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LE PIAZZE: I LUOGHI DEL CUORE - icisolacolledara.edu.it

Date post: 08-Feb-2022
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LE PIAZZE: I LUOGHI DEL CUORE
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LE PIAZZE:I LUOGHI DEL CUORE

Noi alunni della classe 4^ della scuola primaria di Tossicia abbiamopartecipato al Laboratorio Classi in Rete che ha visto la collaborazionetra Indire "Piccole Scuole“, l'Università IUL, i ricercatori e i docentidella Rete École en Reseau del Quebec. La scuola primaria di Tossicia si è gemellata con le scuole di Montorio al Vomano, Castelli e Nerito e insieme abbiamo lavorato sulla tematica

“Le piazze i luoghi del cuore”.Abbiamo analizzato piazza "Umberto 1^" di Tossicia nel passato, nel presente e progettato alcune migliorie o idee per la piazza del futuro con il sindaco Emanuela Rispoli, che, entusiasta dell’iniziativa, ci ha accolto nel prato antistante la sede provvisoria del municipio, suggerendoci risposte efficaci e impegnandosi a realizzarle a breve.

Nell’affrontare la tematica delle piazze ci siamo incuriositi, ci siamo posti tante domande e siamo andati alla ricerca di testimonianze, risposte e di scoop.

Abbiamo sfogliato libri, strumenti tecnologici per analizzare il concetto di piazza, abbiamo conosciuto quelle più importanti del mondo, d’Italia e poi come piccoli reporter del passato siamo andati alla scoperta delle piazze del nostro piccolo borgo, concentrandoci in quella denominata “Umberto 1°”.

Con l’intervista ‘’E tu, nonno…cosa mi racconti?’’ abbiamo cercato fonti mettendo a contatto la saggezza dei più anziani e l’entusiasmo delle nuove generazioni. Sotto forma di inchiesta giornalistica i nonni ci hanno raccontato i ricordi della loro infanzia, fatti di giochi e anche di lavoro.

Sui nostri taccuini abbiamo annotato le loro esperienze, le loro tradizioni, i loro ricordi legati alla piazza del loro paese.

Tutte le informazioni sono state riportate sulla prospettiva del Knowledge Forum che ha permesso di arricchire la didattica, sperimentare nuovi modi di fare scuola, di stare insieme, anche solo virtualmente. Condividere il materiale prodotto con le scuole gemellate, è stato uno scambio di un’esperienza autentica e soprattutto scambio culturale, permettendo così la crescita comune.

Già nel IV secolo a.c. il filosofo Aristotele affermò la necessità

dell’essere umano di incontrare l’altro, di intrecciare relazioni con gli

altri esseri umani, di vivere in ambienti sociali (la famiglia, il lavoro, lo

sport, i contesti ricreativi…).

Saper creare relazioni con gli altri significa anche poter crescere

attraverso il confronto, allargando i propri orizzonti.

Certo per poter andare incontro all’altro bisogna farlo con fiducia e con

una certa predisposizione all’ascolto.

La piazza: luogo di memoria e di fascino.La PIAZZA è stata da sempre un luogo di

ritrovo, un luogo di discussione, talvolta anche di accesa polemica essendo, il centro della vita politica e commerciale, sin dai tempi dell'agorà delle poleis greche o del foro romano.Nell’ agorà si trovavano i templi delle divinità, si teneva il mercato e soprattutto le assemblee dei cittadini in cui si discutevano i problemi della comunità e si decideva collegialmente sulle leggi. La piazza era quindi il centro della polis dal punto di vista religioso, economico e politico.

Agorà di Atene

Il Foro Romano, cuore pulsante dell’antica Roma

La parola piazza deriva dal latino Platea, ossia ‘’via larga, piazza’’. La piazza è scena

della vita collettiva, di passaggio ma anche di riposo, è la trama che unisce il cammino

di tutti, dal povero al ricco, è lo specchio di una città, di un paese, di un villaggio.

