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1 Analisi Analisi del settore del settore Scooter Scooter
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Analisi Analisi

del settoredel settore

ScooterScooter

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Ambiente Esterno

Analisi del quadro economico italiano.

Dopo un quinquennio di sostanziale stagnazione (un incremento medio

annuo del PIL di 0,7 per cento nel periodo 2001-2005), nel 2006

l’economia italiana ha mostrato una forte ripresa. L’aumento del PIL è

risultato pari all’1,9 per cento.

Il dato annuo incorpora l’andamento particolarmente favorevole del

quarto trimestre. Il risultato a consuntivo comunicato dall’ISTAT registra

il consolidamento della ripresa dell’economia italiana cominciata nel

corso dei primi mesi del 2005.

Dai consumi delle famiglie italiane emergono chiari segnali di ripresa.

Tale ripresa è indice anche di un rinnovato clima di fiducia.

Il comparto dei durevoli, anche se con un rallentamento nel secondo

trimestre, nel 2006 ha ripreso un trend marcatamente crescente, non

solo in termini di volumi ma anche di valori di spesa. Si è infatti arrestato

nel 2006 il processo deflazionistico che già da due anni interessava il

settore. Il calo dei prezzi medi dei beni durevoli, che nel 2004 aveva

agito da forte stimolo ai consumi, consentendo una significativa

espansione del mercato, nel 2005 aveva invece contribuito, in

concomitanza con il rallentamento della domanda, a comprimere tale

crescita.

Il mercato che nell’ultimo biennio ha mostrato la maggiore dinamicità

della domanda è l’elettronica di consumo, con un valore di spesa pro

capite superiore agli altri comparti degli elettrodomestici.

Tuttavia, ad assorbire le maggiori risorse delle famiglie nel 2005 sono

stati ancora i settori del mobile e della mobilità (auto nuove e moto),

entrambi caratterizzati da stabilità dei volumi nella media dell’ultimo

biennio: il buon andamento stimato per il 2006 ha compensato la

flessione della domanda che li aveva caratterizzati nel 2005.

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3

Consumi nei principali mercati dei beni durevoli

Definizione del mercato degli scooter.

Il mercato moderno degli scooter nasce dopo lo sviluppo dei mezzi storici

della Vespa e della Lambretta. Si parla, infatti, di mercato moderno degli

scooter dagli anni ’80 in seguito all’entrata sul mercato dei produttori

orientali che hanno determinato un drastico cambiamento del

tradizionale mercato dei “motorini” definito addirittura come una

“trasformazione genetica” da parte di Antonio Malaguti.

In seguito a tale ingresso, infatti, si sono determinati nuovi modi di

produzione, nuove linee, prestazioni sempre più elevate. Insomma, in

pochi anni, lo scooter è andato al di là di quella che era la sua vocazione

inziale, quella cioè di favorire una mobilità pratica a due ruote per

diventare uno Status Symbol, un mezzo sempre più innovativo e

sofisticato attraverso cui affermare la propria personalità.

La minaccia di potenziali concorrenti provenienti dall’Est asiatico fu a suo

tempo sottovalutata ed il mercato “consolidato” (quello delle marche

classiche della Vespa e della Lambretta) dei motorini fu preso sotto

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gamba trovandosi da un giorno all’altro a doversi confrontare con una

realtà completamente nuova.

L’apertura del mercato nazionale italiano a quello del sud-est asiatico ha,

quindi, sconvolto lo scenario consolidato cambiando completamente le

regole del gioco e costringendo i produttori italiani ad operare una logica

di aspra competizione per ottenere il primato tra gli scooter più venduti.

La caratteristica saliente che si è determinata in seguito all’entrata nel

mercato dei concorrenti stranieri è riscontrabile nel fenomeno del

continuo e costante aumento delle cilindrate. Ciò è dovuto

principalmente alla differenziazione dei gusti dei consumatori e

all’esigenza di offrire, al fine di rubare quote di mercato ai concorrenti,

prodotti sempre più tarati sulle esigenze specifiche dei consumatori. Gli

scooteristi stessi, infatti, hanno sviluppato una sorta di mania esigendo

prestazioni sempre superiori e spingendo i produttori al progressivo

aumento delle cilindrate. Si chiedevano scooter veloci, ma sicuri, sempre

più completi ed accessoriati con un alto livello di comfort e comodità che

permetteva anche di portare un secondo passeggero.

La vera sfida, quindi, non è tanto nell’innovazione tecnologica ma è il

fatto che l’innovazione di prodotto deriva ed è una conseguenza della

differenziazione dei gusti estetici e funzionali dei consumatori. Ciò,

quindi, ha portato ad un sistema di offerta con soluzioni sempre più

attraenti ai consumatori. Il mercato dello scooter, quindi, si fa carico di

questi segnali di emotività da parte degli scooteristi. Slogan del tipo della

Honda “The Power of Dreams” o della Yamaha “Touching Your Heart”

suscitano nei consumatori forti emozioni rendendo lo scooter un oggetto

di desiderio conforme ai bisogni più raffinati dei clienti.

Scenario economico del mercato delle due ruote.

Nel 2006 il mercato mondiale delle due ruote a motore (scooter e moto)

evidenzia una leggera contrazione rispetto agli anni precedenti (-4%

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rispetto al 2005) con volumi comunque superiori ai 40 milioni di veicoli

venduti.

L’area asiatica rimane sempre il mercato di maggiori dimensioni: la

Repubblica Popolare Cinese si conferma primo mercato mondiale,

nonostante un calo nei volumi del -17%, con oltre 15 milioni di veicoli

venduti. Al secondo posto si conferma l’India con una crescita del +15%

e più di 7,7 milioni di veicoli venduti. Il Sud Est asiatico – oltre 11 milioni

di veicoli - presenta una flessione rispetto al 2005 (-2%): tra i paesi di

questa area l’Indonesia (-12% rispetto al 2005) copre gran parte dei

volumi con 4,5 milioni di veicoli pari a circa il 39% delle vendite;

seguono Vietnam e Thailandia con rispettivamente 2,2 milioni e 2,1

milioni pari al 19% ed al 18% delle vendite dell’area.

Il mercato giapponese risulta pressoché stabile rispetto allo scorso anno;

di poco superiori alle 700 mila unità i volumi di vendita. Prosegue

l’andamento positivo del Nord-America (concentrato in USA per oltre il

90%) che mantiene una crescita del +2%, superando il milione di unità

vendute.

Riguardo l’America Latina, il Brasile (80% dell’area) si conferma in

sensibile crescita con volumi di circa 1,3 milioni di unità (+24% vs

2005).

L’Europa, con circa 2,2 milioni di veicoli venduti, ha registrato un

ulteriore trend positivo (+10% rispetto al 2005, di cui +12% derivante

dal business scooter e +9% da quello moto). Questo risultato deriva dal

buon andamento sia del comparto over 50cc (+8%) a cui si è aggiunta

una considerevole crescita del comparto 50cc (+14%); in ambito over

50, lo scooter ha registrato nuovamente un trend migliore della moto,

+11% per il primo rispetto al +6% del secondo.

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6

Il mercato dello scooter

Italia

Il mercato italiano scooter ha chiuso il 2006 a 398 mila veicoli,

sostanzialmente stabile rispetto ai 395mila del 2005; ancora in calo gli

scooter 50 cc (-6%) mentre risultano in crescita gli over 50cc (+4%)

Europa

Nel 2006 il mercato dello scooter in Europa ha registrato un trend

positivo: da 1 milione e 164mila unità del 2005 a 1 milione e 301mila nel

2006 (+12%); tale risultato è riconducibile sia al buon andamento del

sottosegmento scooter over 50cc –salito a 639 mila unità contro le

574mila del 2005 (+11%) – che al sottosegmento scooter 50cc, passato

dalle 590mila unità del 2005 alle 662mila nel 2006 (+12%).

