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PER UNA MIGLIORE QUALITA’ progetto socialeimages.auser.it/IT/f/img_biblioteca/img83_b.pdf ·...

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progetto sociale I. R. al numero 37/2013 di Rassegna Sindacale Intervista al presidente Enzo Costa “Oggi c’è bisogno di una nuova idea di sussidiarietà, accompagnata da una riforma istituzionale in tema di welfare. Per questo, le nostre azioni di prossimità non sono più rivolte unicamente agli anziani, ma si estendono a tutta la comunità” PER UNA MIGLIORE QUALITA’ DELLA VITA ROBERTO GRECO “I cambiamenti sociali, insieme alla crisi, sono tali da mettere pesantemente in discussione il nostro modello di welfare, la sua adeguatezza ai bisogni che crescono e alle risorse, pubbliche e private, che, al contrario, diminuiscono. Per questo, c’è bisogno di una nuova idea di sussidiarietà, accompagnata da una riforma istituzionale in tema di welfare”. Chi parla è Enzo Costa, presidente dell’Auser, che abbiamo interpellato per spiegare il progetto sociale che l’associazione no profit promossa dalla Cgil ha messo a punto. Rassegna Il vostro progetto sociale presuppone un profondo cambiamento nelle politiche di welfare fin qui adottate. Quali le linee programmatiche di fondo? Costa Il progetto che lanciamo è figlio del contesto in cui l’Auser vive, con il welfare sempre più pesantemente messo in discussione. La crisi che perdura da sei anni ha prodotto un’accelerazione che gradualmente rende il welfare quasi residuale, dove si cerca di tutelare una minoranza bisognosa e si guarda alla maggioranza della popolazione come persone economicamente capienti e quindi capaci di muoversi in autonomia. Rassegna Uno Stato sociale dove le associazioni di volontariato tendono ormai pressoché a sostituirsi ai soggetti pubblici. Costa Esattamente. Ogni volta che incontriamo un sindaco ci sentiamo dire che i bisogni aumentano, ma le risorse non ci sono. Ragion per cui ci chiedono le prestazioni più svariate: dal servizio di vigilanza a una scuola, al mantenimento del decoro urbano, magari adottando un parco pubblico, o ancora alla manutenzione di un cimitero, oppure al sopperimento della chiusura di un museo o di una biblioteca, fornendo volontari che ne garantiscano l’apertura. Tutte cose che non nascono dalla volontà dell’Auser, ma da un bisogno che non è più colmabile con interventi che continuano a ridursi. Il risultato che si ottiene è uno Stato che si ritira e una società sempre più diseguale. Rassegna In tal modo, il vostro lavoro, inizialmente rivolto agli anziani, oggi si estende a tutte le fasce d’età. Costa Sì. Le nostre azioni di prossimità, che hanno raggiunto quota due milioni e 360.000, si allargano sempre più a tutta la comunità. Ci occupiamo in modo particolare di anziani, ma siamo profondamente convinti che ci debba essere una tutela della qualità della vita anche per chi è piccolissimo, per chi studia, per chi lavora. Siamo in una realtà dove i cambiamenti sociali sono profondissimi, dove aumentano le aspettative di vita e quindi deve cambiare anche il modo di erogare servizi sociali per colmare i bisogni delle persone. Noi non vogliamo sostituirci allo Stato né occupare posti di lavoro, perché la nostra società ne ha un terribile bisogno, ma non vogliamo nemmeno che musei, biblioteche e quant’altro chiudano, perché quel meccanismo farebbe regredire, prima culturalmente, poi socialmente, il livello di vita delle persone. Rassegna Semmai, sarebbe giusto interrogarsi sul perché non ci sono più le risorse per mantenere aperta una biblioteca. Costa Certo. Quello che ci preme è garantire a una persona che vuole un libro di poterlo trovare, considerando che nei piccoli paesi spesso la biblioteca è l’unico luogo culturale esistente. Altro fenomeno nuovo che stiamo monitorando è che sono sempre di più gli anziani, e non solo gli anziani, che rinunciano alle cure sanitarie, in particolare a quelle odontotecniche, perché il Servizio sanitario nazionale non le passa più e i farmaci costano troppo. Rassegna Più in generale, veniamo alle modalità del vostro intervento con il nuovo progetto. Costa Dall’analisi che abbiamo svolto sul territorio viene fuori un modello di welfare che, secondo noi, è l’unico praticabile in questa fase di austerity. Ed è quello che abbiamo definito un welfare attivo di comunità. Rassegna Cosa significa? Costa In pratica, noi vogliamo che i sindaci non si limitino a dire che le risorse sono poche e quindi non sono in grado di dare servizi. Noi chiediamo che gli amministratori locali svolgano un ruolo attivo, coinvolgendo la comunità, i soggetti pubblici e privati, partendo da tutti coloro che volontariamente sono impegnati nel sociale, come le tantissime organizzazioni del terzo settore che operano all’interno dei contesti urbani. La finalità è costruire un piano di azione in grado di dare risposte ai bisogni che si manifestano quotidianamente, agendo in sinergia con la rete di solidarietà che esiste nella nostra società. Rassegna Quindi un ruolo interconnesso sempre più con le associazioni del volontariato? Costa Sì, con tutti i soggetti attivi. Fra questi c’è anche il sindacato. Rassegna A tale proposito, voi parlate di una sempre maggiore integrazione con Cgil e Spi. Costa Sarebbe una cosa assai proficua se riuscissimo a intensificare i collegamenti con la Cgil e con lo Spi: è il nuovo modello che dobbiamo perseguire, accanto alla rete con tutti gli altri soggetti no profit. Rassegna Nel documento che avete elaborato si parla anche di rafforzare la rete interna dell’Auser, che comprende circa 1.300 circoli aperti in tutta Italia, attorno a cui gravitano quasi 50.000 volontari. Costa I circoli rappresentano la nostra mission iniziale: li abbiamo aperti per creare punti di riferimento e momenti di socializzazione per gli anziani. Poi siamo passati ai servizi veri e propri, dove ci siamo anche specializzati. Siamo presenti in tutte le regioni e i nostri campi d’azione vanno dal turismo sociale alle attività culturali, con le università popolari che impegnano gli anziani in un processo di formazione chiaramente legato non a un ciclo di studi, ma alla volontà di apprendere. Nel senso che ognuno si iscrive al corso che più gli interessa. In tal modo, ogni anno riusciamo a coinvolgere qualche centinaio di migliaia di persone. Inoltre, non dimentichiamo l’impegno profuso durante i due terremoti dell’Abruzzo e dell’Emilia, dove siamo intervenuti con mezzi propri, svolgendo con i nostri volontari un’infinità di trasporti sociali per ricongiungere gruppi familiari dispersi. Rassegna La vostra centralità rimane quella del territorio e della persona. Costa Sono due capisaldi imprescindibili, per noi, ed è un binomio che intendiamo portare avanti: il territorio come luogo privilegiato dove svolgere il nostro lavoro sociale e la centralità del valore della persona. Anche la raccolta delle risorse per sostenere l’attività dell’associazione si focalizza sul territorio, come il 5 per mille, attraverso le richieste delle dichiarazioni dei redditi: alla fine, tutto il ricavato ritorna laddove è stato sottoscritto. Rassegna Il progetto sociale Auser ha una scadenza temporale? Costa Il progetto non ha scadenza, nel senso che è un percorso che inizia e che tenderà ad ampliarsi nel corso del tempo. L’obiettivo è costruire una rete di servizi che, partendo dal territorio, si estenda su scala nazionale ed europea, e operi per migliorare le condizioni di vita dei cittadini di tutte le età attraverso il sostegno reciproco e dell’intera comunità. Dorso-Auser01_ok 14/10/13 16:18 Pagina 1
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Intervista al presidente

