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NOTIZIARIO: DELL'ISTITUTO ITALIANO PER L'AFRICA

Date post: 20-Jan-2017
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NOTIZIARIO: DELL'ISTITUTO ITALIANO PER L'AFRICA Source: Africa: Rivista trimestrale di studi e documentazione dell’Istituto italiano per l’Africa e l’Oriente, Anno 9, No. 10 (Ottobre 1954), pp. 283-284 Published by: Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente (IsIAO) Stable URL: http://www.jstor.org/stable/40756261 . Accessed: 14/06/2014 15:43 Your use of the JSTOR archive indicates your acceptance of the Terms & Conditions of Use, available at . http://www.jstor.org/page/info/about/policies/terms.jsp . JSTOR is a not-for-profit service that helps scholars, researchers, and students discover, use, and build upon a wide range of content in a trusted digital archive. We use information technology and tools to increase productivity and facilitate new forms of scholarship. For more information about JSTOR, please contact [email protected]. . Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente (IsIAO) is collaborating with JSTOR to digitize, preserve and extend access to Africa: Rivista trimestrale di studi e documentazione dell’Istituto italiano per l’Africa e l’Oriente. http://www.jstor.org This content downloaded from 188.72.127.150 on Sat, 14 Jun 2014 15:43:13 PM All use subject to JSTOR Terms and Conditions
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NOTIZIARIO: DELL'ISTITUTO ITALIANO PER L'AFRICASource: Africa: Rivista trimestrale di studi e documentazione dell’Istituto italiano per l’Africae l’Oriente, Anno 9, No. 10 (Ottobre 1954), pp. 283-284Published by: Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente (IsIAO)Stable URL: http://www.jstor.org/stable/40756261 .

Accessed: 14/06/2014 15:43

Your use of the JSTOR archive indicates your acceptance of the Terms & Conditions of Use, available at .http://www.jstor.org/page/info/about/policies/terms.jsp

.JSTOR is a not-for-profit service that helps scholars, researchers, and students discover, use, and build upon a wide range ofcontent in a trusted digital archive. We use information technology and tools to increase productivity and facilitate new formsof scholarship. For more information about JSTOR, please contact [email protected].

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Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente (IsIAO) is collaborating with JSTOR to digitize, preserve and extendaccess to Africa: Rivista trimestrale di studi e documentazione dell’Istituto italiano per l’Africa e l’Oriente.

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AFFRICA _____ 283

Tre continenti a Bari La XVIII Fiera del Levante ha chiuso in bellezza la sua

fervida vita di due settimane e un giorno; dai pennoni sono scesi lentamente vessilli ed orifiamme, l'Adriatico si è ac- ceso dei riflessi dei fuochi d'artificio proiettati come man- ciate di gemme contro il fondale blu cupo del cielo.

Il bilancio? Immaginiamolo anch'esso come una man- ciata di miliardi di lire proiettati verso l'esportazione, che è il primo obiettivo di questo mercato, il cui settore di tiro non è soltanto il Levante, inteso còme Mediterraneo orien- tale, ma abbraccia i paesi del Medio ed Estremo Oriente e non ignora il mondo al di là di Gibilterra e Suez.

Nella Borsa scambi, che anche quest'anno ha funzionato con la solita alacre agilità, mettendo attorno ad un tavolo acquirenti e venditori, missioni commerciali e rappresen- tanze di produttori con l'intelligente ausilio di una coorte di interpreti in tutte le lingue nonché degli uffici (banche, spedizionieri, ministeri ecc.) che intervengono nella stipu- lazione dei contratti, si sono svolti più di 800 incontri, che hanno abbracciato l'intera gamma merceologica e concluso non solo all'ari immediati, ma accordi di largo sviluppo.

