eximeno, Frezza Dalle Grotte,
Gaffurio, Galilei, Gasparini, Gentili, Gerbert, A. Grandi, Kircher, Lappi, Manfredini, Marinelli, G. B. Martini, Mei, Meibom, Paolucci, Ponzio, C. A. Porta Ferrari, Predieri, Requeno, Sabbatini,
Tevo, Tartini e Zarlino. Adolfo Franchini, direttore
Roma — Accademia Pilarmonica. Conserva buon numéro di esemplari di edizioni dei sec. XVIII—
XIX, schedate nell'Ufficio Ricerche musicali.
Roma — Archivio di Stato. Oltre a pochi altri esemplari di edizioni dei sec. XVI—XVIII, conserva
la produzione quasi compléta a stampa e ms. di Pier Francesco Valentini, musicista del sec. XVII.
Il materiale è schedato nell'Ufficio Ricerche musicali.
Roma — Archivio Capitolino. Oltre a un piccolo nucleo di opere di letteratura musicale del sec.
XIX, conserva un numeroso gruppo di trascrizioni per banda e di composizioni originali di Ales
sandro Vessella.
Roma — Archivio della Congregazione dell'Oratorio. II fondo musicale dell'Archivio della Con
gregazione, detta comunemente dei Padri Filippini, composto da moltissime musiche mss. e a
stampa, subi, come altri numerosi documenti dello stesso archivio, manomissioni e dispersioni, dovute soprattutto alia soppressione della congregazione e all'occupazione di tutto il complesso vallicelliano da parte dello stato italiano. La ristrettezza dello spazio costrinse alcuni padri a tras
ferirsi in abitazioni private e i fondi dell'archivio, a eccezione di alcuni passati alio stato, come
era avvenuto per l'intera Biblioteca Vallicelliana, furono accatastati sulle volte della chiesa, in locali
privi di riparo e di custodia. Il lavoro di riordinamento di tutto il materiale potè incominciare
solamente verso il 1924, dopo la restituzione ai padri Filippini di una parte della loro Casa e la
concessione di usare l'Aula Borrominiana, sia pure limitatamente, il che consenti la ripresa delle
tradizionali attività oratoriane. — Attualmente l'Archivio Vallicelliano occupa un vasto locale a
ridosso della sacrestia, nel quale sono stati sistemati sei grandi armadi. Gli sportelli con le lettere
D—L di tali armadi conservano quanto rimane del fondo musicale antico e le numerose accessioni
di musiche a stampa, mss. e in fotocopia. La maggior parte del fondo è costituita da musiche mss.,
originali o in copia, dei sec. XVIII-XIX. Vi figurano la partitura e parti della Messa Ottoboniana
di Alessandro Scarlatti e numerosi oratori, molti dei quali scritti per l'Oratorio di Roma. Il nome
del copista Francesco Gordiani, di chiara ed elegante scrittura, ricorre spesso sui frontespizi otto
centeschi. Fra le edizioni più antiche sono da ricordare le edizioni seicentesche romane dei Motetti
di G. F. Anerio e, fra le più vicine a noi, le edizioni Lucca, Ricordi e Girard del secolo scorso. —
E' in corso di stampa un Inventario del fondo musicale dell'Oratorio, a cura di Argia Bertini. Si
riferisce alla parte antica, comprendendo le musiche fino a tutto l'anno 1900 e mira a offrire, oltre
a una visione panoramica del fondo, la possibilità di una consultazione delle singole opere. Nel
l'Inventario non è inserita l'unica opera teorica ms., l'adespota Grammatica musicale con diversi
solfeggi per Basso (segn. E. III. 13). Gli antichi inventari mss. sono oggi pressochè inservibili. Il
materiale noto è schedato nell'Ufficio Ricerche musicali. Argia Bertini
Roma — Archivio di S. Giovanni de' Piorentini. Notizie sul fondo musicale conservato nell'archi
vio si possono ricavare da Helene Wessely-Kropik, Mitteilungen aus dem Archiv der Arciconfra
ternità di San Giovanni dei Piorentini detta della Vieth in Roma, St. zur Mw. XXIV, 1960, pag. 44—
60. Custodisce esemplari di edizioni di opere di: Agazzari, G. F. Anerio, A. Antonelli, Berardi,
Berretti, D. Bianchi, Capponi, O. Catalani, A. Cifra, T. Cima, F. Costantini, A. Diruta, Duponchel,
G. Ferrari, Foggia, Gastoldi, Giamberti, Graziani, Massenzio, Mazzocchi, G. B. Nanino, Palestrina,
Adolfo Franchini,
Argia Bertini
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140 B I B LIOTECH E ITALIAN E IN POSSESSO DI FONDI MUSICALI
Quagliati, L. Ratti, Savetta, Silvestri, Tonnani, Tricarico, Ugolini e F. Vitali. Il materiale è schedato
nell'Ufficio Ricerche musicali.
Roma — Archivio di S. Giovanni in Laterano. Custodisce il notevole fondo di musiche mss. di
Girolamo Chiti, catalogato da Siegfried Gmeinwieser, Girolamo Chiti 1679—1759. Eine Unter
suchung zur Kirchenmusik in S. Giovanni in Laterano, Regensburg 1968, Kölner Beiträge zur
Musikforschung. Band XLVII. Ma conserva anche mss. dei sec. XVI—XVIII, fra cui i noti autografi di Palestrina. E inoltre numerosi esemplari di edizioni dei sec. XVI—XVIII di opere di: Agazzari,
Agostini, Alberti, Aldrovandini, gli Anerio, Animuccia, Arresti, Asola, Baldrati, Bassani, Giulio
Belli, Bernardi, Bertola, Busca, Caifabri, Cardoso, Caresana, Genet, Cazzati, Cesena, Cherici, Chinelli,
Cifra, Cima, Colin, Colonna, Contino, i Crivelli, Croce, P. Degli Antoni, Del Pane, Deila Porta,
Donati, Fabbri, F. Ferrari, Foggia, Fontei, Gastoldi, Ghizzolo, Giamberti, Grandi, Graziani, Jachet de
Mantoa, von Kerle, De la Hèle, Lambardi, Lobo de Borja, Marenzio, F. Martini, Massenzio, Matelart,
Mazzocchi, Montella, De Morales, Mortaro, G. B. Nanino, Paci, Paciotti, Palestrina, Passarini, Perti,
Pisani, C. Porta, Quagliati, L. Ratti, Rovetta, Sanromano, Sanvitali, De Sermisy, Silvani, Soriano,
Steffani, i Tarditi, E. Trabattone, Ugolini, Vannarelli, Vannini, De Victoria, Vigoni, F. Vitali e G. B.
Vitali. II materiale è schedato nell'Ufficio Ricerche musicali.
Roma — Archivio di S. Luigi dei Francesi. Conserva un piccolo fondo musicale di circa 350 mss., in massima parte di musica sacra, tutta vocale, eccetto 2 o 3 pezzi per organo. I mss. sono dei sec.
XVII—XX e comprendono qualche autografo, tra cui alcuni del Gianoli, del Cametti e di Bonaven
tura Somma. Le edizioni comprendono circa 150 esemplari. Il catalogo non è mai stato fatto. Ci
sono pochissime Schede iniziate dal M.° Pagnanelli. Attualmente è in corso una catalogazione a
opera di una studiosa francese. Alcune opere provengono dall'archivio della chiesa di S. Lorenzo
in Damaso. Per notizie sugli esemplari di edizioni dei sec. XVI—XVII conservati, vedi: Leeman L.
Perkins, Notes bibliographiques au sujet de Fanden fond musical de l'Eglise de Saint Louis des
Français à Rome, Fontes Artis Musicae, 1969/1—2, pag. 57. BiancaDelfini
Roma — Archivio di S. Maria in Trastevere. Conserva numerosi esemplari di edizioni dei sec.
XVI—XIX e musiche mss. Per notizie non complete, vedi: Beekman C. Cannon, Music in the
Archives of the Basilica of Santa Maria in Trastevere, Acta Musicologica, XLI, 1969, pag. 199—212.
II materiale antico è schedato nell'Ufficio Ricerche musicali.
Roma — Archivio di S. Maria Maggiore. Conserva mss. di musiche polifoniche del sec. XVI ed
esemplari di edizioni dei sec. XVI—XVII di opere di: Animuccia, Cadeac, De La Hèle, Foggia,
Goudimel, Grandi, Lobo de Borja, Matelart, Mazzocchi, De Morales, Paciotti, Palestrina, De Sermisy, De Victoria e F. Vitali. II materiale a stampa è schedato nell'Ufficio Ricerche musicali.
Roma — Archivio di S. Sabina. Conserva importanti codici del sec. XIII con le musiche liturgiche dell'Ordine dei Domenicani e Conductus di Notre Dame.
Roma — Archivio di S. Spirito in Saxia. Notizie sul fondo musicale si possono ricavare da Guido
Mattei-Gentili, Membra disiecta dell Archivio musicale di Santo Spirito in Saxia, Roma, Nova et
vetera, 1937, pag. 70; e Lorenzo Feininger, Acta Societatis Universalis Sanctae Ceciliae, N. 3, Membra disjecta reperta, Trento 1964; N. 4, Membra disjecta conjuncta, Trento 1966.
Roma — Archivio Doria-Pamphili. Alia richiesta di informazioni sul materiale posseduto o di
fotocopie del materiale stesso la risposta sempre uguale è che, per mancanza di un archivista, non
è possibile esaudire i desideri degli studiosi. Ugualmente gli studiosi italiani che chiedono di poter consultare l'archivio ricevono la stessa risposta negativa. Stranamente invece l'accesso all'archivio è
Iibero per studiosi stranieri che stanno pubblicandone i cataloghi parziali. Comunque, per notizie
generali, vedi: Andreas Holschneider, Die Bibl. der Fürsten Doria-Pamphilj, MGG, vol. 11, c. 770.
Cataloghi parziali sono pubblicati da Andreas Holschneider, Die Musiksammlung der Fürsten Doria
Pamphilj in Rom, Archiv für Musikwissenschaft XVIII, 1961, pag. 248—264; Friedrich Lippmann, Die Sinfonien-Manuskripte der Bibliothek Doria-Pamphilj in Rom, Analecta Musicologica, Köln,
Böhlau, 1968, pag. 201—247; Fr. Lippmann e Ludwig Finscher, Die Streichquartett-Manuskripte der
Bibl. Doria-Pamphilj in Rom, ivi 1969, pag. 120—144; Fr. Lippmann e Hubert Unverricht, Die
Streichtrio-Manuskripte der Bibl. Doria-Pamphilj in Rom, ivi 1970.
Bianca Delfini
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BIB LIOTECH E ITALIAN E IN POSSESSO DI FOND/ MUS1CALI 141
Roma — Biblioteca Universitaria Alessandrina. Conserva esemplari di edizioni dei sec. XVI—
XVIII di opere teoriche, tutte schedate neH'Uffkio Ricerche musicali.
Roma — Biblioteca Angelica. Non possiede un fondo musicale vero e proprio. Ha solamente
pochissime opere a stampa dei sec. XVI—XVIII, residuo di un più cospicuo fondo dato alla Biblio
teca di S. Cecilia quando 1'Angelica passö dagli Agostiniani alio stato italiano. E della ricchissima
e preziosissima raccolta di mss. conservata nella biblioteca, soltanto 44 sono musicali. Sono quasi tutti di carattere liturgico (antifonari, graduali, corali, ecc.), splendidamente miniati e abbracciano
i sec. XI—XVIII : il più pregevole è il famoso Graduale di scuola bolognese, del sec. XI. Alcuni sono
solo frammenti di antifone, responsori con notazione neumatica. Vedi anche: Inventario dei
Manoscritti, Vol. 22°, Firenze 1915. Possiede anche una raccolta di 954 libretti d'opera, proveniente dalla raccolta del marchese Nicola Santangelo di Napoli, schedati sotto il nome dei librettisti nel
catalogo generale e, per titolo, nel volume ms. Miscellanea Santangelo. Non sono alio studio pro
getti di costituzione di una sezione musicale. Il materiale è schedato nell'Uffïcio Ricerche musicali.
