Date post: | 11-Jan-2016 |
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Giuseppe Galeota Al Rami
Studi superiori di astrologia
Astrologia, intelligenza e
pensiero.
Raccolta di pubblicazioni dal 2013 al 2015
Tutti i diritti riservati ©
Mi propongo di elaborare una mia tesi circa la questione dell'intelligenza e sui valori
astrologici che la identificano. Parlerò pure di pensiero analogico, logica, filosofia. Questi
articoli sono destinati a un pubblico colto. In ogni caso cercherò di essere sintetico e
semplice, senza tuttavia perdere molto in esaustività.
Sono dell'opinione che per poter fare ricerca astrologica a proposito di un argomento
qualsiasi, è necessario comprenderlo prima di tutto dalle diverse angolature. Se vogliamo
parlare di intelligenza dobbiamo prima di tutto capire di cosa si tratta.
Secondo il mio parere non ha senso parlare di intelligenza senza prima citare la "percezione".
Con questo termine intendo tutto quello che può essere recepito attraverso i sensi: udito,
vista, tatto, olfatto, gusto, ma pure il senso della percezione di sé in rapporto alle cose, alle
persone, e la percezione delle cose in rapporto ad altre cose e delle persone rispetto alle altre
persone. La percezione presuppone un'analisi,una valutazione e una risposta pratica a ciò.
La risposta più appropriata in termini di efficacia e pertinenza, è frutto dell'elaborazione
mentale e quindi dell'intelligenza.
Partendo da questi presupposti, è frutto dell'intelligenza anche una risposta emotiva a un
dato stimolo. Le risposte emotive, logiche, creative, spaziali, fisiche, trascendentali,
psicologiche, sono tutte descritte nel nostro tema natale. C'è chi spiccherà per comprensione
delle persone, chi per empatia, chi per facoltà logiche matematiche, chi per comprensione
dei fenomeni trascendentali e così via. Ogni pianeta, dunque, in astrologia assolve alla
funzione di percepire un particolare aspetto della realtà. Questo significa che esistono
diversi tipi di intelligenza. A Mercurio (in segni e Case) spetta il compito della valutazione
intellettuale del mondo e delle cose, alla Luna il compito della valutazione delle emozioni.
Come al solito, sul tipo di intelligenza che spicca rispetto alle altre, occorre analizzare la
posizione del Sole nel segno e nelle Case, ma anche la posizione di Marte e di uno stellium
(accumulo di pianeti). Mercurio in aspetto agli altri pianeti indica il dialogo esistente tra i
diversi tipi di intelligenza.
Per esempio, io ho il grandissimo merito di essere comprensivo, e questo è sicuramente dato
della componente Sagittario e Casa IV che impone una visione positiva e costruttiva dei
bisogni emotivi delle persone, sebbene con quel sottofondo analitico che impone
l'ascendente Vergine.
Ma queste percezioni cosa riguardano? Parliamo di concetti che si apprendono stando in
società. Anche le emozioni si apprendono in società, o sono innate? E in che modo lo studio
delle emozioni può essere utile per il nostro percorso sull'intelligenza? Lo scopriremo tra
poco. Secondo Cannon, le emozioni risiedono nel sistema nervoso centrale, ossia nel
Talamo. Il sistema nervoso centrale stimola la corteccia cerebrale che invia gli stimoli ai
muscoli e ai visceri. In questo modo, a un'emozione corrisponde una reazione fisica.
Il lobo frontale, l'amigdala e l'ippocampo regolano le emozioni e hanno connessioni con
tutto il resto del corpo, dal sistema immunitario al sistema endocrino, al sistema nervoso
autonomo (che concerne il battito del cuore e la pressione del sangue). In questo modo è
chiaro come la mente influenza il corpo e come le emozioni condizionano la vita psichica e
sociale dell'individuo.
Ma le nuove scoperte dei neuroscienziati portano alla conclusione che il cervello umano non
è definitivamente formato alla nascita e che muta di continuo in base all'esperienza e
all'ambiente. La capacità di creare continuamente nuove connessioni tra le cellule del
cervello è detta neuroplasticità e ne ho già parlato qui:
http://alramiastrologo.blogspot.it/2014/03/neuroplasticita-e-astrologia.html
Secondo Geertz l'essere umano è incompleto e necessita di un ambiente culturale e sociale
per funzionare (parliamo di conclusioni basate sulle osservazioni dei bambini cresciuti in
ambiente selvatico, lontani dall'influenza degli altri uomini). Come ho scritto nei precedenti
post a riguardo delle Case astrologiche, la società e la cultura ci forniscono i sensi concettuali
delle cose e delle situazioni. Questo significa che il mio Mercurio in Capricorno si manifesta
in quel modo specifico solo grazie al "materiale" culturale, sociale, concettuale, fisico, da cui
sono investito. In parole ancora più semplici, le valenze intellettuali di Mercurio si
esprimono in maniera diversa a seconda del contesto, del luogo e del materiale informativo
che abbiamo acquisito tramite l'esperienza e la conoscenza.
Mercurio nei segni e nelle Case indica il personale modo di leggere e interpretare in maniera
intellettuale gli stimoli percepiti dai nostri sensi. Per esempio, in Capricorno, gli stimoli
intellettuali possono essere filtrati da problemi legati all'insicurezza e al pessimismo tipici
del segno e per questo, l'analisi intellettuale finisce per compensare la frustrazione
attraverso un atteggiamento rigoroso e severo. Mi viene in mente il Mercurio in X Casa e
congiunto a Saturno di Einstein, che descrive alla perfezione questo bisogno di
rivalsa/ambizione, scaturita da un fortissimo senso di inferiorità, a maggior ragione
confermato dal Sole in X nel timoroso Pesci.
Nel precedente articolo abbiamo posto in evidenza il fatto che persino le emozioni non sono
predeterminante alla nascita ma che è necessario, per il loro sviluppo, l'acquisizione
concettuale delle relazioni sociali e culturali. I pianeti, le Case, i segni zodiacali, dunque
rappresentano potenzialità la cui manifestazione dipende dal contesto. In una società
incentrata sulla cultura della promisquità, come sarà possibile stabilire astrologicamente il
promisquo dal non promisquo? Tutto deve essere ridimensionato al contesto di riferimento
e quindi relativizzato. Per questo, ogni posizione astrologica rappresenta indicazioni su di
un piano ideale, Platonico, che devono essere ogni volta reinterpretate in funzione della
cultura di riferimento del soggetto analizzato, ma pure tenendo presente che chi interpreta
porta con sé il bagaglio della società in cui vive. Per esempio, il concetto di libertà di un
indigeno Africano è diverso da quello di un impiegato Americano. Per questo, l'indigeno
Africano, per interpretare il mondo userà gli strumenti dati dalla sua cultura, comprese
anche le emozioni, ossia la risposta emotiva a certi stimoli.
Da ciò possiamo desumere che la risposta emotiva (ma anche intellettiva) a certi stimoli
dell'ambiente (in parte legata a inclinazioni personali) necessitano obbligatoriamente del
supporto della cultura per potersi esprimere. Per cultura intendo gli usi e i costumi di una
popolazione.
Tre quarti del cervello si sviluppano fuori dell'utero materno e per questo non bisogna
intendere le inclinazioni astrologiche come caratteristiche preconfezionate come invece
possono essere intese quelle genetiche; ma appunto come entità dinamiche pronte a
svilupparsi o meno in una certa direzione a seconda delle interazioni con il contesto
ambientale e sociale.
Da ciò possiamo trarre una prima indicazione a proposito dell'intelligenza che a questo
punto è intesa come qualcosa che è strettamente dipendente dalle nozioni e dall'esperienza,
quindi un potenziale che dipende dal contesto.
In astrologia, poeti, scrittori, dunque chi ha una notevole capacità linguistica, sono
rappresentati dalla Luna (come dimostrano le statistiche Gauquelin). Chi ha per esempio la
Luna dominante spesso dal lato della 12^ Casa, finisce per divenire spesso un poeta (non
c'è Mercurio come si immaginerebbe). Cosa c'entrano le capacità linguistiche con la
sensibilità? Cercherò di spiegarlo portandovi a una deduzione: il linguaggio è espressione
di una data cultura. E' per mezzo del linguaggio che il soggetto associa un senso, un ordine,
un valore a una data azione e situazione. Il linguaggio ha dunque il valore di dare un senso
alle cose. La risposta emotiva a certe situazioni dipende da quel che abbiamo appreso
vedendo le relazioni attorno a noi. E siccome le relazioni sono mediate dal linguaggio, allora
vi è una stretta connessione tra esso e le emozioni. A sua volta, l'emozione è legata alla
sensibilità, cioè la personale valutazione dell'emozione dipende dalla sensibilità a certi
stimoli (appunto Luna, mentre le emozioni quali gioia, rabbia, felicità, tristezza, sono
rappresentati da altri elementi astrologici). Una persona sensibile è anche emotiva ma le due
cose sono distinte. (A titolo di esempio ecco il tema natale di Gabriel Garcia Marquez.)
La Luna è anche il simbolo del femminile e già questo è sufficiente a giustificare la
predisposizione delle donne alle capacità linguistiche, sia dal punto di vista
dell'apprendimento che dal punto di vista della fluidità dell'eloquio.
Le aree cerebrali deputate alle emozioni sono anche quelle associate al comportamento
sociale. La corteccia prefrontale pare avere un ruolo cardine in questo discorso e la sua
capacità di modificarsi avviene in maniera intensa entro i tre anni di vita di ogni individuo
(salvo malformazioni congenite ovviamente) per poi diminuire la sua potenzialità con il
passare del tempo.
Dunque, le facoltà emotive sono legate alla capacità di intrecciare relazioni che a loro volta
sono strutturate secondo un principio dialogico.
Anche l'appetito sessuale (scusatemi questa divagazione) è in funzione della cultura e dalla
socializzazione con il mondo esterno. L'inibizione tipica dello Scorpione (e la nascita
conseguente di alcune perversioni) può essere senz'altro associabile al suo carattere
introverso per esempio.
Il cognitivista Richard Lazarus ha elaborato una teoria in cui afferma che le emozioni sono
di tipo psicobiologico. Questo significa che è biologicamente determinata la risposta a un
dato stimolo; ma non la valutazione dello stesso che dipende dalla personalità individuale,
dalla cultura e dall'apprendimento. Successivo a questo studio è quello dei costruzionisti
Berger e Luckman: le emozioni non necessitano più una spiegazione biologica ma sono
modelli di esperienza basati su norme morali, culturali, che si basano sul sistema di
credenze, in cui si prescrive come comportarsi in certe condizioni tipiche.
Il "come comportarsi" è strettamente legato alle scelte e alle strategie da adottare in un dato
contesto. L'intelligenza dunque è strettamente connessa al comportamento e quindi è in
relazione agli elementi astrologici più determinanti di un tema natale. Il nostro percorso non
si conclude qui: presto scopriremo insieme quel che affermano i ricercatori delle
neuroscienze in epoca contemporanea.
Sulla linea di pensiero di Marlau-Ponty circa cui non è possibile scindere la mente dal corpo,
Antonio Damasio (uno dei più importanti neuroscienziati del mondo), scrive nel suo
"L'errore di Cartesio" come le emozioni stiano alla base del buon funzionamento della
mente: la razionalità non è indipendente dalle emozioni!
Questo significa che le emozioni, che sono innate, stereotipate, biologiche, concorrono alla
valutazione di una esperienza. Possiamo dire che abbiamo due percorsi paralleli di
valutazione: quello logico e quello emotivo che si manifestano poi attraverso il corpo e le
azioni. (Da non confondere le emozioni, date dal complesso del tema natale, con la
sensibilità che invece è data dalla Luna)
Perciò Csordas arriva a parlare di EMBODIMENT per descrivere la relazione continua tra
corpo e mente e la stretta connessione tra realtà biologica e realtà culturale in cui il corpo si
muove: intelligenza significa valutazione di uno stimolo (anche in funzione emotiva) e
risposta migliore e pertinente con relativa azione in un contesto culturale e sociale per
mezzo del corpo.
Insomma, senza il supporto delle emozioni, la cognizione risulterebbe fortemente limitata.
Ciò che connette l'emozione alla cognizione è l'esperienza, poiché è tramite essa che sussiste
la valutazione di quel che accade. E l'esperienza avviene in un contesto che influenza la
valutazione stessa, poiché il contesto ha implicazioni di tipo emotivo e logico. Ne ho già
parlato ampiamente nei miei articoli relativi alle Case astrologiche. Come specificato
nell'articolo precedente, non bisogna confondere l'emozione con la sensibilità e quindi non
bisogna pensare alla Luna come componente dell'intelligenza, ma come un altro tipo di
intelligenza composta a sua volta dalle emozioni.
Prima di sintetizzare il tutto in uno schema, vale la pena considerare le idee di Michel
Foucault a proposito dell'attività discorsiva umana. Essa consente il riconoscimento o meno
della propria idea attraverso il confronto e quindi la possibilità di manifestare la propria
intelligenza, personalità, individualità. Sono le relazioni di potere e le pratiche
istituzionalizzate che consentono all'intelligenza di seguire un certo binario.
Precedentemente avevo scritto che attraverso il linguaggio si attribuisce un senso alle cose,
ma è anche vero che il linguaggio stesso è subordinato anche a una interpretazione
soggettiva dello stesso poiché è ricco di ambiguità, come afferma appunto Foucault.
Questo significa che l'intelligenza è data dal senso che collettivamente si attribuisce, per
mezzo del linguaggio, alle cose e ai fatti, ma anche dall'interpretazione personale che
avviene sulla base del confronto che contribuisce ad arricchire e variare il significato e il
senso delle cose.
REGOLE SULL'INTELLIGENZA:
La valutazione è efficace quando la risposta a uno stimolo è efficace e pertinente
Gli stimoli del mondo riguardano i diversi campi dell'esperienza umana, da quella
relazionale, a quella matematica a quella artistica. Pertanto, l'individuo può specializzarsi a
essere competente in uno o più di questi campi.
L'intelligenza è data dalla competenza in uno o più campi.
La competenza è data da una predisposizione e dall'acquisizione per mezzo dell'esperienza.
I Campi di esperienza sono le Case astrologiche.
I Campi di esperienza includono concetti teorici e simbolici dati dalla cultura.
Le Case astrologiche indicano i dati teorici e simbolici della cultura.
Le Case astrologiche più sollecitate indicano il campo di esperienza in cui poter sviluppare
la nostra intelligenza.
La posizione di Mercurio riguarda l'intelligenza intellettuale e non l'intelligenza in generale.
L'intelligenza intellettuale riguarda l'acquisizione della conoscenza. Gli aspetti di Mercurio
indicano in che modo e in quale ambito si acquisiscono le informazioni.
Gli aspetti di Mercurio con gli altri pianeti indicano il legame tra la capacità di raccogliere
le informazioni e gli altri tipi di intelligenza (dati da Luna, Sole, Marte e tutti gli altri pianeti).
Una forte intelligenza in un preciso ambito, necessita dell'apporto di Mercurio per la
capacità di raccogliere i dati, poiché senza la raccolta non è possibile una valutazione.
Ogni pianeta indica una valutazione specifica dei dati: Per esempio Venere indica una
valutazione estetica per mezzo di percezioni che non riguardano per esempio la logica a
meno che Saturno non sia in aspetto a essa.
Il segno zodiacale su cui poggia Mercurio, lo pone a contatto indiretto con il tipo di
intelligenza rappresentata dal pianeta governatore del Segno. Così, Mercurio in Ariete
indica che la raccolta dei dati è in attinenza con un tipo di intelligenza legata a Marte.
Contatti tra pianeti indipendentemente dal supporto di Mercurio, indicano i diversi tipi di
intelligenza NON SOSTENUTI DA ATTIVITA' INTELLETTUALE.
L'intelligenza è data dal confronto costante
L'intelligenza può essere sviluppata in luoghi che consentono il confronto costante
La rete informatica è altamente socializzante e può contribuire allo sviluppo
dell'intelligenza.
Maslow afferma che esistono dei bisogni prioritari e solo dopo aver soddisfatto questi è
possibile appagare anche i secondi. Lui fa la categorizzazione in bisogni fisiologici, bisogni
di sicurezza, bisogni sociali di stima, bisogni di auto-realizzazione e crescita. Si potrebbe
tentare un parallelismo tra questi e le Case astrologiche, ma rimando ciò a un lavoro
successivo giacché c'è prima di tutto da convenire se questa categorizzazione può essere
esaustiva.
Infatti Arcuri fa un ulteriore distinzione:
1) il bisogno ego-difensivo che serve a nascondere aspetti negativi di sé, a negare ciò che
non vogliamo accettare;
2) conoscitivo per il giudizio e la classificazione;
3) di norma per i riferimenti normativi;
4) di adattamento sociale per integrarsi e condividere.
Secondo Wicks i bisogni sono funzionali, pratici, espressivi, emotivi, estetici.
Sono dunque i bisogni il motore che ci spinge ad accettare un testo e quindi a essere
disponibili alla comunicazione. Pertanto, la posizione stessa di Mercurio che rappresenta la
comunicazione in senso lato, non ha alcun senso se prima non prendiamo in considerazione
il bisogno da cui scaturisce poi la necessità di comunicare. Per questo ho sempre affermato
che ogni posizione astrologica, ogni pianeta deve essere sempre ricondotto alla posizione
del Sole nelle Case (metodo Placidus). Solo seguendo questa direttiva è possibile, a mio
parere, affrontare una lettura del TN senza dover necessariamente sconfinare nell'utilizzo
di elementi astrologici accessori come Chirone o la Luna Nera che, sempre a mio modesto
parere, possono solo confondere e allontanare il soggetto da una interpretazione corretta.
Altro fattore degno di considerazione è l'intelligenza. È naturalmente per mezzo di essa che
possiamo realizzare i nostri bisogni. Infatti l'intelligenza consiste nell'abilità di conoscere
fatti e il funzionamento delle cose in funzione di un adattamento. Popper stesso (e l'ho citato
più volte su questo sito) diceva che tutta la vita è risolvere problemi e questo dipende
proprio dal fatto che l'uomo tende al raggiungimento di una condizione ideale, quella a cui
alludevo parlando dei bisogni.
