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Pensaalsuicidio,tunisinorimpatriato...Mercoledì 27 Marzo 2019 21 IL PRIMO GIORNALE DEGLI...

Date post: 18-Jan-2021
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UN CITTADINO tunisino di 38 anni, Y.S., è stato sorpreso dagli agenti della Polizia Ferroviaria di Siena ad attraversare i binari della stazione. Informato sui pericoli ha gridato ai poliziotti che della sua vita non gli importava ormai nul- la, la sua permanenza in Italia era senza futuro e voleva ritornare in Tunisia. L’ uomo camminava sui binari, raggiunto da una pattuglia della Polizia Ferroviaria è stato ac- compagnato sul marciapiede del 1° binario, poco prima dell’arrivo del treno regionale proveniente da Empoli alle 09.15. I poliziotti, diretti dal sostituto commissario coordinatore Dona- to Sbrocchi, facevano notare al c tunisino che è vietato attraversare o sostare sui binari ricordandogli i pericoli a cui si espone, anche in considerazione del fatto che il tre- no in transito avrebbe potuto tra- volgerlo se fosse rimasto sui bina- ri. La secca risposta del nordafrica- no era stata quella che ormai della propria vita non gli interessava niente, e che stava valutando se far- la finita buttandosi sotto un treno. Agli agenti ha riferito di non sape- re dove andare, che la notte da al- cuni giorni, non avendo un allog- gio, andava a dormire in ospedale. E ha chiesto espressamente di vo- ler tornare in Tunisia. La sua odis- sea era iniziata verso la fine del 2013, quando era emigrato in cer- ca di un futuro migliore. Nel no- vembre di quell’anno, dopo aver attraversato il Mediterraneo a bor- do dei barconi, era sbarcato a Tra- pani. All’arrivo in Italia, aveva di- chiarato di essere cittadino siria- no, senza documenti, per ottenere la protezione sussidiaria. Negli anni seguenti, aveva accetta- to alcuni lavori in nero, poi la sua situazione con la mancanza di la- voro, era peggiorata; negli ultimi tempi aveva vissuto di espedienti dormendo all’ospedale e di giorno vagando dal centro commerciale al bagno della Stazione dove pote- va lavarsi nei bagni pubblici. NELL’UFFICIO della Polizia Ferroviaria lo straniero compilava un modulo dove dichiarava di esse- re: Y. S., nato in Tunisia nel 1981. Lo straniero veniva accompagna- to presso il gabinetto provinciale della Polizia scientifica della Que- stura dove sono stati effettuati tut- ti gli accertamenti sulla sua identi- tà e all’Ufficio Immigrazione dove sono state effettuate tutte le proce- dure per l’espulsione e l’accompa- gnamento alla frontiera per il rien- tro nel Paese di origine. Dopo gli accertamenti sull’identità, il tuni- sino veniva denunciato all’autori- tà giudiziaria, su di lui gravava un divieto di ritorno a Siena emesso dal Questore. nominato il difenso- re d’ufficio, veniva formalizzata la denuncia per la violazione della misura di prevenzione citata. Al termine delle procedure, il tuni- sino, ringraziava i poliziotti della Polfer e dell’ufficio Immigrazio- ne, perché finalmente avrebbe po- tuto fare rientro in Tunisia. Pensa al suicidio, tuni Salvato dalla Polfer sui binari alla stazi UN CONCERTO in ricordo di Patrizia Paffetti, la biologa del Po- liclinico Le Scotte rimasta vitti- ma di un incidente stradale nel di- cembre scorso. E’ quello organiz- zato dall’Associazione Coccinelle, ‘Amici del neonato Onlus’ sabato 30 marzo, presso l’Auditorium della Cassa Edile di Siena in Viale Franci. Alle ore 17.30 si esibirà l’Orchestra Cave Notas che pro- porrà un repertorio di musiche di Verdi, Piovani, Piazzolla, Bern- stein e Shostakovich. «Il concerto – spiega Simonetta Bianciardi, presidente dell’Asso- ciazione Coccinelle – è stato volu- to per ricordare Patrizia Paffetti e per ringraziare colleghi, persone e istituzioni che, in occasione del- la prematura scomparsa della dot- toressa, hanno voluto fare alla no- stra Associazione una donazione importante. E’ grazie al loro sostegno e a quel- lo di tante altre persone che la no- stra Onlus può portare avanti un impegno quotidiano nei confron- ti dei prematuri e delle loro fami- glie. Ogni giorno i nostri volonta- ri cercano di dare sostegno mora- le e materiale ai piccoli degenti e ai loro genitori, cercando di alle- viare il più possibile i disagi legati alla permanenza in ospedale». LINIZIATIVA Associazione Coccinelle Un concerto in ricordo della biologa Paffetti IL SALVATAGGIO Gli agenti della polizia ferroviaria alla stazione Domani alle ore 15 pr la sede del DISPI, nellambito del Co di Tutela internaz diritti umani sarà inaugurata la most dellartista sene Marini. Listallaz artistica ha come t migrazioni e i diri rappresenta leve chiusura del proge E-Words, finanziato d fondi della Commis europea. M ostra darte a sulle migrazio con opere della L’EVOLUZIONE storica dell’uomo, dalla preistoria alle prossime mutazioni future che porteranno sempre di più le mac- chine ad integrare parti e funzio- ni del corpo umano: ‘Duemila an- ni di storia. L’idea tutta umana che l’uomo ha di sé’ è il tema del secondo incontro di ‘Studium’, il ciclo di eventi pensato per raccon- tare, in modo divulgativo e inter- disciplinare, i temi della ricerca che si svolge all’Università di Sie- na. L’incontro con i ricercatori si svolgerà domani, alle 17, in Retto- rato. L’argomento sarà affrontato da storici della classicità, del me- dioevo e della contemporaneità, da archeologi e paleontologi, da antropologi e da un ingegnere. Si tratta dei docenti dell’ateneo Mar- co Bettalli, Patrizia Gabrielli, Fi- lippo Lenzi Grillini, Roberta Mucciarelli, Domenico Pratti- chizzo, Annamaria Ronchitelli, Nicoletta Volante, Marco Valen- ti, che dopo il saluto del rettore Francesco Frati daranno vita al dibattito. Modererà l’incontro il professor Tarcisio Lancioni. Gli incontri di ‘Studium’ sono aperti a tutti i cittadini per raccon- tare, con spunti di discussione tratti dall’attualità o dai problemi espressi dalla nostra società, l’atti- vità dei ricercatori dell’Ateneo. UNIVERSITÀ L’evoluzione dell’uomo Dalla preistoria alle macchine e ai robot SIENA LUnione Provincial Agricoltori di Sien linea per accorcia distanze tra doman estera e offerta di senese e toscano. I produttori hanno i 10 importatori sel dai mercati del Bra Russia, Usa e Giappon aziende vinicole h presentato agli im una selezione di bo verificando in tem linteresse degli In breve LUnione Agrico fa incontrare le con gli operator SIENA LE STORIE "" 11 CRONACA SIENA MERCOLEDÌ 27 MARZO 2019 0
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UNCITTADINO tunisino di 38anni, Y.S., è stato sorpreso dagliagenti della Polizia Ferroviaria diSiena ad attraversare i binari dellastazione. Informato sui pericoli hagridato ai poliziotti che della suavita non gli importava ormai nul-la, la sua permanenza in Italia erasenza futuro e voleva ritornare inTunisia. L’ uomo camminava suibinari, raggiunto da una pattugliadella Polizia Ferroviaria è stato ac-compagnato sul marciapiede del1° binario, poco prima dell’arrivodel treno regionale proveniente daEmpoli alle 09.15.I poliziotti, diretti dal sostitutocommissario coordinatore Dona-to Sbrocchi, facevano notare al ctunisino che è vietato attraversareo sostare sui binari ricordandogli ipericoli a cui si espone, anche inconsiderazione del fatto che il tre-no in transito avrebbe potuto tra-volgerlo se fosse rimasto sui bina-ri.La secca risposta del nordafrica-no era stata quella che ormai dellapropria vita non gli interessavaniente, e che stava valutando se far-la finita buttandosi sotto un treno.Agli agenti ha riferito di non sape-

