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Le Quattro Stagioni

Date post: 25-Mar-2016
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Progetto le 4 stagioni - Aias PIacenza
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Un’ala di riserva 1 LE QUATTRO STAGIONI C’era una volta un brav’uomo di nome Anno, che aveva quattro graziose figliole: Inverno, Pri- mavera, Estate, Autunno. La giovane Inverno era la più fredda e distaccata dalle emozioni, ma, a modo suo, anche la più dolce. Era la maggiore delle quattro sorelle, e spesso raccontava alle più piccole storie piene di dolcezza e di fascino, descrivendo le delicate forme dei fiocchi di neve, che a lei pia- cevano tanto, raccontando di quando cantava ninne nanne agli animali, per farli addormentare, e poi li vegliava, proteggendo gli ingressi dei loro ripari con la neve candida. E le altre ascolta- vano affascinate le sue storie, per tutti e tre i mesi in cui ella viaggiava per il mondo. Primavera era estremamente vitale, ma timida e riservata, molto mite. Anche a lei piaceva cantare, oh sì, e cantava canzoni d’amore agli uccellini ed agli animali che si ridestavano. Por- tava nell’aria profumi di vita e rinascita, e i primi raggi di sole, ancora tiepidi, le sorridevano ogni giorno, un po’ miti, come lei. I suoi capelli erano castani ed ondulati, intrecciati a rametti d’erica e viole, i suoi occhi erano color della corteccia di quercia, il suo abito di lino leggero era color delle piante della terra, e le sue labbra rosse come rose. L’esuberanza e l’allegria della giovane Estate erano un tocco di pura vitalità per tutti: i suoi capelli color del grano e i suoi occhi dorati come il sole, la rendevano d’una rara bellezza. A lei piaceva il mare: e passava intere giornate fissando gli umani che, col favore del sole, si diletta- vano a nuotare e osservare quelle bizzarre creature che l’abitavano. La più bella di tutte le sorelle, era la più piccola: Autunno, dai capelli d’un rosso ramato, gli occhi castani, era la prediletta degli animali e degli uomini. Era tanto bella che, al suo passaggio, le verdi foglie di tanti alberi arrossivano, per poi scivola- re ai suoi piedi in segno di stima e rispetto. Per la sua riservatezza alle volte si nascondeva nella nebbia, per guardare il mondo senza che la notassero. Le piacevano i pini e gli abeti, perché non arrossivano mai con lei: le loro foglie aghiformi li coprivano sempre, ed erano in ogni occasione educati e composti, nelle loro tenute verde scuro. Le quattro sorelle amavano girare il mondo, ma tutte e quattro non si vedevano mai. Così si rivolsero al buon padre, che disse loro:« Figliole care, io comprendo il vostro desiderio di in- contrarvi, e poiché voglio per voi tutta la felicità possibile, vi dirò così: ogni tre mesi, il ventuno, vi ritroverete assieme per un giorno e festeggerete, dandovi il cambio nel giro del mondo: po- trete vedervi, pensate, quattro volte l’anno. Ora, figliole mie, ditemi: siete felici?» Ed esse an- nuirono, ringraziando il padre per quell’inaspettata munificenza. “ Perché ci hai raccontato questa storia? “ “ Perché da sempre le favole hanno aiutato anche le menti più semplici , come quella dei bambini, a comprendere e a riflettere sui grandi misteri della vita” “Si ma … perché proprio questa? “ “ Perché mi ha fatto pensare...ho pensato che per quanto le persone possano essere diverse, per quanto differenti e lontani possano sembrare i loro mondi poi alla fine è solo attraverso l’incontro alla nascita di significative relazioni tra loro che raggiungono la felicità..” “ Si hai ragione ma, noi ci siamo già incontrati, stiamo insieme da tanto e ci sentiamo felici … adesso che cosa dobbiamo fare?” “ Usciamo! Andiamo ad incontrare gli altri!” Barbara Incominciamo da una favola... AIAS PIACENZA Un’ ala di riserva
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Page 1: Le Quattro Stagioni

Un’ala di riserva 1

LE QUATTRO STAGIONI C’era una volta un brav’uomo di nome Anno, che aveva quattro graziose figliole: Inverno, Pri-

mavera, Estate, Autunno.

