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Parola AmicaPaaroaarolarorrolarolaolalaa AAmiicca · 2015. 5. 11. · con loro fermati perché si...

Date post: 25-Jan-2021
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Parola Amica P P P P P a P P P P arola arola a o o r r a aro ro ola la l rola a o r a A Am Am A A a A Ami Am A A a c c a a c c c c ic ic a a c c c c PERIODICO DELLA PARROCCHIA S. STEFANO IN VIMERCATE - ANNO 85° MAGGIO 2015
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    PERIODICO DELLA PARROCCHIA S. STEFANO IN VIMERCATE - ANNO 85°

    MAGGIO 2015

  • 2 Parola Amica

    Parola AmicaVimercateMAGGIO

    sommario• Calendario - Vita Parrocchiale• Il rischio dell’incontro• Appuntamenti Comunità Pastorale• Un grazie immenso, Madri

    Canossiane• Programma del Centenario• Le Madri Canossiane Missionarie• Arte e Fede: un cammino di stupore• Un commento al Quaresimale

    “Nuovi Sguardi”• Expo all’Omnicomprensivo• Gli eletti per il Consiglio Pastorale• “Essere lievito”• Sulle orme dei Ss. Pietro e Paolo• Siamo partiti... I.C.• Appuntamenti Pastorale Giovanile• Famiglie e Associazioni in festa a

    Mezzago• Mese di Maggio• Celebrazioni per il 70° delle A.C.L.I.• Il Nido del Gabbiano• Una serata Mariana spiritualmente

    fantastica - Anniversari 2015• Anagrafe e offerte

    Sottoscrizione annua- Ordinaria e 20- Promozionale e 25

    Periodico della Parrocchia S. Stefano in VimercateRedazione e Amministrazione:Centro Paolo VI - via De Castillia, 2 - VimercateDirettore responsabile: Don Giuseppe PonziniTribunale di Monza n. 540 del 15-3-86

    In copertina: I Discepoli di Emmaus

    Indirizzi utiliCentro di Ascolto CaritasVia Mazzini, 35 - Tel. 039.6612179Centro Aiuto alla Vita - CAVVia Mazzini, 35 - Tel. 039.6084605Consultorio Familiare - CEAFVia Mazzini, 33 - Tel. 039.666464

    Sacerdoti con incarichi pastoraliDon Mirko BelloraResponsabile Comunità PastoraleVia S. Marta, 24 - Tel. 039.669169

    Don Roberto ValeriVicario Comunità PastoraleVia Mazzini, 35 - Tel. 039.6612094

    Don Marco FusiVicario Comunità PastoraleVia Valcamonica, 25 - Cell. 349.1764.070

    Don Davide MarzoVicario Comunità PastoraleVia Valcamonica, 23 - Tel. 039.667718

    Mons. Giuseppe PonziniResidente con incarichi pastoraliVia Valcamonica, 23 - Tel. 039.668635

    Don Silvio VillaResidente con incarichi pastoraliVia De Castillia, 2 - Tel. 039.6082404

    Don Alfio MottaRettore OspedaleVia Ospedale, 8 - Tel. 039.6654630

    Sacerdoti residenti

    Don Gianni RadiceVia Terraggio Molgora, 11 - Tel. 039.6083129

    Don Peppino PeregoVia S. Marta, 3 - Tel. 039.6080817

    Segreteria parrocchialeVia de Castillia, 2 - Tel. 039.668122mail:[email protected] lunedì a sabato, eccetto festivi,ore 9 - 12 - per battesimo: venerdì,ore 17,30 - 20,00

    Orario delle ss. messe

    GIORNI FESTIVI:Ore 8,30 • 10,00 • 11,30 • 18,00Vigiliare: Ore 18,00GIORNI FERIALI:Ore 7,30 • 8,30 • 18,00

  • 1 V s. Giuseppe lavoratore 2 S s. Atanasio vescovo e dottore 3 D QUINTA DI PASQUA 4 L s. Silvano 5 M s. Geronzio vescovo 6 M s. Pietro Nolasco 7 G s. Flavio 8 V s. Vittore martire 9 S s. Maddalena di Canossa 10 D SESTA DI PASQUA 11 L s. Fabio 12 M ss. Nèreo ed Achilleo martiri 13 M b. Vergine Maria di Fatima 14 G ASCENSIONE DEL SIGNORE 15 V s. Torquato 16 S s. Luigi Orione sacerdote17 D SETTIMA DI PASQUA 18 L ss. Bartolomea Capitanio e Vincenza

    Gerosa 19 M s. Celestino I papa 20 M s. Bernardino da Siena 21 G ss Cristoforo Magallanes e compagni

    martiri 22 V s. Rita da Cascia 23 S s. Beda Venerabile 24 D PENTECOSTE 25 L s. Dionigi vescovo 26 M s. Filippo Neri27 M s. Agostino da Canterbury vescovo 28 G b. Luigi Biraghi sacerdote 29 V ss. Sisinio, Martirio, Alessandro martiri 30 S s. Giovanna d’Arco 31 D SANTISSIMA TRINITÀ

    MAGGIOcalendario liturgico vita parrocchiale

    Parola Amica 3

    Perchè, rifiutando la cultura dell’indifferenza, possiamo prenderci cura delle sofferenzedel prossimo, particolarmente dei malati e dei poveri.

    Perchè le Conferenze Episcopali portino il loro contributo molteplice e fecondoper realizzare il senso di collegialità nella Chiesa.

    Apostolato della preghiera

    2 Ore 16,00 Preparazione Battesimi

    3 Ore 18,00 S. Messa con primi Riti Battesimo

    4 Ore 21,00 Inizio Mese Mariano

    Vedi Programma

    5 Ore 21,30 Consiglio Pastorale della Comunità

    8 Ore 21,00 S. Messa Contemplativa

    10 Ore 10,30 S. Messa di Prima Comunione

    Ore 11,30 S. Messa in S. Stefano

    Ore 16,00 Celebrazione del Battesimo

    12 Ore 21.00 Lectio Divina in Santuario

    13 Ore 21,00 Inizio Centenario Canossiane

    Vedi Programma

    Ore 21,00 Preparazione Gruppi d’Ascolto

    15 Ore 18,00 S. Messa Centenario Canossiane

    17 Ore 10,30 S. Messa di Prima Comunione

    Ore 11,30 S. Messa in S. Stefano

    18 Ore 20,45 Convegno Diocesano in P. Duomo

    20 Ore 20,45 Inizio Settantesimo ACLI

    Vedi Programma

    24 Ore 18,00 S. Messa Settantesimo ACLI

    29 Ore 20,45 Processione Mariana

    31 Ore 15 e 17,30

    S. Messa con Cresime

    e prime Comunioni

  • La strada che da Gerusalemme sale a Emmaus, come ogni altra strada delVangelo, non è mai una passeggiata. Anche nei tempi più perduti, uno rischia l’in-contro: purché si metta in istrada. Nel Vangelo, la strada è più di un luogo o diun personaggio: è il Signore. Lungo la strada è incominciata la chiesa; lungo lestrade del mondo la chiesa continua.

    (don Primo Mazzolari, Tempo di credere)

    Ogni pagina di Vangelo è una perla … quella che racconta del cammino dei disce-poli di Emmaus è una meraviglia! Leggi e ti sembra di essere dentro la pagina.Leggi e ti sembra di condividerne l’iniziale disperazione. Leggi e ti sembra dicamminare. Leggi e il cuore a poco a poco si accende. Leggi e vorresti anche tuincontrare quel Viandante. Leggi e vorresti ricominciare a correre per annunciaree testimoniare splendide notizie …Per questo prego insieme a padre David Maria Turoldo

    A tutti i cercatori del tuo volto mostrati, Signore;a tutti i pellegrini dell’assoluto, vieni incontro, Signore;

    con quanti si mettono in cammino e non sanno dove andarecammina, Signore;

    affiancati e cammina con tutti i disperati sulle strade di Emmaus;e non offenderti se essi non sanno che sei tu ad andare con loro,

    tu che li rendi inquieti e incendi i loro cuori;non sanno che ti portano dentro:

    con loro fermati perché si fa sera e la notte è buia e lunga, Signore.

    Il Vangelo di Emmaus ci racconta di due uomini in fuga: da se stessi, dalla città… Due uomini tristi, desolati, pieni di paura perchè tutto sembrava loro finito,tutto sembrava aver perduto il proprio senso … La loro fede e la loro speranzaerano state scosse radicalmente.Chi non ha camminato su quella strada, quando tutto pareva perduto? La stradada Gerusalemme a Emmaus sembra raccontare le nostre vite. Anche noi qualchevolta abbiamo camminato appesantiti, intristiti, con la nebbia e l’aridità nel cuore.Eppure, come per i discepoli di Emmaus, Gesù si fa nuovamente e sempre pazien-te compagno di strada. Come un Amante che non resiste a cercare l'amato e loprende per mano o se lo carica sulle spalle della tenerezza. Come dice splendida-mente p. Ermes Ronchi: “I due camminatori ascoltano e scoprono una verità

    IL RISCHIODELL INCONTRO,

  • immensa: c'è la mano di Dio posata là dove sembra impossibile”, là dove la spe-ranza sembra interrotta.Ai due uomini in fuga e desolati si accosta questo “strano” compagno di viaggio,non riconosciuto, che si accompagna dolcemente al loro cammino, si mette al loroascolto, parte dalle loro paure ma, a poco a poco, le sradica. Raccontando loro ilsenso delle Scritture, il senso della vita di Gesù, facendo nascere in loro l’insop-primibile desiderio di “stare” a lungo con lui, riaccendendo in loro la speranza el’esigenza di tornare alla città, testimoni del Risorto. Sono bastati circa undici chi-lometri, quelli che separano Gerusalemme da Emmaus, sono bastate poche ore dicammino fatto in sieme a Gesù di Nazareth perché tutto si capovolgesse.

    E loro si sbugiardano. Passeranno alla storia come i grandi menzognerid'Emmaus: la loro sarà la bugia più ardita e ardimentosa dell'intero Evangelo.Bugia che fu preghiera nella sera d'Emmaus: "Resta con noi, si fa sera e il soletramonta. Forestiero, che tu non abbia a temere l'oscurità". Bugiardi che nonsono altro. Era tutt'altro che Gli dovevano confidare: "Resta con noi perchéormai ci siamo affezionati. Come faremo a stare senza di te: non abbandonarcianche tu". Chissà: forse non avevano coraggio, o forse fu per pudore, per nonarrischiare di sbagliarsi ancora. Fatto sta che Lui rimase e loro capirono il per-ché di quell'agitazione ch'era andata scomparendo: bastò il gesto del Pane - quel-la fragranza ch'era la loro storia - per riaprire la memoria, dare spazio al cuoree tornare a sorprendersi. Da Gerusalemme ad Emmaus col cuore affranto: tuttofinito. Per poi ripartire, a notte fonda: da Emmaus a Gerusalemme con la trepi-dante certezza che tutto era vero. Con Cristo non è mai la fine: parola di duebugiardi innamorati. (don Marco Pozza)

    Ognuno di noi è invitato a rimettersi in cammino verso Emmaus, a sedersi aEmmaus e poi a ripartire proprio da Emmaus, per scoprire e vivere la fede comecammino, ascolto, gratitudine, affidamento, appartenenza ecclesiale, corresponsa-bilità, testimonianza, servizio, missione.Ci si mette in cammino per Emmaus col desiderio … e col rischio … di lasciarsiincontrare.Ci si siede a Emmaus per spezzare il Pane, per incontrare il Risorto.Si riparte correndo da Emmaus per diventare testimoni, per servire.Emmaus, come la nostra splendida domenica, l’Eucarestia memoria del Risorto.

