La valutazione
del paziente con disfagia
Mirella Franco
Logopedista ASUR MARCHE
AREA VASTA 3 – Civitanova Marche
Disfagia
“Una qualunque disabilità in uno qualunque dei
momenti che caratterizzano le fasi della
deglutizione”
Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012
LA DEGLUTIZIONE
È l’attività di convogliare sostanze solide, liquide, gassose o miste dall’esterno allo
stomaco.( O. Schindler 2002 )
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LA DEGLUTIZIONELA DEGLUTIZIONE
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LA DEGLUTIZIONE Consta di 5 fasi:
1. fase di preparazione orale
2. fase orale
3. fase faringea
4. fase esofagea
5. fase gastrica
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0. fase di preparazione extra-orale
FASE 0 LA PREPARAZIONE EXTRAORALE
È LA FASE CHE PRECEDE L’ASSUNZIONE DI CIBO
È l’atto attorno a cui maggiormente si concentra l’immaginario collettivo e la struttura culturale della società in termini di opportunità nutrizionali
(scelta e metodo di preparazione del cibo) e di edonismo (gusto, ma anche aspetto visivo, olfattivo, di consistenza, ecc.).
È molto significativa in quanto riconduce all’appetibilità degli alimenti e va tenuta in grande considerazione poiché strettamente correlata alla
motivazione soggettiva ad intraprendere l’atto deglutitorio.
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1a FASE
LA PREPARAZIONE ORALE
Ha come scopo la trasformazione della sostanza alimentare in bolo, attraverso lo sminuzzamento e
l’impasto con la saliva e/o con altri liquidi di provenienza esterna.
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1a FASE
LA PREPARAZIONE ORALEImplica :
a. la chiusura delle labbra
b. il movimento laterale e rotatorio della mandibola
c. i movimenti laterali e rotatori della lingua
d. la protrusione anteriore del palato molle Alla fine della fase di preparazione orale la lingua, per iniziare la deglutizione,
assembla i pezzi di cibo in una singola palla (o bolo )
È durante la fase di preparazione orale
che si verifica il piacere del mangiare
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LA DEGLUTIZIONE
1) FASE preparazione ORALE1) FASE preparazione ORALE
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2a FASE
LA FASE ORALE
Inizia quando la lingua si muove in alto ed indietro mettendosi
in contatto con il palato con un’azione sequenziale di
schiacciamento (a tubo di dentifricio) e di rotolamento
spingendo il bolo fino al suo confine posteriore verso la faringe.
Da questo momento in poi il processo di deglutizione cessa di
essere un atto volontario
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LA DEGLUTIZIONE
2) FASE ORALE2) FASE ORALE
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3a FASE
LA FASE FARINGEA
L’atto respiratorio si interrompe momentaneamente per consentire il passaggio del bolo in direzione
dell’esofago.
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3a FASE
LA FASE FARINGEA
I componenti neuromuscolari della fase faringea sono:
• La chiusura velofaringea (per prevenire il passaggio di cibi solidi e liquidi nel naso)
• La chiusura laringea (per prevenire la penetrazione di materiale in laringe)
• La peristalsi faringea (per ripulire la faringe con un’onda contrattile che segue il bolo)
• L’ elevazione laringea ed il suo spostamento in avanti (per mettere la laringe il alto sotto la lingua e lontano dalla via percorsa dal bolo)
• L’ apertura della regione cricofaringea (SES)
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LA DEGLUTIZIONE
Chiusura sfintere velo-faringeoChiusura sfintere velo-faringeo Progressione del bolo per spinta Progressione del bolo per spinta
peristaltica attraverso la faringeperistaltica attraverso la faringe
3) FASE FARINGEA3) FASE FARINGEA
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LA DEGLUTIZIONE
3) FASE FARINGEA3) FASE FARINGEA
Chiusura sfintere laringeoChiusura sfintere laringeo Progressione del bolo per Progressione del bolo per
spinta peristaltica e spinta peristaltica e gravità attraverso la gravità attraverso la
faringe fino allo sfintere faringe fino allo sfintere esofageo superioreesofageo superiore
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4a FASE
LA FASE ESOFAGEA
Implica la peristalsi attiva o contrazione sequenziale dall’alto in
basso di due onde: peristalsi primaria e peristalsi secondaria
5a FASE
LA FASE GASTRICAIl cibo raggiunge lo stomaco
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LA DEGLUTIZIONE
Peristalsi esofageaPeristalsi esofagea Forza di gravitàForza di gravità
4) FASE ESOFAGEA4) FASE ESOFAGEA
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Fasi della deglutizioneFasi della deglutizione
FasePreparazione
Orale
FaseOrale
Fase Fase
Faringea Esofagea
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Il tempo totale impiegato in media per l’intero processo deglutitorio è 2 sec.
Nelle situazioni di deglutizione fisiologica sono possibili da 3 a 5 atti deglutitori (senza bolo)
in 10 sec.
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La Disfagia
“Qualsiasi disfunzione nel processo del deglutire obiettivamente rilevabile
“direttamente” oppure “indirettamente”
“Una qualunque disabilità in uno qualunque dei momenti che caratterizzano le fasi della
deglutizione”
In altre parole:
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Disfagia
Rischi = PENETRAZIONE
ASPIRAZIONE
Il termine penetrazione implica il passaggio di cibo solido o liquido oltre le false corde vocali fino alle
corde vocali vere.
Il termine aspirazione implica il passaggio di cibo solido o liquido oltre le corde vocali vere in trachea.
Rischi = PENETRAZIONE
ASPIRAZIONE
Il termine penetrazione implica il passaggio di cibo solido o liquido oltre le false corde vocali fino alle
corde vocali vere.
Il termine aspirazione implica il passaggio di cibo solido o liquido oltre le corde vocali vere in trachea.
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A fronte di penetrazione di cibo nel vestibolo laringeo, non seguita da meccanismi riflessi di protezione (tosse volontaria e raclage), adatti all’espulsione del corpo estraneo, si verifica aspirazione, anche silente, all’origine di patologie polmonari (polmonite ab ingestis) anche gravi.