La giovane Inverno era la più fredda e distaccata dalle emozioni, ma, a modo suo, anche la

più dolce. Era la maggiore delle quattro sorelle, e spesso raccontava alle più piccole storie

piene di dolcezza e di fascino, descrivendo le delicate forme dei fiocchi di neve, che a lei pia-

cevano tanto, raccontando di quando cantava ninne nanne agli animali, per farli addormentare,

e poi li vegliava, proteggendo gli ingressi dei loro ripari con la neve candida. E le altre ascolta-

vano affascinate le sue storie, per tutti e tre i mesi in cui ella viaggiava per il mondo.

Primavera era estremamente vitale, ma timida e riservata, molto mite. Anche a lei piaceva

cantare, oh sì, e cantava canzoni d’amore agli uccellini ed agli animali che si ridestavano. Por-

tava nell’aria profumi di vita e rinascita, e i primi raggi di sole, ancora tiepidi, le sorridevano

ogni giorno, un po’ miti, come lei. I suoi capelli erano castani ed ondulati, intrecciati a rametti

d’erica e viole, i suoi occhi erano color della corteccia di quercia, il suo abito di lino leggero era

color delle piante della terra, e le sue labbra rosse come rose.

L’esuberanza e l’allegria della giovane Estate erano un tocco di pura vitalità per tutti: i suoi

capelli color del grano e i suoi occhi dorati come il sole, la rendevano d’una rara bellezza. A lei

piaceva il mare: e passava intere giornate fissando gli umani che, col favore del sole, si diletta-

vano a nuotare e osservare quelle bizzarre creature che l’abitavano.

La più bella di tutte le sorelle, era la più piccola: Autunno, dai capelli d’un rosso ramato, gli

occhi castani, era la prediletta degli animali e degli uomini.

Era tanto bella che, al suo passaggio, le verdi foglie di tanti alberi arrossivano, per poi scivola-

re ai suoi piedi in segno di stima e rispetto. Per la sua riservatezza alle volte si nascondeva

nella nebbia, per guardare il mondo senza che la notassero. Le piacevano i pini e gli abeti,

perché non arrossivano mai con lei: le loro foglie aghiformi li coprivano sempre, ed erano in

ogni occasione educati e composti, nelle loro tenute verde scuro.

Le quattro sorelle amavano girare il mondo, ma tutte e quattro non si vedevano mai. Così si

rivolsero al buon padre, che disse loro:« Figliole care, io comprendo il vostro desiderio di in-

contrarvi, e poiché voglio per voi tutta la felicità possibile, vi dirò così: ogni tre mesi, il ventuno,

vi ritroverete assieme per un giorno e festeggerete, dandovi il cambio nel giro del mondo: po-

trete vedervi, pensate, quattro volte l’anno. Ora, figliole mie, ditemi: siete felici?» Ed esse an-

nuirono, ringraziando il padre per quell’inaspettata munificenza.

“ Perché ci hai raccontato questa storia? “

“ Perché da sempre le favole hanno aiutato anche le menti più semplici , come quella dei

bambini, a comprendere e a riflettere sui grandi misteri della vita”

“Si ma … perché proprio questa? “

“ Perché mi ha fatto pensare...ho pensato che per quanto le persone possano essere diverse,

per quanto differenti e lontani possano sembrare i loro mondi poi alla fine è solo attraverso

l’incontro alla nascita di significative relazioni tra loro che raggiungono la felicità..”

“ Si hai ragione ma, noi ci siamo già incontrati, stiamo insieme da tanto e ci sentiamo felici …

adesso che cosa dobbiamo fare?”

“ Usciamo! Andiamo ad incontrare gli altri!”

Barbara

Incominciamo da una favola... A

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IL PROGETTO

Il progetto, che vuole essere solo un ampliamento di quello che già l’AIAS realizza, mantiene la sua IDEA

DI FONDO di porre attenzione prioritaria alla centralità della persona depositaria di bisogni, aspettative e

preferenze, che richiedono ascolto e attenzioni, creando le condizioni perché ogni disabile si senta prota-

gonista dei suoi momenti di vacanza e di tempo libero.

“ L’idea di democrazia deve camminare a braccetto con il diritto alla felicità e la felicità deve essere uno degli

obiettivi fondamentali della civiltà di un popolo, il fine ultimo dell’essere umano.”

