+ All Categories
Home > Documents > Per una neurobiologia relazionale parte terza. Il modello di Gerald Edelman la relazione corpo-mondo...

Per una neurobiologia relazionale parte terza. Il modello di Gerald Edelman la relazione corpo-mondo...

Date post: 01-May-2015
Category:
Upload: rino-lupo
View: 213 times
Download: 0 times
Share this document with a friend
72
per una neurobiologia relazionale parte terza
Transcript
Page 1: Per una neurobiologia relazionale parte terza. Il modello di Gerald Edelman la relazione corpo-mondo è inscritta nella struttura del s.n.

per una neurobiologia relazionale

parte terza

Page 2: Per una neurobiologia relazionale parte terza. Il modello di Gerald Edelman la relazione corpo-mondo è inscritta nella struttura del s.n.

Il modello di Gerald Edelman

la relazione corpo-mondo è inscritta nella struttura del s.n.

Page 3: Per una neurobiologia relazionale parte terza. Il modello di Gerald Edelman la relazione corpo-mondo è inscritta nella struttura del s.n.

Il modello di Gerald Edelman

sésistema troncoen.ipot.elabora stimoli interni depositario “valori”

la relazione corpo-mondo è inscritta nella struttura del s.n.

Page 4: Per una neurobiologia relazionale parte terza. Il modello di Gerald Edelman la relazione corpo-mondo è inscritta nella struttura del s.n.

Il valore

• sinonimo di “bisogno”• sostiene le tendenze innate all’azione (motivazioni)• definisce i limiti dell’adattività degli “oggetti” del

mondo con cui il corpo si relaziona• è il fondamento del “sé”, inteso come rappresentante del

versante corporeo del sistema “corpo-in-relazione-con-il-mondo”

Page 5: Per una neurobiologia relazionale parte terza. Il modello di Gerald Edelman la relazione corpo-mondo è inscritta nella struttura del s.n.

Il “sé” nella teoria di Antonio Damasio

“a qualsiasi livello organizzativo della materia biologica, la vita si identifica nel mantenimento delle condizioni omeostatiche, cioè nel mantenimento della (relativa) stabilità interna rispetto alla variabilità esterna.

Il sé si identifica con i diversi livelli organizzativi che sostengono la stabilità interna”

Antonio Damasio

Page 6: Per una neurobiologia relazionale parte terza. Il modello di Gerald Edelman la relazione corpo-mondo è inscritta nella struttura del s.n.

Il modello di Gerald Edelman

sésistema troncoen.ipot.elabora stimoli interni depositario “valori”

non-sé sistema talamocort. elabora stimoli esternidepositario “categorizzazione”

la relazione corpo-mondo è inscritta nella struttura del s.n.

Page 7: Per una neurobiologia relazionale parte terza. Il modello di Gerald Edelman la relazione corpo-mondo è inscritta nella struttura del s.n.

La categorizzazione

• sinonimo di “percezione” (discriminazione-generalizzazione degli “oggetti” del mondo)

• sostiene i comportamenti• definisce le caratteristiche (sensomotorie) degli

“oggetti” del mondo con cui il corpo si relaziona• è il fondamento del “riconoscimento”, inteso come

rappresentante del versante ambientale del “corpo-in-relazione-con-il-mondo”

Page 8: Per una neurobiologia relazionale parte terza. Il modello di Gerald Edelman la relazione corpo-mondo è inscritta nella struttura del s.n.

L’imprinting: un modello prototipico della relazione valore-categoria

• segnala l’esistenza di una tendenza innata a relazionarsi con il mondo all’interno di limiti spaziotemporali

• la tendenza è espressione del valore• l’oggetto è espressione della categorizzazione • la rappresentazione della relazione valore-categoria

(esperienza dipendente) organizza (memoria) il comportamento

Page 9: Per una neurobiologia relazionale parte terza. Il modello di Gerald Edelman la relazione corpo-mondo è inscritta nella struttura del s.n.

