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OipaMagazine Dossier

Date post: 26-Mar-2016
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Bimestrale di approfondimento su imprese e Pubblica Amministrazione - Numero 3 - www.oipamagazine.eu
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dossier Periodico di approfondimento su imprese e Pubblica Amministrazione ANNO II - NUMERO 1 - MARZO/APRILE 2012 www.oipamagazine.eu Intervista all’On. MARIAROSARIA ROSSI: “La riforma è una necessità” Guida ai service del credito foto di Livio Anticoli SPECIALE TUTELA DEL CREDITO
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dossierPeriodico di approfondimento su imprese e Pubblica Amministrazione

ANNO II - NUMERO 1 - MARzO/APRILE 2012

www.oipamagazine.eu

Intervista all’On. MARIAROSARIA ROSSI:“La riforma è una necessità”

Guidaai servicedel credito

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SPECIALE TUTELA DEL CREDITO

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Tel. 055 9850042www.irsitaly.com - [email protected]

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OIPA MAGAzINE DOSSIER

Autorizzazione Tribunale di RomaN. 483 DEL 31/12/2010

DIRETTORE EDITORIALEAntonio [email protected]

DIRETTORE RESPONSABILEFrancesco [email protected]

COORDINAMENTO PROGETTOGiorgio [email protected]

REDAzIONEMaurizio Pezzuco, Martina Fusco, Pietro Giunti

HANNO COLLABORATOFederica Silvestri, Samuele Roncati, Umberto Fi-lotto, Roberta Tordi, Paolo Moretti, Giorgio De Rita,Paolo Aureli, Valentina Guzzanti, Irene Strangis,Luigi Rizzi, Marco Zechini, Piero Civita, Vittorio Co-lomba, Pietro Giordano, Raffaella Raffaele

SI RINGRAzIAL’onorevole Mariarosaria Rossi,Kornel Tinguely (Presidente FENCA).

SEDEVia dei Bergamaschi, 58 – 00186 RomaVia Francesco Gentile 135 – 00173 Roma

CONTATTI06 726542364 +39 320 [email protected]

PUBBLICITA’[email protected]

PROGETTO GRAFICO e IMPAGINAzIONEMarco [email protected]

STAMPAStar Servizi srl - Roma

Editoriale

Un settore che cresce in attesa della svolta

Francesco RuoppoloDirettore responsabile

n un contesto di crisi come quello che viviamo ormai da quasi cinque anni, il com-parto della gestione del credito ha assunto un ruolo strategico. Nei cicli economicinegativi ha infatti la capacità di esprimere il suo valore di tutela e rieducazione al pa-

gamento. E oggi è un settore in continua espansione che produce un giro d’affari rilevante.Se il business delle aziende dei servizi per la tutela del credito gode di buona salute, l’impal-

catura normativa che regola il settore è invece da troppo tempo al centro di undibattito che non riesce a trovare uno sbocco. Il problema è rappresentato prin-cipalmente da una legge antidiluviana – l’articolo 115 del Testo Unico delleLeggi di Pubblica Sicurezza (Tulps) emanato con il Regio Decreto del 18 giugno1931 – che non è mai stata messa al passo con i tempi e la complessità coi qualigli operatori del credito sono costretti a misurarsi nel loro lavoro. Una questioneche è fonte di inquietudine per gli specialisti del ramo, che reclamano a granvoce una profonda revisione della materia.

Nell’agenda degli imprenditori del credito, l’appuntamento con una riforma che produca losvecchiamento del comparto è cerchiato in rosso.L’On. Mariarosaria Rossi ha accolto le proposte e gli spunti di riflessione delle associazionidi categoria, presentando in Parlamento la proposta di legge “Disciplina del settore della tu-tela del credito”. Grazie al lavoro dell’onorevole, trovano finalmente una risposta le aspetta-tive di centinaia di aziende.Dai nodi da sciogliere in Parlamento alle minacce per il credito da sventare in Europa il passoè breve. Nel colloquio che abbiamo avuto con il presidente di Fenca Kornel Tinguely, sottola lente è finita la nuova normativa sulla privacy al vaglio della Commissione europea. Ciòche potrebbe essere deciso a Bruxelles, almeno stando a quello che è il contenuto della bozza,rischia di avere delle serie ripercussioni sull’intera categoria. Nelle parole di Tinguely le pre-occupazioni e le proposte da portare in seno all’esecutivo europeo.Alle altre sezioni del dossier sono affidati gli approfondimenti sugli aspetti normativi del com-parto, una panoramica sul mondo del credito attraverso l’analisi di alcuni addetti ai lavori, eil punto di vista dei consumatori sintetizzato nell’intervento del segretario generale di Adi-consum Pietro Giordano.

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Sommario

EDITORIALI

Un settore che cresce in attesa della svolta pag 13di Francesco Ruoppolo

La tutela del credito in Italia pag 16di Antonio Persici

CREDIT MANAGEMENT

Informazioni commerciali,l’indagine è la soluzione pag 18di Francesco Ruoppolo

Il Credit manager e la crisi perdurante pag 19di Federica Silvestri - Presidente ACMI

Ecco gli esperti del credito pag 11

Strumenti di recupero credito alternativi pag 14di Samuele Roncati

Che aria tira per il credito al consumo? pag 16di Umberto Filotto e Roberta Tordi - Assofin

Partner d’oltremare pag 18

I comparti del credito pag 20di Martina Fusco e Pietro Giunti

Debt Agencies, un’attività imprenditorialedella quale occorre definire il perimetro pag 22

CASE STUDY

Gestione del credito,l’importanza dell’outsourcer pag 25

IN COPERTINA

Servizi per la tuteladel credito:la riforma è una necessità pag 26Intervistaall’On. Mariarosaria Rossidi Paolo Moretti

L’INTERVISTA

La normativa sulla privacy?Una legge punitiva per il settoredel credito, va semplificata pag 28Intervista a Kornel TinguelyPresidente Fencadi Francesco Ruoppolo

L’AzIENDA

GERI HDP, da 18 anni nel mondodella gestione e recupero crediti pag 30

ASPETTI NORMATIVI

Pa, interscambio dei dati anagrafici perfacilitare il rintraccio del debitore pag 32di Giorgio De Rita - Direttore Generale Digit Pa

E’ legge la nuova disciplina sulsovraindebitamento pag 33di Avv. Paolo Aureli

L’impatto sul credito della manovra Monti pag 35di Avv. Valentina Guzzanti

Del procedimento di mediazione: non siapplica nel procedimento per ingiunzione pag 36di Avv. Irene Strangis

Antiriciclaggio le linee guida del Decreto pag 38di Avv. Luigi Rizzi e Avv. Marco Zechini

Le nuove disposizioni per i mediatori finanziari pag 40di Piero Civita

Recupero crediti e privacy, attesa per unregolamento europeo uniforme pag 41di Avv. Vittorio Colomba

L’OSSERVATORIO

Ritardi nei pagamenti della Pa, si avvicinail recepimento della direttiva Ue pag 44di Maurizio Pezzuco

CREDITO&CONSUMATORI

Recupero crediti: il punto di vista deiconsumatori pag 45di Pietro Giordano - Segretario generaleAdiconsum e vicepresidente Ebitec

CREDITO&LAVORO

La riforma del lavoro: un’opportunità o“un incubo”per le imprese di recupero crediti? pag 46di Avv. Raffaella Raffaele

TUTELADEL

CREDITOSPECIA

LE

GUIDAAI SERVICE

DEL CREDITOpag 47

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Editoriale

La tutela del credito in Italia

Antonio PersiciDirettore editoriale

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l credito è essenziale per favorire sviluppo e benessere economico di famiglie,aziende, dello Stato nella sua completezza.Un sistema di pagamenti non onorati o ritardati in modo eccessivo è letale e questo

oggi è ancor più evidente: il creditore entra in crisi e, se non ha la necessaria disponibilitàcreditizia, può anche arrivare al collasso.La CGIA di Mestre chiarisce, in un recente studio, che un’azienda su tre chiude per il ritardonei pagamenti dalle Pubblica Amministrazione. E questo è solo un aspetto: sembra che il no-stro Paese si sia ormai incartato sotto il peso di decenni di comportamento irresponsabile daparte di tutti, di posti di lavoro creati solo per consenso politico, di opere pubbliche utili solo

per ottenere finanziamenti su cui speculare,Non siamo gli unici, ma il caso dell’Italia è di particolare evidenza, poichésu di noi grava un debito pubblico enorme che ci costa ottanta miliardi dieuro annui. Tutto questo per dire che, in un contesto di crisi e quindi discarsa affidabilità creditizia, le attività di tutela del credito aumentano ilproprio valore, visto che impattano sui mercati business e consumer conun valore numerico complessivo pari ad oltre trenta milioni di praticheannue affidate dai creditori alle società di gestione del credito (fonte “IlSole 24 Ore” – 16 maggio 2011). Non parliamo solo di business, ma di un’attività di importanza strategica al servizio dei creditori ma anche dei de-bitori onesti ma in difficoltà.Il mondo delle Istituzioni non ha mai mostrato una spiccata attenzione o

riconosciuto fino in fondo il valore del comparto. In tal senso abbiamo dato spazio su que-sto numero, dedicato alla tutela del credito, all’ approfondimento sulla proposta di LeggeRossi – Ventucci, un elemento di novità che rompe un silenzio legislativo decennale.La riforma, lo ripeto ormai da anni, è assolutamente necessaria: questa professione è ancoraoggi regolata da un anacronistico dispositivo emanato nel 1931 e più esattamente l'art 115del Testo Unico Leggi Pubblica Sicurezza (TULPS); da allora sono passati più di 80 anni e nonpossiamo certo pretendere che possa regolamentare qualcosa che ancora non esisteva.

Una novità, contenuta nella proposta, dovrà invece riguardare la formazione obbliga-toria, che conferisca agli addetti e alle loro aziende una sensibilità e una professionalità cer-tificabile da un organismo costituito appositamente su iniziativa del Ministero di Giustizia ecomposto da membri appartenenti allo stesso, alle associazioni di imprese a tutela del cre-dito maggiormente rappresentative sul territorio nazionale, alle associazioni dei consumatori,in rappresentanza dei debitori, ed alle associazioni che rappresentano le società creditrici.Il tutto per mettere in campo professionalità che siano in grado di accompagnare creditoree debitore verso una composizione amichevole evitando di pervenire a contenziosi che in-

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Editoriale

taserebbero ancor di più la macchina giudiziaria ormai allo stremo.Potendo attuare il disegno di legge, avremo un servizio migliore per tutti: per le aziende cre-ditrici che vogliono accelerare gli incassi ma anche migliorare il rapporto con il cliente ed at-tuare una politica di caring verso la propria customer base attiva; per gli stessi clienti, graziealla consulenza di operatori che li aiuterebbero a risolvere problemi eventualmente connessial ritardo del pagamento. In presenza di un credito meno recente e di clienti con crediti in sof-ferenza, avremmo maggiori possibilità di risolvere il problema con uno strumento stragiu-diziale, con meno stress e con meno costi, usufruendo di una consulenza di un soggettocertamente incaricato dal creditore ma al tempo stesso al servizio del debitore, per consi-gliarlo ed accompagnarlo in un percorso risolutivo: chi contrae un debito deve pagare ma sein palese difficoltà non deve essere trattato col metodo Equitalia. Bisogna sempre tentare inprima battuta una conciliazione, demandando a momenti successivi tutti gli interventi legaliche restano comunque impregiudicati.Sarà difficile riuscire a vedere la fine del tunnel in tempi brevi, è probabile anzi che ci voglianoanni: per questo dobbiamo organizzare al meglio tutto ciò che riguarda il credito e quindianche ciò di cui stiamo parlando, i servizi per la sua tutela. Tutelare il credito e rieducare al cor-retto pagamento è nell’interesse dell’intera società per la garanzia del funzionamento del si-stema Paese.

Chiudo con un ultimo pensiero, perché le parole lascino spazio anche a progetti concreti:penso a tutti coloro che in questo periodo hanno perso il lavoro o alle famiglie in cui il red-dito si è dimezzato per colpa della crisi. Sarebbe davvero opportuno che tutti, aziende e cit-tadini, potessimo alimentare un Fondo di Garanzia per aiutare queste famiglie in difficoltà.

Basterebbe ad esempio che,quando andiamo a pagare labolletta del telefono, sia ilcliente che la compagnia tele-fonica destinassero anche solodieci centesimi al Fondo ge-stito da un organismo rappre-sentativo delle parti in causa.Facendo un rapido calcolo, sicapisce subito che il Fondo po-trebbe essere alimentatosenza gravare sul consumatore(1,20 euro l’anno...) e la Societàtelefonica beneficerebbeanche della defiscalizzazionedi quanto destinato al Fondostesso. Un contributo con-creto, immediato e davveroutile per chi è in difficoltà.

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CreditManagementFrancesco Ruoppolo

ome il signor Wolf di Pulp Fiction, gli espertidelle informazioni commerciali risolvonoproblemi. Si deve infatti alla loro capacità di

scovare i pagatori inadempienti una parte importantedegli exploit realizzati dal settore creditizio in ter-mini di giro d’affari, soprattutto negliultimi anni. I risultati registrati dalcomparto del credito vanno in contro-tendenza rispetto alla realtà dell’attualesituazione economica. Crisi che, com-prensibilmente, rappresenta un terrenofertile per il business delle società cheoperano nel recupero crediti: in Italiaci sono 41 protesti ogni 15 minuti, unimporto medio di 2768 euro (in cre-scita rispetto ai 1800 del 2011) per cia-scun caso e oltre 4 miliardi di valore complessivo. Ildebito medio dei nuclei familiari è di 24.512 euro,mentre l’ammontare delle sofferenze bancarie è di71,2 miliardi (un dato più alto del 37,5% rispetto al-l’anno precedente). Sul totale dei crediti deteriorati,gli incagli rappresentano il 44% del totale mentre lesofferenze il 33%. Numeri impietosi, che compon-gono in maniera fedele il quadro delle difficoltà - le-gate alla crisi - che sospingono l’attività delcomparto e che allo stesso tempo rendono semprepiù indispensabile il ruolo dell’informazione com-merciale. Grazie alla raccolta e al trattamento deidati relativi a cattivi pagatori spesso difficilmenterintracciabili, l’attività di informazione commercialegarantisce alle imprese del credito profitti certi.Per meglio comprendere determinate dinamiche eavere un riscontro diretto dall’esperienza di chiopera in questo comparto, ci siamo rivolti ad unesperto come Cosimo Cordaro, amministratore diAbbrevia Srl, società il cui core business è propriol’informazione commerciale. Un lavoro svolto sottoil segno di Unirec, di cui la società non solo aderi-sce al codice deontologico, ma ne ha fatto un vero eproprio motivo di vanto. “Un'operazione creditizia ocommerciale accresce le proprie possibilità di an-dare a buon fine, se chi la promuove ha un profiloapprofondito del proprio interlocutore. Conoscere

nel dettaglio affidabilità e situazione finanziariadelle persone fisiche o giuridiche insolventi – spiegaCordaro – contribuisce a garantire il credito, unavolta maturato”. Gli informatori commerciali piani-ficano una serie di azioni tese a scongiurare il ri-

corso alle aule di tribunale: quindiniente perdite di tempo, né spese legalie nessun rischio di buttare soldi al ventoqualora risultasse che il debitore non èrealmente in grado di pagare (anche inforza di atti esecutivi) oppure non è pro-prietario di alcun bene. “Ecco perchéconsigliamo un'indagine preliminare,prima di intraprendere l'azione legale, emettiamo a disposizione i nostri mezziper giungere a esiti sicuri e concreti, va-

lutando la convenienza di un'azione di recupero cre-diti giudiziale oppure individuando tutti i beniaggredibili, utili per un pignoramento”, dice Cor-daro. Che aggiunge: “Proprio a tale scopo Abbreviaha creato un portale dal quale è possibile chiedereindagini di tipo differente, per scoprire e localizzaredomicilio/residenza del debitore, fonti di reddito,depositi di risparmio, crediti verso terzi, appalti,beni mobili e immobili e tante altre informazionisensibili. Le indagini per recupero crediti sonosvolte dal nucleo investigativo Abbrevia in tutta Ita-lia”. Oltre a questo “la nostra società - proseguel’imprenditore - mette a disposizione delle impresedel settore creditizio, in modo tempestivo, preciso ecompleto, dati e notizie utili a gestire il credito, in-sieme agli strumenti per misurare reputazione e cre-dibilità delle imprese con cui esse operano: reportaggregati, informazioni commerciali da fonti pub-bliche e confidenziali, indici di valutazione e serviziinformativi avanzati sullo stato economico, finan-ziario e societario”. L’importanza di svolgere, primadelle azioni di recupero crediti tout court, una fase diinformazione commerciale eccellente, si traduce es-senzialmente nella vision “Indago ergo solvo”. Unmodo per affermare che il raggiungimento degliobiettivi passa necessariamente per un’azione di in-dagine.

Informazioni commerciali, l’indagineè la soluzioneCosimo Cordaro (Abbrevia) spiega a Oipa Magazine dossier l’importanza di una faseche precede l’azione di recupero crediti e “consente di giungere a esiti sicuri e concreti”

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CreditManagement

Il Credit manager e la crisi perduranteL’evoluzione del contesto in cui operano i Credit Managers e come questi professionistipossono continuare a creare valore per le aziende nonostante la crisi

Federica SilvestriPresidente ACMI

Associazione Credit Managers Italia

egli ultimi quattro anni, epiù precisamente a partiredall’ottobre 2008, la vita di

tutti noi è stata permeata dal concettodi crisi.Ormai siamo tutti degli esperti dicredit crunch, crisi di liquidità, man-canza di credito, spread e per ultimi,in ordine di apparizione, crisi dei de-biti sovrani, rating e default degliStati.

Basta fermarsi a prendere un caffè,andare in palestra o dal parrucchiere,o ancor peggio fare zapping fra i pro-grammi più svariati della televisioneper sentire persone di tutti i livelliculturali e di tutte le professioni er-gersi ad esperti di economia e fi-nanza che spiegano come e perché ciritroviamo in questo stato di crisi…e ancor peggio offrire soluzioni ma-giche su come risolverla! Quando ero giovane, ai tempi deimondiali dell’82, quelli mitici in cui

Paolo Rossi e compagni ci fecero so-gnare vincendo la coppa del mondo,andava per la maggiore una rielabo-razione dell’art. 1 della nostra Costi-tuzione per cui si diceva: “L’Italia èuna Repubblica basata sul calcio con56 milioni di allenatori della nazio-nale”!Quante volte, ascoltando le personeparlare della crisi che stiamo vi-vendo, mi è tornata in mente quellafrase e mi sono detta…siamo passatida 56 milioni di allenatori a circa 60milioni di uomini della finanza oancor peggio, di ministri del Tesoroe dell’Economia.E allora, non volendo cadere nel tra-nello, fin troppo facile, di voler in-terpretare la crisi ormai perdurante,o di offrire soluzioni definitive perl’uscita dalla stessa, vorrei in questepoche righe fare alcune riflessioni sucome è cambiato il contesto in cuioperano i Credit Manager, che iorappresento in quanto presidente del-l’Associazione dei Credit MangersItaliani (www.acmi.it), e come que-sti professionisti possono continuarea creare valore per le aziende nono-stante, o forse, grazie alla crisi.Premessa delle mie riflessioni èl’ideogramma cinese wei-ji che rap-presenta la crisi attraverso l’incontrodi due parole: pericolo ed opportu-nità, andando quindi a definire lacrisi nelle sue due componenti fon-damentali.La crisi di liquidità che si è manife-stata appieno nell’autunno del 2008ha scardinato gli assunti su cui ab-biamo costruito l’economia capitali-stica e su cui molti di noi hannocostruito i propri percorsi professio-

nali, obbligandoci a ripensare a mo-delli e processi aziendali in scarsitàdi risorse finanziarie provenientidalle fonti bancarie che, fino a quelmomento, erano state le grandi so-stenitrici delle crescite aziendali adoppia cifra.I Credit Managers si sono ritrovatinell’occhio del ciclone e se prima fa-cevano fatica a farsi sentire all’in-terno della propria azienda, esembravano dei San Giovanni Batti-sta le cui parole cadevano nel vuoto,improvvisamente hanno visto cre-scere l’interesse dei vertici aziendali,non tanto per i processi che presidia-vano, quanto per l’ingente ammon-tare di crediti che resi liquidiavrebbero potuto dare nuovo im-pulso alla crescita.Ecco qui che la crisi si manifesta nelsuo elemento di pericolo per la so-pravvivenza aziendale, ma contienein sé la grande opportunità di indurregli uomini di vendita e di strategia acomprendere come una gestioneproattiva e professionale del cre-dito commerciale può rappresentareun elemento di differenziazione con-correnziale e fornire un contributochiave alla riorganizzazione dei pro-cessi, ed in ultima analisi, alla so-pravvivenza e allo sviluppodell’azienda stessa.Purtroppo, la crisi finanziaria si è ca-ratterizzata rispetto alle crisi deglianni precedenti per la velocità di dif-fusione in tutto il globo, ma soprat-tutto per l’effetto domino che, non hadato spazio ad una vera e propria ri-presa ed ha coinvolto progressiva-mente livelli più ampi di istituzionifino agli stessi Stati.