Vi si possono incontrare tutti i generi di umanità diverse…i bambini, gli anziani,

i poveri, gli artisti di strada, i Madonnari, i senzatetto…

Lo stesso Leopardi nella poesia

“Il sabato del villaggio” inserisce

nella cornice della piccola piazza il

divertimento gioioso dei fanciulli.

A causa del Covid, purtroppo il

clima festoso ha lasciato il posto al

silenzio e al vuoto delle piazze

attuali.

”… i fanciulli gridando su la piazzuola in frotta, qua e là saltando, fanno un lieto romore…”

La piazza è frequentata dagli anziani che siritrovano nel «salotto urbano all’aperto», per raccontarsi della loro vita, della salute, delle tasse, della misera pensione, del governo e oggi, seduti a distanza l’uno dall’altro, dei vaccini, dei colori delle regioni, dei contagi in Italia e nel mondo.

La piazza è anche il posto di vita del POVERO che tende la mano tra l’indifferenza dei passanti…

…degli ARTISTI DI STRADA, dei musicisti, dei giocolieri che si esibiscono gratuitamentein cambio di un’offerta data da qualchepersona…

…dei Madonnari che con i loro disegni a gessetto celebrano l’effimero. Gli splendidi disegni sono opere tanto preziose quanto uniche perchémomentanee, restano impresse sull’asfalto fino a quando la prima pioggianon lava le piazza.

Purtroppo la piazza è anche la casa dei senzatetto,

di coloro che non hanno “lenzuola bianche per coprirsi” ma solo il cielo stellato e considerano i turisti come ospiti.

In Giappone sono dei veri e propri monumenti

A Jakarta, capitale dell’Indonesia, si trova la piazza più grande del mondo: la Medan Merdeka, larga un chilometro quadrato.

Le piazze nel mondo…

Place de la Concorde in Francia

Piazza San Marco a Venezia Piazza San Pietro a Roma

Piazza del Duomo a Milano

Piazza dei Miracoli a Pisa Piazza Prato della Valle (Padova)molto particolare con la sua isola ellittica centrale, circondata da un canaletto e da una doppia fila di statue

E poi ci sono le nostre piazze italiane…

La piazza Transalpina suscita curiosità con il suo segno del confine tra Italia e Slovenia. In luogo della parte centrale del Muro di Gorizia che divideva la piazza oggi c'è un mosaico circolare e il confine di stato è ora indicato da una linea di mattonelle di pietra.

Tutte le piazze sono “luogo della memoria”: tutte hanno una propria storia e racchiudono tanti ricordi…I loro nomi richiamano alla memoria personaggi più o meno illustri ai quali esse furono destinate.In genere sono caratterizzate da:

un monumento

una targa

una fontana

LA NOSTRA PIAZZADI

TOSSICIA

Piazza Umberto I°

La nostra piazza di Tossicia è a ridosso di una strada trafficata e delimitata dai negozi ‘’storici’’: la bottega di Giggina, quella di Bicetta (che vendeva alcuni prodotti alimentari non confezionati ma sfusi, che erano pesati al momento dell’acquisto), la macelleria di Ituccia, il negozio di Mimì, la farmacia de “Lu spziel”, l’ufficio postale facevano e fanno ancora da cornice alla piazza Umberto 1^ di Tossicia.

Proprio in questa piazza i mercanti ambulanti ne facevano nel passato un luogo di vendita, ma anche di scambi. La FIERA organizzata in alcuni periodi dell’anno, corrispondeva ad imbattersi in innumerevoli bancarelle, in un clima di festosità grandiosa. Oltre alla piazza si occupava anche tutta la strada.

Era l’occasione per rinnovare il povero guardaroba, acquistare un paio di scarpe, il cappello o il berretto per la festa, comprare stoffe, attrezzi da lavoro, utensili da cucina. Si vendevano anche gli animali che servivano per il lavoro nei campi o per produrre latte, altri venivano allevati per essere mangiati, come il maiale che era tenuto fino a Natale o Carnevale.

A volte tra le bancarelle il cantastorie con la sua voce squillante raccontava alcune storie, accompagnandosi con il suono del tamburo o della chitarra.