Il rapporto valore-categoria: struttura ed organizzazione nei sistemi biologici

struttura (valore)

oggetto

rilevazionesensomotoria

memoria

corpo mondo

motivazionereti valore-rilevazione

categorizzazione

organizzazione

riconoscimento

Page 10: Per una neurobiologia relazionale parte terza. Il modello di Gerald Edelman la relazione corpo-mondo è inscritta nella struttura del s.n.

Il modello di Gerald Edelman

sésistema troncoen.ipot.elabora stimoli interni depositario “valori”

non-sé sistema talamocort. elabora stimoli esternidepositario “categorizzazione”

organizzazione cerebrale

la relazione corpo-mondo è inscritta nella struttura del s.n.

funzione mentale(rappresentazione della relazione sé-non sè)

Page 11: Per una neurobiologia relazionale parte terza. Il modello di Gerald Edelman la relazione corpo-mondo è inscritta nella struttura del s.n.

Il “darwinismo neurale”

• nel corso dello sviluppo embrionale il genoma determina l’invarianza specie-specifica delle diverse aree del s.n.c.

Page 12: Per una neurobiologia relazionale parte terza. Il modello di Gerald Edelman la relazione corpo-mondo è inscritta nella struttura del s.n.
Page 13: Per una neurobiologia relazionale parte terza. Il modello di Gerald Edelman la relazione corpo-mondo è inscritta nella struttura del s.n.

Il “darwinismo neurale”

• all’interno delle singole aree i neuroni presentano marcate variabilità microstrutturali dipendenti da fenomeni evolutivi casuali e dall’interazione microambientale

Page 14: Per una neurobiologia relazionale parte terza. Il modello di Gerald Edelman la relazione corpo-mondo è inscritta nella struttura del s.n.
Page 15: Per una neurobiologia relazionale parte terza. Il modello di Gerald Edelman la relazione corpo-mondo è inscritta nella struttura del s.n.
Page 16: Per una neurobiologia relazionale parte terza. Il modello di Gerald Edelman la relazione corpo-mondo è inscritta nella struttura del s.n.

Il “darwinismo neurale”

• le diverse aree sono interconnesse da numerosi fasci di fibre bidirezionali, soprattutto a livello corticale

Page 17: Per una neurobiologia relazionale parte terza. Il modello di Gerald Edelman la relazione corpo-mondo è inscritta nella struttura del s.n.
Page 18: Per una neurobiologia relazionale parte terza. Il modello di Gerald Edelman la relazione corpo-mondo è inscritta nella struttura del s.n.
Page 19: Per una neurobiologia relazionale parte terza. Il modello di Gerald Edelman la relazione corpo-mondo è inscritta nella struttura del s.n.

Il “darwinismo neurale”

• alla nascita, nelle singole aree deputate all’elaborazione di stimoli diversi, sono presenti, soprattutto a livello corticale, numerosi repertori varianti attinenti alla medesima funzione (degenerazione): “individui” di una “popolazione” (variazione 1)

Page 20: Per una neurobiologia relazionale parte terza. Il modello di Gerald Edelman la relazione corpo-mondo è inscritta nella struttura del s.n.

repertori primari (variazione 1)

repertori primari (variazione 1)

Page 21: Per una neurobiologia relazionale parte terza. Il modello di Gerald Edelman la relazione corpo-mondo è inscritta nella struttura del s.n.

Il “darwinismo neurale”

• sia per le caratteristiche anatomofisiologiche delle aree relative al “sé” e al “non sé”, sia per le caratteristiche fisiche degli stimoli interni e di quelli esterni, per intervalli di tempo brevi la variazione di attività del sistema coincide con la variazione di attività delle aree del “non sé”

Page 22: Per una neurobiologia relazionale parte terza. Il modello di Gerald Edelman la relazione corpo-mondo è inscritta nella struttura del s.n.
Page 23: Per una neurobiologia relazionale parte terza. Il modello di Gerald Edelman la relazione corpo-mondo è inscritta nella struttura del s.n.

stimoli interni

Page 24: Per una neurobiologia relazionale parte terza. Il modello di Gerald Edelman la relazione corpo-mondo è inscritta nella struttura del s.n.

stimoli esterni

stimoli esterni

stimoli interni

Page 25: Per una neurobiologia relazionale parte terza. Il modello di Gerald Edelman la relazione corpo-mondo è inscritta nella struttura del s.n.

