+ All Categories
Home > Documents > ©Ministero dei beni e delle attività culturali e del...

©Ministero dei beni e delle attività culturali e del...

Date post: 06-Sep-2019
Category:
Upload: others
View: 2 times
Download: 0 times
Share this document with a friend
4
NOTE PUTEALE QUATTROCE TE O l TA RQ l 1.11 . l nov mbu 1940 av a d or o a s tto pr e, o il palazzo it Il chi in un nob ile pu teal a corpo ottagono che, l d ata dal 1459 h nei pannelli d lla front reca l figurazioni in l'ili o dei quattro anti pro- t ttori d lla città gli t mmi d Ila famialia Vit Il chi del p apa Pio II Pic oloruini. e della cit di or n to . ... ulI ottavo nannello è inci a un' pigrafe che reca i nomi dei magi trati cit- t adini la data lO aao to 1459. Il put al era fin'oggi, p che n gletto, abban donato di- menticato in un co rt ile del pala zzo omunal di Tarquinia a m t à dello calone che dalla p iazza principal e d ])a citt adina, d tta « Pi82- za :r azional )) aIe agli u ffi ci del piano nobile . -elle u tori che archeologiche di Tar - quinia e Corn to Lui lri Da ti co. ì ricorda il put al : « calo ne d'ingre o: Alla metà della prima rampa dello ca lone vi ha una piccola porta, che condu ce alla cisterna ivi co trui t? per . r i ::io dello te o palazzo;. ul parapetto dI" e a cisterna di forma ottagona i l.eaae zm i cri::ione, che tabilis ce il compimento della di l.ei co tru- ::ione al lO ago to 1460 )1) . la che qu e ta e la originaria uhicazio- n d el put eale è lecito duhitare. P r e aminar i pannelli o l gger l'i . crizione occorr va fino a ieri . tr i c iar i a ento di tro il pozzo. ma- lam nte pi eg ar i nella p l' ona. L figur in l'ili vo dei an ti protettori della città gli t m- mi, e l epi grafe onO fatti . per contro, per er e duti. goduti o l etti da una c rta di tanza. ltr e a ciò il tono nfatico dell i crizion , co] no me del go nf alo niere e dei con oli di orn to. elud e. a mi o giu dizio la po ibilità che r epi- gr afe non fo e leggibil con fa cilità in un luo go pubblico . Il p ut al d v va pertanto e - r colloc at o in un cortile ai ampio o ad- dirittura in una piazza pubb lica' e spontaneo _ i affaccia il dubbio (c he no n apr ei per ora con pro ve) ch il pute al fo e col- I cato originariam ent e n Ila pi azza ant i t ant 1) L ICI D TI, Notizi toriche archeol ielle dì Tar- quinia c CornclO, 2- diz. a cura di u tavo tti ( 013 Tip. Com to Tarquinia. 1910). cap. II (. l onumenti me- d io evali an or a e i t nti - Palazzo municipale), p. ] 65. La data 1460 è un a svi ta per 1459. 2) Dice l' Lc rizion inl'isa u uno d i lati della fontana: l o cph(o) R en(ato) Cnrd(inal i) Imp eri al i, (a c ra e) on (r - al palazzo d l omun - l'odi rua « Piazza a- zionale l) -, do poi or e n l 17 24, al t m- po d l Cardinal Imp tiali pr f tto della On- gr gazion d l buon r gg im nto , la fontana più grandio a r tta dal omun , in oc a, ion e d l compim nto d i lavori di co truzion di un nuo o acqu dotto 2 ). Com cche ia la r ec nt ubicazion del Pll- teal in un cortil tto buio di oli po hi metri di up rfi ie era co a co ì poco d coro a, ch i rend a dovero a una più onor e 01 i t - mazion. rulla d tra di hi guardi la fa - ciata d l palazzo it Il chi i t ndo una ri ntranza del palazzo larga m. lO, 5, pr- fonda m. 7,20-7 50 , la qual e era ultimam nt di nuta un udicio luog di cari o, e fino ad alcuni anni fa ra o cupata da co truzioni modern , ch è tata b n m r nza di uno d i dir ttori del lu o di Tarquinia , il Prof. - tro Romanelli, far d molir , ' a me mbrato ch ne un luogo fo e più adatt di que to ad o pitar un monum nto , ch , ndo da- tato dal 1459. è o ì icino p r alla co- truzion del palazzo it il e chi (anni 143 - 1439) e r ca anch e lo temma di un gonfalo- niere it Il chi. Poichè i it II chi hanno tenuto il primo luogo in Tarquinia pur dopo ch il condottiero cardinal Giovanni it elle- chi fu perito di tragica morte agli ultimi di marzo o ai primi di april e d l 1440. E Un nuo- o p riodo di potenza ebb ero i it II chi quando, , alito al pontifi io fu reint grato n lla ua ede ve co il neto e font fiacon qu el Bartolom o it l- I chi, he, creato n l 1438 in grazia del po- t nti imo zio. primo ve covo di orneto e Mont fia con , a va dapprima eguito dop la mort d l fiero ardinal l parti d Il'anti- papa F lic (aià m d VIII duca di a- voia) eh lo av va nominato cardinale dal ti- tolo di .. Iarco , poi era tornato , alla mort di Eug nio I (23 febbraio 1447) in eno alla chie a cattolica, a a onorato la ua ed e co il on una vita e eroplar , fino alla mort avv nuta il 13 dic .mbr ] 463 in Mo- gationi ) Bo(ni) Regim)ini ) praef(ecto). (elUltus) P(opu- lus)q(ue) Corrlf'tanus aquaeductum varii intenn ' um casibru perfecit. TWvoquc fonu eUlmelO, urbi, aquarum inopia laboranli, cOllsuluit. Anno MDCCJ IV. L'indi azione. /lOVO fonte exslructo vuoI ac all' istenza di una fontana , o pozzo, o rna. n l mE'de- imo hlogo't LE ARTI ------------------------------------------- 25] -- -- - don nel Peloponne o di ritorno dal pe llegri- naggio a Geru alemme . Accettata dal Comune di T arquinia (e