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n.14 del 2012

Date post: 30-Mar-2016
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La rivista trimestrale "Voci dal San Vicino" rivolge l'attenzione verso le iniziative connesse con il territorio della vallata di San Clemente (APIRO-MC), con argomenti che Vanno dalla cronaca, alla cultura, alla tradizione.
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Terra nostra Terra nostra Terra vostra Terra vostra Terra di tutti Terra di tutti Bentornati e Benvenuti Bentornati e Benvenuti Leggeteci, Grazie!!! Leggeteci, Grazie!!! Periodico d’informazione e Cultura Giugno 2012 - n.14
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Terra nostra

Terra nostra

Terra vostra

Terra vostra

Terra di tutti

Terra di tutti

Bentornati e Benve

nuti

Bentornati e Benve

nuti

Leggeteci, Grazie!!!

Leggeteci, Grazie!!!

Periodico d’informazione e Cultura Giugno 2012 - n.14

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Voci dal San VicinoPeriodico trimestrale di informazione e cultura -Giugno- n°14Direttore Responsabile - Luigi TALIANIAutorizzazione Tribunale di Ancona n° 19-08.Sede: Ctr. S. Francesto, 28 - 62021 Apiro (MC)Email: [email protected] [email protected]: www.castripirivalles.itTel. 0733 611126 Stampa: TIPOLITO ILARI snc Zona Ind.le Cerrete Collicelli (Cingoli)

Una copia: € 3.00;Abbonamenti annuali Ordinario: € 15,00 Sostenitore: € 20,00 Benemerito: € 30,00È possibile abbonarsi presso:Uffi ci Postali: C.C.P. 1005754849 intestato a ASSOCIAZIONE CULTURALE CASTRI PIRI VALLESCtr. S. Francesco, 28 - 62021 Apiro (Mc)Bonifi co BancarioPresso la Vs. Banca - Bonifi co sul CC intestato a Casti Piri VallesIBAN: IT83 Y08549 68800 000090100662

Valorizzare per sviluppareSan Salvatore è un modello di recupero “nostrano”

La bellezza secolare di un Paese come l’Italia viene quotidianamente deturpata dalla sconfi nata igno-ranza di tanti suoi amministratori, più attratti da progetto lucrosi e convenienti anche in termini di “carriera” e tornaconti personali, che non badano alle prospettive future, alla gloria del passato, alla convenienza ed all’opportunità presente. Per questo e per la totale assenza di progettualità o di un piano di sviluppo a lungo termine, possiamo dire che da un certo punto di vista la crisi è stata un toccasana, aspettan-do di ripartire ed augurandoci con altri metodi e sistemi. A nulla sono valsi in questi anni i tanti appelli di associazioni ed enti culturali di fama internazionale per fermare quel “pic-cone demolitore” che spesso è anche costruttore di brutture, se non di opere pericolose per la salute pubblica e l’ambiente.Certo è che proprio la crisi economica che sta mettendo a dura prova la sopravvivenza del nostro sistema industriale, commerciale e produttivo, dovrebbe quanto meno portarci a rifl ettere seriamente sulle prospettive per il futuro e a capire su quali risorse possiamo sempre contare, noi che non abbia-mo materie prime nel sottosuolo (se non molto risicate), non siamo più trasformatori (da quando abbiamo iniziato a de localizzare tutto o quasi), non siamo più progettisti ed idea-tori (da quando le nostre scuole a forza di riforme e di imitare i più fragili modelli scolastici americani, abbiamo superato probabilmente i livelli minimi di istruzione in molti settori). Quello che ci hanno lasciato i nonni invece in mezzo a questa incantevole terra, quella a meno che non lo distruggiamo o vendiamo (come spesso si è fatto e si continua a fare anche con una certa baldanza), certo nessuno può togliercelo e tutti possono ammirarlo.Tanta ricchezza ha portato a permettere di restaurare e rico-struire interi centri storici in Umbria, Toscana ed ora forse anche dalle nostre parti. L’ultimo in ordine di tempo è stato un imprenditore milionario svedese, Daniele Kihlgren, che, venuto in Italia in viaggio, si è innamorato del borgo danneg-giato dal terremoto di S. Stefano di Sessanio (AQ) e dopo averne acquistato gran parte lo sta riportando alle origini per grazia e bellezza, attirando altri connazionali e turisti di ogni nazionalità. Ma non solo, essendo un uomo di cultura, ha voluto e permesso che ai restauri architettonici, si accom-pagnasse il recupero di competenze tradizionali, che vanno dalla tessitura alla costruzione di mobili. Nel giro di 5 anni il paese è passato da 5 a 300 posti letto, con un’attrattiva turi-stica non indiff erente ed un indotto economico di rilievo per

un piccolo centro di questi tempi. Fatta la prima impresa, lo stesso imprenditore ha fi utato l’aff are e sta mettendo mano al recupero di altri cinque paesi caratteristici posti tra le province di Chieti, Isernia e l’Aquila.E per essere “caratteristico”, in una terra come l’Ita-lia specialmente, non è certamente diffi cile per un paese. Chi lo vieta dunque di diventarlo a gioiel-li architettonici e storici come Elcito, Precicchie,