La disabilità pur essendo, in qualche modo, un “vincolo” non necessariamente deve rappresentare anche

un limite per l’evoluzione positiva della persona, anzi può essere identificata come risorsa dalla quale par-

tire per l’acquisizione di nuove abilità, di nuove competenze affettive-relazionali ma soprattutto per rag-

giungere un benessere personale.

“ Il concetto di benessere viene identificato con il soddisfacimento di un bisogno o come il raggiungimento di una

migliore qualità della vita intesa in senso di aspirazione al miglioramento e al cambiamento.”

Il tempo libero riveste indubbiamente nella vita di ciascuno un’importanza fondamentale per il proprio

benessere e la propria autostima. Gli incontri, le amicizie e le attività che si possono realizzare in questo

tempo sono spesso le maglie più gratificanti della rete sociale che si costruisce. Non incentivare o limi-

tare questa possibilità crea invece esclusione, emarginazione e solitudine.

La piena fruizione del tempo libero diventa, quindi, indice di una integrazione sociale e realizzazione per-

sonale pienamente raggiunte. Quando le persone disabili si pongono come soggetti attivi che decidono e

scelgono in modo autonomo, fuori dai legami familiari, di frequentare luoghi e persone con cui stanno be-

ne dedicandosi a tutte le normali attività che chiunque svolge per divertirsi, diventano libere di rapportar-

si con gli altri alla pari, in uno scambio relazionale vero, nel quale dare e ricevere.

“non mi pento dei momenti in cui ho sofferto;

porto su di me le cicatrici come se fossero medaglie,

so che la libertà ha un prezzo alto, alto quanto quello della schiavitù.

L’unica differenza è che si paga con piacere, e con un sorriso anche quando quel sorriso è bagnato dalle lacrime”

PAULO COELHO - Lo Zahir

L'interesse per i temi legati al benessere e compresi nel concetto di "qualità della vita", deve essere un

interesse che coinvolge le persone nella loro totalità non è pertanto possibile non tenere conto anche del-

le esigenze di coloro che non hanno autonomamente la possibilità di soddisfare le aspettative correlate al

proprio sesso, età e condizione sociale all’interno del gruppo di appartenenza.

Il concetto stesso di "qualità della vita" rappresenta spesso il concetto di "felicità", e di conseguenza pos-

siamo porci due semplici domande:

- quale il livello di felicità raggiunto?

- quale quello raggiungibile?

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Un’ala di riserva 3

L’intento è quello di offrire ai soggetti coinvolti la possibilità di vivere il proprio tempo libero, troppo spesso

tradotto in “tempo senza significato” , senza la presenza della famiglia, sostenendo l’integrazione sociale e

permettendo a tutti di accrescere i contatti interpersonali.

Il progetto ha anche la finalità di sensibilizzare la cittadinanza per quanto riguarda sia la problematica delle

barriere architettoniche sia quella dell’integrazione sociale. Infatti, le uscite si traducono spesso in occasioni

per verificare e segnalare eventuali situazioni discriminanti per l’utenza disabile che potrebbero essere risol-

te semplicemente attraverso una maggiore sensibilità ed attenzione verso l’altro.

Per gli spostamenti, l’AIAS mette a disposizione due pulmini attrezzati di pedana e un’autovettura. Alle fami-

glie viene da sempre richiesto un contributo simbolico che non copre in alcun modo le spese effettive soste-

nute per il progetto (personale, carburante, assicurazione, spese per i mezzi di trasporto, spese vive per i

volontari) ma che ha lo scopo di rendere consapevoli i familiari che si tratta di un intervento solidale ma

non puramente assistenziale.

L’ASSOCIAZIONE AIAS a Piacenza è da considerarsi un autentico precursore: da oltre 30 anni infatti rea-

lizza opportunità di svago per le persone disabili che si traducono sia in momenti ricreativi e di tempo libero

che in vacanze da vivere insieme in contesti non emarginati, grazie al supporto di accompagnatori e volon-

tari motivati e attenti.

Questo progetto vuole rappresentare una risposta ai quesiti posti sopra e offre un programma trasversale a

tutti i momenti di vita della persona disabile.