per e o dal podestà Proli) la proposta di istema- r il puteale nello piazzo pres o il palazzo i- t Ile chi, e a icurato alle oper un contributo d 1 Comune di Tarquinia di L. 4000, l'a setto d l put aIe diveniva, con que ta e con altra somma fornita dallo Stato, un fatto compiuto . in dal novembr 1940. Da allora iI puteal figura al centro d Ilo piazzo nella rientranza d lla facciata del palazzo itelIe chi, u un gradino di travertino a pianta ottagona 3), en- tro una v rde aiuola limitata da bo o nano. Lungo le pareti che limitano lo piazzo cor- rono altr piccole aiuole, e il godimento delle figurazioni dell'epigrafe è a icurato da un vialetto che corre tutto in giro alla nobile ve - ra di pozzo. Sei grandi ca oni in cemento ar- mato con piante di edera ricadente co titui- cono una pecie di ponda verd di limita- zion al piccolo giardino fiorito. • • Il puteal , che l'i ulta di lastre di nenfro vulcanico locale, ha pi an ta ottago na ha un'al- tezza di m. l 05 (zoccolo e cornice co mpr e i), e mi ura nel diametro ma imo eterno ia alla ba e che in ommità, m. 1,76. Il diametro interno d lla bocca è di m. 1,12. Lo zoccolo, in 8 la tre alte m. 0,20 e dello pe or :ma imo di m. 0,30 reca, a comin- ciar dal ba o le eguenti agom : un'alta fa eia, un toro, e una gola diritta; la cornice di coronamento, in 6 la tre alte m. 0,18 dello pe or ma imo in ommità di m. 0,32, ap- pare, a ua volta, agomata a cominciare dal- l'alto co ì come gu: un li tello, un toro, u na gola rove ci a, e un li tello porgente. Zoccolo 9) L'ottagono di base di travertino da noi appre tato e u cui poggia il al mi m. l,58 X X all'ottagono di ba m traveruno fan C3pO gli 8 di gradino, an h' e si in tra ertino e che lIllSurano m. 1,05 X O 43 X 0,15. . ') 5i vegga TI, op. dt., p . «..\""1 (nella hl a di 5. Marla di Valverde) un bellisSlIDo monum nto marmoreo del 1450 in circa, o . ia la nicchia di un altar e con figure in alto rili YO, ed ornati di qubito lavoro •. c Cfr. rutre i Ivo BENEDETTI, Tempio di faria . a.n- 'issima di V alverde. Cenni ·torici (Corn to Tarquuua Tip. Benedetti, 1904), p. 30:« n r o.... Era in origine la ni chia dove l l effigI . della cel t Protettrice di Cometo. Ha n l latI altrettante tatu tte rappre entanti i Santi Protetton del- la ittà, 5 . ondiano, Teofruùo, Lituardo : si rorgt' in allO l'Ett'rno Padr att orno a ll a COTruCt' a. e cornice di coronamento ono, in piu luoghi, a sai fru ti. Tra la cornice di coronamento e lo zoccolo si l evano gli otto pannelli , che, divi i da co- lonnine di r accordo, dal fu st o alto 70 cm ., han la ba. e e il capi tello ri cavati ri pettivamente nello zoccolo e n Ila cornice, ma ne porgono ri petto alle linee crea t dalle agom u ricor- dat e. P er t al mo do il puteale appare compo- tamente mo o, e non ti ulta tr ito per deco- r azion e. Dei pannelli, alti anch' e i m. 0,70, quat - tro recano, ent ro una corniciatura rettango- l are cost it ui ta da una gola rove cia, le imma- gi ni in ba o rilievo dei anti protettori della città. Che i ant i, ricono cibili dal nimbo, iano i ant i pr otettori della città può tabilir i icu- ramente ia dalla circo tanza he ullo ten- dardo che sventola al sommo dell 'a ta impu- gnata dal anto a cavallo è fi gurato lo temma di orneto (il corni olo araldico inci o nella croce), ia opr attutto dalla circo tanza ch le quattro figure di anti trovano ri contro nelle quatt ro i mmagini ch e ono colpite in altorili vo nel do ale m ar mor eo d'altare di una ch i e a t ar quini e e ita uhito fuori le mu- r a di Tarquinia e ch ha avuto in ogni tempo parti colar importanza , la chie a di . Ma- r ia di V alverde. TI do s aIe, databile all'incirca dal 1480, e quindi po terior e di una ventina d anni al p ut e al e che c' inter e a, reca in quat - tro picc ol e nicchie, da un lato e dall'altro dell 'i mma gine d Ila Madonna. quattro tatuet: te di anti , coi nomi inci i n el marmo al di opr a delle conchiglie u cui camp eggiano le te te d gli te i anti patroni. I nomi sono i eguenti: . Secondian (in alto, a in. guar- dando). . Li tuardo (in ba a S,. tal eu mon (in alto a d- tra). . T ofamo (m bas o a de tra) 1). una gui da di ang li.. .. li monumento deve rifl'rir i al t mpo del r tauro in p ar ola (iniziato il 2 .0 ciò c lo mo tra la -omiglianza COli altn lavon eSlSt nll in Corneto. - li lavoro manca di data e del del: l'antor e ». TI B nedetti e ita , om fonte delle notlZle Ul lavori del 1489, un mano ritto d Ua pa da cui 'i ricava ch il grande mtemo « velll- a affid at o all'art c Lor mo dI che .10 prend va a ottimo, tipulando per lUI lo . calpellino GIO- vanni di L 3go Maggiore ». . ., . Ho interrogato intorno a ll a datllZ10ne del cihono 11 dotto GuO'lielmo Mattbiae h e. i occupato a dell oper d' arte di Tarquini3. Egli mi comunica gentilmente ch e erebbe tale datazione « alla onda m del c. X , probabilmente intOttlO al 1480. L'autore ano- nimo appartiene alla. maniera del Bregllo, largamcntt' dill'u in tutt a la regIOne romano ». ©Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo -Bollettino d'Arte
Transcript