Bianca Delfini
Roma — Biblioteca Casanatense. Possiede un nucleo importante di opere musicali mss. (circa
300) e a stampa (circa 700), per la maggior parte dei sec. XVI e XVII, pervenute, corne dono, dal
maestro Baini nel 1884 e pertanto riunite in un unico fondo; ma moite altre opere e libretti musicali
si trovano sparsi nel fondo teatrale e anche nel fondo generale della biblioteca. — Delle opere raccolte nel fondo Baini esiste un indice generale ms. Index de re musica, compilato nel 1845 con
dati assai sommari. Per le sole opere a stampa di questo fondo è stato compilato, intorno al 1950, un
catalogo di buona esecuzione, ricco di circa 700 Schede; in questo fondo sono compresi anche
libretti d'opera, schedati, che ammontano a un centinaio. Nel fondo teatrale, che Consta di circa 800
volumi miscellanei, si trovano sparse parecchie opere e specialmente libretti musicali. Di detto
fondo si sta facendo un catalogo speciale con una accuratissima, ma lentissima rischedatura che
segue l'ordine topografico della raccolta. Finora i libretti d'opera rischedati del suddetto fondo
risultano circa 200. — Le opere musicali appartenenti al fondo teatrale non ancora rischedato e al
fondo generale della biblioteca, figurano solo nel catalogo generale. E' in corso, per una eventuale
pubblicazione, un catalogo delle opere teatrali édité nei sec. XVI e XVII, tra le quali sono com
presi anche i libretti musicali, ed è in progetto la pubblicazione di un catalogo delle opere mss. e a
stampa del fondo Baini. Il materiale è schedato nell'Uffïcio Ricerche musicali.
Maria Teresa Gnoli, direttrice
Roma — Biblioteca Musicale Governativa del Conseroatorio di S. Cecilia. Istituita dopo l'annes
sione di Roma all'Italia, è la più giovane tra le maggiori biblioteche musicali italiane. Al 1875
risale infatti la concessione in uso all'Accademia di S. Cecilia della collezione del maestro di canto
Alessandro Orsini, acquistata dallo stato e considerata suo nucleo originario. Al 1878 l'apertura al
pubblico. Al 1882 l'intervento del ministre della Pubblica Istruzione, Guido Baccelli, che creô con
decreto reale la Sezione Governativa, chiamando ad alimentarla le biblioteche governative romane
attraverso il trasferimento in essa di tutte le opere di musica édité dopo il 1500 già da quelle posse
dute, salvo se legate da vincoli di proprietà. Tutto questo per dare corpo a una biblioteca destinata
alio studio della musica, per il cui incremento si decise nel 1879 il deposito nazionale per riserva
del diritto d'autore, poi estinto entre il primo ventennio del '900, a causa di diverse disposizioni
in materia; e dal 1883 si stabil! la trasmissione alla biblioteca per via indiretta delle edizioni
musicali provenienti da tutto il territorio nazionale in virtù della legge sulla stampa. Nel 1887
venne aggiunta la Biblioteca Scolastica, a uso esclusivo degli insegnanti e allievi del Liceo
Musicale di S. Cecilia. E a questo istituto nel 1911 venne annessa la parte maggiore della biblioteca,
restando perô di proprietà dello stato. Quanto apparteneva all'Accademia Nazionale di S. Cecilia
non ne fu avulso, ma fu distinto in Sezione Accademica.
La Sezione Accademica. Negli archivi del sodalizio, divenuto nel corso del sec. XIX Accademia
di S. Cecilia, ma già esistente dall'ultimo quarto del sec. XVI come Congregazione dei Musici di
Roma «sotto l'invocazione di S. Cecilia», è certo che dovettero affluire almeno per vincoli statu
tari le musiche dei soci o aspiranti. Tuttavia il patrimonio librario si rivelô ridottissimo nel 1875
Bianca Delfini
Maria Teresa Gnoli,
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142 BIB L10TECH E ITALIAN E IN POSSESSO DI FONDI MUSICALI
al primo bibliotecario Adolfo Berwin (Notizie storiche, bibliografiche, statistiche sulla Biblioteca
musicale della R. Accademia in Roma nel 1898, Roma 1900). Anche se la cifra di « 80 volumi
all'incirca» indicata per quell'anno è da presumersi relativa a quelli considerati allora di maggior valore, solo uno dei «rari» più antichi serba un nesso esplicito di connessione con l'ente: la nota
ms. « Della Congregazione de SS.ri Musici di Roma » sulle copertine delle parti delle Litaniae Dei
paraeVirginis di G. F. Anerio (Roma 1611). A differenza dei cimeli superstiti dell'800, che numerosi
provengono dagli archivi accademici in forma documentata o manifesta. Tra i doni pervenuti nel
decennio 1836—1846 è appunto il caso delle edizioni della cosiddetta «biblioteca» lasciata per
disposizione testamentaria dal papa Gregorio XIV. Mentre tra gli autografi è il Rapporto intorno la
Riforma della musica di chiesa firmato da Gaspare Spontini in Roma, gennaio 1839. La sezione
conserva in prime edizioni o comunque rare, opere di Lulli, Destouches, Händel, Gluck, Mozart,
Piccinni, Sacchini, Salieri e altri. Notevole 1'incidenza di edizioni inglesi grazie particolarmente al
fondo del tenore Mario di Candia, al quale si devono diverse raccolte antologiche in copie dell'epoca di arie e cantate di maestri italiani del sec. XVIII, tra cui una di cantate di Alessandro Scarlatti,
appartenuta alia cantante Cecilia Young, e le tre cantate con strumenti di Händel, in esemplare
presumibilmente unico. Quanto all'800 l'interesse della sezione concerne tutti i settori, non esclusa
la didattica e taluni periodici, inclusi i maggiori saggi di stampa litografica in Roma (ediz. Ratti e
Cencetti). Fra i lasciti consistenti ricordiamo quelli di Oreste Pinelli e Tito Monachesi, due degli Accademici che più contribuirono al rinnovamento della vita musicale romana nella seconda metà
del sec. XIX.
La Sezione Governativa. La collezione Orsini non è il solo incremento attraverso acquisto finanziato direttamente dal ministero della Pubblica Istruzione. Seguirono entro 1'800 quello di
parte della Bibliotheca Burghesiana di don Paolo Borghese, dispersa all'asta nel 1892—93. I 118
volumi della Raccolta Silvestri di libretti d'opere, feste teatrali, balli, accademie eseguiti a Milano
e a Monza dal 1670 al 1885. Una seconda raccolta di 4.000 libretti dei sec. XVII—XIX, esposta a
Vienna nel 1892 e poi ceduta dal proprietario aw. V. Carotti di Torino. Nel 1899 le partiture auto
grafe della Norma e della Beatrice di Tenda di Bellini, insieme ad altre partiture autografe di Pietro
Raimondi. Infine, nel 1927, dopo la morte del raccoglitore, il portoghese Manoel Pereira Peixoto
d'Almelda da Carvalhaes, una terza e maggiore raccolta di libretti (21.000 dal '600 al '900), che,
aggiungendosi aile due precedenti, contribui a fare di questo settore uno dei fondi librettistici più ricchi. Non meno decisivi furono i frutti del decreto del 1882. Poichè lo osservarono specialmente due tra le più insigni biblioteche della Roma papale: l'Angelica e l'Universitaria Alessandrina;
ma anche la Biblioteca Nazionale Centrale Vittorio Emanuele II, sorta si intorno al 1876, ma
assorbendo il materiale librario delle disciolte congregazioni religiose e della Biblioteca Maior
dei Gesuiti. Provenienza attestata dai timbri ed ex-libris d'origine. Di qui i fondamenti della
biblioteca. In una visione d'insieme emerge tuttora la componente romana in relazione con quasi
ogni periodo e aspetto degli svolgimenti storici: in primo luogo l'epoca della polifonia cinque centesca sacra al suo culmine in uno con l'evoluzione cui andô incontro a cavallo tra il '500 e il
'600. Ma nota è anche 1'importanza delle collezioni di S. Cecilia per lo studio del teatro in musica
in Roma dai primi saggi di stile rappresentativo e monodico-armonico alle esperienze operistiche
peculiari che ne seguirono lunga la prima metà del '600, sino alle forme composite degli spettacoli
promossi dai Barberini. Direttamente da S. Maria in Vallicella proviene 1'esemplare del Teatro
armonico spirituale di G. F. Anerio (Roma 1619). Nè scarsamente rappresentata è la letteratura
madrigalistica lungo l'intero suo corso. II campo dei rari tipografici romani si apre con il primo libro di musica stampato in Roma (Liber quindecim Missarum, Andrea Antico, 1516) e prosegue con esemplari del Verovio e di Nicolù Borbone. A 7 ammontano gli incunabuli di Boezio e Gaf
furio. Il patrimonio è ancora notevole per quanto riguarda T800 avanti gli anni '70, mentre non
trova un corrispettivo adeguato per il '900. I mss. della Sezione Governativa sono in numéro
sensibilmente minore delle edizioni, ma sono altrettanto interessanti. In prevalenza riguardano la
musica teatrale e sacra eseguita in Roma nei sec. XVII—XIX: i mss. di musica sacra-liturgica pro
vengono dall'archivio di S. Spirito in Saxia e da quello della Chiesa Nuova. Fra i più interessanti:
2 autografi di Palestrina, opere di Provenzale, Cesti, A. Scarlatti, Caldara, sonate di Galuppi e
cantate di A. Scarlatti. La sede è l'ex-convento delle suore Orsoline, eretto nel 1685, ma, a parte
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BIBLIOTECHE ITALIAN E IN POSSESSO DI FOND1 MUSICAL1 143
la suggestività dell'ambiente, fu giudicata inadatta fin dal 1912, nè le modifiche degli ultimi dieci
anni hanno migliorato la situazione.
I cataloghi sono tutti a Schede e generalmente mss. Per i Manoscritti esiste un unico catalogo
alfabetico, senza incipit musicali. Sono a catalogo pressochè tutti i mss. délia Sezione Accademica,
non cost gli altri in corso di ordinamento, autograft compresi. Per le Edizioni il catalogo alfabetico
per autori si articola in due sezioni in base all'epoca délia pubblicazione: dagli incunabuli ai primi del sec. XIX, un reparto a sè come Collezioni speciali, con schede di grande formato; la parte moderna con schede di formato minore (non internazionale), ordinate alla maniera del catalogo dizionario. Per i Libretti esiste un catalogo speciale a schede grandi in parte stampate, alfabetico
per titoli. Lo integrano per la Collezione Carvalhaes il catalogo ms. in 2 volumi, per i fondi restanti
un indice cronologico in 5 volumetti. E' in corso di preparazione un catalogo generale sistematico
per classi a schede colorate.
Una discoteca in formazione è riservata ai docenti del conservatorio. L'Associazione dei Musi
cologi Italiani ha pubblicato nel 1912—13 il catalogo delle opere teoriche a stampa anteriori al
primo decennio dell'800, ma tale catalogo non è nè aggiornato nè completo, anche se esteso alla
letteratura musicale. Il materiale noto è schedato nell'Ufficio Ricerche musicali.
Emilia Zanetti, direttrice
Roma — Biblioteca dell'Accademia Nazionale dei Lincei e Cotsiniana. La Biblioteca Corsiniana,
che ha sede nell'omonimo palazzo di Via délia Lungara, fu fondata all'inizio del sec. XVIII da
mons. Lorenzo Corsini, poi Papa Clemente XII, con la copiosa raccolta di volumi ereditata dallo
zio Card. Neri senior, esistente nel palazzo in Piazza Fiammetta, acquistato dai Corsini nel 1647.
Questo primo nucleo délia biblioteca fu poi trasferito nel palazzo Doria-Pamphili di Piazza Navona,
che, per un ventennio, fu dimora dei Corsini, e in seguito nel Palazzo Riario délia Lungara, acquis tato dai Corsini nel 1736. Il 1° maggio 1754 fu aperta al pubblico. Tommaso Corsini nel 1883 donô
la biblioteca ail'Accademia dei Lincei, con la clausola che continuasse a portare il nome di Corsi
niana. La biblioteca occupa attualmente l'ala destra del primo piano dell'Accademia : nove grandi
sale, accanto aile quali si stende la Biblioteca Lincea.
Nel 1750 don Girolamo Chiti (1681—1759), primo cappellano custode délia Cappella Corsini di
S. Giovanni in Laterano e maestro di cappella délia Basilica Lateranense, donô al Card. Neri
Maria Corsini tutte le opere musicali stampate e mss. da lui raccolte e inventariate in 50 anni circa.
Queste costituiscono il fondo musicale Chiti, una delle più preziose raccolte musicali italiane,
comprendente opere teoriche e pratiche, a stampa e mss., di cui non poche rarissime. La raccolta
chitiana si trova nella Sala IX dei mss. Di essa esiste un inventario ms. del 1757, compilato dal Chiti
stesso, nel quale sono elencate tutte le opere di sua pertinenza. Del 1756 è un « Catalogo di libri
musicali teorici manoscritti e stampati esposti con ordine cronologico relativamente al secolo e
all'anno in cui essi furono pubblicati», compilato dal marchese Flavio Chigi-Zondadari di Siena.