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DISFAGIADISFAGIA
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ASPIRAZIONE PRE-DEGLUTITORIAASPIRAZIONE PRE-DEGLUTITORIA
ASPIRAZIONE INTRA-DEGLUTITORIAASPIRAZIONE INTRA-DEGLUTITORIA
ASPIRAZIONE POST-DEGLUTITORIAASPIRAZIONE POST-DEGLUTITORIA
ASPIRAZIONEASPIRAZIONE
ALTERAZIONI FUNZIONALI DETERMINANTI DISFAGIA
DISABILITA’ A MUOVERE EFFICACEMENTE IL BOLO ATTRAVERSO IL CAVO OROFARINGEO E LO SFINTERE
ESOFAGEO SUPERIORE
Ridotto controllo linguale
Riflesso della deglutizione ritardato e/o debole
Insufficiente chiusura glottica
Presenza di residuo nel canale orofaringeo
Ridotto controllo linguale
Riflesso della deglutizione ritardato e/o debole
Insufficiente chiusura glottica
Presenza di residuo nel canale orofaringeo
ASPIRAZIONE
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ASPIRAZIONE PRE-DEGLUTITORIAASPIRAZIONE PRE-DEGLUTITORIA
ASPIRAZIONE PRE-DEGLUTITORIAASPIRAZIONE PRE-DEGLUTITORIA
ASPIRAZIONE INTRA-DEGLUTITORIAASPIRAZIONE INTRA-DEGLUTITORIA
ASPIRAZIONE POST-DEGLUTITORIAASPIRAZIONE POST-DEGLUTITORIA
ALTERAZIONI FUNZIONALI DETERMINANTI DISFAGIA
INCAPACITA’ DI TRATTENERE IL BOLO
NELL’ESOFAGO O NELLO STOMACO
REFLUSSOREFLUSSO
ASPIRAZIONE
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• Stroke
• Trauma cranico
• Patologie neurologiche degenerative (M. Parkinson, Alzheimer, SLA)
• Disordini neuromuscolari (atrofia muscolare spinale, miastenia)
• Neoplasie orofaringolaringee e chirurgia ricostruttiva laringea
• Presbifagia: involuzione fisiologica dopo i 65 anni (15 – 50 %)
• Stroke
• Trauma cranico
• Patologie neurologiche degenerative (M. Parkinson, Alzheimer, SLA)
• Disordini neuromuscolari (atrofia muscolare spinale, miastenia)
• Neoplasie orofaringolaringee e chirurgia ricostruttiva laringea
• Presbifagia: involuzione fisiologica dopo i 65 anni (15 – 50 %)
ASHA 2002ASHA 2002
Popolazione a rischioPopolazione a rischioPopolazione a rischioPopolazione a rischio
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M. Neurodegenerativea esordio bulbare.Lesioni effettori
Neoplasie SLA a esordio classicoM.Di ParkinsonDemenze
IctusTrauma cranicoPolineuropatie
Sclerosi Multipla
Post-chirurgia ORL
MA
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TA
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CO
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AP
EV
OL
EZ
ZA
DE
L P
AZ
IEN
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TIPOLOGIA DI ESORDIO
ASSENTE
ELEVATASEMPLICE
COMPLESSA
ACUTASUBDOLA
GLI OSTACOLI ALLA DIAGNOSIGLI OSTACOLI ALLA DIAGNOSIGLI OSTACOLI ALLA DIAGNOSIGLI OSTACOLI ALLA DIAGNOSI
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• La disfagia è presente nel 75% di clienti acuti con strokeLa disfagia è presente nel 75% di clienti acuti con stroke
(AHCPR 1999)
• La disfagia è presente nel 15-50% della popolazione dopo 65La disfagia è presente nel 15-50% della popolazione dopo 65
anni anni (Feinberg et al. 1990)
• Le complicanze respiratorie sono la 5Le complicanze respiratorie sono la 5a a causa di morte dopo 65causa di morte dopo 65
anni e la 3anni e la 3aa causa di morte dopo 85 anni causa di morte dopo 85 anni (La Croix et al. 1989)
• 93,5% di aumento delle ospedalizzazioni dell’anziano fra 1991-9893,5% di aumento delle ospedalizzazioni dell’anziano fra 1991-98
erano dovute ad infezioni polmonari da aspirazione erano dovute ad infezioni polmonari da aspirazione (Baine et al. 2001)
• La disfagia è presente nel 75% di clienti acuti con strokeLa disfagia è presente nel 75% di clienti acuti con stroke
(AHCPR 1999)
• La disfagia è presente nel 15-50% della popolazione dopo 65La disfagia è presente nel 15-50% della popolazione dopo 65
anni anni (Feinberg et al. 1990)
• Le complicanze respiratorie sono la 5Le complicanze respiratorie sono la 5a a causa di morte dopo 65causa di morte dopo 65
anni e la 3anni e la 3aa causa di morte dopo 85 anni causa di morte dopo 85 anni (La Croix et al. 1989)
• 93,5% di aumento delle ospedalizzazioni dell’anziano fra 1991-9893,5% di aumento delle ospedalizzazioni dell’anziano fra 1991-98
erano dovute ad infezioni polmonari da aspirazione erano dovute ad infezioni polmonari da aspirazione (Baine et al. 2001)
Alcuni dati:Alcuni dati:Alcuni dati:Alcuni dati:
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“Qualsiasi disfunzione nel processo del
deglutire obiettivamente rilevabile:
“direttamente” oppure “indirettamente”
Disfagia
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RILEVABILE DIRETTAMENTE:
attraverso l’osservazione di segnali evidenti, quali:
1. Lentezza nel mangiare
2. Tosse involontaria durante la deglutizione
3. Fuoriuscita di liquido o cibo dal naso
4. Voce gorgogliante, velata o rauca
5. Stridore alla deglutizione
6. Aumento della salivazione
7. Presenza di catarro
8. Fastidio, dolore e/o senso di corpo estraneo
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RILEVABILE INDIRETTAMENTE:
per le sue conseguenze:
1. Calo ponderale
2. Disidratazione
3. Malnutrizione
4. Aumento della temperatura corporea
5. Diminuzione delle difese
6. Polmoniti
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Su tutta la popolazione a rischioSu tutta la popolazione a rischio
in particolare su quella a bassa consapevolezzain particolare su quella a bassa consapevolezza
si deve considerare l’eventualità della presenzasi deve considerare l’eventualità della presenza
di problematiche deglutitoriedi problematiche deglutitorie
COSA FARE ?COSA FARE ?
Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012
MESSA IN SICUREZZAMESSA IN SICUREZZAMESSA IN SICUREZZAMESSA IN SICUREZZA
COSA FARE ?COSA FARE ?
GESTIONE DELL’INTERVENTOGESTIONE DELL’INTERVENTO
OBIETTIVI:OBIETTIVI:
GESTIONE DELL’INTERVENTOGESTIONE DELL’INTERVENTO
OBIETTIVI:OBIETTIVI:
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QUALITÀ DELLA VITAQUALITÀ DELLA VITAQUALITÀ DELLA VITAQUALITÀ DELLA VITA
1- SCONSIGLIARE GLI ALIMENTI A RISCHIO1- SCONSIGLIARE GLI ALIMENTI A RISCHIO
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GESTIONE DELL’INTERVENTO:GESTIONE DELL’INTERVENTO:MESSA IN SICUREZZA / QUALITÀ DELLA VITAMESSA IN SICUREZZA / QUALITÀ DELLA VITAGESTIONE DELL’INTERVENTO:GESTIONE DELL’INTERVENTO:MESSA IN SICUREZZA / QUALITÀ DELLA VITAMESSA IN SICUREZZA / QUALITÀ DELLA VITA
- Liquidi
- minestrina in brodo
- minestrone a pezzi
- mozzarella
- carne macinata
- pasta con legumi o verdure non passati
- riso
- formaggi duri o appiccicosi
- legumi, grano o orzo
- sughi di carne o pesce a pezzi
- verdure filamentose
- carne o pesce impanati / fritti
- fette biscotatte
- marmellata con pezzi di frutta
- macedonia
- pera, melagrana, fragole, uva, cocco, kiwi, fichi
- Liquidi
- minestrina in brodo
- minestrone a pezzi
- mozzarella
- carne macinata
- pasta con legumi o verdure non passati
- riso
- formaggi duri o appiccicosi
- legumi, grano o orzo
- sughi di carne o pesce a pezzi
- verdure filamentose
- carne o pesce impanati / fritti
- fette biscotatte
- marmellata con pezzi di frutta
- macedonia
- pera, melagrana, fragole, uva, cocco, kiwi, fichi
ESEMPI DI ALIMENTI AD ALTO RISCHIO DI ASPIRAZIONE ESEMPI DI ALIMENTI AD ALTO RISCHIO DI ASPIRAZIONE ESEMPI DI ALIMENTI AD ALTO RISCHIO DI ASPIRAZIONE ESEMPI DI ALIMENTI AD ALTO RISCHIO DI ASPIRAZIONE
- gelati con pezzi di frutta
- toast e pizza
- crackers e grissini
- pane con semola / sesamo
- yogurt con pezzi di frutta e/o cereali
- uova sode
- bevande gasate
- alcoolici
- molluschi
- frutta secca
- torte alla frutta
- caramelle, confetti e torroncini
- gelati con pezzi di frutta
- toast e pizza
- crackers e grissini
- pane con semola / sesamo
- yogurt con pezzi di frutta e/o cereali
- uova sode
- bevande gasate
- alcoolici
- molluschi
- frutta secca
- torte alla frutta
- caramelle, confetti e torroncini
Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012
1- SCONSIGLIARE GLI ALIMENTI A RISCHIO1- SCONSIGLIARE GLI ALIMENTI A RISCHIO
2- PRECAUZIONI GENERICHE2- PRECAUZIONI GENERICHE
Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012
GESTIONE DELL’INTERVENTO:GESTIONE DELL’INTERVENTO:MESSA IN SICUREZZA / QUALITÀ DELLA VITAMESSA IN SICUREZZA / QUALITÀ DELLA VITAGESTIONE DELL’INTERVENTO:GESTIONE DELL’INTERVENTO:MESSA IN SICUREZZA / QUALITÀ DELLA VITAMESSA IN SICUREZZA / QUALITÀ DELLA VITA
per una corretta alimentazione del soggetto disfagico
Eliminare distrattori al momento dei pastiEliminare distrattori al momento dei pasti (Tv, radio, allontanare visitatori)
Posizionare il pz. SEMPRE sedutoPosizionare il pz. SEMPRE seduto, con il tronco a 90° e il capo eretto. Se allettato, posizionare con una inclinazione di almeno 75°
Non dar da parlare mentre mangiaNon dar da parlare mentre mangia
Ispezionare con attenzione l’interno del cavo oraleIspezionare con attenzione l’interno del cavo orale prima, durante e dopo i pasti
Porgere il cucchiaio all’altezza della boccaPorgere il cucchiaio all’altezza della bocca e non dall’alto verso il basso
Non colmare il cucchiaioNon colmare il cucchiaio
Eliminare distrattori al momento dei pastiEliminare distrattori al momento dei pasti (Tv, radio, allontanare visitatori)
Posizionare il pz. SEMPRE sedutoPosizionare il pz. SEMPRE seduto, con il tronco a 90° e il capo eretto. Se allettato, posizionare con una inclinazione di almeno 75°
Non dar da parlare mentre mangiaNon dar da parlare mentre mangia
Ispezionare con attenzione l’interno del cavo oraleIspezionare con attenzione l’interno del cavo orale prima, durante e dopo i pasti
Porgere il cucchiaio all’altezza della boccaPorgere il cucchiaio all’altezza della bocca e non dall’alto verso il basso
Non colmare il cucchiaioNon colmare il cucchiaio
PRECAUZIONI GENERICHEPRECAUZIONI GENERICHE
Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012
Scegliere il giusto ritmoScegliere il giusto ritmo (non troppo veloce)
Controllare l’elevazione laringeaControllare l’elevazione laringea per verificare l’avvenuta deglutizione, prima di porgere altro cibo
Richiedere frequentemente deglutizioni a vuotoRichiedere frequentemente deglutizioni a vuoto
Richiedere frequentemente colpi di raschioRichiedere frequentemente colpi di raschio o tossetosse
Dopo la deglutizione far emettere vocalizziDopo la deglutizione far emettere vocalizzi
Preferire pasti frequenti e breviPreferire pasti frequenti e brevi (piatto unico)
Far restare il pz. seduto per almeno 20 min. dopo la fine delFar restare il pz. seduto per almeno 20 min. dopo la fine del pastopasto
Scegliere il giusto ritmoScegliere il giusto ritmo (non troppo veloce)
Controllare l’elevazione laringeaControllare l’elevazione laringea per verificare l’avvenuta deglutizione, prima di porgere altro cibo
Richiedere frequentemente deglutizioni a vuotoRichiedere frequentemente deglutizioni a vuoto
Richiedere frequentemente colpi di raschioRichiedere frequentemente colpi di raschio o tossetosse
Dopo la deglutizione far emettere vocalizziDopo la deglutizione far emettere vocalizzi
Preferire pasti frequenti e breviPreferire pasti frequenti e brevi (piatto unico)
Far restare il pz. seduto per almeno 20 min. dopo la fine delFar restare il pz. seduto per almeno 20 min. dopo la fine del pastopasto
per una corretta alimentazione del soggetto disfagico
PRECAUZIONI GENERICHEPRECAUZIONI GENERICHE
Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012
1- SCONSIGLIARE GLI ALIMENTI A RISCHIO1- SCONSIGLIARE GLI ALIMENTI A RISCHIO
2- PRECAUZIONI GENERICHE2- PRECAUZIONI GENERICHE
3- DIETA MODIFICATA3- DIETA MODIFICATA
Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012
GESTIONE DELL’INTERVENTO:GESTIONE DELL’INTERVENTO:MESSA IN SICUREZZA / QUALITÀ DELLA VITAMESSA IN SICUREZZA / QUALITÀ DELLA VITAGESTIONE DELL’INTERVENTO:GESTIONE DELL’INTERVENTO:MESSA IN SICUREZZA / QUALITÀ DELLA VITAMESSA IN SICUREZZA / QUALITÀ DELLA VITA
ad es. DIETA DISFAGICI DI 1° LIVELLODIETA DISFAGICI DI 1° LIVELLO
- dieta omogenea (no frullata!)