NOTE

PUTEALE QUATTROCE TE O l TAR Q l 1.11 .

l nov mbu 1940 av a d or o a s tto pre, o il palazzo it Il chi in Tarqui~a un nobile puteal a corpo ottagono che, l data dal 1459 h nei pannelli d lla front reca l figurazioni in l'ili o dei quattro anti pro­t ttori d lla città gli t mmi d Ila famialia Vit Il chi del p apa Pio II P ic oloruini. e della città di or n to . ... ulI ottavo nannello è inci a un' pigrafe che reca i nomi dei magi trati cit­t adini la data lO aao to 1459. Il put al era fin'o ggi, più che n gletto, abbandonato di­menticato in un cortile del palazzo omunal di Tarquinia a m t à dello calone che dalla piazza principale d ])a cittadina, d tta « Pi82-za :razional )) aIe agli u ffici del piano nobile.

-elle u o,izi~ tori che archeologiche di Tar-quinia e Corn to Lu ilri Da ti co. ì ricorda il put al : « calo ne d'ingre o: Alla metà della prima rampa dello calone vi ha una piccola porta, che conduce alla cisterna ivi co truit? per . r i::io dello te o p alazzo;. ul parapetto dI" e a cisterna di forma ottagona i l.eaae zm i cri::ione, che tabilisce il compimento della di l.ei co tru­::ione al lO ago to 1460 )1) .

la che que ta fo ~ e la originaria uhicazio­n del put eale è lecito duhitare. P r e aminar i pannelli o l gger l'i. crizione occorr va fino a ieri . tri ciar i a ento di tro il pozzo. ma­lam nte piegar i nella p l' ona. L figur in l'ili vo dei ant i protettori della città gli t m­mi, e l epigrafe onO fatti . per contro, per er eduti. goduti o letti da una c rta di tanza. ltre a ciò il tono nfatico dell i crizion , co]

no me del gonfalo niere e dei con oli di orn to. elude. a mio giudizio la po ibilità che r epi­

grafe non fo e leggibil con f acilità in un luogo pubblico. Il put al d v va pertanto e -~ r collocato in un cortile a~ ai ampio o ad­dirittura in una piazza pubblica ' e spontaneo _ i affaccia il dubbio (che non apr ei per ora ~u:ffragar con prove) ch i l p uteal fo e col­I cato originariamente n Ila piazza ant i t ant

1) L ICI D TI, Notizi toriche archeol ielle dì Tar­quinia c CornclO, 2- diz. a cura di u tavo tti ( 013 Tip. Com to Tarquinia. 1910). cap. II (. l onumenti me­dioevali an ora e i t nti - Palazzo municipale), p. ] 65. La data 1460 è una svi ta per 1459.

2) Dice l'Lcrizion inl'isa u uno d i lati della fontana: l o cph(o) Ren(ato) Cnrd(inali) Imperiali, (acrae) on (r -

al palazzo d l omun - l'odi rua « Piazza a­zionale l) -, là do poi or e n l 1724, al t m­po d l Cardinal Imp tiali pr f tto della On­gr gazion d l buon r ggim nto , la fontana più grandio a r tta dal omun , in oc a, ione d l compim nto d i lavori di co truzion di un nuo o acqu dotto 2).

Com cche ia la r ec nt ubicazion del Pll­teal in un cortil tto buio di oli po hi metri di up rfi ie era co a co ì poco d coro a, ch i rend a dovero a una più onore 01 i t -

mazion. rulla d tra di hi guardi la fa -ciata d l palazzo it Il chi i t ndo una ri ntranza del palazzo larga m . lO, 5, pr­fonda m. 7,20-7 50, la quale era ultimam nt di nuta un udicio luog di cari o, e fino ad alcuni anni fa ra o cupata da co truzioni modern , ch è tata b n m r nza di uno d i dir ttori del lu o di Tarquinia, il Prof. Pì -tro Romanelli, far d molir , ' a me mbrato ch ne un luogo fo e più adatt di que to ad o pitar un monum nto, ch , ndo da­tato dal 1459. è o ì icino p r tà alla co-truzion del palazzo it ile chi (anni 143 -