Quindi intelligenza è la velocità di apprendimento ma anche la velocità di adattamento alle
circostanze; è la capacità di elaborare il maggior numero di variabili di una determinata
situazione. Ovviamente esistono delle scorciatoie del pensiero che spingono il soggetto alla
generalizzazione e quindi ad affrontare la valutazione di fatti, persone, situazioni, in
maniera sintetica e superficiale (basti pensare a chi generalizza sulle donne o sugli uomini
affermando che sono tutti uguali).
L'intelligenza non è solo cognitiva ma è anche emotiva e riguarda la creatività e l'intuito
basandosi su quella parte destra del cervello adibita per tale scopo.
L'intelligenza dipende anche dall'opportunità a elaborare quindi dal contesto,
dall'ambiente. Mercurio è il fattore astrologico legato all'intelligenza anche se io penso che
riguardi più il modo in cui raccogliamo il materiale e il tipo di materiale da cui siamo attratti.
Anche in questo caso sarà necessario approfondire il discorso in articoli successivi, scritti
che saranno molto più elaborativi e in cui cercherò di tracciare delle conclusioni più
ponderate.
Il tempo incide sull'elaborazione; infatti la pressione del tempo ci mette nelle condizioni di
elaborare solo le cose negative. Inoltre anche il fattore distrazione incide sull'elaborazione
dell'informazione e la quantità stessa di informazioni (troppa o poca informazione) può
aumentare la possibilità di bias e quindi la possibilità di memorizzare e ricordare.
Ho scritto molte volte che la finalità dell'essere umano è l'interazione, la socializzazione, che
esiste una predisposizione innata a cercare di creare legami e a comunicare, cosa che, come
ho scritto nei precedenti articoli, si palesa persino attraverso il pianto del bambino appena
nato. Ma questo è sufficiente per spiegare i comportamenti umani e lo sviluppo della nostra
intelligenza? Gli scambi sociali ci permettono di creare relazioni ma se non avessimo la
facoltà di interpretare le intenzioni e le emozioni delle persone, tutti i nostri contatti
risulterebbero vani: cos'è un legame se non si ha la facoltà di comprendere i bisogni
dell'altro, che questo è diverso da noi e che esiste una rappresentazione mentale di questa
diversità? Esistono quindi alcune competenze per lo sviluppo delle nostre capacità come
per esempio quella esposta dalla teoria della mente in cui si afferma che progressivamente
riusciremo ad avere sempre di più la consapevolezza del nostro mondo interno che spesso
non collima con quello di chi sta affianco a noi. Tuttavia questo non spiegherebbe il motivo
per cui le persone affette da autismo non solo hanno problemi legati all'aspetto sociale
dell'esistenza ma hanno difficoltà ad abbandonare certi schemi di comportamento molto
rigidi: essi permettono addirittura di sviluppare delle capacità fuori dal comune. A
qualcuno di voi sarà capitato di guardare il film "Rain Man" interpretato da Dustin Hoffman
e Tom Cruise. Il primo interpreta cinematograficamente le problematiche di una persona
affetta da autismo che non sa nemmeno allaccarsi le scarpe ma ha sviluppato una capacità
mnemonica impressionante e una poderosa capacità di calcolo matematico. Il problema è
che questa competenza risulta essere applicata meccanicamente in contesti spesso privi di
utilità e che manca la capacità di integrare ciò in maniera coerente al resto delle aree della
propria vita. Sappiamo che non esiste una sola intelligenza come affermava Piajet nelle sue
teorie cognitiviste; ma esistono diversi domini di competenze che attraverso il dono della
sintesi (emisfero destro) saremo capaci di coordinare per svolgere le nostre attività
quotidiane. Se saremo in grado di coordinare le informazioni allora potremo anche
pianificare strategie per gli eventi futuri, cosa che manca completamente a chi è affetto da
patologie dello spettro autistico (Autismo, DPS NAS e Asperger). In pratica, il dono
dell'intelligenza sta nella capacità di integrare tra loro i diversi domini cognitivi in maniera
coerente per mezzo della sintesi.
Io penso che la modalità di lettura del TN debba permetterci di riuscire a integrare i diversi
domini di competenza dati dai pianeti nei segni e nelle Case. Forse sono proprio gli aspetti
astrologici che in qualche modo ci permettono di comprendere come cerchiamo di far
collimare tra loro le diverse aree dell'esistenza, senza fossilizzarsi esclusivamente sullo
studio di Mercurio(pianeta accostato alla nostra intelligenza). Le capacità dell'uomo
dovranno essere considerate nel loro insieme e per questo non è sufficiente parlare della
congiunzione tra Mercurio e Saturno di Einstein senza considerare il peso del suo Sole in X
Casa o la sua Luna nel Sagittario e nel 6° campo.
Gli aspetti armonici tra Mercurio e Saturno sono quelli che per definizione permettono di
sviluppare un'intelligenza logico-razionale molto forte. La lucidità, la forza di
concentrazione e la tendenza all'astrazione risultano accentuati soprattutto con la
congiuzione. Un'altra delle caratteristiche di spicco è l'obbiettività e una certa capacità
d'analisi. Nel grafico qui sotto si nota la congiunzione tra Mercurio e Saturno. Si tratta del
tema natale di Einstein degno rappresentante del potere positivo di questo aspetto.
Naturalmente nel segno dell'ariete acquisisce quella sveltezza mentale utile a donare
vivacità all'intelligenza che altrimenti risulterebbe sì molto forte ma lenta.
Gli aspetti dissonanti non sempre portano a una vera e propria mancanza di intelligenza
logica; ma semmai è ancorata a schemi troppo rigidi. Insomma, potrebbe essere l'indice della
mancanza di elasticità mentale, del soggetto che non riesce a guardare al di la delle cose che
ha compreso, a scendere in profondità e guardare oltre l'apparenza. Naturalmente questo si
traduce in giudizi troppo rigidi nei confronti delle persone o dei fatti e in taluni casi anche
a esser ripagati con la stessa moneta. Infatti la diffidenza e la sospettosità si traduce spesso
in un "malus male cogitat". Una delle caratteristiche più eloquenti di questa posizione è
l'insistenza, il fatto di rimanere bloccati a lungo su determinati concetti e l'impossibilità ad
avanzare. Paradossalmente può rivelarsi utile in quei casi in cui bisogna applicare delle
regole senza alcuna possibilità di variazione. In altri casi i due pianeti si esprimono più
drasticamente e abbiamo la mancanza di intelligenza logica, l'incapacità a formulare
pensieri lineari, la difficoltà d'espressione. Per aspetti dissonanti dobbiamo intendere anche
il semi e il sesquiquadrato.
Il Grafico qui sopra si riferisce a una persona che era incapace di comprendere cose nuove
e preferiva fissarsi sulle cose che già conosceva a causa di una profonda diffidenza.
Gli aspetti Mercurio-Saturno possono essere riassunti anche dalla posizione di Mercurio in
capricorno. Generalmente abbiamo un tipo di intelligenza fredda, una propensione per il
pensiero astratto, uno spiccato umorismo, la tendenza alla riflessione e un intelligenza che
porta a esser compresi solo dai pari di livello. In altri casi ho visto questa posizione
comportarsi esattamente come una dissonanza tra Mercurio e Saturno; dunque abbiamo
soggetti che non riescono a formulare frasi, che ragionano con difficoltà, che risultano
spenti, ottusi e che han come unica valvola di sfogo una forte ambizione e perseveranza nel
perseguire i propri obbiettivi.
Ecco un esempio. Si tratta del TN di Stephen Hawking noto scienziato. Esso contiene
Mercurio in capricorno trigono a Saturno.
Qui abbiamo invece il TN di un soggetto molto ambizioso ma altrettanto testardo. La
componente sagittario lo rende assai maldestro e dal punto di vista culturale e intellettuale
risulta assai limitato poichè ha difficoltà d'espressione (La "sordità" acquariana gli
impedisce di prendere in considerazione i consigli degli altri) e risulta assai impermeabile a
ogni stimolo intellettuale o culturale. Manca assolutamente di logica e risulta diffidente nei
confronti degli amici e assai credulone nei confronti di chi gli promette successo.
Il paradosso di Margherita Hack
L’astrologo, come ogni buon ricercatore, è sempre alla ricerca di prove schiaccianti che
confermino la fondatezza della sua materia. L’altra sera, riflettevo su questo assioma: se
determinate posizioni planetarie non obbligatoriamente portano alla realizzazione
professionale ad esse legate per simbologia, dall’altra parte, soggetti che fanno una
determinata professione, sono spalleggiati da posizioni astrologiche che rispettano quelle
simbologie.
Ovvero: se il soggetto, per esempio, fa il chirurgo, è perché contemporaneamente il suo tema
astrale rispecchia i suoi gusti. Sempre. 100% dei casi. Però, se un soggetto presenta
determinate posizioni astrali che portano verso una determinata professione, non è detto
che riuscirà a svolgerla. Più che altro, accade che il soggetto potrà fare una qualsiasi
professione ma utilizzando le energie tipiche di quel pianeta e che queste, lo indurranno ad
avere un preciso comportamento e atteggiamento in merito a quella professione. Da cosa
dipende ciò? Le variabili in gioco sono tante, ma non è obbiettivo di questo articolo
ragionare su questo quesito.
Oggi, più che altro, ci occuperemo di vedere sino a che punto è vero questo assioma. Cioè,
senza dimostrazioni, mille parole non servono a nulla.
Mi è venuto in mente di analizzare il grafico di nascita di Margherita Hack per vedere se
effettivamente ha posizioni astrali che spiegano il suo temperamento, la sua professione, i
suoi gusti. I dati anagrafici sono stati estrapolati dall’archivio del CIDA, che da anni si
occupa di raccogliere i dati anagrafici di celebrità.
È nata il 12 giugno 1922 alle ore 5.00 Firenze. Quello che adesso serve è visionare il grafico
per leggere le sue posizioni astrali. Incombe però una breve premessa: non mi si può
accusare di distorcere il significato dei vari, singoli item zodiacali (a mio favore), poiché
tutta la bibliografia professionistica concorda a identificare ad una precisa posizione astrale,
altrettante precise indicazioni. In sostanza, tutti pattuiscono che un dato pianeta significa
quello e non altro. Basta confrontare libri professionistici di studiosi celebri per appurare le
concordanze o le discrepanze con quello che mi appresto a dire a proposito di ogni posizione
astrologica. Al massimo nei testi di qualche astrologo, rispetto ad un altro, si potranno
leggere indicazioni integrative ben comprensibili se si apprende il linguaggio analogico
(quindi la capacità di saper collegare cose che apparentemente sembrano non avere alcuna
cosa in comune). Subito dopo la descrizione, chiarirò a quale paradosso fa riferimento il
titolo di questo articolo.
Abbiamo il sole in gemelli con l’ascendente gemelli. Bene. Qui assistiamo al famoso effetto
di compensazione del segno: sebbene il segno dei gemelli sia superficiale, l’effetto di
compensazione capovolge la situazione e rende profondi, esploratori dell’ immenso e del
lontano (in questo caso delle stelle). Al contempo, la scienziata non perde le caratteristiche
di questo segno poiché vi capita anche l’ascendente, che tutt’al più le infonde un certo
atteggiamento brillante, curioso, sarcastico, ironico e un po’ superficiale. Ebbene, anche il
più idiota che l’ha vista almeno una volta, sa che la nostra astrofisica è vivace, brillante, ha
sempre la battuta pronta e risulta simpatica immediatamente. La dominante è mercurio.
Soffermiamoci qui per un attimo. In uno dei miei precedenti articoli, avevo parlato del ruolo
della dominante planetaria. Ebbene, una delle due presenti nel tema, è mercurio che si trova
in gemelli: se avete letto quell’articolo, ricorderete che gli attributi mercuriali sono: mente
brillante, comunicativa, abilità d’esecuzione (fisica o mentale, quindi mente sveglia) e che
questi attributi sono proprio tratti distintivi e predominanti: dove la trovate una donna di
87 anni così lucida e brillante? Dovete ammettere che se si tratta di una combinazione, è una
combinazione straordinaria! Ma siccome le coincidenze non dimostrano nulla, procediamo
con l’analisi.
Ciò che ci interessa maggiormente è la Hack scienziata e non la sua vita privata, quindi ci
soffermeremo ad analizzare soprattutto mercurio e saturno che sono implicati nelle
questioni di logica, razionalità. La combinazione (ed è già l’ennesima) vuole che mercurio
intrattenga proprio un aspetto angolare con saturno: diffidenza, ipercriticità, scetticismo,
visione unilaterale delle cose. Saturno a sua volta è in bilancia: indica saggezza nei pensieri
e nelle decisioni. Mercurio è congiunto a plutone: grande attività mentale, intelligenza che
va al fondo delle cose, ma siccome l’aspetto non è preciso, tale caratteristica è sfumata.
Saturno è congiunto a giove: serietà saggezza, moralità. Questo aspetto da’ struttura logica
ai discorsi e ai ragionamenti, indicando buon senso. Ora analizziamo la luna: è in
capricorno!!! È indice sicuro di ambizione, concentrazione, perseveranza, concretezza; il
sentimento è bloccato, ma è assai sviluppata la razionalità. Concludiamo l’analisi con la
spiegazione della seconda dominante della fiorentina: è il sole, indice di gloria, popolarità,
generosità, grandezza. Ricapitolando abbiamo un segno compensato che la porta a
interessarsi verso tematiche che han a che fare col lontano, (in senso geografico o metafisico,
e in questo caso è la prima opzione, poiché la luna in capricorno infonde interessi su ciò che
si considera concreto)portando inoltre profondità di pensiero stimolato dall’angolarità di
mercurio a plutone. L’intelligenza e la comunicatività sono primarie poiché mercurio è
dominante (seppur il pianeta sia in aspetto dissonante a saturno: visione ipercritica e
unilaterale della realtà), sorretta inoltre da serietà e concentrazione tipici di una luna in
capricorno. La dominante solare ovviamente doveva portarla ad emergere poiché già
stimolata da una forte ambizione. Un profilo che si adatta bene a un cervello di successo.
E qui viene il bello: La Hack quindi è una persona concreta, razionale, emotivamente fredda
anche se vivace e ironica. Lei è scettica nei confronti dell’astrologia, tant’è che senza
nemmeno pensarci due volte afferma: “l’astrologia dice delle grandi balle”. D’altro canto, la
mia dimostrazione conferma che le sue posizioni astrali rispecchiano il suo temperamento
al 100%. Questo non si può negare, a meno che uno sia cerebroleso. È qui che si nota il
paradosso! Cioè, non può essere un caso che tutti gli elementi del suo quadro astrale
convergano verso un'unica direzione! Solo un singolo item potrebbe essere frutto del caso,
ma non tutti questi! L’astrologia ha ancora una volta dimostrato che le posizioni astrali
rispecchiano il soggetto, ma dobbiamo ammettere che se è vero che la studiosa ha forti doti
razionali, cioè un approccio razionale alle cose, probabilmente avrà ragione a dire che
l’astrologia è solo una menzogna!!! Allora come si risolve questo paradosso?
Qualche persona davvero maligna (e nella mia strada ne ho incontrate tante) potrà insinuare
che la data di nascita è falsa, ottenuta ad hoc per forzare le corrispondenze; ma credo che
questo dubbio possa essere risolto facendo semplici ricerche sul web e confrontare le date.
Altri, ancora più maligni, diranno che tali indicazioni possono corrispondere a quelle di
chiunque, ma mi sembra altamente improbabile perché pochi possono avere doti razionali
di spicco e ancora più pochi divenir popolari per questo( soprattutto per questioni inerenti
il “lontano”). E cosa ancor più lampante questo profilo non corrisponde al tuo (che stai
leggendo questo articolo), a meno che non ti consideri un cervellone famoso attratto dal
lontano in senso fisico, tanto da spingerti ad abbracciare la professione di astrofisico; e
questo io lo interpreto come “delirio di potenza e principio di schizofrenia oltre che fervida
immaginazione”. Ovviamente il caso è ribaltato se a leggere è davvero un astrofisico, e
anche in quel caso le capacità di raziocinio sarebbero correlate a valori diversi da quelli della
Hack. Comunque sia, chiunque voglia insinuare ancora dubbi sulla fondatezza della mia
disciplina, sarà libero di farlo a patto che le argomentazioni siano spalleggiate dal desiderio
di capire qualcosa e non dal pregiudizio.
Allora il paradosso come si risolve? Semplice: l’affermazione della nostra scienziata è
semplicemente quella di una persona che non è attratta da certe tematiche e che un po’
superficialmente (ascendente gemelli) da’ il suo giudizio, relativo a quelle che sono le sue
conoscenze. E per quanto una persona possa essere razionale, se non conosce la questione
nella sua totalità, dirà una verità relativa. Il fatto è questo: la scienziata ha dato più di una
volta un giudizio estremamente sintetico e negativo perché è abituata a studiare i casi
secondo il punto di vista della fenomenologia fisica (energie magnetiche, gravitazionali e le
loro implicazioni sul mondo animale vegetale). Soffermandosi solo a considerare quel tipo
di energie (le sole al momento conosciute)ed escludendo l’esistenza di eventuali altri tipi,
giudica l’astrologia sulla base di questi fenomeni e siccome la forza gravitazionale non ha
alcun influsso sulla vita umana, espone il suo giudizio definitivo. Ma la domanda è questa:
chi ha detto che le forze in gioco per il funzionamento dell’astrologia debbano per forza
essere magnetiche o gravitazionali? La scienziata risponderebbe che non esistono altre
forme di energia oltre a quelle, ma esperimenti condotti da altri scienziati dimostrano il
contrario. Non si pone nemmeno il dubbio di andare a vedere se esistono delle
corrispondenze con quanto dicono gli astrologi. Ovviamente non ha tempo né gusto per
farlo. Se ci si vuole esporre, invece,ogni quesito dell’uomo deve essere valutato e studiato
utilizzando diversi parametri. Uno psicologo infatti darà giudizi diversi sulla questione
poiché i suoi parametri di valutazione sono relativi al tipo di ragionamento che è proprio
della materia. Idem nel caso dell’uomo di chiesa, del filosofo, del biologo, del matematico.
Solo vedendo il problema da prospettive diverse e usando metodologie di ricerca diverse,
si può giungere a sviscerare la verità. In questo Heinstein rimane un genio incontrastato: un
saturno congiunto a mercurio è il massimo per sviluppare doti di intelligenza, e lui sì che le
aveva. Sinceramente, alla luce di queste evidenze, non mi risulta possibile formulare altre
ipotesi. La scienziata è talmente diffidente verso tutto quello che può essere definito
immateriale, da essere divenuta atea.
