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MAURO BIGLINO 2/BIGLINO MAURO E LA BIBBIA/Mauro...MAURO BIGLINO RICCARDO RONTINI ELOHIM 2014 Uno...

Date post: 30-Jan-2021
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  • MAURO BIGLINO

    RICCARDO RONTINI

    ELOHIM

    2014 Uno Editori

    Prima edizione: Novembre 2014

    Prima ristampa: Settembre 2015

    Tutti i diritti sono riservati

    Ogni riproduzione anche parziale e con qualsiasi mezzo,

    deve essere preventivamente autorizzata dall'Editore.

    Copertina: Riccardo Rontini

    Disegni e idee: Riccardo Rontini

    Editiing: Andrea Cogerino

    Impaginazione: Monica Farinella

    Stampa: Litostampa Mario Astegiano, V. Marconi 94/b - 12030 Marene (CN)

    Per essere informato sulle novità di Uno Editori visita: www.unoeditori.com

    o scrivi a: [email protected]

    http://www.unoeditori.com/mailto:[email protected]

  • Introduzione

    La rappresentazione per immagini - di cui il fumetto è una forma espressiva - ancor prima

    della scrittura è stata il mezzo di comunicazione dell'uomo, perché nasce da un istinto diretto,

    visivo, naturale e immediato, cioè non-mediato nel suo essere vissuto e nelle forme in cui

    veniva e viene formalizzato. Essa relazionava l'uomo alle sue scene di quotidianità e

    rappresentava il mezzo col quale egli poteva ricordarle, raccontarle e condividerle; era un

    tramite, uno strumento contemporaneamente concettuale e materico, utilizzabile in ogni

    momento: una forma di espressione istintiva che divenne una "quasi necessità".

    Hugo Pratt definisce il fumetto "letteratura disegnata" e Will Eisner lo vede come una forma

    di "arte sequenziale" e in effetti è la rappresentazione sequenziale di uno schema raggruppato di

    emozioni, di esperienze e di azioni, che una mente concepisce sotto forma di immagini capaci di

    interagire spesso ben più delle parole con un lettore che si perde piacevolmente nei flussi delle

    vignette. Il fumetto può vivere di vita propria quando narra vicende ideate dall'autore - e in

    questo senso è letteratura disegnata - oppure diviene strumento funzionale quando illustra e

    insegna, come ad esempio fa quando viene utilizzato per rappresentare visivamente azioni e

    movimenti da compiere oppure per divulgare contenuti di altri testi.

    Questa immediatezza ed efficacia comunicativa erano ben conosciute anche da coloro che si

    preoccupavano di trasmettere i temi e gli insegnamenti biblici in forme immediatamente

    comprensibili per tutti.

    Le illustrazioni contenute nelle vetrate gotiche, ad esempio, sono spesso identificate nel loro

    insieme proprio col temine di Biblia pauperum, cioè "Bibbia dei poveri": erano un mezzo di comunicazione diretto e facile, disponibile per tutti, capace di veicolare i contenuti biblici con

    immagini facilmente leggibili e comprensibili anche dagli appartenenti alle classi incolte e

    addirittura dagli analfabeti.

    Ma l'espressione latina ancora prima indicava una raccolta di immagini che nel medioevo

    rappresentavano scene della vicenda di Gesù affiancate dai passi profetici anticotestamentari

    che, secondo la tradizione cristiana, contenevano anticipazioni e prefigurazioni della vita del

    Cristo.

    L’invenzione di questi testi costituiti da immagini è tradizionalmente attribuita a Sant’Oscar

    (IX secolo d.C.).

    Per precisione va detto che il nome di Biblia pauperum pare essere stato aggiunto successivamente a un manoscritto nella libreria Wolffenbùttel.

    L’origine del nome non è certa: la spiegazione più diffusa vuole che quelle immagini fossero

    la Bibbia di coloro che non avevano ricevuto un'istruzione e, non potendo leggere, dovevano

    apprendere le vicende della storia della salvezza attraverso la loro rappresentazione visiva.