1439) e r ca anche lo temma di un gonfalo­niere it Il chi. Poichè i it II chi hanno tenuto il primo luogo in Tarquinia pur dopo ch il condottiero cardinal Giovanni itelle-chi fu perito di tragica morte agli ultimi di

marzo o ai primi di aprile d l 1440. E Un nuo-o p riodo di potenza ebbero i it II chi

quando, , alito al ~og]io pontifi io fu reint grato n lla ua ede ve co il neto e font fiacon quel Bartolom o it l­I chi, he, creato n l 1438 in grazia del po­t nti imo zio. primo ve covo di orneto e Mont fia con , a va dapprima eguito dop la mort d l fiero ardinal l parti d Il'anti­papa F lic (aià m d VIII duca di a­voia) eh lo av va nominato cardinale dal ti­tolo di . . Iarco, poi era tornato, alla mort di Eug nio I (23 febbraio 1447) in eno alla chie a cattolica, a a onorato la ua ed

e co il on una vita e eroplar , fino alla mort avv nuta il 13 dic .mbr ] 463 in Mo-

gationi ) Bo(ni) Regim)ini ) praef(ecto). (elUltus) P(opu­lus)q(ue) Corrlf'tanus aquaeductum varii intenn ' um casibru perfecit. TWvoquc fonu eUlmelO, urbi, aquarum inopia laboranli, cOllsuluit. Anno MDCCJ IV. L'indi azione. /lOVO fonte exslructo vuoI for~ ac ~nnar all' istenza di una pre('_ i~tellte fontana , o pozzo, o ci~1 rna. n l mE'de-imo hlogo't

L E ARTI ------------------------------------------- 25] -----

don nel Peloponne o di ritorno dal pellegri­naggio a Geru alemme.

Accettata dal Comune di T arquinia (e per e o dal podestà Proli) la proposta di istema­r il puteale nello piazzo pres o il palazzo i­t Ile chi, e a icurato alle oper un contributo d 1 Comune di Tarquinia di L. 4000, l'a setto d l put aIe diveniva, con que ta e con altra somma fornita dallo Stato, un fatto compiuto . in dal novembr 1940. Da allora iI puteal figura al centro d Ilo piazzo nella rientranza d lla facciata del palazzo itelIe chi, u un gradino di travertino a pianta ottagona 3), en­tro una v rde aiuola limitata da bo o nano. Lungo le pareti che limitano lo piazzo cor­rono altr piccole aiuole, e il godimento delle figurazioni dell'epigrafe è a icurato da un vialetto che corre tutto in giro alla nobile ve­ra di pozzo. Sei grandi ca oni in cemento ar­mato con piante di edera ricadente co titui-cono una pecie di ponda verd di limita­

zion al piccolo giardino fiorito.

• • • Il puteal , che l'i ulta di lastre di nenfro

vulcanico locale, h a piant a ottagona ha un' al­tezza di m. l 05 (zoccolo e cornice compr e i), e mi ura nel diametro ma imo eterno ia alla ba e che in ommità, m. 1,76. Il diametro interno d lla bocca è di m. 1,12.

Lo zoccolo, in 8 la tre alte m. 0,20 e dello pe or :ma imo di m. 0,30 reca, a comin­

ciar dal ba o le eguenti agom : un'alta fa eia, un toro, e una gola diritta; la cornice di coronamento, in 6 la tre alte m. 0,18 dello pe or ma imo in ommità di m. 0,32, ap­

pare, a ua volta, agomata a cominciare dal­l'alto co ì come gu: un li tello, un toro, una gola rove cia, e un li tello porgente. Zoccolo

9) L'ottagono di base di travertino da noi appre tato e u cui poggia il p~t al mi ~ra m. l,58 X ~,58 X 0,10~ all'ottagono di ba m traveruno fan C3pO gli 8 e~emenl1 di gradino, an h' e si in tra ertino e che lIllSurano m. 1,05 X O 43 X 0,15. .

') 5i vegga ~ ~ TI, op. dt., p . .19~: «..\""1 (nella hl a di 5. Marla di Valverde) un bellisSlIDo monum nto

marmoreo del 1450 in circa, o . ia la nicchia di un altare con figure in alto rili YO, ed ornati di qubito lavoro •.

c Cfr. rutre i Ivo BENEDETTI, Tempio di faria . a.n­'issima di Valverde. Cenni ·torici (Corn to Tarquuua Tip. Benedetti, 1904), p. 30:« n mo~umento ~arm~­r o.... Era in origine la ni chia dove l tr~vava l effigI . della cel t Protettrice di Cometo. Ha n l quattr~ latI altrettante tatu tte rappre entanti i Santi Protetton del­la ittà, 5 . ondiano, Teofruùo, Lituardo Pantalco~ : si rorgt' in allO l'Ett'rno Padr att orno alla COTruCt'

a.

e cornice di coronamento ono, in piu luoghi, a sai fru t i.

Tra la cornice di coronamento e lo zoccolo si levano gli otto pannelli, che, divi i da co­lonnine di r accordo, dal fusto alto 70 cm., han la ba. e e il capitello ricavati ri pettivamente nello zoccolo e n Ila cornice, ma ne porgono ri petto alle linee creat dalle agom u ricor­date. P er t al modo il puteale appare compo-tamente mo o, e non ti ulta tr ito per deco­

r azione. Dei pannell i, alti anch' e i m. 0,70, quat­

tro recano, entro una corniciatura rettango­lare cost ituita da una gola rove cia, le imma­gini in ba o r ilievo dei anti protettori della città.