re dove andare, che la notte da al-cuni giorni, non avendo un allog-gio, andava a dormire in ospedale.E ha chiesto espressamente di vo-ler tornare inTunisia. La sua odis-sea era iniziata verso la fine del2013, quando era emigrato in cer-ca di un futuro migliore. Nel no-vembre di quell’anno, dopo averattraversato ilMediterraneo a bor-

do dei barconi, era sbarcato a Tra-pani. All’arrivo in Italia, aveva di-chiarato di essere cittadino siria-no, senza documenti, per ottenerela protezione sussidiaria.Negli anni seguenti, aveva accetta-to alcuni lavori in nero, poi la suasituazione con la mancanza di la-voro, era peggiorata; negli ultimitempi aveva vissuto di espedienti

dormendo all’ospedale e di giornovagando dal centro commercialeal bagno della Stazione dove pote-va lavarsi nei bagni pubblici.

NELL’UFFICIO della PoliziaFerroviaria lo straniero compilavaunmodulo dovedichiarava di esse-re: Y. S., nato in Tunisia nel 1981.Lo straniero veniva accompagna-to presso il gabinetto provincialedella Polizia scientifica della Que-stura dove sono stati effettuati tut-ti gli accertamenti sulla sua identi-tà e all’Ufficio Immigrazione dovesono state effettuate tutte le proce-dure per l’espulsione e l’accompa-gnamento alla frontiera per il rien-tro nel Paese di origine. Dopo gliaccertamenti sull’identità, il tuni-sino veniva denunciato all’autori-tà giudiziaria, su di lui gravava undivieto di ritorno a Siena emessodal Questore. nominato il difenso-re d’ufficio, veniva formalizzata ladenuncia per la violazione dellamisura di prevenzione citata.Al termine delle procedure, il tuni-sino, ringraziava i poliziotti dellaPolfer e dell’ufficio Immigrazio-ne, perché finalmente avrebbe po-tuto fare rientro in Tunisia.

Pensa al suicidio, tunisino rimpatriatoSalvato dalla Polfer sui binari alla stazione. Passava le notti in ospedale

UN CONCERTO in ricordo diPatriziaPaffetti, la biologa del Po-liclinico Le Scotte rimasta vitti-madi un incidente stradale nel di-cembre scorso. E’ quello organiz-zato dall’AssociazioneCoccinelle,‘Amici del neonato Onlus’ sabato30 marzo, presso l’Auditoriumdella CassaEdile di Siena inVialeFranci. Alle ore 17.30 si esibiràl’Orchestra Cave Notas che pro-porrà un repertorio dimusiche diVerdi, Piovani, Piazzolla, Bern-stein e Shostakovich.«Il concerto – spiega SimonettaBianciardi, presidente dell’Asso-ciazione Coccinelle – è stato volu-to per ricordare Patrizia Paffetti eper ringraziare colleghi, personee istituzioni che, in occasione del-la prematura scomparsa della dot-toressa, hanno voluto fare alla no-stra Associazione una donazioneimportante.E’ grazie al loro sostegno e a quel-lo di tante altre persone che la no-stra Onlus può portare avanti unimpegno quotidiano nei confron-ti dei prematuri e delle loro fami-glie. Ogni giorno i nostri volonta-ri cercano di dare sostegno mora-le e materiale ai piccoli degenti eai loro genitori, cercando di alle-viare il più possibile i disagi legatialla permanenza in ospedale».

L’INIZIATIVA

AssociazioneCoccinelleUnconcerto in ricordodella biologaPaffetti

IL SALVATAGGIOGli agenti della polizia ferroviaria alla stazione

Domani alle ore 15 pressola sede del DISPI,nell’ambito del Corsodi Tutela internazionale deidiritti umani saràinaugurata la mostradell’artista senese FrancaMarini. L’istallazioneartistica ha come temalemigrazioni e i diritti umani erappresenta l’evento dichiusura del progettoE-Words, finanziato daifondi della Commissioneeuropea.

Mostra d’arte al Dispisullemigrazionicon opere della Marini

L’EVOLUZIONE storicadell’uomo, dalla preistoria alleprossime mutazioni future cheporteranno sempre di più le mac-chine ad integrare parti e funzio-ni del corpoumano: ‘Duemila an-ni di storia. L’idea tutta umanache l’uomo ha di sé’ è il tema delsecondo incontro di ‘Studium’, ilciclo di eventi pensato per raccon-tare, in modo divulgativo e inter-disciplinare, i temi della ricercache si svolge all’Università di Sie-na.L’incontro con i ricercatori sisvolgerà domani, alle 17, inRetto-rato. L’argomento sarà affrontatoda storici della classicità, del me-dioevo e della contemporaneità,da archeologi e paleontologi, daantropologi e da un ingegnere. Sitratta dei docenti dell’ateneoMar-co Bettalli, Patrizia Gabrielli, Fi-lippo Lenzi Grillini, RobertaMucciarelli, Domenico Pratti-chizzo, Annamaria Ronchitelli,Nicoletta Volante, Marco Valen-ti, che dopo il saluto del rettoreFrancesco Frati daranno vita aldibattito. Modererà l’incontro ilprofessor Tarcisio Lancioni.Gli incontri di ‘Studium’ sonoaperti a tutti i cittadini per raccon-tare, con spunti di discussionetratti dall’attualità o dai problemiespressi dalla nostra società, l’atti-vità dei ricercatori dell’Ateneo.

UNIVERSITÀ

L’evoluzionedell’uomoDalla preistoriaallemacchine e ai robot

SIENA

L’Unione ProvincialeAgricoltori di Siena in primalinea per accorciare ledistanze tra domandaestera e offerta di vinosenese e toscano. Iproduttori hanno incontrato10 importatori selezionatidai mercati del Brasile,Russia, Usa e Giappone. Leaziende vinicole hannopresentato agli importatoriuna selezione di bottiglieverificando in tempo realel’interesse degli stranieri.