    A volte penso che per questo siamo qui la domenica: a ricostruire la nostra spe-ranza. A ricostruirla ascoltando il Signore Gesù che ci parla nelle Scritture e chespezza il pane con noi e, spezzandolo, ci invita a fare altrettanto: a essere, comun-que, nonostante le smentite, un pane buono e spezzato. Si tratta di cambiare - e Dioci aiuti - il cuore. Come era cambiato ai discepoli di Emmaus. (don Angelo Casati)

  • "Quando avrai Dio nel cuore, possederai l'ospite che non ti darà più riposo", dicePaul Claudel, è questo il “rischio” nascosto nel Vangelo che ci invita a una stret-ta saldatura tra l'amore a Dio e l'amore al prossimo, ci invita a mettere sapiente-mente e meravigliosamente insieme la lotta e la contemplazione, la vita interioree la vita pubblica. Lo stare seduti, incantati e sedotti come nella locanda di Emmaus, luogo di rive-lazione, di incontro intimo, a tu per tu, col Risorto fa capaci di “balzare in piedi”per tornare a correre, gioiosi testimoni della vita bella del Vangelo.In questo mese di maggio prego per questo e così Maria, come avevo scritto qual-che anno fa:

    Ci raccontano i Vangeli che tu, Maria,sei stata la donna del primo passo, sei stata donna in cammino.

    Ti preghiamo allora, guida i nostri passisulla strada verso Emmaus

    fa’ che ci lasciamo accostare da tuo Figliofa’ che la sua Parola ci riaccenda il cuore e la speranza.

    Donaci la gioia del sedersi a Emmaus ogni domenicastupiti e pieni di sconfinata gratitudine

    a gustare la Sua Presenza nello spezzare del pane.Trasfigurati da quest’incontro, dacci ali ai piedi e fuoco nel cuore

    per farci ripartire da Emmausappassionati testimoni della Resurrezione

    e della Buona Notizia che è il Vangelolieti di essere pietre vive della Chiesa

    con un’unica consegna: quella della carità.Amanti della vita, della vita e della gioia di tutti gli uomini.

    DON MIRKO BELLORAwww.donmirkobellora.it

    APPUNTAMENTI COMUNITÀ PASTORALEvenerdì 8 maggio ore 21 in SantuarioS. MESSA CONTEMPLATIVA preparata da Velasca

    martedì 12 maggio ore 21 in SantuarioCHIUSURA DEL CAMMINO DI LECTIO DIVINACelebrazione eucaristica. Presiede don Luca Raimondi

    venerdì 5 giugno ore 21 in SantuarioMESSA CONTEMPLATIVA preparata da Oreno

  • UN GRAZIE IMMENSO,MADRI CANOSSIANE

    Carissime Madri Canossiane, sonoveramente dispiaciuto di non poteressere presente alle celebrazioni delvostro centenario. In questi anni, daquando sono parroco a Vimercate,ho veramente gustato la potenza for-midabile del vostro carisma. Quantevolte ho ascoltato stupito i vostriracconti missionari. Per voi Cina,India, sono dietro l’angolo … Quando penso a voi, al vostro pro-gettare e vivere la vita come dono,ripenso ad alcune parole scritte daGandhi:

    Vorrei che la vita di voi cristiani ciparlasse nel modo in cui lo fa la

    rosa, che non ha bisogno di parole,ma semplicemente spande il proprioprofumo. Anche un cieco, che nonvede la rosa, ne percepisce la fra-granza. È questo il segreto delVangelo della rosa: la vita di voi cri-stiani che diffonde il profumo delmessaggio di Cristo.

    Voi avete sparso per tutti ottimo pro-fumo!Non posso poi dimenticare la finez-za e la generosità che MadreNatalina, Madre Gabriella, MadreGiusy hanno avuto nei confrontidella scuola dell’infanzia di Velasca,“regalando” la presenza preziosa di

    Parola Amica 7

  • PROGRAMMA DEL CENTENARIOMercoledì 13 maggio ore 21 – Salone del ConventoIter storico delle Canossiane da Pavia a VimercateRelatrice: Madre Anna Maria Battisti.Interverrà il Sindaco Paolo Brambilla

    Giovedì 14 maggio ore 21 – Salone del ConventoSanta Bakhita a VimercateRelatrice: Madre Maria Carla Frison. Interverrà Mons Giuseppe Ponzini

    Venerdì 15 maggio ore 10.00 – ConventoCelebrazione EucaristicaPresiede p. Giorgio Valente, Superiore generale Canossiani.

    Venerdì 15 maggio ore 18.00 – in SantuarioCelebrazione EucaristicaPresiede Mons Giuseppe Ponzini. Omelia di p. Adolfo Antonelli, Canossiano.Al termine della celebrazione sul sagrato: Aperitivo per tutti

    Sabato 16 maggio ore 10.30 – ConventoIncontro delle Suore del Decanato per la Celebrazione EucaristicaPresiede Sua Eccellenza Mons. Luigi Stucchi

    Sabato 16 maggio ore 16.00Concerto del Coro “Amici e Voci” nel giardino del Convento

    alcune Madri Canossiane.La vostra presenza orante in quel diVimercate è e sarà sempre segno egrande dono per tutti noi

    Se saremo stati utili a qualcosain questo mondo,

    sarà l’aver lasciato intravedere, aforza di fedeltà,

    attraverso il nostro cuore e ilnostro comportamento,

    qualcosa dell’immensità dell’amoredi Cristo per ogni uomo.

    (René Voillaume)

    Grazie della vostra fedeltà e delvostro cuore grande… mondiale!

    DON MIRKO

    8 Parola Amica

  • Noviziato e alcune figure significativedi Madri Canossiane missionarie

    “Siamo lieti di portare a conoscenzadelle nostre lettrici e di tutti coloroai quali la cosa può interessare labella notizia dell'apertura aVimercate d'un noviziato di SuoreCanossiane destinate esclusivamen-te alle Missioni”. (Da le MissioniCattoliche, 10 settembre 1915, N°37, p. 407)

    “Sappiamo assai bene che le Figliedella Carità Canossiane, oltre amolte altre opere si dedicano anchealle sacre Missioni […] E di questeMissioni Canossiane situate entro iconfini della Cina e delle IndieOrientali, apprendiamo che allenuove e grandi loro necessità non sipuò soddisfare altrimenti, che con lostabilire una Casa apposita in cuieducare e formare ad ufficio e ad uncarico tanto grave quelle VerginiCanossiane, le quali rispondendoalla chiamata divina, lo voglionoabbracciare […] Pertanto con l'au-torità di questo Chirografo (1), Noiben volentieri accordiamo alla stes-sa Superiora Generale, che la Casatesté acquistata, dopo richiesto ilnostro consiglio, nella borgata diVimercate, Arcidiocesi di Milano siadestinata esclusivamente al tiroci-nio di quelle Sorelle Canossiane chesaranno per dedicarsi alle Missioni[...]" Dato a Roma, presso SanPietro il giorno 1 giugno 1914,l'anno undecimo del Nostro

    Pontificato - PIO PP X

    “Mi parrebbe, Rev. e CarissimaSorella, di mancare ad un atto disorellevole confidenza se, nella lietacircostanza, non le inviassi unabreve relazione della cara, modestafestina fatta nel giorno in cui venneeretta Canonicamente la casa per ilNoviziato delle Missioni, e quindi“Casa delle Missioni”, locale spa-zioso, posto in sito amenissimo, aVimercate … Il giorno 7 agosto,verso le sei celebrò la prima SantaMessa [...] il Rev.mo Prevosto diVimercate, (Mons. Filippo De-Giorgi); all'Evangelo egli diressealla Comunità parole di congratula-zione, d'incoraggiamento, nonchè disperanza per il bene che ne derive-rebbe alle anime alle sue cure affi-date dall'insegnamento dellaDottrina Cristiana, dall'Oratorio eScuole di lavoro per le giovanette[...] Un'altra santa soddisfazione citeneva preparata il Signore nella suainfinita carità e fu il telegrammainviatoci dal suo Vicario in terra, ilSommo Pontefice Benedetto XV,che riempì il nostro cuore della piùsoave e dolce contentezza e ci tornòdi ripetuta assicurazione del voleredi Dio. Eccole il telegramma:

    - "Santo Padre invoca specialeprotezione Divina Provvidenzasopra Novella Casa internazionaledi Noviziato per Missioni

    Parola Amica 9

  • Canossiane nella Cina e nelle Indiee di gran cuore imparte imploratabenedizione Apostolica alla MadreGenerale, alle Canossiane tutte eparticolarmente alle prime fortuna-te Novizie, auspica di dilatataperenne e lieta religiosa famiglia".Cardinale Gasparri

    Altri telegrammi:- "Congratulazioni per inaugurazio-ne Noviziato Missioni estere, bene-dizioni, auguri di prospero sviluppoper Istituto e per opere missionarie"Cardinale Gotti- "Assisto commosso sospirata inau-gurazione Noviziato internazionale,Missioni Canossiane Cina invocan-do protezione S. Gaetano benedicoLei, Suore, Novizie tutte". Card.Bacilieri- "Il Cardinale Ferrari,Arcivescovo di Milano, ringrazia dicuore, vivamente si rallegra, edaffettuosamente benedice alla Rev.Superiora, a tutte le Suore, alleNovizie di codesta nuova Casa".

    Ora mi dica, cara Sorella, se nonavevo ragione di chiamare compiutala festa per l'erezione del Noviziatodelle Missioni! Quando si ricevonotali benedizioni si dimentica tutto:pensieri, preoccupazioni, pene e sisente in cuore una dolce sicurezza cheincoraggia sempre più , e sostiene intutti gli eventi. Al Signore tutta lagratitudineAff.ma Madre Giuseppina Venerif.d.c.c.(Da una circolare del 17 agosto 1915- Casa Madre Verona

    Le prime Novizie arrivarono aVimercate da Verona, Casa Madre esubito iniziarono le "opere parroc-chiali, l'oratorio festivo, le Dottrinein Casa e in Parrocchia, prepara-zione ai Sacramenti, e vi si apersepure un Asilo e una Scuola diLavoro" (dalla cronaca della Casa).E da quel lontano 1915, da un regi-stro della Casa risulta che entraronoin Noviziato 812 giovani, delle quali23 vimercatesi: la prima in ordinecronologico fu Madre Corno Emilianel 1922 e l'ultima Madre PaolaMissaglia nel 1978 (Argentina).Oltre a lei altre quattro Canossianevimercatesi sono ancora sul "campodi lavoro". E sono M. Carla Perego(Hong Kong), M. Maria LuisaTornaghi (Malawi), M. CarlaPanzeri (Angola) e M. RosangelaGianni (Roma). Tra le 812 vi furonoanche alcune defezioni, ma la gran-dissima maggioranza si disperse intutto il mondo "per far conoscere edamare il Signore" e servirlo neiSuoi prediletti: i più poveri. Nellacronaca della Casa di Vimercate tro-viamo registrate a partire dal 1919, ilnumero delle varie spedizioni: duespedizioni per un totale di setteSorelle in quell'anno; nove Sorellenell'anno successivo, otto nel 1922,quindici nel 1923 [...] ventidue nel1926 e così di seguito. Le destina-zioni erano diverse man mano chevenivano aperte nuove Case oppureandavano a rimpiazzare chi eravenuta meno o a rafforzare i ranghi.Che preparazione ricevevano leSorelle? Leggiamo in un Documento