    Questo problema non si pone oggi, ma il fumetto porta con sé alcuni vantaggi: immediatezza

    comunicativa, efficacia, sollecitazione emotiva ma soprattutto libertà creativa. Essendo esso una

    forma di narrativa per immagini, non è soggetto alle leggi che necessariamente regolano la

    saggistica: il fumetto lascia spazio alla creatività dell'autore che si sente libero di inserire chiavi

    interpretative e situazioni di cui non potrebbe scrivere in un saggio, che richiede ben altra

    consistenza documentale.

  • Questo è un vantaggio non da poco: la narrativa accetta e incamera tasselli di un mosaico

    appositamente realizzati che non potrebbero trovar fondata collocazione in un lavoro di

    saggistica.

    Efficacia, immediatezza, coerenza di fondo e libertà creativa sono dunque le caratteristiche di

    questa collana che liberamente ricostruirà una storia basata sull’Antico Testamento.

    Una storia la cui verità è ancora sfuggente; il lettore potrà quindi percorrere le vie della sua

    fantasia, o della sua personale ricerca, per contribuire liberamente a definirne i contorni,

    sapendo che i contenuti non compariranno nella successione lineare tipica dei testi che

    intendono insegnare, ma in una congerie di episodi che presenteranno di volta in volta

    ambienti, eventi e storie, con l'obiettivo di fornire dati e spunti di curiosità e riflessione anche

    riprendendo, arricchendo e approfondendo i temi, in volumi e tempi successivi.

    Inoltre mi sarà consentita un'annotazione finale apparentemente polemica, ma in realtà

    molto realistica.

    Nel fumetto la finzione è dichiarata, nei trattati di teologia la finzione è presentata sub specie veritatis, ma ogni uomo sa che di Dio nessuno sa nulla e tutti coloro che ne parlano a vario titolo non fanno altro che formulare ipotesi: proprio come in questo fumetto.

    MAURO BIGLINO

    Gli Elohim

    Questa breve scheda contiene una descrizione degli Elohim estremamente sintetica, ma

    necessaria per consentire la comprensione del fumetto.

    Perché una collana intitolata Elohim?

    Perché Elohim è quella schiera d'individui a cui appartiene il protagonista della Bibbia,

    Yahweh: colui che le dottrine spiritualiste hanno impropriamente trasformato in "Dio".

    Riassumiamo qui le caratteristiche fondamentali di questi Elohim (il lettore desideroso di

    approfondire in modo documentato potrà consultare i libri che sono citati al termine del

    volume).

    Precisiamo che nessuno sa con certezza cosa volesse dire quel vocabolo che le correnti di

    pensiero dogmatico rendono con la parola Dio: ma quel vocabolo plurale viene tradotto in tutti i modi possibili proprio a causa della reale ignoranza (cioè non conoscenza) che lo circonda.

    • Gli Elohim biblici non erano Dio e tanto meno un essere unico, ma una pluralità di

    individui in carne e ossa; una molteplicità chiaramente e inequivocabilmente evidenziata in

    numerosissimi passi nell'Antico Testamento (Esodo 3,12 e segg.; Esodo 15,3 e segg.; Esodo 18,11 e segg.; Deuteronomio 6,14 e segg.; Deuteronomio 13,7 e segg.;. Deuteronomio 32,17 e segg.; Geremia 7,18). Avevano addirittura degli accampamenti nelle zone di confine che presidiavano con le loro schiere (Genesi 32,1 e segg.). Godevano di una vita molto lunga, ma erano mortali (Salmo 82). Erano sul nostro pianeta per conseguire obiettivi molto concreti: ricavarne materiali

  • necessari al loro sviluppo tecnologico e forse anche alla sopravvivenza della loro civiltà nel

    pianeta di origine.

    Forse alcuni di loro intesero rimanere sulla Terra anche in via permanente, o furono costretti

    a farlo.

    • Viaggiavano su macchine volanti definite ruach, kavod, merkavah, keruvim, alle quali sono state dedicate attente e particolareggiate analisi in numerosi capitoli dei libri citati.

