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Metauro

Date post: 12-Mar-2016
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Nei boschi che costeggiano il fiume Metauro si nascondono antichi segreti. Il greco Sileno, consigliere di Asdrubale, li ha custoditi per duemila anni, fino all’incontro col ragazzo che porterà al disvelarsi dei destini di chi in quelle terre andò incontro all’orrore. Insieme, dovranno vincere la paura delle acque e imparare a guadare le proprie ossessioni. Tra finzione e realtà, racconta la battaglia che si è consumata lungo gli argini del fiume Metauro, a Fano, sulla stessa terra in cui l’autore è nato e cresciuto.
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Transcript
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Michele Petrucci

Metauro

«La saggezza si conquistaattraverso la sofferenza.»

ESCHILO

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MetauroCollana «Prospero’s Books» n. 12I edizione: settembre 2008

Soggetto, sceneggiatura e disegni: Michele PetrucciLettering: Michele PetrucciProgetto grafico: Daniele InchingoliGrafica di copertina: Marco MarcucciCopertina e illustrazioni interne: Michele Petrucci

Testi e illustrazioni di MetauroCopyright © 2008 Petrucci/Tunué S.r.l.

Direzione editoriale: Massimiliano Clemente

Tunué S.r.l.Via Bramante 32 – 04100 Latina – Italytel. 0773 661760 | fax 0773 [email protected] | www.tunue.com

Diritti di traduzione, riproduzionee adattamento riservati per tutti i Paesi.

ISBN-13, GS1 978-88-89613-46-7

Finito di stampare nel mese di settembre 2008 presso:Tipografia Monti SrlVia Appia Km 56,14904012 Cisterna di Latina (LT) – Italy

Carta:Hello Silk + 300 g/m2 (copertina)Munken Print Cream 1,8 115 g/m2 (interni)

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Michele Petrucci è nato nel 1973 nelleMarche, dove vive. Ha pubblicato i fumettiKeires (Innocent Victim, 1999), Sali d’ar-gento (Innocent Victim, 2000), Numeri(Magic Press, 2003) e, insieme a GiuseppeCamuncoli su testi di Gianluca Morozzi, Ilvangelo del coyote (Guanda, 2007). Nel2001 ha illustrato il volume I giochi dellamorte (Saldapress, 2001), su testi del poetaMario Corticelli. I suoi libri sono tradottianche in Francia e negli Stati Uniti. Di pros-sima pubblicazione la maxiserie FactorYsempre assieme a Gianluca Morozzi.

Ringrazio tutti quelli che mi hanno aiutato emi sono stati vicini durante questa (lunga)avventura.In particolar modo Andrea Ciccarelli eGianluca Roncaglia per i preziosi suggeri-menti.Inoltre Enrico Gasparelli (Gasp Comics) eRodolfo Gasparelli (Gasparelli Arte Contem-poranea), Andrea Toscani, il Prof. AlbertoBerardi, Fiorenza Ballabeni, Igort, Gipi,Riccardo Falcinelli, Matteo Casali e Giu-seppe Camuncoli, Ivan e Barbara.

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Genius locidi Andrea Toscani *

«Noi (l’insidiosa divinità che opera in noi) abbia-mo sognato il mondo; l’abbiamo sognato resisten-te, misterioso, visibile, onnipresente nello spazio efisso nel tempo; ma abbiamo consentito alla suaarchitettura interstizi tenui ed eterni di assurdoper sapere che è falso.»

J. L. BORGES, ALTRE INQUISIZIONI

Proprio come un fiume, Metauro fende il panorama dell’opera di Michele Petruccitagliandola in due.

Lo fa in più di un senso, rappresentando il guado stilistico dalle promettenti, per-sonalissime ma non prive di incertezze prove degli esordi, verso la sponda di unanuova maturità (artistica, certo, ma non solo) fortemente ricercata e perseguita.