Ora soffermiamoci un attimo qui: voglio fare un confronto tra le mie e le sue posizioni
astrali. Abbiamo detto che l’approccio iper-razionale dei vari elementi mercurial-saturnini
associati alla luna in capricorno, l’han resa atea. Nel mio caso, una dominante nettuno, il
trigono luna nettuno, il trigono giove nettuno, elementi sagittario, (tutti elementi di
spiritualità) mi han indotto a essere fortemente credente. Cioè: il solo fatto che l’astrologia
abbia individuato ciò e che ciò corrisponda veramente coi fatti, significa che l’astrologia è
apparentemente vaga, ma paradossalmente concreta e reale. E’ la logica. Come sarebbe
possibile tutto ciò se fossero solo balle? È probabile che i miei studi astrologici non
raggiungano mai latitudini eccezionali per via di capacità intellettuali non comparabili con
quelli della scienziata; quindi la mia modesta critica nasce semplicemente dall’osservazione
ormai decennale di questi fenomeni e dalla verifica sulla fondatezza o meno dei postulati
astrologici, sulla base di uno scetticismo non aprioristico, senza voler rivendicare il diritto
di aver scoperto o inventato qualcosa di nuovo. Anche se le leggi fisiche dicono una cosa
(quelle alla quale si vuole far riferimento escludendo altre), i fatti dimostrano il contrario.
Un esempio a conferma ulteriore di quanto dico: sono stati condotti esperimenti di
laboratorio che dimostrano l’impossibilità del volo del calabrone tenendo presente la sua
struttura morfologica. Ebbene, a dispetto di ciò, il calabrone vola, trasgredendo alle leggi
della fisica aerodinamica studiate sino ad oggi. Meditate su tutto ciò, con la speranza che
riusciate a cogliere il sillogismo tra questa storia e l’astrologia. Buona riflessione.
Un Caso
Il nostro tempo è limitato, per cui non lo dobbiamo sprecare vivendo la vita di qualcun altro.
Non facciamoci intrappolare dai dogmi, che vuol dire vivere seguendo i risultati del
pensiero di altre persone. Non lasciamo che il rumore delle opinioni altrui offuschi la nostra
voce interiore. E, cosa più importante di tutte, dobbiamo avere il coraggio di seguire il nostro
cuore e la nostra intuizione. In qualche modo, essi sanno che cosa vogliamo realmente
diventare. Tutto il resto è secondario.
Steve Jobs
Imprenditore americano, uno degli ideatori della rivoluzione informatica, co-fondatore di
Apple Computer Corporation e Pixar Animation Studios.
La dominante del tema è Mercurio che mette l'accento sulla sua spiccata capacità di
comunicatore. E' intelligente, brillante, portato per l'appunto verso le comunicazioni e
telecomunicazioni.
Sin dall età di 10 anni si è sempre occupato di elettronica: Mercurio è in acquario, il segno
legato alla tecnica e all'innovazione per eccellenza ma non andava molto d'accordo con lo
studio. Infatti abbandona l'università per dedicarsi ad un lavoro nella prestigiosa ditta
"Atari", produttrice di videogiochi. Saturno è in 3^ casa e spiega bene questa scelta. In
seguito si sente spinto e perseguire una vocazione spirituale: lascia l'azienda per recarsi in
India. Il Sole in pesci è largamente in trigono a Nettuno e ci parla di questa fantasia, di queste
visioni, della sua genialità. Nel 1976, Jobs e il suo amico Steve Wozniak fondano l'Apple.
Dopo il successo Steve mostra di esser soggetto a scoppi lunatici e all'isolamento. La Luna
infatti è nell'impetuoso ariete; ma il vero colpevole di questi stati di tensione interna è
Plutone sulla cuspide della 12^ casa, che sovente ci parla di forze distruttrici. Inoltre la
tendenza all'isolamento è una delle caratteristiche pescine. Jobs fu abbandonato alla nascita
e poi adottato da una famiglia americana. Ha quattro figli: una avuta dalla sua storia
d'amore degli anni '70 e tre figli con la moglie Laurene che sposò nel 1991. In 5^ casa
abbiamo Mercurio in aspetto dissonante a Saturno: i figli avuti per incidente, per sbaglio o
attraverso un atteggiamento incauto appunto suggerito dalla bizzarria dell'acquario, e la
sua adozione quando era in fasce. Ai primi di gennaio 2009, i medici hanno trovato che Jobs
ha uno squilibrio ormonale che causa l'incapacità di digerire le proteine. Il Sole in 6^ casa
ovviamente pone l'accento sulle questioni di salute parlando di un soggetto che volente o
nolente si deve occupare della salute del proprio corpo (o di quello degli altri, essendo una
delle posizioni più legate alla medicina). Siccome è nel segno dei pesci, possiamo
immaginare dunque patologie anomale, diverse dal consueto. Jobs e morto il 5 Ottobre 2011
a Palo Alto, CA.
La sua Decima casa è occupata da Giove e Urano eccellenti per l'ascesa sociale, per rimanere
nel ricordo della gente. Mercurio in aspetto dissonante a Saturno parla della necessità di
applicare l'intelligenza verso un unica direzione, im mondo quasi maniacale. Il Sole in 6^
inoltre ci parla di un soggetto metodico, che ama concatenare e dedurre, una specie di
indagatore pignolo. Siccome Mercurio è in 5^, il suo genio ha avuto modo di esprimersi
pienamente attraverso la produzione di prodotti adatti allo svago e il divertimento: cinema,
videogame, animazione. Plutone è in aspetto di trigono a Marte: io considero questo uno
degli aspetti più belli per accrescere la forza di volontà, le forze potenti e realizzatrici del
proprio inconscio.
Tra le sue più famose frasi c'è quella che dice: "siate affamati, siate folli". Nettuno nella 2^
casa descrive in maniera impeccabile il passato economico tormentato, la fame non solo
simbolica, e i successivi guadagni legati al frutto della sua fervida immaginazione e fantasia.
Definito "visionario" per l'appunto grazie a tutti questi valori nettuniani che oggi lo
consacrano al mondo dei geni.
PENSIERO LOGICO E ANALOGICO. L’INTELLIGENZA ANALOGICA.
Discussione estratta da http://vascello-stelleperdute.forumfree.it/?t=58340315#lastpost
Si dibatte sulla differenza tra pensiero logico e pensiero analogico.
domanda: Quanta importanza attribuire al pensiero analogico in astrologia?
Possiamo attraverso il pensiero analogico fare alcune scoperte astrologiche?
Oppure dopo aver fatto una scoperta possiamo trovare una spiegazione con l'analogia?
Ariel: Se io associo al pianeta mercurio l'originario significato di "scintilla" creatrice, e in un
TN associo questa idea a Plutone che è di per se "il ricco" e nello stesso momento "l'invisibile"
(quindi il Nulla), in un aspetto in cui i due pianeti sono congiunti, potrei ad esempio
azzardare l'ipotesi che il soggetto ha in se il "talento" di "creare dal nulla", cioè di vedere
anche ciò che non c'è e da li riuscire a trarre qualcosa di concreto.
Un pò come nel mito di Orfeo che scende nell'Al di là per recuperare la sua sposa
Euridice.Cioè l'intento di questa discussione è di guardare i pianeti come se guardassimo
gli dei stessi, e quindi arricchirli anche dei loro lati più nascosti.Un pò come se volessimo
trovare quel pizzico di dio nel nativo, inteso come energia manifesta o nascosta.
Giuseppe Al Rami Galeota: Il tuo procedere è all'inverso. Infatti parti da considerazioni di
tipo analogico e ti aspetti di trovare delle corrispondenze sulla base di queste. Ma dal punto
di vista logico la cosa è fallace. Le considerazioni di tipo analogico vengono utilizzate anche
nella scienza; ma bisogna saperle considerare con criterio: è necessario infatti prendere i
punti non comuni alle cose legate analogicamente. La questione non è di facile spiegazione
e bisognerebbe masticare un po' di logica.
Analogia: "consiste nella rappresentazione di un'idea o emozione attraverso parole con
significati diversi collegate tra loro da un concetto astratto".Il concetto astratto è dunque una
rappresentazione della realtà, non la realtà stessa. Siccome le rappresentazioni sono infinite,
l'analogia è solo una POSSIBILE CHIAVE DI LETTURA TRA ALTRE POSSIBILI. Dunque il
collegamento analogico va fatto a posteriori e non a priori. Un abbraccio.
Ariel: Il ragionamento di tipo logico può essere utilissimo quando ci si vuole approcciare al
fenomeno e non al noumeno (per dirla alla Kant!).
Soprattutto se intendi descrivere o indagare un certo evento con persone che come te
condividono un certo polo culturale o etnico (perchè la "logica" varia da popolazione a
popolazione). Ma quando hai a che fare con il Mito o il Sogno questo tipo di approccio può
essere utile fino ad un certo punto, perchè la mente umana procede non per logica razionale
(che appunto è limitata alla situazione culturale ed esterna dell'individuo) ma per analogie.
Ciò significa che se desidero prendere in considerazione un Mito "X" ho bisogno di
conoscere la variegata simbologia che sta dietro a quel tipo di racconto facendo bene
attenzione a distinguere fra associazioni tipiche di quella data cultura, di quella data etnia,
di quel determinato periodo storico, dell'uomo molto più in generale e compararle fra loro.
Non esiste il prima e il dopo o causa ed effetto perchè esattamente come nel sogno ho
bisogno di capire quale ragionamento sta alla base di quella specifica immagine. Infatti in
psicanalisi molto spesso quando si vuole investigare circa un trauma, un ricordo o anche un
sogno si lavora per associazioni. Detto questo, se l'astrologia preleva nomi e considerazioni
dal mondo Mitologico è chiaro che il contatto fra i due campi di indagine deve comunque
essere stretto.Ciò non significa che la logica perde di importanza in campo astrologico, anzi,
dato che comunque occorre una certa analisi dei dati, e relativa comparazione è
indispensabile, però quando in gioco entra anche l'analisi mitologica bisogna aprire gli
orizzonti e imparare a fare anche ragionamenti inversi. Questo discorso è puramente
speculativo come già scritto. Non è ciò applicabile all'analisi ad esempio di un Tema Natale
perchè perderebbe di rigore in un certo qual modo, ma se nomini i Pianeti Marte e Plutone
per far dei nomi, se tu conoscessi nel dettaglio il mitologema che sta dietro a quelle
determinate divinità, che comunque hanno originato il bagaglio di idee che sta dietro al
percorso astrologico, forse potresti imparare a guardare le persone e i loro TN in modo
diverso. Il Mito paradossalmente è identico per tutti ed ha solo una chiave di lettura ma
tanti modi di esser raccontato in realtà, ecco perchè è possibile fare questo tipo di
ragionamento sia a priori che posteriori. Ovviamente questo è il mio pensiero e la mia
personalissima opinione, ci mancherebbe.
Giuseppe Al Rami Galeota: Cercherò di spiegarti la questione in modo sintetico.
Le analogie sia a priori che a posteriori permettono PROBABILI correlazioni perchè sono
soggettive. Io vedo in un fatto per esempio, un legame analogico diverso da quello che vedi
tu. Ciò dipende dalle proprie capacità di saper collegare le cose. Dunque conoscere le
simbologie archetipiche non implica conoscere necessariamente la giusta correlazione
analogica. Questo perchè a monte vi è un'associazione tra mito e pianeta, basata ancora una
volta su di analogie. Dunque ci troviamo in un circolo vizioso. Vorrei ora, con prova della
logica offerta dalle tavole di verità, chiarire in quali termini considerare le analogie.
Consideriamo la funzione proposizionale: Io sono un guerriero, ho Marte in ariete. Sono un
guerriero perchè Marte è in analogia con la guerra. Dunque "se io sono un guerriero allora
Marte è in analogia con la guerra"
Riassumiamo il tutto con delle variabili metateoriche: A e B.
A corrisponde con (Io sono un guerriero)
B corrisponde con (Marte è in analogia con la guerra)
(A) (B) (A allora B)
V V V
V F F
F V V
F F V
Con V indichiamo il caso in cui la proposizione fosse vera, e con F nel caso in cui fosse falsa.
E sotto "A allora B" indichiamo il valore di verità di tutta la funzione proposizionale. Questa
tavola dimostra che il valore di verità della conclusione non necessariamente dipende dal
valore di verità delle premesse. Dunque le premesse riguardano un fatto; mentre la
conclusione riguarda un'analogia. Siccome l'analogia è fallace per antonomasia, allora noi
abbiamo UNA CONCLUSIONE PROBABILE INDIPENDENTE DAL VALORE DI VERITA'
DI UN FATTO!!!!!
Le cose cambierebbero se il valore di verità della proposizione ANTECEDENTE (A) fosse
legata al CONSEGUENTE (B) attraverso il connettivo logico "se e solo se"Ciò implicherebbe
invertendo le due proposizioni, che non potremmo più applicare la regola del MODUS
PONENS (se A allora B. A quindi B) e il valore della tavola di verità sarebbe diverso:
(A) (B) (A se e solo se B)
V V V
V F F
F V F
F F V
Il connettivo logico BICONDIZIONALE "se e solo se" dunque implica necessariamente che
dalle premesse si tragga la conclusione e viceversa. La pratica dell'analogia non permette
deduzioni ma solo induzioni (e per questo fornisce probabilità di certezza); dunque ad essa
non può essere applicato il bicondizionale. Infatti abbiamo visto da questa tavola di verità
che la conclusione è strettamente correlata alle premesse e viceversa, le premesse sono
strettamente correlate alla conclusione. Siccome le premesse contengono un certo grado di
probabilità di verità e di falsità, naturalmente forniscono un certo grado di probabilità di
verità e di falsità alla conclusione (e viceversa)
Ora viene il bello. Se alla funzione proposizionale non posso applicare il bicondizionale, ma
solo il condizionale, e se il valore di verità di questa funzione non dipende necessariamente
dal valore di verità delle premesse, allora non ci rimane altro da fare che invertire A e B con
B e A
Mi spiego:B: "se Marte è in analogia con la guerra"A: "allora io sono un guerriero "Se le
premesse sono un'analogia, il valore di verità della conclusione non è intaccato, appunto
per la regola che il valore di verità di una funzione proposizionale è indipendente dal valore
di verità delle premesse. Quindi, anche se l'analogia fosse falsa, la conclusione è vera, ma
con la consapevolezza che L'ANALOGIA NON E' SUFFICIENTE E NEMMENO
NECESSARIA PER TRARRE LE CONCLUSIONI.
In sostanza: che Marte sia in analogia con la guerra non è condizione sufficiente e nemmeno
necessaria per concludere che io sia un guerriero. Però è probabile.
Il grado di probabilità è come una puntata ai cavalli. Ci possiamo prendere o no e ciò
dipende dal numero di cose che noi sappiamo sulle premesse. Se le premesse sono un
analogia, allora noi abbiamo quasi un'infinità di possibilità e non possiamo stabilire con
certezza a priori se una o più di esse sono strettamente correlate con la conclusione.Per
questo bisogna procedere all'inverso, come ho scritto nel post precedente: Solo dopo
l'osservazione empirica possiamo cercare di attribuire a un fatto un eventuale legame
analogico tra il fatto stesso e i pianeti.
Ariel: Ancora una volta tu applichi all'analogia un discorso logico. Cioè il tuo modo di
operare è a metà fra analogia e logica perchè tendi di dare un riscontro logico anche al
pensiero di tipo analogico. Infatti hai incatenato un dialogo di tipo conseguenziale e quindi
razione, quasi un sillogismo sbagliato perchè puramente deduttivo.
Giuseppe Al Rami Galeota: Nel mondo del ragionamento ci sono tre modi di procedere:
deduttivo, induttivo e abduttivo.
Il ragionamento di tipo analogico è induttivo. L'induzione analogica è utilizzata nella
scienza, nella psicologia, nell'astrologia e in altre branche del sapere. Nel mio esempio di
sopra tendevo a dimostrare proprio quello a cui tu concludi: non possiamo attraverso le
analogie operare nello stesso modo della deduzione; e l'ho spiegato appunto applicando le
tavole di verità. Ma ciò non implica che il pensiero analogico non abbia delle regole che
possano essere falsificate per l'appunto, attraverso il ragionamento logico. Infatti la logica
per l'appunto abbraccia la deduzione l'induzione (e quindi l'induzione per analogia) e
l'abduzione. La logica dunque non abbraccia solo il pensiero deduttivo.
Arile: E l'analogia non funziona in questo modo perchè quando si studia Mitologia bisogna
tener presente come spiegato prima che la mente ragiona per analogie (vedi la psicologia
analogica).Ciò significa che se tu pensi ad un concetto e fai determinate associazioni, tramite
esse io posso risalire a quel concetto che tu hai formulato.In realtà le simbologie non sono
così diverse perchè il nostro mondo è continuamente diviso fra particolare e universale ed
è proprio sfruttando questa rete di significati che si può agire e interpretare sia tramite il
mito che di conseguenza l'astrologia.
Giuseppe Al Rami Galeota: Possiamo risalire alla rete di significati esistenti tra Mito e
pianeti (e segni) conoscendo pienamente il mito? E' possibile; ma non è detto che alla base
dell'astrologia debba esserci il mito. Mi spiego: è possibile che le regole che governano la
pratica astrologica siano altre e che il mito sia solo un modo per spiegare i fatti, ma non per
conoscerne le origini. Lisa Morpurgo ha scoperto una correlazione tra la 2^ casa e il cinema,
la televisione, l'immagine in genere. Ciro discepolo invece ha trovato una corrispondenza
tra 11^ casa e lutti. Ormai queste osservazione sono entrate a far parte del bagaglio culturale
di molti astrologi: non esistono dubbi che c'è una certa relazione tra la 2^ casa e l'immagine
e l'11^ e i lutti perchè l'osservazione lo ha dimostrato attraverso centinaia di migliaia di casi
analizzati. Ma non attraverso la conoscenza del Mito! Tutti coloro i quali hanno applicato
questo principio hanno riscontrato che è vero e ora quella della Morpurgo e di Discepolo
sono divenute regole di uso comune. In tutto ciò vi è un legame di tipo analogico perchè
non è difficile collegare tra loro due fatti noti (anche attraverso ragionamenti iperbolici) a
posteriori; ma di per se, l'analogia non dimostra le ragioni del funzionamento
dell'astrologia: è solo un modo per rendere accettabili quei vincoli (causalistici o
sincronistici) che non siamo capaci di spiegare diversamente. Dunque, come dici tu:
"sfruttando questa rete di significati, si può agire e interpretare sia tramite il mito che di
conseguenza l'astrologia" ma solo a livello probabilistico essendo per l'appunto l'analogia
di origine induttiva.