- di consistenza budino o cremosa (in
genere no liquidi o semiliquidi. Se sono
concessi i liquidi, solo lontano dai pasti)
- cibi e bevande addensati
- farmaci schiacciati e mescolati a bevanda
addensata (es. acquagel)
ad es. DIETA DISFAGICI DI 1° LIVELLODIETA DISFAGICI DI 1° LIVELLO
- dieta omogenea (no frullata!)
- di consistenza budino o cremosa (in
genere no liquidi o semiliquidi. Se sono
concessi i liquidi, solo lontano dai pasti)
- cibi e bevande addensati
- farmaci schiacciati e mescolati a bevanda
addensata (es. acquagel)
DIETA MODIFICATADIETA MODIFICATADIETA MODIFICATADIETA MODIFICATA
Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012
1- SCONSIGLIARE GLI ALIMENTI A RISCHIO1- SCONSIGLIARE GLI ALIMENTI A RISCHIO
2- PRECAUZIONI GENERICHE2- PRECAUZIONI GENERICHE
3- DIETA MODIFICATA3- DIETA MODIFICATA
4- POSTURE FACILITANTI4- POSTURE FACILITANTI
Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012
GESTIONE DELL’INTERVENTO:GESTIONE DELL’INTERVENTO:MESSA IN SICUREZZA / QUALITÀ DELLA VITAMESSA IN SICUREZZA / QUALITÀ DELLA VITAGESTIONE DELL’INTERVENTO:GESTIONE DELL’INTERVENTO:MESSA IN SICUREZZA / QUALITÀ DELLA VITAMESSA IN SICUREZZA / QUALITÀ DELLA VITA
aumentano la sicurezzaaumentano la sicurezzamodificano direzione del bolomodificano direzione del bolomodificano dimensioni del faringe modificano dimensioni del faringe non lavoro o sforzo del cliente non lavoro o sforzo del cliente (neurologici, operati, qualunque età)(neurologici, operati, qualunque età)
migliore transito orale, faringeo e la clearance del bolomigliore transito orale, faringeo e la clearance del bolo (riducono entità dei ristagni)(riducono entità dei ristagni)
• capo flesso in avanticapo flesso in avanti• capo ruotato verso il lato lesocapo ruotato verso il lato leso• capo flesso lateralmentecapo flesso lateralmente• capo in estensionecapo in estensione• posizione supinaposizione supina• decubito lateraledecubito laterale• capo ruotato destra-sinistracapo ruotato destra-sinistra
POSTURE FACILITANTIPOSTURE FACILITANTI
Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012
1- SCONSIGLIARE GLI ALIMENTI A RISCHIO1- SCONSIGLIARE GLI ALIMENTI A RISCHIO
2- PRECAUZIONI GENERICHE2- PRECAUZIONI GENERICHE
4- POSTURE FACILITANTI4- POSTURE FACILITANTI
5- FORMAZIONE DEL CARE GIVER5- FORMAZIONE DEL CARE GIVER
3- DIETA MODIFICATA3- DIETA MODIFICATA
Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012
GESTIONE DELL’INTERVENTO:GESTIONE DELL’INTERVENTO:MESSA IN SICUREZZA / QUALITÀ DELLA VITAMESSA IN SICUREZZA / QUALITÀ DELLA VITAGESTIONE DELL’INTERVENTO:GESTIONE DELL’INTERVENTO:MESSA IN SICUREZZA / QUALITÀ DELLA VITAMESSA IN SICUREZZA / QUALITÀ DELLA VITA
Far comprendere l’importanza di attenersi scrupolosamente
alle indicazioni
Fornire istruzioni precise
Tutoraggio e supervisione
Monitoraggio
Annotazione accurata da parte del care – giver delle quantità
di cibo assunte per ogni pasto, della loro consistenza, del tempo
medio impiegato per ogni pasto, del numero di pasti al giorno
e degli eventuali problemi rilevati
Far comprendere l’importanza di attenersi scrupolosamente
alle indicazioni
Fornire istruzioni precise
Tutoraggio e supervisione
Monitoraggio
Annotazione accurata da parte del care – giver delle quantità
di cibo assunte per ogni pasto, della loro consistenza, del tempo
medio impiegato per ogni pasto, del numero di pasti al giorno
e degli eventuali problemi rilevati
FORMAZIONE DEL CARE GIVERFORMAZIONE DEL CARE GIVER
Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012
1- SCONSIGLIARE GLI ALIMENTI A RISCHIO1- SCONSIGLIARE GLI ALIMENTI A RISCHIO
2- PRECAUZIONI GENERICHE2- PRECAUZIONI GENERICHE
4- POSTURE FACILITANTI4- POSTURE FACILITANTI
5- FORMAZIONE DEL CARE GIVER5- FORMAZIONE DEL CARE GIVER
3- DIETA MODIFICATA3- DIETA MODIFICATA
Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012
GESTIONE DELL’INTERVENTO:GESTIONE DELL’INTERVENTO:MESSA IN SICUREZZA / QUALITÀ DELLA VITAMESSA IN SICUREZZA / QUALITÀ DELLA VITAGESTIONE DELL’INTERVENTO:GESTIONE DELL’INTERVENTO:MESSA IN SICUREZZA / QUALITÀ DELLA VITAMESSA IN SICUREZZA / QUALITÀ DELLA VITA
BILANCIO DELLA DEGLUTIZIONEBILANCIO DELLA DEGLUTIZIONE
• RILEVAZIONE DIRETTA ED INDIRETTA DI SEGNI E SINTOMIRILEVAZIONE DIRETTA ED INDIRETTA DI SEGNI E SINTOMI• RILEVAZIONE DIRETTA ED INDIRETTA DI SEGNI E SINTOMIRILEVAZIONE DIRETTA ED INDIRETTA DI SEGNI E SINTOMI
• SCREENING: TEST DEL BOLO CON UTILIZZO DEL SATURIMETROSCREENING: TEST DEL BOLO CON UTILIZZO DEL SATURIMETRO• SCREENING: TEST DEL BOLO CON UTILIZZO DEL SATURIMETROSCREENING: TEST DEL BOLO CON UTILIZZO DEL SATURIMETRO
Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012
CHI EFFETTUA LO SCREENING?CHI EFFETTUA LO SCREENING?CHI EFFETTUA LO SCREENING?CHI EFFETTUA LO SCREENING?