Enzo Costa

“Oggi c’è bisogno di una nuova idea

di sussidiarietà, accompagnata da una riforma

istituzionale in tema di welfare.

Per questo,le nostre azioni

di prossimitànon sono più rivolte

unicamente agli anziani,

ma si estendonoa tutta la comunità”

PER UNA MIGLIOREQUALITA’

DELLA VITAROBERTO GRECO

“I cambiamentisociali, insiemealla crisi, sonotali da metterepesantemente

in discussione il nostro modello diwelfare, la sua adeguatezza aibisogni che crescono e alle risorse,pubbliche e private, che, alcontrario, diminuiscono. Per questo, c’è bisogno di unanuova idea di sussidiarietà,accompagnata da una riformaistituzionale in tema di welfare”.Chi parla è Enzo Costa, presidentedell’Auser, che abbiamo interpellatoper spiegare il progetto sociale chel’associazione no profit promossadalla Cgil ha messo a punto.Rassegna Il vostro progetto socialepresuppone un profondocambiamento nelle politiche diwelfare fin qui adottate. Quali lelinee programmatiche di fondo?Costa Il progetto che lanciamo èfiglio del contesto in cui l’Auservive, con il welfare sempre piùpesantemente messo in discussione.La crisi che perdura da sei anni haprodotto un’accelerazione chegradualmente rende il welfare quasiresiduale, dove si cerca di tutelareuna minoranza bisognosa e siguarda alla maggioranza dellapopolazione come personeeconomicamente capienti e quindicapaci di muoversi in autonomia. Rassegna Uno Stato sociale dove leassociazioni di volontariatotendono ormai pressoché asostituirsi ai soggetti pubblici.Costa Esattamente. Ogni volta cheincontriamo un sindaco ci sentiamodire che i bisogni aumentano, ma lerisorse non ci sono. Ragion per cuici chiedono le prestazioni piùsvariate: dal servizio di vigilanza auna scuola, al mantenimento deldecoro urbano, magari adottandoun parco pubblico, o ancora allamanutenzione di un cimitero,oppure al sopperimento dellachiusura di un museo o di unabiblioteca, fornendo volontari chene garantiscano l’apertura. Tutte