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CreditManagementQuesto è forse l’aspetto che più hasorpreso chi ha basato le proprieanalisi sulla storica ciclicità deglieventi e non ha saputo cogliere i se-gnali anche forti provenienti da que-gli studiosi che sin dall’inizio diquesta crisi espressero forti dubbisulla sostenibilità dei debiti sovranie sulla tendenza dei singoli Stati ad

affrontare la crisi attraverso inter-venti statali non omogenei e coordi-nati.Certo i professionisti del Creditonon sono stati colti impreparati, per-ché da sempre avvezzi a gestire edanalizzare il profilo di solidità fi-nanziaria dei propri clienti per indi-viduare soluzioni che consentano divendere, pur mantenendo sotto con-trollo il rischio di default dei clientie cercando di contenere quanto piùpossibile i tempi dell’investimentoin crediti commerciali.Il contesto in cui oggi operiamo ècaratterizzato non solo dalla alta ri-schiosità delle controparti commer-

ciali private che da un giorno all’al-tro rallentano, se non interromponoi flussi di pagamento, ed entrano afar parte di quel numero elevatis-simo di aziende che ricorrono aforme giudiziali di risanamento deldebito o ancor peggio a formuleconcorsuali.Il vero fantasma di cui si mormora

con sempre maggior intensità, espesso a sproposito, è il debito pub-blico, ma ciò di cui dovremmo par-lare e che vorremmo affrontato datecnici e politici che gestiscono lamacchina pubblica è il debito com-merciale della Pubblica amministra-zione che per un marchingegnocontabile non entra a far parte deldebito pubblico e pesa sulle aziendedi ogni dimensione per un totale chesupera i 90 miliardi di euro.E allora il Credit Manager ancor piùche in passato deve ricorrere alla suacassetta degli attrezzi per divenireun vero e proprio equilibrista che,consapevole di tutti i rischi che si

addensano sul credito, forte delleproprie competenze e capacità rie-sce a gestire i pericoli e li trasformain opportunità contribuendo inmodo significativo alla creazione eal mantenimento del valore inazienda.Come? Vi chiederete. Sviluppandoancor più le capacità di analisi fi-

nanziaria per selezio-nare i clienti cherispetteranno gli ac-cordi contrattuali, tro-vando soluzionifinanziarie che sosten-gano le vendite e for-niscano ai clientistrumenti di finanzia-mento alternativi aquelli tradizionali, tra-sferendo una parte delrischio agli assicura-tori ed ai factor, svi-luppando processi dicollection professio-nali e tempestivi ca-paci non solo digarantire un costantecash flowma anche diindividuare pronta-mente le difficoltà fi-nanziarie dei clienti, efarvi fronte quando lacrisi aziendale è an-cora agli albori e con-sente il recupero, ma

anche avviando la tutela legale, lad-dove necessario, senza indugio e inottica di risanamento del business enon di definitiva chiusura dei rap-porti. E tutto ciò senza mai dimenti-care che compito primario del CreditManager è diffondere la cultura delcredito e la sensibilità agli aspetti fi-nanziari della vendita in tutte le fun-zioni aziendali perché solo nelleaziende dove il credito è cultura enon l’ultimo anello di una catena, lacrisi può diventare un’opportu-nità e non è solo un pericolo da cuiproteggersi chiudendosi a riccio colrischio di perdere la grande oppor-tunità!

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CreditManagement

foto Livio Anticoli

Ecco gli esperti del creditoQuando è lo Stato a non pagare le Imprese

RedazioneOipa Magazine

uando le imprese non rie-scono ad ottenere il paga-mento delle fatture si

innescano reazioni concatenate che,già gravi di per sé, vengono reseancor più pesanti dal contesto di crisieconomica. E’ ormai di pubblico do-minio che i pagamenti più difficili daottenere sono proprio quelli dallaPubblica amministrazione, ormai ad-ditata come paradigma di ritardo edinadempimento. Le imprese non la-mentano solo la mancanza di liqui-dità, quanto una serie di concauseche il ritardo nel pagamento pro-duce: basti pensare al meccanismo“a strozzo” per cui uno Stato che nonpaga obbliga comunque il privato farfronte alle richieste del fisco senzapossibilità di proroghe o compensa-zioni. Davide Carmine Cardogna,che coordina i Credit Manager diEuro Service S.p.A., uno dei piùimportanti player del comparto, af-ferma: “Siamo arrivati all’emergenzaper tutti, non solo per la piccola omedia impresa. Oggi ci chiedonoaiuto anche le grandi Società che nonpossono più far fronte ad un mercatoin declino e a grandi clienti, propriocome lo Stato, che paga sempre piùin ritardo”.

Se lo Stato non paga, non bastache l’impresa faccia valere i pro-pri diritti? In altri termini, nonbasta partire con un sollecito e poiproseguire in un’escalation diazioni per il recupero?“Se così fosse non ci sarebbe biso-gno di noi! Il problema è anche di or-dine culturale molti creditoriritengono che il solo fatto di richie-

dere il pagamento dellefatture possa comportarela perdita del cliente. Il ri-schio aumenta se pen-siamo che spesso è loStato uno dei clienti piùimportanti; di questitempi, perdere un clientestrategico può mettere a ri-schio l’azienda stessa”.

Come si sono tutelate inpassato le aziende e cosainvece è cambiato oggi?“La crisi ha fatto da acce-leratore: nel passato valevaancora la regola che perfarsi pagare bastava emet-tere la fattura e aspettare.Le aziende, anche quelledi prim’ordine, avevanomanager specializzati intutto ma non nella gestione dei cre-diti. Poi le esigenze sono cambiate enon tutti si sono adeguati. Pensiamoalla difficoltà di avere referenti dedi-cati su tutto il territorio che vadanopresso i vari uffici della Pa per il sol-lecito delle fatture: quasi impossibileper chi – giustamente – ha comeobiettivo fare impresa e non recupe-rare crediti.Per questo strutture consolidatecome Euro Service, presente nel set-tore da quasi 15 anni e forte di unknow-how consolidato, ha messo adisposizione delle grandi Tlc, delleEnergy e delle Finanziarie un mo-dello nuovo di intervento, strutturatoper essere vincente sul fronte del re-cupero come della riconciliazione tracreditore e debitore. I nostri mana-ger sono preparati, continuamente

aggiornati sulle normative di settoree, ancor più importante, capaci di unproblem-solving efficace. Solo lacombinazione tra esperienza, flessi-bilità e competenza, supportati dauna tecnologia all’avanguardia, puòprodurre un risultato certo. La nostramissione consiste nel chiedere, inmodo costante e puntuale, il rispettodegli impegni assunti. Ma il più dellevolte, prima di ottenere il paga-mento, occorre risolvere problema-tiche diverse di cui la Pubblicaamministrazione è interessata”.

Parlavamo prima di aziende diprimo piano, possiamo parlare diun caso in particolare?Moltissimi, considerando che lavo-riamo con le più importanti aziende.Con uno dei più grandi operatorielettrici d'Italia abbiamo ad esempio

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CreditManagement

attuato una fase di sperimentazioneche dura da oltre un anno e mezzo eche ci ha portati a lavorare importisuperiori ai 250 milioni di creditoscaduto, con circa 160 milioni di cre-dito recuperato/abbattuto ed una per-formance media superiore al 60%.Già dopo solo sei mesi dallo start-upabbiamo ottenuto ottime perfor-mance in termini quantitativi, ma

anche in termini di qualità, visto chela nostra condotta operativa è orien-tata al rispetto del Codice deontolo-gico del settore, nonché alla tuteladell’immagine del Committente. Lostesso Committente ha così preso inconsiderazione l’opportunità diesternalizzare, nella sua totalità, icrediti vantati presso la Pa bandendouna gara pubblica. Per completezza

di informazione aggiungoche la gara si è recente-mente conclusa ed EuroService è risultata tra leSocietà aggiudicatrici”.

Come fate a “convin-cere” la Pa a pagare ilvostro cliente?“Non si tratta di convin-cere. Piuttosto, direi chela costante presenza daparte nostra presso la Papermette anche di supe-rare tutte le problemati-che in essere che rendonodifficoltosi i pagamenti:dare maggiore informa-zione e spiegare le novitàderivanti dalla liberaliz-zazione del mercato ri-mette in moto lamacchina dei pagamenti.E’ parte della nostra pro-fessione essere sempre adisposizione del Com-mittente come dell’EntePubblico. Questo ci per-mette di essere sempreallineati su tutto e, adesempio, anche di evitarefenomeni frequenti come

il disallineamento dei pagamentitra fatture scoperte e fatture pagate.E che il modello sia davvero vin-cente lo dimostrano indici di per-formance – sempre parlando dicasi di successo – che hanno toc-cato, ad esempio, anche l’85% direcuperato/abbattuto sull’affida-mento iniziale”.

Euro Service S.p.A.Sede legale: Viale della libertà 31 Piedimonte Matese (CE)Sede Operativa: Via F.Gentile 135 – 00173 Roma (RM)tel. +39 06 72.65.42.301 - fax. +39 06 72.49.71.72

www.euroservicegroupspa.com

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CreditManagement

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Strumenti di recupero credito alternativi Nuove tendenze nel Consumer Finance

Samuele Roncati

attuale congiuntura economica che il momentodi crisi finanziaria ha accentuato in termini didifficoltà sia per i consumatori che per gli ope-

ratori nell’ambito del Consumer Finance, ha generatol’esigenza di “svecchiare” metodi inveterati nel tempoche oggi si appalesano non del tutto idonei a presidiareil settore delle insolvenze.La categoria della clientela quale la stessa si identificavanelle sue connotazioni storiche classiche e negli stereo-

tipi che l’espe-rienza avevacontrassegnato hasubito una sensi-bile modifica-zione: riduzionedel reddito di-sponibile, disoc-cupazione increscita, diffi-coltà economicanel ripianamentodelle situazionidebitorie, hannofatto emergereuna nuova cate-

goria di debitori, appartenenti a quella fascia della po-polazione che più è stata colpita dalla crisi.Si rende quindi necessario attribuire a determinate fascedi clientela trattamenti diversificati rispetto al classicoprocedimento di recupero crediti, ove appunto possanoessere utilizzati strumenti alternativi.A tal proposito si è valutata positivamente la Rinego-ziazione del debito onde riportare la posizione anomalain bonis, ancorchè a livello di credito in sorveglianza,permettendo di superare un momento di difficoltà fi-nanziaria mediante interventi mirati che possono esseredi diverso genere quali accodamento, piano di rientro,ristrutturazione con rideterminazione della durata evariazione della rata o con trasformazione del debito inmutuo o in cessione del quinto dello stipendio, conso-lidation.“Rinegoziare” un credito di fatto significa “riaffidare” ilcliente, rivalutarlo alla luce del grado di conoscenza di

una storia passata, di un comportamento contrattuale ma-nifestato in termini concreti e, last but not least, in fun-zione dell’accertamento di elementi nuovi quali il gradodella sua esposizione finanziaria a livello di sistema.Nel dettaglio gli strumenti precitati presentano ciascunoil proprio ambito di specificità differenziandosi in fun-zione delle diverse soluzioni.L’accodamento consiste nel posporre alla fine dell’ori-ginaria rateizzazione gli importi insoluti che il debitorenon sia in grado di recuperare per cui, in funzione delnumero di rate accodate, il termine naturale del contrattoverrà a maturare con un delay temporale derivante dallaproroga concessa.Il piano di rientro permette al debitore di rateizzare l’insoluto all’interno del piano di ammortamento origina-rio, ad esempio recuperando l’arretrato di tre rate impa-gate provvedendo per tre mesi consecutivi al pagamentodi una doppia rata, o cumulando gli insoluti in un unicopagamento previsto in un mese in cui esista maggioredisponibilità (dicembre, in cui viene pagata la tredice-sima mensilità).La ristrutturazione con rideterminazione di durata evariazione di rata è la classica forma di rinegoziazione incui ci si rende conto che l’onere mensile pattuito non èsostenibile per cui l’assottigliamento delle fonti del per-cettore di reddito implica la necessità di riformulare ilbudget mensile degli impegni, procedendo alla rideter-minazione del peso degli esborsi periodici di natura fissa,riducendo l’importo delle singole rate con contestualeallungamento della durata complessiva residua del fi-nanziamento.A tale obiettivo si può parimenti giungere mediante laritrutturazione del debito con trasformazione dello stessoin mutuo o in cessione del quinto dello stipendio.Nel primo caso il creditore subordina riduzione della ratamensile e contestuale allungamento della durata alla ri-negoziazione del prestito con accensione di mutuo suimmobile del debitore.Uguale obiettivo può essere raggiunto ottenendo dal de-bitore la cessione del quinto dello stipendio, che con-sente di corrispondere mensilmente un importo pari al20% del reddito da lavoro dipendente, inferiore all’im-porto della rata prevista nell’originario piano di ammor-

L’

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tamento, formalizzandosi una rinegoziazione tale da as-sicurare al debitore la capacità di rimborso mensile, alcreditore la certa previsione del mantenimento di talenuovo impegno supportato dalla modalità di rientro pre-vista la quale ha natura più garantita rispetto la prece-dente pattuizione.Ultimo strumento che rientra nell’ampia categoria dellarinegoziazione è la consolidation che consiste nell’ac-corpamento in un unico debito di più posizioni e può es-sere di natura interna o esterna.Nel primo caso l’ente finanziatore ha in essere con con-troparte una pluralità di operazioni il cui cumulo generaun impegno di entità tale da non poter essere adempiutocon regolarità per cui tale difficoltà implica la necessitàdi riformulare il piano di rimborso abbassando l’im-porto del debito mensile con contestuale allungamentodella durata, il che può essere ottenuto accorpando tuttele operazioni in una sola a condizioni di rateizzazionemodificate. La consolidation esterna opera in base agli stessi requi-siti di cui alla precedente, ma con la particolarità che lapluralità di operazioni è stata stipulata con differenti entifinanziatori, sicchè l’eventuale consolidamento provocala conseguenza per cui è un unico creditore quello cheviene a gravarsi anche dei rischi di sistema.Ulteriore strumento attiene il “volontario” spossessa-mento del bene finanziato.Ciò un tempo avveniva allorchè ad esempio l’autovet-tura (che fu il prodotto merceologico principe su cuiandò storicamente ad “impiantarsi” in Italia l’attività diconcessione nell’ambito del Consumer Finance), era gra-vata dal diritto reale di garanzia ipotecaria con legitti-mazione del creditore ad agire esecutivamente sul beneespropriandone il proprietario debitore ed ottenendo ri-storo satisfattorio dall’alienazione del mezzo, e tale so-luzione pare tornare di moda nella diversa soluzionedella volontaria messa a disposizione del cespite qualedatio in solutum: se mancano le disponibilità economi-che per far fronte al debito si può ricavare liquidità dalvalore del bene onde ripianare il debito.Altro discorso merita la fase giudiziale del recupero cre-diti, il ricorso alla quale, attesi i tempi ed i costi, la ren-dono uno sbocco la cui onerosità la disincentiva inriferimento alla tipologia del portafoglio che compone ilsettore del Consumer Finance, composto di una nume-rosità di pratiche ciascuna delle quali ammonta ad im-porti particolarmente esigui.A ciò si aggiunga il fatto che in Italia i tempi medi perl’ultimazione della fase esecutiva (nel nostro regimeprocessualcivilista ultima tappa di un percorso arduo elungo derivante dalla proposizione di un decreto ingiun-tivo, dal suo passaggio in giudicato mediante l’apposi-zione della formula esecutiva, dalla notifica del precetto,dal successivo esperimento degli atti esecutivi) superano

i 1300 giorni, laddove negli altri Paesi dell’Europa Oc-cidentale tale periodo è pari ad un quarto. Risulta quindiparticolarmente evidente che il ricorso agli strumentiprocessuali non è certo tale da essere ritenuto il più pro-ficuo ai fini dell’ottenimento coattivo delle ragioni sati-sfattorie del creditore.Non a caso da tempo gli Istituti Finanziatori hanno in-centivato il ricorso a soluzioni stragiudiziali stressandodi conseguenza l’ambito operativo sul versante della ne-goziazione con le controparti che consenta una compo-sizione veloce delle vertenze.Ed a tal proposito è quindi da ritenere funzionale ed in-novativa la recente istituzione del procedimento dellaMediazione e Conciliazione di cui a Decreto Legisla-tivo 28/2010, sulla scia di quell’Amicable Dispute Re-solution che ne fa nei Paesi anglosassoni lo strumentofinalizzato alla risoluzione stragiudiziale delle contro-versie. L’intervento di un organo terzo imparziale cheassiste i due soggetti contrapposti con l’obiettivo di tro-vare un accordo che componga la controversia si ac-compagna a benefici di non poco conto che, sul versantegestionale, rendono questo strumento utilmente perse-guibile ed alternativo al perseguimento del diritto in unottica giudiziaria i cui limiti sono stati innanzi eviden-ziati. La Mediazione sortisce benefici effetti sotto il pro-filo della velocità (la relativa durata massima non puòessere superiore a quattro mesi), e consente al contempol’ottenimento di un titolo dotato della stessa esecutivitàdi un decreto ingiuntivo munito di formula esecutiva.Al contempo si tratta di uno strumento economico es-sendo i relativi atti esenti da imposta di bollo ed il rela-tivo verbale risultando parimenti esente da imposta diregistro fino ad € 50.000.Infine si tratta di una procedura improntata al principiodell’informalità: la parte istante può partecipare senzaassistenza di difensori. Di conseguenza ove dall’espe-rienza emerge quanto la Giustizia Civile mostri aree didebolezza causa tempi e costi, ragion per cui la stessa ri-sulta scarsamente utilizzata, ora con la Mediazione eConciliazione viene ad instaurarsi un procedimento al-ternativo suscettibile di portare soluzioni innovative ri-spetto al precedente statu quo. L’innovazione nel settore,l’individuazione di nuove modalità operative, l’introdu-zione di ulteriori strumenti gestionali, sono tutti obiet-tivi da perseguire ed incoraggiare nell’ottica dellareingenierizzazione dell’attività allo scopo di ottenere ri-sultati più performanti con l’auspicio che la gamma deglistrumenti di recupero credito alternativi si vada ad arric-chire al fine di rendere versatile e variegata la strumen-tazione delle soluzioni messe a disposizione deglioperatori ed affinchè il destinatario dell’intervento, clien-tela inadempiente, sia a sua volta posta nella condizionedi individuare l’abito su misura funzionale alla solu-zione.

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Che aria tira per il credito al consumo?I flussi finanziari al tempo della crisi. L’attuale scenario e le prospettive future alla lucedei recenti cambiamenti normativi

Umberto Filotto e Roberta TordiAssofin

Associazione del credito al consumo ed immobiliare

nche il 2011, come già i due anni precedenti,non può certo definirsi un anno brillante per ilcredito al consumo. Sebbene con un‘intensità

inferiore rispetto al recente passato, si conferma, infatti,il trend non positivo delle erogazioni. I flussi finanziati,pari a oltre 51 miliardi di euro, risultano in contrazione(-2.2% rispetto al 2010), ma in miglioramento rispetto aquanto fatto segnare nei due anni precedenti (-5.3% nel2010 e -11.2% nel 2009). Hanno certamente giocato asfavore il difficile quadro macroeconomico e l’impor-tante sforzo di adeguamento ai recenti, profondi, cam-biamenti normativi. Il trend ha interessato lamaggioranza dei prodotti di credito al consumo. Segnomeno per i finanziamenti finalizzati all'acquisto di auto-veicoli e motocicli erogati a privati presso i concessionari(-9.9% rispetto a fine 2010), che scontano il calo delleimmatricolazioni (-10.8% quelle complessive nel 2011),per i finanziamenti finalizzati all'acquisto di altri beni eservizi (appartenenti a settori quali arredo, elettrodome-stici ed elettronica e altri beni e servizi finanziabili, qualiviaggi, abbonamenti a palestre, telefonia) che si con-traggono del -5.8%, penalizzati dalla contrazione deiconsumi. Anche la cessione del quinto dello stipen-dio/pensione perde terreno (-9.3%), per effetto delle di-verse politiche di offerta conseguenti alle indicazioni diindirizzo emanate dall’organo di vigilanza a novembre2009. Si registra invece un trend positivo per i prestitipersonali (+4.1%) e una stabilità dei flussi transati dallecarte rateali/opzione. La debolezza del mercato del credito al consumo non ri-guarda solo l’Italia, ma caratterizza anche i Paesi del-l’area dell’euro, nei quali, tuttavia, sembra delinearsi unpercorso di lento recupero. I dati di fonte Eurofinas, laFederazione europea delle associazioni nazionali di ca-tegoria, mostrano, infatti, come nei primi nove mesi del2011 le erogazioni complessive abbiano sostanzialmentereplicato quelle dell'anno precedente, in miglioramentorispetto al trend negativo degli anni post crisi. Anche inEuropa il prodotto che mostra l'evoluzione migliore è ilprestito personale, dopo essere stata la forma tecnica piùpenalizzata dalla crisi finanziaria del 2008. Nel contesto macroeconomico delineato, le famiglie ita-

liane hannocontinuato aessere cautenelle decisionidi acquisto enell’assumereimpegni fi-nanziari, ac-centuando latradizionaleprudenza a ri-correre al cre-dito che lecaratterizza.La domandadi finanzia-menti è statacondizionata dalla debolezza dei consumi, a loro voltapenalizzati dall'elevata fragilità del mercato del lavoro edal peggioramento del reddito reale disponibile. Anchei consumi di beni durevoli, quelli più frequentemente fi-nanziati dalle famiglie risultano in peggioramento nel2011 e mostrano una flessione leggermente più accen-tuata di quella rilevata per i flussi di credito al consumo. La cautela ha caratterizzato anche l'offerta. Gli operatoridel mercato hanno seguitato a mostrare strategie im-prontate alla massima prudenza nelle politiche di eroga-zione, al fine di mantenere sotto controllo la rischiosità.Con l'accelerazione della crisi del debito sovrano e ilpeggioramento delle condizioni di funding, i criteri diconcessione dei finanziamenti si sono fatti ancora piùseveri. Gli operatori, tuttavia, hanno continuato a fornire cre-dito alle famiglie, favorendo i consumi nazionali, che inassenza del sostegno dei finanziamenti sarebbero statiancora più in difficoltà; questo ha permesso di evitaregli effetti dannosi sul sistema Paese che il razionamentodel credito avrebbe innescato. Che il credito al consumoabbia un importante ruolo di sostegno ai consumi dellefamiglie lo si osserva anche nelle esperienze di chi lo uti-lizza. Innanzitutto circa il 78% degli acquisti di auto dinuova immatricolazione da parte di soggetti privati viene

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finanziato tramite credito al consumo, inoltre, senza lapossibilità di poterle finanziare, la maggioranza dei con-sumatori rinuncerebbe (22%) o rimanderebbe (39%) lespese programmate, e dalle dichiarazioni del commer-cianti si rileva come in assenza del servizio vi sarebbeuna contrazione del 53% del volume d’affari per i con-cessionari auto e del 25% per i punti vendita di altri beni(quali elettrodomestici, elettronica, arredamento).I comportamenti cautelativi posti in atto, negli ultimianni, sia dalla domanda sia dall'offerta, volti a renderemassima la sostenibilità del debito, hanno avuto un im-patto positivo sull'andamento delle nuove sofferenze, chehanno registrato una graduale stabilizzazione nell'ultimoanno. Come si rileva dai dati dell'Osservatorio sul Cre-dito al Dettaglio Assofin, Crif, Prometeia, dopo il pe-riodo successivo alla crisi economica e finanziaria del2008, che ha visto un aumento delle sofferenze, tra lafine del 2010 e la fine del 2011 si è registrato un anda-mento di lieve miglioramento del rischio di credito, conil tasso di default (l’indice di rischio di credito dinamicoche misura le nuove sofferenze con ritardi di sei o piùrate nell'ultimo anno di rilevazione) che scende dal 2.9%di dicembre 2010, al 2.4% a fine 2011. Sebbene tale in-dicatore si collochi su livelli ancora lontani da quelli re-gistrati nei periodi di migliore congiuntura (quando siattestava attorno all'1.8%), ciò testimonia come il flussodi nuove sofferenze nel corso del 2011 sia stato più con-tenuto. Come già accennato, in concomitanza alla crisieconomica, il mercato ha dovuto adeguarsi a un impiantonormativo profondamente mutato. I provvedimenti dellaBanca d’Italia in vigore da giugno 2011, che recepisconole indicazioni europee in tema di trasparenza e maggioreinformazione verso i clienti, e le diverse indicazioni ope-rative emanate dall'Organo di Vigilanza nel corso degliultimi due anni, hanno infatti impattato profondamentesull'industria nel suo complesso e su alcune tipologie diprodotti che hanno subito complesse ristrutturazioni.L’impatto è stato particolarmente rilevante nell’ambitodella cessione del quinto dello stipendio/pensione e inquello delle carte rateali/opzione che riescono appena areplicare i volumi dell'anno precedente. Ma anche ilcomparto del credito finalizzato non è uscito indenne dal

processo di adeguamento alla nuova regolamentazione,con approcci più selettivi dei dealer convenzionati emaggiori obblighi informativi a carico di finanziatori. Faeccezione il prestito personale, prodotto meno colpitodalle nuove disposizioni, sul quale si sono focalizzatimaggiormente gli operatori, anche grazie al sempre piùintenso utilizzo, per la sua collocazione, del canale ban-cario, che riesce ad approcciare una clientela molto vastae con un rischio di credito più contenuto. Per i prossimi anni lo scenario di modesta crescita eco-nomica non permette di prevedere quando il settore tor-nerà in territorio positivo. Gli operatori dovrannoaffrontare la sfida puntando su una maggiore fidelizza-zione dei clienti e cercando si soddisfare i "nuovi" biso-gni delle famiglie, anche attraverso l'utilizzo di nuovicanali distributivi e nuove tecnologie, come il finanzia-mento via web e rispondendo ai mutamenti demograficie dei modelli di consumo che hanno fatto emergerenuovi target (stranieri e giovani in primis). Dovrannoinoltre tenere conto che, anche dalla nuova regolamen-tazione che impone standard di trasparenza e di tuteladei consumatori maggiori, potrà venire un impulso po-sitivo alla domanda.