Il musicologo Adrien De La Fage (1805—1862) compilé un indice délia raccolta chitiana prima
ancora che essa passasse ail'Accademia dei Lincei, la quale poi incaricô il copista A. Baldi di com
pilante l'inventario attualmente consultabile in sala di lettura. L'ordinamento originale del fondo
chitiano subi delle trasformazioni attraverso il tempo. Vito Raeli, grazie a minuziöse indagini
compiute nei primi anni di questo secolo, segnalô non poche dispersioni dovute a trafugamenti e
a deterioramenti, e le sue ricerche portarono al ritrovamento di molti trattati musicali, estranei
alla raccolta chitiana, situati in altri scaffali délia Sala IX e in alcuni delle Sale III, IV e VI. Inoltre
nello stesso fondo Chiti furono trovate musiche di altra provenienza e più recenti. Viceversa tre
opere provenienti dal fondo chitiano si trovano fra le edizioni dei sec. XVI—XVIII collocate nella
Sala III.
Nelle numerose miscellanee délia biblioteca Corsiniana si trovano libretti per musica, soprattutto
di oratori. E' in corso il lavoro di reperimento di detto materiale. Le opere musicali moderne
riguardanti la storia e l'estetica musicale, nonchè i trattati si trovano nel fondo dell'Accademia.
Per altre notizie, vedi: Argia Bertini, Roma. Biblioteca Corsiniana e dell'Accademia Nazionale dei
Lincei. Catalogo dei fondi musicali Chiti e Corsiniano, Milano, Istituto Editoriale Italiano, 1964,
pag. 109. Argia Bertini
Emilia Zanetti,
Argia Bertini
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144 BIB LIOTECH E ITALIAN E IN POSSESSO DI FONDI MUSICALI
Roma — Biblioteca dell'Istituto di Archeologia e Storia dell'Arte. La biblioteca possiede una
Sezione musicale, che si è costituita con il fondo Vessella e con fondi minori, tra i quali alcune
opere donate dal critico teatrale Pagliara. Il fondo musicale Consta di 831 mss., qualche autografo, musica a stampa e moite opere di letteratura musicale. Di questo materiale, tutto schedato, esistono
un catalogo per i mss. e uno cumulativo per la musica a stampa e le opere letterarie. La biblioteca
possiede anche 180 libretti d'opera dei sec. XVII—XVIII e molti altri del sec. XIX, raccolti nella
Sezione teatrale, con il relativo schedario. La musica ms. e a stampa venne acquisita in seguito a
donazioni, mentre le opere di letteratura musicale più importanti sono state acquistate. Il materiale
è schedato nell'Ufficio Ricerche musicali. Bianca Delfini
Roma — Biblioteca Nazionale. La biblioteca conserva un fondo di 167 mss. musicali, sommaria
mente descritti in un inventario, di provenienza non accertata, ma per lo più claustrale. Alcuni
mss. musicali sono collocati negli altri fondi, in particolare nel Sessoriano, ma non sono indicati
in un inventario particolare. Le opere musicali a stampa non sono nè riunite in una sezione
speciale, nè reperibili attraverso un catalogo particolare: fà eccezione una piccola raccolta di 32
pezzi, di cui esiste ed è consultabile il catalogo. La biblioteca possiede inoltre una raccolta di
libretti d'opera con un catalogo di circa 6.000 Schede. Per il futuro si è prevista, nella nuova sede, una sezione riservata agli audiovisivi, che comprenderà una consultazione bibliografica musicale
e una discoteca. Il materiale è in parte schedato nell'Ufficio Ricerche musicali.
Emilio Cerulli, direttore
Roma — Biblioteca dell'Istituto Storico Germanico. Conserva alcuni volumi di letteratura musicale
dei sec. XVIII—XIX ed esemplari di edizioni dei sec. XVI—XVII di opere di: Giovanni d'Avella, Vicentino e Zarlino.
Roma — Biblioteca dell'Istituto di Fisiologia Umana dell'Università. Conserva esemplari di edi
zioni dei sec. XVII—XIX di opere di: Angelini Bontempi, Berardi, Francesco di Rossino, Gervasoni, G. B. Mancini, Manfredini, G. B. Martini, Riccati, Rameau, Lemme Rossi, Sabbatini, Zarlino, ecc.
Il materiale è schedato nell'Ufficio Ricerche musicali.
Roma — Biblioteca del Pontificio Istituto di Musica Sacra. Conserva musiche a stampa e mss.
non ancora catalogate.
Roma — Biblioteca Vallicelliana. Trae origine da una piccola raccolta di libri — non esclusi quelli usati da S. Filippo Neri per la lettura serale — di propriété dei Padri délia Congregazione delI'Orato
rio. Il 25 maggio 1581 l'umanista portoghese Achille Stazio (Aquiles Estaço, 1524—1581) istituiva
suo erede universale Filippo Neri, lasciando alla chiesa di S. Maria e S. Gregorio in Vallicella « omnes libros seu bibliothecam . . . pro usu et beneflcio Rdd. Patrum Congregationis dictae eccle
siae ... ». Cosl il primitivo nucleo librario si arricchi di oltre 2.000 opere a stampa e mss., aile
quali fecero seguito poi altri cinque piccoli lasciti. Verso la metà del sec. XVII la biblioteca fu
sistemata nella nuova sede, adiacente alla Chiesa Nuova, costruita dal Borromini, e fu la prima biblioteca romana aperta al pubblico. Le riunioni oratoriane, sorte a S. Girolamo délia Carità, si
trasferirono anch'esse nella nuova sede borrominiana e fiori il nuovo genere di composizione
poetica e musicale, che, dal nome délia sede, prese il nome di oratorio. Cosi nel cenacolo filippino, accanto aile grandi figure di studiosi si affïancarono i più celebri compositori dell'epoca dal Palestrina
all'Animuccia, dal P. Ancina ai fratelli Anerio e a Emilio del Cavalière. Da questo periodo entrarono
a far parte dei fondi librari délia biblioteca anche le opere musicali, moite delle quali scritte per la
Congregazione, e vi si annoverarono musiche di A. Scarlatti, Paisiello, Cimarosa e Jommelli. Con decreto del 17 XI 1870 lo stato italiano stabil! la soppressione delle Congregazioni e l'espro
prio per pubblica utilità di tutto il complesso Vallicelliano, compresa la biblioteca. Ma, mentre i
locali délia Casa e dell'Oratorio vennero adibiti ad aule giudiziarie, la biblioteca, passata di pro
priété dello stato, rimase intatta nella propria sede. Scongiurando il pericolo di essere incorporata nella Biblioteca Nazionale, fu affidata alla Deputazione di Storia Patria e aperta al pubblico tre
volte per settimana. Ma tutte le opere musicali furono trasferite alla biblioteca del Liceo Musicale
di S. Cecilia, per cui quelle attualmente conservate ancora alla Vallicelliana non costituiscono un
vero e proprio fondo a sè stante.
Bianca Delfini
Emilio Cerulli,
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BIBLIOTECH E ITALIAN E IN POSSESSO DI FONDI MUSICALI 145
Analoga sorte e forse più disastrosa subi l'Archivio dei Padri, che, costretti a trasferirsi in abita
zioni private dopo la soppressione e l'esproprio, non ebbero la possibilité di occuparsi personal mente delle loro cose. Il fondo musicale, completamente estraneo alla biblioteca, costituito per la
maggior parte da musica ms. dei sec. XVIII e XIX, che i padri usavano per il servizio di chiesa,
fu anch'esso, in parte, trasferito a S. Cecilia, mentre il rimanente fu collocato, o meglio accatastato
sulle volte délia chiesa, in locali privi di riparo e custodia. Subi perciô dispersioni, manomissioni e
deterioramenti. E oggi i vecchi inventari dell '700 e dell'800, conservati nell'Archivio Vallicelliano
dei Padri, sono pressochè inservibili. Recentemente si è provveduto a inventariare ciô che si era
potuto salvare e a una sistemazione del materiale in appositi armadi dell'Archivio Vallicelliano.
L'inventario, a cura di Argia Bertini, è in corso di stampa. La parte pubblicata è schedata nell'Ufficio
Ricerche musicali. Argia Bertini
Roma — Biblioteca Apostolica Vaticana. La biblioteca fra le altre preziose collezioni, conserva
antichi codici musicali importantissimi, (vedi: Higinio Anglès, El Tesoro musical de la Biblioteca
Vaticana, Studi e Testi N. 219, Città del Vaticano, Bibl. Apost. Vaticana, 1962). I fondi musicali
propriamente detti sono quelli délia Cappella Sistina, délia Cappella Giulia e délia Cappella Liberiana,
provenienti rispettivamente dalla Cappella Pontificia, dalla Cappella di S. Pietro e dalla Basilica
di S. Maria Maggiore. Ma altri cimeli musicali sono frammisti agli altri fondi vaticani.
La Cappella Pontificia. Il fondo délia Capp. Pontificia, noto anche corne Capp. Sistina, riunisce
codici, mss. ed edizioni per lo più redatti, regalati o scritti per uso dei cantori palatini nelle celebra
zioni liturgiche pontificie. Alla fine del potere temporale dei Papi, nel 1870, sgomberato il Palazzo
del Quirinale, tutto il materiale délia Capp. Pontificia fu trasferito in biblioteca. I volumi di con
tenuto musicale sono compendiati nei numeri 1—607, 644, 660, mentre i rimanenti, fïno al 703,
appartengono al gruppo storico-informativo. Seguono le due serie: Liber punctorum Capp. Ponti
ficiae o Diarii Sistini, dal 1535 al 1897, e Libri delle Entrate e Uscite dalla Capp. Pontificia
o Libri del Camerlengo, dal 1600 al 1899. Esiste un inventario dattiloscritto di Giuseppe Baroni,
un catalogo a stampa di Fr. X. Haberl (Bibliographischer und thematischer Musikkatalog des päpst
lichen Kapellarchives im Vatican, Leipzig, 1888) e infine il catalogo pubblicato da José M. Llorens,
Capellae Sixtinae Codices musicis notis instructi sive manu scripti sive praelo excussi, Studi e
Testi N. 202, Città del Vaticano, Bibl. Apost. Vaticana, 1960, pag. 555.
La Cappella Giulia. Fondata nel 1513 da Giulio Ii e riordinata nel 1534 da Paolo III, venne a
poco a poco accumulando codici e mss. preziosi ed edizioni che costituiscono oggi un importante
fondo musicale. Molto materiale Consta di composizioni dei maestri e direttori di cappella, ma si
aggiungono anche moite opere pervenute in dono. Purtroppo il fondo ha subito non poche disper
sioni. Ii fondo è stato assorbito dalla biblioteca nel 1941. Le opere musicali furono collocate a
continuazione di quelle della Capp. Sistina. Comprende un imponente numéro di musiche mss. e a
stampa, in qualche modo legate alla Capp. Giulia e del fondo esiste uno schedario. Il primo volume
del catalogo è stato pubblicato: José M. Llorens, Le opere musicali della Cappella Giulia. I. Mano
scritti e edizioni fino al '700, Studi e Testi N. 265. Città del Vaticano, Bibl. Apost. Vaticana, 1971,
pag. 412. I documenti che si riferiscono alla Capp. Giulia di S. Pietro e ai suoi component! sono
riuniti negli armadi 20—23 nelle gallerie del Museo. Ne esiste l'inventario.
La Cappella Liberiana. Una parte del fondo musicale della Capp. Liberiana di S. Maria Maggiore
si trova depositato nella biblioteca dal 1947. Posto a continuazione del fondo della Capp. Giulia,
Consta di 125 volumi che comprendono: antifonari, graduali, salteri, a stampa e mss., anche miniati;
mss. di messe a 4 voci di P. Agostini, De Victoria, di messe a 4 e 5 voci di P. Cannicciari e Josquin
Desprez, di magnificat del De Morales; edizioni di opere di G. De La Hèle, Lobo de Borja, De
Victoria, ecc. Non esiste nessun inventario nè catalogo del fondo.
Archivio di S. Pietro. Conserva molti codici, antifonari, graduali, salteri, messali, ecc., che servi
vano per il culto della basilica. Non esiste nè inventario, nè schedario dei libri di musica. Ii catalogo
generale più recente è: Inventarium codicum manuscriptorum latinorum Archivii Basilicae S. Petri
in Vaticano maxima ex parte et rencesione Cosimi Stornajolo, 1968. Meritano particolare
menzione: i salterio-innario dei sec. XI—XII, antifonari dei sec. XII e XIII, parti di messa e
motetti di Binchois, Compère, Dufay e altri.