    10 Parola Amica

  • trovato nella Casa di Schio: p.17 eseguenti: "Nel maggio del 1915, ilNoviziato per le Missioni, inVimercate, si apriva per ricevere leprime sue Figlie; e come tutte le fon-dazioni che hanno umili inizi, que-sto Istituto si diffuse e si stabilì soli-damente perché opera di Dio. Essoriunisce e raccoglie tutte le Sorelleappartenenti alle diverse CaseCanossiane, le quali dimostranovera e soda vocazione per leMissioni, come pure riceve ragazze egiovani di forte virtù, che sentonoun'attrattiva per la vita Religiosa eMissionaria. In questo Noviziato legiovani vengono informate alloSpirito Canossiano che è spirito divera carità e di umiltà profonda [...]Oltre allo spirito essenzialmenteevangelico dell'Istituto, in questoNoviziato viene pure impartitaun'educazione intellettuale e moraleatta a formare caratteri forti, virtùmaschie quali si richiedono allaDonna-Apostolo. Qui le aspirantimissionarie vanno acquistandoquello spirito di fede che sa scoprireIddio in tutti i derelitti del mondo[...] Qui vengono condotte a quelcompleto distacco da tutto ciò chenon è Dio, e informate a quello spi-rito interiore pel quale l'esterna atti-vità non può recare detrimento alcu-no. Qui, insomma, si temprano glianimi addestrandoli alla virtù perrenderli capaci di affrontare i peri-coli, di sostenere le prove e gli inevi-tabili sacrifici della vitaMissionaria!". A questo proposito mi vengono in

    mente alcuni nomi, anche se mi sem-bra di fare un torto a tante altreCanossiane che di pericoli, prove edi sacrifici ne hanno affrontati tanti.Penso a Madre ERMINIA CAZZA-NIGA di Sirtori (Lecco) uccisa aTimor, con Madre Celeste, una con-sorella locale, alcuni seminaristi ecatechisti, nel 1999, mentre tornava-no dall'aver portato cibo e medicinea chi si era nascosto sulle montagneper evitare rappresaglie e che donòla sua corona del rosario a chi lastava massacrando dicendogli che loperdonava.Penso pure a Madre LIVIA GIO-BELLI, definita da un Sacerdote diMilano che l'aveva vista operare aTalasari (Maharashtra - India) tra ilebbrosi "La Madre TeresaCanossiana". Nata a Germignaga -Varese nel 1920 ed entrata nelNoviziato di Vimercate nel 1946,partì per l'India nel 1951 dove morìnel 2003. Ottenuto il diploma diinfermiera, salvo per alcuni breviperiodi passati in altre Case, visse edoperò tra i lebbrosi a Talasari, diri-gendo la "Vadoli Clinic" e raggiun-gendo altri centri nei dintorni.Furono migliaia i lebbrosi da leiassistiti, nella clinica, sotto gli albe-ri, lavorando senza sosta alla cura eriabilitazione di quegli esclusi dallasocietà, facendo costruire per lorocase ed aiutandoli a guadagnarsi diche vivere. E sempre con un sorrisoche irradiava gioia. Mi limito a cita-re un episodio narrato da una conso-rella che assistette di persona a quelincontro: Un giorno arrivò alla

    Parola Amica 11

  • Clinica un ufficiale sanitario stataleper verificare il lavoro svolto dallesorelle, prima di rilasciare un certifi-cato che le abilitava a distribuiremedicinali per la cura del Morbo diHansen. Quando egli si trovò davan-ti quell'enorme folla da "corte deimiracoli" rimase shoccato e rivol-gendosi a Madre Livia le disse chequelle persone andavano eliminate,perché non erano di nessun utile allasocietà. Madre Livia, guardando conamore i suoi pazienti, replicò:"Signore, se lei fosse al loro posto,sarebbe contento nell'udire ciò? Nonsono anch'essi esseri umani?".L'ufficiale sanitario la guardò, guar-dò di nuovo i lebbrosi e visibilmentetoccato replicò: "Sorella, non riescoa capire quello che sta facendo! Èdifficile trovare persone come lei!"ma, da quel momento in poi, eglifirmò senza più nulla questionareogni richiesta di Madre Livia per isuoi malati. Tutte le persone chevenivano in contatto con lei rimane-vano affascinati dalla magnanimitàdel suo cuore in una persona tantofragile.Facendo un salto arriviamo a CHE-RUKUNNU (Kerala - India del Sud)dove incontriamo MADRE ANTO-NIETTA SALA. Nata a CascinaCorrada - Usmate MI nel 1914 edentrata in Noviziato nel 1935, partìper l'India ancora Novizia nel 1937 eivi morì nel 2010, alla bella età di 96anni lasciando nelle Sorelle ed intutte le persone che l'avevano cono-sciuta e tra tutti i lebbrosi e i poveriche aveva aiutato un ricordo indele-

    bile. A parte i primi anni trascorsi aBelgaum, India Centro, passò il restodegli anni tra Pratapgarh (India delNord- U.P.) e Cherukunnu. Una veraMissionaria che ha osato percorreresentieri mai percorsi per portare laBuona Novella ai diseredati. MadreAntonietta, riuscì, infatti, a fare coseche nessun altro era riuscito a fare.Ella aprì un centro per donne anzia-ne e ragazze madri ed un orfanatro-fio. Nonostante le opposizioniincontrate, ella coraggiosamente econ determinazione riuscì a portaregli "intoccabili" tenuti ai margini aentrare a far parte della società civi-le, per loro aprì pure scuole, ma isuoi prediletti furono e restaronosempre i lebbrosi! Medicava lei stes-sa le loro piaghe nauseanti e non liindicava mai come lebbrosi, ma lichiamava "figli" e come tali essi laamavano. Su Madre Antonietta sipotrebbero scrivere pagine su pagi-ne, citando anche i riconoscimentiche ebbe, ma mi limito a pormi unadomanda: dove trovò ella la forza difare quell'immenso lavoro? Pensoche il suo segreto sia stato nel suoamore per il Signore. Secondo unIndù, Madre Antonietta riconoscevain ogni persona il volto di GesùCrocifisso e aveva ben presente lesue parole: "...tutto quello che fate alpiù piccolo dei miei fratelli lo fate ame". In tutto ciò che fece ella simostrò anche degna figlia di SantaMaddalena di Canossa e fu fedeleall'"Inspice et fac secundum exem-plar".Ora se vogliamo tornare indietro di

    12 Parola Amica

  • Arte e Fede: un cammino di stupore

    Un percorso rivolto a “tutti coloro cheamano il bello”, questo era il sottotito-lo che accompagnava la presentazionedel corso di Arte e Fede organizzatoper il secondo anno consecutivo dalDecanato di Vimercate; non solo untitolo ma anche un programma. La bel-lezza è stata infatti la vera protagonistadei sette incontri che si sono svoltipresso il TeatrOreno (febbraio – marzo2015) e che sono stati concepiti perindagare l’affascinante rapporto tral’arte e la fede.Grazie all’esperta conduzione diMonsignor Domenico Sguaitamatti,dell’ Ufficio Beni Culturali diocesano -per il secondo anno relatore del corso,le opere d’arte si sono mostrate agliocchi dei numerosi partecipanti sottouna luce nuova, capace di svelarne i

    significati teologici più nascosti e difavorirne una rilettura più profonda econsapevole.Attraverso l’oro dei mosaici dellaCattedrale di Monreale, i raffinatiaccordi cromatici delle Annunciazionidi Beato Angelico, i colori squillantidei dipinti di Chagall, le straordinariepagine miniate degli Evangeliari anti-chi e le stravaganti soluzioni artisticheideate per il nuovo EvangeliarioAmbrosiano, l’arte racconta la fede erivela ancora oggi la bellezza delMistero e il fascino della Parola di Dio.La Bibbia mi sembrava sempre, e cosìmi sembra adesso, la più grande radi-ce della poesia di tutte le epoche …vedevo il suo riflesso nella vita e nellanatura. (Marc Chagall)

    Chiara Villa

    più di mezzo secolo andiamo inCongo/Zaire. Negli anni sessanta ilPaese ottenne l'indipendenza e subi-to iniziò ... la strage dei bianchi. LeMadri furono costrette a lasciare infretta il Paese, ma cinqueCanossiane, lontane dai confini furo-no prese, con altre missionarie emissionari dai famosi "simba"(leoni) e per tre mesi tenute prigio-niere. In noviziato si pregava giornoe notte per la loro incolumità e libe-razione. Finalmente la tanto attesatelefonata: "Le vostre sorelle sonoqui all'areoporto di Roma, venite aprenderle!" Ma ciò che per me è

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    eroico fu che, non appena la situa-zione tornò ad una certa normalità,quattro delle cinque rimaste prigio-niere tornarono in Congo! Tale era laforza dell'Amore. Non possiamoinoltre dimenticare un personaggiosicuramente conosciuto: il ConventoCanossiano di Vimercate ospitò trale sue mura, dal 1937 al 1939 niente-meno che GIUSEPPINA BAKHI-TA, la nostra Santa Sorella universa-le. E da qui partì pure MadreFernanda Riva, di Monza, dellaquale è in corso la causa di beatifica-zione.

    M. Anna Maria Fusar Bassini

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    Un commento al Quaresimale“Nuovi Sguardi”

    Un sorso d’acqua per ridare vitalità,poche gocce di spiritualità per medita-re sul cammino futuro. Questo è adistanza di un mese il ricordo delQuaresimale 2015 dal titolo “NuoviSguardi”. Per una comunità di oltre30 mila abitanti i circa 200 fedeli chehanno partecipato a questi incontri,confermano come il bisogno di appro-fondimento dei temi della fede, nondico sia scarsamente percepito, mapenso sottovalutato. Del resto traun’ora di ascolto, a volte non facile dacomprendere, da incamerare in quellazona grigia del cervello e una serataallungati su di un divano a perdersinelle bugiarde favole trasmesse dallaTv, questa seconda opzione è quantomeno più comoda e rilassante. Diqueste quattro serate, se non fosse peril programma inserito e leggibile inParola Amica di marzo e qualche dif-ficilmente cifrabile appunto che hoscarabocchiato su di un pezzo di carta,lo confesso, poco mi è rimasto nellamente. Ma la sera stessa della confe-renza e per qualche giorno , alcunipassaggi dei quattro teologi, mi hannoofferto quelle gocce di spiritualità perriflettere sull’essere cristiano oggi. Laprima serata don Mirko ha spiegato ilperché di “Nuovi Sguardi”. “Le cosevisibili - ha detto il don – in alcunicasi possono essere invisibili, ma ilnostro pensiero le comprende entram-be.” Da qui l’invito “ad avere altriocchi per sguardi più liberi” . Poi haripreso l’invito di Papa Francesco ad

    uscire, andare verso gli altri con lin-guaggi facili e efficaci. Il teologo della prima serata è statoUgo Lorenzi che sul tema “Credere ègioia di Vivere” ha rilettol’Esortazione apostolica di PapaBergoglio “Evangellii Gaudium”.“Un testo – ha ricordato Lorenzi – cheesalta la “gioia”, una parola che torna80 volte. Nella gioia del Vangelo edell’incontro con Gesù di Nazarethc’è la chiave di volta per la lettura diquesta Esortazione apostolica. Al cri-stiano poi, don Lorenzi ha suggerito disapersi mettere in gioco, partendodallo sguardo per le periferie, maanche guardando con occhi e ritminuovi i luoghi in cui viviamo. Moltopiù impegnativa la seconda seratadove Franco Manzi è intervenuto par-lando di : “Dio mise alla provaAbramo? Sul modo di vedere Dio”.Il teologo nella prima parte si è rifattoall’Antico Testamento, alla Genesi,con Abramo che è messo alla prova daDio. In un excursus ricco di riferi-menti biblici , don Manzi ha messo inluce la figura di Abramo, la sua fede,soffermandosi sui luoghi e sulle vitti-me del “sacrificio” . Ha concluso rin-cuorandoci asserendo che “Dio nonmette alla prova nessuno”.Il “Tesoro e la Creta” è stato il temadella terza serata condotta da donAristide Fumagalli, che ha parlato sulmatrimonio dei cristiani, con la solitaformidabile competenza, partendo daun centro limpidissimo: “Amare come