Da questo punto di vista Metauro è una specie di bildungromans, una sorta di ati-pico «romanzo di formazione», in cui il protagonista compie un viaggio nello spazioe, se vogliamo, nel tempo, per ritrovare una parte di se stesso, affrontarla e ricon-ciliarsi con essa prima di poter proseguire il proprio viaggio esistenziale e artistico.

Quando il protagonista di questo genere di storie è più o meno sovrapponibile conla figura dell’autore, di solito il rischio è che il lettore si ritrovi a stringere tra ledita il resoconto, spesso noioso, di un’esperienza che non gli appartiene.

Non così in Metauro, in cui l’amore per lo storytelling di Michele, riesce a iscri-vere la parabola esistenziale del protagonista in una vicenda avvincente, dove la sto-ria s’intreccia con la Storia e i rimandi simbolici si moltiplicano gettando ami chevanno a pescare nel profondo.

Ho parlato di protagonista, al singolare, privilegiando la figura del personaggioche dice «io» e che racconta in prima persona. In realtà, i protagonisti sono quattro.

Michele, il giovane fumettista, che intraprende un viaggio alla scoperta di sé stes-so e della propria terra (il fatto che si chiami come l’autore non è poi così impor-tante per chi decide di aprire il libro e perdersi tra le sue pagine).

Sileno, il misterioso personaggio che, col suo incredibile racconto in bilico trapazzia e realtà, innesca in Michele il desiderio di affrontare le proprie inquietudini(per ritrovarsi alla fine anch’egli, come Michele, dall’altra parte del guado…).

* Andrea Toscani, bibliotecario e traduttore freelance, ha lavorato per realtà editoriali quali Arcana, Fazi,Il Mulino. Collabora regolarmente con Panini Comics (The Complete Peanuts) e saldaPress (LibertyMeadows, The Walking Dead).

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La storia e la geografia dei luoghi in cui si svolgono queste vicende: Fano / FanumFortunae (città reale e sognata, solare e notturna, doppia come la simmetria ambi-ta ma necessariamente imperfetta di cui parla Sileno all’inizio del suo racconto); ilfiume e le terre che attraversa (con i loro segreti, da disseppellire pazientementecercando in biblioteca, nella toponomastica o in qualche granaio dimenticato); lanatura (muta testimone e pietosa custode delle crudeltà degli uomini); l’evento cru-ciale (quello in cui il flusso della storia umana s’interrompe per un istante e se lagioca col Caso per decidere la direzione da prendere…).

Ultimo protagonista: il segno.Metauro rappresentava per l’autore di questa storia una sfida significativa, per

ambientazioni, registri stilistici, complessità d’intenti. Il segno inciso di Michele,che finora si era misurato più sul versante «espressionista» della resa interiore, rie-sce a dar voce alla vicenda, sfruttando ogni occasione per ampliare la propriagamma espressiva e al contempo imponendosi quando la narrazione rientra negliargini di una ben sperimentata (e già matura) atmosfera tematica. E se nella resapaesaggistica e naturale, Michele si rivela una vera e piacevole sorpresa (capace distimolare strani e inaspettati struggimenti nel lettore), il repertorio archeologico ela materia storica si sposano fin da subito magnificamente con la tridimensionali-tà deformata, direi quasi «da bassorilievo», che da sempre caratterizza la tavolozzavisiva del nostro.

Genius loci.I romani chiamavano così l’entità soprannaturale legata a un luogo abitato o fre-

quentato dall’uomo. Mi piace pensare a Metauro come al racconto di un sacrificiorituale, una pratica liturgica da compiere per riconciliarsi con la divinità. Disegnatal’ultima tavola, voltata l’ultima pagina, autore e lettore possono intravedere, tra ifitti canneti che crescono sul lungofiume, il genius loci che sorride, finalmentebenigno.

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La guida fantasmaticadi Alberto Berardi *

Metauro è una storia nella Storia o meglio nella grande Storia, se pensiamo al temaaffrontato. La battaglia che nel 207 a.C. oppose romani e cartaginesi lungo le rivedel piccolo fiume è, infatti, uno di quegli avvenimenti che hanno cambiato il corsodelle vicende umane.