Argia Bertini
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146 BIB LIOTECH E ITALIAN E IN POSSESSO DI FONDI MUSICALI
Barberiniani Latini. Giuseppe Baronci nel 1932 redasse un Inventario dei Codici Barberiniani, che si conserva dattiloscritto nella Sala dei Cataloghi. Ne risultano: trattati mss. dei sec. XIV—XV
e XVII, composizioni polifoniche deH'Ordinarium Missae del sec. XIV—XV, arie e cantate mss.
di A. Scarlatti, Agostini, Vecchi, Perti, Pasquini, Gasparini, Melani, Mazzocchi, Lotti, Olivieri,
Rossi, Leo, Bononcini e altri, messe mss. di De Morales e Palestrina del sec. XVII, danze, commedie,
oratori, ecc. Inoltre: messali dei sec. X—XII e un codice liturgico di Auvergne. Biblioteca Chigiana. Giuseppe Baronci redasse nel 1930 un Catalogo generale dei mss. musicali,
che si trova nella Sala dei Cataloghi. Ne risultano: breviarii dei sec. XII—XIII, il Mistero di
S. Agnese del sec. XIV, canzoni popolari religiose, messe e motetti di Ockeghem, Barbireau, Fevin,
Agricola, Bramel, Busnois, Compère, ecc., inni polifonici di De Victoria mss. sel sec. XVII,
arie di A. Scarlatti, Rossi, Vecchi, Perti, Pasquini, Agostini, Cesti, Stradella e Bencini.
Burghesiani Codices. Comprendono mss. e frammenti di musiche liturgiche dei sec. XII—XVI,
catalogati da Anneliese Maier, Codices Burghesiani Bibliothecae Vaticanae, Studi e Testi N. 170,
Città del Vaticano, Bibl. Apost. Vaticana, 1952, pag. 495.
Ottoboniani Latini. II duca di Gallese, Giovanni Angelo Altemps, erede della fortuna del nonno, il cardinale Marco Sittico, occupé verso il 1594 il palazzo che il prelato possedeva in Roma e
demente VIII nel 1602 gli consegnô le reliquie di S. Aniceto, trovate nelle catacombe di
S. Sebastiano in Roma. La già ricca biblioteca Altemps si arricchi delle opere appartenute ad
Alberto Pio e ai cardinali Cervino e Sirleto e, nel suo complesso di 2.000 codici, fu poi offerta
al cardinale Pietro Ottoboni, dal quale passé a Benedetto XIV, che pod la depositô nella Biblioteca
Vaticana. Fra le opere del fondo detto Ottoboniano si trovano tutti i codici musicali che
appartennero agli Altemps : musiche del Palestrina, A. Zoilo, De Victoria, Nanino, Mouton, Giovan
nino del Violone, A. Scarlatti. Si possono inoltre citare: un innario del sec. X, un messale bene
ventano del sec. XII—XIII, il Sacramentario di Saint-Denis del sec. IX—X e composizioni
polifoniche dell'ordinario della messa del sec. XIV—XV. Nonchè l'Ottoboniano 380 con musiche
bizantine. Non esiste nè inventario nè catalogo del fondo.
Vaticani Latini. In questo fondo esistono mss. di trattati di teoria musicale medievale e di
John Hothby, composizioni dei sec. XIV—XVI e motetti di Isaac, De La Rue, Desprez e altri.
Vaticani Greci. Comprendono mss. con musica bizantina e con composizioni polifoniche del sec. XIV.
Vaticani Musicali. E' un fondo costituito dall'unione degli antichi mss. Vat. Lat. 14501—14932 e dei mss. ed edizioni musicali offerte ai pontefici successi a Leone XIII. Uno schedario per autori e una tavola di concordanze permettono la consultazione di questo fondo, che raccoglie musiche dei sec. XVIII-XIX.
Palatini Latini. Comprendono mss. con neumi gregoriani dei sec. IX—XIV, il Tonale di Berno del sec. XI, esempi di polifonia medievale e dei sec. XIV—XV, motetti a 4 voci di De La Rue e
Agricola, messe motetti e canzoni di Desprez, De La Rue, Fevin e altri, messe motetti e canzoni
di Compère, Bramel, Mouton e altri.
Reginenses Latini. Comprendono: innari del sec. VIII e X, neumi gregoriani dei sec. X—XI e
XIII, un tropario del sec. X—XI, il Messale di Le Mans del sec. X, trattati di Guido d'Arezzo del sec. XII, un canzoniere francese, il Canzoniere d'Arras, esempi di polifonia del sec. XIV—XV, musica curtense medievale del sec. XIII e altro. Non esiste nè inventario nè catalogo.
Urbinati Latini. Senza inventario, nè catalogo, comprende un tropario-innario del sec. X—XI e
composizioni di Dufay, Binchois e altri.
Rossiani Codices. Comprendono composizioni di Johannes de Florentia e del Maestro Pierro,
graduali dei sec. XII—XIII e un innario di Moissac del sec. XI.
Borgia Latini. Comprendono il Graduale di Besançon del sec. XI. E' auspicabile la catalogazione esatta di tutti i fondi musicali posseduti dalla biblioteca, non
ancora sufficientemente noti.
Nell'Ufficio Ricerche musicali sono schedati i fondi Capp. Pontificia, Capp. Giulia, Barberiniani, Chigiani, Burghesiani e Vaticani Musicali. José M. Llorens José M. Llorens
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BIBLIOTECH E ITALIAN E IN POSSESSO DI F0ND1 MUSICALI 147
Rosate — Archivio di S. Stefano. Conserva 2 antifonari mss. dei sec. XIV—XV.
Rovereto — Biblioteca Civica. Giacciono in apposita saletta di questa biblioteca non inventariati
e non schedati parecchi scritti e vari opuscoli musicali a stampa. Posso tuttavia segnalare che
esistono: alcuni fascicoli a stampa, musica ms. del sec. XVIII délia Cappella di S. Marco di
Rovereto, concerti e sinfonie délia scuola musicale napoletana e tedesca dei sec. XVIII—XIX.
Valentino Chiocchetti, direttore
Rovigo — Accademia dei Concordi. La biblioteca conserva musiche liturgiche e trattati mss. del
sec. XVIII, sonate per Violino e Violoncello di G. Tartini, mss. del sec. XVIII, e inoltre una
interessante raccolta di libretti dei sec. XVII—XVIII, alcuni anche mss. Il materiale è schedato
nell'Ufficio Ricerche musicali.
Sandaniele del Friuli — Biblioteca Comunale. Conserva 6 messali e Officia S. Bernardi et
S. Augustini, mss. del sec. XV.
Santa Margherita Ligure — Biblioteca Comunale «F. D. Costa». Conserva poche opere di
letteratura musicale a stampa e poche musiche mss. délia fine del sec. XVIII e del principio del XIX. Il materiale è schedato nell'Ufficio Ricerche musicali.
Sansepolcro — Biblioteca Comunale. Conserva musiche a stampa e mss. non ancora catalogate.
Sassari — Biblioteca Universitaria. Conserva un certo numéro di musiche a stampa del secolo
scorso, schedate nell'Ufficio Ricerche musicali. 1
Savona — Archivio Diocesano. Conserva, accanto a musiche mss. del secolo scorso, antifonari
mss. dei sec. XIV—XV.
Senigallia — Biblioteca Comunale « Antonelliana ». Oltre a musiche liturgiche (salterio, innario e ufficio dei morti) mss. dei sec. XIII, conserva un certo numéro di edizioni musicali del sec. XIX, che probabilmente pervennero per doni di privati alla biblioteca. Il materiale ha una collocazione
provvisoria. Esistono anche altre copie mss. di opere teatrali, pure provenienti da una biblioteca
privata, non ancora catalogate. Maria Spagnolo, délia biblioteca
Siena — Biblioteca dellAccademia Chigiana. Conserva esemplari di edizioni dei sec. XVI—XVIII di opere di: Agazzari, G. F. Anerio, Animuccia, Antonelli, Aprile, Paolo Aretino, Arrigoni, Bellin
zani, Bernardi, Cesena, Gastoldi, Giorgetti, R. Giovannelli, Giuliani, Grancini, Grandi, Graziani,
Grétry, C. Grossi, L. Grossi da Viadana, Gualtieri, Haydn, Hoffmeister, L. Isabella, Kozeludt, Lappi, Lolli, Malvezzi, Manfredi, Marcello, Marenzio, Mazzinghi, Méhul, Métallo, Millico, Monferrato,
Morini, Moro, Mosel, Nascimbeni, Nenna, Nicolai, Olivieri, Pacelli, Panerai, Pecci, Pixis, Polidori, G. B. Porta, Prati, F. P. Ricci, Righi, Rivaldini, Rubini, Sabbatini, Signoretti, Spontini, Summonte, Tarditi, Ugolini, Lorenzo Vecchi, Orazio Vecchi, De Victoria e Zimmermann. Il materiale è
schedato nell'Ufficio Ricerche musicali.
Siena — Archivio del Duomo. Conserva esemplari di edizioni dei sec. XVI—XVIII di opere di:
Agazzari, G. F. Anerio, Baldrati, G. B. Bassani, Bellinzani, Bignetti, G. Bononcini, Cazzati, Cherici, A. Cifra, T. Cima, Colonna, Corelli, Delia Ciaja, De Monte, Falusi, Feliciani, Florimi, Florio, G. P. Franchi, A. Gabrieli, Gesualdo, I. e P. Ghezzi, Grandi, Graziani, G. L. Gregori, C. Grossi,
Guiducci, Mammini, Marco da Gagliano, Marenzio, Mazzaferrata, D. Mazzocchi, Monteverdi, De Morales, Nenna, Olivo, Pacelli, Paciotti, Palestrina, B. Pallavicino, Passarini, Penna, Petrobelli,
Piazzi, Piochi, Predieri, Ratti, De Rore, Rovetta, Santo Pietro de Negri, Spogli, Scorpione, Silvani,
Soriano, Striggio, Tarditi, Tornioli, Urio, Valentini, Orazio Vecchi, G. B. Vitali, De Wert e C. Zoilo.
Il materiale è schedato nell'Ufficio Ricerche musicali.
Siena — Archivio di Stato. Conserva pochi mss. del sec. XV, schedati nell'Ufficio Ricerche
musicali.
Siena — Biblioteca Comunale. Conserva esemplari di edizioni dei sec. XVI—XVIII di opere di:
Agazzari, Archadelt, Bianciardi, Caroli, Coferati, Colonna, Draghi, Feliciani, Florimi, F. Foggia,
Glareano, Grandi, Graziani, A. Gregori, G.B.Martini, Palestrina, Patrignani, Pecci, Romano da Siena,
G. M. Rutini e Orazio Vecchi. Il materiale è schedato nell'Ufficio Ricerche musicali.
Valentino Chiocchetti,
Maria Spagnolo,
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148 BIB LIOTECH E ITALIAN E IN POSSESSO DI FONDI MUSICALI
Siracusa — Biblioteca Comunale. Conserva un gruppo di composizioni mss. autografe, per voci
e Orchestra, del barone Arezzo Delia Targia, musicista del secolo scorso. Sono schedate neH'Ufficio
Ricerche musicali.
Sondrio — Biblioteca Civica « Pio Kayna». Conserva pochi esemplari di edizioni dei sec XVI—
XVIII di messali romani schedati nell'Ufficio Ricerche musicali.
Spello — Archivio di S. Maria Maggiore. Conserva alcuni rari esemplari di edizioni dei sec.
XVI—XVII di opere di: Giulio Belli, Bellinzani, S. Bernardi, A. Borsaro, B. Cappello, Cazzati,
Cesi, A. Cifra, F. Costantini, G. Croce, F. De Bonis, I. Donati, Filippo da Cavi, C. Fiorani, F. Foggia,
Gastoldi, R. Giovannelli, A. Grandi, B. Graziani, P. Lappi, Manfredi, Nenna, Palestrina, G. B. Porta,
Serra, Stamegna, Tantucci, Urio e Vannarelli. Il materiale, che è consultabile con estrema difficoltà,
è parzialmente schedato nell'Ufficio Ricerche musicali.
Spoleto — Archivio del Duomo. Notizie sulle musiche ivi conservate si possono ricavare da
Luigi Fausti, La Cappella musicale del Duomo di Spoleto, Perugia, Unione Tipografica, 1916.