Il “darwinismo neurale”

• la stimolazione ambientale sollecita un processo competitivo tra i repertori primari, formando i repertori secondari: “individui più adatti” (selezione 1)

Page 26: Per una neurobiologia relazionale parte terza. Il modello di Gerald Edelman la relazione corpo-mondo è inscritta nella struttura del s.n.

stimoli esterni

stimoli esterni

stimoli interni

Page 27: Per una neurobiologia relazionale parte terza. Il modello di Gerald Edelman la relazione corpo-mondo è inscritta nella struttura del s.n.

stimoli esterni

stimoli esterni

stimoli interni

Page 28: Per una neurobiologia relazionale parte terza. Il modello di Gerald Edelman la relazione corpo-mondo è inscritta nella struttura del s.n.

repertori secondari (selezione)

stimoli esterni

stimoli esterni

stimoli interni

Page 29: Per una neurobiologia relazionale parte terza. Il modello di Gerald Edelman la relazione corpo-mondo è inscritta nella struttura del s.n.

Il “darwinismo neurale”

• la formazione dei repertori secondari si accompagna ad una selezione della rete di interconnessione tra le varie aree del sistema, favorendo le componenti della rete relative a repertori sincronicamente stimolati (ereditarietà 1), intrinsecamente dotata di variabilità strutturale (variazione 2)

Page 30: Per una neurobiologia relazionale parte terza. Il modello di Gerald Edelman la relazione corpo-mondo è inscritta nella struttura del s.n.

stimoli esterni

stimoli esterni

stimoli interni

Page 31: Per una neurobiologia relazionale parte terza. Il modello di Gerald Edelman la relazione corpo-mondo è inscritta nella struttura del s.n.

stimoli esterni

stimoli esterni

stimoli interni

(ereditarietà1- variazione2)

Page 32: Per una neurobiologia relazionale parte terza. Il modello di Gerald Edelman la relazione corpo-mondo è inscritta nella struttura del s.n.

repertori primarivariazione 1

organismo ambiente

dinamica selettiva nello sviluppo della struttura

selezione 1 repertori secondari

ereditarietà 1 rete interconnessione

rientro

Page 33: Per una neurobiologia relazionale parte terza. Il modello di Gerald Edelman la relazione corpo-mondo è inscritta nella struttura del s.n.

Il “darwinismo neurale”

• Data l’intrinseca variazione strutturale della rete di interconnessione, l’arrivo di uno stimolo ad una singola area comporta l’attivazione dell’intera rete di interconnessione ad essa correlata (selezione 2)

• L’attivazione coincide con la formazione della memoria, sinonimo dell’organizzazione dell’intero sistema, da cui emerge la funzione del sistema (ereditarietà 2)

Page 34: Per una neurobiologia relazionale parte terza. Il modello di Gerald Edelman la relazione corpo-mondo è inscritta nella struttura del s.n.

stimoli esterni stimoli interni

(selezione2)

Page 35: Per una neurobiologia relazionale parte terza. Il modello di Gerald Edelman la relazione corpo-mondo è inscritta nella struttura del s.n.

stimoli esterni stimoli interni

(ereditarietà2)

Page 36: Per una neurobiologia relazionale parte terza. Il modello di Gerald Edelman la relazione corpo-mondo è inscritta nella struttura del s.n.

