Date post: | 17-Jul-2015 |
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Marketing |
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giancarlo panico
giancarlo paniconpr relazioni pubbliche
cco Ferpi
@dottorg
giancarlo panico
italiani che si connettono almeno una volta al giorno
giancarlo panico
milioniitaliani che si connettono
a internet tramite smartphone/tablet
giancarlo panico
milioniitaliani che si informano abitualmente
su internet nel giorno medio
giancarlo panico
italiani che si “informano” nel giorno medio (Piepoli)
(tv + stampa + radio + web + social + digitale)
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Com’è cambiata la fruizione dei media
giancarlo panico
nel
2021Il 50% delle notizie
sarà prodotto dai cittadini(American Press Institute)
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48 %Italiani su Facebook
(Blogmeter)
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network society
siamo tutti interconnessi always on
e sempre in relazione always in
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conversazione
La società, i mercati, le nostre vite
sono conversazioni
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pervasività
i media, l’informazione e il web
sono sempre presenti nella nostra vita quotidiana
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disintermediazione
il web ha creato il più grande processo
di destrutturazione sociale
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opinione pubblica
Tutto ciò che siamo, sappiamo e facciamo è
il risultato di una scelta - la nostra opinione -
in base alle informazioni che possediamo
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dalla piazza
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alla mediasfera
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La mediasferaè lo spazio della
comunicazione
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sfera sociale
siamo le nostre storie
e il modo in cui ce le raccontiamo(Luca De Biase, Cambiare pagina)
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è in questo spazio
che si crea il consenso,
si genera reputazione
(o legittimazione sociale)
e…
si ottiene
La licenza di
operare
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il nuovo
paradigma
giancarlo panico
ognuno
protagonista
i pubblici della comunicazione (compresi i giornalisti)
sono essi stessi protagonisti della comunicazione
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esserci
La comunicazione non è una questione
di strumenti (anche, ovviamente)
ma socio-economica dell’organizzazione
che ha a che fare con l’essenza
(e l’esistenza) stessa dell’organizzazione
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i destinatari della comunicazione
(della politica, della cultura, del mercato)
non sono solo clienti, utenti, cittadini, consumatori
sono persone che oggi hanno
un potere enorme
persone
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passare dalla tradizionale “comunicazione
a”
alla “comunicazione con”
soggetti di relazione
Corporate communication
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media factory
L’azienda è diventata essa stessa media
è bifronte come il dio Giano
produzione – narrazione
diventano inseparabili
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il Decalogo
1. Esserci2. Progettare la presenza (in ogni dettaglio)3. con un’Identità chiara (non solo corporate)4. i social rientrano in una Strategia integrata5. sviluppare Contenuti di qualità6. Ascoltare7. Conversare con i propri followers8. Interagire con i pubblici9. Gestire in tempo reale10. monitorare il Sentiment
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questa seconda parte è curata in collaborazione con Tommaso Niccoli, Ceo e Managing Director di npr relazioni pubbliche
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Accrescono la visibilità dell’azienda e la brand awareness (è in continua crescita il numero di utenti che ha almeno un profilo su uno di essi)
Creano valore aggiunto: pubblicare contenuti interessanti, immediatamente disponibili per gli utenti, entusiasma i fan i quali tramite un click possono condividerli invitando indirettamente altri a seguire l’azienda
Incrementano le opportunità di business: una presenza attiva, costante e mirata sui social permette all’azienda di entrare in contatto con potenziali nuovi clienti
Monitorano la brand reputation: la conoscenza delle opinioni degli utenti consente all’azienda di intervenire tempestivamente per migliorare e adattare le strategie
Aiutano a fidelizzare il cliente: è più facile entrare in contatto con potenziali clienti, coinvolgerli, aumentando così la credibilità del marchio.
Sono economici, bastano piccoli investimenti a fronte di risultati considerevoli.
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I social hanno rivoluzionato il modo di trasmettere,ricevere e comunicare un messaggio secondo unmodello disintermediato in cui al centro c’è l’aziendache dialoga in modo bidirezionale con gli utentiponendosi al loro livello.
Il dialogo e l’ascolto sono le componenti principali percostruire una relazione di reciprocità azienda-cliente.
dalla comunicazione “a” alla comunicazione
“con”
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Una rapida evoluzione…
In una prima fase, i social network sono stati considerati dalle aziende come“spazi” da sfruttare per attività di advertising.Così come accadeva tradizionalmente sui media tradizionali, si è beneficiatodella visibilità e capillarità dei “social”, con azioni di push marketing finalizzatead ottenere l’attenzione dei clienti.