Custodisce esemplari di edizioni dei sec. XVI—XVIII di opere di: G. B. Aloisi, G. B. Bassani, Ber
nardi, Bruschi, Capponi, Cardarelli, Cesi, Cossoni, De Monte, A. Diruta, I. Donati, F. Foggia,
Gastoldi, Ghizzolo, Girelli, Grandi, Gualtieri, Montella, De Morales, Ortiz, Palestrina, Patta,
Roinci, Tarditi, Tomarozzi, Urio e De Victoria. Fra i mss. annovera musiche sacre polifoniche del
sec. XVI e molte musiche del sec. XIX ancora da catalogare. Esistono pure varie edizioni del sec. XIX.
II materiale è parzialmente schedato nell'Ufficio Ricerche musicali.
Spoleto — Biblioteca Comunale «G. Carducci». Conserva musiche a stampa, mss., opere di lette
ratura musicale e libretti, tutti del sec. XIX. Ma anche esemplari dell'Op. 19 di G. B. Bassani
(Bologna 1698) e dell'Op. 49 di M. Cazzati (Bologna 1668), nonchè del Canto ecclesiastico di Marzio
Erculeo (Modena 1686). Solo le edizioni antiche sono schedate nell'Ufficio Ricerche musicali.
Stresa — Biblioteca Rosminiana. Conserva esemplari delle edizioni del sec. XVI dei 9 libri Madri
gali a 5 voci del Marenzio, schedati nell'Ufficio Ricerche musicali.
Subiaco — Monastero dellAbbazia. Conserva un ms. del sec. XVI di 7 messe a 4 voci di Pierre
De La Rue, schedato nell'Ufficio Ricerche musicali.
Termini Imerese — Biblioteca Comunale. Conserva un esemplare dell'Opera: Inventione diToccate
sopra la Chitarra spagnuola di G. P. Foscarini (Roma 1640).
Terni — Biblioteca Comunale. Presso la biblioteca si trova soltanto un Corale ms. pergamenaceo del sec. XVI di 320 carte, scrittura gotica con iniziali minori alternate in rosso e turchino e con
altre miniate, restaurato recentemente a cura del ministero della Pubblica Istruzione, di cm. 36 x 50.
Ascanio Marchetti, direttore
Terni — Biblioteca dell'Istituto Musicale «G. Briccialdi». La biblioteca fu costituita nell'ultimo
ventennio dell'800 dal direttore Giuseppe Cerquetelli. Fu poi integrata dalla donazione della vedova
del flautista ternano Giulio Briccialdi (al quale la scuola fu intitolata) e da altre donazioni, fra le
quali la più cospicua fu quella degli eredi del musicista ternano Stanislao Falchi. Altre donazioni
furono quelle degli eredi di Giuseppe Cerquetelli e Idino Donini, già direttori dell'istituto. Annual
mente è integrata da acquisti per le necessità scolastiche e da doni di case editrici.
Il materiale, che non raggiunge le 5.000 unità, è costituito da composizioni strumentali, vocali, da camera, da concerto, sacre e profane; composizioni di tecnica vocale e strumentale a scopo didattico; volumi di storia, estetica e critica, dizionari, enciclopedie, ecc.; mss. vari. Fra i mss. si
trovano composizioni di un certo pregio sia musicale sia autografico. Esemplari rari o anche raris
simi si trovano anche fra le edizioni. Il materiale è ben custodito e facilmente reperibile. Non è
perd ancora completamente catalogato. Alberto Ceccarelli, direttore
Todi — Biblioteca Comunale «L. Leoni». Da una sommaria indagine risulta che la biblioteca
possiede opere musicali mss., specialmente dei sec. XIII—XIV, nonchè musiche a stampa dal 1800 al 1893. Il materiale non è ancora catalogato. Franco Mancini, direttore
Ascanio Marchetti,
Alberto Ceccarelli,
Franco Mancini,
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BIB LIOTECH E ITALIAN E IN POSSESSO Dl FONDI MUSICAL1 149
Tolentino — Biblioteca Comunale Eilelfica. Conserva il fondo musicale Nicola Vaccai, com
prendente tutti i mss. musicali del musicista, donato nel 1937 dal dott. Giulio Vaccai, figlio del
musicista, al Comune di Tolentino. II Comune dispose la conservazione di tali mss. nella Biblioteca
Comunale Filelfica, dove sono tuttora a disposizione degli studiosi. Nel 1963 la sig.na Nicoletta
Vaccai, nipote del musicista, donô al Comune di Tolentino le lettere e numerose carte riguardanti Nicola Vaccai. Tale materiale fu riunito al fondo musicale preesistente. II fondo raccoglie partiture e riduzioni per canto e Pianoforte di opere liriche, liriche per canto e Pianoforte, musiche sacre
polifoniche, metodi e studi, tutti del Vaccai, e tutti mss., in parte autograft. II materiale è schedato
nell'Ufficio Ricerche musicali. EdmondoCasadidio, direttore
Torino — Archivio dell'Accademia Filarmonica. Notizie generiche sul materiale conservato si
possono ricavare da Andrea Delia Corte, Accademia Filarmonica di Torino. Catalogo dell'Archivio
di Musica, Torino 1926.
Torino — Archivio Capitolare del Duomo. Les archives musicales de la cathédrale Saint-Jean
Baptiste de Turin se divisent en deux catégories : imprimés et manuscrits. Les Imprimés sont assez
peu nombreux et généralement bien conservés. Il s'agit surtout de volumes in-folio, imprimés à
Paris chez Nicolas Duchemin et Le Roy et Ballard au cours du XVIe siècle comportant des œuvres
de Arcadelt, Josquin des Près, Pierre Colin, Claudin de Sermisy, Pierre Certon, Roland de Lassus, etc. On remarquera un volume assez rare, imprimé à Lyon en 1548 par Jacques Moderne, intitulé
Harmonidos Ariston Tricolon Ogdoameron; citons aussi le premier livre de messes de Palestrina
(Rome 1554), le second livre de messes de Fr. Guerrero (Rome 1582?), un volume de messes de
Ph. de Monte (Anvers 1587), six messes de F. Rogier et de G. de Ghersem (Madrid 1597), le premier livre de messes de Soriano (Rome 1609), les Sacri Concerti de Grancino (Milan 1664), les Offices
pour la Semaine Sainte de Victoria (Rome 1585), les Hymnes pour toute l'année de Victoria (Rome
1581) et encore de Victoria un volume de Magnificat (Rome 1581). Quelques imprimés de la fin
de XVIIe siècle existent encore (parfois incomplets) : les Psaumes de Virgilio Mazzocchi (Rome
1647), de Maurizio Cazzati (Bologne 1660) et de G. P. Colonna (Bologne 1694). On pourrait ajouter une sous-division à cette catégorie des imprimés. Les archives contiennent effectivement de nom
breuses œuvres de Mozart, Beethoven et, surtout, Haydn; symphonies périodiques de Mozart, de
Joseph Haydn, l'oratorio des Jahreszeiten et le Te Deum de Haydn, quelques œuvres de Cherubini, de
Charles de Courcelles, de Polledro.
La catégorie des Manuscrits est d'une importance remarquable. Elle groupe la majeure partie des
œuvres religieuses vocales des maîtres de chapelle de la cathédrale et des maîtres de chapelle de la
Cour des rois de Sardaigne, depuis 1630 environ jusqu'à la fin du siècle dernier. Les principaux auteurs représentés dans cette série sont, par ordre chronologique; Giovanni Battista Trabattone, Giovanni Carisio, Francesco Fasoli, Andrea Stefano Fioré, Giacomo Antonio Perti, Francesco
Michèle Montalto, Giovanni Antonio Giay, Francesco Saverio Giay, Quirino Gasparini, Bernardino
Ottani, Giuseppe Sordella, Ignazio Agry, Giovanni Turina et Roeder. A l'exclusion de deux Pasto
rales pour flûtes, orchestre à cordes et continuo (de Giovanni Antonio et Francesco Saverio Giay), le répertoire est intégralment religieux et vocal: messes, motets, hymnes, psaumes, leçons de ténè
bres, etc... pour solistes, chœur a cappella, chœur et orchestre. Quelques manuscrits semblent
autographes, d'autres sont l'œuvre d'un copiste — Francesco Antonio Pucci — qui « copia » tout au
long du XVIIIe siècle les œuvres de Carisio, Trabbattone ou Montalto. Dans l'ensemble ces manus
crits sont assez bien conservés.
Citons, à côté des manuscrits, une collection de sept antiphonaires exécutés à Milan entre 1450
et 1455 par Giovanni de Desio. Ces magnifiques volumes sont, à l'heure actuelle, privés de leurs
miniatures, qui furent abominablement découpées, arrachées et volées à la fin du siècle dernier.
Conservé jusqu'en 1967 près de la cathédrale elle-même, le matériel fut (sur notre insistance auprès
de Monseigneur Pellegrino) transporté aux archives de l'Archevêché. Etant donné l'importance du
déménagement et des nombreuses pièces d'archives à empaqueter et inventorier brièvement, le
transfert fut assez long et une bonne partie des archives capitulaires sont encore à cataloguer
et à classer par série faciles à consulter. En ce qui concerne les archives musicales, un travail
de catalogage est en cours pour le compte de l'Ufficio Ricerche musicali près de la Biblioteca
EdmondoCasadidio,
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150 B IB LIOTECH E ITALIAN E IN POSSESSO DI FONDI MUSICALI
Nazionale Braidense de Milan. Une bonne partie des œuvres possèdent déjà leur fiche mais le
travail est rendu très fastidieux par le désordre dans lequel se trouvent les quelques centaines
d'oeuvres en dépôt. Ce désordre empêchant, jusqu'à présent, la consultation du matériel.
Propriété privée du chapitre de la cathédrale de Turin, il suffira, dès que les œuvres seront
entièrement classées et cataloguées, d'obtenir la permission du prêvot et de l'archiviste de la
cathédrale afin de pouvoir consulter aussi bien l'inventaire que les œuvres elles-mêmes. Parmi les
projets, signalons celui de la publication du catalogue des archives musicales du Dôme de Turin.
Bibl.: P. Succio, Inventario délia musica esistente negli Archivi dell'Ul.mo e Rev.mo Capitolo
Metropolitana di Torino, Torino, 23 XII1882, en ms. dans les archives du Dôme et dans la Biblioteca
Reale de Turin; F. Rondolino, Il Duomo di Torino illustrato, Torino, 1898, cap. V; C. Segre Montel, I manoscritti e i libri a stampa dell'Archivio capitolare di Torino, Bollettino délia Società
Piemontese di Archeologia e Belle Arti, nuova Serie, XVIII, 1964; M. Th. Bouquet, Musique et
musiciens à Turin (1648—1775), Memorie dell'Accademia delle Scienze di Torino, serie 4.a, n. 17,
Torino—Paris, 1968. Marie-Thérèse Bouquet
Torino — Archivio di Stato. Conserva esemplari di edizioni del sec. XVI e XVII di opere di: Hoste
da Reggio, De Lassus, Lulli, Giovan Leonardo Primavera, Striggio. Il materiale è schedato nel
TUfficio Ricerche musicali.
Torino — Archivio dellTstituto Salesiano Valsalice. Conserva musiche in edizioni del secolo
scorso, schedate nelTUfficio Ricerche musicali.
Torino — Auditorium délia Rai, Conserva pochi esemplari di edizoni del sec. XVIII e una serie di mss. autograft di musicisti del secolo scorso. Il materiale è schedato nelTUfficio Ricerche musicali.
Torino — Biblioteca Civica. La biblioteca musicale Andrea Deila Corte, facente parte del com
plesso delle Biblioteche Civiche, fu costituita corne sezione musicale, in sede autonoma, délia Biblioteca Civica nel 1946. Comprendeva inizialmente i fondi provenienti dalla Scuola di canto corale municipale, dalla Banda civica e dalla Società di concerti del Teatro Regio, confluiti alla Biblioteca Civica dopo la dissoluzione delle rispettive istituzioni, che vennero poi, di anno in anno, accresciuti con acquisti e doni, e con la raccolta di libretti di opere e balli, appartenente già da
tempo alla biblioteca. — Trasferita nel 1956 in sede più ampia e accogliente, al terzo piano di Via Roma 53, sopra il Teatro Carignano, si incominciarono ad acquistare alcuni dischi a complemento delle raccolte di partiture, e le relative attrezzature per Tascolto. Nel 1964 pervennero in dono 964 dischi già appartenuti alla sede torinese dell'USIS e nel 1968 la famiglia del prof. Andrea Deila
Corte, scomparso all'inizio di quell'anno, voile donare i 14.783 pezzi délia sua biblioteca di cultura musicale. Al nome dello scomparso musicologo la Civica Amministrazione decise quindi di in titolare la biblioteca, la quale raggiunge oggi la consistenza di: 4.736 dischi, 28.115 volumi e opu scoli, 56.285 parti staccate, 2.837 libretti, 210 periodici e 76 abbonamenti in corso. — Tutti i fondi
stampati sono regolarmente catalogati per autori, soggetti e forme musicali. Sono ancora da ordinäre e inventariare i mss., le note e i numerosissimi ritagli constituenti l'archivio di Andrea Deila Corte.
