Date post: | 18-Nov-2014 |
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Università degli Studi di Pisa
Facoltà di Medicina e Chirurgia
DALLA REALTA’ ALLE DALLA REALTA’ ALLE ALLUCINAZIONIALLUCINAZIONI
PERCEZIONEPERCEZIONE
Definizioni:
la Percezione è un’attività psichica complessa atta a integrare le sensazioni attuali elaborate dagli organi di senso con l’esperienza appresa
il Percetto quindi è sempre influenzato dall’ intervento di altre funzioni psichiche quali memoria, affettività, attenzione
PERCEZIONEPERCEZIONEDefinizioni:
le Rappresentazioni sono riattivazioni di esperienze percettive pregresse, in assenza degli stimoli sensoriali che le avevano evocate.
Differiscono dalle Percezioni perché:- collocate nello spazio interno e non nei parametri ST- meno precise/complete, spesso vaghe- non costanti (devono essere continuamente rievocate)- attive (le percezioni sono associate a sensazione di passività)
PERCEZIONEPERCEZIONE
PSICOPATOLOGIA
Anomalie delle Percezioni: alterazioni dell’intensità alterazioni qualitative anomalie dei caratteri delle percezioni sinestesie
“Falsamenti” delle Percezioni: illusioni
allucinazioni
pseudoallucinazioni
allucinosi
PERCEZIONEPERCEZIONE
ALTERAZIONI DELL’ INTENSITA’ :
Iperestesia: accentuazione della Percezione (colori più vivaci).Si riscontra in stati di intossicazione da allucinogeni/amfetamine, stati ansiosi, stati di eccitamento, stati epilettici
Ipoestesia: attenuazione della Percezione (colori sbiaditi). Si riscontra in stati depressivi, stati isterici, schizofrenia, sindromi demenziali
Iperestesia e ipoestesia sono osservabili anche in soggetti sani in stati di stanchezza/tensione
PERCEZIONEPERCEZIONE
ALTERAZIONI QUALITATIVE :
Discromatopsie: cambiamenti del colore degli oggetti. Si riscontrano in alcune intossicazioni (allucinogeni, digitale)
Metamorfopsie: alterazioni della forma o delle dimensioni degli oggetti. Si osservano nel corso di attacchi di panico, in stati confusionali e in stati organici coinvolgenti i lobi temporali o parietali. Esempi:
Micropsie: oggetti percepiti più piccoli Macropsie : oggetti percepiti più grandi Porropsie: oggetti percepiti più lontani
PERCEZIONEPERCEZIONE
ANOMALIE DEI CARATTERI DELLE PERCEZIONI : consistono nella modificazione delle qualità accessorie che accompagnano i percetti: sentimento di familiarità/estraneità, di realtà/irrealtà, di piacevolezza/spiacevolezza. Sono inquadrabili tra i Disturbi della Coscienza dell’Io come esperienze di depersonalizzazione e derealizzazione
SINESTESIE : ad una sensazione normalmente percepita se ne associa un’altra non appartenente allo stesso organo di senso (es. visione di colori alla percezione di certi suoni)
PERCEZIONEPERCEZIONE
ILLUSIONI (1):
Definizione: distorsioni sensoriali, errori di interpretazione, prodotti inadeguati dell’integrazione tra i dati sensoriali e quelli psicologici soggettivi
Cause: non indicative di una specifica patologia, possono trovarsi in alterazioni dell’affettività (disturbi dell’umore, stati ansiosi), in alterazioni dello stato di coscienza e nelle demenze
PERCEZIONEPERCEZIONEILLUSIONI (2) :
Classificazione: classicamente si distinguono in
Illusioni su base attentiva: quando i livelli di attenzione sono molto ridotti (alterazioni dello stato di coscienza, demenze, intossicazioni da droghe/alcool) la componente rappresentativa è amplificata a causa della notevole riduzione degli input sensoriali.