Tra le nazioni principali l’Italia rimane il mercato di riferimento (circa

30% del mercato europeo) con 398mila unità (stabile sui livelli del

2005), seguita da Spagna con 218mila (+27%), Francia con 239mila

(+42%) e Germania con 84mila (-16%).

La crescita del mercato francese e spagnolo è dovuta tanto alla conferma

degli andamenti positivi per gli scooter>50cc quanto al progresso del

comparto scooter 50cc. In Germania invece a fronte di una sensibile

crescita del comparto scooter>50cc ha fatto seguito un altrettanto

considerevole calo del più rilevante comparto scooter 50cc. Dopo anni di

calo, torna un cauto ottimismo nel mercato inglese che si attesta a

41milla rispetto ai 40mila del 2005.

Tra i segmenti, la crescita dello scooter over 50cc ha compensato la

flessione dello scooter 50cc.

Nord america

Il mercato scooter in Nord America nel 2006 registra una contrazione del

-2%, passando dalle 65mila unità del 2005 alle 64mila unità nel 2006. Il

segmento scooter over 50cc rileva un trend positivo (+25%) che

permette di superare in peso relativo il mercato 50cc, in calo del –23%.

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Il mercato della moto

Italia

A conclusione del 2006 il mercato moto in Italia (incluse le moto 50cc)

registra una sensibile crescita, passando dalle 154.704 unità della fine

2005 alle 169.368 del 31 Dicembre 2006 (+9,5%), grazie alla crescita

dei sottosegmenti delle moto 51-125cc - che passano da 9.698 unità nel

2005 a 10.168 nel 2006 (+ 4,8%) e soprattutto delle moto over 125 -

che si attestano a 150.742 immatricolazioni al 31 dicembre 2006 contro

le 138.546 del 2005 (+9%). In particolare le moto 126-750cc risultano

in crescita del 10,9% (96.372 veicoli nel 2006 contro gli 86.908 del

2005) mentre le moto over 750cc registrano una crescita del 5,3%

(54.370 veicoli nel 2006 contro i 51.638 del 2005).

Europa

Il mercato della moto in Europa è passato dalle 854.156 unità del 2005

alle 926.104 unità del 31 Dicembre 2006 (+8,4%). Da segnalare in

particolare la crescita dei segmenti 51-125cc, che sale del 6,6%

passando da 128.545 unità del 2005 alle 137.021 unità del 2006 e 126-

750cc che cresce dell’8,4% passando a 389.635 unità contro le 359.426

dell’anno precedente.

I mercati in cui sono state raggiunte le performance migliori a chiusura

del 2006 sono la Francia (177.189 unità), l’Italia (169.368 unità), la

Spagna (162.590 unità), la Germania (132.699 unità) e la Gran

Bretagna (90.341 unità).

In Europa il sottosegmento principale è quello delle moto di media

cilindrata da 126 a 750cc, seguito da quello delle moto maxi con

cilindrata superiore a 750cc.

Il sottosegmento delle moto intermedie 126-750cc in Europa è in forte

crescita rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+8,4%) grazie

al buon andamento di quasi tutti i mercati europei: Spagna (+33,2%),

Italia (+10,9%) Francia (+6,0%), parzialmente attenuato dalle

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8

performances negative del mercato inglese (-1,0%) e soprattutto

tedesco (-8,5%).

Anche il sottosegmento 51-125 cc, risente del positivo andamento dei

mercati spagnolo (+15,6%), francese (+17,8%), inglese (+9,9%) e

italiano (+4,8%); in calo anche in questo settore il mercato tedesco (-

12,0%).

Nord america

Nel 2006 il mercato moto negli Stati Uniti manifesta un trend generale di

crescita (+2,6%), dovuto ai sottosegmenti over 125 cc

(complessivamente +12,1%) mentre è in flessione il sotto segmento 51-

125 cc (-19,6%).

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9

Immatricolazioni scooter dal '97 al '06 oltre 50cc.

56922

153552

269817

399721

289143

263504277673 273977 271575

282511

0

50000

100000

150000

200000

250000

300000

350000

400000

450000

1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006

Anni

Qu

an

tità

Fonte: ANCMA

Analisi della concorrenza.

Al fine di analizzare i diretti competitors del settore può essere utile

rifarsi al concetto di concorrenza allargata di PORTER, per arrivare a

capire quali sono tutte le componenti che intervengono nel mercato e

delineare meglio le minacce e le opportunità future che lo stesso offre.

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Concorrenti potenziali: Il mercato delle due ruote sta vivendo un

forte processo di consolidamento. Nel corso di questi ultimi anni,

quattro fattori su tutti sembrano rappresentare i driver dell’industria

delle due ruote:

1) il raggiungimento di una massa critica adeguata per realizzare

economie di scala e ridurre i costi di produzione;

2) gli investimenti nella ricerca e sviluppo per assicurarsi

l’innovazione tecnologica;

CONCORRENTI DIRETTI

FORNITORI

CLIENTI

CONCORRENTI POTENZIALI

PRODOTTI SOSTITUTIV

I

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11

3) una gamma completa di modelli in modo da garantirsi dei canali

distributivi più efficienti e soddisfare le varie esigenze del

consumatore finale;

4) il marketing e gli investimenti pubblicitari a sostegno dei brand,

necessari in particolare nei mercati maturi e sofisticati, dove le due

ruote costituiscono oltre che dei mezzi di trasporto alternativi

all’automobile anche dei beni voluttuari e, perciò, molto soggetti alle

“mode”.

Tali dinamiche portano inevitabilmente gli operatori ad aggregarsi o ad

uscire dal mercato.

Gli elementi sopramenzionati si configurano come barriere all’entrata

di natura strutturale e strategica. Sicuramente investimenti di tale

portata riescono a scoraggiare l’ingresso di piccole imprese a livello

nazionale, ma di certo non riescono a bloccare il processo di costante

crescita delle imprese del sud-est asiatico, soprattutto Taiwan e Corea.

Tra i concorrenti potenziali possiamo considerare le Industrie

automobilistiche le quali pur non essendo ancora presenti sul mercato

potrebbero facilmente superare le barriere all’entrata: sfruttando

l’immagine della loro marca nel settore auto, le tecnologie ed il know-

how o, ancora, la propria rete distributiva.

In tal senso c’è un esempio lampante rappresentato dalla Peugeot, da

pochi anni presente nel mercato ed in grado di conquistare una discreta

quota.

In conclusione si evince che le barriere all’ingresso sono sicuramente alte

a causa della presenza di costi di investimento e differenziazione elevati.

Inoltre un nuovo concorrente, in tale settore, non potrà usufruire delle

cosiddette economie legate alla dimensione, a meno di elevatissimi

investimenti.

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Prodotti sostitutivi: Auto e mezzi pubblici rappresentano una valida

alternativa di mezzi di trasporto. Tuttavia i veicoli a due ruote

comportano una serie di vantaggi, tra cui maggiore agilità, più veloce

mobilità nel traffico, facilità nel parcheggio del veicolo, che non

possono essere trascurati soprattutto nelle grandi città. Questi fattori

contribuiscono a contenere la concorrenza indiretta esercitata da

questi mezzi di trasporto alternativi.

Si può affermare che al momento non esistono reali problemi per le case

produttrici, ma che le uniche minacce sono rappresentate da due

tipologie differenti di prodotti: gli scooter “cabinati” e le microcar.