Enzo Bottasso, direttore
Torino — Biblioteca Nazionale. Del fondo musicale conservato esiste il catalogo a stampa del
l'Associazione dei Musicologi Italiani (Parma 1928), al solito non completo e inesatto. Va com
pletato con i tre fondi: Giordano, Foà e Foà-Giordano. Il materiale è tutto schedato nelTUfficio Ricerche musicali. E' carratterizzato dall'abbondante produzione di Vivaldi e Stradelia e dai Codici
Bobbiesi.
Torino — Biblioteca Reale. Il piccolo fondo musicale délia biblioteca (circa 1.800 unità biblio
grafiche — 800 mss. e 1.000 edizioni — tra partiture, spartiti, testi di musicologia e libretti) consiste in gran parte di pezzi d'occasione e omaggi ai sovrani, mss. e a stampa, del periodo umbertino.
Questa caratteristica raccolta di lavori per Pianoforte, canto e Pianoforte, Banda, Orchestra, è stata recentemente schedata e classificata. — La biblioteca perô conserva anche nel fondo Varia alcuni
preziosi codici musicali, sacri e profani, dei sec. XI—XV, tra cui particolarmente notevoli il Messale di Felice V (sec. XV), il Messale di Claudio Villa (sec. XV), un Graduale dell'XI sec., messali delle
Marie-Thérèse Bouquet
Enzo Bottass o,
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BIB LIOTECH E ITALIAN E IN POSSESSO DI FONDI MUSICALI 151
chiese di Ulzio e Ginevra, breviari della chiesa di Vercelli e del monastero di S. Colombano di
Bobbio, una raccolta di inni e poesie latine e francesi con relativa musica (sex. XIV), proveniente dall'abbazia di St. Jacques di Liegi. La biblioteca conserva ancora alcune edizioni musicali di pregio, tra cui qualche cinquecentina, custodite in parte nelle vecchie raccolte della biblioteca, in parte nel fondo Pallavicino-Mossi di recente acquisto. Tutto il materiale è schedato nell'Ufficio Ricerche
musicali. M. Bersano Begey, direttore
Torre del Lago Puccini — Museo Puccini. Conserva musiche mss. autografe e documenti dei
Puccini dal sec. XVIII a oggi. II materiale non è ancora catalogato.
Trani — Biblioteca Comunale « C. Bovio ». Conserva un gruppo di edizioni del secolo scorso, schedate nell'Ufficio Ricerche musicali.
Trapani — Biblioteca Fardelliana. Conserva pochi volumi di letteratura musicale del secolo scorso e un gruppo di mss. pure del secolo scorso, fra i quali notevoli le composizioni autografe di Antonio Scontrino. II materiale è schedato nell'Ufficio Ricerche musicali.
Trento — Archivio di Stato. Conserva i mss. di tre motetti: Erasmus Lapicida, Sacerdos et
pontifex, a 4 voci, 1514; Ascendo ad patrem e Gaude Dei genitrix di Arnolt Schlick, 1520.
Trento — Museo del Risorgimento e della Lotta per la Libertà. Conserva edizioni e mss. di musiche dei sec. XIX—XX, schedate nell'Ufficio Ricerche musicali.
Trento — Biblioteca del Museo Diocesano. Conserva vecchi libri corali gregoriani e il Cod. 93
dei Colici Musicali Tridentini.
Trento — Museo Nazionale. Conserva i ben noti 6 Codici Musicali Tridentini del sec. XV. II 7° è
nella Biblioteca del Museo Diocesano di Trento.
Trento — Biblioteca Comunale. Tutto il materiale musicale è custodito in un locale a parte, separatamente dalle altre raccolte della biblioteca. La biblioteca conserva fra i mss. : una parte del
motetto di Erasmus Lapicida (Sacerdos et pontifex, 1514), le cui altre 3 parti sono all'Archivio di
Stato di Trento; musiche mensurali del sec. XV; intavolature d'Organo tedesche del sec. XV; intavolature italiane per Liuto; i codici di Bressanone.
Fra le edizioni antiche si annoverano: la Practica musicae del Gaffurio (1508), i Flores Musicae
di Hugo Reutlinger e alcuni esemplari di edizioni dei sec. XVI—XVII. II materiale proviene dai
fondi: Archivio della Filarmonica (circa 2.000 unità), i mss. di Marco Anzoletti, fondo maestro
Raffaello Lazzeri, fondo Chiappani, lascito Fogazzaro (comprendente le musiche mss. di Stefano
Persoglia), fondo Gasperini di Pergine, dono famiglia Salvadori, fondo Renato Lunelli. Dopo la
seconda guerra mondiale la biblioteca si è arricchita dei fondi Zandonati, Celva e Regazzi, che
raccolgono opere di autori trentini e non, della fine del sec. XVIII e del sec. XIX. II fondo più rilevante è quello dalla Società Filarmonica di Trento, in deposito, mentre la biblioteca ha acqui stato i fondi Zandonati di Rovereto e Celva di Pomarolo. II fondo Regazzi è pervenuto per lascito.
Del fondo della Società Filarmonica esistono lo schedario topografico e solo poche schede di
quello per autori. Uno schedario a parte comprende tutti i libretti d'opéra. Tutte le altre opere musicali sono ancora da schedare. Per maggiori notizie sulla parte antica del materiale, vedi:
Renato Lunelli, La Sezione musicale della Biblioteca Comunale, Rivista bibliografica della Venezia
Tridentina, gennaio-giugno 1942, pag. 1—8; Renato Lunelli, Relazione della nuova Sezione musicale
in corso di sistemazione presso la Biblioteca Comunale, Studi Trentini di Scienze storiche, Trento
1953, fasc. 2—4. Antonio Beccara, direttore
Treviso — Biblioteca Comunale. Conserva la partitura ms. autografa dell'omaggio pastorale Alia
memoria di Canova, composto da Rossini per l'inaugurazione del busto del Canova nell'Ateneo
di Treviso, il 1° IV 1823. Conserva inoltre un esemplare dell'edizione dell'Op. 12 di G. Legrenzi
(Bologna, Monti, 1676).
Treviso — Archivio della Cappella del Duomo. Conservava un'importante raccolta di codici, mss.
di canto gregoriano, e di esemplari di rare edizioni di musiche e opere teoriche, che fu quasi com
pletamente distrutta il 7 IV 1944, a causa di un bombardamento aereo.
M. Bersano Begey,
Antonio Beccara,
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152 BIB LIOTECH E ITALIAN E IN POSSESSO DI FONDI MUSICALI
Trieste — Biblioteca del Conservatorio di Musica «G. Tartini». La biblioteca, che alla data della
statizzazione dell'istituto (1953) possedeva qualche migliaio di opere, ha oggi superato le 2.000
unità, cost ripartite: edizioni antiche dal sec. XVI al XVIII (Zarlino, Gaffurio, Doni, Kircher,
Rameau, Laborde, Martini, Meibom, Marcello, Lulli, Gluck, Piccinni e Händel); opera omnia in
edizione critica (Machaut, Palestrina, Monteverdi, Pergolesi, Händel, Bach, Haydn, Mozart,
Beethoven, Schubert, Chopin, Brahms e Reger); spartiti per canto e Pianoforte (circa 1.000 volumi);
partiture d'orchestra (circa 1.000 volumi); musica del repertorio vocale e strumentale dall'800 in
poi (parecchie migliaia) bibliografia (circa 1.000 volumi); musicologia (opere fondamentali sul
canto gregoriano e folclore); opere di consultazione (enciclopedie e dizionari) e periodici. Un
corpus a parte, in via di formazione, è riservato ai compositori della Venezia Giulia e di Trieste in
particolare. II materiale schedato è quello acquistato prima del 1960, ma anche il resto delle opere sono prontamente accessibili. II lavoro di schedatura e catalogazione deve ritenersi sospeso finchè la biblioteca non potrà disporre del personale richiesto al ministero. Vi to Levi, direttore
Trieste — Biblioteca della Fondazione Scaramangà. Conserva due esemplari di intavolature di Liuto di Giacomo Gorzanis, edite nel 1565 e 1579 e un esemplare dell'Op. 19 di Gabriele Puliti
(Veneria 1624).
Trieste — Biblioteca dei Civici Musei di Storia ed Arte con annessa Sezione di Storia Patria. Conserva esemplari di edizioni dei sec. XVII—XVIII, alcune provenienti dalla Cappella di S. Giusto, di opere di: Diruta, A. Grandi, G. B. Martini, R. Micheli, C. Milanuzzi, G. B. Rossi, Orazio Tarditi Tarditi e J. B. Wanhal. Fra i mss. conserva le composizioni di Giuseppe e Francesco Sinico, Giuseppe Rota e Michele Eulambio. Per maggiori notizie, vedi : Laura Ruaro Loseri, Origine dei Civici Musei di Storia ed Arte e dipendenze e consistenza delle singole sezioni, Trieste 1968; Gabriella Coen
Foschiatti, La Biblioteca dei Civici Musei di Storia ed Arte, Atti dei Civici Musei, Quaderno I, Trieste 1968; Giuseppe Radole, Antiche stampe musicali della Cappella Civica di San Giusto,
Pagine Istriane, V, 1954, N. 17—18, pag. 35—37. Laura Ruaro Loseri, direttrice
Trieste — Archivio della Cappella Civica di S. Giusto. Parte delTantico fondo musicale è conser va» nel reparto musicale della Biblioteca Civica. II resto, un tempo in deposito presso il Civico
Museo di Storia Patria, ora è nell'archivio della Capella Civica.
Trieste — Museo Teatrale di Fondazione Carlo Schmidl. La biblioteca costituita nel 1922 con l'archivio dell'editore Carlo Schmidl, fu in seguito arricchita dai documenti d'archivio del Teatro
Verdi e da altre donazioni. Possiede: 4.040 volumi, 2.500 libretti, 840 spartiti, 180 pezzi di musica
sacra, 2.300 autograft, fotografie, stampe, disegni, manifesti, canzoni. Fra gli esemplari di edizioni dei sec. XVII—XVIII si annoverano opere di S. Bernardi, G. F. Carratti, M. Casentini, G. M. Casini, M. Coferati, G. P. Colonna, G. P. Costa, G. B. Crivelli, Händel, Haydn, Lotti, Macigni, Martinelli,
Merula, Paisiello, Panerai, Pleyel, Possenti, G. B. Sammartini, Scacchi, Sieber, Stamitz, Orazio
Tarditi, Tartini, Usper, Zannetti e C. Zoilo. Fra i mss. si conservano musiche di Boccherini, Fer
lendis, Fils, Lotti e Vallaperti. Conserva inoltre musiche provenienti da un dono della Cappella Civica.
Udine — Archivio Capitolare del Duomo. II fondo musicale dell'archivio è attualmente presso la Biblioteca del Seminario di Udine.
Udine — Archivio di Stato. Conserva il fondo musicale del Teatro Sociale, comprendente numerosi
esemplari di edizioni musicali del secolo scorso e pochi mss. pure del secolo scorso. II materiale è schedato nell'Ufficio Ricerche musicali.
Udine — Biblioteca Comunale. Conserva alcuni esemplari di edizioni del sec. XVII di opere di
Angelini Bontempi, Bartolini, Berardi, Chiavelloni, Coferati, Frezza Dalle Grotte, Giovanni d'Avella, Marinelli, Mengoli, Penna, Lemme Rossi e Orazio Tigrini. Per altre notizie, vedi: Vlnventario dei Manoscritti di Mazzatinti, vol. 3°; e Lelia Sereni, Breve contributo per la valorizzazioite del fondo musicale della Biblioteca Civica, Udine, Fulvio, 1969.
Udine — Biblioteca dell'istituto Musicale «Jacopo Tomadini». Conserva musiche a stampa e mss. dell secolo scorso, schedate nell'Ufficio Ricerche musicali.