Ariel: Io sono un guerriero, ho Marte in ariete. Sono un guerriero perchè Marte è in analogia
con la guerra. Dunque "se io sono un guerriero allora Marte è in analogia con la
guerra"Questa è puro sillogismo, non è un discorso analogico perchè esso per antonomasia
si sottrae a questo tipo di razionalità.L'analogia si basa su libere associazioni che non
implicano un risultato finale come in un operazione matematica ma una rete di idee e
concetti che se studiati e analizzati possono portare ad un tipo di ragionamento.
Giuseppe Al Rami Galeota: appunto! Ed è proprio questo che ho dimostrato attraverso le
tavole di verità. Dici che l'analogia è una rete di idee e concetti che se studiati e analizzati
possono portare ad un tipo di ragionamento. Ma non è in discussione il ragionamento in se;
la discussione verte sul fatto che attraverso questo ragionamento possiamo solo trarre delle
conclusioni a carattere probabilistico e che dunque, come ho spiegato nel precedente
intervento, sono da prendere in considerazione relativamente per spiegare un certo
fenomeno.
Ariel: Cioè l'associazione Marte/guerra può portare a comprendere che l'individuo con cui
sto parlando ha una certa predisposizione o alla guerra oppure conosce poco la mitologia,
perchè se io dico "Marte" e lui dice "guerra" significa che ha in mente come prima cosa la
guerra, il combattimento, l'opposizione oppure come prima dicevo che conosce poco il mito
per cui è abituato a considerare Marte dio della guerra o appunto Venere dea dell'amore o
Bacco dio del vino ecc ecc.Per questa motivazione occorrono altre associazioni, proprio per
investigare le situazioni.
Giuseppe Al Rami Galeota: Giusto e ovvio; ma conoscere a fondo la mitologia, il mito, non
significa conoscere l'archetipo in tutte le sue possibilità di espressione perchè esso è
indipendente dall'uomo, mentre il Mito è la rielaborazione dell'archetipo, la trasmutazione
in forma ad opera dell'uomo.
Ariel: L'osservazione empirica come il ragionamento logico possono essere quindi un valido
approccio ma non l'unico, perchè se si parte dal presupposto che tutti gli esseri umani
abbiano una base comune di idee e concetti derivanti dalle esperienze comuni come bere e
mangiare, nascere e morire, coprirsi e riprodursi, significa che abbiamo un insieme di
associazioni simboliche su cui possiamo lavorare per andare oltre l'empirico e a approdare
all'inconscio: ovvero quel lato mistico quasi e divino, in ombra che forse un pianeta nel TN
può dare circa la persona.
Cioè il tuo ragionamento è applicabile ad un'intelligenza artificiale non umana perchè per
quanto essa proceda per schemi precisi, ha sempre la facoltà di cambiare strada.Infatti il
ragionamento di stampo aristotelico cade proprio per queste motivazioni.
Giuseppe Al Rami Galeota: la tua osservazione non è sbagliata; ma bisogna fare una
precisazione: l'approccio analogico è fallace in una certa misura diversamente dal
procedimento deduttivo. Noi possiamo applicare il pensiero analogico come PISTA, come
indizio, come strumento per avvicinarci alla verità. Le associazioni simboliche inconsce,
sebbene comuni, non possono essere prese tutte in blocco e applicate in modo arbitrario.
Infatti è noto che ognuno vede delle associazioni che altri non vedono; e ciò è indipendente
dal grado di conoscenza di un mito. A conferma di ciò vi sono per esempio le decine e decine
di tavole periodiche dello zodiaco, tutte valide (perchè basate sul principio delle analogie)
e discutibili perchè non partono dall'osservazione empirica dei fatti. Dunque, in termini
pratici, a cosa serve che vi sia a monte un certo tipo di analogie se poi esse non trovano
corrispondenza con l'osservazione empirica? Ed è da questa considerazione, constatazione
dei fatti che concludo affermando che l'analogia è solo una pista da seguire e deve essere
confermata dai fatti. Altrimenti è solo speculazione mentale.
Ariel: Correggimi se sbaglio, ma credo di aver capito che tu basi il tuo discorso sempre e
comunque in riferimento alla realtà materiale, sensibile e empirica. Cioè questo elemento è
più o meno importante in base a quanto può o non può darmi in termini pratici. Di
conseguenza se il pianeta x è in aspetto con il pianeta y ed ho un riscontro effettivo sul
soggetto, l'aspetto che ho esaminato ha valenza. Il problema di fondo quindi non è tanto
nella critica del ragionamento analogico o logico quanto della valenza del mito per
comprendere e analizzare un tema natale e quindi il quadro psicologico possibile del
soggetto analizzato.
Al Rami: Esistono due tipi di astrologia: quella psicologica del tutto e il contrario di tutto e
quella giudiziaria. Io seguo la seconda scuola che prevede per ogni posizione astrologica
una corrispondenza tra realtà interiore soggettiva e realtà esteriore oggettiva, per la regola
che dice: noi siamo quello che pensiamo; e per pensiero intendo non sempre quello cosciente
ma il 90% sepolto dentro noi. In maniera empirica noi vediamo i fatti, gli osserviamo e poi
li giudichiamo secondo la base analogica cercando delle corrispondenze col mondo interiore
non visibile, non direttamente e facilmente riconoscibile
Ariel: Mi è particolarmente piaciuta l'idea di Mito che hai espresso, appunto come
"Rielaborazione degli archetipi" ed è da li che forse ho capito perchè parliamo "lingue
diverse".
Per me il Mito non è rielaborazione, è l'archetipo puro e semplice mentre il simbolo al
massimo può essere una rielaborazione dell'archetipo stesso.
Al Rami: Mi rifaccio ai concetti di Jung e secondo il suo pensiero abbiamo il mito che è la
costruzione di una storia sulla base di un archetipo. Il Mito è culturale perchè varia da
popolo a popolo. L'archetipo invece è indipendente dall'uomo. Ora possiamo usare questa
definizione o quella che usi tu; ma l'importane, come dici tu è parlare la stessa lingua.
Ariel: Di conseguenza per me, mito e storia hanno la medesima valenza se vado ad
interrogarmi sull'inconscio sia dell'individuo che della collettività, perchè per come la vedo
io, non esiste una sola ed unica, empirica realtà, ma una serie di piani e dimensioni che si
fondono l'una nel'altra e alle quali possiamo arrivare tramite appunto l'analogia e non il
ragionamento logico.
Al Rami: Esatto: mito e storia, (qui lo usi nella stessa maniera in cui lo uso io) sono
equivalenti se parliamo della storia di una persona. Il suo mondo interiore fa fede ai
significati del mito. E così la storia del popolo in questione. Esistono diversi piani e
dimensioni che si fondono gli uni alle altre attraverso l'analogia; ed essa indica le
similitudini appunto tra i due mondi, una specie di ponte che collega le varie dimensioni.
Questo collegamento è costituito da associazioni di immagini, idee a proposito di una pista.
Così come i miti sono diversi, così lo sono le piste. Dunque se per esempio dobbiamo
applicare allo zodiaco il mito greco, allora è naturale approfondirlo per scoprire il più
possibile di esso; e solo scoprendolo possiamo comprenderne la sua essenza. Ma è vero? E
se prendiamo in considerazione il mito scandinavo? Perchè quello greco dovrebbe essere
meglio di quello scandinavo? evidentemente le cose funzionano diversamente. Dunque non
è il mito in se per se a indicare le caratteristiche psicologiche e i fatti della vita di un soggetto,
ma l'archetipo che sta a monte del mito. Esso è indipendente dalla cultura, dalle religioni,
dalle storie, dalle elaborazioni umane. Possiamo affermare che il mito di Marte greco è lo
stesso di Marte INUI o australiano? No: sono storie completamente diverse. Ma ciò che lega
Marte alle diverse culture è quello che non è storia, non è mito, è l'energia archetipica,
l'energia allo stato primordiale che noi possiamo cercare di comprender per l'appunto
attraverso la cultura dell'analogia.
Ariel: Cioè, io posso affermare parlando al telefono con la mia amica che domani farà
senz'altro caldo dato che siamo a Luglio per dire e il sole, splenderà alto nel cielo stando alle
previsioni.
E' un ragionamento logico, che trae spunti e considerazioni da una serie di premesse.
E' funziona egregiamente nel quotidiano perchè la dimensione quotidiana vive in seno alla
materia, al rapporto causa-conseguenza e via dicendo.
Ma se io voglio analizzare, scandagliare, comprendere una personalità nel profondo non
posso parlare di logica o di sillogismo ma solo aprire il mio inconscio e cercare di abbracciare
il suo.
Al rami: Ma l'archetipo (sempre citando Jung- "l'uomo e i suoi simboli" e "gli archetipi
dell'inconscio collettivo" ) non è solo emozione. L'archetipo ha una struttura dualistica: fisica
ed emotiva. Attraverso l'analogia noi cerchiamo di comprendere il legame esistente in
questa duplice natura. Dunque il reale è strettamente collegato allo psichico dal filo
conduttore analogico, da un'associazione di idee.
Ariel: Ovviamente è un ragionamento che può sposare solo chi ha un'idea simile alla mia
dell'Universo, perchè io non vedo l'individuo come unico e solo ma come una parte del
tutto.
Al Rami: Appunto. Esso è interconnesso alla realtà spirituale e fisica.
Ariel: Significa che io e qualsiasi essere vivo o meno del pianeta siamo connessi e il Mito è
quel collante che tramite una serie di analogie mi riporta in congiunzione con l'albero o il
sasso, il mio prossimo o coloro che prima o dopo di me, sono venuti e verranno.
Al Rami: Esattamente; ma il mito non è l'archetipo proprio perchè varia da popolo a popolo.
Le analogie mi permettono di spiegare il "possibile" legame perchè riguarda associazioni di
idee. Insomma, l'analogia non è il mito. L'analogia non è l'archetipo. Tramite essa noi
colleghiamo i fatti; ma ognuno di noi li collega diversamente. Cioè, non esiste un
collegamento che sia tale e quale per tutti. Per me esistono per esempio, associazioni di idee
diverse dalle tue. Facciamo un esempio: secondo alcuni astrologi la televisione è da ricercare
in Mercurio e nella terza casa perchè essi rappresentano LA COMUNICAZIONE. Abbiamo
dunque un archetipo e poi un mito: quello del Dio ladro e messaggero degli altri dei. Per
analogia noi diremmo che se Mercurio è comunicazione e se la televisione è comunicazione
allora le due cose sono legate analogicamente. SBAGLIATO! L'analogia è esatta ma i fatti
sono diversi!!!! La tv è relativa alla 2^ casa e non alla 3^ perchè lo dimostrano i fatti, le
osservazioni. Ciò significa che non dobbiamo andare a ricercare quel tipo di analogia, che
se la TV corrisponde alla 2^ casa allora la Tv non corrisponde alla comunicazione, e se non
corrisponde ad essa corrisponde a qualcos'altro; oppure corrisponde ad essa solo in certi
termini. Ecco la fallacia dell'analogia.
Ariel: Io sono ora e qui Ariel con tutto il suo TN e le sue prerogative ma nello stesso
momento sono nulla, nihil est, mito e archetipo puro perchè mi connetto all'essenza vitale
dove tutto è UNO.
La logica umana perde senso in quel momento e io posso comprendere e capire qualunque
cosa perchè la logica impone limitazioni che io non ho.
Al Rami: E l'analogia non è forse un'altra attività umana e dunque fallace? Non è anch'essa
limitata e limitante? Le associazioni di idee non hanno regole fisse perchè per l'appunto mi
consentono di vedere un legame che altri non vedono; e posto che tutti siano indotti alla
stessa conclusione, non è detto che essa corrisponda coi fatti!!! E' il caso di cui sopra.
Ariel: Tu parli di Mito alla base dell'astrologia, ma il Mito è alla base di tutto perchè il Mito
non è qualcosa che spiega o racconta, il mito è la genesi in se.
Al contrario l'astrologia è una forma di indagine che può e sfrutta il mito per dare voce,
corpo e significato ad energia che altrimenti non sapremmo spiegare.
Al rami: Appunto. Noi la spieghiamo attraverso l'analogia ma come ho scritto più su, essa
è fallace.
Ariel: Perchè l'energia/dio Marte per dire, non si può spiegare se non tramite esempi e
semplificazioni (concetto contenitore) che l'astrologia prende in prestito affermando che A
può essere un soggetto marziano per certe motivazioni, B no.
Sicuramente poi quando si va a tracciare un TN occorre la logica che mi fa giudicare se
l'aspetto Z è da prendere più o meno in considerazione rispetto all'aspetto T, ma è una logica
che fa l'occhiolino sempre al mito o al sogno, dato che a mio avviso, l'uomo è armonia pura,
e tutto è in grado di combaciare in una serie analogica di intenti che staccandosi dalla
materia primordiale creano un essere specifico.
Al Rami: Ma se l'analogia fosse infallibile, allora non commetteremmo errori a stabilire un
legame tra fatti e astri. E invece è esattamente il contrario: quando si cerca di sfruttare
l'analogia si cade in errore. Quando invece si procede al contrario si applica un'analogia
probabile. A cosa serve l'analogia se non a spiegare per l'appunto il legame esistente tra
mondi fisico e psichico? Ma con maggiori probabilità a posteriori, non a priori.
Ariel: Ma non c'è tempo. Non c'è prima o dopo. Non stiamo parlando del sole che può o non
può rendere calda la giornata. Parliamo del tempo e dello spazio interiore.
Oggi è 24 ottobre, ma nella mia mente potrebbe essere per dire, 3 aprile 1999 perchè è la data
in cui è successo questo, questo e questo e la mia mente comprende e capisce in base a ciò
che ha sentito, visto, e compreso quel giorno lontano.
Un Tn è una persona e come in ogni persona ci sono contraddizioni e analogie che mutano
oltretutto nel tempo.
L'approccio empirico ha vita breve fino a quando non si entra nell'inconscio.
Al Rami: Proprio per questo l'analogia diventa la relativizzazione della tua relativizzazione
e non serve più a nulla. Cioè voglio dire che se noi applichiamo un sistema relativo come
l'analogia (perchè è tale date le dimostrazioni che ho fornito) e l'applichiamo al fatto che
nella mente non esiste ne spazio e ne tempo, (dove per l'appunto tutto è relativo) allora
abbiamo tutto e il contrario di tutto.
Ariel: Sicuramente il vecchio "Cogito ergo sum" ha senso perchè noi siamo fuori e quindi
materialmente ciò che siamo spiritualmente dentro, però quante volte sarà successo a tutti
di pensare una cosa e farne e dirne un'altra?
Al Rami: Perchè come detto prima, le analogie ci forniscono una pista in base a quello che
noi siamo in grado di carpire a proposito di un mito. Come dimostrato, io, cento, mille o
tutti saremmo tentati a legare per via analogica quello che pare essere ovvio; ma l'ovvio non
è il "certo" ma potrebbe essere solo un grande inganno. Sembra ovvio che la TV debba essere
legata a Mercurio e alla 3^ casa eppure non è così. L'analogia ha fallito. L'uomo ha fallito. Il
ragionamento analogico risulta inefficace allo scopo.
Ariel: Di conseguenza, se la mente è strapiena di analogie, archetipi, mito che noi possiamo
tradurre in racconti e quant'altro per farci capire dagli altri, allora perchè non andare oltre
e analizzare il dio che sottostà ad un X pianeta e scoprire capire cosa davvero c'è dietro a
quell'energia?
A Rami: Come detto più su il problema è questo: quale Dio? Ogni cultura ha Dei diversi e
miti diversi; ma ogni mito ha la stessa radice, ovvero l'archetipo. Dunque se noi analizziamo
il mito andiamo alla radice del pensiero di un determinato popolo, di una determinata
cultura, ma non alla radice dell'archetipo. Esso è a monte del mito. Insomma, in principio
abbiamo l'archetipo, un'immagine densa di significati emotivi. Da lì nasce il mito. Ogni
popolo ha per esempio il mito del guerriero; ma in ogni cultura, esso assume colori diversi,
sfumature diverse, caratteri diversi. Che il mito greco o romano sia meglio di quello INUI,
oppure scandinavo? oppure meglio di quello maori o dell'sola di Pasqua? Evidentemente le
cose stanno in modo diverso.
domanda: Quanta importanza attribuire al pensiero analogico in astrologia?
Possiamo attraverso il pensiero analogico fare alcune scoperte astrologiche?
Oppure dopo aver fatto una scoperta possiamo trovare una spiegazione con l'analogia?