Al momento gli scooter cabinati risultano essere:

– troppo costosi (circa 6000 euro)

– molto pesanti e di conseguenza poco agili nel traffico

– “mono passeggero”.

Le microcar sono costosissime, problema dovuto anche alla situazione di

oligopolio che esiste sul mercato, essendo solo due le case produttrici:

AIXAM E PIAGGIO.

Fornitori: Per quanto concerne tale forza competitiva, è da

evidenziare, nel settore delle due ruote, l’utilizzo sempre più frequente

di forme di collaborazione tra diverse aziende, anche tra di loro

concorrenti, che portano all’adozione di politiche di acquisto congiunte

per l’approvvigionamento di materiali.

Anche Piaggio e Aprilia hanno optato per tale soluzione, siglando un

formale accordo di joint procurement. In sostanza si è trattato di una

collaborazione tra i due marchi per unificare i loro rapporti con i

fornitori e per unire il loro know-how nella progettazione di piattaforme

comuni. Le due aziende hanno continuato ad essere competitori sul

mercato, ma sono state viste come partner dai fornitori, riducendo così

il potere contrattuale di quest’ultimi.

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Per questo la tendenza tra le Case è quella di concludere alleanze per

avere maggiore potere contrattuale nei confronti dei fornitori.

Infatti, il grave errore commesso dalle case italiane ed europee, in

passato, è stato quello di instaurare con i fornitori uno sbrigativo

rapporto di forza dettando le proprie condizioni sicuri di trovare nei

fornitori giapponesi una valida alternativa per l’approvvigionamento dei

componenti.

Situazione diversa è infatti quella che si è costruita negli anni in

Giappone, dove le Case hanno sempre avuto ben chiara l'importanza di

coltivare e far crescere i produttori di componenti.

Clienti: Il mercato delle due ruote in Europa presenta infine talune

caratteristiche pro-competitive sia a livello dei costruttori, in ragione

della presenza di numerosi concorrenti che si confrontano su tutti i

segmenti di motocicli, sia a valle nella distribuzione, dove,

contrariamente a quanto accade per gli autoveicoli, la distribuzione

multibranding rappresenta il principale canale di vendita: quasi il 70%

delle vendite di motocicli è realizzato in Italia attraverso tali modalità di

distribuzione, mentre il resto avviene attraverso concessionari esclusivi.

La forza contrattuale dei produttori sul canale distributivo è,

intuitivamente, maggiore nei confronti dei dealer esclusivisti rispetto ai

dealer multibrand che si riforniscono presso più produttori concorrenti.

Per quanto concerne il consumatore finale, quest’ultimo sembra essere

influenzato dal prezzo, che in un settore maturo appare uno degli

elementi competitivi di rilievo, ma in realtà adotta un comportamento più

orientato alla ricerca di una maggiore qualità sia nel prodotto sia nel

servizio di assistenza post-vendita, fondamentale nel settore di

riferimento.

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Concorrenti diretti: Per valutare il livello di concorrenza delle imprese

presenti nel settore degli scooter, si è costruita la curva di Lorenz per

valutare la concentrazione all’interno dello stesso.

La concentrazione del settore scooter.

CASE

QUOTE

MERCATO

CUMULATA QUOTE

MERCATO

CUMULATA

IMPRESE

ALTRE 3,10% 3,10% 12,5

MALAGUTI 3,40% 6,50% 25

SUZUKI 5,80% 12,30% 37,5

APRILIA 8,00% 20,30% 50

KYMCO 9,00% 29,30% 62,5

YAMAHA 16,10% 45,40% 75

HONDA 21,40% 66,80% 87,5

PIAGGIO 33,20% 100,00% 100

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15

CURVA DI LORENZ

0,00%

20,00%

40,00%

60,00%

80,00%

100,00%

120,00%

12,5 25 37,5 50 62,5 75 87,5 100

CUMULATA NUMERO IMPRESE

CU

MU

LA

TA

QU

OT

E D

I M

ER

CA

TO

Si è calcolato il valore R che quantifica il livello di concentrazione

economico del settore. Il suo valore è risultato essere pari a 0,4196; tale

dato identifica un livello medio di concentrazione. Si è anche calcolato il

tasso di crescita del settore che è pari al 4%. Questo dato evidenzia una

ridotta crescita del mercato che indica un livello intenso di concorrenza.

Lo scenario odierno dei concorrenti e loro andamento.

La realtà odierna vede un panorama costellato da importanti fusioni e un

mercato sempre più competitivo.

Attualmente sono 7 le case costruttrici che si dividono i profitti nel

mercato degli scooter (Vedi figura):

• PIAGGIO

• HONDA

• APRILIA

• YAMAHA

• SUZUKI

• KYMCO

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• MALAGUTI

Quote di mercato

3,10% 3,40% 5,80%

8,00%

9,00%

16,10%21,40%

33,20%

ALTRE MALAGUTI SUZUKI APRILIA KYMCO YAMAHA HONDA PIAGGIO

Inevitabile che anche l'analisi per marca sia complicata dal doppio

conteggio, in particolare per quanto riguarda il Gruppo Piaggio, che

valutato con o senza fornitura alle Poste, fornisce risultati ben diversi.

Poco cambia invece nelle quote di mercato, dove Piaggio (conteggiata

assieme a Derbi, Gilera e Vespa) è leader incontrastata con oltre il 33%.

Il risultato più eclatante è messo a segno da Yamaha che cresce del 30%

rispetto alla media del quadriennio precedente, non da meno il sorpasso

di Kymco ai danni di Aprilia, il primo cresce del 15% mentre il secondo

cala del 27%. Segno meno anche per Suzuki e Malaguti, mentre Honda

cresce, ma quasi esclusivamente grazie ai due SHi.

Nonostante il proliferare di nuovi marchi, lo spazio per le 'altre' aziende

continua ad assottigliarsi, arrivando solo al 3% del mercato, ovvero

meno di 8500 scooter da dividersi per una ventina di realtà.

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Piaggio: : Piaggio è leader del mercato degli scooter con una quota pari

al 33,2% del totale. Rappresenta così il primo produttore italiano ed

europeo e, come Aprilia, è diventata punto di riferimento per tutti gli

operatori del settore. Presente sul mercato con tre Brand (Piaggio, Vespa

e Gilera) il punto di forza del gruppo è l’innovazione.

Non a caso, seguendo un trend sempre costante negli ultimi anni, gli

investimenti in R&S nel 2006 hanno riguardato il 4,1% del fatturato. Si

tratta, quindi, di più di 65 milioni di Euro. Tale spinta ed attenzione alla

innovazione è simboleggiata dalla produzione di scooter eco-compatibili

di nuova generazione che rispettano i nuovi standard in tema di

emissioni.

L’azienda totalizza un + 24,2% “con”, o un - 4,3 “senza” i 21600 Liberty

“postali”. Consultando l’attuale gamma in listino, molte sono le novità

presentate dalla primavera all'estate. Tra queste, quella sicuramente più

importante è stata la commercializzazione del modello “MP3”. Leggendo

la classifica dei modelli più venduti in Italia troviamo molti modelli

Piaggio; la gamma, tuttavia, accusa nel complesso ancora qualche

carenza. Di fatti, modelli come l’X9, l’X8 e il Fly 125/150 non hanno dato

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i risultati sperati. Bene invece la gamma a ruote alte, in particolare

Beverly 250/400 e Liberty 125/200 (anche senza il contributo alle Poste

Italiane). Caso a parte è il modello MP3, primo scooter a tre ruote che

rappresenta in questo settore sicuramente uno dei prodotti più innovativi

degli ultimi dieci anni. Se nei primi quattro mesi di commercializzazione

ha venduto 1891 pezzi, la Piaggio ben spera per il futuro in quanto un

prodotto così innovativo ha bisogno di tempi lunghi per essere

“assimilato” dal grande pubblico.