  • Pastorale ScolasticaExpo all’Omnicomprensivo con Giacomo

    Biraghi e Don Roberto Davanzo

    EXPO MILANO 2015 è l’eventomondiale dell’anno e vedrà presentiSanta Sede e Caritas. Come“Pastorale Scolastica” abbiamo rac-colto la sfida di un tema tanto ambi-zioso, quanto urgente, da sentirel’esigenza di affrontarlo a scuolacon i nostri ragazzi e le nostre ragaz-ze. In collaborazione con gli istitutisuperiori del Centro ScolasticoOmnicomprensivo, la mattina delloscorso 23 marzo in auditorium, si è

    svolto un incontro con GiacomoBiraghi (coordinatore dei tavolitematici di EXPO) e don RobertoDavanzo (direttore di CaritasAmbrosiana) su EXPO MILANO2015, alla presenza di quasi 350alunni e diversi docenti del Liceo“A. Banfi” e dell’ITIS “A.Einstein”, che a seguire sono inter-venuti con domande e riflessioni.Il primo intervento è stato quello diGiacomo Biraghi che, in un tempo

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    Lui ha amato”. E facendo emergere labellezza dell’attuale cammino di sino-dalità e di misericordia che attraversala Chiesa, grazie a Papa Francesco.Simpatica, leggera, ma non per questomeno intensa l’ultima serata su“Cucina del Risorto” per l’umanitàaffamata, con la partecipazione diGiovani Cesare Pagazzi, che attraver-so alcuni che si trovano nel suo scritto“ Gesù cuoco per l’umanità affamata”

    ha ricordato come attraverso ilVangelo si scopre che Gesù amavastare a tavola con la gente. “Era capa-ce anche di far da mangiare – ha dettodon Pagazzi - presentandosi come ilBuon Pastore, colui che dà il pastobuono. Gesù era Maestro anche nelcucinare, non solo dando il cibo, maprendendosi cura di ciascuno secondoi suoi bisogni”.

    Pierfranco Redaelli

  • ogni condominio (412, di cui 147Stati, 3 Organizzazioni Internazionali,11 ONG, 138 associazioni del terzosettore italiano, 20 regioni, 6 cittàmetropolitane, 38 partner) si gesti-sce in autonomia con contenutipropri, senza coordinamento, conforme personali che sono poirimosse dai condomini stessi.«L’expo è l’unico grande evento chenon ha l’organizzatore, come leolimpiadi o i mondiali di calcio. Èl’unica olimpiade, dove vinconotutti la medaglia d’oro. Non c’è unvincitore, funziona se non lasci unsingolo messaggio, ma se permetti atutti i condomini di dire quello chevogliono, come vogliono», 3) iltema negli expo deve essere diinteresse mondiale; deve essere uningaggio generico, che deve andarbene a tutti i condomini. “Nutrire ilpianeta, energia per la vita” non èsolo alimentazione, non è solo cibo,non è solo agricoltura, ma sonoquattro ingaggi generici in ordine digenericità crescente: 1) nutrire, 2)pianeta, 3) energia, 4) vita, chedanno possibilità a tutti i condominidi dire quello che vogliono, indemocrazia, senza coordinamento,sul futuro del mondo. Dopo i sei errori da non fare suEXPO (elencati in modo chiaronella guida “Expottimisti”, scrittadallo stesso Biraghi e disponibileanche online), abbiamo dato la paro-la a Don Roberto Davanzo, il qualeha parlato della presenza di Caritas(e della Santa Sede) in EXPOMILANO 2015. Il fatto che per la

    cronometrato e con una reale sciol-tezza di parola, ha raccontato cos’èEXPO. Biraghi ha spiegato che l’ex-po universale è un format con rego-le proprie; è di proprietà di unasocietà di Stati di cui anche ilGoverno italiano fa parte, e nel 2007lo abbiamo acquisito per circa duemilioni di euro. EXPO appartienealla famiglia più ampia dei parchitematici (casinò, crociere, parchidivertimento e expo universali) contre caratteristiche comuni; se neaggiungono tre che sono, invece,peculiari degli expo universali. Letre caratteristiche comuni sono: 1) cideve essere un’area o un edificioaccessibile con biglietti e condeterminati orari, 2) all’internodi quest’area ci devono essere cen-tinaia di attrazioni, e l’attrazione èun evento, un gioco o un’esperien-za costretta nel tempo, 3) ci sonomigliaia di eventi (ca. settemila),ma ripetuti tutti i giorni di apertu-ra, sempre uguali. Le tre caratteristiche peculiari diEXPO – ha continuato Biraghi -sono in ordine di ambizione cre-scente e distinguono gli expo inmodo inequivocabile come opera-zioni grandiose nella famiglia piùampia dei parchi tematici: 1) sonogli unici ad essere temporanei(durano 184 giorni e tutte le attra-zioni devono essere rimosse dopol’evento, farà eccezione CascinaTriulza, che resterà sede di societàcivili), 2) la gestione degli expo uni-versali è una gestione sul modellodel condominio all’italiana, ovvero

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  • prima volta una esposizione interna-zionale sia aperta alla società civilee con un tema come quello di“Nutrire il pianeta, energia per lavita”, ha offerto alla Chiesa l’aggan-cio per dire una parola forte sulsistema di squilibrio, sul problemadella fame, sugli sprechi indicibili evergognosi. Siamo poco meno di 7miliardi e produciamo cibo perquasi 13 miliardi di persone, eppure850 milioni soffrono la fame, secon-do il rapporto della FAO. «Da doveviene tutto questo? Non da un Diocon una volontà perversa, che hafigli di serie A e di serie B, ma da unproblema politico di gestione, daquelli che sono i mercati, i meccani-smi di produzione, di inequità; l’1%della popolazione mondiale detieneil 50% delle risorse, noi capiamoimmediatamente che il problemadella fame nel mondo è un problemadi cattiva distribuzione della ric-chezza che deriva da questi mecca-nismi che sfuggono alle nostre pos-sibilità, le politiche delle grandimultinazionali, della finanza, total-mente libera da un controllo da partedei governi».L’impegno a nutrire il pianeta, aoffrire il necessario per una vitadignitosa, da cristiani trova il fonda-mento a partire dalla scoperta diessere membri di una stessa fami-glia, figli di uno stesso Padre. È dataai cristiani la possibilità di direcome questo tema da sempre liriguarda, perché il Dio cristiano si èfatto mangiare dagli uomini, e quan-do si è fatto uomo è nato a

    Betlemme (che significa “casa delpane”), e il primo luogo dove è statodeposto è una mangiatoia; questoper dire che il tema del mangiare peri credenti non è soltanto una que-stione di riempimento della pancia odi ricette da presentare: c’è di mezzola dignità dell’uomo, l’uomo nonsolo si nutre, ma mangia insieme,che significa “condividere”. “Dividere per moltiplicare, spez-zare il pane”: sarà questo il titolo,ma soprattutto il motivo ispiratoredell’edicola con cui Caritas sarà pre-sente in EXPO. Un luogo, sito vici-nissimo all’ingresso principale del-l’esposizione, che si configura comeun percorso multimediale, in unastruttura volutamente sobria, maaltamente evocativa; sito che sarà ilcuore da dove si irradieranno unaserie di iniziative ed eventi.Il dividere per moltiplicare fa riferi-mento all’episodio della moltiplica-zione dei pani: «non esiste il verbomoltiplicare nei racconti evangelici– ha sottolineato don Roberto - maesiste “dividere”; il miracolo è pos-sibile nella misura in cui ciascuno dinoi sconfigge la tentazione di quel-l’ingordigia, di quell’arroganza, diquell’insaziabilità che mi porta amangiare tutto, consumare tutto,subito e da solo, ignorando che chiho di fianco ha fame, anche lui hadesiderio di benessere». Dividereper moltiplicare è una scommessache trova il suo fondamento nellaFede, nel mistero di quel Gesù chedice ai discepoli, date voi da man-giare alle folle. A questo proposito è

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    Gli eletti per il Consiglio Pastorale18-19 Aprile 2015

    Nome Cognome Parrocchia Fascia etàStefano Galbussera San Maurizio 18-35Benedetta Grassi San Maurizio 18-35Elisa Fellini San Michele 18-35Salvatore Colao S. M. Maddalena 18-35Andrea Benetti Santo Stefano 18-35Maria Chiara Dazzani Santo Stefano 18-35Giovanni Pezzoni Ss. Vito e Modesto 18-35Marco Sesana Ss. Vito e Modesto 18-35Giorgio Fumagalli San Maurizio 36-60Maria Luisa Magni San Michele 36-60Laura Bollani Santo Stefano 36-60Maria Teresa Schiavello Santo Stefano 36-60Giovanni Villa Santo Stefano 36-60William Colombo Ss. Giacomo e Cristoforo 36-60Marco Colombo Ss. Vito e Modesto 18-35Renato Ravasi San Maurizio over 60Enrico Villa San Michele over 60Paola Barzaghi Santo Stefano over 60Luigi Maggi Santo Stefano over 60Luigi Spampinato Ss. Vito e Modesto over 60

    stato ricordato il RefettorioAmbrosiano, nel quartiere Greco,che entro il 25 maggio vedrà la luce,incarnando i valori per i quali laSanta Sede e Caritas sono presentinell’esposizione. E non mancheràl’arte: un lavoro che unisce unaCadillac vera, cinta da forme dipane che a loro volta sono avvolteuna per una nel giornale del giornoin cui è stampata la frase di Vostell:“sono le cose che non conoscete che

    cambieranno la vostra vita” … perdire, insieme, che non si può chia-mare universale un’esposizione cheesclude i poveri dallo sguardo.Un grazie a quanti hanno collabora-to alla realizzazione dell’evento: gliamici della Pastorale Scolastica, idirigenti scolastici, gli insegnanti egli alunni coinvolti.

    Don Davide Marzoe la Pastorale Scolastica

  • “Essere lievito”: ESERCIZISPIRITUALI DI QUARESIMA

    Risonanze dall’esperienza dei nostri giovani..