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DESCRIZIONE

Il progetto “UN’ALA DI RISERVA” mira a proporre attività differenti e specifiche per ogni momento

dell’anno affinché si possa realizzare un percorso integrato grazie al quale ci sia scambio di esperienze

individuali da condividere con il gruppo volte a rinforzare le competenze sociali di ciascuno.

OBIETTIVI:

Rinforzare l’autostima e la motivazione di ciascun partecipante

Costruire un contesto che possa garantire il benessere di ciascuno nell’ottica di vivere e sperimenta-

re semplici occasioni di svago e divertimento.

Offrire la possibilità a persone disabili adulte di vivere il proprio tempo libero senza la presenza della

famiglia

Garantire indirettamente una risposta di sollievo al nucleo familiare del soggetto coinvolto

Diventare strumento di sensibilizzazione nei confronti dell’intera comunità affinchè l’integrazione sia

sempre più possibile e realizzabile.

“ una sana libertà personale comporta l’apprendimento di un nuovo modo di pensare.

Cambiàti i pensieri, nuovi stati d’animo cominceranno ad emergere e si sarà mosso il primo passo che

porta alla libertà personale”

EAYNE W.DYER - Le vostre zone erronee

Il progetto quindi individua e descrive dettagliatamente alcune attività ed esperienze caratteristiche per

ogni stagione dell’anno ideate ed elaborate perché ritenute particolarmente interessanti ed adatte ai ra-

gazzi le quali, tuttavia, saranno affiancate dalla realizzazione di molte altre attività ed uscite non specifica-

te minuziosamente in questo programma ma comunque presenti ed altrettanto significative ed importanti.

PERIODO DI RIFERIMENTO E FREQUENZA

L’idea progettuale, proprio per la sua peculiarità, mira a garantire e ad offrire opportunità che coprano l’in-

tero anno solare programmando le uscite in base alle esigenze ed alle aspettative di chi vi partecipa e alle

risorse del territorio che le ospita.

Le attività saranno organizzate prevalentemente nei fine settimana, durante l’intero arco della giornata o

durante il pomeriggio o la sera in base alla proposta, si svolgeranno continuativamente durante l’intero

anno proprio per garantire alle persone disabili stabilità e costanza nelle relazioni e nei riferimenti. Si vuole

così creare un legame conduttore che rimanga tale nel tempo.

Nella descrizione successiva, più dettagliata, verrà inoltre specificata la durata di alcune uscite tra cui la

vacanza al mare e i giorni sulla neve.

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AUTUNNO

“Un entusiasmante programma alla scuola della natura”

Che ne dite di mettersi in viaggio … per vivere una giornata immersi nello splendido paesaggio naturale delle colline

dell’Appennino di Salsomaggiore, uno scenario naturale incontaminato che farà da cornice ad una giornata splendi-

da in cui si potranno assaporare il piacere di riscoprire i segreti della natura, delle Erbe Officinali e della buona tavola

con menù tipici e specialità.

Il programma didattico proposto per questa attività si caratterizza per un

insieme di attività didattico-ludico-espressive sempre accompagnate dalla

pratica nei laboratori per riproporre ai ragazzi il lavoro svolto quotidiana-

mente alla Gavinell. Con esperti di Scienze dell’alimentazione nella Scuola

di cucina Naturale vengono proposte attività che permettono di riscoprire

ed apprendere i principi essenziali di una corretta alimentazione oltre a

risvegliare nei ragazzi il senso del gusto.

Le tappe saranno più o meno le seguenti: introduzione alle piante officinali,

l’orto botanico a terrazze, la collina degli ulivi , la lavanda bianca di Salso-

maggiore, l’apicoltura, il giardino dei semplici (ricostruzione dei giardini medievali) e la sala erboristica e olfattoteca.

L’attività proposta prevede di trascorrere una giornata, come sopra descritta, presso “il giardino Botanico Gavinell” a

Salsomaggiore Terme dove la cortesia e la bellezza del luogo immerso nella natura daranno la possibilità ai ragazzi

di vivere un’esperienza diversa e molto affascinante nel periodo dell’anno che più di tutti ci regala frutti particolari.

L’esperienza sarà resa ancora più interessante e piacevole dal fatto che pranzeremo tutti insieme.