rete interconnessione

variazione 2

organismo ambiente

dinamica selettiva nello sviluppo dell’organizzazione

selezione 2

attualità(struttura)

stimoli interni stimoli esterni

Page 37: Per una neurobiologia relazionale parte terza. Il modello di Gerald Edelman la relazione corpo-mondo è inscritta nella struttura del s.n.

memoria(organizzazione)variazione 2

organismo ambiente

dinamica selettiva nello sviluppo dell’organizzazione

selezione 2

ereditarietà 2

attualità(struttura)

stimoli interni stimoli esterni

funzione

riconoscimento

Page 38: Per una neurobiologia relazionale parte terza. Il modello di Gerald Edelman la relazione corpo-mondo è inscritta nella struttura del s.n.

Il rapporto valore-categoria: struttura ed organizzazione nei sistemi biologici

struttura (valore)

oggetto

rilevazionesensomotoria

memoria

corpo mondo

motivazionereti valore-rilevazione

categorizzazione

organizzazione

riconoscimento

Page 39: Per una neurobiologia relazionale parte terza. Il modello di Gerald Edelman la relazione corpo-mondo è inscritta nella struttura del s.n.

Il “darwinismo neurale”

• Il processo è continuamente dinamico -all’interno dei limiti connessi alla neuroplasticità e alla variabilità ambientale-, in quanto la variabilità degli stimoli attuali rispetto agli stimoli del passato comporta la continua riorganizzazione del sistema

Page 40: Per una neurobiologia relazionale parte terza. Il modello di Gerald Edelman la relazione corpo-mondo è inscritta nella struttura del s.n.

stimoli esterni stimoli interni

Page 41: Per una neurobiologia relazionale parte terza. Il modello di Gerald Edelman la relazione corpo-mondo è inscritta nella struttura del s.n.

stimoli esterni stimoli interni

Page 42: Per una neurobiologia relazionale parte terza. Il modello di Gerald Edelman la relazione corpo-mondo è inscritta nella struttura del s.n.

stimoli esterni stimoli interni

Page 43: Per una neurobiologia relazionale parte terza. Il modello di Gerald Edelman la relazione corpo-mondo è inscritta nella struttura del s.n.

Il “darwinismo neurale”

• Un ulteriore elemento dinamico del sistema è costituito, per intervallo di tempo lunghi, dal cambiamento del valore in atto, che comporta cambiamento nel reclutamento mappe sensomotorie

Page 44: Per una neurobiologia relazionale parte terza. Il modello di Gerald Edelman la relazione corpo-mondo è inscritta nella struttura del s.n.

stimoli esterni stimoli interni

Page 45: Per una neurobiologia relazionale parte terza. Il modello di Gerald Edelman la relazione corpo-mondo è inscritta nella struttura del s.n.

stimoli esterni stimoli interni

Page 46: Per una neurobiologia relazionale parte terza. Il modello di Gerald Edelman la relazione corpo-mondo è inscritta nella struttura del s.n.

Il “darwinismo neurale”

• nel corso di questo processo evolutivo, nelle aree relative al “non sé” si passa da reti di interconnessione fondate sull’associazione temporale degli stimoli (sincronia) a reti di interconnessione fondate sulla correlazione spaziale dell’attività (distribuzione): le aree del “non sé” attuano ora il “riconoscimento” dell’oggetto (categorizzazione) -discriminazione e generalizzazione dell’oggetto dallo sfondo-.

• l’organizzazione dell’intero sistema (“sé-non sé”) è l’espressione del tipo di relazione con l’ambiente maggiormente sollecitata dall’esperienza, per cui costituisce la memoria del sistema stesso

Page 47: Per una neurobiologia relazionale parte terza. Il modello di Gerald Edelman la relazione corpo-mondo è inscritta nella struttura del s.n.

Il “darwinismo neurale”

• l’attività dell’intero sistema è scomponibile, quindi, in due processi distinti temporalmente (presente e passato) e funzionalmente (categorizzazione attuale e memoria valore-categoria)

• la categorizzazione attuale necessita della memoria per realizzarsi, tanto quanto la memoria necessita della categorizzazione attuale per stabilizzarsi.