    Essere presi.«Prima di formarti nel grembo mater-no, ti conoscevo, prima che tu uscissialla luce, ti avevo consacrato; ti ho sta-bilito profeta delle nazioni».Queste le parole del profeta Geremiache abbiamo letto per iniziare la medi-tazione. L’immagine che ci viene pre-sentata non è quella di un Dio estra-neo, distante, un creatore freddo, chesi limita a gesti meccanici e ripetitivi,ma è quella di un Dio Padre, un Dioche ci conosce, addirittura da primadella nostra nascita. Per Lui non siamoun mistero, ma ha guardato in ognipiega del nostro spirito, sa cosa puòaspettarsi da noi, sa cosa può chieder-ci e cosa può crearci difficoltà.Ed è proprio in virtù di questa cono-scenza che ci prende, ci chiama pernome e ci preferisce, ci sceglie peraffidarci la nostra missione, il nostrocompito, i nostri successi e le nostresfide. Essere persi significa quindiessere scelti, individuati tra gli altri edessere posti in un tempo e in un luogoche sono il tempo e il luogo che Lui hapreparato per noi. Non dobbiamo quindi pensarci comeinvisibili organismi in un universo illi-mitato, non lasciamoci ingannare dallevoci che ci dichiarano inutili e impo-tenti, non dobbiamo avere la pauradell’ignoto davanti alla vita, il Signoreè con noi in ogni momento, ci accom-

    pagna sempre, inserendosi tra noi e lenostre fragilità, riempiendo le nostrelacune, diventando la scintilla cheaccende il nostro motore. Inutile sen-tirsi inadeguati, senza abilità, manche-voli di qualità o virtù; Gesù non hasempre preso la parte degli ultimi?Non è forse questo uno dei segreti checi svelano i Vangeli? Non abbiamosempre sentito che Dio è tra i sofferen-ti, tra i reietti, tra i rifiutati? E perchéquesto non deve valere per noi quandoci troviamo davanti alle nostre difficol-tà? Perché dobbiamo crederci supe-ruomini per avere la sicurezza nell’af-frontare una nuova sfida, illudendocidi bastare a noi stessi e di poter conta-re solo su noi stessi? Non ne abbiamobisogno, perché Dio è con noi, Dio checi ha conosciuto e preso e messo inquesta vita, e finché siamo con Lui,nulla ci manca.

    Marco

    Allora io ci ho pensato molto, devoproprio dire che questi incontri mihanno aiutata a riavvicinarmi a qualco-sa di divino, che prima avevo perso divista, un qualcosa di superiore che miha dato la forza di superare i momentibui delle giornate che stavo vivendo.

    Gaia

    Se dovessi scrivere cosa resta vera-mente di tutto, direi senza dubbio laleggerezza. Se dovessi spiegare, in una

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    parola, cosa ti lasciano e il perchè, sì illoro perchè, direi che di questi esercizispirituali resta sempre la loro freschez-za. Certo che pesa, la mattina, mentreancora sta dormendo, spiarlo, ilmondo, dalla strada, camminare fra lefinestre e i box ancora chiusi. Certoche pesa, la sera, arrivare fino infondo, alla giornata, e addormentarsi

    prima del resto del mondo. Ma quelloche resta è poi in fondo, solo una leg-gerezza. "Essere come un tappo disughero che galleggia sull'acqua", epoi il profumo, di farlo insieme.

    Gabriellap.s. un ringraziamento agli amici chetutte le mattine hanno preparato cola-zioni squisite ed abbondanti!!

    Sulle orme dei SS. Pietro e Paolo

    Anche quest’anno è arrivato il Lunedìdell’Angelo e come molti sanno, que-sto per i ragazzi di III media significauna sola cosa: PELLEGRINAGGIOA ROMA. Tre giorni di viaggi in pul-lman, camminate a piedi, momenti dipreghiera e divertimento. Ma andiamocon ordine!

    Lunedì mattina (se si può chiamaremattina…per alcuni è ancora notte)alle 5:30 da Vimercate e Burago duepullman con a bordo i preadolescenti,i loro educatori e don Marco sono par-titi con direzione Roma. Dopo un paiodi soste, un pic-nic in autogrill final-mente, nel primo pomeriggio, unavolta ricongiunti con gli altri oratoridel Decanato di Vimercate, abbiamoraggiunto l’Abbazia delle Tre

    Fontane. L’Abbazia è così nominata,perché, in questo luogo, rimbalzò pertre volte la testa di San Paolo dopoessere stato decapitato e in quei trepunti sgorgarono appunto tre fontane.Qui i ragazzi del Decanato hanno assi-stito alla celebrazione della consegnadel Tau presieduta da don Andrea. Al

    termine ci siamo diretti a visitare laBasilica di San Paolo Fuori le Mura, laseconda più grande dopo San Pietro.La Chiesa si erge sul luogo che la tra-dizione indica come quello dellasepoltura dell’apostolo Paolo. Dopouna visita con il don Marco a farci daguida, ci siamo diretti al nostro allog-gio, il centro Giovanni XXIII aFrascati, dove ci attendeva un momen-ti di riposo e la cena. Ma come si sa, i

  • ragazzi hanno l’argento vivo addosso edopo cena, nel salone del centro, ciattendeva una serata ricca di musica eballi.La giornata di martedì è cominciatacon una ricca colazione. Alle 7:00 era-vamo già in marcia direzione SanPietro per partecipare alla Messa pre-sieduta dal Cardinale ArcivescovoAngelo Comastri. Ai piedi dell’altaredella Confessione del Bernini abbiamoassistito alla S.Messa, incentrata sullafigura di Papa Paolo VI, il primo papaa recarsi in Terra Santa da Pontefice, ilprimo papa a tenere un discorso alleNazioni Unite, il papa che partecipò aifunerali di Aldo Moro. Finita laS.Messa abbiamo visitato la Basilica ele tombe dei papi, a partire da S.Pietrofino a Giovanni Paolo II. Il pomeriggio è stato dedicato alla visi-ta di Roma. Con passo spedito e sguar-di curiosi per catturare ogni scorcioche la bellissima Roma offre, abbiamoammirato piazza Navona, la Fontanadi Trevi, l’Altare della Patria, laBasilica di Santa Maria in Aracoeli, laRoma Imperiale per terminare colColosseo e l’Arco di Tito. Ma la giornata non era ancora finita.Dopo cena ci aspettava il giocone asquadre, che vedeva sfidarsi leComunità Pastorali del Decanato, checi ha visto classificarci al secondoposto.Il terzo giorno è stato il giorno dell’in-contro con Papa Francesco. Di buonalena ci siamo diretti verso S.Pietro gre-mita soprattutto dai 14enni dellaDiocesi di Milano. L’udienza del Papaha avuto come tema i bambini. Un

    passaggio chiave è stato il seguente:“Tanti bambini fin dall’inizio sonorifiutati, abbandonati, derubati dellaloro infanzia e del loro futuro.Qualcuno osa dire, quasi per giustifi-carsi, che è stato un errore farli venireal mondo. Questo è vergognoso! Nonscarichiamo sui bambini le nostrecolpe, per favore! I bambini non sonomai “un errore”. La loro fame non è unerrore, come non lo è la loro povertà,la loro fragilità, il loro abbandono –tanti bambini abbandonati per le stra-de; e non lo è neppure la loro ignoran-za o la loro incapacità – tanti bambiniche non sanno cosa è una scuola.Semmai, questi sono motivi per amar-li di più, con maggiore generosità. Chene facciamo delle solenni dichiarazio-ni dei diritti dell’uomo e dei diritti delbambino, se poi puniamo i bambiniper gli errori degli adulti?”Sono stati tre giorni impegnativi, dilevatacce, di lunghi viaggi in pullmane lunghe camminate…ma ne è valsa lapena. Per molti ragazzi è stato il primoviaggio da “grandi” a Roma, hannoscoperto il passato della fede cattolicae ci auguriamo che questo li aiuti a“vivere sempre la fede con entusiasmoe non perdere la speranza nel SignoreRisorto, che riempie di gioia e di feli-cità la nostra vita” (Papa Francesco).

    Matilde Brambilla

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  • 22 Parola Amica

    SIAMO PARTITI… I.C.Di cosa stiamo parlando? Iniziazione Cristianapercorso 7 - 11 anni. (0-6 post battesimale, fase

    7-11, mistagogia 12-14).

    La nostra Diocesi dallo scorso anno stapromuovendo le linee guida per il rinno-vamento del percorso di fede della fase 7– 11 anni, nel quale ci saranno diversetappe: consegna del Vangelo, consegnaPadre Nostro, Riconciliazione, PrimaComunione, consegna Leggedell’Amore, S. Cresima.Tutte tappe importanti per far esperienzadi Gesù: nato – morto – risorto per noi,insieme ai genitori, primi educatori nellafede.Tutta la comunità cristiana è chiamata adare segno della gioia di Gesù Cristo ainostri ragazzi aiutando i genitori.Proprio per questo la Diocesi ha messo inatto parecchi incontri a livello di zona (lanostra è zona V) e a livello di Comunitàpastorali (attraverso i Decanati) per aiuta-re i catechisti e tutti i cristiani, che voglio-no mettersi “in gioco” , per attuare i per-corsi rinnovati a guidare i ragazzi e leloro famiglie all’incontro con Gesu’attraverso la Parola, la vita e la testimo-nianza che possono dare.I sacramenti non sono una tradizione, ilConcilio Vaticano II è molto chiaro: sonoun’esperienza da vivere e trasmettere,una fiducia illimitata verso un Dio gran-de e misericordioso.Nella nostra Comunità Pastorale abbia-mo avuto tre incontri con laboratori. Itemi di quest’anno sono stati:Accoglienza, Lectio Divina, Narrazioneai ragazzi.

    Tutto questo per trasmettere un metodo,partendo dalla lettura del Vangelo. La diocesi ci chiede di interiorizzare,vivere in prima persona l’esperienza diun brano di Vangelo, in equipe, immede-simarci, “tirar fuori” la nostra gioia, rab-bia, dubbi, tutti i sentimenti che il branopuò suscitare. Un’esperienza che ciimpegna nella totalità di noi stessi, nonfacile, con le nostre paure e le nostreemozioni, per trovare il messaggio daproporre a genitori e ragazzi, vissuto danoi, per andare loro incontro nelle lorosituazioni, nel loro pregiudizio, nel lorosentirsi a disagio e far sentire loro l’amo-re e la fiducia che Gesu’ vuole trasmette-re loro tramite noi; come dice PapaFrancesco: l’amore di Cristo ci attiva e ciinvia, uscendo dai nostri schemi. Gli incontri si sono svolti a Burago, pres-so l'Oratorio, nell’ambito di tre serate:due a febbraio e una a marzo.Presenti una sessantina tra catechisti piùgiovani e meno giovani e qualche sacer-dote.Si è formata una collaborazione, una par-tecipazione attiva, un ambiente piacevo-le, sereno, ricco di scambio. Sono stateserate intense, risultato di una preparazio-ne impegnativa; ci sentivamo motivatema al tempo stesso preoccupate di comele proposte sarebbero state accolte.Ringraziamo di cuore tutte le persone chehanno partecipato perché abbiamo senti-to il loro sostegno e la loro attiva parteci-

  • APPUNTAMENTI PASTORALE GIOVANILE- Venerdì 8 maggio ore 19 a Ruginello: incontro e giro pasta

    per i ragazzi di 1 media- Sabato 9 maggio: ragazzi 3 media al SACRO MONTE di VARESE- Mercoledì 6, 13 ,20 maggio ore 20,45 a Cristo Re:CORSO ANIMATORI COMUNITÁ PASTORALE- Giovedì 21 maggio ore 21 a Cristo Re:presentazione proposte di servizio per i giovani-Venerdì 22 maggio: ANIMATORI COMUNITÁ a Milano in piazza Duomo:partenza ore 17 da piazza Martiri Vimercatesi - Sabato 23 maggio ore 20,45 a San Maurizio: VEGLIA DI PENTECOSTE per 18enni, giovani e operatori pastorali (catechisti..)- Lunedì 25 maggio ore 19,30 Equipe di Pastorale Giovanile- Mercoledì 3 giugno ore 19,30 per ANIMATORI COMUNITÁ: S. Messa ad Oreno e serata di animazione

    Come giá sapete stiamo acquistando un pulmino 9 posti per le attivita’ deiragazzi (campeggi, uscite varie..): ci puoi sostenere con una offerta liberain oratorio…iscrivendoti ad una cena speciale in programma sabato 9maggio…preparando una torta per domenica 17 maggio

    Un grazie speciale a quanti ci stanno aiutando a realizzare il progetto Cipro– campo internazionale dei giovani: con la vendita mele abbiamo raccolto800 euro e con lo spettacolo rumors 1200 circa. in particolare grazie agliamici di Caritas, del Sidamo e della compagnia giovani di Oreno!!