Illusioni su base affettiva: in una condizione di aspettativa legata ad uno stato emotivo (ansia, preoccupazione, attesa di un evento piacevole) tra una gamma di possibilità interpretative offerte da uno stimolo viene scelta quella più in linea con lo stato emotivo (la più desiderata o la più temuta)
PERCEZIONEPERCEZIONEILLUSIONI (3) :
Classificazione:
Pareidolie: sono illusioni dovute ad un’attività percettiva che elabora stimoli sensoriali vaghi e ambigui e li struttura in una configurazione complessa, nitida, dotata di corporeità
(identificare un grosso animale in una nuvola)
Non rivestono significato patologico: si osservano frequentemente nei bambini e negli individui dotati di una ricca attività fantastica
Illusioni ottiche rotanti
SPUNTI DI RIFLESSIONE
• viviamo in mondo in cui coesistono realtà diverse e a
volte contraddittorie, che spesso sono così mascherate da
apparire ad uno sguardo superficiale perfettamente
logiche e naturali
• la conoscenza è un atto complesso
• viviamo in un mondo in continua trasformazione
• possibilità di evadere in un mondo immaginario e
fantastico
• necessità di “guardare bene”, di “fare attenzione”, di
“fare ipotesi” di trovare spiegazioni e significati
PERCEZIONEPERCEZIONE
ALLUCINAZIONI (1):
Definizione: classicamente definite come “percezioni senza oggetto”, svincolate dall’apporto sensoriale
Cause: psicosi funzionali e organiche (caratteristicamente in queste ultime tendono ad essere per lo più visive e vissute in maniera egodistonica)
PERCEZIONEPERCEZIONE
ALLUCINAZIONI (2):
Caratteri:
si collocano nello spazio esterno con carattere di concretezza e spazialità (diversamente dall’immaginazione)
certezza di realtà (non costante: spesso il paziente appare dubbioso sulla natura del fenomeno e compie istintivamente una differenziazione tra realtà e fenomeni allucinatori)
senso di privatezza (spesso il paziente è convinto di essere l’unico a sentire le voci)
PERCEZIONEPERCEZIONEALLUCINAZIONI (3):
Caratteri: grado di complessità: elementari (esperienze percettive semplici
e vaghe), complesse (suoni, visioni, odori ben distinti), combinate (coinvolgimento di più canali sensoriali)
atteggiamento del paziente: ispezione: soliloquio, atteggiamento di ascolto, tappi nelle
orecchierisposta emotiva: paura, curiosità, indifferenza, tenace
negazione tentativi di interpretazione: telepatia, apparecchi radio passaggio all’atto: soprattutto nelle fasi iniziali rischio di
condotte auto/eteroaggressive in risposta ad allucinazioni imperative o nei confronti di individui cui si attribuiscono le voci ostili
strategie difensive: finalizzate alla convivenza con i fenomeni allucinatori (es. ascoltare musica, tappi nelle orecchie)
PERCEZIONEPERCEZIONEALLUCINAZIONI (4):
Caratteri: rapporto biunivoco con il delirio: il delirio
può rappresentare il tentativo di
interpretare le allucinazioni. Viceversa,
alcune convinzioni deliranti (es. essere
osservato) sono in grado di sollecitare
dispercezioni (più facilmente illusioni che
allucinazioni)
Sintesi dei principali modelli interpretativi delle allucinazioni
il modello della dream intrusion suggerisce che le allucinazioni siano
intrusioni di immagine oniriche nello stato di veglia.
L’ipotesi sarebbe supportata dal riscontro che malattie
neurodegenerative più tipicamente associate ad allucinazioni
(malattia di Parkinson, malattia di Alzheimer, demenza a corpi di
Lewy) presentano frequentemente disturbi della fase REM del sonno
In alcuni casi questi disturbi precedono di molto la comparsa clinica
della malattia.
La correlazione tra allucinazioni ed impropria identificazione della
fonte dell’origine di un’informazione è la base del modello noto
come Reality Monitoring.
Il disturbo del reality monitoring, ossia del processo che verifica la
congruenza spazio-temporale dell’informazione, si esprimerebbe
nella impossibilità di distinguere le informazioni immaginate, cioè
auto-generate, dai veri e propri precetti. I soggetti essendo incapaci
di identificare la fonte dell’informazione, attribuirebbero ad
immagini mentali nuove o relative ad avvenimenti precedenti, il
valore di eventi attuali ed esterni.
Le immagini auto-generate rappresentano le allucinazioni.
Un altro esempio di modello interpretativo è quello dell’irritazione
corticale secondo il quale l’allucinazione deriva dall’iperattività di
aree cerebrali correlate alla memoria di immagini.
Inizialmente esso fu sviluppato per interpretare le allucinazioni dei
pazienti con epilessia temporale ed in riferimento agli esperimenti di
Penfield di stimolazione elettrica.
Patologie come lo stato confusionale acuto, l’astinenza da alcol o le
allucinazioni in corso di febbre sembrano congruenti con l’ipotesi di
irritazione corticale diffusa, ma la possibilità di allucinare anche
immagini non note (per esempio volti) è contraddittoria rispetto
all’ipotesi.