In breve

L’UnioneAgricoltorifa incontrare le aziendecon gli operatori esteriSIENA

LESTORIE••11CRONACASIENAMERCOLEDÌ 27 MARZO 2019

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26/3/2019 Vino, produttori incontrano a Siena 10 importatori da Brasile, Russia, Stati Uniti e Giappone

www.sienafree.it/enogastronomia/263-enogastronomia/106752--vino-produttori-incontrano-a-siena-10-importatori-da-brasile-russia-stati-uniti-e-gi… 1/4

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ENOGASTRONOMIA

Vino, produttori incontrano a Siena 10importatori da Brasile, Russia, StatiUniti e Giappone

Fino al 26 marzo un’iniziativa di Upa Siena per accorciarele distanze tra domanda estera e offerta senese e toscana

L’Unione Provinciale Agricoltori di Siena in prima linea per accorciare le distanzetra domanda estera e offerta di vino senese e toscano. Fino al 26 marzo iproduttori incontrano 10 importatori selezionati dai mercati del Brasile, Russia,Usa e Giappone. Due giorni in cui le aziende vinicole potranno presentare agliimportatori una selezione di bottiglie andando a verificare in tempo realel’effettivo interesse degli operatori stranieri. Un’opportunità arricchita dadegustazioni e visite in cantina con i maggiori importatori di Paesi da semprepunto di riferimento o che si stanno imponendo come nuove frontieredell’export del vino italiano. L’iniziativa di incoming s’inserisce in un più ampioprogetto OCM Promozione 2019 di Confagricoltura Nazionale.

SOCIAL e SERVIZI

Esporta in Giappone

Incoming di Importatori Giapponesi, Scopri di più!

Martedì, 26 marzo 2019

cerca in SienaFree.it Cerca

Martedì 26 Marzo 2019 10:39

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di DANIELE TRINCHERO

L’intervento

Nella vigna hi techè in arrivo

un’ottima annata

La tecnologia applicataall’agricoltura: il progettodel Politecnico di Torino

©RIPRODUZIONE RISERVATA

iutiamo la terra a sal-vare il clima. La terra nel senso della campa-gna, delle sue colture,

della sapienza di chi ci lavora. E per farlo portiamo la nuova frontie-ra della tecnologia in agricoltura. Introdurre tecnologia dell’infor-mazione nei processi produttivi per arricchire la qualità del prodot-to, migliorare la sicurezza dei lavo-ratori e favorire il rispetto dell’am-biente è il paradigma di Internet delle Cose, scienza sfruttata nei settori secondario e terziario, ma ancora marginale in ambito agrico-lo: a causa del divario digitale tra città e campagna che si unisce alla diffidenza culturale degli addetti ai lavori nei confronti delle moder-ne tecniche informatiche.

IL MONITORAGGIOÈ questo che sta facendo da 5 anni il progetto iXemWine, ideato e con-dotto dai laboratori iXem del Poli-tecnico di Torino che da 15 anni svi-luppano strumenti di comunica-

zione per finalità sociali. L’obietti-vo di iXemWine è quello di realiz-zare, su tutto il territorio italiano, un laboratorio di condivisione del-la conoscenza, per contrastare gli

effetti dei cambiamenti climatici attraverso un utilizzo capillare del-le moderne tecnologie. Per farlo, i ricercatori di iXem hanno scelto il mondo della produzione vitivinico-

la, per la quale dal 2013 stanno svi-luppando sistemi di monitoraggio innovativi. I risultati sono stati ec-cellenti. Ma vogliamo fare di più. Iniziamo la strada per mettere in

rete i dati di tutte le migliaia di sen-sori sparsi per le vigne, per avere un monitoraggio delle variazioni climatiche disponibile a tutti e fa-cilmente consultabile. Ecco come.

LE NUOVE CAPANNINE METEOiXemWine rivisita uno strumento del passato, le capannine meteo che per circa 40 anni hanno sup-portato gli agronomi nella predi-zione delle infezioni fungine della vite, con molti limiti. Per superare questi inconvenienti, gli iXem Labs hanno dematerializzato la ca-pannina tradizionale, separando-ne i componenti in tanti dispositi-vi ipertecnologici. Grazie alle ridot-te dimensioni e a costi accessibili è possibile posizionare più sensori per ogni vigneto. I dati rilevati dai sensori sono raccolti anche da 60 km di distanza. Poi sono trasferiti su Internet e inviati a server per es-sere trattati dagli agronomi che utilizzano sofisticati algoritmi per la predizione di eventi fito-patolo-

gici. Così l’agricoltore può pro-grammare i trattamenti in modo selettivo ed eseguirli quando è ne-cessario. L’utilizzo di prodotti fito-sanitari in quantità ridotta si tradu-ce in maggiore naturalità di pro-dotto, ma anche in un risparmio dei costi di produzione. Le proce-dure di installazione sono imme-diate, consultare i dati è semplice.

LA RETE CONDIVISAL’aspetto più innovativo del pro-getto ora è la volontà di costruire una piattaforma di condivisione della conoscenza, dove i dati me-teo misurati in ogni vigneto non so-no accessibili al solo proprietario, ma rappresentano un patrimonio conoscitivo condiviso e disponibi-le per tutti. Un modo per rendere capillare e pervasiva la difesa delle coltivazioni. Nel corso del 2018 il si-stema è stato utilizzato da 24 canti-ne sperimentatrici in Piemonte, Toscana e Friuli. Dalla stagione 2019 è disponibile per tutti i pro-duttori interessati. Anche sul pia-no del trasferimento della cono-scenza, il progetto è utilizzato con finalità didattiche negli Istituti Agrari Piemontesi, in particolare presso la Scuola Enologica di Alba. Le associazioni di categoria (Coldi-retti) lo stanno adottando come strumento di ammodernamento professionale per i propri associa-ti. Proviamoci, l’ambiente e la no-stra salute si salvano anche per queste vie.

A

Nuovo ciclo combinato a gas di ultima generazione per l’impianto termoelettrico di Marghera Levante (Ve), che diventerà il più efficiente d’Europa. Un investimento da 300 milioni di euro che arriva grazie al contratto firmato da Edison e Ansaldo Energia. E che include anche la realizzazione dell’isola di

potenza con la turbina a gas ad alta efficienza Gt36 sviluppata dalla società genovese: alimenterà il ciclo combinato, per una potenza elettrica di 780 MW e un rendimento energetico pari al 63%. Questo significa anche un abbattimento delle emissioni specifiche di CO2 del 40% rispetto

alla media del parco termoelettrico italiano e di quelle di ossidi di azoto di oltre il 70%. “Il nostro è un impegno concreto che riflette gli assi disegnati dal Piano energia e clima in un piano di investimenti nazionale di 2 miliardi di euro nel triennio 2019-2021” ha spiegato Marc Benayoun, ad Edison. – simone cosimi

Accordo Edison-Ansaldo Energia

Termoelettricoavanguardia Marghera

Daniele Trincheroautoredell’articolo, insegna “Internet delle Cose” a Torino (Politecnico)

Un sensore iXem in un vigneto

FEDERAZIONE

CARTA E GRAFICA

48Mercoledì27marzo2019

SCIENZA

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21Mercoledì 27 Marzo 2019

IL PRIMO GIORNALE DEGLI IMPRENDITORI, DEGLI OPERATORI E DEI PROFESSIONISTI DELLA TERRA E DELL’AGROINDUSTRIA

con

CELELE

in edicola

LA PPACFISCCALFISCCALAgricoltura

OPERATORI E DEI PROFESSIONISTI DELOPERATORI E DEI PROFESSIONISTI DEL

OggiOggi

L’Agenzia sulla sicurezza alimentare: ora serve la richiesta congiunta dei paesi produttori Ue

Il Canada apre ai pomodoriIl Ceta dà corsia preferenziale ai ciliegini Pachino Igp

DI MARIANGELA LATELLA

Il pomodoro ciliegino di Pa-chino Igp potrebbe sbar-care a breve sul mercato canadese, in aggiunta

ad una serie di prodotti strategici del made in Italy ortofrutticolo quali uva da tavola e susine per le quali è in vigore un protocollo fi to-sanitario dal 2016. «Per il via libera al pomodoro», ha affer-mato Simona Rubbi, che ha partecipato alla due giorni di lavori, in qualità di responsabile relazioni internazionali di Cso Italy, «serve adesso una richiesta con-giunta da parte di diversi stati membri affi nché le autorità cana-desi introducano questo punto tra le i nodi priori-tari del trattato da sciogliere». Il che signifi ca in sostanza, ab-battimento di barrie-re fi tosa-n i tar ie ancora in vigo-

re che, di fatto, non lo rendo-no applicativo.