In casa Vespa, molto bene il modello GTS 250, bene l’ LX 125, mentre

continua a stupire il PX che, nelle due cilindrate 125/150, vende ancora

5600 pezzi.

Passando dal classico allo sportivo, il marchio Gilera è in affanno:

bisogna scendere fino al 46° posto per trovare il Nexus 500, ancora più

giù per incontrare il 250 e i Runner 125/200, ormai l'ombra dell'icona

sportiva che rappresentavano solo qualche anno fa.

Honda: E’ il principale produttore giapponese di scooter in Italia. L’alta

quota di mercato del 2006, che ci si preoccupa di mantenere anche

nell’anno corrente, testimonia come gli sforzi fatti dalla casa nipponica

siano stati premiati riuscendo a ripetere l’ottimo risultato del 2005

quando, con il modello SH, ha dominato il mercato.

La casa nipponica basa questi ottimi risultati su tre elementi

fondamentali:

• spirito innovativo

• alta qualità

• prezzi ragionevoli.

I suoi prodotti sono tra i migliori per quanto riguarda l’innovazione sia da

un punto di vista stilistico sia dal punto di vista tecnologico; non è un

caso se la casa nipponica è al primo posto per quanto riguarda la spesa

nella funzione di R&S.

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A tutto ciò va ad aggiungersi l’ottima qualità dei prodotti consentendo in

tal modo una ridotta manutenzione dei mezzi.

Il resto della gamma è decisamente meno effervescente: al 15° posto

troviamo il Silver Wing 400, poco dopo il Forza 250. Bisogna poi

scendere fino alla 44° posizione per trovare il PSi 150, che sembra

riprendere il testimone di @ (chiocciola) e Dylan, ormai in

pensionamento. Solo 61° il Pantheon 150, uno degli scooter più

apprezzabili nel commuting urbano, che precede di pochissimo il Silver

Wing 600, fermo a 899 pezzi nonostante il “crollo” di prezzo.

Yamaha: Si è imposta negli ultimi anni nel mercato degli scooter anche

grazie all’acquisizione della MBK, arrivando a detenere il 16,1% del

mercato totale.

Le caratteristiche che meglio ci permettono di identificare ogni singola

offerta Yamaha sono:

– Sportività

– Eleganza

La strategia del gruppo prevede un riposizionamento dei prezzi, tenuto

conto della complessità del mercato italiano e una nuova politica

distributiva che come vedremo cerca di anticipare la tendenza generale

di trasformare il punto vendita in un mondo dove trovare prodotti capaci

di trasmettere emozioni, estremamente curati ed esclusivi.

L'immediato successo dell'X-max 250 negli ultimi mesi del 2005 ha

portato quest’anno il mezzo in 5° posizione, superando il modello Tmax

500, raggiungendo i 11475 esemplari venduti. L'allestimento Black Max è

stato il più venduto e ha introdotto la linea delle “serie speciali”,

velocemente replicata da molti concorrenti.

Il Majesty 400 ha “subito” la presentazione del nuovo Burgman, ma il

suo ottavo posto in classifica sta a determinare che gli scooter 'comfort'

a ruote medie, sono sempre apprezzati.

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Comunque per l’azienda rimangono sempre dei modelli tra i più venduti il

Versity 300, che ha avuto un riposizionamento di prezzo; il Majesty 250

(che continua ad avere un certo numero di richieste); i Majesty 125/180;

l'X-max 125 e il Cygnus 125.

Con l'arrivo dell'X-City 250 a ruote alte e il rinnovo ad Euro 3 di tutta la

gamma, il 2007 ha tutte le premesse per un'ulteriore crescita

Kymco: Kymco è ormai un colosso in grado di competere ad armi pari

con i più prestigiosi marchi mondiali, la riprova è che in un mercato

esigente come il nostro, conquista il quarto posto assoluto in classifica.

Successo che deve molto anche a Padana Ricambi (distributore Kymco

per l’Italia), da sempre importatore e 'ispiratore' dei modelli di maggior

successo. Dopo la crescita del 2005, grazie alla presentazione di tre

nuove linee di prodotto, quest'anno ne ha raccolto ulteriori frutti,

piazzando il People S200 nella top ten. Bene anche l'Xciting 250,

sedicesimo, incalzato dal People S125, mentre il modello 500 si ferma in

31° posizione, ma pur sempre primo fra i mezzo litro di tipo “comfort”.

Apprezzato anche l'economico Agility 125, mentre ci si sarebbe potuti

aspettare qualcosa di più dal People S250, solo 40°, ma arrivato anche a

stagione avviata.

Con il rinnovo della gamma Dink, l'adeguamento ad Euro 3 e

l'introduzione dell'iniezione elettronica sui modelli di alta gamma, ci sono

buone prospettive di crescita anche nel 2007.

Aprilia: E’ il secondo produttore europeo di moto e scooter e unico

produttore non giapponese di veicoli a due ruote a gamma completa. Per

risultati ottenuti, organizzazione produttiva, ricerca tecnologica, design,

gestione delle risorse umane, è diventata punto di riferimento

nell'industria motociclistica italiana ed europea. Passione, entusiasmo,

tecnologia: queste sono le caratteristiche distintive di Aprilia, che da

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sempre ha saputo interpretare e anticipare le tendenze del mercato,

realizzando prodotti innovativi accomunati dal grande contenuto

tecnologico e stilistico e dall'impiego delle soluzioni più avanzate a favore

della salvaguardia ambientale. Per Aprilia è importante raggiungere una

soglia dimensionale in grado di operare grandi investimenti nell'area

della ricerca tecnologica, lo impone il processo di globalizzazione

economica in atto, in fase di avanzato sviluppo anche nel settore

motociclistico.

La gamma è completa, gli Atlantic 250/500 sono eleganti e

guidabilissimi, SportCity è un ruote alte sportivo, Scarabeo 250/500 è

stato rinnovato e rappresenta il meglio nella sua categoria. Tuttavia si

registra un decremento nelle vendite pari al -27,5%, motivato dal fatto

che alcuni modelli sono stati immessi sul mercato soltanto in tarda

primavera.

Suzuki: La riduzione dell’8,7% delle vendite nel 2006 è dovuto in parte

ad una gamma di prodotti incompleta. L’assenza, ad esempio, di uno

scooter a ruote alte, di un modello “250 comfort” e di un modello “entry

level” giustifica tale dato. All’interno della gamma troviamo, però, il

Burgman 400 molto venduto ma immesso tardi nel mercato. I Burgman

125/150 hanno concluso la loro esperienza con risultati intermedi, ma

per l'anno in corso sono pronti i 125/200, ben più eleganti e pretenziosi.

Malaguti: la casa bolognese è presente sul mercato con una gamma di

modelli diversificata. Ha raddoppiato il suo fatturato negli ultimi anni ed

ha completato la gamma introducendo nuovi scooter e presentando il

Madyson 400 come prodotto di punta. Il successo di Malaguti è stato

segnato dalla fortuna del Phantom, apprezzato per il suo design sportivo

ed originale, un vero best-seller tra i giovani dello scorso decennio e che

ora viene riproposto con cilindrata e dimensioni maggiorate.