• essendo l’esperienza attuale mai completamente identica a quella passata, la categorizzazione attuale subisce sempre una sorta di assimilazione alla memoria, tanto quanto la memoria subisce sempre una sorta di accomodamento alla categorizzazione attuale.

Page 48: Per una neurobiologia relazionale parte terza. Il modello di Gerald Edelman la relazione corpo-mondo è inscritta nella struttura del s.n.

categorizzazione

funzione

memoria

assimilazioneaccomodamento

“presente ricordato”

“ricordo presentificato”

Page 49: Per una neurobiologia relazionale parte terza. Il modello di Gerald Edelman la relazione corpo-mondo è inscritta nella struttura del s.n.

Il darwinismo neurale

cervello ambiente

sé non sè stimoli(variazione1) (selezione1)

reti correl. sé-non sè(ereditarietà1=variazione2)

(selezione2)categorizzazione

funzione

memoria

(ereditarietà2)

oggetti

Page 50: Per una neurobiologia relazionale parte terza. Il modello di Gerald Edelman la relazione corpo-mondo è inscritta nella struttura del s.n.

Lo sviluppo delle funzioni

• la dinamica darwiniana è considerata invariante per qualsiasi tipo di funzione

• la comparsa di una nuova funzione è connessa alla comparsa (evoluzione) o alla maturazione (sviluppo) di una nuova struttura del s.n.c.

• le nuove strutture processano l’attività delle strutture sottostanti, tramite il rilievo di nessi combinatori tra le rappresentazioni della struttura sottostante

Page 51: Per una neurobiologia relazionale parte terza. Il modello di Gerald Edelman la relazione corpo-mondo è inscritta nella struttura del s.n.

rappresentazioni funzione Cvariazione

sviluppo della gerarchia funzionale (direttrice bottom-up)

selezione

ereditarietà

nessi combinatori

rappresentazioni funzione B variazione

selezione

ereditarietà

nessi combinatori

rappresentazioni funzione Avariazione

etc.selezione

Page 52: Per una neurobiologia relazionale parte terza. Il modello di Gerald Edelman la relazione corpo-mondo è inscritta nella struttura del s.n.

Lo sviluppo delle funzioni

• in questo processo, la memoria e la categorizzazione della funzione precedente costituiscono il “sé” e il “non sé” della funzione successiva

Page 53: Per una neurobiologia relazionale parte terza. Il modello di Gerald Edelman la relazione corpo-mondo è inscritta nella struttura del s.n.

sé non sè

corr. sé-non sè

categ. A

memoria A

f. Acateg. B

memoria B

memoria C

categ. Cf. B

f. C

etc.

Costruzione delle funzioni cerebrali:dinamica bottom-up

Page 54: Per una neurobiologia relazionale parte terza. Il modello di Gerald Edelman la relazione corpo-mondo è inscritta nella struttura del s.n.

Lo sviluppo delle funzioni

• in tal modo i valori, basicamente costituiti dai regolatori omeostatici delle funzioni vitali, assurgono a elementi relativi alla memoria della relazione con l’ambiente che ne consente la soddisfazione: i valori, cioè, tanto più quanto più la funzione è complessa, sono l’espressione dei processi di apprendimento connessi alla propria storia di sviluppo.

Page 55: Per una neurobiologia relazionale parte terza. Il modello di Gerald Edelman la relazione corpo-mondo è inscritta nella struttura del s.n.

Lo sviluppo delle funzioni

• la rappresentazione propria della nuova funzione si fonda sulla costituzione di una rappresentazione relazionale emergente dai nessi combinatori (cfr. organizzazione sistema visivo) tra singoli elementi rappresentativi, relativi al corpo (“sé”) e al mondo (“non sé”) propri della funzione inferiore

Page 56: Per una neurobiologia relazionale parte terza. Il modello di Gerald Edelman la relazione corpo-mondo è inscritta nella struttura del s.n.