In OSPEDALE:In OSPEDALE:
IL MEDICO DEL REPARTOIL MEDICO DEL REPARTO
UN INFERMIERE ADEGUATAMENTE FORMATOUN INFERMIERE ADEGUATAMENTE FORMATO
IL LOGOPEDISTAIL LOGOPEDISTA
A DOMICILIO:A DOMICILIO:
IL MMGIL MMG
UN INFERMIERE ADEGUATAMENTE FORMATOUN INFERMIERE ADEGUATAMENTE FORMATO
IL LOGOPEDISTA / FISIOTERAPISTAIL LOGOPEDISTA / FISIOTERAPISTA
In OSPEDALE:In OSPEDALE:
IL MEDICO DEL REPARTOIL MEDICO DEL REPARTO
UN INFERMIERE ADEGUATAMENTE FORMATOUN INFERMIERE ADEGUATAMENTE FORMATO
IL LOGOPEDISTAIL LOGOPEDISTA
A DOMICILIO:A DOMICILIO:
IL MMGIL MMG
UN INFERMIERE ADEGUATAMENTE FORMATOUN INFERMIERE ADEGUATAMENTE FORMATO
IL LOGOPEDISTA / FISIOTERAPISTAIL LOGOPEDISTA / FISIOTERAPISTA
Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012
• Verificare se il paziente può stare sveglio per almeno 15 minuti
PROCEDURA DI SCREENING DELLA DEGLUTIZIONEPROCEDURA DI SCREENING DELLA DEGLUTIZIONEPROCEDURA DI SCREENING DELLA DEGLUTIZIONEPROCEDURA DI SCREENING DELLA DEGLUTIZIONE
• Non somministrare niente per bocca e mantenere l’igiene orale.
no
• Controllare che la cavità orale sia pulita
• Provvedere immediatamente all’igiene orale
no
• Posizionare il paziente seduto
• Dare un cucchiaino alla volta
• Controllare la deglutizione posizionando il dito a livello dello scudo laringeo
• Controllare la cavità orale ad ogni deglutizione
• Verificare se il paziente può stare seduto con il tronco eretto
• Verificare con il fisioterapista se è possibile ottenere il posizionamento con un supporto
no
• Dopo ogni deglutizione far emettere la vocale /a/
SCREENING: il test del bolo SCREENING: il test del bolo SCREENING: il test del bolo SCREENING: il test del bolo
NB: Questa procedura non è sufficiente a definire un NB: Questa procedura non è sufficiente a definire un quadro di disfagia, ma identifica i candidati per ulteriori quadro di disfagia, ma identifica i candidati per ulteriori accertamenti clinici (non strumentali e strumentali)accertamenti clinici (non strumentali e strumentali)
NB: Questa procedura non è sufficiente a definire un NB: Questa procedura non è sufficiente a definire un quadro di disfagia, ma identifica i candidati per ulteriori quadro di disfagia, ma identifica i candidati per ulteriori accertamenti clinici (non strumentali e strumentali)accertamenti clinici (non strumentali e strumentali)
• Rilevazione della saturazione pre-test Rilevazione della saturazione pre-test
• Somministrazione di almeno 15 ml d’acqua (3 cucchiaini) e Somministrazione di almeno 15 ml d’acqua (3 cucchiaini) e contemporanea rilevazione della saturazionecontemporanea rilevazione della saturazione
• Somministrazione di bolo di consistenza cremosa (acquagel) Somministrazione di bolo di consistenza cremosa (acquagel) di color scuro (es. al ribes) e contemporanea rilevazione della di color scuro (es. al ribes) e contemporanea rilevazione della saturazionesaturazione
• Rilevazione della saturazione 2 min. dopo il test del boloRilevazione della saturazione 2 min. dopo il test del bolo
• Rilevazione della saturazione pre-test Rilevazione della saturazione pre-test
• Somministrazione di almeno 15 ml d’acqua (3 cucchiaini) e Somministrazione di almeno 15 ml d’acqua (3 cucchiaini) e contemporanea rilevazione della saturazionecontemporanea rilevazione della saturazione
• Somministrazione di bolo di consistenza cremosa (acquagel) Somministrazione di bolo di consistenza cremosa (acquagel) di color scuro (es. al ribes) e contemporanea rilevazione della di color scuro (es. al ribes) e contemporanea rilevazione della saturazionesaturazione
• Rilevazione della saturazione 2 min. dopo il test del boloRilevazione della saturazione 2 min. dopo il test del bolo
Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012
LO STRUMENTO :LO STRUMENTO :LO STRUMENTO :LO STRUMENTO :
IL PROTOCOLLO IL PROTOCOLLO
PER LA GESTIONE OSPEDALIERAPER LA GESTIONE OSPEDALIERA
DEL PAZIENTE DEL PAZIENTE
RISCHIO DI DISFAGIARISCHIO DI DISFAGIA
IL PROTOCOLLO IL PROTOCOLLO
PER LA GESTIONE OSPEDALIERAPER LA GESTIONE OSPEDALIERA
DEL PAZIENTE DEL PAZIENTE
RISCHIO DI DISFAGIARISCHIO DI DISFAGIA
Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012
Per il bilancio della deglutizione in ospedale Per il bilancio della deglutizione in ospedale
nell’ A.V. 3 - ex ZT n. 8, U.O. di Medicina viene utilizzato nell’ A.V. 3 - ex ZT n. 8, U.O. di Medicina viene utilizzato
il protocollo per la gestione ospedaliera del paziente disfagicoil protocollo per la gestione ospedaliera del paziente disfagico(P. Squadroni, M. Franco, M.G. Rosignoli)(P. Squadroni, M. Franco, M.G. Rosignoli)
Per il bilancio della deglutizione in ospedale Per il bilancio della deglutizione in ospedale
nell’ A.V. 3 - ex ZT n. 8, U.O. di Medicina viene utilizzato nell’ A.V. 3 - ex ZT n. 8, U.O. di Medicina viene utilizzato
il protocollo per la gestione ospedaliera del paziente disfagicoil protocollo per la gestione ospedaliera del paziente disfagico(P. Squadroni, M. Franco, M.G. Rosignoli)(P. Squadroni, M. Franco, M.G. Rosignoli)
NOME ………………………. COGNOME …………………………….. ETA’ ……………..