Domo, Braccano, Esanatoglia o Apiro? Tutti hanno le “carat-teristiche” e se vogliamo importanti recuperi sono stati inizia-ti e potrebbero portare ad una valorizzazione delle ricchezze del territorio. Si pensi ad Apiro, che quasi senza saperlo ha restaurato uno degli edifi ci più antichi, curiosi e avvolti dal mistero della storia, la chiesa di San Salvatore, chiamata per secoli anche la chiesa dei Morti, ma posta anche su di un colle ameno, prospiciente l’antico centro fortifi cato e documentata da prima che venisse costruito il castello che oggi si conosce. Non sarebbe dunque anche questa una buona opportunità? D’altra parte l’impegno profuso dal suo infaticabile e vulcani-co ideatore (del restauro) e dal suo staff , potrebbero essere di aiuto a fare una prima rete di promozione. In tempi di ristret-tezze economiche bisogna valorizzare ognuno il suo piccolo, dall’orto al giardino di casa, quindi potenziare con il minor costo possibile (il passaparola in primis) la promozione ed attirare turisti per farli calare in una dimensione di cortesia e di piacevolezze che non faccia poi scappare il forestiero altro-ve. È bene allora sia creare una “rete” per scoprire le abbazie più belle e restaurate magnifi camente (S. Urbano, S. Elena, Valdicastro...) o i percorsi naturalistici che tanto ama chi vie-ne dalla città e dalle metropoli, sia riscoprire i prodotti tipici e proporli al posto di quelli industrializzati senza sapore e solo ricchi di coloranti e conservanti… Insomma la ricchezza c’è ancora, ma dobbiamo renderla produttiva e generatrice di nuova occupazione. Questo dimostra che ancora è vero che l’unione fa la forza e, soprattutto, che la cultura (sia nel breve che nel lungo periodo) produce sempre ricchezza! L’unica diffi coltà che ci impedisce di arrivarci è però - ma non è cosa da poco - il campanilismo con la paura di non voler essere un po’ folli per lanciarsi in questo “volo”. Ma infondo che abbiamo da rischiare? Vogliamo provare a “volare” come fanno gli angeli, o precipitare sotto la rigida dottrina “calvini-sta” di Angela (Merkel)? Matteo Parrini - direttore bimensile Geronimo

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Non solo Sponsors ma collaboratori: Scuole, Industriali, Artigiani, Aziende Agrarie, Ristoranti ed amici tutti per crescere nell’amore del territorio

Articoli e cronache di riferimento da pagina 22

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Dalle tue parti, dalla tua parte

www.filottrano.bcc.it

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La Panatta Sport integra idee, persone, tecnologie per valorizzare e sviluppare laconoscenza umana e culturale del nostro territorio.

Panatta Sport integrates ideas, people, technologies to enhance and develop the human and cultural value of our territory.

Panatta Sport integra ideas, personas, tecnologìas para valorizar y desarrollar el conocimiento humano y cultural de nuestro territorio.

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Dino Tarabello e Figlio integra idee, persone, tecnologie per valorizzare e sviluppare laconoscenza umana e culturale del nostro territorio.

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Laboratorio Artigianalerifacimento materassi

e trapunte

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Un’ azienda che nasce dall’amore di costruire case di Floriano Zannini

e soprattutto dalla caparbietà di una donna di grande tenacia, Delsere Rosalba che dal 1990, ha dato la linfa vitale

all’attività sita in Cingoli (via G.Cerquetelli, 5) in un crescendo di esperienza e competenza.

Dal 1990 al 2009, anno di apertura del secondo punto vendita in Apiro (Viale Trieste1),

con l’inserimento di volta in volta delle tre fi glie: Morena, Manuela e Loretta,

l’attività migliora di anno in anno il suo servizio al cliente.

Nei due punti vendita infatti, si trovano un’immensa gamma

di articoli a soddisfazione di ogni esigenza: dalla ferramenta, all’idraulica, dall’edilizia

al materiale elettrico, ai casalinghi e... da qualche tempo ormai anche ricambi per l’attrezzatura agricola.

E... riprendendo da E.Rogers, con uno slogan tipico dell’architettura...dal cucchiaio alla città...in R.D. Zannini

si può dire...dal cemento ad ogni novità...il mondo della casa e del lavoro.

La R.D.Zannini ringrazia tutti i clienti

ed augura buona permanenza ai vacanzieri

Punto vendita di Cingoli:

Via G. Cerquetelli, 5

62011 - Cingoli (MC)

tel.: 0733 603546

Punto Vendita di Apiro:

Via Trento

62021 - Apiro (MC)

tel.: 0733 611549

R.D. Zannini integra idee, persone, tecnologie per valorizzare e sviluppare laconoscenza umana e culturale del nostro territorio.

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famiglia t adal 1965 pane ieri vi dicono che pane,

pizza, ciambelle e

dolci di Apirosono i migliori del mondo

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Tel. 0733 611558 Tel. 0733 611228

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A KM

ZERO

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1792 Della Valle di San Clementedi O. Turchi

Secondo inserto

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Antipolitica,illusi

e illusionisti

Se la giustizia non funziona come dovrebbe,il rimedio è l’antipolitica”? E se la salute non è quella che vorremo, ci rifugiamo nell’ “antisalute”? Credo che tutti considereranno queste scelte a dir

poco balorde.Questo strambo concetto di “antipo-litica” invece non solo è accettato,ma addirittura osannato e votato,come alternativa salutare ad una “politica” che ha deluso,amareggiato e irritato. E quindi va spazzata via. Per far posto a che cosa? Non è molto chiaro. Anzi non è per nulla chiaro. Ma pare che basti questo suffi sso”anti” a legitti-marla come positiva,innovativa e creativa. Il fe-nomeno penso possa essere ricondotto alla “com-media dell’arte”. Cioè al “teatrino” conosciuto da tempo , a volte divertente,a volte meno, che mai da prendere troppo sul serio. Giudizio indulgen-te, ma superfi ciale,che non coglie le analogie con i fenomeni diversi nelle forme ma dalle origini si-mili che si possono riscontrare anche in altri Paesi europei. E che devono far rifl ettere. Un titolo del giornale tedesco Der Spiegel che ha annunciato la vittoria dei grillini alle recenti elezioni comuna-li italiane con un emblematico:”Un clown trionfa nelle comunali,accostandolo però nel sottotitolo a quei “Pirati” che altrove hanno mietuto successi non meno rilevanti.I tratti comuni in eff etti non sono pochi. Catalizzatori di un malcontento dif-fuso, drammaticamente acutizzato dalla crisi eco-nomica e dalle pesanti ricadute dei rimedi calati dall’alto,lo indirizzano contro la “politica” intesa come apparati di potere tradizionali,cominciando dai partiti. Come risposta abbiamo visto sorgere ed aff ermarsi la politica -spettacolo. Dovevamo aspettarci che prima o poi arrivasse lo spettacolo - politico. Ma se nell’una il pubblico aveva ancora qualcosa da dire nel copione. Il rischio è che con la seconda anche la sua parte venga scritta dall’ini-zio, da un istrione capace di dire non le verità sco-mode ma quelle che delusi e arrabbiati vogliono sentirsi dire. Il guaio è che così facendo consegna la propria rabbia a chi la coltiva,ricevendo in cam-bio solo l’illusione di una risposta. Ma non per nulla l’illusionismo è uno dei generi che dentro e fuori dei teatri tiene da più tempo la scena.. Luigi Taliani (direttore)