cose che non nascono dalla volontàdell’Auser, ma da un bisogno chenon è più colmabile con interventiche continuano a ridursi. Il risultatoche si ottiene è uno Stato che siritira e una società sempre piùdiseguale. Rassegna In tal modo, il vostrolavoro, inizialmente rivolto aglianziani, oggi si estende a tutte lefasce d’età. Costa Sì. Le nostre azioni diprossimità, che hanno raggiuntoquota due milioni e 360.000, siallargano sempre più a tutta lacomunità. Ci occupiamo in modoparticolare di anziani, ma siamoprofondamente convinti che cidebba essere una tutela della qualitàdella vita anche per chi èpiccolissimo, per chi studia, per chilavora. Siamo in una realtà dove icambiamenti sociali sonoprofondissimi, dove aumentano leaspettative di vita e quindi devecambiare anche il modo di erogareservizi sociali per colmare i bisognidelle persone. Noi non vogliamosostituirci allo Stato né occupareposti di lavoro, perché la nostrasocietà ne ha un terribile bisogno,ma non vogliamo nemmeno chemusei, biblioteche e quant’altrochiudano, perché quel meccanismofarebbe regredire, primaculturalmente, poi socialmente, illivello di vita delle persone. Rassegna Semmai, sarebbe giustointerrogarsi sul perché non ci sonopiù le risorse per mantenere apertauna biblioteca. Costa Certo. Quello che ci preme ègarantire a una persona che vuoleun libro di poterlo trovare,considerando che nei piccoli paesi spesso la biblioteca è l’unicoluogo culturale esistente. Altrofenomeno nuovo che stiamomonitorando è che sono sempre dipiù gli anziani, e non solo glianziani, che rinunciano alle curesanitarie, in particolare a quelleodontotecniche, perché il Serviziosanitario nazionale non le passapiù e i farmaci costano troppo.

Rassegna Più in generale,veniamo alle modalità del vostrointervento con il nuovo progetto.Costa Dall’analisi che abbiamosvolto sul territorio viene fuori unmodello di welfare che, secondonoi, è l’unico praticabile in questafase di austerity. Ed è quello cheabbiamo definito un welfare attivodi comunità.Rassegna Cosa significa?Costa In pratica, noi vogliamo che isindaci non si limitino a dire che lerisorse sono poche e quindi nonsono in grado di dare servizi. Noichiediamo che gli amministratorilocali svolgano un ruolo attivo,coinvolgendo la comunità, i soggettipubblici e privati, partendo da tutticoloro che volontariamente sonoimpegnati nel sociale, come letantissime organizzazioni del terzosettore che operano all’interno deicontesti urbani. La finalità ècostruire un piano di azione ingrado di dare risposte ai bisogniche si manifestanoquotidianamente, agendo insinergia con la rete di solidarietàche esiste nella nostra società.Rassegna Quindi un ruolointerconnesso sempre più con leassociazioni del volontariato?Costa Sì, con tutti i soggetti attivi.Fra questi c’è anche il sindacato.Rassegna A tale proposito, voiparlate di una sempre maggioreintegrazione con Cgil e Spi. Costa Sarebbe una cosa assaiproficua se riuscissimo aintensificare i collegamenti con laCgil e con lo Spi: è il nuovomodello che dobbiamo perseguire,accanto alla rete con tutti gli altrisoggetti no profit. Rassegna Nel documento che aveteelaborato si parla anche dirafforzare la rete internadell’Auser, che comprende circa1.300 circoli aperti in tutta Italia,attorno a cui gravitano quasi50.000 volontari.Costa I circoli rappresentano lanostra mission iniziale: li abbiamoaperti per creare punti di

riferimento e momenti disocializzazione per gli anziani. Poi siamo passati ai servizi veri epropri, dove ci siamo anchespecializzati. Siamo presenti in tuttele regioni e i nostri campi d’azionevanno dal turismo sociale alleattività culturali, con le universitàpopolari che impegnano gli anzianiin un processo di formazionechiaramente legato non a un ciclodi studi, ma alla volontà diapprendere. Nel senso che ognunosi iscrive al corso che più gliinteressa. In tal modo, ogni annoriusciamo a coinvolgere qualchecentinaio di migliaia di persone.Inoltre, non dimentichiamol’impegno profuso durante i dueterremoti dell’Abruzzo e dell’Emilia,dove siamo intervenuti con mezzipropri, svolgendo con i nostrivolontari un’infinità di trasportisociali per ricongiungere gruppifamiliari dispersi. Rassegna La vostra centralitàrimane quella del territorio edella persona. Costa Sono due capisaldiimprescindibili, per noi, ed è unbinomio che intendiamo portareavanti: il territorio come luogoprivilegiato dove svolgere il nostrolavoro sociale e la centralità delvalore della persona. Anche laraccolta delle risorse per sostenerel’attività dell’associazione si focalizzasul territorio, come il 5 per mille,attraverso le richieste delledichiarazioni dei redditi: alla fine,tutto il ricavato ritorna laddove èstato sottoscritto. Rassegna Il progetto sociale Auserha una scadenza temporale?Costa Il progetto non ha scadenza,nel senso che è un percorso cheinizia e che tenderà ad ampliarsi nelcorso del tempo. L’obiettivo ècostruire una rete di servizi che,partendo dal territorio, si estenda su scala nazionale ed europea, e operi per migliorare le condizionidi vita dei cittadini di tutte le etàattraverso il sostegno reciproco edell’intera comunità. •