Che i anti , r icono cibili dal nimbo, iano i ant i protettori della città può tabilir i icu­ramente ia dalla circo tanza he ullo ten­dardo che sventola al sommo dell' a ta impu­gnata dal anto a cavallo è figurato lo temma di orneto (il corniolo araldico inci o nella croce), ia oprattutto dalla circo tanza ch le quattro figure di anti trovano ri contro nelle quattro immagini che ono colpite in altorili vo n el do ale mar mor eo d'altare di una ch i e a t arquinie e ita uhito fuori le mu­r a di Tarquinia e ch ha avuto in ogni tempo particolar importanza, la chie a di . Ma­ria di Valverde. TI dos aIe, databile all'incirca dal 1480, e quindi po teriore di una ventina d anni al puteale che c'intere a, reca in quat­t ro piccole nicchie, da un lato e dall' altro dell'immagine d Ila Madonna. quattro tatuet: te di anti, coi nomi inci i nel marmo al di opra delle conchiglie u cui campeggiano le

te te d gli te i anti patroni. I nomi sono i eguenti: . Secondian (in alto, a in. guar­dando). . Lituardo (in ba ~o a ~ in.) S,. Pa~­taleu mon (in alto a d -tra). . T ofamo (m bas o a de t ra) 1).

una guida di ang li.. .. li monumento deve rifl'rir i al t mpo del r tauro in parola (iniziato il 2.0 otto~rE' ~ 'l89): ciò c lo mo tra la -omi glianza COli altn lavon eSlSt nll

in Corneto. - li lavoro manca di data e del n0.J?l~ del: l'antore ». TI B nedetti eita , om fonte delle notlZle Ul

lavori del 1489, un mano ritto d Ua biblio~eca Fnlzaca~­pa da cui ' i ricava ch il grande ~e t~uro mtemo « velll-

a affidato all'art fìc Lor mo dI P~etra anta~ che .10 prend va a ottimo, tipulando per lUI lo . calpellino GIO­vanni di L3go Maggiore ». . ., .

Ho interrogato intorno alla datllZ10ne del cihono 11 dotto GuO'lielmo Mattbiae he.i occupato a lun~o dell oper d'arte di Tarquini3. Egli mi comunica gentilmente che fì erebbe tale datazione « alla onda m là del

c. X , probabilmente intOttlO al 1480. L'autore ano­nimo appartiene alla. maniera del Bregllo, largamcntt' dill'u in tutt a la regIOne romano ».

©Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo -Bollettino d'Arte

252

Gli te i anti on da ricono cere nei pan­n Ili del puteale d l 1459. no di tali pan­n Ili rappre nta un anto a cavallo, di profilo

in movimento er o ini tra. Il anto, v -tito di tunica che giung al polpaccio e con

manto u cui up riorm nte ricade un ricco bavero nobiliare. ha ul apo una peci di tocco ~trinO'e con la ini tra la briglia d l ca allo, mentre con la de tra impugna l'a ta di un ye ilIo che i biforca alI tremità in due lingu o fiamme volazzanti. ul ve illo a ini tra, è una croc nei cui bracci è raffi­gurato alla maniera araldica un corniolo (lo ~temma di Corneto). Il anto è certamente

. Teofanio cont di Centumcellae (l'odierna CiYitavecchia) uomO d armi ma in ieme uomo genero o e o pitale. fiorito circa la fine del e­colo VI dopo Cri to. al tempo del pontificato di . Gregorio lagno (papa dal 590 al 604), il quale ne parla nelle ue opere 5). el do ale marmor o di S. :Maria di Valverde S. Teofanio è armato di padone che giunge aderendo al corpo . fino qua~i al tallone, e ve te una co­razza con pallacci e con bandelle mobili. Seb­b n le due figurazioni iano di imili 'chiaro che tanto nel puteale come nel do aIe .Teo­fanio è il 010 anto che i mo tri pei uoi peciali attributi. rive tito di una peciale auto­

rità. La condizione ociale el vata è e pre a dal rob one. che spe o caratterizza i medici. Oltre il robone, abbiamo nel puteale il va o (per medicine), e un vaso è da riconoscer n Il oggetto che il anto ha in mano.

Considerando nel loro in ieme le figure dei anti rappre entati in rili vo ul puteale tar­

quinie e dovremo anzitutto constatare come dette figure ci ian giunte a ai degradate pecie nei volti, per fretto del tempo e della

qualità del nentto in cui le figure furono espre -e. I rilievi ~ono op ra di mode ti arti ti, e

non proprio di artigiani locali; ma e le figure on trattat enza prezio ità. e talora con roz­

z zza rivelano pur empre una notevole icu­rezza di mano. e abilità di impostazione e di di egno.

Dei anti protettori due. e cioè . Teofanio condiano debbono for la venerazion

di cui furon circondati alle relazioni di dip n­denza che Tarquinia dovè p r un certo perio­do aver con la città capoluogo Centumcella

5) GREG()RlO G '0. Dialoghi. Tomo 20• libro 40. p. 43: ricordato in FBAJ·GIPA.~, wria di Civitavecchia. Roma. 1761, p. 78. Cfr. Cronache manoscritte di Cometo in tre volumi. di luzio Polidori (CIUlOnicO e arcidiacono in Corneto vi suto dal 1619 al 1683); voI. I (con ervato nell'Archivio apitolare d lla Chi att drale di Tar-

LE ARTI - __

(o Civita ecchia); quanto a S. Lituardo, egli fu oO'getto di particolare devozione perchè morto - dice la leggenda - otto il Castello di Tarquinia, CJlù epolto. Di . Pantaleon la venerazione si de e infine attribuire alla ua qualità di medico, e all'esser egli divenuto

patrono ontro la malaria e contro le febbri palu tri che hanno infierito fino a non molti anni or onO nelle pianure tarquinie i del Mar­ta e d l Mignone.