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➢ Sono 76 le società associate che eroganocredito al consumo e/o mutui immobiliari,oppure svolgono attività strumentali, affinio connesse all’erogazione di crediti alle fa-miglie.

➢ Le associate che operano nel comparto delcredito al consumo sono in totale 66. Tra diesse ci sono istituzioni finanziarie specializ-zate diversificate, finanziarie di marca, ban-che specializzate e banche generaliste.

➢ Il valore complessivo dei finanziamenti ero-gati dalle Associate Assofi nel 2010 è di52.395 milioni di euro.

➢ E’ del 90% è la stima della rappresentativitàdei dati dell’Osservatorio sul credito al con-sumo rispetto al mercato nazionale del cre-dito al consumo.

➢ Il debito delle famiglie italiane (sul versantedel credito al consumo) è passato da 48,4miliardi di euro nel 2002 a 112,2 miliardidi euro nel 2011, segnando un +150%.

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Partner d’oltremare

quilla il telefono, rispondo e ricevo la classica chiamata di natura amministrativa. Mi intrattengo con l’ope-ratore che mi segnala una irregolarità nei pagamenti che ho effettuato, mi spiega nel dettaglio di cosa si tratta,chiedo un paio di specifiche e risponde, addirittura mi consiglia in tono amichevole la soluzione migliore.

Poi saluta ed io riaggancio. Nulla di strano, se non fosse che la persona con cui ho appena finito di parlare sta dal-l’altra parte del Mediterraneo. E, linguisticamente parlando, accorgersene è difficile.Negli States nessun cliente si stupisce se l’operatore sta in India o comunque dall’altra parte del mondo. E, sia dettoper inciso, questo qualcuno parla fluentemente la lingua ed è privo di fastidiose inflessioni. Le strategie economi-che e, soprattutto, le pressanti esigenze di risparmio, hanno reso consuetudine un fenomeno, quello dell’outsour-cing “d’oltremare”, che pochi anni fa era retaggio di poche aziende avanguardiste. Oggi, al contrario, stringerealleanze con partner esteri è una scelta imprenditoriale estremamente diffusa anche nel nostro Paese, scelta favo-rita dal fatto che la lingua italiana è parlata in modo fluente in molte nazioni dell’est europeo e del bacino del Me-diterraneo. Se nella fase uno l’obiettivo è stato il risparmio, un must ben inserito in un contesto generale di globalizzazione, ilnuovo traguardo è lavorare sull’eccellenza dei servizi erogati dall’estero. Un esempio ci viene dalla Tunisia con TRC- Tunisia Recovery Center, una struttura di Contact Center che opera a Tunisi e che è diventata partner del gruppoEuro Service, una delle più grandi società italiane che opera nel comparto della gestione crediti. La scelta della Tu-nisia è avvenuta dopo un’analisi accurata delle offerte di collaborazioni pervenute da varie aziende di tutta l’areadel Mediterraneo e TRC è apparsa da subito un partner solido perché già forte di un notevole know-how nello svol-gimento delle attività di phone collection. Ma quali sono i vantaggi di far gestire un’attività da un partner estero e,soprattutto, che cosa ci si può aspettare? Prima di tutto ci si trova di fronte ad una capacità linguistica inattesa, che lascia davvero senza parole. Si ha la per-cezione di un vero operatore multi-language, più vicino ai modelli “perfettini” della pubblicità che non ai parolierigrotteschi del passato. Le infrastrutture tecnologiche nella centrale operativa di Tunisi sono d’avanguardia e que-sto consente un continuo allineamento con il partner italiano Euro Service. In pratica il manager di Roma e quellodi Tunisi interagiscono come fossero colleghi di stanza. “La Tunisia - afferma la Dott.ssa Kerestes, Amministratoredi TRC - offre grande disponibilità di personale qualificato, al ritmo di oltre 35.000 diplomati ogni nuovo anno. Conl’Italia la vicinanza è garantita dai numerosi voli disponibili ogni giorno,che consentono di viaggiare andata e ri-torno in un’unica giornata. Ancor più significativa è l’affinità culturale tra i due Paesi. Operiamo con strutture diCall Center da dieci anni, vantiamo un turn-over molto basso ed un elevato livello di scolarizzazione delle risorseimpiegate”. Viene da chiedersi se un modello del genere non sia però pericoloso per il nostro Paese, perché generanuova disoccupazione “Non credo, anche perché siamo convinti che la ricetta sia equilibrare, a seconda dell’atti-vità, le fasi di lavoro tra noi e l’Italia: si tratta sempre di una co-gestione, che consente ad Euro Service un controllocompleto ed efficace, offre la possibilità di intervenire in corso d’opera con azioni correttive e, all’occorrenza, ancheun rapido recovery sull’Italia. Noi siamo una delle braccia operative e diamo lavoro a molti giovani senza arrecarealcun danno: se in Italia, spesso, la difficoltà è quella di reperire personale, da noi il problema è contrario. A questoaggiungiamo che molte attività di call center forniscono un basso rendimento per chi le svolge e che i Committentichiedono tariffe sempre più competitive: ecco che delegare una parte del processo ad un partner fa di necessitàvirtù. TRC ha strutturato un processo end-to-end, dal back-office fino alle attività di front-end: sollecito amministrativo,phone collection, telemarketing, invito ad eventi. Gli operatori sono in grado di gestire una comunicazione linguaitaliana e, all’occorrenza, anche in inglese e francese. “Abbiamo ottimi livelli di customer satisfaction – concludeKerestes - perchè lavoriamo in piena sinergia con il nostro partner italiano ad un’offerta competitiva e di qualità”.

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La soluzione giusta se l’attività è a basso rendimento

RedazioneOipa Magazine

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Dei vari comparti che contribuiscono ad assemblare ilmondo del credito, un ruolo di rilievo va attribuito allaPubblica amministrazione. Nello specifico tale soggettopuò ricoprire una duplice veste a seconda che esso sia cre-ditore o debitore nei confronti di un altro soggetto. Unrapporto di dipendenza, questo, che molto spesso può de-terminare le fortune o le sfortune di un’azienda. Il ritardodei pagamenti della Pa nei confronti di quelle che ven-gono comunemente definite le piccole e medie imprese(Pmi), per esempio, è una realtà con la quale si trovano afare i conti sempre più spesso gli imprenditori in Italia.Credito non corrisposto che ha come principale effettoquello di mettere in ginocchio aziende che si vedono co-strette a chiudere i battenti non per “debiti” ma per “cre-diti”. Un’anomalia tutta italiana per la quale si è cercatodi porre rimedio con l’ultimo “decreto liberalizzazioni”varato dal governo Monti. Il pacchetto prevede infatti lostanziamento di 5,7 miliardi per i pagamenti della Pa dicui 2 miliardi attribuiti con l’utilizzo dei titoli di Stato. Purparlando di cifre ragguardevoli, ancora molto resta dafare. Secondo le stime di Confindustria, infatti, la sogliada recuperare è di 80 miliardi di euro circa. Cifra recordin Europa. In tal senso riveste un ruolo fondamentale, perl’economia di un’impresa, la figura del Credit Manager.Un professionista del settore capace di mettere a suo agioil cliente con una strategia ad hoc a seconda del caso. Unesperto in grado di lavorare a stretto contatto con i com-mittenti, fidelizzandone il rapporto. Un vero e proprio“consulente del creditore che deve incassare” ed un “con-sulente del debitore di chi deve pagare” come ha spiegatopiù volte Davide Carmine Cardogna, Credit ManagerEuro Service Group Spa. Un esperto che guarda alle Pacome a dei potenziali clienti, forse i più importanti (nonostante siano al contempostesso anche abituali morosi). Un manager capace di rieducare i soggetti debitori alrispetto dei termini dei pagamenti.

Nel comparto finanziario - leasing rientrail credito al consumo come i prestiti perso-nali, i prestiti finalizzati e la cessione delquinto, i canoni di locazione e finanziariacon asset. I controlli che vengono effettuatisul soggetto richiedente, prima di conce-dere del credito, risultano essere decisa-mente inferiori rispetto a quelli svolti dallebanche. La situazione d’indebitamento nonviene verificata e il mancato accertamentoaumenta molto il rischio di insolvenza, por-tando a un fisiologico incremento delle pra-tiche lavorate per questo comparto.Allo scopo di incentivare le vendite negliultimi anni si è assistito a una grande dif-fusione di questi tipi di strumenti, soprat-tutto dei prestiti finalizzati. Si tratta diprestiti il cui importo è destinato in viaesclusiva all’acquisto di un determinatobene. Si richiedono prestiti per l’acquistodell’auto nuova, per un viaggio, per un elet-trodomestico, un comportamento chemolto spesso porta il consumatore a inde-bitarsi su più fronti e ad aumentare il ri-schio di morosità. Le figure professionaliche si possono individuare in questo settoresono il project manager, gli analisti di por-tafoglio e i supervisor. Data infatti la naturadelle pratiche da lavorare è necessaria unaconoscenza medio alta della materia.Insieme al comparto bancario il numerodelle pratiche lavorate in Italia per questosettore, secondo i dati Unirec, ammonta al39% del totale. Le pratiche non hanno maiun importo superiore ai 40 mila euro, infe-riore al valore che può raggiungere una sin-gola pratica del comparto bancario. Inmedia le pratiche aperte raggiungono peròimporti più elevati rispetto al credito com-merciale.

I COMPARTIDEL CREDITO

Martina Fusco, Pietro Giunti

Pubblica amministrazione

Finanziario e Leasing

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Meno problematici diquelli bancari ma in egualmodo fondamentali per lostato di salute di un’im-presa, risultano essere i cre-diti commerciali. Nellamaggior parte dei casi ri-guardano i crediti relativialle telecomunicazioni (tlc)ed ai servizi di pubblica uti-lità (meglio conosciuticome public utilities). Dalpunto di vista dei numeri, icrediti commerciali hannoun valore medio basso masono anche i più diffusi perquanto riguarda il feno-meno del ritardo dei paga-menti. I tempi dilavorazione sono decisa-mente più lunghi rispetto alcomparto dei credito ban-cario ma il processo è sicu-ramente meno complesso.Fondamentale in fase di re-cupero è adottare una stra-tegia efficace e tempestivacon l’obiettivo di otteneredal debitore il pagamentodi quanto dovuto entro ter-mini ragionevoli.

Pur non richiedendo una specifica professionalità aziendale nel recupero, il punto di partenza di unbuon team è la formazione iniziale. I call center, i call center manager, i team leader, i supervisor, co-stituiscono le figure di spicco del credito commerciale. Sempre più imprese decidono di affidarsi inoutsourcing, per l’attività di recupero del credito, a specialisti del settore che andranno a portare sulcampo esperienza e professionalità che garantiranno l’esito positivo dell’azione. Il valore minimo diapertura pratica è di circa cento euro. Il primo contatto con il debitore è affidato proprio ad un opera-tore del call center che, in sede stragiudiziale, cerca di risolvere in modo bonario la controversia re-cuperando l’importo spettante alla società. Se tale tentativo è vanificato dalla resistenza del debitoree non ci sono più margini di accordo, l’azienda in sede giudiziale può appellarsi all’autorità giudizia-ria che provvederà a far valere i diritti del creditore facendo scattare, in casi estremi, anche il pigno-ramento dei beni patrimoniali del debitore.

CreditManagement

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BancarioCon il credito bancario si intendono i mutui ipotecari e chirografari,fidi, prestiti e aperture di credito.Data la complessità e difficoltà di gestione delle pratiche e dei conten-ziosi l’attività viene affidata a specifiche figure professionali in gradodi guidare la negoziazione con il debitore. Parliamo di project manager,asset manager, supervisor di portafoglio, analisti di portafoglio. A unalavorazione complessa corrispondono d’altra parte tempi nettamenteinferiori rispetto al credito commerciale. L’iscrizione del soggetto mo-roso alla centrale rischi, archivio nel quale vengono inseriti i dati di co-loro che risultano essere insolventi, gli precluderà infatti l’accesso anuovo credito e si vedrà chiudere tutte le altre linee di credito già incorso. Una condizione che molto spesso sprona il debitore a risolverela propria situazione in tempi ristretti.Il numero delle pratiche lavorate in Italia per questo settore, secondo idati Unirec, risulta inferiore rispetto a quelle provenienti dagli altricomparti. Solo il 39% proviene dal settore Bancario e Finanziario. Que-sto è dovuto soprattutto ai numerosi controlli effettuati dalle banche eai requisiti che il richiedente dovrà soddisfare affinché venga appro-vata l’erogazione del credito. Garanzie che le banche chiedono proprioal fine di evitare il rischio di morosità. La banca verifica la “capacità dicredito” del richiedente, controlla eventuali insolvenze passate, si ac-certa che sia in grado di restituire il denaro prestato a un determinatotasso d’interesse. Fondamentale è il "rapporto rata/reddito". Di con-traltare l’importo medio di una singola pratica risulta essere maggiorerispetto al settore commerciale. La soglia minima, perché un istituto dicredito decida di affidare una pratica a un’azienda specializzata, di so-lito non è inferiore ai 250 euro. Il vantaggio per una banca che decidedi optare per la cessione del credito, per esempio a un factor, è la ridu-zione delle sofferenze di bilancio e, di conseguenza, il miglioramentodei requisiti di capitale.

Commerciale

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Debt Agencies, un’attività imprenditorialedella quale occorre definire il perimetro In Italia rientrano nella disciplina delle Agenzie di affari, cioè quelle attività sottopostealle regole contenute nel Testo unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza del 1931

RedazioneOipa Magazine

e Debt Agencies nascononegli USA e solo negli ul-timi anni questa attività im-

prenditoriale si è sviluppata anche inItalia.La crescita esponenziale del creditoal consumo negli ultimi venti anni equindi la mentalità e l’atteggiamentoche hanno oggi gli italiani nei con-fronti del credito e dell’indebita-mento, è in netta controtendenza conquanto accadeva in passato e ha get-tato le basi per lo sviluppo di questaattività.Un fenomeno, quello delle “Agenziedebitori”, che cerchiamo di com-prendere meglio con l’aiuto del Se-gretario Generale di UNIREC(Unione Nazionale Imprese a Tuteladel Credito), Marco Recchi: “Al finedi dare un utile contributo all’appro-fondimento del fenomeno occorresottolineare che nel nostro Paese leDebt agencies rientrano, in terminidi autorizzazioni, nella disciplinadelle Agenzie di affari, cioè quelleattività che tuttora sono sottopostealle regole contenute nel Testo unicodelle Leggi di Pubblica Sicurezza(TULPS) del 1931 all’articolo 115.Per svolgere questa attività in-somma, occorre avere una li-cenza/autorizzazione e la tabelladelle operazioni preventivamenteapprovata dagli organi competenti,così come devono essere identificatianaliticamente i servizi offerti ed ilrelativo costo”.Partendo quindi, per esempio, dallapromozione pubblicitaria che di-

verse debt agenciesmettono in campo inmodo sempre più inva-sivo, via mail o attra-verso i media, basandola propria comunica-zione su messaggispesso vaghi e pur-troppo poco chiari e po-tenzialmente dannosiper i futuri clienti, nascespontaneo domandarsise chi ha il compito dirilasciare le autorizzazioni per que-sta tipologia di attività riesca real-mente a percepire l’impatto chequesta attività può avere sulla popo-lazione.“Quando si legge sui giornali che at-traverso le “Agenzie debitori” si puòessere cancellati da una centrale ri-schi, ovvero dall’albo dei protestisenza alcun riferimento ai requisitinecessari per ottenerlo - proseguel’avvocato Recchi - evidentementesorge il dubbio se questa attivitàpossa essere legittimamente pro-mossa e venduta in assenza deglielementi che consentono la cancel-lazione del debitore dagli elenchimenzionati”.“Personalmente un’altra domandache mi pongo è relativa alle associa-zioni dei consumatori che trovano, amio parere, in questa attività econo-mica un “concorrente” agguerritoche per altro la compie a scopo dilucro. Scopo lecito e Legittimo senzadubbio ma al contempo qualche que-sito sorge, soprattutto a coloro che

lo fanno per “missione” e in un am-bito “no profit”. Recentemente visono state iniziative volte a com-prendere il fenomeno e vi è un cre-scente interesse ad affrontare il temain particolare ADICONSUM attra-verso EBITEC ma anche Adusbefcon un’interrogazione parlamentare.Sicuramente EBITEC, Ente Bilate-rale tra Unirec ed Adiconsum, inquanto luogo di incontro di espe-rienze diverse (recuperatori – consu-matori – aziende creditrici) sapràdire la sua e saprà far sentire la suavoce in modo determinante in que-sta partita.”Volendo analizzare invece la rea-zione delle aziende creditrici non sipuò non osservare come diverse so-cietà finanziarie abbiano già datempo preso le distanze da alcuneDebt Agencies non riconoscendoloro l’ attività di mediazione (di-sciplinata dal nostro ordinamento esoggetta quindi a regole ben pre-cise), bensì prendendo atto che svol-gono una attività puramentecommerciale. Può essere infatti con-

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CreditManagement

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siderata un’attività di mediazione se,anziché puntare a risolvere bonaria-mente l’insoluto (e il potenziale con-tenzioso), si cerca in ogni modo didefinire il miglior risultato nella trat-tativa per il debitore per ottenereevidentemente un maggior com-penso?Quanto detto sopra risulta sicura-mente lecito, ma non ci si può stu-pire se talvolta ciò può comportarel’inasprimento della trattativa stessaa danno del consumatore.Secondo l’Avvocato Recchi “oc-corre che al più presto il perimetrodel lavoro di queste imprese sia re-almente ben definito, evitando ai piùscaltri di vendere sogni o illusioni oincitare a un’insolvenza che po-trebbe anche assumere il carattere

dell’insolvenza fraudolenta in con-corso, che, occorre ribadirlo, nel no-stro ordinamento è punitapenalmente.” “Su questo tema UNI-REC (l’Unione Nazionale Imprese atutela del credito) ha deciso di vigi-lare costantemente, monitorando ilsettore delle debt agencies come maiin passato, segnalando alle autoritàcompetenti ogni abuso. Cercandoquindi di tutelare sempre meglio icrediti in senso alto, nell’interessedei creditori, degli operatori del re-cupero e degli utenti finali del servi-zio: i debitori, consumatori o PMIche in momenti di difficoltà comequelli che stiamo vivendo vannoaiutati professionalmente a risolverei problemi e non illusi con promessenon realizzabili.” Gli argomenti af-

frontati in questa sede rivestono unparticolare interesse, soprattutto nel-l’attuale congiuntura economica.Compito del legislatore, degli organidi controllo e dei corpi intermedidella società, come le associazionidei consumatori e gli Enti bilateralicome EBITEC, dovrebbe essere aquesto punto quello di trovare dellesoluzioni che vadano incontro agliinteressi della collettività e di coloroche, in un momento di difficoltà, po-trebbero rivolgersi ai soggetti sba-gliati. Individui che, dietroun’autorizzazione rilasciata ai sensidell’articolo 115, potrebbero na-scondere dei rischi capaci di aggra-vare addirittura la posizione deldebitore inducendolo ad adottarecomportamenti sbagliati o dannosi.

LLAA FFAATTTTUURRAA AA EESSTTRRAAZZIIOONNEE

LaVignetta

di AM29

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CaseStudyRedazione

Oipa Magazine

impossibilità di incassare in tempi ragionevoli ipropri crediti mette in difficoltà sempre più im-prese. Incassare crediti è sicuramente più diffi-

coltoso per chi non è abituato a farlo di professione ed èper questo che esternalizzare servizi per la gestione delcredito è diventata per molti la soluzione più efficace. Asupporto di questa tendenza è bene ricordare i dati ela-borati da Unirec, l’Unione Nazionale Imprese a Tuteladel Credito. Dal primo rapporto annuale elaborato dal-l’Associazione emerge infatti che ogni anno vengono ge-stite oltre 33 milioni di pratiche, per un valorecomplessivo superiore ai 30 miliardi di euro.Parliamo con Francesca Carafa, presidente e a.d. di Gex-tra Srl del gruppo Italfondiario Spa, delle opportunitàche può offrire un partner in grado di seguire i propriclienti in un processo end to end.