DIAGNOSI ALL’INGRESSO: ………………………………………………………………….
All’ingresso DATA: ……… / ……… / ……… ……….. Giornata
Considerare:
PROTOCOLLO PER LA GESTIONE OSPEDALIERA
DEL PAZIENTE A RISCHIO DI DISFAGIA
BILANCIO DELLA DEGLUTIZIONE
Stato di vigilanza NO NESSUNA ALIMENTAZIONE PER OS
SI
Postura del capo adeguata
Postura del tronco adeguata
Respirazione autonoma
SI
SI
SI
NO
NO
NO
Deglutisce spontaneamente
Compare tosse
SI
NO
NO
SI
Presenta voce gorgoglianteNO SI
Deglutisce spontaneamente
Compare tosse
Prova con acquagel
(tre cucchiaini)
Presenta voce gorgogliante
SI
NO
NO
NO
SI
NO
DIETA DISFAGIA 1° LIVELLO
Firma dell’operatore
…………………………………………………….
Prova con 15 ml di acqua
Presenta voce gorgogliante
NOME ………………………. COGNOME …………………………….. ETA’ ……………..
DIAGNOSI ALL’INGRESSO: ………………………………………………………………….
All’ingresso DATA: ……… / ……… / ……… ……….. Giornata
Considerare:
Stato di vigilanza NO NESSUNA ALIMENTAZIONE PER OS
SI
Postura del capo adeguata
Postura del tronco adeguata
Respirazione autonoma
SI
SI
SI
NO
NO
NO
Deglutisce spontaneamente
Compare tosse
SI
NO
NO
SI
NO
Presenta voce gorgoglianteNO SI
Postura del capo adeguata NO
Postura del tronco adeguata
Respirazione autonoma
SI
SI
SI
Compare tosse SI
Deglutisce spontaneamente
Presenta voce gorgogliante
SI
NO
NO
Mario Verdi 84Stroke12 12 2011
NESSUNA ALIMENTAZIONE PER OSStato di vigilanza
SI
Prova con 15 ml di acquaProva con 15 ml di acqua
Deglutisce spontaneamente
Compare tosse
SI
Prova con acquagel
(tre cucchiaini)
Prova con acquagel
(tre cucchiaini)
Presenta voce gorgogliante
SI
NONO
NONO
NONO
SI
NO
DIETA DISFAGIA 1° LIVELLODIETA DISFAGIA 1° LIVELLODIETA DISFAGIA 1° LIVELLO
Firma dell’operatore
…………………………………………………….Antonio Rossi
Deglutisce spontaneamente
Compare tosse
PROTOCOLLO PER LA GESTIONE OSPEDALIERA
DEL PAZIENTE A RISCHIO DI DISFAGIA
BILANCIO DELLA DEGLUTIZIONE
NOME ………………………. COGNOME …………………………….. ETA’ ……………..
DIAGNOSI ALL’INGRESSO: ………………………………………………………………….
In 2^ giornata di Dieta 1° livello DATA: ……… / ……… / ………
Si sono presentati problemi con la Dieta 1° livello
NOSI
Quali?
____________________________________________
____________________________________________
____________________________________________
____________________________________________
Parlare con il medico: dr. ______________________
Sospendere alimentazione per OS
A discrezionalità del medico:
Valutazione Logopedica
SI NO
Prova con un cucchiaino ( 5 ml) di omogeneizzato di frutta
Compare tosse
Presenta voce gorgogliante
SI
SI
NO
NO
A discrezionalità del medico:
Richiedere Dieta Personalizzata
Mantenere
Dieta 1° livello
(consistenza budino)
Dieta 1° livello
Diminuire la quantità di addensante
(consistenza sciroppo)
Firma dell’operatore
…………………………………….