La presenza nel quartiere fieristico barese di tante e nutrite delegazioni e di spiccate personalità del mondo commerciale, industriale e scientifico ha dato particolare rilievo ai numerosi convegni organizzati dalla Fiera o da essa ospitati, fra i quali citiamo in particolare quello per gli Scambi Italo-Arabi, che ha riconfermato le possibilità che si aprono ai nostri operatori e che trovano espressione nel viaggio di alti esponenti dell'industria, del commercio e delle banche del nostro Paese nelle capitali dei Paesi Arabi (Beirut, Damasco, Amman, Bagdad, Gedda, Cairo), sulla cui organizzazione ha riferito il dott. Ferrara, segretario generale della Commissione Mista permanente per gli scambi italo-arabi.

La felice concomitanza della Fiera di Damasco - ar- gomento di grande attrattiva in tutto il Medio Oriente - aggiunge una nota di indubbio interesse al viaggio della delegazione italiana, cui da modo di avvicinare operatori arabi delle città non comprese nel suo itinerario. La riu- nione plenaria del 18 ottobre, che avrà luogo a Beirut a chiusura del giro, sancirà i risultati raggiunti e raccoman- derà ai governi interessati le misure opportune per realiz- zare su basi pratiche ed efficienti le iniziative program- mate.

La superficie generale del mercato FieristV» ha rag- giunto quest'anno i 200.000 metri quadri, per metà a co- struzioni stabili in cemento armato e per l'altra metà a giar- dini, viali e tettoie per i grossi macchinari. A 115.000 am- montavano i campioni esposti su di un fronte-vetrine di ol- tre 16 Km. lineari; a 6.000 gli espositori, dei quali 2.100 stranieri.

Come al solito l'estero ha partecipato attivamente alla Fiera; ben 52 nazioni hanno fatto garrire il loro vessillo alla fresca brezza dell'Adriatico. Fra le Nazioni presenti ufficialmente e ospitate nella ormai celebre « Galleria » vanno citate innanzitutto la Germania, che ha dato alla sua mostra una netta impronta agricola, intonata perfetta- mente alle caratteristiche sia del Mezzogiorno d'Italia sia della maggioranza dei Paesi del Levante; la Francia, che sembra voler interessarsi a fondo alla rinascita dell'Italia meridionale con interventi azionari privati e con una po- litica di maggiori liberalizzazioni, e che esponeva i prodotti della sua industria meccanica e pesante, bellissime edizioni d'arte e di cultura e scelte profumerie; Y Inghilterra, che aveva organizzata una rassegna sintetica di macchinari per industria e di prodotti elettrodomestici.

Spagna e Belgio, con i prodotti meccanici, le cerami- che, i tessuti e i minerali, sottolineavano la possibilità di ampliare le relazioni commerciali con il nostro Paese e con il Levante, mentre l'Ordine di Malta e la Repubblica di San Marino dimostravano anch'essi la volontà di rinver- dire di nuove fronde i lauri di un'epoca gloriosa.

La maggiore attenzione del pubblico andava agli stands dei Paesi d'Oltremare; a quello della Somalia, aggiomatis- simo sulla documentazione del lavoro da noi compiuto e delle realizzazioni in via di compimento, in una gustosa cornice di indovinato colore locale; all'Etiopia, che occu- pava due grandi saloni con una ricchissima campionatura; ad Israele, in deciso progresso agricolo ed industriale; al-

l'Indonesia, che affiancava lo stagno e la gomma ai preziosi prodotti del suo secolare artigianato; all'Iran, che mescolava riso e tappeti, ceramiche ed argenterie; all'India, che mo- strava la complessità e l'alto livello degli scambi con l'Eu- ropa, basati sulle sue floride esportazioni di materie prime e sul notevole fabbisogno di mezzi tecnici occorrenti per la sua industrializzazione.

Il gruppo dei Paesi Arabi ha sostenuto una parte di primo piano, anzitutto per la partecipazione pressoché to- talitaria - Tunisia, Algeria, Egitto, Libia, Giordania, Ye- men, Libano, Siria -*- e poi per la fantasmagorica messa in scena di un folklore che non rinuncia alle sue più belle tradizioni, innestando in esse le manifestazioni di una sempre più moderna attività manifatturiera.