Dalla sua esperienza ci può dire quali vantaggi cisono per un’impresa che decide di affidarsi a espertidel settore? Affidare la gestione del credito ad un service esterno, si-gnifica individuare un partner affidabile in grado di va-lutare le necessità dell’azienda e di indicare soluzionipersonalizzate per la crescita del business.Gextra interpreta l’outsourcing come una relazione dipartnership, per condividere gli obiettivi del cliente e rea-lizzare servizi totalmente personalizzati per una gestionepiù competitiva.

Come scegliere il partner migliore al quale affidarsi?E’ opportuno scegliere un partner con esperienza nellagestione del credito che possa supportare l'azienda intutte le fasi del processo. Gli elementi determinanti perl’individuazione di un partner sono la presenza di unastruttura di consulenza che analizzi i processi con ilcliente, la capacità di sviluppare soluzioni in grado di in-tegrarsi con le aree dell'azienda cliente e la disponibilitàdi una struttura operativa adeguata per prendere in ca-rico i servizi del cliente.Gextra appartiene ad un importante gruppo finanziario,Italfondiario SpA, leader storico nella gestione del cre-

dito e si caratterizza perl’esperienza e la prepara-zione dei manager.

Il Management della suaazienda lavora da anni nelcomparto. Perché un’im-presa sceglie di rivolgersia voi? Cosa offrite rispettoai competitor?Gli asset principali della no-stra realtà sono un “ContactCenter” multilingue, for-mato da collaboratori spe-cializzati, la ReteEsattoriale, costituita da agenti in esclusiva diffusi ca-pillarmente su tutto il territorio nazionale e il SoftwareGestionale, sviluppato per garantire alti livelli di auto-mazione dei processi e il massimo di performance e af-fidabilità. Gextra ha inoltre sviluppato delle Business Unit specia-lizzate e servizi dedicati alle Piccole e Medie Imprese.

Parlando concretamente dei servizi forniti da Gex-tra, le viene in mente un case study maggiormente si-gnificativo?Nel 2010 Gextra ha svolto un’attività di consulenza peruna azienda leader nel proprio settore, in merito al mi-glioramento dei processi interni di gestione del credito.Tale progetto chiamato “No default 90 giorni” ha vistola sua conclusione in un periodo di tre mesi con ottimi ri-sultati.La soddisfazione per il lavoro svolto da Gextra ha in-dotto il nostro cliente a scegliere l’outsourcing delle at-tività di gestione del credito invece di potenziare lastruttura interna.I benefici percepiti dal cliente sono stati una maggiorepropensione al risultato, una logica di costo “success fee”e la certezza di un partner competente per le politiche dibilancio per svalutazioni di crediti e valutazioni di por-tafogli.

Gestione del credito,l’importanza dell’outsourcerIntervista a Francesca Carafa,presidente e amministratore delegato di GEXTRA - Gruppo Italfondiario Spa

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InCopertina

Servizi per la tutela del credito:la riforma è una necessitàIntervista all’On. Mariarosaria Rossi, firmataria della proposta di legge“Disciplina del settore della tutela del credito”

Paolo Moretti

e aziende di servizi per la tutela del credito at-tendono, a buon diritto, una normativa evo-luta che ne riconosca il valore. Questo, in

estrema sintesi, il tema della nostra intervista all’On.Mariarosaria Rossi, primo firmatario della proposta dilegge n. 4583 in tema di “Disciplina del settore dellatutela del credito” depositata lo scorso agosto alla Ca-mera dei Deputati.

Onorevole Rossi, da quali motivazioni nasce l’esi-genza di una riforma del comparto della tutela delcredito?“L’attività di recupero crediti per conto di terzi è re-golata dal Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicu-rezza (TULPS), una regolamentazione che risale al1931. Oggi, oltre ottant’anni dopo, assistiamo ad uncontesto sociale ed economico che è profondamentemutato. Anche l’attività di tutela del credito è com-pletamente diversa, per modalità di intervento comeper volume d’affari. La congiuntura di crisi interna-zionale ha accelerato il ritmo di sviluppo del settore,conferendole un maggiore valore. Oltre 23.000 addettioperano nel comparto, che gestisce ogni anno oltre 33milioni di pratiche: tradotto in un valore economico,significa che l’importo complessivo di queste prati-che supera i 30 miliardi di euro l’anno. L’importanzadel settore non deriva però solo dalla rilevanza nume-rica, dobbiamo invece partire da un concetto fondante:la difesa del credito è un elemento fondamentale perla crescita e lo sviluppo della società. Le attività di tu-tela del credito hanno quindi anche un’importanzastrategica”.

In che cosa consiste esattamente l’importanza delleattività di tutela del credito?“Nel suo valore di grande ammortizzatore che lavoraa favore dell’accordo tra le parti, preservando i Tribu-nali e gli uffici dei Giudici di Pace da un rilevante nu-mero di contenziosi. Ha poi Conseguenze dirette sullacompetitività delle aziende, sul Pil, sul gettito fiscale,

crea nuovi posti di la-voro, incide insommasul buon funziona-mento del Paese intero.Le imprese del settoredella tutela del creditonon possono più essereconsiderate semplice-mente delle agenzie diaffari ma necessitanodi una normativa evo-luta adatta al contestoattuale. Con la proposta di legge presentata da me edal collega Ventucci intendiamo dare voce e sostegnoa questa richiesta”.

Veniamo alla Proposta di Legge di disciplina delsettore depositata alla Camera. Ci spiega come si èarrivati a questo testo e cosa prevede?“Lo scopo è definire regole chiare ed aggiornate perassicurare la tutela dei consumatori, un contesto ope-rativo certo per le Imprese ed un risparmio per la Pub-blica Amministrazione. Per il comparto ha ilsignificato di una vera rivoluzione. La proposta è diattuare una riforma organica nell’ottica della sussi-diarietà per dare maggiori certezze sia ai cittadini cheagli addetti del comparto attraverso una legge che de-finisca questa attività per il bene del Paese. Il testo pro-pone una regolamentazione autonoma per i servizi ditutela del credito, sottraendoli alla normativa generaleche il TULPS detta per le agenzie di affari. La princi-pale novità è rappresentata dall’istituzione di un orga-nismo bilaterale di controllo e regolazione, che rilasciaun’apposita autorizzazione.

Quale sarà l’area di competenza di questo organi-smo e quali funzioni svolgerà?“La nostra proposta è che sia organizzato in autono-mia, che abbia uno statuto ed una struttura finanzia-ria propri, che sia composto da esponenti proposti da

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Ministeri, associazioni di imprese operanti nel settoredella tutela del credito, associazioni di consumatori edassociazioni di imprenditori e che abbia il compito diverificare la congruità dei requisiti di coloro che fannorichiesta di iscrizione all’organismo stesso. Vogliamoche provveda all’iscrizione negli appositi elenchi eche definisca le regole per l’esercizio ed il buon fun-zionamento dell’attività.La proposta si basa anche sulla definizione del ruolorispetto ai requisiti formativi che gli addetti delle im-prese iscritte devono possedere e della struttura deiprogrammi di formazione. A mio avviso è assoluta-mente necessario ed urgente che questo compartovenga regolamentato nel più breve tempo possibile:la tutela del credito è un’attività che si confronta quo-tidianamente con tematiche delicate quali l’antirici-

claggio, la gestione dei sistemi di informazionecreditizia, la privacy e la tutela del consumatore. Inmancanza di regole e controlli, l'abusivismo potrebbefare da padrone. Per questo sono previsti poteri ispet-tivi e sanzionatori che possano comportare anche lacancellazione dall’elenco di una impresa in presenzadi violazioni delle disposizioni dell’organismo stesso”.

Nella Proposta depositata ci sono anche altri ele-menti di “rottura” con le norme del 1931. Qualisono a Suo giudizio i più significativi?“Oggi, chi vuole esercitare l’attività di tutela del cre-dito, presenta alla Questura territorialmente compe-tente una dichiarazione di inizio attività.Per ottenere la licenza di polizia, viene richiesto di nonaver riportato condanne che prevedano pene detentivesuperiori ai tre anni, un requisito che potremmo defi-nire di onorabilità più che di competenza tecnica. Ci

sono poi delle documentazioni da presentare, come latabella delle mercedi ed il giornale degli affari da com-pilare quotidianamente. Detto questo, la preoccupa-zione maggiore deriva dal rischio concreto cheoperatori non adeguati e di scarsa capacità possanocominciare (o continuare) ad esercitare la professioneproprio perché è l’articolo 115 a non pretendere re-quisiti all’altezza di questo nome. Il Ministero del-l’Interno si trova a dover effettuare il controllosull’attività con strumenti normativi inutili e comun-que insufficienti. Siamo anche noi dell’idea che le per-sone che svolgono questa delicata attività debbanoavere requisiti di onorabilità, ma nella nostra propostaesprimiamo anche la necessità che gli addetti ai servizidi recupero crediti svolgano una formazione profes-sionale periodica e che vengano definite le attività che

i soggetti autorizzati dall’organismo bilaterale pos-sono svolgere : dalle ricerche del debitore, al contattocon lo stesso, dall’incasso alla relazione negativa incaso di insuccesso del recupero. L’articolo 5 della Pro-posta di legge attribuisce inoltre al ministero dellaGiustizia il compito di vigilare sull’organismo equindi su tutta l’attività di tutela del credito, mentreora l’articolo 115 del TULPS la riconduce al Mini-stero dell’Interno”.

In conclusione, Onorevole Rossi, quale ritiene sia ilpunto di forza di questa proposta?“Nel fatto che deriva da uno scambio dialettico tra leparti e da un’opera di mediazione.Questa proposta dimostra che la tutela dei consuma-tori può infatti incontrare l’interesse delle Imprese, inun confronto significativo tra le parti che conosconobene il tema e l’hanno a cuore”.

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L’IntervistaFrancesco Ruoppolo

l nodo della privacy, che la Commissione eu-ropea si è incaricata di sciogliere con unanormativa ad hoc, somiglia sempre di più a

quello di Gordio. Una faccenda intricata, visto che ingioco c’è l’esigenza di conciliare un diritto tutelatodal trattato Ue con le ragioni di chi rappresenta unsegmento non trascurabile dell’economia: il com-parto dei servizi. Le aziende che operano nel settore,e in particolare quelle appartenenti al microcosmodel credito, basano una parte fondamentale dellapropria attività sul trattamento dei dati. Per cono-scere la portata delle implicazioni che la nuova di-sciplina della materia potrebbe avere sulle società direcupero crediti nonché la natura delle proposte pro-venienti dal settore per correggere la normativa, ab-biamo sentito il presidente della Federazione delleAssociazioni Nazionali delle Agenzie di recuperocrediti (Fenca), Kornel Tinguely.

Presidente Tinguely, può anticiparci i contenutidelle nuove norme che la Commissione europeaintende adottare in materia di tutela della pri-vacy?

L’Unione europea ha intenzione di modificare l’as-setto normativo della privacy passando da disposi-zioni contenute in una direttiva a disposizionicontenute in un regolamento. Questo perché il di-ritto alla riservatezza viene a essere considerato undiritto di primaria importanza per quanto riguarda lasua tutela all’interno dell’Unione. Ciò ha come con-seguenza diretta che vi è una particolare attenzioneda parte delle istituzioni europee a disciplinare inmaniera più rigida la circolazione delle informa-zioni. Se questo, ed è da dimostrare, tuteli meglio idiritti dei cittadini, al contempo crea delle proble-matiche gestionali nel mondo dei servizi in partico-lare per quelle imprese che fanno business gestendole informazioni, perché inserire binari rigidi nel trat-tamento dei dati significa implementare, non tanto

le misure di sicurezza,ma proprio le procedureaziendali al fine di es-sere conformi alla nor-mativa. Questopassaggio, che è moltodelicato, ha poi dei ri-flessi concreti. Adesempio, si sta discu-tendo a livello europeodella possibilità di limi-tare fortemente l’attivitàdi profilazione della clientela e l’attività di scoringe quindi di valutazione di punteggio che si può darealla clientela, ancorché potenziale. Evidentemente,per delle aziende di servizi il non poter svolgere ade-guatamente questa attività, vuol dire rendere la pro-pria azione, anche di reperimento della clientela,molto più complessa e difficile. E in un mondomolto competitivo e in tempi di crisi come quello incui viviamo questi profili non sono secondari.

Qual è la posizione di Fenca sulle norme al vagliodi Bruxelles?

Ci sono nella bozza due o tre punti che vanno mo-dificati. Per esempio, le informazioni sul debitorenon potranno essere utilizzate una seconda volta perun successivo caso di recupero. Fenca proporrà unasemplificazione della normativa, e chiederà che lenuove misure abbiano un corretto impatto sul nostrosettore.

Cosa significa questo per le imprese che operanonel settore del credito?

Per le imprese che operano nel recupero è di fonda-mentale importanza avere la possibilità di identifi-care il debitore, di sapere quando una persona non èsolvibile. La bozza della legge sulla privacy non

La normativa sulla privacy?Una legge punitiva per il settore delcredito, va semplificata

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Intervista a Kornel Tinguely, presidente della Federazione delle Associazioni Nazionalidelle Agenzie di recupero Crediti (Fenca)

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L’Intervista

solo non viene incontro a questa esigenza adeguata-mente, ma è addirittura punitiva: in ordine alle vio-lazione sulla privacy si discute dell’introduzione diun regime sanzionatorio che prevede, nell’ipotesidella violazione della normativa, addirittura il paga-mento di una sanzione che può arrivare a una per-centuale sul fatturato dell’azienda. E in un momentodi grave difficoltà come quello che viviamo, con imargini delle aziende che diminuiscono, evidente-mente una sanzione di questo genere può appariresproporzionata qualora non vi fossero delle reali egravissime esigenze di tutela da difendere.Il problema non riguarda realtà imprenditoriali comele multinazionali del settore della comunicazione,ma tutte le imprese in generale (comprese le Pmi).Non è possibile contemplare sanzioni così alte. Que-sto decreterebbe un futuro molto difficile per le pic-cole e medie imprese. Proveremo quindi a chiedereche venga riconosciuta una differenza di trattamento

per le violazioni tra le piccole e le grandi imprese.Per la nostra professione è molto importante averela possibilità di trattare correttamente i dati che con-sentono di identificare il debitore.

Nella nuova normativa dovrebbe essere compresauna disposizione che, almeno dal vostro punto divista, è alquanto controversa: quella relativa al-l’esplicito consenso. Ce lo conferma? E cosa com-porterebbe per le società che operano nel settoredel credito l’introduzione di una misura del ge-nere?

Se questa normativa veramente dovesse introdurrela necessità di munirsi sempre di un esplicito con-senso da parte del soggetto interessato per il tratta-mento dei suoi dati, questo determinerebbe unenorme rallentamento e delle difficilissime modalitàoperative per tutti quei trattamenti dove non c’èsempre un esplicito consenso da parte dell’interes-sato. Un caso tra tutti è, appunto, l’attività di recu-pero crediti dove l’inadempiente che haun’obbligazione si potrà nascondere dietro ai nuovidiritti che questa eventuale normativa sulla riserva-tezza gli potrebbe garantire, per non farsi trovare enon onorare il proprio debito. Questi profili sonoestremamente importanti e delicati per la nostra fe-derazione europea e per le singole associazioni na-zionali che sono fortemente preoccupate da unatteggiamento delle istituzioni europee volte a tute-lare sì un diritto importante come quello alla riser-vatezza che nessuno contesta. Ma tale tutela devetrovare una ponderazione e un’articolazione concretaper non ledere altri principi fondamentali del-l’Unione quali appunto la libera circolazione deibeni e dei servizi, la tutela dell’impresa e del dirittodi credito che, a nostro avviso, non sono diritti se-condari anche perché fanno parte dei principali trat-tati dell’Unione.

Madrid - dal 16 al 21 ottobre 2012www.fenca.org

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L’Azienda

GERI HDP, da 18 anni nel mondo della gestionee recupero crediti

GERI HDP Holding di Partecipazione raggruppa società con pluriennale esperienza nel settore dei Servizialle imprese con focus sulla gestione del Credito quali Ge.Ri. Gestione Rischi Srl ed Elliot Srl. Il Gruppo,da 18 anni presente sul mercato della gestione e del recupero crediti, ha assistito al graduale evolversi diquest’ultimo, analizzandolo e aggiornandosi costantemente per offrire ai propri partner un servizio affida-bile, efficace ed innovativo. Presente sul territorio nazionale con quattro sedi (Milano, Roma, Torino e Ca-gliari), il Gruppo si avvale di oltre 480 dipendenti assunti ai sensi del CCNL terziario distribuzione servizi.

Ge.Ri. Gestione Rischi Srl

Di cosa si occupa Ge.Ri. Gestione Rischi? Ge.Ri. svolge attività di recupero crediti stra-giudiziale, offrendo un sistema integrato diservizi atti a fornire un moderno strumentodi supporto al raggiungimento di obiettiviquali:

• Ridurre e prevenire le insolvenze• Contenere il fondo svalutazione perdite su crediti• Produrre liquidità• Legare i costi di gestione del credito agli effettivi beneficiraggiunti• Garantire risultati rispondenti alle esigenze della credit po-licy interna

A quale target vi rivolgete?Ge.Ri., dopo aver maturato notevole esperienza in ambito fi-nance, si è rivolta prima al settore delle telecomunicazioni epiù recentemente a quello energetico, che ha subito una no-tevole espansione dovuta alla liberalizzazione delle forniture.In questo momento di congiuntura economica, in cui il ri-torno sull’investimento è messo a rischio, i grandi player dimercato possono fidarsi delle metodologie e della qualità im-piegate da Ge.Ri., sempre pronta ai cambiamenti repentinidel mercato.

Quali strategie adottate per il raggiungimentodegli obiettivi?La strategia migliore di Ge.Ri. risiede da sempre sulle proprierisorse umane: il nostro personale è professionalmente com-petente, formato e costantemente aggiornato. I credit col-lector di Ge.Ri. devono far fronte alle problematiche digestione dell’insoluto e del debitore, trovando la soluzioneche garantisce il pagamento totale e la soddisfazione di tuttele parti in gioco.

La tecnologia assume sempre di più un ruolo centrale perl'attività delle imprese, contribuendo ad aumentarne l’ef-ficienza, la produttività e la sicurezza.

Come si pone a riguardo la sua azienda?Ge.Ri. adegua costantemente le proprie logiche di interventosulla base delle evoluzioni messe a disposizione dalle tecno-logie più all’avanguardia. Nuovi approcci si fondano sull’at-tribuzione del “giusto” valore alle informazioni, forniteci oacquisite a seguito delle azioni svolte. Le ultime novità in-trodotte in Ge.Ri. in questo s¬enso sono l’investimento inuna nuova piattaforma che integra tutte le base dati interne el’implementazione di un sistema di Scoring innovativo, chefornisce – al momento dell’affido - un punteggio predittivodella probabilità di recupero e una nuova segmentazione delportafoglio. Queste innovazioni contribuiscono ad indiriz-zare le strategie di recupero in modo efficace ed efficiente.

Elliot Srl

Quali sono i principali servizi offerti dalla Elliot Srl?Elliot opera nel campo del Business Pro-cess Outsourcing e propone una gammacompleta di servizi dedicati alla gestionedi tutto il ciclo di vita del cliente. L’offertadi Elliot si articola in servizi di verifica

della rischiosità dei clienti prospect (attraverso l’adozione digriglie di scoring e campagne di contatto mirate a identifi-care irregolarità nella fase di accettazione dei clienti), di backoffice amministrativo (attivazione metodi di pagamento au-tomatico, gestione dinieghi, gestione rimborsi, incassi nonabbinati, ecc.) e post vendita (variazioni anagrafiche, gestionedella corrispondenza inesitata, gestione multe e gestione re-clami).

Esternalizzare le attività d'impresa a dei professionistidel settore, oltre a ridurre i costi, permette di conseguireun vantaggio competitivo?La delega a provider esterni di funzioni non strategiche con-sente alle aziende di focalizzarsi sul core business e sulle at-tività per le quali si possiede effettiva competenza,aumentando le probabilità di perseguire gli obiettivi azien-dali.