Attualmente tra tutti i modelli il più accreditato è il Perception
and Attention Deficit Model 2 (PAD). Secondo tale modello alla
base delle
allucinazioni visive c’è sia un deficit attentivo che visuo-
percettivo ed entrambi determinano, influenzati anche dalla
rappresentazione della
scena, e solo se presenti contemporaneamente, l’attivazione di
un proto-oggetto percettivo incorretto.
Infatti quando è presente un deficit del binding attentivo ed una
ridotta attivazione sensoriale dell’oggetto corretto, viene attivato
(a causa del meccanismo di top down alterato) uno dei proto-
oggetti incorretti che sono presenti a livello inconscio nella
nostra mente e si
ha una allucinazione (viene selezionato un proto-oggetto che in
quel momento non è presente nell’ambito della scena).
PERCEZIONEPERCEZIONEALLUCINAZIONI (5):
dal punto di vista clinico è importante valutare: il livello di complessità la partecipazione emotiva del paziente l’influenza sul comportamento del paziente il grado di consapevolezza
con il passare del tempo e con terapie efficaci tendenzialmente si osserva una progressiva
riduzione del livello di complessità, della partecipazione emotiva e dell’influenza sul
comportamento mentre può aumentare il grado di consapevolezza
PERCEZIONEPERCEZIONEALLUCINAZIONI (6):
Allucinazioni visive:
si distinguono in: • elementari (fotopsie, fosfeni) • parzialmente organizzate (scritte, disegni) • complesse (all. visive p.d.): in questo caso sono
tridimensionali, solide, dotate di movimento e di ombra
• combinate ad allucinazioni uditive possono interferire in modo variabile con la realtà percettiva:
• allucinazioni sostitutive: occupano tutto il campo percettivo annullando ogni altra percezione
• allucinazioni schermanti: si sovrappongono in parte al campo percettivo schermandone solo la porzione che occupano
• allucinazioni integrate: si integrano armoniosamente con la realtà cirscostante
PERCEZIONEPERCEZIONEALLUCINAZIONI (7)
Allucinazioni visive:
sono tipiche delle psicosi confusionali di origine lesionale, tossica o dismetabolica
nel Delirium è caratteristica la visione, vissuta con terrore, di piccoli animali o insetti (allucinazioni microzooptiche) o di piccole figure umane (allucinazioni lillipuziane)
nell’epilessia temporale allucinazioni visive possono presentarsi sottoforma di episodi critici con tendenza a ripetersi nei vari episodi
PERCEZIONEPERCEZIONEALLUCINAZIONI (8):
Esperienze allucinatorie particolari:
allucinazioni funzionali : innescate dalla stimolazione reale di un organo di senso (es. voci che compaiono con l’apertura del rubinetto e che scompaiono con la chiusura)
allucinazioni riflesse : la stimolazione reale di un organo di senso innesca allucinazioni a carico di un organo diverso
allucinazioni ipnagogiche e ipnopompiche : allucinazioni visive, talora uditive e tattili, che compaiono rispettivamente prima dell’addormentamento e al risveglio. Non hanno significato patologico
autoscopia : visione della propria immagine corporea proiettata all’esterno. Descritta in situazioni di stress psico-fisico, in disturbi dell’umore, nell’epilessia temporale e nelle intossicazioni da sostanze
allucinazioni negative : mancata percezione di stimoli reali
PERCEZIONEPERCEZIONEPSEUDOALLUCINAZIONI :
Definizione: fenomeni dispercettivi (essenzialmente uditivi) collocati nello spazio interno soggettivo
si collocano nello spazio interno rappresentativo (come le rappresentazioni)
sono precise, dettagliate, stabili e associate a un senso di passività (come le percezioni)
sono uditive (il paziente sente suoni, rumori, voci, il suo pensiero) nella testa o più raramente in altre parti del corpo (organi, arti)
si riscontrano in psicosi funzionali o nell’uso di sostenze allucinogene, raramente in stati emotivi intensi (es. il lutto)
Caratteri:
nel primo caso sono fenomeni vicini allo spettro dell’ossessività, nel secondo caso hanno valenza più psicotica
PERCEZIONEPERCEZIONEALLUCINOSI:
Definizione:
Allucinosi (sindrome) : quadri caratterizzati da preminenti fenomeni allucinatori. Tra le allucinosi uditive è caratteristica l’allucinosi alcolica, tra le visive l’allucinosi peduncolare (dovuta a lesioni del peduncolo cerebrale che producono dispercezioni visive sceniche e in movimento)
Allucinosi (sintomo) : fenomeno allucinatorio visivo o uditivo, spesso vivido e dettagliato, che il paziente riconosce come patologico. Si osserva nelle patologie organiche cerebrali su base lesionale (sede temporale, occipitale o peduncolare) o tossica