Ariel: Il punto è esattamente lo stesso. (si riferisce all'articolo precedente NDA)
Io non parlo di mito in senso culturale. Che il mito o racconto sia diverso a seconda delle
coordinate spazio-temporali è assodato e l'antropologia non esisterebbe.In questo senso
certamente che il mito è rivalutazione in chiave culturale dell'archetipo. In antropologia di
solito si parla di concetto contenitore come ad esempio quello classico della
madre/origine.Il Mito di cui parlo io in cui risiede il concetto analogico è la materia
primordiale, l'iperuranio di Platone, l'assoluto che si è diviso nelle mille varianti in cui
l'uomo è stato in grado di manifestarsi.Qui nasce il simbolo come giustamente hai detto
anche prima.Io cerco di andare ancora più indietro usando l'analogia per arrivare al gradino
da cui tutto inizia.Perchè le simbologie sono molto diverse per tutti quanti ma ci sono istinti
irrazionali simili per tutti e tramite le analogie si può comprendere molto del sostrato e
dell'inconscio.La logica varia da cultura a cultura perchè la logica appartiene al tempo che
la vive. Ogni azione ha valore solo se ristretta nel suo campo culturale.Ecco perchè non è
applicabile all'inconscio che assurge dal Mito.Perchè la logica ha senso solo quando
parliamo di quella data persona che agisce e si muove in quella data cultura e in quel
momento spazio temporale.Ti faccio un esempio per rendere chiaro il mio concetto:Una
persona al semaforo rosso si ferma e attende il suo turno.E' una regola logica che fa parte
del buon vivere cittadino. E' una regola che nel 600 non avrebbe avuto nessuna valenza dato
che le auto non esistevano (anche se il traffico cittadino c'era comunque).Oggi giorno invece
tutti sanno che con il rosso ti devi fermare con il verde puoi passare tanto che se io voglio
ad esempio creare una locandina per dire contro la droga, potrei usare come simbolo il
semaforo rosso per indicare ai giovani: Stop.Razionalmente sto facendo uso di simboli logici
che nella mia vita quotidiana hanno una gamma di significati accettati e condivisi.Ma
mettiamo che io con il mio bel cartello possa tornare indietro nel tempo fino agli indios che
per motivi terapeutici e non facevano largo uso di sostanze stupefacenti.Al di la del fatto
che per loro la droga non era un male ma un bene, di certo non capirebbero la mia locandina
con il semaforo rosso.Il mio simbolo logico è privo di senso perchè le coordinate spazio-
temporali sono diverse. Senza contare che mi trovo davanti al problema che per me la droga
è il male della mia generazione, per uno sciamano indios è un aiuto prezioso per il rapporto
addirittura con gli dei.La mia logica mi dice di gettare la droga, la logica dell'indios gli dice
di usarla perchè dio gli parla.Ma io voglio fare un'analisi più forte e andare oltre le
dimensioni simboliche di cultura cercando il nesso che unisce me, donna italiana del 2011
col mio bel cartello anti droga e lui, uomo del 600, indios che mastica foglie che chiama
divine.E lo faccio andando al mito, all'iperuranio dove risiedono i modelli primordiali che
hanno plasmato me e quell'uomo che siamo uniti nonostante il tempo e lo spazio.E lo farò
navigando nell'inconscio e tramite l'analogia.Il semaforo infatti essendo rosso spaventerà
comunque l'indios perchè il colore rosso (discorso analogico) è correlato al sangue.Il sangue
a sua volta è connesso sia alla morte che alla vita. Ma qui siamo ancora sul piano sensoriale
perchè il sangue che esce dal corpo viene dall'esperienza materiale e si sa che il bimbo che
nasce è coperto di sangue, che la donna ha periodicamente le mestruazioni e che se esce
molto sangue dal corpo sei spacciato.Però già questo serve a farci capire perchè l'indios si
potrebbe spaventare come anche noi stessi ci spaventiamo e ci fermiamo quando vediamo
una luce rossa (ambulanza).Ma siamo solo all'inizio del lavoro perchè il nostro compito è
andare direttamente alla fonte del problema, di questo colore rosso e delle libere
associazioni che l'uomo fa dalla notte dei tempi.Un pò come una piramide in cui in cima c'è
scritto rosso e poi la catena associativa diventa enorme.Di conseguenza il mito, il modello
primario è semplicemente rosso, poi ci sono le associazioni inconscie, consce e logiche e
quindi le differenziazioni ma alla base c'è solo il rosso.Ecco perchè se io analizzo
psicologicamente qualcuno devo eliminare la mia logica e entrare in una sorta di logica
universale che non funziona con lo spazio e il tempo ma con le libere associazioni e quindi
il discorso di tipo analogico.
Giuseppe Al Rami Galeota: L'analogia a cui fai riferimento è determinata da un processo
spontaneo indipendente dall'elaborazione del mito, del simbolo e dell'archetipo. Appunto,
l'associazione avviene naturalmente, spontaneamente ed è comune a tutta la razza umana a
differenza della logica che invece è un processo culturale oltre che evolutivo. Se le
associazioni sono spontanee vuol dire che non sempre elaborandole, ragionandoci sopra,
possiamo ottenere delle informazioni veritiere. Questo perchè aggiungeremmo il raziocinio,
l'elaborazione che come ho dimostrato nei post precedenti, alcune volte porta verso
direzioni completamente sbagliate. Dunque non è detto che conoscere l'archetipo, la fonte
del mito, possa aiutarci a trovare i giusti collegamenti. Evidentemente l'analogia funziona
bene solamente per quei pensieri semplici ma perde la sua efficacia quando si cerca di
ottenere informazioni sulle complessità dei simboli astrologici. Il Rosso del semaforo che
citi ha un significato ben preciso a livello istintivo; ma esso è una delle manifestazioni di
quello che c'è a monte di quel colore. Non è detto che tutte le altre manifestazioni possano
essere carpite universalmente, se esse si riferiscono a qualcosa di più complesso come la vita
di tutti i giorni. Inoltre non ha un significato ben preciso a livello analogico: la sua
manifestazione pratica nel comportamento delle persone, di per se non spiega il nesso
esistente tra esso e ciò che c'è a monte: un conto è il comportamento istintivo a causa del
rosso e un conto e l'elaborazione di ciò.
L’astrologia può evolversi?
L'astrologia è un sapere chiuso e definitivo oppure può evolversi? Possiamo fare ancora
scoperte a carattere empirico oppure dobbiamo rassegnarci a quel che già sappiamo e che
ci è tramandato dalla tradizione? I conservatori affermano che non ci sia bisogno di
aggiungere nulla e che tutto sta nelle nostre capacità di cogliere analogie tra i pianeti e il
mito. Poi ci sono astrologi come me che pensano che le analogie sono fallaci, rappresentano
solo una possibile pista da seguire ma che poi deve essere verificata con l'esperienza. Io
credo nell'evoluzione, nella ricerca, e quindi nel fatto che ogni giorno possiamo avere nuove
nozioni, nuove informazioni a partire da quel che la tradizione ci ha lasciato in eredità. Essa
affonda il suo pensiero e costruisce l'astrologia a partire da una filosofia, quella che "andava
di moda" in quei tempi e che non necessariamente è valida ancora oggi anche se non perde
il suo fascino esotico ed esoterico. Ma la filosofia alla base dell'astrologia, le regole di
pensiero da cui partire per fare osservazioni e ricerca, possono essere riviste alla luce delle
conoscenze moderne; alla luce della filosofia e delle scoperte delle neuroscienze. La nuova
astrologia è per me il tentativo di dare il mio contributo a un sapere sempre in evoluzione:
da Tolomeo a Volguine e poi a Carter, Barbault e infine alla Morpurgo e Discepolo, oggi
abbiamo un sistema diverso da quello di 2000 anni fa; e non parliamo di un salto evolutivo,
ma di un percorso lento durato 4500 anni, che forse si è insabbiato per un lungo periodo
legato all'oscurantismo del '600, ma che poi piano piano ha ripreso ad evolversi. Quel che
era valido allora non è più valido oggi; o perlomeno non tutto. Il mio contributo, spero,
potrà essere utile per evolvere ancora questo sapere così straordinario. Sono troppo
ambizioso? Beh, credo che questo sia il sogno di molti colleghi e credo che ognuno di questi
sia desideroso di lasciare il proprio contributo personale. Alcuni concetti chiave resistono,
sono immutabili e universalmente riconosciuti; molti altri invece sono stati scardinati.
Anche le tecniche di previsione sono cambiate: molti autori hanno ritenuto di non essere
affatto soddisfatti da quel che la tradizione ha lasciato; e per questo sono andati oltre, hanno
sperimentato, verificato e sperimentato qualcosa di nuovo un po' come fanno gli scienziati.
Chi crede che la statistica e la ricerca non possa servire, ovviamente rifiuta persino l'ipotesi
di dare il proprio contributo se non attraverso un atteggiamento religioso: per costoro
l'evoluzione sarebbe possibile, ma solo attingendo a un sapere che non è umano, ma che è
divino, quindi attraverso la veggenza, la premonizione, il contatto con le energie di un'aldilà
che forse non è nemmeno quello vero. Da un lato l'astrologia dei sette raggi, del Karma, di
Rudhyar, dall'altro l'astrologia Giudiziaria di Villefranche, quella "attiva", empirica e pratica
di Discepolo. Naturalmente ne esistono mille altre che non possono essere elencate tutte:
alcune scuole di pensiero nemmeno le conosco. Il frutto delle mie osservazioni, delle mie
esperienze, dei miei studi che abbracciano le materie più disparate, sarà racchiuso in un
testo, un manuale sull'interpretazione del tema natale. Nessun sensazionalismo per non
deludere le vostre aspettative, ma solo il mio umile contributo che non deve essere confuso
però con quello del semplice appassionato di astrologia: oggi come oggi chiunque pretende
di avere voce in capitolo, come quegli anonimi che più volte scrivono sul mio stesso blog
cercando di sminuire il mio lavoro e che appunto scelgono l'anonimato perché nella realtà
non posseggono l'esperienza e il riconoscimento utili per esporsi.
ERMENEUTICA IN ASTROLOGIA
Come interpretare i fatti? Come interpretare gli aspetti astrologici? E come interpretare la
relazione esistente tra fatti e aspetti astrologici? Se ci poniamo queste domande diventa
chiaro come l'approccio dell'astrologo o del simpatizzante di astrologia sia
fondamentalmente sbagliato. Occorre porsi queste domande ed elaborare delle risposte al
fine di sviluppare la capacità di saper fare ottime previsioni e saper leggere correttamente
ciò che ci accade. L'obiettivo di questo percorso di studi che state effettuando leggendo i
miei articoli, è quello di spiegarvi che non è più sufficiente leggere la bibliografia astrologica
per imparare a fare astrologia, poiché non è stata data molta attenzione a questi tre aspetti
elencati più su. La logica che sta alla base di questa mia necessità deriva dal fatto che quando
accadono determinati eventi non sempre si è capaci di prevederli o associarli a priori a un
determinato evento; ma purtroppo si rimane con la convinzione che sia sufficiente un
approccio di tipo analogico per poter creare un collegamento. Quello che invece è
importante è che bisogna partire da una serie di studi di natura psicologica, sociologica,
antropologica, storica, filosofica, per poter definire come interpretare un tema natale, quali
sono i presupposti su cui si basa l'astrologia stessa, che non è una tecnica di analisi dissociata
e decontestualizzata dalla capacità di analisi dell'uomo che si avvale di un sistema di regole
date per l 'interpretazione stessa. Le regole che occorrono oggi, devono essere tratte dalle
conoscenze di cui sopra. Senza queste, non è possibile attribuire a un aspetto astrologico il
giusto significato, poiché lo sforzo da compiere non è solo quello di imparare le cose a
memoria così come sono scritte sui libri o capire il ragionamento analogico che sta a monte.
E' inoltre l'impiego dell'aspetto astrologico che si vuole analizzare, che necessita una
revisione, sempre con la consapevolezza che le nostre osservazioni e percezioni non sono
mai oggettive ma sempre soggettive e relative al nostro sistema di indagine. Occorre un
nuovo impianto di regole e attraverso le mie analisi astro antropologiche, sociali,
psicologiche, informatiche, mi propongo di insegnare al nuovo astrologo al moderno
astrologo e al simpatizzante, qual è il nuovo approccio da adottare per una astrologia più
profonda e intelligente. Il mio obiettivo è quello di farvi discostare quasi definitivamente da
una visione meccanica della tecnica astrologica: il soggetto che legge un libro, che si trova
ad applicare quello che ha appreso confrontandolo con i fatti, non è altro che un automa
influenzato al metodo analogico perché senza la benché minima coscienza di come la
propria percezione e il proprio impianto di regole soggettive condizionino non solo
l'interpretazione ma pure la ricerca astrologica in senso lato. Senza un determinato tipo di
conoscenze, anche quello che si va a cercare e scoprire sarà letto male o si andrà a ricercare
nella direzione sbagliata. I propositi che l'astrologo si imporrà, a quel punto saranno
coerenti con quel che realmente necessita di esser ricercato. Questo mio articolo di oggi
nasce dalla constatazione che sempre più spesso si usano termini che l'astrologia prende a
prestito da altre discipline, ma senza una reale coscienza e consapevolezza di ciò che si dice,
soprattutto quando si parla di "archetipo" o quando si parla delle relazioni dialettiche tra le
Case astrologiche, considerando solo la costante analogica a partire da una piccola serie di
assunti. Il problema è che non si è mai andati a capire la radice psicologica che sta a monte
di determinati assunti e l'implicazione a livello della dialettica. Se continuate a seguirmi in
questo percorso, imparerete che l'astrologia non è solo un gioco di similitudini, ma che è
pure andare al di la di esse, andare alla radice partendo dall'uomo. Sin'ora l'astrologia era il
mezzo per conoscere l'uomo; quel che propongo io è di conoscere prima l'uomo per poi
capire l'astrologia.
LA LOGICA DI VENERE E DEL SOLE
Sospetto sempre di più che la logica, oltre che avere a che fare con Saturno, abbia a che
vedere con Venere e col Sole. La mia osservazione nasce, ovviamente, prima di tutto dalla
sperimentazione pratica, dunque dalle osservazioni. Persone profondamente adatte ai
giochi di logica, filosofi, ricercatori, hanno sovente una congiunzione o un sestile di
Mercurio a Venere o lo stesso pianeta in posizione dominante, o il Sole dominante in X^
casa. Mi sono domandato il perché e penso che tutto risieda nel potere persuasivo della
"coerenza". Noto molto spesso, che gli utenti di facebook nei vari gruppi di astrologia, sono
molto attratti dalle teorizzazioni. Cioè: non importa se un fatto è giustificato dalle
osservazioni, ma importa che un fatto sia spiegato attraverso una "teoria" che abbia il più
alto grado di coerenza possibile. Insomma, le belle parole, sono anche quelle più
convincenti, a maggior ragione se sono strutturate secondo un ordine logico, (in astrologia
sopratutto se si basa sul principio delle analogie).
La logica sta nel "piacere" di aver ragione; dunque ha un fine narcisistico.
Ora, non vorrei cadere nello stesso circolo vizioso: non è detto infatti, che, per quanto possa
apparire convincente e logica la mia osservazione, essa abbia in qualche modo
corrispondenza con la realtà dei fatti. Cioè: è vero che la logica potrebbe strutturarsi econdo
le simboligie del Sole, ma non è detto che ciò accade per le ragioni che spiego) Come amo
dire sempre, ogni tentativo di spiegare un fatto astrologico, è solo vano, in quanto, quel che
possiamo fare, è dare una giustificazione alle nostre osservazioni, attraverso ipotesi creative.
Secondo il principio del modus ponens della logica elementare, è vero che da premesse vere
si può dedurre una conclusione altrettanto vera; ma è falso che da premesse false si possa
giungere a conclusioni false.
Con ciò voglio dire che indipendentemente dalle premesse, stando ai criteri dei logici Godel,
Russel, Frege, Turing (dopo Aristotele- padri fondatori della logica binaria comunemente
usata per i PC), possiamo giungere a una conclusione vera e fare in modo quindi, che tutta
la proposizione (insieme delle affermazioni premesse e conclusione) risulti logicamente
corretta.
Ma la logica non parla sui fatti, ma dei fatti. La differenza è importante: in logica tutte le
affermazioni sono ridotte a entità astratte e per questo, nella realtà di tutti i giorni, un
ragionamento logico corretto, può rivelarsi del tutto inadatto a descrivere la verità dei fatti
in se per se. In parole povere, il ragionamento può essere corretto ma ciò non significa che
lo siano anche i fatti! Allo stesso modo, un ragionamento può essere logicamente scorretto
ma aiutarci a pervenire comunque alla verità dei fatti. La logica dunque, si basa sulla forma,
e non ha nulla a che fare con i contenuti!
Naturalmente qui non sto a demonizzare la logica! Mi limito esclusivamente a descriverne
i suoi limiti ma anche le sue potenzialità, considerando il fatto che (paradossalmente) grazie
a un guizzo creativo possiamo spesso dare un ordine ai fenomeni, affinchè possano essere
ripetuti e dimostrabili (sia in termini Galileiani che in termini Popperiani, se naturalmente
parliamo di falsificazione come strumento utile per la verifica).
La logica è apparenza, è struttura, è forma, una forma coerente, molto prossima a quella
della matematica ma che, come dice Godel, a differenza di quest'ultima, non potrà mai
essere incompleta, stando ai suoi teoremi stabiliti alla giovane età di 24 anni.
I fatti descritti in maniera coerente, sono pià facili da comprendere, perché seguono la
struttura del modus ponens, cioè della deduzione naturale: in maniera lineare e
consequenziale. La forma lineare convince per la sua chiarezza. La chiarezza, evidentemente
è un bene perché consente l'omologazione, cioè che tutti, o almeno la maggior parte delle
persone, possano facilmente comprendere un fatto.
Per dirla alla Carmelo Bene, che a mio parere è il massimo non omologato "aquariano" che
abbia mai visto in azione (ma non per questo geniale, almeno nella sua filosofia- non
filosofia della reductio ad absurdum), la logica ha a che fare con la mediocrità se non fa
dell'uomo un'opera d'arte (se la logica omologa). Entro certi limiti è possibile pure dargli
ragione.
Dunque, ciò equivale, stando alle mie elucubrazioni personalissime, a un controllo, a un
potere Leone, un potere Solare perché valido a livello universale e non personale ("uno per
tutti") (e non mi risulta strano che Popper, il padre della moderna epistemologia fosse
proprio un Leone), ma pure al piacere di aver ragione, un piacere naricistico molto vicino a
Venere.
IL FEEDBACK IN ASTROLOGIA
Quando si studia l'astrologia, il primo feedback della corrispondenza tra posizioni
astrologiche e fatti della vita, deriva dall'osservazione del proprio caso. Non tutto però trova
una corrispondenza se per esempio mostriamo delle resistenze in alcuni settori della nostra
esistenza. Così, potremmo per esempio omettere volutamente o involontariamente qualche
dettaglio scomodo della nostra vita. Però, mano a mano che andiamo avanti con
l'esperienza, possiamo imparare a riconoscerci per quel che siamo davvero. Questo è più
difficile per il consultante; ma si può ovviare a questo problema attraverso un vero e proprio
interrogatorio.