I N D I C E

Valorizzare per sviluppare p. 2

Antipolitica, illusi e illusionisti p. 19

L’essere felici insieme attorno alle chiesette di

campagna p. 20

Chiesette nel cuore San Pietro

in contrada Casarini p. 21

Piazze Piazzali Svincoli p. 21

Montecatini p. 22

Alice nel cielo con i diamanti p. 23

Confraternite e associazioni varie p. 24

I sempre giovani di 50 anni fa rivisitano

la Madonna della Grotta p. 24

L’idea di un museo nell’area

San Salvatore è in progesso p. 25

La storia a puntate di Poggio San Vicino

e la memoria dei soprannomi p. 26

Ottavino lavora con il Biologico

attorno al San Vicino p. 26

Uli Moller: Chi è? p. 27

Benito Scuppa ricercatore ad ogni costo p. 28

Zobicco,

e le sue stravaganze sentenziose p. 30

Pagine da 3 a 14 non solo sponsor ma collaboratori

La stampa che non va in crisi non ha peli sulla lingua.

In regime di libertà anche le parole sono libere

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L’essere felici insieme

attorno alle chiesette di campagna

Le genti di Colcerasa di Cingoli, Casalini, Cerrettine e Sant’Isidoro d’Apiro si ritrovano insieme a festeggiare.Molte delle chiese di campagna per scelte di dubbio gusto dei preposti al territorio sia poli-tici che religiosi sono in rovina. Alcune ancora funzionano, grazie a Dio.

Le celebrazioni civili e religiose sono grido di riconoscenza di una vita tessuta insieme e non privilegio di pochi potenti o ammanigliati (G.Banier)

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“Gasparì” l’ultimo erede di un podere appartenente a certi frati di San Lorenzo in Campo richiesto dall’amministrazione comunale di abbat-tere la chiesina per allargare la strada ribadisce che la Chiesetta di San Pietro è proprietà indivisa...Dalla sua viva voce riportiamo il dialogo con gli amministratori.“Bisogna togliere la quercia e la chiesa”Ed io:“Prima la quercia e poi la Chiesa!”Poi, il mio rifi uto:La chiesa è edifi cio sacro. Mia nonna mi dicevano faceva la questua per farci la festicciola di S.Pietro tutti gli anni, sin dai primi del 1900.Poi mi si intimò di portare la suppellettile sacra all’Arciprete.Il quadro dell’altare fu messo nella chiesa dell’Annunziata di Casarini e successivamente fu rubato.Io intanto per evitare pericoli a terzi, insediatisi da queste parti ma molto dopo la chiesa l’invitai a collaborare; 20 anni fa spesi 1 milione e 350.000 per riassettare il tetto e le due croci di legno.Sono pronto a fare qualcosa; non cerco soldi ma consigli sul come aff rontare la situazione.

Chiesette nel cuore

San Pietro in contrada Casarini

PIAZZE PIAZZALI SVINCOLIQuando il Piazzale C. Battisti diventà Piazza in Apiro?

Piazza Baldini di Apiro, al centro del paese, è di fronte ai due edifi ci importanti, il palazzo comunale e la chiesa del santo patrono sant’Urbano.In attesa o alla fi ne della messa domenicale, una volta sulla piazza si formavano capannelli di 5 o 6 persone che si salu-tavano e si raccontavano le settimane da quella trascorsa a quella a venire. In quest’incontri si concludevano accordi o aff ari, compravendita di terreni o di animali, vacche vitelli, agnelli.Venivano comprati o venduti, proprio nell’incontro in piaz-za, incontro a cui oltre che gl’interessati, partecipavano in molti altri, amici o conoscenti, che un po’ per pura curiosità o per desiderio di protagonismo cercavano di esercitare la pro-pria infl uenza a favore di una o l’altra parte, purchè l’aff are andasse a buon fi ne. La piazza forniva gli spunti per discorsi tra amici per tutta la settimana a seguire.Da un po’ di tempo il punto di aggregazione del paese di Apiro si è spostato dalla piazza principale al piazzale delle corriere, così chiamato perché antistante a quelli che sono stati i garages dei pullmans della società SASA. La presenza del mercato domenicale lungo il viale e vie limitrofe ha fa-vorito lo spostamento del punto d’aggregazione dal centro del paese al piazzale. Questa nuova abitudine, consolidatasi

spontaneamente, pian piano ha cambiato le abitudini dome-nicali dei cittadini,che in realtà hanno lasciato la piazza prin-cipale, che rimane quasi deserta. Il piazzale che ospita anche qualche bancarella di ambulanti,è diventato il luogo dove ci si dà appuntamento e ci si ritrova, prima di lasciare il paese per far ritorno ciascuno nelle proprie residenze. Il piazzale è diventato piazza!Questa involontaria variazione sarà destinata a restare tale fi ntanto che qualcuno non deciderà di cambiare l’organiz-zazione del traffi co cittadino, cambiando la destinazione e le tradizioni del piazzale. I cittadini hanno così pian piano conquistato pacifi camente un nuovo spazio, che contribuisce a cambiare l’immagine domenicale del paese e la destinazio-ne architettonica di parte del paese, risulta così cambiata, in modo spontaneo e del tutto involontario,senza procedimenti burocratici o complesse e discusse delibere, da parte degli amministratori comunali. Si può dire che il piazzale abbia tutti i requisiti per essere de-fi nito piazza; ci riuscirà? Gli anni ci daranno questa risposta; per ora lasciamo che la gente continui a considerarlo punto di aggregazione e ritrovo.

