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Piano antismog SI PUÒ FARE DI PIÙ · SI PUÒ FARE DI PIÙ O biettivo: via i mezzi diesel Eu - ro...

Date post: 09-Aug-2020
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SI PUÒ FARE DI PIÙ O biettivo: via i mezzi diesel Eu- ro 3 dalle strade lombarde en- tro il 2016. Contropartita: esenzione dal bollo auto per chi passa a un’Euro 5 o 6, più altri incentivi da definire in tempi bre- vi. Traduzione per gli automobilisti: basto- ne (tanto) e carota (poca, almeno per ora). Già, perché il Piano regionale d’interventi per la qualità dell’aria approvato a inizio settembre dalla giunta Maroni fa il temuto – e finora sempre rimandato – passo: mas- simo due anni, e nei mesi invernali anche i diesel Euro 3 saranno banditi in Lombar- dia. In cambio, forse già da gennaio, ci sa- rà l’esenzione dal bollo per chi rottamerà una vecchia macchina. Per quanto tempo, ancora non si sa. Un’iniziativa che da so- la, comunque, non pare sufficiente a spin- gere il rinnovo del parco auto. A breve la Regione e il ministero dell’Ambiente firmeranno un protocollo d’interventi antismog condiviso con le al- tre Regioni del Nord. Intanto, il Pirellone fa da sé: gli interventi previsti dal piano sono oltre 90 (di cui 40 su mobilità e tra- sporti), pari a 2 miliardi di euro da in- vestire entro il 2020 per ridurre le pol- Diesel Euro 3 bloccati dal 2016. In cambio, niente bollo per chi rottama. Le caldaie, invece, non si toccano... veri sottili del 41%, assieme ad altri in- quinanti. Alla stretta, già nel 2015, si ar- riverà estendendo la zona critica (da 209 comuni a 570) e inasprendo l’anno dopo le limitazioni per le classi emissive: così, nell’ambito del consueto blocco seme- strale (dal 15 ottobre al 15 aprile) già va- lido per i mezzi a benzina Euro 0 e diesel Euro 0, 1 e 2, alla lista dei “cattivi” (che oggi ferma quasi 700.000 auto e 190.000 veicoli commerciali) si aggiungeranno anche i diesel Euro 3. In Lombardia sono ancora tantissimi, 670 mila auto e 217 mi- la mezzi commerciali: i veicoli costretti a restare nei garage per sei mesi, dunque, raddoppieranno. Un passaggio quasi epo- cale, per cui non può bastare l’esenzione dal bollo per chi decide di andare dal con- cessionario. Maroni ha affidato all’asses- sore all’Economia, Massimo Garavaglia, l’incarico di studiare altri incentivi e di fare i conti con la copertura finanziaria dei provvedimenti. Ma in tutto questo, non sarebbe stato meglio pensare a bo- nus per sostituire le caldaie più sporche e inquinanti, piuttosto che accanirsi an- cora una volta solo contro le auto? AUTO GREEN SÌ MA SENZA INCENTIVI Sulla carta, Milano vuole favorire le auto elettriche. Ma si guarda bene dall’erogare incentivi per acquistarle. È curiosa, per non dire paradossale, la strategia del Comune: da un lato, le vetture a basse emissioni non pagano l’Area C e presto quelle a batteria non pagheranno nemmeno la sosta sulle strisce blu; dall’altro, Palazzo Marino non dà un euro a chi vuole acquistare veicoli ecologici, pur sapendo che uno dei maggiori ostacoli alla loro diffusione è rappresentato proprio dall’alto costo. A Firenze, invece, quest’anno Matteo Renzi ha concesso una pioggia di bonus per l’acquisto di veicoli ibridi o elettrici: auto (2.000 euro con rottamazione, 1.000 senza), mezzi commerciali (6.000 con rottamazione, 3.000 senza), taxi (4.000). E ha riservato 700 euro a chi ha convertito l’auto a Gpl. A Milano, di tutto questo non c’è traccia, se non i 500.000 euro stanziati per i taxi ecologici. L’incentivo starebbe nel non pagare Area C e posteggio: ma è facile fare concessioni e rinunciare agli incassi, quando i beneficiati sono solo i pochi che possono permettersi una vettura a emissioni zero. Dal Comune niente fondi © Riproduzione riservata METROPOLIS Piano antismog Milano.indd 1 17/09/13 11:30
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SI PUÒ FAREDI PIÙ