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    pazione: ci hanno fatto “sentire bene”.Con questa gratitudine ci diamo appunta-mento all’incontro della zona V aConcorezzo per il 21 maggio ore 21(verranno presentati i sussidi proposti) ealla formazione del prossimo AnnoPastorale, nella nostra Comunità.Intanto come Comunità Pastorale BeataVergine del Rosario è attiva una commis-sione composta dai rappresentanti ditutte le parrocchie, sia sacerdoti che laici,per impostare una linea comune dal pros-

    simo settembre. Il catechismo per la fase7-11 anni sarà proposto a chi inizierà laseconda elementare, per quattro anni,rivolto ai ragazzi e ai loro genitori.Ricordate tutti: possono partecipare tuttiper mettersi “in gioco”, per trasmettere latestimonianza nella fiducia in un Dio glo-rioso e affascinante.Maggiori info: sito Comunità Pastorale,comm. Pastorale Giovanile, Iniziazionecristiana.

    Fausta e Simona

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    Famiglie e associazioniin festa a Mezzago

    Preparata a partire dall'ottobre scorsosi è felicemente svolta domenica 12aprile la grande Festa Decanale, cheha fatto incontrare famiglie e associa-zioni per favorire la reciproca cono-scenza e promuovere insieme nuovi ebuoni stili di vita, ben oltre l'occasio-ne e la provocazione di Expo 2015.Infatti, come scriveva Don RobertoDavanzo sul Notiziario Caritas, lequestioni poste sul tappeto dall'Expo,seppure centrate sul tema del cibo,rimandano a un "nutrire" che passaobbligatoriamente da un "condivide-re", perché ciò che nutre la vita delpianeta non è solo ciò che soddisfa ilfabbisogno energetico-calorico, marimanda anche al bisogno di casa, dilavoro, di legami.Indubbiamente la lotta contro la famepassa attraverso il ripensamento deimeccanismi di produzione e distribu-zione delle derrate alimentari e habisogno di norme capaci di far supe-rare le inequità presenti sul pianeta eche sono la causa di ogni male. Masaremmo miopi se ci fermassimo aquesto pur necessario livello politicoe non ci impegnassimo nel favorire ladiffusione di stili di vita quotidiani,accessibili e praticabili dalla basedella popolazione. Su questo fronte non siamo all'annozero, perché in diverse situazioni e indiversi modi ci sono famiglie che sisono organizzate in esperienze di con-

    divisione nel lavoro, nell'abitare, nelconsumare e nel prendersi cura.Proprio questa era la finalità dellaFesta Decanale: far incontrare fra lorogruppi, esperienze, famiglie. Si è scelto Mezzago perché il paese èben conosciuto per analoghe iniziati-ve e perché il locale Gruppo diMondo Comunità e Famiglia (MCF)si è subito dimostrato disponibile einteressato a organizzare l'evento.Caritas Decanale e ACLI Vimercatehanno dato autorevolezza e risonanzaal progetto in tutto il decanato e iresponsabili dei quattro ambiti(Abitare - Lavorare - Consumare -Prendersi cura) hanno contattatoquasi un centinaio di Associazioni eGruppi del territorio, dei quali unasessantina hanno partecipato allaFesta con un proprio stand. Il programma della Festa prevedeva apartire dalle ore 10 l'apertura deglistands con presentazione delle rispet-tive attività ai visitatori e contempora-neamente proposte di animazione peri bambini. Nella prima ora l'afflussodel pubblico è stato scarso, ma poi ècresciuto per la partecipazione alla S.Messa, che è stata celebrata nellaChiesa Parrocchiale dal Decano DonMirko; coinvolgenti sono state le cin-que brevi testimonianze che hannopreceduto la Liturgia della Parola epoi l'omelia di Don Mirko. Il pranzo è stato un momento comuni-

  • tario e condiviso, con cibi veloce-mente preparati dal locale GruppoOratorio; ai tavoli sotto gli alberi o sulprato molte le famiglie con bambini,ma anche gruppi familiari o di amici.Nel pomeriggio, mentre arrivavanoaltre famiglie, gruppi associativi e diragazzi e diversi sacerdoti delDecanato, è continuata l'animazione ei giochi sul Grande Campo a 11 esono stati offerti due spettacoli, unoteatrale e uno di marionette. L'ultimaora della Festa è stata rallegrata da

    due distinti concerti della “BandaSenzafià”. Favorita da un sole un po’ velato chenon disturbava, la giornata ha soddi-sfatto il migliaio di persone che vihanno partecipato ed ha lasciato intutti un ricordo di serenità e di amici-zia, la gioia di aver conosciuto tanterealtà di proposta e di servizio, lariconoscenza per tutti quelli che lavo-rando sodo hanno reso possibile, par-tecipata e bella la Festa.

    Don Giuseppe Ponzini

    Parola Amica 25

    Expo 2015: Storie e vocidi famiglie che con-dividono

    Mezzago: Festa decanale 12 Aprile 2015

    Il percorso Condividere per molti-plicare. Famiglie e stili di vita,promosso da Caritas Ambrosiana eDiocesi di Milano insieme ad altrisoggetti, è iniziato nel Decanato diVimercate lo scorso ottobre graziead un gruppo di lavoro formato darappresentanti di Acli, Caritas,Azione Cattolica, PastoraleFamiliare, Volontariato eComunità di Famiglie di Mezzago.Il gruppo ha lavorato in grandearmonia per preparare i momentidi confronto tra le diverse realtàche sul nostro territorio operanonegli ambiti dell’Abitare,Consumare, Lavorare e Prendersicura , concentrandosi, in questaprima fase, sul coinvolgimento e lamessa in rete delle esperienze

    locali e la programmazione dellaFesta del 12 Aprile che ha visto lapartecipazione di tante famiglie. Iltema di fondo di Expo è la fratel-lanza universale (Una sola fami-glia umana) e quello che vi voglia-mo raccontare qui sono le storie, levoci di famiglie che, in formediverse, condividono la vita quoti-diana con altre famiglie a partireda uno “sguardo”, da un’attenzio-ne, dall’intelligenza di un “cuoreche vede” . Con semplicità e con-cretezza hanno risposto alladomanda: come e perché il miostile di vita educa e fa crescere lamia famiglia e la comunità nelsuo insieme? testimoniando checon-dividere è possibile, è bello, fabene a chi lo riceve e a chi lo fa.

  • 26 Parola Amica

    L’affido familiare: le famiglie delprogetto MowgliCome e perché il mio stile di vitaeduca e fa crescere la mia famiglia ?Ci abbiamo pensato e non lo sappia-mo. Sappiamo solo che da semprela nostra famiglia è aperta all'acco-glienza. Accoglienza iniziata con lanascita dei nostri figli e con i figliche il Signore ha portato nella nostracasa con l' affido. Accoglienza chesignifica banalmente fermarsi a par-lare con il vicino che ha bisognosolo di sfogarsi. Oppure la mammarom con il bambino che non parla acui offri un caffè nella tua cucina,perché sai che a lei piace molto. Nonsappiamo quanto questo nostrovivere l'accoglienza ha fatto e fa cre-scere la nostra famiglia. Sappiamosolo che ora i nostri figli si stannoaprendo ai bambini disabilidell'UNITALSI , facendo animazio-ne, li accompagnano nelle gite, neipellegrinaggi. Sono più disponibili

    ad incontrare persone nuove e avivere esperienze di vita fuori casa.Insomma non siamo chiamati a farecose grandi e non ne facciamo,teniamo semplicemente la porta e ilcuore aperto a chi ha bisogno.

    Loretta e Graziano

    Cerco di essere un genitore che educaogni volta che:… dedico del tempo per osservare edascoltare mio figlio e per parlare diquello che gli succede … valorizzo lesue belle intuizioni, i suoi comporta-menti corretti, i suoi successi, i suoiinteressi… ho il coraggio di dirgli dei “no” edi fargli notare quello che non vabene, spiegandogli i motivi... gli chie-do di aiutare nelle piccole faccende dicasa, poiché la famiglia non è unalbergo… permetto a mio figlio di fare dasolo ciò che gli è possibile, vigilandosenza essere soffocante… cerco di

  • confrontarmi con gli altri genitorisulle fatiche che si incontrano… sono disponibile a aprire la miacasa anche agli amici miei e dei mieifigli … chiedo scusa se i miei atteg-giamenti hanno causato ferite e rin-grazio per le piccole gentilezze quoti-diane.

    Elena e Mario

    Il progetto “Accompagnamoli”Caritas Concorezzo: Giovanna Mi sono avvicinata a Caritas tre annifa, dopo aver letto il volantino infor-mativo distribuito nella miaParrocchia durante la giornataCaritas e nel quale si richiedevanovolontari per le varie attività delCentro di Ascolto di Concorezzo. Hodeciso di dare la mia disponibilità perla consegna a domicilio dei pacchidel Banco Alimentare. Questa primaesperienza mi ha poi portata ad accet-tare di essere tutor per alcuni dei pro-getti "Accompagnamoli”. Ho semprecercato di trasmettere alle famiglieche seguo la mia fraterna vicinanza edi essere un riferimento che non siasolo per la gestione del pagamentodelle utenze, spese mediche o quan-t’altro. Il sorriso di un volontario scal-da il cuore di chi è spaventato dalledifficili condizioni di vita. Le fami-glie in difficoltà hanno necessità diessere sostenute sia economicamentesia moralmente: quando la vita sem-bra voltarti le spalle può essere d’aiu-to sapere che puoi contare su qualcu-no che condivide le tue sofferenze inmaniera disinteressata, magari anchesolo tenendoti per mano.