La fiera per i nostri nonni Tossiciani rappresentava la possibilità di far conoscere e vendere i loro prodotti

artigianali realizzati con il RAME.

LO SCALDALETTO

LA CONCA, SIMBOLO DEL NOSTRO ABRUZZO

LA CUCCUMA

La CALLARA di varie dimensioni e anche i CALDERONI utili per far bollire il vino cotto, per raccogliere il sangue durante l’uccisione del maiale, oppure per preparare il sapone fatto in casa dalle nonne.

Il PAIOLO per cuocere la polenta

Questa piazza è stata anche il posto dove la banda di Tossiciaspesso si è esibita con i suoi concerti edove il comitato festa organizzava la sagra dei fagioli e costatelle.

Prima del terremoto piazza Sant’Antonio era il punto di ritrovo per la rievocazione storica de “I Mendoza nella Valle Siciliana”.

L'evento, che risaliva al XVI secolo era dedicato al Marchese don Hernando de Alarcon e alla sua corte, si svolgeva per le vie del borgo e prevedeva un corteo storico con incantevoli costumi d’epoca, una cena a base di succulente pietanze medioevali ed entusiasmanti spettacoli d'epoca con giocolieri, mangiafuoco, musici, spadaccini e giullari.

Prima della piazza c’è la parte recuperata del vecchio lavatoio pubblico, un posto dove c’erano tante vasche con lastre di pietra e dove le donne si recavano per fare il bucato.

I lavatoi erano luoghi chiassosi, dove il rumore dell’acqua scrosciante, dei panni zuppi d’acqua, sbattuti sulla pietra, con dei sonori schiocchi, si mescolava al chiacchiericcio, alle risate, alle canzoni a volte, ai pettegolezzi delle nostre nonne che, nonostante la vita difficile, trovavano sempre di che ridere e sorridere. I lavatoi erano luoghi in cui la gente andava per socializzare e parlare.

Ultimamente i lavori di manutenzione realizzati con moderni materiali, hanno reso più bella piazza Umberto I di Tossicia. Infatti è stata abbellita da fioriere, da panchine, da un nuovo sistema di illuminazione, da paracarri. Sotto la pavimentazione della piazza c’è un sistema di impianto termico, che serve per evitare l’accumulo di neve, in caso di precipitazioni.

A lato ancora oggi, come nel passato, troneggia l’antica fontana in bronzo dalla quale continuamente, esce acqua fresca dalle tre cannelle e allegramente zampilla in forme concentriche nelle vaschette sottostanti.

«Fontana d’acqua del mio paese. Non c’è acqua più fresca che al mio paese.Fontana di rustico amore».

Pier Paolo Pasolini

E’ un palazzo «signorile». Nella parte superiore appaiono motivi romboidali che alternano il colore vinaccio al bianco. Sulla facciata fanno bella mostra anche i mattoni. Nella parte sottostante ci sono tre arcate.

Sotto un’arcata c’è un murales “Tossicia, l’isola della primavera” realizzato dal pittore naif Franco Mora.

Quest’anno in occasione del Natale con il progetto ‘’Una montagna di auguri’’ noi alunni della scuola primaria, insieme agli alunni della scuola dell’infanzia e quelli della secondaria, abbiamo addobbato l’albero in piazza Umberto I, per porgere a tutti i tossiciani e a chiunque passava gli auguri più belli per un meraviglioso Natale e un Felice 2021. Abbiamo pensato di appendere "magiche sfere che tengono dentro le cose più vere: l'amicizia, l'uguaglianza, la libertà, la pace" e sulla punta la stella della speranza di un anno sereno.

“Raduno auto d’epoca” organizzato per ricordare il pilota d'auto Berardo Taraschi originario di Tossicia. Una carovana di auto d'epoca accolta dal sindaco. Si pensa di creare un museo storico dedicato al pilota, utilizzando la sua casa.

Il Club Fuoristrada Lupi della Laga di Teramo, ha organizzato la partenza delle jeep dalla piazza di Tossicia per poi raggiungere posti che si trovano ai piedi del Gran Sasso d’Italia.