•••

Altri tr fra gli otto pannelli - relativa­m nte a ai m glio con ervati - r cano in ri­lievo ome i è detto, lo temma di papa Pio II, lo temma del gonfaloniere Vitelle chi,

lo temma del Comune di Tarquinia. Lo temma di Pio II (il celebre Enea il­

io de' Piccolo mini, che tenne il oglio papale dal 19 ago to 1458 al 15 agosto 1464) reca una croce con cinque mezze lune nel campo.

ullo cudo on le chiavi incrociate e il trire­gno papale.

Lo st mma Vitelle chi reca in ba so, nello cudo, du vitelli affrontati alla maniera aral­

dica, con una delle zampe anteriori - rispetti. vamente la de tra e la sini tra - piegata ver o l'alto. ella parte uperior del campo u una ola linea ono ei piccoli gigli in fila.

elIo cudo del Comune di Tarquinia è una croce entro cui si svolge finemente tilizzato, un albero di corniolo. otto lo cudo, un dop­pio girale.

Più notevole degli stemmi e for e delle te· e figurazioni dei anti protettori d Ila città, è

per noi l'epigrafe inci a ull'ottavo pannello del puteale.

L'epigraf , di nove linee, con molte abbre· iazioni e ne i, e con parole di giunte da egni

diacritici triangolari profondament inci i, i legge come appre o:

pu. in p(er)pe tuam m (m)oriam t(eDl)p(o)r rnag(nifi)cor(uxn) d(omi)nor(wn) 1arci Octaviani d(e) Vitell(en )ib(u ) onfa1(onerii). p t(r)i Bapt(i"tae)

(et) ivian(i) Ioh(ann)i co(n) (ulwn) ra(n)ci( cu ) (?) -, or(m·ti) • C CLL. . Aug(usti)

quinia) all'anno 591. (II 20 volwne, originale anch' ,o, è cons rvato nell'Archivio tori o del Comun di Tnr· quinia; il 30 voluDle embrn in dn ric rcar nella Biblio· teca anntense di Roma). u . Teofnnio . i vegga il breviario romano, alla datn 9 luglio, -iomo fe. lh'o di

. Teofanio ('onfe",or .

Fig. 3. T RQ1..1"IA, Puteale del Il;j9: . Panlaleone.

(Fot. CarlettO.

Fig. 5. TARQ 1'11\, Putealc del 1459: . econdinoo.

{Fot. OarlelUl.

TAV. cnr.

Fig. ,i . T RQUI"\IA, Putealc dci H59: . Lituardo.

(Fot. CorlellO.

Fig. 6. T IlQ I 'lA, P lI lcalc dci l.J.59: tcnuun dell a cÌltiì di Tnrq1l.Ìnill

(Fot. Oarlclti).

©Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo -Bollettino d'Arte

Fig. 7. TARQ JNl.A, Puteale del 1459: . Teofanio.

(Fai. Carletti).

Fig. 9. TARQUll\"IA.

Puteale del 1459 : lemma del itelleschi . (F ot. Oar/etti).

TAV. CIV.

Fig. 8. TARQ INlA PUleale del l ~59 : Epigrafe in i au uno dei pannelli col ricordo della costruzione del puteale e della sua inaugurazione avvenuta il lO a"'os to 1459.

(Fot. Oarletti).

Fig. lO. T RQUll\'IA,

PUleale del 1~59 : temma del Papa Pio II Piccolomini. (F ot. Oarlttti).

LE ART I

La massima parte delle nostre letture non ha bisogno di speciali dichiarazioni.

La lettura de Vitell(ens)ib(us) è suggerita e documentata dal cognome co ì espresso nelle epigrafi incise, per esempio, sulle tombe del v escovo Bartolomeo Vitelleschi e del conte e cavaliere palatino Alessandro Vitelleschi, che si leggono nella cattedrale di Tarquinia.

A 1. 6 invece che Bapt(istae) potrebbe for e legger si Bar(tholi) o Bar(tholomaei) . Mi sembra preferibile la l ettura Bapt(istae), poichè mi p ar di v edere con sicurezza un nesso P T.

A 1. 8 è incerta la dichiarazione delle let­t er e ehe seguono la voce co(n)s(ulum). Ho de­siderato interpellare in proposito l'eminente paleografo Vincenzo F ederici dell'Università di Roma. Il Federici constata anzitutto ch e a Corneto cc ne] secolo XV si continuavano le t radizioni grafich e del secolo XII >l, e soggiun­ge ch e, a suo giudizio, la parolà non decifra­bile alluder ebb e cc ad un genere (dei molti) con­soli » di Corneto. Successivamente il Federici dichiara che pur avendo consultato le Memo­rie storiche archeologiche del Da ti, taluni scrit ­ti del Wustenfeld, e i Registr. Clero Com. del Guerri non trovava elementi per una sicura interpretazione. Egli si domanda quindi se per caso non si abbia da vedere nella parola Fraci una abbreviazione per Fra(n)ci(scus) . cc Nel Re­gistr. Clero Com. - oggiunge il Federici - ho anch e visto un Franciscus notarius, ma nella iscrizione quell'N p arrebbe piuttosto l'iniziale di un altro no me » 6).

Identificherei questo anto con S. Lituar­do, pellegrino , morto sotto il Castello di Tar­quinia, e il cui corpo è deposto sotto l'altar maggiore della cattedrale 7). Anche nel dossale di S. Maria di Valverde S. Lituardo, barbato, è caratterizzato da un bordone nodoso che ter­mina inferiormente a punta. Egli porta inoltre un copricapo a uno dei lati del quale è cucita una conchiglia.