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AspettiNormativi

Pa, interscambio dei dati anagraficiper facilitare il rintraccio del debitore

Giorgio De RitaDirettore Generale Digit Pa

a Pubblica amministrazione comincia, da qualchetempo, a confrontarsi con la difficile arte della ge-stione di risorse finanziarie attese ma non ancora in-

cassate. Per farlo deve riuscire a, o almeno cercare di,cambiare completamente ilproprio approccio alla piani-ficazione delle risorse e allaprogrammazione delle atti-vità di incasso. Non sfugge anessuno, che abbia lavoratodentro alle amministrazioni,come il vecchio modello diaccertamento e spesa non siapiù sufficiente. Non bastapiù avere una “certezza giu-

ridica” di quanto dovuto per programmare spese e non è piùsufficiente limitare la spesa a quanto già effettivamente ac-certato. Se questo è vero la conseguente domanda è: alloracosa, oltre alla legittimità, si può o si deve porre a fondamentodella gestione economico finanziaria delle amministrazioni,specie di quelle di minori dimensioni? La risposta è: le infor-mazioni, o quantomeno soprattutto le informazioni. Andiamoper gradi. La Pubblica amministrazione tradizionalmente haguardato verso il cittadino o l’impresa non come un fruitore diservizi ma come un soggetto che aveva il diritto di dare o di ri-cevere. Se hai violato il codice della strada e ricevuto unamulta semplicemente devi pagare, non importa come e quandoma che l’iter sia condotto in una strada di rispetto della norma.Una serie di ragioni spingono oggi le pubbliche amministra-zioni, specialmente locali, verso un modello diverso di ge-stione dei processi di rendicontazione e incasso. Tornandoall’esempio delle multe: per le amministrazioni occorre cono-scere non solo e non tanto i volumi di accertamento (quantemulte erogate) ma anche gli effettivi incassi, i costi relativi, itempi e le modalità di riscossione. Questo anche per altri tri-buti o incassi per servizi resi. In altre parole: servono le infor-mazioni e serve un modello di raccolta e di gestione delleinformazioni sulle linee di servizio e su quante siano effetti-vamente le risorse pianificabili. Il conoscere quanto tuttavianon basta. Occorre anche conoscere il chi, il panorama degliutenti, la loro posizione anagrafica la loro eventuale mobilitàsul territorio e lungo la scala sociale (i redditi variano e conloro spesso i diritti per l’accesso a determinate prestazioni o

per il contributo a particolari servizi). Quanto e chi, sembranotemi semplici. In realtà si tratta di modelli operativi complessi,in generale frammentati su diversi piani dell’azione ammini-strativa, su uffici e competenze distribuite dentro le singoleamministrazioni e su amministrazioni diverse. Ecco dunquel’intreccio di approcci possibili, di operazioni e di responsa-bilità che le amministrazioni si trovano a dover affrontare. In-treccio reso ancora più articolato se, come è giusto, si lega alloschema tradizionale della legittimità e della certezza giuridicadella azione pubblica: il diritto di ricevere risorse ma anche ildiritto di veder riconosciuto il credito come certo ed esigibile.Su questa strada ci si sta muovendo da tempo e molti passi inavanti sono stati fatti. Molti restano da fare. In particolar modoper quanto riguarda l’accesso e la disponibilità delle informa-zioni già in qualche modo in possesso delle pubbliche ammi-nistrazioni. L’effettiva ed efficiente attuazione dei loro servizirichiede infatti un adeguato livello di integrazione delle ban-che dati in cui sono memorizzati i dati anagrafici dei cittadinie la loro residenza storica e attuale. E poiché l’Italia è il Paesedegli oltre 8000 campanili e la norma pone in capo a ciascunComune la responsabilità della gestione della propria anagrafe,è evidente che la possibilità di mettere insieme, logicamente,le informazioni e i dati contenuti in ogni banca dati anagra-fica e di registrare ogni loro variazione è una precondizionenecessaria al rintraccio del debitore, consentendo, ad esem-pio, di risalire in tempo reale all’indirizzo di residenza o di do-micilio attuale di un cittadino attraverso il suo codice fiscale.Più in generale, una corretta circolarità e interoperabilità deldato anagrafico è la base di numerosi servizi pubblici erogatida amministrazioni diverse, quali i servizi elettorali, scolastici,tributari, di leva, sanitari e socio-assistenziali, che attingonodalla fonte anagrafica le notizie necessarie a definire il rap-porto tra il cittadino ed il territorio, tramite l'istituto della resi-denza. E le recente normativa sulla decertificazione, sulcollegamento fra le banche dati delle amministrazioni, sullavelocizzazione del cambio di residenza non fa che confermarela centralità di un sistema per l’interscambio dei dati anagra-fici, unico strumento attraverso cui ogni amministrazione eogni altro soggetto che per legge ne ha titolo, possono acce-dere alle informazioni primarie di ogni cittadino. Ora al pub-blico non resta che attuare le norme e alle imprese chesviluppare e promuovere servizi di assistenza tecnica e pro-fessionale all’altezza di un Paese moderno.

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Una corretta circolarità e interoperabilità del dato anagrafico è la base di numerosiservizi pubblici erogati da amministrazioni diverse

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AspettiNormativiAvv. Paolo Aureli

Studio legale e tributario Aureli,Iglesias (Cagliari)

l d. l. n. 212/2011, recante disposizioni urgenti(anche) sulla composizione delle crisi da sovraindebitamento, è stato convertito, con alcune

modifiche e novelle, nella Legge n° 3 del 2012 (inGazz. Uff. 30 gennaio 2012, n. 24).La tematica della disciplina (connessa a quella del-l’usura e dell’estorsione) tocca un nervo scoperto dellasocietà italiana e coinvolge milioni di cittadini “asfis-siati” dai troppi debiti. Si tratta della possibilità per i debitori (nel testo del de-creto legge era specificatamente prevista la figura delconsumatore) non soggetti alle procedure concorsualidi attivare una procedura concordata con i creditori pertentare di ridurre i debiti fino alla loro estinzione. Scendendo più nel dettaglio, il provvedimento prevedeche il soggetto sovraindebitato (incapace di adempiereregolarmente le proprie obbligazioni) possa proporre aicreditori un piano di ristrutturazione dei debiti, ela-borato con l'ausilio di organismi all’uopo istituiti chea) assicuri il regolare pagamento di tutti i creditori,anche quelli estranei all'accordo, compreso l'integralepagamento dei titolari di crediti privilegiati, b) stabili-sca i termini e le modalità di tale pagamento e c) pre-veda l’eventuale affidamento del patrimonio deldebitore a un fiduciario per la liquidazione, la custodiae la distribuzione del ricavato ai vari creditori. Peraltro,il soddisfacimento dei creditori è previsto anche conl’eventuale garanzia di terzi, nonché con la cessione dicrediti futuri. Nel piano di ristrutturazione può essere prevista, acerte condizioni, una moratoria di un anno per il pa-gamento dei creditori estranei. La proposta va depositata nel tribunale del luogo doveil debitore risiede e all'udienza, in assenza di iniziativeo atti in frode ai creditori, il giudice dispone che percentoventi giorni, non possono, sotto pena di nullità,essere iniziate o proseguite azioni esecutive indivi-duali, disposti sequestri conservativi o acquistati dirittidi prelazione sul patrimonio del debitore. Da tale so-spensione sono esclusi i titolari di crediti impignorabili

(crediti per ali-menti, per tributidovuti allo Stato,alle Province edai Comuni, quelliper manteni-mento, anche acausa di separa-zione e divorzio,ma questi ultimi,chiarisce la Cortecostituzionale,solo nella misurain cui hannoanche caratterealimentare ecc..).Se i creditori tito-lari di una percentuale del 70% dei crediti accettano laproposta (il decreto riduceva tale percentuale al 50%per la procedura attivata dal consumatore) il Giudicel’omologa, disponendone idonea forma di pubblicitàe dall’omologa parte un ulteriore anno di “blocco”delle azioni esecutive e o conservative nei confrontidei beni del debitore.Degna di nota e, forse, foriera di future polemiche, è lanovella (art. 18) che ha introdotto la possibilità, oltreche per il giudice, anche per gli organismi di compo-sizione delle crisi di accedere ai dati contenuti nel-l'anagrafe tributaria, nei sistemi di informazionicreditizie, nelle centrali rischi e nelle altre banche datipubbliche.Ulteriore ed opportuna novità rispetto al testo del de-creto legge è rappresentata dalla previsione di adeguatesanzioni per il debitore che compia atti fraudolentinei confronti dei creditori (reclusione da sei mesi a dueanni e multa da 1.000 a 50.000 euro), nonché per ilcomponente dell'organismo di composizione della crisiche ometta o rifiuti senza giustificato motivo un attodel suo ufficio, renda false attestazioni in ordine al-l'esito della votazione dei creditori sulla proposta di ac-

E’ legge la nuova disciplinasul sovraindebitamento

Possibilità per i debitori non soggetti alle procedure concorsualidi attivare una procedura concordata con i creditori per tentare di ridurrei debiti fino alla loro estinzione

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34 dossier

cordo formulata dal debitore, ov-vero in ordine alla veridicità deidati contenuti in tale proposta o neidocumenti ad essa allegati, oppurein ordine alla fattibilità del piano diristrutturazione dei debiti propostodal debitore (reclusione da uno a treanni e con la multa da 1.000 a50.000 euro).Inoltre, la legge prevede l'istitu-zione di un Fondo di solidarietàper le vittime dell'usura che con-senta l'erogazione di mutui anche infavore dell'imprenditore dichiaratofallito, su consenso del giudice de-legato al fallimento e in difetto dicondanne definitive per delitti con-tro la Pubblica amministrazione, lafede pubblica, l'amministrazionedella giustizia, il patrimonio, l'eco-nomia pubblica, l'industria e ilcommercio, per le quali non è in-

tervenuta riabilitazione. L’entità delmutuo sarà commisurato al dannosubito dalla vittima del delitto diusura.Quanto inciderà la nuova disciplinasull’effettivo abbattimento delle si-tuazioni debitorie potrà essere ve-rificato soltanto fra un anno o due,ovvero, con la conclusione deiprimi procedimenti. Tuttavia, purconstatando come la legge di con-versione apporti alcune garanzie diriuscita per le procedure concor-date, sanzionando adeguatamenteeventuali comportamenti fraudo-lenti, non ci si può comunque esi-mere dal ribadire, anche in questasede, come la considerazione diuna serie di elementi, tra i qualil’incertezza della tempistica delprocedimento, legata anche all’at-tuale ingolfamento delle sedi giudi-

ziarie, i lunghi periodi nei quali ibeni del debitore sono ex lege “in-toccabili” dai singoli creditori, ilfatto che, in caso di chiusura nega-tiva del procedimento, ad esempioper inadempimento, non siano pre-viste delle adeguate contromisure atutela immediata dei crediti inesi-tati, come invece previsto nel con-cordato preventivo (dichiarazionedi fallimento e acquisizione allamassa attiva di tutti i beni), lasci in-tatto il timore che la nuova disci-plina, invece di rappresentare ilvolano per la definizione celere eponderata delle situazioni di crisi,possa in effetti tradursi in un ulte-riore elemento di ostacolo alle nor-mali e già incerte procedure direcupero del credito.

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o scopo di queste poche righe, spero non troppo con-fuse e oscure dato il tecnicismo che connota la que-stione in oggetto, è quello di provare a evidenziare

quale sia, o meglio quale potrebbe essere, l’impatto delle mi-sure fiscali recate nel d.l. n. 201/2011 (id est il Decreto Monti)sul “credito”. Prima di iniziare con alcune brevi riflessionisull’argomento, mi sembra quanto mai opportuno circoscri-vere la portata della parola “credito” che, infatti, in questasede, verrà necessariamente utilizzata per indicare – anchese impropriamente – quelle attività che favoriscono la “cir-colazione della liquidità” con particolare riferimento al-l’esercizio dell’attività professionale e di impresa. L’adozionedi una simile ampissima e inevitabilmente imprecisa acce-zione, tuttavia, è resa necessaria dalla profonda diversità dellemisure che colpiscono il comparto del credito previste nella“Manovra Monti”. Nel decreto n. 201/2011, infatti, vi sonomisure, che pur rispondendo a finalità differenti (la traspa-renza piuttosto che l’emersione del sommerso), a mio mododi vedere, finiscono poi tutte con il tendere al perseguimentodel medesimo obiettivo – manifesto sin dalle prime elabora-zioni della manovra d’estate portata poi a compimento dalpresidente Monti – cioè “fare cassa” – o altrimenti detto, evi-tare inutili e dannose “dispersioni e/o perdite” di entrate –controllando “tutto il controllabile” e “tassando ogni benetassabile”.I provvedimenti che – direttamente e/o indirettamente – im-pattano sul credito nell’accezione dianzi indicata (e rispettoad alcuno dei quali, per esempio la tassazione sui capitalirimpatriati, residuano dubbi di legittimità costituzionale), insintesi, sono: a) l’estensione dell’attività di accertamento suidati finanziari (art. 11, comma 2); b) le limitazioni alle tran-sazioni in contanti e assegni (art. 12); c) il “nuovo” bollo e ilnuovo limite del massimo scoperto (art. 19, commi 1-6); d)la tassazione dei beni all’estero e dei capitali scudati (art. 19,commi 6-12).La ratio delle misure dianzi indicate è principalmente – anchese non dichiaratamente – il “contenimento del demone del-l’evasione fiscale”. I primi due interventi normativi, cioèquelli riguardanti l’utilizzo dei dati finanziari – strumento chesi somma all’oramai diffuso (e abusato) mezzo degli accer-tamenti bancari – e la limitazione all’uso di contanti e asse-gni, infatti, puntano alla trasparenza – da intendersi come

“rendicontazione” – di tutte le mo-vimentazioni riferibili a ciascuncontribuente (persona fisica e/o giu-ridica) per consentire la riduzione econtemporaneamente l’emersionedel “nero”. In altri termini, questidue strumenti dovrebbero consen-tire all’Amministrazione finanziariadi operare una rigida “sorveglianza”sul “risparmio” (altro possibile si-nonimo di “credito” in questa sede).E ancora, interventi come la nuovaimposta di bollo e la nuova commissione di massimo sco-perto, e ancor più la tassazione dei “capitali scudati” e degliimmobili siti all’estero (di proprietà di soggetti prevalente-mente residenti in Italia) mirano a “mettere a frutto il cre-dito”, nel senso di “renderlo produttivo” utilizzandolo qualebase su cui parametrare il “costo” imputabile a ciascun con-tribuente per il solo fatto di averne la disponibilità (nel sensodi esserne titolare o proprietario).In definitiva e concludendo con una riflessione un po’ piùampia sulla riforma Monti prendendo le mosse dal settoredel credito – particolarmente delicato considerato anche ilmomento storico – la trasparenza, la semplificazione chepassa attraverso l’informatizzazione del sistema, l’agevola-zione nelle comunicazioni e nel rapporto con il fisco, sonotutti obiettivi/strumenti sottoposti a una precisa condizione,e cioè che le “vite” dei contribuenti (altrimenti detto che “iflussi economici e finanziari” di ciascuno di essi) siano spec-chiatamente visibili e sorvegliati nonché sorvegliabili. La ri-gidità delle misure elencate se, per un verso, è condivisibilepoiché occorre senza alcun dubbio provvedere a regolamen-tare pratiche oramai fuori controllo, per altro verso, rischia al-meno nel breve periodo di scoraggiare i risparmiatori e anchei nuovi investitori. Sono misure oggettivamente difficili dagiudicare e da valutare in termini di efficienza, che in ognicaso, potrà emergere solamente nel lungo periodo, ma quelche è certo è che esse pongono in evidenza, forse per la primavolta dopo anni, l’urgenza di procedere al risanamento deldissesto del passato.Prima o poi, però, era necessario prendere coraggio e iniziarea lavorare partendo, questa volta, dalle fondamenta.

L’impatto sul credito della manovra MontiIl “demone” dell’evasione e l’impatto sul comparto del credito delle misure fiscali deld.l. n. 201/2011 convertito in legge n. 216/2011

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Avv. Valentina GuzzantiDottore di ricerca in diritto tributario

presso l’Università degli Studi di Foggia Avvocato presso lo Studio Legale

Tributario - Fantozzi & Associati

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Del procedimento di mediazione:non si applica nel procedimento per ingiunzione

l decreto Ingiuntivo è un provvedimento giudiziariodi condanna con il quale il giudice civile, su richie-sta del creditore, ordina al debitore il pagamento di

una somma a favore del creditore, se sussiste una prova scrittadel debito (per esempio una fattura). Al ricevimento del de-creto ingiuntivo, il debitore ha due possibilità: pagare lasomma dovuta, oppure - qualora ne abbia fondato motivo -fare opposizione nel termine di legge di quaranta giorni dalladata di notifica. In questo secondo caso si apre un vero e pro-prio processo, volto ad accertare l'effettiva sussistenza del de-bito. Qualora il debitore non proponga opposizione al decretoingiuntivo e allo stesso tempo non esegua il pagamento, si tro-verà a dover affrontare una procedura esecutiva a proprio ca-rico che, a scelta del creditore, in base agli accertamenti eindagini esperite nei confronti del debitore, potrà essere di tretipi: mobiliare, immobiliare o presso terzi.Sorge spontanea una domanda: l’istituto della mediazionetrova applicazione nell’ambito del procedimento di in-giunzione?Per rispondere al quesito, preme brevemente fare un excursussulle caratteristiche generali della mediazione.La mediazione, si pone come Risoluzione Alternativa dellecontroversie (RAC). E’ un procedimento strutturato, dove leparti di una controversia tentano di raggiungere un accordocon l’assistenza di un mediatore che si pone come terzo im-parziale che assiste due o più soggetti sia nella ricerca di un ac-cordo amichevole per la composizione bonaria dellacontroversia, sia nella formulazione di una proposta per la suarisoluzione. Il verbale di accordo, è omologato, su istanza diparte e previo accertamento anche della regolarità formale,con decreto del presidente del tribunale nel cui circondario hasede l’organismo. Il verbale costituisce titolo esecutivo perl’esecuzione forzata, per l’esecuzione in forma specifica e perl’iscrizione di ipoteca giudiziale. Il legislatore per favorire lamediazione prevede delle agevolazioni fiscali. Il verbale di ac-cordo è esente dall’imposta di registro entro il limite di valoredi 50.000,00 euro, per la parte eccedente è necessario pagarel’imposta. Alle parti che corrispondono l’indennità al media-tore è riconosciuto, in caso di successo della mediazione, un

credito d’imposta fino a cin-quecento euro. In caso di in-successo della mediazione, ilcredito d’imposta è ridottodella metà. Con decorrenza dal20 marzo 2011, l’esperimentodel procedimento di media-zione è condizione di procedi-bilità della domanda giudizialesu varie materie espressamenteindicate nel Decreto Legisla-tivo 4 marzo 2010 n. 28. In tali materie sussiste l’obbligo di preliminarmente esperire ilprocedimento di mediazione che ha una durata non superiorea 4 mesi e può svolgersi presso un Organismo, ovvero entepubblico o privato, abilitato a svolgere il procedimento di me-diazione, iscritto in un registro, istituito con decreto del mini-stro della Giustizia. Tra le materie espressamente esclusedal citato decreto rientra il procedimento per ingiunzione,inclusa l’opposizione, fino alla fase di pronuncia sulleistanze di concessione e sospensione della provvisoria ese-cuzione. Successivamente alla pronuncia sull’ istanza di con-cessione della provvisoria esecuzione, quando si aprel’eventuale processo di opposizione, finalizzato ad accertarel’effettiva sussistenza del debito, entrerebbe in gioco la me-diazione. La ratio di tale diversificazione trova il suo fonda-mento nella diversa esigenza di tutelare, nella prima fase incui è esclusa la mediazione, il creditore, con l’emissione deldecreto ingiuntivo che riconosce allo stesso immediata soddi-sfazione del credito vantato, qualora lo stesso sia certo, liquidoed esigibile, e in caso di opposizione di non facile e pronta so-luzione. Al contrario, nella fase eventuale di opposizione suc-cessiva al rigetto dell’istanza di concessione di provvisoriaesecuzione, l’istituto della mediazione, troverebbe ampia ap-plicazione, come soluzione alternativa volta a dirimere la con-troversia. Scriveva Abraham Lincoln “Scoraggia la lite.Favorisci l’accordo ogni volta che puoi. Mostra come l’ap-parente vincitore sia spesso un reale sconfitto…..in ono-rari, spese e perdite di tempo”.

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Avv. Irene StrangisAvvocato e mediatore professionista dell’OrganismoMediazione Forense di Roma – Studio legale Strangis

La Risoluzione Alternativa delle controversie è un procedimento strutturato, dove leparti tentano di raggiungere un accordo con la presenza di un mediatore che assiste isoggetti nella ricerca di un accordo amichevole

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38 dossier

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Antiriciclaggio le linee guida del Decreto

1. Il quadro normativo di riferimentoLa materia dell'antiriciclaggio trova nel nostro ordinamento lasua principale fonte nel D.Lgs. 21 novembre 2007, n. 231 (diseguito il "Decreto Antiriciclaggio") che ha dato “Attuazionedella direttiva 2005/60/Ce concernente la prevenzione del-l’utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei pro-venti di attività criminose e di finanziamento del terrorismononché della direttiva 2006/70/Ce che ne reca misure di ese-cuzione”.Il Decreto Antiriciclaggio, come noto, trova applicazione neiconfronti di una vasta platea di destinatari, tra i quali ricor-diamo:- banche;- istituti di moneta elettronica;- istituti di pagamento;- società di intermediazione mobiliare (SIM);- società di gestione del risparmio (SGR);- società finanziarie;- promotori finanziari;- agenti in attività finanziaria;- professionisti.

2. Limitazione all'uso del contanteCome noto la manovra Monti, meglio conosciuta come "De-creto Salva Italia" approvata dal Parlamento a fine 2011, haintrodotto una modifica all'art. 49 del Decreto Antiriciclaggio,vietando i trasferimenti di contante, libretti di deposito ban-cari o postali al portatore e titoli al portatore in euro o valutaestera, effettuati a qualsiasi titolo tra soggetti diversi, per un va-lore pari o superiore a mille euro. Il trasferimento è regolare seavviene attraverso una banca o uno sportello postale ovvero unistituto di moneta elettronica. Il divieto riguarda pagamenti dibeni o servizi e atti a titolo gratuito effettuati per contanti in mi-sura pari o superiore a mille euro. Ne consegue che possonoessere effettuati in contanti, a partire dal primo febbraio, i pa-gamenti nei negozi ovvero negli studi professionali, le dona-zioni e le liberalità in genere fino a euro 999,99. Oltre allasummenzionata soglia i pagamenti sono possibili mediantestrumenti di pagamento tracciabili, come gli assegni bancari opostali muniti di clausola di non trasferibilità, i bonifici, lecarte di credito e di debito, i libretti di deposito nominativi.Naturalmente, il limite di euro 999,99 non può essere aggirato

mediante pagamenti frazionati (ov-vero una serie di pagamenti in con-tanti, ciascuno di importo inferiorealla soglia, ma riferibili alla mede-sima operazione economica). Lanuova previsione si pone il dupliceintento di arginare da un lato opera-zioni di riciclaggio e dall'altro dicombattere l'evasione fiscale limi-tando l'uso del contante e imponendoche l'acquisto di beni e servizi av-venga facendo ricorso a pagamenti tracciabili dall'ammini-strazione finanziaria.

3. Linee guida del Decreto AntiriciclaggioIl Decreto Antiriciclaggio è costruito intorno a 3 pilastri:1) obblighi di adeguata verifica della clientela (Know YourCustomer Rule) e valutazione del profilo di rischio di rici-claggio (Risk Based Approach);2) obblighi di registrazione che si estrinsecano nell'istituzioneed alimentazione dell’Archivio Unico Informatico e nella con-servazione dei dati ivi registrati;3) obblighi di segnalazione di operazioni "sospette" all’Unitàdi Informazione Finanziaria (UIF).