Napi

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Montecatini La classe 5^A della scuola Primaria di Apiro ha partecipato dall’11 al 13 maggio 2012 alla festa nazionale del progetto “Pinocchio in bicicletta”, organizzata a Montecatini dalla Federciclismo. L’Istituto Comprensivo “Coldigioco” è sta-to individuato quale rappresentanza della Regione Marche fra le 20 scuole partecipanti. I 16 alunni della classe hanno partecipato alle gare con percorsi sia su asfalto che su prato; hanno altresì partecipato al concorso grafi co abbinato alla manifestazione, classifi candosi terzi. Grande soddisfazione e divertimento per tutti gli alunni, accompagnati dai loro genitori, dall’insegnante di classe Marisa Marchegiani, dal-la dirigente scolastica Emanuela Tarascio e dal tecnico della federciclismo di Macerata, Tonino Ciarrocca.

TROFEO NAZIONALE “PINOCCHIO IN BICICLETTA”Si parte!Il motore del pullman si accende e noi siamo tutti emo-zionati per questo evento. Se volete scoprire dove stiamo andando continuate a leggere….Dopo qualche ora di viaggio attraverso le Marche, l’ Um-bria e la Toscana, fi nalmente arriviamo a Montecatini Ter-me, dove, domani sabato 12 maggio, ci contenderemo il Trofeo Nazionale “ Pinocchio in bicicletta “ con altre squa-dre provenienti da tutte le regioni d’ Italia.Ecco la mattina del fatidico giorno, ci troviamo a “ Mon-dolandia”, il tendone ospita circa venti classi che il pre-sidente sta presentando e tra queste la nostra: classe V dell’Istituto Comprensivo Coldigioco” di Apiro.Non ci possiamo credere!

Siamo proprio noi ad aprire le gare, ci aspettano due percor-si: uno di abilità e uno campestre.Siamo un po’ ansiosi: tutti ci guardano…E’ arrivato il pomeriggio ed è l’ ora della premiazione; non siamo stati fra i primi nelle gare in bicicletta, ma siamo or-gogliosi perché riceviamo il terzo premio nella gara grafi ca.E’ stata una bellissima esperienza di fi ne anno scolastico ed anche di scuola primaria e possiamo dire di essere felici e soddisfatti per aver partecipato.La classe V della scuola primaria di Apiro.La squadra al completo si appresta a gareggiareLa prima atleta inizia il percorso E. Tarascio

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Musicando lassù

collaborazione tra Scuola, Associazioni e volenterosi

Cronaca essenziale delle attività

Alice nel cielo con i diamantiSulle orme del Bianconiglio della fantasia, quest’anno i ra-gazzi della scuola Secondaria di I grado di Apiro, nell’ambi-to del progetto “Eff etto teatro” condotto con la supervisione dei docenti Accrescimbeni, Peloni e Masi e con la direzione dell’esperta esterna, Fiorenza Montanari, si sono introdot-ti nel Paese delle meraviglie del teatro passando per la tana della scrittura. Ad alimentare la loro ispirazione sono state le liriche dei testi di una delle band più famose della storia della musica: i Beatles. L’ambientazione è quella scolastica al giorno d’oggi, infatti abbiamo usato come scenografi a esclusivamente sei banchi, sei sedie e una lavagna. L’eff etto è quello dell’aula scolastica esplosa in un nuovo ambiente caledoscopico che va dal sot-tomarino ad un giardino all’inglese. Trovando svariate somi-glianze tra la nota fi aba di Carroll e le canzoni dei baronetti di Liverpool, i ragazzi si sono divertiti a inventarsi un nuovo mondo fantastico in cui i personaggi e le ambientazioni sono

un variopinto e psichedelico incrocio tra i personaggi che animano i versi delle liriche dei Beatles, quelli della fi aba e le personalità tipicamente scolastiche. Vedrete infatti un bidello-bianconiglio e una Regina di cuori-professoressa per non parlare di una fantomatica Lucy che pare che stia nel cielo con i diamanti, da cui il titolo. Quest’anno i ragazzi si sono divertiti particolarmente, non solo perchè la fi aba è loro nota e le musiche dei Beatles fanno ormai parte del nostro DNA, ma sopratutto perchè il testo l’hanno scritto loro, e tramite le loro parole speziate di non senso ci hanno voluto descrivere la loro età, il diffi cile pas-saggio dall’infanzia all’adolescenza. Lo spettacolo ha avuto un buon successo di pubblico e grazie alla collaborazione dei genitori il progetto potrà proseguire nel prossimo anno scolastico.

E. Tarascio

Insegnanti di tanti anni fa’

ci hanno educato!

Insegnanti di oggi in festa per la fi ne dell’anno scolastico 2012

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L’archivio di Sant’Urbano di Apiro si rivela albo

Confraternite e associazioni Una piccola ricerca di merito... leggete

1621-24 luglio - Morioni ed altri domandano l’erezione della Confraternita degli Angeli Custodi in un altare della pievania.27 agosto 1621 - Gregorio XV concede alcune indulgenze agli iscritti alla confraternita degli Angeli Custodi nella Pie-vana di San Urbano “De Pero”.31 ottobre 1621 - Viene la conferma del vescovo GiovanniniFonte: Memorie di Apiro 2005 - Bevilacqua pagg.147/1481707-29 marzo - Ottavio Cima fondò la cappellania di San Silvestro.Fonte: Memorie di Apiro 2005 - Bevilacqua p. 1601772-3 luglio - I fratelli della Madonna di San Salvatore domandano di fare musica il 5 agosto in San Urbano. Si con-cede.