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LA NOSTRA IDEADI WELFAREIl modello a cui facciamo riferimento èquello di un welfare attivo, fondato surisorse finanziarie adeguate ai bisognisociali, costruito su un sistemaintegrato di soggetti e interventipubblici e privati, dove attraverso retiinformali Stato, terzo settore e singolicittadini si attivano per costruire ilbenessere sociale delle persone,rafforzando così il concetto di comunitàe di coesione sociale. L’obiettivo puòessere quello di costruire una retedei servizi, che parta dal territorio ediventi nazionale ed europea, chelavori per migliorare le condizioni divita dei cittadini di tutte le età,attraverso il sostegno reciproco edell’intera comunità. La centralità delterritorio è determinante, come luogoin cui vivono le persone, in cui èpossibile una lettura condivisa deibisogni più agevole, per il controllosociale nei confronti delle istituzioni,per l’ottimizzazione nell’impiego dellerisorse pubbliche disponibili, perl’attivazione di risorse aggiuntive intermini di partecipazione consapevolee anche di competenze professionali edi risorse economiche.Il fare e il dire di Auser incontranonaturalmente il diverso impegnosociale del e nel sindacato, conparticolare riguardo all’impegno per ladifesa del lavoro e l’innovazione delwelfare. Su questo terreno, inparticolare, sono evidenti leopportunità di sinergie operative.Siamo convinti che la sinergia e ildialogo tra la Cgil, lo Spi e Auserpossano rafforzare i distinti compitinelle relazioni con le istituzioni (dicontrattazione per il sindacato, di

partecipazione e coprogettazione peril volontariato e per il terzo settore) efavorire l’obiettivo comune di unapraticabile democrazia partecipativa.La definizione di intese locali percomuni cabine di regia può favorire lacomprensione e la forza reciproca.

Auser: una granderete di solidarietà e partecipazione Auser è un’associazione di personeche sa farsi movimento con unproprio “progetto”, aperta alla visionegenerale, non generalista, rivolta,attraverso le proprie azioni, attività eservizi prevalentemente agli anziani,ma attenta a tutte le età.Un’Auser al cui centro vi è la personanel suo divenire sociale e il territoriocome luogo dove essa vive affinché“insieme” si promuova una visionegenerale della società in cui i princìpidi riferimento siano la giustizia, lalibertà e la dignità degli individui, aprescindere dal genere, dall’etnia, dalcredo religioso, e una visione specificafinalizzata a promuovere un’idea divecchiaia come arco della vita, darealizzare attraverso una strategiadell’invecchiamento attivo e dellavalorizzazione di tutte le età e le culture.

La “persona” protagonistae risorsa per sé e per gli altri in tutte le etàTroppo spesso gli anziani vengonorappresentati in modo superficiale eriduttivo e considerati un costosociale, un’emergenza per la società.La sfida di Auser è quella di cambiarequesta visione, mettendo in campoun’idea di vecchiaia, non come unperiodo residuo, bensì come un’epocadella vita: da qui il concetto di “arcodella vita” da cui partire per

reimpostare una cultura che nonneghi i vecchi e la vecchiaia, maassuma e promuova l’invecchiamentocome un processo al cui centro vi è la“persona” nel suo divenire sociale.Quella di Auser è una battagliaculturale a favore di cittadini cherischiano di diventare invisibili perchénon più produttivi nel lavoro anche seattivi nell’impegno civile e socialecome testimonia l’esperienza dellemigliaia di soci e di volontari di Auserproduttori di nuova cultura, di nuovasolidarietà, di nuove opportunità edialogo tra le generazioni.

Affermare la dignità dellepersone che invecchianoViviamo nel secolo degli anziani edell’allungamento della vita media. Unfenomeno che troppo spesso trova lasocietà impreparata. L’Auser proponela promozione di una legge quadro peruna politica sull’invecchiamento attivoche colga le sfide che derivanodall’inedita situazione demografica.L’invecchiamento chiama in causa nonsolo la rivisitazione dei ruoli sociali chegli anziani possono ricoprire, ma ancheun ripensamento innovativo di ogniambito della vita organizzata, tanto dainfluenzare la programmazione e lagestione di ogni settore (urbanistica,viabilità, scuola, sanità, servizi sociali,cultura, turismo, ambiente ecc.) ediversi livelli di governo e istituzioni.Una legge che attraverso leassociazioni di volontariato e dipromozione sociale valorizzi l’impegnodelle persone di tutte le età e inparticolare degli anziani nella gestionedi progetti, attività e servizi finalizzatialla realizzazione degli obiettivi perl’invecchiamento attivo.

Le politiche abitativeper gli anziani:la domiciliaritàIl progressivo invecchiamento dellapopolazione italiana ci impone dimettere al centro il tema dellecondizioni abitative degli anziani,partendo dal presupposto cheinvecchiare a casa propria è meglio.Questo richiede interventi strutturalisulle case di abitazione, sulla stessaorganizzazione dei centri urbani, sullestrutture che possono agevolare ilsistema di socializzazione, con unriferimento molto attento ai rischi chela non autosufficienza comporta. Per

questo l’Auser, il sindacato e leorganizzazione del terzo settore che sioccupano di anziani perseguono comeobiettivo della propria iniziativa quellodi favorire, promuovere e sostenere la“domiciliarità”, cioè la permanenzadell’anziano nel proprio domicilio.L’obiettivo della domiciliarità richiedeinfatti interventi diversi ma integrati ecoordinati e impone sinergie tra tuttigli attori sociali. Questo ha spinto loSpi, l’Auser, il Sunia e la Legacoop adar vita all’associazione AeA AbitareAnziani. In questa associazione siincontrano competenze qualificateper i diversi profili di intervento(progettazione e realizzazione diadeguamento abitativo, reddito espese legate alle abitazioni, sostegnosociale e relazionale).Questo incontro può e deve favoriresinergie tra tali competenze ediffondere cultura e pratiche di azioneintegrata, dando vita a una reteterritoriale di operatori che,mantenendo le rispettiveappartenenze organizzative, siano ingrado di dialogare e di integrare ledistinte competenze in direzione dellacomune esigenza di sinergia alservizio della domiciliarità.