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In questi anni la gamma si è ampliata: verso l'alto con lo SpiderMax 500,

nei ruote alte con il Password e nei 'comfort' a ruote medie con il nuovo

Madison 3 (arrivato a maggio). La classifica però è spietata e se si

esclude il Password al 21° posto con 3166 pezzi, bisogna scendere al 39°

posto per trovare il Madison 250 e al 54° per il Ciak 125. Discorso a

parte per lo Spidermax, troppo particolare per fare grandi numeri, ma

che vendendo 1030 pezzi, batte comunque Silver Wing 600, Atlantic

500, Sprint e X9 500.

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Segmentazione della domanda del mercato degli scooter.

Alla base dell’acquisto di uno scooter, oggi, oltre al solo “fattore moda”,

vengono sempre più prese in considerazione la funzionalità d’uso del

prodotto, la sua robustezza e la durata nel tempo. Ulteriore motivazione

all’acquisto è, senza dubbio, il continuo aumento del traffico cittadino

che spinge la gente a ricorrere a mezzi alternativi a quelli come la

macchina. Lo scooter fornisce un contributo decisivo al miglioramento

della mobilità individuale in una situazione, come quella italiana,

caratterizzata da città congestionate da ingenti flussi di traffico

soprattutto nelle ore di punta. Inoltre la realtà italiana è spesso

caratterizzata rispetto ad altre realtà europee da profonde carenze del

servizio pubblico – spesso dovute ai ritardi circa la trasformazione

societaria delle aziende ex municipalizzate – che favoriscono un ricorso

allo scooter. Lo scooter rappresenta quindi una soluzione pratica e

relativamente conveniente per tutte le categorie di soggetti che si

devono quotidianamente muoversi nel traffico. Inoltre favorisce, rispetto

alla moto ed all’auto, una maggiore praticità e facilità di guida e

nell’immaginario collettivo è visto come un mezzo di trasporto alternativo

all’auto, buono per tutta la famiglia, con costi non proibitivi ed ecologico.

Riassumendo, i suoi vantaggi principali sono:

- velocità di movimento e praticità di guida

- ridotto impatto con l’ambiente

- bassi costi di gestione

Dalle ricerche che si sono effettuate, è risultato che il comportamento del

consumatore, nel mercato delle due ruote, è variegato.

I fattori che condizionano la scelta sono numerosi:

• Estetica

• Tenuta di strada

• Sicurezza e affidabilità

• Maneggevolezza

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• Qualità/prezzo

• Prestazioni (velocità, ripresa, potenza…)

Si è evidenziato che il primo fra questi fattori è sicuramente il principale

motivo di scelta della clientela. La maggior parte degli intervistati hanno

dichiarato di ricercare veicoli ad alto impatto estetico e funzionali al

massimo: sono questi gli elementi di successo nei confronti di un cliente

il più delle volte non esperto.

Elemento chiave si rivela però anche il prezzo: non a caso l’SH Honda è

lo scooter più venduto negli ultimi anni.

I consumatori non amano la ruota piccola, ma sono propensi ad

acquistare scooter a ruota alta e larga che conferisce al veicolo maggiore

sicurezza e sembianze di una moto. Le tendenze degli ultimi anni

indirizzano lo “scooterista” verso cilindrate sempre maggiori, oggi

simbolo di status innovativo e sofisticato. Risulta importante la novità e

la trasformazione; ciò che è considerato vecchio non ha successo.

Occorre costantemente “innovare nella continuità”. Alcuni consumatori

cambiano spesso lo scooter (anche ogni due anni) rendendo difficile la

fidelizzazione della clientela.

Pertanto, in base al maggiore o minore peso dei vari attributi emergono

cinque differenti segmenti di riferimento per il mercato degli scooter:

Esigenti: Sono individui particolarmente attenti alla funzionalità ed al

comfort del mezzo senza disdegnare l’estetica. Danno grande importanza

al design, alla possibilità di portare un secondo passeggero, alla

completezza della strumentazione, alla stabilità del mezzo.

L’acquirente tipo è maschio, adulto e si orienta prevalentemente verso

scooter di cilindrata superiore ai 50cc. Si tratta spesso del professionista

che si reca al lavoro con lo scooter per evitare il traffico, per cui va

sempre di fretta e ricerca, quindi, una mobilità urbana rapida e veloce.

Spesso il tipo esigente ha già uno scooter per cui acquista al fine di

sostituire quello già posseduto ricercando delle migliorie rispetto al

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modello precedentemente posseduto. E’ piuttosto deciso nella scelta ed

ha una capacità di acquisto media.

Esperti: Sono coloro che preferiscono il comfort del mezzo e prediligono

lo scooter soprattutto come mezzo per una migliore mobilità urbana.

Danno importanza anche allo spazio per un secondo passeggero, alla

strumentazione di bordo ed all’assenza di vibrazioni. Sono poco attenti al

design ed al prezzo.

L’acquirente tipo è generalmente maschio, acquista scooter con

cilindrata non inferiore ai 250cc e si tratta spesso di veicoli che vanno ad

aggiungersi a quelli già posseduti. Si tratta spesso dell’appassionato di

scooter che lo utilizza non solo come mezzo per recarsi al lavoro, ma

anche come mezzo passare piacevoli gite fuori città nel segno della

tranquillità e del relax. E’ deciso nell’acquisto e la sua capacità di

acquisto è elevata.

Sportivi: Rappresenta il tipo di consumatore che dà particolare

importanza alle prestazioni del mezzo in termini di velocità, ripresa e

potenza. Non amano particolarmente il design classico ma ricercano linee

estetiche accattivanti e moderne. Danno importanza anche alla

completezza ed alla ricchezza della strumentazione. Non sono

interessati, invece, alla possibilità di trasportare un secondo passeggero

ed alle vibrazioni del mezzo. Utilizzano lo scooter sia per necessità che

per piacere e passione. Per tale segmento, dunque, le due ruote sono

sinonimo di velocità e di libertà e di avventura.

Lo sportivo è quasi sempre maschio, giovanissimo e sceglie

prevalentemente scooter 50cc. Tale acquisto è nella maggior parte dei

casi il primo acquisto di scooter. Hanno una notevole capacità di

acquisto.

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Classici: sono maschi o femmine, di regola giovani tra i 14 e 24 anni, e

comprano uno scooter per la prima volta. Danno importanza al design

classico, “old-school“. Non sono invece affatto interessati alle prestazioni

ed ai contenuti tecnico-funzionali del veicolo. Per loro lo scooter

rappresenta un modo per rimanere più indipendenti e spesso non hanno

un altro mezzo di trasporto a disposizione. Hanno un alto grado di

conoscenza della marca e vogliono uno scooter con un‘immagine di

moda con cui si possono identificare. I Classici preferiscono scooter di

cilindrata non superiore a 125cc, hanno una capacità d‘acquisto

medio/bassa, e usano lo scooter meno spesso degli altri segmenti.

Nella maggior parte dei casi si tratta di un cliente che entra per la prima

volta nel mercato degli scooter con un approccio opposto a quello degli

sportivi.

Semplici e Sicuri: Sono i meno esperti del mercato delle due ruote.

Cercano nello scooter soprattutto la soddisfazione del bisogno di

mobilità. Pertanto richiedono un veicolo che sia facile da usare,

rassicurante, tranquillo e sicuro. Sono poco interessati all’estetica ed alle

prestazioni del mezzo. Tra i principali motivi di acquisto danno

importanza particolare alla stabilità del mezzo (freni, tenuta di strada) ed

alla maneggevolezza. Quello che ricercano, quindi, è la possibilità di

spostarsi senza lo stress del traffico cittadino, quindi considerano lo

scooter un’alternativa alla macchina, ma lo utilizzano non per andare più

veloce della macchina, ma semplicemente per avere una alternativa alla

macchina. La cosa fondamentale è che si devono sentire protetti e sicuri

nell’utilizzo dello scooter.