Fonte: Memorie di Apiro 2005 - Bevilacqua p. 163Compagnia del Cordone, fondata il 30.10.1586;Compagnia del Rosario, fondata il 15.1.1608;Compagnia del Santo Velo, fondata il 15.9.1625.

Ermete Mariotti

Ndr E ...OGGI? ...LA COSA LANGUEAbbiamo recuperato un BRACCIALE ed arranchiamo faticosamente verso una “FONDAZIONE”

su cui si organizzò anche un apprezzato Convegno qualche anno fa’.Ne parleremo ad agosto.

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I sempre giovani di 50 anni fa rivisitano la Madonna della Grotta

Quelli che cinquantanni fa’ da giovani vennero alla Madonna della Grotta, sono tornati per pregare, ricordare e programmare.Erano e sono AVACELLANI.

Diversi articoli su questo giornale hanno parlato della segheria di Checco, che ha tagliato molti alberi, senza però mai abbatterne nessuno. Lui questo lo ripeteva sempre, perché amava la natura.Dopo la sua scomparsa il 17 febbraio del 2010, la segheria è stata messa a riposo per motivi di forza maggiore, l’edifi cio aveva urgente bisogno di consolidamento.Acquistata da nonno Pietro nel 1924 è stata attiva fi no a poco tempo prima della scomparsa di Checco.

Sarebbe bello ed emozionante rivederla montata in un museo, insieme ad altre attrezzature che ricordino la vita ed i personaggi di questo paese.Una vita diversa da quella di oggi, scandita da ritmi profumi e suoni che non conosciamo più, ma che potrebbero rivivere nella nostra mente solo guardando e ricordando gli oggetti del passato.Il museo dovrebbe essere suffi cientemente capiente per ospitare questa antica segheria che si presenta molto ingombrante; ma potrebbe essere suffi ciente montarne anche solo una parte, quella dove Checco manovrava, sempre preciso e perfetto, calcolava gli spessori delle tavole da realizzare, destinate agli usi più svariati.Nella speranza di rivedere la segheria con i nomi e le immagini di chi l’ha acquistata e gestita per quasi 90 anni, facciamo il tifo per questo museo, perché sicuramente non sarà facile da realizzare, ma che se si concretizza, ci farà sentire un po’ più giovani ed ai giovani farà conoscere un passato che li farà rifl ettere. Franco

L’idea di un museo nell’area San Salvatore è in progresso

La segheria di Checco a riposo “non per molto”

La segheria non è l’ultima proposta. Sta maturando l’idea in una famigliache possiede un telaio di conservare

l’attrezzo artigianale in San Salvatore. Benvenga; promettiamo di rimontarlo e corredarlo di targa storica e di nome del proprietario.

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La storia a puntate

di Poggio San Vicino

e la memoria dei soprannomi È nostra intenzione raccontare la storia vissuta dai residenti del piccolo comune a ridosso del Sanvicino, nella memoria dei più an-ziani. Il signor Pacifi co Scalini, da Palazzo ha memoria di ferro; ci tiene a ripetere che è “palazzaru” perchè anche a Poggio Sanvicino le frazioni sono tante, e pare che Palazzo fosse la più antica, la più storica e la più popolata frazione. Aveva anche un castello, ormai quasi scomparso. Oggi è antica per ruderi e la meno popolata, ma Pacifi co abita lì da novantanni.Nei tempi belli a Poggio ci si riconosceva non per cognomi o nomi, ma per soprannomi e per frazione abitata. Ecco a mò di appunto quello che ci dice Pacì quelli de u Palazzu c’erano Caciappò, Ben-tovoglio, Sistu, u Turcu, Scalì, Raggi, Tomagè, Calzò.Quilli de a serronchia e de u Curdì erano: u Paparò, Gattu, Bran-nu, Pepe, a Fusara, Santilò; Ribbavella Paolucci, Pellucchì, Gi-sella, Feliciola de u Vò, a famija de Rò.I Renari Calze’, Cascia, Bellagamma, Cerquito, Sorge e Pier-tomà Frema, Birillà, Pistari, Fringhillu, Andrè e Scalì e fi nal-mente a Poggio centro detto Ficana: Pajò, Passamonte, Sorana, Pisciarè, Barbari, Pippirì, Santilò, u Poeta, Torquato.Pacifi co ci promette di ascoltarci ancora, di vivere a lungo e di essere ancora più esauriente nella prossima chiacchierata ci rac-conterà le “cose del tempo del passaggio del fronte nel tempo della cosidetta liberazione” lui era già cresciutello. da un Ns corrispondente

Ottavino lavora con il Biologico attorno al San VicinoMentre alcune istituzioni assistenziali stanno curando la len-ta agonia del piccolo coltivatore e le vigne sono irrorate con maschere perché è lento ad entrare il concetto del biologico nel settore vinicolo... qualcuno ci prova.Ottavio ed un rispettoso numero di pionieri sono entrati alla grande nel biologico.Quando incominciasti?Con mio padre, ma seguitai per vocazione, perché nato e vis-suto su una terra vocata a dare tanto, purchè la si aiuti...Tornato dal servizio militare nel 1980, mi sono trovato con babbo a gestire ha 30 di terra.E ora? Ora con sei trattori ed una trentennale trebbia, parti-colarmente nella frazione Arsicci di Apiro, dove non vive più

nessuno, frazione che ha sfamato dignitosamente una centinaio di perso-ne, sono unico e solo.La consistenza terriera attualmente su cui insi-sto è di cinquanta et-tari, sto rigorosamente nel e sul biologico, che prevede basso impatto ambientale, rifuggendo dai nitrati e rispettando