Abbiamo visto madreperla e tappeti, cammelli e fosfo- riti, lavori in cuoio, legno ed argento, damaschi e broccati di grande valore, cotone e tabacchi, sete ed aromi; però ci sono stati anche mostrati disegni di dighe progettate da nostri tecnici nello Yemen; fotografie di tessiture e filande siriane, con impianti di sgranamento del cotone, attrezzate con macchinario italiano; schizzi di tonnare libiche gestite da italiani, i quali hanno fra l'altro ridato vita alla clas- sica pesca delle spugne. Egitto, Giordania e Libano pone- vano in particolare risalto le correnti di traffico con l'Ita- lia e la solidità delle nostre posizioni nel campo dei tessili, dei marmi, delle automobili e delle macchine agricole.

Possiamo concludere che ancor meglio delle precedenti edizioni la XVIII Fiera del Levante ha assolto al compito di inquadrare gli Stati di tre continenti/ in una sola grande ed affiatata famiglia. Questo è stato rilevato dalla grande stampa internazionale che, avvezza da anni ad inviare i suoi corrispondenti per registrare l'andamento del grande mercato del Mezzogiorno, ha dedicato alla Fiera numeri unici assai riusciti (quasi tutti bilingui): dal Pakistan Tex- tile Journal di Karaci, all'Export Anzeiger di Amburgo; dal Messe Kurier di Hannover alla Vie Française di Parigi; dal Commerce du Levant di Beirut al Machinery Buyer di Chittagong.

Intermediaria tra l'economia orientale e quella occi- dentale, la Fiera irrobustisce di anno in anno l'ardito ponte che da Bari si protende verso oriente e sul quale transi- tano nei due sensi fiotti di merci e manufatti, danaro, uo- mini, idee, senza distinzione di razza, colore, nazionalità, religione.

La XVIII Fiera si è chiusa con un brillante consuntivo, e dirigenti e funzionari si sono subito messi nuovamente al lavoro, con quella tenacia che è una delle più belle doti del popolo barese, per preparare la XIX manifestazione; alla quale, possiamo fin d'ora esserne certi, sorriderà un successo ancora maggiore!

S. I.

NO TIZI ARI O DELL'ISTITUTO ITALIANO PER L'AFRICA

IL CONGRESSO NAZIONALE DI GIORNALISTI E SCRITTORI DI COSE D'AFRICA NEL QUADRO DELL'ATTIVITÀ DELL'ISTITUTO

Sempre più viva attenzione va suscitando negli am- bienti politici, giornalistici e culturali l'iniziativa dell'Istituto Italiano per l'Africa di organizzare a metà di novembre ^, *° #Congresso Nazionale di Giornalisti e Scrittori di cose d'Africa. Intento di tale Congresso è soprattutto quello di risvegliare l'opinione pubblica italiana sui problemi re- lativi alla stampa d'informazione e specializzata di carattere africano e di promuovere un'azione comune degli organi di stampa a favore dello sviluppo dei rapporti tra Europa ed Africa in generale e tra Italia ed Africa in particolare. Sulla scorta delle adesioni e delle richieste di chiarimenti, che pervengono sempre più numerose alla Segreteria Ge- nerale, si può prevedere fin d'ora il lusinghiero succcesso al quale è destinato il Congresso.

E' stata già data notizia dell'accettazione da parte del Capo dello Stato della Presidenza onoraria della manife- stazione; e siamo ora in grado di annnunciare che anche la Federazione Nazionale della Stampa ha assicurato il suo

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pieno appoggio al Congresso, al quale parteciperanno anche Associazioni specializzate internazionali come PAssociaz. Internaz. della Stampa per lo Studio dei Problemi d'Oltre- mare. Numerosissime le adesioni già pervenute da parte di personalità, di quotidiani, di singoli giornalisti e scrittori dall'Italia e dalP Africa.

Gli argomenti che saranno trattati dal Congresso co- stituiscono materia di sommo interesse sopratutto dal punto di vista giornalistico: per la prima volta, infatti, le dire- zioni dei giornali saranno invitate a considerare il partico- lare aspetto di una iniziativa che, come questa, offre alla stampa l'eccezionale « reportage » concernente un intero continente.