Vito Levi,
Laura Ruaro Loseri,
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BIBLIOTECHE ITALIANE IN POSSESSO DI FONDI MUS1CALI 153
Udine — Biblioteca del Seminario. Ha riunito il materiale della biblioteca Arcivescovile e del
l'Archivio Capitolare del Duomo. Per cui notizie sui mss. di musica liturgica si possono trovare nel
vol. 3°—4° dell'Inuenfario dei Manoscritti del Mazzatinti, mentre notizie sugli esemplari di edizioni
dei sec. XVII—XVIII si hanno dal catalogo di Giuseppe Vale, La Cappella musicale del Duomo di
Udine dal sec. XIII al sec. XIX, Note d'Archivio, 1930, pag. 87—201. Ma tutto il materiale ora
conservato deve essere ancora catalogato. Custodisce, tra l'altro, un volume di 7 messe di Rogier,
Bargnani, Francesco Gonzaga e De Wert, scritto nel 1622 per la Cappella di S. Barbara di Mantova.
Udine — Biblioteca Arcivescovile. Conserva alcuni codici liturgici con notazione neumatica, dal
sec. XI al XIV.
Urbania — Biblioteca Capitolare. Conserva fra le edizioni un esemplare del B. del 1° coro dei
Salmi a 8 voci di G. P. Colonna (Bologna 1681) e buon numéro di antifonari, graduali, messali,
salteri e breviari dei sec. XVI—XVIII. Fra i mss. conserva musiche sacre a più voci concertate e una
cantata di Gaetano Antonio Pampani del sec. XVIII, nonchè la parte di Alto del 1° coro dei Salmi
brevi a 8 voci di P. B. Bellinzani. Inoltre: musiche sacre e strumentali di Filippo Tommasoli (sec.
XIX) e poco altro. Il materiale è schedato nell'Ufficio Ricerche musicali.
Urbania — Biblioteca Comunale. Conserva fra le edizioni esemplari di opere di: Aristoxenus
(1562), Aron (1539), Zarlino (1573), Penna (1584), Colonna (Op. 5, 1684; Op. 8, 1687), Asola
(1582, 1621), Frezza Dalle Grotte (1698) e Bellinzani; nonchè numerosi messali in edizioni del
sec. XVIII, e un certo numéro di libretti. Fra i mss. sono autograft di Filippo Tommasoli, Gaetano
Cozzi e Luigi Vecchiotti; nonchè raccolte di arie del sec. XVII, anche di G. B. Bassani, « ex libris
Antonii Barbarini ». Il materiale è schedato nell'Ufficio Ricerche musicali.
Varese — Archivio Vrepositurale di S. Vittore. Conserva musiche sacre mss. a più voci e organo di Giovanni Bernardo Zucchinetti (secc. XVIII) e di Pietro Della Valle (sec. XIX), schedate nel
l'Ufficio Ricerche musicali.
Varese — Biblioteca Civica. La biblioteca, d'istituzione recente, non possiede che una trentina
di musiche a stampa del sec. XIX, 5 mss. del sec. XIX, una quindicina di libretti dei sec. XVIII—XIX
e una quindicina di volumi di letteratura musicale editi nel sec. XIX. Il materiale è schedato nel
l'Ufficio Ricerche musicali. Leopoldo Giampaolo, direttore
Venezia — Archivio di S. Marco (Procuratoria). Conserva fra le edizioni pochi esemplari di opere di B. Marcello (Estro poetico'armonico, 1724—1726 e 1803), N. Monferrato (Op. 18, 1681) e B.
Vinaccesi (Motetti a 2—3 voci, 1714). Fra i mss. sono musiche sacre e profane di G. Croce, G.
Rovetta, Asola, Monferrato, A. Biffi, A. Lotti, Anselmo Marsand, Galuppi, G. Bolla, A. Bergamo,
D. Gallo, A. Girardi, G. B. Grazioli, A. Cifra, N. Coccon, F. Di Maio e G. A. Perotti e altri. Il
materiale è schedato nell'Ufficio Ricerche musicali.
Venezia — Archivio di S. Maria Formosa. Il fondo musicale è attualmente presso la Biblioteca
Marciana di Venezia.
Venezia — Archivio di S. Maria della Consolazione. L'intero fondo musicale ivi conservato è
catalogato da Paolo Pancino, Venezia. S. Maria della Consolazione, detta « della Fava » già sede
della Congregazione di S. Filippo Neri. Catalogo del fondo musicale, Milano, Istituto Editoriale
Italiano, 1969, pag. 145.
Venezia — Archivio di Stato. Le musiche qui conservate si limitano essenzialmente a qualche
foglio di codice recuperato da antiche legature e a un gruppo di corali e salteri della chiesa di
S. Marco, nel fondo dei Procuratori di S. Marco de Supra, 5 dei quali trecenteschi. Alio stesso fondo
appartiene l'esemplare del Liber hymnorum usus romanae, ecclesiae authore Carpentras di E. Genet
(Avignon, De Channay, 1532). Nella Miscellaneo Manoscritti, busta 67, fasc. G e busta 137, fasc. b.,
figurano alcune musiche secentesche di scarsa mole.
Morozzo Della Rocca, ispettore generale reggente
Venezia — Archivio del Seminario Patriarcale. Conserva pochi esemplari di edizioni dei sec.
XVIII—XIX e molti mss. dei sec. XVII-XIX, fra i quali opere di: P. Anfossi, B. Asioli, A. Baldan,
Bertoni, Caruso, Cimarosa, F. De Majo, P. Demezzo, Durante, Carlo Faggi, Galuppi, Gasparini,
Leopoldo Giampaolo,
Morozzo Delia Rocca,
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154 BIBLIOTECHE ITALIANE IN POSSESSO DI PONDI MUSICALI
Gazzaniga, Haydn, Lotti, Martineiii, Mozart, Naumann, Paisiello, Pescetti, Sacchini, Sarti, Turrini.
Molta musica ms. del sec. XIX è ancora. da catalogare.
Venezia — Archivio del Teatro la Penice. Conserva buon numéro di edizioni e di mss. di musiche
del secolo scorso, fra cui anche la partitura autografa della Semiramide di Rossini. Il materiale è
schedato nell'Ufficio Ricerche musicali.
Venezia — Biblioteca del Conseroatorio di Musica « B. Marcello ». Custodisce i fondi dell'Ospeda letto, del Museo Correr e Giustinian, ricchi di edizioni e mss. dei sec. XVIII—XIX. II materiale a
stampa è schedato nell'Ufficio Ricerche musicali, non cosi quello ms.
Venezia — Casa di Goldoni. Conserva una ricchissima raccolta di libretti soprattutto veneziani
dei sec. XVII—XIX, schedati nell'Ufficio Ricerche musicali.
Venezia — Biblioteca della Fondazione Levi. Il fondo musicale è illustrato da Siro Cisilino,
Stampe e manoscritti preziosi e rari della Biblioteca del Palazzo Giustinian Lolin a San Vidal,
Venezia, Fondazione Ugo e Olga Levi, 1966, pag. 55.
Venezia — Museo Correr. Conserva pochi esemplari di edizioni di musiche dei sec. XVI—XIX, schedati nell'Ufficio Ricerche musicali.
Venezia — Biblioteca Nazionale Marciana. Conserva un ricco fondo di musiche a stampa e mss., il cui catalogo, al solito non esauriente, fu pubblicato dall'Associazione dei Musicologi Italiani
(Parma 1940). Tale catalogo va integrato con: Taddeo Wiel, I codici musicali contariniani del sec.
XVII nella R. Biblioteca di S. Marco in Venezia, Venezia, Ongania, 1888. Inoltre alla Marciana
sono affluiti i fondi della biblioteca di Pietro Canal (vedi: Biblioteca musicale del Prof. P. Canal in
Crespano Veneto, Bassano, Pozzato, 1885) e di S. Maria Formosa di Venezia (ricco soprattuto di
musiche mss. del sec. XVIII di Furlanetto e dei Grazioli). Tali materiali sono schedati nell'Ufficio
Ricerche musicali.
Venezia — Biblioteca della Fondazione Querini Stampalia. Possiede dall'origine una serie di
codici mss. di musica vocale e Strumentale dei sec. XVII—XVIII, che appartenevano alla famiglia Querini Stampalia. Sono in tutto 27 codici miscellanei, per lo più raccolte di arie, duetti, canzoni, cantate e canzonette di autori diversi o, più spesso, adeposte. Riguardano la classe VIII del nostro
catalogo dei mss. Tra i compositori più celebri rappresentati in queste raccolte emergono i nomi
di Legrenzi, Carissimi, Muzio Clementi, Galuppi, B. Marcello, Pugnani, Vivaldi e, tra gli stranieri, Hasse e Wanhal. La raccolta dei mss. da quanto è stata costituita non è stata incrementata da altri
ingressi. Per una analisi più particolareggiata è sempre valida la descrizione del catalogo pubblicato dall'Associazione dei Musicologi Italiani (Parma 1913). — Per quanto riguarda i testi musicali a
stampa dal sec. XVII a oggi, la raccolta della Querini, non cospicua per numéro, ha una ventina di
edizioni pregevoli dei sec. XVII—XVIII, édité a Parigi o a Venezia per Antonio Zatta. I compositori ne sono: J. H. Schmelzer, G. B. Vitali, De Laborde, Gossec, Filtz, Garnier, Pichl, Hoffmeister,
Lachnith, Toesca di Castellamonte, Boccherini, Avanzini, Orsini, Giardini, Haydn, Marescalchi,
Paisiello, Anfossi, Sacchini, Marcello e Gluck. I testi musicali editi nell'800 e '900 sono per lo
più riduzioni per Pianoforte di sonate, ouvertures Sinfonie di Bellini, Mercadante, Meyerbeer,
Rossini, Cimarosa, Donizetti, etc. — La Querini possiede inoltre circa 500 libretti d'opera, di cui
9 del sec. XVII, tra cui I'Arianna del Rinuccini nelle edizioni veneziane del 1608 e 1640, e 50
libretti del sec. XVIII. Il materiale è schedato nell'Ufficio Ricerche musicali.
Giuseppe Mazzariol, direttore
Venezia — Biblioteca della Fondazione Giorgio Cini. Nel Tesoro conserva esemplari di edizioni
del sec. XVI di opere di: Aron, Caroso, Gaffurio e Doni. Nel fondo Malipiero conserva esemplari di edizioni dei sec. XVI-XVIII di opere di Albinoni, Bertoni, Boccherini, Bonanni, Bononcini,
Caldara, Clari, Corelli, Doni, Fadini, Pugnani, Galilei, Gasparini, Geminiani, Leo, Lotti, Man
fredini, Paradies, Pescetti, Veracini, Vicentino, Zacconi, Zarlino e Zipoli. A questi devono aggiun
gersi altri pochi esemplari di edizioni dei sec. XVI—XVII, tra cui i tre unica non completi di
Crisostomo Rondino {Sacrarum cantionum 6 vocïbus Liber Primus, Venetiis 1610), Ortensio Polidori
(Motecta Liber Primus Op. 2, Venetiis 1612), e Costantino Baselli (Il 1° Libro delle Canzonette a 3
voci, Venetia 1600). Il materiale è schedato nell'Ufficio Ricerche musicali.
Giuseppe Mazzariol,
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BIBLIOTECHE ITALIANE IN POSSESSO DI FOND1 MUSICAL1 155
Ventimiglia — Civica Biblioteca Aprosiana. Conserva 6 antifonari e corali mss. del 1579, pro venienti dal Convento dei frati minori dell'Annunciata di Ventimiglia. Fra le edizioni : l'Antiphona rium edito dal Liechtenstein a Venezia nel 1579, i Quattro Libri della Chitarra spagnola (Roma
1620?) di G. P. Foscarini, e graduali, innari e salteri in edizioni genovesi del sec. XVII.
Vercelli — Biblioteca Capitolare (Archivio della Cattedrale). Conserva un importante e raggu ardevole fondo musicale. Gli esemplari delle edizioni dei sec. XVI—XVII sono illustrati da Claudio
Sartori, Il fondo musicale delTarchivio della cattedrale di Vercelli, Fontes Artis Musicae, 1958/1,
pag. 24. Tutti i mss. sono invece ancora da catalogare.
Vercelli — Biblioteca Civica. Conserva esemplari di edizioni di opere di Aron (1529), Bissone
(1726), Caroli (1766), Euler (1739), Gaffurio (1508), Gasparini (1745), P. Giovannelli (1568), G. B. Martini (1774), Paolucci (1765—72), Sacchi, Testori e Francesco Venini. Inoltre: 2 salteri del
sec. XVII e poco d'altro. Il materiale è schedato nell'Ufficio Ricerche musicali.