PROTOCOLLO PER LA GESTIONE OSPEDALIERA
DEL PAZIENTE A RISCHIO DI DISFAGIA
BILANCIO DELLA DEGLUTIZIONE
1- SCONSIGLIARE GLI ALIMENTI A RISCHIO1- SCONSIGLIARE GLI ALIMENTI A RISCHIO
GESTIONE DELL’INTERVENTO:GESTIONE DELL’INTERVENTO:MESSA IN SICUREZZA / QUALITÀ DELLA VITAMESSA IN SICUREZZA / QUALITÀ DELLA VITAGESTIONE DELL’INTERVENTO:GESTIONE DELL’INTERVENTO:MESSA IN SICUREZZA / QUALITÀ DELLA VITAMESSA IN SICUREZZA / QUALITÀ DELLA VITA
2- DIETA MODIFICATA2- DIETA MODIFICATA
4- PRECAUZIONI GENERICHE4- PRECAUZIONI GENERICHE
5- FORMAZIONE DEL CARE GIVER5- FORMAZIONE DEL CARE GIVER
3- POSTURE FACILITANTI3- POSTURE FACILITANTI
7-Valutazione non Strumentale della Deglutizione (BSE)7-Valutazione non Strumentale della Deglutizione (BSE)
Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012
è richiesta esclusivamente da parte del medico è richiesta esclusivamente da parte del medico ospedaliero a paziente ricoverato se:ospedaliero a paziente ricoverato se:
- il paziente rientra tra la popolazione a rischioil paziente rientra tra la popolazione a rischio
(valutato anamnesticamente)(valutato anamnesticamente)
ee
- dopo aver effettuato il bilancio della deglutizionedopo aver effettuato il bilancio della deglutizione
con esito positivocon esito positivo
è richiesta esclusivamente da parte del medico è richiesta esclusivamente da parte del medico ospedaliero a paziente ricoverato se:ospedaliero a paziente ricoverato se:
- il paziente rientra tra la popolazione a rischioil paziente rientra tra la popolazione a rischio
(valutato anamnesticamente)(valutato anamnesticamente)
ee
- dopo aver effettuato il bilancio della deglutizionedopo aver effettuato il bilancio della deglutizione
con esito positivocon esito positivo
Valutazione Clinica non StrumentaleValutazione Clinica non Strumentale
della Deglutizione della Deglutizione
= =
Valutazione LogopedicaValutazione Logopedica
Valutazione Clinica non StrumentaleValutazione Clinica non Strumentale
della Deglutizione della Deglutizione
= =
Valutazione LogopedicaValutazione Logopedica
Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012
B B (BEDSIDE) (BEDSIDE) S S (SWALLOWING) (SWALLOWING) E E (EVALUATION)(EVALUATION)
B B (BEDSIDE) (BEDSIDE) S S (SWALLOWING) (SWALLOWING) E E (EVALUATION)(EVALUATION)
Non invasivaNon invasiva
Alta sensibilitàAlta sensibilità (80%)(80%) e specificitàe specificità (70%)(70%)
Basso costoBasso costo
Non invasivaNon invasiva
Alta sensibilitàAlta sensibilità (80%)(80%) e specificitàe specificità (70%)(70%)
Basso costoBasso costoAHCPR 1999
Clienti post-ictali
Valutazione Clinica non StrumentaleValutazione Clinica non Strumentale
della Deglutizionedella Deglutizione
Valutazione Clinica non StrumentaleValutazione Clinica non Strumentale
della Deglutizionedella Deglutizione
Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012
Valutazione clinica non strumentaledella Deglutizione
Valutazione clinica non strumentaledella Deglutizione
• Non necessita di attrezzature complesse
• Richiede esperienza e competenza
• Non fornisce informazioni dirette sulla fase faringea (aspirazione silenteaspirazione silente!)
• Non necessita di attrezzature complesse
• Richiede esperienza e competenza
• Non fornisce informazioni dirette sulla fase faringea (aspirazione silenteaspirazione silente!)
Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012
Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012
Valutazione Clinica non StrumentaleValutazione Clinica non Strumentale
della Deglutizionedella Deglutizione
• COMPORTAMENTO: Vigilanza Assenza di collaborazione / agitazione Attenzione / capacità di interazione Consapevolezza del problema Consapevolezza delle secrezioni Capacità di gestire le secrezioni
• FUNZIONI MOTORIE ASPECIFICHE: Controllo posturale Affaticabilità
• FUNZIONI MOTORIE ORALI: Anatomia e fisiologia orale, faringea e laringea Capacità di eseguire ordini Disatria Deficit di forza facciale Aprassia orale
Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012
Valutazione Clinica non StrumentaleValutazione Clinica non Strumentale
della Deglutizionedella Deglutizione
Sensibilità orale Gag reflex Deglutizione di saliva Tosse volontaria Raclage Autodetersione delle vie aeree • OSSERVAZIONE DURANTE LE PROVE DI DEGLUTIZIONE: Aprassia della deglutizione Residui orali Tosse, autodetersione delle vie aeree Ritardo di innesco Ridotta elevazione laringea Voce gorgogliante Deglutizioni ripetute per singolo bolo Stridore alla deglutizione
•SCALA DOSS: LIVELLO …. (da 1 a 7)
UNITA’ OPERATIVA COMPLESSA DI MEDICINA RIABILITATIVA
Direttore: dr. Luciano Capodaglio
Cognome e nome …………………………………. Età ………. Data …………..
DYSFAGIA OUTCOME and SEVERITY SCALE (DOSS)
Nutrizione orale: dieta normale
LIVELLO 7 Nutrizione orale normale – livello di indipendenza normale non necessita di alcun intervento riabilitativo e non c’è incremento del tempo dedicato al pasto
LIVELLO 6 Minime alterazioni della deglutizione: indipendenza con funzionalità limitata
dieta normale
deglutizione funzionale
il tempo dedicato al pasto può allungarsi
il pz può avere un lieve ritardo nella fase orale o faringea della deglutizione o un lieve ristagno, ma compensati
spontaneamente
non c’è aspirazione o penetrazione di cibo
Nutrizione orale: dieta modificata per disfagici – DIETA DI ……… LIVELLO
LIVELLO 5 Disfagia lieve - supervisione a distanza Dieta di consistenza ……………………………………………………………………………………….