3.1 Obblighi di adeguata verifica In ordine al principio del know your customer (KYC) si os-serva che la fase di identificazione deve seguire un processodi conoscenza del cliente, fondato sul profilo di rischio ad essoassociato e sull'adeguata verifica delle informazioni fornite e/oacquisite. E', inoltre, stabilito l'obbligo per i soggetti destina-tari della disciplina di monitorare in via continuativa e rivalu-tare con cadenza periodica, sulla base di opportuni indicatori,il grado di rischio associato a ciascun cliente. I destinatari delladisciplina sono pertanto tenuti ad adottare misure proporzio-nali al rischio di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo,in relazione al tipo di cliente, al rapporto continuativo, allaprestazione professionale, al prodotto o alla transazione, nellasostanza prevedendo un criterio di adeguamento di sistemi eprocedure e della loro applicazione alle caratteristiche dell’at-tività ed alle dimensioni dei destinatari degli obblighi.Gli obblighi di adeguata verifica della clientela trovano appli-

Obbligo di adeguata verifica, di registrazione e segnalazione operazioni sospette.

Avv. Luigi Rizzi, Avv. Marco ZechiniPartner Studio Legale DLA Piper

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cazione laddove:- si instauri un rapporto continua-tivo (id est rapporto di durata chedia luogo a più operazioni di versa-mento, prelievo o trasferimento dimezzi di pagamento e che non siesaurisca in una sola operazione);- si eseguano operazioni occasio-nali, disposte dai clienti che com-portino la trasmissione o lamovimentazione di mezzi di paga-

mento di importo pari o superiore a quindicimila euro, indi-pendentemente dal fatto che siano effettuate conun’operazione unica o con più operazioni che appaiono tra diloro collegate per realizzare un'operazione frazionata;- vi sia sospetto di riciclaggio o di finanziamento del terrori-smo, indipendentemente da qualsiasi deroga, estinzione o so-glia applicabile;- vi siano dubbi sulla veridicità o sull'adeguatezza dei dati pre-cedentemente ottenuti ai fini dell'identificazione di un cliente.In tali circostanza i destinatari della disciplina sono tenuti a:a) identificare il cliente e verificarne l’identità;b) identificare l’eventuale titolare effettivo (i.e. la persona o lepersone fisiche che, in ultima istanza, possiedono o control-lano il cliente nonché la persona fisica per conto della quale èrealizzata un’operazione o un’attività);c) ottenere informazioni sullo scopo e sulla natura prevista delrapporto continuativo o della prestazione professionale;d) svolgere un controllo costante nel corso del rapporto con-tinuativo o della prestazione professionale.

In ordine alla modalità di adempimento degli obblighi di ade-guata verifica della clientela, l'art. 19 prevede che essa debbaavvenire in presenza del cliente mediante un documento diidentità non scaduto prima dell'instaurazione del rapportocontinuativo o al momento in cui è conferito l'incarico disvolgere una prestazione professionale o dell'esecuzionedell'operazione.

Peraltro, l’art. 22 stabilisce che gli obblighi di adeguata veri-fica dei clienti si applicano a tutti i nuovi clienti, nonché, pre-via valutazione del rischio presente, alla clientela già acquisita.

Qualora i destinatari degli obblighi di adeguata verificadella clientela non siano in grado di adempiere all'identi-ficazione essi non possono effettuare l'operazione né in-staurare il rapporto ovvero devono porvi fine e valutarese effettuare una segnalazione di operazione sospetta al-l'UIF.

Gli obblighi di adeguata verifica si distinguono in obblighi"rafforzati" o "semplificati" a seconda che il rischio di rici-claggio o finanziamento del terrorismo sia più o meno elevato

tenuto conto di una serie di fattori quali ad esempio l'assenzafisica del cliente, la qualifica di c.d. "persone politicamenteesposti" (id est che occupano o hanno occupato importanti ca-riche pubbliche), la qualifica di cliente (exempli gratia obbli-ghi semplificati si applicano quando l'operazione o il rapportocontinuativo avviene tra due soggetti destinatari della disci-plina antiriciclaggio).

3.2 Obblighi di registrazioneIl secondo obbligo è l’obbligo di registrazione, al quale siaccompagna quello di conservazione delle informazioni edocumenti acquisiti nello svolgimento degli obblighi identi-ficativi. Il primo concerne determinate informazioni, espres-samente indicate dal Decreto Antiriciclaggio, e relative alcliente ed alle caratteristiche della prestazione (quali, tra l’al-tro, i mezzi di pagamento) che devono appunto essere regi-strate nell'Archivio Unico Informatico. Tale registrazione vafatta tempestivamente e comunque non oltre trenta giornidopo il compimento dell’operazione, l’apertura, la varia-zione o la chiusura del rapporto continuativo, o la finedella prestazione professionale.La seconda parte della previsione contempla, appunto, l'ob-bligo di conservazione: (i) delle informazioni oggetto di re-gistrazione per un periodo di dieci anni; (ii) della copia o deiriferimenti dei documenti richiesti, per dieci anni dalla finedel rapporto continuativo o della prestazione professio-nale; (iii) delle scritture e le registrazioni (consistenti nei do-cumenti originali o nelle copie aventi analoga efficaciaprobatoria nei procedimenti giudiziari), per dieci anni dal-l’esecuzione dell’operazione o dalla cessazione del rap-porto continuativo o dell'operazione.

3.3 Obbligo di segnalazione L’art. 41 del Decreto Antiriciclaggio prevede che i soggetti de-stinatari inviino una segnalazione all'UIF di operazione so-spetta quando sappiano, sospettino o abbiano motiviragionevoli per sospettare che siano in corso o che siano statecompiute o tentate operazioni di riciclaggio o di finanziamentodel terrorismo. Il sospetto è desunto dalle caratteristiche, en-tità, natura dell'operazione o da qualsivoglia altra circostanzaconosciuta in ragione delle funzioni esercitate, tenuto contoanche della capacità economica e dell'attività svolta dal sog-getto cui è riferita, in base agli elementi a disposizione dei se-gnalanti, acquisiti nell'ambito dell'attività svolta ovvero aseguito del conferimento di un incarico.E’ prevista l’adozione di indici di anomalia, così come defi-niti dalla Banca d'Italia con provvedimento del 27 agosto2010. Nel ribadire che la segnalazione va effettuata senza ri-tardo e ove possibile prima del compimento dell’operazione,l’art. 41 precisa che occorre astenersi dal compiere l’opera-zione finché la segnalazione non è avvenuta, a meno chel’astensione non sia possibile tenuto conto della normale ope-ratività, o possa ostacolare le indagini.

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AspettiNormativi

Le nuove disposizioni per i mediatori finanziari

Piero Civita

on il D.lgs n. 141/2011 anche in Italia è entrata in vi-gore la normativa europea relativa al credito al con-sumo contenuta nella direttiva n°48/2008 i cui decreti

attuativi, pubblicati il 17 gennaio 2012, ono ancora in fase diconsultazione. La legge introduce una serie di modifiche sulladisciplina dei contratti di credito ai consumatori e ridisegna lediverse caratteristiche dei mediatori finanziari: Holding, In-termediari Finanziari, Confidi, Agenti in attività Finanziaria,Mediatori Creditizi, descritti all’interno del Titolo V del TestoUnico Bancario (D. Lgs. 385/1993).Con l’obiettivo di assicurare la sana e prudente gestione deisoggetti vigilati e di rafforzare la stabilità complessiva del si-stema vengono ridisegnati interamente i confini operativi e di-sciplinari degli intermediari finanziari. Gli aspetti principali della riforma riguar-dano:• la ridefinizione dell’ambito della ri-serva di attività degli intermediari limita-tamente alla concessione di finanziamenti;• la previsione di un albo unico degli in-termediari finanziari, tenuto dalla Bancad’Italia, ponendo fine alla distinzione trasoggetti iscritti all’Elenco Generale (exArt. 106) e all’Elenco Speciale (ex Art.107).• il rafforzamento dell’impianto delle re-gole e dei poteri dell'organo di vigilanza sugli intermediari fi-nanziari iscritti nell’albo unico. Tutti i soggetti iscritti all'albosaranno sottoposti a una disciplina che ha senza dubbio la pro-pria matrice ispiratrice in quella di tipo bancario. Unici riferi-menti che la rendono meno rigida sono: il capitale socialenecessario che non deve essere inferiore a valori definiti in re-lazione al tipo di operatività e l’introduzione del concetto diproporzionalità nell’applicazione dei criteri di vigilanza. Neconsegue che la società iscritta al nuovo albo unico, non potràpiù avere la “semplicità” che ha caratterizzato il precedenteintermediario finanziario, bensì dovrà avere una struttura or-ganizzativa che si avvicinerà di molto a quella di una banca,dovendo affrontare aspetti quali l’adeguatezza patrimoniale,il contenimento del rischio, l’organizzazione amministrativo-contabile e il sistema dei controlli interni. La diretta conse-guenza di tale nuova impostazione, che assimila anche ilrischio correlato all’intermediario finanziario come rischio si-stemico, è la necessità di introdurre nuove figure all’interno

delle aziende che se da un lato potranno ridurre con le loro va-lutazioni “indipendenti” i rischi per l’azienda, dall’altro sicu-ramente renderanno meno fluide le decisioni operative.Imprescindibili, risultano dunque, ai fini dell’adeguatezza or-ganizzativa:• Efficiente ed efficace sistema di controlli interni;• Sistema informativo adeguato a supportare il managementnell’assunzione delle decisioni;• Individuazione specifica delle funzioni e aree aziendali conspecifico riferimento all’area crediti (Istruttoria, concessione,monitoraggio);• Mappatura esatta dei flussi interaziendali e regolamenta-zione delle procedure sottostanti;

• Formazione specifica a supportodei nuovi obblighi amministrativi, conparticolare riferimento alla gestione deiflussi informativi verso la Centrale Ri-schi;• Obbligo di redazione del bilanciosecondo i principi contabili IAS;• Sistema informatico adeguato al-l’attività di erogazione e al conseguenteadempimento degli obblighi di segnala-zione.• Presenza di figure professionalispecifiche adeguatamente individuate in

talune funzioni aziendali con specifico riferimento alla nor-mativa antiriciclaggio. Il modello tracciato, assolutamenteevolutivo rispetto ai precedenti, evidenzia l’importanza ai finidi una corretta gestione interna della presenza di una funzioneo quantomeno di una figura di Risk Management. Il riordinodel settore dell’intermediazione finanziaria si completa con ilprovvedimento della Banca d’Italia emanato il 10 Marzo 2011,in attuazione del Dlgs 231/2007 (antiriciclaggio), che ha perobiettivo quello di prevenire l’utilizzo degli intermediari fi-nanziari quale “veicolo” di riciclaggio e finanziamento del ter-rorismo. Il nuovo impianto normativo deve essere visto comenecessità di perseguire finalità di maggior standardizzazione euniformità di vigilanza sul settore per favorire una maggioretrasparenza e maggiore tutela dei consumatori. Verrebbero cosìa ridursi le aree “opache” attraverso opportuni controlli e pro-cedure in funzione di un principio di proporzionalità coerentecon la forma giuridica, le dimensioni, l’articolazione organiz-zativa, le caratteristiche e la complessità dell’attività svolta.

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Modifiche finalizzate ad assicurare la sana e prudente gestione dei soggetti vigilatie rafforzare la stabilità complessiva del sistema

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AspettiNormativi

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Recupero crediti e privacy, attesa per unregolamento europeo uniforme

mprese di recupero crediti odi recupero informazioni?Considerata l’incredibilemole di dati che transita at-

traverso le banche dati diun’azienda che svolge attività di as-sistenza nella gestione del credito,

la domanda non mi sembra del tuttomal posta.Indispensabili per la gestione delmandato, certo non stravaganti ri-spetto ad esso, ma insieme al denaro– e molte volte a prescindere– ven-gono veicolati da queste società diservizi importanti quantitativi di in-formazioni.Il sistema è banale: per conto di unqualunque titolare di un diritto dicredito, un incaricato si rivolge aldebitore ponendo la più semplicedelle domande: “Intendi onorare ituoi impegni?”.Se la risposta è positiva, nulla que-

stio. Se la risposta è negativa sorgeil secondo, ben più insidioso que-sito: “Perché?”.Questa domanda, indispensabile af-finché l’incaricato possa compiuta-mente relazione il proprio mandantecirca l’attività svolta, comporta l’ac-quisizione di materiale informativospesso estremamente variegato, per-ché le ragioni di un mancato paga-mento possono essere davvero diogni tipo.Ed è proprio nel momento in cuivengono prese “in deposito” questeinformazioni che la normativa inmateria di privacy comincia adesplicare i propri effetti, imponendouna serie di misure a loro garanzia. Misure di sicurezza che, di recente,sono state oggetto di importanti re-visioni tanto a livello nazionalequanto sovranazionale.In data 3 Febbraio 2012, difatti, ilConsiglio dei Ministri ha approvatoil decreto legge n.5 recante “Dispo-sizioni urgenti in materia di sempli-ficazioni e sviluppo”,attualmente alvaglio del Quirinale.Tra i provvedimenti adottati dal co-siddetto ed enfatico “semplifica Ita-lia”, che con tutta probabilitàtroveremo pubblicati a breve sullaGazzetta Ufficiale, merita partico-lare attenzione la soppressione di al-cuni paragrafi (dal 19 a 19.8 e 26)contenuti nel “disciplinare tecnicoin materia di misure minime di si-curezza” di cui all’allegato B del co-

dice della privacy. Saranno, in so-stanza, aboliti gli obblighi inerenti l'adozione del DPS, documento pro-grammatico sulla sicurezza. Il DPS è – o sarebbe meglio dire era– un documento organico che, par-tendo dall’analisi dei rischi propridel sistema informativo,si pone(va)l’obiettivo difocalizzare una serie dicontromisure atte alla protezione deidati immessi nel sistema.I rischi più frequenti a minacciadelle banche dati, da sempre risie-dono nel pericolodi accidentale di-struzione, perdita o mancanza diintegrità delle informazioni, nel lorotrattamento non consentito o nonconforme alla finalità di raccoltaenell’accesso non autorizzato al si-stema.Il DPS era lo strumento attraverso ilquale era possibile offrire l’evi-denza, in caso di controllo, deglisforzi posti in essere al fine di evi-tare che i predetti rischi si concre-tizzassero. Con la sua abolizione,dunque, i titolari del trattamento didati vedranno venire meno un’in-combenza, ma dovranno comunqueconcentrarsi sulla verifica effettivadell’applicazione dell’art. 34 delCodice, concernente l’adozionedelle cosiddette misure minime disicurezza. L’orientamento adottato con il de-creto semplificazioni, in ogni caso,appare una semplice anticipazionedell’ormai imminente Regolamento

Le misure di sicurezza sono state recentemente oggetto di importanti revisioni, tanto alivello nazionale quanto sovranazionale

Avv. Vittorio ColombaStudio legale Colomba

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AspettiNormativiUE in materia di protezione dei datipersonali, mediante il quale la Com-missione Europea intende aggior-nare la normativa citata, conl’obiettivo di applicare un insiemedi regole comuni valide in tutto ilterritorio UE.

Quest’intervento comporterebbel’abrogazione delle singole norma-tive attualmente applicate negli Statimembri, per l’introduzionedi un re-golamento comune che, con ogniprobabilità, prevedrà: l’aumentodelle responsabilità e degli obblighia carico dei titolari del trattamento,ampliamento dell’obbligo di otte-nere esplicito consenso al tratta-mento dei dati e la possibilità perl’utente di avere libero accesso aglistessi, il rafforzamento del “diritto

all’oblio”, ossia la possibilità di can-cellazione dei dati (o la loro trasfor-mazione in forma anonima) se nonsussistono ragioni di conservazioneel’applicazione delle direttive euro-pee anche in caso di dati trattati aldi fuori del degli Stati membri.

Secondo l’analisi della Commis-sione Europea, l’adozione di regoleuniformi comporterebbe maggiorecoerenza nell’applicazione dellanormativa in tutto il territorio Euro-peo e una diminuzione degli oneri acarico delle aziende, le quali po-tranno rivolgersi ad un'unica Auto-rità nazionale, responsabile deltrattamento dei dati nel Paese in cuisvolgono principalmente le lorooperazioni. Le Autorità competenti,inoltre, dovrebbero essere dotate del

potere di attuare le norme con più ri-gore. In attesa dell’emissione di unRegolamento europeo uniforme,la recente abolizione del DPS dalcodice della privacy, può conside-rarsi un traguardo per la semplifica-zione delle procedure di protezione

dei dati personali e un indice di pas-saggio da una gestione formale deltrattamento ad un’applicazione piùoperativa. L’auspicio è che le im-prese, non più oberate dalla forma,possano concentrarsi efficacementesulla sostanza della sicurezza infor-matica. L’esigenza di garantire ade-guata tutela alle banche dati è,difatti, ben lontana dall’essere stataabrogata e rappresenta ancora unodei punti centrali del concetto stessodi privacy.

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L’Osservatorio

Ritardi nei pagamenti della Pa, si avvicinail recepimento della direttiva Ue

l governo tecnico, presie-duto da Mario Monti, sin daiprimi mesi dalla sua nascita

si è adoperato per arginare l’annosoe quanto mai pesante problema deiritardi nei pagamenti della Pubblicaamministrazione nei confronti delleimprese fornitrici di beni e servizi.Una emorragia che negli ultimi anniè peggiorata drammaticamente col-pendo soprattutto le piccole e medieimprese. Stando alle ultime rileva-zioni la Pubblica amministrazione haun debito pregresso con le Pmi cheoscilla tra i 60 e i 70 miliardi dieuro, ma le scorse settimane il pre-sidente di Confindustria, EmmaMarcegaglia ha ammesso che lamontagna di debiti potrebbe essereancora più alta (circa 104 miliari,ndr). L’insolvenza degli enti pubblicioltre che soffocare lentamente il tes-suto produttivo del Paese, costituisceun vero e proprio svantaggio com-petitivo per le imprese rispetto aicompetitors europei. Basti pensareche nel nostro Paese i pagamentivengono onorati dalla Pa dopo circa180 giorni con un ritardo medio ri-spetto ai termini contrattuali di 90giorni. In Francia le fatture vengonosaldate dopo 64 giorni, nel RegnoUnito dopo 47 mentre in Germaniane bastano 35. I primi interventi dell’esecutivo sisono concretizzati con lo sblocco di5,7 miliardi nel decreto sulle libera-lizzazioni, utilizzati per erodere par-zialmente l’enorme debitoaccumulato dalla Pa. Il secondo emolto più concreto intervento puntaad anticipare il recepimento dellanuova direttiva europea (

2011/7/UE) previsto nel marzo2013. L’Aula della Camera infatti hadato parere favorevole sulla delegaal governo per il recepimento delladirettiva Ue attraverso uno o più de-creti legislativi daemanare entro seimesi dall'entrata invigore del disegnodi legge comunita-ria. In base allanuova normativa,il limite massimodi tempo per il pa-gamento delle for-niture alle impreseda parte degli entipubblici sarà di 30giorni, proroga-bile a 60 per il set-tore sanitario osalvo espliciti ac-cordi inseriti nelcontratto. In caso non siano rispet-tate le scadenze, il debitore avràl’obbligo di pagare interessi di morapari all’8% più il tasso Bce.Ma il lavoro “dietro le quinte” delgoverno e in particolare del mini-stero dello Sviluppo economico e diquello dell’Economia non finiscequi. Infatti l’obiettivo dei due mini-steri - secondo indiscrezioni - sa-rebbe quello di uniformare l’iter deipagamenti per tutte le amministra-zioni. Questo sistema porterà la Paad utilizzare le stesse modalità neipagamenti per i servizi ricevuti.L’altro intervento potrebbe riguar-dare una gestione più razionale delrapporto tra competenza e cassa, ac-corciando sensibilmente la forbicetra l’autorizzazione “a spendere” e

disporre della cassa cioè del denaroreale. Le imprese inoltre chiedono agran voce che siano rese finalmenteapplicabili altre due misure ritenuteutili per la risoluzione del problema:

si tratta della compensazione tra de-biti e crediti della Pubblica ammini-strazione e la certificazione deicrediti.La prima permetterebbe alle impresedi compensare quanto dovuto alfisco con i crediti vantati nei con-fronti della Pa ed è prevista dallalegge 122 del 2010 ma attualmenteè bloccata per mancanza del decretoattuativo. La seconda misura invece,consentirebbe alle Pmi di incassareda banche o intermediari il creditovantato con la Pa attraverso la certi-ficazione dello stesso, ma è di fattouna misura inutilizzabile perchè nonestesa alla Sanità e non consentitaagli enti commissariati e alle Regionisottoposte a piani di rientro dei defi-cit sanitari.

Il governo Monti si è impegnato ufficialmente a recepire la direttiva Ue che fissa tempicerti per il pagamento alle imprese fornitrici della Pa. Le Pmi sperano

Maurizio Pezzuco

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Credito&Consumatori

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uando un’associazione dei consumatori devedare un parere su quelle che semplicisticamentesono definite controparti, deve avere due punti

di vista.Il primo è il proprio giudizio. Il secondo, altrettanto im-portante, è quello dei singoli consumatori che con quel-l’impresa si devono confrontare.Questo è ancor più vero se l’impresa è un’agenzia cheopera nella riscossione di crediti non pagati alcune volteper scelta (sbagliata) del debitore, altre (sempre piùspesso) per una reale impossibilità di pagamento.Il giudizio dei consumatori è sempre (o quasi) negativo:il credito concesso, piuttosto che il costo dell’utenza, ètroppo caro, prima c’è l’esigenza di mantenere la fami-glia e poi si pagano i debiti, non si tiene conto della si-tuazione di crisi, ci sono impegni più urgenti, gli oneri direcupero sono elevati e molti altri. Tutte motivazioni chehanno una base solida.Un’associazione dei consumatori deve, però, fare valu-tazioni più complesse: non è corretto che un debito nonsia pagato, il recupero consente la concessione di nuovicrediti, piuttosto che nuovi investimenti, che mantenereo aumentare posti di lavoro. La stessa attività di recu-pero da occupazione, diretta e indotta. In sostanza èun’attività socialmente ed economicamente necessaria eutile.Per questo la valutazione del lavoro di un’agenzia di re-cupero crediti deve essere basato sulla professionalitàche pone nella propria attività, sulla deontologia, sullaformazione del personale, sul rapporto con il debitore,sull’offerta di soluzioni possibili e sostenibili per il sog-getto inadempiente ma anche per il creditore.Se questa è la valutazione da fare, le agenzie di recuperocrediti, negli anni, hanno fatto grandi passi. Dall’attivitàsvolta da pensionati o casalinghe, svolta con modi nonsempre urbani, dove l’unica soluzione era il pagamentotutto e subito, le attuali agenzie sono professionalizzatee curano la preparazione dei propri addetti.Certo ci sono sempre agenzie che neppure dovrebbero

avere questonome per la scor-rettezza dei lorocomportamenti,per l’esosità delrecupero, per gliinganni o le solu-zioni pessime chepropongono ascoraggiati debi-tori.Su questi soggetti, per il buon nome degli operatori one-sti, è necessario intervenire sia con interventi delle Au-torità sia con il comportamento delle società mandantiche, finalmente, dovrebbero prevedere il rispetto di pre-cisi obblighi nell’affidamento degli incarichi.Tornando alla stragrande maggioranza degli operatori,dalla costituzione dell’associazione di categoria che hasaputo collegare le varie anime del comparto attraversola contrapposizione a norme vecchie di settanta anni, losviluppo della normativa, l’assistenza alle associate, laformazione degli addetti fino al confronto e alla colla-borazione con le rappresentanze dei consumatori e spe-cificatamente con Adiconsum, con cui è stato costituitoil primo ente bilaterale nel comparto consumerista e at-traverso esso giungere alla certificazione di imprese eaddetti, la valutazione è positiva.Merito primario deve essere riconosciuto a imprenditorie operatori che hanno colto la necessità di far uscire dalghetto in cui era sempre stata un’attività considerata mar-ginale e accusata anche al limite della legalità.Quanto fatto non deve fermare il processo di crescita.Per l’affermazione definitiva della professione è neces-sario proseguire nella strada intrapresa, attraverso l’ag-giornamento dell’attività a sempre nuove esigenze, lacostruzione di un rapporto di parità con le società man-danti a tutela propria e dei debitori, dando origine a unconsulente a tutto tondo delle imprese e delle personeverso cui è svolta l’attività di recupero.