L’acquirente tipo è in genere donna, non giovanissima ed acquista

scooter con cilindrata fino a 150cc. E’ attento al prezzo e sceglie il

veicolo valutando bene le diverse offerte di marca. Ha una media

capacità di acquisto.

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Esigenti 40 % Tradizionalisti per estetica.

Attenzione al comfort e alla

funzionalità.

Danno importanza al design, spazio

per II passeggero, antifurto,

strumentazione, assenza vibrazioni.

Classici 17 % Attenzione ad estetica, design e

linea tradizionale.

È in prevalenza giovane.

Sceglie scooter non superiori a

125cc.

Ha una capacità d’acquisto

medio/bassa.

Semplici 16 % Attenzione alla facilità d’uso, alla

sicurezza e maneggevolezza.

No attenzione a prestazioni e

design.

È in prevalenza donna.

Sportivi 15 % Attenzione a sportività,

aggressività.

Danno importanza alle prestazioni

e alla strumentazione.

È in genere maschio, giovanissimo

e sceglie scooter 50 cc.

Esperti 12 % Attenzione a performance, comfort

e rapidità

Sceglie scooter superiori a 250cc.

Nel grafico seguente vengono evidenziati determinati attributi richiesti

per veicolo a due ruote. La grandezza dei pallini, in riferimento ad ogni

singolo segmento di mercato, evidenza la diversa propensione a

spendere dei vari cluster:

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Posizionamento

L’immagine delle case produttrici di scooter offre una fotografia del

carattere associato dagli scooteristi ai costruttori.

Le case Giapponesi Honda, Suzuki e Yamaha sono accomunate

dall’offrire scooter che mantengono valore nel tempo (anche dell’usato),

garantiscono affidabilità e sono maggiormente indicati per lunghi viaggi

grazie anche a motori robusti e affidabili e alla guida confortevole.

L’immagine di prodotti accompagnati da una tecnologia avanzata è

caratterizzante per tutti e tre questi marchi.

Per quanto riguarda le case italiane, Gilera si pone come emblema

italiano della sportività; Piaggio e Aprilia sono riconosciute come le case

che offrono scooter per un utilizzo quotidiano e con una rete di

assistenza capillare; Vespa è forte della tradizione che caratterizza il

brand e i suoi prodotti di stile classico retrò: un evergreen; Malaguti

appare ancora priva di una sua caratterizzazione.

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Tra le altre, Kymco è associato immediatamente a scooter che fanno del

rapporto qualità prezzo il valore principale.

- Figura 1: Mappa di Posizionamento (Fonte:ARES) –

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Ambiente Interno

Brand Vespa

La Vespa è stata ideata dalla Piaggio nel 1946. Il crescente bisogno di

mobilità individuale nel primo dopoguerra ha spinto l‘azienda a

progettare e realizzare un prodotto che fosse funzionale e accessibile a

tutti. Lo sviluppo della marca è andato ancora più in avanti: La Vespa è

diventata un fenomeno sociale che ha contribuito a modificare lo stile di

vita in Italia.

La Vespa rappresentava il prototipo dello scooter e la sua creazione era

un esempio di un prodotto industriale perfetto: era pratica e la sua forza

stava nel design elegante e poco tecnico.

Anche oggi la Vespa rappresenta:

emozione, sicurezza e funzionalità

disegno bello ed eterno (classico)

ottima immagine della marca – archetipo dello scooter

tradizione autentica e stile di vita italiana

libertà, giovinezza, e dinamismo

leggerezza e mobilità

Gamma di prodotti.

E’ difficile selezionare gli scooter Vespa maggiormente rappresentativi in

un’evoluzione di prodotto che supera i cento modelli. Sono precisamente

138 i modelli di Vespa prodotti dal lontano 1946 a partire dalla mitica

Vespa 98.

Noi ci concentreremo sulla descrizione delle caratteristiche di cinque

modelli in particolare, cioè che hanno avuto maggior riscontro dal

mercato e che rappresentano le maggiori evoluzioni prodotte dalla casa

di Pontedera.

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• LX

Vespa LX propone uno stile classico ed essenziale e un’idea più

moderna di eleganza, uniti a praticità, sicurezza ed agilità. La ruota

anteriore da 11” e la posizione di guida, tra le più confortevoli,

assicurano un controllo totale. Il sistema frenante, dotato di freno a

disco anteriore da 200 mm di diametro con pinza a due pistoni

contrapposti, garantisce il massimo della sicurezza. La scocca

monoblocco in acciaio, combinata alle prestazioni del motore, dona

una maneggevolezza unica che proietta la nuova Vespa LX in una

classe tutta a sé. Classica nei particolari, porta i segni inconfondibili

dello stile Vespa, nel ritorno a forme originarie e nelle innovazioni

di stile e design.

• LXV

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Sviluppata sulla base del modello Vespa LX del 2005, la LXV è stata

concepita come un tributo alla generazione Vespa degli anni '60. Un

decennio entrato nel mito, culla di rivoluzioni sociali e culturali che

hanno plasmato la società nella quale oggi ci muoviamo. Un

decennio segnato anche dall’esplosione dei giovani come soggetto

sociale e in cui Vespa fu il simbolo della conquistata mobilità

individuale che è il segno della libertà.

• PX

Vespa PX modello classico della gamma Vespa, presente sul

mercato dal 1977. Un successo inimitabile dovuto alle sue

indiscusse qualità: robustezza e affidabilità a tutta prova che ne

hanno fatto un mito. Una classe senza pari, il cambio manuale a 4

marce, la possibilità di montare anche una ruota di scorta e la

scocca in acciaio fanno di Vespa PX un veicolo amato in tutto il

mondo. Arricchita del freno a disco anteriore che garantisce una

frenata sicura e ben modulabile, resta comunque fedele alle sue

linee originali. Da oggi Vespa PX è disponibile nella nuova versione

2001 migliorata nell´estetica (nuovo disegno della strumentazione,

nuovi lampeggiatori), nel comfort (nuova sella, nuove manopole in

materiale morbido), nella sicurezza (gruppo ottico anteriore con

lampada alogena e posteriore di nuovo disegno). Vespa PX è

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disponibile nelle cilindrate 125 e 150 catalizzate che rispettano gli

standard Euro 2 in materia di emissioni inquinanti.

• GTV

Vespa GTV è un tributo ai 60 anni della Vespa, ulteriore

riconoscimento a una storia fatta di oltre 140 modelli e di

grandissimi successi. Vespa GTV coniuga il grande patrimonio

tecnologico rappresentato oggi da Vespa con uno stile che richiami

alla mente, già a un primissimo sguardo, tutta la tradizione del

marchio.

• GTS

Vespa GTS fonde armonicamente il comfort degli scooter

Granturismo, la sicurezza dell’hi-tech e il design classico della linea

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Vespa. Il moderno quadrante analogico/digitale, tipico della

categoria Granturismo, accoglie le più tecnologiche funzioni, per la

prima volta inserite in una Vespa. Sicurezza e stabilità, associate a

una facile maneggevolezza, sono garantite dalle ruote 12", la

scocca con rinforzi strutturali saldati, l’ampio sedile e il nuovo

motore, fiore all’occhiello per il rispetto dell’ambiente, Vespa GTS

125 e 250 entrambe omologate “Euro 3”. Uno stile inconfondibile

fatto per i nostalgici degli anni ’70 che non vogliono rinunciare al

progresso.

La Marca.