    • Nella Bibbia non sono mai considerati "dèi": in origine erano oggetto di rispetto e

    sottomissione a causa del loro grande potere, garantito dalla tecnologia di cui disponevano e che

    incuteva terrore. Alcuni di loro erano temuti anche per la loro crudeltà, una caratteristica di cui

    l'Antico Testamento costituisce una testimonianza inequivocabile: Yahweh, definito Ish milchama, "Il Guerriero" (Esodo 15,3), non si faceva scrupolo di ordinare stermini veri e propri di persone inermi (si legga a questo proposito anche solo il libro di Giosuè). Nei racconti dei popoli di tutti i continenti veniamo a sapere che tra di loro c'era anche chi si occupava di arte,

    scrittura, musica, architettura, agricoltura, allevamento, amministrazione...

    • Gli Elohim non si occupavano di temi quali la religione nel senso moderno del termine, la

    spiritualità, l'aldilà... Avevano come obiettivo fondamentale la definizione di strutture di potere

    distribuite nei vari territori sui quali poi si sono sviluppate le diverse civiltà e, a questo scopo, si

    spostavano alla ricerca di terre e di genti da cui farsi servire (Deuteronomio 32,17 e segg.). • Conoscevano le leggi della natura, del cosmo, e le trasmettevano soltanto ai loro fedeli

    seguaci, dando così avvio alle caste dei re/governatori/sacerdoti, i cosiddetti "iniziati" alla

    conoscenza. Questo sapere era però squisitamente scientifico, concreto, materiale, ossia utile alla

    quotidianità dei loro governati o alle loro specifiche esigenze di viaggiatori dello spazio e

    colonizzatori.

    • Gli Elohim erano al contempo legislatori (dettavano regole e norme in piena autonomia

    decisionale); governanti, ministri che curavano i molteplici aspetti del potere (facevano

    applicare le leggi direttamente o attraverso loro delegati, come Mosè, Jetro, suo suocero, Giosuè,

    ecc.); giudici (verificavano il rispetto delle leggi, comminavano ed eseguivano, o facevano

    eseguire, pene e punizioni).

    • Erano nettamente distinti dagli Adam e la distinzione netta è documentata da elementi

    come i seguenti:

    - gli Elohim "fecero" gli Adam (Genesi 1) attraverso interventi di ingegneria genetica finalizzati a produrre esseri capaci di capire ed eseguire ordini e lavorare, per loro, nella ricerca

    e scavo di minerali di cui il pianeta Terra è ricco;

    - gli Elohim “si unirono” con le femmine Adam (Genesi 6); - gli Elohim "muoiono come tutti gli Adam" (Salmo 82).

    Gli Elohim avevano un comandante conosciuto con l'epiteto di Elyon (si veda Glossario).

    Yahweh, lungi dall'essere il "Dio" unico e trascendente, era uno di loro: quello a cui era stato

    affidato il compito di governare su un territorio definito e su una porzione (Giacobbe,

    Deuteronomio 32,8) di una famiglia, mentre altre parti della stessa famiglia abramitica furono

  • affidate a suoi colleghi/rivali che la Bibbia conosce e nomina: Kamosh e Milkom (Giudici 11,24; I Re 11,7...).

    Yahweh aveva costantemente timore che il suo popolo si rivolgesse ad altri Elohim (si vedano

    gli innumerevoli capitoli presenti in molti dei libri dell'Antico Testamento: Genesi 31, Esodo 3, Esodo 15, Esodo 18, Esodo 20, Deuteronomio 6, Deuteronomio 7, Deuteronomio 13, Deuteronomio 32, ecc.).

    La Bibbia dice chiaramente che il popolo poteva "scegliere" tra Yahweh e altri Elohim

    (Giosuè 24 e molti altri passi).

    Il termine Yahweh compare nella Bibbia in un periodo storico in cui non esisteva ancora alcuna traccia scritta di quella che sarà poi la lingua ebraica. Le consonanti che lo compongono

    sono state messe per iscritto circa 3-4 secoli dopo essere state pronunciate e i suoni vocalici sono

    stati inseriti nei testi circa altri 1600-1700 anni dopo.

    Quel nome è stato vocalizzato centinaia di volte anche come Yehowah. Non si sa in che lingua venne pronunciato in origine e non si ha alcuna certezza su un suo

    eventuale significato.