La novità è emersa a segui-to del workshop Ue-Canada dello scorso 19 e 20 marzo, ad Ottawa, tenutosi nel qua-dro degli sviluppi applicativi del trattato Ceta; l’accordo di libero scambio tra Unione europea e Canada è provviso-riamente in vigore, sebbene molti Stati membri dell’Unio-ne, tra cui l’Italia, non l’ab-biano ancora ratifi cato.

Sempre in questa fase ap-plicativa, su sol-

lecitazione del presidente di C o l d i r e t -ti , Ettore Prandini, il commissa-rio europeo all’agricol-tura, Phil Hogan , ha pro-m e s s o

di presentare le richieste di palazzo Rospigliosi come prioritarie nel prossimo sum-mit Ue-Canada del 10 e 11 aprile. Tra queste assicura-re una maggiore tutela alle produzioni certifi cate Dop e Igp.

I rappresentanti della Cfi a, Canadian Food Inspection Agency e, per l’Europa, i refe-renti delle direzioni generali «Trade» e «Sanco» della Com-missione Ue, gli enti di ricer-ca, i rappresentanti dei mini-steri dell’agricoltura dei paesi membri e gli stakeholder eu-ropei coordinati da Freshfel

Europe (Italia, Belgio, Olan-da) stanno cercando strade al-ternative. Come quelle ottenu-te per l’invio dell’uva da tavola e delle susine, per le quali il Canada imponeva l’uso del bromuro di metile vietato in Ue. Dopo una serrata trattati-va tecnica, dal 2016 il bromu-ro di metile - che tutelava da possibili attacchi di due orga-nismi nocivi, Lobesia Botrana e Otiorhyncus Corruptor - è stato rimpiazzato da misure alternative, proposte dall’Ue, che il Canada ha accettato. «All’epoca», ha spiegato Rub-bi, «avevamo proposto alla

Cfi a, misure alternative, quali l’individuazione dei frutteti e degli stabilimenti con appo-site liste, l’applicazione delle linee di produzione integrata, i monitoraggi in campo, du-rante la lavorazione e prima del carico. Ed il trattamento a freddo, prima della partenza o durante il trasporto. Tratta-mento, che si è scientifi camen-te dimostrato effi cace contro diversi patogeni. Su queste esperienze di successo stia-mo costruendo il dialogo per l’abbattimento delle barriere fi tosanitarie sul pomodoro», ha chiosato Rubbi.

Ciò a cui si punta è la pos-sibilità di rimuovere il divieto di export in presenza della Tuta Absoluta; ossia quelle parti verdi nella buccia che il Canada non accetta. Smussa-re questo spigolo amministra-tivo, permetterebbe di aprire le porte ai nostri pomodori e, in particolare, al pomodorino di Pachino. Che, va ricordato, è nella lista delle Igp che il Ceta tutela.

Anche la birra si merita una sua propria università. Per favorire la cultura e la conoscenza come leve di business per lo sviluppo del mercato legato alla produzione birraria, Heineken Italia ha promosso un polo di eccellenza didatti-ca rivolto ai soli professionisti del settore horeca e modern trade, che dopo la fase di start up, è oggi operativa nella sua sede milanese permanente di Lambrate. Il settore della birra in Italia è in continua crescita. Il secondo rapporto di Osservatorio Birra evidenzia come il contributo della fi liera di riferimento alla crescita della ricchezza e al benes-sere del Paese, il cosiddetto valore condiviso, sia cresciuto di 1 miliardo di euro (+12,9%), passando da 7.834 miliardi a 8.863 miliardi di euro. L’Università della Birra è nata per divulgare know how e competenze di alto livello per gli operatori del settore e, parallelamente, generare valore e sti-molare concrete opportunità di business. La presentazione uffi ciale è avvenuta in concomitanza con l’evento Identità Golose di Milano. «È un progetto tutto italiano, voluto e nato proprio per tramandare antiche conoscenze birrarie e per edifi care, su solide fondamenta culturali, un sapere funzionale ai trend di consumo attuali», commenta Alfredo Pratolongo, direttore comunicazione e affari istituzionali di Heineken Italia. Nel mondo dell’horeca e della ristorazione la birra è ormai un elemento imprescindibile. Come si legge nei dati dell’Osservatorio Birra secondo cui i suoi consumi fuori casa rappresentano il 64% del totale del valore condi-viso dell’intera fi liera.

A Milano c’è l’Universitàdella birra. Va a pieni giri

Supplemento a cura di LUIGI CHIARELLO

[email protected]

Vino, olio, ma anche bambù. L’Italia si ca-ratterizza sempre di più per la coltivazione di questo particolare tipo di prodotto, tanto da essere inserita nel progetto Laiq (Legambien-te per una Agricoltura Italiana di Qualità), iniziativa per promuove pratiche e fi liere pro ambiente, attraverso la comunicazione di un marchio dai valori immediatamente ricono-scibili. A spiegare i vantaggi della coltivazione, è Fabrizio Pecci presidente del Consorzio Bambù Italia. «L’agricoltura classica per anni è stata teatro di sprechi e pesticidi. L’eccessivo utilizzo di medicinali sulle piante non solo ha avuto ripercussioni sull’ambiente, ma anche sulla salute umana, portando l’interesse verso una tipologia di coltura meno impattante da entrambi i punti di vista. Il bambù gigante grazie alle molteplici qualità è una varietà che risponde molto bene alla problematica». La pianta, ad accrescimento rapido, «è in grado di assorbire un alto tasso di CO2. Trattandosi di una varietà estremamente resistente non ne-cessita di pesticidi o antiparassitari tanto da ridurre i trattamenti a zero. Inoltre, purifi ca i terreni grazie al suo apparato rizomatoso e li fertilizza in modo naturale, è una barriera naturale contro frane e smottamenti, riduce notevolmente il dissesto idrogeologico, resiste meglio agli incendi tanto che allo stato verde

è diffi cilmente combustibile ed è una barriera antirumore naturale e barriera frangivento, ri-duce la presenza di polveri sottili». Da un punto di vista nutrizionale, poi, «il germoglio del bam-bù è risultato, uno dei 5 alimenti più salutari al mondo e ideale per qualsiasi tipo di dieta». A partire dal 2013 il Consorzio Bambù Italia ha investito nella coltivazione del bambù gi-gante per diventare oggi, con oltre 2 mila ettari coltivati in Italia e più di 900 agricoltori, la principale realtà in Europa. Attraverso le varie fi liere, il Consorzio tratta prodotti che spaziano dal legname all’industria alimentare. E gesti-sce l’intera fi liera, dalla raccolta alla produ-zione. Del consorzio fanno parte due imprese. Onlymoso, azienda agricola dedicata alle piantagioni che si occupa della produzione di piante madri di bambù attraverso un sistema di coltivazione brevettato a livello internazio-nale. Nel centro produttivo di Faenza dispone ad oggi di 400 serre che si sviluppano su oltre 20 ettari. E Cbi spa, dedicata alla commercia-lizzazione del bambù nel mercato food e non food. Per quanto riguarda il consumo come cibo, nel 2017 è nata la prima linea di prodotti alimentari che fondono il bambù con la cucina tradizionale italiana. Nel settore non-food, Cbi si occupa di ritirare i prodotti derivati delle coltivazioni Onlymoso.