Brand Name

Il logo Vespa, colorato in alluminio, con la scritta inclinata ed in corsivo è

divenuto nei decenni una della icone di brand più conosciute al mondo. A

più di 50 anni dal lancio del primo scooter, infatti, il marchio Vespa è

diventato una leggenda nota in tutto il mondo, oltre ad essere il simbolo

del design e dello stile italiano. Da indagini interne alla Piaggio, emerge

che il Brand Vespa è ancora oggi tra le marche più conosciute nel

mercato degli scooter con l’84% all’interno di una classifica di notorietà

dei differenti Brand che vede al primo posto la Piaggio con il 95% di

notorietà, al secondo posto l’Aprilia con il 91% ed al terzo posto Honda

con l’84%.

Il Brand Vespa innesca immediatamente processi di immaginazione e

simbolici di esaltazione di un mito consolidatosi nel corso degli anni.

Ciò che colpisce maggiormente guardando la storia evolutiva del Brand

Vespa è la sua capacità di assecondare lo spirito intrinseco di ogni epoca

storica. Vespa, infatti, è stata sempre, nel susseguirsi dei decenni,

interprete ed espressione della società in cui è inserita: prima veicolo

per la mobilità di massa e simbolo della rinascita dopo le rovine della

guerra, poi due ruote per i giovani nella stagione del boom economico.

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In seguito, negli anni Sessanta e Settanta, è stato il mezzo che ha

assecondato ed accompagnato i giovani nella propagazione delle idee

rivoluzionarie che in quegli anni portano a compimento. Il Brand Vespa,

quindi, è riuscito sempre a differenziarsi nel corso degli anni, ad evolvere

ed a rinnovarsi senza perdere mai nulla della propria identità. In

qualunque epoca, quindi, il successo del Brand Vespa è stata la sua

contemporaneità, la sua capacità di saper cogliere le tendenze del

momento e di saperle far vivere attraverso il suo prodotto.

Una marca, quindi, che è sempre rimasta attuale, moderna ed

insostituibile, legata ad un prodotto riconosciuto come l’archetipo dello

scooter e dalla qualità inconfondibile.

Pertanto, la marca Vespa non solo riesce ad essere ancora oggi nota alla

massa ma è riuscita ad acquisire nel corso del tempo una identità forte,

sinonimo di produzione di scooter e con una forte coincidenza tra marca

e prodotto. In base a tali considerazioni, quindi, ancora oggi il

Management della Vespa può contare sulla forza di marca, capace di

aggregare emozioni e di favorire un forte legame di appartenenza ad un

mito che vive ancora oggi.

Brand Image

La Vespa non è riconosciuta come uno scooter tra tanti, è lo scooter per

eccellenza, simbolo di una mobilità semplice quanto originale, lo scooter

che si distingue e fa distinguere chi lo guida.

Storicamente, andare in Vespa ha sempre significato per i suoi

appassionati sinonimo di libertà, di fruibilità degli spazi, di più facili

rapporti sociali, un fenomeno di costume, insomma, che ha

caratterizzato un’epoca e che ha trovato infiniti sviluppi e testimonianze

anche nel mondo della letteratura, del cinema e della pubblicità.

Secondo le analisi di mercato della Piaggio, i consumatori associano tre

fattori al Brand Vespa: l’avventura, lo stile inconfondibile e la semplicità.

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Il modello Vespa ET, primo di una nuova generazione, anche se è stato

accettato con una certa riluttanza da parte dei tradizionali clienti, nella

maggioranza dei casi è stato considerato come un’ottima evoluzione del

Brand che non ha perso la sua personalità, ma è stato considerato come

la logica risposta del management alle tendenze del mercato finalizzata

al perpetuare anche in epoca moderna la forza del Brand Vespa.

Pertanto, il Management della Vespa può contare su una forte Brand

image. I concorrenti possono tutto, ma non cancellare ciò che il Brand

Vespa ha significato nella cultura italiana e mondiale e ciò che

rappresenta per i consumatori. Ci potranno essere molte versioni

differenti di Honda o Yamaha, ma nessuna può essere paragonata a ciò

che ancora oggi rappresenta la Vespa.

Il target di riferimento

In base alla descrizione della gamma di prodotti Vespa è emerso che le

caratteristiche che nel tempo sono essere risultate nel tempo come

caratterizzanti del prodotto Vespa sono:

-Design particolare (classico) ed estetica inconfondibile;

-Robustezza (scocca in acciaio) e motore indistruttibile;

-Affidabilità;

-Comfort di guida e possibilità di trasportare un secondo passeggero;

-Consumi ridotti;

Il mercato di riferimento dei consumatori, analizzato dalla prospettiva del

Management della Vespa, quindi, si può schematicamente dividere un

due sottocategorie:

gli utilizzatori Vespa: ai cinque differenti segmenti di riferimento

per il mercato degli scooter, definiti in precedenza, possiamo

associare a ciascuno di essi i modelli Vespa:

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ESIGENTI ⇒ PX 150 e LX 150

CLASSICI ⇒ LX 50, PX 125 e LXV 50/125

SEMPLICI & SICURI ⇒ LX 125

SPORTIVI ⇒ GTS 250

ESPERTI ⇒ -- (non clienti)

i non-clienti: ovvero il mercato composto da tutti gli altri

segmenti del mercato. Essi richiedono attributi che non sono forniti

dal prodotto Vespa. I non-clienti, quindi, sono meno sensibili

all’estetica ed allo stile. Per loro la Vespa appartiene al passato ed è

stata superata dagli orientali che hanno saputo sviluppare meglio il

concetto di scooter.

Pertanto, fino agli anni ’80, la strategia di posizionamento competitivo

della Vespa seguiva delle linee abbastanza chiare: ovvero innovare

sempre il prodotto al fine di soddisfare i clienti ed investire sul valore

simbolico della marca creando un alone di desiderabilità sociale del

prodotto. Ciò ha permesso alla Vespa di essere leader del mercato a due

ruote e di poter contare su una forte quota di mercato.

Ma con l’avvento dei concorrenti stranieri le cose cambiano e la strategia

competitiva della Vespa diverge in maniera drastica.

I concorrenti orientali, infatti, creano dei prodotti che sono

strutturalmente diversi da quelli della Vespa, basati sulla velocità, sulla

potenza, sull’aumento delle cilindrate, sulle linee aggressive e

tondeggianti.

Pertanto, con l’avvento dei concorrenti stranieri si assiste ad una

frammentazione e differenziazione dei gusti e delle preferenze dei

consumatori e si creano nuovi segmenti di mercato. Di conseguenza, il

mercato di riferimento della Vespa, in seguito all’aumento della

concorrenza ed alla cannibalizzazione delle quote di mercato, si è oggi

assottigliato fino a diventare una nicchia di mercato. Stando così le cose,

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la strategia di posizionamento competitivo della Vespa cambia nel senso

che ora cerca di espandersi in nuovi segmenti. Il lancio del modello ET,

nel 1997, è emblematico in tal senso. In particolare il Management della

Vespa ha cercato con tale innovazione della gamma di prodotto di

penetrare nel segmento dei “Semplici e Sicuri”. Essi ricercano, come

detto precedentemente, un veicolo che soddisfi il bisogno di mobilità, un

veicolo facile da usare , tranquillo e rassicurante ed affidabile. Quindi, il

principale ostacolo che la Vespa ha tradizionalmente avuto nel penetrare

tale segmento è la presenza del cambio con marce che è stata

interpretata come un ostacolo alla praticità di guida ricercata da tale

segmento. Ecco perché con il lancio dei prodotti Vespa ET, eliminando

l’uso delle marce ed innovando le linee estetiche in modo più conforme

alle esigenze attuali del mercato pur mantenendo l’inconfondibilità del

design classico e la scocca in acciaio, si è perseguito una politica volta a

penetrare in tale segmento.