Auser nelle retiassociative, il nodo della rappresentanzaCsv, CsvNet, Fondazione con il Sud eForum del terzo settore: sono i luoghi ele reti nelle quali Auser è presente eopera. La necessità di costruire eaggregare reti tra le distinte realtàassociative e tra le varie tipologie dimission e di assetto è il presuppostodell’acquisizione di unarappresentanza generale dell’interoterzo settore, non solo per la difesa e lapromozione delle comuni scelteaggregative e valoriali, ma perl’effettivo esercizio di un protagonismopolitico nelle tematiche del welfare. Laprospettiva del welfare territoriale dicomunità richiede oggi una pienalegittimazione di mandato nei confrontidel centro nazionale del forum cheproceda dal basso, dal ruolo deiterritori verso il soggetto nazionale.L’Auser deve dunque rafforzare lapropria presenza nei forum regionali eterritoriali e sostenere, al centronazionale, il loro rafforzamento e laloro piena partecipazione ai comuniprocessi decisionali.

“L’Auser si impegna a promuovere una cultura antidiscriminatoria,in particolare nei confronti delle donne di tutte le età.

Il femminicidio è un grave fenomeno sociale da affrontare anchepartendo dai nostri valori e dalla nostra cultura.

Auser contro il femminicidio

AL CENTROIL TERRITORIOE LE PERSONE

a sfida partirà in tutte le regioniper coinvolgere tutte le fasce di etàL

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TRE MACRO AREEPER LA CRESCITAE IL FUTURO DI AUSERLe macro aree sono spazi aperti diconfronto e coordinamento e operanoin modo tale da favorire lapartecipazione a tutti i livelliorganizzativi per arrivare alladefinizione di linee di indirizzo eobiettivi condivisi su tematicheconsiderate omogenee. Le macro aree,pur nelle differenze organizzativedelle diverse strutture regionali, vannorealizzate in tutte le regioni.

MACRO AREAAPPRENDIMENTOPERMANENTEPER TUTTE LE ETÀLa complessità dei cambiamenti cheoggi sono in campo ponel’apprendimento attraverso l’interoarco della vita come un dirittofondamentale della persona.L’apprendimento è una risorsafondamentale per una politica diinvecchiamento attivo, in grado dimigliorare i livelli di energiapsicofisica della persona, prevenire lemalattie e la riduzionedell’autosufficienza, favorire lerelazioni e l’inclusione sociale,motivare alla solidarietà, al dialogo trale generazioni, all’accoglienza del “diverso”, alla partecipazione allavita democratica. Fra gli obiettivi generali che si ponel’associazione, particolare attenzioneviene posta all’“emergenza alfabetica”presente nella fasce economicamentedeboli e con bassi livelli di istruzione ealla “domanda silente”, quella che lepersone non sono in grado diesprimere e che richiede la ricerca diuna motivazione per l’emersione especifiche modalità di apprendimento. In questa visione le universitàpopolari e i circoli culturali debbonodivenire i promotori di questocambiamento culturale e progettuale,dentro e fuori l’associazione, per farparte a pieno titolo di un sistemaintegrato in grado di promuoverenella vita delle associazioni locali ilprotagonismo dei cittadini, laresponsabilità di ciascuno neiconfronti degli altri e dei benidell’intera società, attraverso progetti

legati all’idea dell’invecchiamentoattivo e dell’apprendimento nell’interoarco della vita, da costruire ancheattraverso alleanze con le agenzieeducative, con altre associazioni, con iluoghi della cultura nei territori(biblioteche, musei, teatri di incontro,istituzioni educative pubbliche eprivate ecc.)Nello svolgimento delle attività, Ausersi confronta e si raccorda con la Cgil econ lo Spi sulla base del protocollod’intesa siglato, e con la Flc Cgil, con iquali in questi anni Auser hacondiviso la denuncia dell’emergenzaalfabetica, la raccolta delle firme per laproposta di legge popolaresull’apprendimento permanente e, piùrecentemente, la partecipazione aimportanti comitati e a iniziative qualiil Forum degli “Stati generali dellaconoscenza” nel 2010 e le iniziative di“Sapere per contare” a Milano, Napolie Perugia nel 2013.

I temi dell’apprendimentonelle piattaformeterritorialiPer combattere il graduale,progressivo svuotamento del welfaree per costruire un nuovo modello diwelfare pubblico territoriale dicomunità che si faccia carico delbenessere complessivo della persona,lo strumento fondamentale è lacontrattazione sociale. Le piattaformeche Cgil e Spi, insieme ad Auser,

definiscono per il confronto con leistituzioni locali sul tema dei piani dizona dovranno valorizzare lepolitiche dell’apprendimentopermanente per l’invecchiamentoattivo, riaffermando il ruoloinsostituibile, insieme alle prestazionisocio-sanitarie, del sapere e dellerelazioni interpersonali per la salute eil benessere psicofisico degli individuie per la qualità del vivere sociale. Di seguito, alcune delle prioritàtematiche sulle quali svilupparepercorsi di co-progettazione e di co-programmazione, in relazione allequali prevedere uno o più momenti di approfondimento specifico, dipercorsi formativi e di azionisperimentali.• Sapere e salute: il sapere nel diritto

alla cura, nella prevenzione dellemalattie, nella gestione delle cure,nell’accesso ai servizi socio-sanitari.