    Date le evidenti incertezze, questa collana contiene dunque una storia liberamente ricostruita

    delle vicende che riguardano gli Elohim e in particolare delle vicende che la Bibbia ci narra

    circa Yahweh e il popolo che gli è stato assegnato.

  • 7

    Glossario essenziale

    Data la caratteristica della presente pubblicazione, si forniscono indicazioni generali per ogni

    singola voce e senza pretesa scientifica: il lettore più curioso potrà approfondire i singoli

    argomenti il cui esame analitico si trova nei testi citati in calce al presente volume.

    Adam, Adamu, Addamu, Admu

    "Quello della terra".

    Adamu in accadico diviene Atamu e le sue prerogative (il padre dei viventi) lo fanno corrispondere, secondo alcuni, addirittura all'Atum degli Egizi.

    Per i Sabeo-Fenici Adam significava "servo".

    Per gli Assiri il termine Udmu identificava il genere umano.

    Adamah

    "Terra": il termine ebraico significa anche "terra rossa".

    Afar

    Termine citato in Genesi 2,7 che si traduce comunemente con "polvere, terra asciutta, argilla" e in effetti ha anche questi significati, ma il significato originale pare richiamare la valenza più

    ampia di una "sostanza terrena", un qualcosa che appartiene alla terra e che da essa può essere

    preso per operare nel senso voluto. Si può ipotizzare che si trattasse del DNA degli ominidi nel

    quale gli Elohim avrebbero innestato parte del loro tselem (vedere la voce relativa) (Gli eventuali interessati possono trovare tutti gli approfondimenti specifici in Non c’è creazione nella Bibbia).

    Anu, An

    An indica l'alto, "colui che sta in alto", e pare essere il corrispettivo sumero-accadico dell'ebraico Elyon (superiore, che sta sopra). Era il signore degli Anunnaki, padre di Enki ed Enlil.

    Anunnaki

    Il probabile corrispettivo sumero-accadico degli Elohim biblici.

    Secondo alcuni traduttori il termine significherebbe "coloro che dal cielo vennero sulla terra"

    oppure "il seme più importante (primo) della Terra". Tutta la storia dei Sumeri testimonia un

    rapporto concreto, intenso e personale, tra uomini e Anunnaki che non erano considerati "dèi"

    nel senso che noi attribuiamo a questo termine.

  • 8

    Apsu (Abzu)

    Termine con il quale la cultura mesopotamica indicava le acque del sottosuolo, una sorta di

    oceano abissale, e potenzialmente anche le parti basse, quelle che stanno sotto; potrebbe

    indicare l'Emisfero Sud del pianeta. Ne era signore Enki.

    Baalbek

    Importante sito archeologico nella valle della Bekaa, in Libano. Vi si osserva un tempio romano

    costruito su un più antico tempio greco che poggia su una costruzione neolitica la cui base è

    costituita da tre monoliti, dal peso singolo che varia dalle 700 alle 900 tonnellate. Un quarto

    monolite si trova ancora parzialmente interrato nella cava di provenienza: il suo peso finale

    sarebbe stato di 1200 tonnellate. Nessuno è mai stato in grado di spiegare in modo documentato

    e certo come quella costruzione sia stata realizzata.

    Bibbia Stuttgartensia

    La Bibita Hebraica Stuttgartensia, o BHS, è un'edizione della Bibbia ebraica pubblicata dalla "Deutsche Bibelgesellschaft" (Società biblica tedesca) di Stuttgart (Stoccarda). Il testo è una copia precisa del testo masoretico com'è contenuto nel Codex Leningradensis (L) e rappresenta sostanzialmente la versione di riferimento ufficiale delle Bibbie diffuse nel mondo.