madre natura. Dal duemila, in osservanza alle leggi la mia azienda è solo biologica e coltiva coriandolo, ceci, lenticchia etc.Preferenze, produzione e guadagni?Il coriandolo, quell’anno che lo piantai se lo prese quasi tutto “San Vincenzo”, cioè la grandine; con le lenticchie mi sono salvato perché ho usato la mia vecchia trebbia; è andata bene come pure con i ceci; il grano duro anche è andato (ne ho 22 ha). Esperimenti?Quest’anno ho tentato la coltivazione dei girasoli ed erba medica “in contemporanea” con una solo aratura... e sta an-dando bene ...tanto è vero che qualcuno (i furbi di serie B) mi sta copiando nei paraggi e sto piluccando ciliegie dei miei campi, dopo una strattorata per fi eno durata un giornata contadina.Gioie e dolori. Non vado più ad ordinare concimi... il gaso-lio aumenta di prezzo... la burocrazia non ne parliamo... ap-prezzo il contributo economico e direzionale della comunità europea... spero che si faccia qualche bella “tavola rotonda” a S.Salvatore ad agosto su questo tema. Ci confrontiamo con amici che operano nel settore... come con un vicinato che produce carne bovina “biologica” , anche lui con tanto entu-siasmo. Ho 54 anni ed una famiglia unita che mi apprezza. da un Ns corrispondente

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Uli Möller: chi è?Nato e cresciuto a Watten-scheid in Germania, ULI MÖLLER (* 04,03,1956) ha acquisito le sue prime esperienze teatrali in oc-casione della messa in scena di Peter Zedek al teatro di Bochum durante i primi anni 70, insieme con Ulrich Wildgruber, Eva Matthes, Herrmann Lause e tanti altri. Dopo aver sostenuto la matu-rità nel 1977, Möller co-mincia il suo studio alla Filmhochschule a Mona-

co di Baviera (D). Nel 1981 si laurea, curando la regia (in collaborazione con il Bayrischer Rundfunk) per il telefi lm “Lisa und der wilde Flieger”.

DOVE STA?

COSA FA?È un produttore di Telefi lm, fi lm e documentari nella cine-matorgrafi a tedesca ed italiana.I progetti più importanti attualmente sono:Holiday Aff airs”, TV-Movie, pro sieben, 2000Kälter als der Tod”, TV-Movie, SAT1, 2001Der schwedische Freund“, Tatort SWR, 2004

Ha collaborato con Coldigioco in “Uso e Riuso” rifi uti tra memoria e futuro.

Dopo di essi, Möller si applica al primo progetto libero, il

fi lm cinematografi co italo-tedesco “Il cuore in mano, i piedi

sulla strada“ (2011).

Lo avremo ad agosto a San Salvatore come moderatore e

commentatore della sua ultima fatica, che riguarda la nostra

terra.

Luis Films S.r.l.

San Leopardo 8, 62021 Apiro

San Leopardo o del degrado

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28

Benito Scuppa ricercatore ad ogni costoPrima puntata

Il desiderio di conoscere i miei nonni, bisnonni ed altri an-

cora mi ha sempre attratto. Solo che fi nché erano vivi Babbo

e Mamma mi accontentavo di quanto ci raccontavano in fa-

miglia. Episodi, aneddoti vari, raccomandazioni di ogni tipo

e per tante occasioni, ma era una forma di partecipazione alla

vita dei miei genitori precedente alla mia nascita e non mi

interessavano alcune cose che adesso invece ritengo curiose

da conoscere o belle dal mio attuale punto di vista.

Un sera Mamma, mentre stavamo attorno al camino acceso,

cominciò a ricordare i suoi genitori, la sua famiglia, i suoi

nonni, i suoi bisnonni ed anche i genitori e nonni della fa-

miglia di Babbo. Allora Don Luigi (il Vescovo di Fabriano)

prese carta e penna e scrisse quanto Mamma stava dicendo.

Costruì in questo modo un primo abbozzo di albero genea-

logico della nostra famiglia.

Gli anni son passati, mi ritrovo ad essere nonno e mi capita

di dover rispondere alle tante domande che mio nipote ed i

miei fi gli mi pongono sui miei antenati, sul loro ambiente di

vita, sulle loro abitudini, il loro lavoro … e io racconto di vol-

ta in volta quel che mi viene in mente cercando di ricordare

meglio che posso tutte le cose.

Poi un giorno, mentre stavo cercando un libro che mi inte-

ressava rileggere, mi ritrovai tra le mani una lettera che Bab-

bo mi scrisse quando ero ragazzo in collegio a far le medie

a Macerata, poi trovai delle cartoline vecchie e qualche foto.

Lasciai perdere la ricerca del libro, che poi comunque non ho

ancora ritrovato, e mi dedicai a leggere e a vedere le cose più

vecchie che avevo: mi venne una voglia matta di andare in-

dietro con la memoria e con gli scritti e le fotografi e. Ritrovai

pure quel foglio su cui Don Luigi aveva scritto quell’albero

genealogico..

Volevo completare l’opera appena abbozzata in una serata di

inverno vicino al fuoco.

Sono tornato ad Apiro, ho cercato ed ho trovato i certifi cati

di Battesimo e di Matrimonio dei miei antenati risalendo

addirittura fi no al 1540 – 1550 circa.

Parlo di certifi cati di Battesimo perché l’Anagrafe dello Sta-

to Italiano ha cominciato ad esistere dopo l’anno 1870. Anzi

alcuni Comuni cominciarono a raccogliere dati in forma

organica e sistematica solo più tardi verso il 1880. Per cui

chi vuole notizie antecedenti deve ricorrere agli archivi par-

rocchiali. Devo dire che ad Apiro viene tenuto molto bene

l’archivio delle Parrocchie di San Michele Arcangelo e della

Collegiata di Sant’Urbano.