• Competenze di vita e informazione:competenze base per vivere laquotidianità, per accedere ai servizionline, per un approccio criticoall’informazione di tv, giornali e web.

• Dialogo tra generazioni e tra etnie:linguaggi, valori, culture,accoglienza, analfabetismo digitale,turismo culturale.

• Stili di vita e sviluppo sostenibile:beni comuni, diritti e doveriindividuali e collettivi, consumismoe qualità della vita.

• La domanda “debole” di cultura eformazione, coinvolgendo chi nonsa di voler sapere.

Apprendimento permanente, percorsiorganizzativi e priorità.• Costruzione di una rete delle

università popolari e dei circoliculturali Auser, nazionale eterritoriale. La rete sarà supportatada una rete informatica, che nefavorirà lo sviluppo e la qualità,incentivando al tempo stessol’alfabetizzazione informatica deiquadri e degli associati. Lacostruzione della rete prevedel’aggiornamento della mappa daparte delle strutture territoriali e lamessa in rete online di programmi,documentazione, buone pratiche,elenco dei docenti ed esperti.

• Rafforzare l’identità della reteall’interno di Auser e nel territorio.

• Diffusione di progetti mirati alsuperamento degli squilibriterritoriali, finalizzati alla nascita dialmeno un’associazione culturale(università o circolo culturale) inogni provincia e alla costruzione dialleanze e sinergie con altri attoriculturali del territorio.

• Sostegno alla qualificazionedell’offerta culturale e formativadella rete. Si tratta di proseguire,perfezionare ed estendere ilprocesso avviato con il progetto dicertificazione di qualità, qualemezzo per accompagnare leassociazioni affiliate in un percorsodi graduale miglioramento dellaqualità dell’offerta, seguendo gliorientamenti contenuti negli“indicatori” per il conseguimento del“bollino blu” o del “bollino verde”.

MACRO AREABENESSERE, SALUTE,COMUNITÀAll’interno di quest’area rientranotutte le attività di socializzazione-ricreazione e i servizi di aiuto esostegno. Le attività che Auser“programma” si configurano comeinterventi di welfare leggero daconsiderare come parte integrante delwelfare attivo di comunità, cherichiedono una forte rete interna tra econ le diverse associazioni, circoli,strutture territoriali che compongonol’associazione. Ciò rappresenta lostrumento fondamentale perconcorrere alle diverse reti pubblichee del terzo settore, recuperando erilanciando il valore delle reti tra isoggetti sociali territoriali e, all’internodi queste, il valore dei forum locali delterzo settore.All’interno di questa macro area sonoricondotte le attività di promozione eprotezione, riorganizzate su due reti:la socialità e il tempo libero e delFilo d’Argento che operano in modosinergico tra loro.

Obiettivi generaliLa promozione della vita di relazioneA favore di tutte le età, che siconfigura come partecipazione-prevenzione e come costruzione dinuovi rapporti relazionali; checoncorre a rafforzare il reciprocoriconoscimento tra generazioni,culture diverse e solidarietà.

La protezioneÈ rivolta, prevalentemente, aglianziani fragili, per contribuire a farvivere attivamente il loro tempo divita, restando, il più a lungo possibile,nella propria abitazione e nelladimensione territoriale.Quest’approccio si realizza attraversoil coinvolgimento delle persone nelladefinizione delle azioni, delle attività edei servizi previsti dalle due reti, conl’obiettivo di valorizzare e arricchire leloro capacità di base, in funzione delproprio benessere sociale, dellapropria salute e dei propri diritti nellediverse età della vita, contrastandoaltresì solitudini e forme di esclusione.Le associazioni e i circoli Auser vannopensati e organizzati come spaziattraverso i quali offrire occasioni eopportunità per il benessere, lacrescita e l’impegno sociale dellepersone nelle diverse età.

La rete della socialità e del tempolibero, aperta a tutte le età Auser organizza attraverso la sua reteassociativa numerose attività dipromozione sociale aperte ai cittadinidi ogni età e cultura, conun’attenzione particolare a partiredagli over 50. Le persone siincontrano, si conoscono, partecipanoa progetti e attività, si superanoinsieme barriere generazionali eculturali. La rete della socialità e del tempolibero si attua in particolare neiseguenti ambiti:• socialità e tempo libero, sport e

attività motorie (giochi di società,ballo, tombola, ginnastica, nuoto,gruppi di cammino ecc.);

• turismo sociale e culturale (gite,soggiorni estivi, cure termali, visita acittà, eventi, laboratori di manualità,sartorie, hobbistica, poesia, pittura,canto, musica, recitazione, fotografia,strumenti informatici ecc.);

• relazioni di comunità(organizzazione feste di quartiere,feste multietniche, eventi di micro-socialità in contesti territoriali e/oabitativi ecc.).