INVERNO

“Atmosfera natalizia nell’antica città mineraria”

Sarà proprio vero che … le ottanta casette addobbate dl mercatino di Natale di Merano si trovano ai due lati della

passeggiata lungo il fiume Passirio che va dal ponte Teatro al ponte della Posta. I visitatori si ritrovano immersi in

un’atmosfera da favola, natalizia, con la scenografia romantica del Kurhaus e delle terme. In alcune casette del Mer-

catino di Natale di Merano vengono esposte prodotti dell’artigianato locale quali candele, ceramiche, addobbi natalizi

quali palline in vetro, statue in legno e presepi. In altre specialità gastronomiche tipiche dell’Alto Adige quali dolci,

bevande. In altre ancora indumenti, giocattoli ed oggetti da regalo.

Durante i fine settimana si svolgono alcuni concerti natalizi con esibizioni musi-

cali e di cori sia nelle chiese di Merano che sulle passeggiate come da tradizio-

ni dell’Avvento.

Il centro storico di Merano viene decorato a festa per l’occasione lungo le stra-

de ed i vicoli del centro, ma anche le decorazioni natalizie delle vetrine sottoli-

neano la solennità della festa …

Quale attività tipica dell’Inverno se non qualcosa di magico ed avventuroso che

ci ricorda il Natale?

Allora la proposta diventa quella di trascorre un weekend sulla neve e a visita-

re il Mercatino di Natale di Merano dove il fascino delle decorazioni natalizie e le illuminazioni suggestive faranno da

sfondo a questa magica avventura.

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“Gita in un’oasi di quiete”

Mi hanno raccontato che … adagiato nelle dolci ed armoniche colline moreniche, il Parco Giardino Sigurtà offre una

giornata di grande interesse, una passeggiata all’interno di una boutique floreale. Definire il parco Sigurtà un sempli-

ce giardino è veramente riduttivo. Il grande parco con la sua flora lussureggiante e radiosa, sa accogliere il visitatore

e lo sa trasportare con la sua miscela di profumi e aromi in un inimmaginabile Eden. Uno degli innumerevoli bossi,

“scolpiti dal tempo e dalla mano dell’uomo” offrono uno spettacolo insolito ed indi-

menticabile. Ortensie, tulipani, il giardino delle piante officinali, i diciotto giardini

acquatici con ninfee, giacinti d’acqua e pesci tropicali, la grande quercia, lasciano

un grande e piacevole ricordo.

Il parco giardino Sigurtà rappresenta una oasi stupenda dove tranquillità e natura

trasportano in percorsi veramente suggestivi. Il periodo dell’anno in cui vale la

pena maggiormente visitare il parco è sicuramente la Primavera durante la quale

il parco diventa scenario di grandi fioriture.

L’uscita che sicuramente caratterizza maggiormente questo periodo dell’anno è

un’attività presso il Parco Sigurtà (a Valeggio sul Mincio—Verona) dove la rinascita e la fioritura del parco faranno

vivere ai ragazzi un’atmosfera di magia. Il parco è accessibile a tutti e per gli ospiti con difficoltà di movimento è a

disposizione un’area riservata a bordo dei trenini panoramici, dotati di apposita pedana elettrica, che permette anche

ai visitatori in carrozzina di godersi comodamente il tour lungo l” itinerario degli incanti”.

PRIMAVERA

ESTATE

“Squadra vincente non si cambia”

Da sempre l’AIAS organizza vacanze a favore dei propri associati nella convinzione che si tratti di una importante

opportunità di inclusione sociale.

Il soggiorno, oltre ad avere le caratteristiche della vacanza tradizionale di gruppo,

ha da sempre consentito ai partecipanti di essere coinvolti in opportunità di tempo

libero (piscina, feste, manifestazioni pubbliche ed eventi culturali) e ad attività edu-

cative, tali da sviluppare il grado di integrazione e di socializzazione affetti-

vo/relazionale e da favorire l’instaurarsi di nuove amicizie. Anche quest’anno l’as-

sociazione ha realizzato una iniziativa analoga, aperta ai cittadini disabili (anche

non aderenti all’Associazione), in una struttura turistica attrezzata a Lignano Sab-

biadoro. Quest’anno, in particolare, l’evento “vacanze” è stato particolarmente

sentito, sia per il numero elevato dei partecipanti (18 disabili, 18 accompagnatori

ed 1 responsabile) sia per la carica affettiva dimostrata dai soggetti coinvolti ma anche e soprattutto da coloro che

vengono chiamati “volontari” i quali spesso non vogliono essere così definiti e preferiscono il termine di “amici”.