Va forte il bambù gigante. Ecosostenibile

Simona Rubbi

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22 Mercoledì 27 Marzo 2019 AT T U A L I TÀIl presidente di Assofertilizzanti, Giovanni Toffoli, analizza il nuovo regolamento Ue in arrivo

Marchio Ce sui biostimolantiBollino anche sui concimi organici. Italia leader in Europa

DI ANDREA SETTEFONTI

Nuove norme, limiti più stringenti a tutela dell’ambiente, ricono-scimento di concimi or-

ganici e biostimolanti. Il nuovo regolamento Ue sui fertilizzanti potrebbe essere fi rmato in que-sti giorni, addirittura oggi po-meriggio, ed è atteso con interesse dall’Ita-lia, leader europeo con 2,8 mln di tonnellate di fertilizzanti ven-dute nel 2018. Dice a ItaliaOggi Giovanni Toffoli, presidente di Assofertilizzanti, l’associazione di Fe-derchimica che rag-gruppa 53 aziende: «Il nuovo regolamento ricompren-de più categorie di fertilizzanti. Fino ad oggi solo quelli minerali godono di norma comunitaria; gli altri sono regolati a livel-lo nazionale. Da domani tutti potranno avere il marchio Ce e circolare entro i confini Ue. Questo aprirà anche il mercato extra Ue, perché il marchio Ce è garanzia di qualità nel mondo.

Domanda. I vantaggi?

Risposta. Le imprese che operano in Italia sono leader del settore; specie quelle dei biostimolanti, dei concimi orga-nici e organo-minerali. La loro capacità di esportare potrebbe migliorare.

D. Arrivano nuovi limiti a tutela dell’ambiente?

R. Già oggi ci sono limiti stringenti, ma si pre-vedono nuove misure di salvaguardia. Ad esempio, il valore di soglia del cadmio sarà il più basso al mondo. Circa la metà del limi-te stabilito in Califor-nia e un terzo rispetto al Giappone.

D. In fase di di-scussione, una cri-

ticità è stata l’abbassamen-to dei titoli minimi degli elementi nutritivi dei ferti-lizzanti.

R. Anche la nostra associazio-ne era critica; non volevamo che i fertilizzanti prodotti in Italia, che hanno alti standard quali-tativi, subissero la concorrenza sleale di prodotti provenienti da altri Paesi. È stato raggiun-to un compromesso, era impor-

tante arrivare alla fi rma. Sono convinto che le aziende italia-ne riusciranno ad imporsi sul mercato proprio grazie ai loro standard.

D. Una novità riguarda l’inserimento dei biostimo-lanti nel regolamento.

R. L’Italia già li aveva rego-lamentati. Adesso godranno di una loro identità. È stata fatta chiarezza sul loro ambito d’ap-plicazione, che riguarda solo i cosiddetti stress abiotici, ovvero quelli che derivano dagli agenti atmosferici come la scarsa piog-gia, per i quali impiegare i bio-stimolanti. Mentre quelli biotici, che interessano la difesa della pianta da attacchi di insetti, batteri, funghi rientrano nel campo esclusivo degli agrofar-maci. Due categorie diverse.

D. Il nuovo regolamento parla di economia circo-lare?

R. È una della basi della stra-tegia Ue per l’economia circola-re. Ad esempio, l’impiego della struvite, un nuovo materiale che nasce dai resti di altre lavo-razioni. Molti concimi organici arrivano da processi di econo-mia circolare.

GIRO DI VALZER IN FARM EUROPE, il think tank che lavora sui dossier agricoli a Bruxelles. Confagricoltura ha

ritenuto di porre fi ne alla sua pluriennale collabora-zione e di rivedere e riorientare la sua azione presso

l’Unione europea, modifi cando e consolidando autonomamente la propria azione di lobbying. Dal 1° aprile, invece, entrerà nel sodalizio

Coldiretti, che proprio Farm Europe in una nota diffusa due giorni fa ha defi nito «la più

grande organizzazione rappresentativa degli agricoltori italiani»

ALLEANZA COOPERATIVE AGROALIMENTARI e Associazione italiana Confi ndustria alberghi hanno siglato un proto-collo d’intesa per promuovere l’acquisto di pecorino romano dop presso il mondo dell’hotellerie.

IL POLO DEL GUSTO DEL GRUPPO ILLY s’è ulteriormente interna-zionalizzato con l’acquisizione, per una cifra non resa nota, del chocolatier inglese Prestat (oltre 8 mln euro di ricavi), fornitore della casa reale. L’acquisizione è coerente col dna illy, focalizzato sull’offerta d’altissima qualità. Attese sinergie fra Prestat e l’altra società del polo del gusto nell’area cioccolato: Domori. Le due aziende sono complementari per tipologia di prodotti e presenza geografi ca.

CONCENTRAZIONE NEL MERCATO delle conserve di verdura. Fratelli Polli (80 mln euro) ha acquisito da Europa in-vestimenti il 100% di una newco nella quale è confl uito il ramo d’azienda operativo e commerciale della padovana Valbona (30 mln euro), ossia l’impianto produttivo di Lozzo Atestino, il magazzino materie prime e prodotti fi niti, i contratti commerciali e i relativi dipendenti. L’operazione consentirà a F.lli Polli di crescere, passando a 110 mln di euro di ricavi quest’anno. E a 130 mln euro nel 2021.

IL CDA GRANAROLO ha approvato il progetto di bilancio 2018 dell’azienda che vede ricavi consolidati per 1,3 mld euro, pari a una crescita del 2,3% sul 2017. L’incremento più signifi cativo del fat-turato deriva dal consolidamento delle vendite di Midland Food Group Uk, società acquisita lo scorso anno. Il fatturato estero, pari al 32% del totale, è cresciuto del 2,3%, consentendo la valorizzazione del latte di fi liera e la parziale compensazio-ne della contrazione dei volumi sul mercato interno.

LA CANTINA GERARDO CESARI (gruppo Caviro) ha ottenuto linee di credito per complessivi 20 mln euro dal Banco Bpm. Una linea da 12 mln euro a 12 anni sosterrà il progetto d’am-pliamento della cantina di Fumane, in Valpolicella. Una seconda da 8 mln euro a 5 anni fi nanzierà l’invecchiamento dei vini Dop prodotti da Gerardo Cesari.

LA MULTINAZIONALE SVIZZERA NESTLÉ (80,57 mld euro di fatturato) ha inaugurato una linea per la produzione di latte liquido per la prima infanzia con tecnologia Uht e costato oltre 10,5 mln euro presso il suo stabilimento di Villa Nueva, nella regione argentina di Cordoba. È parte di un piano quadriennale d’investimenti su questo impianto da circa 112 mln euro.

CONCENTRAZIONE NEL SETTORE MACCHINE AGRICOLE. La Commissione europea ha dato il via libera all’acquisizione da parte del gruppo Danish Agro del ramo distribuzione di macchine agricole in Finlandia, Estonia, Lettonia e Lituania della fi nlandese Konekesko (gruppo Kesko). Danish Agro dovrà però dismettere le sue attività in Estonia.