Si sconsigliano ……………………………………………………………………………………………………………………..
lieve disfagia orale con masticazione ridotta e/o ritenzione orale che viene però risolta spontaneamente
aspirazione solamente per liquido ma con forte stimolo tussigeno capace di eliminare completamente il materiale
aspirato
ritenzione in faringe con clearing spontaneo
LIVELLO 4 Disfagia lieve – moderata. Supervisione /indicazioni con minimo contatto dieta a consistenza …………………………………………………………………………………………
si sconsigliano …………………………………………………………………………………………………………………………
ritenzione nella cavità orale che può essere eliminata su indicazioni
ristagno faringeo eliminabile con n° …… atti deglutitori
aspirazione con consistenza ………………………………………. con scarso o nessun riflesso tussigeno
penetrazione nella via aerea a livello delle corde vocali con tosse con consistenze …………………………………..
penetrazione nella via aerea senza tosse per consistenze ……………………………………………………………………
DYSFAGIA OUTCOME and SEVERITY SCALE
(DOSS)
LIVELLO 3 Disfagia moderata. Assistenza totale e/o supervisione dieta a consistenza …………………………………………………………………………….
si sconsigliano ……………………………………………………………………………………………………………………….
moderata ritenzione nella cavità orale che può essere eliminata su indicazione
riatagno faringeo eliminabile dopo n° …… atti deglutitori
penetrazione nelle vie aeree fino alle corde vocali senza tosse con consistenze ……………………………………………
aspirazione con consistenze ………………………………………………… con scarso o nessun riflesso tussigeno
Necessaria la nutrizione non orale
LIVELLO 2 Disfagia moderata – severa. Assistenza massima. Solamente possibile
una nutrizione orale parziale ( può essere tollerata solamente una consistenza con utilizzo di
posture di compenso o altre tecniche di deglutizione)
modificazione di consistenza …………………………………………………………………………………………………….
compensi posturali …………………………………………………………………………………………………………………
indicazioni ……………………………………………………………………………………………………………………………
severa incontinenza o ritenzione del bolo nella cavità orale che non può essere eliminato spontaneamente o
dopo indicazioni multiple
aspirazione con consistenze ………………………………………senza tosse riflessa e con scarsa tosse
volontaria ristagno faringeo eliminabile dopo n° ………. atti deglutitori
LIVELLO 1 Disfagia severa. Non si può impiegare alcuna alimentazione orale in
maniera sicura
INDICAZIONI GENERALI ………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..
IL LOGOPEDISTA ………………………………………………..
LIVELLO DI RISCHIO
LIVELLO DI RISCHIO
QUALE STRATEGIA ? QUALE STRATEGIA ? QUALE STRATEGIA ? QUALE STRATEGIA ?
No alimentazione per osNo alimentazione per os
Alimentazione per os con dieta modificata, con
compensi e con assistenza o supervisione
Alimentazione per os con dieta modificata, con
compensi e con assistenza o supervisione
Alimentazione liberaAlimentazione libera
Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012
• Bilancio della deglutizione suggestivo Bilancio della deglutizione suggestivo
((quantificare inalatoquantificare inalato) )
• Valutazione logopedica non praticabile Valutazione logopedica non praticabile
( es. ( es. paziente a domiciliopaziente a domicilio))
• Deficit cognitivi o comunicativi graviDeficit cognitivi o comunicativi gravi
• Valutazione logopedica discorde con i sintomi Valutazione logopedica discorde con i sintomi
soggettivisoggettivi
• Bilancio della deglutizione suggestivo Bilancio della deglutizione suggestivo
((quantificare inalatoquantificare inalato) )
• Valutazione logopedica non praticabile Valutazione logopedica non praticabile
( es. ( es. paziente a domiciliopaziente a domicilio))
• Deficit cognitivi o comunicativi graviDeficit cognitivi o comunicativi gravi
• Valutazione logopedica discorde con i sintomi Valutazione logopedica discorde con i sintomi
soggettivisoggettivi
L’ ESAME STRUMENTALE è indicato seL’ ESAME STRUMENTALE è indicato seL’ ESAME STRUMENTALE è indicato seL’ ESAME STRUMENTALE è indicato se
Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012
STATICO STATICO - radiodiagnostica standard- radiodiagnostica standard- TAC- TAC- RMN- RMN- laringoscopia indiretta- laringoscopia indiretta
DINAMICODINAMICO
-FEESFEES = fibrolaringoscopia con strumento flessibile trans-nasale= fibrolaringoscopia con strumento flessibile trans-nasale
(fase faringea)
- VFS VFS = videofluoroscopia = videofluoroscopia (fase orale, faringea, esofagea)
STATICO STATICO - radiodiagnostica standard- radiodiagnostica standard- TAC- TAC- RMN- RMN- laringoscopia indiretta- laringoscopia indiretta
DINAMICODINAMICO
-FEESFEES = fibrolaringoscopia con strumento flessibile trans-nasale= fibrolaringoscopia con strumento flessibile trans-nasale
(fase faringea)
- VFS VFS = videofluoroscopia = videofluoroscopia (fase orale, faringea, esofagea)
ESAME STRUMENTALEESAME STRUMENTALEESAME STRUMENTALEESAME STRUMENTALE
Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012
VFS - FEESVFS - FEESVFS - FEESVFS - FEES
VFSVFS
FEESFEES
• Invasiva (rischio radiologico)• Esecuzione disagevole• Ambiente e personale adeguato• Oneroso• Visione bidimensionale (sottostima dei ristagni)• Studia componente motoria• Non valuta affaticamento
D. Farneti 2005
• Non invasiva• Facile esecuzione• Pazienti acuti e sub-acuti (bed side examination)• Ripetibile (routinaria)• Economica• Gestione dei ristagni
Studia intero atto Studia intero atto deglutitoriodeglutitorio
- Sola fase faringea - Whiteout deglutitorio
Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012
AccessoAccessoAccessoAccesso
Bilancio Bilancio delladella
DeglutizioneDeglutizione
Bilancio Bilancio delladella
DeglutizioneDeglutizione
Alimentazione per osAlimentazione per osEventuale dieta modificataEventuale dieta modificata
Gestione dell’intervento :Gestione dell’intervento :messa in sicurezzamessa in sicurezza
Gestione dell’intervento :Gestione dell’intervento :messa in sicurezzamessa in sicurezza
negativo
positivo
No alimentazione per osNo alimentazione per os
Continuum of care in OspedaleContinuum of care in Ospedale
Valutazione strumentaleValutazione strumentaleFEES o VFSFEES o VFS
Valutazione strumentaleValutazione strumentaleFEES o VFSFEES o VFS
Piano di Trattamento Piano di Trattamento Piano di Trattamento Piano di Trattamento
Piano di dimissione Piano di dimissione Piano di dimissione Piano di dimissione
Medico del Reparto e/o Infermiere
Medico del Reparto e/o Infermiere
Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012Mirella Franco 30 maggio 2012
Consulenza DIETISTAConsulenza DIETISTAConsulenza DIETISTAConsulenza DIETISTA
Valutazione LOGOPEDICAValutazione LOGOPEDICAValutazione LOGOPEDICAValutazione LOGOPEDICA