    A volte vorrei fare di più: quandoincrocio gli occhi dei bambini misento impotente, mi piacerebbe chea loro fosse assicurata un'infanziaspeciale come ai nostri figli. Sonorimasta sconvolta e angosciatadavanti a genitori che non avevanoil latte per il proprio figlio. Mi sonochiesta come si possa mettere almondo una creatura senza potergligarantire la sussistenza. Il loroamore ha superato gli ostacoli eco-nomici , la loro voglia di vita tra-scende le avversità, il sogno di unfuturo migliore è più grande deilimiti della quotidianità. Per quantomi riguarda sono molto grata aCaritas per avermi dato l’opportuni-tà di esserne parte e, nel mio picco-lo, di mettere in pratica le parole delS. Padre ”In quanto discepoli diCristo, non possiamo non interessar-ci al bene dei più deboli”Punto Mamma Caritas Arcore:MariarosaPunto Mamma è un’iniziativa natanel 2011 che, facendo proprio ilmessaggio del Cardinale Tettamanziche chiedeva di promuovere nelleparrocchie “Famiglie che si prendo-no cura”, si rivolge a mamme pro-venienti da tutte le parti del mondo,appartenenti alla nostra Comunità oin contatto con il Centro di Ascoltocittadino.Punto Mamma si prende cura dellafamiglia, puntando particolarmentesul rapporto con le mamme, pernodella famiglia stessa, sia sul pianopedagogico che organizzativo edeconomico, ruolo spesso difficile e

    Parola Amica 27

  • delicato da esercitare. Ciò avvieneattraverso momenti di scambio tramamme italiane e mamme prove-nienti da tutto il mondo, con l'inten-to di creare reti di dialogo, di ascol-to e di collaborazione reciproca.Abbiamo così potuto conoscererealtà molto diverse tra loro e situa-zioni complesse riguardanti l'inte-grazione e l'accoglienza, suscitandoin noi in questo modo una maggioreconsapevolezza verso le problemati-che vissute quotidianamente dallemamme.Abbiamo toccato con mano la faticadi lasciare la propria terra, i propriaffetti, la propria cultura e, contempo-raneamente, di trovare nel nuovoambiente un proprio ruolo e la propriaidentità.Punto Mamma è stata una buonascuola per tutte noi. Ci siamo reseconto che è molto difficile liberarsidai nostri pregiudizi nei confrontidelle diverse culture ma, attraversol'incontro e la conoscenza dell'altro,abbiamo scoperto prima di tutto per-sone, con pregi e difetti, con tutta laloro ricchezza umana; questo ci hacambiato nel profondo, rendendocipiù disponibili e accoglienti, renden-do possibili veri legami di affetto.Tutto questo si riflette nella nostravita e ha raggiunto anche le nostrefamiglie. E' diventato naturale accogliere perqualche ora nelle nostre casemamme e bambini in situazioni dibisogno, organizzare e condividerepranzi, cene e momenti di festa.Tutte queste occasioni di incontro e

    la condivisione dei nostri vissutihanno favorito una maggiore sensi-bilità nei nostri famigliari nei con-fronti dell'accoglienza di realtàdiverse. Le nostre famiglie si sono così arric-chite e sono cresciute con noi ... pic-coli passi verso l'integrazione.

    Famiglie solidali Caritas Arcore:una volta al mese faccio la spesaper un’altra famigliaCosa significa essere "famiglia soli-dale" non lo spiegano le parole, ma icomportamenti e le azioni: o meglioil tentativo che appare sempre inade-guato e insufficiente di cercare divivere comportamenti e azioni cheesprimono la consapevolezza che ilmalessere, il disagio e il bisognodegli altri ci riguarda. Al di là deilegami di sangue e a prescinderedalla storia personale, dall'origine edalle cause, rimane la certezza di unprivilegio materiale che non abbiamomeritato più di altri, e della possibili-tà di contribuire con poco sforzo auna vita migliore per chi vive accan-to a noi. Ed è importante pensare chese anche poco è lo sforzo, perché ilnostro donare raramente imponerinunce o sacrifici, infiniti sono isemi di speranza e fiducia che vengo-no diffusi: perché chi riceve capisceche pur tra egoismi e indifferenzanon è davvero solo. La famiglia checondivide non è migliore di altre maa volte solo meno pigra, e la fatica ètramutare lo slancio generoso inattenzione quotidiana, in passionecostante verso l'uomo in situazione di

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  • Parola Amica 29

    bisogno, verso famiglie ricche indignità e capacità di sacrificio, perso-ne che con fatica e lavori più umilicercano riscatto e un futuro migliore.Si parla del tentativo di educazionepersonale e famigliare per un consu-mo moderato delle risorse, per unaspesa più responsabile, un consumocritico e consapevole, un' attenzioneai prodotti del commercio equo esolidale che riducono le disugua-glianze. E' una opera quotidiana disensibilizzazione verso noi stessi everso la comunità. La capacità dilasciarci coinvolgere nelle relazioni,in progetti di carità e accoglienzadiventa così concretezza , disponibi-lità e comunione. E fa in modo che lacomunità sia presente e aperta a rece-pire pratiche virtuose di condivisio-ne. Perché qualsiasi persona in situa-zione di bisogno ci coinvolge, ilmezzo è l'attenzione e la cura, il fineè crescere insieme come personeautentiche, responsabili, solidali.

    ACF COMUNITÁ di Famiglie diMezzago: LauraLa comunità di Famiglie diMezzago, composta da sei famiglie,è, come tutte le comunità, unacomunità di comunità; nel senso chela prima piccola comunità è la fami-glia, che riconoscendo di non basta-re a se stessa ricerca e decide, perrealizzarsi appieno, di vivere accan-to agli altri in modo solidale. Non èuna fusione, ma un vicinato solidale,non ci sono regole assolute, ma fidu-cia reciproca. Le parole chiave diquesta esperienza che stiamo viven-do sono: CONDIVISIONE,SOBRIETÀ, ACCOGLIENZA ESOLIDARIETÀCONDIVISIONE: di spazi, di idee,di desideri ed emozioni, anche didenaro, come strumento per confer-mare la fiducia negli altri e nellabontà del cammino intrapreso;SOBRIETÀ: intesa come desideriodi avere uno stile di vita sobrio, che

  • 30 Parola Amica

    investa sulle relazioni piuttosto chesul denaro;ACCOGLIENZA E SOLIDARIETÀ:se la famiglia sta bene, questa è laconsapevolezza di fondo, si apreall’accoglienza dell’altro vicino(innanzitutto all’interno della fami-glia, poi tra le famiglie della comu-nità) poi anche alle diverse situazio-ni di bisogno che la comunità ed ilterritorio più allargato esprimono.Come Famiglie di Mezzago oggi cistiamo sperimentando in accoglien-ze di adulti e minori che vivono incasa con noi; in progetto c’è la rea-lizzazione, in alcuni degli spazidella comunità ed in stretta collabo-razione con la Parrocchia diMezzago, di realizzare un Centro diAscolto Caritas a piano terra e quat-tro piccoli appartamenti per acco-glienze protette.

    Economia di Comunione e AzioneFamiglie Nuove: Andrea e LjubaL'Economia di Comunione nellaLibertà (EdC) è stata lanciata nelmaggio 1991 a San Paolo (Brasile)da Chiara Lubich, fondatrice delMovimento dei Focolari, movimen-to nato nella Chiesa che ha comefine la realizzazione dell'unità tra lepersone (“Perché tutti siano una solacosa”, Giovanni 17,21).L'Economia di Comunione coinvol-ge imprenditori, lavoratori, dirigen-ti, consumatori, risparmiatori, citta-dini, studiosi, operatori economici.Suoi principi ispiratori:1) vivere e diffondere una nuovacultura economica e civile, dai bam-

    bini agli anziani, che possiamo chia-mare “cultura del dare”, improntataalla comunione appunto, alla gratui-tà e alla reciprocità, proponendo evivendo uno stile di vita alternativoa quello dominante nel sistema capi-talistico;2) formare nuovi imprenditori eimprenditori nuovi che si impegninoa rispettare precise linee per condur-re la propria attività nel quotidiano eche liberamente condividano gliutili per sostenere gli scopidell'EdC:-la riduzione della miseria e del-l'esclusione,-la diffusione della cultura del dare edella comunione, -lo sviluppo dell'azienda e la crea-zione di posti di lavoro (imprendito-ri cioè che concepiscano e vivano laloro impresa come vocazione e ser-vizio al bene comune e agli esclusidi ogni latitudine e contesto socia-le);3) combattere le varie forme di indi-genza, esclusione e miseria con unaduplice inclusione: comunitaria eproduttivaAFN - Azione per Famiglie Nuovein particolare opera per il bene dellafamiglia quale prima cellula dellasocietà umana e concorre a formarefamiglie unite e solidali in una pro-spettiva di condivisione mondiale,per cooperare così allo sviluppo deipopoli, con un’attenzione particola-re alle situazioni di disagio familia-re e di infanzia svantaggiata, soprat-tutto attraverso il sostegno a distan-za e le adozioni internazionali.

  • Parola Amica 31

    MESE DI MAGGIO

    Ore 21, Santuario Beata Vergine del Rosario Lunedì 4 I mediaMarted 5 terza etàMercoledì 6 Gruppo missionarioGiovedì 7 gruppo chierichettiVenerdì 8 Messa Contemplativa

    Lunedì 11 UnitalsiMartedì 12 Lectio divinaMercoledì 13 gruppo famiglie Giovedì 14 CAVVenerdì 15 Centenario Suore Canossiane (Presso il Convento)

    Lunedì 18 Milano DuomoMartedì 19 IV elementareMercoledì 20 LXX ACLI ad OrenoGiovedì 21 III° ELEMENTAREVenerdì 22 Caritas

    Lunedì 25 Coro S.StefanoMartedì 26 V elementare in ORATORIOMercoledì 27 Ministri straordinari eucarestiaGiovedì 28 Pastorale ScolasticaVenerdì 29 Processione

    Anche quest’anno nel mese di maggio la recita serale del S. Rosario sarà affidata aidiversi gruppi parrocchiali, ai ministri straordinari dell’eucarestia, al gruppo dei chieri-chetti, oltre che, come al solito, ai ragazzi dell’iniziazione cristiana.

    DI SAN BERNARDO DI CHIARAVALLE

    Ricordati, o Vergine Maria, che non si è mai udito che alcuno,

    ricorrendo al tuo patrocinio, implorando il tuo aiuto e la tua protezione,

    sia stato da te abbandonato. Animato da tale confidenza,

    a te ricorro,o Vergine delle vergini e Madre mia,

    a te io vengo e davanti a te me ne sto,povero peccatore gemente.

    Non disprezzare le nostre suppliche, ma ascoltaci, propizia, ed esaudiscici.

    Amen

  • 32 Parola Amica

    PROGRAMMA DEGLI EVENTI PER IL 70° ANNIVERSARIODELLA NASCITA DELLE A.C.L.I.

    Il Circolo ACLI di Vimercate in collaborazione con diverserealtà locali, organizza:

    Mercoledì 20 maggio ore 20,45: presso il TeatrOreno di Via Madonna, 14 a Oreno di Vimercate

    LA FIGURA E IL CULTO DI MARIA,NELLE RELIGIONI MUSULMANA, ORTODOSSA E CATTOLICA.

    Interverranno:

    Imam Abdullah TchinaMoschea di Mariam – Associazione Islamica di Milano

    Padre Pompiliu NacuChiesa San Gregorio - Parrocchia di "Tutti i Santi" di Monza

    Mons. Patrizio GarasciaVicario Episcopale della zona Pastorale di Monza

    Gli interventi saranno preceduti da canti, dedicati alla figura dellaMadonna, nelle tre religioni.

    Anniversari. Quando ci sono ricorrenze importanti tutti si danno da fare percelebrarle nel modo migliore e coinvolgente. Questo sarà anche il nostro obiet-tivo. Però perché una festa venga bene non basta organizzarla bene, ci vuoleanche condivisione e partecipazione.Il Circolo Acli chiede a coloro che conoscono l’operato della nostraAssociazione di dare il loro contributo perché il 70° anniversario di costituzio-ne delle A.C.L.I. diventi un momento in cui, si tutti si sentano coinvolti. Il pro-gramma che segue è un esempio di quanto sia articolato il mondo aclista edimostra che ognuno può trovare un motivo per collaborare.Grazie a tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione e a coloro che vor-ranno darci una mano.