Le relazioni base, le comunicazioni e la discussioni che daranno vita alla manifestazione investono tutti i problemi e tutti i settori dell'attività di stampa e culturale africa- nista.

Intanto, in preparazione del Congresso, del quale sarà pubblicato a parte il programma dettagliato, stanno per aver luogo mentre scriviamo due Conferenze Stampa: una presso l'Associazione Ligure Giornalisti e l'altra presso l'As- sociazione Lombarda Giornalisti. Quest'ultima si svolge in connessione con il Rapporto dei Dirigenti le Sedi Regionali dell'Istituto Italiano per l'Africa convocato, come già pre- cedentemente annunciato, a Milano nei primi giorni di novembre.

I Dirigenti dell'Istituto visiteranno anche la Sede Li- gure e quella dell'Emilia e Romagna.

CORDIALE COLLOQUIO FRA IL SEN. GUGL1ELM0NE E V AMBASCI ATORE ETIOPICO Un lungo e cordiale colloquio ha avuto luogo fra l'Am-

basciatore etiopico, S. E. Emmanuel Abraham, e il Sen. Teresio Guglielmone, Presidente dell'Istituto Italiano per l'Africa. Nella conversazione, S. E. Abraham ha espresso l'augurio di sempre migliori rapporti e più intensi scam- bi fra i due Paesi, auspicando anche / che l'Istituto Ita- liano per l'Africa, sotto la guida del Sen. Guglielmone, possa divenire un efficace strumento di questa collabora- zione.

ISTITUZIONE DI PREMI PER ONORARE LA MEMO- RIA DEL GENERALE CESARE CESARI Allo scopo di perpetuare il ricordo del compianto Ge-

nerale Cesare Cesari, consigliere decano dell'Istituto Ita- liano per l'Africa, recentemente venuto a mancare, la Pre- sidenza dell'Ente ha promosso l'istituzione di premi e di borse di studio per i giovani degli Istituti medi e delle Università.

La sottoscrizione è stata aperta dal Senatore Teresio Guglielmone, Presidente dell'Istituto Italiano per l'Africa, mentre giungono giornalmente le adesioni dei consiglieri, che rispondono all'appello loro rivolto. Hanno già aderito a questa iniziativa culturale e benefica, con un cospiquo con- tributo, l'On. Principe Alliata di Montereale, il Cavaliere del Lavoro Dr. Marinotti, il Prof. Valletta, il conte Mar- zotto, il dott. Pirelli, il Cav. di Gr. Cr. Dall'Armi, il dott. Cavallaro, il dott. Foseólo, il Governatore Caroselli, il Ge- nerale Nasi, Mons. Barlassina e il Dr. Mario Dorato.

SI É CONCLUSA A TARANTO LA PRIMA ATTIVITÀ CULTURALE DELL'ISTITUTO ITALIANO PER VA- FRICA Nell'Aula Magna della Scuola Superiore dei Servizi

Sociali del Palazzo del Governo ha avuto luogo una signi- ficativa breve cerimonia per la co asegna dei diplomi agli allievi che hanno superato gli esami nel primo corso di cultura africanista indetto dall'Istituto Italiano per l'Africa. Erano presenti le maggiori autorità della provincia e nu- merosissimi giovani candidati. Dopo una breve relazione del direttore del corso, Prof. A.V. Curci, il Segretario Generale dell'Istituto Italiano per l'Africa, Dott. Mario Dorato, ha brevemente esposto le finalità del risorto Istituto Italiano per l'Africa, tra il vivo interesse e il pieno consenso dei presenti.

Quindi si è proceduto alla distribuzione dei diplomi agli allievi promossi, molti dei quali hanno dimostrato, du-

rante lo svolgimento del corso e nella prova d'esame, una grande passione per questo studio.