Modello gerarchico del riconoscimento scrittura (Dehaene)

- V1 (bilat.): barre singolarmente orientate

- V2 (bilat.): combinazioni barre orientate (rilevatori elementari contorni)

- V3 (bilat.): combinazioni di rilevatori elementari contorni (forme semplici singole)

- V8 (bilat): combinazioni di forme semplici singole (A->a) (identità astratta forma)

- solco occip-temp sx: combinazioni di forme astratte (unione 2, 3 lettere)

- solco occip-temp sx: combinazioni di combinazioni (morfemi)

Page 57: Per una neurobiologia relazionale parte terza. Il modello di Gerald Edelman la relazione corpo-mondo è inscritta nella struttura del s.n.

Lo sviluppo delle funzioni

• coevolutivamente al processo di costruzione bottom-up delle funzioni si realizza un processo di incapsulamento della funzione inferiore da parte di quelle superiori.

• in tal modo le funzioni superiori, che si fondano su quelle inferiori, ri-rappresentano l’attività di quelle inferiori.

Page 58: Per una neurobiologia relazionale parte terza. Il modello di Gerald Edelman la relazione corpo-mondo è inscritta nella struttura del s.n.

sé non sè

corr. sé-non sè

categ. A

memoria A

f. Acateg. B

memoria B

memoria C

categ. Cf. B

f. C

etc.

Costruzione delle funzioni cerebrali:dinamica top-down

Page 59: Per una neurobiologia relazionale parte terza. Il modello di Gerald Edelman la relazione corpo-mondo è inscritta nella struttura del s.n.

Lo sviluppo delle funzioni

• la ri-rappresentazione consente al sistema di effettuare, grazie alla sintesi propria della funzione superiore, una maggiore discriminazione dei componenti della relazione tra l’organismo e l’ambiente (tra “sè” e “non sé”) propri della funzione inferiore

• la discriminazione consente la modulazione della relazione propria della funzione inferiore grazie all’attività della funzione superiore

• ogni funzione, quindi, elabora irriflessivamente la relazione (sé-non sé) propria e elabora riflessivamente la relazione (se-non sé) della funzione inferiore (coscienza)

Page 60: Per una neurobiologia relazionale parte terza. Il modello di Gerald Edelman la relazione corpo-mondo è inscritta nella struttura del s.n.

rappresentazioni funzione C

sviluppo della gerarchia funzionale (direttrice top-down)

nessi combinatori (disgiuntivi)

rappresentazioni funzione B

coscienza (di B)

nessi combinatori (disgiuntivi)

rappresentazioni funzione A

coscienza (di A)

etc.

Page 61: Per una neurobiologia relazionale parte terza. Il modello di Gerald Edelman la relazione corpo-mondo è inscritta nella struttura del s.n.

stimoli esterni stimoli interni

rappresentazioneAfunzioneAcomportamentoA

Page 62: Per una neurobiologia relazionale parte terza. Il modello di Gerald Edelman la relazione corpo-mondo è inscritta nella struttura del s.n.

stimoli esterni

stimoli interni

Page 63: Per una neurobiologia relazionale parte terza. Il modello di Gerald Edelman la relazione corpo-mondo è inscritta nella struttura del s.n.

stimoli esterni

stimoli interni

rappresentazioneAfunzioneAcomportamentoA

rappresentazioneBfunzioneBcomportamentoB

rappresentazioneArif.funzioneArif.comportamentoArif.

Page 64: Per una neurobiologia relazionale parte terza. Il modello di Gerald Edelman la relazione corpo-mondo è inscritta nella struttura del s.n.

Lo sviluppo delle funzioni

• l’attenzione di Edelman allo sviluppo e alla formazione della categorizzazione comporta che il modello elaborato è particolarmente orientato alla definizione delle componenti relative al “non sé” (mondo) rispetto a quello delle componenti relative al “sé” (corpo).