    Cargo (culto dei) Si chiama così un fenomeno studiato dagli antropologi e caratterizzato dal culto che abitanti di

    isole del Pacifico tributavano agli aerei e ai loro contenuti da loro considerati di origine

    "magica", "divina". Si è sviluppato principalmente in Nuova Guinea, in Melanesia e in

    Micronesia; la sua prima origine è legata al passaggio e all'arrivo delle prime navi esploratrici

    occidentali del XIX secolo. Negli anni Venti il naturalista James Hurley ammarò in Nuova

    Guinea con un idrovolante e scoprì ben presto che gli indigeni ogni giorno offrivano dei sacrifici

    a lui e al suo aereo, ritenendoli entrambi di origine divina. La maggiore espansione del culto è

    avvenuta però dopo la Seconda guerra mondiale, nel corso della quale sulle isole era stata

    paracadutata una grandissima quantità di materiale destinato all'esercito USA per la campagna

    del Pacifico contro il Giappone: vestiti, cibo, tende, armi e altri beni erano destinati ai soldati,

    ma anche agli isolani che fungevano da guide. Alla fine della guerra tutto terminò: le basi aeree

    furono abbandonate e i cargo non furono più paracadutati; venne meno quindi il trasporto delle

    merci di vario genere - tra cui grandi quantità di cibo - di cui i locali avevano ampiamente

    usufruito. Gli abitanti di quelle isole, sentendosi abbandonati dalle "divinità" che si erano

    rivelate tanto prodighe, elaborarono delle vere e proprie pratiche religiose e dei rituali magici

    finalizzati a stimolarne il ritorno: riprodussero in modo rozzo e approssimativo piste di

    atterraggio, aeroplani e apparecchiature radio fatte di legno che venivano indossate all'interno

    di finte torri di controllo; tentarono anche di imitare il comportamento del personale militare

    che aveva operato sul luogo; hanno iniziato a mimare in modo rituale i segnali tipici di ogni

    aeroporto: accendevano fuochi per illuminare le piste, ecc.

  • I culti dei cargo sono andati poi lentamente affievolendosi fino anche a scomparire con la presa

    d'atto che gli "dèi" generosi non sono più tornati, ma è stato registrato un caso che fornisce

    indicazioni su come possono nascere anche denominazioni specifiche.

    Purtroppo la ricostruzione che è stata fatta è lacunosa e incerta, ma ci sono elementi che

    parrebbero essere assodati: nelle isole Vanuatu giunsero in volo dei soldati statunitensi che

    avevano il compito di difendere l'arcipelago da una possibile invasione giapponese. Uno di

    questi militari era di colore e gli abitanti dell'arcipelago, colpiti anche dalla sua pelle scura

    quindi simile alla loro, lo avrebbero considerato un essere divino: ne hanno atteso il ritorno; gli

    hanno dedicato un tempio; hanno custodito come reliquie alcuni oggetti che gli erano

    appartenuti; il capo tribù dell'epoca disse poi di avere sognato l'americano/dio dopo che questi

    se ne era andato e da quel momento egli fu considerato un "profeta del dio".

    Dopo la sua partenza si è iniziato ad adorare questa "divinità" con il nome di Jonfram. Purtroppo rimangono delle incertezze sull'origine del nome stesso in quanto non si è riusciti ad appurare

    se sia nato dalla figura di un singolo americano che si chiamava John Frum o se questo nome sia derivato dal fatto che lui si era presentato come "John from America": in ogni caso, dopo la sua partenza i locali avrebbero ricordato e mantenuto il suono Jonfrom/Jonfram identificandolo

    come il nome di quel particolare "dio" giunto dall'alto con tanta disponibilità di beni. Tutto

    questo è accaduto nel secolo scorso sotto gli occhi degli antropologi, e pare essere la ripetizione

    documentata di ciò che, con molta probabilità, è avvenuto nei millenni in cui l'uomo è stato

    formato e dominato da quegli esseri superiori che la Bibbia conosce con il nome di Elohim.

    CRONOLOGIA degli eventi più importanti

    Le date sono ipotetiche perché non si ha la documentazione storica necessaria per definire con

    certezza gli eventi e la loro collocazione temporale.

    250-100 mila anni fa: possibile prima fase delle manipolazioni genetiche operate dagli

    Elohim per iniziare le sperimentazioni che hanno portato alla fabbricazione e

    perfezionamento dell'Homo sapiens.

    150-100.000 anni fa: periodo in cui viene ipoteticamente collocata la datazione di miniere

    a cielo aperto scoperte in Centro-Sud Africa.

    12 mila anni fa: termina l'ultima glaciazione con conseguente inondazione di gran parte

    delle coste dei vari continenti: a questi eventi sarebbero da attribuire i 650 racconti del

    diluvio ricordato da tutti i popoli.