Rete del Filo d’Argento, una presenza amica vicino agli anziani più soli e fragiliVivere in modo attivo la vecchiaia,restando il più a lungo possibile a casapropria, nel proprio quartiere. Èquanto le attività di protezione-promozione gestite dal Filo d’Argento

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si propongono a favore degli anziani,in particolare di quelli più soli efragili, contrastando ogni forma diesclusione sociale e valorizzando“insieme” le loro capacità di base infunzione del loro benessere, della lorosalute e dei loro diritti.

Numero verde nazionale del Filo d’Argento 800.99.59.88,totalmente gratuitoUn sistema di telefonia socialecostituito dalla rete dei numeri dellesedi associative e dal numero verdenazionale. Un numero verde gratuito,operativo tutti i giorni dell’annocompresa la domenica e i festivi dalleore 8 alle 20. Attraverso il numeroverde si possono avere informazionisui servizi territoriali a sostegno deglianziani e usufruire dell’attività dicompagnia telefonica programmatasvolta dalle strutture territoriali. Sipossono avere informazioni sulle sediAuser della propria zona di residenzae dei servizi che le stessepromuovono a favore degli anzianifragili che possono essere:telecompagnia e monitoraggio dellecondizioni di benessere della persona;pronto intervento sociale nell’arcodelle ventiquattro/quarantotto oredalla richiesta; domiciliarità leggeraprogrammata; accompagnamento etrasporto protetto per visite, controllimedici o altro; consegnaprogrammata della spesa; accesso ainiziative culturali e di tempo libero;animazione e compagnia nellestrutture residenziali.Questi servizi non sono svolti in modoomogeneo su tutto il territorionazionale dove sono presenti lestrutture Auser, ma sulla base dellesingole disponibilità associative e divolontari.

Le azioni da intraprendere• Rendere operativo il numero

verde gratuito sull’interoterritorio nazionale attraversol’apertura dei punti di ascolto su cuiinstradare i prefissi telefonici chepossono essere: regionali,interdistrettuali o distrettuali,rivedendo se necessario gliinstradamenti.

• Rendere operativo il sistemainformatico nazionale eterritoriale del Filo d’Argento.

• Costruire apposite banche dati suiservizi presenti nel territorio; deglienti in convenzione chesottoscrivono accordi di accessoagevolato; dei servizi rivolti aglianziani forniti dalla rete Auser, deisoggetti del terzo settore e delprivato sociale; dei volontari che operano nelle attività diprotezione-promozione svolteattraverso il Filo d’Argento;dell’Osservotorio dei bisogni e deimaltrattamenti subiti dagli anziani,in particolare la violenza sulle donne.

• Realizzare il “Servizioinformanziani-Sportello abitareanziani” all’interno di ogni punto diascolto, associazione affiliata,

circolo Auser che si collega alprogramma informatico.

• Servizi Auser di sostegno e aiutoagli anziani fragili.

• Pronto intervento sociale.• Attività domiciliari,

telemonitoraggio.• Accompagnamento protetto.• Animazione e socialità in luoghi

protetti.• Servizi a domicilio.

MACRO AREAVOLONTARIATO CIVICO DI COMUNITÀAll’interno di questa macro area sonoricondotte tutte le attività gestite per ladifesa dei beni pubblici e dei servizicivici di comunità. Il volontariatocivico è molto importante e di grandevalore sociale e può svilupparsi apieno titolo alla luce della leggecostituzionale 3 del 2001 (art. 118),aprendosi a percorsi di promozione dicittadinanza attiva per prendersi curadei beni comuni e dei beni pubblicipresenti nelle comunità territoriali. Il volontariato civico nel sistemaAuser si sviluppa in un gran numerodi ambiti: nei musei, nelle biblioteche,in occasione di manifestazioniculturali e sportive; nella cura digiardini, di orti sociali, di areepubbliche; nell’educazione allaraccolta differenziata, alla difesadell’ambiente e al consumocompetente; nella gestione del riuso edelle isole ecologiche; nelle attivitàper l’infanzia come i nonni vigili,l’assistenza alle mense scolastiche, lasorveglianza di spazi giochi,l’impegno nel pre-scuola e nei centriestivi. Tali attività già sperimentatevanno consolidate ed estesenazionalmente; a ciascuna delleseguenti filiere verranno dedicatispecifici approfondimenti per coglierele innovazioni e la capacità di crearevalore e capitale sociale: • impegno in favore dei beni comuni:

acqua, aria, biodiversità, identità,legalità, valore della conoscenzaecc.

• supporto ad attività scolastichenon educative (ad esempio nonnivigili e mense);

• recupero di economie locali, dicompetenze artigianali, dicoltivazioni, sapori, ambientinaturali;

• supporto negli inventari e nellacatalogazione del patrimonioartistico e culturale;

• impegno nei musei, biblioteche, siti d’arte;

• cura di orti e giardini urbani; • creazione di percorsi educativi

intergenerazionali;• riuso di oggetti, macchinari e

materiali dismessi; • sviluppo della solidarietà

intergenerazionale attraverso attivitàquali i nonni vigili ecc.

• volontariato senior nei progettidi solidarietà internazionale.