Recupero crediti:il punto di vista dei consumatoriLa valutazione del lavoro di un’agenzia di recupero crediti deve essere basato sulla pro-fessionalità che pone nella propria attività. Il recupero è socialmente ed economica-mente utile, consente la concessione di nuovi crediti, di nuovi investimenti e dimantenere o aumentare posti di lavoro.

Pietro GiordanoSegretario generale Adiconsum e vice-

presidente Ebitec

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46 dossier

Credito&Lavoro

La riforma del lavoro: un’opportunità o un“incubo” per le imprese di recupero crediti?

Avv. Raffaella Raffaele

ei mesi scorsi la stampa ha an-ticipato alcune indiscrezionisui contenuti della riforma del

mercato del lavoro a cui il Governo stalavorando. La novità centrale sembre-rebbe (il condizionale è d’obbligo) unarimodulazione dei contratti a progetto edi lavoro autonomo a partita IVA, cam-biamenti, questi, che avrebbero un no-tevole impatto sul comparto delrecupero crediti, riguardando da vicinosia i phone collectors che gli agentiesattoriali. Secondo le ultime stimeISFOL, oggi in Italia lavorano circa676 mila persone inquadrate con uncontratto di lavoro a progetto; mentreuna parte di queste collaborazioni rap-presenta sicuramente una “fuga” dallavoro subordinato, un’altra parte è, in-vece, perfettamente coerente con iprincipi stabiliti dalla Legge delega30/2003 e dal Decreto Legislativo276/2003. È, dunque, chiaro che il con-tratto a progetto (se, e solo se, corretta-mente utilizzato) corrisponde adun’esigenza precisa di una parte delmercato del lavoro: pensiamo, adesempio, agli studenti universitari, ai

lavoratori part-time, alle casalinghe.Se, dunque, l’intenzione dell’Esecutivoè quella di eliminare la cosiddetta“flessibilità cattiva”, siamo davvero si-curi che aumentare i costi dei LAP sial’unica strada davvero percorribile?Non sarebbe forse più giusto pensare asoluzioni alternative? La proposta chequi si permette di avanzare è dunquequella di prevedere l’obbligatorietàdella certificazione (ai sensi degli artt.75 e ss. del Decreto Legislativo276/2003) dei contratti di lavoro a pro-getto, nonché l’obbligatorietà di unaverifica successiva degli enti certifica-tori sulla corretta applicazione dei con-tratti in essere.In tal modo non vi sarebbe neppureuna sovrapposizione con gli ispettorati(DPL, INPS, INAIL); l’ispezione delleCommissioni di Certificazione altronon sarebbe che il completamento del-l’iter certificatorio vero e proprio attra-verso la verifica de visu che l’attivitàsvolta dal collaboratore sia assoluta-mente aderente al contratto certificato. D’altronde sia la Direttiva del Ministrodel Lavoro del settembre 2008 che la

Circolare INPS 111/2008 dicono chia-ramente che i contratti certificati nonpossono, in linea di massima, essereoggetto di verifiche ispettive; e non èda non sottovalutare neppure l’impattodella Legge 183/2010 (c.d. “Collegatolavoro”) che prevede, in caso di con-troversie giudiziali, che il Giudice nonpossa discostarsi dalle valutazioni delleparti espresse in sede di certificazione,fatto salvo il caso, ad esempio, di dif-formità tra il programma negozialecertificato e la sua successiva attua-zione.Ma cosa significherebbe per le aziendedi recupero crediti un aumento deicosti del lavoro a progetto o (addirit-tura) la totale abrogazione di tale formacontrattuale? Senza dubbio i danni allaproduttività e alla tenuta delle aziendedel comparto sarebbero notevoli. Leproblematiche legate alla stabilizza-zione massiva delle collaborazioni co-ordinate e continuative sono sotto gliocchi di tutti: basta citare le aziendeCRM, che, all’indomani della nota Cir-colare Damiano, sono state oggetto diispezioni “a tappeto”, ispezioni chehanno messo le imprese nella condi-zione di dover stabilizzare tutti intempi brevissimi. Nessuna di quelleaziende è oggi in attivo, con migliaiadi persone in cassa integrazione e nes-suna prospettiva di sviluppo. E poi siamo davvero sicuri che le pro-cedure di stabilizzazione facciamocontenti tutti quei lavoratori che perde-rebbero la flessibilità necessaria perconciliare il lavoro con le loro esigenzedi carattere personale?

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Considerazioni sulla riforma al vaglio del governo. Per eliminare la “flessibilità cattiva”si potrebbe prevedere l’obbligatorietà della certificazione dei contratti a progetto

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Guida ai service del credito3 C - S.R.L.CONSULENZA PER LA SICUREZZA AZIENDALEVia Barcellona 6 - 00040 Pomezia (RM)Tel. 0691752995 - www.tre-c.euA.B.C. SRLVia Braccio Da Montone, 4250126 Firenze (FI) - Tel. 055685369A.F.M. SERVIZI SRLPiazza Galimberti 11 - 12100 Cuneo (CN) - Tel. 0171480040 A.R.C. SRLC.so Piave, 146C/D - 12051 Alba (CN)Tel. 0173281281 - Fax [email protected] - www.arcinform.comA.R.C.A. STUDIO SRLVia Croce Rossa, 9/b - 35129 Padova (PD)Tel. 0498074121 - Fax 0498073814AB MEDIA SERVIZI SRLVia San Donato, 59 - 10143 Torino (TO)Tel. 0114374303 - Fax [email protected] STUDIO SRLVia Sestri, 48 - 16154 Genova (GE)Tel. 0106514393 - Fax 0106514351ABBREVIA SRLVia Praga, 7 - 38121 Trento (TN)Tel. [email protected] - www.abbrevia.itADVANCING TRADE SPAVia Palma il Vecchio, 111 - 24122 Bergamo (BG)Tel. 0354161011 - Fax [email protected]; [email protected] - www.advtrade.comAGC SRLVia S.Pellico 8 - 62012 Civitanova (MC) - Tel. 0733774614AGE.R.C. SRLVia Giambologna, 14 - 47042 Cesenatico (FC)Tel. 0547684158 Fax [email protected] - www.agerc.itAGECREDIT SRLVia dell'Arrigoni, 308 - 47023 Cesena (FC)Tel. 0547304390 - Fax [email protected] - www.agecredit.bizAGENZIA AFI SRLVia IV Novembre, 4 - 22070 Bulgarograsso (CO)Tel. 031890914 - fax [email protected] - www.agenziaafi.itAGENZIA SANTI SNCVia Albania, 4/6 - 50126 Firenze (FI)Tel. 0556812936 Fax 055687841 - [email protected] SRLBorgo Sant'Agnese, 30 - 30026 Portogruaro(VE)Tel. 0421275596 - Fax [email protected] - www.agescoonline.it AGOREC SRLVia Arcidiacono Tommaso, 191 - 00143 RomaTel. 0651530886 - Fax 0651964164AISS SRLVia Pascoli 3 - 24121 Bergamo (BG) - Tel. 035233494ALFA RECUPERO CREDITI SRLVia Palmiro Togliatti, 1184083 Castel San Giorgio (SA)Tel. 0810010111 - Tel. [email protected] - www.alfarecuperocrediti.itALL SERVICE CREDIT SPAViale Unita' D'italia, 63 - 70125 Bari (BA) - Tel. 0805425460ALPHA SRLViale Italia 121 - 19124 La Spezia (SP)Tel. 0187732324 - Fax 0187732324ALTINIA SERVIZI SRLVia S. Margherita, 44 - 31100 Treviso (TV)Tel. 0422591677 Fax [email protected] - www.altiniaservizi.itAMU SRLCorso Torino, 58 - 16129 Genova (GE) - Tel. 0108598960

ARCOBALENO MANAGEMENT SRLVia Frascineto, 8 - 00173 Roma (RM)Tel. 0683761935 - fax 0690212420 - [email protected] -SRLV.le Partigiani, 4 - 46047 Porto Mantovano (MN)Tel. 0376329756 - Fax 0376318517ARGO GE.RE.CRE. SRLVia Cola di Rienzo, 180 - 00193 Roma (RM)Tel. 0668135071 - Fax 0668135072 - [email protected] SRLVicolo Chiuso Paggi, 4 - 16128 Genova (GE)Tel. 0103622873ASC SRLVia Sforzesca, 47/A - 28100 Novara (NO)Tel. 0321868379 - Fax [email protected] - www.ascsrl.euASSICOM SPAVia de Cocule, 8 - 33030 Buia (UD)Tel. 0432968338 - fax [email protected] - www.assicom.comATRADIUS COLLECTIONS S.A.Via Turati, 40 - 20121 Milano (MI)Tel. 0263241426 - fax 0263241606atradius.collections.it@atradius.comwww.atradius.comAUDAX SEMPER SRLVIA CAMPANIA, 9 - melito di napoli (NA)Tel. 0817020687 - Fax 0817022327AURORA VISURE SRLVa Acquaviva Giulio Antonio 172Caserta (CE) - Tel. 0823424195AVANTI SRLVia Ulpiano, 29 - 00193 Roma (RM)Tel. 066879820 - [email protected] - www.avantisrl.itB.L. SERVIZI INTEGRATI SRLVia Conflenti. 65 - 00118 Rroma (RM)Tel. 0678141567BACK TO ME SRLVia Lucana, 73 - 75100 Matera (MT)Tel. 0835330092 - fax 0835330092BETA SERVIS SRLVia Trieste - 87046 Montalto Uffugo (CS)Tel. 0984937350 - Fax 0984937700ottavio.chiappetta@betaservissrl.comwww.betaservissrl.comC & C CONSULTING SERVICE SRLVia San Crispino 82 - 35129 Padova (PD)Tel. 0499988300C.B.I. - CREDIT BASE INTERNATIONAL SRLVia Privata Oto, 3 - 19126 La Spezia (SP)Tel. 01875361100 - Fax [email protected] - www.creditbase.itC.B.N. WORLD SERVICE SRLVia Ragusa, 13 - 00041 Albano Laziale (RM)Tel. 06930241 - Fax [email protected] www.cbnws.itC.D.C. - SERVIZI FINANZIARI SRLVia Degli Scipioni, 155 - 00192 Roma (RM) - Tel. 063242429C.E.C. SNCCentro direzionale - isola C2 - 80143 Napoli (NA)Tel. 0815629134 Fax [email protected] - www.cec-snc.itC.I.R. - CENTRO ITALIANO RECUPERO SRLVia Castagnola Di Sopra, 47 - 54100 Massa (MS)Tel. 0585499058C.R. SERVICE SRLVia Scansanese, 152 - 58100 Grosseto (GR)Tel. [email protected] - www.crservicesrl.itC.RED.GEST. SRLVicolo San Domenico 16 - 37122 Verona (VR)Tel. 0458000683 - Fax 0458008484 - [email protected] SERVIZI SRLViale Dell'arte, 85 - Roma (RM)

Tel. 0266597011 - Fax 0261868242CARDAN CREDIT SRLVia Colombo Cristoforo 3 - 93017 San Cataldo (CL)Tel. 934516154 - Fax 0934587415CE.S.E.C. SRLCorso Orbassano, 336 - 10137 Torino (TO)Tel. 0113099979 - Fax [email protected] - www.cesec.itCENTRO GESTIONE CREDITI SRLVia Verdi Giuseppe, 16 - 14100 Asti (AT)Tel. 0141354171CENTRO TELEJNFORM ITALIA SRLVia Perugino, 9" - 20135 Milano (MI) - Tel. 0254108370CERTA CREDITA SRLVia Vittorio Veneto, 61 - 83123 Reggio Calabria (RC)Tel. 0965332290 - Fax [email protected] - www.certacredita.itCHIMERA CREDIT SERVICING SRLV.le Palmiro Togliatti - 00156 Roma (RM)Tel. 0640901601 - Fax 064062345CI.DE.A. SRLVia Longo Giacomo, 3 - 98122 Messina (ME)Tel. 0903717261CIEFFE GESTIONE CREDITI SRLVia Guareschi Giovanni, 41 - 00143 Roma (RM)Tel. 065018667CIS CONSULTING SRLV.Le Vaschi Luigi, 12/A - 46100 Mantova (MN)Tel. 0376328002CITY RECUPERO CREDITI SRLVia Alessandro Trotter, 3 - 00156 Roma (RM)Tel. 06820621 - Fax [email protected] - www.cityrecupero.comCO.REC. SRLVia Giordano Bruno Ferrari, 19 - 00125 Acilia (RM)Tel. 0652311289 - Fax [email protected] ITALIA SRLVia Giovanni Spadolini, 4 - 20141 Milano (MI)Tel. 0248335111 - fax 0248335404 - [email protected] SERVICE SPAPiazza Casalegno, 9/A - 03900 Biella (BI)Tel. 058461200 - [email protected] - www.cofaceservice.itCOLLECTION NATIONAL RECOVERY SNCVia Antonio Gramsci, 16 - 20144 Nerviano (MI)Tel. 0331589433 - Fax [email protected] - www.cnrsnc.itCOLLECTION PROJECT SERVICE SRLViale Umberto Tupini, 108 - 00144 Roma (RM)Tel. 06763364 - Fax [email protected] - www.cpsrecover.itCOMAS SRLVia Martiri di Civitella, 11 - 52100 Arezzo (AR)Tel. 057526125 - Fax [email protected] - www.infocomas.itCOMP. GEST. SRLVia Quaranta, 16 - 25123 Brescia (BS)Tel. 0303367867 - Fax [email protected] - www.comp-gest.itCONSULENZE FINANZIARIE E GENERALI SRLVia della Pisana, 193 - 00163 Roma (RM)Tel. 0666166825 - Fax 0666148980 - [email protected] SRLVia Ugo Ojetti, 16 - 00137 Roma (RM)Tel. 0682009968 - Fax [email protected] - www.consulfin.itCONSULGEST ITALIA SRLCentro Direzionale Is. E2 - 80143 Napoli (NA)Tel. 0815628486 - Fax [email protected] - www.consulgestitalia.itCOSMOREC SRLVia Eschilo, 194 - 00125 Roma (RM)Tel. 0650918487 - [email protected] - www.cosmorec.it

di

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CR GEST SRLVia Bernardo Davanzati, 7 - 00137 Roma (RM)Tel. 068278628 - Fax [email protected] - www.crgest.itCRE SERVICE SRLViale Escriva' Josemaria 28 - 70124 Bari (BA)Tel. 0805616925 - Fax 0805093106CREARCI SRLVia Stendhal, 23 - 80133 Napoli (NA)Tel. 08119562524 - Fax [email protected] - www.crearci.itCREDEN SRLPiazza Don Mapelli, 60 - 20099 Sesto San Giovanni (MI)Tel. 0267493680 - Fax [email protected] - www.creden.itCREDINTESA SRLViale Palmiro Togliatti, 1601 - 00155 Roma (RM)Tel. 064064777CREDIRES SRLVia Don Luigi Sturzo, 4 - 56025 Pontedera (PI)Tel. 058748261 - Fax [email protected] - www.credires.itCREDIT CONSULTING SRLVia Oberdan, 14 - 73100 Lecce (LE)Tel. 0832348846 - Fax [email protected] - www.creditconsultingsrl.comCREDIT MANAGEMENT SRLViale Venti Settembre, 56 - 95129 Catania (CT)Tel. 0957164337 - Fax 095505580CREDIT SERVICE & CO. SPAVia Nomentana, 445 - 00162 Roma (RM)Tel. 06862252 - Fax [email protected] - www.credit-service.itCREDIT SUD 2000 SRLVia Nicola Calipari, 3 - 90010 Altavilla Milicia (PA)Tel. 091952623 - Fax [email protected] - www.creditsud2000.itCREDIT VALUE SRLVia Manzoni 68 - 70056 Molfetta (BA) - Tel. 0803351612CREDITALIA PARTNERS SRLVia Cesare Cantù, 29 - 20092 Cinisello Balsamo (MI)Tel. 0261294969 - Fax 026174397CREDITCARE SOCIETA' SRLVia Emilio Dè Cavalieri, 11 - 00198 ROMA (RM)Tel. 068418234CREDITCONS SRLV.le Abruzzi, 82 - 20131 Milano (MI)Tel. 0236521224 - Fax [email protected] - www.creditcons.itCREDITECH SPAVia Angiolo Maffucci, 10 - 20158 Milano (MI)Tel. 0233222333 - Fax [email protected] - www.creditech.itCREDITER SRL Via Giovanni Savelli, 120 - 35129 Padova (PD)Tel. 0498074488 - Fax [email protected] - www.crediter.itCREDITGEST SRLVia Laura Mantegazza, 82 - 00152 Roma (RM)Tel. 0653294001 - Fax [email protected] - www.creditgest.itCREDIT-GEST SRLVia Vellani Marchi, 20 - 41124 Modena (MO)Tel. 059342844 - Fax [email protected] - www.creditgroup.itCREDITREFORM ITALIA SRLVia Giardini, 466/G - 41124 Modena (MO)Tel. 059342301 - Fax [email protected] - www.creditreform.itCREDITREND LIGURIA SRLVia Colombo, 12 - 16121 Genova (GE) - Tel. 0105956240CRIBIS TELESERVICE SRLVia della Beverara, 19 - 40131 Bologna (BO)Tel. 0516583811 - Fax [email protected] - www.cribisteleservice.itCROMA SRLVia Giuseppe Colombo, 24 - 20133 Milano (MI)Tel. 0276116738 - fax [email protected] - www.cromaservice.itCROMA GEST SRLVia Libertà 37 - 80055 Portici (NA)

Tel. 0817769044 - Fax 0817751479www.cromagest.itCROMA RECUPERI SASVia Is Maglias, 18 - 09122 Cagliari (CA)Tel. 070284026 - Fax [email protected] SPAVia Mondovì, 44 - 12081 Beinette (CN)Tel. 0171392111 - Fax [email protected] - www.cssspa.itD. G. SASVia Ferrarin, 13 - 09030 Elmas (CA)Tel. 0702135105 - Fax [email protected]. SRLP.le Clodio, 22 - 00195 Roma (RM)Tel. 0639741978 - Fax 0639741982 - [email protected] & ASSOCIATI SRLVia Roma 22/24, N - 31033 Castelfranco Veneto (VE)Tel. 0423720015 - www.dalco.itDALMA SRLVia Venticinque Aprile 6/A - 20020 Arese (MI)Tel. 0293583244DAMA SRLVia A. Moro 26 - 25124 Brescia (BS)Tel. 0302420240 - Fax 0302449483DATAFIN SRL Via Padana Superiore, 317 - 20090 Vimodrone (MI)Tel. 0226515911 - Fax [email protected] MEC SRLVia Giuseppe Garibaldi, 59 - 18027 Pontedassio (IM)Tel. 0183279801 - Fax [email protected] - www.dbmec.itDBXB HOLDINGS SRLVia dei Valtorta, 48 - 20127 MILANO (MI)Tel. 022814941DEA MEDIWORKS SRLVia Collalto Sabino, 75 - 00199 Roma (RM)Tel. 068606626DEL CREDIT SRLVia Cornelio Nepote, 21 - 00136 Roma (RM) Tel. 063312108DELTA CREDIT VENETOVia degli Artigiani, 4 - 35042 Este (PD)Tel. 0429632311 - Fax [email protected] - www.deltacredit.itDGM CONSULGEST SRLVia Libero Leonardi, 4 - 00173 Roma (RM)Tel. 0672497112 - Fax [email protected] - www.dgmconsulgest.comDIAL.COM SRLVia Alcide De Gasperi, 95 - Lucca (LU)Tel. 0583507357 - Fax 0583507376DIELLEGI VERONA SRLVia Negrelli, 81 - 37138 Verona (VR)Tel. 0458101888 - Fax [email protected] EFFE SRLVia Napoleone Bonaparte, 22/E20030 Bovisio Masciago (MB)Tel. 03621781587 - Fax [email protected] - www.studio2f.it E.N.I. SRLVia Virgilio Melandri, 144 - 00155 Roma (RM)Tel. 0695213163 - Fax [email protected] - www.eni-esazioni.itECR SPAStrada del laghi, 61/63 - 53035 Monteriggioni (SI)Tel. 05773073012 - Fax [email protected] - www.ecritalia.itEFFEPI' CREDIT SASVia Fratelli Rosselli, 40/A70020 Cassano delle Murge (BA)Tel. 0803072065 - Fax [email protected] - www.effepicredit.itEGERIA SERVICES SASCentro Direzionale Isola C/2 - 80143 Napoli (NA)Tel. 08119812957 - Fax [email protected] - www.egeriacall.euEMME EMME SRLVia San Pietro 32 - 70010 CAPURSO (BA)