L’esigenza da sempre manifestata da tutti è quella di una vacanza tranquilla ma anche molto allegra costituita da

gite in barca, colazioni al bar, “spedizioni” a fare shopping, passeggiate ed occasioni di integrazione sociale che sia-

no soprattutto improntate alla socializzazione e alla relazione interpersonale. Il grado di soddisfazione è sempre sta-

to elevato ed adeguato alle aspettative del gruppo per questi motivi l’attività tipica dell’estate è e rimarrà sempre la

vacanza al mare di dieci giorni di pura evasione dal mondo “reale” per approdare in un mondo che davvero ha del

fantastico nel quale assapori la gioia dell’essere insieme.

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… E MOLTE ALTRE ATTIVITA’...

Alle attività specifiche per ogni stagione dell’anno, descritte più dettagliatamente in precedenza, il pro-

gramma ne comprende molte altre che verranno qui di seguito soltanto elencate non perché meno impor-

tanti o interessanti semplicemente per una questione di “spazi”.

1. Trascorrere la giornata in alcuni parchi divertimento come Gardaland e l’acquario di Genova

2. Una crociera sul Po per conoscere la città ed i suoi dintorni da una prospettiva diversa

3. Trascorrere almeno qualche giorno a Roma per incontrare il Papa

4. Una giornata insieme al gruppo Cinofilo Volontari Protezione Civile “I Lupi”

5. Trascorrere una giornata presso l’Abbazia di Chiaravalle della Colomba a contatto con i monaci che

vi abitano per vivere una giornata “come loro”

6. Vivere insieme in festa la giornata di Carnevale, quella di S. Valentino, la notte di S. Silvestro, etc.

7. Partecipare alle registrazioni del programma televisivo “Zelig” presso gli studi di Milano

8. Attività di decoupage

9. Attività di economia domestica, fai - da - te, etc.

10. Attività individualizzate

Che si sommeranno ad uscite tranquille come “pizzate” in allegria, cene presso sagre e feste di paese,

serate a teatro o al cinema, concerti, fiere, eventi sportive come partite di calcio o di pallavolo o rugby il

tutto da organizzare dopo aver scandagliato il territorio e le sue offerte.

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LA PAROLA AI PROTAGONISTI

“ Da otto anni partecipo alla vacanza a Lignano; per

me è un posto magnifico perché ho la possibilità di

conoscere nuove persone ed assieme agli altri amici

ce la spassiamo molto”

Giampiero

“Sono contenta di essere qui, sto molto bene con Na-

dia la romana, rido la sera prima di dormire, le man-

gio i biscotti, sento la musica, mi compra le patatine e

parliamo con i vu-cumprà”

Lucia

“Per me è stata una vacanza bellissima. I momenti più

belli? ..la sera al karaoke, le uscite alla “rotonda sul

mare” e naturalmente quando facevo il bagno..”

Laura

“Questa vacanza mi è piaciuta molto. Mi è piaciuto

andare sul pedalò, fare il bagno, andare alle gio-

stre e sul trenino nel centro di Lignano. Ho cono-

sciuto tante persone simpatiche e gentili che mi

hanno fatto ridere”

Alessia

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“Mi piace tutto della vacanza: il mare, la musica, ballare e il fatto che

siamo tutti amici...sono un ragazzo fortunato!!”

Enzo

“Vengo ora da una bellissima vacanza con un gruppo di amici e amiche

fantastici e variegati: c’è il poeta galante e l’enigmista tifoso, la timidina

innamorata incompresa e la chiacchierona un po’ ficcanaso, l’amicone

un po’ (molto) “sgrezzo” e l’intellettuale maniaco della

tintarella, la ballerina matura ma sempre scatenata e il

mattacchione sempre sorridente e tutti ci completiamo

e stiamo benissimo insieme. Ne abbiamo fatte di tutti i

colori sia in spiaggia che con sfide a bocce e giri in pe-

dalò, che in paese con incursioni clamorose al Luna

Park e balli scatenati in piazza… ma il momento miglio-

re è sempre la festa finale con improbabili concorsi di

miss e ricchi premi e titoli “nobiliari” per tutti: uno spas-

so! Insomma ci siamo proprio divertiti. Ah dimenticavo:

metà dei miei amici son classificati ufficialmente disabi-

li...ma questa è la solita stupidaggine burocratica…”