La comunicazione, in questa prima fase, è principalmente incentrata sui beneficiaziendali: un’immagine accattivante e un breve testo ad impatto, posto in unspecifico punto della pagina, presentano la “reason why” per cui un utentedovrebbe scegliere un determinato prodotto piuttosto che un altro.
Parliamo del cosiddetto “banner” pubblicitario, la forma più classica, e anchequella più conosciuta, di pubblicità online.
giancarlo panico
Una rapida evoluzione…
La tendenza presto cambia, l ’ utente diventa “ resistente ” ai messaggidichiaratamente promozionali, è più curioso, informato, “vagabondo”, va allaricerca della differenza.
I social non vengono più considerati un canale idoneo ad una promozione diretta,ma come un contesto per costruire relazioni, fiducia, migliorare la percezionedel brand.
Di conseguenza le vecchie azioni push si tramutano in attività pull che“attraggono” gli utenti.L’azienda inizia a produrre contenuti di valore e ad alto engagement chepresuppongono l’ascolto dei desideri e delle necessità dell’utente. Messaggi chehanno l’obiettivo di stimolare condivisioni e passaparola spontaneo da partedegli utenti.
Lo scopo primario è allargare l’audience, migliorare la brand awareness eacquisire contatti profilati, che dopo essere stati attratti con iniziative di vario tipoandranno fidelizzati, e infine indirizzati verso specifici obiettivi commerciali.
giancarlo panico
L’era della Digital PR:dai brand ambassador al pubblico protagonista
L’azienda decide di utilizzare i social media non (soltanto) per comunicare lapropria presenza, ma per abilitare “determinati” utenti a condividere con ilminor sforzo possibile la propria passione per il brand e a consigliarne l’utilizzoagli amici attraverso i propri canali social.E’ il caso dei cosiddetti brand ambassator.
l’utente dei social network è diventato sempre più “multicanale”: si esprime econdivide esperienze fuori e dentro il Web, obbligando le aziende ariconsiderare le proprie strategie di marketing.
L’elemento di rottura con il passato recente dei social è che molti utenti nonsono più solamente fruitori di contenuti, ma diventano essi stessi autori. Gliutenti commentano, scambiano idee, descrivono prodotti ed esperienze, siconfrontano in maniera pubblica soprattutto sui propri canali social.Gli utenti sono diventati influencer
giancarlo panico
La rivoluzione: il destinatario della comunicazione diviene protagonistra
Tra tutti gli utenti, si distingue chi ha un vasto “patrimonio” di relazioni (siamonell’epoca del capitalismo relazionale) e network virtuali, soggettiparticolarmente seguiti, tanto da diventare veri “opinion leader” in grado diinfluenzare la percezione dei brand e le scelte di acquisto di altri utenti.
Un pubblico di influencer, privilegiato e costantemente mappato dalle aziendeche riserva loro azioni mirate volte a “spingere” attraverso la loro autorevolezza,prodotti e servizi.
Gli esempi più diffusi nel settore turistico/alberghiero, in quello alimentare edella moda.
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La nuova frontiera:il valore economicodei contatti socialIl modello del Nordic Light Hotel
L’idea è partita dal Nordic Light Hotel diStoccolma, che ha avuto l’intuizione diintrodurre una nuova moneta per ilpagamento del soggiorno nellastruttura: i contatti social degli ospiti.
Sconti dal 5% al 100% (gratuità) per chiha un numero significativo di followers epubblica un post sull’albergo in fase diprenotazione e quando si fanno check ine check out: naturalmente, nel postbisogna inserire un link alsito dell’albergo e taggarne la paginaFacebook.
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La catena americana Kimpton Hotels, invece, permette diaccumulare punti fedeltà se si condividono sui socialnetwork foto e post dei suoi alberghi e sul soggiorno.
Marriott ha pensato ad una raccolta punti: per ogni like allapagina Facebook degli alberghi che aderivano all’iniziativa siguadagnavano 25 punti, così come per il re-tweet dicontenuti Marriott con l’hashtag indicato: i punti accumulatidavano poi diritto a ricevere sconti sulle tariffe delle camere.
Sull’onda del successo di tali programmi, introdotti da unnumero crescente di alberghi, è nato il sito hotelied.it che,specializzato nelle offerte alberghiere personalizzate, mettein contatto gli utenti social con gli alberghi che offrono lorotariffe scontate. Il sito raccoglie le informazioni sull’utente esui tutti i suoi account social, ne analizza il “potenziale” dimarketing e gli comunica quali alberghi possono offrirglisconti e di quale entità.
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