Uno striscione per invitare alla raccolta fondiper i terremotati.

Con il covid la piazza è diventata

la piazza del silenzio…

degli incontri sporadici…

dei saluti distanti e a gesti.

Che bello vedere la piazza di Tossicia illuminata dai lampioni e sentire nel silenzio

della notte l’antico scrosciare della fontana, mentre il tempo viene scandito dai

rintocchi dell’orologio che, dall’alto del palazzo marchesale, come un vigile attento

sovrasta e controlla tutto e tutti.

Dopo il lavoro sulla piazza del passato e del presente ci siamo proiettati in quelladel domani, del futuro. Abbiamo composto una filastrocca, intrecciando come inuna rete, le informazioni del passato, del presente e le migliorie per la piazza chesarà, utili realmente alla comunità sociale. Ispirati dalla gioia di alcuni nonni nelricordare la fiera annuale del loro tempo, da loro tanto attesa, abbiamo pensatodi chiedere direttamente al sindaco Emanuela Rispoli, di ripristinarla, ovviamentein uno spazio più adatto e in piazza in quel giorno vedere stand di artigiani diNerito con il ferro battuto, di Castelli con oggetti in ceramica e Tossicia con ilrame.Il nostro sindaco Emanuela Rispoli ci ha garantito la realizzazione, proponendocianche i suoi interventi futuri come colonnine di energia pulita e trasformare iltotem presente in piazza, in un atlante del patrimonio di Tossicia.

Richiesta al sindaco di Tossicia

Inoltre, in un lavoro collettivo, abbiamo composto una filastrocca, intrecciando come in una rete, le informazioni del passato,

quelle del presente e le idee per la piazza che sarà."

Per la nostra piazza, luogo del cuoreCon i pensieri da ragazzi Vi raccontiamo la nostra piazza.A ridosso di una strada trafficatapiazza Umberto 1^ è situatae recentemente ben sistemata.I negozi di sempre son lìpronti ad accogliere i clienti tutti i dì,insieme all’ufficio postaledove custodire e investire il proprio capitalee alla farmacia che allevia ogni malattia.Non è stata mai piazza dell’indifferenza,ma sempre pronta all’accoglienza.Prima del Covidtutti i giorni, agli anziani ha offerto il salotto urbano all’aperto, mentre i bambini con i loro schiamazzi si divertivano come pazzi, salutando turisti e automobilisti.Con la pandemiale voci della gentesono andate viarattristando tanto la bella piazza di Tossicia!

In alcune notti silenziosela piazza, illuminata dai lampioni,ci ha invitato alla riflessione,e mentre si sentiva l’antico scrosciare della fontana,dall’alto del palazzo marchesalei rintocchi dell’orologio scandivano il passare del tempo sempre uguale.Ma, in questo angolo del mondoaperto all’orizzonte della vita, tutti abbiamo voglia di una bella ripartita.Ci auguriamo che presto si torni alla normalità così piazza Umberto 1^ di Tossicia si rianimerà.Noi, piccoli di oggi e grandi del domani, nella nostra Sindaca Emanuela Rispoli confidiamoe Lei, sicuramente, con passo sicuro ci aiuterà a proporre migliorie per la piazza del futuro.Noi, intanto, Le chiediamo, se si può, di ristabilire la FIERA annuale con artigiani della ceramica, del ferro e del rame,antichi mestieri ormai tramontati,ma fiori all’occhiello dei nostri paesi gemellati.La rete virtuale che a scuola abbiam tessuto ci sia di aiuto e il Knowledge forum rappresenti per noi studenti l’occasione di arricchimento, evitando alle nostre Piccole Scuole, ogni forma di isolamento.

In questo percorso abbiamo cercato di presentare le nostre piazze piene di fascino e di

memoria. Ora ci salutiamo con l’augurio di conoscerci e farvi conoscere così i nostri luoghi del cuore.

Con una stretta di mano simbolica, trasformeremo questa amicizia virtuale in

un’amicizia reale.


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