Antonio

Mi è piaciuto andare in giro per il centro e gli aperitivi alla rotonda;

mi sono divertita a ballare con i miei “compagni di viaggio” ..e ora

sono ancora più bella perché ho una fantastica abbronzatura”

Mery

“Sono anni che non facevo una vacanza decente…”

Angela

Peccato che la vacanza stia quasi finendo...possiamo pro-

porre che tutti mettano 50 euro a testa così invece di tornare

a casa mercoledì torniamo sabato o domenica..”

Fabio

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“Ritrovare gli amici di sempre, ritornare a quel mondo

che tanto mi ha fatto sorridere, sperare e costruire ca-

stelli di sogni...e scoprire che il “ghiaccio” anche quello

più resistente si può sciogliere con un bel sole caldo..

Barbara

“Quest’anno per me è stata la prima volta che ho parte-

cipato alla vacanza dell’Aias, è stato bellissimo e non

vedo l’ora di rifarla l’anno prossimo!

Marcello

“Io penso che quest’anno sia stato speciale. Il gruppo

era numeroso ma molto unito, abbiamo trovato nuovi

amici: Marcello, Alessia, Nadia, George e Angela. Con

loro mi sono trovata bene e...si sa, chi trova un amico

trova un tesoro!”

Giuseppina

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Un’ala di riserva 11

“Questa vacanza mi rimarrà sempre nel cuore”

Giulia

“Mi piace tutto di questa vacanza, non cambierei niente...è

perfetta così com’è!!”

Francesco

“ Questi dodici giorni sono stati veramente strepitosi.

Ho conosciuto persone bellissime e ho trovato un am-

biente e un clima piacevoli. Se prima di partire avevo dei

timori sono stati subito dissipati. Questa esperienza mi

ha sicuramente arricchito tanto e spero di poterla ripete-

re.”

Elisabetta

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PERSONALE IMPIEGATO

Un coordinatore

Un autista/educatore

Un assistente

Un gruppo di volontari

Per realizzare tutto questo l’Associazione individua alcuni operatori in relazione alla loro pregressa espe-

rienza con l’utenza disabile. Le caratteristiche che li contraddistinguono sono: capacità di lavorare in grup-

po, creatività e voglia di mettersi in gioco, professionalità non soltanto intesa come preparazione teorica

ma anche e soprattutto tradotta come attenzione incondizionata nei confronti dei disabili.

Agli operatori si affiancheranno volontari animati non tanto da spirito assistenzialistico quanto dalla consa-

pevolezza che ognuno ha il diritto/dovere di essere protagonista della propria vita e di aiutare anche chi

parte svantaggiato a diventarlo.

Siamo convinti che il raggiungimento dell’autonomia, in tutti gli ambiti della vita, possa essere

possibile per tutti. Ciò che cambia in realtà è solo il raggiungimento individuale del grado di autonomia,

maggiore o minore a seconda dei limiti e delle potenzialità di ciascuno che si scopriranno o si ri-

scopriranno cammin facendo … insieme.

Non semplici “volontari” quindi ma piuttosto compagni di avventura … amici con cui condividere momenti

di vita per crescere insieme come persone.

Poiché lavorare in gruppo è un’ “arte” che necessita di continui momenti di confronto e di dialogo

tra i componenti sono previsti periodici incontri di verifica.

RISORSE

L’ Associazione dispone di locali idonei alle attività proposte e di proprio personale interno che si occupe-

rà del coordinamento e dell’organizzazione delle singole attività.

Per gli spostamenti A.I.A.S. mette a disposizione due pulmini attrezzati di pedana e un’autovettura .

A parziale copertura dei costi saranno individuati soggetti privati disponibili a sostenere l’iniziativa anche

attraverso l’erogazione di contributi finalizzati. Eventualmente mettendo a disposizione un c/c bancario o

postale dedicato al progetto “UN’ ALA DI RISERVA”.