Tel. 0804685667 - Fax [email protected] - www.emmeemmesrl.netESACONSULT SRLVia Baldassarre Castiglione, 49 - 00142 Roma (RM)Tel. 0645551810 - fax [email protected] HERMES SERVICES ITALIA SRLVia Raffaello Matarazzo, 19 - 00139 Roma RMTel. 06870001 - Fax 0687201026www.eulerhermes.comEURISKO ITALIA SRLVia Vittorio Alfieri, 1 - 31015 Conegliano (TV)Tel. 043835899 - Fax [email protected] - www.euriskoitalia.itEURO CONSULT CREDIT SRLVia Vittorio Emanuele, 127 - 84123 Salerno (SA)Tel. 089250764 - 089250859 - fax [email protected] - www.euroconsultcredit.comEURO EXECUTIVE SRLVia Turazza, 48/32 - 35128 Padova (PD)Tel. 0498076988 -Fax [email protected] - www.euroexecutive.itEURO LEGAL SERVICE SRLVia Carlo Porta, 38 - 20035 Lissone (MB)Tel. 0392434471 - Fax [email protected] - www.eurolegalservice.itEURO SERVICE SPAVia Francesco Gentile, 135 - 00173 Roma (RM)0672654201 - 0672497172segreteria@euroservicegroupspa.comwww.euroservicegroupspa.comEUROCENT SRLVia Savoia , 78 - 00198 Roma (RM)Tel. 0665080175 - Fax 0665088135EUROCOLLECTION SRLVia Adolfo Ravà, 124 - 00142 Roma (RM)Tel. 06203801 - Fax 0620380232c.decrescenzo@eurocollectionsrl.euwww.eurocollectionsrl.comEUROESAZIONI SRLVia del commercio, 25 - 63100 Ascoli Piceno (AP)Tel. 0736343442 - Fax [email protected] - www.euroesazioni.itEUROGEST SRLViale Adua 239/i - 51100 Pistoia (Pt) - Tel. 0573904060EUROPA FACTOR SPAVia Zoe Fontana, 220 - Edificio B6 - 00131 Roma (RM)Tel. 06874095202 - fax [email protected] - www.europafactor.itEUROSERVICE SRLVia Cintia Parco San Paolo, 28 - 80125 Napoli (NA)Tel. 0817663635 - fax [email protected] - www.euroserviceonline.itEUROSERVICES SRLVia Giuseppe Sacconi, 4/b - 00196 Roma (RM)Tel. 063222767 - Fax [email protected] - www.euroservicesitalia.comEUROSTUDIO SASVia Cinque Giornate, 39 - 22012 Cernobbio (CO)Tel. 0313347168- Fax [email protected] - www.eurostudiosas.itEVERGREEN COLLECTIONS SRLCorso di Porta Nuova 18 - 20121 Milano (MI)Tel. 0236000369 - Fax [email protected] -www.evergreencollections.comEXETER SRLVia Liberta' 66 - 98061 BROLO (ME) - Tel. 0941563060F.C.A. SRLV. Monti Sibillini, 18 - 00141 Roma (RM) - Tel. 0687195279F.G. GROUP SRLVia Tiziano Zalli, 30 - 26900 Lodi (LO)Tel. 0371942489 - Fax [email protected] - www.fggroupsrl.comF.P. CREDIT SNCVia Rimini, 7 - 59100 Prato (PO)Tel. 057436617 - Fax [email protected] - www.fpcredit.itFIDES SRLViale Regina Margherita, 8/A - 95123 Catania (CT)Tel. 0957167000 - Fax [email protected] - www.fidessrl.it

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FIFA SECURITY SRLVia Pasubio, 57/A - 63074 San Benedetto Del Tronto (AP)Tel. 0861760822 - Fax [email protected] - www.fifasecurity.itFINARC SRLVia Bormio, 11 - 23100 Sondrio (SO)Tel. 0342512496 - Fax [email protected] - www.finarc.itFINAXIT SRLVia Calcinaro 530 - 47023 CESENA (FC)Tel. 0547385240 - Fax [email protected] - www.finaxit.comFINCREDIT SRLVia Amerigo Vespucci, 9 - 80142 Napoli NATel. 0815536960 - Fax 081283166 - [email protected] SRLVia Vincenzo Gemito, 27 - 80128 Napoli (NA)Tel. 0815792509 - Fax [email protected] - www.fineositalia.itFIRE SPAStrada San Giacomo, 19 isola 313 - 98122 Messina (ME)Tel. 09077821 - Fax [email protected] - www.firespa.itFIREC SRLVia dell'Aspo, 1 - 63100 Ascoli Piceno (AP)Tel. 073641787 - [email protected] - www.firec.itFORNI LEANDRO SRLVia Buozzi, 18 20041 - Omate (MI)Tel. 0396881122 - Fax [email protected] CAR SRLVia Pollative, 58/D - 59100 Prato (PO)Tel. 0574622642 - Fax [email protected] - www.freecar.itG.B. PARTNER SRLVia Resuttana, 352/b - 90146 Palermo (PA)Tel. 0916900761 - Fax [email protected] - www.gbpartner.itG.B.L. SRLVia Baggio, 38 - 20090 Cusago (MI)Tel. 0290390203 - Fax [email protected] - www.gblsrl.itG.R. GESTIONE RECUPERO SASCentro Direzionale Isola F2 - 80143 Napoli (NA)Tel. 0817345000 - Fax [email protected] - www.gierre-sas.itGANDOLFI SASVia Guaitoli, 33 - 41012 Carpi (MO)Tel. 059644646 - Fax 059644646 - [email protected] GESTIONE RISCHI SRLVia Lago di Nemi, 25 - 20142 Milano (MI)Tel. 02818781 - Fax [email protected] - www.gerihdp.itGESTI.CONSULT SRLCorso Dante, 68 - 10126 Torino (TO)Tel. 0116677728 - Fax [email protected] - www.gesticonsult.itGESTIT CREDIT SPAVia Zoe Fontana, 220 (C. dir. Tecnocittà - ed. B6 - scala A)00131 Roma (RM)Tel. 06874095202 - Fax [email protected] - www.gestitcredit.itGEXTRA SRLVia del Pratello, 21/2 - 40122 Bologna (BO)Tel. 0510952310 - Fax [email protected] - www.gextra.itGI.& BI. MULTISERVICE SRLVia XX Settembre, 36/11 - 16121 Genova (GE)Tel. 0105451521 - Fax 0105451521 - [email protected] GIB ITALIA SERVICE SRLVia Primo Maggio, 2 - 22020 Cavallasca (CO)Tel. 0315440121 - Fax 0315440112 - [email protected] speranza, 22/A - 10099 San Mauro Torinese (TO)Tel. 0112766626 - Fax [email protected] - www.gioda.euGISERVICE SRLVia Aurelio Carrante, 1/F - 70124 Bari (BA)Tel. 0805010027 - Fax [email protected] - www.giservicesrl.it

GRUPPO FINCREDIT RECOVER SRLVia delle Case Rosse, 23 - 00131 Roma (RM)Tel. 0641131255 - Fax [email protected] SPAVia Corfù, 102 - 25124 Brescia (BS)Tel. 0302455811 - Fax [email protected] - www.guber.itI.CE.RE.C. S.R.L. - U.S.Via dei Notai, 16 - 63100 Ascoli Piceno (AP)Tel. 0736252222 - Fax [email protected] - www.icerec.itI.NA.GE.C. SRLCorso Bra, 13 - 12051 Alba (CN)Tel. 0173311001 - Fax [email protected] - [email protected] - www.inagec.itI.R.S. SRLPiazza Dante, 3 - 52025 Montevarchi (AR)Tel. 0559850042 - Fax [email protected] - www.irsitaly.comI.RIS. - ISTITUTO DELLA RISCOSSIONE SRLVia Morera, 5 - 28100 Novara (NO)Tel. 03211817207 - Fax [email protected] SASCorso Giacomo Matteotti, 22 - 56025 Pontedera (PI)Tel. 058756996 - Fax 058757767 - [email protected] CREDIT SRLVia delle Tuberose, 14 - 20146 Milano (MI)Tel. 0248376606 - Fax [email protected] - www.informacredit.itINTELLCREDIT SPAVia Zoe Fontana, 220 Ed. C - 00131 Roma RMTel. 06417261 - Fax [email protected] - www.intellcredit.itINTERMED CREDIT SRLViale Trieste, 69 - 09123 Cagliari (CA)Tel. 070656612 - Fax [email protected] - www.intermedcredit.itINTERNATIONAL CREDIT SRLVia delle Tuberose, 14 - 20146 Milano (MI)Tel. 024832918 - Fax [email protected] - www.internationalcredit.itINTRUM JUSTITIA SPAVia Edoardo Jenner, 53 - 20159 Milano (MI)Tel. 02288701 - Fax [email protected] CREDIT SRLVia delle Tuberose, 14 - 20146 Milano (MI)Tel. 024832911 - Fax [email protected] DUE SRLVia Ulpiano, 29 - 00139 Roma (RM)Tel. 0668136332 - Fax 0662277342 - [email protected] SRLVia Zoe Fontana, 220 Ed.C - 00131 Roma (RM)Tel. 06417261 - Fax [email protected] KEY PEOPLE SRLVia della Giustizia, 10/B - 20123 Milano (MI)Tel. 0297064401 - Fax [email protected] - www.key-people.itKREDING SRLVia Canaletto, 11/D - 31010 Casella D’Asolo (TV)Tel. 0423950836 - fax 0423521233 - [email protected] SRLVia Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, 1212080 Pianfei (CN)Tel. 0174290036 - Fax [email protected] - www.kreos-srl.itL&S CONSULT SASVia degli artigiani, 64 - 50041 Calenzano (FI)Tel. 0558839848 - fax [email protected] - www.lsconsult.itMARAN CREDIT SOLUTION SPALocalità Santo Chiodo, 181 - 06049 Spoleto (PG)Tel. 0743200423 - Fax 0743222167 - [email protected]' SRLVia del Perugino 6/h - 40139 Bologna (BO)Tel. 0516241648 - fax [email protected] - www.mirosrl.net

NATIONALCREDIT.IT SRLVia di Grotte Portella, 12 - 00044 Frascat (RM)Tel. 0694353111 - Fax [email protected] - www.nationalcredit.itNATIONALCREDIT.IT SRLVia di Grotte Portella, n°12 - 00044 - Frascati (RM)Tel. 0694353111 - Fax 0694353202 - [email protected] SRLVia Ulpiano, 29 - 00193 Roma (RM)Tel. 066879820 - Fax [email protected] - www.nembosrl.itNESKO AZG SRLVia Ciro Menotti, 11 - 20129 Milano (MI)Tel. 0236571811 - Fax [email protected] - www.nsk.itNEW A.G.E. CONSULTING SRLVia Capitano Di Castri 70 - 72021 Francavilla Fontana (Br)Tel. 0831842250 - Fax 0831842250www.newageconsulting2008.comNEW CREDIT SOLUTIONS SRLVia Emanuele Notarbartolo, 23 - 90144 Palermo (PA)Tel. 0916262442 - Fax [email protected] ; [email protected] www.newcreditweb.itNEW ORVE SASPiazza Aldo Moro, 16 - 35030 Sarmeola (PD)Tel. 0498971901 - Fax [email protected] - www.neworve.itNEXUS SRLVia Micara Ludovico, 41 - 00165 ROMA (RM) - Tel. 066390316NIVI CREDIT SRLVia Odorico da Pordenone, 20 - 50127 Firenze (FI)Tel. 055344031 - Fax [email protected] - www.nivi.itNOVACREDIT SRLVia Cinigiano, 83 - 00139 ROMA (Rm)Tel. 0630895696OMNIALEX SRLPiazza Pitesti, 9 - 81100 CASERTA (CE)Tel. 0823213039OMNIAREC SRLVia Cristoforo Colombo, 49 - 20090 Trezzano sul Naviglio (MI)Tel. 0248442111 - Fax 0248463800 - [email protected] SRLVia Gallo Agostino, 12 - 25121 BRESCIA (BS)Tel. 0302906214 - [email protected] SRLViale Sant'Eufemia 216 - 25135 BRESCIA (BS)Tel. 0303718002 - Fax 0303366510ORMCA SRLVia Andromeda, 19 - 20060 Cassina de Pecchi (MI)Tel. 0295343230 - Fax [email protected] - www.ormca.itOSIRC SPAViale Sempione, 4 - 20020 Arese (MI)Tel. 029377021 - Fax 0293583212 - [email protected] P & A SRLVicolo Trivelli 5 - 42100 Reggio Emilia (RE)Tel. 0522437934P&P INVESTIGAZIONI SRLVia Galvani, 16 - 73039 Tricase (LE)Tel. 0800134917 - Fax [email protected] - www.pp-investigazioni.itPARR CREDIT SRLVia Pieve Torina,44-46/a - 00156 ROMA RMTel. 0696705200 - Fax 0699698800 - [email protected] ITALIA SRLPiazza Municipio, 62 - 95032 Belpasso (CT)Tel. 0957912402 - Fax [email protected] - www.phoenixitalia.netPHONIKA SRLVia del Teatro Alfieri, 1 - 14100 Asti (AT)01415378 - [email protected] - www.phonikasrl.itPRIMEFIN SRLVia dei mille 10 - 80018 Mugnano di Napoli (NA)Tel. 0815764548 - Fax 0815764544 - [email protected] SRLVia Milano, 73 - 20093 Cologno Monzese (MI)Tel. 0223951207 - Fax [email protected]

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R.C. COLLECTION SRLCorso Sicilia, 111 - 95131 Catania (CT)Tel. 0953520411 - Fax [email protected] SERVICE SRLViale Gramsci, 7 - 50121 Firenze (FI)Tel. 0552335184 - Fax [email protected] - www.raskaservice.itREAL CREDITVia Ambra, 28/A - 58100 Grosseto (GR)Tel. 0564463040 - Fax [email protected] - www.realcredit.itRECFIN SERVIZI INTEGRATI SRLVia Volturno, 10/12 A - 50010 Osmaronno (FI)Tel. 055340802 - [email protected] - www.recfin.itRECOV ITALIA SRLVia G. Atzori, 202/204 - 84014 Nocera Inferiore-SalernoTel. 081923143 - Fax 0815170740 - www.recovitalia.itRECREDIT SRLVia A. De Gasperi 4/A - 37013 Caprino Veronese (Vr)Tel. 0456230688 - fax 0456230688RECREFIN SERVICE SRLVia di Tor Vergata, 432 - 00133 Roma (RM)Tel. 0690251300 - Fax [email protected] - www.recrefin.itRECUPER@ SRLvia Masaccio 49 - 50132 Firenze (Fi)Tel. 0554470147RECUPERO CREDITI SRLVia S. Aspreno, n. 2 - 80133 Napoli (Na)Tel. 0816583080 - Fax [email protected] SPAViale della Repubblica, 19/B - 31020 Villorba (TV)Tel. 04221761340 - Fax [email protected] - www.recus.itREGES CREDITI SRLVia Giacomo Zanella, 48/5 - 20133 Milano (MI)Tel. [email protected] SRLVia Antonio Gramsci, 1/B - 66016 Guardiagrele (CH)Tel. 0871801054 - Fax [email protected] - www.regiesrl.itRELEASE SRLVia della Costituzione, 119/2 - 30038 Spinea (VE)Tel. 0415413569 - Fax [email protected] - www.releasesrl.itRENCREDIT SRLVia Cordero di Pamparato 15 - 10143 Torino (To)Tel. 0117710320 - Fax 0117710634 - [email protected] VAIRAStudio Europeo Gestione Insoluti SrlFrazione Vergne, 21 - 12068 Narzole (CN)Tel. 017377447 - Fax [email protected] SRLVia Concordia, 1 . 20090 Assago (Mi)Tel. 0245702747 - Fax 0245702727ROMAN SERVICE AGENCY SNCVia Edoardo Jenner, 48 - 00151 Roma (RM)Tel. 0658206028 - 0658206029 - [email protected] SERVIZI SRLViale degli Ammiragli, 67/C - 00136 Roma (RM)Tel. 063908180 - Fax [email protected]. CORPORATION SRLvia del valico 16 - 50063 Figline Valdarno (Fi)Tel. 03488522338 - Fax 0559502076S.I.R. SAS di Benedetti A.&C.Via della Villa Demidoff, 27 - 50127 Firenze (FI)Tel. 0553234082 - Fax [email protected] SAIL AWAY SRLVia P. Gobetti, 10 - 20090 Settala (Mi)Tel. 0270309103 - [email protected] RECUPERI SRLVia Andorra, 30 - 09045 Quartu S. Elena (CA)Tel. 070835029 - Fax 0708341003 - [email protected]

SBS SRLViale Marchese di Villabianca 21 - 90143 Palermo (PA)Tel. 091348420SE.TE.L. SERVIZI SRLVia Lepetit, 2 - 20020 Lainate (MI)Tel. 0293796168 - [email protected] - www.setelservizi.itSECURE TRADE SRLVia Mauro Macchi, 8 - 20124 Milano (Mi)Tel. 0267101330 - Fax [email protected] 97 SRLVia della Nocetta, 109 - 00164 Roma (RM)06660551 - Fax [email protected] - www.serfin97srl.comSERVICE CREDIT SRLVia Piave, 36 - 87100 - Cosenza (CS)Tel. 09841811300 - Fax [email protected] - www.servicecredit.itSERVICE LINES SRLVia Ghislandi, 24 - 24125 Bergamo - BGTel. [email protected] SPAVia Adolfo Vital, 96 - 31015 Conegliano (TV)Tel. 0438418653 - Fax [email protected] - www.sglspa.itSI COLLECTION SPAVia Mascagni, 14 - 20100 Milano (MI)Tel. 02310881 - fax [email protected] - www.sicollection.itSICUR CREDIT SRLCorso Umberto I, 134 - 65016 Montesilvano (PE)Tel. 0854454746 - Fax 08594231148info@sicurcreditonline.itwww.sicurcreditonline.itSIGES SRLCorso XXII Marzo, 4 - 20135 Milano (MI)Tel. 0254118675 - Fax [email protected] CONSULTING SRLVia della chimica, 18 - 01100 Viterbo (VT)Tel. 0761251888 - Fax [email protected] - www.sigger.itSO.CA. SERVICE SRLCentro Direzionale Isola F12 - 80143 Napoli (NA)Tel. 0815825702 - Fax [email protected] - www.socaservice.comSO.GE.C. SRL SOCIETA' GESTIONE CREDITIVia San Pellegrino, 26 - 00067 Morlupo (RM)Tel. 0690109012 - Fax [email protected] - www.sogecsnc.itSOLUZIONI TECNOLOGY RECOVERY SYSTEM SRLVia Azzano San Paolo, 65 - 24050 Grassobbio (BG)Tel. 0354522153 - Fax [email protected] - www.soluzionitrs.itSOREC SRLVia Lodi, 38 - 73100 Lecce (LE)Tel. 0832392911 - [email protected] - www.sorec.itSORITSocietà Servizi e Riscossioni Italia SPAVia Magazzini Anteriori, 27 - 48122 Ravenna (RA)Tel. 0544282811 - Fax [email protected] - www.sorit.itST.ING. SPACorso Isoiardi, 32/B - 12038 Savigliano (CN)Tel. 01722411 - Fax [email protected] - www.stingspa.itSTAF SERVICE SRLCorso Repubblica, 186 - 47121 Forlì (FC)Tel. 054335545 - Fax [email protected] - www.staf.itSTAR CREDIT SRLCentro Direzionale Isola B/3 - 80143 Napoli (NA)Tel. 0817875768 - Fax [email protected] BONDI' SRLVia Alfieri, 3 - 30038 Spinea (VE)Tel. 0415412970 - Fax [email protected] - www.frabond.it

STUDIO CO.GE.FIN. SRLVia XXX Ottobre, 4 - 34122 Trieste (TS)Tel. 0407600429 - fax [email protected] - www.studiocogefin.itSTUDIO GERCAMVia Felice Cavallotti, 8 - 27029 Vigevano (PV)Tel. 038175386 - Fax [email protected] HOFER & ASSOCIATI SNCVia Gramsci, 2 - 26027 Rivolta D'Adda (CR)Tel. 036378673 - Fax [email protected] - www.studiohofer.comSTUDIO ICARO SASVia Carlo Del Prete, 2 - 56125 Pisa (PI)Tel. 050503691 - Fax [email protected] STUDIO LUZZI & ASSOCIATI SRLVia dell'Artigianato, 39/b - 57121 Livorno (LI)Tel. 0586400715 - [email protected] - www.studioluzzi.netSTUDIO TRE SNCVia Vittorio Veneto 68 - 12038 Savigliano (CN)Tel. 0172712841 - [email protected] VESCOVI SASVia Giuseppe La Farina, 24 - 50132 Firenze (FI)Tel. 0552345142 - Fax [email protected] - www.studiovescovi.itSUD CREDIT SRLVia Mazzini, 9 - 97014 Ispica (RG)Tel. 0932793980 - Fax [email protected] www.sudcredit-srl.itSYSTEM HOUSE SRLContrada Gagliardi - Localita Rangea89131 Reggio CalabriaTel. 0965680528 - fax [email protected] - www.sysonline.itTARIDA SPAVia Cairoli, 9 - 40121 Bologna (BO)Tel. 0515885111 - fax [email protected] - www.tarida.itTEAM COMPANY SRLVia Resistenza, 14 - 20090 Opera (MI)Tel. 0237052098 - Fax [email protected] - www.teamcompany.orgTEKNOCLAIM - STUDIO MIORI SASVia Giorgio La Pira, 19/6 - 30027 San Donà di Piave (VE)Tel. 0421307537 - fax [email protected] SPAVia Zoe Fontana, 220 ed. C - 00131 Roma (RM)Tel. 06415971 - Fax [email protected] - www.telkom.itTESEO SRLVia Pasquale Paoli, 6 - 35122 Padova (PD)Tel. 0498774462 - [email protected] - www.teseosrl.comTRANSCOM WORLD WIDE SPAVia Brescia, 22 - 20063 Cernusco sul Naviglio (MI)Tel. 029261200 - Fax [email protected] - www.transcom.comTRC SPAVia Gino Nais, 91 - 00136 Roma (RM)Tel. 06399501 - Fax [email protected] - www.trcgroup.itUNO SERVIZI SRLVia Faruffini, 15 - 20149 Milano (MI)Tel. 0248004378 - Fax [email protected] WINSERVICE SNCVia Pescosolido, 154 - 00158 Roma (RM)Tel. 0641206014 - Fax [email protected] - www.winservice.org

Azienda associata a UNIREC(Unione Nazionale Imprese a Tutela del Credito)

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