    Celebrazioni peril 70° delle A.C.L.I.

  • Parola Amica 33

    Giovedì 21 maggio ore 20,45: presso Oratorio Cristo Re - Via Valcamonica, 25 - Vimercate

    SERATA SULLE OPPORTUNITÀ RIVOLTE AI GIOVANINEL CAMPO DEL SOCIALE E DEL VOLONTARIATO:

    Racconti e testimonianze di giovani volontariimpegnati i diversi progetti di responsabilità sociale e civile.

    In particolare ascolteremo le storie dei volontari che hanno avutoesperienze nellʼambito di:

    • Progetti di Servizio Civile in Italia e allʼestero• Campi lavoro estivi: in particolare allʼinterno del progetto “Terre

    e Libertà” che vede il coinvolgimento di più di 200 volontari impegnati in sei paesi del mondo e di “Progetto Giovani” vacanza educativa per adolescenti dai 14 ai 18 anni.

    Venerdì 22/05 ore 18,45:ore 19,30 - aperitivo in piazza

    ore 21,00: nellʼAuditorium della Biblioteca Civica di Vimercate –Piazza Unità dʼItalia 2g

    Giorgio Ganzerli in “Cemento e lʼeroica vendetta del letame” scritto e diretto da Massimo Donati e Alessandra Nocilla.

    Con la collaborazione di Giulia Detomati.

    Sabato 23/05 dalle ore 10,00 alle ore 19,00 Apertura mostra alpubblico.

    ore 18,00 in S. Stefanoin collaborazione con la libreria Il Gabbiano

    Vista guidata sugli affreschi di Lattanzio Gambara tenuta dal prof. Rodolfo Profumo

    con la partecipazione di Mauro Scovoli.

    Domenica 24/05: dalle ore 10,00 alle ore 19,00 Apertura mostraal pubblico.

    ore 12,30 Pranzo comunitario presso il Circolo Acli di Oreno.

    ore 16,00 in Piazza S. Stefano.Concerto del Civico Corpo Musicale di Vimercate

    diretto dal maestro Pietro Pilo

  • 34 Parola Amica

    ore 18,00 S. Messa di ringraziamento in Santuarioore 19,30 Chiusura della mostra.

    Sabato 30/05 alle ore 10,30: presso la Scuola Italo Calvino di ViaMascagni, 7 Vimercate

    premiazione dellʼ8° concorso di poesia per gli studenti delle scuo-le medie di Vimercate

    Lʼargomento su cui hanno realizzato le poesie è:“Il viaggio: un mondo di scoperte”

    Il nido del Gabbiano.

    Una mattina come tante a Coldwater, sul lago Michigan. Accade così,all'improvviso: i telefoni cominciano a squillare. Il primo è quello diTess, che riceve una chiamata dalla madre. Poi quello di Jack Sellers,che ne riceve una dal figlio, e di Katherine Yellin, dalla sorella. Perultimo tocca a Elias Rowe, con una telefonata che arriva da Nick, unsuo ex dipendente. Cosa c’è di strano? Tutti dicono di essere in paradiso. Impossibile contenere una simile notizia nei confini della città: ilmondo deve sapere che la morte non è la fine di tutto.Il bello di questa storia non sono gli sviluppi mediatici o l’indagine

    che il protagonista organizza perché pensa che dietro ci possa essere una grande truffa.Quello che colpisce è la reazione differente delle varie persone che hanno ricevuto la telefonata.La cosa, invece, curiosa è che nessuno abbia pensato che se c’è il paradiso di conseguenza esisteanche l’inferno, ma questo nel romanzo non viene affrontato. Un romanzo sulla Fede e sullaRedenzione che fa riflettere e dubitare e che emoziona come solo Mitch Albom sa fare.Buona lettura.Una telefonata dal paradiso di Mitch Albom – Casa editrice Rizzoli.

  • Parola Amica 35

    MOVIMENTO TERZA ETÀ

    Una serata Marianaspiritualmente fantastica

    (dedicata agli ammalati)

    Il mese di Maggio che sta per aprirsi, che da sempre è dedicato alla nostraMadre Celeste, ci dà l'occasione di ricordare - con intento propedeutico allacelebrazione che si terrà quest'anno - la "Serata Mariana" celebrata inSantuario venerdì 30 Maggio 2014, la cui descrizione non si è potuto puntual-mente pubblicare. Ecco quanto avevamo scritto:

    «Oscuri nuvoloni sopra il cielo di Vimercate, con qualche gocciolone sparsoquà e là, han fatto desistere gli organizzatori di far svolgere per le vie cittadi-ne la prevista tradizionale processione in onore della Madonna: quindi tutti,subito e frettolosamente, in Santuario.

    Vorremmo con queste poche righe infondere nell'animo di tutti i nostri carianziani (e non solo) - che per vari motivi non hanno potuto partecipare a que-sta conclusiva serata Mariana - le espressioni di gioia, di affetto e di amoreapparse sui volti delle persone accorse per omaggiare la nostra Madre Celeste,ed i vari favorevoli commenti raccolti a latere, a funzione conclusa.

    Tantissimi fedeli provenienti dalle sei Parrocchie della Comunità PastoraleB.V. del Rosario di Vimercate e Burago Molgora, hanno affollato la navatacentrale e parte dei transetti laterali, dando così testimonianza, ancora unavolta, del loro amore a Cristo, alla Sua Chiesa, a Maria Madre della Chiesa. Alle ore 21 don Mirko - unitamente ad una quindicina di chierichetti seguitidalla brava ed onnipresente sig.ra Maria Teresa, alle voci Guida ed un foltogruppo di Lettori , ai Sacerdoti delle rispettive Parrocchie della Comunità -hanno lentamente percorso in processione le navate del Santuario accompa-gnati dal canto "Vieni, o Madre, in mezzo a noi..." elevatosi fortemente dal-

  • 36 Parola Amica

    l'assemblea dei fedeli, con una esplosione corale di voci, rafforzate dalle notearmoniose, allietate dall'organo antico.

    Giunto al seggio del Sacerdote celebrante, don Mirko, palesemente feliceper la numerosa partecipazione, ha rivolto il benvenuto con queste parole: "Viringrazio e sono lieto di recitare il Santo Rosario con tutti voi che provenitedalle varie Parrocchie della nostra Comunità, ai piedi della Vergine Santa checontempliamo proprio alla vigilia della festa della sua Visitazione alla cuginaElisabetta. A conclusione di questo mese Mariano, uniamo le nostre voci aquelle di Maria, magnificando il Signore per le meraviglie che continua ariversare sulla vita della Chiesa e su ciascuno di noi.

    E "Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo" ha avuto quindi ini-zio la celebrazione del Santo Rosario che si è man mano svolta seguendo uncammino meditato, accuratamente predisposto e distribuito a tutti i fedeli sufogli grandi e bianchi.

    La recita dei Misteri dolorosi, intervallata da canti, invocazioni, lodi e graziealla Santissima Eucaristia ed a Maria, ha sollecitato e quasi scosso il nostroanimo allorquando i vari Lettori sono stati chiamati, in sequenza ad ogniMistero, alla lettura della drammatica e cruenta Passione di Gesù, tratta dalVangelo di Matteo. Particolarmente ancor viva nella nostra mente è stata purela lettura delle osservazioni e commenti dettati da Papa San Giovanni Paolo II,desunti dalla sua Lettera Enciclica " Ecclesia de Eucharistia".

    L'omelia conclusiva che ne è seguita, commentata e ben articolata dal DiaconoAntonio Brambilla, nel rimarcare la pre-senza di Cristo vivo, del Suo corpo edel Suo sangue, nel SacramentoEucaristico, ci ha spronato a mettercialla scuola della Madre Celeste, anch'es-sa presente in ciascuna delle celebrazio-ni eucaristiche, poiché Maria edEucaristia costituiscono un binomioinscindibile. Altro riferimento importan-te relativo alla presenza della Madonnain tutte le manifestazioni terrene diGesù, il Diacono l'ha fatto leggendo una"elegia" di don Tonino Bello.

    Ci piace infine gioiosamente ricorda-re due momenti che hanno attratto lanostra curiosità durante le preghiere delSanto Rosario.

  • Parola Amica 37

    Il primo: il sorriso aperto e compiaciuto di don Mirko e dei Sacerdoti conce-lebranti nel cantare con ardore e con tono sostenuto, in sintonia con il caloreintenso dei fedeli, il ritornello dalle alte note "Bella Tu sei qual sole, Biancapiù della luna…" di quel bel sublime, sentimentale ed alato inno allaMadonna "Dell'aurora Tu sorgi più bella, coi tuoi raggi a far lieta la terra…".Il secondo: l'invito sempre di don Mirko, di volgere i nostri occhi per qualchesecondo a quelli lassù della B.V. del Rosario, offrendole tutto il nostro amoredi figli, porgendole umilmente tutte le nostre suppliche. E con tutti noi, anchedon Mirko, spostandosi dal suo seggio, li ha alzati verso l'effige dellaMadonna. E qualcuno al nostro fianco, forse forestiero, bisbigliando ha osser-vato: "Cerco gli occhi di Maria, ma non li vedo, sono nascosti ; lo sguardodella bella statua è rivolto all'ingiù..!" E sussurrando abbiamo risposto: "Lidevi vedere con quelli del tuo cuore...!

    Il bacio finale della reliquia della Madonna ha reso completa, devotamente espiritualmente fantastica questa indimenticabile "Serata Mariana".

    Grazie, don Mirko ! Grazie ai nostri Sacerdoti ! Grazie a tutti i presenti ! »Per il Movimento Terza Età: Armando D'Alessio Grassi

    Maggio 2015

    ANNIVERSARIDI MATRIMONIO 2015

  • Somme raccolte alla data 2 marzo 2015 e 41.455,00Dal 2 marzo al 7 aprile 2015 (48 buste) e 430,00

    Totale e 41.885,00La Commissione Amministrativa

    Raccolta FondiPer gli Interventi sugli Stabili Parrocchiali

    w Con il Battesimo sono diventati figli di DioBrambilla Gaia – Codjo Yovo Guy Francis – Pignatelli Luana MariaMaddalena

    w Sono tornati alla casa del PadreViganò Madre Maria di anni 90 – Presezzi Carlo Ruggero di anni 61 – VittAngelo di anni 89 – Porzio Michele di anni 71 – Limonta Graziosa ved.Brioschi di anni 100 – Congiu Anna ved. Castiglione di anni 70 – LandiGiuliana in Faccio di anni 80 – Cipolla Lida ved. Molinari di anni 63 –Mottadelli Maria Angela ved. Scaccabarozzi di anni 72 – Morson Lorenain Parma di anni 55 – D’Alessio Umberto di anni 47 – Peducci MariaTeresa di anni 90 – Buffon Antonio Giovanni di anni 81 – Verderio Virginiaved. Brambilla di anni 88 – Morani Giuseppe di anni 94 –Bollani Vandaved. Brambilla di anni 100 – Pauciulo Raffaele di anni 90 – Mosca Luigidi anni 88

    Per una panca 50Una panca con targhetta 500ACLI una panca 300Una panca con targhetta 500M.S. alla Madonna 20B.M. a S. Antonio per grazia ricevuta 50P.A. alla Madonna 50N.N. alla Madonna per una preghiera 5N.N. alla Madonna (2 offerte) 35

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