Il quarto ed ultimo pannello reca l'imma­gine di un santo dai corti capelli ricadenti sulla nuca, vestito di un ricco robone manicato e talare, u cui è una opravveste o cappa ta­lare, fornita al di sotto delle spalle di due larghe aperture, entro cui passano libere ~e ~rac­ciao Nelle due mani è un oggetto indistmto ,

6) Breviario della dioce i di Corne!o e di Civita cc: CIrill, al giorno 8 agosto, ncl quale rIcorre la festa dI

. Secondiano. 7) Cosi si afferma nella epigrafe di con acra:z.ione della

chiesa e dell' altar maggiorc della Cattedrale: R(et!erendus) P(aler) D(ominus) Barlolomeus Ep(iscopu)s ~rnelanus hanc Eccl( es )iam et maills Allare in quo reclUSI' corpora

- 253

che direi un v aso a forma di boccale, di cui il santo sorregge con la mano destra il fondo , mentr e ne t ien l'orlo o il manico con la si­nistra,

Escluderei che il rilievo raffiguri una don­na, come si sarebbe t entati di credere per la veste talare. Nulla fuorchè il dignitoso incesso potr ebbe r itener si confacente a una donna; nessun accenno vi è alle forme o alla grazia di un corpo femminile, e nessuno peciale at­tributo permette l'identificazione della figura con la S. Margherita di Antiochia, martire, cui è consacr ata la chiesa cattedrale di Tar­quinia. La santa vien di solito raffigurata con l'attributo della p alma del martirio, e in atto di calpestare un drago, e cioè il demonio che le si presentò sotto tal forma mentre e sa era in carcere. Nè della palma, nè del drago ~ traccia nel puteale. Ma ben più verosimilmente dobbiam vedere r affigurato nel puteale tarqui­niese S. P ant aleone o S. Pantaleumon, medico, che subi il martirio sotto l'imperatore Massi­miano . A tale identificazione ci inducono sia la circostanza ch e il nome S(anctus) Pantaleu­mon è scolpito sul ciborio di S. Maria di Val­verde (dove il santo, dal volto giovanile e dai cap elli inanellati, veste tunica e manto, ma non ha attributi particolari, ed appar con le mani eongiunte in atto di preghiera), e in pecie l a circostanza del robone che il santo

indossa, e che è appunt o la veste signorile nel puteale t arquiniese, dalla raffigurazione a cavallo, dal vessillo, e dal nobile manto.

Un econdo pannello del puteale raffigura di pro petto un giovane imberbe coi capelli inanellati, vòlto di tre quarti v erso destra, ve­stito di tunica cint a alla vita, e di mantello ricadente dietro le spalle e annodato con un grande bottone ulla palla de tra. Il anto

'reca nella mano sini tra un'alta palma e ha nella destra un libro con quattro borchie pre -o i quattro angoli . Sicuramente è da ricono­cere qui S. Secondiano martir e, patrono prin­

cipale della città di Corneto, di cui la fe ta ricorr e, per consu etudine antichissima, al-1'8 agosto. S. Secondiano - dice la leggenda -fu un nobile ro mano che i convertì al cri­stianesimo durante la p er ecuzione dell'impe-

sallelorllm Lituardi et Euphemic et capu' eius et aliorum sanetomm reliquias honori Assumionis (sic) e' Visitalionis ViTgini.s Marie (sic) ac So.nCli. L ituardi dom,inica die I~r~ia ittlii MCCCCL II I conseCTavlt, et w nsecTallOnem dommlca supra oClavo.m Visiuuionis eiu.sdem c~m indulgcn,tia. an~­rum XIII ex concessione P ii Pape ( IC) II slalu,' smgulls annis peTpetuo celebraTi.

©Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo -Bollettino d'Arte

LE AR TI

!!Tappa di giunzione tra un elemento e l'altro contiguo. è ugualmente si son l'i contrate tracce di pine di collegamento in enso v l'­

tical. nd può upporsi che la coe ione dei vari p zzi d bba e ere stata in antico otte­nuta m diant uno tucco ade i o imp l'm a­bil ,c tituito veri imilm nte di calce, polve­r di marmo e ca eina.

Il pozzo dov' nir utilizzato m diant una carrucola gir 01 attorno a un a s f r­mata a du tanti o a due trutture murarie

tern al pozzo. ul ripiano della bocca non i notano non due fori relati amente pro-

fondi in ui l'ano infitti dei cardini (uno è . uper tite) de tinati a tenere uno portellone di hiu ura. Lo portellone in ferro doveva

~ ere per una parte fi o (rimangono tracc dell in ~o del bordo), e per una parte mo­bile u cardini girevoli.

componendo il puteal i con tatato h come pratica co tante delYli scalpel-

lini - furono inci i ulle la tre dello zoccolo ~ull la tre del c ronamento, p ciali egni

utili alla e,atta giunzione dei vari elementi di nenfro. Ho naturalmente di po to eh nella l'i ompo izion del pnteale il ettraino tene ::e ~ ru 10"0 c nto d i efTni ~uper~titi sulle la­stre d l b -amento . • a è tato nece~ ario roo­tare di un elemento il corpo median del pu­t al risp tto alla ohi azion dei pezzi quale è ~t t d noi ris ntrat~ mentr il corpo me­dian e i p zzi del coronamento - n rim i n Il' rdin in ui li abbiamo tra ati_