IL GRUPPO MANGIMISTICO OLANDESE ROYAL DE HEUS ha si-glato un accordo per acquisire, entro il secondo quadrimestre 2019, una partecipazione di maggioranza in D-Mix, società

ucraina specializzata nella produzione di mangimi per avicoli e suini. La futura controllata cambierà ragione

sociale in Koudijs Ukraine. L’ingresso del gruppo olandese segnerà un miglioramento della qualità dei prodotti offerti dall’azienda ucraina e l’avvio

dei lavori di realizzazione, entro il 2020, di un nuovo impianto per la produzione di premix.

Luisa Contri

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23Mercoledì 27 Marzo 2019Mercoledì 27 Marzo 20AT T U A L I TÀIl Pd candida capolista Calenda nel Nordest e Camusso al Sud. L’eurodeputato rinuncia

Zingaretti fa fuori De CastroIl Made in Italy perde un punto di riferimento in Europa

DI LUIGI CHIARELLO

L’eurodeputato Pd, Pao-lo De Castro - tre vol-te ministro dell’agricol-tura (governi D’Alema

I e II e Prodi II), già presidente e attuale vice della commissio-ne agricoltura e sviluppo rurale dell’Europarlamento - non si ri-candiderà alle prossime elezio-ni europee. La decisione mette fine a un impegno in Europa, che dura dal 2009. Ed è giunta a seguito della scelta del neose-gretario Pd, Nicola Zingaretti, di candidare Carlo Calenda come capolista nella circoscri-zione Nordest e Susanna Ca-musso nella circoscrizione Sud. De Castro lavorava da tempo alla ricandidatura in Trivene-to-Emilia Romagna; la scelta di Calenda e l’offerta di candida-tura come terzo in lista hanno spinto l’eurodeputato al passo indietro e «al ritorno tra i ban-chi dell’Università di Bologna», dove insegna. Si tratta di un mo-mento di discontinuità politica rilevante per l’agroalimentare. De Castro conosce molto bene i meccanismi decisionali comu-nitari; la sua autorevolezza va oltre gli schieramenti politici ed è riconosciuta ai massimi livelli presso le istituzioni europee e i rappresentanti degli altri stati dell’Unione. L’eurodeputato è stato in corsa anche per il ruolo di commissario Ue all’agricoltu-ra; anche allora venne silurato da fuoco amico, per via della scelta del governo Renzi di puntare sulla poltrona (inutile, visti i poteri che ha) di Alto rap-presentante dell’Unione per gli affari esteri, con la designazione e la successiva nomina di Federica Mogheri-ni. Scelta di cui lo stesso Mat-teo Renzi ha confes-sato, di re- cente, di essersi pentito. In

Europa, De Castro è stato, di volta in volta, punto di riferimento

per tutte le principali organiz-zazioni italiane di settore (le reazioni in alto); va ricordato che si tratta di un comparto su cui l’Unione punta gran parte

del suo bilancio pluriennale. Calenda, da parte sua, prima della nomina a ministro dello Sviluppo economico, interpretò in modo efficace nel 2016 il ruolo

di rappresentante permanente d’Italia presso l’Ue. Due «tecni-ci» capaci, insomma, prestati alla politica, che proprio la poli-tica è riuscita a far elidere.

«Siamo grati a Paolo De Castro per il grande contributo di conoscenze e profes-sionalità, che ha garantito nel tempo nei diversi ed importanti ruoli istituzionali

nel Parlamento europeo. Un impegno profuso in questi anni passati a Bruxelles per dare rispo-ste alle istanze delle im-prese agricole nazionali con grande equilibrio e

capacità di ascolto. Auspichiamo che in Italia De Castro possa continuare ad of-frire il proprio contributo di relazioni ed esperienza, anche nell’ambito di Filiera Italia promossa dalla Coldiretti».

Ettore Prandini, presidente nazionale Coldiretti

«Riconosciamo a Paolo De Castro gran-de competenza, ampiamente dimostrata negli incarichi ricoperti al Parlamento europeo, dove ha portato a casa impor-tanti risultati per l’agricoltura: in ordine di tempo, solo per citarne alcuni, il recente decreto «Omnibus» e la direttiva Ue sulle pratiche sleali. Mi auguro che De Ca-stro possa ripensare alla decisione presa, perché credo che la sua presenza all’interno del Parlamento Ue sia ancor più necessaria oggi, alla luce della prossi-mi cruciali appuntamenti e in vista della riforma della Pac, di cui conosce nel detta-glio tutti i dossier. Il suo bagaglio di cono-scenze e di esperienze sarebbe veramente utile per tutti gli agricoltori italiani».

Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura

«Paolo De Castro è stato un grande pro-tagonista della politica agricola italiana ed europea. Rispettiamo la sua decisione di lasciare Bruxelles e tornare all’inse-gnamento all’Università di Bologna. Il mondo agricolo italiano deve lavorare ora, fattivamente, per trovare un’adegua-

ta rappresentanza al Parlamento euro-peo, che riesca a incidere sulle scelte delle istituzioni Ue, anche alla luce

dei cambiamenti in atto, sia a livello politico che economico. Una rappre-sentanza, che imponga, in un quadro unitario europeo, le dovute scelte per il comparto italiano

e gli interessi degli imprenditori agricoli e dei consumatori».

Dino Scanavino, presidente di Cia-agricoltori italiani

«Pur rispettando le scelte personali, esprimiamo grande rammarico per la scelta di Paolo De Castro di non rican-didarsi alle prossime elezioni europee. Il nostro augurio è che rimanga all’interno del sistema agroalimentare, continuan-do a fornire quell’apporto fondamentale che ha sa-puto dare in tutti questi anni, in particolare a livello comunitario, dove in veste di presidente della Commissione agri-coltura prima e di euro-parlamentare poi, ha continuato a portare avanti gli interessi del settore primario, raggiungendo una serie di importanti tra-guardi, ultimo dei quali la direttiva sulle pratiche commerciali sleali».

Franco Verrascina, presidente Copagri.

«La scelta di Paolo De Castro di ab-

bandonare la politica attiva e tornare al suo ruolo di docente crea sicuramente grande preoccupazione nell’intero mondo agroalimentare. Pur essendo espressione di partito, Paolo ha saputo lavorare tra-

sversalmente mettendo da parte la faziosità tipica di determinati ambienti po-litici in contrapposizione. De Castro, dal punto di vista di Federalimentare, e ovviamente anche dal

mio personale, ha saputo lavorare unendo anziché creando divisioni; conosce bene i problemi, anche dall’alto della sua pre-parazione di studioso, e questo lo rende un tecnico prestato alla politica e, dunque,

una persona che lascia un’eredità pesan-te per chi dovrà curare a livello italiano, e soprattutto europeo, il rapporto con il mondo agroalimentare e difenderne gli interessi. In qualità di presidente di Fede-ralimentare, la federazione che rappresen-ta il comparto produttivo dell’industria alimentare, sono a completa disposizione per suggerire, se sarà richiesto, proposte in grado di rappresentare l’Italia in un settore così rilevante».