Con i nostri progetti intendiamo darevita a servizi straordinari, integrati e

sussidiari nei quali sono messi invalore la creatività, le competenze, la conoscenza del territorio, lacapacità di produrre innovazione e trasformazione socialedei nostri volontari. Nell’opera dei volontari Auser sirealizza il principio della cittadinanzaattiva che identifica nei beni comuniun patrimonio da tutelare e svilupparenell’interesse generale della comunità.Questo per l’Auser è un volontariatodi trasformazione sociale che vapromosso e sostenuto adeguatamenteanche dai decisori politici ai qualichiediamo di farsi carico delle lororesponsabilità di regia e di tutelauniversale. Il ruolo del volontario non si esauriscenella soluzione di mille problemiquotidiani, ma è una figura di cernierache svolge un’azione di mediazioneculturale tra i cittadini e il luogopubblico in cui opera poiché intuiscela complessità dei bisogni emergenti,se ne fa interprete e collabora allaricerca delle soluzioni.

Il volontariato civicoin rapporto al lavorocontrattualizzatoLa contiguità tra il volontariato civico eil lavoro strutturato può far nascere lapreoccupazione che nel tempo ivolontari possano competere con illavoro contrattualizzato. Nel delineareil nostro modello di volontariato civicoè necessario prestare la massimaattenzione a queste preoccupazionisenza approcci ideologici opregiudiziali. Sulla base della nostraquotidiana esperienza osserviamocome il volontariato accresca ilbenessere dalla comunità e leopportunità di fruizione dei benicomuni. Quando i volontari, in quantocittadini attivi animati da spirito civico,intervengono per restituire allacomunità aree verdi degradate o sitid’arte in disuso spesso innescanocondizioni virtuose di sviluppo localee di sopravvivenza di posti di lavoronel settore pubblico come nell’indotto.È tuttavia essenziale che ilvolontariato civico mantenga saldialcuni presupposti fondamentali tracui quello di non prestare servizi digestione ordinaria che sono nellaresponsabilità dell’ente pubblico. In sintesi, il nostro volontariato civicoè partecipato perché è fondato sulcoinvolgimento esteso dellacomunità, sostenibile perchérecupera capitale sociale, culturale edeconomico che altrimenti andrebbedisperso, integrato perché offre unservizio qualificato e straordinario,sussidiario in quanto favorisce lacittadinanza attiva.

La convenzioneIn Auser il volontariato civico è inlarga parte in convenzione. Essa è unostrumento importante attraverso cuidefinire il progetto e gli obiettivi nellachiarezza dei ruoli e delle funzioniche il volontario andrà a svolgere. Va sviluppata la conoscenza locale enazionale delle convenzionicostruendo una banca dati al fine dimettere in comune le migliori

pratiche, qualificare il ruolo deivolontari e migliorare la capacità deicircoli di ideare e gestire progetti.

RETE NAZIONALE DELLA SOLIDARIETÀINTERNAZIONALEE DELLA PROTEZIONECIVILEL’Auser da tempo promuove attività dicooperazione internazionale epartecipa con i propri volontari e ipropri mezzi agli interventi diprotezione civile legati agli eventi piùgravi dimostrando e acquisendo unagrande capacità organizzativa. Questeattività sono sempre legate albenessere delle persone econtribuiscono al miglioramento dellaqualità della vita e al rafforzamentodei valori della democraziarispettando le culture locali e ilprincipio di autodeterminazione deipopoli. Questo impegno ha un grandevalore umano e di solidarietà concretache contribuisce a far prenderecoscienza delle ingiustizie nel mondoe dei drammi in cui le popolazionipossono ricadere per responsabilità dieventi naturali e/o per negligenzanella gestione del territorio. Un lavoroche prende forma in attività diaccoglienza, nei progetti perpromuovere i diritti sul lavoroattraverso azioni di cooperazioneinternazionale per affermare i dirittiumani nel mondo, contro losfruttamento delle lavoratrici, deilavoratori e dei bambini; nelpromuovere lo sviluppo sostenibile e idiritti di genere per superare le troppeingiustizie e discriminazioni cheancora oggi le donne subiscono;nell’affidamento di bambini adistanza, nelle sartorie dellasolidarietà, nelle tante campagne disalvaguardia dei beni comuni e dellabiodiversità, e si rafforza negliinterventi di aiuto e tutela alle personecolpite da eventi naturali tali dasconvolgere il sistema logistico esociale in cui vivono. Si sviluppa sempre di più il lavoro diAuser di accoglienza e di solidarietàche i nostri circoli svolgono verso lepopolazioni migranti che arrivano nelnostro paese per sfuggire ai drammidelle guerre, della fame e dellapovertà. In questo contesto si rafforzaanche la nostra vocazione alla pace eall’emancipazione dei popoli nellaconsapevolezza che i diritti dellepersone si affermano meglio in unadimensione più ampia di quellanazionale.

L’Auser è intervenuta con progetticoncreti e mirati in Libano, SaharaOccidentale, Burkina Faso, Etiopia,Congo, Kossovo, Perù, Bolivia,Colombia, Kenya, Nigeria, Palestina,Albania, Romania, Brasile, Serbia,Moldova. È intervenuta inoltre insituazioni di emergenza umanitarianello Sri Lanka, in India, in Iraq, adHaiti, in Afghanistan e in Birmania. •

ha collaborato Giusy Colmoresponsabile Ufficio stampa e comunicazione Auser nazionale

• SEGUE

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