Andando indietro negli anni e nei secoli, la lingua con cui

venivano scritti i vari atti era il latino e molte volte venivano

usate delle abbreviazioni, come d’altronde si è sempre fatto,

per indicare i vincoli di parentela, lo stato civile, i nomi delle

parrocchie di appartenenza dei bambini o dei testimoni, op-

pure le contrade e le località o paesi.

Una bella avventura durata molti mesi che però ha prodotto

dei buoni frutti.

Chiaramente all’inizio ero partito con l’interessarmi solo

della mia famiglia, cioè gli ascendenti di mio padre Enrico

(detto Rigo de Ciuff olitto), ma poi mi sono reso conto che le

famiglie coinvolte erano anche altre: ossia quelle dei fratelli

e sorelle di Babbo e che comunque si riconoscono sotto il

nome dei “CIUFFOLITTO”.

In un certifi cato di Battesimo di un mio bisnonno del primi

anni del 1800 trovo scritto a chiare lettere “Innocenzo Scup-

pa dal soprannome Ciuff olitto”. Il parroco di allora si preoc-

cupò di scrivere questa notazione perché le famiglie Scuppa

ad Apiro erano molte e per distinguerle si usava riferire il

soprannome di appartenenza. La cosa mi ha incuriosito per-

ché mi sono detto che allora quel sopranome era veramente

antico. Ed ho ritrovato anche un altro certifi cato con la stesa

notazione ed era verso la metà del mille e settecento. La raz-

za dei Ciuff olitto è veramente antica antica!

Cominciamo col vedere uno dei più antichi certifi cati che

ho trovato: risale al 1623. Eccolo: riproduco anche il testo

tradotto in italiano.

Certifi cato di Battesimo di Francesco: 13. 11. 1623

“Anno del Signore 1623, 13 novembre.

Io Giovanni Andrea canonico della Chiesa di S. Michele

della terra di Apiro ho battezzato un bambino nato il gior-

no 13 di questo mese da Rocco Scuppa e Nicoletta coniugi

di questa parrocchia di S. Michele di Apiro e della famiglia

degli Scuppa, a cui fu imposto il nome di Francesco. Padrini

furono Antonio Angelo Leoni di Apiro e donna Paola Gio-

vanna Battista di questa parrocchia di S. Michele di Apiro”

Questo certifi cato ci fa sapere che in quell’anno la famiglia

degli Scuppa era una sola e doveva essere abbastanza nume-

rosa e rinomata per avere come madrina “donna Paola”, in-

fatti l’appellativo “donna” era riservato alle famiglie notabili

del paese.

Riproduco anche una parte del certifi cato in cui si vede

chiaramente la frase riferita al soprannome “Ciuff olitto”.

Come vedete è scritto in latino però la parola “Ciuff olitto” si

legge bene anche se è scritta a mano con la grafi a del bravo

parroco di allora e con la penna d’oca di quei tempi: (erano

tempi duri per le oche!!!). Questa è una testimonianza stori-

ca certifi cata e documentata nei secoli scorsi.

Segue seconda puntata

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Caro Benito

ci conoscevamo come Benito di Ciuff ullittu e io, me Elvio

del Raiante. Tu, Scuppa e io Sforza ci diventammo o erava-

mo prima?

Grazie del tuo apporto alla valorizzazione della scienza delle

ricerche di archivio. Ti attendiamo, sempre che la salute te lo

permetta ad illustrarci nel prossimo agosto a San Salvatore

lA FAMOSA PERGAMENA di cui tanto parli e di cui

tanto conosci. Sarai anche tu immortalato nel nostro Albo

d’Oro. Saluti.

Vi aspettiamo a San Salvatore

in Agosto per ascoltare

dialogare vedere

es

il già fatto attende il fare

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L’AGLIO Questa volta parliamo dell’aglio, pianta originaria del Medio-Oriente ed oggi estesamente coltivata anche in Italia.Le origini del suo nome non sono del tutto chiare. Potrebbe derivare da una lingua parlata nel bacino del Mediterraneo, poi trasformatosi nel latino “Allium”. È una pianta dotata di numerose attività medicamentose, la più interessante è senza dubbio quella antiaggregante piastrinica, ha anche la capacità di ridurre il colesterolo e i trigliceridi.L’aglio è anche conosciuto per il suo eff etto ipotensivo, cioè abbassamento della pressione arteriosa.Per queste sue azioni l’aglio può essere utile nel trattamento delle forme iniziali di arterosclerosi. La pianta è anche utilizzata per la sua attività batterici da:può essere utilizzata sotto forma di estratto secco(500/600 mg al dì) per non meno di 30 giorni, ma il trattamento può essere prolungato per molti mesi,facendo attenzione al contemporaneo uso di antiaggreganti piastrinici.

dr. Borgoforte Andrea

I consigli del dottore

ZOBICCO e le sue stravaganze sentenziose“Mi chiamano ZOBICCO, nomignolo guadagnato in cam-po e con una battaglia che continua ancora.Ma chi era costui nella storia attorno al Sanvicino? Giambattista Zobicco, personaggio originario di Porcarella, oggi Poggio S.Romualdo, uomo d’armi del 1500, abile con-dottiero; nella vita, invece di fare il notaro, l’avvocato, l’ar-tigiano o scegliere la carriera ecclesiastica scelse la vita di uomo d’armi, dando non pochi grattacapi al Papa del tempo che, a sua volta, non sapendo come liberarsene, lo invitò con ampie promesse di perdono a Roma. Zobicco ci cascò; una volta a Roma, invece di guadagnare l’indulgenza promessa fu messo in galera. Il santo Padre - diciamo gli addetti ai lavori, memori dei grattacapi che aveva procurato e volendo tran-quillità (il Papa era vecchio e lungimirante, vecchio ed uomo di stato) con poca fede cristiana, gli fecero tagliare la testa.