Verona — Biblioteca dell'Accademia Filarmonica (Museo del Teatro Filarmonico). Fino dalla
fondazione dell'Accademia (1° V 1543) i Libri musicali e gli strumenti costituirono patrimonio in
dispensabile per l'attività dei membri. Entrarono nella maggior parte per acquisto, ma diversi furono
anche donati dagli stessi compositori. Per quanto sappiamo il cospicuo legato testamentario dei
libri e strumenti del suo célébré Ridotto, fatto dal conte Mario Bevilacqua, non fu eseguito dagli eredi. Le perdite attraverso il tempo furono notevoli. Durante l'ultima guerra, per merito del
l'attuale présidente, ing. Alberto Tantini e di mons. Giuseppe Turrini, bibliotecario della Capitolare e della Filarmonica fino al 1969, i libri furono salvati dall'incendio del Teatro Filarmonico (23 II
1945) e non furono sostanzialmente danneggiati dal bombardamento della Biblioteca Capitolare
(4 I 1945), dove erano stati ricoverati nel 1944. Dal luglio 1969 libri e strumenti sono ritornati
nel Museo del ricostruito Teatro Filarmonico. — Le opere sono state schedate con nuova segnatura da mons. Turrini. Il fondo musicale antico è costituito da 338 esemplari fra i completi e i non
completi, 317 a stampa, compresi i duplicati, e 21 mss. Essendo 51 i duplicati delle opere a stampa,
queste risultano 266. Il genere profano, soprattutto madrigali, prévale su quello sacro. Fra gli autori ricordiamo: Animuccia, Arcadelt, Baccusi, Bellasio, Berchem, Bernardi, Brognonico, Festa,
A. Gabrieli, Gastoldi, Gombert, Ingegneri, DeLassus, Nasco, Leoni, Marenzio, De Monte, Monteverdi,
De Morales, Pallavicino, Portinaro, De Rore, Ruffo, Striggio, Valenzuela, Vinci, De Wert, Willaert
e Cesare Bendinelli. Il fondo moderno dell'Accademia e quello degli Anfioni-Filocorei, unitisi ai
Filarmonici nella seconda metà del secolo scorso, comprende in genere pezzi lirici e strumentali in
voga tra la fine del '700 e il primo '800. Costituisce ora un solo fondo non schedato, ma ordinato
in buste; esistono vecchi cataloghi mss. A questo si aggiunge il fondo che prende nome dalla can
tante Clelia Pastori (a cavallo fra '700 e '800), comprendente in prevalenza il suo repertorio. Per
maggiori notizie vedi gli studi di Giuseppe Turrini, Catalogo della Soc. Accademia Filarmonica di
Verona. Fondo musicale antico, Associazione dei Musicologi Italiani, serie CIV, Parma 1935—36;
Catalogo descrittivo dei manoscritti musicali antichi della Società Accademia Filarmonica di Verona,
Atti dell'Accademia, serie V, vol. XV, 1937, pag. 167—220; VAccademia Filarmonica di Verona
dalla fondazione (maggio 1543) al 1600 e il suo patrimonio musicale antico, ivi vol. XVIII, 1940.
Enrico Paganuzzi, bibliotecario
Verona — Archivio di Stato. Oltre a frammenti di corali dei sec. XI—XIII, conserva i due fondi
Malaspina e Morando, con musiche a stampa e mss. dei sec. XVIII—XIX.
Verona — Biblioteca Capitolare. Il patrimonio musicale della biblioteca proviene in genere, nella
parte più antica, dalla Schola, che prowedeva al servizio liturgico della cattedrale, dalle Scuole
degli Accoliti, che ne continuarono e accentuarono il compito educativo, formando dal secolo XV
al XIX ottimi musicisti, e dalla Cappella, costituita in prevalenza dagli Accoliti più dotati nel
canto e nella musica. Fra le donazioni furono cospicue quella del canonico Agostino Rezzani (1625),
comprendete 21 opere polifoniche del sec. XVI, di cui 12 si conservano tuttora, e quella di Gian Paolo
Aliprandi, che il 29 IV 1631 lasciô per testamento ai canonici di Verona, perché li destinassero
aile Scuole Accolitali e alla Cappella, 60 strumenti e 323 opere, 42 delle quali mss., in gran parte
perdute, poichè attualmente ne risultano solamente 24. Se le perdite nel tempo furono notevoli,
Enrico Paganuzzi,
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156 BIB LIOTECH E ITALIAN £ IN POSSESSO DI FONDI MUSICAL1
per fortuna il bombardamento del 4 I 1945 non ha provocato ulteriori distruzioni. — I libri musicali
sono divisi in due gruppi: in notazione neumatica e in notazione mensurale. Il primo comprende 16 mss. liturgici dal sec. VIII al XIV, dei quali 5 parzialmente e 11 integralmente notati. Inoltre:
18 libri corali, vesperali, graduali, ecc., miniati dal Turone alia fine del sec. XIV. — Il secondo
gruppo comprende opere mss. e a stampa. I più antichi mss. di musica polifonica in notazione
mensurale sono 8 del principio del sec. XVI e contengono composizioni sacre di autori in preva lenza fiamminghi, salvo il Cod. DCCLVII Canzoni; 19 sono dei sec. XVI—XVII (16 di composizioni sacre, 2 di madrigali e 1 di canzoni da suonare); 29 sono dei sec. XVIII—XIX con musiche dei
maestri di cappella del Duomo. Le opere a stampa sono 109, di cui 98 complete (29 di genere sacro, 4 di carattere spirituale, 61 di genere madrigalesco, 4 di musiche da suonare). Tra gli autori:
De Lassus, De Rore, De Wert, Marenzio, Merulo, De Monte, A. Gabrieli, Bellasio, Ingegneri, Monte
verdi, Massaino e Stefano Bernardi. — Le opere teoriche dei sec. XVI—XVIII sono 21. Si conservano
anche una quindicina di strumenti a fiato dei sec. XVI—XVII. —Möns. Giuseppe Turrini, bibliotecario
fino al 1969, conserva ms. presso di sè il Catalogo descrittivo dei manoscritti e stampe musicali
antiche della Biblioteca Capitolare di Verona, la cui pubblicazione è auspicabile. Ha pubblicato il
catalogo-inventario delle musiche in notazione mensurale (Il patrimoniij musicale della Biblioteca
Capitolare di Verona dal sec. XV al XIX, Atti dell'Accademia di Agricoltura, Scienze e Lettere di
Verona, serie VI, vol. II, 1950—51). Enrico Paganuzzi
Verona - Biblioteca Civica. Questa biblioteca conserva un modesto patrimonio musicale, non
tutto schedato. Si tratta di un miglaio circa di mss. (per lo più trascrizioni di musica a stampa), di 5.000 circa opuscoli e di 2.000 volumi. Gli opuscoli in massima parte contengono musica sacra, lirica e leggera owero sono libretti d'opera; i volumi riguardano la storia o la critica musicale. La
maggior parte di questo materiale è entrato in biblioteca come dono. Fra le edizioni ricordiamo i
due unica: le cantate Op. 4 e Op. 6 di Domenico Zanatta (Venezia 1696 e 1698). Non esiste una vera sezione musicale. Figurano invece due cataloghi di opere musicali: uno a schede non aggior nato, l'altro dattiloscritto non completo. E' nostra intenzione effettuare la compléta schedatura del
patrimonio musicale. Mario Carrara, direttore
Vicenza — Biblioteca Civica Bertoliana. Del materiale musicale posseduto esiste, per la parte più antica il catalogo a stampa dell'Associazione dei Musicologi Italiani (Parma 1923) e l'inventario ms. della Sezione Musica, con 1262 titoli, comprendenti manuali di storia della musica, opere di
teoria, spartiti ecc. in edizioni dei sec. XIX—XX. A questi titoli, sistemati secondo l'originale collocazione per materia, vanno aggiunte altre poche opere, per lo più reoenti, sparse in altri settori. II materiale è schedato nell'Ufficio Ricerche musicali. Laura Oliva, direttrice
Vicenza — Biblioteca del Museo Civico. Conserva l'Archivio Gualdo, comprendente poche musiche, non ancora inventariato.
Vicenza — Biblioteca del Museo del Risorgimento. Conserva musiche mss. del sec. XIX, per lo
più canzonette.
Vigevano — Archivio di S. Ignazio. Conserva messali mss. dei sec. XIV—XV.
Vigevano — Archivio del Duomo. Conserva un ragguardevole fondo di musica sacra ms. del sec. XIX. II materiale è schedato nell'Ufficio Ricerche musicali.
Viterbo — Biblioteca Anselmi. Conserva un esemplare guasto della Missa in benedictione nup tiarum sex vocum di Stefano Landi (Roma 1628).
Viterbo — Biblioteca Pio XII del Pontificio Seminario Regionale per il Lazio. Oltre a un esem
plare della Passio D. N. Jesu Christi di F. Soriano (Roma 1619), conserva un gruppo di antifonari, graduali e vesperali miniati del 1563 e del sec. XVI.
Volterra — Biblioteca Guarnacci. Oltre ad alcuni codici mss. di musica liturgica, uno dei quali del sec. XI, conserva l'unicum, purtroppo nelle sole parti di T. e B. II Secondo Libra de Madrigali a 5 voci di Vincenzo Passerini (Veneria 1608).
Enrico Paganuzzi
Mario Carrara,
Laura Oliva,
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Collezioni private - Private Collections
Privatsammlungen — Collections privées
Bari — Alfredo Giovine (soprattutto di libretti e studi di letteratura musicale).
Bologna — Oscar Mischiati. — Luigi Ferdinando Tagliavini.
Bolzano — Archivio del conte Toggenburg (musiche a stampa e mss.).
Brescia — Attilio Franchi (edizioni del sec. XIX). — Maestro Tonelli (edizioni del sec. XIX).
Faenza — Maestro Ino Savini (edizioni del sec. XIX e libretti).
Ferrara — Bonifiglioli (biblioteca ariostesca e savonaroliana con il solo esemplare musicale: Salva
dore di Cataldo, Tutti i principii de canti dell'Ariosto posti in musica, Veneria 1559, solo Alto). — Prof. Bruto Michelini (solo esemplare posseduto: A. Corelli, Sonate Op. 5, Bologna, Silvani, 1700).
Genova — Prof. Lorenzina Grasso (edizioni del sec. XIX).
Messina — Don Alfonso Meli (mss. anche autografi del sec. XIX—XX). — Col. Arturo Nicotra (Canzoni per sopr. e Be. del 1695, autografi di Antonio Laudamo del sec. XIX
e di Calogero Ruffo del sec. XX).
Milano — Dott. Mariangela Donà (edizioni del sec. XIX). — Maglio (edizioni del sec. XIX). — Prof. Federico Mompellio (edizioni del sec. XIX). — Maestro Luciano Petazzoni (edizioni del sec. XIX). — Prof. Claudio Sartori (edizioni e mss. dei sec. XVI—XIX). — Treccani degli Alfieri (mss. autografi del sec. XIX). — Maestro Carlo Vidusso (edizioni dei sec. XVIII—XIX).
Montecatini — Antonio Venturi (edizioni e mss. del sec. XVIII di musiche violinistiche).
Ora (Bolzano) — Wolgenstein.
Padova — Papafava dei Carraresi (edizioni dei sec. XVIII e XIX).
Palermo — Fu barone Sgadari di Lo Monaco, attualmente presso la Casa di Lavoro e Preghiera Padre Messina (edizioni dei sec. XVI—XIX).
— Aw. Mario Rubino (edizioni del sec. XVI di intavolature di Liuto).
Roma — dott. Remo Giazotto (edizioni dei sec. XVI—XIX; raccolta di libretti veneziani). — Boris Christoff (edizioni dei sec. XVII—XVIII). — La raccolta Pasqualini è stata donata alia Biblioteca del Conservatorio di S. Cecilia.
Torino — Ing. Graglia (l'unicum: Jean De Macque, Ricercate e canzioni francese a 4 v., Roma,
Gardano, 1586, solo T.).
Venezia — Aldrighetti Marcello del conte Alessandro Marcello Del Majo (edizioni del sec. XVIII
e mss.).
Villa di Salb (Brescia) — Alessandro Bianchi Fossati (scritti di letteratura musicale editi nel sec. XIX).
Viterbo — Amedeo Cerasa (edizioni del sec. XVII). — Prof. Attilio Carosi (libretti dei sec. XVII—XVIII).
Voghera — Lauzi De Rho (poche edizioni del sec. XIX).
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