Ma ciò non sembra essere stato un esperimento ben riuscito. E’ vero che

le vendite iniziali, frutto anche dei forti investimenti in comunicazione,

fecero registrare un discreto successo di vendite, consentendo in

particolare alla Vespa di acquisire nuovi target (in particolare le ragazze),

ma dopo due anni le vendite hanno iniziato a scendere vertiginosamente.

Tale fallimento è da attribuire all’ incapacità del management di saper

interpretare i tempi e le evoluzioni del mercato, ma soprattutto di non

aver saputo attualizzare il marchio creando una corrispondenza tra i

valori sedimentati nel marchio Vespa con quelli della società che

rappresenta; capacità questa che abbiamo visto essere una peculiarità

del successo della Vespa negli anni e, quindi, di conseguenza, nel non

aver saputo far crescere ed alimentare la desiderabilità del possesso del

mezzo e della capacità di attualizzare il marchio.

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Politiche di distribuzione

La rete distributiva della Vespa ha sempre rappresentato, fin dall’inizio,

un importante fattore competitivo per la Piaggio. Già dal 1946 la

diffusione della Vespa sul mercato italiano ed estero fu tenacemente

sviluppata dalla Piaggio promuovendo l’organizzazione di una fitta rete di

assistenza meccanica a livello mondiale e proponendo, tra l'altro, anche

forme di vendita utili, tra le quali le vendite rateali. Inoltre veniva

periodicamente organizzati corsi per meccanici e fu creata anche una

catena di rivenditori con magazzino di pezzi di ricambio.

La vendita della Vespa avviene oggi in Italia attraverso una capillare rete

di vendita composta da:

442 concessionari “primari” (dealers), i “Piaggio Center” che

hanno una rapporto contrattuale con la Piaggio. Di tali dealers, 281

trattano esclusivamente i Brand della Piaggio, mentre i restanti 161

trattano anche i marchi della concorrenza.

2.200 sub-dealers che presidiano la propria area di competenza e

che dipendono dai dealers primari.

Le altre aziende competitor che operano nel settore sono 25 e

distribuiscono attraverso 2.500 concessionari. Il numero di dealers per

ogni singola marca è molto variabile, si va infatti da un minimo di 5 ad

un massimo di 400 (la media del settore è 100).

Al fine di presidiare in modo capillare il territorio la struttura

organizzativa commerciale della Piaggio è composta dagli “area

manager” che gestiscono il mercato italiano che è stato suddiviso in

quattro aree. Da ogni area manager dipendono dei “delear manager” che

operano capillarmente sul territorio a sostegno di dealer ed

organizzazioni.

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Di fronte a tali scenari in movimento, poter contare su una efficace e

motivata rete di vendita diventa fondamentale al fine di avere un

vantaggio competitivo nei confronti dei concorrenti.

Piaggio, quindi, sta investendo molto per migliorare l’efficacia della sulla

sua rete di vendita tanto da farne un valore aggiunto di cui poter

disporre nella moderna competizione. L’obiettivo, quindi, è quello di

innovare radicalmente il concept store dei Piaggio Center, in modo da

creare uno dei migliori centri multimarca disponibili in Italia, capaci di

saper ascoltare il cliente e di assisterlo e soddisfarlo per qualsiasi

esigenza da lui posta in essere, un luogo dove poter comunicare i valori

emozionali dei Brand della Piaggio, capace di fornire valore aggiunto al

prodotto ed alle strategie di vendita della Piaggio.

Un ulteriore passo nel senso del miglioramento della rete di vendita

riguarda l’adozione delle moderne tecnologie informatiche e di

comunicazione. La Piaggio, infatti, si è dotata di una rete Intranet, la

Piaggionet, rivolta esclusivamente ai dipendenti interni. Pertanto, sarà

possibile consultare i documenti organizzativi, la rassegna stampa

sull’azienda, i corsi di formazione proposti, informarsi sui principali

avvenimenti che riguardano l’azienda. L’intento è quello di mettere

sempre più a disposizione degli interni, rapidamente, tutte le

informazioni di cui necessitano sia per poter accrescere la loro

conoscenza sull’azienda, sia per poter svolgere al meglio il proprio lavoro

quotidiano.

In particolare ci si propone, con tale servizio, di favorire in prospettiva

una più immediata connessione dei rivenditori con l’azienda e con gli altri

rivenditori al fine di migliorare il servizio offerto dalla rete di vendita

verso i clienti esterni e di aumentarne l’immagine ed il valore

competitivo sul mercato in modo da poter essere sempre più forte,

immediata e reattiva nel dialogo con la sua rete di vendita e con i clienti.

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Quindi l’obiettivo è di avere attraverso il portale un continuo scambio con

la rete di vendita, in modo da poter comunicare in tempo reale con i

dealers e cercare di rispondere in modo tempestivo alle esigenze ed alle

richieste dei consumatori (anche per i ricambi: l’obiettivo è far arrivare i

ricambi al cliente nel più breve tempo possibile).

In Italia, in genere il margine riservato al concessionario nel settore degli

scooter varia da un minimo di 12% ad un massimo del 25% del prezzo di

fabbrica. Generalmente esiste un margine base che può crescere in

funzione di una serie di parametri come ad esempio il raggiungimento di

quote o volumi, incentivazioni, campagne promozionali indirizzate al

trade ecc. Tuttavia, a causa dell’avvento dei concessionari plurimarca è

da immaginarsi certamente un cambiamento in tali margini e nello

sviluppo di un marketing anche nei confronti dei concessionari con

promozioni, aumento del margine corrisposto ad essi in funzione dei

volumi venduti, bonus diversi corrisposti in relazione agli obiettivi

raggiunti ecc.

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Analisi del brand Vespa.

Analisi SWOT

Per l‘analisi SWOT abbiamo elencato i punti di forza e di debolezza della

marca, come anche le opportunità e i rischi a cui è messa di fronte; tutti

elementi che servono allo sviluppo di una strategia di marketing.

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In funzione dell’analisi SWOT appena svolta, disponiamo i fattori in base

al grado di importanza ottenendo la seguente disposizione:

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I fattori SWOT evidenziati rappresentano quelli più importanti che

vengono trattati come priorità nello sviluppo della strategia di marketing.

Facendo un’analisi incrociata tra i fattori SWOT possiamo realizzare le

seguenti azioni di marketing:

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Strategia aziendale (Matrice di Ansoff)

Nell‘ambito della matrice di Ansoff possiamo collocare la nostra strategia

nel quadrante “Penetrazione del mercato“ con uno “Sviluppo del

prodotto“ parziale.

Matrice di Ansoff

Anche se la domanda da parte dei segmenti di riferimento visti in

precedenza cercherà un prodotto sempre più aggiornato, è utile

supportare anche gli scooter già esistenti nel mercato. Infatti, lo stesso

prodotto può essere modificato e sviluppato con un piccolo „relaunch“

per renderlo più adeguato alle esigenze che nasceranno.

Se si vuole che gli acquirenti di motorini preferiscano la Vespa ai suoi

concorrenti si deve offrire sempre qualcosa in più (valore aggiunto). Da

una parte, questo marchio ha il vantaggio di essere molto conosciuto

come prototipo dello scooter e attira ancora verso di sè le simpatie di un

vasto pubblico. Dall‘altra, il prezzo rimane tendenzialmente più alto

rispetto a quello di altri prodotti simili in mano alla concorrenza. Per

questa ragione il marketing deve sottolineare i vantaggi attuali del

prodotto e tuttavia renderlo più adatto alle nuove richieste: il cliente

potrà progettare una propria Vespa su misura.

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