Ivano Vacondio, presidente di Federalimentare

«Paolo De Castro, da protagonista vero del Parlamento europeo, ha contribuito all’evoluzione ed alla modernizzazione del settore agroalimentare con visione e professiona-lità non comuni. Inoltre, è stato uno dei pochi casi di fi gure del nostro Paese che, pur protagonista ed interprete del vero spirito comunitario, è sempre rimasto profonda-mente italiano ed interprete delle esigenze vere della fi liera nazionale nella sua inte-rezza. Certamente la sua professionalità continuerà ad essere preziosa anche in ruoli diversi, ma non sarà semplice avere qualcuno a Bruxelles in grado di conti-nuare questo fondamentale lavoro».

Luigi Scordamaglia, consigliere delegato Filiera Italia

«Paolo ha rappresentato in questi anni a Bruxelles le tante esigenze dell’agricol-tura italiana con impegno e determina-

zione realizzando, in un contesto spesso comples-so, risultati straordinari. Il nostro auspicio è che la sua conoscenza del sistema Europa, unita alla sua esperienza e al

suo sapere, possano essere in futuro an-cora utilizzati in Europa, magari in altra veste, a favore dell’agricoltura, dell’intero Made in Italy e nell’interesse di tutto il paese».

Stefano Mantegazza, segretario generale Uila

LE REAZIONI DELLE ORGANIZZAZIONI AGROALIMENTARI

LORENZO MORANDI, titolare della te-nuta La Fiscala di Frugarolo (Al), è il nuovo presidente di Agriturist Pie-

monte. Prende il posto di Rosanna Varese, non più rieleggibile. A nominare Morandi, l’assemblea dei soci dell’associazione agri-turistica alla presenza

del presidente nazionale Cosimo Melacca. Nuovo segretario regionale è stato nominato Paolo Bertolotto, funzionario di Confagricoltura Pie-monte. [email protected]

FEDERALIMENTARE ha rinnovato la sezione dei Giovani Imprenditori.

Dopo la conferma avvenuta a di-cembre del presidente Alessandro Squeri (Steriltom), la squadra vede i vicepresidenti Emilio Minuzzo (Mauri) e Benedetta Mayer (Fama-vit). Ne fanno, inoltre, parte Agostino Fioruzzi, Paolo Dallagiovanna, Da-niele Grigi, Giacomo Fanin, Lorenzo Mottolini e Tancredi Alemagna. %[email protected]

GA BRIELE MA IEZZ A , 48 anni, presidente re-gionale di Terranostra Abruzzo, è stato eletto vicepresidente dell’as-sociazione nazionale. Titolare dell’agritu-

rismo Santa Felicita di Cepagatti (Pe), conosciuto anche come Agrichef formatore, Maiezza ha partecipato ai Villaggi di Coldiretti di Milano, Napoli, Bari e Torino e Roma. [email protected]

GIANNI PORCELLI nominato coordi-natore del Comitato di prodotto ci-liegie dell’organizza-zione interprofessio-nale Ortofrutta Italia. Porcelli, produttore di Bisceglie, è presidente del Consorzio Ciliegia e frutta tipica di Bi-sceglie e vice-Presidente del consor-zio «Ciliegie d’Italia», oltre che vice

direttore di Confagricoltura Bari e direttore del Gal Ponte Lama. [email protected]

AURORA CASILLO, general manager del pastifi cio Liguori, è stata eletta presidente del Con-sorzio di Tutela della Pasta di Gragnano IGP. Fanno parte del nuovo consiglio di amministrazione an-che Massimo Menna, Giuseppe Di Martino e Francesca Scarfato. Aurora Casillo succede a Massimo Menna e a Giuseppe Di Martino. [email protected]

POLTRONE IN ERBA

Paolo De Castro

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24 Mercoledì 27 Marzo 2019 TECNOLOGIA & INNOVAZIONELa denuncia del presidente della Italy round table del Council of supply chain management

Aziende vinicole alla carlonaColella: defi cit di tecnologia e professionalità nella logistica

DI ARTURO CENTOFANTI

Al mondo del vino manca un approccio professio-nale per poter essere competitivo. Identità

digitale nella fi liera; business intelligence, come strumento per il controllo di gestione; lo-giche di ottimizzazione; riduzio-ne dei costi del materiale secco; change management, tracciabi-lità e rintracciabilità del pro-dotto attraverso le etichette «intelligenti», logistica del vino. Sono tutti aspetti che non tro-vano la giusta risposta da par-te delle aziende vinicole italiane. Come spiega a ItaliaOggi Igino Colella, presi-dente della Italy Round Table di Cscmp (Council of supply chain m a n a g e m e n t professionals), che a Firenze ha organizzato la se-conda edizione di Logiday, workshop dedicato al mondo del vino. «Quella dei trasporti è una miopia alluci-nante delle cantine italiane. È un fatto culturale, preferiscono vendere franco azienda. E que-sto è uno svantaggio. I clienti mandano i loro trasportatori e non si curano del rischio del tra-sporto del vino, che è materia viva, è sensibile al caldo, al fred-do. Non è carta. Ma se il vino quando arriva non è buono, chi ci rimette è quello che c’è scritto sulla bottiglia, il produttore. È un danno per il suo marchio», chiosa Colella. Che avverte: «Chi sceglie il franco fabbrica si illude di non essere respon-sabile, ma non è facile provare di chi sia la colpa». Per questo, anche se le cantine sono piccole dovrebbero trovare le forza di pensare ad una logistica gestita direttamente. «Potrebbero la-vorare con i Consorzi di tutela, mettersi d’accordo con un ope-ratore logistico, che garantisca per il trasporto. Il danno d’im-magine viene sottovalutato, ma è importantissimo», aggiunge Colella.

I temi di cui si è discusso al Logiday erano legati preva-lentemente alla digitalizzazio-ne della fi liera del vino. «Oggi c’è sempre più la necessità per le aziende di digitalizzare i processi; da quelli più semplici, come la fatturazione elettroni-ca, fi no alla gestione di tutta la produzione. Può sembrare in-credibile, ma ad oggi tutti igno-rano il costo reale della singola bottiglia, fanno i conti soltanto sui costi aggregati; il prezzo viene deciso in base ad un costo medio, anche se le marginalità sono diverse in base al diverso prodotto», commenta Rinaldo Rinaldi del Logislab dell’Uni-versità di Firenze, che ha contribuito ad organizzare il Logiday. Tra gli altri aspetti

della necessità di avere il controllo digitale della pro-duzione, quello del rapporto con i clienti: «L’ingag-giare un cliente è sempre più legato ai conte-nuti. La bottiglia deve raccontare il vino, un pro-dotto che ha fortissimo valore emozionale», dice Rinaldi. «È facile fare storytelling col vino, ma non tutti lo fanno; anche i grandi marchi ci riescono con

fatica. Molto vino si vende nei duty free shop, dove nessuno raccon-ta la storia come accade in enote-ca. E allora l’eti-chetta dev’essere più smart, deve dare conoscenza del prodotto e far capire all’azienda chi è che sta com-prando».

Pensare una cantina digi-talizzata è un vantaggio anche

per la gestione della produzione. «Spesso si assiste ad una sorta di mancanza di co-municazione tra uffici», avverte Colella. «Manca-no i dati su vino, bottiglie, etichet-te. Manca la pro-grammazione

operativa, manca una visione d’insieme, trasversale».