IL PRESIDENTE DELL'ASSOCIAZIONE DIPENDENTI MINISTERO AFRICA ITALIANA NOMINATO SE- GRETARIO GENERALE DELLA REGIONE TREN- TINO-ALTO ADIGE

II dott. Mattia Miniimi, noto ed esperto funzionario proveniente dall'Amministrazione Coloniale, presidente del- l'Associazione Dipendenti ed ex Dipendenti Ministero Africa Italiana e membro del Comitato Permanente Nazionale per le Onoranze ai Caduti in Africa, è stato in questi giorni nominato Segretario Generale della regione Trentino-Alto Adige ed ha già raggiunto il suo posto di lavoro a Trento.

Notiziario Sindacale del M.AJ. Assicurazioni del l'on. Lucifredi circa l'applica-

zione delle leggi 430 e 431 A seguito di quanto da noi pubblicato nell'ultimo nu-

mero di « Affrica », il Sottosegretario On.le Lucifredi ci ha assicurato che, qualunque sia la soluzione che adotterà circa l'Ufficio per gli affari del soppresso Ministero del- l'Africa Italiana (chiusura al 31 dicembre 1954 o proroga di tale chiusura), il Governo prowederà acche tutti i bene- fici previsti dalle Leggi 430 del 1953 e 431 del 1954 ven- gano scrupolosamente applicati a favore del personale; allo scopo poi di tranquillizzarci del tutto, ci ha fatto prendere visione di quelle norme delegate su cui è stato raggiunto l'accordo da parte di tutte le Amministrazioni interessate.

La prima di tali norme, che si riferisce all'applicazione delle leggi sui ruoli speciali transitori al personale distac- cato in servizio presso l'Istituto Centrale di Statistica, rag- giunge appieno il suo obiettivo, che è quello di rimettere in termini il personale interessato per presentare la do- manda necessaria a far valere il diritto all'inquadramento o nei ruoli speciali transitori o nei ruoli organici.

La seconda norma disciplina la complessa materia della quiescenza al personale a contratto tipo che entro il 31 agosto 1954 abbia chiesto di poter optare per la conser- vazione di tale rapporto d'impiego. Possiamo assicurare gli interessati che il Governo ha mantenuto l'impegno assunto con l'ultimo comma dell'art. 13 della legge 430 del 1953, assicurando al personale stesso una pensione regolata dalle identiche norme che regolano il trattamento di pensione al personale civile di. ruolo delle Amministrazioni dello Stato. Il Governo, inoltre, con la stessa norma ha previsto, come era logico, che la polizza I.N.A. di cui era provvisto il personale venga incamerata a metà del suo valore di ri- scatto fra lo Stato e l'interessato, a meno che questi non voglia continuare per suo conto i versamenti e, con un pre- stito da concedersi sul valore della polizza dall'Istituto As- sicuratore, rimborsare in unica soluzione allo Stato la som- ma che ad esso compete.

Per quanto si riferisce all'eventuale riscattò del servizio precedentemente prestato, gli interessati dovranno versare allo Stato, nei termini di legge, l'importo del riscatto, cal- colato sugli emolumenti goduti alla data del Io luglio 1953.

Per quei Sanitari, invece, la cui quiescenza era stata assicurata con la cassa pensione, è previsto che sarà ad essi attribuito il trattamento più favorevole.

Per ultimo abbiamo preso visione del decreto Intermini- steriale di cui tratta il 4° comma dell'art. 12 bis della legge 430 del 1953, inserito in virtù dell'art. 15 della legge 431 del 1954, che statuisce la corrispondenza tra categorie, gra- di e di classi di classificazione degli impiegati civili di ruolo dello Stato: anche per questo provvedimento possia- mo assicurare i contrattisti tipo che tutto è stato previsto per evitare che nell'avvenire possano sorgere dubbi sul- l'applicazione ad essi di qualsiasi norma riguardante il personale civile dello Stato.

S. E. Lucifredi, al termine del colloquio, ci ha promesso che non appena raggiunto l'accordo con le altre Ammini- strazioni interessate ci permetterà di prendere visione delle norme delegate attualmente ancora in elaborazione.

Giovanni Campania

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