    4500-4000 a.C.: periodo nel quale si possono collocare le vicende di Adamo ed Eva.

    4000 a.C.: compare quasi improvvisamente la civiltà dei Sumeri.

    3500-3000 a.C.: periodo in cui si può collocare l'evento del diluvio biblico, che fu

    probabilmente un'alluvione locale provocata artificialmente dagli Elohim con l'apertura

    delle saracinesche di una diga da loro stessi costruita (come descritto nel libro Non c’è creazione nella Bibbia).

  • 2000-1800 a.C.: periodo storico in cui si sarebbero svolte le vicende della famiglia di

    Abramo coinvolta nelle guerre combattute dagli Elohim per il controllo del pianeta, ivi

    compresi i territori della Palestina. In quel periodo vennero distrutte con armi a energia le

    città di Sodoma e Gomorra (Genesi 19) e quelle di Harappa e Mohenjo-daro (Pakistan).

    1800-1700 a.C.: possibile collocazione delle vicende dei patriarchi biblici Giacobbe e

    Giuseppe.

    1500-1300 a.C.: sono i secoli in cui gli studiosi tendono a ipotizzare l'uscita dall'Egitto di

    quel popolo guidato da Mosè. Segue la lunga campagna di conquista della cosiddetta "terra

    promessa".

    1447 a.C.: secondo alcune cronologie alternative, sotto il faraone Dudimose (Tutmose?) si

    verifica l'esodo degli Ebrei. Mosè trova il suo Elohim, Yahweh, signore dei Midianiti

    (discendenti di Abramo) e incontra Jetro (governatore locale per conto di Yahweh), che

    diverrà suo suocero.

    Quando gli ebrei peregrinano nel deserto, le epopee sumere vengono tradotte e riscritte in

    accadico (lingua semitica): di qui verranno riprese dagli autori biblici per ricostruire la

    storia del loro popolo.

    1000-900 a.C.: regni di Davide e Salomone.

    587 a.C.: caduta di Gerusalemme conquistata da Nabucodònosor e conseguente esilio

    babilonese.

    538 a.C.: editto di Ciro che consente il ritorno in patria degli esiliati; riscrittura della

    Bibbia e rifondazione del pensiero giudaico: fu in questo periodo che sostanzialmente si

    iniziò a introdurre nell'Antico Testamento il monoteismo, trasformando Yahweh nel dio

    unico e reinterpretando la figura degli Elohim alla luce della dottrina che la teologia

    giudaica aveva deciso di veicolare e imporre.

    Edin, Eden

    (Genesi 2,10) La parola Eden è stata tradotta in greco con paradeisos, "paradiso", e deriva dal termine pairidaeza della religione zoroastriana (la cui origine pare localizzabile proprio nel territorio dell'Eden): il termine avestico significa "luogo recintato". La parola ebraica che indica il

    "giardino", gan, deriva dalla radice ganan, che significa "recintare": gan be-eden significa dunque "giardino cintato in Eden", che, come dice la Bibbia, si trova effettivamente a oriente rispetto al

    territorio palestinese in cui venne redatto l'Antico Testamento.

    La radice ebraica [adhan] rimanda anche al concetto della "gioia di una vita felice": si rimanda quindi all'idea del paradiso come luogo di delizie in cui i primi esseri umani vivevano a contatto

    con gli Elohim, ne venivano nutriti e curati ed erano dunque liberi dalle ristrettezze proprie di

    una vita normale: fame, malattie, pericoli vari...

  • Probabilmente ci sono stati due Eden: uno in Africa sud-orientale (con gli Anunnaki enkiti) e uno in Sumer (Anunnaki enliliti) dove sono stati portati gli Adam maschi ed è stata prodotta Eva.

    Enki ed Enlil erano i figli del signore dell'impero Anu.

    Elyon

    Comandante degli Elohim (Deuteronomio 32,8).

    Enki

    Uno dei comandanti degli Anunna-Anunnaki.