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PERSONE DISABILI ATTUALMENTE

Nominativi Anno di nascita

B.L. 1966

B.F. 1974

C.C. 1966

C.G. 1954

C.R. 1960

C.S. 1975

D.M. 1978

G.E. 1976

G.F. 1947

G.G. 1968

G.L. 1949

L.A. 1978

M.M. 1985

M.M.G 1968

P.A. 1966

P.E. 1961

P.L. 1966

R.M. 1950

S.C. 1974

S.G. 1989

T.F. 1973

T.M. 1953

T.M. 1965

Z.A. 1964

VOLONTARI ( 2011 )

Nominativi Anno di nascita

A.B 1980

B.B 1977

B.E 1987

C.M 1990

C.C 1990

D’A.N 1970

M.G 1988

M.N 1988

M.E 1992

S.L 1991

S.F 1994

S.G.P 1990

S.M 1991

S.V 1988

S.E 1987

S.M 1992

M.C 1978

D.R.V 1988

Servizi di provenienza delle persone disabili

23%

37%

38%

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Un’ala di riserva 14

VOCI COSTI

Coordinamento € 3.000,00

Autista/Educatore € 8.000,00

Assistente € 4.000,00

Assicurazione volontari € 500,00

Automezzi

( carburante, assicurazioni, bolli, manutenzione, autostrada ) € 3.500,00

Costi per attività

( rimborsi spese volontari, materiali di consumo, ingressi, consuma-zioni, spese di soggiorno, accompagnatori, etc. )

€ 5.000,00

Spese varie di gestione

( posta, telefono, cancelleria ) € 1.500,00

TOTALE € 25.500,00

VOCI COSTI

Spesa soggiorno

( n° 37 partecipanti ) € 22.000,00

Trasporto

( noleggio pulmino andata/ritorno, utilizzo mezzo proprio durante tut-to il periodo del soggiorno )

€ 4.500,00

Spese personale dipendente e rimborso volontari € 11.000,00

Spese extra

( bevande ai pasti, consumazioni, noleggio pedalò, ingressi parchi divertimento, telefono etc.

€ 4.800,00

TOTALE € 42.300,00

COSTO PROGETTO

Page 15: Le Quattro Stagioni

Un’ala di riserva 15

SEDE DEL PROGETTO

Attività di coordinamento:

Via Colombo 3, Piacenza Tel: 0523/609514 Mail: [email protected]

Attività interne e laboratori:

Via Scalabrini 19, Piacenza Tel: 0523/318392 Mail: [email protected]

Page 16: Le Quattro Stagioni

Un’ala di riserva 16

Per finire con una preghiera...

Dammi, Signore, un’ala di riserva

Voglio ringraziarti, Signore, per il dono della vita. Ho letto da qualche parte che gli

uomini sono angeli con un’ala soltanto: possono volare solo rimanendo abbracciati.

A volte, nei momenti di confidenza, oso pensare, Signore, che anche Tu abbia un’a-

la soltanto. L’altra la tieni nascosta: forse per farmi capire che Tu non vuoi volare

senza di me. Per questo mi hai dato la vita: perché io fossi tuo compagno di volo.

Insegnami, allora, a librarmi con Te. Perché vivere non è “trascinare la vita”, non è

“strappare la vita”, non è “rosicchiare la vita”. Vivere è abbandonarsi, come un gab-

biano, all’ebbrezza del vento. Vivere è assaporare l’avventura della libertà. Vivere è

stendere l’ala, l’unica ala, con la fiducia di chi sa di avere nel volo un partner grande

come Te.

Ti chiedo perdono per ogni peccato contro la vita. Anzitutto, per le vite uccise prima

ancora che nascessero. Sono ali spezzate. Sono voli che avevi progettato di fare e

ti sono stati impediti. Viaggi annullati per sempre. Sogni stroncati sull’alba.

Ma ti chiedo perdono, Signore, anche per tutte le ali che non ho aiutato a distender-

si. Per i voli che non ho saputo incoraggiare. Per l’indifferenza con cui ho lasciato

razzolare nel cortile, con l’ala penzolante, il fratello che avevi destinato a navigare

nel cielo. E Tu l’hai atteso invano, per crociere che non si fanno più.

Soprattutto per questo fratello dammi, o Signore, un’ala di riserva.

(Don Tonino Bello, Vescovo di Molfetta, morto il 20 aprile 1993)

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