Io applico il metodo della maieutica per ottenere le informazioni di cui ho bisogno. Diciamo
che sono un "Socrate Naturale" e con ciò voglio dire che mai nessuno mi ha insegnato questo
metodo, ma che piuttosto è stato sempre presente in me grazie ai miei valori Vergine e la
mia dissonanza Mercurio Plutone che mi spinge a tirare fuori, anche se con metodi poco
ortodissi, ciò che ognuno ha dentro.
La maieutica e il "metodo d'insegnamento proprio di Socrate, basato sul dialogo e sulla
discussione; grazie ad esso l'allievo scopre gradatamente e autonomamente la verità". Ho
avuto poi modo di affinare questa mia naturale capacità, anche attraverso lo studio della
programmazione neuro linguistica.
Ma senza applicare la maieutica o qualsiasi altro metodo, è possibile ottenere feedback
positivi dall'analisi di un tema natale? Assolutamente sì. La mia esperienza è
straordinariamente positiva, ma solo perché applico un buon metodo (e naturalmente lo
possono confermare quei colleghi che si son confrontati con me e i miei consultanti). Come
vedete, in questo blog analizzo i temi di persone mai conosciute in vita mia e mi cimento
nell'individuazione delle loro caratteristiche, dei loro gusti e tendenze. Ciò significa che sino
a un certo punto possiamo, a priori, essere capaci di leggere la vita di una persona anche
senza un colloquio preliminare. Dunque, il rischio della proiezione, cioè di vedere nel
consultante qualcosa che non gli appartiene, ma che appartiene a sé, è ridotto dalla qualità
e quantità di cose che preferisco dire leggendo un tema natale. Per evitare qualsiasi tipo di
proiezione, analizzo pochissime cose elementari: evidenzio la libido del soggetto e poi la
dominante. Non mi spingo invece ad un'analisi approfondita della psicologia del
consultante, perchè è irrilevante ai fini del feedback di cui ho bisogno.
Siccome sono abituato a questo genere di analisi, che poi è quella che ogni buon astrologo
dovrebbe imparare a fare, mi sono spinto oltre invitando anche altri astrologi a fare
altrettanto. Anche in questo caso, il risultato è stato positivo: molti astrologi, applicando il
loro metodo, hanno individuato i tratti salienti del soggetto, il cui grafico astrologico era
stato sottoposto alla loro attenzione. La mia considerazione personale, frutto della pratica
costante in questa direzione, è che questo tipo di esprimenti deve essere fatto. E' obbligatorio
per dimostrare a se stessi la validità della propria conoscenza e competenza. Più ci si
sottopone a tali esperimenti e più è possibile conoscere i propri limiti oltre che quelli
dell'astrologia stessa. Mi viene in mente il caso di Peter van Wood che in molte occasioni era
capace di identificare il giorno di nascita di un qualsiasi soggetto con cui veniva a che fare.
La sua competenza era affinata a tal punto da riuscire nell'intento. Io stesso, più volte, sono
riuscito a correggere il consultante, a proposito del suo orario di nascita, semplicemente
facendogli qualche domanda e poi trovando conferma con l'estratto di nascita, preso
successivamente.
Esistono però astrologi che inorridiscono davanti a tali tipi di esercizi perchè evidentemente
ritengono questo una pratica da indovini. Secondo loro non è possibile poter stabilire in
anticipo i tratti salienti di un qualsiasi soggetto perché le variabili in gioco sono moltissime
(per esempio il fattore ambientale). Invece, mi dispiace per loro, ma è possibile, così come
dimostrano i brillanti risultati di chi si sottopone all'esprimento mostrando competenza,
professionalità e anche l'umiltà di sapersi mettere in gioco.
Ad altri ancora, invece, non interessa il confronto, non interessa mostrare agli altri la propria
competenza, non interessa mostrare a sé la propria bravura. E va bene a patto che non
giudichino invece chi ama fare diversamente da loro.
Piuttosto, chi non si sottopone a tale esperimento, cerca di conservare il potere che pensa di
possedere: è troppo rischioso, per costoro, partecipare a un confronto pubblico, perché se
dovessero sbagliare verrebbe meno la loro credibilità agli occhi del pubblico (giacchè danno
già per scontato che non sia possibile fare un analisi a priori). E allora, un conto sono i
sedicenti astrologi e un conto sono quelli di merito, quelli che danno prova costante, anche
a se stessi, della loro bravura e che partono da presupposti completamente diversi circa quel
che si può dire e quel che non si può dire attraverso l'analisi di un tema natale. Qualcuno
potrebbe ritenere non prioritario dimostrare a se stessi o a qualcuno la propria competenza;
ma questo non giustifica l'avversione per il metodo che sottopongo alla loro attenzione.
Infatti, potrebbe essere evitato senza essere demonizzato.
Infatti, non tutti parteciperebbero a questi quiz, mossi dalle stesse intenzioni: qualcuno
potrebbe sentire anche solo la necessità del confronto e non quella di dover dimostrare
qualcosa a qualcuno. Ho avuto modo di constatare quali sono quelle persone che hanno
avuto l'umiltà e l'intelligenza di sottoporsi a questi quiz, e tra loro spiccano anche alcuni
maestri e maestre, che a differenza di altri, non si sono preoccupati di fare una brutta figura,
consapevoli della loro bravura, che evidentemente è stata sperimentata più volte in pratica
e non in chiacchiere.
L'astrologo serio DEVE cimentarsi nella previsione, deve essere capace di identificare in
anticipo i tratti salienti del suo consultante perché solo in questo modo può avere la prova
provata che il suo metodo funziona e quindi anche l'astrologia in generale. Questo tipo di
astrologia è molto pratico e mi è stato insegnato da Ciro Discepolo. Egli non ha problemi a
interpetare in forma pubblica i temi natali di soggetti che non conosce direttamente o
indirettamente (basti pensare anche ai ritratti di alcune celebrità, pubblicati con le edizioni
Capone). Egli non ha problemi a mostrare le sue competenze perché esse convalidano il
metodo astrologico. E io come lui, che sono una persona integerrima e che non ama prendere
in giro il prossimo come fanno molti, mi espongo altrettanto pubblicamente, appunto
rispondendo quotidianamente a richieste di consulto, qui sul mio blog, e puntualmente
ottengo feedback positivi circa il mio metodo di lettura.
Naturalmente non mi sento arrivato da nessuna parte, ma a differenza di molti altri,
attraverso la pratica e la sperimentazione sul campo, posso vantare di essere un astrologo
davvero onesto. Ecco, secondo me l'astrologo dovrebbe essere onesto con se stesso prima di
tutto e per questo cimentarsi il più possibile in esperimenti di questo tipo; perché grazie a
essi si acquisisce fiducia nel metodo astrologico e nelle proprie capacità.
Bisogna avere inoltre, il coraggio di buttarsi in questa pratica, ma con il proprio nome e
cognome, con infinita onestà, non dietro a uno pseudonimo o dietro all'anonimato. Ritengo
che i vari gruppi astrologici su facebook possano essere delle "palestre" utili ad affinare il
proprio metodo, appunto attraverso il confronto con gli altri colleghi.
Qualcuno ha sollevato una critica: chi giudica se la lettura del tema natale è corretta o
scorretta? Giudica chi propone il quiz ovviamente, e bisogna avere fiducia nelle sue capacità
di saper leggere i fatti, almeno quelli che non possono essere in alcun modo contestati, come
per esempio la professione, i lutti, gli interessi principali del soggetto analizzato e qualsiasi
altra cosa vi venga in mente.
La fiducia deve essere sabilita in base ad alcuni parametri e si può scegliere tra uno o più
punti tra quelli che sto per elencare: grado di esperienza maturata nel tempo, autorevolezza,
riconoscimenti, rispettabilità e onestà, capacità critiche. Anche in questo caso è difficile
stabilire la criticità, l'onestà e l'autorevolezza di chi sottopone un quiz; e allora potrà
partecipare solo chi ha acquisito fiducia nelle capacità del suo collega.
Se ci pensiamo bene, questo significa che esiste una grande diffidenza reciproca che non so
fino a che punto può essere utile all'astrologia stessa. Involontariamente ho messo in luce
tutto questo, per via del feedback ricevuto da alcuni astrologi. Moltissimi si sentirebbero
offesi dal collega che dovesse rifiutare di sottoporsi a un quiz, ma moltissimi dubiterebbero
del collega che glielo sottopone. Questo, ancora una volta, significa che si tende sempre a
sminuire il collega a causa di una grave forma di mania di grandezza che bene o male assale
molti astrologi. Insomma, tutti sono i migliori e l'altro è sempre un imbecille che non capisce
nulla.
Dunque, il problema non è tanto nel metodo, ma in chi lo propone. E dato che chinque
propone un quiz del genere è sempre inferiore a sé (a causa della presunzione egocentrica
di molti astrologi) allora sarà quasi impossibile una partecipazione capillare all'esperimento.
Concludendo, io penso che bisognerebbe avere un po' più di fiducia nel prossimo,
bisognerebbe esporsi un po' di più e bisognerebbe criticare di meno.
QUATTRO CHIACCHIERE SULLA REALTA’
Le chiavi della realtà
Anche oggi un estratto da una serie di confronti ma questa volta a proposito delle chiavi per
poter leggere la realtà.
1) secondo me non esiston chiavi ... solo istinto ... e una mente che ha imparato ad osservare
capta la semplicità dell'essenza della vita e capta le meccaniche oscure che s celano sotto
ogni manovra umana ... se un essere si svuota delle sue imposte conoscenze e vive come un
albero o come un animale o come un semplice spettatore sicuramente vedrà le cose per come
sono non per come appaiono ...
2) Per me la realtà non esiste o meglio, è solo la proiezione della nostra Coscenza e quindi si
trasforma dal momento in cui noi cambiamo il nostro punto di vista. Alla fine non si può
pretendere di vedere quanto è grande una foresta se siamo ad un centimetro dal tronco di
un albero, in quel caso sapremmo tutti i dettagli della corteccia, ma non quanto è vasta la
foresta, per vederla dobbiamo spostare il nostro punto di osservazione. Quindi se
modifichiamo il nostro punto di osservazione cambieremo noi e la realtà in cui viviamo
3) Le chiavi sono contemporaneamente tre e una, in quanto noi nasciamo da una terna ma
siamo l'essere e accomuna due fattori (madre e padre, però nasciamo come figlio
nell'unificazione con l'anima)
Le tre chiavi sono: cuore, mente e corpo che contemporaneamente danno luogo a: coscienza.
Il cuore percepisce la dualità, la mente separa i fattori, il corpo invece esperisce in entrambe
le facce. Coscienza acquisisce e porta con sè di contenitore in contenitore accrescendo il
contenuto dei prossimi esseri trini.
4) Essendo materialmente in 3 dimensioni (altezza, larghezza, lunghezza) ma
spiritualmente in una quarta che unisce le 3 dimensioni materiali (l'energia), per leggere la
realtà (intendendo nè quella esteriore nè quella interiore ma quella dell'essenza che le
accomuna entrambe) utilizziamo inconsciamente sia mente che corpo che cuore.
La mente è il primo approccio alla vita, il cuore, cioè l'elemento mediatorio è quello subito
successivo, mentre la presa di coscienza avviene nella vera e propria esperienza corporea
che permette di sentire la parte materiale con la parte esterna e di percepire con le emozioni
al tatto la parte invisibile spirituale.
5)per me l'universo è privo di chiavi di accesso, ma anche privo di porte, nel senso che
qualsiasi discorso porta inevitabilmente al concetto di Assoluto, comprendendo che tutti i
pozzi hanno la stessa sorgente.
6) Sono d'accordo, però allo stesso tempo negare ciò che abbiamo a disposizione nella
trinomia sarebbe altro assolutismo.
Le chiavi che ho proposto io, sono le uniche chiavi utilizzabili dall'uomo, poi la vera realtà
si conosce quando si muore, entrando a far parte della sorgente che unisce gli infiniti pozzi,
o samsara ;)
7) 10 Chiavi. 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10. Identità, Consapevolezza, Comprensione, Costruzione,
Espressione, Produzione, Inclusione, Attività Costante, Attualizzazione, Perfezione. ;)
8) E' tutta Astrologia quella. Astrologia e Numerologia Pitagorica. Il Cerchio, lo Zodiaco,
l'Ascendente, e poi, 1, 0°, Congiunzione, Identità; 2, 180°, Opposizione; 3, 120°, Trigono; 4,
90°, Quadrato; 5, 72°, Quintile; 6, 60°, Sestile; 7, 51° 25', Septile; 8, 45°, Semi-Quadrato
(Octile); 9, 40°, Novile; 10, 36°, Decile (Semi-Quintile). Parti da un punto sulla
circonferenza/Zodiaco e 'Quadri il Cerchio', ti 'Perfezioni'. Dall'Ascendente, punto di
incarnazione e punto di vista, 'evolvi', prendi coscienza di te,consapevolezza di ciò che è
fuori di te, comprendi, quindi costruisci, quindi ti esprimi, eccetera. ;)
9) Allora, considera la circonferenza, lo Zodiaco, scegli un punto, quel punto è il punto della
tua incarnazione, il punto del tuo Ascendente. Ora, sei nel punto 1, nel punto della tua
Identità, in un grado specifico dei 360° del Cerchio/Zodiaco/Monade che tu sei come
riflesso in Basso dell'Uno Monade in Alto. Per renderti perfetto dovrai partire dal punto 1,
la tua incarnazione, il tuo punto di vista sui 360°/Cerchio/Zodiaco e approssimare la
perfezione di quel cerchio/Zodiaco, che è l'Alto rispetto a te, Basso, Creatura Incarnata,
medesime Energie ma su due piani differenti. Cosa fai tu Identità, a partire dal punto 1?
Apri gli occhi, ed ecco il 2, e vedi il mondo intorno a te, ora ci sei tu e il mondo fuori di te,
che non è te, ecco la Consapevolezza, il 2, i 180°, la Consapevolezza della Creatura che tu
sei, in relazione al grado della tua Incarnazione. Poi c'è il 'dialogo' tra te e il mondo fuori di
te, il 3, i 120°, la comprensione di quelle relazioni; poi il 4, i 90°, la costruzione in base a ciò
che hai compreso; poi il 5, i 72°, l'espressione grazie a ciò che hai costruito; poi il 6, i 60°, la
produzione rispetto a come ti sei espresso e così via. ;) Punto, Retta, Triangolo, Quadrato,
Pentagono, Esagono eccetera, tutti inscritti nel Cerchio, stai approssimando la perfezione
dell'Uno/Cerchio/Zodiaco, stai 'crescendo e approssimando la perfezione del cerchio. Ad
Infinitum. ;)
Causalità sincronicità
·
10) infatti tra i mille "messaggi" che ci giungono non sappiamo quanti e quali sono casuali.
certamente il caso esiste ma non tutto è casuale
11) Io mi sono dato, molto tempo fa, questa spiegazione.
Quando avviene un fatto "notevole" (cioé degno di nota, poiché incrocia qualcosa sulla
nostra strada), gli umani usano tre termini diversi:
1) destino: ha connotazione positiva (es. era destino che noi ci incontrassimo);
2) fatalità: connotazione negativa (...fatalità volle che...);
3) caso: è il modo scientifico (= presuntuoso) di dire "non lo so".
Il problema di fondo, comunque, mi pare essere di senso, significato, semantico.
Pochissimi tra gli umani sono interessati a conoscere veramente la loro origine, le ragioni
della loro consapevolezza e cosa li aspetta dopo l'intervallo compreso tra la nascita e la
morte. In verità viviamo da incoscienti, fino a quando un qualsiasi fatto ci pone, più o meno
brutalmente, di fronte all'Eternità.
Eppure le domande sono sempre state lì...perché me le pongo solo adesso, in questa o quella
particolare circostanza?
Perché penso e vivo...è un caso o c'è un fine?
.. e che vuol dire caso?
12) se c'è una azione c'è una reazione.....basta cercarla
13) secondo me, Giuseppe Al Rami Galeota, il caso non esiste in assoluto...ma noi dal nostro
piccolo riusciamo a scorgere solo certi nessi, quelli che più si avvicinano al nostro modo di
vivere e ai pensieri che confabuliamo in determinati momenti. Come scrive Gioia, ad ogni
azione corrisponde una reazione...però spesso si può cercarla quanto si vuole, ma essendo
così tutto intrecciato e complesso non sempre la si riesce ad identificare, anche perchè non
ce n'è una, ma concorrono tutte allo stesso tempo...
14) se il caso non esiste allora la statistica non ha senso. pertanto il caso esiste in una certa
misura
13 ore fa · Mi piace
15) se io lancio una monetina per aria uscirà testa o croce? per le leggi del caso esistono il
50% di probabailità che uscirà testa o croce. E al secondo lancio le probabailità quali
saranno? sempre il 50%. E da cosa dipende questo 50% dal caso
16) segna l'istante che hai avuto una GROSSA INTUIZIONE
la statistica è fallace
· 17) per quale motivo? ed è sempre fallace? No. è fallace solo nel caso in cui le variabili
aumentano notevolmente
18) beh...sul caso della monetina, per quanto possa sembrare banale, dal momento che uscirà
testa o croce si produrranno certe conseguenze a seconda del contesto...ciò che
quest'apparente casualità produrrà potrà segnare un susseguirsi di azioni, e non di altre, da
parte di chi è in causa in quel momento.
· 19) e' un abbaglio del metodo scientifico secondo me....ma non posso sostenerlo '
scientificamente'
s si parla di probabilita'
all'astrologia chiedo certezze e me le da.
20) la probabilità è "nostra", perchè non siamo e non possiamo assolutamente essere
"onniscienti"
21) applicare statistica perchè?
22) appunto! le probabailità sono date in base a una tendeza. ciò che sfugge alla tendenza è
data dal caso
la statistica ci informa di una tendenza generale. e ci aiuta a capire inoltre quanto gioca il
caso o il nesso causalistico nei fatti che analizziamo
23) chiami "caso" allora ciò che non conosci, come chiami "buio" l'assenza di luce che il tuo
occhio riesca a percepire...come potrebbero esserci altri esseri che non percepiscono la
distinzione tra buio e luce per una particolare configurazione del loro fisico...così come
potrebbe esserci qualcuno di "più consapevole" di noi umani in grado di predire qualcosa
che potrebbe avvenire in futuro.