Tra questi temi, quello del costo del materiale secco: «Le aziende sono molto attente alla materia prima, ma avere i dati su bottiglie, tappi, etichette consente di recuperare effi-cienze; è un’area dove si posso-no avere notevoli risparmi. Per fare questo occorre una visione delle cose nella loro interezza, avere un approccio olistico e non attraverso i singoli uffi ci». A tutto ciò, conclude Colella, «si aggiunge la valutazione del rischio. Le aziende hanno bassissima cultura del rischio. E nelle cantine dove non si è tenuto dei rischi, ci sono stati enormi danni».

IL 13-16 MAGGIO

Il Vinexpo vaTra biologico e sostenibilitàÈ dedicato a incontri d’affari, Vinexpo l’evento dedicato a vini e alcolici, che terrà dal 13 al 16 maggio a Bordeaux, in Francia. Quattro giorni per incrociare i decision maker leader, fare affari, confron-tarsi sulle sfide strategiche della filiera nel cuore di uno dei vigneti più famosi. Quin-di, lo sviluppo strategico del gruppo Vinexpo con nuovi eventi su mercati chiave come New York, Shanghai e Parigi. Possibili confronti anche con 850 giornalisti provenienti da 40 paesi. Tra i padiglioni saranno rappre-sentate tutte le regioni fran-cesi, dalla Borgogna all’Alsa-zia, la Loira, il Languedoc e, naturalmente, Bordeaux. Ci saranno marche di vini e li-quori da Sudafrica, Austria, Georgia, Portogallo, Germa-nia, Italia, Regno Unito ma anche Stati Uniti, Libano e Cina oltre a Nuova Zelanda e Sud Africa. Per la prima volta ci sarà anche una gior-nata, il 14 maggio, dedicata all’impatto del cambiamen-to climatico sulla filiera del vino e degli alcolici. Quindi, ad affiancare il Vinexpo ci sarà anche WOW! World of Organic Wines, con l’offer-ta internazionale di prodotti biologici e biodinamici.

IL 6-13 OTTOBRE

La wine week milanese vira sui territori

Mettere a confronto e far crescere i maggiori produtto-ri e consorzi del vino italia-no. La Milano Wine Week giunta alla seconda edizione, in programma dal 6 al 13 ot-tobre, torna a proporsi come piattaforma moderna di co-municazione enologica. Anche quest’anno la sede degli otto giorni della manifestazione sarà Palazzo Bovara. Tra le novità la partnership col Me-rano WineFestival. Per la prima volta, contestualmente alla Wine Week, si svolgeranno tour guidati che dalle Langhe alla Valpolicella, toccando la Lombardia, collegheranno 14 territori. All’interno della manifestazione ritorna an-che il Wine Business Forum, momento di informazione sul vino italiano che coinvolge opinion leader del settore, con lo scopo di confrontarsi su in-novazione, comunicazione, in-ternazionalizzazione e fi nanza. Tra le iniziative, conferma per «founding supporters» con 7 realtà del vinicolo italiano, interpreti di un tema: Feudi di San Gregorio (design), Lu-nelli (creatività), Zonin1821 (young talent), Guido Berluc-chi (turismo), Pasqua Vigneti (new trend), Santa Margherita (architettura) e il Consorzio del Franciacorta (moda).

Zero trattamenti in vigna, qualità uguale se non migliore rispetto ai vitigni di provenienza. Sono i risultati sul campo della sperimentazione portata avanti in Emilia Romagna da tre anni sui nuovi vitigni resistenti. Il vigneto, circa mez-zo ettaro, è stato piantato al Polo di Tebano dal Centro ricerche produzioni vegetali (Crpv) di Cesena, con il coinvolgimento di Riunite&CIV, Terre Cevico, Canti-na Sociale di San Martino in Rio e Caviro. Obiettivo è quello di testare l’idoneità alla coltivazione sul territorio regionale di otto vitigni resistenti a peronospora e oidio re-centemente iscritti al Registro Nazionale delle Varietà di Vite nati dalla ricerca dell’Università di Udine e Vcr, Istituto di ricerca di Friburgo, Istituto di San Michele all’Adige. «I risultati sono positivi», commenta a ItaliaOggi Giovanni Nigro responsabile fi liera vitivinicola e olivo-oleicola di Crpv. «I primi due anni di raccolta, 2017 e 2018, hanno confermato la resistenza ai patogeni tanto da non essere stati richiesti interventi chimici. Zero trattamenti. E hanno prodotto uva senza manifestare la malattia. Sono risultati validi da un punto di vista agronomico, ma anche da quello enologico. In questo caso sono risultati uguali se non migliori dei genitori Cabernet, Merlot o Sauvignon, Mo-scato giallo, da cui derivavano. A dirlo è l’analisi del nostro panel di 30 esperti».

QUANTO PROVATO IN EMILIA ROMAGNA è la dimostrazione del fatto che i vitigni resistenti siano una «risposta all’ecces-

sivo uso di chimica nel vi-gneto. La viticoltura è tra colture a maggior impat-to ambientale. In Europa, soltanto il 3% della super-fi cie agricola è destinata a vigneti, ma consuma il 65% di tutti di prodotti fi tosanitari impiegati nel resto dell’agricoltura. È un coltivazione che necessita di un elevato numeri di trattamenti nella stagione produttiva».

OLTRE AI VITIGNI IN-TERNAZIONALI, l’Emilia Romagna porta avanti da due anni una sperimenta-zione per ottenere vitigni autoctoni resistenti. «Ci è stato chiesto di fare un programma di migliora-mento genetico delle va-rietà locali, Sangiovese, Trebbiano, Albana, Gre-chetto gentile (Pignoletto), e i Lambrusco salamino, Grasparossa, Sorbara e Ancellotta. Otto varietà che rappresentano la mag-gior parte della viticoltura emiliana e romagnola. È un progetto gestito da noi di Crpv in collaborazione con l’Istituto San Michel all’Adige».

LA RICERCA PER IL MO-MENTO HA PRODOTTO «100 piantine di Sangiovese resistente che andranno adesso valutate per la miglior rispondenza alla varietà di riferimento. La ricerca è andata avanti anche nel 2018 per arri-vare nel 2023 all’iscrizio-ne del Registro nazionale di una o due nuove va-rietà tradizionali resi-stenti».

Zero trattamenti in vignaE la qualità resta intatta

IL 7-10 APRILE

Vinitaly boomPiù espositori e padiglioni

Nonostante un ulteriore incremento delle superfici nette espositive disponibi-li, l’edizione Vinitaly 2019 raggiungerà per la prima volta nella sua storia i 100 mila metri quadrati di area netta venduta. Il Salone internazionale dei vini e dei distillati ha esaurito i lotti a disposizione già nel novembre del 2018. I nuovi espositori diretti che esor-diranno a Verona dal 7 al 10 aprile saranno oltre 130. Tra questi anche espositori indiretti e rappresentanti. Le aziende presenti alla kermesse saranno circa 4.600, in rappresentanza di 35 nazioni, con oltre 16mila etichette a catalogo. Tra le novità salienti in chiave commerciale della 53ª edi-zione della rassegna ci sa-ranno due nuovi padiglioni. Uno è l’Organic hall, per il vino biologico, in cui conflui-ranno la rassegna Vinitaly-bio, organizzata in collabo-razione con Federbio, e la collettiva dell’associazione Vi.Te., vignaioli e territori. L’altro è il Vinitaly Design, per oggetti d’arredo legati al vino e modelli di enoteca, in cui confluiranno elementi fi-nora esposti nell’area Eno-litech.

Igino Colella

Rinaldo Rinaldi

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