    Conosciuto anche come Ea (signore dell'acqua o delle parti poste in basso), aveva in Eridu il suo tempio, chiamato E-Abzu. Enki era fratello di Enlil e figlio di Anu, il signore dell'impero, conosciuto nell'Antico

    Testamento con il termine Elyon ("colui che sta sopra, in alto": il comandante degli Elohim).

    Enlil

    Uno dei comandanti degli Anunna-Anunnaki.

    Figlio di Anu nei racconti sumero-accadici, era il "signore dell'alto, il signore delle parti alte", un

    attributo che poteva indicare sia il controllo dei cieli sia dell'Emisfero Nord del pianeta.

    Fratello maggiore di Enki, gli era superiore per grado e potere.

    Eridu

    Così si chiama un'antica città sumera (l'odierna Tell Abu Shahrain) situata nella bassa

    Mesopotamia, a pochi chilometri a sud-ovest di Ur (una delle possibili collocazioni della città di

    origine di Abramo).

    Considerata la città più antica della Mesopotamia, è da alcuni ritenuta la più antica città del

    mondo. Fondata probabilmente dagli stessi Anunna-Anunnaki (il probabile corrispettivo

    sumero-accadico dei biblici Elohim).

    Eridu era la patria di Enki.

    GENEALOGIE bibliche

    (Genesi cap. 5 e 11) Adamo ed Eva generano Caino e Abele.

    Caino uccide Abele.

    Adamo ed Eva generano Set che genera Enosh da cui discendono in ordine di primogenitura

    Kenan, Malaleel, Iared, Enoch, Matusalemme, Lamech, Noè.

    Noè genera Sem, Cam e Jafet.

  • Da Sem discendono Arpacsad, Selach, Eber (capostipite degli Ebrei), Peleg, Reu, Serug, Nacor,

    Terach, Abramo.

    Da Abramo nasce Isacco, che genera Giacobbe: la parte di famiglia che Elyon affida a Yahweh

    (Deuteronomio 32,8).

    Ingegneria genetica

    I primi interventi di modifica del DNA effettuati dagli Elohim sugli ominidi possono

    ipoteticamente essere collocati intorno al 200.000-150.000 a.C.

    Alcuni esponenti della scienza ufficiale iniziano a ipotizzare in quel periodo la fabbricazione in

    laboratorio dei gruppi di maschi e femmine chiamati Adamo cromosomiale Y e Eva mitocondriale. L'analisi molecolare ha dimostrato che il cromosoma 2 umano deriva dalla fusione di due

    cromosomi ancestrali degli scimpanzé (il 12 e il 13). Quando questi fenomeni di unione

    avvengono in natura, hanno effetti negativi, sono deleteri e normalmente incompatibili con la

    vita. La fusione che ha dato origine al nostro cromosoma 2 non sembra invece avere arrecato

    danno, anzi: ha avuto gli sviluppi che conosciamo, con l'avvento del Sapiens e del Sapiens

    sapiens.

    Ish Milchamah

    È la trascrizione in pronuncia italiana dei termini ebraici con cui viene definito Yahweh in

    Esodo 15,3: significa "uomo (individuo maschio) di guerra, guerriero".

    Nazca

    Altopiano che si trova tra le città di Nazca e Palpa, in Perù. Località nota per i geoglifi, immagini gigantesche (ce ne sono circa 800) la cui fisionomia è riconoscibile sostanzialmente

    solo dall'alto: rappresentano contenuti di vario genere, tra cui molti animali.

    Vi si trovano inoltre montagne con le vette tagliate di netto allo scopo di ricavarne lunghe

    superfici piane, che sono simili a vere e proprie piste di decollo e atterraggio.

    Pasqua (isola di) L'Isola di Pasqua è un'isola dell'Oceano Pacifico meridionale appartenente al Cile. Il suo nome

    in lingua locale è Rapa Nui, che significa "grande isola/roccia". È famosa per la presenza delle statue conosciute con il nome di moai: giganteschi busti verticali la cui costruzione e il cui significato sono ancora da spiegare e decifrare.

    Sacsayhnaman

    Importante sito archeologico megalitico situato a circa 3 km dalla città di Cuzco, in Perù. La sua

    costruzione principale pare una fortezza le cui pietre sono incastrate le une con le altre con una

    precisione quasi inconcepibile.