·u~tifi la n - "tà di que::to mo,i-di i ne d orpo c ntral del pu-

t ' d il' h quanto mi h ril:tit tino L 1m p I bi anni R. 1- all ti hit'

L E AR TI -----_____________ _ 255---

fu ti di olonnine dell'ottagono (i fu ti on ri­cavati in pezzi a sè) e un frammento di l a­trone del coronamento appaiono sicuramente

di re tauro. el proc dere alla ricompo izione del pu­

teale nel 1940, si sono liberati i lastroni e i pannelli dalla sporcizia e dalle incro tazioni,

sono state e eguite in cemento armato due 'ole ripre e, in due punti non vasti del coro ­namento. L riprese ono tate re e l'icono-cibili ten ndole più bas e l'i petto alla uper­

ficie antica, e egnandole nei contorni con una linea inci a. Dei fusti delle colonnine uno, giuntoci spezzato in due frammenti, è stato re taurato ricongiungendo i frammenti con perno e c mento; altri due fusti, di re tauro non recente ono tati e i pure re tituiti a compiut zza.

ella no tra ricompo izione ne un perno è 'tato applicato per la giunzione dei vari ele­m nti di nenfro; la malta di legamento è l'i­ultata co tituita di cemento chiaro a lenta

presa me colato a polvere di nenfro e terra nera.

ALVATORE URIGEl\1MA.

U TO DO DI BIAGIO D'A TONIO DA FIRENZE.

Rendo di pubblica ragione que t o b el ton­do (fig. 1) da me vi to nell'e t ate del 1931 nelle raccolte del Neue P alai di Pot dam (e nOn o e ancora in situ, data la ituazione provvi oria d i dipinti con ervati allor a in quell'edificio ridotto a depo ito delle pitture già esi tenti nei palazzi imperiali) dove ' po -ibile rile are caratteri che, di primo acchito

po ono portare a pensar a un guace di Piero della France 'ca: come embrano pro ar il tre quarti d Ila pura t ta ovoidale della Vergine deri ante da un archetipo come la ima a d l trittico di P rugia, il nudo Bam­

bino ben dicente di cui arebbe impo ibil negare la di cendenza da quello te o trittico o da quello della Madonna di Sinigallia. Ci ' embrato opportuno additare ubito, a propo­ito di un dipinto che è, ad idenza, di u na t a mano della ta ola con la Madonna e i

. Giovannino e Antonio da Padova della Pina­oteca di Faenza (fig. 2) un contr ibut o cultu­

rale che n Ile opere di quell'arti ta - il uppo­to Biagio d'Antonio da Firenze - non era tato ancora notato; eh conferma il o tan­

ziale u trato to cano d Ila ua art .

La pre entazione di un nuovo dipinto ap­partenente al compIe o manipolo dell oper e date da prima ad 4ndrea e Giambatti ta Utili, poi a B enedetto Ghirlandaio e infine a Biagio d'Antonio da Firenze può esimere dall'occu­p arsi della gravo sa que tione chi non ne ha t rattato mai di proposito; non però impedirgli di av anzare qualch e idea orta rivedendo il cor o di f atiche altrui non giunte ancora a conclu ioni cevre da ogni dubbio l).

Superfluo indicare le affinità che uni cono le due tavole di Potsdam e di Faenza. on sembra superfluo invece additare i richiami ti­li t ici ch e legano particolarmente il nostro ton­do a una parte oltanto di quel gruppo di di­pint i che ci conviene ora di pa are in blocco da parte della critica più illuminata a Bia­gio d 'Antonio da Firenze : alla Salita al Cal­vario del Louvre anzitutto (fig. 3); e poi al trittico di P ergola nella Pinacoteca di Faenza, alla Madonna in trono tra sei Santi. ivi, alle due Pietà del Duomo e del Comune di Faenza, alla M adonna della collezione Cavina, tutte a Faenza; al tondo della collezione Franch etti a Venezia, alla Madonna del Mu eo di Lione, aUa Madonna di S. Ca ciano in Val di Pe a.

un gruppo cioè ben delimitato di opere ci­tate non tanto per ribadire la compattezza tili tica che in ieme le uni ce quanto invece

p er rilevare quanto ci preme, lo stacco esi-t ente, e a no tro vedere invalicabile, tra e e

e opere come l ' affre co del Passaggio del mar Rosso, gli affre chi della Sala dell'orologio in p alazzo Vecchio a Firenze attribuiti a Bene­d tto Ghirlandaio, la pala di Budape t, la Strage degli Innocenti in S. Maria ovella, la Resurrezione di Berlino , le Nozze di Medea o di Giasone.

i ono ri contrate identità fi iche e dicia­mo Pur formali tra l'un gruppo e l'altro, ta b ene; ma qualora i portino que te con­onanze ul piano propriamente tili tico i

r ivedano alla luce del gu to creato dai gran­di mae tri nella cui orbita nece ariamente !<i

olve il linguaggio dei minori, allora i av-vertono le vere, le più profonde çliver ità di e pre ioni.

Dal fondo d l comune linguaggio orgono due di tint e per onalità con connotati, a no­tro avvi o, pienamente percettibili. La te t a

di Miriam n el Passaggio del mar Ros o richiama a quella di una donna nell'Andata al Calvario

1) Vedi un utile ria ' unto ~ella com~lica~a que tione: con l ultime ide del Lo "cm ID propo.1to, ID ~fo tra di

l eloz;:o e del 400 romagn% , Forlì, 1938, p. 85 "gg"

©Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo -Bollettino d'Arte


Recommended