24) una tendenza è come un vento
25) dunque il nostro "caso", per loro sarebbe una certezza
così come per quegli ipotetici esseri il nostro "buio", per loro potrebbe essere la stessa cosa
della nostra "luce"
26) hai detto una cosa giusta; ma io già lo so. Non voglio commentare l errore logico insito
nel tuo commento, ma vogio solo dire che ammettendo per assurdo che si possa ragionare
col cuore, ovvero con l'intuizione, esso viene pur sempre filtrato dalla ragione. E' una cosa
automatica considerando che abbiamo due emisferi del cervello che funzionano
contemporaneamente.
·
27) se abbiamo entrambe le capacità significa che dobbiamo usarle entrambe no?
28) Esattamente. Ma il giudizio finale spetta alla ragione, anche se tu pensi di usare solo la
parte creativa o irrazionale. Accade in automatico. Solo che fai a meno di alcune regole più
o meno coscientemente a seconda dei casi, ma anche a seconda del grado di cultura e
conoscenza di cui si dispone. Prova a ragionarci su e vedrai che un'irrazionalità assoluta
non esiste poichè essa viene sempre espressa utilizzando i sistemi di riferimento di una
mente sana. Quando la mente non è sana, allora i punti di riferimento sono ancora più
astratti, primordiali e semplici.
29) la mente in sostanza, mira all'ordine, volente o nolente.
Così, anche i sentimenti vengono per essere filtrati da un certo grado di struttura. E se ci
pensi, già il fatto che si cerca di dare spiegazione parlando di misticismo, dicendo che la
cosa funziona in un modo o nell altro che la reincarnazione e bla bla bla, significa
razionalizzare qualcosa che di per se non si può razionalizzare considerndo il fatto che fa
parte di un mondo a cui non è possibile avere accesso se non attraverso il proprio
soggettivismo che a sua volta tende a razionalizzare.i sistemi di riferimento a cui la mente
razionale analizza i contenuti dell 'inconscio, sono dati da quello che noi abbiamo appreso
durante la nostra vita. Dunque, esperienza. Ma essa presenta degli inganni. Pare che la
mente umana è fatta apposta per ingannarsi da sola. E' strano tutto ciò. Per questo esistono
le regole della logica che aiutano la mente a superare questi inganni...Come facciamo a
sapere che si tratta di un inganno? Semplice: osservando il problema da diverse prospettive.
La mente per quanto sia compicata è semplice: tende alla semplificazione, all'essenziale, e
quindi tralascia volutamente tuti i dettagli di una questione prediligendo uno solo in
particolare
30) l'autoinganno serve all'autoconservazione secondo me
31) quindi, diviene selettiva e settoriale in maniera spontanea, e solo dopo avviene l'atto
dell'analisi più complessa
32) non lo so questo. Potrebbe essere una delle possibili motivazioni.
33) Astroteologia: ogni religione nasce dall’osservazione delle potenze planetarie e relativa
mitizzazione. (12 segni dodici apostoli, il cristo e i pesci e così via…)
QUATTRO CHIACCHIERE SUL RAGIONARE IN MODO CORRETTO
Cari lettori, mentre su altri siti e blog astrologici si pensa a giocare e perder tempo puntando
il dito contro gli altri, qui vi propongo qualcosa di interessante e istruttivo. Si tratta di un
copiaincolla di numerose affermazioni a proposito del "ragionare correttamente" estratto da
numerose conversazioni tra me e altre persone. Ho estratto solo il materiale migliore.
Sarà molto utile per qualsiasi tipo di ricercatore. Buona lettura
1) se metti in discussione che uno più uno fa due non esiste base logica su cui
discutere....voglio dire tra due persone che "ragionano" vi deve essere una base "teorica"
condivisa (in questo caso la matematica) ovvio che tra un arborigeno ed un fisico teorico
questa base teorica non esiste...
2) Sarebbe stato più calzante dire che uno più uno , usando un'altra logica, fa tre
3) Non trovo la domanda banale, ma forse tu troverai la risposta banale. Quando ragiono,
appunto ragiono, ossia sono cosciente che sto formulando un ragionamento e perché sia tale
unisce passaggi logici deduttivi partendo da prove cioè dati e informazioni che sono state
vagliate e accettate anche da altri soggetti senzienti. Metodo scientifico quindi e disinteresse,
cioè onestà, mi induco a credere nella ragione che sto usando. Più divertente è quando
semplicemente credo d'aver ragione perché vedo la mancanza di informazioni e prove in
altri ragionamenti, e quindi in assenza di linee di pensiero più attendibili assumo quella che
più è in linea con una mia teoria già da tempo adottata, ciao.
4) quando il metodo è efficiente ed efficace lo si applica, altrimenti andrà messo a punto
sperimentando anch'esso fino a quando lo si ottimizza
5) Anche l'assenza di metodo è metodo, da un certo punto di vista. La fiducia, sempre critica
per quel che mi riguarda, non è solo nel metodo (pur importante se non considerato fine a
se stessoo puramente strumentale; altrimenti ogni percorso sarebbe sterile) ma nella
speranza di essere in grado, passo dopo passo, di formulare idee, ragionamenti e pensieri
in un percorso costellato di domande. Metodo è anche il confronto e il saper ascoltare.
6) Probabilmente Giuseppe non è che le regole della scienza ufficiale siano relative, secondo
me sono incomplete, sempre parlando dell'ambito umano, nella tridimensionalità
dell'uomo, in quanto potrebbero essere integrate con un altro tipo di sapere,
complementare, mai sostitutivo alla scienza ufficiale
7) Secondo me non ci sono idee o ragionamenti giusti o sbagliati, ci sono solo punti di vista...
E credo che se il punto di vista venga creato con razionalita e oggettivita diventa un BUON
PUNTO DI VISTA che a seconda di come la pensa la gente, sarà apprezzato o meno.
8) rispetto la tua opinione ma non la condivido, per me il giusto ha un significato diverso,
sai l'etimologia della parola giustizia è astratta perchè non tutti la conoscono, ebbene deriva
dall'ebraico Giudeo, e significa: riconoscere Dio, ovvero riconoscere la verità che è dentro di
noi
9) Il metodo ... (e il resto come dicevo sopra). Ciò si basa sull'applicazione di schemi di
razionalità logica rispetto ai fatti e alle frasi che cercano di descriverli, il tutto parte da una
teoria o visione pre esistente più o meno condivisa. Una volta incontrai la "patafisica" che
voleva essere un approccio straniante nei confronti delle spiegazioni del reale, ma non
approfondii. Più interessante invece, ma anche questo non ho approfondito, ma lo farò
presto, è la logica non aristotelica di Sankara, per cui: "un'affermazione può non essere vera,
né falsa, né nessuna delle due, e tutte e due" il che oggigiorno ricorda molto da vicino il
comportamento dei quanti d'energia che sono poi informazione ?
10) sì, mi conformo ai meccanismi logici prevalenti pur avendo visto che altri sistemi di
logica sono possibili. Ma la corretteza del ragionare non è solo intrinseca al ragionamento
ed alla sua struttura logica, ma poggia pure su un sapere acquisito e condiviso,
sull'osservazione di eventi e situazioni similari che si sono compresi, cioè un corretto
ragionare deve essere anche armonizzato al vasto ambiente esterno che lo ospita...
11) Scherzavo Giuseppe, ma non troppo, tu chiedi come faccio a sapere se il mio modo di
ragionare è giusto, dato che io continuo a costruirmi un modello mentale della realtà in
funzione di quello che accade e di quello che ho fatto, per assunto di base io ho sempre
ragione perchè se devi agire con urgenza cosa fai? fai sempre e solo quello che pensi tu, e
quindi tu hai sempre ragione in quell'istante, hai mai visto che per fare qualche cosa ti fai
dettare cosa fare da un altro, anche se ti dicono di fare qualche cosa prima devi approvarlo
tu no? chi comanda le tue braccia, io?
12)molti direbbero che sia la mia anima a farmi luce, ma in realtà quell'anima di cui parlano,
sono io stesso... sono io stesso che mi faccio luce da solo!
per raggiungere la Verità, il maschile ed il femminile sacri devono ricongiungersi, ovvero
l'Intelligenza Amorevole e l'Amore Intelligente di cui è formato Tutto l'Universo, Noi
compresi :)
la mente è l'ostacolo, con tutti i suoi dubbi, dogmi ecc ecc chi riesce ad andare oltre la mente,
saprà di sapere che il ragionamento è giusto!
la scala di Socrate:
non Sapere di non Sapere
Sapere di non Sapere
Sapere
Sapere di Sapere
puoi anche divertirti a metterci il verbo di Gesù, ovvero il verbo Essere
io sono il verbo (appunto io "Sono")
13) mi piace il tuo ovvio!
...come per me é ovvio che é arrivato il momento di saper finalmente non piu
giudicare....ecc.....
e come mi piace spesso citare...
QUELLO DELLA CARNE é IL PIANO DOVE SI ANNIDA PIU SPIRITO.
E' SOLO PIU DIFFICILE DA VEDERE.
14) é tutto sempre soggettivo in questa realtà...a mio modo di vedere...per cui...ad ognuno
corrisponde una propria verità...che é vera per ognuno di noi....
allora mi chiedo???
perché si vuole continuare ad avere la pretenzione di volerne trovare una assoluta e per
tuttiiiiii?????
..----...mi sembra il sistema scolastico!!!!
dove tutti devono imparare a memoria le stesse nozioni allo stesso tempo!!!
robot o essere viventi??
...dico io???
15) l'unico principio è quello autoreferenziale
16) Tutte le culture da che mondo e mondo si sono confrontate con la realtà ultima grazie a
uomini realmente saggi con spirito di sacrificio, trovando risposte che ancora oggi
rimangono invisibili all'uomo ordinario, ormai anche la scienza dovrà confrontarsi con
queste ingerenze ed è un percorso purtroppo lento anche perchè esistono storpiature di
ingerenza economica che possono inquinare la bontà della realtà sottile trascendente.
cioè il "sentire" giusto un passaggio logico è una valutazione totalmente personale e
arbitraria...
17) critica sempre (e non la definirei fede)... ma ti ripeto, dipende dal tema affrontato... ci
sono argomenti che non possono essere supportati da prove, ma solo da “giudizi”... la
scienza è un aiuto, ma non una verità assoluta, e soprattutto serve per valutare i risultati di
un ragionamento, non i passaggi logici su cui il ragionamento è strutturato. La logica è un
modo di sentire...
18) ogni modo di "ragionare" è soggettivo e quindi non si può definire ne giusto ne sbagliato.
è quello che è
19) assolutamente no. noi apprendiamo la realtà attraverso i nostri sensi che strutturano il
nostro cervello con l'educazione, il contesto, la cultura etc. etc. Quindi ogni indivisua ha una
sua realtà soggettiva. Ti consiglerei di guardare anche il video su psicolgia quantistica anche
se io la chiamerei diversamente
20) per comprenderci, poi usiamo il linguaggio, per ora, che simbolico e quindi irreale
21) Troppe, troppe volte viene detto che se un'asserzione è senza prove sperimentali allora
essa è falsa, e quindi tantissime ipotesi, teorie o fatti, quali la telepatia, le esperienze ESP, la
sincronicità, non essendo convalidate da esperimenti fisici, non hanno valore di realtà.
Ho trovato in un sito di logica applicata alla Fisica quanto segue
The burden of proof lies with someone who is making a...claim, and is not upon anyone else
to disprove. The inability, or disinclination, to disprove a claim does not render that claim
valid, nor give it any credence whatsoever. However it is important to note that we can
never be certain of anything, and so we must assign value to any claim based on the
available evidence, and to dismiss something on the basis that it hasn't been proven beyond
all doubt is also fallacious reasoning.
...Visualizza altro
22) Ogni volta che con ossessione,ridondanza,animosita',arroganza (hubris) viene ribadito
l'assoluta esattezza di un concetto e il modello definitivo di realta' che ne deriva,ebbene
quello e' il punto debole...perche' estorce all'imprevedibilita'e all'acausalita' il potere
evocativo di auto-creazione...
23) E' vero, io intuisco ai margini della coscienza quanto tu dici , da molto tempo, ma finora
era ai margini... amo seguire questi tuoi post perchè tante realtà sfumate , tante intuizioni
non chiare mi vengono lentamente chiarite...
24) Bell'articolo. Infati rifelttevo proprio stanotte su questo punto: ciò che fa sembrare vera
un'affermazione non l'essenza stessa della cosa, ma il numero e la qualità di argomentazioni
che diamo in sua difesa.
25) su questi argomenti spesso di confine e non ancora applicativi penso, Giuseppe, si
costruisca anche una qualche forma di consenso (anche nel mondo della Fisica) come in ogni
altra realta' esterna...
GATTI E FISICA
C'è una cosa che non sopporto: quando qualcuno mi invita a cambiare opinione
sull'astrologia. Se io dovessi cambiare qualcosa della mia idea sull'astrologia e sul concetto
di "destino e libero arbitrio" come le due facce della stessa medaglia, dovrei cambiare in
meglio e non in peggio: c'è infatti chi mi invita a rinunciare alla logica, alla scienza, solo
perché sono limitazioni umane. Ma analizzare il mondo secondo una mia logica personale
che sfugge a qualsiasi logica razionale significa scadere nel soggettivismo: non potrei mai
verificare se ho ragione o torto in quanto dovrei rinunciare a qualsiasi cosa si rivela utile
allo scopo. Sarebbe solo una questione di fede. La logica personale è fine a se stessa perché
non può essere messa alla prova in alcun modo. C'è gente che con una logica di tipo mistico,
crede di sapere la verità sul mondo e sulla realtà, e così getta al vento millenni di sapere e
conoscenza. Le prove sulla base della ragione vengono ignorate e usano come prova solo il
loro metro di giudizio personalissimo fatto tutto di misticismo. Così è facile per tutti: usare
una logica indimostrabile per dimostrare qualcosa... Niente di più paradossale. L'unico
modo per comprendere cosa vogliono dire è quello di abbandonarsi al proprio mondo
interiore e rinunciare al dogma scientifico, distaccarsene. Per loro è un limite. Cosa rimane?
Nulla che possa essere giudicato: Il giudizio critico si basa sulla logica infatti. E allora tutto
diviene il contrario di tutto: i giudizi non nasceranno più da un'atteggiamento critico. E
questo lo desumo per logica. Insomma, analizzo il penisero logico e quello illogico ma con
la logica. Ci vorrebbe in realtà uno strumento al di sopra delle parti per venirne a capo. Ma
anche in questo caso sto applicando la ragione. Sembra non esserci alcuna via d'uscita. Se io
provassi a usare la mente irrazionale per definire qualsiasi cosa, potrei dire davvero tutto e
nulla. Ma è così? Infatti io non ho una mente irrazionale e non posso saperlo e il fatto di
ammetterlo significa che per davvero ho una mente razionale. Se invece disponessi di una
mente irrazionale, forse vedrei ugualmente leggi e regole, completamente incoerenti con
quelle che io uso per guardare criticamente la realtà. E infatti è quello che vedo quando mi
confronto con questi mistici del sapere che affermano di viaggiare in corpi eterei o di
dialogare con divinità. Roba da malati di mente mi verrebbe da dire. Eppure non posso
eslcudere che queste cose possano accadere davvero. Allora, mi domando: il fatto che sia
nella mente razionale che in quella irrazionale vi sia il bisogno di regole e struttura, anche
se incompatibili, ci indica che la struttura è indipendente dall'essere razionale o irrazionale?
Col termine irrazionale a me viene in mente la linea curva, lo scarabocchio, il caos. Ma più
andiamo avanti con le nostre conoscenze e più troviamo un ordine nel caos. Vero e non vero
dipendono quindi solo dal nostro punto di vista? E' come se in realtà tutto fosse "in potenza"
proprio come accade nel mondo micorscopico, quello della fisica dei quanti, dove si parla
del famoso esperimento di Shrodinger, del suo gatto e del fatto che esiste in questo ambito
della natura la sovrapposizione contemporanea di due stati sino a quando non li si osserva.
Solo allora avviene il collasso. Non mi dilungherò qui a parlarne perché l'ho già fatto altre
volte e pertanto rimando il lettore a fare una ricerca sul web per capire meglio questo
parallelismo. Ma andiamo alla radice della questione: a cosa serve tutto ciò? Deve
necessariamente essere meglio un approccio piuttosto che un altro? Io comincio a pensare
sempre di più che per davvero tutta la realtà dipenda solamente dal "paio di occhiali" che
noi usiamo per guardarla, per osservarla. Il problema è risolto: va bene qualsiasi strumento
si riveli utile in termini personali ma a questo punto, il problema è l'impossibilità alla
comunicazione o vi è solo comunicazione per mezzo di linguaggi incompatibili. Però
possiamo certamente imparare a dialogare utilizzando, a seconda del nostro bisogno
interiore e/o di quello dell'interlocutore, una volta la più sfrenata irrazionalità e l'altra volta
il dogma scientifico più rigido. Tutto sommato non farebbe male provare a divenire più
flessibili. Ma questo è un invito che faccio pure agli estremisti della fede, ai mistici che
nell'intento di superare i limiti, risultano ancora più dogmatici di chi applica la ragione. In
conclusione, qualche mistico dovrebbe piantarla di credere di avere una visione "superiore"
del mondo. Hanno solo una visione diversa: non vera, non falsa, non migliore, non peggiore,
ma solo diversa. Hanno solo un "paio di occhiali" diversi da chi invece usa la logica.
Io non voglio fare un passo indietro nel sapere affidandomi all'irrazionale più totale, ma
solo perché io voglio avere una visione critica del mondo; però posso farvi accesso di tanto
in tanto. Scusatemi se ancora provo ad applicare la logica, ma pare che io non ne possa fare
a meno; e allora "tud gh543e 5dhehrtgnh" è la mia provocazione ma anche l'invito a me
stesso.