Si potrebbe pensare, a questo punto, che Metauro sia niente altro che l’ennesimaipotesi, questa volta avanzata a colpi di «strisce», sul luogo esatto in cui oltre duemi-la anni or sono si svolse il celebre scontro che intrigò Tito Livio. Niente di tutto que-sto. L’intento dell’autore, animato come tutti i giovani da un positivo anelito di pacee turbato dall’orrenda carneficina che chiamiamo guerra, era un altro.

La storia di Metauro è, di fatto, un’altra storia. Una storia a cavallo tra la realtà e ilsogno, irrobustita da colte citazioni e forti suggestioni visive. Il luogo in cui la vicen-da si svolge è una cittadina alla foce del Metauro: Fano, dove anticamente sorgeva unTempio dedicato alla Dea Fortuna. Un luogo esoterico per eccellenza, in cui tra rude-ri romani, testimonianza di un antico splendore, e le vie e le piazze della quotidiani-tà contemporanea accadono cose misteriose. Talmente misteriose, che soltanto unafervida fantasia come quella di Michele Petrucci, autore dei disegni e dei testi, pote-va affrontare. Anticiparne anche una piccola parte priverebbe il lettore del piacere discoprirle da solo e non saremo certamente noi a prenderci questa responsabilità.

Una cosa però è certa, da domani Fano avrà un’altra originalissima Guida. Ci augu-riamo di vederla presto in mano agli indigeni e agli stranieri. Sarà l’unica Guida almondo in grado, grazie a una presenza fantasmatica, di proiettarci nel futuro parten-do da un lontano passato.

* Il Professor Alberto Berardi è docente di Storia del teatro e studioso di tradizioni popolari. Da alcunianni collabora con il quotidiano Il Messaggero.

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A Lara

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Caldo.Un caldo

soffocante.

I barriti degli elefanti hanno

ammutolito tuttigli animali della

valle.

Le rane hanno smesso di gracidare.

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Questo silenzio innaturale è l’unico

segno della battagliache cambierà le sorti del mondo.

Ma la valle è indifferente ai fatti degli

uomini.

Indifferente questo ramarro,immobile sotto il

sole cocente.

Indifferente è il fiume, che scorre uguale

da migliaia di anni.

Per grandi che siano.

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In lontananza, si sentono

arrivare i primicavalieri Romani.

Gli uomini del pretore

porzio licino.

Questa ritirataassomiglia sempre

più a una fuga.

siamo coscientidi quello che

ci aspetta.

Lo scontro èinevitabile.

Ma questoviene dopo.

Andiamo con ordine.

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Questa storia ha inizio con uno strano incontro.

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Non è il postomigliore per mettersi a leggere…

Vedi? Il sole è esattamente sull’Arco. Gli uomini che l’hannocostruito, i Romani,erano ossessionati

dalla simmetria.

L’Arco di Augusto è la porta di accessoalla città, all’inizio

del decumano maggiore.

…?

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Decumano è il nome cheindica la strada principa-

le delle città romane. A metà incrocia per-pendicolarmente il

cardo maggiore.

Il decumano maggiore va da

est, cioè dal mare,verso ovest.Come il sole.

La osservo da molto tempo.

Praticamentedalla suanascita.

Per cui al mattino, inquesta stagione, tro-verai il sole sempre in quella posizione,

sopra l’arco.

Conosce benequesta città.

Ci vediamo,ragazzo.

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La chiesa…

passarono pochi giorni e una sera lo

vidi di nuovo.

è in rovinaDa molti

anni.

Sì. colpa dei nazi-sti che Nel ‘44 fecerosaltare il campanile…

Cough!Cough!

Cough!Cough!

Tuttobene?

Sì… tutto bene.

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Lasci che l’aiuti.

venne ospitato dalla nobile famiglia

del cassero, sai? mi pare… nel 1318…

proprio in questo puntoincontrai Dante…

Cough!

Cough!Dante?

Che ne dice di andare a bere qualcosa?

Qui vicino c’èun’osteria.

DanteAlighieri…La Com-media…

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