Il nostro Presidente deve sempre addolcire i miei articoli che, a suo dire, sono troppo alla Fallaci (un pugno sullo stomaco), mi dice “prima o poi qualcuno ti aspetterà per strada” - farò la fi ne di Zobicco? - lo so che alcuni già ardono dal desiderio, Ma lui resta.Scherzo!A quando la rivoluzione?Era con questo titolo che l’on. Scagliotti, deputa-to al parlamento nazionale socialista, di quelli coi pie-di per terra, scriveva sul giornale locale “Il Proleta-rio” in data 13 agosto 1920; ma la risposta era netta: “non è per adesso, la situazione non è ancora matura.Possiamo benissimo adattare il pensiero ai nostri giorni”.Ritorniamo a Monti, ne ho parlato l ’altra volta: ce la farà?Non dobbiamo smettere di credere e di sperare, ma per il momento rifl ettiamo sulle recenti elezioni locali quando pochi hanno votato provocando un terremoto nel sistema politico nazionale.Il centro non c’è più, la destra è a Caporetto, la sinistra non vince e si consola con la sconfi tta della destra.Grande vittoria del tribuno Grillo, con una campagna alla Mussolini; il parlamento ridotto a bivacco di manigoldi, che non ci dice cosa fara’.

Alla consolata sinistra vale il detto “se Atene piange, Sparta non ride”; in guerra si dovrebbe fare molta attenzione; in gergo militare si direbbe “è sotto forcella nemica”, termine usato quando ci si trova sotto fuoco nemico da due posi-zioni, un tiro lungo ed uno corto (da una parte gli attacchi del tribuno, dall’altra, le divisioni interne); mettere d’accordo Bersani, Renzi, Di Pietro e Vendola equivale alla pretesa di voler far volare i porci. Sarà l’inizio del “GRILLOMONTI-SMO?”L’unica cosa su cui sono d’accordo è che non sono d’accordo.Caro Monti, come te la caverai?Non va meglio per re Giorgio, al quale ardo di porre una domanda:“Monti, lo hai chiamato per salvare l ’Italia, o i privilegi di po-chi Italiani?” Da principio, dargli fi ducia mi era naturale; col tempo che passa mi occorrevano un paio di bicchieri di buon verdicchio per crederlo ed ora mi sembra che non bastino più.Il risultato del suo rigore lo defi nirei con una parabola del profeta Isaia: “dopo lunghe doglie, ha partorito solo vento”!Una citazione di Clemenceaux: “nessuno meglio di lui sa esprimere con tanta perentoria intransigenza le idee che non ha”.Proprio in questi giorni di fronte agli scandali che travolgo-no il calcio, ha perso l’occasione di star zitto.Ammonendo che sarebbe stato opportuno fermare il calcio per due o tre anni sembra che anche il Padreterno gli abbia girato le spalle e non lo voglia più; l’Emilia Romagna, il cuo-re pulsante dell’economia della nazione non smette di tre-mare, danni per miglia di miliardi dopo una quiete di mezzo millennio.Il nostro Dante se fosse tra noi, senza dubbio direbbe che “siamo tra coloro che son sospesi”; riusciremo a ritrovare la retta via o ci perderemo tra questa selva selvaggia aspra e oscura?

Vostro Zobicco - Giovanni Loccioni(vice Presidente della cpv)

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Medjugorie 21- 25 Giugno Sardegna 17 – 24 Agosto Soggiorno a Ponte di Legno 7 – 14 luglio Praga e Castello di Karlstein 20 – 25 agostoMonaco e Castelli della Baviera 19 – 22 luglio Pompei – Capri – Napoli 24 – 26 AgostoLuoghi Bergamaschi 21- 22 luglio Valle d’Aosta e Ginevra 31 Agosto – 2 SettembrePolonia 21- 29 luglio Torino e Reggia di Venaria Reale 1 – 2 SettembreSvizzera 26 – 29 luglio Dalmazia e Montenegro 1 – 7 SettembreTrento – Madonna di Campiglio 27 – 29 luglio Lourdes e Costa Azzurra 3- 8 SettembreBudapest 1- 5 Agosto Pietrelcina e S.Giovanni Rotondo 8- 9 SettembreAlsazia e Friburgo 2 – 5 Agosto Gaeta e Isola di Ponza 8 – 9 SettembreBerlino e la Germania 4 – 11 Agosto Cina Classica 10 – 21 SettembreHelsinki e le Capitali Baltiche 10 – 17 Agosto Milano e Lago di Como 15 - 16 SettembreAlta Savoia 12 -15 Agosto Roma - Giardini Vaticani 22- 23 SettembreFerragosto nei Sibillini 15 agosto Terra Santa e Giordania 9 – 17 NovembreSpagna Centrale e Andalusia 16 – 24 Agosto

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Chiesa di San Salvatore ApiroL’Associazione Culturale Castri Piri Valles

L’Istituto Comprensivo Coldigioco La campana e tanti altri nel mese di agosto in particolare nelle serate organizzate

DOPO FERRAGOSTO vi invitano a salire la scala di Giacobbe

Manifestazioni previsteVideo Forum del regista Uli Möller - Concerto di Chitarra ed Oboe

Serate CulturaliLinguaggi musicali, dibattiti, tavole rotonde con tematiche interessantissime.

Segue a breve termine un calendario delle manifestazioni.

Alla vita non serve una sceneggiatura (Möller)La Castri Piri Valles non è un divertimentifi cio

IMPORTANTE NON SCRIVERE NELLA ZONA SOTTOSTANTE

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ASSOCIAZIONE CULTURALE CASTRI PIRI VALLESC.DA SAN FRANCESCO, - 28 APIRO (MC)

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Grazie a chi ha lavorato con scritti, ricerche, indirizzario etc per la realizzazione di questo numero di Voci del San Vicino e grazie a tutti i lettori!


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