O biettivo: via i mezzi diesel Eu-ro 3 dalle strade lombarde en-

tro il 2016. Contropartita: esenzione dal bollo auto per chi passa a un’Euro 5 o 6, più altri incentivi da definire in tempi bre-vi. Traduzione per gli automobilisti: basto-ne (tanto) e carota (poca, almeno per ora). Già, perché il Piano regionale d’interventi per la qualità dell’aria approvato a inizio settembre dalla giunta Maroni fa il temuto – e finora sempre rimandato – passo: mas-simo due anni, e nei mesi invernali anche i diesel Euro 3 saranno banditi in Lombar-dia. In cambio, forse già da gennaio, ci sa-rà l’esenzione dal bollo per chi rottamerà una vecchia macchina. Per quanto tempo, ancora non si sa. Un’iniziativa che da so-la, comunque, non pare sufficiente a spin-gere il rinnovo del parco auto.

A breve la Regione e il ministero dell’Ambiente firmeranno un protocollo d’interventi antismog condiviso con le al-tre Regioni del Nord. Intanto, il Pirellone fa da sé: gli interventi previsti dal piano sono oltre 90 (di cui 40 su mobilità e tra-sporti), pari a 2 miliardi di euro da in-vestire entro il 2020 per ridurre le pol-

Diesel Euro 3 bloccati dal 2016. In cambio, niente bollo per chi rottama. Le caldaie, invece, non si toccano...

veri sottili del 41%, assieme ad altri in-quinanti. Alla stretta, già nel 2015, si ar-riverà estendendo la zona critica (da 209 comuni a 570) e inasprendo l’anno dopo le limitazioni per le classi emissive: così, nell’ambito del consueto blocco seme-strale (dal 15 ottobre al 15 aprile) già va-lido per i mezzi a benzina Euro 0 e diesel Euro 0, 1 e 2, alla lista dei “cattivi” (che oggi ferma quasi 700.000 auto e 190.000 veicoli commerciali) si aggiungeranno anche i diesel Euro 3. In Lombardia sono ancora tantissimi, 670 mila auto e 217 mi-la mezzi commerciali: i veicoli costretti a restare nei garage per sei mesi, dunque, raddoppieranno. Un passaggio quasi epo-cale, per cui non può bastare l’esenzione dal bollo per chi decide di andare dal con-cessionario. Maroni ha affidato all’asses-sore all’Economia, Massimo Garavaglia, l’incarico di studiare altri incentivi e di fare i conti con la copertura finanziaria dei provvedimenti. Ma in tutto questo, non sarebbe stato meglio pensare a bo-nus per sostituire le caldaie più sporche e inquinanti, piuttosto che accanirsi an-cora una volta solo contro le auto?

AUTO GREEN SÌMA SENZA INCENTIVI

Sulla carta, Milano vuole favorire le auto elettriche. Ma si guarda bene dall’erogare incentivi per acquistarle. È curiosa, per non dire paradossale, la strategia del Comune: da un lato, le vetture a basse emissioni non pagano l’Area C e presto quelle a batteria non pagheranno nemmeno la sosta sulle strisce blu; dall’altro, Palazzo Marino non dà un euro a chi vuole acquistare veicoli ecologici, pur sapendo che uno dei maggiori ostacoli alla loro diffusione è rappresentato proprio dall’alto costo. A Firenze, invece, quest’anno Matteo Renzi ha concesso una pioggia di bonus per l’acquisto di veicoli ibridi o elettrici: auto (2.000 euro con rottamazione, 1.000 senza), mezzi commerciali (6.000 con rottamazione, 3.000 senza), taxi (4.000). E ha riservato 700 euro a chi ha convertito l’auto a Gpl. A Milano, di tutto questo non c’è traccia, se non i 500.000 euro stanziati per i taxi ecologici. L’incentivo starebbe nel non pagare Area C e posteggio: ma è facile fare concessioni e rinunciare agli incassi, quando i beneficiati sono solo i pochi che possono permettersi una vettura a emissioni zero.

Dal Comune niente fondi

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