Page 65: Per una neurobiologia relazionale parte terza. Il modello di Gerald Edelman la relazione corpo-mondo è inscritta nella struttura del s.n.

Costruzione evolutiva delle funzioni mentalisecondo Edelman

cat. percettiva

cat. concettuale

cat. verbale

attualità a memoria a

attualità b memoria b

attualità c memoria c

coscienza primaria(cosc. percettiva)

coscienza secondaria(cosc. concettuale)

Page 66: Per una neurobiologia relazionale parte terza. Il modello di Gerald Edelman la relazione corpo-mondo è inscritta nella struttura del s.n.

Lo sviluppo delle funzioni

• il modello elaborato da Antonio Damasio si muove all’interno della medesima scenografia relazionale utilizzata da Edelman, ma pone particolare accento, per la comprensione della coscienza, al ruolo esercitato dalle componenti relative al “sé”.

Page 67: Per una neurobiologia relazionale parte terza. Il modello di Gerald Edelman la relazione corpo-mondo è inscritta nella struttura del s.n.

“il problema della coscienza divenne per me meno oscuro quando iniziai a considerarla in funzione di due attori, l’organismo e l’oggetto, e della relazione tra essi. Delucidare la biologia della coscienza significa comprendere come il cervello riesca a costruire mappe di ciascuno dei due attori e della loro relazione”

Antonio Damasio

Page 68: Per una neurobiologia relazionale parte terza. Il modello di Gerald Edelman la relazione corpo-mondo è inscritta nella struttura del s.n.

La coscienza nella teoria di Damasio

• La coscienza è “conoscenza di sé nell’atto di conoscere l’oggetto”

• Tre livelli organizzativi del “sé” e tre livelli di “coscienza”

Page 69: Per una neurobiologia relazionale parte terza. Il modello di Gerald Edelman la relazione corpo-mondo è inscritta nella struttura del s.n.

Livelli organizzativi del “sé”

• Proto-sé: mappa lo stato dell’organismo (troncoencefalo, ipotalamo, insula, c. parietale mediale)

• Sé nucleare: mappa la relazione tra l’oggetto e i cambiamenti del proto-sé indotti dall’oggetto (c. del cingolo, talamo)

• Sé autobiografico: mappa la relazione tra l’oggetto e i cambiamenti del sé nucleare indotti dall’oggetto (c. frontotemporale)

Page 70: Per una neurobiologia relazionale parte terza. Il modello di Gerald Edelman la relazione corpo-mondo è inscritta nella struttura del s.n.

Livelli organizzativi delle emozioni

• Emozioni di fondo: modificazioni indotte nel proto-sé dalla relazione con l’oggetto

• Emozioni primarie: modificazioni indotte nel sé nucleare dalla relazione con l’oggetto

• Emozioni secondarie: modificazioni indotte nel sé autobiografico dalla relazione con l’oggetto

Page 71: Per una neurobiologia relazionale parte terza. Il modello di Gerald Edelman la relazione corpo-mondo è inscritta nella struttura del s.n.

Livelli organizzativi della coscienza

• Coscienza nucleare: consente di attribuire a sé le modificazioni indotte dall’oggetto

• Coscienza estesa: consente di estendere nel tempo le modificazioni di sé indotte dall’oggetto

• Coscienza morale (linguistica)

Page 72: Per una neurobiologia relazionale parte terza. Il modello di Gerald Edelman la relazione corpo-mondo è inscritta nella struttura del s.n.

• per definire le diverse rappresentazioni della relazione sé-mondo veicolate dalle diverse funzioni mentali, è necessario individuare i diversi valori che le fondano

• poichè i valori sostengono diverse tendenze innate all’azione, la teoria edelmaniana può essere declinata all’interno delle teorie motivazionali dell’essere umano di marca evoluzionista

Funzioni mentali e motivazioni relazionali


Recommended