BIBLIOGRAFIA COMPLETA
Sezione Psicologia:
L'uomo e i suoi simboli -C. G. Jung- Raffaello Cortina Editore
La psicologia dell'inconscio -C. G. Jung- Newton Compton
Psicologia e alchimia -C. G. Jung- Bollati Boringhieri
Ricordi, sogni, riflessioni -C. G. Jung- Bur
Il libro rosso -C. G. Jung- Bollati Boringhieri
La sincronicità -C. G. Jung- Bollati Boringhieri
Gli archetipi dell'inconscio collettivo -C. G. Jung- Bollati Boringhieri
L'interpretazione dei sogni -S. Freud- Mondolibri
Complesso, archetipo, simbolo -J. Jacobi- Bollati Boringhieri
Metodologia della ricerca psicologica -Pedon, Gnisci- Il mulino
Oltre la coscienza ordinaria -V. Ampolo- Kurumuny
50 grandi idee di psicologia -A. Furnham- Dedalo edizioni
Costruisci la tua intelligenza -M. Polito- Editori riuniti university press
Dispense di Psicologia generale prof. Velardi (facoltà di Psicologia)
EMDR -F. Shapiro, M. S. Forrest- Astrolabio
Dispense di psicologia della comunicazione prof. Vannoni (facoltà Psicologia)
Dispense di psicologia clinica prof. Vegni (facoltà Psicologia)
Dispense di fondamenti anatomo-fisiologici dell'attività psichica prof.ssa E. Russo (facoltà
di Psicologia)
Re-visione della Psicologia -J. Hillman- Adelphi
Riza psicosomatica -AAVV- abbonamento giugno 2014/giugno 2015
Mente e cervello -AAVV- abbonamento maggio 2015/maggio 2016
A tu per tu con Raffaele Morelli -D. Mosca- edizioni Riza
Corso pratico di autostima vol. 1, 2, 3 -R. Morelli, V. Caprioglio, K.Vignoli- edizioni Riza
Dispense di psicologia dell'Handicap -nell'ambito del corso di sostegno per disabili
LUME-
Dispense di psicologia dello sviluppo prof.ssa C. D'Ardia (facoltà di Psicologia)
La nuova psicologia -S. Grof- Spazio interiore edizioni
Educare oggi (libro+DVD) -P. Crepet- Enea edizioni
La sindrome degli antenati -A. A. Schutzemberger- Di Renzo editore
Il codice dell'anima -J. Hillman- Adelphi
Anatomia della guarigione -E. F. Poli- Anima Edizioni
I complessi -H. Dieckmann- Astrolabio
Sezione filosofia, logica ed epistemologia
Nulla succede per caso -R. Hopcke- Mondadori
Intelligenza analogica -D. Frigoli- MB
Filosofia -AAVV- 16 volumi- Biblioteca di Repubblica:
Felicità,
Libertà,
Arte,
Male,
Uguaglianza,
Bellezza,
Mente,
Morale,
Potere,
Pensiero,
Violenza,
Passione,
Senso,
Linguaggio,
Scienza,
Filosofia.
Il fuzzy pensiero -B. Kosko- Dalai editore
Dal mondo del pressappoco al'universo della precisione -A. Koyre- Einaudi
Logica della scoperta scientifica -K. Popper- Einaudi
Storia della filosofia della scienza -D. Oldroyd- Net
Non è vero ma ci credo -J. Brockman- Il saggiatore
Idea di natura -E Cadelo- Marsilio
Il vangelo secondo la scienza -P. Odifreddi- Einaudi
Corso di logica -D. Palladino- Carocci
La causalità -F. Laudisa- Carocci
Logiche non classiche -Palladino- Carocci
Pensare -Coliva, Lalumera- Carocci
Ragionare con chiarezza -J. Canseco- Giunti
Linguaggio e analisi filosofica -E Picardi- Patron
Contro il metodo -P. Feyerabend- La Fletrinelli
Pensiero e realtà -M. Dummet- Il Mulino
Come ragioniamo -M. Frixione- Laterza
Pauli e Jung un confronto tra materia e psiche -Tagliagambe, Malinconico- Cortina editore
La logica delle scienze sociali -K. Popper- Armando editore
L'arte di essere felici -L. A. Seneca- Newton compton editori
Il Libro del Tao -Lao-Tze- Newton compton editori
La filosofia delle origini -G. Bonomo, L. Zamperini- Demetra edizioni
Buddha, i quattro pilastri della saggezza -K.E. Newman, G. De Lorenzo- Newton
Compton
Arthur Schopenahuer, l'arte di ottenere ragione -G. Giani- Newton Compton
Aristotele -Le confutazioni sofistiche- Bur
L'amicizia -Cicerone- Newton Compton
Il mondo di Sofia (romanzo sulla filosofia) -J. Gaarder- Longanesi
Pensieri superflui sullo spirito ai tempi di Facebook -T. Custodero- Pietre vive editore
Sezione sociologia, antropologia, biografie, storia, mitologia
Astri e disastri -T. Neuberg- Fazi editore
Gli usi della comparazione -A. Baldissera- Franco Angeli editore
Il sentiero degi Indiani morti -M. perrin- Il saggiatore
Babilonia -P. Brusasco- Raffaello Cortina Editore
Ballando nudi nel campo della mente -K. Mullis- Dalai editore
Pragmatica della comunicazione umana -P. Watzlawick- Astrolabio
Lo zodiaco -F. Cumont- Adelphi
Storia dell'astrologia -Bold, Bezold, Gundel- Laterza
Gli uomini vengono da Marte le donne da Venere -Jhon Gray- Rizzoli
L'arte della guerra -Sun Tzu- Newton compton editori
Dèi e miti -AA VV- S. Di Fraia Editore
Il segreto delle Ere -P. M. Ragone- Macro edizioni
Dispense di Antropologia culturale Prof.ssa Cardinali (facoltà di Psicologia)
Dispense di Informatica e capacità relazionali Prof.ssa Cardinali (facoltà di Psicologia)
Dispense di Sociologia generale Prof.ssa Velardi (facoltà di Psicologia)
Storia dell'astrologia -K. Von Stuckrad- Oscar Mondadori
Ciro Discepolo, lo scienziato delle stelle -P. Gargano- Guida editori
Mito e modernità -J. Campbell- Red edizioni
Sezione PNL, pensiero positivo, marketing, sviluppo personale
I livelli del pensiero -R. Dilts- NLP
Cambia vita in 7 giorni -P. Mckenna- TEA
Enneagramma e PNL -V. Fanelli- Macro edizioni
La nuova legge di attrazione -G. Bruno, V. Grunet- Edizioni MyLife.it
Reality Transurfing, lo spazio delle varianti -V. Zeland- Macro edizioni
Ottieni il massimo dal tuo cervello -D. Perlmutter, A. Villoldo- BIS edizioni
Genio in 21 giorni -G. Navone, M. De Donno- Sperling & Kupfer
Implosione, la scienza segreta dell'estasi e dell'immortalità -D. Winter- Edizioni My Life.it
Zero Limits -J. Vitale- Ed. il punto d'incontro
La rivelazione ofenica -V. Bridges, Darlene, T. Burns- Ed Mylife.it
Essere -L. Coit- Macro edizioni
Dispense di comunicazione e marketing -nell'ambito del corso di formazione PFM-
Lettura veloce 3x -G. Bruno- Bruno editore
Memoria veloce 3x -E. Sigurtà- Bruno editore
Apprendimento veloce 3x -G.Ballarani E. Sigurtà- Bruno editore
Sezione scienza, astronomia, fisica
Scienza, i grandi protagonisti -AAVV- biblioteca di Repubblica:
Pitagora,
Tolomeo,
Galileo,
Newton,
Darwin,
Maxwell,
Pasteur,
Lavoisier-Mendeleev,
Gauss-Reimann-Pincarè-Hilbert,
Curie,
Einstein,
Fermi,
Godel-Turing,
sul DNA,
Teoria dei Giochi,
Genoma umano,
Teoria dei numeri,
Teoria delle stringhe.
La fisica unigravitazionale -R. Palmieri- III M
La grande storia del tempo -S. Hawking- Rizzoli
Il tao della fisica -F. Capra- Adelphi
Dio e la nuova fisica -P. Davies- Mondadori
I Numeri dell'universo -J. Barrow- Mondadori
Entanglement -M. Teodorani- Macro edizioni
La sezione aurea -M Livio- BUR
La strada che porta alla realtà -R. Penrose- BUR
Pianeti -D. Sobel- Rizzoli
Intervista al cervello -Diolaiuti, Bonuccelli- Sperling & Kupfer
La scienza volume 1 -AAVV- biblioteca di Repubblica
Einstein: la teoria della relatività -D. Blanco Laserna- RBA
L'origine delle specie -C. Darwin- Newton Compton
Dispense di Piscobiologia -Prof. Peluso Cassese- (facoltà di psicologia)
Dispense di psicometria e nozioni di statistica -Prof. F.M. Melchiori- (facoltà di psicologia)
Le coltivazioni e la Luna -AAVV- Mariotti publishing S.r.l
Dispense di pedagogia sperimentale -Prof. R. Melchiori- (facoltà di psicologia)
Sezione esoterismo, ESP, orientalismo
Il mistero dell'anfora parlante -A. Papò- Mediterranee
La via iniziatica -M. Bizzarri- Atanor
Predire il futuro -AAVV- Rizzoli
Babbo, io vivo! -Giuseppe Novellini- Artestampa
Lettere private con Giuseppe Lenzi
Kundalini Yoga -S. Singh- MEB
Chi Kung -Y. J. Ming- Mediterranee
Uomini e spettri -S. Conti- Mondadori
Sezione Astrologia
Le effemeridi dal 1900 al 2010 -C. Discepolo- Armenia
Le effemeridi dal 2000 al 2050 -C. Discepolo- Armenia
Le tavole delle case -C. Discepolo- Armenia
Revisione dell'astrologia -C. Discepolo- Armenia
Astrologia esoterica -C. Negri- Armenia
Astrologia esoterica onomantica -A Del Bello- Hoepli
Moderno trattato di astrologia -B. Crozier- volumi I II e III- Armenia
Sinastria -J. Texier- Armenia
Astri e denaro -E. Acampora- Armenia
Astrologia Karmica -D. De Bizemont- Armenia
Mercurio -P. Tyler- Armenia
Astrologia della coppia -R. Hand- Armenia
L'interpretazione del tema natale -C. Discepolo- Armenia
Giove -E. Jackson- Armenia
Cicli planetari -B. Lundsted- Armenia
Tecnica delle rivoluzioni solari -A. Volguine- Armenia
I pianeti nelle case -R. Pelletier- Armenia
Gli aspetti planetari -R. Pelletier- Armenia
Rivoluzioni lunari e terrestri -C. Discepolo- Armenia
Nuovo trattato delle rivoluzioni solari -C. Discepolo- Armenia
I simboli planetari -C. Discepolo, M. Rossena- Armenia
I fondamenti dell'astrologia medica -C. Discepolo- Armenia
Putone -H. Paul- Armenia
Nuovo trattato di astrologia -C. Discepolo- Armenia
Astrologia attiva -C. Discepolo- Mediterranee
Astrologia Lunare -A. volguine- Mediterranee
I Nodi lunari -F. Capone- Capone
Astrologia delle relazioni -S. Vanni- Alzani
L'astrologia della personalità -D. Rudhyar- Astrolabio
Gli aspetti planetari -T. Marks- Astrolabio
Gli asteroidi -F. Mocco- Capone
Il ciclo di lunazione -D. Rudhyar- Astrolabio
Rivouzione solare e lunare -A. Guzzi- Nuovi orizzonti
Studio astrologico dei complessi psicologici -D. Rudhyar- Astrolabio
Lilith la Luna nera -C. Negri- Nuovi orizzonti
Il significato astrologico della divina commedia -A. Leclaire- Alzani
L'eco dei Feaci -AAVV-vol I-II-III 2008
Astro e geografia -C. Discepolo, A. Rossetti- Blu diamond
Introduzione alla sinastria -C. Discepolo, F. Maggiore- Blu diamond
Elementi di astrologia professionale -C. Discepolo, F. Maggiore- Blu diamond
Esercizi sulle rivoluzioni solari -C. Discepolo- Blu diamond
Psicologia e astrologia -Dinacci, Tersani- Capone
Le rivoluzioni solari -M. De Longchamps- Mediterranee
Gli aspetti astrologici -F. Mocco- Capone
Fratello Sole e sorella Luna -F. Mocco- Capone
Farsi l'oroscopo -U. Lewis- Melita editore
Astrologia e psicologia -H. Meyer- FK
Astrologia trattato teorico pratico -N. S. Kurylo- Hoepli
Chirone -P. Crimandi- Capone
Il valore dell'astrologia -A. Barbault- Capone
Astrologia e professione -A. Barbault-
La scienza dell'astrologia -A. Barbault-
Astri e concepimento -E. Jonas, Discepolo-
Archetipi, sincronicità, astrologia -E. Dinacci- Capone
Osservazioni politematiche sulle ricerche Discepolo Miele -Discepolo, Miele-
Astrologia scientifica -P. Foglia- dal web
Astrologia umanistica -AAVV- Albatros
Per una rifondazione dell'astrologia -C. Discepolo-
Astrologia si e no -C. Discepolo-
Quattro cose sui compleanni mirati -C. Discepolo-
Risonanze celesti -L. Marinangeli- Marsilio
Guida ai transiti -C. Discepolo- Armenia
Principi di astrologia medica -A. Cavadini- Hoepli
Linguaggio astrale -AAVV- dal 150 al 159- Alzani
Sestile -AAVV- dal 160 al 188- Alzani
Le basi astronomiche dell'oroscopo -M. Gambassi- Capone
Ricerca '90 - AAVV- dal 34 al 80- Edizioni Ricerca '90
Astrologia e amore -L. Greene- Astrolabio
Il tuo oroscopo -Lyle, Aspland- tecniche nuove
Venere e Marte -AAVV- Mir
Noi e le stelle G. Melluso- Le dispense
Lo zodiaco applicato alla psicologia -M. Senard- vol I, II- ECIG
Terapia familiare astrologica -E. Bauer- Mediterranee
Transiti e rivoluzioni solari -C. Discepolo- Armenia
Introduzione all'astrologia -L. Morpurgo- TEA
Il convitato di pietra -L. Morpurgo- TEA
La natura dei transiti -L. Morpurgo- TEA
La natura dei segni -L. Morpurgo- TEA
La natura delle case -L. Morpurgo- TEA
La natura dei pineti -L. Morpurgo- TEA
Nuova guida al'astrologia -C. Discepolo- Armenia
L'astrologia rivisitata -C.Negri- Capone
The love relationship formula - C. Rakele- Llewellyn
Amore e discernimento -S. Berti- GE l'Espresso
Dizionario astrologico -F. Capone- Capone
I segreti dello zodiaco -R. Fleury- EDH
L'oroscopo Cinese -R. Fleury- Cartedit
Il libro astrologico della natura -E. Dinacci- Blu diamond
Astrologia applicata -C. Dicepolo- Armenia
Nuovo dizionario di astrologia -C. Discepolo- Armenia
La relazione d'amore in astrologia -L. Livaldi Laun- Capone
Le stelle fisse - I. Vorel- Capone
Dizionario degli asteroidi -R. Baldini- Capone
Le Case, i templi del cielo -D. Houlding- Capone
Lo strabismo di Venere- M. Romagnoli- Gruppo editoriale L'Espresso
I Cicli planetari nella storia mondiale -A. Barbault- Capone
Le dodici Case -H. Sasportas- Mediterranee
Manuale di astrologia -M. L. La Barbera- opuscolo di Astra.
Astrologia -AAVV- Edizioni spazio interiore
Astrologia e bioenergetica -A. Lavezzi, E. Restelli- Xenia edizioni.
La chiave del tuo oroscopo -A. Leo- testo online
Astrologia eretica -A. L'Eclaire- testo online
Gli aspetti astrologici -C.E.O. Carter- testo online
Tetrabiblos di Tolomeo -S. Feraboli- Arnoldo Mondadori editore
La ruota della vita -R.Ferrari- Reverdito edizioni
Astrologia -tratto da "l'astrologo moderno"- Fratelli Fabbri editori
I nostri simboli interiori -L. Fassio- Edizioni spazio interiore
Trattato di Astrologia di Raimondo Lullo - a cura di G. Bezza- Mimesis
Astrologia e mito -R. Sicuteri- Astrolabio
Sezione mie pubblicazioni
Risultati immagini per l'amor che move il sole e l altre stelle al rami
L'amor che move il sole e l'altre stelle -G. Galeota- Gruppo editoriale l'Espresso
Non sarà una bolla di sapone -G. Galeota- Gruppo Albatros il filo.
BIOGRAFIA AL 2015
-Nato a Fasano il 21 dicembre 1975 alle ore 21.58. Sagittario ascendente Vergine.
-Astrologo ricercatore professionista.
-Non autodidatta ufficialmente riconosciuto da uno dei massimi astrologi al mondo (Ciro
Discepolo).
-Inventore dell'escluisiva formula Wild Horse di biocosmologia motivazionale e studioso
della psiche.
-Formazione astrologica dal 1997 alla scuola di Astrologia Attiva di Ciro Discepolo, il più
grande esperto al mondo di rivoluzioni solari e lunari mirate.
-Responsabile per la provincia di Brindisi della scuola di Astrologia Attiva.
-Studioso di importanti testi di autori antichi e contemporanei. Ricercatore astrologico e
fondatore del G.R.A.S il gruppo di ricerca di astrologia sperimentale per soli professionisti.
-Studioso autodidatta di testi di logica e fisica quantistica.
-Studioso di neuroscienze, sociologia, antropologia a livello universitario nell'ambito della
facoltà di psicologia.
-Iscritto alla facoltà di PSICOLOGIA.
-Formazione artistica, teatrale e cinematografica. Qualifica di maestro di arte.
-Mi occupo di:
Lettura del telma natale: le tue caratteristiche astrologiche.
Affinità di coppia: Lei, Lui e la compatibilità matrimoniale.
Astrologia elettiva: le date migliori per inaugurare un'attività o per sposarsi.
Rivoluzioni Solari e Lunari mirate: il luogo migliore per festeggiare il compleanno e
ottenere il meglio da un anno astrologico.
Esorcizzazione del simbolo: come sostenere i transiti negativi.
Rilocazione: il luogo migliore dove vivere.
Metodo Wild Horse: come potenziare i propri punti forti facendo ricorso all'astrologia.
-Lavoro per radio, televisione e giornali.
-Autore del libro astrologico sui rapporti di coppia intitolato "L'amor che move il sole e
l'altre stelle" e di un romanzo sul pensiero positivo intitolato "Non sarà una bolla di
sapone".
-Si parla di me su molti siti di astrologia e non.
-Noto in molti ambienti astrologici.
-Blog astrologico alla pagina: www.alramiastrologo.blogspot.it