  • Trilithon

    Così viene chiamato il pavimento del tempio di Baalbek, costituito da tre grandi monoliti.

    Tselem

    Questo termine ebraico (Genesi 1,26 e segg.), tradotto tradizionalmente come "immagine", in realtà indica quel "quid di materiale che contiene l'immagine e che è stato tagliato fuori".

    L'elemento che noi conosciamo che racchiude contemporaneamente queste due caratteristiche è

    il DNA: contiene l'immagine del vivente e può essere estratto per riprodurne copie o per essere

    innestato in altro patrimonio genetico, come potrebbe essere stato fatto dagli Elohim con l’afar (si veda voce relativa) degli ominidi. (Gli eventuali interessati possono trovare tutti gli

    approfondimenti specifici in Non c’è creazione nella Bibbia).

    Utu/Shamash

    Colui che splende e sale nel fuoco verso i cieli.

    Uno degli Anunnaki, figlio di Nannar e Ningal; era preposto alla registrazione dei beni degli

    Anunnaki e alla giustizia. Signore antidiluviano di Sippar. La sua dimora era chiamata E-Babbar, "casa dello splendore".

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    L'autore

    Mauro Biglino - realizzatore di numerosi prodotti multimediali di carattere storico, culturale e

    didattico per importanti case editrici italiane, collaboratore di riviste, studioso di storia delle

    religioni - è stato traduttore di ebraico antico per conto delle Edizioni San Paolo e, da circa 30

    anni, si occupa dei cosiddetti testi sacri nella convinzione che solo la conoscenza e l'analisi

    diretta di ciò che hanno scritto gli antichi redattori possa aiutare a comprendere veramente il

    pensiero religioso formulato dall'umanità nella sua storia.

    Illustratore

    Riccardo Rontini - sin da piccolo dimostra interesse per le materie artistiche e creative che,

    presto, lo porteranno a frequentare il liceo artistico dove si diplomerà in "Architettura e Arredo"

    e, successivamente, nel 2012, a laurearsi presso l'Istituto europeo di design di Milano in

    "Industrial Design".

    Lo schizzo a mano e il progetto sono la sua reale motivazione nel comprendere il significato di

    ciò che ci sta attorno e ribaltarlo sotto forma più comprensiva e intuitiva.

    La sua capacità grafica e progettuale sono in linea con la sua visione del sistema sociale; per

    tanto, questi aspetti percorrono intrecciandosi il medesimo sentiero per raggiungere un'unica

    meta capace di fonderne i concetti.

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    I Best-seller di Mauro Biglino

    - Chiesa Romana Cattolica e Massoneria - REALMENTE COSI’ DIVERSE?

    - RESURREZIONE, reincarnazione - FAVOLE CONSOLATORIE O REALTÀ?

    - IL LIBRO CHE CAMBIERA’ LE NOSTRE IDEE SULLA BIBBIA – Gli dèi che giunsero dallo

    spazio?

    - IL DIO DELLA BIBBIA – Dalla traduzione letterale degli antichi codici ebraici

    - NON C’E’ CREAZIONE NELLA BIBBIA – La Genesi ci racconta un’altra storia

    - LA BIBBIA NON È UN LIBRO SACRO

    Vuoi saperne di più sulle verità della Bibbia?

    con 60.000 copie vendute i libri di Mauro Biglino descrivono e analizzano in modo approfondito che la Bibbia:

    ci spiega chiaramente che Dio muore come tutti gli uomini

    ci spiega che siamo stati formati con il DNA dei nostri creatori

    ci racconta che i nostri creatori viaggiavano su macchine volanti

    conosceva i giganti.

    Inoltre:

    Gli angeli intesi come creature spirituali non esistono

    La chiesa ammette che l'antico testamento conosceva gli alieni

    Nella bibbia si parla di ingegneria genetica

    Cosa era veramente l'Arca dell'Alleanza

    Perché a Yahweh e Mose interessava l'oro degli ebrei

    Agli Elohim piaceva l'odore della carne bruciata (come gli dèi della mitologia greca)

    Tutta la verità su Lucifero e Satana

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    E SCARICA GRATUITAMENTE

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